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il digitale in italia

2017 Mercati, Dinamiche, Policy

Con la collaborazione di:

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Prefazione

L a rivoluzione del terzo millennio si chiama Trasformazione Digitale. Anche in Italia ha iniziato a pro
durre i suoi effetti. Cambia i modi di vivere, creare valore ed essere cittadini, e sta accelerando.
Basti pensare ai nuovi canali per comunicare, all’automazione diffusa, ai nuovi servizi pubblici online,
alla moltiplicazione delle interazioni in rete al lavoro, a scuola e nella vita di tutti i giorni.

La spinta alla digitalizzazione viene dalle imprese. E crea a sua volta la necessità di un cambio di
passo nelle imprese, ora chiamate a competere in modo diverso, puntando di non solo sulla qualità
del prodotto ma anche e sui servizi e sull’innovazione.

L’impatto del digitale sui modelli di business, operativi e di servizio nei diversi settori è enorme e in
divenire. Cambiano i modi di interagire con clienti e fornitori in filiere sempre più articolate e ad un
tempo integrate da processi automatizzati e condivisi. Cambiano i prodotti e i servizi, che si rinnovano
e riposizionano incorporando caratteristiche e funzionalità tipiche dell’illimitato spettro di applicazione
del digitale. Cambia lo scenario competitivo, che vede l’ingresso nei più diversi mercati di operatori
provenienti dal nulla o da altri settori, proprio per la base digitale comune a tutti. Cambia il modo di
fare impresa, che sempre di più deve il suo successo all’efficienza della filiera.

Sino a due anni fa, in Italia c’era il rischio di essere travolti dall’ondata digitale per carenza di investi-
menti. Il gap rispetto ai paesi con cui più concorriamo si allargava vistosamente, traducendosi in un
gap di produttività e di competitività. Molto resta da fare, ma qualcosa è cambiato.

Nel 2016 il Mercato Digitale Italiano si è rimesso in moto, invertendo un ciclo e promettendo tassi di
crescita in costante miglioramento: dal 2,3% del 2017 al 2,9% del 2019. Non è ancora quello che ci
vorrebbe, ma il fatto positivo c’è. La spinta viene ora dalle strategie di Digital Transformation, proprio
quelle per l’innovazione dei processi, delle relazioni con clienti e fornitori e dell’offerta, in parte già
avviate nell’Industria, nella Distribuzione, nelle Banche e nelle Utility. E anche la PA, pur fra diverse
incertezze e difficoltà, prova a fare la sua parte.

Il fenomeno non è ancora generalizzato. Però cresce e apre una nuova fase, con opportunità che biso-
gna cogliere. Tutte le imprese, in tutti i settori, sono chiamate al cambiamento e a darsi una strategia
digitale: è la chiave del futuro. Lo confermano i Focus Group fatti con i CIO e i CXO di aziende top e
medio-grandi, che indicano aspetti essenziali per affrontare la sfida del digitale. Indicazioni che ora,
in questo studio, diventano patrimonio di tutti coloro che vogliono dominare la complessità del cam-
biamento digitale, e anche delle imprese del settore ICT, chiamate a dare risposte ancora più efficaci
alle istanze di innovazione e ad evolvere di conseguenza.

La rincorsa al recupero dei ritardi accumulati negli anni scorsi è iniziata, ma deve accelerare. Strategia
Digitale, Industria 4.0 e creazione di nuove competenze devono essere al centro dell’impegno di tutti.

Agostino Santoni
Presidente Assinform

II

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L e stime del Rapporto Assinform per il 2017 danno il mercato del digitale in crescita per il terzo
anno consecutivo ben oltre i livelli del PIL. Vediamo, finalmente, aprirsi uno spiraglio di cambia-
mento nel nostro Paese che, com’è noto, ha accumulato sull’innovazione un notevole ritardo. Ritardo
che abbiamo pagato in termini di crescita, produttività e occupazione.

In effetti la pressione che i processi di trasformazione digitale esercitano a livello globale sta iniziando
a penetrare nello scenario italiano, anche grazie a scelte di natura strategica operate in questi ultimi
anni. Ma c’è di più.
Negli ultimi mesi in particolare il sistema delle imprese e il Governo hanno capito che per consentire
al Paese di fare un vero e proprio salto, era necessario lanciare un’iniziativa forte, mirata al cuore
dell’eccellenza italiana, la sua industria manifatturiera. È questo il contesto in cui è nato il piano In-
dustria 4.0, risultato di un lavoro collaborativo che abbiamo fatto con Confindustria e con il Ministro
dello Sviluppo Economico, con cui per la prima volta l’Italia si è dotata di una politica industriale
basata sull’innovazione digitale. Considerando la specificità del nostro tessuto produttivo, il Piano ha
un approccio che valorizza l’innovazione lungo le filiere, coinvolgendo tutti i protagonisti della catena,
spingendoli alla ricerca di nuove sinergie, lasciando libere le imprese di decidere in che direzione
orientare gli investimenti, assegnando alla leadership aziendale la piena responsabilità di come, dove
e cosa innovare. Per la prima volta, inoltre, vengono incentivati, oltre agli investimenti in hardware,
anche quelli in software, perché non si tratta di promuovere nelle fabbriche il semplice rinnovo del
parco macchine, ma la connessione fra sistemi fisici e digitali, valorizzando l’enorme quantità di dati
che ne deriva, per cambiare la catena del valore e far evolvere i modelli di business.

Riteniamo che Industria 4.0 rappresenti un’occasione strategica per far sì che il settore manifatturiero
ritorni dall’attuale 15% di contributo al Pil ad almeno il 20%, facendo da volano per la crescita l’intero
Paese. Quest’obiettivo è alla nostra portata. E possiamo dire che gli imprenditori stanno rispondendo
alle sollecitazioni, nonostante le difficoltà di un tessuto economico come il nostro, costituito per il
99% di Pmi, dove conta in primis la sensibilizzazione degli imprenditore.

Se il sistema delle imprese si è quindi messo in movimento, ora dobbiamo fare ogni sforzo per impri-
mere la stessa mobilitazione e slancio verso l’innovazione all’interno della Pubblica Amministrazione.
Il nostro Paese non può permettersi un sistema industriale che cammina e una Pubblica Ammini-
strazione che non è in grado di rinnovarsi, che ritorna continuamente sui suoi passi. È vero, ci si sta
lavorando, ma il senso d’urgenza deve essere maggiore. Come sta avvenendo nell’industria, occorre
che il 2017 segni il passaggio dal committment della leadership pubblica all’accelerazione dei progetti
di innovazione. Dopo Industria 4.0 abbiamo bisogno della PA 4.0 per trasformare lo spiraglio verso il
cambiamento che registra il Rapporto Assinform in una strada maestra su cui far decollare la crescita
del Paese.

Elio Catania
Presidente Confindustria Digitale

III

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Indice
La rivoluzione digitale continua
Lo scenario nel 2017 4
I paradigmi digitali nel mondo 4

Il mercato digitale italiano 2015-2019


Digital Enabler e resto del mercato: dinamiche a confronto 15
Previsioni e consuntivi: i comparti tecnologici 16
Dispositivi e Sistemi 16
Software e Soluzioni ICT 18
Servizi ICT 20
Servizi di Rete 22
Previsioni e consuntivi: i principali Digital Enabler 23
Cloud Computing 24
IoT 25
Mobile Business 26
Sicurezza 27
Big Data 28
Consuntivi e previsioni: i settori 29
Le aree di Digital Transformation a confronto nei principali settori 29
Banche 30
Assicurazioni 33
Industria 33
Distribuzione e Servizi 35
Telecomunicazioni e Media 36
Utility 37
Travel & Transportation 38
Pubblica Amministrazione 39
Consumer 41
Consuntivi e previsioni: le dimensioni aziendali 43
Consuntivi e previsioni: le aree geografiche 44
Le dinamiche economiche per regione 44
La penetrazione delle tecnologie ICT per macroregione 45
Industria 4.0: impatto sulla crescita del mercato digitale 46

Esperienze di Trasformazione Digitale in Italia


La Trasformazione Digitale vista dai CiO 54
Obiettivi e struttura del Panel e dei Focus Group 54
Panel: le principali evidenze 56
Intenzioni e Priorità d’investimento 56
Gli ambiti applicativi della Trasformazione Digitale 57
Gli ambiti strategici delle iniziative di Trasformazione Digitale 57
Focus Group: le principali evidenze 59
Caratteristiche progettuali 59
Cybersecurity 59
Cloud Computing 62
Mobility 64

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Big Data 66
IOT 68
Criticità trasversali e specifiche 70
Un nuovo ruolo per l’IT 73
I paradossi 75
Interconnessione dei trend emergenti 79
Bilancio delle esperienze progettuali 81

La Trasformazione Digitale vista dai CXO 82


Obiettivi e struttura dei Focus Group 82
Le principali lesson learned 82
È necessario un Piano di Digital Transformation 83
È importante individuare un owner 84
Le persone sono attori del cambiamento 84
La digitalizzazione del cliente è il principale driver 84
Cambiano i processi e l’IT 88
Cambia il modo di lavorare, cambiano gli ambienti di lavoro 89
Cambia il modo di collaborare 90
Cambia l’ecosistema di riferimento 91
Ci sono vincoli da superare 92
I benefici della Digital Transformation 93

Le esperienze dei CIO e dei CXO a confronto 93


Conferme e sorprese 93
Visioni condivise 96
Punti di vista diversi 97
I percorsi di CXO e CIO sono complementari 98

La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia


Evoluzione e trend del settore 103
Come cambia la struttura del settore ICT e digitale 103
Principali cambiamenti nei modelli
di business del settore Software e Servizi 103
Startup, nuovi player e nuove alleanze nel settore ICT 105
La domanda di competenze digitali e il sistema di offerta 107
Competenze digitali: le iniziative per colmare i gap 109

Conclusioni
Domanda: dinamiche diverse nei settori e nei territori 114
Industria 4.0: riflessioni in corso 114
I piani di innovazione: inizio di una nuova fase? 115
CIO: più propensione a innovare 115
CXO: la trasformazione digitale è continua 117
CXO e CIO: sinergia per il successo dei progetti 117

Dati e previsioni su mercato e settore digitale 119

Definizioni 125

Nota metodologica 136

Profilo Assinform 135

Aziende Associate Assinform 136

v
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La rivoluzione
digitale continua

La digitalizzazione dilaga in tutti gli ambiti


della società, in tutto il mondo.
Quelli che erano i primi tenui segnali
di una rivoluzione annunciata
ora sono forti e la accompagnano.
L’innovazione digitale non ha più confini.
Sono sempre più le imprese e le Amministrazioni
che, ovunque, vedono nel digitale un nuovo asse
portante del loro modello di business
o di servizio, stimolate da nuove prassi di
produzione, di consumo e di cittadinanza.
Questo spiega perché nel 2016 il mercato mondiale
del digitale ha continuato a crescere, nonostante le

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tensioni geopolitiche, le crisi economiche
regionali e il rallentamento della ripresa.
E spiega anche perchè il mercato ICT continuerà
a crescere nei prossimi anni sulla spinta
del cambiamento innescato dalle componenti
più innovative: Cloud Computing, Mobile Business,
Internet of Things, Big Data, Cybersecurity
e Social business, cui presto di aggiungeranno
Blockchain, Open Data e Cognitive Computing.
La rivoluzione in atto ha un nome. Si chiama
Digital Transformation e chiede alle imprese,
alle Amministrazioni e alle Istituzioni visione,
investimenti e una mentalità nuova e più aperta.

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LA RIVOLUZIONE tuiscono elementi importanti, su cui le aziende
DIGITALE CONTINUA stanno puntando per innovare modelli di vendi-
ta e di relazione con il cliente.
Lo scenario nel 2017
Il mercato dei Big Data comprende le piattafor-
L’estensione della digitalizzazione a tutti gli am- me middleware, gli analytics e i servizi correlati
biti della società ha determinato un cambio di (di design, system integration e managed ser-
passo anche nelle imprese, che hanno avviato vice). Queste soluzioni stanno assumendo un
un percorso evolutivo in cui le tecnologie digita- ruolo cardine all’interno delle organizzazioni. Le
li sono l’asse portante. attività di comprensione, gestione e manipola-
L’impatto delle innovazioni digitali sui modelli di zione di grandi quantità di dati non riguardano
business e di servizio di aziende di diversi set- più solo le funzioni di marketing e di risk mana-
tori è rivoluzionario e fa pensare a un processo gement ma anche le attività più operative.
che è solo agli inizi. Le aziende stanno affron- Nel marketing le analisi di Big Data consentono
tando questa rivoluzione con la consapevolez- di indirizzare al meglio prodotti e servizi verso i
za che essa non potrà essere solo tecnologica, target più mirati, ottimizzare la customer expe-
ma che riguarderà anche l’intera organizzazio- rience e migliorare competitività ed efficienza
ne: dai vertici alle varie funzioni di business, operativa. In forte crescita è anche la tendenza a
con la necessità anche di innescare processi mettere a fattor comune gli insight derivanti dal-
di change management e introdurre percorsi le varie divisioni/funzioni a supporto di strategie
formativi per colmare il gap di competenze. business complessive e più efficaci. Altri ambiti
In questo capitolo si richiamano i trend tecno- di adozione delle soluzioni di Big Data riguarda-
logici che guideranno la crescita del mercato no l’area della Cybesecurity e dell’IoT: nel primo
digitale nei prossimi 3 anni con riferimento ai caso per l’analisi e la prevenzione delle minac-
processi e ai modelli di business. ce, attraverso la correlazione di fenomeni, com-
portamenti ed eventi; nel caso dell’IoT, le piat-
I paradigmi digitali nel mondo taforme di Big Data abilitano, come dettagliato
nel seguito, lo sfruttamento del flusso di dati
I principali Digital Enabler provenienti da un numero crescente di oggetti.
e i nuovi sviluppi
I Digital Enabler continuano a essere i pilastri su Il Mobile, qui nell’accezione del Mobile Busi-
cui si fonda la crescita degli investimenti tecno- ness - ovvero servizi in mobilità utilizzati dalle
logici nelle aziende utenti: sono le leve abilitanti aziende in ambito workplace, ERP CRM SCM e
delle strategie e dei progetti di trasformazione BI, gestione della relazione con i clienti (mobile
digitale in tutti i settori e in tutti i processi. payment, mobile commerce), mobile device ma-
Il mercato dei Digital Enabler è destinato a nagement – rappresenterà anche nei prossimi
mantenere un ritmo di crescita significativo anni una delle principali aree di investimento
anche nel medio periodo, con caratteristiche e delle aziende. Una conseguenza sarà l’esigen-
razionali diversi a seconda dei filoni tecnologici za di ridisegnare le architetture aziendali in logi-
presi in considerazione, e comunque con tassi ca mobile first, per massimizzare la produttività
di crescita a doppia cifra anche per i prossimi e l’efficienza dei dipendenti, oltre che la user
tre anni (Fig. 1). Big Data e soluzioni di Mobile experience.
Business continuano a rappresentare le tec-
nologie che lasciano prevedere le crescite più Il mercato più consistente dei Digital Enabler è
significative nel periodo 2016-2019, con tassi quello dell’IoT, che vale circa 150-200 miliardi
attorno al 30% annuo. Entrambi, infatti, costi- di dollari e continua a crescere a tassi attor-

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Figura 1: Big Data
I trend mondiali
dei Digital Enabler 30% 50-40
mld$
20-30
Valori in miliardi Social mld$
di dollari e variazioni %
IoT 2-3 Mobile
Fonte: NetConsulting cube 150-200 mld$
su fonti varie, 2017 20% mld$ Business
70-100
mld$
Sicurezza Cloud
TCMA mercato 2019E/2016

50-100
10% mld$

0 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35%

Andamento mercato 2016/2015

no al 20% l’anno. Le tecnologie IoT sono quelle sieme di questi processi anche nell’ambito di
che più abilitano i nuovi modelli di business e fabbriche e magazzini, unita all’innovazione di
l’innovazione dei processi produttivi e di rela- prodotto, sta dando vita al modello Industria
zione con il cliente. 4.0, cui tutte le aziende, soprattutto quelle ma-
L’IoT è un ambito vastissimo e molto pervasivo nifatturiere, stanno guardando con attenzione,
all’interno degli ecosistemi aziendali. La pre- anche con il supporto delle iniziative dei governi
senza di molti oggetti e sensori che producono di tutto il mondo.
e trasmettono dati attraverso tipologie diver-
se di reti e la loro integrazione su piattaforme Il Cloud, pur avendo rallentato la crescita, con-
Cloud e ICT abilitano profonde innovazioni di tinua nel mondo a mostrare tassi di incremento
prodotto/servizio e processo, spesso interre- superiori al 20% e si conferma fattore di digital
late tra loro. Servizi di e-health, telemedicina, transformation, grazie alla scalabilità e flessi-
wellness, smart metering e domotica, servizi bilità che è in grado di offrire. Sta ora emer-
black-box nel settore assicurativo, servizi e- gendo un approccio selettivo non solo per le
call/connected car e di guida automatica sono risorse applicative/infrastrutturali da gestire in
solo alcuni esempi di come le aziende possa- Cloud, ma anche per i modelli che di volta in
no utilizzare l’IoT per innovare l’offerta. Energy volta appaiono più adatti. Si vanno affermando
efficiency, remote maintenance, asset mana- sempre di più le architetture di tipo ibrido, in
gement, security monitoring, servizi di geolo- cui coesistono applicazioni su Cloud pubblico,
calizzazione e di tracking, sono invece esempi con altre su Cloud privato e on premise, con la
di innovazione di processo. L’adozione dell’in- conseguente esigenza di dotarsi di strumenti
per gestirle in modo ottimizzato.

“Sono i Digital Enabler a sostenere Le soluzioni di Sicurezza giocano un ruolo fon-


damentale in relazione a tutti i Digital Enabler.
gli investimenti ICT in tutti i settori” L’adozione di piattaforme in quest’ambito è in

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generale guidata non solo dall’esigenza di pro- criptovalute (bitcoin), sta evolvendo a nuove
teggere l’azienda e le sue risorse da minacce funzionalità.
generiche, ma anche e soprattutto dai pericoli Il settore bancario, con il consorzio R3 (cui han-
derivanti dalla maggiore apertura delle reti e no aderito ad oggi circa 60 banche nel mondo)
dei sistemi verso un ecosistema più esteso. è il primo a valutare le possibili applicazioni
Pur trattandosi di un mercato maturo, che cre- della Blockchain in versione privata (riservata
sce a ritmi più contenuti (mediamente del 10% ai membri di una community) per i pagamenti
l’anno) rispetto a quelli degli altri enabler, esso internazionali e la gestione della financial value
presenta per alcune componenti tassi di cre- chain. Ora la Blockchain sta suscitando inte-
scita più consistenti. Cybersecurity e gestione resse anche in altri settori. Pur persistendo i
delle identità digitali stanno infatti assumendo problemi legati agli aspetti regolamentari, sono
un peso crescente nei piani di investimento. infatti molti i vantaggi e le opportunità attese
dallo sviluppo dei servizi basati su di essa.
Le piattaforme Social Business, pur avendo un Ritornando ai pagamenti, il principale vantaggio
mercato di dimensione ancora contenuta, tra i riguarda la riduzione dei costi di intermediazio-
2,5 e i 3 miliardi di dollari, stanno diventando ne: si elimina la necessità di ricorrere a terze
cruciali per le aziende, soprattutto per le realtà parti per la validazione delle transazioni, con-
B2C: concentrano le funzionalità per ridurre le sentendo alle banche e ai soggetti di pagamen-
distanze fra imprese e clienti. to di gestire direttamente i pagamenti senza
Attraverso di esse, è possibile ottenere dati oneri da terzi.
preziosi sui clienti (social listening, sentiment Lo stesso vantaggio si rileva nel trading (non
analysis, etc.) per aumentarne la fidelizzazione solo di titoli finanziari, ma anche di energia e
e migliorare la brand awareness; sviluppare materie prime) che, se gestito su Blockchain
campagne promozionali focalizzate a specifici tra i soggetti a monte e a valle della filiera, con-
target e monitorabili in real-time; fornire agli sente un netto abbattimento di costi. La “nota-
utenti una migliore customer experience (tem- rizzazione” dei diritti attraverso la Blockchain
pi di risposta veloci, supporto continuo) e otti- sfrutta caratteristiche di immutabilità e di in-
mizzare la comunicazione con partner e canali confutabilità intrinseche (una volta immessa
distributivi. Più contenuto, ma comunque in cre- nella Blockchain, la transazione non può più
scita, è l’utilizzo di piattaforme Social volte ad essere modificata).
aumentare l’efficacia dei processi interni (So- Un forte sviluppo è poi atteso in ambito IoT, per
cial Intranet, Social HR etc.). gestire in sicurezza le transazioni tra gli oggetti
da cui è composta la rete IoT, attualmente an-
Blockchain, Open Data cora molto esposta ai cyberattacchi.
e Cognitive Computing Quelle citate sono solo alcune delle applicazio-
Meritano un approfondimento specifico le tec- ni. Se ne stanno sperimentando molte altre.
nologie emergenti di cui è ancora difficile dare La crescita delle iniziative negli ultimi anni è
una valorizzazione ma che promettono di soste- stata tale da prospettare grandi opportunità,
nere, nel medio-lungo periodo, i trend del mer- non solo a vantaggio delle banche.
cato digitale nel suo complesso: Blockchain, Permangono tuttavia alcuni nodi da sciogliere,
Open data e Cognitive Computing. primo tra tutti quello della regolamentazione,
che è condizione essenziale per uscire dall’am-
Blockchain bito della sperimentazione.
La Blockchain è considerata da analisti e ope- Ulteriori ostacoli da affrontare riguardano la
ratori una tecnologia di portata rivoluzionaria. capacità computazionale richiesta per risolve-
La sua piattaforma, nata per le transazioni in re gli algoritmi di approvazione e la capacità

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Figura 2: Spagna
Il livello di adozione UK Francia
e diffusione di Open Presenza di Open Data Policy
Data Policy
EU 28, 2016 Grecia Norvegia Olanda
Slovacchia Irlanda
Fonte: NetConsulting cube
Austria
su Open Data Maturity Model Romania Croazia Finlandia
in Europe 2016, 2017
Polonia Bulgaria
Rep.Ceca Cipro Slovenia Lussemburgo
Italia
Svizzera Estonia
Malta Ungheria Svizzera Germania
Lettonia Lituania Belgio
Portogallo Danimarca
Beginner 
Follower 
Fast Tracker  Liechtenstein
Trend Setter 
Maturità del portale

di storage: può arrivare a richiedere anche di- riutilizzabili tutti i dati governativi a disposizio-
versi petabyte; la velocità di transazione, che ne (da quelli climatici a quelli sulla criminalità),
non è per nulla real-time; l’interoperabilità delle attuando una politica di Open Data per lo US
piattaforme. In ogni caso, perché la tecnologia Census Bureau, l’istituto censuario nazionale.
Blockchain diventi mainstream è necessaria Quest’ultimo è oggi la principale fonte di Open
l’affermazione di uno standard, sul quale però, Data in America e consente a privati e enti pub-
ad oggi, gli operatori non hanno ancora trovato blici di qualificare ed estendere servizi di pub-
convergenza. blica utilità e nuovi servizi commerciali, renden-
do disponibile per qualsiasi tipologia di utente
Open Data le informazioni rilasciate. Il progetto è frutto
Il concetto di Open Data, o meglio di Open di una stretta collaborazione pubblico-privato,
Government Data, è strettamente correlato a che pone al centro il cittadino e il consumato-
quelli di interoperabilità e di API Economy. Con re. Anche lo European Union Open Data Portal,
essi può tradursi in applicazioni volte a efficien- che raccoglie i dati raccolti e pubblicati a livello
tare servizi tradizionali e crearne di nuovi, a svi- istituzionale da tutti i paesi EU28, è annoverato
luppare nuovi modelli di business e a generare tra i casi di successo delle policy di Open Data.
innovazione diffusa.
Nel corso degli anni molti paesi, inclusa l’Ita- Il Regno Unito è tra i paesi considerati trend
lia, si sono adoperati per avviare politiche per setter in Europa nelle politiche per il rilascio e
il rilascio e l’armonizzazione dei dati pubblicati. il riuso di dati pubblici. Ha adottato una politi-
Tra le best practice internazionali spicca quella ca di open government di ampio respiro in cui
del Governo USA, che ha reso pubblici, fruibili e rientra anche l’Open Banking Framework av-
viato dal Ministero del Tesoro con l’intento di
dare impulso all’open innovation nel comparto

“Grandi volumi di dati, grandi bancario a supporto dello sviluppo delle fintech
(aziende con offerte tecnologiche innovative in
capacità di leggerli e utilizzarli” ambito finanziario) e in recepimento della Di-

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Italia 10.347 Dataset disponibili Figura 3:
Open Data, lo stato
dell’Arte in Italia
www.dati.gov.it (2011) Fonte: NetConsulting cube
PORTALE su Open Data Maturity Model
Il 90% delle Regioni ha un proprio portale in Europe 2016, 2017

✔ Strategie per la Crescita Digitale ✔ Accessibiltà tramite API


OPEN 2014/2020 ✔ Possibilità di feedback USABILITÀ
✔ Identificazione priorità di dominio ✔ Ricerca Dataset
DATA DEL
✘ Nessuna strategia nazionale quinquennale ✔ Download Dataset
POLICY ✘ Nessun approccio predefinito ✘ Contributo al portale PORTALE
per l’aggiornamento dei dati

ISTAT
BEST PRACTICE
Open Cohesion School

rettiva Europea PSD2. Rispetto ai paesi EU28, ne dell’IT. Entrano nei diversi ambiti aziendali a
l’Italia si posiziona fra i follower, non avendo supporto del core business e possono essere
ancora integrato appieno gli Open Data nelle sfruttate per migliorare la customer experience
politiche pubbliche (Fig. 2 e Fig. 3). e per ottimizzare la supply chain, con applica-
zioni che vanno dal marketing, alle vendite, alle
Secondo lo studio Open Data Maturity Model in risorse umane e non solo.
Europe della Commissione Europea, tra il 2016
e il 2020 il mercato degli Open Data nell’Eu- Nei settori verticali di mercato, le tecnologie di
rozona raggiungerà il valore di 325 miliardi di Cognitive Computing trovano applicazione nella
euro. L’Italia ha ancora molta strada da fare: Diagnostica Medica, nel Finance, nel Retail, in
sebbene presenti alcune best practice di valo- Agricoltura e nel Manufacturing (Fig. 4).
re, manca ancora una politica organica e strut- Nello specifico:
turata al riguardo. • in ambito sanitario, i medici possono meglio
interpretare le analisi di laboratorio, integran-
Cognitive Computing dole con gli input delle ricerche più aggiorna-
Altra tecnologia che guiderà la crescita del te, formulando diagnosi più precise e terapie
mercato digitale nei prossimi anni è quella più efficaci (personalized treatment);
del Cognitive Computing. Il suo uso diffuso ed • nel Retail si sperimentano “personal shopper
evoluto porta all’implementazione di un ampio virtuali” in grado di assistere i clienti in nego-
spettro di innovazioni, che vanno dagli Advan- zio durante gli acquisti;
ced Analytics, al Natural Language Processing • nel settore bancario si ravvisano applicazioni
al Machine/Deep Learning. per la prevenzione delle frodi e per supporta-
re i processi di vendita
Fino ad oggi il Cognitive Computing ha trovato • nelle Assicurazioni si implementano chatbot
diffusione prevalentemente nei dipartimenti ICT (programmi che simulano conversazioni tra ro-
in ottica di service management; ma le sue po- bot e persone) a supporto del processo di sot-
tenzialità vanno oltre le esigenze di automazio- toscrizione delle polizze on line o al telefono;

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dei Recommendation System. A fine 2016 si
Figura 4: Gli ambiti RETAIL &
di applicazione del sono rilevate oltre 2.000 nuove aziende ope-
CONSUMER
Cognitive Computing GOODS rative in ambito Artificial Intelligence/Cognitive
Fonte: NetConsulting Computing, che hanno attirato investimenti da
cube/Assinform 2017 società di venture capital e dalle principali web
SANITÀ • Automazione
company per circa 4,5 miliardi di dollari (Fon-
del customer service
• Diagnosi e terapie te: Artificial Intelligence/Cognitive Computing,
• Expert shopping advisor
• R&D farmaceutica • Merchandising
trend report 2017 – IBM)
• Analisi dei casi multicanale
• Servizi di medicina Andamento del mercato ICT
personalizzata e digitale nel mondo
Nel 2016 la crescita del mercato digitale nel
AGRICOLTURA mondo a tassi di cambio costanti è stata del
2%, in lieve rallentamento rispetto al 2,4% del
• Consulenza al cliente 2015. Il persistere della minaccia del terrori-
• Agricoltura
• Analisi e prevenzione delle frodi smo internazionale, l’esito del referendum sulla
di precisione
• Data intelligence per la compliance Brexit e le elezioni presidenziali negli Stati Uni-
• Gestione automatizzata dei sinistri ti, insieme al ritardo nella ripresa, hanno frena-
• Analisi e prevenzione to le dinamiche del mercato. Questi stessi fat-
delle minacce e dei rischi MANUFACTURING tori continueranno a generare incertezza nello
scenario economico con effetti sull’andamento
degli investimenti tecnologici per tutto il 2017.
• Industry 4.0
BANCHE
ASSICURAZIONI • Edge Computing Guardando all’andamento del mercato per pro-
 Settori
 Ambiti dotto/servizio, è la componente di Dispositivi e
Sistemi ad essere apparsa meno dinamica. In
quest’ambito, comunque non in calo, si è con-
in fabbrica sottendono i paradigmi dell’Industry tinuato a rilevare un indebolimento della spesa
4.0, e consentono un’immediata interpretazio- in personal computer (desktop, workstation e
ne dei dati provenienti dalle tecnologie IoT im- notebook) dovuto principalmente al downpri-
plementate sulle linee di produzione. cing conseguente alle politiche commerciali
aggressive di molti produttori. Non si è verifica-
Il fermento attorno al Cognitive Computing è ta la ripresa delle vendite di tablet, che hanno
sottolineato dal crescente interesse di tutti perso appeal nel mondo consumer e crescono
i big player IT (sia tradizionali che OTT), che a ritmi più lenti del previsto in ambito business.
stanno indirizzando le politiche di investimen- Anche la domanda di sistemi infrastrutturali ha
to e diversificando le offerte con tecnologie di subito un rallentamento, riconducibile sia alla
Advanced Analytics (Machine/Deep Learning, migrazione di molte aziende al Cloud, sia al fatto
Cognitive Computing, etc.), nonché dal prolife- che molti investimenti di refresh tecnologico in
rare di Startup con offerte che si declinano su- questi ambiti sono già stati effettuati nel 2015.
gli ambiti specifici dello Speech and Image Re-
cognition, dei Conversational Service - chatbot, Il mercato dei Dispositivi e Sistemi è comunque
stato sostenuto dagli investimenti volti alla co-
struzione di Data Center (funzionali alla realiz-

“Il mercato digitale zazione di architetture Cloud) e all’adozione di


apparati funzionali all’evoluzione verso il nuovo
nel mondo cresce comunque” paradigma della Digital Enterprise e ai filoni tec-

10 La rivoluzione digitale continua Il Digitale in Italia 2017

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Figura 5:
3% Il mercato digitale
Resto del Mondo 2,9% Nord America nel mondo
e per area geografica
2,4%
2,2% Valori in miliardi
LATAM di dollari e variazioni %
2% APAC
1,9%
Fonte: Elaborazioni
NetConsulting cube
su fonti varie, 2017
Crescita% 2016/2015

1%
0,7% Europa

Valori 2016 (mld$)

0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800

nologici che ne fanno parte: IoT, Big Data, etc. Dal punto di vista geografico, il trend degli inve-
I Digital Enabler sono anche alla base dei trend stimenti tecnologici nelle diverse regioni mon-
positivi - migliori rispetto all’andamento com- diali è inevitabilmente influenzato dalle diverse
plessivo del mercato - rilevati in ambito Softwa- situazioni economiche e politiche.
re e Soluzioni ICT e Servizi ICT. L’adozione di La spesa nel Nord America è cresciuta in linea
nuove piattaforme software in queste aree ha con la dinamica rilevata a fine 2015, sostenuta
sostenuto non solo la componente licenze ma dagli investimenti delle aziende in chiave di Di-
anche la domanda di servizi di installazione, gital Enterprise.
sviluppo, deployment e manutenzione. In America Latina il trend di spesa ha risenti-
to del calo del PIL registrato nel 2016 e del
Più in generale, il mercato dei Servizi ICT è peggioramento delle condizioni economiche
sempre più caratterizzato dalla forte crescita in alcuni paesi, in particolar modo in Brasile.
dei servizi Cloud, che stanno cannibalizzando i Nella regione Asia-Pacifico, le situazioni di Cina
servizi di Outsourcing. Il Software as a Service e Giappone stanno determinando un generale
(SaaS) rappresenta la componente con inciden- rallentamento della spesa digitale. In Cina la
za maggiore, e ha un’influenza negativa sugli crescita è ostacolata dai tentativi del Gover-
andamenti dei ricavi da licenze. In termini geo- no di frenare l’aumento del debito pubblico; in
grafici, gli Stati Uniti mantengono il primato del Giappone, le misure di politica economica non
mercato Cloud (Public), sebbene siano soprat- sono ancora riuscite a sostenere la crescita e
tutto i paesi dell’America Latina a registrare le a invertire il ciclo deflattivo.
crescite più significative. L’Europa ha scontato e sconta situazioni politi-
che di particolare incertezza, caratterizzate da
Il mercato dei Servizi di Rete continua a esse- tensioni sovraniste e dalle incognite innescate
re caratterizzato da una crescente saturazione dall’avvio della Brexit.
della domanda, da tariffe in calo e da una forte Nel resto del mondo, infine, la crescita degli in-
concorrenza di prezzo. Questo tema interessa vestimenti nel digitale è stata in parte frenata
anche la domanda di contenuti digitali il cui dalla debolezza e dalle incertezze che caratte-
mercato continua a crescere, ma meno che ne- rizzano molti paesi dopo il periodo espansivo
gli scorsi anni. del recente passato.

Il Digitale in Italia 2017 La rivoluzione digitale continua 11

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Il Mercato Digitale
italiano 2016-2019

Il Mercato Digitale italiano si è rimesso in moto.


Nel 2016 è cresciuto dell’1,8%, superando i 66
miliardi di euro e rafforzando un recupero iniziato
a fine 2015 dopo anni di cali continui. Le proiezioni
per i prossimi anni lasciano intravedere un ulteriore
miglioramento nei tassi di crescita.
È l’effetto di un profondo cambiamento della
domanda in tutti i principali settori d’utenza,
dal Finance all’Industria, alla Distribuzione alle
Utility. Una domanda che, anche in Italia, è ora più
attenta alle potenzialità offerte dalle componenti
più innovative, dette Digital Enabler proprio
perché consentono di fare cose nuove, in chiave

12 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 13

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di trasformazione digitale. Per questo il mercato
associato ai principali Digital Enabler - investimenti
su IoT, Cybersecurity, Cloud, Big Data, Servizi Web
e Mobile Business - cresce a tassi di due cifre.
E lo fa rivitalizzando per trasversalità tutti i
segmenti d’offerta e creando una domanda sempre
più pressante di nuove competenze.
Ciò avviene perché la Trasformazione Digitale
sta diventando una priorità per le aziende italiane
e la PA, anche se, nel caso delle imprese, con
impegni molto differenziati a seconda dei settori
d’appartenenza e delle dimensioni. Una maggiore
convergenza è attesa con i primi effetti
dei programmi Industria 4.0, concepiti
per coinvolgere non solo le grandi e medie imprese,
ma anche il loro vasto indotto di pmi.
E impulsi analoghi potranno venire dal recente
rilancio della Strategia Digitale per l’Italia.

14 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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Il Mercato digitale in generale, gli investimenti tecnologici sono
alimentati dal fermento di iniziative e proget-
italiano 2016-2019 ti in cui il digitale guida un ridisegno dei pro-
cessi trasversale a tutta l’azienda. Ne è prova
l’andamento in crescita del mercato comples-
Digital Enabler e resto del mercato:
sivamente associato ai Digital Enabler: IoT,
dinamiche a confronto
Cybersecurity, Cloud, Big Data, piattaforme
Nel 2016, il mercato digitale italiano ha supera- per la gestione Web e Mobile Business (Fig. 1).
to i 66 miliardi di euro riportandosi su valori che
non si raggiungevano dal 2013: ciò è avvenu- L’avvio di progetti riconducibili a ogni singolo
to grazie a un’accelerazione dell’1,8% rispetto paradigma digitale sostiene nella maggioranza
all’anno precedente. Le previsioni per i prossi- dei casi investimenti relativi all’implementazio-
mi tre anni confermano un trend in progressivo ne di altri Digital Enabler, gettando le basi per
miglioramento: tra il 2017 e il 2018, l’incre- una crescita strutturale e continuativa del mer-
mento dovrebbe superare in modo significativo cato digitale.
il 2% (+2,3% nel 2017 e +2,6% nel 2018) e nel
2019 dovrebbe sfiorare il 3% (Fig. 1). La componente di Servizi ICT è molto impat-
tata dalla diffusione sempre più pervasiva dei
Gli investimenti riconducibili al perimetro ICT Digital Enabler, anche se l’andamento di que-
tradizionale mostrano un ritmo di crescita mol- sto segmento è frenato dal trend in contrazio-
to contenuto, sostanzialmente flat nel 2016 ne delle tariffe professionali. L’adozione di ar-
e poco più elevato tra il 2017 e il 2019. Va, chitetture Cloud e la crescente mobilità degli
tuttavia, sottolineato come – rispetto all’anno utenti aziendali sta determinando un aumen-
precedente – il mercato ICT sia stato caratte- to della domanda di servizi di connettività, di
rizzato da una ripresa variegata, che ha inte- trasmissione dati e di VAS in ambito mobile;
ressato molte componenti hardware e software l’avvio di iniziative correlate a Big Data, Social
(principalmente PC laptop e server, piattafor- e IoT determina una crescita della domanda di
me applicative tradizionali) con ricadute posi- servizi di implementazione e di gestione di nuo-
tive sulla domanda di servizi professionali, in vi applicativi; la sempre maggiore necessità di
primis System Integration e Consulenza. Più proteggere l’azienda e i suoi asset tecnologici

15,7% 16,3% 15,9% Figura 1: Componenti


15,5% del mercato digitale
a confronto
Fonte:
NetConsulting cube, 2017

2,6% 2,9%
2,3%
1,8%

1,0%
0,7%
0,4%  Digital Enabler
0,04%
 Mercato Digitale
2016/2015 2017E/2016 2018E/2017E 2019E/2018E  Mercato ICT

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 15

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e business porta a una crescita di investimenti medio annuo tra il 2016 e il 2019 risulta pari al
in Cybersecurity. 3,7%, beneficia a sua volta della ripresa del mer-
cato del Software e Soluzioni ICT, che ha rica-
La crescita del mercato Software e Soluzioni dute positive sul trend sia dei servizi di System
ICT è particolarmente rilevante nei contesti Integration che di quelli di Outsourcing, in parti-
in cui si adottano soluzioni di Big Data, IoT e colare sulla componente di manutenzione appli-
Mobile Business che sono, caratterizzati da nu- cativa. Il maggiore incremento è però rilevato in
merose aree di applicazione a seconda delle corrispondenza dei servizi di Cloud Computing.
attività aziendali considerate e dei settori d’ap-
partenenza delle imprese. Negativo, in termini Il mercato dei Dispositivi e Sistemi è previsto
di dinamica della spesa del segmento, è invece crescere a un tasso medio annuo dell’1,5%,
il contributo del Cloud: l’affermazione del mo- in buona ripresa rispetto alle stime dell’anno
dello SaaS comporta, infatti, una graduale ridu- precedente. A supporto di questo andamen-
zione della spesa per l’acquisto di licenze, an- to vanno evidenziati i trend dei device mobili
che se al momento ciò è limitato solo ad alcune - smartphone, laptop e tablet - e della compo-
specifiche aree applicative. nente infrastrutturale, soprattutto in ambito IoT
e reti fisse di telecomunicazioni.
Infine, anche il segmento Dispositivi e Sistemi I Servizi di Rete dovrebbero contrarsi ancora
appare attaccato dall’affermazione del Cloud, nel 2017 per poi tornare a crescere nel 2018 e
sebbene appaia evidente che le architetture chiudere il periodo in esame con un andamento
Cloud solo in rari casi sostituiranno la totalità complessivo in lieve incremento (+0,6%), corri-
delle infrastrutture fisiche delle aziende. Gli im- spondente a un TCMA (tasso di crescita medio
patti sul mercato Dispositivi e Sistemi derivanti annuo) dello 0,1%. Il comparto dei Contenuti e
dall’adozione degli altri paradigmi sono ricondu- Pubblicità digitali, pur continuando a crescere
cibili all’aumento della domanda di appliance ben oltre la media del mercato (+6,7% è il TCMA
e sistemi ingegnerizzati (Big Data), sistemi di tra il 2016 e il 2019), inizia a mostrare segnali
controllo e servizi di connettività (IoT), device di maturità che si riflettono nel calo del prezzo
mobili e reti di trasmissione (Mobile Business), di un’ampia gamma di contenuti, soprattutto di
next-generation firewall, router firewall, access quelli che si collocano nel segmento delle news
point (Security). e dell’editoria elettronica.

Previsioni e consuntivi: Dispositivi e Sistemi


A fine 2016, il mercato dei Dispositivi e Sistemi
i comparti tecnologici
è cresciuto dell’1,4% rafforzando il trend, in cre-
L’incremento del mercato digitale italiano appa- scita dello 0,6%, rilevato nel 2015 (Fig. 3). Il re-
re sostenuto dal trend di sviluppo delle com- cupero è imputabile alla buona performance del
ponenti Software e Soluzioni ICT, e dei Servizi segmento dei Personal & Mobile Device (+3,2%
ICT. Il mercato del Software e delle soluzioni sul 2015, con un’inversione del trend rispetto
ICT è previsto crescere tra il 2016 e il 2019 a all’anno precedente) e al rallentamento del calo
un tasso di crescita medio annuo del 6,2% (Fig. dei segmenti Home & Office Device (-0,7%) e
2). Il segmento dei Servizi ICT, il cui incremento Enterprise & Specialized System (-0,1%).
La spesa per Infrastrutture ICT ha continuato a
crescere, mostrando un incremento dell’1,5%,

“Il Mercato Digitale italiano ma appare in forte decelerazione rispetto al


2015, quando aveva registrato un incremento
è tornato a crescere” del 4,8%.

16 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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2019 18.034,8 Figura 2: Mercato


7.500 11.848,2 22.396,8 11.673 71.452,8
digitale in Italia,
+2,9%
▲+1,6% ▲+6,5% ▲+3,9% ▲+0,6% ▲+6,4% ▲ 2016-2019E
2018 17.751,6 Valori in milioni di euro,


7.043,5 11.399 22.265 10.973,2 69.432,3 variazioni %
▲+1,3% ▲+6,5% ▲+3,7% ▲+0,1% ▲+6,7% +2,6% Fonte:
▲ NetConsulting cube, 2017
2017 17.515,3


6.616,0 10.989,7 22.242,9 10.288,2 67.652,1
+2,3%
▲+1,7% ▲+5,7% ▲+3,4% ▼-0,5% ▲+6,9% ▲
2016 17.229,6


6.258,8 10.631,6 22.357,9 9.622,2 66.100

 Dispositivi e sistemi  Software e soluzioni ICT


 Servizi ICT  Servizi di rete TLC  Contenuti e Pubblicità digitale

La dinamica positiva del mercato dei Perso- ok con schermi che si possono ruotare o stac-
nal & Mobile Device è riconducibile, in prima care dalla base. Il mercato dei tablet beneficia
battuta, al buon andamento del mercato degli a sua volta dell’ampliamento della gamma di
smartphone, che ha visto il suo valore aumen- offerta - che sostiene la penetrazione nel mon-
tare del 7,5%, sebbene in rallentamento rispet- do consumer - e dello sviluppo di applicazioni
to al 2015. La domanda di smartphone, come per lavoratori mobili nelle aziende, sebbene la
principale strumento per accedere a contenuti rapidità di adozione si stia dimostrando inferio-
digitali e fruire di applicazioni, continua quin- re alle previsioni.
di a essere elevata ma sconta una crescente A queste dinamiche positive in valore si con-
maturità e un generale calo dei prezzi. L’incre- trappone l’andamento in calo delle vendite in
mento del mercato dei Personal & Mobile De- unità di PC laptop e tablet (rispettivamente
vice è stato sostenuto anche dal ritorno alla -2,4% e -7,1% tra il 2015 e il 2016, Fig. 4), che
crescita di PC laptop (+4,1% sul 2015) e tablet dà evidenza dell’aumento dei prezzi unitari a
(+0,5%). Il trend dei PC laptop è legato a un’e- fronte di un sensibile miglioramento delle ca-
voluzione consistente dell’offerta, che ha por- ratteristiche.
tato sul mercato modelli con configurazioni (per Tra gli altri dispositivi, il segmento dei telefoni
dimensioni, forma, funzionalità e potenza) che cellulari continua a calare al ritmo tipico di un
ne incentivano l’adozione anche in alternativa mercato maturo e di sostituzione, mentre gli e-
ai tablet. È il caso dei PC ultraslim, dei modelli reader continuano a scontare un significativo
senza ventola o parti in movimento, dei notebo- calo di prezzo.

Figura 3: Mercato

2016 5.570 5.834 3.671 2.155 17,230


+1,5% +3,2% -0,1% -0,7% +1,4% italiano dei Dispositivi
▲ ▲ ▼ ▼ ▲ e sistemi, 2014-2016

2015 5.490 5.653 3.673 2.171 16,987 Valori in milioni di euro,


variazioni %
+4,8% -0,9% -1,6% -1,4% +0,6%
▲ ▼ ▼ ▼ ▲ Fonte:
NetConsulting cube, 2017
16.880

2014 5.240 5.705 3.734 2.201

 Infrastrutture ICT  Personal & Mobile Device  Enterprise & Specialized System  Home & Office Device

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 17

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Figura 4: che crescono all’interno del segmento sono ri-
-7,1% -2,4% -8,8%
Vendite di PC ▼ ▲ ▼ conducibili agli apparati medicali (per risponde-
e tablet in Italia, re all’elevata obsolescenza del parco installato,
2015-2016 2.980
2.908 soprattutto a livello diagnostico) e ai sistemi di
2.650 videosorveglianza (sostenuti dall’integrazione
Valori in migliaia
di unità, variazioni % 2.463 con i sistemi di controllo degli accessi e con
Fonte: soluzioni di analisi delle minacce).
NetConsulting cube, 2017
Tra gli altri prodotti in crescita in questo seg-
mento si segnalano i sistemi high end, che be-
neficiano della domanda di appliance e sistemi
1.350 ingegnerizzati; lo storage, che risponde alle
1.261 esigenze di conservazione dei dati derivanti
dalla progressiva digitalizzazione dei processi; i
server x.86, a supporto del progressivo aggior-
namento dei Data Center e delle applicazioni
dipartimentali.
 2015
 2016 Il mercato delle Infrastrutture ICT è stato carat-
Tablet PC Notebok PC desktop terizzato dal rallentamento degli investimenti in
infra­strutture di rete finalizzati ad aumentare la
co­pertura del territorio. A ciò si sono aggiunte
Il mercato degli Home & Office Device è le iniziative di razionalizzazione degli investi-
calato meno rispetto al 2015, nel complesso menti promosse dai principali player di Servizi
e nei principali segmenti: PC desktop (-2,3%, di Rete fissa e le riorganizzazioni ed evoluzioni
dal -5,9%) e stampanti (-2,9%, dal -4,1%). Tali societarie che hanno originato dilazioni degli in-
andamenti sono stati sostenuti dalla più gene- vestimenti in ambito mobile. È calata la spesa
rale ripresa degli investimenti di refresh tec- in infrastrutture satellitari/televisive, a causa
nologico, diretti, soprattutto nel caso dei PC dell’ingresso nel mercato italiano di operatori
desktop, al miglioramento delle prestazioni. stranieri con modelli business OTT (Over The
Anche nel caso dei PC desktop, infatti, si è Top), che ha spostato il focus dei player locali
assistito – nel corso del 2016 – a un calo del- sulla finalizzazione di partnership. In controten-
le vendite in unità, -8,8%, ben superiore alla denza positiva, sono apparsi invece i sistemi di
contrazione in valore. controllo in ambito IoT.
Il calo del segmento degli Enterprise & Speciali-
zed System è determinato dal trend in sofferen- Software e Soluzioni ICT
za dei sistemi di commutazione privata e degli Nel corso del 2016, il mercato del Software e
apparati di videoconferenza non bilanciato dal- Soluzioni ICT on premise ha raggiunto il valore
l’’andamento poco più che flat dei dispositivi di complessivo di 6.259 milioni di euro – il mas-
networking (Fig. 5). A ciò si aggiunge il trend in simo valore di mercato mai registrato in Italia
forte decelerazione, ancorché di poco positivo, – per effetto di una crescita del 4,8%. Il trend
dei sistemi specializzati: le uniche componenti del segmento è stato sostenuto in particolare
dal buon andamento delle piattaforme applica-
tive (+6,5%). Più lento è stato il ritmo di svi-

“Spingono Software e Soluzioni ICT, luppo dei tool middleware (+1,2%) e addirittura
negativo l’andamento del Software di Sistema
bene anche i Dispositivi e Sistemi” (-0,3% - Fig. 6).

18 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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Figura 5: Mercato
2015 2016 italiano degli
Enterprise
3,9% 1,9% 3,7% 1,8% & Specialized
39,9% 7,6% 7,1% System, 2015-2016
0,1% Valori in milioni di euro,
6,4% composizioni %
37,4%
Fonte: Elaborazione
NetConsulting cube, 2017

3.673,4 mlnB 3.670,6 mlnB


 Sistemi specializzati
 Sistemi high end
46,6% 43,7%  Server midrange
 Storage
 Server X86
 Sistemi di comunicazione

All’interno del segmento del Software Appli- ry. Cresce, di contro, la domanda di soluzioni di
cativo, la domanda si è concentrata preva- SCM e di soluzioni verticali, soprattutto di tipo
lentemente sull’adozione di piattaforme IoT tecnico (CAD/CAM, simulazione, modelling), an-
(+17,8%) e di gestione Web (+10,5%); queste che in questo caso grazie alla spinta esercitata
ultime sono trainate soprattutto dalla crescen- dalle tematiche Industria 4.0.
te adozione di soluzioni per l’e-commerce e di L’andamento della vendita di licenze per solu-
piattaforme Social, a riprova di come le azien- zioni applicative subisce, inoltre, la concorren-
de stiano facendo evolvere i modelli di busi-
ness e di go to market e le relazioni con la loro
-0,3% +1,2% +6,5%
Figura 6: Mercato
utenza target. Grazie anche al Piano Calenda italiano Software
▼ ▲ ▲
su Industria 4.0 varato nella seconda parte e Soluzioni ICT on
del 2016, si è rilevato un forte interesse per 4.498 premise, 2015-2016
le soluzioni IoT a supporto dell’innovazione dei 4.223
Valori in milioni di euro,
principali processi industriali - dalla produzione variazioni %
alla Ricerca & Sviluppo, alla logistica in ingres- Fonte:
so e uscita – motivato dalla ricerca di benefici NetConsulting cube, 2017
in termini di produttività, efficacia dei processi.
Un’applicazione più estesa dell’IoT riguarda an-
che l’innovazione di prodotto, per offrire pro-
dotti sempre più connessi e smart e una più
ampia gamma di servizi.
Le soluzioni applicative orizzontali e verticali 1.201 1.215
sono invece risultate caratterizzate da un mer-
cato sostanzialmente piatto, che risente di una 547 546
generale saturazione della domanda, partico-  2015
larmente evidente per le soluzioni ERP e gestio-  2016
nali, con l’eccezione dei progetti di migrazione Software Software Software
verso le nuove release su tecnologia in memo- di Sistema Middleware Applicativo

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 19

capitolo 2.indd 19 14/06/17 13.09


za dei servizi SaaS. La penetrazione del Cloud sciuto del 2,5% per un valore complessivo di
all’interno dei segmenti applicativi appare ad 10.632 milioni di euro.
oggi molto rilevante soprattutto tra le soluzio- Tale andamento è il risultato di una ripresa
ni di CRM e di Business Intelligence/Business estesa all’intero comparto, con il ritorno alla
Analytics, garantendo tempi di implementazio- crescita di segmenti che da tempo registravano
ne rapidi e una portabilità nativa su piattaforme dinamiche in calo: è il caso dei servizi di Svilup-
mobili. Anche i progetti in ambito Big Data, cor- po e System Integration (+ 0,1% sul 2015) e dei
relati ad esempio all’adozione di piattaforme servizi di Consulenza (+0,5% - Fig. 7).
IoT, sono spesso basati su piattaforme Cloud.
L’incidenza dei servizi Cloud SaaS all’interno del La ripresa dei servizi di Sviluppo e System In-
mercato delle soluzioni ERP, al contrario, è an- tegration è riconducibile al proseguimento di
cora molto contenuta: da un lato, la tipologia di progetti infrastrutturali volti alla revisione dei si-
dati trattati da queste soluzioni, tendenzialmen- stemi informativi in ottica Cloud; all’avvio di atti-
te sensibili, rende critica la migrazione verso il vità per l’integrazione delle soluzioni applicative
Cloud; dall’altro, l’implementazione di queste fruite on premise con un numero crescente di
soluzioni richiede attività di personalizzazione e soluzioni in Cloud; al passaggio di molti progetti
parametrizzazione che difficilmente possono es- di Digital Transformation dalla fase pilota alle
sere indirizzate attraverso servizi Cloud. Diverso fasi più concrete di realizzazione e deployment.
è il caso delle soluzioni gestionali meno comples-
se, denominate ERP Light: i prodotti di questa I progetti applicativi legati all’adozione di piat-
fascia, anche le loro verticalizzazioni, sono carat- taforme ERP ed Extended-ERP continuano a
terizzati da un elevato livello di standardizzazione rappresentare una componente minoritaria nei
e si prestano quindi alla fruizione in Cloud. piani tecnologici delle aziende. Tuttavia, nel
corso del 2016, sono stati lanciati progetti di
Tra i tool middleware, le componenti che hanno upgrade delle soluzioni ERP in uso supportati
rafforzato il ritmo di crescita sono le soluzioni di dall’evoluzione tecnologica messa in atto dai
Sicurezza, Governance e Information Manage- principali ISV. Per le soluzioni di Extended-ERP,
ment, a riprova di come gli aspetti di gestione di si rileva un focus crescente verso il refresh tec-
rischi e minacce e di protezione e gestione dei nologico delle soluzioni di fabbrica (ad esempio
dati continuino a essere prioritari nelle aziende. MES e SCM) e la loro integrazione con i sistemi
È diminuita invece la vendita di licenze di suite di gestionali, a dimostrazione di come le temati-
collaboration, sempre più adottate in modalità che di Smart Manufacturing stiano affermando-
Cloud. È rallentato anche il mercato delle piat- si tra le priorità tecnologiche dei CIO.
taforme di sviluppo e integrazione, per effetto
della continua migrazione verso servizi PaaS. I servizi di Consulenza beneficiano delle spinte
Il Software di Sistema ha mostrato un anda- al ridisegno dei processi, soprattutto quando
mento in linea con le vendite a volume di PC e la trasformazione digitale ha impatto sul core
server. All’interno del segmento si è conferma- business. La domanda di servizi di Formazione,
to positivo il trend dei tool di virtualizzazione pur essendo ancora in calo (-1,0% rispetto al
propedeutici allo sviluppo di architetture Cloud -4,9% del 2015), ha tratto vantaggio dalle ini-
private e ibride e alla creazione di Software- ziative di Digital Transformation: sono richieste,
Defined Data Center. attività formative di nuovi skill e professionalità
relativamente allo sviluppo di applicazioni mo-
Servizi ICT bili, all’implementazione di architetture Cloud e
Il segmento dei Servizi ICT ha mostrato nel cor- piattaforme IoT, all’evoluzione delle dotazioni in
so del 2016 un progresso significativo: è cre- ambito Sicurezza.

