Sei sulla pagina 1di 6

,

to): effettivamente la stessa velocita del tre- le corde basse e sicuramente 1'indice; poco adat-
molo. ti sono sia l'anulare che il medio.
C'e da dire pero che le scale a tre dita non Cío e dovuto alla lunghezza delle dita di una
vogliono sostituire quelle a due: primo, perché mano con proporzioni e misure medie e all'in-
- sia chiaro - se l'articolazione non funzio- clinazione in genere un po' obliqua della mano
na a coppie (im-ma-ai), non si vede come pos- sulle corde.5
sa funzionare con tre dita; secondo, perché la Le difficolta nell' applicazione di una scala a
finalita musicale delle scale a due dita e diver- tre dita che dia sicurezza e velocita sono quin-
sa da quella a treo Infatti se, come dicevamo, di principalmente da addebitarsi alla diteggia-
nelle scale a tre (a parita della velocid assoluta tura di m. S. che si adotta. E di questo parle-
della scala) ogni dito ha piú tempo per il ritor- remo dopo.
no e la frequenza dell'articolazione e quindi di Ora vediamo come avvicinarsi aquesta tec-
un terzo inferiore, l'impatto del dito con la cor- nica per chi non lo avesse ancora fatto.
da sara meno deciso. Di conseguenza le scale a E indispensabile innanzitutto apprendere la
tre dita saranno piú indicate per le scale "lega- successione meccanica dell'articolazione a m i,
te", quelle a due per quelle "staccate".3 senza che si "intromettano" altre diteggiature.
Ma veniamo alle poche regole generali di I1 primo esercizio potrebbe essere natural-
applicazione. Innanzitutto vorrei precisare che mente acorde vuote. Subito dopo aggiungere
quando ho parla to (e parlero) di scale a due o la mano sinistra:"
tre dita, mi son sempre riferito a scale con toc-
co appoggiato. Non che non si possano fare con
il tocco libero; anzi, aleune necessita strumen-
tali, stilistiche o espressive possono a volte esi-
gerlo, ma in generale col tocco appoggiato si
ha piú sicurezza, ed e in que sto modo che l'ap-
'1 1a 1m 1i I Ja mJ J I J J J
a m

Poi e necessario abituarsi ad iniziare con cia-


eee.

plicazione e piú vantaggiosa. scuna delle tre dita.

~:
Regola n. 1: come per il tremolo la succes-
1m 1 1a I mJ iJ J I J J J
sione delle dita sara sempre a m i; 4 eee.
Regola n. 2: si puo iniziare con una qual- a m a
siasi delle tre dita; potendolo, meglio partire a m a m i a m
con l'indice che e generalmente il dito piú sen- Infine il passo decisivo per 1'indipendenza
sibile (i a m i a m ... );
delle dita nell'uso di questa diteggiatura: le
Regola n. 3: la diteggiatura di m. S. e fon- quartine con tre dita. Logicamente ogni guar-
damentale per una buona riuscita delle scale a tina comincera con il dito successivo.'
tre dita: non qualsiasi dito (di m. d.) e adatto
a spostarsi su corde piú acute o piú basse; ed
infatti:
Regola n. 4: il piú adatto per cambiare ver-
t4: j j
amia
-
1 j I J J J J IJ J J J
miam
- iami
-
~!c.
so le corde acute e senz'altro l'anulare; il me-
no adatto e l'indice; Ottenuta una certa sicurezza in guesto eser-
Regola n. 5: il piú adatto per andare verso cizio, si puo iniziare con le note sciolte. 8 Suona-

3. Per fare un esempio sul significato di legato e stac- 6. In questo caso, trattandosi di note ribattute che ini·
cato, si immagini una scala eseguita sul violino rispettiva- ziano sempre con lo stesso dito, la diteggiatura di m. S. l'
mente con una sola arcata, oppure con un colpo d'arco "al- ininfluente.
la corda" (cioe senza balzare) per ogni nota. Comunque 7. In questo caso, poiché il cambio di nota avviene con
esiste anche il modo di suonare "staccato" con tre dita: la successione di dita a m i, come per le note sciolte, sa-
accentuando 1'articolazione del singolo dito e suonando con rebbe utile adottare scale opportunamente diteggiate con
il polso della m. d. piú sporgente che di norma (per au- la m. S. in modo da permettere cambi di corda corretti e
mentare il peso delle dita sulle cordel. Collegando in varia vantaggiosi (come nella scala dell'esempio successivo). Ma
misura queste due azioni si hanno diversi tipi piú o meno trattandosi ancora di note ribattute ed essendo quindi i
accentuati di staccato. cambi di corda non cosí frequenti, la diteggiarura di m . .,
4. Dopo 1'a sempre il m, dopo il m sempre 1'i, e soprat- non e fondamentale.
tu tto dopo 1'i sempre l' a. 8. Per un futuro di velocidl, penso non sia necessario ri·
5. Nel senso che 1'indice e piú vicino alle corde con nu·, cordare di studiare muovendo poco le dita sia della m. d,
mero piú alto (es. @) e 1'anulare a quelle con numero piú che della m. s., che devono anzi rimanere vicino alla corda
basso (es. (j)). e al tasto che devono suonare.

26

Potrebbero piacerti anche