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- Principio del libero convincimento del giudice → permangono tuttavia delle deroghe a tale principio → regola
legali di valutazione della prova → es. Art. 192 c.p.p. – valutazione della prova
o Art. 192 comma 2 c.p.p. – PROVA INDIZIARIA → l’esistenza di un fatto non può essere desunta
da INDIZI a meno che non siano gravi, precisi e concordanti. → indizi: plurimi, gravi, precisi e
concordi.
▪ Prova INDIZIARIA ≡ prova INDIRETTA
• Prova indiretta → ha ad oggetto un fatto intermedio → dalla cui ritenuta esistenza il
giudice, con un’ulteriore inferenza giunge alla dimostrazione del fatto da provare →
la fonte di prova della prova indiretta non ha ad oggetto il fatto da provare, ma un
fatto intermedio.
▪ Il termine INDIZI → ambiguo → doppia valenza
1. Indizi – per applicare misure cautelari → “gravi indizi di colpevolezza” per l’applicazione
delle misure cautelari → la prova della colpevolezza richiede un livello dimostrativo
inferiore a quello “oltre ogni ragionevole dubbio” richiesto per la condanna
2. Indizi → prove indiziarie → per la condanna → livello dimostrativo richiesto: oltre ogni
ragionevole dubbio.
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o Testimonianza indiretta → è la testimonianza procedimentale di una testimonianza extra
procedimentale → il giudice dovrà adoperare due inferenze
o Prova critica → prova documentale
o Prova narrativa/dichiarativa → testimonianza
FENOMENO PROBATORIO:
1. Ammissione
2. Acquisizione
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Art. 189 c.p.p. – Prove non disciplinate dalla legge:
- PROVE ATIPICHE → 2 condizioni perché il giudice possa assumerle:
1. Idoneità ad assicurare l’accertamento dei fatti
2. Non pregiudichi la libertà morale della persona
- Il giudice deve sentire le parti circa le modalità di assunzione della prova → il contraddittorio si sostituisce così
alla mancante previsione normativa circa l’assunzione.
N.B. le prove atipiche NON sono ammesse nel caso di prove lesive di 3 diritti fondamentali individuali:
- Art. 13 Cost. – libertà personale
- Art. 14 Cost. – inviolabilità del domicilio
- Art. 15 Cost. – libertà e segretezza delle comunicazioni
→ doppia riserva → 1. Atto motivato dell’autorità giudiziaria + 2. Nei casi e modi previsti dalla legge
Art. 187 c.p.p. – Oggetto della prova → sono oggetto di prova i fatti che si riferiscono:
- All’imputazione
- Alla punibilità
- Alla determinazione della pena → ex Art. 133 cp
- Alla determinazione della misura cautelare
- I fatti da cui dipende l’applicazione delle norme processuali (es. quelle sui testimoni assistiti)
- Se vi è costituzione di parte civile → anche i fatti inerenti alla responsabilità civile derivante dal reato
Art. 188 c.p.p. – libertà morale della persona nell’assunzione della prova
- Divieto di utilizzare tecniche che possono influire sulla libertà di autodeterminazione del dichiarante, o alterarne
la capacità di valutare e ricordare i fatti.
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Art. 192 comma 3 e 4 c.p.p. – criterio legale di valutazione della prova per le dichiarazioni rese da:
- Dal coimputato del medesimo reato; o
- Da persona imputata in un procedimento connesso ex Art. 12; o
- Da persona imputata di un reato collegato a quello per cui si procede ex Art. 371 comma 2 lett. b
→ Tali dichiarazioni vanno valutate unitamente agli altri elementi di prova che ne confermano l’attendibilità.
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o Imputato/indagato di reato connesso forte → Art. 513 c.p.p. → è possibile dare lettura delle
dichiarazioni rese durante le indagini preliminari soltanto con l’accordo delle parti → ossia con il
consenso della persona nei cui confronti tali dichiarazioni sono rese.
- Le prove del dibattimento sono ≠ dagli atti di indagini preliminare, che non sono prova e non sono atti di
acquisizione della prova.
o Atti di indagine preliminare → sono attività cognitive di accertamento dei fatti!
