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Numero 2,
Estate 2008
….INSIEME,
CAMMINIAMO !
periodico di informazione della
Parrocchia Gesù Adolescente
RIFLESSIONE:
“...Sono in crisi, ho perso interesse alle persone e alle cose…”
Cineforum parrocchiale,
considerazioni di fine ciclo
2007/2008
sensibilità che l’esperienza tec- una scelta, una libertà che,
Al termine del ciclo 2007/8 del
nica dell’autore. pur tra mille condizionamenti,
nostro cineforum parrocchiale,
Ma venendo alla nostra iniziati- ci rende artefici del nostro
corre l’obbligo tentare un con-
va, possiamo dire di aver pro- destino; tutti i nostri compor-
suntivo circa il rapporto tra qua-
grammato, quest’anno, un tamenti, autentici o condizio-
lità delle proposte, stimoli te-
“viaggio” attraverso temi ed ar- nati, sono nostra responsabi-
matici, provocazioni culturali e il
gomenti universali e particolari; lità e il Cinema che vede,
gradimento da parte degli ormai
siamo entrati in compagnia di coglie e racconta storie, riflet-
numerosi assidui frequentatori;
registi maturi (Olmi, Tornatore, te preferenzialmente sul mi-
c’è da dire che non è usuale di-
Woody Allen, Minghella, Ferrario stero della natura umana e lo
sporre di una commissione co-
e altri) e giovani (Lucchetti, incornicia in un abito estetico
me la nostra, capace di selezio-
Cappuccio, Ozpeteck, D’Alatri, attuale e comprensibile stu-
nare, in tempi non sospetti,
Marengo, Bortone, Molaioli e diandone la complessità.
praticamente tutti i film che,
altri) nelle profondità dei cuori e E allora giova vedere e ascol-
dopo qualche mese, meritano, e
delle anime dei più disparati tare Olmi col suo “vale più
alla grande, nomination e sta-
personaggi, specchio di una carezza che un milione di
tuette nel maggior concorso na-
un’umanità attuale e di sempre; libri” oppure Ozpeteck che
zionale (David di Donatello);
uno dei temi che ricorre nella punta l’obbiettivo sui nostri
direte voi “Cicero pro domo
maggior parte dei lavori, alme- limiti di comprensione quando
sua” visto che ne fai parte; dico
no quelli che non partono con la morte spariglia (come dice
io, almeno per un momento la-
intendimenti più commerciali e lui) e a morire sono i figli e
sciatemi (ci) gonfiare il petto.
d’intrattenimento, anche se poi non i padri o Tornatore e
In sostanza, sul nostro schermo
il pubblico, che non è insensibi- Mazzacurati che scavano a
è passata almeno la migliore
le, li gradisce, è quello del fondo nei pregiudizi razziali
cinematografia nazionale del
“mistero”; il mistero che siamo per capire tanti “perché”
momento (per non allargarsi
noi, capaci di bellezza incom- sull’immigrazione e
troppo) e quando si dice miglio-
mensurabile e di nefandezze sull’integrazione.
re ci si riferisce al profilo artisti-
incredibili; governati (lo diceva- Il ciclo dunque finisce ma si
co, ai contenuti, alla profondità
no già i greci antichi) da pulsioni porta dietro una volontà fer-
ma anche alla qualità estetica,
di vita e di morte, di creatività e rea di dedicare un giorno per
alla fotografia e alla scenografi-
di distruzione che, l’abbiamo settimana, a partire da otto-
a; un’ opera d’arte, che sia un
visto e lo vediamo, continuano a bre prossimo venturo, a que-
romanzo o una scultura o un
convivere e ci rendono figli della sto salutare esercizio intro-
film, è sempre il risultato di una
luce o delle tenebre (beh, siamo spettivo: medicina cinema-
strategia creativa di cui sono
un cineforum parrocchiale); alla tografica.
parte integrante sia la
radice di questa doppia natura
Lino G
Scintille di Sapienza
GRAZIE PER LA PAROLA
Grazie,Padre,per coloro che con le parole mettono in piedi una persona,seminano speran-
za,accendono nel cuore la voglia di Te.
