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IL COMUNE DI MESSINA:
UN MODELLO DI RISANAMENTO E RILANCIO
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
A cura di:
VERONICA POTENZA
Supervisione di:
NICOLA TONVERONACHI
FABIO SCIUTO
Maggio 2018
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
SOMMARIO
CAPITOLO 1
IL PROGETTO SPERIMENTALE 2016-2018: OBIETTIVI E METODOLOGIE ADOTTATE ......... pag 07
CAPITOLO 2
GLI INTERVENTI DI RECUPERO IVA E IRAP ............................................................................... pag 09
2.1. L’INTERVENTO DI CHECK-UP IVA ......................................................................................... pag 09
2.2. L’INTERVENTO DI CHECK-UP IRAP ...................................................................................... pag 11
2.3. RIEPILOGO DEI SERVIZI FISCALI FORNITI E DEI RISULTATI OTTENUTI ........................... pag 12
CAPITOLO 3
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “MACCHINA” .......................................................................... pag 14
3.1. GLI ATTI ORGANIZZATIVI RELATIVI AL PERSONALE .......................................................... pag 14
3.1.1. L’accorpamento dei Dipartimenti e la definizione del funzionigramma .......................... pag 14
3.1.2. L’istituzione delle Posizioni organizzative e delle Alte professionalità .......................... pag 16
3.1.3. Il Fondo per il finanziamento della retribuzione accessoria dei Dirigenti ........................ pag 17
3.1.4. Il sistema dei controlli interni ......................................................................................... pag 17
3.2. LA SPINTAALLA DIGITALIZZAZIONE .................................................................................... pag 18
3.2.1. La dematerializzazione delle Determine e gli investimenti nel Comparto informatico .... pag 18
3.2.2. Il nuovo sito istituzionale e Albo Pop ............................................................................. pag 20
3.3. IL MASSICCIO INVESTIMENTO NELLA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI .......................... pag 20
3.3.1. Le attività formative ....................................................................................................... pag 21
3.3.2. L’attività formativa in modalità affiancamento (“learning by doing”) .............................. pag 23
3.3.3. La formazione finanziata ................................................................................................ pag 28
CAPITOLO 4
IL LAVORO SVOLTO PER PERSEGUIRE IL RISANAMENTO DEI CONTI ................................... pag 30
4.1. LA SITUAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA DI INIZIO E FINE MANDATO A CONFRONTO
...................................................................................................................................................... pag 31
4.2. SINTESI DEI DATI FINANZIARI A CONSUNTIVO DEL BILANCIO DELL’ENTE .................... pag 33
4.3. IL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO ............................................................................ pag 39
4.4. I PARAMETRI DI DEFICITARIETÁ STRUTTURALE .............................................................. pag 41
4.5. I TEMPI DI APPROVAZIONE DEI DOCUMENTI FONDAMENTALI ........................................ pag 43
4.6. LA COPERTURA DEI SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE .................................................. pag 43
4.7. L’APPROVAZIONE DEL PRECONSUNTIVO .......................................................................... pag 44
4.8. IL PROCEDIMENTO DELLA SPESA ...................................................................................... pag 44
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CAPITOLO 5
I RAPPORTI ENTE-SOCIETÀ PARTECIPATE E GLI INTERVENTI SUL PIANO DEI SERVIZI ..... pag 47
5.1. IL SERVIZIO IDRICO ............................................................................................................. pag 49
5.2. IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO ............................................................................. pag 50
5.3. IL SERVIZIO DI RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI SOLIDI URBANI ............................ pag 51
5.4. PROGETTAZIONE EUROPEA E ALTRE ATTIVITA’ STRUMENTALI ..................................... pag 53
5.5. LA REVISIONE STRAORDINARIA DELLE PARTECIPAZIONI PUBBLICHE .......................... pag 53
CAPITOLO 6
SVILUPPO ECONOMICO: DAL “PON METRO” AL MASTERPLAN, IL QUADRO DEI PROGETTI IN
CAMPO ......................................................................................................................................... pag 55
CAPITOLO 7
IL PERCORSO DI DISSEMINAZIONE TERRITORIALE ........................................................... pag 64
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
PREMESSA
La presente pubblicazione rappresenta l’ultima tappa del “Progetto di servizi di ricerca e sviluppo per
l’implementazione dell’intervento di check-up fiscale e di formazione finanziata”, approvato in prima
istanza per il biennio 2015-2016 con Delibera di Giunta comunale n. 769 del 17 dicembre 2015 e la cui
durata è stata successivamente estesa fino al giugno 2018 con Delibera di Giunta comunale n. 882
del 21 dicembre 2017.
Per ragioni di completezza e al fine di inquadrare in modo più esaustivo il contesto in cui si è inserito
questo Progetto, si è reputato utile tratteggiare, oltre che la situazione economico-finanziaria in cui
versava l’Ente nel gennaio 2016 (momento di concreto avvio del Piano di lavoro predisposto da Centro
Studi Enti Locali), anche quella ereditata dall’attuale Amministrazione, insediatasi nel giugno 2013.
Resta inteso che la presente trattazione non ha pretese di esaustività né intende esprimere giudizi di
merito sull’operato dell’Amministrazione che, data l’imminente tornata elettorale del 10 giugno 2018,
si appresta a concludere il mandato.
L’intento è piuttosto quello di non disperdere le buone prassi, evidenziando quelle emerse nel corso di
questa esperienza unica del suo genere. Il percorso della Città di Messina ha tutti i requisiti necessari
per configurarsi legittimamente quale “caso di studio” che funga da bussola per altre Istituzioni che si
stanno misurando con difficoltà analoghe o comparabili a quelle che si profilavano in questo importan-
te Capoluogo della Città metropolitana 5 anni fa.
A tale scopo, sono stati individuati degli indicatori reputati particolarmente significativi e ne sono state
illustrate le dinamiche nell’arco del quinquennio che volge ora al termine.
In questo percorso, come anticipato, si è inserito il Progetto sperimentale curato da Centro Studi
Enti Locali Srl. che aveva, tra le altre cose, l’ambizione di fornire - attraverso un massiccio intervento
formativo, di analisi e di affiancamento della componente direttiva dell’organizzazione amministrativa
comunale - gli strumenti per affrontare le sfide poste dalla nuova contabilità armonizzata, gettando le
basi per una progressiva risalita rispetto alle pesanti condizioni di criticità finanziarie e organizzative
che si erano “incancrenite” negli anni a Palazzo Zanca.
In fase di redazione della presente pubblicazione, la scelta è stata quella interloquire, oltre che con
alcuni degli “attori politici” di questo percorso, anche con tecnici, funzionari e Dirigenti comunali. Que-
sto nella convinzione che, al fine di rappresentare compiutamente il percorso della Città di Messina,
fosse opportuno oltre che necessario dare spazio e voce a tutti coloro i quali, a vario titolo e con ruoli
e funzioni diverse, hanno contribuito e dato il proprio apporto, sia esso strategico e di indirizzo, ovvero
di coordinamento o di esecuzione operativa.
Ciascuno dei contributi impreziosisce l’analisi con approfondimenti e osservazioni mosse da differenti
punti di vista, per certi versi privilegiati (potremmo dire “da dietro le quinte”) e con una prospettiva
temporale differente, per esempio, rispetto a quella degli Amministratori.
Solo guardando anche a ciò che succede “dentro e fuori gli Uffici”, si ritiene infatti che si possano re-
almente misurare le distanze percorse in un determinato lasso di tempo.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Un esempio su tutti. Investire fortemente nella formazione e nella riorganizzazione del personale,
nell’efficientamento tecnologico, nella dematerializzazione degli atti, nel risanamento dei conti, ha il
grande pregio di essere un seme destinato a portare i frutti nel futuro prossimo ma anche il grande
limite di essere “politicamente poco appetibile” perché si tratta di cambiamenti e investimenti la cui
importanza è difficile da comunicare efficacemente alla cittadinanza.
Se una grande opera è qualcosa di tangibile per chiunque, una novità come la dematerializzazione
degli atti sembra, nell’immediato, fare la differenza soltanto per chi presta servizio presso il Comune
stesso.
Eppure, gli effetti che una serie di azioni come queste possono produrre sono sorprendenti.
Gli esempi potrebbero essere infiniti e saranno approfonditi più avanti all’interno di questa trattazione
ma ne abbiamo scelto uno, particolarmente significativo, emerso nel corso di un colloquio con Elvira
Oceano e Filippo Marabello (Dipartimento Servizi finanziari – Ufficio Ragioneria Spese):
“Quando qualcuno, anni fa, telefonava per sapere a che punto fosse un pagamento (indipendente-
mente dal fatto che si trattasse di un cittadino o del Sindaco, perché non c’era modo di accelerare
per nessuno), il tempo materiale per dargli questa informazione era di circa 10 ore lavorative perché
dovevamo fisicamente girare per gli Uffici per trovare il fascicolo che conteneva i dati richiesti. Adesso,
con la dematerializzazione, in 30 secondi, con un clic, si può dare questo tipo di informazione”.
Ecco, è importante capire che quelle 10 ore passate ad aggirarsi tra gli Uffici di Palazzo Zanca a
cercare un fascicolo, non solo hanno un costo preciso che ricade sulla collettività (il costo orario del
dipendente, moltiplicato per 10), ma – premesso che quello è tempo che viene sottratto ad altre attività
- danno luogo a dei ritardi o inaspriscono quelli preesistenti.
Considerando che, nel caso specifico, parliamo di funzionari incaricati di gestire i pagamenti, un ritardo
consistente equivale ad un danno fatto in primis ai fornitori e, nel caso in cui si traduca in una richiesta
di pagamento di interessi moratori, anche all’Ente e, di conseguenza, la collettività.
Si potrebbe andare avanti menzionando i benefici della digitalizzazione in termini di impatto ambienta-
le o i risparmi derivanti dalla mancata archiviazione cartacea, posto che accumulare migliaia di fasci-
coli all’anno implica anche la necessità di disporre di vasti spazi (quindi costi da sostenere per l’affitto
dei locali e per la manutenzione degli stessi), ma il punto non è il singolo caso.
Ciò che si intende comunicare è che il risanamento di un Ente passa anche attraverso atti che non
sono tangibili nell’immediato da parte della cittadinanza (alla stregua di una nuova rotatoria o il rifa-
cimento del manto stradale) ma che, non per questo, debbono essere sottostimati. I risparmi prodotti
dall’efficientamento della macchina organizzativa di un Ente pubblico, sulla lunga distanza, producono
miglioramenti di servizi e risparmi tali da potersi poi tradurre anche in benefici “tangibili” da parte dei
cittadini tutti.
“Abbiamo lavorato, il mio staff ed io, per quasi cinque anni come sommozzatori - ha detto il Segretario
generale e Direttore generale Antonio Le Donne - Chi stava seduto a riva e guardava la superficie
dell’acqua non vedeva nulla e pensava, perciò, che non stesse accadendo nulla. Invece, si stava
lavorando alacremente a profondità abissali, per ricostruire le fondamenta del nuovo edificio di un
Comune efficiente e trasparente, di cui ora, finalmente, si vedono spuntare fuori, dall’acqua, i primi
pilastri fondanti”.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CAPITOLO 1
IL PROGETTO SPERIMENTALE 2016-2018: OBIETTIVI E METO-
DOLOGIE ADOTTATE
Lo stesso approccio contenuto nel “Progetto” riguarda la costruzione di un nuovo modello gestionale
finalizzato alla ottimizzazione delle relazioni di governance da parte del Comune nei riguardi delle
proprie Società ed Aziende partecipate (cosiddetto “Gruppo pubblico locale”) e tra Ente Locale e citta-
dini/utenti, come del resto richiesto dalla normativa di riferimento sui controlli interni e sulla contabilità
pubblica “armonizzata”, basato sull’attivazione di percorsi formativi - frontali classici così come basati
su tecniche di tipo innovativo (formazione “a distanza”, tutoring, coaching, learning by doing, ecc.) –
finanziati proprio con l’utilizzo di uno strumento autogenerato dall’esercizio della stessa governance
pubblica (nel dettaglio, i crediti fiscali derivanti dall’ottimizzazione della fiscalità erariale).
Il Progetto di servizi di ricerca e sviluppo ha inoltre perseguito l’obiettivo strategico di affiancare diret-
tamente la componente direttiva dell’organizzazione amministrativa comunale (sia di parte politica che
di parte tecnica) nella sua esecuzione, rafforzando l’approccio di managerialità e di cultura gestionale
del risultato e della performance in ambito pubblico della struttura organizzativa dell’Ente e delle sue
risorse umane.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Fine ultimo dell’attività di “Affiancamento operativo all’Area Finanziaria” era quello di rafforzare e con-
solidare la capacità manageriale e gestionale delle risorse umane impiegate nella struttura organizza-
tiva di una Città metropolitana italiana, per renderle maggiormente adeguate ed efficienti, non solo con
riferimento al rispetto degli adempimenti amministrativo-pubblicistici connessi con gli Uffici pubblici
territoriali, ma anche in relazione alla capacità di accettare e promuovere (nei limiti del possibile) le
sfide che l’Amministrazione è chiamata e/o che intende assumere.
Il modello di approccio e di esecuzione che è derivato dal “Progetto” costituisce una “buona pratica”
da presentare, condividere e diffondere sul territorio regionale e nazionale come esempio di risalita
e di crescita di un Ente Locale in condizioni di criticità interna e di contesto esterno, anche attraverso
un’apposita azione divulgativa organizzata e gestita dal Comune di Messina in prima persona.
L’implementazione di tali interventi in una realtà dimensionalmente articolata e complessa come quella
di una Città metropolitana ha richiesto un significativo profilo di studio e ricerca, per lo sviluppo di un
modello di approccio specifico e tarato esattamente in base alle caratteristiche della realtà di riferimen-
to (la Città di Messina) ma utilizzabile anche per realtà similari.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CAPITOLO 2
GLI INTERVENTI DI RECUPERO IVA E IRAP
Il Comune di Messina ha manifestato, nel 2016, la volontà di avviare un intervento di verifica analitica
sulla tenuta della contabilità Iva, con l’obiettivo di operare un check-up completo sulla correttezza degli
adempimenti formali e delle impostazioni sostanziali relativi al suddetto tributo, al fine di beneficiare di
eventuali risparmi o recuperi di imposta versata in eccedenza rispetto al dovuto.
La Società Centro Studi Enti Locali Srl ha messo in campo un articolato intervento di check-up Iva sui
servizi commerciali del Comune.
Parallelamente è stato messo in campo anche un intervento di check-up Irap, riferito al recupero/
risparmio d’imposta per gli anni 2012-2017, conseguente all’esercizio dell’opzione ex art. 10-bis, com-
ma 2, Dlgs. n. 446/97 per i dipendenti impiegati in modo promiscuo nei Servizi commerciali Iva del
Comune ed alle previsioni dell’art. 5 del Dl. n. 193/16, oltreché all’ottimizzazione delle deduzioni fiscali
sui premi Inail.
L’intervento di check-up Iva è stato svolto in affiancamento ed a supporto dei tecnici interni alla strut-
tura organizzativa, con l’obiettivo di minimizzare, sempre nell’ambito di un’assoluta legittimità e liceità
di operato, il carico tributario da sostenere, liberando così risorse finanziarie importanti a disposizione
degli Amministratori per il soddisfacimento delle esigenze del territorio di riferimento.
“Centro Studi Enti Locali Srl” è specializzata nel fornire assistenza e consulenza alle Amministrazioni
ed Enti pubblici, nonché nell’organizzare ed implementare interventi formativi e di aggiornamento del
personale, sulle questioni riguardanti materie fiscali, ha negli anni fornito tale servizio specialistico ad
alcune centinaia di Amministrazioni locali distribuite sull’intero territorio nazionale.
In particolare per quanto attiene più nello specifico l’intervento in oggetto, si sottolinea che la note-
vole e continua produzione di norme legislative in materia di Iva, oltre che la considerevole prassi
ministeriale, dottrina e giurisprudenza di natura tributaria formatasi nel tempo, richiedono un costante
impegno che permetta agli operatori degli Enti Locali di acquisire le necessarie conoscenze per una
corretta applicazione del suddetto tributo ai servizi di carattere commerciale, gestiti oggi dagli Enti
Locali unitamente a quelli di carattere istituzionale.
I molteplici compiti attribuiti al “Servizio Finanziario” dell’Ente comportano la necessaria conoscenza
della corposa normativa prodotta dal Legislatore amministrativo-contabile nel corso di quest’ultimo
decennio, con particolare riferimento alla materia fiscale Iva.
