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Tribunale di Palermo
Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari
Il Giudice del17UdienzaPreliminare
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
8
I1 Giudice dell'udienza Preliminare, Lorenzo Matassa;
all'udienza del 5 MAGGIO 2010, a seguito di udienza in rito abbreviato, ha
pronunciato e pubblicato, mediante lettura del dispositivo, la seguente
SENTENZA
(art. 438 e seguenti C.P.P.)
Nei confronti di:
1. DI PACE Francesco, nato a Palermo 14 MAGGIO 1979
Difeso dalltAvvocatoGiuseppe Di Peri.
LIBERO - PRESENTE
IMPUTATI
(Le odierne imputazioni sono così determinate all'esito dell'udienza preliminare
e della scelta di definizione, con riti alternativi, da parte alcuni imputati.
Le posizioni degli odierni imputati sono sottolineate ed evidenziate.
Si ritiene di trascrivere l'originaria contestazione per rendere chiara e
completamente percepibile l'intera tematica imputativa.
P R E S T I G I A C O M O R o s a ( i n c o n c o r s o c o n il d e f u n t o
coniuge GELARDI Mario) GELARDI Emanuela (in
concorso con il defunto coniuge MADONIA Francesco),
8 MADONIA Aldo
*
Con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto
awalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis C.P. ed al fine di
agevolare l'attività dell'associazione denominata Cosa Nostra.
In Palermo in data 6 febbraio 2007.
lo
SGROI Vincenzo, SGROI Rosa, DI TRAPANI
MARIA A N G E L A , DI TRAPANI Nicolò, MADONIA
Salvatore:
PIZZO Pietro
8. per il delitto concorso esterno in associazione mafiosa (articoli
110, 416-bis comma lo, 39 4O, 6O C.P.)per avere contribuito alle attività
dell'associazione criminale denominata Cosa Nostra, tra l'altro con gli
associati mafiosi DI TRAPANI Nicolo', MADONIA Salvatore,
T R A P A N I Michele, DI TRAPANI Maria Angela, LO VERDE
Massimiliano ponendo in essere una serie di condotte continuate, che
e
. < I ,
CORSINO Antonio
10. del delitto di rivelazione ed utilizzazione continuata di notizie
segrete di ufficio (artt. 81 cpv, 326, co. 2" C.P.),per avere, nella sua qualità di-.
44 appartenente al Corpo di Polizia Municipale del Comune di Palermo, con più
azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, rivelato ed utilizzato
illegittimamente, anche in tempi diversi, notizie segrete del proprio ufficio
informando preventivamente l'esponente mafioso DI PACE Francesco,
amministratore unico della società "VISIONI MAXISCHERMI S.R.L. ", sugli
imminenti controlli preventivati dai competenti uffici del predetto Corpo di
Polizia Municipale, aventi ad oggetto la verifica della legittima installazione e
gestione degli spazi pubblicitari concessi alla predetta società, al fine di far
procurare al medesimo DI PACE un indebito profitto patrimoniale;
Commesso in Palermo dal 27 aprile 2007 all'l l marzo 2008
DI PACE Francesco
11. per avere contribuito alla consumazione del delitto di cui al
capo precedente (rivelazione ed utilizzazione continuata di segreti di
ufficio artt. 110, 81 cpv, 326, co. 2" C.P., ) istigando e richiedendo
ripetutamente al CORSINO la comunicazione di notizie del proprio ufficio
che dovevano rimanere segrete, awalendosi delle stesse per eludere i
controlli della Pubblica Amministrazione finalizzati a verificare la
legittimità della gestione dell'attività società "VISION I MAXTSCHERMI
@
S.R.L. " cosi procurandosi un indebito profitto patrimoniale;
Commesso in Palermo dal 27 aprile 2007 all'll marzo 2008
IL PUBBLICO MINISTERO:
LA PARTE CIVILE:
C4 Affermando la penale responsabilità degli imputati, così come richiesto dal
Pubblico Ministero, condannare gli stessi a corrispondere gli importi
specificati in comparse a titolo di risarcimento del danno morale subito oltre
alle spese in misura pari:
Euro 12.1 57,15 (dodicirnilacentocinquantasette,15) per la Provincia di Palermo.
Euro 17.327,25 (diciassettetrecentoventisette,25)per PIO LA TORRE ONLUS.
Euro 17.327,25 (diciassettetrecentoventisette,25)per Confindustria Palermo.
Euro 12.982,62 (dodicimilanovecentottantadue,62)per F.A.I. italiane.
Euro 12.982,62 (dodicimilanovecentottantadue,62)per Comitato Addiopizzo.
Euro 25.025,00 (venticinquemilazeroventicinque,OO)per il Comune di Palermo.
Oltre IVA e Cpa come previsto dalla legge.
LE DIFESE:
Per DI TRAPANI MARIA ANGELA:
assolvere l'imputata da tutte le ipotesi delittuose ascritte con formula
ampiamente liberatoria e, comunque, con formula che escluda l'elemento
psicologico nei reati.
Q
Per SGADARI VINCENZO:
assolvere l'imputato con formula ampiamente liberatoria.
Alla successiva udienza del 9 Novembre 2009, nel prosieguo del processo
relativo agli imputati DI TRAPANI GIUSEPPINA, PRESTIGIACOMO
ROSA, SGROI ROSA e MADONIA ALDO e DI TRAPANI MARIA
ANGELA quest'ultima chiedeva la definizione della propria posizione
processuale nel rito abbreviato.
L'udienza del 24 Febbraio 2010 era rinviata a motivo della brutale aggressione
subita dall'Awocato Enzo Fragalà del Foro di Palermo poi sfociata nella
morte.
L'esito decisorio era reso con ordinanza che si trascrive, qui di seguito, per
intero:
GIUDICE - Certo. Sì, se è possibile. Grazie, molto gentile. Ci sono questioni che
riguardano...? Prego.
P. M. - Sì, grazie Giudice. Non sono questioni, in realtà è una richiesta da parte
dell'ufficio del Pubblico Ministero di poter depositare dei verbali, verbali di
interrogatorio di un collaboratore di giustizia, di un nuovo collaboratore di
giustizia, Pasta Manuel, il quale ha iniziato il proprio rapporto di collaborazione in
data 29 marzo del 2010, quindi da pochi giorni. Ecco perché si chiede di poter
depositare questi primi verbali di dichiarazioni rese dal Pasta nella parte che
che il cancelliere possa verbalizzare, gli estremi di questi verbali, che sono quelli
del 29 marzo 2010, ore 17:00, riassuntivo e trascrizione; del 30 marzo 2010, ore
12:15, riassuntivo e trascrizione e, in entrambi i casi, così come per gli altri
verbali, in forma omissata; e i due verbali di interrogatorio del 13 aprile, delle ore
10:15 e delle ore 16:40. I difensori hanno avuto modo già di dare un'occhiata,
Giudice. Io intanto li... non lo so, vuole prima sentire i difensori? Intanto li
rassegno alla sua valutazione.
GIUDICE - Intanto i difensori su questo?
P. M. - Hanno avuto modo di dare un'occhiata, appunto, poi vediamo un po'...
GIUDICE - Sì.
A W . MARASA' -. Posso?
GIUDICE - Certo, awocato.
A W . MARASA' - Esatto.
GIUDICE - Mi può indicare quale articolo del Codice di Procedura Penale, avuto
riguardo a questa sua eccezione tecnica, crea questa preclusione?
A W . MARASA' - Il fatto che già la fase della attività... io non... in questo
momento non ho il codice davanti, quindi...
t
$ 7 27
A W . MARASA'- (voce fuori microfono)
GIUDICE - Se può, al microfono.
A W . MARASA' - Si. L'articolo 421... sono sempre l'awocato Marasà. L'articolo
421 del Codice di Procedura Penale prescrive i termini per la discussione finale e
P. M. - In realtà, appunto, faccio presente che siamo in una fase particolare del
procedimento, nella quale, così come disposto dalla Signoria Vostra, è già in corso
l'audizione di altri collaboratori di giustizia e comunque, qualora vi fossero delle
obiezioni che la Signoria Vostra dovesse ritenere condivisibili, sarà sempre
possibile - e in questo senso il Pubblico Ministero avanza formale richiesta -
procedere anche in questa sede alla audizione in contraddittorio del Pasta Manuel,
cosicché possa procedersi all'esame e al controesame dello stesso da parte dei
difensori.
GIUDICE - Beh, è anche vero però che alcune cose... io non conosco questi
verbali, non li ho ancora visti, non li ho esaminati, forse la difesa li ha visionati,
anche se, diciamo, a volo d'angelo; potrebbero esservi delle affermazioni che
potrebbero avere un'ulteriore specificazione, connotazione, senso compiuto -
come posso dire - consolidamento, in quello che andiamo a fare. Io... questa
:. proposi -postuma può essere fatta dal Giudice soltanto quantomeno se..: dopoaaver "
adesso o può farlo anche dopo l'audizione dei due collaboranti di oggi. Questo è il
passaggio delicato che tecnicamente vi rassegno e che dimostra, ancora una volta,
- l'avvocato Marasà mi scuserà se lo faccio - che senza un Giudice dialogatore e
fine del periodo che abbiamo già calendato, stabilito, qua a Firenze per l'audizione
di tutti i collaboranti e, quindi, come dato, diciamo, di chiusura della nostra
permanenza entra moenia, se così posso dire, dal punto di vista processuale.
Quindi su questo io vorrei che voi trovaste... perché se voi trovate su questo un
punto d'accordo, il Giudice...
AVV. MARASA' - Posso, prima del...
GIUDICE - Sì.
A W . MARASA' - Prima del punto d'accordo.
GIUDICE - Sì.
scorta degli atti esistenti nel fascicolo del GUP, non vi è dubbio che questi nuovi
elementi di prova, costituiti dalle dichiarazioni di altro collaboratore di giustizia,
potrebbero far venir meno il consenso, o comunque la determinazione
all'abbreviato già adottato dall'imputato. Ed è anche per questo che mi oppongo
alla acquisizione dei verbali, perché nel caso in cui questi verbali contenessero
elementi suscettibili di accertamenti ulteriori o di prove contrarie, verrebbe
precluso all'imputato il diritto di difesa in ordine proprio a questi verbali e in
limine litis, cioè... o addirittura oltre il limite entro il quale l'imputato ha il diritto
di far valere i propri diritti. l-
GIUDICE - Chiarissimo.
03*
A W . MARASA' - Grazie.
GIUDICE - Chiarissimo. E, suppongo, che anche i suoi colleghi si associno a
queste... a questi rilievi defensionali. Io però ho una domanda da fare al Pubblico
Ministero: queste... questi nuovi verbali, questo quadro probatorio, diciamo così,
aggiunto, crea delle condizioni, o presuppone delle modifiche imputative,
aggravative, circostanziali, si che gli imputati debbano rispondere, oggi, davanti al
voi avete letto, il giorno 09 aprile del 2010, a pagina 10, apprendeva dati, diciamo,
che si correlano in qualche modo allo svolgimento integrativo probatorio del
processo.
(I1 Giudice ndr) li apprende dal giornale, ne prende atto.
Io, questa circostanza, la lascio a verbale, perché penso che storicamente essa
debba essere lasciata a verbale e che, a mio awiso, il Pubblico Ministero,
attraverso questa allegazione, non ha fatto altro che chiarire ciò che in fondo già i
giornali avevano rassegnato. Quindi, sarebbe stato incoerente, diciamo, che questo
dato gnoseologico, chiamiamolo così, in senso filosofico, fosse rimasto lontano
dal processo mentre questo processo stesso veniva istruito.
Sarebbe stato un dato manifestamente, evidentemente contraddittorio.
Quindi, al vostro buon giudizio l'accadimento integrativo, diciamo, oggi svolto dal
Pubblico Ministero. E, allora, detto questo, se non ci sono altre questioni, io
continuerei nella traccia già solcata dal prowedimento ordinatorio, come
dicevamo, del 19 marzo 2010, udendo, cominciando a udire il Fontana Angelo,
perché per l'altro collaborante dobbiamo reperire il difensore.
+
GIUDICE Allora, il Giudice, all'esito dell'udienza oggi celebrata, sulle richieste
formulate dal Pubblico Ministero;
valutate le fonti di prova offerte in relazione alla collaborazione dell'imputato di
reato connesso Pasta Manuel, allegate a verbale del 14 di aprile 2010 e ritenuta la
necessità ex articolo 441, cornma quinto, del Codice di Procedura Penale, di
estendere l'attività integrativa anche a quelle fonti di prova, essendo le stesse
refluenti sull'oggetto della decisione,
Dell'esito dell'audizione svolta in via integrativa dal Giudice, si dirà tra breve.
Ciò che qui occorre riferire, per la completa esposizione degli accadimenti
oggetto dello svolgimento del processo, è che l'esame del PASTA MANUEL è
stato svolto a Roma, presso l'aula bunker della Casa Circondariale di Rebibbia
per tutto il pomeriggio (e fino a sera) del giorno 29 Aprile 2010.
P.Q.M.
Sez. 3, Sentenza n. 29240 del 09/06/2005 Ud. (dep. 03/08/2005 ) Rv. 232374
Presidente: Savignano G. Estensore: Amoroso G. Relatore: Amoroso G.
Imputato: Fiero, P.M. Passacantando G. (ConJ)
(Rigetta, App. Salerno, 27 Aprile 2004)
PROCEDIMENTI SPECIALI - GIUDIZIO ABBREVIATO - IN GENERE -
Nullità ed inutilizzabilità degli atti e delle prove - Rilevabilità - Limiti - Ragioni -
Fattispecie.
Nel giudizio abbreviato sono rilevabili e deducibili solo le nullità di carattere
assoluto e le inutilizzabilità cosiddette patologiche. Ne consegue che l'irritualità
nell'acquisizione dell'atto probatorio è neutralizzata dalla scelta negoziale delle
parti di tipo abdicativo, che fa assurgere a dignità di prova gli atti di indagine
compiuti senza rispetto delle forme di rito. (Nel caso di specie, la Corte aveva
ritenuto corretta l'utilizzazione di un'intercettazione telefonica non trascritta
ritualmente, a seguito di consulenza tecnica ex art. 268 codice di procedura penale,
ma riprodotta su cosiddetto "brogliaccio").
In cui possono leggersi chiari "obiter dicta" come quelli qui di seguito
trascritti:
(Sentenza n. 1266 del 8/10 - 11/12/2008)
If. . . I1
problema da affrontare concerne la
possibilità dello imputato di dedurre la nullità
dopo avere accettato di essere giudicato cQn il
rito abbreviato alla luce degli elementi
probatori (tra i quali la decisiva analisi dei
campioni) offerti dal1 'organo della accusa. Ora
con la richiesta di definizione del giudizio
abbreviato, 1 'imputato consente 1 'uso di atti
non assunti in contraddittorio tra le parti e,
per la tipicità del rito, non può dedurre le
inutilizzabilità ed fisiologiche delle prove,
cioè, quelle coessenziali ai peculiari connotati
del processo accusatorio. Anche nel rito
abbreviato, l'imputato può rilevare le
inutilizzabilità ed patologiche (relative a
prove assunte contra legem) e può dedurre le
nullità che inficiano gli atti processuali. La
tesi, recepita anche da qualche sentenza di
legittimità, secondo la quale è onere dello
in teressato eccepire prel iminarznente - prima
della introduzione del rito - le ritenute
nullità o inutilizzabilità non è valida per il
rito abbreviato senza integrazione probatoria
(tale è il caso in esame) la cui ammissibilità
non è valutata dal Giudice ed è un diritto
incondizionato per il richiedente.. .
-
(Sentenza n. 1529 del 2315 24/9/2007)
annotazioni di indagine;
atti di perquisizione e sequestri;
attività di intercettazione delle conversazioni tra presenti e delle
comunicazioni telefoniche su apparecchi in uso agli imputati ed
altri coindagati;
dichiarazioni rese da persone sentite a sommarie informazioni;
dichiarazioni rese dagli imputati nel corso degli interrogatori resi
al G.I.P. ed al P.M. durante la fase delle indagini preliminari.
In realtà, è bene specificare, tra tutti gli atti genericamente indicati dal
Pubblico Ministero, quali saranno oggetto di considerazione probatoria
piena ai fini della decisione che di qui a poco verrà emanata.
La base dello sviluppo delle (fonti di) prove è nel rapporto del
Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri che ha permesso di
radiografare il "Mandamento" mafioso del quartiere palermitano
"Resuttana - San Lorenzo":
45
57) Le acquisizioni del 18/09/2007 - I1 2" incontro con
GRECO Orazio.
58) Le acquisizioni del 1511012007 - I1 3" incontro con
GRECO Orazio.
3.4.3 La tesi avanzata da DI TRAPANI Mariangela circa l'aiuto
fornito da MADONIA Salvatore al fratello MADONIA Aldo
per favorirne la posizione nell'ambito del processo "Big John"
1) I1 procedimento penale a carico di MADONIA Aldo per il
reato di associazione mafiosa
2) Un approfondimento delle dichiarazioni del collaboratore
di giustizia Joe Cuffaro
3) Le dichiarazioni di MADONIA Salvatore al fine di
scagionare MADONIA Aldo dall'accusa di traffico di
sostanze stupefacenti
4) La posizione di MADONIA Aldo nell'ambito del
processo "Big John".
3.4.4 I colloqui "riservati" nel pianerottolo di casa GELARDI
C\k 49
4.3.3 I1 ruolo di GENOVA Salvatore nell'omicidio di BONANNO
Giovanni.
4.3.4 La presentazione di GENOVA Salvatore al cospetto dei
MADONIA.
4.3 -5 I1 rapporto GENOVA - LO PICCOLO
4.3.6 La richiesta avanzata dal MADONIA Salvatore al LO
PICCOLO intesa a far "lavorare" GRAZIANO Vincenzo.
4.3.7 . La collaborazione tra GENOVA Salvatore e GRAZIANO
Vincenzo nella reggenza del mandamento di Resuttana.
4.3.8 La morte di MADONIA Francesco - L'organizzazione dei
funerali
1) Le acquisizioni del 09/03/2007
2) Le acquisizioni del 23/03/2007
3) Le acquisizioni del 26/04/2007
4.3.9 I1 ruolo del GENOVA dopo l'arresto dei LO PICCOLO
60
6.12.9 Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia DI NATALE
Giusto del 17/04/2002
7. i A ~ T V I TDÀI INTERCE~AZIONETELEFONICA
7.1.1 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 328165895 10
intestata ed in uso a DI PACE Francesco
7.1.2 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33817497942
intestata ed in uso a LIGA Piero
7.1.3 Intercettazione telefonica delle utenze cellulari 33411264085 e
33516482235 intestate ed in uso a SGADARI Vincenzo
7.1.4 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34015519859
intestata ed in uso a DI MAGGIO Grazia Maria
7.1.5 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33816836940
intestata ed in uso a COSENZA Ruggero
7.1.6 Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33411463552
intestata ed in uso a DI PACE Francesco
7.1.7 Intercettazione telefonica dell'utenza 09116713865 intestata ed in
uso a COSENZA Ruggero
Intercettazione telefonica delle utenze cellulari 33411264085 e
33516482235 intestate ed in uso a SGADARI Vincenzo
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33319215194
intestata ed in uso a DI MAI0 Sergio
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33518792634
intestata ed in uso a DI PACE Francesco
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34912541160
intestata ed in uso a DI TRAPANI Maria Angela
Intercettazione telefonica dell'utenza 09116887516 in uso a LO
VERDE Massimiliano
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34719565209
intestata ed in uso a LO VERDE Massimiliano
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 38813655000
intestata ed in uso a LO VERDE Massimiliano
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 39319172272
intestata ed in uso a LO VERDE Massimiliano
Intercettazione telefonica delle utenze cellulari 34715558755 e
34012355321 intestate ed in uso a PIZZO Pietro
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34013628636
intestata ed in uso a PIZZO Pietro (Bar Sofia).
Intercettazione telefonica dell'utenza 09116911497 intestata ed in
uso a GELARDI Giacomo Luciano
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 34715746209
intestata ed in uso a GELARDI Giacomo Luciano.
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 38910577830
intestata ed in uso a COSENZA Ruggero
Intercettazione telefonica dell'utenza cellulare 33411557746
intestata ed in uso a GELARDI Giacomo Luciano
Legge n. 646 del 1982, l'associazione di tipo mafioso viene qualificata come
tale proprio in ragione dei mezzi usati e dei fini perseguiti.
Seguendo lo schema normativo contemplato all'articolo 416 bis del Codice
Penale perchè possa compiutamente ritenersi accertata l'esistenza di un
sodalizio criminoso di stampo mafioso, sarà, dunque, necessario avere la prova
di un accordo criminoso tra almeno tre persone (da cui la natura di reato
necessariamente plurisoggettivo del delitto in oggetto), a carattere generale e
continuativo (da cui la natura di reato permanente), destinato a rimanere in vita
anche dopo la consumazione, prevista solo come eventuale, di singoli fatti
criminosi (c.d. autonomia del delitto "de quo" rispetto ai c.d. reati-fine), volto
al perseguimento delle specifiche finalità previste, in via alternativa, dalla
norma in esame e mediante il sistematico ricorso alla forza di intimidazione del
vincolo associativo e delle condizioni di assoggettamento ed omertà che ne
derivano.
f
I1 carattere permanente del vincolo associativo e dell'apparato strutturale
dell'organizzazione criminale, potenzialmente utilizzabile in un indefinito ed
imprecisato numero di fatti penalmente rilevanti, in vista del perseguimento di
un generico programma delinquenziale (elemento discretivo tra reati
associativi e semplice partecipazione criminosa di cui all'articolo 110 del
Codice Penale), determina per se stesso una lesione di quel precipuo bene
giuridico ravvisabile nell'ordine pubblico, che si identifica nell'assetto
istituzionale vigente sul quale poggia l'ordinata convivenza civile e, pertanto,
giustifica l'intervento punitivo dello Stato indipendentemente dalla
commissione di eventuali reati-fine, da cui la configurazione del delitto di
associazione mafiosa quale reato di pericolo (in tal senso: Cass. Sez. V n.
38412 del 25/06/2003 - Sez. I n. 9859 de11'1/07/1987).
Elemento caratterizzante e specializzante della fattispecie di cui all'art. 4.16 bis
rispetto all'associazione per delinquere semplice, è certamente da ritenersi il
metodo utilizzato dal sodalizio per conseguire le proprie finalità, le quali, pur
potendo essere in taluni casi non penalmente rilevanti (esempio ne sia
l'acquisizione del controllo di attività economiche, di concessioni, di
autorizzazioni ecc.), si convertono in attività illecite proprio per l'adozione di
una metodologia, che la norma incriminatrice di cui all'articolo 416 bis ha
posto come elemento oggettivo della nuova fattispecie penale.
Tale metodo è, quindi, qualificato non tanto in relazione alle finalità perseguite
ma soprattutto in relazione al "modus operandi" dell'organizzazione criminale,
che assurge ad elemento strumentale costitutivo della condotta associativa, ed
è proprio per la maggiore insidiosità, insita nel metodo usato e nella
conseguente maggiore pericolosità che da esso deriva all'ordine pubblico, che
il legislatore ha inteso reprimere, con maggiore efficacia, la forma associativa
8 di stampo mifioso (in tal senso euplurìmìs Cass. VI n. 1612 dell'll~01/2000
- I1 n. 5386 del 10/05/1994).
I1 metodo mafioso, espressamente descritto nel comma I11 dell'art. 416 bis del
Codice Penale si connota, dal lato attivo, nell'utilizzazione della forza di
intimidazione nascente dal vincolo associativo e, dal lato passivo, in una
correlazione di causa ed effetto, nella condizione di assoggettamento e di
omertà che da detta forza deriva per il singolo, sia all'estemo che all'intemo
dell'associazione.
Momento centrale del parametro descrittivo offerto dalla norma per
l'individuazione del "metodo mafioso" deve, quindi, ritenersi la forza di
intimidazione che può sinteticamente ravvisarsi nella capacità propria di certe
organizzazioni criminali di incutere timore determinando un diffuso stato di
coazione psicologica (vero e proprio stato di "succubanza") tale da costringere
chi la subisce a comportamenti non voluti per timore di azioni esemplari e
terribili, il cui verificarsi è ritenuto altamente probabile per il sistematico
ricorso da parte dell'associazione a forme di violenza.
Tale capacità di intimidire, che può essere espressa nei modi più vari (modi
diretti ed espliciti o anche impliciti o subdoli), è necessario che sia percepita
all'estemo come possibilità concreta di ricorso a ritorsioni e rappresaglie o ad
atti di coazione fisica.
L'avvalersi della forza intimidatrice può limitarsi nello sfruttamento dell'aura
di intimidazione già conseguita dal sodalizio in un determinato territorio
ovvero ponendo in essere nuovi atti di violenza e di minaccia, purché tali atti
non realizzino l'effetto di per sé soli, ma in quanto espressione rafforzativa
della precedente capacità di intimidazione già conseguita dal sodalizio,
naturale conseguenza del "prestigio" criminale acquisito.
@ (In tal senso chiara la giurisprudenza del Supremo Collegio: Cass. sez. VI n.
31461 del 7/06/2004 - sez. I1 n. 2350 del 21/12/2004 - sez. V n. 4893 del
16/03/2000 - sez. VI n. 1612 de11'11/01/2000 - sez. VI sent. n. 1793
de11' 1 1/02/1994 ).
Le circostanze che, sul piano giudiziale, possono fornire la prova del ricorso a
tale forza di intimidazione possono essere le più varie ed attengono non
necessariamente a comportamenti attivi di intimidazione quanto anche a
condizioni passive di timore sufficientemente diffuso.
Può, pertanto, ritenersi sicuro sintomo della carica intimidatoria promanante da
un sodalizio di tipo mafioso, un numero esorbitante di testimonianze reticenti,
m -
non ragionevolmente spiegabili se non alla lùce della paura ingenerata nei
testimoni dal gruppo criminale sulle cui azioni sono chiamati a deporre, tanto
più se le omissioni e le reticenze si manifestano anche in ordine a semplici
circostanze di fatto, marginali, di per sé inidonee ad individuare responsabilità
soggettive.
Come già detto, i necessari risvolti passivi della forza di intimidazione devono
appunto essere l'assoggettamento e l'omertà.
L'assoggettamento individua lo "status" di coartazione psicologica che induce
all'estemo i soggetti terzi rispetto all'associazione, a sottostare ai suoi voleri,
divenendone ad un tempo vittime e complici, e che all'interno
dell'organizzazione criminale si manifesta nell'impossibilità di recedere dal
vincolo associativo, inizialmente contratto con un atto di volontaria adesione
ma che successivamente, i singoli gregari possono essere indotti a mantenere
in virtù del timore suscitato dalla ferocia con la quale sono generalmente puniti
tradimento ed insubordinazione.
L'omertà, strettamente correlata all'assoggettamento, deve ricondursi
all'atteggiamento riscontrabile nell'ambiente sociale in cui l'organizzazione
mafiosa esercita la propria influenza, di reticenza, tacita connivenza o
addirittura di solidarietà nei confronti della stessa che si manifesta nel rifiuto a
collaborare con gli organi dello Stato ostacolandone l'intervento punitivo
(omertà esterna) ma che, anche all'interno del gruppo criminale, si palesa
normalmente in atteggiamenti adottati dagli adepti di cautela nel chiedere
spiegazioni su determinati eventi concernenti le dinamiche interne
dell'organizzazione criminale, nel subire le direttive ed eseguire
remissivamente i compiti assegnati dai capi, nella reticenza a divulgare tra gli
stessi affiliati notizie rilevanti per l'organizzazione (omertà interna - Cass. sez.
VI n. 1612 de11'1110112000 ).
Sul piano strettamente probatorio la struttura organizzativa di un'associazione
@ di tipo mafioso potrà ritenersi esaurientemente dimostrata ed idonea, rispetto
alle finalità indicate dall'art. 416 bis del Codice Penale, quando essa si basi su
una forza di intimidazione sufficientemente diffusa tale da produrre
assoggettamento ed omertà nell'ambiente sociale in cui l'organizzazione
criminale opera.
Sul piano probatorio ciò comporta che, una volta accertata la rispondenza di un
sodalizio criminoso al modello legale di cui all'art. 416 bis non è
indispensabile provare che i singoli affiliati diano concreta esecuzione ad atti
diretti ad intimidire essendo necessario e sufficiente dimostrare oggettivamente
il clima di intimidazione diffusa scaturente dall'associazione del quale - come
una sorta di " patrimonio comune" - tutti i soci si avvantaggiano (Corte di
Assise di Palermo 1611211987- Cass. sez. I 131611987 - sez. I 6/4/1987).
La strutturazione della norma, da un punto di vista soggettivo, come fattispecie-
con dolo specifico, comporta che la realizzazione degli eventi previsti dalla
norma è posta oltre la consumazione del reato, per la realizzazione del quale è,
quindi, sufficiente dimostrare che l'associazione si awale dell'apparato
strumentale caratteristico (come sopra evidenziato) semplicemente "al fine di
conseguire quei fini tassativamente indicati: commettere delitti; acquisire in
modo diretto o indiretto la gestione o almeno il controllo di attività
economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e pubblici servizi o per
realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri ovvero al fine di
impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o di procurare voti a sé o ad
altri in occasione di consultazioni elettorali".
La previsione delle predette finalità in via alternativa consente che, anche in
presenza di una sola di esse, il reato possa ritenersi integrato e, viceversa, la
eventuale compresenza di tutti gli scopi tipici non muta il carattere unitario del
reato. P
"Le finalità dell'associazione di tipo mafioso hanno carattere alternativo e non
cumulativo, anche perchè con la previsione, fra gli scopi del sodalizio mafioso,
del controllo di attività economiche, il legislatore ha mirato ad ampliare
l'ambito applicativo della fattispecie, estendendolo anche al perseguimento di
attività in se formalmente lecite. Ne consegue che, prevedendo l'art. 416 bis
finalità associative non direttamente riferibili all'economia pubblica, l'ordine
pubblico economico si atteggia soltanto come oggetto giuridico eventuale del
delitto in esame, il quale come risulta dalla rubrica del titolo V del libro I1 del
codice, in cui è inserito, è essenzialmente diretto contro l'ordine pubblico
generale" (Cass. sez. VI n. 01793 de11'11/02/1994 - sez. I1 n. 02533 del
15/03/1995).
Non vi è dubbio, quindi, che l'interesse primario protetto dalla norma in
esame, per le ragioni anzidette e come si evince dalla sua stessa collocazione
O sistematica, sia quello dell'ordine pubblico, ma ciò non esclude che l'art. 416
bis protegga altri interessi e tra questi, in modo direttamente connesso al
primo, certamente quello della libertà morale dei consociati a causa della
diffusa compressione della libertà di auto-determinarsi che consegue alla
realizzazione della forza di intimidazione del vincolo associativo, nonché
quelli, protetti in via meramente eventuale, dalla norma in esame, a seconda
del grado di sviluppo del suo programma associativo, dell'interesse ad un
corretto ordine economico e ad un corretto funzionamento della pubblica
amministrazione.
=i.
economico siciliano attraverso le estorsioni.
L'aggravante prevista dall'art. 7 della Legge n. 20311991
"...I fatti attengono ad una complessa attività investigativa da tempo svolta dai
Carabinieri dei R.O.S. sul mandamento mafioso di Palermo "Resuttana", da
tempo considerato una sorta di "protettorato" del mandamento mafioso di
Partanna - Mondello retto da Lo Piccolo Salvatore fino al momento del suo
arresto avvenuto nel mese di novembre del 2007, storicamente capeggiato dalle
famiglie "Madonia" e "Di Trapani" ed i cui esponenti di vertice, Madonia
Salvatore, Madonia Antonino, Madonia Giuseppe, Madonia Francesco (fino al
momento del suo decesso) e Di Trapani Nicolò risultano da tempo reclusi per
reati di associazione di tipo mafioso ed altre fattispecie delittuose strettamente
legate all'appartenenza a "Cosa Nostra".
9
1 In particolare, le attività investigative svolte dai Carabinieri su delega dei
Pubblici Ministeri della DDA di Palermo hanno consentito di acclarare che
anche dopo l'arresto dei sopra menzionati capimafia, gli stessi attraverso i loro
familiari più stretti hanno continuato a reggere il mandamento, impartendo
ordini e direttive sia per il compimento delle attività illecite nell'interesse della
famiglia mafiosa, sia per l'amministrazione del cospicuo patrimonio
immobiliare, costituito da appartamenti, terreni ed esercizi commerciali in
Palermo e provincia (tra cui in particolar modo beni immobili esistenti sul
territorio del Comune di Cinisi).
Sotto tale profilo, come meglio si vedrà nel corso del presente provvedimento,
le attività investigative consistite, da un lato, nell'effettuazione di operazioni di
intercettazione di tipo ambientale all'interno delle sale colloqui delle diverse
case circondariali ove si trovano tuttora reclusi i sopra citati capimafia delle
-- - A - . .\ famiglie Madonia e Di Trapani, nonché telefonica sulle utenze in uso ai diversi
@ familiari dei capimafia reclusi, dall'altro lato nell'audizione di diversi soggetti
appartenenti con ruoli di vertice alle diverse famiglie mafiose di Palermo e che
dopo il loro arresto nell'ambito di precedenti operazioni investigative hanno
deciso di intraprenderne un programma di collaborazione con l'Autorità
Giudiziaria (Franzese Francesco, Nuccio Antonino e Pulizzi Gaspare), hanno
consentito di ricostruire l'organigramma del mandamento mafioso di Resuttana
a seguito dell'arresto dei capimafia Madonia Salvatore, Madonia Antonino,
Madonia Giuseppe, Madonia Francesco e Di Trapani Nicolò, consentendo, non
solo di riscontrare che questi ultimi, come detto pocanzi, hanno mantenuto
inalterato il loro potere all'interno di detto mandamento, ma anche di rilevare i
ruoli sempre più importanti ed incisivi all'interno del mandamento stesso
assunti dai familiari dei capimafia reclusi, tra cui, in particolare, l'odierna
indagata DI TRAPANI Maria Angela, come sopra generalizzata, coniuge di
Madonia Salvatore e MADONIA Aldo, come sopra generalizzato.
k
Ruolo che, soprattutto per la DI TRAPANI Maria Angela, come meglio si
vedrà, ha assunto una tale importanza e decisività per le sorti dell'intero
mandamento, tanto da fare di quest'ultima il principale artefice e gestore sul
territorio delle sorti e degli interessi economico patrimoniali delle famiglie
Madonia e Di Trapani, nonché il referente principale delle direttive impartite
dai capimafia reclusi e dirette agli appartenenti della famiglia mafiosa operanti
su detto mandamento mafioso. Direttive finalizzate essenzialmente a garantire
il controllo del territorio compreso nel mandamento di "Resuttana" e a porre in
essere le attività illecite rispondenti agli interessi della famiglia mafiosa, dalle
estorsioni, ai danneggiamenti, al traffico degli stupefacenti e delle armi, al
riciclaggio, per finire al trasferimento fraudolento di beni a soggetti
"prestanome" incensurati al fine di eludere le disposizioni in materia di misure
di prevenzione patrimoniali.
Le sopra esposte considerazioni oltre ad emergere in maniera inequivocabile
@ dal contenuto delle intercettazioni sia telefoniche che ambientali che verranno
riportate nel prosieguo del presente provvedimento, hanno trovato, altresì, una
precisa conferma dalle risultanze di alcune connesse attività investigative
svolte nell'ambito del fermo operato nei confronti di Lo Piccolo Salvatore e Lo
Piccolo Sandro e ancor prima nell'ambito dell'arresto operato nei confronti di
Provenzano Bernardo, sotto il particolare profilo dell'esame della numerosa
documentazione "cd. pizzini" rivenuta in entrambe le occasioni nei covi ove
stavano trovando rifugio i latitanti. Documentazione che ha consentito di
acclarare gli stretti rapporti tra i Lo Piccolo e le famiglie Madonia - Di Trapani
del mandamento di "Resuttana".
Tornando, poi, alle risultanze delle attività di intercettazione di tipo ambientale
disposte nel corso delle indagini all'interno delle sale colloqui delle diverse
case circondariali ove si trovano tuttora reclusi i soggetti appartenenti alle
B! famiglie mafiose Madonia e Di Trapani, si osserva che proprio lo studio dei
colloqui intercettati in carcere nei confronti del gruppo MADONIA - DI
TRAPANI, ed in specie l'intelleggibilità via via crescente delle tematiche
affrontate in maniera criptica dagli indagati nel corso dei colloqui, ha permesso
di ricostruire dinamiche associative qualificatissime ed apicali, dato che i
soggetti carcerati riuscivano, grazie ai familiari, ad interagire in pieno con il
contesto associativo "in libertà" e questo nonostante la gran parte di loro sia
attualmente sottoposta al regime restrittivo di cui all'art. 4.lbis della legge
n0354/1975 in tema di ordinamento penitenziario che concerne anche i
colloquio con i familiari, sia in relazione al numero mensile per i quali possono
essere autorizzati, sia in relazione alle modalità di conduzione degli stessi.
Sotto questo aspetto si osserva che nel corso delle attività investigative
attraverso una complessa attività di "decriptazione" del contenuto di detti
colloqui svolta dai Carabinieri del R.O.S. è stata comunque consentita una
significativa e valida ricostruzione delle comunicazioni intercorse tra i
capimafia detenuti ed i loro familiari, nonostante l'utilizzo di una serie di
accorgimenti da parte dei conversanti finalizzati, appunto, ad impedire alle
forze dell'ordine la ricostruzione del contenuto di detti colloqui.
Tali accorgimenti, in particolare, si sono estrinsecati nell'utilizzo di nomi e
"nomignoli" convenzionali per indicare soggetti facenti parte di "Cosa
Nostra"; nell'utilizzo di nomi al femminile riferibili alle mogli e10 compagne o
congiunte di altri soggetti facenti parte dell'associazione mafiosa; nel
repentino variare gli argomenti trattati nel corso delle diverse conversazioni,
senza seguire all'apparenza una logica evoluzione tra le tematiche di volta in
volta trattate, con l'introduzione di argomenti di sicuro interesse investigativo,
mentre si discuteva di normali tematiche familiari; nell'utilizzo anche della
mimica facciale piuttosto che del solo labiale, nonché della "mimica
corporale".
Considerazioni analoghe vanno affrontate anche in relazione a quanto emerso
dall'utilizzo della corrispondenza, con particolare riferimento alle lettere
($ intercorse tra i fratelli Madonia Salvatore, Antonino e Giuseppe ed i loro
familiari, dalle quali si evince un intenso "flusso comunicativo" che non aveva
altra ragione se non quello di consentire ai capimafia reclusi di continuare ad
impartire ordini e direttive dal carcere attraverso i loro parenti, attraverso
l'utilizzo di un linguaggio criptico e convenzionale che ha tuttavia consentito
di far emergere tematiche associative di assoluto interesse per la comprensione
delle evoluzioni intercorrenti in seno alla consorteria mafiosa.
Stesso discorso vale anche per le telefonate effettuate dal carcere ed anch'esse
intercorse tra i capimafia reclusi ed i loro familiari, con particolare riferimento
a quelle effettuate dal noto capomafia Madonia Giuseppe, soprattutto dopo che
allo stesso era stata consentita la revoca del regime carcerario restrittivo
previsto dall'art. 4 l bis dell'ordinamento Penitenziario.
- In- particolare,- ,è stato appurato che il Madonia Giuseppe. attraverso- telefonate
- ,
14. CARLA per indicare MADONIA Aldo, coniugato con COTTONE Carla;
16. ZIA ROSA per indicare MADONIA Diego, nato a Palermo il 9/5/1928,
sposato con COLLURA Rosa, nata a Palermo il 20 gennaio 1936;
18. NICOLA 'U NI W R U owero FIGLIO DI MARIO 'U NIW R U per indicare
DI TRAPANI Nicola di DI TRAPANI Mariano e ULIZZI Casimira, nato a
Palermo il 07 marzo 1965;
Fatta questa premessa di carattere generale, sui fatti oggetto del presente
provvedimento di fermo disposto dal Pubblico Ministero e sulla relativa
richiesta di convalida dello stesso e di applicazione della misura cautelare in
carcere, nonché sull'indicazione degli elementi di prova costituenti i gravi
indizi di colpevolezza posti dallo stesso Pubblico Ministero a sostegno delle
proprie richieste, il passo successivo attiene all'indicazione specifica dei fatti
contestati agli odierni indagati, dei ruoli da essi occupati all'interno del
mandamento mafioso di "Resuttana" sempre sulla base delle prospettazioni
effettuate dal Pubblico Ministero e sugli elementi specifici sui quali si fonda il
grave quadro indiziario che ha indotto l'organo della Pubblica Accusa a
disporre il provvedimento di fermo o comunque a chiedere l'emissione di
ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di coloro che si trovano
già detenuti per altri fatti di reato sempre strettamente connessi alla loro
partecipazione all'interno della famiglia mafiosa denominata "Cosa Nostra",
per taluni di essi (Madonia Salvatore, Madonia Antonino, Madonia Giuseppe e
Madonia Aldo) con un ruolo di vertice nell'organizzazione, gestione e
promozione del sodalizio criminoso.
Sotto questo aspetto si osserva che la completezza e l'esaustività della richiesta
in tal senso presentata da parte del Pubblico Ministero ne rende opportuna la
necessità di riportarla nella sua versione integrale, proprio al fine di fornire una
migliore comprensione di detti fatti, utilizzando un diverso carattere grafico.
Q
Capitolo 1: I1 mandamento mafioso di Resuttana
A questo punto pare utile riportare alcuni cenni storici sul mandamento
mafioso di Resuttana, che possono essere utili a ricostruire anche le attuali
dinamiche associative.
'7...I Preciso che, nel 1987, ho conosciuto quale uomo d'onore Nicola DI
TRAPANI, figlio di Francesco e cognato di Salvo MADONIA. II DI TRAPANI
mi venne presentato ritualmente da Armando BONANNO. Ho poi saputo,
mentre mi trovavo in carcere tra il 1995 e il 1996, che il DI TRAPANI aveva
assunto la carica di reggente del mandamento di Resuttana. Del resto di ciò
avevo avuto una precisa sensazione in precedenza quando il DI TRAPANI,
f
unitamente a Salvatore BIONDO il lungo, si era interessato per risolvere i
miei problemi con i GALATOLO nascenti dalla soppressione di un mio nipote.
Sapevo pure che il DI TRAPANI veniva ben considerato in cosa nostra in
quanto ritenuto un valente uomo d'azione [...l".
'I[...] Sono a conoscenza degli interessi economici dei GALATOLO [...] i miei
contatti, da ultimo, con la famiglia mafiosa dell 'Acquasanta erano costituiti
da Pino GUASTELLA e Nicola DI TRAPANI. Lo stesso Nicola DI TRAPANI
@ ebbe a lamentarsi con me del comportamento di alcuni giovani rappresentanti
della famiglia GALATOLO in occasione dell'omicidio di un parente di
ONORATO Francesco [...I
" (cfr. verbale di interrogatorio di BRUSCA
Giovanni del 04 settembre 1997).
BRUSCA Giovanni veniva arrestato, infatti, nel maggio del 1996; egli quindi,
nel raccontare gli episodi di cui sopra, intendeva riferirsi ad un periodo
immediatamente antecedente al suo arresto, nel quale, come già visto,
GUASTELLA Giuseppe e DI TRAPANI Nicolò erano entrambi liberi (cioè dal
, - febbraio del 1995 all'aprile del 1996). .In questo senso, quindi, BRUSCA
,
01-1- 97
definiva lo stesso GUASTELLA come figlioccio di BAGARELLA Leoluca.
Le dichiarazioni delllONORATOerano univoche in questo senso:
-
DI NATALE Giusto interrogatorio del 30 settembre 1999
98
P.M.: La combinazione di GUASTELLA...
D I NATALE G.: Poi il MADONIA si premunì di fare un paio di
bigliettini per i vari mandamenti di sua
competenza, tipo Acquasanta, Vergine Maria, [...l
che ordinava che il GUASTELLA doveva essere
...incompr... [...l
[...l
DINATALE G.: Poi c'era una certa tensione in quel periodo...
[...l
D I NATALE G.: Stavo considerando questo: c'era un periodo che
c'erano conflitti, il GUASTELLA faceva riferimento
principalmente a Nino MADONIA. Il DI
TRAPANI invece cercava di dialogare di più con il
Salvino in quanto gli era cognato e poteva avere
qualche discorso più aperto con lui, cosa che poi
andò a finire per quello che mi risulta si sono
litigati fra di loro fratelli i MADONIA (...)
[...l
P.M.: Quindi questa situazione di effettiva e continua
reggenza del mandamento da parte dei fratelli
MADONIA e poi di Nino in particolare anche se
detenuti. Referenti esterni erano GUASTELLA e
D I TRAPANI finché erano stati liberi. Quando
vengono arrestati GUASTELLA e D I TRAPANI?
D I NATALE G.: Rimane il GUASTELLA... cioè prima viene
arrestato D I TRAPANI e rimane il GUASTELLA a
continuare e viene invitato a persistere la linea
che gli era stata disposta fin dall'inizio ch'era la
linea di BAGARELLA. Nel frattempo comincia a
comparire la figura di Pietro D I TRAPANI (n.d.r.
Diego D I TRAPANI e non di "Pietro" come
erroneamente trascritto) non che già il D I
TRAPANI non era esistente, ma perché già il D I
TRAPANI era libero quando noi ancora eravamo
fuori, so che veniva tenuto da parte...
[...l
D I NATALE G. : Poi apprendo prima da mio cognato che compare
questa figura di D I TRAPANI dopo I'arresto di
GUASTELLA e da quello che mi manda a dire
capisco ch'è lui che ora gestisce la situazione
perché mi parla di CANNELLA, mi parla di
problemi, di sistemare le cose. Dopo di che
l'arrestano e lo incontro in carcere e mi racconta
tutto quello ch'è successo contro GUASTELLA per
via di questi conflitti che avevano...
[..-l
D I NATALE G.: [...l E da qui apprendo che diciamo che lui
cercava anche di giustificare questa sua... questo
suo carribio di posizione, in quanto lui stesso,
vecchio mafioso [...l
P.M.: Quando lei dice Diego D I TRAPANI raccontava
del cambiamento, intende dire del cambiamento
. dall'adesione sulla linea di BAGARELLA
all'adesione sulla linea PROVENZANO'?-
D I NATALE G.: Si.
P.M.: E in che periodo si manifesta questo
cambiamento?
D I NATALE G. : Dopo l'arresto di D I TRAPANI Nicola. I l Diego
D I TRAPANI cerca di affiancare GUASTELLA e
comincia ad avere contatti riservati con Nino
MADONIA.
[..-l
D I NATALE G.: I veri due quartieri erano Brancaccio e Resuttana,
perciò il D I TRAPANI scriva a MADONIA e gli
prospetta il suo pensiero. Questo pensiero che lui
gli prospetta non è che glielo prospetta
arbitrariamente! Comincia ad avere dialoghi con
Totuccio LO PICCOLO e con Pietro LO GRADO
e allora lui chiede il permesso, l'autorizzazione di
Nino MADONIA a risistemare le cose, alla
vecchia maniera per come lo discussero tra Piero
LO IACONO
P.M.: Quindi in linea PROVEZANO. Quindi in sostanza
Diego D I TRAPANI chiede a Nino MADONIA di
potere aderire alla linea PROVENZANO assieme
ai vecchi: LO IACONO, CANNELLA...
[...l
DI NATALE G.: I l MADONIA per risposta gli dice che lui è
d'accordo e non riesce a capire com'è che suo
nipote s'era messo con BAGARELLA.
P.M.: Suo nipote sarebbe... ?
D I NATALE G. : Nicola ...
P.M.: Nicola D I TRAPANI... ah... il nipote di Diego...
, D I NATALE G.: :[I nipote di Diego come mai si sia messo con
BAGARELLA. Però gli dice di intanto che è giusto
che una volta che MADONIA ha messo a
GUASTELLA là non lo può pigliare e buttare e
allora cerca la soluzione di farli collaborare. Gli
arriva una lettera pure a Totuccio LO PICCOLO
di MADONIA. Viene chiamato GUASTELLA per
farli incontrare e dice che devono collaborare, non
deve tenere tutte cose GUASTELLA nella mani,
ma si deve fare guidare dall'anzianità di D I
TRAPANI [...l
RUVOLO B. : [...l
BONANNO Francesco è attualmente il capofamiglia di
Resuttana, e ciò dall'arresto del fratello BONANNO
Giovanni... Inoltre so da Enzo D I M A I 0 che i BONANNO
erano stati desianati dai MADONIA a qestire anche la zona
delllAcauasanta... Ciò in quanto, dopo l'arresto di Enzo D I
MAIO, la zona era stata gestita da Angelo GALATOLO
figlio di Gaetano, e Gaetano GALATOLO, fratello di Enzo
Ulteriori importanti conferme, acquisite in merito al ruolo verticistico assunto
dai BONANNO, si registravano nell'ambito di attività investigativa già
condotta da questa Sezione e denominata "GHIACCIO", nel corso della quale
era già chiaramente emerso l'avvicendamento tra i citati fratelli (Giovanni e
Francesco) al vertice di quel contesto mafioso.
Per vari motivi (ed in specie, perché era in corso un "processo" a carico di
BONANNO, che poi avrebbe portato alla sua uccisione) DI TRAPANI
(s, tornava, dunque, nuovamente a rivestire il ruolo di reggente
dell'organizzazione mafiosa operante nell'area di Resuttana, in un primo tempo
insieme allo stesso BONANNO. In tal senso appare quanto mai utile riportare
un breve tratto del pizzino sequestrato 1'11 aprile 2006 in località Montagna
dei Cavalli a Corleone (PA), rinvenuto all'intemo del covo ove fu tratto in
arresto Bernardo PROVENZANO, datato 10 febbraio 2006, venne redatto
dall'allora latitante LO PICCOLO Salvatore, per informare il
PROVENZANO dell'amara decisione che si era dovuta prendere nei confronti
I
cfr. Ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nr. 5464105 R.G.N.R.
e nr. 7445105 R.G. G.I.P. emessa &l Tribunale di Palermo - Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari il
07/06/2007, pagg. 8 e segg.
del BONANNO Giovanni (argomento più speczjìcatamente trattato nel
prosieguo).
l'[ ...l Ora caro zio, la metto a conoscenza, che Diego, come le ho già detto in
una mi precedente si trova agli arresti domiciliari. E si sta mettendo in
movimento per riprendere a giostrare sia Resuttana, che i paesi di loro
competenza, che sono Arenella e Acquasanta. I n più le faccio sapere e la metto
pure a conoscenza, che questo tipo di incarico Diego l'aveva avuto rima
del suo ultimo arresto da Nino MAD. .... Quindi penso che Diego, a questo
punto può benissimo operare ? [...l"
ep
periodo la "cassa" della famiglia MADONIA - che non doveva avere remora
J
-105
alcuna nel pretendere da DI TRAPANI Diego il denaro a lei spettante [dico,
non è che ti pare ci sta facendo un piacere (...) sta facendo più che il suo
dovere (...) e lo deve fare con... con sostanza (...) se lui ... si annaca il culo
6..) è dovuto a chi!? (INDICA SE STESSO, ndr) ... non è che .... per la sua
bella faccia è?].
Questa analisi permette altresì di dire che DI TRAPANI Diego, così come gli
altri precedenti reggenti, traevano la loro investitura proprio da MADONIA
Antonino, che continuava a rimanere il vero "capo mandamento", cui tutte le
principali scelte andavano sottoposte, pur se in prigione.
e) Del resto, acquisizioni in tal senso emergevano anche dall'indagine c.d. Gotha.
Conversazione del Il agosto 2005 ore 10.18, tra ROTOLO Antonino, "Nino" e
ROTOLO: (...) Esatto, gli devi dire: "io i discorsi che ho fatto li ho
fatti per questo, per quello, per quello" gli dici "ora qua siamo arrivati al
e:
----- 3
- punto che non ci posso parlare più neanche io, a me non mi riceve, a me
m andato.. .
CINÀ: Esatto, e gliela m ando.. .
ROTOLO: E gliela mandi. Gli dici: "se.. . vedi.. . vedi.. . ...
99
ROTOLO: .
"No" ma, gli dici "e poi dentro casa mia.. questo dentro
.
casa mia, lui mi chiude il discorso" gli dici 44quindi.. siccome io penso
8
CINÀ: uhuh ...
ROTOLO: "... a nome tuo, perché vedi che questo va dicendo.. . 99
Questo poi glielo scrivo pure io, gli dici: "vedi che questo va dicendo...
Q.,
CINA: finc.) ...
CINÀ: Personale
ROTOLO: "Eh, ma qua tu questa cosa la devi chiarire" cioè ali devi
dire questo, che qua esistono i mandamenti "che non è cambiato niente,
che Nino e Totuccio e Pippo ... che qua lo vogliamo bene tutti, qua ci
BONURA Francesco
[.-l
ROTOLO: A f i
BONURA: E già funziona Diego?
ROTOLO: Si, Diecio è acili arresti domiciliari!
Gk 108
Analoghe acquisizioni probatorie si avevano nell'ambito del presente
procedimento penale.
Alle ore 16:28 del 21 ottobre 2005, infatti, in esecuzione del decreto di
intercettazione nr. 2011/05 emesso da codesta A.G. il 24 agosto 2005, veniva
intercettata una conversazione ambientale all'interno della Jeep in uso a DI
PACE Francesco (Palermo, 14 maggio1979, nipote di GUASTELLA
Giuseppe), intercorsa tra lo stesso e SGADARI Vincenzo (Palermo, 27 marzo
1962). I due interlocutori, accennando ad alcuni problemi di natura economica
lamentati da DI TRAPANI Maria Angela (zia di DI PACE) convenivano che
8 la donna avrebbe potuto risolverli solo rivolgendosi, come espressione del
marito detenuto MADONIA Salvatore, ad un soggetto inteso "u viddanu",
dipinto dal DI PACE come "l'unico che può decidere ".
1 FONTANA Angelo
-
- interrogatorio del 7 febbraio 2006
.
r...I
P.M.l: Pagliarelli. E invece a Resuttana, come famiglia di Resuttana
chi ne fa parte per quello che sa lei?
FONTANA: Per quello che so io c'era Francesco...
P.M.l: Oltre i due MADONIA che sono in galera da un sacco di
tempo...
FONTANA: ...oltre i MADONIA che sono tutti in galera e sono tutti... c'è
Giovanni BONANNO gli ultimi che sapevo io e ora che è
uscito di nuovo, Diego D I TRAPANI.
P.M.l: E quindi come diciamo capofamiglia o reggente della
famiglia in questo minuto sarebbe...
FONTANA: Diego D I TRAPANI.
2
cfr. Fermo di indiziato di delitto nr. 5464105 emesso da codesta A.G. a carico del D I
TRAPANI Diego ed eseguito il 11/11/2006, pagg. 20 e segg.
P.M.l: ...Diego D I TRAPANI.
Nel corso della stessa, DI PACE - che è stato successivamente tratto in arresto
7
ne11 ambito del procedimento c.d. "Addiopizzo" - nr. 38/08 R.G.N.R., in
quanto persona di fiducia dei LO PICCOLO) faceva proprio riferimento al
. . . comportamento posto in essere da BONANNO, confidando all'interlocutore di
Q avere parlato con il diretto interessato che, nella circostanza, facendo
riferimento alla "cassa" del mandamento, si era giustificato asserendo
testualmente: "Franco! Prima ... la tenevo io, ora ... non la tengo più io .. .
7,
Alla luce di ciò non poteva non rilevare la coincidenza temporale tra la
scarcerazione di DI TRAPANI Diego (avvenuta, come detto, nel maggio
2005) e la circostanza riferita ad Ottobre da BONANNO Giovanni al DI
C&.Fermo di indiziato di delitto nr. 2474105 R. Mod. 2 1 DDA emesso dalla Procura deiia Repubblica presso
il Tribunale di Palermo, Direzione Distrettuale Antimafia, emesso il 1510612006 ed eseguito il 2010612006,
c.d. Operazione Gotha.
4 Prima di proseguire nella trattazione, appare opportuno riportare poche ma significative acquisizioni utili
ad identificare in maniera inequivocabile BONANNO nel soggetto indicato, dalla D I TRAPANI Maria Angela,
come "NIPOTE D I MIA SUOCERA': L'l 1/02/2006 veniva intercettato, presso la Casa Circondariale di Parma,
un colloquio tra l'indagato DI TRAPANI Nicolò (Cinisi, 08/06/1961), la sorella D I TRAPANI Maria Angela
(Cinisi 30/04/1968), la zia materna SGROI Lorenza (Palermo, 11/03/1951) e la zia paterna acquisita
CARLINI Liliana (1 4/02/1952). (Allegato C2)
D I TRAPANI Nicolò chiedeva conferma della scomparsa di BONANNO Giovanni, essendone già stato reso
edotto in occasione di un analogo colloquio del 14/1/2006 con gli altri familiari. D I TRAPANI Maria Angela
confermava l'accaduto, riferendo l'argomento proprio al "NIPOTE D I MIA SUOCERA":
r
[...l
MARIA ANGELA: perché non ci posso arrivare né ora né mai ... NICOLA, se lo sono mangiato
vivo .... Se lo sono mangiati vivo
NICOLO': a chi?....
MARIA ANGELA: a SERGIO!...
NICOLO': e chi?...
MARIA ANGELA: è giusto?.....
NICOLO': chi?...
MARIA ANGELA: ... tutti ... ( gesticola con le mani ndr) ... LA NIPOTE D I MIA SUOCERA ...
tutti questi che c'erano la .....
NICOLO': ... ma dice che LA NIPOTE D I TUA SUOCERA ... dice che se ne era andato ...
MARIA ANGELA: ... ora si!.... prima si!... ora gli ha detto...
NICOLO': ... dice che se ne era andato? ...
MARIA ANGELA: ... si se ne è andato ... fino ad ora ... ora c'è CARMELA e gli altri ...
NICOLO': ... ah se ne è andato allora?...
MARIA ANGELA: ... è giusto che...
NICOLO': non c'è ... non c'è?...
MARIA ANGELA: ... non c'è! (nasconde il viso dietro il bambino che tiene in braccio e
avvicina le dita della mano destra alla bocca, producendosi nel gesto
usualmente utilizzato per indicare l'atto del mangiare ndr)
Veniva quindi ribadito che LA NIPOTE DI MIA SUOCERA fosse partita e, dato ancor più significativo,
che Il relatlvo nome dt battestmo tosse proprio GIOVANNI.
Estrema rilevanza aveva l'ulteriore dato emerso nel corso del colloquio carcerario registrato il
10/08/2005, quando la D I TRAPANI specificava al cognato MADONIA Antonino il nome di battesimo
del fratello de LA NIPOTE D I M I A SUOCERA, ovvero FRANCESCO, evidenziando tra l'altro come
quest'ultimo fosse peraltro deceduto [sua sorella, quella che e morta ... sua sorella ... FRANCESCO ...
FRANCESCO! la sorella DEL NIPOTE D I TUA MADRE ...l.(Allegato D I )
r...I
Nino - Siccome mi ha detto a me, lui è intelligente e capisce ...
sono stato buono....a posto! Va bene così! Però, ora, deve
avere la soluzione di 'Banchitieddu"! Ouali soluzioni ci
5
Cfi.Ordinanza di applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere m. 5464105
R.G.N.R. e m. 7445105 R.G. G.I.P. emessa dal Tribunale di Palermo - Sezione dei Giudici per le Indagini
Preliminari il 07/06/2007, a carico di LO PICCOLO Salvatore + 4 (omicidio BONANNO Giovanni), pag.
37; P
Queste prime acquisizioni riportate già provano che DI TRAPANI Maria
Angela, oltre ad intrattenere personalmente rapporti con l'allora latitante L O
PICCOLO Salvatore, in quel periodo al vertice di Cosa Nostra palermitana,
adempiva alle sue mansioni di vettore comunicativo, comunicando decisioni,
anche di grande delicatezza (come un omicidio) da e per il carcere. La stessa
conversazione permetteva di dimostrare che MADONIA Antonino era
certamente a conoscenza (e compartecipe) dei provvedimenti adottati da Cosa
Nostra nei confronti del BONANNO Giovanni, a dimostrazione della sua
ancora attuale autorità nel contesto mafioso di Resuttana, nonostante la
@ detenzione al regime carcerario previsto dall'art. 41 bis.
Tenuto conto che, come visto, il soggetto indicato dalla DI TRAPANI con
g.)
l'appellativo NIPOTE DI MIA SUOCERA si identificava nello scomparso
BONANNO Giovanni, la DI TRAPANI individuava immediatamente la
persona che si era avvicendata a BONANNO . ora c'è CARMELA~k p14
I..
ml...l. D'altro canto appariva evidente come quest'ultimo fosse alle dirette
dipendenze di DI TRAPANI Diego, inteso ZIA LINA', [NZCOLO': ... e
CARMELA che fa?. è venuta? .. ... MARLA ANGELA: ... con ZIA LINA!...
.
SAL V 0 me lo aveva detto.. stai attenta perché è con la ZIA LINA!].
Sempre nel corso del colloquio carcerario svolto a Parma 1'11 febbraio 2006,
D1 TRAPANI Maria Angela sottolineava più volte al fratello come lo zio DI
TRAPANI Diego avesse tratto sicuro vantaggio dalla scomparsa di
BONANNO, su cui poteva far ricadere tutte le responsabilità della mala
gestione economica che aveva danneggiato i MADONIA, pur essendone,
secondo la donna, anch'egli corresponsabile ali è venuto il condono! ...
I...
tutte cose ... non so niente, era lei! {inteso BONANNO. ndr)... il condono
edilizio gli è venuto!... .... dobbiamo vedere però... il prossimo... chi sarà
...
(owero chi lo farà ndr) il condono edilizio!...].
k
Colloquio del 9 marzo 2006 tra DI TRPANI Maria Angela ed il marito MADONIA
Salvatore
SALVATORE: ... Maria Angela .... perchè noialtri combattiamo!? ... minchia!...
io ti sto dicendo... fai quello che ti dico io!... lasciali
perdere!! ... vai... tu, quando ti ci presenti, sei SALVO...
dimentica.... Sei SALVO che ti ci presenti!... non ti ci
presenti tu!... devi dire... senti vedi che io... SALVO...
(gesticola, ndr)... e basta!.. però ci devi andare con gli occhi
"usciti di fuori"! ... devi "acchiappare" a lui ... devi dire...
senti... non vediamo niente... non ve... non vi
"risicate", dice mio marito!!!!... non vi rischiate!... I o
non voglio sapere di quello... cioè... quanto meno ci lascia in
pace?".
0 "Di pomeriggio vorrei andare in campagna a salutare Zia Lina, se dipendesse da me saprei
cosa fare ma tu la vedi così e farò come dici tujhchè gli occhi non te li aprirai da solo"
Cfr. Fermo di indiziato di delitto nr. 2474105 R. Mod. 21 DDA emesso dalla Procura della Repubblica presso
M. ANGELA: ... dice ... fai finta d i niente ... dice ... sennò gli pare
che sono io che t e lo dico d i no ... che non ci devi
andare! ... e io faccio finta di niente ... ci vado ... saluti ...
normali ... dice ... eehh! ... stai bene? ... gli ho detto ...
si, bene, così ... nel mentre, g l i faccio ... senti qua, g l i
ho detto, m i devi fare una cortesia, gli ho detto ... io
m i devo andare a chiudere là?! ...
r...I
M. ANGELA: ... ora a auanto pare ... [con il ~ o l l i c ee I'indice della mano
destra indica aualcosa di PICCOLO, come soaaetto della
frase che seciue n d r l ... eehh! ... dalla Z I A LINA ... non si
ci fa vedere e sentire! ... e auesti (sfreaa I'indice ed il
pollice della mano destra ad indicare denaro. ndr) ... si ci
bloccano t u t t i là! ...
NICOLO': ... (indica la sua sinistra con il capo, ndr)
M. ANGELA: ... LO PICCOLO ... (labiale, ndr) ...
NICOLO': ... (non capisce, ndr)
M. ANGELA: (ripete, ndr) ... LO PICCOLO ... (con il pollice e I'indice
della mano destra indica qualcosa di piccolo) ...
NICOLO': ah! (annuisce, lasciando intendere di aver capito, ndr)
L-l
il Tribunale di Palermo, Direzione Distrettuale Antirnafia, emesso il 15/06/2006, c.d. Operazione Gotha
129
M. ANGELA: ... gli ho detto... ancora così! ... ma, così ... ehhh! ... gli ho
detto ... no ... però ... ci sento parlare la ZIA SARA ... fa ...
dice... dice ... non c'è, per ora niente! ... dice ... è da
quest'estate! ... la ZIA LINA mi fa ... niente, ti giuro ...
nessuno viene più qua! ...
Del resto, si è già visto che DI TRAPANI Maria Angela risultava aver
effettivamente già incontrato LO PICCOLO Salvatore in una data
antecedente al mese di febbraio 2005, quando il latitante aveva comunicato
alla donna di dire al cognato MADONIA Antonino quali provvedimenti si
pensava di attuare a carico di BONANNO ~iovanni"- [Nino: A febbraio mi
avete detto.. si deve fare in questa maniera.. e tu sei intelligente e capisci
8 ..
quello che. MARIA ANGELA: No, che te l'ho detto... ti ho detto... mi ha
.
detto.. le parole di ... PICCOLINA fonetico, ndr)].
Nel prosieguo del colloquio intercettato a Parma il 14 ottobre 2006 i
partecipanti facevano esplicito riferimento al pericolo di vita cui lo stesso
DI TRAPANI Diego era evidentemente esposto. In questo senso DI
TRAPANI Nicolò esortava la sorella affinché suggerisse allo ZIO di
"rimanere dentro. totale!" [NICOLO': perché se lo mangia a colazione!]:
10
Nomignolo usualmente utilizzato per LO PICCOLO Salvatore Giovanni
II
Si legga la nota in richiamo nr. 651102-2005 del 0211012006 della Sezione Anticrimine
oggetto "Annotazione circa le risultanze investigative relative all'ornicidio di BONANNO Giovanni
La notizia veniva immediatamente comunicata anche agli altri carcerati. Anche
in questo caso si utilizzava MADONIA Giuseppe - che, come detto, non è
sottoposto al regime di cui all'art. 41 bis O.P. I1 20 ottobre 2006, infatti,
MADONIA Giuseppe effettuava la periodica telefonata verso i propri
congiunti. Nel corso della stessa, GELARDI Emanuela informava il figlio di
alcuni problemi riscontrati proprio con DI TRAPANI Diego, lasciando
intendere l'esistenza di un'anomala situazione gravante a carico del parente.
MADONIA Giuseppe chiedeva che la cognata DI TRAPANI Maria Angela
Anche MADONIA Salvatore veniva reso edotto delle novità relative alla
gestione del mandamento di Resuttana; ciò avveniva per mezzo della moglie
DI TRAPANI Maria Angela, che scriveva al marito il 22 ottobre 2006. Nel
tratto d'interesse della lettera sotto riportata, la donna, confermando di essersi
finalmente recata "in campagna" dallo ZIO (il 7 ottobre 2006), lo metteva a
parte della awenuta deposizione di DI TRAPANI Diego da parte di LO
@ PICCOLO Salvatore, indicato con lo pseudonimo "ZIA ROSALBA"".
Premesso che lo pseudonimo ROSALBA veniva inizialmente introdotto dalla DI TRAPANI Maria
Angela, va precisato che la relativa identificazione in LO PICCOLO Salvatore trovava innumerevoli
riscontri nell'ambito di tutta l'attività d'indagine. In questo senso si riportano solo alcune acquisizioni
probatorie:
- nel corso del colloquio carcerario effettuato tra MADONIA Salvatore e la moglie 1'8 novembre
2006, e quindi dopo l'esecuzione dei fermi di indiziato di delitto a carico di ROTOLO Antonino
ed aliri, il detenuto riferendosi a ROSALBA, lo indicava quale unico vero referente con il quale
rapportarsi, esaltandone nel contempo l'incontrastata supremazia in quel momento
ROSALBA! ... ali &i tuttì zero, sono.1 . In quel periodo, in effetti - come
emerso dalle ordinanze nr. 38/08 R.G.(c.d. Addiopizzo), LO PICCOLO Salvatore era
effettivamenteil reggente di Cosa Nostra palermitana.
- il 24 febbraio 2007 DI TRAPANI Nicolò, che forse per la prima volta sentiva pronunciare il
nome ROSALBA, chiedeva delucidazioni alla sorella sulla reale identità della stessa. La
manifestata impeflezione nel collaudato sistema comunicativo, consentiva di captare un ulteriore
elemento utile fornito proprio dalla DI TRAPANI, che, senza pronunciare ulteriori parole, ma solo
Veniva quindi riferito che:
- in quel momento la ZIA ROSALBA aveva reciso ogni tipo di rapporti con DI
TRAPANI Diego, i cui canali comunicativi con il latitante erano divenuti
oramai inefficaci;
- in considerazione di ciò, DI TRAPANI Diego risultava essere molto triste,
ovvero preoccupato;
- lei stessa (DI TRAPANI Maria Angela) era stata sospettata da entrambi gli zii
(Diego e Michele) di essere la responsabile di questo comportamento di LO
PICCOLO, attribuito ad eventuali lamentele prospettate direttamente da DI
@ TRAPANI Maria Angela a "ROSALBA ".
Si riporta qui di seguito testualmente la trascrizione della parte rilevante
della detta lettera :
"La zia è venuta e l'ho salutata lo trovata preoccupata e mi ha detto che per ora e
amareggiata perché la zia Rosalba senza alcuna spiegazione non ci telefona e neppure
ci parla. La zia Lina l'aveva chiamata e lei non ci si è fatta sentire. La zia Sara mi ha
chiesto esplicitamente se io ne fossi a conoscenza è se avevo visto la zia Rosalba le ho
"La zia Lina, alla fine, invece di andarci a casa, ci hai mandato il bambino a
chiamarla.
La zia ti ha manifestato il suo stupore per il comportamento della zia Rosalba, mi
chiedo cosa C 'entri tu?
l o rimango allibito, non solo di quello che ti ha detto, ma di quello che mi scrivi tu,
tu mi dici, molte volte, che io dimentico, stai sicura che io non dimentico, o la nostra
tristezza è meno di quella degli altri, o ti sei dimenticata il comportamento che hanno
avuto e continuano ad avere, vedi esempio ultimo 6.)ognuno ha le sue rogne, poi ciò
che si semina raccoglie!
Cambio argomento, ora mi devo prendere il pensiero di chi ha sempre tenuto un
comportamento scorretto, cavalcando l'onda di turno".
y
L 136%
PIPPO: ...inc...
M. ANGELA: ...no gli ho detto io non so niente gli ho detto sapevo che t u
stavi male?
PIPPO : ...inc...
M. ANGELA: umh...
PIPPO: poi altre... altre cose ...inc...
M. ANGELA: e niente!
@i avveniva con l'appellativo "LINA", usualmente utilizzato dai due, bensì con lo
pseudonimo "GIUSI", già utilizzato da MADONIA Giuseppe nel colloquio
telefonico con DI TRAPANI Maria Angela, utilizzando così per DI TRAPANI
Diego non il nome della moglie, ma quello della figlia (DI TRAPANI
Giuseppina), come peraltro accadrà numerose altre volte.
Appare, inoltre, opportuno anticipare che la decriptazione del linguaggio
comunemente utilizzato nel corso di tutta l'indagine ha ampiamente dimostrato
come le "jhioterapie" somministrate a GELARDI Emanuela per i "dolori alle
spalle", erano da tradursi nella mera ricezione del denaro dovuto alla famiglia
MADONIA, proveniente dalle estorsioni e dai beni intestati a terzi
prestanome.
I1 7 novembre 2006 si concretizzavano i timori su DI TRAPANI Diego, che,
ormai in estrema difficoltà, si recava a casa di GELARDI Emanuela, dando
origine alla conversazione ambientale intercettata al progressivo nr. 837 delle
ore 09:35.
Nell'occasione l'uomo esternava la necessita di interloquire con MADONIA
Aldo, fratello di Giuseppe, Antonino e Salvatore, per prospettargli i problemi
sorti con l'allora latitante LO PICCOLO Salvatore che, a dire di DI
TRAPANI, non risultava nemmeno rispondere alle numerose richieste di
DIEGO: le cose non vanno come dovrebbero andare... hanno
fatto un po' di problemi ...
EMANUELA: sono brutti che non ti puoi "catamiare"? (non ti puoi
muovere liberamente)
DIEGO: i contatti... che avevo io... i n questo momento quello
non c i si incontra con me...
EMANUELA: e perchè?
DIEGO: e non lo so... e sto discorso non m i piace ...
[..l
DIEGO: fammi parlare con Aldo... come dobbiamo fare...
EMANUELA: ...
eh quando t u sei libero...io ci dico a mio figlio vedi
che questa sera viene... DIEGO a casa... quando t u dici
questa sera... domani... mio figlio e che ci manca...
non è che è dentro...
DIEGO: lo so... e quando possiamo fare?
EMANUELA: ...
tu...io sono sempre dentro dato che domani...
DIEGO:
EMANUELA:
t u quando ci devi andare da Nino domani? ...
da Nino? domani ci devo andare...
L-l
DIEGO: i o vengo questa sera...a che ora?
EMANUELA: e... dopo le otto...q uando chiude la farmacia...
r...I
EMANUELA: ... ehm...
DIEGO: eh... non funzionano le cose... come è giusto
...
funzionare eh e voglio che NINO l o sappia capisci?
...
cose che non sono...
r...I
EMANUELA: ...
siediti premura hai?... te lo faccio un poco di caffè?
DIEGO: no... me ne devo andare... perchè scusami... perchè Aldo
non c i può venire là al colloquio?
EMANUELA: ma dove?
DIEGO: da NINO...
EMANUELA: ... da Nino là... a Novara?
- - DIEGO: t eh! ... altrimenti... altrimenti va da... va da Pippo da ...
Pippo ci può andare!
EMANUELA: ...
ALDO può andare da t u t t e parti è che non ci... non c i
vuole andare...
DIEGO: ...
vabbè....con Pippo da PIPPO non ci può andare o no?
EMANUELA: si mio figlio è che non ci vuole andare ...
DIEGO: ..
...incompr... può partire. può partire...
EMANUELA: si. .. signore ...
DIEGO: perchè per lo meno va a parlare con Pippo oh ... ...
EMANUELA: dici che gli devo dire che ci vo... per partire e non ci
vanno? se g l i devo dire che c'è da partire c i vanno ...
... dimmi che cosa m i devi dire che io...
DIEGO: TOTUCCIO ...
si sta c o m ~ o r t a n d omale... lo devono
accontentare ...
EMANUELA:
DIEGO:
... ...
m e cugino? il GENOVA?
no...iI LO PICCOLO...
EMANUELA: ah...
DIEGO: si sta comportando male ...
ci h o dato sempre ... ...
appuntamenti ...
per vedersi con m e ma non s i ci ...
incontra
EMANUELA: ...
eh e questo a mio figlio io glielo posso dire
DIEGO: ...
eh e come l o capisce lui ...
EMANUELA: passa la voce che glielo faccio capire ...
DIEGO: ...incompr... lui ha situazioni che a ~ ~ a r t e n a o nao n o i
altri... e mi c i voalio incontrare ..e lui niente
EMANUELA: non si fa ...
DIEGO: e niente... n o n s i f a incontrare...
EMANUELA: e nessuno c'è...p e r capire perchè n o n f a niente lui?
DIEGO: ...
...incompr... però il discorso è che lui è circondato da
gente che...non sono d i lui... m a invece d i n o i altri...
m i capisci?
EMANUELA: eh ...
DIEGO: ...
eh abbiamo avuto un discorso...
r...I
DIEGO: f a m m i parlare con Aldo e vediamo lui che dice...
EMANUELA: ...
e questa sera Aldo qua è incompr...
DIEGO: m a a PIPPO n o n glielo devi dire?...
EMANUELA: ...incompr...
DIEGO: l'altra volta c h i c'è andato... l'altra volta c'è andato il
Aldo (o simile)
EMANUELA: ...
i o c i sono incompr ...
DIEGO: ah? c i f a i sapere che... c i fai sapere... che in o g n i
caso... mi dicono... una persona fidata d i loro... c h i è
che può essere che i o c i posso parlare
l3 Ore 19:15 Si nota, nei pressi del civico 7 di via Guido Jung, il quadriciclo marca
AICAM, di colore grigio, con targa identificativa 9A328 (intestata a
139
GRAZIANO Vincenzo, nato a Palermo il 12/06/1951, ivi residente in via
Ruggero Mamirano nr. 5 3 , là parcheggiato.
Ore 19:37 DI TRAPANI Diego, nato a Palermo il 25/05/1936, residente a Cinisi
(PA) nella c.da Cipollazzo snc. e la moglie DI FIORE Carolina, nata a
Palermo il 01/03/1939, a bordo dell'autovettura Ford Focus, di colore
grigio, targata BR082GF (intestata a quest'ultima), rispettivamente
passeggero ed autista del mezzo, giungono in via Cimbali. Qui, nei pressi
del civico 46, si fermano. Dopo aver parcato l'autovettura, scendono e si
avviano verso il civico 44.
Ore 19:40 DI TRAPANI Diego e la moglie DI FIORE Carolina, giungono davanti
al civico 44. Qui, DI TRAPANI Diego suona al citofono e unitamente alla
moglie, rimane in attesa. Poco dopo, DI FIORE Carolina, accede
all'intemo del civico 44. Nel contempo, DI TRAPANI Diego, si
allontana. Lo stesso, percorre il marciapiede della via Cimbali, costeggia i
contenitori dell'irnrnondizia ed accede all'intemo di un passo carrabile
posto sul retro del civico 7 di via Guido Jung. All'ingresso del suddetto
passo carrabile vi è, afiissa al muro, una insegna riportante la seguente
dicitura "Proprietà privata del condominio di via Guido Jung nr. 7".
Lo stesso subito dopo viene perso di contatto.
Ore 19:36 MADONIA Aldo, esce dalla Farmacia "UANISCALCO,si pone alla
guida della propria Fiat Panda di colore grigio met. targata DC993CT e si
allontana. Lo stesso, dopo aver percorso alcune vie cittadine, giunge in via
Cimbali. Qui, nei pressi del civico 46, si ferma. Dopo aver parcato
l'autovettura, scende e si reca davanti l'ingresso del civico 44 ove rimane
in attesa (1955).
[...l
Ore 1953 MINE0 Giuseppe, nato a Palermo il 11/05/1949 ivi residente via Aiaimo
Da Lentini nr.20, la moglie BASILE Anna, nata a Palermo il 1211 111953
e una bambina dell'età apparente di 13 anni, a bordo dell'autovettura Seat
Ibiza, di colore bianco targata PAB10061 (intestata a MINE0 Giuseppe),
rispettivamente autista, passeggero ant. e passeggero post. del mezzo,
giungono in via Cimbali. Qui, nei pressi del civico 44, si fermano. Dopo
aver parcato l'autovettura, scendono e si avvicinano al predetto civico.
Dopo aver salutato MADONIA Aldo, BASILE Anna e la bambina
accedono all'intemo del civico 44 mentre, MINE0 Giuseppe, inizia a
conversare con MADONIA Aldo.
Ore 1959 MADONIA Aldo accede al civico 44 di via Cimbali. MINEO Giuseppe,
si pone alla guida della propria autovettura Seat Ibiza, targata PAB10061
e si allontana.
Ore 20:30 GRAZIANO Vincenzo e DI TRAPANI Diego, escono dal passo
carrabile del civico 7 di via Guido Jung. I due, passeggiando e
conversando, giungono ad angolo tra la via Guido Jung e via Cimbali.
Ore 20:33 GRAZIANO Vincenzo e DI TRAPANI Diego, dopo essersi salutati, si
separano:
I1 primo, si reca nei pressi del civico 7 di via Guido Jung, si pone alla
guida del quadriciclo marca AICAM, targato 9A328 e si allontana.
Lo stesso giunge in via Ruggero Maturano ed accede all'intemo del
passo carrabile del civico 71, venendo perso di contatto.
I1 secondo, si reca davanti al civico 44 di via Cimbali. Qui, dopo
aver citofonato, accede.
Ore 20:40 MINEO Giuseppe, alla guida dell'autovettura Seat Ibiza, targata
PAB10061, giunge in via Cimbali. Qui, nei pressi del civico 46, si f e m .
Dopo aver parcato l'autovettura, scende e si reca davanti al civico 44.
Dopo aver citofonato accede all'intemo
b e 2050 DI TRAPANI Diego e MADONIA Al
f3nestrat3del dodicesimo piano del civi
conversar .
Pochi giorni dopo, il 10 novembre 2006, si registrava un ultimo tentativo di
ottenere una rivalutazione del suo operato da parte di DI TRAPANI Diego;
questi, infatti, alle ore 18:14 circa, si recava ancora una volta presso
l'abitazione della GELARDI Emanuela, accompagnato dalla moglie DI
FIORE Carolina. Nel corso della conversazione scaturita, l'uomo tentava di
rassicurare la GELARDI sul permanere del suo interesse verso la famiglia
MADONIA, nei confronti della quale, evidentemente, non riusciva più ad
onorare le periodiche elargizioni di denaro. Nel contempo l'uomo si
raccomandava alla GELARDI di non fare parola con alcuno dell'argomento
e, trattato, evitando così di complicare la situazione. DI TRAPANI, poi, non
riuscendo a fissare un ulteriore appuntamento con il MADONIA Aldo per la
:ed*- "
stessa sera, lo rimandava a data da destinarsi. [-$W&@@)
*q<->,<*
Diego : Nenè...
Emanuela: ... non ne hai avuto tempo?
Diego: per ora... non mi è arrivato niente!
Emanuela: niente!. ..
Diego: ora io siccome mi sto... mi sto interessando per questa
situazione ...
Emanuela: tu mi devi capire certo non te li prendi tu... ci mancherebbe
altro... ma ho le partenze la seccatura è che ho le partenze...
Carolina: ...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Emanuela: a parte che ...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Diego: ...incompr... eh... ti deve dare un vitalizio... perché... come
tenere ...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Emanuela: ...incompr... (si sovrappongono le voci)... non lo fanno non ti
preoccupare...
Diego: ...
perché perché io sto cercando di... perché le cose
non funzionano tanto bene... e stiamo cercando di
Ore 21:lO DI TRAPANI Diego e DI FIORE Carolina escono dal civico 44 di via
Cimbali, salgono a bordo dell'autovettura Ford Focus targata BR082GF,
rispettivamenteautista e passeggero del mezzo e si allontanano.
Ore 21:18 MADONIA Aldo, MINEO Giuseppe e una bambina, escono dal civico
44 di via Cimbali. Gli stessi si salutano e si dividono:
9 I1 primo, si pone alla guida della propria Fiat Panda targata
DC993CT e si allontana. Lo stesso, dopo aver percorso alcune vie
cittadine, giunge in via Miseno e viene perso di contatto;
9 I1 secondo e la bambina, salgono a bordo dell'autovettura Seat Ibiza
e si allontana.
Immediatamente dopo, e precisamente dalle ore 20:35 alle ore 21:lO circa si realizzava l'incontro con
MADONIA Aldo, richiesto dal medesimo DI TRAPANI ed avvenuto all'intemo dell'abitazione della
GELARDI Emanuela. L'intercettazione non aveva alcun esito nel senso che i dialoghi non erano
registrati (cfi. brogliaccio relativo alle operazioni di intercettazione).
inquadrare un poco quello che è questa persona... (si
sovrappongono le voci) ...
Emanuela: non so una volta chi è che me lo ha detto... no che io
parlo per te ci mancherebbe altro... però non sei stato
t u dice questi soldi dice ci sono!?.,.dice!,,,Ma quei soldi
sono messi da parte... ma chi è che me lo ha detto ci
Diego:
credi che non ci penso?... Me lo hai detto forse t u ...
forse qua!
Emanuela: eh...lo vedi? Questi soldi dice che ci sono...incompr... mi
dice...
Diego: per ora c'è... che ci sono tutte cose bloccate...
Carolina: bloccate...
Emanuela: bloccate? E perché?...
Diego: e siccome certe cose ...incompr... non si dovrebbero sapere
invece si sanno... eh... e crè qualche cosa diciamo noi che
per ora non sta funzionando bene!
Emanuela: insomma t u quando eh...
Diego: sto cercando di fare...
Emanuela: vieni ...incompr...
Diego: sto cercando di fare...
Emanuela: ...incompr... ( si sovrappongono le voci)...
Diego: sto cercando di fare... tutto quello di...
Emanuela: e immagino ...incompr...
Diego: tutto quello che crè ...
Emanuela: sono tutti contro ...incompr... ( si sovrappongono le voci)...
Diego: aggiusto tutte cose...
Emanuela: ...incompr... a qualcuno magari che...
Diego: io quello che voglio lo sai che cosa è?.., Che per
nessuna ragione a mondo non v i dovete permettere di
parlare con gente estranea...con nessuna ...incompr...
[...l
Emanuela: mi sento tranquilla p,erché la mia bocca... è stata insegnata...
mai ti ha chiesto una cosa... (pausa)... che ci vorrebbe a
bedda matri... il Signore a farmi questa grazia... di uscire i
miei figli...
Carolina: ma magari uno per lo meno ...incompr... (si sovrappongono
le voci) ...
Diego: lo sai... lo sai ... quanto ci tengo che t u forse non hai
avuto l'ombra dell'idea... quanto ci tengo io in questo
momento t u neanche hai I'ombra dell'idea... io vorrei...
Carolina: con un por di appoggio! ...
Emanuela: eh!...
Diego: ...incompr...r
Carolina: con un po di appoggio...dico!
[.-l
Diego: Nenè io...io devo andare da una parte...
Emanuela: ...incompr...
Diego: e tra un poco vengo...
Carolina: ...incompr...
Diego: ...incompr... (si sovrappongono le voci)
Emanuela: torna con i tuoi comodi io ...incompr...
Carolina: perché per non perdere tempo mi prenderei ...incompr ...
(pausa) ... haia ...(ndr: sbadiglio)...
Emanuela: ci sono certi minulicchi... perché che ora sono.... verso le otto
...
meno un quarto e il piccolo è qua! E d'altronde ...incompr...
Diego: sto sbrigando un po di cose sempre per voi altri... per questo
sono qua!
Emanuela: ...
quello che fai per i miei figli certo se i miei figli
erano fuori...una mano ve la davamo pure!.. .
\
Carolina : ...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Diego: certo...
Emanuela: ...incompr ...(si sovrappongono le voci)...
Carolina: a voglia!
Emanuela: ...incompr ...(si sovrappongono le voci)...
Diego: io parlando con te... quanto prego il Signore di ...incompr ...(si
sovrappongono le voci)...
Emanuela : ...
se c'era uno dei miei figli mio figlio Nino... ...incompr...
se li guardava...incompr ...(si sovrappongono le voci)...
Carolina: perciò...
Emanuela: e sono tutti chiusi...
Diego: io ce la metto tutta... e faccio tutto quello che potrei
fare come se loro fossero presenti ...
se il Signore ci
aiuta ...incompr...
[...l
Diego: io ora me ne sto andando... gli dici a Aldo... ad
Alduccio... che io sto venendo...incompr...
Ore 1859 GRAZIANO Vincenzo, sale a bordo del horisirada Toyota Rav 4 e
unitamente al figlio Angelo, si allontana. I due giungono in via Guido
Jung e ad angolo con la via Don Gnocchi si fermano, parcheggiando.
GRAZIANO Vincenzo scende dal horistrada e si incontra, salutandolo,
con GENOVA Salvatore, nato a Palermo il 02/02/1958, ivi residente in
via Muciaccia Vito nr.1, il quale era appena sceso dall'autovettura
Mercedes Smart di colore grigio met. targata BY959BK (intestata a
MANGO Antonino, nato a Palermo 1'11/03/1955, ivi residente in via
Giovami Gorgone nr. 75) (ore 19:OO).
1.. .l
Ore 19:02 GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore, si recano, a piedi e a
passo veloce, nella vicina via Cimbali e dopo aver citofonato, accedono al
civico 44.
Ore 19:12 GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore, escono dal civico 44 di
via Cimbali e sempre a passo veloce, salgono rispettivamente a bordo
dell'autovetture Toyota Rav 4 e Mercedes Smart. f
l7 Cfi. ALLEGATO A10
M. ANGELA: Ah... CARMELA da MAMMA è andata... va da MAMMA...
lei stessa.. .
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: ...
CARMELA va da MAMMA (abbassa il tono della voce, ndr)
... forse con ALDO... sicuro... perchè MAMMA non e che e in
grado...
SALVATORE: Si però... MARIA ANGELA... si... se li porta... (con la mano
mima il gesto usualmente utilizzato per intendere piccolo)
M. ANGELA: me I'ha detto ieri...
SALVATORE: Da mia madre?
M. ANGELA: Si... dice ci sono andata l'altro giorno, dice,
INCOMPRENSIBILE
SALVATORE: Ah, ce I'ha I'interesse, allora...
M. ANGELA: Si, dice, io ho tutto I'interesse per tutelare voi...
e) L'ascesa di GENOVA Salvatore alla solitaria reggenza del mandamento di Resuttana. La
"presentazione" da parte di GRAZIANO Vincenzo.
Nel corso del colloquio carcerario registrato 1'8 novembre 2006 a L'Aquila,
tra DI TRAPANI Maria Angela ed il marito MADONIA Salvatore, si apprendeva
che LO PICCOLO Salvatore aveva designato GENOVA Salvatore quale reggente
del mandamento di Resuttana [M. ANGELA: ... la ZL4 ROSALBA ha detto a
CARMELA che deve essere CARMELA!].l8
"Rosaria ci ha regalato la bici che lui desiderava da questa estate, la R. M.XJ poi ha
ricevuto anche altri regalini. A me anno portato un cestino con il panettone e dei
liquori più un altro pensierino da parte di Carmela e Maria dei soprammobili a forma
di animaletti di ceramica"
I
ricevuto da CARMELA la stessa mattinata, evidentemente in orario antecedente le
11:18.(ALLEGATO M57)
La stessa giornata, del resto, era quella in cui erano stati praticati i "massaggi"
alla GELARDI [(...) proprio oggi glieli hanno fatti i massaggi e sta benissimo (...)l.
Già nel corso del colloquio de11'8 novembre 2006, MADONIA Salvatore
aveva messo in guardia la moglie affinchè prestasse molta attenzione nell'incontrare
GENOVA, e ciò in considerazione del fatto che - quale espressione di LO
PICCOLO, in quel momento considerato uno dei maggiori obiettivi delle forze di
polizia - potesse essere oggetto $indagine, come del resto era [SALVATOW: ...
QUESTO! (con la mano mima il gesto usualmente utilizzato per intendere
PICCOLO) se li porta appresso M. ANGELA: L'ho chiamata io a CARMELA, ieri..
non è stata venuta ..l.
19
L'argomento è trattato in maniera più dettagliata nel capitolo 2.9.2 "Le precauzioni adottate dal LO
PICCOLO in merito ai ~rofilirelazionali del GENOVA Salvatore sul territorio". \
M. ANGELA: è L'ALTRO che tira così ... ...
le manopoline! e non lo ...
fa venire nemmeno da ME!
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: ROSALBA
SALVATORE: fa bene! ...
sangue mio ...
M. ANGELA: si, però, almeno ...
avere la risposta, sangue mio! ...
eh! ...
e non lasciarmi così! è giusto?!;...
Nonostante ciò, comunque, GENOVA continuava a reggere, secondo i
dettami di LO PICCOLO, mandando, tra l'altro, quanto dovuto ai MADONIA [M.
ANGELA: ... ogni mese ... (annuisce, ndr) ... manda!].
20
L'argomento sarà trattato in maniera più dettagliata nel capitolo 4.1 "11 pizzino scritto dall'allora latitante LO
PICCOLO Salvatore".
B LeJigure di GRAZIANO Vincenzo e di FONTANA Stefano (specie dopo l'arresto di LO PICCOLO
Salvatore)
I collaboratori più recenti hanno fornito utili dichiarazioni sulla figura del
GRAZIANO (si veda l'ordinanza nr. 38/08 R.G.N.R.), ma la lettura critica di
ulteriori acquisizioni ottenute nel corso della presente indagine ne ha ulteriormente
specificato il molo, facendo risaltare un vera e propria investitura voluta ed attuata da
MADONIA Giuseppe ed Antonino; ciò accadeva in tempi non sospetti, owero il 7
settembre 2006, giorno in cui MADONIA Aldo, unico componente della famiglia in
libertà, alle ore 20: 11 circa, incontrava GRAZIANO Vincenzo a casa della madre
GELARDI Emanuela. Il dato assumeva particolare importanza se analizzato quale
logica conseguenza della partecipazione di MADONIA Aldo ad alcuni - allora
recenti - colloqui carcerari effettuati nell'agosto 2006 sia con il padre che con i
fratelli Antonino e Giuseppe.
Q, 157
In specie il 7 settembre 2006, presso l'abitazione della GELARDI
Emanuela, Aldo MADONIA diceva di riportare a GRAZIANO ("Viciuzzu") le
direttive ricevute dai suoi parenti detenuti, delle quali se ne percepivano poche ma
'7 -3 ,.<F
- h
SALVATORE: basta, non voglio sentire ...
M. ANGELA: ah! (porta la mano alla fronte, ndr) ma # una
i cosa ...
reci~roca! ...
SALVATORE: eh ...
giemnre è stato ...
M. ANGELA: però
...
...
I O faccio finta che non vedo
ne alllALTRA! ...
ed ora mi ha detto
ne alllUNA
dice
... ... ...
(ANGELA, ndr) ...
ho un pensiero dice che voglio ... ...
fare a SALVO ...
dice ... al più presto dice glielo ... ...
faccio avere ...
(continua a riferire quanto detto da
ANGELA, ndr) IO per LUI... (mima il rispetto ...
esternato da ANGELA nei confronti del marito, ndr) ...
glielo deve sempre dire ...
qualsiasi cosa ... ha bisogno
di ME ... solo per LUI!
J Infine, oltre alle numerose acquisizioni emerse in tal senso, i servizi di O.C.P.
effettuati da personale dipendente, consentivano di documentare i seguenti
incontri, awenuti tra GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore:
SALVATORE: MARIA ANGELA senza fare segno (sorriso sarcastico, ndr) ...
INCOMPRENSIBILE... anzi ti consiglio di andarci a dire a
VACHITIEDDU ... non ho bisogno di niente ...
M. ANGELA: ma guarda che I O non la vedo lo sai da quanto ... più di
un anno ... e se la vedo ... a calci nel sedere che la faccio
scendere scala, scala come una pallottola ...
Analoga conversazione telefonica veniva registrata anche alle ore 17:05 del 4
dicembre 2007 (solo due giorni prima del prefissato colloquio a Biella). Nel corso
t
della telefonata censurata al progressivo nr. 2398 la DI TRAPANI ribadiva a
MADONIA Giuseppe che la situazione riguardante "i dolori della madre" risultava
non essere ancora stata definita, evidenziando la necessità di dover far trascorrere
-- ,+i>..*
almeno un mese per poterne valutare gli eventuali danni. k&mm&iJ?)
X% T "C a " '
" Ore 15:31 DI TRAPANI Maria Angela e MADONIA Francesco, sempre a bordo
dell'autovettura Citroen C1, si allontanano. Gli stessi, dopo aver percorso
alcune vie cittadine, giungono in via Papa Sergio ove vengono persi di
contatto (ore 15:38).
Ore 15:45 Nei pressi del civico 90 di via Cardinale A. Lualdi, si riscontra, li parcata,
l'autovettura Citroen C1 targata DA688LM.
Ore 17:35 In via Cardinale A. Lualdi, ail'aitezza del civico 55 e 60 si nota DI
TRAPANI Maria Angela e MADONIA Francesco che, camminano al
centro della via, in direzione l'autovettura Citroen C1.
Appena rientrati in auto, DI TRAPANI Maria Angela ed il figlio Francesco discutevano in merito ad
una non meglio indicata somma di denaro, verosimilmente ricevuta in occasione della predetta sosta, e
che il MADONIA Francesco asseriva di voler utilizzare
Di rimando la donna intimava al figlio affmché non faces
Francesco: T m ~ o t t a n t... e
inc...
A conferma di quali fossero le direttive ricevute da MADONIA Giuseppe, il
successivo 18 dicembre 2007 DI TRAPANI Maria Angela si recava presso
l'abitazione di GELARDI Emanuela, ove partecipava alla preannunciata telefonata
del cognato MADONIA Giuseppe, awenuta alle successive ore 16:09. Nel corso
della stessa (registrata al progressivo nr. 2462 sull'utenza in uso alla GELARDI) la DI
TRAPANI riferiva al cognato di aver provveduto a contattare ANGELA, che aveva
p"%*Q,'
n' *;-j**,; ",
4
Maria A: ...
a chi a me?...
Francesco: inc.. .
Maria A: 9 DaDà?
Francesco: .
a papà.. ci vuole... inc...(tanto) per (ad) arrivarci?
Maria A: .
a me?... sangue mio della mia vita.. no conservali tu
Francesco: ... no...
Maria A: no amore mio... questo amore solo ho io... inc...
Francesco: ... inc... 130 euro a nanà e 120 euro a te...
Maria A: no conservali tu che io sto... inc... nel libretto inc... ....
qualche giorno di questo (andiamo in piscina andiamo a ...
prelevare il libretto di là, cosi lo mettiiamo alla posta e cosi
ogni volta che prendi i soldi te li porti sul conto) dobbiamo
avvicinare al Banco di Napoli o lo mettiamo alla posta e ogni
volta che hai i soldi glieli porti tu qua
Francesco: va bene
[...l
Maria A: ...inc... e
nessuno
1
associative. I1 13 dicembre 2007 si otteneva la decisiva conferma alle ipotesi
avanzate. Quel giorno veniva registrato il periodico colloquio in carcere tra il
detenuto MADONIA Salvatore, DI TRAPANI Maria Angela ed il figlio
&) L'analisi del relativo contenuto permetteva di decifrare
Francesco. (&~LEGA.~'o
gli ultimissimi elementi sulle dinamiche associative investigate. La donna, con poche
ma significative parole, descriveva il nuovo incarico assemato a FONTANA
Stefano; quest'ultimo, per volontà del cognato MADONIA Giuseppe, avrebbe, da
allora in poi, provveduto "PER TUTTI".
E' chiaro, qui, il riferimento alla somma che - 1'11 dicembre 2007 -
commentavano la DI TRAPANI ed il figlio dopo la sosta effettuata in via Cardinale
Lualdi.
Sk 164
La vicenda sin qui descritta registrava ulteriori sviluppi alle ore 17:05 de11'8
gennaio 2008 quando, sull'utenza in uso a GELARDI Emanuela (09116373105)
veniva censurata una ulteriore conversazione con il detenuto MADONIA Giuseppe.
PIPPO: come il gatto e il topo ... dimmi una cosa ... eh ... la mamma
come sta? Con i dolori ... cose ... come si sente?
M. ANGELA: mamma bene, bene, bene ...
PIPPO: bene ora?
M. ANGELA: si ...
PIPPO: "buonicedda ci stette" come ... come ..
M. ANGELA: si meglio ... meglio ...
... ...
... ... ...
PIPPO: ah dolori alle spalle cose come
M. ANGELA:
PIPPO:
no, per ora ...
per ora bene
bene, bene, bene, bene ...
M. ANGELA: non ha accusato dolori alle spalle ...
PIPPO: perciò ... allora ...
M. ANGELA: la 'curetta" che ha fatto ... perciò
PIPPO: come?
M. ANGELA: la curetta che ha fatto ...
PIPPO: eh!
M. ANGELA: per ora non ...
PIPPO: gli giova, gli giova ...
M. ANGELA: ci ha dato ... ...
si, gli ha giovato in questo momento ...
[...l
PIPPO: come ...
come sta ANGELA ...
com'è ANGELA? Buona è
fatta?
M. ANGELA: no ... ancora non ... non l'ho vista ...
PIPPO: ho capito ...
M. ANGELA: assai che non la vedo ...
PIPPO: eh assai ...
M. ANGELA: però ...
PIPPO: va bene ... dimmi una cosa ... perciò a mamma "buonicedda"
come è?
M. ANGELA: l'altra sua cugina è proprio tipo ...
$
PIPPO: come?
M. ANGELA: l'altra sua cugina ...
PIPPO: eh ...
M. ANGELA: ... ...
è fuori penso fuori di sé ...
PIPPO: fuori di sé (ride)
165
M. ANGELA: Ah (ride)
PIPPO: si?
M. ANGELA: si! Credo di si
PIPPO: ho capito ... va bene ...
M. ANGELA: anche ... anche sua ...
PIPPO: dimmi una cosa ... altre cose ...
M. ANGELA: anche VINCENZINA
PIPPO : si?
M. ANGELA: si! Ma comunque sono vecchie perciò ... ...
PIPPO : rimbambite proprio ...
M. ANGELA: rimbambite ... perciò
PIPPO : rimbambite ... va bene ...
M. ANGELA: certo ... ognuno ha le sue ...
le proprie ragioni ...p erò
PIPPO: si ...vabbè ...
M. ANGELA: che possiamo fare ...
PIPPO: e vabbè I'età ... e quindi
M. ANGELA: è I'età ... è I'età ...
g)Il ruolo di GENOVA Bartolo inteso "la nipotedi Santina ":la continuità del sostentamento
economico a favore della famiglia MADONIA (inserire qui la scheda di GENOVA)
22
cfi. Decreto di fermo di indiziato di delitto nr. 38108 emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo -
Direzione Distrettuale Antimafia, il 1510 112008 ed eseguito il 1610 112008.
Nel corso della medesima lettrera, la DI TRAPANI manifestava i propri timori
derivanti da una possibile investitura dello Zio DI TRAPANI Michele (inteso ZIA
SARA) a capo del mandamento di Resuttana:
L'l1 febbraio 2008, infatti, DI TRAPANI Maria Angela scriveva ancora una
volta al marito detenuto, informandolo di aver ricevuto, giomi addietro, la visita di
"una nipote di SANTZNA "
(...) SAI L'ALTRO GIORNO E' VEM/TA A TROVARMI LRVA NIPOTE DI SANTINA
ERA DA TANTO CHE NON LA VEDEVO, E MI DICEVA CHE SUA ZL4 SANTINA HA
LASCL4 T 0 PER VL4 CHE GIA' E' ANZLANA IL LAVORO DI RAPPRESENTANZA
DI CORREDO E COSE VARIE (...)
Premesso che SANTZNA già risultava essere emerso quale ulteriore pseudonimo
utilizzato per indicare il GENOVA ~ a l v a t o r e appariva
~~, altrettanto chiaro come
l'impossibilità della stessa di continuare il lavoro di rappresentanza di corredo, fosse
in realtà da riferirsi all'impossibilità del medesimo GENOVA di continuare a reggere
il mandamento di Resuttana, stante il suo stato di detenzione. In alternativa la
medesima NIPOTE D I SANTZNA, risultava aver prospettato alla DI TRAPANI la
possibilità di affidare proprio alla ZL4 SARA (ovvero al DI TRAPANI Michele,
fratello di Diego) tale mansione:
(...) IO GLI HO DETTO CHE ALLA ZIA SARA NON LA VEDO, E CON GLI IMPEGNI
CHE HO NON HO MODO DI VEDERLA NEANCHE CI VADO IN CAMPAGNA, E
QUINDI NON AVEVO NIENTE DA DIRCI. IL TEMPO PASSA, QUESTA RAGAZZA ME
LA RICORDAVO PICCOLA, ADESSO LWWCE HA DUE BAMBINI ED ASPETTA
PURE UNA BAMBINA, INFATTI ADESSO SI E' RITIRATA PERCHE' D E W
BADARE AI SUOI BAMBINI (...)
[.-.l
M. ANGELA: no, prima devono esserci questi fogli ... ora ne ho parlato
pure con CARLA ... gliel'ho detto che è "addurmisciuta"
totale ... ora CARLA fa ... dice:"venerdì ci devo andare io" ...
per cose sue ... dice: " e poi ci chiede lei".
24
Appare opportuno sottolineare come la DI TRAPANI Maria Angela, proponga il suo pensiero nella
valutazione della scelta di un nuovo reggente della consortena mafiosa.
PIPPO: va bene ... ...
vedete e poi se ne parla t u per venire qui
da me quando se ne parla?
M. ANGELA: quando dite voi
PIPPO: ah ...
vediamo per il mese prossimo? Vediamo ...
M. ANGELA: ...
eh va bene dico...
Intanto, il 13 febbraio 2008, DI TRAPANI Maria Angela effettuava un
riservato incontro con il cognato MADONIA Aldo. I due rimanevano in
conversazione sul pianerottolo del dodicesimo piano di via Cimbali 44, tentando di
eludere ogni possibile attività d'intercettazione svolta all'interno di casa GELARDI.
Anche nel corso di questa conversazione, opportunamente intercettata in relazione al
decreto int. N. 717108, la donna comunicava al cognato la visita ricevuta dal
NIPOTE DI SANTINA e della eventuale possibilità di cooptare lo zio DI
TRAPANI Michele a capo del mandamento di Resuttana. -*$i)
segue e sta a casa! ... perchè per ora non è il momento (...)l.
Tornando alla visita effettuata dalla NIPOTE DI SANTINA a casa della DI
TRAPANI Maria Angela, appare opportuno riferire che il 28 febbraio 2008
MADONIA Salvatore, dal carcere, scriveva alla moglie:
(...) IN UNA DELLE TUE ULTIME LETTERE MI DICEVI CHE ERA VENUTA LA
NIPOTE DI SANTINA, E TI DICEVA SE ALLA ZIA SARA POTEVA IhTERESSARE IL
LAVORO DI RAPPRESENTANZQDI CORREDO. MI CHIEDEVO SE UVA COSA DEL
GENERE POTESSE INTERESSARE ALLA ZIA U r W E L L A E PERCHE' NO,
POTREBBE FARE COMODO ANCHE A TE, NON TI CHIEDO DI TUA SORELLA,
PERCHE' UNA COSA DEL GENERE, SO CHE LA SCARTEREBBE A PRIORI, O
POTREBBE ESSERE UTILE A KATLQ, PENSACI SU, IO QUESTA POSSIBILITA'NON
LA SCARTEREI DEL TUlTO (...)
(.. .) AMORE SULL'IDEA CHE TI AVE V 0 DATO DI PARLARE CON LA ZIA UARIELLA
SE GLI POTREBBE INTERESSARE LA RAPPRESENTANZQ DI CORREDI DI SANTINA
COSA HAI FATTO, PER NON PARLARMENE, PENSO CHE L'IDEA NON TI PIACE (...)
8 stato reso chiaro in occasione del successivo colloquio carcerario tenutosi a L'Aquila
il 31 m a n o 2008; nella circostanza, infatti, i due si sarebbero chiariti come segue:
L'S aprile 2008 si registrava lo sviluppo della vicenda sin qui trattata. DI
TRAPANI Maria Angela scriveva ancora una volta al marito informandolo, nei
soliti modi, di aver ricevuto del denaro ("ovetti di cioccolato") dalla NIPOTE DI
SANTZNA e che, al più presto, avrebbe provveduto a consegnarne uno alla suocera
GELARDI Emanuela, owero al cognato MADONIA Aldo (CARLA).
nipote del noto GENOVA Salvatore e padre di due figli maschi a nome Girolamo e
Giuliano, rispettivamente di anni otto e due; inoltre, di lì a poco, sarebbe divenuto
padre, per la terza volta, di GENOVA Carlotta (Palermo, 19 maggio2008). Appare,
dunque, assolutamente certa la identificazione in GENOVA Bartolo del "nipote di
Santina", che, dal contesto delle emergenze in esame, risultava aver collaborato con
lo zio nel lavoro di rappresentanza di corredi (= reggenza del mandamento di
Reasuttana), e che lo aveva sostituito sino alla fine di questa indagine (aprile 2008).
Capitolo 2. Le singole schede:
i MADONIA-DI TRAPANI e la loro ancora attuale centralità
nel mandamento mafioso di Resuttana
NICOLO' : ...
... Maria Angela ha sofferto da picciridda Maria Angela...
Maria Angela ha sofferta da bambina... non ha sofferto ora...
Maria Angela era brava a scuola... voleva andare a scuola...
e a scuola non c'è andata per amore di mio padre... e di
...
me... perchè se ne è voluta venire con noi altri perchè noi
eravamo latitanti... eravamo... non è andata più a scuola e
se ne è venuta con noi... mi segui? A scuola non c'è andata
più... non c'è andata più... hai capito?...
&.
emergeva come centrale.
Difatti, l'ascolto di un primo colloquio carcerario del fratello DI TRAPANI
Nicolò, al quale presenziavano la sorella Giuseppina e la nipote Giovanna figlia di
quest'ultima, forniva utili spunti sia in merito agli attriti interni alla famiglia
MADONIA-DI TRAPANI sia per quanto concerne gli equilibri in seno alla
consorteria, con la contestuale comunicazione al detenuto di quanto accaduto (lupara
bianca) al BONANNO.
11 conseguente approfondimento d'indagine sul carcerario risalente all'inizio
del 2006 ed il contestuale monitoraggio della DI TRAPANI a far data dal 10 marzo
2006, hanno da subito consentito l'acquisizione di una considerevole mole di dati
investigativi che, opportunamente compendiati con servizi sul temtorio, hanno
esaltato profili penali a carico di DI TRAPANI Maria Angela di indiscutibile
valenza probatoria, evidenziandone il ruolo attribuitole dal vertice del
mandamento ristretto in carcere.
A questo proposito si cita l'ambientale in danno di MADONIA Salvatore del
6 aprile 2006 a)Nell'occasione
.
%&W".
DI TRAPANI Maria Angela
riferisce al marito quanto, tra l'altro, dettole dal cognato MADONIA Giuseppe,
quale latore delle disposizioni dal fratello MADONIA Antonino, capo indiscusso del
mandamento di Resuttana, nel corso del colloquio del 25 mano 2006.
SALVATORE: ... può essere che PIPPO viene ... perché lui m i ha
detto che ha presentato pure questa cosa ... se viene
PIPPO ... questa cosa che vuole fare ... non m i piace
tanto...
FRANCESCO: ... che vuole fare?.....
...
...... ...
SALVATORE: Maria Angela cosa mischiniedda ha avuto
dal CORVO
...
problemi hai capito?
...
eh lui ha detto
MAREDDU... cosa
eh
...
vai
e i o questa cosa non
... ...
la vedo PAPA' questa cosa ...
FRANCESCO: ... da chi?
SALVATORE: ... da MAREDDU cosa
sempre una femminedda è...
...
andarci MARIA ANGELA... ....
FRANCESCO: dove deve andare?!
SALVATORE: da MAREDDU... nostro...
FRANCESCO: ah... incomprensibile...
SALVATORE: se ci sono cose... non ci sono cose... sempre una
femminedda... a me m i seccano queste cose papà i o ...
non l'ho mandata mai da nessuna parte scusa... si ...
trova u n modo diverso... non l o so... ma i o n o n...
...
incomprensibile a MICHELE. Troviamo u n altro modo...
lasciamole stare 'ste femminedde...
cose che c i sono i n giro ...
I timori espressi da MADONIA Salvatore risultavano, del resto, più che
fondati. Questa 'sovraesposizione si evidenziava ulteriormente se rapportata alla
figura di MADONIA Aldo, unico congiunto in libertà della famiglia, la cui condotta
criminale è improntata, diversamente da quella dell'indagata, a connotati di maggior
prudenza e riservatezza.
Inoltre, come detto, il "protagonismo" dell'indagata all'intemo delle
numerose diatribe familiari, essendo sempre riconducibili ad interessi e beni di
illecita provenienza, ha consentito di individuare molti beni dei MADONLA grazie
al qualificatissimo contributo di conoscenze della DI TRAPANI.
Del resto, il ruolo via via crescente assunto da DI TRAPANI Maria Angela
nelle dinamiche del mandamento di Resuttana, era già noto per lo meno dall'estate
del 2005 nei più qualificati ambiti associativi. I1 dato investigativo, di assoluto
rilievo, emerge da intercettazioni ambientali svolte nell'ambito dell'indagine c.d.
"Gotha".
In merito si riporta uno stralcio di dialogo tra i noti CINA' Antonino e
ROTOLO Antonino il 18 agosto 2005:
CINÀ: ...
(...) Nino, per quanto riguarda Diego gli ho mandato i
soldi, è giusto? Ora che noi siamo come a Napoli, forse
peggio, ti faccio ridere... Nicola... Ciccio D I TRAPANI
a , @ d u e femmine, visto che
Nicola non c'è. c'è sua sorella che reacie tutta la
situazione e sarebbe la moalie di Salvino...
ROTOLO: Ma che mi stai dicendo?
[...l
Già il fatto della "circolarità" dei colloqui con tutti i MADONIA poneva, dunque,
la donna in una strategica posizione informativa centrale.
Inoltre, in tutti questi viaggi, effettuati da Maria Angela DI TRAPANI quasi
sempre con la compagnia del piccolo MADONIA Francesco, altre volte della
suocera GELARDI Emanuela e qualche volta, quando andava a Parma dal fiatello,
era in compagnia della madre SGROI Rosa e della zia SGROI Lorenza, l'attività di
intercettazione ha permesso di acclarare che non si è mai privata delle comodità,
spostandosi in aereo e ricorrendo quasi sempre al noleggio di un'autovettura con
conducente per gli spostamenti aeroporto casa circonddgle e viceversa (in
@ alternativa sosteneva il costo di un noleggio di autovettura), con ciò manifestando
chiaramente - vista l'apparente mancanza di giustificabili risorse economiche atte a
consentire numerosi viaggi aerei sul territorio nazionale, a volte con cadenza più che
mensile - la presenza di introiti iiiegaii (dato che il reddito deil'indagata risulta,
negli ultimi cinque anni, pari a zero).
Ed è rilevante che nel corso di questi colloqui la DI TRAPANI usava un
linguaggio cifrato, che solo gii appartenenti all'associazione carcerati potevano
intendere.
Oltre che con i colloqui, la DI TRAPANI ha alimentato il flusso comunicativo,
risultato di sicuro spessore criminale, tra i MADONIA in carcere e l'esterno anche
attraverso le lettere, anche queste opportunamente "cifkate", con le quali aggiornava
il marito recluso. Egualmente, utilizzava le telefonate settimanali di MADONIA
Giuseppe al domicilio della madre, ove l'indagata, in più occasioni, ragguagliava il
detenuto sulle più attuali dinamiche del territorio di competenza (sempre in maniera
cifrata).
In ultimo, volendo sintetizzare l'insieme dei profili relazionali, poi sviscerati in
appositi capitoli, che contribuiscono a formare un consistente quadro probatorio a
carico di DI TRAPANI Maria Angela, oltre alla citata funzione propulsiva delle
direttive impartite dal carcere dai MADONIA, si possono citare le seguenti plurime e
rilevanti condotte di interesse.
Difatti, l'indagata si è relazionata:
- sia prima dell'inizio di queste investigazioni che durante le stesse con il noto LO
PICCOLO Salvatore, all'epoca latitante2', reggente del mandamento di San
Lorenzo Tommaso Natale e, dal giugno 2006, dell'intera Cosa Nostra palermitana
(oltre che punto di rifkrimento dei MADONIA su Resuttana). Questi profili
relazionali, per come emerso dall'attività, si concretizzavano o direttamente
(intendendosi con incontri de visu) o attraverso il noto circuito relazionale dei c.d.
pizzìni;
- con BONANNO Giovanni, in ragione del ruolo di reggente dallo stesso ricoperto
in seno al mandamento di Resuttana prima della sua soppressione;
I1 16 marzo 2007, alle ore 09:42, DI TRAPANI Maria Angela, sulla sua
utenza cellulare, riceveva una telefonata da parte della madre SGROI Rosa. Nel
corso della conversazione quest'ultima informava la figlia che, la sera precedente (15
marzo 2007) GIOVANNA (ovvero DI PACE Francesco) le aveva consegnato un
libricino per il catechismo del piccolo MADONIA Francesco, figlio di Maria
Angela
25
La vicenda è raccontata nel demglio nella nota in richiamo nr. 651102-2005 del 02/10/2006 di questa Sezione
ad oggetto "Annotazione circa le risultanze investigative relative all'omicidio di BONANNO Giovanni
MARIANGELA: ah ...vabbè ...
ROSA: ... incompr ... ciao
MARIANGELA: più tardi, non posso venire per ora
Alle ore 12:ll la DI TRAPANI si attivava per il ritiro del predetto libricino,
chiedendo al LO VERDE Massimiliano di accompagnarla presso l'abitazione della
MASSIMILLANO: pronto?
-GELA: ehi MASSIMO ciao ...
MASSIMILIANO: ciao M A R I . ciao ...
MARLQNGELA: ...
ascolta mi sento così male che non ho ...
non posso alzare
nemmeno un braccio ...
devo andare un attimino da mia madre,
mi ci puoi accompagnare cinque minuti, il tempo di salire e
...
scendiamo subito i>ausa) ...
UASSIMO ...
UASSIMILL4NO: ehi ... quando rientro
iWIRL4NGELA: e verso che ora?
MASSIMILLANO: verso l'una e un quarto, l'una e venti ...
U ARIANGELA: eh! Non devi mangiare?
MASSIMILIANO: non ti preoccupare verso l'una e un quarto, l'una e venti ...
MWGELA: va bene ti aspetto ... non riesco ad alzare nemmeno un braccio ...
UASSIMILIANO: ciao ...
MARIANGELA: ... per questo ... ciao ...
Nel pomeriggio dello stesso giorno, alle ore 17:01, veniva intercettata una
ulteriore conversazione telefonica intercorsa tra DI TRAPANI Maria Angela e la
sorella Giuseppina; dalla relativa analisi si delineava, in maniera ancor più chiara, il
percorso terminale seguito dal pizzino prima di essere ritirato dall'interessata: DI
PACE Francesco lo aveva consegnato alla suocera DI TRAPANI Giuseppina, dalla
quale era stato successivamente ceduto alla SGROI Rosa ed infine, da questa,
consegnato alla DI TRAPANI Maria Angela
MXRIANGELA: ...
ah ma uuella cosa a mamma "ci a rette GIOVANNA" (ndr.
gliela dato Giovanna)
GIUSEPPINA: GIOVANNA "a rette a mia" (ndr. l'ha dato a me)
MARLWGELA: ah! E ... ci puoi dire che la nrossima volta gli dice:" senta per
...
favore a me non me le dà" perché è inutile che io adesso ora ...
... ...
devo non e che W posso narla a fu a lei W non d i d ò ...
niente a lei di mio capito?
GIUSEPPINA: uhm ...
MARLLUVGELA: è giusto? Dopo ... dopo quello che aveva detto la ...ti ricordi
quando ... tempo fa? Non deve dire che poi la ...
GIUSEPPINA: ...
e perché perché non lo deve dare a lei perché che che ... ... ...
giusto il discorso?
MARIANGELA: ...
siccome aua in questa in questa C 'è scritto:" chissà dice . ... ..
... ...
gualsiasi cosa dice gliela dà di nuovo a lei .. " .
GIUSEPPINA: e vabbè tu ti faila tua cosa come sempre, no?
MARIANGELA: ... ...
cosa no deve dire, deve dire! deve avere avere il cora se ... ...
...
no io devo dire tutte le cose come stanno devo fare questo? SOIO
...
così lo posso fare eh... dire le cose come stanno GIU (ndr
...
Giuseppina) perché se mi si dice in un modo e poi io faccio in
un altro modo. devo dare la motivazione ...
GIUSEPPINA: eh... e io che ci devo dire ...
MAiUANGELA: invece ... invece di "annacarsi " (ndr. perdere tempo)
GIUSEPPINA: eh ...
MAUNGELA: e prendersela si assume le sue resuonsabilità ...
GIUSEPPINA: uhrn... uhrn...
MAUNGELA: ...
e dice:"guardate uer favore fate lasciatemi fuori da questa cosa
...
- co ... quello che non ha fatto tempo fa che poi me la butta
...incompr ... a me ...
GIUSEPPINA: intanto per ora sta andando là ... per ora farlo andare là ...
MARIANGELA: uhrn ...
GIUSEPPINA: farlo andare là per ora e poi vediamo &... (ndr. abbrev.
Maria Angela)
UARIANGELA: uhrn ...
GIUSEPPINA: va bene?
MARIANGELA: e poi glielo dici? ...
GIUSEPPINA:
ikiwmNGELA:
-
certo ...p er ora farlo andare là e inutile ...
no ... anche perché io entro lunedi, martedì devo uer forza ...
GIUSEPPINA: ... ...
e ...devi per forza cosa se se non ~lieladevi dare a lei che
...
cosa auale è il problema?
MARIANGELA: ...incompr
GIUSEPPINA:
MARIANGELA:
Non gliela dare basta
... ...
. ...
...
si però dico quando dico se faccio diversamente devo ...
scrivere la motivazione quella che è questo ti voglio dire...
...quindi W la devo scrivere GIU (ndr Giuseppina) la motivazione
...
la devo dare non è che DOSSO fare di testa mia e continuare
...incompr ...
GIUSEPPINA: ... ...
e non ho capito non ho capito tu la cosa a lei non la devi dare
... .
devi fare di testa tua.. e aual è per ora ...incompr ...
M4RL4hGELA: come non lo sai dopo che... non la sai ...
GIUSEPPINA: ... ...
eh ti dico non pliela dai e basta non gliela dai e basta. c'è
bisopno ...
hUU4hGELA: si ma poi ...si ma poi a te ... te la dò
GIUSEPPINA: eh ...
iìhU&WGELA: ...
devo ... devo dirle a qua a questa ìl perché non l'ho dato a lei
... hai cauito?
GIUSEPPINA: uhrn...
MARIANGELA: ...
eh la devo dare la motivazione GIUSI questo devo ti ti ... ...
voglio dire ...
GIUSEPPINA: ma intanto ...
ikiwmNGELA: la devo dare la motivazione ...
GIUSEPPINA: ... ma W intanto di te la darei a chi la dovrei dare. senza bisogno di
...
dare né motivazione e nè niente quando poi te le chiedono non ...
...
ora auando poi te le chiedono ...
MXRL4NGELA: ah ...
GIUSEPPINA: ...
poi si vede c'è bisopno di darle prima in anticipo le motivazioni
-
..e
Il 23 marzo 2007, alle ore 13,32, nel corso di una ulteriore conversazione
telefonica, DI TRAPANI Maria Angela riferiva alla sorella Giuseppina di essere in
procinto di rispondere al LO PICCOLO Salvatore I...va be, io sto risuondendo a
chi devo rispondere].[*A$$@@.
.
così.. e il perché lo vogliono sapere ...
...
dobbiamo arrivare davanti alle persone noi perché purtroppo
NICOLA non c 'è. arriveremo davanti agli estranei ...
... devo aspettare che mi ferisce a morte ...per dire poi ancora ...
GIUSEPPINA: non aspettare niente dove vuoi andare vai W'... non aspettare
niente ...
-GELA: ... no, devo ...p erò io andrò avanti non mi interessa ...
GIUSEPPINA: e vai avanti
MARLWGELA: che me nefi-ega ...
GIUSEPPiIVA: ...
vai avanti ... vai avanti cosa vuoi fare fai ...che vuoi che ti dico
M. ANGELA: sangue mio ... ROSALBA ... ROSALBA ti ricordi doveva fare eh
... niente non si è fatta ... mi ha mandato (con il pollice e l'indice
della mano destra indica ~ualcosadi piccolo.ndr) ... ho detto a
CARMELA di ... (con la mano destra mima il pesto dello
scrivereadr) ... niente ... però è stato bene così, sono contenta.
mealio cosi ...
SALVA TORE: ma ... ma ... UARIA ANGELA ...
M. ANGELA: meplio così è vero? ...
Appariva chiaro che la mancata elargizione del denaro richiesto non aveva,
comunque, inciso sulla riuscita del progetto, portato a termine grazie al positivo
contributo del LO VERDE Massimiliano [... niente ... però è stato bene così, sono
contenta, meglio cosi ..,l.
UASSIMILLANO: o r
intendere GENOVA. ndr)...
M. ANGELA: ... ora 2 ritirata!/
ANTONINO: E... ti fai accompagnare... (fa un gesto di intendimento non visibile dal
video) Più distante la macchina, no? E ci vai!
EMANUELA: Eh!
ANTONINO: Me lo saluti!
EMANUELA: Si!
ANTONINO: Ci dici: NINO è incavolato! Gli dici, NINO è siddiatu (seccato) !
EMANUELA: Eh!
ANTONINO: Mi sono spiegato? La dovete smettere! La dovete smettere! Puntualmente,
puntualmente! .....(breve pausa)......I miei, quelli di SALVO e quelli di
NICOLA! Da te! (fa dei gesti non visibili dal video) Mi sono spie..... da te,
che io così controllo!...e poi, ti dico io, quando ti arrivano glieli dai a
GIGIO'!
EMANUELA: e.. senti a me!
ANTONINO: Eh!
EMANUELA: l o invece.....(labiale non visibile al video) (inc.) ,..dottore.
ANTONINO: pio! No. davi andare orima da lui... Poi. se eventualmente c'è una
trascuranza. moi ti mando da lui! Prima. mrova...
EMANUELA: Perché aueilo.. era... oiù imoortante oer m-!
ANTONINO: pio! Devi fare così!
EMANUELA: Sì. si. va bene!
ANTONINO: .....
Poi, quando è che (gesti non visibili dal video) ......poi ,... poi, tu quando tu
ritorni da ..... che vai da PIPPO, la prossima volta mi porta la risposta, mi
sono spiegato? Sono stato chiaro?
EMANUELA:
morte!
ANTONINO: E va be... a noi non interessa niente! Con chi? con MARIA ANGELA?
EMANUELA: (a bassissima voce) MARIA ANGELA (inc.) I
I1 6 aprile 2006, quando proprio DI TRAPANI Maria Angela si recava a
L'Aquila per effettuare il periodico colloquio con il marito detenuto MADONIA
Salvatore &&EG~To:'&), si raccoglievano ulteriori elementi su CINA'. Nella
circostanza DI TRAPANI Maria Angela riportava al marito le direttive che aveva
ricevuto dal cognato MADONIA Giuseppe in occasione di un precedente colloquio
carcerario - avallato anche dall'altro cognato MADONIA Antonino. In particolare, la
donna, per espressa volontà dei cognati, si doveva recare. unitamente alla suocera
GELARDI Emanuela, presso lo studio del dottore CINA'. MADONIA Salvatore,
intuita la "delicatezza" dell'incontro, riferiva alla moglie che era preferibile andasse
MADONIA Aldo. Ciò, evidentemente, al fine di tutelare la moglie e la madre da
eventuali investigazioni di polizia.
M. ANGELA: ...
v
~ oqlii chiedi se c'è aualcosa... poi v a i da CORVINA...
ANTONINO: .
E a noi che ci interessa.. non c'interessa, a noi non interessa questo
discorso!
EMANUELA: ..
e lui. non può essere che lui, dice, manda e dice: per loro, io non .....
ANTONINO: No, e allora perchè ti sto dicendo.., siccome so questo discorso, allora ....da
me! (gesti non visibili dal video) tu da me devi mandare SALVO e NICOLA!
Mi sono spiega.....m i sono spiegato, dico, il discorso?
EMANUELA: Si, si, si!
ANTONINO: ....
NO, quelli solo tuoi (gesti non visibili dal video), per dove li manda, da...
(gesti non visibili dal video) ...manda.....quelli di NICOLA; e di.. e di........e
poi ci...ci pensiamo noi. Va bene? Così io controllo! Ci dici: Puntualmente!
Puntualmente! Ci dici: questa e la prima e l'ultima volta che vengo qua! Ci
....
dici: la prima e l'ultima volta! Mi sono spiegato? Brava! Altre cose, che mi
hai portato da mangiare? (si rivolge alla cognata) scusami...
EMANUELA: Tutto quello che volevi tu!
CARLA: No, non ti preoccupare!
l o sa come rintracciare (abbassa il tono della voce,
...
30
ve andare in n e s a ~o-ma
=li di aueste cose?!
ooi.., con ROSANNA. oerch4
io... madre! ... che ne so, io?!... inc...
EMANUELA:
ANTONINO:
EMANUELA:
... si, dico... non... Don oarlare di aueste cose con
si, si
.... Mi sono sdegefe2
ANTONINO: eh!... dimmi una cosa!,..
~erciòt u semore... semore aI solito auesti,
puesti doioretti aua. diciamo così... alla schiena!? (porta la mano
sinistra alla schiena, ndr)
EMANUELA: ,.. insomma!... certo. forte forte no. ma insomma!.... c'è auando
~ i risento
e e C*&auando no ...
ANTONINO: Ppluzione!?
EMANUELA: ,.. no. niente!... ci passo per esempio...
ANTONINO:
EMANUELA:
...
solo... polo CAPEI U USCI. auesti di là. auelli solo
... insomma... si tira...
...
ANTONINO: si, perché...
EMANUELA: si, si, si... che io così, si, si, si...
ANTONINO: eh!... solo ... inc...
EMANUELA: certo, certo
ANTONINO: ... siccome lei mi aveva scritto, no?
EMANUELA: eh
ANTONINO: dice che c'è l'avvocato, la... quello di Napoli
[...l
ZIA LINA (DI TRAPANI Diego) e il giorno successivo (28 aprile 2006)' sarebbe
addirittura stata notataferma in Piazza San Lorenzo. La DI TRAPANI lasciava così
intendere al marito come la suocera GELARDI Emanuela si fosse autonomamente
(su indicazione del figlio NINO) attivata anche nella ricerca del DOTTORE
CINA'~',non interessandola (volontariamente) in tal senso.
Serve sottolineare come la doma riconduca Piazza San Lorenzo al dottore CINA' Antonino. Ciò
perchi?,come si avrà modo di vedere più avanti, le due dome andranno in cerca di CINA' Antonino
proprio andandolo a cercare in Piazza San Lorenzo. ove insiste la residenza della madre dello stesso
GELARDI Emanuela alla quale chiedeva se la stessa volesse uscire. Ottenuta
risposta affermativa Maria Angela le diceva di farsi trovare pronta per le ore dieci
che sarebbe passata a prenderla a casa sua [A~~ECATO'MIO).
Alle ore 10:37, invece, dopo che le due donne erano state viste citofonare al
civico 12 di Piazza San Lorenzo, all'intemo dell'autovettura Citroen C1 targata
DA688LM in uso a DI TRAPANI Maria Angela veniva intercettata altra
conversazione del seguente tenore
- LP
sua sorella mi ha troncato e mi fa: signora io non DOSSO perchè ho mia madre che
sta male"" La conferma che le donne non erano riuscite nel loro intento, ossia a
contattare CINA' Antonino, si aveva dall'analisi di uno scritto prodotto da DI
TRAPANI Maria Angela ed indirizzato al marito MADONIA Salvatore.
y*r&' ~i"Ygo)
Occorre precisare che la lettera in argomento riporta testuale la data di
"Giovedì 24-05-06". Si ritiene che erroneamente sia indicata la data del 24
maggio2006 in quanto ricorreva di Mercoledì ed anche perché dall'attività non
risultava che la stessa era uscita con la suocera, cosa che effettivamente, invece, si era
verificata, come visto Giovedì 25 maggio2006.
STAMATTINA
SONO USCRD CON TUA MADRE, SONO ANDATA A PRENDERLA PER ALCUNE COSE
CHE PIPPO DESIDERAVA, E COSI SIAMO USCITE INSIEME, MA SENZA PORTARE LO STESSO NIENTE
A COMPIMENTO.
32
Ore 07:55 Inizia il servizio di osservazione nei pressi del civico 44 di via Giuseppe Cimbali di Palermo.
Ore 09:34 DI TRAPANI Maria Angela e il proprio figlio MADONIA Francesco. a bordo dell'autovettura
Citroen C1 di colore grigio met., targata DA688LM (intestata a SCROI Rosa, nata a Palermo 1' 11
maggio1939, residentea Cinisi nella c.da Cipollazzosnc.) giungono in via G. Cimbali. Qui,
all'altena del civico 44, si fermano e vengono persi di contatto.
Ore 09:46 DI TRAPANI Maria Angela, il figlio e CELARDI Emanuela, a bordo dell'autovemira Citroen
CI, escono dalla via G. Cimbali e si allontanano. I tre, dopo aver percorso alcune vie cittadine,
giungono in via Papa Sergio I. Qui, svoltano a sx. per la via Cardinale Rampolla e vengono persi di
contatto.
Ore 09:55 Si nota, l'autovettura Citroen C1 targata DA688LM. parcata nei pressi del civico 8/F di via
Cardinale Rampolla.
Ore 11:13 DI TRAPANI Maria Angela, il figlio e CELARDI Emanuela escono dal civico 8/F salgono a
bordo dell'autovettura Citmen C1 e si allontanano. Gli stessi, dopo aver percorso varie vie cittadine,
giungono in via G. Cimbali. Qui, all'altezza del civico 44 si fermano. CELARDI Emanuela scende
dall'autovettura ed accede al predetto civico (ore 1135).
Ore 11:38 DI TRAPANI Maria Angela e il figlio, a bordo dell'autovettura Citroen C I, escono da via G.
Cimbali e si allontanano. I due dopo aver percorso alcune vie cittadine giungono in via Del
Granatiere. Qui, all'altezza del civico I I, si fermano e dopo aver parcato, in doppia fila, DI
TRAPANI Maria Angela scende dall'autovettura ed accede al panificio "CRQZIANOSolvatore"
ubicato al civico 11/13 di detta via (ore 11:51).
Ore 11:55 DI TRAPANI Maria Angela esce &l predetto panificio si pone alla guida dell'autovemira Citroen
C1 e unitamente al proprio figlio si allontana. I due, dopo aver percorso alcune viecittadine,
giungono in via Emilia ove, ad angolo con la via Ausonia, si fermano. DI TRAPANI Maria Angela,
dopo aver parcato l'autovettura, in doppia fila, scende ed accede all'interno del supermercato
denominato =EFFE 1 srl", ubicato al civico 14-22 di via Ernilia.
Ore 12:08 DI TRAPANI Maria Angela esce &l predetto supermercato. seguita da un soggetto sconosciuto
(basso e tarchiato) che trasporta un carrello pieno di sacchetti di spesa. Quest'ultimo aiuta a caricare i
I
suocera al numero 8/f di via Cardinale Mario Rampolla di Palermo. Che i soggetti
incontrati fossero CINA' Antonino e GRAZIANO Vincenzo deriva dal colloquio
che il successivo 15 giugno2006 DI TRAPANI Maria Angela aveva con il suocero
MADONIA Francesco, lì ristretto presso la Casa Circondariale di Napoli
ANGELA: ah ... l'altro giorno avevo visto tutti e due ... quando sono
uscita con mia suocera ...
dottore CINA' ...
dottore CINA'
... CINA' ...( abbassa notevolmente la voce e comunica con
il labiale, ndr) ...
NICOLO': uh ... (annuisce) ...
ANGELA: a auanto ~ a r eé così (indica aualcosa con la mano destra,
ndrl ... con la Z I A LINA ...
NICOLO': si... si! ...
ANGELA: D
0 0
vedere (comunica con il labiale e con la mano destra
produce il gesto dei soldi, ndr) ...
che dobbiamo fare?" ...
NICOLO': ...
si! si! ...
34
Ore 09.40 D1 TRAPANI Maria Angela, ilfiglio e GELARDI Emanuela, a bordo della Citroen CI, di colore
grigio me!.. targata DA688LM (intestata a SGROI Rosa, nata a Palermo 1'1 1 maggio1939, residente
a Cinisi nella c.da Cipollazzo snc.) escono dalla via G. Cimbali e si allontanano. 1tre, dopo aver
percorso alcune vie cittadine, giungono in via Cardinale Rampolla. Qui, all'altena del civico 8, si
fennano. Dopo aver parcato l'autovettura, scendono ed accedono al civico 8/F (ore 09:53).
Ore 09:54 Nei pressi del civico 8 di via Cardinale Rampolla viene notato. li parcato il qradriciclo AICAM 50,
targato 9,4328.
[...l
Ore 10:38 DI TRAPANI Maria Angela, il figlio e GELARDI Emanuela escono al civico 8/F salgono a bordo
dell'autovettura Cimen C1 e si allontanano. Gli stessi, dopo aver percorso varie vie cittadine,
giungono in via G. Cimbali. Qui, all'altena del civico 44 si fennano. GELARDI Emanuela, scende
dall'autovettura ed accede all'intemo del predetto civico (ore 10:45).
Ore 1053 GRAZIANO Vincenzo viene notato, dietro la vetrata del portone d'ingresso del civico 8/F di via
Cardinale Rampolla. Subito dopo, lo stesso, si addentra all'intemo del medesimo civico.
Ore 11:I 1 si nota GRAZIANO Vincenzo in attesa dietro la vetrata del portone d'ingresso del civico 8/F di via
cardinale m p o l l a e, subito dopo, addentnirsi all'intemo del medesimo civico.
Ore 11:15 GRAZIANO Vince- viene notato, affacciarsi al balcone posto al 2" piano del civico 8/F di via
Cardinale Rampolla. Subito dopo, rientra.
Ore 11:30 GRAZIANO Vincenm viene notato, uscire a piedi da una sbadina. a forte pendenza34. Lo stesso, si
pone alla guida del quadriciclo AlCAM 50 targato 9,4328 e si allontana. Lo stesso, dopo aver
percorso alcune vie cittadine, giunge in via Antigone. Qui. accede all'intemo di una stmdinaM
contrassegnata dal civico 99 e viene perso di contatto.
i
per circa un'ora "prima che ... due giorni prima che lo ... ehhh ... ci eravamo visti!
... e siamo stati un'ora a parlare ... ". In effetti CINA' Antonino il 30 giugno2006
risultava effettivamente detenuto poiché sottoposto a fermo di p.g. il 20 giugno2006,
e, dunque, DI TRAPANI Maria Angela il 19 giugno2006, come detto alla vigilia
dell'arresto del CINA' (ma non due giorni prima - come affermato - ma solo un
giorno prima) si era recata in Via Cardinale Rampolla 8If ove era rimasta per circa
un'ora . Del resto lo stesso MADONIA Giuseppe ha pronunciato nel corso del
dialogo con la cognata il nominativo del dottore CINA': " ... (incomprensibile,
unisce le dita indice in senso di legame, ndr) ... DOTTORE CINA '... ".
Conferma ai contatti con CINA' si avevano da una lettera che MADONIA Antonino
> v il -
il 25 giugno2006 scriveva al fratello MADONIA Giuseppe t i 4 ~ X h $ " .
SALVATORE:
...
- (indica se stessa, ndr)
e perchè?
M. ANGELA: ora, forse, io ce li ho pure addosso! ... perchè si parla di una
nipote ...
un nipote ...
I'AWOCATO CLEMENTI mi fa ... mi
dice ...
MARIA ANGELA ...
dice ... vedi che qua c'è sbaglio ...
parlano di una nipote! ...
dice ...
non sei nipote!
SALVATORE: .S.
M. ANGELA:
. . ... ma chi mi ci ha portato! ... chi mi ci ha ... quando m i ha
detto ... vacci! ... (verosimilmente riferito a MADONIA
Giuseppe, ndr) ... eh! ...
SALVATORE: (esterna disperazione e nervosismo, ndr) ...
M. ANGELA: calmati! ... forse! ... però è una voce che si vocifera dava ...
davanti e dietro ... da tutte le parti ... ma ancora non c'è
niente! ... però si vocifera troppo!
3. 1 rapporti con GENOVA Salvatore.
GENOVA Salvatore, nato a Palermo il 2 febbraio 1958, in atto detenuto, come ampiamente
dimostrato, ha rivestito nel tempo un'importante ruolo all'interno del mandamento di Resuttana,
divenendone il reggente sino al giorno del suo ultimo arresto avvenuto il 16 gennaio 2008 (c.d.
Addiopizzo 1). Appare opportuno specificare come lo stesso, in passato, sia già stato condannato per il
reato di associazione mafiosa, e segnatamente per avere fatto parte dell'organico della famiglia
mafiosa di San Lorenzo, venendo scarcerato1'8 ottobre 2004.
37
La naturale evoluzione della vicenda si bre 2006, giorno in cui veniva registrato l'ulteriore colloquio
carcerario svolto da DI TRAPANI Nicol
Nell'occasione DI TRAPANI Maria Angela specificava al fratello che, da allora in poi, per riferirsi a CARMELA, avrebbero
..., ...
adottato in via definitiva lo pseudonimo ROSY [ah! auundo è di CARMELA ... ROSY! ... ROSYq.
Proprio tale accenno originava nel detenuto la curiosità di sapere se la "picciridda" (GENOVA Rosalia. "figlia di Salvatore")
avesse o meno partorito I...accanò ... (ha parrrtorito. ndr) lo picciridda?], ricevendo in tal senso conferma dalla sorella
[L..)ROSY accanò].Nell'occasione i due accennavanoanche all'awenuto matrimonio della stesa:
In effetti il 12 settembre 2006. nsulta essersi celebrato il mahimonio tra GENOVA Rosalia e REINA Davide. nato a Santo
Stefano di Quisquina (AG) il 23 aprile 1986. I due, effettivamente, il 28 luglio 2006 hanno avuto un figlio REINA Salvatore
(nipote di GENOVA Salvatore).
Era quindi dimostrato come ROSY owero CARMELA fossero appellativi entrambi utilinati per indicare il GENOVA
Salvatore.
Infine giova riferire anche in relazione all'utilizzo dello pseudonimo
SANTINA. In tal senso appare opportuno riportare un breve stralcio del già
menzionato colloquio carcerario registrato il 10 agosto 2005, avvenuto tra DI
h , 3---
Maria Angela: (...) la cugina di sa ... SAIVTINA ... la cugina di CANTINA ...
Nino: VANCHITEDDU?!
Maria Angela: si! una sua cugina ...
amva dalle dichiarazioni rese il 28 novembre 2007 da NUCCIO Antonino
[(...)Ricordo che anche Salvatore GENOVA, VANCHITIEDDU, me ne aveva parlato
dicendomi che nell'ultimo periodo lo stesso era stato affiancato al BONANNO per
controllare sul suo operato].
... ,.~,:
..*% in cui la donna, evidenziava
.T .,* . z:.i~:~... .,, -,.
che GENOVA operava alle dirette dipendenze dello Zio DI TRAPANI Diego,
allora reggente incontrastato del mandamento [... ora c'è CARMELA e gli altri ...
con ZIA LINA!... SAL V 0 me lo aveva detto... stai attenta perché è con la ZIA
LINA !l.
Quanto ai rapporti con la DI TRAPANI, dall'analisi del colloquio carcerario
registrato a L'Aquila il 9 marzo 2006 consentiva già di comprendere che il pervenire
di GENOVA alla co-reggenza del mandamento non aveva risolto i problemi di DI
TRAPANI Maria Angela (e, dunque, della famiglia MADONIA); a dire della donna
continuavano infatti ad essere registrate le medesime mancanze a suo tempo attuate
dal BONANNO Giovanni [IO non vedo CARMELA da dicembre!... no, per ora ... è
per la ZL4 LINA, sicuramente!]
In quella occasione, anche dalle parole di MADONIA Salvatore, si
. - - ..
comprendeva, comunque, che la responsabilità della situazione veniva addossata a DI
TRAPANI Diego [ora ti sto dicendo una cosa... I'ALTRO... I'ALTRO... ti mandava
il cestino... ti manda... ti portava il cestino... per Natale... QUESTO... manco il
... però cosa dovevi andare a fare tu?... una cosa... non dovevi andare in
cestino
campagna? ... a quello! ... LINA! ... gli devi dire ... senti ... MARL.4 ANGELA ...
perchè noialtri combattiamo!? ... minchia! ... io ti sto dicendo... fai quello che ti
dico io!... lasciali perdere!!... vai... TU, quando ti ci presenti, sei SAL V 0 ...
dimentica ... Sei SAL V 0 che ti ci presenti! ,.. non ti ci presenti TU! ... devi dire ...
senti vedi che IO... SALVO... e basta! ... ciao, ciao ... e basta!].
Questa situazione veniva confermata anche il 17 nel corso del colloquio
carcerario registrato presso la Casa Circondariale di Parma, infatti, la DI TRAPANI
Maria Angela riferiva anche al fratello detenuto, come lo stesso ZIO Diego fosse il
reale responsabile dell'atteggiamento di trascuratezza nei loro confronti di
GENOVA Salvatore (CARMELA).~A~.>$Q0'~3)~'
In rapida successione, si avviava un processo di deposizione del DI TRAPANI, che si
accelerava a far data dal 20 giugno2006, quando venivano rese pubbliche le risultanze
investigative della c.d. indagine Gotha. L'estromissione di DI TRAPANI Diego
risultava essere stata disposta direttamente dall'allora latitante LO PICCOLO
Salvatore, così come riferito dalla DI TRAPANI Maria Angela al fratello Nicolò il
14 ottobre. La situazione, poi, evolveva ulteriormente in senso negativo,
concretizzandosi in un serio pericolo di vita.
Per quello che qui ci interessa, 1'08 novembre 2006 DI TRAPANI Maria Angela
indicava al coniuge il successore designato da LO PICCOLO alla reggenza del
mandamento di Resuttana, ovvero proprio GENOVA Salvatore [la ZIA ROSALBA ha
detto a CARMELA che deve essere CARMELA!].
GENOVA, veniva, dunque portato alla famiglia MADONIA.
I1 10 ottobre 2006 si registrava un incontro tra GENOVA Salvatore e GELARDI
Emanuela, moglie del defunto MADONIA Francesco. L'appuntamento, tenutosi
presso l'abitazione di quest'ultima sita al dodicesimo piano di Via Cimbali 44, veniva
nell'occasione mediato da GRAZIANO ~ i n c e n z o . ~ ~
Nell'occasione, seppur le operazioni di intercettazione ambientale ivi effettuate
(decreto int. 1637/06 del 14 luglio 2006) non consentivano di ascoltare la
.. Lconversazioneintercorsa, DI TRAPANI Maria Angela ne avrebbe riferito de relato
alcuni particolari l'O8 novembre 2006al marito [CARMELA da MAMM è andata (..)
va da W M A (...) dice, I 0 ho tutto l'interesse per tutelare VOI.. .l.
Dunque, nel secondo semestre dell'anno 2006 GENOVA Salvatore aveva
abilmente scalato varie posizioni di vertice all'interno del mandamento mafioso di
43
Cfi. capitolo 2.8 L'ascesa di GENOVA Salvatore a reggente del mandamento di Resuttana.
Alle ore 11:18 DI TRAPANI Maria Angela chiamava il cognato MADONIA Aldo
cui riferiva che nel pomeriggio si sarebbe dovuta recare a casa della suocera
(GELARDI Emanuela), per consegnarle "una cosa"; l'oggetto della consegna
appariva, dunque, strettamente connesso al pensierino ricevuto da CARMELA in
mattinata. ]r$$&. $k&&@&
Infine, alle ore 16:32 veniva censurata la periodica telefonata effettuata da
MADONIA Giuseppe ai propri congiunti. Alla conversazione, awenuta presso
l'abitazione della GELARDI Emanuela, prendeva parte anche DI TRAPANI Maria
Angela, recatasi nel fi-atternpo a casa della suocera; la stessa rassicurava il cognato
detenuto circa la consegna del denaro alla GELARDI. La corresponsione del dovuto
veniva nell'occasione indicata come la "somministrazione dei massaggi" effettuata
con successo nei confronti dell'anziana suocera [i...l proprio oggi glieli hanno fath' i
massami e sta benissimo (...)] *[mg*:&*9) n WL/
M. ANGELA:
SALVATORE:
buste
si
... Der MAMMA e Der ME ... hai ca~ito?
