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= f [ PERRUNe aoe naernanamenne nec re temas ee esa naeceesenoesey Sse =o RACCOLTE FER CUBA Bt Alessandro Parisotti Bopp LIBRO PRIMO. 80248 Pussieals 47 ~ (9 watt Prt (Canyssims — esti — Leanenai — Bowoxentt — Ans SESE SE NENAE NENTS eONNS 60249 Fassicolo 2° ~ (a) el Vivasor ~ Lorst — Caspana — Dowssico Scanian 50250 Fuscicolo 8. ~ ) well Fr. 8.80 Pragoust — Guvee — Seweenn — Trarrta — Plecuia ~ Paiste — Grovanst Marri 50054 Tye fascicoll im uf solo volun (a) wait fr. 8 — ‘SONo PUBBLICATI Proptieth degli Editor per ttt i paesl. — Deposto « norma dei trattti internasionsi “Tati iri di iprodusione della presente editione sono riservatl ame G. RICORDI & C. MILANO ~ ROMA ~ NAPOLI ~ PALERMO - LONDEA - LIPGIA — BUENOS-AIRES - NEW-VORK : PARIS - SOCIETE ANONYHE DES EDITIONS RICORDI — PARIS 18, Rue de 1» Pésniire, 18 Weer noesa SS | K SER TEC ORDINE DEL VOLUME FASCICOLO PRIMO. Gian Giacomo Carissimi (1604 (?) - 1674). Cenni Vittoria, vittoria! Cantata... Marco Antonio Cesti (1620 - 1669 (). Cenvi Sogn. Intorno all’ idol mio. Atia. Giovanni Legrenzi (1625 ~ 1690). Cenni biogralici. ‘Che fiero costume. Arietta... Giovanni Maria Bononcini (1640 - 1703), Censi biografci Deb pitt a me nom v ascondete, Arietta ‘ : Alessandro Scarlatti (1659 - 1725). Cenni Pig © cescate di plagar, Arietta os Se Porindo b fede, » Aiea |.) sl tl Som tata duolo, Aria. et Speso vibra per suo gioco, Canzonetta | Se tu della mia morte. Mia. 6s se we FASCICC LO SECONDO. Antonio Vivaldi (16... - 1743). Cenni biografici. Un certe non so che, Arieta. 2 se Antonio Lotti (1667 - 1740). Cenni bi grafi Pur dicesti, bocca bella, Avieta. . . : Antonio Caldara (1671 - 1763)- Cenn biografc Sebben crudele, Cansoneta sss... Seloe amiche. Arietwa. 0 2 ee Come raggio di sol. Aria. . - whee Domenico Scarlatti (1683 - si. C ani biogratid Consolati ¢ spera, Aria... : Giorgio Federico Handel (1634 - 4 » ‘Cenni ogra : Affanni del penser. Arietta... : ‘Ah mio ben schernito sti. Ma Benedetto Marcello (1686 - 1739). C ani iografici Quella fiamma che miaccende. Recitativ ¢ Aria. . Leonardo Leo (1694 - 1745). Cenni bi grafic. Dal 100 soglio tuminoso. Ducto. . . . we ew mare carn ob > 51 ogi 37 38 B 44 49 50 54 37 59 60 6 69 B 4 9 one 4 18 a 33 4 2 je 33 37 4B “4 ORDINE DEL VOLUME FASCICOLO TERZO. Giovanni Battista Pergolesi (1710 - 1736). Cenni i Boge « «=. Pa. | Ogni pena pik spietata, Area... 6... | |ico Stggoso, mio siggoso. Arie ee ed 8S ‘Se tu m’ ami. Arietta « }ro2 | 1g, Cristoforo Gluck (1714 - 1787). Cenai biogralich el del mio dolce ardor. Atia . nos | 17 : boobadd6 106 | 18 Nicola Jommelli (1714 - 1774). Cenni biografi | 1 1.) 