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oltre il mercato LUIGINO BRUNI

In un mio recente viaggio in India, ho che quella intuizione di Gandhi non è così
conosciuto un economista del Sud aliena neanche dalla nostra cultura. Le
dell’India che mi ha spiegato una delle leggi civiltà e le economie pre-capitalistiche erano
fondamentali dell’economia gandhiana. più simili all’economia gandhiana che alla
Secondo Mahatma Gandhi, quando una nostra. Erano fondate su poche e chiare
persona si trova di fronte a due panieri, leggi: accontentarsi dei beni che si avevano,
contenenti il primo 5 unità e il secondo 4 la temperanza (grande virtù cardinale
unità della stessa merce, in genere la scelta dimenticata), la condivisione del superfluo
migliore è quella del secondo paniere. La con chi non aveva il necessario.
sua regola generale era: il meno va preferito Poi, ad un certo punto, nacque in Europa
al più. Poiché, quando è possibile, è più e poi negli Usa un nuovo spirito, che fu
intelligente avere meno cose, svuotarsi chiamato spirito del capitalismo, che iniziò
invece di riempirsi, utilizzare l’essenziale a lodare l’accumulo di beni, l’insaziabilità,
I sentieri della e non il superfluo. Perché devo avere 5 la non temperanza nei consumi e nel far
cose se me ne bastano 4? Nell’umanesimo quattrini. Questo spirito dell’economia
non-sazietà gandhiano (è impressionante quanto Gandhi moderna per qualche secolo (XVII-XX) è
sia ancora il cuore e il padre dell’India: nelle stato bilanciato da altri spiriti non economici
Luigino Bruni è professore di grandi città la strada principale è intitolata ben presenti nella società (dalla religione
Economia politica all’Università
Lumsa di Roma ed editorialista di a lui), il di più non è segno di abbondanza alla scuola, alla politica). Così è rimasto
“Avvenire”. È tra i riscopritori della ma di spreco, e quindi di irrazionalità, di per lungo tempo dentro il suo ambito,
tradizione italiana dell’Economia stupidità. La sua prima legge economica, portando pure buoni frutti – anche perché
civile e coordinatore del progetto
Economia di Comunione. Insieme che pur esercita un certo fascino su di noi, l’idea del più e dell’abbondanza vista come
a Stefano Zamagni, è promotore è però esattamente l’opposto della legge benedizione era ben presente nella Bibbia.
e cofondatore della Scuola di che abbiamo posto a fondamento del Fino a quando, molto più recentemente, lo
Economia Civile.
capitalismo occidentale e della sua teoria spirito dell’economia e del business è uscito
economica. Il “più è preferito al meno”, dal suo alveo e ha occupato totalmente la
il cosiddetto “assioma di non-sazietà”, è, politica e la scuola, e ormai sta entrando
infatti, la prima ipotesi dei libri di economia, anche nella religione, divenendo così l’unico
perché corrisponde a quanto crediamo spirito della intera vita sociale. E la distanza
essere una semplice e innocua regola di con Gandhi è diventata incolmabile. Ma è
buon senso. Mai sazi, sempre in cerca del di proprio l’enorme distanza tra l’economia
più, insaziabili. L’intero sistema commerciale gandhiana e la nostra che la rende
e pubblicitario si basa esattamente particolarmente utile e preziosa, perché più
sull’insaziabilità dei consumatori. È meglio ci inoltriamo nei sentieri dell’insaziabilità,
prenderne tre e pagarne due. La crescita, il più sentiamo la nostalgia per una vita più
Pil, i mercati, sono il frutto e lo sviluppo di sostenibile, vera, solidale. Più ci riempiamo
questo semplice assioma. di merci, più sentiamo la nostalgia di altri
Ma mentre ascoltavo quell’economista, beni; più siamo circondati da sprechi di cibo
mi chiedevo: come sarebbe stata la nostra e di tutto, più sentiamo il grido di chi non ha
economia, il nostro mondo, il pianeta, il ancora il necessario e vive, nuovo Lazzaro,
nostro benessere, se invece della regola cercando nella spazzatura le briciole fatte
di non-sazietà avessimo seguito quell’idea cadere dalle nostre tavole. Finché sentiamo
gandhiana? Se avessimo scelto la sobrietà questa nostalgia e, soprattutto, il dolore
invece del consumismo, il ridurre invece per queste grida, possiamo ancora sperare
dell’aumentare, il diminuire invece del di cambiare. Se invece l’abbondanza e il
crescere? Avremmo prodotto di meno, comodo ottureranno per sempre l’orecchio
avremmo corso meno velocemente, dell’anima, ci convinceremo che i poveri
avremmo un pianeta meno inquinato. non ci sono più, solo perché siamo troppo
Saremmo stati più simili alle piante e alle distanti da loro per vederli. E quello sarà il
altre creature sulla terra, che non conoscono giorno più triste.
la legge del superfluo ma solo quella del
necessario.
Se guardiamo bene, però, ci accorgiamo

cittànuova n.10 | Ottobre 2017


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