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Occorre cominciare ad accumulare del materiale. Ma non si può
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ottenere del pane senza la cottura. La conoscenza è acqua, il corpo è
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la farina e l’emozione, cioè la sofferenza, è il fuoco.
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G. I. Gurdjieff1
I centri sui quali si è svolto un lavoro, anche definiti corpi, sono costituiti da GLI ARTICOLI DI PER-
sostanze che diventano sempre più sottili, si compenetrano e formano quattro ANKH
organismi indipendenti aventi tra loro una relazione ben definita, ma capaci di L’Enneagramma del Cercatore
azione indipendente. L’uomo che ha raggiunto il completo sviluppo possibile, un Conferenza: Il Libro di Thoth
uomo nel pieno senso della parola, è composto di quattro corpi. 2 Cercasi veri discepoli
Chi cerca trova. Chi non
Secondo la terminologia cerca, anche.
teosofica, il primo è il corpo Nostalgia dei cavalieri
fisico, il secondo è il corpo Chi conosce
astrale, il terzo è il corpo Monsieur Chouchanì?
mentale e il quarto il corpo Attenti a non salvare
causale. 3 il drago…
Accumulatori ed Energia – La
Si ritrova sovente, come
Quarta Via (cap. 24)
simbolo delle diverse parti
Abbiamo tutti un cuore grande
che costituiscono l’essere
come un pesce
umano, la metafora
Felicità: un prato verde
dell’auriga:
da brucare
Immaginate l’uomo come un appartamento di quattro stanze. La prima stanza è il Il Raggio di Creazione – La
corpo fisico, e corrisponde alla carrozza. La seconda stanza è il centro emozionale Quarta Via (cap. 23)
che corrisponde al cavallo; la terza stanza, il centro intellettuale, cioè il cocchiere; Fernand Peyrot: un guaritore
e la quarta stanza il padrone. del nostro tempo
Ogni religione sottende che il padrone non c’è, e che bisogna cercarlo. Ma il La fragilità del Cristianesimo
padrone si può trovare solo quando tutto l’appartamento è ammobiliato. Prima di Idrogeni ed impressioni – La
ricevere dei visitatori, è necessario ammobiliare tutte le stanze. Quarta Via (cap. 22)
Avvicinarsi alla Magia
Ciascuno provvede a modo proprio. Se un uomo non è ricco, arreda una stanza (secondo Dion Fortune)
per volta, piano piano. Per poter arredare la quarta stanza, bisogna aver arredato
precedentemente le altre tre. 4
CATEGORIE
Il corpo fisico è suddiviso in ulteriori due centri, che hanno funzioni differenti: il
Alimentazione e salute (6)
centro motorio e il centro istintivo. Si può dire dunque che l’essere umano è
Antiche Tradizioni (34)
naturalmente corredato di quattro intelligenze, quelle dei primi tre corpi: quella
Eventi (17)
del centro motorio (deputato al movimento), quella del centro istintivo (deputato
Il Metodo (1)
alla sensazione), quella del centro emotivo (deputato all’emozione) e in ultima del
Incontri con uomini
centro intellettuale (deputato al pensiero).
straordinari (5)
L’uomo n.1 ha il suo centro di gravità nel corpo fisico, l’uomo n.2 in quello L'Angolo del Folle (16)
emotivo e l’uomo n.3 in quello intellettuale. Quarta Via (32)
Scienza interiore (64)
In realtà non è solo il corpo fisico ad essere suddiviso in due parti (una positiva,
data dal centro istintivo che accumula energia, e una negativa, data dal centro
motorio che le disperde), ma lo è ogni centro: in quello emozionale la divisione in CREATIVE COMMONS
positivo e negativo permette di distinguere il piacevole dallo spiacevole, in quello
mentale permette di stabilire dei paragoni. Spesso vi è un cattivo uso della parte
negativa, che nel centro mentale nutre la gelosia, la diffidenza, l’ipocrisia, il
tradimento e nel centro emozionale serve quale veicolo per le emozioni negative.
5
In questa sede tuttavia parleremo dei centri nelle loro suddivisioni principali: Chiudi e accetta
1° CORPO: Corpo fisico o “Carrozza” (corpo) | Movimento. Deputato alla Privacy & Cookies: This
sensazione delle cose. Diviso in CENTRO MOTORIO (Movimenti nello spazio, site uses cookies. By
imitazione, sogni notturni e sogni ad occhi aperti, immaginazione) e ISTINTIVO continuing to use this
(Funzioni organiche, digestione, battito cardiaco, respirazione, riflessi semplici. website, you agree to
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2° CORPO: Corpo emotivo o “Cavallo” (sentimenti, desideri) | CENTRO EMOTIVO including how to control
Detto anche “sentimentale”. Vede la qualità delle cose. cookies, see here: La
3° CORPO: Corpo mentale o “Cocchiere” (pensiero) | CENTRO INTELLETTUALE. nostra informativa sui
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Detto anche “teorico”. Vede i significati delle cose.
4° CORPO: Corpo spirituale o “Padrone” (Io, coscienza, volontà).
È utilissimo pensare alle nostre differenti funzioni, o centri, e rendersi conto che
sono del tutto indipendenti. Non ci rendiamo conto che esistono quattro esseri
indipendenti in noi, quattro menti indipendenti. Cerchiamo sempre di ridurre tutto
ad un’unica mente.
Il centro istintivo può esistere del tutto indipendentemente dagli altri centri; i
centri motorio ed emotivo possono esistere senza quello intellettuale. Possiamo
pertanto immaginare quattro individui viventi in noi. Quello che chiamiamo
istintivo è un uomo fisico. (…) C’è l’uomo sentimentale o emotivo e quello teorico
o intellettuale.