- Mezzo di prova → hanno il loro atto omologo nell’indagine preliminare:
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o Testimonianza (dibattimento) → assunzione di informazioni da persona in grado di riferire circostanze
utili (indagine preliminare).
o Ricognizione (dib.) → individuazione di persone o di cose (ind.prelim.)
o Perizia → accertamento tecnico
- Invece → gli atti di mezzi di ricerca dalla prova → non hanno un atto omologo → disciplinati nel libro III,
anche se sono tipicamente atti che si collocano nelle indagini preliminari in virtù della loro tendenziale
irripetibilità → il legislatore, nel disciplinarli, non esclude che possano avvenire durante il dibattimento → infatti
dice l’autorità giudiziaria dispone la perquisizione, il sequestro etc. → riferimento generico all’autorità
giudiziaria che ricomprende sia il PM nelle indagini preliminari che il giudice nel corso del dibattimento →
mentre per i mezzi di prova dice il giudice.
LA TESTIMONIANZA:
- Capo I, Libro III, Titolo II – Artt. 194 – 207 c.p.p.
- La testimonianza è il resoconto che un soggetto fornisce in giudizio di una sua passata percezione sensoriale o
più raramente il resoconto di un suo comportamento.
- Art. 194 c.p.p. – Oggetto e limiti della testimonianza:
o Il testimone è esaminato sui fatti che costituiscono oggetto di prova.
o Non può deporre sulla moralità dell’imputato, salvo che si tratti di fatti specifici, idonei a qualificarne
la personalità in relazione al reato ed alla pericolosità sociale. → no morale, sì fatti.
o L’esame può estendersi anche ai rapporti di parentela e di interesse che intercorrono tra il testimone
e le parti o altri testimoni nonché alle circostanze il cui accertamento è necessario per valutarne la
credibilità.
o La deposizione sui fatti che servono a definire la personalità della persona offesa dal reato è
ammessa solo quando il fatto dell’imputato deve essere valutato in relazione al comportamento di
quella persona.
o Il testimone è esaminato su fatti determinanti. Non può deporre sulle voci correnti nel pubblico né
esprimere apprezzamenti personali salvo che sia impossibile scinderli dalla deposizione sui fatti.
- Riassumendo:
o Fatti oggetto di prova → fatti determinati → no voci correnti o apprezzamenti personali.
o No, moralità dell’imputato → sì fatti → a meno che non sia necessario per determinare pericolosità
sociale.
o Sì, rapporti di parentela/ interesse e circostanze per determ.credibilità
o Dichiarazioni sulla personalità della persona offesa, solo se necessarie per valutare il suo comport.
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o Ufficiali e agenti di polizia → non possono deporre sulle info ottenute durante le indagini preliminari
→ rinvio Art. 62 c.p.p. → fa fede cosa c’è nel verbale! No testimonianza PG → recupero dei verbali a
dibattimento solo in casi eccezionali → divieto di testimonianza indiretta della PG ripristinato dalla
legge 63/2001.
o Link to Art. 111 comma 4 Cost. → contradditorio nel momento di formazione della prova → tutto ciò
che il testimone ha detto nelle ind.prelim sentito dalla PG in qualità di persona informata sui fatti →
non vale come prova, se non in casi eccezionali (es. morte imprevedibile) → REGOLA D’ORO, Art.
500 comma 2 c.p.p. → nel caso di contraddittorietà tra le dichiarazioni rese nelle ind.prelim. e quelle a
dibattimento → prevale la dichiarazione dibattimentale
- Art. 197bis – Persone imputate o giudicate in un procedimento connesso o per reato collegato che
assumono l’ufficio di testimone: TESTIMONI ASSISTITI
o Imputato in proc. connesso ex Art. 12 o imputato di un reato collegato ex Art. 371 c.2 lett.b → quando
per loro è stata pronunciata sentenza irrevocabile di proscioglimento/condanna/patteggiamento →
possono sempre essere sentiti come testimoni.
o Connesso debole e imp.reato collegato:
a) assumono l’ufficio di testimone solo se decidono di rendere dichiarazioni
b) devono essere avvertiti
c) sono assistiti da un difensore
d) facoltà di non rispondere alle domande concernenti la sua responsabilità per i reati per cui si
procede a suo carico, non può essere obbligato a rispondere
e) comunque, le dichiarazioni rese non possono essere utilizzate contro chi le ha rese.