In considerazione di ciò, per quanto notevoli possano essere gli sforzi per dare una corretta applica-
zione, sia delle leggi che regolano la contabilità pubblica, sia di quelle che disciplinano aspetti riguar-
danti la contabilità economica, dove di riflesso hanno rilevanza imposte come l’Iva, si è avvertita ogni
giorno di più la necessità di avere dei supporti altamente professionali che consentano di raggiungere
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
un livello di operatività completo e funzionale, che una struttura come Centro Studi Enti Locali, in con-
siderazione dell’esperienza maturata nell’ambito delle Amministrazione pubbliche distribuite in tutto il
territorio nazionale, può garantire.
L’intervento di check-up Iva si è sostanziato nell’adozione di una procedura, che si compone delle
seguenti fasi:
-- verifica delle modalità formali e sostanziali di tenuta della contabilità Iva;
-- analisi delle caratteristiche di ciascun servizio e attività svolta dall’Ente ai fini Iva;
-- individuazione delle spese correnti e di investimento (comprese le “promiscue”, ovvero quelle im-
putate in parte a servizi commerciali ed in altra parte a servizi istituzionali) non inserite in Iva nel
periodo 2012-2016 ed analisi delle ragioni connesse con tale esclusione, verificando l’eventuale
sussistenza delle condizioni per procedere al loro recupero;
-- monitoraggio di attività e servizi non ritenuti fino a quel momento rilevanti ai fini del tributo, verifi-
cando l’eventuale sussistenza delle condizioni per procedere all’attribuzione della qualifica di com-
mercialità;
-- individuazione delle fatture afferenti i citati servizi e attività da inserire in contabilità Iva;
-- regolarizzazione di possibili violazioni formali compiute in contabilità Iva nelle annualità oggetto di
intervento;
-- predisposizione dell’elenco delle fatture da inserire in Iva e consegna della Relazione tecnica con-
clusiva dell’intervento, contenente istruzioni procedurali e tecniche agli Uffici comunali per la prose-
cuzione in-house della “gestione attiva” del tributo erariale;
-- inserimento dei dati di recupero nella Dichiarazione Iva, con il conseguente utilizzo delle economie
generate dall’intervento da parte dell’Amministrazione comunale.
A seguito di una serie di incontri, colloqui e scambi di informazioni intercorsi nel corso dell’intervento,
principalmente tra lo staff della Società e l’Ufficio “Finanziario” del Comune, con la collaborazione nel
reperire le informazioni anche degli Uffici tecnici, è emersa la possibilità di inserimento in contabilità
Iva di una serie di fatture d’acquisto relative a spese di investimento sostenute negli anni dal 2012 al
2016, che erano in realtà riferibili a Servizi di natura commerciale rilevanti ai fini Iva, per le quali era
sorto quindi il diritto alla detrazione dell’Imposta ex art. 19 del Decreto Iva.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Alla luce dell’intervento operato sugli anni 2012-2015, il Comune di Messina ha potuto procedere
all’accertamento, già nell’esercizio 2016, di una entrata pari al recupero Iva ottenuto per le suddette
annualità e risultante dalla Dichiarazione Iva 2016, mediante istituzione o variazione dell’apposita po-
sta in entrata, allocata tra i proventi diversi del Titolo III, come “Crediti erariali - Iva a credito”.
Infatti, l’utilizzabilità del credito Iva in compensazione “orizzontale” (Iva con altri tributi e contributi)
decorre dal primo giorno del periodo d’imposta successivo a quello di riferimento, sebbene la relativa
Dichiarazione annuale sia poi presentata in base alle scadenze di legge (per l’esercizio 2015, entro
il successivo 30 settembre 2016; per l’esercizio 2017 entro il 28 febbraio 2018, e per l’esercizio 2018
entro il 31 marzo 2019).
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
“Grazie a Centro Studi Enti Locali - ha detto Giovanni Malpiedi (Dipartimento Risorse Umane) - si è
stabilito un percorso che ha portato all’individuazione del personale dipendente del Comune di Messi-
na utilizzato promiscuamente per i servizi rilevanti ai fini Iva, come i servizi sportivi. La cosa difficile è
stata spiegare ai Dirigenti l’importanza di quantificare la percentuale di ore che i dipendenti dedicano
a questo tipo di attività. Ne sono stati individuati circa 100 utilizzati in maniera promiscua, quindi, una
volta ottenuta la certificazione dei Responsabili dei vari Servizi, è stato possibile ottenere un conside-
revole risparmio per l’Ente”.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Entilocalinews e la Rivista mensile specialistica fiscale Iva e Fisco EE.LL., oltre all’accesso al quoti-
diano Entilocali-online, per l’aggiornamento continuo del personale interessato;
6. Check-up fiscale Iva e Irap
Intervento effettuato nel corso dell’anno 2017-2018 ed incentrato al momento principalmente sul re-
cupero dell’Irap su dipendenti promiscui e in base alla deduzione del premio Inail, ma anche riferito
alla gestione immobiliare Iva.
a) Intervento Irap
Il Comune non aveva mai esercitato l’opzione per il metodo commerciale di cui all’art. 10-bis, com-
ma 2, del Dlgs. n. 446/97, non avendo del personale impiegato direttamente nei servizi qualificati
rilevanti ai fini Iva.
E’ stata esercitata l’opzione in questione considerando, in base a percentuali di promiscuità effetti-
ve basate ad esempio sul tempo di impiego, il personale impiegato promiscuamente nei servizi Iva.
L’intervento operato dallo staff di Centro Studi Enti Locali in materia di Irap ha prodotto un risparmio
di risorse complessivo pari a:
--I fase): Euro 256.413 nel periodo gennaio2014-aprile 2016, ripetibili per gli anni a venire;
--II fase): Euro 292.360 nel periodo gennaio2012-dicembre 2013 + maggio 2016-dicembre 2016,
ripetibili per gli anni a venire.
Gli Uffici comunali avevano già esercitato, in autonomia, la deduzione dalla base retributiva Irap
delle spese per soggetti disabili, ai sensi dell’art. 11 del Dlgs. n. 446/97, come modificato dall’art.
16, comma 1, lett. b), della Legge n. 388/2000 (“Finanziaria 2001”).
A fine 2017 ed inizio 2018 è stato inoltre operato un ulteriore intervento, a seguito delle Sentenze
delle Corte di Cassazione, Sezione 5 Civile, nn. 15036 e 15037 del 16 giugno 2017, nelle quali è
stata sancita la possibilità di portare in deduzione dalla base retributiva Irap l’ammontare dei con-
tributi Inail versati, riferiti al personale su cui il Comune versa abitualmente l’Irap all’8,5% secondo
il metodo retributivo. Questo ha consentito di recuperare ulteriori Euro 264.477, portando quindi il
recupero complessivo sul periodo 2012-2017 a quota Euro 813.250.
b) Intervento Iva
Sono stati verificati i Servizi rilevanti Iva e gli investimenti sostenuti sul patrimonio comunale dal
2012 al 2017, non detratti in Iva, o per motivi prudenziali o per mancanza di un indirizzo specifico
da parte delle precedenti Amministrazioni, sul potenziale utilizzo commerciale di tali immobili.
In particolare, il Comune gestisce in un unico registro i servizi Iva imponibili, tra i quali ricordiamo
i principali: Refezione scolastica, Impianti sportivi, utilizzo delle Sale del Palacultura, Luci votive,
Sponsorizzazioni nell’ambito di iniziative culturali.
Recupero su investimenti Scuole e interventi su Impianti sportivi anni 2012-2016: Euro 111.990,93
Riassumendo, ad oggi (maggio 2018), l’intervento fiscale operato da Centro Studi Enti Locali su Iva e Irap ha
portato a quasi 1 milione di Euro di recupero una tantum sul periodo 2012-2017, oltre all’introduzione di
buone pratiche, da seguire correntemente a cura degli Uffici comunali, per un risparmio fiscale a partite
dall’anno 2018 stimabile in almeno 150.000 Euro annui.
Possiamo concludere, quindi, che i risparmi conseguiti, non solo hanno coperto interamente il costo
del Progetto sperimentale, ma hanno anche liberato ulteriori risorse tali, ad esempio, da poter finanziare
anche altri interventi formativi o investimento per strumenti tecnico-informatici a supporto degli uffici comunali.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CAPITOLO 3
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “MACCHINA”
“Nel 2013 il Comune di Messina era un cadavere organizzativo prima ancora che finanziario”.
Così il Segretario generale e Direttore generale, Antonio Le Donne, ha dipinto lo scenario che si
profilava all’avvio del mandato dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Renato Accorinti e del suo
incarico.
Preso atto della criticità che imbrigliavano la Città, la scelta è stata quella di impostare l’azione am-
ministrativa seguendo due macro-direttrici/obiettivo: la riorganizzazione della “macchina”comunale e
l’avvio del risanamento finanziario al fine di evitare il dissesto.
Al momento dell’avvio del mandato 2013-2018, il Comune di Messina aveva 57 Dipartimenti1 di cui
gran parte vacanti, posto che i Dirigenti in servizio erano solo 17.
Di fatto ogni Dirigente aveva un incarico diretto e due incarichi ad interim e questo aveva prodotto
uno sfasamento e l’impossibilità di presidiare, con la opportuna attenzione, ciascuno dei Dipartimenti.
Il funzionigramma vigente non fissava nitidamente e compiutamente le attribuzioni di ciascun Dipar-
timento. Ciò aveva inoltre fatto sì che la delimitazione delle competenze e dei compiti fosse stabilita
di volta in volta in modo arbitrario, innescando non di rado un “rimpallo” di determinate pratiche da un
ufficio all’altro.
Per ovviare a queste difficoltà, viene varato un primo decisivo macro-atto organizzativo: la Delibera
di Giunta comunale n. 1040 del 20 dicembre 2013, definita dal Segretario generale e Direttore ge-
nerale, Le Donne, “architrave assoluta della riorganizzazione del nuovo Comune di Messina in fase
di ricostruzione”
1 Una riorganizzazione meramente formale era già stata parzialmente delineata con la Deliberazione Commissariale n. 247/2013,
che aveva ridotto a 25 il numero dei Dipartimenti. Di fatto però questo ridimensionamento era rimasto “sulla carta” perché non erano
stati adottati gli atti conseguenti necessari a darvi attuazione e non erano quindi state effettuate le operazioni organizzative conse-
guenti. Pertanto, aIIa data di insediamento della Giunta nel 2013, sia Ia denominazione formale che la organizzazione sostanziale
dei Dipartimenti era rimasta immutata.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
A distanza di meno di due settimane, con Determina direttoriale n. 32 del 31 dicembre 2013 (a firma
di Antonio Le Donne), viene adottato l’atto di collocazione di tutti i dipendenti comunali nei nuovi dipar-
timenti con una stretta connessione con le funzioni e il dirigente di competenza.
Nel corso del mandato, complice l’innalzamento dell’età media dei dipendenti comunali e i vincoli as-
sunzionali che hanno imposto il blocco del turn-over, l’organico dell’Ente si è progressivamente ridotto.
Per tentare di arginare gli effetti negativi di questo drastico impoverimento delle risorse umane a di-
sposizione, sono state adottate alcune misure quali la stabilizzazione dei precari storici e la ricontrat-
tualizzazione dei dipendenti a tempo parziale, con relativo innalzamento dell’orario di lavoro, al fine di
aumentare di anno in anno, l’erogazione di ore complessive.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
“Messina - ha detto il Segretario generale e Direttore generale, Antonio Le Donne - è stato l’unico
Comune capoluogo della Sicilia che ha effettuato, in queste dimensioni, la stabilizzazione dei precari
storici”.
Alla riduzione delle spese del tempo determinato si connetteva un non superiore aumento delle spese
a tempo indeterminato, in modo tale da mantenere un equilibrio tra il fondo delle spese a tempo de-
terminato e indeterminato. Al contempo, all’interno di questo equilibrio, si effettuava la ricollocazione
del personale storicamente precario nei ruoli a tempo indeterminato dell’amministrazione, seguendo le
procedure previste dalla legge allora vigente. Pur con tutte le difficoltà di questo percorso, si è riusciti
così a effettuare sia il consolidamento delle unità di categoria A e B, sia la selezione interna per oltre
200 unità cat. C e D.
La nozione di “fondi comunicanti” è oggi alla base sia della normativa nazionale che di quella regionale
in materia di progressivo assorbimento del precariato.
Al percorso della stabilizzazione si è aggiunto un altro percorso strettamente connesso. Infatti il perso-
nale impiegato a tempo parziale ha potuto essere ricontrattualizzato progressivamente con un orario
settimanale sempre maggiore, in modo tale da poter erogare un quantitativo di ore che è asceso nel
corso del tempo da 18 a 21 ore e poi a 24 e infine a 27, ed essendo già in programma l’ulteriore pas-
saggio a 32 e infine a 36. Questo secondo percorso, denominato ‘ricontruattalizzazione’ ha consentito
di fronteggiare, seppur parzialmente, la progressiva implacabile riduzione del personale per pensio-
namento”.
A 18 anni di distanza dall’istituzione nazionale delle P.O. (Posizioni organizzative) e delle A.P. (Alte
Professionalità), con la Deliberazione di di Giunta comunale n. 96 del 7 febbraio 2017 (“Regolamento
per l’Istituzione e il Conferimento delle posizioni organizzative e delle Alte Professionalità - Criteri ge-
nerali per la valutazione e graduazione”), anche il Comune di Messina si è dotato di una infrastruttura
organizzativa intermedia.
Dopo un lungo e intenso confronto con il sindacato, si è infine giunti alla pubblicazione del bando per
111 Posizioni organizzative e 16 Alte Professionalità. Nei mesi di gennaio e febbraio 2018, a seguito
di oltre 200 colloqui individuali, sono state assegnate un totale di 105 Posizioni organizzative e 16 Alte
Professionalità. Questo, nelle parole del Segretario generale e Direttore Generale Antonio Le Donne,
allo scopo di “valorizzazione le migliori risorse umane di livello funzionariale in servizio nell’Ente e sta-
bilizzare la struttura gestionale in quanto tessuto connettivo tra dirigenza e dipendenti ed elemento al
contempo propulsivo e coagulante del conseguimento delle finalità dell’ufficio al quale ogni posizione
è preposta”.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
In materia di personale, una delle questioni che rappresenta, da anni, maggiori problematicità di risolu-
zione, concerne la corretta quantificazione del Fondo per il finanziamento della retribuzione accessoria
dei Dirigenti.
Il Comune di Messina, nel 2017, ha chiesto allo staff di Centro Studi Enti Locali una disamina, limi-
tatamente agli aspetti giuridici inerenti la gestione del suddetto Fondo incentivante, con particolare
riferimento alle problematiche sorte a seguito dei pareri negativi rilasciati dal Collegio dei Revisori
dei Conti nel 2013 e 2016 che, di fatto, hanno determinato una situazione di impasse ai fini, sia della
costituzione che della successiva erogazione delle risorse accessorie per i Dirigenti.
A seguito di approfondita disamina degli atti adottati dall’Ente, gli esperti hanno svolto attività di sup-
porto, concretizzatasi in una relazione finalizzata a fornire un quadro di contesto generale, circa la
corretta quantificazione del Fondo, e specifici focus di approfondimento sulle criticità sopra eviden-
ziate. Ciò al fine di coadiuvare l’Ente nell’attività di ricognizione, funzionale alla risoluzione delle pro-
blematiche oggetto delle osservazioni formulate dal Collegio dei Revisori ostative all’erogazione della
produttività; rinviando, per agli aspetti contabili, concernenti i rilievi e le conseguenze finanziarie, alle
determinazioni che verranno, in conseguenza, adottate dall’Ente.
A tal fine, la Dott.ssa Loredana Carrara, Dirigente dell’Ufficio di Gabinetto e del Dipartimento Risorse
Umane, in stretto contatto con il Segretario generale e Dirigente Generale, sta ricostruendo l’evolversi
delle funzioni dell’Ente dal 1999 ad oggi e la ripartizione di esse tra i vari Dirigenti, sia per certificarne
l’aumento qualitativo e quantitativo, sia per rapportare questo volume di attività con le varie configura-
zioni organizzative susseguitesi negli anni.
Con Determina n. 220 del 19 ottobre 2016, il Direttore generale Le Donne ha varato il sistema dei
controlli interni, dividendolo in 6 Sezioni di controllo con una doppia regia, il Comitato dei Dirigenti e il
Comitato dei funzionari, e altrettanti gruppi di lavoro:
1) controllo successivo amministrativo di regolarità amministrativa e contabile;
2) controllo di gestione;
3) controllo strategico;
4) controllo sugli equilibri finanziari;
5) controllo sugli organismi gestionali esterni e sulle società partecipate non quotate con i sottogruppi
delle attività istituzionali delle partecipate ed erogazione dei servizi, e delle risorse umane;
6) controllo della qualità dei servizi erogati.