Se ci osserviamo sotto questo punto di vista, è più facile vedere dov’è che
commettiamo lo sbaglio principale nei nostri riguardi, perché ci prendiamo come
un essere unico, come sempre lo stesso.6
L’osservazione di sè deve essere sempre in relazione con l’idea dei
centri e del loro funzionamento automatico, in particolare con la
mancanza di una direzione comune. I nostri tre centri (mente, corpo e
sentimento) lavorano con energie diverse, e la loro disposizione
determina quale influenza ci raggiuge. Possiamo ricevere influenze più
alte e sottili solo se i nostri centri sono disposti in un certo modo.
Quando siamo completamente sotto il potere delle influenze inferiori,
ciò che è in alto non può raggiungerci. 7
Consideriamo ora i centri in relazione con il modo che hanno di recepire le cose. È
risaputo che si può contemplare un bel quadro o una bella scena in diverse
maniere. Si può contemplare una montagna come se fosse un oggetto bello nel
cui caso si ha con essa una relazione emozionale. O si può guardare dal punto di
vista di un geologo che osserva il tipo di rocce che la compongono, nel cui caso si
ha con essa una relazione intellettuale. O si può contemplare dal punto di vista di
un alpinista che progetta la linea della sua ascensione e la qualità dello sforzo
necessario, nel cui caso si ha con essa una relazione preponderante del centro
motorio. Ma bisognerebbe avere una relazione con essa attraverso il centro
istintivo se non ci fosse sulla cima un famoso ristorante.
Bene, se si osserva se stessi, si scoprirà che si osservano tutte le cose e tutte le
persone in questi differenti modi. Per esempio, se una persona conosce tutto
sull’aspetto tecnico dei film, poi ha la tendenza di guardare un film da
quest’angolazione e non dal valore emozionale della trama. Ognuno vede le cose
differentemente e ogni persona vede la stessa cosa in un modo diverso in
differenti momenti in maniera tale che il suo significato cambia. L’intelligenza di
una persona, insomma, consiste di molte intelligenze differenti che la mettono in
relazione con significati completamente differenti di una stessa cosa. 8
II corpo astrale [o corpo spirituale] non è un complemento indispensabile per
l’uomo. È un gran lusso, che non è alla portata di tutti. L’uomo può vivere
benissimo senza corpo astrale. Il suo corpo fisico possiede tutte le funzioni
necessarie alla vita. Un uomo senza corpo astrale può anche dare l’impressione di
essere un uomo molto intelligente, persino molto spirituale, e ingannare così non
soltanto gli altri, ma se stesso.
(…) [Normalmente] le funzioni del corpo fisico governano tutte le altre; in altre
parole, tutto è governato dal corpo che è, a sua volta, governato dalle influenze
esteriori. Nel caso [invece di un uomo che sa usare i quattro corpi] la direzione o il
controllo emana dal corpo superiore. (…) Gurdjieff tracciò un diagramma che
rappresentava le funzioni parallele di un uomo [del primo caso e di uno del
secondo]:
IL LAVORO SUI CENTRI
Se un uomo vuol lavorare da uomo, deve imparare a lavorare come
un uomo. (…) Lavorare come un uomo vuol dire che un uomo sente
ciò che sta facendo, e contemporaneamente, pensa al motivo per cui
lo fa, al modo in cui lo sta facendo, come avrebbe dovuto farlo il
giorno prima, come lo deve fare oggi, come dovrà farlo domani, qual
è in generale la maniera migliore di farlo, e se per caso non c’è una
maniera migliore. Chi lavora nel modo corretto, riuscirà a lavorare
sempre meglio. (…) Per un uomo l’essenza del lavoro corretto è il
lavoro simultaneo di tutti e tre i centri. (…) Il nostro centro motore
solitamente è il più disponibile in ordine di difficoltà, al secondo posto
viene il centro intellettuale e infine il centro emozionale, che è il più
ostico di tutti. 11
È impossibile rendere stabili le relazioni reciproche delle polveri che si trovano in
uno stato di mescolanza meccanica. Ma esse possono essere fuse; la loro natura
metallica rende possibile l’operazione. A tal fine, può essere acceso sotto
l’alambicco un fuoco speciale che, scaldando e mescolando le polveri, alla fine le
farà fondere insieme. (…) Il contenuto dell’alambicco è ora diventato indivisibile,
individuale. È un’immagine della formazione del secondo corpo. Il fuoco, grazie a
cui la fusione è avvenuta, è il prodotto di una frizione che a sua volta è il prodotto
della lotta tra il si e il no nell’uomo. Se un uomo non resiste mai ad alcuno dei
suoi desideri, o è loro condiscendente, se li lusinga e arriva persino ad
incoraggiarli, allora non vi sarà mai un conflitto interiore in lui, non frizione, non
fuoco. Ma se per raggiungere uno scopo definito egli lotta con i desideri che lo
ostacolano, giungerà allora a creare un fuoco che trasformerà gradualmente il suo
mondo interiore in un Tutto.12
Per giungere alla quiete totale in cui sarò libero di conoscere, devo
abbandonare sia la pretesa di esserne capace, sia la mia convinzione
in ciò che credo. Devo riuscire a vedere che credo ciecamente, e
continuamente, in ciò che il pensiero o le emozioni mi dicono. Devo
essere in grado di vedere quanto mi inganno, fino a vedere l’inutilità
di tutto ciò, fino a vedere la mia povertà. Appare allora una calma e
forse imparo qualcosa di nuovo. In ogni caso, è come aprire la porta.
Tutto ciò che posso fare è lasciarla aperta. Ciò che ne verrà, non lo
posso prevedere. 13
In relazione a ciò, alcuni insegnamenti paragonano l’uomo ad una casa di quattro
stanze. L’uomo vive in una sola, la più piccola e la più povera di tutte, senza
supporre minimamente, fino a che non glielo si dice, l’esistenza delle altre, che
sono piene di tesori. Quando egli ne sente parlare, incomincia a cercare le chiavi
di queste stanze, e specialmente della quarta, la più importante. E quando un
uomo ha trovato il mezzo di penetrarvi, diventa realmente il padrone della sua
casa, perché è soltanto allora che la casa che gli appartiene completamente e per
sempre.