M. ANGELA: m
[...l t
M. ANGELA: ...
chi me lo domanda? ...
no! ... CARMELA m i ha fatto
avere aueste cose. hai capito? ...
alchè I O le ho date a
MAMMA ...
e le ho detto te... ...
portale TU là sopra a
GIUSI!
L'implicita conferma in merito al fatto che gli ulteriori destinatari della busta
fatta giungere a GIUSJ fossero proprio i componenti del nucleo familiare di
GUASTELLA Giuseppe, la si otteneva dal successivo lamentato mancato recapito
della busta. DI PACE Francesco, figlio di GUASTELLA Maria (sorella del
detenuto), si sarebbe infatti rivolto a LO PICCOLO Salvatore, lamentandone la
mancata consegna; per risolvere la vicenda sarebbe infine stato interessato in prima
persona proprio GENOVA Salvatore.
<<ah! ... da CARMELA non ho visto niente! ... ti ricordi che avevo chiesto ...
per favore ... se (..) è L'ALTRO che tira ... così ... le manopoline! (mima il
gesto usualmente utilizznto per indicare l'atto del tirare con icfili, ndr) ... e non
lo fa venire nemmeno da ME! (..) ROSALBA>>
<<è ... la ZIA ROSALBA che (con la mano destra accarezza la parte superiore
del tavo10,ndr) la .. la ... plagia secondo me, hai capito? ... >>
C
J Colloquio carcerario registrato presso la casa circondariale di Parma il 21
luglio 2007 con il detenuto DI TRAPANI Nicolò:
<< Avevo chiesto a... tipo a ROSALBA... ti ricordi? Ti avevo detto... Vastasa!
(..) CARMELA... peggio che andare di notte! (..) tanto fa quello che gli dice
-. .
*, , , . ,.., ., . ,,%:p,. .,
7,,~.-
Salvatore
+
Quanto ai due ultimi nomignoli, stralci di colloquio carcerario sostenuti dal detenuto
MADONIA Antonino - secondo quanto riportato dalla P.G. - provano che corrispondono sempre al
medesimo GRAZIANO. In questo senso, nel corso del colloquio carcerario registrato il 16 agosto
2006, tra il detenuto MADONIA Antonino ed il fratello ALDO, quest'ultimo, nel corso della
conversa za del detenuto le precarie condizioni in cui versavano le casse di
famiglia. ciò, MADONIA Antonino in tutta risposta chiedeva conferma
invece sulla regolare entrata pervenuta dai soggetti indicati con gli appellativi [perché U GNE GNE e
FRATELLO ... ci sono delle cose diciamo che regolarmente, regolarmente ci ha dato ... il RAGIONIERE
I... Immediata era la confernma di MADONi4 Aldo specificando che era l'unica entrata sicura. [ALDO:
...il sicuro è questo! ... CAPELLI LISCI, si! ...l
Nel corso della conversazione, i fratelli MADONIA fornivano involontariamente alcuni indizi
che permettevano di potere identificare, GRAZIANO Vincenzo nel soggetto dagli stessi indicato con
l'appellativo di "U GNE GNE , UHE UHE o w e m CAPELU USCI". MADONIA Aido, riferiva al
fratello che da circa due anni era deceduto uno dei fratelli del soggetto appena menzionato con il
nomignolo di "U GNE GNE , UHE UHE o w e m CAPELLI USCI'; era deceduto a causa di un
infarto. I successivi accertamenti riscontravano che effettivamente GRAZIANO Vincenzo era
fratello di GRAZIANO Ignazio, nato a Palermo il 20 febbraio 1947, natq a Palermo il 12
Quanto a quest'ultimo, come abbiamo visto, i collaboratori di
giustizia (vedi provvedimento nr. 38/08 R.G.N.R., c.d.
"Addiopizzo '7, parlando dei fratelli GRAZIANO, identificavano con il
nomignolo "VICIUZZU" proprio l'odierno indagato GRAZIANO
Vincenzo.
Detto ciò, prima di verificarne i rapporti con la D I TRAPANI,
devono essere analizzate alcune acquisizioni probatorie che
permettono una identificazione certa di GRAZIANO Vincenzo negli
altri nomignoli sopra riportati. I n particolare, nel corso del colloquio
carcerario avvenuto il 1 5 giugno2006 tra D I TRAPANI Maria
Angela ed il suocero MADONIA Francesco, si apprendeva che la
stessa aveva accompagnato il sabato precedente (lO giugno2006)
la suocera ad incontrare il dottore CINA' (ovvero CINA 'Antonino)
e tale "VICIUZZU ", ottenendo peraltro 4.000 euro r$i4$4$i.@'ii45)
I l servizio dinamico effettuato il sabato precedente (1O giugno2006)
a veva verificato che la D I TRAPANI Maria Angela, in compagnia
della suocera, si era recata in via Cardinale Rampolla nr. 8/f, dove
d
: . permane va per circa un'ora. Dai successivi.accertamenti emerge va
l'esistenza presso quel fabbricato di alcuni locali adibiti ad uffici
nella disponibilità di GRAZIANO Vincenzo. Altro
dato di sicuro interesse investigativo era ricavato dal corpo di una
Q lettera datata 11 giugno2006 con la quale D I TRAPANI Maria
Angela informava il marito circa un incontro con "CORVINA"
avvenuto il giorno precedente ed a cui aveva partecipato anche la
madre del detenuto GELARDI Emanuela:
giugno1951, risulta di fatto essere deceduto il Q7 maaaio2004, in Silvi (TE). Causa del decesso:
Arresto Wrdiores~iratorio.
Ancora, nel corso di una conversazione ambientale awenta il 7 settembre 2006 all'interno
dell'abitazione di GELARDI Emanuela, tra MADONIA Aldo e GRAZIANO Vincenzo, MADONIA
Aldo, per prima cosa trasmetteva a GRAZIANO le condoglianze espresse da parte dei fratelli
detenuti ANTONINO E GIUSEPPE, per la morte del suo congiunto ovvero GRAZIANO Ignazio,
precisando che non erano a conoscenza di tale evento [...incompr... prima di tutto e una cosa che
...
dispiace tantissimo ... ti mandano tantissimi saluti affettuosissimi ... sono dis~iaciutial massimo ...
per t u o FRATELLO ... di ... e ...incomprensibile...
uardati insieme, hanno
spinto la P.G. ad affermare che i nomignoli utilizzati nel colloquio sopra riportato
indicavano proprio GRAZIANO Vincenzo.
Ieri mattina sono uscita con tua madre, c'era CORV:iNA, sono stata fortunata
perché in questo modo la mamma ha mantenuto il desiderio e l'impegno che
Pippo ha esternato che io avessi.
Gli elementi oggettivi forniti dall'uomo nel corso della conversazione sopra
riportava, opportunamente riscontrati, permettevano di addivenire alla certa
identificazione proprio dell'odierno indagato GRAZIANO Vincenzo.
I n particolare si riscontrava che:
il ffatello GRAZIANO Domenico effettivamente risulta abitare in questa via Don Orione 10,
pertanto a poche centinaia di metri dall'abitazione della donna GELARDI Emanuela;
ha quattro figli: tre maschi ed una femmina,
il figlio Francesco sarebbe effettivamente convolato a nozze il successivo 01 settembre 2007,
(circa un'anno dopo la conversazione come asserito dall'uomo);
l'unica figlia femmina, GRAZIANO Loredana, risulta effettivamente risiedere nel Comune
di Roma dove ha conseguito la laurea in scienze delle comunicazioni;
- per quanto riguarda l'intervento chirurgico che l'uomo avrebbe dovuto effettuare al ginocchio,
la circostanza era già nota in quanto dallo stesso più volte discussa telefonicamente.
avvenuti rispettivamente il 9 e 10 ottobre 2006, sempre presso
l'abitazione dei MADONIA ed in presenza della GELARDI
Emanuela. I n tali circostanze il GRAZIANO si premurava di fare
conosce personalmente il nuovo reggente del mandamento
GENOVA Salvatore all'anziana donna.
Della rilevanza della visita effettuata da GRAZIANO Vincenzo
e GENOVA Salvatore in casa dei MADONIA, si avvertiva
puntuale riscontro 1'8 novembre 2006. Nel corso del colloquio
carcerario tra D I TRAPANI Maria Angela ed il marito MADONIA
Salvatore, infatti, si apprendeva direttamente dalla D I TRAPANI
dei recenti avvicendamenti al vertice del mandamento mafioso di
Resuttana, avvenuti in conseguenza all'operazione di polizia
denominata "Gotha". I n particolare la donna riferiva al marito che
l 'allora latitante LO PICCOLO Salvatore (nell'occasione chiamato
convenzionalmente ROSALBA, ndr), aveva rimosso D I TRAPANI
Diego dalla reggenza del mandamento mafioso di Resuttana ed
aveva affidato la gestione a GENOVA Salvatore
Le tematiche riportate da D I TRAPANI Maria Angela al proprio
marito, facevano comprendere quanto importate fosse stata quella
visita fatta da GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore
all'anziana madre dei MADONIA; con l'incontro si perseguiva la
duplice finalità di rendere nota la sua nomina a reggente del
mandamento di Resuttana in conseguenza della rimozione del D I
TRAPANI Diego, come disposto dal1'allora latitante LO PICCOLO
Salvatore; e si formalizzava la posizione di GRAZIANO Vincenzo
quale espressione diretta della famiglia MADONIA.
GRAZIANO Vincenzo, pertanto, da questo momento a veva
iniziato a relazionarsi al1'interno del mandamento mafioso di
Resuttana, non soltanto come prestanome dei componenti della
famiglia MADONIA, ma anche come stretto collaboratore del
nuovo reggente di Resuttana.
I n questo senso si devono interpretare proprio le acquisizioni
ottenute nel prosieguo dell'attivita e precisamente il i i gennaio
2007, durante il colloquio carcerario tra la D I TRAPANI Maria
Angela ed il marito, quando, come s'è visto - la donna
informava il coniuge che GRAZIANO Vincenzo, inteso CORVINA,
coadiuvava GENOVA Salvatore nella reggenza del mandamento
-
r,%**% L *G. T x--
CWfi~~rn-Ad
2)
Lo stesso argomento era già stato anticipato dalla donna con
lettera inviata al coniuge il 1 9 dicembre 2006 (si tratta della già
riportata missiva in cui si dice che "CORVINA fa la galletta sotto le
ali di CARMELA".
47
Per i suesposti contatti si rimanda al brogliaccio relativo all'intercettazione in disamina (decreto 881/06).
I1 26 luglio 2007, alle ore 16:18, si registrava nuovamente la presenza del
GRAZIANO Vincenzo all'interno del negozio "CASAGIO' "; anche in
questa occasione la visita di GRAZIANO era stata preannunciata
anticipatamente da LO VERDE Massimiliano attraverso la telefonata
registrata con la quale i due si davano appuntamento per le ore 17:30
successive. servizio di osservazione, controllo e
pedinamento approntato registrava l'ingresso del GRAZIANO all'interno del
negozio.
Analoga situazione era registrata il 4 settembre 2007 allorché, attraverso il
sistema di localizzazione satellitare installato a bordo dell'autovettura in uso a
DI TRAPANI Maria Angela, si accertava che quest'ultima, alle ore 10:16, si
recava in via Montepellegrino dove parcheggiava l'autovettura nelle
adiacenze del negozio denominato " C A S A G I O per ripartire alle successive
ore 10:42; pochi minuti dopo di della DI TRAPANI Maria Angela in via
Montepellegrino, alle ore 10:20, LO VERDE Massimiliano contattava
GRAZIANO Vincenzo, comunicandogli che [erano arrivate le sedie] e
chiedendogli di [incontrarsi nel pomeriggio successivo dopo le ore 17:00].
'P1 telefono cellulare di GRAZIANO Vincenzo, alle ore
17:08 (del giorno 4 settembre 2007), impegnava le celle della zone della
medesima via ~ontepellegrino~~;
alle ore 20.54 successive si registrava una
- - =- A , tebfonata tra LO VERDE Massimiìiano e DI TRAPANI Maria Angela:
0 l'uomo, sinceratosi che la donna fosse a casa, le riferiva che stava per
'--
raggiungerla. $11 5 ottobre 2007, alle ore 1658, LO
VERDE Massimiliano contattava GRAZIANO Vincenzo e, nell'informarlo
di un presunto problema con l'ordinazione delle sedie, gli chiedeva di
raggiungerlo per mostrargli l'ultima serie. GRAZIANO Vincenzo
rispondeva che l'avrebbe raggiunto verso le successive ore 19:00, poiché al
momento era impegnato in ospedale.
I1 9 ottobre 2007, alle ore 12:33, veniva registrato un7ulteriorecontatto
tra il GRAZIANO Vincenzo e il LO VERDE Massimiliano che si
accordavano per vedersi, adottando come di consueto, una motivazione
%
fittizia. :I1 4 dicembre 2007, alle ore 12:27, LO VERDE
229
Massimiliano chiamava GRAZIANO Vincenzo (progr. 12109 Dec. Int.
1657/06) e, con la scusa di un problema con l 'ordinazione della macchina del
.s*: <;$;?w;$,~:
;,: > .',.aL$~;f,-: : ,' v<
Nel prosieguo, saranno esposti gli elementi acquisiti in ordine alla distinzione
tra il danaro che GRAZIANO Vincenzo faceva pervenire a DI TRAPANI Maria
Angela per conto del GENOVA Salvatore, destinato al mantenimento dei
carcerati, e quello invece proveniente dalla gestione del patrimonio occulto dei
MADONIA, recapitato da GRAZIANO Vincenzo e dal fratello DOMENICO
(Mario - Mareddu) o per interposta persona, direttamente presso il domicilio dei
MADONIA, sito in questa via Cimbali nr.44.
La differenza sull'origine delle "entrate" di denaro veniva fatto nel corso di una
conversazione carceraria, awenuta il 16 agosto 2006, proprio tra il detenuto
MADONIA Antonino ed il fiatello minore ALDO. Nel corso del medesimo
colloquio - già riportato - MADONIA Aldo, metteva a conoscenza il detenuto delle
precarie condizioni in cui versavano le casse della famiglia. MADONIA Antonino
in risposta chiedeva conferma, invece, sulle regolari entrate da parte dei soggetti
indicati con gli appellativi U GNE GNE e FRATELLO ... ci sono delle cose diciamo
che regolarmente, regolarmente ci ha dato ... il RAGIONIERE ... Immediato era
l'assenso di MADONIA Aldo che specificava che si trattava dell'unica entrata
sicura. ALDO: ...il sicuro è questo! ... CAPELLI LISCI, si! ... F@@&&wa) .,&C
della voce, ndr)... dell'operaio.... CORWNA... .eh!... dice... (riferisce quanto detto da
MADONU Giuseppe alla madre, ndr)... ogni volta... dice... che ogni mese ti
portano eeehh... (denaro, ndr)... dice... devi dare... dice... vie... dice... vieni qua
Maria Angela... 1500 euro... (ripete, ndr) 1500 euro... ti bastano, dice, per te ed il
bambino? (il bambino è MADONLQ Francesco _figlio appunto dei colloquianti,
ndr)... e io gli faccio... che devo dire?... no o si?!... io... muta!... gli faccio... (da qui
riprende a riferire le parole dette da MADONU Giuseppe in occasione del
colloquio eflettuato con la Maria Angela e con la GELARDI Emanuela il 20
..
maggio2006)... eh!... peti andare. dice... da COR YINO... e gli dici.. che, ogn4
bese, a quelli che da a MAMMA... sia lui (CORWNA, ndr) che suo fratello (il
Fratello di CORYBVA, ndr)... 1000 e 1000 in piùd (CORWNA ed il fratello devono
quindi elargire alla GELARDI, mensilmente 1000 euro in più cadauno, ndr)... dice...
F
poi glieli portano alla MAMMA... dice... e la MAMMA te li deve dare a te (a DI
TRAPANI Maria Angela, ndr)... lo senti!?... tu gli devi fare così! (MADONZA
Giuseppe, di seguito, si assicura quindi che la GELARDZ Emanuela abbia
compreso, ndr)... e lei (GELARDZ Emanuela, ndr)... eh, eh!... ed è Jnito ....
all'indomani... vediamo a (abbassa il tono della voce, ndr)... CORVINO... lei
(GELARDZ Emanuela, ndr)... a PZPPO gli aveva detto che non aveva fatto niente!...
. perchè già, forse, glielo avevano detto prima!... tutti a tuo fratello ALDO!... se li è
i
presi.. ed a me non mi hanno dato niente! ... hai capito?! [M@=@)
-A'-& *"f?
-i(.*
6 232
SALVATORE: Si, ma MARIA ANGELA... ascolta! IMARIA ANGELA... ANGELA
con CORMNA (owero GRAZIANO Vincenzo,ndr)hanno avuto
sempre... (con la mimica lascia intendere: discussioni, diverbi,
ndr)...
M. ANGELA: ...sempre...
SALVATORE: oh.. oh...
M. ANGELA: ..
... no, poi mi chiama per dirmi delle. flnestre 49... dice: ti voglio...
dice: che tu lo sappia! ...come se io non ti ho detto niente, però...
Dice: ma ti hanno deito niente? Gli ho detto: no, non so niente!
SALVATORE: mh...
M. ANGELA: ascoltami! Lo sai mà se l'è venduta.. l'ha venduta..
SALVATORE: mh...
M. ANGELA: ...che dice che se lo sono comprati a fallimento... aitre persone...
però... al che io faccio$nta di non sapere niente... Ci faccio: e
guanto l'ha venduto? ... No, dice... Gli ho detto: non ne ha presi
W? No, dice, niente... dica.. sono rimasti sessantamila euro
(abbassa il tono della voce e contemporaneamente mima il gesto del
sei, ndr). Gli ho detto: ah... allora li investe... No no, dice... quelli
sono serviti a me, dice, perchè io ho altri debiti, dice, da andarmi a
..
togliere. gli altrifallimen ti... Al che guardo e mi fa: ah, dice, a
...
proposito dice lei, dice ,(abbassa il torro della voce, ndr) di questi
...
affim; dice, in passato ha preso centocinquanta milioni! Dice:
lo? Ma..sta scherzando? N O, dice, ciposso portarepure
RAGIONIERE!
SALVATORE: E chi, LUI... proprio LUI?
M. ANGELA: COR KtiYA. si! (con la gestualita delle mani lascia intendere che
CORVINA ha cambiato totalmente atteggiamento nei loro confronti,
ndr) ... Però ora aspetta! Cammina insieme a CARMELA (owero
GENOVA Salvatore,ndr)... (abbassa il tono della voce ed unisce gli
indici delle due mani per intendere: vicinanza, ndr) ...a
...
CARMELA ho capito! Ma non vorrei.. CARMELA è troppo
buona.. che quando fu, fu la ZL4 LINA! Hai capito!... Ho capito
che ci fu sta cosa..
SALVATORE: UARuI ANGELA basta... iK4R.U ANGELA non so niente. non... ..
queste sono tutte le mie cose...
M. ANGELA: A me non ha dato niente!
SALVATORE: queste sono le mie cose... . .
M. ANGELA: ...dice: io questi qua che le sto dando (con le mani indica il numero.
sette, ndr) orni mese...
SALVATORE: ... ..
tutte le mie cose... tutte le mie. tua le miei.. e ora l'ultima..
M. ANGELA: Gli ho dem: ma perchè lei... fallimenti.. gli ho detto... di che cosa?
Gli ho detto: perchè a mio marito gli avete dato... (abbassa il tono
...
della voce, ndr) appartamend.. cose? ma.. quelle sono cose con
i suoifratelli.. lui se la deve sbrigare con i suoi fratelli.. Io ho
sempre fatto tutto... qua per la famiglia (inteso G R A W O
Vincenzo,ng...poi se so... se hanno cose fra loro fratelli, che non
si..
49
I1 fabbricato chiamato convenzionalmente "finestre", con ogni probabilità, è da individuarsi nell'immobile
adibito a falegnameria sito a Palermo via Casteiiana Bandiera tu.3 1; tale fabbricato di proprietà del defunto
GRAZIANO Ignazio, fratello di GRAZIANO Vincenzo, era stato oggetto di procedura esecutiva
immobiliare tu. 1006196, R.Not. 124102, venduto all'incanto il 06/07/2006, ed aggiudicato per la somma di
euro 239.800,OO da GRAZIANO Francesco, figiio del citato GRAZIANO Vincenzo. In seguito detto
immobile veniva alienato alla ditta MAXRICAS s.r.l., con atto notarile redatto il 04/02/2008. (vds.
ALLEGATO Y l l , atto notarile del 04/02/2008 relativo alla vendita alla Max Ricas dell'immobile di
proprietà di G R A W O Francesco) L'immobile di cui in parola era adibito a "falegnameria", come si
desume dalla relazione di perizia e dalla documentazione fotografica, allegata all'esecuzione, ed intestati
ancora a nome di C E N T m O Filippo, nato a Palermo 1'810811944, C E N T m O Pietro, nato a Palermo il
2911011934 e CENTMO Placido, nato a Palermo il 2711 11193 1. 9
SALVATORE: i%fRL4 ANGELA lascia perdere, basta...
M. ANGELA: ...discorsi...
SALVATORE: ..
basta. poi me la vedo io...
M. ANGELA: ...fa ccio finta di niente...
SALVATORE: ...me la vedo io...
M. ANGELA: Mi fa: io questi di qua (con le mani indica il numero sette, ndr)
glieli continuo a mandare sempre... (abbassa il tono della voce,
..
ndr) ...a lei.. settecento... fino a quando posso. dice.. perchè io
qua vorreiparlare, perchè io ho tutte le mie case... tutte in
fallimenti... cose... parlo con ALDO (inteso MADONIA Aldo, ndr) e
mi dice faccia lei.. Ma faccio cosa? (abbassa i1 tono della voce,
...
ndr) ...soldi non ce n'è... & dice:... se lavoro... se voglio
.. ..
lavorare... voplio lavorare. dice.. pure per voi.. dice. ma metti..
SALVATORE: MARIA ANGELA...
M. ANGELA: ..
Adesso. dice... voleva... no... voleva.. fare una cosa là..
FONTANA: Ora c'è Mareddu GRAZL4NO con suojglio che avevano la società
con GALATOLO all'epoca... quando mi ricordo io c'erano:
Mareddu GRAZL4N0, Camiiio GRAZL4NO ufiglfu du '
'mbianchino e un altro Camiiio GRAZiANO che èjìglio di
Mareddu però poi Camiiio GRAZIANO che sarebbe cognato di
Ciccio ONORATO se n 'è uscito e non ha fatto più società con (inc.)
però ora c'è Mareddu GRAZIANO e suo figlio che sono in società
con CALATOLO e MADONLQ, però poi c'è successo che C'era un
pezzo di terreno che auesto terreno era alla Castellana. alla
Castellana stu terreno era araticamente di CENTmEO...
P.M.: CENTINEO chi?
FONTANA: CENTiNEO auello il falegname che fa... Ora stu terreno di
CENTINEO uraticamente l'hanno comurato i GRAZIANO
all'eaoca I~nazioGRAZIANO l'ha comprato stu terreno però si
diceva che auesto terreno era di CALATOLO e di MADONLQ,
quindi mandano a dire, del carcere am*vala notizia e mi arriva a
me e a mio nipote Gaetano di vedere come sono combinatiper
questo terreno, lo manda a dire mio zio Vincenzo e noi facciamo un
appuntamento con IgnaUo GRAZIANO e Mareddu GRAZIANO
al1 Yrenella. Mareddu GRAZIANO quando ci vede, eh ci saluta
bello sis... comunque facciamo questo appuntamento e ci dice a noi,
dice... ci dicemu: Marè, vulemu un appuntamento cu ' to'fiati
Ignazio perché amu a sapiri il discorso di CENTmEO com 'è, come
non è... Dice: ma vedi che già è venuto Giovanni BONAMVO e
Francesco BONANNO che volevano sapere d i p u discursu. Vabbè
non dite niente a loro, dovete parlare con noi. Va bene. &L
spiegano la ... viene, ci fa un appuntamento con Ianazio dopo giorni,
a stu Cinisi, sempre GRAZUNO si chiama u Cinisi e ci spiega che
auesto terreno lui I'ha comprato per i MADONU non è dei
GALATOLO. I'ha comprato solamente per i MADONIA auindi stu
terreno di CENTINEO è di Salvo MADONIA addirittura
s~eciticamente.Tutto qua. Noi mandiamo a dire a Vincenzo
GALATOLO e a Pino GALATOLO: viriti ca Ianazio c'ha detto che
guesto terreno è di... l'hanno comprato per Salvo MADONLA.
P.M.1: E quelli si acquietarono?
FONTANA: Eh?
P.M.1: A quelpunto si...
FONTANA: O si zittinu o si zittinu, cu ' chiddi un si ci putìeva!
P.M.1: Quindi siamo anni '80,fine anni '80, perché Salvo MADONIA è
detenuto.
FONTANA: Ma Salvo MADONIA è detenuto, io sto parlando quando ero fuori
io, nel '96, questo discorso l'ho risolto nel '96.
P.M.1: Quindi anche Ignazio GRAZIANO era in rapporti con voi, con la
mafia?
FONTANA: Si, si.
P.M.l: Solo con lei o anche con i MADONLA?
FONTANA: No, con i MADONLA aveva dei terreni, un ap~ezzamentodi terreni
che praticamente stu terreno è dei CENTINEO, sempre in cas...
alla Castellana e stu terreno è stato comprato, è stato comprato, nel
mentre che erano tutti in carcere e I'ha comprato proprio Ignazio e
mi hanno incaricato i GALATOLO per andare a vedere com'erano
combinati con questo terreno e io con mio nipote Gaetano ci siamo
recati al1 'Arenellae abbiamo avuto un appuntamento con Mareddu
GRAZIANO e Ignazio GRAZIANO per farci spiegare, perché i
MADONLA praticamente se ne. volevano impadronire di questo
terreno e per farci spiegare per chi e come avevano comprato questo
terreno perché i GALATOLO dicevano che erano in società, i
MADONIA dicevano che era u suo, alla fine abbiamo concluso
che... Ignazio ci ha detto che auesto terreno l'aveva comurato
direttamente per Salvo MADONL.4 e stu terreno ancora esiste, di
CENZ5VEO...
P.M.1: Ed è di Salvo MADONIA.
FONTANA: ...e dice che... mi ha detto che è di Salvo MADONLA e io ho fatto
sapere in carcere che era di Salvo MADONIA.
Ho capito ma posso chiedere scusa una domanda sola...
Sì, certo.
...no se questo discorso dei MADONLA mi pare di capire quindi che
ci sono tutta una serie di beni di MADONLA... da chi vengono
gestiti sti beni? Cioè arrivano soldi, a chi arrivano questi soldi, chi
le gestisce ste cose?
FONTANA: A chi am'vano prima i soldi noi li... cioè noi, quelli, i soldi che eeh
glieli davamo a Francesco BONANNO.
A Francesco BONANNO quando c'era Francesco BONANNO
reggente.
P. M. : E ora?
FONTANA: Poi ora... ora penso che gliel'hanno... Diego DI TRAPANI,
FONTANA: Tutti i beni di GRAZUNO, tutti i beni di GRAZIANO per esempio
sono tutti dei MDONZA e stu terreno di CENTZNEO è dei
MADONLA...
P.M.: E si trova dove?
FONTANA: Alla Castellana, una traversa della Castellana...
P.M. I: Sa di campi di calcetto o dei MADONIA o dei DI TRAPANI?
FONTANA: No, no.
P.M.: Ma quando lei dice la Castellana è Via Castellana a Borgo...
FONTANA: No, no. è ~roprionella zona nostra, dove che c'è ... allora andiamoci
da un altro lato, via n a o n de Revel, dove c'è il deposito delle
sigarette a destra. qua dentro scendendo C 'era, C'era ddocu una
falepnameria che era di CENTZNEO, tutto stu terreno qua
appartiene a...
SALVATORE: mi stavo dimenticando ... una cosa ... CORnNA! ... senza bisogno di dirgli
niente ... parli con CARMELA (owero GENOVA Salvatore,ndr) e gli dici
...
... sai, CORVINA... aveva necessità di questo di parlare con QUE ...
dice ... sono usciti ora ...
M. ANGELA: mh
SALVATORE: INCOMPRENSIBILE... e hanno bisogno di lavorare!
M. ANGELA: (annuisce, ndr) ... mh
SALVATORE: se ...g liela ... gliela chiedo IO. Questacortesia! ... non c'è bisogno che a
LUIglielo dici TU (tu inteso CARMELA, owero GENOVA Salvatore, ndr)
... che sia TU (questa volta indica la moglie DI TRAPANI Maria Angela,
ndr) ... e!
M. ANGELA: si... si... vabbè... glielo dico!
SALVATORE: cioè ... mi sono spiegato, MARIA ANGELA?
M. ANGELA: si, si
SALVATORE: ... a dire ... prima ... se èpossibile ... questa cortesia gliela chiedo IO
(indica se stesso, ndr) ...
M. ANGELA: si .. - . . .= - . :. L1. .
SALVATORE: cioè ... per vedere ... me la devo vedere tutta con QUESTO ... IO! ...
M. ANGELA: si
SALVATORE: me la devo vedere ... l'hai visto cosa ha fatto?! ... le porte (riferibile ad un
luogo, ndr) se l'è ven ... e perciò ... francamente ...
M. ANGELA: e l'altra volta voleva ... incominciare ... (a lavorare, ndr) ... e da ROSALBA
(owero LO PICCOLO Salvatore,ndr)... gli ha mandato a dire no, ...
interessa a NOI!
SALVATORE: e IO ti sto dice ... ti sto dicendo ... di pregare ...
M. ANGELA: ... una cortesia ...
SALVATORE: dice ... dice SAL V 0... cioè ... sono ... sono usciti adesso ... sono in mezzo
...
ad una strada... di poterli aiutare se è possibile!
[...l
SALVATORE: MARU ANGELA ... ascolta ... TUgli devi chiedere a CA ... se è possibile,
...
questa cortesia! ... cioè la risposta te la devono portare a TE!
M. ANGELA: si!
SALVATORE: ... nel momento in cui... gli dici... senti ... (breve pausa, ndr) ... se ne vada
a lavorare!
M. ANGELA: si!
SALVATORE: ...
cioè devo vedere come... come si comporta! ancora....
M. ANGELA: va bene ... come si comporta chi?
SALVATORE: LUI!
M. ANGELA: COR WNA?
SALVATORE: eh!
M. ANGELA: ah!
SALVATORE: ...
cioè non facciamo che co ... come si chiama ... CARMELA va loro ... ...
...
dato che dici che camminano insieme (affianca le dita indice, ndr)
M. ANGELA: ...
sono eh!
SALVATORE: eh! ... prende e alielo dice LUI (CARMELA, ndr) ... per farsi bello!
M. ANGELA: eh!
SALVATORE: ... ... ... ...
... cioè gli devi dire gli chiedi questa se è possibile che te lo dica
a TE!
M. ANGELA: ...
se è possibile a ME (incica se stessa, ndr) ... che poi lo devo dire 1 0 a ...
(abbassa il tono della voce e pronuncia il nome con il labiale, ndr) ...
CORnNA ...
5. 1 contatti con FONTANA Stefano e FONTANA Gaetano.
b aveva proweduto a pagarle i biglietti aerei; la donna inoltre riferiva che della bontà
d'animo di Sergio ne avevano approfittato in parecchi e, a tal proposito, testualmente
riferiva.
Questa logica conclusione appare l'unica, in effetti, a cui poter approdare; infatti deve essere
naturalmente escluso FONTANA Angelo, fiatello di Stefano, recluso e collaboratore di giustizia, così
come non può essere preso in considerazione FONTANA Angelo, nato a Palermq il 1 1 aprile 1980,
Nel febbraio del 2006 FONTANA era sottoposto all'obbligo di dimora nel
comune di Roma (via della Farnesina nr. 216), poichè scarcerato per decorrenza
termini massimi previsti per la custodia cautelare (era stato arrestato 16 novembre
2001, dalla Polizia di Stato della Questura di La Spezia), ma h i v a usualmente e di
frequente di permessi accordatigli per assistere alle udienze del procedimento penale
in cui era imputato a Palermo. Proprio in capo a FONTANA Stefano, quindi, doveva
essere ricercata la responsabilità della gestione della famiglia.
-figlio distefano, anch'egli arrestato il 04 agosto 2005 e tuttora detenuto presso la casa circondariale
di Palmi (RC). Gli altri due figli di FONTANA Stefano, owero FONTANA Gaetano, nato a
Palermo 1'1 marzo 1976 e FONTANA Giovanni, nato a Palenno il 17 agosto 1978 (quest'ultimo
pure detenuto, anche se in regime di semilibertà, presso il carcere di Opera) devono essere scartati, alla
luce di talune risultanze emerse dalle intercettazioni dei colloqui carcerari:
- nel corso del colloquio carcerario concesso al detenuto MADONIA Salvatore il 10 maggio2007,
DI TRAPANI Maria Angela, discutendo con il marito sul conto del soggetto indicato con
l'appellativo di ANGELA, riferiva di averlo incontrato unitamente a suo figlio [...era ANGELA e
SUA FIGLL4.q.
- durante il colloquio carcerario de11'8 febbraio 2007, MADONIA riferiva alla moglie che in
passato, nei periodi di detenzione di ANGELA I... ...
mentre non c'erano 1, si era sempre
interessato ai suoi familiari, non lesinando gualche buon consi~lio(..) ai SUOI FIGLI. ..
; venivano, inoltre, forniti ulteriori dettagli sui parenti della stessa ANGELA,
lasciando chiaramente comprendere come lo stesso avesse un fkatello collaboratore di giustizia
... ...
[LORO hanno a SUO FRATELLO che gli è risulrato (...)non è che può oiangere
FRATELLO oer un altro FRATELLO ...l.
Alla luce di quanto sopra, (ANGELA ha figli ed un fkatello collaboratore di giustizia) non può essere
raggiunta identificazione diversa da quella che individua la stessa ANGELA in FONTANA Stefano.
P.M.l: Nella zona?
FONTANA: Nella zona perché sono uscito con l'affidamento i n
prova, che dovevo uscire alle 7 d i mattina e m i dovevo
ritirare alle 8 d i sera a casa...
P.M.l: Quindi era sempre reperibile.
FONTANA: Ero sempre reperibile e poi ero l'unico che potevo
approntare...
P.M.1: Perché (inc.) tutti i detenuti?
FONTANA: Tutti i detenuti, si.
P.M.l: E ad aprile '97 che succede?
51
Tutti tratti in arresto in "Gotha"
C)- 244
delineare, ancora più nitidamente, l'episodio estorsivo subito da ARIOLO Sergio e,
di conseguenza, anche le modalità di esazione del pizzo, oltre che i soggetti che, pure
in passato, se ne erano direttamente occupati.
NICOLO':
*
... ma dice che la nipote di tua suocera ... inc...
MARIA ANGELA: ... ora si!.... prima si! ... ora gli ha detto....
NICOLO': e..
MARIA ANGELA:
, - ic
[...l
MARIA ANGELA: ... comunque sia... è aiusto che a SERGIO (indica la SGROI
Lorenza, amica di ARIOLO Sergio, ndr) @ i- -
oani... ouni anno... ?! ... scus...?! ... è norm... è giusto che
ora li devono prendere da noialtri?!
NICOLO' : ... ma dove...? ...incomprensibile... nostro?
MARIA ANGELA: no! per le cose sue!
NICOLO' : ah!
MARIA ANGELA: ... è giusto?
NICOLO' : non ci... e io mica ci posso entrare nelle cose loro!... non ci
posso entrare!
MARIA ANGELA: ... no. lei se li urende!... no. tutto aua viene!! ....non è
più la ... ...Incomprensibile.....( si avvicina con il capo alla
zia SGROI Lorenza e con il labiale cerca di far comprendere
al fratello di chi stia parlando e contemporaneamente porta
il pollice della mano destra dietro 'di lei. La SGROI Lorenza,
comprende la riservatezza della conversazione ed
istintivamente copre il microfono del citofono che ha nelle
mani ndr ...) ... da MARIANNINA?... (lascia intendere che
stia cercando di dare un riferimento al fratello. ndr)...
NICOLO': .. non c'entra niente!! (con tono seccato ndr)
MARIA ANGELA: ah .... Lo so!...
LORENZA: non si può immischiare ... (riferito al D I TRAPANI Nicolò ndr)
MARIA ANGELA: .. no ... non c'entra ...
NICOLO': ... ah ...
MARIA ANGELA:
[...l
MARIA ANGELA: ... anche perchè... per ora...(comunica qualcosa utilizzando
la mimica, ndr) ....
a lui!
NICOLO': (lascia intendere di non aver capito, ndr)
MARIA ANGELA: (ripete ndr) ...
a n t e vuole
0
-ARA... e la Z I A SARA l'ha rinreso
(ovvero li ha ripresi ndr)
LORENZA: .-.. ...
aspè tè ... '(le
. .passa il citofono ndr) \ i
NICOLO': ....ah!
MARIA ANGELA: ...Der dirali che la dovevano finire!
Diretti riferimenti alla detta estorsione venivano poi fatti, anche nel corso del
colloquio carcerario de11'8 febbraio 2007, intercorso tra DI TRAPANI Maria Angela
e MADONIA Salvatore. in questa occasione, la donna, ribadendo al marito come
ARIOLO Sergio (in questa occasione indicato con il nome di "LUISA", ndr.)
pagasse periodicamente a FONTANA Stefano [LUI ... LUISA ooni ... oli ... da
guesti (sfreoa pollice ed indice ad indicare denaro, ndrjl, riferiva come quest'ultimo
si fosse addirittura offerto di destinarle, in via continuativa, la messa a posto riscossa
dallo stesso Sergio.
M. ANGELA:
SALVATORE:
ah!
eh!
...
ANGELA ...
M. ANGELA: LUI ...
LUISA oani ... ...
cili da auesti (sfreaa pollice ed
indice ad indicare denaro. ndrl ...
SALVATORE: si ...
M. ANGELA: ...m
.., e allora gli
faccio ... ah! ... e che sono scema! ... subito gli ho detto ...
no ... non mi devi fare aue ... sono cose VOSTRE ... ali
S n t e ... non lo
permetto! ... capito? ... così ...
Nessun dubbio può nutrirsi poi sulla identificazione in ARIOLO Sergio del soggetto
indicato come LUISA: vale ovviamente, anche in questo caso, il meccanismo
solitamente utilizzato dagli indagati per celare la reale identità dei soggetti nominati
(indicazione di .nome femminile, per intendere un congiunto uomo). Così, -ne&
fattispecie, citare LUISA (da identificarsi in CANNIZZARO Luisa, nata a Palermo il
16 novembre 1968), significava volerne indicare il marito ARIOLO Sergio.
Nel corso del colloquio del 2 agosto 2007, concesso al detenuto MADONIA
Salvatore, venivano acquisiti ulteriori elementi, direttamente riconducibili alla
estorsione messa in atto dalla famiglia FONTANA, nei confronti di ARIOLO Sergio.
In particolare, DI TRAPANI Maria Angela riferiva al marito di una conversazione
avuta con lo stesso ARIOLO, nel corso della quale quest'ultimo gli aveva
rappresentato alcune lamentele, in quanto, nonostante fosse stato sempre puntuale
nell'elargizione del pizzo, aveva dovuto subire un aggravi0 delle richieste estorsive da
parte di FONTANA Stefano: quest'ultimo, infatti, aveva preteso dalllARIOLO
pagamenti mensili.
ck
SALVATORE: MARIA ANGELA... ....
a me... io mi... ci ho riflettuto...
eh... su... su ANGELA?
M. ANGELA: Mh...
SALVATORE : Può essere che.... (ride, ndr.) non si fa vedere più
completamente?!
M. ANGELA: Non si è fatta vedere più, infatti!
SALVATORE: Eh... e allora... io me lo immaginavo!
M. ANGELA: Eh... Infatti andò pure da (abbassa il tono della voce,
ndr.) SERGIO... andarci a dire: (abbassa il tono della
voce, ndr.) ogni mese... (con la mimica lascia
intendere: devi venire a dare, ndr.)!
SALVATORE: Ba... MARIA A ....
M. ANGELA: QUELLO fa... dice... Ma io... una volta all'anno... dice
non sono stato sempre... Ma... di sono un ....
pochettino ...
La vicenda fin qui discussa, relativa alla estorsione subita da ARIOLO
Sergio, pone in evidenza come, in capo a FONTANA Stefano doveva (fino al
momento del suo arresto) ricercarsi la responsabilità della amministrazione delle
entrate della famiglia delllAcquasanta, oltre che la titolarità della gestione mafiosa di
quel territorio.
Analoga vicenda era peraltro già stata registrata nel maggio dello stesso anno;
il 10 maggio2007, infatti, DI TRAPANI Maria Angela raccontava al marito di una
rapina perpetrata proprio ai danni del negozio CASAGZO' per la quale, su richiesta di
GUASTELLA Maria, aveva incontrato FONTANA Stefano e suo figlio
FONTANA Gaetano.
La rilettura dei dati GPS installato, sulla CITROEN C1, targata DA688LM, in
uso a DI TRAPANI Maria Angela documentava, in effetti come alle ore 16:37, la
vettura si fermava in un punto individuato dalle coordinate GPS Lat. N 38O8'38",3
..~,
-.-
.. . ~ .
La sosta in via Ammiradio Rizzo, nei pressi del civico nr. 55, l'unica fatta
dalla donna nel territorio sotto la competenza territoriale della .famiglia mafzosa
E
delllAcquasantacome si vedrà è significativa.
I1 giorno successivo, 19 dicembre 2006, DI TRAPANI Maria Angela
scriveva nuovamente al marito detenuto MADONIA Salvatore; il contenuto della
lettera forniva i necessari riscontri per valutare come awenuto l'incontro tra DI
TRAPANI Maria Angela e la famiglia FONTANA: ~ ~ ~ $ ~
Sai ieri ho visto ANGELA ti manda i suoi saluti ed auguri per un sereno Natale. Mi
ha detto che ci pensa sempre e che per te ha particolarità e che per te e il bambino la
casa è sempre aperta,
M. ANGELA:
...
si
SALVATORE: ... della buonanima di PAPA' ... se lo possono ... se lo
possono ...
M. ANGELA: certo ... no, lo chiama ... dice ... no ... mi ha detto a ME
... dice ... no ... dice ... I O quando ... dice ... ho visto ...
dice ... che è un RAGAZZO ... dice ... arrisittato --
(apposto, ndr) (...)
Sono molteplici, come si può ben vedere, gli spunti informativi meritevoli di
opportuna evidenza:
M. ANGELA: 3 3
da co ... ali avevo chiesto ... MARIA ... c'erano andati
raoina a mano armata, ndrl ... meschina! ... in
continuazione ... UNO con ...
con la cosa ...
(mima una
passamontagna o simile, ndr) ... QUELLA a terra ...
caduta
...si è fatta pure la pipì addosso! ...
e siccome ...
è UNO
0
0
a a
... per TE ... la ... oroprio ... (porta la mano alla bocca per
far intendere il rimetto ~ r o v a t onei confronti del detenuto
da ANGELA, ndr) ...
SALVATORE: vabbè ... MARIA ANGELA ...
M. ANGELA:
... dice ... ma è ... cretina?! (porta il dito indice alla
tempia ad indicare pazzia, ndr) dice stanno ... ...
mancando ~ ~ O D Dassai O con CORVINA! (il riferimento è
al comportamento posto in essere da CARMELA e CORVINA,
ndr) ... dice ...
TUTTE E DUE CARMELA e CORVINA ...
(unisce le dita indice ad indicare vicinanza, accordo, ndr) ,
venaono aua ...
a s~adroneaaiare dice in ... ...
continuazione! dice ... ...
vanno dentro le case da ... ...
(mima il gesto usualmente utilizzato per indicare il bussare
alla porta, ndr)
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
alielo vuoi dire che PAROLA ...
INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: ... gli ho detto ...
I O non so niente M I O MARITO e fuori ...
...al di fuori di ogni ...
SALVATORE: no ...
ali dici ...
M I O MARITO è isolato! ....
M. ANGELA: gliel'ho detto ...
SALVATORE: oh!
M. ANGELA: &
1
1
.- (a gesti indica un peso gravante
sulla spalla, ndr) ...
lo sai che fa? dice ora? fa ... ... ...
? p (mima il dissenso esternato
da ANGELA, ndr) ...
nel mentre TU parli con CORVINA ...
senti parlare IO ...
muta! ... ...
faccio finta che non sento ne
alllUNO e ne alllALTRO!
SALVATORE: basta, non voglio sentire ...
M. ANGELA: ah! ( ~ o r t ala mano alla fronte, ndrl
reci~roca! ...
ma è una cosa ...
SALVATORE: eh ...
semDre è stato ...
M. ANGELA: però ...
I O faccio finta che non vedo ne all'UNA ne ... ...
alllALTRA! . e or mi a .. o t
ndrl ... ho un wensiero ... ...
dice che voalio fare a
M. ANGELA: rimettati!
SALVATORE: sempre! ...
questo non ti fa onore?!
%
M. ANGELA: onore!
SALVATORE : quello che no ti non ti ...
non capisci! ...
M. ANGELA: onore!
SALVATORE : TU non capisci! ...
le altre cose non m i inte ...
M. ANGELA: e che vuoi dire?
SALVATORE: no! ... cioè ...
256
[...l
SALVATORE: ..
ti ho fatto I'esem~io. che TU stessa... mi dici... dici ...
[
un oraoalio?! e di ... ...
M. ANGELA: si
SALVATORE: - p
M. ANGELA: mh, mh
SALVATORE: cioè ...i F I ... gli strucchiu ...
M. ANGELA: tutto il rispetto ...
da cosa
SALVATORE: ...
qli strucchiuluti dei fiali di ENZO
M. ANGELA: si
SALVATORE: m
m
maschi?!
M. ANGELA: si
SALVATORE: che ci andavo, solo?!
M. ANGELA: dice che sei stato semvre I'UNICO che ha semvre
D
remore ...
senza avere ad esem~io tipo ...
di fare ... ...
favoritismi ... soltanto per convenienza ... dice mai! ... ...
I'UNICO! dice ...
l'UNICO! ...
e lo diremo sempre! ... ...
l p '
...
ndrl solo!
SALVATORE: scusa ... lo sa TUA MADRE ... lo sanno TUTTI ...
M. ANGELA: ...dice ...
ma TU solo! (indica il marito, ndrl e voi ...
p
SALVATORE:
perchè è aiusto
eh ...
...
in tutte le sue cose!
auesto non è oraoalio?! non è oraoqlio?!
così mi dice!
...
...
M. ANGELA: orgoglio!
SALVATORE: però ...
nel momento ...
sarebbe cancellato ...
M. ANGELA: mi dispiace ...
dice ... per TUTTI G L I ALTRI ... ma non ...
esiste!
SALVATORE: . ..
cance .. cancellato . lo sai da che cosa? .. perchè le cose .
...TU lo vedi ... i SUOI FIGLI, girano! ... sangue mio!
M. ANGELA: si
SALVATORE: ... e vedono ... QUESTO (ARIOLO Sergio, ndr) con ... -,
QUESTA (LO CRICCHI0 Margherita, ndr) ...
~'QU'ESTI? ...
dice ... eh ... è la CUGINA D I SALVO! ... PAROLA
INCOMPRENSIBILE
[...l
SALVATORE:
che I O ... mi coricavo ... con SUA SORELLA! (unisce le
d U 1
M. ANGELA: si
SALVATORE:
con i SUOI N I P O T I ...
(si correaae, ndrl ...
con i S U O I
CUGINI ...
M. ANGELA: si, si
SALVATORE: oh! ...
ma ...
si ... mi ... (indica se stesso, ndr) una cosa ...
del genere?
M. ANGELA: no
SALVATORE: manco potevo ... m i gra ...
(mima il graffiarsi la faccia, ndr)
... però ...
la coincidenza cioè ... ... I
Oltre alla già ampiamente illustrata autorità che FONTANA Stefano esercita sul
territorio dell'Acquasanta, pare opportuno analizzare gli altri dati informativi
desumibili dalla conversazione:
- intanto era emerso in modo estremamente chiaro il forte dissidio che contrapponeva
FONTANA Stefano a GRAZIANO Vincenzo e GENOVA Salvatore, (in quel
momento reggente del mandamento). DI TRAPANI Maria Angela riferiva al
marito delle lamentele ricevute da FONTANA, in merito ad ingerenze esercitate
proprio da GRAZIANO e GENOVA, nel territorio di propria competenza
[CARMELA ... dice ... che deve ... dice ... ma è ... cretina?! (...) dice ... stanno
mancando troppo assai con CORVINA! (...)... vengono qua ... a spadroneggiare ...
dice ... in continuazione!]. La donna riportava al marito le recriminazioni di
ANGELA, che aveva raccontato che CARMELA e CORMNA si erano spinti
finanche ad avanzare richieste estorsive nella propria giurisdizione [TUTTE E DUE
... CARMELA e CORVINA (unisce le dita indice ad indicare vicinanza, accordo,
ndr) ... dice ... vanno dentro le case ... da ... (mima il gesto usualmente utilizzato per
indicare il bussare alla porta, ndr) ... eh ... niente ... cose ...l. In ogni caso, veniva
ribadita, da entrambi i coniugi, la datata e perdurante acredine che opponeva, ormai
da tempo, FONTANA e GRAZIANO [ah! @ortu la mano alla fronte, ndr) ... ma è
una cosa reciproca! ... (...) eh ... sempre è stato ...l.
- il racconto della donna aveva evidenziato, inoltre, il giudizio fortemente critico
.
L -
nutrito da FONTANA Stefano sul conto di GENOVA Salvatore; quest'ultimo,
I.
q&, 258
- ancora una volta si rilevava il rapporto di particolare rispetto nutrito nei confronti di
MADONIA Salvatore da FONTANA Stefano. DI TRAPANI Maria Angela
riferiva che quest'ultimo, preannunciandole di avere un pensiero per Salvo, le aveva
detto che presto avrebbe provveduto a farglielo recapitare [... ed ora mi ha detto ...
dice ... .(ANGELA,ndr) ... ho un pensiero ... dice ... che voglio fare a SALVO ... dice
... alpiu presto ... dice ... glielo faccio avere ... 1. Maria Angela raccontava, poi, al
marito che FONTANA le aveva confidato di nutrire una grande considerazione nei
confronti suoi, esortandola a riportare la propria disponibilità al detenuto per
qualsiasi evenienza futura [... I 0 per LUI ... (mima il rispetto estemato da ANGELA
nei confronti del marito, ndr) ... glielo deve sempre dire ... qualsiasi cosa ... ha
bisogno di ME ... solo per LUI!].
1.m.l
SALVATORE:
..
ne DIU e ... dici ... auando lo trovi ... o aià è venuta?
(ANGELA, ndr)
M. ANGELA: no, l'altra volta!
SALVATORE : si ma n o n ti ...
M. ANGELA: e mi ...
mi ha mandato a dire che ... presto ... mi vuole
vedere!
SALVATORE : mh! ...
me l o saluti ...
M. ANGELA: si!
52
L'l luglio 2007 MADONIA Salvatore, nella lettera di risposta indirizzata alla
moglie, ringraziava per i saluti giunti da ANGELA: "Grazie per i saluti di ANGELA
spero che stia bene"
. ... ,. .
M. ANGELA: Ah ...ti sa... ti... ti saluta... LA NIPOTE DI
MARIANNINA?!
NICOLO': eh...
M. ANGELA: incomprensibile ...
NICOLO': e chi lo conosce!...
M. ANGELA:
NICOLO': annuisce...
ENZINA: chi & ... neanche io ...
M. ANGELA: la sorella del siqnor ENZO ( con la mano destra indica la
medesima struttura carceraria,ndr) ...
NICOLO' : ah ... non mi interessa ...incomprensibile...
M. ANGELA: no ...
n o n auello
FIGLIA d i suo FIGLIO
... ... ...
no suo FIGLIO suo la ... ...
NICOLO': ah ...
ENZINA: S
per
...
- -
Si precisa, altresì, che detta autovemua era già stata notata in quanto
parcata nell'immediata vicinanza del luogo di parcheggio dell'autovettura
Citroen C1 targata DA688LM. t-
M. ANGELA: neanche con le figlie si guardano (ripete nuovamente il
gesto per indicare la struttura carcerario dove si trovano,
ndr) ...
NICOLO': STEFANO?
M. ANGELA: -(con ala testa annuisce in segno di conferma
ndr)
NICOLO': ehm ...
M. ANGELA: devo dire che [con la mano destra mima il qesto come
p p
NICOLO': ah ...
M. ANGELA: non può vedere ...incomprensibile... (la voce del bambino
copre la frase, ndr) ...
NICOLO': annuisce ...
M. ANGELA: ...
l'altra volta PIPPO MADONIA G i u s e ~ ~ e , n d r l mi ha
domandato ...auell'altra non viene? .,.
m i veniva d i
1
pir li:
1
... N O I abbiamo visto la sofferenza d i SALVO (inteso
MADONIA Salvatore, marito della stessa, ndrl ...
auando fÙ ... dice ... il fatto di suo FRATELLO ...
NICOLO': ah ... (ti aiuta suo FIGLIO? .I
M. ANGELA: annuisce... una volta m i ha mandato u n resalino... dice
solo Der te!
NICOLO' : ah ... LUI neanche lo può vedere ...incomprensibile...
(sorride, ndr) ...
. -- -
6. I1 progetto di MADONIA Salvatore di far ritrattare il collaboratore di giustizia
FAVALORO Marco per il tramite della moglie e di FONTANA Stefano.
M. ANGELA:
dire
ok
...
dice ma ... ...
ora?! se è possibile!... ...
SALVATORE: se è poss
fare ... ...
se è una cosa
non s i può fare!
dice
... ...
ah! non s i può ... ...
M. ANGELA: se è possibile!
[...l
SALVATORE: basta! ...
:[NCOMPRENSIBILE ... c'è la possibilità ... là ...
ANGELA! ...
M. ANGELA: va bene
NICOLO': eh...
M. ANGELA: incomprensibile ...
NICOLO': e chi lo conosce!...
M. ANGELA: MARIANNINA non te la ricordi? ...
NICOLO' : annuisce...
M. ANGELA: la sorella del signor ENZO ( con la mano destra indica la
medesima struttura carceraria,ndr) ...
NICOLO' : ah ... non m i interessa ...incomprensibile...
M. ANGELA: no ... non quello
FIGLIA di suo FIGLIO
... ... ...
no suo FIGLIO ...
suo ...
la
NICOLO': ah ...
ENZINA: sono sistemati sempre ... hanno la venerazione solo per ME
e per SALVO (il marito della stessa,ndr) ... degli altri non
vuole sentire l'odore ...
M. ANGELA: neanche con le figlie si guardano (ripete nuovamente il
gesto per indicare la struttura carcerario dove si
trovano,ndr) ...
NICOLO': STEFANO?
268
ENZINA:
M. ANGELA: STEFANO! (con ala testa annuisce i n segno d i
NICOLO':
conferma ndr)
ehm ...
con ME sola ... ...
[...l
NICOLO': ...
ah ti aiuta suo FIGLIO? ...
M. ANGELA: annuisce ...
una volta m i ha mandato un regalino ...
dice solo per te!
NICOLO': ah ... LUI neanche lo può vedere ...incomprensibile...
(sorride, ndr) ...
M. ANGELA: . infatti l'altra volta g l i ho detto gli ho detto gli h o ...
detto ...
gli ho detto incomprensibile... non può ...
vedere
...
...
gli ho detto se tramite
(con la mano destra mima qualcosa,ndr)
...
gli ho detto che
se s i può
...
...
andare a dire ma ...
a riprendere e dire (con al mano
mima il gesto d i tirare) (con al mano mima il gesto d i
tirare a se, ndr)
per mio MARITO dice:
......
ma che stai facendo
ehhh
gli ho detto
...
è difficile ma ...
...
vediamo ...
Nello svolgimento dell'attività di indagine, in ogni caso, veniva registrato un
ripensamento da parte di MADONIA Salvatore, in merito alla mediazione chiesta a
FONTANA Stefano; questo anche in relazione aile vicende personali del
FONTANA stesso, che avrebbe dovuto esercitare pressioni su un collaboratore di
giustizia, pur avendone uno (il Fate110 Angelo) in famiglia.
Nel corso del colloquio carcerario del 2 agosto 2007, MADONIA Salvatore
chiedendo alla moglie Maria Angela, notizie su FONTANA Stefano, testualmente
riferiva.
5?=
SALVATORE : ...
Se... Ma perchè ci ho riflettuto
M. ANGELA: Non vorrei che camminano a forza di bugie!
SALVATORE: Ci ho riflettu... ci h o riflettuto...
269
M. ANGELA: ... tutti
SALVATORE: no... siccome... Come può andare a fare... con suo ....
con SUO FRATELLO... come s i deve... come se la
combina?!
M. ANGELA: Ah?
SALVATORE: Con suo fratello come se l a combina?!
M. ANGELA: Ah, n o n l o so... ma (abbassa la voce e con la mimica
delle mani lascia intendere: va i n giro, s i muove, ndr.)
M. ANGELA: no ... mi fa ANGELA: ... "noi siamo per la nostra casa" ... gli
ho detto e IO pure per la mia casa solo ... v i ringrazio p e r
questo pensiero che avete f a t t o e basta ...
SALVATORE: MARIA ANGELA questo è quello che voglio IO ...
M. ANGELA: dice: 'e' una cosa solo per SALVO per .. per salvo ...
personale per SALVO" ... e basta ...
SALVATORE: umh ... sa ...
M. ANGELA: certo ... eh ... ehhh ... però non è la prima volta ... lo hanno
fatto un'altra volta l'anno scorso e ora ...
SALVATORE: I o pensavo che n o n s i fosse f a t t o più vedere ... ...
eh
M. ANGELA:
all'epoca quando gli hai d e t t o
..
no, anzi e h e h ...
... ...
sai e h ...
- intanto erano chiari i riferimenti relativi ai legami parentali; Maria Angela diceva
chiaramente di avere parlato con "LA NIPOTE DI LUCIA " [LUCIA?(...) SUA
NIPOTE!], che verosimilmente gestiva una pescheria [UARIA... dice... guarda il
pesce, dice, lo devi prendere qua, dice...]; dove, peraltro, aveva acquistato del
pesce per il detenuto [Ah... ti ho portato il pesce... (...)...infatti me lo ha... Gli ho
detto: ma no... lei non lo de... Nooo... questo, dice... stavolta, dice... è soltanto alla
salute mia, dice... Poi... dice... ilprossimo... dice... lo...l
- in relazione a ciò, inoltre, la DI TRAPANI forniva ulteriori dati, comunicando che
il posto in cui aveva incontrato "la nipote di Lucia" (in particolare faceva
rifdmento ad alcuni enormi capannoni dopo di Termini Imerese) era
riconducibile ad una zia di questa (quindi ad una zia del cugino del collaboratore
di giustizia) [Dice, perchè... su... fa.... dice... è la SIGNORA... di... dov'eravamo... è
SUA ZIA... perchè è sposata con LA SORE... con l 'A. .. capi... ? 1;
- rilevanti erano, poi, altre informazioni desumibili dal dialogo intercorso tra i
coniugi, nel quale si specificava l'origine di questo nucleo familiare [Sono di
Brancaccio LORO... sono di Brancaccio!], oltre ad indicarne alcuni nominativi
[NONNA GIUSY a questa... alla ZIA... (...)...e NONNO PINO].
" L'utenza è intestata a FAVALORO Raffaele, Via Messina Marine nr.127, Palermo.
chiedeva di RAFFAELE; l'uomo invitava la DI TRAPANI a richiamare dieci
minuti più tardi e le chiedeva, inoltre, se la telefonata fosse riconducibile alla
< -Lb- A h
- in effetti, il 31 luglio 2007, alle ore 17:23, i dati forniti dal GPS installato
sull'autovettura CITROEN CI, targata DA688LM, in uso a DI TRAPANI Maria
Angela, rilevavano una sosta della vettura in un punto, individuato dalle
coordinate GPS Lat. N. 38'6'24",7 Lon. E. 13'22'58",4, che il sistema dava come
corrispondente alla via Messina Marine di Palermo;
- alle ore 08:24, delllOl agosto 2007, DI TRAPANI Maria Angela, dall'utenza
34912541160 a lei intestata, richiamava il numero O911472425 e , questa volta
parlava con RAFFAELE, di una ordinazione di pesce da consegnare al proprio
domicilio; ~ 1 )
- i capannoni in riva al mare, nei pressi di Termini Imerese, erano da individuarsi
indiscutibilmente in quelli di proprietà della EUROCASA s.r.L (c.fisc.
04705430827) con sede a Termini Imerese (PA), zona industriale, catastati a
Termini Imerese - foglio 30 - particella 934 - categoria D/7, piani terra - primo e
secondo, all'indirizzo contrada zona industriale s.n.c..
I soggetti indicati nel corso del colloquio come NONNA GZUSY e NONNO
PINO, erano da identificarsi in:
- SZNAGRA Giuseppa, di SMAGRA Antonino e SPATARO Maria, nato a
Palermo il 21 luglio 1946, ivi residente in via Alagna nr. 27, coniugata con
posizione attendista per potere meglio valutare le eventuali ripercussioni sui propri
interessi. !@&$.E,i&Bi)
I1 6 dicembre 2007 poi, aweniva la svolta:
DI TRAPANI Maria Angela si recava a Biella, a colloquio dal cognato
MADONIA Giuseppe: in questa occasione, come emerso chiaramente dai successivi
sviluppi investigativi, la donna riceveva precise direttive operative, in ordine alla
gestione degli interessi mafiosi della famiglia MADONIA.
L'l1 dicembre 2007, infatti, venivano registrate alcune conversazioni
telefoniche particolarmente significative in tal senso: alle ore 13:lO (progr. 2437 -
utenza 09116373105) si intercettava conversazione telefonica intercorrente tra DI
TRAPANI Maria Angela e BASILE Anna, nel corso della quale la prima, in
previsione della telefonata che il cognato MADONIA Giuseppe avrebbe effettuato
nel pomeriggio a casa GELARDI, forniva alla seconda alcune precise indicazioni,
chiedendole di giustificare all'uomo la propria assenza con un concomitante incontro
-- partecipavano,.
. - .- .come sempre, DI TRAPANI Maria Angela- ..e . . MADONIA
,.a
M. ANGELA: l'altro ieri (11 dicembre 2007, ndr.) ANGELA gli ha ...
fatto un regalino (con la mano indica il figlio,ndr) ...
LUI quando ce ne siamo andati fa schii ... (ride,ndr) ...
devo fare un regalo a PAPA', che cosa gli faccio ... sangue
mio gli ho detto, gli stiamo comprando ... abbiamo fatto la
spesa ... gli ho detto, stiamo facendo la spesa per PAPA', hai
visto ...
Dunque, veniva confermato l'incontro, ed anche il luogo, via Lualdi visto che
proprio 1'1 1 febbraio, appena risaliti in macchina dopo essere stati in quella via, DI
TRAPANI Maria Angela ed il figlio MADONIA Francesco avevano discusso
dell'eventualità di utilizzare una somma di denaro ricevuta poco prima per acquistare
un regalo per MADONIA Salvatore.
SALVATORE: mah ... MARIA ANGELA cambia argomento ... non voglio
sapere ...
M. ANGELA: PIPP
p ~ in e , n d r ...
me
l l'ha
detto ... meh ...
alielo detto I O (con la mano indica il
fialio,ndrl ...
SALVATORE: va bene ...
PIPPO:
tutte queste cose ... ora c'è pure MARIANNINA che t u
la conoscevi che gli dà compagnia alla mamma...
NINO: ho capito ...
PIPPO: ...ma ...
NINO: ti dico ... ma con questi dolori alla schiena come sta?
PIPPO: ma insomma ... m i ... "raccussì" (ndr così) ... NINO "si
badduttulia" (ndr. si arrangia)
NINO: ...incompr ...
PIPPO: ha di bi... ha di bisogno affetto la mamma...
NINO: ah ... ho capito, ho capito ...
PIPPO: lo capisci come ... come .... com'è ...
NINO: si ...
PIPPO: ora che ti dico ...
che c'è
anziana che gli dà compagnia
... ...
pure questa persona
MARIANNINA e
...
questo tu ti ricordi di MARIANNINA?
NINO: si, certo ...
PIPPO:
NINO:
e allora ...
poi "amunì" (ndr: andiamo)
quindi l'importante diciamo che la curano e non
...
"l'appizzano" (ndr. non la trascurino)
-- - .- \ i .
Maria Angela:
Pippo:
l'altra sua cuaina è ~ r o ~ rt ii o~ o ...
come?
Maria Angela: l'altra sua cuaina ...
Pippo: eh ...
Maria Angela:
Pippo:
... ...
è fuori Denso fuori d i sé
fuori di sé (ride)
...
Maria Angela: Ah (ride)
Pippo: si?
Maria Angela : si! Credo di si
Pippo: ho capito ... va bene ...
Maria Angela: - 9
Pippo:
Maria Angela:
dimmi una cosa ...
altre cose ...
~ n c h VINCENZINA
e
Pippo: -
si?
Maria Angela: si! Ma comunaue sono vecchie ... ~erciò ...
Pippo: rimbambite proprio ...
Maria Angela: rimbambite ... perciò
Pippo: rimbambite ... va bene ...
Maria Angela: certo ... ognuno ha le sue ... le proprie ragioni ...p erÒ
Dunque, ed in esito a tutto l'esame della posizione della DI TRAPANI, non può non
rilevarsi la necessitata centralità della sua figura nelle dinamiche del mandamento
mafioso di Resuttana, la cui vita criminale si svolge, con assoluta regolarità, tra il
carcere (in cui sono ristretti i suoi più importanti esponenti) e gli associati liberi, che
via via vengono chiamati a reggere temporaneamente le varie strutture territoriali di
Cosa Nostra, anche per decisione dei "carcerati" (in specie, MADONIA Antonino e
MADONIA Giuseppe). In questa prospettiva, la DI TRAPANI è assolutamente
essenziale, quale ineliminabile trait d'union tra il circuito carcerario e gli associati
mafiosi in libertà.
6) Il ruolo di MADONIA Antonino e MADONIA Giuseppe.
. 289
PICCOLO Salvatore, all'epoca latitante, personalmente incontrato
dalla stessa. La comunicazione riportata risultava essere stata
anch'essa attinente le responsabilità gravanti in capo a BONAN N 0
e derivanti da una mala gestione del mandamento di Resuttana.
Giova ricordare che, in effetti, a febbraio 2005 il .BONANNO
risultava essere di fatto reggente del mandamento.
55 Si rimanda alla lettura del successivo capitolo 4.3 "I1 ruolo di GENOVA Salvatore".
C&-
I n altre parole ci si trovava di fronte a delle vere e proprie
anticipazioni fornite dal detenuto e relative al progetto
omicidiario che si sarebbe concretizzato pochi mesi dopo [la
risposta che tu devi dare a SALVO è che auello non c'è D ~ Ù...
quindi, già ... un destino aià ... stabilito ... nei secoli! ... è una
questione, cioè questo è un discorso diciamo così. Stabilito].
MARIA ANGELA: ... PAPA' ... sto ripensando ... al fatto di questa cosa che t u
hai detto che io avevo con MAMMA ... ma tu lo sai auella
4.
56
La vicenda relativa al Bar Sofia sarà raccontata nel dettaglio nel successivo capitolo 6.1 al quale si fa rinvio.
t
cognata D I TRAPANI Maria Angela [Imiei, quelli di SALVO e
quelli di NICOLA da te!].
I l soggetto con il quale la GELARDI avrebbe dovuto
relazionarsi veniva dal detenuto indicato con lo pseudonimo
PIRULLE' ovvero PIRUZZO, assolutamente compatibile con quello
successivamente indicato dallo stesso con l'appellativo PINUZZU
21, identificato con certezza in D I TRAPANI ~ i e g o . ' ~ Le
disposizioni impartite avrebbero dovuto così garantire a MADONIA il
totale controllo delle entrate [IO così controllo!].
....
ANT0NINO:Quindi t u vai là diciamo, m i porti la risposta e poi
eventualmente ti ci mando i o là dal dottore.
EMANUELA: Va bene.
ANTONINO: prima devi andare la, vediamo che cosa
.....(incomprensibile) ......i risultati...!!
[...l
EMANUELA: Ah! No....ora mi metti questo altro peso sopra le spalle.....
r 7
La..]
ANTONINO: No, no, lascia stare, questo di qua non ti pesa, perché
questo è un controllo, diciamo, che devo fare io, devo
controllare! Mi segui?
r 7
L-..]
ANTONINO: Il t u o dovere questo è! Ilt u o dovere questo è! Ci dici
che sia puntuale e poi t u sai quello che devi fare...
[...l
ANTONINO: Vai là...
ti metti qua da me... e poi, dopo un paio d i volte,
che io vedo che c'è controllo e vedo che c'è... i f a t t i
...
sono regolari quando vedo che sono regolari, poi, ti
...
dico come dobbiamo fare, stai tranquilla ci sei? Eh?
7
4. I1 circuito comunicativo esistente tra MADONIA Antonino ed il
fratello MADONIA Giuseppe: la corrispondenza e le telefonate.
Gli eventi sopra riportati, riferiti alla fine dell'anno 2005, già
consentivano di comprendere come il lungo periodo di
sottoposizione al duro regime carcerario disciplinato dall'art. 41 bis
O. P., non avesse nel tempo inibito le capacità comunicative del
MADONIA Antonino, risultato di contro saldamente inserito al
vertice del mandamento di Resuttana. Fondamentale l'apporto
fornitogli dalla madre GELARDI Emanuela, rivelatasi, sino a quel
momento, insostituibile vettore comunicativo ed espressione sul
territorio della volontà figli detenuti, ed in particolare di MADONIA
Antonino, come peraltro già chiaramente emerso nel corso del
colloquio carcerario registrato il 7 / 9 / 2 0 0 5 [Ci dici: NINO è
incavolato, ci dici, NINO è siddiatu (seccato)!( ...) La dovete
smettere, la dovete smettere. Puntualmente! (...) I miei, quelli di
SALVO e quelli di NICOLA da te! (...), che IO così controllo!...e poi,
:.ti dico IO, quando ti arrivano glieli dai a GIGIO'!Quindi TU vai
là....diciamo, mi porti la risposta e poi eventualmente ti ci mando I O
là dal DOlTORE...p rima devi andare là, vediamo che cosa (...) i
risultati...! (...) Il tuo dovere questo è! I l tuo dovere questo è! Ci
dici che sia puntuale e poi t u sai quello che devi fare...].
iB&%,
(...) CARISSIMO PIPPO (...) DEVI RICORDARTI CHE LA MAMMA CON LE SUE
PATOLOGIE SI DIMENTICA TUTTO, PER ESEMPIO TU LE HAI PARLATO A
COLLOQUIO E LEI USCENDO DA LI' HA SCORDATO TUTTO. PURTROPPO
QUESTA E' LA MALA iTIA, CHE LA AFFLIGGE, FIGURATI CHE NON SI RICORDA
CHE DEVE RITIRARE LA PENSIONE (...)
L'Aquila. fI_..<.:..
a&# &t@
___.." ._....+.; Per
d;1Q 39la) comprensione del contenuto del
.*_*.+ )_
- andare dal DOTTORE CINA ', unitamente alla suocera GELARDI Emanuela;
58
Le vicende relative alla famiglia D'ARPA saranno illustrate nel successivo capitolo 6.8 "I1 molo di
prestanome del nucleo familiare facente capo a D'ARPA Vincenzo. La posizione dei fiatelli LENA
Francesco e LENA Aldo".
(...) VEDI SE PUOI DARE LP4 VERSO PER LE CURE FISIOTERAPICHE PER LA
MAMMA, ANCHE SE MARIA ANGELA E' AMMARRAVANNUNA, DEVI FARE
INQUADRARE LE GIUSTE FISIOTERAPIE, SENZA L'USO DI FARMACI
ANTINFIAMMATORI CHE SCASSANO LO STOMACO (...)l
CARO NiNO (...) CAPISCO CHE LEI (DI TRAPANI Maria Angela, ndr) CAPISCE
CHE NOI ABBIAMO BISOGNO E QUINDI PAZIENZA (...) NINO TORNANDO SU
MARZA ANGELA CON IL PASSARE DEL TEMPO E FACENDO UN P 0 DI
COLLOQUI AVRO' LE IDEE PIU' CHIARE. NiNO HO BISOGNO DI CAPIRE,
SARA' TUTTA DA SCOPRIRE. N N 0 CI SONO COSE DIFFICILI DA CAPIRE E
NON CAPISCO IL RUOLO DI SALVO E QUINDI MARITO E MOGLIE [...l
ANTONINO: ... con il dolore alle spalle va?... i doloretti nelle spalle?
EMANUELA: ehhh... né buoni e né tinti (brutti, ndr)
ANTONINO: aualche cosa l'hanno ~ortata?...te li hanno dati?...
si?. ..
[...l
ANTONINO: (ripete, ndr) ... è arrivago aualcosa?
EMANUELA: no, no. niente
[...l
ANTONINO: eh!... dimmi una cosa!... perciò tu semnre... sempre al
polito auesti. auesti doloretti aua, diciamo così... alla
schiena!? (porta la mano sinistra alla schiena, ndr)
EMANUELA: ...j ma insomma!... certo, forte forte no. ma
j
ANTONINO: p p
soluzione!?
EMANUELA: ,..
no, niente!... ci passo per esempio...
Mi aveva detto (MADONIA Giuseppe, ndr) di andare dalla ZIA BEBI ...e ci sono
andata (...) CORVINA (...) l'ho mandata a chiamare (...) poi m i aveva detto dalla
DOTTORESSA (...)DOTTORE CINA' (...) non ci vado, per ora! ... perchè, a quanto
pare ... tua madre era ferma ...piazza San Lorenzo (...) l'hanno vista! (...)
...
quando e andata da NINO... (MADONIA Antonino, ndr) all'indomani, era
dalla ZIA LINA" e all'indomani ancora... a piazza San Lore... ferma! (...)
l'ha mandata dallo ZIO DIEGO (...)
I n specie:
M. ANGELA: è li... inc. .. t u mai niente trovi! ... me lo devi dire tu...
EMANUELA: eh
M. ANGELA:
- Alle ore 10:20 circa, le stesse effettuavano una prima sosta in Piazza San Lorenzo.
Nell'occasione si notava la DI TRAPANI suonare il campanello posto all'esterno
del civico 12, ove risulta tuttora essere residente CINA' Giuseppa (Palermo, 15
ottobre 1943), sorella del noto Antonino.
- Poco dopo le due donne, sempre accompagnate dal figlio minorenne della DI
TRAPANI, risalivano a bordo dell'auto dando origine alla conversazione nr. 119
delle ore 10:37. Discutevano quindi in merito al percorso da seguire per
raggiungere il luogo ove poter trovare il soggetto successivamente denominato
MAREDDU.
- Tornate in auto, le due donne davano origine alla conversazione ambientale nr.
121 delle ore 11:51, dal cui ascolto si comprendeva come non fossero riuscite ad
incontrare il soggetto ricercato [. .. M. ANGELA:andiamo... ora la ricerco io a... a
- *Y ,-,
lei... mi hai capito?.. .] ~ ~ g & @ ; $ & : ~ ~contempo,
~el si apprendeva che doveva
ancora pervenire la risposta al quesito avanzato in occasione della prima sosta
effettuata in Piazza San Lorenzo, nei pressi dell'abitazione della sorella del CINA'
Antonino: si comprendeva, infatti, che le due donne erano state invitate a tornare
in Piazza San Lorenzo dopo circa un'ora
EIYAIVUELA: eh
- ., . . M. ANGELA: ... ...
la ricerco io e poi e poi le domandiamo a lei inc ... ...
$i ...
hai capito? è inutile che andiamo girando ...
dicono...
che cosa vanno facendo!? (breve pausa, ndr) uno ...
tanto, nu livammo, già!... ora l'altro ce lo cerca... inc...
un'ora è passata? ...
(breve pausa, ndr) ...
un'ora, dico,
...
ancora non è passata!? quindi, ora vediamo ...
- Effettivamente, alle ore 12:20 circa, le stesse tornavano a fermarsi in piazza San
Lorenzo, ove accedevano al civico 28 e precisamente all'interno della gioielleria
denominata C.R. ORO srl. Dopo pochi minuti venivano viste uscire dal predetto
esercizio commerciale ed allontanarsi a bordo dell'auto in uso alla DI TRAPANI.
63
Al 12' piano di tale indirizzo, tra gli altri, risultavano essere residenti CIARAMITARO Agata (Palenno,
29/05/1944) e GRAZIANO Massimiliano (Palermo, 07/07/1978), rispettivamente moglie e figlio di
GRAZIANO Domenico (Palermo, 12/02/1937), emigrato a Udine. Quest'ultimo, a sua volta fratello di
Vincenzo (inteso CORVINA), risulta essere effettivamente conosciuto in ambiente mafioso con lo
pseudonimo MAREDDU.
313
- Dalla conversazione ambientale registrata in quest'ultima occasione (progressivo
nr. 123) appariva chiaro che non erano riuscite ad incontrare nemmeno CINA'
Antonino; in particolare risultava essere stato loro riferito che, in quel periodo,
l'uomo non incontrava alcuno. La circostanza, secondo la DI TRAPANI, sarebbe
p. I)...
. < '
comunque servita a far sapere all'interessato di essere cercato. I F . & ~ ~ $&)
o
EMANUELA:
M. ANGELA:
...ma nessuno ci sa dire dove lo dobbiamo trovare?
... gliel'ho detto a lei!
EMANUELA: eh!
M. ANGELA: ... e mi ha detto... non l'hai sentito cosa mi ha
detto!?... fa... per ora è impossibile!... le ho detto...
ci faccia sapere che noi lo cerchiamo!... è giusto?!...
[...l
M. ANGELA: ... mi ha detto... dice... per ora non si incontra con
nessuno!
[...l
M. ANGELA: gli ho detto glielo dica... lo sa ora... che è cercato...
...
quindi mi capisci?
. .. . - - ..
M. ANGELA: m a
c'è Dure mia NUORA..,
EMANUELA: ... inc...
M. ANGELA: ... ...
lui ci ha detto
EMANUELA: ... inc.. . non lo so...
M. ANGELA: gla DIEGO...
EMANUELA: eh
M. ANGELA: 0
EMANUELA: ...inc ...
M. ANGELA: ... eh!... tu ali dici... aua c'è mia NUORA! ... per restare
con mia nuora, gli dici che deve andare Dure... mi capisci
quello che si deve dire?
EMANUELA: si, giusto
M. ANGELA: ... da mio marito
EMANUELA: si
M. ANGELA: ...
... tu gli devi dire N I N O e PIPPO!.., da N I N O e da
PIPPO!
EMANUELA: si, si
M. ANGELA: mi capisci?
EMANUELA: ... inc... a tutti e tre
M. ANGELA: si
EMANUELA: ... inc...
M. ANGELA: ... e ti sento a dire... no... e ti sento a dire che vogliono
sta... N I N O e PIPPO voaliono questa ris~osta le ...
risposte... voaliono sapere!... se ce n'è se non ce n'è...
EMANUELA: si sianore... e dovremmo venire oani ....
mese... t e li
- d
M. ANGELA: auello che c'è
EMANUELA: 1
tu sola che vai furriannu (girando, ndr)
M. ANGELA: eh!... e t u gli fai capire ... gli dici... aua c'è ,mia NUORA
che mi va airando (va qirando Der mio conto. ndrl...
perchè io non è che mi, mi ....
mi sento... dici.. auindi .
tu, oani mese e cose... mi hai capito?...
EMANUELA: si sicinore
M. ANGELA: sennò a lui gli pare... già siamo litigati!... già a me viene
forte (difficile, ndr) ad andarci ora!.. .
EMANUELA: si, signore ... inc...
M. ANGELA: ... lo sto facendo... te lo sto dicendo MAMMA ...
EMANUELA: ... ...
per troppo per troppo ...
M. ANGELA: lo sto facendo per voialtri, MAMMA! ...
perchè a me niente
...
mi ha dato e niente mi capisci quello che ti voglio dire...
EMANUELA: ... inc...
M. ANGELA: ... è già per me è forte (difficile, ndr) ed è un fuoco
...
grande ad andarci!
-
. . . .- .. "- -
6s
(...) LE CONDIZIONI DI SALUTE DI MAMU4 SONO STAZIONNE, P PURTROPPO I
DOLORI ALLA SCHIENA SONO QUELLI FASTlDIOSI E POI CON QUESTO CALDO
AFOSO DEGLI ULTIMI GIORNI (44 GRALlI)C'E' DA ASPEiTARSI IL
k
I timori in tal senso estemati andavano riferiti all'awenuto arresto di CINA' Antonino che, co e sopra
ampiamente argomentato, costituiva autorevole garanzia per la periodica elargizione del denaro fatto giungere a
destinazione tramite DI TRAPANI Diego (= LINA) e la figlia Giuseppina, intesa GIUSY
RIACUTIZZARSI DEI MALANNI. QUINDI DOBBIAMO DOSARE LE ENERGIE
DELLA MAMMA PER VENIRCI A TROVARE E NON FARLA STRAPAZZARE
TROPPO (...) IO ERO CONTENTO CHE CON LE FISIOTERAPIE DEL FISIATRA CHE
CONOSCE GIUSY DI LINA, LE CONDIZIONI REUMATICHE ED ARTICOLARI SI
FOSSERO STABILIZZATE, M A LL'AA E L'UMIDITA' DELLO SCIROCCO DEGLI
SCORSI GIORNI NON MIGLIORANO LO STATO DI SALUTE (...)
(...) LA MAMMA E' COME UNA BAMBINA, RICORDA POCO li4 I DOLORI ALLE
SPALLE E SE CONTXWA CON I MASSAGGI CHE LE FA GIUSY SI SENTIRA'
MEGLIO. SPERO CHE LA COSA CONTINUI E SPERO CHE IL GRANDE CALDO (40
GRADI) CHE C'E'STATO NON GLI DIA FASTIDIO. ORA LA iìhWM4 E' GRANDE.
MARLA ANGELA ACCOMPAGNA LA h44MìU4 DA GIUSY PER LA FISIOTERAPL4 (..)
CARISSIMO SALVO (...) MARIA ANGELA MI DICEVA CHE STA BENE. POIHO
PARLATO CON LA MAMMA E MI DICEVA CHE SI SENTE MEGLIO CON I
MASSAGGI CHE LE ALEVA I DOLORIALLE SPALLE QUINDIANDANDO DAL
FISIOTERAPISTA STA MEGLIO. HO CHIESTO A MARIA ANGELA COME STA E MI
DICEVA CHE STA BENE (...)
Quel giorno (16 agosto 2006), al termine del colloquio carcerario in esame,
MADONIA Antonino scriveva al fratello Giuseppe, sintetizzando le difficoltà
prospettategli:
A l .
CARISSIMO PIPPO (...) DIRTI CHE LA MAMMA SOFFRE DEI SOLITI DOLORI
ALLA SCHIENA E' PER TE GIN NOTO, QUINDI DOBBIAMO REGOLARCI A
I l 17 agosto 2006, infine, MADONIA Aldo effettuava
l'ultimo tra i colloqui programmati; si recava infatti a Napoli
Poggioreale ed incontrava il padre Francesco. ieipiLE&i&:@*) Il
dato rilevante emerso nell'occasione risultava essere la reazione
avuta dal detenuto a fronte alla preoccupante situazione
illustratagli.
Come è ovvio che fosse, nel corso dei detti colloqui carcerari
effettuati da MADONIA Aldo, quest'ultimo, oltre a comunicare le
più recenti evoluzioni del mandamento di Resuttana, riceveva
precisi ordini sui provvedimenti da adottare. I n quell'ottica
andavano infatti intese le risultanze investigative successivamente
ottenute ed in specie quelle del 7 settembre 2006, attinenti
l'attività d'intercettazione ambientale svolta .alllirite.rno
dell'abitazione della GELARDI Emanuela sita in via Cimbali nr. 44
ALDO TI RICORDO CHE MI DEVI FAR SAPERE COSA DICE IL MEDICO PER I
DOLORI ALLE SPALE E QUALE TERAPU FARE IO LO RITENGO RESPONSABILE
DI TALI MALORI
67 Si riporta la trascrizione:
DIEG0:le cose non vanno come dovrebbero andare... hanno fatto un po' di problemi
EMANUELA:
...
sono brutti che non ti puoi "catamiare"? (non ti puoi muovere liberamente)
DIEGO: i contatti... che avevo io... in questo momento quello non ci s i
incontra con me...
EMANUELA: e perchè?
DIEGO: e non lo so... e sto discorso non m i piace ...
[...l
DIEGO: fammi parlare con Aldo... come dobbiamo fare...
EMANUELA: eh... quando t u sei libero...io ci dico a mio figlio vedi che questa
sera viene... DIEGO a casa... quando t u dici questa sera... domani. ..
mio figlio e che ci manca... non è che è dentro...
DIEGO: lo so... e quando possiamo fare?
EMANUELA: ... ...
tu io sono sempre dentro dato che domani ...
DIEGO: t u quando ci devi andare da Nino domani? ...
EMANUELA: da Nino? domani ci devo andare...
I...l
DIEGO: io vengo questa sera...a che ora?
EMANUELA: e... dopo le otto...q uando chiude la farmacia...
[...l
EMANUELA: ...
eh m...
DIEGO: eh ...
non funzionano le cose... come è giusto funzionare eh
voglio che NINO lo sappia capisci? cose che non sono... ...
...e
i... l
EMANUELA: .. ...
siediti. premura hai? te lo faccio un poco di caffè?
DIEGO: ...
no... me ne devo andare perchè scusami perchè Aldo non c i può ...
venire là al colloquio?
EMANUELA: ma dove?
DIEGO: da NINO...
EMANUELA: ... ...
da Nino là a Novara?
DIEGO: ...
eh! altrimenti... altrimenti va da... va da Pippo da Pippo c i può ...
andare!
EMANUELA: ALDO può andare da tutte parti
andare...
...
è che non ci... non ci vuoie
DIEGO: .... ...
vabbè con Pippo da PIPPO non ci può andare o no?
EMANUELA: si mio figlio è che non ci vuole andare ...
DIEGO: ... ...
incompr può partire può partire ... ...
EMANUELA: ...
si signore ...
DIEGO: perchè per lo meno va a parlare con Pippo oh ... ...
EMANUELA: dici che gli devo dire che ci vo... per partire e non ci vanno? se gli
...
devo dire che C'& da partire ci vanno dimmi che cosa m i devi
dire che io...
...
DIEGO:
EMANUELA:
......
TOTUCCIO si sta comportando male... lo devono accontentare
... me cugino? il GENOVA?
...
DIEGO: no...il LO PICCOLO...
EMANUELA: ah...
DIEGO: s i sta comportando male
... per vedersi con me ... ...
c i ho dato sempre
ma non sì cì incontra
... ... ...
appuntamenti
P- 330
EMANUELA: PINUZZU, si, si ... ieri è venuto ... gli ho detto: domani ho il
colloquio ... non ti dimenticare ... no, non ti preoccupare
68
"alla ZL4 LNA, l'onda gli si è abbassata! (...) ce l'ha nelle mutande (...)perchè ha parlato troppo! (...)
contro la ZIA ROSALBA! (..) non esce nemmeno dal portone!':
"la ZIA ROSALBA ha detto a CARMELA che deve essere CARMELA!".
72''FRANCESCO: E venuto ALDO a colloquio ... lo è andato a trovare DIEGO... e vole... voleva, insomma, di
vedere... INCOMPRENSIBILE... non sapendo che dopo uno... due giorni... sono andati ad arrestarlo...".
ck ..
marito MADONIA Salvatore alcune delle direttive ricevute dal
cognato Giuseppe in occasione di un colloquio. il\ui~&.*fl ) La
DI TRAPANI avrebbe dovuto contattare lo zio D I TRAPANI
Michele ("ZIA SARA') che, sua volta, si sarebbe dovuto
personalmente interessare della vicenda inerente la costruzione di
un 'attività commerciale, da eseguire per conto dei MADONIA
tramite il già citato SBEGLIA'~. L'evento, come facile intuire,
74
/...l
M. ANGELA: Dice... ma chi t e I'ha detto?... PIPPO... questa è la
cosa... che PIPPO m i fa: non glielo dire che t e l'ho
detto io... g l i devi dire che t e I'ha detto NINO! ...
PIPPO me l o stai dicendo tu! Tu non ti preoccupare...
t u g l i devi dire che t e I'ha detto NI...
L..l
M. ANGELA: ... perchè ...dice... non vorrei che con questo discorso di
GIUSY, gli può sembrare ... la verità di quello che è... e io...
ZIO MICHELE m i fa: che t e I'ha detto? Gli ho detto:
(abbassa il tono della voce) ...
no, NINO me I'ha detto!
Sicuro? Perchè io... dice... faccio quello che (abbassa il
tono della voce) m i dice NINO... gli altri non voglio
sentirli... dice... che poi un domani m i dicono che non
è vero...
SALVATORE: Va bel... ma ...
quale è il problema basta ... ...
M. ANGELA: g l i h o detto si...
SALVATORE: basta.. .
L..l
M. ANGELA: Però ...
dice... non altre cose... No! dice... queste ...
cose! ...
solo ...
solo questa
senza che nessuno lo deve sapere!
con QUELLO! ...
dice,
...
...
SALVATORE: va bene ...
questo! ...
M. ANGELA: dice ...
e vedere di potere ...
(agita le mani, ndr) ... poi mi
fa ...
ti rendo responsabile ...
questa cosa non la deve
sapere nessuno! ...
gli ho detto ... senti ... senti ... gli ho
detto ...
335
costituiva la naturale evoluzione delle acquisizioni in questo senso
emerse già il 6 aprile 2006~'.
''gli devi chiedere ... / e noi (MDONIA, ndr) abbiamo un terreno ... un giardino ... vicino da CARMEU!
75
(...) dice... vede che cosa ci può fare... se ci può fare, dice, un SUPERMERCATO... una cosa (...) tu devi
essere i miei occhi ... te lo dice pure NINO".
76
l l q
q
.l
SALVATORE : o h ! ... non lo so, I O ...
M. ANGELA: di QUESTA PERSONA? ... gli ha ... QUESTA PERSONA ...
Q
9
SALVATORE : eh ...
M. ANGELA: ora ...
1
possiamo fare niente!
4"- 336
I n tal senso, seguendo il percorso a ritroso, rilevava la
specificazione fatta da D I TRAPANI Michele alla nipote Maria
Angela e da questa riferita a MADONIA Salvatore i1 14
dicembre 2006; secondo l'uomo le direttive ricevute dalla nipote
sarebbero state considerate tali solo se provenienti dal MADONIA
Antonino in persona [ZIO MICHELE m i fa: chi te I'ha detto? Gli h o
detto: no, NINO me I'ha detto! Sicuro? Perchè io ... dice... faccio
quello che (abbassa il tono della voce) mi dice NINO... gli altri
.
non voglio sentirli.. dice... che poi Lin domani m i dicono che non
* - - ~ r n y ~ ' , . g a-.--i.-.-
è vero.. .]. fA$&g&x~&&&#~ ,gntanto, il 27 dicembre 2006, D I
TRAPANI Maria Angela comunicava a MADONIA Giuseppe la
regolarità con la quale continuava ad avvenire la corresponsione del
denaro ad opera del GENOVA [( ...) proprio oggi glieli hanno fatti i
massaggi e sta benissimo (...)l .@f4.€@~3&$@9~
77
Si rimanda al contenuto del successivo cauitolo 4.7 "I1 molo dei htelli LO CICERO Giovanni e LO
CICERO Salvatore"
Angela. (ALLEGATO 08) L'occasione costituiva una vera e propria
svolta in relazione alla totale risoluzione dei residui dissidi familiari
sorti tra i due negli ultimi anni.
mandamento di ~ e s u t t a n a ~
Di~ rimando
. il MADONIA Salvatore
intimava alla moglie di prendere le dovute distanze dal GENOVA.
CJL- 341
puntualmente tradotti nel timore dell'insorgenza di nuovi dolori
articolari a discapito del1'anziana GELARDI. I 1 13 novembre 2 0 0 7
MADONIA Giuseppe effettuava la consueta telefonata ai parenti,
intercettata al progr. 2299 dell'utenza 091/6373105 in uso alla
GELARDI. Alla stessa risultava partecipare anche la D I TRAPANI
Maria Angela. &'Wf@$49)
La conversazione intrattenuta
verteva, come ipotizzabile, sulle difficoltà sorte nell'elargizione del
denaro dei MADONIA a seguito dei predetti arresti. I n tal senso la
D I TRAPANI spiegava al cognato come, a fronte dell'ultimo
cambiamento di tempo (l'arresto dei LO PICCOLO) bisognava
attendere e verificare l'eventuale insorgenza dei "dolori alle spalle"
a carico della GELARDI". Nell'occasione, i due si davano
appuntamento al successivo 6 dicembre 2 0 0 7 a Biella in
occasione di un colloquio carcerario. Analoga conversazione
telefonica veniva registrata alle ore 17:05 del 4 dicembre 2007.
Nel corso della telefonata censurata al progressivo nr. 2398 la D I
TRAPANI ribadiva a MADONIA Giuseppe che la situazione
riguardante "i dolori della madre" risultava non essere ancora stata
definita, evidenziando la necessità di dover far trascorrere almeno
un mese per poterne valutare gli eventuali "danni".
yJ,&i#]
8..
Stefano. L)&c@@4~&@63]
SALVATORE: mha ... MARIA ANGELA cambia argomento ... non voglio
sapere ...
M. ANGELA: PIPPO (inteso MADONIA Giuseppe,ndr) ...m e l'ha
detto ...
figlio,ndr)
meh
...
...
glielo detto I O (con l a mano indica il
PIPPO: e quindi ... e poi c'è pure CICCIUZZU ... cose ... c'è CARLA
... tutte questa belle cose ... ora c'è pure come si chiama ...
MARIANNINA che ... ca ... pure ci... ci da compagnia... cose
... mi pare che la signora è stabile la situazione eh ...
NINO: ... purtroppo la situazione questa è...
PIPPO: mi capisci?
NINO: ...incompr ... se i dolori alla schiena bisogna ricovera ......
PIPPO: ti dico ... ti dico ... la mamma ha di bisogno di affetto e tutte
queste cose ... ora c'è Dure MARIANNINA che t u la
D
NINO: ho capito ...
PIPPO: ...ma ...
NINO: ti dico ... ma con questi dolori alla schiena come sta?
PIPPO: ma insomma ... mi ... "raccussi" (ndr così) ... NINO "si
badduttulia" (ndr. si arrangia)
NINO: ...incompr ...
PIPPO: ha di bi... ha di bisogno affetto la mamma...
NINO: ah ... ho capito, ho capito ...
PIPPO: lo capisci come ...
come .... com'è ...
NINO: si ...
PIPPO: ora che ti dico ... che c'è ... pure questa persona anziana che
gli dà compagnia ... MARIANNINA e questo ... t u ti ricordi
di MARIANNINA?
345
(figlio di Stefano), nell'occasione sfuggito alla cattura, veniva poi
arrestato il 24 gennaio 2008. Tornava quindi a delinearsi una
situazione di forte instabilità che avrebbe avuto sicuri effetti
negativi sul1'area associativa investigata.
81 PIPPO: ... però deve mettersi in tesa che si deve curare il bambino
... perché vedi che è troppo vivace il bambino ...
NINO: non ...
PIPPO: io lo vedo che quando è qua ... quando è qua un minuto
fermo non ci sta ...
NINO: si... d'accordo ... sotto questo punto di vista perfettamente ...
però ... altro che lei ... diciamo ... lo accudisce ...p oi lo va a
prendere a scuola ...
PIPPO: si, si, si, si ...
NINO: cura il bambino ...incompr ...
PIPPO: si, si ...
NINO: è vivace ... è vivace
PIPPO: minchia ha le cornicchie ha ...
NINO: e poi fa prendere dispiaceri ... che una volta cade dalla
"Bicicletta" ... l'altra volta si fa il tuffo là in piscina ... la volta
se ne va in palestra e si fa male ...
PIPPO: si ...
NINO: ...incompr ... tutte cose ... tutte cose ... e uno poi deve
ringraziare il Signore ... invece uno ci pensa prima ...
PIPPO: lo guarda ... lo guarda ...ci deve stare addosso ... dice lei che
ci deve stare come...
34'7
I1 28 febbraio 2008, come concordato, D I TRAPANI Maria
Angela si recava a Biella a colloquio dal cognato .MADONIA
Giuseppe. Di conseguenza, il 15 marzo 2008 veniva acquisita
una nuova telefonata intercorsa tra i fratelli MADONIA Giuseppe
ed Antonino. ~ A L ~ E G.X& .
~ O L'occasione serviva a quest'ultimo
per ottenere conferma circa l'adozione delle ultime direttive fornite
[( ...) glielo hai detto a Maria Angela che si segue il Bambino? (...)
l'importante è che si sta a casa, diciamo a seguirsi il bambino (...)
quello che mi interessa è che lei lo segue e sta a casa! ... perchè
Al pari dei suoi congiunti, numerose sono state le condanne emesse a suo
>. .* carico in ordine ad i più efferati delitti commessi durante la c.d. seconda guerra di
mafia, ovvero nel periodo di ascesa dei c.d. corleonesi (Omicidio Libero GRASSI,
Natale MONDO, etc.). Sul suo conto hanno fornito dichiarazioni i più svariati
collaboratori di Giustizia, tutti concordi nell'affmarne l'indiscusso ruolo criminale
soprattutto riconosciutogli nel contesto territoriale del mandamento di Resuttana, al
cui vertice, per anni, veniva individuato suo padre MADONIA Francesco, peraltro
inserito nella c.d. Commissione.
"non dovevi andare in campagna? (...) LNA! (..) Maria Angela ... perchè noialtri
combattiamo!?... minchia! ... IO ti sto dicendo ...fai quello che ti dico io!... lasciali
perdere! ... vai ... TU, quando ti ci presenti, sei SALVO... dimentica ... Sei SALVO che ti ci
presenti!... non ti ci presenti TU! ... devi dire ... senti vedi che IO ... SAL V 0 ... e basta!...
ciao, ciao... e basta! (...) l'ALTRO... ti mandava il cestino ... ti manda ... tiportava il cestino
(...) QUESTO ... manco il cestino!"
84
Cfr. capitolo 2.8 "L'ascesa di GENOVA Salvatore alla reggenza del mandamento di Resuttana".
utilizzato per indicare tagliare la gola, ndr) ... io? ... io non
so niente e non mi interessa niente!
SALVATORE: ... ma MARIA ANGELA ... tu questi discorsi ... ma MARIA
ANGELA ...
tu mi dici a me ... t u m i dici a me ...
M. ANGELA: ...
essere CARMELA!
L..l
M. ANGELA: ... gli ho detto, io ...
MIO COGNATO non ne ha avuto con
nessuno, colloquio! ... gli ho detto perciò ...
la ZIA L I N A ...
ce l'ha nelle mutande (ha paura, n d r l non esce più ...
perchè si spaventa ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... ed il bello è che alielo dice a CARMELA e CARMELA
me lo racconta ...
perchè lo sai CARMELA com'è ieri ...
... ed io ...
SALVATORE: MARIA ANGELA, però ...
M. ANGELA: ... perchè ha parlato troppo!
ROSALBA! ... . . contro la Z I A ...
SALVATORE: MARIA ANGELA .
M. ANGELA: hai capito?
SALVATORE: ...
... però uno, auando sbaalia nella vita, MARIA A N ...
ha auesto!
M. ANGELA: (annuisce, ndr) ... eh! ...
SALVATORE: ... e quello che non mi vuoi capire t u ...
M. ANGELA: si certo ...
SALVATORE: ...
... e dire ocini cosa ha il suo tempo!
M. ANGELA: ... (abbassa il tono della voce, ndr) ... ora gli piangono gli ...
(porta la mano al viso mimando il pianto, le lacrime, ndr) ...
SALVATORE: si, ma ...
MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... non esce nemmeno dal portone!
SALVATORE: ....
... non non ci interessa, sangue mio ...
M. ANGELA: ... e la ZIA ROSALBA .. .
SALVATORE: ... tu ...
auando vedono a t e auello che ...
se t u ...
facessi auello che dico io ...
M. ANGELA: eh!
SALVATORE: ... ali dovresti passare ...
davanti e dovrebbero vedere
-- a tuo padre aua ... ...
tu, auando ci r~assi.li dovresti
...
ed invece non sei capace! ... non sei
fare pisciare!
capace! ... ~idovrebbero pisciare di 'ncapo! invece tu ...
... eh ...
cose ... ali dovresti fare vedere che con TUA
SUOCERA vai d'accordo gli dovresti ...
6-1
SALVATORE: e guesta non è una arande soddisfazione? più di ...
auesta?
M. ANGELA: si, si molto... molto di più ...
SALVATORE: ... ...
è giusto? Oh cioè tutti auelli... tutti auesti che si
pa~narianotutti... hai visto che durata hanno? E i o ti
ho detto: ma lascia perdere... e lascia perdere...
M. ANGELA:
f r o ~ ~ d iorispetto.,. ti hanno mancato. Ora si deve
finire!
SALVATORE: MARIA ANGELA... però il peso.. ... .
M. ANGELA: Almeno, questo è quello...
SALVATORE: il peso è quello che è... lui
M. ANGELA: certo, io... peso le co... non ti immaginare
SALVATORE: Cioè ...lascia lascia... ...
lascia stare. Tu invece ora ali
dovresti dare a tutti auesti... un calcio nel culo, sarrau
mio... cominciando da...
M. ANGELA: A chi?
SALVATORE: A chi ... a DIEGO ... a...
M. ANGELA: ah... ah, loso ...
SALVATORE: )
p u o i andare?
L..l
M. ANGELA: Sa... con CA... mi venne u core auando m i sono v i s t a
con... (abbassa il t o n o della voce e comunica con il
labiale, ndr) millesettecento... o q n i mese
SALVATORE: Con?
M. ANGELA: ... o q n i mese... (abbassa il tono della voce e comunica con
il labiale, ndr) millesettecento... mi ha detto...
La vicenda si sarebbe conclusa con il recupero dei beni messi all'asta, senza
però registrare alcun apporto economico fornito da LO PICCOLO che,
nell'occasione, avrebbe inutilmente preso tempo, provocando forte dissenso nella DI
TRA PANI^^; quest'ultima avrebbe infatti trovato in LO VERDE Massimiliano, di
cui si è. già parlato, la sponda finanziaria necessaria, intestando allo stesso il tg-reno-in
.
argomento.
"Quando vengo fammi ricordare una cosa che debbo dirti riguardo all'aw. Clementi.
Sono già circa tre mesi che te ne volevo parlare guardandoti negli occhi è ogni volta
mi sfugge, comunque, è un'altra volta di quelle cose che sdegna completamente. Amore
mio ormai i vecchi princ@i che i nostri padri ci anno insegnato non sono tutti che li
segnano ad entrare ed uscire usano tutti la propria convenienza, si è moralisti solo
quando si tratta di criticare gli altri, alle proprie azioni però non si guarda, pur di
guardarsi il proprio non ci si fa scmpoli neanche del loro fratello. Ricorda sempre
87
Si rimanda alla lettura del capitolo 4.1 "I1 pizzino scritto dall'allora latitante LO PICCOLO Salvatore".
amore mio che ad ogni azione segue una conseguenza, già una volta ho accettato di
vederti autocrocifiggerti una seconda volta sarebbe troppo perché allora a questo
punto ti potrei chiedere di farlo per me e nostrojglio; anzi per farlo per me e nostro
jglio; anzi per nostrojiglio principalmente dove abbiamo dei doveri verso lui, non ho
capito cosa cambierebbe. Spero che tu non permetta mai più un 'altra cosa del genere.
E' da novembre che devo dirtelo, ma poi con la malattia di Papà è il resto mi è
sfuggito. Ma comunque conjdo in te è nell'amore che haiper noi".
Dello scritto di cui sopra si vuole soltanto evidenziare la frase della donna che
si augura di non vedere autocrocifiggere il marito per la seconda volta. In precedenza
la donna faceva riferimento ad una mancanza di scrupoli verso i fratelli. Per migliore
comprensione del testo, deve leggersi la successiva intercettazione.
hai fatto per ... (abbassa il tono della voce, ndr) ... ALDO ... ", significando che,
ancora una volta a dire della donna, MADONIA Salvatore, già in passato si era reso
disponibile a simile comportamento in favore ed a vantaggio del fiatello MADONIA
Aldo, clie aveva berieficiato della libertà. Segue la trascrizione integrale del tratto di
conversazione richiamato e commentato:
pL 365
Dunque, l'argomento riflette una richiesta del detenuto MADONIA Giuseppe
al fratello Salvatore di alleggerire la sua (di Giuseppe) posizione processuale,
addossando al fratello la responsabilità di un non meglio indicato reato. Da li la paura
della donna di vedere "autocrocifiggere" il marito per una seconda volta nella
considerazione che la pnma volta lo aveva fatto in favore dell'altro fratello
MADONIA Aldo. Si comprende, dunque, che l'appartenza all'associazione, oltre
che la vicinanza familiare, aveva spinto già una volta MADONIA Salvatore a
"sacrificarsi" probatonamente in favore dell'associato la cui posizione appare meno
"forte'' sotto il profilo indiziario; e che questo "sacrificio" gli veniva richiesto per una
seconda volta.
*
1) intercettazione del 4 giugno2006[...M. ANGELA: e con tutto ciò che lui è
fiori e può respirare solo per mio marito ... che dovrebbe baciarci i piedi,
mio marito da innocente ah ... solo per mio marito lui è fiori, dovrebbe
baciarci i piedi ... e dire: "mio ji-atello ha fatto questo per me, se io posso
respirare e posso godermi la mia famiglia". ...1;
2) intercettazione del 9 ottobre 2006 [M. ANGELA: Dopo tutto quello che ha
fatto, gli ho detto, per te... che ti ha ridato la libertà... ti ha ridato la possi...
ti ha dato la possibilità di poterti godere i tuoi figli, di poterteli governare da
solo e avere tua moglie accanto... e tutte cose... Mio marito te l'ha data
questa possibilità, è vero? Ti ha ridato la libertà! [...l Sappi una cosa: che
mio marito quando ha fatto quello che ha fatto per te, per ridarti la libertà...
lo sai perchè l'ha fa... lo sai che cosa mi diceva a me? La verità! Lo sai cosa
mi diceva? Maria Angela, lo sto... lo sto facendo pure... lo sai perchè? Così
un domani, dice, che noi avremo questo bambino... un figlio... Ancora lo
dovevo avere il bambino, però facevo io le cure in quel periodo... dice... un
figlio... almeno se non ci sono io... c'è lui che può fare... dice... mi capi... al
posto mio... che può seguire, dice, a nostro figlio... un domani... sempre un
maschio che lo può seguire... ci può fare da padre... "
è mio padre! ... gli ho detto ... perché è sempre stato l'unico, in questa
famiglia che ha sempre avuto principi, rispetto ed amore, verso di me!
88
Cf?.sentenza m. 7871192 R.G.N.R., m. 25/94 R.G.T. e m. 706195 Reg. Sent., emessa dal ~ n ~ adil e
Palermo il 01/12/1995
- la valutazione, solo come elemento indiziario, di un foglietto ritrovato nel covo di
Nino MADONIA, nella quale si fa riferimento ad ""Aldo", ai ""marmi"" e ad
una cifra. Orbene, l'accusa aveva ipotizzato che tali riferimenti erano chiari sia da
un punto di vista soggettivo, in quanto indicavano inequivocabilmente Aldo
MADONIA, che oggettivo, in quanto riguardavano il traffico di stupefacenti (il
riferimento ai marmi era del tutto convenzionale);
89
Cfr.sentenza N. 7871192 R.G.N.R., nr. 397196 R.G. e N. 61912000 Sent. emessa dalla Corte d'Avvello di
Palermo, I11 Sezione, il 0410212000.
- la piena credibilità di MARCHESE Giuseppe in ordine alle dichiarazioni inerenti
l'omicidio PUCCIO ed inoltre la vicenda riguardante l'ingente somma di denaro
(55 milioni di lire) che MADONIA Aldo avrebbe consegnato al fratello
MARCHESE Gregorio. Ancora, assumevano notevole valenza probatoria, le
dichiarazioni che MARCHESE rilasciava in merito all'episodio riguardante il
processo dei coltellini, in ordine al quale MADONIA Salvatore aveva dato
rassicurazioni allo stesso collaborante di aver parlato con il fratello Aldo affinché
si adoperasse per aggiustare il processo;
- la Corte, invece, non prendeva in considerazione le dichiarazioni di SPATOLA
nel tratto in cui questo riferiva di essere a conoscenza che MADONIA Aldo fosse
uomo d'onore riservato. Tale considerazione veniva giustificata dal fatto che
neanche MARCHESE Giuseppe (vicinissimo sia ai MADONIA che a Totò
RIINA) riferiva di conoscere Aldo MADONIA come uomo d'onore;
- le dichiarazioni del collaboratore DRAGO non venivano considerate in quanto lo
stesso le aveva apprese da altre persone;
- si dava piena credibilità alle dichiarazioni del LA BARBERA;
- venivano inoltre prese in considerazione le dichiarazioni di BRUSCA Giovanni
ed AVITABILE Antonino (non era uomo d'onore, ma vicino alla famiglia di
Resuttana). In particolare AVITABILE dichiarava di aver saputo da
GALATOLO Giuseppe, suo codetenuto, che MADONIA Aldo teneva la
contabilità della famiglia. BRUSCA confmava il ruolo di tramite svolto da
MADONIA Aldo e di cui si è già fatto cenno; in merito, riferiva di sapere che
Aldo aveva svolto la funzione di tramite tra i congiunti detenuti e gli altri associati
liberi e citava una occasione in cui veniva decisa la nomina di DI TRAPANI
Francesco a reggente del mandamento di Resuttana, in un periodo in cui tutti i
MADONIA (tranne Aldo) erano in stato di detenzione;
- la c o n f m a che la dicitura ""soldi per i marm?"' riportata in appunti rinvenuti
all'intemo del covo di Nino MADONIA fosse riferita ai traffici illeciti della
famiglia MADONIA.
I1 7 dicembre 2001 la Suprema Corte di Cassazione rigettava il ricorso proposto
dal MADONIA Aldo facendo diventare definitiva e quindi esecutiva la sentenza di
condanna di emessa nel 2" grado di giudizio.
374
- CUFFARO ricordava di aver visto il figlio di Ciccio MADONIA
(successivamente riconosciuto per Aldo, il più piccolo dei tre figli), in tre distinte
occasioni, e specificatamente la prima, nei pressi dell'abitazione di GALATOLO
Vincenzo nei pressi di Cortile Pipitone, la seconda in occasione della riunione
sopra accennata ed un'altra volta all'interno dell'Hotel Villa Igea.
P k,
- ulteriore elemento che conferma definitivamente il fatto che MADONIA
Salvatore non ha mai visto il collaboratore CUFFARO e pertanto non ha mai
preso parte alla riunione tenutasi in vicolo Pipitone, è data dal fatto che
MADONIA ha dichiarato di aver notato un tatuaggio al braccio di CUFFARO;
quest'ultimo segno caratteristico non attribuibile a CUFFARO e non accertato
neanche in sede di rogatoria internazionale.
376
valutato se i motivi di dubbio potessero essere superati con considerazioni logiche,
quali la conformazione somatica dell'imputato, del tutto incompatibile con quella di
MADONIA Salvatore, e la detenzione degli altri due fratelli alla data della
riunione. "" Sulla base di queste considerazioni la Corte Suprema annullava, dunque,
la sentenza d'appello con rinvio ad altra sezione della stessa Corte per un nuovo
esame della posizione di Aldo MADONIA.
Infatti:
CF,
tua scro.., la scrofa di vostra cognata, io tappetino di loro
380
SALVO: ..MARIA ANGELA.., t u... devi fare una volta sola quello che ti
dico io, perché se non mettiamo in chiaro, t u mi mandi al
manicomio a me!
ANGELA: ..ma io perché.., io parlo così con te per farti capire che m i
sta (gesticola sottintendendo che è stanca della situazione)
SALVO: ... ma t u
ANGELA: ..sono di una parti.. falsità, cioè, ma non capisco a che
punto... vuole fare... si sente tutta..
SALVO: oh.., sicco.., siccome vorrei liberarmi...
ANGELA: ah..gioia mia... quel povero ragazzo, ieri sera mi ha
chiamato pure, non ho capito perché mi ha chiamato..
SALVO: ..Maria Angela!
ANGELA: ...ma Salvo può essere che ha detto qualcosa di ROSANNA a
...
NINO? Gli faccio, guarda ... gli ho detto non penso proprio
e poi ...
gli ho detto ...
non sono cose che...p arliamo con
Salvo, queste cose...
SALVO: Maria Angela!..
ANGELA: ..mi ha chiamato per lei.., prima mi prendeva per fessa, per
fatti capire, avanti va parla ...
SALVO: ... ...
inc una volta una cosa, quello che ti dico io, poi quello
che tu vuoi fare fai; io, quello che ti consiglierei io di fare,
perché altrimenti tu mi mandi al manicomio...
ANGELA: ...a lu.. ., a luglio pure l'avevo fatto avà...
SALVO: ..
. che cosa?
ANGELA: ... di andare dai tuoi fratelli e mi hanno presa soltanto per
fessa!
[...l
SALVO: ... quello che... quello che... quello che ti voglio dire io..
ANGELA: uh
SALVO: ... Maria Angela, se non mettiamo un punto in questa cosa,
noi andiamo sempre alle lunghe...
ANGELA: ... dimmi il punto, dai... non facciamo..
SALVO: ... il punto che vorrei mettere io, di togliermi tutte le
responsabilità, perché le responsabilità cadono, alla fine
su... su di me ..., allora siccome lui...
ANGELA: ... perché su di te, scusami? Perché devono cadere su di te?
SALVO : . -. .. -. .-. . ... cadono su di me.., ti spiego, se non ti spiego, perché loro. .
che stanno facendo, un gioco di parole, il gioco di parole
qual'è, che praticamente, siccome si vogliono liberare di
mamma, fanno tutto questo, tutto questo giro di parole...
ANGELA: ... si, ma allo stesso temDo voaliono tenere il
controllo. non l'hai c a ~ i t ohai
, ca~ito come fanno!?
SALVO: ... Maria ...,
Maria Angela... e questo vorrei... vorrei capire io,
vorrei sapere, a me non mi interessa ..., quello che vorrei...
ANGELA: .eh.. , vorresti sapere cosa?
SALVO: ... è che praticamente, invece di venire da te... dopo
quindici anni e venirti a dire tutte queste cose, oh.., se
ne vanno dai miei fratelli e li mettono al corrente, è
giusto!? Invece di venire da te o... o sono due le cose,
o vi metto alla porta, vi metto alla por.. o la fini ..., io
sono disponibile per andare da papà oh.., tutte le altre
cose...
ANGELA: gliel'ho già detto
SALVO: ... si, ma non è che gliele hai dette a lui, perché tutte
queste cose...
ANGELA: ... a lui chi?
SALVO: ... a PIPPO gliele hai dette?
ANGELA: ... ah no a PIPPO eh! A PIPPO no!
SALVO: ... per questo ci fa ...
ANGELA: eh...
SALVO: ... se ci vuoi andare...a dire:senti, vedi che io da papà, non
c'è bisogno di dirgli, senza gi... troppi giri di parole, senza
bisogno di dirgli grazie, né ho bisogno di voi altri che mi dite
grazie perché lo sento, l'ho fatto e lo farò sempre eh ..., le
altre cose...
[...l
SALVO: ... oh ..., vienee... tua cognata e mi vuole comandare...
ANGELA: no, non me lo fa così il comando fa... che ti gira con le
parole, hai capito? Ti rigira, ti rigira così...
SALVO: eh... dico ...,il fatto compiuto qual è?
ANGELA: ... si, questo il senso è!
SALVO: ... perché mi fai perdere tempo?
ANGELA: ... (..incompr..)
SALVO: ... questa e mi vuole comandare a me quando non ci devo
andare, quando ci devo andare e non abbiamo soldi,
quando... problemi economici.. .
ANGELA: ... allora me lo ha detto questo, ora non me Io. ha detto più!
SALVO: ... problemi economici per andare da PAPA, perché se ...,
tutte queste cose..., poi, ora viene un'altra e mi vuole
comandare, prendermi la mamma, portarmela, andarci a
coricarmi, non andare a coricarmici oh ... se loro hanno
problemi vengono da voi, oh ..., poi quello che non
capisco...è che dopo... quindici anni m i sento dire: "ma noi ti
ha ..., noi ti abbiamo difeso", m i avete difeso da cosa? Mi
dicono tutte queste cose ..., se ci sono delle cose...
...
chiaritevele fra di voi... oh e te ne liberi le mani, questo
che vuol ..., siccome lui specific....specificamente mi dice, mi
scrive, quando fu trasferito che ora si trova a Biella e mi
dice: "vorrei vedere a MARIA...", perché io gli ho scritto...
ANGELA: uh
SALVO: ... e gli ho detto: il mio parere non è cambiato, dodici
anni era... dodici anni fa era impresentabile, oggi è
sempre impresentabile... (si riferisce a ROSANNA,
verosimilmente fidanzata del MADONIA Antonino, ndr)
... me lo ha detto lei, dice, dice che gli hai detto: neanche
la lavatrice ci può per pulirla ... - "
-* .
ANTONINO:
pure cose. no?
EMANUELA: ... inc... può essere che sono finite?!
ANTONINO: ... ...
come finite... che finite! scusa ma perchè (interrompe
il discorso e si alza dal suo posto per salutare altro carcerato
che passa alle sue spalle)
EMANUELA: ...
io certe volte ci ho pensato eh...
ANTONINO: eh
EMANUELA: ma dico io.. . come è che io ...
ANTONINO: ...
vabbè ma tu dice che ~ a r l a vcon i il ~iccolo...dici che
tu il ~iccolol'avevi informato? Ad ALDO lo avevi
informato tu?!
EMANUELA: a chi? io penso che una volta....
ANTONINO: io ti ho detto semDre di informare ad ALDO, no?!
EMANUELA: ad ALDO?
ANTONINO: eh!
EMANUELA: che tu... inc... appena l'ho visto...
ANTONINO: ...
eh ma a dire ... come siamo ...
EMANUELA: ... ...
io mi pare che una volta disse che l'aveva in pendenza,
ANTONINO: ah... ah... ah... ah...
EMANUELA: e... qualche volta... inc. .. ma dimmi una cosa...
ANTONINO: a chi?
EMANUELA: a ZU' DIEGO...
ANTONINO: No, tu devi p p
ricordare... che lui lo sa... ~ e r c h èio ti ho detto
sempre... t u informalo... diciamo a lui... che lui... sa e
si ricorda di aueste cose. no?!
EMANUELA: ...
ma... avantieri ci pensavo dissi io.. . mi pare che io una
volta... inc... è che ora non ho tempo per andarci e ora ...
...
non sono più come prima (intende fisicamente, ndr ...)
ANTONINO: si, d'accordo ma ALDO lo sa, diciamo, ... ALDO lo sa...
perchè t u gliele avevi detto ad ALDO.... vedi che ha queste
cose.. .
EMANUELA: mi devo interessare... dice... ( ~ a r l aDer MADONIA Aldo,
ndr)
ANTONINO: e va bè... che ti interessa... però sono là... restano là...
I'im~ortante che rimanaono là diciamo ...
senza...
diciamo... non è che c'è bisoano.... mi sono s~ieaato?
EMANUELA: ... altro che io ora per ora gliene parlo e già sono
tranquilla...
ANTONINO: ...
ma t u ne devi parlare con ALDO diciamo non ne parlare
...
con lui, diciamo parlane con ALDO che ha .... parlane
con ALDO e ALDO ti dice: si a posto... sono
tanto...diciamo no?!
EMANUELA: jo a lui ci faccio ~arlare... va bene... così faccio
ANTONINO: ti dimentichi tutte cose... ti dimentichi tutto tu!
EMANUELA: ora... prima no però... ora è un po' di tempo a venire qua...
ANTONINO: prima avevi il... reggi... il cervello ...incomprensibile...
EMANUELA: ... inc... le cose... io me le scordo...
ANTONINO: ...
jo per auello che mi ricordo diciamo... t u mi dicevi
che là avevi... diciamo... così... dove ci sono... ( ~ a u s a )
San Martino?
EMANUELA:
ANTONINO: una volta mi hai detto, diciamo. che mi dicevi che una
volta. diciamo, avevi aualche co...
EMANUELA: ...
... incomprensibile volte così..,
ANTONINO: eh
EMANUELA: e sono...
ANTONINO: p là?! ah...
EMANUELA: ... incomprensibile ...
ANTONINO: alieli ha dati là, diciamo...
EMANUELA: e li ha là ...
ANTONINO: e allora... auesti ~ i auelli...
ù sono auesti allora auelli
che ha... auesti sono? ne aveva altri... vedi.. .
EMANUELA: No. non ne ha ~ i uauesti
! ci sono.
ANTONINO: allora vedi... che hai avuto... hai avuto...
(con la mimica dima)stranodi essersi capiti sull'argomento)
ANTONINO: e invece di auella situazione di FIORE non si sa
niente... di FIORE... di FIORE non si sa niente...
EMANUELA: noo... niente com~letamente.
ANTONINO: finirono?
EMANUELA:
volta... t
ANTONINO: eh
EMANUELA: e poi ha rioreso, ~ e r c i ò
aveva ancora...
ANTONINO: FIORE?!
EMANUELA: ZU GIOVANNI!
ANTONINO: eh
EMANUELA: una volta ...
ANTONINO: eh una volta alieli hanno presi no? e ora non si sa D ~ Ù
nulla?
EMANUELA: alieli hanno ridati
ANTONINO: eh... e poi... e cosa...
EMANUELA: ...
aveva... incomprensibile cose arretrate...
ANTONINO: ah ah ho capito!
EMANUELA: hai capito? poi figlio mio...
ANTONINO: ...
ma... ma... il ~iccolo... il piccolo il ~iccolo... la seaue
lui, il ~ i c c o l o ?
EMANUELA: eh l'altra volta... il piccolo dice: mamma ... inc... dice, ho
.
visto che c'è da. .. incomprensibile..
ANTONINO: e
perchè non va ad informarsi...
EMANUELA: eh e m i ha detto, dice... vediamo ... a l i ho detto.. . tu
vedi... passaci... vedi se lui...
ANTONINO: p
trovarlo? E' andato a trovarlo? per vedere...
EMANUELA: E' andato a trovarlo?
ANTONINO: ci... ci è andato... andarlo a trovare
EMANUELA: no ancora è poco che m i ha detto auesto fatto...
ANTONINO: perchè lui per vedere... ci awicina ....
ci.. ci... che c'è.. .
e vediamo che cos'è ...
EMANUELA: e vediamo! perchè se a lui li hanno dati...
ANTONINO: ...
però con ROSANNA no...
EMANUELA: nooo... che c'entra...
ANTONINO: con nessuno... tu solo con.... il piccolo (MADONIA
Aldo, ndr) @evi Darlare.... e se la vede il ~iccolo...
(MADONIA Aldo, ndr) mi sono spieaato? la seaue lui...
EMANUELA: non è cosa che interessa pure a lui?
ANTONINO: la seaue lui... (MADONIA Aldo, ndr) ali dici che la
seaue lui... auesta cosa... tanto lui ci DUÒ andare là...
da FIORE lui stesso... oani tanto s i fa un airetto... c i
passa leaaero leaaero... e vede d i sapere aualche
cosa... m i sono s ~ i e a a t o ?che auesto. come si suo1
dire... dorme c'a manu sutta a mascidda (porta la mano
sinistra alla guancia sinistra mimando il gesto-usualmente
...
utilizzato per intendere il dormire) uno così... mi seaui?
Se si sblocca auesta situazione... Se si sblocca auesta
situazione? Se s i sblocca auesta situazione... uno
dorme tranauillo!
EMANUELA: che certo! è una cosa che ...incomprensibile ...
ANTONINO: che certo... tranquillamente ... tranquillamente ...
EMANUELA: jtbbiamo tante...
ANTONINO: eh?
EMANUELA: dice... tanto ce ne sono... porte aperte... (abbassa
..
notevolmente il tono della voce). tratto incomprensibile ...
ANTONINO: eh...
EMANUELA: ... inc... dimmi una cosa, io giorni fa avevo un pensiero...
ANTONINO: eh...
EMANUELA: all' Addaura?
ANTONINO: eh...
EMANUELA: (labiale incomprensibile)
ANTONINO: ...uuu... come si chiama là... AMALIA? AMALIA? che non
ha...?
EMANUELA: ...(abbassa notevolmente il tono della voce)... tutto quel. ..
ANTONINO: eh! eh...
EMANUELA: ...incomprensibile.. . ti dico...
ANTONINO: eh!
EMANUELA: ti dico io...
ANTONINO eh ....
EMANUELA: e questo tutto...incomprensibile ....
ANTONINO: co...?
EMANUELA: .
a.. so di.. . (LABIALE NON VISIBILE)
ANTONINO: eh! eh ...
EMANUELA: ...
...inc un pezzettino tanto. .. dicono che non si può
comprare ... incomprensibile....
ANTONINO: eh ...
EMANUELA: ed io ho detto che inc... ...
ANTONINO: questo chi ti dice... chi t e lo dice chi te lo diceva questo ...
discorso.. .
EMANUELA: ne sento parlare io ....
ANTONINO: ...
ah ho capito ho capito... ...
EMANUELA: ...
che dice pure che mi danno incomprensibile.. . ...
ANTONINO: ...
che t u non ti ricordi... non ti ricordi più AMALIA... ce ...
l'ha AMALIA.. .
EMANUELA: eh... eh ...
ANTONINO: eh! e non è là!? si! ...
EMANUELA: ...
si anzi ogni volta si... ma prima anzi io pagavo quando...
inc ...
ANTONINO: eh... eh eh ... ...
EMANUELA: ora però sempre meno...
ANTONINO: perchè è finito?! oani... mi Dare che a novembre... oani
novembre... mi Dare che era... a novembre... sono
finite allora aueste spese?
EMANUELA: ... inc... D
ero attiva... Derchè dice che io...
ANTONINO: ...
eh eh eh... ora non ~ i ufinì... può essere che è finito,
jillora?!
EMANUELA: ... non te lo so dire... boh... non te lo so dire... ma certo
ce....
ANTONINO: ma t u auando è così... Darlane con il piccolo che lui lo
sa... (MADONIA Aldo, ndr)
EMANUELA: ...
ma se lui avesse.. . quelle cose verrebbe... è giusto?
.ANTONINO: che certo
,,, , EMANUELA: p f l
dicevo... ma com'è che non è venuto ~ i audirmi...
ANTONINO:
novembre... nel mese di novembre... all'inizio di
novembre...
EMANUELA: po... e invece no... è un DO' che non lo vedo...
ANTONINO: ... ce ne vuole tempo... ora siamo ad aprile... tu le cose
di oaai... di domani... te le dimentichi...
EMANUELA: vero... ma insomma...
ANTONINO: ...
t u te le scordi le cose di oggi figurati quelle di sei mesi
...
fà... e comunque vediamo però ogni cosa... ...
EMANUELA: si... si...
ANTONINO: senza nessuna.. .
EMANUELA: si.. . si... (breve pausa)
ANTONINO: pazienza! pazienza!
EMANUELA: ...
(parla a bassa voce) incomprensibile (11:28: 14) ...
ANTONINO: ... noialtri, Diano Diano... dobbiano tirare Diano ~iano...
a DOCO a ~oco... Diano Diano...
EMANUELA: ...
... basta che inc... guarda per ciò che deve fare! ...
\
Ancora, il 4 maggio2006, DI TRAPANI Maria Angela si recava a l'Aquila
per effettuare un colloquio con il detenuto MADONIA Salvatore. [ALLEGATOA4)
Rosanna: Heilà!
Aldo: Heilà, ciao ROSANNA
Rosanna: (ride) ciao...
Aldo: Ciao, ciao...
Rosanna: ...lo hai trovato il "pizzino"?
Aldo: no! I l 'pizzino" tuo, scritto da te?
Rosanna: si, si...
Aldo: no! Non ho visto "pizzini", no ... sto facendo bile proprio per
questo motivo...
Rosanna: allora...
Aldo: ... per favore... no mi devi fare una cortesia... a ,C
osanna: si!
Aldo: ...g li vuoi dire... ah... qua a mia mamma...
Rosanna: si!
Aldo: ...che cosa è successo stamattina? e poi, e poi... diglielo tu
per favore però ...
Rosanna: va bene! Okay ...
[.-l
Emanuela: ...che cosa è? ...p arla!
Rosanna: che, che c'è Gioia?
Emanuela: ...ma io neanche lo so cosa dice ... che... gli devo domandare
se io gli ho dato soldi? (in sottofondo parla MADONIA Aldo
ma è incomprensibile)
Rosanna: si! Si, Allora m i ascolti un attimo ...
Emanuela: come dici chi? (rivolgendosi al figlio MADONIA Aldo).
Aldo: ...incompr ... dici che non gli ha dato soldi ...
Emanuela: aspetta ... che dici
Aldo: ... dici che non gli hai dato soldi ... m i stai negando che non
gli hai dato soldi...
Emanuela: Rosanna!
Rosanna: e gioia ...
Emanuela: che ti ho dato soldi io oggi?
Rosanna: si! Mi ascolti, però mi ripassi ALDO ...
Emanuela: eh?
Rosanna: mi ripassi ALDO ...
Emanuela: (rivolgendosi al figlio Aldo) vuole ripassato a te vedi ...
Aldo: (rivolgendosi alla madre) no no ... con te deve parlare ...no
deve parlare con te!
Emanuela: che cosa è parla ... ROSANNA?
Rosanna: mi ascolti, mi ascolti un attimo ... gli deve dire ad ALDO
comunque che quando escono soldi I'unica persona a cui li
dà li da a me ...
Emanuela: come?
Rosanna: se lei mi ripassa ad ALDO io gli spiego a ALDO tutte cose
...mi ripassi ALDO ...
Emanuela: vuole a te per forza ... tieni, tieni (rivolgendosi al figlio
MADONIA Aldo) ... incompr ...
Rosanna: Aldo?
Aldo: pronto?
Rosanna: Aldo?
Aldo: si !
Rosanna: ...intanto, calmati...
Aldo: glielo hai detto... a mia madre quel ...
Rosanna: no, lasciala, lascia stare, ALDO...
Aldo: no, no, no, no...
Rosanna: ...l'unica persona a cui da soldi...
Aldo: ...mi devi fare la cortesia, ROSANNA...
Rosanna: ...si, ma I'unica persona a cui da i soldi...
Aldo: ...no, no, con me non devi parlare, devi parlare con lei
Rosanna: si, ma I'unica persona a cui da soldi...
Aldo: ...g li devi di... spiegare stamattina che cosa è successo
Rosanna: ...ascoltami, I'unica persona a cui da soldi sono io ALDO,
quindi perché...
Aldo: eh...
Rosanna: ...la devi fare stare in queste condizioni
Aldo: no, no, no, ci tengo, gli devi dire, gli devi spiegare
stamattina, passo, passo quello che è successo
Rosanna: allora, prima io lo spiego a te e poi lo spiego, lo dico a lei...
Aldo:- . .. no, no, no, a me, a me non interessa, l'importante che lei
-. .
-.. ...L c: .. recepisca questa cosa ...g lielo vuoi spiegare per favore?
Fammi questa cortesia...
Rosanna: si, ma come fa...
Aldo: ...santissima
Rosanna: si, ma come fa...
Aldo: tu glielo spieghi stamattina ...
Rosanna: ...comunque il biglietto... dove c'è il coso di cartier, lo vedi?
l'ho chiuso la dentro per non farlo vedere alla signora
ANNA...
Aldo: si, nel frattempo t u gli spieghi cortesemente quello che è
successo questa mattina
Rosanna: va bene, ok
Aldo: gra... fammi questa cortesia a livello personale...
Rosanna: si, ma comunque sia ALDO ... I'unica persona...
Aldo: ...fammi questa cortesia...
Rosanna: ...a cui da soldi...
Aldo: ...a livello personale...
Rosanna: ...sono io, quindi...
Aldo: ...si, si......siamo d'accordo
Rosanna: ...non la torturare più di tanto...
Aldo: ...si... siamo d'accordo ...
Rosanna: ...q uindi, fra di me e te poi
Aldo: ...no,
non è il fatto di tortura. E ché io sono l'unico qua... ad
essere torturato sono io... passa, passa... ti passo mia madre
Rosanna:
[...I
Emanuela: pronto, chi è il discorso?
Rosanna: ascolti
Emanuela: eh
Rosanna: eh... io oggi sono venuta e le ho detto che il signor ORSINI
aveva sbagliato a dirmi... il, il... quanto erano i biglietti...
Emanuela: eh
Rosanna: ...lo ricorda? (pausa)
Emanuela: eh...
Rosanna: ...se lo ricorda?
Emanuela: ...in ogni modo eh... e poi...
Rosanna: ...benissimo. Al che io che cosa ho fatto poi...
Emanuela: eh
Rosanna: ...eh, non m i erano rimasti i soldi, avevo soltanto quelli di, di
Pippo, però...
...a questo punto la GELARDI Emanuela, rivolgendosi al figlio ALDO, gli dice
che lui parla, ROSANNA parla, ma lei non capisce nulla. Quindi se deve parlare
lui che parlasse al telefono...
ANTONINO: comeeee ... viene ogni ... Carla viene ogni giorno, la
mattina Carla viene ...
EMANUELA: Anna! Anna si
ANTONINO: Carla! Carla! ...INC ... diciamo. viene a casa, viene di
pomeriggio?
EMANUELA: no, no. chi te lo ha detto?
ANTONINO: Aldo (abbassa la voce, con il labiale), (poi lo ripete alzando
un tantino la voce) Aldo. eh?
EMANUELA: si, si, sangue mio
ANTONINO: la mattina o di pomeriggio viene?
EMANUELA: sempre di pomeriggio
ANTONINO: ah, di pomeriggio. Passa per vedere se hai bisogno di
qualcosa
EMANUELA: la sera, quando poi ...INC...
ANTONINO: eh, eh
EMANUELA: si attivo semDre è.
ANTONINO: se hai di bisogno ...
quindi ...
ecco ... tutte cose .. le .
medicine, se ci sono le medicine ... se ti serve qualche
cosa ..., a posto?
EMANUELA: si, si. Certe volte mi arrivano carte, cose ...
e io non è che
... INC ...
ANTONINO: ah, ecco, tutte cose ...
diciamo
EMANLIELA: perchè io, amena arrivano io le metto dentro lo
studio. li metto la e lui li controlla
ANTONINO: cosi lui aià sa che ...
diciamo che ... (con la mano
sinistra (strofina l'indice ed il ~ o l l i c e~roducendosinel(
kiassico aesto che sta ad indicare il denard~ dico: ...
stai attenta per la signora Anna diciamo (con la mano
sinistra ruota le dita producendosi nel gesto che sta ad
indicare il furto)
EMANUELA: no, no
ANTONINO: uhm, uhm
EMANUELA: non ti spaventare
ANTONINO: uhm
EMANUELA: è difficile
ANTONINO: va bene, ma sai ...
EMANUELA: no, no, ... io ho ....
cosi come sono, fino
dimentico le cose ...
invece di ...
non ne tengo praticamente
ANTONINO: ah, ecco, brava ...cosi ...
naturalmente ...cerchiamo di ...
EMANUELA: attivissima sono ...
per questo
ANTONINO: ah ecco ...cerchiamo diciamo d i
a dare un occhiata ...
cose ...
....
e lui oani tanto va
dice t u t t o a PÒ ...
EMANUELA: che? (non capisce)
ANTONINO: oani tanto lui ali va a dare un'occhiata, Aldo!
EMANUELA: si, si
ANTONINO: uhm
EMANUELA: li controlla ...
ANTONINO: uhm
EMANUELA: tiene il controllo tuo ...
IIVC ...
ANTONINO: uhm, oani tanto tu, diciamo. a l u i ~ u r (con e la mano
sinistra strofina I'indice ed il pollice producendosi n e l
l [
EMANUELA: che? (non capisce)
ANTONINO: ...
oani tanto t u a lui ~ u r e diciamo (con la mano
sinistra strofina I'indice ed il pollice continuando a
mostrare il classico aesto che sta ad indicare il
denaro1
EMANUELA: (gesticola)
ANTONINO: a Aldo?
EMANUELA: I'nca perciò (certo1
ANTONINO: eh!
EMANUELA: no, l'altra volta m i ha detto: mamma io non ne ho
bisoano. non ne ho bisoano
ANTONINO: ho capito
EMANUELA: poi sua moglie sta pure bene, hai capito? hanno la farmacia
ANTONINO: ogni tanto per vestirsi ... qualche cosa (porta la mano
sinistra nella zona collo-toracica)
EMANUELA: eh?
ANTONINO: per vestirsi qualche cosa?
EMANUELA: e va ber, per esempio fanno santi, picciriddi
ANTONINO: e come va, vestita bene? (con la mano sinistra strofina
I'indice ed il pollice continuando a mostrare il classico gesto
che sta ad indicare il denaro)
EMANUELA: eh?
ANTONINO: come va? (con la mano sinistra strofina l'indice ed il pollice
continuando a mostrare il classico gesto che sta ad indicare
il denaro)
EMANUELA: buona
ANTONINO: ha combinato? (con la mano sinistra strofina l'indice ed il
pollice continuando a mostrare il classico gesto che sta ad
indicare il denaro)
EMANUELA: normale, normale
*
ANTONINO: siccome l'altra volta hai detto che lui era cosi ...
magari
avevo ...
EMANUELA: no, no, normale
ANTONINO: uhm
EMANUELA: c'è quando lo vedo più ...
che si compra qualche cosa ... c'è
quando ... insomma sistemato è, ci manch.... in farmacia
và, una volta che va in ...
ANTONINO: (profondo respiro) Papà ti ha telefonato
5- - 4
M. ANGELA: ... allora, ~ a r r ocon ...(abbassa il tono della voce,
@ &
MA ....
ehehh... sianora!... a l i fa tua madre... noo... ma
io non ....
no, Sianora!... dice... sono venuto e c'era
1 1
a casa!... allora lei (GELARDI Emanuela, ndr) guarda ...
a me. morta!
SALVATORE: . ..
Maria Angela, ... .
ma.. ti senti questo discorso? vai!... ...
...
tutto il fatto inc.. .
M. ANGELA:
..
piu!...(abbassa il tono della voce, ndr) ... 4000
oani mese... e a l i ho dato Dure 10000!... (con le mani
indica alla sua sinistra, quasi a voler indicare al marito una
destinazione che tale denaro abbia poi preso, ndr)... gli
hanno fatto il regalo alla ZIA ROSA e gli ho detto...
MAMMA m i ha mandato la partecipazione ...
visto che tu
glielo stai facendo ...
penso... lo si fa unica famiglia? (di ...
seguito fornisce la risposta della GELARDI Emanuela,
...
ndr) no, mio fialio ALDO aià ha comprato il coso... a l i ho
...
rotti euro! con i soldi che ha preso... e io.. . e (abbassa il
tono della voce, ndr) ... ROSANNA.. . una pazza! dice... ...
ora... dice... io (ROSANNA, ndr) che significo NINO
t
(MADONIA Antonino, ndr)... che mi ha dato l'invito pure
per me, che significo NINO, dice, loro... ma non era giusto
...
fare essere così?!
SALVATORE: ... ma Maria Angela, lascia stare... però non entrare in t u t t i
...
questi discorsi! Maria Angela... con lei...
M. ANGELA: no, tanto per... ti sto dicendo solo quello che fa... basta!
SALVATORE: Maria Angela, con lei (MILIA Rosaria, intesa ROSANNA,
ndr) non parlare di queste...
M. ANGELA: nooo, lei lo ha detto!
SALVATORE: tu ti allarghi! ... appena vedi qualcuno che ti apre la porta ...
...
tu subito! tieniti nel tuo!
M. ANGELA: nel mio!
SALVATORE: ...
tieniti nel tuo!, sangue mio non mi piace non... inc......
M. ANGELA: ... comunaue... e se li è presi! (riferibile a MADONIA
...
Aldo, ndr) e d il bello è che PIPPO l e aveva chiesto a
MAMMA ...
m a d i m m i una cosa... (di seguito fornisce la
risposta che la GELARDI Emanuela avrebbe dato al figlio
MADONIA Giuseppe, ndr) ...
nooo, no niente!. .. un poco
...
dici si.. . gli fa (MADONIA Giuseppe, ndr) un poco d i c i
no ....vabbè h o capito!... Maria Anaela vieni aua...
...
glice vedi che ....
e mi fa il discorso...
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: PIPPO.. .
SALVATORE: Maria Angela.. . non fare nessuna.. .
M. ANGELA: ... gli aveva mentito!... mentirà sempre!
SALVATORE: ... ma Maria Angela...
M. ANGELA: ...
eh! mentirà sempre!
SALVATORE: Maria Angela, il discorso... il discorso è... i 1 discorso è...
ora. ti ha d e t t o auesto... c i vai (da MADONIA Giuseppe,
...
ndr)... e... (gli dici, ndr) la situazione è auesta!
M. ANGELA: (annuisce, ndr) ...
ah!... auando siamo uscite d i là ali ...
faccio... vedi che...
SALVATORE: basta, non lo sai che ...
M. ANGELA: ... a MAMMA... v e d i che PIPPO... noo... (abbassa il tono
della voce, ndr) ...
da CORVINA... gli ho detto ...
vedi che
ora ti deve... vedi che PIPPO ha d e t t o che a me, m i
devi... ehhh (risposta della GELARDI Emanuela, -ndr)...
p o i s i vede, p o i alielo dico a m i o fialio... ~ os ii vede se
lui... se può essere...
SALVATORE: Maria Angela, Maria Angela.. . Maria Angela...
M. ANGELA: ... ...
ed ho detto il biglietto (aereo, ndr) ...
ora te lo faccio
vedere io!... ora vediamo se tuo figlio (MADONIA Aldo,
ndr) mi chiama a me con sua nuora (COTTONE Carla,
...
moglie di Aldo) a dirmi di pagare il biglietto!?
SALVATORE: 1
t r e aro le... v e d i che ROSANNA mi ha d e t t o c h e le
fanno il conto anche nella spesa! ...
e auello che
devono prendere!... cioè ...
sbroglia avela voialtri con
t
queste cose, perchè quella ragazza (ROSANNA, ndr) a
momenti sta uscendo anche pazza!... basta!. ..
M. ANGELA: ...
... nooo... all'esasperazione è già! ... dice non ce la faccio
più!... basta ormai...
Come si avrà modo di capire già dal prossimo paragrafo, l'argomento per cui
MADONIA Aldo richiedeva l'incontro era proprio la gestione del danaro ed in
particolare la promessa di dazione di 1.500 euro mensili fatta dal mafioso
MADONIA Giuseppe proprio in favore della cognata DI TRAPANI Maria Angela.
M. ANGELA: pronto
ALDO: pronto Maria Angela
M. ANGELA: eh ... si ...
ALDO: ciao
M. ANGELA: si ... ciao ...
ALDO: senti Maria Angela io avevo necessità di parla con te ... ieri
sera mamma ti aveva telefonato ...
M. ANGELA: uhm ...
ALDO: uhm ... eh .... E possibile questa sera per te ...
M. ANGELA: eh ... io a casa sono questa sera ...
ALDO: ... ho capito ...non potevi passare da mia mamma?
M. ANGELA: no! Non è possibile ...
ALDO: ho capito ... anche un altro orario, un altro giorno
M. ANGELA: no, non è possibile ...
ALDO: ho capito ... va bene, ciao Maria Angela
M. ANGELA: ciao
ALDO: ciao, ciao
contributo mensile di 1.500 euro in favore della stessa Maria Angela, decretato,
come si ricorderà, dal detenuto MADONIA Giuseppe.
se ti bastano ...
a me o bastano o non bastano, m i ha ...
detto questo ... mi capisci? non sono io il tipo perchè non
l'ho mai fatto ... (PAUSA) p a ~ à ho...
, accompaqnato la
q
Viciuzzu ... e ci hanno dato 4.000 euro
Jauattromilaeurol ... ed ho detto a mamma: lo sai che
P~DDO ha detto che di auesti devi dare milleecinaue a me (da
intendere 1.500). Di solito ...
prima non lo avrei mai fatto ..
ma ho detto, ma perchè? Pippo mi ha detto così ...
ed è un
pensiero di Pippo. La mamma me li ha dati (i soldi ndr) ...
perchè già me li doveva dare prima ...
e se li sono
manaiati (riferimento a MADONIA Aldo e COTTONE Carla
ndr) lui ha fatto finta di ....
no, non m i ridere ...
lui ... m i
capisci?
FRANCESCO: (con il movimento del capo lascia intendere di avere
compreso)
M. ANGELA: papà, quando la mamma la mattina si alza ed è confusa ...
ed ha confusione in testa, è ~ e r c h èoani sera il sianorino
le va a fare "bordello" proprio la parola che ti sto dicendo
e come la sta dicendo Rosanna a te ... lei non dice niente ...
...
l'altro giorno INC. .. però nel momento ...
dice: non voglio
dire niente altrimenti marito e moglie mi mangiano, non so
cosa hanno, con tutto che ... ho detto: ancora non lo vuoi
capire cosa hanno ... vogliono avere il monopolio ... perchè
a me mi hanno buttato ...INC... in questi quindici anni e m i
hanno aizzato lei ... l'hanno aizzata papà hai capito? è stata
... oggi capisco che è stata aizzata nella sua cosa ... sempre
contro di me, perchè io sono quella che posso venire a
raccontare le cose a voi, hai capito? Non vogliono invaso il
campo ...perchè loro, secondo me, ...
INC... non vogliono
invaso il campo, papà ...
sono tutti e due coalizzati, non
pensare che è Car.. che è solo quella la ...INC... la cattiva.
Ancora, si comprendeva come fosse proprio M4DONL4 Aldo a gestire i soldi provenienti da cosa
nostra. Il tratto che segue, infatti, non necessita di commenti:
[...l
M. ANGELA: ieri sera le ha detto (MADONIA Aldo e MILIA Rosaria intesa
Rosanna) che deve risparmiare perchè le cose non vanno
bene e per ora si attinae dal oozzo ... dal coso dice, ...
attingendo fra un quattro anni non saremo neanche in grado
poi di andare a mettere i soldi nel libretto ...
quindi io faccio
cosi per questo, per risparmiare ... un domani
NICOLO': ma da tuo cognato ci sei andata? ... non vuoi scritto niente?
ANGELA: NICO' non mi viene di scrivere a nessuno, perchè sono
nervosa, ah ... quello che mi ... m i ... m i... auello che mi ...
tartassano sulle spalle CARLA (COTTONE Carla) e suo
marito (MADONIA Aldo), tu non hai neanche l'idea ...
NICOLO': ALDO?...
ANGELA: siii ...
NICOLO': e perché?
ANGELA: il fatto di mia suocera... che hanno detto che è malata e che
ha le cose ... l'hanno f a t t o tutti e due. m a r i t o e moalie,
p e r prendersi t u t t e cose in mano di m i a m i o suocero ...
... h a i capito?
