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La regione che attualmente è chiamata Paraguay, in buona misura boscosa e fertile, è stata abitata in epoca pre-
colombiana da tribù guerriere seminomadi. Le tribù erano suddivise in cinque "famiglie" separate, e 17 gruppi etnico-
linguistici distinti, che permangono ancora oggi.
Gli europei arrivarono nella zona nel sedicesimo secolo. La prima colonizzazione residenziale fu la fondazione della
città di Asunción il 15 agosto 1537 dal parte dell'esploratore spagnolo Juan de Salazar y Espinoza.
La città diventò centro di colonizzazione spagnola, ed inoltre base delle missioni gesuite in America latina. La
fondazione di missioni religiose gesuite continuò ad estendersi a macchia d'olio nel territorio fino al 1767, data di
espulsione dei Gesuiti dai territori delle corona spagnola, voluta dal governo spagnolo; a testimonianza di questo
periodo è il nome di quei territori, definiti ancor oggi “Misiones”.
La fondazione delle missioni si basò in buona misura sulla conversione al cristianesimo, ed economicamente e
politicamente orientata a supportare la trasformazione della popolazione, per necessità seminomade, in popolazione
residente, ma anche nel rispetto dei principi della cultura locale; si adattò quindi anche all'orgoglio “etnico” che
caratterizza ancor oggi le popolazioni locali.
Il Paraguay dichiarò l'indipendenza dopo avere rovesciato la gestione spagnola locale il 14 maggio 1811.