La quarta stanza dà all’uomo l’immortalità e tutti gli insegnamenti religiosi si
sforzano di indicargli il cammino verso di essa. Vi è un grandissimo numero di
strade, più o meno lunghe, più o meno dure, ma tutte, senza eccezione,
conducono o cercano di condurre in una stessa direzione, che è quella
dell’immortalità. 14
“La nostra attenzione è talmente dispersa che c’è bisogno di allenarla
perché sia contenuta nel corpo, perché sia in relazione con esso,
perché vi resti ancorata. Sono esercizi necessari, ma non è questo il
lavoro. L’idea base del lavoro è che i nostri centri non sono in
armonia. Ma perché dovreste crederlo? Lo vedete? Vedete cosa
perdete quando siete in pezzi? Il lavoro è far partecipare i centri in
armonia, in modo che ci sia un’intelligenza superiore.
E ancora:
I miei diversi centri potranno entrare in relazione non con la forza ma
con la comprensione, nel momento stesso, di quanto siano scollegati e
della limitazione che ciò implica. È possibile diventare più consapevoli
della sensazione e, attraverso l’abbandono, avere un’impressione più
profonda dell’energia in me. 18
IL LAVORO SUL CENTRO MOTORIO
Il centro motorio definisce il tipo d’uomo pratico che agisce senza pensare. Vi
appartengono i movimenti automatici e una funzione importantissima:
l’imitazione. La parte emozionale del motorio è quella che fa prendere piacere ai
movimenti e che dà la tenerezza passionale, in caso di creazione artistica dà
l’armonia dei movimenti, ad esempio nella danza. (…) In stato di identificazione il
centro motorio non funziona affatto e la sua energia viene assorbita dalle parti
meccaniche del centro intellettuale ed emozionale. 19
Tutte le persone tendono ad avere nella vita quotidiana una qualche forma di
lavoro che richiede l’uso del Centro Motorio. È necessario che il corpo si sforzi e
questo deve farsi volontariamente. Se si fa una cosa di buon grado la si fa per se
stessi, coscientemente; e tutto ciò che si fa coscientemente ritorna a proprio
beneficio (…). È necessario che si ordini a se stessi di fare le cose. Altrimenti, se si
fanno le cose meccanicamente non si otterrà beneficio alcuno.20
Il corpo che appartiene alla terra vuole mangiare e desidera dei dolci
che stanno su un piatto. Ne vuole uno, due, una gran quantità. La
questione non è se rifiutare al corpo il diritto di prendere ciò che
desidera, ma quanti dolci può mangiare senza sbilanciare la sua
relazione con la Presenza. Forse uno, forse due, forse solo mezzo. 21
IL LAVORO SUL CENTRO ISTINTIVO
Il lavoro sul centro istintivo non è necessario perché esso è molto più accorto di
noi e sa molto più di noi. Se qualcosa va male nel corpo dobbiamo tentare di
aiutarlo quanto più é possibile. Il Centro Istintivo regola il lavoro interno del corpo
fisico e ci avverte se qualcosa va male, sia per mezzo del dolore, sia per mezzo
del disagio. 22
IL LAVORO SUL CENTRO EMOZIONALE
Il centro emozionale funziona in base al principio della ricerca del piacere e nella
sua parte meccanica comprende il sentimentalismo, l’attrazione per le emozioni
collettive più basse, l’ipersensibilità morbosa ma anche l’umorismo. La parte pura
è la sede dell’immaginazione creativa e può condurre al risveglio della coscienza,
ma se funziona in stato di identificazione conduce solo all’amore di sè come fonte
di emozioni negative e alla menzogna.
La parte intellettuale del centro emozionale è quella più importante di tutte e
quando è combinata con la parte intellettiva del motorio dà la creazione artistica.
È la sede del centro magnetico, e il centro delle intuizioni, dà il modo di pensare
nuovo secondo una logica dialettica che sa vedere la sintesi degli opposti, è la via
verso i centri superiori quando la personalità è armonizzata. 23
L’osservazione e la separazione interiore da ogni classe di sottili depressioni oltre
alle emozioni negative più evidenti, il fermare l’immaginazione, il lavoro sugli stati
negativi, l’impiego del centro intellettuale per ricordare esattamente ciò che si è
detto, inoltre quello che si è immaginato: tutto questo è il lavoro sul centro
emozionale. 24
IL LAVORO SUL CENTRO INTELLETTUALE
Nella maggior parte degli uomini il centro mentale lavora solo nella sua parte
meccanica, il che significa che l’uomo non sa pensare ma è pensato, deve ancora
imparare a usare la sua mente, non sa porre attenzione. (…) La parte emozionale
del centro mentale è invece quella che fa prendere piacere al lavoro mentale e allo
studio, dà la passione intellettuale oppure l’erotismo e vari tipi di immaginazione
inutili, ma anche il desiderio di conoscere e la soddisfazione di sapere. La parte
intellettuale pura ci dà il pensiero vero e proprio che conduce alle scoperte e alle
invenzioni con imparzialità, attenzione e sforzo.25
Tutti gli uomini devono compiere un qualche genere di lavoro intellettuale.
Qualsiasi tipo di pensiero che richieda attenzione lo colloca nel lato cosciente del
centro intellettuale, così come pensare a qualcosa che si è ascoltato e cercare di
ricordarlo, leggere un libro che esige attenzione, scrivere lettere e fare conti, ecc.