20 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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Il mercato dei servizi di Outsourcing ICT ha I servizi di Outsourcing applicativo stanno bene-
chiuso il 2016 con un calo dell’1,3%, inferiore a ficiando sia dei progetti avviati in ambito ERP,
quello rilevato nel 2015. Hanno sofferto di più i funzionali alla migrazione delle soluzioni in uso
servizi di Outsourcing TLC: la scelta delle grandi verso nuove release o verso piattaforme in memo-
aziende utenti di non vincolarsi a un unico forni- ry, sia di un crescente utilizzo di soluzioni a sup-
tore porta a rinegoziazioni che sfociano in una porto della mobilità, che richiedono competenze
riduzione del valore dei contratti. di gestione non sempre presenti nelle aziende.

Le componenti di Outsourcing IT, inclusi gli I servizi Cloud continuano a crescere a tassi so-
aspetti di manutenzione applicativa, hanno stenuti (+23%), anche se un po’ meno del 2015
invece registrato performance positive, grazie per effetto di discontinuità in ambito laaS (la
anche al fermento nei settori bancario e Utili- componente più matura.) Inoltre, la spesa per
ty. È apparsa inoltre confermata l’esigenza di servizi Cloud si sta rivelando aggiuntiva rispet-
servizi di Outsourcing diretti alla gestione delle to ai costi per servizi di gestione tradizionale.
principali componenti dei Data Center azienda- La crescita del mercato dei servizi di Data Cen-
li, soprattutto nei casi, sempre più frequenti, ter è stata frenata dalla lentezza nella creazio-
in cui le risorse on premise coesistono con ne di nuovi centri, che ha costretto a posticipa-
le risorse on demand: in queste situazioni, le re l’attivazione dei relativi contratti.
competenze dei service provider possono de- Il mercato dei servizi di Assistenza Tecnica si
terminare una maggiore efficacia nella gestione è confermato in lieve ma costante calo, anco-
infrastrutturale dell’azienda. ra per effetto del calo delle tariffe, dell’evolu-

+0,1% -1% +0,5% -1% -1,3% +23% +4,5%


Figura 7:
▲ ▼ ▲ ▼ ▼ ▲ ▲ Il mercato dei Servizi
ICT in Italia
3.738 3.689
Valori in milioni di euro,
variazioni %
Fonte:
NetConsulting cube, 2017
2.849 2.853

1.510
1.228

718 781 785 755


725 723

325 322
 2015
 2016
Sviluppo Assistenza Consulenza Formazione Servizi di Servizi di Cloud Servizi di
e Sistem Tecnica Outsorcing Computing Data Center
Integration ICT

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 21

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“Tornano a crescere i Servizi ICT, gement (in progressiva diffusione nelle realtà
business), l’infotainment, le applicazioni mobili
dopo anni di calo” (principale elemento di utilizzo degli smartpho-
ne), il noleggio e assistenza dei terminali.
Si è registrata una lieve ripresa del numero di
zione delle componenti hardware, dell’esten- linee mobili attive.
sione temporale delle copertura di garanzia A dicembre 2016 erano presenti oltre 98,2 mi-
e del Cloud, che comporta un minor acquisto lioni di linee mobili, con una crescita dell’1,3%
di apparati e dispostivi. In controtendenza, si sullo stesso mese del 2015, determinata dalla
sono confermati i servizi di manutenzione re- progressione di quelle business, e da un deciso
lativi a componenti di valore, quali ad esempio incremento (+5,8%) delle SIM, che hanno supe-
gli apparati elettromedicali, che richiedono una rato i 53 milioni (Fonte: AGCOM).
manutenzione più frequente e competenze di
maggior livello e quindi più costose. Anche nei Servizi di Rete Fissa, complessiva-
mente in calo del 3,1%, si sono rilevati anda-
Servizi di Rete menti molto discordanti fra i vari segmenti. In
Il mercato dei Servizi di Telecomunicazione ha calo sono risultati: i servizi di fonia (-11,3%),
registrato nel 2016 un andamento negativo, per il proliferare delle offerte in bundle con la
anche se in misura inferiore rispetto agli an- componente dati/mobile (oltre che triple play)
ni scorsi, con un calo dell’1,1% per un valore e la continua dismissione di linee nel merca-
complessivo di poco superiore a 22,3 miliardi to consumer; i servizi di trasmissione dati, in
di euro (Fig. 8). Non tutto il mercato si è mosso linea con un trend ormai strutturale e che regi-
in modo omogeneo. strano una contrazione del 2,2% anche a con-
clusione della migrazione ai circuiti IP-MPLS; i
Rispetto al 2015 l’area Mobile ha avuto un’in- VAS di rete fissa, ancora e soprattutto per la
versione di tendenza, con una progressione riduzione della spesa su numero verde. Dina-
dello 0,5% determinata dall’ottima performan- miche positive si sono invece registrate per gli
ce della trasmissione dati, che include anche accessi Internet (+7%) che hanno beneficiato
il mobile browsing e che è stata determinante della progressiva copertura del territorio con
per compensare il continuo calo dei ricavi da infrastrutture di nuova generazione e della cre-
SMS e da servizi di fonia. Questi ultimi hanno scita della propensione all’utilizzo di servizi a
registrato un ulteriore calo del 9,2% per una elevate prestazioni. Gli accessi broadband che
flessione in valore che nell’arco di 2 anni ha hanno raggiunto i 15,6 milioni (+3,8%), di cui
superato il miliardo di euro. circa il 52% con performance superiore ai 10
A far crescere il mercato dei servizi mobili MBps (nel 2015, erano appena 1/3 del totale).
ha contribuito anche la componente dei VAS Significativo appare anche il peso degli acces-
(+6,0%), che include le soluzioni Machine to si con velocità maggiore a 30 Mbps, che a fine
Machine e i sistemi di Mobile Device Mana- 2016 era pari al 15% degli accessi broadband,

Figura 8: Il mercato
italiano dei Servizi

2016 9.692,9 12.665,0 22.357,9


di Rete Mobile
e fissa, 2015-2016 -3,1% +0,5% -1,1%
▼ ▲ ▼
Valori in milioni

di euro, variazioni % 2015 10.000,0 12.608,0 22.608,0


Fonte:
NetConsulting cube, 2017  Servizi di rete fissa  Servizi di rete mobile

22 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

capitolo 2.indd 22 14/06/17 13.09


Rete mobile Rete fissa Figura 9: Il mercato
italiano dei Servizi
6,6% di Rete Mobile e Fissa,
11,2% dettaglio 2016
Valori in milioni di euro,
composizioni %
Fonte:
44,1% NetConsulting cube, 2017

12.665,0 mlnB 42,8% 9.692,9 mlnB


40,6%

 Fonia
 Accesso internet
46,0%  VAS
 Traffico dati
8,7%

rispetto all’8,2% di dicembre 2015 (Fonte: Una quota significativa della spesa in contenuti
AGCOM). digitali è quella del segmento Gaming & Entertai-
Il mercato dei Contenuti e della Pubblicità di- nement (2,2 miliardi), che sta evolvendo seguen-
gitale nel 2016 ha raggiunto nel suo comples- do una domanda sempre più “omnichannel”.
so i 9,6 miliardi di euro, in crescita del 7,2%
(Fig. 10). La componente aggregata con il peso Il comparto della pubblicità digitale ha raggiun-
maggiore è quella dei contenuti digitali che va- to nel 2016 il valore di 2,1 miliardi di euro, con
le 7,5 miliardi e ha registrato un incremento una crescita del 9% sul 2015. Fra i segmenti più
del 6,7%. I trend più sostenuti continuano a dinamici si sono confermati quelli del Social Ad-
registrarsi nei segmenti della musica digita- vertising (+16,3%) e del Search (+13,9%). Buona
le (+16,1%), del mobile entertainment e app crescita anche per il segmento display (+10,9%),
(+16,8%) e dei contenuti per e-book (+20,9%). che include i formati video, banner e pop-up.
La componente singola che ha generato la quo-
ta maggiore di spesa è quella dei video (circa Previsioni e consuntivi:
3 miliardi), che include i servizi di Pay-TV de- i principali Digital Enabler
gli operatori satellitari e del digitale terrestre,
nonché l’offerta video su piattaforme Web e In linea con lo scenario mondiale, il mercato
on-demand (principalmente ad abbonamento). digitale italiano è sostenuto dagli investimenti
È un mercato su cui si concentrerà l’interesse diretti alla Digital Tran­sformation: i mercati as-
di molti Over The Top nei prossimi anni. sociati ai principali Digital Enabler sono caratte-

Valori in milioni di euro, variazioni %


Figura 10: Il mercato

2016 267 2.230 1.740 200,2 2.990 81 2.114 9.622,2 italiano dei Contenuti
+6,8% +6,7% +16,8% +16,1% +0,8% +20,9% +9% +7,2% e della Pubblicità
▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ ▲ digitali, 2015-2016
8.973,5

2015 250 2.090 1.490 172,5 2.965 67 1.939 Valori in milioni di euro,
variazioni %
 News e Editoria Elettronica on-line  Gaming & Entertainment  Mobile Entertainment e App  Musica Fonte:
 Video (incl. satellite)  Contenuti per ebook  Digital Advertising NetConsulting cube, 2017

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 23

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rizzati tra il 2016 e il 2019 da tassi di crescita prevede crescano nei prossimi 3 anni rispet-
a doppia cifra (Fig. 11). tivamente del 13,3% e dell’11,9%. Nel primo
Gli investimenti appaiono polarizzati sui pro- caso, la crescita sarà sostenuta dalla crescen-
getti volti all’implementazione di soluzioni in te importanza del Mobile nelle strategie azien-
ambito Big Data e Cloud: i tassi di crescita dali e dalla pervasività che ha ormai raggiunto
medi annui della spesa 2016-2019 in queste presso i consumatori. La Cybersecurity, ovvero
aree sono stimati rispettivamente al 23,1% e la componente di Sicurezza informatica relati-
al 19,8%. I trend suggeri­scono come i progetti va alla prevenzione e protezione degli attacchi
in ambito Big Data siano sempre più a suppor- informatici, avrà una crescita significativa so-
to di strategie e attività che riguardano sia la prattutto per le minacce derivanti dal cyberter-
gestione interna dell’azienda sia la relazione rorismo.
con i clienti. Il Cloud sta invece mostrando un
consolidamento: sarà sempre più adottato co- Cloud Computing
me complemento alla gestione tradizionale - on Il Cloud Computing sta evidenziando la ten-
premise o in outsourcing – delle risorse IT. denza all’adozione di architetture ibride, in cui
diverse configurazioni Cloud – public, virtual
I mercati associati alle piattaforme per la ge- private o internal private – si combinano con
stione Web e IoT mostrano nel periodo 2016- infrastrutture e applicazioni on premise.
2019 tassi di crescita medi annui di poco in- Sono evidenti gli impatti sui modelli di procu-
feriori, rispettivamente pari a 16,1% e 15,9%. I rement, sulla tipologia della spesa IT (con una
progetti volti all’adozione di piattaforme per la maggiore incidenza della componente ope-
gestione Web impattano ambiti aziendali circo- rativa rispetto a quella di investimento), sulla
scritti, tipicamente quelli preposti alla gestione governance e sulla gestione dei modelli archi-
delle relazioni con i clienti. In ambito IoT, per tetturali. Inoltre, a livello aziendale occorre con-
il quale già si prevedevano crescite sostenute, siderare che il Cloud è l’elemento traversale
un ulteriore fattore di spinta sarà il Piano Calen- rispetto agli altri Digital Enabler e ne trascina la
da per gli investimenti in chiave Industria 4.0. crescita, così come abilita in generale il proces-
I mercati Mobile Business e Cybersecurity si so di Digital Transformation in atto.

Figura 11:
Andamento del
mercato principali Big Data
Digital Enabler,
2016-2019E 23,1%
Fonte:
NetConsulting cube, 2017
19,8%
TCMA % 2019E/2016

16,1% TCMA Ambiti innovativi +15,9%


Cloud (*)
15,9%
Piattaforme per la 13,3%
Gestione Web IoT
11,9%
Mobile
CyberSercurity Business
(*) Piattaforme di orchestra-
zione e management dei
servizi Cloud e dei servizi di 0 500,0 1000,0 1500,0 2000,0 2500,0 3000,0 3500,0
predisposizione al Cloud dei
sistemi informativi (es. Ricer-
ca ed eliminazione dei lock-in) Valore di mercato, 2016 (mln)

24 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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Breakdown per servizio Cloud* Andamento per modello

43,2%
Valori in milioni di euro, variazioni %

2016 1.072 438 310 1.820


+21,5%

1.510 mlnB
2015 832 396 270 1.498
+25,9%

2014 613 341 236 1.189,7
52,3%
4,5%

 SaaS  IaaS  PaaS  Public & Hybrid Cloud  Virtual Private Cloud  Private Cloud**

* Calcolato sul valore aggregato di Virtual Private ** Piattaforme di orchestrazione e management dei servizi Cloud e servizi
Cloud e Public & Hybrid Cloud di predisposizione al Cloud dei servizi informativi

Il mercato del Cloud Computing in Italia nel management dei servizi, le piccole sono più Figura 12: Il mercato
2016 è cresciuto complessivamente del 21,5%, orientate ai servizi SaaS, che ben si coniugano italiano del Cloud
superando 1,8 miliardi di euro (Fig. 12). con le esigenze di flessibilità e contenimento Computing per
tipologia di modello
degli investimenti iniziali.
e servizio
La componente principale e che permane in for-
Fonte:
te crescita (28,8%) è quella del Public & Hybrid IoT NetConsulting cube, 2017
Cloud per la tendenza da parte delle aziende a Nel 2016 il mercato italiano dell’IoT ha prosegui-
preferire il modello ibrido. to la sua crescita a doppia cifra, superando i 2
La ripartizione del mercato per tipologia di ser- miliardi di euro (2.115 milioni, +14,3% - Fig. 13).
vizio evidenzia un’incidenza predominante dei Il mercato è trainato dalla spesa in software
servizi legati alle infrastrutture (IaaS), scelti e servizi, con una concentrazione degli inve-
dalle aziende per i vantaggi in termini di scala- stimenti su piattaforme orizzontali e verticali
bilità e di ottimizzazione dei costi. che abilitano la raccolta dei dati e l’integrazio-
Un peso rilevante è ricoperto anche dai servizi ne ai sistemi aziendali, su progetti di system
SaaS, pari al 43% del mercato Cloud comples- integration e supporto all’analisi dei dati e al-
sivo, guidati dalla migrazione su ambienti Cloud la creazione dei corretti algoritmi, e su attivi-
sia dei sistemi di posta elettronica e collabora- tà di design & implementation di progetti IoT.
tion che di alcune soluzioni middleware (Sicu- L’Internet of Things (IoT) è una tematica che ha
rezza, IT Management, APM, e altre analoghe). ormai assunto un peso strategico nell’agenda
Molto rari i casi di applicazioni mission critical dei CxO: è una tecnologia in grado di trainare
migrate su architettura Cloud. I servizi di tipo l’innovazione e l’evoluzione nei modelli di bu-
Platform as a Service (PaaS), infine, rappresen-
tano una quota residuale, sebbene in crescita.
Infine, mentre le grandi aziende sono più con-
centrate nel dotarsi di infrastrutture in Cloud
“I mercati associati ai Digital Enabler
con investimenti maggiori su orchestration e crescono a doppia cifra”

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 25


Figura 13: dotti, alla vendita nei supermercati e alla relati-
Il mercato italiano +14,2 +14,3%
▲ ▲ va tracciatura dei prodotti fino al cliente) fino a
dell’Internet
2.115 creare ed entrare in ecosistemi diversi da quelli
of Things
tradizionalmente di riferimento. Un esempio di
Valori in milioni
di euro, variazioni % 1.850 questo tipo è dato dai nuovi scenari aperti dalla
Fonte: driverless car o dalle auto elettriche in ambito
1.620
NetConsulting cube, 2017 smart city, che comportano per le case auto-
mobilistiche una crescente attenzione ai servizi
(servizi di mobilità integrata, di car as a service).

Mobile Business
Nel 2016 la spesa in ambito del Mobile Business
è cresciuta del 13,1%, a circa 3,1 miliardi di euro.
Secondo i dati rilevati da un’indagine cam-
pionaria realizzata da NetConsulting cube su
aziende medio grandi di diversi settori (Fig. 14),
nel corso del 2016 le aziende hanno investito
soprattutto su applicazioni mobili destinate ai
2014 2015 2016
dipendenti, con una focalizzazione netta sulla
flessibilità del lavoro e sulla collaboration. Al-
siness attraverso prodotti intelligenti e nuovi cuni dei principali progetti hanno interessato lo
servizi. sviluppo di applicazioni dedicate agli addetti di
Assicurazioni, Travel & Trasportation, Utility e fabbrica (anche in logica Industria 4.0) per con-
Industria ad oggi risultano quelli in cui si con- sentire loro di inserire direttamente a sistema
centra oltre la metà dell‘intero mercato italiano la documentazione sulle attività produttive.
dell’IoT. Il comparto manifatturiero è caratteriz- Questi progetti, che rientrano nell’ambito della
zato da un ampio numero di possibili utilizzi re- digitalizzazione documentale, abilitano politi-
lativamente sia all’innovazione dei processi che che di smart working e garantiscono una mag-
allo sviluppo di nuovi prodotti (ottimizzazione giore flessibilità del lavoro, rendendo possibile
delle funzionalità, formulazione di servizi a cor- anche il lavoro da remoto.
redo). Va, inoltre, sottolineata la grande impor-
tanza dei cosiddetti wearable device/dispositivi Il secondo ambito di investimento, dichiarato
“sensorizzati” intelligenti a supporto all’innova- da poco più del 50% del campione intervistato,
zione dell’offerta, come quelli per lo sviluppo è stato lo sviluppo di applicazioni mobili dedi-
di servizi per la gestione di elettrodomestici e cate ai clienti. In particolare, i progetti si sono
sistemi di domotica, le interazioni tra utenti e concentrati sulle applicazioni di customer enga-
veicoli, i servizi di teleassistenza e telemedici- gement, proximity marketing e customer loyalty
na nel settore farmaceutico. (spesso, ma non sempre, integrate tra loro).
L’IoT porta a estendere, aprire e integrare l’a- Altre finalità dei progetti in ambito mobile che
zienda alla propria filiera di riferimento (si pensi puntano sulla customer experience è consenti-
alla filiera dell’agrifood: dalla raccolta dei pro- re ai clienti di accedere a cataloghi, di ricevere
informazioni aggiuntive e recensioni sui prodot-
ti attraverso la scansione di codici a barre, di

“Could, IoT Security, Big Data, Mobile consultare e utilizzare le proprie fidelity card.
Sempre in ambito Mobile, continuano a rappre-
sono realtà sinergiche” sentare ambiti di investimento importanti:

26 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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• il Mobile Work Force Management, per la pia-
64,3%
nificazione e gestione degli interventi di ma-
App di Collaboration/Document Management
nutentori o addetti alle installazioni;
• il Mobile Sales Force Automation e le applica- 52,9%
zioni per interagire con partner e fornitori; App per Customer Engag./Loyalty/Proximity Mkt
• Il Mobile Customer Caring, soprattutto per 51,4%
le aziende di servizi (utility, banche e teleco- App di Work Force Automation
municazioni) per for­nire più assistenza e più
50,0%
informazioni ai clien­ti e per migliorare la cu-
App per accesso a portale dipententi/intranet
stomer satisfaction.
48,6%
Sicurezza App per accesso a servizi informativi/dispositivi
La sfida di gestire, in maniera sicura, numero- 45,7%
se identità e accessi a risorse e dati disponi-
Strumenti di SFA/BI per agenti
bili in misura crescente in Cloud e su Mobile,
diventa parte integrante di quella più generale 42,9%
di proteggere gli asset ICT. Come conferma un App di Mobile Caring
recente studio della Banca d’Italia, nel 2016 40,0%
circa il 40% delle aziende ha subito un attacco App di Mobile BI per Top Management
informatico che, quando significativo, ha avu-
27,1%
to impatti diretti sul business, sulla perdita di
App per fornitori/partner
clienti e in definitiva sull’immagine aziendale.
25,7%
In questo scenario gli investimenti delle azien- App di Mobile Commerce
de in sicurezza, come rilevato in un’indagine
campionaria condotta da NetConsulting cube
su circa 150 aziende con più di 250 milioni di
euro di fatturato (Fig. 15), si sono concentrati generation firewall, consulenze a supporto alla Figura 14:
sull’aggiornamento degli strumenti per la prote- trasformazione), che ha registrato una dinami- I progetti delle
zione di reti e dati (Data Loss Prevention, Intru- ca superiore all’11%. aziende italiane
nel 2016/2017
sion Detection e Prevention, Firewall), sul raf- Tra i fattori che vanno a impattare sulle strate-
in ambito
forzamento delle policy e sul ricorso ai servizi gie e sulle evoluzioni in ambito sicurezza delle Mobile Business
(Audit, Compliance, Risk & Vulnerability Asses- aziende non vi è però solo il timore degli at-
Valori % su totale aziende,
sment) che consentono di individuare le vulne- tacchi esterni (o interni). Ci sono anche le nor- risposte multiple
rabilità dei sistemi e le azioni da intraprendere. mative, tra cui il Nuovo Regolamento Europeo
Fonte:
In decisa crescita è anche la spesa per la mes- (GDPR) che, con entrata in vigore a maggio NetConsulting cube, 2017
sa in sicurezza di servizi Cloud e mobili e per la 2018, renderà obbligatoria la gestione le e trac-
gestione sicura delle API, sempre più utilizzate ciabilità delle identità digitali per le aziende di
per l’interfacciamento dei sistemi aziendali con tutti i settori, affermando:
i servizi e i sistemi di partner e terze parti. • il diritto alla portabilità dei dati (trasferimento
Questi fattori hanno determinato nel 2016 un da un titolare del trattamento a un altro);
incremento del 5,1% della spesa in sicurezza • il diritto all’oblio (cancellazione dei propri dati
informatica, a 1.357 milioni di euro. personali anche online, da parte del titolare
In questo segmento si registra la decisa cresci- del trattamento);
ta della componente di Cybersecurity più evo- • il diritto del cliente/utente di essere informa-
luta (managed serviced, Cloud security, next to in modo trasparente, leale e dinamico sui

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 27

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Valori % su imprese
Figura 15: 94%
Le principali aree
di investimento
in Security delle
aziende italiane 74%
Valori % su numero
imprese, risposte multiple
Fonte:
NetcConsulting cube,
47%
indagine campionaria 2016

34%
32%

11%

Protezione Compliace Gestione delle Incremento della Tutela delle Sicurezza


dei dati da audit identità digitali security per nuovi applicazioni e dei delle API
violazioni esterne business dati in cloud

trattamenti effettuati sui suoi dati e di eser- Big Data


citare un controllo sugli stessi; Nel 2016, il mercato delle soluzioni di Big Data
• il diritto di essere informato sulle violazioni ha raggiunto circa 644 milioni di euro per ef-
dei propri dati personali (data breach) entro fetto di un incremento del 24,2% e che replica
72 ore dall’avvenuta violazione. la dinamica del 2015 (Fig. 16). Oltre l’85% del
mercato è ad oggi riconducibile all’adozione di
Figura 16: Il mercato specifiche soluzioni software e ai relativi servizi
delle soluzioni di Big +24,6% +24,2%
di consulenza, sviluppo ed implementazione; il
▲ ▲
Data, 2014-2016
restante 15% è attribuibile alla spesa per siste-
643,8
Valori in milioni mi hardware, con un peso rilevante per i dispo-
di euro, variazioni % sitivi storage e di networking.
518,2
Fonte:
NetConsulting cube, 2017 415,9 Sono molte le realtà di maggiori dimensioni
che hanno già realizzato e che stanno gestendo
progetti di questo tipo o che hanno pianificato
di intraprenderli nel breve periodo. Al momento
il focus delle aziende riguarda principalmente
l’implementazione di soluzioni che indirizzano
la velocità di analisi (real-time Analytics).
In seconda battuta, va rilevato l’interesse verso
soluzioni di Self-Service BI, Search-Based BI,
Mobile BI e Visual Analysis & Data Discovery.
Tutte queste soluzioni consentono al personale
non tecnico di ottenere autonomamente viste
2014 2015 2016 ed interpretazioni interessanti dei dati grazie a

28 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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stili di ricerca tipici del Web, a interfacce che di vendita (aree geografiche, prodotti etc.) e dei
replicano il linguaggio naturale e all’adozione di consumi, etc.
dispositivi mobili. In futuro, la crescita del mercato dei Big Data
Tra le divisioni aziendali che da più tempo mani- sarà verosimilmente sostenuta dall’aumento
festano interesse relativamente alla possibile della domanda di tool di Predictive Analytics,
adozione di soluzioni di Big Data si segnalano che ad oggi rispondono prevalentemente a
le funzioni Produzione, Finanza e Amministra- esigenze di nicchia legate, ad esempio alle
zione, IT anche se è crescente l’interesse del- soluzioni di Cognitive Computing. Tali soluzio-
le aree Marketing e Vendita, grazie anche alla ni consentono di fornire intelligenza alle ana-
crescita di dati digitali e non strutturati prove- lisi replicando i processi di elaborazione tipici
nienti dai canali digitali. del cervello dell’uomo e la relativa capacità di
In tutti questi casi l’uso dei Big Data porta apprendimento continuo. La scarsa maturità
molteplici benefici: pianificazione della produ- dell’offerta e la sua concentrazione su un nu-
zione in base a dati di vendita; reporting tool mero davvero contenuto di operatori fa però si
e analisi di bilancio per le divisioni Finanza & che queste soluzioni non escano dalle aree di
Amministrazione; gestione delle performance sperimentazione.
IT, ottimizzazione delle applicazioni, cruscotti
per gli staff IT. In particolare le applicazioni Consuntivi e previsioni: i settori
con maggiore impatto sul business sono quel-
le legate all’area Marketing e Vendite: analisi Le aree di Digital Transformation
delle esigenze della domanda per supportare a confronto nei principali settori
la forza vendita (in attività di proactive marke- La Digital Transformation rappresenta una pri-
ting e upselling), profilazione clienti, revisione orità trasversale, anche se con valori assoluti,
Banche Assicurazioni TLC Industria Servizi Retail/GDO Energy PA e S
offerta, scenari predittivi, Sentiment Analysis trend e peso sugli investimenti molto differenziati
Media Trasporti Utility
& Listening, analisi multidimensionali dei dati Banchesettori
fra i diversi Assicurazioni
d’attivitàTLC Industria
economica Servizi Retail/GDO Energy PA e Sanità
(Fig. 17).
Media Trasporti Utility

Mobile
Banche Assicurazioni TLC Industria Servizi Retail/GDO Energy PA e Sanità Figura 17: Intensità
MediaMobile Trasporti Utility di investimenti nelle
Cloud aree della Digital
Computing Transformation nei
Cloud principali settori
Computing Big data Fonte:
Mobile NetConsulting cube, 2017
Big data
Cloud Social
Computing
Social
IoT
Big data
IoT
Security Quota di aziende
Social con investimenti
Security medio/elevati da

IoT Quota di aziende con investimenti medio/elevati da ==0%


0%a = 100%

Quota di aziende con investimenti medio/elevati da = 0% a == 100%


100%
Security

Quota di aziende con investimenti medio/elevati da = 0% a = 100%


Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 29

capitolo 2.indd 29 14/06/17 13.09


Figura 18:
Mercato digitale per 5% Utility Assicurazioni
Distribuzione & Servizi
settore di utenza, Industria
2016-2019E 4%
Travel & Transport
TCMA % 2019E/2016

Banche
Fonte: 3% Sanità
NetConsulting cube, 2017
2%

1%

0% Difesa

-1%

-2% Enti locali Telecomunicazioni e Media


PAC
-3%
1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000

Valore di mercato, 2016 (mln)

• Il Mobile continua ad avere un ruolo significa- che e, in evoluzione, nelle aziende dell’Ener-
tivo e cresce in tutti i settori; gy & Utility e nella Pubblica Amministrazione,
• Il Cloud mostra relativa maturità nei settori a livello centrale, nelle Regioni e nella Sanità.
Telecomunicazioni e Media, Energy & Utility,
mentre cresce negli altri, ove gli investimenti L’andamento del mercato previsto per i diversi
sono ancora modesti; settori d’attività economica evidenzia tassi di
• l’IoT è alla base delle evoluzioni dell’offering crescita medi nel periodo 2016-2019 superiori
assicurativo ed è una tecnologia cardine in al 3%, con dinamiche più sostenute nella Di-
ambito Industria 4.0. Continua a essere im- stribuzione (che deve rispondere agli operatori
piegato, con un approccio più consolidato, di e-commerce puri), nell’Industria (per effetto
nel settore Energy & Utility e in ambito Servi- soprattutto del Piano Industria 4.0) e delle Uti-
zi/Trasporti; lity, che nei prossimi anni entreranno nella fase
• il tema dei Big Data assume una dimensione conclusiva della liberalizzazione.
importante nelle Banche, nelle Utility, nelle Proseguiranno nella dinamica negativa gli Enti
Assicurazioni, nelle Telecomunicazioni e nel- della PA Centrale e Locale, anche se l’attesa
l’Industria; razionalizzazione della spesa corrente dovreb-
• il Social continua a evolvere, soprattutto nel- be attuarsi a favore di una ripresa degli inve-
le realtà caratterizzate da modelli B2C. Sono stimenti.
in corso anche progetti sul fronte della colla-
borazione/interazione interna per innovare il Banche
modo di lavorare; Il sistema bancario italiano deve rispondere a
• la Cybersecurity è sicuramente il tema su cui numerose sfide di mercato e recuperare i pro-
si sta più investendo, in particolare nelle Ban- fitti. Le operazioni di ristrutturazione e di rinno-
vo della struttura della rete di vendita sono le
leve principali accanto alla digitalizzazione dei
“La Cybersecutity è al centro processi.

dell’attenzione di tutti” Il peso degli oneri per crediti deteriorati ha im-

30 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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posto ad alcuni grandi intermediari il rafforza- atto da anni: nel 2016 in Italia erano presen-
mento della posizione patrimoniale attraverso ti 29.511 sportelli bancari con una riduzione
aumenti di capitale, mentre tra le banche di me- del 13,8% rispetto al 2008 (anno di massimo
dia dimensione si è assistito alla conclusione di picco), e il trend proseguirà anche nei prossimi
operazioni di aggregazione, viste anche come anni. Questa priorità trova riscontro anche nei
vie per ridurre i costi e aumentare l’efficienza. dati più recenti pubblicati dalla BCE, relativi al
Il consolidamento ha riguardato i mondi delle 2015, che mostrano come l’Italia rappresenti
Banche Popolari, delle BCC e delle Casse di Ri- uno dei paesi europei con la più elevata capilla-
sparmio. Si sta assistendo a una lenta ma inevi- rità distributiva, con 50 sportelli ogni 100.000
tabile riconfigurazione dell’assetto del sistema: abitanti, contro i 34 della media europea. Al
la riforma delle popolari è stata in gran parte trend in calo degli sportelli a partire dal 2015
attuata con la trasformazione di 8 banche su si è contrapposto un aumento del numero di
10 fra quelle con attivi superiori a 8 miliardi (la ATM (+6%, secondo Banca d’Italia).
soglia stabilita dalla legge) in società per azio- Completano lo scenario una pressione compe-
ni. L’aggregazione di due di esse ha dato luogo titiva crescente proveniente da Fintech e opera-
a un gruppo bancario di rilevanti dimensioni. tori che sfruttano le tecnologie digitali.

La continua pressione sui costi si traduce in Le tecnologie digitali in questo contesto stan-
ristrutturazioni e in razionalizzazioni delle reti. no giocando un ruolo strategico, testimoniato
Il processo di riduzione degli sportelli è già in dalla crescita della spesa del settore banca-

Frequenza investimenti Incidenza media dell’investimento Figura 19: Banche,


(in % su totale imprese) (su totale investimenti, da 1 bassa a 6 elevata) aree progettuali
di investimento
2016-2017
100% Compliance 5,5 Fonte:
NetConsulting cube, 2017

95% Mobile 4,5

90% Digitalizzazione 5,0


processi
90% Security 4,5

70% Digitalizzazione filiale 4,5

70% CRM 4,0

60% BA/Big Data 3,5

50% Sistemi Core Banking 4,0

40% Cloud Computing 3,0

20% IoT 2,0

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 31

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rio. Nel 2016 è stata di 6.813 milioni di eu- macchina. Anche i progetti di Big Data e di CRM
ro, in aumento del 3,5% sull’anno precedente, vedono coinvolte molte banche che puntano
trainata principalmente da progetti di Digital sulla conoscenza più approfondita del cliente
Transformation. Nelle banche essi sono un ca- e la capacità di proporre offerte personalizzate.
pitolo significativo dei piani triennali, anche nei
prossimi anni, a sostegno di un cambiamento Sul fronte del back office, l’impiego di soluzioni
di passo che è possibile solo con una revisione di robotica (Robotic Process Automation) che
profonda di modelli e processi. Fra le aree pro- consentono di automatizzare alcuni processi
gettuali oggetto di investimento continuano a ripetitivi (esempio legati all’input di dati nel pro-
primeggiare quelle legate ai temi di compliance cesso del credito e relativi controlli) sta inte-
- da PSD2, GDPR (normativa europea sulla Pri- ressando banche di diverse dimensioni per la
vacy), MIFIDII e IFRS39 - che continueranno ad notevole riduzione dei costi di back office che
assorbire una quota rilevante di investimenti. esse promettono. Sono software che permetto-
no di emulare le attività di una risorsa umana
L’innovazione dei canali di relazione prevede e di interagire con le applicazioni core senza
l’ampliamento (Fig. 19), delle funzionalità di- alcun impatto sui sistemi esistenti.
spositive e di sot­toscrizione di contratti da re-
moto e l’introduzione di chatbot che sfruttano Tra le altre aree di investimento continuano ad
l’intelligenza artificiale e le tecniche di machine avere rilievo la Cybersecurity e la gestione delle
learning per ottimizzare l’interazione uomo- identità digitali e la filiale automatizzata; una

Figura 20: Frequenza investimenti Incidenza media dell’investimento


Assicurazioni, aree (in % su totale imprese) (su totale investimenti, da 1 bassa a 6 elevata)
progettuali
di investimento
2016-2017 Mobile 4,5
95%
Fonte:
NetConsulting cube, 2017
90% Iot 4,5

85% Compliance 4,5

85% Multicanalità 3,0

70% BA/Big Data 3,7

60% Security 3,0

55% Digitalizzazione processi 5,0

50% Sistemi Core Business 5,0

50% Social CRM 3,0

40% Cloud Computing 3,0

32 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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minore incidenza si rileva negli investimenti sul
Cloud, che ha ancora una penetrazione limitata
“La Digital Transformation è pri­orità
ad ambiti non core. A questi trend consolidati si trasversale a molti settori”
aggiunge la revisione delle architetture in ottica
di open banking, guidata dall’implementazione
di API sotto la spinta di PSD2, che comporte- bilità di puntare a nuovi target e di ottimizzare
rà per gli istituti l’obbligo di consentire a ter- processi e risk management.
ze parti (denominati TTP nella normativa) l’ac- Il potenziale dei Big Data legato al monitoraggio
cesso ai dati di conto corrente dei clienti per dei dati comportamentali dell’assicurato, unito
proporre nuovi servizi. Ancora in fase di studio a quello delle soluzioni di Business Analytics e,
è la nascita di gruppi di lavoro e l’ingresso di per i grandi gruppi, delle soluzioni di Machine
banche italiane in consorzi internazionali (es. Learning, trova riscontro in polizze innovative e
R3) per progetti sperimentali su piattaforma in servizi che puntano a migliorare la customer
Blockchain (prevalentemente in ambito Trade experience. Quest’ultima, associata a una mag-
Finance e Global Payment). giore fidelizzazione del cliente e a una maggiore
capacità di retention e redditività delle compa-
Assicurazioni gnie, è alla base di progetti di Social CRM. Una
Le Compagnie assicurative devono affrontare priorità costante è la compliance (tra gli ultimi
diverse criticità: dalla raccolta complessiva in provvedimenti è il Regolamento Ivass n.30 del
calo (-7,1% nel 2016 rispetto al 2015, secondo 26 ottobre 2016 relativo alle operazioni infra-
Ania) al peggioramento dei margini tecnici nel gruppo), che continua a generare investimenti
ramo Vita e RC Auto, all’aumento della percen- tecnologici e a impattare sull’organizzazione
tuale sinistri a rischio frodi (dal 13,4% del 2012 interna e sulla gestione della rete.
al 21,4% del 2015 in ambito RC Auto, ancora Queste evoluzioni hanno determinato nel 2016
secondo Ania). A questi aspetti si aggiungono una crescita della spesa digitale del 3,7%, a
l’onerosità della compliance e la necessità di circa 1,8 miliardi di euro.
recuperare efficienza operativa, in un contesto
di mercato a elevata pressione competitiva. Industria
L’industria italiana è cresciuta dell’1,6% nel
La Digital Transformation porta le compagnie a 2016, evidenziando un miglioramento della
rivedere vision e strategie per arrivare a modelli competitività del sistema produttivo; tuttavia il
di business basati su un’offerta più orientata al- ritmo di crescita è risultato relativamente mo-
la Connected Insurance, basata su un ecosiste- desto, soprattutto se confrontato con quello
ma digitale che consenta sempre più di offrire delle principali economie europee (Francia, Ger-
servizi complementari a quelli assicurativi e su mania e Spagna). Le aziende hanno prestato
una diversa concezione della gestione operativa maggiore attenzione alla qualità dei prodotti e
e dell’organizzazione dei processi. I trend tecno- all’innovazione, sia di processo che di prodotto,
logici che abilitano questo cambiamento sono operando un minor ricorso all’Outsourcing.
soprattutto il Mobile, l’IoT, i Big Data (Fig. 20).
Nel 2016 la spesa digitale del settore ha rag-
Il Mobile semplifica l’operatività degli agenti e giunto 7.044 milioni di euro, con un aumento del
migliora l’accesso ai servizi all’assicura­to, sia 2,4% sul 2015; ugualmente è previsto un trend
in fase di sottoscrizione polizza che di gestio- positivo anche per i prossimi anni 2017-2019.
ne del sinistro. L’IoT abilita il nuovo modello di
servizio e di offerta in ambito e-Health e Home Le tecnologie sulle quali le aziende valuteranno
Insurance, oltre che RC Auto, dando la possi- di effettuare investimenti sono l’Additive Manu-

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 33

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Figura 21: Industria, Frequenza investimenti Incidenza media dell’investimento
aree progettuali (in % su totale imprese) (su totale investimenti, da 1 bassa a 6 elevata)
di investimento
2016-2017
Fonte: 93% BI 5,5
NetConsulting cube, 2017

88% Big Data 5,3

88% Security 5,5

81% AFC 4,0

69% ERP Produzione 4,4

65% Mobile SFA/WFA 3,7

55% Cloud Computering 4,1

50% MES 3,3

40% SCM 3,0

facturing, i sistemi robotizzati connessi, i nuovi ERP, in ragione dell’obiettivo di disporre di un


macchinari già connessi, le piattaforme IoT/ controllo real-time e integrato della produzione
M2M per la predictive maintenance e i Big Data con una visione completa anche multi-plant.
& Analytics (Fig. 21). Sotto questo aspetto è in corso la migrazione
Il Piano Nazionale Industria 4.0 porterà nel di sistemi ERP aziendali verso le piattaforme
2017 a una spinta degli investimenti su sistemi in-memory di nuova generazione, che consen-
e impianti connessi, finalizzati all’ottimizzazio- tiranno di ottimizzare i processi analitici lungo
ne del processo produttivo e alla maggiore digi- tutta la catena del valore aziendale.
talizzazione di tutti i processi. Ulteriore ambito in forte sviluppo è quello della
stampa 3D, per ridurre i tempi e gli errori di
Come emerge da un’indagine campionaria con- pro­totipazione e il time to market, aumentare
dotta da NetConsulting cube sulle aziende del la personalizzazione dei prodotti, modificare
settore (Fig. 22), gli impatti principali sono pre- il modello di assistenza e ricambistica in logi-
visti sull’innovazione di prodotto (81,8%) e di ca “make to order”, reinternalizzare la fase di
servizio (71,4%); un ulteriore ambito di applica- prototipazione/R&D. In questo ambito si evi-
zione sarà rappresentato dall’efficientamento denziano anche criticità, come i gap di forma-
delle operation grazie alla possibilità di attuare zione sui ma­teriali e di competenza software/
una manutenzione predittiva in grado prevenire hardware.
guasti o malfunzionamenti e di ridurre al mini-
mo i fermi di impianto. Sarà indispensabile per le aziende italiane in-
Un effetto positivo dei progetti in ambito Indu- traprendere percorsi di formazione. Tuttavia
stria 4.0 è previsto anche sugli investimenti in solo un quarto delle aziende che hanno piani-

34 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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ficato investimenti in logica Industria 4.0, sta Distribuzione e Servizi
valutando, o ha già programmato, di investire Nel 2016 le vendite in Italia nel settore della
nella formazione dei dipendenti (corsi sullo Distribuzione e dei Servizi sono cresciute del-
sviluppo di architetture e applicazioni, su Big lo 0,6%. Tale andamento è il risultato di trend
Data, IoT, Intelligenza Artificiale e Cloud Com- contrapposti: a fronte di un andamento positivo
puting) per beneficiare dei vantaggi attesi dal delle grandi imprese (+1,2% per quelle da 6 a
piano industriale nazionale (Fonte: NetConsul- 49 addetti e +0,9% per quelle con almeno 50
ting cube, Web Survey AIMAN 2016). addetti), si è registrata una flessione nelle re-
altà più piccole (-1,8%), che faticano a invertire
La attività produttive includeranno tecnologie un trend iniziato da tempo.
come il Cloud (circa un terzo già lo impiega e Nelle categorie merceologiche della GDO sono
intende ampliarne l’ambito di utilizzo o ha in- aumentate le vendite sia dei prodotti alimenta-
tenzione di avvalersene in futuro), wearables, ri sia di quelli non alimentari (rispettivamente
oggetti e macchinari connessi. +0,5% e +0,4%), mentre sulla contrazione del
La digitalizzazione, tuttavia, aumenta il rischio giro d’affari delle piccole imprese al dettaglio
di minacce legate all’apertura di sistemi azien- ha influito la difficoltà a competere con le gran-
dali anche a soggetti esterni all’azienda. di catene, in particolare per la vendita di generi
Le aziende sembrano esserne consapevoli: alimentari (Fonte: ISTAT).
per il 2017, infatti, per definire strategie volte Figura 22: Innovazione
a ridurre il pericolo di furto di dati/informazio- In questo scenario la spesa in tecnologie e so- della fabbrica:
principali ambiti di
ni e di blocchi di servizi e processi produttivi, luzioni digitali del settore (che include anche le
applicazione in area
indicano la security come principale area di in- realtà operanti nei servizi) nel 2016 è stata di Industria 4.0 secondo
vestimento. 3.990 milioni di euro (+3,5%), con una decisa le aziende italiane

Valori % su aziende con investimenti medio/elevati in ambito Iot


Predictive 90,5%
maintenance

Controllo funzionamento 76,2%


Innovazioni macchinari
di prodotto 81,8%
Asset management 66,7%
Innovazioni
di servizio 71,4%
Remote maintenance 61,9%

Efficientemento
delle operation 69,2%
Controllo parametri 57,1%
Revisione dei all’interno dei plant
processi produttivi 66,7%
Raccolta dati relativa 38,1%
Evoluzione del alle fasi di produzione
prodotto in ottica 57,1% 28,6%
Analisi predittive su
di servizio
produzione e vendite

Sicurezza degli 23,8%


addetti in fabbrica
Integrazione con 23,8%
logistica e magazzino
Fonte: NetConsulting cube, CIO Survey 2016

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 35

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inversione di tendenza rispetto agli anni prece- non solo a livello applicativo ma anche a livello
denti e una previsione anche nel breve periodo infrastrutturale.
di mantenimento dell’andamento positivo.
Telecomunicazioni e Media
Dal punto di vista degli investimenti in tecno- Il settore delle Telecomunicazioni in Italia
logie digitali (Fig. 23) l’area di maggiore inten- nel 2016 è apparso in ripresa: nonostante il
sità di investimento e priorità è quella legata segmento dei Servizi di Rete Fissa mostri an-
alla Customer Experience, in cui rientrano sia damenti sostanzialmente stabili, risultano in
i progetti di digitalizzazione degli store, sia le crescita gli abbonati alle offerte broadband (e
applicazioni mobili e i location based services soprattutto ultra-broadband) e la spesa in of-
in grado di seguire il cliente nel suo percorso ferte innovative e in prodotti abilitanti (come
di acquisto. Smart TV, Connected Device e Set-Top-Box). Il
In più, l’affermarsi di un cliente sempre più segmento dei servizi mobili cresce grazie alla
connesso sta imponendo alle grandi catene di componente dati e ai servizi su rete 4G. Nel
sfruttare i canali digitali per intercettarne i biso- corso dell’anno è stata completata la procedu-
gni e cercare, attraverso l’analisi di dati prove- ra di fusione fra due degli operatori presenti nel
nienti da diverse fonti, di individuare in anticipo mercato, dando probabilmente il via all’entrata
i trend di acquisto. Le soluzioni di Business di un nuovo player di servizi mobili che potreb-
Analytics unite all’adozione di soluzioni di CRM be avvenire entro la fine del 2017. L’aumento
che consentono di gestire le campagne di mar- degli abbonati alle offerte 4G ha generato un
keting multicanale sono aree di focalizzazione incremento dell’ARPU con impatti positivi sul
per le aziende del settore. mercato. Per quanto riguarda il settore Media,
Il settore si segnala infine per un maggiore ri- si evidenziano la crescita del segmento TV (so-
corso, rispetto al passato, di servizi in Cloud, prattutto grazie all’aumento degli investimenti

Figura 23: Frequenza investimenti Incidenza media dell’investimento


Distribuzione (in % su totale imprese) (su totale investimenti, da 1 bassa a 6 elevata)
e Servizi, aree
progettuali
di investimento 85% CRM 4,0
2016-2017
Fonte: 80% Mobile Apps 3,0
NetConsulting cube, 2017

70% Customer experience 6,0

60% BI/BA 5,0

55% Mobile Payment 3,0

50% Portali/e-Commerce 4,0

50% Tracciabilità 4,0

50% Cloud Computing 4,5

36 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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pubblicitari) e il calo del segmento periodici e
quotidiani. Il giro d’affari delle edizioni digitali,
“Le utility sono early adopter di molte
seppur in crescita, non è riuscito a compensare innovazioni digitali”
il calo delle vendite cartacee.

In questo contesto, le aziende del settore Tele- contenuti (attraverso, ad esempio, dei sistemi
comunicazioni puntano su una strategia volta avanzati di recommendation). L’ambito del CRM
a garantirsi l’accesso a infrastrutture di rete di è interessato da progetti di innovazione e in-
eccellenza, grazie soprattutto a investimenti tegrazione - soprattutto in ottica Social CRM -
programmati per aumentare la copertura del per tutte le attività di assistenza ai clienti, ma
Paese con reti di nuova generazione. Altra pri- anche per attività di marketing e comunicazio-
orità si conferma la convergenza delle offerte ne targetizzata. Continua a essere un’area di
e dei contenuti, grazie all’avvio di coproduzio- investimento rilevante anche quella dei portali
ni nazionali e internazionali. Soprattutto per il e delle piattaforme di content e video mana-
settore Media, risulta prioritaria l’innovazione gement, soprattutto per il supporto alle offerte
dell’offerta complessiva attraverso la focalizza- innovative, di video on-demand online e video
zione su contenuti e prodotti di intrattenimento streaming.
originali, la disponibilità di contenuti esclusivi e Il Cloud Computing rimane un’area importante
una distribuzione multipiattaforma e integrata per il supporto all’innovazione e alla digitaliz-
(TV, Web e Mobile) volta a migliorare la custo- zazione dei processi interni, sia in ambito in-
mer experience. Altra priorità di business del- frastrutturale sia in ambito applicativo. Il Cloud
le aziende Telecomunicazioni e Media rimane diviene inoltre necessario e strumentale anche
la customer retention, per ridurre il churn rate per le offerte di contenuti video, soprattutto in
conseguente a una competizione crescente e modalità Web streaming, in quanto consente di
che include ora anche player nativi del Web (so- adattare in modo dinamico la capacità dell’in-
prattutto in ambito Media. frastruttura tecnologica necessaria.