1 lle [a3 Chi yuol comprar. Canzonetta . rey (rea a4 Tommaso Traetta (1727 - 1779). Coton + \tr7 | 29 Ombra cara, amorosa, Scena e Aria. . eee eee 118 | 30 Niccold Piccinni (1728 - 1800). Cenni Wogaécts St lt + jta3 | 35 Notte, dea del mister. Atia. Be er 36 Giovanni Paisieffo (1741 ~ 18:6). Ceani Vigra. ee ig a Chi vuol ta zingarella, Canzone. . ee Sita at Nel cor pitt non mi sento, Arietta. . Bee 8 Tl mio ben quando werrb. Aris. . ee lise | 0 Giovanni Martini (1741 - 1816). Cenni biogas 11 1 Lt hn4s | 55 Piacer d'umor. Bria. ee 14g | 56 5008-5 Gian Giacomo Carissimi 1604) ~ 1674 age alates TET €G)) ves74 collezione di musica antica non poteva, credo, prender da miglior punto Ja sua mossa che cominciando dal raro ¢ originale ingegno del Carissimi, che fra i pi grandi maestri del XVI secolo fu celebre tanto come compositore che come insegnante di canto, Il Sacrifiio di Jefe © il Gindizio di Salomone, capolavori del genere sacro, formarono la grande scuola italiana seguita poi con tanto mirabile successo ¢ ampliata dagli allievi suoi, Alessandro Scarlatti e Marco Antonio Cesti E gran pena che la maggior parte delle produzioni di questo autore fecondissimo giac dimenticata in polverosi e scorretti manoscritti nelle biblioteche pubbliche, le quali, ricche d'un forte nucleo di opere di scienza ¢ letteratura, tengono gli s iti musicali come povere appendici di nessun conto. Da cid si fa malagevole la ricerca, che condurrebbe a svelare agli amatori tanti tesori nascosti e veri gioielli dell’ arte. Hl Carissimi fir nella sua vita artistica assai modesto € non si sa che avesse maggiori onori della nomina a dicettoce della cappella d’Assisi e di quella di S, Appollinare in Roma. Peraltro il suo ingegno fu grande ¢ grandi furono i suoi studi musicali tanto che a lui dové un gran passo Vane speciaimente nel genere degli oratori e delle cantate. Fra queste ultime annoverasi quella che pubblichiamo sulle parole Vitoria, vittoria, B un povero innamorato che ha spezzato i suoi lacci, i quali sembra gli dessero gran pena € ne esprime colla pid soave vivacita ¢ con la forma pitt leggiadra Ia sua soddisfazione. Questa canzone ha un carattere cosi speciale e spiccato che difficilmente potrebbe confor dersi calle altre consimili composizioni da camera. Nacque il Carissimi a Marino presso Roma verso iJ 1604 ¢ mori settantenne. Alcuni biografi to vogliono nato a Venezia gel 1582. -£ sous st Gin GIACOMO CARISSIMI —_-=--< ittoria, mio core! non Jagrimar pit. E sciolta d’Amore la vil serviti. Gia Pempia a’ tuoi danni Da luci ridenti fra stuolo di sguardi, non esce pit strale, con vezzi bugiardi che piaga mortale dispose gl’inganni; nel petto m’avventi: Je frode, gli affanni nel duol, ne’ tormenti non hanno pill loco, io pitt non mi sfaccio; del crudo suo foco # rotto ogni taccio, @ spento l’ardore! sparito il timore! ALLEGRO CON BRIO 4=168 CANTO F vit © to- lal Vit to- sal Vitto— rial vit. sus ‘ALLEGRO i fat * con pRr0 -to ria, mio co. St ———————_——_——_ Os EB sciol-ta d’A-mo-re la vil ser - vi- Bare » s0ms—st ee Tat da etait odsin tscshge sneer Vit - torial Vit . to_ria, mio co- _ ~- rel wf - grimar piu. E sciolta dA. more ta vil ser = vic ——— Lt @A- mo-re la Meno mosso e dolce assai Po. Gia empia a tuoi dan-ni fra stuo-lo di sguardi, con vez.zi bu- v s0248-ss oe 3 eres. — fro - de, gli af- 7S del crn. do suo spen-to lar - do - -to-rial Vit - to_ rial Vit - to_ria, mio co 7 uz Ja - grimar piu, non la — grimar pit. E sciolta d'A-mo-re la fen le 4 vo sozq8-st vil ser . vi- ta, @ sciol - ju_ci, ri-den_ti non e-sce pit stra-le, che pia_ga mor = duol, ne’ tor-_men-ti fo —F rot-too-gni lac.cio, spa- fH Fetter eee OR reece OEE ’ ———— £2 Tempo -ri_toil ti - mo - - rel Vit — to-rial Vit - to- rial Vit- 12 Tempo rst | r la Largamente stent: -ta dA. mo-re la col canto 6 2 soxg8-s1 Marco Antonio Cesti 1620-1669 (?) FEE E ET SESE EEE TE ETE EEE ETT Se Ra i seguaci del poverello d’Assisi si annoverd Fra Mare’ Antonio da Arezzo fnato in quella citta verso il 1620 € marto a Venezia nel 1669, 0 secondo alcuni, a Roma nel 1688, Fu allievo del Caris: mie fra i pid grandi com- positori del XVII secolo, Non impedi a lui la cocolla di scrivere assai drammi fe cantate amorose, molti madrigali e ariette da camera. Non pochi manoscritti ci rimangono di questo autore sparsi tuttavia nelle librerie e universalmente dimenticiti. Fra i molti ho avuto agio di incontrarmi nella Biblioteca della R. Accademia di Santa Cecilia e nella Chigiana di Roma con alcune piccole cantate a tre voci su soggetti romantici o mitologici di pregio assai raro e che un di © Valtro vorrei veder pubblicate. Lo stile del Cesti & soavissimo, particolarmente melodico e affettuoso al punto che par quasi sensuale, Queste doti in sommo grado s° incontrano nella melodia Intorno all idol mio che fa parte dell’ opera Orontéa eseguita nel 1649 che trovasi nella bella collezione di Carlo Banck, Arien und Gesinge dlterer Tonmeiter. Molte aktre melodie scritte per camera dallo stesso autore sopra basso continua merite- rebbetc di esser poste alla luce perché interessanti pel giro melodico del pari che per I'e~ leganza deila forma e mi cisecbo di farlo in appresso se questa prima prova incontra il favore de’ buongustai. Il Cesti fa maestro di cappella a Firenze sotto Ferdinando IIT de’ Medici e poi maestro alia cappella di Leopoldo 1. Si crede che ponesse in musica il Pastor fido del Guarini. & Marco ANTONIO CESTI Frvoroo all'idot mio =2 spirate pur, spirate aure soayi ¢ grate; € nelle guance elette baciatelo per me- cortesi aurette. ‘Al mio ben, che riposa su ali della quiete, grati sogni assistete ¢ il mio racchiuso ardore svelategli per me -larve d'amore. Lanoo AxOROSO @ =84 ben portando la voce ¢ molto express, —————— FF tor - no al_l'i_dol a8 LARGO AMOROSO * 50248-5t 2 eres. — -let te ba . cia - teloperme, a tempo L———_ pitt cres, L—=——p 9 cor - te_si, cor- te - si au- fe Lev emorl fa ee = ro r cre. - a teu Pe nelteguan-ceelette ba. cia - teloper — = -te- si au- Se — pe) LP cel canto PP) PES 2 0248-51 10 = _ poco rit. = ety ev AS Peers _ ti $0. gnias-si- -ste. - - -te. > a pret > = mioracchiu - soardo=re sve - la — tegliper me,... lar. ve, 0 fe pram —— Jar~ ve d’a— mo- fa : fay fa eres. tegli per me, lar ve, o ——$— | Ba. ar wr er a fa da.mo- - - rel. jpooconto CF | » o Pic ve 7 Go sae __ a F #® 1 Sa * eo songb-gr Giovanni Legrenzi 1625-1690 J