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- Art. 198 c.p.p. – Obblighi del testimone:
o Obbligo di dire la verità → obbligo penalmente sanzionato → punito ex Art. 372 c.p. → è un impegno
civile.
a) Non può essere obbligato a deporre su fatti da cui potrebbe emergere la sue respons.penale.
o Obbligo di presentarsi
o Prima che inizi l’esame → il testimone è avvertito del suo obbligo e delle conseguenze della falsa
testimonianza ex Art. 497 c.p.p.
a) Art. 207 c.p.p. → se il giudice ritiene che il testimone stia dicendo il falso o se si rifiuta di
rispondere
• Il giudice rinnova l’invito a dire il vero
• Con la decisione che definisce la fase processuale in cui il testimone ha prestato
ufficio → il giudice, se ravvisa indizi del reato di falsa testimonianza, ne informa il
PM trasferendogli i relativi atti.
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LIBRO V – INDAGINI PRELIMINARI & UDIENZA PRELIMINARE
Art. 327 c.p.p. → direzione delle indagini preliminari → il PM dirige e dispone direttamente della PG
Notizia di reato:
1. Nominata → denuncia e referto
a. Denuncia da parte di pubblici ufficiali e incaricai di un pubblico servizio
b. Denuncia da parte di privati → ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile d’ufficio può farne
denuncia → in alcuni casi la denuncia è obbligatoria: delitti di sequestro di persona a scopo di
estorsione, furto di armi ed esplosivi, delitti contro la personalità dello stato puniti con l’ergastolo →
in ogni altro caso la denuncia è una facoltà del privato
c. Referto → è la dichiarazione con cui l’esercente una professione sanitaria porta la commissione di un
reato perseguibile d’ufficio…
2. Innominata/ non qualificata → è costituita da atti o fatti vari
Condizioni di procedibilità:
- Querela
- Istanza di procedimento
- Richiesta di procedimento
- Autorizzazione a procedere
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- Condizione di procedibilità → se manca il processo non si può instaurare → se si instaura deve concludersi con
sentenza di non doversi procedere per il difetto di una condizione di procedibilità.
Notizia di reato:
- Può pervenire agli uffici della procura → spesso da un privato tramite querela
- O essere il risultato di un’attività conoscitiva svolta dal PM o dalla PG
- Pervenuta → dovere di iscrizione nel registro delle notizie di reato (specifica/nome indagato/nominativa o
generica/non nominativa → registro particolare → modello 44 → registro degli ignoti)
o Modello 45 → registro delle non notizie di reato → notizie di assoluta e manifesta irrilevanza penale
→ il PM può liberarsene senza dover richiedere al GIP l’archiviazione della notizia di reato
a) Infatti → regola generale → se il PM non esercita l’azione penale in relazione ad una notizia
di reato DEVE chiedere al GIP l’archiviazione della notizia di reato
b) Altra eccezione → archiviazione per tenuità del fatto
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ATTIVITÀ D’INDAGINE DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA:
- Attività d’Indagine
o Autonoma
o Delegata
o Parallela
o Guidata
A)- Art. 350 c.p.p. – Sommarie informazioni dalla persona nei cui confronti vengono svolte le indagini:
INDAGATO
c. Quasi-interrogatorio:
i. Ufficiali di PG (no agenti!) assumono sommarie info utili per le indagini dall’indagato
→ 2 condizioni:
1. NON si trovi in stato di arresto o fermo (=sia in stato di libertà)
2. Necessaria assistenza del difensore e obbligo di presenziare del difensore
→ ricorda! → spendibilità → il verbale del quasi-interrogatorio NON può essere letto a dibattimanto!
d. Sul luogo e nell’immediatezza del fatto → anche senza il difensore → la PG assume info dall’indagato
i. Vietata ogni documentazione di queste dichiarazioni
ii. Utilizzabili SOLO ai fini della IMMEDIATA prosecuzione delle indagini
e. Dichiarazioni spontanee dell’indagato → anche senza difensore + anche da persona privata della
libertà personale + possono raccoglierle ufficiali e agenti (crollo garanzie).
i. Non utilizzabili a dibattimento → salvo che per le contestazioni ex Art. 503 c.3 c.p.p.