407
A questo punto, MADONIA Aldo, decideva di affrontare l'argomento del
"mensile" di DI TRAPANI Maria Angela, scrivendo proprio al fratello MADONIA
< ' .".. *,'\A
CARO FRATELLO, LE CONDIZIONI DISALUTE DI MAMMA, COME TU HAI POTUTO NOTARE, SONO STAZIONARIE E
TI POSSO ASSICURARE CHE ÈSEGUITA CON TANTO AMORE DA TUlTI NOI. MI DUOLE DIRTI CHE MI DESTANO
Q UALC HE PREOCCUPAZIONE ISUOI FREQUENTI MA L DI SCHIENA PER I Q U ALI L'U NIC A SOLUZIONE E
QUELLA DI CENTELLINARE LE ENERGIE IN MODO CHE POSSA SVOLGERE A LUNGO TUTTO CIÒ CHE RIESCE A
FARE ADESSO. PURTROPPO NON S I PUO PRETENDERE DI PIÙ. M A MM A HA 82 ANNI PER CUI LE SUE ENERGIE
DEVONO ESSERE SPESE CON PARSIMONIA, AFFINCHE POSSA AFFRONTARE, FINO A CENTANNI E PIU, NEL
MODO MIGLIORE LA SUA VITA.
E SU QUESTO ARGOMENTO DESIDERO NON TORNARE PIU. PERCHÉ MI SONO CONSULTATO CON I MIGLIORI
MEDICI E DI PIU NONSI PUÒ SPERARE. PER LA LOMBOSCIATALGIA CIOÈ MAL DISCHIENA CI VUOLE RIPOSO
E QUALCHE MEDICINA DA PRENDERE DI RADO ALTRIMENTI FACCIAMO MALE ALLO STOMACO.
le sue direttive erano state disattese per volontà del cognato MADONIA Aldo. E per
screditarne l'operato riferiva anche che lo stesso MADONIA Aldo aveva parlato di
cose riservate dellafamiglia anche a MILIA Rosaria. \
Al minuto 30:l.i circa la DI TRAPANI Maria Angela, di rimando a domande formulate dal detenuto
(e non percepite dagli scriventi) asserisce ancora una volta che, in occasione del pensiero che lo
stesso M D O N L A Giuseppe avrebbe avuto nei suoi confronti (C@. colloqui precedenti) vi sarebbe
stata una forte reazione di Aldo (MXDONLA Aldo) il quale non avrebbe condiviso tale scelta. Il
detenuto parla all'orecchio della madre ma non ricevendo alcuna risposta chiarificatrice prende
nuovamente la parola la DI TRAPANI Maria Angela specificando ancora una volta che solo in
un'occasione ha potuto godere del pensiero avuto nei suoi riguardi dal detenuto, stante il fatto che
prima di allora (UADONIA Aldo) non le avrebbe corrisposto nulla, prendendoli lui (owiamente si
riferisce a del denaro).
Al minuto 30:23 dopo che la DI TMPANI Maria Angela ed il detenuto jniscono di bisbigliare
all'orecchio:
r...l
GIUSEPPE: ... quanti erano tre milioni?
M. ANGELA: si, si e se li è presi lui! ... gliene ha dati pure,
(incomprensibile) ... si, si ... e se li è presi lui! ... lo hai capito
cosa ha fatto?! ... quando poi ci sono andata io che ero con
MAMMA e m i ha dato questi ... il paaaazzo ... dice ha fatto ...
perché MAMMA mi chiama ... morta! ... io la capisco ...
l'indomani mattina io ci vado (a casa della suocera, ndr) ...
MAMMA sembrava che aveva cinquant'anni in più! ... io
spero che t u esci così parlerai (incomprensibile)
EMANUELA: (incomprensibile) ...
M. ANGELA: (incomprensibile) ... e gli fa ... (incomprensibile, bisbiglia
Il'orecchio del detenuto, ndr) ... e poi, ogni sabato ...
(incomprensibile) ...
GIUSEPPE: chi?
M. ANGELA: VICIUZZO
M. ANGELA: ... e glieli ha dati Dure
GIUSEPPE: chi?
M. ANGELA: VICIUZZO con suo fratello, insieme! ... c'è ROSANNA che le
può dire tutte!
GIUSEPPE: (incomprensibile, bisbiglia all'orecchio della Maria Angela,
ndr)
loro, tutto! ... se ti dico tutto?! (incomprensibile, bisbiglia
Il'orecchio del detenuto, ndr) ... io glielo dico a mio figlio e
tuo figlio che fa?! ... ne parla (incomprensibile) ... che si
chiama a quella per farle questi problemi e parlarle di
queste cose?!
GIUSEPPE: (incomprensibile, bisbiglia all'orecchio della GELARDI
Emanuela, ndr)
EMANUELA: le cose di VICIUZZO le sa ROSANNA?! (incredula, ndr) ... io
non gliel'ho detto mai! ... se poi vanno parlando, io non lo
so!
GIUSEPPE: (incomprensibile, bisbiglia all'orecchio della GELARDI
Emanuela, ndr)
EMANUELA: si signore! ... ed io questa confidenza non gliel'ho data mai!
(a MIUA Rosaria, ndr) ... (incomprensibile) ... VICIUZZO ...
M. ANGELA: ed allora come è che io ... (incomprensibile, bisbiglia
all'orecchio del detenuto, ndr) ... DOiTORE CINA'" ... ~ e r c h e
ci sono andata io (incomprensibile, bisbiglia all'orecchio del
detenuto, ndr) ... ora le domando dove era andata con m e ...
e lei ha parlato ...
EMANUELA: ROSANNA ... con VICIUZZO~~ ...
GIUSEPPE: (stringe il polso della madre, ndr)
91
CMA' Antonino, tratto in arresto il 20 giugno 2006 ("Gotha")
92
GRAZIANO Vincenzo, tratto in arresto il 16 gennaio 2008 ("Addiopizzo 1")
EMANUELA: (ripete a bassa voce, ndr) ... ROSAIVNA con VICIUZZO sono
tutta una cosa ...
GIUSEPPE: e non (bisbiglia all'orecchio della madre, ndr)
M. ANGELA: non è quello che gliele dice! ... non è stato quello che gliel'ha
detto!
EMANUELA: che dice?
M. ANGELA: ora cominciamo sempre (incomprensibile) in testa agli altri!
GIUSEPPE: (bisbiglia all'orecchio della madre, ndr)
EMANUELA: si signore, si!
GIUSEPPE: (bisbiglia all'orecchio della madre, ndr) ... chi è che le
racconta le cose?!
EMANUELA: che chi? ... io gliele racconto?!
M. ANGELA: ... si è lamentato perché io sono andata (incomprensibile) ...
gli ha detto a quella ... c'ero io ... c'ero io ... che mi stavo
interessando di queste cose! ... (incomprensibile) ...
addirittura che mi aveva dato questo!
EMANUELA: se può ROSANNA ... (incomprensibile)
GIUSEPPE: (sferra un colpo sul polso della GELARDI e le bisbiglia
all'orecchio, ndr) ... hai capito?! ... o non hai capito?!
EMANUELA: va bene, si
GIUSEPPE: hai capito?!
EMANUELA: e per mezzo mio?
GIUSEPPE: chi gliele racconta?!
EMANUELA: io che gliele racconto?!
M. ANGELA: lui gliele racconta!
GIUSEPPE: (bisbiglia all'orecchio della madre, ndr)
EMANUELA: I'ho capito, I'ho capito ...
GIUSEPPE: (incomprensibile) hai capito o non I'hai capito? ... te lo vuoi
mettere in testa (porta con forza la mano al capo, ndr) ...
(bisbiglia all'orecchio della madre, ndr) ... hai capito o non
I'hai capito?!
EMANUELA: lei dice che ...
GIUSEPPE: (bisbiglia all'orecchio della madre, ndr)
EMANUELA: si signore ...
GIUSEPPE: I'hai capito (incomprensibile)
EMANUELA: non ti preoccupare ... che da me che cosa deve sapere ...
GIUSEPPE: (bisbiglia all'orecchio della madre, ndr) ... lo capisci?
EMANUELA: lo capisco, lo capisco ... vabbè che lui con VICIUZZO ...
(viene interrotta dal figlio, ndr)
GIUSEPPE: (esterna nervosismo nei confronti della madre, ndr)
M. ANGELA: non fare così con MAMMA che poi si prende collera ...
GIUSEPPE: (bisbiglia all'orecchio della madre, ndr)
EMANUELA: sta bene
GIUSEPPE: sta bene, che cosa?!
EMANUELA: niente completamente, le faccio sapere
GIUSEPPE: eh!
EMANUELA: e basta, che vuoi?!
GIUSEPPE: (bisbiglia all'orecchio della madre, ndr)
EMANUELA: (non capisce, ndr) ... chi gliel'ha fatto sapere?!
GIUSEPPE: (ripete, ndr) ... e chi gliel'ha fatto sapere?!
EMANUELA: ed io che cosa ne so, io?!
GIUSEPPE: (incomprensibile) niente capisci?!
EMANUELA: non capisco più niente!
11 6 luglio 2006, DI TRAPANI Maria Angela si recava a L'Aquila per
effettuare colloquio con il detenuto MADONIA Salvatore ~AUEGATO A6). In
questa circostanza, ancora una volta, veniva ripreso l'argomento relativo alla
circostanza del 'pensiero" avuto dal mafioso MADONIA Giuseppe nei confronti
della cognata DI TRAPANI Maria Angela e del risentimento che tale decisione
aveva provocato in MADONIA Aldo.
MARIA
- ANGELA: lo sai che ... ~ r sono artit ti
e ora ... se ne sono
-- arti ti a
S..
MARIA ANGELA: ....evito pure di andare stare a contatto molto con la ...
anche a casa da Mamma perchè ora ti spiego pure che cosa
...
è successo ad Al un'altra che ne è successa ... l'altra volta
sono andata con Mamma
FRANCESCO: ma va a dormire da lei? da, da, da, da, da, .....
(da Rosanna
MILIA ndr)
l-./
MARIA ANGELA: l'altra volta ero uscita con mamma ... papà l'altra volta ero
uscita con mamma ...
eeeeeh (gesticola) ci aveva detto ....
Pippo, ero andata con mamma, con mamma ... una cosa
privata è giusto? io l'ho accompagnata ...
anzi mi ha fatto
un piacere Pippo ... mi ha detto vai eeeeheeh e vedi. Dice:
(Pippo) ti raccomando! Rosanna di questa cosa non ne deve
sapere niente. Gli ho risposto: diglielo alla mamma ....
mamma ti raccomando: niente. Papà, dopo due giorni ...
FRANCESCO:
Rosanna ...
quella sapeva meglio di te
MARIA ANGELA: si, sapeva meglio di me ... lo sai però perchè li sapeva
meglio di me ...che Aldo, sapendo che mamma era uscita
con me, si chiamò a Rosanna, si sono seduti sul divanetto e
dovevano fare le domande a mamma per sapere dov'era
stata, a chi ha visto, tutututututututu, ...
ma questo
cristiano me lo chiami e poi a chi la vogliono "scavallare"
(incolpare) sempre a mamma ... un domani ...
non è finita
quà ... papà
FRANCESCO: quella (si riferisce alla moglie) si dimentica tutte cose
MARIA ANGELA: si
FRANCESCO: ed è già tutto, tutto, tutto preparato
MARIA ANGELA: e capisci che io ho paura pure a mettere un piede ... mi
capisci? ma, mi rendi conto? e infatti ora te la dico subito
com'è finita. Prima che loro partissero, una settimana
prima che loro partissero, a metà giugno, a metà giu ...
a metà luglio, mi danno i soldi (il denaro non viene
indicato a voce ma in mimica atteso che la donna
strofina pollice ed indice della mano destra
producendosi nel gesto che indica il denaro) per darli
alla mamma ...
però non erano tutti ...
mi capisci? e mi
ha detto: signora, per ora si porti questi che domani
sera ce li facciamo avere direttamente a ...
alla
mamma ... sa chi è che glieli manda ...
gli dico: va
bene ... no dice: se li porti, me li tolga dalla tasca e
glieli porti. (Abbassa notevolmente il tono della voce).
I o porto questi soldi a mamma ...
cinquecento euro ...
cinquecento euro. Le dico: mamma guarda che sono
questi. Mi risponde: ma non devono essere d i più. Si,
però domani sera ti viene un "vecchiareddu", u n
"vecchiareddu", uno che glieli da (i soldi ndr), le ho
detto ... e ti porta il resto. Dice: ah, ho capito, va bene,
va bene. Mi dice: ti servono a te, te li vuoi portare le ...
rispondo: no mamma, non mi servono, conservateli. Le ho
detto: non vorrei che ora, con questi cinquecento euro
sorg.... Dico a mamma cosi: non vorrei che sorgano
discussioni con questi cinquecento ...
che stasera quando
viene (si riferisce ad Aldo MADONIA) vede questi e nel
mentre pensa: dov'è il resto, se l'è preso lei ...
papà, t u
dirai: ma che sei chiaroveggente? Chiaroveggente papà!
perchè so.. perchè come si dice? e la mamma mi dice:
mancherebbe che si pe... a qui la mamma mi dice portateli
pure ... m i dice: mancherebbe solo che si permettano a fare
un discorso del genere ... eh, e pure che li prenderesti t u ...
m i dice la mamma, che importanza ha? vuol dire che ne
avevi bisogno. Le ho detto: io non ne ho bisogno, le ho
detto ridendo, ma questi sono tuoi e non si toccano. Vatteli
a conservare che domani sera ci sono gli altri (si
riferisce alla rimanente somma che deve essere
portata dal "vecchiareddu") e arrivano alla cifra quella
giusta. Prende e mi dice: portateli, che ti faccio vedere io ...
portateli tutti e gli compri una cosa al bambino. Le rispondo:
no mamma, conservateli ... e la mamma ha detto: va bene,
li conservo e poi li dò a Giuseppina per il regalo di nozze. Le
ho detto: tu quello che vuoi fare fai ... comunque tu
...
scriviteli questi (abbassa notevolmente il tono della voce)
e domani sera ti porta gli altri ... dice: va bene. Papà, lascio
la mamma tranquilla, contenta, felice ...
questo verso le
. .:
sette di sera ... alle... l'indomani ma... no!, la sera verso le
. *
nove così, m i chiama Rosanna e mi dice: Maria Angela,, ti
dovrei vedere. Le ho risposto: si, perchè che hai. No, quello
che è successo, quello che è successo non te lo posso dire,
... dice: ma di presenza dobbiamo parlare. Le ho detto:
Rosanna che hai? mi stai ... ah, non te lo posso dire. Le
dico: va bene. Dice: vieni domani mattina, domani ci
possiamo vedere. Le rispondo: no, io domani devo uscire
con il bambino. Le dico: t u sei dalla mamma. Dice: si. Dico:
va bene passo verso le dieci a casa della mamma. Papà, alle
dieci vado a casa della mamma ... la mamma la sera la
lascio bella, tesa, tranquilla ... la mamma, alzata dal letto
alle dieci, con la camicia di notte che camminava cosi,
stonata, in confusione che sembrava avesse cinquant'anni in
più ... e non me lo voleva dire. Le ho chiesto: mamma cosa
hai? Niente, niente. Ma cosa hai? che cosa è successo?
Niente, niente. Ma dimmelo, cosa hai? No, niente, niente,
niente. Che aveva? .... Le aveva fatto l'opera (si riferisce
a MADONIA Aldo) la sera .... (in seguito riferisce al
suocero le frasi verosimilmente riferite da MADONIA
Aldo alla GELARDI Emanuela)
...
...
Voglio sapere che
cosa sono questi INC... e la mamma g l i rispondeva:
me li ha portati Maria Angela. E perchè sono tanto e
non sono tanto. Ma che ne sò ...
talmente la metto, la
mette ...
mi capisci? Talmente ... ...
lei quando s e n t e
confusione s i confonde ...
la vedi com'è mamma, c h e
s i confonde la testa ...
che s i è messa non c i ...
pensava a dirgli che cosa ...
g l i diceva che n e s ò ... ...
forse sono quelli ...
quelli giusti però. Eeeh ma devono
essere d i più, allora chi se li è presi (abbassa il t o n o
della voce) Maria Angela ....
se li è presi tutti lei.
Questa, s i prende sempre soldi, l o v e d i ...I N C...
Durante
la conversazione la DI TRAPANI si lamentava che, per colpa di MADONIA Aldo -
che ne aveva la gestione - molti degli eventi relativi alla "cassa" erano noti a MILIA
Rosaria, fidanzata di MADONIA Antonino. Aggiungeva che MADONIA Aldo
aveva, come abbiamo visto, dubitato di lei stessa, insinuando di una sua indebita
appropriazione di una somma che, invece, doveva portare "VICIUZZU"
(GRAZIANO) a casa della GELARDI.
. ANGELA: prende lei ... (MILIA Rosaria, ndr) ... voleva cominciare ... sai,
oaai ... domani ... torna ALDO (MADONIA Aldo. ndr) ... dice
... sta tornando ... dice ... ~ e r c h éaiustamente ... dice ... in
auesti aiorni ... (sfrega i pollici con le dita indice e medio,
producendo il gesto convenzionalmente utilizzato per
indicare il denaro, ndr) ... a MAMMA (GELARDI Emanuela,
ndr) ... auindi ora viene a riscuotere e ~ o se i ne va! ... io
muta! ... faccio cosi! ... a me ... le ho detto ... senti
ROSANNA ... le ho detto ... io credimi non voalio ~ i sentireù
niente ...
SALVATORE: però ti trovi che sono cose ...
M. ANGELA: ... perchè mi secca ...
SALVATORE: ... che sono cose ... che ti interessano e non ti interessano ...
cioè ... è meglio non saperle queste cose! ... meglio non
saperle ...
M. ANGELA: ... faccio cosi ... hai capito? ... cosi ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ... meglio non saperle!
M. ANGELA: ... nooo ... ma per non trascenderci ... che lei (ROSANNA,
ndr) voleva guardare cosa le rispondevo!
SALVATORE: ma, MARIA ANGELA, ma t u non sei per la tua casa?! ... tu
non sei per la tua casa?!
M. ANGELA: ... e per la mia casa sono! ... ancora non hai capito!
SALVATORE: ... no... e allora perché mi raventi il cuo ... il cerve ...
M. ANGELA: non ti posso raccontare certe cose quando t e le dicono?
SALVATORE: altro è raccontare, sangue mio, ed altro mi dici ... questo
quell'altro ...
M. ANGELA: SALVO ... le raccontano tutte cose (a ROSANNA, ndr) ...
SALVATORE: ... stare dietro a tutte ...
M. ANGELA: SALVO ... la MAMMA ... (GELARDI Emanuela, ndr) ... ALDO
IMADONIA Aldo, ndr) ... tutto! ... lo sai cosa fa auando la
MAMMA esce con me? (incrocia le dita indice come a volere
indicare un legame una unione, ndr) ...
SALVATORE: mh
M. ANGELA: ... se la chiama poi davanti a Questa ... a ROSANNA e le fa
l i
... io ero andata da MAMMA e le avevo dato una cosa ... una
cosina ~ i c c o l o... aià lo sa ... le faccio ... MAMMA ... domani
s i
0
che stasera vedono questi pochi, le ho detto. e comincia
I r i f e r i t o i
aprire il cascione e se li porta! ... così fa! ... la lascia tisa tisa
(con l'indispensabile, ndr) a MAMMA!
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: ALDO! ... non lo dice ... la lascia ...
SALVATORE: si, ma MARIA ANGELA, che cosa è ... e noialtri cosa
possiamo fare?!
M. ANGELA: no, no ... ascolta cosa mi hanno fatto!
SALVATORE: ... MARIA ANGELA ... noialtri ...
M. ANGELA: ascolta ... dice che cominciò a fare il ~ a z z o !... INC ... dalla
MAMMA ... mi chiamano di sera ... I'indomani mattina ci
vado, le dico ... che c'è MAMMA? ... la MAMMA sembrava
che aveva sessant'anni (in più, ndr) ... camminava con la
vestaglia da notte ... I N C ... che hai? ...
SALVATORE: si, ma MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... sono distrutta ... che hai MAMMA? ... non me lo voleva
dire! ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ... ma
M. ANGELA: ... nel frattempo ROSANNA e la cameriera dice ... signora ...
signora
SALVATORE: ... dice che eri tu la colpevole di tutte cose? ... dice che
diventò così, la MAMMA ... per colpa tua! ... è giusto?
M. ANGELA: ... si, lui lo dice! ... dalla cameriera te lo devi fare dire! ...
quello che le fa la sera, quando ci va (riferito ad ALDO, ndr)
e non vede tutti i ...
SALVATORE: ma MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: .
-
li
SALVATORE: ... MARIA ANGELA ... dico io ...
M. ANGELA: ... la MAMMA si scorda e ...
SALVATORE: ... MARIA ANGELA ... dico io ... però ... quello che voglio dire
è ... all'inizio dice che era colpa tua ... perché, praticamente
S..
M. ANGELA: eh!
SALVATORE: ... ora la colpa di chi è? ... cioè, io non ci voglio entrare in
queste cose! ... MARIA ANGELA ... io
... ascoltami ... ROSANNA sai cosa mi dice ... dice ... le dice
M. ANGELA:
>' .>
n L
... MARIA ANGELA me li ha ~ o r t a t...
i (di seguito riferisce la
reazione avuta da MADONIA Aldo, ndr) ...
d l
lei! ... come si ~ e r m e t t e !... allora ROSANNA gli faceva ...
calmati ALDO, non fare così! ... io per quel poco che conosco
MARIA ANGELA, MARIA ANGELA non fa queste cose! non
è il tipo!
SALVATORE: ... MARIA ANGELA ... non voglio
M. ANGELA: ... e io ci ve ... meno male, SALVO, che I'indomani sera ...
8
n\
il resto! ... con i suoi ~ i e d i ...
! meno male! ... è rimasto (si
t a ~ la~ bocca.
a ndr) ...
SALVATORE: ... si, ma meno male ... meno male ... perché arrivare a
questo? ... io non lo so io non ...
M. ANGELA: ... cioè ... e ~ ouna
i volta NINO, mi piace che mi ha detto a
m e ... come ... INC ... dice ... io vorrei ... una volta m i ha
detto ... quando ci sono andata l'ultima volta ... vorrei sapere
... una volta ... dice ... eri t u che davi le cose alla MAMMA (il
denaro, ndr) ... perché, dice, avete cambiato ... che tu Ber i
fatti tuoi e la MAMMA ~ oDer i i fatti di lei (suoi, n d r l
SALVATORE: MARIA ANGELA, non ...
M. ANGELA: ... sempre qua ... questi! ... ma comunque ... cose scimunite
... perché è proprio INC ...
SALVATORE: ... ma cose ... cose scimunite che hanno un certo peso ...
M. ANGELA: ... gliel'ho detto a PAPA' ... PAPA', gli ho detto, io mi
spavento quando sono là ... perché la MAMMA ora se le
scorda veramente le cose! ... ma metti caso, gli ho detto ...
MAMMA si scorda ... pure che si ricorda, contro di lui (di
Aldo, ndr) non si ci mette perché me l'ha detto chiaro ...
figlia mia ... lo so che va dicendo queste cose di te, lei ...
(COlTONE Carla, ndr) ... perché ha parlato davanti a m e ...
lo so! ... ma io ... non posso mettermici (contro, ndr) perché
se lui vede che io mi ci metto contro ... così la MAMMA mi
ha detto ... mi ci metto contro ... a me a mio figlio qua non
me lo fa venire più! ... perché mio figlio (Aldo, ndr) a sua
moglie non la vuole controllata da nessuno la sua bocca e
tutte cose ...
k
ANTONINO: ma ... eh ... un'altra cosa ... l'altra cosa ... la parola diciamo ...
sDerDera CARLA sDerDera ... in queste cose sperpera ... cioè
ha aggiunto sperpera, sperpera ... cioè nei foali a
auadrettino, oltre a parole buone diciamo ... che tu sperperi
diciamo sperpera ... cioè come Der dire giustamente la
MAMMA ha auesto fatto dei doloretti alla schiena diciamo
naturalmente ...
ALDO: eh ... eh...
ANTONINO: e aiustamente tu lo r a ~ ~ r e s e n t iper, dire vedi che la
MAMMA non si riuò muovere ... rierché aiustamente essendo
che ha auesti dolori alla schiena diciamo non è che la
MAMMA può venire a colloquio giustamente, come si
muove con la barella ... mi sono s ~ i e a a t o ! ?
ALDO: eh ... eh ...
ANTONINO: però aiustamente noi altri ... per quello che ossia amo ...
fatele fare delle FISIOTERAPIE. fatele FISIOTERAPIE, fatele
FIOTERAPIE e pare che ogni tanto FISIOTERAPIE. ogni tanto
arrivano diciamo così diciamo....
ALDO: (gesticola con la mano destra come ad indicare così e
così, ndr)
ANTONINO: niente com~letamente.solo così!? ... (si passa la mano sulla
fronte, ndr) ... ma di CAPELLI LISCI diciamo Dure così? ...
ALDO: no! Ouello è un altro discorso ...
ANTONINO: ma quello c'è semrire di come si chiama no? (gesticola con
la mano, ndr) ... ma come ... diciamo ... quindi naturalmente
... però (...incomprensibile... )
ALDO: no sicuro è auesto eh...eh...
ANTONINO: tutto il come si chiama ...
ALDO: eh .. un disastro, un disastro, un disastro ...
ANTONINO: vabbè disastro ...
ALDO: si ... l'ho voluto raccontare a ... nei articolari a PIPPO
perché è aiusto che voi ne saDD ... aiustissimo ...
ANTONINO: certo naturalmente ...
ALDO: MAMMA ha semrire cercato di (...incom~rensibile... 1 di
metterci lo zucchero.di metterci zucchero ...
ANTONINO: chi? ...
ALDO: MAMMA! ... che non ha voluto mai farvi Dreoccupare fino ad
un certo ...
ANTONINO: vabbè ma ora non ricorda più niente ~ e r MAMMA ò ...
ALDO: infatti! ... infatti! ... infatti! ...
ANTONINO: eh ... eh ... tu diciamo tu non ... non ..
ALDO: non ricorda più niente ...
ANTONINO: eh? ...
ALDO: non ricorda più niente! ...
ANTONINO: non ricorda più niente MAMMA diciamo no?
ALDO: si! ... insomma non era difficile ... eh ... ricucire alcune cose
... questo è ... il discorso è questo ... ma aspet ...
ANTONINO: perché ...
ALDO: no aspetta fammi capire ... stavi parlando che uno seerDera
... cosa ...
ANTONINO: cosa ... e deve avere un piede diciamo ... perché questa
letterina gli arriva a PIPPO e PIPPO me lo manda a me no!
ALDO: uh ...
ANTONINO: e tra le altre cose diciamo c'è ... tipo lo sperpero no! ...
ALDO: uh...
ANTONINO: oh... perché ... e ... qualche mesetto prima diciamo ...
naturalmente mi scrive ROSANNA diciamo naturalmente ....
E mi dice diciamo che ... io ... uh ... prezzemolo ... uh ... cose
... tutto un pò diciamo così ... segnare tutto ... diciamo un pò
... diciamo però ... diciamo naturalmente ... e perché diciamo
naturalmente ... perché ..uh... uh... di dare conto e ragione
ALDO: ah ... te I'ha detto ... te I'ha detto ...
ANTONINO: te lo scrive diciamo no! ...
ALDO: ah ... ah ....
ANTONINO: mi segui ... dice devo dare conto e ragione ... perché
giustamente faceva il pacco e quindi ... un po' diciamo
giustamente ...
ALDO: ah ... ne sei a conoscenza di questo fatto ...
ANTONINO: si! Si! ... perché ... posso ... posso parlare del discorso
tutt'insieme ... allora io capisco è giusto ... e ci scrivo: ma è
giusto che sia così, anche perché naturalmente bisogna
sapere spendere, bisogna cercare di fare come si vuol dire ...
diciamo naturalmente ...
ALDO: eh ... eh ...
ANTONINO: questo capisco perché naturalmente la risposta ...
(...incomprensibile...)
ALDO: perché, io quello che non riesco a capire è questo ... io ho
lottato con lei su questo argomento ... (...incomprensibile... )
... andiamo d'amore e d'accordo ... abbiamo fatto a cazzotti
su questo argomento ...
ANTONINO: con lei? ...
ALDO: si! ... proprio non ci riesce ... non riesce proprio a capire ...
ANTONINO: a chi a ROSANNA ...
ALDO: non riesce ... m i guarda alla fine ... o lo fa per bontà, o lo fa
per ...
ANTONINO: no ... no ... te lo dico io ...
ALDO: mi guarda con gli occhi ...
ANTONINO: no ... no ... no ...
ALDO: mi guarda, dopo che mezzora ci spiego ... ci dico ...
ANTONINO: no ... no ... te lo spiego io ...
ALDO: ci spiego ... ci dico ... ci dico ...
ANTONINO: no aspetta, te lo dico io ... te lo dico io ...
ALDO: ci dico, ci spiego, mi guarda con gli occhi tanto ...
ANTONINO: t e lo dico io ... aspetta ... e perché ... però aspetta ....-.
ALDO: mi guarda con gli occhioni tanto ... di& mà io ...
ANTONINO: minchia però se non mi fai parl ... parla con la MAMMA e la
MAMMA le dice che problemi non ce ne stanno ...
ALDO: e questo ... che fino ad ora abbiamo litigato con MAMMA su
questo coso ...
ANTONINO: la MAMMA ... ascolta ... (...incom~rensibile... 1 ... le dice che
problemi non ce ne stanno, mi sono sriieaato ... ~ e r c h eci
vedono nell'oro ... e ci dice io devo andare a rendere la
pensione ora mi sono sriies ...
ALDO: perché non si rende conto ... non si rende conto ... non si
rende conto ...
ANTONINO: chi? ...
ALDO: MAMMA non si rende conto ...
ANTONINO: no ... no ... più che altro ... più che altro, ha fatto venire il
bambino diciamo e a MARIA Anaela, anche perché
eiustamente ...
ALDO: per cercare ... si ... ma infatti ...
ANTONINO: per cercare di ...
ALDO: si ... si ... per cercare ...
ANTONINO: di creare auell'armonia con la ...
ALDO: per cercare un pochino ... per cercare un pochino ...
ANTONINO: di creare quell'armonia con la MAMMA ...
ALDO: certo, certo ...
ANTONINO: e di cercare di mettere appunto diciamo un pochettino per
lenirli auesti come si chiama ( porta la mano destra dietro al
schiena,ndr) ... per dire ... portare da auesto
FISIOTERAPISTA, cercate di trovare auesto OUESTO ...
ALDO: zero, zero completamente non ... le cure non lasciano
assolutamente ... anzi si sono aaaravati perché lui
IMADONIA Giusep~e, ndr) ha promesso aualche cosa a
MARIA ANGELA. ha dato anzi più che promesso ...
ANTONINO: chi è ... PIPPO? ... . .. ,
ANTONINO: si! ... e io che so ... aiustamente auella (MARIA ANGELA, ndrl
... ci va a pianeere ...
ALDO: ma lui non ne sapeva niente, lui PIPPO non ne sapeva
niente ...
ANTONINO: che certo ...
ALDO: e ~ oalii ho raccontato le cose come stanno, dice: mi ma io
non ne sapevo niente, perché MAMMA mi racconta è tutto a
posto, che sta un DÒ mealio che cose... ali ho detto ma auale
tutto a ~ o s t oè sempre è sempre piena di dolori ... semDre
problematiche ... sempre cose ... niente vediamo uh ...
ANTONINO: vabbè che ... m i diceva ... mi diceva ...
ALDO: ma io voglio capire lei perché ...
MADONIA Aldo chiedeva notizie ad Aldo delle entrate che tempo addietro
erano giunte da tale "FISIOTERAPISTA" (sempre CINA' Antonino) "che
conosceva LINA" (ovvero che conosceva DI TRAPANI Diego). MADONIA Aldo
riferiva che queste somme non erano state corrisposte con regolarità periodica. I1
detenuto chiedeva al fratello se era o meno al corrente delle attuali condizioni di
salute della MAMMA (dove per condizioni di salute si intendeva il quadro
economicofamiliare). MADONIA Aldo, ovviamente, rispondeva affermativamente:
ANTONINO: oh! ... perché aveva un coso diciamo impostato diciamo n o ...
poi le ho domandato e dice non ho niente ... non so aveva
cose diciamo ...
Questo ultimo tratto è di straordinaria valenza investigativa in quanto prova
inoppugnabilmente che MADONIA Aldo è a conoscenza dell'intero patrimonio
occulto della famiglia MADONIA. Dunque, MADONIA Antonino, procedeva ad
una elencazione dei beni riconducibili alla famiglia, chiedendo chiarimenti, ed il
fratello MADONIA Aldo rispondeva, dimostrando piena conoscenza dei fatti. in
specie, MADONIA Antonino chiedeva:
ALDO:
né positiva e né negativa ...
no, né positiva né negativa ...
quindi non c'è diciamo ...
non c'è niente ... non c'è niente ...
... si sperava, diciamo ...
no, no, no
17L2-
... infatti ... incomprensibile ... aveva detto a posto ... dicevo a
posto ... a dire ...
no, mi riferivo al fratello di N 1 N 1
... non lo so... ... il fratello di N 1 N1
ANTONINO: come?
ALDO: il fratello di N1 N1 ...
ANTONINO: (non capisce, ndr)
ALDO: ... il fratello di questo UHE' UHE' ...
ANTONINO: eh!...
ALDO: è morto! ...
ANTONINO: I'infarto gli è venuto?...
ALDO: si, che non gli è venuto I'infarto due anni fa? ... quando è
stato? ...
ANTONINO: eh ... eh ... ma ... io non parlo di lui ... di FIORE , diciamo,
no?
ALDO: no ... che c'entra FIORE? ...
ANTONINO: cosa diversa, diciamo ...
ALDO: si! ... CAPELLI LISCI! ... CAPELLI LISCI ...
ANTONINO: eh ...
ALDO: ... il fratello! ...
ANTONINO: eh ...
ALDO: ... lo sai che è morto? ...
ANTONINO: eh ...
ALDO: non lo sai? ...
ANTONINO: no, non lo sapevo ...
ALDO: manco questo ti hanno detto ...
ANTONINO: proprio CAPELLI LISCI proprio, diciamo si? ... comunque,
va bene ... comunque ...
ALDO: il fratello! ... sono tanti fratelli?
ANTONINO: ma, uno diciamo! ... poi non sono rimasti ... come si chiama
... altri?!
ALDO: si uno ... eh, eh, eh! ...
ANTONINO: va bene, comunque ... (breve pausa, ndr) ... va bene ... qua
siamo ...
ALDO: è morto! .... eheeehh ... mi segui?
ANTONINO: (annuisce, ndr)
ALDO: ... loro si assumono la responsabilità, ma ... all'atto pratico ...
non c'è niente! ...
ANTONINO: mh, mh
ALDO: perché non si riesce a ...
ANTONINO: non ti sento ... non ti sento
ALDO: ... perché non si riesce a ...
ANTONINO: a quagghiare (concretizzare, ndr) ...
ALDO: a quagghiare ... i figli sono partiti (lontani, ndr) ... cose ...
ANTONINO: eh, eh ...
ALDO: dice ... però lui si mette la mano sulla coscienza ... dice ... si,
però ci rendiamo conto che ne rispondiamo noi ... ne
rispondiamo noi ... e per il resto ... incomprensibile ... tutte
vendute ...
ANTONINO: però è una cosa, diciamo ... incomprensibile ...
ALDO: tutte cose vendute ... tutte cose vendute ... è rimasta solo
una cosa ...
ANTONINO: uh ...
ALDO: e quindi si parla solo di ... si parla solo di interessi ...
interessi ...
ANTONINO: eh ...
ALDO: interessi ...
ANTONINO: ma SAN MARTINO niente ... BISCOTTI niente? ...
ALDO: niente ...
ANTONINO: per ora niente ...
ALDO:
ANTONINO:
ti dico un deserto, un deserto, un deserto
niente completamente, una desolazione ...
...
ALDO: una desolazione ...
I1 17 agosto 2006, MADONIA Aldo, all'indomani del colloquio con il
fratello Antonino, si recava a Napoli per effettuare altro colloquio, nell'occasione
con il padre MADONIA Francesco ~ ~ g $ & ~ @ ~ * ~ ~ ) .una
~ n volta,
c o r aè doveroso
annotare, prima di procedere al commento dei tratti di conversazione, che il colloquio
è molto importante nella sua interezza proprio perché rispecchia appieno i
comportamenti illeciti di MADONIA Aldo. Ed anche in questo caso, quindi, si
riporta il contenuto dell'intero verbale di trascrizione. E come nel precedente
paragrafo, a seguire saranno commentati solo alcuni dei passi salienti del colloquio.
Dunque, uno degli argomenti del colloquio verteva sulla situazione economica
della famiglia MADONIA. MADONIA Aldo, infatti, cercava di far comprendere al
padre detenuto che la situazione finanziaria prospettatagli da DI TRAPANI Maria
Angela non corrispondeva assolutamente alla realtà. I1 detenuto, d'istinto, chiedeva al
figlio conferma se i soldi dello "Zio Mario" ( identificato in GELARDI Mario)
arrivavano. Di rimando il figlio specificava che poiché erano state vendute "tutte
cose" "c'era ~ochissimo".I1 detenuto insistendo chiedeva al figlio conferma delle
entrate mensili e della loro continuità nel tempo. Aldo lasciava comprendere al padre
che la situazione era assolutamente discontinua.
Aldo ti ricordo che mi devi far sapere cosa dice il medico per i dolori alle spale e
quale terapia fare io lo ritengo responsabile di tali malori. Ciao Ciao Pippo.
Ecco, dunque, che il 5 settembre 2006 alle ore 1052 sull'utenza intercettata
09116373105 si registrava un contatto tra MADONIA Aldo e la cognata DI
TRAPANI Maria Angela, dal quale si intuisce la volontà di MADONIA di ricucire i
rapporti con la cognata. Alle ore 20:36 dello stesso giorno sull'utenza 349/2541160
veniva registrata un altro contatto tra i due cognati Aldo e Maria Angela.
#$ Durante la conversazione Aldo rifh-iva alla cognata che la madre
GELARDI Emanuela aveva una cosa per lei (Maria Angela) e la invitava a passare
a trovarla. Nel prosieguo del discorso le chiedeva comprensione, e che poi le avrebbe
spiegato tutto: 'Da subito si intuiva, e le successive acquisizioni avrebbero confermato
l'ipotesi, che MADONIA Aldo aveva riservato alla cognata una somma di denaro
inferiore alle aspettative e per tale motivo le chiedeva comprensione.
ALDO: .......
e poi in ultima cosa ...
mia mamma aveva una
cosa per te, quindi se puoi passare domani incompr ...
m..
428
I1 6 settembre 2006, dunque, MADONIA Aldo scriveva nuovamente al
fratello Giuseppe informandolo, tra l'altro, che relativamente alla promessa fatta a
Maria Angela (si ricorderà trattarsi della "retribuzione" mensile di 1.500 euro) la
madre stava cercando di mantenere l'impegno con tanti sforzi, e, dunque, lo invitava
ad avere pazienza. Si riscontrava, quindi, quanto ipotizzato in occasione della
telefonata serale tra Aldo e Maria Angela del 5 settembre 2006, e cioè che
MADONIA Aldo, gestore della cassa della famiglia MADONIA, aveva sì dato il
"mensile" alla cognata, mantenendo in parte l'impegno in quanto l'importo
corrisposto alla donna era inferiore a quello disposto dal cognato Giuseppe. Più
avanti si avrà contezza dell'importo preciso corrisposto a DI TRAPANI Maria
*<<:,~*,-:;..
>,y,,&:,T-Y*.-<\?.;x, ,,>;-.:.."
Angela. @&&$$$&oiIf&$)
%
"Per quanto riguarda la tua promessa a Mariangela, mamma sta cercando con tanti
sforzi di mantenere l'impegno. Ma ci vuole pazienza".
93 M. ANGELA: pronto?
ALDO: pronto Maria Angela,
M. ANGELA: ah ... Aldo ciao ...
ALDO: ciao ... ora tu sei la nuova segretaria? ... incompr ... (accavallamento voci)
M. ANGELA: si ... no ... me ne stavo per an......... me ne stavo per andare ...si ...
ALDO: ah ... ah ...
M. ANGELA: sono venuta qua ... la mamma dice che ... che non si ricorda niente ...
ALDO: come non si ricorda una cazzo ...
M. ANGELA: no ... non si ricorda niente ... mi ha detto:"no ... dici ... tu capisci cose mal
...
capiti e c'è sbaglio ... ci sono tutte cose mal capiti ..." (ride) ... insomma ...
mo sono messa a ridere
ALDO: no, no ... aspè ... eh ... passamela, passamela ...p er favore passamela ...
M. ANGELA: aspetta ... si
EMANUELA: poi quando c'è qualche cosa di parlare ... qualche ... cose da uscire mi
confondo e non so più niente ...
ALDO: e vabbè ... e tu le cose a poco a poco ...
EMANUELA: e questo è tutto ...
ALDO: ...
devi fare le cose tu a poco a poco devifare ...
EMANUELA: cosa devofare?
ALDO: innanzitutto per Maria Angela ...
EMANUELA: come?
ALDO: innanzitutto per Maria Angela ...
mi avevi detto ... ieri sera ... che avevi una ... la busta
conservata per Maria Angela ...
EMANUELA: eh! ...
ALDO: nel tuo cassetto ...
EMANUELA: eh!
ALDO: la prendi per favore e gliela dai ...
EMANUELA: si!
... (paura) ...
M. ANGELA: Aldo ...
ALDO: eh ...
M. ANGELA: ah ... ci hai parlato ... l'ha capito?
ALDO: ...
no ... ah è confusa ...
M. ANGELA: è confusa si ...
ALDO: ma che sta facendo ... gli ho detto di ...
M. ANGELA: no, non lo so è andata la dentro ...
ALDO: nella sua stanza ...
M. ANGELA: si!
ALDO: ...
... e vabbè, speriamo bene ora ... per ora sono qua ... ad aspetto al
telefono
M. ANGELA: ah ... va bene
ALDO: vabbè ... tutto a posto? Come stai?
M. ANGELA: tutto a posto, si!
ALDO: eh ...vedi com'è, poverina ... è proprio non ..
M. ANGELA: si ...no ... infatti me la sono presa a ridere perché ... inutile ...
ALDO: ...incompr ... non lo fa per male ...incompr ... non lo fa per male ...
M. ANGELA: no, no... ormai questo dicevo ... questo dicevo ...ormai non ...
ALDO: mi dispiacerebbe se tu pensassi che lei lo fa per ... per ...
M. ANGELA: no, no ...
ALDO: ah ... ah ...
M. ANGELA: poco fa parlavo con la signora Anna di questo ... ha ottantadue anni, ormai
è una persona anziana ...
ALDO: ... incompr ... non stiamo parlando di due o tre anni fa, ma stiamo parlando
di ieri sera ...
M. ANGELA: ...e infatti proprio di questo parlavamo
ALDO: ...incompr... mi disse ti preparo questa busta
M. ANGELA: ... che si parla ...di ora ...
ALDO: ...incompr ... fare questa busta e domani mattina viene ... ora che fa ... deve
...
andare a fare questo pacco e ... lei gli sembra una cosa enorme ... gli
sembra una cosa enorme ... che poi è una passeggiatina ... perché guida
Anna ...
M. ANGELA: si, stamattina è così ...confusa
ALDO: incompr ... ora io la convincerò in tutti i modi ... appena esce ... appena si
esce ... si sblocca ....(min. 02:52)
[...l
ALDO: ancora non è tornata?
M. ANGELA: si è tornata, qua &..la ... si è ricordata ...
ALDO: ah ... si è ricordata tutto?
M. ANGELA: si!
ALDO: va bene!
M. ANGELA: te la ripasso ... aspetta
ALDO: si, si ciao
M. ANGELA: ciao
ALDO: ciao, ciao Maria Angela buona giornata ...
la DI TRAPANI raccontava al marito della telefonata ricevuta da MADONIA Aldo,
nel corso della quale quest'ultimo avrebbe cercato un chiarimento riferendole che lui
e la moglie non avevano alcun risentimento nei suoi confronti. Nel corso della stessa
telefonata il cognato Aldo, inoltre, l'aveva invitata a passare a casa della GELARDI
ove avrebbe trovato un pensiero per lei (denaro) seppur in minore quantità di quella
precedentemente pattuita con MADONIA Giuseppe.
Vincenzo: eh ....
Aldo: gli devi dire a VICIUZZU ... auello che... noi abbiamo ...
* d
futti i unti di vista ...
Vincenzo: io ... io ...(si sovrappongono) ...
Aldo: se possiamo fare un colloquio ... se possiamo mettere
qualche cosa ......incompr ...... tutto dipende dalla ... dalla ...
Vincenzo: noi ci rendiamo conto e ringrazio Dio... se ci arriviamo ...
non so come ... vendendo la qualsiasi ... quindi non si pone
và ... finché non ce n'è più ...
Aldo: (sorride) ...
94
GRAZIANO Ignazio, deceduto il 7 maggio 2004
435
M. ANGELA: D'ora in DO^ quanto ti servono? Tanto? Eh... c'è auesto
...
pensiero orini mese lo avrai... mamma dicci... auesto
pensiero lo avrai oani mese, Der il bambino... Der voi. i\
" (...) alle 13.30 sono andata da tua madre, ci siamo visti con Aldo e come se niente era mai successo,
con la loro solita IPOGRISIA mi ha detto che riguardo al pensiero che dovevano avere per me non gli
è possibile ecc... AI che gli ho detto che in ogni caso era un pensiero per TE e che tanto già del resto e
da tanti anni non ti anno mai pensato. AI chè mi ha detgto che "lui mi stava dicendo questo perchè
non voleva che io attribbuissi a lui questa decisione è che in merito al passato lui colpe non ne ha.
AI chè gli ho detto con moltn cnlmn è trnnquillitiì I? sangui?fleddo che di certo per essere vicini ad un
fiatello ci sono tanti altri modi. E' gli ho chiesto se per caso ti avesse mai espresso un GRAZIE ho
provato un sentimento di gratitudine a te dopo quello che hai fatto per lui. Lui mi ha detto che sei
sempre stato nel suo cuore, al chè io lo AGGHLQCCLQTO buttando giù ogni sua parola con
constatazioni e fatti mai fatti da lui, dicendoci che avrebbe potuto dimostrartelo con i fatti, anche con
un semplice telegramma per NATALE con su scritto TI VOGLIO BE1VE.
O avendo un pensiero per nostro figlio, ricordandoci il bene cge tu vuoi al bambino è chesperavi
ancora prima che il Bambino nascesse che lui un giorno quando sarebbe nato si fosse preso cura di
lui facendogli da GUIDA in tua assenza, è invece lui non si è mai degnato di una dimostrazione di
gratitudine è di affetto è si sono sempre ESZUhW TIfiegandosene di te e di tutto quello che hai fatto
per lui.Tutto ciò glielo ponevo con le domande, è vendendo che lui non aveva il coraggio più di
rispondere, gli davo io le risposte in assoluta serenità. Gli saranno Penetrate perchè era morto. La
parlantina gli èpassata subito (...) ".
I1 22 settembre 2006 alle ore 13:27 MADONIA Aldo dal suo cellulare
chiamava la madre (A.U#$GATONZ).Evidentemente a conoscenza di ciò che la madre
avrebbe dovuto fare nella mattinata utilizzando il solito linguaggio criptico chiedeva
alla stessa se le "cose" erano state "buone o negative". GELARDI Emanuela
rispondeva che aveva fatto la "giusta terapiav9'.
95 EMANUELA: pronto!
ALDO: pronto mamma!
EMANUELA: eh!
ALDO: ...incompr... va be che ti volevo dire niente ti saluto allora
fai buon pranzo;
EMANUELA: eh! ...una buona giornata ti abbraccio e buon appetito!
ALDO: va bene ee... stamattina cose buone omure cose...
EMANUELA:
...
neaative cose buone o neciative;
aiuste... buone... normale;
ALDO: ...incompr... (sembra che dica: 'e cosa" ndr.)
EMANUELA: ...la terapia ...uhm;
Il.I fatti più eclatanti della gestione della cassa ed altri profili illeciti
della condotta di MADONIA
I1 3 ottobre 2006 alle ore 20:07, MADONIA Aldo discuteva con la madre
GELARDI Emanuela a casa di questa
. 1 due discutevano di una
~@sw&ms).
v%-+.< > %X*W Y*?.i..i+'
somma di denaro fatta pervenire96alla GELARDI [...suo figlio mi ha dato ... incompr
...(verosimilmente pronuncia una cifa) in contanti' e delle modalità della
spartizione. MADONIA ANldo si preoccupava anche che parte del denaro arrivasse
anche alla cognata DI TRAPANI Maria Angela [...queste cose a Maria Angela le
hai telefonato che ci sono queste coseper Maria Angela no? ...l
ALDO: quanto ti ha dato?
EMANUELA: duemila euro per me ...io dico...
ALDO: ...i n c o m ~...r
[...l
EMANUELA: ...suo figlio m i ha dato ... incompr
pronuncia una cifra) i n contanti ...
...(verosimilmente
M. ANGELA: (riferisce parole di MADONIA Aldo, ndr) ... fa ... dice ... mio
fratello (Salvatore, ndr) è nel mio cuore! ... ah! ... dice ti...
dovevo dare un oensiero che PIPPO (MADONIA
G i u s e ~ ~ endr)
, aveva detto che mi doveva dare un
pensiero, auando ci sono andata l'ultima volte ...
dice
... oani mese ti do un Densiero Der t e ... per il bambino
... io ali faccio ...
mmhh ...io ali faccio così!
hanno dato solo un mese! ... prendo e gli faccio ... dice ...
...
me lo
H
facci0 ...
lo sai perché l'ha fatto?! ...
primo per amore
v r o te C n
gvevamo intenzione d i avere u n fialio ...
e mio marito
lo sai che m i diceva a me?! ...
Maria. sai, conto su mio
fratello (Aldo, n d r l ...
u n domani poter potrebbe ...
potrebbe fare da auida a mio fialio! ...
che t u sei una
- - ... -- --
donna sola!
morto! ...
... potrebbe fare da padre a mio fialio
l'ho lasciato amminchiunutu (di sasso. ndr)
....
...a l i ho detto
...
così!
... auindi, ALDO, mettiamola da parte
auindi. ALDO, mettiamola da parte auesta
...
ipocrisia!
PAPA' eehhh
... ...
se dobbiamo sentirvi per auanto riauarda
io, a tuo padre, non l o abbandonerò
mai. a l i ho detto!
per me ... ...
no che è t u o padre! ...
...
perché t u o padre ali ho detto
è mio adr re! a l i ho ...
...
detto... perché è sempre stato l'unico, i n auesta
famialia che ha sempre avuto p r i n c i ~ i .rispetto ed
amore, verso d i me!
ALDO: piano piano ... piano piano ... piano piano ...
[...l
FRANCESCO: :INCOMPRENSIBILE.:... dice ... e ha modificato ... dice ... la
cosa ... dice ... che fino a quando ... non si trova ... dice ...
chi lo sostituisce ... sostituisce ... dice ... nel mandamento di
Resuttana ... dice ...
ALDO: ... però il 41 te lo hanno levato ... il 41, però, te lo hanno
levato ...
FRANCESCO: si
ALDO: comunque ... un po' alla volta! ... piano piano ...
M. ANGELA: ...
Ah CARMELA da MAMMA è andata... va da MAMMA lei ...
stessa.. .
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: CARMELA va da MAMMA... (abbassa il tono della voce, ndr)
... ...
forse con ALDO sicuro... ~ e r c h èMAMMA non è che e in
qrado ...
SALVATORE: Si però... MARIA ANGELA... si se li porta ...
(con la mano ...
mima il gesto usualmente utilizzato per intendere piccolo)
M. ANGELA: m e l'ha detto ieri...
SALVATORE: Da mia madre?
M. ANGELA: Si... dice ci sono andata l'altro giorno, dice,
INCOMPRENSIBILE
SALVATORE: Ah, ce l'ha l'interesse, allora ...
M. ANGELA: Si, dice, io ho tutto l'interesse per tutelare voi ...
g c
lui ...
diciamo ...
auindi ...
naturalmente ...
EMANUELA: il pensiero ... tanto per dire ... si deve fare questo, si deve
fare quello, poi io sono quella che ...
ANTONINO:
lo devi mettere in condizione diciamo che ...
EMANLIELA: io ali faccio fare il aadrone
ANTONINO: eh, eh, brava
EMANUELA:
445
Al fine di far comprendere la caratura criminale della famiglia MADONIA si
riporta la frase detta da GELARDI Emanuela nel contesto di una discussione avuta
con uno sconosciuto ("il jìglio del T O P O ) per stabilire a chi doveva andare la
paternità di un appezzamento di terra. La GELARDI infatti si esprimeva come di
seguito: "non scherziamo ,.. non lo capivano poi ... io a chi appartenevo... .
1>
.e
-.. . La conversazione permetteva di vaiutare=anche.il pieno coinvolgimento di
MADONLA Aldo negli affari illeciti della propria famiglia; si comprendeva, infatti,
come anche quest'ultimo seguisse in prima persona ogni sviluppo relativo al
patrimonio familiare intestato ai fratelli LO CICERO, che - come abbiamo già visto-
venivano indicati come "l'anemia del bambino" [sì, si.. .perchè.. .perchè anche Aldo
glieli ha fatti pure l'altra volta gli esami (...)L'altra volta lui ce li ha fatti...p erchè io
non c'ero e glieli ha fatti lui al bambino... 1. Per tale motivo MADONIA Giuseppe si
premurava che anche ai fratello libero fosse raccomandata particolare attenzione [Ah,
Maria Angela... ti dico...q uesto fatto del bambino che deve fare gli esami, diglielo che
deve stare attento. pure a....mio fratello...l
97
La stessa conversazione è meglio spiegata nel capitolo 4.7 "11 ruolo dei fiatelli LO CICERO
Giovanni e LO CICERO Salvatore.
PIPPO: Dimmi una cosa...
MARIA A,: Eh...
PIPPO: Eh....il bambino com'è? Glieli hai f a t t i a l i esami p e r
la...come si chiama?...Per la...aveva lui ~ r o b l e m ad i
anemia...
MARIA A.: Per IWanemia?...Oraa fine mese...
PIPPO:
tu...eh?
MARIA A,: ....
Si, si a fine mese
PIPPO: Perchè il bambino è delicato...
MARIA A.: ...sì, sì...Derchè ...
Derchè anche Aldo alieli ha f a t t i Dure
l'altra volta a l i esami e a fine mese a l i s i ripetono...
PIPPO: Come?
MARIA A.: A fine mese s i c i devono ri~etere...
PIPPO: ... ....
Sì... ~ e r òti dico fai attenzione, coanata...~erchè
sennò ~oi...
MARIA A,: ...
Certo...si, certo no,no,no, lo curo...ora infatti vedi pure la
carne s'è mangiato ...
PIPPO: ... il bambino è di colore biondo ed è delicato ...
MARIA A.: ...
Si, è deli.....lo so infatti è sempre bianco e con le occhiaie,
SI...
PIPPO: Come?
MARIA A.: : E' sempre bianco e con le occhiaie...
PIPPO: E qui...e quindi che cosa bisogna ...? Perchè non
ci. ..?...Sennò che fai?
MARIA A.: Sì, certo...
PIPPO: Va bene?
MARIA A,: No, per ora si sta curando spero bene.. ...
[...l
PIPPO: Dimmi una cosa...
MARIA A.: Eh...
PIPPO: Vedi che ti prego ...
MARIA A,: Eh ...
PIPPO:
MARIA A.:
... ....
Der il fatto del bambino
Sì. sì non ti DreoccuDare...
stare attenta... ....
PIPPO :
. .
No, ~erchè...ehm...ti Dreao, Marià ...
MARIA A,: SI, Sl...
PIPPO: ....
eh, eh l o vedi che è u n aioiellino .... ....se non l o curi
con aueste malattie, ecco. che fai?
MARIA A.: sì...
PIPPO: No...non cresce bene, c a ~ i s c i ?
MARIA A.: si...
PIPPO: ....
Ti viene corto, non ti viene più di questo ...lo sviluppo e
....
finito hai capito?
MARIA A.: Si, si certo....
PIPPO: Eh, eh...il bambino rimane...
MARIA A.: ... ....
certo va bene ...
PIPPO: attenzione.. .ciao
[...l
PIPPO: Ah, Maria Anaela...ti dico...auesto fatto del bambino
che deve fare ali esami, dialielo che deve stare
....
attento, Dure a m i o fratello...
MARIA A.: Sì. sì, si...lo sa infatti...sì
PIPPO: Perchè sennò che facciamo? ......
MARIA A.: ...
L'altra volta lui ce li ha f a t t i ~ e r c h èi o non clero e
alieli ha f a t t i l u i a l bambino ~ e r c h èc'era una ...
giornata e i o n o n clero... 1 .
PIPPO: Vi Dreao, ti Dreao....
MARIA A.: sì, si....
PIPPO: ...di diralielo, dialielo... e poi (sorridel...ah?
MARIA A. : sì, non ti preoccupare
PIPPO: Sì ...vabbè tu ...(sorride) ...lo capisci...
MARIA A. : eh eh eh (ride) ...
SALVATORE: ...
Va be' ma ... ...
quale è il problema basta ...
M. ANGELA: gli ho detto si...
SALVATORE: basta.. .
M. ANGELA: però io t e lo voglio dire perchè ...
SALVATORE: chiuso, non mi interessa, sangu mio! Oh ...
M. ANGELA: ...p oi un domani dice... non è vero che ha la parte e quello
viene da me e da te... mi capisci?
SALVATORE : MARIA ANGELA... ti sto dicendo noi non siamo co... ...
cristiani di questi ...
se t u... te l'ha detto così... questo è
poco ma.. .
M. ANGELA: Cosi mi ha detto!
SALVATORE : basta.. . non andiamo appresso.. .
M. ANGELA: Però ... dice ...
non altre cose... No! ... dice... queste cose!
... solo ... solo questa ...
con QUELLO! ... dice, senza che
nessuno lo deve sapere! ...
SALVATORE: va bene ... questo! ...
M. ANGELA: dice ...
e vedere di potere (agita le mani, ndr)... poi mi ...
fa ... ti rendo responsabile questa cosa non la deve...
sapere nessuno! ... gli ho detto senti senti gli ho ... ... ...
detto ...
SALVATORE : ...
M. ANGELA: ... lo Z I O G I O V A N N I ... l e cose dello Z I O ... dove c'era il
telefono (porta la mano all'orecchio mimando una
telefonata, ndr) ...
ti ricordi?
SALVATORE: eh! (capisce, ndr)
M. ANGELA: eh! ... ha fatto ...
siccome c'è la causa ... e vuole sapere
ogni volta questa cosa ...
l'altra volta lo sai cosa è
successo?! ... erano venuti a cercare a me, per sapere ... e
c'era la cameriera (BASILE Anna, ndr) ... quella sapeva
morte, vita e passione! ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... e aliel'ha detto a d AL a d ALDO ... e ci andò ALDO, ...
auando fu ...
ali ho detto ...
ALDO ci sei andato tu? si,
si m e la sono sbriaata io ...
vabbè! ... PIPPO mi chiede ...
gli faccio ...
senti mi fa ... ...
non facciamo che questa cosa
... perchè un domani è il futuro dei bambini, di qua ... non
lo deve sapere nessuno ...
SALVATORE: ma scusa ...
M. ANGELA: ...
... gli ho detto senti, non mi dare queste responsabilità a
me, perchè quando t u parli con me nemmeno a mio ...
marito io ne parlo! ... ma non perchè non ne parlo, perchè
io ...
una ...
gli.ho detto ... quindi ...
gli ho detto ... non mi
dare ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... perchè la Signora ANNA ...
(porta le dita all'altezza
dell'occhio, ndr) ...
sa tutto! ...
com'è che lo sa!? gli ho ...
detto ...
ALDO ...
domandaglielo ad ALDO gliel'hai detto ...
tu ad ALDO?! ...
gli ho detto ... dice vabbè ...
SALVATORE: ma insomma ...
t u perchè questi discorsi ... io ...
M. ANGELA: ... ogni cosa da la responsabilità a me! ...
SALVATORE: (riferisce ciò che vorrebbe la moglie dicesse a MADONIA
Giuseppe, ndr) ... e perchè tutti questi discorsi li dici a me?
... questo ...
M. ANGELA: (non capisce, ndr) ...
ti voglio dire io ... ...
INCOMPRENSIBILE ...
SALVATORE: ... noo! ... a lui! (a P:[PPO, ndr) ...
t u perchè tutti questi
discorsi ... cioè ...
t u vuoi sapere la ...
M. ANGELA: no, gliel'ho detto ad ALDO ...
SALVATORE: ...
... tu vuoi sapere la verità? o vuoi sapere le cose tanto
per ...
M. ANGELA: no, gli h o detto a d ALDO ...
vedi che tuo fratello
(PIPPO, ndr) ...
mi h a dato responsabilità
non si devono sapere! ... gli ho detto ... ma
di dire
vedi che la
...
...
...
Signora ANNA sa ... dice ...
si, lo so, lo so ma non ti ...
449
preoccupare ... gli ho detto no, gli ho detto, non vorrei gli ...
ho detto ... che lui ha detto a me ...
non si deve sapere
niente ... gli ho detto ... guarda che io ... non sono ...
sono
stata io a dirlo a lei! ... è giusto!?
M. ANGELA: si! ... si, infatti ieri avevo visto era venuta la sianora
ANNA ...
ALDO: a ieri ...
M. ANGELA: ieri mattina ...
ALDO: a ieri sei passata tu ... ieri mattina ...
M. ANGELA: si, si ...
ALDO: ah ... qua da mamma sei passata ...
M. ANGELA: no, è passata la signora ANNA perché io non potevo
venire... mi si era allagata la casa, ieri mattina
ALDO: ieri mattina, mi ne hai uno al minuto (fino a min. 01:21)
[...l
ALDO: ... e quindi spiegami una cosa è venuta la signora ANNA da
te?
M. ANGELA: si, si è venuta lei ...
ALDO: ah ....ho capito ...ma ... vabbè ... . . =.._ . - .,
M. ANGELA: vabbè
ALDO: ehh.... tutto apposto? Si!
M. ANGELA: tutto apposto ... si ... (ride)
ALDO: vabbè ... ti passo
M. ANGELA: va bene ...
ALDO: ti passo mamma che ti voleva salutare ...
M. ANGELA: si, si va bene ...
ALDO: ... ma è stata un'iniziativa di mia madre allora... questa della
signora ANNA? Ma la signora ANNA lo sa dove abiti allora
... lo sa di preciso ...
M. ANGELA: si, si la signora ANNA lo sa dove abito io ...
ALDO: ah ... è venuta da sola lei ...
M. ANGELA: si, m i aveva detto ...si ... che dov...di andarci io ...
ALDO: ah ...
M. ANGELA: hai capito? Al che gli ho detto: "non può ... non potete
venire lei con mia suocera da me? Per favore ...
ALDO: ah ... ho capito
M. ANGELA: ...che oltre ad avere la casa allagata ...
ALDO: invece poi è venuta da sola ...
M. ANGELA: ...sono in difficoltà" gli dissi se può venire ...
ALDO: invece poi è venuta da sola ...
M. ANGELA: dice: "si, vengo io" ...
ALDO: ah ... era ...
M. ANGELA: e mamma è andata dal parrucchiera ed è venuta la signora
ANNA con suo marito...
ALDO: ah ... quindi non è venuta ...
M. ANGELA: la mamma no ...
ALDO: la mamma no, ho capito ...
[...l
EMANUELA: e dimmi volevi qualcosa? Volevi?
M. ANGELA: no, no, niente... ti avevo chiamato proprio
EMANUELA: per salutarmi ...
M. ANGELA: per salutarti, visto che ieri mattino è venuta la signora
ANNA ti volevo salutare ...
EMANUELA: uhm va bene ...
M. ANGELA: va bene?
EMANUELA: va bene, si ... allora ti saluto e una buona domenica ...
M. ANGELA: va bene ... domani poi ci yediamo ...
EMANUELA: va bene ti abbraccio ...
M. ANGELA: va bene e grazie ... ciao
Maria A: no... no! Ti devi prendere per te i soldi delle cose... Zia
Enzina.... quelli...
Zia Enzina: No... ci sto mettendo questi spiccioli per ora...
Maria A: Ah! Gli spiccioli... e qua! No... questa è la busta ... ora ti devi
prendere i soldi... tirala fuori!
Francesco : Nicola ora le prendi se...
[.-.l
Zia Enzina: incompr... un altro po' i ragazzi ... pausa ... alle volte
incompr... nei negozi ... incompr... a pagare altri 3 euro.
Ormai ci dobbiamo mettere in testa che sono soldi ...
pausa... c'è l'hai il portamonete?
Maria A: magari quella mia suocera ...incompr... Non è che ...incompr
- si accavalano le voci...!
Zia Enzina: e come lo sai tu?
Maria A: Aldo ha fatto la pratica quella per la Sig.ra Anna, però
devono avere avuto discussioni... sicuro! Perché oasi m i ha
...
chiamato incom~r...m i ha chiamato... dice... ma hai
m
telefono
Zia Enzina: v
Maria A: Aldo!
Zia Enzina: Ah!
Maria A: p p
p
Ma... noi... di aua eh... (ndr: frasi ~ronunciateda Aldo
M M
Anaelal.
Zia Enzina: 1
1
Maria A: (
1
c a ~ i t o ...
?
L
Zia Enzina: eh
Maria A: mi hai capito perché? ... incompr ...
Zia Enzina: perché magari lei non si ricordava magari di avertelo dato a
te!
Maria A: si si ...
e c a ~ a c eche auello li cercava Der dire ... ...
Maria Anaela è venuta? e lei deve aver detto no... e ...
lui ...
e dove sono i soldi? Mi hai caoito?
Zia Enzina: ...
ah e alielo hai fatto c a ~ i r e
Maria A: eh io per questo gliel'ho fatto capire.
M. ANGELA: ...
L'altro giorno ho visto a CORVINA quest'altra ...
SALVATORE: mh ...
M. ANGELA: ...No... ah ...
prima di ANGELA: ANGELA mi chiama...
ANGELA!
SALVATORE: Si, ma MARIA ANGELA... ascolta! MARIA ANGELA... ANGELA
...
con CORVINA hanno avuto sempre (con la mimica lascia
intendere: discussioni, diverbi, ndr) ...
M. ANGELA: ...sempre ...
SALVATORE: oh.. oh...
M. ANGELA: ... no, poi mi chiama per dirmi delle ...
finestre... dice: ti
... ...
voglio dice: che tu lo sappia! come se io non ti ho detto
niente, però... Dice: ma ti hanno detto niente? Gli ho detto:
no, non so niente!
452
SALVATORE: mh...
M. ANGELA: ...
ascoltami! Lo sai già se l'è venduta I'ha venduta ...
SALVATORE: mh...
M. ANGELA: ...che dice che se lo sono comprati a fallimento... altre
persone... però ... al che io faccio finta di non sapere
niente... Ci faccio: e quanto I'ha venduto? ... No, dice... Gli
ho detto: non ne ha presi soldi? No, dice, niente.. . dice...
sono rimasti (abbassa il tono della voce e
contemporaneamente mima il gesto del sei, ndr)
sessantamila euro. Gli ho detto: ah... allora li investe.. . IVo
...
no, dice quelli sono serviti a me, dice, perchè io ho altri
...
debiti, dice, da andarmi a togliere gli altri fallimenti... Al
che guardo e mi fa: ah, dice, a proposito... dice lei, dice
,(abbassa il tono della voce, ndr) di questi affitti, dice, in
passato ...ha preso centocinquanta milioni! Dice: Io? Ma...
sta scherzando? No, dice, ci posso portare pure il
RAGIONIERE!
SALVATORE: E chi, LUI... proprio LUI?
M. ANGELA: CORVINA, si! (con la gestualità delle mani lascia intendere
che CORVINA ha cambiato totalmente atteggiamento nei
loro confronti, ndr) ...Però ora aspetta! Cammina insieme a
CARMELA... (abbassa il tono della voce ed unisce gli indici
delle due mani per intendere: vicinanza, ndr) ...
a
CARMELA... ho capito! Ma non vorrei... CARMELA è troppo
buona... che quando fu, fu la ZIA LINA! Hai capito!... Ho
capito che ci fu sta cosa...
SALVATORE: MARIA ANGELA basta ... MARIA ANGELA non so niente...
non... queste sono tutte le mie cose...
M. ANGELA: A me non ha dato niente!
SALVATORE : queste sono le mie cose...
M. ANGELA: ...dice: io questi qua che le sto dando (con le mani indica il
numero sette, ndr) ogni mese...
SALVATORE : ...tutte le mie cose... tutte le mie.. . tutte le mie... e ora
l'ultima...
M. ANGELA: ...
Gli ho detto: ma perchè lei fallimenti... gli ho detto... di
. .- che cosa? Gli ho detto: perchè a mio marito gli avete dato...
... (abbassa il tono della voce, ndr) appartamenti,.,. cose...
Ma... quelle sono cose con i suoi fratelli... lui se la deve
...
sbrigare con i suoi fratelli... I o ho sempre fatto tutto qua
per la famiglia... poi se so... se hanno cose fra loro fratelli,
che non si...
SALVATORE : MARIA ANGELA lascia perdere, basta. ..
M. ANGELA: ...discorsi...
SALVATORE : ...
basta poi me la vedo io ...
M. ANGELA: ...faccio finta di niente...
SALVATORE : ...me la vedo io...
M. ANGELA: Mi fa: io auesti di aua (con le mani indica il numero
sette. ndrl alieli continuo a mandare semDre...
...
Jabbassa i1 tono della voce, ndrl a lei... settecento...
fino a auando DOSSO... dice.. ~ e r c h èio aua vorrei
parlare. ~ e r c h èio ho tutte le mie case... tutte in
a a
a
...soldi non ce n'è... io
Jabbassa il tono della voce. ndr)
8
lavorare... dice.. Dure Der voi... dice... ma metti...
SALVATORE : MARIA ANGELA.. .
M. ANGELA: Adesso.. . dice. .. voleva. .. no.. . voleva.. . fare una cosa là.. .
SALVATORE : (mostra forte disappunto, perchè non vuole affrontare il
discorso intrapreso dalla moglie,ndr) dico di no... e lei
continua.. .
M. ANGELA: ...
e basta amuni!
SALVATORE: basta... non voglio sapere che ...
che ...
che cosa posso ...
fare... che cosa posso fare io. .. non... basta così...
M. ANGELA: E invece ANGELA che mi dice? Dice: vedi che è amica sua,
...
dice Dov'è che è... gliene sono rimasti di più (abbassa il
tono della voce, ndr) piccioli. Dice: perchè l'ha venduta
minimo... (abbassa il tono della voce e
contemporaneamente con la mano indica il numero cinque,
ndr) cinquecento... E LUI invece mi ha detto per trecento...
Duecentooo... e... il Tribunale dice ...
eehh ...
gli altri e ... ...
me ne sono rimasti sessanta! Quella invece che m i dice ...
ANGELA? Dice: sono cinque e se io ho l'autorizzazione ...
SALVATORE: MARIA ANGELA... cose che si sanno sono... MARIA
ANGELA... ba io ... ...
M. ANGELA: ...
eh però...
SALVATORE: MARIA ANGELA... non... non lo so...
M. ANGELA: Ora LUI mi diceva, dice, glielo dice dice ...
per favore, ...
dice ...
a SALVO... dice ...
(abbassa il tono della voce, ndr)
c'era un pezzettino di terreno all'AREIVELLA. Dice: volevo
(abbassa il tono della voce, ndr) costruire dice.. sta lì ... ...
potevo cominciare senza... (con la mimica indica: spendere,
ndr) ...
senza niente... ma lo facevo pure per voi dice... ...
non per me... Gli è arrivato da ...
(con la mano destra
produce il gesto usualmente utilizzato per indicare: piccolo,
ndr) ... ...
dice se ci fa questa cortesia.. . di lasciarlo stare.. .
dice ...
perchè è una cortesia.. . a que ...
che ci sono altre
... ...
persone di altre di altre zone... ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ....
MARIA ANGELA... e che posso fare...
M. ANGELA: Dice: non lo so, dice... dentro casa nostra... così?
SALVATORE: (con tono adirato, ndr) MARIA ANGELA, ti sto dicendo io che
non posso fare basta! ...
M. ANGELA: Basta!
SALVATORE: Minchia... noialtri ne ma...
M. ANGELA: ...
fazzu a bili ri tutti i lati, sangu mio...
SALVATORE: ...
no fare a bili ri tutti i lati, perchè vuoi fare tu a bili ...
M. ANGELA: boccate amare ne ho dovute prendere...
SALVATORE: vuoi fare tu la bile ...
M. ANGELA: ...
mi veniva di dirci...
AI minuto 33:02 la DI TRAPANI Maria Angela, parlando del cognato UADONIA Aldo,
asserisce testualmente:
M. ANGELA: ma LUI, devo dire, anche ogni mese ...
mi da ... ...
INCOMPRENSIBILE ...
(con la mano destra sembra indicare
in numero uno, ndr) ...
SALVATORE: mh?
M. ANGELA: si no, anzi... mi dice ...
hai bisogno? ...vuoi? lo ... ...
scorso mese me ne ha dati due prima uno poi ...dice ... ...
sai ... ...
dice ...
me li hanno portati dice ci sono ... ... ...
dice ...
tieni prenditeli ...dice a ...
dice ... ...
ne vuoi ...
ancora? ...
gli ho detto no! ... ...
ma che fai, scherzi? dice ...
...
I O quando ci sono dice ... ...
SALVATORE: gli dici ...
che pensa per PAPA'
- v j
M. ANGELA: ...
quando ci sono, dice, te li do ora m i aveva chiesto, ...
quando I O avevo l'influenza dice ...
di andare da PAPA' ...
m..
Ancora, il 3 marzo 2007 alle ore 10:30 MADONIA Aldo discuteva a casa
della madre GELARDI Emanuela, con la stessa madre e con la badante di questa
WIqa~+$*abC *
BASILE Anna bW-@a
8-*
SBASILE
Alla ).
p<&%',.
MADONIA Aldo consegnava la
solita busta che era indirizzata alla cognata DI TRAPANI Maria Angela e che
verosimilmente, attese le ripetute modalità di consegna, conteneva il denaro destinato
alla stessa.
ANNA: pronto
M. ANGELA: ah ... signora ANNA
ANNA: eh...
M. ANGELA: ...non s i dimentichi a metterci poi nella borsa le cose
che deve dare a m e
ANNA: no, no
M. ANGELA: ha capito ...
ANNA: ah ... vabbè quelli glieli do a mio marito ...
M. ANGELA: ah ... vabbè
ANNA: ...incompr ...
M. ANGELA: ... e poi dice che c i sono l e medicine pure che m i aveva
portato ALDO
ANNA: ...
si. si non si p r e o c c u ~ i stia tanauilla
M. ANGELA: e il resto delle cose ...
ANNA: va bene ...
Ancora, il 13 maggio2007 DI TRAPANI Maria Angela, scriveva al marito
MADONIA Salvatore. Commentando dei comportamenti del cognato MADONIA
Aldo la donna riferiva che "marito e moglie" (MADONIA Aldo e la moglie)
attingevano dalla cassa come volevano imponendo a lei, e quindi allo stesso detenuto
ed al figlio, di fare economia. [ M . & E G ~ T & , ~ ~ ~ )
"Marito e moglie si prendono quello che si devono prendere, l 'economia la fanno con
me, te e nostrofiglio èper di più io mi devo fare in quattro".
FRANCESCO: ehi...
VINCENZO : come finì ... incompr ...
FRANCESCO: si, si io ...incompr ...apposto
VINCENZO : ma dove sei a casa?
FRANCESCO: no, sono al bar ...
VINCENZO : ma come sono passato e non ti ho visto
FRANCESCO: no, qua sono ...
VINCENZO : Ma ORAZIO lì è?
FRANCESCO: no, no ...
VINCENZO : A s ~ e t t 0Dure a lui aua incomnr ... ...
ma tu devi venire
a nrendere il nane, io sono aua ...
FRANCESCO: e "amuni' ...e ... sto venendo ... fra un quarto d'ora sono li ...
VINCENZO : come?
FRANCESCO: dieci minuti!
VINCENZO : va bene.
Nella stessa serata, nell'arco orario tra le 20:26 e le 2056 nel corso
dell'osservazione video effettuata all'indirizzo del civico 44 di Via'G. Cimbali ove
risiede GELARDI Emanuela si aveva modo di osservare i movimenti indicati nella
-a ..7 ? Y r , ;i- ..ii
w2):
tabella che viene appresso [AXXEG~~T~
20:25316
Arriva MADONIA Aldo che suona il citofono.
20:25,33 MADONIA Aldo accede all'interno.
20:26,40 Si intravede, all'interno del portoncino, MADONIA Aldo che attende.
ALDO: eh ... che le volevo dire ... ah ... pronto signora ANNA ...
ANNA: si ...
ALDO: Eh va bene poi ne parliamo ... no il discorso ... domani se ne
parla va bene? Poi glieli lascio
ANNA: e vabbè non si preoccupi ...a MARIA
ALDO: L
documento pure Der ...
Der MARIA ANGELA, va bene ...
glielo lascio a MARIA
ANNA: ah va bene ..va bene ...
ALDO: in una busta ...
in una busta chiusa ...
I1 18 settembre 2007, tra le ore 20:15 e le ore 20:20 avveniva un altro
incontro del MADONIA Aldo con il GRECO Orazio. Le modalità dell'incontro
erano le stesse raccontate in precedenza, il GRECO Orazio infatti andava a trovare
MADONIA Aldo rintracciandolo' nelle ore serali a casa della madre.
Dall'osservazione video si aveva modo di registrare i seguenti movimenti
~WA$$~$R$).
20:OO Accede MADONIA Aldo. Foto nr. l
20:15 Accede all'intemo del portone GRECO Orazio. Foto nr.2
20:20 Esce dal portone GRECO Orazio. Foto nr.3
20:24 Si allontana MADONIA Aldo Foto nr.4
Ore 12:24 DI TRAPANI Maria Angela, esce dal bar tenendo in mano un
involucro/vassoio. La stessa sale a bordo del1'autovettura e unitamente
alle altre due donne si allontana. Le stesse, dopo aver percorso alcune vie
cittadine, giungono in via Cimbali ove all'altezza del civico 44 si
fermano. Le tre donne, scendono dall'autovettura ed accedono all'interno
di detto civico.
Ore 13:33 MADONL4 Aldo, nato a Palermo il 04 giugno1964, ivi residente in via
Miseno nr. I, alla guida della propria autovettura Fiat Panda di colore
grigio met. targata DC993CT. giunge in via Cimbali. Lo stesso, dopo
averparcato il mezzo, scende ed accede all'interno del civico 44 di via
Cimbali.
Ore 13:45 Attraverso la finestra posta nel pianerottolo del vano scala del 12Opian0,
si notano MADONL4 Aldo e DI TRAPANI Maria Angela in
conversazione tra loro.
9.
- gli indagati si sono posti in alcuni casi a distanza dalla fonte di ascolto, non
consentendo quindi la comprensione del contenuto dei dialoghi.
(...) CUORE MIO, SAI L'ALTRO GIORNO E' VENUTA LA NIPOTE DI SANTNA MI HA PORTATO
DEGLI OVETTI DI CIOCCOLATO POICHE'ERA VENUTA PER PASQUA E NONMIAVEVA
TROVATO A CASA. COME VADO DA TUA MADRE UNO GLIELO DO A LEI PERCHE' COME SAI
LEI E CARLA SONO GOLOSE DI CIOCCOLATO (...)
Quanto radicato fosse poi il prestigio della famiglia MADONIA in seno a Cosa
Nostra lo dimostra, tra l'altro, anche il fatto che i più eclatanti omicidi di mafia, che
hanno scandito il percorso dei corleonesi verso la conquista del potere mafioso, sono
tutti awenuti proprio nel territorio di competenza del mandamento di Resuttana.
L'ascesa di MADONIA Francesco all'interno dell'organizzazione mafiosa è stata
parimenti accompagnata dal consolidamento della sua posizione patrimoniale,
. -- . mediante ,l'acquisto di numerosi beni immobili e la costituzione di compagini
Q societarie attraverso cui riciclare i proventi della propria attività criminale.
MADONIA Francesco è deceduto, come già detto, il 9 marzo 2007, in
conseguenza di complicazioni post-operatorie, successive ad un intervento chirurgico
subito presso il I1 Policlinico di Napoli; era stato arrestato, da latitante, il 6 maggio
1987, unitamente al figlio MADONIA Giuseppe, in un appartamento sito al nr. 44
della via Cimbali di Palermo, presso quello che ancora oggi è l'indirizzo di residenza
di GELARDI Emanuela (nella stessa giornata, qualche ora più tardi sarebbe stato
arrestato pure l'altro figlio latitante MADONIA Antonino).
Nel gennaio del 1988 MADONIA veniva condotto presso l'Ospedale Civico di
Palermo, dapprima sottoposto agli arresti ospedali& e, successivamente, trasferito
presso il reparto speciale detenuti, insistente in quello stesso nosocomio.
Questa situazione detentiva ospedaliera si protraeva addirittura fino al novembre
del 1991, quando lo stesso veniva trasferito presso la struttura penitenziaria di Pisa;
indagini delle Forze di Polizia avevano infatti evidenziato le particolari, favorevoli,
condizioni di cui alcuni mafiosi di grosso calibro, tra cui lo stesso MADONIA
Francesco, avevano potuto godere presso la struttura ospedaliera palermitana, anche
grazie a complicità di personale sanitario, a carico del quale erano state riscontrate
gravi e precise responsabilità penali.
La presente attività di indagine ha consentito - come abbiamo già visto - di
riattualizzare pienamente il ruolo apicale della famiglia MADONIA nell'ambito del
mandamento mafioso di Resuttana; in questo senso, infatti, è stata condotta specifica
attività di intercettazione anche dei colloqui carcerari concessi al detenuto
MADONIA Francesco.
Si sono così acquisiti elementi informativi assolutamente rilevanti in ordine a
diverse dinamiche associative, che hanno permesso di confermare, tra l'altro, la
titolarità del comando in capo a MADONIA Antonino, in luogo del padre
Francesco. A riscontro di quanto affermato si riportano, a seguire, alcuni tratti di
conversazione tra lo stesso MADONIA Francesco ed il figlio Aldo intercettati il 17
agosto 2006
ALDO: non è una cosa seria ... non è una cosa seria ... situazione
complicata ... è difficile PAPA'... ...
difficile ...
FRANCESCO: difficile perché ...(...incomprensibile... ) ... difficile perché?
ALDO: non lo so ... i n queste cose non c'entro ...
non lo so ...
non m i interesso (...incomprensibile ....) ...
FRANCESCO: e chi è che si interessa scusa ...
se non ti interessi t u
... chi è che si interessa nessuno ...
ALDO: ma chi è che si deve interessare io? ...
FRANCESCO: (...incomprensibile... ) TU devi stare fuori ...
ALDO: (si avvicina all'orecchio del padre e gli dice qualcosa,ndr) ...
FRANCESCO: DIEGO!? ...
ALDO: si ... (fa cenno con la testa si, ndr) ... (...incomprensibile... )
-
FRANCESCO: questo fango ...sto fango!? ...
questo è un mascalzone
...
ALDO: ...
lo vedi che I' hai capito hai c a ~ i t o
t u t t o eh ... ... eh ...
siamo nelle mani d i auesto ...
FRANCESCO: un masca ...
un mascalzone ...
ALDO: eh ... eh ...
FRANCESCO: un mascalzone è questo ...
ALDO: PAPA' hai capito, cominci a fare una idea chiara
Sul conto di DI TRAPANI Nicolò che, condannato per diversi omicidi, sta
scontando la pena dell'ergastolo, hanno interloquito diversi collaboratori tra i quali
DI NATALE Giusto, CANNELLA Tuiiio, DI FILIPPO Pasquale ed Emanuele,
SINACORI Vincenzo, ed altri. Si fa presente inoltre che il detenuto è ristretto senza
soluzione di continuità dal 1996.
iiL_
2. Le prove a suo carico.
In merito è doveroso rappresentare che, ai fini di una migliore intelligenza dei dati
analizzati, in questa sede si esporranno solo gli elementi ritenuti attualizzanti per
l'inserimento dell'indagato nel contesto associativo di interesse.
Sin dal primo colloquio intercettato - il 14 gennaio 2006 all'intemo della sala
colloqui della Casa Circondariale di Parma - emergevano elementi di rilievo. In
specie, erano presenti, oltre all'indagato, la sorella DI TRAPANI Giuseppina e la
.-.-y,&-,T -*,w..- -
=@&2@4).
&i -.re
/--
esemplare, definito colloquialmente "casa e chiesa ".
477
I1 detenuto proseguiva sostenendo che quest'ultimo non avrebbe dovuto
accompagnare nessuno, men che meno tale "Giovanni", nominativo che DI
TRAPANI Nicolò, cercava di celare, poiché, come meglio riferito in altro capitolo
della presente informativa, riferito a BONANNO Giovanni, in quel momento da poco
scomparso (...che cosa, con Giova...io C 'ho detto, che con Gio ..., con ... non si ci
deve unire).
NICOLO':
e
Francesco, Francesco, non..io lo voglio bene da assai
Francesco, I'ho lasciato bambino, I'ho lasciato
bambino e lo voglio bene assai, non è che t e lo dico
perché è il tuo fidanzata, l o dico perché lo rispetto
veramente, perché io con suo zio....sono anima e
coma, m i seaui? E per conseguenza rispetto pure a
lui, però m i sono visto da lui...trattato male, perché
queste cose non devono nascere completamente,
quando nascono incomprensioni ....
Nel prosieguo del colloquio RIMI Giovanna continuava a trattare episodi
riguardanti contrasti familiari, senza però riuscire ad attirare l'attenzione dello zio
detenuto, che, invece, indirizzava lo sguardo verso la sorella Giuseppina, che,
cercando di coprirsi il viso con la mano sinistra, comunicava qualcosa al fratello
(esclusivamente con il labiale), facendo contemporaneamente dei gesti con l'indice ed
il medio della mano sinistra in direzione della bocca. L'attenta rivisitazione del
filmato non lasciava adito a dubbio in merito al tentativo, poi effettivamente andato a
buon fine, di comunicare al detenuto la recente scomparsa di BONANNO Giovanni.
Appariva chiaro, quindi, anche alla luce delle più recenti acquisizioni
investigative, che nella detta circostanza DI TRAPANI Giuseppina aveva
comunicato al fratello la recentissima, all'epoca, scomparsa di BONANNO
Giovanni, awenuta a Palermo proprio due giorni prima di quel colloquio carcerario.
b 480
GIUSY: (gira la testa verso destra e sinistra)
NICOLO': ..e da quand'è, da "assai?"
GIUSY: ..ieri, ieri..
NICOLO' : eh
GIUSY: ... l'altro ieri sera
NICOLO' : ahh..
GIUSY: l'altro ieri sera sono uscita...
NICOLO': ... ah, proprio...( con la mano destra accenna qualcosa)
GIUSY: ... si! L'altro ieri sera sono uscita ...,
m i sono ritirata
tardi
NICOLO': ... ho capito (porta la mano destra sulla fronte, facendo
sulla medesima il segno della croce)..(...p ausa di pochi
...
secondi e subito dopo s i rivolge alla nipote) ..a
Francesco, gli devi fare capire che deve fare casa e
chiesa, non s i deve interessare d i nessuna cosa d i
nessuno (..incompr..)
GIOVANNA: ..zio, vedi che, fa così, fa così! Puoi pensare t u quello che
vuoi, fa questo lui
NICOLO': (tono della voce alterato) ...q uando i o gli devo dire
qualcosa a Francesco, ti mando a chiamare a t e e t e lo
dico a te! Mi segui?
MARIA ANGELA: ... Nicola, se lo sono mangiato vivo .... Se lo sono mangiati
vivo ... a Sergio!...
NICOLO' : ... chi?...
MARIA ANGELA: ... tutti ... (gesticola con le mani ndr) ... la NIPOTE D I M I A
0
NICOLO' : ..o a di e he e
se ne era andato? ...
MARIA ANGELA:
m
NICOLO' : m
[...l
NICOLO' :
MARIA ANGELA: ...t non c'è! (nasconde il viso dietro il bambino che
i
99In questa sede CARMELA - vedasi capitolo 1.4 "La decrittazione del linguaggio".
alla bocca, ~ r o d u c e n d o s i n e l aesto usualmente
utilizzato Der indicare l'atto del manaiare n d r l .
.l
LILIANA: però... già è bello "isato" (accompagna quest'ultima
affermazione facendo un gesto indicativo di grandezza ndr)
NICOLO': ....
.... ma lo so, io zia... non c'è bisogno! .... eh!... lo so,
perchè, qualcuno che era con me... prima, a Roma che ... ...
... ...
fuori (gesticola ndr) ... lo sapeva! loro dove andavano....
loro non è che le sanno queste cose (ride dr)... non se lo
fanno questo conto! ...
NICOLO': ...
.... che a me me lo dice.... no loro i familiari.... non
capiscono che loro, quando vanno a qualche parte... parlano
con qualcuno... poi, magari ....
c'è la coincidenza che ci ....
-- I l'
parliamo e m i dicono
facendo questa cosa-così!
.... .......
ehh tuo Zio... tuo cugino.... sta
che poi a lui (DI TRAPANI
Nicolò ndr) ...
chi glielo deve dire che quello costruisce o
quello fa la cosa?!... che in determinate zone...?
...comunque, mi fa piacere, zia!
NICOLO': ...
... mi fa piacere me li sta coltivando, le cose!
Ad ulteriore riprova di quanto asserito, si ritiene opportuno citare un breve
tratto di colloquio sostenuto dall'indagato il 17 marzo 2007, al quale hanno preso
parte i nipoti DI PACE Francesco (poi tratto in arresto per associazione mafiosa) e
RIMI Filippo. Nel corso dell'incontro DI TRAPANI Nicolò, facendo specifico
riferimento a DI TRAPANI Diego e ad alcuni attriti familiari, ricordava quanto egli
stesso fosse temuto dallo zio; testualmente: "iddu si tremava solamente ri mia". I1
tono autoreferemiale utilizzato nell'occasione dal detenuto, evidenziava, ancora una
volta, la consapevolezza della posizione ricoperta in seno a cosa nostra
Ritornando alla disamina delle tematiche trattate durante il colloquio
carcerario dell'l l febbraio 2 0 0 6 ' ~ deve
~ , essere rilevato come DI TRAPANI Nicolò e
la sorella Maria Angela proseguivano nel parlare del rapporto conflittuale esistente
tra loro e DI TRAPANI Diego; nella specifica circostanza, il detenuto chiedeva ai
familiari notizie in merito all'attuale condizione detentiva dello zio, domandando
testualmente "quando finisce?" (in effetti il DI TRAPANI Diego risultava in quel
momento sottoposto al regime degli arresti domiciliari per residuo pena).
Nicolò DI TRAPANI indicava, dunque, alla sorella che lo zio Diego, una
volta finito di scontare il periodo detentivo [appena finisce], doveva essere
convocato da MADONIA Salvatore per "ornire chiarimentl"' sulla sua gestione del
mandamento di Resuttana. In risposta a ciò Maria Angela, riportando quanto dettole
dal marito, riferiva che quest'ultimo (MADONIA Salvatore) - esortandola a non
proseguire la discussione con DI TRAPANI Diego - le aveva assicurato che, al
momento opportuno, lo zio avrebbe dovuto dar conto a lui ovvero a DI TRAPANI
Nicolò, del suo comportamento [...se non ci sono io... c 'è tuo fratello!! ... domani! ...
così mi ha detto SAL VO!] .
MARIA ANGELA: ... dice... m i fa... dice... tu... dovete fare... forse Der
fare Dace... ali ho detto... io vado da auesto
stronzo?!!... a l i ho detto... com~letamente!!... dice... tu
qli devi dire .... ehhhh... non ho niente... ali devi fare
così... ali ho detto... inc... ali devo fare... ti Dareva che
me lo scordavo?... allora sei "locca". .. che oensi che
me l o scordavo!?... ci sono... se non ci sono io... c'è
#
t
(parole proferite da MADONIA Salvatore alla moglie DI
TRAPANI Maria Angela, ndr)
NICOLO' : eh ...
ANGELA: #
NICOLO' : ma quando? ...
ANGELA: -n
NICOLO' : ma che m i interessa ,.. ...
~ r i m a a GIOVANNI?
ANGELA: eh...
NICOLO' : ma chi ...
chi le sa aueste cose! ..
ANGELA: S)
1
NICOLO': 1.
ANGELA:
NICOLO' : .M
-
1..-1
ANGELA: s a
... ...
Antonino. n d r l "io le voalio fare una domanda ma
m i dica" ...
io muta e muta sono rimasta rende e
m i fa. dice: "a L E I (intende la n i ~ o t ed i sua suocera,
L
fni
f ote i s
f
gli faccio ...
auardi non lo so! ...
"ma chi allora?" ...
NICO' vogliono fare cadere tutto da questa parte, io le ho
captate tante volte queste cose, hai capito? ... "
Anche gli elementi emersi dall'ascolto del colloquio del 14 ottobre 2006 -
intercorso tra il detenuto, la sorella Maria Angela e la madre SGROI Rosa -
contribuiscono ad arricchire il quadro investigativo sul conto dell'indagato, facendo
emergere dati informativi di sicuro interesse. Nello specifico DI
TRAPANI Maria Angela aggiornava il detenuto sugli ultimi sviluppi nei rapporti tra
il mandamento di Resuttana, retto dallo zio DI TRAPANI Diego, e l'allora latitante
LO PICCOLO Salvatore, lasciando chiaramente comprendere come, nell'ultimo
periodo, si fosse creata una profonda frattura tra LO PICCOLO e lo zio.
L
NICOLO': L)
( 0 0
mano destra indica aualcosa di PICCOLO) ...
M. ANGELA: ... (ripronuncia qualcosa con il labiale e con il pollice e
I'indice della mano destra indica qualcosa di PICCOLO,
confermando le asserzioni del fratello, ndr)
NICOLO' : sicuro!
M. ANGELA:
NICOLO r : sicuro!
M. ANGELA: ... dice ... (riprende a raccontare quanto riferitole da DI
TRAPANI Michele, ndr) ... siccome QLIELLO si scanta ...
(riferito a D I TRAPANI Diego, ndr) ...
NICOLO' : che certo! ...
I1 tratto di interesse continuava con il detenuto che, ritornando in argomento,
chiedeva notizie dello zio DI TRAPANI Diego, evidenziando, nell'occasione, quali
fossero i pericoli in cui lo stesso sarebbe potuto incorrere, a causa dei contrasti sorti
con LO PICCOLO Salvatore. DI TRAPANI Nicolò, per come chiaramente si
percepiva, diceva di avere attinto notizie riguardanti le cause di tali fìizioni da un
altro sometto ristretto in quella stessa struttura carceraria, evidentemente a
conoscenza delle dinamiche associative più recenti. Ipotizzando, quindi, che questo
uomo d'onore potesse essere uno di quelli raggiunti dalla 0.c.c. seguita alla nota
operazione di polizia c.d. "GOTHA" (risalente al 20 giugno2006), si giungeva a
concludere, almeno in termini di probabilità, che lo stesso potesse essere individuato
in DI MAI0 Vincenzo, nato a Palermo il 29 ottobre 1944, uomo d'onore della
famiglia dell'Acquasanta, territorio, quest'ultimo, facente parte del mandamento di
Resuttana. Gli accertamenti esperiti presso la banca dati delle FF.PP., hanno difatti
permesso di appurare che il 17 luglio 2006 lo stesso DI MAI0 risultava essere stato
trasferito proprio presso il carcere di Parma.
M. ANGELA: si!
NICOLO' :
M. ANGELA: ... e mi fa (DI TRAPANI Michele, ndr) ... questo dice ... dice ...
noialtri pensavamo che ... io (indica se stessa, ndr) ... io! ...
avevo ... ehhh! (riferibile a LO PICCOLO, ndr) ... e che ...
INCOMPRENSIBILE ... avevano fatto ... dice ... vabbè, tutto a
MARIA ANGELA! ... gli ho detto ... io non so niente!
NICOLO': ...
ho letto le cose! ... ... ...
ho letto le cose! aua c'è lo
hanno portato!... ...
a uno ...
aià uno è aua!
[...l
NICOLO': ti sto dicendo ... ali devi dire alla ZIA LINA ( D I
TRAPANI Dieao, ndr) ... che S I STA DENTRO. TOTALE!
M. ANGELA: si
NICOLO': mi segui?! ...
M. ANGELA: si
NICOLO' : TOTALE! ...
i o le ho lette le cose! ...
l e h o lette!
M. ANGELA: (annuisce, ndr)
NICOLO': ... e l u i ( D I TRAPANI Dieao. ndr)
destra al vetro, lasciando intendere d i aver
...
( ~ o r t ala mano
letto
aualcosa in Darticolare ed annuisce. ndr) ... ali è
piaciuto fare le confidenze (fonetico, ndrl?!
M. ANGELA: però dice che il nome no ... non ci sono! ...
NICOLO' : lui ...
come non c'è?! ...
carte scritte! (batte la mano
$9
M. ANGELA: ah! (cambia espressione, lasciando trasparire
preoccupazione, ndr)
NICOLO': c'è uno aua che me I'ha raccontato! ...
M. ANGELA: ah si?
NICOLO': uno che è aua ...
che era in auesta cumarca
Jcombriccola, ndr) ...
me l o ha raccontato tutto! e ...
lui ...
è Dure ...
aià lui l o sa! ( D I TRAPANI Dieao, n d r l
...Derché ha il carbone bannato! ...
perché m e l o
diceva a me! ...
che, OUELLO dice che auesto aua ...
J J
aualcosa d i PICCOLO: qesto precedentemente
utilizzato Der mealio f a r comarendere al detenuto il
nome LO PICCOLO. peraltro pronunciato
contem~oraneamente a tale a e s t o l dice che ...
...
piancieva, ~ r i m a ! auando era raaazzino dice che ...
pianaeva sempre! ...
auando era aua dentro! (in
carcere, ndr) ...
M. ANGELA: eh!
NICOLO' : 1
TRAPANI Dieao. ndrl
M. ANGELA: si
NICOLO': gli dice ...
ti è ~ i a c i u t oraccontare che OUESTO,
auando era raaazzino ...
oianaeva?! (LO PICCOLO,
...
n d r l eeehh... dici ...
pianaeva?!
M. ANGELA: ah! ... così?!
NICOLO': ... e tu lo consolasti! (riferito a D I TRAPANI Diego, ndr) ...
M. ANGELA: ah! ... ah, ho capito ...
NICOLO' : gli dici ...
eh! ...
me I'ha detto uno che è aua! (in
carcere. n d r l
M. ANGELA: ah! va bene
NICOLO' : m i ha detto ...
dice ...
diali che s i sta a casa!
M. ANGELA: mh! ... e, infatti, si è ritirato ... dentro ... (fonetico, ndr) ...
NICOLO': eh!
/+
penalmente rilevanti a carico di un soggetto detenuto al 4lbis-0.p. della caratura
criminale di DI TRAPANI Nicolò, che, nonostante tutte le limitazioni imposte da
regime detentivo impostogli, poteva comunque inserirsi in circuito comunicativo di
qualificatissimo spessore criminale.
NICOLO': e ali deve ... ali dice pure a ... M I A CUGINA ... (con
) 1
1
utilizzato Der indicare LO PICCOLO Salvatore. n d r l ...
che si interessa L U I Der auel discorso!
M. ANGELA: eh! ... gliel'ho detto, pure! ... non ho avuto risposta!
...
NICOLO':
M. ANGELA:
NICOLO':
*
ali dici che alielo mando a dire I O
eh!
M. ANGELA: sia ... ... ...
sia sia d i PIETRO ...e sia anche per aueste
cose d i MAMMA ... se m i faceva ...
se mi Doteva mi ...
poteva aiutare (economicamente, n d r l ...
NICOLO': eh!
M. ANGELA: non ho avuto risposta! ... boh ... NICO'
NICOLO': ...
... e certo comunque ...
M. ANGELA: perchè SALVO (MADONIA Salvatore, n d r l me lo ha
detto ... dice ...
vedi se me la fa a me ...
~ersonalmente
...
NICOLO' : la cortesia!
M. ANGELA: l'ho mandato a dire, ma non ho avuto risposta!
NICOLO' : e alielo mandi a dire di nuovo! ...
ali dici
non è che è da ora! (inteso e da molto tempo, ndr)
... ...
M. ANGELA:
NICOLO': comunque ...
M. ANGELA: speriamo!
In questo senso, veniva riscontrata nel corso del colloquio carcerario effettuata
il 9 febbraio 2006, tra DI TRAPANI Maria Angela ed il marito detenuto, quando la
donna raccontava un episodio nel quale era intervenuto DI TRAPANI Michele
SALVO: ..ma anzi meglio, perché tu vai da lui, da lui, perché avete
due ore di colloquio e gli fai tutte queste cose... padr...
padr ...,tu me lo devi dire se, se è giusto questo discorso,
tutte queste cose...devi dire: senti, ma è giusto? Ma per voi
altri è giusto? Che, voi altri in questo periodo, ne sono a
conoscenza che... vi è arrivato (fonetico, ndr.) ed a noi
altri niente!? Ne a me e neanche a mio fratello!
ANGELA: ... la siqnora sai cosa ha detto: "non ne sapevo niente!"...
(lo ZIO MICHE... La zia sarai se la è manaiata, dice, mi
ha raccontato, dice, che dobbiamo fare dice..., dobbiamo
fare finta (..incompr..)..
M. ANGELA: ...
Eh... e ora... ora mi ha detto (riferisce quanto le ha detto
MADONIA Giuseppe, ndr) dice ...
ora io mi sento un
...
pochettino e tu mi devi dire come mi devo comportare! ...
..
Anche se già ha fatto il passo. M i ha detto dice... dì... ...
m
m .
(abbassa .
il tono .
della voce,
..
ndr) ... costruzioni... costruire. SBEGLIA... dice che c'era
... ...
QUESTA che una volta ... dice voleva. insieme dice .. ... ...
a NINO... dice ...voleva fare questa dice ...
siccome ... ...
dice... l'abbiamo tenuta ferma...
[...l
M. ANGELA: - Gliel'ho detto alla Z I A SARA... Mi ha auardato gli ho ...
detto... ha detto... e? Gli ho detto: si. mi
...
ha detto che una arte è tua E' sicuro MARIA ANGELA?
I o ho la mia parte?! Gli ho detto: si mi ha detto (ride, ....
... ...
ndr)... si... si... mi ha detto dice loro so... noi siamo in
cinaue... in cinaue con te!
[...l
M. ANGELA: ...perchè ...dice... non vorrei che con questo discorso di
GIUSY, gli può sembrare ...
la verità di quello che è... e io...
m: chi te I'ha detto? Gli ho detto:
(abbassa il tono della voce) ...
NINO me I'ha detto!
Sicuro? ... Perchè io... dice... faccio quello che mi dice
NINO (abbassa il tono della voce)... gli altri non voglio
sentirli... dice... che poi un domani mi dicono che non è
vero... \
3. Gli ulteriori elementi penalmente rilevanti.
MICHELE: ah...
M. ANGELA: no... suppongo (fonetico ndr.) ...
MICHELE: si...
Ulteriore dato inconfutabile emergeva nel corso del colloquio carcerario del
giorno 3 agosto 2006, quando DI TRAPANI Maria Angela raccontava al suocero,
che il figlio di questi MADONIA Giuseppe le aveva chiesto di sapere se suoi zii DI
TRAPANI Diego e Michele collaborassero tra di loro (riferendosi sicuramente alla
reggenza del mandamento). La donna continuava riferendo che non appena aveva
rivolto la domanda allo zio MICHELE, questi le aveva enunciato con tono ironico
che non vi era alcuna collaborazione. La donna affermava altresì di aver riferito allo
zio DI TRAPANI Diego, che il comato MADONIA Giuseppe aveva disposto che
DI TRAPANI Diego e DI TRAPANI Michele dovessero collaborare nella reggenza
del mandamento i*3
, con ciò dimostrando la ancora attuale adesione al
i-.:....
FRANCESCO:
... la Z I A LINA ...
la Z I A LINA
(con la testa fa cenno di avere compreso)
MARIA ANGELA: no ... hai capito? perchè gli altarini suoi ...
non li vuole
.
scoperti (..ride. ..) la zia SARA.. hai capito?
FRANCESCO: no, non ho capito
MARIA ANGELA: (si avvicina di più al suocero) allora ...
l'altra volta ali ho
detto a tutti e due...
FRANCESCO: chi?
MARIA ANGELA: (abbassa notevolmente il tono della voce)
e lo Z I O DIEGO ... gli ho detto: PIPPO mi diceva non ...
siete insieme a aaaaaa (con le mani gesticola mimando
I'unione) a ...
e lo zio MICHELE fa: io? disonorato,
neanche mi fa arrivare a niente dice che ...
dice, ti
pare che ...
e rideva ...
sai Zio MICHELE la risata come
ce l'ha? Dice: si spaventa che io, non appena mi ci
infilo... da lui ... ..
gli scopro gli altarini di quello che
ha. Gliho detto: ma m i ha detto così. Eh, dice: vaglielo
a dire e vedi cosa ti dice. Ci vado e gli dico: vado...
dalla Z I A LINA e dico: vedi che PIPPO m i ha detto ...
n o n e ? che chissà ...
mi capisci? di essere (con
le mani mima I'unione). Mi dava a "straviare" (cambiava
discorso ndr.) Gli dico: vedi ...
insieme dovete va ...
bene, n o n ti preoccupare, digli che p e r ora m e la s t o
vedendo i o ...
poi, poi, p o i s i vede ...
s i parla ...
e i o che
devo dire ...
no, i o p e r ora ...
come s i dice la uso ... ...
però capisci come ...
e l o Zio Michele, c o n la risata, fa:
disonorato, disgraziato faceva cosi t i p o a parlare ...
I'hai presente t u ...
I'hai presente la sua risata cosi ...
FRANCESCO:
... dice... Dice: s i spaventa che i o
gli esce le cose sue ...
.....
dice
MARIA ANGELA: gli esce le cose sue ... hai capito? ...
Papa non è normale?
non è normale? non si capisce? conoscendo il pero ... cosa è
..
FRANCESCO: che pero che è ... lui dov'è che è ora? (parla di D I TRAPANI
Diego)
MARIA ANGELA: a casa
FRANCESCO: l?
MARIA ANGELA: (con la testa fa cenno di si) n o a casa è, però n o n p u ò
uscire
FRANCESCO: ...ah...
MARIA ANGELA: ...
pe rò n o n ouò uscire, h a i c a ~ i t o ? però (con le mani
mima il gesto del fare)
FRANCESCO: ...è rimasto arrestato dentro (ndr: in casa)
MARIA ANGELA: sempre la, si ...p ausa... è sempre una figura ... è sempre
una figura che ....
FRANCESCO: e suo fialio Nicola che fa?
MARIA ANGELA: aaaah ... è "babbigno" (stupido) come suo padre ... preciso
...
... però è tutto teso, teso, ... alto uno spilungone, alto,
alto e secco secco
Nell'occasione (14 ottobre 2006), inoltre, si apprendeva che gli attriti sorti tra
LO PICCOLO e DI TRAPANI Diego si fossero in prima istanza concretizzati
nell'immediata cessazione dei flussi di danaro che pervenivano allo stesso DI
.
TRAPANI Diego [dice . . non C 8, per ora niente! ... dice ... è da quest'estate!]. In
estrema sintesi, quest'ultimo veniva estromesso dal vertice, come era certificato da
ogni dinamica interna al mandamento, del quale era stato reggente fino a poco tempo
prima. ~I]LLL%&&~ Cq). Questi fatti erano stati rappresentati a DI TRAPANI Maria
Angela anche dalla "Zia Sara" (= DI TRAPANI Michele) che, evidentemente, era a
conoscenza delle dinamiche associative del momento [... ci sento parlare la ZIA
SAM ... fa ... dice ... dice ... non 'è, per ora niente! ... dice ... è da quest'estate!
C
...la ZIA LINA mi fa ... niente, ti giuro ... nessuno viene più qua! ... 1.
Ancora, DI TRAPANI Maria Angela, nel corso del colloquio carcerario,
registrato il successivo 8 novembre 2006, riportava al marito detenuto le
preoccupazioni rappresentate dallo zio DI TRAPANI Michele, che in seguito alla
"rimozione" del fratello Diego, aveva riferito alla nipote di nutrire forti timori, anche
in ordine alla propria persona [... la ZIA S A M (owero DI TRAPANI Michele) fa
digli a SALVO che sono confusa! Mi spavento se questa disg... questa... questa
disgraziata della ZIA LINA che cosa ha combinato ... perchè non mi -parla... fa tutto
l1
I
ci... ci... ci ... la verità non me la racconta ... e a momenti, dice, me la fa... (mima il
gesto del tagliare la gola, ndr)... pure a me, dice, mi fa ... (mima il gesto del tagliare
la g o h , ndr). &xmb;&+~.
*+**a W", Ìl*?,rq- j'
101
Leggasi capitolo 2.6 "Le fasi della deposizione di DI TRAPANI Diego".
L'l1 novembre 2006, DI TRAPANI Diego veniva raggiunto dal Fermo di
Indiziato di Delitto per associazione mafiosa aggravata, ai sensi dell'art. 416 bis,
commi I, 11, 111, W ,VI C.p,
'O2 Si rimanda al contenuto del successivo capitolo 6.13 "La vendita all'incanto del 06/02/2007".
4. L'appuntamento con il costruttore SBEGLIA. Il coinvolgimento di DI
TRAPANI Michele.
M. ANGELA: Eh Mamma!
ROSA: IYarià... ma dove sei uscita?
M. ANGELA: a casa... dove posso essere...
ROSA: ah... era Patrizia allora con la macchina?
M. ANGELA: ...incompr... venuta tardi...
ROSA: perché eh... ho lasciato lo zio Michele dal lattoniere...
M. ANGELA: e va be ora sta venendo qua da me?
ROSA: Si!... Si!... I o sto ...incompr...
M. ANGELA: Va bene ciao...
Sulla base degli elementi sin qui prospettati, pare legittimo supporre che
"SBEGLIA" possa identificarsi in SBEGLIA Salvatore, nato a Palermo il 23
novembre 1939, condannato per reati di cui all'art. 416 bis ed altro. Sul conto del
predetto hanno reso dichiarazioni diversi collaboratori di Giustizia, indicandolo come
socio in affiìri dell'autorevole mafioso GANCI Raffaele, reggente del mandamento
della Noce. Lo stesso è legato da vincoli di parentela, attraverso il figlio Francesco e
la figlia Maria Rita con la famiglia PECORA, costruttori di Palermo, già indagati
per associazione per delinquere e per riciclaggio di denaro. SBEGLIA Salvatore,
inoltre, è stato indagato dalla D.E.A. americana e da organi di polizia nazionali, in
relazione alla famosa indagine denominata"Pizza Connection"; nell'ambito di questa
attività di indagine vennero emessi, a suo carico, i mandati di cattura nr. 323184 RMC
e nr. 164184 RMC, del 29 settembre 1984, emessi dal Tribunale di Palermo, perché
ritenuto responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico
internazionale di stupefacenti, in concorso con altri mafiosi tra i quali Gaetano
BADALAMENTI. In relazione ai predetti provvedimenti, SBEGLIA Salvatore
venne tratto in arresto 1' 11 febbraio 1986 a Palermo.
9-
potuta rivolgere, per intercessione del marito detenuto MADONIA Salvatore, ad un
'O3 = Uccidono
soggetto inteso "u viddanu" e definito dal DI PACE Francesco come "1'unico che
può decidere ". (ALLEGATO G2)
Infatti, alle ore 0957, del 12 novembre 2005, progressivo numero 954,
veniva registrata una conversazione ambientale tra DI PACE Francesco e
SGADARI Vincenzo. Dopo i convenevoli, DI PACE, si lamentava con il suo
interlocutore di non essere riuscito a comunicare con un terzo soggetto. SGADARI
Vincenzo rispondeva prontamente che, più tardi, si sarebbe recato lui stesso a casa di
BONANNO Giovanni ipotizzando che quest'ultimo stesse ancora dormendo [ ...
Giovanni BONANNO ... ci sto andando a casa...]. Con questa affermazione, lo
SGADARI, identificava in BONANNO Giovanni la persona che DI PACE non
riusciva a rintracciare. Questi continuava a lamentarsi definendolo un "cornuto". [...
in ogni caso lui, perché non mi incontra, non mi parla in faccia, che mi dice
apposto, risolto, viene tuo '@arrino9;tutto risolto, ma che minchia mi prendi per il
culo?][ALLEGATO G4). Era evidente che DI PACE avesse la necessità di volere
incontrare BONANNO o quantomeno riuscire ad ottenere qualcosa dallo stesso
anche attraverso suo "padrino" SGADARI.
-
PULIUI Gaspare I O marzo 2008
ADR. A proposito della lottizzazione di Vincenzo SGADARIposso dire che ha avuto un rapporto
con Nino DI MAGGIO a cui ha pagato, ma non so indicare la c~fia.Lo so perchè prima l'ho commentato con
Nino PIPITONE CI.69 e dopo un paio di giorni con i LO PICCOLO. Sempre con Nino PIPITONE lo avevamo
incontrato perchè avevano un lavoro insieme. SGADARIlamentava un problema burocratico al comune (gli
avevano bloccato qualcosa) confermando di aver dato i soldi a DI MAGGIO.
Anche in questo caso ilproblema al Comune lo aveva risolto tramite OMISSIS, dopo l'arresto del
DI MAGGIO. -.
TRASCRIZIONE
COLONNELLO: Sempre a proposito di lottizzazioni, quella fatta da Vincenzo SGADARI.. avete
ricevuto soldi a titolo estorsivo da SGADARI?
PULIZZI: Io no, però so che SGADARI ha avuto u n rapporto con Nino DI MAGGIO.
P.M.: Che tipo di rapporto?
PULIZZI: Rapporto che SGADARI ha pagato per questa.. queste costruzioni, questa
lottizzazione che ha fatto.. non so la cifia, però so che SGADARI ha pagato a
Nino DI UAGGIO..
P.M.: Chi glielo ha detto?
PULIZZI: Allora.. prima l'aveva detto Sandro.. prima lo commentammo con Nino, quando
furono tutti arrestati eravamo e Nino, poi ci vedemmo.. no, poi ci vedemmo subito
con i LO PICCOLO, dopo un paio di giorni, due-tre giorni dopo Gotha,
parlammo pure di Enzo SGADARI' poi ci siamo visti noi con Enzo SGADARI
perché Nino gli fece dei lavori con i mezzi, avevano un rapporto di lavoro nella
lottizzazione, gli portò i camion, gli escavatori.. e con Enzo SGADARI
commentammo pure che aveva avuto un problema al Comune.. non ricordo che
cosa.. che cosa era, problemi burocratici al Comune.. Enzo SGADARI dice io a
Nino DI MAGGIO ci detti ipicciuli.. Già me I'aveva detto Sandro a me che
SGADARI aveva il rapporto con Nino DI MAGGIO.. ma poi me lo confermò
direttamente Enzo SGADARI, perché.. anche perché noi con.. a mò di battuta con
Enzo SGADARIgli abbiamo detto "ma comu semu cumrninati? ".. nel senso.. e
quello dice "guarda che io già sono pagato e strapagato ".. ma noi glielo
avevamo detto a titolo così.. a mo' di battuta a Enzo SGADARI.. Quello dice 'kià
il signor Nino DI MAGGIO si pigghiò i soldini''.
P.M.: E lui che problema aveva al Comune?
PULIZZI: AI Comune lui non ricordo bene, ebbe un problerna.. o una carta del Comune che
gli bloccarono qualcosa, però non ricordo bene bene bene cosa.
P.M.: E chiese aiuto a qualcuno per sbloccare questa situazione?
PULIZZI: Poi Nino.. Nino parlò con OMISSIS e gli fecero subito.. ma era un problema di
poco conto comunque quello che era successo.. proprio una carta, una
concessione..
COLONNELLO: E sa se SGADARI con Nino DI MAGGIO hanno parlato anche del terreno delle
monache? Se questo terreno doveva acquistarlo SGADARI in particolare?
PULIZZI: Questo non lo so.. no, questo non lo so.. il terreno io so che l'ha comprato Nino,
però poi non.. se si doveva fare qualche combinazione non lo so..
Omissis
(...) A proposito della lottizzazione di Vincenzo SGADARI, posso dire che ha
avuto un rapporto con Nino DI MAGGIO, a cui ha pagato.. ma non so indicare la
ciJi-a.Lo so perché prima l'ho commentato con Nino, dopo un po' di giorni con
LO PICCOLO. Sempre con Nino PIPITOhE l'avevamo incontrato perché..
PULIZZI: Un momento. Con chi I'aveva commentato? Con Nino DIMAGGIO o con Nino
PIPITOhE?
P.M.: Con quale Nino?
PULIZZI: Con Nino PIPITONE.
P.M.: Con Nino PIPITONE.
PULIZZI: Nino DI MAGGIO già era arrestato.
P.M.: sì.
8 P.M.: Sempre con Nino PIPITONE l'avevamo incontrato perché avevano un lavoro
insieme. SGADARI lamentava un problema burocratico al Comune, gli avevano
bloccato qualcosa, confermando di aver dato i soldi a DI MAGGIO.
PULIZZI: sì.
P.M.: Anche in questo caso il problerna al Comune era stato risolto tramite OMISSIS.
PULIZZI: Sì. Quando già non c'era più DI MAGGIO comunque.. questo discorso poi.. poi
chiede a noi, a me e a Nino e Nino parlò con OMISSIS.. non ricordo era una
carta, una concessione, gli avevano bloccato qualcosa, non ricordo bene.
... dopo l'arresto del DI MAGGIO (. .).
Quanto a SGADARI, confermo le dichiarazioni già rese. Era persona- denominata "Bicicletta"-
i parte di ""BMW"" (DI PACE Francesco - n.d.r.) per farli avere a Sandro
che m i faceva avere d e i p i ~ i nda
LO PICCOLO. Erano gruppi di pizzini, e non pizzini singoli. l o lo conobbi anche perché costruì in territorio
di Carini. In quella occasione, Sandro LO PICCOLO mi fece sapere che era già "a posto".
Per quanto riguarda questa lottizzazione, in c.da Milioti, ricordo anche che SGADARI si lamentava
perché - nonostante fosse "a posto" - il Comune di Carini non gli consentiva di andare avanti con i lavori
Nino PIPITONE andò dunque a parlare con OMISSIS che risolse il problema. OMZSSZS era un parente dei
PZPZTONE, imprenditore e politico, che spesso si vantava di questa parentela "importante" b u r se si trattava
di pregiudicati). I PZPZTONE non si lamentavano della spendita del loro nome, ed anzi lo lasciavano fare, per
poi utilizzarlo quando ritenuto necessario. OMZSSZS era il tramite tra la famiglia mafiosa di Carini ed il
Comune di Carini. Ciò mi consta sia perché me lo dissero Enzo PIPITONE e Nino DI MAGGIO; sia perché -
quando io fui reggente - ebbi modo di constatarlo personalmente sia nella vicenda SGADARI, che in quella
OMZSSZS.
-
PULIZZI Gaspare 29 febbraio 2008
-
PULIZZI Gaspare 27 maggio 2008
Foto nr. 47: Riconosco Enzo SGADARI. Questi stava realizzando un lavoro in via Pireto in
contrada Milioti per il quale pagò la messa posto a Nino DI UAGGIO. Più di una volta ho incontraio
lo SGADARI nel suo cantiere per consegnargli dei "pizzini" che Sandro LO PICCOLO doveva
mandare a DI PACE Francesco detto "BMW" e viceversa
L 'UBcio dà atto che la foto ritrae SGADARI Vincenzo, nato a Palermo il 27.3.1962.
TRASCRIZIONE
-
NUCCIO Antonino 16 aprile 2008
Nella foto n. 47 riconosco Vincenzo SGADARI detto "Bicicletta". Ho utiiizzato SGADARI per
consegnare degli orologi di marca e dei "pizzini" a Sandro LO PICCOLO nei primi mesi del 2007.
-
NUCCIO Antonino 22 maggio 2008
W
Nella foto nr. 32 riconosco SGADARI Vincenzo con il quale mi sono incontrato a Carini
un suo cantiere per recapitare alcuni orologi e diversi "pizzini"da fare avere ai LO PICCOLO.
(3%
presso
L'ufficio da atto che la foto nr. 32 ritrae SGADARI Vincenzo nato a Palermo il 27/03/1962
(..) SAIL'ALTRO GIORNO E' VENUTA A TROVARMI UNA NIPOTE DI S A N T ' A ERA DA TANTO
CHE NON LA VEDEVO, E MI DICEVA CHE SUA ZIA SANT'A LASCIA T 0 PER VLA CHE GU '
E' ANUANA IL LAVORO DI RAPPRESENTANZQ DI CORREDO E COSE VARIE t..)
(...) E MI CHIEDEVA DI CHIEDERE ALLA ZIA SARA DI PRENDERE IL SUO POSTO SE VOLEVA
DATO CHE CERCAVA LAVORO (...)
(...) IO GLI HO DETTO CHE ALLA ZIA SARA NON LA VEDO, E CON GLI IMPEGNI CHE HO
NON HO MODO DI VEDERLA NEANCHE CI VADO IN CAMPAGNA, E QUINDI NON AVE V 0
NIENTE DA DIRCI. IL TEMPO PASSA. OUESTA RAGAZZA ME LA RICORDA V 0 PICCOLA,
ADESSO INCIECE HA DUE BAMBINI ED ASPETTA PURE UNA BAMBINA. INFATTI ADESSO
SI E' RITIRATA PERCHE' DEVE BADARE AI SUOI BAMBINI (...)
(...) IN W A DELLE TUE ULTIME LETTERE MI DICEVI CHE ERA VENUTA LA NIPOTE DI
SANTINA, E TI DICEVA SE ALLA ZIA SARA POTEVA INTERESSARE IL LAVORO DI
RAPPRESENTANZA DI CORREDO. MI CHIEDEVO SE UNA COSA DEL GENERE POTESSE
INTERESSARE ALLA ZIA UARIELLA E PERCHE' NO, POTREBBE FARE COMODO ANCHE A TE,
NON TI CHIEDO DI TUA SORELLA, PERCHE' UNA COSA DEL GENERE, SO CHE LA
SCARTEREBBE A PRIORI, O POTREBBE ESSERE UTILE A KA TU, PENSACI SU, IO QUESTA
POSSIBILITA'NON LA SCARTEREI DEL TUTTO (...)
(...) AMORE SULL'IDEA CHE TIAVEVO DATO DIPARLARE CONLA ZU UARIELLA SE GLI
POTREBBE INi'ERESSARE LA RAPPRESENTANZQ DI CORREDI DI SANTINA COSA HAI FATTO,
PER NON PARLARMENE, PENSO CHE L'IDEA NON TI PIACE (...)
*-
contrastando con le ipotesi avanzate sulla "rappresentanza del corredo", ben presto
sarebbe stato chiaro come, in realtà, costituissero il fmtto di una cattiva
interpretazione del detenuto in relazione al reale significato del messaggio
partecipatogli dalla moglie e metaforicamente ricondotto alla fantomatica
"rappresentanza di corredi di SANTINA".
Ciò sarebbe stato messo in chiaro in occasione del successivo colloquio
carcerario tenutosi a L'Aquila il 31 marzo 2008; nella circostanza, infatti, i due si
sarebbero chiariti come segue: [A~LEGATO-~)
L'8 aprile 2008 si registrava lo sviluppo della vicenda sin qui trattata. DI
TRAPANI Maria Angela scriveva ancora una volta al marito informandolo, nei
soliti modi, di aver ricevuto del denaro (ovetti di cioccolato) dalla "NIPOTE DI
SANTINA " e che, al più presto, avrebbe provveduto a consegnarne uno alla suocera
--aI*-.:, ' - ".
GELARDI Emanuela, ovvero al cognato MADONIA Aldo (CARLA). &@@
(...) CUORE MIO, SAI L'ALTRO GIORNO E' VENUTA LA NIPOTE DI SANTINA MI HA PORTATO
DEGLI OVETTI DI CIOCCOLATO POICHE' ERA VENUTA PER PASQUA E NON MI A VEVA
TROVA T 0 A CASA. COME VADO DA TUA MADRE UNO GLIELO DO A LEI PERCHE' COME SAI
LEI E CARLA SONO GOLOSE DI CIOCCOLATO (...)
Maria A: g
dovevo dare ...
dato che... incom~r... le risposte...
...
guando d o ~ o che ci siamo visti noi?... Tieni... dice ....
Mille euro... dice sono quelli della ...incompr...
r. .l
3
detto ...
...
conosco a nessuno incompr di mettere
perché io a te incompr ...
... ... gli ho...
non vedo a
nessuno ...
scusa, ma t u non ci vai a Cinisi? No non ...
ci salgo a Cinisi ...
Ma non avevi un matrimonio? no... ...
no si sono sposati ...un amico intimo... quindi m i devi fare
una cortesia ... gli ho detto quelle cose che riguardano che
interessano ...incompr... NICOLO' ... gli ho detto incompr...
no... ...incompr... che mi hanno dato dice quelli che... li devi
dare ... lasciare a te ... vedi tu ... gli ho detto guarda ... ...
io non ne voglio ...
no, io te li sto lasciando gli ho ...
detto va be... fate que ...
quello che volete... gli ho
detto ... fai quello che vuoi ...
incompr gli ho detto, ...
no non l'accetto... non ma io non me ne prenderò più
... e come viene di nuovo ...
ora parlo con Salvo...
Aldo: ...incompr...
Maria A: ...g li dico che a casa mia non voglio avere ...
portandoli così... va bene!... mettermi io così casa ...
... ...
mia non esce... perché questi ci servono incompr
a portarli dentro casa mia
... ...
...
non ci stanno niente...
e per aiutare incompr lascio fuori a mio figlio?
...
Aldo: ...incompr...
Maria A: non esiste... completamente ...
Aldo: ...incompr...
[...l
Aldo: niente!
Maria A: t u avresti fatto diversamente? .-
@ - Aldo: hai fatto bene Marià...
Maria A: glieli ha dati... mi ha fatto capire lui...
[.,.l
Maria A: se loro dovessero tornare ... non lo so se torneranno ...
...incompr... dice ci è capitata questa cosa per le mani dice
...incompr... perché... ...incompr... gli dovevo dire ma... questi
mille euro sono prima seicento ... cioè ...incompr... m i ha
detto crè Nino...incompr... però poi mi chiese
dice...incompr...non glielrho detto scusa perché mi fa...
dice...tre mila euro sono? Mille per t e ... mille per
...Diego... e mille per ...la zia Nenè... quando io g l i ho
detto... no, ma NINO lo sa ... incompr... io non vedo a
nessuno ... gli ho detto, quindi non gli dovevo ... io
non ho contatti con nessuno...
Ad ulteriore riscontro di quanto sin qui affermato, 1'8 maggio2008, nel corso
del periodico colloquio carcerario tenuto da MADONIA Salvatore e dalla moglie,
presso la Casa Circondariale delllAquila, il detenuto faceva esplicitamente intendere
di non condividere l'operato del medesimo NIPOTE D I SANTINA, nell'occasione
JL28)
indicato unicamente con lo pseudonimo SANTINA. [ALLEGATO
Gli accertamenti svolti nel mese di aprile 2008, ponevano in evidenza la figura di
GENOVA Bartolo (sopra generalizzato), nipote del noto GENOVA Salvatore e
padre di due figli maschi a nome Girolamo e Giuliano, rispettivamente di anni otto e
due. Lo stesso, di lì a poco, sarebbe divenuto padre, per la terza volta, di GENOVA
Carlotta (Palermo, 19 maggio2008). Queste acquisizioni andavano pienamente a
confermare tutti quegli elementi ritenuti assolutamente utili all'identificazione di cui
trattasi; dalla censura della lettera scritta da DI TRAPANI Maria Angela al marito
MADONIA Salvatore il 11 febbraio 2008, era infatti chiaramente emerso come il
NZPOTE DZSANTZNA fosse padre di due bambini nonchè in attesa della nascita di
una terza (di sesso femminile) [(..) IL TEMPO PASSA, QUESTA RAGAZZA ME LA
RICORDAVO PICCOLA, ADESSO INPECE HA DUE BAMBINI ED ASPETTA
PURE UVA BAMBINA (...)l.
Orbene, sulla base di tutti gli elementi sopra riportati, si ritiene che la NZPOTE D I
SANTINA debba necessariamente identific$siVnel predetto GENOVA Bartolo.
GENOVA, oltre ad aver coadiuvato lo zio GENOVA Salvatore quando questi
reggeva il mandarnento di Resuttana, continua, pur dopo l'arresto dello zio, ad
occuparsi delle necessità della famiglia MADONIA, comspondendo alla DI
TRAPANI denaro proveniente, chiaramente, dalla cassa del mandarnento (e, dunque,
da estorsioni o da altre attività delinquenziali). Dunque, può con certezza affermarsi
che GENOVA Bartolo è stato utilizzato per fini propri dell'associazione mafiosa.
1. L'INTESTAZIONE e LA GESTIONE DEL BAR-TABACCHI DI
VILLA SOFIA N. 25
Già all'epoca, quindi, si percepivano alcune delle entrate che periodicamente venivano
comsposte alla DI TRAPANI Maria Angela. Una di queste (seicentoeuro settimanali) doveva essere
corrisposte da PAOLETTA. Come è già stato indicato in premessa "PAOLETTA è uno degli
pseudonimi con il quale i coniugi sono soliti indicare CAMPO Giampaolo, nato a Palermo il 03/12/1961,
gestore del bar e già titolare della relativa ditta individuale.
TRAPANI Nicoletta) per la "considerazione" che aveva mostrato nei loro confronti. ~ ~ $ 0 & ì 1 ) .
I toni e le espressioni usati dalla DI TRAPANI lasciano chiaramente emerge che la stessa
avesse richiamato i coniugi PIZZO-DI TRAPANI ai loro doveri. Da subito si intuiva che anche costoro
erano tra quelli che dovevano comspondere alla DI TRAPANI Maria Angela somme di denaro.
Segue il tratto di trascrizione integrale di interesse:
[...l
M. ANGELA: Pronto?
NICOLEiTA: ehi ...
M. ANGELA: con chi parlo ...
NICOLEiTA: Nicoletta sono ...
i
M. ANGELA: ah ...Nicoletta ciao ... dormivi?
NICOLEiTA: si ...
M. ANGELA: ah ...ti sei alzata ora ...o ti ha svegliato tuo padre
532
NICOLETTA: no mi svegliò mamma
M. ANGELA: ma ... c'era di bisogno ora di chiamarti ...non c'era di bisogno
...
NICOLETTA: no ...
M. ANGELA: più tardi ...non perché ho cercato ... siete diventati tutti e due
importantissimi
NICOLETTA: no ... non e vero proprio ...
M. ANGELA: che per cercarvi non vi si trova ...non vi fate vedere ... ci dici a
Piero gli dici grazie ah...
NICOLETTA; no, ma non e vero proprio ...
M. ANGELA: no ... gli dici che lo ringrazio da parte anche di Salvo ...da
parte di Francesco e da parte mia gli dici ...lo ringraziamo tutti e tre ...
NICOLETTA; ah ... va bene ...ora glielo dico ...appena si sveglia ... gli dò il
buongiorno ...
M. ANGELA: gli dici grazie per tenerci in considerazione nel suo pensiero ...
NICOLETTA: ah ora glielo dico ... dove sei?
M. ANGELA: a casa ...ora sono uscita in questo minuto ...perché sono
stanca che ieri sono andata da mio cognato ...e non ce la faccio più
NICOLETTA: ah ...
M. ANGELA: ora ...sto andando al vi........ voglio andare al vivaio ... perché
quando sono nervosa in qualche posto devo andare ...
NICOLETTA: uhm ...
M, ANGELA: e poi voglio andare da... mi bisognerebbe il detersivo ...non lo
so se ci vado ...p erché è cambiato l'orario ...mi sembrava più presto ...
NICOLETTA: invece e tardi ... che ora sono?
M. ANGELA: l'orario e cambiato ...se sono le dieci e mezzo sono le undici e
mezzo ...tua madre me l'ha detto ...
NICOLETTA: ah ... a posto siamo ...
M, ANGELA: l'hai capito
NICOLETTA: va bene ...
M. ANGELA: tu non scendi più tardi? ...stai dentro ormai oggi ...
NICOLETTA: no, penso che sto a casa ...
M. ANGELA: ah ... PIERO scende ...
NICOLETTA: si!
M. ANGELA: ah ... ho capito ...
NICOLETTA: va bene
M. ANGELA: a che scende, scendi pure tu ...
NICOLETTA: va bene
M. ANGELA: devi fare i servizi
NICOLETTA: ho molte cose da fare
M. ANGELA: ah ... va bene Nicolè ...
NICOLETTA: va bene ... ci sentiamo più
M. ANGELA: ciao ... gli dici che gli diamo un saluto ...io SALVO e il bambino
...noi gli ... noi ce lo diamo il saluto lui non lo so gli dici ...
NICOLETTA: va bene ...
M. ANGELA: va bene?
NICOLETTA: okay ...
M. ANGELA: ... e lui mi capisce ...gli dici ... come si dice? A buon intenditore
poche parole ...
NICOLETTA: poche parole ...
M. ANGELA: anche se buon intenditore non è ...
NICOLETTA: va bene ...
M. ANGELA: glielo puoi dire ... riferisci precise le parole ...
NICOLETTA: preciso preciso
M. ANGELA: sono precise ...gli dici da parte di Salvo.
NICOLETTA: va bene ...
M. ANGELA: ma non mi ha detto anche Salvo ...incompr ... di dirglielo ...
NICOLETTA: va bene
M. ANGELA: okay? Ciao .
NICOLETTA: okay ... ciao
Fine trascrizione,
L11/04/2006,alle ore 10:34, DI TRAPANI Maria Angela sull'utenza intercettata riceveva una
telefonata dalla cugina DI TRAPANI Nicoletta. Durante la conversazione DI TRAPANI Maria Angela
chiedeva alla cugina di incontrare il marito PIZZO Pietro in quanto lei sarebbe dovuta andare a L'Aquila
ad effettuare il colloquio mensile con il marito detenuto. DI TRAPANI Nicoletta rispondeva asserendo
che il marito le aveva già detto che potevano incontrarsi il successivo lunedì.
Si comprende, in estrema sintesi, che la DI TRAPANI Maria Angela, dovendo recarsi al
colloquio con il marito MADONIA Salvatore, "batteva cassa" al cugino PIZZO Pietro, il quale,
conoscitore del meccanismo e delle modalità di comunicazione, aveva già previsto ed anticipato alla
moglie la data di incontro con la rappresentante del suo "datore di lavoro".
Segue il tratto di trascrizione integrale di interesse:
[...l
M. ANGELA: pronto?
NICOLElTA: Marià ...
M. ANGELA: eh ...
NICOLEiTA: sono NICOLmA
M. ANGELA: ah ... Nicole ciao ... non ti avevo riconosciuto ...
NICOLEiTA: ...chi e che fai ...ah ... che fai?
M. ANGELA: niente ... ero qua ...incompr ... dove sei tu?
NICOLEmA: che stai facendo?
M. ANGELA: per strada ... sono uscita ...
NICOLEmA: ah! No ... io a casa sono ...
M. ANGELA: ah ... sto passando dalla strada di NICK in questo momento ...
NICOLETTA: ah ... no io a casa sono ...ma dimmi una cosa c'è tua madre?
M. ANGELA: mia madre... no! ...
NICOLEmA: non lo sai tu?
M. ANGELA: no, no ... perché?
NICOLETTA: no ... siccome la cercavo ...incompr ...
M. ANGELA: poi se e scesa non lo so ...ma non credo ... lei me lo dice
quando scende ...
NICOLETTA: ho provato a chiamare ma non risponde ...
M. ANGELA: vabbe
NICOLETTA: vabbe
M. ANGELA: senti qua ... gli chiedi a PIERO se pensa se ci vediamo, perché
io giovedi devo andare da SALVO ...
NICOLETTA: no mi ha detto ora ...di dirti Lunedi
M. ANGELA: e ... perché io giovedi devo andare da SALVO ... gli dici ... va
bene? ...
NICOLEmA: no, mi ha detto ora che ...incompr ... lunedi ci vediamo ...
M. ANGELA: perché devo partire ...oka y ? Va bene ricordaglielo Nicole
...devo partire ...
NICOLETTA: se mi ha detto ora Lunedi ...
M. ANGELA: va bene ...
NICOLETTA: va bene
M. ANGELA: d'accordo ... perché non scendi più tardi ...
NICOLEìTA: no, non penso perché ho pulizie da fare ...percio ...
M. ANGELA: ah allora non scendi ...
NICOLEìTA: no, non penso proprio ...
% 535
Fine trascrizione.
[...l
Nel prosieguo della conversazione, il mafioso invitava nuovamente la moglie a sistemare i loro
interessi nel Bar Sofia, sollecitando i protagonisti ad una migliore gestione. Inoltre, paventando
l'inattendibilità della contabilità o la malafede di chi doveva loro rendere conto, le suggeriva di dire ai
gestori di dare a lei una quota fissa al mese non già in relazione al reale volume d'affari bensi in relazione
al valore intrinseco dell'esercizio commerciale. La donna rispondeva che il cugino PIZZO Pietro (alias
Nicoletta) le aveva giurato correttezza dicendole che per loro avrebbe dato la vita. Ancora DI TRAPANI
Maria Angela riferiva che lo stesso PIZZO Pietro una volta aveva colto in flagrante un dipendente a
rubare soldi dalla cassa. 11dipendente veniva indicato come colui che effettuava le giocate ed a gesti -
mirnando gli occhiali - faceva intendere al marito che la persona in questione portava appunto detto
accessorio. infine la donna riferiva che per questa vicenda era anche intervenuto lo zio DI TRAPANI
Michele (la "Zia Sara").
[...l
SALVATORE:...inc... io, invece... quello che ti pregherei ... a dire. ..
cercare... anche per te stessa ... di avere la tua libertà, sangue mio... perche, nel
momento in cui... po ti trovi,., fai la bile, inutilmente!... invece, la bile, fagliela fare
agli altri, sangue mio!.. :bile, fagliela fare agli altri!... ad esempio... uuesta...
uuesta cosa... la vouliamo sistemare... invece mmhh... di... di... di
PAOLETTO!!
... mi ha detto... dice.... uuando è per... rirovo a vedere
M. ANGELA:
uuello che possiamo Drendere... ah!, volete prendere!?!!... ma che vuoi...
che... ali ho detto... voialtri, poi, uscite?!... aliene ho dette un ~ o c o !
Salvatore si lamenta per un attimo della qualità audio
SALVATORE:... cioè.. . nel momento in cui... devi dire... senti, noi
m
8 amministrairione ,...inc...(55:45)... o altrimenti si... si... ~ e r c h è
non ossia amo andare così, sanuue mio!... non ossia amo andare, sanuue
mio!... veramente, sanuue mio!
M. ANGELA: ... io uliel'ho detto... secondo me, voi, nemmeno ne fate
..
conti!... Drendete così!. chi si siede a sinistra...
SALVATORE:... no... no... e lo sai cosa succede, sangue mio?
M. ANGELA: eh!
. .
SAL VATORE:... cioè.. altrimenti si stabilisce.. si stabilisce. ..
M. ANGELA: ... eh!... quello...
: :E
O
R
T
AV
LA
S
date tanto!
M. ANGELA: m
@ er i a iSA
ra~L-VA
- :E
R
OT ... non siunifica...
m
alla Z, sanuue mio!
M. ANGELA: mh!
SALVATORE:... cioè, io vo... desidero sapere... ~ e r c h è
abbiamo molti
D t t i s c e
il fiulio, ndr)
... NICOLEZTA atticchiata!... Derchè fa...
M. ANGELA: io Der te mi
n
SALVATORE:si, ma non e questo!
M. ANGELA: ... non è questo, gli ho detto... tu
SALVATORE:si, ma non è questo! ... non è questo, sangue mio!... devi
dire... senti ... io ho un bambino ed ho a mio marito combinato cosi (in carcere,
ndr). ..
M. ANGELA: ... l'altra volta hanno visto a OUELLA che ali faceva... a
OUELLA che oli faceva i uiochetti... OUELLA che c'era sempre... (mima
indicando deali occhiali, ndr)... uuella cosa inutile messa sempre insieme a
PAOLETTA.. . (unisce le dita indice in segno di vicinanza, ndr)... che rubava!...
beello... cosi!... e ouello uliel'ha detto... ali ho detto... vedi, e... con la
presunzione che ve l'ho detto sempre!!....
SALVATORE:si, ma.. .
M. ANGELA: ... allora tu dici che sono pure io?!... gli ho detto... non mi
mettere parole in bocca!
SALVATORE:. .. Maria Anuela... senti... noi, continueremo a fare
Questa vita e non s a ~ ~ i a muuello
o che incontriamo!. .. cioè, dobbiamo
prendere una decisione!
M. ANGELA: si
SALVATORE:... una decisione!.. . cioè... il mese prossimo io voolio
una decisione!... devi dire... sentite .... noialtri non siamo.. .
M. ANGELA: ... ah!... l'altra volta, quando è stato di CARMELA... non è
stato... dalla ZIA LINA!... è stata ca... è stata NICOLETTA a chiamarla... bisogno
di cose... e si è chiamata a CARMELA!... capito?... ed infatti gli ho detto... t i sei
permessa e non ti devi permettere più!.,. perchè te lo avevo detto! ... te lo avevo
detto!... (riferisce la risposta di NICOLETTA ovvero PIZZO Pietro, ndr)... ma io
per te... Rer aiutare te... (inteso per la stessa Maria Angela, ndr)... no!...
sdirrubbo (rovina, ndr) mi porti, cosi!
.
SALVATORE:.. Maria Angela...
M. ANGELA: ... eh
SALVATORE: ... se lo vedi.,,
M. ANGELA:... inc...
SALVATORE:... se vedi a CARMELA... gli dici... nel momento in cui
venuo... (rumore di fondo, ndr)
M. ANGELA: ... gliel'ha detto alla ZIA SARA, già! (DI TRAPANI Michele,
ndr)
SALVATORE:... nel momento in cui... dici... prima me lo vieni a dire a
me!...
M. ANGELA: (annuisce, ndr)
SALVATORE: ... e poi, si vede!
M. ANGELA: ... alla ZIA SARA gliel'ha detto, già!... ah!... la ZIA SARA
pure per questo fatto di PAOLETTA... mi fa... dice. .. ma tu com'è che (utilizza la
mimica lasciando intendere voglia dire "nulla, niente", ndr)... perchè... digli a
SALVO se ci posso parlare io... si!... manca fargli mettere la ZIA SARA che l'altro
giorno mi telefona e mi fa... Maria Angela, mi puoi aiutare?... dice... devo andare a
r
pagare la luce... ed io la mattina avevo mille euro da pagare di telefono che è
. .
ancora tagliato!.. mi veniva da ridere, SALVO!.. mi veniva da ridere!
SALVATORE: ... ma... Maria Angela... (zittisce il figlio, ndr) ...
M. ANGELA: ... no, niente
SALVATORE: ... ma allora,., inc... bene... minchia... più me ne dici, cose ed
io più. .. più...
M. ANGELA: basta
Forti rumori di sottofondo
SALVATORE:. .. e infatti. ., ieri mi ha portato (abbassa il tono della voce ed
indica con le mani il numero "sette", ndr)... settecento... per venire qua!...
metterteli a te e ve...
M. ANGELA: si, ma... Maria Angela... dico... dobbiamo mettere... poi tu
vieni.. . ti metti a piangere e noialtri siamo.., sempre punto e a capo!... e noialtri.. . e
ti sembrano pietosi... per loro... e noialtri siamo sempre punto e a capo!... cioè,
vuoi mettere un punto sangue mio!?.. . non lo so.. . punto!. .. sono due le cose!... o
prende.. . ehhh... due sono le cose!
prende (abbassa il tono della voce, ndr) centocinauanta euro... ali faccio...
m 1
suo sti~endio...ma che di...
SALVATORE: ... Maria Angela...
M. ANGELA: ... eehh... senti... stupida... dice... gli ho detto... metti a
conto ... no, non metto a conto niente!... tu fai il compleanno giorno trenta ed io,
dice... ed io, dice, invece di andarti a comprare... te li sto dando ora che domani
devi partire, dice. .. e ne puoi avere bisogno per strada!
SALVATORE:.... Maria Angela...
5T
M. ANGELA: eh!
SALVATORE:... tu vedi oueste.... non è che ci vai con oli occhi ~ i e n i
3
prendo ... be... Der il ~asseauio!!
M. ANGELA: f i
SALVATORE:... ma dopo cinque minuti poi.. .
M. ANGELA: ... una folle!. .. gliel'ho detto chiaro!... non ho (ovvero non
hai, ndr) rispetto!... non ho più a nessuno!
: :E
O
R
T
A
VL
A
S
gbbindolare! ... io... desidero saDere... se... cioè...
M. ANGELA: ... lo sa che ouoi... io, d o ~ odi auà ... io, domani... ci
a
e domani, auando ve... vi dirò... auello che chiede! (MADONIA Salvatore,
n dr)
SALVATORE: ... Maria Angela... Maria An... perchè non mi... non... tutto
l 'amore di questo mondo... tutto I'amore di questo mondo...
M. ANGELA: ... si gliel'ho detto!... io non posso...
SALVATORE:... noialtri facciamo... amore per loro e noialtri... inc...
M. ANGELA: ... a me il cen/ello... gli ho detto... se ne sta andando!... io
.
non posso stare.. settimane
[...l
la cognata.
Di seguito il tratto di interesse:
[...l
M. ANGELA: Eh Piero...
PIETRO: dove sei?
M. ANGELA: a casa...
PIETRO: senti... ho... ho ricevuto una... una... comunicazione...
M. ANGELA: ah...
PIETRO: c'è tua suocera in ospedale...
M. ANGELA: ah... mah... e che sta facendo?
PIETRO: eh praticamente forse sta male... o sta molto male, non lo
so... e a quanto pare è venuto Aldo... io non lo conosco tra l'altro...
M. ANGELA: eh perché che... e va bene...
PIETRO: no... io te l'ho detto per cronaca...
M. ANGELA: ...inc... tu non mi hai detto niente...
PIETRO: io te lo sto dicendo a te per cronaca giusto...
M. ANGELA: sta andando a fare... no va bene sta andando a fare
sicuramente esami...
PIETRO: non lo so... dice che stava male e scappò quello di urgenza...
ora non lo so quello che è successo...
M. ANGELA: sarà andata a far degli esami...
PIETRO: comunque te lo faccio sapere nel caso in cui...
M. ANGELA: ok...
PIETRO: va bene...
M. ANGELA: si va bene...
PIETRO: ciao... ciao...
. , M. ANGELA: ah... nel caso in cui dovessi vederlo gli devi dire... che... che
- @ Maria Angela sta malissimo... ci dici... stamattina l'hanno dovuta ricoverare qui di
urgenza per farci fare gli esami...
PIETRO: va bene...
M. ANGELA: e se ne è andata a casa ora...
PIETRO: va bene... va bene...
M. ANGELA: senza farsi ricoverare...
PIETRO: io come so qualche cosa t i faccio sapere...
M. ANGELA: sta male...
PIETRO: ok...
M. ANGELA: ha fatto la diabete e sta malissimo... non poteva alzare i piedi
da terra... ok?
PIETRO: va bene...
M. ANGELA: e tu non mi hai detto niente perché... per non farmi stare in
pensiero perché sto male... stamattina con la mattinata... ok...
PIETRO: va bene... io non appena ritornano ti faccio sapere
comunque..,
M. ANGELA: ok...
PIETRO: sottobanco va bene... ciao...
