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leggibilità.
Tuttavia, gli ambienti più attraenti per la nostra mente non sono
quelli regolari, bensì quelli irregolari
che spezzano la monotonia e consentono al soggetto di preservare il
senso di esplorazione, mistero e
sorpresa.
nell’orientamento spaziale.
1)
Teorie biologiche: derivano da studi effettuati su animali e si
fondano sul fatto che gli ormoni
sessuali (androgeni, maschili, o estrogeni, femminili) influenzino
non solo lo sviluppo degli organi
genitali ma contribuiscano allo sviluppo cerebrale e in alcune sue
funzioni. Una presenza maggiore
di androgeni contribuisce a migliorare le prestazioni spaziali
mentre una presenza maggiore di
ormoni estrogeni migliora le prestazioni linguistiche, riducendo
allo stesso tempo quelle spaziali.
2)
Fattori ambientali: i maschi tenderebbero sin da piccoli a esplorare
gli spazi, complice la maggiore
1)
Apprendimento spaziale primario: deriva dall’esplorazione diretta
dell’ambiente.
2)
Apprendimento spaziale secondario: deriva dallo studio di mappe o
dal resoconto di terzi.
1.1.3 Complessità spaziale e valutazione delle distanze
Il tempo di valutazione di una distanza è direttamente proporzionale
all’ampiezza effettiva di tale distanza.
1)
Differenziazione architettonica: il grado con cui gli elementi
dell’ambiente si differenziano è proporzionale
alla facilità con cui si riesce a individuare un particolare
obiettivo.
2)
Grado di accesso visivo: indica la possibilità di vedere la meta del
proprio percorso.
elementi dell’ambiente.
2.
PROSSEMICA, SPAZIO PERSONALE, COMPORTAMENTO TERRITORIALE
2.1
La prossemica
La prossemica studia le disposizioni nello spazio degli individui e
le implicazioni psicologiche di queste disposizioni.
1)
Da 0 a 5 anni: gli spazi personali sono o molto ridotti o molto
distanti, il bambino non conosce vie di mezzo.
Tuttavia, gli estranei non reagiscono negativamente a un’invasione
da parte loro del proprio spazio
personale.
due interlocutori.
2) Fianco a fianco, l’interazione meno coinvolgente
psicologicamente/
3) Ad angolo, intermedio tra i precedenti.
2.2
L’invasione dello spazio personale
In caso di contatti troppo ravvicinati con estranei si percepisce
una sensazione di violazione della privacy ed aumenta
lo stress. Al contrario, distanza troppo ampia in questo tipo di
relazioni si percepisce come chiusura e freddezza.
In caso di contatti ravvicinati forzati come in condizioni di
sovraffollamento si ricerca la propria privacy evitando il
contatto visivo, incrociando le braccia, facendo spaziare la vista.
Questo tipo di comportamenti sono chiamati cut off.
2.3
Il comportamento territoriale
La territorialità è un insieme di comportamenti e cognizioni di una
persona o un gruppo basati sulla percezione di
possesso di uno spazio fisico.
Anche quando non siamo sul nostro territorio, come la nostra casa,
tendiamo a impossessarci di territori provvisori,
come può essere il banco di scuola di uno studente.
1)
Primari: quelli su cui si vantano diritti legali di proprietà e che
vengono occupati in modo permanente; sono
marcati da una personalizzazione estensiva. L’invasione di questo
tipo di territorio produce reazioni di
aggressività e difesa. All’interno di questi territori, se condivisi
da altre persone, si creano territori nei
territori, come possono essere le camere personali. L’irruzione
forzata nei territori primari causa un senso di
shock.
2)
Secondari:sono quelli che non si posseggono ma si utilizzano in
quanto “qualificati”. Un esempio è la classe,
avvertita come propria dal gruppo classe anche se essa è soltanto
provvisoria. Stesso discorso con il banco
scolastico. Anche su questi tipi di territori si esercitano
atteggiamenti aggressivi di territorialità.
3)
Pubblici: sono quelli su cui non si ha proprietà né possesso
personale e su cui non si ha un’esclusiva per via di
una qualificazione personale. Appartengono alla collettività e si ha
il diritto di utilizzarli al pari degli altri.
Tuttavia, anche in questi territori si possono trovare segni di
marcatura come possono essere i graffiti.
Inoltre, su questi territori manca il senso di responsabilità
diretta e le persone tendono a non prendersene
cura, a non difenderli e a ipersfruttarli.
minori.
3.6 Affordance
4. COLORE
4.1 Abbinamenti e associazioni
Il colore può contribuire a migliorare il design e la funzionalità
di un ambiente o di un oggetto purché il suo uso
venga studiato con cura.