La spesa digitale complessiva nel 2016 è stata Utility


pari 8.276 milioni di euro, con una crescita su Nonostante i ricavi in contrazione, il 2016 ha rap-
base annua dell’1,9% e legata principalmente a presentato un anno record per le multiutility in
investimenti in infrastrutture di rete e progetti di Italia: gli utili netti dei principali player sono qua-
digitalizzazione, sia per attività interne sia di re- si raddoppiati: da 560 milioni di euro nel 2015
lazione e vendita ai clienti. Gli investimenti tec- a 910 milioni (Fonte: Osservatorio Utility Agici
nologici si concentrano soprattutto negli ambiti Finanza d’Impresa e Accenture). Le politiche di
della Business Analytics e della Business Intel- riduzione dei costi, di sfruttamento delle siner-
ligence, del CRM/Marketing, dei portali Web e gie derivanti dalle acquisizioni e dai processi di
mobili e dell’introduzione di nuovi servizi Web. M&A (presenti anche nel 2016 per un valore di
1,5 miliardi di euro) e le dismissioni degli as-
I progetti in ambito Business Analytics e Busi- set non strategici hanno iniziato a dare risultati
ness Intelligence hanno l’obiettivo di profilare i concreti. In questo contesto continuano gli in-
clienti per azioni di marketing mirato (creando vestimenti nelle energie rinnovabili, con investi-
offerte di servizi e palinsesti ad-hoc) e attività menti complessivi per circa 60 miliardi di euro.
di loyalty e caring evolute. Le soluzioni di Busi-
ness Intelligence sono inoltre in grado di fornire Il settore si sta caratterizzando per una forte
un supporto anche real-time ai processi interni, spinta all’innovazione, con ampio impatto sugli
sia di delivery di servizi sia di distribuzione dei investimenti digitali, fra i quali sono:

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 37

capitolo 2.indd 37 14/06/17 13.09


Figura 24: Frequenza investimenti Incidenza media dell’investimento
Telecomunicazioni (in % su totale imprese) (su totale investimenti, da 1 bassa a 6 elevata)
& Media, aree
progettuali
di investimento 90% Business Analytics 4,0
2016-2017 Intelligence
Fonte: CRM/Social/Marketing
NetConsulting cube, 2017 85% 4,5

80% Portali/Content 2,5


Management

80% Could Computing 4,0

75% Mobile Applications 3,0

70% Billing 3,5

65% Sicurezza 3,5

50% Contact Center 2,5

• Smart Metering, spinto dalla normativa, a territoriali digitalizzate, piani di lavoro, registra-
partire dalle disposizioni in materia di obbli- zione elettroniche dei SAL progettuali) sia nei
ghi di messa in servizio degli smart meter confronti dei clienti (in ottica di caring e in pro-
gas che l’autority ha emesso nel 2015 e che spettiva di energy consuption monitoring), sta
nel triennio 2016-2018 vedranno la massima avendo un significativo trend di adozione.
attuazione; L’insieme di queste evoluzioni è sostenuto da
• IoT, oggetto di ampio utilizzo sia a livello di una spesa digitale che continua a crescere più
impiantistica che di monitoring del territorio; che in altri settori: nel 2016 è cresciuta del
• Big Data, con un utilizzo propedeutico all’effi- 3,5%, a 1.575 milioni di euro.
cientamento e all’ampliamento dell’offering e
che vedrà maggiore intensità fra la seconda Travel & Transportation
metà del 2018 e la prima metà del 2019, con Nel 2016 e nel settore Travel & Trasportation,
la liberalizzazione del mercato energetico; si è registrato un aumento del traffico sia per le
• sicurezza, declinata sia nella gestione dei da- merci che per i passeggeri. Il traffico ferroviario
ti e delle informazioni, con l’adeguamento al mostra un trend in crescita, sia per la breve
nuovo Regolamento Europeo sulla privacy dei che per la lunga distanza, sebbene le persone
dati, sia in ottica estesa di SCADA security. abbiano viaggiato soprattutto in aereo (164,7
milioni di passeggeri, + 4,6% sul. 2015, Fonte:
Oltre agli ambiti appena indicati degni di nota Assaeroporti -Traffico negli aeroporti italiani).
sono il CRM/Billing (area in continua espansio- Per il trasporto merci, il 2016 ha evidenziato
ne e revisione con l’ottica di fornire un’offerta aumenti in tutte le tipologie di traffico (strada-
integrata e multi prodotto per le realtà che ope- le, ferroviario, marittimo e aereo, Fonte: Assa-
rano su più commodity) e l’ambito Mobile che, eroporti - Traffico negli aeroporti italiani). Per
sia a livello di supporto alla workforce (mappe vincere la sfida del cambiamento tecnologico le

38 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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Frequenza investimenti Incidenza media dell’investimento Figura 25: Utility,
(in % su totale imprese) (su totale investimenti, da 1 bassa a 6 elevata)
aree progettuali
di investimento
2016-2017
90% CRM/Billing 4,0 Fonte:
NetConsulting cube, 2017

85% Smart metering 6,0

80% Mobile WFA 4,0

80% Sicurezza 5,0

75% IoT 4,5

70% BI/BA 3,0

65% Mobile per clienti 4,0

40% Big Data 4,5

aziende del comparto si sono focalizzate sulle Pubblica Amministrazione


strategie di innovazione del servizio e sulle tec- Il mercato digitale della Pubblica Amministra-
nologie in grado di abilitare una logistica sem- zione prosegue il trend negativo: il 2016 ha vi-
pre più intelligente. sto un deciso calo (-1,9%) della spesa della PA
Gli investimenti effettuati, soprattutto in piatta- Centrale a 1.871 milioni di euro (a eccezione
forme collaborative, CRM, Mobile Application, della Difesa, che è quantificata separatamen-
Business Intelligence/Anaytics e Internet of te e che ha registrato una lieve ripresa), così
Things (es. smart glasses, RFID e sensoristi- come negativa è stata la dinamica della spe-
ca), hanno avuto e avranno lo scopo non solo di sa della PA Locale (Regioni, Comuni, Province
ridurre i costi, rendendo i processi sempre più e Comunità Montane) in diminuzione del 2,2%,
integrati e gestibili da remoto, ma anche quello con un peggioramento rispetto al 2015. Unico
di migliorare i servizi erogati, come ad esempio comparto risultato in crescita è quello della Sa-
le consegne (distribuire ovunque e in tempi ri- nità (+1,6%), a 1.450,3 milioni, grazie a varie
dotti è oramai il cardine delle nuove strategie). iniziative progettuali come il Fascicolo Sanitario
La spesa digitale effettuata, così, si è attesta- Elettronico (FSE) e le ricette digitali.
ta sui 2.208 milioni di euro (+2,5% sul 2015)
lasciando prevedere un aumento anche per i Sono diversi i motivi di questi trend, anche se i
prossimi anni (Fonte: NetConsulting cube). principali attengono alla politica di spending re-
Infine, un ulteriore ambito che influenzerà i tra- view imposta dalla legge di stabilità 2016 che
sporti è quello dell’Intelligenza Artificiale, che “prevede un obiettivo di risparmio della spesa
migliorerà l’efficienza di carico e permetterà di annuale della Pubblica Amministrazione, da rag-
analizzare la situazione del traffico in tempo re- giungere alla fine del triennio 2016-2018, pari
ale e ottimizzare i percorsi, anche grazie agli al 50 per cento della spesa annuale media per
sviluppi nell’ambito della guida automatica. la gestione corrente del solo settore informati-

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 39

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Figura 26: Travel & Frequenza investimenti Incidenza media dell’investimento
Transportation, aree (in % su totale imprese) (su totale investimenti, da 1 bassa a 6 elevata)
progettuali
di investimento
2016-2017 90% BI/BA 5,5
Fonte:
NetConsulting cube, 2017
85% CRM/Marketing 5,0

80% Mobile Application 4,5

75% IoT 5,3

65% Billing 3,0

60% Cloud Computing 4,0

55% Contact center 3,5

40% Portali/Content mngt 3,5

co, relativa al triennio 2013-2015”. Un ulteriore milioni di identità digitali rilasciate, favorito
fattore che ha contribuito al ridimensionamento anche dall’avvio dei primi progetti SPID Only;
della spesa informatica è rappresentato dalla • il Fascicolo Sanitario Elettronico (insieme dei
centralizzazione degli acquisiti informatici in dati e documenti digitali di tipo sanitario e
capo a Consip, sebbene siano ancora ampi i socio-sanitario generati da eventi clinici pre-
margini di razionalizzazione e, di conseguenza, senti e trascorsi, riguardanti l’assistito) che è
di risparmio. già operativo in 7 regioni ed in fase di svilup-
Tuttavia a una riduzione complessiva della spe- po in ulteriori 10.
sa di gestione non è corrisposta una ripresa
degli investimenti, pur in presenza dei progetti Tra i progetti già attivi e che hanno avuto una
di portata sistemica previsti dalla Strategia per piena diffusione si segnala la Fatturazione
la Crescita Digitale (Fig. 27): Elettronica, che dal 2015 vede obbligatoria-
• PagoPA, l’iniziativa che consente a cittadini mente coinvolte tutte le Amministrazioni (oltre
e imprese di pagare in modalità elettronica 23.000) e che nel 2016 ha visto la progressiva
la Pubblica Amministrazione e che vede oltre diminuzione della numerosità delle transazioni
15.000 Amministrazioni attive; non andate a buon fine, segnale di una progres-
• SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) siva maturità dei soggetti coinvolti nel gestire il
che coinvolgeva a marzo 2017 oltre 3700 canale di relazione.
Amministrazioni Centrali e Locali e oltre 1,2
Maggiore efficacia nelle politiche di digitalizza-
zione della PA potrà derivare dal Piano Triennale

“Pubblica Ammministrazione: per l’Informatica nella Pubblica Amministrazio-


ne che sarà predisposto dall’Agenzia per l’Italia
c’è ritardo, ma si avanza” Digitale (AgID) e che dovrà disegnare un quadro

40 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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organico per l’attuazione dell’Agenda Digitale e d’identità elettronica (CIE, la cui architettura
definire il relativo Modello Strategico. Questo si dovrà essere integrata con quella di ANPR)
articolerà su tre livelli: e altre fra quelle che potranno rispondere a
• delle Infrastrutture Materiali, comprensivo esigenze comuni a più Amministrazioni o ren-
delle infrastrutture fisiche con cui sono ero- dere più veloce lo sviluppo di servizi;
gati i servizi applicativi delle PA, inclusi i ser- • degli Ecosistemi, costituito dai domini appli-
vizi sistemistici e di connettività, Disaster Re- cativi verticali (Sanità Digitale, Scuola digita-
covery, Business Continuity, Cybersecurity. A le, Giustizia digitale, Turismo digitale, Agricol-
questo livello il macro obiettivo è di ridurre tura digitale, Smart City & Community).
in misura significativa il numero dei Data
Center, per conseguire maggiore efficienza e Consumer
assicurare standard di sicurezza adeguati, e Nel 2016 la spesa digitale dei consumatori ita-
a tale scopo gli investimenti saranno concen- liani è stata di circa 29 miliardi di euro con una
trati solo su alcune realtà selezionate; crescita abbastanza contenuta, pari all’1,3%,
• delle Infrastrutture Immateriali, relativo alle principalmente da attribuire al calo dei prezzi che
piattaforme applicative nazionali (o di aggre- ormai caratterizza il comparto in tutti i segmenti.
gazione locale), realizzate o in corso di rea-
lizzazione, che offrono servizi condivisi: Pago In particolare, il mercato dei personal computer
PA, SPID, NoiPA (il sistema di gestione del nel segmento consumer è stato caratterizzato
trattamento giuridico ed economico dei di- da un calo della spesa dello 0,5% rispetto al
pendenti pubblici). In sede di redazione del 2015, dovuta principalmente alla contrazione
Piano Triennale verranno identificate ulteriori delle vendite di desktop (-7,8% in valore), men-
infrastrutture immateriali, tra le quali saran- tre è proseguita la crescita delle vendite di
no l’infrastruttura per l’emissione della Carta smartphone.

Progetti
Figura 27: Stato
di avanzamento
dei principali
pagoPA
FE progetti della
Strategia per la
Crescita Digitale
(2017)
Fonte: NetConsulting cube
SPID PagoPa OPEN DATA FE su dati AgID, 2017
Sistema Pubblico Sistema di Pagamenti Elettronici i dati aperti della PA Fatturazione Elettronica
di Identità Digitale

Enti coinvolti Enti coinvolti Enti coinvolti Enti coinvolti


• 3.720 Amministrazioni • 15.291 PA aderenti • 76 Amministrazioni • 56.875 Uffici di fatturazione
• 5 Identity Provider • 10.758 PA attive elettronica su IPA
Accreditati • 177 Prestatori di servizi • 23.325 Amministrazioni su IPA
di pagamento

Avanzamento Avanzamento Avanzamento Avanzamento


a marzo 2017 a marzo 2017 a marzo 2017 a marzo 2017
• 4.273 Servizi Disponibili • 1.291.688 Transazioni • 10.348 Dataset • 55 milioni di fatture gestite
• 1.264.126 Identità totali
Digitali Erogate

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 41

capitolo 2.indd 41 14/06/17 13.09


Figura 28: Utenza Internet (% su popolazione 11-74 anni)
Utenti Internet e
Smartphone in Italia
88,7%
73,8% 75,8%
64,8%

31% Smartphone
(% su popolazione totale)

10,5%
46 ore al mese/utente
in Italia spese
Qualsiasi luogo Con PC Da cellulare Da tablet Da TV su App Mobile nel 2016
e strumento da casa smartphone
(fonte: Audiweb, febbraio 2017) (fonte:Censis, 2016)

I dati relativi alla digitalizzazione dei consu- Il tasso di penetrazione degli smartphone lo
matori continuano a crescere, ma cominciano scorso anno ha raggiunto il 64,8% (fonte Cen-
a evidenziare un rallentamento: il numero di sis- Fig. 28) e il mercato degli acquisti on-line in
utenti connessi a Internet è aumentato del 4% Italia ha raggiunto i 20 miliardi di euro, con un
con una penetrazione del Web che ha ormai tasso di penetrazione del 30% sulla popolazio-
raggiunto il 66% della popolazione nonostante ne (Fonte: School of Management Politecnico di
sul territorio si riscontrino ancora notevoli diffe- Milano, Netcomm, 2016).
renze, a vantaggio del Centro e del Nord Italia. Rispetto al 2015: le connessioni tramite
A livello europeo, per quanto riguarda la diffu- smartphone sono aumentate del 44% e quelle
sione della banda larga, l’Italia occupa il 19° da tablet dell’8%.
posto con un valore pari al 77% (vs. 83% della Da segnalare anche la crescita degli altri dispo-
media UE, Fonte: ISTAT, 2016). sitivi (+24%), tra cui le SmartTv.

Figura 29:
Mercato digitale 3,2%
TCMA % 2019E/2016

italiano business
per dimensione 2,8% Medie imprese
aziendale, 50-249 addetti
Grandi imprese
2016-2019E 250 addetti e più
Fonte:
NetConsulting cube, 2017

1,4% Piccole imprese


1-49 addetti

0 5.000,0 10.000,0 15.000,0 20.000,0 25.000,0

Valore di mercato, 2016 (mln)

42 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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Nel 2016, il numero degli utenti dei Social Le previsioni appaiono coerenti con le stati-
Media è cresciuto dell’11%. Considerando an- stiche di ISTAT relative alle dotazioni ICT delle
che le persone che accedono alle piattaforme aziende Italiane, che mostrano come le realtà
Social attraverso dispositivi mobili, l’aumento con più organici si caratterizzino per un profilo
è stato del 17%, per un totale di 28 milioni di tecnologico mediamente più evoluto. Il fattore
utenti, con una penetrazione del 47%, (Fonte: dimensionale appare discriminante in relazione
We Are Social, gennaio 2017). a un’ampia gamma di tematiche, con un focus
Più della metà degli italiani (il 57%) accede a particolare sull’adozione delle connessioni in
piattaforme Social, navigando in media 2 ore banda larga fissa o mobile, sull’uso della Rete,
al giorno; rispetto ad altri paesi europei, si usa sull’accesso a servizi di commercio elettronico
un minor numero di piattaforme (principalmen- (per automatizzare le attività di vendita e di ac-
te YouTube, Facebook e WhatsApp), ma lo si fa quisto), sull’avvio di progetti di Big Data e sul
con maggiore frequenza. ricorso a servizi di Cloud Computing (Tab. 1).
Per quanto riguarda l’IoT, nonostante i costi ele- L’incidenza delle connessioni a banda larga au-
vati, la sicurezza e i timori legati alla privacy, menta con le dimensioni d’azienda, sia per le
il mercato risulta in crescita, soprattutto negli comunicazioni su rete fissa che per quelle su
ambiti Smart Home, Connected Car e Wearable. rete mobile. Nel caso delle connessioni in ban-
da larga fissa, l’incidenza va dal 92,4% delle
Consuntivi e previsioni: aziende con almeno 10 addetti al 97,9% delle
le dimensioni aziendali realtà con 250 addetti e oltre. La penetrazione
di connessioni di banda larga mobile riguarda il
Il mercato digitale italiano business è previsto 63,8% delle aziende più piccole e il 94,2% delle
crescere, tra il 2016 ed il 2019, a un tasso imprese più grandi. Anche la velocità massima
medio annuo del 2,7%. di connessione in banda larga fissa aumenta
In linea con le rilevazioni precedenti, il trend al crescere delle dimensioni aziendali: il 47,4%
appare guidato dagli investimenti delle gran- delle grandi imprese utilizza connessioni fisse
di imprese, con 250 addetti e più, che infatti a velocità di almeno 30 Mbit/s contro il 14,8%
crescono del 3,2%, e in misura inferiore dalle delle piccole.
medie (50-249 addetti) il cui ritmo di crescita Per quanto riguarda l’uso della Rete, ISTAT fa
risulta lievemente più lento (+2,8%). La fascia riferimento all’indicatore composito definito da
delle piccole imprese, con organici inferiori ai Eurostat: il Digital Intensity Indicator, che dà la
50, si conferma in maggior sofferenza e ciò si misura dell’effettiva digitalizzazione delle im-
riflette in una progressione molto più contenu- prese. Tra i parametri presi in considerazione
ta del valore dei loro investimenti tecnologici sono la presenza di PC connessi, la presenza
(+1,4%, Fig. 29). di un sito Web con o senza servizi avanzati,

Tabella 1 - Dotazioni tecnologiche per dimensioni aziendali 2016 - Valori % su totale imprese
Fonte: ISTAT, Dicembre 2016

Numero addetti) almeno 10 10-49 50-99 100-249 250 e oltre


Connessioni a BL fissa 92,4% 91,8% 96,5% 96,4% 97,9%
Connessioni a BL mobile 63,8% 61,0% 79,8% 87,5% 94,2%
Indice di digitalizzazione alto o molto alto 10,7% 15,2% 20,8% 34,4%
Vendite online 11,0%
Presenza di progetti in area Big data 9,0% 7,7% 14,6% 21,5% 29,8%
Adozione servizi Cloud di livello elevato 7,3% 6,5% 10,3% 14,2% 24,9%

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 43

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l’adozione di Social media, etc. Solo il 10,7% multinazionali attive nel comparto tecnologico
delle imprese con 10-49 addetti si colloca a un e una densità demografica che contribuisce a
livello alto o molto alto dell’indice di digitalizza- mantenere elevati i livelli di spesa. È il caso di
zione; nel caso delle aziende con 250 addetti e Lombardia e Lazio, che sono di fatto i due bari-
più tale percentuale aumenta al 34,4%. centri, economico-politici, dell’Italia.
La presenza di attività di commercio elettronico, Per quanto riguarda gli andamenti del 2016, le
in termini di vendite online, riguarda l’11% delle stime di NetConsulting cube rilevano il maggior
imprese con almeno 10 addetti e il 30,5% delle ritmo di crescita della spesa nel Nord Ovest
aziende con almeno 250 addetti. Le imprese più (+2,3%), e poi nel Nord Est (+1,9%). Centro, Sud
grandi si caratterizzano anche per una quota di e Isole, seppure con un tasso inferiore rispetto
fatturato online, pari al 12,5%, maggiore rispet- alle regioni settentrionali, evidenziano un buon
to a quella ricavata dalle aziende con almeno 10 recupero della spesa in tecnologia, con crescite
addetti che, infatti, risulta pari al 3,1%. pari rispettivamente all’1,5% e all’1,3% (Fig. 30).
L’uso dei Big Data e di soluzioni di Analytics sta I dati esposti sono basati, oltre che sulle in-
diventando sempre più importante. Il 9% delle dagini che NetConsulting cube svolge periodi-
aziende con almeno 10 addetti ha dichiarato di camente presso le aziende utenti nelle diverse
aver avviato progetti in tal senso; la percentuale regioni d’Italia, sulle statistiche di ISTAT relati-
scende al 7,7% fra le imprese più piccole e au- ve ai conti economici territoriali e all’adozione
menta a circa il 30% nella fascia dimensionale delle tecnologie ICT da parte di cittadini e im-
più elevata. prese nelle diverse aree geografiche.

Per quanto riguarda l’adozione di servizi di Le dinamiche economiche per Regione


Cloud Computing, le grandi aziende non si di- Le stime di mercato a livello territoriale sono ef-
stinguono solo per un maggior ricorso ad essi fettuate tenendo conto anche degli indicatori ma-
(49,9%, contro il 20% delle realtà più piccole) croeconomici delle regioni: PIL, valore aggiunto,
ma mostrano anche un utilizzo del Cloud più consumi finali, reddito disponibile, occupazione.
evoluto. In altre parole, le imprese più grandi
non limitano l’uso del Cloud alle aree applica- Secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili, il Nord
tive tattiche (posta elettronica, office automa- Ovest, oltre a essere l’area con i livelli di PIL e di
tion etc.) ma lo estendono anche a quelle più consumi finali più elevati, è anche quella in cui
strategiche (applicazioni business di contabili- questi indicatori hanno registrato le migliori per-
tà, finanza e CRM). L’adozione del Cloud in que- formance di crescita su scala nazionale. Il Nord
sti ambiti riguarda il 25% circa delle imprese Est mostra buoni andamenti soprattutto a livel-
più grandi e solo il 6,5% delle realtà più piccole. lo di occupati e di redditi da lavoro dipendente.
Le aree di Centro, Sud e Isole sono caratteriz-
Consuntivi e previsioni: zate da dinamiche meno positive per tutti i pa-
le aree geografiche rametri considerati, ma in miglioramento, tant’è
che tra il 2014 e l’inizio del 2017, il clima di
L’analisi del mercato digitale italiano per area fiducia delle imprese manifatturiere del Mezzo-
geografica mostra, anche per il 2016, una po- giorno si è mantenuto su livelli mediamente più
larizzazione degli investimenti tecnologici (da elevati rispetto a quelli delle altre aree geografi-
imprese e utenti finali) sul Nord Ovest (38,3% che, con picchi positivi a metà e a fine 2016 (Fig.
della spesa complessiva) e in misura inferiore 31). Ciò ha consentito di stimare per quest’area
sul Centro (23,7%). In queste aree sono le re- un buon recupero degli investimenti tecnologici
gioni in cui tradizionalmente si concentrano nel corso del 2016 e la prosecuzione del trend
le aziende utenti, inclusi gli Enti della PA, le positivo anche per l’immediato futuro.

44 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

capitolo 2.indd 44 14/06/17 13.09


Valori in milioni di euro, variazioni % Figura 30: Mercato
digitale italiano
66.100


2016 10.090,2 15.691,0 15.001,3 25.317,5 per area, 2014-2016
+1,3% +1,5% +1,9% +2,3% +1,8% Valori in milioni di euro,
▲ ▲ ▲ ▲ ▲ variazione %


2015 9.963,0 15.465,8 14.727,0 24.752,2 64.908
Fonte:
+0,2% +1,0% +1,6% +1,2% +1,0% NetConsulting cube, 2017
▲ ▲ ▲ ▲ ▲
64.234


2014 9.948,0 15.314,0 14.502,0 24.470,0

 Sud e Isole  Centro  Nord-Est  Nord-Ovest

C’è però ancora molto da fare visto che, sulla percentuale cala di poco al Centro, al 66% circa,
base degli ultimi dati ISTAT disponibili, il rap- ma ben di più nel Sud e Isole, intorno al 56%.
porto spesa digitale/PIL è pari al 2,7%, molto Per quanto riguarda le imprese, la percentuale
lontano da quello medio nazionale (4%). di realtà con un livello alto o molto alto di di-
gitalizzazione (misurato secondo un indicatore
La penetrazione delle tecnologie composito definito da Eurostat e descritto in
ICT per macroregione precedenza) risulta più alta della media com-
Se si analizza il livello di dotazioni ICT di citta- plessiva nazionale nel Nord Ovest (12,9%) e nel
dini e imprese nelle varie aree geografiche, i Nord Est (12,4%) (Fig. 32). Ciò è coerente con i
dati ISTAT mostrano un uso di Internet partico- dati di dettaglio, rilevati da ISTAT, relativamente
larmente avanzato tra gli utenti finali del Nord alla penetrazione di dotazioni e soluzioni ICT nel-
Italia: in quest’area, la percentuale della popo- le aziende con almeno 10 addetti attive nelle va-
lazione (con più di 6 anni) che ha usato Internet rie macroregioni. Se si esclude l’incidenza dell’u-
negli ultimi 12 mesi si attesta intorno al 67%. La tilizzo di PC e dell’accesso a Internet, che infatti

115 Figura 31: Fiducia


delle imprese
manifatturiere:
110 a livello nazionale
e per macroregione
105 Fonte:
ISTAT, Marzo 2017

100

95

90
genn. 2014

genn. 2015

genn. 2016

genn. 2017

mar. 2017

 Italia  Nord Ovest  Nord-Est  Centro  Mezzogiorno

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 45

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non mostra scostamenti significativi tra le im- attività con l’utilizzo di PC e attraverso la con-
prese delle diverse aree del territorio nazionale, nessione a Internet appare fortemente influen-
l’analisi degli altri parametri evidenzia divari piut- zata dalla tipologia di attività svolta che, a sua
tosto rilevanti tra il Nord e il Sud Italia (Tab. 2). volta, dipende in modo significativo dall’area
Le realtà del Nord mostrano generalmente un geografica presa in considerazione. Ciò spiega
approccio più evoluto nei confronti della tec- il motivo per cui la percentuale di aziende con
nologia. In queste aziende è, infatti, maggiore addetti più informatizzati risulta molto alta an-
la penetrazione di connessioni in banda larga, che nel Centro, dove le attività sono fortemente
sia mobile che fissa, la presenza di siti Web polarizzate nell’ambito pubblico e in comparti
aziendali, l’utilizzo di canali online e la presenza industriali, le cui attività sono generalmente
di attività di commercio elettronico così come supportate dall’adozione di strumenti ICT. Al
l’adozione di servizi di Cloud Computing. In tutti contrario, la percentuale è piuttosto ridotta nel
questi casi, è evidente che l’utilizzo di dotazio- Nord Est e in misura particolarmente rilevante
ni tecnologiche non è tattico ma, al contrario, anche nel Sud e Isole dove prevalgono attività
risponde a precisi obiettivi aziendali, come ad riconducibili alla filiera agroalimentare e ai ser-
esempio la ricerca di maggiore velocità e time vizi turistici e, più in generale, alle persone.
to market, l’esigenza di aumentare il successo
delle strategie commerciali e il bisogno di razio- Al di là di questi dati, va poi considerata l’esi-
nalizzare l’infrastruttura IT e il parco applicati- stenza di Piani Regionali volti a favorire la mag-
vo, in modo da contenerne i costi di gestione e gior diffusione delle tecnologie ICT fra imprese
incrementarne l’efficacia. e cittadini, che possono sostenere la spesa.
Inoltre, nelle aziende del Nord, in particolare Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria sono solo
nel Nord Ovest il supporto delle tecnologie ap- alcune delle Regioni che hanno reso disponi-
pare tendenzialmente più radicato. Ne è una bili online le loro agende digitali. Tra le altre si
prova il fatto che nel Nord Ovest, la percentuale segnalano Piemonte, Emilia Romagna e Puglia.
di aziende in cui gli addetti utilizzano PC, an-
che connessi a Internet, con una cadenza al- Industria 4.0: impatto
meno settimanale appare superiore alla media sulla crescita del mercato digitale
nazionale. In questo caso, tuttavia, l’esigenza
degli addetti aziendali di supportare le proprie La trasformazione dei processi core business

Figura 32:
Uso di Internet Nord Ovest 67,7% Nord Ovest 12,9%
nella popolazione
Italiana e livello
Nord Est 66,9% Nord Est 12,4%
di digitalizzazione
delle imprese Italiane
per area geografica Centro 66,4% Centro 10,9%
Valori in milioni di euro,
variazione %
Sud 55,9% Sud 9,6%
Fonte: e Isole
ISTAT, Dicembre 2016
Isole 55,7%

 Persone di 6 anni e più che hanno usato Internet negli ultimi 12 mesi
 Aziende con almeno 10 addetti con indice di digitalizzazione alto o molto alto

46 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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Tabella 2 - Le tecnologie ICT nelle imprese attive con almeno 10 addetti per macroregione, Anno 2016 - Fonte: ISTAT, 2017
Indicatori: percentuale su totale imprese e addetti Italia Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno
Imprese che utilizzano il computer 99,2 99,0 99,5 99,2 99,2
Imprese che hanno accesso a internet 98,2 98,3 98,4 97,4 98,8
Imprese che hanno accesso a internet 94,2 94,8 96,0 92,5 92,2

Imprese che hanno accesso a internet, Banda larga mobile (almeno 3G come
per tipo di connessione ad esempio UMTS, CDMA2000, HSDPA) 63,8 68,5 66,7 59,3 56,2
(valori percentuali) Banda larga fissa (DSL e altra fissa in banda larga) 92,4 93,1 94,2 91,1 90,1
Imprese che hanno un sito web/home page o almeno una pagina su Internet 71,3 77,0 77,6 64,5 60,0
Imprese che hanno effettuato vendite e/o acquisti on-line nel corso dell’anno precedente 45,5 50,5 49,8 38,5 38,2
Imprese attive nell’e-commerce (vendita on-line via web e/o sistemi di tipo EDI) 11,0 10,7 12,0 9,5 11,8
Imprese attive nell’e-commerce l’anno prima (acquisto on-line via web e/o sistei di tipo EDI) 40,9 46,1 45,5 34,4 32,5
Addetti che utilizzano computer almeno una volta la settimana 48,4 50,4 47,9 55,4 32,8
Addetti che utilizzano computer connessi a Internet almeno una volta la settimana 42,6 44,0 41,2 50,8 28,1
Imprese che acquistano servizi di Cloud Computing 21,5 23,1 23,9 19,3 17,7

delle aziende manifatturiere in chiave digitale Germania e Stati Uniti: gli Usa più orientati alla
e innovativa è un tema di portata globale. È un digitalizzazione e alle piattaforme collaborative,
fenomeno comunemente definito Industria 4.0, la Germania più concentrata sull’automazione e
termine utilizzato per la prima volta in Germania l’innovazione della fabbrica e dell’industria. L’U-
(Industrie 4.0) alla Fiera di Hannover nel 2011 nione Europea ha da subito sposato l’approccio
e che evoca la quarta rivoluzione industriale, tedesco con l’obiettivo, secondo il Piano Oettin-
dopo quella delle macchine a vapore, delle ger, di riportare il PIL generato dal tessuto in-
macchine elettriche e dell’automazione. dustriale dell’area UE al 20% entro il 2020 (nel
Paesi precursori in questo ambito sono stati 2014 era fermo al 15%). In questo contesto si

Inziative Europee - Iniziative Nazionali - Iniziative Regionali

UNIONE EUROPEA
Figura 33:
ICT Innovation for Manufacturing SME Panoramica sulle
Smart Anything Everywere
Digital Sector Public-Private Partnerships
principali iniziative
Vanguard europee
di Industria 4.0
Fonte:
REGNO UNITO Commissione Europea, 2017
Innovate UK
High Value Manufaturing Catapult
EPSRC Manufacturing the Future
Action Plan for manufacturing
BELGIO POLONIA
Made Different Innomed
Flanders Make Minds Innolot
Marshall 4.0 CuBRU
FRANCIA Biostrateg
Nouvelle France Industrielle GERMANIA
Industrie du Futur Plattform Industrie 4.0
Transition Numeririque Mittelstand 4.0
Le Programme Smart Srvice world
des Investissement d’Avenir Autonomik fur Industrie 4.0
Plan Industrie île de France ITS OWL
ITALIA Allianz Industrie.4.0
Indutria 4.0 (e IoT) SVEZIA
Fabbrica Intelligente Produktion 2050
Fabbrica intelligente Lombardia PAESI BASSI
SPAGNA Smart Industry
Industria Connectada 4.0
Basque Industry.4.0

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 47

capitolo 2.indd 47 14/06/17 13.10


WL
Figura 34:
L
Connected
Cube security
X
M3
products
Le tecnologie incluse
nel perimetro d U
Connected

u
u
Industria 4.0 products
duv Augmented
1 4 4

N
4 4 2925 4 4
5156 2925

Internet
2925
8367 5156

8
5156
0719 8367

3D realitu
8367

Fonte:
0719 3635 0719
3635 555 3635

boadband
555 555

NetConsulting cube, 2017 Wearables


X
Big data
& analytics
Z Internet
of things
0 Cloud
computing
Autonomous Robot Droni/advanced
manufacturing solutions

collocano le numerose iniziative nazionali nate informazioni dalle macchine, creare alert, e
negli ultimi due anni (Fig 33). trasferire azioni;
• Connected Product. Sono tutti gli oggetti con-
Industria 4.0. include diversi ambiti tecnologici, nessi e che possono dialogare tra loro o con
o infrastrutturali abilitanti (Fig. 34). applicazioni. I connected product all’interno
• Connessione alla rete. Permette ai macchi- della fabbrica sono tutti i macchinari dotati di
nari di inviare i dati e le informazioni per de- sensori, di plc o computer di bordo. Rientrano
finire azioni e abilitare funzionalità: manuten- in questo ambito anche i prodotti finali che
zione predittiva, individuazione e correzione possono inviare dati e informazioni al produt-
dei malfunzionamenti, riduzione delle scorte. tore per il loro miglioramento o aggiornamento;
Spesso queste azioni avvengono in real time • Cybersecurity, che coinvolge tutti elementi
o near real time; architetturali;
• Cloud Computing. È alla base del cyber space • Additive Manufacturing/stampanti 3D. Sono
e del digital twin ovvero della rappresentazio- oggetto di impiego crescente non solo nel ra-
ne virtuale dell’ambiente fisico della fabbrica pid prototyping ma anche nella produzione. Si
e della supply chain, oltre a essere la sede di sta assistendo all’evoluzione verso stampan-
dati e piattaforme IoT; ti 4D e 5D e all’incontro tra bracci robotici e
• Internet of Things (IoT) e Internet Industrial, stampanti 3D;
che permettono, tramite sensori, gateway, • Realtà Virtuale e Aumentata, spesso in as-
protocolli sicuri, data layer, di raccogliere sociazione a wearables, per consentire agli
addetti di ricevere informazioni in tempo re-
ale, realizzare attività guidate ed effettuare

“Ora anche l’Italia controlli in estrema sicurezza;


• Big Data e Analytics: questa componente
ha un programma Industria 4.0” sarà quella in maggiore crescita nel medio

48 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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lungo periodo in ambito dell’Industria 4.0, in chinari e impianti connessi e relativi software
particolare grazie al machine learning e al co- e servizi di gestione, supporto alla creazione
gnitive computing; di nuove competenze all’interno della scuola e
• Autonomous Robot, Droni, Advanced Manu- costituzione di competence center e Innovation
facturing Solutions. Sono le componenti har- Hub, stimolo allo sviluppo delle infrastrutture
dware avanzate e connesse che abilitano la abilitanti necessarie, strumenti pubblici a sup-
fabbrica intelligente. porto del Piano (Fig. 35).
All’inizio del 2017 è avvenuto un altro passag-
L’intelligenza della fabbrica sta crescendo a gio importante: la pubblicazione della Guida
ritmi serrati: solo nel 2019 secondo l’Interna- agli incentivi del super e iperammortamento
tional Federation of Robotics verranno immessi previsti nel Piano per gli investimenti in mac-
sul mercato tedesco 1,4 milioni di cobot, i ro- chinari di nuova generazione, robotica, additive
bot di ultima generazione, collaborativi grazie manufacturing, sistemi automatizzati, sistemi
all’intelligenza artificiale. di interazione uomo macchina. Gli incentivi fi-
In Italia, l’attenzione ai temi Industria 4.0 è cre- scali sono validi vino al 31 dicembre 2017 con
sciuta molto durante il 2016, e crescerà ancora una proroga fino a giugno 2018, con l’obbligo
nel 2017. di versare un anticipo del 20% del costo entro
Nel 2016, l’accelerazione è venuta dalla pre- il 2017. Inoltre, con un decreto emesso a fine
sentazione del Piano Nazionale Industria 4.0 da 2016 è stata prorogata al 31 dicembre 2018
parte del Ministro Calenda, che nel dicembre la presentazione delle domande per la Nuova
scorso è stato recepito all’interno della Legge Sabatini, che prevede un contributo maggiorato
di Stabilità. Il Piano prevede diverse linee di per la realizzazione di investimenti in tecnologie
azione: stimolo agli investimenti in nuovi mac- digitali.

AZIONI OBIETTIVI
Figura 35:
Investimenti innovativi Il piano nazionale
- incentivi a investimenti privati e alla spesa in R&S e innovazione • + 10 mild€ di investimenti privati per Industria4.0
- rafforzamento dell’ecosistema finanziario/VC e delle start-up • + 11,3 mld€ di spesa R&S&I
- iper e super-ammortamento • + 2,6 mld€ di investimenti Fonte: NetConsulting cube
early-stage su Ministero Sviluppo
Economico
Competenze:
- diffusione cultura Industria 4.0: scuola digitale e alternanza • 200.000 studenti universitari coinvolti
scuola-lavoro • 3.000 manager specializzati
- sviluppo skill: percorsi scolastici e universitari, su Industria 4.0
cluster e dottorati, • +100% iscrizioni a istituti
Competence Center e Digital Innovation Hub su temi Industria 4.0
• 1.400 dottorati di ricerca

Infrastrutture abilitanti • entro 2020, 100%


- Piano Banda Ultra larga • aziende coperte a 30Mbps
- Definizione di standard e criteri di interoperabilità IoT • entro 2017, 50% aziende a 100Mbps
• 6 consorzi in ambito standard
IoT a partire da 2017

Strumenti pubblici di supporto • + 0,9 mld€ al, Fondo Centrale


- Garanzia di investimenti privati, supporto a investimenti innovativi di Garanzia
- Rafforzamento e innovazione del presidio di mercati internazional • + 1 mld€, contratti di sviluppo
- Supporto allo scambio salario-produttività/contrattazione aziendale su I40
• 0,1 mld€, investimento
su catene digitali di vendita
(Piano Made in Italy)

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 49

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Figura 36: Valori in milioni di euro, variazioni %
Il mercato italiano


di Industria4.0 2016 799,4 1.032,0 1.831,4
+18,2%
Valori in milioni di euro, ▲
variazione %


2015 669,3 879,9 1.549,0
Fonte:
+20,1%
NetConsulting cube, 2017


2014 550,0 740,1 1.290,2

Prodotti e Servizi ICT Sistemi Industriali


• Realtà Aumentata • Advanced Manufacturing
• Software di Simulazione Solution (es. Robot)
• Horizontal/Vertical Integration(RFID e System Integration dedicata) • Additive Manufacturing
• Industrial Internet (IoT)
• Cloud (soluzioni SaaS SCM, SaaS Engineering e Iaas Server e Storage)
• Cyber Security  Prodotti e Servici ICT
• Big Data - Analytics - Machine Learning  Sistemi Industriali

È evidente dunque il motivo per cui l’attenzione rette in una finestra temporale che attualmente
delle aziende al tema è molto elevata, così co- è di 12 mesi.
me lo è il timore di prendere decisioni non cor- Secondo recenti indagini svolte da NetConsul-
ting cube, solo il 22% delle aziende manifatturie-
re non ha in corso riflessioni sul tema Industria
4.0, mentre circa il 50% sa che deve affrontare
Figura 37: Industria NOW IN FIVE YEARS
la tematica anche se non lo ha ancora fatto e
4.0 nel mondo: livello
di adozione attuale 45% Electronics 77% il 28% è già operativo su un piano aziendale.
e a 5 anni per settore Chi ha in corso riflessioni o attività oggi sta
Fonte: 32% Aerospace and Defense 76% concentrando l’attenzione sui macchinari e
Industry4.0: bui sugli impianti connessi oltre che sull’Additive
Manufacturing, tutti aspetti che in quanto har-
35% Industrial Manufacturing 76%
dware godono della maggiorazione del 150%
del valore ammortizzabile. Seguono investi-
32% Chemicals 75%
menti nel Cloud, nei Big Data e Analytics e nelle
piattaforme IoT, che sono un fattore abilitante
38% Forest: Products, Paper, Pkg. 72% dell’interconnessione dei sistemi e della rac-
colta e utilizzo dei dati dai macchinari e dalla
28% Trasportation and Logistics 71% produzione.
Tuttavia occorre sottolineare come in generale
30% 69% vi sia un’incertezza diffusa su come indirizzare
Engineering and Costruction
gli investimenti, da imputare principalmente a
41% 65% barriere di tipo culturale oltre che tecnologiche:
Automotive
parco macchinari installato obsoleto (quasi
31% 62% 13 anni l’età media secondo UCIMU) e basse
Metals
competenze interne su tematiche tecnologiche

50 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 Il Digitale in Italia 2017

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all’avanguardia (come ad esempio la carenza di la crescita del PIL nel 2035 in Italia potrebbe
data scientist). passare dall’1% all’1,8%.
Un altro aspetto importante da considerare è Industria 4.0 impatterà sullo stesso concetto
poi quello dell’impatto di Industria 4.0 sui mo- di fabbrica inteso oggi: l’evoluzione sarà da ca-
delli organizzativi, sui processi e, come già sot- tene produttive ancora relativamente rigide a
tolineato in precedenza, sulle competenze. sistemi di produzione flessibili e rimodulabili a
Nel 2016, il mercato italiano Industria 4.0 (Fig. seconda delle esigenze e delle richieste (anche
36) ha raggiunto 1.831 milioni di euro, in cre- in termini di evoluzione dei prodotti) del mer-
scita del 18,2%. Non è incluso nel perimetro cato. Industria 4.0 impatterà inoltre sull’intera
della stima l’intero valore dei nuovi macchinari filiera logistica e dunque sulle relazioni tra le
se non rientrano in soluzioni avanzate e roboti- aziende e i rispettivi partner e fornitori.
che, e quando questa condizione non sussiste In questo quadro Industria 4.0 potrebbe avere
si include solo la componente hardware (es. un impatto positivo sul sistema Paese, riducen-
sensori, chip e schede) e il software di con- do l’offshoring che alcune aziende hanno attua-
nessione. Non sono incluse altresì le soluzioni to per godere dei benefici dei paesi con minore
MES, PLC e SCADA. costo del lavoro: una fabbrica più intelligente
La componente che cresce maggiormente è ed efficiente - che riduce gli scarti e gli errori di
quella dei sistemi industriali connessi e intel- produzione, ottimizza i consumi energetici e al-
ligenti (+19,4%) che includono: l’Additive Manu- loca in modo corretto la manodopera - permet-
facturing, le stampanti 3D per il digital protot- te di creare i margini per riportare all’interno le
yping e il rapid manufacturing, e le Advanced attività esternalizzate e dunque per governare
Manufacturing Solution che sono rappresenta- in toto i processi core e strategici.
te dai sistemi industriali già connessi e i sistemi La penetrazione di Industria 4.0 nei diversi set-
robotici o automatizzati. In questo caso, quindi, tori ha preso il via dal comparto della meccatro-
si fa riferimento solo a una parte dell’intero par- nica/produzione di impianti, in Italia rappresen-
co di macchinari e impianti installati in Italia. tata da aziende leader nei rispettivi ambiti di
La componente dei prodotti e servizi ICT che specializzazione (impianti per il tessile, per il le-
cresce del 17,3% è composta da diverse voci, gno, per il confezionamento) e con forte presen-
che sono (in ordine dimensionale decrescente): za internazionale: sono stati loro i first mover,
Industrial Internet, Cloud, Cybersecurity, Big facendo leva sulla tecnologia per offrire ai clien-
Data e Analytics, sistemi e servizi per integra- ti nuovi modelli di business e di servizio (ad es.
zione orizzontale e verticale, software di simu- la manutenzione remota e predittiva). Un altro
lazione in 3D e la realtà aumentata e virtuale. settore particolarmente evoluto è l’automotive,
Nel mercato dell’Industria 4.0 ci si attende una seguito dall’alimentare, quest’ultimo soprattut-
forte crescita dell’Intelligenza Artificiale e del- to per il tema della filiera e della tracciatura.
la componente dei robot collaborativi (cobot),
con un impatto a breve termine sull’impiego di Più arretrati i comparti della meccanica di ba-
addetti nel settore. Tuttavia nel medio termi- se. In termini evolutivi, la situazione in Italia
ne queste componenti potrebbero portare alla potrebbe essere coerente con quella descritta
creazione di nuovi posti di lavoro a maggiore da diversi analisti internazionali, con un livello
produttività: secondo il recente Accenture Insti- di adozione maggiore nell’industria elettronica,
tute for High Performance, grazie all’intelligen- nella difesa e aerospazio, nel manifatturiero in
za artificiale applicata alle aziende industriali, genere e nel chimico (Fig. 37).

Il Digitale in Italia 2017 Il Mercato Digitale italiano 2016-2019 51

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Esperienze
di Trasformazione
Digitale in Italia

La Trasformazione Digitale delle aziende la fanno


le visioni e le persone. I percorsi differiscono
a seconda del settore e del contesto di riferimento.
Ma fra le diversità ci sono molti elementi comuni
a tutte le esperienze più significative.
Per questo è importante dar voce a chi le anima
e le sostiene.
Una serie di Focus Group cui hanno partecipato
più di 50 fra CIO e CXO di aziende top e medio
grandi fa emergere i tratti fondamentali delle
esperienze avviate in Italia, evidenziando i risultati
e i fattori di freno e di spinta. Sono testimonianze
eterogenee, ma che convergono tutte su un punto:
oggi la vera sfida è fare della Trasformazione
Digitale la strategia di fondo dell’azienda.

52 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

capitolo 3ok.indd 52 14/06/17 13.10


Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 53

capitolo 3ok.indd 53 14/06/17 13.46


La Trasformazione (CIO e DIrettori IT di organizzazioni Top e Medio
Grandi) nel mese di febbraio 2017. In totale la
Digitale vista dai CiO survey ha avuto 84 rispondenti, di cui 55% Chief
Information Officer o Direttori IT, 24% IT mana-
Obiettivi e struttura del Panel
ger e 21% COO/CTO/CISO. Le imprese con fat-
e dei Focus Group
turato maggiore di 250 milioni di euro sono se-
Questa sezione esplora le roadmap di Trasfor-
de di lavoro per l’84% dei rispondenti, mentre
mazione Digitale delle imprese. Lo fa attraver-
il restante 16% appartiene a imprese con fat-
so la comprensione di “come” le organizzazioni
turato tra 100-250 milioni di euro. Diversificato
stanno declinando i progetti e gli investimenti
il mix di settori di provenienza, anche se rela-
in tecnologie e abilitatori digitali e dei primi ri-
tivamente più concentrato nel privato (Fig. 1).
sultati raggiunti.
In una prima fase, di ricerca quantitativa attra-
Per evidenziare i percorsi che più contribuisco-
verso un questionario online diretto alla com-
no alla Trasformazione Digitale si è seguito un
munity CIONET Italia, sono stati individuati i
approccio su cinque direttrici principali: Proces-
percorsi di Trasformazione Digitale prevalenti
si Operativi, Organizzazione, Customer Expe-
nel segmento delle aziende top e medio grandi.
rience, Supply Chain e Modello di Business. Il
In una seconda fase, di ricerca qualitativa at-
presupposto comune a tutte le direttrici e che
traverso cinque Focus Group dedicati, si è ana-
le differenzia dai semplici interventi di migliora-
lizzato come vengono condotti e quali risulta-
mento della produttività, è l’utilizzo di un mix di
ti generano i progetti di Cybersecurity, Cloud
tecnologie e/o paradigmi tecnologici emergen-
Computing, Mobile e Customer Experience, Big
ti: Digital Enabler. L’assunto è che la Trasforma-
Data e Analytics e Internet of Things, sempre
zione Digitale ha un percorso non predefinito,
nelle organizzazioni (imprese o Enti) top e me-
ma che per ogni organizzazione si determina
dio grandi in Italia.
in funzione di una molteplicità di condizioni, da
Figura 1:
Composizione del quelle competitive di settore a quelle organizza-
Panel
Panel per settore Le direttrici d’investimento e le iniziative tecno-
tive e culturali.
d’appartenenza Lo scenario individuato per i prossimi 12 mesi
logiche sono state studiate attraverso una sur-
Fonte: Nextvalue© I Survey dà indicazione dell’attrattività degli investimen-
“La Trasformazione Digitale vey online presso la community CIONET Italia
vista dai CIO”, 2017 ti negli ambiti tecnologici (attraverso la Matrice
di Attrattività), le aree applicative coinvolte nei
progetti, e le direttrici di trasformazione in cui le
Industria manufatturiera  13% iniziative in corso sono collocate.
20%
Banche e Finanza  La Matrice di Attrattività (Fig. 2) posiziona la
Utility  presenza di investimenti nel breve termine nei
Assicurazioni  diversi ambiti tecnologici (percentuale di azien-
3% 13%
PAC  de che hanno indicato gli ambiti di investimento
Trasporti e Logistica  3% nei prossimi 12 mesi) e il grado di priorità - ri-
Retail  4% levanza da 1 (bassa) a 3 (alta) - assegnata allo
Automotive  specifico investimento rispetto agli altri in por-
Telco & Media  5% tafoglio. Nel quadrante in basso a sinistra, chia-
Food  11%
mato di Enigma), si collocano gli investimenti a
5%
Sanità  bassa frequenza e priorità di investimento. Po-
PAL  6% 9% trebbero riferirsi ad aree di scarso interesse in
8%
assoluto come in opposto ad aree che sono an-
Valori percentuali sul totale dei rispondenti (84) cora terreno di pochi early adopter. Il quadrante

54 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

capitolo 3ok.indd 54 14/06/17 13.10


61%

NICCHIA ALTO POTENZIALE

Mobile / Collaboration
Cybersecurity
Internet of Things
Cloud Computing (SaaS)
Priorità media nel Panel

mPayment eCommerce /
Additive Manufacturing / 3D Printing mCommerce Cloud Computing (IaaS, PaaS, XaaS)
1,7
Intelligenza artificiale Big Data & Analytics
Digital Marketing / Social Business
Robotics
Open Data
Augmented Reality Cognitive Computing
Blockchain
ENIGMA DIFFUSIONE
Intenzione media nel Panel

in alto a sinistra, denominato Nicchia, identifica • Cybersecurity; Figura 2: Matrice


gli investimenti che sono ancora appannaggio • Cloud Computing; di Attrattività:
intenzioni e priorità
di pochi, ma con elevata priorità. Il quadrante • Mobility, nelle accezioni di Enterprise Mobility
d’investimento
in alto a destra, denominato di Alto Potenziale, e Collaboration per progetti rivolti all’interno – Progetti per la
raccoglie le aree che riscuotono alto interesse delle organizzazioni, e di Mobile Consumer Trasformazione
e alta priorità. Il quadrante in basso a destra, per progetti rivolti alla clientela finale; Digitale
di Diffusione, con elevata frequenza e bassa • Big Data e Analytics, con approfondimenti su Fonte:
Nextvalue© I Survey
priorità, denota le aree di investimento mature, eventuali iniziative di Open Data e Cognitive “La Trasformazione
ormai ritrovabili nella maggior parte delle orga- Computing; Digitale vista dai CIO”, 2017
nizzazioni. • Internet of Things, con approfondimenti in
ambito Impresa 4.0 e sulle iniziative di Intelli-
Focus Group genza Artificiale.
Lo strumento di ricerca utilizzato per racco-
gliere i punti di vista e le esperienze dei CIO Ai Focus Group sono stati invitati i Decisori IT
è quello della ricerca qualitativa tramite Focus delle aziende top e medio grandi (a capitale pub-
Group di tipo semistrutturato, con l’obiettivo di blico o privato) ed Enti Pubblici/Ministeri che
cogliere diversità, criticità e dinamiche delle ri- hanno condotto nel 2016, o hanno avviato nel
spettive esperienze, ma senza alcuna pretesa 2017, un progetto in uno dei cinque ambiti tecno-
di esaustività o di rilevanza statistica. logici in esame. In totale hanno partecipato 28
I Focus Group sono stati organizzati e condotti tra Chief Information Officer, Direttori IT, Chief
da Nextvalue in collaborazione con CIONET Ita- Information Security e Chief Security Officer,
lia, nei mesi di marzo e aprile 2017. e figure equivalenti, suddivisi in cinque gruppi
indipendenti e di numerosità variabile: da quat-
I Focus Group hanno esplorato “come” le im- tro a sei partecipanti per singolo Focus Group.
prese, top e medio grandi in Italia, hanno con-
dotto o stanno conducendo i progetti, in uno Gli incontri si sono svolti presso la sede di Mi-
dei seguenti cinque macro ambiti tecnologici: lano di Nextvalue e CIONET Italia e sono stati

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 55

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Figura 3:
11% 2% 14% 5% 18% 9% 2% 14% 2% 5%
Distribuzione R&S
percentuale dei
progetti e delle 18% 13% 22% 18% 11% 2% 2% 4%
tecnologie nelle aree Admin/Finanza
applicative aziendali.
Fonte: Nextvalue© I Survey 22% 13% 6% 4% 21% 10% 2% 4% 3% 3%
“La Trasformazione Digitale IT
vista dai CIO”, 2017
20% 7% 15% 2% 12% 20% 12% 2%2%
Supply Chain

9% 3% 19% 22% 14% 16% 5%


Produzione
Cloud Computing (IaaS,PaaS) 
Cloud Computing (SaaS)  15% 10% 11% 1% 10% 13% 3% 13% 2%4%
Big Data e Analytics  Operation
Open Data  9% 17% 14% 1% 5% 15% 11% 2% 2%2%
Cybersecurity  Sales
Mobile / Collaboration 
8% 16% 16% 1% 4% 12% 18% 3% 3% 3%
Digital Marketing / Social  Marketing
Business
IoT  13% 35% 6% 17% 21% 4% 4%
Cognitive Computing  HR
IA  20% 21% 1% 4% 15% 25% 4% 1% 1% 1%
Collaboration/Mail
Risposte alla domanda: a quali funzioni e/o aree applicative aziendali sono destinati i progetti implementati dalla sua azienda negli
ambiti tecnologici indicati? - Risposte multiple per aree applicative e per ambiti tecnologici.

moderati da Nextvalue sulla base di una traccia senza alcuna sovrapposizione di partecipanti
di lavoro predefinita e suddivisa nei seguenti tra un Focus Group e l’altro. Le evidenze ripor-
moduli tematici: tate non possono essere considerate esaustive
- ruolo e attori della Trasformazione Digitale in in tutto o in parte delle tematiche affrontate e
azienda; non hanno rilevanza statistica. Nulla può esse­
- caratteristiche dei progetti; re ascritto a un singolo partecipante, alla sua
- gestione operativa; organizzazione o al suo settore di riferimento.
- criticità; Nextvalue assicura e garantisce il pieno anoni-
- impatto e benefici; mato sulle opinioni e sulle informazioni di pro-
- bilancio e considerazioni sui risultati ottenuti getto fornite dai partecipanti ai Focus Group.
e prossimi sviluppi.
Panel: le principali evidenze
Pur mantenendo la stessa struttura nella trac-
cia del questionario, ogni discussione è stata Intenzioni e Priorità d’investimento
animata con domande riferite specificamente L’indagine sui percorsi di investimento presso
alle aree tematiche in oggetto. il Panel (84 CIO di organizzazioni top e medio
grandi) conferma che i percorsi della Trasforma-
Ogni Focus Group ha condotto i lavori in manie- zione Digitale incrociano tutti i Digital Enabler
ra indipendente e in momenti temporali diversi più significativi: Cloud, Mobility/Collaboration,