M. ANGELA: si ciao...
[...l
Nella stessa data, inoltre, DI TRAPANI Maria Angela si recava nuovamente a L'Aquila per
effettuare il colloquio con il marito detenuto.
Nella circostanza il mafioso introduceva l'argomento chiedendo di conoscere le eventuali
novità in relazione alla vicenda "PAOLETTA" . La donna, in risposta, asseriva di essere in attesa degli
- sviluppi .edi avere comunque interessato Sergio (ARIOLO Sergio) il quale però, chiedeva del tempo
Q poiché impegnato con il suo lavoro.
Subito dopo il detenuto chiedeva alla moglie spiegazioni del mancato ricevimento di missive da
parte di NICOLETTA @I TRAPANI Nicoletta moglie di PIZZO Pietro) owero dalla madre della
stessa (CARLINI Liliana) ipotizzando una loro insofferenza nei suoi conti-onti; la DI TRAPANI, però,
lo rassicurava dicendogli che i rapporti con loro non erano peggiorati.
A seguire il tratto di interesse:
[...l
SAL VATORE:PAOLETTA, che cosa hai fatto?
M. ANGELA: ... aliel'ho detto il discorso!... ~ e r òasrretto che...
ancora... per ora.. . a SE... Derchè sta facendo la... si ta... Der ora è im~eanato
con il suo lavoro... SERGIO (abbassa il tono della voce, ndr)
SALVAT0RE:Maria Angela, come mai non mi ha scritto nemmeno un
k
cartoncino, niente.. . PAOLETTA!??
M. ANGELA: NICOLETTA ?
545
SALVATORE:NICOLETTA!
M. ANGELA: non lo so!... niente?
SALVATORE:(annuisce, ndr)
M. ANGELA: ... certo!... sa che si deve fare la... però con me si
. .
comporta.. mi ha fa.. ha visto le cose e mi e andato a fare lui stesso le cose...
SALVATORE:... ma nemmeno sua madre... mi ha scritto mai!!?
M. ANGELA: ... chi?
SALVAT0RE:sua madre
M. ANGELA: (dopo un attimo di perplessità, ndr) ... Z I A LILIANA?
(CARLINI Liliana, ndr)
SALVATORE:eh!
M. ANGELA: non è... lei non è cosa di scrivere, lo dice!
SALVATORE:mha!... c'e qualche cosa di strano!
M. ANGELA: no, no, non credo
SALVATORE:no, perche e venuto fino a ieri e mi ha fatto fare lui stesso le
cose per il barbecue...
Alla fine della conversazione la doma, dopo avere riferito al marito di avere ricevuto 2.500
euro dallo zio DI TRAPANI Diego in occasione delle festività Pasquali, gli chiariva che "PAOLETTA"
(CAMPO Giampaolo) dopo la sua sfuriata, le dava 500 euro a settimana. Comunicava inoltre al marito
che la stessa "PAOLETTA", a dire del cugino PIZZO Pietro, era responsabile di ammanchi di denaro
dalla cassa, accusa che comunque non poteva provare stante l'assenza di prove certe. I1 MADONIA
Salvatore suggeriva alla moglie di fare redigere, giornalmente, un inventario della merce allo scopo di
tentare di controllare meglio le movimentazioni. .
A seguire il tratto di interesse:
[...l
SALVATORE: ... e la Z I A LINA cosa t i ha mandato?
M. ANGELA: 2.500 euro (abbassa il tono della voce, ndr)
SALVATORE:eh!
M. ANGELA: ... per Pasqua, e poi basta!
(breve pausa)
M. ANGELA: ... ma non lo so... non saranno sempre!
SALVA T 0RE: Maria Angela...
M. ANGELA: ... perchè si e capito!... perche e passato.... inc... non e che
ha detto ... tipo non e che ha detto...
SALVATORE: ... ma Maria Angela... non so...
M. ANGELA: basta, solo quelli sono!
SALVATORE: ... però, mettici i nodini... poi un'altra cosa...
M. ANGELA: no, nodini non ce ne metto perchè già non ce ne sono più!. ..
avevo cose da pagarmi.. .
SALVATORE:. .. Maria Angela, se tu non sistemi a PAOLETTA, tu non ...
inc... vedo io...
M. ANGELA: ... da quando gli ho detto così, che gli ho fatto il discorso.. .
inc.. .
SALVATORE:... si, ma...
M. ANGELA: ... ogni settimana mi da 500 (abbassa il tono della voce, ndr)
SALVATORE:... si, ma Maria Angela, non è il discorso... allora, cioè...
cosa significa questo?... cioe... possibile che noi non possiamo sapere...
M. ANGELA: ... perchè PIERO (PIZZO Pietro, ndr) mi fa... ti giuro...
SALVATORE: Maria Angela.. .
M. ANGELA: ... si stava mettendo a piangere... tu pensi che io non ...
inc... ?
SALVAT0RE:nooo.. . SALVO. ..
M. ANGELA: ... gliel'ho detto...
SALVATORE:... questa cosa l'ha .
fatta con amore.. e desidera sapere...
dice, sai... questo!...
M. ANGELA: gliel'ho detto, gliel'ho detto
SALVATORE:... non è questo, non è una mancanza di fiducia!
M. ANGELA: lui mi fa (PIZZO Pietro, ndr) ... lo vedi, per ora, non t i ho
voluto dire niente, ma sono sicuro che L U I (verosimilmente PAOLETTA, ndr),
prende! (si appropria di denaro, ndr), perchè l'altro giorno ... dice... sono venuto a
sapere (continua a parlare per PIZZO Pietro, ndr)... mi ha detto che di Domenica
non veniva e sono venuto a sapere che se n'è andato il Sabat.0 e la Domenica a
Roma, dal Papa!... dice ... se lui mi dice che eeehh... dice... da dove li ha presi?! (i
soldi, ndr). .. per farsi il viaggio?!
SALVATORE:... e cioe, allora ...
M. ANGELA: ... dice... ma lo devo scoprire n'capu u fatto! (prima o poi me
ne devo accorgere mentre lo fa, ndr)... dice, come faccio a parlare senza fatti?!... gli
ho detto, ma come lo puoi scoprire?!... gli ho detto, tu hai i turni... tu hai i tuoi
turni... gli ho detto... come, come... dice... si, ma come si fa... dice... anche in una
svista, lo può fare!
SALVATORE:. .. l'inventario!... basta fare l'inventario, sangue mio!... basta
fare l'inventario!
M. ANGELA:... ci sono cose che non vengono battute! (alla cassa, ndr)
SALVATORE:... Maria Angela, basta fare.... t i può sfuggire qualche due,
tre cose, quattro cose, cinque cose.. .
M. ANGELA: ... eh! ... gliel'ho detto!... gliel'ho detto! ... ed infatti gli ho
detto... per questo mio marito... gli ho detto, ma non per sfiducia a te!... nè ora ne
mai!
SALVATORE:. .. perche conosco... perche conosco... cosa fanno, io!
M. ANGELA: . .. dice, va bene, mi sta bene!... fammi sapere poi a chi
mettere (abbassa il tono della voce, ndr) per fargli fare tutta questa cosa...
SALVAT0RE:Io deve fare lui, cioè...
M. ANGELA: ... a lui stesso di nuovo gli devo dire?
SAL VATORE:come?
M. ANGELA: a lui stesso gli dico?
SALVATORE:cioe, a dire.., questo!... deve fare continuamente l'inventario!
M. ANGELA: si
[...l
economiche dicendo alla cugina che altrimenti si sarebbe potuta "impiccare". -@*@*~2)
Di seguito il tratto di interesse:
[...l
NICOLEmA: Pronto
M. ANGELA eh Nicole ...
NICOLEmA: eh ni ...
M. ANGELA che fai ...
NICOLEmA: mi sono fatto la doccia ...
M. ANGELA ah si ... con Piero sei
NICOLEmA: come?
M. ANGELA con Piero sei
NICOLEmA: si, Piero sta facendo la doccia
M. ANGELA ah ... ho capito, senti gli dici se ...ci dici che fa domani ci
sentiamo ...
NICOLETTA: eh ... va bene ...
M. ANGELA perché se no mi posso impiccare
NICOLETTA: va bene (ride)
M. ANGELA va bene (ride) ...Ìncompr ... questo ...
NICOLETTA: va bene ...okay ...
[...l
M. ANGELA ... e poi sto andando a fare la spesa ... a ordinare la spesa per
andare da SALVO giovedì
NICOLETTA: eh ... va bene ...
M. ANGELA per questo ...va bene?
NICOLETTA: va bene ... ti faccio chiamare ...
M. ANGELA d'accordo si ...
NICOLETTA: ciao
M. ANGELA ciao ... ah Nicole
NICOLETTA: eh dimmi
M. ANGELA digli che non si dimentica oggi il cestino per CATIA "mi
ammanca" questo
NICOLETTA: il cestino 7
M. ANGELA si ...perché già che lei col broncio ... perchè l'ho dirottata per
sopra ...
NICOLETTA: ah ...
M. ANGELA perché ancora ... non se ne saliva ...
NICOLETTA: eh
M. ANGELA perché gliel'ho detto chiaro ...
NICOLETTA: va bene okay ... il cestino
Si salutano.
Ci--
dimostra la piena consapevolezza sia del MADONIA Antonino che
della madre GELARDI Emanuela che il bar è di proprietà occulta del mafioso
MADONIA Salvatore. I1 MADONIA Antonino, infatti, si preoccupa di parlare in
7
chiaro de11 argomento;
riconduce la gestione dell'esercizio commerciale in questione agli attori
finora indicati.
Infatti, nella circostanza, il detenuto MADONIA Antonino rivolgendosi alla madre si
preoccupava che i "sussidi economici" arrivassero anche alla cognata DI TRAPANI Maria Angela.
Nello stesso contesto chiedeva alla madre se "stessero lavorando" e, per far capire all'anziana madre che
alludeva al bar, mimava per ben due volte il gesto di bere il caffe. Poichè l'anziana madre non capiva, il
detenuto era costretto ad indicare a voce espressamente il "Bar", e poi collegava a tale attività sia Amalia
(DI TRAPANI Amalia) che Giampaolo (CAMPO Giampaolo). Compreso l'argomento, la madre
riferiva che stavano continuando a lavorare.
Di seguito si riporta il tratto di interesse:
[...l
ANTONINO: A me, quello che interessa è che Maria Angela, diciamo, non
piange, diciamo (strofina pollice e indice della mano sinistra producendosi nel gesto
che indica il denaro) che Maria Angela ... diciamo ... non abbia problemi, no?
EMANUELA: uhm
ANTONINO: eh, eh
EMANUELA: eppure ... li piglia lei
ANTONINO: eh ... lavorano? (avvicina la mano sinistra -pollice ed indice
uniti- alla bocca e si produce due volte nel gesto che sta ad indicare la bevuta del
caffe dalla tazzina; inoltre effettua dei movimenti labiali non intelleggibili)
EMANUELA: in questo momento io non ci penso;
ANTONINO: ...INC... là ..... no dico ... no ..INC.. lavorano? (con il labiale
testualmente: "au bar?")
EMANUELA: e noi che c'entriamo? che c'entriamo noi?
ANTONINO: da Amalia?
EMANUELA: (non risponde facendo capire di non avere ancora compreso)
ANTONINO: non t i ricordi no? (pausa) ... non t i viene in testa .... da
Giampaolo!!
EMANUELA: ho capito dov'è che dici tu
ANTONINO: eh, eh
EMANUELA: ormai ... sono ...INC...
ANTONINO: lei, lei, lei, lei, lei, lei è interessata no? lei è interessata
giustamente
EMANUELA: ah, si .... (si produce in gesti e labiali) ... sei (si produce nel
gesto che sta ad indicare dare)
i"v-
ANTONINO: chi?
EMANUELA: (risponde con il labiale)
ANTONINO: a Maria Angela?
EMANUELA: Amalia
ANTONINO: ah, ah ... ma ancora, diciamo, continua? sempre?
EMANUELA: che non è sempre
ANTONINO: ah, sempre
[.-l
*
M. ANGELA: va bene.. se mai.. deve venire.. Nicoletta t i portava le cose
qua...
PIETRO: va bene ...
M. ANGELA: tua suocera sta facendo la caponata... ciao...
PIETRO: va bene ... ciao... ci vediamo dopo... ciao...
M. ANGELA: si ciao...
LE ACQUISIZIONI DEL 13/07/2006.
I1 13/07/2006, alle ore 22:04, sull'utenza in uso a DI TRAPANI Maria Angela veniva
intercettata una conversazione tra la stessa ed il cugino PIZZO Pietro. Nel corso dell'interlocuzione la
donna chiedeva al cugino se potevano incontrarsi l'indomani mattina. L'uomo prendeva tempo dicendo
che doveva vedere com'era combinato e che al massimo si sarebbero incontrati in serata. Maria Angela
gli riferiva di preparargli un cestino per sabato mattina che lei avrebbe mandato qualcuno a ritirarlo.
[...l
PIETRO: si,..
M. ANGELA: eh ... ciao Piero...
PIETRO: ciao M. ANGELA...
M. ANGELA: ma sei a lavorare o sei a casa...
PIETRO: . .
no.. sto.. andando ora
M. ANGELA: ah... state andando,.. ma domani mattina ci possiamo vedere
o devi andare a lavorare presto?
PIETRO: domani mattina.. .
M. ANGELA: hai da fare? se hai da fare niente.. .
PIETRO: vediamo come sono combinato...
M. ANGELA: ah va bene non t i preoccupare... ti volevo dire.. . me lo
.
potresti fare.. . sabato.. allora domai sera neanche... ci vediamo.. .
PIETRO: ah... questo si, ..
M. ANGELA: pensi che ci vediamo7
PIETRO: . ... per questo si...
si.. si
M. ANGELA: eh va bene ... e comunque va bene... oltre questo ... me lo
puoi fare preparare. .. che poi t i dico a chi lo devo dare... un cestino. ..
PIETRO: eh...
M. ANGELA: quello che fai tu di solito ...
PIETRO: eh...
M. ANGELA: con le fragoline ... e tutto...
PIETRO: quando t i serve?
M. ANGELA: per sabato entro I'una (1 3:OO)... verrà... di mattina a
prenderselo.. .
PIETRO: va bene... sabato allora entro la mattinata giusto.. ? .
M. ANGELA: si... si... . ..inc... entro I'una, tu ce lo prepari bello...
PIETRO: una decina di persone... quindici persone...
M. ANGELA: un cestino quello normale che fai t u... si...
PIETRO: non eccessivo grande .inc.....
M. ANGELA: no... no... quello normale ... giusto per come deve
PIETRO: va bene... va bene...
M. ANGELA: fatto bene... fai tu... con le fragoline ci sono di questi
tempi... ?
PIETRO: .
fragoline.. non te lo garantisco... però al limite possiamo
giocare con fragole e frutti di bosco...
M. ANGELA: ah... va bene... ok... fai tu...
PIETRO: con questo possiamo giocare tranquillamente.. .
M. ANGELA: va bene...
PIETRO: va bene...
M. ANGELA: d'accordo Piero...
PIETRO: d'accordo... ci vediamo allora.. .
M. ANGELA: allora domani sera ci vediamo...
PIETRO: .
si.. sicuramente si.. .
M. ANGELA: va bene ... chi sa...
PIETRO: va bene...
M. ANGELA: ma voi altri... ah ma voi non scendete ... va bene...
PIETRO: va bene?
M. ANGELA: va bene... ciao... chi sa vengo io ...
PIETRO: ciao... ciao...
0 induce a ritenere che la telefonata fosse il periodico segnale di richiesta di denaro tenuto conto che la
donna l'indomani si sarebbe dovuta recare a Napoli per effettuare un colloquio con il suocero colà
detenuto. [Ah&k@iL0l)
[...l
PIETRO: si
M, ANGELA: eh, Piero
PIETRO: che è?
M. ANGELA: no, avevo paura che t i dimenticassi di nuovo ... niente ci
vediamo allora
PIETRO: va bene ciao
M. ANGELA: ciao
Effettivamente l'indomani 03/08/2006, DI T W A N I Maria Angela si sarebbe recata a Napoli
per effettuare il periodico colloquio con il suocero MADONIA Francesco, colà detenuto alla Casa
Circondariale di Napoli Poggioreale.
DI TRAPANI Maria Angela si cohonta con l'interlocutrice per capire quale comportamento
è consigliabile adottare. Si capisce che la donna è risentita in quanto aveva cercato telefonicamente il
PIZZO Pietro senza ottenerne risposta e da ciò era stata costretta a recarsi personalmente al Bar per
potersi prendere i soldi. La ROMAGNINO Catia le suggerisce di essere dura e decisa nei modi. DI
TRAPANI Maria Angela aggiunge che dirà al cugino che forse è meglio "trattare" con l'altro gestore
CAMPO Giampaolo:
[...l
MARIA ANGELA: e se ora io entro e mi dice... ah si dovevo venire ti
dovevo chiamare li ho qua;
CATIA: mi dovevi chiamare allora mi devi fare la cortesia che tu a me
il telefono lo devi prendere sempre Piero! ...Pietro ...Piero!
MARIA ANGELA: ah!
CATIA: me lo devi prendere sempre! (breve pausa). Cosi ma ci devi
andare con le... con le cattive Maria Angela;
MARIA ANGELA: e se gli dico invece no me lo devi prendere sempre gli
dico ora mi faccio dare quello di Giampaolo cosi d'ora in poi avrò a che fare con
Giampaolo direttamente penso che sia meglio;
CATIA: eh!
MARIA ANGELA: ...p erché quando si cambia per il nuovo si va a finire
sempre nella brace ...incompr... perché questo e sempre vero
@L
Molto importante è la seguente affermazione, profferita dalla ROMAGNINO Catia, che rende
nota la circostanza che il PIZZO Pietro lavora al Bar Sofia perché cosi disposto dalla DI TRAPANI
Maria Angela.
[...l
CAT I A: brava! Te lo devi mangiare Maria Angela ...pero lo devi
anche far spaventare perché lui senza di te qua non ci sarebbe! ...parliamoci chiaro!
MARIAANGELA: brava!
Infine DI TRAPANI Maria Angela, scendendo dall'autovettura, afferma che è meglio portare
con se la borsa perché le potrebbe servire per custodire eventuale somma di denaro che il cugino potrebbe
comsponderle:
[...l
CAT I A: ...perché quello che ti danno eee...
MARIA ANGELA: lascio la macchina qua! La borsa me la scendo perché
se mi deve dare qualcosa la metto qua ...incompr...
(Auto i n sosta. Si sente il rumore di veicoli in movimento )
CAT I A: non lo so ...incompr...
MARIA ANGELA: sicuramente.
O r e 19:00:22
(Si sente chiudere una portiera. D I TRAPANI MARIA Angela scende
dall'autovettura, mentre ROMAGNINO Catia rimane a bordo del veicolo)
La seconda conversazione veniva registrata alla successive ore 19:32. DI TRAPANI Maria
An~ela,che è stata al bar Sofia. rientra a bordo del veicolo e mentre è in movimento ragmaglia l'amica di
Q> quanto poco vrima successo:
In preda all'ira e nella convinzione di non essere intercettata la DI TRAPANI Maria Angela
affermava che se la gestione fosse continuata in tale modo le avrebbero tolto il monopolio (riferendosi
alla licenza tabacchi ed all'autorizzazione per i giochi rilasciate dai Monopoli di Stato) dichiarando
auindi la sua reale provrieta' dell'esercizio commerciale in disamina.
[...l
MARIA ANGELA: .,.finché non pagheranno. Tu sai che cosa significa
questo che se loro continuano a fare cosi ... A NOI ce lo levano il monopolio
Ed ancora, ad ulteriore riscontro, la stessa DI TRAPANI affermava all'amica che, nella sua
posizione di reale proprietaria, aveva chiesto ai coniugi PIZZO un dettagliato rendiconto che le avrebbe
consentito di potere intervenire in loro aiuto, disponendo addirittura la chiusura nel caso in cui avrebbero
continuato in questa gestione poco oculata.
[-..l
MARIA ANGELA: e... e loro pure. Gli faccio comunque allora vuol
dire...io quant'è che chiedo di avere conto... perché ci può essere qualcosa
che a voi sfugge e qualcosa che magari uno può dare un consiglio... magari
vedi ...incompr... dice ve be... entra tanto... noi abbiamo tanto da pagare ma
li possiamo pagare un tanto un tanto al mese quindi dobbiamo scaglionare.
Si dice questo si ma sono cose... assegni fatti di tanti anni fa. ...incompr...
CATIA : fatteli mostrare
MARIA ANGELA: gli ho detto io li voglio vedere... io sto parlando con
una sorella ...dice si ma io t i capisco io non t i dico che non t i capisco io te lo vo... ora
te lo voglio dire. Dice luglio ed agosto non si è lavorato dice completamente
proprio... niente proprio ...percio sono tutte cose... un sacco di debiti arretrati. Mi fa
dice come seconda co... seconda cosa dice ora che in questa settimana non abbiamo
neanche un fo... non abbiamo mai avuto un fondocassa... (breve pausa) su quale...
dove appigliarci. .. dice... incompr... e pure il fondocassa ee... K.K. finirebbe... pure
...incompr... avendo il fondocassa dunque.... Gli ho detto io voglio capire... gli ho
detto... tu mi dici questo non si paga questo non si paga questo non si ...incompr...
gli ho detto allora tanto vale la rrena chiudere battenti! Perché per stare aperti
solo per fare mangiare ...incompr.... No questo si ma ci ...incompr... se noi non
pagassimo niente potremmo dire che non paghiamo... si ma io voglio sapere quanti
debiti si pagano ogni mese. Quanti ce ne sono che ne rimangono...
\
Nel tratto che segue Maria Angela faceva riferimento al cattivo operato del cugino PIZZO
Pietro al quale, in via ipotetica, additava la responsabilità di prendere la merce del Bar Sofia per portarla
in un altro bar che lo stesso gestiva contemporaneamente.
Inoltre, ancora a riscontro della tesi che si tenta di dimostrare, Maria Angela raccontava di
avere riferito ad AIELLO Giovanna che le persone che sono a conoscenza del reale andamento del bar
Sofia, giudicano cretina la stessa "reale proprietaria" del Bar in quanto ancora consentiva loro (ai coniugi
CAMPO ed ai coniugi PIZZO) di continuare nella gestione dell'esercizio pubblico.
[...l
MARIA ANGELA: dice noi qua siamo andati indietro! Dice e io già a mio
marito glielo avevo detto! Veramente me lo sarei ...incompr... me lo immaginavo
pure io. Perché loro... lui non ci andava ~ i la
ù... non faceva niente uua... stava
per i cazzi suoi semnre là buttato.
CATIA: ...incompr...
MARIA ANGELA: e auando andava lì secondo me rendeva Der
portare là... hai capito "Ca" (Catia ndr.)? Mi capisci? Solo che ogni co... questo...
nemmeno! Dice tu non pensare che ...incompr... Inutile gli ho detto io penso male gli
ho detto perché sono passata... e tu non mi dire che non faresti lo stesso. Perché
io... uuello che Denso io lo Densano tutte le persone a me vicine... che mi
p p . Le ho
detto te lo dico bello chiaro Giovanna! ....
[...l
ASPEITANDO PER VEDERE FINO A CHE PUNTO ARRIVERÀ. L'ALTRO GIORNO ERO FUORI D1 ME E SONO
ANDATA A CERCARLA MA C'ERA PAOLETTA E MI DICEVA CHE VA INDIETRO CON GLI STUDI. M I ASPETTAVO
COME SI DEGNERÀ D1 VENIRE HO INTENZIONE D1 DIRGLIENE QUATTRO PER COME MEIUTA SENZA
MEZZI TERMINI E S E SI OFFENDERA ME NE FREGO PERCHE TANTO NON ANNO ROSSORE IN FACCIA NESSUNO
DELLE DUE
Ho CAPITO A MIE SPESE C HE NON c'È SINCERITA DA CHI M I CIRCONDA, SONO STANCA DI FAR
FINTA S EM P RE DI NIENTE E DI DOVERE INGOIARE PERCHE' NON SO MORTIFICAREQ UANDO INVECE N E AVREI
TUTTO IL DIRITTO
[...l
Sebbene manoscritta in maniera criptica, per le ragioni più volte evidenziate ed emerse nel
corso della presente inchiesta, il contenuto della lettera non lascia spazio ad altre interpretazioni, e si
inserisce perfettamente come ultimo tassello nel più ampio quadro delineato in precedenza, ed in
particolar modo nel precedente paragrafo.
Va rilevato che dalla stessa emergono le problematiche fondamentali discusse dalla DI
TRAPANI con la sua amica ROMAGNINO, nel corso delle due conversazioni macchina del 16 settembre
2006, in ordine ai suoi rapporti con i coniugi PIZZO, a proposito dei quali la medesima DI TRAPANI
utilizza l'espressione " ... Quando invece ne avrei tutto il diritto" con la quale l'indagata riaflerma
inequivocabilmente la sua condizione di proprietaria dell'esercizio commerciale.
INFATTI IERI SERA HO FATTO NOTARE A NICOLETTA CHE LEI NON DOVEVA RISPONDERE A
SERGIO DI FARSI GLI AFFARI SUOI PERCHÉ IN QUESTO MODO IIA MANCATO ANCHE
VERSO NOI, LEI MI HA DETTO DI AVER CAPITO CHE AVEVA SBAGLIATO GIUSTIFICANDOSI
LE MIE TELEFONATE O DI VENIRE IN TUTTI QUESTI GIORNI GLIELO AVREI DETTO PRIMA, È
CHE COMUNQUE NON È LO STESSO UNA GIUSTIFICAZIONE E NON CI SI COMPORTA COSI. LEI
DICE CHE CÈ LA STA METTENDO TUTTA, MA COMUNQUE POI TI RACCONTERO DI PRESENZA,
TERRA, E CHE È VENUTO IL MOMENTO DI METTERE I PUNTINI SULLE I PERCHÉ SONO STANCA
Oltre quanto già è stato prima evidenziato, il contenuto della missiva consente
di cogliere un importante elemento di assimilazione - formulato direttamente
dall'indagata Maria Angela DI TRAPANI - tra gli interessi economici rappresentati dalla
stessa e dal marito MADONIA Salvatore e quelli difesi dal " SERGIO" nei confronti del
PIZZO: si tratta di una assimilazione che dimostra efficacemente la posizione organica
progressivamente assunta dall'ARIOL0 all'interno del sodalizio mafioso dei
MADONIA e la sua funzione di difesa dei loro interessi economici.
[...l
[%~.~~GATo
M. ANGELA: (si rivolge alla madre, ndr) ... piano, piano! ... non fare ... non
facciamo cose! ... (torna a rivolgersi al marito, ndr) ... dice che si erano pagati altri
debiti di INCOMPRENSIBILE ... e perciò dice ... poi gli hanno fatto il cumulo! ...
SALVAT0RE:fsi rivoke ad entrambe le donne, ndr) e lo dobbiamo
saaere! ...
MARIAANGELA: noialtri lo dobbiamo saaere auanto sono e
' - Q
M. ANGELA: eh! ... e te lo dico ... gliel'ho detto, t i senti mancato ...
SALVATORE:... MARIA ANGELA, io lo devo sapere auanto sono,
pncora?! ( i debiti, ndr)
M. ANGELA: ... e quello lo sai cosa fa?! ...
SALVATORE:... perché ... noialtri abbiamo detto ... a novembre ... a
dicembre ... a gennaio ... cioè ... lo dobbiamo sapere
M. ANGELA: si, INCOMPRENSIBILE ... gli ho detto ... state mancando
assai!
S A L V A T 0 R E : O
M. ANGELA: ... dice ... ora auesta settimana te li porto ... mi fa ... te
li orto ... ancora continua ...
SALVATORE:... ma ... scusa ma perché noialtri dobbiamo comba ... loro
possono fare tutto quello che vogliono, sangue mio! ... noialtri cosa possiamo dire ...
M. ANGELA: nooo ... mi ha detto ... dice .. ti porto (mima qualcosa volendo
intendere tutti i resoconti, ndr) ...
SALVATORE: (interrompe la moglie, ndr)
M. ANGELA: vabbè!
SALVATORE:... (si rivolge alla SGROI Rosa, la quale annuisce, ndr) ... ora
io le dico le cose e lei prende ... cioè ... (torna a rivolgersi anche alla moglie, ndr) ...
io lo capisco ciò che lei vole fare (inteso alla D I TRAPANI MARIA ANGELA, ndr) ...
cioè nel senso che loro gli sembrano pietosi (hanno bisogno di aiuto, ndr) ...
M. ANGELA: se, pietosi!!
ROSA: ... no, no, no! ...
SAL VAT0RE:perÒ ... chi è che gli sembrano pietose le carni degli altri ... le
nostre se le mangiano i vermi!
ROSA:... no, sembra una folle ... se li mangia lei, invece, quando
INCOMPRENSIBILE ... (difende la figlia, ndr)
SALVATORE:si, però ha ... se li vuole mangiare oggi ... e domani siamo
punto e a capo! ... noialtri gli dobbiamo mettere un limite!?
M. ANGELA: si, ora un'altra cosa ti devo dire! ... mi ha detto, dice ...
ora vena0 ... Questa settimana venao e ti ~ o r t e r òdice,
, tutto il resoconto! ...
@ a me, ~ e r ò~ersonalmente!
, ... a me mi rendere Der fessa ... no che mi
DUÒ
dice (abbassa il tono di voce, ndr) ... a SERGIO! ... non me lo dice a SERGIOL
ca~isci?!
SALVAT0RE:io ti sto dicendo ... non ti sto dicendo davanti alla MAMMA ...
c'è pure la MAMMA ...
M. ANGELA: ... quindi, devo dire due parole, con educazione!
SALVATORE:oh! ... non è un fattore ... e te lo sto dicendo davanti alla
MAMMA ... che la MAMMA prende e glielo dice pure ... dice ... senti bello mio ... non
è per non avere pure ... altro e che un occhio ... e loro si giocano a truceddu
(fonetico, ndr) ... io lo so le magagne che ci sono là dentro! ...
M. ANGELA: ah? (non capisce, ndr)
SALVATORE:... lo so le magagne che ci sono li dentro! ...
M. ANGELA: eh!
SALVATORE:... che tutti ... perché ... loro due si ...
M. ANGELA: si
SALVATORE:... e poi l'operaio! ... MARIA ANGELA! ... fanno la sua parte!
M. ANGELA: eh!
SALVATORE:... altro ad esserci quello! ... che è più ...
M. ANGELA: certo!
SALVAT0RE:che e più ... più .., INCOMPRENSIBILE ... MARIA ANGELA!
M. ANGELA: si, aerò auello ... SERGIO ... mi ha detto ... dice ... me lo
deve scrivere! ... ...
dice lo deve ... perché INCOMPRENSIBILE PER
SOVRAPPOSIZIONE DI VOCI ...
SALVAT0RE:te lo sto dicendo davanti a MAMMA ... certo ... (si rivolge alla
suocera, ndr) ... te lo sto dicendo ... dice mio genero ... che ... questo e!
ROSA:... glielo dico io! ...
SALVATORE:... dice mio genero ... questo e ... vi ringrazia ... MARIA
ANGELA! (si rivolge al figlio, ndr) ... che dici sangue mio?
[...l
Non c'è dubbio che l'espediente adottato dal MADONIA per investire
1'ARIOLO del ruolo di supervisore dell'attività di "PAOLETTA" e " NICOLETTA" sia
particolarmente arguto e tale - ove non si disponesse dell'imponente materiale
probatorio ed indiziario acquisito nella presente inchiesta - da trarre effettivamente in
inganno sul reale contenuto della missiva; tuttavia, proprio in considerazione di detti
elementi, tale espediente è destinato ad essere facilmente smascherato sicchè rimane
svelata la reale volontà dell'esponente mafioso di attribuire al coindagato ARIOLO il
compito di controllare la corretta gestione economica del bar e di assicurare a lui ed alla
moglie la riscossione dei relativi proventi.
*,. t e - &nw-*v
Segue la trascrizione integrale della conversazione delle 21:24. &&&Q$T$I
N991
[...l
M. ANGELA: eh, Piero
PIETRO: mi apri Maria Angela
M. ANGELA: ah, si, aspetta
PIETRO: sono con l'altra macchina e non ho le chiavi
M. ANGELA: si aspetta
[...l
k&fj0*p$7) a h %
M. ANGELA: ora, gli ha scritto di guardare (indica il suo ochhio, ndr) ... là!
... da NICOLETìA ... (specifica, ndr) ... da PIETRO! ... perché, NICO' ... secondo me
NICOLO': da PIETRO?
M. ANGELA: si! ... QUELLO (riferibile a CAMPO Giampaolo, ndr) ... a
destra e QUELLO ... fanno a gara! ... secondo me ... a chi deve prendere ...
NICOLO': chi? ...
M. ANGELA: tutti e due! ... (specifica, ndr) ... NICOLETTA (PIZZO Pietro,
ndr) ... e PAOLETìA (CAMPO Giampaolo, ndr) ...
NICOLO': NICOLETìA, là sta? ... NICOLETìA c'è? ... PIETRO c'è?
ROSA: si, al momento ... INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: si
NICOLO': ... e PIETRO se ne approfitta?!
M. ANGELA: NICO' ... NICO' ... secondo me ...
ROSA: dice che lavoro ne hanno poco!
M. ANGELA: poco! ... comunque ... basta! ... ora gli ho detto di dargli uno
sguardo (indica il suo occhio, ndr) ... l'altra volta ce l'ho mandato (riferito ad
ARIOLO Sergio, ndr) ...
ROSA: ci sono andata, io! ...
M. ANGELA: ... e I'assicutò! ... tutto che era stato (trattato, ndr) ... male ...
poi ... prima di tutto ... gli ho detto ... tu non t i dovevi permettere a parlarci male! ...
gli ho detto ... ha due settimane che manco prendi il telefono (riferito a PIZZO Pietro
che veniva accusato di non rispondere alle chiamate della D I TRAPANI, ndr)! ... dice
... ma io non ti potevo rispondere ... ma tu me lo devi dire! ... ma e perché ci sono
problemi!? .... eh! ... e me li dici i problemi! avi (da quanto tempo, ndr) che ti dico ...
quanto c'e!? ... guanto ci resta ancora da pagare?! ... PAROLA INCOMPRENSIBILE ...
NICOLO': eh! ... e che t i ha detto?
M. ANGELA: e non mi dice niente!
ROSA: no, sono andata a dirglielo io!
M. ANGELA: ... ancora, oggi ... dopo tante discussioni ... t i pare che lo so?!
... niente!
ROSA: (prende il citofono, ndr)
NICOLO': e perché non ci vai e gli dici ... fammi il conto subito, subito!?
M. ANGELA: a me ... diglielo ... per ora ...
[...l
ROSA: NICO' ... ci sono andata io! ... l'ho chiamato io ... gli ho detto
PIETRO, gli ho detto, se ... combinazione ... viene ... eeehhh ... gli ho detto ... e per
avere una mano di aiuto ...
M. ANGELA: ... anche perché L.- NICO' .;.' lo(aiuta! ...
ROSA: no! ... dice ... ha colpa MARIA ANGELA perché mi doveva
dire ... dice ... sta venendo TIZIO! ... dice ... mi sono visto spuntare a QUESTO ... ma
a te chi ti manda!? ... se me lo diceva ... dice ... INCOMPRENSIBILE ... t i sto
mandando a QUESTO!
M. ANGELA: certo! ... non viene nemmeno da me ... dopo due settimane! ...
ero come una folle! (irritata, ndr) ... manco mi prendeva il telefono! (per rispondere,
ndr) ...
ROSA: questo è! ... mi ha detto! ... vabbe, non t i preoccupare ... dice
... perché lui ... con me ... si, si ...
M. ANGELA: hai capito!? ... non mi prende manco il telefono! ... ma già lo
sapeva anticipatamente che ... INCOMPRENSIBILE ...
[--.l
NICOLO': ... e P A O L E n A (CAMPO Giamapaolo, ndr) ... e sempre la
stessa? ... si comporta sempre la stessa!? ...
M. ANGELA: perché ... pensi che cambia?! ...
ROSA: ma quelli sono PAROLA INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: la stavo prendendo a tumpuluni (schiaffi, ndr) ...
ROSA: ... ci vanno marito e moglie ...
M. ANGELA: ... t i dico che io avevo perso il lume! ... quando mi sono venuti
... (prende il citofono, ndr) ... quando sono venuti ... che ci era andato ... SE ...
'
(riferibile ad ARIOLO Sergio, ndr) ... si siedono tutti e tre ... e PAOLETTA mi fa ...
hai sbagliato! ... come ti permetti a mandarci a questo ... come mi permetto?!
NICOLO': a chi lo ha detto?
M. ANGELA: PAOLETTA (ride, ndr)
NICOLO': a te?
M. ANGELA: si! ... gli faccio
... come mi permetto?! ... te lo sei dimenticato
anni addietro ... quando t u mi lasciavi, a me, incinta ... fino a notte ... con mia madre
fuori ... e manco ti facevi vedere?! ... e gli ultimi due anni ... gli ultimi due anni ...
prima che io non chiudevo ... gli ho detto ... tu non t i sei fatto né sentire e né
vedere! ... ma sentitela qua! ... per un ritardo di una settimana ... sta facendo tutto
quello che sta facendo ora ... che ci ha mandato a SE (ARIOLO Sergio, ndr) ... vedi
se fosse stato due anni per davvero che io non ci fossi andato ... non le avessi dato
ami niente! ... non le avessi ... quello che avrebbe combinato! ... m i alzo come una
folle ... (mima il gesto di dare una schiaffo, ndr) ... NICO' ... e stata come una
lucina! (porta la mano al capo, ndr) ... che mi fa a me ... fermati! ... gli stavo ... lo
stavo tumpuliannu (schiaffeggiando, ndr) ... in fa ... SERGIO I'ha capito ... PIETRO
I'ha capito ... SERGIO m i fa ... SERGIO m i fa ... MARIA ANGELA! ... lo stavo
tumpuliannu! ... e poi ho detto ... dopo che lo tumpulio ... una voce mi fa ... che
faccio!? ... gli. devo dire ... non ci mettere più piede! (stende il braccio indicando la
sua destra a voler dire cacciare, mandare via, ndr) ...
NICOLO': eh! ...
M. ANGELA: INCOMPRENSIBILE ... quando poi se n'è andato ... gli ho detto
(a PIZZO Pietro, ndr) ... tutto questo è stato per te! ... tu, hai fatto approfittare, ora,
a lui (a CAMPO Giampaolo, ndr) ... di parlare cosi ... perché ... per questo tuo
atteggiamento che ti sei atteggiato cosi! ... e (abbassa notevolmente il tono della
voce, ndr) SERGIO (ARIOLO Sergio, ndr) ... è stato mandato da mio ... (indica se
stessa intendendo suo marito MADONIA Salvatore, ndr) ... e pure che ero stata io,
t u ... da uomo ... dovevi dire ... ah! ... va bene! ... va bene ... e basta ... e poi parlavi
con me, ma davanti a lui (a CAMPO Giampaolo, ndr) ... a fare ... ahooo ... oohhh ...
io, di qua, di la ... gli ho detto ... ma che è?! ... lo so, io ho sbagliato ... qua ... ah! ...
gli ho detto ... hai sbagliato?! ... t u me lo dovevi dire prima ... perché ti sei degnato
di prendere in due settimane il telefonino mio?! (di rispondere alla mie chiamate,
ndr) ... ma io è perché lo avevo scarico, senza soldi ... gli ho detto ... senza soldi ...
gli ho detto ... quando si riceve, si può ricevere, gli ho detto ... PIETRO! ... non
parliamo ... non facciamo fesserie! ... e ora ... gli ho detto ... io non è per ... non e per
mancanza di fiducia a te, assolutamente! ... io non credo a lui! (CAMPO Gmpaolo,
ndr) ... che PAROLA INCOMPRENSIBILE ... non e che gli posso dire ...
NICOLO': certo!
M. ANGELA: è normale, giusto? ... gli ho detto ... a lui! ... gli ho detto ... e
siccome .... gli ho detto ... ah che domandiamo! (e da molto tempo che
domandiamo, ndr) ... quanto resta?! ... ma per saperlo! ... dici ... restano tanto! ...
NICOLO ': ... e perché non glielo dici a lui!? ... PIETRO, portami il conto
subito subito, quanto e! ...
M. ANGELA: eh! ... in continuazione! ... ora ...
NICOLO': ... quando ti chiami a PIETRO ...
M. ANGELA: aahhh! ... va bene ... ora ... ti dico ... l'altra volta, pure ... ba
... di nuovo! ... dice ... questa settimana ... ancora non l'ho visto! ... vediamo domani
... entro dopo domani ...
ROSA: ma ci vanno marito e moglie, perciò prendono ... (porta la
mano destra da bancone alla tasca, lasciando intendere sottrarre furtivamente, ndr)
... perciò prendono ogni giorno!
M. ANGELA: si, PAOLEZTA! (CAMPO Giampaolo, ndr) ... con ... hai capito?
... e furbo ...
[.-l
HO CANTATE ...
[...l
LE A CQUISIZIONI DEL 24/10/2006
I1 24/10/2006, alle ore 1353 sul cellulare in uso a DI TRAPANI Maria
Angela veniva intercettata una telefonata tra la stessa e il cugino PIZZO Pietro. Nel
corso della conversazione PIZZO Pietro dice alla cugina che in giornata andrà da lei e
si giustifica per non averlo fatto nei giorni precedenti asserendo motivi personali.
[...l
M. ANGELA: si, Piero
PIETRO: buongiorno
M. ANGELA: ciao...
(Pietro sospende un attimo di parlare con D I TRAPANI Maria Angela e dice
ad un cliente del bar: tre e novanta lei paga)
PIETRO : eh ... mi avevi chiamato perché mi volevi vedere ...
M. ANGELA: si! ... ascolta t i volevo dire quando viene se mi potevi ... ti
avevo solo chiamato stamattina per dirti quando vieni mi porti quel foglio che ti
avevo dato per ...incompr ... per la visita medica ...
PIETRO: si ...l'ho in macchina ... l'ho in macchina ... si
M. ANGELA: va bene
PIETRO: va bene ...ci vediamo allora appena io finisco qua...
M. ANGELA: va bene ...
PIETRO: io onestà ... onestà dovevo venire sabato ...
M. ANGELA: no va bene ... incompr ...
PIETRO: invece sabato me ne sono andato ... cose ... ed è finito ..
M. ANGELA: va bene ...
PIETRO: ieri sera me ne sono andata di qua alle sette e mezzo ...e mi
secca va ... proprio ho tirato dritto ...
M. ANGELA: si va bene ...
PIETRO: ora ... più tardi che finisco prima vengo ...va bene?
M. ANGELA: va bene ...si
Si salutano.
[...l
NELLA TUA M I DICEVI CHE SERGIO ERA RIMASTO STUPITO DEL MIO
CARTOIVCINO PERCHE' NON SE LO ASPETTAVA, O PER CHE COSA? I O SPERO CON
NICOLElTA INVECE D I DIRGLIENE SOLO QUATTRO, GLI HAI CHIARITO LE IDEE
[--.l
[AUGATO U41)
PIETRO: si.. .
M. ANGELA: eh... Piero?...
-,-
PIETRO: Ciao!
M. ANGELA: Ciao... senti... sto... sei a lavoro?
PIETRO: No!
M. ANGELA: ah ... siccome avevo degli esami da fare e li fanno soltanto in
ospedale...
PIETRO: eh...
M. ANGELA: ma t u pensi che me lo ... me lo possono fare la emocisteina (o
simile, ndr.)... un.. . un.. . esame di sangue...
PIETRO: ma andandoci ora tu dici?
M. ANGELA: Come?
PIETRO: Andandoci ora?
M. ANGELA: Eh!. ..
PIETRO: A quest'ora non lo so...
M. ANGELA: ... non pensi...
PIETRO: ... domani mattina sicuro si...
... se ti... e ascoltami ti pa... passi tu e ti prendi questa
M. ANGELA: eh
ricetta per vedere poi che... perchè... sta.. . sono esenti da ticket già c'ho la ricetta.. .
ero andata nel... nel centro analisi.. .
PIETRO: eh!
.
M. ANGELA: però.. dice no signora questo lo fanno soltanto all'ospedale.. .
dice va a Villa Sofia.. .
PIETRO: ... questi te li fanno ... te li fanno sicuro perche glieli do a
Federico e domani mattina e alle sette e mezzo te li fa.. .
M. ANGELA: eh ... e me lo porta perche io per giorno sette mi serve
l'esito.. .
PIETRO: si!
M. ANGELA: Perche devo partire e me le devo portare la fuori ...
PIETRO: questi te li faccio fare sicuro domani mattina alle sette e
mezzo...
M. ANGELA: ... uhm...
PIETRO: ... fai conto che ci sono...
M. ANGELA: ... eh...
PIETRO: ... capito?...
M. ANGELA: Allora sto tranquilla ... fai tutto t u e poi mi chiami e mi dici. ..
PIETRO: ... più tardi devo venire... ascolta ...
M. ANGELA: come?
PIETRO: Più tardi.. .
M. ANGELA: eh ...
PIETRO: io devo venire comunque...
M. ANGELA: eh va bene allora te li d0 e cosi domani mattina ... (si
sovrappongono le voci, ndr.)
,.. incompr. .. a me la cosa e io gliela do a Federico e domani
PIETRO:
mattina alle sette e mezzo Federico te li fa...
M. ANGELA: va bene... va be...
PIETRO: capito?
M. ANGELA: Si va be grazie t'aspetto allora.. . si.. .
PIETRO: ... ciao...
M. ANGELA: ciao ... ciao...
[...l
Nella stessa giornata, alle ore 15:51 sempre sull'utenza in uso a DI TRAPANI
Maria Angela veniva intercettata altra conversazione tra la stessa e DI TRAPANI
Amalia. Nel corso dell'interlocuzione quest'ultima chiedeva alla cugina di incontrarsi.
I
Maria Angela riferiva che si sarebbero viste nel pomeriggio a casa della medesima
Amalia. [AUEGATO M42)
A seguire il tratto di trascrizione di interesse.
[...l
M. ANGELA: Pronto!
AMALIA: ciao come stai?
M. ANGELA: ma! bene, tu come stai?
AMALIA: bene grazie! Senti un p6 giÒ (gioia ndr.)...
M. ANGELA: si!
AMALIA: ...dove ti trovi dalla parti mie?
M. ANGELA: a ca... no io sono a casa...
AMALIA: eh!
M. ANGELA: vuoi che vengo più tardi?
AMALIA: si mi fai una cortesia, potresti fare un salto?
M. ANGELA: va bene, si si! Va bene a più tardi!
AMALIA: va bene ci vediamo;
M. ANGELA: a più tardi... ti trovo a casa a tutti gli orari, vero?
AMALIA: si si, un bacione, d'accordo!
M. ANGELA: aspetto il bambino da scuola, ciao grazie;
AMALIA: ciao ciao ciao!
M. ANGELA: ciao ciao!
[...l
-
L'incontro richiesto da DI TRAPANI Amaiia, come si avrà modo di capire "
(27
DI TRAPANI Maria Angela, l'altro indagato PIZZO Pietro è solito presentarsi con la
locuzione "SONO 10".
11 30/10/2006, alle ore 18:10, sull'utenza in uso a DI TRAPANI Maria
Angela veniva intercettata una conversazione in entrata proveniente da una cabina
telefonica pubblica ubicata a Palermo in viale Francia nr. 3. Nel corso della stessa una
donna che si presentava con la locuzione "SONO I O , e che successivamente sarà
identificata in AIELLO Giovanna, chiedeva un incontro urgente alla DI TRAPANI.
Restavano di intesa che si sarebbero viste l'indomani pomeriggio verso le ore 18:OO a
casa della AIELLO Giovanna. . A seguire la trascrizione integrale della
conversazione:
[...l
MARIA ANGELA: Pronto!
GIOVANNA: CIAO SONO I O !
MARIA ANGELA: ciao!
GIOVANNA: eh... IO HO BISOGNO DI PARLARE CON TE
URGENTEMENTE!
MARIA ANGELA: eh, io sono a casa!
GIOVANNA: eh, non puoi venire tu a casa mia, io non posso venire;
MARIA ANGELA: gua... allora vengo domani, perché stasera non mi e
possibile completamente potermi muovere;
GIOVANNA: allora domani sera;
MARIA ANGELA: si va bene!
GIOVANNA: va bene?
MARIA ANGELA: si va bene!
GIOVANNA: verso che ora, cosi mi faccio trovare dentro;
MARIA ANGELA: domani sera!? ...verso le... sei;
GIOVANNA: va bene okay;
MARIA ANGELA: si ciao;
GIOVANNA: va bene ciao ciao
MARiA ANGELA: ciao!
La conferma che l'incontro era avvenuto con la stessa donna della telefonata
del giorno precedente, quella che si era presentata come "SONO IO", cioè AIELLO
Giovanna, che, tra l'altro, si riscontra risiedere proprio in viale Francia m. 11, si aveva
alle ore 20:35 dello stesso giorno allorquando AIELLO Giovanna, sempre da telefono
.. - - v- >- .,- pubblico, questa volta ubicato a Piazza Salerno di- P a l m o ; chiamava .DI TRAPANI
g- ~
Maria Angela per dirle che aveva dimenticato un mazzo di chiavi nel divano.
y&&azp@%33j
. .
[...l
M. ANGELA: pronto
GIOVANNA: sono io ...
M. ANGELA: si ...ciao ... incompr ...
GIOVANNA: ciao ... senti una cosa sei a casa?
M. ANGELA: sto andando a casa, perché?
GIOVANNA: perché ... ho trovato le chiavi sul divano
M. ANGELA: della casa?
GIOVANNA: no! E una chiavetta con una specie di calamita ... due
chiavette piccole ...
M. ANGELA: ah ...la chiave del portone ...
(3k5
GIOVANNA: del portone ...
M. ANGELA: vabbe ...non ti preoccupare ...poi domani me la lasci là ... non
t i preoccupare
GIOVANNA: va bene, okay
M. ANGELA: ...incompr ...
GIOVANNA: va bene
M. ANGELA: ... in macchina cercavo ... meno male che c'era il portone
aperto ...incompr ...
GIOVANNA: e io ora ...
M. ANGELA: non me ne sono accorta ...percio
GIOVANNA: ... prima discendere ho visto questa cosa che mi luccicava sul
divano e dissi: ma che cos'e?. Ho visto che c'era questa ...dissi se le e dimenticata
lei ... tutto qua ...
M. ANGELA: vabbè gliela lasci là domani ...
GIOVANNA: va bene, okay ...
[.-l
594
SALVATORE: MARIA ANGELA, ti ho detto sempre, io, che la colpa e tua! ...
t i dico che la colpa e ... lo sai per quale motivo?
M. ANGELA: perchè?
SALVAT0RE:perche ti sembrano pietosi! ... io ti vedo!
M. ANGELA: mi sembrano pietosi! ... mi hanno lasciat in tredici! ... mi
lasciano sbattere! ...
SALVATORE:si, ma se tu ci avevi messo tempo ... t i ricordi ... per Pasqua,
che cosa ti avevo detto!? ...
... perchè mi ha detto ... no, ora ... ora ti faccio ...
M. ANGELA:
SALVATO RE:^
pietà deuli altri, i suoi se li manuiano i cani! ... te l'ho detto io ...
M. ANGELA: si, lo so!
SALVATORE: MARIA ANGELA, se lo sai ...
M. ANGELA: ... l'ho capito!
SALVATORE:... ma, siccome ... poi tu te la prendi con me ...
M. ANGELA: si... no ...
SALVATORE:... te la prendi con me ...
... e c o m u
M. ANGELA: n u a
a
.
SALVATORE:si, ma sangue mio . . ed è ... ma non vorrei che ci mettessero
... eh ... li dentro ... deve fare attenzione anche a questo! ...
M. ANGELA: si (fa cenno di non capire, ndr) ... ah! ... si ... gliel'ho detto
che non ci devono entrare! ...
- - SALVATORE:... si, ma ... esatto ... daali potere a SERGIO, di vedere
...
\-
-
M. ANGELA: uliel'ho detto ... di vedere là dentro ... tali ho detto ... e
poi t e la sbriahi tu con me! ...
SALVATORE:... eh! ... cosi!
M. ANGELA: dice ... ma lui ... gli ho detto ... poi, se sarà, soltanto il nome!
... di altro ... niente più!
SALVA T0RE:questo voglio dire!
M. ANGELA: ... e gliel'ho detto a NICOLETA già! ... gliel'ho fatto capire!
SALVAT0RE:MARIA ANGELA, li devi mettere alle strette! ... perchè,
significa ... campano loro ... hai sentito la MAMMA (SGROI Rosa, ndr) ... la MAMMA
sa più di te! ... lo vedi, quando ti dice la MAMMA ... dice ... si stanno levando i
debiti! ... significa che praticamente ... noialtri ...
M. ANGELA: ... e M spuntano davvero debiti! ... pieno di debiti ...
SALVATORE:si, però noialtri ... però MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: però poi me lo vengono a dire quando hanno la bomba
scoppiata!
SALVAT0RE:noialtri . .. noailtri . .. prendiamo ...
M. ANGELA: non NICOLEìTA ... lui! ... questo scimunito!
SALVATOREsma perche devono pensare per le nostre cose!?
M. ANGELA: ah! ... comunque, basta ... ho capito questo!
Nello stesso colloquio l'argomento veniva interrotto per poi essere nuovamente
commentato. Anche il brano che segue è molto importante nella ricostruzione della
vicenda poichè consente di evidenziare l'importanza che il mafioso riserva
all'attività del Bar Sofia.
Lo scambio di battute cominciava con DI TRAPANI Maria Angela che
informava il marito della ricezione periodica di 1700 euro mensili da parte di una
persona non meglio individuata. I1 mafioso, che evidentemente giudica più sicure le
entrate provenienti dall'esercizio pubblico, replica alla moglie dicendo di concentrarsi
sulle attività del Bar e di fare affidamento su ARIOLO Sergio, facendosi sistemare tutte
cose.
597
SALVATORE: Eh
...
M. ANGELA: P r o ~ r i o si è ca~ito...Si è c a ~ i t oSAL
, VOI
SALVATORE:Si, si, si, si, si....
M. ANGELA: ...in maniera im~ressionantesi è ca~ito...ah...
SALVATORE:Si, si, si, si, si....
M. ANGELA: direttamente corrono...
[...l
Q sottratto denaro ed altro dalla cassa. La donna precisava al marito che dopo la sua presa
di posizione riceveva dai gestori del bar la somma di 400 euro a settimana che riteneva
sicuramente esigua ma che giustificava proprio in relazione alla situazione debitoria.
[...l
SALVATORE:Si, però... però noi. .. pensavamo... pensavamo... NICOLETA
.
poteva fare i nostri interessi.. Invece no, MARIA AN,.!
.
M. ANGELA: Lei dice che li fa.. che ci sono debiti da Daaare...
. .
SALVATORE:. .come li fa?!. . E sempre con queste cose.. Perchè tu .
. .
pensi. .. siccome.. ci.. secondo me lui non ci sta! Ci sta LEI!
... se la tiene la...
M. ANGELA: lei
SALVAT0RE:No ... eh... il,.. il casciune ce l'ha tutto in mano lui. sanuue
mio.. .
M. ANGELA: Si, si, si, si, si....
SALVAT0RE:Non gli fanno vedere ... quello... lo scemu... ...
lo scemunito
perciò a questo punto avevo pensato.. .
M. ANGELA: e NICOLETTA non lo può vedere! Non si possono vedere a
vicenda!
SALVATORE: ... e cioè a auesto unto fanno: C)UELLO... auando c'è
OUELLO,. . .
u casciune comanda lui.. auando ci sono OUELLI.. .
M. ANGELA: ... comandano QUELLI...
SAL V A T 0 R E : S
cioè... alielo devi mettere un freno?
M. ANGELA: Mi ha dato auattmcento euro a settimana... Per ora...
SALVATORE:Quanto?
M. ANGELA: QQ
SAL VAT0RE-:
M. ANGELA: Si.. e ora sono auattro... ali ho detto... vanno scalando
.
semDre.. Perchè ci sono debiti.
SALVATORE;Si... ma... MARIA ANGELA... dobbiamo saoere uuanto...
MARIA ANGELA...
M. ANGELA: Anzi... a te.,. noi non ne prendiamo... anzi a te li diamo ... Si
va be...
SALVATOREcDobbiamo saDere auant'è! Se.. è auesto... non è
uuesto... dobbiamo saDere... cioè siunifica... io mi ricordo allora...
M. ANGELA: da quando c'è stata I ' o ~ r a l'ultima volta... ora...
auattrocento euro.
SALVAT0RE:MARIA ANGELA, dobbiamo sapere ... ma si fa l'inventario,
sangue mio...
@ M. ANGELA: Glielo ho detto mille volte! Da l; si può capire...
SALVATORE:...e io ti sto dicendo auello che deve fare SERGIO,
sanuue mio ...
..
M. ANGELA: Si. SERGIO ... lo sa aia...
SALVATORE:... tu mi dici di.. . di loro.. . non so che...
M. ANGELA: ...lo sa, glielo ho detto! Dice: mi devi perdonare... dice... non
pensare ... dice... che non penso a quello che mi hai detto tu... ho avuto. .. dice...
molti lavori.. . dice... sono stato fuori.. . perchè parte in continuazione.
SALVAT0RE:Si MARIA ANGELA ma... si deve fare ~uesto ...
?ssolutamente si deve fare auesto... ~ e r c h è ~raticamente noi non
& p
M. ANGELA:...certo
SALVATORE:...completamente.
[...l
[..-l
LE ACQUISIZIONIDEL 26/11/2006
I1 2611112006, MADONIA Salvatore non avendo ricevuto risposta, tra l'altro,
chiedeva alla moglie, ancora una volta, di conoscere le evoluzioni della vicenda in
&
esame. Segue fedelmente il tratto di trascrizione:
[--.l
SERGIO HA DATO LE PRIME LEZIONI A PAOLETTA? O ANCORA NO ...
[...l
(À~lbmyr0U45)
[...l
SALVATORE: SERGIO... hai fatto qualcosa per...
M. ANGELA: Si! Sta orowedendo... oure il consulen ... sta facendo
levare.
SALVATORE: Si... m a auello che m i interessa... sanau mio... è
anche all'interno... se lui... oerchè lui...
M. ANGELA: Eh! E sta provvedendo ... perche fa orecchie da mercante il
signorino.. .
SALVATORE: Ma... digli ... a lui... gentilmente... sangu mio...
M. ANGELA: ...eh...
SALVATORE: ... che questa cosa... che può essere anche utile per
...
lui cioè non è che e detto che per forza lo dobbiamo fare con LORO ... Se lui
ritiene.. .
M. ANGELA: Cosa?
SALVATORE: ...all'interno, sanuu mio...
M. ANGELA: eh ...
SALVATORE: ...se lui ha le possibilità.. .
M. ANGELA: (abbassa notevolmente il tono della voce, ndr) SERGIO?
SALVATORE: eh!
M. ANGELA: Gliel'ho detto questo ...
SALVATORE: eh!
M. ANGELA: ... dice...si, non ti preoccupare!
SALVATORE: si... sangu mio ... non ti preoccupare ... io penso per
noialtri ... no, non ti preoccupare...
M. ANGELA: ...lo sa lui... dice...
SALVATORE: eh. .. penso per noialtri... ma lui.. .
.
M. ANGELA: dice.. no,. INCOMPRENSIBILE io mi interesso a prescindere
... dice... lo sai come sono io... dice.. non ti...
se ci sono io o non io
SALVATORE: Si ... ma SALVO non è una persona ... che
di queste
praticamente tu fai senza... niente... se c'è un.... se... se nasce un qualche cosa.. .
M. ANGELA: la ZIA ENZINA dici?
SALVATORE: .
(si infastidisce, ndr) a SERGIO.. sangu mio.. .
.
M. ANGELA: ah si.. grazie.. .
SALVATORE: SERGIO ... che c'entra la ZIA ENZINA? La. ZIA
ENZINA...
. .
M. ANGELA: va ber.. ho capito! Non ti ho capito! No giu.. eh va bene!
SALVATORE: ... se nasce qualche cosa... ehm...dice ...
M. ANGELA: certo... va bene...
SALVATORE: anche... anche per lui stesso!
[...l
LE A CQUISIZIONI DEL 18/12/2006 - LA SECONDA DISCUSSIONE CON AIELLO
C I 0VANNA.
11 18/12/2006, alle ore 0957, sull'utenza in uso a DI TRAPANI Maria Angela veniva
intercettata una conversazione in entrata proveniente da una cabina telefonica pubblica ubicata a Palermo
in viale Francia nr.3. Nel corso della stessa AIELLO Giovanna, chiedeva a DI TRAPANI Maria
Angela un incontro urgente tra loro donne ed altra persona. Maria Angela riferiva che le avrebbe fatto
sapere qualcosa possibilmente nella stessa mattinata. A seguire la trascrizione integrale della
355%)
conversazione: [ ~ ~ " w T o
[..-l
M. ANGELA: pronto
GIOVANNA: ciao come stai?
M. ANGELA: ma ... bene ... tu?
GIOVANNA: diciamo bene ...io ero venuta a casa ma non c'eri
M. ANGELA: eh non... sono uscita
GIOVANNA: siccome io ho urgenza di parlare con te e con quella persona
urgentemente, come possiamo fare?
M. ANGELA: eh ... guarda te lo faccio sapere perché in questo momento
non ti posso dire niente... va bene?
GIOVANNA: ho capito! Mi fai la cortesia in mattinata ... per favore ...
M. ANGELA: va bene ... vediamo ...
GIOVANNA: va bene, ciao grazie
M. ANGELA: ciao, ciao
[...l
' .
Alle successive ore 10:06 e 10: 11, 10:18 e 1O:3i DI TRAPANI Maria Angela
dall'utenza monitorata tentava invano di rintracciare rispettivamente i cugini PIZZO
Pietro e DI TRAPANI Nicoletta. Venivano, infatti, registrate quattro distinte telefonate
(serie di squilli) verso le utenze in uso ai citati coniugi (10:ll a DI TRAPANI
Nicoletta le rimanenti a PIZZO Pietro). Questa circostanza lasciava intendere che
l'altra persona che avrebbe dovuto partecipare all'incontro richiesto da un'agitata
AIELLO Giovanna doveva per forza essere uno dei coniugi e che, quindi, l'argomento
della auspicata riunione era proprio la gestione del Bar Sofia.
Alle successive ore 10:45 DI TRAPANI Maria Angela veniva contattata dalla
cugina DI TRAPANI Nicoletta che aveva trovato la sua chiamata. Alla stessa, Maria
Angela diceva che era arrabbiata a causa della situazione del Bar Sofia e soprattutto per
un colloquio che aveva poco prima avuto con AIELLO Giovanna alla quale aveva
detto che, se non le stavano bene le nuove condizioni, sarebbe potuta andare via. Per
tutta risposta la AIELLO le aveva riferito testualmente "TE LO FACCIO VEDERE
DOVE VADO" lasciandole intendere che avrebbe denunciato il tutto all'Autorità
giudiziaria. Tale minaccia aveva determinato la sua alterazione. Nicoletta condivideva il
fatto che la situazione creatasi non era tra le migliori. A seguire il tratto di trascrizione
di interesse: ~ A L ~ G A + . & ! E ~ )
[...l
M. ANGELA: ehi Nicoletta ...
NICOLEmA: avevi chiamato?
M. ANGELA: ah si, va bene, ma non c'e bisogno ... niente ... avevo
chiamato stamattina
NICOLEmA: eh, io ora l'ho vista ... perché ero a scuola ... sono a scuola
M. ANGELA: va bene
NICOLEmA: e non lo sentivo
M. ANGELA: va bene
NICOLEmA: a posto?
M. ANGELA: A POSTO!!!! ... C% soltanto da vomitare ... da rovesciare ...
Nicoletta
NICOLEWA: a chi lo dici
M. ANGELA: c'Z soltanto da rovesciare
NICOLEmA: uhm ... hai ragione
M. ANGELA: da rovesciare ... ho visto quella disgraziata con i capelli
tesi (AIELLO Giovanna ndr) ... quello che mi ha gridato tu non ne hai
neanche idea ... questo e stato per avere il cuore tenero, non avrei dovuto avere il
cuore tenero per nessuno ...
NICOLEmA: hai ragione
M. ANGELA: ah, non hai neanche l'idea ...
NICOLEmA: hai ragione, hai ragione
M. ANGELA: le ho detto: se non t i sta bene .... Visto che non vi sta bene
ve ne potete andare ... cosa
NICOLEmA: no io ...INC...
M. ANGELA: dice: TE LO FACCIO VEDERE DOVE VADO
NICOLETTA: no, tu forse non ci credi. I o ...
605
M. ANGELA: [alza il tono della voce) hai c a ~ i t ocosa mi ha detto?
f f
NICOLETTA: sono arrivata proprio
cosa mi ha detto?
M. ANGELA: hai c a ~ i t o
NICOLETTA: si, si, I'ho capito, intanto ... veramente c'è da ...INC...
M. ANGELA: io mi sono lasciata traspottare, mi sono fatta trasportare
troppo questo è stato il mio danno ... mi sono lasciata trasportare troppo ... perché ...
niente, meglio non parlarne ... va bene
NICOLETTA: comunque ... ci sentiamo ...INC...
M. ANGELA: si
Si salutano.
Nella stessa data DI TRAPANI Maria Angela scriveva al marito una lettera
@ nel corso della quale, tra l'altro, lo informava dell'ulteriore discussione avuta con
AIELLO Giovanna. Segue fedelmente il tratto di trascrizione:
[...l ... M I SONO SEIVTITA CHIAMARE DALLA COMPAGIVA D I PAOLETA E' HO
AVUTO UNA DISCUSSIONE E STAVOLTA, E' STATA PIU' PESANTE DELL'ALTRA VOLTA
E FRANCAMENTE GIA' S I E' TOCCATO I L FONDO, DA COME S I AlTEGGIA SONO I O
CHE SONO I N PIU' E ME NE DEVO ANDARE. I N T U T 0 QUESTO NICOLE-TTA HA F A T O
LA CADUTA DALLE NUVOLE, MA ADESSO NE AVRO' PURE PER LEI.
CE' DA M E ~ E R S ILE MANI NEI CAPELLI. MENTRE n SCRIVO HO UN MAL DI
TESTA FORTISSIMO, SONO DAWERO STANCA E NERVOSA.
POCO FA SERGIO PER COIVSOLARMI M I CONSIGLIAVA D I MElTERE DA
PARTE I L SENTIMENTALISMO E D I CACCIARLI SUBITO FUORI DALLA PORTA
PERCHE' I N QUESTO MODO NE PERDERO' SOLO E SEMPRE IO, I N SALUTE.
-
[...l
8 rn&sATgaaa~
P-
M. ANGELA: ...incompr... come lo sai... io devo cercare di tenere...
SGROI ROSA: ma da dove stai prendendo?
607
M. ANGELA: Ormai ho sbagliato... (le due donne aprono una parentesi
all'argomento trattato vista la strada percorsa che non sembra quella corretta
ndr.)... io devo cercare di tenere...
SGROI ROSA: ... c'è traffico...
M. ANGELA: ma perché devo prendere da li? ...incompr...
SGROI ROSA: Ora non ti fanno passare ci sono i vigili ...incompr...
M. ANGELA: ... si ora non mi fanno passare...
SGROI ROSA: ... l'altro ieri a me è capitato...
M. ANGELA: io devo cercare di tenere i fili ...incompr... no perché lui fece
così sopra al... lo sai cosa mi ha detto?... Eh faglielo prendere il bar tanto dice... t i
manca la possibilità di andartene ad aprire un altro? Ma sono mongoli... è mongolo...
ma come lo vedo di nuovo... e perché non potevo parlare in faccia ...
SGROI ROSA: ... perché non gli conviene a parlare ...incompr... (si
sovrappongono le voci ndr.)...
M. ANGELA: ... ma tu lo sai la presunzione
SGROI ROSA: ...incompr...
M. ANGELA: ... ti sei consumato la...
SGROI ROSA: ...incompr...
M. ANGELA: ... e hai consumato a me perché i soldi li hai presi da qui...
perché non si capisce com'è che ci sono questi centomila euro (a bassa voce ndr.) ...
di debiti... dal1'anno scorso ad ora... dopo che noi avevamo finito di pagare...
-. SGROI ROSA: ... certo ora ...incompr... Nicoletta ha detto... (si
sovrappongono le voci ndr.)...
M. ANGELA: ... no aspetta...
!,?n . . SGROI ROSA: ... che doveva andare a fare un prestito ...
M. ANGELA: un prestito! Dopo che noi dovevamo...
SGROI ROSA: io glielo ho sentito dire a... devo andare a vedere...
devo fare un prestito da ...incompr...
M. ANGELA: ... eh perché hanno i debiti di la...
SGROI ROSA: ... no lui...
M. ANGELA: ... di tutte cose...
SGROI ROSA: ... no lui...
M. ANGELA: ... hanno i grivianzi ...
SGROI ROSA: ...incompr...
M. ANGELA: ... tutte cose...
SGROI ROSA: ...incompr... è perché non lo può fare dice... quella la
zia Eleonora parla sempre tutta strana... ma lei lo dovrebbe capire che parla assai...
M. ANGELA: infatti... eh... prende... e gli faccio che... no così certo
...incompr... prendono e prendono... quello viene troppo... allora gli faccio... stasera
immediatamente tutti e tre... vuole che chiamo tutti? Tutti dobbiamo essere! Te lo
sto dicendo Piero... prendilo per le orecchie e me lo porti... dovunque non m i
interessa gli ho detto... vediamo se mi fa parlare a sua moglie e io ...incompr...
SGROI ROSA: glielo puoi dire tu a me...
M. ANGELA: e avanti ci vai?... E lei... ma io non sono venuta... non so
niente... invece di dirmi che dovevo prenderle alla faccia mia... non so niente...
SGROI ROSA: ...incompr...
M. ANGELA: diceva... faceva tutto... faceva tutto ...incompr... ora niente ho
fatto...
[.-l
I1 26/12/2006, MADONIA Salvatore scriveva alla moglie una lettera nel corso
della quale, in maniera criptica, decretava l'allontanamento definitivo dei coniugi
PIZZO Pietro e DI TRAPANI Nicoletta dalla gestione del Bar Sofia. Segue
fedelmente il tratto di trascrizione:
[...l ADESSO LE BEGHE TRA CUGINE, BASTA, LO SAI COME MI
SENTO, POI PIU' VOLTE TI HO DETTO CHE SI MERITA DI ESSERE PRESA A
CALCI NEL SEDERE, TI HO DATO LA STRADA PER NON AVERE PIU,
PROBLEMI MA TU NOTI CHE METTE ANCORA TEMPO. PARLA CON TUO
CUGINO SERGIO, SE LA SBRIGA LUI, NON VOGLIO PIU' SAPERNE.
SEMBRA FATTO APPOSTA, SE RIPARLA SEMPRE IN OCCASIONE DI
FESTIVITA', -A- PASQUA COSA MI HAI DETTO, E IL NATALE SCORSO COSA MI
L
[.--l
M. ANGELA: Eh Sergio!
SERGIO: Maria Angela!
M. ANGELA: ciao! Ma avevi il telefono...
SERGIO: ero sotto la doccia;
M. ANGELA: avevi il telefono spento, l'immaginavo;
SERGIO: ma il mio?
M. ANGELA: si, perché t'ho chiamato pure;
SERGIO: ma io t'ho chiamato ieri se%' uummm...
S .
...inc... era
d irraggiungibile;
M. ANGELA: no, dalla zia "Enzina" (SGROI Lorenza ndr.) ero, non prende
il telefono
SERGIO: non prende?
M. ANGELA: no, non prende!
SERGIO: ah ah! ...che fai?
M. ANGELA: cosa? ...ma tui che fai non devi venire più tardi?
SERGIO: (tossisce)
M. ANGELA: ma che hai ancra la tosse... la febbre?
SERGIO: ie... ieri sera avevo di nuovo la febbre... trentotto e mezzo;
M. ANGELA: e stasera non uscite... dice che dovevate andare l'ha?
SERGIO: si... ora no... ci andiamo verso l'una
M. ANGELA: ah verso l'una ve ne andate?
SERGIO: io volevo passare veramente!
M. ANGELA: ah! va bene
SERGIO: che fai tu?
M. ANGELA: no io e tutta la nottata che penso a Nicoletta (PIZZO
Pietro, coniugato con D I TRAPANI Nicoletta ndr,)... una "vastasa" (maleducata
ndr.) completamente. Grandissima porca...
SERGIO: ...inc...
M. ANGELA: ...no infatto ora basta Sergio proprio... proprio basta! Basta
significa basta! Ne auguri... ne come sei... come non sei... mi capisci?
SERGIO: quest... Nicoletta vedi che creerà problemi vedi, questo te lo
dico io!
M. ANGELA: hai capito? Proprio cosi... no, no ma... ma... c'è la decisione
...per questo tu prendi troppo tempo
SERGIO: giò, non sto perdendo niente Marià (MARIA ANGELA ndr.) e
sono iii... i giorni che sono capitati bastardi. ...ormai iii... e l'ultima giornata Maria
M. ANGELA: no... gli avrei dato il Capodanno... bello... "va stuocccati u
cuogghu" (vai a romperti il collo ndr.) e levati da davanti i miei occhi.
SERGIO: nooo ...inc... noi lo dobbiamo fare con criterio non... non ...inc...
fare cosi
M. ANGELA: con criterio... e "gli faccio riempire ancora la pancia"?
SERGIO: noo... no non c'è nulla da riempire
M. ANGELA: perché gli faccio riempire ancora la pancia, hai capito che
cos'e, eh!
SERGIO: Marià (MARIA ANGELA ndr.)
M. ANGELA: e non solo e questa mancanza che mi ha a me cosi... che mi
passa per il culo, proprio mi passa proprio cosi... proprio... e po... e poi "lu... la fazzu
pigghiare di n'capu" (lascia intendere che PIZZO Pietro assume un atteggiamento
irritante come se ritenesse di avere ragione ndr.) gradasso
SERGIO: Maria (MARIA ANGELA ndr.) "sangu ru me cori" (sangue
del mio cuore ndr.) iii... tu purtroppo... no... no...non è che hai sbagliato? ...ti t i sei
fidata di questa persona... e tua cugina ...eh eh t i sei fidata ....q uesto è il discorso!
M. ANGELA: comunque!
SERGIO: ...e questo il discorso!
M. ANGELA: va bene. No non posso stare e tutta la notte che ci penso te
lo guiro!
SERGIO: giÒ stai tranquilla Marià (MARIA ANGELA ndr.)
M. ANGELA: faccio ci vado e "l'affronto faccia a faccia':.. faccio
SERGIO: giÒ...
M. ANGELA: però poi...
SERGIO: ...non andare ...inc... "banni" (posti ndr.)
M. ANGELA: ah! va bene
SERGIO: che fai tu?
M. ANGELA: no io e tutta la nottata che penso a Nicoletta (PIZZO
Pietro, coniugato con D I TRAPANI Nicoletta ndr.)... una "vastasa" (maleducata
ndr,) completamente. Grandissima porca...
SERGIO: ...inc...
M. ANGELA: ...no in fatto ora basta Sergio proprio... proprio basta! Basta
significa basta! Ne auguri... ne come sei... come non sei... mi capisci?
SERGIO: quest... Nicoletta vedi che creerà problemi vedi, questo te lo
dico io!
M. ANGELA: hai capito? Proprio cosi... no, no ma... ma... c'è la decisione
...per questo tu prendi troppo tempo
SERGIO: gio, non sto perdendo niente Marià (MARIA ANGELA ndr.) e
sono iii... i giorni che sono capitati bastardi. ...ormai iii... è l'ultima giornata Marià
M. ANGELA: no... gli avrei dato il Capodanno... bello... "va stuocccati u
cuogghu" (vai a romperti il collo ndr,) e levati da davanti i miei occhi.
SERGIO: nooo ...inc... noi lo dobbiamo fare con criterio non... non ...inc...
fare così
M. ANGELA: con criterio... e "gli faccio riempire ancora la pancia'?
SERGIO: noo... no non C* nulla da riempire
M. ANGELA: perché gli faccio riempire ancora la pancia, hai capito che
cos'e, eh!
SERGIO: Marià (MARIA ANGELA ndr.)
M. ANGELA: e non solo e questa mancanza che mi ha a me cosi... che mi
passagec il culo, proprio mi passa proprio cosi... proprio... e po... e-poi- !'lu... la fazzu-
pigghiare di n'capu" (lascia intendere che PIZZO Pietro assume un atteggiamento
irritante come se ritenesse di avere ragione ndr.) gradasso
SERGIO: Marià (MARIA ANGELA ndr.) "sangu ru me cori" (sangue
del mio cuore ndr.) iii... tu purtroppo... no... no...non è che hai sbagliato? ...t i t i sei
fidata di questa persona... e tua cugina ...eh eh ti sei fidata ....q uesto è il discorso!
M. ANGELA: comunque!
SERGIO: ...e questo il discorso!
M. ANGELA: va bene. No non posso stare e tutta la notte che ci penso te
lo guiro!
SERGIO: giù stai tranquilla Marià (MARIA ANGELA ndr.)
M. ANGELA: faccio ci vado e "l'affronto faccia a facciar(.. faccio
SERGIO: giò...
M. ANGELA: però poi...
SERGIO: ...non andare ...inc... "banni" (posti ndr.)
M. ANGELA: poi moi mar... seguo i consigli di mio marito... che mi dice
"segui i mei consigli" e basta!
SERGIO: Marià (M. ANGELA ndr,)... Maria... fai passare oggi.....
M. ANGELA: perché tanto...
SERGIO: ...e domani
M. ANGELA: ...mi 'Istracangianu" (cambiando ndr.) le parole
SERGIO: ...fai passare oggi e domani...;
M. ANGELA: eh!
SERGIO: martedì ... stai sicuro che martedì... iii... non ci si darà
tregua... martedi tregua non si ce ne dà, stanne certa di questo!
M. ANGELA: uhm!
SERGIO: Io abbandono tutto e mi dedico...;
M. ANGELA: no non lo voglio più vedere davanti i miei occhi Sergio;
SERGIO: va bene Marià (MARIA ANGELA ndr.) ...inc...;
M. ANGELA: proprio davanti i miei occhi non la voglio;
SERGIO: martedi... martedi questo problema sara risolto;
M. ANGELA: e come dice ah ma dammi il tempo di spiegare... no l'ha
avuto il tempo per le spiegazioni... tempo di ca... cazzate non ne ho più io, perché ha
già... cazzate me ne ha detto in continuazione "quantu e gghie" (parecchie ndr.),
ogni qualvolta sono "uscita folle':..;
SERGIO: Marià (M. ANGELA ndr.) t i vuoi stare tranquilla ...;
M. ANGELA: è giusto? Vab be!
SERGIO: ci facciamo questo...;
M. ANGELA: va be si!
SERGIO: ...Santo Capodanno e@;-.;. * .
M. ANGELA: no ve bene;
SERGIO: ...e martedi ...martedi stai sicura che sarà fatto "tutte cose';
M. ANGELA: si!
SERGIO: già io ho parlato per... per un'altra...
M. ANGELA: va bene!
SERGIO: ...inc... di cassa cose...;
M. ANGELA: si!
SERGIO: che poi ti spiego, va bene?
M. ANGELA: va bene! Ciao si! Ciao ciao;
SERGIO: ci sentiamo dopo ciao ciao.
[...l
Si giunge quindi al 31/12/2006, vigilia del Capodanno 2007. Per quanto attiene
la vicenda in esame l'anno si concludeva con la decisione dei coniugi MADONIA
Salvatore e DI TRAPANI Maria Angela, come più volte detto reali proprietari del bar
Sofia, di estromettere dalla gestione dell'esercizio pubblico i coniuw PIZZO Pietro e
DI TRAPANI Nicoletta, colpevoli di mancanze professionali ed economiche. La
decisione, sostenuta ed avallata dal mafioso detenuto, era stata comunicata dalla DI
TRAPANI Maria Angela ad ARIOLO Sergio, il quale, come si avrà modo di vedere,
effettivamente interverrà in prima persona nella vicenda, e collaborato da LO VERDE
Massimiliano, si adopererà per determinare l'allontanamento dei coniugi PIZZO.
[...l
MASSIMILIANO: Sergio!. .pronto
SERGIO: Massimino ciao...
MASSIMILIANO: O ciao Sergio Buon Giorno
SERGIO: Be.. tu come stai mass..
MASSIMILIANO: Tutto a posto... tu?. . .
SERGIO: ...ma io ( colpi di tosse ndr) è il primo giorno che esco dopo
Natale
MASSIMILIANO: Quindi l'anno bene ti è iniziato con l'influenza.. .
SERGIO: He.. .
MASSIMILIANO: Non ti puoi lamentare.. .buon anno ( con tono ironico
ndr)
SERGIO: Massimu...vediamo di fare auel a ~ ~ u n t a m e n t o ?
MASSIMILIANO: ... si.. .si.. .auando ci vediamo?
SERGIO: ... E t u ...per me aualsiasi aiorno...
MASSIMILIANO: ... come? ...
SERGIO: Per me aualsiasi .. . .
ciiorno!. di.. di.. fissiamo
I ' a ~ ~ u n t a m e n tcon
o auelli
MASSIMILIANO: Va bene ok ...
SERGIO: Aspetto che mi chiami tu allora.. .
MASSIMILIANO: Ok...ok.. .ciao, ciao
[...l
I1 10/01/2007 alle ore 13:46 DI TRAPANI Maria Angela conversa con la zia
PALAZZOLO Maria Rosaria (moglie di DI TRAPANI Michele). Nella prima fase
della conversazione chiede alla zia se con il marito possono recarsi da lei in giornata. La
PALAZZOLO nel riferire che il marito non è a casa la invita ad accennare il discorso.
Maria Angela la informa che Nicoletta con lei si è comportata da "vastasa"
(maleducata). PALAZZOLO Maria Rosaria, che è evidentemente a conoscenza della
reale situazione della vicenda, invita la donna a parlarne di presenza e che in serata forse
si recherà a lei con il marito. In maniera criptica Maria Angela comunica alla zia la
decisione presa e cioè che "licenzierà" i coniugi PIZZO dalla gestione del bar Sofia.
1
[...l
Z I A SARA: Pronto?
M. ANGELA: Zia Sara.. ciao, Maria Angela sono.
Z I A SARA: Ah, ciao Maria Ang.. ..
M. ANGELA: Come stai?
Z I A SARA: Ma bene io...
. .
M. ANGELA: Ah.. ma zio Michele che fa?. .comlè?
Z I A SARA: Bene!
M. ANGELA: Giusy?
Z I A SARA: A Palermo, a scuola.
M. ANGELA: Ah...a scuola e?
Z I A SARA: Si, perchè?
M. ANGELA: Ma.. .ma non.. .non potete scendere voi più tardi?
ZIASARA: ...
Perchè? Chec'è?
M. ANGELA: No, niente.. Puoi scendere?
Z I A SARA: Zio Michele, non lo so..
M. ANGELA: Domandagli
Z I A SARA: Zio Michele non è dentro (a casa), hai capito?
M. ANGELA: Ah ...non c'è!
Z I A SARA: No
M. ANGELA: Ah, vabbuò. Perchè.... volevo salire io, Zia Sara, ma ho il
bambino che non viene...mi sento male, ti giuro, non ce la faccio a stare in
piedi.. .devo pure cucinare perchè domani devo partire
Z I A SARA: E come faccio a venire?. ..ehm. .. non posso venire, mai
M. ANGELA: Siccome sono proprio, proprio ...niente, volevo stare un po'
con te
Z I A SARA: E sali! Che è meglio per te.
M. ANGELA: No....con Nicoletta, proprio non me l'aspettavo..,la. vergo...
Ancora, alle ore 2055 DI TRAPANI Maria Angela riceveva una chiamata da
parte di ARIOLO Sergio. Questi chiedeva se dovevano o meno vedersi in serata. La
donna rispondeva che si sarebbero visti l'indomani sera in quanto sicuramente lui
avrebbe fatto tardi.
[...l
M. ANGELA: Si, Sergio.. .ciao!
SERGIO: Maria Angela!
M. ANGELA: Eh ...
SERGIO: Devo passare da te prima?
M. ANGELA: No.,. non c'è bisogno, non ti preoccupare...ma domani sera ci
vediamo poi!
SERGIO: Va bene.
M. ANGELA: Va bene? Non t i preoccupare...ciao, ciao.
SERGIO: Ma non vuoi che vengo stasera?
M. ANGELA: No!! Lascia stare...perche già s'e fatto tardi, non ti
preoccupare
SERGIO: Non faccio tardi!...non faccio tar...
M. ANGELA: ...no, domani sera ci vediamo, non t i spaventare... (sorride). .
SERGIO: Va bene, va bene..
M. ANGELA: Ciao
SERGIO: Ciao,ciao.
M. ANGELA: Ciao, ciao.
624
PIETRO: uhm... basta... faceva una volta uno... c a ~ i t o l o
chiuso...
6 percorso...
c e
con la sDeranza che determinati errori non si r i ~ e t a n oD ~ Ù
n t e... diciamo che il mio inferno è
finito... almeno... non concluso... Derchè ancora diciamo il bello... deve
venire Derchè poi uuando ci sono ali interessi di mezzo... il bello deve
ancora venire ... ...
~ e r ò oerò ... la rime Darte l'abbiamo su~erata... ora
n
-o facile a
d g
g i t a m e n t e DO^ s a ~ ~ i a m
auali
o sono le situazioni
Sempre l' 11/01/2007 alle ore 10:22 DI TRAPANI Maria Angela, nell'attesa
di effettuare il colloquio con il marito, chiamava LO VERDE Massimiliano per
conoscere particolari della riunione della sera precedente. Massimiliano riferiva che per
lui era stato umiliante vedere il PIZZO Pietro che aveva la coda in mezzo le gambe. A
domanda della donna l'uomo riferiva che "era in compagnia di suo fratello"
(evidentemente riferito a uno dei coniugi PIZZO) e che la riunione in tutto era durata 20
minuti.
[..-l
MASSIMILIANO: Pronto
M. ANGELA: eh ... Massimo ciao
MASSIMILIANO: ciao Maria
M. ANGELA: che fai ... a letto sei?
MASSIMILIANO: si magari ... sono qua al Saracen a Isola che c'è un ...
una sala esposizione ...
M. ANGELA: ah ... esposizione ... stai guardando
MASSIMILIANO: si, si sto facendo un attimo un giro ... sto dando un
attimo un'occhiata con Fabio quello che lavora con ... incompr ...
M. ANGELA: con Valeria ieri sera come ti e andata, bene?
MASSIMILIANO: si, tutto a oosto una cosa un ~o'ridicola...
M. ANGELA: era sulle sue
MASSIMILIANO: 1
M. ANGELA: per te o per lei
MASSIMILIANO: per me, che vedevo lei che si comportava in ~ ~ e s t a
maniera ... con la coda in mezzo alle uambe ... e comunuue
M. ANGELA: ed era in compagnia ...
MASSIMILIANO: eh ... si, si, si era con suo fratello ...
M. ANGELA: ah! Ho capito ... ah con la coda in mezzo alle gambe ...
MASSIMILIANO: si
M. ANGELA: e faceva cosa?
MASSIMILIANO: niente! Niente completamente ... abbiamo chiarito
venti minuti
M. ANGELA: si, si
MASSIMILIANO: venti minuti ... nessun discorso ... nulla completamente
...
M. ANGELA: con la coda tra le gambe
MASSIMILIANO: nulla completamente ... si ... t u dovevi vederla ... tu
dovevi vederla ... proprio un agnellino era ...
M. ANGELA: e interventi ce ne erano? ...
MASSIMILIANO: come? Si!
M. ANGELA: ... incompr ... in che senso, che aveva ragione ... torto
MASSIMILIANO: ma auando mai ... no che ... a no dici in auel ... no
com~letamente... interventi com~letamente... ti dico venti minuti ... venti minuti ...
mi ha solo detto che lei colpa non ha ... si è ritrovata in questa situazione ... a ~ ~ u n t o
... che non sapeva niente ... mortificata ... di tutto ... auesta situazione com'e andata
a finire ...
M. ANGELA: vabbe poi ,,. infatti ... di tanta e mortificata ... vabbe ...
MASSIMILIANO: no, vabbe ...p erò ...incompr ... però infatti ... infatti ...
comunque ... va bene dai... tu sei ancora la ...
M. ANGELA: vabbe ... si io ancora sto aspettando, va bene Massimo ...
MASSIMILIANO: va bene
M. ANGELA: ciao
MASSIMILIANO: dai ... civediamo dopo
M. ANGELA: salutamela a Valeria
Si salutano
Nella stessa data DI TRAPANI Maria Angela si recava presso la Casa Circondariale di
L'Aquila per effettuare un colloquio con il marito detenuto. r & m V @ 2 )
Nel corso del colloquio veniva anche commentata l'evoluzione della vicenda in esame.
Specificatamente DI TRAPANI Maria Angela informava il marito sui seguenti punti:
la sera precedente al colloquio ARIOLO Sergio aveva proceduto all'allontanamento
del PIZZO Pietro dalla gestione del bar;
lo stesso ARIOLO Sergio le aveva promesso il suo fattivo interessamento nella
gestione dell'esercizio pubblico;
- alla riunione aveva partecipato anche LO VERDE Massimiliano;
- DI TRAPANI Amalia aveva percepito regolarmente il suo mensile;
- i debiti contratti ammontavano a più di mezzo miliardo delle vecchie lire.
Segue il tratto di trascrizione integrale di interesse:
[...l
SALVATORE: ...l'hai risolto -a ~ f 0 b l e m acon NICOLElTA, MARIA
ANGELA?
M. ANGELA: Ieri sera si! Risolto! Gli ha detto (abbassa il tono della
voce, ndr) SERGIO, che cosa cistai a fare aua...
SALVATORE: . .
MARIA ANGELA.. si.. ascolta...
M. ANGELA: ... no con la coda in mezzo alle gambe...
SALVATORE: MARIA ANGELA...
M. ANGELA: ... l'hanno fatto ridurre a ossa...
SALVATORE: ... tu hai un modo di fare che a me non
MARIA ANGELA
piace... te lo dico se... aspe... fammi finire di parlare... perchè poi tu hai i rimorsi di
coscienza... Allora, dovevi fare questo, tu: chiamavi a sua SUOCERA e viene sua
SUOCERA, NICOLETTA e IDDU... a dire... senti... vedi che te lo sto dicendo...
M. ANGELA: ...se non si fa vedere da me...
SALVATORE: aspetta.. .
M. ANGELA: mi tratta come se fossi.. .
SALVATORE: Ma... MARIA ANGELA...
M. ANGELA: che fa la presuntuosa. .. non viene...
SALVATORE: ... io se voglio trovare una persona... se voglio trovare
una persona... o. .. o fai di testa tua, cioè nel senso che. .. che praticamente non hai
rimorsi di coscienza... fammi finire di parlare.. . allora gli dici... levando... ho di
bisogno... prendevi a sua suocera, te la portavi la e dicevi... vedi che te lo sto
dicendo davanti,.. basta! E' finito questo discorso! Perchè noi... io.. . non ho avuto.. .
ho un desiderio: di sapere fa tanto...
M. ANGELA: Ma questo io glielo avevo detto davanti a sua suocera...
SALVATORE: Si ... eh e allora ... qual'è il rimorso che hai ...
M. ANGELA: ...g ià glielo avevo detto... qualche due mesi fa... e LUI se n'è
uscita: no di qua ... di la...
SALVATORE: Ma siamo arrivati al punto che QUELLO...
M. ANGELA:... noi abbiamo cominciato senza niente... di... tu... tu... tu...
presuntuosità nelle parole...
SALVATORE: eh va bel,..
M. ANGELA:... fino a che ora non si è fatto più vedere da me...
SALVATORE: aspetta...
M. ANGELA: ora la coda in mezzo alle gambe ... perchè giustamente.. .
SALVO. ..
SALVATORE: Basta!
M. ANGELA: ... da un anno a qua... un anno... dopo che quelle si erano
tutte già sistemate.. . i debiti.. .
SALVATORE: eh...
. ... M. ,
-_ ANGELA:
- hanno richiesto altri [abbassa il tono della voce, ndr.2
2
630
M. ANGELA:... io non ho fa...
SALVATORE: ...la decisi0... MARIA ANGELA... la decisione. ..
M. ANGELA: No non ci deve andare più!
SALVATORE: Oh basta!
.
M. ANGELA: Basta.. e gli fa.. dice.. . .
SALVATORE: Ba ... t i devi comportare cosi ... MARIA ANGELA...
.
M. ANGELA: Ora dice me la fai fa.. ora me la sbrigo io!
SALVATORE: MARIA ANGELA, non vorrei che
..INCOMPRENSIBILE...
M. ANGELA: Dice ... per ora LEI.., ora con PAOLETTA dobbiamo vedere. ..
per ora non la possiamo... (con la mimica lascia intendere cacciare, ndr) perche...
prima dobbiamo. ..
SALVATORE: MARIA ANGELA ... MARIA ANGELA... il discorso e che
prima. ..
M. ANGELA: ... prima dobbiamo ...
SALVATORE: ... prima lo hai ... (con la mimica lascia intendere
aggredito, ndr) e poi t i viene: la mamma in primis ... poi t i viene sua...
M. ANGELA: No ... mamma no... e da tanto che me lo dice mia madre...
SALVATORE: ... poi ti viene LEI,.. poi ti viene un altro ... e dice.. . ma
non è giusto... ma.. .
M. ANGELA: ... No, basta...
SALVATORE: ... e non e giusto ... allora vedi tu come dobbiamo
cam... non lo so... vedi tu! LORO si ... si fanno tutto quello che e...
M. ANGELA: si ...
, SALVATORE: e... e... e... ., -
@ M. ANGELA:
miliardo...
SALVATORE: Si, ma...
M. ANGELA: più di mezzo miliardo! E ti ho detto tuffo. Non ho
potuto dormire!
SALVATORE: Si, ma la colpa non e nostra?
M. ANGELA: Ora dice ... ora vediamo... ora vediamo cosa avete pagato...
Niente! Niente!
SALVATORE: ... la cosa che mi preoccupa...
Quello che mi dispiace
cioè ho una casa... me la devo andare a vendere perchè co... a come si chiama.. . a
come si chiama.. . che cosa gli vado a dire?
M. ANGELA: A chi?
SALVATORE: A,.. a AMALiA ...
M. ANGELA: No... a LEI alieli hanno dati men... i mensil...
mensilmente ...
SALVATORE: Si ma se ci sono problemi?
M. ANGELA: No. .. (abbassa il tono della voce, ndr) GIAMPAOLO perde la
casa! Se ci sono problemi, la perde a... LUI,.. (abbassa il tono della voce, ndr)
GIAMPAOLO...
SALVATORE: Si, ma....
M. ANGELA: Perche C'&la sua casa
SALVATORE: ...MARIA ANGELA... se ti viene qualcuno...
M. ANGELA: Però...
SALVATORE: ...no ...se ti viene qualcuno, tu che gli dici ...
M. ANGELA:... Ah certo!
SALVATORE: ... gli dici, no ... Ma io sono... ho questa fortuna,.. non
lo so... in tutte cose ho questa fortuna! Perche noi... questo serva da
insegnamento.. . /e co,.. le nostre cose non... non... niente, completamente!
Arrivano alla perdizione.,. quando arrivano alla perdizione massima... come arrivano
alla perdizione, perchè sono passati ... un anno, due anni, tre anni... e io sempre
dico: la posso avere una soddisfazione? Dice... si prende... niente!
m M. ANGELA:
:
SALVATORE: Chi?
M, ANGELA: . ..gli ha dato tempo, anche se non lo ha detto a me, ... a
NICOLETTA gli ha dato tempo di... portargli i conti ... di capire... di... di vedere... e
LEI ci ha passato per il sedere. ..
SALVATORE: Si, ma ...MA... MARIA ANGELA...
M. ANGELA: ...sotto i piedi!
-
SALVATORE: .
MARIA ANGELA.. te lo sei chiesto...
M. ANGELA: quindi la coscienza nostra e a posto!
SALVATORE: Ma. .. ma.., io non t i parlo... tu mi scrivi la tua
coscienza.. io. ... ora penso... passo per cattiva...
M. ANGELA: ...e davanti a sua suocera gliel'ho pure fatto il discorso... Sai
poi che cosa ha fatto? Se ne andò da PAOLETTA e gli andò a dire le cose che io gli
dicevo...
SALVATORE: Ma...
M. ANGELA: ... e quella sua moglie mi chiamò come una pazza! Tu giochi
con quattro mazzi di carte... Le ho detto: che? Ma che stai dicendo? Le ho detto
stasera a casa mia... Gli ho detto: PIERO, che cosa e, gli ho detto, che mi dice
quattro mazzi di carte... Mi ha detto che sono io che devo partire di qua... che di
qua lei non se ne andranno mai,.. (riferisce la risposta di PIZZO Pietro, ndr) Ma
... ti manca di andartene da una altra parte e
lasciali parlare, perche non glielo lasci
loro non chiudono subito! Gli ho detto: senti qua, stasera prendi a tuo comp... e . ..
subito a casa mia!
632
SALVATORE: Si, MARIA ANGELA...
M. ANGELA: Lo sai che ha fatto? QUELLA si è presentata, LUI no!
SALVATORE: MARIA ANGELA...
M. ANGELA: ...Lasciando (abbassa il tono della voce, ndr) a SERGIO la.. . e
a me!
SALVATORE: Perche... perche MA ... perchè MARIA ANGELA...
M. ANGELA: E quella incominciò a scatasciare un poco ... la moglie però...
. .
perchè il disonesto.. mi capisci.. si mette con quella faccia di bacchettone.. .
SALVATORE: Ma MARIA ANGELA... la è tutto. .. io la cosa... la cosa...
M. ANGELA: Però li dobbiamo ... (con la mimica gestuale lascia intendere
coprire, ndr)
SALVATORE: ...si, ma la.. . la cosa che mi,.. che mi è.. . NICOLETTA!
M. ANGELA: PIERO!
SALVATORE: Si, ma NICOLmA...
M. ANGELA: Eh... sua mo... eh... eh... che a me manco a venire...
.
chiamarmi.. gran porca!
SALVATORE: Eh ...
M. ANGELA: Dopo quello che io ho sempre fatto per voi ... per voi! Mi sono
.
mortificata io, in tutti questi anni, al posto suo.. ti pare che quando t u me le hai
dette le cose... non t i ho raccontato mai niente... che non gliele ho dette le cose... e
poi fanno i presuntuosi con la funcia sopra di me! E allora io poi per amor di pace...
avanti! E mi sono fatta prendere... no in giro ... faccio: va be; può essere le cose ora
vanno meglio ... illudendomi che andavano meglio, per non andare a creare in
famiglia rotture con mia cugina ... tipo... mi capisci? ... sempre co... così...
--- . .- .' . '. -
SALVATORE: Si, ma MARIA ANGELA...
M. ANGELA: ...p er che cosa?
SALVATORE: ... tu hai una distinzione ... una cosa che io t i ho detto
.
sempre: distingui le due cose! Tu non distingui le due cose.. non le distingui le due
cose... ora che cosa vuoi? Distingui le due cose... cioè io dico: distingui! L'affetto...
l'amore è una cosa!
M. ANGELA: Si ma glielo'ho detto SALVO! SAL V 0 vedi che io...
SALVATORE: Miii ... ma quando io non vedevo ... fa ... e t u hai
detto: no, ora sono quattro ... prima erano nove, dopo... dopo sono diventati
quattro...
M. ANGELA: ...no, ora sono diventati niente... si è messo
SALVATORE: e va bel...
M. ANGELA: ... e infatti lo vedi in tutto quest'ultimo periodo... niente
completamente... certo si è messo tutti i polpi.. . polipi dentro! Perche QUELLO non
ne fa conti... se t u ci domandi a (abbassa il tono della voce e
gesto di grasso, ndr) PACCHI0 ... quanto c'e dentro? (riferisce la risposta del
soggetto indicato come grasso, ndr) ...boh!
SALVATORE: Chi è?
M. ANGELA: GIAMPAOLO... boh... (torna a parlare in prima persona, ndr)
. .
Come.. gli faccio.. tu non sai quanto C'è di debiti?! Ma state... certo perchè siete...
(con le mani, unendo gli indici, mima il gesto di vicinanza, ndr). .. perche.. . dice...
SALVATORE: Ognu ... te l'ho detto ... te lo dicevo io ...
M. ANGELA: Dice: io non lo so... prima si arrivava a fine mese...
SALVATORE: ...chi arrivava prima...
M. ANGELA: ...p rima a fine mese... ora a fine mese non ci... sono andati a
cercarlo per fare ... per pagare 'sti'debiti... dice... certo... perchè: prendi t u... prendo
.
io.. quello che si era aperto la.. .
SALVATORE: Si ma...
M. ANGELA: ... e li ha fatti passare pure là, sicuro... Perchè e impossibile!
Com'e che fino all'anno scorso... si pagava... e ora... basta...
SALVATORE: ... Ma io... la colpa... non gliela do a nessuno, me la
dò io stesso, perche la colpa e mia.. .
M. ANGELA: ... e mia che ti ho fatto fare sempre cose brutte fi... per. ..
capito
SALVATORE: ... la colpa e mia... noialtri ... noialtri siamo teneri con
gli altri... poi tu mi vieni... MARIA A... mi vieni... e mi... non possiamo fare questo.. .
e questo. .. Ah perciò LORO fanno la bella vita sopra... sopra di noialtri!
M. ANGELA: Mh... sono stata morta, sangu mio... comunque...
SALVATORE: Si... e comunque...
. - < -
CAMPO O 303
Giampaolo
Intercettaz. Utenza
34013628636 in uso a PIZZO ARIOLO O O
Pietro iniziata il 1 1/05/2006 Sergio
terminata il 24/07/2007
CAMPO 46 1
Gipmpaolo
- ..~ LO 2 360
VERDE Massim.
Intercettaz. Utenza
39319302802 in uso a CAMPO O O
ARIOLO Sergio iniziata il Giampaolo
23/01/2006 terminata il
21/07/2007 LO O 80
VERDE Massim.
PIZZO o o
Pietro
106
La voce contatti comprende oltre che le reali conversazioni, gli sms, i tentativi di chiamata e gli eventuali
impegni di linea.
quale risulta con evidenza I'intensificazione dei loro rapporti proprio a decorrere da
tale data:
CAMPO O 303
Giampaolo
Intercettaz. Utenza
34013628636 in uso a PIZZO ARIOLO O O
Pietro iniziata il 11/05/2006 Sergio
terminata il 24/07/2007
CAMPO 46 1
Giampaolo
LO 2 360
VERDE Massim.
Intercettaz. Utenza
39319302802 in uso a CAMPO O O
ARIOLO Sergio iniziata il Giampaolo
23/01/2006 terminata il
21/07/2007 LO O 80
VERDE Massim.
PIZZO o o
Pietro
G
'O La voce contatti comprende oltre che le reali conversazioni, gli sms, i tentativi di
impegni di linea.
Per quanto riguarda CAMPO Giampaolo, nel computo sono state considerate 4 utenze
telefoniche a lui riconducibili e cioè:
09 11518902, attestato presso il Bar Sofia;
09116127260, attestato presso l'abitazione del CAMPO;
328/7417680, in uso alla moglie AIELLO Giovanna;
39311679274, a lui in uso.
Occorre pure evidenziare la circostanza che ARIOLO Sergio non ha mai avuto
rapporti telefonici con PIZZO Pietro nè con CAMPO Giampaolo poichè li ha
mantenuti soltanto con LO VERDE Massimiliano
Sempre nella stessa data, alle ore 16:32 LO VERDE Massimiliano chiamava
PIZZO Pietro al quale riferiva che la sera precedente si era visto con una terza persona
(verosimilmente ARIOLO Sergio) la quale gli aveva detto che avevpo nominato un
consulente e stavano facendo i conteggi e visionando i bilanci. PIZZO Pietro chiedeva
di accelerare le pratiche e menzionava anche un assegno di 3.400 euro, andato in
protesto, e verosimilmente facente parte di un carnet della Unicredit Banca.
L-.l
PIETRO: si ...
MASSIMILIANO: Piero io sono
PIETRO: ciao Massimo
MASSIMILIANO: ... senti io ieri sera solo l'ho visto direttamente ...
PIETRO: eh!
MASSIMILIANO: senti una cosa, stiamo facendo i conti
PIETRO: eh!
MASSIMILIANO: lui me l'ha detto ... no digli così ... glielo avevo detto
gia quando ero a casa sua ... i conti ci dobbiamo fare ...
PIETRO: eh ...
MASSIMILIANO: e li stanno facendo ... gia c'e il consulente che ieri e
stato nominato ...
PIETRO: eh ...
MASSIMILIANO: ora da lunedì inizia a fare tutti i conti ... già il bilancio e
tutte le fatture ...
PIETRO: ho capito ... e che tempi lui deve perdere
MASSIMILIANO: Piero ... qua io penso, da come sentivo ieri ... appena
abbiamo i documenti ... che lui ci fa avere in una settimana penso a ... questo è un
mio pensiero ... __ -1 *
PIETRO: eh!
MASSIMILIANO: io penso che in una settimana i conti sono fatti
PIETRO: in una settimana i conti sono fatti ...va bene
MASSIMILIANO: in una settimana ...
PIETRO: ...incompr...
MASSIMILIANO: però t i ripeto ... questo è quello che penso io ... io
...incompr... solamente dire che alla prima occasione che lo rivedo ... dovrei vederlo
domani mattina ... io domani mattina gliene riparlo ... martedì dovrei andare anch'io
dal consulente e dopo di che più o meno da li... penso i tempi lo capisco di quanto
sono fatti
PIETRO: si ...ma ..
MASSIMILIANO: ...incompr ...
PIETRO: su .. cer ...
CF
dobbiamo cercare di stringere per tantissime
necessità ... dobbiamo cominciare a stringere ...
2 . 9
MASSIMILIANO: ma infatti per tantissimi necessita pure tutti i conti
. stiamo facendo perché bisogna ...
PIETRO: si deve stringere ...
MASSIMILIANO: ,.. vedere come... vedere tutto ... come risollevare un
attimo tutte le condizioni ... quindi ...
PIETRO: certo va bene ...va bene
MASSIMILIANO: va bene?
PIETRO: va bene
MASSIMILIANO: io questo ti dico ... fatti sentire ... se io dovessi avere
novità comunque ... se tu ...se non c'è nessuno che ti chiama ... se dovessi avere
novità io... te lo faccio sapere io ...
PIETRO: si, anche perché ci sono determinate cose anche da ... da
sistemare ...e cosi via ...ti ho dato quel blocchetto dell' UNICREDiT ... ti ricordi?
MASSIMILIANO: si, si ...
PIETRO: e c'era quell'assegno di tremila e quattro
MASSIMILIANO: si, quello ... incompr ... in protesto ...
PIETRO: e quello si deve sistemare entro quasi immediato la cosa ... se
tu guardi la data di quell'assegno vai a fare una ricerca tu stesso poi ...incompr ...
MASSIMILIANO: poi qualche ...
PIETRO: e già è datato mi pare ottobre o novembre ... quindi più
tempo si perde più poi le cose si complicano con questo assegno ... tra l'altro ...
MASSIMILIANO: ... incompr ...
PIETRO: quindi sono cose da sistemare ...
MASSIMILIANO: ... incompr ...
PIETRO: siccome di mezzo ci sono andate altre persone ...
MASSIMILIA NO: ...uhm ...
PIETRO: giustamente altre persone ora bussano alla porta ...
MASSIMILIANO: ... siamo d'accordo ...io t i ho detto ...io questo ti posso
c4-1
VENGONO A GALLA PER COME GIORNALMENTE SPUNTANO FUORI. DA ME
PERO' NON CI VIENE. PER ORA LUISA STA CERCANDO DI RISALIRE A TUTTO
PER POI FARGLI PASSARE QUESTA ARIA DI PRESUNZIONE E VEDERE CHI DI
NOI DEVE DELLE SCUSE. SI SPALLEGGIAVANO ZITTI ZITTI A VICENDA,
SUCCHIANDOMI VIVA, VERGOGNA. AMORE MIO COME HAI SEMPRE
SOSTENUTO TU, LA VERITA' VIENE SEMPRE A GALLA. CI STO MALE, MA LA
COLPA LA DO A ME STESSA. [...] f&$$&khi-@55)
[e. .l
MASSIMILIANO: Ehi Sergio
SERGIO: Ehi Massimo
MASSIMILIANO: ... allora
ciao, senti una cosa i documenti per essere
sono tutti pronti, però GIAMPAOLO è con la febbre ...
SERGIO: ah si?
MASSIMILIANO: si!
SERGIO: e allora ... ah sono tutti pronti i documenti?
MASSIMILIANO: i documenti si, sono tutti pronti ... il commercialista ha
parlato con la signora Giovanna ... quindi che facciamo ...p erò GIAMPAOLO non ...
SERGIO: e ... lo facciamo ...
MASSIMILIANO: è più sotto le coperte che fuori ...
SERGIO: lo facciamo Lunedì?
MASSIMILIANO: facciamo lunedi allora ...
SERGIO: uhm ... va bene
MASSIMILIANO: va bene
SERGIO: va bene allora chiamo Danilo ...va bene
MASSIMILIANO: si ...senti una cosa t u ... tu sei a Palermo?
SERGIO: no, in questo istante sto portando i cuccioli dal veterinario ...
MASSIMILIANO: no, no, no ora dico ... tardo pomeriggio verso le sette e
mezzo, anche verso le otto ...
*
SERGIO: eh ... perché Massimi ...
MASSIMILIANO: per vederci un attimo ...
SERGIO: e passo io ... appena ho due minuti passo io ...
MASSIMILIANO: io non sono al negozio perché io ora ho lezioni di
Inglese commerciale ... e quindi fino alle sette e mezzo io sono impegnato, non ci
sono ...
SERGIO: e allora ci sentiamo poi più tardi Massimo ...
MASSIMILIANO: va bene, va bene, va bene, okay ciao ...
SERGIO: o domani mattino ...
643
MASSIMILIANO: ci vediamo domani mattina, allora ...domani mattina
[.. .l
Nella stessa data, alle ore 11:26, all'intemo dell'autovettura Citroen C1 in uso
a DI TRAPANI Maria Angela, veniva intercettata una conversazione tra la stessa e lo
zio DI TRAPANI Michele. Fagi@g$+)
Nel dialogo che segue, tra l'altro, veniva toccato l'argomento della gestione del
bar Sofia. La donna, infatti, notiziava lo zio del comportamento del PIZZO Pietro e dei
debiti che erano stati contratti, 11 DI TRAPANI Michele, invece, suggeriva alla nipote
di stare attenta alla moglie di Giampaolo (AIELLO Giovanna), la quale avrebbe
potuto denunciare il tutto alle forze de11 0rdine perché all'intemo del Bar non voleva più
7
nessun dipendente.
Segue il tratto di trascrizione di interesse:
[...l
Maria A: .... lui che cosa va appatta ... (ndr:a sistemare)... quello t u IO
sai,..che lui è qua...
Zio Michele: lui chi?
Maria A: Piero!
Zio Michele: la se ne va?
Maria A: si ... incompr... ieri ho visto la sua macchina posteggiata là...
Zio Michele: e non ci e andato?
Maria A: ma no che si mette dietro la cassa .... no...incompr... non IO
so ... e quando dopo ...incompr......zio Michele ... si è andato a comprare le
seco...prime case ... da Danilo (o simile)... Danilo... a parte le cose che t i piacciono
devono risultare... noi senza guardare questi conti crè un ammanco di qualche
settantamila euro senza vedere sol... qualcosa ...incompr...fammi parlare a me... se
viene la finanza mi consuma... cioè tu batti come si dice... loro battono se non sei...
Zio Michele: ... riscontro!...
Maria A: si il riscontro anche se è sotto di settantamila euro ... mi
capisce cosa ti vocio dire?... No... queste cose ...incompr... le cose che ...incompr...
(ndr: collegamento disturbato)... come è finita con quella situazione ...incompr...
quanto mi devi dare... senti?......incompr......incompr... li sotto ...incompr... quello che
vuoi fare tu... per farti i conti... tu devi chiedere soldi... fare... ma gli altri ... devi
chiedere a chi sa tu... e lui è rimasto ... pero vedi gli ho risposto subito ... al sotto di
centocinquanta ...!
Zio Michele: qualche giorno che sento ...incompr...(ndr: si sovrappongono
le voci)...
Maria A: eh!
Zio Michele: la prossima volta ... incompr... non ne parliamo più
...incompr... ora li trovando lo sbanco ...incompr...
Maria A: ...incompr... (ndr: bassa voce ed inoltre la voce del
bambino)....
Zio Michele: ...incompr... le cose vanno a lievitare...hai capito?
Maria A: si ma li sono cosi... perché cre il piano regolatore ...
Zio Michele: ...incompr...
Maria A: approvato...
Zio Michele: perciò lì ...incompr... e settantacinque ...incompr... lo hai
capito ?
Maria A: ...incompr... (ndr: bassa voce ed inoltre la voce del
bambino)....
Zio Michele: facci fare il discorso allo zio Michele ...incompr... (ndr: bassa
voce ed inoltre la voce del bambino).... Mi segui Maria A?...
Maria A: va be l'ho capito?...
Zio Michele: ohm!...ma non nella altre ...incompr... devono fare i passi falsi
con le cose nostre...incompr... (ndr: la voce del bambino Francesco copre la
conversazione)... Cicciù... (ndr: rivolto al bambino)... per adesso...
Maria A: e quello lo sai che cosa gli ha detto me lo completi... ma io dal
consulente non ci sono andata mai... non è una cosa che competevano me...
Zio Michele: t i faccio vedere Maria An...
Maria A: ...incompr... (pausa)... incompr...
Zio Michele: ...incompr...
Maria A: ...incompr... ma perché gliela può raccontare la verità a sua
suocera? Gliela può raccontare?... Non gliela può raccontare!
Zio Michele: ma perché?
Maria A: i fornitori... i fornitori... gli si devono dare a tutti i soldi... allora
prima che si facessero il giro...
Zio Michele: Francesco...(ndr: rivolto al bambino)...
Maria A: hanno preso le fatture ... hanno guardato le fatture... sono
convinti... dal giorno che hanno restituito ...incompr... tutte... i fornitori sono
rincarati ... cinquecento euro... quattrocento euro in più... seicento euro... zio Miche
ancora se li devono contare i conti! Aspetto ...incompr... quello che si è preso i
soldi... e lui lo sai che ha detto?... Perché io ...incompr,. e allora che cazzo ci
...incompr... ma lui ... perché m i venite a prendere a me in giro... mi
capisci?...incompr... ora lo sai che cosa gli ho detto a Sergio... siccome è così inutile
che... di fatti lui ...incompr... è lei prende... lei... lui prende pi luocca a sua moglie e
alla zia Ina...ma perché la verità non gliela può raccontare hai capito?...Prende e gli
fa dice... non dice io per ora sono cosi perché mi dava ...incompr... dimmi...dimmi che
cosa ne -prendi da questa cosa...perché non so come... mi capisci?...nel consulente
non ci andavo io ...(n dr: si sovrappongono le voci)...
Zio Michele: fagliela sbrigare a Pietro che lui è capace... (ndr: si
sovrappongono le voci)...
Maria A: dal commercialista non ci andavo io... (ndr: si sovrappongono
le voci)...
Zio Michele: Pietro a portarla a compimento...(ndr: si sovrappongono le
voci)...
Maria A: i conti non li ... incompr... e che ne so... dico...dico i conti non li
facevo io?...Scusami allora tu perchè prendevi per culo a me!
Zio Michele: ma tu....
Maria A: per questi due anni che mi sono...incompr. ..
Zio Michele: ...incompr...
Maria A: tutto ...incompr... io ho tutto io in mano...
Zio Michele: ...la Generale...
Maria A: lui non ne ha colpe.
646
Zio Michele: la... Generale quando ha parlato...
Maria A: lui e nel sicuro...
Zio Michele: che ha parlato che io sono uscito pazzo! Su tante
cose...incompr...
Maria A: cosa ?
Zio Michele: ci stavo andando per dirgli per portagli qualche
cosa...Giovanni aveva I'obbligo di settimana in settimana... fare i conti e mese per
mese fare il bilancio generale... il momento in cui ci andava sotto... lei aveva
I'obbligo di andare da Maria Angela e dire... Maria Angela qua io non ci vedo chiaro
con questa situazione io non me la sento di andare avanti...
Maria A: ...incompr... fare niente Salvo si sentiva con Nino... (si
sovrappongono le voci)...
Zio Michele: scusami non me la sento di andare avanti ... e ti trovi... e
c'era gente che lo sapeva e ti...incompr... per fare niente... non all'ultimo gli dici...
ormai sono passati tre anni e C* un costo non indifferente...
Maria A: vedi che lo volevano fare gia due anni fa... pero ... gli ho detto
Piero qui non si può andare... Salvo ha detto che deve dare suo fra...no... manca una
...incompr... che va ...incompr... almeno ...incompr...
Zio Michele: no...incompr......incompr...
Maria A: no...
Zio Michele: non t i devo dare niente...incompr...
Maria A: no...
Zio Michele: non t i devo dare niente .... li ha lui li ha...
Maria A: si...incompr...(ndr: a bassissima voce)...
Zio Michele: si... glielo dice spaventandolo.:: -- . ."
Maria A: a lei gli racconta le bugie che sua madre gli deve...(ndr: si
sovrappongono le voci)...
Zio Michele: v z
la in caserma ...incompr...
Maria A: chi?
Zio Michele: lei ... la moglie ...
*
Maria A: chi e?... La moalie di chi?
Zio Michele: di Giam~aoio!
Maria A: c n
Zio Michele: mali discorsi c'erano... non vuole a nessuno là dentro.. .
* a ...
Maria A: a vicenda... si facevano si tengono...
Zio Michele: a vicenda...
Maria A: perché ci va ogni giorno secondo te?... Andiamo... tu
dire perchè gira e rigira è là!
647
Zio Michele: ...incompr...
Maria A: perché lui vuole sentire da Giampaolo hai capito?... E lui fa il
doppio giochista ... lo hai capito secondo me?... Lui fa il doppio giochista... lo sa che
cosa gli ha detto?...L'altra volta ha incontrato a Sergio ... ed a Sergio gli
fa...incompr... e Sergio se lo porto fuori... ehi... che fai? ... E lui ci fa... gli ha detto dice
no sono venuto per fare i conti ... e se ne è ...incompr... ritorna...incompr... di notte...
...incompr... ma che faceva lui?... ...incompr... dice no faceva ...incompr... Piero.
...incompr...(ndr: parte disturbata)... visto dice come l'ho preso?... L'ho preso per un
braccio e l'ho portato fuori!... Gli fa capire che a Giampaolo ... mi capisci?...Di
screditare a lui... di screditare a Sergio lo capisci che signi... che cosa ti voglio dire?
...incompr...
Zio Michele: ...mille e ottocento euro...
Maria A: ...incompr...
Zio Michele: ...incompr... sembra che fanno l'appuntamento...
Maria A: e lei c'è ...incompr...
Zio Michele: ma che... si è trovata a cambiare... di qua hanno parlato con
uno per farmelo cambiare...
Maria A: ...incompr...
Zio Michele: ...incompr...
Maria A: ma tu che sai i discorsi non gli avresti messo a ...incompr...
(pausa)...
Zio Michele: ma... duecentoduemila e seicento euro inclusi...(pausa)...
...incompr... lui ...incompr... non ce ne paga... e ...incompr... richiamarlo a
questo...incompr... mi informo così chiudiamo a tutti...
..- . .. .. Maria A: ...si però è la stessa cosa dicono che quella se ne vuole
61 andare là... dimmi una persona onesta minchia non dovrebbe dirlo immediatamente
una cosa del genere...
Zio Michele: chiuso è ... andiamo... però senza dire niente che io te lo sto
dicendo ... figlia mia... perché ...incompr... a te....(si sovrappongono le voci)...
Maria A: ...incompr... in famiglia queste cose in famiglia perche in
famiglia...ma che fa scherzi?
Zio Michele: te lo sto dicendo a te...
Maria A: ci vai e lo fa apposta... per... a farci capire che di quello non si
deve spaventare di Sergio... mi capisci?... Hai capito perché quello ancora non
quaglia?...E Sergio non lo capisce gli dico vedi che tu non quagli... non quaglierai
mai... perché lui non ha paura non ha stima... e Sergio che ci vuole andare con le
buone a quello che si apre che ...incompr... per farsi vedere che è tutto amichevole...
mi capisci? ... Lui va a fare la contro ribattuta perché non può capire le cose
...incompr... allora tipo che gli fa la scorta a quello ... mi capisci? Che non si deve
spaventare... zio Miche ascoltami a me che è così!... Per cui è lo s$sso fatto che
quello se ne va e gli fa a Giampaolo... lo hai visto come... lo hai visto come se ne e
andato... me lo sono portato per un braccio esci di qua... andiamo... che cosa t i...
significa tutta ...incompr...
Z i o Michele: poi figlia mia ti vai a trovare sempre tu in queste imbrogli
...incompr... (si sovrappongono le voci)...
Maria A: ...incompr... basta da ora in poi basta sarò tinta...ancora
...incompr... non devo avere più cura ... mio marito me lo ha detto...
Z i o Michele: ...(ndr: risata)...
Maria A: t i spacco la testa dice da ora in poi quando si presenta
qualcuno...incompr...
[...I
Z i o Michele: qualsiasi cosa allo zio Michele!... allo zio Michele...
Maria A: ...incompr... non lo
per ora non ne voglio posso dire... perché
lui ha detto ...incompr... si perdono tutte le cose ...incompr...
Zio Michele: tu la spesa ti devi comprare...punto ...
Maria A: ...infatti...
...incompr... a momenti manda ...incompr...
Z i o Michele: poi altri discorsi
devo andare a fare l 'atto il compromesso... mi segui?... ...(ndr: si sovrappone la voce
del bambino Francesco che chiama la madre)... mi hai capito che deve venire con i
soldi?... o no?...
[...l
[---l
SALVATORE: ...
LUISA
M. ANGELA: ah! ... LUISA ... ieri la bile mortale! ... lo sai che ieri ... sa ...
no ... già tutte le cose (mima degli scritti, ndr) sono portati dal consulente ...
1
SALVATORE: voglio morire con una co...
M. ANGELA: lo sai cosa gli ha detto ieri, LUI? ...
SALVATORE: chi, NICOLETTA?
M. ANGELA: PAOLETTA .,, no ... lasciala stare che QUELLA non c'e più!
,..
SALVATORE: (annuisce, ndr)
M. ANGELA: PAOLETTA ... LUISA gli fa ... mi devi dire una cosa ... qua
di chi e? ... ... MIO! ... come?! ... MIO! ... si, MIO! ... dice ... tu sei un so ... TU eri
un ... TU sei in più! ,.. perche e SUO! ... viene da me ... fa ... dice ... che devo
fare? ... dice ... perchè ... SUA MOGLIE ... ora lo sai cosa mi ha detto? ... dice ...
che deve parlare, per ogni cosa, SUA MOGLIE! ... perche L U I si mette con la faccia
di bacchettone e SUA MOGLIE fa la tardarida ... gli ho detto ... e TU mi ci fai
vedere a ME! ... I O , a momenti ieri, mi prendevo un coso ... te lo giuro già ero ...
ero pazza! ... e ci andavo ... e gli dovevo ... ero decisa! ... te lo giuro SALVO ...
ormai sono decisa! ... perchè ne ho da tutti i lati!
SALVATORE: si, ma MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... e vedendo che non ... siamo sempre succubi ... ci stanno
mangiando ...
SALVATORE: la colpa ... la colpa ...
M. ANGELA: ... mi stanno mangiando viva! (porta le mani al capo, ndr) .:
viva il cervello!
SALVATORE: ... la colpa ...
M. ANGELA: ... a momenti mi viene qualche ictus, come M I O PADRE ...
ed I O muoio! ... te lo fiuro! ... perche ... giornalmente!
SALVATORE: ma la colpa di chi e?
M. ANGELA: giornalmente! ... no, perchè vogliono che siamo stati ...
stiamo diventando succubi!... perche se non si fa mai niente ... capito?! -..,eh! ... e
siamo sempre ... buonismo! ... buonismo a destra e buonismo a sinistra! ... succube
... e mi stanno mangiando il cervello, la vita e tutto, ormai! ... finito ... gli fa così a
LUISA ... I O , una pazza! ... ci va MARIA ... e gli fa ... vieni qua ... dice ... ma
perche gli hai detto, a LUISA, così? ... MARIA, che sa tutto, ha incominciato ... ah!
... no ... ma I O (inteso PAOLETTA, ... li e di SALVO! ... ah, lo sai!? ... ma I O
ndr)
... dice ... a ME non me lo aveva detto mai nessuno ... non te lo aveva detto mai
nessuno?! ... e quando, dice, hai chiuso la prima volta, chi è stato ... ?! ... ah! ...
eh!... eh! ... ma I O è perchè mi spaventavo! ... ah! ... ma tutte le cose sono a ME!
... eh! ... tutti le abbiamo le cose, ma non ... di certo sono ... perchè sono a TE
(intestate, ndr) ... te l'ha regalata, AMALIA ?! ... si ... ah! ... che presentami a ME
... gli dice ... la chiamiamo e vediamo se te l'ha regalata?! ... dice ... oppure ti ...
no, no ... va bene ... si, si ... no, ma I O lo so ... I O lo so! ... e allora perchè gli hai
detto così?! . ,.
SALVATORE: ma ...
M. ANGELA: no! ... così! ... no, no, non viene a domandare a me! ...
perchè già ,QUELLA l'ha mandata a foglio quinta! ... sa che se la deve sbrigare da
sola!
SALVATORE: si, ma MARIA ANGELA ... ti ricordi ... ma ... t i
ricordi, all'inizio, auando c'erano un sacco di debiti ... e ti ha detto ... dice ...
ma ... dice ... eh, eh, eh ... si devono ... ti ricordi auando è stato il fatto del
caffè? ... dice ... non ...
M. ANGELA: non glieli levammo tutti NOIALTRI (i debiti, ndr)?
SALVATORE: e che ...scusami un minuto ...
M. ANGELA: tutti NOIALTRI alieli levammo! ... e MA ... MARIA, ieri,
aliel'ha detto! ... L E I è morta! ... ah! ... vero, vero! ... ah! ... vero?!
SALVATORE: cioè se ... (tossisce, ndr)
M. ANGELA: ... a chi ti PAROLA INCOMPRENSIBILE?
SALVATORE: cioè ... per capire quello che vogliono fare!
M. ANGELA: ... no, lo so ... lo so ... che è con L U I (indica il marito, ndr)
SALVATORE: INCOMPRENSIBILE
M. ANGELA: ... però mi pareva che era metà e metà! ... no, dice! ... il tuo
venticinque (per cento, ndr) ... è soltanto per lavorare! ... e basta!
SALVATORE: MARIA ANGELA, basta, basta! ... dobbiamo avere
pazienza, che cosa ... che fai ...
M. ANGELA: lo so, sangue mio ... però ...
SALVATORE: pazienza dobbiamo avere! ... però ... quello che ti
prego ... a dire ... arrivare ad un punto ... desidero sapere ... che fa? ... cioe ... se
non fa niente, sangue mio, che ... allora dobbiamo andare appresso a QUESTI?! ...
M. ANGELA-: fa, fa ... fa! .... che perchè non se ne vuole andare?! ... perchè
fa! ... mi è venuta l'altra volta NICOLETTA ... ai primi di febbraio! ... la settimana
scorsa! ... con sua ... con NICOLETTA ... tutti e due! ... NICOLETTA con ...
SALVATORE: ah! ... ora vengono?
M. ANGELA: ora sono venuti! ... e mi fa ... eh ... eh ... eh ... come sono le
cose? ... come ... che ... dimmi ... come ... come vanno le cose ... come ... che
novità ci sono? ... scusami che dici?! ... I O con educazione, c'era pure M I A MADRE
dentro! ... che dici, scusa?! ... come vanno le cose?! ... gli ho detto ... come vanno,
cosa?! ... ha questa cosa di presunzione, cosi! ... come vanno le cose, dice ... m a ...
te lo devo dire I O a TE come vanno le cose?! ... I O sono qua perchè I O avanzo i
soldi di M I O COGNATO, di qua ... di la ... si?! ... e t i stanno venendo ora quelli di
TUO COGNATO?! ... mi portavi i conti, prima ... fino a quando I O non avrò tutti i
conti in mano ... I O non ho niente da dare a nessuno! ... me li hai lasciati? ... no! ...
me li hai fatti i conti? ... eh ... ma I O ... no ... I O li voglio ora ... perchè me ne sono
andato! ... ah! ... li vuoi ora!? ... senti qua ... fino a quando non ci saranno i conti in
mano ... e non vedrò tutto ... dalla A alla Z ... non c'è niente per nessuno! ... gli ho
detto ... perchè I O ... se c'è una lira da dare ... la darò! ... perchè da cristiano non
mi sono mangiata mai niente! ... a ME mi hanno mangiato vivo! ... senza dirgli m i
hai mangiato vivo ... I O ancora non l'accuso, a LEI! ... NICOLETTA che faceva ...
lo SO ... a TE t i stanno raccontando un sacco di bugie, su di LUI! ... no, a ME
nessuno racconta niente! .,. è soltanto per il suo comportamento! ... che M I O
MARITO ha chiesto una ... una domanda! ... e I O ! ... e non l'ha fatto! ... e che ha
fatto?! ... alla fine che ha fatto?! ,.. ha ammazzato a qualcuno?! ... gli ho detto ...
mizzica, no! ... ho detto ... ma questa non e mancanza?! ... I O ho riposto la mia
fiducia, su di L U I ... ed ora L U I mi dice a ME ... non li facevo I O i conti! ... e perche
non li voleva fare fare nemmeno agli altri?! ...
SALVATORE: vabbe ... pe ... perchè ... t i ho detto sempre ... chi
arrivava prima ...
M. ANGELA: ... senza ... eh! .,. I O non gleil'ho detto, perche ... LUISA mi
ha detto ... non li scannaliare ...
SALVATORE: ma MARIA ANGELA
M. ANGELA: perche si sta ... per ora ... con ... con ... si accusano ... a
vicenda! ... come I O ... dice ... ho tutto in mano (indica uno scritto, ndr) ... perchè
già hanno portato tutte le cose da un altro ... consulente ... dice ... ora ... tutto! ...
e già QUELLO va vedendo! ... dice ... come ho tutto in mano ... poi gli dico ...
venite qua tutti e due! ... insieme! ... accanto! ...
SALVATORE: (annuisce, ndr) ... dove sono queste come si
chiamano?!
M. ANGELA: dove sono queste cose?!
SALVATORE: va bene!
M-.-ANGELA: ... e poi gli dico ... dammi il foglio tuo ... di TUO COGNATO!
@ ... e glielo strappo tutto in faccia! ...
SALVATORE: (annuisce, ndr)
M. ANGELA: ... dammi quelli di TUA MADRE! ... che SUA MADRE ...
prima diciannove ... poi dodici ... perche glieli dava ogni ... in questi anni ... per
mettere la benzina e per scendere ... e venire a fare i favoritismi a ME! ... ah! ...
cosi e finita?! ... vuoi chieste pure le scuse, da me?! ... si! ... I O a tua disposizione,
qua sono stato! ... avete voluto il sangue da me ... ed ora ...
SALVATORE: (sorride, ndr)
M. ANGELA: ... gli ho detto ... sai ... sono stata, in tutti questi anni ...
mortificata! ... che M I O MARITO mi diceva di dirvi le cose ... ed I O mi sentivo
mortificata al posto vostro! ... ed ora TU stai dimostrando ... con queste parole che
hai detto ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ... speria ...
M. ANGELA: ... ora I O te li faccio venire tutti qua i cristiani! ... gli ho detto
... va bene! ...
SALVATORE: ... speriamo ...
M. ANGELA: ... ora, ora ... chiamo ora!
SALVATORE: ... spero ... che l'esempio ...
M. ANGELA: ... l'ha ripetuto per la quarta volta ... gli ho detto ... scendi da
questa casa! ... mi devi fare la cortesia ... con educazione ...
SALVATORE: ... questo ... penso e spero che ... si faccia ...
esempio!
M. ANGELA: la ZIA LILIANA nemmeno va da MAMMA! ... MAMMA ha
detto ... pero ... non ... non fanno discorsi! ...
SALVATORE: esempio!
M. ANGELA: MAMMA ... gli ho detto ... fai finta che non sai niente! ... ma
gliel'ho detto ... gli ho detto ... con gratitudine!
SALVATORE: ... ma non que ... gli devi dire ... ma ... perche?! ...
hai questa abitudine, sangue mio, deve dire ... ma che ne prendi TU ... e senti ...
LEI che ... ma che cosa ne prendi TU (rif, ZIA LILIANA, ndr) ... e senti ... ma che
ne ... LEI le deve dire, TUA MADRE, le deve dire ... ma che cosa ne prendi di TUO
GENERO?! ... fa questi discorsi ...
M. ANGELA: no, meglio che MAMMA non le dice niente, perchè QUELLA e
avvelenata!
SALVATORE: ma I O te lo dicevo da prima!
M. ANGELA: quando è stato, non ci ho parlato ,...non gliel'ho detto con
calma ... ZIA LILIA' ... ma t i sembra giusto, così!? ... ma non si è preso ... no! ...
perche?! ... chi lo accusa che si e preso cose?! ... ma ... le ho detto ... guarda quello
che c'e?! ... non porta conti! ... non possiamo ... ed I O ... le ho detto ... dopo che
ho dato la sua ... la mia fiducia ... le ho detto ... ma ... ed ora fa così! ... mha! ... le
ir 654
M. ANGELA: si, per il mio buonismo! ... e per questo ora ... vedi?! ... TU
dici ... ma, ora cominci da quello che di tuo pa... siccome mi sono fatta sempre in
quattro ... mi sono avvelenata sempre la vita per gli altri ... per tutti ...
SALVATORE: ... MARIA ANGELA ... PAROLA INCOMPRENSIBILE ...
ma non e servito a niente! .., ma .., quattro ... PAROLA INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: permetti ... mi sono avve ... mi sono messa ... pure per
questa cosa?! ... ora, permetti che I O guardo ... salvaguardo MIO FIGLIO?!
SALVATORE: MARIA ANGELA ... MARIA ANGELA vedi che t i sto
dicendo ...
M. ANGELA: ... dici ... sono le M I E SORELLE ... si! ... I O in prima
persona ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ... MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ...p erchè LORO fanno che si stanno sempre ferme e mute ...
però la tinta sono sempre I O ! ... perchè poi fanno i fa ... quando ci va ... tipo ... la
Z I A LINA ... o la Z I A SARA ... e ma TU ... eh ... eh ... eh ... si sentono cosi!
SALVATORE: MARIA ANGELA, ma te l'ho detto I O ! ...
M. ANGELA: ... I O non ne tengo piedi in quattro sca ... scaffe!
SALVATORE: MARIA ANGELA, ma te l'ho detto I O ! ...
M. ANGELA: ho difeso sempre la mia famiglia!
SALVATORE: ma I O te l'ho detto I O ! ... l'atteggiamento che hanno
avuto, sempre!
M. ANGELA: e sono tinta per difendere la mia famiglia!
SALVATORE: ... l'atteggiamento che hanno avuto sempre, te l'ho
detto ... e TU mi hai detto ... no ... M I A SORELLA ... M I A SORELLA ... eh! ...
questo ....
M. ANGELA: eh ... LORO difendono ... però standosi mute! ... e siccome
ora mi sono fatta avanti I O e MARIA l'ha fatto per ME e per il bambino ... me l'ha
detto chiaro!
SALVATORE: ma ... scusa ... TU litigavi ... litigavi con SARA ... e
poi t i venivano ... lo sai ... QUESTO ... sa ... perciò ... LORO mangiavano insieme
... quando è stato di MAMMA che non l'hanno invitata a mangiare ... e LORO se la
sono invitata! ... cioè ...
M. ANGELA: ... è che gli faceva comodo, pure!
SALVATORE: ah! ... comodo, è?!
M. ANGELA: eh! ... ti sto dicendo ... I O non sono cosi! ... ora I O ho deciso
che d'ora in poi devo salvaguardare il ... M I O FIGLIO! ... e basta!
SALVATORE: spero che possa servire da esempio!
M. ANGELA: no, incominciare da qua! ... M I O PADRE mi ha aperto questa
strada?! ... eh! ... MARIA me l'ha fatto .per .patto! ... f
SALVATORE: MARIA ANGELA ... ma ... ma ...
M. ANGELA: . .. a patto che è del bambino!
SALVATORE: ascoltami un minuto ... cioè ... per ora ... LORO si
prendono qualcosa? (mima il gesto usualmente utilizzato per indicare l'atto del
mangiare, ndr)
M. ANGELA: di dove?
SALVATORE: PAOLETTA! ... tutti e due ...
M. ANGELA: PAOLETTA! ...
SALVATORE: si
M. ANGELA: ... c'è LEI! .,. mi ha dato ... (abbassa il tono della voce, ndr)
... cinquecento euro! ... ora ,.. la settimana scorsa e questa settimana!
SALVATORE: ah!
M. ANGELA: ... manco metà e metà ... pure ... se n'è presi di più! ...
INCOMPRENSIBILE ...
SALVATORE: si ma ... scusa ... se si fanno i conti ... poi gli viene più
difficile!
M. ANGELA: eh ...
SALVATORE: gli viene più difficile ...
M.ANGELA: ... quello che gli ho detto ... ... subito,
dobbiamo
immediatamente, vedere! ... dice ... finchè non c'e tutto dal consulente ... dice ...
piano piano! ... perchè ogni volta ce ne manca una! ... dice ... tutto devo vedere!
SALVATORE: va bene! ... lo ringrazi, lo saluti a ...
M. ANGELA: tutto devo vedere! ... dice MA ... ieri mi ha detto questo ...
dice ... MARIA' ... dice .,. mi fanno ... se se ne va ... dice ... mi consumano dice ...
tutto quello che ho!
SALVATORE: ... prima che me lo dimentico! ... CICCIO ... ( si
h stesso giorno, alle ore 1650,la D1 TRAPANI riceve una telefonata da una
cabina pubblica effettuata dalla cugina DI TRAPANI Amaiia
- . che
- -, le com~nica~di
< essere
d'accordo con una non meglio specificata loro decisione ma riferisce che, per prima
cosa, lei (Amaiia) se ne vuole uscire.
;Rf8J
,*.~*. t2
[..-l
M. ANGELA: pronto?
AMALIA: Maria Angela?
M. ANGELA: si
AMALIA: eh, ciao
M. ANGELA: ciao
AMALIA: senti, scusami
M. ANGELA: si
AMALIA: eh, t i volevo dire una cosa , che io sono d'accordo per quello
6
che voi volete fare
M. ANGELA: va bene
AMALIA: aspetta ... pero prima io me ne devo uscire ... e spero che sia
al più presto
M. ANGELA: si, si, certo .... appunto ... io stavo parlando proprio di questo
... mi sento cosi ... ero qua con mia suocera
AMALIA: eh, eh
M. ANGELA: che mi sento una disperata, mi devi credere, una disperata
AMALIA: guarda Maria Angela ...
M. ANGELA: si
AMALIA: io mi auguro che le cose veramente ... cerco di sollecitarle al
massimo per uscircene
M. ANGELA: spero il Signore
AMALIA: io me ne esco e voi fate quello che
M. ANGELA: si, va bene, non ti preoccupare
AMALIA: ti voglio bene ... un bacione
M. ANGELA: pure io. Ciao, ciao
Nella circostanza DI TRAPANI Maria Angela notiziava il marito dei seguenti argomenti:
erano diventati finalmente operativi ARIOLO Sergio e LO VERDE Massimiliano i
quali, avevano messo alla cassa una loro persona di fiducia. Tale intervento aveva già permesso di
registrare, nella prima giornata di lavoro, una differenza di entrate di 500 euro;
effettivamente, come già era emerso (cfr. precedente paragrafo), due sere prima era
stata tenuta una riunione capeggiata da DI TRAPANI Michele nel corso della quale costui aveva:
"rimproverato" i coniugi CAMPO Giampaolo e AIELLO Giovanna (a dire di
Maria Angela entrambi presenti alla riunione) invitandoli ad una maggiore correttezza nei confronti della
nipote;
suggerito di dividere gli introiti in maniera che alla nipote andassero solamente i
guadagni del Tabacchi o in alternativa stabilire una cifra che i coniugi CAMPO avrebbero dovuto
comspondere mensilmente alla DI TRAPANI Maria Angela;
riferito ai coniugi CAMPO che nella scala gerarchica mafiosa loro (intese le famiglie
MADONIA - DI TRAPANI) erano ai vertici (però, mettiti in testa una cosa ... medio di NOI, non ce
ne sono PERTONE che mi oossono superare! ... l'hai capito?! ... ali fa!);
In tutto ciò MADONIA Salvatore suggeriva anche di valutare l'ipotesi di dare il bar in
gestione a terze persone.
Segue il tratto di trascrizione integrale di interesse:
M. ANGELA: l'altro gio ... l'altro giorno ... la da PAOLE ... da PAOLmA
SALVATORE: mh
M. ANGELA: ... avevamo stabilito che ... (abbassa il tono della voce, ndr)
... SERGIO ... MA ... MARIA gli ha detto ... d'ora in poi si fa cosi! ... siccome IO devo
vedere chiaro ... dice ... ed ancora ... dice ... QUELLO se n'è andato e non mi ha
portato niente ... TU e TUA MOGLIE ... dice ... TUA MOGLIE la vedo ... dice ... che ...
... dice ... che mi guarda con gli occhi storti ... dice ... IO ... questa
con i capelli tesi
cosa deve finire! ... gli fa! ... dice ... quindi ... se ora ti sta bene ... dice ... IO t i do
una possibilità sola! ... dice ... solo perche vi voglio venire incontro! ... perche ... al
momento attuale . .. come sono le cose ...
SALVATORE: PAROLA INCOMPRENSIBILE
M. ANGELA: ... dice ... VOI vi state
... metto a due la! ... ma I0 devo
vedere. aiornalmente, auanto effettivamente è! ... e siusto?
SALVATORE: (annuisce, ndr) ... eh!
M M.@ ANGELA: )
differenza... la fradicia di SUA MOGLIE (ovvero la moglie di PAOLETLA, ndr) ...
capendo questo ... ha aumentato i prezzi . .; ma si capisce! ... cioè ... senza questi
(mima il gesto del fumare per indicare la rivendita di tabacchi, ndr) ... senza ...
perchè ... c'è un debito ... pure in questi (mima il gesto del fumare per indicare la
rivendita di tabacchi, ndr) ...
SALVATORE: MARIA ANGELA . ..
M. ANGELA: .~
c m a ... oani ~ualcosaTU fai è
SERGIOI,..che MASSIMO me lo viene a dire, c'era lo
Z Z
Z I
I
fumare-...
e metti la
.
r -
... aueste cose cosi ... dijiJ
,
e S
ho tuffo da perdere ... non si sa mai Dio!
S
Q giochi già li ho fatti ... sono falliti! ... ah! ... gli faccio ... allora che ti vorresti
mangiare pure que ... pure queste, a questo punto!? (mima il gesto del fumare per
indicare la rivendita di tabacchi, ndr) ... morto! ... prende e gli fa ... no ... vediamo
... devo dare una rispo ... allora che cosa è? ... allora ... mi ci faccia riflettere! ... ma
riflettere a cosa? ... dice ... IO una te ne do, possibilità! ... questo non vuoi! ...
allora metti in condizioni ... che TU ... ogni mese ... devi dare ... a MIA NIPOTE!
SALVATORE: MARIA ANGELA ... si arriva alla determinazione ...
M. ANGELA: e quale?
SALVATORE: n& NOI e ne ... e ne LORO! ... si prende e dice ... si
arriva ad una determinazione ...
M. ANGELA: eh!
SALVATORE: ne NOI ... dice .. ba ... ne ...
... si arriva alla
oh!
determinazione, MARIA ANGELA ... si da in gestione! ... ad un TERZO! ... a dire ...
perchè ... VOIALTRI dite ... questo no ... questo no ... questo no ... questo ... no ...
M. ANGELA: ... e LUI e pure ... dice che ... è pure suo!
C L 0
SALVATORE: ma MARIA ANGELA ... cioè ... dobbiamo ... dobbiamo
continuare ancora così?! ... si arriva alla determinazione ... l'importante è che si
arriva ad una determinazione, sangue mio!
M. ANGELA: fi
...
la ~ a z z a ! no, non esce! ... I O ...
SALVATORE: si, ma che cosa vogliono fare?!
M. ANGELA: là ... devono stare la! ... perchè I O ho la mia casa ...
- d
SALVATORE: si, punto! ... eh! ... che cosa vogliono fare?! ... cioè ...
lo vogliono tutto LORO e non ... e non ... (batte le mani ad indicare nulla, basta,
ndr)
M. ANGELA: no, no ... vogliono a ME! ... però ... dice ... ma ... fammelo
capire ... dice ... vuoi a MARIA ANGELA?! ... per che cosa? ... che t i deve ... che ogni
volta che . .. dice ... fate debiti ... venite a chiamare a MARIA ANGELA?
SALVATORE: dico ... lo possiamo sapere? ... IO ... cioè ... siamo ...
M. ANGELA: deve dare la risposta!
SALVATORE: .
muoio .. voglio morire ...
M. ANGELA: si
SALVATORE: ... con una soddisfazione
-
M. ANGELA: e
@
PAOLETTA. ndrl ... BELLO M I O , mettiti in t e ] -
f o r z a _ c h e ~ i s c e da cosa ... deve dare una
a
SALVATORE: di questi MARIA ANGELA ... questo! (porta l'indice ed il
medio della mano destra sul viso, ad altezza del naso, ndr) ... (1 2:35)
M. ANGELA: eh! ... eh! ... e si scanta! (si spaventa, ndr) ... mi fa ...
SALVATORE: MARIA ANGELA, questo è! ... e ... purtroppo ... NOI
abbiamo sbagliato all'inizio! ...
M. ANGELA: ... e la ZIA SARA gli fa ... mettiti in mezzo ...
SALVATORE: IO ... cioè ... le mie cose ... sono abituato che ... a
QUELLO .... a QUELLO ... a QUELLO ... (si porta le mani al viso per manifestare la
sua contrarietà, ndr) ... minchia ... non ... INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: e che ... IO ... che ...
SALVATORE: IO ti sto dicendo ... si arriva ad una ... pure che ci
tagliamo un dito, si deve arrivare alla determinazione!
M. ANGELA: si ... e sta trando cosi!
SALVATORE:
M. ANGELA:
o ci ... ci stai TU ...
... o in un modo o in un altro modo!
C= 67 1
SALVATORE: no! ... e ... LEI dice ... questo fa tanto ... ogni mese ...
t i deve dare tanto! ...
M. ANGELA: eh! ... infatti
SALVATORE: e non voglio sapere niente! ... non voglio avere a che
fare con TE!
M. ANGELA: ... e vuole la rispo ... deve dare la risposta! ... Z I A SARA
... dice ... allora t e ne d o un'altra ... dice ... o auesta ... d i dare meta ... o
1-
TRAPANI Maria Anaela, n d r ) ... però non dobbiamo sentire niente! ...
SALVATORE: e questo è il discorso! . .. sangu mio ...
M. ANGELA: ogni mese! .. hai capito?! . ...
SALVATORE: IO t i ...
M. ANGELA: ... c i devo riflettere (risposta d i PAOLETTA, n d r ) ... la
Z)pisco che devi riflettere,
... però, mettiti in testa una cosa ... mealio d i NOI, non ce n e
puoi riflettere!
sono PERSONE che m i possono superare! ... l'hai capito?! ... ali fa!