Nel rispetto delle previsioni di cui al Dlgs. n. 267/2000 ed ai sensi del vigente Statuto nonché del vi-
gente regolamento sull’organizzazione degli uffici, approvato con Delibera n. 2/C del 10/01/2013, il
regolamento dei controlli interni, l’Ente ha adottato un sistema dei controlli interni, articolato secondo
le logiche della pianificazione e controllo per obiettivi, orientato:
• alla verifica dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità dell’azione svolta,
• alla valutazione dell’adeguatezza delle scelte compiute e della congruenza delle stesse rispetto agli
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
obiettivi definiti,
• al costante mantenimento degli equilibri finanziari della gestione e degli obiettivi di finanza pubblica
previsti nel patto di stabilità e nel pareggio di bilancio,
• a verificare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità degli organismi gestionali esterni,
• a garantire il controllo della qualità dei servizi erogati.
L’implementazione delle funzioni connesse con il sistema dei Controlli interni, in attuazione dell’art.147-
bis del Dlgs. n. 267/2000, come modificato dal decreto legge n. 174/2012, convertito in legge n.
213/2012, disciplina il sistema dei controlli interni degli enti locali (controllo di gestione, controllo di
regolarità amministrativa, controllo di regolarità contabile, controllo strategico, controllo sugli equilibri
finanziari, controllo sugli organismi gestionali esterni e sulle società partecipate non quotate, controllo
della qualità dei servizi erogati). Con la Determinazione del Segretario Generale Direttore Generale
n.220 del 19-10-2016 si è provveduto ad istituire le 6 sezioni di controllo interno ed i due comitati, dei
Dirigenti e dei Funzionari, connessi con i nuovi adempimenti conseguenti all’innovazione legislativa
prima indicata, dando un fondamentale impulso al potenziamento del sistema dei controlli interni che
ha avuto inizio con la convocazione degli “Stati Generali del Sistema dei Controlli Interni” volta alla
definizione delle procedure e delle modalità operative legate al funzionamento del Sistema.
Nel corso dell’ultimo quinquennio sono state intraprese numerose iniziative per promuovere la di-
gitalizzazione della macchina comunale in senso lato: dall’acquisto di hardware e software alla de-
materializzazione degli atti, dal varo del nuovo sito istituzionale alla nascita del Dipartimento Sistemi
informativi.
Uno sforzo che è stato praticamente riconosciuto unanimemente da tutti i dipendenti comunali intervi-
stati ai fini di questa pubblicazione ma che, nonostante gli indubbi benefici apportati, non ha mancato
di suscitare alcune resistenze.
L’Assessore Sergio De Cola (Deleghe Urbanistica, lavori Pubblici, Risanamento, Interventi di Manu-
tenzione Ordinaria e Straordinaria su immobili comunali adibiti a servizi, Rete viaria e sottoservizi), ha
seguito molto da vicino tutto il processo di informatizzazione dell’Ente.
“Nel settore dell’informatizzazione - ha detto - si è passati dall’utilizzare i sistemi informatici come mac-
chine da scrivere elettroniche o poco più ad un vero utilizzo dei sistemi hardware e software, in gran
parte rinnovati, per aumentare e migliorare l’erogazione dei servizi, aumentare la trasparenza e favori-
re attraverso questa la partecipazione anche con l’obiettivo di ricucire il rapporto tra Politica e cittadini”
Tra le novità più rilevanti, è d’obbligo una menzione della dematerializzazione delle Determine diri-
genziali, definita dall’Ing. Giacomo Villari (Responsabile Servizio Sviluppo economico)“una conquista
di metodo prima ancora che ecologica”.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
L’ordine di grandezza degli atti interessati, stando a quanto riferito da Alessandro Di Pasquale (Diparti-
mento “Sistemi informativi”), è di circa 5.000-6.000 Determine all’anno. Queste vengono oggi prodotte
attraverso un processo integralmente informatizzato, sono direttamente collegate con la contabilità e
vengono automaticamente pubblicate sull’Albo pretorio.
Fortemente voluta dal Segretario generale e Direttore generale, Antonio Le Donne, questa innovazio-
ne è divenuta effettiva il 16 ottobre 2017.
“Con l’introduzione delle Determine on line - ha detto Lilli Frisone, P.O. Ragioneria personale OPCM
della Segreteria generale - è stato fatto un passo avanti grandissimo, si tratta di un netto migliora-
mento rispetto al passato. Ma nonostante ciò, la misura è stata inizialmente accolta con diffidenza,
suscitando anche vere e proprie forme di ostruzionismo, come spesso accade sulle prime quando si
introducono novità, anche se positive”.
Alessandro Di Pasquale e Antonio Caridi (Dipartimento “Sistemi informativi”) hanno spiegato come,
fatte salve le prime settimane di assestamento, i benefici della dematerializzazione si siano subito fatti
sentire su più fronti, quali:
-- quello della tempistica (“Prima per fare un atto dall’inizio alla fine ci volevano due settimane, adesso
bastano due ore”);
-- quello della trasparenza, grazie alla pubblicazione automatica e immediata sull’Albo pretorio (“Fino
al 15 ottobre venivano fatte 4 copie di ogni Determinazione che venivano poi scansionate e pubbli-
cate”). Questo chiaramente richiedeva più tempo, oltre che spazio per l’archiviazione di una mole
così vasta di documenti cartacei. Anche la ricerca delle Determine passate è enormemente facilitata
dalla digitalizzazione delle stesse.
“Prima della dematerializzazione degli atti - ha raccontato Filippo Marabello (Dipartimento “Servizi
finanziari”) - anche solo calcolare l’indicatore di tempestività dei pagamenti era un lavoro immenso:
c’era un provvedimento del Dirigente che staccava dalle ordinarie attività 6-7 persone che venivano
dedicate unicamente a questo. Il primo anno ci abbiamo lavorato in 7 per un mese a tempo pieno
perché dovevamo inserire sul portale uno ad uno i dati estrapolati dal cartaceo dei mandati di paga-
mento (pile e pile di faldoni). Per un mese si bloccavano anche i pagamenti perché ci dedicavamo
unicamente a questo.
Adesso si fa in 6-7 ore di lavoro di una unità di personale: in 15 minuti circa si estrapolano dal
sistema tutti i mandati del periodo di riferimento e l’unica operazione che richiede un po’ più di tempo
è quella di ripulitura del file perché, per il calcolo dell’indicatore vanno considerati solo i dati relativi a
transazioni commerciali. Vanno quindi eliminate tutte le altre voci come stipendi ed oneri riflessi”.
Il prossimo passo sarà estendere la completa dematerializzazione anche alle Deliberazioni di Consi-
glio, di Giunta e di Circoscrizione. Per far questo è stato predisposto un piano che prevede di arrivare
a tale risultato entro il 1° gennaio 2019 e l’incarico di far sì che venga implementato è stato affidato al
nuovo Dipartimento “Sistemi informativi”, creato nel 2017 e operativo dal 1° gennaio 2018.
“La creazione di questo Dipartimento, che prima non esisteva - ha spiegato Antonio Le Donne - è il
timbro finale che si è voluto mettere su un percorso, su un progetto e su una visione. Il percorso era
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Con quello stesso Provvedimento (il “Piano triennale 2015-2017 dell’innovazione e dell’informatizza-
zione”) sono state anche gettate le basi per un cospicuo investimento in ambito informatico.
Come spiegato da Di Pasquale, ne sono derivati circa 900.000 Euro di finanziamenti, utilizzati, tra
le altre cose, per:
-- incrementare e in parte sostituire il parco macchine (Personal computer);
-- acquistare stampanti dipartimentali, server, nuovi software e finanziare il passaggio alla telefonia
Voip (che consente più flessibilità e ottimizza i costi);
“Erano anni - ha detto Di Pasquale - che non si vedevano investimenti così importanti in questo Com-
parto. Fatto 100 il grado di digitalizzazione raggiunto oggi, direi che nel 2013 eravamo a 40”.
Nel 2017 è stato varato il nuovo sito web istituzionale del Comune di Messina, strutturato in osservan-
za di quanto disposto dal “Codice dell’Amministrazione Digitale” in merito a criteri di usabilità e repe-
ribilità, completezza di informazione, chiarezza di linguaggio, affidabilità, semplicità di consultazione,
qualità, omogeneità ed interoperabilità.
Nel marzo 2017 il Comune di Messina è il primo capoluogo italiano, ad eccezione di altri tre in via di
sperimentazione, ad avere adottato la nuova versione delle “Linee guida”sviluppate dell’Agid (“Agen-
zia per Italia Digitale”), che prevedono un sistema condiviso di riferimenti visivi di design dei siti web
della Pubblica Amministrazione.
Su invito dell’Associazione “Parliament Watch Italia”, con la Delibera di Giunta municipale n. 413 del
16 giugno 2016, l’Amministrazione comunale ha inoltre istituito “AlboPop”. Si tratta di un canale Te-
legram che consente di ricevere automaticamente sul proprio smartphone una notifica e un link che
rimanda a ciò che viene pubblicato sull’Albo pretorio.
Lo strumento, arricchito anche da una pagina Facebook e un profilo Twitter dedicati, è stato realizzato
dalla Comunità “Open Data Sicilia”.
Nell’arco del Mandato Accorinti, la Pubblica Amministrazione è stata interessata da una serie di cru-
ciali e radicali riforme; basti pensare all’entrata in vigore della riforma della contabilità armonizzata, al
nuovo “Codice degli appalti”, all’avvio della fatturazione elettronica, dello “split payment” o ancora al
nuovo “Testo unico in materia di Società pubbliche”.
Complici il già citato calo del numero dei dipendenti, il progressivo innalzamento dell’età media degli
stessi e la prolungata scarsa attenzione ai loro bisogni formativi, è emersa l’esigenza di investire in
maniera decisa nell’aggiornamento professionale dei dipendenti.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
L’intervento di supporto di Centro Studi Enti Locali si è sostanziato in 2 diverse tipologie di servizi:
-- Attività formative;
-- Attività di affiancamento operativo all’Area Finanziaria.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
De Paulis,
5° Sezione: Rag. Ruglioni,
2gg: 10h frontali più Laboratorio po- Dott. Maestrelli
meridiano Dott. Grossi,
Le problematiche e le opportunità afferenti le
Rag. Ruglioni,
nuove modalità di riscossione delle entrate locali
Dott. Maestrelli
6° Sezione: Dott. Cuzzola
La gestione delle Entrate extratributarie con par- 3gg: 15h frontali più Laboratorio po-
ticolare riferimento alla gestione del patrimonio e meridiano Dott. Cuzzola
dell’inventario dell’Ente Locale
7° Sezione: Dott. Camporesi,
Progetto paritetico Comune - Partecipate sulla 2gg: 10h frontali più Laboratorio po- Dott. Girlando,
rendicontabilità dei servizi pubblici locali - Piatta- meridiano Dott. Tonveronachi,
forma condivisa di monitoraggio. Dott.ssa Giglioli
Servizi accessori
In aggiunta a quanto sopra riportato, la ns. Società ha fornito agli Uffici interessati, per l’intera durata
dell’incarico formativo:
1. un servizio di Informativa specialistica basato sull’invio di Riviste settimanali, quindicinali e mensili
di informazione specialistica sulle tematiche oggetto dell’intervento formativo destinate agli Ammi-
nistratori, ai Dirigenti ed ai Funzionari del Comune di Messina e delle Società/Aziende partecipate,
oltre che l’accesso al quotidiano telematico di cui Centro Studi Enti Locali è editore (www.entilocali-
online.it);
2. un servizio di invio on-line di documentazione scientifica e di prassi riferita alle tematiche oggetto di
approfondimento durante gli incontri formativi, utile alla discussione ed alla risoluzione in aula delle
problematiche operative riscontrate nell’agire giornaliero degli Uffici coinvolti nel “Progetto”.
Le attività di affiancamento operativo all’Area “Finanziaria” sono state svolte mediante la modalità
c,d.“learning by doing” (letteralmente, “imparare facendo”).
Il Servizio in questione è stato avviato in seguito alla Deliberazione della Giunta comunale con la quale
è stato approvato il Progetto scientifico e si protrarrà fino al 30 giugno 2018.
La presenza fisica di componenti del Gruppo di lavoro di Centro Studi Enti Locali è stata garantita
mediamente per 2 giorni a settimana, mentre quella da remoto per l’intero periodo, senza interruzioni
(“giorno e notte”, “h 24”), con l’erogazione di risposte a quesiti telefoniche e per iscritto a cadenza
giornaliera.
La prima fase dell’intervento ha coinvolto gli Uffici finanziari dell’Ente ed ha riguardato la definizione
delle ultime modifiche e correzioni al rendiconto della gestione 2014, sulla scorta delle osservazioni e
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
dei rilievi mossi dall’Organo di revisione, consentendo al Consiglio comunale di Messina di approvare
il consuntivo 2014 prima della fine dell’anno 2015.
Contemporaneamente, il Gruppo di lavoro del Progetto in questione si è inizialmente curato di definire
la bozza definitiva del bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015-2017, dovendo però subordinar-
ne l’approvazione alla deliberazione del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al 1°
gennaio 2015 di cui all’art. 3 del Dlgs. n. 118/11.
Ai sensi del richiamato art. 3 del Dlgs. n. 118/11, agli esiti del predetto riaccertamento l’Ente è tenuto ad
approvare una variazione di bilancio per recepire gli effetti delle reimputazioni dei residui. Al momento
della formale approvazione del Progetto di cui all’intervento di affiancamento in parola (17 dicembre
2015), risultavano ormai scaduti i termini di legge per l’approvazione della necessaria variazione di
bilancio conseguente al riaccertamento straordinario, e pertanto il bilancio di previsione 2015 e plu-
riennale 2015-2017 non poteva essere legittimamente approvato finché non fossero stati certi gli esiti
del riaccertamento ordinario, affinché la bozza di bilancio di previsione potesse recepirne gli effetti.
Le attività di affiancamento formativo ed operativo agli uffici dell’Ente inerenti al riaccertamento straor-
dinario sono state avviate dal 7 gennaio 2016 ed hanno coinvolto, oltre all’Area “Finanziaria” dell’Ente,
anche tutti gli operatori delle Ragionerie “allargate”, diffuse tra i vari Dipartimenti dell’Ente, ed i relativi
Dirigenti.
Ad inizio 2016, verificato il livello di conoscenze acquisito dai vari Dipartimenti dell’Ente in ordine agli
obblighi connessi all’applicazione della Riforma dell’armonizzazione dei sistemi contabili, è stato rite-
nuto necessario procedere, dapprima, con una giornata di formazione in aula, svoltasi a gennaio 2016
e destinata a tutti i Dirigenti dei vari Dipartimenti, finalizzata ad illustrare la Riforma e fornire a tutti gli
operatori le indicazioni necessarie per poter effettuare le verifiche e le valutazioni opportune sui residui
attivi e passivi, ed al contempo, sono state avviate le attività di affiancamento formativo ed operativo
nella modalità di “learning by doing”, attraverso degli incontri individuali dei singoli Dipartimenti, finaliz-
zati alla verifica di tutti i residui attivi e passivi di competenza.
Con i Servizi “Finanziari” sono state effettuate le necessarie verifiche per poter determinare il richiesto
accantonamento a “Fondo crediti di dubbia esigibilità” da operarsi in sede di riaccertamento straordi-
nario.
I lavori inerenti al riaccertamento straordinario, data l’importanza dell’operazione, hanno consentito
di concludere un intero ciclo formativo, potendo poi verificarne gli esiti formativi sulla base degli atti
prodotti dai singoli Dipartimenti.
Le attività concernenti il riaccertamento straordinario si sono protratte fino a fine marzo 2016, doven-
dosi attendere gli esiti delle verifiche del Collegio dei revisori, tenuti ad esprimere giusto parere in
ordine bozza di delibera di riaccertamento straordinario.
A decorrere dai primi di marzo, le attività del Gruppo di lavoro di Centro Studi Enti Locali Srl dedicato
al Progetto hanno riguardato la definizione dello schema di bilancio di previsione 2015 e pluriennale
2015-2017, che recepisse gli effetti attesi conseguenti all’approvazione del riaccertamento straordina-
rio dei residui.
E’ appena il caso di ricordare che l’elaborazione dei 2 documenti di bilancio è stata condotta attraverso
il supporto del “vecchio” gestionale contabile risultando molto difficoltoso, data l’inadeguatezza dello
strumento che non aveva correttamente recepito tutte le novità dell’armonizzazione.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Il protrarsi dei tempi di attesa del parere del Collegio dei revisori sulla bozza di Delibera del riaccerta-
mento straordinario, connesso alle difficoltà correlate al software contabile, ha indotto l’Amministrazio-
ne a decidere di completare il passaggio al nuovo gestionale contabile (“InforSrl”) e conseguentemen-
te approvare il bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015-2017 avvalendosi del nuovo strumento.