Tutti devono far funzionare il proprio cervello tutti i giorni. 26
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Ciascuno di voi prenda in considerazione un oggetto qualunque, e al
suo riguardo si ponga le seguenti domande, rispondendo in base alle
proprie conoscenze e al proprio materiale: la sua origine; la causa
della sua origine; la sua storia; le sue qualità e i suoi attributi; gli
oggetti in contatto o in relazione con esso; i suoi usi e applicazioni; i
suoi effetti e conseguenze; quali cose esso permette di spiegare e
dimostrare; la sua fine o il suo divenire; la vostra opinione su di esso,
la causa e i motivi di tale opinione. 27
IL LAVORO SBAGLIATO DEI CENTRI
Le divisioni meccaniche dei centri hanno il loro lavoro e possono lavorare
correttamente senza alcuna attenzione o con pochissima attenzione. Quando
camminiamo, quest’azione richiede pochissima attenzione, e solo di tanto in tanto,
e tutti i movimenti complessi implicati nell’atto di camminare sono realizzati
esattamente nella divisione meccanica del centro motorio. La prova del fatto che
questo lavoro è effettuato dalla divisione meccanica del centro motorio è perché
mentre si cammina le mani possono essere occupate in movimenti che richiedono
una direzione cosciente – per esempio, attenzione – come temperare la punta di
una matita o sbrogliare una corda, e così via. Ma siccome le parti meccaniche dei
centri possono lavorare con attenzione zero o con scarsissima attenzione o in
modo occasionale, spesso lavorano in modo indipendente. Per esempio, un uomo
si veste per andare ad una cena mentre riflette su di un problema e casualmente
si trova, con sua grande sorpresa, infilato nel letto. Tutti avranno osservato
esempi simili.
Orbene, tutta la macchina umana è costruita in modo tale che in un momento di
urgente necessità una parte può fare il lavoro dell’altra parte per un periodo. Ciò é
espresso, in questo sistema, quando si dice che i centri si sovrappongono in
qualche modo alle proprie funzioni. E dunque è a causa del sovrapporsi dei centri
che la macchina umana può far fronte a certe necessità perentorie in un modo
limitato ed è quindi capacissima di adattarsi, e in realtà a causa di detta
sovrapposizione hanno l’opportunità di fare un lavoro sbagliato dei centri. Diamo
un esempio: sappiamo che la respirazione può effettuarsi senza che sia necessaria
la nostra attenzione. Qui il centro motorio, che contrae e rilascia i muscoli usati
nella respirazione, è controllato dal centro istintivo, che calcola sempre le
condizioni del sangue, e di conseguenza aumenta o diminuisce il ritmo della
respirazione. Ma non si può osservare direttamente. Non si può osservare il centro
istintivo ed i suoi intrigati modi di accudire il lavoro interno degli organi. Ma
possiamo osservare il risultato del suo lavoro, cioè, che dopo aver corso la nostra
respirazione è più profonda o se abbiamo freddo respiriamo più rapidamente e
capire che questo è dovuto al fatto che il centro istintivo ha bisogno di più
ossigeno, e così via. Ma la respirazione non è diretta soltanto dal centro istintivo
motorio. Si ha una sovrapposizione del controllo per avere la possibilità di
respirare deliberatamente, cioè, volontariamente. Un uomo non può trattenere
volontariamente la respirazione più un certo periodo di tempo, perché il centro
istintivo si farà carico della respirazione quando comincia a perdere conoscenza.
Ma un uomo può interferire e farla più lenta o più profonda. Questo è qualcosa di
pericoloso, ma ci sono momenti in cui è molto importante e, di fatto, può salvare
la vita di un uomo.
Ciò nonostante, se una persona cerca di controllare la propria respirazione senza
capire cosa sta facendo, e senza conoscenza, può interferire nel lavoro normale
del centro istintivo – motorio, che allora diventa pigro, e, per dirla così, passa
parte del lavoro della respirazione ad un altro centro.
Gurdjieff disse, più di una volta, che le persone che volevano accrescere i loro
poteri attraverso il controllo della respirazione erano insensate, a meno che non
avessero fatto un addestramento precedente con un maestro (…). Erano insensate
perché interferivano con una funzione che, una volta male instradata per un
periodo, non avrebbe mai più lavorato normalmente.
Il problema del lavoro sbagliato dei centri è un tema che esige uno studio di tutta
la vita attraverso l’osservazione di sè. Allo scopo di capirlo è necessario
comprendere la loro natura, altrimenti li si contrappone in un modo sbagliato o
con un comportamento sbagliato nei loro confronti. 28
Guardati sempre dalle percezioni che potrebbero offuscare la purezza dei tuoi
cervelli.29
ECONOMIZZARE I CENTRI
Imparate a pensare coscientemente, perché vi consente un risparmio
nel consumo di energia. Non sognate. 30
Gurdjieff ne I Racconti di Belzebù a suo nipote, parla dei centri come a tre cervelli
distinti – da cui l’appellativo tricerebrale. L’utilizzo ordinario dei centri, essendo
automatico, è assimilabile a quello di un orologio meccanico. Il loro lavoro
disequilibrato pertanto porta precocemente all’esaurimento della loro energia:
Se quest’idea fosse loro balenata in mente e vi avessero applicato
anche solo il loro modo abituale di cercare mezzogiorno alle tre,
certamente qualcuno avrebbe finito per scoprire un semplicissimo
segreto.
(…) Il semplicissimo segreto di cui ti sto parlando viene applicato
proprio ai loro orologi meccanici che abbiamo presi ad esempio per
spiegare la durata della loro esistenza.
In tutti gli orologi meccanici di qualsiasi tipo, essi utilizzano questo
semplice segreto per regolare quella che vien detta la tensione della
molla, o della parte corrispondente degli orologi d’altro tipo, con un
certo meccanismo chiamato, credo, regolatore. Il regolatore permette
al meccanismo di un orologio che sia stato caricato, ad esempio, per
ventiquattr’ore, di funzionare per un mese intero o, viceversa,
scaricarsi dopo soli cinque minuti.
