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Memorie dalla risaia

Se otto ore vi sembran poche


Una conquista costata anni di lotte alle donne e non solo a loro
Isa Ferraguti
A Vercelli si prepara il Centenario delle 8 ore, ottenute per la prima volta in Europa dalle mondine
vercellesi il 1 giugno 1906. Per l’occasione si è costituito un Comitato composto da Cgil, Cisl, Uil,
Acli, Arci, Soms di Villata e Anpi. Ripercorriamo quel cammino con l’On. Irmo Sassone, tra gli
organizzatori dell’evento.

Lei ha studiato la storia delle mondine, ce la può sintetizzare?


Nel vercellese il primo sciopero in risaia, chiamato tumulto, ebbe luogo a Vattignè presso il comune
di Santhià, nel giugno del 1882 e ci vollero 19 arresti per “sedare il tumulto”. Il processo si svolse
circa un mese dopo con l’assoluzione dei 19 imputati che avevano subito il carcere preventivo. Il 29
maggio 1898, a Trino, quando venne pubblicato il manifesto che stabiliva in 80 centesimi la paga
giornaliera, una fiumana di gente percorse le vie del paese issando sopra i bastoni dei cenci a mo’ di
bandiera. Contro il corteo venne inviata la cavalleria e ci furono 60 arresti di lavoratori dei quali 30
furono subito rilasciati, 5 assolti e gli altri condannati a 12 mesi e 12 giorni di carcere. La paga fu
poi portata a 1 Lira e 25 centesimi la settimana successiva.
All’inizio del secolo cominciò le pubblicazioni il giornale “La Risaia”, fondato dall’avvocato
Modesto Cugnolio e dal medico Fabrizio Maffi, si costituirono la Camera del Lavoro di Vercelli (24
marzo 1901), la Federazione Regionale Agricola Piemontese (nell’agosto del 1901) con sede a
Vercelli di cui fu segretario proprio Cugnolio e le Leghe sindacali di tutti i comuni che lottarono per
ottenere le famose 'tre otto': 8 ore per il lavoro, 8 ore per il riposo e 8 ore per l’istruzione e lo svago.
La lotta sindacale era una lotta sociale e legale per ottenere l’attuazione del “Regolamento per la
coltivazione del riso” del 1869, derivante dalla legge del 1866 nota come Cantelli dal ministro
firmatario che non fu mai applicata. Il regolamento prevedeva che i lavori in risaia "devono iniziarsi
un’ora prima del levar del sole e terminare un’ora prima del tramonto” proprio nelle ore in cui era
più attiva la zanzara anofele che procurava la malaria, combattuta poi con il chinino di Stato.

Dopo quella delle otto ore a Vercelli ci sono state conquiste più complessive per le mondine?
Dopo quella vittoria il Regolamento venne abolito e con la legge Giolitti del 1907 si stabilivano 9
ore lavorative e 10 per le mondine forestiere. La lotta per le 8 ore proseguì negli anni successivi
tanto che durante lo sciopero del maggio 1909, al passaggio a livello del Belvedere a Vercelli e a
Quinto le mondine si sdraiarono sui binari con i bambini in braccio per impedire il passaggio dei
lavoratori forestieri. Il 31 maggio 1909 a Vercelli si raggiunse l’accordo per le 8 ore e trenta minuti
con l’impegno delle 8 ore per il 1910.
Anche durante il Ventennio di regime fascista, nel 1927 e nel 1931, ci furono scioperi in risaia nel
vercellese e nel novarese contro la riduzione dei salari e nella primavera del 45 per la libertà e la
pace. A metà degli anni '50 iniziò l’esodo dalle risaie, che dura ancora oggi.
Dopo avere ottenuto le 7 ore di lavoro negli anno settanta, attualmente l’Osservatorio Regionale del
mercato del lavoro registra, per il 2004, 985 lavoratori dipendenti agricoli nel vercellese, di cui solo
307 donne, comprendendo alcune mondariso cinesi. Diserbanti e mietitrebbia hanno sostituito circa
50mila mondariso, braccianti e salariati. Abbiamo così nei piccoli paesi risicoli una grave
condizione sociale, con l’invecchiamento della popolazione che in tutto il vercellese registra oltre
38mila abitanti in meno rispetto al censimento del 1901, situazione unica nella pianura padana.

La celebrazione del Centenario è iniziata con la presentazione della seconda edizione del libro che
riporta la cronaca del giornale “La Risaia” e una mostra di pittori del Gruppo artistico “St. Tropez”.
Ci sono state altre iniziative ?
In occasione dell’8 marzo - Giornata internazionale della donna - è stata organizzata un’iniziativa
affinché da questa vittoria si tragga anche un insegnamento sul piano sociale dei diritti da mantenere
e conquistare. Diritti da promuovere nel resto del mondo, estendendo il modello sociale europeo,
per attuare la competitività nell’epoca della globalizzazione partendo dai diritti fondamentali,
sanciti dalla Costituzione italiana e richiamati dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi nella sua recente visita a Vercelli. La manifestazione ufficiale del centenario è quella del 1°
giugno 2006 voluta dal Comitato costituito presso la Camera del Lavoro di Vercelli.
(9/6/2006)

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