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Di tutti gli indirizzi della psicologia, quello psicoanalitico, che risulta indissolubilmente
legato al nome di Freud, è quello che ha esercitato il maggior peso nella cultura
novecentesca. Esso ha influito in misura notevole non solo sulla psicologia, ma anche sulla
letteratura, sull'arte e sulla stessa filosofia. In breve, la psicoanalisi, che nasce
dall'individuazione di un metodo di cura di certe malattie mentali, ha finito per influenzare
tutta la cultura del nostro secolo, rivelandosi un vero e proprio strumento di “rivoluzione”
del pensiero.
-la prima comprende l'insieme dei ricordi, che, pur essendo momentaneamente inconsci,
possono divenire consci: è la zona del “preconscio”;
-la seconda comprende quegli elementi psichici stabilmente inconsci, che sono mantenuti
tali da una forza specifica, la cosiddetta “rimozione”, la quale può venir superata solo in
virtù di tecniche apposite: è la zona del “rimosso”.
L'inconscio coincide dunque con il rimosso. Ma allora quali sono le vie per superare le
“resistenze” che ne sbarrano l'accesso alla coscienza? Per un certo periodo, Freud pensa di
usare l'ipnosi. Ma la scarsa efficacia dei procedimenti ipnotici lo induce ben presto a
elaborare un nuovo metodo: quello delle cosiddette associazioni libere, mediante il quale,
anziché “forzare” il malato, egli cerca invece di rilassarlo, in modo da porlo in una
condizione in cui possa abbandonarsi al corso dei propri pensieri.
Questo metodo presenta tuttavia notevoli difficoltà concrete, che soltanto lo sforzo solidale
del paziente e dello psicoterapeuta è in grado di superare.
Scoperto quel nuovo “continente scientifico” che è l'inconscio, Freud si propone di
decodificarne i messaggi tramite lo studio di quelle sue manifestazioni privilegiate che sono
i sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici. Per comprendere adeguatamente questi
aspetti del pensiero freudiano occorre tuttavia aver presente la sua teoria generale della
psiche.
Il Super-io è ciò che comunemente si chiama “coscienza morale”, ovvero l'insieme di quelle
proibizioni che sono state instillate nell'individuo nei primi anni di vita e che negli anni a
seguire lo accompagnano sempre, anche in forma inconsapevole: “Il Super-io è il
successore e rappresentante dei genitori che avevano vegliato sulle azioni dell'individuo
durante il suo primo periodo di vita.
L'Io è la parte organizzata della personalità, che si trova a dover fare i conti con le esigenze
di quei tre “padroni severi” che sono l'Es, il Super-io e il mondo esterno. In altri termini, l'Io
è l'istanza che si trova a dover “equilibrare” pressioni disparate e per lo più in contrasto.
Nella psicopatologia della vita quotidiana Freud prende in esame quei contrattempi della
vita di tutti i giorni, i cosiddetti atti mancati (lapsus, errori, dimenticanze), applicando il
principio del “determinismo psichico”, secondo cui, nella nostra mente, nulla avviene in
modo fortuito, ma ogni evento è il prodotto necessario di determinate cause.
In particolare, egli scorge in essi l'ennesima manifestazione camuffata dell'inconscio,
ovvero una sorta di compromesso tra l'intenzione cosciente del soggetto e determinati
pensieri inconsci che si agitano nella sua psiche.
Per quanto concerne i sintomi nevrotici, Freud scopre ben presto che gli impulsi rimossi
che stanno alla base di tali sintomi sono sempre di natura sessuale, egli è portato a porre
la sessualità al centro della propria attenzione.
dovrebbe mancare nell'infanzia, subentrare intorno all'epoca della pubertà e in connessione con il suo
processo di maturazione , esprimersi in fenomeni di attrazione irresistibile esercitata da un sesso sull'altro;
la sua metà dovrebbe essere l'unione sessuale.
Se tutto ciò fosse vero, resterebbero inspiegate tutte le tendenze psicosessuali differenti dal
desiderio del coito. Resterebbero inspiegate la sessualità infantile, la sublimazione e la
perversione. Per riuscire a rendere conto anche di questi aspetti, Freud amplia ol concetto
di sessualità, fino a vedervi un'energia suscettibile di dirigersi verso le mete più diverse e
in grado di investire gli oggetti più disparati. Egli nomina tale energia libido, concependola
alla stregua di un flusso migratorio localizzato di volta in volta su diverse parti del corpo,
dette “zone erogene”.
-la fase anale, che va da un anno e mezzo a circa tre anni, ha come zona erogena l'ano ed è
legata alle funzioni escrementizie, che per il bambino sono oggetto di particolare interesse
e piacere;
-la fase genitale, che inizia alla fine del terzo anno di vita, ha come zona erogena i genitali.
La fase genitale si articola in due sottofasi: quella fallica e quella genitale;
-la fase fallica è chiamata così perchè la scoperta del pene costituisce un oggetto di
attrazione sia per il bambino, sia per la bambina, i quali soffrono entrambi di un “complesso
di castrazione” (il primo perché vive sotto la minaccia di una possibile evirazione, la
seconda perché si sente di fatto evirata e prova invidia del pene); perché l'organo di
eccitamento sessuale nel maschio, mentre per la femmina è il clitoride;
-fase genitale, che segue quella fallica dopo un periodo di latenza, è caratterizzata
dall'organizzazione delle pulsioni sessuali nelle zone genitali.
Connessa alla teoria della sessualità infantile, è la dottrina relativa al complesso di Edipo,
che consiste in un attaccamento “libidico” verso il genitore di sesso opposto e in un
atteggiamento ambivalente verso il genitore di egual sesso.
La religione e la civiltà
Nell'ultimo periodo della sua vita Freud si esprime in modo originale sui temi della
religione e della civiltà.
Per quanto riguarda le rappresentazioni religiose, Freud ritiene che esse siano illusioni,
appagamenti dei desideri più antichi, più forti, più pressanti dell'umanità. A sua volta,
l'amato e temuto padre celeste (Dio) non sarebbe altro che la proiezione psichica dei
rapporti ambivalenti con il padre terreno.
Per quanto riguarda la civiltà, Freud afferma che essa implica un costo in termini libidici,
essendo costretta a “deviare” la ricerca del piacere in prestazioni sociali e lavorative.
Inoltre la civiltà, proseguendo l'opera paterna, dà origine a un Super-io collettivo che
incarna una serie di norme e divieti.