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Abbiamo aspettato a prendere parola perché la nostra storia di opposizione al Terzo Valico si è

sempre basata sulla lettura dei documenti ufficiali e la conseguente analisi critica. Mai su ciò che
non era ufficiale o sul chiacchiericcio.

Oggi che il contratto di Governo fra Movimento 5 Stelle e Lega è stato reso pubblico possiamo fare
le nostre valutazioni.

La parte inerente al Terzo Valico si trova a pagina 49 e recita così: “L’Italia per la sua collocazione
geografica al centro del Mediterraneo rappresenta la naturale cerniera di collegamento per i
traffici provenienti dall’Estremo e Medio Oriente verso l’Europa.
Dobbiamo investire risorse adeguate per attrezzare i nostri porti con aree retro portuali capaci di
garantire lo sdoganamento delle merci in loco, che devono poi essere trasportate grazie all’alta
portabilità nelle destinazioni finali.
I principali porti italiani debbono avere lo status di porti gateway (aree di sdoganamento merci) e
non porti transhipment (di solo passaggio tra una nave e l’altra). Uno status fortemente
pregiudicato dalla recente legislazione sul riordino portuale.
Senza un’adeguata rete di trasporto ad alta capacità non potremmo mai vedere riconosciuto il
nostro naturale ruolo di leader della logistica in Europa e nel Mediterraneo.
È necessario inoltre favorire lo switch intermodale da gomma a ferro nel trasporto merci
investendo nel collegamento ferroviario dei porti italiani.”

Quando lo abbiamo letto c’è suonato tutto molto, troppo famigliare. Siamo davanti alla retorica
con cui in tutti questi anni i costruttori dell’opera ed il Partito Democratico hanno giustificato la
realizzazione di un’opera inutile, dannosa per l’ambiente e la salute di tutti a causa della presenza
di amianto. Non c’è voluto molto a scoprire che è stata copiata una parte del programma della
Lega sulle infrastrutture con la sola omissione delle due parole Terzo Valico. Un tentativo
maldestro di lavarsi la coscienza e salvarsi la faccia. La Lega ha d’altronde sempre sostenuto la
realizzazione del Terzo Valico ed è un fido alleato del Governatore della Regione Liguria Francesco
Toti. Ci pare fin troppo chiaro che il Movimento Cinque Stelle si è piegato su questo punto del
contratto di Governo al volere della coppia Salvini – Toti. Ci pare fin troppo chiaro che hanno
scelto di svendere il nostro territorio pur di andare al Governo del paese con un partito razzista.

Questo nonostante in tutti questi anni il Movimento 5 Stelle abbia sempre camminato a fianco del
movimento facendo proprie le nostre parole d’ordine e la nostra analisi critica. E nonostante che il
loro capo politico Di Maio in campagna elettorale a Genova avesse promesso di fermare il Terzo
Valico. L’onestà forse un giorno andrà di moda” abbiamo spesso sentito dire. Sarà estremamente
complicato passare dalle parole ai fatti adesso che si è piegata la testa davanti a Salini – Impregilo
e al consorzio Cociv.

Ad essere stato sacrificato non è stato solo il Terzo Valico ma le grandi opere nel loro insieme. Non
vi è nulla in tutto il contratto contro quel sistema criminogeno che è stato utilizzato in tutti questi
anni come il bancomat dei partiti e dei costruttori. A rendere la pillola solo un pochino meno
amara ci sono invece tre righe riguardanti la Valsusa: “Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità
Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo
tra Italia e Francia.”
Se ridiscutere integralmente significherà bloccare l’opera non possiamo che esserne felici e
domani manifesteremo come sempre insieme al Movimento No Tav da Rosta ad Avigliana. Non
permetteremo mai che dividano le nostre strade, tentativo che ci era parso fin troppo chiaro dalla
lettura di una bozza dell’accordo di Governo in cui era scritto più chiaramente di adesso il no al Tav
Torino – Lione e il sì al Terzo Valico.

Mandiamo un abbraccio fraterno ai notav della linea Brescia – Verona e a tutti i movimenti
territoriali incontrati in questi anni e che sono stati sacrificati sull’altare del contratto di Governo.
Le maschere di alcuni sono cadute, ma la lotta di noi tutti in difesa della nostra terra siamo certi
che continuerà con ancor maggiore determinazione.

Indiciamo una conferenza stampa lunedì 21 maggio alle ore 10.30 presso la sede No Tav di Novi
Ligure di via Paolo Giacometti 21.

L’assemblea pubblica già programmata a Genova per mercoledì 30 maggio alle ore 21 presso La
Claque di via San Donato sarà necessariamente anche un primo momento di discussione per
decidere insieme i prossimi passi.

“La terra non si espropria la dignità non si compra” è scritto su uno dei nostri striscioni. Oggi la
dignità di qualcuno è stata invece comprata dalla sete di potere.

Movimento No Tav – Terzo Valico

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