Grazie per i Profeti di ieri e di oggi nei quali la paura non riesce a spegnere la parola.
Grazie per chi onora il Tuo nome,dando voce a chi non ha voce.
Fa’ che le mie parole non siano sassi scaraventati sul volto del fratello.
Le mie parole non rannuvolino il cielo,non oscurino il sole,non gelino il cuore di nessuno.
Padre dammi parole per benedire e non per disprezzare,per dare coraggio e non per avvilire,per
onorare e non per diffamare,per dare gioia e non per abbattere e umiliare.
Alessandro Pronzato
INSIEME ,CAMMINIAMO ! Anno1 Pagina 3
Per io d ic o d i in for m a zione d e lla Numero 2,
Parrocchia Gesù Adolescente Estate 2008
L’Estate è alle porte e irrompe col suo profumo di vacanze,di gioia di vivere,nella ricchezza dei
suoi frutti e dei suoi doni. Questi versi liberi,semplici e toccanti,sono un invito alle “vacanze
intelligenti”,che non addormentano ma arricchiscono lo spirito e la mente. Sono rivolti ai
ragazzi e agli studenti,ma bene s’addicono a tutti e,da parte nostra,suonano come un augurio
sincero a quanti attendono con gioia e speranza l’arrivo delle vacanze.
Le vacanze Letizia
Vacanze, si, ma non per la mente, Letizia è il nome e più la tua presenza.
perché il pensiero non finisce mai, Le tue manine rosee e paffutelle
e l’occhio vede, e l’orecchio sente Racchiudono,al di sotto della pelle,
c’è mondo,vita e gente ovunque vai. Un’incorporea carne in pura essenza.
Niente docenti,ma c’è sempre chi
Può raccontarti storie deliziose, Negli occhi tu hai la stessa trasparenza
che nacque,crebbe, giocò e patì, Dell’acqua dei laghetti,quando eccelle
viaggiò,vide paesi, fece cose. La sua purezza e specchia in sé le stelle
Non c’è la classe ,ma amici nuovi: E a ciò che le sta intorno dà evidenza.
una piccola classe all’aria aperta.
Non c’è palestra, eppure ti muovi. Per la boccuccia che spalanchi in pianti,
Niente lezione,ma c’è la scoperta. O muovi appena in forma di sorriso,
Vacanze ,sì,ma che giorno noioso non è,chi vede te,che non s’incanti.
Quello passato senza imparare!
Il mondo è un libro vivo e avventuroso, Ma quel nasino al centro del tuo viso,
con pagine di cielo,terra e mare. Che sfioro appena, quando ti ho davanti,
Mi dà una gioia che è da paradiso.
R.Piumini da “Ciao ,amici”
Sandro T.
Anne Seierstad
Il bambino dal cuore di lupo,Rizzoli,2008, € 18,00
Benedetto XVI
Paolo,l’apostolo delle genti,San Paolo,2008,€ 10,00
Teatro
I ragazzi tutti hanno dato
Abbiamo realizzato il nostro
dimostrazione di grande
sogno; la nostra avventura è
impegno e costanza nel
finita nel migliore dei modi.
lungo periodo di prepara-
Alla prima di Sabato 24 Mag-
zione, e, alla prima, riten-
gio 2008 tantissima gente ha
go siano riusciti a raggiun-
colmato il salone Teatro della
gere un elevato grado di
nostra Parrocchia, come anche
concentrazione che li ha
in passate occasioni; ma
portati per mano verso un
l’emozione e la tensione, ogni
grande successo e un sin-
volta che si rappresenta un
cero apprezzamento da
nuovo lavoro, rimangono sem-
parte di tutti coloro che
pre altissime.
erano presenti.
