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PAESE :Italia DIFFUSIONE :(470000)

PAGINE :27,29 AUTORE :N.D.


SUPERFICIE :35 %
PERIODICITÀ :Quotidiano

30 giugno 2018

AddioDomenico Losurdo
l’ultimodeibaroni
rossi
MASSIMILIANO PANERARI A PAGINA29

Lo studiosoneomarxistadiUrbino

Addioa DomenicoLosurdo
l’ultimodeibaronirossi
Fedele ai principi
trotzkista». Per la verità, la
cultura politica e filosofica del
la filosofia e dove ha di-
retto l’Istituto di scienze
marxisti fino alla fine liberalismo ha rappresentato filosofiche e pedagogiche.
vedeva nel comunismo proprio il bersaglio principale
Il suo lavoro si è concen-
asiatico un antidoto e la bestia nera di molta della
trato nei settori della storia
al colonialismo
pubblicistica e della produ- delle idee e delle dottrine
zione editoriale di Losur- politiche, con una forte pre-
MASSIMILIANO PANARARI
do, chesi è appunto man-
dilezione per una lettura po-
on c’è (più) gusto tenuto fedele al marxi-
litica del pensiero filosofico.
a dirsi comunisti smo-leninismo, con una
oggi in Italia, per spiccata simpatia per Losurdo ha compiuto una ri-
parafrasare una l’idea maoista della valutazione dell’idealismo te-
nota massima. E, «pluralità della lotta di desco ( Hegel e la libertà dei
invece, di gusto ne classe» (non soltanto moderni , 1992). Si è dedicato
trovava ancora molto Dome- quella del movimento al pensiero nietzscheano qua-
nico Losurdo, che si è spento operaio, ma anche le manifestazione intellettua-
ieri. Uno studioso significati- quelle degli altri «sog- le per antonomasia dell’ari-
vo nel panorama (desertifica- getti subordinati», dal- stocraticismo antidemocrati-
tosi) del pensiero marxista e le donne alle popola- co ( Nietzsche. Il ribelle
neomarxista, il quale interve- zioni terzomondiali co- aristocratico , Bollati Borin-
niva con costanza e spirito mi- lonizzate). ghieri, 2002), collocandolo
litante nella discussione pub- Nato nel 1941, si era sullo sfondo del suo contesto
blica, come pure in quella in- laureato con Pasquale storico, quello di un Ottocen-
tra moenia al mondo politico Salvucci all’Università to giudeofobo, imperialista e
che si richiamava al comuni- di Urbino, dove si svolse colonialista e ossessionato
smo dove venne accusato da prevalentemente la sua dall’eugenetica, ma non oc-
alcuni «ultra-ortodossi» di es- carriera accademica di cultandone, al medesimo
sere addirittura un «liberal- professore di Storia del- tempo – in quella che era la
trotzkista». Per la verità, la la filosofia e dove ha di- sua ambiguità costitutiva – la

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30 giugno 2018

sua ambiguità costitutiva – la di totalitarismo di


carica dissacratoria e demisti- Hannah Arendt
ficante. E ha studiato il suo considerata come
erede Martin Heidegger ( La troppo «generale»,
comunità, la morte, l’Occiden- per arrivare sino a
te, Bollati Boringhieri, 1991), punte inusitate
riconducendolo al grumo del- quali la riabilitazio-
l’irrazionalismo tedesco pri- ne dello stalinismo,
mo-novecentesco dell’«ideo- nella cui condanna
logia della guerra», che lo
leggeva la creazione di
porterà cosìnaturalmente
una «leggenda nera»
ad abbracciare il nazismo e a volta a screditare tutto
il movimento comu-
fare dell’antisemitismo uno
dei nuclei duri e strutturali nista – una tesi che lo
contrapponeva frontal-
della sua filosofia.
Fiero avversario del po- mente al revisionismo
stmoderno, ha soprattutto storico liberale di François
studiato il marxismo (da Furet, ma anche (e ancor
Lukacs a Gramsci), insisten- più) a quello estremamente
do sulla distinzione tra uno ambiguo – e che si occultava
«occidentale» e uno «orienta- dietro il nazionalismo – di Er-
le»; e ha difeso il materiali- nst Nolte. —
smo storico, riproponendo
nei suoi lavori la «metodolo-
gia» della dialettica e la lotta
di classe( La lotta di classe, La-
terza, 2013) come andamen-
to e movimento hegeliano
dello scontro tra il riconosci-
mento e il disprezzo dell’altro
(al cui riguardo ha elaborato
i concetti di «despecificazio-
ne politico-morale» e «natu-
ralistica»). E ha effettuato
una critica radicale, e totale,
della cultura politica liberale
( Controstoria del liberalismo ,
Laterza, 2005), condotta su
un piano di prassi ancor più
che di teoria, ravvisandovi
tutta una serie di «peccati
originali» (dalla non opposi-
zione di John Locke allo Domenico Losurdo, aveva
schiavismo nelle colonie 77 anni. Sotto, Marx visto
da Levine. © THENEW YORK
al social-darwini- REVIEWOF BOOKS/DISTR.ILPA
smo) da cui, secon-
do Losurdo, scaturi-
va la matrice del
male per eccellenza
dei secoli XIX e XX,
il colonialismo.
Da cui anche la
critica della nozione
di totalitarismo di

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