L’iter di approvazione del bilancio di previsione si è rivelato articolato, come evidenziato dal ricco
scambio di comunicazioni intercorso tra l’Ufficio finanziario dell’Ente e il Collegio dei revisori.
L’attività di supporto e di affiancamento formativo ed operativo si è rivelata strategicamente opportuna
anche al fine di addivenire ad una corretta applicazione dei principi contabili di cui al Dlgs. n. 118/11 e
alla gestione del passaggio alla contabilità armonizzata a decorrere dal 1° gennaio 2015.
Il riaccertamento straordinario è stato approvato a fine marzo 2016, mentre il bilancio di previsione
2015 e pluriennale 2015-2017 è stato approvato a fine maggio 2016.
Dal mese di aprile 2016, le attività di affiancamento formativo e operativo, a supporto dell’Area “Finan-
ziaria”, sono state condotte da Luciano Fazzi e Calogero Di Liberto (“Responsabile di Progetto” per
Centro Studi Enti Locali), mentre la gestione delle attività di supporto da remoto sono state svolte sin
dall’inizio sotto la regia di Nicola Tonveronachi e Giuseppe Vanni dagli Uffici centrali di Centro Studi
Enti Locali siti in San Miniato (Pi).
Nel mese di aprile Calogero Di Liberto ha collaborato con la Segreteria generale dell’Ente e con il Di-
partimento Servizi “Finanziari” (Ufficio Rendiconto della gestione) del Comune alla elaborazione delle
memorie in riscontro alla Nota Prot. n. 000374230/03/2016-SC_SIC-R14-P - “Controllo finanziario de-
gli Enti Locali – Rendiconto 2014 ai sensi dell’art. 148 bis del Tuel”, che l’Ente ha trasmesso alla Corte
dei conti, Sezione regionale per il controllo della Sicilia.
Dalla seconda metà di aprile 2016, in attesa del parere dell’Organo di revisione sul bilancio di pre-
visione 2015 e pluriennale 2015-2017, sono state avviate le attività correlate all’approvazione del
rendiconto della gestione 2015 e, quindi al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31
dicembre 2015.
In particolare, le attività operative connesse ai 2 adempimenti sopra evidenziati sono state condotte di-
rettamente dagli Uffici dell’Ente, con il coordinamento del Dipartimento Servizi “Finanziari”, coadiuvato
dall’assistenza on site del Gruppo di lavoro Csel, che ha supervisionato gli elaborati.
Dal mese di maggio sono stati costituiti dal Segretario generale e Direttore generale, di intesa con
il Ragioniere generale, 3 Gruppi di lavoro interni alla struttura comunale, uno dedicato al bilancio di
previsione 2015-2017 e al rendiconto della gestione 2015, uno dedicato alla riformulazione del “Piano
pluriennale di riequilibrio”, ed il terzo focalizzato al bilancio di previsione 2016-2018.
Nel mese di maggio 2016, prima della definitiva approvazione in Consiglio comunale del bilancio di
previsione 2015 e pluriennale 2015-2017, sono stati avviate le attività concernenti la riformulazione del
“Piano pluriennale di riequilibrio”, il cui termine di scadenza era originariamente previsto al 30 giugno
2016.
Nel mese di giugno 2016, approvato il bilancio 2015 e pluriennale 2015-2017, sono state avviate le
attività concernenti la predisposizione del primo bilancio di previsione “armonizzato” 2016-2018.
La proroga al 30 settembre 2016 del termine ultimo per l’approvazione della riformulazione del “Piano
di riequilibrio” ha consentito all’Ente di focalizzare l’attenzione, prima sull’approvazione del rendiconto
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
della gestione 2015, poi sulla riformulazione del “Piano pluriennale di riequilibrio” e, da ultimo, al bilan-
cio di previsione 2016-2018 e al bilancio di previsione 2017-2019.
Nel corso del 2017, l’Ente ha dovuto realizzare un’ampia azione di monitoraggio delle misure di entrata
previste nel “Piano di riequilibrio finanziario pluriennale”, sulla base degli indirizzi espressi dall’Am-
ministrazione con la Deliberazione di Giunta municipale n. 556/16 e con la Deliberazione di Giunta
municipale n. 257/17.
Il completamento del percorso di affiancamento che ha coinvolto gli Uffici finanziari dell’Ente, a decor-
rere da gennaio 2017, ha riguardato la definizione di una puntuale attività di monitoraggio interno del
“Piano di riequilibrio finanziario pluriennale”, propedeutica alla formazione del bilancio di previsione
2017-2019 e alla promozione delle azioni finalizzate a consentire un incremento delle entrate ed un
ridimensionamento delle spese previste nel “Piano”. Pertanto, nel periodo gennaio–giugno 2017 sono
state effettuati incontri con i Dirigenti e i Funzionari dei Dipartimenti interessati da azioni e impieghi del
“Piano di riequilibrio” finalizzati ad individuare le criticità eventuali nella gestione delle entrate comuna-
li; parimenti, ai fini della formazione del bilancio di previsione 2017-2019, sono stati effettuati incontri
con i Dirigenti e i Funzionari dei Dipartimenti aventi competenze di entrata al fine di verificare la possi-
bilità di attivare nuove azioni o servizi tali da consentire un incremento delle entrate proprie dell’Ente.
Fino al mese di giugno 2017, le attività di affiancamento formativo on site inerenti la formazione del
bilancio, condotte nella modalità “learning by doing”, sono state in gran parte strettamente correlata
alle azioni finalizzate a ridurre la massa passiva del “Piano di riequilibrio finanziario pluriennale”. Una
volta completato il complesso e articolato sistema di processi gestionali sopra predetti, gli Uffici hanno
potuto elaborare il Dup 2017-2019 e il bilancio di previsione 2017-2019, approvandoli in via definitiva
nel mese di settembre 2017.
Nel corso del 2017 le attività di supporto connesse alla formazione del bilancio di previsione 2017-
2019 sono state concentrate a consentire, da un lato, il pieno e completo rispetto degli obiettivi pro-
grammatici previsti nel “Piano di riequilibrio”, e dall’altro, la definitiva rimozione di tutte le criticità in-
tanto rilevate dalla Sezione regionale della Corte dei conti sul bilancio di previsione 2016-2018 (tra gli
altri, ad esempio, la determinazione del “Fondo crediti di dubbia esigibilità” e la previsione della quota
annuale del disavanzo da riaccertamento straordinario).
A partire dal mese di giugno 2017, in seguito alla nomina del nuovo Responsabile dei “Servizi finanzia-
ri” intervenuta nel mese di maggio 2017, è stata operata una importante riorganizzazione dell’Ufficio
“Rendiconto della gestione e Bilancio consolidato” presso il Dipartimento “Servizi Finanziari”. Al fine di
favorire la riorganizzazione in parola è stato avviato un percorso di affiancamento formativo ed ope-
rativo finalizzato a supportare il necessario aggiornamento del nuovo staff, appositamente costituito
per far fronte alle carenze funzionali dell’Ufficio determinate da fattori esogeni, e consentire il puntuale
adeguamento alla riforma della contabilità che, per l’esercizio in parola, ha imposto nuovi adempimenti
connessi alla contabilità economico-patrimoniale e al bilancio consolidato.
Con riguardo alla contabilità economico-patrimoniale, sono stati realizzati n. 2 (due) incontri – con
la presenza presso gli Uffici comunali, oltre a Calogero Di Liberto, anche di Enrico Ciullo e Cesare
Pellegrini - ai quali ha partecipato il personale dell’Ufficio “Rendiconto della gestione” ed i Funzionari
del Dipartimento “Patrimonio”, finalizzati a verificare lo stato dell’arte della tenuta inventariale dei beni
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
mobili e immobili, nonché determinare le migliori strategie operative da adottare in vista dell’approva-
zione del rendiconto della gestione 2016. Attesa l’impossibilità attestata dal Dirigente del Dipartimento
“Patrimonio” di avviare e concludere entro i termini previsti per l’approvazione del rendiconto della ge-
stione 2016 le necessarie attività di ricognizione e rivalutazione straordinaria dei beni immobili e mobili,
è stato definito il “piano di lavoro”, convenendo di procedere ad una mera riclassificazione del conto
del patrimonio 2015 alla data del 01/01/2016 secondo il nuovo Piano di conti, rivalutando l’ammontare
dei debiti e crediti e il valore delle partecipazioni alla luce del nuovo Principio contabile Allegato n.
4/4 del Dlgs. n. 118/11, e rinviando le predette attività di ricognizione e rivalutazione degli inventari al
rendiconto della gestione 2017.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
poi approvato dalla Giunta municipale, necessario al fine di consentire, ai sensi dell’art. 187 del Tuel,
l’approvazione di una variazione del bilancio provvisorio (bilancio di previsione 2017-2019, annualità
2018) finalizzata ad applicare l’avanzo di amministrazione vincolato occorrente a finanziare i debiti fuo-
ri bilancio censiti nel Piano di riequilibrio, nonché i debiti fuori bilancio e le passività pregresse correlate
alla mancata ratifica da parte del Consiglio comunale di una variazione di bilancio urgente approvata
nel mese di novembre 2017 dalla Giunta municipale ai sensi dell’art. 175, comma 4, ed infine a dare
coperture finanziaria a tutti i fabbisogni urgenti e improrogabili richiesti con proprie relazioni da vari
Dirigenti; il secondo adempimento ha preso le mosse dalla Deliberazione del Consiglio comunale n.
2 del 14/1/2018, con la quale è stato approvato il ricorso alla riformulazione del Piano di riequilibrio ai
sensi dei commi 888 e 889 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2018.
Le attività degli Uffici, con il supporto dello staff del Centro Studi Enti Locali, sono proseguite fino
alla fine di febbraio, e inspiegabilmente e immotivatamente sfociate nella Deliberazione del Consiglio
comunale n. 19 del 28/02/2018, con la quale l’Organo volitivo dell’Ente ha bocciato la proposta della
Giunta municipale di approvazione della Riformulazione del piano di riequilibrio, con riduzione sensibi-
le della massa passiva ed estensione della durata del Piano fino a 20 (2033).
Alla data odierna, sono in corso di definizione il Dup 2018-2020, il bilancio di previsione 2018-2020, il
rendiconto della gestione 2017.
“Negli anni ’80-’90 la struttura dei Servizi finanziari del Comune di Messina era molto più complessa:
c’erano tre Dirigenti, un Ragioniere generale, il Direttore di sezione, ecc. La Ragioneria era pratica-
mente una ‘macchina da guerra’. Col passare degli anni, la progressiva diminuzione del personale e
le importanti evoluzioni normative (prima tra tutte l’approvazione del Tuel nel 2000) hanno reso neces-
sario adeguarsi ad uno scenario completamente ridisegnato ma questo adeguamento non è arrivato
fino al 2015 quando, con Centro Studi Enti Locali, abbiamo avuto una sorta di linea guida, un termine
di confronto in caso di dubbi, cosa che qui non c’era più. Non facevamo formazione praticamente da
10 anni quindi l’avvio di questo Progetto ha dato un input forte a non appiattirsi sulle conoscenze già
acquisite.
Il valore massimo del Progetto è stato quello di aver spronato le persone a confrontarsi tra loro
e ad istruirsi seriamente”.
Attraverso l’utilizzo dello strumento gratuito dei Fondi interprofessionali, è stato definito un Piano for-
mativo, dal valore di 18.560 Euro, finanziato dal Fondo Interprofessionale per la Formazione Continua
Fonservizi e progettato da Centro Studi Enti Locali attraverso il quale saranno svolte attività formative
a favore del personale del Comune e della Società da esso partecipata Amam.
Il percorso formativo che ha per oggetto le norme in materia di anticorruzione e trasparenza, ricade
nell’ambito del Piano Formativo “TRA.ME TRAining Messina”.
28
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Si tratta della prima azione concreta del Piano Formativo TRA.ME che sottolinea l’importanza della
formazione finanziata e continua all’interno dei Comuni e delle Aziende partecipate, del personale sia
a tempo determinato (per gli Enti Locali) che a tempo indeterminato (per le Società pubbliche), per
l’aggiornamento delle competenze e la riqualificazione del personale.
Il Comune di Messina con questo Piano fa da apripista nell’utilizzo di uno strumento prezioso ma
ancora poco diffuso tra gli Enti pubblici. E’ il primo Capoluogo di una Città metropolitana italiana
ad aver attivato questa opportunità in una “logica di Gruppo”, ovvero mettendo insieme l’Ente
Locale con le sue principali Società ed Aziende partecipate attraverso una chiara linea di indirizzo
nell’ambito dell’esercizio del “controllo analogo” e della “control governance” rivolta a beneficiare col-
legialmente di strumenti di formazione gratuita orientabili su tematiche di comune interesse tra Ammi-
nistrazione comunale ed Aziende controllate eroganti servizi pubblici locali e strumentali.
Questo Piano rappresenta dunque una tappa cruciale, anche per le ricadute che determinerà sul ter-
ritorio in termini di miglioramento delle competenze dei lavoratori e conseguentemente dei servizi e
funzioni di utilità pubblica.
“L’importanza di fornire e garantire momenti formativi di qualità e assistenza tecnica agli enti - secondo
il Segretario e Direttore generale del Comune di Messina, Antonio Le Donne - è una missione ed un
dovere dell’Ente al fine di fornire strumenti utili a tutto il personale coinvolto per rendere più efficiente
ed efficace il servizio reso ai cittadini”.
Se metteranno a frutto questa esperienza, in futuro il Comune e le relative Società partecipate, avran-
no in mano tutti gli strumenti per presentare Piani formativi di importo anche maggiore a questo, fa-
cendo diventare questa “buona pratica” di rilievo nazionale come una “normale pratica”, e dimostrando
anche alle altre Amministrazioni pubbliche che con la determinazione di agire si possono realmente
superare steccati, limiti e barriere, non solo tecniche bensì soprattutto culturali.
29
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CAPITOLO 4
IL LAVORO SVOLTO PER PERSEGUIRE IL RISANAMENTO DEI
CONTI
“C’era la necessità di capire esattamente quanti erano i debiti dell’Ente e chi erano i creditori. Un lavoro
mastodontico portato a compimento il 28 febbraio 2015 con la Deliberazione 6/C del Consiglio comu-
nale che approva il Piano di riequilibrio 2014-2023, che va a sostituirsi al precedente Piano 2013-2022,
approvato dall’allora Commissario. Il 2015 - ha detto Le Donne - è stato l’anno più difficile in assoluto:
non si riesce ad approvare il bilancio e mi rendo conto che c’è bisogno di un poderoso progetto
formativo, quindi a dicembre 2015 si apre il Progetto con Centro Studi Enti Locali.
Altro passaggio essenziale è stata l’adozione, il 31 dicembre 2015, della Determina con la quale viene
acquistato un Programma di contabilità evoluto che va a sostituire quello precedente, che si era dimo-
strato assolutamente inadatto.
Nel 2016 quindi comincia il Piano formativo, viene lanciato il nuovo Programma e riusciamo finalmente
ad approvare il bilancio. Il 2016 è stato un anno pazzesco. Siamo riusciti a portare ad approvare:
bilancio di previsione 2015-2017 e bilancio di previsione 2016-2018;riaccertamento straordinario dei
residui; riaccertamento ordinario dei residui; consuntivo 2015 e, a settembre, la rimodulazione del
Piano di riequilibrio.
Oggi parliamo del bilancio di previsione 2018 a giugno. Siamo sempre fuori termine ma rispetto agli
standard precedenti c’è stato un enorme miglioramento. Non si deve guardare Messina con i pa-
rametri della normalità ma con quelli dell’eccezionalità. Messina era come una città all’indomani
dell’esplosione di una bomba. Criticare oggi le minuzie è come biasimare i siriani perché c’è della
polvere in strada. Bisogna misurare il percorso che è stato fatto verso la normalità, non la distanza
dalla stessa. Questa è la chiave di lettura di tutto il percorso. Se non si capisce questo, è inutile rac-
contare questi 5 anni. Non si può non considerare il fatto che la situazione iniziale era emergenziale”.