SALVATORE: INCOMPRENSIBILE (la voce del detenuto si
sovrappone a quella della moglie, ndr) ...
M. ANGELA: ... e s i è stato muto (PAOLETTA, n d r ) ... PERSONE che
O E
(
1.
SALVATORE: ma che cosa c'entrano tutti questi discorsi? ... IO ti sto
dicendo di arrivare a ...
_ M. ANGELA: ... perchè, dice ... quando deve riflettere .. .-..è'come se LUI
(PAOLETTA, ndr) ... parla con qualche esterno! (indica con entrambe le braccia la
sua sinistra, ndr) ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ... a NOI non ... il discorso è ... MARIA
ANGELA ... di arrivare ad una determina ... cioè ... se lo tiene LUI, va bene! ... LUI,
ogni me ... ti deve garantire questo ...
M. ANGELA: eh! ... PAROLA INCOMPRENSIBILE ...
SALVATORE: ... cioè ... stabilire ... dice ... nel mercato, va tanto
questo coso! ...
M. ANGELA: si
SALVATORE: è possibile che non si può capire?!
M. ANGELA: si
SALVATORE: allora dice ... fa tanto! ...no! ... e poi ...
M. ANGELA: no, lo stava capendo ... li assicutaru ... hai capito che cosa
hanno fatto? ... poi, non solo ... no un bigliettino ... contabile ... (mima il gesto di
uscire dalla tasca uno scritto, ndr) ... qualche quarantamila euro di una debito d i ...
di caffè ... cose ... ma ... quanto ne hai (debiti, ndr) ... no, IO il massimo che ho è
cinquemila euro ... dice ... di debito ... dice ... si?! ... e con quelli del caffè? ... mha!
... quattromila ... si?! ... aumentiamo .., dice ... una altro poco?! ... che può andare
... a seimila?! ... ah! ... facciamo quindici! ... la buttiamo, proprio che la buttiamo ...
no! ... gli esce il foglio ... che cosa sono questi quaranta ... ah . .. eh ... eh ... perchè
non la ... perchè se ... hai capito? ...
SALVATORE: si, ma MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: manco LORO lo sanno!
SALVATORE: ma... ma ... si ... eh .... e che cosa c'è da fare? ...
cioè ... non ne vogliamo sentire ... glielo diamo?! ...
M. ANGELA: no! ... non esiste!
SALVATORE: e che cosa ci ... e che cosa c'è da fare?
M. ANGELA: non esiste!
SALVATORE: dico IO ... non ...
M. ANGELA: e ora ... ti sto dicendo .,. sta face ... sta preparando, la ZIA
SARA ... (abbassa il tono della voce, ndr) ... insieme a SERGIO ... perchè SERGIO,
da solo, non ce l'ha fatta! ... perchè fa ... dice ... mi fanno arrestare! ... dice ... talia
..o
sj7
SALVATORE: ma che ... MARIA
cosa ANGELA ... allora ci
preoccupiamo ... di tutti questi debiti ... questi ... I
j
_ _ _ - _ situazione! ...cioè ... che cosa c'è da fare!? ...I O noR*loso, MARIA ANGELA!
Q ... è sossibile?! ... minchia, tutte le situazioni cosi ingarbugliate, in una
maniera tale ...
M. ANGELA: non si scanta più nessuno! ... ci sono saliti tutti sopra i ...
sopra la testa, qua! ... (porta le mani alla testa, ndr) ... questo! ... hai capito cosa
è?! ... che ... ormai hanno capito che ... gli pare che siamo molli ... e ci salgono tutti
qua! ... qua sopra! ... per questo sto diventando pazza! ... sto diventando pazza,
perchè ce li ho tutti saliti in testa, hai capito!? ... a tutti! ... lo vedi ... ora ... il fatto
della ZIA SARA che l'altro giorno si trovava là ... QUEST'ALTRA ... non ti
immaginare che è meglio degli ALTRI! ... IO ... però ... TU ... una volta mi hai detto
S.,
[...l
SALVATORE: ... e Z I A SARA! ... se la sbroglia ... quando li vedi ...
e ti dicono ... senti ... dice ... hai queste cose ... tutte domande enigmatiche ... non
voglio sapere niente! ... come devo fare I O per dirtelo, MARIA ANGELA?! ... cioè
... I O non ti posso ... cioè ... I O non posso dare aiuto a TE e lo devo dare a
LORO!? ... cioè I O ... non ... non t i capisco! ... ora ... sento ... che si sta
interessando ... ma digli che si prende tutte cose, quanto I O non vado ... perche
dooo devi essere riconoscente a QUESTI!
. .
M. ANGELA: ma di chi? ... di chi?
SALVATORE: alla ... alla Z I A SARA . .. devo essere riconoscente a
OUE ... -.-
::. no! ... per questa cosa ... gli ha detto
.
L'argomento era ancora ripreso verso la fine del colloquio, quando il MADONJA Salvatore
riferiva alla moglie che con CAMPO Giampaolo avevano sbagliato sin dall'inizio e suggeriva alla
moglie di progorre ai coniugi CAMPO, che giudicava non all'altezza, una gestione a terze persone con
proventi gestionali da dividere a metà. Maria Angela riferiva che tale situazione era,stata nettamente
rifiutata dai CAMPO. La donna, inoltre, riferiva al marito:
che i coniugi CAMPO, davanti ad ARIOLO Sergio, avevano ammesso che il Bar era
di proprietà di DI TRAPANI Maria Angela;
che ARIOLO Sergio le aveva:
suggerito di prendersi la licenza dei tabacchi che era quella che valeva di più;
riferito che con la licenza dei tabacchi si sarebbero poi inseriti in un costmendo Bar
all'intemo dell'Ospedale.
SALVATORE: ..
cioè . non lo so!
... ne'per la testa e ne per i piedi!
M. ANGELA: e se mi dice ... ogni mese ti do ... gli chiedo ... posso
chiedere ... ogni mese . .. allora TU mi devi dare ... tanto!? ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ... I O ti ho . .. il discorso che faccio
I O ... è uno! ... a dire ... senti ... V O I ... oh! ... dato che ... praticamente ... non
siete all'altezza ... cioè ... si da ad un TERZO ... che ... metà sono i VOSTRI ... e
meta sono i MIEI!
M. ANGELA: non ... non hai capito! ... non vuole a NESSUNO! ... non
. .
vuole deve subentrare nessuno! .. fa . . così!
SALVATORE: ... MARIA ANGELA ... ~ u e l l oche dico I O ... che
no!
LORO ... se ... se ne va e si da ad un TERZO! ... cioè ... in ai% ... in locazione! ...
come te lo dico ...
M. ANGELA: e i debiti ... chissà ... come si fanno ... non te lo fanno ...
perchè hanno un po di debiti!
SALVATORE: cioè ... allora come si deve fare?
M. ANGELA: non te lo vogliono fare! ... già ... gli è stato fa ... tutto fatto
... no! ... I O la devo stare! ... perchè quella è la M I A vita!
SALVATORE: si ... ed in che modo?
M. ANGELA: la M I A vita ti dico ... lo sai che ti dice?
SALVATORE: (si distrae per qualche istante con il figlio, ndr)
M. ANGELA: mi senti? ... è la M I A vita! ... la e la M I A ... la e la MIA vita,
..
dice! . quindi non ...
SALVATORE: si ... ma ... eh ... la TUA vita ... e TU ... eh ... L U I
campa e NOIALTRI moriamo!? ...
M. ANGELA: eh! ... auindi ... se L U I mi dice ... oani mese ... t i do tanto ...
per ora li prendo ... auando poi MALIA fa ... (con la mimica indica uno scritto, ndr)
) .
e M I O ! ... e so Dure ... M I O !
[...l
M. ANGELA: perchè ... rierche ... SERGIO mi aveva detto ... dice ... ti
p 2
NOIALTRI ... e L U I (riferito a PAOLEl7A, ndr) si va a sparare! (se ne va a auel
paese. ndr) ... hai caoito? ... (abbassa il tono della voce. ndr) ... dentro l'Os~edale!
D
SALVATORE: (si mostra perplesso, ndr)
M. ANGELA: [ripete, ndr) ... per ora mi prendevo auesta di qua ... (mima
il aesto del fumare per indicare la rivendita di tabacchi, ndr)
SALVATORE: mh! ... mh! (annuisce, ndr)
M. ANGELA: L
p p - --
SALVATORE: cioè ... e LUISA ... è all'altezza di prenderlo, la? ...
M. ANGELA: s1'
SALVATORE: eh ... allora ... cioè ... non deve fare discorsi con ...
con LUI, MARIA ANGELA! ...
M. ANGELA: no, niente! ... dice ... domani ... dice ... poi si vede! ... non è
... oggi non è! ... per ora non e ... ma nel momento che daranno ... I'OK là ... per
dire ... si può fa ... mi capisci?
SALVATORE: si, MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ancora è soltanto ... parlata ...
SAL VATORE: so solo ... so solo ... che ... praticamente ...
M. ANGELA: è una faccia di ca ...! ... ha bisogno di una ... proprio ... la
faccia ... mettergliela a terra! ... e I O non ... I O lo vorrei fare ... ma non e che lo
possono fare gli ALTRi per ME! ... è giusto? ... LORO si consumano! . .. ognuno si
spaventa!
SALVATORE: il discorso che ... che dico I 0 ... cioè ... l'unica cosa
che c'era ... che praticamente ... c'è una cosa di sicuro ...
M. ANGELA: che la vorrebbero T U T i I <devi dire! ... la vorrebbero TUTTI!
... tanto è vero, che non se ne voaliono andare! ... ~ e r c h èsanno auello che c'e! ...
lo sai che ... su di auesti (mima il uesto del fumare per indicare la rivendita di
tabacchi, ndr) ... cosa mi ha detto? ... lo sai solo auesti? ...
SALVATORE: (si rivolge per un istante al figlio, ndr)
M. ANGELA: no, un momento ... (attira nuovamente l'attenzione del
marito, ndr) ... oani ... alla settimana ... (abbassa il tono della voce ed indica il
numero tre, ndr) ... tremila euro! ... ah! ... ora lo stai dicendo! ... che, ora, te la do
a TE! (mima il aesto del fumare per indicare la rivendita di tabacchi, ndr) ... dici che
... ah! ... ora lo stai dicendo che fa ... (indica il numero tre, ndr) ... e perchè C'& il
debito ... non ce ne sono!? ... non c'è oiù niente!?
[.-.l
S<i
TANTI SALUTI DA I TUOI CUGINI PIERO E NICOLETTA
ÿÿ LEGATO u62)
e) UN BAMBINO ED E' GIU'. ORA DOPO GLI ERRORI COMMESSI SI E' RESO
CONTO ADESSO COME SE LO RIGIRAVA SUA CUGINA PAOLA.
COSA NE PENSI SE TUA MOGLIE GLI DESSE UN'ALTRA
POSSIBILITA'?? R.
SONO RAGAZZE, SONO PURE CUGINE ALLA FINE E BELLO CHE
STIANO UNITE E VADINO DI COMUNE ACCORDO. IO TI STO INVIANDO PURE
LA LETTERINA CHE MI HA SCRITTO NOSTRO CUGINO PIERO PER FARTI
NOTARE DI QUANTO SIA GIU' E NON TROVA IL MODO ORA COME
GIUSTIFICARSI E CHIEDE A ME, QUESTO E' UN SEGNO BUONO,
QUANTOMENO INIZIA A CAPIRE CHE GLI POSSIAMO DARE DEI BUONI
CONSIGLI NON CREDI? CHIUSA PARENTESI [...]
Alla luce di tutti gli elementi raccolti in ordine alla cointeressenza del PIZZO e
della moglie nella gestione del bar Sofia e della loro estromissione in seguito alla
riunione del 10 gennaio 2007, il contenuto delle tre lettere riportate - aventi come
mittenti e destinatari i diversi protagonisti della vicenda - costituisce una ulteriore ed
autentica dimostrazione del controllo operato dagli esponenti delle famiglie mafiose
MADONIA-DI TRAPANI sulla titolarità e sulla gestione dell'esercizio commerciale in
questione.
[..-l
M. ANGELA: no ... mi ha detto di dirti una cosa (MARIA, ndr) ... dice ... se
TU volessi! ... dice ... per non essere I O ... (indica se stessa, ndr) ... un domani che
dice ... questa strega di SUA MOGLIE ... e mio! ... tutto ... in continuazione ... e
mio .... e mio! ... dice ... faccio cosi, dice? ... siccome ci sono difficoltà, gli dico ...
senti ... mi metto I O (MARIA, ndr) ... (abbassa il tono della voce, ndr) ... in società
con TE ... apriamo una nuova società ... mi faccio dare un prestito ... dice che ...
(specifica al marito di chi stia parlando pronunciandone il nome a bassa voce, ndr)
... MASSIMO ... dice ... a ME me lo danno subito ... dice ... cosi ... un domani, dice
... e mio! ... eh no, BELLO MIO! ... è ... M I O ... metà! (mima uno scritto, ndr) ...
SALVATORE: si ... ma ... MARIA ANGELA ... bastano tre secondi ...
M. ANGELA: dice ... diglielo se gli va bene ... a SALVO ...
SALVATORE: ... trenta secondi ...
M. ANGELA: ... dice ... per lasciare la cosa ... dice ... eh ...
SALVATORE: ... trenta secondi ... MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: eh!
SALVATORE: ... e QUELLO gli dice ... sono MIE! ... se t i vuole fare
male, MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: mh ... si ... no, per risultare ... metà e metà
SALVATORE: ma che è il risultato ... è la cattiveria! ... cioè ... quello
che voglio ... voglio ... quello che ...
M. ANGELA: no, meta e metà, che QUELLO deve vedere e deve decidere
pure sulle cose da fare!
SALVATORE: ma MARIA ANGELA ... t i ho detto cento volte ... che
... NICOLA ... I O pensavo che queste cose erano ... erano ... erano limpide! ... ed
invece sento che dice ... no, non c'entra niente! (riferito al comportamento posto in
essere da NICOLmA ovvero PIZZO Pietro, ndr) ... cioè ... I O ... la cosa che vorrei
... vorrei ... in qualche modo sistemare ...
M. ANGELA: ... di chiamare non si dispiace ... a TUTTI E DUE!
SALVATORE: si, MARIA ANGELA ... quello che desidero ... è ...
PAROLA INCOMPRENSIBILE . .. che cosa vuole fare LUI! ... quella è la cosa che ...
M. ANGELA: (forse la DI TRAPANI interpreta male la domanda, riferendola
a "Paoletta" anziché a "Nicoletta") ... no ... vuole stare M e stare con NOI! ... vuole
a ME là ... e ... in società!
SALVATORE: si ... eh! ... dico ... e si può sapere come è combinata
questa cosa!? ... o no?!
M. ANGELA: debiti! ... e PAROLA INCOMPRENSIBILE ... pagando debiti!
SALVATORE: si! ... dico ... metà ... uno ...
M. ANGELA: (forse non comprende bene la domanda, ndr) ... metà! ...
meta! ... meta I O e meta ... L E I ... no, lo dice questo! ... dice ... metà I O ... dice
... meta L E I ....-no, lo dice questo! ... metà M I O ... I O ... e meta TU! ... cio& i.."
QUELLO se n'è andato ed è diventato meta! ... e vabbè! ... meta!
SALVATORE: si ... ma ora ... ora ... QUELLO (DI TRAPANI NicolÒ,
ndr) ... hai visto cosa ti ho mandato!? ...
M. ANGELA: si, l'ho vi ...
SALVATORE: oh! ... che cosa dobbiamo fare?
M. ANGELA: eh! ... e dimmelo ... I O non lo so ... non è ... non ha colpa
LUI!? ... o ho colpa I O ! ? ... non ha colpa LUI!? ... che si ... arrivare a questo
punto?! ... e mi ha messo pure a ME nei guai!? ... non è che sono stata I O ! ... tutto
da solo ha fatto! ... con la sua superbia di essere ... che si sentiva intelligente!
SALVATORE: si! .,. MARIA ANGELA ... vorrei che lo chiamassi, non
con terze persone! ... perchè ... il male lo hai fatto TU! ... il ... fargli entrare ALTRE
PERSONE! ... cioè ... desidero sapere ... L U I che cosa ...
M. ANGELA: da solo non me ne voleva parlare! ... perchè è entrata la
seconda (si corregge, ndr) ... la TERZA PERSONA!? ... perchè mi ... non ... non te
lo scordare!
SALVATORE: ... e cioè ... scusa ... ti ho mandato questa cosa?
(lettera, ndr) ...
M. ANGELA: mh!
SALVATORE: hai scritto ... cioè ... verità è questa!? ... non te la fidi
a farlo, sangue mio?! ... cioe ... hai scritto a M I O FRATELLO (DI TRAPANI Nicolò,
ndr) e gli hai detto queste cose! . .. queste cose sono vere?! ...
M. ANGELA: no, vabbè ... che cosa ha detto?
SALVATORE: che ... praticamente ...
M. ANGELA: ... che si è fatta prendere in giro, POVERINA! ... eh, eh
(risata, ndr)
SALVATORE: (annuisce, ndr) ... ma gliel'hai detto TU ... gliel'hai
detto TU a M I O FRATELLO che I O t i cercavo?! ... che (abbassa il tono della voce,
ndr) ... soldi ... non me ne davi?!
M. ANGELA: si
SALVATORE: ... e tutte queste cose! ... gliel'hai detto?!
M. ANGELA: vabbe ... questo glielo dicevo sempre, davanti a SUA
MOGLIE ... quando è stato ... comunque ... che devo dirgli?
SALVATORE: si ... ma ... vorrei salvare capre e cavoli!
M. ANGELA: eh!
SALVATORE: se si può ... sangue mio!
M. ANGELA: mh!
SALVATORE: questo ... se si può! ... cioè ...
M. ANGELA: ma ... L U I .., dice ... I O posso salvare in quella maniera ...
dice ... che gli dico ... entro pure I O ... non ... però per ME (indica se stessa, ndr)
-.. - - ... ... dice, ... in modo che gli faccio dare un prestito ..-.glielo metto .... perchè ... ci
@ vogliono soldi! ... da mettere ... perchè è protestato! ... completamente!
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: L U I ! ... questo disonesto! ... cosa inutile! ... per un assegno!
... infatti ha a SUA MOGLIE, messa pure . ..
SALVATORE: si, ma MARIA ANGELA ... allora come si deve
sistemare? ... I O non lo so, MARIA ANGELA! ... I O non lo so!
M. ANGELA: mi ha detto ... MASSIMO ... dice ... I O , l'unica cosa che
posso fare ... è dirgli ... senti ... I O porto ... dice ... trentamila euro ... trenta ...
quaranta ... però ... dice ... facciamo ... una nuova ... società ... sempre con T E ...
ma nella quale ci sono pure IO! ...
SALVATORE: (annuisce, ndr)
M. ANGELA: ... dice ... MASSIMO ... perchè? ... perchè, domani ... TU
(PAOLETA, ndr) ... mi dici ... o tua moglie impazzisce di nuovo ... a dire tutto mio
... comando io! ... no bella mia ... comandiamo pure N O I ! ...
SALVATORE: si, questa ...
2 689
M. ANGELA: non solo tu! ...
SALVATORE: si, questo e un ...incomprensibile...
M. ANGELA: questo ... dice ... diglielo se gli sta bene ...
SALVATORE: eh ... e questo che cosa fa? ...
M. ANGELA: e quello che cosa ... eh ... ehh...
SALVATORE: come impiegato? ...
M. ANGELA: eh ... eh ... come impiegato, non vedi che non vogliono uscire
soldi ... se no ci dobbiamo andare a dirgli si deve rifare come prima in TRE ...
SALVATORE: eh ... vedi ... parla ... prima parla con L U I ... con
MARITO E MOGLIE ... però non a casa ... ( parola incomprensibile,ndr)
M. ANGELA: noo ... si ma SUA MOGLIE come sente che di nuovo c'è
NICOLETTA ... la pazza fa ... Perché non la può vedere ... pare una ...
SALVATORE: ... ma con L U I dobbiamo parlare ...
si
M. ANGELA: eh ... L U I lo sai cosa fa? ... mia moglie ... perché .... Ha una
lingua bella lunga mille metri ... hai capito? ... cioe questa è la cosa! ...
SALVATORE: si ... si deve risolvere questa cosa?...
M. ANGELA: si! ...
SALVATORE: non è che può ... cioè si deve mettere un punto,
vediamo come si può fare ... sangue mio ...
M. ANGELA: uh ... uh ...
SALVATORE: ci devono mettere un punto ...
M. ANGELA: gli si può andare a dire immediatamente ... no ma a te ti sta
bene ... si deve ritornare precisi ed identici con tutti e TRE per come si era! ...
SALVATORE: (annuisce,ndr) ...
M. ANGELA: cosi?...
SALVATORE: sissignore ...
M. ANGELA: eh ... MASSIMO no? ...
SALVATORE: no ... Maria Angela ... eh come si chiama dentro ... cioè
praticamente ... TU esci fuori ...
M. ANGELA: uhm ...
SALVATORE: cioè ... e L U I ... TU gli devi dire, senti ... uhm ... fai
quello che t i dico io ...
M. ANGELA: come ...
SALVATORE: di questa cosa vuoi ... vuoi uscirtene ... e questi ...
(gesticola con le mani,ndr) ... parola ...incomprensibile... a QUELLO ...
M. ANGELA: deve capire cosi? ...
SALVATORE: certo sangue mio ... così si deve fare! ...
M. ANGELA: eh ...
SALVATORE: come eh? ...
M. ANGELA: eh ... eh ... dobbiamo vedere ...
690
SALVATORE: cioè lo deve sapere quello che ... t i rendo l'idea? ...
M. ANGELA: si! si! ... eh ... eh ... NICOLETTA? ...
SALVATORE: eh ... come impiegata ... a dire senti SALVO (inteso se
stesso,ndr) e a disposizione ... ma TU (inteso CAMPO Giampao10,ndr) ... visto che
hai portato questa ... cosa ... questo distruz ... vedete come si può sistem ... capace
che L U I ( PIZZO Pietro inteso NICOLETA,ndr) e in mezzo alla strada, sangue mio,
io che né so! ...
M. ANGELA: è cosi.. non lavora infatti ...
SALVATORE: eh ... allora
... vedete ... in modo ... questo voglio dire,
se si può salvare capre e cavoli, sangue mio ... cioe, hai capito che cosa intendo dire
io ... sangue mio? ...
M. ANGELA: si ... ma ... si lo avevo capito ... però non e che MARIA (inteso
LO VERDE Massimiliano,ndr) ... si va a mettere insieme a NICOLEZTA va! ... per
capire ... pulita ... non e che si può andare a ... a ... capiscimi ... o QUELLA o
NICOLEZTA ... ahi capito? ... o l'una o l'altra ...
SALVATORE: ma ... sangue mio ... stiamo dicendo una cosa noialtri
...
M. ANGELA: eh! ...
SALVATORE: che praticamente si deve sistemare ...
M. ANGELA: si! ...
SALVATORE: per sistemarlo ...
M. ANGELA: eh ...
SALVATORE: cioè ... cioè sistemarlo ... chi ...chi ... che LORO
e dire
entrano al posto TUO e TU come se non ci fossi più Maria Angela ...
- M. ANGELA: eh ... ora entra al posto mio ... si! ... va bene ...
@ -- PIZZO Pietro. (Come si vedrà più avanti tale decisione sarà comunicata personalmente dalla stessa DI
TRAPANI Maria Angela ai cugini PIZZO e sarà comunicata per lettera al marito detenuto).
[...l
SALVATORE: ... già mi stavo scordando ... come è finita con
PAOLEìTA? ... che già ...
M. ANGELA: ah! ... MARIA ... ali ha detto ... dice ... siccome è
com~letamentea terra ... dice ... I O t i DOSSO aiutare in una maniera ... dice ... dice
... si ... dice ... venticinaue TU {PAOLmA, ndr) ... cinauanta ... il ci ... la metà a
ME (indica se stessa. ndr) ... e ci levo il venticinaue ... venticinaue TU ...
venticinaue ... qli fa ... MARIA ... e orendono ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... e facciamo la ... società! ... insieme!
SALVATORE: mh! (annuisce, ndrl
M. ANGELA: eh! ... dice ... va be ... ti sta bene?... e L U I (PAOLEnA,
SALVATORE: eh
M- ANGELA:
697
GIAMPAOLO: è una cosa che glielo avevo dato all'avvocato e mi ha
detto che non gliela possono dare a lui perché la devo prendere io personalmente...
MASSIMILIANO: ma e sempre relativa alle cose del bar?
GIAMPAOLO: non lo so! ... non ... non ...
MASSIMILIANO: cioè ...ti è arrivata la notifica?
GIAMPAOLO: si! Si! Quindi ora devo ...
MASSIMILIANO: eh ... sicuramente sara la cosa del come si chiama ...
delli ... del ... sisal
GIAMPAOLO: ora vediamo che cosa è ...che numero è
MASSIMILIANO: no ... sicuramente questo è ... il decreto ingiuntivo
della sisal
GIAMPAOLO: ora vediamo
MASSIMILIANO: perché solitamente ... che t i è arrivata la lettera ... non
c'era nessuno e t i hanno lasciato la comunicazione ...l'ufficiale Giudiziario
GIAMPAOLO: può essere ... può essere ... ora ..
MASSIMILIANO: eh ...
GIAMPAOLO: glielo avevo dato al mio avvocato e l'avvocato ci e
andato ...
MASSIMILIANO: no, non può ...
GIAMPAOLO: ... e dice che la devo prendere io personalmente ...
MASSIMILIANO: si ... e sicuramente ... te lo dico io già ... sara ... il
decreto aggiuntivo della sisal ... GIAMPAOLO vedi che io ho provato a chiamarti ...
perché io fino a ieri ho ricevuto la chiamata di BONITO ... vedi che siamo arrivati in
porto ah...
GIAMPAOLO: uhm ... perfetto ...perfetto ...
MASSIMILIANO: venerdì alle nove abbiamo un impegno
GIAMPAOLO: venerdì?
MASSIMILIANO: alle nove ...
GIAMPAOLO: dove ci dobbiamo vedere ...
MASSIMILIANO: dal notaio ...
GIAMPAOLO: eh ... ma ci deve essere pure GIOVANNA però ...
dobbiamo essere tutti e tre assieme ...incompr ...
MASSIMILIANO: no ... ma ...
GIAMPAOLO: perché ... tu cosa gli avevi detto a GIOVANNA ...
l'altra sera ne parlavamo ...
MASSIMILIANO: come? ... no ...ma non hai capi ...il ... io t i sto ... io a te
lo sto dicendo perché la firma la metti tu .., ma io ...lo sai cosa t i ho sempre detto
che tua moglie la prima ad essere davanti deve essere
GIAMPAOLO: eh ... ci dobbiamo organizzare
MASSIMILIANO: va bene ... non ci sono problemi per quello...io te lo sto
solamente comunicando ... ma e una cosa che e scontata ... a costo che...
GIAMPAOLO: va bene ...
MASSIMILIANO: ... incompr ... tutta la giornata venerdi non ti
preoccupare per questo ...
GIAMPAOLO: va bene ...va bene ... incompr ...
MASSIMILIANO: va bene? Vediamo se riesco a passare in mattinata ...
eh dici?
GIAMPAOLO: ... va bene ... no basta, basta dopo ne parliamo ... va
bene ...
MASSIMILIANO: eh ...infatti ...
c b, 699
LE ACQUISIZIONI DEL 17/07/2007.
11 17/07/2007, il notaio Aw. Maria SANFILIPPO di Palermo autenticava le
firme di LO VERDE Massimiliano e CAMPO Giampaolo in calce ad una scrittura
privata di cessione d'azienda con la quale si conveniva la cessione al prezzo di 90.000
euro dell'azienda commerciale ubicata a Palermo in via Villa Sofia nr. 29 - 29/A, vale a
dire del bar Sofia. [&@&&~@$??)
Nella circostanza, la donna aggiornava il detenuto sulla nuova situazione inerente la gestione
economica del bar Sofia. In particolare DI TRAPANI Maria Angela riferiva al marito che, con
l'inserimento di LO VERDE Massimiliano nella gestione del bar, ed un conseguente intervento
economico di quest'ultirno, tutti i debiti del locale era stati ripianati. Inoltre, la donna comunicava al
detenuto che gli introiti del locale erano elevati, a differenza di quanto le avevano sempre riferito in
passato i precedenti gestori (PIZZO e CAMPO ndr.) ("...Quanto fa?! (vuole intendere: quanto rende,
ndr.) - Assai! Dice: UARIA A... Tutto! Ora aveva de... ora...lasciava intendere "...). Tra l'altro, Maria
Angela sottolineava il ruolo di controllore svolto da LO VERDE Massimiliano nei confironti dei coniugi
CAMPO. Successivamente MADONLA Salvatore chiedeva lumi alla moglie circa il paventato progetto
di aprire, all'intemo dell'area ospedaliera dell'Azienda Sanitaria Villa Sofia, un Bar insieme ad ARIOLO
Sergio (cf?. acquisizioni del 14/12/2006). La donna partecipava al marito che il progetto non aveva avuto
seguito (...no, niente! Ancora non hanno dato niente!...), verosimilmente a causa del mancato rilascio
delle necessarie autorizzazioni.
Segue il tratto di trascrizione di interesse:
[...l
M. ANGELA: GIOVANNA?! GIOVANNA a posto!
(breve pausa di silenzio, ndr.)
M. ANGELA: GIOVANNA e PAOLEìTA?! A posto!
SALVATORE: ... eh... MARIA!?
Ah
M. ANGELA: Sta bene... Si!
SALVATORE: A posto?
M. ANGELA: Però insieme ... in tre!
SALVATORE: Si,.. ma...
M. ANGELA: Ha messo pure ... (con la mimica lascia intendere: ha messo
soldi, ndr)
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
.
M. ANGELA: Non ce n'è mai più.. Non ce n'è più (abbassa il tono della
voce, ndr,) debiti.. . .L'ha levati tutti!
SALVATORE: MARIA ANGELA, quello che ti prego ...
M. ANGELA: eh ...
SALVATORE: ...quello che ti prego... perchè se no siamo sempre
punto e daccapo... LUI ti deve fare,.. se è possibile... se è possibile... una cosa
nostra!
M. ANGELA: Eh ...
SALVATORE: Cioè ... lo vedi... lo ringrazi,.. a MARIA... se è possibile
sapere...
M. ANGELA: Mh ...
SALVATORE: Quanto.. .
M. ANGELA: Li ha levati! Già li ha levati! Ha messo LEI stessa tanto ... e li
ha levati! Ora ci sono cose normalmente messe bene...
SALVATORE: Ti sto dicendo io.. .
M. ANGELA: Si.. .
SALVATORE: Quanto fa?! (vuole intendere: quanto rende, ndr.)
M. ANGELA: Assai! Dice: MARIA A,.. Tutto! Ora aveva de... ora..
SALVATORE: Se... se...
M. ANGELA: Allora ... oggi... ci si è messa... questo me... questo mese...
giusto?
. . . . . .. ,.. . . SALVATORE: MARIA ANGELA se lo controlla ... LUI ci ... '
.
sempre.. luglio e agosto... no, niente! Ma che?!
SALVATORE: . .
Ma.. ma poi.. SERGIO si stava...
M. ANGELA: solo di.. .
SALVATORE: ...SERGIO si stava interessando. .. all'interno.. . che
cosa ha fatto?
M. ANGELA: No, niente! Ancora non hanno dato niente!
SALVATORE: .
Comunque.. sto fidanzamento.. .
[...l
5-k
M. ANGELA: I O ho detto fine
mese ... saprà! ... tanto! ... però, dice ... va bene! ... va bene!
I l detenuto parla per qualche istante con i/ figlio.
M. ANGELA: dice ... devi fare ... una stima ... (usa il labiale, ndr) ... cento
... (ripete, ndr) centottanta ,..
SALVATORE: (si innervosisce e si gira dall'altro lato, lasciando
intendere alla moglie che non è prudente esprimersi in tal modo, ndr)
M. ANGELA: (si innervosisce a sua volta, ndr) ... ah! ... prima mi chiede e
poi fa cosi! ... e poi fa così!
SALVATORE: scema! ... ma TU sei scema!? ... ti sei rincoglionita!?
... guarda (indica la telecamera alle sue spalle, ndr) guarda! ...
ma sei ...
I O non ...
ti capisco, MARIA ANGELA ... quando dico ... minchia ... cioè ... per ora è ...
INCOMPRENSIBILE!
M. ANGELA: ah! ... però gli ho detto ... è inutile che me lo dici così!... lo
voglio con esattezza! ... sapere!
SALVATORE: si, ma quanti anni, sangue mio! ... quanti anni è?!
M. ANGELA: quanti a ... non ce n'& più!
SALVATORE: come?
M. ANGELA: non ce n'è!
SALVATORE: MARIA ANGELA, quanti anni è che ti dico la stessa
cosa?! ... quanti anni ...
M. ANGELA: ... e me l'hanno dato!? . ., perchè I O non l'ho mai chiesto?! ...
me lo hanno mai detto?! ... quanti anni!
SALVATORE: I O t i sto dicendo ... però ... quanti ... spero, sangue
mio ...-spep! ... spero! ... I O mi auguro! ... I O mi auguro ... I O me lo auguro! ...
-.
in queste co ...
M. ANGELA: ... in tutti questi anni ... quante ... le volte che me lo hai
detto TU ... poi dici a ME ... non le devo PAROLA INCOMPRENSIBILE ...
SALVATORE: no, MARIA ANGELA ... in queste cose ... si ci deve
mangiare il cervello ... e non glielo ... non glielo mangi!
M. ANGELA: ma chi te lo ... ora è entrata!
[...l
.
. colloquio mensile con il marito MADONIA Salyatore, anche in questo caso oppominamente intercettato.
v,e2,.
:m1
Anche in questa circostanza nel corso del colloquio, il detenuto chiedeva alla moglie ragguagli
circa la situazione economica del bar Sofia. La donna gli comunicava che ormai, poteva considerarsi ben
avviato ("...bene! A posto... a posto!... ") e che le pregresse problematiche gestionali del locale erano
ormai superate.
Segue il tratto di trascrizione di interesse:
[...l
Dal minuto 47:43 si trascrive testualmente:
SALVATORE: ... ehh... PAOLEmA... com'è?
M. ANGELA: bene! A posto... a posto!
SALVATORE: emh li... va be... MARIA ANGELA... ti dico io ... se
ingrani con questo lavoro che hai...
[...l
LE ACQUZSZZZONZ DEL 0 7/02/2008.
I1 07/02/2008 DI TRAPANI Maria Angela ed il marito MADONIA Salvatore, nel corso
colloquio mensile effettuato sempre presso il carcere di L'Aquila affrontavano ancora una volta la
tematica riguardante i1 bar Sofia. ~&OAM A25)
Durante la conversazione MADONIA Salvatore, ancora una volta, chiedeva alla moglie
notizie sull'andamento del predetto esercizio pubblico. Nell'occorso la moglie tranquillizzava il detenuto
ricordandogli lo scampato pericolo riconducibile alla paventata possibilità che AIELLO Giovanna
potesse denunciare la vicenda alle autorità competenti (cfr. acquisizioni del 0811 1/2006 - 18/12/2006 -
28/01/2006 - 08/03/2007). Inoltre, il detenuto suggeriva alla DI TRAPANI Maria Angela di non
frequentare il bar SOFIA, consigliandole di non "...ci passare neanche dalla strada... " evidentemente al
fine di evitare una qualsiasi possibilità di ricondurre, anche indirettamente, il bar alla famgili MADONIA-
DI TRAPANI.
Di seguito si riportano i tratti della conversazione ritenuti d'interesse:
[...l
SALVATORE: ... che io mi... io... purtroppo... sono un... incompr...
sento le cose che mi arrivano dalle sbarre... eh completamente... cioè... ora... sto con
questo pensiero... PAOLA...
M. ANGELA: ... coso... coso... non è che si arriva chissà...
SALVATORE: noo... io t i sto dicendo...
M. ANGELA: ah! (annuisce)... ora piange... gli ho detto.. e tu... da... fu... da
quando... incompr... NICOLEfTA... eh...
SALVATORE: (ride)
M. ANGELA: (ride)... incompr...
SALVATORE: Maria Angela... io le so... Maria Angela... io li cono... io...
perché... non... non ci stanno tutti.... Questa è... e tu non capisci! Non capisci! Né in
bene... né in male... e... li tengo per me le cose... e... ora... regalate...
completamente... uhm...
M. ANGELA: ... ancora... incompr... (abbassa totalmente il tono della
voce)... non si è fatto niente...
SALVATORE: ... ma meglio così Maria Angela... meglio... meglio così!
M. ANGELA: ... voleva farci tipo la... la... tipo la denuncia... per dire... ma
perché mi avete... allora ci faccio... uno dice si... poi fa... dice... no è meglio... dice...
perché poi...
SALVATORE: si ma...uhm... uhm.. ehm... non... devi essere... poi...
dici... senti... io a questi li conosco... ehm... incompr...
M. ANGELA: incompr... (si accavallano le voci)
SALVATORE: ... sono parenti di mio... incompr (si accavallano le
voci)
M. ANGELA: ... no ma io ora... incompr... (abbassa totalmente il tono della
voce)... dimesso... fa... dice... io a luglio sono venuto... io a luglio sono... sono... sono
venuta... dice... quindi... dice... non è che...
SALVATORE: ma chi?
M. ANGELA: MARIA...
SALVATORE: eh...
M. ANGELA: ehm... (gesticolio con le mani)
SALVATORE: eh...
M. ANGELA: ... se l'è passate lei... eh... una parte... hai ca... perché era...
era tutta... non ci davano più niente... stavano battendo i battenti... una parte... però
con la cosa sottoscritta che è lo stesso...
SALVATORE: (scuote il capo verosimilmente in segno di
disapprovazione)...mah!
M. ANGELA: stanno... incompr... tutto...
[...l
SALVATORE: ... cioè... ma io ti dicevo... un'altra cosa per quanto
riguarda PAOLEìTA... se praticamente ha avuto problemi...
M. ANGELA: no... incompr...
SALVATORE: e allora... boh... non ci passare neanche dalla strada...
incompr. (si accavallano le voci)...
M. ANGELA: ma... eh... eh... proprio... da...
SALVATORE: ... incompr (si accavallano le voci)
M. ANGELA: ... pure se devo andare da mamma
[...l
CONCLUSIONI
All'esito di questa lunga ma completa esposizione nessun dubbio può nutrirsi sulla
reale appartenenza del Bar Sofia e della relativa licenza di tabacchi e generi di
monopolio ai coniugi MADONIA Salvatore e DI TRAPANI Mariangela. L'esposizione
coordinata delle numerose conversazioni telefoniche ed ambientali sull'argomento con
gli accertamenti documentali ( compendiati nelle informative del 5 giugno e del 29
ottobre 2008 ) ha permesso di accertare che la predetta attività, gia a partire dalla fine
degli anni '60, è sempre rientrata nella disponibilità della famiglia MADONLA, ma non è
mai stata sottoposta a prowedimenti di prevenzione o di sequestro penale grazie
all'abile rete di prestanome che la stessa ha saputo utilizzare, facendo essenzialmente
leva sul ruolo dei coniugi CAMPO Andrea e DI TRAPANI Amalia.
Le conversazioni intercettate nell'ambito della presente inchiesta hanno finalmente
permesso di disvelare che, soprattutto quest'ultima, almeno negli ultimi 25 anni ha
continuativamente svolto un prezioso ruolo di prestanome in favore della famiglia
107
reggente di Resuttana e la cui figura 6 stata già ampiamente illustrata. Cfr. capitolo 4.3.
MADONIA, come dimostra altresì l'accertata titolarità fittizia di diversi immobili
appartenenti a questa e della quale verrà dato conto nel prossimo paragrafo.
La DI TRAPANI Arnalia, in particolare, era già stata coinvolta in procedimenti di
prevenzione instaurati nel corso degli anni '90 a carico dei MADONIA ed è risultata
essere l'intestaria della licenza di tabacchi e generi di monopolio ( oltrechè
dell'irnmobile che ospita il bar e quello confinante in cui è installato un distributore di
carburante: cfr. informativa del 29 ottobre 2008 ).
Altrettanto chiaro è il ruolo degli altri correi dei coniugi MADONIA\DI
TRAPANI nell'attribuzione e nella gestione fittizie del bar\tabacchi di via Villa Sofia
n.25: in primo luogo di LO VERDE Massimiliano, soggetto organico alla famiglia
mafiosa dei MADONIADI TRAPANI com dimostra la sua accertata partecipazione con
(R
la DI TRAPANI all'episodio del 16 marzo 2007 della trasmissione, del ritiro e della
lettura di un pizzino proveniente dall'allora latitante LO PICCOLO Salvatore, nonchè
agli incontri della medesima DI TRAPANI con gli esponenti mafiosa GENOVA
Salvatore e GRAZIANO Vincenzo.
Tale molo organico è evidentemente fiutto della fiducia riposta dalla famiglia
MADONIA\DI TRAPANI nel giovane LO VERDE e che si è anche tradotta nella
formale intestazione, avvenuta il 7 settembre 2007, e nella gestione dell'attività
commerciale in questione, ed anche nell'intestazione formale di altri beni della
medesima famiglia come l'appartamento di piazzale Degli Alpini ed il terreno di
. .
contrada
.-
.. ..
Cipollazzo di Cinisi, dei quali verrà dato conto nei prossimi paragrafi.
1..
\ /
'O8 Cfi. verbale di interrogatorio del collaboratore di giustizia NUCCIO Antonio del 2811 l12007
5 2. IL RUOLO DI DI TRAPANI AMALIA NELLA GESTIONE DEL
PATRIMONIO OCCULTO
L
In data 08/04/1994, nell'ambito del procedimento 108/90 RMP, il Tribunale di
Palermo si pronunciava in ordine ad alcune proposte di misure personali e patrimoniali
avanzate a carico di MADONIA Antonino:
[...l
All'entrata in vigore della legge 55/90 il G.I. del Tribunale di Palermo, su
conforme richiesta del P.M. disponeva la trasmissione alla sezione misure di
prevenzione del Tribunale di Palermo degli atti relativi alla con4sca ex art. 24 L./82
Rognoni La Torre di beni ritenuti nella disponibilità di MADONU Antonino,
sottoposto a procedimento penale per il reato di associazione di tipo mafioso e altro.
[...l
Con prowedimento del 23/01/1991 venivano sottoposti a sequestro alcuni
immobili intestati al MADONIA in Trezzano sul Naviglio, nonché alcuni immobili siti
in Palermo segnalati nella diretta disponibilità del proposto, seppur intestati a terzi.
[a- .l
Venendo alla parte pairimoniale della proposta, occorre prendere in esame le
richieste di confisca avanzate sia dal Procuratore della Repubblica, sia dal Questore di
Palermo. Le proposte riguardano sia beni intestati direttamente al MADONU (locali
siti in Trezzano sul Naviglio, titoli azionari ed una autovettura Fiat Panda), sia beni
immobili intestati a terzi che i proponenti indicano come prestanome del MADONU.
Il MADONU non ha rivendicato in alcun modo il possesso o la proprietà di
questi ultimi -*.
immobili.
,
.-
Tutti gli intestatari hanno sostenuto l'effettività della titolarità
formale.
[.-l
Per l'immobile in corso di realizzazione in via Vaccaro, infine, (una villetta)
troviamo un soggetto che si qual.i$ca "CAMPO Andrea", intrattenendo contatti con i
costruttori e con coloro che eseguivano i lavori, e cioè un soggetto che utilizzava il
nominativo del coniuge (defunto da li a poco) della DI TRAPANI Amalia, a sua volta
cugina di GELARDI Emanuela e parente di DI TRAPANI Salvatore coinvolto nelle
vicende relative al1'arresto di MA DONIA Salvatore, fratello del1'odierno proposto.
[...l
LENA Francesco e LENA Aldo, ossia colui che aveva stipulato il preliminare di
compravendita dell'immobile in corso di costruzione ed il professionista che aveva
curato la completa realizzazione dellopera, hanno identificato l'acquirente dello stesso
in un soggetto, che pur qualificandosi per CAMPO Andrea, coincideva con la persona
t
di MADONIA Antonino (cfr esame di LENA Francesco del 26.01.1990 e del
05.03.1990 nonché di LENA Aldo del 24.01.1990)
[...l
LENA Francesco ha ricordato di aver venduto l'appartamento che andava
realizzando in via Vaccaro 13 (indicata nel preliminare come prospiciente su piazza di
P.R.G. angolo via C.R. 33) ad un tale CAMPO Andrea, che al momento della stipula
dell'acquisto si era presentato accompagnato da una persona più anziana indicata
come CAMPO Giuseppe. Ha aggiunto il teste che egli, inspiegabilmente, non aveva
notato la evidente discrasia tra età apparente del sedicente CAMPO Andrea e quella
indicata nell'atto, che l'acquirente gli aveva corrisposto in contati duecento dei
trecento cinquanta milioni di lire del prezzo convenuto al momento della stipula
avvenuta nel 1982 e che da tale data il CAMPO/MADONIA si era costantemente
interessato della realizzazione del1'appartamento e delle rifiniture da apportarvi.
[-..l
C/
In particolare, la donna riferiva di avere avuto un incontro con la stessa Amalia,
nel corso del quale quest'ultima le aveva prospettato la possibilità di intestare una non
meglio precisata casa al figlio MADONIA Francesco.
&i9]:
Testualmente (AI&EGA~~
[...l
M. ANGELA: ah!... l'altro giorno è venuta (abbassa il tono della voce, ndr) ...
AMALIA ... forse lo sai tutta questa tinturia (brutto comportamento, ndr)... da dove gli
sta venendo... a marito e moglie? (a MADONIA Aldo e a sua moglie COTTONE
Carla, ndr)... è venuta (abbassa il tono della voce, ndr)... AMALIA...
SALVATORE: eh!
@ M. ANGELA: (abbassa il tono della voce, ndr) ... la.. la casa.. quella che
ha.. quella che hanno l&..
SALVATORE: ... vabbè amunì...
M. ANGELA: eh!. .. hanno mandato a dire che si ci deve mettere (intestare,
ndr) al bambino ... (indica il figlio MADONIA Francesco che si trova in quel
momento con il padre, ndr)
SALVATORE= ah!... (espressione di stupore, ndr)
M. ANGELA: forse da qua! ... gli ho detto... chi è venuto... non me lo voleva
dire... dice... ci è andata CARLA! ... ora da quando è stata questa cosa.. tua madre...
va.. (mima il gesto usualmente utilizzato per tirare a se, mantenere il controllo- ndr)
SALVATORE.- lacolpaètua!
M. ANGELA: ah?!
SALVATORE= la colpa è tua, ti dico
M. ANGELA: perchè?
SALVATORE= per... pe... tu gli hai detto niente?
M. ANGELA: a PIPPO ho detto io...
SALVATORE= no, ma dico, tu gli hai detto niente?... loro... tu hai detto detto
sempre a me... sono tinti (cattivi, ndr)... è giusto?... sono tinti...
M. ANGELA: si, ma tua madre... infatti a PIPPO pliel'ho detto... PIPPO fa..
dice... non ne so niente... forse è stato NINO 1MADONL4 Antonino, ndr)
SAL VAT0RE.- Maria Angela... inc... io ti sto dicendo...
M. ANGELA: ... gli fa.. MAMMA così! .... morta tua madre!... non ne so
niente.... morta... morta!... fa.. dice PIPPO.. . se è così si deve fare così, dice. non ti
preoccupare...
$p- 713
SALVATORE: Maria Angela, dico io, ascoltami...
M. ANGELA: però ora ho parlato con l'awocato...
SALVATORE: (si infastidisce poichè non riesce a parlare venendo
costantemente interrotto dalla moglie, ndr)
M. ANGELA: eh... dico io, amunì...
SALVA TORE: Maria Angela mi hai detto sempre... ed io ti ho detto... ed io ti
ho detto... non è così!... non è così!... tu hai chiesto niente?
M.ANGELA: no
SALVA T0RE.- e da dove gli è venuta questa cosa?
M. ANGELA: da NINO, sicuro
SALVATORE: e allora non è come dici tu!
M. ANGELA: eh!... si, ma loro... infatti MAMMA... tua madre che gli fa..
SAL VAT0RE.- un'altra volta!... io ti sto dicendo... io ti sto...
M. ANGELA: tua madre... ascolta.. gli fa a PIPPO....lo sai.. li.. ha preso...
ha preso un valore di quello (rivolge le braccia in alto a significare l'enormità del
valore di cui uarla, ndr)
SALVA TORE: Maria Angela... Maria Angela...
M. ANGELA: ... PIPPO le fa.... e tu come lo sai?!
SALVATORE: a chi?
M. ANGELA: PPPO gli.. MAMMA gli fa.. qua ha preso un valore che
-
...
fanno (rivolge le braccia in alto a signifi'care l'enormità del valore di cui parla e
@ subito dopo mima il gesto comunemente utilizzato nel ballare, come a voler indicare
un luogo in cui viene praticato il ballo, ndr) ... e PIPPO gli fa.. e tu come lo sai
mamma, che qua ha preso va.. con chi parli?!... no, io con... ed allora come fai a
sapere che là sta...
l-.-.l
Anche nei giorni 19/05/2006, ore 13:13, e 22/05/2006, ore 09:47, si registravano
altre due telefonate, sull'utenza intercettata 34912541160, di analogo tenore, nel corso
delle quali DI TRAPANI Amalia cercava ulteriori interlocuzioni con DI TRAPANI
Mariangela e, in un caso, le chiedeva un nuovo appuntamento. [&%$&XT~W$%'~~)
2
+
$
- il coinvolgimento di DI TRAPANI Amalia;
- la perfetta conoscenza della vicenda da parte dei coniugi MADONIA Aldo e
COTTONE Carla ed il loro diretto intervento nel tentativo di far cambiare
l'intestazione formale del bene in favore di MADONIA Francesco [ALDO ... CARLA
... mi ha detto che questa cosa la dovevo mettere] e nel progetto di intraprendere lavori
di ristrutturazione dell'imrnobile [perchè CARLA li voleva dividere e fare ... dice ...
tanti appartamentini per venderli!];
- la natura riservata dell'argomento, evidentemente, a causa della riconducibilità
del cespite al patrimonio occulto di MADONIA Antonino [io so che questa cosa è
ammucciata (nascosta, ndr) ... giusto?];
Testualmente: 1
[.-l
SALVATORE:
M. ANGELA: ... era venuta l'altro giorno ... l'altra volta ... quando fu ... ti
ricordi del pensiero per il bambino (indica il &Zio MADONIA Francesco, ndr)... da
AMALIA? ...
SALVA T0R.E.- (non capisce, ndr)
M. ANGELA: AMALIA! ... quando ha detto ... dice ... quando i tuoi fratelli
avevano avuto la casa, quella che aveva ...
SALVATORE: MAIUA ANGELA ... un altro ... un altro problema?! ... che
cos'è!? ...
M. ANGELA: no! ... siccome non ho fatto,io, niente! ...
SALVATORE.- eh!
M. ANGELA: dovevo andare, io, dal notaio per fargli fare il coso ... il
passaggio ...
SALVATORE: MARLA ANGELA ... non devi andare da nessuna parte!
M. ANGELA: eeehh! ... non ci sono andata da nessunaparte!
SALVATORE= non perchè ... lo sai per quale motivo? ... perchè, scusa ... cioè
... a noialtri ci interessa che le cose ... che le dicono ... cioè, noi abbiamo ... tu hai avuto
l'esperienza che prima questa cosa l'hanno data ... poi hanno preso e gliel'hanno tolta
questa cosa ... tiricordi all'ultimo ... ?
\
M. ANGELA: si, si
SALVATORE: oh!
M. ANGELA: eh! ... ed io per questo sono stata bloccata! ... (sono rimasta
ferma, ndr) ... QUELLA mi viene a truciulia (porta la mano all'orecchio a significare
insistenza, ndr)
SALVATORE: chi?
M. ANGELA: AMALIA! ... ma a me ... ALDO ... CARLA ... mi ha detto che
questa cosa la dovevo mettere (intestare, ndr) a te ed al bambino! ... è finita là,
giusto?! ... io non ho fatto niente! ... un'altra al posto mio sarebbe corsa!
SALVATORE: MARIA ANGELA ... allora la colpa ce l'hai tu!
M. ANGELA: perchè?
SALVATORE.. perchè tu non fai mai quello che ti dico io!
M. ANGELA: che dovevo fare?
SALVATORE: ... perchè ... quando ti ha detto queste cose, mettila da parte a
MAMMA ... te ne andavi da tuo cognato ... non OUELLO (MADONU Giuseppe, ndr)
...-
M. ANGELA: da PIPPO (MADONIA Giuseppe, ndr) ... gliel'ho detto!
SALVATORE: no! ... QUELLO non conta nie ...
M. ANGELA: ah! ... ci vado (da UADONU Antonino, ndr) per farmi dire da
QUELLO ... ah, perchè vuole le cose viene da me (sfiega le dita ad indicare denaro,
ndr) ...
SALVATORE= no, no! ...
M. ANGELA: non faccio un gesto! @er non essere volgare, ndr) ...
SALVATORE: MARIA ANGELA non fa ... perchè dopo dicono ...
O M. ANGELA: ... e C 'è QUELLA che fa la pazza! ... che sono cose di tuo ... di
NINO! ... non si toccano! ... e CARLA ...
SALVATORE= chi? ...
M. ANGELA: guando c'era auesta cosa, io so che auesta cosa è ammucciata
{nascosta, ndr)... aiusto?... l'altro giorno, vado da MAMMA ...
SALVATORE.- eh!
SALVATORE ... siccome questa cosa ... questa cosa ... è di OUELLO
(MADONIA Antonino, ndr) ...
M. ANGELA: parla piano (rivolto al figlio, ndr)
SAL VAT0RE.- questa cosa ...
M.ANGELA: eh!
SALVATORE.- è di OUELLO! ... ma perchè gli devono andare a cercare le
cose a OUELLO!? ... perchè, è morto?... io non lo capisco?!
M. ANGELA: eehh ... ero da MAMMA e QUELLA (MILIA Rosanna, ndr) ha
incominciato a spatuliare (sparlare, ndr) contro tuo fratello ALDO! ... ascolta!
SALVATORE= ... ma M R I A ANGELA non ci interessa ... io ti sto dicendo ...
perchè ... pere ...
M. ANGELA: ... prende e le fa... se l'è dimenti... e MAMMA le faceva... che
cosa... (abbassa il tono della voce, ndr)... la casa ... e le fa anche il nome di dove ...
auella di... io morta (espressione di stupore, ndr)...
SAL VAT0R.E.- ma MARIA ANGELA... lascia perdere... perchè ci dobbiamo
prendere ...
M. ANGELA: ...sono cose di NINO! ... non si devono toccare! ... perchè
CARLA li voleva dividere e fare ... dice ... tanti appartamentini per venderli! ... io
morta! ... morta!
SALVA T O E ma MARIA ANGELA, può darsi che ... può darsi ...
M. ANGELA: ... risponde tua MADRE ... e mi fa ... ma veramente questa
cosa ... io ... dice ... avevo sentito ... MARIA ANGELA lo dicesti tu che la doveva
lasciare... dice... a tuo &dio (indica il MADONU Francesco. ndr)...
SAL V A T O E MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: morta!
SALVATORE: ... ma queste cose ... poi ... poi lo sai che cosa fa ...
M. ANGELA: si, ma io non ho fatto niente, perchè non mi interessano queste
@
cose! ...
SALVATORE: MARL4 ANGELA ma perchè fai ... perchè non fai quello che ti
dico io?! ...
M. ANGELA: eh! ... che devo fare?
SALVATORE: ... perchè mi fai fare la bile (mi fai innervosire, ndr) ...
M. ANGELA: vai, parla! ...
SALVATORE.- ... io quello che vuole ... tu questa cosa l'hai saputa?! ... io non
la sapevo! ... questa cosa ...
M. ANGELA: ... quale?
SALVATORE: questa cosa non la sapevo!
M. ANGELA: non te l'ho detto tempo fa? ... e tu mi hai detto ... vedi c h e u i
fratelli ... i mieifiatelli ti pensano?! ...
SALVATORE= ma non l'ho capita! ... io sa ... perchè te l'ho ... quello che ti
dovevo dire tempo fa ... te lo di ... invece di dirtelo adesso te lo di ... ma OUELLO
{MADONU Antonino, ndr) ... non è morto... non è che... è morto?
M. ANGELA: gliel'ho detto, infatti! ...
SALVATORE= ma, scusa ... vuol dire ... manco si degnano di andarci e dirgli ...
passargli la preferenza ed il permesso! ... è giusto?!
M.ANGELA: achi?
SALVATORE: alui!
M. ANGELA: ... a NI... eh! ... e che ti sto dicendo?! ... quello che ali ho detto
io! ...
[...l
SALVATORE: MARIA ANGELA, ma ... per rispetto di OUELLO! ... io non lo
so! ... ma che significa!?... cioè, senza sapere ... cioè dico ... ma ... almeno il rispetto
...-
M. ANGELA: ... e questo io ho detto! ... siccome io non l'ho avuto
comunicato da NINO in persona ... io mi sono... non ho fatto niente!
SALVATORE= ma dico io ... però, sangue mio, cioè, il discorso ... quello che
dico io ... cioè ... come fanno?! ... come agiscono?! ...
M. ANGELA: ... però vedi come si abbiano tutti (si interessano tutti, ndr)...
hai capito? (ride, ndr) ...
[...l
SALVA TORE: ma scusa ... lascia a loro ... e gli avrei detto a LUI ... ma scusa
... che sono ... a LUI direttamente ... perchè con LUI ci hai mai parlato? ...
M. ANGELA: ... ora, come vedo ALDO ... alielo devo dire! ...
SALVATORE.- e questo devi dire! ... ma che discorsi sono, quelli!? ... ma tuo
fratello lo sa?... non vorrei...
M. ANGELA: si, glielo devo andare a dire ...
SALVATORE.. non vorrei che voialtri, minchia, mi tiraste in mezzo a queste
cose ... come se noialtri cercassimo queste cose! ... questa è la cosa che devi fare!
M. ANGELA: glielo devo dire!
SALVA TORi? ... non discorsi da femmine ...
M. ANGELA: ... ora, lo chia ... lo
te lo sto dicendo perchè ti voglio dire
chiamerò ... senti, tua moglie, una volta, andò a dire (ha detto, ndr) questo! ...ora è
così e così...
sp 720
SALVATORE: ... ma tua moglie è andata a dire ... ma scusa, sento questi
discorsi ... a dire ... senti che c'è auesta che fa questi discorsi ... dici ... andateglielo a
dire... andateci voialtri! ... perchè io non ci voglio andare per andargli a dire ... ma per
questa cosa ... che dobbiamo fare ... ma lui ... mio fratello ... lui stesso ... si guarda ...
minchia! ... invece di venirmi a fare il colloquio. che è da qualche tre mesi, quattro mesi
che non fa colloquio, dice ... minchia, si vogliono prendere questa cosa! ...
M. ANGELA: eh?
M. ANGELA: ma ~ a r l asua moglie ... CARLA ... no, dobbiamo dividerla ...
fare questo e questo ...
SALVATORE: MARIA ANGELA, a noialtri non interessa! ... che se la sbrighi
lui! ... questo voglio io! ... a noialtri non interessa se è o non è!
[...l
E
elementi informativi di assoluto valore indiziario e probatorio.
MADONIA Francesco, infatti, asseriva ripetutamente di ricordare che il bene
fosse stato già raggiunto, in passato, da prowedimenti di sequestro delltAutorità,che lo
avevano sottratto dalla disponibilità di CAMPO Andrea; DI TRAPANI Maria
Angela, al contrario, ribadiva con assoluta cognizione di causa, invece, che l'immobile
era tuttora libero da vincoli e lasciato nella piena proprietà di DI TRAPANI Amalia.
.. ..
[no!. libera. (...) libera è! (...) le ha sempre LEI].
L 'INDIVIDUAZIONEDELL'IMMOBILE
Gli accertamenti catastali svolti dalla Sezione Anticrimine dei Carabinieri hanno
consentito di individuare un immobile ubicato in Palermo, localitii Addaura - via
Lopez De V e ~ a traversa
. del lungomare Cristoforo Colombo, che risponde a tutte le
@ condizioni poste in premessa. Si riportano, di seguito, i dati catastali del presente
fabbricato:
1. Fabbricato con piano Si, terra e primo piano - sito in Palermo - località
Addaura, via Lopez de Vega - indicato nel foglio catastale nr. 12 alla particella
- -
2009. Abitazione in vilìa con categoria Al8 classe 8 consistenza di vani 19.5 e con
rendita catastale di euro 3.273.05.
Pewenuto a DI TRAPANI Amalia per atto di divisione nr. 20420 del
09/05/1991 successivo ad atto di denuncia di successione di CAMPO Andrea
(deceduto in data 23/09/1989) e registrato presso la Consewatoria dei Registri
Immobiliari di Palermo al nr. 26238 il 01/09/1993.
CF-
Mappa catastale FGL 12 - PART 2009
-
Veduta satellitare del FGL 12 PART 2009
L'immobile così individuato e riportato quindi al catasto urbano al foglio 12 -
particelia 2009 è stato catastalmente generato dalla fusione di due particelle del catasto
terreni:
- la particelia 2536 (ex 7510 del foglio 12, di are 8,80;
- la particella 2537 (ex 75lL) del foglio 12, di are 25,37
Y
--- .
Mappa catastale descritta al Punto C (particella 2536)
Mappa catastale descritta al Punto C (particella 253 7)
È stato quindi condotto apposito sopralluogo sui terreni sopra riportati, per
riscontrare de visu quanto già accertato docurnentalmente, in ordine all'immobile
intestato a DI TRAPANI Amalia, ma effettivamente di proprietà del mafioso
MADONIA Antonino; in tal senso, si individuava, effettivamente, un fabbricato non
ultimato e lasciato in fase di realizzazione, ubicato proprio sui terreni di cui alle
particelle 2536 e 2537.
I1 perimetro dell'intera area risultava essere completamente recintato, presentando
un'unica via d'accesso dalla via Lopez de Vega.
In prossimità del varco di ingresso a tale area si aveva modo di accertare la
presenza di un contatore per fornitura elettrica, relativo a contratto avente codice 453933
, intestato a CAMPO Andrea e cessato nel mese di aprile del 2008.
L'immobile, proprio come riferito da DI TRAPANI Maria Angela, è tuttora
effettivamente libero da qualsiasi vincolo Piudiziario.
[.--l
FRANCESCO: peccato quella villa abbandonata... (...incomprensibile)
ALDO: e Quantogli costa devi dire ...
FRANCESCO: chi?...
ALDO: e quanto gli costa a lui ...
FRANCESCO: come?
ALDO: guanto ali costa ...
FRANCESCO: e perché? ...
ALDO: le tasse ... (con la mano indica due,ndr) ...
FRANCESCO: perché? ...
ALDO: perché M M M A paaa le tasse ... (indica due con le dita, ndr) ... al
mese ...
P,+-
FRANCESCO: a chi? ...
ALDO: (comunica qualcosa abbassando notevolmente la voce,ndr) ...
FRANCESCO: a AMALZA? ...
ALDO: (con la testa fa cenno di si, ndr) ...
[...l
Le interlocuzioni registrate il 16/11/2006 tra Francesco MADONIA ed il figlio
Aldo forniscono un ulteriore ed importante conferma in ordine agli stretti legami ancora
esistenti tra la famiglia MADONIA e DI TRAPANI Amalia finalizzati all'attuale
svolgimento del ruolo di prestanome esercitato da quest'ultima ed al fatto che, nel mese
di novembre alla stessa fosse consegnato (proprio come affermato da MADONIA
Antonino nel colloquio carcerati0 del 26/04/2006) il denaro necessario al pagamento
@
dei tributi erariali.
In data 15/11/2006, alle ore 20.51, veniva intercettata una comunicazione
telefonica, intercorsa tra GELARDI Emanuela e DI TRAPANI Amaìia, nel corso
della quale la prima manifestava alla sua interlocutrice la necessità di incontrarla [&
da molto tempo che non ci vediamo ... (...) e insomma tu quando puoi venire?...]; le
due donne si accordavano, infine, per vedersi il giorno seguente, alle ore nove, presso la
casa della GELARDI.
Dall'ascolto della suddetta telefonata si aveva modo di comprendere come
MADONIA Aldo fosse presente al fianco della madre e le suggerisse come e cosa
. .
rispondere a DI TRAPANI Amaìia
[..-l
EMANUELA: ... è da molto tempo che non ci vediamo...
AMALU: va be... ti.. .ti trovo a casa quando vengo?
EMANUELA: e insomma tu auando puoi venire?
AMALU: e quando dici iu io vengo!
EMANUELA: perciò di pomeriggio sono sempre dentro.. .
AMALU: va bene allora vengo dipomeriggio?
EMANUELA: va bene!... va bene!
AMALU: va bene...okay?
EMANUELA: venerdì... ora. ..si!
AMALU: uhm... mi fa piacere sentirti.
EMANUELA: ... fndr: si sente una voce maschile in sottofondo che parla con
GELARDI Emanuela)... no aspetta.. . domani è possibile?
AMALXA: domani è giovedì e allora domani mattina.. .
EMANUELA: di mattina?
AMALIA: eh!
EMANUELA: di mattina va bene? fndr:la donna si rivolge a qualcuno che si
..
trova con lei). eh. ..domani mattina.. .
AMALXA: va bene... va bene!... Ci vediamo domani mattina.. ..
EMANUELA: eh... di pomeriggio...
AMALU: no di pomeriggio no... perché ho una riunione...
EMANUELA: e allora a domani mattina... verso che ora... verso che ora
vieni?
AMA LIA: a che ora ti fa comodo a te?
EMANUELA: alle no.. . prima delle nove puoi venire?
AMALXA: prima delle nove?
EMANUELA: si!... No è di mattina?
AMALU: a va be... si...si ... io sono mattiniera per cui mi fa piacere
vederti!
EMANUELA: anch 'io!
AMALIA: okav.. . cosi ci abbracciamo!
EMANUELA: ...incompr... si.. .si... ciao!
AMALIA: ciao... gioia mia!
[.-.l
9-
come effettivamente il MADONIA si stesse interessando in prima persona della
734
gestione della vicenda, proprio secondo quanto disposto da MADONIA Antonino, nel
corso del colloquio carcerario del 26/04/2006 [ma tu quando è così... parlane con il
piccolo che lui lo sa..].
an questa.... Ma per come era iniziata, papà... ora esce! Per come era iniziata...
FRANCESCO: ... incomprensibile... non è che ti pare che lui... incomprensibile.
SALVATORE: siperò... eh...
FRANCESCO: ... è un... è un... è un aquilone...
SALVATORE: si... però.. . sangue mio...
FRANCESCO: un aquilone...
SALVATORE: sangue mio... Ji-a... Ji-a... le due...
FRANCESCO: ah eh certo...
SALVATORE: (ride) tra le due papà... Ji-a... Ji-ale due...
FRANCESCO: sempre parente è questo! \
coso... il ...magazzino.. . diciamo noialtri che è affittato... ora... ora che 'è che dove
C
I..l
EMANUELA: e allora ... che fa ... glielo dici tu se ... volevo sapere la
risposta io ...
GIUSI: no ... che poi dentro e mia ...suona che io pure dentro sono ... vuoi
venire?
EMANUELA: si ...dissi ... io ogni tanto vado a vedere mio fratello ...
GIUSI: eh! Tuo fratello dentro è ... io pure dentro ... suona da me casomai
mia suocera non ti risponde ...
EMANUELA: ... allora non c'è bisogno di venire, tu glìelo dici tu:
va bene
"sta venendo la zia NINE che vuole vedere a mio fratello "... voalio vedere ...
GIUSI: va bene ...
EMANUELA: va bene? L 'interessante che ... esco e non trovo la porta chiusa
GIUSI: no ... e tu casomai se non ti risponde ... perché ... mi suoni qui sopra ...
suona ...
EMANUELA: va bene ...
GIUSI: suona tuiti*i campanelli casomai non risponde ...
Sempre nella stessa data, alle ore 18:15 sull'utenza 09116373105 in uso a
GELARDI Emanuela veniva intercettata un'altra conversazione tra la stessa ed il figlio
MADONIA Aldo. Quest'ultimo, tra l'altro, chiedeva alla madre se fosse andata dal
fratello. La GELARDI confermava ed aggiungeva testualmente "che non era stato
possibile in quanto c'erano le tasse". Si comprende chiaramente dal contenuto della
risposta che GELARDI Mario, in quella circostanza, non aveva potuto d ~ denaro
e alla
sorella in quanto gravato dal pagamento delle tasse. Il mese di giugno, infatti, è il mese
durante il quale si paga l'acconto dell'Imposta Comunale Immobile (ICI).
ALDO: ciao ... poi non ci sei andata allora da tuo fratello, no ...
EMANUELA: eh?
ALDO: non ci sei andata da tuo fratello ...
EMANUELA: si!
ALDO: ah ci sei andata pure ... ah, ah ...
EMANUELA: si ma, non fu possibile perché no... hanno le tasse
ALDO: ah va bene ... ciao t 'abbraccio mamma ...
EMANUELA: t 'abbraccio.
[...l
Alla luce di quanto è emerso nel corso della precedente conversazione dell'l
giugno 2006 circa la mancanza di puntualità dello GELARDI nei pagamenti non è
escluso che, pur facendo apparentemente riferimento alle reali e pessime condizioni di
salute di GELARDI Mario, in realtà la GELARDI intendesse comunicare al figlio
detenuto la circostanza che lo zio non adempiva agli obblighi economici periodici verso
la famiglia MADONIA.
Segue il tratto di trascrizione di interesse:
[...l
ANTONZNO: e lo zio Mario come sta?
EMANUELA: ma insomma, peggio di me è lo zio Mario per ora
ANTONINO: eh, eh, ma le medicine se le prende?
EMANUELA: un po se gliele da pure sua moglie ... certo
ANTONINO: e sua madre?
EMANUELA: una cosa inutile è (riferito allo zio Mario) è seduto
ANTONINO: addirittura
EMANUELA: si, si
[-..l
Q [...l
FRANCESCO: tuo fratello MARZO come è?
EMANUELA: come? No ... mio fratello
FRANCESCO: sta bene?
EMANUELA: niente ... bene?
FRANCESCO: chi?
EMANUELA: mio fratello MARIO buono?
FRANCESCO: com 'è ..incompr ...
EMANUELA: no ... si alza e si siede e basta ...
FRANCESCO: ha la pressione alta?
EMANUELA: ha pure il cervello che non gli regge ...
FRANCESCO: ma ... sua moglie si è ristabilita per il fatto del ...
EMANUELA: si, si ... no sua moglie bene è ... insomma non gli ho sentito dire
nulla ... ma quello che è inutile è lui ...
FRANCESCO: si!
EMANUELA: non dà nessun parere nessuna cosa, hai capito?
FRANCESCO: mah ...
EMANUELA: non esce non fa la spesa come faceva sempre ... è giusto? Se
non esce ...
Da queste conversazioni telefoniche emerge la conferma che, ai primi del mese, la
GELARDI Emanuela si era recata dal fratello per riscuotere quanto a lei "spettante"
senza ottenere nulla in quanto la famiglia di GELARDI Mario avrebbe dovuto
provvedere al pagamento delle tasse.
LE ACQUISIZIONI DEL 29/06/2006.
1129/06/2006, alle ore 10:37, PRESTIGIACOMO Rosa I i f e v a alla cognata
V* l
-.,,'i"* l"
-
EMXNUELA: harapione...harazìone...
ROSA: gli dissi ora ci telefono ...
EMANUELA: ti abbraccio ... ci sentiamo presto
[...l
LE ACQUZSZZZONZ DEL 27/07/2006.
11 27/07/2006, alle ore 10:49, GELARDI Emanuela e la cognata
PRESTIGIACOMO Rosa convenivano di vedersi nel pomeriggio verso le 19.00. Poco
prima la PRESTIGIACOMO aveva riferito alla congiunta che il fratello di
,
r--.;
quest'ultima, GELARDI Mario, la stava cercando da tempo. @&&X@$$T@%!#~)
,-Q ; = r -,,-n=-
[...l
ROSA: ... tuo fratello ... che ti cerca
EMANUELA: mi ha cercato?
ROSA: ti ha cercato ... dice: "mia sorella non è venuta più " .. gli dissi più tardi
ci telefono.. .
[. .l
ROSA: ... vuoi venire di pomeriggio?
EMANUELA: salutami a tuo marito ...
ROSA: se vuoi venire di pomeriggio ...
EMANUELA: che rinfresca un poco l'aria ... incompr ...
ROSA: che magari ... che anche verso le sette NINÉ ... le sette e mezzo ...
EMANUELA: va bene ...
ROSA: che c'è più fiesco ... magari ...
EMANUELA: che ti saluto ... ti saluto ...
[...l
a tutti falliti ... non lavorano ... non lavorano ... @ausa) ... la cosa grave è che c'è
qualcuno che pensa invece che ci sia chi sa che cosa ...
FRANCESCO: (...incomprensibile... ) ... jnirono tutti questi, sono jniti ...
ALDO: (gesticola con le mani a voler indicare quasi tutti,ndr) ...
FRANCESCO: (...incomprensibile... ) ... C 'era il primo piano che lo stava
affittando ... (...incomprensibile. .. )
ALDO: (si awicina al padre e gli parla all'orecchio,ndr) ...
FRANCESCO: (..,incomprensibile... ) ...
[. .l
752
nell'edificio ove risulta risiedere il fratello Mario a causa delle particolari condizioni di
- accesso alla via Federico de Roberto. Da una conversazione ambientale registrata nella
stessa serata a casa della GELARDI Emanuela si avrà comunque la certezza che la
donna si era recata proprio a casa del gemano. Nella circostanza, come si vedrà, era
accompagnata dai coniugi MINE0 Giuseppe e BASILE Anna.
Segue il tratto di relazione di servizio di interesse:
[-.l
Ore ll:09Inizia il servizio di osservazione nei pressi del civico 44 di via Cimbali
di Palermo.
Da una verifica effettuata si nota l'autovettura Fiat 600, di colore bianco,
targata CJ423NA (intestata a GELARDI Emanuela, nata a Palermo il 0811111924 ivi
residente via Cimbali nr.44), pacata nei pressi del predetto civico.
Ore l l :49 MINE0 Giuseppe nato a Palermo il 1110511949 ivi residente via
Alaimo Da Lentini nr.20, GELARDI Emanuela, BASILE Anna nata a Palermo il
1211 111953 e una bambina dell'età apparente di anni 13, escono dal civico 44 di via
Cimbali.
Le suddette persone salgono a bordo dell'autovettura Fiat 600 targata
CJ423NA posizionandosi rispettivamente: il primo autista, la seconda passeggero
anteriore e la terza passeggeri posteriore dell'autovettura. Subito dopo escono dal
parcheggio e si allontanano.
Gli stessi, dopo aver percorso alcune vie cittadine, giungono in via Lanza di
Scalea e s'immettono in via Federico De ~oberto"~,
ove vengono persi di contatto (ore
12:12).
Ore 13:OOMINEO Giuseppe, GELARDI Emanuela, BASILE Anna e la
bambina a bordo dell'autovettura Fiat 600 targata CJ423NA escono da via ~edericoDe
Roberto, e si allontanano in direzione di via Lanza Di Scalea.
[...l
"O
In via Federico De Roberto, strada senza uscita, si accede superando un passo carrabile con cancello automatico
posto al civico 2490 di via Lanza di Scalea.
Come già anticipato, la conferma che la GELARDI Emanuela era effettivamente
andata a "trovare" il fratello si sarebbe avuta nella stessa serata. Alle ore 20:08, infatti,
all'interno dell'abitazione di GELARDI Emanuela si intercettava una conversazione
tra l'anziana doma ed il figlio MADONIA Aldo. Questi chiedeva ed otteneva conferma
della "visita" al fratello GELARDI Mario. Nella circostanza si-intuiva anche che
quest'ultimo gli aveva effettivamente corrisposto il denaro J ... me li ha dati! ...1.
(ALLEg'isfi&l)
[,..l
'Aldo: ... come è finita oggi.. . come è finita?
Emanuela: .. .incompr.. .
Aldo: come è finita ogpi?.. .
Emanuela: lo zio Mario?
Aldo: uhm!
Emanuela: me li ha dati!
Aldo: e basta?
Emanuela: che?
Aldo: e basta?!...
Emanuela: ...incompr...
Aldo: da Giusy ci sei andata.. . da Giusy?...
[...l
Si avrà modo di capire più avanti che la GELARDI Emanuela in giornata si era
recata dal fratello per ritirare le somme di denaro.
[.-.l
GZUSY: pronto
ANNA: pronto, un minuto ...
EMANUELA: pronto ...
GZUSY: pronto ... e aspetta ...come si chiama ...
ANNA: ...incompr ...
GZUSY: zia Ninè, io Giusy sono
EMANUELA: e ... io ,.. Giusi sei! Non ci pensavo in questo minuto come ti
dovevo chiamare ...e ... ma tua suocera non c 'è?
GZUSY: si a casa è!
EMANUELA: siccome ho telefonato ...eh ...
GZUSY: ah ... ora è dentro ... c 'è stato mio suocero al1'Ospedale ...
EMANUELA: chic'è?
GZUSY: c 'è stato mio suocero al1'Ospedale ...
EMANUELA: ma quando?
GZUSY: no ... un giorno ci stette ... che si è sentito male ...
EMANUELA: eh ... eh ...
756
GZUSY: e ... ora è un poco meglio ... è a casa ...
EMANUELA: ah ... allora sono dentro ...
GZUSY: si. si dentro sono
EMANUELA: allora perché non mi ha risposto ...
GZUSY: e può essere che è nel bagno a lavarlo ... allora ...
EMANUELA: va bene ... l'interessante che sono dentro e stanno bene
...insomma si è ripreso mio fratello?
GZUSY: si, si un poco meglio C 'è ...un pò meglio
EMANUELA: che fa ti ho dato fastidio a te ...
GIUSY: no, no ... nessun fastidio ...ma che dici ...lui non si è sentito tanto bene
...
EMANUELA: tuo suocero ...
GZUSY: si ... è caduto ...
EMANUELA: è caduto?
GZUSY: caduto! ...
EMANUELA: orada recente ...
GIUSY: è stato l'altro ieri ...
EMANUELA: ah ... ci voleva quest 'altra caduta ...
GIUSY: però non si è rotto nulla ... non si è fatto niente
EMANUELA: ma anzi ringrazio a Dio
GZUSY: ... fu fortunato
EMANUELA: e certo ...
GIUSY: solo che ha ... tipo ... le gambe molli ... che non riesce ...
EMANUELA: si, si non ha le forza più nelle gambe ...
GZUSY: non ha forza nelle gambe ...
EMANUELA: ed è pericoloso camminare solo, perchè tutto assieme ...
GZUSY: no, non può camminare gli abbiamo preso la sedia a rotelle
EMANUELA: Ah? ...
GZUSK e niente ... ora stavano cercando di lavarlo ... perché giustamente lui
non si vuole reggere per niente ...
EMANUELA: certo! Certo ...
GZUSY: e che C 2 da fare ... ma mia suocera giù è ... a casa è ...p uò darsi che è
dentro il bagno per lavarlo sicuro ...
EMANUELA: va bene, va bene ... allora se posso ... voglio venire posso
venire allora e giusto?
GIUSY: e si vieni ...
[...l
Nella stessa data, alle ore 13:12, MADONIA Aldo telefonava a casa della madre
e parlava con la badante BASILE Anna. Quest'ultima, durante la conversazione,
riferiva che GELARDI Emanuela era andata a trovare il fratello Mario. Tanto a
conferma dell'awenuto incontro e, quindi, dell'awenuta "riscossione della mensilità".
(A~LI;EG~$;@~)
[...l
ALDO: mi saluti mia madre allora?
ANNA: eee.... è fuori... è daaa... suo zio che eee... scivolato...
ALDO: ah... ho capito!
ANNA: ... ed è andata a trovarlo
ALDO: va bene va bene!
ANNA: va bene!
ALDO: grazie grazie signora la saluto
ANNA: la saluto niente arrivederci arrivederci
[...l
qky 760
EMANUELA: ... no. niente ... non me ne ha ... ed io gli ho detto: va bene,
dice: non ti preoccupare
ANTONINO: non ti preoccupare ... diciamo ... il discorso ... diciamo
EMANUELA: ...ING... con la mano destra riproduce il numero 3 (tremila
euro)
ANTONINO: (anch'egli con la mano sinistra riproduce il numero 3 e dopo
avere ottenuto l'assenso da parte della madre che muove il capo, con stupore
riferisce:) "accussi picca" (cosi poco - riferito alla somma di denaro ndr)
EMANUELA: (con il movimento del capo fa cenno di si) questi sono ... se tu ...
eeeeè ... io prendo e glielo dico (con la mano destra riproduce il gesto che sta ad
intendere che chiederà di aumentare la somma)
ANTONINO: n 'ca certo, devi dire ... anche perché naturalmente
EMANUELA: ormai ... questi ...
ANTONINO: .. . .
noooo ... ma anche perché . ci sono . . diciamo .. situazioni
... diciamo ... dduoco ... il fatto ora ... l'avvocato ... di Papà, cose ... vedi tu, vedi tu
EMANUELA: se vuoi che io parlo ... parlo
ANTONINO: certo che devi parlare ... logico che devi parlare ...
naturalmente ...
EiWNUELA: a levare ci siamo ... a levare ci siamo a mettere no, è giusto?
ANTONINO: come a levare? Che deve levare, dobbiamo mettere ... diciamo
...
EMANUELA: ti dico: a metterli ci siamo, a levare no ...
ANTONINO: che viene a dire, che viene a dire
Come già anticipato all'inizio del presente capitolo, in data 08/12/2006, per cause
naturali, muore GELARDI Mario. Da questo momento in poi la vedova,
PRESTIGIACOMO Rosa diventa l'unico punto di riferimento per la corresponsione
delle mensilità alla famiglia MADONIA, continuando cosi a svolgere il molo di
prestanome in precedenza esercitato dal marito.
E nella stessa data, alle ore 13:23, a casa della GELARDI puntualmente anivava
del 28/02/2007.
GIACOMO: va bene
ANNA: va bene?
[...l
[-..l
ROSA: Pronto
EMANUELA: Eh io sono ROSA ...
ROSA: ah NZNÈ ciao ... io ti stavo chiamando
EMANUELA: (ride)
ROSA: dissi: com 'è che non è venuta più? ...
EMANUELA: io dissi: prima ci telefono, può darsi che doveva uscire ...
ROSA: no, uscita ... ora sto venendo (ndr. ora mi sono ritirata)
EMANUELA: ah! Meno male ...allora
ROSA: ti stavo telefonando ... che dissi: "che vediamo se viene" ...
EMANUELA: ...incompr ...
ROSA: vabene ... chefavieniallora?...
EMANUELA: si, si,
ROSA: va bene
EMANUELA: ti abbraccio
[-.l
E poco dopo, alle 13:4.0, arrivava anche la telefonata di MADONIA Aldo il quale
chiamava al cellulare di BASILE Anna e da questa tra l'altro veniva messo a
conoscenza che la madre si era recata dalla zia, accompagnata dal MINE0 Giuseppe,
h
[.-.l
ROSA: ...che mi dici NINE ...
EMANUELA: ti sento dire potevo venire ... quanto ci vado da mia cognata ...
ROSA: no aspetta NINÈ ...io siccome devo uscire ...
EMANUELA: eh ... eh ... 1
ROSA: se tu potresti venire ... magari che ti devo dire ...
EMANUELA: magari domani mattina ...q uando dici tu ROSA ...
Y-
ROSA: no, no, no ... no. Dopo lunedì se ne parla ...capito?
EMANUELA: va bene ... va bene ...
ROSA: perché io per ora mi faccio queste trazioni vonetico) nelle mani
EMANUELA: eh ...
ROSA: e per ora non posso mancare ... un giorno ce l'ho di mattina e un
giorno ce l 'ho di pomeriggio ...
EMANUELA: e allora la settimana prossima ti telefono ...va bene
ROSA: va bene ... lunedì ti telefono io NINÈ...
EMANUELA: si
ROSA: ... o tu ... se mi vuoi telefonare tu o ti telefono io e ti dico puoi venire
NINE ...
@i
EMANUELA: va bene ... va bene ...
[...l
L 'INDIWDUAZIONE DELL'IMMOBILE
Come anticipato nei paragrafi relativi alle acquisizioni del 14/04/2006 e del
17/08/2006, il defunto patriarca MADONIA Francesco riferiva rispettivamente al figlio
Salvatore e ad Aldo dell'esistenza di un magazzino di loro proprietà ma "dato" al
cognato GELARDI Mario, grazie al quale a loro era comsposta la somma di 2.000.000
di vecchie lire. Al fine di agevolare il ricordo si riportano i tratti di interesse:
FRANCESCO: ... meno male che 'è quel magazzino affìttato... magazzino.. .
C
cosa... il ...magazzino... diciamo noialtri che è affittato... ora... ora che c'è che dove
avevamo com~ratoun pezzeito di terreno accanto... si doveva sistemare... non ho
saputo più niente
Alla luce degli elementi rassegnati deve pertanto concludersi che l'immobile in
questione, sebbene formalmente intestato ai coniugi GELARDWRESTIGIACOMO e
da11'8 dicembre 2006 soltanto a quest'ultima, è riconducibile alla famiglia MADONIA,
ed in particolare al defunto Francesco e successivamente alla moglie GELARDI
Emanuela ed al figlio Aldo MADONIA, ai quali viene attualmente corrisposta la somma
.
mensile di 2 mila euro. ,..
§ 4. IL RUOLO DI PRESTANOME DI MADONIA DIEGO E MADONIA MARIO
Altro soggetto del circuito parentale della famiglia MADONJA emerso nel corso
della presente indagine è MADONIA Mario, di Diego e di COLLLTRA Rosa, nato a
Palermo il 30/09/1966, cugino di primo grado sia di MADONIA Antonino, Giuseppe,
Salvatore ed Aldo (tutti indagati nel presente procedimento penale) che di D'ARPA
Pietro, Mario e Massimiliano (figli del defunto D'ARPA Vincenzo, cl. 1931).
'l2 cfr. successivo capitolo "I1 ruolo di prestanome del nucleo familiare facente capo a D'ARPA Vincenzo. La
posizione dei fratelli LENA ~rances&e LENA Aldo.
I1 reale contenuto degli argomenti oggetto di discussione nel corso di tale incontro
sarebbe emerso in occasione di diverse e successive conversazioni intercettate, la cui
disamina a i b b e contestualmente fatto emergere una presunta leggerezza adottata dal1a
DI TRAPANI nell'affrontare simili discorsi. La diretta conseguenza delle vicende sin
qui descritte, avrebbe caratterizzato una diatriba familiare ripercorsa nel corso dei
colloqui carcerari di seguito riportati.
113
MKIA Rosaria, di Angelo e MELE Cotrina, nata a Palermo il 2411011955, assidua frequentatrice di
GELARDI Emanuela, dalla stessa assistita sino al mese di settembre 2006. La sua vicinanza alla
Mario, Piupo mi ha detto sai .... dice si, ma l'hanno ... è una cosa che avevano
esuropriato, il Comune, mi capisci? e quindi era tolta. Gli ho detto: va bè, vedi tu,
caso mai di dietro se ne prende un altro pezzo e si compra ... per farci un qualcosa
che possa un domani renderci gli ho detto ...JNC... dice: ah, va bene.
[...l
MARIA ANGELA: comunque, MARIO mi dice: va bene noi ce ne stiamo
per andare ... gli dico: ma niente vi devo offrire. almeno una cosa ve la devo offrire,
proprio niente ... dice (Mario), guarda Der accettare un bicchiere d'acqua Io m i sto
per alzare dal divano risponde la mia amica (Katia) che già se ne stava per andare, ha
salutato, e quella per delicatezza se ne stava uscendo fuori nel terrazzo e mi dice: no,
no Maria Angela, aspetta ci penso io a portare l'acqua. Papà, nel frattempo si
@
riprende di nuovo questo discorso e Mario mi ultima uuesto discorso di esproprio e
cose... ma non è che si parla... parlavamo a monosillabi anche perchè c'era sua
moglie di fronte e poi perchè dentro ... tu lo sai (lascia intendere che si adottano
precauzioni verso le intercettazioni)...a monosillabi, ... finisce il discorso.
[...l
Gli accertamenti effettuati sulla base dei sopra indicati elementi distintivi,
consentivano di individuare con esattezza il terreno in esame.
Tra le varie società intestate, owero riconducibili al nucleo familiare del
MADONIA Diego (padre del predetto Mario) emergeva la ditta MADONLQ Diego &
C. così composta. [&@~i)c~~,Yq7)
781
dell'indennità concessa; la somma richiesta veniva calcolata in Euro 116.127,70 a fronte
dei convenuti 26.102,85. (ALLEGATI).Y25)
Orbene, l'analisi critica di tutti gli elementi sopra riportati, consentiva di
comprendere come il terreno facente capo al patrimonio occulto del MADONIA
Giuseppe (ovvero del Eratello Antonino) dovesse essere necessariamente individuato in
quello già catastato al foglio nr. 20, particella 12 del N.C.T. di Palermo e
successivamente suddiviso e distinto nelle particelle nr. 1927 e 1928, sino ad avvenuta
espropriazione di quest'ultima.
Infine, secondo quanto riportato dalla DI TRAPANI al cognato Giuseppe
(30/06/2006), la porzione di terreno rimanente, descritta dalla DI TRAPANI come un
"triangolino" e materialmente costituita dai 468 mq. della particella 1927 (non
espropriata), veniva ritenuta (dal MADONIA Mario) "troppo piccola" per ivi realizzare
il progetto prospettato dal detenuto.
Per una più agevole comprensione degli argomenti trattati vengono riportati alcuni
fotogrammi di seguito meglio descritti:
FOTO NR. 1: Estratto del foglio di mappa nr. 20 del Comune di Palermo.
Particolare delle particelle nr. 1927 e nr. 1928. La porzione evidenziato in verde
costituisce il terreno espropriato dal Comune di Palermo e corrispondente ai 510 mq.
dell'intera particella nr. 1928.
FOTO NR. 2: Panoramica ritraente la porzione di territorio di cui alla foto nr. 1
con annesse note relative all'esatta ubicazione del terreno espropriato alla ditta
MADONU DIEGO & C.
Alla luce degli elementi delineati nessun dubbio pertanto può nutrirsi in ordine
all'attribuzione fittizia in capo alla società MADONIA Diego e C. snc, amministrata e
gestita da MADONIA Diego e dal figlio Mario, del terreno in questione in favore
dell'esponente mafioso MADONIA Giuseppe. Dopo la procedura espropriativa del
2004, come si è evidenziato, tale attribuzione va limitata alla particella 1928, estesa 51 0
mq, e deve essere ricmpresa anche alla somma di euro 26.102,85, costituente il
provento della procedura espropriativa.
Peraltro occorre anche evidenziare che il predetto MADONIA Mario, come verrà
evidenziato nel prossimo paragrafo relativo ai beni di Salvatore MADONIA intestati al
nucleo familiare di D'ARPA Vincenzo, ha svolto un importante ruolo per salvaguardare
gli interessi immobiliari del predetto esponente mafioso.
5 5. IL RUOLO DI PRESTANOME DEL NUCLEO FAMILIARE FACENTE CAPO a
D'ARPA VINCENZO.
e [...l
(..) SAI TI SALUTA MARIO CI SIAMO VISTI L'ALTRO GIORNO, E' STATO
TANTO CORDIALE, MI DICEVA CHE ZIA BEBI E' FATTA MAGRISSIUA A CAUSA
DELLA MALATTIA, ORMAI NON SI REGGE QUASI PIU' IN PIEDI, MI DICEVA
CHE SUO FIGLIO AVEVA A W T O DEI PROBLEMI CON IL LAVORO, E SI
AUGURAVA CIO' CHE MI AUGURO PURE IO. U V 0 DI QUESTI GIORNI MI
(>1 VERRA' A TROVARE O MI CHIAMERA ' PER INVITARMI A CASA SUA (..)
(..) NELLA TUA MI INFORMAVI CHE TI ERI VISTA CON TUO CUGINO
MARIO, I 0 NON CAPISCO PERCHE' NON DOVREBBE ESSERE CORDULE, ANZI
MI STUPIREI SE FOSSE DIVERSAMENTE. MI DISPIACE PER ZU BEBY CHE STA
MOLTO MALE. COME VEDI MOLTE VOLTE VIAGGIO CON IL PENSIERO, SPERO
CHE SUA FIGLIA I PROBLEMI LA VORATIVI CHE A VEVA LI ABBIA RISOLTI,
SENZA MANDARE IN FRANTUMI IL MA TRIMONIO. (..)
4) Le acrruìsizio~u~
del 14/12/2006.
11 14/12/2006 veniva registrato il periodico colloquio carcerario tenutosi presso la
Casa Circondariale dell1Aquila tra MADONLA Salvatore e la moglie DI TRAPANI
Maria Angela
Nell'occasione i due coniugi tornavano a discutere delle vicende inerenti le
missive di cui sopra.
L'attenta analisi posta in essere permetteva di giungere alle seguenti conclusioni:
- i problemi lavorativi patiti dal FIGLIO DELLA ZIA BEBI, ovvero D'ARPA
MARIO, erano da riferirsi ad una sofferta procedura fallimentare;
- la ZIA BEBI era in fin di vita a causa della presenza di masse tumorali, in
relazione alle quali si sarebbe dovuto sottoporre a chernioterapia;
- il MADONIA Mario, per espressa volontà del detenuto e come già disposto da
quest'ultimo, avrebbe dovuto curare tale vicenda immobiliare, valutando la possibilità di
realizzare qualche redditizia attività commerciale;
- a causa delle precarie condizioni di salute della ZIA BEBI, il di lui nipote
0
MADONIA Mario, avrebbe dovuto usare cautela e delicatezza nell'affrontare tali
discorsi, dovendo interloquire direttamente con il FIGLIO DELLA ZIA BEBI.
[...l
SALVATORE: MARlO! ...oh!... checosa... eehhh... m i è ... io non ho capito
... perchè ... che cosa ti doveva rispondere, non ho capito?! come ... ti doveva
rispondere a male... no, non mi interesso di aueste... per questa...?!
M. ANGELA: no! ... perchè mi doveva rispondere così?!
SALVATORE: eh!
M. ANGELA: ... siccome gli anni passati siamo stati lontani, tipo quando non
si facevano neanche ... non te lo scordare!
SALVATORE: vabbè, sono ... tu lo sai che è sua madre, sangue mio! ...
@
M. ANGELA: comunque ... ora ... comunque, ora ... ma ... niente, affettuoso
... fa... dice... va bene ... ora vedo!...
SALVATORE: oh!
M. ANGELA: .,. l'ha chiamato ... dice ... sai perchè ... dice ... ora ti dico così?
... dice ... ma tu ... forse ... sai qualcosa? ... gli ho detto ... che cosa so? ... gli ho detto ...
PAROLA INCOMPRENSIBILE ... a SAL V 0... proprio ...
SALVATORE: ... ma ha quello ... io lo so ...
M. ANGELA: ... dice... perchè... dice ... lui... il PICCIUTTEDDU... dice ...
SALVATORE: eh!
M. ANGELA:
... dice ... che era a lui (riferito ad intestazione di beni, ndr)... dice ... ora vediamo! -
... ora ... ha avuto ... dice... un ... è fallito!... dice ... non vorrei
dice ... ma me lo avrebbe dovuto dire ... dice ... ma, comunque ... dice ... ora vedo! ...
dice ... perchè lo ... suo ... suo padre (del PICCIUTTEDDU, ndr) ... è ... male ... a
momento ... muore ... dice ... speriamo che non ce l'abbia lui (il PICCIUTTEDDU,
ndr) ... dice ... perchè QUELLO (il padre del PICCIUTTEDDU, ndr) è messo che fa
fisioterapie, cose ... come si chiamano? ... no ... chemioterapie e cose ... ormai è
diventato una larva ... dice ... va camminando! ... e dice ... ora vediamo ... dice ... a lui
fa1 PICCIUTTEDDU, il cui padre è in fin di vita, ndr)... l'ha chiamato... perchè l'ho
visto ora, l'altro ieri ... (abbassa il tono della voce, ndr)... a MARIO ... al funerale (di
GELARDI Mario, awenuto in data 11/12/2006)... gli ho detto ... MA, come è finita?
... dice ... l'ho chiamato... dice ... dovrebbe venire questa settimana ... gli ha detto ...
CUCI' ... ci dobbiamo vedere? ... che fa, vieni? ... si, dice, per ora sono impe~nato ...
8 dice... ho troppe cose da fare... devo partire ... forse per SUO PADRE (ZIA BEBI,
ndr) e cose ... dice... vabbè, allora ti aspetto... dice ... a fine settimana, vieni...
SALVATORE: si, ma ...
M. ANGELA: ... dice ... MARL4 AN ... dice ... come c rè eeehhh ... è mio ... gli
ho detto ... però qualsiasi cosa sia, tu mi devi ... lo devi fare per SALVO (MADONIA
Salvatore, ndr) ... gli ho detto ... devi ... (allarga le braccia a voler sign$care fare il
possibile, ndr) ... dice ... va bene, non ti preoccupare! ...
SALVATORE: ... ascolta sangue mio ... INCOMPRENSIBILE ... noialtri ...
niente! ... (mima il gesto usualmente utilizzato per lavare le mani, ndr) ... lo ve ... oh!
M. ANGELA: ... glielrho detto ... niente! ... è l'unica cosa, gli ho detto ... mio
marito ... per questo bambino (indica ilfiglio, ndr)
SALVATORE: che pian ... oh! ... oh!
M. ANGELA: ... gli ho detto ... ormai non abbiamo più niente!
SALVATORE: ... e al BI ... al BISCOTTO ... oh! ... è un ... siccome ... sarà
cura ...
Q?
SALVATORE: ... come se fosse una cosa loro! ... di vederla come se fosse una
cosa loro ...
M. ANGELA: va bene
SALVATORE: cioè ... sempre ... perchè, minchia, ho avuto il cervello che mi è
balenato là ... e ho detto ... minchia ... questi ... perchè, conoscendo i ti ... la tipologia ...
M. ANGELA: ... dice ... (MARIO, ndr) ... speriamo che non ci sia ... dice ...
SALVATORE: conoscendo la tipo lo ...
M. ANGELA: ... ora ... dice... lo aspetto per vedere... dice... cosa mi dice...
SALVATORE: cioè... mi sembra ... vorrei che tu gli spiegassi (a MARIO, ndr)
... cioè ... sembra dice ... minchia ... ora lui lo cerca e QUELLO fa... dice ... minchia
... dice ... MIO PADRE è così fin gravi condizioni di salute, ndr) e hanno i pensieri a
QUESTA COSA ... minchia, sono delle cose...
M. ANGELA: va bbè, non c'è pensiero ... si sa ... per capire come è combinata
CL,;
... e io ti dico... no, nemmeno! ... come pa ...
M. ANGELA: ... e non ne ha altre cose!... me l'ha detto pure chiaro, quando
parlava!... dice ... l'unico è SUO FIGLIO! ... dice ... perchè I 0 non è che so ... dice ...
so che ... sono falliti... dice... l'unico è SUO FIGLIO ... prendere a ... (abbassa il tono
della voce, ndr)... a MARIO ... e domandargli... dice ... lo ZIO no ... dice ... perchè ...
dice ... devo trovare pure ... dice ... la maniera, perchè sennò ... dice ., quindi, non
fare ... stiamo perdendo tempo su una cosa ...
SALVATORE: niente, va bene ... quello che ti raccomando è ... SERGIO ...
vedi ... vedi se ... se questa cosa ... se ... e poi nel pacco di gennaio, sangue mio, la
biancheria ... perchè poi ... nel pacco ...
[...l
A riscontro della rifixita procedura fallimentare subita dal FIGLIO DELLA ZIA
BEBI ovvero da D'ARPA Mario (Palermo, 24/08/1962), appare opportuno evidenziare
che lo stesso risulta essere stato titolare firmatario dell'omonima ditta avente ad oggetto
il commercio all'ingrosso di articoli da regalo, generi alimentari, acqua minerale,
dolciumi, pasticceria, gelateria, bevande anche alcoliche latte e derivati.
La medesima ditta, risulta effettivamente fallita in data 30/03/2005, in esecuzione
di Provvedimento del Tribunale di Palermo, registrato con numero 6612005 - Ufficio
Registro di Tribunale di Palermo )e
798
M. ANGELA: Si... gli ho detto: ma che vuoi dire? Gli ho detto: già mi sta
...
venendo alla testa.. già mi sta ... mi sento che tremo... perchè, guarda che questa
cosa, ali ho detto, non la sa nemmeno mia madre... per dirti.. MIA MADRE, MIA
..
MADRE... ali ho detto! Solo SALVO, IO, TU e LEI, gli ho detto. gli a.. Fa, dice, mi
ha detto così! Gli ho detto: ma chi ti ha detto che glielo ha detto? Dice: no... non dalla.
parte della tua famiglia! Gli ho detto: ma di chi, allora, voglio sapere chi, chi è stata
questa persona! Al momento non me lo ha voluto dire. ..
SALVATORE: Stai parlando di.. della ZIA BEBI?
M. ANGELA: ...della ZIA BEBI! Nel mentre non me lo ha voluto dire... va
be' ora ci vado di nuovo. me lo faccio dire, dice, e vediamo... dice... Ma può essere...
può essere... che è andata da (abbassa il tono della voce e cerca di comunicare con il
@ labiale, ndr)
SALVATORE: Cosa?
M. ANGELA: ...che è andata da PIPPO? Non lo so! E' andata da PIPPO...
..
non lo so... uerchè. mi stranizzano tante cose...
SALVATORE: Ma scusami... e non lo chiarisci che cos'è... così...
M. ANGELA: Gliel'ho chie... gli ho detto: IO ora ci va.. No, no, TU non
andare in nessuno posto, dice, perchè c'è lo ZIO ENZO, dice. che sta.. che a
momenti muore, dice, auindi, dice, magari.. PAROLA INCOMPRENSIBILE ... me
la vedo io questa cosa..
SALVATORE: No, MARIA ANGELA. IO ti sto dicendo... IO ti sto dicendo,
..-
che cos'è questa cosa?
M. ANGELA: Che gli ha detto, dice... No, sto provvedendo per... per... cercare
..
di mettere di.. di vedere di mettere le cose sistemate. Dice... ma già, dice, già. dice...
lo stesso tuo interessamento, dice, MAlUA ANGELA, dice, lo aveva mandato a dire,
dice... IO ho parlato con chi dovevo parlare, dice! Ma chi è che è questo ...
SALVATORE: Mache...
M. ANGELA: allora MARZO, giustamente. si sente scavalcato da me... Dice:
come?! Prima lo dici a me o poi lo dici.. Gli ho detto: guarda, che non esiste! Non ti
sentire... ti giuro sopra la vita di mio fìxlio, dice, gli ho detto ma.. uer dirti.. mia
madre? Manco mia madre, gli ho detto... quindi poi IO... lo dico a TE e lo vado a dire
ad altri?! Dimmi!
SALVATORE: MAlUA ANGELA asco... ascoltami MARL4 ANGELA... cioè...
M. ANGELA: Dimmi chi è stato! Non me lo ha voluto dire ... dice: no, no,
non lo so... poi mi fa!
SALVATORE: Si ma questa co...
M. ANGELA: ... PAROLA INCOMPRENSIBILE ... andarci a fondo... dice:
certo, ora. adesso ci andrò a fondo a questa cosa! E mi riprenderò di nuovo...
SALVA TORE: Voglio avere queste.... INCOMPRENSIBILE... qualcuno...
M.ANGELA: Ah?
SALVATORE: Qua... può darsi eh... di CARLA... è intento di qualcuno... a
dire...
M. ANGELA: Non lo so...
SALVATORE: Eh, scusa... come si perme... qua...
@ M. ANGELA: Eh... infatti gli ho detto... IO lo voglio sapere! TU devi caoire,
gli ho detto, perchè...
SALVATORE: Questa.. questa.. è il sangue mio!
M. ANGELA: Eh! Eh... mi pare... perchè ora... la stessa... riprendiamo... con
CORVINA...
SALVATORE: ...cioè, allora dico... NOI abbiamo questa cosa... che ti ha detto
il... dice... NOIALTRI abbiamo questa cosa...
M. ANGELA: si... c'è qualcosa... può essere pure... ora vediamo! Perchè mi
fa: ora.. dice... dopo aiorno sedici, dice... ci rivediamo, dice... perchè sai.. per ora,
--
dice, devo vedermi con (abbassa il tono della voce, ndr.) CORVINA, dice. Io faccio ..
finta di niente! Come mi di.. come io capisco che si tratta di OUESTO. ..
@
[...l
SALVATORE: Si, ma scusa... a dire... Senti, questa cosa, è mia!
M. ANGELA: A chi? Non è che mi ha detto... CARLA che è di OUESTA ...
SALVATORE: No... MARi4 ANGELA, io ti sto parlando di BEBI... perchè
non mi fai..
M. ANGELA: ..
Di BEBI? Gliel'ho detto. BEBL.. che è Tuo. ..
SALVATORE: Eh... è mio... non C'entra niente nessuno!
M. ANGELA: Si.. ma.. ma LUI questo ha detto, dice... è venuto U V ALTRO
..
pe... parlando, dice. come se lo aveva mandato IO! Gli ho detto: IO?! IO... ali ho
..
detto... ma che stai scherzando?! Infatti, ho detto. ma MIA CUGINA ...
SALVATORE: Ma come si perme... cioè, a BEBL..
800
M. ANGELA: Gli ho detto: ma come si perme... IO voglio sapere chi è che si
è permesso, gli ho detto ... No, non me lo ha voluto dire. Ora ci devo ritornare, per
dirgli..
SALVATORE: E gli dici: dice MIO MARITO, che cosa è questa cosa!? Per
dire co... anzi come si permettono?!
M. ANGELA: Chi è stato?! O se lo è inventato... per prendere tempo! Perchè
..
guesto gli ho detto: ma può darsi che. può darsi che te lo ha detto per non... per
prendere tempo...
SALVA TORE: (parla con il figlio MADONIA Francesco, ndr.)
M. ANGELA: Gio ... gli ho detto: ma può darsi che te lo ha detto per
prendere tempo e non rispondere a te? No, MARIA ANGELA, che C'entra... mi ha
(p ..
detto proprio così, dice. ma guarda che IO già quello che dovevo dire l'ho detto a
un'ALTRA PERSONA...
SALVATORE: Ma IO... IO ti avevo detto un'altra cosa di dirgli: se era possi..
M. ANGELA: ...come se io ho manda...
SALVA TORE: MAìU4 ANGELA, se era possibile ...
M. ANGELA: Di là! Gliel'ho detto pure...
SALVATORE: Eh!
M. ANGELA: E LUI mi ha detto: ora vedo! Dice. .. perchè francamente IO
..
mi ero tirato indietro, perchè ho detto: ma MIA CUGINA com 'è che. un po' lo dice a
me e-.poi lo va dicendo
.---
agli ALTRI! Gli ho detto: ma stai scherzando? IO mi sento
ali ho detto... Ma se... IO vedi che ci voglio andare a fondo! Vedi che qua
mortrhficata.
O nemmeno MIA MADRE... per dirt MIA MADRE...
i
donna invitava il figlio a suonare il citofono e, nel frattempo, notata la presenza sul
posto di un soggetto che la medesima chiamava MARIO (D'ARPA Mario), invitava il
figlio a risalire a bordo dell'auto con la quale raggiungeva lo stesso, prima di scendere
dal veicolo fma+g@2).
, q
. *-<A- "-.-
[...l
MARIA A.: suonaci!...(si sente aprire e chiudere lo sportello ndr).
FRQNCESCO: ...incompr... (voce in lontananza)...
MARIA A.: .,.incompr... tutti e due falli tutti e due!... @ama)... io Francesco
sono!...(pausa)... io Maria Anaela Di TMPANI dialielo...
FRANCESCO: eh... DI TRAPANI...(in lontananza ndr)...
ck, 803
MARIA A.: ah... c'è Mario ... c'è Mario ... Fra! ... (pausa) ... chiudi
...incompr...
[...l
La sosta avveniva dalle ore 09:34 alle successive ore 10:49 circa, allorquando
madre e figlio rientravano in auto. Dall'analisi della conversazione intercorsa tra i due
lungo il tragitto di ritorno a Palermo, si appurava che il MADONIA Francesco
chiedesse alla genitrice chiarimenti in merito ad una non meglio precisata casa in
montagna nella disponibilità di MARIO, ma di loro effettiva proprietà. La D I
TRAPANI confermava al figlio la circostanza, raccomandando allo stesso di non
proferirne parola nemmeno con la nonna (SGROI Rosa) ed aggiungendo che tale
immobile, in futuro, sarebbe stato suo (del MADONIA Francesco) come peraltro
(h4 rassicurato loro, poco prima, dallo stesso MARIO. Rileva il dato secondo cui il
MADONIA Francesco abbia nell'occasione introdotto il discorso asserendo di averlo
saputo per bocca di tale RICCARDO. Al proposito, e per la corretta interpretazione del
dato, appare opportuno specificare che D'ARPA Mario ha effettivamente un figlio a
nome Riccardo, nato a Palermo il 1111111995 [mg$&a$).
[...l
FMNCESCO: MAMMA c'è RICCARDO che mi ha detto... che MARIO
ha... là sopra una casa... e c'è la da a noi ... ha detto ... in montagna ... incompr... io
gli ho detto no... lui lo sapeva? lo sapeva RICCARDO? ...incompr... io gli ho detto
incomprensibile...
CL
Mario... Fra! ... (pausa) ... chiudi
1
805
[...l
La sosta avveniva dalle ore 09:34 alle successive ore 10:49 circa, allorquando
madre e figlio rientravano in auto. Dall'analisi della conversazione intercorsa tra i due
lungo il tragitto di ritorno a Palermo, si appurava che il MADONIA Francesco
chiedesse alla genitrice chiarimenti in merito ad una non meglio precisata casa in
montagna nella disponibilità di MARIO, ma di loro effettiva proprietà. La DI
TRAPANI confermava al figlio la circostanza, raccomandando allo stesso di non
proferirne parola nemmeno con la nonna (SGROI Rosa) ed aggiungendo che tale
immobile, in futuro, sarebbe stato suo (del MADONIA Francesco) come peraltro
rassicurato loro, poco prima, dallo stesso MARIO. Rileva il dato secondo cui il
MADONIA Francesco abbia nell'occasione introdotto il discorso asserendo di averlo
@ saputo per bocca di tale RICCARDO. Al proposito, e per la corretta interpretazione del
dato, appare opportuno specificare che D'ARPA Mario ha effettivamente un figlio a
nome Riccardo, nato a Palermo il 1111111995 [&~;EGATO 323).
[...l
FRANCESCO: MAMMA c'è RICCARDO che mi ha detto... che MARIO
ha... là sopra una casa... e c'è la da a noi ... ha detto ... in montagna ...incompr... io
gli ho detto no... lui lo sapeva? lo sapeva RICCARDO? ...incompr... io gli ho detto
incomprensibile...
MARU A.: incomprensibile
FRANCESCO: non è vero! ... incomprensibile ...
MARU A,: Che ti ha detto RICCARDO?
FRANCESCO: E' in carcere!
MARIA A,: Lo sai ...incompr... non è bello stare la? Ah?
FRANCESCO: Pure dalla ZU ROSA è bello!
MARU A.: Ma la è bello! ...incompr... la montagna dove loro
bruciavano... la non sarebbe bello avere una... prendersi una casa?
FRANCESCO: MAMMA? La... la RICCARDO ha detto che MARIO c'ha
.
una casa e c'è la da a noi.. in montaana ... non ... hai visto che c'era una casa? Lì
nel mezzo C'è la casa! bausa, ndr.) ...
MARU A.: se tu lo dici... a NONNA o a qualcuno ... FRANCESCO... ce
la levano capito? Ce la levano ... certo... non lo sa né la NONNA... nessun altro.. . lo
sappiamo solo.. . io ...incompr.. . e tu.. . non mi fare pentire e non tradire il segreto di
n
PAPA (a bassa voce, ndr.) ... incompr... (pausa, ndr.)... capito? Ouando poi sei
grande ... la prendi tu! incomprensibile... capito? Quando esce PAPÀ... dentro la
montagna... ...incompr... quando esce PAPÀ ...incompr... esce PA PÀ ... (pausa,
ndr.)... Perché è nostra! Poi l'affittiamo ... se ...incompr... tradisci... (pausa, ndr.)...
io ti awiso... e ...incompr... e tradisci comunque... (pausa, ndr.)... stai attento!
Dimenticalo! Capito?
FRANCESCO: ...incompr...
MARZA A.: ...incompr... tradire TUO PADRE... ME e TE STESSO
FRANCESCO: ...incompr...
MARIA A.: ... perché la perdiamo!
FRANCESCO: ...incompr...
MARIA A.: che hai nelle scarpe?
[...l
gk 807
esiste una presa Enel attestata a COLLURA Rosa (moglie di MADONIA Diego e
madre di Mario).
- Nella medesima circostanza, la donna riferiva anche di avere incontrato lo
stesso MADONIA Mario, giunto in loco accompagnato dalla moglie BUFFA
Giovanna [... nel mentre, poi è venuta la sera ... MARZO ... (MADONLA Mario, ndr)
... e ali faccio... MARZO, come è finita?]
- Lo stesso MADONIA Mario risultava averle riferito di aver incontrato il di lui
cugino D'ARPA Mario, il quale, secondo quanto riferitole, avrebbe indicato in DI
TRAPANI Michele (inteso ZIA SARA) l'incognito referente precedentemente emerso
quale presunto latore della DI TRAPANI Maria Angela [...lo sai cosa ali ha detto per
l'ennesima volta? ... dice ... ma TU con chi hai parlato? ... e ali fa ... dice ... con la
@ ZIA SARA ... (per indicare DI TRAPANI Michele, ndr) ... IO salto in aria!]
Proprio tali vicissitudini avevano spinto la DI TRAPANI Maria Angela a far
visita al D'ARPA Mario il 02/09/2007. [pli ho detto ... MARIO, ti giuro ... ali ho detto
... se ti dico che nemmeno MIA MADRE (sa nulla, ndr) ... ma come devo ... ali ho
detto ... ma ... ora impazzirà MIO MARITO! ... impazzirà! ... ali ho detto ... non
esiste! ... me la faccio di corsa la domenica mattina ... perchè la sera ho mangiato
là!].
- La situazione consentiva inoltre di superare il gap informativo generatosi il
02/09/2007 ed attinente la conversazione intrattenuta dalla DI TRAPANI e dal
D'ARPA Mario. Secondo il racconto riportato, quest'ultimo risultava aver infatti
chiarito innanzitutto l'inesistenza del contatto instaurato con il DI TRAPANI Michele,
@
giustificando la menzogna con la necessità di sollecitare un incontro con la medesima
DI TRAPANI lo prendo e ali faccio... dimmi una cosa, MARIO fD'ARPA Mario1
I...
... dobbiamo parlare ... ali ho detto... ma ... no. non l'ho detto mai a nessuno! ... ma,
scusami ... che cosa ali hai detto n ... (n MADONLA Mnrio. ndr) ... dice ... te lo dico
IO perchè ali ho detto così ... dice C..) no, alielo abbiamo detto apposta! ... dice ...
addirittura pli abbiamo detto ... dice ... abbiamo parlato con ... SARA (per intendere
DI TRAPANI Michele, ndr) ... ali ho detto ... vedi che IO ero fuori di ME! ... dice ...
no ... dice ... stai tranquilla ... ti giuro ... che non ho mai ~arlatocon nessuno! ...
l'abbiamo detto per fare venire a TE qua!]
Per quanto concerne invece i beni di effettiva proprietà (ancorchè illecita) di
MADONIA Salvatore, lo stesso D'ARPA, risultava aver indicato alla donna
esclusivamente una casa ed una piccola porzione di terreno circostante (sita in posizione
sopraelevata rispetto al piano stradale); il raggiungimento di detto sito, secondo il
racconto, sarebbe in passato avvenuto previa concessione dei medesimi D'ARPA ad
attraversare una porzione della loro proprietà (attigua), consentendo di fatto di non
percorrere l'unica strada (alquanto impervia) che avrebbe in alternativa permesso al
MADONIA Salvatore di raggiungere il predetto immobile [ed IO gli ho detto ... me lo
fai vedere? ... e mi ha fatto vedere dov'è... (con la mani indica le dimensioni di
gualcosa allargando la braccia a larahezza spalle, ndr)... gli ho detto ... non si ci può
creare ... no, ma viene a salire ... (...)e IO ali facevo... ma vedi che mi ha detto qua!
8 (indica la propria destra, ndr) ... no! ... si sbaglia ... LUI si sbaglia! L..) NOI gli
abbiamo permesso di salire a ... tutte le cose di Qua so ... L,.) gli abbiamo permesso
NOI, allora, di entrare di qua! ... ma ... L..) da sopra (la montagna, ndr) ... se ne
doveva andare ... che C ' . un viottolo (...)così mi ha detto! ... per ~ u e s t onon vuole
parlare con SUA CUGINA (MADONLA Mario, ndr) ... capito? ... perchè mi vuole
prendere per fessa! (...)mi ci ha portata... a piedi... in mezzo all'erba a guardare]
I1 racconto riportato veniva recepito dal detenuto con apparente incredulità, tanto
da fargli definire con precisione l'esatta ubicazione dei beni di sua proprietà,
sicuramente non riconducibili solo ad una casa che, come si vedrà in seguito, risulterà
non essere ancora completata e catastalmente regolarizzata. A tale scopo forniva quindi
@ chiare ed inequivocabili indicazioni su come raggiungere la casa dei D'ARPA, dalla cui
ubicazione tracciava i confini dei terreni di cui rivendicava la completa proprietà.
[...l
SALVATORE: ma ... MARLA ANGELA ... segui quello che ti dico IO!
M. ANGELA: eh! ... seguo, però, pure quello che ha detto LUI!
SALVATORE: MARL4 ANGELA ... dal basso verso l'alto! ... che la smettano!
M. ANGELA: (annuisce, ndr)
SALVATORE: MARL4 ANGELA ... dal basso verso l'alto!
M.ANGELA: si
SALVATORE: tutto!
M. ANGELA: dal basso verso l'alto! ... sai che mi ha detto ... dice ... no, è
impossibile! ...
- 809
SALVATORE: MARIA ANGELA! ...
M. ANGELA: ... accanto (indica la sua destra, ndr)
e vabbè ... la stradina sua
SALVATORE: come la stradina sua!? ... minchia ... ma ... MARIA ANGELA
M. ANGELA: si entra ... allora IO entro, giusto?
..
SALVATORE: a destra. sangue MIO! ... come ...
M. ANGELA: a destra!
SALVATORE: si ... e va ... tutto! ... che va a finire sopra! ... alla casa!
M. ANGELA: gli co ... e gli co ... gli hanno fatto... alberi... piantati... ali ho
detto ... ma vedi che è qua, mi ha detto! ... ali ho detto ... che ... no! ... sta ... gli
abbiamo permesso NOI, allora, di entrare di aua! ... ma ...
SALVATORE: ma ... MARIA ANGELA ...
e? M. ANGELA: ... da soma (la montagna, ndr)... se ne doveva andare ... che
C 'è un viottolo ...
[...l
SALVATORE: gli dici ... MIO MARITO ... smettetela!
[...l
M. ANGELA: l'entrata ...
SALVATORE: (si innervosisce, ndr) ... guale entrata sangue mio!? ... che
significa I'entrata?!
M. ANGELA: l'entrata ...
SALVATORE: dal basso verso l'alto!
A
... sanme mio! ... entri... sulla destra ...
cioè ... 'è il come si chiama ... non ... da giù! ... dalla strada! ... dalla stra ... dalla
@ C
strada proprio, è!
M. ANGELA: da giù dalla strada proprio?
SALVATORE: (annuisce, ndr) ... minchia ... PAROLA INCOMPRENSIBILE. ..
M.ANGELA: eh! ... mihadettodino!
SALVATORE: MARLA ANGELA ... che dici?!
M. ANGELA: LUI 0'ARPA Mario, ndr) ... mi dice ... mi ha detto di no! ...
L UI!
... cioè ... ent ... entr ... sei nella
SALVA TORE: e allora ~ e r c h èmi dici di si?!
cpI-
strada che vai a come si chiama?! ... appena stuocchi ... a destra là ... tutto! ... che
sale a tutto ... tutto! ... oh!
M. ANGELA: un minuto! ... la strada principale (mima una strada rettilinea,
ndr)... giusto?
810
SALVA TORE: la strada principale di dove ?
M. ANGELA: eh ... per andare dalla ZIA BEBI!
SALVATORE: no! ... giù ... proprio giù, sangue mio! ... la strada ... che porta a
Capaci!
[...l
Nel prosieguo, dopo aver ben compreso tutti i riferimenti geografici forniti dal
marito, la DI TRAPANI confermava quanto asserito, aggiungendo che su uno dei
terreni indicati dal coniuge risultava insistere un capannone adibito a lavaggio ed
affittato a terzi:
[.-.l
@ M. ANGELA: eh! ... la strada! ... questa! (quella che intendeva lei,
ndr)
SALVA TORE: eh!
M. ANGELA: giro (indica una svolta a sinistra, ndr) per andare da
LORO (dai D'ARPA, ndr) ...
SALVATORE: e tutta a de ... tutto!
M. ANGELA: ... eh! ... quello che ho detto IO!
tutto a destra a salire!
... dice ... no, no, no! ... si ci è fatto la cosa LUI ... si ci sono fama... (abbassa il tono
della voce, ndr)... il capannone... gli ho detto... ma che stai dicendo?! ... ma vedi che
... dice... gli ho detto... ma IO so... senza strada?! ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
@ M. ANGELA: no ... dice ... c'è un viottolo dalla montagna e se la
doveva fare da là ...
SALVATORE: MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... da sopra sopra le rocce...
[--l
M. ANGELA: ... si ... là ... ha tutto piantato ... gli ha fatto un
capannone ... le sedie tutte messe così ... (mima un cerchio, ndr)... certo che non ci ...
che... dalla parte proprio della strada ... un ...
SALVATORE: ma ...
M. ANGELA: ... un ... (usa il labiale, ndr) ... un lavapaio! ... hanno affittato
Infine MADONIA Salvatore, visibilmente adirato, intimava alla moglie di
interessare immediatamente il proprio cugino MADONIA Mario, nonché lo Zio
MADONIA Diego, auspicando in un loro istantaneo intervento risolutivo:
[...l
M. ANGELA: ... ora ci devo andare per dirgli... vedi che non è vero che ha
parlato con la ZLA SARA ... ve lo ha detto apposta a VOIALTRI! ...
SALVATORE: ... digli ... a PADRE e FIGLIO /a MADONU Diego e a
MADONU Mario, ndrl ... coinvolgi pure a SUO PADRE ... coinvolsi pure a SUO
PADRE ... e gli dici ... senti ... ma auesto è tutto il rispetto che ... ci ha portato?! ...
questo è tutto il rispetto?! ... mi merito auesto, IO?!
@ r i
8 incontrava il MADONIA Mario ed il di lui padre Diego. Conferma in tal senso sarebbe
puntualmente giunta dalla missiva successivamente scritta dalla donna al marito, e più
avanti riportata nella parte d'interesse. Nell'occasione la DI TRAPANI chiedeva ed
T:elsb%"a) d
otteneva di farsi accompagnare dalla suocera GELARDI Emanuela rwm~494).
2-
[-..l
DI MA: ... gli ho detto alla signora Anna verso le dieci e mezzo le undici ... così
... dieci e mezzo ... che fa vieni con la signora Anna e il signor Pino qua a casa mia? E
poi ve ne andate ... me lo fai questo piacere ...
EMANUELA: vengo io verso le dieci e mezzo le undici ...
DI M : si, si con la signora Anna ...
EMANUELA: certo ... è un orario un po' antipatico ... vero ..
DI MA: dopo le undici ... perché tu di solito non esci a fare un po ' di spesa?
EMANUELA: no, non esco mai ...
DIMA: ah non esci mai ... avanti esci stamattina mamma... che io non mi
posso muovere che ho gli operai qua dentro ...
EMANUELA: va bene ...
DI MA: e non mi posso muovere seno sarei venuta io ...
EMANUELA: va bene ...
DI MA: va bene? Perché ieri mattina volevo venire per prenderti però tu te ne
sei andata da ALDO ...
EMANUELA: si
DI MA: e quindi non è stato possibile per questo ...
EMANUELA: perciò verso che ora? ...p rima di mezzogiorno ...
DI MA: undici e mezzo ... si prima di mezzogiorno ... quando vuoi tu ...
EMANUELA: va bene ...
DI MA: prima di mezzogiorno però ... va bene?
EMANUELA: vabene ... si,si ....
DI MA: me lo fai questo piacere Mà (ndr Mamma)
EMANUELA: si, si ...
DIMA: ah ... va bene ...
[...l
I e..!: .r :5
. . I1 relativo servizio di O.C.P. consenti- di appurare quanto segue ~ & & ~ A T o
V35):
Ore 1l:OO inizia il servizio nei pressi del civico 56 di via San Lorenzo.
Ore 11:20 MINE0 Giuseppe, nato a Palermo il 11/05/1949 ivi residente
via Alaimo Da Lentini nr.20 (autista) GELARDI Emanuela, nata a Palermo il
08/11/1924 ivi residente via Cimbali nr.44 e BASILE Anna, nata a Palermo il
12/11/1953, ivi residente in via Alaimo Da Lentini nr.20, a bordo della Fiat 600, di
colore bianco, targata CJ423NA, (intestata a GELARDI Emanuela) giungono in via
San Lorenzo ed accedono al passo carrabile posto al civico 56.
Ore 11:45 MINE0 Giuseppe (autista), GELARDI Emanuela, BASILE
Anna e DI TRAPANI Maria Angela a bordo della Fiat 600, targata CJ423NA, escono
dal passo carrabile del civico 56 di via San Lorenzo e, dopo aver percorso alcune vie
cittadine, giungono in viale Della Resurrezione. Qui, accedono al1'interno dello spiazzo
antistante la rivendita di autovetture denominata MAVI Renault Trucks ubicata al
civico 77/A. Gli stessi, si addentrano nel piazzale in questione ove vengono persi di
contatto.
Ore 12:09 MINE0 Giuseppe (autista), GELARDI Emanuela, BASILE
Anna e DI TRAPANI Maria Angela a bordo della Fiat 600, targata CJ423NA, escono
dalla predetta MA V I e si allontanano. Gli stessi dopo aver percorso alcune vie
cittadine giungono in via San Lorenzo e si fermano davanti il passo carrabile del civico
56 (ore 13:25). Qui, MINE0 Giuseppe esce dall'autovettura per consentire a DI
TRAPANI Maria Angela di uscire dall'abitacolo. Quest'ultima, appena fuori,
s'incammina all'interno della stradina del civico 56 ove viene persa di contatto.
@ Contestualmente, MINE0 Giuseppe prende posto alla guida della Fiat 600 targata
CJ423NA e con i rimanenti prosegue la marcia.
Ore 13:30 MINE0 Giuseppe, GELARDI Emanuela e BASILE Anna si
allontanano e, dopo un percorso urbano s'immettono in via Cimbali 44 ove vengono
sganciati (ore 13:49).
Ore 13:50 Il servizio viene sospeso.
Infine, lo stesso giorno (10/09/2007), alle ore 14:17, presso l'abitazione della
GELAWI Emanuela sita a Palermo in Via Cimbali 44, veniva registrata una
conversazione ambientale tra MADONIA Aldo e la BASILE Anna (Palermo,
1211 111953), badante dell'anziana GELARDI. Nell'occasione la donna accennava al
MADONIA le problematiche che avevano indotto l'incontro sopra documentato [no,
che c 'è una discussione ... di Mario, sul terreno ...] - f&&kds$;7).
? &l6
Appare opportuno specificare che l'appellativo DOTTORE, usato dal detenuto per
indicare il D'ARPA Mario, traeva con ogni probabilità origine dalla vicenda relativa
alle precarie condizioni di salute patite dalla COLLURA Vincenza, nel tempo divenute
ottimo argomento atto ad eludere qualsiasi attività di censura applicata nei loro
confronti.
[...l
SALVA TORE: ...novità della ... cura Alzaimer ne hai? Della zia ...
M. ANGELA: no completamente niente ... non lo so ... ma proprio ... infatti
la zia ROSA in continuazione ognigiorno ci vado ... dice ... ancora ... dice ... niente
... la DOTTORESSA non ci ... non ci è potuta andare ...
SALVATORE: ma scusami un minuto se è ... da che ... perchè non ci vai ...
O tu ci dici:" zio io a mio marito giorno quattro gli devo portare una risposta, perchè
non può stare .. .
M. ANGELA: pure ... purefino ... incompr ... (si sovrappongono le voci)
SALVATORE: ... con questo peso sulla coscienza che praticamente ... e ...
sente ... che è impotente per quanto riguarda non potere fare nulla ..."almeno
sapere una cura, se si deve curare non si deve curare ... non c'è più rimedio cioè non
lo so ...
M. ANGELA: gliel'ho pure detto, pliel'ho pure detto ... anche con mamma ci
sono andata ... con mamma tua
SALVATORE: mah! Va bene ... alla volontà di Dio ...
M. ANGELA: ... incompr ...
SALVATORE: ... che cosa ci possiamo fare ...
[-..I
SALVATORE: novità? ... giorno quattro mi porti la risposta per vedere se c'è
...
-
M. ANGELA: ... incompr ...
SALVATORE: ... giorno quattro mi port la risposta per vedere se c'è
i
(...) AMORE MIO (...) INSIEME SOFFRIAMO PER TUTTO QUELLO CHE CI E'
STATO NEGATO E DEVO ANCHE SOPPORTARE CHE CI MANGIANO FACENDO
DELLA NOSTRA DISGRAZIA LA LORO FORTUNA? PRIMA STIMAVO ENZINA
ANCHE SE HO SEMPRE CAPITO DI CHE PASTA FOSSERO I SUOI CARI. LA SUA
MALATTIA E' INCURABBILE. MA NON SI GODRANNO NIENTE, SUO UARITO E
MORTO CON IL CANCRO, LEI HA L 'HAZAIMER, A QUEI SIFILITICHI E VERMI
I
VISCIDI DEI FIGLI PIU' BASTARDI DI COME SONO NON POTEVANO ESSERE,
CREDIMI LI ASCOLTA V 0 E CONTESTA V 0 LE LORO BUGIE INEGUALIABILI, E
LA COSA CHE PIU' MI FA STARE MALE E' QUESTA, CHE LA ZIA ROSA,
ANZICHE' DI DIRGLI DI SMETTERLA HA MESSO UNA PEZZA FACENDOMI
PERMETTERE UN PASSAGGIO (...) CON ME QUANDO CI SIAMO ANDA TE C'ERA
PURE LA MAMMA CHE RICORDANDOSI LE HA DETTO PURE LEI DI FINIRLA,
RAMMENTANDOCCI I PUNTI. NEGANO LE EVIDENZE, DELLE NOSTRE
DISGRAZIE NE ANNO FATTO IL LORO TORNACONTO (...)
Di fionte al racconto fornito della moglie, il detenuto mostrava tutta la sua ira,
ribadendo nei dettagli l'esatta vicenda che aveva caratterizzato l'acquisto delle proprietà
oggetto di discussione. Nello specifico il MADONIA asseriva:
- di aver in passato fornito al defunto D'ARPA Vincenzo la somma di
255.000.000 (duecentocinquantacinquemilioni di lire), necessaria per acquistare tre
distinti appezzamenti di terreno I.. MARIA ANGELA ... sono tre pezzi (di terreno,
ndr) ... sono tre fazzoletti! L..) dici ... mi manda SALVO... e gli dici... sono tre pemZZI!
f...) venticinque ... trenta ... e duecento! (milioni di lire, ndr) 6..) tutti ...
ducentocinquantacinque! (milioni di lire, ndr) ... tutte cose L..) non c'è uuesto
cancello?! 6..) lo passi ... dove c'è ... fino a (indica la parte alta, ndr)... è mio! ... che
era di SUO PADRE! ... accanto (indica la sua sinistra. ndr)... l'ho preso pure! ... e
tutta la striscia (indica la parte superiore, ndr)... va ... fino... fino a giù (indica la sua
destra. ndr)... alla statale, MARL4 ANGELA!(;..)]
- di aver ripartito tale denaro come segue:
* 25.000.000 per l'acquisto del terreno che il detenuto indicava a sinistra rispetto
all'abitazione dei D'ARPA [la sai la casa L,.) la casa ... oh! ... questo pezzeffino
accanto (mima una porzione di terreno sito sul lato sinistro della casa di cui trattasi,
ndr) (;..)è pure mio! ... quello... questo è costato... venticinaue!];
* 30.000.000 per l'acquisto del terreno che il detenuto indicava a destra rispetto
alla predetta abitazione [MARLI ANGELA ... a fianco! [indica il suo lato sinistro,
ndrl ... quello fino a monte... da più! ... ali ho dato... trenta];
6 * 200.000.000 per l'acquisto del terreno di dimensioni maggiori e confinante sia
con le proprietà anzidette che con la Strada Statale 113 [e tutto questo ... duecento!];
proprio la conformazione di quest'ultimo terreno, spiegava il detenuto, avrebbe garantito
il raggiungimento dell'abitazione, sempre di sua proprietà, in maniera del tutto
autonoma [e tutto questo che gira ... per avere il passamio mio ... e non avere pro ...
LORO ... problemi! (;..)l. In altre parole, ciò che i D'ARPA prospettavano come una
concessione in favore del detenuto (c.d. passaggio) veniva dallo stesso ritenuto un
abuso [e mi ... il rrassaggìo! ...ma che sei scemo! ... ali dici ... dice MIO MARITO ...
ma TU sei scemo, dice!];
- di_qvqproweduto a far si che i D'ARPA potessero dare una svoltaal loro stile
8 di vita:
[...l
SALVATORE: $..) dove li hanno presi LORO i soldi?! ...
M. ANGELA: gliel'ho detto ... MIO MARITO vi ha tolto da tum*i m a i a
VOIALTRI? non avevate nemmeno il pane per mangiare!
SALVATORE: ... nel nova ... da dove ali sono venute?! ... che nemmeno si
potevano comprare un co... un collare...
M. ANGELA: ... un giorno te lo dico! ... direttamente! ... subito! ... TU ci sei
8 qua?! ... per chi era fuori! ... sbriga auesta cosa, immediatamente! ... e vedi se si
sarebbero permessi... ad avere un poco di rispetto in più! ... nei nostri riguardi! ... e
nei miei!
Quest'ultima circostanza sarebbe stata rivisitata dal MADONIA Salvatore in data
07/02/2008, successivamente agli ultimi arresti awenuti a Palermo il 16/01/2008
(eseguiti nei confronti di GENOVA Salvatore, GRAZIANO Vincenzo, FONTANA
Stefano etc.), anche sulla base delle ultime rivelazioni dei neo collaboratori di giustizia;
nell'occasione il detenuto aveva sottolineato alla moglie che era stato provvidenziale
non fare intervenire terze persone a sostegno della tutela dei loro interessi economici,
poichè ne sarebbe potuto derivare anche un suo eventuale coinvolgimento nelle ultime
gJ@
indagini v;,., ..
SALVATORE: ... se non fosse stato per te... se non fosse stato che io ti dico di
. . ..
no.. tu... eh.. BEBI... auesta cosa. me la uorterei pure...
M.ANGELA: machi?
SALVATORE: BEBI...
M.ANGELA: eh...
SALVATORE: ... e lui dice... ma io la vorrei ora... e io ti dicevo... lascia
perdere che C 'è.. .
M.ANGELA: Ah...
[...l
(..) IERI SERA SIAMO ARRIVATI A CASA ALLE 9:00 PERCHE' PRIMA SIAMO
ANDATI DA MARIO (..)
--v+ _ \=
M. ANGELA: né TU e né TU e neanche i vostri figli ...
SALVATORE: (annuisce vistosamente con la testa,ndr) ... si! ... questo è poco
é? ...
M. ANGELA: ...incomprensibile...
SALVATORE: guesto è poco ma è sicuro (risata sarcastica,ndr) ... ehm ... eh
... il discorso che tu non te la devi prendere a ridere io invece la rivrendo a ridere.
prima ho fatto ...
[...l
per la vendita di: aiipezzamento di terreno agricolo ricadente in zona "E" (verde
agricolo) sito nel Comune di Isola delle Femmine (PA), contrada Costa-o-Contrada -
Estremola esteso are 59,34 circa, confinante con proprietà della parte acquirente, con
proprietà DI LORENZO, con proprietà CRIVELLO e con Strada Nazionale (Ss
113); indicato al N.C.T. di Isola delle Femmine (PA) alla partita 427, foglio 4,
particelle:
- 242 (ex 129ib). vigneto di 1A, are 43.68;
- 127, fiassineto di 1A, are 15.66.
Per quanto concerne la particella nr. 242 essa ad oggi consiste nelle particelle nr.
632 e 633; su quest'ultima si è constatata (anche catastalmente) l'esistenza del fabbricato
cat. CI2 (magazzini, locali e depositi) della consistenza di 54 metri quadrati,
identificabile nel capannone adibito a lavaggio ed affittato a FASONE Ignazio, sopra
meglio indicato; ad ulteriore riscontro di ciò è possibile notare come, in conformità alle
indicazioni fornite dagli indagati, il terreno relativo alla particella 632 (su cui insiste il
fabbricato di cui alla nr. 633) risulta effettivamente essere confinante con la Strada
Statale 113.
Per quanto invece concerne la particella nr. 127, essa risulta essere stata unita alla
particella nr. 241 (sulla quale, ad oggi risulta esservi l'abitazione dei D'ARPA) come da
Tabella di variazione del 2410 112007 nr. 31787.112007 in atti dal 24/01/2007 @rotocollo
nr. PA0031787).
per la vendita di: appezzamento di terreno agricolo (zona "E") sito nel Comune di
Isola delle Femmine (PA), Contrada Coste, esteso mq. 2700, confinante con la parte
ah acquirente, con proprieta della parte venditrice e con proprietà FERRANTE, indicato al
N.C.T. di Isola delle Femmine (PA) alla partita 1566, foglio 4, part. 193, fiassineto di
1 ", are 29.90.
Nel medesimo atto veniva inoltre specificato che circa 300 mq. di detta particella
risultavano essere già stati espropriati ad opera della Cassa per il Mezzogiorno, giusto
Decreto del Prefetto della Provincia di Palermo nr. 2709312.53.21 del 14/05/1984.
@ FOTO NR 1: Estratto del foglio di Mappa nr. 4 del Comune di Isola delle
Femmine. Le particelle evidenziate in giallo denotano i terrenilfabbricati in di cui alle
compravendite sopra riportate [632 (ex 242), 193 e 1271, il fabbricato (adibito a
lavaggio) confinante con la SS 113 ed affittato a FASONE Ignazio [633], la casa in
costruzione riconosciuta da subito di effettiva proprieta del MADONIA Salvatore
[635] nonché il terreno su cui, in tempi successivi alla redazione del presente foglio di
mappa, sarebbe sorta l'abitazione dei medesimi D'ARPA [241];
FOTO NR. 2: Estratto del foglio di Mappa nr. 4 del Comune di Isola delle
Femmine, riportante la medesima porzione di cui alla foto m. 1, con le varianti nel
tempo apportate. Le linee di colore rosso ivi tracciate delimitano i tre fazzoletti di
terreno più volte indicati dal MADONIA Salvatore alla moglie ed esplicitamente
rivendicati quale propri [part. 632 (ex 242), 193 (ridimensionata nel tempo), 127 (linea
tratteggiata ad indicare la sua unione alla m. 241) ed infine 635 (su cui sorge la casa in
costruzione per il cui raggiungimento i D'ARPA avrebbero concesso il c.d. passaggio]:
- Immobile nr. 5 sito in territorio di Isola delle Femmine, via Passaggio del
coniglio snc., catastato al foglio nr. 4 particella nr. 233 (natura T-Terreno);
Deposito);
SOGGETTI A FAVORE
Soggetto nr. 1
D'ARPA Pietro, nato a Palermo il 01/01/1960, relativamente a:
UNITA' NEGOZIALE NR. 1 (piena proprietà);
UNITA' NEGOZIALE NR. 6 (proprietà ?4con la madre COLLURA Vincenza)
Soggetto nr. 2
D'ARPA Massimiliano, nato a Palermo il 01/05/1971, relativamente a:
UNITA' NEGOZIALE NR. 2 (proprietà ?4 con la madre COLLLTRA Vincenza);
ep<
UNITA' NEGOZIALE NR. 3 (piena proprietà);
Soggetto nr. 3
D'ARPA Vincenzo, nato a Palermo il 20/10/1992 (figlio di Mario cl. 1962),
relativamente a:
UNITA' NEGOZIALE NR. 4 (piena proprietà);
UNITA' NEGOZIALE NR. 5 (proprietà $4con la madre COLLURA Vincenza).
8 6. IL RUOLO DI PRESTANOME DI DI TRAPANI NICOLA, INTESO
'U N I W R U.
.:~~..,,.r..wn. ~
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.,. &6b%i ~ ~ @ ) .
[...l
d M. ANGELA: ... dove PAPA' stava ... (abbassa il tono della voce, ndr)
allora
... di fronte al1'Africa... dentro... là ... (per indicare un luogo inserito nel contesto del
guartiere Resuttana di Palermo, ove, peraltro, esiste la via Africa, ndr)... auando
PAPA' aveva preso certe cose ... l'aveva escluso a..a LEI..
NZCOLO ': si, si
M. ANGELA: ... perchè doveva fare... dove stavi tu! ...
NZCOLO ': eh! ... si
M. ANGELA: ... PAPA' è morto ... LEI (GUASTELLA Giuseppe,
giusto?
ndr)... ne viene a sa ... a conoscenza... e si è andata a prendere tutte cose, aiusto?...
ora che cosa vengo a sapere? ... anche ... che ... incontro a N1... a NZCOLA ... te lo
ricordi NZCOLA TRAPANI... quello che fa... auello nero (scuro di carnagione, ndrl
... il fialio di MARIO 'UNZWRU...
NZCOLO': eh!
M. ANGELA: ... ali faccio... NZCO '... gli ho detto... ma MIO PADRE... gli
ho detto ... prima di morire... gli ho detto... so che si era visto con te ... gli ho detto ...
per ... dice ... si, MARIA ANGELA ... dice ... perchè?... gli ho detto ... no, tu dimmi ...
mio PADRE... ali ho detto ... che cosa ti ha detto?... che cosa stava facendo li? ... no
mio padre ... (si corregge, ndr) ... TUO PADRE ... dice ... ha comprato casa ... dove
C'era il tabacchino...
NZCOLO': ok, lo so
M. ANGELA: ... dice ... sopra e sotto ... se la sono venduti! ... l'hanno
ristrutturata e venduta!
NZCOLO': mh!
La conversazione tra i due germani; che ripercorreva perfettamente le tematiche
già affrontate il 14/12/2006 tra DI TRAPANI Maria Angela e MADONIA Salvatore,
consentiva di acquisire alcuni elementi identificativi di natura soggettiva, utili per
individuare compiutamente il NICOLA più volte nominato nei colloqui carcerari sopra
riportati.
- A .
- - natura parentale esistente tra quest'ultimo-e DI GE-SARO Lucia, nata a Caserta, il
@ 24/01/1941, già coniugata con ZARCONE Tommaso, nato a Palermo il 25/06/1936,
deceduto, soggetto emerso nell'ambito della presente attività di indagine quale ulteriore
prestanome del defunto DI TRAPANI Francesco (sul percorso identificativo che ha
portato alla individuazione della DI GESARO si rinvia al successivo capitolo).
@ ...INCOMPRENSIBILE.. .
LORENZA: ...INCOMPRENSIBILE...
NICOLO 7 chi è questo NICOLA? .. .
M.ANGELA: MARIOUNIVURUilfipliodiMARIOUNIWRU...
LORENZA: e te lo ricordi lo ZIO MASINO
M. ANGELA: ...INCOMPRENSIBILE... il PAPA ' ...
LORENZA: aspetta @rende la cornetta del citofono, ndr) ...
LORENZA: NICO ' te lo ricordi LO ZIO MASINO? ...
NICOLO ': chi è lo ZIO MASINO? ...
LORENZA: ZIO MASINO questo si chiamava e stava vicino dove sta il
PARRUCCHIERE DI VLA RESUTTANA ...
M. ANGELA: il BARBIERE! ...
LORENZA: non te lo ... non te lo ricordi per ora ...
NICOLO ': eh! ...
M. ANGELA: allora @rende il citofono, ndr) ...
NICOLO ': non lo ricordo ...
M. ANGELA: mi fa dice: vai da mia ZLA che sa tutto! ... gli ho detto va
bene! ... e SUA ZLA sta accanto a OUELLA DEL TABACCHINO
[...l
Nel corso del già citato colloquio carcerario di DI TRAPANI Nicolò, svoltosi il
20/01/2007, veniva discussa approfonditamente una situazione relativa ad alcuni
immobili riconducibili al proprio genitore defunto e di cui la famiglia di DI PACE
Francesco (e quindi dello zio di quest'ultimo GUASTELLA Giuseppe, detenuto) si era
arbitrariamente appropriata, procedendo in alcuni casi all'alienazione degli stessi.
(AU1wgposj.
..;* ~ #,,"<.,~."
#... rm **$&?Li:
In tal senso DI TRAPANI Maria Angela, dopo avere reperito informazioni più
precise, aveva riportato al fratello Nicolò le proprie lamentele in ordine al
comportamento messo in atto dal DI PACE.
I1 DI TRAPANI Nicolò aveva quindi disposto che la sorella Maria Angela
chiedesse, per il tramite di DI PACE Francesco, di interessare GUASTELLA
Giuseppe; infatti questi, informato di ipotetiche difficoltà
\
dare l'assenso ad una complessiva alienazione di parte di un comune patrimonio
immobiliare che il DI TRAPANI Nicolò specificava essere dentro un cortile (in
dialetto: curtigghiu) [...tutti OUELLI che sono là dentro, al cortile ... (...) da là dentro
al ... curtigghiu ... che sono diversi, sono assar']
La comunicazione da veicolare al GUASTELLA, attraverso DI PACE, valeva
evidentemente anche quale rivendicazione della proprietà di tali beni [...perchè la è di
mio fratello e di tuo fratello! ... (si corregge, ndr) ... di MIO FRATELLO e di TUO
ZIO!...l.
[...l
NICOLO ': ... gli dici ... ho parlato con MIO FRQTELLO .... ma ci sei
andato da TUO ZIO ... a parlare con TUO ZIO, prima di fare tutte queste cose qua? ...
8
-
se dice, perchè? ... perchè la è di mio fratello e di tuo fratello!... (si correrne, ndr)...
di MIO FRATELLO e di TUO ZIO!
M.ANGELA: mh
NICOLO ': ... ci sei andato da TUO ZIO a parlare? ... dice: no ... e vacci
subito! ... e quando lo vendi, subito portami la ...
[...l
NICOLO ': va bene ... GIUSY non vuole essere messa in mezzo ... glielo dici
a MAMMA ... le dici ... vai a chiamare a FRANCESCO ... vanno a chiamare a
FRQNCESCO ... siccome nemmeno posso affrontare le spese ... e tutte cose la ... ehh
... una ... la casa del tabacchino ... gli dici... vendetela! ...