La presenza di un essere qualsiasi (…) contiene qualcosa di simile al
regolatore degli orologi meccanici: ciò viene chiamato non
abbandonarsi alle associazioni che risultino dal funzionamento di un
solo cervello. 31
In linea generale ci sono sempre almeno tre cose da tentare:
1 – Economizzare sull’impegno di energia. Perciò si può tentare di ridurre le
tensioni fisiche, le emozioni negative e il turbinio dei pensieri. Inoltre, durante un
lavoro, tentare di usare solo la giusta quantità di energia, la forza cioè dovrebbe
concentrarsi solo nella parte del corpo che si usa, qualunque essa sia. Il resto del
corpo dovrebbe essere rilassato.
2 – Ricordarsi [senza esercitare un controllo] sempre un po’ del respiro.
3 – Percepire una o l’altra parte del corpo e giungere allo stato in cui si può
pronunciare “Io sono”. È una sorta di preghiera che aiuta lentamente ad
approfondire la sensazione, soprattutto se non si permette al mentale di spiegare
perché tutto questo esercizio sia utile.32
Per poter regolare ed accelerare il lavoro dei centri inferiori, il primo obiettivo
deve essere quello di liberare ciascun centro da ogni lavoro che non sia il suo o
che non gli sia naturale, e di riportarlo al suo proprio lavoro, che può compiere
meglio di ogni altro centro.
Una gran quantità di energia è così spesa per un lavoro del tutto inutile e nocivo
sotto ogni aspetto: attività delle emozioni spiacevoli, espressione di sensazioni
sgradevoli, preoccupazioni, inquietudine, fretta e tutta la serie di atti automatici
interamente privi del carattere di necessità. Innumerevoli esempi di tale attività
non necessaria potranno essere trovati facilmente.33
Se la giornata è stata esaustiva – se cioè i centri di ognuno si sono
esauriti – non si sogna. 34
Innanzitutto, vi è il flusso incessante dei pensieri che non può essere né arrestato,
né controllato, e che prende una quantità enorme della nostra energia. Poi vi è la
tensione continua del tutto superflua dei muscoli del nostro organismo. I nostri
muscoli sono contratti, anche quando non facciamo niente. Per il minimo lavoro,
una parte considerevole della nostra muscolatura entra subito in azione, come se
si trattasse di compiere il più grande degli sforzi. Per raccogliere da terra un ago,
un uomo consuma tanta energia come per sollevare un uomo del suo stesso peso.
Per scrivere una lettera di due parole, sprechiamo una forza muscolare sufficiente
a scrivere uno spesso volume. Ma il peggio è che consumiamo la nostra energia
muscolare continuamente, anche quando non facciamo niente. Quando
camminiamo, i muscoli delle nostre spalle e delle nostre braccia sono tesi senza la
minima necessità; quando siamo seduti, i muscoli delle nostre gambe, del collo,
del dorso e del ventre, sono contratti inutilmente; anche dormendo, contraiamo i
muscoli delle braccia, delle gambe, del viso e di tutto il corpo — e non
comprendiamo che in questo continuo stato di tensione per un lavoro che non
abbiamo da fare, consumiamo molta più energia che per compiere un lavoro utile
e reale, durante la nostra vita.
Inoltre, è da rilevare l’abitudine di parlare incessantemente di tutto a tutti e, se
non vi è nessuno, di parlare a se stessi; l’abitudine di nutrirsi di chimere, di
sognare continuamente, il cambiare d’umore, il continuo passaggio da un
sentimento all’altro, le infinite cose, completamente inutili, che l’uomo si crede
obbligato di sentire, di pensare, di fare o di dire. 35
Umilmente mi rimetto al servizio del bisogno che mi spinge e
m’illumina.
Sottrarre le correnti intellettuale ed emozionale che abitano il mio
essere dall’attrazione imperiosa esercitata su di loro dalla massa
autonominatasi io.
Poi, a partire dalla zona illuminata dove nasce una nuova attenzione,
lasciar esplodere in tutte le direzioni una domanda intensa, come una
deflagrazione che squassi la massa pastosa che invischia ciò che
potrebbe esserne separato.
Rimanere così, davanti al mistero, senz’altra risorsa che il risveglio
mantenuto su ogni fattore in gioco, attento all’invisibile, io stesso
trasformato in una domanda vivente.
Tutto ciò perché anch’io un giorno, forse, possa smettere di partorir
chimere.36
Per regolare ed equilibrare il lavoro dei tre centri [fisico, emotivo e intellettuale] le
cui funzioni costituiscono la nostra vita, è indispensabile imparare ad
economizzare l’energia prodotta dal nostro organismo, non sprecarla in un
funzionamento inutile, ma risparmiarla per un’attività che unirà gradualmente i
centri inferiori ai centri superiori. 37
Quando sentii dire per la prima volta dal signor Ouspensky che le parti
negative dei centri non possono creare nulla e che quando la gente
comincia a lavorare in modo dispiaciuto, triste, negativo è il loro stato
interno che ha paura di ciò che è – allora sperimentai un altro
momento di coscienza. (…) Questo lavoro, se vi si presta attenzione e
si comprende, può essere una delle cose più importanti che si possano
scoprire. Non parla del peccato, ma solo che stiamo dormendo, nello
stesso modo che nei Vangeli non si parla in verità di peccato, ma solo
di mancare il bersaglio: la parola tradotta dal greco significa questo.
