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Il contenimento

Bion definisce il contenimento un elemento chiave della relazione primaria mamma-bambino ed educativa. È il processo
che generalmente le mamme sicure fanno spontaneamente di osservare, riconoscere e sintonizzarsi con gli stati affettivi
del bambino, in particolare quelli negativi, mantenendo un sufficiente controllo di sé e della situazione. La mamma sicura
è in grado di sostare nell’emozione che il bambino vive e contenerla con garbo, lascia che questa emozioni si scarichi,
perda di potenza, facendo in modo che il bambino,scosso da una forte emozione negativa(angoscia, paura, grande
tristezza..)recuperi il proprio equilibrio psichico. Per completare il contenimento ci deve essere una restituzione
dell’emozione al bambino. Con il contenimento materno, che nei primi mesi di vita è fisico, l’emozione negativa viene
rimandata al bambino, bonificata, depotenziata della sua carica. Con il crescere dell’età il contenimento da fisico passa a
psicologico, la mamma nominando, descrivendo l’emozione e rispecchiandola, fa in modo che il bambino la conosca-
riconosca e se ne appropri. Fa capire che l’emozione esplosiva che ha sentito può essere ridimensionata, affrontata e
integrata nel vissuto esperienziale. Il bambino impara che è normale provare emozioni negative, che possono esplodere
e manifestarsi in modo anche violento; ma che possono essere governate. L’attaccamento sicuro è il risultato di un
contenimento riuscito, in quanto il bambino avrà avuto esperienza di una madre rassicurante e supportava. Winnicott per
spiegare questo processo elabora il concetto di madre sufficientemente buona, cioè accudente in modo tale da
contenere le esperienze fisiche e successivamente psicologiche del figlio.

Il bambino che non ha ricevuto contenimento non imparerà che le emozioni travolgenti sono è qualcosa di tollerabile,
che possono esplodere e manifestarsi, non appropriandosene le vive come qualcosa di indomabile, che gli fanno fare
cose che gli altri non gradiscono e lui non sa come non farle.

Le mamme ansiose ed evitanti non sanno fare contenimento, in quando evitano e non sanno gestire le emozioni
negative. Hanno paura di avvicinarsi al bambino, sono spaventate, non sanno che cosa fare, provocando un costante
aumento della grandezza del problema. Rispecchiano e restituiscono e al bambino un’emozione travolgente. Il bambino,
poiché capisce chi è dalla mamma, se la mamma non si interessa o ha paura della violenza che in quel momento
manifesta, rispecchia al bambino un’immagine di paura. Il bambino capisce che non funziona bene.

Anche l’educatore deve fare contenimento. C’è bisogno di contenimento quando c’è un emozione che rischia di essere
traslocata al mondo o a se stesso.

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