Un’eccessiva presenza di colori può creare ambienti iperstimolanti
che risultano idonei soltanto se concepiti come
luoghi di passaggio per richiamare l’attenzione. Ambienti
monocromatici risultano ipostimolanti.
4.3
Tinte calde con un alto livello di luminosità dirigono l’attenzione
dell’osservatore verso l’esterno.
Ambienti freddi con livelli di bassa illuminazione favoriscono
nell’osservatore un orientamento interno.
Colori luminosi aumentano le dimensioni apparenti.
Più i colori sono scuri, più appaiono pesanti mentre le tonalità
chiare appaiono meno compatte.
Le città sono gli ambienti che più mostrano l’azione della mente
dell’uomo, poiché sono costruzioni di essa.
5.8 L’affollamento
ammala.
coinvolgimento emotivo.
esterno la diminuiscono.
dell’aggressività.
cause di disturbo.
psicologica.
Il visitatore dedica molto tempo a ciò che viene esposto nelle prime
sale mentre il suo interesse decresce mano a
mano che prosegue con la visita.
interiore.
velocità sostenuta.
sottostimata.
L’aggressività alla guida è mediata dal fatto che una certa manovra
venga percepita come non giustificata, l’uso di
gesti aggressivi di offesa, la mancanza di gesti di riconciliazione,
l’entità del danno, il fato che chi ha causato l’incidente
appartenga a una certa categoria o meno, sia anziano o una donna, le
caratteristiche del veicolo dell’aggressore, lo
stato psicofisiologico dell’aggressore.
Le fasce orare più a rischio sono quelle dalle tre alle cinque del
mattino e fra le due e le tre del pomeriggio, infatti la
fase successiva al pranzo è accompagnata da sonnolenza.
11.4 Fattori esterni che modificano la vigilanza alla guida
1)
Sostanze attivanti: teina e caffeina sono in grado di aumentare
l’allerta ma i loro effetti non durano a lungo e
possono causare improvvisa sonnolenza.
2)
Medicinali: l’assunzione di tranquillanti e sedativi aumenta la
probabilità di incidente del 5 – 10%; l’effetto
dei sedativi è amplificato dalla assunzione di alcolici; molti
farmaci non sedativi come antistaminici hanno
come effetto collaterale l’aumento della sonnolenza.
3)
Gli effetti dell’alcol: guida sotto stato di ebbrezza è presente in
percentuale dal 15 al 30% degli incidenti
mortali che coinvolgono un solo veicolo. Il 30% di tutti gli
incidenti mortali e non è avvenuto quando almeno
un guidatore era sotto effetto di alcolici.
4)
Fattori fisici: caldo eccessivo porta a una diminuzione della
vigilanza; strade monotone inducono più
sonnolenza di strade dal paesaggio variegato.
12. ILLUMINAZIONE
12.1Livello di illuminamento
perturbatore se la compromette.
13.
IL RUMORE
Si definisce rumore una combinazione di suoni che non è in rapporto
armonico tra loro.
Il rumore per eccellenza in fisica è il rumore bianco che risulta
dalla combinazione di tutte le frequenze udibili
dall’orecchio umano.
3)
Il volume; anche nel caso di perfetto controllo e prevedibilità, un
rumore che supera i 90 dB tende a divenire
in ogni caso psicologicamente disturbante. Volumi alti di rumore
interferiscono con le nostre capacità di
conversazione, portando a una sensazione di isolamento.
1) Intermittenti.
2) Fluttuanti.
3) Impulsivi, che a loro volta si dividono in impulsi brevi e
impulsi prolungati.
quanto nei primi la presenza del cliente viene meno notata e aumenta
il senso di anonimità all’interno del negozio,
facendolo sentire psicologicamente più libero di osservare e
confrontare i vari prodotti senza avere l’impressione di
essere osservato e studiato dai commessi.
dell’ambiente.
Alla lunga il cuore diventa più grande per adattarsi allo sforzo;
aumenta il desiderio di assunzione di zuccheri anche se
inverno.
l’ambiente?
2)
Dilemma temporale: fino a che punto le attività di una società tese
all’aumento della ricchezza, del
benessere e della sicurezza in questo momento devono essere
controllate e ristrette, per garantire maggiori
condizioni di sopravvivenza nel futuro?
3)
Dilemma spaziale: fino a che punto posso promuovere attività
economiche in un dato luogo, pur sapendo
che esse hanno delle ripercussioni negative in altri luoghi?
4)
Dilemma sociale: se uno dei nostri scopi principali è quello di
promuovere il nostro individuale benessere,
fino a che punto posso restringere questo individualismo per
garantire aspetti collettivi e sociali come
educazione, sanità, previdenza sociale, trasporti pubblici?