[...l
NICOLO ': ... vai da TUO ZIO e gli dici... si devono vendere le cose! ... si
devono vendere perchè devono campare! (sfrega le dita della mano destra ad indicare
denaro, ndr) ... non abbiamo soldi per campare! ... tutti OUELLI che sono là dentro. al
cortile ...
[...l
M. ANGELA: si, ho capito
NICOLO': poi, voialtri, quello che volete fare, fate! ... non mi interessa! ...
queste quattro parole gli devi dire! ... dirà ... ma io non so niente! ... lo so che TU non
sai niente! ... gli dici ... mi ha detto MIO FRA TELLO ... vai da TUO ZIO e glielo vai a
dire! ... gli dici ... perchè non può campare! ... questo! ... gli dici ... non ha ... soldi ...
... per far~lielosapere a TUO ZIO! ... tutti
dici ... te lo sto dicendo per andarglielo a
quelli che sono quelli fuori... da là dentro al ... curtìkghiu ... che sono diversi, sono
assai ... c'è quella D'U NIVURU (del nero, inteso scuro di carnagione,'ndr) .... quella
di OUELLO e quella dell'ALTRO! ... mi segui?
L.-.l
NICOLO ': eh! ... esatto! ... gli dici... li prende tutti ... facciamoil uacco ...
tutte queste cose ... e li to~liamo!
[.-.l
NZCOLO': mi ha detto di dirtelo a te, per farglielo sapere a TUO ZIO! ...
stop! ... che quelle ... tutte cose del fallimento ... di dentro ... al curtr'aghiu... PAROLA
INCOMPRENSIBILE ...
4. Appartamento - Palermo - via Alfano nr. 42 - fgl. 22 - part. 487 - sub. 1 di vani 4 3 ;
5. Locale commerciale - Palermo - via Alfano nr. 44 - fgl22 - part. 487 - sub. 2 di mq.
47;
6. Locale commerciale - Palermo - via Alfano 44/A - fgl 22 - part. 487 - sub. 3 di mq.
23;
7. Terreno - Carini - contrada Piraineto - fg12 - part. 424 - mq. 750 - (fraz. 20/03/1991);
8. Terreno - Carini - contrada Piraineto -pascolo - fg12 - part. 423 di mq. 960;
9. Terreno - Carini - contrada Piraineto - fg12 - part. 425 di mq. 344
[successivamente ceduto il 12/09/1995 - rep. 54947 - a MELIGNANO
Salvatore (2810411950) e PIZZO Laura 1311111949)
-
Particolare di via Alfano Palermo
Come già è stato anticipato nel precedente paragrafo, tra i prestanome della
famiglia DI TRAPANI è stata individuata anche DI GESARO Lucia, vedova del
defunto ZARCONE Tommaso; connessa a questa posizione è inoltre quella di
GUASTELLA Giuseppe, inteso "Pippo l'Americanow, altro prestanome delle famiglie
DI TRAPANI - GUASTELLA.
'l4 Si comprende, a questo punto, che la procedura fallimentare menzionata è quella che ha interessato la SICED
Srl di DI TRQPANI NICOLO' (fiatello di Maria Angela), con sede legale a Cinisi (FA) in Contrada Cipollazzo.
Tale ditta, cessata in data 19/06/1985, diveniva oggetto di procedura fallimentare che, in parte, si concludeva
con l'asta giudiziaria svolta in data 06/02/2007 in esecuzione dell'ordinanza di vendita del 24/10/2006 (fallimento
registrato al nr.79/86 del Tribunale di Palermo - Sezione Fallimentare)
PADRE ...l parte dei quali erano intestate a lei stessa I... dice qua con NOI aveva, mi
disse tutti gli acc ... quelli che sapevo io ... gli accordi dice che io poi me ne sono
andata e mi sono andata a fare la cosa perché aspettavo che tuo PADRE faceva
lcon la mano destra mima il gesto di innalzare,ndr) ... vedendo che tuo PADRE è
morto e non si è fatto più niente, me la sono venuta a restaurare di nuovo ...1.
Ai fini della identificazione della donna, venivano forniti dagli astanti i seguenti
dati di interesse:
- era la zia di Nicola, quest'ultimo figlio di Mario inteso 'u nivuru J ... la ZIA di
NICOLA, mi ci ha mandato NICOLA ...l;
- era riconducibile, in qualche modo, ad un tale chiamato Masino abitante nei
pressi del barbiere di Via Resuttana J ... ZIO MASINO questo si chiamava e stava
vicino dove sta il PARRUCCHIERE DI VIA RESUTTANA ...l;
- abitava accanto il tabacchino J ... mi fa dice: vai da mia ZIA che sa tutto! ...
gli ho detto va bene! ... e SUA ZIA sta accanto a OUELLA DEL TABACCHINO
[...l
M.ANGELA: NICO ' e quel giorno, quel giorno ...
LORENZA: abbiamo fatto le detective (con la mano indica se stessa e la
nipote Maria Angela,ndr) ...
M.ANGELA: si, si, ... qualche giorno mi taglieranno questa (con la mano
destra mima il gesto di tagliare la testa,ndr) ... lo so, ma non mi interessa ...
LORENZA: (ride,ndr) ...INCOMPRENSIBILE...
NICOLO uh ...
M.ANGELA: quando mi sveglio la notte sai che faccio, ti giuro, mi prenderai
per pazza ... PAPA', PAPA' aiutami TU, mettimi nei passi e mi mette nei passi ...
NICO ' telo giuro, non mi prendere per pazza, te lo giuro ...
NICOLO t: uh ...
M.ANGELA: ieri sono andata da una SIGNORA ...
NICOLO t: ma tu sei scema tu ti fai ...INCOMPRENSIBILE... (si
accavallano le voci,ndr) ...
M.ANGELA: no lo sai ...INCOMPRENSIBILE ... (si accavallano le voci,ndr)
... non capisce niente ...
Gk 855
LORENZA: te lo ricordi ... aspetta ...
M.ANGELA: la ZIA di NICOLA, mi ci ha mandato NICOLA
...INCOMPRENSIBILE...
LORENZA: ...INCOMPRENSIBILE.. .
NICOLO ': chi è questo NICOLA? ...
M.ANGELA: MARIO U NIW R U il figlio di MARIO U NIW R U ...
LORENZA: e te lo ricordi lo ZIO MASINO
M.ANGELA: ...INCOMPRENSIBILE... il PAPA ' ...
LORENZA: aspetta @rende la cornetta del citofono, ndr) ...
LORENZA: NICO ' te lo ricordi LO ZIO MASINO? ...
NICOLO ': chi è lo ZIO MASINO? ...
LORENZA: ZIO MASINO questo si chiamava e stava vicino dove sta il
PARRUCCHIERE DI VIA RESUTTANA ...
M.ANGELA: ilBARBIERE! ...
LORENZA: non te lo ... non te lo ricordi per ora ...
NICOLO. eh! ...
M.ANGELA: allora @rende il citofono, ndr) ...
NICOLO 9 non lo ricordo ...
M.ANGELA: mi fa dice: vai da mia ZIA che sa tutto! ... gli ho detto va bene!
... e SUA ZLA sta accanto a QUELLA DEL TABACCHINO, dice qua l'ha presa dice
TUO PADRE, dice qua con NOI aveva, mi disse tutti gli acc ... quelli che sapevo io ...
gli accordi dice che io poi me ne sono andata e mi sono andata a fare la cosa perché
aspettavo che tuo PADRE faceva (con la mano destra mima il gesto di innalzare,ndr) ...
vedendo che tuo PADRE è morto e non si è fatto più niente, me la sono venuta a
restaurare di nuovo. Dice, esci di qua, dice qua c'è quella di GELARDI, di mia
SUOCERA, e qua dietro quella di ... di del CUGINO di PIPPO nominato
L 'AMERICANO il cugino di FRANCESCO ...
[-..l
@ dallo stesso per risalirvi alle ore 17:19, registrando, quindi, un'assenza dal veicolo di
poco più di due ore. Rientrate in macchina, le donne, commentavano argomenti relativi
ad immobili (Vds. All. ** - verbale di trascrizione ambientale all'interno
dell'autovettura Citroen C1 targata DA688LM del 23/02/2007 ore 17:19).
Ad ulteriore riscontro, come detto, si appurava che, effettivamente, l'abitazione
della DI GESARO era attigua ad un edificio ove veniva svolto l'attività di barbiere.
Inoltre venivano anche confermate le circostanze di tempo relative all'incontro
con la DI GESARO Lucia, come si desume da due conversazioni intercettate
sull'utenza 34912541160 in uso a DI TRAPANI Maria Angela, il 23/02/2007
rispettivamente alle ore 19:OO e 1954 (cfr. brogliaccio della richiamata intercettazione).
I1 Nicola, prima indicato come il figlio di Mario u N i m I... MARIO 117
NIVURU il fiplio di MARIO U NIVURU ... 1 si identifica nell'indagato DI
TRAPANI Nicola, nato a Palermo il 07/03/1965, ivi residente in via Valderice nr. l h ,
effettivamente figlio di DI TRAPANI Mariano (da qui Mario), pt. Nicolò mt. PULEO
Maria, nato a Palermo il 0511111927, deceduto, in vita ivi residente in via Resuttana nr.
94.
La sua identificazione è stata già ampiamente delineata nel precedente paragrafo a
cui si fa rinvio; nel corso di questa trattazione è stato anche specificato che tra la DI
GESARO Lucia e DI TRAPANI Nicola, risulta un legame di parentela I... la ZIA di
NICOLA. mi ci ha mandato NICOLA ...l. Infatti, ZARCONE Tommaso (marito
defunto della DI GESARO Lucia) risulta essere cugino di l o grado di DI TRAPANI
Mariano, prima generalizzato (padre di DI TRAPANI Nicola) in quanto
'lS Dato emerso più volte nel corso della stessa indagine Rebus
sb\ ,857
L
rispettivamente figli delle sorelle PULEO Giuseppa, pt. Giovanni mt. INSERILLO
Antonia, nata a Palermo il 01/09/1906 e PULEO Maria, pt. Giovanni mt. INSERILLO
Antonia.
Ancora era fatto riferimento a due abitazioni, ubicate nelle immediate vicinanze
dell'abitazione della stessa DI GESARO Lucia, una riconducibile al patrimonio
occulto della famiglia MADONIA. J... Dice, esci di qua, dice qua c'è queiia di
GELARDI, di mia SUOCERA,. ..l ed un'altra nella disponibilità di un lontano parente
del DI PACE Francesco, tale Pippo L'americano, sul quale si tratterà più avanti J... e
qua dietro quella di ... di del CUGINO di PIPPO nominato L'AMERICANO il
cugino di FRANCESCO ...l
Segue il tratto di trascrizione integrale di interesse:
[...l
M.ANGELA: mi fa dice: vai da mia ZIA che sa tutto! ... gli ho detto va bene!
... e SUA ZIA sta accanto a QUELLA DEL TABACCHINO, dice qua l'ha presa dice
TUO PADRE, dice qua con NOI aveva, mi disse tutti gli acc ... quelli che sapevo io ...
gli accordi dice che io poi me ne sono andata e mi sono andata a fare la cosa perché
aspettavo che tuo PADRE faceva (con la mano destra mima il gesto di innalzare,ndr) ...
vedendo che tuo PADRE è morto e non si è fatto più niente, me la sono venuta a
restaurare di nuovo. Dice, esci di qua, dice qua c'è quella di GELARDI. di mia
SUOCERA, e qua dietro quella di ... di del CUGINO di PIPPO nominato
L'AMERICANO il cugino di FRANCESCO ...
8 LORENZA: sono parenti alla larga però ...
[...l
I Via
I residente ViaDI Resuttana
GESARO Lucia nata a Caserta (CE) il 24.01.1941, ivi
m.504
Resuttana 502
ZARCONE Antonina Maria nata a Palermo il 02.12.1942
ZARCONE Francesco nato a Palermo il 11.05.1969
116
La casa in disamina è stata acquistata dai suddetti PIRRONE - TRAPANI in data 1010412007comeda
nota di trascrizione Reg. Gen. 26563. Tra i venditori figura anche GUASTELLA Giuseppe (Palermo,
15/04/1937), effettivamente lontano parente dell'omonimo mafioso detenuto, zio materno DI PACE
Francesco, che, secondo l'ipotesi investigativa deve identificarsi nel soggetto indicato con lo pseudonimo
- ~
La ricerca andava quindi ristretta tra le case vicine a quelle della DI GESARO, tra
le quali, come in precedenza annotato, al civico 512 di via Resuttana è ubicato un
appartamento di proprietà dei coniugi PIRRONEITRAPANI prima generalizzati.
L'appartamento in questione risulta essere stato loro venduto:
- il 26/03/2007, data dell'atto di compravendita, quindi perfettamente
compatibile con la data del colloquio tenuto conto che usualmente la trattativa per la
compravendita di un immobile inizia qualche mese prima;
- dai legittimi proprietari, tra i quali figura, in misura di 301108 di proprietà,
GUASTELLA Giuseppe, nato a Palermo il 15/04/1937
L'IDENTIFICAZIONE.
Nelle interlocuzioni dei componenti delle famiglie MADONIA-DI TRAPANI
ricorre spesso il riferimento ad un certo ZIO GUIDO, soggetto che con certezza è stato
identificato nel predetto MADONIA Domenico.
2) Le ac~uisizìonidel 04/05/200 7
Rilevanti in tal senso, risultavano le acquisizioni del giorno 04/05/2007, alle ore
17:50, allorquando si registrava una conversazione ambientale presso l'abitazione di
GELARDI Emanuela. In questa circostanza venivano acquisiti tutti gli elementi utili
per accertare il reale molo di MADONIA Domenico (owero GUIDO) nonché,
l'indiscutibile identificazione dello stesso. In specie, quest'ultimo, unitamente alla
moglie D'ARPA Giuseppina, si recava a far visita alla cognata GELARDI Emanuela.
La telecamera ivi installata consentiva di documentare il loro ingresso (ore17:49) ed il
successivo allontanamento (ore18:52) dal civico nr. 44 di via Cimbali, come da
-a Sjvn.k; -4 .e,.*+' w m -*,i-
fotogramma. [-v&~aq)
La visita dei coniugi MADONIA, durava circa un'ora durante la quale, gli stessi,
s'intrattenevano in conversazione con la GELARDI. Nel corso della conversazione,
MADONIA Dornenico (owero GUIDO), consegnava una somma di denaro nelle mani
di GELARDI Emanuela. L'evento, quindi, riscontrava quanto asserito dalla
GELARDI al figlio Antonino, in merito al denaro che periodicamente le perveniva
proprio dal predetto GUIDO (owero MADONIA Dornenico). Inoltre nel corso della
conversazione, i partecipanti, fornivano indicazioni atte a certificare due pregresse
consegne di denaro, ovvero:
- una consegna avvenuta presso l'abitazione dello stesso MADONIA Domenico,
alcuni giorni prima del decesso del marito della GELARDI (MADONIA Francesco
decedeva il giorno 09/03/2007);
- l'altra, invece, effettuata il mese precedente (aprile) direttamente presso il
domicilio della stessa GELARDI.
SA:-
Emanuela: pronto
Dornenico: ciao Ninè
Emanuela: ah Gius... e... Guido che si dice?
Dornenico: ma domandiamo a te
Emanuela: ma tra tanti problemi... state tutti bene?
Dornenico: ma insomma voialtri state bene?
Emanuela: ma
Dornenico: dimmi una cosa più tardi dentro sei?
Emanuela: ma domani dovrei venire da Rosa però ... da Mario
Dornenico: tu dimmi tu che devo fare, vengo io più tardi o domani ci
vediamo qua
Emanuela: si.. si.. domani ci vediamo da te
Dornenico: va bene
[...l
Ore 11 :38 MINE0 Giuseppe (autista) nato a Palermo il 1 110511949 ivi residente
via Alaimo Da Lentini nr.20 e GELARDI Emanuela (passeggero) a bordo della Fiat
600 di colore bianco targata CJ423NA (intestata a GELARDI Emanuela) vengono
notati in transito per via Lanza di Scalea. Gli stessi s'irnmettono in via de Federico De
~ o b e r t o "e ~vengono persi di contatto.
117
In via Federico De Roberto, strada senza uscita, si accede superando un passo carrabile con cancello
automatico posto al civico 2490 di viale Lanza di Scalea.
Anche l'incontro awenuto nel mese di aprile, presso l'abitazione di GELARDI
Emanuela, come affermato degli stessi coniugi MADONIA-D'ARPA, veniva
riscontrato nel corso di una conversazione telefonica, awenuta in data 05/04/2007, alle
ore 1 1:41, registrata tra la cameriera BASILE Anna e MADONIA Aldo; in particolare,
la cameriera informava ALDO che la sera precedente avevano ricevuto la visita dello
ZIO GUIDO e, nell'occasione, aveva chiesto quando si sarebbe tenuta la messa in
favore del genitore deceduto. La donna specificava che si trattava di suo ZIO GUIDO,
[...l
Anna: signor Aldo
Aldo: si
Anna: e... C 'è ... ieri suo zio... ieri sera è venuto suo zio... il fratello di suo
padre
Aldo: eh...
Anna: e... e voleva sapere la messa quando è
Aldo: e... è martedì alle 19: 15 al Don Bosco
Anna: ah
Aldo: quindi chi dovesse chiedere... domandare è ma ... martedì questo
martedì... il giorno dopo la pasquetta
Anna: eh
Aldo: che dovevamo farla giorno nove, ma giorno nove è pasquetta e non ne
fanno messa
Anna: eh
Aldo: quindi l'abbiamo dovuta spostare al giorno dieci... dieci martedì alle
19:15
Anna: eh... alle sette e un quarto
Aldo: si... alle sette e un quarto
Anna: va bene
Aldo: ah.. è venuto mio zio... mia zia?
Anna: si sono venuti a salutare a sua madre...
Aldo: ma chi... mio zio chi? Mio zio Guido allora?
Anna: e... quello che abita diponte Mario
Aldo: ah ... mio zio Guido!
Anna: io mi dimentico il nome
Aldo: ah... mio zio Guido!... si... si... si...
Anna: ... inc... e voleva sapere la messa ne sa niente quando è e cose... gli ho
detto no ... non glielo ho sentito dire
Aldo: ho capito... ho capito... eh...
Anna: e va bene
Aldo: si è... martedì alle 19:15
Anna: esatto che è sicuro che poi telefona pure l'altra sua zia ... Giuseppina
Aldo: no la abbiamo awisata anzi mi meraviglio che lui non lo sapesse
perché abbiamo awisato mia zia
Anna: a... a...
Aldo: e... e lei si era impegnata a
Anna: a comunicarlo...
Aldo: si... a tutti
[...l
2) L'individuaWone dell'ìmmobile.
I successivi accertamenti esperiti presso la conservatona di Palermo e finalizzati
alla ricerca dell'immobile citato nel corso della conversazione ambientale di cui sopra,
permettevano di riscontrare che:
- la figlia del suddetto MADONIA Domenico, a nome Rosalba, è intestataria di
un immobile sito in questa via Resuttana nr. 520, piano terra; l'immobile in questione le
. .
.-- . ,
Alla luce di quanto sopra illustrato, in considerazione del fatto che, la donante è
stata registrata con il nome di GIOVANNA o GZOVANNINA, in sede di redazione
dell'atto di donazione, nominativo quest'ultimo compatibile con quello utilizzato da
entrambi gli interlocutori owero ZIA GZOVANNiNA; che l'immobile attualmente è
adibito ad attività commerciale e quindi soggetto a canone d'affitto. Per tali ragioni, non
si esclude la possibilità che l'immobile di cui in parola, possa essere identificato propria
in quello indicato come [...la casa della ZIA C I 0VANNINA ...l.
Nel presente paragrafo sarà illustrata nel dettaglio una vicenda - trattata nel corso
dell'indagine principalmente da DI TRAPANI Maria Angela - dall'esame della quale
è stato individuato un ulteriore bene fittiziamente intestato a prestanome ma di reale
proprietà degli uomini d'onore DI TRAPANI Nicolò e GUASTELLA Giuseppe,
entrambi detenuti essendo stati definitivamente condannati alla pena dell'ergastolo.
L'immobile in questione è ubicato a Palermo in via Matteo Donia al civico 7,
piano terra.
Protagonisti di questa vicenda, come si vedrà, sono:
eb - DI PACE Francesco, a volte indicato come il nipote di Pinuzzu
- Nello e Maria per indicare i germani CATANZARO Michele e
CATANZARO Maria Pia nonché FANUELE Anna Maria e FANUELE Valeria,
figlie di CATANZARO Maria Pia;
- SALERNO Roberto, cugino di DI PACE Francesco.
. \ I1 17/06/2006
,,
T DI TRAPANI Maria Angela, in compagnia della madre SGROI
@ Rosa, si recava a Parma per effettuare un colloquio con il fratello detenuto DI
TRAPANI Nicolò
Nel corso dell'incontro veniva introdotto, per la prima volta, un argomento
concernente un immobile ove in precedenza era ubicata la falegnameria del padre (DI
TRAPANI Francesco) Jdove c'era la ... la falegnameria di PAPA'? ...l.Si intuiva che
detto immobile era diventato l'oggetto di una disputa per la titolarità tra i DI
TRAPANI, che ne rivendicavano la proprietà quale legittima eredità lasciata dal
.
defunto DI TRAPANI Francesco I.. TUO PADRE ha uscito i soldi, TUO PADRE!
... allora gli ho detto: e la falegnameria?] [...ma perchè mio marito l'ha costruita
per tuo cugino la falepmameria?l, ed il DI PACE Francesco che invece asseriva che il
bene era interamente riconducibile alla sua famiglia I... si ma ora dice che sono sue ...
tutte insieme ...l. Per tale incertezza la SGROI Rosa aveva chiesto al DI PACE di
chiarire meglio la situazione invitandolo a recarsi da suo zio (GUASTELLA
Giuseppe), senza per altro ottenere alcuna risposta k i i ho detto ... mi devi fare un
piacere ... vai da tuo zio e giielo dici ... ti pare che mi ha dato più risposta ... no ...
uh... uh ... anzi voleva soddisfazionel.
Si capiva anche che l'immobile, in quella data, fosse nella disponibilità di un
cugino del DI PACE Francesco I... dice: là mio cugino ci sta!l e che non esistesse più
una falegnarneria essendo il fabbricato ristrutturato e, come si capirà in seguito,
.
destinato a qualcos'altro Edorne.. siamo andati ... l'hanno fatta tutta a nuovo, perché
non c'è nel fallimento ...l.
Particolare non irrilevante è la circostanza che l'immobile non era stato inserito
nell'elenco di beni oggetto di un precedente fallimento del quale i colloquianti erano a
@
conoscenza.
[...l
ROSA: si è andata a prendere i soldi dove c'era la ... la falegnameria di
.
PAPA '?..
NICOLO ': (annuisce,ndr)...
ANGELA: prima diceva che era nel fallimento
NICOLO ': inseme ... li nel fallimento ...
ANGELA: si ma ora dice che sono sue ... tutte insieme ...
ROSA: TUO PADRE ha uscito i soldi, TUO PADRE! ... allora gli ho detio: e
la falegnameria? ... dice: là mio cugino ci sta! ... pli ho detto: ma perchè mio marito
l'ha costruita per tuo cugino la falegnameria?gli ho detto...
NICOLO ': (annuisce,ndr)
ANGELA: e ancora eh...
ROSA: non glielo dovevo dire?
NICOLO ': (annuisce,ndr)
ROSA: ... mi devi fare un piacere... vai da tuo zio e glielo dici... ti
gli ho detto
pare che mi ha dato più risposta ... no ... uh... uh ... anzi voleva soddisfazione
(incomprensibile) ...
ANGELA: infatti l'altra volta lo zio... l'altra volta lo ZIO SALVO-dice fà...
ma perché, dice, qua giù (incomprensibile) nella falegnameria dovete continuare
(incomprensibile) ... mi disse che la jàlegnameria non c'era più niente e che non
esisteva più, perchè era nel fallimento ... l'hanno diroccata
ROSA: lo sai l'uficio ...
ANGELA: ..
dome. siamo andati ... l'hanno fatta tutta a nuovo, perché
non C 'è nel fallimento ...
NICOLO ': non c'é!...
ANGELA: e non solo, MASSIMO mi ha detto: state attenti, dice, perchè le
cose del fallimento... si sono fatti dare i fogli e si stanno comprando le cose migliori...
hai capito? ...
ROSA: senti qua ...
NICOLO ': (annuisce) ...
ANGELA: io non ne capisco niente... e poi che abbiamo soldi nelle mani?
E lui va comprando...
ROSA: i soldi delllu$$cio li ha messi lui ... (comunica qualcosa con il labiale,
ndr) ... lui se li prende ... siccome ne abbiamo pochi ...
NICOLO ': (annuisce,ndr) ...
ANGELA: con la vastasaggine .., infatti la zia ... la zia mi disse ... dice ...
NZCOLO ': gli dico cose ...
---..>
ROSA: no ... quando ... quando dovesse essere ... dovesse succedere ...
NICOLO ': comunque (incomprensibile) ... lasciali perdere, poi ci si arriva
...
ROSA: che? ...
NICOLO': lasciali perdere, che gli dico cose ora ...
ANGELA: eh ... si ...
ROSA: speriamo il Signore
ANGELA: però te le diciamo NICO: perchè tu hai un giro (disegna un
cerchio con le mani, ndr) ... pensando ... così tu le sai
NICOLO ': (Nzcomprensibile)...
ANGELA: quando si appiatusisce (si dispiace, ndr) ...
[...l
LE A CQUISIZIONI DEL 16/12/2006.
I1 16/12/2006, DI TRAPANI ~ i u s e ~ ~ i nina compagnia
"~ della zia SGROI
Lorenza si recava a Parma per effettuare un colloquio con il detenuto DI TRAPANI
Nicolò rispettivamente fiatello e nipote delle predette @
T
-
[ &!$l. In tale data
veniva ripreso l'argomento dell'immobile brevemente indicato come "falegnarneria". Il
tratto che segue permetteva di:
- individuare con certezza l'immobile in questione;
- identificare il cugino del DI PACE Francesco che aveva la disponibilità del
bene ed altri soggetti coinvolti nella stessa vicenda.
,p- 878
facendo i lavori nella casa... che oltre ai soldi, una macchina, eh ... avevano ceduto
quella parte (riferita ad una quota della falegnameria,ndr) ... si vede che c'è stato
all'epoca un inghippo ... che non fu strascritto bene ... e questa cosa è rimasta
sospesa!
[...l
Dal brano riportato emerge dunque un primo dato di notevole interesse ai fini
dell'identificazione dell'immobile, lo stesso era intestato a tali NELLO e MARIA,
ossia coloro che avevano " messo la firma"
I1 DI PACE era stato invitato, verosimilmente da componenti della famiglia DI
TRAPANI, a pretendere dall'usufnittuario del bene una quota in affitto, ma lo stesso DI
PACE si era rifiutato adducendo il fatto che la persona era suo cugino Je d i disse: ma
d perché non si prende ... non si fa dare l'affitto! dice ... no ... è MIO CUGINO,
dice, cosa d i domando?!l
[...l
LORENZA: .
e ali disse: ma perché non si prende .. non si fa dare l'affitto!
dice ... no ... è MIO CUGINO, dice, cosa ali domando?!
[...l
Venivano poi riferite le giustificazioni del DI PACE Francesco che sosteneva che
7
il bene era suo in quanto al1 0rigine di proprietà della nonna che lo aveva poi lasciato
alla madre ed allo zio (GUASTELLA Maria e GUASTELLA Giuseppe) Jno questa
era di mia NONNA e che l'ha lasciata a mia MADRE e a mio fratello (si correae,
ndr) ... a mio ZIO ...l
[.-.l
LORENZA: Dopodiché si è scoperto, dice che ali hanno risposto ... no
questa era di mia NONNA e che l'ha lasciata a mia MADRE e a mio fratello (si
correae, ndr) ... a mio ZIO ...
[...l
I1 colloquio proseguiva e veniva ripreso l'argomento della visita del cugino del DI
PACE a Nello Jnominativo sicuramente riconducibile all'intestatario del bene) per
cercare di ottenere una firma per il trasferimento di proprietà; la richiesta sarebbe stata
rifiutata in quanto il Neiio a suo dire non sarebbe stato più il reale proprietario
dell'immobile Jun giorno suo CUGINO, va da NELLO e gli domanda la firma ...
dice ... ma quale firma? io non ho più niente! No dice ... sai ... è una formalità ...
dice ... no, questa cosa ... dice ... quale formalità?! ... dice ... perché IO e MIA
SORELLA ... l'abbiamo dato per papamento! ... dice ... com'è che ora spunti tu!?
4
[...l
LORENZA: ... se ... siamo fermi qua! ... un giorno suo CUGINO, va da
NELLO e gli domanda la firma ... dice ... ma quale firma? io non ho più niente! No
dice ... sai ... è una formalità... dice ... no, questa cosa ... dice ... quale formalità?!...
dice ... perché IO e MIA SORELLA ... l'abbiamo dato per pagamento! ... dice ...
com 'è che ora spunti tu!? ...
6
NICOLO ': (annuisce, ndr) ...
GIUSEPPINA: si volevano fare, fare l'aito si volevano ...
NICOLO ': si volevano fare l'atto? ...
GIUSEPPINA: si! Perché dicono che è suo...
LORENZA: allora ...
NICOLO ': FRQNCESCO?
LORENZA: c'è andato l'ALTRO CUGINO ...
GIUSEPPINA: il CUGINO!
LORENZA: ...incomprensibile...
[...l
Alcuni particolari forniti dalle donne Jil fidi0 di ALFONZRVA, te lo ricordi ...l
JROBERTO!] consentivano la certa identificazione del cugino del DI PACE che si era
recato dal NELLO: SALERNO Roberto, cugino di 1 grado di DI PACE Francesco.
[...l
NICOLO ': chi è il CUGINO? ...
GIUSEPPINA: il figlio di 'NZINA!
LORENZA: il figlio di ALFONZINA. te lo ricordi ...
NICOLO': ah ... ah ...
GIUSEPPINA: ROBERTO!
NICOLO ': ROBERTO. ..
LORENZA: il$glio ... non c 'è andato nessun ...
[-.l
Ancora veniva riferito il tentativo di DI PACE Francesco di non essere coinvolto
nella vicenda e dell'iniziativa di Nello e Maria di awisare Maria Angela in merito alla
richiesta loro prospettata dal SALERNO Roberto (più volte indicato come il cugino del
DI PACE) Iperché ... LORO gli hanno detto di no! (NELLO e MARIA,ndr) ... e
lo hanno detto a LEI ... dice com'è auesto fatto?! ... mi ...l
[...l
NICOLO': e FRANCESCO non dice niente? . ..
GIUSEPPINA: no è al di fuori ... non sap~iamoniente ...
LORENZA: no ... non sa niente perché ...
GIUSEPPINA: non se ne parla con lui di queste cose ...
LORENZA: non se ne parla ...
NICOLO ': (annuisce, ndr) ...
GIUSEPPINA: non sa niente lui, hai capito? ...
NICOLO': annuisce ...
LORENZA: non se né parla ...
GIUSEPPINA: perché ...
NICOLO': ... ma si volevano far fare l'atto, LORO? ...
GIUSEPPINA: si! ...
LORENZA: si ...
NICOLO': e che ci azzeccavano? ...
LORENZA: ... eh ... perché rappresenta ... ~ e r c h ...
eh é LORO ali hanno
detto di no! (NELLO e MARL4,ndr) ... e lo hanno detto a LEI ... dice com 'è questo
fatto?! ... mi ...
GIUSEPPINA: praticamente è una cosa così acqua ... acqua ...
LORENZA: se aveva ... se pensava qualche cosa, ha avuto la conferma!
Perché loro gli hanno detto poi ne parlo ...
NICOLO': (annuisce, ndr) ...
GIUSEPPINA: perché ...
LORENZA: no dice ...
[...l
I1 cugino del DI PACE Francesco si identifica in SALERNO Roberto, pt.
Giacomo, mt. GUASTELLA Alfonsina, nato a Palermo il 06/11/1976, ivi residente
in Viale del Fante nr. 102, coniugato; gli stessi sono effettivamente cugini di lo
grado poiché rispettivamente figli deile sorelle GUASTELLA Maria (20/10/1949) e
GUASTELLA Alfonsina (11/02/1952)
LORENZA: prima ha detto che era sotto ... come si dice ...
NICOLO ': (annuisce, ndr) ...
GIUSEPPINA: eh ... va bene ... poi ... e poi ha de ... di mio NONNO era ...
non è ... non sapendo bene come stanno ...
NICOLO ': non era di suo NONNO, era di suo ZIO PIETRQ e di COSO
.-
..
GIUSEPPINA : si. ..
LORENZA: e ... e loro sostengono
NICOLO ': di suo ZIO PIETRO e di suo NONNO il MAGAZZINO era!
GIUSEPPINA: eh!. ..
LORENZA: si! ...
NICOLO ': perché io lo so! ...
GIUSEPPINA: e ... e ora come ora? ...
NICOLO': eh! ... come ora come ora? ...
GIUSEPPINA: e ora come ora di chi è? . ..
NICOLO': di chi è? ... nostro ... mi ... mezzo e mezzo (porta la mano
destra sul suo petto,ndr) ...
LORENZA: si perché c'è la quota di MARIA e di NELLO ...
GIUSEPPINA: mezzo e mezzo? ...
NICOLO ': che di chi è?! ... mezzo e mezzo! ...
LORENZA: no e invece loro ...
[...l
SGROI Lorenza riferiva che c'era anche la quota della sorella di Michelino
(CATANZARO Maria Pia ndr) [ma come ... c'è pure la SORELLA DI
MICHELINO, quante persone cVerano!?led il DI TRAPANI Nicolò affermava che
tali quote ed altre, ad eccezione delle quote del GUASTELLA Giuseppe, erano state
acquistate da loro (dai DI TRAPANI) Jeh ... erano molti erano, quindi le quote le
abbiamo prese tutte, però c'erano pure queste cose di LUI
.. ...l. Nel prosieguo
dell'incontro la SGROI Lorenza si lamentava del comportamento del DI PACE
Francesco e, quindi, della famiglia GUASTELLA che non voleva riconoscere ai DI
TRAPANI neanche la metà della titolarità del bene che, come affermato dal Nicolò era
realmente loro sebbene ancora intestata a prestanome Jinvece neanche questo mezzo
A. Il detenuto riferiva di lasciar perdere e invitava la zia a riferire a Nello di non
firmare alcun documento I... Nelo devi dire tu a NELLO e a COSA che non deve
firmare nessuna cosa del mondo! (si rivolge alla zia SGROI Lorenza.ndr) ...l e, nel
caso in cui si fosse ripresentato il SALERNO Roberto, avrebbe dovuto nuovamente
respingere la sua richiesta benza formalità, non ha niente da fare, eli dice vattene a
casa ...l.
Ouest'ultima affermazione, considerata nell'ambito del contesto complessivo della
conversazione, è estremamente significativa perchè bene esprime la determinazione con
cui DI TRAPANI intende riaffermare la reale titolarita del bene.-
Segue il tratto di trascrizione integrale:
[...l
LORENZA: ma come ... c'è pure la SORELLA DI MICHELINO, quante
persone c'erano!?
NICOLO ': eh ... erano molti erano, quindi le quote le abbiamo prese
tutte, però C'erano pure queste cose di LUI ...
LORENZA: ma come, mezzo e mezzo? ...
NICOLO': eh! ... mezzo e ...
LORENZA: invece neanche questo mezzo ...
NICOLO ': e va bene lasciali andare, lasciali perdere ... non mi interessa
...
-
GZUSEPPINA: e non glielo deve dire, perché LEI glielo vuole dire! ...
LORENZA: no non vuole dirglielo, prima vuole venire a parlare con te ...
NICOLO ': chi? ...
GZUSEPPINA: ora che ci ha parlato, dico ...
NZCOLO ': eh ... ora che ci haiparlato, lo chiami TU ...
GZUSEPPINA: LEI deve venire ... no LEI deve venire ...
LORENZA: no, no prima di parlare ... ascolta, siccome ci sono altre cose,
- ." --
m- che LEI ... ha scoperto che ci hanno portato come informazioni ...
NICOLO': eh ...
LORENZA: LEIprima vuole parlare con te ...
NICOLO': e poi si vede poi ... ma aprire questi discorsi, non è suverchiu
(super-uo, ndr) per ora?!
LORENZA: si, infatti LEI mi ha detto di dirti ... non si può mai sapere! ... è
bene che tu lo sappia ...
NZCOLO ': momentaneamente non mi interessa niente, non deve interessare
niente ... momentaneamente non deve interessare niente ...
LORENZA: quindi ...
NZCOLO ': di tutte queste cose non mi interessa niente ...
LORENZA: va bene a Gennaio ...
NICOLO': poi me la vedo io ...
885
LORENZA: si però ... eh ... eh ... poi quando ... quando non C 'è più niente
...p erchè... scusami un attimo ...
NICOLO ': non mi interessa ... INCOMPRENSIBILE ... glieli faccio uscire
...
LORENZA: e dimmi una cosa ...
NICOLO ': glieli faccio andare a trovare ovunque ... a tutti! ...
LORENZA: dimmi una cosa ... se NELLO come un luocco, anzi lui ha
riflettuto ... ma non è vero ...
GIUSEPPINA: però ... eh ...ah ... secondo me la testa fete @uzza.ndr) ... (con
l'indice della mano sinistra indica verso su, ndr) ...
NICOLO ': eh! ...
LORENZA: eh ... scusa ...
NICOLO ': perché ... TUO GENERO (DI PACE Francesco,ndr) ... MIO
NIPOTE ...
GIUSEPPINA: le sa queste cose? ...
NICOLO ': certo che le sa! QUELLO (GUASTELLA Giuseppe,ndr) ... gli
dice statti muto
GIUSEPPINA: e infatti, QUELLO gli dice statti muto! ...
NICOLO': eh ... e LUI siccome è falso pure ... eh ... fanno ... poi c'è
FRANCE (con l'indice della mano desta indica verso la sorella GIUSEPPINA, ndr) ...
LORENZA: e allora che cosa centra che ci va ROBERTO, ROBERTO è
imbroglione ...
NICOLO ': gli può dire cose, cose non glieli può dire , QUELLO gli dice
stai zitto e non ti immischiare ... e QUELLO ... INCOMPRENSBILE...
GIUSEPPINA: io non aflronto, NICOLA
NICOLO ': no ...non afiontare ninte, tu! ...
LORENZA: no ... non vuole ...
NICOLO ': no non mi interessa ...
GIUSEPPINA: perché signzfìca ... se non si hanno le certezze di come parlare
NICOLO ': e appunto per questo ... siccome non possiamo dire ... non deve
fare niente ML4 SORELLA (Maria Angela,ndr) ... si deve fare i fatti suoi e non le deve
interessare niente ...
LORENZA: e allora non l'hai capito che non ... non ... non sta facendo LEI
(Maria Angela, ndr) ... completamente niente ...
NZCOLO': plielo devi dire tu a NELLO e a COSA che non deve firmare
nessuna cosa del mondo! (si rivolge alla zia SGROZ Lorenza,ndr) ...
LORENZA: si, infatti QUELLI (NEUOe MARIA, ndr) non l'hanno volus
fare e subito hanno awertito a MARIA ANGELA ...
NZCOLO': eh! ...
LORENZA: e le hanno detto che non lo fanno ...
NZCOLO': gli dici che non devono fare niente ...
LORENZA: MARIA ANGELA è restata cosi e dice io devo parlare con
MIO FRATELLO ...
NZCOLO ': gli dici ... poi quando ... c'è MIO FRATELLO (inteso se
stesso,ndr) e TUO ZIO (GUASTELLA Giuseppe,ndr) ... che esce ... si vede ...
LORENZA: QUELLO ... per quello ... dice ... che muriu ... che ci fa ... no, e
una formalità ... ma come una formalità?! ...
NICOLO ': senza formalità, non ha niente da fare, gli dice vattene a casa
A dire del DI TRAPANI Nicolò era comunque chiaro che DI PACE Francesco
fosse informato ma che non affrontava volutamente la questione su precisa indicazione
dello zio GUASTELLA Giuseppe JGIUSEPP1NA:le sa queste cose? ... NICOLO':
.
certo che le sa! OUELLO (GUASTELLA Giuseppe, ndr) .. pJi dice statti muto1
Sempre nello stesso colloquio si registrava un ulteriore tratto di conversazione dal
quale si deducevano indicazioni sui reali proprietari del bene:
[...l
NICOLO': eh ... eh ... lì ... LORO sanno tutto ... tuo ... tuo nipote ... (si
corregge, ndr) tuo ... TUO GENERO, sa tutte cose! ...
GIUSEPPINA: eh ...
LORENZA: ah ... un 'altra cosa ...
GIUSEPPINA: lo viene a dire a me? ...
LORENZA: NICO ...
NICOLO': non dice niente quello ...
GIUSEPPINA: se suo ZIO (GUASTELLA Giuseppe,ndr) gli dice statti cosi',
che deve fare . ..
NICOLO': non solo suo ZIO (GUASTELLA Giuseppe, ndr) è pure SUA
MADRE (GUASTELLA Maria,ndr) ... SUA M A D ..~.
GIUSEPPINA: SUA MADRE, SUA MADRE è ... è ...
LORENZA: ... e infatti ora non
si ... si intervenaono ... ali hanno
mandato a MA... a QUELLO... come si chiama ...
NICOLO': infatti mandano a QUELLO (ROBERT0,ndr) là, per non fare
discussioni con voialtri ... hai capito? ...
LORENZA: no ... eh ... eh ... ma che c'entra QUESTO che sono CUGINI?!
S..
@ MIO PADRE (con la mano desta indica se stesso-ndr) ... per conti miei... io faccio
metà e metà, perché non mi interessa prendermi tre quote e una quota, hai capito? ...
LORENZA: anzi c'erano tre perché c'era auella di come si chiama quello
NICOLO ': MICHELINO ...
LORENZA: MICHELINO ecco ... c'era pure ...
NICOLO ': si ...
E..]
--- t - JMARIA ... eh! ... e gliel'ha firmati i cartellini? ... e non devono frrmare niente!l.
Alla replica della sorella Maria Angela, la quale affermava che se interpellato il
DI PACE avrebbe negato di essere a conoscenza della vicenda, il detenuto rispondeva
di riferire a quest'ultimo di andare a trovare in carcere lo zio GUASTELLA Giuseppe
(Palermo, 20/06/1954), in grado di fornire le delucidazioni del caso I[gli dici che ... li
dici ... vai da TUO ZIO ... me l'ha de ... me lo ha mandato a dire NICOLA ...1.
Segue il tratto di trascrizione integrale di interesse:
[...l
M. ANGELA: ah! ... dove PAPA' aveva la falegnameria, non devo dirgli ...
l'altra volta GIUSY mi ha detto ... mi ha detto NICOLA ... dice ... quando è ...
e
$e
PADRE se le comprò!
NICOLO ': si, dici ... abbiamo comprato tutto ...
M. ANGELA: si ... ma LORO lo sanno!
NICOLO ': e glielo dici! ... gli dici ...
M. ANGELA: tanto è vero che ... quando è stato ... allora ... FRANCESCO mi
ha detto a me ... davanti a GIUSY ... chi sa se me lo diceva solo a me ... prima che non
ne sapeva niente, no! ... prima che ... era andato in fallimento ...
NZCOLO': e poi fai una cosa ... fai una cosa ... gli dici ... a FRANCESCO ...
vai da ... FRANCESCO lo vedi, tu?
M. ANGELA: no, non ci vediamo e non lo voglio vedere!
NICOLO ': e come ... glielo dici a GIUSY ...
LORENZA: vabbè, LUI nemmeno entra! ... INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: che centra GIUSY? ... GIUSY non vuole essere messa in mezzo
a queste cose!
NICOLO ': va bene ... GISJSY non vuole essere messa in mezzo ... glielo
dici a MAMMA ... le dici ... vai a chiamare a FRANCESCO ... vanno a chiamare a
FRANCESCO ... siccome nemmeno posso affrontare le spese ... e tutte cose la ... ehh ...
una ... la casa del tabacchino ... gli dici ... vendetela! ...
M. ANGELA: ma se la sono venduta già!
NZCOLO': eh! (gesticola per intendere di far finta di non sapere, ndr) ...
LORENZA: deve fare finta di niente!
M. ANGELA: ha detto che non ne sapeva niente! ... non ...
NZCOLO': ... gli dici ... vai da TUO ZIO ... me l'ha de ... me
gli dici che
lo ha mandato a dire NICOLA ... vai da TUO ZIO ... ~ 1 .dici i ... che queste ... queste
sono fuori ... le cose che sono fuori dal ... dal fallimento! ... vai da TUO ZIO ... si
devono vendere che devono campare! ... tutte e due! ... mi segui? ... le cose che sono
fuori dal ... dal fallimento! ... si devono vendere che devono campare! ... perchè ho
parlato con PIETRO e PIETRO mi ha detto ... dice ... no, l'hanno intestato ancora
a ... QUEL CRISTIANO! ... mi segui? ... questo!
M. ANGELA: si, eh!
LORENZA: quindi ... metà e metà!
NICOLO ': metà! ... di dici che si levano tutto ... sia la faleenameria,
tutte quelle cose là ...
M. ANGELA: e lo sai come dirà? ... ma io non so niente ... non sappiamo
niente noi ...
NZCOLO ': no, gli dici, tu non sai niente, lo so che tu non sai niente! ... gli
dici ... lo so che tu non sai niente ... vai da TUO ZIO e glielo vai a dire! ... perchè non
possono ...
LORENZA: vabbè, tu non sai niente, allora te lo stiamo dicendo noialtri!
NZCOLO ': ... vai da TUO ZIO e gli dici ... si devono vendere le cose! ... si
devono vendere perchè devono campare! (sfrega le dita della mano destra ad indicare
denaro, ndr) ... non abbiamo soldi per campare! ... tutti OUELLI che sono là dentro,
al cortile ...
M. ANGELA: MAMMA non se lafida (non ce la fa, ndr) ...
NZCOLO ': e chi glielo deve dire?
LORENZA: (si rivolge alla DI TRAPANI, ndr) ... tu non ci puoi parlare?
NZCOLO ': eh! ... tu non ci puoi parlare ...
M. ANGELA: ci posso parlare ... davanti a MAMMA ... davanti a LEI (indica
la SGROI Lorenza, ndr) ... perchè poi mi dice che ... INCOMPRENSIBILE ...
NZCOLO': non cominciare ... non cominciare, però, a 'nturciriti...
INCOMPRENSIBILE ...
(N.B. Dalla cartografia si evince che l'autovettura è in sosta tra la fine della Via
Matìeo Donia, Palermo e l'inizio di Via Napoletani, Palermo, alle seguenti
-
coordinate GPS: Lat. N 38O 9' 13'5'' - Long. E. 13O 19' 55,5") ore 17:23 - [vds
[...l
Lorenza: guesta è?
Maria A:
Lorenza: no per me era quella di là ... inc...
Maria A: aua ... revisione... Salerno...
LE A CQUISIZIONI DEL 24/02/2007.
l'l 24/02/2007, DI TRAPANI Maria Angela in compagnia della zia SGROI
Lorenza nuovamente si recava a Parma per effettuare il periodico colloquio con il
detenuto DI TRAPANI Nicolò ~^~I=AT&C~).
Nella circostanza l'argomento dell' "immobile-falegnameria" veniva ripreso da DI
TRAPANI Maria Angela, la quale raccontava al fiatello che, come da lui stesso
suggerito in occasione del colloquio raccontato del 20/01/2007, aveva parlato
direttamente con il nipote DI PACE Francesco. A quest'ultimo, infatti, la donna aveva
detto di farsi portavoce con il cugino SALERNO Roberto affinché questi
comspondesse loro (ai DI TRAPANI) una quota di affitto per la loro metà di pertinenza
junyaltra cosa mi sono dimenticata ... riguardo a tuo cugino ROBERTO,
@
JSALERNO Roberto,ndr) gli ho detto, devi fare me ... devi ... ~lielodici tu, per
rispetto gli ho detto, vorrei che glielo dicessi tu ... gli ho detto, poi dimmi tu come
fare ... pli ho detto, riguardo tuo cugino ROBERTO vedi che si deve stabilire, gli
ho detto, una ... un ... un affitto ... un affitto di faccio ... e poi successivamente
4,nelle more della valutazione dell'immobile in vista della vendita Jah ... auella sola
... successivamente ... successivamente si fa valutare. li ho detto. che la parte ...
metà di parte, li ho detto ... mio ... a NICOLA servono, d i ho detto, auindi ... la
...se poi tu ... te lo dico a te così se tuo cupino è interessato se la prende ... I
Nella parte finale di questo tratto di conversazione DI TRAPANI Maria Angela
precisava di essersi dimenticata di rif&re che il canone di affitto che il SALERNO
Roberto avrebbe dovuto versare doveva decorrere dallo stesso mese di febbraio J... mi
sono dimenticata a dirgli ... a decorrere da FEBBRAIO ...I
[...l
M.ANGELA: prende e fa ... e va bene, faccio come dici tu, faccio come dici tu
... tutto, tutto. remissivo ... si sta ... tipo si sta per alzare un po' ... rosso. bianco, verde
... prende e mi fa ... gli faccio ah ... aspetta, un 'altra cosa mi sono dimenticata ...
riguardo a tuo cugino ROBERTO, (SALERNO Roberto,ndr) gli ho detto. devi fare me
... devi ... glielo dici tu, per rispetto gli ho detto, vorrei che glielo dicessi tu ... gli ho
detto, poi dimmi tu come fare ... gli ho detto, riguardo tuo cugino ROBERTO vedi che
si deve stabilire, gli ho detto, una ... un ... un afitto ... un afitto gli faccio ... e poi
successivamente ... 1
904
- doveva essere, in quel periodo, intestato o comunque riconducibile ai fratelli
CATANZARO Michele e CATANZARO Maria Pia;
- era ubicato nelle vicinanze di via M. Donia a Palermo;
- doveva essere la sede di un'oficina di revisione a nome dei SALERNO.
DERIVANTI DA
Situazione degli intestati relativa ad atto del 1811111959 (antecedente all'impianto meccanografico)
I
I
1 REALI
I
CATANZARO Maria (Pia) nata a Palermo il 1 1 .O1.1944 Proprietà per 1/10 fino al
05/0511993
CATANZARO Michele nato a Palermo il 02.12.1947 Proprietà per 1 I10 fino al
05/05/1993
GUASTELLA Giovanni nata a Palermo il 07.08.1958 Proprietà per 4/10 fino al
l I
907
I I ( REALI I
I I
'
a1 05.05.1993
I I
NZCOLO ': ... siccome ... quelia falemameria ... siccome mi aveva detto
dice: la è nostra ... I
FRANCESCO: crera stato un discorso i due appartamenti e la falegnameria ...
poi si è separato: i due appartamenti e la falegnameria. Perchè le faleznameria già,
per il sessanta per cento era di mio nonno
NICOLO ': no, il trenta
FRANCESCO: no, allora: il sessanta mio nonno, il venti di .. era la parrina e
... lo zio Pietro. Ouando ci fu il discorso della parrina tu te lo ricordi
il venti era di
che Maria Pia gli ha fottuto tutte cose, .... che si è fregata tutte cose Maria Pia ... però
gli
NICOLO ': chi è Maria Pia?
FRANCESCO: la sorella di Michele
NICOLO la sorella di Michele aveva le quote, erano tre le quote
FRANCESCO: eh, ma non erano sue, se le è fregate ... però onestamente mio
zio ... non ti vreoccupare, le do a te ... tuttrora ... però li ha intestate ai suoi fiali ... e
poi crera il venti per cento dello zio Pietro
NICOLO? e allora ... hanno fatto un pagamento per la casa ... mi hanno
dato
FRANCESCO: quando fu, no, no, ... gli hanno dato i soldi e la macchina
NICOLO ': in pagamento per la casa l'ha data ... e Pino (GUASTELLA
Giusepve) me lo ha detto . ... mando eravamo la fuori ... Pino mi ha detto: questa
4ua ... eravamo assieme dentro la quota
FRANCESCO: esatto ... ma il discorso che ho avuto io con lui ... degli
appartamenti e di là ... però: gli appartamenti poi sino messi alla società, là , siccome
alla poi fine il sessanta era di mio nonno e ci fu il discorso ... va be d'altro canto me lo
prendo io perché già il sessanta è mio e ci fu i due appartamenti da là (con la mano
destra mima il gesto della separazione) tanto è vero che questa ....
NICOLO ': e questa pure entrò pure nel fallimento
FRANCESCO: non si ci è messa ... questo non si ci è messo
NICOLO': uhm
FRANCESCO: però, un9altra cosa penso io, dico io: mettiamo caso che il
y9
discorso "fosse stato così ... quando era stallone però non si è mai visto nessuno,
NICOLO ': uhm
FRANCESCO: guando c'erano le cose da aaaiustare non si è mai visto
nessuno
NICOLO ': uhm
FRANCESCO: poi mio cuaino ha speso dei soldi e si è fatto il centro di
revisione e si vede "arricamuare"... ma anche se le cose stavano così ... da parte mia
io non so che è così ... ma se mio zio dovrebbe dirmi vedi che è così ... quello che dici
TU (riferito a GUASTELLA Giuseppe) si fa ...
[.-.l
Ad ulteriore riscontro della certa identificazione dei soggetti citati nella vicenda in
esame si espone un7altravicenda emersa nel corso delle intercettazioni e raccontata da
DI TRAPANI Maria Angela al fratello Nicolò nel corso del colloquio del 24/02/2007
rw*,.&-*AF#"r - -
.
e "%
~A.W~$?).
a,b
La donna, infatti, sempre argomentando in ordine ai beni appartenuti
al defunto padre ed intestati a prestanome, riferiva che il DI PACE Francesco aveva
fatto venire in Sicilia tale Maria Pia, la sorella di Michelino, che in quel periodo abitava
a Roma, proprio allo scopo di vendere degli immobili I... la SORELLA di
MICHELINO che abita a ROMA ... se la sono fatta scendere e si sono famafare gli
A TTI delle altre cose che aveva preso PAPA ',mi capisci?...l. Testualmente:
M.ANGELA: eh ... mi sono dimenticata ... ah si sono fatti scendere a
MARIA PIA ... MARIA PIA telefona a MARIA pure (GUASTELLA Maria,ndr) ... e ci
fa senti ma hai tutti gli ATTI delle cose MARIA PIA dice no! ...
NICOLO ': chi è MARLA PU? ...
M.ANGELA: la SORELLA di MICHELINO che abita a ROMA ... se la
sono fatta scendere e si sono fama fare ali ATTI delle altre cose che aveva preso
PAPA ', mi capisci? (con la mano destra mima il gesto dello scrivere,ndr) ... ah ? ...
NICOLO ': (annuisce'ndr) ...
M.ANGELA: e altre ... a ... alcune cose risultano nel doc ... ma C 'erano cose
... te lo detto quelle che aveva comprato PAPA' dopo, ma non insieme a LUI, erano
nostre mi capisci ...
4P NICOLO ': apposto ...
M.ANGELA: ... e ci fa non né ho! ... dice ah non né hai ... dice no! Gli
e
hanno, gli hanno fatto aggirare l'ostacolo ... quando io gli faccio, alla SIGNORA, si
gli dissi, no ... io ali dissi vedi che MIO PADRE ha avuto in ~agamentola
FALEGNAMERLA, ali dissi, quando ha costruito da NELLO, NELLO ali ha dato
questo più altre DUE CASE e altra ... un pezzo di TERRENO, là al lato ... al lato
della stalla ... morto! Prende ... dopo un poco mi fa, no Qua c'è MARU PL4 che
MARL4 PU ... la ... era di MIO ZIO perché no ... senza dirmi che MARLA PIA gli
aveva fatto l'A TTO, hai capito ... tipo lasciti di SUO NONNO ...
119
Allibrato al foglio 22, particella 585, sub 2, del Catasto Fabbricati Comune di Palermo.
Allibrato al foglio 22, particella 585, sub 1, del Catasto Fabbricati Comune di Palermo.
9 12
E' anche riscontrato un dato oggettivo che awalora l'affermazione secondo cui
Maria Pia abita'a Roma I.. . la SORELLA di MICHELINO che abita a ROMA ... se la
sono fatta scendere e si sono fatti fare gli ATTI delle altre cose che aveva preso
PAPA ', mi capisci?...[.
Da accertamenti svolti presso la B.D.U.F.P. è emerso che FANUELE Anna
Maria nel 2002 ha stipulato un contratto di locazione relativo ad un'abitazione ubicata a
Roma in via L.re Testaccio nr. 15. Nello specifico:
Cessione Fabbricato
Ufficio Segnalante COMMISSARIATO CELI0 - RM
Data Comunicazione 05.06.2002
Numero Modulo 1 1 14312002
Data inserimento
Ultimo aggiornamento 02.07.2002
Ufficio inseritore COMMISSARIATO CELI0 - RM
Data Cessione 05.06.2002
Motivo della cessione AFFITTO
Uso attuale ABITAZIONE
Uso precedente ABITAZIONE
Fabbricato
Città ROMA (RM)
Indirizzo V. L.RE TESTACCIO 15
Piano 03
Scala C
Interno 13
N. vani 03
Accessori 02
Nr. ingressi O1
Soggetto
ACQUIRENTE FANUELE ANNA MARIA 1211011970 - PALERMO (PA)
CEDENTE CALISTI ROSELLA O610911955 - SORIANO NEL CIMINO
Nello stesso anno, sempre FANUELE Anna Maria cedeva a titolo di ospitalità
un appartamento situato a Roma. Segnatamente:
Cessione Fabbricato
Ufficio Segnalante COMMISSARIATO CELI0 - RM
Data Comunicazione 13.04.2006
Numero Modulo 58312006
Data inserimento
Ultimo aggiornamento 18.04.2006
Ufficio inseritore COMMISSARIATO CELI0 - RM
Data Cessione 12.04.2006
Motivo della cessione OSPITALITA'
Uso attuale ABITAZIONE
Uso precedente ABITAZIONE
Fabbricato
Città ROMA (RM)
Indirizzo VIA A. VESPUCCI N.34
CAP O0153
Piano 03
Scala C
Interno 13
N. vani 03
Accessori 02
Nr. ingressi O1
Soggetto
ACQUIRENTE MIYARA EMI 1210511966 - GIAPPONE
CEDENTE FANUELE ANNA MARIA 1211011970 - PALERMO (PA)
Con specifico riferimento a questa ulteriore vicenda, non si può escludere che la
vendita dei due immobili sia stata una manovra ordita dall'indagato DI PACE
Francesco per impedire che i DI TRAPANI, altri pretendenti di tali beni, potessero a
loro volta rivendicarne la proprietà o comunque chiederne l'acquisizione.
r
5 IO. LA VENDITA ALL'INCANTO DEL 06/02/2007 RELATIVA AL
FALLIMENTO DELLA SICED SRL DI DI TRAPANI NICOLO.
La vicenda oggetto del presente paragrafo trae origine dal fallimento della SICED
Srl di DI TRAPANI NICOLO' (fratello di Maria Angela), con sede legale a Cinisi (PA)
in Contrada Cipollazzo. Tale ditta, cessata in data 19/06/1985, diveniva oggetto di
procedura fallimentare che, in parte, si concludeva con l'asta giudiziaria svolta in data
06/02/2007 in esecuzione dell'ordinanza di vendita del 2411012006 (fallimento registrato
al nr. 79/86 del Tribunale di Palermo - Sezione Fallimentare) k&&~dfb~8)
Come è emerso nei precedenti paragrafi, a tale procedura fallimentare gli indagati
Q hanno più volte fatto riferimento nel corso dei colloqui in carcere soprattutto al fine di
distinguere quei numerosi beni - in massima parte immobili - i quali non erano stati
ricompresi nella medesima e sono ancora nell'attuale disponibilità della famiglia
mafiosa attraverso prestanome.
Di seguito si dimostrerà come tutti i beni venduti all'asta giudiziaria di cui sopra
(06/02/2007) sarebbero stati riacquistati per conto della famiglia del DI
TRAPANIIMADONIA e saranno altresì individuati i prestanome rivelatisi necessari
per la definizione delle compravendite; verrà infine dimostrato il diretto coinvolgimento
dell'allora latitante LO PICCOLO Salvatore, in qualità di destinatario della richiesta
del denaro necessario per l'aggiudicazione di uno dei terreni in vendita.
(AL~~F,~&*$$IX)
3) Le w u k i z ì o n i del 20/01/207
11 20/01/2007, veniva censurato il colloquio carcerario tra la medesima DI
TRAPANI Maria Angela ed il fiatello Nicolò, ristretto presso la Casa Circondariale di
Parma. Anche quest'ultimo, nell'occasione, veniva reso edotto dell'imminente asta
giudiziaria che si sarebbe dovuta svolgere il mese successivo (febbraio 2007) e
riguardante i "loro beni". Entrando più nello specifico, la donna delineava al parente
alcune delle modalità di recupero beni nel frattempo elaborate: lo Zio VINCENZO
(SGROI Vincenzo) avrebbe provveduto ad aggiudicarsi la "casa della mamma" (della
SGROI Rosa) mentre un altro terreno sarebbe stato acquistato, per suo conto (di DI
TRAPANI Maria Angela), da MARLA per intendere LO VERDE Massimiliano, figlio
di Maurizio e di GUASTELLA Maria
M. ANGELA: ah! ora pro.., ...
al prossimo mese ...
tutto dove c'è ... ...
... ...
MAMMA là tutto ... (usa il labiale, ndr) in vendita lo ZIO VINCENZO si ... ... ...
... ...
sta prendendo a MAMMA dove MAMMA (mima il gesto usualmente utilizzato ...
per indicare l'atto del dormire, ndrl ...
NICOLO ': mh!
M. ANGELA: ... ...
dice si deve prendere (owero vendere, ndr) là e MARIA ...
(GUASTELLA Maria, madre di LO VERDE Massimiliano, ndr) (gesticola in ...
maniera confusa cercando di far comprendere al fratello quale' sia la località a cui si
... ...
riferisce. ndr) dove c'era tutta la (continua a pesticolare in maniera confusa,
...
ndr) hai capito?
NICOLO ': (annuisce, ndr) ...
... ...
M. ANGELA: là! guesto! me la sta facendo a me! mi ha detto così: ... ...
... ...
plielo dici a NICOLA per rispetto con NICOLA dice noi non abbiamo mai ... ...
... ...
avuto dice cose (unisci l'indice ed il pollice della mano destra a voler indicare
vicinanza, ndr) ...
però, dice. alielo dici un domani dice ...
è del bambino! ... ...
fintende il figlio MADONU Francesco, ndr) le ho detto non ...
non ci sono ... ...
a ... ...
assolu dice io lo faccio ma
r
L...J
i
... ...
M. ANGELA: ... ... ...
sono felici! dice mi commuovo! è vero! NICO', mi ... ...
... ...
ha visto. a me, che ero disperata gli faccio io per non avere cose ali ho detto ... ...
... ... ...
eehh ed io devo far finire ho detto il sacrificio di MIO PADRE?! ...
NICOLO ': ... e SERGIO come sta?
M. ANGELA: bene, pure bene ... e MARLQ mi ha detto dice non ti ... ...
... ... ...
preoccupare quella di là dice me la prendo io ...
NICOLO ': ve bene
...
M. ANGELA: e poi vediamo cosa (porta la mano dal basso verso l'alto a
...
voler indicare innalzare, ndr) poi vediamo il Sianore!
NICOLO ': va bene, comunque ... (si rivolge alla SGROI Lorenza, ndr) ...
che si dice?
[...l
L'assenza di risposte da parte del latitante veniva peraltro ribadita nella lettera
scritta dalla DI TRAPANI al marito in data 22/01/2007 [... speravo di sentire a
ROSALBA ma neanche lei ho sentito ...l
@
9p"r 920
5) Le acquisizioni del 28/01/2007
Tenuto conto di ciò, il 28/01/2007, alle ore 11:26, le microspie installate
all'interno dell' autovettura Citroen C1 in uso alla DI TRAPANI Maria Angela
consentivano di registrare una ulteriore conversazione intercorsa tra la donna e lo zio DI
TRAPANI Michele. I due continuavano a discutere della compravendita di uno dei
terreni che di lì a poco sarebbe stato venduto all'asta ed in relazione al quale l'uomo
aveva personalmente garantito il suo apporto economico; lo stesso specificava alla
nipote l'intenzione di rivendere quanto prima l'immobile, realizzando un cospicuo
guadagno che, nell'occasione, veniva definito di gran lunga superiore a quello
prospettato in precedenza dal PIZZO. Nell'illustrare le modalità di riappropriazione dei
loro beni, la DI TRAPANI Maria Angela riferiva allo zio di aver anche chiesto un
prestito a Palermo, non avendo ricevuto, però, alcuna risposta in merito. I1 riferimento
era owiamente da intendersi aiia richiesta in tal senso avanzata al LO PICCOLO
Y ~ ~ ~ M Q S Q*,S I .
' a5.2 $e SVV.*Z "W
C*,
trampolino mi ha usata! ... per far vedere che sa le cose MIE ... così si fa mettere ...
m
921
I1 brano riportato permette di evidenziare il protagonismo dell'indagato DI
TRAPANI Michele all'interno dell'organizzazione mafiosa, peraltro già analizzato in
altra parte della presente richiesta allorchè è stata esaminata la vicenda concemente
l'appuntamento con i costmttori SBEGLLA.
LO SVOLGIMENTO DELL'ASTA.
I) Le acauisizionidel 05/02/007
I1 giorno precedente lo svolgimento dell'asta fallimentare, ovvero in data
05/02/2007, veniva registrata la conversazione telefonica intercorsa tra LO VERDE
Massimiliano e la madre GUASTELLA Maria. I1 primo esortava il genitore affinché
si informasse, chiamando la CANCELLERIA FALLIMENTARE DEL TRIBUVALE DI
PALERMO, sull'esatta dicitura da apporre nel campo "intestatario" dell'assegno da
presentare per partecipare ad un'asta giudiziaria(ALLEGATO P17).
1. COMPOSIZIONE LOTTO NR 1
TERRENO SITO NEL COMUNE DI CINISI, CONTRADA CIPOLLAZZO,
ESTESO ARE 27,32, ISCRITTO IN CATASTO AL FOGLIO 13, PARTICELLA 812 E
FOGLIO 23 PARTICELLA 70, LIBERO DA COSTRUZIONI, INCOLTO. IL TUTTO
COME MEGLIO DESCRITTO NELLA RELAZIONE DEL C.T.U. E DEL NOTAIO
ALLA QUALI SI FA ESPRESSO RIFERIMENTO.
PARTECIPANTI
Hanno partecipato ciascuno per il 50%:
CASTELLI Salvatore nato a Palermo il 15/01/1967, ivi residente in via F. Di
Giovanni nr. 81, coniugato in regime di separazione dei beni;
PIPATI Filippo, nato a Palermo il 19/02/1973, residente a Carini (PA) in viale
Piraineto nr. 66;
PREZZO DI AGGIUDICAZIONE
Euro 1 1.000,OO
AGGIUDICATARI
CASTELLI Salvatore e PIPATI Filippo, entrambi sopra generalizzati
2. COMPOSIZIONE LOTTO NR 2
TERRENO SITO NEL COMUNE DI CINISI (PA), CONTRADA VECCHIO,
ESTESO ARE 14,58 ISCRITTO IN CATASTO AL FOGLIO 13, PARTICELLE 800 E
902, LIBERO DA COSTRUZIONI. IL TUTTO COME MEGLIO DESCRITTO
NELLA RELAZIONE DEL C.T.U. E DEL NOTAIO ALLA QUALI SI FA ESPRESSO
RIFERIMENTO.
PARTECIPANTI
CASTELLI Salvatore e PIPATI Filippo, entrambi sopra generalizzati
PREZZO DI AGGIUDICAZIONE
Euro 7.000,OO
AGGIUDICATARI
CASTELLI Salvatore e PIPATI Filippo, entrambi sopra generalizzati
3. COMPOSIZIONE LOTTO NR 3
TERRENO SITO NEL COMUNE DI CINISI (PA), CONTRADA SAN
GIOVANNI, ESTESO ARE 97,77, ISCRITTO IN CATASTO AL FOGLIO 4,
PARTICELLA 111 (EX 1 l l/A), LIBERO DA COSTRUZIONI. IL TUTTO COME
MEGLIO DESCRITTO NELLA RELAZIONE DEL C.T.U. E DEL NOTAIO ALLA
QUALI SI FA ESPRESSO RIFERIMENTO.
PARTECIPANTI
LO VERDE Massimiliano, nato a Palermo il 08/04/1981, ivi residente in via
Pk-
Matteo Dominici nr. 35, celibe (jiglio di GUASTELLA Maria)
PREZZO A BASE D'ASTA
Euro 79.000,OO con aumento minimo di Euro 2.000,OO
PREZZO DI AGGIUDICAZIONE
Euro 8 1.000,OO
AGGIUDICATARI
LO VERDE Massimiliano, sopra generalizzato
4. COMPOSIZIONE LOTTO NR 4
TERRENO SITO NEL COMUNE DI CINISI (PA), CONTRADA VECCHIO,
ESTESO ARE 49,93 ISCRITTO IN CATASTO AL FOGLIO 13, PARTICELLE
713,714 E 715, SUL QUALE INSISTE UN PICCOLO CORPO DI FABBRICA
COSTITUITO DA UNA ELEVAZIONE FUORI TERRA DALLE
CARATTERISTICHE DI MAGAZZINO RURALE IN PRECARIE CONDIZIONI. IL
TUTTO COME MEGLIO DESCRITTO NELLA RELAZIONE DEL C.T.U. E DEL
NOTAIO ALLA QUALI SI FA ESPRESSO RIFERIMENTO.
PARTECIPANTI
CASTELLI Salvatore e PIPATI Filippo, entrambi sopra generalizzati ed al
50%;
DI TRAPANI Michele (Zio di Maria Angela) nato a Palermo il 04/10/1943,
residente a Cinisi (PA), Corso G. Orlando nr. 1, coniugato in regime di comunione
legale dei beni con PALAZZOLO Maria Rosaria nata a Cinisi (PA) il 01/01/1946,
convivente;
PREZZO DI AGGIUDICAZIONE
Euro 26.500,OO
AGGWDICATARI
DI TRAPANI Michele, sopra generalizzata;
5. COMPOSIZIONE LOTTO NR 5
TERRENO SITO NEL COMUNE DI CINISI (PA), CONTRADA CIPOLLAZZO,
ESTESO ARE 6,40, ISCRITTO IN CATASTO AL FOGLIO 23, PARTICELLA 178,
SUL QUALE INSISTE UNA STRUTTURA IN C.A. COSTITUITA DA UN UNICO
GRANDE VANO COMPLETAMENTE ABBANDONATA E FORTEMENTE
DEGRADATA; IL TUTTO COME MEGLIO DESCRITTO NELLA RELAZIONE
DEL C.T.U. E DEL NOTAIO ALLA QUALI SI FA ESPRESSO RIFERIMENTO.
d
PARTECIPANTI
CASTELLI Salvatore e PIPATI Filippo, entrambi sopra generalizzati ed al
50%;
GIANINO Alessandro, nato a Palermo il 09/07/1974, ivi residente in Fondo
Petix nr. 5, celibe;
PREZZO DI AGGIUDICAZIONE
Euro 4.500,00
AGGWDICATARI
CASTELLI Salvatore e PIPATI Filippo, entrambi sopra generalizzati ed al
50%;
6. COMPOSIZIONE LOTTO NR 6
% TERRENO SITO NEL COMUNE DI CINISI (PA), CONTRADA VECCHIO E
CIPOLLAZZO, ESTESO ARE 13,73, ISCRITTO IN CATASTO AL FOGLIO 13,
PARTICELLA 724, SUL QUALE INSISTE UN VILLINO UNIFAMILIARE
COSTRUITO ABUSIVAMENTE COMPOSTO DA DUE ELEVAZIONI FUORI
TERRA; IL PIANO TERRA E ESTESO MQ 322,902 CIRCA DI SUPERFICIE
COPERTA E MQ 122 CIRCA DI TERRAZZE E PORTICATI; IL PRIMO PIANO È
ESTESO MQ 282,60 CIRCA DI SUPERFICIE COPERTA E MQ 79,26 CIRCA DI
BALCONI E TERRAZZE; LA SUPERFICIE ESTERNA LIBERA DA COSTRUZIONI
È PARI A MQ 928,lO CIRCA. IL TUTTO COME MEGLIO DESCRITTO NELLA
RELAZIONE DEL C.T.U. E DEL NOTAIO ALLA QUALI SI FA ESPRESSO
RIFERIMENTO.
PARTECIPANTI
SGROI Vincenzo, nato a Palermo 1'1 1/05/1939, ivi residente in via Resuttana m.
PREZZO DI AGGIUDICAZIONE
Euro 90.000,OO
AGGIUDICATARI
SGROI Vincenzo, sopra generalizzato.
Come emerge dal relativo verbale di gara, l'aggiudicazione dei diversi lotti di
terreno facenti parte del fallimento della " SIMED snc" è avvenuta secondo i desiderata
della famiglia mafiosa MADONIA-DI TRAPANI.
E' opportuno analizzare, a questo punto, le specifiche emergenze riguardanti i
singoli aggiudicatari.
prendo una casa ... dice prendiamo due case! ... e te le metto al BAMBINO (indica il
figlio, ndr) ... un vezzo lo tengo ... dice ... e ali facciamo aualche cosa ... un
cavannone! ... e settemila (metri quadri) se li... tre (mila metri quadri) li vole tenere e
sette se li ve ...l.
Nello stesso contesto emerge che il nucleo familiare del LO VERDE doveva
occuparsi della cura, per conto della medesima DI TRAPANI Maria Angela, di
ulteriori interessi economici, oggetto di possibili futuri investimenti 1 ~ e r ...
ò bacio i
piedi a MARIA, comunque! ... anche perchè c'è ... no. SALVO ... anche perchè ha
pure quelli miei! ... le ho detto... chissà ... metrili... dice... non ti s re occupa re!]
Alla luce delle note e già delineate emergenze concernenti il ruolo del LO
VERDE Massimiliano nella gestione del bar Sofia e nella gestione degli immobili di
Piazza degli Alpini si comprende bene quanto determinante sia stato l'apporto
dell'indagato nel recupero del terreno indicato come lotto n.3, rientrato in tal modo
nuovamente nella piena disponibilità della famiglia mafiosa MADONIA-DI
TRAPANI.
Tale recupero è tanto più significativo se si considera che è la medesima Maria
Angela DI TRAPANI ad annettere all'immobile in questione un considerevole valore
economico dalla stessa stimato in un miliardo, un miliardo e mezzo delle vecchie lire.
Inoltre va evidenziato che, a seguito della formale aggiudicazione dell'asta al LO
VERDE, si è venuta a realizzare una intestazione fittizia mediata dalla procedura
Q fallimentare ma pur sempre efficace per realizzare lo scopo simulatorio ricercato dagli
indagati, i quali considerano il bene rientrante a pieno titolo nel patrimonio occulto della
famiglia mafiosa DI TRAPANI-MADONIA.
metà e metà ci facciamo dice (con la mano mima una costruzione,ndr) ... dice e poi
... ali ho detto ... fate ... io ali ho detto fate voi, quello che più ... dice, io vorrei fare
così ... dice ... però lo lasciamo. dice almeno un domani c'è il bambino, dice, ha
come ... ali ho detto. quello che decidete ... quello che decidete VOI a me sta sempre
bene].
'L
, 933
DI TRAPANI Maria Angela e sua Zia esortavano quindi il detenuto a convocare
a colloquio il DI TRGPANI Michele, intimandogli di procedere alla immediata vendita
dell'immobile, a fronte dell'ulteriore asta che si sarebbe dovuta svolgere qualche mese
dopo, anch'essa attinente altri beni di loro interesse.
[...l
M.ANGELA: ... te lo mandi a chiamare, pure che ci paghiamo il biglietto ...
... ..
gli dici che sei lo devi fare venire cosi . che lo ringrazi di quello che ha fatto ...
[...l
M.ANGELA: dopodiché fai finta che non sai niente di questi discorsi e ali
dici ...
devi vendere subito perché a mia madre ad AGOSTO ha l'altra (con la mano
... ...
destra riproduce il gesto dei soldi,ndr) gli dici perciò subito mi capisci?. ..
NZCOLO ': (annuisce,ndr) ...
[...l
M.ANGELA: quindi questa della ZIA SARA te la devi risolvere TU però con
tutte le buone ... TUprima ...
[...l
NZCOLO ': e quanto l'ha comprata là, tanto per sapere .. .
M.ANGELA: venti ... ventuno ... ventuno ... poi più le spese di registrazione
.
e
[...l
M. ANGELA: non lo ha salvato più 4ùe150-perchénon li aveva e ha avuto la
faccia tosta che ora NICOLETTA ...
SALVA TORE: allora per questo non scrive ...
M. ANGELA: no ... NICOLETTA ha trovato uno che se lo voleva ...
dopo
che ci andrà ... .. ..
perché è ritornato al T ' BUNALE . e lo sai cosa ali ha detto .
come ora lo vendete mi dovete dare diecimila euro a ME cioè... ... ...
no forse le
...
rotelle ci mancano (si Dorte le mani alla testa,ndr) ci mancano ...
SALVATORE: M R U A N G E L A ...
[...l
936
11 05/10/2006, alle ore 1158, veniva censurata una interlocuzione tra PIZZO
Pietro e RUFFINO Rosolino [Carini, 20/12/1966] inerente la compravendita di un
terreno che, come successivamente specificato, sarebbe risultato del tutto compatibile
con quello già inserito nel lotto nr. 4 della procedura fallimentare in argomento. In
particolare RUl?F'INO proponeva il concreto interessamento di tale SAWMO,
specificando, in relazione all'incontro che si sarebbe dovuto perfezionare, come
quest'ultimo abitasse proprio vicino casa del PIZZO.
(ALLEGATO 10C)
[...l
8 ROSOLINO: IO sono con SAWRlO ,.. quell'amico mio che ... TU lo
conosci ... siete pure amici voialtri, sicuro!
PIETRO:eh
ROSOLINO: per il ferreno, cruello di là sopra
C-..]
ROSOLINO: .., LUI è disponibile...
guando vosso fìssitre I'a~~untamento?
[.-.l
PIETRO: magari domenica mara'na
[..-l
ROSOLINO: facciamo ,..allora PIERU' ... TU cr~andosei dentro? (a casa,
ndr)... che IO rtasso con LUJ... rendo a SA EERlO e tì uenpo a trovare diremente
dentro (a casa ndrJ... tanto LUI... TU,. state vicino, DO: aUa fine...
PIETRO: XO sono atta la piarnato ... se TU mi dici... w r dire... IO alle nove
sono da TE ...alle nove ci vediamo a casa mia
LI
ROSOLINO: ... alcora hcciamo una cosa ... verso ... verso & dieci ...
domenica ora da TE!
PIETRO: va bene a posto!
ROSOLINO: ...
nove e mezza dieci a uuesf'ora ...
PIETRO: ve bene, ok
E...3
La conferma all'ipotesi avanzata, la si otteneva il successivo 12/10/2006,alle ore
17:44, allorquando veniva censurata una ulteriore conversazione telefonica tra i due, nel
corso della quale il PIZZO specificava sia l'estensione del terreno in argomento, sia il
nome del "curatoret1 dal quale lo stesso PIZZO riferiva volersi recare unitamente al
RUF'FINO ed al SAIBRIO, al fine di avere migliore contezza delllargomento in
questione (Awocato RIZZO). In effetti il curatore del fallimento di cui trattasi risulta
essere proprio E'awocato Giovanni RIZZO.
(ALLEGATO 10D)
ROSOLINO: pronto?
PIETRO: ROSOLINO
ROSOLINO: ehi, ciao PIERU'
PIETRO: ciao, come stai?
ROSOLINO: qua ... stiamo ... sta stipulando un atto il Notaio ...
PIETRO: eh! ... senti una cosa ... IO... iaualche documento di auel discorso del
terreno ce l'ho ...l'ho trovato!
ROSOLINO: perfeao
PIETRO: ... perd bisognerebbe,fissareun appuntamento... dall'awocato che ha
in mano la pratica!...
ROSOLINO: perfetto, eh!
PIETRO: ara l0 gli posso chiamare a ~uesf'awocato per fissare un . .
appuntamento
ROSOLINO: eh, certo
PIETRO: ... e nourim' ci andiamo e andiamo a vedere come è la situazione?
ROSOLINO: certo PIERU
PIETRO: eh!
ROSOLINO: ...
e IO &o a due giorni fino a ierì l'ho visfo a L t n
PIETRO: eh!
ROSOLINO: ... ho &#o ... come ho notizie a' awiso!
PIETRO: IO ho una misurazione che è di quarantanove virgola sessanta are ...
a quanto corris~ondef
ROSOLINO: guaftromilanovecentosessanta ...iauasi cinquemila metri!
PIETRO: guasi cinquemila metri sono, va bene ... ho capito! uk ... allora
facciamo una cosa ... IO ora ... domani telefono allo studio dell!Awocato RIZZO che
ha in mano la vratica ... il curatore! ... vediamo LORO uuando ricevono ... fmso un
appuntamento...
ROSOLINO: perfetto
PIETRO: e ti faccio sapere
ROSOLINO: va bene PIERU'
PIETRO: ci andiamo ... e andiamo a vedere di che cosa si tratta!
ROSOLINO: va bene ... va benissimo
PIETRO: va bene, ROSOLI'
ROSOLINO: si, PIERU'
PIETRO: allora ti faccio sapere IO
ROSOLINO: as~ettonotizìe tue allora
PIETRO: ok, ciao ... ciao ROSOLI'
ROSOLINO: ciao
PIETRO: ciao
Non sono state registrate ulteriori comunicazioni in tal senso stante, come noto,
l'iniziale aggiudicazione del bene in capo al DI TRAPANI Michele. Appare però
assolutamente verosimile che, a seguito del'altrettanto nota vicenda che ha visto
rientrare detto terreno nella disponibiiità del Tribunale di Palermo-.p_ la mancata
integrazione della somma di aggiudicazione, il PaLAZZOLO Saverio, identificabile
con ogni probabilità nel SAWRIO individuato da ;RlBl%NO Rosolino e da questi
posto in contatto con i1 PIZZO, sia stato su&essivamente ricontattato ed abbia
proweduto alla definitiva compravendita del bene in argomento awenuta il 05/10/2007.
Ciò apparirebbe concretamente ipotizzabile-se si tenesse in considerazione che, come
ribadito da DI TRAPANI Maria AngeIa al marito Mi4aONiA Salvatore in occasione
del colloquio wcerario del 26/04/2007, di seguito riportato nella parte d'interesse,
PIZZO Pietro (inteso NICOLETTA),dopo l'evidente insuccesso del DI TRAPANI
Michele, fosse stato nuovamente interessato alla "vendita" in argomento, avendo già
"trovato uno che se lo voleva", ovvero un soggetto in passato interessato all'acquisto
(cfi tr4scrizione in ALLEGATO A15 dell'infonnativa nr. 65/250 - 2005 del 05 giugno
M. ANGELA: non lo ha salvato più quello perché non li aveva e ha avuto la
faccia tosta che ora NICOLETTA ...
SALVA TORE: allora per questo non scrive ...
M. ANGELA: no ... NICOLETTA ha trovato uno che se lo voleva ...dopo
che ci andrà ... ... ..
serché è ritornato al TRIBUNALE e lo sai cosa gli ha detto .
come ora lo vendete mi dovete dare diecimiha euro a ME ... ... ...
cioè no forse le
...
rotelle ci mancano (si porte le mani alla testa,ndr) ci mancano ...
r...1
m ("stare vicino") il PIZZO rfaccimo ... allora ,PìERUf... TU auando sei dentro? fa
casa, ndr) ... che IO uasso con LUI ... prendo a SArnRIO e ti vengo a trovare
direttamente dentro fa casa, ndr)... tanto LUI... TU... state vicino, uoi, alla fine ...l.
A riscontro di ciò va osservato che, effettivamente, nell'anno 2006:
PIZZO Pietro risultava essere intestatario dell'utenza elettrica recante
identificativo B 9011630491 ed ubicata a Cinisi, in Contrada Siino m. 47H (ovvero via
Giovanni Falcone m. 47);
h più, dalla lettura del verbale divendita imilobilirne del 05/10/2007,si evince
chiaramente che il documento di identità w n il quale veniva identificato PALAZU)LO
Saverio (C.I.nr. AK8909740,rilasciata dal C o m e di Cinisi il 15/12/2004) recava
quale luogo di residenza proprio la Via Giovanni Falcone m. 61.
*
M.ANGELA: no li ho ripresi (con la mano riproduce il gesto di tirare a
se,ndr) ...
ho dovuto and ...
(con la mano destra indica due,ndr) quelli dove ...
C'erano i CAVALLI. ..
NICOLO? chi C 'è l'ha, se la sono mesi?
M.ANGELA : l'avevano presi i SICCINISI (abitanti di CINISI. ndr) ...
NICOLOt: chi? . ..
M.ANGELA: CARMELINA! ...
NICOLO? CARMELA ? ...
M.A NGELA: aveva mandato capito!? ... ...
NICOLO t: e se lo sono presi? ...
LORENZA: no, no ...
M.ANGELA: ora ho fatto la contro ...
944
LORENZA: lo ZIO WNCENZO (SGROI Vincenzo,ndr). . .
M.ANGELA: ora lo ZIO WNCENZO andò a fare la contro ...
LORENZA: tutto ha preso ...
NICOLO ': ah ...
M.ANGELA: mi capisci? ... mi capisci , e io posso fare bile NICO', mi devo
stare zitta? ...
[...l
1/5 [&2;q@a3@$$8).
Il riferimento era chiaramente alle allora. recenti operazioni di polizia svolte nel
corso delle quali venivano tratti in arresto numerosi personaggi ritenuti, a vario titolo,
espressione del LO PICCOLO sul territorio.
6) Le acuuisizioni del 16/03/2007
In data 16/03/2007 si assisteva, però, alla naturale evoluzione della vicenda sopra
riportata: DI TRAPANI Maria Angela riceveva l'atteso pizzino dal LO PICCOLO
Salvatore. 12'
I dubbi sulla partecipazione del PIPATI e del CASTELLI all'asta giudiziaria del
06/02/2007, riaffioravano in occasione dei colloqui carcerari svolti dalla DI TRAPANI
il 21/07/2007 ed il 02/08/2007, rispettivamente con il fratello Nicolò e con il marito. In
dette occasioni la donna rendeva edotti i detenuti di come i siccinisi (PIPATI e
CASTELLI), anche dopo il rialzo effettuato dallo Zio SGROI Vincenzo, avessero reso
non poco complicato il recupero dei beni di cui ai lotti nr. 1,2 e 5.
I21
Cfr. paragrafo 4.1 I1 "pizzino" scritto dall'allora latitante LO PICCOLO Salvatore.
[...l
M. ANGELA: nelle cose di PAPA t.. te lo avevo detto che... A posto! Ouale a
...
posto... ora c'erano andati.. (abbassa la voce, ndr.) a rilanciare e controrilanciare...
Mi.. . ce l'ho qua! (si porta la mano sullo stomaco, ndr.)
SALVATORE: Si, ma la sistem... non era sistemata suesta cosa qua, o no?
M. ANGELA: Si, si è sistemata..!
SALVATORE: Basta... non ne parliamo... basta... basta... basta!
M. ANGELA: Si ma ora c'è quella di GIUSY... capace che ora se li vanno a
prendere... lo so... noi non abbiamo co... io... a me non mi interessa.. io ho fatto la
mia parte... se la vedono loro fra.. MIA SORELLA e fra loro... mi devo sempre fare il
sangue amaro io e mettermi contro tutti sempre io...?!
[-..l
\
5 11 GLI IMMOBILI DI PIAZZETTA DEGLI ALPINI NR. 9
M. ANGELA: MASSIMO
MASSIMILIA NO: MARU NGELA
M.ANGELA: eh ... ciaoMassimo
MASSIMILIA NO: eh ... ciao ... allora ... io fino ad ieri sera comunque ho
provato a parlare anche con SERGIO ...
M. ANGELA: ...incompr ... eh
8 MASSIMILIA NO: ma SERGIO non mi ha richiamato ... era impegnato e
non mi ha richiamato...
M. ANGELA: ah ...
MASSIMILIANO: ora comunque stamattina ... pronto ... stamattina
M. ANGELA: ...ah ...
MASSIMILIA NO: ... sta facendo quello che ti dicevo ieri sera ... ieri sera
M. ANGELA: ...incompr ... va bè fai tu ...
MASSIMILIA NO: va bene? Ciao non ti preoccupare ... dai ciao ...
M. ANGELA: va bene Massimo ..
MASSIMILIANO: faccio tutto oggi ...
M.ANGELA: si
MASSZMILIANO: ciao ... ciao ...
M. ANGELA: grazie ... ciao ...
[...l
bQ@@&wml.
i
In quella stessa giornata, tra le ore 16:47 e le ore 19:03, si registravano ripetuti
contatti telefonici tra lo stesso LO VERDE Massimiiiano e lo studio notarile
PIZZUTO; nel corso degli stessi, il LO VERDE presentatosi sempre come signor DI
TRAPANI, si preoccupava di concordare il ritiro di documentazione relativa alla
compravendita ARIOLO - DI TRAPANI, al fine di affidare la pratica ad altro notaio.
Tra tutte, meritano opportuno rilievo le telefonate intercettate, in sequenza, alle
ore 19:03. (progr. 1430 - utenza 388/3655000), nel corso della quale tale signora
CARAVELLO, dello studio notarile PIZZUTO, avvisava il LO VERDE della
necessità di pagare 105 euro, per visure già richieste, e quella immediatamente
successiva, intercettata alle ore 19:05. (progr. 1431), nel corso della quale, lo stesso L O
VERDE chiedeva a DI TRAPANI Maria Angela se avesse con sé 100 euro,
preannunciandole che sarebbe passato a prendere il danaro [AL~GATIP$-P~).
Tali risultanze, a ben vedere, consentivano di ricavare diretto ed incontrovertibile
riscontro, in merito alla effettiva riconducibilità di quell'affare, curato da LO VERDE
Massimiliano, a DI TRAPANI Maria Angela e, quindi, alla famiglia MADONIA: in
tal senso, infatti, doveva necessariamente essere intesa la richiesta di denaro, da
impiegare evidentemente per pagare le spese notarili, avanzata dallo stesso LO VERDE
alla DI TRAPANI.
Alle ore 20:37, (progr. 1435 - utenza intercettata 38813655000) LO VERDE
Massimiliano provvedeva a contattare telefonicamente DI TRAPANI Giuseppina,
nata a Cinisi (PA) il 05/01/1960 ed il marito DI TRAPANI Giuseppe, nato a Partinico
(PA) il 07/02/1947, con i quali si informava se era stato risolto un pignoramento,
promosso nel 1996 dal Banco di Sicilia, su alcuni immobili a loro intestati, tra i quali
nominava pure quelli di via Resuttana - ~iazzaledegli Alpini [&%W~$~+&ZO)
" @ a v>AA*"&k/ :t.>& A
e
chiedendo, in merito, documentazione che potesse comprovare il pagamento dei debiti e
la cancellazione di tali gravami Ew&m.
!" ,'n5~,d~$'1,~)y<~b'>-*-.
t..,~,s-.x.b.*7 ,-. $A~-.V&,*.-* .t,
skT53
LE ACQUISIZIONI DEL 13/06/2006.
In data 13/06/2006, alle ore 15:03 (progr. 1568 - utenza 38813655000) DI
TRAPANI Maria Angela contattava LO VERDE Massimiliano, al quale chiedeva se
avesse necessità di un foglio che, si comprendeva nel corso della conversazione, doveva
,*'"*'L, %,_*i%>; "
essere consegnato al notaio [=E~&W$$).
C-! 957
- la disponibilità assicurata, ancora una volta, dal LO VERDE Massimiliano nel
curare e risolvere, in prima persona, problematiche afferenti il patrimonio occulto della
famiglia MADONIA - DI TRAPANI;
- il fatto che DI TRAPANI Giuseppina fosse una delle parti formalmente
intervenute (in qualità di beneficiario, ndr.) nella stipula del contratto di cessione del
diritto di proprietà.
- Box, cantinato (C/6) di 23 ma., sito in Palermo. piazzale Dedi Alpini nr. 9 -
piano S2 catastato al Foglio 22 - Particella 2416 - Sub 39.
entrambi attualmente intestati per 112 a DI TRAPANI Giuseppina, nata a Cinisi
(PA) il 05/01/1960 e per 112 a DI TRAPANI Francesco, nato a Partinico (PA) il
18/11/1992, figlio della stessa Giuseppina.
Ad essi, infatti, portavano, concordemente, tutti i dati informativi acquisiti
dall'attività di intercettazione telefonica ed ambientale, nel corso delle indagini, infatti:
- entrambi i beni, con atto del 18/07/2007, redatto dal notaio RUFFINO Anna
(con studio in Palermo - via Catania nr. 166) sono stati trasferiti, per 112 del diritto
reale di proprietà, da DI TRAPANI Giuseppe, nato a Partinico (PA) il 07/02/1947 a
DI TRAPANI Giuseppina, nata a Cinisi (PA) il 05/01/1960. I1 trasferimento si è
concretizzato mediante cessione di diritti reali a titolo oneroso -#'$@:*l) i
suddetti immobili, inoltre, sono inseriti nel quadro immobili della nota di trascrizione
8 nr. 035471, riguardante un verbale di pignoramento immobili dell'ottobre 1996, in
favore del Banco di Sicilia s.p.a. - succursale di Alcamo (TP) e contro DI TRAPANI
Giuseppe.
- i beni sono stati, in passato, dal 12/03/1992 al 27/03/1993, intestati a
SPATAFORA Giuseppa, nata a Partinico (PA) il 09/09/1911; in seguito al decesso
della donna, i cespiti patrimoniali sono stati trasferiti, per successione, al marito DI
TRAPANI Angelo, nato a Partinico (PA) il 03/09/1912 ed al figlio DI TRAPANI
Giuseppe, nato a Partinico (PA) il 07/02/1947 &$$&&@$3&~$3).
Se per l'individuazione dei due immobili di piazzale Degli Alpini nr. 9 sono
(k3 risultate decisive, come visto, le acquisizioni emerse nell'ambito dell'attività di
intercettazione telefonica, gli elementi necessari e determinanti per ricondune quei beni
immobili al patrimonio occulto della famiglia di MADONIA Salvatore si ottenevano
nel corso del colloquio carcerario, concesso a quest'ultimo in data 11/01/2007.
In particolare, il detenuto - discutendo con la moglie DI TRAPANI Maria
Angela in merito alle modalità con cui tentare il recupero di alcuni beni, riconducibili
alle famiglie MADONIA - DI TRAPANI, che sarebbero stati venduti ad un'asta
giudiziaria nel mese successivo (sul punto vedasi in particolare cap. dedicato
all'argomento) - si soffmava a considerare la possibilità di trovare la liquidità
necessaria mediante l'alienazione di un immobile di sua proprietà. Testualmente
t
SALVA TORE: Ma... MARIA ANGELA, non devi-fa... perchè tu devi... le cose le
devi spezze... io ti sto dicendo che deve fare la cosa... vale a dire... queste cose... ci
servono... per quella tua... per quella di MAMMA...
M.ANGELA: si..
SALVA TORE: ... cioè.. .e... altri... altrimenti...
M. ANGELA: eh.., eh... lo so...
SALVATORE: perchè non è che si prendono... io la avrei la possibilità...
siccome io... parlare con me... è parlare con nessuno... perchè praticamente... non è che
tu pensi... che... MAMMA dove se ne deve andare?!
M. ANGELA: ... U ZU VINCE'... se la sta prendendo...
SALVATORE: Lui sta facendo?
M. ANGELA: Questa sola, però. Il giardino no! Ora ... MARIA mi ha detto
che... che... però... devo... devo dargli qualche cosa...
SALVA TORE: Si però MARIA ANGELA... non vorrei che queste cose...
M.ANGELA: eh...
[...l
M. ANGELA: ...avanti dai incomi... continua a oflendere come...
SALVATORE: ... perchè GIUSY...
M. ANGELA: Eh...
SALVATORE: ...GIUS Y... cioè a fare quella... cioè ... a dire... se... questa
dovrebbe prendere tutte queste cose... questa è la possibilità! Ma...
M. ANGELA: GIUSY? GIUS Y... fare quello e fare quell'altro?! ....Ma va..
va... va.. va.. va... (fa cenno di no con la testa, ndrl
..
SALVATORE: Quale. quella mia! Non è cosa nostra?!
..
M. ANGELA: Si,lo so che è cosa vostra... perchè la devi la devi andare a
levare così...
SALVATORE: Ma scusa, ma tu non ci pensi.. siccome tu... a te ti piace
campare così...
M. ANGELA: Non si può! Non si può! C'è il (abbassa il tono della voce, ndr)
... ...
bambino hai capito? II bambino c'è il bambino... qua... fin quando ha
diciott'anni.. ha diciott'anni.. non si può fare niente! Ah!
...
SALVATORE: Si, ma.. francamente. io ora le sto sapendo questa.. co 'ste ...
6 cose...
M. ANGELA: Non te l'avevo detto? Ouando fu suo PA.. SUO PADRE...
..
quell'altra che aveva mesta testa di deficiente. quest'estate sono andata a pagare
{abbassa la voce contemporaneamente fa segno dieci con le mani, ndr) diecimila
.. ..
euro... per fardiela levare. comple. perchè se la stava manaiando a momenti..
pure... oh! E quindi..
SALVATORE: E noialtri dobbiamo fare queste cose... dobbiamo andare...
siamo soccorso... pronto soccorso?... noialtri andiamo in soccorso di questo, di quello...
M. ANGELA: No, li ho dovuti pagare per... (abbassa il tono della voce, ndr) il
contratto...
[..-l
M. ANGELA: Anzi devo ringraziare l'awocato RESTIVO...
SALVATORE: ... di questa ... gentaglia ...
M. ANGELA: All'awocato RESTIVO devo ringraziare... che mi ha mandato da
una SUA AMICA... per ... perchè c'erano cose un po I...
SALVATORE: Si ma M R L 4 ANGELA...
M. ANGELA: ... e QUELLA ha fatto lo stesso.
La suddetta conversazione fornisce elementi oggettivi assolutamente univoci sulla
riconducibilità dei due beni immobili di piazzale Degli Alpini nr. 9 al patrimonio
occulto della famiglia di MADONIA Salvatore [guella mia! Non è cosa nostra?!]. La
conferma che si tratti proprio di quei due beni proviene dai molteplici riferimenti sia
soggettivi, sia oggettivi, che i colloquianti menzionano nel corso della conversazione. In
tal senso, oltre ad avere chiaramente parlato di GIUSY, ossia DI TRAPANI
Giuseppina, intestataria diretta, i due hanno pure discusso del fatto che gli immobili
sono intestati al BAMBINO (in effetti, come detto, 112 del diritto di proprietà è da
ricercarsi in capo a DI TRAPANI Francesco, nato a Partinico il 1811111992, figlio di
Giuseppina), sicchè non possono assolutamente essere alienati prima del
raggiungimento della maggiore età da parte di quest'ultimo. DI TRAPANI Maria
Angela informava, inoltre, il coniuge dell'awenuto trasferimento di 112 del diritto di
proprietà da DI TRAPANI Giuseppe, nato a Partinico (PA) il 07/02/1947, a DI
TRAPANI Giuseppina, nata a Cinisi (PA) il 05/01/1960, concluso nel luglio del 2006
nel tentativo di isolare l'immobile dai contingenti problemi economici che
attanagliavano DI TRAPANI Giuseppe; in ragione di ciò, la DI TRAPANI rif&va di
avere dovuto pagare diecimila euro di spese notarili [...quest'estate sono andata a
pagare (abbassa la voce ContemDoraneamente fa segno dieci con le mani, ndr)
diecimila euro... per fardiela levare... comple. .. perchè se la stava manaiando a
momenti.. pure... oh! E quindi.. (...) No. li ho dovuti pagare per... (abbassa il tono
della voce, ndr) il contratto...l.
l' verbale di interrogatorio del collaboratore di giustizia DI NATALE Giusto, in data 15/07/1999, tra note
Cf?.
in richiamo.
verbale di interrogatorio del collaboratore di giustizia DI NATALE Giusto, in data 17/04/2002, ira note
Cf?.
in richiamo. \
LE DICHURAZIONI DEL COLLABORATORE DI GIUSTIZIA DI NATALE
GIUSTO DEL 15/07/1999.
Alla luce di tali accertamenti questo Ufficio ritiene che appaiono inoltre
fondatamente sostenibili le deduzioni espresse dal collaboratore DI NATALE, in sede
di interrogatorio del 17/04/2002, sulla possibile provenienza estorsiva di tali immobili
come prezzo pagato, a titolo di messa a posto, dai RAPPA ai MADONIA, per la
costruzione dell'intero stabile [questo è stato il pizzo che hanno pagato per farali
realizzare il palazzo].
Con certezza può concludersi che tali immobili rientrano nel cospicuo
patrimonio occulto delle famiglie DI TRAPANI-MADONIA e che la loro
acquisizione non risulta suffragata da transazioni verificabili e perciò legittime.
L'intera vicenda di questi beni, peraltro, consente anche di mettere in luce il
rapporto instaurato con l'organizzazione mafiosa da DI MAI0 Girolamo ( la cui
posizione viene trattata in altra parte della presente richiesta ) e soprattutto da L O
VERDE Massimiliano, in relazione al quale è stato già delineato l'infaticabile
attivismo profuso nella gestione del bar Sofia e sarà più avanti ricostruita la sua
partecipazione alla vicenda di un terreno sito in contrada Cipollazzo, Cinisi.
La vicenda inoltre ripropone il pieno coinvolgimento dell'esponente mafioso
MADONIA Salvatore, il quale, nonostante lo stato di detenzione, è in grado di
gestire il patrimonio occulto della famiglia mafiosa attraverso l'opera insostituibile
e pervicace della moglie Maria Angela DI TRAPANI.
Infine va evidenziato che la vicenda in questione - tenuto conto della recente
intestazione dei beni in capo a DI TRAPANI Giuseppina in data 18 luglio 2007 -
ha fatto emergere nei suoi confronti gravi indizi di colpevolezza del delitto di cui
d agli artt. 110 C.P., 12 quinquies legge no 35611992, aggravato dall'art. 7 d.1. 13
maggio 1991, no 152, conv. con modif. nella legge 12 luglio 1991, no 203, in
concorso con i coniugi DI TRAPANI-MADONIA Salvatore e LO VERDE
Massimiliano.
§ 12
IL RUOLO DI PRESTANOME DI LO PICCOLO FILIPPO:
IL TERRENO DI PROPRIETA DI MADONIA ANTONINO
C,:-
attività commerciale, almeno in passato, possa essere stata ricondotta ad occulti interessi
economici della famiglia MADONIA.
964
Peraltro va sin da ora evidenziato che la identificazione del LO PICCOLO e
dell'attività imprenditoriale dallo stesso svolta si è rivelata prodromica ai fini della
corretta individuazione di un ulteriore bene immobile rientrante nel patrimonio occulto
della famiglia MADONIA.
l ) Le acauìsizioni del 2 W 2 0 0 6
In particolare, già il 26/04/2006, nel corso del colloquio carcerario registrato
presso la Casa Circondariale di Novara @&%$&;F:~$433),MADONIA Antonino e la
madre GELARDI Emanuela discutevano, in maniera riservata, di interessi economici
non meglio precisati ed indicati con lo pseudonimo SAN MARTINO. L'immediata
risposta fornita dalla donna lasciava però intendere come, nel tempo, tale fonte
economica fosse da considerarsi esaurita:
[...l
ANTONINO: io... per quello che mi ricordo diciamo... tu mi dicevi che là
..
avevi.. diciamo. cosi..dove ci sono... (pausa) SAN MARTmO?
EMANUELA: no... finirono le cose...
ANTONINO: una volta mi hai detto, diciamo, che mi dicevi che una volta,
diciamo, avevi qualche co...
EMANUELA: ... incomprensibile... volte così...
ANTONINO: eh
EMANUELA: esono...
ANTONINO: a là?! ah...
EMANUELA: ... incomprensibile...
ANTONINO: glieli ha dati là, diciamo...
EMANUELA: e li ha là...
ANTONINO: e allora... questi più quelli... sono questi allora quelli che ha...
questi sono? ne aveva altri... vedi...
EMANUELA: No. non ne ha più! questi ci sono.
ANTONINO: allora vedi... che hai avuto... hai avuto...
2) Le acquisizioni del 16/08/2006
r...I
ANTONINO: ma SAN MARTINO niente ... BISCOTTI niente? ...
ALDO: niente ...
ANTONINO: per ora niente ...
r...I
38)
r. .I
FRANCESCO: il BISCOTTIFICIO ... èJinito?
ALDO: spiegagliele queste cose, digliele tutte queste cose a MARIA ANGELA
quando viene ... e si rende conto di quello che c 'è e di quello che non c 'è ... (pausa) ...
MAMMA poverina deve fare i salti mortali per fare quadrare i conti ogni mese ...
r.- -1
4) Le awuìsizioni del 08/11/2006 -il colloauw di MADONL4 Antonino
L'8/11/2006, MADONIA Antonino approfittava ancora una volta della presenza
della madre per chiedere ulteriori novità sull'argomento ormai convenzionalmente
associato a SAN MARTINO, QUELLO DEI BISCOTTI. Anche in detta occasione, però,
.,G. *qz "*?**.v: r
le notizie riportate lasciavano intendere l'assenza di qualsiasi introito: F@e&~@~
ANTONINO: eh, e quello ... SAN MARTINO? ... BISCOTTINI DI SAN
MARTINO? Niente?
EMANUELA: nooo!
ANTONINO: niente ... nulla completamente ... zero completamente
EMANUELA: niente
[e. .I
r. .I
FRANCESCO: .. dove c'era la società ... con LO PICCOLO ... quello dei biscotti
ALDO: (intima nervosamente al padre di fare silenzio, guardandosi attorno,
ndr) ...
FRANCESCO: ... jù comprato insieme a lui ...
ALDO: (gesticola mimando il gesto usualmente utilizzato per indicare niente,
nulla, ndr) ... non ti confondere, PAPA', pensa alle cose più importanti ... ora devi
superare questo momento dzficile ...
124
Si riferiva al noto mafioso GALATOLO Vincenzo, nato a Palermo il 2010911944, in atto detenuto.
968
1) L'interrogatorio del 26/03/1997
Avitabile: Guardi io l'altra volta avevo detto che lui aveva una fabbrica di
biscotti...
P.M.: Lui chi?
Avitabi1e:Enzo Galatolo e lo sapevo perchè a volte lo andavano a cercare là era
Siciliana biscotti che è in via Marturana e quella è sua lo so perchè lui questa la fece lui
questa fabbrica e poi di fronte aveva la carnezzeria quella dei Barbera, quella che è tutta
rinnovata quella è di lui di Enzo Galatolo, che quando andavamo a prendere a volte i
soldi lui mi diceva ci porti i soldi all'awocato i soldi alla famiglia di tizio, di caio, io
andavo là e andavo a prendere i soldi dal Galatolo che il Galatolo teneva nella cella
frigorifera si figuri che una volta, qualche volta diceva a suo figlio Angelo diceva
pigliane venti, pigliane trenta avevano va beh, pigliane dieci, che ne avevano a pacchi
proprio nella cella fìigo, poi di altre proprietà e immobili so di locali di Enzo è difficile
perchè lui si teneva chiuso davanti a ste cose, qualche immobile si teneva quando faceva
l'estorsioni so che da Occhipinti si comprò i scantinati, qualche scantinato, locali così
che potrei indirizzare, poi so che lui era in società con quello Catalano quello della carne
che aveva grosse celle frigorifere e sta gente aveva...so più di altri come (incompr.), più
di altri...
2) L 'interropatorìodel 21/02/1997
A mTABILE A.: Prima... dalla più piccola alla più grossa, incominciare dalla
carnezzeria che è di un certo LA BARBERA, quella è dei GALATOLO. Poi la fabbrica
di biscotti...
P.M.: Dov 'è sta fabbrica di biscotti?
AVITABILE A.: E' di fronte... la Siciliana Biscotti, questo è di loro, che la
gestisce... hanno la fabbrica e il panificio, sono in società loro, perché questo era tutto
fallito e loro l'hanno aiutato.
In effetti la sede legale della SICILIANA BISCOTTI srl risulta essere ubicata in
via Marturano, di fronte alla macelleria LE DELICATEZZE DELLA CARNE DI LA
BARBERA ROSARIO, obiettivo peraltro già emerso nel corso della presente
indagine. ' 2 5
(ALL~~w;&~)
In particolare DI TRAPANI Maria Angela raccontava al marito come, durante
un incontro con ANGELA (come noto con l'appellativo ANGELA venivano indicati
alternativamente FONTANA Stefano oppure il figlio Gaetano), quest'ultimo, le aveva
chiesto l'autorizzazione per il prelievo e la cura di alcune piante insistenti su un terreno
che, come specificato da MADONIA Salvatore, risultava essere di esclusiva proprietà
del fratello Antonino. In specie, secondo il racconto della donna, il FONTANA si
sarebbe recato sul posto per constatare di persona lo stato di conservazione di dette
piante, venendo da subito avvicinato dai suoi cugini (di FONTANA), abitanti nelle
vicinanze, i quali, avrebbero chiesto conto e ragione di tale interessamento quasi a
vantare un diritto di proprietà su dette piante. La nonna del FONTANA, anch'ella lì
presente, avrebbe nell'occasione preso la parola sottolineando l'impossibilità di disporre
di tali beni, sui quali, in realtà, né i GALATOLO (cugini del FONTANA), né i
FONTANA, potevano vantare alcun diritto. Quest'ultimo dato confermava come
l'interlocutore della DI TRAPANI potesse essere identificato in FONTANA Gaetano
nato a Palermo il giorno 01/03/1976 e non il genitore Stefano, tenuto conto che la
nonna doveva essere sicuramente identificata in GALATOLO Giovanna, madre di
Stefano FONTANA, abitante nell'edificio menzionato dalla DI TRAPANI.
L. -1
M. ANGELA: ah ... l'altra volta ... c'era ANGELA (owero un componente
della famiglia FONTANA), ti saluta ANGELA perché l'altra volta ...
L*..I
ANGELA e dice: ... ascolta dice ... li prendo ... dice per ora che IO ho un pezzettino
e gli voglio mettere là ... poi se Tu un domani li vuoi IO te li restituisco di nuovo ...
SALVATORE: diglielo a NINO (owero MADONIA Antonino) ...
M. ANGELA: gli dovevo dire no ...
SALVATORE: diglielo a NZNO ...
M. ANGELA: perché OUELLZ se li stavano vendendo ...
SALVATORE: diglielo a NZNO però ...
M. ANGELA: eh ...
SALVATORE: .. ... è suo questo coso ... ehm ...
perché eh . di
M. ANGELA: eh ... IO gli ho detto va bene gli ho detto ... dice sono quattro
... dice c'erano di più ... sono finite...
SALVATORE: (sorriso sarcastico,ndr) ...
M. ANGELA: sono quattro se tu ci vai li vedi ...
[...l
126
Nello stesso edificio in cortile Pozzo nr.7, tuttora risiede anche altra Giovanna:
a Palermo il 25/08/1971, figlia di Giuseppe.
Tale ultimo dato va a dimostrare come il menzionato L O PICCOLO Filippo,
abbia nel tempo assunto una vera e propria funzione di prestanome per conto dei
MADONIA, tanto da essere ad oggi ancora punto di riferimento economico per gli
stessi.
Entrambe le tematiche, oltre che gli elementi utili alla puntuale individuazione
dell'immobile, hanno trovato sufficienti riscontri nei colloqui carcerari, concessi ai
detenuti MADONIA Salvatore e DI TRAPANI Nicolò. I
1) Le acquisizioni del 04/05/2006.
Già nel corso del colloquio datato 04/05/2006, la conversazione intercorsa tra DI
TRAPANI Maria Angela e MADONIA Salvatore rendeva quanto mai evidente
l'interessamento di ARIOLO Sergio alle vicende relative alla villa. In tal senso la
donna, informando il marito sulle ingenti spese che si sarebbero dovute affrontare, per
eventuali interventi di risistemazione dell'impianto elettrico, aggiungeva, tra l'altro, di
non volersene fare carico e di avere comunque interessato ARIOLO Sergio per reperire
un acquirente. &&&Égi*,&4)
[...l
...
SALVATORE: ... dico si toglie (si vende, riferito alla villa al mare ndr)
M.ANGELA: eh?
SALVATORE: si toglie!
M. ANGELA: eh, che... se ci fosse l'acquirente!... pare che non... non lo
diciamo?!...non... non... non è cosi?!... anche SERGIO lo sa di vedere qualche
..
architetto. qualcuno che la vuole. a tutti!... ma non c'è nessuno che... cioè non c'è
nessuno, non perchè non la vogliamo... da quant'è che è messa, tipo, se uno la... la
vogliono afittare... eehh... vendere... ?! (abbassa il tono della voce, ndr)... nessuno!
SALVATORE: ... perchè è mala combinata (in pessime condizioni d'uso, ndr),
secondo me!
M. ANGELA: ... vabbè... ci vuole l'amante, l'amatore che arriva e s'innamora
del posto! (riferito all'ubicazione della villa ndr)
2) Le ac~uisizìonidel 08/0&/200ti
In data 08/06/2006, nel corso di colloquio carcerario intercettato a MADONIA
Salvatore, DI TRAPANI Maria Angela lamentava al marito il disinteresse delle
proprie sorelle, per gli interventi di ristrutturazione da eseguire presso la villa al mare,
lasciando chiaramente intendere, così, come tali lavori fossero anche di loro
competenza. Il detenuto veniva pure informato pure di come, invece, ARIOLO Sergio,
venuto a conoscenza delle cattive condizioni dell'imrnobile, si fosse fatto carico, in
proprio, di numerosi interventi di recupero dell'impianto elettrico e della piscina.
[...l
SALVATORE: ...
PAPA!..
M. ANGELA: eh!
SALVATORE= ...
vi ha lasciato una cosa..
M.ANGELA: eh!
SALVATORE: ... due cose... tre cose...
M. ANGELA: eh!... una cosa!
SALVATORE= eh!
M. ANGELA: vai, vai avanti!
SALVATORE: ...
e sta andando a pezzi!
M. ANGELA: eh!... e per rimetterla in pezzi (in piedi, ndr) che ci vuole
soltanto aria e le mani nostre, così?!
SALVATORE= no. no, MA... ma... la luce... si deve vedere come fare... ti metti
d'accordo con tua madre, con tu... ma cioè...
M. ANGELA: ... non ho... non ho... non so più... d'accordo con chi?!
SALVATORE: nooo, no...
M. ANGELA: con chi?!... con chi?... dimmi con chi!... ho sorelle che hanno
possibilità?!
SALVATORE: si, ma... si è fatto che si è fatto... inc...
M. ANGELA: ...
tu l'hai detto e SERGIO, come l'ha sentito subito si è messo
e l'ha fatto ...
SALVATORE: ma, Maria Angela, queste cose vanno fatte!. ma per ..
..
dignità!. qualcuno che passa e dice... auà stava la Buonanima!... di suo padre! (DI
TRAPANI Francesco, ndr)
M. ANGELA: si.. l'ha fatto sistemare tutto, di nuovo!
SALVATORE: ...
i suoi figli.. i suoi fili, li vedete come sono!?... tutte queste
.. ...
cose, decrepite!. solo verchè. la piscina, doveva chiamare L'Ufficio igiene. ..
...
l'ufficio igiene!? verchè, nel momento in cui fa puzza, le persone si lamentano!
M. ANGELA: certo!... ci diamo da fare, anche quando .... e SERGIO
bronuncia il nome a bassa voce, ndr) l'ha fatta tutta lui. tutta in un giorno!
SALVA TORE= Maria Angela, io non lo so....
M. ANGELA: brillava. proprio brillante!
SALVATORE= io non lo so!... non c'è più posto migliore di questo!... non c'è
più posto..
O *
ANGELA: dalla ZZA LZLZANA, ci ha fatto aggiustare tutta la luce,
...
(incomprensibile) ha pulito tutto ...
4) Le acquisizioni del 06/07/2006.
I1 06/07/2006, veniva intercettato colloquio carcerario concesso a MADONIA
Salvatore, nel corso del quale quest'ultimo, lamentando il cattivo stato di conservazione
-
della suddetta villa testualmente riferiva: &Qw~~@~$&~J
*"$">Y -+-.e-) * x- >
[..-l
SALVATORE: Maria Angela.. quelle sono cose di tuo padre! Te l'ho detto
cento volte (incomprensibile)
[...l
[...l
...
SALVATORE: (.,.) ti ho detto ...
possibilmente ... ma a mare non ci vai ...
...
perché non vi guardate le cose di tuo padre che bdusto che si guardano ti sei ...
offesa ... mi fai un processo ... io ti faccio un processo? ... perché sono cose mie?...
che chi passa da la e dice ...
minchia qua è ...
minchia le case di CZCCZO DI ...
TRAPANI ... . ,
8 Sergio. La donna, a tal proposito, forniva pure particolari dettagli relativi alle modalità
di pagamento concordate che, a suo dire, non avevano soddisfatto la propria madre
SGROI Rosa: t~~iiki4~9
[.-l
M. ANGELA: ah! ...
era venuta ...
mi ha portato una persona della VIA
... ... ...
MONT della I/LQ MONTALBO per la per MARE! dice mi ha detto dice ... ... ...
... ... ... ...
signora dice IO la prima parte ve la posso dare dice vedete quanto mi ... ...
... ... ... .. ... ...
dovete dire dice IO voi. ogni mese cinque (indica il numero cinque, ndr)
... ...
ve li do (utilizza la mimica per indicare continuità nel tempo, ndr) ... MAMMA fa
... ... ... ...
dice quando devo morire dice quando me li prendo?! ... gli ho detto ... prima
dobbiamo vedere ... quanto ...
SALVATORE: ma MARIA ANGELA ... INCOMPRENSIBILE...
M. ANGELA: ... ... ..
ora viene MARIA e mi dice sai c'è un'altra PERTONA
... ... ...
pure interessata gli ho detto vediamo tutti e due ...
SALVATORE: ma.... perchè no ... vedete, MARIA ANGELA ...
M. ANGELA: ... l'importante è levarla!
SALVATORE: certo!
M. ANGELA: l'importante, gli ho detto, è questo ... perchè abbiamo ...
SALVA TORE: ... se ne sta cadendo a pezzi!
M. ANGELA: eh! ... ed infatti ... l'ha detto ... me le assumo tutte IO le spese
che ci sono! ... dice ... IO il minimo che vi posso assicurare ... ed è sicuro, dice ... pure
da morto ... cinquemila ... possono essere pure dieci ... possono essere cinquanta ... poi
... come può essere che, entro l'anno, ve lacfinisco tutta! ... IO ... dice ... ho una parola,
signora ... dice ... voglio che questo si sappi, dice ... non sono il tipo ...
[...l
... ...
M. ANGELA: la eh siamo stati (abbassa il tono della voce, ndr) da ...
... ...
MANDARANO ... e ci sta dando il ... eh la via per farla mettere per potere fare ...
... (abbassa il tono della voce, ndr)... il passaaaio!
SALVATORE: si ... risolto?
@ ...
M. ANGELA: se OUESTO se la prende! sempre se se la sempre se se la ...
prende!
SALVA TORE: (si rivolge per un attimo al bambino, ndr)
M. ANGELA: ... ... ... ...
ora MARU ... mi diceva dice ma non è un peccato?
... ... ... ... ...
dice ali ho detto perchè? la vorresti? ... dice ma a ME mi piacerebbe,
dice!... ... ...
perchè non la da ali ho detto IO non posso fare! non è MLQ ali ... ...
faccio ... a MARLQ!... dice ... mi pare ... dice ... vedi quanto è ... dice ... e poi mi fai
sapere quanto ... quanto ... ne devono dare! ... dice ... mi pare un peccato! ... dice ... è
una meraviglia, qua! ... gli ho detto ... (solleva il capo, ndr) ... dice ... quando ... dice ...
IO vi lascio liberi ... dice ... poi ... quando ... prima di concludere, TU mi dici ... è tanto!
... è delicata! ... dice ... è tanto! ... e poi vediamo se IO posso!
[...l
*
La discussione proseguiva incentrata sull'opportunità e le problematiche che
l'alienazione avrebbe potuto comportare, sulle irregolarità formali gravanti sulla
documentazione catastale riferita all'immobile e sui suggerimenti che l'ingegnere
MANDARANO Salvatore, nato a Palermo il 2 1/05/1956 aveva fornito alla famiglia DI
TRAPANI.
Emergeva chiaramente, ancora una volta, quanto incisiva fosse stata l'attività di
intermediazione di ARIOLO Sergio, per la conclusione della compravendita.
[...l
SALVATORE: ma ... che cosa si è fatto ... a ... a mare? ... INCOMPRENSIBILE
...
M. ANGELA: ... ah! ... la vogliono (acquistare, ndr) ...
SALVATORE: la ...
M. ANGELA: (abbassa il tono della voce, ndr) ... settecentocinquanta ... (mila
euro, ndr) ... e gliela sta dando! ... SERGIO ... mi ha detto a TE ... di dirlo, prima ...
SALVATORE: ma ... ascoltami un minuto ... ma ... ascoltami un minuto ...
Redarguiscono il$glio il quale ripete ad alta voce ed esterrefatto la somma di
settecentocinquantamila euro.
SALVATORE: TUO FRATELLO lo sa? (riferito a DI TRAPANI Nicolò, ndr)
M.ANGELA: ah?
SALVATORE: TUO FRATELLO
M. ANGELA: (breve pausa, ndr) ... ora ci va MAMMA e glielo dice! ...
quando fu ... non si sapeva? ... dice ... ve ... vendete!
[...l
M. ANGELA: ma MA ... MAMMA ... è contenta ... dice ... (abbassa il tono
della voce ed indica il numero sette, ndr) ... settecentocinquanta... obbie ... quello ... lo
sai che cosa ha detto ... (abbassa il tono della voce, ndr) ... MANDARANO? ... lo sai
l'ARCHITETTO cosa ha detto? ... dice ... ma chi è questo pazzo!? ... così, dice! ...
perchè solo un pazzo!
SALVATORE: si, ma aspetta, MARL.4 ANGELA ...
M. ANGELA: senza ... senza niente ... dici che ...
SALVATORE: ma ... è aggiornato? ... dici ... vedete che ...
INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: aggiornatissimo!
SALVATORE: a dire ... INCOMPRENSIBILE ...
M. ANGELA: si ... si ... pure ... conosceva pure ... TE e PAPA '...
SALVATORE: MARCQ ANGELA ...
M. ANGELA: dove stavamo NOI ... dietro ...
SALVATORE: MARCQ ANGELA ... a dire ... senti ... non facciamo ... domani
che vai cercando ...
M. ANGELA: no, no ... lo sa ... lo sa ... siccome è con i SUOI FIGLI che vuole
stare ... quindi ...
SALVA TORE: punto, basta ...
M. ANGELA: ... anzi ... vuole subito le chiavi ... che se lo deve andare a
sistemare ... ora! ... e gli ha detto ... SERGIO (indica se stessa, ndr) ... prima dammi
una parte ... prima mi dai una parte ... dice ... ed IO ti do le chiavi!
SALVATORE: ma ... non si deve regolarizzare, MAIUA ANGELA?
M. ANGELA: gli ha detto ...p rima fammi ... una carta (mirna uno scritto, ndr)
... dice ... si ... certo! ... e nel mentre ... dice ... camminano (vanno avanti, ndr) ... le altre
... le altre ... ista ... gli altri ... gli altri fogli ...
11) Le acuuisizioni del 05/07/200 7.
t
I1 05/07/2007, DI TRAPANI Maria Angela partecipava al colloquio carcerario
mensilmente concesso al marito detenuto; in tale contesto parlava del mancato invito di
ARIOLO Sergio al matrimonio della nipote RIMI Giovanna, nata a Alcamo (TP) il
09/07/1982, figlia di DI TRAPANI Giuseppina. In tal senso, riferendo della propria
presa di posizione in favore dello stesso ARIOLO, Maria Angela parlava pure di
quanto fosse stato indispensabile l'intervento dell'uomo per la positiva conclusione della
-, " w?**L"",78.8.'CC*,
Nell'ambito dello stesso colloquio si potevano tra l'altro acquisire pure ulteriori
elementi significativi e qualificanti in ordine al decisivo intervento di ARIOLO Sergio
nella transazione immobiliare; DI TRAPANI Maria Angela riferiva infatti di avere
ricevuto un primo acconto del prezzo pattuito [eh... ora ci ha dato... una cosa... un
poco...], aggiungendo che il tramite con l'acquirente per l'invio del danaro era stato
$&-
proprio lo stesso ARIOLO.
988
[--.l
M. ANGELA: ...
Lo sai che mi ha detto l'altro giorno per il fatto ora... della
...
ZIA LILIANA eh... ora ci ha dato... (con la mimica delle mani, lascia intendere:
soldi, denaro) una cosa... un poco... (...) Ieri, siccome OUELLO ha visto a SERGIO
gli fa... dice: tieni che...
Alla luce di tutte le risultanze fin qui evidenziate, la villa al mare è stata
agevolmente individuata nell'immobile catastato al N.C.E.U. di Carini - foglio 2 -
particella 1752, sub 1 - 2 - 3 e 4, allibrata alla partita 15244 in testa a BELLANCA
Carmela, nata a Palermo il 06/09/1920, già sequestrato, su proposta del Procuratore
della Repubblica di Palermo del 15/07/1992, a DI TRAPANI Salvatore, nato a
Palermo il 03/05/1945, mafioso, deceduto. L'immobile era stato in seguito
dissequestrato e restituito agli eredi del DI TRAPANI, il 1 1/03/1996, dopo la pronuncia
t
di non luogo a M.P. da parte della Corte d'Appello, a seguito al decesso del proposto,
prima della conclusione del procedimento e, quindi, della definitività del decreto di
confisca. (&LEGATO Y49)
Con prowedimento del 1994, che come detto aveva disposto la confisca anche del
bene oggetto'della presente trattazione (poi, peraltro restituito), il Tribunale di Palermo
sezione M.P., pronunciandosi su alcune proposte per l'applicazione di misure personali e
patrimoniali a carico di MADONIA Salvatore e DI TRAPANI Salvatore individuava,
tra l'altro tre lotti di terreno, tutti intestati alla citata BELLANCA Carmela, facenti
-
parte del foglio 2 del comune di Carini (PA) - particelle 4A e 4B estratto di mappa
del Comune di Carini (particelle ricavate dal frazionamento della più estesa
8 loro da una recinzione in ferro interrotta da tre cancelletti Al centro del terzo lotto sono
stati realizzati un gazebo con travi i legno ed una piscina. [...l
In sintesi, il prowedimento del Tribunale aveva disposto la confisca del predetto
complesso immobiliare, giudicando:
- la villa del secondo lotto come nella piena disponibilità di MADONIA
Salvatore, che si era occupato in prima persona della sua costruzione, seguendone e
pagandone i lavori. Tale villa è stata quindi confiscata
- la viila del terzo lotto (quella con piscina e gazebo) come di proprietà di DI
TRAPANI Salvatore, che l'aveva indicata come residenza estiva della propria famiglia.
Tale viila, dapprima confiscata, è stata, come detto, restituita agli eredi di DI
TRAPANI Salvatore, in seguito alla morte di quest'ultimo, prima della definizione del
procedimento.
In quest'ultimo immobile, nel quale è stato peraltro arrestato, da latitante,
MADONIA Salvatore, in data 1311211991, deve essere quindi individuata la villa al
mare di cui hanno ripetutamente parlato i componenti della famiglia MADONIAIDI
TRAPANI.
L'indicazione, più volte fatta dagli indagati, in riferimento alla ZIA LILIANA,
trovava infatti giustificazione nella formale riconducibilità del bene a CARLINI
Liliana, moglie di DI TRAPANI Salvatore, (a nome della donna, peraltro, erano state
prodotte, in data 13/03/1987, richieste di concessione in sanatoria al Comune di Carini,
per entrambe le ville) evenienza, questa, del tutto sconfessata dagli elementi ottenuti
nell'ambito della odierna attività investigativa, che aveva permesso di registrare, dalla
diretta voce degli interessati, come la proprietà dell'immobile fosse da ricercarsi nel
nucleo familiare di DI TRAPANI Francesco, come per altro confessato dal mafioso
MADONIA Salvatore [...MariaAnael a... quelle sono cose di tuo padre!...].
D'altro canto, gli sviluppi della vicenda relativa alla alienazione della suddetta
villa avevano fornito riscontri incontrovertibili a tale assunto, intanto perchè la trattativa
era stata condotta in prima persona da DI TRAPANI Maria Angela, con l'ausilio di
ARIOLO Sergio, poi perchè il ricavato della compravendita era giunto proprio a
SGROI Rosa, moglie di Ciccio DI TRAPANI. [mi ha detto ... dice ... signora ... dice
... I O... la prima parte ve la posso dare ... (...) dice ... I O... poi... opni mese ... cinque
... (indica il numero cinque, ndr) ... ve li do ... (utilizza la mimica per indicare
- nel tempo, ndr) ... MAMMA fa ... dice ... quando devo morire ... dice ...
continuità
quando me li prendo?!]" F
Su questa rassegna dei fatti il GIP di Palermo aveva già argomentato in sede cautelare:
Fatte queste premesse di carattere generale in merito alle fattispecie contestate agli
odierni indagati ed in relazione ai quali si chiede l'emissione nei loro confronti del
titolo custodiale e riportato integralmente il decreto di fermo emesso dal Pubblico
Ministero con l'indicazione specifica ed analitica di tutte le fonti di prova sulle
quali si fondano le contestazioni nei confronti degli odierni indagati, il passo
successivo attiene proprio all'analisi delle loro specifiche posizioni ed alla
valutazione del materiale probatorio raccolto nei loro confronti nel corso delle
indagini.
Nel compiere tale analisi ritiene il decidente che sia opportuno iniziare dalle
posizioni relative a quegli indagati che si trovano tuttora in stato di fermo
convalidato nei loro confronti entro il termine di 48 ore dalla richiesta del Pubblico
Ministero con ordinanza emessa da questo Giudice in data 28.11.2008, proprio per
la necessità di porre tempestivamente rimedio ad una situazione di privazione della
libertà personale adottata appunto sulla base di un prowedimento di fermo del
Pubblico Ministero che, benché convalidato dal GIP per la sussistenza dei suoi
presupposti, deve tuttavia necessariamente essere seguito nel più breve tempo
possibile da un prowedimento che valuti la sussistenza o meno dei presupposti per
il mantenimento dello stato di privazione della libertà personale.
Dopodiché, con separata ordinanza, si passerà all'analisi delle posizioni di coloro
nei cui confronti è stata presentata una richiesta di emissione di titolo custodiale,
senza che, tuttavia, essa sia stata preceduta da un prowedimento di fermo,
trattandosi di soggetti già in stato di privazione della libertà personale sulla base di
un diverso titolo custodiale, nella specie costituito da una sentenza di condanna
emessa dall9Autorit8Giudiziaria e divenuta irrevocabile. Soggetti nei confronti dei
quali non sussistono le medesime ragioni di urgenza tanto più che nessuno di essi
risulta essere in procinto di scarcerazione, mentre viceversa alcuni indagati
risultano addirittura gravati da condanne all'ergastolo (Madonia Antonino e Di
Trapani Nicolò).
2 - Ancora preliminare alla valutazione delle singole posizioni degli indagati in stato di
fermo, è poi l'effettuazione di alcune brevi considerazioni di carattere generale in
(B merito alle fattispecie di reato in contestazione.
Iniziando dalla fattispecie di reato dellyassociazione di tipo mafioso di cui
all'artAl6bis C.P. contestata ai capi 1) e 2) della richiesta di convalida e di
applicazione della misura cautelare, si osserva che la condotta di partecipazione
nell'associazione mafiosa è configurabile ogni qualvolta un soggetto si impegna a
prestare un contributo alla vita del sodalizio criminoso, awalendosi, o sapendo di
potersi awalere, della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle
condizioni di assoggettamento e di omertà che ne derivano per realizzare i fini
previsti dall'associazione stessa.
Tale condotta partecipativa, a sua volta, può assumere le forme e le modalità più
disparate, purché si traduca in un contributo concreto, significativo ed
apprezzabile allyesistenzae, conseguentemente, a1 rafforzamento de~~associazione,
a prescindere da una necessaria condivisione di carattere psicologico del
programma criminoso da essa perseguito. Detto contributo può anche essere
costituito dalla dichiarata adesione all'associazione da parte del singolo, il quale
presti la sua disponibiiità ad agire come uomo d'onore, al perseguimento dei fini
anzidetti di mantenimento in vita e rafforzamento dell'associazione (vedi in tal
senso Cass. Sez. I1 del 21.12.2004 nr.2350, imp. Papalia ed altri).
Spesso poi la prova dell'awenuta partecipazione in maniera costante e sistematica
ai vari episodi costituenti i delitti scopo attraverso i quali l'associazione persegue il
proprio programma criminoso destinato al suo rafforzamento, come i reati
estorsivi e quelli concernenti il traffico di sostanze stupefacenti, nonché il "modus
operandi" di realizzazione dei medesimi, costituisce senza alcun dubbio la
manifestazione in concreto dell'operatività ' dell'associazione medesima e,
conseguentemente, un indice rivelatore dell'appartenenza del soggetto al sodalizio
criminoso (vedi in tal senso Cass. Sez. Unite del 28.03.2001 nr.10, imp. Cinalli ed
altri).
Proprio in ordine a quest'ultimo aspetto non si è mancato di sostenere in più
occasioni che può considerarsi elemento sufficiente a dimostrare l'appartenenza
all'organizzazione mafiosa il costante collegamento ed i continui rapporti con
alcuni esponenti di vertice dell'organizzazione stessa, specialmente se trattasi di
persone in stato di latitanza. Rapporti che, in questo caso, possono concretizzarsi
nella messa a disposizione della propria opera al fine di assicurare il mantenimento
dello stato di latitanza di tali soggetti.
Tali relazioni, infatti, denotano l'esistenza di una continuativa e stabile
disponibilità ad operare nell'interesse dell'associazione, di cui si conoscono i fini,
andando ad integrare gli estremi di una vera e propria condotta di partecipazione
all'associazione.
Quanto all'elemento psicologico che deve sorreggere la condotta del partecipe, esso
si traduce nella coscienza e volontà di far parte dell'associazione e di contribuire
alla realizzazione degli scopi della stessa, attraverso l'impiego del cd. "metodo
mafioso".
Quanto alla fattispecie di reato concernente il trasferimento fraudolento di beni di
provenienza illecita di cui all'art.12quinquies della legge n0356/1992 (nella specie
aggravata ai sensi dell'art. 7 del d.1. n0152/1991, si osserva che la "ratio" di tale
disposizione incriminatrice è quella di impedire l'elusione delle disposizioni in
materia di misure di prevenzione patrimoniali e di contrabbaqdand-o owero
l'agevolazione dei delitti di ricettazione, riciclaggio o reimpiego di beni o utilità di
provenienza illecita, colpendo tutte quelle forme apparentemente lecite nella
titolarità o disponibilità di beni in capo a soggetti apparentemente estranei a
contesti criminali, che fungono quindi da prestanomi, a cui ricorrono coloro che
non possono legittimamente assumere la titolarità o disponibilità di detti beni o di
altre utilità, perché destinatari di misure di prevenzione patrimoniali, owero
intendono, con tali forme di attribuzione fittizia a terzi soggetti, agevolare la
commissione dei delitti di cui agli artt. 648,648 bis e 648 ter del Codice Penale.
Invero è stato evidenziato in giurisprudenza che: "I1 delitto di trasferimento
fraudolento di valori è una fattispecie a forma libera che si concretizza
nell'attribuzione fittizia della titolarità o della disponibilità di denaro o altra utilità
realizzata in qualsiasi forma. I1 fatto - reato consiste, quindi, in una situazione di
apparenza giuridica e formale della titolarità o disponibilità del bene, difforme
dalla realtà, e nel realizzare volontariamente tale situazione al fme di eludere
misure di prevenzione patrimoniale o di contrabbando owero al fine di agevolare
la commissione di reati relativi alla circolazione di mezzi economici di illecita
provenienza" (cfr. Cass.pen., sez.II,9.7.2004, n.38733).
Va inoltre precisato che l'impiego dei termini "titolarità" e "disponibilità"
impongono di comprendere nell'ambito della previsione normativa non solo le
situazioni del possessore e del proprietario ma anche tutte quelle nelle quali, pur
non essendo le stesse inquadrabili secondo precisi schemi civilistici, il soggetto
viene a trovarsi in un rapporto di signoria con il bene.
In ogni caso, il termine "attribuzione" -impone di prescindere dalla realizzazione di
trasferimenti in senso tecnico - giuridico, idoneo essendo qualsivoglia meccanismo
che realizzi siffatta "attribuzione", consentendo nel contempo al soggetto agente di
mantenere il proprio effettivo potere sul bene "attribuito" (vedi in tal senso, Cass.
n. 3873312004 e n. 1665193).
Quanto all'elemento soggettivo va dimostrato che il soggetto che ha proceduto
all'attribuzione, o nell'interesse del quale tale attribuzione è stata effettuata, sia
ricorso consapevolmente ai citati meccanismi simulatori al fine di eludere misure
di prevenzione patrimoniale o di contrabbando ovvero al fine di agevolare la
commissione di reati connessi con la circolazione di mezzi economici di illecita
provenienza.
Tale delitto integra, inoltre, una fattispecie a concorso necessario, poiché il soggetto
agente in tanto può realizzare l'attribuzione fittizia di beni, in quanto vi siano terzi
che accettino di acquisirne la titolarità o la disponibilità" (cfr. Cass.pen., sez.VI,
26.2.2004 11.15489).
Infine, costituisce principio ormai consolidato in giurisprudenza, quello secondo
cui il delitto in esame "integra un'ipotesi di reato istantaneo con effetti permanenti
e si consuma nel momento in cui viene realizzata l'attribuzione fittizia, senza che
possa assumere rilevanza il permanere della situazione antigiuridica conseguente
alla condotta criminosa" (cfr. Cass.pen., S.U., 28.2.2001 n.8).
Nel caso di specie è, dunque, emerso che tutti gli indagati attraverso le condotte
rispettivamente poste in essere e nei termini in cui risultano essere loro contestate
nei rispettivi capi di imputazione hanno consentito in maniera del tutto
consapevole, così ciome acclarato senza alcun margine di dubbio dalle
intercettazioni telefoniche ed ambientali, ai capimafia reclusi Madonia Salvatore,
Madonia Antonino e Madonia Giuseppe, di dissimulare gran parte del loro
patrimonio immobiliare.
In talune ipotesi, poi, con particolare riferimento al trasferimento della proprietà e
della successiva gestione deli'esercizio commerciale Bar Sofia sito in Palermo, nei
pressi dell'azienda ospedaliera Viila Sofia (fatto contestato al capo 3) della
richiesta di convalida del fermo), si osserva che tali "manovre" non hanno rivestito
soltanto carattere statico, cristallizzandosi cioè nelle mere operazioni di fittizia
intestazione, ma hanno contribuito, in termini di fattiva attività, a creare e
realizzare le condizioni ottimali per imprimere a quei beni il valore aggiunto della
redditività, aumentandone da un lato, il valore intrinseco e, dall'altro lato,
consentendo la produzione di utili e guadagni attraverso la gestione del bar.
Tale innegabile dato fattuale attesta, tra gli altri, la sussistenza della contestata
aggravante di cui all'art. 7 del d.1. n0152/1991, consistita nel fatto di avere,
implementandone anche il potere economico finanziario, agevolato l'associazione
mafiosa, e per essa il suo rappresentante di vertice Madonia Salvatore, awalendosi
delle condizioni di cui all'art. 416 bis C.P.; condizioni che, con riferimento alia fitta
trama di conoscenze e rapporti personali di indubbia connotazione criminale,
agevolavano le operazioni commerciali di interesse poste in essere dal coniuge DI
TRAPANI Maria Angela.
l
Ciò premesso, sussistono, senza alcun dubbio, gravi indizi di colpevolezza nei
confronti degli indagati DI TRAPANI Maria Angela, MADONIA Aldo, DI
TRAPANI Michele, LO VERDE Massimiliano e SGADARI Vincenzo in relazione
alle fattispecie di reato loro contestate dal Pubblico Ministero e per le quali è
prevista una pena superiore nel massimo a quattro anni di reclusione.
ce
qualità di partecipe attraverso l'apporto di contributi di natura rilevante per il
consolidamento ed il rafforzamento del sodalizio stesso.
1013
D'altro canto la circostanza che a carico dell'odierno indagato siano stati accertati,
attraverso l'analisi del materiale investigativo costituito dalle intercettazioni e la
cui valenza probatoria è indubitabile per le ragioni dette in precedenza e dalle
dichiarazioni pienamente convergenti dei collaboratori di giustizia, incarichi di
una certa responsabilità affidatigli da soggetti posti al vertice della famiglia
mafiosa, è ulteriormente indicativa della considerazione che detto soggetto aveva
all'interno del mandamento mafioso di Resuttana e della fiducia che veniva riposta
dagli organi di vertice nella sua persona offesa.
In altri termini è del tutto inverosimile immaginare che un'organizzazione
criminale, quale Cosa Nostra, possa rivolgersi a soggetti ad essa del tutto estranei
e, comunque, conosciuti da pochi giorni, per affidare loro un incarico di così
rilevante importanza, quala la consegna di messaggi ed altri beni al capomafia
latitante Lo piccolo Salvatore, assolutamente necessari per consentire al capomafia
di continuare a comandare anche dalla latitanza.
Le emergenze sopra esposte individuano, dunque, a carico dell'odiemo indagato
un quadro gravemente indiziario in ordine alla fattispecie delittuosa al medesimo
contestata da parte del Pubblico Ministero.
Ne consegue che allo stato attuale, deve ritenersi tuttora sussistente, anche nei
confronti di Sgadari Vincenzo il grave quadro indiziario rawisato in merito alla
fattispecie in contestazione al capo 2...".
LE DETERMINAZIONI nel MERITO e nella LEGITTIMITA' a
seguito del RIESAME del CONTESTO PROBATORIO
che l'indagata era fermamente convinta di volere recedere e ciò a prescindere dalla
concessione degli arresti domiciliari;
che i rapporti con i membri estranei al nucleo familiare, tutti in stato detentivo,
erano venuti meno e peraltro si trattava di soggetti con i quali l'indagata, fatta
eccezione per il periodo di osservazione, non aveva mai intrattenuto rapporti;
C,p
qualsiasi contatto con tutti i soggetti rientranti nelle indagini in esame;
1015
che appariva curioso il ragionamento del primo giudice secondo il quale già il
volere condizionare alta concessione degli arresti domiciliari la rescissione dei
legami con l'associazione mafiosa e i suoi appartenenti era un indice significativo
dell'assenza in capo alla DI TRAPANI di una effettiva volontà di rompere i suoi
legami e indicativo della pericolosità sociale della stessa;
che il giudice adito nulla aveva argomentato in merito alla volontà della D1
TRAPANI di essere sottoposta a qualsiasi procedura di controllo elettronica e
tecnica come previsto dall'art. 275 bis C.P.P.;
che la totale disponibilità della D1 TRAPANI a rinunciare a tutti quei contatti che
sono stati oggetto di indagine e a sottoporsi a un totale controllo della sua vita
domiciliare facevano venire meno proprio il ruolo che nello specifico l'indagata
avrebbe ricoperto portando al superamento della presunzione di pericolosità
sociale;
Ed invero, il principio fissato dall'art. 275. terzo comrna, C.P.P., attiene all'aspetto
probatorio delle esigenze cautelari, ma non ne modifica la caratteristica della
alternatività delle stessa, con la conseguenza che anche il venir meno di una delle
tre esigenze cautelari legittima ugualmente l'applicazione o la conservazione defla
misura cautelare in carcere (Cass. Pen., sent. n. 4829 del 1996).
Tanto premessa, osserva il Collegio che la difesa non ha dedotto alcun elemento
idoneo a superare la richiamata presunzione, non potendo rivestire il carattere
della idoneità (nel senso sopra specificato di dimostrare il fatto che il legame con
la struttura delinquenziale risulti reciso) la "volontà" della DI TRAPANI di
tutelare il suo molo di madre e di recidere qualsiasi rapporto che possa in qualche
modo apparire sospetto.
Allo stesso modo, non può ritenersi che l'attuale stato di detenzione dei soggetti
che erano entrati in contatto con l'odierna indagata possa costituire elemento
idoneo a superare l'indicata presunzione di pericolosità non costituendo questa,
una circostanza che in assoluto rende impossibile alla D1 TRAPANI continuare a
fornire il suo contibuto all'organizzazione mafiosa, rappresentando piuttosto
questo un elemento relativo e dipendente dallo stato di detenzione degli altri
coindagati.
Anche la rinuncia ai colloqui e a qualsiasi rapporto epistolare, pure valutata
in relazione al concreto ruolo svolto dalla D1 TRAPANI all'interno
dell'associazione mafiosa, quest'ultimo correlato alla funzione di tramite
rivestita tra i vertici del mandamento mafioso di Resuttana in carcere e gli
associati mafiosi in libertà, ponendosi in relazione ed intrattenendo rapporti,
diretti ed mediati, con persone di elevatissima caratura mafiosa, quali Lo
Piccolo Salvatore, Bonanno Giovanni, Cinà Antonio, Di Trapani Diego ed
altri, non rappresenta un elemento oggettivamente idoneo a superare la
presunzione di pericolosità e in particolare a dimostrare l'intervenuta
rescissione dei legami con l'organizzazione criminose.
E ciò tenuto anche conto della gravità della condotta associativa posta in essere e
della molteplicità degli ulteriori delitti contestati riconducibili ad ipotesi di reato
di cui all'art. 12 quinquies, legge no 356 del 1992, tutti aggravati dall'art. 7 dl. 13
maggio 1991, no152, conv. con modif. nella Legge 12 luglio199 1, n0203.
E ciò senza prescindere dalla circostanza che gli elementi indiziari non constano
solamente delle operazioni di intercettazione di tipo ambientale, svolte all'interno
delle sale colloqui delle diverse case circondariali ove si trovano tuttora reclusi i
capimafia delle famiglie Madonia e Di Trapani e delle operazioni di
intercettazione telefonica sulle utenze in uso ai diversi familiari dei capimafia
reclusi, ma anche delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, quali
Franzese Francesco, Nuccio Antonino e Pulizzi Gaspare che, hanno consentito di
ricostruire 'organigramma del mandamento mafioso di Resuttana a seguito
dell'arresto dei capimafia Madonia Salvatore, Madonia Antonino, Madonia
Giuseppe, Madonia Francesco e Di Trapani Nicolò e del materiale
precedentemente acquisito in occasione della cattura dei latitanti Lo Piccolo
Salvatore e Lo Piccolo Sandro.
" I fatti oggetto della presente richiesta attengono ad una complessa attività
investigativa da tempo svolta dai Carabinieri dei R.O.S. sul mandamento mafioso
di Palermo "Resuttana", da tempo considerato una sorta di "protettorato" del
mandamento mafioso di Partanna - Mondello retto da Lo Piccolo Salvatore fino
al momento del suo arresto avvenuto nel mese di novembre del 2007,
storicamente capeggiato dalle famiglie "Madonia" e "Di Trapani" ed i cui
esponenti di vertice, Madonia Salvatore, Madonia Antonino, Madonia Giuseppe,
Madonia Francesco (fino al momento del suo decesso) e Di Trapani Nicolò
risultano da tempo reclusi per reati di associazione di tipo mafioso ed altre
fattispecie delittuose strettamente legate all' appartenenza a "Cosa Nostra".