30
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Violazione Patto di stabilità Rispetto del Patto di stabilità e del Pareggio di bilancio
Superamento di alcuni parametri di deficita- Parziale miglioramento, in termini assoluti e relativi,dei
rietà strutturale valori attestati dai parametri di deficitarietà
Ripristino degli equilibri strutturali del bilancio. Regola-
re ripiano dei disavanzi tecnici da riaccertamento ordi-
Disavanzo corrente sul bilancio annuale
nario secondo le modalità previste dal piano di rientro
trentennale
Sostanziale contrazione dei termini di medi di paga-
Sforamento termine di legge nei pagamenti
mento dei crediti commerciali, come da indicatori tri-
ai creditori
mestrali e annuali
Restituzione dell’anticipazione straordinaria e man-
canza di ulteriori crisi di liquidità. Nel 2016, causa la
Crisi di liquidità arginata da un’anticipazio- mancata approvazione bilancio di previsione 2015,
ne straordinaria del Viminale pari a 14 mi- l’Ente ha sofferto una grave crisi di liquidità connessa
lioni di Euro alla mancata corresponsione dei trasferimenti statali.
Oggi la situazione di cassa presenta un saldo di cassa
positivo di oltre 40 milioni di Euro.
Ritardo fino a 4 mesi nella corresponsione
Allineati i pagamenti degli stipendi dei dipendenti delle
degli stipendi dei dipendenti delle parteci-
partecipate
pate
Mancanza di investimenti nel settore dei Cofinanziamento dell’incremento della flotta di auto-
servizi pubblici bus e investimento nella raccolta differenziata
Piano di riequilibrio insostenibile fondato su
150 milioni di Euro di entrate non realizzabi- “Due diligence” della massa debitoria con validazione
li (illegittimità della previsione di canone per di metodo da parte di Ifel e riformulazione del Piano di
l’uso della rete di distribuzione dell’acqua in riequilibrio
Città)
Come spiega Vincenzo Cuzzola, attuale Assessore alle Politiche finanziarie, subentrato nel febbraio
2017 a Luca Eller Vainicher, quello 2017-2019 è stato il primo bilancio stabilmente riequilibrato.
“Per il 2017 ci siamo imposti di completare il ciclo di approvazione di tutti gli strumenti finanziari co-
munali dell’anno, entro la fine dello stesso e comunque in tempo per incassare l’autorizzazione alle
assunzioni e la rata dei trasferimenti, che ci consente di chiudere senza anticipazione di cassa.
Gli altri obiettivi che ci eravamo imposti in occasione dei vari documenti contabili predisposti ed appro-
vati sono di seguito elencati.
Al preventivo il ripristino degli equilibri strutturali complessivi, dato che, se nel bilancio per il triennio
2016/17/18 era previsto un saldo annuale negativo (valori in milioni di euro) della gestione corrente
31
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
per 14.568 (2016), 10.148 (2017), 6.401 (2018, nel bilancio in corso (per il triennio 17/19) è previsto un
saldo annuale della gestione corrente positivo (sempre valori in milioni di euro) per 2.057 (2017), 1.165
(2018), 1.165 (2019). Sono stati inoltre accantonati tutti gli importi per debiti fuori bilancio ulteriormen-
te maturati nell’anno in corso, come gli stanziamenti per il contenzioso potenziale maturato (importo
quest’ultimo anticipato rispetto all’obbligo di legge di pensarci nel Bilancio futuro) Questi sono alcuni
degli elementi che dimostrano come si stia procedendo correttamente sulla via della corretta gestione
di un Ente in Piano di riequilibrio”.
Segnali positivi questi, confermati anche da quanto emerso in sede di rendiconto 2016.
Nello specifico, è stato rispettato il programma di rientro del disavanzo da riaccertamento straordinario
del 2015 e garantito il recupero trentennale della quota annuale (3,215 milioni circa) anche per il 2016.
In merito a quanto emerso dal Bilancio Consolidato, l’Assessore Cuzzola ha evidenziato quanto segue:
“Mentre il risultato economico della gestione comunale evidenzia una perdita complessiva di 5,7 milio-
ni, il ‘consolidamento’ evidenzia la riduzione delle perdite a 3,6 milioni. Il che vuol dire che la gestione
‘aziendalistica’ del Comune è in perdita, mentre quella complessiva delle partecipate è in utile. Ma il
dato economico della gestione comunale non si presti a facili o distorte letture, infatti, la perdita di 5,7
milioni è in effetti prodotta da ammortamenti (il costo di sostituzione delle immobilizzazioni) per 13,8
milioni, non presenti in contabilità finanziaria, la cui effettiva trasposizione in economico patrimoniale
produce un utile di 8,1 milioni.
Valutazione conclusiva quindi di uno stato finanziario ed economico patrimoniale dell’Ente certamente
non florido, ma indubbiamente non paragonabile a quello degli Enti in dissesto, né tantomeno alla
maggioranza degli Enti in pre-dissesto”.
32
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Percentuale
incremento
Entrate 2013 2014 2015 2016 2017 decremento
rispetto primo
anno
ENTRATE COR-
239.956.077,09 257.340.257,07 230.978.837,00 243.981.285,91 254.038.061,14 5,87%
RENTI
ENTRATE DA ALIE-
NAZIONI, TRASFE-
RIMENTI DI CAPITA- 13.735.485,43 9.946.017,89 16.056.128,84 35.773.801,36 46.233.900,68 236,60%
LE E RISCOSSIONE
CREDITI
ENTRATE DERIVAN-
TI DA ACCENSIONI 210.471.784,38 155.755.642,42 160.517.025,00 258.526,30 138.304.906,28 -34,29%
DI PRESTITI
TOTALE 464.163.346,90 423.041.917,38 407.551.990,84 280.013.613,57 438.576.868,10 -5,51%
Percentuale
incremento
Spese 2013 2014 2015 2016 2017 decremento
rispetto primo
anno
SPESE CORRENTI 232.717.640,45 241.800.185,31 202.562.589,21 238.814.222,90 220.901.260,71 -5,08%
SPESE IN CONTO
CAPITALE E DA IN-
11.771.387,18 8.768.258,17 11.534.726,05 55.708.686,74 40.725.496,87 245,97%
CREMENTO DI ATTI-
VITA’ FINANZIARIE
RIMBORSO PRE-
218.137.908,40 163.777.511,91 165.250.536,61 7.609.981,60 146.113.756,09 -33,02%
STITI
TOTALE 462.626.936,03 414.345.955,39 379.347.851,87 302.132.891,24 407.740.513,67 -11,86%
Percentuale
incremento
Partite di giro 2013 2014 2015 2016 2017 decremento
rispetto primo
anno
ENTRATE DA SERVIZI
28.171.263,86 24.924.812,35 108.239.783,31 166.355.679,15 180.151.028,92 539,49%
PER CONTO DI TERZI
SPESE PER SERVIZI
28.171.263,86 24.924.812,35 108.239.783,31 166.355.679,15 180.151.028,92 539,49%
PER CONTO DI TERZI
33
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Equilibrio parte corrente del bilancio consuntivo relativo agli anni del mandato
34
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
(1) Da compilare con riferimento ai risultati di amministrazione relativi agli esercizi finanziari 2015 e
successivi
35
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Gestione residui
Residui pro-
RESIDUI ATTIVI
venienti dalla Totale residui di
primo anno del Iniziali Riscossi Maggiori Minori Riaccertati Da riportare
gestione di fine gestione
mandato
competenza
A) Entrate Tri-
80.784.008,66 38.994.601,63 1.716.997,36 3.879.016,85 78.621.989,17 39.627.387,54 74.595.302,77 114.222.690,31
butarie
B) Entrate da
Contributi e trasfe- 22.266.593,21 9.070.379,13 903.404,63 170.583,44 22.999.414,40 13.929.035,27 19.854.221,48 33.783.256,75
rimenti
C) Entrate Extratri-
56.918.686,19 4.189.803,80 113.098,88 2.164.556,52 54.867.228,55 50.677.424,75 5.160.657,07 55.838.081,82
butarie
Totale Entrate
159.969.288,06 52.254.784,56 2.733.500,87 6.214.156,81 156.488.632,12 104.233.847,56 99.610.181,32 203.844.028,88
Correnti (A+B+C)
D) Entrate da alie-
nazioni, trasferi-
62.851.096,99 21.219.292,50 0,00 1.076.052,23 61.775.044,76 40.555.752,26 995.552,88 41.551.305,14
menti di capitale e
riscossione crediti
E) Entrate da
accensione di 19.368.620,77 3.797.825,37 0,00 0,00 19.368.620,77 15.570.795,40 44.308,11 15.615.103,51
prestiti
F) Entrate da
servizi per conto 36.657.429,42 2.511.960,92 0,00 3.473.748,13 33.183.681,29 30.671.720,37 1.066.820,97 31.738.541,34
di terzi
Totale Entrate
278.846.435,24 79.783.863,35 2.733.500,87 10.763.957,17 270.815.978,94 191.032.115,59 101.716.863,28 292.748.978,87
(A+B+C+D+E+F)
36
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Residui pro-
RESIDUI ATTIVI
venienti dalla Totale residui di
ultimo anno del Iniziali Riscossi Maggiori Minori Riaccertati Da riportare
gestione di com- fine gestione
mandato
petenza
A) Entrate Tri-
117.686.758,41 36.265.539,43 242.664,90 0,00 117.929.423,31 81.663.883,88 44.442.405,63 126.106.289,51
butarie
B) Entrate da
Contributi e tra-
sferimenti e da 33.114.030,80 10.226.034,40 105,96 0,00 33.114.136,76 22.888.102,36 19.801.883,27 42.689.985,63
incremento attività
finanziarie
C) Entrate Extra-
52.828.669,67 5.823.335,86 199.092,39 0,00 53.027.762,06 47.204.426,20 14.892.592,06 62.097.018,26
tributarie
Totale Entra-
te Correnti 203.629.458,88 52.314.909,69 441.863,25 0,00 204.071.322,13 151.756.412,44 79.136.880,96 230.893.293,40
(A+B+C)
D) Entrate in con-
57.069.537,59 8.882.254,39 113.966,80 0,00 57.183.504,39 48.301.250,00 34.194.285,63 82.495.535,63
to capitale
E) Entrate da
accensione di 12.329.477,43 1.023.071,83 0,00 7.648,27 12.321.829,16 11.298.757,33 144.023,86 11.442.781,19
prestiti
F) Entrate da
servizi per conto 8.336.006,93 1.553.642,60 0,00 0,00 8.336.006,93 6.782.364,33 1.301.639,07 8.084.003,40
di terzi
Totale Entrate
281.364.480,83 63.773.878,51 555.830,05 7.648,27 281.912.662,61 218.138.784,10 114.776.829,52 332.915.613,62
(A+B+C+D+E+F)
Residui pro-
RESIDUI PASSIVI
venienti dalla Totale residui di
ultimo anno del Iniziali Pagati Maggiori Minori Riaccertati Da riportare
gestione di com- fine gestione
mandato
petenza
A) Spese correnti 115.167.897,59 59.284.858,20 0,00 233.488,22 114.934.409,37 55.649.551,17 74.913.845,13 130.563.396,30
B) Spese in conto
71.051.894,19 19.582.282,99 0,00 129.905,60 70.921.988,59 51.339.705,60 39.281.547,32 90.621.252,92
capitale
C) Spese per rim-
0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
borso di prestiti
D) Spese per servi-
5.111.851,00 4.132.832,27 0,00 0,00 5.111.851,00 979.018,73 41.361,29 1.020.380,02
zi per conto di terzi
Totale Spese
191.331.642,78 82.999.973,46 0,00 363.393,82 190.968.248,96 107.968.275,50 114.236.753,74 222.205.029,24
(A+B+C+D)
37
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Il capitale preso a prestito e ancora da rimborsare al 31.12 di ciascuno degli anni del mandato è evi-
denziato nella seguente tabella e rapportato alla popolazione residente:
38
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
L’incidenza in percentuale dell’importo annuale degli interessi sommato a quello dei mutui contratti,
a quello degli eventuali prestiti obbligazionari emessi, a quello delle eventuali aperture di credito sti-
pulate ed a quello derivante da garanzie prestate ai sensi dell’art. 204 del Tuel (Dlgs. n. 267/00), al
netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, sulle entrate relative ai primi tre titoli di entrata
risultanti dal rendiconto del penultimo anno precedente quello in cui si è realizzata l’assunzione dei
mutui, è riportata nella seguente Tabella:
“Quello del 2013 era un Piano - ha spiegato Antonino Cama, attuale Dirigente del Dipartimento Entrate
Tributarie che ha guidato la Ragioneria fino al 9 maggio 2017 - che non teneva conto di tutti gli aspetti
necessari. La prima vera revisione della massa debitoria del Comune di Messina è stata quella fatta
in vista della rimodulazione del Piano approvata con Deliberazione del Consiglio comunale 6/C del
28 febbraio 2015. Quella individuata dal Piano precedente è difficilmente comparabile perché i dati
erano imprecisi”.
La successiva importante rimodulazione del Piano, operata nel corso di questo Mandato, è stata quel-
la approvata con Delibera n. 56/C del 30 settembre 2016.
“Successivamente, oltre alla rimodulazione approvata con Delibera 56/C del 30 settembre 2016 - ha
raccontato Loredana Sciglio (Dipartimento Servizi finanziari - Ufficio Piano di riequilibrio) - c’è stato un
tentativo di aderire al ripiano ventennale, cogliendo l’opportunità offerta dalla Finanziaria. In due mesi
di lavoro serratissimo, in collaborazione con gli esperti di Centro Studi Enti Locali, eravamo riusciti a
rimodulare il tutto, ma alla fine questi sforzi si sono rivelati vani perché il Consiglio non ha approvato
la rimodulazione”.
39
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Tra i propositi dell’Amministrazione, ove l’operazione fosse andata in porto, c’erano anche quelli di:
- rifinanziare Atm;
- ridurre il volume di utili che Amam avrebbe dovuto distribuire al socio;
- riportare il turn-over del personale al 100%;
- completare nell’immediato la stabilizzazione dei contrattisti;
- riportare nell’immediato al pieno utilizzo (36 ore/settimana) il personale stabilizzato in questi anni e,
in generale, tutto il personale a tempo parziale.
40
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
41
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
PARAMETRI
1. Valore negativo del risultato contabile di gestione superiore in termini di valore assoluto al 5%
rispetto alle entrate correnti (a tali fini al risultato contabile si aggiunge l’avanzo di amministrazione
utilizzato per le spese di investimento)
2. Volume dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza e rela-
tive ai titoli I e III, con l’esclusione delle risorse a titolo di Fondo sperimentale di riequilibrio di cui
all’art. 2 del Dlgs. n. 23/2011 o di Fondo di solidarietà di cui all’art. 1, comma 380 della Legge n.
228/2013, superiori al 42% dei valori di accertamento delle entrate dei medesimi titoli I e III esclusi
gli accertamenti delle predette risorse a titolo di Fondo sperimentale di riequilibrio o di Fondo di
solidarietà
3. Ammontare dei residui attivi provenienti dalla gestione dei residui attivi di cui al titolo I e al titolo
III superiore al 65%, ad esclusione eventuali residui da risorse a titolo di Fondo sperimentale di rie-
quilibrio di cui all’art. 2 del Dlgs. n. 23/2011 o di Fondo di solidarietà di cui all’art. 1 comma 380 del-
la legge 24 dicembre 2013 n. 228, rapportata agli accertamenti della gestione di competenza delle
entrate dei medesimi titoli I e III ad esclusione degli accertamenti delle predette risorse a titolo di
Fondo sperimentale di riequilibrio o di Fondo di solidarietà
4. Volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I superiore al 40% degli impegni del-
la medesima spesa corrente
5. Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata superiore allo 0,5% delle spese correnti
6. Volume complessivo delle spese di personale a vario titolo rapportato al volume complessivo
delle entrate correnti desumibili dai titoli I, II e III superiore al 40% per i Comuni inferiori a 5.000
abitanti, superiore al 39% per i Comuni da 5.000 a 29.999 abitanti e superiore al 38% per i Comuni
oltre i 29.999 abitanti (al netto dei contributi regionali nonché di altri enti pubblici finalizzati a finan-
ziare spese di personale)
7. Consistenza dei debiti di finanziamento non assistiti da contribuzioni superiore al 150% rispetto
alle entrate correnti per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione positivo e superio-
re al 120% per gli enti che presentano un risultato contabile di gestione negativo (fermo restando il
rispetto del limite di indebitamento di cui all’art. 204 del Tuel)
8. Consistenza dei debiti fuori bilancio formatisi nel corso dell’esercizio superiore all’1% rispetto ai
valori di accertamento delle entrate correnti (l’indice si considera negativo ove tale soglia venga
superata in tutti gli ultimi tre anni)
9. Eventuale esistenza al 31 dicembre di anticipazioni di tesoreria non rimborsate superiori al 5%
rispetto alle entrate correnti
10. Ripiano squilibri in sede di provvedimento di salvaguardia di cui all’art. 193 del Tuel riferito allo
stesso esercizio con misure di alienazione di beni patrimoniali e/o avanzo di amministrazione su-
periore al 5% dei valori della spesa corrente
42
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
L’art. 243 del Tuel, dedicato ai controlli per gli Enti Locali strutturalmente deficitari o dissestati, prevede
che questi ultimi debbano garantire una copertura minima del costo complessivo della gestione dei
servizi a domanda individuale (quelli per i quali c’è un’istanza dell’utente di richiesta del servizio, come
nel caso delle mense o dei cimiteri), attraverso i relativi proventi tariffari e contributi finalizzati in misura
non inferiore al 36%.