Una volta in scena, però, sia-
Colgo ancora l’occasione
mo riusciti a fare bene quello
per ringraziarli e compli-
che sappiamo fare, senza pre-
mentarmi con loro; vorrei
tese, con la consapevolezza dei
rinnovare loro il desiderio
nostri mezzi, riuscendo a far
di restare sempre uniti, per …...Qual è stato il segreto del nostro successo?
divertire, far emozionare e far
realizzare una replica in Senza dubbio il gruppo. Siamo stati affiatati,
riflettere il nostro pubblico.
autunno, dando la possibi- coesi e compatti anche nei momenti più difficili…
La nostra volontà e la nostra
lità, a coloro che non han- Durante le prove abbiamo saputo alternare mo-
passione sono stati i motori, e
no potuto assistere alla menti di ilarità e ridarella incontrollata ad istanti
insieme, il nostro punto di for-
prima messa in scena e a di attenzione per apprendere i suggerimenti del
za, per la buona riuscita della nostro premuroso regista Angelo. E la sera del
tutti coloro che vorranno,
serata, e la commedia, come debutto dietro le quinte ci siamo sostenuti a vi-
di passare una nuova e
siamo riusciti ad interpretarla, cenda tutto il tempo: appena uno di noi “usciva
lieta serata insieme.
è stata enormemente gradita, di scena”, gli altri compagni erano pronti ad
Grazie a tutti.
con risate spontanee e applau- abbracciarlo e ad incoraggiarlo. Sfogare
Angelo C.
si a scena aperta. l’adrenalina è stato infatti fondamentale per en-
trare in scena belli carichi e pronti a far divertire
gli spettatori.
Recitare aiuta a vincere la propria timidezza, a
mettersi in gioco, a tirare fuori il meglio di sé.
Credo che non riuscirò mai a descrivere tutte le
Il fatto che la commedia sia andata bene e che il pubblico emozioni provate con i miei compagni di questa
abbia apprezzato è un buon risultato; ma ciò che mi ha reso grande avventura; tutti gli istanti di complicità
veramente soddisfatta quella sera è stato scoprire tra noi tra di noi resteranno per sempre scolpiti nel mio
attori un impegno, un coinvolgimento e un’intesa tali che le Cuore.
cose non potevano che andare bene! Soprattutto dopo prove Flavio G
su prove, condite da risate, scherzi e disattenzioni!!!
Sbirciare da dietro le quinte e vedere che il pubblico si di-
verte e sentirlo ridere dà molta carica e soddisfazione.
Una bella esperienza per cui è valsa la pena impegnarsi a
fondo. E proprio di questo impegno voglio ringraziare tutti
coloro che si sono messi in gioco in questa avventura.
Valeria C.
Manca poco all'inizio della prima e la tensione è altissima. Velocemente si riempie la sala e sale un agitatissimo brusio.Io
sono dietro con il mio gruppo…... ache per noi l'agitazione è notevole. Bisogna concentrarsi, entrare nel personaggio, accan-
tonare per un momento la propria routine quotidiana ed essere un'altra persona, con un'altra storia.In questo momento arriva
l'ispirazione: non mi sento più Luca ma solamente il cavaliere Costantini e mi sembra che sia stato sempre così. Il sipario si
apre, applausi, ora tocca a me...tutti i pensieri e le emozioni scompaiono, mi sento tranquillo. Alla fine si chiude il sipario e
improvvisamente ritorno me stesso, tutti gridano e applaudono…...e ci si rende conto di aver fatto un buon lavoro.
Luca M.
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gruppo musicale
ACHOUFFE’
***
Cuoche ed ospiti a pranzo
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Una notizia letta alcuni giorni fa sui giornali ha stimolato in modo particolare la mia attenzione perchè
riguarda una realtà con cui mi capita di confrontarmi sempre più frequentemente nella mia pratica la-
vorativa quotidiana : un calcolo semplicissimo ma che ha destato molta sorpresa dice che le " badanti
che operano nel nostro Paese e che sono dedicate nella maggioranza dei casi alla cura dei nostri an-
ziani , sono più numerose dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale .”