38
CENTRI E CAMBIAMENTO
Citando alcune parole di Gurdjieff in merito al cambiamento, si evince che il suo
innesco non è dipendente da uno sforzo mentale:
“Se qualcuno desidera conoscere e capire più di quello che sa e
capisce, deve ricordarsi che questa nuova conoscenza gli arriverà
tramite il centro emotivo, e non tramite il centro mentale.” 39
Il concetto viene ripreso anche in Vedute sul mondo del reale in maniera
straordinariamente chiara:
Il potere di trasformazione non sta nella mente, ma nel corpo e nel
sentimento. Purtroppo il nostro corpo e il nostro sentimento sono
cosiffatti che, quando stanno bene, non si preoccupano di nulla. Essi
vivono alla giornata, e hanno la memoria corta. (…) Il merito della
mente è quello di prevedere. Ma solo le altre due possono fare.
Finora, la maggior parte dei desideri e degli sforzi è stata accidentale.
Prodotti dalla mente, esistevano solo nella mente. In coloro che sono
qui, è casualmente emerso un desiderio di ottenere o di cambiare
qualcosa. Ma solo nella mente. In essi non è ancora cambiato nulla.
Non è che un’idea nella loro testa: ma ognuno è rimasto quel che era.
Anche se uno lavora mentalmente per dieci anni, studia giorno e
notte, cerca di ricordare se stesso e di lottare mentalmente, non
combina niente di utile o di vero, perché mentalmente non c’è niente
da cambiare. È l’atteggiamento del cavallo che deve cambiare. Il
desiderio dev’essere nel cavallo, e la capacità nella vettura. 40
I CENTRI SUPERIORI
Prima di scegliersi come obiettivo finale quello di diventare coscienti e
sviluppare una relazione con i centri superiori, bisognerebbe pensarci
bene. È un lavoro che non ammette compromessi e richiede una dura
disciplina. Bisogna essere pronti ad obbedire ad alcune leggi.
Posso studiare in lungo e in largo il sistema di idee, ma se non
comprendo la mia meccanicità e la mia impotenza non andrò molto
lontano. Le condizioni possono cambiare e potrei perdere ogni
possibilità. Il pensiero non deve rimanere pigro. Devo capire la
necessità di applicare i principi del lavoro alla mia vita personale. Non
posso accettare che una parte di me sia meccanica e al tempo stesso
sperare che un’altra parte diventi cosciente. Ho bisogno di vivere
l’insegnamento con tutto me stesso. 41
Oltre ai centri dei quali abbiamo già parlato ne esistono altri due, il centro
emozionale superiore e il centro intellettuale superiore. Questi centri sono in noi;
essi sono completamente sviluppati e lavorano ininterrottamente, ma il loro lavoro
non riesce mai a raggiungere la nostra coscienza ordinaria. 42
Il pensare attivo e i suoi risultati benefici si ottengono esclusivamente
quando nella presenza degli esseri le tre localizzazioni dei risultati
spiritualizzati, chiamate centro intellettuale, centro emozionale e
centro motore, funzionano allo stesso livello. 43
Nelle condizioni ordinarie, la differenza tra la velocità delle nostre emozioni
abituali e la velocità del centro emozionale superiore è così grande che non vi è
possibilità di contatto e che non arriviamo a sentire in noi le voci che parlano, e
che ci chiamano, del centro emozionale superiore.
Il centro intellettuale superiore (…) è ancora più lontano da noi, ancor meno
accessibile. Vi è possibilità di contatto con esso solo attraverso il centro
emozionale superiore. Esempi di tali contatti ci sono dati soltanto dalle descrizioni
di esperienze mistiche, di stati estatici, ed altri.
Questi stati possono essere prodotti da emozioni religiose, a meno che essi non
appaiano, per brevi istanti, sotto l’azione di narcotici particolari, o in certi stati
patologici quali gli attacchi di epilessia e le lesioni del cervello per traumi
accidentali — e in questo caso, è difficile dire quale è la causa e quale è l’effetto,
cioè se lo stato patologico risulta da questo contatto, o viceversa.
Se potessimo unire, deliberatamente e volutamente, i centri della nostra coscienza
ordinaria al centro intellettuale superiore, questo non sarebbe per noi, nel nostro
stato presente, di nessuna utilità. Nella maggior parte dei casi, al momento di un
contatto accidentale con il centro intellettuale superiore, l’uomo perde
conoscenza. L’intelligenza è sommersa da un torrente di pensieri, emozioni,
immagini e visioni che all’improvviso vi fanno irruzione. E invece di un pensiero
chiaro, o di un’emozione vivida, ne risulta al contrario un bianco completo, uno
stato di incoscienza. La memoria ricorda soltanto il primo momento, quando il
flusso irrompe nella mente, e l’ultimo, quando il flusso si ritira e la consapevolezza
ritorna. Ma questi stessi momenti sono così ricchi di colore e sfumature, che non
vi è in essi nulla di paragonabile alle sensazioni ordinarie della vita. Ciò è quanto
generalmente rimane delle esperienze dette mistiche o estatiche, che risultano da
un contatto momentaneo con un centro superiore.
È molto raro che una mente, anche la meglio preparata, riesca ad afferrare e
mantenere il ricordo di qualcosa che ha sentito e compreso nel momento di estasi.
Tuttavia, anche in tali casi, i centri intellettuale, emozionale e motore si ricordano
a loro modo, e trasmettono tutto a modo loro, vale a dire essi traducono, nel
linguaggio delle sensazioni quotidiane, sensazioni assolutamente nuove, mai
provate prima; essi riducono alle forme del mondo tridimensionale cose che
superano interamente il nostro livello ordinario; e in questo modo, essi snaturano
ogni minima traccia di ciò che, nella loro memoria, poteva sussistere di questa
esperienza straordinaria. I nostri centri ordinari, allorché trasmettono le
impressioni dei centri superiori, sono paragonabili a ciechi che parlano di colori, a
sordi che parlano di musica. 44
LA CRESCITA DEI CORPI SUPERIORI
Per ottenere, tra i centri inferiori e i centri superiori, un collegamento corretto e
permanente, bisogna regolare ed attivare il lavoro dei centri inferiori. Inoltre,
come è già stato detto, i centri inferiori lavorano male, perché molto spesso,
invece di svolgere rispettivamente le proprie funzioni, l’uno o l’altro di essi prende
il lavoro degli altri centri.