56 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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Cybersecurity, Big Data e Analytics, IoT. È quan- Chain e Operation, e la selettività di Big Data e
to evidenzia la “Matrice di Attrattività” popolata Analytics, presenti soprattutto nelle aree Mar-
con le risposte del Panel, che individua cinque keting, Produzione e Ricerca e Sviluppo.
diversi gruppi o tipologie di investimento, ri- Con riguardo alle aree progettuali a maggiore
guardanti: trasversalità, spiccano:
• Ambiti ad Alto Potenziale, a diffusione e prio- • l’omogeneità della distribuzione su più funzio-
rità nettamente maggiori della media, che ni aziendali dei progetti di Cybersecurity, dal-
comprendono Cybersecurity, Mobility e Col- la Funzione IT (21%) alla Ricerca e Sviluppo e
laboration interna, Cloud Computing (SaaS, Amministrazione e Finanza (18%);
PaaS, IaaS) e Big Data e Analytics. Sono aree • la modalità di diffusione dei progetti Mobi-
cardine della Trasformazione Digitale, al top le, che riflette gli obiettivi di aumento della
dell’agenda di 9 su 10 aziende del Panel; produttività attraverso la fornitura di dispo-
• Ambiti Prioritari ma non egualmente diffusi, sitivi digitali alla forza vendita e al supporto
in fase meno avanzata di sviluppo nel ciclo tecnico, che trova concentrazione negli am-
di vita della Trasformazione Digitale, e corri- biti Mail/Collaboration (25%), Risorse Umane
spondenti ai progetti di Internet of Things; (21%), Supply Chain (20%);
• Ambiti Maturi con carattere di “diffusione”, • l’avanzata del Cloud Computing in ambiti fun-
come Digital Marketing, Mobile Consumer zionali core e strategici, dopo un prolungato
App, e Social Media, i cui cicli di investimen- periodo di diffusione selettiva in area Mail/
to durano ormai da qualche anno. Per prossi- Collaboration. Nelle accezioni Iaas e PaaS
mità, anche quello dei Mobile Payment può trova diffusione nella stessa Funzione IT
essere considerato in questo gruppo, pur ri- (22%), nelle aree di Collaboration (20%), Sup-
entrando in un diverso quadrante; ply Chain (20%), Amministrazione e Finanza
• Ambiti di Prima Adozione, attinenti alle tec- (18%) e Risorse Umane (13%), mentre in mo-
nologie che hanno appena cominciato a in- dalità SaaS trova diffusione nelle aree Risor-
fluenzare lo scenario della Trasformazione se Umane (35%), Collaboration (21%), Vendi-
Digitale, e che sono quelli di Blockchain, Ro- te (16%), Marketing (17%) e Operation (10%).
botics, Augmented Reality appena entrati sul
mercato, unitamente a Intelligenza Artificiale, Gli ambiti strategici delle iniziative
Cognitive Computing e Machine Learning, ti- di Trasformazione Digitale
picamente in progetti pilota; Le iniziative di Trasformazione Digitale attese
• Ambiti di Nicchia (elevata priorità ma limitata a breve termine si caratterizzano anche per di-
diffusione), che sono Additive Manufacturing versi ambiti strategici di intervento (Figura 4).
e 3D Printing specifico di settore. • Processi Aziendali, ritenuti d’ambito strate-
gico prioritario per l’82% dei rispondenti at-
Gli ambiti applicativi traverso molteplici attività: ridisegno dei pro-
della Trasformazione Digitale cessi operativi core per migliorare efficacia,
Se le “tappe” dei percorsi di trasformazione efficienza e qualità; miglioramento della go-
toccano significativamente per diffusione e vernance tramite la digitalizzazione o la ridu-
priorità tutti i Digital Enabler, è tuttavia diver- zione della durata dei cicli operativi; ricerca di
sificata la destinazione dei progetti per singole agilità e introduzione di dinamiche security by
funzioni o aree applicative aziendali (Figura 3). design. La ridefinizione dei processi aziendali
Alla maggiore trasversalità di Cloud Compu- è infatti requisito o obiettivo dei progetti di
ting, Cybersecurity e Mobile e Collaboration, Trasformazione Digitale attraverso tutti i pa-
si oppongono la focalizzazione dei progetti IoT, radigmi tecnologici.
circoscritti nelle funzioni Produzione, Supply • Customer Experience. Con il 66% dei rispon-

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 57

capitolo 3ok.indd 57 14/06/17 13.10


82% re Smart Working e Collaboration e, in senso
Processi più ampio, anche tutte le attività e i processi
di riconversione delle competenze (reskilling)
66%
non più in linea con gli obiettivi e le necessità
Customer Experience del business.
42% • Portafoglio offerta. Per il 34% dei rispondenti
Protezione e messa in sicurezza di dati e informazioni le iniziative digitali a piano incrociano obiet-
tivi legati all’ampliamento dell’offerta di pro-
34%
dotti e servizi e all’introduzione di nuove mo-
Organizzazione
dalità di vendita, anche “as a service”. Tende
34% a diffondersi la scelta di perseguire il model-
Ampliare l'offerta di prodotti e servizi lo di business degli incumbent digitali verso
29% un’economia dei servizi, ovvero di inseguire il
Ecosistema di filiera proprio Amazon o Uber di riferimento, trami-
te l’offerta di nuovi prodotti e servizi sempre
più nati dall’intersezione tra mondo digitale e
Risposte alla domanda: Con riferimento ai prossimi 12 mesi,
quali sono gli ambiti prioritari che la sua organizzazione inten- mondo fisico.
de indirizzare attraverso le iniziative di Trasformazione Digitale
avviate? • Ecosistema di filiera. Ancora limitato, con
solo il 29% di rispondenti, è l’interesse verso
l’ecosistema di filiera. In quanto abilitatore di
Figura 4: What’s denti include i progetti volti a comprendere e nuove forme di comunicazione e interazione
next. Gli ambiti anticipare i bisogni della clientela, ad arricchi- tra individui e strutture complesse, il proces-
prioritari per le
re il contatto diretto e a sviluppare strategie so di Trasformazione Digitale vede nell’eco-
iniziative di
Trasformazione omni e multi canale per agire su tutti i punti sistema di filiera una delle sue direttrici fon-
Digitale. di contatto. I progetti di Big Data e Analytics damentali. In tale ambito sono ricomprese
e di Mobile rivolti al consumatore s’inserisco- attività come il rendere efficiente il flusso
Valori percentuali sul
totale dei rispondenti (84). no pienamente in questa direttrice. d’informazioni all’interno della filiera e la sua
Risposte multiple • Cybersecurity. Il 42% dei rispondenti ha a struttura, potenziare la collaborazione tra i
Fonte: piano progetti per la protezione e messa in player dell’ecosistema e allineare la sicurez-
Nextvalue© I Survey
“La Trasformazione Digitale sicurezza di dati e informazioni rilevanti. Per za e la protezione dei dati e delle informazioni
vista dai CIO”, 2017 almeno un anno l’attenzione su questa diret- a monte e a valle. Il Panel sembra suggeri-
trice sarà l’adeguamento a normative euro- re una concatenazione temporale della pro-
pee, come il Regolamento europeo in materia gettualità digitale, dapprima focalizzata sul
di protezione dei dati personali (GDPR), o la contesto interno e i clienti e quindi sempre
Direttiva NIS (Network and Information Secu- più aperta verso l’esterno. Promettente la
rity), e anche l’evoluzione sempre più rapida prospettiva di diffusione di progetti in questo
degli attacchi informatici. La Cybersecurity è ambito tra chi intraprende progetti in ambito
practice consolidata e interagisce in tutte le Big Data e Internet of Things, dove la connes-
aree progettuali dal Mobile al Cloud Compu- sione avvicina sempre più attori diversi che
ting, dai Big Data all’Internet of Things. insistono lungo la stessa catena del valore.
• Organizzazione aziendale. Il 34% dei rispon-
denti colloca progetti di Trasformazione Digi- Alla luce dei risultati del Panel, il radar dei pro-
tale nell’ambito di iniziative di ridefinizione di getti di Trasformazione Digitale resta puntato
ruoli, responsabilità e forme d’incentivi della sui paradigmi digitali Cloud, Big Data, Mobility
Business Unit e degli individui. In quest’ambi- e Cybersecurity ed evidenzia un’attenzione cre-
to si collocano anche le iniziative per abilita- scente sull’IoT. Su questi ambiti tecnologici più

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Tabella 1 - Progetti di Trasformazione Digitale e livelli di coinvolgimento - Focus Group = 28 decisori IT di aziende top e medio grandi
Focus Group /Ruoli CEO IT ALTRE PARTNER TEAM BUDGET BUDGET PARTE Livello di
funzioni esterni dedicati altre di una strategia coinvolgimento:
funzioni complessiva
Cybersecurity          totale
Cloud Computing           parziale
Mobile           marginale

Big Data            nullo
IoT           rel. diretta

Fonte: Nextvalue© I Focus Group “La Trasformazione Digitale vista dai CIO”, 2017

frequente è la trasversalità dei progetti attra- Pur con intensità e modalità diverse, tutti i pro-
verso le funzioni aziendali e più forte l’influenza getti della Trasformazione Digitale “incrociano”,
di obiettivi strategici tipicamente board-level, in un modello sempre più condiviso, le priorità
quali la trasformazione dei processi aziendali e delle varie divisioni aziendali ed entrano a far
l’introduzione di nuovi modelli di business. Per parte di una strategia complessiva. Lo confer-
questo l’attenzione dei Focus Group si concen- mano in Tab. 1 le principali evidenze emerse
trerà su queste cinque aree tecnologiche per dai Focus Group su cinque fattori essenziali di
meglio individuare caratteristiche, criticità e be- progetto: la strategia, il budget, l’organizzazio-
nefici dei progetti digitali in corso e trarre con- ne, il ruolo dell’IT e il ruolo dei fornitori.
siderazioni utili per migliorare i progetti futuri.
Cybersecurity
Focus Group:
le principali evidenze Strategia e Budget. È cresciuta molto la sen-
sibilità delle aziende sui temi della sicurezza,
Caratteristiche progettuali anche grazie alle recenti normative di settore,
Una prima evidenza emersa dai partecipanti ai come ad esempio la normativa della Banca
Focus Group è che la Trasformazione Digitale d’Italia 263/265 del 2013, che per prima ha
richiede l’impiego di tecnologie sempre più so- definito e classificato il “rischio” degli istituti
fisticate e un maggior throughput di prestazioni bancari e ha reso espliciti i requisiti minimi di
all’IT. Infatti, mentre l’efficienza era stata fino sicurezza degli istituti di credito. Per i parte-
a ieri l’obiettivo più importante, il time to mar- cipanti al Focus Group sulla Cybersecurity, la
ket prende sempre di più il sopravvento ai fini sicurezza è un elemento consolidato della stra-
della competitività e si conferma direttamente tegia aziendale: non è un progetto a sè stante,
proporzionale alla velocità con cui le innovazio- ma una practice diffusa a tutti i livelli dell’orga-
ni arrivano ai clienti finali. Contano sempre più nizzazione. La ciclicità tipica dei progetti mal si
anche l’affidabilità e la sicurezza. L’IT si deve coniuga con i progetti di sicurezza informatica:
preparare a un più frequente ingaggio da par- la rapidità con cui si muovono gli attaccanti
te dei vertici aziendali e alla loro supervisione, non permette di iniziare e finire un progetto di
perché è aumentato il suo valore strategico. Di Cybersecurity alla volta, ma impone un aggior-
conseguenza la Funzione IT tende ora ad ester- namento continuo e più fluido, che coinvolge
nalizzare le attività routinarie per concentrarsi diverse funzioni aziendali.
su pianificazione, progettualità e contributi alla Nelle organizzazioni dove per ragioni normative,
performance e al modello di business aziendale. la sicurezza è all’attenzione dell’alta direzione il

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tema Cybersecurity viene affrontato con regola- ìRuolo dell’IT. L’IT è l’owner di tutti i progetti
rità dal consiglio di Amministrazione e dal CEO. e dei servizi di sicurezza informatica destinati
Il “progetto sicurezza” è all’interno del piano al business e all’intera organizzazione. A tutti
complessivo dei progetti aziendali e finanziato gli effetti è un fornitore interno con potere de-
con cadenza annuale. Nelle organizzazioni che cisionale sulla definizione delle guideline e degli
operano in settori meno normati dal legislatore, strumenti di sicurezza di ciascun progetto. All’IT
le figure apicali sono comunque sempre coinvol- spetta il compito di valutare, caso per caso, se
te nella definizione delle strategie di sicurezza. I sia conveniente sviluppare il servizio di sicurezza
progetti di sicurezza sono a tutti gli effetti parte al proprio interno o acquisirlo dall’esterno. Se la
di una strategia di business complessiva su ba- sicurezza dell’informazione è un obiettivo azien-
se pluriennale e attingono dal budget definito dale, spetta all’IT fornire capacità di analisi affi-
a livello apicale. In altri casi, come ad esempio dabili, assicurare e garantire che le architetture
l’ottenimento di certificazioni, i progetti di sicu- applicative siano idonee a proteggere in modo
rezza dispongono di budget stanziati ad hoc. adeguato le informazioni sensibili, anche se la
protezione di informazioni e architetture implica
Organizzazione interna. Nelle organizzazioni una corsa contro il tempo e contro gli aggres-
che hanno partecipato al Focus Group, esisto- sori, sempre più veloci e strutturati per colpire.
no sia team dedicati alla gestione del rischio e I limiti attuali sono evidenti: molte organizzazio-
alla definizione di policy di sicurezza, sia entità ni hanno investito nella sicurezza informatica,
dedicate al contrasto dei cyber attacchi. ma la maggior parte di esse ha finito per ap-
In alcuni casi la Cybersecurity ha acquisito, ri- porre un nuovo strato sopra un’infrastruttura IT
spetto al passato, maggiore autonomia e indi- esistente. Ne è risultata un’architettura etero-
pendenza dalla Funzione IT e fa capo prevalen- genea, che richiede interventi ad hoc e impedi-
temente alle Operation, ma anche alla divisione sce gli aggiornamenti sistematici. Le pressioni
HR o a un Chief Security Officer responsabile per l’introduzione di nuove tecnologie informati-
della sicurezza fisica e logica dell’organizzazio- che di memorizzazione, protezione e sicurezza
ne. In molti casi meeting interfunzionali setti- - primo tra tutti il ricorso ai modelli Mobile e
manali permettono alla struttura organizzativa Cloud Computing - alzano la soglia di attenzio-
di mantenere il corretto allineamento sul livello ne dell’azienda e portano la sicurezza a diven-
di avanzamento dei progetti. tare un principio guida del disegno architettura-

CITAZIONI Percezione in azienda

DAL FOCUS “La sicurezza oggi è uno dei temi trattati nei consigli di amministrazione.”

GROUP “Si percepisce che dalla Cybersecurity può dipendere la vita stessa dell’azienda.”

CYBERSECURITY Governance
“La sicurezza non è delegabile, è un qualcosa che va governato e condiviso: si risparmia e si fa meglio.”
Criticità
“La prima causa di vulnerabilità dei sistemi è il comportamento delle persone.”
“I sistemi cambiano rapidamente e un non perfetto interfacciamento vanifica gli sforzi.”
“Il rischio è di avere troppe procedure e troppe policy. Bisogna mediare con le abitudini e creare consapevolezza.”
Competenze
“Tutti quelli che hanno una mezza idea si vendono come competenti.”

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le. La sicurezza “by design” è già nelle strategie za, ma nella realtà dei fatti la dimensione del
dell’IT, a differenza del passato anche recente, budget disponibile viene considerata meno
quando la sicurezza costituiva una sorta di gu- importante rispetto al sapere come spendere
scio da apporre al termine dei progetti ed era il budget e come determinare il giusto mix di
spesso inclusa a traino, come un mero add-on investimenti tra soluzioni e servizi.
del progetto. Lo sviluppo di una app Mobile, ad I partner tecnologici di riferimento in ambito si-
esempio, avrebbe richiesto l’intervento del te- curezza vengono percepiti su tre gruppi distinti:
am di sicurezza solo a prodotto finito, attraverso fornitori multinazionali di tecnologie, consulenti
un semplice validation test. Questo approccio è e società di servizi, e tanti piccoli fornitori di
ora insufficiente: l’aver testato un oggetto non nicchia (spesso start up) in molti casi specializ-
assicura che esso contempli in tutto o in parte zati su un processo o un settore e tipicamente
gli aspetti della sicurezza dell’informazione e a copertura regionale o settoriale. La struttura
che si possa integrare con i sistemi esistenti iper-frammentata del sistema di offerta abbi-
senza mettere a rischio l’intero ambiente IT. nata alla crescente complessità e rapidità di
aggiornamento delle soluzioni e degli strumen-
Partner esterni. In ambito sicurezza, l’IT agi- ti - in un’area in cui l’innovazione tecnologica
sce da broker, ovvero come un fornitore inter- di attaccanti e attaccati si muove con notevole
no di servizi al quale è affidato il compito di rapidità - crea due livelli di criticità:
stabilire se un progetto debba essere eseguito • una notevole confusione rispetto alle tecno-
internamente oppure affidato all’esterno. Tutti logie offerte e con quali esperienze da quali
i progetti di innovazione descritti durante il Fo- fornitori. La scarsità di referenze relative a
cus Group includono elementi di sicurezza by esperienze progettuali in Italia porta spesso
design: i requisiti di sicurezza sono predetermi- al timore di affidare un progetto a un partner
nati in fase progettuale, mentre le modalità di tecnologico non ancora sufficientemente for-
autorizzazione e gli strumenti di autenticazione mato da esperienze sul campo;
sono definiti dall’IT e diventano parte integran- • il crescente gap di competenze e di esperti
te del progetto. I progetti sono autorizzati solo di sicurezza sia all’interno delle aziende, che,
se dimostrano di essere conformi ai requisiti ancor di più, in capo ai partner tecnologici.
richiesti dall’IT.
Il budget a disposizione non è mai abbastan- Per supplire alla eccessiva frammentazione del

Fornitori e partner
“L’offerta evolve, ma non bisogna inseguire le mode. Le soluzioni vanno scelte, implementate e seguite
bene, altrimenti non servono a nulla.”
Ecosistema
“Utilizziamo sempre più le terze parti. È importante capire come proteggono i nostri dati, perché lo scambio
di informazioni è a 360 gradi.”
What’s next
“Bisogna iniziare a pensare a quello che ci sarà tra 10 o 20 anni. Tutte le grosse aziende hanno
supercomputer e Intelligenze artificiali nominate in vari modi, alcune in piccolo anche sui cellulari.
Il comportamento umano genererà problemi anche in futuro. La sfida è capire come gestiremo cose che
sono fuori dai budget tradizionali.”

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sistema di offerta, più organizzazioni rappre- profonde sul business, sul portafoglio di appli-
sentate nel Focus Group prevedono una stra- cazioni enterprise e su molte delle altre tecnolo-
tegia duale per la partnership tecnologica in gie per la Trasformazione Digitale che dal Cloud
ambito sicurezza: vengono abilitate, come il Mobile, l’Internet of
• da un lato, la graduale riduzione del portafo- Things, i Big Data, fino all’automazione dei pro-
glio dei fornitori esterni a favore dei player che, cessi e al Cognitive Computing. La domanda di
almeno sulla carta, assicurano gli strumenti tecnologia on-demand è ormai sottostante ogni
più aggiornati e completi di messa in sicu- decisione di sourcing. Tutti i progetti di Cloud
rezza del dato, e questo anche per soluzioni Computing sono parte di una strategia condi-
non strettamente legate alla Cybersecurity; visa con il business ed entro i prossimi 5 anni,
• dall’altro, la selezione di piccoli player verti- gran parte dell’IT aziendale come è definita og-
cali più vicini al settore e ai processi dell’a- gi, sarà un servizio in Cloud. Molti business use-
zienda. Per tutti i partecipanti il concetto di ranno altre facility provenienti dal Cloud come
provider unico non può essere applicato in risorse per automatizzare i loro processi.
termini assoluti. I piccoli player verticali al- Il finanziamento delle iniziative di Cloud Com-
tamente specializzati, con competenze non puting avviene interamente tramite budget IT
facilmente reperibili presso i grandi player per le aziende nel Focus Group. Nei progetti di
delle soluzioni per la sicurezza, restano indi- migrazione ad alto impatto per l’organizzazione
spensabili e insostituibili. (IaaS su tutti) i vertici apicali aziendali, CEO e
CFO, vengono coinvolti sin dalle prime fasi del
CLOUD COMPUTING progetto, coadiuvati da comitati che gestiscono
l’approvazione degli investimenti. Per altre tipo-
Strategia e budget. La motivazione a par- logie di progetto, la Funzione IT agisce in auto-
tecipare al Focus Group sul Cloud Computing nomia e indirizza le proprie scelte sui servizi in
ha portato al tavolo di discussione aziende Cloud o su soluzioni on premise, dopo aver condi-
che si potrebbero definire “pionieri del Cloud”, viso le caratteristiche del progetto con i respon-
molto orientate a questo modello strategico di sabili dell’area di business cui il progetto stes-
sourcing. Per queste aziende il Cloud Compu- so è indirizzato, dal Marketing alla Produzione.
ting non è più un trend emergente ma la nuova
normalità. Il Cloud Computing ha implicazioni Organizzazione interna. Nel processo di

CITAZIONI Percezione in azienda

DAL FOCUS “Il Cloud è una commodity, ma ha fatto cambiare la percezione della Funzione IT.”

GROUP CLOUD “C’è stato un momento in cui i produttori di software provavano a saltare l’IT per andare sul business.

COMPUTING Abbiamo dovuto cavalcare l’onda.”


“Abbiamo dovuto focalizzarci più sui prodotti e sui dati, con strutture dedicate.
Il Cloud ora è un asse portante della strategia IT, lato SaaS e lato IaaS.”
Impatto
“La rapidità di risposta della Funzione IT alle esigenze delle Linee di Business è il vantaggio più evidente.”
“PaaS? Negli ambienti di sviluppo puoi fare più prototipi in parallelo e passare prima quello giusto in produzione.”
Razionalizzazione e ottimizzazione
“Abbiamo fatto pulizia: nel momento in cui siamo partiti con la migrazione al Cloud, ci siamo accorti che
potevamo spegnere tutta una serie di applicazioni.”

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cambiamento a tutto tondo portato dal digita- una scelta di pancia ma una decisione basata
le all’interno della Funzione IT, il Cloud Com- su metriche di misurazione certe.
puting assume un valore strategico e diventa Come hanno osservato i partecipanti al Focus
una leva fondamentale della Funzione IT per Group, i CIO e i decisori IT che non hanno anco-
velocizzare la propria trasformazione. Il team ra condotto progetti di migrazione complessi,
IT si rimodella anche dal punto di vista delle non immaginano le conseguenze negative di
risorse: entrano nel team nuove figure, mentre una conoscenza solo teorica delle dinamiche
per altre risorse il cambiamento può prospetta- di spesa del modello “pay per use”, come ad
re una ricollocazione o un dirottamento in aree esempio il rischio molto elevato di realizzare un
differenti. Architetti enterprise, esperti di inte- ROI negativo di progetto.
grazione dei servizi in Cloud, business analyst
e service manager diventano una risorsa rara e Ruolo dell’IT. All’interno del perimetro dei pro-
molto ricercata dai dipartimenti IT; al contempo getti di Cloud Computing la Funzione IT svolge
cresce l’importanza del ruolo del “controllore” il ruolo cardine. Il CIO è l’owner assoluto dei
dei costi dei servizi in Cloud, il cost manager, in progetti ed è il responsabile dei risultati. Ma c’è
quanto i modelli di servizio IaaS, SaaS e PaaS di più: il Cloud Computing segna l’inizio di una
abilitano il cosiddetto “pay per use”, che agisce nuova fase di trasformazione dell’intera Funzio-
spostando le dinamiche di costo da una gestio- ne IT, nella direzione di una maggiore vicinanza
ne a capacity, tipica dell’on-premise, a una ge- al business. Con la Funzione IT cambiano an-
stione cost-driven. che il team IT e il modello di governance.
Il rafforzamento del team IT con l’inserimento L’IT si standardizza e si affida con maggiore
di una nuova figura specializzata, che abbia sot- tranquillità e fiducia a soluzioni pacchettizzate
to controllo i picchi di lavoro e intervenga oppor- per la cui individuazione occorre fare scouting
tunamente, accendendo o spegnendo memoria sul mercato e acquisire una visione completa
in Cloud, genera e alimenta una serie a effetto dell’offerta di soluzioni disponibili. Anche l’ap-
“domino” di benefici: migliorano la capacità di proccio allo sviluppo cambia, si sviluppa con
previsione di “quanto” utilizzare in Cloud, la ca- metodologie e su piattaforme diverse rispetto
pacità di reazione e i tempi di risposta dell’or- al passato, guardando ancora di più alla com-
ganizzazione mentre la scelta tra un applicativo pliance con tutti gli standard per beneficiare
in Cloud e una soluzione on premise non è più della flessibilità e della scalabilità del Cloud. In

“Ora ci possiamo permettere di sperimentare le applicazioni sul Cloud e poi semmai ricorrere all’on
premise.”
Criticità
“A tornare indietro eviterei di far crescere il Cloud in maniera anarchica come è successo all’inizio.”
“Il lock-in è un elemento da gestire nella relazione con i fornitori e trovando alternative per talune
competenze.”
Governance
“Il controllo del progetto è importante, quello dei costi lo è ancora di più. Si passa dalla gestione su capacity
alla gestione su costo.”
“Il modello di pricing on demand a volte si rivela più costoso rispetto alla realtà, è quello che stiamo
vedendo sulla soluzione PaaS.”

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 63

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molti casi, l’IT decide di non sviluppare affatto ting può essere pari o inferiore alle criticità di
e opta per una delle molteplici soluzioni già di- sicurezza associate ai sistemi on premise.
sponibili a catalogo.
C’è anche un rovescio della medaglia. Il Cloud MOBILITY
riduce drasticamente il livello di controllo su in-
frastrutture, dati e sistemi rispetto alle architet- Strategia e Budget. La Mobility è l’ingrediente
ture on premise. Ma per i partecipanti al Focus principale della consumerizzazione dell’IT. Quasi
Group questo aspetto rappresenta più un‘op- spontaneamente si è inserita nell’ambiente la-
portunità che una criticità. vorativo, insinuandosi nelle pratiche quotidiane
ancor prima che a livello organizzativo e gestio-
Fornitori. I partner esterni in ambito Cloud van- nale. È diventata parte della realtà aziendale per
no dai leader del mercato Cloud, affiancati da default, a prescindere dal fatto che fosse stata
fornitori di nicchia con competenze specialisti- approvata, pianificata o introdotta consapevol-
che, ai fornitori di tecnologia, ai fornitori di ser- mente, e alla fine tutte le imprese hanno fatto
vizi di consulenza ICT e di outsourcing. I partner della Mobility un tassello importante della loro
sono coinvolti fin dalla fase di definizione del strategia.
progetto e ove necessario sono previsti comita- Dietro alla Mobility c’è un enorme potenziale per
ti interfunzionali. Muoversi in un contesto multi- mettere in moto forme dirette di comunicazione
provider ed essere in grado di migrare worklo- e collaborazione tra i vari team e offrire contenu-
ad da uno o più Cloud è ormai una condizione ti e coinvolgimento lungo tutte le fasi del custo-
imprescindibile di un progetto Cloud. Come mer journey del cliente. L’esperienza offerta al
suggeriscono i partecipanti al Focus Group, il cliente non ammette più barriere organizzative e
lock-in va gestito nella relazione con i fornitori. l’integrazione tra IT e Marketing è ormai crucia-
Anche per le competenze si può generare un’ul- le. Lo hanno indicato tutti i partecipanti al Focus
teriore situazione di lock-in con il fornitore: la Group, che vedono il Mobile come dimensione
carenza di esperti Cloud in azienda e sul mer- per combinare sinergicamente la conoscenza dei
cato può indirizzare l’azienda a rivolgersi al canali digitali e il design della customer experien-
fornitore per colmare il gap interno di risorse, ce con la conoscenza delle tecnologie abilitanti e
aumentando la dipendenza da esso. Sul fronte di tutti i processi di business, e con la capacità
della sicurezza invece, con i dovuti controlli, il di operare in modo sistemico. In questo conte-
rischio connesso all’utilizzo del Cloud Compu- sto CEO e Direzione Generale rivestono il ruolo di

CITAZIONI Percezione in azienda

DAL FOCUS “Adesso il venditore, dal tablet, sa sempre dov’è rispetto agli obiettivi e gestisce le attività quotidiane.”

GROUP “Il Mobile moltiplica la velocità. C’è molta più circolazione, rapidità e qualità dell’informazione.”

“MOBILITY” Impatto
“Poter fare anything everywhere ha forte impatto sulla produttività.
“Migliora l’interazione con il cliente. I processi interni sono più efficienti, e cala anche la carta.”
Soddisfazione e User Experience:
“La collaboration è stimolata, l’approccio social funziona. I team parlano meglio, all’interno e con gli altri team.”
“Il punto del Mobile è la user experience. Bisogna renderla subito positiva, stare vicino all’utente. Non c’è
astrazione che valga.”
Criticità:
“Resta sempre il problema del corretto uso dei device. E il problema non è banale.”

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sponsor dei progetti di Mobility, soprattutto in fa- visione di skill che si completano a vicenda, tra
se di pianificazione e approvazione dei progetti. IT e altre Funzioni, diventa un nuovo vasto cam-
po d’azione. Più complessi invece appaiono gli
Organizzazione interna. All’interno della Divi- aspetti legati alle competenze in ambito Mobile
sione IT emergono ruoli specifici e dedicati in della Funzione IT.
ambito Mobility, nelle operation in particolare. Prevalentemente carenti presso le aziende par-
La creazione di team specializzati non è esclu- tecipanti al Focus Group, vengono reperite ricor-
sa a breve termine, con strutture organizzative rendo a fornitori esterni con rischio di dipenden-
dedicate in cui far confluire risorse con attitudi- za. Si riscontrano tuttavia situazioni di scarsità
ni e competenze sui processi e sugli ambienti di di professionisti IT in ambito Mobility anche in
lavoro Mobile, soprattutto in ambito consumer. capo ai provider di servizi.
Mentre il Mobile Computing è embedded in
quasi tutte le iniziative, si preferisce deman- Ruolo dell’IT. L’enorme potenziale messo in
dare all’esterno lo sviluppo di App Enterprise e moto dalla Mobility, si traduce in una moltepli-
Consumer e si tende ad adottare soluzioni com- cità di iniziative e progetti. Dai progetti di tipo
merciali a catalogo. Il coinvolgimento degli uti- reattivo che fanno fronte a richieste specifiche
lizzatori finali fin dalle prime fasi di ideazione e del business e vengono cogestiti e cofinanziati
progettazione dell’iniziativa è fondamentale per dall’IT e dalla funzione di riferimento, a progetti
limitare i problemi in fase di adozione e ridurre più strategici inseriti in un piano di trasforma-
le complessità del change management. zione digitale, con un forte impatto sull’intera
L’andamento dei progetti di Mobility è monitora- organizzazione, e pertanto oggetto di finanzia-
to con regolarità da “steering committee” inter- menti annuali ed extra budget IT. Da segnalare
funzionali, ove presente, o dalle funzioni diretta- anche i progetti di Mobility interni all’azienda
mente coinvolte nei progetti. destinati a dipendenti e collaboratori, nei con-
La necessità di eliminare le barriere organiz- fronti dei quali l’IT è sia owner dell’iniziativa,
zative per offrire una migliore “customer expe- perché ne definisce strategie e linee guida, sia
rience” porta le aziende a definire programmi provider di risorse, perché stanzia in toto i volu-
comuni tra IT e Marketing, e all’insediamento di mi di spesa necessari.
nuove figure, come il Chief Digital Officer, o alla
loro trasformazione da Chief Information Officer Fornitori. I principali partner esterni dei pro-
a Chief Digital and Information Officer. La condi- getti di Mobility sono i fornitori di tecnologie e

“Si tratta di lavorare in modo diverso, ma le persone non cambiano facilmente.”


Change Management:
“Oggi affronterei diversamente il cambiamento. Coivolgerei di più all’inizio, non demanderei tutto alla fase
finale di training e formazione.”
What’s next:
“Qualsiasi cosa collegata alla geolocalizzazione ci interessa.”
“Non c’è solo il negozio o la filiale, o l’online inteso come web, ma un canale Mobile fatto da smartphone
piuttosto che tablet. Dobbiamo educarci a questo.”
“Far partecipare il cliente finale all’ideazione del progetto è già stato un successo. La prima parola per noi
sarà sempre partecipazione.”

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 65

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soluzioni: i system integrator su tutti, i fornitori specifico, i progetti di Big Data sono parte di
di software, le società di consulenza IT e, in una strategia complessiva di Trasformazione
alcuni casi, anche i partner di sviluppo e i Cloud Digitale che punta a:
Provider. • erogare nuovi servizi, abilitati dai modelli pre-
Le principali criticità con i fornitori si manifesta- dittivi e di integrazione del dato;
no in fase contrattuale, in particolare in presen- • recuperare o incrementare porzioni di fattura-
za di più fornitori, ciò che comporta frequenti to, grazie all’analisi delle abitudini di acquisto
riallineamenti in fase di esecuzione dei proget- e alle informazioni sui trend della domanda
ti. La scarsità di risorse con adeguate compe- e del mercato o a informazioni specifiche su
tenze rende poi elevato e costante il rischio di singole aree geografiche;
compromettere le tempistiche di rilascio defini- • ottimizzare la supply chain, grazie a una cir-
te in sede di pianificazione. colazione di informazioni più accurate all’in-
terno della filiera che porta a maggiori effi-
big data cienze e a un miglioramento delle relazioni
tra i diversi attori.
Strategia e Budget. Big Data e Analytics pro-
mettono un impatto enorme sulle decisioni di Le ricadute dei progetti di Big Data possono es-
business. Le imprese non soffrono certo di ca- sere molte. Ciò che influenza i progetti in corso
renza di dati, ma di carenza di dati “giusti”. Ep- non sono tanto la mole di dati disponibili o le
pure sono ancora poche le organizzazioni che potenzialità di implementarvi una molteplicità
possono dire di aver ottenuto grandi risultati di algoritmi di automazione, quanto piuttosto
grazie ai Big Data. l’approccio più orientato all’analytics, con pos-
Anche se le tecnologie relative ai dati stanno sibilità di agire e di misurare l’effetto delle azio-
evolvendo, la maggior parte di esse è ancora ni intraprese e, come ulteriore step, di influen-
adottata in modo frammentario e i tempi non zare la successiva produzione di beni e servizi.
sono ancora maturi per poter parlare di cate- Alcuni pionieri tra i partecipanti al Focus Group
na del valore dei dati. I vari sistemi sono an- hanno tentato un approccio d’integrazione dei
cora complessi, poco standardizzati e spesso dati “soft e destrutturati” con il database tra-
disseminati di silos di difficile accesso. Come dizionale, attraverso piccoli test di nicchia. Al-
hanno suggerito i partecipanti al Focus Group tri stanno valutando di introdurre algoritmi per

CITAZIONI Percezione in azienda

DAL FOCUS “L’utilizzo corretto delle informazioni è importante. Big Data e Analytics promettono molto per le decisioni di

GROUP: business.”

BIG DATA Impatto


“Abbiamo ROI interessanti per i progetti in materia, e ciò rafforza la volontà di investimento”
“Per avere benefici su un ERP o un CRM nuovo servono anni, mentre se tocchi le corde giuste della clientela
il ritorno è immediato.”
Criticità
“Serve più dialogo con le funzioni di business, per cogliere in continuo i benefici e non restare alle idee iniziali.”
“Sorprende l’impreparazione generale: il dato per la maggior parte degli utenti è una certezza.”
“È una sfida, soprattutto, più sul piano delle competenze e dell’organizzazione che su quello tecnico.”

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ridurre le inefficienze di filiera tramite l’auto- di sviluppo dei progetti. Permangono invece in
mazione, altri ancora progetti pilota in ambito capo al Dipartimento IT le unità specializzate
machine learning e cognitive computing, per di business intelligence tradizionale e le figure
migliorare l’assistenza utente-cliente attraver- ad esse legate, come il responsabile del data-
so soluzioni di chatbot. warehouse.
È presto per pensare a iniziative di “monetizza- Catturare appieno le potenzialità offerte dall’a-
zione” dei Big Data. Il finanziamento dei proget- nalisi dei dati richiede un’attitudine nuova, una
ti Big Data attinge dal budget IT annuale per la capacità avanzata di gestire i dati e di con-
parte infrastrutturale dell’iniziativa e il resto va centrarsi su quelli veramente importanti, oltre
a carico delle altre funzioni coinvolte, a secon- all’abilità di definire metodologie e tecniche non
da della tipologia di progetto. Il coinvolgimento sempre alla portata di tutti. Adottare soluzioni
del CEO e del top management avviene in ma- di Big Data implica anche una buona capacità
niera formale ed è limitata alla fase di approva- di change management in vista dell’estensio-
zione del progetto. ne degli strumenti a supporto delle decisioni a
più persone, anche in ruoli di middle manage-
Organizzazione interna. Le funzioni azienda- ment. Come ha commentato una parte dei par-
li coinvolte nei progetti di Big Data sono, oltre tecipanti al Focus Group, alcune responsabilità
all’IT, tutte le aree che si rivolgono al cliente, evolvono o si eliminano del tutto e l’azienda de-
anche B2B, dal Marketing alle Vendite. I par- ve adeguarsi ridefinendo ruoli e organizzazione.
tecipanti al Focus Group, non hanno team in-
terni all’IT dedicati ai Big Data, sia tra coloro Ruolo dell’IT. Mentre è owner unico delle parti
che stanno approcciando per la prima volta un di progetto che coinvolgono soluzioni architettu-
progetto di Big Data, sia tra coloro che sono in rali e applicative, il direttore IT è co-owner con
fase avanzata di sviluppo dei progetti. le linee di business delle iniziative che si collo-
Quando è il business a guidare l’iniziativa, ven- cano all’interno di una strategia di business. In
gono costituiti team dedicati al di fuori della di- esse, al CIO viene riconosciuto il ruolo di sugge-
visione sistemi informativi. In questi casi, l’IT ritore e advisor per le altre funzioni di business.
ha il ruolo di mero esecutore, anche se le sue L’interconnessione tra mondo web, social e Mo-
competenze informatiche e di analisi del dato bile, genera grandi quantità di dati. La maggio-
lo vedono coinvolto come advisor in tutte le fasi re difficoltà si rivela nella fase di integrazione

Change Management
“Persone che sino ad oggi hanno utilizzato la relazione personale per vendere saranno guidate da dati e
interazioni su Mobile. Servono interventi di Change Managemet, e più lo nascondiamo, più tempo perdiamo.”
“Dobbiamo accompagnare l’azienda a focalizzare le nuove sorgenti di dati e gli investimenti che servono
per trarne profitto.”
Sovrabbondanza di dati
“Abbiamo raccolto più dati per essere meno sicuri, e questo è un paradosso.”
What’s next
“Open Fresh Data dovrebbe essere la parola chiave, c’è molto da scoprire.”
“Cresceranno sempre più i dati non strutturati e serviranno più soft skill.”
“Tutti dovranno diventare, chi più chi meno, Data Scientist, perché così la conoscenza che si trarrà dalle
nuove fonti si tradurrà subito in azioni e decisioni.”

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all’interno dell’infrastruttura esistente. Si ricor- no le aziende a migliorare ROI e bottom line. Sta
re sempre più spesso all’uso di tecnologie di in- anche emergendo una nuova classe di fornitori
tegrazione per fornire una base dati sui cui im- in grado di costruire modelli mirati per specifici
plementare, solo successivamente, strumenti casi d’uso, ma generalizzabili su aree quali la
di Advanced Analytics, Data Mining e sistemi di logistica, la gestione del rischio, il pricing, la
ontologia del dato per favorire analisi avanzate. gestione del personale. Queste soluzioni, con-
Altre architetture fondanti e pervasive in azien- tribuiscono a familiarizzare il management con
da, come ERP e sistemi gestionali, devono op- i Big Data e a favorirne l’adozione su più ampia
portunamente essere rivisitati per favorire l’in- scala. Da non sottovalutare che i miglioramen-
tegrazione dei dati generati. ti tecnologici si applicano in aree sempre più
ampie e queste aprono nuove strade sia per
Fornitori. I partner esterni per le iniziative di Big l’automazione sia per l’apprendimento automa-
Data riflettono la varietà dei progetti condotti tico, strade che fino ad oggi erano una prero-
dai partecipanti al Focus Group e contemplano gativa esclusiva delle imprese più avanzate.
fornitori di tecnologie, società di consulenza IT,
università e start up innovative. In questa area, IOT
di investimenti sostanzialmente discrezionali, è
maggiore la predisposizione a considerare for- Strategia e budget. Tradizionalmente l’IT ha
nitori alternativi a quelli di normale riferimento. assolto soprattutto il compito di automatizzare
Come hanno suggerito alcuni partecipanti al Fo- lavori fisici e compiti transazionali. I progressi
cus Group, le cosiddette “tecnologie di frontie- dei sistemi di analisi dei dati, la disponibilità
ra” vengono però troppo spesso sottovalutate e di potenza di calcolo a basso costo, la capa-
scartate al termine della fase, ancora relativa- cità delle macchine e delle interfacce, hanno
mente lunga, di definizione delle componenti più cambiato molte cose. Non solo perché l’IT si è
innovative del progetto. In alcune situazioni si è diffuso a molti altri ambiti, ma perché il mondo
anche poi visto che proprio le tecnologie di fron- reale è sempre più online, e questo avviene in
tiera avrebbero potuto generare risultati ancora misura crescente tramite oggetti, dispositivi e
più soddisfacenti rispetto alle soluzioni più co- macchine che aumentano la nostra compren-
munemente adottate. Si fa più frequente l’ado- sione e il nostro controllo. Questo nuovo strato
zione di soluzioni mirate di Analytics, che aiuta- di intelligenza aumenta la capacità di chi lavo-

CITAZIONI Percezione in azienda

DAL FOCUS L’IT della Trasformazione Digitale e l’IoT sono al cuore del piano industriale.”

GOUP IOT Impatto


“Avere l’IoT e la geolocalizzazione a bordo delle macchine, ci fa capire quali sono i nostri clienti finali, e offrire
un’estensione della garanzia a un costo contenuto.”
Valorizzazione dei dati
“Di dati ne abbiamo, ma non li stiamo utilizzando al meglio, soprattutto se raccolti da oggetti connessi. Il dato
grezzo, non basta per fare business.”
Le criticità
“Vediamo il lock-in come rischio principale. Guardiamo l’insourcing delle competenze chiave.”

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ra, permette di automatizzare processi, incor- Focus Group, vi è diffusa consapevolezza che
pora le macchine nella vita di tutti i giorni e dà “spendere bene” sia un fattore da tenere in
ai consumatori nuove capacità. considerazione anche nell’individuazione delle
Si tratta di una grandissima opportunità, che modalità di finanziamento dei progetti di IoT.
permetterà alle imprese di agire e reagire più
velocemente. Come hanno suggerito i parteci- Organizzazione. La conduzione dei progetti di
panti al Focus Group, finora le aziende hanno IoT è affidata a comitati interfunzionali che ne
avuto un approccio frammentario all’automa- definiscono le linee guida e le strategie, a grup-
zione e all’intelligenza artificiale. Nel settore pi di lavoro interfunzionali che ne assicurano
industriale, l’automazione rileva solo iniziative il deployment e a figure verticali specializzate,
di nicchia, che però stanno trasformando e rivo- capaci di apportare innovazioni di processo o
luzionando la fabbrica in ottica 4.0. Nei servizi, tecnologiche.
l’intelligenza artificiale ha trovato applicazione Ai gruppi di lavoro interfunzionali partecipano
in esperimenti di automazione dell’interazione risorse provenienti dall’IT, dal Business e dalla
con il cliente finale, come chat e meccanismi Ricerca e Sviluppo, in un interscambio conti-
d’interazione verbale evoluta. nuo di dati, persone e competenze. I meeting
Trattandosi di progetti con grande impatto di aggiornamento sono periodici e in alcuni ca-
sull’organizzazione, i progetti di IoT e intelligen- si, evolvono e si trasformano in veri e propri
za artificiale rientrano in una strategia comples- meeting strategici. La presenza dei CIO a que-
siva di Trasformazione Digitale condivisa a tutti sto genere di incontri è sempre richiesta per
i livelli dell’organizzazione, a partire dal CEO e il know-how tecnologico di cui sono depositari.
dalla direzione generale, che devono per primi L’IoT, l’automazione e l’intelligenza artificiale
affrontare un importante processo di trasfor- sono gli elementi costitutivi di un trend che
mazione culturale. cambierà la natura del lavoro di moltissime
I progetti in materia sono economicamente persone e che, per questo, richiederà misure
impegnativi già in fase di progetto pilota. L’IT di riallocazione delle risorse. Come rilevato
vi partecipa con una componente rilevante del dai partecipanti al Focus Group, l’introduzione
proprio budget, cui si aggiungono le compo- dell’automazione in azienda solleva infatti il te-
nenti di budget delle altre funzioni direttamen- ma del reskilling di figure già oggi considerate
te coinvolte nei progetti. Tra i partecipanti al obsolete o che lo diventeranno a breve.

Change Management
“Ci siamo fatti un po’ sorprendere. Serve fin dall’inizio più attenzione al cambiamento.”
Ecosistema condiviso
“Stiamo facendo una campagna di sensibilizzazione sui processi di Trasformazione Digitale estesa al
nostro indotto. Ci sono PMI per noi fondamentali, che dobbiamo aiutare in questo passaggio.”
What’s next
“Stiamo sperimentando chatbot per l’assistenza al cliente, ma ci chiediamo anche che impatti avranno sul
fronte dell’impiego”.
“Se vogliamo introdurre una “seamless experience” per i clienti dobbiamo far parlare tecnologie diverse.
Servono più standard e più interoperabilità, e anche un vocabolario tecnologico e condiviso”

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Ruolo IT. Il ruolo dell’IT e del CIO è sempre riconnettere partner, vendor e competitor all’in-
cardine in tutti i progetti di automazione, IoT e terno di un ecosistema complesso; un ecosi-
intelligenza artificiale: è la conseguenza diretta stema che crei integrazione e comunicazione
del bagaglio di conoscenze tecnologiche e di tra diversi sistemi, sinergie e partnership con
processo che il direttore dei sistemi informativi altri produttori, una realtà che alcuni parteci-
possiede. panti al Focus Group stanno pensando di svi-
Tra i temi più delicati sul tavolo dei CIO che luppare nel medio periodo.
hanno partecipato al Focus Group sull’IoT, c’è
l’interoperabilità tra tecnologie di Information Criticità trasversali e specifiche
Tecnology (IT) e di Operation Technology (OT). Il
tema fa riferimento, in particolare, alla gestione Criticità trasversali.
di grandi volumi di dati di tipo “non IT” genera- Benché ciascuno dei cinque Focus Group abbia
ti dai tanti dispositivi in uso. Le fasi operative condotto i propri lavori in maniera indipendente
di integrazione tra diverse tecnologie, come il e in momenti temporali diversi, sono state se-
running, le operation e la messa a terra, dipen- gnalate per le fasi di definizione ed esecuzione
dono molto più che in passato da essa. I part- dei progetti, similmente e con la stessa intensi-
ner di outsourcing devono dimostrare di poter tà, cinque “criticità trasversali” (Tab. 2).
gestire le richieste di interrogazioni su enormi Selezione dei fornitori ed esecuzione dei proget-
moli di dati. In caso contrario, il problema viene ti sono indicate da tutti i partecipanti ai cinque
risolto rivolgendosi a fornitori esteri, in posses- Focus Group, come le due principali criticità dei
so delle necessarie capacità e competenze di progetti condotti o in corso. A riguardo della
esecuzione. prima emerge come l’intero sistema dell’offer-
ta - nonostante esso cerchi l’allineamento più
Fornitori. L’Internet of Things estende all’infini- rigoroso e rapido alle esigenze di Trasforma-
to le possibilità di applicazione dell’IT e il nume- zione Digitale della domanda - sconti difficoltà
ro potenziale dei partner esterni da coinvolgere, associate alla mancanza di skill, le stesse che
che per ciascun progetto di IoT può diventare ritardano lo staffing e l’execution di progetti e
particolarmente numeroso. Oltre ai tradiziona- iniziative che per la loro stessa natura devono
li big player tecnologici e della consulenza, un essere portati avanti con rapidità. Riguardo al-
ruolo rilevante è assunto dai fornitori di tele- la seconda, emerge come l’elevata strategicità
comunicazioni per la connettività delle reti, da e innovatività dei progetti e i conseguenti re-
alcuni fornitori specializzati e di nicchia per la quisiti di confidenzialità rendano molto difficile
loro expertise sui temi verticali specifici come lo sviluppo di business case e referenze utili
ad esempio la Cybersecurity, e dalle università a rendere tracciabili e verificabili l’esperienza,
e dagli istituti di ricerca nelle fasi preliminari di la competenza specialistica, la qualifica e la
progetto. capacità di execution dei fornitori. Il sistema
Sensori, dispositivi connessi, rete dati, soluzio- dell’offerta risponde con la massima qualità e
ni per l’IoT Management, database in memory, con molte informazioni, ma non in modo suffi-
strumenti di business e visual analytics, data cientemente esaustivo e rapido; così per tut-
mining e business intelligence sono le principali te le macro aree analizzate nei Focus Group,
tecnologie coinvolte dai progetti IoT. Per realiz- che sono viste come formidabili opportunità di
zarsi appieno, l’IoT richiede che tecnologie, ap- sviluppo. La vera sfida per i fornitori è quindi
plicazioni e standard continuino a evolvere, con saper gestire le aspettative in un processo di
minori costi di adozione e meccanismi di analisi innovazione che diviene sempre più consape-
dei dati più robusti. Proprio il Cloud Computing vole e rapido. Change Management, mancan-
può abilitare la creazione di un framework dove za di skill interni e aspetti legati alla sicurezza

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Tabella 2 - Le criticità trasversali - Focus Group = 28 decisori IT di aziende top e medio grandi
Maggiore influenza

TIPO CRITICITà COMUNI Cybersecurity Mobile Cloud Computing Big Data IoT
rispetto ad altre criticità
ESTERNO Selezione fornitori     
 Media influenza rispetto
ESTERNO Esecuzione progetto     
ad altre criticità
INTERNO Change Management     
 Minore influenza rispetto
INTERNO Skill interne      ad altre criticità
INTERNO Sicurezza     
Fonte: Nextvalue© I Focus Group

sono le altre tre criticità in comune ai cinque colmare il gap interno, e questo aumenta la di-
Focus Group. Il principale ostacolo al successo pendenza dal fornitore e il rischio di lock-in.
pieno dei progetti sta proprio nell’implementa-
re il cambiamento a livello di organizzazione e Fattori primi di criticità
processi, ovvero il change management azien- Il lavoro di condivisione delle esperienze sui
dale. Le aspettative dei clienti “digitali” creano progetti condotti dai Decisori IT ha fatto emer-
forti pressioni sulle imprese, affinché cambino gere anche criticità specifiche alle singole aree
il modo di impostare le strategie e gestire or- di trasformazione (Tab. 3).
ganizzazione e processi, incorporando nuovi Il fattore tempo è cruciale per coloro che hanno
requisiti, contenuti e capacità di interazione implementato o stanno implementando proget-
con l’esistente, che deve continuare a essere ti di Cybersecurity e Mobile, sia in caso di pre-
gestito. venzione e gestione del rischio che in caso di
risposta agli attacchi e ripristino.
Un nuovo focus sulla governance dell’Informa- Sul fronte Mobility, la rapida evoluzione dell’of-
tion Security è comune ai progetti di tutte e cin- ferta in termini di aggiornamento tecnologico
que le aree per gli stessi motivi: maggiore com- dei dispositivi e/o delle applicazioni disponibili
plessità significa maggiori rischi di esposizione (smartphone, tablet, dispositivi professionali)
agli attacchi sia esterni che interni. L’ambito è una componente fondamentale dei progetti,
delle competenze è particolarmente critico in sia per quelli destinati ai clienti, sia nel caso di
tutti i progetti esplorati, data la carenza di risor- progetti di enterprise Mobility.
se con gli skill tecnologici e trasversali più rile- L’esigenza di disporre di standard di mercato
vanti per ognuna delle cinque aree. La carenza è ampiamente condivisa nei progetti di IoT. La
di “esperti” sul mercato può comunque portare proliferazione di standard in ambito IoT rappre-
ad affidarsi molto di più al proprio fornitore per senta infatti una barriera allo sviluppo dei pro-

Tabella 3 - Le criticità specifiche alle singole aree di trasformazione


Focus Group = 28 Decisori IT di aziende top e medio grandi

TIPO CRITICITà SPECIFICHE Cybersecurity Mobile Cloud Computing Big Data IoT
ESTERNO Fattore tempo (velocità di cambiamento)
 
ESTERNO Standard di mercato 
INTERNO Integrazione con sistemi esistenti   
INTERNO Organizzazione a silos  
INTERNO Cultura aziendale  
INTERNO Monitoraggio costi 
Fonte: Nextvalue© I Focus Group

