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1. Introduzione Teorica
2. Apparato Tecnico Sperimentale
3. Raccolta Dati e Analisi
4. Conclusione
5. Appendice:
1. INTRODUZIONE TEORICA
Quando il rapporto di fase si perde a causa di queste digressioni si afferma che l’onda ha perso
la sua coerenza temporale. Il tempo di coerenza è quindi l’intervallo medio definito dalla fase
sinusoidale dell’onda oscillando quindi in maniera prevedibile, oltre il quale si hanno poi delle
interferenze; durante questo intervallo essa compie un certo numero di oscillazioni prima di
sfasarsi..
Un’ onda perfettamente sinusoidale è
monocromatica e la lunghezza di
coerenza è infinita.
Scopo dell’esperimento è misurare il
tempo di coerenza di una sorgente
laser,utilizzando un interferometro di
Michelson.
L’interferometro è uno strumento in
cui due onde elettromagnetiche
vengono fatte interferire per
osservarne le frange di interferenza;
tra le sue applicazioni si ricordano la
misura dell’indice di rifrazione, la forma di una superficie riflettente, l’utilizzo con onde radio per
avere immagini del cielo.
Il modello di Michelson consiste nel far sovrapporre due fasci luminosi generati dalla stessa
sorgente laser che hanno compiuto cammini ottici differenti; Michelson, insieme ad Edward
Morley, usò lo strumento per il noto esperimento di Michelson-Morley, dimostrando l'inesistenza
dell'etere luminifero.
Più in dettaglio:
Il fascio laser viene direttamente indirizzato su un Beam Splitter,un cubo di resina o vetro
tagliato lungo la diagonale in due prismi triangolari adiacenti,che lo divide in due raggi: un
raggio viene trasmesso oltre il cubo,solidale alla direzione del fascio di partenza,l’altro viene
riflesso a 90° rispetto al primo.
Montando degli specchi a distanze (di seguito chiamate bracci) differenti,ortogonali ai raggi,
vengono riflessi e riconvogliati sul Beam Splitter,che di nuovo dividerà in due componenti
ciascun raggio, trasmettendone una e riflettendo l’altra.
Due di esse si troveranno sovrapposte; un’apposita lente divergente renderà il fenomeno più
visibile.
Mantenendo uno specchio fisso e spostando l’altro, si farà compiere a uno dei due raggi un
cammino ottico sempre maggiore, osservando fenomeni di interferenza diversi.
Il fascio risultante viene infine centrato su un fotorivelatore,che converte l’energia luminosa in
differenza di potenziale, misurabile con un oscilloscopio.
Dalla misura dei picchi di intensità per ogni cammino ottico si può ricavare la visibilità, definita
come
Il tempo di coerenza della sorgente è definito come τ = 2Δl/c, dove con Δl si intende la differenza
dei due cammini ottici,cioè la differenza dei bracci dell’interferometro.
Operativamente corrisponde al tempo per il quale la visibilità si dimezza,tenuto conto della
visibilita’ massima (1 in linea teorica,meno in condizioni reali).
In analogia con la definizione di lunghezza d’onda, si definisce lunghezza di coerenza il prodotto
tra il tempo di coerenza e la velocità della luce
Per il laser utilizzato è indicata una lunghezza di coerenza di 30 cm.
2. APPARATO TECNICO-SPERIMENTALE
Laser HNL020L, <metti lambda> 633 nm
Beam-Splitter
1.054
0.992 VISIBILITÀ (V)
0.93
0.868
0.806
0.744
0.682
0.62
0.558
0.496
0.434
0.372
0.31
0.248
0.186
0.124
0.062
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21
4. CONCLUSIONE
Tabella 1.
VISIBILITÀ* Y- CORRISPONDENZA
VISIBILITÀ
Graph (%) = τ
(10^-8 m)
0,935672515 0,935672515 100 -0,016678204760
0,969295185 0,969295185 100 0,000266851276
0,959314775 0,959314775 100 0,017211907312
0,837433155 0,837433155 100 0,034156963348
0,693032015 0,693032015 100 0,051102019384
0,351706037 0,425714 83 0,068047075420
0,29925187 0,29925187 100 0,084992131456
0,205761317 0,1726352 84 0,101937187493
0,075723831 0,075723831 100 0,118882243529
0,134615385 0,134615385 100 0,135827299565
0,257990868 0,257990868 100 0,152772355601
0,427104723 0,427104723 100 0,169717411637
0,475442043 0,5496321 87 0,186662467673
0,592901879 0,621456 95 0,203607523709
0,676409186 0,676409186 100 0,220552579745
0,660332542 0,660332542 100 0,237497635781
0,614736842 0,614736842 100 0,254442691817
0,540415704 0,540415704 100 0,271387747853
0,518115942 0,412364 80 0,288332803889
0,324242424 0,282531 87 0,305277859925
Si notano dall'illustrazione i due differenti fasci di luce (cammini equiprobabili per il singolo fotone): uno
viene riflesso dallo specchio semiriflettente, giunge sullo specchio in alto, dal quale viene riflesso
Configurazione ed, attraversando lo specchio semiriflettente, incontra il rilevatore. Il secondo fascio invece
prima attraversa lo specchio semiriflettente e successivamente viene riflesso nel rilevatore. Due altri fasci
non convergono sul rilevatore, e non sono quindi presi in considerazione.
Se i cammini differiscono per numeri interi di lunghezze d'onda, l'interferenza costruttiva genera un forte
segnale in uscita. Per differenze uguali a un numero dispari di mezze lunghezze d'onda, l'interferenza è
distruttiva ed il segnale prossimo a zero.