questo autore nato in quel di Bergamo (a Clusone) nel 1625 € morto Venezia, dove era maestro di cappella nella basilica di $. Marco, nel 1690, si conoscono dieciassette opere teatrali, molte messe, salmi, concerti, sonate ¢ cantate. Fu uno dei primi a compote musica per due violin’ ¢ violoncello © godé fama d’uno fra i migliori compositori del secolo XVII. Fu direttore della ducale cappella di Ferrara e del Conservatorio de’ Mendicanti a Venezia. Larietta che fa parte del- Vopera Eteocle sulle parole Che fiero costume, leziosa alquanto come quasi tutte Ie poesie di quel tempo, non manca di novita e di ardimento, specie in qualche inatteso passaggio di modo. L’effetto é bello € lo stile & correttissimo, Mi parve quindi non dovesse stare for di posto in questa raccolta. Il Legrenzi ebbe per allievi Antonio Caldara e Antonio Lotti. Alcuni credono poter ritenere che vestisse Mabito ecclesiastico. sous - 51 = GIOVANNI LEGRENZI ‘d’aligero aume, che a forza di pene si facia adorar! E pur nell’ardore il dic traditore un vago sembiante mi fe’idolatrar. Che crudo destino che un cieco bambino con bocea di latte si facia stimar! Ma questo tiranno con barbaro inganno, entrando per gil occhi,mi fe’ sospirar. ALLEGRFTTO CON Mm on SESS as Che fie-ro co-stu.me d’a-li - gero nu.me,che a leggero ¢ grasioso ALLEGRETTO | con moto 7 sozg8-st 13 un poco meno mosso —_- aS Ze = - ee —— E pur neli’ar-do-re il dio tra-di-to_re un un poco meno mosso pe Pe = = dolce =P un va - go sembiante mi 2 s0248-5t ov 13 4 rit, I! Tempo — decres. fe’i-do — latrar. Che fie - roco_stume d’a_li - gero nume,che a vcoten, yf? Tempo rit. aah TS £—— pt ten. ee ¢ 4 #80 # Ga SS oes. = f nf forza di pene si facciaa—dorar, si faccia a—dorart.. > we | Zp f 4 BP 50248-st Seyi. L— 2 boc.ca di Jat_te si faccia stimar, si fac-cia stimas bocca di lat-te si faccia stimart.. aa # mg 1 poco meno ft Ma questo ti-ranno con bar_baro inganno, en- ait TT tb eco mene —=6: fa # a * expres. P = dolce a ~tran.do per gli occhimi fe’so. spirary= en.tran_do per gli occhi mi aa Ba 8" Ga a Sa v 50248-51 e 5 16 16 ” 50248-51 v Giovanni Maria Bononcini 1640-1703 TOTS ft Bononcini, rovistando le biblioteche, vien fatto di trovare non poche composizioni elettisime per In forma e pel gusto squisito. Madrigali, sin- fonie, cantate e sonate formano un repertorio ricco e vaghissimo, degno tutto di veder Ia chiara luce del sole per mezzo della stampa. Ma a cid siamo ancora troppo poco preparati ¢ possiamo rallegrarci se alcunché di questo geniale compositore ¢ universalmente gustato. Eppure lo stile del Bononcini & chiaro, melodico e sopra ogni dire affettuoso. L’arte del bel cantare trasuda in ogni misura, la noviti e Ja correttezza degli effetti sorprende ad ogni paso Larietta che qui pubblichiamo fu trovata in un vecchio manoscritto del XVIII secolo giacente nella ricca libreria della R. Accademia di Santa Cecilia in Roma insieme ad altre gemme dei pii illustri compositori italiani. Di lui fa edito dal Gevaert nella collezione dal titolo Gloires