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getti e, secondo i CIO che hanno partecipato al pervasivi all’interno dell’organizzazione, ma
Focus Group, un maggiore impegno del Siste- spesso si scontrano con processi e struttu-
ma-Paese in ambito legislativo e regolamentare re organizzative che non sempre sono in gra-
è auspicabile per rimuoverla. I Governi possono do di far leva sui progressi nelle analisi e nel
anche promuovere e guidare programmi a favo- trattamento automatico di dati e informazioni.
re dello sviluppo dell’IoT, che generino la crea- Il patrimonio dei dati aziendali è ancora lar-
zione di nuovi posti di lavoro sostitutivi di quelli gamente sottoutilizzato e non si può ancora
sottratti da robotica, machine learning e altre parlare di catena del valore dei dati, visto che
tecnologie legate all’automazione di processi i vari sistemi sono ancora complessi, poco
fisici e conoscitivi. La promessa della robotica standardizzati e spesso disseminati in silos di
è quella di un mondo in cui il lavoro fisico si ridu- difficile accesso. Per liberare il valore dei dati
ce, cresce la produttività e le imprese più inno- occorrerebbe trattarli secondo una catena che
vative possono raggiungere ulteriori traguardi in parte dall’approvvigionamento, consentendo
termini di qualità, costi e time to market. Oltre a ad essi di fluire attraverso tutta l’organizzazio-
questo, la buona notizia, secondo i partecipanti ne e attraverso l’intero ecosistema dei partner,
al Focus Group sull’IoT, è che la possibilità di favorendone un uso “democratico” e sicuro a
affidare ai robot una miriade di nuovi compiti tutti gli stakeholder. Complessità e opacità dei
potrebbe indurre molte imprese che hanno de- dati portano invece al rischio di risultati delu-
localizzato la produzione a riportarla in patria. denti rispetto a ogni aspettativa e a sottova-
Tutto ciò è reso possibile dai progressi dell’in- lutare i reali miglioramenti nella qualità delle
telligenza artificiale, dai sensori e dagli automa- decisioni ottenibile con i progetti di Big Data.
tismi delle macchine, dai progressi dei sistemi
idraulici e dei motori, dai nuovi materiali, alcuni La cultura aziendale. Le imprese faranno
dei quali simulano ormai le capacità tattili. sempre più leva sui Big Data per definire le stra-
tegie ed essere in grado di operare. L’attuale
L’integrazione con i sistemi esistenti è generazione di software è già stata progettata
emersa come criticità prioritaria soprattutto per offrire molte delle funzionalità necessarie.
nell’ambito dei progetti Mobile, Cloud Compu- Tuttavia strumenti, soluzioni e servizi, pur se ec-
ting e IoT. Oltre ai dispositivi e alle applicazioni cellenti, non possono da soli risolvere i problemi
diventa strategico rivedere i processi aziendali di un’organizzazione che, molto probabilmente,
legati all’adozione delle soluzioni corrisponden- dovrà prima ridisegnare i propri workflow in una
ti, integrarle su backend e, ove necessario, con o più aree di business e poi avviare una trasfor-
le applicazioni di terze parti. Ne deriva la neces- mazione culturale attraverso una attenta forma-
sità di un’accurata definizione dei processi, per zione, un forte programma di comunicazione in-
assicurare la disponibilità dei dati, ovunque e terna e una buona dose di change management.
da chiunque siano stati generati, su postazioni Così l’inserimento della figura del Data Scientist
fisse, in mobilità, e, ove richiesto, anche all’e- o del Chief Data Officer diventa un passaggio
sterno. I problemi di integrazione con le proce- chiave per l’azienda. Come hanno suggerito i
dure e i sistemi di monitoraggio interni sono partecipanti al Focus Group sui Big Data, se pe-
emersi come criticità forti in contesti organizza- rò ci si limitasse a questo si rischierebbe solo
tivi appartenenti a settori regolamentati, come di creare singole isole di conoscenza che poco
nel caso delle Utility e della PA. giovano all’interesse complessivo dell’organizza-
zione. Il vero obiettivo è fare in modo che la cul-
L’organizzazione a silos è emersa invece co- tura del dato diventi pervasiva anche in ambiti
me criticità maggiore nei progetti di Big Data non contigui alla data analysis. Per i partecipanti
e Cloud Computing. Dati e informazioni sono ai Focus Group “tutti dovrebbero diventare dei

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piccoli Data Scientist” e l’uso degli strumenti di ve avere a disposizione nuove applicazioni, nuo-
analisi dovrebbe essere esteso a più persone vi servizi e infrastrutture in modo molto più effi-
e coinvolgere più ruoli di middle management. cace e rapido di quanto l’IT possa produrre “on
Non resta quindi che attendere una nuova ge- premise”. Come suggeriscono i CIO, la prossi-
nerazione di manager che affondino le proprie ma fase è mettere al lavoro la piattaforma cloud
radici in una nuova cultura aziendale, che i par- per creare un intreccio di funzionalità e servizi
tecipanti ai Focus Group, non hanno esitato a IT più rispondenti alle priorità del business.
definire cultura data-driven. Di fatto però, secondo le esperienze condivise
Considerazioni simili valgono in ambito sicurez- nel Focus Group, il passaggio da un modello
za. I partecipanti ai Focus Group sono concordi di operatività “capacity-driven” a un modello
nel definire il fattore umano la principale fonte di “cost-driven”, in alcuni casi, si è rivelato più
vulnerabilità per l’azienda. Per la buona riuscita costoso del modello tradizionale, contribuendo
dei progetti in ambito Cybersecurity, la tecnolo- ad alimentare una sorta di paradosso come si
gia rappresenta solo il primo passo. È necessa- vedrà più avanti.
rio fare formazione a tutti i livelli dell’azienda,
ma anche informazione continua e creare mag- Un nuovo ruolo per l’IT
giore consapevolezza sulle conseguenze dei
comportamenti lesivi della sicurezza azienda- Da funzione di staff a broker
le: dall’utilizzo improprio dei device al mancato dell’innovazione
rispetto delle policy interne di sicurezza. Oltre Grazie a questi progetti, il ruolo del CIO e dell’IT
alla sensibilizzazione, alcuni dei partecipanti al delle organizzazioni rappresentate nei Focus
Focus Group della Cybersecurity arrivano a par- Group si è modificato anche in maniera profon-
lare di “interiorizzazione” delle policy per un uso da, sia con riguardo alle attività svolte che al
corretto e in sicurezza dei sistemi aziendali da posizionamento in azienda.
parte degli utenti. Non solo policy e procedure Quanto alle attività, per molti dei partecipanti
ma “cultura” della sicurezza, dove il malconten- coinvolti, ciò che in passato costituiva il cuore
to dell’utente deve lasciare il posto alla consa- delle attività operative e dei servizi appannag-
pevolezza; dove la condivisione degli obiettivi gio dell’IT aziendale è diventato automatizza-
deve avvenire a tutti i livelli dell’organizzazione bile, esternalizzabile o accessibile attraverso
evitando o superando il paradosso da eccesso nuove modalità di erogazione. Al contrario di-
di norme interne. Come terzo step, fare cultura ventano sempre più importanti le attività come
della sicurezza significa anche mettere in sicu- la demand analysis, lo scouting delle nuove
rezza l’operatore “nonostante se stesso”, diver- applicazioni e la valutazione della possibilità di
sificando l’accesso alle informazioni in base al integrazione con l’esistente, la pianificazione
tipo di utenza. dei bisogni delle funzioni di business. Moni-
toraggio e controllo dei costi e capacità di ge-
Il monitoraggio dei costi emerge infine come stione operativa e di controllo dei progetti sono
fattore di criticità nei progetti di Cloud Compu- altrettanto fondamentali. Anche la gestione del
ting. Le aziende che hanno partecipato al Focus portafoglio applicativo si modifica: per girare in
Group stanno rapidamente rivedendo il proprio Cloud le soluzioni devono essere standard, co-
portafoglio di applicazioni enterprise per rispon- sì come la necessità di poter scalare macchine
dere a una domanda crescente di rapidità di im- a livello orizzontale porta a sviluppare software
plementazione di portafogli applicativi più ampi in maniera diversa, o a non sviluppare per nul-
e a costi inferiori, proveniente da tutte le divi- la, scegliendo soluzioni a catalogo.
sioni. In discussione è non solo la produttività Tutto questo si traduce in una completa ri-
dell’IT ma la sua stessa valenza strategica: ser- formulazione del ruolo del CIO, già avvenuta

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nell’ultimo paio d’anni per la quasi totalità dei progetti d’innovazione digitale. È prassi diffusa
CIO partecipanti; un ruolo che ormai si avvicina stanziare un budget dedicato per la Sicurezza,
a quello di “broker di servizi”. Come dichiarato che può essere parte della Spesa IT annuale,
da uno dei partecipanti ai Focus Group, il ruolo con finanziamenti extra richiesti direttamente
della Funzione IT può essere paragonato alla ti- alla Direzione Generale, ove necessario. Come
pologia di “azienda cacciavite”, che sempre più nelle aziende rappresentate nei Focus Group,
utilizza e condivide funzioni di terze parti. si diffonde la tendenza a riservare alla Cyber-
Le competenze di gestione si combinano con security risorse e team dedicati, a volte anche
le competenze tecnologiche, che restano co- indipendenti dalla Funzione IT stessa; team
munque prioritarie. Vi sono nuove iniziative in che, oltre a gestire la sicurezza, promuovono in
cui la competenza tecnologica del CIO e della autonomia campagne di sensibilizzazione degli
Funzione IT è indispensabile, proprio perché utenti sui rischi associati alle attività e inter-
prodotti e servizi nascono con una componente vengono fin dall’inizio nella messa in sicurezza
digitale ormai embedded, come nello sviluppo di tutti i nuovi progetti. Proprio perché gli attac-
di prodotti connessi o di servizi digitali. È il ca- chi informatici sono a volte più rapidi a cambia-
so dell’Internet of Things o dei Big Data, e di re dell’innovazione stessa.
tutte quelle tecnologie di frontiera o accelerato-
ri d’innovazione, come l’Intelligenza Artificiale, Cloud Computing: sfruttarlo
che non possono prescindere dalla presenza come abilitatore di rapidità e flessibilità
dell’IT, dall’integrazione con i sistemi aziendali, Il Cloud Computing, con i suoi tre modelli di ser-
alla consulenza tecnologica. Attività che fanno vizio SaaS, IaaS e PaaS, rappresenta la leva
del CIO sempre meno il Chief di una funzione principale della Funzione IT per rispondere alle
di staff, e sempre più un partecipante attivo crescenti esigenze di flessibilità e rapidità. Nei
dell’innovazione del business aziendale. Focus Group è evocato come “asse portante per
velocizzare trasformazione e cambiamento”.
Cybersecurity: proteggere il nuovo L’introduzione di soluzioni SasS consente ai CIO
perimetro e creare consapevolezza e alla Funzione IT di concentrarsi sull’analisi dei
La maggioranza dei partecipanti ai Focus Group bisogni delle funzioni business e sull’adozione
vede nella Cybersecurity un elemento ormai im- delle componenti tecnologiche più innovative,
prescindibile per la salvaguardia di un perime- facendo passare in secondo piano attività co-
tro aziendale sempre più esteso e fluido, grazie me la gestione delle facility, la gestione manu-
all’utilizzo di servizi di Cloud Computing, dove tenzione e aggiornamento del parco applicativo
sempre maggiore criticità viene ricoperta sia e lo sviluppo su piattaforme tradizionali.
dai dispositivi mobili consumer, smartphone e I progetti in ambito IaaS e PaaS indirizzano
tablet in dotazione alle risorse umane, sia da obiettivi di riduzione dei costi operativi e di
tutti i dispositivi connessi in ottica M2M. maggiore flessibilità, grazie alla possibilità di
A causa della pervasività della tecnologia nella scalare con rapidità in termini di memoria e ca-
struttura organizzativa, o per la crescente at- pacità di calcolo. Proprio queste caratteristiche
tenzione mediatica degli effetti causati dagli at- rendono le piattaforme Cloud molto appetibili
tacchi informatici, le iniziative di Cybersecurity per le fasi di sperimentazione, prototipazione e
vedono i Chief Executive Officer e Amministra- sviluppo di nuove tecnologie in azienda, come
tori Delegati sempre più direttamente coinvolti per le soluzioni di Big Data e Analytics.
come principali stakeholder nella loro gestione. Il CIO resta il principale owner dei progetti di
Similmente alla Mobility la Cybersecurity rico- Cloud Computing se non esclusivo finanziatore.
pre un ruolo di practice aziendale diffusa in tut- Per tutti i progetti che coinvolgono il SaaS, il
te le funzioni, prevista by design in tutti i nuovi CIO decide tra migrazione su piattaforme Cloud

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o mantenimento di architetture “on premise” in consulente interno e co-owner dell’esecuzione,
base alle tipologie di esigenze indirizzate, men- gode di un rilevante sostegno finanziario (la fun-
tre l’organizzazione è indifferente alla scelta del zione IT è ancora unanimemente considerata
mezzo di erogazione del servizio. Nei casi in depositaria del know-how tecnologico dell’orga-
cui l’impatto sui sistemi infrastrutturali e sulle nizzazione) e in collaborazione con le Funzioni
soluzioni applicative è più profondo o pervasi- di Business coinvolte, concorre a definire le at-
vo, CEO e Top Management sono coinvolti nelle tività d’integrazione e di change management
fasi di definizione del progetto e per lo stanzia- organizzativo.
mento di budget dedicato. I progetti in questo ambito richiedono un eleva-
to coinvolgimento dell’organizzazione. Non solo
Mobility: svilupparla come leva per il loro ruolo strategico e la loro onerosità,
di collaboration e customer experience ma anche per evitare risultati fallimentari o
I progetti in ambito Mobility descritti - sia per molto inferiori alle attese, come testimoniato
il miglioramento della User Experience e della da uno dei partecipanti al Focus Group Big Data
Collaboration, sia sul versante rivolto al cliente e Analytics.
finale - sono ormai diffusi a livello aziendale in
maniera pervasiva, dal Marketing e Vendite fino I paradossi
alle Operation. Dalle risposte fornite dai parte-
cipanti, i tempi appaiono anche maturi per la I cinque Focus Group hanno fatto riscontrare
creazione di team con competenze dedicate in anche circostanze apparentemente incoerenti
seno alla Funzione IT nel breve-medio termine. e in contraddizione con le tendenze più comuni,
L’Enterprise Mobility, ad esempio, promuove lo dei veri e propri “paradossi” (Tab. 4):
sviluppo di nuovi modi di lavorare, sovente in • la proporzione indiretta, se non addirittura
luoghi diversi dal perimetro aziendale. In tutti inversa, tra livelli di sicurezza e proliferazione
i progetti che coinvolgono il mondo Mobile, ma di policy in ambito Cybersecurity;
in particolare sul versante Enterprise, l’IT azien- • l’aumento iniziale dei costi operativi (OpEx)
dale è finanziatore diretto con il proprio budget nel passaggio da architetture on premise ad
annuale, e ne è owner e, a volte, co-owner con architetture Cloud;
le altre funzioni coinvolte in fase di esecuzione. • la riduzione dell’interazione via email contrap-
posta alla proliferazione di comunità digitali
Big Data, Analytics e Internet of Things su Mobile;
alla base dell’innovazione nel business • l’eccesso di aspettative sulla certezza del da-
Per i partecipanti ai Focus Group, le principali to, che finisce per inibire l’adozione di processi
direttrici d’investimento in tecnologie Big Data decisionali data-driven negli ambiti Big Data;
e Analytics e in IoT – e in iniziative “di frontiera” • la generazione di grandi volumi di dati poi non
di Cognitive Computing e Intelligenza Artificia- utilizzati per creare nuovi prodotti o servizi.
le - si focalizzano da lato sull’interfacciamento
diretto con la clientela finale, e dall’altro sull’ot- Troppe policy possono
timizzazione della Produzione, delle Operation portare minore sicurezza
e della filiera di riferimento. Non stupisce quindi Dotarsi di software all’avanguardia è solo il pri-
che progetti di questa portata, funzionali non mo passo per una difesa efficace. L’altro è di
solo a risparmiare sui costi ma anche a incre- definire e attuare procedure e policy per norma-
mentare il fatturato e ampliare l’offerta con re attività e comportamenti di utenti e dipen-
nuovi prodotti e servizi, siano parte di piani in- denti che, con la loro operatività da dispositivi
dustriale e/o di strategie di impresa. In questi fissi e mobili, costituiscono una tra le principali
progetti, l’IT ricopre frequentemente il ruolo di fonti di rischio informatico in azienda, a partire

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Tabella 4 - I paradossi degli ambiti tecnologici analizzati - Focus Group = 28 Decisori IT di aziende top e medio grandi.
Focus Group/Paradossi obiettivo strategico paradosso consigli
Cybersecurity Creare un ambiente sicuro tramite Troppe policy possono Promuovere awareness e cultura
l’utilizzo congiunto di tecnologie, portare minore sicurezza della sicurezza tramite programmi
policy, procedure di formazione

Cloud Computing Ridurre i costi operativi delle Potenziale aumento dei costi Attenzione al monitoraggio dei costi
infrastrutture e ricercare nel passaggio da modello di dei servizi Cloud, in fase di negoziazione
maggiore flessibilità gestione a capacity a modello dei fornitori e tramite una figura dedicata
a consumo in organigramma

Esternalizzare il rischio Riduzione del livello di controllo In fase contrattuale gli SLA
di downtime su infrastrutture, dati e sistemi di progetto devono diventare
ha un ROI positivo oggetto di trattativa contrattuale

Mobile Promuovere nuove forme di lavoro Riduzione delle email e creazione Coinvolgere gli utenti nelle fasi
e d’interazione in mobilità di nuove comunità digitali di definizione del progetto
grazie a social network interni per aumentare il coinvolgimento
al di fuori dell’organizzazione

Big Data Ottenere informazioni aggiuntive Errate aspettative sulla certezza Diffondere cultura data-driven: estendere
e rilevanti per le decisioni del dato nelle azioni da uso degli strumenti di analisi a più persone
di business intraprendere dovute a scarse e coinvolgere più ruoli di middle management
conoscenze statistiche (change management)

IoT Ideare nuovi prodotti/servizi grazie Grandi moli di dati raccolti non Maggiore integrazione e comunicazione
all’analisi dei dati da dispositivi utilizzati per mancanza di modelli tra diversi sistemi, sinergie e partner
connessi vincenti di loro valorizzazione tra aziende di filiera

Fonte: Nextvalue© I Focus Group

dalla semplice mail di phishing. Tuttavia, la pre- solo tramite una cultura della sicurezza diffusa
senza di procedure può non essere sufficiente a più livelli organizzativi.
per garantire un buon livello di sicurezza.
Anzi, il rischio è proprio quello di creare un ec- Cloud Computing:
cesso di norme interne, favorendo al contrario senza monitoraggio aumentano i costi
malcontento e, di conseguenza, comportamenti La riduzione dei costi operativi (OpEx) resa possi-
di aggiramento della policy o procedura stessa. bile dal Cloud Computing permette di liberare ri-
Non stupisce quindi che il Dipartimento IT si ve- sorse da destinare ad attività che possono diffe-
da aprire ticket che lamentano l’impossibilità di renziare strategicamente l’impresa. Ad esempio:
compiere determinate attività espressamente • i servizi SaaS consentono di accedere ad ap-
vietate da una norma aziendale. È necessario plicazioni critiche e a dati in modo elastico e
dunque evitare complicazioni e attuare tutte le di scalare i servizi con rapidità, secondo ne-
iniziative di sensibilizzazione che servono a cre- cessità e pagando solo il servizio consumato,
are maggiore consapevolezza presso gli utenti e in più gli aggiornamenti e gli upgrade delle
sui rischi informatici. È la soluzione migliore per funzionalità avvengono automaticamente;
arrivare alla corretta attuazione di procedure • i servizi PaaS, permettono di avviare più pro-
efficaci di Cybersecurity. Una buona policy deve totipi in parallelo, e di decidere se e quando
essere interiorizzata dall’utente, e, secondo i chiudere o passare in produzione;
partecipanti al Focus Group, questo è possibile • i servizi IaaS sono la scelta tattica per velo-

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cizzare l’acquisizione di sistemi i cui tempi di disservizio o una interruzione del servizio mette
approvazione in logica on premise, si rivele- il fornitore nella duplice condizione di risolvere
rebbero troppo lunghi. il problema in tempi brevi e di rifondere l’azien-
da nel rispetto degli SLA.
Tutto questo è confermato anche dai parteci-
panti al Focus Group Cloud Computing, ma con Mobility e Collaboration:
le dovute precisazioni sui cambiamenti nelle di- meno email, ma più relazioni
namiche di costo nel passaggio dalla gestione Il principale obiettivo dei progetti di Mobility è
capacity-driven, tipica dell’on-premise, a una l’aumento della produttività individuale conse-
gestione cost-driven (pay per use), principale guente alla possibilità di lavorare in movimen-
caratteristica dell’economia dei servizi in eroga- to, con un dispositivo più piccolo ed intuitivo
zione. È infatti necessario “prendere confiden- rispetto al tradizionale laptop. Inizialmente gli
za” con il modello di pricing on-demand che, strumenti di collaboration e social network in-
senza le dovute accortezze, può anche rivelar- terni hanno rivestito un ruolo di componente
si più costoso del modello on premise. Infatti, aggiuntiva, interessante ma non prioritaria.
anche se l’aspettativa è di prezzi in calo sulla Ma nel tempo si sono rivelati strumentali alla
spinta della concorrenza, più sale l’adozione di creazione di comunità informali di persone che
nuovi applicativi, più aumenta la necessità di si scambiano informazioni, anche al di fuori di
nuove “macchine” e nuovi ambienti, più salgo- strutture gerarchiche proprie, stabilendo reti
no i costi correlati. L’esperienza condivisa nei indipendenti. L’utilizzo di questi strumenti ha
Focus Group conferma che anche la flessibilità visto aumentare la comunicazione informale
e la capacità di storage, pur essendo potenzial- all’interno delle organizzazioni e, come impat-
mente illimitate nelle offerte di servizi in Cloud to direttamente tangibile, diminuire il numero
Computing, hanno il loro prezzo, e che il con- di email scambiate, e troppo spesso non lette.
trollo dei costi diventa sempre più importante. Questo tipo di benefici sono stati sicuramente
Per evitare l’utilizzo di servizi oltre le reali esi- prospettati in fase di acquisto della soluzione,
genze, oltre alle capacità di negoziazione con ma non sono mai stati dati per scontati nei
i fornitori, diventa necessario l’inserimento di progetti di Mobility a livello enterprise, essen-
nuove figure, ove non già presenti, con il ruo- do coinvolta la componente “soft” (di relazioni
lo di controller e Cost Manager per la gestione interpersonali) della struttura organizzativa.
specifica dei servizi Cloud, per non superare il Così, paradossalmente, progetti nati per favori-
budget prefissato e ottenere pieno ritorno dagli re lo svolgimento delle attività lontano dall’am-
investimenti effettuati. biente lavorativo hanno reso possibile la cre-
azione di nuove relazioni fra gruppi di lavoro.
Una seconda interessante evidenza riguarda Come indicato dai partecipanti, perché anche
il rischio di downtime. L’utilizzo dei servizi in queste componenti abbiano davvero successo,
Cloud Computing implica una drastica riduzio- è importante coinvolgere da subito gli utenti
ne del livello di controllo su infrastrutture, dati nel processo di definizione del progetto e della
e sistemi rispetto alla modalità on premise. Il nuova esperienza utente, e i risultati possono
rischio di downtime è sempre presente ma non essere davvero incoraggianti.
rappresenta una criticità insormontabile, anzi
grazie al Cloud il guasto o il disservizio diventa- Big Data: più dati e minori certezze
no anch’essi una componente da esternalizza- “Mentre la percezione nella maggior parte de-
re. Da criticità si trasformano in fattori abilitan- gli utenti è che il dato è una certezza, noi ab-
ti: ecco un altro paradosso del modello pay per biamo raccolto più dati per essere meno sicuri”
use, con risvolti economici positivi, laddove un - È la considerazione emersa al Focus Group

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sui Big Data, che ben riassume l’esperienza logie di servizi o nuovi prototti “data intensive”.
condivisa da tutti i partecipanti: per un efficace
utilizzo dei dati attraverso le nuove soluzioni di Internet of Things:
Analytics e Big Data occorre un nuovo approc- troppi dati da valorizzare
cio alla gestione dei dati, che non li consideri Internet of Things e Big Data sono due para-
come “fine” (il dato che dimostra una certezza) digmi tecnologici frequentemente interconnes-
ma come “mezzo” (dato che abilita nuove visio- si. Evidente è la relazione di complementarie-
ni e azioni, e un percorso di trasformazione). tà: i dispositivi connessi generano una grande
I partecipanti al Focus Group confermano che quantità di dati, la cui raccolta e analisi può
l’analisi di grandi moli di dati permette di otte- offrire la possibilità di sviluppare nuovi prodotti
nere input rilevanti, anche in ottica predittiva, e servizi “data intensive”.
per decisioni strategiche sempre più mirate In realtà, disporre di grandi quantità di dati
e puntuali. Ciò non di meno rilevano che più raccolti da dispositivi connessi non equivale,
aumenta la disponibilità di informazioni più au- per i partecipanti al Focus Group, a disporre
menta l’insicurezza nell’utilizzarle a fini decisio- di valore direttamente monetizzabile. Chi è già
nali, con il conseguente ricorso all’esperienza partito con progetti di Internet of Things non
maturata nella vita professionale. Si pensi ad ha per forza condotto o sta già conducendo an-
esempio all’utilizzo di dati predittivi sul compor- che attività di analisi sui dati generati. Da un
tamento della clientela rispetto alle aspettative lato è indubbia la consapevolezza di fondo del-
guidate dalla conoscenza personale di lunga le potenzialità di monetizzazione delle basi di
data del parco clienti. dati generate da sensori e dispositivi IoT- dalla
Si tratta dunque di maturare l’approccio sta- geolocalizzazione a bordo delle auto, che per-
tistico associato all’utilizzo dei dati, secondo mette di individuare i clienti finali, ai database
il quale l’analisi dei Big Data, di per sé, non generati nei progetti di R&S. Tuttavia l’incertez-
fornisce una verità assoluta, quanto piuttosto za è altrettanto diffusa rispetto a “come fare
una tendenza che aiuta a scegliere di agire in a fare soldi con i dati raccolti”. Non è ancora
un determinato modo per cogliere nuove occa- chiaro ai più quale processo di valutazione e
sioni. Questo richiede un cambiamento per gli quali metodologie adottare per trasformare il
utenti finali che invece tendono all’analisi del dato grezzo in opportunità di business, anche
dato cercando nella “macchina” una risposta se comincia a diffondersi l’utilizzo di modelli e
diretta alle domande di business. paradigmi statistici di correlazione dei dati. In
Il messaggio dei CIO che hanno condotto pro- certi ambiti, come lo Smart Asset Management
getti in ambito Big Data è di utilizzare la cono- e lo Smart Metering, si tratta di analisi ancora
scenza ottenuta per migliorare la scelta delle legate più all’ottimizzazione dei costi che all’in-
azioni da intraprendere mediando con l’espe- cremento del fatturato.
rienza. Il cambiamento culturale sta proprio Oltre all’ottimizzazione dei costi, l’altra area
nel capire che in una minore certezza creata su cui si concentra l’orientamento generale è
da tante informazioni risiede un enorme valore l’analisi dei dati per il miglioramento della Cu-
potenziale. È fondamentale l’attivazione di un stomer Experience, aggregando e correlando
piano di change management per formare l’or- informazioni sull’esperienza dei clienti profilati,
ganizzazione a una cultura condivisa di gestio- delle loro abitudini e delle loro preferenze per
ne dei dati e della loro traduzione in azioni di un ritorno in termini di customer base.
business. Solo così, l’analisi dei Big Data potrà A mancare sono, per ora, le possibilità concre-
evolvere da funzione interna, collaterale al core te di applicazione per generare nuovi prodotti
business, a funzione strategica per migliorare e servizi, e numerosi sono gli interrogativi. Ad
le performance aziendale e abilitare nuove tipo- esempio, chi opera in ecosistemi B2B sempre

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più percepisce la necessità di valorizzare i dati analisi nei Focus Group, si presentano notevoli
di utilizzo e comportamento della clientela fina- opportunità in nuove “tecnologie di frontiera”
le ottenuti con la geolocalizzazione dei dispo- - Blockchain, Intelligenza Artificiale e Cognitive
sitivi, una tematica inedita per l’azienda prima Computing - mentre altri paradigmi tecnologi-
dell’avvento dell’Internet of Things. Gli eventua- ci in uso corrente già da alcuni anni, come la
li nuovi servizi ideati potrebbero essere offer- biometria e la geolocalizzazione, trovano nuovi
ti ai clienti B2B tradizionali, direttamente alla campi di applicazione nell’ambito della Trasfor-
clientela finale, o a entrambi in modalità ibrida. mazione Digitale.
Ma per avere mercato occorre anche avere do- Gli incroci più ricorrenti nelle esperienze pro-
manda, ovvero far percepire il valore aggiunto gettuali analizzate nei Focus Group sono carat-
di una macchina connessa al proprio cliente, a terizzati da grande trasversalità, quale che sia
un portafoglio clienti B2B non necessariamen- l’ambito tecnologico di partenza:
te “sensibili” o preparati a questa opportunità, • Cybersecurity. L’adozione di tecnolo-
quali ad esempio le Pmi. gie emergenti abilita nuove opportunità
di business, ma crea anche nuovi rischi.
Il valore e le potenzialità rilevate sono innegabi- Anche per effetto della sempre più frequen-
li, ma se i Big Data generati dall’IoT sono davve- te migrazione dei dati in Cloud, i progetti di
ro “il nuovo petrolio” delle aziende, per ora i CIO Cybersecurity si concentrano così sull’innal-
partecipanti al Focus Group sono concentrati zamento della protezione degli asset imma-
sulle criticità nella fase estrattiva e di lavorazio- teriali aziendali, come dati e informazioni
ne del prodotto grezzo. Resta tra le loro priorità critiche. Il graduale spostamento del modello
la definizione di un approccio più strategico per produttivo verso IoT e Industria 4.0, così come
la monetizzazione dei Big Data, in questo inco- l’incremento delle modalità di comunicazione
raggiati dalle prime reazioni positive nelle loro M2M, sollecitano egualmente i responsabili
aziende circa la messa a punto di nuove ipotesi della sicurezza informatica, e concorrono a
di lavoro. fare dei nuovi progetti i “sorvegliati speciali”.
Sul fronte della sicurezza dei dispositivi, an-
Interconnessione dei trend emergenti che con l’obiettivo di offrire una migliore espe-
Sia che si guardi a strategie o piani pluriennali rienza utente, le password tradizionali per l’u-
ben definiti, sia che si guardi a iniziative reatti- tilizzo dei dispositivi aziendali cominciano a
ve al mercato, sono più d’uno i trend che i par- essere sostituite con tecnologie biometriche.
tecipanti ai Focus Group reputano fondamentali • Cloud Computing. Tra i fattori che più in-
per lo sviluppo dei progetti. fluenzano a medio termine l’introduzione di
Infatti, più che un singolo progetto sul Cloud o servizi Cloud, è la possibilità di implemen-
sui Big Data, esistono progetti che incrociano le tare progetti Big Data, Machine Learning e
diverse tecnologie emergenti. Questo riscontro Analytics, sfruttando la velocità e le capacità
ha accomunato tutti i Focus Group, in contesti, di storage e calcolo offerte dal paradigma as
settori ed excursus di progetto diversi. Così, ad a service. Grandi volumi di dati trovano nel
esempio, per chi sta implementando progetti Cloud gli ambienti più adatti alla loro analisi e
di Big Data e Analytics e Internet of Things, è archiviazione, in particolare tramite soluzioni
importante investire in Cloud Computing in ter- di Big Data Platform as a Service. Come indi-
mini di scalabilità e flessibilità dell’ambiente di cato dai partecipanti al Focus Group Cloud, in
sviluppo, e chi investe in Cloud Computing vede ambito Big Data e Analytics sono diverse le
notevoli opportunità nelle piattaforme di analisi prime iniziative di adozione di servizi Cloud e
dei dati in modalità as a service. Oltre alla tra- altre sono in fase di definizione.
sversalità tra tecnologie emergenti oggetto di • Anche per quanto riguarda il Machine Lear-

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ning as a Service si riscontra un elevato inte- partecipanti al Focus Group. In tale ambito,
resse per il vantaggio associato alla possibi- le esperienze spaziano su più fronti. Infatti,
lità di “scalare” la quantità di risorse in uso c’è chi sta valutando l’ipotesi d’introdurre al-
quando richiesto, anche se per ora si tratta goritmi per ridurre le inefficienze di filiera tra-
solo di piloti in fase di definizione. mite l’automazione; c’è chi sta sviluppando
La migrazione in Cloud di componenti infra- progetti pilota di Machine Learning per miglio-
strutturali core, come l’ERP o i sistemi di rare l’assistenza alla clientela, sempre trami-
Content Management, rimane invece per ora te l’automazione; e c’è chi ha già sviluppato
un’ipotesi da valutare per il lungo periodo. e concluso progetti di Cognitive Computing.
• Mobility. Geolocalizzazione e biometria so- In questo contesto, tecnologie come la
no indicate all’unanimità come le novità più Blockchain possono favorire raccolta e lo
rilevanti e a più elevato potenziale nei pro- scambio di informazioni tra Enti pubblici e
getti di Mobility. Il contesto applicativo della privati, mentre le tecnologie Cognitive e d’in-
localizzazione geografica può spaziare dal ge- telligenza artificiale interessano nell’ambito
otargeting della clientela finale, per ottenere dell’assistenza all’utente-cliente (Chatbot).
maggiori informazioni e fornire nuovi servizi Solo agli inizi è invece la sperimentazione di
basati sulla posizione, fino al tracciamento Big Data associata ai dati generati dai pro-
delle squadre operative sul territorio per le getti IoT.
Utility. Il tema della biometria, oltre che per • Internet of Things. IoT insieme ad Auto-
le componenti di sicurezza dei dispositivi, mazione e intelligenza artificiale incrociano
trova applicazione in ambito commerciale, Cloud e Big Data. Così è nelle esperienze di
ad esempio per la finalizzazione dei rapporti progetto condivise nel Focus Group sull’IoT.
contrattuali in modo completamente digitale, Il Cloud Computing è la modalità di elezione
velocizzando e proteggendo le modalità di per accedere a risorse di calcolo e archivia-
pagamento. Rilevante e presente trasversal- zione dei grandi volumi di dati generati dai
mente su tutti i progetti di mobilità, rimane dispositivi. Segue l’interesse per strumenti di
comunque la messa in sicurezza di tutti i di- analisi avanzata dei Big Data e in ottica di
spositivi interessati dalla Mobility: non solo analisi predittiva, e per l’introduzione sempre
smartphone e tablet, ma anche i device spe- più diffusa di algoritmi di Cognitive e Machine
cializzati presenti in azienda e i sensori sulle Learning.
reti. Nel settore dei Servizi, l’Intelligenza Artificia-
• Big Data e Analytics. Tra i trend innovativi le si declina in sperimentazioni di nicchia per
che incrociano l’adozione di Big Data è indi- l’automazione dell’interazione con il cliente
cato principalmente il Cloud Computing, per finale, con chatbot dedicati sia a comunica-
la disponibilità di capacità di storage e di cal- zioni di servizio, sia a interazioni verbali evo-
colo “praticamente illimitate” e la riduzione lute. A questo si riconnettono anche, in ambi-
della spesa in conto capitale (CapEx). to Smart Retail, la digitalizzazione del punto
Alto è anche l’interesse verso i Data Lake per vendita, per un’esperienza sempre più coin-
la centralizzazione delle informazioni e il supe- volgente per il cliente, quindi anche il mondo
ramento dei silos dati aziendali. Per il futuro dei beacon e della comunicazione più seletti-
prossimo la vera trasformazione è attesa dal va, anche se con approccio critico e guidato
Web, dal mondo Social e dal Mobile lato Con- dalle possibilità di effettiva monetizzazione.
sumer che costituiscono la fonte d’origine più Advanced Manufacturing, Industrial Internet
ricorrente dei Big Data, anche destrutturati. e Robotica incrociano l’IoT nel settore mani-
Anche le iniziative di Cognitive Computing e fatturiero come paradigmi caratteristici della
Machine Learning suscitano l’interesse dei Quarta Rivoluzione Industriale. Trasversal-

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mente, la Cybersecurity è elemento sempre grado di maturità, che sono già o sono destina-
più importante per la messa in sicurezza di te a diventare nel breve-medio periodo practice
reti e dispositivi. Diffusa infine la tendenza aziendali diffuse in tutte le funzioni; e quello dei
a osservare i prossimi sviluppi tecnologici nuovi progetti d’innovazione tecnologica, dove
prima di investire in ambito Blockchain come IT e business collaborano a sempre più stretto
acceleratore per lo scambio di informazioni contatto per la trasformazione dell’azienda. Tra-
sicure. sversale ai due filoni la riformulazione appunto
del ruolo dell’IT, da “service provider” a “servi-
Bilancio delle esperienze progettuali ce broker” concentrato sull’analisi dei fabbiso-
Strategici o tattici, i progetti in corso nei diversi gni, la pianificazione strategica, il monitoraggio
ambiti tecnologici in esame sono lo specchio dei costi e la qualità dei servizi tecnologici più
di una Trasformazione Digitale giudicata irrever- che sulla loro fornitura.
sibile e imprescindibile da tutti i partecipanti
ai Focus Group. Tutti si stanno attrezzando a Che cosa si sentirebbero di consigliare i par-
contrastare la nuova Amazon o la nuova Uber, tecipanti a tutti i Focus Group a chi sta per
ovvero il disruptor digitale già emerso o che intraprendere nuovi progetti di trasformazione
nascerà nel loro mercato di riferimento. Al con- digitale? La loro risposta a questa domanda è
tempo, la digitalizzazione si afferma come la stata duplice e molto realistica.
nuova normalità, anche per imprese e organiz- La cattiva notizia è che per cavalcare impatti
zazioni con modelli di business più tradizionali. e benefici della Trasformazione Digitale, le ca-
Una nuova normalità caratterizzata in quasi tut- pacità d’esecuzione di ogni singola organizza-
ti i settori dallo spostamento degli attori ver- zione spesso non sono sufficienti: molto dipen-
so l’“economia dei servizi” tramite l’adozione de sempre più da macrodinamiche a livello di
di sistemi sempre più nuovi e flessibili, capaci filiera, ecosistema o Sistema-Paese, e questo
di erogare componenti a valore sempre più de- mentre non è possibile restare indietro.
materializzate, ancorché legate a transazioni di
beni e a un contatto diretto, per una clientela La buona notizia è che, una volta partiti e su-
oramai aperta al digitale. perate le prime inevitabili criticità, anche ciò
che sembra molto innovativo può trasformarsi
In questa prospettiva i partecipanti ai Focus in practice aziendale, o comunque essere inte-
Group concordano nel riconoscere al digitale un grato con i sistemi esistenti. Anche i progetti
ruolo chiave nel valorizzare la Funzione IT indu- più impegnativi raccontati nei Focus Group han-
cendoli a riformularne priorità, ruolo e modello no sempre portato risultati e anche qualcosa
di governance. Dal focus tradizionale di funzio- di più: ricadute positive in altri ambiti, payback
ne di staff per la gestione di asset e tecnologie anticipati rispetto alle previsioni, aria di “cul-
ormai sempre più “commodity” e esternalizza- tura digitale” per l’intera organizzazione, espe-
bili, la Funzione IT è passata al coinvolgimento rienza e know how per i progetti in pipeline fino,
diretto nella realizzazione di prodotti digitali, o in qualche caso, all’appuntamento settimanale
nella trasformazione dei processi in azienda. sulla strategia digitale con il CEO.
I progetti oggetto di discussione nei Focus
Group possono essere considerati esempi si-
gnificativi di questa evoluzione e i CIO stessi
degni esempi di “CIO-broker” in azione.
Le riflessioni condivise sui progetti hanno por-
tato a distinguere due filoni principali: quello
delle iniziative che hanno già raggiunto un certo

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 81

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La Trasformazione La scelta di analizzare realtà di eccellenza è
stata motivata dalla possibilità di cogliere una
Digitale vista dai CXO serie di “lesson learned” e di accorgimenti che,
una volta contestualizzati, possono essere
Obiettivi e struttura dei Focus Group utili a realtà che non hanno ancora intrapreso
L’obiettivo di questa sezione è evidenziare il percorsi di Trasformazione Digitale. Di seguito
ruolo del business nei percorsi di Trasformazio- vengono evidenziate e argomentate, sulla base
ne Digitale nei diversi settori, quali funzioni so- delle esperienze dei diversi attori intervenuti ai
no coinvolte, con quali obiettivi, con quale livel- Focus Group, le principali considerazioni e linee
lo di autonomia rispetto ai sistemi informativi. guida, dando evidenza delle diversità settoriali
A tal proposito sono stati realizzati 5 Focus che si è cercato di cogliere in termini di obietti-
Group in aziende ed Enti appartenenti a 5 diver- vi, approccio, criticità, dinamiche.
si settori – Pubblica Amministrazione, Industria,
Banche, Energy e Telecomunicazioni. Si tratta Le principali lesson learned
di realtà di eccellenza dal punto di vista dei per- Il confronto con i CxO e il racconto delle singole
corsi innovativi intrapresi e tuttora in corso, con esperienze aziendali hanno consentito di trarre
un ruolo importante all’interno dell’ecosistema messaggi che vanno a definire la visione della
di filiera in cui ciascuna di esse opera. Ai Focus Digital Transformation lato business (Fig. 5).
Group hanno partecipato CIO, Chief Digital Offi- • La Digital Transformation non si esaurisce
cer, Digital Marketing Manager, Direttori HR e Or- con un progetto. È un’evoluzione continua
ganizzazione, Direttori Marketing, CFO, Direttori che impatta su tutti gli aspetti aziendali. Per
Acquisti, Responsabili LOB. I Focus Group sono realizzarla occorrono una visione e una stra-
stati condotti tra marzo e aprile 2017. tegia che devono trovare riscontro in un Piano
Pluriennale dedicato.
La traccia utilizzata ha approfondito i seguenti • Occorre una governance della Digital Tran-
aspetti: sformation, con una struttura o un team dedi-
• progetti alla base della Trasformazione Digi- cato che indirizzi e sia responsabile del piano
tale - ruoli e ownership, obiettivi, approccio, di realizzazione.
funzioni aziendali coinvolte; • Il primo driver della digitalizzazione è il clien-
• modalità di condivisione di obiettivi, budget, te, in parte anche per effetto di un contesto
risorse e responsabilità tra le aree aziendali; economico meno teso rispetto a quello degli
• modalità di condivisione delle iniziative con il anni scorsi. Di conseguenza, gli interventi fi-
resto dell’organizzazione; nalizzati a una maggiore efficacia nella rela-
• impatto sui processi di business, sulle politi- zione con il cliente sono prioritari rispetto alle
che di sourcing, sui processi di interazione a azioni di recupero di efficienza.
monte e a valle della filiera; • Le persone fanno la Digital Trasformation. Le
• impatto sugli attori dell’ecosistema di filiera; tecnologie sono fattori abilitanti imprescindi-
• propensione al cambiamento dell’organizza- bili, ma i veri attori del cambiamento sono le
zione e cultura aziendale, collaborazione con persone nelle aziende. Sono le persone che
la funzione IT; rendono possibile un cambiamento a 360
• impatto sulle competenze - introduzione di gradi: nei processi e nelle strutture organiz-
nuove risorse, percorsi di riconversione ed zative, nel ruolo dell’IT e nella sua interazione
evoluzione delle competenze già presenti; con le altre funzioni aziendali, in un diverso
• punti di forza o criticità delle iniziative realizzate; modo di collaborare e interagire, in un cam-
• ostacoli non previsti e soluzioni poste in cam- biamento dell’ecosistema di filiera.
po per superarli. • Il percorso presenta ostacoli da superare, in-

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terni alle organizzazioni ed esterni. I benefici
già evidenti della digitalizzazione, tuttavia, rap- Occorre Bisogna individuare Persone come Cliente Digital
presentano una spinta notevole per superarli. un Piano di Digital un owner veri attori principale driver
Trasformation del cambiamento

È necessario un Piano
di Digital Transformation
Quello che si è osservato attraverso i Focus Cambiano Cambia l’ambiente Cambia
i processi di lavoro la collaborazione
Group, e che rappresenta un punto di partenza e l’IT
importante, è la consapevolezza di dover assu-
mere un approccio all’innovazione diverso da
quello seguito in passato.
Cambia Ci sono vincoli
Questo vuol dire uscire da un’operatività pres- l’ecosistema da superare
sante, guardarsi dall’alto e definire obiettivi e di riferimento
un percorso che parta dalle persone e dall’or-
ganizzazione.
Vi è consapevolezza sulla necessità di ridefinire
Ma anche benefici
strategie e modelli operativi sfruttando le po-
tenzialità delle tecnologie digitali. L’approccio
all’innovazione, tuttavia, non è correlato esclu-
sivamente alle tecnologie digitali, ma all’intero
ecosistema aziendale. L’innovazione deve es-
sere un processo da alimentare continuamen- Nei Piani di Digital Transformation, le linee gui- Figura 5:
te, e da questo punto di vista viene mitigata la da si basano su una convergenza tra strategia Lesson Learned
pura logica di progetto. ICT e strategia digitale, sebbene quest’ultima dai Focus Group
realizzati nelle 5
risulti dominante rispetto alla strategia ICT.
realtà di eccellenza
Un Piano di Digital Transformation, presente in
Fonte:
tutte le realtà osservate, segue generalmente La necessità di rivedere il piano annualmente NetConsulting cube, 2017
due direttrici: rende evidente la velocità del cambiamento nel
• una interna, riguardante processi, persone, contesto in cui le aziende operano e, quindi,
organizzazione, che è presupposto necessa- nelle strategie aziendali. Cambiano anche i mo-
rio per poter essere partecipi del cambiamen- delli di investimento: l’orizzonte d’azione è più
to del cliente; ristretto, bisogna essere più reattivi e seguire
• una esterna, focalizzata sulla digitalizzazione le logiche del live business. L’orizzonte degli in-
della relazione con clienti e partner e dell’of- vestimenti in nuovi progetti si sta riducendo da
fering. 5-10 anni a 1-3 anni e cambia anche la dimen-
sione dei progetti stessi.
Un Piano Digitale, che si basa generalmente su
un orizzonte temporale di 3-4 anni, pur aggior- Le priorità che emergono dai Piani di Digital
nato e rivisto annualmente, fa perno su diversi Transformation sono diverse e puntano, oltre
programmi abilitanti riguardanti: che a una maggiore efficacia ed efficienza, pro-
• le persone e l’ambiente di lavoro; prio al cambiamento (Fig. 6), e si esprimono in
• i processi e la governance; termini di:
• le tecnologie abilitanti; • miglioramento delle performance di busi-
• le strategie di sourcing e l’ecosistema di rife- ness, con l’innovazione percepita come leva
rimento; strategica per il contenimento dei costi e,
• il contesto regolatorio (la compliance). conseguentemente, il recupero dei margini;

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 83

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Le priorità struttura è un forte segnale dell’impatto della
Digital Transformation all’interno dell’azien-
Miglioramento performance di business da, soprattutto in ottica organizzativa;
Piano di Digital Innovazione offering
Trasformation • Digital Board, di cui sono parte tutte le prime
Miglioramento relazione e gestione clienti linee dei vari Direttori di area, oltre all’IT e al
Miglioramento posizionamento di mercato Chief Digital Officer. Si tratta di uno strumen-
Miglioramento processi to esecutivo attraverso cui l’IT lavora con i
Nuovi spazi offering/segmenti di business collaterali primi livelli importanti, il Chief Digital Officer,
Nuovi mercati - espansione copertura geografica il Direttore HR. All’interno del Digital Board, il
Information Technology per new business Chief Digital Officer è a capo di un’area che
ha l’ownership di definire strategie innovati-
ve, governare l’innovazione, sperimentare;
Figura 6: Le priorità • Innovation Leadership Team, presente già
dei Piani di Digital • innovazione di prodotto o servizio; da alcuni anni e costituito dal Chief Digital
Transformation • miglioramento del posizionamento di mercato; Officer e da rappresentanti di tutte le aree
Fonte: • miglioramento dei processi, più sicuri, più ef- aziendali, con l’obiettivo di definire le linee di
NetConsulting cube, 2017 ficienti e di qualità; innovazione e governarle;
• individuazione di nuovi spazi per estendere il • Comitato Innovazione all’interno della Dire-
perimetro del business attuale; zione IT. Non c’è un vero e proprio Comitato
• individuazione di nuove opportunità in seg- Innovazione aziendale, ma un team che fa
menti di business collaterali; comunque riferimento al Programma di Inno-
• indirizzamento di nuovi mercati geografici; vazione. La figura del Chief Digital Officer è
• miglioramento della relazione e gestione dei anch’essa all’interno della Direzione IT;
clienti; • altro. Non c’è una figura formalmente dedita
• collocazione dell’IT in una posizione di front- alla Trasformazione Digitale, che però è gui-
line rispetto al business. data dal CIO e dal Direttore Marketing sup-
portati da un elevato committment dell’Am-
Importante individuare un owner ministratore Delegato.
Un piano di Digital Transformation richiede
un’ownership che abbia in mano la governance Nelle realtà partecipanti ai focus c’è consape-
dell’innovazione in tutte le sue declinazioni. Oc- volezza del cambiamento profondo che la digi-
corre un team, più o meno ampio, o una strut- talizzazione chiede alle figure apicali. Ma c’è
tura, più o meno ufficiale, che segua la Digital anche l’idea che in altre imprese non sempre
Transformation (Fig. 7). ci sia, e che in esse figure come CIO, Chief
Technology Officer, Chief Digital Officer possa-
Le situazioni che sono emerse nelle aziende no essere facilitatori importanti della Trasfor-
oggetto dei Focus Group sono diverse ma tutte mazione Digitale e della comprensione, a tutti i
accomunate dall’esistenza di una governance livelli, dei fenomeni associati.
strutturata e di un owner identificato:
• nuova struttura di “Digital Transformation”, Le persone sono
con a capo un Chief Digital Transformation “attori del cambiamento”
Officer che riporta al CEO, ove sono conflui- La Digital Transformation è una questione cultu-
te le aree Information Technology e Processi rale più che tecnologica, da qui la necessità di
e in cui è stata centralizzata la governance agire sulle persone. E infatti, emerge forte, da
(economica, di pianificazione, di project ma- tutti i Focus Group realizzati, la centralità delle
nagement) dei progetti digitali. Questa nuova risorse interne alle aziende. Questo vuol dire:

84 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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• valorizzarle come attori di un percorso di Figura 7:
cambiamento in logica digitale, facendo leva Chi ha l’ownership
Area Digital Digital Board
sulla loro creatività e capacità di mettere in della Digital
Transformation
Transformation
discussione approcci relazionali e modalità di
Fonte:
lavoro consolidate; NetConsulting cube, 2017
• sensibilizzare le persone su temi di leader-
ship condivisa; Digital Inno Comitato
• rendere le persone sempre più parte di una Transformation Leadearship Innovazione (IT)
community; Ownership Team
• porre più attenzione all’etica, all’interazione
tra le persone, al loro coinvolgimento sugli
CIO e Direttore
obiettivi, alla collaborazione, alla creazione di Marketing
un sentimento comune sugli obiettivi aziendali.