In particolare, le attività investigative svolte dai Carabinieri, su delega dei Pubblici
Ministeri della DDA di Palermo, hanno consentito di acclarare che anche dopo
l'arresto dei sopra menzionati capimafia, gli stessi attraverso i loro familiari più
stretti hanno continuato a reggere il mandamento, impartendo ordini e direttive sia
per il compimento delle attività illecite nell'interesse della famiglia maflosa, sia
per l'amministrazione del cospicuo patrimonio immobiliare, costituito da
appartamenti, terreni ed esercizi commerciali in Palermo e provincia (tra cui in
particolar modo beni immobili esistenti sul territorio del Comune di Cinisi).
Sotto tale profilo, come meglio si vedrà nel corso del presente prowedimento, le
attività investigative consistite, da un lato, nell'effettuazione di operazioni di
intercettazione di tipo ambientale all'interno delle sale colloqui delle diverse case
circondariali ove si trovano tuttora reclusi i sopra citati capimafia delle famiglie
Madonia e Di Trapani, nonché telefonica sulle utenze in uso ai diversi familiari
dei capimafia reclusi, dall'altro lato nell'audizione di diversi soggetti appartenenti
con ruoli di vertice alle diverse famiglie mafiose di Palermo e che dopo il loro
arresto nell'ambito di precedenti operazioni investigative hanno deciso di
intraprenderne un programma di collaborazione con l'Autorità Giudiziaria
(Franzese Francesco, Nuccio Antonino e Pulizzi Gaspare), hanno consentito di
ricostruire 1 ' organigramma del mandamento mafioso di Resuttana a seguito dell'
arresto dei capimafia Madonia Salvatore, Madonia Antonino, Madonia Giuseppe,
Madonia Francesco e Di Trapani Nicolò, consentendo, non solo di riscontrare che
questi ultimi, come detto pocanzi, hanno mantenuto inalterato il loro potere
all'interno di detto mandamento, ma anche di rilevare i moli sempre più
importanti ed incisivi aii'intemo del mandamento stesso assunti dai familiari
dei capimafla reclusi, tra cui, in particolare, l'odierna indagata DI TRAPANI
Maria Angela, come sopra generalizzata, coniuge di Madonia Salvatore e
MADONIA Aldo, come sopra generalizzato.
Ruolo che, soprattutto per la DI TRAPANI Maria Angela, come meglio si
vedrà, ha assunto una tale importanza e decisività per le sorti dell'intero
mandamento, tanto da fare di quest'ultima il principale artefice e gestore sul
territorio delle sorti e degli interessi economico patrimoniali delle famiglie
Madonia e Di Trapani, nonché il referente principale delle direttive impartite
dai capimafia reclusi e dirette agli appartenenti della famiglia mafiosa
operanti su detto mandamento mafioso. Direttive fmalizzate essenzialmente a
garantire il controllo del territorio compreso nel mandamento di "Resuttana"
e a porre in essere le attività iilecite rispondenti agli interessi della famiglia
maflosa, dalle estorsioni, ai danneggiamenti, al traffico degli stupefacenti e
delle armi, al riciclaggio, per fmire al trasferimento fraudolento di beni a
soggetti "prestanome" incensurati al fine di eludere le disposizioni in materia
di misure di prevenzione patrimoniali.
Le sopra esposte considerazioni oltre ad emergere in maniera inequivocabile
dal contenuto delle intercettazioni sia telefoniche che ambientali che
verranno riportate nel prosieguo del presente provvedimento, hanno trovato,
altresì, una precisa conferma daile risultanze di alcune connesse attività
investigative svolte nell'ambito del fermo operato nei confronti di Lo Piccolo
Salvatore e Lo Piccolo Sandro e ancor prima neil'ambito deil'arresto operato
nei confronti di Provenzano Bemardo, sotto il particolare profilo dell'esame
della numerosa documentazione "cd. pizzini" rivenuta in entrambe le
occasioni nei covi ove stavano trovando rifligio i latitanti. Documentazione
che ha consentito di acclarare gli stretti rapporti tra i Lo Piccolo e le famiglie
Madonia - Di Trapani del mandamento di "Resuttana".
Tornando, poi, alle risultanze delle attività di intercettazione di tipo ambientale
disposte nel corso delle indagini all'interno delle sale colloqui delle diverse case
circondariali ove si trovano tuttora reclusi i soggetti appartenenti alle famiglie
maflose Madonia e Di Trapani, si osserva che proprio lo studio dei colloqui
intercettati in carcere nei confronti del gruppo MADONIA - DI T-RAPANI,ed i*'
specie l'intelleggibilità via via crescente delle tematiche afiontate in maniera
eriptica dagli indagati nel corso dei colloqui, ha permesso di ricostruire dinamiche
associative qualificatissime ed apicali, dato che i soggetti carcerati riuscivano,
grazie ai familiari, ad interagire in pieno con il contesto associativo "in libertà" e
questo nonostante la gran parte di loro sia attualmente sottoposta al regime
restrittivo di cui all' art. 41 bis della legge n0354/1975 in tema di ordinamento
penitenziario che concerne anche i colloquio con i familiari, sia in relazione al
numero mensile per i quali possono essere autorizzati, sia in relazione alle
modalità di conduzione degli stessi.
Sotto questo aspetto si osserva che nel corso delle attività investigative attraverso
una complessa attività di "decriptazione" del contenuto di detti colloqui svolta dai
Carabinieri del R.O.S. è stata comunque consentita una significativa e valida
ricostruzione delle comunicazioni intercorse tra i capimafia detenuti ed i loro
familiari, nonostante l'utilizzo di una serie di accorgimenti da parte dei
conversanti finalizzati, appunto, ad impedire alle forze dell'ordine la ricostruzione
del contenuto di detti colloqui.
Tali accorgimenti, in particolare, si sono estrinsecati nell'utilizzo di nomi e
"nomignoli" convenzionali per indicare soggetti facenti parte di "Cosa Nostra";
nell'utilizzo di nomi al femminile riferibili alle mogli e10 compagne o congiunte
di altri soggetti facenti parte dell'associazione mafiosa; nel repentino variare gli
argomenti trattati nel corso delle diverse conversazioni, senza seguire
all'apparenza una logica evoluzione tra le tematiche di volta in volta trattate, con
l'introduzione di argomenti di sicuro interesse investigativo, mentre si discuteva
di normali tematiche familiari; nell' utilizzo anche della mimica facciale piuttosto
che del solo labiale, nonché della "mimica corporale".
Considerazioni analoghe vanno affrontate anche in relazione a quanto emerso
dall'utilizzo della corrispondenza, con particolare riferimento alle lettere
intercorse tra i fratelli Madonia Salvatore, Antonino e Giuseppe ed i loro familiari,
dalle quali si evince un intenso "flusso comunicativo" che non aveva altra ragione
se non quello di consentire ai capimafia reclusi di continuare ad impartire ordini e
direttive dal carcere attraverso i loro parenti, attraverso l'utilizzo di un linguaggio
criptico e convenzionale che ha tuttavia consentito di far emergere tematiche
associative di assoluto interesse per la comprensione delle evoluzioni intercorrenti
in seno alla consorteria mafiosa.
Stesso discorso vale anche per le telefonate effettuate dal carcere ed anch'esse
intercorse tra i capimafia reclusi ed i loro familiari, con particolare riferimento a
quelle effettuate dal noto capomafia Madonia Giuseppe, soprattutto dopo che allo
stesso era stata consentita la revoca del regime carcerario restrittivo previsto
dall'art. 41 bis delPOrdinamento Penitenziario.
In particolare, è stato appurato che il Madonia Giuseppe attraverso
telefonate effettuate con cadenza settimanale e della durata di dieci minuti,
interloquendo con l'anziana madre e con la cognata DI TRAPANI Maria
Angela, sfruttava, in concorso con i congiunti, l'occasione per celare nel corso
di conversazioni apparentemente usuali e domestiche tematiche prettamente
associative, per poi ragguagliare all'esito i fratelli sottoposti al regime
carcerario più restrittivo dell'an. 41 bis O.P. sull'esito di dette conversazioni.
Quanto all'indagata D1 TRAPANI Maria Angela, si osserva che l'ascesa della
sua figura all'intemo del mandamento mafioso di "Resuttana" è stata
favorita anche dalla consistenza dei colloqui ai quali la stessa è stata ammessa
con i capimafia reclusi, nelle diverse strutture carcerarie in cui i congiunti
sono ristretti, e con tutti i diversi congiunti ristretti (dunque, non con il solo
marito, ma anche con la famiglia c.d. "allargata").
Circostanza, quest'ultima, non priva di importanza ai fmi della
dimostrazione del ruolo di vertice assunto all' interno della famiglia mafiosa,
stante l'apparente mancanza di giustificabili risorse economiche in capo alla
DI TRAPANI che possano giustificare i numerosi viaggi aerei sul territorio
nazionale, a volte con cadenza più che mensile. Ne discende, che la stessa ha,
come emerso nel corso dell'attività, attinto a fonti economiche "altemative"
di certa natura illecita. Del resto, nel corso delle indagini, è emersa - come
vedremo - l'ossessiva ricerca da parte della D1 TRAPANI stessa di beni
occulti di provenienza illecita intestati fittiziamente a c.d. prestanome.
Sempre in relazione ai colloqui in carcere, va qui anticipato anche che la
"decriptazione" del linguaggio effettuata dai Carabinieri del R.O.S. che
haxmo svolto le indagini -
ha consentito di evidenziare che il criterio ordinario
seguito per nascondere i veri nomi dei soggetti di cui si parlava (quasi sempre
associati meiosi, o persone a questa organizzazione criminale vicine) era
quello di chiamarli con il nome della moglie, o di una stretta parente.
Circostanza, questa, che comportava spesso anche la trasformazione delle
attività di cui si riferiva in attività tipicamente fenuninili (come la vendita di
corredi).
La chiave di lettura ottenuta, permetteva di abbinare aglipseudonimi di volta
in volta utilizzati, i relativi soggetti di riferimento che di seguito vengono
sinteticamente riportati con l'intento di fornire una "rubrica" dei personaggi
emersi nel corso dei colloqui e successivamente identificati (che verranno poi
analiticamente riportati e spiegati nel corso dell'analisi delle singole schede
degli indagati)...".
"Le considerazioni dei giudici di merito sul punto appaiono del tutto logiche
e non meritano alcuna censura sotto il profilo deiia le~ittimità.
I1 ricorrente, nell'analizzare le singole conversazioni, nelle quali
prevalentemente si diceva alla DI TRAPANI di interessare MADONIA
ALDO per il compimento di alcune attività importanti per la '~amiglia", ha
rilevato come non vi fosse prova che tali attività fossero state davvero poste in
essere dall'indagato.
La critica non coglie nel segno perché l'accusa rivolta a MADONIA ALDO è
di avere assunto un ruolo di direzione, o comunque, di vertice
dell'associazione mafiosa perché i frateili maggiori erano in carcere e, quindi,
i giudici di merito si sono preoccupati di porre in evidenza gli elementi che
consentivano di ritenere l'indagato esponente di spicco deiì'associazione
mafiosa e non di analizzare l'esito delle operazioni allo stesso demandate.
Insomma, ciò che rileva è che i conversanti, in modo del tutto chiaro,
dicevano che per risolvere alcuni problemi rilevanti per la vita della
"famiglia", specialmente queili economici, si doveva fare riferimento a
MADONIA ALDO, ritenuto capo dell'organizzazione e l'unico, quindi, in
grado di prendere decisioni rilevanti per il futuro della famiglia mafiosa.
Sotto tale punto di vista non è tanto rilevante sapere se poi le singole attività
demandate al capo abbiano avuto o meno esito positivo o se gli specifici
problemi siano stati risolti secondo i desiderata dei colloquianti, apparendo
rilevante che tutti i conversanti ritenevano che per risolvere alcuni problemi
non si poteva che fare riferimento all'indagato, ritenuto la persona avente il
reale potere di decidere.
Le determinazioni del Supremo Giudice delle Leggi erano fatte proprie dal
Tribunale del Riesame in sede di rinvio, sì che, nel Giugno del 2009,
l'ordinanza cautelare emanata nei confronti del MADONIA ALDO veniva
annullata nella sola parte relativa al giudizio di sussistenza dell'ipotesi
delittuosa di cui allo articolo12 quìnquìes della Legge n. 356 del 1992.
famiglia.
Di Trapani Michele cercò di conseguire la reggenza della famiglia.
Sgadari Vincenzo interagì, in più occasioni, in fatti di rilievo mafioso.
Sgadari Vincenzo ebbe parte operativa su fatti riguardanti la famiglia.
Sgadari Vincenzo manifestò il suo ruolo mediatorio tra affiliati.
Pizzo Pietro operò economicamente nell'interesse del gruppo Madonia.
Né, può affermarsi - come ha fatto la Difesa - che il dubbio processuale sia
quello di irrisolvibilità amletica ma, piuttosto, di umana e quindi logica
definibilità.
1030
(Rigetta, Ass. App. Torino, 27 Aprile 2007)
SENTENZA - CONDANNA - GENERE - Presupposti -
Accertamento di responsabilità "oltre ogni ragionevole dubbio" -
Nozione.
& 1036
COLLABORATORE FONTANA - Esattamente.
GIUDICE - E lei in quel luogo era...
COLLABORATORE FONTANA - Ci sono nato.
GIUDICE - C'è nato.
COLLABORATORE FONTANA - Ci sono nato.
GIUDICE - C'è nato.
COLLABORATORE FONTANA - E cresciuto fino all'età di diciannove anni. E poi
sono andato negli Stati Uniti, che... idem con patate.
GIUDICE - Quindi...
COLLABORATORE FONTANA - Scusate.
GIUDICE - "Idern con patate" vuol dire...
COLLABORATORE FONTANA - Continuare a delinquere.
GIUDICE - ...che il suo allontanarsi da terra...
COLLABORATORE FONTANA - Servì poco.
GIUDICE - ...di Sicilia, non...
COLLABORATORE FONTANA - Servi poco.
@ GIUDICE - Si, non fu equivalenza, diciamo, di cambio di vita.
COLLABORATORE FONTANA - Esattamente.
GIUDICE - Ma anzi, fu una soluzione di continuo...
COLLABORATORE FONTANA - Esatto.
GIUDICE - ...con quello che in precedenza aveva fatto. Così abbiamo capito "idern con
patate".
COLLABORATORE FONTANA - Esattamente. Si, si, scusate l'espressione un po'
cruda.
GIUDICE - Spero che altri abbiano anche compreso. Allora, lei vive, diciamo, queste...
queste attività di Cosa Nostra, mi ha detto, fino all'età di diciott'anni, quando...
COLLABORATORE FONTANA - Dentro...
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE FONTANA - Cioè, dentro Vicolo Pipitone.
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE FONTANA - Perché poi io vado negli Stati Uniti, però faccio...
GIUDICE - A diciott'anni lei mi ha detto che va negli...
Q COLLABORATORE FONTANA - Diciannove anni avevo quando sono andato.
GIUDICE - A diciannove anni.
COLLABORATORE FONTANA - Sì. Nel 1983.
GIUDICE - 1983. E non è combinato, allora.
COLLABORATORE FONTANA - No, ancora no.
GIUDICE - Lei non... E già in partenza ci ha detto... lei va in America perché?
COLLABORATORE FONTANA - Perché praticamente mio suocero Galatolo
Giovanni, che è cugino dei Galatolo, cugino di secondo grado, viene in vacanza in
Sicilia e viene combinato. Lui viene combinato perché ha trovato della gente scappata
ne11'83-'84 e ha ucciso un uomo, in cui è tutto a verbale, comunque, nel verbale
illustrativo io ne ho parlato di questo. E la mafia americana lo voleva per combinarlo
negli Stati Uniti, mentre i miei zii, con i Madonia, con tutti, hanno detto "no" - dice -
"ce lo teniamo noi e lo combiniamo noi qua a Palermo". Quindi scese in vacanza, per
così dire, io sapevo che era vacanza, non sapevo di tutto 'sto discorso ancora, poi me lo
disse mio zio Vincenzo nel futuro. E c'era sua figlia Maria, che adesso è mia moglie, ci
siamo sposati, quindi io seguii mio suocero per amore di mia moglie, all'epoca fidanzati.
$e
GIUDICE - Ma perché sua moglie in qualche modo era vicina a una famiglia...
037
COLLABORATORE FONTANA - Mafiosa, sì.
GIUDICE - ...mafiosa.
COLLABORATORE FONTANA - Figlia di Giovanni Galatolo.
GIUDICE - Non si stupisca delle domande, io...
COLLABORATORE FONTANA - No, no. Figlia... figlia di Giovanni Galatolo.
GIUDICE - ...è come se non sapessi... se non...
COLLABORATORE FONTANA - Ci mancherebbe.
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE FONTANA - Figlia di Giovanni Galatolo, cioè mio suocero, il
cugino di... di Pino e Vincenzo e...
GIUDICE - Quindi la famiglia Galatolo.
COLLABORATORE FONTANA - Galatolo, sì.
GIUDICE - Che è famiglia di quale area del... famiglia, sto parlando famiglia...
COLLABORATORE FONTANA - L'Acquasanta.
GIUDICE - ...anagrafica mafiosa o...
COLLABORATORE FONTANA - Acquasanta, Acquasanta.
(ib GIUDICE - L'Acquasanta.
COLLABORATORE FONTANA - La famiglia delltAcquasanta, Galatolo...
GIUDICE - Che è vicina... vicina proprio geograficamente...
COLLABORATORE FONTANA - A Resuttana.
GIUDICE - ...a quella che... in cui viveva lei?
COLLABORATORE FONTANA - Sono i miei parenti, mio zio, mia madre è Galatolo.
GIUDICE - Sì, voglio dire...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, sì, sì.
GIUDICE - Geograficamente, dico...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, sì, sì, sì.
GIUDICE - Geograficamente...
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
GIUDICE - ...cioè l'Acquasanta...
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
GIUDICE - ...non è lontana fisicamente da...
COLLABORATORE FONTANA - Dal Vi610 Pipitone? No, proprio cade nel territorio
Cantieri Navali, Vicolo Pipitone...
GIUDICE - Addirittura è adiacente, diciamo.
COLLABORATORE FONTANA - E' là, sì. E la famiglia mafiosa dellfAcquasanta
siamo noi, praticamente. Era... io... cioè, noi, la famiglia...
GIUDICE - Sì. Allora, Resuttano, Acquasanta...
COLLABORATORE FONTANA - Resuttana...
GIUDICE - ...Arenella... se ci chiarisce i luoghi geografici, per capire...
COLLABORATORE FONTANA - Resuttana... Resuttana è mandamento. Okay?
Famiglia mafiosa Acquasanta; famiglia mafiosa Arenella. Quindi i tre formano un
mandamento.
GIUDICE - Quindi erano tutte e tre... tutte e tre le famiglie sotto un mandamento.
COLLABORATORE FONTANA - I1 mandamento di Resuttana.
GIUDICE - Perfetto. Allora, adesso ci aniveremo a questa comprensione, diciamo,
della geografia territoriale e mafiosa. Io vorrei proseguire con poche battute per capire,
diciamo, il suo excursus...
COLLABORATORE FONTANA - Si, sì, sì.
ck1038
GIUDICE - ...il suo... il processo che la vede poi a un certo punto a pieno titolo
diventare un uomo d'onore. Lei ha detto che quindi va in America. In America quanto
tempo resta?
COLLABORATORE FONTANA - Vado in America ne11'83, sono andato via, e sono
ritornato... ritornavo spesso, andavo e venivo due-tre volte l'anno senza problemi; e poi
a me mi arrestarono nel '96.
GIUDICE -Nel 1996 viene arrestato.
COLLABORATORE FONTANA - Tredici anni sono stato in America.
GIUDICE - E' stato in America...?
COLLABORATORE FONTANA - Per tredici anni.
GIUDICE - Tredici anni. Perché viene arrestato nel '96?
COLLABORATORE FONTANA - Io nel '96 mi trovo negli Stati Uniti e mi
chiamarono da Palermo dicendo che c'era mio nipote che aveva ucciso un ragazzino,
Onorato. E me lo mandarono negli...
GIUDICE - Chi era questo ragazzino?
COLLABORATORE FONTANA - Era il nipote di Francesco Onorato, un collaboratore
di giustizia.
GIUDICE - Chi era Francesco Onorato?
COLLABORATORE FONTANA - Francesco Onorato era un collaboratore di giustizia.
GIUDICE - Sì, ma cosa... cosa fece di particolare, di eclatante in Cosa Nostra?
COLLABORATORE FONTANA - In Cosa Nostra Francesco Onorato... è l'omicidio
Lima uno degli omicidi più eclatanti che ha fatto lui; ma poi uccise tante persone,
perché lui faceva parte della famiglia mafiosa di San Lorenzo.
GIUDICE - Faceva parte o era... o aveva un incarico importante?
COLLABORATORE FONTANA - Eh... beh, nella famiglia... nella mafia ci sono
incarichi che vanno... dipende dalle esigenze dei momenti, perché quando che non ci
sono i capi, allora tu puoi diventare un capo famiglia, puoi diventare un reggente, puoi
diventare un cassiere. E dipende l'esigenza di chi c'è in carcere e chi c'è fuori. Quindi
Onorato ci fu un momento in cui ebbe un ruolo da militare, che era un buon militare
nella famiglia di San Lorenzo. Poi diventò... cioè, ci fu un momento in cui lui fu un
reggente nella famiglia mafiosa di San Lorenzo. -.-- -
GIUDICE - Quindi nel '96 lei viene arrestato in America.
COLLABORATORE FONTANA - NO.
GIUDICE - O no? Mentre... mentre stava tornando...?
COLLABORATORE FONTANA - Io venni... venni arrestato... mi mandarono mio
nipote negli Stati Uniti e io lo nascosi a casa mia. Lui è rimasto là per cinque-sei mesi.
Poi mi dissero di riportarlo in Italia e io lo accompagnai. Lo accompagnai e all'aeroporto
mi arrestarono insieme a lui.
GIUDICE - Insieme a lui. Quindi...
COLLABORATORE FONTANA - All'aeroporto di Palermo.
GIUDICE - Nel '96.
COLLABORATORE FONTANA - Però già avevamo 1'FBI e la gente di Palermo che ci
stava dietro, perché il blitz lo dovevano fare a Miami, però hanno visto che noi avevamo
i biglietti per scendere e dice "allora aspettiamo, li arrestiamo all'aeroporto di Palermo".
GIUDICE - Quindi lei poi resta recluso, diciamo, in fase di custodia cautelare in
carcere, quanto tempo?
COLLABORATORE FONTANA - Io un paio di mesi, perché a me mi arrestarono
perché... a me mi arrestarono non per l'omicidio Onorato o per l'omicidio Gaeta o per
cose di mafia, a me mi arrestarono per documenti falsi, che io... moltissimi anni fa a
Brindisi mi fermarono con dei documenti falsi e avevo avuto un? denuncia a piede
libero che l'ho trascurata. Questa denuncia a piede liberò andò definitivo a un anno e due
mesi, quattordici mesi di carcere. Quindi quando mi fermarono all'aeroporto si accorsero
di questo definitivo. Con tutto ciò di questo definitivo, io entro in carcere, mi faccio due
mesi... mi sembra che mi arrestarono ad aprile... maggio, giugno... a luglio uscii.
GIUDICE - Luglio del...?
COLLABORATORE FONTANA - Luglio del '96.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE FONTANA - A luglio del '96 sono stato fuori e sono rimasto
fuori fino a che mi arrestarono di nuovo nel '97, mi sembra che sia stato... eh, il 12
luglio '97.
GIUDICE - Sempre con l'accusa di omicidio?
COLLABORATORE FONTANA - No, poi ci fu l'accusa di omicidio, estorsione,
associazione... e poi le cose si aggravarono.
GIUDICE - E quindi dal '97 fino a quando è rimasto in custodia cautelare?
COLLABORATORE FONTANA - Dal '97 io sono uscito... sono adesso in detenzione
domiciliare da sei mesi.
GIUDICE - Quindi lei dal '97 fino ad oggi...
COLLABORATORE FONTANA - Ad oggi sono in detenzione domiciliare in località
segreta.
GIUDICE - Ad oggi, diciamo ad oggi, nel 2010...
COLLABORATORE FONTANA - Però io sono uscito nel luglio del... mi sembra che
sia stato il 23 luglio del 2009.
GIUDICE - 23 luglio 2009. Questo, di m... questo quadro storico intanto mi serve per
capire, diciamo, l'ambito... diciamo di conoscenza che lei può avere, avuto riguardo alle
cose delle quali ci occupiamo oggi, che io ancora non le ho rassegnato e che tra breve le
rassegno. Quindi, diciamo, se lei mi dice che è tornato dall'America ed è subito stato
arrestato e poi, con brevi periodi fuori e dentro...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, però io ho avuto la reggenza e la cassa in quel
periodo della famiglia mafiosa dell'Acquasanta.
GIUDICE - Quindi...
COLLABORATORE FONTANA - Dal -'96- - al -
'97.
GIUDICE - Dal 1996 al...
COLLABORATORE FONTANA - Al '97.
GIUDICE - ...al 1997 lei ha avuto la...
COLLABORATORE FONTANA - La reggenza...
GIUDICE - ...la reggenza...
COLLABORATORE FONTANA - ...della famiglia mafiosa dell'Acquasanta.
GIUDICE - Che vuol dire "reggenza della cassa della famiglia mafiosa
dell'Acquasanta"?
COLLABORATORE FONTANA - Praticamente non... erano tutti in carcere e dal
carcere, essendo io l'unico uomo d'onore che era fuori, dal carcere m'arrivò
l'ordine di stare attento alla famiglia e di occuparmi di tutto, delle spartizioni dei
soldi, tenere i soldi, delle estorsioni, delle entrate e le uscite e... e se arrivavano altri
ordini di omicidio o cose varie, si dovevano... mi dovevo mettere a disposizione
delle famiglie che avevano bisogno di Resuttana e cose varie.
GIUDICE - Questo in questo anno, dal 1996 al '97?
COLLABORATORE FONTANA - Un annetto è stato, sì.
GIUDICE - Si ricorda quali fatti importanti... quelli che già ha detto sono un po'
generici...
COLLABORATORE FONTANA - Più che altro estorsione. Ci fu un'estorsione... mi
ricordo che fu grossetta, ai Di Natale, ai Cantieri Navali di Palermo, che loro stavano
facendo un grosso capannone edile, proprio un grossissimo capannone e all'epoca mi
sembra che pagarono trecento... tre o quattrocento milioni di lire di estorsione; tra i quali
poi questa estorsione si concluse in carcere, sempre che loro pagavano dei soldi, e la feci
io.
GIUDICE - Questa è un'estorsione.
COLLABORATORE FONTANA - Si.
GIUDICE - Poi, siccome ha parlato anche di omicidi...
COLLABORATORE FONTANA - No, nel '96...
GIUDICE - Dal '96 al '97...
COLLABORATORE FONTANA - No, niente, nessun omicidio si è...
GIUDICE - Senta, questa gestione della cassa e comunque reggenza addirittura della
famiglia di Acquasanta, era insieme a qualcun altro che veniva svolta? Cioè, perché lei
solo si occupava della cassa?
COLLABORATORE FONTANA - Perché io...
GIUDICE - Qualcun altro reggeva la famiglia per altri versi?
COLLABORATORE FONTANA - Io ero l'unico uomo d'onore a quel periodo fuori
della famiglia mafiosa delltAcquasanta.Non c'era più nessuno.
GIUDICE - Tutti gli altri erano dentro?
COLLABORATORE FONTANA - Come uomini d'onore si.
GIUDICE - E quindi aveva una... posso dire una reggenza in fatto?
COLLABORATORE FONTANA - Si.
GIUDICE - Anche se nessuno tuttavia l'aveva nominata reggente della famiglia.
COLLABORATORE FONTANA - No, ma mi avevano nominato dal carcere.
Automaticamente si nominano...
GIUDICE - E questo... e questo voglio sapere. Siccome lei ha specificato "avevo la
reggenza della cassa", come se questa... questa mansione, diciamo, fosse diversa dalla
gestione diciamo dell'ordinario, del complessivo... delle complessive necessità della
famiglia, io volevo capire questo.
COLLABORATORE FONTANA - No, automaticamente dal carcere arriva un ordine e
poi, essendo cheero l'unico uomo d'onore fuori, funziona così, come... come...
GIUDICE - E da chi... da chi le arriva, diciamo, questo...
COLLABORATORE FONTANA - L'ordine mi arriva da mio zio Vincenzo Galatolo.
GIUDICE - Da Vincenzo Galatolo.
COLLABORATORE FONTANA - Si. Lui era il capo famiglia della famiglia mafiosa
dell'Acquasanta.
GIUDICE - Capo famiglia della famiglia mafiosa dell'Acquasanta. Suppergiù quanto...
quant'era l'importo della cassa che lei gestiva in favore della famiglia di Acquasanta?
COLLABORATORE FONTANA - Ma, era... era... dipende i mesi, dipende, perché
c'erano le estorsioni che... quelli... quelli habitué, che si facevano quindici-sedici milioni
al mese, però sto parlando...
GIUDICE - Di vecchie lire.
COLLABORATORE FONTANA - Di vecchie lire, sì. Sto parlando di negozi e
negozietti che pagavano. Poi, quando che c'era qualche lavoro grosso ai Cantieri Navali,
era tutto un altro discorso. C'era qualche rapina che facevano e entravano dei soldi o...
dipende. Ci fu... mi sembra che pure il metano, che passò il metano e il Tarantino
Antonino dellfArenellaci portò all'epoca, mi sembra, sessanta-settanta milioni. Quindi
erano soldi... non era un fisso, una cosa che tutti i mesi... sì, tutti i mesi c'erano quelli dei
negozi, però poi dipende i lavori. C'è quando c'erano facciate, c'e quando c'erano
divisioni di costruzioni, c'è il costruttore che veniva a costruire e pagava.
GIUDICE - Ma questa cassa fisicamente, dato che era anche rilevante in termini di
denaro, come veniva tenuta? Cioè, non lo so, passava...
COLLABORATORE FONTANA - Automaticamente mi portavano i soldi.
GIUDICE - Le portavano... dove? A Vicolo Pipitone?
COLLABORATORE FONTANA - No, anche in strada. Ci si incontrava in strada, o un
mio nipote, o un mio zio, o Nino Tarantino, perché alcune volte nella famiglia mafiosa
delllAcquasanta c'e anche 1'Arenella che prende il pizzo, o c'e la famiglia di Resuttana
che prende il pizzo; allora quelli che appartengono alla nostra famiglia me li dà a me, io
prendevo qualcosa di loro e glieli davo a loro, quindi... dipende la conoscenza che si ha
con i vari negozi... perdé se uno e a Resuttana e io lo conosco che e una persona
dell'~c~uasanta, e vaad aprire nella zona di Resuttana, è facile che vado io a parlare con
quel signore che apre il negozio a dire: "Guarda che qua ti devi mettere in regola",
allora, dopo che avrò parlato però con la famiglia di competenza della zona, e lo...
GIUDICE - Proprio questo...
COLLABORATORE FONTANA - ...e per quella famiglia io riscuoto il pizzo.
GIUDICE - Proprio questo aspetto io... su questo sollecito il suo ricordo, perché lei ha
già detto che tre famiglie si consolidavano, diciamo, sotto...
COLLABORATORE FONTANA - Facevano un mandamento.
GIUDICE - ...un mandamento. Ora, stiamo parlando del periodo, diciamo, generale, poi
magari specifichiamo sui singoli... sulle singole fasi. Nei rapporti con Resuttano o San
Lorenzo, e comunque nei rapporti, diciamo, tra le famiglie che dipendevano dallo
stesso...
COLLABORATORE FONTANA - Mandamento.
GIUDICE - ...mandamento, quando iniziò per la prima volta lei ad avere rapporti con...
lei mi ha già detto "ma, questa è una vicinanza familiare, è una vicinanza spaziale,
diciamo che da sempre"...
COLLABORATORE FONTANA - Da sempre, signor Presidente.
GIUDICE - Però e anche vero che lei soltanto nel... quand'è che viene... mi ha detto che
viene combinato...?
COLLABORATORE FONTANA - Nel '92.
GIUDICE - Nel '92.
COLLABORATORE FONTANA - Dicembre del '92.
GIUDICE - Viene formalmente combinato. Quindi lei dal primo momento in cui viene
combinato come uomo d'onore con chi tratta degli uomini di Resuttano?
COLLABORATORE FONTANA - Io ero a diretto contatto con Salvo Madonia,
all'epoca latitante. E la latitanza gliela...
GIUDICE - Salvo... (sovrapposizione di voci)
COLLABORATORE FONTANA - Salvo Madonia, Salvuccio Madonia.
GIUDICE - Salvino... Salvuccio?
COLLABORATORE FONTANA - Salvuccio, sì, sì, Salvuccio Madonia. E all'epoca la
latitanza gliela curava Marco Favaloro, adesso collaboratore di giustizia anche lui. Tutti
gli appuntamenti a me me li prendeva lui.
GIUDICE - C'erano altri Salvino, Salvo Madonia?
COLLABORATORE FONTANA - NO...
GIUDICE - Salvatore Madonia? O ce n'era uno solo?
COLLABORATORE FONTANA -No, io ne ho conosciuto uno solo.
GIUDICE - Perché i Madonia... nei Madonia...
COLLABORATORE FONTANA - Io ho cono...
GIUDICE - ...così come per i Galatolo...
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
GIUDICE - ...e anche per i Fontana, ci sono tante omonimie, quindi ogni volta che
parliamo di un soggetto, stante il fatto che ci sono dati anagrafici anche un po'...
...
COLLABORATORE FONTANA - No, no. Io ho conosciuto aliora, dei Madonia
io ho conosciuto innanzitutto Zu' Ciccio Madonia, che era il padre. Poi c'era Nino
Madonia, detto "U' dottore". Poi c'è Salvo Madonia, detto... Salvo Madonia. Poi
c'è Aldo Madonia e poi c'è Pippo Madonia. Io dei Madonia ho conosciuto questi.
-
GIUDICE - Quando lei mi dice "ho conosciuto" la specifica io gliela devo
chiedere - è una conoscenza, così, interpersonale o una conoscenza nella qualità di
uomo d'onore?
COLLABORATORE FONTANA - No, di uomo d'onore alcuni, perché Aldo
Madonia non è un uomo d'onore combinato. Quando l'ho conosciuto io non era
uomo d'onore. Adesso non lo so. Però all'epoca mia non era uomo d'onore. Poi ho
conosciuto tutti come uomini d'onore.
GIUDICE - Senta, sa con chi era sposato Salvino Madonia, o Salvo Madonia, o
@ Salvatore Madonia?
COLLABORATORE FONTANA - Si, io so che Salvo Madonia si sposò con
...
Angela Maria Teresa Angela, mi sembra, è la Di Trapani, la sorella di Nicola Di
Trapani, figlia della buonanima di Ciccio Di Trapani. Ma io a 'sta ragazza l'ho
conosciuta prima che lui si sposasse con Angela, perché venivano a casa mia,
sempre in Vicolo Pipitone, con la famiglia e si sedevano con mia madre e tutti nel
balcone, prima che Salvo avesse intenzione di sposarla o di farsi fidanzata con...
con la Maria Angela.
GIUDICE - Quindi lei conosce intanto Salvo Madonia da tantissimo...
COLLABORATORE FONTANA - Da tantissimo tempo.
GIUDICE - ...
da tantissimo tempo. Conosce la famiglia Madonia per le ragioni che
ha detto e addirittura ha frequentato la Di Trapani. Lei ha parlato di Teresa o ho
sentito male io?
COLLABORATORE FONTANA - No, no, Maria Angela.
GIUDICE -Ah, Maria Angela. Avevo sentito un altro nome, forse...
COLLABORATORE FONTANA - No, no, Maria Angela Di Trapani.
GIUDICE - Maria Angela Di Trapani. Lei ha parlato anche della famiglia di
provenienza di questa signora Di Trapani Maria Angela.
COLLABORATORE FONTANA - E' figlia di Ciccio. Si, è figlia di... suo padre è
morto, Ciccio Di Trapani. E suo fratello è Nicola Di Trapani. Francesco Di
Trapani suo padre era e suo fratello è Nicola Di Trapani.
GIUDICE - Ma questi Di Trapani erano in qualche modo collegati con gli uomini
di cui ha parlato o...
COLLABORATORE FONTANA - Si, facevano parte della famiglia mafiosa di
Resuttana.
GIUDICE - Quindi il padre...
...
COLLABORATORE FONTANA - Originari originari di Cinisi, se non sbaglio.
GIUDICE - Originari di Cinisi, facevano parte della famiglia mafiosa di...?
COLLABORATORE FONTANA - Resuttana.
GIUDICE - E lei questo come lo sa? Come le consta questo?
COLLABORATORE FONTANA - Eh, perché ritualmente mi è stato presentato
Nicola Di Trapani e mi è stato presentato Diego Di Trapani.
GIUDICE - Eh, ma le è stata presentata anche la Maria Angela ritualmente?
COLLABORATORE FONTANA - No, no, all'epoca che ho conosciuto io Maria
Angela era una ragazzina che ancora... cioè, il padre la teneva veramente in...
GIUDICE - Perché lei, se può ricordare in che tempo la conosce la Maria Angela
Di Trapani...
COLLABORATORE FONTANA - Io aUa Maria Angela l'ho conosciuta ...
...
addirittura io ero fidanzato e siamo venuti qua per officiare il fidanzato '84-'85,
questi anni qua.
GIUDICE - Che le consti, il marito, quello che poi divenne il marito...
COLLABORATORE FONTANA - Salvo Madonia.
GIUDICE - ... ha mai utilizzato, per quello che è a sua conoscenza, la moglie per
attività che si potevano riconnettere in qualche modo a Cosa Nostra?
COLLABORATORE FONTANA - No, signor Presidente, io, che io... che mi
consta a me no.
GIUDICE - Che le consta a lei no. Comunque, quando parliamo di Di Trapani
Maria Angela parliamo quindi: moglie di Salvino ...
COLLABORATORE FONTANA - Madonia.
d GIUDICE - ...Madonia, o Salvatore Madonia, figlia di Di Trapani Francesco...
COLLABORATORE FONTANA - Sorella di Nicola Di Trapani.
...
GIUDICE - sorella di Di Trapani Nicolò e cognata...
COLLABORATORE FONTANA - E nipote di...
GIUDICE - ...e cognata di Madonia Giuseppe lo è, che lei sappia?
COLLABORATORE FONTANA - Di Pippo Madonia e Nino Madonia e Aldo
Madonia, son cognati suoi. Per mezzo di Salvo sono cognati.
GIUDICE - Senta, e invece dei Di Trapani lei diceva, chi ha conosciuto? Intanto le
chiedo di sapere... che lei sappia, questi Di Trapani hanno posto in essere insieme
ai Madonia attività che riguardano Cosa Nostra da lei conosciute?
COLLABORATORE FONTANA - Attività illecite che riguardano eh, tutto il...
pizzo che... ci fu un momento che Nicola Di Trapani fu il campo mandamento di
Resuttana; poi ci fu Diego Di Trapani, che fu il capo mandamento di Resuttana.
Quindi erano loro che raccoglievano il pizzo e tutti i soldi che dovevano entrare ai
Madonia.
GIUDICE - Quindi attività estorsive.
COLLABORATORE FONTANA - Estorsive e anche imprenditoriali; occulti o
non occulti, tutti quelli che... tutti i costruttori passavano nelle loro mani.
...
GIUDICE - Non ricordo, Di Trapani Michele lei ne ha fatto ha detto che...
COLLABORATORE FONTANA - No, non lo conosco.
GIUDICE - Non l'ha mai conosciuto?
COLLABORATORE FONTANA - Mai conosciuto.
GIUDICE - Sto parlando del fratello di Di Trapani Francesco, detto Ciccio.
COLLABORATORE FONTANA - Io conosco un Diego Di Trapani, fratello di...
Ciccio.
GIUDICE - Probabilmente è il fratello.
COLLABORATORE FONTANA - Fratello anche di loro? No, non lo conosco.
GIUDICE - Palazzo10 Maria Rosaria detta Sara, lei l'ha mai conosciuta?
COLLABORATORE FONTANA - No, mai conosciuta. Non mi è nuo... cioè, non...
il nome non mi dice niente.
GIUDICE - Non le consta che il Di Trapani Michele fosse zio della Di Trapani
Maria Angela?
COLLABORATORE FONTANA - Non... non lo so.
-
GIUDICE Non lo sa.
COLLABORATORE FONTANA - Io i Di Trapani che ho conosciuto è stato
Francesco, poi ho conosciuto Diego Di Trapani e poi ho conosciuto Nicola Di
Trapani.
...
GIUDICE - Dunque, lei parlava di questo di questa gestione, diciamo, molto
vicina degli interessi, diciamo, che facevano capo al mandamento. Però in che
modo le comunicazioni tra di voi awenivano? Cioè, forse le sembrerà una
domanda innaturale, avuto riguardo al tipo di situazione che riguardava Cosa
Nostra nel luogo, però non vi coprivate? In qualche modo non temevate che poteste
essere pedinati, intercettati, visti, guardati, osservati? Dico, tutto... tutto il
patrimonio di conoscenze che lei mi ha detto, dice "facevamo insieme le
estorsioni", "lui era Cosa Nostra", "l'altro mi è stato presentato ritualmente",
tutto questo non avveniva in forme, diciamo, di segretezza, di blindatura, diciamo,
che potevano permettervi di essere più sicuri?
...
COLLABORATORE FONTANA - Sì sì e no, signor Presidente. Adesso. ..
GIUDICE - E che vuol dire "sì e no"?
COLLABORATORE FONTANA - Eh, perché prima, cioè quando che uno è in
...
quel in quel momento, c'è una facilità e un'ignoranza totale da parte nostra,
perché si facevano le cose all'ordine del giorno, cioè si prendevano le estorsioni
normali, si entrava in un negozio e ti pagavano e ti davano la bustarella e te ne
andavi. Si facevano le riunioni anche alltHotel Villa Igiea, se era il caso, o in
...
piscina ci si vedeva con chiunque. Quando che si doveva fare qualche qualche
lavoretto grosso, qualche cosa... allora si tornava in luoghi come il Vicolo Pipitone,
oppure qualche luogo proprio nascosto, in cui non... Ma poi le riunioni cioè, ...
giornaliere, per estorsioni e cose varie, si tenevano nei ristoranti, alltHotel Villa
Igiea, in piazza a Acquasanta, in qualche bar: "Te' Nico', ci sono questi soldi che
me li ha dati... quelli di Via Sampolo"...lui mi dava le estorsioni che riscuoteva per
me e io gli davo quelle che riscuotevo per lui; venivano all'ordine del giorno,
normalmente.
GIUDICE - Sì, però lei per lungo tempo, come ci ha detto, è stato recluso, è stato in
situazione di detenzione.
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
GIUDICE - E quando era in carcere queste comunicazioni come awenivano?
COLLABORATORE FONTANA - Ma, in carcere venivano i nipoti, o i fratelli, o
gli zii, e ti davano... ma sempre dal carcere arrivavano gli ordini, quand'è che
...
c'era per esempio, a noi ci arrivò l'ordine che addirittura ci fu come capo
mandamento Pino Guastella; m'arrivava dal carcere a dire "vedi che ora c'è Pino
Guastella che è capo mandamento". Poi un'altra volta, quando c'era Nicola Di
...
Trapani. Si sapevano più che altro le notizie arrivavano dal carcere.
GIUDICE - Quindi il carcere non era uno strumento che vi impediva o impedisse ...
COLLABORATORE FONTANA - Assolutissimamente.
GIUDICE - ...le comunicazioni.
COLLABORATORE FONTANA - No, assolutissimamente no.
GIUDICE - E come... parlavate apertamente? In carcere per esempio non avevate
timore che le vostre parole potessero essere lì registrate?
COLLABORATORE FONTANA - Alcune volte nella sala di colloquio sì, quando
che si facevano i colloqui e si doveva dare qualche messaggio fuori, allora o si
batteva con l'anello, perché ci sono i vetri e le cose d'alluminio per non fare...
...
però o si usciva qualche bigliettino, o si mandava qualche notizia fuori con chi
veniva al colloquio. O quando che erano cose più delicate, si faceva venire uno zio,
un maschio, e si dava l'ordine che si doveva mandare a dire. Ma in carcere si
...
discute cioè le cose... più che puoi. Là dentro si prendono le decisioni più grosse.
GIUDICE - Ma, per esempio, lei è stato recluso alllUcciardone o al Pagliarelli?
COLLABORATORE FONTANA - Io sono stato al Pagliarelli, alllUcciardone, a
Sulmona, a Roma... ho girato un bel po' di carceri. E poi Prato. ..
GIUDICE - Ma, per esempio, durante il tempo della sua reclusione ebbe mai
possibilità di entrare in contatto con i Madonia, dei quali ha già riferito?
COLLABORATORE FONTANA - Io ero in contatto moltissimo con Diego Di
Trapani.
GIUDICE - Con Diego Di Trapani.
COLLABORATORE FONTANA - Della famiglia mafiosa di... e addirittura, nel
...
mentre che eravamo in carcere, gli abbiamo fatto un'estorsione la continuazione
dell'estorsione dei Cantieri Navali ai Di Natale, dal carcere. Cioè, loro si erano
fermati di pagare e noi l'abbiamo costretto a pagare, a conti ...
GIUDICE - E come? Ce lo vuole raccontare esattamente?
COLLABORATORE FONTANA - Sì, perché ...
GIUDICE - In quale modo il Di Trapani riuscì a mediare attraverso lei questa
estorsione?
COLLABORATORE FONTANA - Perché praticamente no, non fu il Di ...
Trapani, veramente. Fu il Di Trapani, fu mio zio Pino e fummo tutti noi, perché il
Di Trapani era nello stesso piano ...
GIUDICE - Pino, suo zio Pino ? ...
COLLABORATORE FONTANA - Pino Galatolo.
GIUDICE - Si. I nomi e cognomi, perché qua i cognomi e i nomi sono importanti.
COLLABORATORE FONTANA - Pino Pino ... ...
GIUDICE - Perché a volte...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, si, si, si.
GIUDICE - ...
ci sono pure le omonimie.
COLLABORATORE FONTANA - Ha ragione. Pino Galatolo e Diego Di Trapani,
che eravamo... cioè, praticamente io e mio zio Pino eravamo al Pagliarelli al quarto
piano. E Diego Di Trapani con il Di Natale erano nel .secondo piano.Jerò noi
avevamo le'arie che erano divisi da muri di cemento e in questi muri c'erano dei
buchi, venti millimetri, trenta millimetri, che erano forse per tenere i pannelli di
cemento. E noi comunicavamo da aria a aria. Oppure, quando che lui non
scendeva all'aria, il Diego Di Trapani, si metteva nella frnestra che dava nell'aria
dove che c'era quella del quarto piano e così via. E parlavamo e si... di digli al Di
Natale che doveva pagare. E poi le scale, comunicavano chi saliva al quarto piano,
chi saliva al secondo piano. Quindi alcune volte con le visite mediche e le cose ci si
incontrava. E un giorno lo incontrai anche io direttamente, ma mi sembra che sia
stato Mario Di Natale; eravamo io, Pino Galatolo e mio cugino Stefano Galatolo. E
gli dissi: "Oh, mi devi dare i soldi". Comunque lo minacciai e ci fece avere un venti
...
milioni all'epoca, per continuare dice "devo vendere alcune cose e poi vi do gli
altri". E poi si pentì, poi diventò collaboratore di giustizia.
GIUDICE - Questo, diciamo, è lo strumento di dialogo, ha spiegato lo strumento di
dialogo all'interno del carcere...
COLLABORATORE FONTANA - Del carcere.
GIUDICE - ... ...
tra di voi. Ma siccome ha affermato che queste queste decisioni
filtravano anche all'esterno, ha detto pizzini, o attraverso i familiari, le risulta che,
in questo caso Salvino Madonia, o i Madonia, o i Di Trapani, utilizzassero i propri
4
familiari per far filtrare fuori queste loro... queste loro deliberazioni, chiamiamole
cosi?
COLLABORATORE FONTANA - Tutti lo facevamo, signor Presidente.
GIUDICE - "Tutti lo facevamo" è una risposta un po' troppo generica.
COLLABORATORE FONTANA - Eh, io lo facevo. Per esempio, io mi ricordo che
Nino Madonia... io di Salvo non lo so, perché di Salvo non.ho avuto mai a... però
che Nino Madonia mi faceva... mi mandava i messaggi, me li mandava con la
madre, tramite la mamma, zia Ninetta, mi arrivò qualche messaggio di Antonino,
che gli dovevo... gli aggiustai una faccenda, che c'aveva un pezzo di terreno con i
Graziano e i Centineo e non si sapeva se questo terreno ce l'avessero in società con
i Galatolo, Pino e Vincenzo Galatolo, o era soltanto dei Madonia. E quindi
all'epoca io andai a parlare con Viciuzzu Graziano e Mareddu Graziano, per
vedere di chi era questo terreno e poi gli mandai a dire, sempre tramite la mamma,
la signora Ninetta, che abitava sempre in zona Acquasanta, addirittura, che il
terreno i Graziano l'avevano comprato per Salvo Madonia.
GIUDICE - Ma tutto questo l'ha fatto dal carcere o era fuori in quel periodo?
COLLABORATORE FONTANA - No, io ero fuori.
GIUDICE - Ah, in quel periodo era fuori. Quindi si diede da fare per capire ...
COLLABORATORE FONTANA - Perché Nino Madonia, Antonino Madonia, mi
mando 'sto messaggio.
GIUDICE - Dall'interno del carcere le aveva chiesto...
COLLABORATORE FONTANA - Dall'interno del carcere. Addirittura 41 bis lui
era.
GIUDICE - Addirittura era al 41 bis.
COLLABORATORE FONTANA - Si. E mi mandò...
GIUDICE - E riusciva a gestire cosi, in modo assolutamente...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, con la signora Ninetta ci mandava i
messaggi.
GIUDICE - Ma lei ha dato una focalizzazione importante anche questa, cioè a
dire: tra questi uomini d'onore, che geograficamente si trovavano nello stesso
luogo, o per meglio dire, in luoghi assai viciqi, e che vivevano sotto uno stesso -
diciamo - mandamento, c'era anche un rapporto, diciamo, di affmità parentale,
perché alcuni erano l'uno sposato con l'altra, come lei ha detto...
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
- ...
GIUDICE ha sposato ...
COLLABORATORE FONTANA - La figlia di Giovanni Galatolo.
GIUDICE - E alcuni, a quanto ho capito, anche dei Madonia...
COLLABORATORE FONTANA - Si rimaneva nell'ambito mafioso, se possibile.
GIUDICE - E questo me lo spiega un attimo, questa che le sembrerà anche qui una
domanda da siciliano, un po' strana? Dice "ma questo non ha capito nulla delie
...
cose di Sicilia, è possibile"
COLLABORATORE FONTANA - No, per carità.
GIUDICE - ..." che non abbia capito ancora nulla delle cose di Sicilia"? Dico, cioè,
se possibile Cosa Nostra cercava di mantenere i rapporti parentali facendo unire
tra di loro le persone perché restassero, diciamo...
...
%
COLLABORATORE FONTANA - Le famiglie
- ...
GIUDICE neli'ambito delle famiglie?
COLLABORATORE FONTANA - Si, le famiglie ...
GIUDICE - Cioè, le famiglie ...
1047
COLLABORATORE FONTANA - ...
mafiose proprio di origine ... quelle
tradizionali sì.
GIUDICE - Mi fa... mi fa qualche esempio?
COLLABORATORE FONTANA - Eh, l'esempio io e mia moglie.
GIUDICE - E questo l'abbiamo...
COLLABORATORE FONTANA - L'esempio Salvo Madonia e sua moglie. Ce n'è
tanti.
GIUDICE - Cioè, lei pensa che l'unione...
COLLABORATORE FONTANA - Leoluca Bagarella con la moglie di Marche...
la sorella di Marchese.
GIUDICE - Sì, ma lei ha detto una cosa, diciamo, che è una sua riflessione o è una
conoscenza diretta? Lei ha detto che Salvino Madonia sposò Di Trapani Maria
Angela perché in qualche modo c'era una cointeressenza, una compresenza della
...
famiglia mafiosa in questa in questa loro unione.
COLLABORATORE FONTANA - Noi mafiosi, cioè noi mafiosi cercavamo di
...
potere cioè, per noi era una cosa per rinforzare le famiglie, cioè una volta che c'è
un matrimonio una famiglia si rinforza, una famiglia si unisce, una famiglia fa
forza.
GIUDICE - Ma questo lei come lo sa che nel caso di specie questo matrimonio
awenne per necessità connesse agli usi e ai costumi delie famiglie mafiose?
COLLABORATORE FONTANA - No, io non sto dicendo che venne nei costumi,
però che noi cercavamo mogli neiie famiglie mafiose... era così. Cioè, io, mio
...
fratello, o mio zio, o mio cugino, cercavamo se ci potevamo se c'era la figlia... per
esempio mio nipote voleva la figlia di Ciccio Tagliavia, e quello voleva la figlia ...
...
per fare unione con famiglie infatti dal carcere "vedi che c'ha una bella figlia,
vedi che c'ha"... quindi si cercava di...
GIUDICE - Di privilegiare, diciamo...
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
-
GIUDICE ...q uesta...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, sì, sì.
GIUDICE - ...q uesta permanenza ...
COLLABORATORE FONTANA - E' un'usanza che, siccome dice famiglia
mafiosa, quindi c'è onore e non ci sono coma, perché è tutto un insieme di...
GIUDICE - Questo è uno studio più sociologico che, devo dire, più ...
COLLABORATORE FONTANA - Esattamente.
GIUDICE - ... che processuale e giuridico. Ora però lei ha sottolineato un altro
passaggio. C'erano anche cointeressenze di tipo patrimoniale tra questi uomini che
convivevano sotto uno stesso mandamento, perché ha fatto riferimento a questo ...
questo terreno di Graziano. Ho qui il verbale che lei rese...
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
GIUDICE - ...q ualche tempo fa, addirittura il 07 febbraio del 2006 in questo
processo. Poi eventualmente glielo leggo, ma non volevo leggerglielo prima che lei.. .
COLLABORATORE FONTANA - No, no, no...
GIUDICE - ...
facesse un riferimento ...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, e infatti. ..
GIUDICE - ... volontario e diretto alla questione che è già processualmente
accertata. Cioè, c'erano situazioni in cui questi uomini gestivano anche patrimonio
immobiliare, denaro, insieme? Sto parlando di uomini... Madonia, uomini di San
Lorenzo, Resuttano, uomini dell'Acquasanta.
COLLABORATORE FONTANA - Sì, sì, sì.
-1048
GIUDICE - Mi può fare qualche esempio?
COLLABORATORE FONTANA - L'esempio pratico: tutto... tutta la costruzione
che c'è aU'AreneUa, dietro l'Ospizio Marino che hanno costruito i Graziani ...
GIUDICE - Graziano ...
COLLABORATORE FONTANA - Graziano Mareddu, Graziano Viciuzzu,
...
Graziano tutti i Graziano, tutti i fratelli Graziano. Cioè, questa società viene... è
in società con i Galatolo e i Madonia.
GIUDICE - Di quale... di quale immobile sta parlando? Quella specie di...
COLLABORATORE FONTANA - Sotto il Monte Pellegrino. Tutti gli immobili...
GIUDICE - Quello alto alto o...?
COLLABORATORE FONTANA - No, dietro.
GIUDICE - Dietro quello alto?
COLLABORATORE FONTANA - Dietro quello alto, che ci sono tutti 'sti immobili,
proprio fatti sotto la montagna. Tutti questi immobili, tutti questi... è stato...
GIUDICE - Dove c'era una cava, un'antica cava.
COLLABORATORE FONTANA - Praticamente sì.
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE FONTANA - Questo è stato...
GIUDICE - Che poi la Finanza li ha presi in parte, che sono...
COLLABORATORE FONTANA - Alcuni si e alcuni... sì...
GIUDICE - Quindi sta parlando proprio di quegli immobili lì.
COLLABORATORE FONTANA - Proprio tutti questi immobili, tutti questi qua...
GIUDICE - Dietro Villa Igiea, diciamo dietro la montagna.
COLLABORATORE FONTANA - Dietro la montagna di Villa Igiea.
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE FONTANA - Delle case popolari all'epoca c'erano.
GIUDICE - Chiaro.
COLLABORATORE FONTANA - Dietro le case popolari c'è questa...
GIUDICE - E tutta questa zona...
COLLABORATORE FONTANA - Tutta questa zona è stata costruita dai Graziano, in
società con Galatolo - Galatolo parlo Galatolo Pino, Galatolo Vincenzo - e i Madonia -
quando parlo di Madonia è Salvo Madonia e Nino Madonia. E prima c'era lo Zu' Ciccio,
praticamente. E questa era una proprietà...
GIUDICE - E i Graziano in questo caso fecero da prestanome? Questa è una cosa...
COLLABORATORE FONTANA - Prestanome in socio però, cioè erano soci.
GIUDICE - Erano soci e prestanome.
COLLABORATORE FONTANA - Al cinquanta per cento. Cioè, in tre parti si
divideva... si divideva la... loro hanno messo i terreni, loro avevano i prestiti bancari e si
costruiva.
GIUDICE - Ma quali... quali altri episodi di compresenza patrimoniale ricorda?
COLLABORATORE FONTANA - Eh, poi mi...
GIUDICE - Oltre quello che...
COLLABORATORE FONTANA - Mi ricordo che ci fu il terreno di Centineo, che si
comprarono 'sto terreno, le case... però la cosa più eclatante e più grande è stata questa,
come... come immobile, questa...
GIUDICE - Perché era di rilevante importo...
COLLABORATORE FONTANA - Si, tanti palazzi, tante case... (parole
incomprensibili) là sono stati moltissimi anni.
GIUDICE - E questo in che... in quale periodo awiene questa cointeressenza
patrimoniale che porta alla costruzione poi degli immobili?
049
COLLABORATORE FONTANA - Tutte... questo awiene da11'84, '83-'84 fino... non so
se ancora adesso i Graziano gli devono dare dei soldi.
GIUDICE - Senta, lei Di Pace Giovan Battista ne ha mai sentito parlare?
COLLABORATORE FONTANA - Di Pace? No.
GIUDICE - Di Pace Giovan Battista.
COLLABORATORE FONTANA - NO.
GIUDICE - Fu ucciso ne11'83, nel gennaio, il 10 gennaio del 1983. Si ricorda di questo
omicidio?
COLLABORATORE FONTANA - Di Pace Giovan Battista... no.
GIUDICE - No. Siccome lei ha parlato di Guastella Giuseppe...
COLLABORATORE FONTANA - Si.
GIUDICE - ...lei sa se questo Guastella Giuseppe... intanto chi era? Aveva un
soprannome? Si ricorda se era...
COLLABORATORE FONTANA - (sovrapposizione di voci)
GIUDICE - ...se era in Cosa Nostra e se era conosciuto con un certo appellativo?
COLLABORATORE FONTANA - Noi altri lo chiamavamo "Pinuzzo Vaisiedda"
gw (trascrizione fonetica), però era... addirittura ha avuto il mandamento di Resuttana in
mano.
GIUDICE - Lui comandava il...
COLLABORATORE FONTANA - Si, ha avuto... era capo mandamento di Resuttana.
GIUDICE - Quindi lei l'ha conosciuto.
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
GIUDICE - E in questo molo, in questa veste, in questa funzione...
COLLABORATORE FONTANA - Si, si,si.
GIUDICE - ...le è stato presentato come capo mandamento?
COLLABORATORE FONTANA - Sì, si, si, si.
GIUDICE - Se lo ricorda quando questo è accaduto?
COLLABORATORE FONTANA - E' stato in Villa Igiea e se non sbaglio è stato verso
il '93, dopo che arrestarono Salvo Madonia.
GIUDICE - A Villa Igiea.
COLLABORATORE FONTANA - Si.
GIUDICE - Vi riunivate là perché c'era evidentemente qualcuno che...
COLLABORATORE FONTANA - Si, e mi sembra... e mi sembra che addirittura con
lui, se non sbaglio, c'era qualcuno dei Di Natale.
GIUDICE - Chi?
COLLABORATORE FONTANA - Non mi ricordo, perché erano due-tre fratelli e non
è che li praticavo più di tanto.
GIUDICE - Ma vi riunivate a Villa Igiea per motivi diciamo logistici...
COLLABORATORE FONTANA - Ma...
GIUDICE - ...o perché era vicino o perché...?
COLLABORATORE FONTANA - No, perché avevamo buoni rapporti con... all'epoca
c'era il Di Giovanni che era là e poi c'era il dottor Arabia, che era il direttore di Villa
Igiea, che ci dava tutto quello che volevamo, era a nostra disposizione.
GIUDICE - Questo risulta aliunde per altri processi. Dico, Guastella quindi le fu
presentato ritualmente.
COLLABORATORE FONTANA - Si.
GIUDICE - E lei ebbe a fare delle azioni insieme a lui oppure...
COLLABORATORE FONTANA - No, sempre in cambi... in merito a estorsione, che
facevamo...
GIUDICE - Si ricorda quali estorsioni furono fatte da lei insieme a Pino Guastella?
COLLABORATORE FONTANA - No, no, no, non furono fatte estorsioni. Io gli davo
soldi che entravano per la famiglia di Resuttana e lui mi dava soldi che entravano alla
famiglia di Resuttana per... c'è stato sempre questo cambio di... e più di una volta ci si è
visto anche che c'erano i campetti di calcio, dove che c'è stato... c'è stato l'attentato...
cioè, l'attentato Borsellino, del dottor Borsellino, qui in fondo a sinistra c'erano campetti
di calcio, in questa strada.
GIUDICE - Ma che è, llAncione?
COLLABORATORE FONTANA - Via Ancione, a sinistra, c'erano i campe... e ci si è
visti pure qua, qualche volta. Sempre con i Di Natale era lui.
GIUDICE - Senta, a lei risulta che Guastella Giuseppe avesse un nipote?
COLLABORATORE FONTANA - Non che io ricordo.
GIUDICE - E con chi fosse sposato Guastella Giuseppe lei lo sa?
COLLABORATORE FONTANA - No, io... che io sappia, non era sposato. Poi non lo
so. Non... non me lo ricordo.
GIUDICE - Non lo sa.
COLLABORATORE FONTANA - NO.
GIUDICE - Della famiglia Rimi sa nulla? Rimi.
COLLABORATORE FONTANA - Della famiglia?
GIUDICE - Rimi.
COLLABORATORE FONTANA - NO.
...
GIUDICE - Mai sentito dire. I1 Di Pace Di Pace Francesco era nipote d i
Guastella Giuseppe. Lei non l'ha mai sentito dire?
COLLABORATORE FONTANA - No, mai conosciuto.
GIUDICE - Mai conosciuto. Senta, in questo verbale del 07 febbraio del 2006, devo
dire dalla lettura... è un po' confuso, per questo io le chiedo lumi. In parte ha già
accennato, ma a leggerlo così si fa un po' di difficoltà a capire esattamente il
contesto. Io provo a leggerglielo, anche se so che la trascrizione poi delle mie
...
parole sarà un po' difficoltosa la lettura un giorno del verbale, però lo devo fare.
Questo è lei che parla, il 07 febbraio del 2006. Dice: "Ora c'è Mareddu Graziano,
con suo figlio, che avevano la società con Galatolo. Ail'epoca, quando mi ricordo io,
c'erano Mareddu Graziano, C a d o Graziano, u' figlio dell'imbianchino, un altro
Camillo Graziano che è figlio di Mareddu; però poi Camillo Graziano, che sarebbe
(4 cognato di Ciccio Onorato, che se ne è uscito, non ha fatto più societa con (parola
incomprensibile), però ora c'è Mareddu Graziano e suo figlio, che sono in societa
con Galatolo e Madonia; poi però c'è successo che c'era un pezzo di terreno, che
...
questo terreno era alla Castellana alla Castellana 'sto terreno era praticamente
Centineo.
COLLABORATORE FONTANA - Eh, il proprietario era Centineo.
GIUDICE - No, un attimo, perché le leggo ...
COLLABORATORE FONTANA - Ah, scusi, va bene.
GIUDICE - Perché poi si dice "ma perché il Giudice svolge attività integrative in
rito abbreviato u? Se ci sono verbali che non si capiscono, è evidente che poi il
Giudice fa attività integrativa, per capire cosa è stato detto. "Centineo"? chiede il
Pubblico Ministero. E lei dice: "Sì, Centineo, quello, il falegname che fa... ora 'sto
terreno di Centineo praticamente l'hanno comprato i Graziano; aìl'epoca Ignazio
Graziano l'ha comprato 'sto terreno, però si diceva che questo terreno era di
Galatolo e di Madonia. Quindi mandano a dire, dal carcere arriva la notizia e mi
arriva a me e a mio nipote Gaetano, di vedere come sono combinati per questo
terreno. Lo manda a dire mio zio Vincenzo e noi facciamo un appuntamento con
Ignazio Graziano e Mareddu Graziano all'Areneìla. Mareddu Graziano quando ci
...
vede e ci saluta "bello, si (parola incomprensibile)" comunque facciamo questo
appuntamento e ci dice a noi.. . ci dice... ci dicevo "Mare', volemo un appuntamento
cun to' frate Ignazio" (trascrizione fonetica).
COLLABORATORE FONTANA - Esatto.
GIUDICE - ..."p erché ammo a sapire il discorso di Centineo, com'è, come non è".
Dice "ma vedi, già è venuto Giovanni Bonanno e Francesco Bonanno che volevano
sapere questo discorso". "Va beh, non dite niente a loro, dovete parlare con noi".
"Va bene". E ci spiegano "là viene"... ci fa un appuntamento con Ignazio dopo
...
giorni e 'stu cinisi, sempre Graziano, che si chiama u' cinisi, e ci spiega"
COLLABORATORE FONTANA - U' cinisi.
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE FONTANA - Detto "il cinese".
GIUDICE - Ah, u' cinisi.
COLLABORATORE FONTANA - U' cinisi.
GIUDICE - Ah, perché qua a leggerlo sembrava che fosse di Chisi.
COLLABORATORE FONTANA - No, no, no, no.
GIUDICE - Cioè la provincia...
COLLABORATORE FONTANA - U' cinisi, u' cinisi.
GIUDICE - No, non è nemmeno provincia, è la periferia di...
COLLABORATORE FONTANA - No, no, è il quartiere, no...
GIUDICE - Eh, per questo. Aliora, adesso questo lo chiariremo. "E ci spiega che
questo terreno lui l'ha comprato per i Madonia, non è regalato, l'ha comprato
solamente per i Madonia, quindi 'sto terreno di Centineo è di Salvo Madonia,
addirittura specificatamente. Tutto qua. Noi mandiamo a dire a Vincenzo Galatolo
e a Pino Galatolo "veriti ca Ignazio che ha detto che questo terreno eddi hanno
comprato per Salvo Madonia" (trascrizione fonetica). Cerchiamo intanto di parlare
italiano, perché io penso già ai trascrittori qua fiorentini, che hanno problemi a
seguirci e immaginiamoci quando debordiamo nel siciliano. Allora, mi fa capire un
po' questo contesto che ha raccontato nel febbraio del 2006?
COLLABORATORE FONTANA - Si.
...
GIUDICE - Per spiegare già in parte lo ha accennato, però se lo focalizza in
modo definitivo ...
COLLABORATORE FONTANA - Si, sì, si.
...
GIUDICE - io le sarei grato.
COLLABORATORE FONTANA - Praticamente c'era questo terreno alla
Castellana. La Castellana è dove c'è Via Ammiraglio Rizzo, dove che c'è il deposito
di Ancione, sulla destra c'è una viuzza e questa viuzza... sempre sulla destra c'è un
grosso pezzo di terreno dove che i Centineo avevano la falegnameria, cioè era una
falegnameria con tanto terreno adiacente. E dal carcere ci mandano a dire se
questo terreno Mareddu Graziano l'avesse comprato per... cioè con i soldi della
..
costruzione del. dell'entrata della costruzione in società... per fare la società i
Galatolo - per Galatolo dico Pino Galatolo e Vincenzo Galatolo - e i Madonia -
Madonia, Salvo Madonia e Nino Madonia. Faccio un appuntamento con Mareddu
Graziano e Mareddu Graziano mi dice: "Ma" - dice - "guarda" - dice - "che già"
- dice - "sono venutiw - dice - "i Bonanno". Per i Bonanno parlo io di Francesco e
Giovanni Bonanno, tutti e due defunti adesso. E io gli ho detto: "Va beh, Mare',
metti tutto da parte, questo discorso ce lo devi dire a me". Ed eravamo io e m i o
nipote Gaetano. Dice: "Va behw- dice - "il discorso" - dice - "per bene" - dice -
"lo sa mio fratello Ignazio". Ignazio, che si chiama u' cinisi, detto u' cinisi,
soprannominato u' cinisi.
1052
GIUDICE - Perché è soprannominato u' cinisi?
COLLABORATORE FONTANA - Perché era proprio come un cinese, che aveva
...
proprio gli
GIUDICE - Perché aveva un po' gli occhi a mandorla.
COLLABORATORE FONTANA - Un po' gli occhi a mandorla. E allora abbiamo
fatto un appuntamento proprio sul terreno di Centineo. Ed eravamo io, mio nipote,
Ignazio e Mareddu Graziano. E Mareddu Graziano ci dice a suo fratello Ignazio,
dice "Igna"' - dice - "spiegaci" - dice - "a Angelo" - dice - "com'è" - dice -
"questo discorso" - dice - "del terreno. Dice: "Ma" - dice - "Mare"' - dice -
"l'altra volta" - dice - "sono venuti" - dice - "i Bonanno" - dice - "e c'ho
spiegato" - dice - "ai Bonanno" - dice. "Di nuovo" - dice - "lo dobbiamo
spiegare" - dice? Dice: "Igna"' - dice - "se è qua" - dice - "è perché vuole
spiegato com'è il discorso che lo deve mandare a dire e quindi spiegagli com'è il
discorso". E mi spiegò tutto il discorso. Mi spiegò il discorso che loro questo
terreno lo avevano comprato specificamente per Salvo Madonia. Enzo Galatolo e...
Vincenzo Galatolo e Pino Galatolo non erano soci di questo terreno. Questi erano
soldi che loro avevano di Salvo Madonia. Va bene. Così devo mandare a dire e così
...
ho mandato va bene.
GIUDICE - Ma le risulta di altre situazioni in cui i Madonia hanno mediato beni,
magari intestandoli ad altri, situazioni di comodo per evitare che comunque ci
fosse la possibilità di rintracciare questi beni a loro attribuiti in via di fatto?
COLLABORATORE FONTANA - Io mi ricordo che tutti i beni che... cioè, le case
che si vendevano era Punto Casa che li vendeva, di Via Libertà. E se non sbaglio
...
c'era un certo ragazzo che si chiamava ora non ricordo il nome, adesso mi sfugge.
Comunque ci andai due-tre volte per prendere soldi e farli avere ai Madonia.
GIUDICE - Senta, lei mi ha detto che ha soggiornato a lungo negli Stati Uniti
d'America.
COLLABORATORE FONTANA - Si.
GIUDICE - Addirittura più di un decennio, no?
COLLABORATORE FONTANA - Tredici anni, quasi.
GIUDICE - Tredici anni. Senta, ha mai sentito parlare in ambito di Cosa Nostra di
Pizzo Pietro?
COLLABORATORE FONTANA - NO.
GIUDICE - Mai?
COLLABORATORE FONTANA - Io ho fatto il militare qua a Palermo con un
certo Pizzo, però mi sembra che si chiamasse Salvatore Pizzo.
GIUDICE - No, ma comunque non...
COLLABORATORE FONTANA - No, no, signor Presidente. No.
GIUDICE - Siccome questo Pizzo è nato in America...
COLLABORATORE FONTANA - NO.
GIUDICE - ...non ha mai avuto modo di...?
COLLABORATORE FONTANA - NO.
GIUDICE - Mentre Sgadari Vincenzo l'ha mai sentito nominare?
COLLABORATORE FONTANA - Chi?
GIUDICE - Sgadari Vincenzo.
COLLABORATORE FONTANA - NO.
GIUDICE - Non ha mai sentito nulla a questo proposito. Io ho bisogno di guardare
un attimo alcuni appunti. Se a questo punto avete delle domande da fare o dei
chiarimenti da svolgere, io, mentre voi fate questi ulteriori approfondimenti,
guarderei i miei appunti per capire se mi è ancora sfuggito qualcosa.
L
P. M. - Nulla da parte del Pubblico Ministero, Giudice.
GIUDICE - Grazie. Signori della difesa.
AVV. MISURACA - Altrettanto per la difesa di Di Trapani Michele e Pizzo.
AVV. VANCHERI - L'avvocato Vancheri non ha domande, per Sgadari Vincenzo.
AVV. MARASA' - Posso?
GIUDICE - Certo, avvocato Marasà.
AVV. MARASA' - Buonasera.
COLLABORATORE FONTANA - Buonasera.
AVV. MARASA' - Sono l'avvocato Marasà. Lei ha detto che ha conosciuto la signora
Di Trapani, Maria Angela Di Trapani...
COLLABORATORE FONTANA - Sissignore.
AVV. MARASA' - ...q uando era giovanissima.
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
AVV. MARASA' - E ha anche accennato a un qualche cosa sulla... diciamo sulla tenuta,
da parte del padre, estranea la figlia a tenerla... o qualcosa... lei non ha completato la
fiase. Può...
COLLABORATORE FONTANA - La tene... io ho detto che la teneva nella bambagia.
AVV. MARASA' - Ecco.
COLLABORATORE FONTANA - Cioè era una...
AVV. MARASA' - Che significa?
COLLABORATORE FONTANA - Cioè, che una figlia femmina in Cosa Nostra, cioè
un mafioso la tiene come se fosse un qualcosa di prezioso.
AVV. MARASA' - Questo... tutti i figli si tengono come qualcosa di prezioso.
COLLABORATORE FONTANA - Si, per carità, non lo metto in dubbio.
AVV. MARASA' - Però io desidero sapere se questo... cioè, la mia domanda non è sul
rapporto padre-figlia, se le voleva bene o meno; se la teneva a parte dei discorsi di Cosa
Nostra oppure la teneva escluda dai discorsi.
COLLABORATORE FONTANA - Esclusa. A quell'epoca io non mi ricordo che ci
siano... ma assolutissimarnente. Esclusa, la escludeva di tutto.
A W . MARASA' - E per quelli che sono i suoi ricordi neli'ambito della sua attività
in Cosa Nostra, le risulta che la signora-. Maria - Angela ha mai partecipato a
qualche attività o ha avuto sentore lei che la signora Maria Angela avesse
e partecipato a qual ...
COLLABORATORE FONTANA - No, non che io sappia.
A W . MARASA' - Lei poi ha detto che riceveva notizie dai Madonia attraverso la
loro madre.
COLLABORATORE FONTANA - Sì, la zia Ninetta, sì.
A W . MARASA' - Ecco. Lei sa se per caso era la signora Ninetta ad avere contatti
diretti con i figli, oppure per il tramite deila nuora?
COLLABORATORE FONTANA - A queil'epoca era la zia Ninetta che andava
direttamente al carcere a fare i colioqui.
A W . MARASA' - Grazie. Nessun'altra domanda. Anzi no. E successivamente le
risulta... quando la signora Ninetta non andava più a fare i coiloqui, lei ha avuto
più notizie di questo genere?
COLLABORATORE FONTANA - No che io sappia. Io non ho più avuto notizie
...
perché io non ho avuto mai notizie che... no.
A W . MARASA' - La ringrazio. Nessun'altra domanda.
GIUDICE - Si. Dunque, una questione che non abbiamo ancora approfondito è relativa
ai rapporti suoi con suo fratello Stefano, no?
COLLABORATORE FONTANA - Stefano Fontana, si.
-1054
GIUDICE - Sì. Stefano è nato il 05 agosto del 1955.
COLLABORATORE FONTANA - Esattamente.
GIUDICE - Senta, intanto mi chiarisce questi rapporti come sono stati, nel senso - non
parlo di rapporti familiari, evidentemente siete fratelli - sto parlando di rapporti
relativamente a Cosa Nostra, e soprattutto vorrei che mi focalizzasse le questioni che
sono insorte con Graziano Vincenzo, cui ha testé fatto riferimento, e soprattutto tutta la
tematica relativa alla gestione del territorio dell'Acquasanta, cioè se vi furono problemi,
soprattutto nel periodo in cui lei era detenuto, se di recente, fino ai giorni diciamo nostri,
addirittura, sto parlando...
COLLABORATORE FONTANA - I problemi ci furono perché i Madonia...
GIUDICE - Intanto... sono una serie di domande che hanno una loro... una loro
successione.
COLLABORATORE FONTANA - Una alla volta e poi lei magari mi rifà la domanda
in cui dobbiamo...
GIUDICE - Sì. Io intanto ho bisogno di sapere: con Stefano, suo fratello Stefano, in
Cosa Nostra come... come gestivate...?
COLLABORATORE FONTANA - Mio fratello era uomo d'onore, è uomo d'onore e fa
parte della famiglia mafiosa dell'Acquasanta. Però ci fu un periodo in cui c'era una
guerra di mafia in atto, che...
GIUDICE - Quando?
COLLABORATORE FONTANA - Sto parlando del... io iniziai a collaborare nel
2006... ma, 2005-2004... questo periodo in cui... che gli diedero... c'era Lo Piccolo fuon
e i Madonia gli diedero il mandamento di Resuttana. E quindi mio fratello gli ha fatto la
rottura della famiglia, gli ha detto... gli mandò a dire con Giovanni Bonanno - ora non
mi ricordo se fu Giovanni o Francesco, uno dei Bonanno - a Lo Piccolo che non voleva
fare parte del mandamento e lo mandò a dire anche in carcere. Perché c'era che noi...
cioè, noi facevamo parte della famiglia dove che c'era Antonino Rotolo, dove che c'era
Antonino Cinà, e quindi c'era questo contrasto, in cui c'era una guerra in atto, che si
doveva uccidere Totuccio Lo Piccolo, si dovevano uccidere tutti(?). Quindi mio fratello
gli fece la rottura della famiglia, cioè non ci piaceva che il Lo Piccolo avesse il
mandamento di Resuttana e doveva comandare anche nella famiglia delllAcquasanta.
GIUDICE - Cerchiamo di appunto chiarirla e focalizzarla ancor meglio questa cosa.
Intanto lei sta parlando di Lo Piccolo, sta parlando di Lo Piccolo...
COLLABORATORE FONTANA - Totuccio Lo Piccolo.
GILTDICE - Del padre?
COLLABORATORE FONTANA - Sì.
GILTDICE - Del padre.
COLLABORATORE FONTANA - Il padre, sì.
GIUDICE - E qiiand'è che per la prima volta... siccome parliamo di cose molto attuali, a
questo punto...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, sì, sì.
GIUDICE - ...p erò lei ha già detto che ha iniziato a collaborare...
COLLABORATORE FONTANA - Nel 2006.
GIUDICE - ...nel 2006; siamo nel 2010, quindi quattro anni fa, quindi la sua conoscenza
delle cose si deve appunto datare come fine, come momento finale...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, io ho avuto più contatti con nessuno dopo la mia
collaborazione.
GIUDICE - 2006.
COLLABORATORE FONTANA - Si figuri.
GIUDICE - Questa... questa è la data.
1055
COLLABORATORE FONTANA - Se mi trovano mi fanno a fettine.
GIUDICE - Però, se parla di Lo Piccolo, e dato che il loro arresto è stato, insomma,
relativamente recente...
COLLABORATORE FONTANA - Si.
GIUDICE - ...e dei fatti che sono correlati alla sua azione in Cosa Nostra, sono fatti
diciamo dei nostri giorni, io intanto la domanda che ho da porle è: quand'è che per la
prima volta la figura del Lo Piccolo le si manifesta in Cosa Nostra come punto di
riferimento, come referente forte della famiglia di Resuttano?
COLLABORATORE FONTANA - Allora, la figura di Lo Piccolo viene...
GIUDICE - Resuttana, poi, si dovrebbe dire. E' Resuttana - San Lorenzo.
COLLABORATORE FONTANA - Resutta... no, Lo Piccolo era capo mandamento di
San Lorenzo, però poi si allargò e si prese tante famiglie, si prese la famiglia di
Resuttana, si prese la famiglia di Tommaso Natale, si prese la famiglia di Porta Nuova,
cioè ha fatto, cioè, come fece Saro Riccobono all'epoca. E infatti c'era una guerra di
mafia, proprio tale e quale, in atto.
GIUDICE - Cioè, si stava, come si dice in siciliano...
COLLABORATORE FONTANA - Si stava...
GIUDICE - ...si stava allargando.
COLLABORATORE FONTANA - Si stava allargando, si allargò, arrivò ad allargarsi,
aveva un bel po' di famiglie che erano da parte sua.
GIUDICE - E lui voleva prendersi anche la famiglia dell'Acquasanta, a quanto ho capito
dalla sua ricostruzione.
COLLABORATORE FONTANA - Automaticamente... automaticamente la famiglia
dell'Acquasanta doveva fare parte della famiglia dei Lo Piccolo, perché una volta che i
Madonia gli hanno dato il mandamento di Resuttana, automaticamente in quel
mandamento fa parte la famiglia dellfArenellae la famiglia dellfAcquasanta.
GIUDICE - Chiaro.
COLLABORATORE FONTANA - Quindi, dal momento in cui mio fiatello fa questa
azione, dicendo "io non voglio niente avere a che fare con i Lo Piccolo", già ci sta
dichiarando guerra ai Lo Piccolo.
GIUDICE - Chiaro.
COLLABORATORE FONTANA - Ci sta automaticainente... è quello che io gli ho
detto a mio fiatello: "Tu hai sbagliato. Tu gli dovevi... non gli dovevi dire queste"...
comunque perché poi con mio fiatello ci si vide in carcere e ne parliamo, cioè ne
abbiamo parlato di tutto 'sto discorso.
GIUDICE - Questo in quale periodo esattamente lo colloca, il momento in cui
cominciano i problemi...
COLLABORATORE FONTANA - Io con mio fiatello... con mio fiatello nel 2004
fummo insieme al carcere di Pagliarelli; lui era al carcere di Livorno, quindi saliva e
scendeva per i processi.
GIUDICE - Ho capito. Ma perché esattamente suo fiatello si opponeva a che il Lo
Piccolo potesse... dato che in fondo era stato designato?
COLLABORATORE FONTANA - Mio fiatello...
GIUDICE - Cioè, non è che lui... era un colpo in Cosa Nostra...
COLLABORATORE FONTANA - Mio fiatello al Lo Piccolo non l'ha potuto mai
vedere, né a Lo Piccolo e neanche ai Madonia.
GIUDICE - Ma per una questione, diciamo...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, una questione...
GIUDICE - ...di antipatia personale...
COLLABORATORE FONTANA - No, no, una questione...
1056
GIUDICE - ...di awersione personale? No, non sovrapponiamo le voci per la
registrazione, perché poi non si capisce nulla quando si fa la trascrizione. Dico, Lo
Piccolo in fondo era stato designato oppure si era auto designato?
COLLABORATORE FONTANA - No, no, era stato designato dai Madonia.
GIUDICE - Da chi era stato designato?
COLLABORATORE FONTANA - Dai Madonia.
GIUDICE - Dai Madonia. Che erano sempre stati i vostri referenti, in Cosa Nostra.
COLLABORATORE FONTANA - Esattamente.
GIUDICE - 0 , per meglio dire, referenti... alleati...
COLLABORATORE FONTANA - Sì, si.
GIUDICE - ...conterranei.
COLLABORATORE FONTANA - I nostri capi.
GIUDICE - Convicini, chiamiamoli... o i vostri capi.
COLLABORATORE FONTANA - I nostri capi.
GIUDICE - E quindi, io voglio dire, se i vostri capi, come in passato avevano deciso per
voi della vostra sorte, compiendo anche atti importanti, clamorosi, eclatanti...
@ COLLABORATORE FONTANA - Loro per noi e noi per loro.
GIUDICE - ...com'è che questa volta, di fronte alla imposizione di Lo Piccolo come
uomo di riferimento apicale, diciamo, di vertice, suo fratello dice "no, io lui non lo
voglio" e quindi era come dire "no" ai Madonia stessi, no?
COLLABORATORE FONTANA - Esattamente. Perché già c'era in atto questa guerra
di mafia, che noi... cioè, mio fratello si poteva permettere a dire un no, perché era...
era... cioè mio fratello... cioè, dietro le spalle di mio fratello c'era... c'era il dottor Cinà,
c'era Nino Rotolo, c'era Franco Buonora, quindi c'era la cupola a quell'epoca di
Palermo, eh?
GIUDICE - E tutti questi perché dicevano no a Lo Piccolo?
COLLABORATORE FONTANA - Perché non lo potevano vedere a Lo Piccolo, perché
Lo Piccolo praticamente era uno scappato... era un uomo di Saro Riccobono ai tempi. E
si doveva anche uccidere Lo Piccolo ai tempi, soltanto che aveva l'ergastolo, l'hanno
perdonato e gli hanno detto "fatti latitante, fatti... e non ti immischiare a niente". Poi
arrivò a questo punto, quindi c'era molto contrasto, che la gente non lo voleva.
GIUDICE - Chiaro. Allora, questo... e questo periodo diciamo di crisi come viene
@ vissuto? Perché voi in quel momento siete... ha detto il 2004?
COLLABORATORE FONTANA - 2004... ora...
GIUDICE - Lei nel 2004 era...
COLLABORATORE FONTANA - In carcere.
GIUDICE - Era in carcere.
COLLABORATORE FONTANA - Perché poi mio fratello venne arrestato.
GIUDICE - E suo fiatello pure.
COLLABORATORE FONTANA - Si, entrava ed usciva mio fratello, un paio di volte...
GIUDICE - E quindi come... come facevate a...
COLLABORATORE FONTANA - IO...
GIUDICE - ...a gestire questa situazione di difficoltà...
COLLABORATORE FONTANA - Addirittura...
GIUDICE - ...tra l'altro militare...
COLLABORATORE FONTANA - Addirittura...
GIUDICE - ...militare, con la possibilità di una guerra...
COLLABORATORE FONTANA - Si.
GIUDICE - ...stando in carcere?
COLLABORATORE FONTANA - Addirittura mio fratello lo offese proprio un po'
pesante a Lo Piccolo, perché Lo Piccolo, quando uscì mio zio Pino Galatolo... perché
poi ci fu il contrasto dentro la nostra famiglia, fra noi e Pino Galatolo. E Pino Galatolo,
essendo che noi la colpa della condanna e di tutto il. rivelamento dell'omicidio Onorato
la davamo a lui, che si fece intercettare al colloquio, ci furono delle intercettazioni al
colloquio fra Pino Galatolo e la moglie dicendo "ad uccidere non è stato mio figlio,
gliel'ho detto a Stefano che ad uccidere non è stato mio figlio ma fu suo figlio", quindi
noi la colpa la davano a Pino Galatolo e in carcere ho messo fuori famiglia anche a Pino
Galatolo. Abbiamo avuto una lite. Quindi, uscendo Pino Galatolo e essendo messo fuori
famiglia, fa alleanza con Lo Piccolo. Essendo che c'è fuori pure mio fiatello, Pino
Galatolo si mandava i pizzini con Lo Piccolo che voleva fare combinare uomini d'onore
a suo figlio Angelo Galatolo, a suo... a mio cugino Angelo Galatolo figlio di Gaetano e a
mio cugino Vito Galatolo figlio di Vincenzo. E Lo Piccolo manda un pizzino dicendo
che era pronto per l'affiliazione di tutti e tre. Però 'sto pizzino glielo dà a Vito Galatolo -
che i contatti con Lo Piccolo ce li aveva Vito Galatolo - glielo dà a Vito Galatolo e
glielo fa avere a Pino Galatolo. Però prima che Vito Galatolo lo fa avere a Pino Galatolo
glielo porta a mio fratello Stefano. Dice: "Guarda" - dice - "che vuole combinare il Pino
Galatolo". E da là è nata sempre un'altra lite...
GIUDICE - Però la guerra non comincia.
COLLABORATORE FONTANA - Era pronta per iniziare ma non iniziò.
GIUDICE - E alla fine perché non comincia questa guerra? Accade qualcosa di
particolare?
COLLABORATORE FONTANA - Accade che vanno a finire tutti in carcere, vengono
intercettati e vanno a finire tutti in carcere. Vengono intercettati nel capannone di Nino
Rotolo e succede il finimondo.
GIUDICE - Senta, questa è l'unica... diciamo, l'unico contesto nel quale lei ebbe a
gestire situazioni così difficili insieme a suo fiatello Stefano o ricorda altri...?
COLLABORATORE FONTANA - No, abbiamo anche il discorso delle rapine dei
Monopoli di Stato, ci sono stati... qualche estorsione...
GIUDICE - I Madonia in queste rapine erano in qualche modo coinvolti?
COLLABORATORE FONTANA - No, no, i Madonia non erano coinvolti. No, e poi
gli abbiamo dato un pochino di soldi, perché automaticamente, quando che c'è una cosa
del genere... abbiamo dato mi sembra all'epoca un po' di soldi a loro e un po' di soldi alla
famiglia mafiosa delllArenella,a Nino Tarantino. No, coinvolto era Lo Piccolo.
GIUDICE - Mh?
COLLABORATORE FONTANA - Coinvolto era Lo Piccolo nelle rapine.
GIUDICE - Nelle rapine.
COLLABORATORE FONTANA - Sì, perché le rapine... cioè, Lo Piccolo ci mandò a
Giovanni... no, a Francesco Bonanno, che Francesco Bonanno era in contatto con Lo
Piccolo. E poi...
GIUDICE - Senta, che le risulti, Fontana Stefano, quindi suo Catello, era in rapporti con
la Maria Angela Di Trapani?
COLLABORATORE FONTANA - Non che io sappia. Non che io sappia.
GIUDICE - Dal carcere ebbe mai anche rapporti... di nessun tipo?
COLLABORATORE FONTANA - Non che io sappia, signor Presidente.
GIUDICE - Ma la conosceva però, chiaramente.
COLLABORATORE FONTANA - Mio Catello sì. Sì, sì, sì.
GIUDICE - Perché, come ha detto...
COLLABORATORE FONTANA - La conoscevo... la conoscevamo tutti la famiglia, la
conosceva mia cognata, mia sorella, mio nipote, mia nonna, tutti la conoscevano... mia
madre. Veniva a casa nostra.
GIUDICE - Avete domande?
P. M. - Nessuna, Giudice.
GIUDICE - Un attimo solo che devo vedere una cosa. Le risulta che questa situazione
di difficoltà tra di voi, in seno alla famiglia dellfAcquasanta,nei rapporti con i Madonia,
fosse stata portata all'attenzione di Salvino, o Salvatore, e che...
COLLABORATORE FONTANA - Salvuccio Madonia, Salvino.
GIUDICE - Salvuccio, e che... e che lui ebbe a mandare anche all'esterno i suoi
desiderata, i suoi... i suoi convincimenti nella questione, sulla questione?
COLLABORATORE FONTANA - NO...
GIUDICE - Che le... che le risulta.
COLLABORATORE FONTANA - A me mi risulta una cosa del genere, che mio
fratello mi disse... parlavano con mio fratello, o con mio nipote, adesso non me lo
ricordo... che i Madonia mandarono a dire che c'erano i Lo Piccolo a Resuttana e che
noi... che loro desideravano che noi fossimo vicino a lui; però non si poteva fare perché
neanche i Madonia lo sapevano di questa guerra che c'era, che si doveva ammazzare Lo
Piccolo.
GIUDICE - Senta, ha mai sentito parlare di Genova, un tale Genova, nell'ambito...?
COLLABORATORE FONTANA - Si, io a questo Genova, se non sbaglio mi sembra
che è una persona grossa che praticava l'Ippodromo di Palermo. Non mi ricordo se si
chiama... Tonino... non mi ricordo il nome, però mi sembra che praticava l'Ippodromo di
Palermo 'sto Genova.
GIUDICE - Va bene.
COLLABORATORE FONTANA - Un certo Genova, ora non so chi fosse.
GIUDICE - Va bene. Io per quanto riguarda... mi fermerei qua, Se voi non avete altre
domande mi fermerei qua.
P. M. - Nessuna per il P.M.
GIUDICE - Awocato Marasà ha domande? Avete domande? Va bene. La ringraziamo
e...
COLLABORATORE FONTANA - E' stato-un piacere, signor Presidente. Arrivederci,
buon lavoro.
GIUDICE - Arrivederci, buona giornata, grazie.
***
Viene introdotto in aula il Collaboratore di Giustizia:
061
...
GIUDICE - Oppure oppure invece in Cosa Nostra il sistema bancario
evidentemente non è un punto di riferimento?
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo che io nasco come...
GIUDICE - Ma ha capito qual è..?
COLLABORATORE DI NATALE - Si, si, sì.
...
GIUDICE - Questa questa, diciamo, gentile interlocuzione vuole essere
un'introduzione aila domanda.
COLLABORATORE DI NATALE - Perfetto. Io...
GIUDICE - Cioè, lei nel '94 com'è che diventa subito reggente di un mandamento
così importante? Perché lo è.
COLLABORATORE DI NATALE - Certo.
GIUDICE - E' un mandamento importante per Cosa Nostra...
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, sì.
GIUDICE - ...q uesto di Resuttano o ho capito male?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, sì, sì, abbastanza.
GIUDICE - Abbastanza.
m COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - E com'è che diventa direttore di banca senza avere mai lavorato in filiale?
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo che io nasco come imprenditore, io
svolgo l'attività di imprenditore fin dai primi anni Ottanta. Mi occupo da11'84 in poi di
appalti pubblici e insieme ai miei fiatelli gestivamo una discreta società di appalti,
concorrevamo in varie amministrazioni, ci aggiudicavamo i lavori, facevamo i lavori...
GIUDICE - Questo dal?
COLLABORATORE DI NATALE - 1984.
GIUDICE - '84?
COLLABORATORE DI NATALE - Si.
GIUDICE - Fino al?
COLLABORATORE DI NATALE - All'attimo dell'arresto.
GIUDICE - Addirittura al novanta...
COLLABORATORE DI NATALE - 6 .
GIUDICE - Al '96 addirittura?
COLLABORATORE DI NATALE - $2.
GIUDICE - Come si chiamava la società?
COLLABORATORE DI NATALE - Erano due. La S.I.C.E.S. s.r.1. e la S.D.A.M. S.r.l.
GIUDICE - Si. mi può fare lo spelling dell'altra?
COLLABORATORE DI NATALE - S.D.A.M., Società di Appalti...
GIUDICE - La prima è una società a responsabilità limitata. La seconda?
COLLABORATORE DI NATALE - Si, si, tutte e due, tutte e due.
GIUDICE - Tutte e due.
COLLABORATORE DI NATALE - S.D.A.M.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE DI NATALE - S.D.A.M. Diciamo che purtroppo fare
l'imprenditore giù in Sicilia ha i suoi pregi e i suoi difetti. E noi avevamo delle amicizie
nostre di infanzia, perché io sono di origine della Noce, e i nostri amici d'infanzia erano
i fratelli Ganci. Per cui crescendo poi ognuno ha preso la sua strada ma l'amicizia e
rimasta. E quando per la prima volta mi sono dovuto scontrare col discorso del pizzo, ne
parlai con uno di loro e diciamo che da quel momento, sotto un certo profilo, andai sotto
la loro protezione.
GIUDICE - Con la protezione di chi?
COLLABORATORE DI NATALE - Dei Ganci.
GIUDICE - Ganci.
COLLABORATORE DI NATALE - Domenico e Calogero. E poi successivamente del
padre. Io mi ritrovo a conoscere Guastella nel 1985-'86, perché mi aggiudico la
costruzione di un asilo nido nel quartiere di Resuttana. I1 Guastella lo avevo conosciuto
precedentemente in una sala da barba in quelle zone. Siamo diventati amici e lui,
vedendo la mia imprenditorialità, ha subito cercato di awicinami al loro gruppo, cosa
che a noi non interessava proprio. E per dirimere alcune questioni sono dovuti
intervenire i Ganci, a quel tempo, perché lui voleva entrare dentro l'azienda con
fornitura di materiale, sbancamenti e quant'altro e mi proponeva sempre di mettermi
accanto a loro per creare delle imprese più grosse con loro, cosa che io rifiutai. Andai
dai Ganci, glielo raccontai e loro, per vie traverse, lo hanno zittito. Ma si è data la
fatalità che io altri lavori li ho presi tutti in quella zona. Io...
GIUDICE - In quella zona, sta parlando di Resuttana?
COLLABORATORE DI NATALE - Di Resuttana, sì. Io ho costruito la scuola di
Piazza Alcide De Gasperi; ho ristrutturato il Cannizzaro di Via Marchese di Villabianca;
ho costruito una scuola accanto al Cinema Arlecchino, in Piazza Leoni, da quelle parti;
per cui questa vicinanza era assidua. E il Guastella mi ammirava come imprenditore. Poi
piano piano è nata un'amicizia molto più profonda, dove magari uno si confidava pure di
alcune ingiustizie, tra virgolette, ricevute per via di pizzi o non pizzi, e lui mi diceva
sempre "non ti preoccupare che se le cose cambiano... vedrai che si sistemeranno... non
si sistemeranno"...
GIUDICE - Ma lei sapeva... mi scusi se la interrompo, ma lei sapeva intanto chi era
Guastella?
COLLABORATORE DI NATALE - A quel momento Guastella non era nessuno.
GIUDICE - Si sta parlando del...?
COLLABORATORE DI NATALE - Anni Novanta.
GIUDICE - Anni Novanta.
COLLABORATORE DI NATALE - '89, '90, '91.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE DI NATALE - Era semplicemente vicino ai Di Trapani, parliamo
di Francesco Di Trapani, che sarebbe il papà di Nicola Di Trapani, che poi è morto di
infarto durante la latitanza. Ora, nello svolgere la mia attività ho conosciuto parecchi
personaggi a San Lorenzo, a Resuttana, tra cui ho conosciuto Benedetto Ferrante, detto
"il Cardillo". Con questo qui, siccome era una persona anziana, siamo diventati
grandissimi amici, anche perché lui mi parlava di un'amicizia sua nei confronti di mio
padre di vecchia data e noi lo trattavamo veramente da grande amico. Poi è successa una
situazione, nel '94, durante le elezioni di Forza Italia, la creazione dei club Forza Italia,
che noi come imprenditori avevamo formato pure un club Forza Italia. Un giorno venne
questo Ferrante, disse che ne aveva uno pure lui di questi club Forza Italia, o meglio di
gente vicino a lui, e che voleva che unissimo questi club per fare un club più grosso,
cosa che noi non accettammo. E lui mi disse: "Prima di rifiutare facciamo una cosa" -
dice - "organizziamo un incontro nel tuo ufficio e io avvicino con queste persone'' -
dice - "e poi decidi dopo". Per cui io aspetto queste persone in ufficio da me, per parlare
di politica.
GIUDICE - Stiamo parlando del 1994?
COLLABORATORE DI NATALE - '94. Di questa... in questa riunione si presenta
Benedetto Ferrante, due ragazzi, un certo Faraone e un certo Greco che non mi ricordo i
nomi, si presenta Giuseppe Gelardi e Benedetto Ferrante. E invece di parlare di politica
si comincia a parlare del Quartiere di San Lorenzo, del bisogno dei carcerati e della
necessità di prendere posizione a San Lorenzo. E lui... e loro avyvano il piacere che io
facessi parte di questa squadra, che avrei costruito per questa nuova organizzazione e
che le cose per me sarebbero cambiate. Nel frattempo si parla pure lì dentro di
ammazzare i l ~ u f f...a forse Salvatore, non mi ricordo se si chiama... comunque era una
persona di ottant'anni che abitava dietro la Caserma che c'è a Villa Adriana. Io mi sento
preso dai turchi, con tutti 'sti argomenti che a me sinceramente non interessavano.
GIUDICE - Lei fino a quel momento non aveva mai avuto rapporti con Cosa Nostra?
COLLABORATORE DI NATALE - Li evitavo proprio, cercavo di sfuggirli.
GIUDICE - Dove awiene questo incontro esattamente?
COLLABORATORE DI NATALE - Nel mio ufficio, in Via Resurrezione.
GTCTDICE - Via Resurrezione.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì. Tanto li evitavo che ero andato a lavorare pure
fuori, nelle zone di Messina e Catania, per evitare di stare in città. Questa situazione:.. io
non posso dirgli no quella sera, che tra l'altro ero pure da solo, non so come l'avrebbe
presa. Gli dissi che ne avremmo riparlato. Tra l'altro "il Cardillo", che sarebbe Ferrante,
mi anticipa dicendo che aspettavano però, per mettere in moto tutta questa situazione,
una risposta dal carcere, perché loro avevano mandato a dire che erano disponibili a
mettersi a disposizione, visto che in quel momento San Lorenzo era sguarnita, che ci
pensavano loro a sistemare le cose. Io... poi ci lasciammo. Aspettavano questa risposta e
nel mentre io dovevo trovare le parole giuste per dirgli che non mi interessava questa
situazione. A un certo punto, dopo un paio di giorni, vado a cercare a Ferrante e a dirgli
che 'sta cosa a me non interessa, io faccio l'imprenditore, per cui se hanno bisogno di
fare dei lavori io posso essere disponibile, per lavori sono disponibile, per altre cose no.
Mentre gli sto per dire questo, lui mi anticipa e mi dice che di quella situazione non se
ne fa niente, perché dal carcere hanno mandato a dire per ora di aspettare che ci pensano
loro. Al che mi viene un altro... un altro dubbio: che se qualcuno veniva a sapere di
quella situazione di quella riunione, di quei discorsi fatti lì, addirittura di ammazzare a
Buffa, diciamo che per me non è che era messa tanto bene la cosa. E gli dico: "Senti, io
dovrei andare dai Ganci"... che in quel momento già erano in galera, dovevo andare da
Franco Spina, il cugino dei Ganci a raccontargli 'sta cosa, perché per me io non c'entravo
niente in quella situazione e non volevo che qualcuno pensasse che mi volevo mettere in
mezzo in questa organizzazione. Lui mi dice di stare tranquillo, che quel discorso muore
lì, non lo saprà nessuno. Manco passano quindici giorni e mi chiama Spina Francesco e
mi dice lui della riunione che è stata nel mio ufficio. Io cerco di... di mettere la riunione
in una situazione, diciamo, come se era un dialogo, non dico che si voleva ammazzare
Buffa, cerco di smorzare tutta la situazione. Ma lui sapeva tutto e da me voleva i nomi
dei partecipanti alla riunione. Io gli ho detto: "Non te li posso dire i nomi. Se tu sai"...
Dice: "Si, perché so che c'era pure Ferrante". "Visto che sai che c'era Ferrante, i nomi te
li fai dire da lui. Perché mi devi mettere in una situazione poco piacevole a me"?
Insomma, siccome eravamo amici d'infanzia, m'ha detto, dice: "Senti qua, facciamo
finta di niente, ora me la vedo io" - dice - "però la prossima volta non ti immischiare
più in queste situazioni". Insomma, mi finiscebene quel giorno e me ne torno a lavorare.
Passano altri quindici giomi...
GIUDICE - Scusi se la interrompo. Lei quando ha parlato degli uomini della Noce e di
Spina però a questo punto ben sapeva la loro caratura...
COLLABORATORE DI NATALE - Si, io sapevo chi erano loro, si, si.
GIUDICE - Voglio dire, perché qua stiamo parlando del...
COLLABORATORE DI NATALE - Si, sì, si, certo.
GIUDICE - ...dell'apice. Se non sapeva chi fossero...
COLLABORATORE DI NATALE - Eravamo amici d'infanzia.
GIUDICE - Ah, ecco. No...
COLLABORATORE DI NATALE - Eravamo amici d'infanzia, li conoscevo da
piccolo. Diciamo che io ho vissuto ai margini di questo... di questo ambiente, cercando
sempre di farmela franca e non immischiarmi in queste situazioni. Passano altri quindici
giorni e mi chiama Giuseppe Guastella. Anzi, per la precisione mi incontra in
autostrada, mentre io stavo andando a lavorare a Messina. Ci incontriamo in un'area di
servizio e mi dice: "Eh, proprio a te cercavo" - dice - "ti devo parlare". "Parla, che cosa
c'è"? Dice: "No, la cosa è un poco delicata e ci dobbiamo vedere". E mi dà
l'appuntamento in un autolavaggio di Viale Strasburgo. Io gli dico che sto andando a
Messina e sarei ritornato il fine settimana. E m'ha detto, dice "ci vediamo sabato al
lavaggio". Vado lì e questo comincia con la paternale. Lui sapeva pure di quella
riunione, sapeva di tutti i discorsi che si erano fatti e anche lui voleva sapere i nomi. Io
ho sempre ripetuto quello che avevo ripetuto a Spina, gli avevo raccontato, diciamo, la
situazione non in quella maniera pesante che si era discussa nel mio ufficio, cercando di
salvare la vita a più persone possibile. Lui non .se l'è bevuta tanto, però m'ha detto, dice
"non ti preoccupare, tu lo sai, io ti voglio bene come a un fratello"... insomma, tutte
quelle parole di comodo. E mi dice che gli stessi discorsi che gli ho detto io a lui li
dovevo rif&re a una seconda persona, che mi avrebbe portato in ufficio, a cui dovevo
raccontare le stesse cose. E io gli dico: "Ma sbrigatela tu, c'è bisogno? Non ti
preoccu "No, no" - dice - "la cosa tu non sai che delicatezza ha". Insomma,
...l'...
l'indomani si presenta in ufficio Giuseppe Guastella con Leoluca Bagarella, che io non
sapevo in quel momento che si trattava di Leoluca Bagarella.
GIUDICE - Come gliel'ha presentato? Lo Zu' Franco?
COLLABORATORE DI NATALE - No, Mario.
GIUDICE - Ah, Mario.
COLLABORATORE DI NATALE - Zio Mario. Ho dovuto raccontare le stesse cose a
questo personaggio. Diciamo, lui ha parlato bene di me a questo signor Mario, dicendo
che... che noi eravamo tre fiatelli imprenditori, gente che s'era fatta da sola, che lui ci
rispettava come fratelli... insomma, tutta una serie di argomentazioni e mi dice che la
mia fortuna è avere un amico come lui, il signor Guastella. Da questa situazione lui mi
chiede se può utilizzare il mio ufficio per un paio di volte...
GIUDICE - Chi glielo chiede dei due?
COLLABORATORE DI NATALE - Guastella.
GIUDICE - Guastella.
COLLABORATORE DI NATALE - ...p er un paio di volte, per qualche appuntamento
che si doveva fare lui con delle persone. Io ero uscito da sotto un camion da quegli
argomenti e non ho saputo dirgli di no. Da quel momento il mio ufficio è diventato
luogo di appuntamenti, di Bagarella, Brusca, Matteo Messina Denaro e tutti gli altri.
GIUDICE - Esattamente l'ufficio dove era allocato, lei ha detto?
COLLABORATORE DI NATALE - Viale Resurrezione.
GIUDICE - Suppergiù dov'è?
COLLABORATORE DI NATALE - 61.
GIUDICE - NO...
COLLABORATORE DI NATALE - Resurrezione è... Viale Strasburgo, prima della
Questura, della Caserma di Polizia, c'è la strada che scende per Pallavicino.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE DI NATALE - C'è Villa Adriana, Viale Resurrezione e si arriva
poi a Pallavicino.
GIUDICE - Cioè via...
COLLABORATORE DI NATALE - Viale Resurrezione.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE DI NATALE - Che poi di fronte c'è una stradina che va per San
Lorenzo, dove c'era un elettrauto...
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE DI NATALE - ...che era pure implicato con Salvo Genova, se non
sbaglio. Da quel momento in poi il Guastella mi comincia a parlare in maniera...
apertamente e insomma, nell'arco di un mesetto avevamo preso in mano la situazione di
Resuttana, libro mastro, telefonate, estorsioni, pizzo e quant'altro. A quel tempo Nicola
Di Trapani era ancora in carcere, o meglio era semilibero, perché viveva a Caltanissetta,
noi andavamo a trovarlo spesse volte a Caltanissetta. C'era anche un'amicizia mia con il
padre di Nicola, Francesco Di Trapani, lo conoscevo da tanti anni. Insomma, loro
avevano piena fiducia e si parlava inizialmente che io dovevo costruire a Resuttana, e
fin lì c'eravamo. Poi la presenza di Bagarella, discorsi che c'erano in atto perché io
involontariamente avevo fatto la guerra ad Angelo Siino - e dietro di Siino c'era
Giovanni Brusca - per degli appalti alla Provincia, situazioni dove io riuscivo a
recuperare per i fatti miei degli elenchi delle imprese partecipanti alle gare, che li
ricevevo prima della grande organizzazione di mafia fatta con Angelo Siino, per cui io
davo fastidio a loro; poi loro volevano sapere chi mi dava gli elenchi a me, insomma,
discorsi molto complessi, e diciamo che sono entrato in antipatia, senza saperlo, di
Brusca e di Angelo Siino, cosa che ho notato subito perché non sono riuscito più a
prendere un appalto alla Provincia di Palermo, cosa che si è poi chiarita in una delle
riunioni in ufficio da me, quando poi io ho avuto presentato il signor Mario per Leoluca
Bagarella e tutti gli altri personaggi per nome e cognome. I1 primo appuntamento che s'è
fatto, che c'era presente Giovanni Brusca... l'appuntamento precedente io ho dovuto
spiegare tutti i dissapori con Angelo Siino e gli appalti, a Bagarella, in presenza di
Guastella - che li sapeva, perché è stato Guastella a dirli a Bagarella - in presenza di
Guastella e di Nino Mangano. Al che hanno deciso loro che l'indomani, quando sarebbe
venuto il Giovanni Brusca, avremmo chiarito questa situazione e il Brusca doveva
smettere di - in un certo senso - perseguitarmi come... come situazione di appalti. I1
Brusca in un certo... in un primo tempo ha fatto un po' la faccia di chi prendeva un
pugno in pancia, visto che io gli avevo creato molti problemi per parecchi appalti, però,
visto i personaggi che c'erano lì, diciamo- che ci siamo stretti 'la mano e tutto si è
appianato. In quel momento mi ero aggiudicato' un appalto alla Provincia per la
costruzione di un Istituto Tecnico Industriale a Villagrazia di Carini. Già Siino era in
carcere e il posto di Siino l'aveva preso Totò... Salvatore Geraci, che aveva già messo in
moto dei meccanismi per togliermi l'appalto che mi ero aggiudicato regolarmente. Con
Guastella siamo andati, mandati da Giovanni Brusca dietro pressione di Bagarella, a
trovare a Geraci, per dirgli di levare le mani dall'appalto, che l'appalto era mio e non si
toccava. Il Geraci si era messo da parte e mi avevano lasciato l'appalto. Diciamo che da
questa apertura poi è nato che io mi sono, diciamo, in un certo senso, abbassato tutte le
difese e qualsiasi cosa mi dicevano di fare io la facevo. Ho pure seppellito la moglie di
Leoluca Bagarella a casa mia.
GIUDICE - Evidentemente, diciamo, la apprezzavano, devo supporre, perché è un atto
di estrema... di estrema importanza, quindi evidentemente era, devo supporre, con...
COLLABORATORE DI NATALE - Si, sì, sì.
GIUDICE - ...con la logica delle cose, non...
COLLABORATORE DI NATALE - Si, sì.
GIUDICE - Però proprio su questo punto, perché lei è stato un po' generico nel punto
specifico, cioè... poi altre cose e tra queste il seppellimento del corpo della moglie di
Leoluca Bagarella. Ma quali altre?
COLLABORATORE DI NATALE - Ma...
1066
GIUDICE - Se me le può segnalare.
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo che...
GIUDICE - Per farmi capire bene il contesto, perché fino adesso io cosa ho capito? Che
lei fino al 1994, diciamo, entra come imprenditore, cioè come in realtà faccia pulita,
diciamo così. Lei aveva precedenti penali?
COLLABORATORE DI NATALE - No, no, io mi faccio la mia vita da imprenditore...
GIUDICE - Quindi lei... lei viene...
COLLABORATORE DI NATALE - Quando mi chiamano per il pizzo devo...
GIUDICE - ...viene a poco a pom...
COLLABORATORE DI NATALE - ...devo cercare qualcuno.
GIUDICE - ...viene a poco a poco, diciamo così, fagocitato da Cosa Nostra.
COLLABORATORE DI NATALE - Esatto.
GIUDICE - Che si insedia addirittura nel suo luogo, nel suo domicilio dell'attività
economica.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - E' chiaro, questo ho capito. I1 passaggio successivo è sicuramente più
delicato perché da questo a seppellire la moglie di Bagarella, veramente penso che...
COLLABORATORE DI NATALE - Ma non c'è...
GIUDICE - ...che ne corra, no?
COLLABORATORE DI NATALE - Non c'è solo questo.
GIUDICE - Eh, appunto, se può... tra l'altro sono fatti anche che hanno una loro data,
ripeto, perché avuto riguardo ai tempi che lei mi ha già descritto, hanno una loro
collocazione ben specifica, no?
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo che loro sanno come fare per farti sentire
a casa tua. Cominciare a parlare apertamente di determinate discussioni, giustamente,
già parlare apertamente davanti a una persona e vedere che quella persona non si
scandalizza o si tira indietro... insomma, si parlava di omicidi in mia presenza, si
parlava...
GIUDICE - Di omicidi consumati o omicidi che poi non furono posti in essere?
COLLABORATORE DI NATALE - No, no, tutti consumati, tutti consumati.
GIUDICE - Per esempio?
COLLABORATORE DI NATALE - Eh.. l'omicidio di... quelli dove sono imputato io,
dove ho preso pure la condanna io, che è Domingo Buscetta e...
GIUDICE - Domingo Buscetta cos'era, il parente di...
COLLABORATORE DI NATALE - Parente di... il gioielliere di Via Scobar.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE DI NATALE - E l'omicidio Sole, Gian Matteo Sole, che è stato
strangolato nel mio ufficio. E poi assieme siamo andati a buttarlo a Villagrazia di Carini
bruciando la macchina. L'omicidio di Grado, un altro ragazzo, fatto da loro, Guastella,
Bagarella, Nino Mangano, Gaspare Spatuzza e altri, dove io non ho partecipato però ne
ho percepito la situazione dopo perché uno dei due ragazzi era rimasto vivo in ospedale
e il Guastella accendeva la radio per capire se era successo che era rimasto vivo o meno.
Poi è arrivata la notizia che era morto e il Bagarella in mia presenza gli disse che quello
che era piombo e polvere ne avevano a volontà, per cui bisognava non essere tirchi con
la polvere e le cartucce, per dirgli "gli potevi tirare due colpi in più".
GIUDICE - Per dirgli che bisognava ucciderlo. Bisogna portare a compimento,
diciamo...
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, "potevi sparargli due colpi in più ed eravamo
più sicuri", ecco, questo.
GIUDICE - Ah. Okay.
,p 1067
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo...
GIUDICE - Si era risparmiato in polvere da sparo e piombo.
COLLABORATORE DI NATALE - Ecco, sì.
GIUDICE - Che forse se si fosse...
COLLABORATORE DI NATALE - Se lui avesse sparato qualche colpo in più non
c'era neanche la paura che...
GIUDICE - (sovrapposizione di voci) ah, in questo senso.
COLLABORATORE DI NATALE - ...che rimaneva vivo.
GIUDICE - Avevo capito una cosa diversa.
COLLABORATORE DI NATALE - E questo... non c'ero ma l'ho vissuto ugualmente,
diciamo.
GIUDICE - Tutto questo accade in questi due anni, sostanzialmente?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, sì, succede una guerra, una guerra causata dai
figli di Totò Riina, perché tutto nasce dal fatto che questi due ragazzi, o meglio
Giovanni, gli va a riferire a suo zio che erano venute delle persone in paese e lo avevano
seguito, e lui si era preso il numero di targa. Da questa targa è nata una carneficina, non
@? sapendo se quelle persone erano lì per i fatti loro, oppure erano fantasie di questo
ragazzo, di Giovanni. Fatto sta che con quel numero di targa Bagarella è risalito ai nomi.
Purtroppo, per disgrazia, uno di questi nomi rappresentava un parente di Totuccio
Contorno, che era Grado. Da qui Bagarella ha cominciato ad architettare una possibilità
di omicidio di suo nipote e cominciò a fare morti a destra e a sinistra. Tra l'altro, il
Buscetta Domingo muore non perché c'entrasse in questa situazione; solo per depistare
l'eventuale situazione che qualcuno volesse uccidere il figlio di Riina; siccome uno di
quei ragazzi si chiamava Grado, si è ammazzato un altro familiare di collaboratore per
fare vedere che c'era tipo...
GIUDICE - Ho capito. Un omicidio depistante.
COLLABORATORE DI NATALE - ,..una guerra contro i familiari dei collaboratori.
GIUDICE - Chiaro. Però dobbiamo un po' andare al nodo delle cose delle quali ci
occupiamo oggi. Quindi lei, pur non essendo, diciamo, di famiglia tradizionalmente
...
mafiosa, diciamo, come provenienza come del ceppo degli antenati...
COLLABORATORE DI NATALE - Mio padre era --un -uomo -. - d'onore di...
. - -
a
GIUDICE - Ah. Questo allora non me l'ha detto, che era abbastanza importante.
@l COLLABORATORE DI NATALE - Si, si.
GIUDICE - Invece suo padre era un uomo d'onore.
COLLABORATORE DI NATALE - Si.
GIUDICE - Di quale famiglia?
COLLABORATORE DI NATALE - Del Borgo.
GIUDICE - Del Borgo.
COLLABORATORE DI NATALE - Palermo centro.
GIUDICE - E lei, diciamo, lo sapeva? Quando l'ha saputo?
COLLABORATORE DI NATALE - Quando è morto mio papà io avevo tredici
anni.
GIUDICE - Ah. E nessuno le propose di continuare nella sua..?
COLLABORATORE DI NATALE - No, no.
GIUDICE - NO.
COLLABORATORE DI NATALE - L'ho saputo poi successivamente, perché ho
cominciato a conoscere tutte le persone che conosceva mio padre.
GIUDICE - Quindi qualcuno le ha successivamente comunicato che suo padre era
un uomo d'onore.
COLLABORATORE DI NATALE - Si poteva anche non comunicarmelo, perché
durante la mia vita di infanzia, fmo all'età adulta, tutte le persone che ho
conosciuto che dicevano che erano amici di mio padre erano tutti uomini d'onore.
GIUDICE - Sì. Però ci ha fatto capire una cosa importante, che, diciamo, la
cosiddetta "punciuta" o comunque la celebrazione sacramentale attraverso la
quale si entra in Cosa Nostra, per lei, per esempio, questa formalizzazione non c'è
stata e tuttavia, e pur tuttavia lei ha partecipato a fatti di sangue e fatti delittuosi
assai... assai gravi.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Ho detto bene? Ho capito bene?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Senza avere avuto quell'affdiazione formale. Però resta sempre la
domanda iniziale: com'è possibile però che la mettano a capo proprio della
famiglia di Resuttana? Resuttana si dice?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, ma le posso dire di più, lo si può vedere
anche dagli atti processuali, dette da altre persone. Addirittura il Bagarella non si
vuole limitare a questo. Mi vuole dare la reggenza del Quartiere Noce.
GIUDICE - Ma questo glielo dice lui, Bagarella?
COLLABORATORE DI NATALE - Io... a me mi dicono semplicemente che se ci
riesce mi fanno un regalo nella mia vita grandissimo. Dice "poi ti faremo vedere".
Io queste cose le appuro dopo, quando collabora Calogero Ganci e suo cugino
Anselmo Francesco, se non sbaglio, che fanno 'ste dichiarazioni, dove il Bagarella e
il Di Trapani scrivono ai Madonia, a Salvino e a Nino, per dirgli di questa
intenzione di Bagarella di darmi il mandamento del Quartiere Noce. I Madonia ne
parlano in carcere con i Ganci, che in un certo senso non l'hanno a piacere, perché
loro hanno altri parenti lì in zona e dice "perché deve venire questo" ? ...
GIUDICE - Eh, ma questa è anche la mia domanda, cioè come è possibile che...
COLLABORATORE DI NATALE - Eh, lo vorrei sapere pure io. Questo l'ho
saputo io poi, processualmente, dalle dichiarazioni che mi accusano.
GIUDICE - Cioè, mi scusi, vogliono darle la reggenza...
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
...
GIUDICE - di due famiglie così importanti senza che lei abbia sostanzialmente
mai sparato ad un uomo nella sua vita? Ho capito bene?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, sì.
GIUDICE - Perché lei fmo a quel momento non aveva sparato nemmeno a...
COLLABORATORE DI NATALE - NO.
GIUDICE - No? A nessuno.
COLLABORATORE DI NATALE - NO.
GIUDICE - Lei si era limitato ad assistere nel suo studio, nel suo ufficio, ad
azioni...
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
- ...
GIUDICE delittuose poste in essere da altri.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Ho capito bene?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Va beh, così mi dice che è andata. Dunque ...
ck
COLLABORATORE DI NATALE - No, questa parte non la dico io, questa parte
la dicono altri collaboratori che io ho solo coilegato, successivamente, quando
ancora non avevo deciso di collaborare e già collaborava Anselmo ...
GIUDICE - Chiaro.
1069
COLLABORATORE DI NATALE - ... e Ganci. E queste erano altre accuse nei
miei confronti.
GIUDICE - Si, però a me piace ogni volta fare le Polaroid delle situazioni.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, si.
GIUDICE - Lei si ricorda? Ormai con le macchine digitali...
COLLABORATORE DI NATALE - Si.
GIUDICE - ... non c'è più questo piacere di fotografare e vedere la cosina che
...
esce... che esce fuori là, fisica. Io voglio fatta la Polaroid, se è possibile
COLLABORATORE DI NATALE - Si.
GIUDICE - ...di questo suo momento di inizio, diciamo, di incoronamento della
reggenza della famiglia di Resuttana. Cioè, cosa accade fisicamente? Cioè, la
portano in un qualche luogo? Le dicono "beh, adesso da oggi in poi ti devi
occupare di questo" ...
COLLABORATORE DI NATALE - NO...
-
GIUDICE ..."q uesti sono gli uomini di riferimento, le estorsioni hanno questo
...
tipo" ?
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo. diciamo .. ...
GIUDICE - Come... cosa le dicono? Cosa accade? Io vorrei veramente la fotografia
della situazione.
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo che io comincio dal giorno che ho
dovuto raccontare a Bagarella tutto quello che era successo, diciamo da quel
giorno in poi io quasi smetto di fare l'imprenditore e camminiamo assieme, dalla
mattina alla sera, io e Giuseppe Guastella. Lui si va a fare i suoi appuntamenti,
facciamo appuntamenti in mia presenza con personaggi di primo piano di Cosa
Nostra, tra cui il reggente di quel momento di San Lorenzo, che era Biondo
Salvatore. Non... io non mi immischio mai negli argomenti, assisto soltanto alle
discussioni. Poi, durante il tragitto in macchina si parlava: "Fratello, siamo rimasti
ormai da soli, se non ci aiutiamo tra di noi... ora andiamo a parlare con Nicola ...
con i tempi che corrono non bisogna allargarci e mettere tanta gente in mezzo che
...
poi ci mettono nei guai io ho pensato che se ci mettiamo io, tu e Nicola ce la
vediamo noi tre da soli, non abbiamo problemi, non dobbiamo dare conto e
"...
ragione a nessuno però mentre lui mi fa 'sti discorsi a me manda delle lettere in
carcere, a Salvino Madonia e a Nino Madonia, per farsi autorizzare questo mio
ingresso, diciamo, all'interno di questo...
GIUDICE - Perché Salvino Madonia in quel momento chi è per il... per Cosa
Nostra?
COLLABORATORE DI NATALE - Ma...
GIUDICE - Le sembrerà una domanda banale ma...
...
COLLABORATORE DI NATALE - Loro loro erano i veri reggenti della
famiglia di Resuttana.
GIUDICE - Sono in carcere ma continuano a reggere?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, sì.
GIUDICE - E quindi perché hanno bisogno di un reggente sul territorio, se loro
dal carcere continuano a reggere? Le viene... le viene da sorridere.
COLLABORATORE DI NATALE - Ma, noi, ad esempio, in quel periodo azioni
che abbiamo fatto è stata quella di andare a recuperare tutte le armi.
GIUDICE - Mi scusi se interrompo, ma soltanto anche per un po' sdrammatizzare
...
questa lunga questa è la dimostrazione che l'audizione diretta del collaborante e -
-
non quella video filmata è più utile, perché nell'ultima udienza, lei non c'era,
p,,
signor Pubblico Ministero, si è discusso sulla necessità di svolgere direttamente
,070
l'audizione del collaborante invece che effettuarla per videoconferenza;
ammetterete, almeno per me è così, che un'audizione diretta, con le pause, anche
con i sorrisi e le risposte, è molto più probante e importante per il Giudice che
un'audizione fatta attraverso un mezzo televisivo che a volte nasconde le nuances,
chiamiamole così, dell'audizione diretta.
P. M. -No, ma non ci sono dubbi su questo, Giudice.
GIUDICE - No, siccome mi è stato...
P. M. -No, non...
GIUDICE - No, siccome mi è stato un po' obiettato all'udienza... due udienze fa, in cui
mi si è detto "ma è proprio necessario farlo? ma insomma, perché"? Perché invece
l'audizione diretta ha una sua grande estrema utilità, perché anche il silenzio dopo una
risposta è indicativo e dovrebbe essere, addirittura, a mio awiso, anche trascritto nei
verbali. Allora... perché io le ho fatto una domanda che mi sembra assai ragionevole: se
comandavano dal carcere...
COLLABORATORE DI NATALE - Mh, mh.
GIUDICE - Giusto? E comandavano, lei mi ha poc'anzi dimostrato.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Che bisogno avevano di fare comandare lei attraverso loro nel territorio?
COLLABORATORE DI NATALE - Noi... noi eseguivamo il settanta per cento di
quello che loro ci mandavano a dire dal carcere.
GIUDICE - E allora, quando lei dice che era reggente, non è proprio una reggenza in
senso tecnico.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, ma... ma per questo... va beh, ma ancora...
GIUDICE - Lei è un esecutore di una reggenza altrui.
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo... diciamo che uno degli ultimi reggenti è
stato Giuseppe Bonanno. Poi è venuto Diego Di Trapani. Sì, ma anche loro facevano
quello che dicevano quelli dal carcere. Allora è sbagliato anche dire che loro sono
reggenti. Se parliamo di reggenza esterna, lì sopra di noi non c'era nessuno. Se parliamo
che se loro ci mandano una lettera dal carcere dove ci dicono che dobbiamo andare a
risolvere alcune cose, loro sono sempre i capi. Ma per quello che riguarda il territorio in
quel momento decidiamo noi a chi fare le estorsioni, a chi non farle, e quanto chiedere e
quanto non chiedere. Siamo noi, non...
GIUDICE - Le faccio una domanda ancora più concreta.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, sì.
GIUDICE - Se lei avesse fatto un'estorsione sulla quale i Madonia dal carcere non erano
d'accordo che succedeva?
COLLABORATORE DI NATALE - Loro ce lo mandavano a dire e noi non... ci
fermavamo.
GIUDICE - E' accaduto questo, che le risulti?
COLLABORATORE DI NATALE - No, questo no. E' accaduto invece che ci hanno
fatto avere una lettera di... un elenco di commercianti che avevano estorto loro
precedentemente e che poi loro li avevano scoperti tramite il libro mastro trovato a
Salvino Madonia... quell'elenco di commercianti, dal momento dell'arresto in poi, non
era più a libro paga e ci è stato detto, dopo le condanne, di ricominciare nuovamente a
telefonare anche a questi personaggi. Cioè, noi lo facevamo, cioè lo facevo io, lo faceva
Nicola, lo faceva Guastella, lo facevamo. Però di contro non c'era nessuno fuori che ci
diceva a noi cosa dovevamo fare.
GIUDICE - Chiaro. Ascolti, lei è andato mai in carcere a parlare con i Madonia?
COLLABORATORE DI NATALE - NO.
GIUDICE - Mai. Come mai?
- - 0'71
COLLABORATORE DI NATALE - In che senso?
GIUDICE - Come... come mai?
COLLABORATORE DI NATALE - In che senso, scusi?
GIUDICE - Come mai non ha mai cercato il contatto diretto con quelli che erano i
reggenti diciamo storici?
COLLABORATORE DI NATALE - Come andavo io in carcere, scusi?
GIUDICE - Eh?
COLLABORATORE DI NATALE - Come andavo io in carcere?
GIUDICE - Eh, non poteva avere un... un dialogo? Non lo so, non era autorizzato?
COLLABORATORE DI NATALE - I Madonia sono in carcere.
GIUDICE - Eh.
COLLABORATORE DI NATALE - Io come mi reco dentro il carcere a parlare con i
Madonia?
GIUDICE - Non dentro il carcere. Al colloquio.
COLLABORATORE DI NATALE - E come ci vado io a fare un colloquio con i
Madonia? Non sono parenti miei.
t!@ GIUDICE - No, va beh, questo è strano perché precedentemente abbiamo saputo che
invece il regime carcerario, anche quello asseritamente più duro, non era poi così
veramente duro. Però, va bene, questa...
COLLABORATORE DI NATALE - Guardi, noi...
GIUDICE - ...come si dice, la domanda non fa errore, accetto la sua risposta, dice "come
facevo "?
COLLABORATORE DI NATALE - Noi... noi avevamo una relazione costante con i
Madonia, con lettere settimanali, dove all'intemo delle lettere c'era quello che dovevamo
fare, quello che non dovevamo fare e cosa dovevamo fare...
GIUDICE - In chiaro.
COLLABORATORE DI NATALE - E...
GIUDICE - Era scritto in chiaro?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, sì. E...
GIUDICE - E come... e come arrivavano?
COLLABORATORE DI NATALE - Tramite un agente penitenziario.
GIUDICE - E...
COLLABORATORE DI NATALE - Già tutto dichiarato, tutto...
GIUDICE - Questo è stato...
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, si, sì, sì. E noi davamo le lettere all'agente
penitenziario, lui le portava dentro e poi loro ci mandavano le risposte. Noi chiedevamo
a loro determinate situazioni come dovevamo comportarci, per argomenti magari dove
già precedentemente si erano interessati loro e loro ci mandavano a dire cosa dovevamo
fare; tra cui c'era pure in atto tutta una relazione epistolare riguardante i beni detenuti in
società con i fi-atelli Graziano, tutte le costruzioni, i palazzi...
GIUDICE - Quali erano questi beni?
COLLABORATORE DI NATALE -Tutte cose che sono agli atti.
GIUDICE - Eh, ma gli atti lei oggi li ricorda? A quali beni...
COLLABORATORE DI NATALE - Palazzi in via Ammiraglio Rizzo, palazzi in Viale
Strasburgo, palazzi in Viale Campania. C'erano i conti da fare perché i Madonia
volevano indietro i soldi, parlavano di qualcosa come diciotto miliardi.
GIUDICE - Di vecchie lire.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì. E stavamo facendo i conti di tutti i beni. E
qualcosa che sfuggiva a Guastella lui doveva informarsi meglio, per cui scrivevamo:
"Ma di quel palazzo così, quello che era tuo, quello"... perché c'erano palazzi che
avevano con Franco Graziano, palazzi che avevano con Mareddu, palazzi che avevano
con Ignazio... perché non tutti i palazzi venivano fatti con un unico... con un unico dei
fratelli; uno se lo facevano con uno, uno con l'altro... c'erano dei conti in aria e c'era
anche in aria che da quel momento in poi non dovevano più costruire loro per quanto
riguarda l'edilizia, ma dovevo essere io. Come infatti il primo che dovevo fare era quello
di Viale Campania, che è stato l'ultimo che hanno fatto i Graziano quando io ancora ero
fuori. Diciamo che da queste lettere si stava organizzando l'evasione di Salvino
Madonia, avevamo recuperato le piantine della Nave Tirrenia, del trasporto detenuti,
perché stavamo organizzando come farlo fuggire. Diciamo che noi siamo stati in
contatto con Leoluca Bagarella subito dopo il suo arresto; dopo una settimana noi già ci
scrivevamo con Bagarella, lui ci mandava le lettere a noi e noi ce le mandavamo a lui,
sempre tramite l'agente penitenziario. Stavamo... stavamo organizzando l'evasione di
Leoluca Bagarella, tramite l'agente penitenziario dovevamo entrargli delle armi e poi lui
da dentro si faceva la strada verso fuori. Diciamo che può sembrare strano, ma loro non
avevano sbagliato puntando su di me, perché io ero veramente una persona onesta e
coerente nei loro confronti, per quel mondo di lì, per cui se a un certo punto ho
abbassato le difese e mi ero messo completamente a disposizione, di me si potevano
fidare. Se oggi si ritrovano ad avermi come collaboratore di giustizia è perché durante la
mia carcerazione ho visto la realtà del comportamento di parecchi di questi individui,
per cui ho deciso che non valeva la pena neanche averli come amici.
GIUDICE - Di questo ne parleremo perché ho bisogno anche di sapere per quale
motivo, diciamo, si è aperto poi alla collaborazione, questo lo diremo magari alla fine.
La cosa che ho da chiederle e che in parte lei già l'ha introdotta: dunque, nel '94
insomma si insedia questo triumvirato, chiamiamolo così, lei, Pino Guastella e...
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo che inizialmente è un duumvirato, io e
Giuseppe Guastella, perché Nicola Di Trapani è ancora, diciamo, in semilibertà e vive a
Caltanissetta.
GIUDICE - E' in semilibertà e vive a Caltanissetta. Ma il Di Trapani era da solo nella
gestione, diciamo, della famiglia, latamente famiglia? Poi ci sarà anche, non so, il
mandamento, mi pare di capire, se era questione più allargata oppure ristretta. Cioè,
costui non aveva dei fratelli che gestivano anche loro
-
...?
COLLABORATORE DI NATALE - Nicola no.
GIUDICE - NO.
COLLABORATORE DI NATALE - NO.
GIUDICE - Ma invece i figli di Ciccio... cioè, i fratelli di Ciccio Di Trapani chi erano?
COLLABORATORE DI NATALE - Eh, ce n'era uno che viveva in America.
GIUDICE - E si ricorda il nome?
COLLABORATORE DI NATALE - Eh... che poi... dunque, c'era Diego Di Trapani,
che a quel tempo non so se era in carcere o... o addirittura al confino, ma non c'era in
giro. Poi c'era un altro fratello che si chiamava Michele Di Trapani, che Nicola non
voleva che si avvicinasse agli affari. Nicola...
GIUDICE - E perché?
COLLABORATORE DI NATALE - Eh... perché Nicola aveva trent'anni, trenta e rotti
anni. Lui voleva gestire le cose senza dover dare conto e ragione a zii, zietti e
compagnia bella. L'unico che si teneva vicino era uno zio, ma non di ceppo familiare,
ma era Lo Cncchio Salvatore, ma che lo usava più che altro per... per sbrigargli delle
cose, oppure per cose marginali. Ma per quanto riguarda discorsi prettamente di
famiglia mafiosa, lui non voleva nessuno dei suoi parenti in mezzo ai piedi.
GIUDICE - Senta, lei di Di Trapani Maria Angela ha mai sentito parlare ...
COLLABORATORE DI NATALE - La moglie di Salvino. \
GIUDICE - ... ...
nell'ambito di questa di questo triumvirato, di questa reggenza, di
questa situazione di supplenza di coloro che erano in carcere?
COLLABORATORE DI NATALE - Io... io conoscevo tutta la famiglia, conoscevo
la mamma, conoscevo le due sorelle...
GIUDICE - Come mai?
COLLABORATORE DI NATALE - Io andavo a mangiare a casa sua, loro
venivano certe volte...
GIUDICE - A casa sua di chi? Di?
COLLABORATORE DI NATALE - Di... di Nicola Di Trapani.
GIUDICE - Di Nicola Di Trapani.
COLLABORATORE DI NATALE - Si, si. Io andavo a mangiare a casa di Lo
Cricchio... insomma, eravamo buoni amici. Però in mia presenza discorsi di affari
mafiosi, questo no, in presenza di Maria Angela o dell'altra sorella, ma che se lei
andava al colloquio ci mandava i saluti, oppure lui diceva di salutarlo, o magari
poi per i fatti loro se avevano degli argomenti stretti tra Nicola e sua sorella, io so
qualcosa diciamo anche di molto più delicato, ma non a livello di associazione
@ ...
mafiosa, perché noi ci stavamo occupando, con Nicola e Guastella con Guastella e
Di Trapani, per creare i presupposti di un'inseminazione artificiale per quanto
riguarda la moglie di Salvino. Abbiamo tentato per due volte con delle provette,
tramite sempre l'agente penitenziario, di fare uscire ciò che serviva, perché Salvino
voleva un bambino. Però discorsi di mafia con la sorella noi non ne abbiamo mai
fatti, almeno io non ne ho mai fatti.
GIUDICE - Dunque, non erano tre fratelli, però, per questo è importante la sua
memoria. I1 Di Trapani Michele aveva due fratelli: Diego ...
COLLABORATORE DI NATALE - No, no.
- ...
GIUDICE e sicuramente Francesco.
COLLABORATORE DI NATALE - (nega)
GIUDICE - Che...
COLLABORATORE DI NATALE - Noi abbiamo Francesco Di Trapani, che è
morto d'infarto ...
GIUDICE - Questo mi risulta agli atti, ma...
- ...
COLLABORATORE DI NATALE durante la latitanza.
8 GIUDICE - Sicuro?
COLLABORATORE DI NATALE - Si, si. Francesco di Trapani, il papà di Nicola.
GIUDICE - Ciccio, inteso Ciccio.
COLLABORATORE DI NATALE - Si, Francesco, Ciccio Di Trapani.
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE DI NATALE - Poi c'è Diego Di Trapani. Poi c'è Salvatore, se
non sbaglio. E.. . e un altro, e un altro ancora, insomma. E allora, Diego è rimasto
vivo; uno è morto d'infarto nel '95, ed è morto d'infarto subito dopo che un altro
dei fratelli - che li conosco tutti, ma non mi ricordo ora, sono passati vent'anni,
...
non è che - un altro dei fratelli viveva in America e ci è arrivata una telefonata
che ufficialmente lui nell'estrarre la pistola si è sparato ed è morto dissanguato,
...
ufficialmente, cioè in realtà è stato...
GIUDICE - Ufficiosamente.
COLLABORATORE DI NATALE - Esatto, ufficiosamente. Ufficialmente invece
si parla di un regolamento di conti per situazioni di casinò.
GIUDICE - Cioè, allora, ufficialmente si sarebbe leso ...
COLLABORATORE DI NATALE - Cioè, no, ufficialmente...
- ...
GIUDICE occasionalmente.
&-
O74 l
COLLABORATORE DI NATALE - ...q uello che abbiamo raccontato è che si è
autoferito ed è morto dissanguato.
GIUDICE - Ufficiosamente, dice lei, invece l'avevano...
COLLABORATORE DI NATALE - La verità...
GIUDICE - ...liq uidato.. .
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
-
GIUDICE ...in un regolamento di conti.
COLLABORATORE DI NATALE - In America.
GIUDICE - In America.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì. Giunta la notizia qui, un altro dei fratelli
dopo poco tempo è morto d'infarto.
GIUDICE - Ma attualmente ve ne è qualcuno vivo di questi fratelli?
COLLABORATORE DI NATALE - Diego Di Trapani è vivo sicuro.
GIUDICE - Eh.
COLLABORATORE DI NATALE - Forse ce n'è un altro, Salvatore, se non
sbaglio, o...
a0 ...
GIUDICE - E quindi questo questo ...
COLLABORATORE DI NATALE - ... o Michele, o Michele.
GIUDICE - Eh. ..
COLLABORATORE DI NATALE - Michele forse.
GIUDICE - Michele è vivo.
COLLABORATORE DI NATALE - Si, Michele.
GIUDICE - Senta, Di Pace Giovan Battista, ucciso nel1183, nel gennaio, il 10
gennaio '83, le dice nulla?
COLLABORATORE DI NATALE - NO.
GIUDICE - Non le dice nulla. E Di Pace Francesco, invece, che era nipote di
Guastella, di Pino Guastella, dato che a lungo ha frequentato Pino Guastella le dice
nulla?
COLLABORATORE DI NATALE - Ma parliamo di un ragazzino a quel tempo,
se è quello che dico io, il figlio di sua sorella, della sorella di Guastella.
GIUDICE - Eh, certo, un ragazzino è un concetto relativo.
COLLABORATORE DI NATALE - Se parliamo del '94, il nipote che conosco io
di Guastella a quel tempo aveva sì e no dodici anni, tredici anni.
GIUDICE - Eh, è del '79, quindi in effetti è possibile. Comunque, evidentemente il
suo ricordo si ancora al 1996 come data massima, quindi ...
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, ma che... che uno dei... il cognato di... di
Giuseppe Guastella sia stato ucciso, io me lo ricordo. Ma non siamo mai entrati in
...
merito di questa di questa situazione con lui. So solo che Giuseppe Guastella
stravedeva per questo suo nipote e cercava di sopperire a tutte quelleche erano le...
le mancanze...
-
GIUDICE - Senta, lei quindi per due anni intensamente, devo supporre, avuto
riguardo all'importanza, diciamo, del ruolo svolto - ha sopperito nel modo in cui
ha detto. Ma che le risulti, questa famiglia faceva parte di un - chiamiamolo -
conglomerato di famiglie che avevano la gestione di più parti del territorio
cittadino?
COLLABORATORE DI NATALE - Sì. Si noi ci occupavamo di...
GIUDICE - Di che cosa vi occupavate come territorio e famiglie?
COLLABORATORE DI NATALE - DelllAcquasanta.
GIUDICE - Acquasanta ...
COLLABORATORE DI NATALE - E del Borgo.
Cf= 1075
GIUDICE - E del Borgo.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Quindi fino al Borgo, addirittura.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Cioè, da San Lorenzo fino al Borgo.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, sì.
GIUDICE - Cioè, praticamente tutta la città.
COLLABORATORE DI NATALE - Eh... purtroppo... diciamo che. ..
GIUDICE - Tutta la città fino al mare, perché se mi dice l'Acquasanta, San
Lorenzo e il Borgo ...
COLLABORATORE DI NATALE - No, San Lorenzo no, San Lorenzo...
GIUDICE - Cioè, scusi, Resuttano...
COLLABORATORE DI NATALE - Resuttana.
GIUDICE - ... Resuttano, Acquasanta e Borgo ...
COLLABORATORE DI NATALE - Come reggenza.
GIUDICE - Come reggenza.
COLLABORATORE DI NATALE - Come reggenza.
GIUDICE - Vuol dire un terzo deila città.
COLLABORATORE DI NATALE - Ma sempre così è stato. Loro sempre queste...
GIUDICE - Chi ...
...
COLLABORATORE DI NATALE - nelle mani dei Madonia sono state.
GIUDICE - E lei con chi ebbe a che fare con l'Acquasanta?
COLLABORATORE DI NATALE - Ma, noi abbiamo fatto parecchi incontri,
dove sono stato presente pure io, ma diciamo che non... Guasteila tentava... cercava
sempre di non... di non mostrarmi in prima persona, per non far pensare agli
altri... perché nessuno di questi, a prescindere tutto, nessuno di questi sapeva che
noi in quel momento eravamo il massimo di quello che esisteva a Palermo in quel
momento. Noi avevamo Bagarelia. I1 gruppo più importante degli uomini... cioè, io
non penso... con me siamo stati almeno una ventina di volte con Matteo Messina
Denaro, e penso che non sono in tanti a Palermo, anche se sono degli uomini
d'onore, ad aver conosciuto Matteo ~ e s & aDenaro. Cioè, e questi non sapevano
niente, perché noi non è che andavamo h giro a dire che in quel momento eravamo
il massimo che c'era a Palermo, che tutti gravitavano da noi, Nino Mangano, il
gruppo di fuoco più spietato che c'era in quel momento era quello di Nino
...
Mangano con Gaspare Spatuzza, Cosimo Lo Nigro e questi qui passavano tutti
dal nostro ufficio.
GIUDICE - I1 cacciatore.
COLLABORATORE DI NATALE - Eh, non è che... per cui... io mi ricordo ad
esempio una situazione in particolare, quando è stato ucciso il familiare di... da
parte dei.. . dei Galatolo, il familiare di... del reggente allora di Partanna Mondelio,
Ciccio Onorato.
GIUDICE - Mh.
COLLABORATORE DI NATALE - Questa cosa qui, diciamo, non è stata digerita
bene da parte di Di Trapani e Guastelia.
...
GIUDICE - Quando lei parla di Di Trapani sempre Nicola?
COLLABORATORE DI NATALE - Nicola. E ci sono state parecchie lettere con i
Madonia, c'è stato un po' di trambusto perché non era un'azione da fare, a
prescindere qualsiasi cosa, che loro commettessero un omicidio senza aver detto
niente a Resuttana. Poi loro si sono giustificati che è stato un incidente. Ma
comunque in quel momento proprio di questa situazione da ,quelio che si è
scaturito ci è stato detto che per quanto riguardava i fatti interni dell'Acquasanta,
che se la sbrigassero direttamente loro, per non avere contatti costanti con queste
pe-rsone che c'erano in quel momento all'Acquasanta, che erano figli di... potevano
essere i figli di Pino Galatolo, i figli del fratello e altri personaggi che, essendo delle
teste un po' calde, creando dei problemi continuamente, con 'sto fatto che
dovevamo incontrarci, che so, due, tre, quattro volte alla settimana, potevamo
finire sotto l'attenzione della Polizia noi per delle stupidità che avevano commesso
loro. Per cui ci era stato detto che per quanto riguardava i fatti interni alla
famiglia dell'Acquasanta, che se la sbrigassero direttamente loro. Noi rientravamo
solo per quanto riguardava le cose più... più di spessore e per quanto riguardava
solo le spartizioni del pizzo, che c'erano degli scambi da fare con del pizzo che noi
dovevamo dare a loro e loro dovevano dare a noi. E in quel momento noi avevamo
a che fare con uno dei fratelli rimasti fuori dei Galatolo, che era quello che aveva il
negozio dei detersivi, Gaetano se non sbaglio si chiama, Gaetano Galatolo e aveva
un negozio di detersivi in Via Montalvo, dove noi andavamo a scambiarci...
GIUDICE - E' sicuro che il nome di battesimo fosse Gaetano?
COLLABORATORE DI NATALE - Non mi ricordo se era... comunque quello del
negozio di detersivi di Via Montalvo. Siamo stati pure detenuti assieme
...
all'ucciardone, per cui ora non mi sowiene il nome. Mi ricordo precisamente in
una vigilia di Natale siamo andati lì a dargli trenta milioni di lire per quanto
riguardava una quota delle spettanze loro.
GIUDICE - Relativi a quali estorsioni?