Questo obiettivo non era mai stato raggiunto a Messina sebbene, essendo in pre-dissesto, il Comune
sia soggetto a tale vincolo. Questa sistematica contravvenzione ad un obbligo legislativo ha compor-
tato di anno in anno l’applicazione di una sanzione pari a 2,5 milioni di Euro a carico dell’Ente.
Nel 2016, nell’ambito dell’affiancamento degli esperti di Centro Studi Enti Locali all’Area finanziaria,
è stata fatta una attenta disamina finalizzata al superamento di questa criticità e sono adottate delle
misure che nel complesso hanno consentito di raggiungere, per la prima volta,il livello di copertura
minima del 36% prevista dalla legge.
VALORE LIMITE DI
2013 2014 2015 2016 2017
LEGGE
PERCENTUALE COPERTURA ≥36% 37,31%* 13,95% 16,74% 38,32% Non disponibile
* il dato non è comparabile con quelli suc-
cessivi perché frutto di una base di calcolo
differente. Diversamente dagli anni succes-
sivi, comprende il costo del personale delle
Non disponibile
Case di riposo, degli impianti sportivi, delle
RISPETTO DEL LIMITE NO NO SI
mense, ecc.
43
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
“Per la prima volta quest’anno - ha detto Daniela Lombardo (Dipartimento Servizi Finanziari – Ufficio
Rendiconto della gestione e Bilancio consolidato) - con la collaborazione di Centro Studi Enti Locali,
abbiamo predisposto il preconsuntivo per applicare la quota di avanzo vincolato dell’esercizio prece-
dente in esercizio provvisorio”.
“Questo - ha spiegato Stefano Magnisi (Dipartimento Servizi Finanziari - Ufficio Rendiconto della ge-
stione e Bilancio consolidato) - per un Comune come il nostro che purtroppo fa ancora fatica ad ap-
provare il bilancio di previsione entro i termini di legge, applicare una coda di avanzo è fondamentale
perché dà respiro a tutte le attività dell’Ente, consentendo di pagare i debiti fuori bilancio, di fare lavori
di manutenzione stradale o alle scuole. Già da marzo abbiamo insomma potuto rispondere alle esi-
genze più impellenti”.
Come noto a partire dal 31 marzo 2015 l’obbligo di fatturazione elettronica è stato esteso a tutta la
Pubblica Amministrazione, ivi compresi gli Enti Locali.
Per il Comune di Messina la transizione non è stata “indolore” perché il vecchio software gestionale
non si interfacciava con il “Sistema di intercambio” (Sdi) quindi tutte le informazioni dovevano essere
caricate manualmente e di fatto le fatture elettroniche continuavano ad essere stampate e trattate
esattamente come i documenti tradizionali.
A segnare la svolta, in questo senso, è la Determinazione direttoriale del 31 dicembre 2015, n. 571,
con la quale vengono acquistate le licenze d’uso e manutenzione di un nuovo “software della Con-
tabilità finanziaria, economico patrimoniale e analitica per centro di costo, gestione economica del
personale, piano delle performances, controllo di gestione e cruscotto aziendale”. Ciò ha consentito di
abbandonare un software contabile rivelatosi inadatto ed obsoleto, per passare ad uno più in linea il
nuovo ordinamento contabile degli Enti Locali.
Il cambio del gestionale sulle prime ha causato ritardi e, posto che è coinciso con il blocco dei trasfe-
rimenti, ha prodotto ritardi nei pagamenti fino a 6 mesi.
“I fornitori - ha raccontato Elvira Oceano (Dipartimento Servizi Finanziari - Ufficio spesa) - venivano
a bussare nelle stanze, è stato un momento molto difficile ma siamo riusciti comunque a scoraggiare
le richieste di pagamento di interessi moratori che avrebbero notevolmente danneggiato il Comune.
L’unica che l’ha avanzata è una ditta del Nord fornitrice di buoni pasto.
Questo grazie ad una particolare cura nella gestione del rapporto con i creditori, viene prestata molta
attenzione alla persona. Una cosa che apprezzano molto è il fatto che quando io faccio le richieste di
Durc o le verifiche Equitalia, se c’è un problema, la procedura te lo segnala subito, prima che tu con-
fermi e renda definitiva quella richiesta. Se non c’è la liberatoria o la regolarità, io mi prendo la briga (e
non è un atto dovuto) di telefonare al fornitore in questione e gli suggerisco di andare all’Inps o all’A-
genzia delle Entrate per verificare se c’è qualche cartella esattoriale in sospeso perché se loro si fanno
fare una rateizzazione, a me danno la liberatoria e io posso pagare la fattura per intero, altrimenti la
44
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
pignorano e loro vengono privati della liquidità, già ridotta per via dell’applicazione dello split payment.
In ogni caso, alla fine, il debito viene saldato ma la modalità fa una grande differenza. Anche perché
questo è un territorio caratterizzato da grandi difficoltà economiche”.
Gli indici di tempestività dei pagamenti sono migliorati in seguito, anche grazie alla dematerializzazio-
ne delle Determine, come riferito da Filippo Marabello ed Elvira Oceano, che all’interno del Dipartimen-
to Servizi Finanziari, sono le figure di riferimento per questo ambito.
“In passato servivano 3 copie complete di tutti gli allegati per ogni atto di liquidazione quindi quotidia-
namente arrivano fascicoli enormi, che anche logisticamente creavano grossi problemi perché dove-
vamo trasportarli da un ufficio all’altro in base alle competenze. Per orientarci tra questo mare di carta
facevamo quotidianamente un elenco, la distinta (sempre cartacea), in cui registravamo tutti i protocolli
che in una determinata data erano stati mandati ad altri Uffici. Dovevamo documentare i passaggi in
maniera tale da poter dare informazioni agli utenti sullo stato della loro pratica (chi ce l’aveva, chi la
stava lavorando ecc.).
Tutto ciò scompare il 16 ottobre 2017 con la dematerializzazione degli atti.
Prima di allora se qualcuno telefonava per sapere a che punto fosse un pagamento (sia che fosse un
cittadino che fosse il Sindaco perché non c’era modo di accelerare per nessuno), il tempo materiale
per dargli questa informazione era di circa 10 ore lavorative perché dovevamo fisicamente girare le
stanze per trovare il faldone. Adesso in 30 secondi si può dare questo tipo di informazione.
Un altro vantaggio della dematerializzazione che ancora non si può notare ma che ci sarà e sarà
grandissimo riguarda le richieste di accesso agli atti o le indagini della Polizia tributaria che ad oggi
sono una tragedia. Per ora non arrivano richieste di accesso che riguardano atti dematerializzati (nor-
malmente le richieste sono relative a pagamenti di 2-3 anni prima o anche precedenti) quindi saranno
benefici che si vedranno più avanti, ma sarà una rivoluzione perché adesso quando ci arrivano queste
richieste perdiamo un sacco di tempo”.
La procedura adottata per gestire gli impegni di spesa ha subito delle modifiche di recente. Al fine di
avere il massimo controllo sugli impegni di spesa, è stato previsto un doppio controllo sulle Determine
che vengono prima inviate alla Ragioneria per la verifica. Poi vengono nuovamente mandate all’ufficio
proponente, il Dirigente mette un altro visto e poi la determina viene rimandata nuovamente in Ragio-
neria per l’impegno.
“Una volta - ha spiegato Filippo Marabello - quando un Ufficio doveva fare un impegno mandava una
Determina numerata e firmata in Ragioneria. La Determina diventava quindi un atto che aveva preso
vita ma non era esecutivo. Se la Ragioneria trovava errori (anche di calcolo), chiamava il Dirigente
di turno e chiedeva di incarcerare l’importo, e mettere quello giusto. La correzione veniva timbrata e
firmata.
Adesso, trattandosi di un documento informatico che quando arriva è immodificabile perché già firmato
digitalmente, non è più ipotizzabile un meccanismo analogo a quello precedente (correzioni ex post)
e allora la nostra proposta, condivisa con alcuni colleghi, è stata quella di far nascere gli atti come
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
mera bozza. La bozza fa un primo passaggio in Ragioneria che la controlla e, se rileva irregolarità, la
rimanda indietro con delle note. Viene quindi corretta, numerata e firmata digitalmente dal Dirigente
di turno. A quel punto la Ragioneria curerà l’esecutività. Questa cosa ha suscitato un po’ di polemiche
ma si è rilevata utilissima perché l’alternativa sarebbe stato l’annullamento, attraverso una nuova de-
termina, di ogni atto firmato nel quale venivano rinvenuti errori. E’ necessario ovviamente che a curare
la convalida delle Determine di impegno in Ragioneria ci siano persone scrupolose ed attente, che
controllino approfonditamente”.
Sul fronte delle buone prassi sviluppatesi, la stessa Lilli Frisone ha invece indicato quanto segue:
“Grazie all’ingresso del Progetto di sperimentazione, è stata risolta una serie di problemi che c’erano
stati in Ragioneria a seguito dell’introduzione del Dlgs. n. 118/2011. Il grosso della rivoluzione è stata
soprattutto sul riaccertamento dei residui perché qui si tendeva intanto ad impegnare a fine anno le
somme che erano rimaste residue, per non perderle. Un po’ come dire ‘poi se ci servono ci servono’,
senza una programmazione strutturata di ampio respiro. Cambiare, da questo punto di vista, la menta-
lità dei Dirigenti è stato difficilissimo perché ormai quello era un modus operandi consolidato. Adesso
invece, grazie al grande supporto formativo fornito da Centro Studi Enti Locali, si riescono a indivi-
duare con largo anticipo i creditori. E’ stata avviata una nuova prassi che consiste nell’avviare
una serie di incontri con i Dirigenti prima della chiusura dei bilanci consuntivi per valutare, in
fase di riaccertamento, tutti i vari impegni rimasti in piedi per vedere se era il caso di mantenerli
o di eliminarli. Fin dal Riaccertamento straordinario 2015 abbiamo adottato un nuovo metodo operati-
vo perfezionato in questi anni grazie al supporto dello staff di Centro Studi: definiamo un calendario di
incontri nei vari Dipartimenti, con i vari Dirigenti, per aiutarli in questa fase e in questo passaggio alla
nuova normativa, prima ancora della chiusura. Infatti adesso siamo di nuovo in fase di riaccertamento
in vista della chiusura del consuntivo 2017 e sono già iniziati gli incontri, pertanto ritengo che questo
sarà una buona prassi che rimarrà”.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CAPITOLO 5
I RAPPORTI ENTE-SOCIETÀ PARTECIPATE E GLI INTERVENTI
SUL PIANO DEI SERVIZI
L’Assessore Guido Signorino, che ha tra le sue deleghe anche quelle relative alle Aziende partecipate
e ai controlli interni e al monitoraggio del Piano di Riequilibrio, ha definito il quadro iniziale di riferimen-
to per le Società partecipate “una condizione drammaticamente convulsa”.
Le partecipate erano uno dei punti di più difficile criticità in relazione alla tematica dello squilibrio fi-
nanziario di lungo periodo dell’Ente, essendo un luogo di forte indebitamento del “Gruppo pubblico
locale” in linea generale.
Al momento dell’insediamento della Giunta Accorinti, il Comune aveva partecipazioni in una vasta
pluralità di Aziende ma aveva scarsissima capacità di controllo delle stesse, sia in ordine alla situa-
zione economico-finanziaria, sia alla gestione dei servizi.
“La percezione che abbiamo avuto al nostro insediamento - racconta l’Assessore Signorino - è che
non ci fosse una reale forma di controllo ma neanche di confronto e di dialogo tra l’Ente e le sue
Società partecipate”.
Questo scollamento è testimoniato anche dal fatto che non c’era alcun contratto di servizio per la
gestione dei servizi pubblici essenziali in Città. Eccezion fatta per l’Amam (Azienda meridionale
Acque Messina) che era l’unica che non presentava problematiche di bilancio particolarmente preoc-
cupanti, tutte le altre Società erano in una situazione gestionale e finanziaria fortemente critica.
Nei confronti di tutte queste Società, il Comune aveva una forte posizione di disallineamento sotto il
profilo delle partite creditorie e debitorie.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
pretesa di un socio di ricondurre attività di progettazione, fatta senza una reale ed esplicita richiesta
da parte della Società stessa, per circa 2 milioni di Euro che vorrebbero mettere a credito sul bilancio
dell’Azienda (che è a zero). La richiesta trova l’opposizione da parte di tutti.E’ stata chiesta la messa
in liquidazione dell’Azienda al Tribunale delle imprese di Palermo e sarà messa, con ogni probabilità,
in liquidazione forzosa.
Preso atto di questo scenario così critico e complesso, l’Amministrazione subentrata nel 2013 ha
proceduto a:
-- contrattualizzare tutte le Società attive, vale a dire Amam, Atm, Messinaservizi e Innovabic.
-- rilanciare i servizi;
-- stilare un piano di razionalizzazione di tutte le Società partecipate che prevede la riduzione di
molte di esse2;
-- azzerare i ritardi sui pagamenti;
-- allineare tutte le partite contabili (processo completato con Atm, tramite atto transattivo con Mes-
sinambiente e Ato, subordinatamente all’esito della procedura concordataria di Messinambiente, e
in via di formalizzazione con Amam);
-- realizzare e finanziare in investimenti nel settore della mobilità (flotta automezzi e tramvia), nel
settore dell’igiene urbana (acquisizione mezzi per raccolta differenziata e per interventi di spazza-
mento), nel settore della distribuzione dell’acqua (interventi per messa in sicurezza e ripristino-
potenziamento dell’acquedotto Fiumefreddo, interventi su acquedotto Alcantara, interventi per po-
tenziamento rete fognaria);
-- avviare a liquidazione effettiva la Società Polisportiva;
-- definire la revisione degli Statuti delle Società attive in attuazione del nuovo “Testo unico sulle
Società partecipate”;
-- definire e sottoporre al Consiglio il piano di revisione straordinaria delle Società partecipate;
-- rispettare il concorso delle aziende partecipate (Amam, Atm) al piano di riequilibrio del Co-
mune.
“Negli anni scorsi abbiamo fatto un grosso lavoro sul rifacimento integrale degli Statuti di Amam e
di Messinaservizi. Abbiamo inserito le norme sul controllo analogo recependo anche norme ‘innova-
tive’ sul controllo dei lavoratori e dell’utenza. Abbiamo inoltre dato vita all’Organismo paritetico
di coordinamento dei Responsabili anticorruzione del Comune proprietario e delle Aziende
comunali. Siamo uno dei pochi Enti in Italia ad avere un Organismo di questo genere, che deve
armonizzare la Legge n. 190/2012 (Legge Anticorruzione per gli Enti pubblici) con il Dlgs. n. 231/2001,
per le Aziende private”.
2 In un primo momento la volontà della Giunta era quella di costituire una macro-Società multiservizi che gestisse
congiuntamente tutti i servizi pubblici essenziali della Città, consentendo di realizzare importanti economie di scala (si pensi alla
riduzione dei costi per i servizi amministrativi interni, per la riparazione dei mezzi attraverso le officine interne o per i Consigli di
amministrazione). L’ipotesi però è stata osteggiata politicamente e non è stato possibile darle attuazione.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Amam è operativa dal 1° Gennaio 1996 e ha curato sino a dicembre del 2001 la gestione dei servizi
di captazione, adduzione e distribuzione di acqua potabile del Comune di Messina. A partire dal
1° Gennaio 2002, in forza di delibera della Giunta Municipale, provvede alla gestione del Servizio
Idrico Integrato costituito dall’insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione di acqua e
dei servizi di fognatura e depurazione delle acque reflue dell’intero territorio comunale. Rientrano
tra le sue competenze anche la gestione, manutenzione ed esercizio degli impianti necessari per lo
svolgimento dei servizi ad essa affidati.
Nel 2013 non presentava criticità di bilancio ma presentava (e presenta tuttora) criticità gestionali
legate alla carenza di personale rispetto alle necessità operative dell’Azienda. Attualmente è in via di
ultimazione la fase di allineamento delle partite contabili che dovrebbe definire in maniera trasparente
ogni forma di pendenza tra il Comune e l’Azienda.