d’lalie, un'amabile melodia, Pieté mio caro bene, che assai volontieri avrei aggiunto a questa raccolta se lo spazio non me I’ avesse impedito, Corretto sopra ogni dire nella forma, elegante nel pensicio, pieno di sentimento nella espressione degli affett, il modenese Bononcini oltre all'essere fra i pitt distinti compositori fu anche egregio di- dattico. La sua opera Il musico pratico, che brevemente dimostra il modo di giugnere alla perfella cognitione di tutte quelle cose, che concorrono alla compositione dei canti et cid che all arte del con tropunio si ricerca, chiaramente lo dimostra. Scrisse opere teatrali € molta musica sacra. Nato verso il 1640, mori il 19 novembre 1703. sous - st ich piti a me non v’ascondete tuei vaghe del mio sol. Con svelarvi, se voi siete, F voi potete far quest’alma fuor di duol, Larcnerto @= 40 pile CANTO Deh pill a me non v’ascon. dexo ( Larcnerro | Pdolce dete Inci_va_ghe del mio sol, deh piit a me non v'ascon. ~de.te — Iuci va ghe del mio sol, = = 8 . 50248-st oo sol, luci va-ghe del mio sol,... fu-ci va . ghe del mio Con sve-lar_vi, se voi -te . te farquest'almafuor di duol, far quest’alma fuor di — = a> iF —=<==_ v 50248-51 o 19 P ——. SS Deh pitta me nonv'asconde.te inci va.ghedel mio ———=. SSS deh piu a menonv’asconde-te lu.ci va-ghedel mio > =o Ss sol, lui va - ghe del mio lueci va. ghe molto rit. sol. 20 2 sozge-5t PPS Alessandro Scarlatti 1659-1725 TI ane rrente nelle concezioni artistiche, fertilissimo d’ ingegno e versatile, fu grande compositore det pari che grande cantante € suonatore d’ arpa e di cembalo. Un numero infinito di cantate, madrigali, oratori, mottetti, toccate, sere~ nate, ecc,, lascié ai suoi discepoli, fra i quali annoverd un Leo, un Pergolesi, un Durante. Scrisse molte opere teatrali e oltre duecento messe e coprl il posto di maestro i cappella nella basilica di Santa Maria Maggiore di Roma. Il suo stile @ fluido sempre ed elegante quanto semplice nelle forme. O cessate di piagarmi e Se tu della mia morte, dicono in qual modo egli sapesse toccare Paffetto; mentre Varietta Speso vibra per suo gioco mostra con quanto fine eleganza scrivesse il semiserio, La maggior parte delle sue com- posizioni € condotta sopra una riga di busso continuo con © senza numeri, sempre proprio, espressivo € semplice. Nelle modulazioni & qualche po’ ardito pei tempi suoi, ma non cost che ne discapiti la chiarezza, Fu allievo di Gian Giacomo Carissimi; nacque in Sicilia, a Trapani, nel 1659 ¢ mori a Napoli ill 24 ottobre del 1725. » ALESSANDRO SCARLATTI a Ge cessate di piagarmi © lasciatemi morir. |’ Luci ingrate — dispietate pit del gelo, pi dei marmi fredde e sorde ai miei martir. O cessate di piagarmi 0 lasciatemi morir. 4.2806 50 ANDANTE CON Moro ——_==— CANTO SS — P v r oO ces_sa _ te agitato 4 fe BEG = [SS = ANDANTE. é Pr — rt ae teatime pyr obt OF lascia - te. mi morir, o © lascia~ te. mi morir. af eres. ring. strin, Lu. -cin-gra te, fu- -Cin-gra- ~te, 22 ” 0248-51 vy

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