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HISTOIRE DU SOLDAT

La critica del romanticismo ,che sfocia nella critica all'opera wagneriana, è legata alla diffidenza nei
confronti del pathos e dell'espressione personale.
Secondo Stravinsky l'opera di Wagner risponde a una tendenza che non è disordine, ma che cerca
comunque di supplire a una mancanza d'ordine. Il sistema della melodia infinita traduce questa
tendenza: esso è il perpetuo divenire di una musica che non aveva nessun motivo di cominciare.
Così come non ha alcun motivo per finire.
“Il dramma wagneriano tradisce continuamente enfasi e presunzione.”

Da un punto di vista tematico-testuale, una delle caratteristiche della scelta contenutistica di


Stravinsky per l'Histoire du soldat è quella di presentare il soggetto della sua opera (il soldato)
nell'incapacità a realizzarsi pienamente, in cui la libertà di essere se stessi diventa oggetto di
contrattazione (patto con il diavolo) e costantemente manipolata.

Un' aspetto che appare evidente in quest'opera è l'assenza di parti cantate che determina un aspetto
timbrico realistico e descrittivo. La scelta di utilizzare un narratore esterno che commenta l'azione
crea un dualismo timbrico, una sorta di dialogo sonoro non comune all'opera 'da camera'.

Caratteristico dell'Histoire è il chiaro riferimento al teatro di prosa ed in particolare a Pirandello da


cui deriva la scelta della voce narrante e dell'azione animata da attori e danzatori. Anche la
sceneggiatura e la scelta della ridotta formazione strumentale, in linea con le risorse messe a
disposizione per la realizzazione della rappresentazione, rende innovativo il messaggio musicale
lanciato da Stravinsky

Stravinsky ristabilisce ciò che la concezione romantica aveva in parte rimosso: le forme stilizzate
del testo narrato, della danza e l'esteriorità come forma espressiva.
Se nella musica di Schoenberg (considerato l'ultimo dei compositori romantici anche per la linea di
pensiero concomitante all'espressione dell'interiorità che nel romanticismo era criterio di verità)
le relazione tra gli elementi sono dissimulate nel tessuto musicale e difficilmente identificabili, la
musica di Stravinsky tende a esporli in maniera diretta e oggettiva.

Se Schoenberg ha cercato di creare con la forza dell'atonalità e della dodecafonia, le strutture di un


linguaggio tendente all'universale, Stravinsky si è servito degli “universali” lasciatigli in eredità
dalla storia per dar forma, più che ad un linguaggio vero e proprio, ad un suo stile personale: un
atteggiamento grazie al quale la sua musica si è inserita in un concetto allargato di Tradizione.

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