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1 giugno 2018
Tornati in Cirenaica
Servizio di Giulia Castelli Gattinara, fotograie di Mario Verin
Organizzato dall’ Istituto centrale per l’Ar- mici sono penetrati in Libia, approfittando Padiglione delle Sculture all’interno di ex
Tenuti lontano per quasi cheologia , l’incontro dedicato a Cirene tenu- della mancanza di leadership dopo la caduta edifici militari italiani di epoca coloniale
cinqueanni dagli estremisti tosi il 14 maggio a Roma nel Complesso Monu- di Gheddafi. Inutile dire che la memoria di ciò doveva essere solo il primo passo di un più am-
mentale del San Michele ha fatto il punto della che era successo in Siria, a Palmira, spaventa- pio e moderno polo museale. Al suo interno,
islamici, gli archeologi italiani situazione in uno dei siti grecoromani più im- va enormemente la comunità internazionale, sotto la direzione di Emanuela Fabbricotti ,
tornano a Cirene,uno dei siti portanti del Nord Africa, dopo un’interruzio- dato l’alto profilo dei siti archeologici libici, veterana dell’archeologia cirenaica, sono sta-
ne di quasi cinque anni dall’ultima missione patrimonio Unesco. Alto profilo anche per via te ordinate e catalogate opere da far invidia
greco-romani più importanti archeologica, quella dell’ Università di Chie- delle scoperte avvenute proprio negli ultimi ai migliori musei del mondo. Solo la statuaria
del Nord Africa, dovescavano ti nell’area della necropoli. Dopo quella data anni grazie agli scavi condotti dalle Univer- conta una collezione di oltre 150 pezzi: oltre
(gennaio 2014), l’arrivo di gruppi estremisti sità di Chieti e di Urbino , rispettivamente alla Venere restituita, una testa policroma di
dal 1910.L’Università di riferiti all’Isis ha impedito l’accesso alla zona nelle aree della necropoli , del Santuario di Zeus del V secolo a.C. proveniente dal grande
Chieti-Pescaraha fornito agli a tutte le missioni straniere, tra cui quattro ita- Demetra e dell’ agorà . Tempio periptero, diversi kouroi e korai di
liane che contano in Cirenaica una lunga tra- Era il 2007 quando, grazie alla missione di epoca arcaica con le capigliature che ricorda-
archeologi delDepartment dizione cominciata nel 1910 e proseguita con il Chieti, tornarono alla luce le prime tombe no ancora l’iconografia egizia, due sarcofagi
ritrovamento, pochi anni dopo, della famosa monumentali di Ain Hofra : quattro sarcofa- istoriati, la monumentale sfinge del VI secolo
of Antiquities of Lybia tutto Venere da noi restituita in pompa magna a gi istoriati di età romana imperiale e un grup- a.C. che a oggi è la più completa esistente, po-
il sostegnopossibilee i libici Gheddafi nel 2008. po di statue alte quasi due metri che ancora sta in cima di una colonna ionica alta sei metri
La virtuosa storia delle ricerca italiana si è in- oggi giacciono nei magazzini in attesa di esse- (sei tonnellate praticamente issate a braccia
hanno presidiato il sito terrotta solo quando gruppi di estremisti isla- re studiate e restaurate. L’ allestimento di un dagli archeologici di Chieti insieme agli operai
asserragliandosiall’interno.
Hanno intercettato ladri e
tombaroli, evitato
il trafugamento di sculture,
recuperatopezzirubati
che stavanoper esserevenduti.
Protocolli integrati
di telerivelamento,
un monitoraggio indiretto
e diretto e una continua
e proficua collaborazione
hanno preservatoquello
straordinario patrimonio
1 giugno 2018
1 giugno 2018
Dall’alto e in sensoorario, particolare del portico delle Erme lungola via Skyrotà
attigua al Ginnasio; il tesoretto trovato nell’agorà dall’équipe di Urbino: un
vaso con all’interno 259 monete di bronzo del IV secolo d.C., data post quem
avvenneil terremoto che provocòil crollo dell’agorà; il Padiglione delle Sculture
(conserva oltre 150 opere di statuaria) realizzatodall’Università di Chieti e
inaugurato da Gheddai nel 2008 in occasione della restituzione della Venere
da parte degli italiani; Casa Parisia, campobase delle missioni archeologiche
italiane a Cirene,durante una fase di studio dei reperti