ii. Pienamente utilizzabili
1. Nell’indagini preliminari
2. Nell’udienza preliminare
3. Nei riti premiali (patteggiamento, abbreviato e decreto penale)
f. Ex Art. 370 c.p.p. → INTERROGATORIO DELEGATO dal PM
i. Delegabile sia ad ufficiale che ad agente PG
ii. Indagato in stato di libertà
iii. Assistenza obbligatoria del difensore
iv. Si può dare lettura dei verbali a dibattimento
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- Gioco di rinvii → obbligo di rispondere secondo verità alla pg → ma NON esiste il reato di falsa informazione
alla PG
Altre attività:
- Attività identificativa della persona sottoposta alle indagini → Art. 349 c.p.p. (leggi)
- Perquisizioni personali e locali
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- Assume informazioni da PERSONA INFORMATA SUI FATTI:
o Art. 362 c.p.p.
a) Non può chiedere info sulle domande fatte dal difensore e le risposte date
b) Il PM può disporre l’accompagnamento coattivo di sua iniziativa (non serve
autorizzazione giudice
c) Non è necessaria la presenza del difensore
d) Obbligo di dire la verità → il procedimento a suo carico per falsa testimonianza può iniziare
solo dopo → sentenza di 1 grado, sentenza di non luogo a procedere o archiviazione.
• Punito fino a 4 anni → ma non è permesso l’arresto in flagranza
(Ricorda: non esiste il reato di falsa testimonianza alla PG, ma eventualmente accusa di favoreggiamento)
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RICORDA:
- Interrogatorio, ispezione e confronto → difensore → diritto di assistere con preavviso
- Perquisizioni e sequestri → Atti a sorpresa → difensore → diritto ad assistere, ma sena preavviso (problema
della pronta reperibilità del difensore)
- Difensore → che vuole assumere informazioni da una persona informata → deve avvertirla della facoltà di
non rispondere:
o Se sceglie di rispondere → obbligo di dire la verità → altrimenti falsa testimoniaza al difensore punito
sempre fino a 4 anni
o Se si rifiuta → il difensore può:
a) Chiedere al PM di sentire questa persona → che diventerà un atto del PM a cui però partecipa
il difensore
b) Chiedere al GIP che quelle dichiarazioni siano assunti mediante incidente probatorio
- Per sequestri o quando le pa non danno docs → può chiedere al PM che se rifiuto trasmette la richiesta al GIP
- Per accertamenti su luoghi, persone o cose o aree di privati → può rivolgersi al GIP per l’autorizzazione
- Accertamenti irripetibili → deve informare PM che potrà affinacarvi il suo consulete
- Atti investigazioni difensive → fascicolo del difensore → conservato presso la segreteria del GIP competente
→ utilizzate anche per valutare la richiesta del PM di applicare misure cautelari
- Per questi atti valgono gli stessi meccanismi per quelli del PM in caso di recupero dibattimentale → es. persone
che rilascia dichiarazioni al difensore e muore prima del dibattimento → impossibilità sopravvenuta di natura
oggettiva → es. contestazioni dichiarazioni a dibattimento → regola d’oro
Problema → deposito in udienza preliminare fascicolo investigativo → richiesta giudizio abbreviato → riforma orlando
→ Art. 438 comma 4 c.p.p. → il PM ha diritto a 60 gg di tempo per svolgere eventuali indagini integrative → dopo, alla
luce delle nuove indagini → la difesa ha diritto a ritirare la richiesta di abbreviato.
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PROCEDIMENTI SPECIALI/ RITI SPECIALI/ RITI ALTERNATIVI – LIBRO VI
Non sono riti speciali → il “non doversi procedere per particolare tenuità del fatto” o altri istituti in appello come il
“patteggiamento in appello”.
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- Carattere premiale → premiano la rinuncia difensiva dell’Imputato con sconti di pena ed altri vantaggi.
- Mentre la scelta di rinunciare all’udienza preliminare, come nel giudizio direttissimo consensuale → ha lo scopo
di tutelare meglio la posizione della difesa.
GIUDIZIO ABBREVIATO:
- Art. 438 e seq. c.p.p.
- Rito deflattivo del dibattimento → l’imputato accetto di essere giudicato in udienza preliminare sulla base degli
atti di indagini che così assumono il carattere di vere e proprie prove
o Espressa deroga al principio del contradditorio nel momento di formazione della prova → coerente con
Art. 111 Cost. → consenso dell’imputato.