Tutto ciò riduce considerevolmente la velocità del funzionamento della macchina e
rende difficilissima l’accelerazione del lavoro dei centri. Così, per poter regolare ed
accelerare il lavoro dei centri inferiori, il primo obiettivo deve essere quello di
liberare ciascun centro da ogni lavoro che non sia il suo o che non gli sia naturale,
e di riportarlo al suo proprio lavoro, che può compiere meglio di ogni altro centro.
46
Il pensare attivo e i suoi risultati benefici si ottengono esclusivamente
quando nella presenza degli esseri le tre localizzazioni dei risultati
spiritualizzati, chiamate centro intellettuale, centro emotivo e centro
motore, funzionano allo stesso livello. 47
La crescita interiore, la crescita dei corpi interiori [superiori] dell’uomo (l’astrale, il
mentale) è un processo materiale assolutamente analogo a quello della crescita
del corpo fisico. Per crescere, un bambino deve essere ben nutrito, il suo
organismo deve godere di condizioni sane al fine di poter preparare, a partire da
questo nutrimento, i materiali richiesti per la crescita dei suoi tessuti. La stessa
cosa è necessaria al corpo astrale che richiede, per la propria crescita, sostanze
che l’organismo deve produrre a partire dalle diverse qualità di nutrimento che
penetrano in lui.
Oltre a ciò, le sostanze di cui il corpo astrale ha bisogno per la sua crescita, sono
identiche a quelle che sono indispensabili al mantenimento del corpo fisico, con la
sola differenza che gliene occorre una quantità molto maggiore.
Se l’organismo fisico comincia a produrre una quantità sufficiente di queste
sostanze fini, e se il corpo astrale è ormai costituito in lui, questo organismo
astrale avrà bisogno, per mantenersi, di una minore quantità di queste sostanze
che non durante la sua crescita. Il sovrappiù di queste sostanze potrà allora
essere impiegato per la formazione e la crescita del corpo mentale, che crescerà
con l’aiuto delle stesse sostanze che nutrono il corpo astrale, ma naturalmente la
crescita del corpo mentale richiederà maggior quantità di queste sostanze. Il
sovrappiù delle sostanze non consumate dal corpo mentale servirà a far crescere il
quarto corpo. Ma questo sovrappiù dovrà essere molto grande.
Tutte le sostanze fini necessarie al mantenimento e al nutrimento dei corpi
superiori devono essere prodotte dall’organismo fisico, e l’organismo fisico è
capace di produrle, a condizione che la fabbrica umana lavori convenientemente
ed economicamente.
Tutte le sostanze necessarie al mantenimento della vita dell’organismo, al lavoro
psichico, alle funzioni superiori della coscienza e alla crescita dei corpi superiori,
sono prodotte dall’organismo a partire dal nutrimento che penetra in esso.
L’organismo umano riceve tre tipi di nutrimento:
1° II cibo che mangiamo.
2° L’aria che respiriamo.
3° Le nostre impressioni.
Non è difficile capire che l’aria è un genere di alimento per l’organismo, ma può
apparire difficile, a prima vista, comprendere come le impressioni possano essere
un nutrimento. Dobbiamo tuttavia ricordarci che con ogni impressione esterna, sia
che prenda la forma di suono, di visione, di odore, noi riceviamo dall’esterno una
certa quantità di energia, un certo numero di vibrazioni; questa energia che
dall’esterno penetra nell’organismo è un nutrimento.
Senza cibo (…) e, non di meno, anche senza acqua un uomo può vivere senza
nutrimento parecchi giorni. Senza aria, non può sopravvivere che qualche minuto,
non più di due o tre.
Senza impressioni, un uomo non può vivere un solo istante. Se il flusso delle
impressioni, per una qualsiasi ragione, si arrestasse, o se l’organismo dovesse
essere privato della sua capacità di ricevere le impressioni, morirebbe
istantaneamente. Il flusso delle impressioni che ci viene dall’esterno è come una
puleggia di trasmissione con la quale ci viene comunicato il movimento.
Così, di tre tipi di nutrimento, il più importante è quello delle impressioni, benché
sia evidente che l’uomo non può vivere a lungo solo di impressioni. Impressioni e
aria permettono all’uomo di vivere un po’ più a lungo. Impressioni, aria e
nutrimento fisico permettono all’uomo di vivere fino al termine normale della sua
vita, e di produrre le sostanze necessarie non solo al mantenimento della sua vita,
ma anche alla creazione e alla crescita dei corpi superiori.
Il processo della trasformazione in sostanze più fini delle sostanze che entrano
nell’organismo è retto dalla legge d’ottava. 48
[M.me de Salzmann] mi ha detto: “Senza relazione con l’energia
superiore, la vita non ha significato. (…) Lentamente, il desiderio della
mente per questa relazione diventerà un bisogno organico. Non lo si
può forzare. L’energia superiore non può essere forzata. Il tentare di
forzarla può condurre a cattivi risultati. Gradatamente il suo interesse
aumenterà, e quando non sarà in relazione resterà sgomento dalla
mancanza. Forse è troppo presto per usare il termine, ma questo è
amore. Arriverà ad un punto in cui si renderà conto di non poter
vivere senza questa relazione. Senza, niente ha significato o senso.”