Tutto questo, oltre ad agevolare la Trasformazio-


ne Digitale, essenziale per consentire il passag-
gio delle persone da tecnici a manager, dando
maggiore importanza alle soft skill: capacità di mativo aziendale ed è tenuto a preservarla,
gestire il cambiamento, problem solving, eleva- definendo e attuando policy, strategie e pro-
ta capacità di interazione e collaborazione, pro- grammi di security;
attività, pensiero critico e creatività. Le soft skill • Cloud Architect che, in ottica di migrazione al
assumono una dimensione più rilevante rispetto Cloud Computing, disegna le nuove architet-
alle competenze tecnologiche e specialistiche ture dei sistemi in modo che possano favori-
per il raggiungimento di obiettivi quali: produtti- re la fruizione di servizi in Cloud;
vità, professionalità, competitività delle risorse. • Specialisti DevOps, per garantire una mag-
giore collaborazione tra l’area delle Operation
Alle persone si richiede capacità di usare devi- (chiamata a gestire il delivery di nuovi servizi
ce tecnologici ma anche la reattività necessaria e applicazioni) e il team di Sviluppo, al fine di
a cogliere gli spunti che derivano dall’esterno, migliorare il time to market;
la capacità analitica e interpretativa di grandi • Data Scientist che, facendo leva anche su
masse di dati e informazioni generate dalla algoritmi di Machine Learning, sappia trarre
maggiore connettività. Si tratterà di integrare “valore di business” da volumi crescenti di
sempre più competenze IT e business, compe- dati e informazioni nei processi di marketing,
tenze classiche e digitali. In tal modo, i tecnici produttivi e logistici, e nella gestione dei
saranno sempre più consulenti di processo e le clienti;
risorse del business comprenderanno più facil- • Social Media Manager, che si occupa del mo-
mente le tecnologie. nitoraggio dei feedback sui social, della so-
cial brand awareness e, in alcuni casi, della
La Digital Transformation ha già portato, in al- strategia social interna.
cune realtà di maggiori dimensioni e più strut-
turate, all’introduzione di nuovi profili come: In altre realtà che non possono permettersi
• CDO - Chief Digital Officer, che ha spesso di avere figure dedicate, ad esempio, all’ana-
l’ownership dell’innovazione e deve sviluppa- lisi di dati come il Data Scientist, le politiche
re la strategia digitale aziendale; di recruiting sono indirizzate, più che a figure
• CISO - Chief Information Security Officer, che con competenze specifiche, a profili che siano
ha in mano la sicurezza del patrimonio infor- “orchestratori di più competenze”, in grado di

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 85

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dosare una molteplicità di competenze speci- • revisione dei processi di performance balance;
fiche, anche non elevate, e applicarle agli svi- • percorsi di riscoperta esperienziale che por-
luppi progettuali caratteristici del contesto. C’è tino a cambiare alcuni comportamenti e a va-
poi l’evidenza che, in alcuni settori più di altri, lorizzarne altri;
ad esempio nell’Industria e nell’Energy, si ren- • una diversa collaborazione interna supporta-
dono necessarie più competenze di processo e ta dai social;
di “analisi del dato” che tecnologiche. • piani di valorizzazione dei colleghi “più anzia-
ni”, affidando a quelli con maggiore propen-
Le persone vanno accompagnate in un percorso sione verso le tecnologie digitali attività di
di cambiamento che abiliti anche le evoluzioni mentoring e tutoring;
verso l’esterno. Ma più in generale, l’aggiorna- • framework formativi basati su innovazione,
mento delle skill rappresenta una criticità e la digitalizzazione, logiche Lean (metodologia
Digital Transformation richiede grande capacità per valutare i punti di dispersione nei proces-
di adattamento. I Direttori HR sono chiamati a si ed eliminarli) con l’obiettivo sia di migliora-
ripensare le modalità di selezione e recruiting, re la qualità del lavoro dell’intera organizza-
formare e valorizzare le risorse già presenti, in- zione, sia di far emergere Digital Champions
gaggiare e sensibilizzare le persone su temi di le- all’interno delle varie funzioni, che si facciano
adership condivisa e di comprensione dei nuovi promotori dei progetti di digitalizzazione nelle
trend. La mancanza di competenze adeguate è diverse aree aziendali;
il principale freno all’adozione di innovazioni di- • e-Learning, Social Learning e autoapprendi-
gitali nelle realtà che, a differenza di quelle ana- mento, che vanno sempre più a sostituire la
lizzate, non rappresentano casi di eccellenza. formazione tradizionale in aula;
• creazione di team interfunzionali volti a favo-
Le iniziative che si possono mettere in atto per rire la commistione di competenze ed esigen-
fare evolvere le competenze e, allo stesso tem- ze diverse e a stimolare il disegno di progetti
po, favorire un ambiente da cui possano sca- innovativi.
turire idee e innovazioni, sono diverse (Fig. 8):
• assessment iniziali su panel di dipendenti Fare evolvere le competenze interne crea anche
per “fotografare la situazione as is” e defi- l’opportunità di offrire nuovi servizi. È quello
nire azioni finalizzate al raggiungimento degli che accade in alcuni settori più “digital orien-
obiettivi in linea con il Piano Digitale; ted”, come ad esempio le Telecomunicazioni, in
• sessioni di formazione manageriale, percorsi cui capitalizzando le competenze interne si cer-
di coaching, counselling; ca di sviluppare un’offerta di percorsi di forma-
• confronti periodici con esperti esterni su te- zione specialistica, informale ed esperienziale
matiche che impattano su soft skill o compe- negli ambiti del digital marketing, del digital
tenze digitali; development e del digital design.
• esperienze all’estero per il personale ICT, in
modo da allineare le proprie conoscenze ai La digitalizzazione del cliente
trend in atto nei paesi più avanzati e facilitar- è il principale driver
ne la diffusione tra i colleghi; La principale spinta alla digitalizzazione parte
• nuove logiche e strumenti di valutazione e dal consumatore/utente finale, che:
motivazione dei dipendenti, ad esempio stru- • è sempre più difficile da ricondurre a un seg-
menti di skill map con possibilità di endorse- mento predefinito;
ment delle competenze del singolo da parte • utilizza il canale online e i social media per
dei colleghi, sulla scia dei più noti social net- informarsi prima di effettuare un acquisto sia
work professionali; on line che in un negozio fisico;

86 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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• desidera semplificare il processo di acquisto,
risparmiare tempo e ricevere maggiori infor-
mazioni; Formazione Nuovi framework Nuove logiche
manageriale, formativi su digital e strumenti di
• vuole essere parte attiva nel processo di coaching innovazione valutazione
ideazione, creazione e personalizzazione del counselling
prodotto;
• è meno fedele rispetto al passato, soprattutto Esperienze Tutoring Collaborazione
per prodotti e servizi a bassa differenziazione. all’estero e mentoring più social

Questo rende necessarie analisi predittive,


Le persone
supportate dai Big Data, per anticipare e segui-
“i veri attori
re i trend del mercato in tempo reale e per for- del cambiamento” Percorsi Team
nire al consumatore un’esperienza personaliz- esperenziali interfunzionali
zata in linea con le sue esigenze. Soprattutto le
aziende di alcuni comparti (Moda, Food,) pun-
tano a offrire un’esperienza sempre nuova al Confronti
consumatore con la realizzazione di un prodot- periodici con esperti
to originale, esclusivo, contestualizzato al ter- e influencer esterni

ritorio, sempre più personalizzato, e che cam-


bi continuamente in base ai nuovi stimoli del
consumatore. È in atto una disintermediazione
che tende ad azzerare le distanze tra consuma- L’approccio customer centric guida i progetti in Figura 8:
tore e produttore. Si diffonde la co-creazione, ambito Marketing e Vendite e presuppone la co- Le iniziative
processo promosso dalle aziende per generare noscenza del cliente come vero fattore critico di per accompagnare
le persone
nuove idee (e trasformarle, eventualmente, in successo. Acquistano sempre più importanza: nel cambiamento
progetti) collaborando con il cliente, con impat- • i nuovi strumenti di campaign management
Fonte:
ti forti e positivi sulla definizione e lo sviluppo sul consumatore finale in logica omnicanale, NetConsulting cube, 2017
di un prodotto. Il focus è sulla qualità del pro- che puntano a ingaggiare i clienti su tutti i
dotto e sullo sviluppo del cliente, attraverso touch point (call center, web, mobile, social)
un modello di business sempre più digitale. con informazioni di contesto specifiche e utili;
• le piattaforme di campaign management per
La centralità del cliente porta a una crescente il B2B, corredate di strumenti di Business In-
digitalizzazione dei punti vendita, basati su nuo- telligence/Advanced Analytics per fornire dati
vi business model che rivoluzionano i processi e informazioni sui comportamenti di acquisto
interni e le strutture distributive e, in alcuni casi dei clienti finali e consentire di fidelizzarli;
su una commistione tra il punto di vendita fisi- • lo sviluppo di algoritmi di recommendation
co e la vendita online. Un esempio, in questa che supportano i venditori o il canale nella
direzione è rappresentato dalla formula Click & proposta di offerte personalizzate al consu-
Collect: processo che porta il consumatore ad matore;
acquistare prodotti online, anche tramite app • i progetti in ambito social care;
del punto vendita, e a ritirarli presso il punto • l’utilizzo dei social per l’analisi degli influen-
vendita fisico. Questo presuppone una sinergia cer e per le attività di lead generation;
e una stretta interazione tra l’azienda produttri- • gli strumenti di analisi ad hoc e di profilazio-
ce o il distributore online e i punti vendita sul ne, applicati a clienti e prospect, e integrati
territorio, che fanno anche da hub logistici fun- su più canali;
zionali alla consegna della merce (Fig. 9). • i progetti di churn prediction basati sui Big Data;

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 87

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mobilità per rendere i cittadini smart in tutti gli
aspetti della quotidianità, incluse le interazioni
Native Nuovo modo
Social per di fare campaign con la Pubblica Amministrazione stessa.
Advertising
iniziative anche management
su prospect
Cambiano i processi e l’IT
Evoluzione
Se la digitalizzazione parte dalle persone, l’im-
ruolo patto sui processi è pressoché immediato.
Approccio Customer Centric del commerciale Spesso la semplificazione dei processi, è essa
Più sinergia
tra aziende stessa una priorità dei Piani di Digital Transfor-
e canali mation, come accade nella Pubblica Ammini-
strazione, dove la semplificazione dei processi
Co-creation Big Data Nuovi sistemi
nuovi prodotti amministrativi è in primo piano rispetto ad altre
per churn di loyalty
soluzioni prediction priorità e diventa uno strumento per mitigare la
complessità normativa.
La digitalizzazione porta alla (Fig. 10):
• creazione di nuove organizzazioni e nuovi
processi, come evidenziato con riguardo al-
Figura 9: • la revisione dei processi di acquisizione e ge- le nuove strutture di governance della Digital
Iniziative a supporto stione del cliente, attraverso una responsa- Transformation o alla creazione di strutture
della centralità
bilizzazione diretta della forza vendita anche dedicate alla Cybersecurity;
del cliente
nel mantenere il cliente soddisfatto nel tem- • rivisitazione dei processi interni, in logica di
Fonte:
Assinform/NetConsulting
po (attività che generalmente passa al Custo- integrazione con l’IT, per seguire l’approccio
cube, 2017 mer Care/Gestione Clienti sin dal momento Customer-Centric del business;
in cui il cliente viene acquisito); • revisione delle organizzazioni interne, con le
• i nuovi sistemi di loyalty, volti a rafforzare e man- aree IT che vengono riorganizzate secondo
tenere la relazione con i clienti già acquisiti; logiche di Bimodal IT (sui due filoni, del rapi-
• la comunicazione personalizzata sulle esi- do sviluppo applicativo e della stabilizzazione
genze dell’utente online, grazie a strumenti operativa) oppure separando la componente
di Sentiment Analysis che consentono una di gestione e quella progettuale e facendo
conoscenza puntuale delle abitudini; confluire quest’ultima in aree dedicate all’in-
• il Native Advertising, con contenuti sponso- novazione; con le divisioni Marketing che so-
rizzati visualizzati all’interno dei contenuti no chiamate a inglobare figure con competen-
informativi o di entertainment offerti on line, ze tecnologiche in ambito Analytics e Social;
“immergendo” la pubblicità all’interno del con le strutture produttive e di Ricerca e Svi-
contesto di fruizione per creare engagement; luppo che vengono rafforzate con competen-
• i concorsi a premi per il consumatore in fase ze in ambito Cloud, Big Data, Robotica, IoT;
di lancio di nuovi prodotti, implementati attra- • revisione dei workflow interni e verso l’ester-
verso un mix di canali fisici e digitali; no, iniziando con interventi di demateria-
• i progetti congiunti tra produttori e GDO per lizzazione dei cicli dell’attivo e del passivo,
migliorare la Customer Experience all’interno soprattutto per chi opera con la Pubblica Am-
delle superfici di vendita. ministrazione ed è tenuto ad utilizzare la fat-
turazione elettronica, ma anche per le azien-
Nella Pubblica Amministrazione, la centralità de che hanno come cliente GDO o utilizzano
del cittadino/impresa porta a sfruttare al me- canali di vendita online;
glio la banda larga per offrire servizi sempre • introduzione di metodologie Lean ed Agile;
più digitali e abilitare la fruizione di servizi in • integrazione più forte tra alcune aree azien-

88 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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Organizzazione e Processi IT Figura 10:
Le evoluzioni
dei processi e dell’IT
Nuove strutture Bimodal IT
Cambiano Fonte:
i processi e l’IT Nuovi processi Metodologie Agile NetConsulting cube, 2017
Revisione organizzazioni Rivisitazione piattaforme e applicazioni
Revisione processi/metodologie Lean Meno soluzioni custom, più out of the box
Revisione workflow Maggior ricorso al Cloud
Budget innovazione anche in aree diverse da IT Maggiore integrazione tra IT e altre aree
Competenze tecnologiche anche in aree diverse da IT IT come “elemento di servizio”

dali, ad esempio tra Marketing, IT, Ricerca e Cambia il modo di lavorare,


Sviluppo e Produzione nelle aziende manifat- cambiano gli ambienti di lavoro
turiere. Anche l’ambiente di lavoro deve diventare “full
digital”.
L’IT, nella maggior parte dei casi, contribuisce La tendenza è a creare un “digital workplace”
attivamente al miglioramento dei processi di al quale ciascun dipendente può accedere e
business e trasversali, automatizzando proces- trovare tutti i servizi e le applicazioni per la sua
si che in passato erano gestiti manualmente attività lavorativa: strumenti di collaboration, vi-
e fornendo applicazioni e strumenti per il rag- deoconferenze e, in evoluzione, anche chatbot
giungimento dei vari obiettivi dei Piani di Digital concepite per risolvere rapidamente eventuali
Transformation. Da questo punto di vista, infra- problemi o fornire risposte in tempi rapidi (ad
strutture e sistemi subiscono importanti rivisi- esempio nei servizi di customer care).
tazioni e rifacimenti nell’ottica di abilitare diver- Un ambiente di lavoro digital può essere sup-
se evoluzioni business – i sistemi di gestione portato dal BYOD, a condizione che vengano
clienti, di CRM, ad esempio vengono rivisti per prese le opportune cautele in termini di sicu-
poter supportare un nuovo Customer Journey. rezza.
La tendenza spesso è a trasferire tutti i proces- L’approccio alla condivisione, alla collabora-
si su un’unica piattaforma che si presta a svi- zione e alla trasparenza è favorito sempre più
luppi in metodologia Agile, in modo da garantire spesso anche dal layout fisico degli spazi di la-
e abilitare integrazione, innovazione e ridisegno voro (Fig. 11):
dei processi; si cerca così di superare la forte • ambienti open space;
customizzazione che ha caratterizzato il passa- • aree creative/thinking room volte a migliorare
to con applicazioni di mercato, soluzioni out- il clima interno, spesso progettate e imple-
of-the box integrabili anche attraverso API per mentate sfruttando soprattutto competenze
sviluppare nuovi servizi, spesso fruite in Cloud. e creatività interne, senza dover sostenere
L’ICT è elemento abilitante e, in alcuni casi, è particolari investimenti;
esso stesso elemento di servizio: attraverso il • più sale “progetto”, ossia luoghi dove i team
riuso di asset e competenze vengono sviluppati possono interagire e collaborare;
servizi “più tecnologici” in aree attigue a quelle • meno scrivanie assegnate ai singoli e spazi
del core business. Questo diventa fattibile so- open che i dipendenti possono occupare a
prattutto in settori, come ad esempio Energy rotazione.
& Utility, in cui le risorse IT presentano elevate
competenze di processo e sono in grado di co- Forme complete di Smart Working, inteso come
gliere e indirizzare opportunità in aree collaterali. possibilità di lavorare dal luogo più comodo per

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 89

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Ufficio - Digital Workplace Sul campo

Open Space Sensori


Cambiano
i modi di lavorare Thinking Room Mobile Devices
Più sale progetto Wearealbles
Meno scrivanie assegnate Droni

Figura 11: il dipendente, non sono ancora diffuse. Sono venti sul territorio più efficiente, miglioramento
Gli strumenti che state fatte sperimentazioni/progetti pilota per della work life balance delle persone sul campo.
cambiano gli
parte dei dipendenti e che prevedono il lavoro
ambienti di lavoro
da remoto per alcuni giorni al mese. Si tratta Cambia il modo di collaborare
Fonte:
NetConsulting cube, 2017 ancora di assaggi, che però sottendono l’obiet- Le tecnologie disponibili, in particolare Mobile
tivo di estendere la possibilità di lavorare da e Social, supportate da nuovi modelli collabo-
remoto a tutti i dipendenti e a tempo pieno. rativi e relazionali, abilitano una collaborazione
Oltre che il personale d’ufficio e i commercia- e un’interazione più immediate, meno formali e
li, il diverso modo di lavorare riguarda anche i gerarchiche, sia nei processi interni che nelle re-
cosiddetti operatori di campo. I Digital Enabler lazioni lungo la filiera, favorendo una maggiore
come Mobile, IoT, Big Data stanno cambiando integrazione tra persone e tra processi (Fig. 12).
il modo di operare in campo. Il settore Energy Pur con la consapevolezza che il vero asset per
offre esempi evidente dell’impatto delle tecno- innovare è una cultura aziendale improntata
logie digitali sull’intera filiera, dalle sedi perife- all’Open Innovation, i nuovi modelli di collabo-
riche a quelle centrali: razione interna sono supportati da iniziative e
• dati, informazioni e workflow completamente strumenti quali:
digitalizzati; • blog interni e spazi “aperti” che consentono
• lavoratori di tutte le sedi dotati di dispositivi ai dipendenti di interagire in tempo reale, lan-
mobili; ciare sondaggi interni su determinate temati-
• dati sul campo, sensori negli ambiti del dispac- che, condividere opinioni e idee;
ciamento, sistemi cartografici, rete georefe- • piattaforme di social collaboration/Social In-
renziata, documentazione normativa e d’im- tranet, che presuppongono anche la definizio-
pianto accessibile ovunque sono tutte fonti di ne di policy e criteri di governance. Si tratta di
dati che, attraverso gli Analytics, consentono piattaforme volte a rendere più agile il modo
di fare manutenzione preventiva, disporre di di lavorare, ad eliminare o quantomeno ridur-
cruscotti in real time di supporto alle decisio- re le comunicazioni via mail, e a favorire la
ni di intervento, analizzare i rischi operativi; condivisione delle conoscenze;
• utilizzo di wearables, che consentirà di mi- • Mobile App, con cui i dipendenti possono ac-
gliorare e ottimizzare le attività in field. cedere a Social Intranet e blog interni;
• ricorso ai droni, che qualora vengano supera- • hub sulle piattaforme social interne basati su
ti alcuni vincoli normativi, potranno rivoluzio- criteri di profilazione e di accesso, per agevo-
nare le attività di monitoraggio di reti anche lare la comunicazione tra i gruppi più o meno
molto estese. ristretti di dipendenti (manager, componenti
di specifiche aree aziendali, task force) che
Tutto questo porta a una ottimizzazione della si creano quando parte un progetto e durano
gestione del lavoro: programmazione degli inter- fino alla sua conclusione.

90 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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La comunicazione verso l’esterno, soprattutto mento nelle politiche di sourcing e nei partner
per le realtà che hanno come cliente il consu- con cui si interagisce. Ciò avviene sia per le
matore finale, è supportata sempre più da: imprese sia per la Pubblica Amministrazione,
• canali social - Chat, Twitter, ecc. – per l’assi- anche se con maggiori vincoli rispetto al setto-
stenza ai clienti; re privato (Fig. 13).
• portali self-service e app, con cui il cliente può Il coinvolgimento dell’ecosistema è fondamen-
vedere tutte le informazioni che lo riguardano tale ma non sempre è facile, soprattutto nella
accedendo alla sua area riservata. Questo ad fase di realizzazione progettuale. Cambiano le
esempio consente al cliente di avere visibili- logiche di competizione e collaborazione tra im-
tà dei servizi attivi e della sua posizione am- prese. La collaborazione è importante per poter
ministrativa prima di contattare il Customer accedere a nuovi eco-sistemi di innovazione.
Service, riducendo le chiamate da gestire; Nuovi attori vengono coinvolti, in particolare
• console che danno agli operatori di Custo- nella fase di generazione delle idee:
mer Care una vista unica della situazione del • startup;
cliente (se ha già chiamato in passato, quan- • centri di ricerca e Università;
te volte e per quali problematiche), in modo • società di consulenza esterna che fanno da
da anticipare alcune richieste e migliorare la antenne tecnologiche e aiutano nello scou-
qualità dell’assistenza. ting di realtà innovative;
• partner esterni e referenti di altri settori, con
In prospettiva ci saranno anche le Chatbot, vol- cui vengono creati laboratori e workshop cre-
te ad automatizzare e rendere intelligente l’inte- ativi, per creare occasioni di briefing in conte-
razione via chat con i clienti. Si tratta, infatti, di sti diversi e avere idee nuove.
chat basate su un’intelligenza artificiale che rico-
nosce il linguaggio naturale ed è in grado di for- Le startup rappresentano attori di primo piano
nire risposte mirate e automatiche ai clienti op- in questo ecosistema. Portano valore innova-
pure di indirizzarli verso l’operatore competente. tivo per far evolvere l’offering e l’approccio al
mercato, e in alcuni casi portano servizi che
Cambia l’ecosistema di riferimento vanno ad aggiungersi all’offerta dell’azienda
La Digital Transformation genera un cambia- partner, che diventa un canale distributivo dei

Figura 12:
Gli strumenti che
Social abilitano una diversa
Blog Chat Canali Social
Intranet collaborazione interna
ed esterna
Fonte:
NetConsulting cube, 2017

Collaborazione App Collaborazione Portali App


interna per i dipendenti esterna self service per clienti

Hub di
comunicazione Chatbot
tra team

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 91

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fattibile, e dunque va rivista la normativa sugli
acquisti, che oggi impedisce di lavorare con le
Startup Player Player ICT startup e di fare acquisti agili. Considerando che
e imprese specializzati storici
innovative di nicchia gran parte degli acquisti pubblici transitano da
Consip, sono allo studio da parte di alcuni Enti
e della stessa Consip modelli alternativi, nuovi
modus operandi che consentano di adeguare il
Società di Centri di ricerca
Partner consulenza e Università Codice degli Appalti al Digitale. Inoltre la presen-
strategica za del blocco alle assunzioni nel settore ha im-
Il nuovo pedito un processo di turnover e di acquisizione
ecosistema di nuove competenze. Nel settore privato, l’ade-
di riferimento Operatori guamento alla compliance normativa assorbe in-
Clienti di altri settori genti risorse economiche, soprattutto in settori
soggetti a forte regolamentazione come il ban-
cario e l’assicurativo, con conseguente riduzione
del budget per l’implementazione di nuovi pro-
getti. In alcuni contesti, la normativa limita an-
Figura 13: servizi innovativi delle startup. Resta il fatto che il ricorso al Cloud per problematiche legate
Il nuovo ecosistema che se da una parte entrano nell’ecosistema alla gestione e alla conservazione dei dati. Nelle
Fonte: nuovi attori, dall’altra, si tende a razionalizzare realtà più innovative si creano gruppi di lavoro
NetConsulting cube, 2017 che hanno l’obiettivo di analizzare la normativa
il numero dei fornitori IT presenti.
di settore per poter trarre idee nuove in ottica di
Ci sono vincoli da superare innovazione di prodotto e di relazione con nuovi
La Digital Transformation comporta il supera- potenziali partner.
mento di una serie di vincoli (Fig. 14) o quanto In alcune situazioni, più che la normativa sono
meno una loro mitigazione, come riscontrato le policy aziendali che limitano il ricorso a un
nelle realtà di eccellenza analizzate. Un vincolo sourcing alternativo a quello più tradizionale,
che accomuna settore pubblico e settore priva- che fa leva sui player IT storici. Inoltre, in al-
to è sicuramente la normativa. cuni settori (ad esempio l’Energy) si rileva una
Nel settore pubblico, le normative non consen- bassa presenza di startup specializzate negli
tono di accedere ad alcune fonti di innovazione. ambiti in cui l’azienda opera, oltre al fatto che
Per fare innovazione si ha bisogno di accedere al una volta fatto lo scouting e individuate startup
crowdsourcing, utilizzare soluzioni Open Source, idonee, il loro ingaggio non è sempre facile e
lavorare con oggetti nuovi. Questo non è ancora per il loro coinvolgimento è necessaria comun-

Figura 14: vincoli che


rendono più difficili Settore privato Pubblica Amministrazione
percorsi di Digital
Transformation
Compliance Normativa
Fonte: Abituare al cambiamento veloce
NetConsulting cube, 2017
Competenze
Poche start up specializzate su ambiti di interesse Difficile coinvolgere startup
Scarsa propensione all’innovazione di alcune player IT Anzianià aziendale media elevata
Politiche e logiche aziendali Ricambio genarazionale difficile
Coinvolgimento startup non immediato

92 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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que la presenza di un system integrator. D’altra • efficienza, attraverso la riduzione dei costi
parte, non tutti i fornitori IT storici vengono con- operativi;
siderati in grado di apportare valore innovativo • efficacia strategica e commerciale, per effet-
e soprattutto di cogliere opportunità di innova- to di una maggiore capacità di intelligence
zione in maniera immediata. applicabile anche al miglioramento del Cu-
Nella Pubblica Amministrazione sarebbe anche stomer Journey;
necessario superare il vincolo dell’anzianità • pianificazione e programmazione in tempo re-
aziendale elevata, che limita il ricambio ge- ale dei processi;
nerazionale, rende più difficile la diffusione di • semplificazione e razionalizzazione dei flussi
un approccio basato sul cambiamento, rende informativi, con conseguente riduzione, an-
carente il supporto all’attuazione di idee valide che in questo caso, dei costi operativi;
e innovative. In molti casi poi non viene fatta • valorizzazione delle risorse umane, in un con-
un’adeguata comunicazione esterna dei percor- testo lavorativo più attento alle loro esigenze
si innovativi, quando invece una maggiore visi- e ambizioni.
bilità renderebbe gli Enti più attrattivi per nuove Se in passato il raggiungimento di questi obiet-
risorse o partner di innovazione. tivi poteva essere limitato da uno scarso com-
mittment del vertice aziendale sulla digitalizza-
I benefici della Digital Transformation zione e sulle potenzialità offerte dal digitale,
Quello che emerge in tutte le realtà analizza- oggi la situazione è decisamente migliorata e
te è che l’innovazione piace, e questo accorcia il Top Management è sempre più coinvolto, di-
anche i percorsi di formazione e di evoluzione rettamente, nella definizione oltre che nell’ap-
delle competenze. Inoltre, cresce, a tutti i livel- provazione di piani di trasformazione in logica
li, la convinzione che il digitale serva. Questo digitale.
accade perché sono sempre più evidenti i be-
nefici generati dai percorsi intrapresi (Fig. 15).
I benefici che sta portando la digitalizzazione LE ESPERIENZE DEI CIO
nel business alle imprese sono diversi e di E DEI CXO A CONFRONTO
grande portata, in generale in termini di compe-
titività, e più specificamente in termini di: Conferme e sorprese
• velocità di gestione del business, grazie alla CIO e CXO hanno confermato una crescente
maggiore flessibilità dei processi core oltre presa di confidenza con le tecnologie e i re-
che trasversali. Con riferimento, ad esempio, quisiti associati alla trasformazione digitale,
a Industria 4.0 si profilano produttivi più fles- fino a fare di essa la loro nuova normalità. I
sibili ed efficienti, velocizzazioni nei tempi di Focus Group hanno raccontato di nuovi modelli
R&S di nuovi prodotti/servizi, efficientamenti di business che ora parlano di collaborazione
della manutenzione di impianti e macchinari, trasversale, di “esperienze” più che di prodotti
maggiore rapidità nella gestione del magazzi- per i clienti digitali, e di processi sempre più
no e della logistica, miglior presidio di vendite disintermediati in cui tutto si fa più “liquido”. In
e Customer Care e quindi tempestività di ri- questo contesto, cultura digitale e condivisione
sposta al cliente; degli obiettivi sono requisiti essenziali per il rag-
• capacità di gestione e di relazione/presidio giungimento dei risultati: i progetti digitali so-
dei clienti, con soluzioni per ingaggiare i no progetti di tutta l’organizzazione aziendale.
clienti, incentivandoli a interagire, migliorare
la conoscenza del loro comportamento, co- Si distinguono due filoni principali di progetti,
struire individuare e raggiungere nicchie di legati al ciclo di vita dell’innovazione:
mercato specifiche; • iniziative che hanno già raggiunto un certo gra-

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 93

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do di maturità in azienda che sono già o sono pervasiva e strategica delle tecnologie e dei
destinate a diventare nel breve-medio periodo paradigmi digitali, soprattutto nel settore
practice aziendali diffuse in tutte le funzioni pubblico.
(soprattutto in ambito Cybersecurity e Mobility)
• progetti d’innovazione “più verticali”, dove IT Fino a qui il quadro complessivo conferma le
e business collaborano a stretto contatto per caratteristiche tipicamente riscontrabili in tut-
la trasformazione dell’azienda. ti i progetti per la trasformazione digitale. Nei
Malgrado la diversità dei settori di provenien- Focus Group tuttavia non sono mancate testi-
za e del quadro competitivo, le esperienze e monianze inaspettate o in controtendenza ri-
le considerazioni condivise hanno raccontato spetto alle esperienze comunemente condivise
di aziende ed Enti accomunati da: sulla trasformazione digitale. La tecnica utiliz-
• profonda consapevolezza che occorre avvia- zata del Focus Group non è tale da permette-
re il percorso della digitalizzazione per non re un’elaborazione rappresentativa di una “via
rischiare di restarne fuori, sia che ci sia già italiana” alla trasformazione digitale, tuttavia la
“un Uber di settore” o meno; dimensione e l’influenza nel loro settore delle
• riconoscimento strategico al ruolo della Fun- aziende che hanno partecipato concorrono a
zione IT; dare significative indicazioni al riguardo.
• integrazione e condivisione di obiettivi nei
progetti tra Funzione IT e le altre funzioni; Tra gli elementi emersi dai Focus Group CXO e
• attenzione del Board. CIO che più si discostano dalle tendenze gene-
Anche a livello di sfide, sono molte le criticità rali della trasformazione digitale sono:
in comune: • Un più risoluto e consapevole approccio
• competenze digitali (sia specifiche alle singo- all’innovazione digitale. C’è ora maggiore
le tecnologie, sia “soft”, associate a ottimiz- consapevolezza, sia tra i CXO che tra i CIO
zarne l’impatto nei nuovi modelli di business; che il digitale richiede un processo di trasfor-
• cultura digitale, necessaria per abilitare il mazione rapido, per il quale non servono gli
processo di cambiamento e la sua velocità; approcci ponderati e orchestrati del passato.
• Cybersecurity sempre più connaturata nel Per tutti è chiaro che per essere protagonisti
processo stesso di trasformazione; e non vittime del cambiamento, bisogna agire
• regolamentazione normativa, in numerose per tempo e adottare nuovi modi di lavorare e
circostanze una barriera ad un’adozione più interagire all’interno e con l’esterno;

Business in generale Processi Persone

I benefici Miglioramento della capacità Maggiore visibilità operativa Maggiore valorizzazione


della Digital competitiva e meno costi delle persone
Trasformation
Possibilità di esplorare ambiti nuovi Processi più efficienti Possibilità di far emergere
e nuovi mercati le potenzialità dei singoli

Possibilità di anticipare la domanda Processi allineati alla Migliori condizioni


Figura 15: Customer Experience di lavoro
I benefici della Digital
Transformation Tempestività di risposta al mercato Pianificazione in real time Maggiore motivazione
Fonte:
NetConsulting cube, 2017 Semplificazioe

94 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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• La mutazione della Funzione IT: bimodale con get per l’innovazione alle funzioni business,
strategie bidirezionali. Si distingue sempre bilanciata dalla collegialità delle scelte con la
più tra mansioni di stabilizzazione opera- Funzione IT, il cui budget è sempre più foca-
tiva e resilienza, come quelle di contabilità lizzato su Operations/Gestione IT;
o fatturazione, e mansioni di progetto e ’in- • Il consolidamento dell’approccio “Cloud –
novazione, come quelle per i nuovi sviluppi first” come prassi per i progetti innovativi,
applicativi e per supportare applicazioni mo- molto più di quanto appaia dalle analisi sulle
bili e gestire i Big Data. Esse poi sono anche intenzioni di investimento. Il paradigma del
oggetto di strategie diametralmente opposte Cloud è oramai negli ambiti più strategici,
di sourcing della gestione infrastrutturale anche perché funzionale all’adozione di altri
e applicativa, di outsourcing per le funzioni paradigmi digitali, IoT e Big Data in primis;
più stabili e tradizionali (con esternalizza- • la centralità della capacità di execution a
zione anche della gestione del rischio), e di livello di ecosistema, che può inibire così
insourcing per le funzioni più innovative, sia come propagare la trasformazione digitale,
nella Funzione IT che nelle funzioni operative, secondo una traiettoria obbligata nella filiera
soprattutto il marketing; di riferimento. La struttura articolata delle no-
• l’evoluzione del ruolo dell’IT da service pro- stre filiere chiede una capacità di execution
vider a service broker e partner tecnologico, estensibile all’intera rete di partner e clienti
con maggior focus, per le operation tradizio- e questo riguarda anche i percorsi di trasfor-
nali, sull’analisi dei fabbisogni, la pianificazio- mazione digitale. Ciò ha un aspetto positivo
ne, il monitoraggio dei costi e la qualità dei nell’ampia possibilità di diffusione dell’inno-
servizi tecnologici più che sulla fornitura; e vazione digitale una volta avviata, ma anche
con responsabilità (diretta o indiretta, a se- uno negativo nel fatto che taluni nodi della
conda dello schema organizzativo) per le atti- rete possono ostacolare o rallentare l’intero
vità più innovative, dalla realizzazione di pro- percorso. Per questo CIO e CXO danno molto
dotti digitali alla trasformazione dei processi; peso alle iniziative per ridisegnare i rapporti
• la maggiore collaborazione tra linee di busi- di fornitura;
ness e Funzione IT. È quasi un’inversione di • l’Innovazione liquida abilitata dal digitale più
tendenza rispetto ad anni di convivenza for- diffusa delle attese. Appena uscite da un
zata sui progetti innovativi. Anche quando ciclo economico e finanziario difficile per gli
le funzioni di business godono di maggiore investimenti interni in Ricerca e Sviluppo, le
autonomia nell’avvio di sperimentazioni, il aziende capofiliera di diversi settori puntano
coinvolgimento dell’IT avviene sempre in fa- a introdurre rapidamente innovazione e per
se di implementazione del progetto e prima farlo preferiscono includere nell’ecosistema
dell’estensione all’intero contesto aziendale; di riferimento altre aziende innovative, start-
• la variabilità della collocazione delle figure di up, laboratori di ricerca, acceleratori, sfrut-
raccordo tra linee di business e Funzione IT tando le dinamiche collaborative del digitale;
introdotte con le iniziative di trasformazione • La percezione dell’offerta dei fornitori ICT,
digitale, come ad esempio i Data Scientist, i che soffre della carenza di talenti digitali.
Business Analyst e i Demand Manager, che CXO e CIO, pur con sfumature diverse, han-
in molti casi riportano alle funzioni di busi- no condiviso preoccupazioni per le referenze
ness pur rientrando nel framework CEN/e-CF sui progetti digitali eseguiti in Italia e le com-
delle professioni ICT; e come gli sviluppatori petenze messe a disposizione dai fornitori
e i professionisti DevOps, in alcuni casi inte- soprattutto nei casi più innovativi. Questo
grati nelle funzioni operative.; conferma quanto la carenza di competenze
• L’attribuzione della componente IT del bud- specialistiche ICT sia grave tanto per le azien-

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 95

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de utenti che per le aziende del settore ICT; nei modi e nei tempi disposti e i meccani-
• La maggiore selezione dei fornitori, che dà smi di governance dell’innovazione in tutte
opportunità ad aziende e start up innovative. le sue declinazioni. Vista dal CIO la gover-
Si tende a ridurre il numero dei fornitori a por- nance è associata all’adozione di ogni nuova
tafoglio, ma al contempo a guardare di più ad tecnologia digitale e parte dal basso: dalle
aziende e startup a forte specializzazione in divisioni, dai processi e dagli attori coinvol-
un particolare settore o area applicativa. So- ti (partner e clienti). Vista dai CXO la gover-
no entità tipicamente attive in ambito regio- nance è più strutturata, articolata nei suoi
nale o nazionale, ma che possono esprimere molteplici aspetti (economici, di pianifica-
un forte vantaggio competitivo sui big player. zione, di project management) e gestita da
Eppure il loro scouting è impegnativo. Manca un owner identificato. L’owner è identificato
ancora una chiara informazione di mercato con team più o meno centralizzati e dedicati
su questi nuovi attori, sulla segmentazione all’innovazione, con diversi livelli di influenza
delle loro offerte e delle loro competenze. e di integrazione con le altre funzioni. Ma la
convinzione comune è che non c’è trasforma-
Visioni condivise zione senza percorsi chiaramente condivisi e
I Focus Group hanno permesso di individuare monitorati.
punti in comune nelle posizioni espresse da • CULTURA DIGITALE A TUTTI I LIVELLI. Per i
CXO e CIO rispetto ai progetti di trasformazione CXO la Digital Transformation è una questio-
digitale, alle loro criticità e ai risultati raggiunti. ne culturale più che tecnologica, per questo
• CONTAGIO VIRTUOSO. L’aspetto condiviso vedono fondamentali la centralità delle risor-
che emerge di più è che una volta intrapresa se interne e la necessità di agire su di esse,
l’esperienza progettuale e superate le prime valorizzandone la creatività e la capacità di
criticità si genera un meccanismo di conta- mettere in discussione approcci relazionali e
gio positivo e il passaggio da fase innovativa modalità di lavoro consolidate, e sensibiliz-
a diffusione nell’organizzazione è più rapido zandole sulla leadership condivisa, le com-
delle attese. L’esperienza raccontata da tutti munity e l’etica aziendale. Molti dei progetti
è che di fronte ai primi risultati positivi l’inte- raccontati dai CIO sono parte di una strategia
resse di tutte le funzioni aziendali si propaga complessiva di Trasformazione Digitale con-
velocemente insieme alla volontà di fare pro- divisa a tutti i livelli dell’organizzazione, a par-
prie le nuove modalità di collaborazione e di tire dal CEO e dalla Direzione Generale, che
condivisione del digitale. devono per primi affrontare la trasformazione
• RICADUTE POSITIVE SEMPRE. I progetti rac- culturale. I Focus Group dedicati ai Big Data
contati da CXO e CIO hanno sempre porta- e alla Cybersecurity hanno mostrato partico-
to risultati e anche qualcosa di più: dai più lare sensibilità a ciò. Tecnologie di nuova ge-
tradizionali payback anticipati rispetto alle nerazione, soluzioni e servizi non possono da
previsioni e maggiori esperienze e knowhow soli risolvere i problemi di un’organizzazione
per gli altri progetti digitali in pipeline, ai be- che deve prima ridisegnare i propri workflow
nefici in altre aree funzionali fino alla rapida in una o più aree di business e poi avviare
diffusione di un’aria di “cultura digitale” per una trasformazione culturale attraverso una
l’intera organizzazione e al riconoscimento di attenta formazione, un forte programma di
strategicità nel radar del board aziendale. comunicazione interna e una buona dose di
• GOVERNANCE PARTECIPATIVA. Se i progetti change management.
del digitale sono di tutti occorrono un piano • COLLABORATION A 360 GRADI. Le tecnolo-
che ne definisca i percorsi, un team che si gie (dal Cloud al Mobile) supportate da nuovi
prenda la responsabilità di farli perseguire modelli collaborativi e relazionali, abilitano

96 La trasformazione digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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interazioni più immediate, meno formali, sia questo modello strategico di sourcing e più
nei processi interni sia nelle relazioni lungo avanzate nella sua adozione, CXO e CIO con-
la filiera, favorendo maggiore integrazione tra dividono la convinzione che il Cloud Compu-
persone e tra processi. Non sorprende che, ting ha implicazioni profonde sul business,
pur con intensità e modalità diverse, tutti i sul portafoglio di applicazioni enterprise e su
progetti della Trasformazione Digitale raccon- molte delle altre tecnologie per la Trasforma-
tati nei Focus Group incrocino le priorità delle zione Digitale, come il Mobile, l’Internet of
varie divisioni aziendali o entrino a far parte Things, i Big Data, fino al Cognitive Compu-
di piani condivisi di una strategia complessi- ting. La domanda di tecnologia on-demand è
va. Così, la collaborazione tra divisioni è la ormai sottostante ogni decisione di sourcing.
caratteristica che più accompagna i progetti Tutti i progetti di Cloud Computing sono parte
del digitale nelle fasi di pianificazione e rea- di una strategia condivisa con il business ed
lizzazione, dove si concentrano i CIO, e con entro i prossimi 5 anni anche la gran parte
riguardo ai loro effetti, dove più si concen- dell’IT aziendale come è definita oggi, sarà
tra l’attenzione dei CXO. A livello progettuale un servizio in Cloud.
CIO e CXO diventano partner e condividono • I VINCOLI DELLA COMPLIANCE NORMATIVA.
obiettivi, execution e criticità. A livello degli Assorbendo ingenti risorse a scapito dei nuo-
effetti, se i CIO raccontano di esperienze di vi progetti o limitando l’adozione di nuove tec-
partecipazione allo sviluppo di nuovi servizi e nologie (es. trattamento dei dati su Cloud),
prodotti, le divisioni di business arrivano ad la normativa è vista unanimemente come un
acquisire competenze DevOps e a farsi essi vincolo. Ma sia da parte dei CIO che dei CXO
stesse sviluppatrici di nuove app. è forte è la volontà di analizzare la normativa
• LA SCOMMESSA DELLE NUOVE APP. Punto per trarre idee da sfruttare in chiave di inno-
nodale di incontro fra CXO e CIO è che sulle vazione di prodotto e di relazione con nuovi
nuove app si giochi non solo la qualità dei partner.
servizi digitali ma la valenza strategica dell’IT. • VALORIZZAZIONE DELLA FUNZIONE IT. I par-
I CIO riconoscono la centralità del software e tecipanti ai Focus Group CXO e CIO concor-
stanno rivedendo portafogli applicativi e me- dano che la Trasformazione Digitale ha un
todologie di pianificazione, sviluppo e rilascio ruolo chiave nel valorizzare la Funzione IT, in-
per fornire tempestivamente alle divisioni ducendoli a riformularne priorità, ruolo e mo-
nuovi e più ampi portafogli applicativi. Tutte dello di governance. Da funzione di staff per
le nuove scelte applicative sono condivise la gestione di asset e tecnologie sempre più
con le business unit, siano esse a catalogo commodity ed esternalizzabili, la Funzione IT
o a sviluppo. Le prassi vedono una collabora- è passata al coinvolgimento nella realizzazio-
zione continua tra IT e Operations grazie all’a- ne di prodotti digitali, o nella trasformazione
dozione di pratiche DevOps, che porta anche dei processi.
all’insourcing di sviluppatori DevOps. Anche • TROVARE I TALENTI DIGITALI. L’ambito delle
i CXO stanno assumendo specialisti DevOps competenze, sia tecnologiche specialistiche,
nelle divisioni per abilitare nuove pratiche di che “soft” trasversali, è l’aspetto più critico
sviluppo e rafforzare le fasi di rilascio. Un’e- rilevato unanimemente in tutti i Focus Group,
voluzione molto prossima è quella di mettere data la carenza di risorse con gli skill rilevanti.
al lavoro le piattaforme cloud per creare un
intreccio di funzionalità e servizi IT più rispon- Punti di vista diversi
denti alle priorità del business. Ci sono aspetti per i quali le posizioni dei CXO
• CLOUD COME STRATEGIA PRINCIPALE DI e dei CIO sono molto diverse.
SOURCING. Nelle aziende più orientate a • IL TRIGGER DELLA TRASFORMAZIONE DIGI-

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 97

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TALE. La diversità più marcata riguarda l’i- tici più che altro nelle fasi di definizione del
dentificazione dei meccanismi che innesca- progetto e del relativo budget. I CIO confer-
no la trasformazione. Per i CXO, tutto parte mano comunque che l’IT si deve preparare a
dall’esigenza di creare nuove esperienze per un più frequente ingaggio con i vertici, perché
il cliente digitale, dalla centralità del cliente. è aumentato il suo valore strategico e di sup-
Per i CIO, il fattore scatenante è l’irreversi- porto alla produzione di beni e servizi.
bilità stessa della Trasformazione Digitale, • COINVOLGIMENTO DELLE PERSONE E CHAN-
che porta ad attrezzarsi per contrastare la GE MANAGEMENT. La Digital Transformation
nuova Amazon o Uber, ovvero il disruptor è una questione culturale più che tecnologi-
digitale già emerso o che nascerà nel loro ca, da qui la necessità di agire sulle perso-
mercato di riferimento e che porterà gli atto- ne. La differenza tra CXO e CIO è nella pro-
ri a spostarsi verso l’economia dei servizi, spettiva adottata per change management.
erogando componenti a valore sempre più Per i CXO il change management funziona
dematerializzate per una clientela oramai quando riconosce le persone come attori del
aperta al digitale. percorso; in pratica prevale il “bicchiere mez-
• COINVOLGIMENTO DELLA FUNZIONE IT. CXO zo pieno” della centralità delle risorse, della
e CIO concordano sulla valorizzazione della loro capacità di cambiare prassi e approcci
Funzione IT e sulla riformulazione di priori- consolidati e di perseguire un sentimento co-
tà, ruolo e modello di governance, ma con mune sugli obiettivi aziendali. Più cauti i CIO,
diverse viste. Per i CIO, la Funzione IT è più attenti al “bicchiere mezzo vuoto” delle
passata dal focus tradizionale di gestione di resistenze culturali quale maggiore ostacolo
asset e tecnologie al coinvolgimento nella al successo dei progetti. I CIO vedono nel
realizzazione di prodotti digitali o nella tra- change management il presupposto di ogni
sformazione dei processi, facendo leva sul progetto per il digitale: il coinvolgimento degli
nuovo ruolo di “broker di servizi” e mante- utilizzatori fin dalle fasi di ideazione e proget-
nendo autorità e indipendenza nelle scelte tazione delle iniziative è per loro, fondamen-
tecnologiche. I CXO guardano di più all’inte- tale per ridurre i problemi in fase di adozione
grazione dell’IT con alcune aree aziendali, e le complessità. Il training a fine progetto
ad esempio, Marketing, Ricerca e Sviluppo serve ma non basta. Può sembrare margina-
e Produzione nelle aziende manifatturiere, le, ma non è così: il prevalere di uno o dell’al-
e al finanziamento e controllo complessivo tro punto di vista può incidere sensibilmente
dei progetti digitali, lasciando ai CIO solo gli sulle priorità e sull’execution dei progetti di
aspetti tecnologici. E infatti, il budget IT re- trasformazione digitale.
sta gestito dalla Funzione IT per le operation • NUOVE TECNOLOGIE EMERGENTI. Le inizia-
mentre tende ad essere condiviso sui nuovi tive e le sperimentazioni sulle tecnologie
progetti digitali. d’avanguardia (es. Blockchain) interessano
• COINVOLGIMENTO DEL CEO/BOARD. In tutti più i CXO dei CIO che, pur riconoscendone
i Focus Group con i CXO c’è piena coscienza le potenzialità, preferiscono restare alla fi-
del cambiamento che la digitalizzazione avrà nestra fino a quando esse saranno più con-
anche sulle figure apicali e della necessità di solidate.
un loro coinvolgimento sia a livello di pianifi-
cazione che di execution. Ciò è meno eviden- I percorsi di CXO e CIO
te fra i CIO, per i quali - a parte l’ambito della sono complementari
Cybersecurity, ormai parte delle strategie di I percorsi della trasformazione digitale individua-
business e all’ordine del giorno nelle riunioni ti nelle esperienze di CXO e CIO che hanno parte-
al top - è importante il coinvolgimento dei ver- cipato ai Focus Group riflettono visioni legate ai

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ruoli e alle responsabilità, ma convergono tutti La complementarietà emerge chiaramente
verso la stessa direzione: fare della trasforma- dalle esperienze raccontate. Nella fase di pia-
zione digitale la strategia di fondo dell’azienda. nificazione i CXO raccolgono gli elementi e di-
A ben vedere, emerge chiara la complementa- segnano i percorsi possibili, mentre i CIO ne
rietà delle due visioni di fondo: analizzano la fattibilità, i rischi e le possibili
• per i CXO prevale l’approccio strategico arti- sinergie rispetto alla realtà di partenza. Nella
colato in tutti i suoi elementi chiave: piano, fase di execution i CXO impostano l’attuazione
obiettivi, governance, attori, processi, cam- di nuovi processi e modelli comportamentali
biamenti, criticità e risultati; promuovendo condivisione e collaborazione,
• per i CIO prevale la prospettiva più legata mentre i CIO li abilitano trasformando le tecno-
all’esperienza sul campo, ma - e questa è la logie digitali in asset competitivi dell’azienda,
novità più importante – sempre più correlata non solo come fattori abilitanti ma anche come
alla consapevolezza che il digitale determina “nuovi prodotti digitali”. Quanto più c’è condivi-
un avanzamento strategico della Funzione IT sione e sperimentazione congiunta delle inizia-
nella stessa evoluzione aziendale; tive, tanto maggiori sono l’impatto e la rapidità
• in entrambe le visioni ci sono le persone pri- di trasformazione. Il successo nella dinamica di
ma delle tecnologie, essendo la trasformazio- interazione tra CXO e CIO sembra venire proprio
ne un’evoluzione continua che non si esau- dalla capacità di individuare la complementa-
risce nei singoli progetti ma che si realizza rietà dei contributi liberando tutte le sinergie,
attraverso l’intreccio dei diversi cambiamenti rifiutando quelle conflittualità di ruoli o compe-
innescati nei processi, nelle funzioni, nei rap- tenze che rischiano di congelare o vanificare
porti con clienti e con l’intero ecosistema. qualsiasi percorso intrapreso.

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione digitale in Italia 99

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La trasformazione
nell’offerta ICT
e digitale in Italia

Il settore ICT conta in Italia più di 102 mila imprese


e più di 560 mila addetti, con le prime tornate a
crescere e addensate nelle regioni del Nord Ovest
e del Centro. In esso operano, competono
e si integrano realtà con specializzazioni, dimensioni
e vocazioni molto diverse, la maggior parte
nei servizi. Tutte però accomunate dalla necessità
di reagire al cambiamento e di cogliere opportunità
in tempi molto più brevi che in altri settori.
Lo era già prima, oggi lo è di più. L’avvento
della Trasformazione Digitale ribalta sul settore
ICT tutte le sollecitazioni di una domanda
di soluzioni ad un tempo innovative e accessibili.

100 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia 101

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Gli effetti sono tangibili: concentrazione
in taluni segmenti, profonda trasformazione
dei modelli di business in altri, nascita
di nuovi spazi per migliaia di startup.
Più in generale si sta assistendo a una profonda
rivisitazione dei portafogli di offerta, con soluzioni
e servizi che incorporano i plus dei Digital Enabler,
in primis Cloud, IoT, le applicazioni
e i servizi in Mobilità e quant’altro concorre
alle promesse Industria 4.0.
Questo nuovo passo potrebbe far tornare
a crescere anche gli occupati nel settore,
e non solo le imprese, se solo si riuscisse
a soddisfare la domanda di nuovi profili
professionali, orientando il sistema accademico
e incentivando le imprese al reskilling.

102 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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La trasformazione Le aziende del settore ICT e digitale continua-
no a essere polarizzate maggiormente nel Nord
nell’offerta ICT Ovest, dove si colloca il 34,8% del totale; poi
e digitale in Italia nell’Italia Centrale, con il 22,7%. La concentra-
zione nelle aree citate è dovuta anche all’elevata
Evoluzione e trend del settore presenza di operatori multinazionali in Lombar-
dia e Lazio, che sono le regioni in cui si concen-
Come cambia la struttura del settore tra la domanda ICT. Di poco inferiore è l’inciden-
ICT e digitale za del Nord Est, pari al 21,7%, mentre nel Sud
Gli ultimi dati rilasciati da ISTAT per il settore e Isole, non si va oltre alla quota del 20,8%.
ICT e digitale in Italia, relativi al 2014, mostra-
no andamenti contrapposti per la numerosità Per gli addetti e sempre per il 2014, i dati ISTAT
delle aziende e degli addetti, con le prime in mostrano una contrazione del 2,3%. Il calo è
crescita e i secondi in calo. trasversale a tutti i comparti, con picchi negli
Il numero delle aziende attive nel settore ha ambiti Hardware e Telecomunicazioni (rispetti-
mostrato un’inversione di tendenza, con un in- vamente -9,9% e -6,2%) e con la sola eccezio-
cremento dello 0,4% a 102.330 (Fig. 1), dopo ne del settore dei Servizi, caratterizzato da un
il calo dell’1,1% rilevato nell’anno precedente. incremento degli addetti del 2,8% (Fig. 2). La
contrazione in area Software (-4,4%) è ricondu-
Il risultato complessivo consegue a dinami- cibile a iniziative di razionalizzazione degli or-
che differenziate nei vari comparti. Il numero ganici, soprattutto da parte di multinazionali, e
delle imprese di Hardware e di Telecomunica- a una migrazione di risorse verso il comparto
zione si è contratto rispettivamente del 4,6% Servizi, in cui lo sviluppo Software gioca un ruo-
e dell’1,3%. La maturità dei segmenti ha com- lo di primo piano.
portato un crescente consolidamento nei due In allineamento alla distribuzione geografica
settori, derivante in gran parte da operazioni di delle aziende ICT, anche l’occupazione ICT è
fusione e acquisizione, e in alcuni casi da ces- concentrata soprattutto nel Nord Ovest (40,5%
sazioni d’attività. È così calato anche il nume- degli addetti totali) e al Centro (31,3%). Nel
ro di aziende del canale all’ingrosso (-5,1%) in Nord Est e nel Sud e Isole si collocano rispetti-
quanto parte integrante delle filiere dei due set- vamente il 17,8% e il 10,4% degli addetti.
tori. In controtendenza positiva sono apparsi i
segmenti del Software e dei Servizi, con numeri Principali cambiamenti nei modelli di
di imprese cresciuti rispettivamente dell’1,1% e business del settore Software e Servizi
dell’1,8%. In questi segmenti hanno giocato in L’ecosistema degli operatori ICT non è esente
positivo le tematiche della Digital Transforma- dalla portata rivoluzionaria della Digital Tran-
tion, con l’avvio nelle aziende utenti di progetti sformation e dagli effetti di un contesto di mer-
orientati ai nuovi paradigmi digitali. cato con sfide e attori diversi rispetto a solo

Figura 1: Le aziende

2014 3.448 12.391 18.523 4.321 63.647 102.330


-4,6% -5,1% +1,1% -1,3% +1,8% +0,4% del settore ICT
▼ ▼ ▲ ▼ ▲ ▲ e digitale in Italia

2013 3.613 13.061 18.320 4.379 62.520 101.893


Valori in unità
-7,1% +0,1% +1,7% +2,4% -2,1% -1,1% e variazioni %
▼ ▲ ▲ ▲ ▼ ▼
Fonte: NetConsulting cube

2012 3.888 13.048 18.011 4.275 63.853 103.075 su dati ISTAT, 2017

 Hardware  Commercio all’ingrosso  Software  Telecomunicazioni  Servizi

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia 103

capitolo 4 rosso.indd 103 14/06/17 13.21


Figura 2: Gli addetti
del settore ICT


2014 56.861 53.049 138.388 84.854 231.784 564.933
e digitale in Italia -9,9% -3,1% -4,4% -6,2% +2,8% -2,3%
▼ ▲ ▲ ▲ ▼ ▼
Valori in unità


e variazioni % 2013 63.081 54.746 144.702 90.457 225.502 578.488
Fonte: NetConsulting cube
su dati ISTAT, 2017  Hardware  Commercio all’ingrosso  Software  Telecomunicazioni  Servizi

pochi anni fa. Sono due, gli elementi che più I service provider, invece, adottano i nuovi pa-
caratterizzano il mercato ICT: le politiche di con- radigmi digitali per il rinnovo dell’offerta tra-
trazione dei budget messe in atto dalle aziende dizionale. Ciò riguarda in particolare il Cloud,
utenti; la profonda evoluzione della domanda fondamentale – soprattutto per gli outsourcer
di prodotti e servizi, guidata dal processo di – per innovare le modalità di erogazione dei ser-
trasformazione già descritto nei capitoli prece- vizi aumentandone le performance. Questo, ad
denti e che vede nel Cloud Computing, nei Big esempio, grazie al ricorso a macchine virtuali,
Data, nell’IoT, nel Mobile e nella Cybersecurity all’ottimizzazione dei carichi di lavoro e all’a-
i fattori abilitanti, cui oggi si vanno affiancando dozione di sistemi di monitoraggio da remoto,
le tematiche Industria 4.0, Artificial Intelligen- in modo da raggiungere gli SLA desiderati con
ce, Blockchain, Cognitive Computing. maggiore efficienza ed efficacia. La crescente
diffusione di architetture Cloud impone anche
Per mantenere e migliorare il posizionamento l’ampliamento dei servizi di Outsourcing verso
competitivo, gli operatori ICT – in particolare attività di Hybrid IT Management, dirette alla ge-
i player in ambito Software e Servizi - stanno stione di risorse e asset IT on premise, conte-
avviando azioni per rendere più efficace sia l’of- stualmente al governo dei servizi Cloud-based.
ferta di prodotti e servizi che la loro erogazione
agli utenti finali. Questa evoluzione determina per i player l’esi-
genza di rivedere anche i modelli di business e di
Sul primo fronte, si sta assistendo a una pro- go-to-market. Per il primo aspetto si segnalano:
fonda rivisitazione dei portafogli di offerta. • l’avvio di iniziative di R&D;
Chi opera nel software punta, in prima battuta, • la finalizzazione di partnership e alleanze (ad
alla migrazione delle soluzioni esistenti verso esempio con startup, OTT, digital agency) e di
piattaforme Mobile e Cloud, nonché allo svilup- operazioni di M&A per l’acquisizione di nuove
po di soluzioni mobili native con nuove funzio- competenze su tecnologie di Digital Transfor-
nalità. C’è poi l’ampliamento dell’offerta verso mation;
le tematiche dei Big Data e dell’IoT, con un • la costituzione di relazioni con nuovi partner
peso crescente delle piattaforme di Industria di innovazione - Università, centri di ricerca,
4.0. In questi casi, sono protagonisti i player community di startup - in una logica di open
con competenze nella gestione/analisi dei dati innovation e di creazione di escosistemi in
e con skill verticali. Blockchain e CyberSecurity cui si condividono competenze, esperienze e
rappresentano frontiere tecnologiche indirizza- conoscenze;
te da operatori molto specializzati e, in alcuni • investimenti per il recruiting di personale
casi, di nuova costituzione. qualificato o l’avanzamento delle risorse già
impiegate.