Ovviamente il fenomeno è noto a tutti i medici che sul territorio si trovano ad assistere un numero
sempre più elevato di pazienti anziani spesso con gravi problemi di salute , però questo dato ci ha
messi davanti alla "durezza" della realtà : è staticamente più probabile per un medico incontrarsi con
queste persone , che spesso vengono da lontano e che diventano il pilastro nell'organizzazione della
vita di molte famiglie , piuttosto che con un dipendente della nostra sanità.
Ho analizzato la realtà concreta della mia attività : frequentemente il mio interlocutore principale nella
cura di un anziano affetto da poli-patologia e spesso da compromissione della funzione cognitiva è
proprio una " badante " ( non trovo una parola diversa e d'altra parte non credo che siano i nominali-
smi politicamente corretti quelli che determinano il rispetto che si ha o non si ha per una persona che
svolge una importante funzione assistenziale) .
Ecco allora alcune considerazioni che derivano dalla mia esperienza personale :
Spesso l'assistenza all'anziano non ha altri attori che il Medico e la badante ; occorre quindi instaurare
una stretta collaborazione perchè dal lavoro comune di questa "mini -equipe " dipende in buona parte
la salute dell'ammalato e la sua qualità di vita.
1-Il medico deve dare indicazioni precise e chiare di tipo terapeutico e comportamentale , verificando
se sono state comprese , anche dovendo superare barriere linguistiche elevate.
2-Il medico deve poi verificare periodicamente se le indicazioni date (pulizia del paziente , alimentazio-
ne , posizione a letto uso delle medicine ecc. ) sono correttamente eseguite : se si crea una
atmosfera di fiducia e gratificazione reciproca , difficilmente questa mini-equipe lavorerà male .
3- Il medico comunque deve dare alla badante la certezza che sia lui il responsabile della attività assi-
stenziale , per non gravare la badante di responsabilità eccessive.
4- Ad ogni cambiamento della persona che fornisce assistenza il lavoro ricomincia da zero.
Paolo L.
INSIEME ,CAMMINIAMO ! Anno1 Pagina 7
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EL CAMINO DE SANTIAGO .
Infine, sempre in relazione al santuario citato, dobbiamo ricordare il famoso
Cammino dei pellegrini. E’ un atto di personalissima devozione che esalta la
fede del credente, e secondo quanto risulta dalla sterminata letteratura
sull’argomento, rappresenta una irripetibile esperienza di religiosità cristiana
che avvicina passo dopo passo il pellegrino alla Divinità, attraverso un imper-
vio ma stupendo scenario naturale. E’ una scelta volontaria quella che si fa, di
eseguire tale pellegrinaggio, ma in passato, storicamente, rappresentò anche una forma di penitenza
( meglio dire, di espiazione) a carico di personaggi che avevano compiuto atti altamente offensivi verso
la Chiesa .
El Camino nasce a Roncisvalle, al confine con la Francia e prosegue per 744 km. fino , appunto, a San-
tiago, attraverso strade e tratturi lungo le Province Basche, la Vizcaia, le Asturie e la Galizia.
Molte le montagne da superare e le asperità del percorso. Il Camino è segnato da cippi recanti il simbo-
lo della conchiglia dei pellegrini. Lungo la strada vi sono numerosissimi ostelli, rifugi e locande, nonché
dormitori gestiti da privati, ma soprattutto da religiosi che danno ricovero ai devoti itineranti. Importan-
te è la “ Credenciàl ” su cui saranno apposti, nei vari rifugi raggiunti tappa dopo tappa, appositi timbri
che attesteranno alla fine il percorso compiuto . Giunti a Santiago, la Credenciàl , verificata, consentirà
di far ottenere al pellegrino la cosiddetta “ Compostela “, ossia l’attestato ufficiale dell’eseguito pellegri-
naggio e dell’inserimento del nominativo del fedele nel Registro Ufficiale dei pellegrini, esistente presso
la Basilica Compostelana.