Amam ha partecipato al percorso di riequilibrio finanziario pluriennale dell’Ente per il tramite degli utili
di bilancio destinati al socio. Questi, nei primi anni del Piano di riequilibrio sono stati appena allineati
o un po’ al di sotto rispetto alle previsioni. Negli ultimi 2 anni hanno invece costituito un contributo
eccedentario tale da compensare minori realizzazioni su altre misure. Lo scorso anno c’è stato un
dividendo di oltre 5 milioni di Euro, quest’anno è atteso un dividendo prossimo ai 2 milioni di
Euro, quindi in linea con le previsioni del Piano.
“la criticità strutturale, non tanto dell’Azienda, quanto del servizio di distribuzione dell’acqua in città,
legata all’obsolescenza degli impianti e all’inesistenza di ogni strategia di investimento e manutenzio-
ne effettiva nel corso degli ultimi 20 anni. La frana fece emergere tutta la vulnerabilità del sistema di
approvvigionamento idrico della Città di Messina”3.
E’ stato profuso un grande impegno per mettere in campo interventi di carattere strutturale che sa-
nassero queste criticità. Si è proceduto attraverso il reperimento di fondi per il consolidamento del
versante montuoso in cui transita l’acquedotto e per il rafforzamento strutturale della condotta, con un
totale di oltre 6 milioni di Euro a valere sulle risorse dei “Patti per lo sviluppo” della Regione Sicilia e
della Città di Messina.
3 Questo ha portato alla decisione di fare una serie di investimenti nel settore. Nel Masterplan sono stati previsti degli
interventi strategici per il rafforzamento della conduttura e per l’individuazione di sistemi di approvvigionamento alternativi. Tra la
Regione e il Comune complessivamente sono stati stanziati circa 6 milioni di Euro per gli interventi relativi all’acquedotto.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Una delle situazioni più critiche con la quale l’Amministrazione ha dovuto fare i conti è sicuramente
quella dell’Azienda di trasporti (Atm) che non aveva bilanci approvati da Consiglio comunale a partire
dall’anno 2001.
I rapporti con l’Ente erano contraddistinti da una forte conflittualità, legata appunto ai motivi di mancata
approvazione dei bilanci, e il livello di servizio nel 2013 era praticamente inesistente (15 autobus
e bassa utenza) a dispetto degli oltre 600 dipendenti, quasi tutti amministrativi e chiaramente ampia-
mente sottoutilizzati.
C’era inoltre un pesante ritardo nei pagamenti del Comune alle proprie Società (e quindi nella cor-
responsione degli stipendi che mediamente arrivavano con 4 mesi di ritardo) e un fortissimo livello di
indebitamento nei confronti dell’erario da parte della società, come anche di altre realtà del Gruppo
pubblico locale. Criticità quest’ultima che permane ancora oggi.
La prima azione intrapresa dal Comune è stata la ridefinizione della compagine dirigenziale dell’A-
zienda. Sono stati nominati un nuovo Direttore generale, un nuovo Dirigente della Tranvia e un nuovo
Dirigente amministrativo.
Per intervenire sul fronte del servizio erogato, la prima azione intrapresa è stata quella di avviare una
collaborazione strategica con l’Azienda di trasporti torinese GTT che ha consentito all’Amministrazio-
ne di Messina di acquistare, al prezzo simbolico di 1 Euro l’uno, un totale di 17 autobus che l’Azienda
torinese stavano dismettendo. Questi mezzi sono stati rimessi a norma e in condizione di viaggiare.
“L’Atm - ha detto l’Assessore Guido Signorino - è passata dall’essere uno ‘stipendificio’ ad essere
un’Azienda molto efficiente sotto il profilo gestionale. Questo risultato acquista ancora più valore se
si considera che l’Azienda si è risanata in un contesto di riduzione dei trasferimenti da parte del
Comune, al punto che oggi l’Azienda contribuisce al riequilibrio finanziario con la previsione di una
sostanziale riduzione di contribuzione. Resta però ancora oggi da sciogliere il nodo dei bilanci, ad oggi
ancora non approvati dal Consiglio comunale”
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Questo il quadro del percorso compiuto, come indicato dal Vicesindaco e Assessore alla mobilità
Gaetano Cacciola.
Situazione inizio mandato (giugno 2013) Situazione fine mandato (2018)
Avviati progetti di mobilità sostenibile, destinati all’in-
cremento del trasporto pubblico, dei parcheggi di inter-
Approccio tradizionale alle questioni della mobilità scambio e all’aumento della “mobilità dolce” (piste cicla-
bili, aree e percorsi pedonali), oltre che al miglioramento
della sicurezza stradale
Nessun contratto di servizio che regoli il rapporto eco- Dal 1° febbraio 2016 è attivo il 1° contratto di servizio mai
nomico tra Atm e il Comune stipulato tra Comune e Atm
Arrivati e messi in linea complessivamente 52 Bus Euro6
E’ stato inoltre siglato un nuovo Contratto sindacale decentrato innovativo; sono state lanciate le ap-
plicazioni a favore dell’utenza “MyATM” e “MyCicero”; dato il via al monitoraggio di tutti i bus e tram
attraverso il Sistema Falco e sono stati infine istituiti degli autobus notturni che percorrono d’estate la
litoranea Nord (6 mezzi che eseguono il servizio tra le 22.00e le 4.30) per evitare che chi si reca nei
locali notturni si metta alla guida sotto gli effetti dell’alcol per rientrare in Città.
Messinambiente, gestore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani,presentava
nel 2013 una situazione ancora più compromessa delle altre grandi Società sin qui menzionate. Era
in liquidazione e anche in questo caso c’erano forti ritardi nella corresponsione degli stipendi e dei
corrispettivi all’Azienda.
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Inoltre perizia, valori e stima indicati nei piani di servizio approvati a inizio anno, venivano successi-
vamente rivisti in riduzione producendo di fatto un danno perché i costi che erano stati sostenuti non
erano più recuperabili con i contributi che venivano resi. In sostanza, in assestamento di bilancio ve-
niva decurtato il contributo reso quando l’anno era già avanzato, senza dare indicazioni in merito alla
riduzione dei servizi da effettuare.
Questo aveva generato una condizione di conflittualità nei rapporti con le Aziende. Messinambiente
aveva citato in giudizio Ato3 Messina che, a sua volta, aveva citato in giudizio il Comune di
Messina.
Questa pesante situazione è stata assorbita dall’Amministrazione Accorinti nel Piano di riequilibrio
pluriennale ma, al contempo, erano mantenuti i giudizi presso il Tribunale. Ci sono stati, da parte della
Giunta, anche dei tentativi di definire degli schemi di transazione ma questi risultavano vincolati all’ap-
provazione del Piano di riequilibrio quindi di fatto non funzionali.
Questa situazione di stallo viene superata solo a seguito della richiesta di fallimento dell’Azienda,
avanzata dalla Procura della Repubblica, che di fatto ha messo il Comune in condizione di definire una
transazione in virtù della quale sono stati risolti i contenziosi, riconoscendo all’Azienda quanto
dovuto.
Nella stessa sede sono stati definiti transattivamente i debiti fuori bilancio che apparivano acclarati.
Lo scenario che emerge è il seguente: 9,5 milioni di Euro di debiti fuori bilancio riferiti ad annualità
precedenti all’insediamento della Giunta e un contenzioso aperto per un totale di 24 milioni di Euro
circa, ad oggi solo parzialmente riassorbito (oggi ammonta a 17 milioni circa).
L’Amministrazione comunale, nel corso del mandato, ha garantito la continuità del servizio di raccolta
e smaltimento rifiuti e i pagamenti all’Azienda. Ha inoltre costituito una nuova Società in house provi-
ding, Messinaservizi bene comune, che ha assorbito Ato 3 Messina e Messinambiente e ha preso in
carico il servizio svolto in precedenza da quest’ultima.
“Per quanto riguarda i rapporti finanziari tra l’Ente e le Aziende - ha detto l’Assessore Guido Signorino
- con la transazione per Messinambiente e l’atto di parificazione contabile, già realizzato con Atm e in
via di completamento anche con Amam,possiamo dire che sostanzialmente la situazione contabile
del Comune con le Aziende partecipate è stata appianata in maniera integrale. In questo conte-
sto, è stato importante poterci avvalere del supporto di Centro Studi Enti Locali sia come interlocutore
col quale confrontarci su alcune criticità specifiche che per le attività di formazione attivate presso le
Aziende partecipate”.
Questi alcuni indicatori che danno la misura del percorso compiuto con riferimento alla qualità del
servizio erogato:
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
“Dal 15 novembre 2014 all’1 maggio 2018: ci sono voluti quasi 4 anni per far partire la Società in
house Messinaservizi bene comune, che ha accorpato le due partecipate Atome4 e Messinambiente,
ereditandone il servizio di gestione integrata dei rifiuti. Un’odissea politico-amministrativa – ha detto
l’Assessore Daniele Ialacqua, che ha tra le proprie deleghe anche quelle all’Ambiente e ai rifiuti – che
ha attraversato le intemperie delle burocrazie regionali e comunali, che ha resistito alle ‘sirene’ della
scorciatoia della privatizzazione per rivendicare l’autonomia negli Enti Locali di decidere la forma giuri-
dica dell’ente gestore di un servizio essenziale come quello dei rifiuti. L’approdo finale, una Società in
house senza debiti e pronta ad investire per il rilancio del servizio, ripaga le ‘sofferenze’ del periglioso
viaggio”.
Oltre alle società e aziende che gestiscono i servizi pubblici locali il Comune ha deliberato la perma-
nenza dell’azienda strumentale in house providing Innovabic, di cui il Comune è comproprietario
congiuntamente all’Università di Messina e alla Città Metropolitana. L’azienda ha esperienza di gestio-
ne e di project management nel campo della progettazione europea; l’assenza di contratti di servizio
sottoscritti dagli Enti proprietari aveva determinato una criticità gestionale e il reiterarsi di perdite nella
gestione dell’azienda, la quale è stata posta in liquidazione “tecnica”, con mandato al liquidatore di
porre in essere ogni azione mirante sia alla continuità delle attività che alla rimozione delle cause che
hanno determinato la condizione di difficoltà dell’azienda, inclusa la possibilità di sottoscrivere i con-
tratti di servizio.
L’art. 24 del Dlgs. 175/16, rubricato “Testo unico delle Società a partecipazione pubblica” (“Tusp”),
all’art. 24 ha previsto che le P.A. effettuino la “revisione straordinaria delle partecipazioni societarie”
possedute alla data del 23 settembre 2016 (data di entrata in vigore del Decreto).
In particolare, le Amministrazioni interessate erano chiamate ad adottare un Provvedimento motivato,
in Consiglio comunale per gli Enti Locali e in Consiglio di amministrazione per gli altri Enti, avente ad
oggetto, sia le partecipazioni detenute direttamente (partecipazioni dirette), che quelle detenute per il
tramite di altre Società (partecipazioni indirette), anche se acquistate in conformità ad espresse previ-
sioni normative, statali o regionali.
Tale procedimento doveva essere effettuato in ogni caso, anche per partecipazioni di modesta entità.
Le informazioni degli esiti della “revisione straordinaria delle partecipazioni” dovevano essere rese
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Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
disponibili alla Struttura di monitoraggio, indirizzo e coordinamento del Ministero dell’Economia e delle
Finanze (Mef) e alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Ai sensi dell’art.
17, comma 4, del Dl. n. 90/14, l’esito della revisione doveva essere comunicato per via telematica al
Dipartimento del Tesoro attraverso il caricamento delle informazioni nell’applicativo “Partecipazioni”.
Sono state in quell’occasione individuate le azioni di razionalizzazione per ciascuna partecipazione so-
cietaria diretta e indiretta. Queste possono essere consultate nelle Tabelle che costituiscono l’Allegato
1 del citato Piano, e in particolare nelle singole schede riportate e classificate come segue:
-- Tabella 1: “Partecipazioni societarie mantenute senza interventi di razionalizzazione”
-- Tabella 2: “Partecipazioni societarie mantenute con interventi di razionalizzazione (contenimento
costi)”;
-- Tabella 3: “Interventi di razionalizzazione - Partecipazioni societarie dirette”;
-- Tabella 4: “Interventi di razionalizzazione - Partecipazioni societarie indirette”.
Risultati di esercizio delle principali Società controllate per fatturato - Anno 2013
Percentuale di Risultato di
Fatturato Patrimonio
Forma giuridica tipologia partecipazione esercizio
registrato o valore netto azienda o
di Società o di capitale di positivo o
della produzione Società
dotazione negativo
AMAM Società per azioni 28.837.489 100,00 6.723.336 501.739
ATM Azienda speciale 29.265.354 100 -32.406.771 248.163
ATO 3 MESSINA
30.638.637 98,34 72.504 31.835
Società per azioni
MESSINAMBIENTE Socie-
30.363.973 99,19 -31.163.445 -597.315
tà per azioni
Risultati di esercizio delle principali Società controllate per fatturato - Anno 2016 (in quanto ancora non
pervenuti i dati di Bilancio dell’Esercizio 2017)
Percentuale di Risultato di
Fatturato registrato
Forma giuridica partecipazione Patrimonio netto esercizio
o valore della
tipologia di Società o di capitale di azienda o Società positivo o
produzione
dotazione negativo
Società per azioni 27.129.467 100 11.021.060 5.109.125
Azienda speciale 34.766.052 100 -31.616.291 128.779
Società per azioni 2.785.876 98,34 151.261,00 12.630
Società per azioni 33.277.064 99,19 -46.258.213 -2.691.993
54
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CAPITOLO 6
SVILUPPO ECONOMICO: DAL “PON METRO” AL MASTERPLAN,
IL QUADRO DEI PROGETTI IN CAMPO
Le risorse sul tavolo, intercettabili attraverso programmi dedicati alla Città di Messina, ammontano a
circa 300 milioni di Euro, di cui 115 afferenti al “Patto per il Sud”, 92 al “Pon metro” e 30 al Program-
ma complementare al “Pon Metro”.
I progetti elaborati nel corso del mandato Accorinti, che fanno leva su queste risorse, spaziano dalla
tutela del suolo all’acquisto di autobus elettrici, passando per misure di contrasto del disagio abi-
tativo e gli incentivi per la nascita di nuove imprese giovanili.
L’Assessore Guido Signorino, che ha tra le proprie deleghe quella allo Sviluppo economico, ha così
riassunto la strategia che ha guidato l’azione amministrativa in relazione allo sviluppo della Città di
Messina.
“Sotto il profilo finanziario la nostra strategia si è fondata innanzitutto sulla volontà di evitare il dissesto,
avviando il pagamento dei debiti verso i creditori, perché questo avrebbe avuto conseguenze gravi
anche per il settore privato e quindi per l’economia locale.
Allo stesso tempo, abbiamo cercato di individuare risorse per il finanziamento delle opere e per il
rilancio dell’economia cittadina, in modo tale da riattivare il ciclo degli investimenti pubblici. Riteniamo
infatti che, in un contesto territoriale in cui gli investimenti dei privati languono, questo sia l’unico modo
per riavviare la domanda e la crescita del sistema economico locale”
55
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
-- l’avvio di progetti di sviluppo per l’edilizia sostenibile (difesa del suolo e prevenzione del rischio
idrogeologico, adeguamento sismico dell’edilizia scolastica, edilizia sportiva) ricompresi nel “ma-
sterplan”.
Va detto che, a dispetto della situazione disperata dei conti ereditata da questa Amministrazione, sul
fronte delle risorse esterne (soprattutto comunitarie), questo mandato si è inserito in un momento par-
ticolarmente favorevole per le Città metropolitane.
“Le nuove politiche di coesione - ha spiegato l’Ing. Giacomo Villari, Responsabile del Servizio Sviluppo
economico - riconoscono finalmente alle Città e ai grandi agglomerati urbani il ruolo di motore dello
sviluppo, pertanto le Città metropolitane italiane sono state beneficiarie di un Programma specifico
sperimentale a livello europeo, il ‘Pon Città metropolitane’ (Pon metro), finalizzato all’attuazione diret-
ta, senza intermediazioni, di interventi strutturali sul territorio. Anche la Regione Sicilia si sta muovendo
nella stessa direzione con il proprio Programma Por Fesr 2014-2020”.
Poter cogliere queste opportunità e tradurle in risorse concrete messe a disposizione della Città non è
però né semplice né immediato.
Un recente rapporto stilato dalla Commissione Ue, i cui dati sono aggiornati all’ottobre 2017, vede
l’Italia seconda in Ue per fondi strutturali ricevuti da Bruxelles, ma sestultima su 28 per l’utilizzo delle
somme attribuitele.
