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La critica del romanticismo ,che sfocia nella critica all'opera wagneriana, è legata alla diffidenza nei
confronti del pathos e dell'espressione personale.
Secondo Stravinsky l'opera di Wagner risponde a una tendenza che non è disordine, ma che cerca
comunque di supplire a una mancanza d'ordine. Il sistema della melodia infinita traduce questa
tendenza: esso è il perpetuo divenire di una musica che non aveva nessun motivo di cominciare.
Così come non ha alcun motivo per finire.
“Il dramma wagneriano tradisce continuamente enfasi e presunzione.”
Un' aspetto che appare evidente in quest'opera è l'assenza di parti cantate che determina un aspetto
timbrico realistico e descrittivo. La scelta di utilizzare un narratore esterno che commenta l'azione
crea un dualismo timbrico, una sorta di dialogo sonoro non comune all'opera 'da camera'.
Stravinsky ristabilisce ciò che la concezione romantica aveva in parte rimosso: le forme stilizzate
del testo narrato, della danza e l'esteriorità come forma espressiva.
Se nella musica di Schoenberg (considerato l'ultimo dei compositori romantici anche per la linea di
pensiero concomitante all'espressione dell'interiorità che nel romanticismo era criterio di verità)
le relazione tra gli elementi sono dissimulate nel tessuto musicale e difficilmente identificabili, la
musica di Stravinsky tende a esporli in maniera diretta e oggettiva.