“Evolvono i portafogli d’offerta ed Per quanto riguarda i nuovi modelli di go-to-mar-


evolvono anche i modelli go-to-market” ket, si sta assistendo a una profonda revisione

104 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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del modello di gestione diretta del cliente, at- mediante firma digitale, sulla base di modelli
traverso l’adozione di logiche di cooperation/ precompilati e personalizzabili.
cocreation e l’ampliamento del numero degli Tra le misure di impulso agli investimenti, si è
interlocutori anche in aree diverse dai sistemi provveduto alla semplificazione e al potenzia-
informativi. mento della disciplina dell’equity crowdfunding,
già prevista dal Decreto Crescita 2.0, esten-
Startup, nuovi player e nuove alleanze dendola anche ad altri soggetti (Organismi di
nel settore ICT Investimento Collettivo del Risparmio e società
Nel corso del 2016 il legislatore italiano ha di capitali che investono in Startup Innovative),
promosso ulteriori interventi a supporto delle nonché all’avvio di politiche per facilitare l’ac-
Startup e delle PMI Innovative. Le policy in- cesso al credito alle realtà innovative (attraver-
trodotte hanno riguardato agevolazioni fiscali, so i provvedimenti dell’Investment Compact e
promozione di pratiche di open innovation e del Fondo di Garanzia).
internazionalizzazione, sburocratizzazione delle
procedure di costituzione societaria e facilita- Gli effetti positivi della semplificazione sono
zione dell’accesso al credito e ai finanziamenti. stati evidenti già nel 2016, con un incremen-
Fra le misure fiscali sono le agevolazioni per le to del 31% delle startup iscritte nell’apposita
realtà che investono in attività di ricerca e svi- sezione del registro delle imprese. A dicembre
luppo (Credito di Imposta R&S) e che sfruttano 2016 si contavano 6.745 Startup Innovative,
le opere dell’ingegno (Patent Box): quest’ultima pari allo 0,4% delle società di capitale presenti
policy ha l’obiettivo di fornire un impulso in que- in Italia. Tale quota, pur essendo costante nel
sto senso al contesto italiano, rendendolo mag- tempo, sottende il consolidamento di un feno-
giormente appetibile per gli investitori nazionali meno significativo, soprattutto se si considera
ed esteri. In generale, si tratta di misure che che dal 18 Dicembre 2016 un vasto numero di
riguardano tutto il mondo imprenditoriale, ma imprese, sono uscite dalla disciplina transitoria
che per loro natura appaiono particolarmente delle Startup Innovative per raggiunti limiti di
rilevanti per Startup e PMI innovative. anzianità.

Tra le iniziative a supporto dell’internazionaliz- Dall’analisi delle attività condotte dalle Startup
zazione, si è assistito all’avvio di #ItalyFron- Innovative italiane, emerge una netta prevalen-
tiers, portale online di Infocamere che offre za di aziende operanti con un modello di busi-
visibilità in rete a Startup e PMI innovative, e al ness B2B (servizi alle imprese); tra queste pre-
rilancio dei programmi Italia Startup Visa e Ita- valgono come specializzazione la produzione
lia Startup Hub, per velocizzare e semplificare software e la consulenza informatica (30,4%),
le procedure di rilascio dei visti di ingresso nel le attività di R&S (14,4%) e di servizi di infor-
nostro Paese a cittadini non UE che intendono mazione (8,2%), in linea con quanto già rilevato
avviare una Startup in Italia (fast track per per- nel 2015. A livello di distribuzione geografica,
messo di lavoro autonomo startup). la Lombardia continua a essere la Regione con
maggior numero di Startup attive (22,5% del
La sburocratizzazione delle procedure di costi- totale), seguita da Emilia Romagna (11,4%),
tuzione delle società è stata avviata con l’in- Lazio (9,8%), Veneto (8%) e Campania (6,4%).
troduzione della modalità online per le Startup Analizzando invece la numerosità di Startup
Innovative, consentendo ad esse di godere Innovative rapportata al totale delle società di
di un regime di gratuità e disintermediazione capitali presenti a livello regionale, è il Trentino
dell’attività in questione e della facoltà di sot- Alto Adige la regione con la maggiore incidenza
toscrivere atto costitutivo e statuto da remoto di realtà innovative nel territorio (Fig. 3).

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia 105

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Analizzando la composizione della compagine ricorso a fonti di finanziamento da privati (ven-
societaria si evidenzia che in media ogni Star- ture capital, business angel, aziende, altro)
tup Innovativa presenta 4 soci, coinvolti spes- aumenti a seguito dell’impulso della normativa
so direttamente nell’attività di impresa, con sull’equity crowdfunding. In fase di crescita,
prevalenza maschile (solo il 14% le donne) e quando la startup ha consolidato i valori econo-
con un’età relativamente elevata: solo nel 23% mici e ha assestato il modello di business, si
dei casi la struttura organizzativa si compone rileva un ricorso maggiore al credito bancario,
prevalentemente di risorse under 35. Minima pur restando le risorse proprie la fonte principa-
la quota di realtà con compagine a prevalenza le (Fonte #StartupSurvey – ISTAT).
straniera (2,7%).
Sul fronte normativo e dall’analisi delle perfor-
Relativamente alle performance economiche, mance economiche emerge un quadro positivo
si rileva un valore della produzione medio pari del comparto in Italia; tuttavia, pur incremen-
a 144 mila euro e il 43% dell’universo regi- tando in numero e nei risultati, la crescita non
stra un utile di esercizio (rilevazione su bilanci sta avvenendo a velocità paragonabili a quelle
2015). Circa le fonti di finanziamento, in fase di altri paesi europei. I fattori che frenano lo svi-
di costituzione le Startup Innovative italiane si luppo delle Startup Innovative nel nostro Paese
affidano prevalentemente all’autofinanziamen- sono riconducibili principalmente a due aspetti:
Figura 3: Le Startup
to da parte dei soci (presente nel 74,2% del carenza di investimenti da parte del venture ca-
Innovative in Italia
per settore campione - Fig. 4). pital e difficoltà di accesso al credito.
economico Fonti secondarie, e decisamente residuali ri-
e area geografica spetto alla precedente, sono i finanziamenti Sul fronte dei capitali di rischio, l’Italia registra
a dicembre 2016 pubblici, in particolar modo nel Mezzogiorno, un forte ritardo rispetto agli ecosistemi inter-
Fonte: Elaborazione e gli investimenti in equity da parte di privati nazionali: gli investimenti nel 2016 in Startup
NetConsulting cube su dati
Infocamere 2017 (4,8% in entrambi i casi). Ci si attende che il sono stati pari a 200 milioni di Euro, un decimo

Distribuzione per settore economico Distribuzione per area geografica


4,3% 5,7% Incidenza
sul totale
19,5% nazionale
1.516 22,5%
Lombardia
770 11,4%
6.754 Startup Emilia Romagna
662 9,8%
Lazio
539 8%
70,6% Veneto

431 6,4%
• 30,4% Produzione software e consulenza informatica
• 14,4% attività di R&S Campania
• 8,2% servizi di informazione

 Servizi alle imprese  Industria  Commercio  Altro (Costruzioni, Turismo, Agricoltura, Trasporti...)

106 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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rispetto a quanto rilevato in Francia e nel Regno 74,2%
Unito. Le Startup faticano a raccogliere capi-  Avvio
tali nel nostro Paese e le realtà di successo,  Crescita
63,6%
sempre più spesso, si trasferiscono all’estero
per accedere più facilmente ai finanziamenti.
Inoltre, le Startup italiane riscontrano notevoli
difficoltà nell’intercettare la domanda di inno-
vazione nel nostro sistema. Esistono spesso
barriere culturali, anche legate ad architetture
tecnologiche obsolete, a integrare la soluzione
di una Startup all’interno dei sistemi e dei pro-
pri processi.
Tuttavia, alcune aziende di grandi dimensioni 11%
6,7%
hanno creato laboratori interni (innovation Lab) 4,8% 3,4% 4,8% 3,4% 1,3% 0,9%
o attivato antenne tecnologiche presso terze
parti che le supportano nelle attività di scou-
Risorse Finanziamento Investimento Prestito Donazione
ting sul mercato. C’è inoltre un forte interesse personali pubblico in equity bancario da privato
verso le Fintech, soprattutto da parte dei grandi da privato
gruppi bancari, con la nascita di fondi di investi-
mento ad hoc o di incubatori che hanno come
obiettivo quello di finanziare e supportare star- e un profondo rinnovamento delle competenze. Figura 4:
tup tecnologiche operanti nel finance. In questo scenario, sia le aziende private, sia Le principali fonti
A differenza di quanto avviene in USA o in altri gli Enti Pubblici, sono impegnati a individuare e
di investimento delle
Startup Innovative -
paesi europei, tuttavia, non si assiste a opera- introdurre nuove competenze digitali all’interno Dicembre 2016
zioni di merger & acquisition di Startup Innova- dell’organizzazione e a varare attività di forma-
Fonte: Elaborazione
tive da parte di grandi aziende o gruppi, prefe- zione per il reskilling delle risorse già presenti. NetConsulting cube su dati
rendo strategie volte a mantenere rapporti di Questa domanda di nuove competenze compor- su dati MISE-ISTAT, 2017

collaborazione o partnership, in modo da non ta un adeguamento sia del sistema di offerta,


costringere le aziende innovative all’interno di in termini di competenze espresse, sia del si-
un’organizzazione e di processi che pongano stema di formazione (universitario e non solo).
eccessive rigidità e vincoli.
Come emerge dall’Osservatorio delle Compe-
Nei prossimi anni si auspica che l’impulso con- tenze Digitali 2017 (Fig. 5), i bisogni all’interno
ferito dalla normativa e le best practice porta- delle aziende private che generano domanda di
te avanti dalle aziende con maggiori capacità nuove competenze sono principalmente le nuo-
di spesa nel digitale spianino la strada per un ve e innovative logiche produttive (per il 51,1%
decollo più deciso dell’ecosistema dell’innova- delle aziende), l’innovazione dell’offerta (46,7%)
zione in Italia. e l’utilizzo dei nuovi tool e canali digitali nella
relazione con i clienti (40%). Per quanto riguar-
La domanda di competenze digitali da le innovazioni nella produzione, il paradigma
e il sistema di offerta

La digitalizzazione e le relative tecnologie abi- “Sono sempre di più le Startup


litanti (Cloud, Mobile, Cybersecurity, Big Data,
Social, IoT) offrono enormi opportunità alle
Innovative. Serve più venture capital
aziende, ma impongono cambiamenti culturali e più accesso al credito”

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia 107

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Industria 4.0 presuppone l’introduzione negli sta- Cloud, quelli del Cloud Computing Strategist,
bilimenti di sensori, controllori intelligenti, stam- del Cloud Security Architect e del Cloud Compu-
panti 3D, macchinari connessi, software di Busi- ting Engeneering; per l’area dei Big Data, quelli
ness Intelligence e Analytics e altre tecnologie del Big Data Specialist, del Big Data Scientist,
digitali, con l’obiettivo di rendere maggiormente del Big Data Architect e del Big Data Software
efficiente la produzione, in modalità integrata, da Engineering.
remoto e nella logica del real-time. Saranno ne-
cessarie nuove competenze per la progettazione L’Internet of Things continuerà a essere uno dei
di architetture e applicazioni e per lo sviluppo di principali driver della Digital Transformation delle
nuovi prodotti e servizi anche nell’ambito della aziende e richiederà professionisti con compe-
fabbrica. Le nuove professioni saranno necessa- tenze di progettazione e sviluppo di architetture
rie per promuovere e avviare al meglio la trasfor- e applicazioni innovative, di gestione e monito-
mazione dell’industria manifatturiera: l’approccio raggio dei servizi (rispetto di SLA/KPI, supporto
Industria 4.0 non si limita all’adozione di nuove al cliente interno, governance dei sistemi) e di
tecnologie, ma comporta nuovi modelli di gover- risoluzione e gestione delle problematiche.
nance e di organizzazione aziendale, nonché l’in- In questo ambito, iniziano a emergere profili di
troduzione di nuove figure professionali. IoT Consultant e IoT Engineering, fondamenta-
Negli Enti della PA la domanda di nuove com- li per la progettazione e l’implementazione di
petenze è guidata dall’innovazione e dalla digi- nuovi processi e nuovi prodotti intelligenti. Ad
talizzazione a 360 gradi delle Amministrazioni, essi si aggiungono gli IoT Security Software En-
che riguarda sia i servizi ai cittadini e imprese gineering, per la protezione dei sistemi, e gli Ar-
(per l’85,7% degli Enti), che i processi e i flussi chitecture Mobile & IoT Solutions Engineer, per
interni (64,3%). la gestione di processi innovativi e lo sviluppo
dei prodotti connessi.
Tutti questi fattori hanno impatti anche nel
settore ICT, che dovrà a sua volta adeguare le La Cyber Security, insieme agli altri paradigmi
competenze per meglio supportare l’innovazio- tecnologici, risulta trasversale ai diversi proget-
ne dell’offerta (58,1%), le strategie digitali per ti di Digital Transformation rappresentando un
relazionarsi con i clienti (48,6%) e la multicana- elemento indispensabile: la progressiva e cre-
lità (41%). In questo contesto risultano fonda- scente digitalizzazione delle attività interne e
mentali sia le competenze tecnologiche, sia i esterne alle aziende in tutti i settori di mercato
soft skill per allineare strategie di business ed sta determinando, infatti, un aumento delle mi-
evoluzioni tecnologiche, supportare l’innovazio- nacce informatiche. Su questo ambito, i profili
ne e migliorare i processi interni. attualmente critici per le aziende sono quelli
del Cyber Security Consultant, Cyber Security
Ai bisogni indicati dalle aziende, dagli Enti Pub- Architect e Cyber Security Project Manager.
blici e dai fornitori ICT, si aggiungono i trend
tecnologici, che impattano a più livelli nella do- Tema fondamentale è infine la formazione alle
manda di nuove competenze digitali. Il Cloud è nuove professionalità, che non sempre tiene il
il principale, indicato dal 71,4% dei fornitori ICT passo con la domanda. I corsi di laurea magi-
e dal 55,4% delle aziende utenti. A questo se- strale nelle aree digitali emergenti (ad esem-
guono i Big Data, l’Internet of Things, la Mobile pio, i Big Data) in Italia sono ancora pochi. Il
e App Economy e la Cyber Security. rischio è che il gap sui nuovi fronti permanga
e si accompagni a eccedenze in altri legati alle
I profili maggiormente critici, più difficilmen- tecnologie tradizionali, frenando i piani di tra-
te reperibili sul mercato sono: per l’area del sformazione digitale.

108 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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Domanda - aziende private Domanda - Enti Pubblici Sistema di offerta
(% su totale aziende) (% su totale Enti Pubblici) (% su totale fornitori ICT)

51,1% 85,7% 58,1%


Logiche produttive nuove /innovative Digitalizzazione servizi Innovazione dell’offering
ai cittadini/imprese
46,7% 48,6%
Innovazione offering 64,3% Strategie digital
nella relazione col cliente
40% Digitalizzazione processi
Strategie digital e flussi interni 41%
nella relazione col cliente 46,4% Multicanalità/nuovi
canali di vendita
28,9% Digitalizzazione relazioni
Multicanalità/nuovi canali con cittadini/imprese 38,1%
di vendita Rapporti con cliente
39,3%
più orientato alla partnership
26,7% Revisione processi
(cooperation, co-creation)
Nuove logiche e logiche interne all’Ente
di customer experience 38,1%
Nuove logiche
17,8% di customer experience
Rapporti con cliente
più orientato alla partnership 35,2%
(cooperation, co-creation) Nuove/innovative
logiche produttive

Competenze digitali: Future of Jobs” (presentato al World Economy Figura 5: I bisogni


le iniziative per colmare i gap Forum nel 2016) gli impatti dell’innovazione che generano
nuova domanda
digitale sono già visibili oggi e con un orizzon- di competenze
Le aziende sono sempre più consapevoli che la te 2017-2018, cui seguirà un’ulteriore fase di
Fonte: NetConsulting cube,
digitalizzazione impone trasformazioni nel busi- automazione per l’orizzonte 2018-2025. Un 2017
ness, nei processi e nelle relazioni con partner aspetto rilevante del fenomeno sarà il progres-
e fornitori. Gli impatti sono enormi anche sulle sivo effetto di sostituzione del lavoro umano e
competenze interne e i gap che si vengono a la necessità di formare o introdurre nuove com-
creare: secondo uno studio McKinsey Global petenze nelle aziende. Ad oggi, l’impatto risulta
Institute del 2016, il 49% dei lavori oggi svolti molto più limitato in Europa rispetto agli Stati
nel mondo potrà essere automatizzato quando Uniti, ma la minaccia più rilevante deriva dal
le tecnologie si saranno diffuse su scala globa- cambiamento strutturale nei task e nei modelli
le. Tuttavia, solo il 5% delle professioni potrà di organizzazione del lavoro.
scomparire in quanto totalmente automatizza-
ta, anche se nel 60% dei lavori una buona parte Le economie più virtuose stanno riuscendo a
di essi potrà essere svolta da robot o sistemi di realizzare un bilanciamento tra distruzione di
intelligenza artificiale. In Italia, secondo lo stes- posti di lavoro obsoleti e creazione di nuovi
so studio, potrebbero essere interessati dal impieghi, con l’effetto di elevare la qualità del
processo di automatizzazione il 50% dei com- mercato del lavoro interno. Per l’orizzonte tem-
piti, per un totale di 11,8 milioni di lavoratori. porale al 2025, in Europa le stime di Cedefop e
È inevitabile immaginare un fenomeno di “distru- Citi Research prevedono proprio la creazione di
zione creatrice’’. Secondo l’ultimo Report “The nuovi posti di lavoro a elevata qualificazione e

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia 109

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una netta diminuzione di quelli a bassa. In base vità di recruiting tradizionale (società di selezio-
alle stime della Commissione Europea, da oggi ne, head hunter, agenzie), ma contano anche
al 2020 rimarranno vacanti fino a 750 mila po- l’impiego dei Social Media e le interazioni più
sti destinati ai professionisti dell’ICT. Ciò con- strette con l’Università, in particolare con le fa-
trasta con la crescita della disoccupazione gio- coltà tecnico-scientifiche. Un altro canale per
vanile (15-24 anni) in Europa, che ha raggiunto l’accesso alle nuove competenze è quello del
il 20%, e con le basse competenze digitali della crowdsourcing, imperniato su piattaforme onli-
popolazione europea (circa il 45% dei cittadini ne di community che rendono disponibili nuove
non va oltre competenze digitali di base). Per professionalità in maniera flessibile e rapida,
far fronte alla possibile carenza di nuovi profili anche sotto forma di servizio.
richiesti dal mercato, è stata avviata l’iniziativa
Digital Skills and Jobs Coalition. Presentata nel Per quanto riguarda la riconversione e l’ag-
giugno 2016, essa raccoglie più partner, tra cui giornamento delle competenze già presenti in
oltre 30 organizzazioni e gruppi (European Digi- azienda, le iniziative riguardano principalmen-
tal Sme Alliance, Esri, Sap Ecdl e Google) e si te i corsi di formazione su nuove piattaforme
impegna a ridurre il deficit in materia di compe- tecnologiche, le attività di training on-the-job,
tenze digitali. L’obiettivo è di colmare il gap di i corsi di formazione su soft skill, le attività di
competenze, sia specialistiche in ambito ICT, coaching e mentoring e la creazione di gruppi
sia quelle di tutti i cittadini per svolgere attività interfunzionali. Altro mezzo per la formazione
quotidiane. rimane poi il self training online.

Sarà fondamentale per ogni paese dotarsi di Persistono tuttavia diverse criticità. In base an-
strumenti di monitoraggio in grado di analizzare cora ai dati dell’Osservatorio delle Competenze
e prevedere le professioni maggiormente richie- Digitali 2017 (Fig. 6), le principali difficoltà che
ste, per spingere sia l’offerta formativa sia la le aziende incontrano nel recruitment di nuo-
scelta universitaria verso gli ambiti emergenti, ve competenze sono la mancanza sul mercato
che saranno fondamentali per gli anni a venire. delle professionalità richieste (per il 51,1% del-
le aziende), i limitati budget disponibili (per il
Nelle aziende italiane sono diverse le attività 35,6%), la distanza tra i bisogni dell’azienda e
avviate per colmare il gap di competenze digi- le professionalità formate dalle scuole e dalle
tali. Secondo l’Osservatorio delle Competenze Università (33,3%) e la difficoltà nell’individua-
Digitali 2017, spiccano le azioni per l’introdu- re i canali attraverso cui contattare le persone
zione di nuove competenze dall’esterno, essen- che possiedono le competenze richieste (33%).
ziali per generare un effetto contaminazione
sostenere la riconversione di competenze già Ci sono poi anche le barriere nel far evolvere
presenti in azienda. le competenze già presenti in azienda, tra cui
Le principali azioni che le aziende stanno intra- spiccano gli elevati costi nascosti (tempo sot-
prendendo per il reperimento dei nuovi profili tratto ad altre attività importanti), gli elevati
dall’esterno riguardano principalmente il ricor- costi della formazione esterna e di un aggiorna-
so a network professionali e personali, le atti- mento sistematico.

Per contro, un’importante azione intrapresa è


“Competenze digitali: rappresentata dal Piano del Ministero dell’Istru-

è importante fare evolvere anche zione per colmare il ritardo degli studenti italia-
ni proprio per le competenze digitali: il progetto
quelle già presenti in azienda” prevede un investimento di 80 milioni di euro

110 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia Il Digitale in Italia 2017

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Difficoltà nel reperire nuove competenze - Difficoltà nel far evolvere competenze Figura 6: Le principali
aziende private/enti pubblici già in azienda - aziende private/enti pubblici difficoltà nel reperire
(% su totale aziende) (% su totale aziende) e nel formare nuove
competenze digitali
51,1% 59,5%
Mancanza sul mercato delle Elevati costi nascosti
professionalità richieste dall’azienda (tempo sottratto ad altre attività)
35,6% 28,4%
Limiti budget disponibili Elevati costi di mantenimento
delle competenze
33,3%
Distanza tra i bisogni e le professionalità 28,4%
formate da scuole e Università Elevati costi di formazione esterna
33,3%
Difficoltà nell’individuare i canali
di contatto con i profili richiesti
4,4%
Eccesso di domanda da parte Fonte: Osservatorio delle
delle aziende rispetto all’offerta Competenze Digitali, 2017

e rientra nel Programma Operativo Nazionale tra gli studenti sull’utilizzo dell’informazione
(PON). Il principale obiettivo è quello dello svi- online, della rete e dei dati, e dare gli strumenti
luppo delle competenze digitali fra gli studenti per valutare la qualità, l’integrità e la veridicità
e per la didattica innovativa secondo due linee delle informazioni. Il secondo ambito riguarda
guida: la prima riguarda le “competenze di citta- la necessità di riportare le basi dell’informatica
dinanza digitale”, la seconda il “pensiero com- e della programmazione nelle scuole, lo svilup-
putazionale e la creatività digitale”. Nel primo po del pensiero logico e la capacità di risolvere
ambito, l’obiettivo è di creare consapevolezza i problemi a livello interdisciplinare.

Il Digitale in Italia 2017 La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia 111

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Conclusioni

Il mercato digitale italiano è ripartito


e si prevedono tassi di crescita in costante
miglioramento: dal 2,3% del 2017 al 2,9%
del 2019. Trainano i Digital Enabler. La spinta
viene dalle strategie di Digital Transformation
- per l’innovazione dei processi, delle relazioni
con clienti e fornitori e dell’offerta - avviate
nell’Industria, nella Distribuzione, nelle Banche
e nelle Utility.
Tutte le imprese sono chiamate al cambiamento
digitale. Lo confermano i Focus Group
cui hanno partecipato CIO e CXO di aziende
top e medio grandi, rivelando aspetti essenziali
per affrontare la sfida.
Una sfida che può avvantaggiarsi dal risveglio
del sistema dell’offerta e dall’accelarazione
delle inziative di sistema, dai piani Industria 4.0
a quelle per colmare lo skill gap.

112 Dati e previsioni su mercato e settore digitale Il Digitale in Italia 2017

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Il Digitale in Italia 2017 Dati e previsioni su mercato e settore digitale 113

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CONCLUSIONI Domanda: dinamiche diverse
nei settori e nei territori
Nel 2016, il mercato digitale italiano ha supera-
to i 66 miliardi di euro riportandosi su valori che Tassi di crescita medi nel periodo 2016-2019
non si raggiungevano dal 2013, grazie a un’ac- superiori al 3% in tutti i principali mercati si
celerazione dell’1,8% rispetto all’anno prece- confrontano con dinamiche più sostenute nella
dente. Nel 2017 si prevede un incremento del Distribuzione (per la concorrenza degli operato-
2,3% a crescere fino a sfiorare il 3% nel 2019. ri di e-commerce puri), nell’Industria (Piano In-
Per il perimetro ICT tradizionale la dinamica flat dustria 4.0) e nelle Utility (fase conclusiva della
del 2016 sarà seguita da un aumento tra il 2017 liberalizzazione). Proseguiranno nella dinamica
e il 2019, grazie alla ripresa di PC laptop e ser- negativa gli Enti della PA Centrale e Locale dove
ver, piattaforme applicative e servizi professio- l’attesa razionalizzazione della spesa corrente
nali, in primis System Integration e Consulenza. non sarà completamente compensata da una
Il fermento di iniziative e progetti sulla tra- ripresa degli investimenti.
sformazione digitale si riflette nelle crescite Il Mobile continua a crescere in tutti i settori, il
a doppia cifra degli investimenti sui principali Cloud è più maturo nei settori Telecomunicazio-
paradigmi digitali: IoT, Cybersecurity, Cloud, Big ni e Media, Energy & Utility, mentre cresce negli
Data, piattaforme per la gestione Web e Mobile altri. L’IoT accelera la crescita in ambito assicu-
Business. L’avvio di progetti riconducibili a ogni razioni e Industria 4.0 mentre è più consolidato
singolo paradigma digitale sostiene nella mag- nei settori Energy & Utility e Servizi/Trasporti.
gioranza dei casi investimenti relativi all’imple- Servizi (Banche, Utility, Assicurazioni e Teleco-
mentazione di altri Digital Enabler. municazioni) e Industria registrano un aumento
La crescente pervasività dei Digital Enabler ha di interesse per i Big Data. Il Social continua
effetti positivi sulla crescita di servizi ICT. L’a- a evolvere nelle realtà B2C e sul fronte della
dozione di architetture Cloud e la mobilità de- collaborazione/interazione interna. La Cyberse-
gli utenti fa aumentare la domanda di servizi di curity è il tema su cui si sta più investendo, in
connettività, trasmissione dati e VAS in ambito particolare nelle Banche, nell’Energy & Utility e
mobile; L’avvio di iniziative correlate a Big Data, nella Pubblica Amministrazione.
Social e IoT genera nuova domanda di servizi di Per area geografica gli investimenti digitali si po-
implementazione e gestione di nuovi applicativi. larizzano sul Nord Ovest (38,3% nel 2016) e sul
Software e Soluzioni ICT crescono in particolare Centro (23,7%), dove si concentrano le aziende
nei contesti in cui si adottano soluzioni di Big utenti maggiori, inclusi gli Enti della PA, le multi-
Data, IoT e Mobile Business mentre l’afferma- nazionali tecnologiche e una densità demografi-
zione del modello SaaS comporta una graduale ca che contribuisce a sostenere i livelli di spesa.
riduzione della spesa per l’acquisto di licenze in Alla maggiore dinamicità della spesa nel Nord
alcune aree applicative. Ovest (+2,3%), e nel Nord Est (+1,9%) nel 2016
Le architetture Cloud solo in rari casi sostitui- si contrappongono crescite limitate ma in recu-
ranno la totalità delle infrastrutture fisiche delle pero, nel Centro (+1,5%) e Sud e Isole (+1,3%).
aziende, mentre l’impatto su Dispositivi e Siste-
mi derivanti dall’adozione degli altri paradigmi Industria 4.0: riflessioni in corso
è riconducibile all’aumento della domanda di
appliance e sistemi ingegnerizzati (Big Data), si- Nel 2016, il mercato italiano Industria 4.0 ha
stemi di controllo e servizi di connettività (IoT), raggiunto il valore di 1.831 milioni di euro, in
device mobili e reti di trasmissione (Mobile Bu- crescita del 18,2%. La crescita maggiore si
siness), next-generation firewall, router firewall, registra per i sistemi industriali connessi e in-
access point (Security). telligenti (+19,4%) che includono: l’Additive Ma-

114 Dati e previsioni su mercato e settore digitale Il Digitale in Italia 2017

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nufacturing, le stampanti 3D per il digital pro- dotto a marzo 2017 su 84 CIO di aziende medio
totyping e il rapid manufacturing, e le Advanced grandi con riguardo ai loro piani di innovazione
Manufacturing Solutions (sistemi industriali già in logica digitale. I percorsi intrapresi incrocia-
connessi e sistemi robotici o automatizzati). no tutti i Digital Enabler più significativi con
Seguono in termini di crescita i prodotti e ser- diffusione maggiore per Cloud, Mobility/Colla-
vizi ICT (+17,3%) con Industrial Internet, Cloud, boration, Cybersecurity, Big Data&Analytics, e
Cybersecurity, Big Data e Analytics, sistemi e in accelerazione per IoT. Non mancano progetti
servizi per integrazione orizzontale e verticale, pilota in ambito Blockchain, Robotics, Augmen-
software di simulazione in 3D e la realtà aumen- ted Reality unitamente a Intelligenza Artificiale,
tata e virtuale. è attesa una forte crescita dell’In- Cognitive Computing e Machine Learning.
telligenza Artificiale e della componente dei ro- Con priorità indiscussa su processi e clienti, i
bot collaborativi (cobot), con un impatto a breve progetti diventano anche più trasversali sulle
termine sull’impiego di addetti nel settore ma diverse funzioni aziendali. I progetti Big data
nuove possibilità di reshoring nel lungo periodo. sono tra i protagonisti di questa trasversalità,
Il Piano Nazionale Industria 4.0 recepito all’in- insieme alla Cybersecurity. Non solo i percorsi
terno della Legge di Stabilità a fine 2016 pre- sono trasversali, ma anche sempre più frequen-
vede diverse linee di azione di stimolo agli inve- ti. Il fermento nell’attività di investimento piani-
stimenti, alla creazione di nuove competenze e ficata per il 2017 sembra evidenziare l’inizio di
allo sviluppo delle infrastrutture abilitanti oltre una nuova fase ciclica, con almeno una azienda
a strumenti pubblici a supporto del Piano. Ne su tre attiva per ognuna delle tecnologie emer-
consegue che solo il 22% delle aziende mani- genti considerate e punte di un’azienda su due
fatturiere non ha in corso riflessioni sul tema con piani di investimento per Cybersecurity, Di-
Industria 4.0, mentre circa il 50% sa che deve gital Marketing e Intelligenza Artificiale. Con il
affrontare la tematica anche se non lo ha an- 57% dei rispondenti che hanno a piano progetti
cora fatto e il 28% è già operativo su un piano in ambito Intelligenza Artificiale si conferma un
aziendale. Il focus maggiore è sui macchinari primo segnale positivo con riguardo all’impatto
e sugli impianti connessi e sull’Additive Manu- del piano Nazionale Industria 4.0.
facturing, che in quanto hardware godono della
maggiorazione del 150% del valore ammortiz- CIO: più propensione a innovare
zabile. Seguono investimenti nel Cloud, nei Big
Data e Analytics e nelle piattaforme IoT. Alla cautela che caratterizzava il passato re-
Permane tuttavia un’incertezza diffusa su come cente si è ormai generalmente sostituito un più
indirizzare gli investimenti, da imputare principal- risoluto e consapevole dinamismo dei CIO nel
mente a barriere di tipo culturale oltre che tec- farsi protagonisti di cambiamento, perché “tutti
nologiche: parco macchinari installato obsoleto hanno il proprio Uber” (o l’avranno) e la funzio-
(quasi 13 anni l’età media secondo UCIMU) e ne IT può rivelarsi strumentale nel cavalcare
poche competenze interne su tematiche tecno- l’onda dirompente dei nuovi modelli di servizio
logiche all’avanguardia (come ad esempio la ca- dell’economia digitale, invece di esserne travol-
renza di Data Scientist), oltre al possibile impat- ti. A conferma di questa evoluzione tutti i CIO
to su modelli organizzativi, processi e persone. presenti nei Focus Group non esitano a ester-
nalizzare la gestione ordinaria (e le associate
I piani di innovazione: responsabilità) per concentrarsi sui progetti
inizio di una nuova fase?

I primi segnali di ripresa e il focus emergente


“Il digitale si propaga,
su Industria 4.0 trovano riscontro nel Panel con- il settore ICT torna a crescere”

Il Digitale in Italia 2017 Dati e previsioni su mercato e settore digitale 115

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innovativi con le linee di business, mentre la bility è leva di collaboration e customer expe-
funzione IT che dirigono beneficia di un avanza- rience il coinvolgimento degli utenti dalla fase
mento strategico significativo con la riformula- iniziale ne aumenta notevolmente la probabilità
zione di ruoli e priorità: di riuscita. Il Cloud Computing, anche se garan-
• da service provider a service broker; tisce flessibilità finanziaria con un mix più pon-
• maggiore concentrazione su analisi dei fabbi- derato sull’OpEx, nasconde rischi elevati senza
sogni, pianificazione strategica, monitoraggio un attento monitoraggio dei costi in fase di ne-
dei costi e qualità dei servizi tecnologici, più goziazione con i fornitori e con una figura dedi-
che sulla loro fornitura; cata in organigramma. Rischi che potrebbero
• maggiore condivisione di obiettivi business in vanificarne gli indiscussi vantaggi come abilita-
logica digitale (nuovi servizi e prodotti digitali). tore di rapidità e flessibilità delle operation.
I progetti di Big Data evidenziano la necessi-
Le esperienze raccontate dai CIO profilano tà di diffondere la cultura data-driven (in cui il
due filoni progettuali principali: le iniziative in dato abilita nuovi contesti e servizi nella realtà
ambito Mobility e Cybersecurity che già sono digitale) e di estendere l’utilizzo degli strumenti
o diventeranno in breve practice di adozione di analisi a più livelli funzionali e gerarchici per
diffuse in tutte le funzioni aziendali e, con Big non rischiare che la sovrabbondanza di dati fini-
Data, Cloud e IoT, i nuovi progetti d’innovazione sca per distorcere la conoscenza o disorientare
tecnologica, dove IT e business collaborano. e scoraggiare i fruitori.
In generale tutti confermano che le capacità Se i dati abilitano il business, sono i progetti di
d’esecuzione di ogni singola organizzazione IoT che generano i dati più monetizzabili. Mag-
spesso non sono sufficienti per il successo giore integrazione e comunicazione tra i diversi
di questi progetti, mentre aumenta l’influenza sistemi (con standard che le abilitino) e partner-
delle macrodinamiche a livello di filiera, ecosi- ship tra aziende di filiera sono le leve oggi utiliz-
stema o Sistema-Paese in termini di propen- zate nei progetti più orientati a obiettivi di pro-
sione (culturale, economica o legislativa) ad duttività e di automazione di processi e funzioni.
accogliere e realizzare i cambiamenti legati alla Le potenzialità di monetizzazione sono indubbie
trasformazione digitale. E in tutti i Focus Group e si vanno diffondendo i primi modelli di correla-
non mancano i riferimenti a criticità legate alla zione dei dati IoT, ma non c’è ancora l’adozione
qualità nell’offerta IT in Italia sulle tecnologie sistematica di metodologie e modelli al riguardo.
emergenti, per limitato know-how esperienziale Comunque i risultati arrivano per tutti i progetti
“localizzato” e/o “di settore”, e alla carenza di raccontati, con anche qualcosa di più. Una vol-
informazioni per lo scouting di Startup Innovati- ta partiti e superate le criticità, il passaggio da
ve in ambiti specifici. innovazione a practice è rapido. E poi ci sono
Nello specifico ogni ambito progettuale rivela le molte altre ricadute positive: payback antici-
sue criticità. pati, vantaggi collaterali in altre aree aziendali,
Nella Cybersecurity, troppe policy possono cultura digitale nell’intera organizzazione, espe-
portare minore sicurezza: oltre a proteggere rienze e know how per i progetti in pipeline fino,
perimetri sempre nuovi è indispensabile creare in qualche caso, all’appuntamento settimanale
cultura e consapevolezza della sicurezza tra- sulla strategia digitale con il CEO.
mite programmi di formazione e costante coin-
volgimento nelle iniziative per non vanificare gli CXO:
ingenti investimenti tecnologici. la trasformazione digitale è continua
In ambito Mobility i progetti generano nuovi
gruppi di collaborazione riducendo lo scambio Per trasformare da piano a realtà le iniziative di-
di messaggi puntuali. Nei progetti in cui la Mo- gitali, i percorsi raccontati dai CXO – pur con le

116 Dati e previsioni su mercato e settore digitale Il Digitale in Italia 2017

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specifiche dei diversi settori di appartenenza - sformazione digitale in azione. In questa luce si
evidenziano alcune tappe fondamentali comuni. è voluto confrontare le prospettive emerse dai
La trasformazione digitale non si esaurisce con punti di vista dei CXO e dei CIO, per identificar-
un progetto, ma è una trasformazione continua, ne eventuali contrapposizioni o sinergie.
impatta su tutti gli aspetti aziendali, richiede CXO e CIO convergono sulla necessità di fare
una visione strategica con un piano pluriennale della trasformazione digitale la strategia di fon-
dedicato e una struttura di governance, che può do della loro azienda, una strategia fatta dal-
essere interdivisionale o creata appositamente le persone insieme alle tecnologie: si tratta di
con nuove risorse e competenze. Vista dai CXO il un’evoluzione continua che non si esaurisce nei
primo driver della digitalizzazione è rappresenta- singoli progetti ma si realizza attraverso l’inte-
to dalla fidelizzazione del cliente digitale, vorace razione dei diversi cambiamenti innescati nei
di informazioni e alla ricerca di prodotti e ser- processi, nelle funzioni aziendali, nelle relazioni
vizi “personalizzati”. Le tecnologie abilitano ma con i clienti e l’intero ecosistema.
sono le persone che rendono possibile un vero A questa visione corrispondono due approcci
cambiamento trasversale: nei processi e nelle di “execution” chiaramente complementari tra
strutture organizzative, nel ruolo dell’IT e nella loro:
sua interazione con le altre funzioni aziendali, • per i CXO prevale l’approccio organico di tipo
nell’ambiente di lavoro, in nuove modalità di col- top down, articolato in tutti i suoi elementi
laborazione, in nuovi ecosistemi di filiera. Il per- chiave (piano, obiettivi, governance, attori,
corso presenta una serie di criticità da superare, processi, cambiamenti, criticità e risultati)
sia interne che esterne: in particolare le norma- e che permette di raggiungere l’equilibrio di
tive e le difficoltà di ricambio generazionale per consapevolezza e apertura necessario a in-
il settore pubblico, mentre nel privato assumo- nescare i meccanismi di cambiamento nell’a-
no rilevanza i requisiti di compliance settoriali, zienda e nel suo ecosistema;
le politiche e la cultura aziendale, la carenza di • per i CIO prevale l’approccio pragmatico di
competenze tecnologiche innovative e trasver- tipo bottom-up, di accrescimento dell’espe-
sali (comportamentali e manageriali o soft skill), rienza sul campo, che permette di individuare
le difficoltà di scouting delle start up innovative, i percorsi di investimento più adatti al con-
la carenza stessa di Startup Innovative in ambiti testo tecnologico aziendale e di realizzare la
di interesse, l’eterogeneità dei livelli di innova- giusta sintesi di cambiamenti tecnologici e
zione nell’offerta IT. Ma l’innovazione piace e i culturali in logica digitale.
benefici già evidenti della digitalizzazione, dalla
maggiore competitività e velocità di gestione Le esperienze di interazione tra CXO e CIO rac-
del business al miglioramento dell’ambiente di contate nei Focus Group confermano che que-
lavoro, rappresentano una spinta notevole nel sta complementarietà è cruciale per l’execution
superare ostacoli e imprevisti e fare crescere, a delle iniziative di innovazione. Alla base del loro
tutti i livelli, la convinzione che il digitale serva. successo sembra essere stata proprio la capa-
cità di CXO e CIO di individuare la complementa-
CXO e CIO: rietà dei rispettivi ruoli e competenze nei singoli
sinergia per il successo dei progetti progetti, liberando tutte le sinergie e superando
spinte conflittuali che avrebbero potuto conge-
A fronte di piani strategici articolati e struttu- lare o vanificare qualsiasi percorso intrapreso.
rati è sovente difficile dare riscontro di una lo-
ro effettiva esecuzione con risultati tangibili e
impatti evidenti. Come se ci fosse un missing
“Tutte le imprese sono chiamate
link che impedisce di trasformare i piani di tra- al cambiamento digitale”

Il Digitale in Italia 2017 Dati e previsioni su mercato e settore digitale 117

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118 Dati e previsioni su mercato e settore digitale Il Digitale in Italia 2017

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Dati e previsioni
su mercato
e settore digitale
La crescita registrata dal mercato digitale Ita- incertezza politica, che si è rafforzato dopo
liano nel corso del 2016 sarà confermata e ul- l’esito del referendum costituzionale del 4 Di-
teriormente rafforzata tra il 2017 e il 2019. Le cembre 2016, ma anche dal persistere di ten-
previsioni mostrano, infatti, tassi di crescita via sioni internazionali, riconducibili in gran parte
via più consistenti, a partire dal 2,3% previsto alle spinte sovraniste e anti-euro. A ciò si sono
per il 2017 per arrivare al 2,9% del 2019. aggiunte più recentemente la questione Brexit
Il ritmo di crescita previsto appare, quindi, su- e l’avvicendamento alla presidenza degli Stati
periore - e in certa misura anticiclico - rispetto Uniti, che avranno impatto sia sullo scenario
all’andamento dell’economia italiana, ancora europeo che su quello italiano. Di conseguen-
orientato a una forte stabilità. A partire dal za, una serie di indicatori, a livello sia di im-
2015, il divario tra i tassi di sviluppo del mer- prese che di consumatori, tra il 2016 e l’inizio
cato e la crescita del PIL nazionale è previsto del 2017, ha mostrato andamenti negativi. La
incrementare in modo significativo fino al 2019, flessione congiunturale ha riguardato, lato im-
quando lo scostamento arriverà a 1,7 punti per- prese, la produzione industriale, in particolare
centuali (Fig. 1). delle costruzioni, il fatturato, gli ordinativi e, la-
Lo scenario macroeconomico italiano appare to, consumatori, il reddito disponibile, il potere
fortemente influenzato non solo dal clima di di acquisto, l’occupazione.

 PIL reale  Mercato Digitale 2,9% Figura 1: Andamento


2,6% del PIL e del Mercato
2,3% digitale in Italia
a confronto,
1,8% 2014-2019E
Fonte: NetConsulting cube,
1% ISTAT per dati storici
e MEF Documento
Programmatico di Bilancio
1,2% 1,2% 2017 per le previsioni sul PIL
0,1% 0,9% 1%
0,8%

-1%

2014 2015 2016 2017E 2018E 2019E

Il Digitale in Italia 2017 Dati e previsioni su mercato e settore digitale 119

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Figura 2: I principali  FATTORI DI STIMOLO FATTORI DI FRENO 
fattori di stimolo
e freno allo sviluppo • Focus su Digital Transformation
del digitale
• Digitalizzazione dei processi interni
IMPRESE Permanere di difficoltà •
economiche
Fonte:
NetConsulting cube, 2017 • Innovazione di offerte e modelli di business Vulnerabilità delle aziende •
• Incentivi connessi a Industria 4.0 di minori dimensioni
• Crescente strategicità dell’ICT a supporto
Ritardi nella digitalizzazione •
del business: collaborazione CIO e CXO delle piccole imprese

• Crescente uso di Internet e dei Social Peggioramento degli indicatori •


• Crescente penetrazione del Mobile macroeconomici
• Aumento dell’e-commerce su famiglie, consumi
e occupazione
• Crescente utilizzo dei canali digitali
Generale stagnazione •
nella fruizione di contenuti video (VOD) dell’economia nazionale

CONSUMATORI
• Strategia per la Crescita Digitale Impatto della Spending Review •
e Progetti di Sistema sui budget ICT degli Enti
• Riforma Madia
• Piano Triennale per l’Informatica della PA
• Crescente strategicità del canale digitale
nella gestione della relazione con i cittadini ENTI PA

In questo contesto, l’anticiclicità del mercato canali digitali rappresentano per il Marketing e
digitale appare guidata da una serie di fattori le Vendite un patrimonio da sfruttare e capita-
che NetConsulting cube ha rilevato, come evi- lizzare attraverso i Big Data Analytics. Un forte
denziato nella Fig. 2, in relazione alle strategie impatto sugli investimenti digitali nelle aziende
di investimento messe in atto dalle imprese, industriali deriverà dagli incentivi previsti dal
dall’utenza consumer e dagli Enti Pubblici. Piano Calenda per l’industria 4.0, pur dovendo
considerare un possibile ritardo delle regole at-
Tra le imprese – soprattutto quelle di medio- tuative. Cloud e Security si confermano invece
grandi e grandi dimensioni - permane il focus tematiche maggiormente trasversali e a diretto
sulle strategie di Digital Transformation dirette supporto di ogni progetto di Digital Transfor-
all’innovazione dei processi interni, delle rela- mation: il Cloud garantisce velocità, flessibilità
zioni con clienti e con i principali attori ester- ed efficacia del cambiamento; le soluzioni di
ni (fornitori, partner, etc.) e delle offerte, sia Sicurezza proteggono l’azienda da una sempre
di prodotto che di servizio. Al di là delle pe- maggiore apertura all’esterno.
culiarità settoriali, il Mobile e, in generale, la L’adozione dei paradigmi digitali di più recen-
multicanalità rappresentano i principali driver te nascita rappresenta pertanto un elemento
della trasformazione dei processi interni e del- sempre più strategico per le imprese. Ne è una
le relazioni con l’esterno, ponendo al centro il prova il fatto che i CIO sono sempre più coin-
cliente e le sue esigenze. Gli strumenti in area volti nella gestione degli aspetti business e or-
Mobile e Social, infatti, stanno rivoluzionando ganizzativi. Nelle realtà più illuminate i respon-
i rapporti con la clientela e i dati prodotti dai sabili dei sistemi informativi siedono, infatti,

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in comitati direzionali incentrati sulla stretta medio periodo. Ciò sarà comunque influenzato
collaborazione tra figure business e tecniche e, dal trend del contesto macroeconomico che,
quindi, anche su una commistione di skill for- si spera, si orienterà al miglioramento degli in-
te e che garantisce un maggiore e più efficace dicatori relativi alle famiglie e al mercato del
orientamento delle soluzioni tecnologiche agli lavoro, con una conseguente accelerazione dei
obiettivi aziendali. consumi, compresi quelli relativi alle tecnologie
In questo quadro non mancano però elementi digitali.
negativi che possono frenare lo sviluppo futuro Infine, gli Enti pubblici stanno portando avanti
del mercato: difficoltà macroeconomiche nei una serie di progetti riconducibili alla Strategia
singoli settori e sofferenze finanziarie delle re- per la Crescita Digitale – PagoPA, SPID/Siste-
altà più piccole portano in molti casi a tagli di ma Pubblico di Identità Digitale, Open Data,
budget e quindi a un rallentamento degli investi- Fatturazione Elettronica, Fascicolo Sanitario
menti. Persiste, inoltre, un forte gap tra piccole Elettronico – che, pur con tempi di avanzamen-
e grandi aziende nel livello di digitalizzazione. to più lenti rispetto ai programmi inziali, stanno
Per quanto riguarda l’utenza consumer, i dati contribuendo a una progressiva digitalizzazione
provenienti da numerose fonti nazionali e in- dei processi interni alla Pubblica Amministra-
ternazionali continuano a delineare un quadro zione. Anche, la Riforma Madia - che, dopo la
improntato alla crescente digitalizzazione di bocciatura del 2016, ha incassato l’approvazio-
tutti gli aspetti della vita privata dei singoli e in ne degli ultimi cinque decreti attuativi - oltre a
modo abbastanza trasversale alle varie fasce impatti sui processi degli Enti, potrebbe gene-
della popolazione. Uso di Internet e delle princi- rare effetti positivi anche a livello di Sistema-
pali piattaforme di Social networking, penetra- Paese. Infine, nel 2017 sarà definito il Piano
zione della banda larga, adozione di dispositivi Triennale per l’Informatica nella Pubblica Am-
mobili stanno determinando una significativa ministrazione dall’Agenzia per l’Italia Digitale
trasformazione dei modelli comportamentali: (AgID), che dovrà disegnare un quadro organico
acquisti, utilizzo di servizi, ascolto di musica, per l’attuazione dell’Agenda Digitale e definire
fruizione di contenuti di entertainment, per fare il relativo Modello Strategico in relazione a in-
solo alcuni esempi, sono sempre più basati su frastrutture materiali e immateriali, nonché alla
applicazioni digitali/Social e Mobile. In questo nascita di una serie di ecosistemi digitali. Re-
ambito la rivoluzione digitale sta procedendo a sta il fatto che l’impatto della Spending Review
una velocità significativamente maggiore che sui budget ICT della Pubblica Amministrazione
nelle aziende, tanto che la necessità di segui- non è ancora chiaro e potrebbe rallentare gli
re il trend in atto nei consumatori ha spinto le sforzi di ammodernamento.
stesse aziende a intraprendere i piani di tra-
sformazione digitale. Dati 2014-2019 sul mercato
Il permanere di un buon livello della domanda e il settore digitale
di tecnologia, unito a un cambio strutturale nei Nel seguito sono presentate le tabelle relative
profili comportamentali dei consumatori, ha ga- all’andamento del mercato digitale Italiano tra
rantito fino ad ora un buon trend della spesa in il 2014 e il 2019 per prodotto/servizio (incluso
tecnologia da parte dell’utenza consumer e con un focus sui Digital Enabler), settore economi-
ogni probabilità continuerà a farlo anche nel co e dimensione di impresa.