49
Ne I Racconti di Belzebù a suo nipote, Gurdjieff parla di una tavola dei
comandamenti, la principale reliquia degli appartenenti di una particolare
confraternita che aveva avuto come iniziatore il Santo Ashyata Sheymash, uno
degli inviati dall’Alto sul pianeta Terra con lo scopo di aiutare l’essere umano a
ritrovare la sua vera natura e liberarlo dal giogo dell’organo kundabuffer, ovvero
dalla sua meccanicità. Questa tavola parlava dei sacri impulsi dell’essenza della
Fede, dell’Amore e della Speranza, e così recitava:
La Fede della coscienza è libertà.
La Fede del sentimento è debolezza.
La Fede del corpo è stupidità.
L’Amore della coscienza evoca l’uguale.
L’Amore del sentimento evoca il contrario.
L’Amore del corpo dipende dal tipo e dalla polarità.
La Speranza della coscienza è forza.
La Speranza del sentimento è schiavitù.
La Speranza del corpo è malattia.50
________________________________
1 G.I. Gurdjieff, Vedute sul mondo del reale, Neri Pozza, 2000 (pg. 192)
2 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 48)
3 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 49)
4 G.I. Gurdjieff, Vedute sul mondo del reale, Neri Pozza, 2000 (pg. 203)
5 L. Maggi, Gurdjieff – Le sue tecniche e la conoscenza di sè, Re Nudo, 2005
(pg. 31)
6 P.D. Ouspensky, La Quarta Via, Astrolabio, 1974 (pg. 69)
7 J. de Salzmann, La realtà dell’essere, Astrolabio, 2011 (pg. 27)
8 M. Nicoll, Commentari Psicologici, vol I, 1941 (pg. 23)
9 J. de Salzmann, La realtà dell’essere, Astrolabio, 2011 (pg. 37)
10 L. Maggi, Gurdjieff – Le sue tecniche e la conoscenza di sè, Re Nudo,
2005 (pg. 32)
11 G.I. Gurdjieff, Vedute sul mondo del reale, Neri Pozza, 2000 (pg. 109
110)
12 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 5152)
13 J. de Salzmann, La realtà dell’essere, Astrolabio, 2011 (pg. 45)
14 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 523)
15 J. de Salzmann, La realtà dell’essere, Astrolabio, 2011 (pg. 61)
16 R. Ravindra, Un cuore senza limiti, Psiche, 2010 (pg. 72)
17 R. Ravindra, Un cuore senza limiti, Psiche, 2010 (pg. 76)
18 J. de Salzmann, La realtà dell’essere, Astrolabio, 2011 (pg. 183)
19 L. Maggi, Gurdjieff – Le sue tecniche e la conoscenza di sè, Re Nudo,
2005 (pg. 33)
20 M. Nicoll, Commentari Psicologici, vol I, 1941 (pg. 32)
21 J. de Salzmann, La realtà dell’essere, Astrolabio, 2011 (pg. 206)
22 M. Nicoll, Commentari Psicologici, vol I, 1941 (pg. 32)
23 L. Maggi, Gurdjieff – Le sue tecniche e la conoscenza di sè, Re Nudo,
2005 (pg. 3233)
24 M. Nicoll, Commentari Psicologici, vol I, 1941 (pg. 32)
25 L. Maggi, Gurdjieff – Le sue tecniche e la conoscenza di sè, Re Nudo,
2005 (pg. 32)
26 M. Nicoll, Commentari Psicologici, vol I, 1941 (pg. 32)
27 G.I. Gurdjieff, Vedute sul mondo del reale, Neri Pozza, 2000 (pg. 111)
28 M. Nicoll, Commentari Psicologici, vol I, 1941 (pg. 64)
29 G.I. Gurdjieff, I Racconti di Belzebù a suo nipote (131)
30 G.I. Gurdjieff, Vedute sul mondo del reale, Neri Pozza, 2000 (pg. 127)
31 G.I. Gurdjieff, I Racconti di Belzebù a suo nipote, Neri Pozza, 1999 (pg.
377)
32 R. Ravindra, Un cuore senza limiti, Psiche, 2010 (pg. 86)
33 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 8)
35 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 217)
36 H. Thomasson, Battaglia per il presente, Edizioni Psiche, Torino, 2010
(159)
37 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 217)
38 M. Nicoll, Commentari Psicologici, vol I, 1941 (pg. 2189)
39 M. Anderson, L’inconoscibile Gurdjieff, Gremese, 2008 (pg. 123)
40 G.I. Gurdjieff, Vedute sul mondo del reale, Neri Pozza, 2000 (pg. 2201)
41 J. de Salzmann, La realtà dell’essere, Astrolabio, 2011 (pg. 206)
42 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 158)
43 G.I. Gurdjieff, I Racconti di Belzebù a suo nipote, Neri Pozza, 1999 (pg.
969)
44 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 2156)
45 J. de Salzmann, La realtà dell’essere, Astrolabio, 2011 (pg. 79)
46 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 216)
47 G.I. Gurdjieff, I Racconti di Belzebù a suo nipote, Neri Pozza, 1999 (pg.
969)
48 P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Astrolabio,
1976 (pg. 2012)
49 R. Ravindra, Un cuore senza limiti, Psiche, 2010 (pg. 47)
50G.I. Gurdjieff, I Racconti di Belzebù a suo nipote, Neri Pozza, 1999 (pg.
311)
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Nota: L’articolo qui esposto rappresenta un tentativo di ricomporre alcuni dei
Frammenti dell’insegnamento di Gurdjieff con le sue stesse parole e con i
numerosi contributi di chi ne ha seguito la Via. I riferimenti sono tutti rintracciabili
nelle note a fondo articolo. Le eventuali modifiche apportate sono solo di natura
stilistica, mai concettuale. L’associazione PerAnkh, pur trovandosi in sintonia con
la maggior parte degli insegnamenti della Quarta Via, non si considera tuttavia un
gruppo Gurdjieffiano.
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