Senza il citato documento, il pellegrino non sarà accettato nei rifugi retti da religiosi lungo il percorso.
Per concludere ricordiamo il motto della lunga strada compostelana : “ Caminando se hace camino”
( Camminando si fa strada ), che potrebbe sembrare “ primo oculo “ una tautologia, ma che - nel suo
profondo - significa che lungo il percorso si compie il vero cammino delle Fede !
***
PER il PROSSIMO ANNO, STIAMO PENSANDO DI ORGANIZZARE IN ESTATE UN CAMMINO
A SANTIAGO, con AUTO,MOTO,BICI e a PIEDI ,
TUTTI INSIEME……..PROVIAMO A PARLARNE !!!
Parrocchia Gesù Adolescente
GLI APPUNTAMENTI DEI PROSSIMI MESI
Padri Barnabiti
...Ricordiamo le date di partenza dei CAMPI ESTIVI:
Via padre G Semeria, 38-GENOVA
23 Giugno CAMPO GIOVANISSIMI a DEJOZ (Valsavaranche)
Tel.: 010 358177
Fax: …………………………….
Direttore responsabile 03 Luglio CAMPO GIOVANI a CELLE DI MACRA (Val Maira)
Padre Daniele: danielponzoni@tin.it
Redazione:
Buone vacanze a tutti !!!!
fabiogiuffra@gmail.com
LUGLIO– AGOSTO—SETTEMBRE
IL SABATO :
C’E’ SEMPRE LA S. MESSA DELLE ORE 18
LA DOMENICA:
E’ SOSPESA LA S. MESSA DELLE ORE 18
AGOSTO
LA DOMENICA:
E’ SOSPESA LA S. MESSA DELLEORE 9,30
RIFLESSIONE:
“Sono in crisi, ho perso interesse alle persone e alle cose…”
Qui non solo i figli sono in crisi, ma la famiglia intera che non sa che fare e come reagire, perché è
una situazione generalizzata da cui non riesce a chiamarsi fuori.
E la comunità cristiana? In genere non ci sono problemi fino all’adolescenza, ma da qui in poi ini-
ziano le crisi. Quando è il momento buono di incominciare a ragionare coi ragazzi che stanno cre-
scendo, di incoraggiarli ad avere motivazioni personali, di far capire loro che la vita è un progetto
da costruire, un ideale da raggiungere, un sogno da realizzare, una vocazione e un mandato-
missione da compiere di cui rendere conto a Qualcuno; sono già sazi e stufi degli anni precedenti e
bisogna fare salti mortali per convincerli a dare fiducia agli educatori e continuare un cammino di
formazione. Si parlava poco sopra di tempo. Abitualmente i ragazzi e i giovani passano in parroc-
chia sì e no due ore la settimana (S. Messa e l’ora di incontro formativo). Considerato il pochissimo
tempo a disposizione, ha del miracoloso se si riesce a motivare i ragazzi e i giovani a intendere la
vita secondo il disegno che Dio ha su di loro e quindi secondo il loro vero interesse, aiutandoli a
prendere le distanze con coraggio e fermezza dai modelli imposti dai mass-media che puntano in
modo vincente sul “mordi e fuggi”, sul “tutto e subito”, sul “fanno tutti così”, sul “ognuno è libero
di fare quello che vuole”, ecc.. Certo, anche la parrocchia come la famiglia avverte a volte un sen-
so di inadeguatezza nel far fronte a un momento di crisi che attraversa un giovane, ma è ora di
prendere in seria considerazione questi momenti e investire tempo, energie, attenzione a amore-
vole accompagnamento perché la crisi si trasformi in crescita e impegno ad amare la vita e la sua
bellezza, sapendo che ha dei costi da pagare proprio come lo sono le cose preziose e belle. Provia-
mo a creare una rete solidale alternativa come famiglie e come comunità cristiana perché a forze
unite si riesca a garantire sostegno e accompagnamento a chi sta scoprendo quanto può valere per
sé e per gli altri la vita che gli è stata donata.
Padre Daniele