Il Digitale in Italia 2017 Dati e previsioni su mercato e settore digitale 121

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Tabella 1 - Mercato digitale in Italia, 2014-2019E - Fonte: NetConsulting cube, 2017

Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 2017E 2018E 2019E 15/14 16/15 17E/18E 18E/17E 19E/18E
Dispositivi e Sistemi 16.880,0 16.987,3 17.229,6 17.515,3 17.751,6 18.034,8 0,6% 1,4% 1,7% 1,3% 1,6%
Software e Soluzioni ICT 5.703,0 5.971,2 6.258,8 6.616,0 7.043,5 7.500,0 4,7% 4,8% 5,7% 6,5% 6,5%
Servizi ICT 10.215,0 10.368,0 10.631,6 10.989,7 11.399,0 11.848,2 1,5% 2,5% 3,4% 3,7% 3,9%
Servizi di Rete 23.175,0 22.608,0 22.357,9 22.242,9 22.265,0 22.396,8 -2,4% -1,1% -0,5% 0,1% 0,6%
Contenuti e Pubblicità digitale 8.261,0 8.973,5 9.622,2 10.288,2 10.973,2 11.673,0 8,6% 7,2% 6,9% 6,7% 6,4%
TOTALE MERCATO 64.234,0 64.908,0 66.100,0 67.652,1 69.432,3 71.452,8 1,0% 1,8% 2,3% 2,6% 2,9%

Tabella 2 Mercato dei Digital Enabler, 2014-2019E - Fonte: NetConsulting cube, 2017

Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 2017E 2018E 2019E 15/14 16/15 17E/18E 18E/17E 19E/18E
IoT 1.620,0 1.850,0 2.115,0 2.455,0 2.850,0 3.290,0 14,2% 14,3% 16,1% 16,1% 15,4%
CyberSecurity 661,6 728,2 809,3 902,6 1.010,4 1.132,4 10,1% 11,1% 11,5% 11,9% 12,1%
Cloud 953,9 1.227,8 1.509,7 1.838,7 2.202,0 2.595,2 28,7% 23,0% 21,8% 19,8% 17,9%
Big Data 415,9 518,2 643,8 800,0 990,0 1.200,0 24,6% 24,2% 24,3% 23,8% 21,2%
Piattaforme per la Gestione Web 247,0 281,9 325,8 379,0 442,0 510,0 14,1% 15,6% 16,3% 16,6% 15,4%
Mobile Business 2.458,0 2.784,0 3.148,2 3.568,0 4.031,0 4.584,0 13,3% 13,1% 13,3% 13,0% 13,7%

Tabella 3 - Mercato digitale per settore economico, 2014-2019E - Fonte: NetConsulting cube, 2017

Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 2017E 2018E 2019E 15/14 16/15 17E/18E 18E/17E 19E/18E
Industria 6.784,7 6.876,8 7.044,3 7.305,0 7.630,0 8.020,0 1,4% 2,4% 3,7% 4,4% 5,1%
Banche 6.415,0 6.582,5 6.813,2 7.071,4 7.345,9 7.670,2 2,6% 3,5% 3,8% 3,9% 4,4%
Assicurazioni e Finanziarie 1.676,6 1.734,5 1.799,5 1.870,9 1.949,5 2.033,0 3,5% 3,7% 4,0% 4,2% 4,3%
PAC 1.901,4 1.906,8 1.870,0 1.832,0 1.800,0 1.770,0 0,3% -1,9% -2,0% -1,7% -1,7%
Difesa 995,3 986,1 988,0 991,0 996,0 998,0 -0,9% 0,2% 0,3% 0,5% 0,2%
Enti Locali 1.236,9 1.217,1 1.190,0 1.160,0 1.141,3 1.122,5 -1,6% -2,2% -2,5% -1,6% -1,6%
Sanità 1.416,0 1.426,9 1.450,3 1.485,0 1.528,0 1.580,0 0,8% 1,6% 2,4% 2,9% 3,4%
Utility 1.488,0 1.522,3 1.575,6 1.641,8 1.715,7 1.798,1 2,3% 3,5% 4,2% 4,5% 4,8%
Telecomunicazioni & Media 7.898,0 8.123,9 8.276,0 8.300,0 8.340,0 8.270,0 2,9% 1,9% 0,3% 0,5% -0,8%
Distribuzione e Servizi 3.832,7 3.856,3 3.990,8 4.155,3 4.356,5 4.576,0 0,6% 3,5% 4,1% 4,8% 5,0%
Travel & Transportation 2.101,5 2.154,7 2.208,6 2.288,2 2.364,0 2.454,0 2,5% 2,5% 3,6% 3,3% 3,8%
Consumer 28.487,9 28.520,1 28.893,7 29.551,5 30.265,4 31.161,0 0,1% 1,3% 2,3% 2,4% 3,0%
TOTALE MERCATO DIGITALE 64.234,0 64.908,0 66.100,0 67.652,1 69.432,3 71.452,8 1,0% 1,8% 2,3% 2,6% 2,9%
MERCATO DIGITALE BUSINESS 35.746,1 36.387,9 37.206,3 38.100,6 39.166,9 40.291,8 1,8% 2,2% 2,4% 2,8% 2,9%

Tabella 4 - Mercato digitale per dimensione aziendale, 2014-2019E - Fonte: NetConsulting cube, 2017

Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 2017E 2018E 2019E 15/14 16/15 17E/18E 18E/17E 19E/18E
Grandi imprese (250+) 20.144,1 20.646,6 21.264,1 21.915,8 22.642,4 23.363,7 2,5% 3,0% 3,1% 3,3% 3,2%
Medie imprese (50-249 addetti) 6.921,0 7.004,4 7.144,1 7.310,5 7.517,1 7.760,6 1,2% 2,0% 2,3% 2,8% 3,2%
Piccole imprese (1-49 addetti) 8.681,0 8.736,9 8.798,1 8.874,3 9.007,4 9.167,5 0,6% 0,7% 0,9% 1,5% 1,8%
Consumer 28.487,9 28.520,1 28.893,7 29.551,5 30.265,4 31.161,0 0,1% 1,3% 2,3% 2,4% 3,0%
TOTALE MERCATO DIGITALE 64.234,0 64.908,0 66.100,0 67.652,1 69.432,3 71.452,8 1,0% 1,8% 2,3% 2,6% 2,9%

122 Dati e previsioni su mercato e settore digitale Il Digitale in Italia 2017

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Andamento di dettaglio dei segmenti del mercato digitale (2014-2016)

Tabella 5
Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15 Mercato
Home & Office Device 2.201,0 2.170,8 2.155,3 -1,4% -0,7% dei Dispositivi
Enterprise & Specialized System 3.734,0 3.673,4 3.670,6 -1,6% -0,1% e Sistemi
Personal & Mobile Device 5.705,0 5.653,1 5.833,7 -0,9% 3,2% Fonte: NetConsulting cube,
2017
Infrastrutture ICT 5.240,0 5.490,0 5.570,0 4,8% 1,5%
TOTALE 16.880,0 16.987,3 17.229,6 0,6% 1,4%


Tabella 6
Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15 Mercato degli Home
PC Desktop 510,0 480,0 469,0 -5,9% -2,3% & Office Device
Stampanti 202,0 193,7 188,0 -4,1% -2,9% Fonte: NetConsulting cube,
2017
Smart Set-top-box 149,2 130,0 117,0 -12,9% -10,0%
Smart TV (Connected o Internet-ready) 1.070,0 1.110,0 1.130,0 3,7% 1,8%
Console Fisse 265,0 251,8 245,0 -5,0% -2,7%
Altro (solo Webcam) 4,8 5,3 6,3 10,4% 18,9%
TOTALE 2.201,0 2.170,8 2.155,3 -1,4% -0,7%


Tabella 7
Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15 Mercato degli
Sistemi High End 125,0 135,3 149,3 8,2% 10,3% Enterprise &
Server Midrange 68,0 64,6 54,3 -5,0% -15,9% Specialized System
Storage 277,0 261,8 265,0 -5,5% 1,2% Fonte: NetConsulting cube,
2017
Server X86 247,0 234,0 260,0 -5,3% 11,1%
Sistemi di Comunicazione 1.665,0 1.603,7 1.561,5 -3,7% -2,6%
Sistemi Specializzati 1.352,0 1.374,0 1.380,5 1,6% 0,5%
TOTALE 3.734,0 3.673,4 3.670,6 -1,6% -0,1%


Tabella 8
Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15 Mercato dei Personal
PC Laptop 982,0 860,0 895,0 -12,4% 4,1% & Mobile Device
Tablet 985,0 780,0 783,9 -20,8% 0,5% Fonte: NetConsulting cube,
2017
Smartphone (incl. NFC) 2.890,0 3.350,0 3.600,0 15,9% 7,5%
Telefoni Cellulari standard/ tradizionali 230,0 119,1 60,1 -48,2% -49,5%
e-Reader 103,0 96,0 91,0 -6,8% -5,2%
Altro 515,0 448,0 403,7 -13,0% -9,9%
TOTALE 5.705,0 5.653,1 5.833,7 -0,9% 3,2%


Tabella 9
Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15 Mercato delle
Rete Fissa 1.611,2 1.716,8 1.760,0 6,6% 2,5% Infrastrutture ICT
Rete Mobile 2.268,8 2.363,2 2.405,0 4,2% 1,8% Fonte: NetConsulting cube,
2017
Infrastrutture/Sistemi Satellitari, Televisivi e IoT 1.360,0 1.410,0 1.405,0 3,7% -0,4%
TOTALE 5.240,0 5.490,0 5.570,0 4,8% 1,5%

Il Digitale in Italia 2017 Dati e previsioni su mercato e settore digitale 123

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Tabella 10 - Mercato
del Software Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15
e Soluzioni ICT Software di Sistema 550,0 547,2 545,5 -0,5% -0,3%
on premise Software Middleware 1.173,0 1.201,1 1.215,0 2,4% 1,2%
Fonte: NetConsulting
Software Applicativo 3.980,0 4.222,9 4.498,3 6,1% 6,5%
cube, 2017
TOTALE 5.703,0 5.971,2 6.258,8 4,7% 4,8%


Tabella 11
Mercato dei Servizi Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15
ICT, 2014-2016
Fonte: NetConsulting Sviluppo e Systems Integration 2.894,0 2.848,5 2.852,5 -1,6% 0,1%
cube, 2017 Assistenza tecnica 732,0 725,0 718,0 -1,0% -1,0%
Consulenza 787,0 780,9 785,0 -0,8% 0,5%
Formazione 342,0 325,2 322,0 -4,9% -1,0%
Servizi di Outsourcing ICT 3.829,1 3.738,1 3.689,4 -2,4% -1,3%
Servizi di Cloud Computing 953,9 1.227,8 1.509,7 28,7% 23,0%
Servizi di Data Center 676,9 722,5 755,0 6,7% 4,5%
TOTALE 10.215,0 10.368,0 10.631,6 1,5% 2,5%

Tabella 12
Mercato dei Servizi di
rete fissa, 2014-2016 Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15
Fonte: NetConsulting Fonia Rete fissa 5.215,0 4.818,0 4.273,6 -7,6% -11,3%
cube, 2017
TD 875,0 859,0 840,1 -1,8% -2,2%
Accesso Internet 3.525,0 3.682,0 3.939,7 4,5% 7,0%
VAS 635,0 641,0 639,5 0,9% -0,2%
TOTALE 10.250,0 10.000,0 9.692,9 -2,4% -3,1%

Tabella 13 - Mercato
dei Servizi di rete

mobile, 2014-2016 Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15
Fonte: NetConsulting
cube, 2017 Fonia Rete mobile 6.765,0 5.974,0 5.425,0 -11,7% -9,2%
TD 4.945,0 5.295,0 5.820,0 7,1% 9,9%
VAS mobili 1.215,0 1.339,0 1.420,0 10,2% 6,0%
TOTALE 12.925,0 12.608,0 12.665,0 -2,5% 0,5%

Tabella 14 - Mercato
dei Contenuti digitali
e della Pubblicità Valori in milioni di euro 2014 2015 2016 15/14 16/15
online, 2014-2016 News e editoria elettronica on-line 233,0 250,0 267,0 7,3% 6,8%
Fonte: NetConsulting
cube, 2017 Gaming & entertainment 1.844,0 2.090,0 2.230,0 13,3% 6,7%
Mobile entertainment e App 1.260,0 1.490,0 1.740,0 18,3% 16,8%
Musica 144,0 172,5 200,2 19,8% 16,1%
Video (include satellite) 2.968,0 2.965,0 2.990,0 -0,1% 0,8%
Contenuti per ebook 53,0 67,0 81,0 26,4% 20,9%
Digital Advertising 1.759,0 1.939,0 2.114,0 10,2% 9,0%
TOTALE 8.261,0 8.973,5 9.622,2 8,6% 7,2%

124 Dati e previsioni su mercato e settore digitale Il Digitale in Italia 2017

dati e previsioni+5.indd 124 14/06/17 13.06


Definizioni

Definizioni: ced Manufacturing Solutions/Robotica, Ad-


segmentazione e perimetri ditive Manufacturing/Stampanti 3D, Realtà
Aumentata e Software di Simulazione, Cloud
La segmentazione utilizzata per la definizione (sia PaaS che SaaS che IaaS, ovvero la com-
del mercato viene approvata dall’Associazione, ponente infrastrutturale di server e storage
come ogni sua modifica. La vista è tradizional- dedicata all’Industria 4.0), Cybersecurity, Big
mente per singolo comparto di servizio e pro- Data Analytics e Machine Learning, IoT e In-
dotto. Tuttavia, nel corso degli anni, al fine di dustrial Internet, System Integration orizzon-
fornire non solo una lettura delle componenti tale e verticale e tecnologie specifiche per
di mercato ma anche un’analisi delle esigen- tracciabilità quali RFID.
ze delle aziende utenti in ambito tecnologico, Non si include nel perimetro di questa stima
sono state introdotte delle altre viste, con trat- l’intero valore dei nuovi macchinari se non
tazioni dedicate. rientrano in soluzioni avanzate e robotiche,
Quest’anno è stato deciso di dare un ampio in questo caso si include solo la componen-
risalto a Digital Enabler, Cloud, Security, Big te hardware (es. sensori, chip e schede) e il
Data, Mobility, Social e IoT, ovvero ai principali software di connessione. Non sono incluse
paradigmi tecnologici che abilitano la trasfor- altresì le soluzioni MES, PLC e SCADA;
mazione digitale dei modelli di business e delle • Sicurezza. Fanno parte del mercato delle
offerte veicolate dalle aziende. soluzioni di Sicurezza le componenti hardwa-
re (ad esempio i firewall fisici e perimetrali),
Il perimetro dei Digital Enabler, è così sintetiz- software (Antivirus, Antispyware, Firewall,
zabile: Intrusion Detection System, Identity Access
• IoT. Il mercato dell’IoT si compone di dispo- Management, Intrusion Prevention System
sitivi hardware, ovvero chipset, moduli di tra- etc.), i servizi di sviluppo, implementazione e
smissione e connettività; soluzioni software, System Integration, di Outsourcing e altri ser-
ovvero piattaforme orizzontali e verticali, tool vizi di gestione (Security Operation Center)
di analytics, soluzioni di sicurezza; servizi oltre che servizi Cloud di tipo infrastrutturale;
professionali diretti alla customizzazione del- • Cloud. Il Cloud è un modello che abilita l’ac-
la piattaforma, al design e alla System Inte- cesso diffuso e a richiesta (in modalità on
gration; servizi continuativi di manutenzione demand attraverso la rete di trasmissione
e upgrade, di sicurezza; dati) a un insieme condiviso e configurabile di
• Industria 4.0. In coerenza con il concetto di risorse di elaborazione (ad esempio reti, ser-
Industria 4.0 illustrato nel Piano Nazionale, ver, storage, applicazioni e servizi). Il cloud
evidenzia un perimetro che include Advan- si articola in tre modalità di servizio (SaaS,

Il Digitale in Italia 2017 Definizioni 125

7 definizioni.indd 125 14/06/17 13.07


PaaS, IaaS) e quattro modelli di distribuzio- tenant) per fornire servizi a una sola azien-
ne (Public, Private, Virtual Private e Hybrid). da (ma le applicazioni restano condivise).
Nel mercato stimato da NetConsulting cube L’infrastruttura è resa accessibile al cliente
sono comprese le componenti Public, Hybrid, (e mantenuta sicura) attraverso reti tipica-
Virtual Private e per il Private, le piattaforme mente di tipo VPN (Virtual Private Network)
di Orchestrazione e Management dei servizi secondo modelli di Virtual Private Cloud.
Cloud e servizi di predisposizione al Cloud dei Le iniziative di Private Cloud sono principal-
sistemi informativi. mente avviate da grandi aziende al fine di
Per quanto riguarda più in particolare i model- realizzare al loro interno porzioni di Data-
li di servizio: center con tecnologie Cloud, che possono
- il SaaS (Software as a Service) si riferisce coesistere con ambienti IT tradizionali;
all’utilizzo via rete delle applicazioni offerte - l’Hybrid Cloud è la combinazione di più ser-
dal fornitore in remoto, senza che l’utente vizi cloud Public e Private, che rimangono di-
abbia il controllo dell’infrastruttura sotto- stinte, ma sono integrate da una tecnologia
stante il livello applicativo, anche se può che consente la portabilità dei dati o delle
talvolta disporre di possibilità limitate di applicazioni. In questo modello architettura-
configurazione (parametrizzazione); le le organizzazioni IT diventano broker di
- il PaaS (Platform as a Service) riguarda l’uti- servizi, alcuni erogati da esse stesse, altri
lizzo di piattaforme di sviluppo (linguaggi di acquisiti da fonti nel public cloud
programmazione, librerie, tool di sviluppo, • Big Data. Il mercato dei Big Data fa riferi-
etc.) erogate in remoto nei limiti consentiti mento a progetti che indirizzano l’analisi e la
dal fornitore. L’utente finale non ha il con- gestione di grandi volumi di dati (tendenzial-
trollo sull’infrastruttura sottostante, ma può mente superiori ai 100TB) attraverso l’ado-
controllare le piattaforme di sviluppo e con- zione di componenti hardware (server, stora-
figurare l’ambiente applicativo; ge e networking), soluzioni software e relativi
- lo IaaS (Infrastructure as a Service) è il caso servizi di implementazione e di gestione;
in cui l’utente fruisce delle risorse di elabo- • Social. Il mercato corrispondente è compo-
razione, di calcolo e archiviazione. Non ha sto da software e soluzioni associati a piat-
la gestione né il controllo dell’infrastruttura taforme per la gestione Web, ovvero per la
sottostante, ma può modificare entro limiti gestione di siti e portali Internet, portali di
prestabiliti la configurazione e la capacità e-commerce, portali Social e di Collaboration
complessiva del sistema. sia esterna che interna alle aziende.
Quanto ai modelli di implementazione dei A livello internazionale, si è considerato il
servizi Cloud: perimetro dell’Enterprise Social Network,
- il Public Cloud è un’infrastruttura condivisa ovvero soluzioni che consentono di erogare
accessibile a un pubblico ampio, per ini- agli utenti, sia all’interno che all’esterno dei
ziativa di un fornitore di servizi Cloud; ha 5 firewall aziendali, le funzionalità tipiche dei
caratteristiche: on demand self-service; ac- workflow social.
cesso a rete a banda larga; condivisione di In genere le soluzioni sono indirizzate agli
risorse con modello multitenant; scalabilità utenti che non si rivolgono direttamente ai
rapida e servizi di misurazione; clienti ma possono supportare anche le inte-
- il Private Cloud è un’infrastruttura Cloud razioni di tipo commerciale. Sono inclusi nel
esclusiva di un’organizzazione, amministrata perimetro delle soluzioni di ESN le seguenti
in proprio (on premise) o da terzi (off premise); funzionalità: activity stream, blog, wiki, mi-
- il Virtual Private Cloud è una sezione logica croblogging, discussion forum, gruppi pub-
isolata di Public Cloud (su architettura multi- blici o privati, profili, recommendation engine

126 Definizioni Il Digitale in Italia 2017

7 definizioni.indd 126 14/06/17 13.07


(persone, contenuti o oggetti), tagging, bo- blica (in caso di Bitcoin/Public Blockchain)
okmark, community sicure; o privata (Permissioned Blockchain) e in cui
• Mobile. Il mercato Mobile business include ogni nodo ha una copia del database;
la componente di smartphone usati da uten- • Cognitive Computing. È una delle più avan-
ti business, i servizi professionali volti allo zate tecnologie di interazione uomo-macchina,
sviluppo di versioni mobile di soluzioni busi- macchina-macchina e macchina-ambiente; è
ness (soluzioni a supporto della produttività basata su reti euristiche che nel corso del tem-
individuale/workplace, applicativi ERP, CRM, po, apprendendo dal comportamento umano,
SCM e BI) e di soluzioni B-to-B-to-C (mobile sviluppano nuovi modelli decisionali e compor-
payment, mobile commerce etc.), i servizi di tamentali fondati sull’esperienza concreta;
Mobile Device Management e la quota busi- • Open Data. Sono dati che, condivisi, posso-
ness dei servizi di rete mobile (trasmissio- no essere liberamente e facilmente utilizzati
ne dati e VAS). A livello internazionale, per (scaricabili da Internet) da soggetti terzi, a
evitare di quantificare un mercato troppo supporto dello sviluppo di nuovi servizi.
esteso soprattutto in relazione agli altri Digi-
tal Enabler, è stato considerato il perimetro La segmentazione
dell’Enterprise Mobility Management, che - ri- del Mercato Digitale
spetto al mercato Mobile business preceden-
temente descritto - esclude la componente di Allo scopo di proporre una vista sempre più
smartphone e i servizi di rete mobile relativi aggiornata del mercato e delle sue evoluzioni,
all’utenza business. Assinform dal 2012 adotta una segmentazio-
ne del mercato più allargata. Dal punto di vista
Altre definizioni che riguardano tecnologie inno- metodologico, la formulazione della segmenta-
vative emergenti sono: zione di mercato è stata basata su un attento
• Blockchain. È un registro pubblico decentra- esame dei segmenti di mercato adottati fino ad
lizzato (distributed ledger) in cui sono “regi- oggi procedendo:
strate” le transazioni tra entità che partecipa- • da un lato, al superamento della divisione tra
no alla Blockchain stessa (i cosiddetti nodi), prodotti/servizi IT e TLC a favore di una loro
senza che sia necessario alcuna verifica o maggiore compenetrazione;
controllo da parte di un’autorità centrale. In- • dall’altro, all’ampliamento e revisione della
fatti, la sicurezza e la validità delle transa- segmentazione grazie all’introduzione di nuo-
zioni è implicita nella struttura e logica della ve componenti di prodotto/servizio.
Blockchain, in quanto le transazioni sono vali- L’ampia gamma di prodotti, servizi e contenuti
de nel momento in cui vengono approvate dal considerati all’interno della tassonomia ha gui-
51% (in caso di Blockchain pubblica) dei nodi dato la scelta di Mercato Digitale come nome
denominati Miner, che sono gli unici ad avere del comparto. Nella esposizione dei dati, si
questa facoltà, con modalità che variano a è data la visione dell’andamento nel triennio
seconda dell’algoritmo di validazione previsto 2014-2016 e in alcuni casi si è data evidenza
dalla Blockchain. Dal punto di vista della strut- degli andamenti previsionali al 2019.
tura, la Blockchain è un Database Append
Only in cui sono presenti blocchi di dati in Il Mercato Digitale si compone di quattro macro
sequenza cronologica, ciascuno dei quali in- aree di prodotti/servizi:
clude i contenuti essenziali della transazione. • Dispositivi e Sistemi;
I blocchi sono crittografati e concatenati l’u- • Software e Soluzioni on-premise;
no con l’altro (Blockchain appunto). Il databa- • Servizi ICT;
se è gestito da una rete, che può essere pub- • Contenuti Digitali e Pubblicità on-line.

Il Digitale in Italia 2017 Definizioni 127

7 definizioni.indd 127 14/06/17 13.07


La segmentazione si fonda su una forte con- che business, la cui collocazione fisica è
tinuità con la tassonomia di prodotti e servizi mobile: PC laptop, tablet (già inclusi nel seg-
IT e TLC in uso fino al 2012 ed è stata, infatti, mento Hardware), smartphone, telefoni cel-
formulata in modo da essere sempre riconduci- lulari standard/tradizionali (già inclusi nei
bile alla tassonomia adottata nel passato. Non Sistermi e Terminali TLC), e-Reader, altri di-
è stata rivista la segmentazione della domanda spositivi come console portatili, videocame-
né nella numerosità dei comparti né nelle clas- re, fotocamere, internet key, USB/ storage
si dimensionali. Ciò che invece è stato rivisto key etc. (in parte inclusi nel mercato TLC);
è il concetto stesso di prodotto/servizio, che - Infrastrutture ICT, ovvero infrastrutture di
non viene più distinto in base alla sua appar- rete. In gran parte derivante dal segmento
tenenza agli ecosistemi IT o TLC - sempre più Infrastrutture TLC del passato, la catego-
intersecati e non più monolitici - quanto piutto- ria include: infrastrutture di rete fissa, di
sto in base alla sua stessa natura (dispositivo, rete mobile, infrastrutture trasversali – sia
sistema, software, soluzione, servizio, contenu- mobili che fisse - e sistemi satellitari, te-
to) all’interno del Mercato Digitale. levisivi e sistemi alla base della Internet of
Things (IoT), e cioè sistemi di controllo e
Nel seguito, viene approfondita la composizio- sensoristica funzionali allo sviluppo di solu-
ne di queste macro aree di mercato: zioni integrate machine-to-machine basate
• Dispositivi e Sistemi, tale segmento risulta sull’interazione di diversi dispositivi e volte
composto da quattro categorie di prodotti: all’automazione e alla gestione di processi
- Home & Office Device, intesi come disposi- (quali una transazione di pagamento, la ve-
tivi dedicati al singolo utente, sia consumer rifica di un certificato quale un titolo di viag-
che business, con collocazione fisica fissa: gio, l’avvio di una procedura, il monitoraggio
PC desktop, stampanti (già inclusi nel seg- di parametri vitali da remoto);
mento Hardware), smart set-top-box (ovvero • Software e Soluzioni, segmento che include
decoder digitale terrestre multimedia home le sole componenti software on-premise, ov-
platform e altri decoder interattivi), smart vero non fruite in modalità as-a-service e da
TV (Internet TV), console fisse e altri pro- remoto:
dotti come webcam, non inclusi preceden- - Software di Base, corrispondente, in conti-
temente nel mercato ICT; nuità con il passato, a sistemi operativi e
- Enterprise & Specialized Systems: ovvero sistemi operativi di rete;
dispositivi aziendali, anche specializzati, - Software Middleware, comprendente, in
con collocazione fisica fissa e dedicati agli continuità con il passato, strumenti di In-
utenti business. Fanno parte di questa ca- formation Management & Governance (ad
tegoria: Sistemi High End, Server Midrange, esempio Network Management, System Ma-
Workstation, Storage, PC Server, (già inclusi nagement, Asset Management, Application
nel segmento Hardware), Sistemi di Comu- Lifecycle Management, BPM/BAM, compo-
nicazione (centralini, apparati di videoconfe- nenti di gestione e monitoring virtualizzazio-
renza e networking etc., inclusi in passato ne, Cloud enablement etc.) ovvero software
nei Sistemi e Terminali di TLC), Sistemi Spe- che permettono di monitorare o di abilitare
cializzati (ATM, POS, macchine a controllo e flessibilizzare le infrastrutture; Storage
numerico e apparati medicali, sistemi di Management, Security Management, Infor-
videosorveglianza etc., in parte non inclusi mation Management (Tool di BI, data mining
nel mercato ICT); etc.), Piattaforme di Sviluppo e Integrazio-
- Personal & Mobile Devices, e cioè disposi- ne (SOA, EAI etc.); Collaboration (browser
tivi dedicati al singolo utente, sia consumer per la navigazione, piattaforme abilitanti il

128 Definizioni Il Digitale in Italia 2017

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messaging e tool di collaboration, motori di blement), i Servizi di Outsourcing ICT (Full
ricerca etc.); Outsourcing, Application Management, In-
- Software Applicativo, e cioè soluzioni oriz- frastructure Management);
zontali e verticali (produttività individuale, - Servizi di Rete, che includono i Servizi di rete
Unified Communication e Collaboration, fissa (fonia, trasmissione dati, accesso ad
ERP e gestionali, CRM, SCM, BI/BA, HR, Internet, VAS di rete fissa, a esclusione dei
applicativi core verticali, applicazioni tec- servizi di Data Center, di Advertising online
niche); applicazioni IoT (le applicazioni che e di Outsourcing TLC) e i Servizi di rete mo-
interfacciando sensori e sistemi M2M per- bile (fonia, SMS/MMS e trasmissione dati,
mettono l’integrazione, il recupero di infor- Mobile broadband e altri VAS ad esclusione
mazioni e la gestione di più oggetti in ambiti dei Contenuti Entertainment) della prece-
quali i trasporti, i pagamenti, l’eHealthcare); dente tassonomia.
piattaforme per la gestione Web (gestioni • Contenuti Digitali e Pubblicità on-line con
siti e portali, commercio elettronico, social altre due macro aree di mercato:
software). - Contenuti Digitali, mercato composto dai
• Servizi ICT, ambito che si compone di due ricavi derivanti dalla vendita dei contenuti
macroaree di mercato: digitali agli utenti finali ed erogati tramite
- Servizi ICT, che comprendono i servizi pro- rete fissa e rete mobile (news, banche dati
gettuali di Sviluppo e System Integration e servizi Internet, intrattenimento, gaming,
(che includono la componente Sviluppo dei musica, video, e-book) ad esclusione del
servizi di Sviluppo e Manutenzione della pre- mercato dei contenuti fruibili da supporto
cedente tassonomia, la System Integration fisico (ad esempio CDRom, DVD, cartridge
applicativa ed infrastrutturale e il segmento per videogame);
dei sistemi embedded), di Consulenza, di - Pubblicità online, segmento che include
Formazione, i Servizi di Assistenza tecni- i ricavi da pubblicità, ad oggi la principale
ca (precedentemente inclusi nel segmento fonte di entrate economiche per gli opera-
Hardware opportunamente aumentati per tori che erogano contenuti in modalità gra-
includere i servizi relativi ai nuovi disposi- tuita. Sono stati considerati i ricavi relativi
tivi), i Servizi di Data Center (housing, ho- alle cinque diverse tipologie di advertising:
sting, back-up, precedentemente inclusi nel display (banner), classified (inserzioni), on-
mercato dei Servizi TLC), i Servizi di Cloud line search (su motori di ricerca), televisiva
Computing Public & Hybrid (IaaS, PaaS, (su digitale terrestre, satellite, IPTV e Web
SaaS comprensivi dei servizi di Cloud-ena- TV) e Social-based.

Il Digitale in Italia 2017 Definizioni 129

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Nota metodologica

Approccio e fonti utilizzate • Banche: tutti gli istituti di credito (codici ATE-
CO 64.1 e 64.19.1);
Il Rapporto Assinform viene redatto grazie a • Assicurazioni e finanziarie: oltre alle aziende
due differenti approcci. Il primo è basato sull’a- assicurative (codice ATECO 65, 66.2), il seg-
nalisi primaria realizzata attraverso indagini sul mento include le finanziarie e le SIM (codici
campo presso aziende fornitrici e utenti di ICT. ATECO 64.3, 66.1, 66.3);
Il secondo si basa sull’analisi secondaria effet- • Pubblica Amministrazione Centrale: si com-
tuata su fonti bibliografiche e dati disponibili. pone dei Ministeri e degli Enti Previdenziali e
Centrali (specifici sottocodici inclusi nel codi-
L’analisi primaria ce ATECO 84), ad eccezione del Ministero del-
I Fornitori ICT vengono classificati per segmento la Salute (84.12.1, considerato nel comparto
di attività (per l’IT, in hardware, software e servi- Sanità) e del Ministero della Difesa e degli In-
zi; per le TLC, in infrastrutture per carrier, sistemi terni (84.22 inclusi nel settore della Difesa);
e terminali, servizi di rete fissa e mobile, VAS) e • Difesa: nasce come filiera complessiva della
poi classificati per sottosegmento di riferimento componente Pubblica (Ministero della Difesa
(ad es. per l’hardware: fornitori di sistemi main- e Ministero dell’Interno, codice ATECO 84.22)
frame, midrange aperti e proprietari, personal e Privata (Industria per la Difesa e lo Spazio);
computer: notebook, desktop e PC server). • Enti locali: includono Regioni, Province, Co-
Sulla base di tali segmentazioni, le rilevazioni muni e Comunità Montane (specifici sottoco-
dei dati di mercato vengono effettuate trami- dici inclusi nel codice ATECO 84);
te interviste dirette e telefoniche da personale • Sanità: rappresenta l’intera filiera nella com-
NetConsulting cube con esperienza nei diversi ponente pubblica e privata, ovvero: Ministero
segmenti di mercato, attraverso un questio- della Salute, ASL e AUSL, Aziende Ospedalie-
nario strutturato proposto da NetConsulting re e Ospedali, Farmacie, Laboratori di Analisi
cube e approvato da Assinform. Le interviste (codici ATECO 84.12.1, 86, 87, 88);
vengono effettuate su un panel di almeno 400 • Utilities: aziende di produzione, vendita e di-
fornitori tra i più rappresentativi e significativi stribuzione di gas ed energia a livello locale e
di ogni singolo segmento di appartenenza. Tali nazionale (codici ATECO 35, 36, 37, 38, 39);
interviste vengono effettuate con cadenza tri- • Industria: è stata depurata la componente
mestrale, al fine di alimentare la produzione dei di Industria a supporto delle attività correla-
dati relativi al primo trimestre, al primo seme- te alla Difesa e all’Aerospazio (codici ATECO
stre, alla chiusura di fine anno. 10–33 e 41-43);
Le Aziende Utenti di ICT, sono dapprima classi- • Distribuzione e Servizi: aziende Retail e Gran-
ficate per settore economico di appartenenza. de distribuzione Organizzata (codici ATECO

130 Nota metodologica Il Digitale in Italia 2017

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45-47) e società di Servizi non incluse negli L’analisi secondaria
altri settori; Per quanto riguarda l’analisi secondaria, cia-
• Travel & Transport: società di trasporto na- scun capitolo del Rapporto:
zionale e locale su aria, ferro, acqua, strada; a. contiene dati e informazioni provenienti dalle
aziende appartenenti alla filiera del Travel fonti primarie di comparto (economia, stati-
(agenzie di Viaggio, Hotel, Catene alberghie- stica, IT, TLC) che le sono proprie;
re, etc., codici ATECO 49-53, 55, 79); b. viene arricchito con estratti di lavori di NetCon-
• Telecomunicazioni e Media: società di produ- sulting cube che possono essere divulgati;
zione e distribuzione di apparati e servizi di Tele- c. viene integrato con studi ad hoc e multiclient
comunicazione (codici ATECO 58, 59, 60, 61). di Assinform effettuati sia da NetConsulting
cube sia da altri Istituti, società o Associazioni;
Contestualmente, vengono classificate per fa- d. comprende contributi anche istituzionali e go-
scia dimensionale, sulla base della segmenta- vernativi.
zione adottata da ISTAT (1-49 addetti; 50-250; Tra le fonti più frequentemente utilizzate: OCSE,
> 250 addetti) tenendo conto anche dei Gruppi Fondo Monetario Internazionale, World Econo-
societari di appartenenza, per evitare duplica- mic Forum, Bureau of Labour Statistics (USA),
zioni nel consolidamento dei dati di spesa. ITU, Banca Centrale Europea, FBI, Governo Ita-
Sulla base di tali classificazioni, vengono ef- liano, ISTAT, Banca d’Italia, ABI, ANIA, EITO, For-
fettuate interviste dirette e telefoniche da per- rester Research, Gartner, McKinsey, BCG.
sonale NetConsulting cube con esperienza nei
diversi segmenti economici, sulla base di un La costruzione dei dati di mercato
questionario strutturato proposto da NetCon-
sulting cube e approvato da Assinform. Le in- Il valore del mercato ICT costruito per l’Italia
terviste vengono effettuate ad almeno 5.000 poggia su un impianto metodologico affinato da
aziende tra le più rappresentative e significative Assinform nel tempo. Esso, diversamente da
di ciascun settore, ma dando anche consisten- quanto fatto da altri Istituti, non si basa sul fat-
za sia alla ripartizione numerica delle imprese turato delle imprese ICT attive. Per fatturato si
esistenti, sia alla loro rappresentatività in ter- intende, secondo la definizione (ISTAT), la som-
mini di capacità di spesa in soluzioni e servizi ma delle vendite di prodotti fabbricati dall’im-
ICT. Indicativamente, vengono effettuate circa presa, gli introiti per lavorazioni eseguite per
1.000 interviste alle aziende di fascia dimen- conto terzi, gli introiti per eventuali prestazioni a
sionale più elevata e circa 4.000 a quelle ap- terzi di servizi non industriali (commissioni, no-
partenenti a segmenti dimensionali inferiori. leggi di macchinari eccetera), le vendite di mer-
Le interviste vengono tipicamente rivolte al Re- ci acquistate in nome proprio e rivendute sen-
sponsabile SI/CIO e, in taluni casi, anche ai za trasformazione, le commissioni, provvigioni
responsabili Marketing e Produzione nonché al e altri compensi per vendite di beni per conto
Top Management al fine di verificare le strate- terzi, gli introiti lordi del traffico e le prestazio-
gie aziendali e l’allineamento al ruolo dell’ICT. ni di servizi a terzi. Il fatturato viene richiesto
Tali interviste vengono effettuate: con cadenza al lordo di tutte le spese addebitate ai clienti
trimestrale per le aziende di dimensione più (trasporti, imballaggi, assicurazioni e simili) e di
contenuta; con frequenza bimestrale per quelle tutte le imposte indirette (fabbricazione, consu-
più rappresentative per rispondere all’esigenza mo eccetera), ad eccezione dell’Iva fatturata ai
di monitorare costantemente le dinamiche di clienti, al netto degli abbuoni e sconti accordati
investimento e poter utilmente alimentare la ai clienti e delle merci rese; sono esclusi anche
produzione dei dati relativi al primo trimestre, i rimborsi di imposte all’esportazione, gli inte-
al primo semestre, alla chiusura di fine anno. ressi di mora e quelli sulle vendite rateali.

Il Digitale in Italia 2017 Nota metodologica 131

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TELECOMUNICAZIONi: PERIMETRI DI RILEVAZIONE

Nelle valutazioni sul Mercato italiano delle telecomunicazioni Sistemi e Terminali di Telecomunicazione, indipendentemente
e la sua articolazione è opportuno tener conto delle seguenti dal fatto che siano venduti dai gestori di servizi
notazioni: di telecomunicazione o da altri canali di vendita2;
 i valori pubblicati si riferiscono alla sola spesa degli utenti  la ripartizione della spesa per Servizi Mobili fra fonia e
finali e pertanto escludono tutti i ricavi wholesale e la quota trasmissione dati è soggetta a variabilità con riguardo alla
relativa ai costi di terminazione relativi al traffico nazionale. quantificazione della componente di fonia mobile derivante dai
Questo approccio caratterizza tutti i dati pubblicati da servizi che il cliente finale acquista in bundle con la connettività
Assinform nei rapporti sul mercato italiano; mobile ad Internet3.
 vengono presi in considerazione la spesa relativa ai Servizi
di Telecomunicazione di Rete Fissa e Mobile Altri Istituti effettuano una misurazione del valore dei ricavi degli
(fonia, trasmissione dati, accesso ad Internet, servizi a valore operatori di telecomunicazione, indipendentemente dalla natura
aggiunto – es. servizi telefonici supplementari e servizi degli stessi (erogazione di servizi fissi e mobili, vendita di apparati,
a numerazione non geografica, etc.) e il noleggio/gestione prestazioni di servizi IT/Cloud, vendita di servizi di Pay TV, etc.) 4
di apparati correlati (es. Centralini, Router, Smartphone, etc.) ; 1
e questo può comportare una valorizzazione differente ancorché
 non è compresa la spesa legata all’acquisto di apparati di compatibile con i risultati delle valutazioni effettuate in questo
qualunque tipologia in quanto già inclusa nella categoria dei studio.

Poiché nel mercato dell’informatica la catena grave quando la società che fattura in cambio
del valore è costituita da numerosi passaggi tra della fornitura di un servizio o di un prodotto è
operatori che svolgono diverse funzioni (es. ri- controllata dal cliente stesso (è il caso delle so-
vendita di hardware, body leasing, sub-contrac- cietà di servizi di Banche o di Società regionali).
tory etc.), il dato di mercato non può essere co- In tal caso il fatturato realizzato è in realtà uno
stituito sulla base della semplice sommatoria scambio interno (fatturato captive) e, nella so-
dei fatturati dei singoli operatori poiché questo stanza, l’apparente situazione di outsourcing è
darebbe luogo a numerose e consistenti dupli- di fatto un insourcing, dove il cliente ha mante-
cazioni. Più correttamente, dal punto di vista nuto di fatto all’interno il proprio sistema infor-
statistico, il dato di mercato deve essere rap- mativo. Una quota del fatturato lordo è, inoltre,
presentato al netto degli scambi interni tra ope- realizzata attraverso esportazioni di beni e ser-
ratori, così come avviene nelle aziende nella vizi su mercati esteri e, dunque, non può esse-
compilazione del bilancio consolidato di Gruppo. re ascritta al mercato italiano. Infine, il dato di
Il limite sopra citato diventa più evidente e fatturato lordo include tutte le spese addebi-

1 - L’inclusione del noleggio è intesa come erogazione di un


servizio che mette a disposizione degli utenti gli apparati per la 4 - Considerare i ricavi degli operatori permette di monitorare
fruizione dei servizi stessi. l’andamento dei gestori in funzione di tutto il loro portafoglio
di offerta di prodotti e servizi ma, dovendo misurare il mercato
2 - Il valore della spesa degli utenti finali sostenuta per acqui- delle ICT nella sua interezza, viene allocata nel segmento dei
stare apparati e terminali è categorizzata nella sua interezza servizi IT – e non di TLC – tutta l’area legata ai servizi di Data
nel segmento Sistemi e Terminali di Telecomunicazione. Center (Hosting, housing e cloud) così come la fornitura di ap-
parati IT (PC, Server e storage, inclusi tutti i servizi di gestione
3 - Considerato che è sempre più frequente la sottoscrizione di e manutenzione correlati a tale vendita) per giungere fino alla
servizi a costo fisso che includono servizi di fonia e di accesso vendita di licenze software e all’erogazione di servizi IoT basati
ad internet (sia di rete fissa che mobile) possono esservi i di- su piattaforme di servizio di proprietà dei carrier TLC
versi pesi da associare alle tipologie di servizi.

132 Nota metodologica Il Digitale in Italia 2017

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tate ai clienti e, dunque, anche quelle non ap- finale verso i vendor che non include: gli inter-
partenenti alle categorie merceologiche dell’IT scambi di prodotti e servizi tra vendor (al fine di
(trasporti, imballaggi, assicurazioni, etc.). evitare sommatorie di fatturati), le spese adde-
Un discorso analogo è fatto per il segmento bitate ai clienti (trasporti, imballaggi, assicura-
delle telecomunicazioni: il mercato di sistemi e zioni e simili), il fatturato realizzato da società
terminali, tipicamente caratterizzato da una di- captive alla società controllante e agli acquisti
stribuzione indiretta, viene misurato come spe- di prodotti e servizi IT da essa acquistati (in
sa dell’utente finale, comprensiva di installazio- una sezione del Rapporto, comunque, si espli-
ne e customizzazione (ove prevista). Per quanto cita anche il valore di tale componente), le inte-
riguarda i servizi – tenuto conto delle notevoli razioni fra carrier di rete fissa e mobile. Questo
interazioni fra operatori concorrenti e fra carrier aspetto prettamente metodologico spiega la
di rete fissa e di rete mobile – il valore riportato non confrontabilità dei dati Assinform/NetCon-
è quello pagato dai clienti finali e la sua deter- sulting cube con quelli stimati da Asstel in am-
minazione richiede quindi che si proceda all’e- bito Telecomunicazioni, come meglio spiegato
liminazione di tutte le partite fra operatori che nel box in queste stesse pagine.
di fatto alimentano il fatturato senza incremen-
tare il valore del mercato. Pertanto, per quanto Tassi di conversione
attiene ai costi di comunicazioni originati sulla
rete di un operatore e terminati su quella di uno La metodologia adottata per la determinazione
diverso, si tiene conto della remunerazione del- del valore del mercato ICT in dollari per macro
le tratte di competenza, procedendo alla depu- aree geografiche ha visto l’applicazione di un
razione dei costi di terminazione che altrimenti tasso di cambio costante del dollaro USA (è
verrebbero conteggiati due volte ai fini del valo- stato preso come base quello relativo al 2010)
re del mercato. nei confronti delle altre valute in cui i dati sono
Per le ragioni sopra dette Assinform ha sempre stati contabilizzati.
preferito misurare il mercato in termini di spesa Ciò permette di mantenere inalterate le dinami-
da parte dell’utente finale. Il dato di mercato di che dei vari mercati espressi in valute locali nel
Assinform – NetConsulting cube è definito nel momento in cui vengono inserite in un contesto
modo seguente: “Spesa complessiva per pro- mondiale che richiede una singola valuta di ri-
dotti e servizi ICT dell’utente finale al netto di ferimento. Questa scelta ha portato ad alcuni
IVA e del personale interno e al netto dell’inter- cambiamenti rispetto a quanto riportato nei
scambio interno di prodotti e servizi tra società rapporti degli anni precedenti, in particolare per
appartenenti allo stesso Gruppo (captive) o tra quanto riguarda il valore relativo all’Europa 27
operatori di comunicazione”. del 2011 espresso in dollari inserito nel merca-
Di conseguenza il dato Assinform è relativo a to mondiale. Tale dato è stato pertanto rivisto
una sommatoria di spesa da parte dell’utente ed è stata modificata la serie storica relativa.

Il Digitale in Italia 2017 Nota metodologica 133

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134 Nota metodologica Il Digitale in Italia 2017

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Profilo Assinform
Assinform è l’Associazione nazionale delle Aziende di Information Technology operanti in Italia. Con
una consistente base associativa rappresenta un settore vitale per il nostro sistema-paese: 145
soci effettivi e 347 soci aggregati attraverso le Associazioni Territoriali di Confindustria di Ancona,
Genova, Emilia Area Centro (Bologna, Ferrara e Modena), Torino, Trento, Venezia e del Canavese.

È il riferimento per le aziende italiane del settore, di ogni dimensione e specializzazione: dai produt-
tori di software, sistemi e apparecchiature ai fornitori di soluzioni applicative e di reti, fino ai fornitori
di servizi a valore aggiunto e contenuti connessi all’uso dell’Information Technology.

Assinform aderisce a Confindustria ed è socio fondatore di Confindustria Digitale, la Federazione di


rappresentanza industriale che promuove lo sviluppo dell’economia digitale, a beneficio della con-
correnza e dell’innovazione del Paese.

La sua missione si esplicita lungo tre filoni principali: rappresentanza del settore, servizio operativo,
confronto e dialogo fra gli operatori.

Sul fronte della rappresentanza, Assinform è il ponte fra le principali forze economiche, politiche
e istituzionali e il mondo dell’Information Technology. Non solo tutelando i diritti e divulgando le
istanze delle imprese del settore, ma anche contribuendo ad alimentare le conoscenze sulle sfide
della società digitale e il loro impatto sulla qualità della vita, il sistema della ricerca, la formazione,
i servizi al cittadino, le opportunità di impresa, l’occupazione, la collocazione del nostro Paese nel
contesto economico europeo e mondiale.

Sul fronte dei servizi, Assinform dà risposte puntuali e commisurate alle aziende IT che chiedono
supporto nei più diversi ambiti, di immediato interesse pratico. Lo spettro è amplissimo: va dalla
conoscenza dei mercati all’accesso ai fondi pubblici, dal supporto legale al confronto con le rappre-
sentanze dei principali settori d’utenza.

L’autorevolezza delle analisi, delle informazioni e delle posizioni espresse dall’Associazione trovano
riscontro anche sul Web.
Con oltre 35.000 utenti registrati, il sito di Assinform è un nodo importante dell’ICT italiano, noto
non solo agli Associati, ma anche agli Amministratori e agli opinion leader che si rivolgono all’Asso-
ciazione per informazioni aggiornate e risposte concrete.

Tutto questo è possibile perché in Assinform tutto ruota attorno alle Aziende Associate, che contri-
buiscono a una missione che va a vantaggio di tutti.

Assinform - Associazione Italiana per l’Information Technology


Sede legale e uffici di Milano: Via G. Sacchi, 7 - 20121 Milano
Tel. 02 0063 28 01 - Fax. 02 0063 28 24
Uffici Roma: Via Barberini, 11 - 00187 Roma
Tel. 0645417522
www.assinform.it - email.segreteria@assinform.it

Il Digitale in Italia 2017 Nota metodologica 135

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Aziende
Associate Assinform

3M Italia - Sistemi Informativi per la Salute Cykel Software


Accenture SpA Dassault Systèmes Italia Srl
Adobe Systems Italia Srl Datalog Italia Srl
ADS automated data systems SpA Deca Computer & Software Srl
Allnet.Italia SpA Dedagroup SpA
AlmavivA SpA Dell SpA
Asphi Digital Magics SpA
Atos Italia SpA D-Link Mediterraneo
Attachmate Group Italy Srl Doxee
Avaya Italia SpA DVR Italia Srl
Axway Srl Easygov Solutions Srl
BMC Software Srl Easynet Italia SpA
BT Italia SpA Edicom Srl
BTO Research SpA Efis Consulting Srl
Business-e SpA Emc Computer Systems Italia
C.A.T.A. Informatica Ergo Italia SpA
C2 Srl Ericsson IT Solutions & Services SpA
Cadan Srl Ernst & Young Financial-Business Advisors SpA
Caplan Software Development Srl Esri Italia SpA
Cisco Exprivia SpA
CloudTel Srl Fasternet Soluzioni di Networking Srl
Colin & Partners Formatech Srl
Com.Tel SpA Fujitsu Italia
Computer Gross Italia SpA QiBit - Divisione Ict di Gigroup SpA
Confindustria Ancona Google Italy Srl
Confindustria Canavese Green Cloud Srl
Confindustria Genova Gruppo Fos
Confindustria Emilia Area Centro Gruppo Pragma Srl
(Bologna, Ferrara e Modena) Guttadauro Network
Confindustria Trento GVS Srl
Confindustria Venezia Hewlett Packard Enterprise
Consorzio Netcomm Hitachi Data Systems Italia Srl
Copying Srl Hitachi Systems CBT SpA
Cpi Srl Ict Logistica SpA

136 Nota metodologica Il Digitale in Italia 2017

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I.T.D. International Trading Device Srl Project Srl
IBM Italia SpA Publivideo 2 Srl
INAZ Srl QlickTech Italy Srl
Indra Qualcomm Inc.
InfoCamere SCpA Robocoin Italia
INF.OR. Sap Italia SpA
Informatica Scao Informatica Srl
Insiel SpA Schneider Electric SpA
Insiel Mercato SpA Sdipi Sistemi Srl
Intel Corporation Italia SpA SecLab Srl
Intrapresa Sas Secure Network Srl
iSimply Learning Srl Sesa SpA
Isiway Srl SIDI SpA
Italtel Group SpA Sinapto Srl
J. Blue Srl Sinthera Srl
J-Service Srl Sisal SpA
Juniper Networks Italy Srl Siscom SpA
Kelyan Spa Sogei – Società Generale d’Informatica SpA
Kibernetes Srl Solidonet Srl
Lenovo (Italy) Srl Stratos Srl
Leonardo Symantec Srl
Liguria Digitale Spa Synergie Italia SpA
Links Management & Technology SpA Tas SpA
LMC Spa Tecnologica Srl
Maggioli SpA TIM
Metel Srl Tema Sistemi Informatici Srl
Microsoft Srl Tinn Srl
Mida Toshiba Europe Gmbh
Movenda SpA Transaction Network Services Srl
Next-era Prime SpA Tree Srl
Nolan Norton Italia Srl Trend Micro
Ntt Data Italia SpA Unione Industriale Di Torino – Gruppo I.C.T.
Olivetti SpA Var Applications Srl
Open 1 Srl Var Group Srl
Opentech Software Engineering Srl Var Group SpA
Oracle Italia Veritas Italy Srl
Plantronics BV, Sede Italiana Zerouno Informatica SpA
Present SpA Zucchetti Group
Proclesis Srl Zuffellato Computers Srl

Il Digitale in Italia 2017 Nota metodologica 137

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NetConsulting cube monitora da anni per conto di Assinform le dinamiche evolutive di crescita del
mercato ICT, allargandone il perimetro di osservazione, a partire dal 2010, a tutte le nuove compo-
nenti del mondo digitale.
Nell’edizione di quest’anno un’attenzione particolare è stata posta sia alle dinamiche di adozio-
ne e di crescita dei cosiddetti Digital Enablers (Cloud Computing, Mobile, Social, Big Data, IoT,
Cybersecurity) sia all’analisi di tecnologie emergenti (Blockchain, Intelligenza Artificiale, Machine
Learning). Oltre ad avere sviluppato la sezione relativa al mercato, in continuità con gli scorsi anni,
NetConsulting cube ha contribuito alla sezione monografica dell’edizione di quest’anno con un’anali-
si approfondita su come i CXO, Top Manager e Responsabili delle principali funzioni aziendali, stiano
oggi interpretando e realizzando un complesso passaggio di trasformazione digitale che sempre più
appare non tanto di natura unicamente tecnologica quanto prevalentemente di natura strategica.
L’analisi è stata effettuata attraverso Focus Group a cui hanno partecipato Responsabili di Aziende
rappresentative dei principali settori economici (Industria, Banche e Finanza, Grande Distribuzione,
Utility e Pubblica Amministrazione).

La sezione “La Trasformazione Digitale vista dai CIO” del capitolo “Esperienze di Trasformazione
Digitale in Italia” è stata realizzata da Nextvalue sulla base delle evidenze emerse da un questiona-
rio online e dai lavori di cinque Focus Group organizzati per macro ambiti tecnologici tra febbraio e
aprile 2017. Obiettivo della sezione è stato quello di delineare “come” vengono condotti i progetti di
Cybersecurity, Mobility e Customer Experience, Big Data e Analitycs, e IoT all’interno delle imprese
Top e Medio Grandi in Italia.
Si ringraziano i 28 CIO, Direttori IT, CISO e CSO della community di CIONET Italia che hanno parte-
cipato ai cinque Focus Group, per aver creduto nel valore di questa iniziativa, per aver dedicato il
loro tempo ai lavori e per aver contribuito con tanta passione ed energia a far emergere risultati e
criticità dei progetti condotti.

Ad Alfredo Gatti, Managing Partner Nextvalue e Managing Director CIONET Italia, che per primo ha
creduto in questo progetto.

138 Nota metodologica Il Digitale in Italia 2017

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Realizzato e pubblicato da Assinform.

Contenuti a cura di NetConsulting cube:


• Il mercato digitale italiano 2016-2019
• Esperienze di trasformazione digitale in Italia. La trasformazione digitale vista dai CXO.
• La trasformazione nell’offerta ICT e digitale in Italia
• Dati e previsioni sul mercato e settore digitale

Contenuti a cura di Nextvalue:


• Esperienze di trasformazione digitale in Italia. La trasformazione digitale vista dai CIO.

Contenuti a cura di Assinform:


• Esperienze di trasformazione digitale in Italia. Le esperienze dei CIO e dei CXO a confronto.
• Conclusioni

Per l’attiva partecipazione ai Focus Group si ringraziano le seguenti Società:


ACI Informatica • Ali Group • Amadori • Banco BPM Gruppo Bancario • Banca Mediolanum • BTicino
• Consorzio Operativo Gruppo Montepaschi • Fastweb • Gruppo Sapio • Hypo-Alpe-Adria Bank •
Inail - Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro • MM Spa • Ministero dell’In-
terno • Messaggerie Libri • Poste Italiane • Sisal • Snam • Sogei - Società Generale d’Informatica
• Syngenta Italia • Trenitalia

Revisione editoriale: Maurizio Mamoli


Coordinamento: Luisa Bordoni e Maurizio Mamoli
Progetto Grafico e Impaginazione: La Carta Stampata Sas - Milano
Finito di stampare nel mese di giugno 2017 da Reggiani Arti Grafiche S.r.l.
Tiratura 2.200 copie - prezzo euro 100,00

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Il Digitale in Italia 2017 Nota metodologica 139

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