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Oggetto: limitazioni d’uso del percloroetilene

Si registrano, con una ce rta frequenza, voci riguardo un pre sunto divie to di utilizzo di pe rcloroe tilene ,
quindi di Soltene ®, Dollpe r ExstraStab e cc., costituiti da pe rcloroe tilene appositamente stabilizzato pe r
l’impiego in impianti a ciclo chiuso; si ricorda che tali prodotti, sono conside rati “pre parati” ovvero
misce le e che , al momento, sono disciplinati dalle Dire ttive 67/548/C EE e 1999/45/C E. Pe r fare
chiarezza sulla questione si pre cisa quanto segue .
L’attuale normativa europea ed italiana non preve de lim itazioni d’uso pe r il pe rcloroe tilene il quale,
oltre ad esse re usato ne llo sgrassaggio dei me talli, è largamente utilizzato ne l se ttore dry-cleaning, e
particolarmente ne lle lavase cco artigianali.
L’utilizzo di tale solvente risponde quindi alle norme che riguardano le emissioni in atmosfe ra (in
particolare al D.Lgs. 152/2006 – parte quinta e ai relativi allegati, ed e ventuali ulte riori disposizioni
regionali) e d alle norme relative alla tute la della salute de i lavoratori, oggi riassunte nel D.Lgs.
81/2008, e particolarmente al titolo IX parte capo I (prote zione da agenti chimici) del de cre to stesso.
Ne lla tabe lla che si allega si riportano i limiti pe r le emissioni in atmosfe ra (cam ini) e i limiti conse ntiti
ne gli ambienti di lavoro, stabiliti dalla AC GIH (al momento non sono disponibili valori di esposizione
professionale ne ll’Allegato XXXVIII de l D.Lgs. 81/2008 e s.m .i.).
In re lazione ai problemi connessi alle emissioni in atmosfe ra si pre cisa che lim itazioni di uso di
pe rcloroe tilene non sono pre viste neanche nella dire ttiva 1999/13/C E dell’11 marzo ‘99, re cepita con
D.M. n. 44 de l 26 febbraio 2004 (successivamente sostituito dall’Alle gato III alla parte quinta de l
D.Lgs. 152/06), ine rente la limitazione de lle emissioni di composti organici volatili. Tale re cente
disciplina pre vede , pe r i solventi clorurati (caratte rizzati dalla frase di rischio R 40 – quali il
pre cloroe tilene ), limiti alle em issioni particolarme nte se ve ri (20 mg/Nm 3 se il flusso di massa è
supe riore o uguale a 100 g/h) ma, come sopra richiamato, non inibisce l’utilizzo de l solvente in
questione. I prede tti limiti all’emissione sono pe raltro già rispe ttati dalle macchine lavame talli che
utilizzano la “m iglior te cnologia di contenimento delle em issioni”, tra le quali possiamo annove rare le
lavametalli a circuito chiuso.
In conclusione , senza vole r sottace re la criticità del pe rcloroe tile ne sia pe r gli ope ratori che per i
risvolti ambientali che può de te rminare se utilizzato non corre ttamente, si può affe rmare che a
tutt’oggi non esistono norme , italiane o europee, che ne vie tino o limitino l’utilizzo.
Si sottolinea inve ce il caso del tricolore tilene (trie lina) pe r il quale le disposizioni comunitarie
pre ve dono l’attribuzione della frase di rischio R 45 - può provocare il cancro; si coglie l’occasione pe r
ricordare che l’utilizzo industriale di tale sostanza non è proibito, ma dovrà sottostare alle limitative
pre scrizioni di cui al Titolo IX capo II de l D.Lgs. 81/2008 (protezione da agenti cance roge ne e
mutage ni).
Si ricorda infine che la possibilità di causare il cancro sull’uomo, e la conse guente frase di rischio R45,
riguarda esclusivamente il tricloroe tile ne (trie lina) e non il pe rcloroe tilene , mole cola dive rsa che a
tutt’oggi vie ne largamente impiegata anche ne llo sgrassaggio dei tessuti (lavase cco).
Le informazioni riguardo le lim itazioni d’uso di pe rcloroe tile ne ci vengono confe rmate da primari
produttori di solventi clorurati e dalle rispe ttive associazioni di categoria.

DOLLMAR MECCANICA S.r.l.


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TABELLA RIASSUNTIVA DELLE CARATTERISTICHE TOSSICOLOGICHE DEL
PERCLOROETILENE

Caratteristiche Percloroetilene
3
TLV -TWA (1) ACGIH mg/Nm (ppm) 170 (25)
3
TLV-STEL (2) ACGIH mg/Nm (ppm) 685 (100)
Carcinogenicità: classe ACGIH (3) A3
Carcinogenicità: classificazione C3
europea (4)
Limite al camino per flussi di massa ≥ 20
100 g/h
Espresso in mg/Nm3. (5)
Simbolo di pericolo (6) Xn – N
Frasi di rischio (7) R40 - R51/53
Consigli di prudenza (8) S 29-36/37- 61

(1) TLV-TWA: concentrazione media ponde rata ne l tempo negli ambie nti di lavoro, pe r ope ratori
esposti 8 ore /giorno, 40 ore /se ttimana, alla quale non si e videnziano effe tti negativi.
(2) TLV-STEL: concentrazione alla quale gli ope ratori possono e sse re esposti pe r un bre ve pe riodo di
tempo, purché il TLV-TW A giornalie ro non venga superato; sono ammessi pe r un tempo non
supe riore a 15 m inuti e pe r non più di 4 volte al giorno.
(3) A3: carcinogeno per l'animale - l'agente è risultato carcinogeno in animali da espe rimento ; gli
studi e pidemiologici disponibili non confe rmano un rischio de l cancro pe r l'uomo esposto; le
conoscenze disponibili sugge riscono come improbabile che l'agente causi il cancro ne ll'uomo.
(4) C3: sostanza da considerare con sospetto per i possibili effetti carcinogeni sull’uomo, pe r la quale
tuttavia le informazioni disponibili non sono sufficienti pe r procede re ad una valutazione
soddisface nte. Esistono alcune prove ottenute da ade guati studi sugli animali che non bastano
tuttavia pe r classificare la sostanza ne lla categoria 2 (sostanze che dovrebbe ro conside rarsi
carcinogene pe r l’uomo).
(5) Articolo 2.3 de ll’Allegato III alla parte quinta de l D.Lgs. 152/2006.
(6) Xn: prodotto nocivo; N: pe ricoloso pe r l’ambiente .
(7) R40: possibilità di effetti cance rogeni: prove insufficie nti;
R51-53: tossico pe r organismi acquatici; può provocare a lungo te rm ine e ffe tti negativi pe r
ambiente acquatico
(8) S 29: non gettare i residui nelle fognature
S 36/37: usare indumenti prote ttivi e guanti adatti
S 61: non dispe rde re nell’ambie nte. R ife rirsi alle istruzioni spe ciali/schede informative in mate ria di
sicurezza.

NOTE:
AC GIH - Ame rican C onfe rence of Gove rnmental Industrial Hygienists.

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