F.M.
Il mustelide a Musica
(...Continua)
Il masso della strega
La Bestia
Di seguito riporto a memoria la testimonianza del
prof. D. A. ascoltata per voce della sig.na M. G. su quanto
accaduto nelle campagne site tra le frazioni Sofferetti e
Campanaro: “Mi trovavo in campagna ad annaffare le
mie piante. Avevo terminato il mio lavoro e stavo
avvolgendo la pompa. Si era fatto ormai scuro quando,
avvicinandomi alla mia automobile, sentii un rumore alle
mie spalle. Mi voltai di scatto e davanti a me apparve un
animale spaventoso mai visto prima. Era un grosso felino,
simile a un puma. L’animale mi guardò dritto negli occhi.
Io rimasi impietrito. Una goccia di sudore mi colò dalla
fronte e andò a bagnare il dorso freddo della mano
mentre il cuore mi stava per uscire dalla bocca. Ci mancò
poco che svenissi. La cosa che mi terrorizzava era
l’immobilità della fera e il suo fssarmi con quegli occhi
che sembravano volessero farmi intendere qualcosa. Poi
con un grosso balzo il felino scomparve nel buio. Tornai a
casa e andai subito a cercare sui libri. Non so cosa fosse,
ma assomigliava molto a una delle iconografa del
Diavolo. Da allora sono convinto di aver visto negli occhi
il Maligno”.
L’Evaso
Da poco tempo avevano ristrutturato l’edifcio delle
scuole elementari e così l’ultimo anno lo feci nella scuola
nuova dopo aver passato gli anni precedenti nel vecchio
istituto delle Agrarie. Una mattina in classe sentimmo
all’improvviso il forte rombo di un motore nel cielo. Ci
affacciammo dalla fnestra e ben due elicotteri dei
carabinieri volavano sopra la scuola. Alcuni dicevano che
usavano il tetto del nostro edifcio, che era piatto, per
atterrare, ma non so se sia vero. Noi credevamo che
fossero lì per dare la caccia al “misterioso animale non
identifcato”. Quando uscimmo da scuola vedemmo tutti
i carabinieri del nostro paese in tuta mimetica. Sapemmo
dal fglio di uno di loro che stavano dando la caccia a un
pericoloso latitante evaso da un carcere che forse si era
rifugiato nelle nostre campagne.
Il Branco
Quello che segue è il racconto della prof.ssa. T. G. in
base ai miei ricordi: “Non riuscivo a prendere sonno
quella notte così mi alzai per andare in bagno. Saranno
state le due del mattino. Aprii la fnestra per prendere
una boccata d’aria e mi accesi una sigaretta. In
quell'istante vidi una cosa stranissima. Sopra il ponte di
via Caminona si erano ammassati almeno venti cani che
giravano in branco. Forse erano in calore. Dopo un po’
vidi i fari di un’auto che si avvicinava a velocità bassa.
L’auto si accorse dei cani in mezzo alla strada e rallentò
fno a fermarsi. In un attimo venne circondata e l’autista
iniziò a suonare forte il clacson. Un cane salì addirittura
sopra l’auto. Preoccupata tornai nella camera da letto a
svegliare mio marito che si precipitò in bagno.
Guardammo tutti e due ma inspiegabilmente sia i cani
che l’auto erano scomparsi. Sopra il ponte non c’era più
nulla”.
La collina dei demoni