- Muta la funzione dell’udienza preliminare → da filtro per accertare la necessità o meno del dibattimento →
diventa sede del giudizio sulla responsabilità dell’imputato.
- Leggi rilevanti → legge Carotti n.479/1999 e Riforma Orlando 2017
o PRIMA della Legge Carotti: 3 presupposti
a) Richiesta imputato
b) Consenso del PM → possibile il dissenso → valore ostativo
c) Assenso del GUP → verifica che si potesse decidere sulla base degli atti delle indagini
preliminari.
o DOPO con la L. Carotti: vengono recepite le indicazioni della Corte Costituzionale
a) Unico presupposto → la richiesta dell’imputato
b) La richiesta di giudizio abbreviato → diritto dell’imputato → Art. 438 c. 4 c.p.p. → il giudice
deve necessariamente disporre il rito → dispone il rito con ordinanza.
• Unico potere decisorio che rimane al GUP → nel caso di richiesta di giudizio
abbreviato condizionato.
- Conseguenze:
o Il PM deve arrivare all’udienza preliminare con indagini approfondite per poter fronteggiare
un’eventuale richiesta di giudizio abbreviato.
o Richiesta giudizio abbreviato dell’imputato → subito dopo aver depositato i risultati delle indagini
difensive → interviene la corte costituzionale nel 2009 → indicazioni recepite dalla riforma orlando:
a) Art. 438 c. 4 c.p.p. → Quando l’imputato chiede il giudizio abbreviato immediatamente dopo
il deposito dei risultati delle indagini difensive, il giudice provvede solo dopo che sia decorso
il termine non superiore a 60 gg, eventualmente richiesto dal PM, per lo svolgimento di
indagini suppletive limitatamente ai temi introdotti dalla difesa. In tal caso, l’imputato ha
facoltà di revoca della richiesta.
Imputato:
a. Richiesta semplice di giudizio abbreviato
a. Termine → formulazione delle conclusioni in u.p.
i. Il giudice dispone il giud.abbr. con ordinanza
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b. Richiesta di giudizio abbreviato condizionato
a. L’imputato subordina lo svolgimento del giudizio abbreviato all’assunzione di determinate prove che
egli reputa necessarie per la decisione.
i. Il giudice disporrà il giudizio abbreviato, solo se ritiene l’Integrazione probatorio necessaria
ai fini della decisione e compatibile con le finalità di economia processuale →
NECESSARIETÀ & COMPATIBILITÀ
ii. Se il giudice rigetta la richiesta → l’imputato può rinnovarla a dibattimento prima della
dichiarazione di apertura del dibattimento (fase degli atti preliminari al dibattimento).
1. Se anche il giudice a dibattimento ritiene che non vi siano i presupposti per accogliere
la richiesta → si procede con le forme ordinarie.
NOVITÀ RIF. ORLANDO:
- Richiesta di giudizio abbreviato condizionato → l’imputato può chiedere in via subordinata:
o Giudizio abbreviato semplice → che viene necessariamente disposto se rigetta quello condizionato
o Patteggiamento → prima che venga disposto, il giudice deve verificare che vi sia il consenso del PM
→ presupposto indefettibile per aversi patteggiamento.
- Art. 438 comma 6 bis c.p.p.:
o La richiesta di giudizio abbreviato (semplice o condizionato) → determina:
a) Sanatoria di tutte le nullità non assolute
b) Non rilevabilità dell’inutilizzabilità, a condizione che non derivino da un divieto probatorio
(quelle sull’an/inutilizzabilità patologiche) → eccepibili le inutilizzabilità sull’an, non più
eccepibili quelle sul quomodo.
c) Preclude la possibilità di eccepire sulla competenza per territorio
Parte civile:
- Non ha alcun potere in merito → può solo non accettare il giudizio abbreviato ed esercitare la sua pretesa
risarcitorio direttamente in sede civile senza subire la sospensione del procedimento ex Art. 75 c. 3 c.p.p.
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Giudizio abbreviato → comporta uno SCONTO DI PENA
- Riforma orlando → distinzione tra delitto e contravvenzione
o Delitto → sconto di pena 1/3
o Contravvenzione → sconto di pena 1/2
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