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Eleonora De Crescenzo

IL SUICIDIO: UNA ATTO DI VILTA'


"Io so bene che non dee l'animo del sapiente essere troppo molle;
(...) In ultimo, Porfirio mio, le molestie e i mali della vita, benchè
molti e continui, pur quando, come in te oggi si verifica, non hanno
luogo infortuni e calamità straordinarie, o dolori acerbi del corpo;
non sono malagevoli da tollerare; massime ad un uomo saggio e
forte..."

dal Dialogo di Plotino e Porfirio

Documento 1
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia, chi non rischia

e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce

il nero su bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore

davanti all’errore e ai sentimenti.


Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,

chi è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l’incertezza,

per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vita

di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,

chi non ascolta musica,

chi non trova la grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,

chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi

della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto

prima di iniziarlo,

chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce .

Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordando sempre che essere vivi

richiede uno sforzo di gran lunga maggiore

del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza porterà


al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

Pablo Neruda parla in maniera molto diretta e cruda,quasi lanciando una


sfida:"essere vivi richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice
fatto di respirare". Limitarsi a "respirare", cioè a vivere la vita in maniera
superficiale, è un errore che può portare a "morire lentamente". Non
accorgersi della bellezza, della realtà multiforme che ci circonda causa il
cinismo, che può essere considerato una forma di suicidio velato,
rimanendo in vita biologicamente pur avendo un'anima morta. Scegliere ua
vita da morti o proprio scegliere di morire davvero, è considerato da Neruda
troppo semplice, vigliacco; come dice Leopardi, l'animo non deve essere
troppo molle. Lasciandosi aiutare, viaggiando, rischiando, ascoltando la
musica, non abbandonandosi al lamento,qualsiasi dolore può essere
affrontato e di consegeuenza anche il rifugio nella morte.

DOCUMENTO 2

"La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si
incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal
peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall'isolamento. Con Gesù Cristo
sempre nasce e rinasce la gioia. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci
conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la
testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può
restituirci la gioia."

Papa Francesco, Evangelii Gaudium

Oltre le "vie di salvezza" elencate da Neruda, anche la fede può essere


un'ancora utile per non affondare nel mare della morte. Papa Francesco ci
ricorda che Gesù ci ama e con lui ogni tristezza, ogni isolamento, ogni vuoto
(fattori principali che scaturiscono il suicidio) può essere superato,
riscoprendo ogni giorno l'amore infinito che ci circonda. Ciò può essere
scoperto anche da chi non crede in Dio: l'amore incrollabile di cui ci parla il
Papa non è una cosa astratta, ma è riscontrabile nella vita di tutti i giorni
tramite l'amore del prossimo, che ognuno di noi proverà nella sua esistenza.
L'amore quindi, via di scampo al suicidio, non è negato a nessuno.

DOCUMENTO 3

"La natura umana, continuai dunque, ha i suoi limiti: essa può sopportare la
gioia, la sofferenza, il dolore fino a un certo punto, e soccombe se questo è
oltrepassato. Non è questione di stabilire se un uomo è debole o forte, ma
di vedere se egli può sopportare la sofferenza che gli è imposta, sia morale
che fisica; e a me pare tanto strano dire che un uomo è vile perché si toglie
la vita, come troverei assurdo dire che è tale perché muore di febbre
maligna. (...) Mi convinco sempre più, mio caro, che l'esistenza di una
creatura è assai poca cosa (...). tu immagini di esser tutto per questa casa! i
tuoi amici ti apprezzano; spesso tu procuri loro la gioia e pensi che non
potresti vivere senza di loro, eppure se tu te ne andassi, se tu scomparissi
dalla loro cerchia? sentirebbero, e per quanto tempo sentirebbero il vuoto
che la tua perdita lascerebbe nella loro esistenza? Per quanto tempo?
L'uomo è così effimero che anche lì dove più sicura è la sua esistenza, dove
egli imprime l'unica vera traccia della sua presenza e cioè nel
ricordo,nell'anima dei suoi amici, anche lì deve annientarsi e sparire,
prontamente sparire!"

J.W. Goethe, I dolori del Giovane Werther

Il giovane Werther invece ci dà un buon motivo per credere che togliersi la


vita non sia un grave errore perchè la nostra esistenza è "assai poca cosa";
sostenendo che presto verremo dimenticati da chiunque, anche da chi ci ha
voluto bene, è naturale pensare che il suicidio è un vantaggio per chi
muore, dato che scampa ai dolori che non riesce a sopportare, e non è un
grande male per chi continua a vivere, perchè presto avrà dimenticato. In
netto contrasto con Neruda e Leopardi, crede che uccidersi non è un atto di
mollezza perchè se la sofferenza è insopportabile, è ragionevole che l'uomo
cerchi di scamparla. Togliersi la vita è una morte qualsiasi, paragonabile a
una comune morte per febbre.

DOCUMENTO 4

L'immagine recita: "NO al suicidio. Accendi la tua vita, non spegnerla". Ci fa


capire come la scelta di vivere dipenda solo dalla nostra volontà, che
nonostante i dolori la sete di vita può salvarci e infiammarci d'amore.
Dipende tutto da noi: basta un click verso il cuore o verso il teschio.

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