Con riferimento ai cinque Fondi strutturali europei (Fondo agricolo per lo sviluppo rurale, per la coesio-
ne, per lo sviluppo regionale, per la pesca e Fondo sociale), su 73,67 miliardi attribuiti al nostro Paese,
nel settennato 2014-2020, ad ottobre risultavano impegnati 27,103 miliardi di Euro (37%) e spesi 2,45
miliardi (il 3% del totale), contro la media europea del 44% di fondi impegnati e 6% spesi.
Messina, come spiegato dall’Ing. Villari, non è estranea a questo tipo di dinamica.
“La gestione di programmi complessi come quelli europei richiede uno sforzo eccezionale,
sia in termini di competenze che organizzativi. Per cogliere le opportunità offerte dai Programmi
europei serve una forte spinta organizzativa in termini di persone, risorse. Occorre superare la conce-
zione classica della P.A. che tradizionalmente è una organizzazione che lavora per funzioni. Bisogna
passare dal modello dell’organizzazione funzionale a quella per obiettivi, che significa anche
ragionare in termini di flessibilità lavorativa, ad. esempio sugli orari. Servirebbe insomma una rivolu-
zione culturale”.
Molte quindi le difficoltà riscontrate nella gestione di queste opportunità, aggravate anche dall’erosione
del numero dei dipendenti e dal costante innalzamento dell’età media degli stessi.
Come superarle? Secondo il Responsabile del Servizio Sviluppo economico un pezzo di strada è stata
fatta nel corso di questi 5 anni, soprattutto per l’organizzazione del “Pon Metro”.
“Si è proceduto individuando chiaramente un obiettivo ed è stato costituito un gruppo di lavoro inter-
dipartimentale, coordinato dal Segretario generale e Direttore generale, che è articolato, non per
uffici, ma per competenze. Si tratta di una sorta di organizzazione sperimentale volta a valutare se,
56
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
attraverso la trasversalità di competenze individuate in più uffici, si può creare un nuovo modello di
gestione di progetti e programmi strategici”.
Un modello che in qualche misura si avvicina all’orientamento dettato anche dalle ultime riforme che
hanno interessato la Pubblica Amministrazione ma che, sempre secondo Villari, ha il limite di rendere
meno immediata la comunicazione rispetto ad una organizzazione nella quale soggetti che perseguo-
no un obiettivo comune, lavorano gomito a gomito.
Tra i progetti sviluppati nell’ambito del “Pon Città Metropolitane 2014-2020”, ricordiamo:
ImpleME
Risorse Pon Metro: € 1.450.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
#openmessina
Risorse Pon Metro: € 1.700.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
AGORA’
Risorse Pon Metro: € 1.500.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
Assistenza tecnica e supporto al Project Management del PON Metro città di Messina
Risorse Pon Metro: € 435.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
Carteggio in un click
Risorse Pon Metro: € 500.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
57
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Centro di accoglienza per servizi a bassa soglia di pronto soccorso sociale e abitativo nel rione
Valle degli Angeli periferia Sud della Città di Messina
Risorse Pon Metro: € 3.950.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
CLOUD@ME
Risorse Pon Metro: € 2.700.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
MeSM@RT
Risorse Pon Metro: € 2.000.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
58
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Recupero Abitativo Assistito di Alloggi comunali ricadenti in zone ad elevato rischio sociale
delle periferie nord e sud del Comune di Messina
Risorse Pon Metro: € 1.025.750,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
Recupero dell’immobile denominato “ex ANFASS” da destinare a finalità sociali, sito in rione
Giostra - Messina
Risorse Pon Metro: € 1.000.000,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
Recupero dell’immobile “Scuola primaria Capitan Traina” da destinare a finalità sociali, sito in
via Comunale, villaggio Santo - Messina
Risorse Pon Metro: € 550.477,00
Ammesso a finanziamento: € 0,00
ROM-MEmpowerment
Risorse Pon Metro: € 1.500.000,00
Ammesso a finanziamento: € 1.500.000,00
59
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Strada Facendo
Risorse Pon Metro: € 1.491.457,00
Ammesso a finanziamento: € 1.496.457,00
60
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
Lo stesso modello che era già stato con successo sperimentato per il “Pon Metro” è stato replicato
anche per la Gestione dei progetti finanzati nel Masterplan.
Di seguito il quadro degli interventi.
IMPORTO TOTALE
SETTORE PRIORITARIO INTERVENTO STRATEGICO
INTERVENTO
Comune di Messina: Piattaforma Logistico Intermodale di Tremestieri con annesso
€ 72.000.000,00
scalo portuale 1° stralcio
Comune di Messina: Costruzione dello svincolo autostradale Giostra, collettore au-
tostradale nord da svincolo Giostra ad Annunziata, svincolo autostradale Annunziata, € 95.437.599,70
1° e 2° Lotto
Comune di Messina: Sistema di collegamento intermodale porto storico - stazione
€ 4.700.000,00
ferroviaria - parcheggi di interscambio - trasporto pubblico
Infrastrutture
Comune di Messina: Interventi di mitigazione delle vulnerabilità dell’acquedotto
€ 3.110.000,00
FIUMEFREDDO – Interventi sull’infrastruttura
61
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
TOTALE € 452.236.288,80
62
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
“Questa Amministrazione - evidenzia l’Ing. Villari - ha avuto il merito di essersi data un metodo e aver
cercato di seguirlo in ogni sua declinazione. Ha cercato di mettere ordine nei conti, nella gestione
della parte contabile e finanziaria e ha davvero dato un’applicazione concreta al concetto di tra-
sparenza. Oggi io finalmente riesco ad andare su un portale, vedere quanti soldi ho a disposizione
sul capitolo di mia pertinenza e movimentare i soldi che mi vengono assegnati. Questa cosa fino a
5 anni fa era impensabile e non è che mancassero gli strumenti per poterlo fare ma la borsa della
spesa doveva sempre stare in mano a un burocrate.
Resta però ancora molta strada da fare. E’ innegabile però che ci siano state delle difficoltà, l’Ammini-
strazione si è dovuta misurare con la complessa sfida di tentare di responsabilizzare i dipartimenti ma
il problema è che qui nel Comune di Messina, così come nel Sud Italia in generale, non abbiamo la
cultura della programmazione. Siamo abituati a lavorare nell’urgenza, nell’emergenza e questa è
la principale ragione della bassa capacità di spesa del sud Italia rispetto ai programmi europei”.
Va da sé che, da questo punto di vista, l’impresa sarebbe enormemente facilitata se la P.A. potesse
contare un maggior numero di “nuove leve” tra le proprie fila. Personale certamente con minore espe-
rienza ma, presumibilmente, con maggiore capacità di adattamento a nuovi standard rispetto a funzio-
nari che hanno svolto, senza grossi scossoni, la medesima mansione per 2, 3 decenni.
63
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CAPITOLO 7
IL PERCORSO DI DISSEMINAZIONE TERRITORIALE
A conclusione del Progetto è stato effettuato un intenso percorso di disseminazione territoriale che si
è concretizzato in 7 incontri realizzati da aprile a maggio 2018.
64
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Introduzione ai lavori
Relatori
Inizio lavori
Dott. FRANCESCO VEGNI • I Parte: Iva
Consulente di Amministrazioni e Enti Pubblici, Pubblicista - Principi di base e regole fondamentali per la corretta applicazione
dell’Iva negli Enti Locali;
Dott. NICOLA TONVERONACHI - Inquadramento normativo Iva ed interpretativo: le direttive
Dottore commercialista, revisore dei conti, Consulente di comunitarie e le Sentenze di Corte di Giustizia Europea, la prassi
Amministrazioni e Enti Pubblici, Pubblicista dell’Agenzia delle Entrate, con particolare riferimento alle gestioni
immobiliari;
- Le novità normative e di prassi in materia di Iva applicata agli
Destinatari EE.LL. (split payment, reverse charge, fatturazione elettronica;
…), introdotte nel 2015 e implementate nel 2017;
• Sindaci - Gli adempimenti comunicativi trimestrali previsti dagli artt. 21 e
• Segretari Comunali 21bis del Dl. n. 78/10;
• Direttori Generali - Le altre novità in materia di Iva introdotte dalle manovre
• Assessori 2017/2018;
• Dirigenti, Responsabili e Funzionari, Uffici Enti Locali e Società - Cenni alle novità della Dichiarazione Iva 2018;
partecipate Sintesi del check-up Iva svolto presso il Comune di Messina
• Amministratori degli Enti Locali e Società partecipate • II Parte: Irap
• Revisori degli Enti Locali e Società partecipate - Principi di base e regole fondamentali per la corretta applicazione
dell’Irap negli Enti Locali;
- Le condizioni per l’opzione per il metodo Irap commerciale;
Orario - Il risparmio fiscale sui dipendenti impiegati direttamente o
promiscuamente in servizi commerciali;
Mattina 9:00 – 14:00 - Il metodo promiscuo “oggettivo” suggerito per Comuni di grandi
n. 1 giornata di n. 5 ore dimensioni ed il coinvolgimento attivo dei Dirigenti di settore;
- La predisposizione del conto economico Irap a seguito
dell’esercizio dell’opzione per il metodo “commerciale”;
Sede e Data - La rilevazione delle spese per disabili;
- Le recenti Sentenze della Corte di Cassazione in materia di
MESSINA / 11 Aprile 2018 deduzione dei premi Inail dalla base retributiva Irap;
- Cenni alle novità della Dichiarazione Irap 2018;
Presso il Comune di Messina
Salone delle Bandiere, Palazzo Zanca, Piazza Unione Europea Sintesi del check-up Irap svolto presso il Comune di Messina
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Sede e Data
antinfortunistica.
• L’istituto della delega di funzioni: l’art. 16 del Testo Unico ed i requisiti formali e
sostanziali; l’effetto giuridico della delega.
MESSINA / 17 Maggio 2018 • La subdelega: i requisiti di validità ed i limiti fissati dal legislatore.
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Segretario generale e Direttore generale Città di Messina Saluti dell’Assessore alle società partecipate della Città di Messina
Ass. GUIDO SIGNORINO
Introduzione ai lavori
Inizio lavori
Relatori - L’attività di razionalizzazione per l’anno 2018: adempimenti per le amministrazio-
ni e le società partecipate:
Avv. GIUSEPPE GIRLANDO • Gli esiti della ricognizione straordinaria ai sensi dell’art. 24 del Tusp: prime ri-
flessioni e dati di analisi
Esperto in Diritto commerciale e delle Società partecipate, Revisore dei conti • I primi orientamenti della Corte dei conti
• Gli obblighi di razionalizzazione di cui all’art. 20 e all’art. 26, comma 11
Dott. ULDERICO IZZO • Esclusioni, deroghe e regimi transitori
Dirigente amministrativo Ssn.-Area Gef., Revisore legale, Revisore negli - Le modalità di dismissione delle partecipazioni, il recesso e l’uscita dalla compa-
Enti Locali e Componente Oiv Enti Locali gine azionaria delle società:
• Le procedure di alienazione parziale o integrale di partecipazioni sociali e il rap-
Dott. ANDREA MAZZILLO porto con le clausole di prelazione
Dottore commercialista e Coordinatore della Commissione • La mancata alienazione delle partecipazioni oggetto di revisione straordinaria
• Il recesso e la liquidazione della quota
Management delle Aziende Partecipate Pubbliche ODCEC Roma. • Obblighi della società e dei soci superstiti in caso di recesso e liquidazione della
Esperto di Finanza Locale e Professore a contratto in Programmazione partecipazione
e Controllo nella PA c/o Università di Cassino e del Lazio Meridionale - La governance delle Società in house: il rapporto tra socio/i pubblico/i e organi
amministrativi:
Dott. NICOLA TONVERONACHI • gli statuti delle società in house.
Dottore commercialista e Revisore Enti pubblici, Consulente e • le novità in tema di governance introdotte dal Dlgs. n. 175/16 e dal Dlgs. n.
100/2017
formatore Enti Pubblici e Società partecipate, Pubblicista - Le modalità concrete di esercizio del “controllo analogo”:
• deroghe e attribuzioni gestorie agli amministratori di Spa
• patti parasociali e contratto di affidamento
• la costruzione/potenziamento degli Uffici/Servizi comunali dedicati alla ge-
Destinatari stione della governance e del “controllo analogo”: casi pratici (tra i quali l’espe-
rienza del Comune di Messina)
- Le responsabilità degli amministratori di società a partecipazione pubblica:
• Sindaci • La responsabilità ordinaria dei componenti degli Organi di amministrazione
• Segretari Comunali • L’azione sociale di responsabilità
• Direttori Generali • La responsabilità verso i creditori sociali
• Assessori • La responsabilità nei confronti del socio privato e dei terzi
• Dirigenti, Responsabili e Funzionari, Uffici Enti Locali e Società • L’estensione alle società partecipate
• La configurazione delle responsabilità previste dall’art. 12 del Tusp
partecipate • La distinzione fra le varie tipologie di società ed il ruolo del socio pubblico
• Amministratori degli Enti Locali e Società partecipate • I problemi posti dalle procedure di insolvenza in relazione alla perdita di valore
• Revisori degli Enti Locali e Società partecipate delle quote o azioni
- Il ruolo degli Organi di controllo contabile ed organizzativo/legittimità di Enti Lo-
cali e Società partecipate
- Esperienze di progettazione ed attuazione di linee di indirizzo di controllo analogo e
di control governance: case studies delle partecipate del Comune di Messina
Orario Arch. GIOVANNI FOTI - Presidente CdA ATM Messina
Dr. DAVIDE DE ALMAGRO - Direttore generale ATM
Mattina 9:00 – 13:00 Avv. FRANCESCO BONANNO - Presidente AMAM
Arch. CLAUDIO CIPOLLINI - Direttore generale AMAM
Pomeriggio 14:00 – 17:00 Ing. ALDO IACOMELLI - Direttore generale Messina servizi bene Comune SPA
Prof. BENIAMINO GINATEMPO - Amministratore Unico Messina servizi bene Co-
n. 1 giornata di n. 7 ore mune SPA
LIGHT LUNCH - 13:00/14:00
POMERIGGIO - 14:00/17:00
Tavola rotonda
71
Il Comune di Messina: un modello di risanamento e rilancio
CONCLUSIONI
La presente Pubblicazione viene redatta proprio negli stessi giorni in cui si spengono le luci sul manda-
to della Giunta Accorinti e il Progetto con il Centro Studi Enti Locali si avvia verso la sua conclusione.
Al termine di questo lungo cammino, ripercorrendone, mese dopo mese, tutte le tappe più significa-
tive, appare pienamente legittimo porsi una domanda: “Che cosa lascia questo Progetto alla Città di
Messina?”.
Così anche noi, oltre a tutte le voci che abbiamo provato a riassumere in queste pagine, vorremmo
provare ad esprimere il nostro giudizio.
Innanzitutto il Progetto lascia all’Ente un’eredità tangibile: risorse finanziarie già accertate e in buona
parte anche spese, ma anche risorse finanziarie consistenti in risparmi futuri oggi consolidati per effet-
to delle buone pratiche di gestione fiscale implementate.
Ma a ben vedere l’eredità è molto più grande: rimangono le persone. Le buone pratiche apprese e
ormai consolidate oggi rappresentano solo i germogli di una migliore cultura gestionale della cosa
pubblica, i cui frutti potranno raccogliersi nell’immediato futuro.
Il percorso tracciato in questi anni dalla tredicesima Città italiana, grazie all’impegno dell’Amministra-
zione, dei Dirigenti, dei funzionari e di tutti i dipendenti ha avviato la Città verso la completa rinascita.
Il percorso intrapreso, tra mille difficoltà, è ancora ben lontano dal traguardo. Certo molto è stato fatto,
ma moltissimo rimane ancora da realizzare.
La direzione verso cui la Città di Messina è rivolta, attraverso lo snellimento della macchina ammini-
strativa, il rinnovamento degli strumenti tecnici, il risanamento finanziario e la ripresa degli investimenti
pubblici, la proietta verso un futuro più luminoso.
Vale la pena, in chiusura, ricordare quanto affermato dal Segretario Generale e Direttore Generale –
Antonio Le Donne “Se devo scalare l’Everest l’impegno è assai differente se parto dal campo base
posto a 5mila metri, oppure dal fondo della Fossa delle Marianne.
La cima dell’Everest è sempre quella, ma lo sforzo sarà smisuratamente diverso.
Ecco, Messina era lì in fondo, dove nemmeno i pesci abissali osavano avventurarsi. Ma oggi siamo
sulla terraferma e la cima dell’Everest è più vicina”.
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