COLLABORATORE DI NATALE - Alle estorsioni di fme anno. No, erano una
...
raccolta che si faceva. Quella ancora io non ero addentrato in quel momento,
perché parliamo fine '94, alla totalith del libro mastro, perché poi dal '95 in poi
diciamo che tutte le estorsioni venivano registrate da me, conservati i soldi da me e
gestiti da me, sia nel farle che nel riceverle. L'unica persona che c'avevamo...
diciamo che era vicino a noi per quanto riguarda l'incasso delle estorsioni, era
Sergio Sacco per una parte di estorsioni, che li portava lui direttamente, e la parte
più sporca la facevamo fare a,.. comunque era parente di Francesco Bonanno
questo, che è stato pure in carcere in quel periodo, e questo si curava più che altro
dei danneggiamenti e il ritiro delle estorsioni nella zona del Borgo. Si chiamava il ...
papà di questo qui era guardiano alla fabbrica di legno di Via Regione Siciliana...
ora non mi ricordo come si chiama, comunque è il cognato di Francesco Bonanno.
...
Si chiama ora me lo ricordo io...
GIUDICE - Senta, lei parlava della sua scelta di cooperare, di aprirsi aiia
collaborazione.
COLLABORATORE DI NATALE - Mh, mh.
GIUDICE - E dice che nasce in carcere.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, si.
GIUDICE - Accade qualcosa di particolare ...
COLLABORATORE DI NATALE - Ma...
-
GIUDICE ...p erché lei si convince in questo modo, oppure... 3 .
COLLABORATORE DI NATALE - Diciamo che il 20 febbraio 1996, fino a
quattro giorni prima io sono latitante insieme a Giuseppe Guastella e a Nicola Di
Trapani e alloggiamo in una stanza di Villa Igiea, durante la nostra latitanza.
Siamo stati lì almeno una settimana. Poi io decido di sganciarmi, perché? Perché in
quel momento ho ancora l'illusione, visto che io sono un incensurato, non mi
conosce nessuno, la Polizia non sapeva della mia esistenza, la Magistratura
ugualmente, se ci beccavano tutti e tre assieme diventava complicato dirgli che non
li conoscevo. Allora decido di sganciarmi, in maniera tale che se mi dovevano
arrestare mi arrestavano da solo e io potevo giocarmi le mie carte. Me ne torno a
-
Catania, dove avevo dei cantieri la mattina mi vengono a prendere, del 20
febbraio - e scopro l'amara sorpresa che insieme a me hanno arrestato pure i miei
fratelli, che con questa situazione non c'entravano totalmeonte niente. Allora,
diciamo, mi ritrovo con l'azienda azzerata, i miei fratelli in carcere, senza che
avessero delle responsabilità se non quelle di essere miei fratelli, ma con tutto ciò
cominciamo a farci il carcere, facciamo un bel po' di Tribunale della Libertà ma
non avviene niente. Non mi interessava tanto per me, ma quanto per i miei fratelli
perché, sapendo che erano innocenti, aspettavo da un momento all'altro che li
scagionassero. In quel momento, tramite sempre la situazione della reggenza di
Resuttana, mi ero appaltato la costruzione del capannone all'intemo della
Fincantieri. Avevamo fatto un'associazione d'impresa, noi, Soimi e Cimolai un -
appalto di venti, ventiquattro miliardi - e mi ritrovo che stanno gestendo l'impresa
soltanto i miei dipendenti. Al che dico a mia moglie di far venire mio cognato, a
quel tempo aveva ventidueventitre anni e aveva già lavorato con me; siccome l'ho
cresciuto io 'sto ragazzo, gli ho detto che avevo bisogno di lui almeno il tempo che
uscissero i miei fratelli, per cui di prendersi un po' l'azienda in mano; come infatti
è diventato amministratore di una delle società e ha cominciato a portare il ...
lavoro andava avanti da solo perché i dipendenti che avevo io in ufficio erano gente
che avevo, nel corso degli anni, specializzato io personalmente, per cui per quello
che era l'andamento dell'azienda non avevo problemi, solo che ci voleva una figura
che dicesse "io sono l'impresa". E misi mio cognato lì. Lui cominciò ad andare in
cantiere, alla Fincantieri regolarmente. Nel frattempo mi avevano revocato
l'appalto della costruzione della scuola di Carini per mafia, anche se gli
amministratori erano i miei fratelli, in quel momento anche loro erano indagati per
mafia, comunque la Provincia ha deciso di levarci l'appalto per cui mi crollò anche
questa opportunità di lavoro. Io mi ritrovo per circa sei-sette mesi detenuto al
carcere di Bicocca a Catania. Faccio colloqui regolarmente con la famiglia e mio
cognato viene con mia moglie a informarmi un po' dell'andamento dei lavori.
Mentre succede questo, diciamo che io ancora sto un po' tranquillo perché fuori
...
c'ho ancora Nicola Di Trapani e Giuseppe Guastella che sono liberi. E fin qui fin
li le cose vanno bene. Dopo poco tempo arrestano Nicola Di Trapani. Rimane solo
fuori Guastella. Io vengo trasferito alltUcciardone per l'udienza preliminare del
rinvio a giudizio del mio processo. Alla sezione... seconda sezione delltUcciardone,
sceso all'aria incontro il signor Pino Galatolo. Prima i soliti convenevoli, "ciao, di
qua, di là"... e a un certo punto mi fa, dice: "Lo sai che ci devi dare i soldi del
capannone, centocinquanta milioni"? La parte loro, volevano il pizzo del
capannone. Al che io gli dissi: "Senti, la situazione in questo momento è messa
malissimo, noi siamo tutti in galera, non ci hanno mandato una lira neanche per gli
avvocati, i lavori vanno male"... tra l'altro avevamo dei problemi fuori con
l'impresa delle trivellazioni, che era Masino Cannella, ci aveva fatto dei prezzi
prima, poi aumentò i prezzi, insomma mio cognato era in difficoltà nettissima
fuori. Però io mi sentivo ancora in una botte di ferro. Scrivo una lettera, la metto
dentro un pacco di biscotti che esco dal colloquio e dico a mia moglie: "Questi
biscotti faglieli avere a tuo fratello che glieli porta ai campi di calcetto, che verrà
qualcuno poi a prenderli". Ho scritto a Guastella, che poi mi ha risposto di stare
tranquillo che finché lui era fuori se la vedeva lui. Per un po' di tempo sono stato
tranquillo. Tomo di nuovo a Catania, perché si fa l'udienza preliminare, ci
rinviano a giudizio e fissano la data del processo. Dopo due o tre mesi ritorno,
rincontro di nuovo Galatolo, ma nel frattempo arrestano Guastella. Dopo due
giorni che Guastelia è in carcere il Galatolo mi aggredisce verbalmente fuori e mi
dice che vuole i soldi subito, al che io ho dovuto vendere una macchina, fuori avevo
una Mercedes nuova, l'ho fatta vendere e gli ho fatto avere ventimila... venti
milioni, per cercare di tamponare questa situazione. Però dentro di me già
cominciavo ad avere il rigurgito di questi individui, perché in una logica di
associazione erano loro che dovevano portarmi dei soldi a me, per coprire tutte le
spese legali che avevo e per campare tre famiglie fuori, che loro a maggior ragione
sapevano che i miei fratelli non ctentravano niente in questa situazione, ma
comunque, siccome io stavo lavorando, non mi interessava molto. Passa del tempo,
comincio ad avere rapporti, tramite mio cognato, con Diego Di Trapani, che nel
frattempo piglia la reggenza di Resuttana, visto che Guastella è finito pure in
carcere, e lui dice che i soldi ci si devono dare ai Galatolo, però con calma, ma ci si
devono dare, mi manda a dire. Io gli mando a dire che soldi non ce ntè per ora,
anzi, che se ne hanno li portano, perché non abbiamo i soldi per pagare gli
...
awocati. Insomma, questi colloqui passa un altro po' di tempo e il signor Di
Trapani finisce pure in galera. A me mi trasferiscono dalltUcciardone al Pagliarelli
e mi ritrovo all'aria a passeggiare con il signor Di Trapani. Chiariamo un po' tutte
'ste cose, lui mi dice di avere pazienza, che le cose si sistemano, che i Galatolo
hanno pure difficoltà economiche, ma i soldi ci si devono dare. "E io non ce li ho.
Chi glieli deve dare? Se non ce li ho". Allora, in quel frangente ho visto chi avevo
di fronte. Diego Di Trapani è una persona senza spina dorsale, perché se sarebbe
stato Guastella o Di Trapani la cosa l'avremmo discussa in maniera diversa. Ho
visto che lui cominciava a balbettare quando parlava e che non aveva la fermezza
di potere imporre a Galatolo di fermarsi, che soldi non ce n'erano, che poi quando
le cose si sarebbero sistemate avremmo rifatto i conti. Notato questo, lui vede che io
in un certo senso mi trasformo in faccia e non digerisco quello che lui mi dice e
allora, per cercare di aggiustare le cose, fissiamo un appuntamento e ci
...
incontriamo all'infermeria del carcere io, Pino Galatolo, il cognato di di quello
delle trivelle, Masino Cannella, Nino Pipitone, per cercare di chiarire questa
situazione. I1 Pipi-ne fa da padre anziano e dice: "Si, con calma, piano piano,
vedi... ora glielo diciamo noi di starsi calmo, di finirla, che appena ci sarà la -
possibilità'I.. A quel punto io gli dico: "Scusa, io ora devo pagare dieci milioni
all'awocato per l'arringa. Io non ctho neanche i soldi per l'arringa e lui non mi fa
l'arringa. E io devo andare a cercare pure i soldi per Galatolo"? Diciamo che ci
lasciamo da quella riunione dove Galatolo si doveva stare tranquillo e aspettare. Io
mi incontravo regolarmente all'aria con i nipoti, i ragazzi, quelli giovani, dei
Galatolo, con Gaetano Fontana, con Angelino Fontana, con Angelo Galatolo; con
loro riuscivo a dialogarci, anzi, loro in un primo tempo, per cercare di farmi
...
guadagnare i soldi per cercare di pagargli anche questo questo pizzo a loro, mio
cognato si era mosso alltinterno della Fincantieri per prendere altri lavori, lavori
che sono stati prima stoppati in maniera brusca da... sempre da questo Pino
Galatolo, poi anche da parte dei ragazzi perché lo zio era impazzito che voleva i
soldi... comunque, siamo arrivati alla conclusione che io mi sentivo un pezzo di
merda, perché vedevo la mia famiglia distrutta, la mia vita messa a disposizione di
questi individui, che oggi per ricompensa non talmente(?) si cura dei miei interessi,
che erano quelli che avevo distrutto una famiglia, mi continuano a perseguitare che
vogliono soldi. Una mattina, mentre sto per andare al processo, ci scendono in una
saletta di prima raccolta tutti i detenuti di tutto il braccio e io mi ritrovo dentro
questa saletta con una ventina di detenuti, a trentot... trentasette anni, con Pino
Galatolo che mi dice che siamo dei pezzi di merda e che se non gli diamo i soldi
entro due giorni fa ammazzare mio cognato. Io a 'sto punto gli ho detto: "Stai
tranquillo che sarete pagati tutti profumatamente e come meglio meritate e la
finiamo qua". Non sono andato più al processo, sono tornato su, ho chiamato Di
Trapani e gli ho detto quello che mi era stato detto - lui cominciò a tremare, perché
ha questo vizio, perché essendo senza spina dorsale trema - e mando a dire subito
a Giovanni Bonanno di recuperarmi dieci milioni per l'arringa dell'awocato. Ma
io già in quel momento per me erano tutti morti, non me ne fregava più niente di
nessuno. Io ho mandato subito una lettera a mia moglie, dicendo di venire
l'indomani mattina subito al colloquio con suo fratello. Gli ho detto le mie
intenzioni, gli ho detto di andare subito dai Magistrati e stare attento perché quel
pezzo di merda, che ora è pure morto, lo avrebbe veramente ammazzato, e ho
deciso di cambiare vita.
GIUDICE - Chiaro. Lei nella sua audizione del 30 settembre del 1999, addirittura,
fa riferimento a Totuccio Lo Piccolo.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Malgrado il suo riferimento sia chiaramente datato, come si vede, a questa
data, allora lei a quali... a quali fatti ancorò questa presenza di Lo Pi8ccolo in questo
contesto? Si ricorda?
COLLABORATORE DI NATALE - Ma inerente a cosa? Perché non...
GIUDICE - Lei Lo Piccolo l'ha conosciuto?
COLLABORATORE DI NATALE - Io Lo Piccolo l'ho conosciuto tanti anni prima.
GIUDICE - "Tanti anni prima" in che senso?
COLLABORATORE DI NATALE - Eh...
GIUDICE - Di cosa?
COLLABORATORE DI NATALE - Io l'ho conosciuto un giorno, ci trovavamo
all'Inserra e io a quel tempo addirittura lavoravo...
GIUDICE - L'Inserra cosa è?
COLLABORATORE DI NATALE - E' quella montagna sopra Cruillas.
GIUDICE - Mh.
COLLABORATORE DI NATALE - Si chiama Inserra, sì. . .
GIUDICE - Non... non la conoscevo.
COLLABORATORE DI NATALE - Eh... io ho lavorato per parecchi anni - da giovane
- con Prestigiacomo, Giovanni Prestigiacomo della... allora era la Coescat, un'impresa di
movimento terra, dove in società c'era Mariano Troia. E io mi ricordo che verso il '93...
o forse '93-'94 ... io sono stato invitato da Benedetto Ferrante a un pranzo in questa
montagna, a casa sua, che loro hanno una casa proprio sopra la montagna, dove mi disse
che c'era un suo parente che mi voleva conoscere, che ora non mi ricordo come si
chiama quello. Comunque siamo andati in questa montagna e poi ci siamo ritrovati a
casa sua - che avevano ucciso un agnello e stavano arrostendo della carne - e in quella
mangiata si è presentato Totuccio Lo Piccolo, Mario Troia, Giovanni Prestigiacomo...
GIUDICE - Insomma, in questo contesto ebbe...
COLLABORATORE DI NATALE - Sì, io...
GIUDICE - ...a conoscerlo.
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GKTDICE - Ma dico, ci trattò poi, quando... nella sua qualità di re...
COLLABORATORE DI NATALE - NO.
GIUDICE - ...nel triurnvirato?
COLLABORATORE DI NATALE - (nega)
GIUDICE - Questa fu l'unica occasione in cui conobbe Lo Piccolo?
1080
COLLABORATORE DI NATALE - Sì.
GIUDICE - Va bene. Allora, intanto domande? Perché io faccio un po' mente locale su
quello che...
P. M. - No, Giudice.
GIUDICE - Signori della difesa?
AVV. MISURACA - Nessuna domanda.
GIUDICE - No, no, parla uno per tutti?
AVV. MISURACA - Nessuna domanda.
GIUDICE - No, no, per me va bene.
A W . MISURACA - Sì, sì, vale per tutti.
GIUDICE - Va bene. Per quello che erano le dichiarazioni rese al processo, sono state
estremamente più ampie di quelle che erano rassegnate. Va bene. La ringraziamo e
penso possa andare, se non ci sono altre questioni.
COLLABORATORE DI NATALE - Buonasera.
GIUDICE - Amvederci, buona serata. Allora, noi ci vediamo...
AVV. MARASA' - Giudice, mi scusi, per domani sappiamo chi viene?
GIUDICE - Arrivederci. Abbiamo un programma che speriamo non sia condizionato o
modificato dalle varie esigenze del Servizio Centrale di Protezione. Grazie awocato per
l'assistenza volante, ma purtroppo c'è stata l'esigenza. Allora, per domani 15/04/2010
ore 09:30, abbiamo Briguglio Francesco, Franzese Francesco e Spataro Maurizio. Io
direi cominciamo per quell'orario, cioè alle 09:30, se possibile, perché penso che sia una
giornata abbastanza piena, quindi... anche perché mi hanno detto che c'erano problemi
per l'aula, perché c'è una commemorazione a fine settimana delle vittime della strage,
quindi probabilmente l'aula non so se sarà disponibile e non sappiamo in che modo lo
sarà. Quindi magari cerchiamo di economizzare un po' di tempo e vediamo se ce la
facciamo a completare le attività prima di quanto in tabella previsto. Allora, io vi
ringrazio e ci vediamo domani mattina. Buonasera.
Viene introdotto in aula il Collaboratore di Giustizia:
GIUDICE - Buongiorno.
COLLABORATORE FRANZESE - Buongiorno.
GIUDICE - Si accomodi, prego. Allora, per quanto riguarda, diciamo, l'anagrafico, lei
è Franzese Francesco, giusto?
COLLABORATORE FRANZESE - Franzese Francesco.
GIUDICE - E' giusta questa data che ci risulta? Nato a Brescia il 31 luglio del 1964.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Lei ha un avvocato già nominato, che è l'avvocato Monica Genovese, che
tuttavia è sostituita oggi, per quello che ho potuto comprendere...
AVV. LUPO - Dall'awocato Gloria Lupo, giusta delega.
GIUDICE - ...dall'awocato Gloria Lupo, giusta delega, che viene allegata al verbale.
Io, prima che lei parli, ho da farle un chiarimento preliminare, dicendole che le sue
dichiarazioni possono essere utilizzate nei suoi confronti, salvo quanto disposto
dall'articolo 66 comma primo del Codice di Procedura Penale; lei ha facoltà di non
rispondere, ma il procedimento seguirà il suo corso; se renderà dichiarazioni su fatti
che concernono la responsabilità di altri, assumerà in ordine a tali fatti l'ufficio di
testimone, salve le incompatibilità previste dall'articolo 197 e le garanzie di cui
all'articolo 197 bis del Codice di Procedura Penale. E' un ammonimento diciamo di
rito, perché deve.contemperare questo ammonimento con l'obbligo, diciamo, che lei ha
siglato con lo Stato...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...dopo il suo rapporto... dopo la chiarificazione del rapporto cooperativo.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Allora, io ho da farle alcune domande, però prima delle domande -
diciamo - specifiche che riguardano il processo del quale ci occupiamo, io ho bisogno
di .avere .,alcuni dati diciamo generali, relativi anche al suo rapporto collaborativo.
Dunque, intanto è giusto il tempo... la data del suo arresto, il 02 agosto del 2007? E'
giusto? Lei è stato arrestato in questa data?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, 2007, il 02 agosto, sì.
GIUDICE - 02 agosto del 2007.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Allora, prima di questo arresto lei era mai stato oggetto di provvedimenti
custodiali cautelari che l?ianno comunque ristretta in una casa circondariale?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - In quali altri periodi?
COLLABORATORE FRANZESE - Allora, nel... nel 1998 ero imputato nel San
Lorenzo 1 per 416 bis.
GIUDICE - Sì, imputato... e quindi è stato ristretto da quando a quando? Se lo
ricorda?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, dal '98 al 2001 e sono uscito... il mese preciso
non me lo... non me lo ricordo.
GIUDICE - Va beh, questo risulta in atti. A me serve soltanto per capire intanto i
tempi, diciamo, estemi...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
0- 082
GIUDICE - ...e i tempi interni.
COLLABORATORE FRANZESE - Si. E poi, sempre in questo procedimento, ho
fatto il definitivo, che era un anno e un mese, comunque che era dalla fine del 2003,
mi sembra a dicembre o novembre, a gennaio, mi sembra, comunque i primi del 2005.
Mentre...
GIUDICE - In quali case circondariali è stato? A Palermo o fuori?
COLLABORATORE FRANZESE - Dal '98 al 2001 a Enna. A Palermo andavo solo
per seguire le udienze del...
GIUDICE - Del processo.
COLLABORATORE FRANZESE - ...del procedimento. Mentre quel definitivo l'ho
fatto fino al 2005 nel Carcere di Pagliarelli, a Palermo. Mentre qualche altra
detenzione risale comunque negli anni e comunque non per reati di mafia, insomma,
molti anni prima.
GIUDICE - Cioè, "molti anni prima", quanti anni prima?
COLLABORATORE FRANZESE - Eh, allora... ehm... mi se... mi sembra da11'87
a11t89. Non vorrei sbagliare.
GIUDICE - Per quali reati?
COLLABORATORE FRANZESE - Per porto d'armi.
GIUDICE - Armi.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - Allora, lei è stato uomo d'onore?
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - Lei è stato affiliato formalmente a Cosa Nostra?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Può dire, se lo può dire, quando ritiene che questa affiliazione abbia avuto
il suo momento iniziale, se può essere individuato questo momento iniziale?
COLLABORATORE FRANZESE - Si. Diciamo, è stato un.. naturalmente una cosa
graduale, dalla... dagli anni Ottanta, dalla fine degli anni Ottanta. Non ritualmente
affiliato, però, diciamo, gradatamente, sempre... prima, diciamo, un po' più distante e
sempre, diciamo, più vicino a dei personaggi che in quegli anni erano, diciamo, i
reggenti di Partanna Mondello, i mafiosi che a quèll'epoca erano nella zona di...
-- - -
GIUDICE - Lei dove abitava all'epoca?
COLLABORATORE FRANZESE - In Partanna Mondello.
GIUDICE - In che zona di Partanna Mondello?
COLLABORATORE FRANZESE - E' più a metà, più verso Mondello che verso
Partanna.
GIUDICE - E lei con chi viene in contatto della famiglia di Partanna Mondello,
esattamente nei...
COLLABORATORE FRANZESE - In quegli anni... scusi.
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE FRANZESE - Giovanni...
GIUDICE - No, no, le chiedo di non sovrapporre, se possibile, la voce...
COLLABORATORE FRANZESE - Si, si, ha ragione.
GIUDICE - ...p er questioni che...
COLLABORATORE FRANZESE - Si, si.
GIUDICE - ...riguardano la registrazione e poi la lettura della trascrizione, perché
altrimenti diventa illeggibile. Allora, con chi entra in contatto fin dai primi tempi? Se
mi può fare una piccola prolusione; non è quello del quale noi ci occupiamo ma mi
serve per capire un po' il quadro, altrimenti...
083
COLLABORATORE FRANZESE - Giovanni Cusimano, che ce ne sono due, uno di
Tommaso Natale e uno di Partanna. Parliamo di Partanna. Mi sembra che è del '49.
Giovanni Cusimano, tramite anche, diciamo, uno che all'epoca comunque era il suo
autista, che era Gianni D'Angelo, che poi diciamo ha preso il posto di Giovanni
Cusimano, solo che poi è scomparso poi, diciamo, nel... nel '92 credo. Comunque,
Giovanni Cusimano... si, ho cominciato comunque che lavoravo con lui nel cantiere,
poi gli portavo la macchina... insomma, è stata una cosa...
GIUDICE - Graduale.
COLLABORATORE FRANZESE - ...graduale.
GIUDICE - Senta, quando lei mi dice la famiglia di Partanna Mondello, pensi per un
attimo che io potrei anche non essere palermitano e dirle: Ma 'sta geografia, dove
comincia e dove finisce? Cioè, perché mi dice... perché me lo qualifica con questo
nome? Cosa ha, una giurisdizione territoriale particolare? Dove... dove finisce e dove
comincia 'sto quartiere...
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - ...nel quale lei comincia a ffequentare Cosa Nostra?
COLLABORATORE FRANZESE - Diciamo che a quell'epoca erano... io ed altri
ragazzi appunto...
GIUDICE - "A quell'epoca" - scusi se la interrompo - quale epoca?
COLLABORATORE FRANZESE - Siccome stavamo parlando della fine degli anni
Ottanta, così, era... delle nozioni appunto che io sapevo, così però, perché mi era detto
"vai qua, vai là". Nel 2006, quando vengo comunque ritualmente affiliato, da Salvatore
e Sandro Lo Piccolo, prendo la carica di reggente della famiglia di Partanna Mondello
perché un mese prima c'era stato il procedimento Gotha, denominato Gotha, avevano
arrestato Totuccio Davi, che era il reggente di Partanna Mondello, quindi... e in quel
momento però proprio ufficialmente mi vengono detti i confini, proprio quelli ufficiali
che lei mi chiedeva, che sarebbero...
GIUDICE - Quindi inizialmente... si, prego, prego.
COLLABORATORE FRANZESE - Inizialmente li sapevo...
GIUDICE - No, no, "che sarebbero"...? Completi, perché poi le faccio un'altra
domanda.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. Allora, dove c'è - diciamo - la rotonda che va
verso Tommaso Natale, che poi questo è uno stradone che va allo Zen, mi pare, via
Lanza di Scalea, poi comincia Tommaso Natale; La Marinella è già Tommaso... non è
più Partanna Mondello. Dal lato delllAddaura, noi... non so, la via mi sembra che si
chiami via Cristoforo Colombo, comunque noi lo chiamiamo "il curvone", che è un
curvone molto ampio e li finisce Partanna Mondello. Poi c'è Pallavicino, che arriva
fino al Villaggio Ruffini, alla chiesa del Villaggio Ruffini. E lo Zen, che arriva,
diciamo, fino... quasi tutto, però... proprio dove c'è per esempio... ora non so spiegare...
dove c'è il bowling, per esempio, già li non è più perché è San Lorenzo. Cioè, prima...
fino al quartiere popolare, diciamo, arriva.
GIUDICE - Le faccio questa domanda perché potrebbe dire "ma che importanza ha
esattamente la geografia"? Io, la domanda che poi le porrò a chiarimento è se questa
geografia è poi importante relativamente alle estorsioni.
COLLABORATORE FRANZESE - Si, si.
GILTDICE - Cioè a dire: è la geografia che determina anche il modo attraverso cui poi
viene fatta la ricognizione di coloro che devono pagare e a chi?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Perché altrimenti, se non c'è giurisdizione territoriale, evidentemente c'è
anarchia del sistema, per cui questo...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...p roluderà poi a una domanda, ma che le farò... vorrei farle in seguito.
Vorrei proseguire per adesso nel processo storico, diciamo, che l'ha vista entrare in
Cosa Nostra. Dunque, lei mi diceva che negli anni... diciamo primi anni Novanta...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...comincia ad agire esternamente per Cosa Nostra. Che tipo di azioni pone
in essere? Quali sono le cose che Cosa Nostra le fa fare per sondarla come possibile
affiliato o eventualmente uomo d'onore, come poi accadrà, lei mi ha detto, nel 2006?
Quali sono queste azioni che lei pone in essere?
COLLABORATORE FRANZESE - Diciamo che nei primi anni appunto... va beh, a
parte portare la macchina, insomma, e accompagnarli nei vari appuntamenti, c'erano...
perché Giovanni Cusimano ha alternato spesso periodi di detenzione con periodi di
libertà e nei periodi di detenzione c'era Gianni D'Angelo, che eravamo quasi coetanei,
quindi c'era un rapporto più... ancora più confidenziale e, diciamo, alle volte noi -
sempre parliamo dell'inizio - le estorsioni, almeno quelle diciamo che a un certo punto
io ho partecipato, non erano proprio estorsioni perché all'inizio si parlava ancora -
negli anni Ottanta - di guardianeria, almeno noi ragazzi che eravamo quelli più
giovani. Venivano richieste - io ne ho fatta qualcuna - a dei soggetti che avevano delle
imprese, delle cose, di prendere un affiliato, diciamo un delinquente, quello che si vuol
dire, come guardiano. Ma in effetti guardiano... noi non ci andavamo, era una cosa che
si diceva, guardianeria, che lui doveva pagare dei soldi, che una parte poi veniva anche
in tasca a noi perché, sì, ogni tanto comunque ci passavamo... se vedevamo insomma
qualche cosa di strano che poteva essere. Anche alla Società Mondello, per esempio,
alle volte rompevano cabine, d'estate, insomma... Perciò quindi all'inizio più che altro
si chiamavano guardianerie queste tipo di... Poi, insomma, qualche danneggiamento o
qualche cosa. Però nel... perché comunque il D'Angelo, almeno in quel periodo, in
effetti non aveva... era un reggente anomalo di Partanna Mondello perché non aveva il
potere assoluto, perché in quel periodo ogni cosa la riferiva a Tornrnaso Natale, sia a
Totuccio Graziano che a Simone Scalici, perché in quel periodo che avevano arrestato
a Giovanni Cusimano c'era Nino Porcelli pure in carcere, quindi diciamo che era... non
c'era una vera e propria reggenza; la reggenza era passata a Tommaso Natale e un
responsabile così era Gianni D'Angelo, quindi non... non aveva un'attività in proprio.
6 Negli anni dopo - appunto questa cosa è graduale - quando invece già subentrano
appunto i Lo Piccolo, io posso dire che avevamo una fitta corrispondenza con Sandro
Lo Piccolo. E allora possiamo dire che in quel caso non c'era nessuna differenza fra
essere affiliato e non essere affiliato, erano le stesse cose precise, quindi le estorsioni, i
danneggiamenti... era uguale all'essere affiliato.
GIUDICE - Ma lei l'affiliazione, diciamo quella di tipo...
COLLABORATORE FRANZESE - Quella tradizionale.
GIUDICE - ...formale...
COLLABORATORE FRANZESE - Formale.
GIUDICE - ...chiamiamola sacramentale...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...dato che c'era la... almeno, così in parte si faceva...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...o si è sempre fatto, ancora non ho ben capito, con la...
COLLABORATORE FRANZESE - Con l'imrnaginetta, sì.
GIUDICE - ...l'immaginetta che bruciava tra le mani, eccetera. Alcuni dicono che
l'hanno fatta, alcuni altri no, alcuni hanno operato anche se non bruciati tra le mani da
quella immaginetta, ma insomma, questa... per lei avviene intanto questa...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, questa sì.
GIUDICE - ...q uesta cerimonia formale?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, sì.
GIUDICE - Awiene.
COLLABORATORE FRANZESE - Era...
GIUDICE - Ma avviene nel 2006 a quanto ho capito. O no?
COLLABORATORE FRANZESE - Nel 2006, sì.
GIUDICE - Quindi con i Lo Piccolo, come già mi ha detto.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Quindi prima... prima di allora lei svolgeva quindi questo ruolo gregario,
questo abbiamo capito bene. No?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, si sono... man mano negli anni si sono
alternati diversi reggenti. C'è con chi io andavo più d'accordo, tipo Ciccio Di...
Francesco Di Blasi, tipo insomma... in un periodo c'è stato Bruno Giuseppe. Con
Totuccio Davì magari andavo meno d'accordo quindi c'era un poco più di lontananza,
però la corrispondenza con Sandro Lo Piccolo restava quella.
GIUDICE - No, no, ma di questo periodo successivo... Io intanto ho bisogno di
chiederle: ma lei per esempio Francesco Onorato lo ha mai conosciuto?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, io l'ho conosciuto.
GIUDICE - Chi era Francesco Onorato?
COLLABORATORE FRANZESE - Eh... allora, io, diciamo, l'ho conosciuto... cioè,
sapevo che era... diciamo, imanzitutto era intimo, molto molto intimo di Gianni
D'Angelo, di Giovanni D'Angelo, quindi per me è un amico intimo, io ero molto
attaccato con Giovanni D'Angelo, quindi un amico suo - diciamo - me lo sentivo di
rispettarlo ancora di più. E poi comunque sapevo, insomma, che... non proprio...
perché non mi è stato presentato naturalmente come uomo d'onore, perché io non lo
ero, però sapevo che lui lo era, nell'ambiente queste erano le voci che circolavano, era
rispettato. Ci vedevamo spesso anche... perché lui frequentava anche lui Villa Scalea,
da Totuccio Graziano e Simone Scalici. Però devo dire che i rapporti che abbiamo
avuto, cioè almeno quelli che ci vedevamo frequentemente, erano più che altro perché
lui aveva una ditta di coloritura, lui tinteggiava diciamo le case, quindi... io lavoravo a
muratore, quindi lui, diciamo, anche grazie a questa amicizia di Gianni D'Angelo, dei
Graziano, di Cusimano, lui diciamo che lavorava molto, molto a Partanna, non
essendo di Partanna. Quindi, diciamo, ci incontravamo...
GIUDICE - Comunque la famiglia di Partanna Mondello controllava sicuramente il
borgo marinaro di Mondello.
COLLABORATORE FRANZESE - Si, sì, si.
GIUDICE - Scusi, lei...
COLLABORATORE FRANZESE - Forse poco fa non l'ho detto, Sì, si.
GIUDICE - Sì. Come ha detto poc'anzi. Lei lo sa che li è stato posto in essere
l'omicidio di Lima?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - E sa chi ha posto in essere... lo sapeva chi aveva posto in essere l'omicidio
di Lima?
COLLABORATORE FRANZESE - No, in quel momento, quando è successo diciamo
l'omicidio...
GIUDICE - Nel 1992.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - Siccome lei localizza... stava localizzando nel tempo la sua progressione
diciamo adesiva a Cosa Nostra, questo è un fatto storico importantissimo che riguarda
I
la borgata marinara di Mondello e lei ha fatto parte della famiglia di Partanna
Mondello. E' spontaneo chiederle: di fronte a questo awenimento così grande, che poi
è un awenimento che anche permette di localizzare i pensieri e i ricordi, lei come si
collocava? Perché l'esecutore - è ormai fatto acquisito - fu Onorato, che era allora
capo della famiglia di Partanna Mondello. Quindi lei in questo contesto come... come
si collocava?
COLLABORATORE FRANZESE - No, allora... allora, le faccio una premessa. Io in
quel periodo mi accompagnavo ogni giorno con D'Angelo... con D'Angelo Giovanni e
lui aveva... io lo sapevo prendere, insomma, così, caratterialmente. Lui aveva una cosa
che se... ormai lo conoscevo talmente bene che se gli chiedevo qualche cosa lui si
chiudeva a riccio e non diceva niente. Mentre se... di solito io non gli chiedevo niente;
lui cercava in tutti i modi di parlare e capire come mai non gli avessi chiesto niente,
specialmente - come dice giustamente lei - per un fatto così eclatante. Allora io,
quando è successo questo omicidio, a me... non ero ritualmente affiliato e
naturalmente non mi è stato detto "stiamo andando" oppure "C'è un progetto"... non mi
è... non mi è stato detto. Però io ho capito che c'entrava il D'Angelo, ho capito. Che
c'era Onorato non lo sapevo. I1 D'Angelo perché appunto io non gli ho... non gli ho
detto niente, sono rimasto fieddo; cioè, il giorno prima avevano ammazzato a Lima a
Mondello, siamo andati in macchina assieme e non gli ho detto niente, e vedevo però
che lui, diciamo, aveva una cosa... una smania di poter parlare, come. E siamo passati
proprio lì, lì davanti, perché all'Addaura stavano facendo un lavoro. E quindi lui mi
ha... insomma, poi m'ha detto... praticamente dice "ah, questi che hanno fatto questo
omicidio sono professionisti"... ma insomma, comunque mi... io, conoscendo il suo
carattere, avevo capito che lui almeno un molo l'aveva avuto, però non me l'ha detto
chiaro. Di Onorato sinceramente non lo... non lo sapevo.
GIUDICE - Eh, ma sa, però questa... questa domanda introduce una domanda che sa a
metà strada tra una domanda e una considerazione, perché a questo punto io ho
bisogno di capire, quantomeno fino al 2006, il suo patrimonio di conoscenze come si
ancora, cioè a dire se è, come mi ha detto, questo capo della famiglia di Partanna
Mondello, del quale lei era autista, con lei comunicava, diciamo, non sempre, anche se
lei ha detto a volte aveva questo...
COLLABORATORE FRANZESE - Questo...
GIUDICE - ...q uesta ansia diciamo di aprirsi, però che era contenuta dal fatto che lei
non fosse ancora uomo d'onore a tutti gli effetti, io ho bisogno di capire esattamente
questo suo patrimonio di conoscenze quand'è che invece diventa un patrimonio diretto
e che ci permette oggi di dire che lei veramente ha partecipato al fatto che ci sta
raccontando e lo ha conosciuto in prima persona? Mi capisce?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, sì.
GIUDICE - Che è a metà strada, la domanda e la considerazione...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. IO...
GIUDICE - Vorrei che fosse più domanda che considerazione.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. Io devo dire che... cioè, si parlava di tutto,
però di omicidi davanti a me... solo di omicidi non... non ne hanno mai parlato. Però
se... diciamo, così ecco, appunto nella fattispecie di estorsione, danneggiamenti, di
qualsiasi cosa. Devo dire che anche negli ultimi periodi...
GIUDICE - Ah.
COLLABORATORE FRANZESE - ...c'è stata una volta, forse una e qualche cosa,
insomma, di... di coinvolgermi in qualche cosa, insomma, che poi io l'avevo... l'avevo
capito molto bene quando mi è stato detto, che c'era Giovanni Cusimano e Gianni
D'Angelo, poi invece ho avuto la conferma che insomma in un'intercettazione a Bad'e
r
Carros è uscita fuori, per questo, insomma, sugli omicidi con me non parlavano.
Diciamo che questo devo dire che...
GIUDICE - No, questo passaggio non è che l'ho capito molto, perché intercettazione a
Bad'e Carros...
COLLABORATORE FRANZESE - NO...
GIUDICE - Stiamo parlando della Casa Circondariale di Bad'e Carros?
COLLABORATORE FRANZESE - Si, sì, circondariale.
GIUDICE - Di che intercettazione parla? Perché se fa un inciso lo deve chiarire...
COLLABORATORE FRANZESE - NO...
GIUDICE - ...p erché altrimenti resta a verbale cosi, un po' vaga.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. Praticamente... praticamente con... ora io non
mi ricordo le parole precise che mi disse il Giovanni Cusimano, e c'era Gianni
D'Angelo, però sono tipo mezze parole che si usano... in siciliano si dice "quando uno
vuole provare a un altro", diciamo una cosa... non so trovare il termine giusto magari
in italiano. E io ho capito che era un sondaggio per vedere fino a che punto magari
avevo il fegato di... o per iniziarmi a qualche cosa di omicidiario. Però lì per lì appunto
erano mezze parole. Io ho citato Bad'e Carros perché poi ho letto... c'è stata in quel
periodo... un pochettino mi hanno allontanato poco a poco, date le mie risposte.
GIUDICE - Quale periodo esattamente?
COLLABORATORE FRANZESE - Queste... è antecedente a... ancora c'era Gianni
D'Angelo e quindi antecedente al '92. Anni Novanta, come ha detto lei, primi anni
Novanta. E allora poi, siccome le hanno depositate poi per il processo, che era quello
di San Lorenzo 1, queste intercettazioni fatte tra il Cusimano Giovanni e suo figlio
Cosimo a Bad'e... al Carcere di Bad'e Carros, poi lì, ecco, ho avuto proprio chiara la
cosa insomma che mi avevano un pochettino, cosi... si era un pochettino seccato il
Cusimano Giovanni, insomma, che non... in un suo sondaggio, ecco, che io avevo
capito a metà, io non ero buono assolutamente - queste sono le parole precise che dice
- per qualsiasi cosa però che sia cosa omicidiaria.
GIUDICE - Va bene.
COLLABORATORE FRANZESE - Comunque devo dire... sì, questo era quello... il
chiarimento. Però devo dire che questo qua diciamo che in effetti è successo anche con
Lo Piccolo, cioè...
GIUDICE - Adesso ci arriviamo ai Lo Piccolo. Un attimo, perché Lo Piccolo è una
fase più in là. Io intanto ho da porle un'altra domanda. Questa geografia del quartiere,
per meglio dire, della famiglia mafiosa radicata in Partanna Mondello, con chi
confinava, geograficamente e anche per Cosa Nostra?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. Tommaso Natale, abbiamo detto, e dal lato
dove abbiamo detto la rotonda, quella al Viale Lanza di Scalea; e San Lorenzo.
GIUDICE - Quando parla di quartiere parla di quartiere mafioso, cioè sta parlando di
famiglie?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - San Lorenzo... dice famiglia mafiosa di San Lorenzo?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, sì.
GIUDICE - Giusto?
COLLABORATORE FRANZESE - Che comunque erano..
GIUDICE - E anche... e anche per la geografia.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. Che comunque c'erano comunque rapporti...
perché fanno parte sempre dello stesso mandamento, quindi magari erano diversi, che
uno poteva avere con un... se confinava con un mandamento...
GIUDICE - Questo adesso me lo chiarirà. "Facevano parte dello stesso
mandamento"... lei deve considerami come se io non sapessi completamente nulla...
COLLABORATORE FRANZESE - Si. Allora...
GIUDICE - ...di tutta questa...
COLLABORATORE FRANZESE - Allora, questi... questi confini sono Tommaso
Natale, San Lorenzo e, diciamo, dalla parte dell'Arenella, Vergine Maria...
GIUDICE - Ma per esempio lfAddaura,mi scusi, a chi apparteneva l'Addaura?
COLLABORATORE FRANZESE - Fino al curvone apparteneva a noi.
GIUDICE - Quale curvone?
COLLABORATORE FRANZESE - Io so che questa via si chiama, mi sembra,
Cristoforo Colombo.
GIUDICE - Facciamo un esempio concreto che...
COLLABORATORE FRANZESE - Ah prima del Vivaio delle Cozze, l'ha presente?
GIUDICE - Ho presente.
COLLABORATORE FRANZESE - Eh, questo curvone...
GIUDICE - E allora, siccome là è successo qualcosa di molto, molto importante, in un
tempo in cui lei, non essendo affiliato, tuttavia poteva conoscere cose di Cosa Nostra,
cioè stiamo parlando dell'attentato dell'Addaura a Giovanni Falcone, lo ricorderà, no?
COLLABORATORE FRANZESE - Si, l'ho sentito dire, sì.
GIUDICE - Ah, l'ha sentito dire.
COLLABORATORE FRANZESE - No, ma io non ero stato informato di niente.
GIUDICE - Quella... quell'area li geograficamente e per Cosa Nostra a chi appartiene?
COLLABORATORE FRANZESE - No, già non è più Partanna Mondello. E'
Acquasanta.
GIUDICE - E' l'Acquasanta. Quindi Partanna Mondello confina...
COLLABORATORE FRANZESE - Al curvone...
GIUDICE - ...confina comunque con la famiglia dellfAcquasanta.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì.
GIUDICE - E fa parte del... lei l'ha chiamato?
COLLABORATORE FRANZESE - Mandamento.
GIUDICE - Mandamento.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - I1 mandamento, ha detto, che comprende che cosa?
COLLABORATORE FRANZESE - I1 mandamento di Tommaso Natale comprende...
arriva fino... la litoranea fino a Cinisi.
GIUDICE - Fino addirittura a Cinisi. Quindi...
COLLABORATORE FRANZESE - Negli ultimi tempi. A quell'epoca qualche paese
dopo è andato...
GIUDICE - Quindi il mandamento comprendeva dall'Acquasanta fino addirittura,
guardando il mare, diciamo...
COLLABORATORE FRANZESE - Si arriva a San Lorenzo e poi...
GIUDICE - ...fino a Cinisi.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Che saranno... una ventina di chilometri, forse. Di più.
COLLABORATORE FRANZESE - Forse anche trenta. Non so... non so...
GIUDICE - Comunque un'area molto estesa.
COLLABORATORE FRANZESE - Un'area... sì.
GIUDICE - Molto estesa. Perfetto. Allora, quando... prima che lei fosse affiliato, cioè
fino a quando lei ha fatto l'autista, diciamo l'ausiliare del...
COLLABORATORE FRANZESE - Giovanni Cusimano.
1089
GIUDICE - ...del Cusimano, che reggeva...
COLLABORATORE FRANZESE - E Giovanni D'Angelo.
GIUDICE - ...e D'Angelo, che reggevano la famiglia di Partanna Mondello, chi era a
capo delle geografie, diciamo, consorelle tutte comprese nel mandamento?
COLLABORATORE FRANZESE - No, io questo non lo so. Io so solo, come poco fa
ho detto, che in un periodo, che Nino Porcelli e anche Giovanni Cusimano erano
arrestati, in un periodo Partanna Mondello non aveva una reggenza ed era subordinata
alla famiglia di Tommaso Natale perché giornalmente lo accompagnavo io a Gianni
D'Angelo da Totuccio Graziano a Villa Scalea. Delle volte c'era pure Simone Scalici e
Ciccio Onorato. Quindi in questo periodo... però chi proprio era a capo di tutto non lo
SO.
GIUDICE - Non lo sa.
COLLABORATORE FRANZESE - Non lo sapevo perché io ho incontrato diversi...
però non so chi era di tutti...
GIUDICE - Lei ha incontrato diversi... chi?
COLLABORATORE FRANZESE - Cioè, oltre per esempio... Simone Scalici,
Totuccio Graziano, insomma...
GIUDICE - Questi li ha già detti. Altri? Altri... sto parlando delle famiglie consorelle,
chiamiamole così, delle famiglie dello stesso mandamento.
COLLABORATORE FRANZESE - Si, delle... delle... delle persone che... ora non mi
ricordo tutti, ma qualcuno che veniva sempre a trovare... c'era... non so, Pinuzzo
Sensale di Capaci, che era una fiequentazione molto stretta con Giovanni D'Angelo e
ancora prima con Giovanni Cusimano. E in quel periodo...
GIUDICE - Va beh. Andiamo...
COLLABORATORE FRANZESE - Non mi ricordo.
GIUDICE - Andiamo avanti, eventualmente ci aniviamo, se è un chiarimento, se è
una memoria che lei ha delle cose, ci arriviamo... ci arriveremo nel corso delle ulteriori
domande. Lei quando viene arrestato si trova a Cruillas. Giusto?
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - E lei viene arrestato mentre ha una condanna definitiva per omicidio...
COLLABORATORE FRANZESE - NO...
GIUDICE - ...scaturito dall'indagine Mare Nostrum.
@ COLLABORATORE FRANZESE - Si, è un ripristino di... non è una condanna
definitiva, è un ripristino, c'è stato un ripristino della custodia cautelare perché io ero
uscito dopo sentenze favorevoli del Tribunale della Libertà e Cassazione. Solo che in
primo grado c'è stata, diciamo, la condanna e siccome la pena era alta si è richiesto il
ripristino. Comunque poi l'appello è stato tutto in modo diverso.
GIUDICE - Eh, ma là si parlava di diversi omicidi. O ho capito male io?
COLLABORATORE FRANZESE - No, di un omicidio.
GIUDICE - Uno solo?
COLLABORATORE FRANZESE - Si. Ah, no, il processo comprendeva diversi
omicidi. Quello che... diciamo, per cui io ero imputato era uno.
GIUDICE - Eh, mi spiega un attimo questa... questo contesto? Cioè lei a quali omicidi
aveva partecipato o a quale omicidio?
COLLABORATORE FRANZESE - No, io non ho partecipato a nessun omicidio.
Diciamo, quello che mi veniva attribuito io credo che si chiamava Craxi... mi sembra
Armando. Ora non... non mi ricordo bene. Craxi è sicuro, Craxi è sicuro. Si, era un
omicidio fatto in una provincia messinese, in provincia di Messina.
GIUDICE - E come mai non ricorda questo... questo fatto così... (sovrapposizione di
voci)
COLLABORATORE FRANZESE - No, non vorrei sbagliare. Io credo a Rocca di
Capri Leone. Non vorrei... non l'ho detto per non sbagliami...
GIUDICE - Ma... non capita ogni giorno di fare un omicidio, almeno a me non è mai
capitato.
COLLABORATORE FRANZESE -No, ma io...
GIUDICE - Ma se lo dovessi... se lo dovessi fare, giuro me lo ricorderei.
COLLABORATORE FRANZESE - Io quello che le riferisco non sono perché ho
parte... è per sentito dire, cioè perché mi hanno... l'ho sentito in aula.
P. M. - Signor Giudice, chiedo scusa se interrompo. In realtà il Franzese ha sempre
negato la partecipazione a questo omicidio.
COLLABORATORE FRANZESE - Sono stato assolto (sovrapposizione di voci).
P. M. - (sovrapposizione di voci) è stato assolto. Io questo stavo per chiedergli: qual è
stato l'esito del giudizio di secondo grado.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
P. M. - Poi alla fine è stato assolto. Comunque, può...
COLLABORATORE FRANZESE - Cioè, quindi queste sono notizie che io ho sentito
in aula. Non ero sempre presente.
GIUDICE - Ma sa...
COLLABORATORE FRANZESE - Rocca di Capri Leone me lo ricordo. Non volevo
sbagliare.
GIUDICE - Aprendosi alla collaborazione uno la cosa la deve dire, "l'ho fatta" o "non
l'ho fatta", se la vuole dire, altrimenti, insomma...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, sì, sì.
GIUDICE - ...il problema se lo pone lui. La domanda quindi è chiara: questo omicidio
di questo Craxi nel messinese...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
-
GIUDICE ...che le è stato contestato in virtu di un provvedimento formale che,
almeno da quello che mi risulta qui, pendeva nel momento della sua cattura...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, c'era un ripristino di quella cosa là.
GIUDICE - Oh. E questo è quello che mi risulta formalmente. Lei l'ha fatto o non l%a
fatto?
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no.
GIUDICE - NO.
COLLABORATORE FRANZESE - NO.
GIUDICE - Quindi non è mai stato... e come mai le è stato attribuito, allora, che lei
sappia?
COLLABORATORE FRANZESE - Sinceramente io il processo in primo grado non
l'ho seguito. Il secondo grado... nei limiti del possibile, l'ho seguito quasi tutto e io le
posso dire solo due numeri, due dati: centotrentatre assolti in primo grado e
trentaquattro ora in secondo grado. Cioè non era una questione mia personale, questo
era fatto male, questo processo.
GIUDICE - Ah. Okay.
COLLABORATORE FRANZESE - Quindi non è una questione mia. Siamo partiti
con cinquecento indagati. La metà rinviati a giudizio e gli altri prosciolti.
Centotrentatre assolti in primo grado e trentaquattro in secondo grado. Quindi questi
sono dati che io non so perché si è continuato, vedendo che non andava avanti questo
processo. Ed è durato dal '94, cioè, tra l'altro, forse è uno dei più lunghi. Quindi perché
si è voluto portare avanti questo processo io non lo so, però quasi tutti assolti.
GIUDICE - Chiaramente...
1091
COLLABORATORE FRANZESE - Saranno... saranno state condannate quattordici
persone, dodici, non lo so.
GIUDICE - Si. Ma...
COLLABORATORE FRANZESE - Per altre cose, tra l'altro.
GIUDICE - Non era questa chiaramente la mia domanda, cioè non le chiedevo come
mai questo processo avesse avuto questo esito oppure no. La domanda era
assolutamente diversa, cioè lei viene arrestato e in quel momento le contestano questo
dato in Messina. Lei fino adesso ha detto che ha svolto un ruolo gregario...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...almeno fino al 2006, quando avviene la sua affiliazione definitiva, nel
contesto della famiglia mafiosa di Partanna Mondello, quindi la domanda che intanto
sorge spontanea qual è: ma a Messina come mai nasce questo... cioè come mai la
collocano affiliato, o comunque operante, in quei luoghi? A questa domanda può
rispondere oppure no?
COLLABORATORE FRANZESE - No, io non lo so.
GIUDICE - Non lo sa. Va bene.
COLLABORATORE FRANZESE - Non lo so come è venuta fuori questa cosa. So
che è partita forse da un certo Franco, un certo Franco, poi non so com'è andata,
come...
GIUDICE - Quindi diciamo che lei assume che ci sia stato un difetto di
individuazione, di sua individuazione...
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, non...
GIUDICE - ...p erché lei non ha mai operato in quelle... in quel settore territoriale.
COLLABORATORE FRANZESE - No, non di m... non... neanche mi sento di... cioè,
dico, ho partecipato a tutte le udienze e non l'ho capito...
GIUDICE - Non l'ha capito. Va bene.
COLLABORATORE FRANZESE - (sovrapposizione di voci) non ho capito perché
mi hanno...
GIUDICE - Va beh. Però - e questo è il dato invece importante - quando l'arrestano la
trovano in possesso di tanti pizzini, vero? E' giusto?
COLLABORATORE FRANZESE - Mi scusi, volevo dire una cosa.
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE FRANZESE - Siccome poco fa l'ho citata, la ricito.
Nell'intercettazione dove si diceva che mi avevano chiesto ma era inutile parlare con
me di omicidi perché, insomma... e abbiamo detto... abbiamo collocato che è Bad'e
Carros '93. L'omicidio Craxi è del '90, antecedente. Dico, per capire insomma un
pochettino che questo omicidio è del '90, addirittura. E quell'intercettazione era del '93.
GIUDICE - Si. Andiamoci forse in modo un po' più semplice e anche brutale.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - Mi scuserà se la domanda è posta così. Se questo omicidio Craxi lei non
lo ha posto in essere e quindi è stato ingiustamente accusato dall1UfficioGiudiziario di
Messina di aver compiuto, mi può, in modo assolutamente sintetico, dire quali invece
omicidi, per quali omicidi lei si è autoaccusato?
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, io non ho fatto nessun omicidio.
GIUDICE - Quindi mai, nessuno.
COLLABORATORE FRANZESE - NO.
GIUDICE - Lei non ha mai posto in essere un omicidio per Cosa Nostra.
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no.
GIUDICE -Nemmeno ha partecipato ad atti omicidiari da altri posti in essere?
GIUDICE - Nel senso che per esempio ha condotto, come mi diceva, come autista,
diciamo, qualcuno a compierli?
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, assolutamente.
GIUDICE - NO.
COLLABORATORE FRANZESE - Neanche con Lo Piccolo.
GIUDICE - Quindi nella sua... nel suo rapporto cooperativo e nelle sue dichiarazioni
non si fa riferimento ad alcun atto omicidiario posto in essere da Cosa Nostra a cui lei
abbia partecipato. Ho capito bene?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, ha capito bene.
GIUDICE - Va bene. Allora, tuttavia lei quando viene catturato, è il 02 agosto del
2007, nel quartiere di Cruillas, viene trovato in possesso di questi pizzini. E' giusto? E'
vero?
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - Che la riportano ai famigerati...
COLLABORATORE FRANZESE - Lo Piccolo.
GIUDICE - ...p adre e figlio, Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Anche se si parla pure, se non ricordo male, di... Calogero anche lo...?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, Calogero l'ho conosciuto pure, si.
GIUDICE - Che rapporto c'è tra il Calogero...
COLLABORATORE FRANZESE - No, Calogero diciamo che lui è uscito... era
uscito... mi sembra sempre nel 2006. Io ero... praticamente non ci siamo incontrati,
perché lui era... era... era stato arrestato mi sembra nel '97, comunque non mi ricordo
bene se era '99 o '97. Comunque io... nel 2006, quando lui è uscito, io non l'ho
incontrato.
GIUDICE - Va beh. Però quindi abbiamo... siamo arrivati già a focalizzare un punto
importante di questa ricostruzione, cioè a dire lei entra in Cosa Nostra nel 2006 e
opera per Cosa Nostra - con certezza, diciamo, che deriva dalla logica - almeno fino al
02 agosto del 2007. Si parla di un anno pieno, quindi...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...di attività, diciamo, in favore degli uomini forse più... dei referenti più
importanti di Cosa Nostra...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...o apicalmente più rilevanti di Cosa Nostra palermitana. Ho capito bene?
E' giusto...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...dire così?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Sì. Allora, nel 2006 fa il salto di qualità. Chi la propone come capo della
famiglia di Partanna Mondello e a quel punto perché proprio lei?
COLLABORATORE FRANZESE - Allora, io, ripeto, avevo un buonissimo rapporto
con Sandro Lo Piccolo e anche quando c'era come reggente di Partanna Mondello
Ciccio Di Blasi, Francesco di Blasi, io collaboravo con lui e diciamo che Sandro Lo
Piccolo, comunque anche suo padre, comunque aveva visto sempre che avevo... non
ero attratto dai guadagni facili, non mi interessava, quindi... e poi anche, sempre per
motivi, insomma... vedeva che non... ero abbastanza serio, diciamo, possiamo dire.
Però poi era successo che nella reggenza, dopo che hanno arrestato a Ciccio di Blasi,
la reggenza era di Totuccio Davì, erano successi dei disguidi perché il padre,
Salvatore Lo Piccolo, era compare di Totuccio Davì, erano molto legati e però
Totuccio Davì comunque non era ben voluto dalla gente, comunque si comportava un
poco male ed arrogante. E allora Sandro Lo Piccolo spesso mi chiedeva di intervenire
perché gli aveva fatto fare brutte figure con degli amici suoi, tipo... me ne raccontò
una: Giancarlo Seidita aveva, a 'sto tempo, mi sembra la meccanizzazione a Mondello,
aveva dei mezzi d'opera; gli ha fatto dei danni mentre... e quindi io sono dovuto andare
a mediare, e pure in altre situazioni. Comunque c'era questo... E diciamo che io... con
me pure, insomma... avevano caratteri troppo diversi, era troppo arrogante questo
Totuccio Davì. E allora poi io non potendo più resistere, un giorno me ne... me ne
sono partito e me ne sono par... cioè, sono andato via perché mi era finita la
sorveglianza, tra l'altro, e un poco così, l'ho lasciato in ansia, senza dirgli niente a
Sandro Lo Piccolo. Poi, dopo qualche mese, quattro mesi, cinque mesi, sono ritornato
perché mi stavano comuni... mi avevano... mi cercavano per comunicarmi, dopo la
sorveglianza... la vigilata, la sorveglianza... la vigilata. E io sono ritornato anche
perché sapevo che il processo di Messina, quello in primo grado, era quasi a finire. Era
andato bene, secondo me. Insomma, ho detto "se non mi"... cioè, se non vengo dice
"ma allora si è allontanato prima perché aveva paura di come... dell'esito". Quindi mi
sono ritornato a Palermo, quindi... e ripresi i contatti con Sandro Lo Piccolo, che lui mi
aveva detto comunque che avevo sbagliato perché anzi io ero l'unico che potevo fare
da equilibrio a Partanna, perché fra questi tutti che si lamentavano di Totuccio Davì;
quando c'era qualche cosa, insomma, che a lui interessava, la diceva a me. Poi è
successo che... ora io non so, perché il padre, Salvatore Lo Piccolo, secondo me non
mi ha detto il vero, perché quando mi ha invitato, che poi c'è stata appunto
l'affiliazione, è stato il giorno dopo del processo denominato Gotha. Lui ha detto in
quel momento che questo era un appuntamento programmato da tempo, che doveva
esserci pure il suo compare Totuccio Davì, per farci fare pace e collaborare assieme.
Invece io credo - che poi, insomma, è quello che ho capito io in quel momento - che
non era così; mi ha chiamato solo perché avevano arrestato Totuccio Davì e io ero
l'unica persona che in quel momento potevo prendere il suo posto. Comunque il
rapporto con Sandro Lo Piccolo era buonissimo, quindi c'erano tutti presupposti. Non
c'era nessun altro, comunque - dico a prescindere - libero in quel momento. C'erano
questi buoni rapporti che poi io avevo con Giancarlo Seidita, insomma, con tutti
diversi amici suoi. E racconto com'è andato questo... così, in poche parole.,
Praticamente io stavo facendo dei lavori, dei lavori sempre di muratura, insomma, e si
andava da Bonessio(?). Siccome lì in zona avevano avuto dei problemi, scassi... a
Carini, scassi di... si erano rubati tutte cose dal cantiere, mi avevano fatto capire che
volevano qualche cosa, però onestamente, tramite Sandro... poi l'ho raccontato,
insomma, e non ho pagato niente. E ho pensato, ho detto "va beh, appena... i primi
soldi che incasso, so che a lui gli piacciono gli orologi, gli regalo un orologio". Sapevo
che lui... che si incontrava con lui, perché mi mandava dei messaggi, sia Andrea
Adamo che Tonino Lo Nigro. Andrea Adamo era il capo mandamento di Biancaccio e
Tonino Lo Nigro reggente di Corso dei Mille. Perciò ho visto a Tonino Lo Nigro e gli
ho detto: "Senti, vedi che io gli devo mandare un orologio". Dice: "Va beh, ora
vediamo appena... ti faccio sapere, me lo dai che io"... Poi una mattina m'è venuto a
cercare, appunto, che fu dopo il procedimento Gotha. Ci ho detto: "Allora ti porto" -
gli ho detto - "l'orologio che"... "No, no" - dice - "tienilo tu perché ti volevo solo dire
che all'una"... era di mattina... all'una, ora di pranzo, mi ha detto dove f m i trovare, in
via Regione Siciliana. "Io verrò col motore e col casco, portati un casco che dobbiamo
andare in un posto. Guardati bene prima di venire", insomma, tipo nel senso "se sei
seguito", e tutte queste cose qui. Io ho capito, insomma, che l'orologio mi dovevo
portare, mi dovevo guardare bene, insomma, che saremmo andati dai Lo Piccolo. E
così sono salito in moto con lui, comunque siamo arrivati lì e forse non era
programmata l'affiliazione, era... comunque era un attimo che i Lo Piccolo con Andrea
Adamo stavano... si erano coalizzati, anche stavano cercando di organizzare qualche
cosa di molto più grande. E quindi, diciamo... che in quell'operazione Gotha avevano
arrestato a Rotolo e a Cinà... Quindi che è successo? Che loro avevano comunque
questa cosa di affiliazione, perché poi tutte in quel periodo sono state fatte. E ha
contribuito sicuramente anche questo regalo che gli ho fatto io, perché mi ricordo che
Sandro mi ha detto che... dice "io pure ce l'ho un regalo per te. Magari la prossima
volta". Poi invece suo padre e Andrea Adamo si sono appartati e Andrea Adamo, che
era pure latitante per il Gotha, anche lui era imputato lì; Salvatore Lo Piccolo e Sandro
Lo Piccolo sono andati in un'altra stanza. Eravamo al Giardinello. E' ritornato e dice
"no, questo regalo te lo faccio subito". E c'è stato questo discorso, come ha detto lei,
della santina bruciata, questo e quello. Quindi è stata una cosa...
GIUDICE - Dove avviene fisicamente questo...?
COLLABORATORE FRANZESE - Al Giardinello.
GIUDICE - Dove?
COLLABORATORE FRANZESE - Era, insomma, una villetta... una villetta in
campagna. Ora io non sapevo bene, diciamo, dove è collocata. Perché è successo cosi:
noi eravamo con questa moto. Arrivato all'entrata del paese di Giardinello c'era Vito
Palazzolo su un'altra moto e ci ha fatto segno di seguirli, perché Palazzolo curava la
latitanza, gli spostamenti più che altro, di Salvatore Lo Piccolo e Sandro Lo Piccolo.
Quando siamo passati davanti, diciamo, che c'è questa villetta e c'era uno scivolo, mi
ricordo, lui con la mano ci ha fatto segno - mentre camminavamo a velocità - cosi,
tipo "infilatevi, girate qua dentro". Quindi Tonino Lo Nigro ha infilato in questa
villetta. Io ho visto solo che c'era questo scivolo. Siamo entrati li, si è chiuso il portone
e c'è una palazzina, insomma, di campagna che... e dentro questa... il primo portone
c'era Sandro Lo Piccolo, mentre sopra... diciamo così, di sopra c'erano altre stanze e
c'era Andrea Adamo e Totuccio Lo Piccolo che non avevo mai visto, comunque, prima
d'ora. Sia Adamo e sia Sandro Lo Piccoli li avevo già visti, mentre non avevo mai
visto Salvatore Lo Piccolo. CB stata la presentazione e cosi c'è stato questo rituale con
la santina bruciata.
GIUDICE - Chi le ha bruciato la...
COLLABORATORE FRANZESE - Il padrino di affiliazione è Sandro Lo Piccolo. Mi
ha fatto il rito...
GIUDICE - Sandro Lo Piccolo le ha messo l'immaginetta?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. E mi ha fatto ripetere - le parole adesso... -
tutte... comunque...
GIUDICE - E quindi da quel momento comincia a gestire gli interessi della famiglia di
Partanna Mondello del mandamento di...
COLLABORATORE FRANZESE - Tommaso Natale..
GIUDICE - ...Tommaso Natale. E quindi a quel punto deve cominciare a gestire, dato
che è al vertice, i rapporti con le altre famiglie. Giusto?
COLLABORATORE FRANZESE - Diciamo... diciamo che c'è stato questo fatto.
Lo
Siccome la cosa che mi è stata detta è che da lì a qualche giorno Sandro Piccolo mi
avrebbe mandato una lista, una lista che c'erano nomi di imprese che pagavano il
-
pizzo, diciamo, come entrate erano elencate queste ditte e come uscite c'erano dei
nomi di detenuti della zona, insomma, bene o male di Partanna Mondello, insomma.
Quindi io dovevo fare riferimento a queste entrate e uscite. E mi è stato detto pure che
comunque dovevo prendermi anche una persona vicino e ne avremmo parlato con lui
chi scegliere e magari guardarmi intorno. Solo che è successo che io... questo è stato a
giugno, ora la data non mi... comunque il giorno dopo Gotha. Solo che è successo che
praticamente a fine luglio mi è arrivato questo - come ha detto lei - questa custodia
cautelare e mi sono reso irreperibile. Quindi, diciamo che non ho potuto gestire in
prima persona, sempre da latitante, però nel frattempo avevo individuato, come
soggetto che io lo conoscevo sin da bambino, Nino Mancuso; ma di più era importante
perché, diciamo, lui era stato vicino a Totuccio Davì, quindi aveva anche delle notizie
fresche su come operavano nel territorio. Quindi era anche, oltre che un amico mio da
bambini, era anche una persona che già era... sapeva tutto di Totuccio Davì. E allora
quindi io... tra l'altro comunque io sono sempre in contatto anche con Nino Nuccio,
quasi... no quasi... quasi tutta la latitanza posso dire che il mio contatto vero e proprio
era Nino Nuccio. E che succede? Allora, che io do questi... questo foglio, questo
riepilogo insomma, su tutto quello che deve fare, le entrate e le uscite... e un'altra cosa:
per le entrate, questi soggetti che pagavano, già c'era chi andava a ritirare il pizzo, cioè
quindi i soldi li portavano non i commercianti, ma per esempio, che posso dire, tre,
quattro, cinque qui di queste attività Salvatore di Maio; altre, così, cinque-sei era
incaricato Francesco Palmieri, e mi sembra Enzo Collesano che avesse pure qualche
cosa... insomma, quindi erano un poco distribuiti. E poi Nino Mancuso aveva pure già
le sue... già andava tipo a Villa Alba, così, già andava quando c'era Totuccio Davì.
Quindi, diciamo, era tutto come già era programmato. Solo che poi c'erano... quello
appunto che Nino, anche Nuccio, gli dava... collaborava con Nino Mancuso, perché
c'erano dei lavori che erano non in elenco, che erano quelli provvisori, cioè lavori che
magari... una costruzione di un villino, che non si sa, però quando si cominciavano a
vedere gli scavi e gli operai, cose, insomma, si andava anche... insomma, a vedere se
era lui stesso che cercava - in gergo si dice - qualche amico, oppure se ci facevano un
segnale, insomma, che Nino Nuccio aveva delle persone, dei ragazzi insomma dello
Zen che facevano questi segnali, questi piccoli danneggiamenti, però non eclatanti, per
non attirare l'attenzione. Quindi, diciamo, questi erano lavori extra che poi... quindi
non erano in questo elenco perché fino a quando non cominciavano questi lavori non
si sapeva. E quindi diciamo che Nino Mancuso ha gestito, diciamo, in un certo senso,
sotto le mie dipendenze. In un certo senso perché poi comunque anche lui è stato...
perché io ne ho parlato con Sandro e Salvatore Lo Piccolo, che addirittura l'avevano a
piacere e sapevano del rapporto con Totuccio Davì e poi conoscevano il padre, che il
padre lo conosceva Salvatore Lo Piccolo, che il padre era anche... di Nino Mancuso,
era anche lui, insieme a Salvatore Lo Piccolo, persone vicine... cioè, facevano parte
della famiglia di Rosario Riccobono ai tempi di Riccobono. Quindi, diciamo,
l'avevano molto a piacere e l%anno voluto anche lui affiliare ritualmente, sempre con
la...
GIUDICE - Con l'immaginetta.
COLLABORATORE FRANZESE - ...con l'ago e tutte queste cose. Quindi, diciamo,
poi, dopo questa affiliazione, sono cominciati anche ad esserci rapporti diretti e non
più attraverso me, cioè di Nino Mancuso con Salvatore e Sandro Lo Piccolo, e
comunque anche, oltre a essere diretti, ma anche quando aveva delle cose, anche per
lettera, o da fare avere... aveva come tramite Giovanni Cusimano di Tornrnaso Natale,
che erano molto amici, e sono parenti con Salvatore Lo Piccolo e sono molto amici di
Nino Mancuso. E quindi, diciamo che io più che altro, ecco, ogni volta che mi veniva
a trovare Nino, Nino Nuccio, mi diceva un po' quello che succedeva a Partanna, da un
lato. Dall'altro lato io spesso ero chiamato in un bed and breawast, a Cinisi Terrasini,
lì, questo di Vito Palazzolo, a passare qualche giorno con Salvatore e Sandro Lo
Piccolo, che anche loro erano irreperibili come me, quindi abbiamo passato dei giorni
assieme. E facevo un poco il resoconto di... insomma, di quello che... o parlavamo
anche del più e del meno, ma il resoconto di quello che succedeva e alle volte era lui
che mi chiedeva delle cose. E lì ho incontrato anche altri personaggi, Gaspare Pulizzi...
insomma, altre persone che conoscevo, Gaspare Di Maggio, insomma, che anche
frequentavano questa... questa... questo bed and breakfast.
GIUDICE - Ma lei consegnò fisicamente e materialmente del denaro provento delle
estorsioni ai Lo Piccolo padre e figlio?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, non... ecco, succedeva così: praticamente
c'erano delle estorsioni, appunto queste nel... diciamo libro mastro, come possiamo
dire... insomma, questo... questo resoconto. Queste estorsioni, diciamo, bastavano così,
insomma, per pagare queste mensilità dei carcerati, diciamo dei detenuti.
GIUDICE - Ma io le ho fatto una domanda specifica.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì.
GIUDICE - Lei ebbe a consegnare denaro?
COLLABORATORE FRANZESE - No, non li ho proprio consegnati, però è come se
li avessi consegnati, perché? Perché altri lavori, dei residence, lavori grossi che sono
stati fatti, e anche lavori di appalti pubblici, fatti in zona, pagavano direttamente ai Lo
Piccolo, cioè avevano... erano grossi personaggi appoggiati magari da altri mafiosi,
allora avevano questi soldi direttamente a Sandro e Salvatore Lo Piccolo. Quando io
vedevo Sandro Lo Piccolo e Salvatore Lo Piccolo, mi diceva "vedi che ce li ho io, se ti
servono"... in teoria lui me li doveva dare, perché erano per Partanna Mondello. Però
non me li ha dati mai. Solo una volta c'era un costruttore che faceva un residence a
Partanna Mondello, Conigliaro, e doveva dare cinquemila euro, che li ha portati
Pulizzi, perché questo era pure di Carini, e li voleva tenere tutti lui. Ci ho detto: "Vedi
che"... era quasi sotto Natale... ho detto: "Vedi che Nino Mancuso mi ha fatto sapere
che non... non ci arriva questo mese", perché a Natale davamo doppia mensilità. E
allora dice: "Va beh, allora me ne tengo duemila e te ne do tremila". In quel caso solo
lui me li ha dati. Ma non me li ha mai dati. Quindi, diciamo, io non ero proprio che
consegnavo i soldi, ma lui se li prendeva di sua spontanea volontà i soldi, senza che io
glieli consegnassi già lui se li prendeva.
GIUDICE - Chiaro. Chiaro. Senta, lei ha avuto rapporti con la famiglia che reggeva
Resuttano, il territorio di Resuttano?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Resuttana, anzi.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, Resuttana, sì. Diciamo, ho frequentato, ho
conosciuto, insomma, così, Giovanni Bonanno. E comunque nell'ultimo periodo avevo
rapporti con Salvo Genova.
GIUDICE - Chi è Salvo Genova?
COLLABORATORE FRANZESE - Salvo Genova era, diciamo, il reggente di... di
Resuttana.
GIUDICE - Chi le disse che era reggente di Resuttana?
COLLABORATORE FRANZESE - Eh, c'ho avuto diversi io problemi con... con
Salvo Genova, perché...
GIUDICE - Quando colloca, intanto, questa... questa questione? Dopo la sua
affiliazione o prima?
COLLABORATORE FRANZESE - I problemi... cioè, no, prima ci siamo incontrati
alcune volte, sì, però, diciamo, i problemi... insomma, quando maggiormente poi sono
stato io a dovermi occupare appunto in prima persona, sono dopo l'affiliazione. I
problemi erano...
GIUDICE - E questo mi riporta alla domanda precedente, perché io subito le ho posto
la domanda: lei quando venne nominato...
COLLABORATORE FRANZESE - E' il 2006, giugno...
cr 1097
GIUDICE - ...nel 2006...
COLLABORATORE FRANZESE - Giugno.
GIUDICE - ...a capo...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...ha dovuto gestire rapporti con altri responsabili...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, si, si.
GIUDICE - ...apicali delle famiglie vicine?
COLLABORATORE FRANZESE - Si, sì.
GIUDICE - Questa è la domanda che le avevo fatto venti minuti fa.
COLLABORATORE FRANZESE - Mi scusi. No, mi scusi.
GIUDICE - Mi capisce? Cioè, avrei voluto che mi rispondesse prima.
COLLABORATORE FRANZESE - Mi scusi, allora non l'avevo capita.
GIUDICE - No, no, no, è per arrivarci in progressione, perché lei stesso si ritrovi nelle
cose che... che ricorda.
COLLABORATORE FRANZESE - Non l'avevo... non l'avevo forse capita.
GIUDICE - Prego, prego.
COLLABORATORE FRANZESE - Allora... allora parliamo un po' di tutti quelli con
cui ho avuto rapporti io?
GIUDICE - NO, no, no... ci siamo anivati comunque.
COLLABORATORE FRANZESE - Ah.
GIUDICE - Allora, lei mi ha detto che già aveva avuto dei rapporti con la
famiglia di Resuttana prima della sua affiliazione e comunque poi, quando ha
avuto l'affiliazione, l'ha dovuta gestire perché c'erano dei problemi.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - Vediamo quali erano questi problemi.
COLLABORATORE FRANZESE - I problemi erano... almeno... perché io di
questo ne parlavo spesso con Sandro Lo Piccolo, che neanche a lui tanto gli
...
piaceva il modo di gestire. Diciamo che il Genova non era a tutti gli effetti forse
la parola giusta è che non era a tutti gli effetti come tutti noi, esclusivamente
devoti per i Lo Piccolo. Ecco, forse questa è la parola giusta. Lui, si, aveva... ma
forse perché non faceva parte neanche del mandamento, non lo so, lui
...
comunque e aveva un buon rispetto, si conoscevano con Sandro Lo Piccolo da
tantissimo... no, no, il rispetto non mancava all'amicizia. Però naturalmente lui
...
curava gli interessi e detto da Sandro Lo Piccolo anche quelli giustamente dei
Madonia, che io non ho conosciuto tra l'altro, ma...
GIUDICE - Ma i Madonia... un attimo. ..
COLLABORATORE FRANZESE - Di Resuttana, di Resuttana.
GIUDICE - I1 nome...?
COLLABORATORE FRANZESE - No, il nome preciso non mi non mi è stato ...
detto. Ci arriviamo perché mi è stato detto questo discorso. Perché... per due
motivi: uno, va beh, in quel periodo, ora non so prima, ma in quello che è a mia
conoscenza Resuttana... cioè, l'Acquasanta dipendeva, almeno io come so, non
sempre, però in quel periodo, o in un periodo circoscritto, dipendeva da
Resuttana. Posso...
GIUDICE - Prego, prego.
COLLABORATORE FRANZESE - Aiiora, avevo detto che io non so se era un
periodo circoscritto, da quando è cominciato, quando è finito, però dipendeva da
Resuttana ...
GIUDICE - Si.
-
COLLABORATORE FRANZESE ...q uesto Acquasanta. E ci sono stati dei
..
problemi. se ne parlava con Sandro e Salvatore Lo Piccolo, perché, diciamo,
anche il contesto, è un periodo...
GIUDICE - Scusi se la interrompo, però questo è un dato geografico a mio awiso
importante. Se lei mi dice che Acquasanta dipendeva da Resuttana...
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
-
GIUDICE ...p raticamente la sua area di competenza territoriale era chiusa
dentro la famiglia di Resuttana. Ho capito bene? Cioè a dire, se questo ...
...
COLLABORATORE FRANZESE - No, tra noi tra... tra noi si, da un lato; e da
un lato c'è San Lorenzo che ci separa.
GIUDICE - Si, è cosi, stile golfo. Lei si trovava in mezzo. Perché se il... era tutta
racchiusa, l'area di Partanna Mondello, dentro, diciamo, l'area di competenza
territoriale della famiglia di Resuttana.
COLLABORATORE FRANZESE - Io devo dire la verità...
GIUDICE - Se arrivava dallqAcquasanta a San Lorenzo... bisogna un po'
conoscere la geografia dei luoghi per capire...
COLLABORATORE FRANZESE - No, io... mi scusi.
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE FRANZESE - Io devo dire la verità, a parte che non l'ho
sentita come una minaccia questa influenza, ma Sandro Lo Piccolo sapeva... nel
male, diciamo, non nel bene, sapeva ben gestire, o mal ges... comunque nel male
sapeva ben gestire queste situazioni, perché a lui - a questo volevo arrivare - in
..
quel periodo gli stava proprio male il comportamento sia di. alcune volte di
...
Salvo Genova, ma più che altro dell'influenza dei Fontana. Questi questi sono i
discorsi che si facevano allora.
GIUDICE - Dei Fontana... chi dei Fontana? Fontana chi? Quando fa un nome, se
per piacere ...
COLLABORATORE FRANZESE - Io, quello che ho sentito dire, diciamo, si
...
parlava ora non... io non... non so se il figlio si chiamava Gaetano e il padre
Stefano. Stefano l'ho visto cosi, solo in carcere. Fuori no. Forse lui stava pure
fuori Palermo e veniva ogni tanto. Veniva, però che lui voleva prendere possesso.
E non piaceva questa storia a Sandro Lop~iccolo e Salvatore Lo Piccolo perché ...
GIUDICE - Ma ...
- ...
COLLABORATORE FRANZESE non so, per fatti suoi.
GIUDICE - Cioè, lei non conosceva i motivi del...
COLLABORATORE FRANZESE - NO.
- ...
GIUDICE degli attriti?
COLLABORATORE FRANZESE - I motivi, quelli che lui diceva. ..
GIUDICE - E quali erano questi motivi...
COLLABORATORE FRANZESE - Quelli che lui mi diceva.. .
- ...
GIUDICE che Sandro Lo Piccolo le esternava?
COLLABORATORE FRANZESE - L'arroganza, l'arroganza era notoria e il
fatto che il paese non li accettava come... certe volte si ha anche la presunzione di
pensare che un mafioso sia una persona buona, cioè che deve essere bello, buono,
simpatico, si ha questa presunzione quando uno è mafioso, no? che è un bra...
cioè, magari non è cosi, ti odiano la gente, però si ha questa presunzione di
pensare che uno dev'essere ben viso. E loro l'ultima cosa che era al mondo è che
erano ben visi, perché la gente non... non li accettava. E diciamo che Genova
...
comunque era più propenso verso di loro, che poi al punto che poi in effetti
sono stati loro quelli, anche con... diciamo, poi non c'era altri, quindi sono stati
loro quelli a essere poi reggenti. Però Genova faceva... si curava dei suoi interessi
e comunque, quando uno... c'erano dei discorsi che alle volte si potevano
incrociare gli interessi di una famiglia con un'altra famiglia. Per esempio un
...
costruttore a lui vicino ha fatto una villa due ville allfAddaura,e quindi lui non
portava a termine quello che era anche stato detto da Sandro Lo Piccolo, cioè le
estorsioni, non so, quello che erano... e un'altra villa a Partanna... insomma,
comunque qualsiasi cosa gli si chiedeva non la portava a termine, mentre le cose
sue sì. Insomma, erano piccoli screzi, però che non... però... però malgrado ciò
comunque devo dire che... cioè, queste sono cose così, che però i rapporti erano
solidi fra Genova e Sandro e Salvatore erano solidi. Loro lo chiamavano
"vanchetieddu", in siciliano "banchetto", perché è bassino. Me lo raccontarono,
si vedevano, cose... anzi, dovevamo fare una cosa per chiarire deile situazioni
assieme. Io l'ho incontrato, perché appunto c'erano diverse cose da chiarire.
...
Anche quando addirittura c'era Totuccio Davì, i discorsi dello Zen,con Michele
Catalano... comunque ci siamo incontrati. Però, ripeto, questi erano... tenevo
delle conversazioni sui problemi che poteva avere con lui, però se c'erano cose,
insomma, abbastanza... poi al limite io lo facevo sapere a Sandro Lo Piccolo. Poi
lui era anche in grado di richiamarlo, comunque.
GIUDICE - Chiaro. Allora, lei ha detto...
COLLABORATORE FRANZESE - Mi scusi, dottore.
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE FRANZESE - La seconda cosa... la seconda cosa, visto che
ho detto che c'erano un paio di cose dove ho sentito nominare i Madonia, la
seconda cosa era un giorno che... naturalmente non mi disse "l'ho ucciso io", io
...
questo non... però parliamo di Giovanni Bonanno. Naturalmente Sandro Lo
Piccolo non me lo disse, però mi disse... perché poi si parlava un pochettino,
..
insomma... anche perché io. comunque era quel periodo che ero all'estero, fuori
Palermo, fra la sorveglianza e la vigilanza. Una cosa che mi disse, insomma, così,
anche perché comunque amico, conoscente di Giovanni Bonanno, Sandro Lo
Piccolo mi diceva comunque che, tra le altre cose, comunque lui... prima di
partire io mi ero incontrato con Giovanni Bonanno, perché avevo cercato un po'
di... di fargli fare pace con Sandro Lo Piccolo. Ma ancora non era una cosa così
eclatante, erano solo questioni di soldi spariti. Va beh. Sandro si sentiva rubato.
Giovanni Bonanno diceva che non era vero, comunque non era una cosa proprio
gravissima, però, insomma, c'era un ammanco di soldi, addirittura... ail'inizio
erano solo seimila euro e poi comunque si sono moltiplicati. Questa è una cosa
che si poteva anche chiarire. Invece io poi sono... come ho detto, sono partito,
sono ritornato e lui già era scomparso. Ci è capitato poi di parlarne con Sandro.
GIUDICE - Lui chi? Giovanni Bonanno?
COLLABORATORE FRANZESE - Giovanni Bonanno è scomparso. Quindi è
capitato di parlarne con... cioè, questa fu la seconda volta che ho sentito parlare
dei Madonia perché mi disse che comunque... perché io c'ho detto "ma mica è per
i soldi? può essere mai"? gli dissi. "No" - dice - "non era solo questo", perché
c'erano anche altre situazioni, insomma, oltre con noi anche con i Madonia s'era
comportato male. Però di più non mi disse, però questa è la seconda volta che io
ho sentito parlare.
GIUDICE - Cioè, lei chiese sostanzialmente, se posso riassumere...
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no, non ho chiesto, non ho chiesto.
Dice "com'è andato il discorso lì"? Non ho chiesto perché è morto, non l'ho
chiesto, però è andato (sovrapposizione di voci) I
GIUDICE - Va beh, lei ha detto "per seimila euro, insomma, morire o essere... o
scomparire", come è scomparso...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - I1 fatto che fosse scomparso... dava per scontato che fosse morto. O
ho capito male io?
COLLABORATORE FRANZESE - No.. . sì... cioè, no, ha capito benissimo,
...
però però c'è un piccolo passaggio, che questo mi era capitato già quando è
morto... quando è scomparso Gianni, che eravamo molto amici, Gianni D'Angelo.
GIUDICE - Gianni ? ...
COLLABORATORE FRANZESE - D'Angelo. Alle volte io, magari era una mia
impressione, io avevo paura che quando scompare uno che è molto amico, non
così amico come con Giovanni Bonanno, però sembra che uno oltre a domandare
...
ci sia un secondo fine, per tipo ma per sapere...
GIUDICE - Ho capito.
COLLABORATORE FRANZESE - Allora c'è un po' di titubanza.
GIUDICE - Cioè, lei si guardava bene dal domandare perché non voleva...
..
COLLABORATORE FRANZESE - No, andava. il discorso magari cadeva Iì,
però con un poco di titubanza. Non che ...
GIUDICE - Ho capito. Se posso sintetizzare il suo pensiero, vediamo se ho capito
bene e se tutti abbiamo capito bene. Allora, lei dice: "Non era opportuno che io
domandassi oltre perché non avrei mai voluto che questa mia domanda fosse
interpretata come inchiesta"...
COLLABORATORE FRANZESE - E' la parola giusta.
GIUDICE - ..." ...
diciamo, relativa alla scomparsa"
COLLABORATORE FRANZESE - E' la parola giusta.
GIUDICE - ..."
sì che questo male interpretato dai Lo Piccolo potesse costituire
una condanna a morte per me". Ho capito bene?
COLLABORATORE FRANZESE - Benissimo.
GIUDICE - Oh. Questo traspare dalle sue parole.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì sì.
GIUDICE - Quindi lei, quando seppe della morte per - si dice comunemente -
lupara bianca di Giovanni Bonanno, chiedendo a Sandro Lo Piccolo il perché in
fondo potesse giustificarsi una morte, alla luce del fatto che lei sapeva soltanto
che era un ammanco di poche migliaia di euro, le fu riferito che comunque quella
scomparsa non si correlava soltanto all'ammanco di denaro ma a fatti più gravi
che avevano comunque in qualche modo interessato anche la famiglia dei
Madonia di Resuttana. Ho capito bene?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - E' giusto?
COLLABORATORE FRANZESE - (sovrapposizione di voci)
...
GIUDICE - E' giusta è questa la sintesi delle cose?
COLLABORATORE F'RANZESE - Sì, sì.
GIUDICE - Ho capito bene allora. Allora, proviamo ad andare avanti. Le risulta
...
che i Lo Piccolo perché i Madonia, nel periodo in cui lei parla, nel 2006-2007,
non si trovavano fuori liberi. O sbaglio?
COLLABORATORE FRANZESE - Detenuti.
GIUDICE - Erano detenuti.
COLLABORATORE FRANZESE - Detenuti, sì.
GIUDICE - Erano detenuti. E come entravano i Lo Piccolo... siccome lei ha detto
...
"ah, Madonia, abbiamo fatto sparire" cioè "l'hanno fatto sparire, soldi"...
insomma, come entravano i Lo Piccolo in contatto con i Madonia?
COLLABORATORE FRANZESE - Io so che queste notizie... da dove uscivano
però non lo so, però le portava Genova, Salvo Genova, alcune notizie. Però non so
...
Salvo Genova con chi era in contatto, non lo non l'ho mai saputo.
GIUDICE - Non l'ha mai saputo.
COLLABORATORE FRANZESE - NO.
GIUDICE - Senta, ha mai conosciuto esponenti della famiglia Madonia,
...
qualcuno ? Sto parlando, attenzione, della famiglia anagrafica a questo punto,
non della famiglia mafiosa soltanto, anche la famiglia anagrafica; non so, zii,
nipoti, sorelle, cugine?
COLLABORATORE FRANZESE - Guardi, una volta io li ho conosciuti... ho
conosciuto... non mi ricordo se era Nino o Salvo Madonia, comunque è successo
per caso, perché, come le dicevo, negli anni Novanta io ero sempre insieme a
Giovanni D'Angelo e allora lui mi ha chiesto che bisognava trovare due palme
grandissime, proprio enormi. Allora siccome da noi c'era una baronessa che
aveva una tenuta immensa e io conoscevo... non so, il custode... il curatolo si
...
chiamava all'epoca, ora non so, il custode insomma, chi si occupava di questa
proprietà. Siccome questa qua, a questa baronessa io gli facevo i lavori, però
questa baronessa era talmente grossa che non si poteva muovere e dalla sedia non
si poteva alzare. Follina si chiamava, Follina Verde, è una tenuta che c'è a
Partanna. Allora quando facevo i lavori quello che mi seguiva era il curatolo,
...
però lui mi seguiva cosi avevo un buon rapporto, con qualcosa in più gli avevo
fatto un lavoro in più, mi regalava qualche pianta. Allora dice "devi andare" ...
questo si chiamava Ciccio, m'ha detto Gianni D'Angelo. "Se ci fai .entrare di
nascosto... dobbiamo estirpare due"... perché lì in questa tenuta grandissima c'ha
queste palme secolari. Però io a lui non gli ho detto cosi, gli ho detto "dobbiamo
vendere due Cycas", perché sennò dice "ma come... quella se ne... come le devi
"...
prendere ? Gli ho detto due Cycas, che poi quando eravamo là, che siamo
arrivati con l'escavatore e il camion, ho detto "no, forse ho sba... ho capito male
...
io, ma erano quelle più grandi, non so se si chiamano palme rimetto(?) io a
...
posto" gli ho detto cosi. Comunque, fatto sta che abbiamo preso queste due
palme, che uscivano fuori dall'articolato, e siamo andati in una zona vicino a
Punta Raisi. E c'era pure, mi sembra, il Totuccio Graziano, che l'abbiamo visto,
...
insomma c'erano altri personaggi. Comunque, per dire che questo villino era il
villino che poi m'ha detto... m'ha detto Gianni D'Angelo che c'era una piscina
enorme, comunque era dove che si stava... questo regalo che gli avevamo fatto,
che passava una latitanza i Madonia. Ora non mi... non mi ricordo se mi disse
Salvo o Nino, comunque in quell'occasione ...
GIUDICE - Lei Salvo Madonia, Salvino, detto Salvino, non lo ha mai visto, non
lo ha mai...?
COLLABORATORE FRANZESE - Io ho visto questa persona lì.
GIUDICE - L'ha vista cosi.
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, non lo conosco.
-
GIUDICE Ma non si è mai presentato.
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no, mai, mai.
GIUDICE - Quindi ...
COLLABORATORE FRANZESE - Me lo disse
Madonia".
GIUDICE - Quindi lei non sa neppure se fosse sposato, con chi era sposato ...
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no.
GIUDICE - Non lo sa.
COLLABORATORE FRANZESE - Assolutamente.
GIUDICE - Ascolti, della famiglia Di Trapani invece ha mai avuto possibilità di
entrare in contatto con qualcuno? Perché. .. o
COLLABORATORE FRANZESE - Si, con Diego Di Trapani.
GIUDICE - Chi era Diego Di Trapani?
...
COLLABORATORE FRANZESE - Diego Dieg Di Trapani io... noi eravamo...
coimputati nel San Lorenzo... comunque eravamo detenuti nello stesso periodo
per il San Lorenzo. Ora io non vorrei sbagliarmi, e poi lui era nel San Lorenzo 2,
perché per un pezzo hanno camminato anche assieme. Però comunque ...
GIUDICE - Quando lei mi dice San Lorenzo mi deve far capire di che cosa
stiamo parlando.
COLLABORATORE FRANZESE - Io ero San Lorenzo 1. Ora io non so se lui
era San Lorenzo 1 o San Lorenzo 2, però comunque ci incontravamo nel... ci
siamo incontrati in carcere per questo... e sono a distanza di un anno... e io forse
penso che lui era...
GIUDICE - Lei sta parlando del processo per il quale lei è stato imputato ...
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
...
GIUDICE - dal 1998 a1 2001, giusto?
COLLABORATORE FRANZESE - Si, si.
GIUDICE - Quello per il 416 bis, cioè l'associazione mafiosa.
COLLABORATORE FRANZESE - Si, sì, si.
GIUDICE - Lei è stato coimputato insieme a Di Trapani Diego?
COLLABORATORE FRANZESE - Se non sbaglio.
GIUDICE - Se non sbaglia.
COLLABORATORE FRANZESE - Sennò lui era nel San Lorenzo 2. Comunque
eravamo tutti in carcere...
GIUDICE - Ma lei soltanto in questa occasione lo conosce o lo conosce... conosce
prima ...
COLLABORATORE FRANZESE - NO.
-
GIUDICE ...in ragione del fatto della sua affiazione o della sua...
COLLABORATORE FRANZESE - No, prima lo...
GIUDICE - ...
vicinanza a Cosa Nostra?
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, prima lo vedevo. ..
GIUDICE - Non l'aveva mai conosciuto.
COLLABORATORE FRANZESE - No, di vista lo vedevo così fuori, ma non
abbiamo avuto rapporti.
GIUDICE - Senta, Guastella Giuseppe detto Pino lo ha mai sentito dire?
COLLABORATORE FRANZESE - Sentito dire sì. Di presenza non l'ho mai
conosciuto.
GIUDICE - Non l'ha mai conosciuto.
COLLABORATORE FRANZESE - Perché comunque lui era... non so se era
nativo di Tommaso Natale, però era sempre a Tommaso Natale, insomma, cose...
molto amico anche di Sandro Lo Piccolo, così, insomma. Però di presenza io non
ho... cioè non ho avuto modo di...
GIUDICE - Quindi non sa se nella famiglia anagrafica - non parlo della famiglia
rnafiosa - il Guastelìa avesse un nipote e se questo nipote fosse... avesse
...
operato ? Proprio non sa nulla di tutto questo.
COLLABORATORE FRANZESE - (non si sente la risposta)
GIUDICE - No. Ascolti, lei nelle sue dichiarazioni del 07 maggio del 2008, rese in
questa sede...
COLLABORATORE FRANZESE - Ah, Presidente, scusi, scusi.
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE FRANZESE - Ho fatto un attimo di confusione. Cioè, ora
io ho capito la sua domanda. Io il nipote lo cono... no, mi sono confuso, non è
Guastella, non si chiama Guasteila quello che conosco io. E' Francesco Pace. Io
pensavo che lei mi dicesse "qualche Guastella lo conosci"? Ma io... invece come
Pace sì, Francesco. E penso che è suo nipote.
...
GIUDICE - Non lo so, io io le ho posto la domanda.
COLLABORATORE FRANZESE - Si, sì, se non ricordo male ...
GIUDICE - E non le ho posto la domanda diretta proprio per capire fino a che
punto lei conosceva l'argomento.
COLLABORATORE FRANZESE - No, no...
GIUDICE - Perché per me era più facile dirle: "Conosce questo soggetto"?
...
COLLABORATORE F'RANZESE - No, no, Guasteila mi veniva. avevo capito ..
"conosce dei Guastella"?
GIUDICE - Ailora...
COLLABORATORE FRANZESE - Cioè, ho sba... ho capito male io.
GIUDICE - Pino Guastella, detto Pino, ma si chiama Giuseppe ...
COLLABORATORE FRANZESE - Conosco suo nipote che si chiama Francesco
Pace.
GIUDICE - Eh. E' sicuro di questo ...
COLLABORATORE FRANZESE - Si, si, si, si.
GIUDICE - Come... come mai? Come fa ad essere sicuro?
COLLABORATORE FRANZESE - Perché adesso... ecco, mi ero un poco
incartato, però mi ricordo perché ne abbiamo parlato tante volte, sia con Sandro
Lo Piccolo, sia con... io ho abitato a San Lore... a Cruillas, non però dove mi
hanno arrestato, diciamo in un'abitazione precedente, era di. si chiamava ..
Catania questa signora che è morta. E ogni tanto veniva il figlio, Filippo Catania,
...
che era... che è un amico intimo e forse anche compare di di Francesco Pace. E
...
allora si parlava anche di lui, delle problematiche una volta aveva un problema
che.. . ultimamente faceva dei cartelloni pubblicitari e ha avuto un problema a
Mondello e lo voleva risolto. Insomma... e poi anche aveva avuto deile piccole,
...
proprio piccolissime cioè, lui credeva che erano delle freddezze da parte di
Sandro nei suoi confronti; invece poi parlando con Sandro, appunto che lui
voleva dei chiarimenti, non erano freddezze ma erano perché lui comunque era
...
un poco un soggetto e magari poteva essere attenzionato, quindi lui lo voleva
sempre incontrare... essendo difficile incontrarlo, perché diceva sempre che non
era possibile. Insomma, più volte abbiamo parlato di questo soggetto.
GIUDICE - In che occasione ne avete parlato?
COLLABORATORE FRANZESE - Sia mentre appunto mi trovavo a casa della
signora Catania e sia con Sandro Lo Piccolo quando mi trovavo con loro, perché
c'era... una prima volta, prima prima volta, abbiamo parlato che lui voleva aprire
una discoteca a Partanna, addirittura... cioè (parole incomprensibili) insieme a
un appuntamento. E lui si occupava di... almeno a quel tempo, non so, di
.. ...
discoteche o cosa, non di tabeiloni. Poi. allora, abbiamo parlato ail'inizio c'era
che... cose così, che Francesco Pace comunque gli stava... gli fece pulire un
orologio, un Cartier e a Sandro Lo Piccolo ancora non gliel'aveva fatto avere... e
I
mi chiese a me, tramite Filippo Catania, di portarglielo. Del tabellone ora non
...
mi... del tabellone pubblicitario praticamente lui li piazzava, no? E ne aveva
...
piazzato uno a Mondello e una signora non lo so, l'ha denunziato perché dice
... ..
che che questa luce. non so, che questa immagine, non so, le provocava dei
disagi, comunque, che erano anche documentati da certificati medici... causa,
così... e siccome io se la conoscevo potevo cercare di fargli ritirare questa
...
denuncia, no? E poi di altri argomenti adesso io non ho non mi ricordo.
Comunque erano molto amici di Sandro Lo Piccolo e me ne parlava, insomma,
molto... molto bene.
GIUDICE - Sì, però bisogna fare intanto un chiarimento, perché lei dice Pace
Francesco, però ho l'impressione che...
COLLABORATORE FRANZESE - O Di Pace, non mi ricordo bene.
GIUDICE - Ah. Stavo proprio chiedendo questo.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì.
GIUDICE - Perché penso che il cognome sia Di Pace.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì.. .
GIUDICE - Non...
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, Francesco, Ciccio... sì, Di Pace, Di
Pace.
GIUDICE - Ma la cosa che non si capisce nel suo resoconto, che è un po',
diciamo, frammentario, è per quale motivo Sandro Lo Piccolo, che era, voglio
dire, all'apice della famiglia che comandava Cosa Nostra in quei luoghi, doveva
...
entrare in contatto con questo che in fondo era quasi un ragazzo, perché va beh,
forse era coetaneo come età di Sandro Pace... di Sandro...
...
COLLABORATORE FRANZESE - O forse... o forse più come dice lei, forse
qualche anno più piccolo.
...
GIUDICE - Sandro Lo Piccolo.
COLLABORATORE F'RANZESE - Almeno, dimostrava qualche anno in meno.
GIUDICE - Perché il...
COLLABORATORE FRANZESE -No, dimostrava qualche anno in meno lui.
GIUDICE - Di Pace Francesco, il nostro, cioè quello del quale ci occupiamo, è
nato a Palermo il 14 maggio 1979, quindi nel 2006-2007...
COLLABORATORE F'RANZESE - Sì, qualche anno di meno.
GIUDICE - ...insomma...
COLLABORATORE FRANZESE - Si, avevano qualche anno, si, qualche anno
più piccolo.
...
GIUDICE - E la domanda è: per quale motivo questo questo ragazzo, diciamo,
che... non so, era affiato, non era affiato? Per quale motivo entrava in contatto
con Sandro Lo Piccolo?
COLLABORATORE F'RANZESE - Io quello che so, che so io, che lui loro ...
...
prima avevano... da quello che appunto, che poi non si sono sentiti per un
...
piccolo periodo che loro avevano molte più frequentazioni, molti più rapporti.
E in quel periodo invece che io mi trovavo nella... diciamo... mettiamo inizio ...
mettiamo all'inizio del 2006, no? così che io mi trovavo in quella casa... ne
avevano di meno, molto molto di meno. Ma era un problema che era... perché
ck
aveva Sandro in quel momento con suo padre tremila impegni, aveva
...
appuntamenti in tutta la Sicilia, quindi magari però interpretato da... a me me
l'ha detto... da... che lo riferiva Filippo Catania, prima invece si vedevano,
avevano più rappo... di che cosa parlavano non lo so, cioè, però avevano questi
rapporti che poi sono venuti un poco a mancare.
1105
GIUDICE - Si, mi scusi, ma io insisto su questa domanda perché è importante
per capire. Cioè, non è che, voglio dire, un qualunque soggetto in un territorio
come quello può ...
COLLABORATORE FRANZESE - No, è difficile ...
GIUDICE -...p ensare di andare a dialogare direttamente con Sandro Lo
Piccolo...
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
-
GIUDICE ...il figlio di Salvatore se, voglio dire, non hai ...
COLLABORATORE FRANZESE - Era difficile.
GIUDICE - ...
un motivo più che valido e soprattutto un titolo più che valido per
... ...
dialogare con Sandro e fargli arrivare un qualunque no, mi faccia completare
perché tra l'altro mi riporto a un dato che abbiamo detto prima, cioè lei quando è
stato catturato a Cruiilas aveva un sacco di pizzini, di - come posso dire -
strumenti...
COLLABORATORE FRANZESE - Corrispondenza.
GIUDICE - ...di corrispondenza, di comunicazione. Quindi lei era titolato a
portare questi pizzini, questi strumenti di comunicazione nella sua qualità di
reggente la famiglia di Partanna Mondello. Mi scusi, ma questo Di Pace
Francesco a che titolo entrava in contatto con Lo Piccolo se non aveva anche lui
un qualcosa che lo riferiva al Lo Piccolo? Questo, se può, vorrei un chiarimento.
COLLABORATORE FRANZESE - Si. Io non solo le dico... ma lui era
rammaricato che c'erano...
GIUDICE - "Lui" chi?
COLLABORATORE FRANZESE - I1 Di Pace. Ma era rammaricato che c'erano
...
venute a mancare questa frequentazione negli ultimi tempi, cioè ancora di più.
Come dice lei...
GIUDICE - Ma che fosse rammaricato lei come lo sa?
COLLABORATORE FRANZESE - Perché questo era il tenore della di ...
...
quello della conversazione che ho avuto con Filippo Catania, che era suo
compare, che era il figlio della signora dove abitavo io. Che praticamente lui ...
GIUDICE - "Lui" chi?
COLLABORATORE F'RANZESE - I1 Di Pace si sentiva un poco trascurato,
perché...
GIUDICE - Ma lei col Di Pace è entrato in contatto?
COLLABORATORE FRANZESE - No, perché ...
GIUDICE - L'ha mai visto?
COLLABORATORE F'RANZESE - ...q uesto discorso me l'ha comunicato
tramite... me l'ha comunicato... se ne... ne ho parlato con il Filippo Catania, di
questo discorso.
GIUDICE - Sì, ma dico, ribadisco la domanda.
COLLABORATORE FRANZESE - No, solo quando è stato il fatto della
discoteca. No, nel periodo della mia latitanza non l'ho mai visto.
GIUDICE - Per il fatto della discoteca lei però ebbe un contatto visivo diretto con
questo Di Pace?
COLLABORATORE FRANZESE - Si, come no, si, sì, si. Si, sì, me lo ricordo.
GIUDICE - Lo può descrivere fisicamente? Se lo ricorda?
COLLABORATORE FRANZESE - Lui era magrolino. A me, insomma, mi ha
...
fatto un poco impressione perché era uno comunque vestito troppo esagerato,
comunque, nel... ma comunque, quella è un impressione del vestito troppo
esagerato, cioè... eccessivo.
1106
GIUDICE - Dove awenne... dove awenne questo incontro? Allora...
COLLABORATORE FRANZESE - Due volte. Ora mi ricordo. Una.. . questo è
...
avvenuto a Partanna, che lui allora, è magrolino, i capelli cortissimi e mi
ricordo che aveva una cicatrice, e da questa cicatrice mi è venuto in mente che c'è
stata un'altra volta prima che cfè stato un discorso, che nella discoteca che lui,
diciamo, gestiva, lo Scalea Club, ora non mi ricordo, in Via Lanza di Scalea ...
forse gli han dato una bottigliata, insomma era successo... e lì Sandro Lo Piccolo
faceva il pazzo, addirittura.
GIUDICE - Perché Sandro Lo Piccolo faceva il pazzo?
COLLABORATORE FRANZESE - Addirittura, addirittura - cosa che
raramente Claudio Lo Piccolo si interessava, che posso dire che non si è mai
-
interessato in niente mi ha convocato di urgenza, che ci siamo visti in un club
nautico allfAddaura, per dirmi che bisognava scovare assolutamente chi erano gli
autori di questa aggressione. Era una lite che è successa...
GIUDICE - L'aggressione a Di Pace Francesco?
COLLABORATORE FRANZESE - A Di Pace Francesco.
GIUDICE - Che gli aveva provocato una cicatrice al volto, o alla fronte.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, una... ora non so se... se fu, diciamo,
...
anche questa cicatrice (sovrapposizione di voci)
GIUDICE - Quando parla di Claudio Lo Piccolo a chi allude?
COLLABORATORE FRANZESE - I1 piccolo, penso che è il più non so se è il...
più piccolo...
GIUDICE - Fratello di Sandro?
COLLABORATORE FRANZESE - Fratello di Sandro.
GIUDICE - Fratello ancor più piccolo di Sandro.
COLLABORATORE FRANZESE - Di età non lo so se è piu piccolo.
GIUDICE - Non lo sa. Quindi il Claudio Lo Piccolo...
COLLABORATORE FRANZESE - Comunque è più piccolo di statura.
GIUDICE - ...a questo punto penso spendendo il nome che portava, la casata,
chiamiamola così, che portava ...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, no, ma poi pure Sandro me lo fece sapere
direttamente.
GIUDICE - Ah. E anche da Sandro...
COLLABORATORE F'RANZESE- Sì, sì.
- ...
GIUDICE le disse "dobbiamo scovare chi ha fatto del male" ...
COLLABORATORE FRANZESE - Assolutamente, assolutamente.
GIUDICE - ..."a Di Pace Francesco, in questa discoteca". Per quale motivo
bisognava scovarlo?
COLLABORATORE FRANZESE - Eh, perchC non la... non la potevano passare
liscia, cioè dovevano essere magari picchiati in qualche modo.
GIUDICE - Dovevano essere puniti...
COLLABORATORE FRANZESE - Puniti.
-
GIUDICE ...p er quello che avevano fatto...
COLLABORATORE FRANZESE - Puniti.
GIUDICE - ...
a Di Pace. La domanda però è: come facevano i Lo Piccolo, che
...
erano latitanti, non il Claudio, penso che non lo fosse pure il Claudio era
latitante in quel momento?
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no.
GIUDICE - NO.
COLLABORATORE FRANZESE - NO.
1107
GIUDICE - Solo il Sandro e il Salvatore. Come facevano a sapere che il Di Pace
Francesco aveva subito questo atto violento nella discoteca? Come... come
l'avevano saputo?
COLLABORATORE FRANZESE - Ma Francesco Di Pace... Di Pace aveva una
corrispondenza con Sandro Lo Piccolo. Anche perché quando io sono arrivato
subito, fu una cosa così, trovata, perché questa era una residenza dei Lo Piccolo,
diciamo, la curavano i Lo Piccolo questa dei Catania a Cruillas. Che poi io ero in
difficoltà e me l'hanno passata a me, diciamo, mi hanno agevolato. Perciò,
arrivato di fretta e furia, non avevo io neanche modo di organizzare la posta, no?
...
con i vari passaggi. E allora, non avendo organizzato niente, la prima la prima
cosa... diciamo, i primi contatti sono stati tramite sempre il bigliettino fatto
arrivare a questo Di Pace e poi è arrivato a Lo Piccolo. Però lui stesso devo dire
che poi mi ha detto, dice "interrompi questo canale perché non è. creane uno, ti
...
dico io come" e abbiamo creato un altro canale col genero Gerardo Parisi, col
genero della signora Catania, insomma abbiamo creato tutta un'altra... ma il
primo, almeno il primo, mi ricordo insomma, il primo è stato... e poi perché,
appunto, quando Filippo Catania mi ha detto che anche nella corrispondenza che
...
prima avevano, anche quella iì era... era rallentata. Ecco, ripeto, lui io non so...
ripeto, il Lo Piccolo aveva tre miliardi di cose al giorno in testa, però Francesco
Di Pace la prendeva come una cosa che... freddezza.
GIUDICE - Chiaro. No, però aspetti un attimo, focalizziamo una cosa importante
che lei ha detto, cioè c'era un rapporto diretto attraverso i pizzini, quindi
attraverso comunicazioni, tra il Di Pace Francesco...
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
...
GIUDICE - e Lo Piccolo Sandro. E' chiaro?
COLLABORATORE FRANZESE - Che però si è diradato, nell'ultimo...
GIUDICE - Che però?
COLLABORATORE FRANZESE - Che si era diradato.
GIUDICE - Si era diradato. Ma che lei ha personalmente gestito.
COLLABORATORE FRANZESE - Almeno il primo giorno che sono... non mi
ricordo... non so se era il primo giorno, comunque una volta all'inizio l'ho... l'ho
fatto.
GIUDICE - Cioè, una volta all'inizio cosa ha fatto? Ha ricevuto il pizzino d i Di
Pace che doveva andare a Sandro Lo Piccolo o il pizzino di Sandro Lo Piccolo che
doveva andare a Di Pace Francesco?
COLLABORATORE FRANZESE - Io non mi ricordo, ma non era di... per Di
Pace, era... non mi ricordo se era per me attraverso il Di Pace o io l'ho mandato al
Lo Piccolo tramite il Di... no, penso che prima mi è arrivato quello di Lo Piccolo e
gli ho risposto tramite lui. Non mi ricordo se prima sono stato... sono stato io e poi
lui mi ha risposto e mi ha detto "ora creiamo un'altra strada per i biglietti".
Questo non me lo ricordo. Comunque era il mio che doveva arrivare al Lo
Piccolo, era il mio.
GIUDICE - Quindi ...
COLLABORATORE FRANZESE - Non era quello di Di Pace.
GIUDICE - Che riguardava però Di Pace.
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, era il mio che gli dovevo... dovevo
...
comunicare con Lo Piccolo e avevo tutta la posta blocca cioè, non avevo in
...
quella dove mi trovavo, naturalmente non... non... l'unico modo, ho detto, per
farglielo arrivare, ho usato il Di Pace, tramite Filippo Catania, perché dove che
mi trovavo... cioè, secondo uno dove si trova... (sovrapposizione di voci)
GIUDICE - Ho capito. Lei ha utilizzato il Di Pace per entrare in contatto con
Sandro Lo Piccolo?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, per fargli arrivare un mio messaggio.
GIUDICE - Oh. Questo ho capito.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì.
GIUDICE - Quindi il Di Pace Francesco lei mi sta dicendo che era in contatto col
Sandro Lo Piccolo, in quel momento latitante.
COLLABORATORE F'RANZESE - Si.
GIUDICE - Ho capito bene?
COLLABORATORE F'RANZESE - Sì, sì.
GIUDICE - Oh, questo era importante ai fini di questo processo.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì sì.
GIUDICE - Però questo dimostra ancora una volta quanto sia importante il
lavoro integrativo del Giudice, perché la memoria umana è come il secchio nel
pozzo, vecchia'immagine: se il secchio non arriva all'acqua, gira e poi viene tirato
SU, l'acqua non sale.
COLLABORATORE FRANZESE - Perché io, quando lei mi ha detto di
ricordarmi il volto...
GIUDICE - Basta.
- ...
COLLABORATORE FRANZESE mi sono ricordato della...
GIUDICE - E questo non si può fare in videoconferenza.
-
COLLABORATORE F'RANZESE ...mi sono ricordato della ferita, per questo ...
mi sono ricordato...
GIUDICE - Allora... vedremo, vedremo se il Di Pace Francesco ha una ferita al
volto oppure no, perché ammetterete voi tutti che se ha una ferita al volto la
questione è assai rilevante dal punto di vista storico, probatorio e al fine anche
processuale. Dunque, andiamo avanti. Come andò a finire la questione della
offesa, diciamo così, fatta al Di Pace Francesco e della ricerca del presunto
responsabile di questa offesa?
COLLABORATORE FRANZESE - No, non è stato ritrovato.
GIUDICE - Non è..
COLLABORATORE F'RANZESE - Almeno, una... è stato detto a tutti, non solo
a me, però io a qualcuno che ho domandato se questi erano dello Zen, per
esempio, no? E non erano dello Zen. Di Partanna neanche. Però non so se poi li
hanno trovati in altre zone, non lo so.
GIUDICE - Comunque il fatto era avvenuto all'interno di una discoteca della
quale era in disponibilità il Di Pace.
COLLABORATORE F'RANZESE - Sì.
GIUDICE - E qual era questa discoteca? Se la ricorda?
COLLABORATORE FRANZESE - Non mi ricordo... è mi sembra in Via Lanza
di Scalea, però se si chiamava Scalea non mi ricordo.
GIUDICE - Via Lanza di Scalea.
COLLABORATORE FRANZESE - Se pure anche si chiamava Scalea però era ...
in Via Lama di Scalea, però non mi ricordo se si chiamava Scalea, perché mi
sembra che ce n'è due lì, non lo so.
GIUDICE - Non ricorda il nome, comunque.
COLLABORATORE FRANZESE - No, il nome... non so se si chiamava Scalea.
GIUDICE - Va bene, va bene. Allora, senta, lei è stato sentito in diverse
occasioni, due sicuramente, una il 18 aprile del 2008 e il 07 maggio del 2008 in
questo processo e in quelle occasioni ha parlato di un tale Sgadari.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. Enzo.
GIUDICE - Enzo. Me lo sta dicendo lei. Io no ho detto il nome...
COLLABORATORE FRANZESE - No, Enzo.
GIUDICE - ...p roprio per capire ...
COLLABORATORE FRANZESE - Correvamo assieme con le biciclette da
piccoli. Lui è anche un ciclista.
GIUDICE - Correvate insieme con le biciclette.
COLLABORATORE FRANZESE - Lui ha fatto anche il ciclista, sì, dilettante.
GIUDICE - Da piccolo. Ma perché ne ha parlato? Cioè, per quale motivo lei ha
fatto riferimento a questa persona, in questo contesto?
COLLABORATORE FRANZESE - Eh... ora io adesso non... veramente non è
che mi ricordo la domanda che mi era stata fatta, però ne possiamo parlare...
GIUDICE - No, no, io non...
COLLABORATORE FRANZESE - Io non mi ricordo la domanda che mi
venne...
GIUDICE - Allora, avuto riguardo alla garanzia, diciamo, dell'atto che sto... che
sto facendo, io non...
COLLABORATORE FRANZESE - No, dico, io. ..
GIUDICE - ... ...
non posso darle perché devo capire esattamente l'autenticità dei
suoi ricordi.
COLLABORATORE FRANZESE - Allora ...
GIUDICE - Ma non - per carità - per mettere in crisi il suo ricordo, ma per
capire in quale modo questo ricordo si atteggia, avuto riguardo al fatto che
dobbiamo ricostruire.
COLLABORATORE FRANZESE - Ora io...
GIUDICE - Perché una cosa è ricordarsi di un uomo con il quale si è fatta la
mountain bike insieme a Monte Pellegrino, un'altra cosa è ricordarsi di
quest'uomo per fatti di altra entità e altro rilievo.
COLLABORATORE FRANZESE - Allora, io la domanda precisa non me la
ricordo, però se io presumo s h e mi è stato detto "chi è Sgadari, come l'hai
conosciuto"? io a questo posso anche adesso rispondere così.
GIUDICE - E io le chiedo...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
-
GIUDICE ...q uesto ...
COLLABORATORE FRANZESE - Allora...
GIUDICE - Lei conosce... intanto, lei conosce un solo Sgadari che...
COLLABORATORE FRANZESE - I1 padre si chiamava Pietro, fa il
... ...
fontaniere insomma, il fontaniere fa lavori anche grossi di... era...
GIUDICE - Che conosce... è una conoscenza giovanile, addirittura, da quello che
ho capito.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE FRANZESE - Da tantissimi anni.
GIUDICE - Perché giovanile? Perché era nello stesso quartiere?
COLLABORATORE FRANZESE - No, correvamo nella stessa società sportiva,
in "Bicicletta" correvamo... biciclette da corsa, correvamo... il padre lo
accompagnava dappertutto, era un grande tifoso del figlio, in tutta la Sicilia ...
...
insomma, era tipo non so... Pietro si chiamava...
GIUDICE - Quindi facevate agonismo ...
COLLABORATORE FRANZESE - Agonismo.
...
GIUDICE - ciclistico.
COLLABORATORE FRANZESE - Agonismo ciclistico.
GIUDICE - Insieme.
COLLABORATORE FRANZESE - Si. E allora lui, il padre, comunque, dietro il
...
Bar Alba aveva questo questo magazzino, dove lui... ufficio e magazzino, per
...
questi lavori di di tubazioni. Comunque, appunto, come ha detto lei, ci siamo...
GIUDICE - Quindi stiamo parlando di Via Marchese di Roccaforte a Palermo.
COLLABORATORE FRANZESE - E una traversa.
GIUDICE - Una traversa di Via Marchese di Roccaforte a Palermo. Ho capito?
COLLABORATORE FRANZESE - Si. E parallela al Bar Alba, quella che c'è
dietro.
GIUDICE - Si. Sa, il Bar Alba...
COLLABORATORE FRANZESE - Comunque ...
- ...
GIUDICE non tutti coloro che leggeranno questo verbale sapranno dov'è.
COLLABORATORE FRANZESE - Ah. Via Scrofani, può essere.
GIUDICE - Va beh, è una...
...
COLLABORATORE FRANZESE - Mettiamo una cosa del genere, una cosa...
GIUDICE - Si. E' una via che... è una traversa della Via Marchese...
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
...
GIUDICE - Marchese di Roccaforte di Palermo.
COLLABORATORE FRANZESE - Si. Allora... e poi per un periodo, diciamo,
non ci siamo visti perché lui pure... il padre aveva dei cavalii all'Ippodromo e lui
cominciò ad avere anche cavali all'Ippodromo, insomma, un ambiente un poco
brutto, l'hanno arrestato anche per cose di droga, insomma. Magari nel periodo
di detenzione poi non l'ho visto... insomma, ci siamo persi per un poco di tempo di
vista. Poi, ultimamente, come io poco fa dicevo, stavo facendo dei lavori a Carini
...
e allora lui... ho saputo che lui ah, perché io ero amico anche di Nino Pipitone, il
figlio, oltre che di Puiizzi. Allora Nino Pipitone m'ha detto, dice "guarda, quando
mi cerchi per qualsiasi cosa, tu"... non so come lo sapeva, dice "tu non"... forse
gliel'ha detto lui... dice "tu non sei amico di Enzo Sgadari"? C'ho detto: "E' mio
amico da bambino". Dice: "Allora, cercami da lui". C'ho detto: "Perché"? Dice:
"No, sta costruendo qua un bel po' di villini". Cioè, io l'avevo lasciato fontaniere
però era diventato costruttore. "Ah" - c'ho detto - "va bene". E poi lo sono
andato anche a trovare e forse - ora non mi ricordo - proprio per cercare a Nino.
No, una volta lo sono andato a trovare così, e poi una volta si, per cercare Nino
Pipitone e Gaspare Puiizzi. E in effetti stava facendo delle viile, insomma l'ho
trovato... e da quello che ho capito, insomma, perché comunque lui era anche
..
molto... molto in buoni rapporti, insomma, era pure facile vede. lui sapeva...
infatti, come mi disse pure Nino, che poi è la vcrith, Nino Pipitone, lui sapeva in
qualsiasi momento dove rintracciarlo. Quindi era molto ...
GIUDICE - Rintracciare chi?
COLLABORATORE FRANZESE - A Nino Pipitone o a Gaspare Puiizzi. Quindi
...
era molto in buoni rapporti. Di più non so, se c'erano altri tipi cioè, però che lo
..
rintracciava subito. (sovrapposizione di voci)
GIUDICE - Ma perché, Nino Pipitone in quel momento che cos'era? Era latitante
o aveva...?
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no, no.
GIUDICE - E allora il rintracciarlo ? ...
COLLABORATORE FRANZESE - No, ma era difficile trovarlo, difficile. Erano
sempre in giro, cioè non stavano magari, che so... di casa non lo so, perché non ci
sono mai andato a casa, ma magari mi pareva pure male andarlo a disturbare a
casa. Però vederli - che so - come altre persone che le incontravi, magari era...
difficilissimo, era un po' riservata la vita che faceva. Non so dove stavano... cioè,
se poi frequentavano qualche posto che... però io non sapevo. Cioè, era difficile,
in giro non si vedevano mai.
GIUDICE - Quindi, questo ...
COLLABORATORE PRANZESE - Anche a Gaspare Pulizzi l'ho più visto da
...
latitante che mai da libero... da libero poi cioè... facevano una vita un poco
riservata.
GIUDICE - Va beh, però, dico, questa sua conoscenza dello Sgadari Vincenzo, o
Enzo, come lei lo ha appellato, dico, non la correla, non la mette in collegamento
con il suo ruolo, con la sua funzione di affiliato? Cioè, perché ...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì.
GIUDICE - Perché ha fatto riferimento a questa persona?
COLLABORATORE PRANZESE - Si vede... io la domanda non me la ricordo,
però...
GIUDICE - No, va beh, lasciamo perdere la domanda... (sovrapposizione di voci)
COLLABORATORE FRANZESE - No, però io dico...
GIUDICE - La domanda che adesso invece le pongo è questa: cioè, questo suo
ricordo a Sgadari, nei confronti di Sgadari, come fontaniere, diciamo figlio del
fontaniere, che poi entra in contatto con persone importanti di Cosa Nostra,
perché lei quando parla di Pulizzi e parla...
COLLABORATORE FRANZESE - E pure Pipitone.
...
GIUDICE - e di Pipitone, parla di due uomini di Cosa Nostra.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Giusto? PerchC allora fa riferimento a Sgadari ...
COLLABORATORE FRANZESE - Perché ...
GIUDICE - ...come in qualche modo nella sua memoria in collegamento con
questi due soggetti?
COLLABORATORE FRANZESE - Perché era la persona che io avrei dovuto
contattare per parlare con loro, con questi due soggetti.
GIUDICE - Cioè, quindi era il punto di unione...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - ...tra lei e questi due uomini di Cosa Nostra.
...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, in casi eccezio cioè, se mi serviva
d'urgenza.
GIUDICE - In caso di bisogno.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
GIUDICE - Ma quante volte ebbe a sperimentare questo contatto?
COLLABORATORE FRANZESE - Allora, se non c'era urgenza, come avveniva
con altri uomini d'onore, diciamo, io potevo mandargli un bigliettino a Sandro e
poi lui li rintracciava, una cosa... ma una volta, mi sembra, quando fu che hanno
scassato tutto il cantiere e hanno rubato tutto, mi sembra...
GIUDICE - Hanno scassato il... ?
COLLABORATORE FRANZESE - I1 cantiere, hanno rubato tutto.
GIUDICE - A chi?
COLLABORATORE FRANZESE - I1 cantiere dove lavoravo io lì a Carini, la
prima volta.
GIUDICE - Ah, il suo cantiere.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì.
GIUDICE - Okay, ho capito.
COLLABORATORE FRANZESE - La prima volta hanno scassato, hanno
rubato tutto. E però non... non si è trovato niente, insomma...
GIUDICE - Si, ma lei in quella situazione...
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, avevo... si, avevo...
GIUDICE - ... lei andò da Sgadari Vincenzo?
COLLABORATORE FRANZESE - Si, perché...
GIUDICE - Da Enzo?
COLLABORATORE FRANZESE - Si, perché ho detto...
GIUDICE - E dove andò? Me lo deve... mi deve fare la fotografia Polaroid.
COLLABORATORE FRANZESE - Allora... però io non so le vie, io le dico così.
Mi sembra che andando da Punta Raisi c'è una strada che ritorna verso Palermo.
...
C'è un Mago un Mago del Gelato, si chiama Mago del Gelato. Poi c'è un bivio
che sale e una che continua a costeggiare sempre verso il mare(?). Da questo
bivio... poi, insomma, un paio di stradine, ecco, che io non conosco, si arrivava a
...
questo cantiere dove lui costruiva, diciamo, stava facendo diverse diverse
villette. Però la strada, il nome non... non lo so.
GIUDICE - E andò lì a trovarlo, addirittura?
COLLABORATORE FRANZESE - A Enzo Sgadari. Si, si.
GIUDICE - Andò li dove stava costruendo le villette.
COLLABORATORE FRANZESE - Si, si, si.
GIUDICE - E che cosa gli disse?
COLLABORATORE FRANZESE - C'ho detto: "Vedi che devo parlare
urgentemente con... mi devi trovare o a,.. o a Nino Pipitone o a... o a Pulizzi".
GIUDICE - Ma quando gli disse questo, scusi, Sgadari sapeva che lei in quel
-
momento stava parlando un attimo, mi lasci finire - stava parlando come... nella
qualità di uomo d'onore e rappresentante della famiglia di Partanna Mondello?
Cioè, non è che gli stava chiedendo un'informazione turistica, gli stava dicendo
"sono venuto qua come uomo di Cosa Nostra e rappresentante della famiglia di
Partanna Mondello a chiederti di entrare in contatto con altri due uomini
d'onore" oppure cosa?
COLLABORATORE FRANZESE - No, io non glielo dissi "sono venuto qua in
...
nome della famiglia" no, perché comunque mi sembrava normale che lui lo
sapesse. Ma addirittura una volta, ecco mi ricordo che ci siamo visti in zona Via
San Polo e io ero seduto in un bar e lui mi disse... mi fece il segnale di alzarmi e
andare. E io aspettavo un amico mio. E allora io poi ci sono andato dietro, a piedi
lui camminava, ci sono andato dietro per dirgli "ma perché mi hai fatto questo
segnale"? Dice: "Vattene di qua perché è tutto pieno di"... e loro... gli
investigatori cercavano a Francesco Bonanno, credevano che era in zona Via San
Polo. Ma io non lo sapevo che...
GIUDICE - Chi cercavano?
COLLABORATORE FRANZESE - Gli investigatori cercavano a Francesco
Bonanno.
GIUDICE - Francesco Bonanno.
COLLABORATORE FRANZESE - Che è il fratello di Giovanni Bonanno. Però
- -
io non è che lo sapevo che lui se è vero che stava in Via San Polo e nelle
traverse lì vicini. Non lo sapevo. Però lui mi disse questo e per dirmelo vuol dire
che lui dice tipo "vattenew... lui sapeva, insomma, qualche cosa, magari che
potevo passare... non lo so. Però per me era comunque scontato che... non che ero
reggente, magari non lo poteva sapere, però insomma, penso che sapesse che
comunque... sapeva dei processi che ho avuto... sapeva che, insomma, c'entravo
qualche cosa. Però io non gliel'ho detto che...
GIUDICE - Cioè, lei dava per scontato che lui fosse un uomo di collegamento con
altri uomini d'onore.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
GIUDICE - Su questo... questo è chiaro.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
-
GIUDICE O ho capito male?
COLLABORATORE FRANZESE - No, ha capito bene. Anche perché prima io ...
lo ero andato a trovare solo per i saluti e capire bene dov'è che lui stava
lavorando. Invece la prima volta è stata una conversazione "ah, ma quanto
... ... ...
tempo che fai ah, stai lavorando, ora ti dedichi a questo" mi ha fatto vedere
che lui costruiva comunque bene, qua e là, tutte queste cose, e quindi la prima
volta fu una conversazione cosi. Ci ho detto "guarda che io, se ti vengo a trovare,
t u dovresti fare queste cose". Dice "Sì, già lo so perché me l'hanno detto". Ci ho
detto: "A me mi interessa che una cosa"... "Eh, va bene". E quindi la prima volta
fu una conversazione cosi. La seconda volta io credo che già lui sa tutto.
GIUDICE - Chiaro. Va bene. Allora, a questo punto non le chiedo nemmeno
questa ulteriore cosa perché sono forse ragionevolmente certo della sua risposta:
lei ha mai conosciuto Pizzo Pietro?
COLLABORATORE FRANZESE - Pizzo Pietro... no, credo di no.
GIUDICE - No, perché se i dati storici, diciamo...
COLLABORATORE FRANZESE - NO.
...
GIUDICE - ricostruttivi della sua presenza...
COLLABORATORE FRANZESE - NO.
GIUDICE - ...in Cosa Nostra sono quelli che fino adesso mi ha descritto,
evidentemente è possibile che nei confronti di Pizzo Pietro lei non sappia
assolutamente nulla. Allora, a questo punto io avrei finito. Mi riservo di consultare gli
appunti su eventuali altre domande, però magari vorrei darvi parola per quanto
riguarda le vostre di domande, se ne avete.
P. M. - Si, Giudice, io avrei un paio di domande, ma in realtà sono soltanto delle
precisazioni, che non attengono tanto all'oggetto di questo procedimento quanto alle
questioni poste all'inizio del suo esame al collaboratore, che riguardavano aspetti
generali della collaborazione, solo perché siano chiari e perché comunque,
ovviamente, si tratta di questioni e di fatti che possono incidere sulla valutazione
generale di attendibilità. Una questione riguardava, signor Franzese... posso, signor
Giudice?
GIUDICE - Certo.
P. M. - Signor Franzese, è una questione che riguarda il momento della sua
affiliazione e soprattutto le modalità dell'affiliazione. Vuol dire al Giudice - lei l'ha
collocato dal punto di vista temporale - dove awenne, chi era presente e chi le fece da
padrino?
COLLABORATORE FRANZESE - E' stato il giorno... si, abbiamo detto che è
l'indomani o dopo due giorni del procedimento Gotha, a Giardinello e era... e diciamo
che Vito Palazzo10 ci accompagnò solo, poi è rimasto fuori con il motore a fare avanti
e indietro, se c'erano dei problemi di Forze delltOrdine.Io sono arrivato con Tonino Lo
Nigro, quindi ero presente io, Tonino Lo Nigro, Andrea Adamo - anche latitante
perché era anche lui nel procedimento Gotha - Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Sandro
Lo Piccolo mi fece da padrino e Salvatore Lo Piccolo mi ha dato un poco di... mi
P. M. - Sta parlando... sta palando delle regole?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, di regole, di attenermi a queste regole.
P. M. - Ecco. Io gliel'avrei chiesto a seguire.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
P. M. - Comunque le fece da padrino Sandro Lo Piccolo.
COLLABORATORE FRANZESE - Sandro Lo Piccolo. E il padre invece mi parlò
delle regole.
P. M. - Le persone presenti erano... mi corregga... cioè, tra le persone presenti c'erano
dei latitanti. Ha già parlato dei Lo Piccolo e ha parlato anche di Andrea Adamo.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
P. M. - Si trattava di persone che rivestivano comunque delle qualifiche formali di
vertice all'interno di Cosa Nostra?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
P. M. - A parte i Lo Piccolo?
COLLABORATORE FRANZESE - A parte... già di per sé, va beh, un reggente, che
era reggente - Tonino Lo Nigro - di Corso dei Mille; di per sé un capo mandamento
come Andrea Adamo, è una persona che ha un peso all'interno di Cosa Nostra, però
Andrea Adamo era una cosa speciale, perché... perché il progetto dei Lo Piccolo con
lui è nato, cioè, l'ha portato avanti anche lui, diciamo del "dopo Gotha", diciamo in
gergo.
P. M. - Adesso... adesso ci arriviamo. Io le chiedevo soltanto della qualifica e lei ha
detto che era capo mandamento.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
P. M. - Di quale area temtoriale?
COLLABORATORE FRANZESE - Brancaccio.
P. M. - Di Brancaccio. Tra... andiamo adesso un attimo ai suoi compiti. Nella sua
qualità di reggente della famiglia di Partanna Mondello lei ha anche... si è anche
occupato della tenuta della cassa?
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
P. M. - Direttamente.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
P. M: - Si è curato... si è occupato direttamente e per lungo tempo della cura della
latitanza di qualcuno? Dei Lo Piccolo in particolare? Ha svolto compiti che
riguardavano la latitanza dei Lo Piccolo?
COLLABORATORE FRANZESE - Io, diciamo, con... sempre ho avuto un rapporto
epistolare. Ora io non... mi scusi... è coincisa qualche volta... oltre quelle volte al
Bad'e... al bed and breayast, è coinciso che lui è venuto a stare anche dove stavo io
dalla signora Catania.
P. M. - E' la domanda successiva che le avrei fatto: se avete passato insieme qualche -
anche se breve - periodo della vostra latitanza.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, si. Sia al bed and breayast sia dalla
signora Catania. E una volta, per esempio, il fatto di Di Pace, glielo disse direttamente
lui, proprio di persona, Sandro Lo Piccolo, di fargli sapere di stare tranquillo, perché
addirittura il Filippo Catania anche lui aveva questa casa a disposizione (parole
incomprensibili)... voleva farlo venire là. Dice: "No, no, per ora no", perché,
insomma... forse era attenzionato anche dalle Forze delllOrdine, sapevano qualche
cosa...
P. M. - Sta parlando di Di Pace adesso?
COLLABORATORE FRANZESE - Di Pace. Perché loro qualche cosa la sapevano
sempre, queste Forze delllOrdine. Quindi non lo so se era per questo. Comunque poi
siamo stati anche a Passo di Rigano, abbiamo mi sembra dormito anche assieme.
Cioè, ma noi diverse volte abbiamo dormito anche assieme, sì.
P. M. - Senta, lei ha parlato del progetto - lo definisco io così, per la verità - e
dell'azione, dell'apporto di Andrea Adamo nel cosiddetto "dopo Gotha".
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
P. M. - Le faccio una domanda di ordine più generale: c'era comunque un progetto
generale di risistemazione degli assetti che riguardavano l'intera città, da parte dei Lo
Piccolo?
COLLABORATORE FRANZESE - Eh, oltre...
P. M. - Dal punto di vista mafioso, ovviamente.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, oltre l'intera città, di quasi tutta la Sicilia,
perché i contatti frequenti con i catanesi, dei Santapa... almeno, una frazione dei
Santapaola, Angelo Santapaola e Nicola Sedici.
P. M. - Quindi c'era un progetto di espansione di questo sistema...?
COLLABORATORE FRANZESE - Si, già era in atto, perché già con i... ci siamo
visti qualche... un paio di volte mi ci sono trovato pure io in queste riunioni coi
catanesi. Poi c'era, dalla parte di Messina, un certo Tindaro, che, diciamo, erano
questi... si vedevano con... che dovevo andare a passare un periodo anche di
villeggiatura lì da lui. E a P a l m o c'era da sistemare solo una... l'unico - proprio, se
vogliamo dire - neo era l'uditore, perché è vero che... non è che era tutto nelle mani,
Palermo, dei Lo Piccolo, però... però non significa niente, perché se non era nelle
mani... una zona l'aveva per esempio anche Masino Lo Presti. Masino Lo Presti era
diventato una persona anche intima sua, quindi diciamo che... se vogliamo dire se c'era
un problemino forse era solo all'uditore.
P. M. - Va bene. Una questione che riguarda una domanda espressamente posta dal
Giudice, a proposito cioè del suo eventuale coinvolgimento in fatti di sangue, in fatti
omicidiari. Lei ha detto prima che non è mai stato coinvolto a nessun titolo in azioni di
questo tipo. Lo diciamo una volta in maniera più chiara. Lei è stato poi assolto in
secondo grado dall'unica imputazione di omicidio che aveva, che ha avuto?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, sono stato assolto, sì, sì.
P. M. - Lei ha mai avuto contestazioni riguardanti altri fatti di omicidio da Autorità
Giudiziaria, non solo palermitana, ma anche di altre località?
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no, mai, mai.
P. M. - A proposito invece di Francesco Di Pace - vado per... sono proprio delle
minime precisazioni, signor Giudice - e sui rapporti con Sandro Lo Piccolo, le
risultano comunque delle...
COLLABORATORE FRANZESE - Mi scusi, dottore, io ci tengo anche ad essere...
P. M. - Prego.
COLLABORATORE FRANZESE - Per esserc... tanto lci lo sa, perché agli atti risulta.
Per essere proprio preciso: con me non si è mai parlato di omicidio, però, per essere...
P. M. -Tornando alla questione...
COLLABORATORE FRANZESE - No, per essere preciso.
P. M. - Sì.
COLLABORATORE FRANZESE - In un momento di pura follia di Salvatore Lo
Piccolo e Sandro Lo Piccolo, che per forza, a tutti i costi, volevano ammazzare... lui lo
chiamava "Tiramisu" a Nicchi. Allora, in quell'occasione...
GIUDICE - Non ho capito.
COLLABORATORE FRANZESE - ...p roprio per un attimo di follia... aspetti,
Presidente...
7
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1
GKTDICE - Ma non ho capito chi volevano ammazzare.
l
COLLABORATORE FRANZESE -Nicchi.
P. M. -Nicchi...
COLLABORATORE FRANZESE - Giovanni Nicchi.
P. M. - Allora latitante.
GIUDICE - Ah, Gianni Nicchi.
P. M. - Lo chiamavano "Tiramisu", ha detto.
COLLABORATORE FRANZESE - Si, lo chiamava "Tiramisu".
GIUDICE - Ah, lo chiamavano "Tiramisu".
COLLABORATORE FRANZESE - "Tiramisu".
GIUDICE - Gianni Nicchi, chiamato, detto "Tiramisu".
COLLABORATORE FRANZESE - Non era detto da tutti.
P. M. - Non da tutti.
COLLABORATORE FRANZESE - Non era un soprannome. Alle volte lo chiamava
lui così.
P. M. - Appunto, questo le stavo per chiedere.
COLLABORATORE FRANZESE - Non era un soprannome.
P. M. - Non era un soprannome con cui era conosciuto...
COLLABORATORE FRANZESE -No, no, conosciuto... no, no, no, no, no.
P. M. - ...in ambito mafioso.
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no, no.
P. M. - Lei sa perché lo chiamavano "Tiramisu"?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, lo chiamavano "Tiramisu" perché, a detta di
lui, io non lo so se lui... "Tiramisu" perché tirava sostanze stupefacenti col naso. Allora
io dico, per essere preciso, perché è giusto che uno... in un attimo di follia, l'unica
volta, mi... mi ha fatto questa confidenza, il Lo Piccolo, che voleva uccidere il... il
Nicchi. Ma perché? Perché lui si è sentito preso in giro... no preso in giro... questa
situazione, prima sembrava che era a Milano e tutti l'avevano sotto le mani e tramite
Luigi Bonanno...
P. M. - Le chiedo scusa, signor Franzese, non...
COLLABORATORE FRANZESE - Ah, no, no, era per...
P. M. - Forse non è la sede per approfondire quelli che erano i progetti dei Lo Piccolo . .
nei confronti di Nicchi.
COLLABORATORE FRANZESE - Si.
P. M. - La domanda era se a lei, al di là del fatto di aver sentito parlare di progetti
omicidiari in ambito mafioso...
COLLABORATORE FRANZESE - Di questo... sì.
P. M. - ...sia mai stato coinvolto e abbia avuto conversazioni...
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no, no, no.
P. M. - ...di questo tipo.
COLLABORATORE FRANZESE - No, no, no.
P. M. - Poi, se lo riterrà il Giudice, le farà delle domande di eventuale
approfondimento su questo. Vorrei tornare un attimo invece ai rapporti con Francesco
Di Pace, non suoi, a proposito di quello che lei sa dei rapporti di Sandro Lo Piccolo
con Francesco Di Pace. Cioè, le risulta che ci fossero delle frequentazioni anche di
tipo personale e familiare fia loro, che si vedessero per... a prescindere
dall'appartenenza a Cosa Nostra?
COLLABORATORE FRANZESE - Io... ora non... non mi ricordo bene, però so che si
vedevano... sì, prima - io l'ho detto - c'era una fkquentazione molto... cioè, c'era
questa frequentazione, che poi man mano si è andata un poco...
P. M. - Diradando, sì, questo l'ho capito.
COLLABORATORE FRANZESE - ...diradando. Però... non so se (parole
incomprensibili)... cioè, non mi ricordo.
P. M. - Questo non lo sa.
COLLABORATORE FRANZESE - Magari lo so e non mi ricordo.
P. M. - Ma le risulta che avessero eventualmente dei rapporti di cointeressenze
economiche di qualche natura?
COLLABORATORE FRANZESE - Io so che il Di Pace l'aveva con... con Giacalone.
Questo di sicuro lo so. Però che l'aveva... ora non mi ricordo se anche... se anche
l'avesse... in questo momento non mi ricordo.
P. M. - Non si ricorda.
GIUDICE - Giacalone chi?
P. M. - Chi è il Giacalone di cui ha parlato?
COLLABORATORE FRANZESE - Giacalone Giovanni.
P. M. - E chi è? Vuol dire al Giudice di chi si tratta, per ciò che le consta?
COLLABORATORE FRANZESE - Era il reggente della famiglia di San Lorenzo
insieme... diciamo, il reggente ufficiale era Massimo Troia, o Troia, come... però,
siccome lui era riservato, perché ci tenevano tantissimo i Lo Piccolo, per un grande
affetto verso il padre, quindi non... non era esposto, diciamo... quindi poi, diciamo,
risultava che il reggente era... il reggente, il co-reggente era Giovanni Giacalone. Però
diciamo che, se vogliamo dire... una persona importantissima in quel temtorio era
Massimo Troia.
P. M. - Senta, lei ha parlato di uno o più incontri, mi pare, tra lei e Di Pace. Giusto?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, questa della...
P. M. - Con le modalità che ha detto prima.
COLLABORATORE FRANZESE - ...della lite mi è venuta in mente quando ho
ripensato alla testa...
P. M. - A questi incontri, oltre a lei e Di Pace, chi c'era?
COLLABORATORE FRANZESE - Enzo Collesano, che era anche un mafioso di
Partanna Mondello, che lui me l'ha presentato la prima volta. E... no, la prima... per la
discoteca c'era pure Ciccio Di Blasi, perché...
P. M. - Ciccio Di Blasi chi è?
COLLABORATORE FRANZESE - E' il reggente della famiglia di Partanna
Mondello; perché c'era stato questo interessamento di Sandro Lo Piccolo, però non con
me questa volta, con il Ciccio Di Blasi.
P. M. - Con Di Blasi.
COLLABORATORE FRANZESE - Ciccio Di Blasi... il nostro tramite era Enzo
Collesano. E allora... lui mi chiamava "compare"... "compare" - dice - "dobbiamo fare
questa cosa perché è importante". Dice: "Tu lo conosci a Lodetti"? Posso proseguire
nel discorso? Cioè, Lodetti era uno che aveva un grande capannone, prima facevano le
saracinesche, poi hanno chiuso e hanno deciso di affittare il capannone. Ci dico: "Si, lo
conosco". Che tra l'altro era pure un altro ex ciclista.
GIUDICE - Parli al microfono.
COLLABORATORE FRANZESE - Ah, mi scusi. Tra l'altro era pure un altro ex
ciclista, poi è di Partanna, lo conosco. Ci siamo andati e comunque... ne voleva assai
questo... era un capannone troppo grande e quindi poi mi pare che se lo prese la Gesip,
insomma, per mettere tutti gli automezzi. E' grandissimo, cioè... si parlava di qualche
duecentocinquantamila euro l'anno, insomma, era... era una cifia molto... e, si, magari
con l'amicizia poteva scendere, però non... no, non erano certo le cifie... su questi
livelli erano le cifie. Comunque lui poi si interessò... non so, a altre cose, comunque...
noi abbiamo fatto il possibile per far...
1.18
P. M. - Senta, lei è mai stato coindagato o imputato con Francesco Di Pace in qualche
procedimento?
COLLABORATORE FRANZESE - Cioè, dopo che... dopo la mia collab... cioè,
quest... eh, non... sinceramente...
P. M. - Non si ricorda.
COLLABORATORE FRANZESE - Sembra strano magari pure al Presidente che non
mi ricordo i procedimenti che ho... perché prima...
P. M. - Va bene.
COLLABORATORE FRANZESE - ...p rima, tipo... mi sembra che mai. Però adesso
magari certe volte... non ho seguito se dove sono imputato io era pure lui...
P. M. - Nel cosiddetto processo "Addio pizzo"?
COLLABORATORE FRANZESE - Eh, pure... eh, non ho guardato tutti gli imputati,
è la verità.
P. M. - Non si ricorda. Va bene. Non ci sono altre domande per ora. Grazie, Giudice.
GIUDICE - Sì. Prima delle domande della difesa, che son sicuro ci saranno, io però
vorrei capire - soprattutto dal Pubblico Ministero - se si ritiene utile a questo punto,
anche in via telematica, far pervenire una foto dell'imputato perché, se a questo punto
si deve fare, si faccia adesso, per mostrarla al dichiarante, avuto riguardo tra l'altro...
P. M. - La foto del Di Pace?
GIUDICE - Certo. Perché non si tratta - attenzione - di un confronto, diciamo così,
all'americana, di tipo anglosassone, tra virgolette, qua si tratta di un riconoscimento di
un dato storico cui l'imputato di reato connesso ha fatto riferimento nel corso della sua
audizione, cioè a dire il soggetto al quale ha fatto riferimento è stato colpito al volto e
dovrebbe riportare una cicatrice in fionte, a quanto ho capito.
COLLABORATORE FRANZESE - Mi scusi, dottore. Allora, quando è stato colpito
in più parti del corpo, aveva questa cicatrice e io me ne sono accorto. Però, devo dire
la verità, può essere che nel... magari se l'è fatta col motore e invece le botte gliele
hanno... capito? Però era nella... non mi ha detto... cioè, era nella stessa occasione,
diciamo... però nella colluttazione...
GIUDICE - Comunque, lei ha visto una cicatrice...
COLLABORATORE FRANZESE - La cicatrice... sì, sì, sì, sì.
GIUDICE - ...al volto.
COLLABORATORE FRANZESE - Ed era fresca, ed era fiesca.
GIUDICE - E questa cicatrice al volto si correla a un suo ricordo.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì. Ed era fiesca.
GIUDICE - Ora io non so se sia utile e necessario. Per me sarebbe estremamente utile
che oggi noi potessimo avere una fotografia del Di Pace Francesco per mostrarla al
dichiarante, sì che la questione venga... venga risolta ora e per sempre.
P. M. - Mi riservo di verificarlo, signor Giudice.
GIUDICE - Eh, ma "mi riservo"...
P. M. - Cioè...
GIUDICE - No, no, no, dico, perché poi abbiamo un altro collaboratore da sentire.
P. M. - Sì.
GIUDICE - Un terzo...
P. M. - Sospendiamo per qualche minuto l'udienza e vediamo un po' se...
GIUDICE - Ah, va bene. Sì... no, questo volevo sapere, se possibile.
P. M. - Sì, sì, sì, sì.
GIUDICE - Allora, voi volete fare le domande adesso...
P. M. - A meno che non ci siano...
GIUDICE - ...o sospendiamo un po'?
P. M. - A meno che non ci sia da stare attenti alle domande della difesa, così...
AVV. MARASA' - Se me lo consente la faccio adesso.
GIUDICE - Io le consento...
A W . MARASA' - Perché sono due domande.
GIUDICE - Per carità...
A W . MARASA' - E che con il signor Di Pace non c'entrano completamente.
GIUDICE - Va beh. Ha parlato... diamo atto che lei...
A W . MARASA' - Sono l'awocato Marasa. ..
GIUDICE - Sarà famosissimo, avvocato Marasà, ma è la terza volta che le chiedo di
dire a verbale il suo nome.
A W . MARASA' - Nel corso lo dico sempre.
GIUDICE - ...p erché capisco che la registrazione ormai la conoscerà come voce, però è
bene magari dirlo prima.
A W . MARASA' - E allora, sono l'awocato Marasà, ai fini della registrazione.
Buongiomo, signor Franzese.
COLLABORATORE FRANZESE - Buongiomo. Buongiomo.
A W . MARASA' - Lei ha detto che nel corso della sua attività di reggente, o
comunque reggente della cassa, per essere più precisi, lei si occupava del pagamento
delle mensilità alle famiglie dei detenuti.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, della zona di Partanna Mondello.
A W . MARASA' - Non importa la zona. A me interessa il fatto.
COLLABORATORE FRANZESE - Sì.
A W . MARASA' - Mi può spiegare che significa?
COLLABORATORE FRANZESE - Che c'erano, in quel periodo, diverse persone,
diciamo, facenti parte naturalmente dell'associazione mafiosa, che erano detenute.
Posso citare alcuni nomi.
A W . MARASA' - No, no, non mi interessano i nomi.
COLLABORATORE FRANZESE - Diciamo...
A W . MARASA1 - E' il fatto...
COLLABORATORE FRANZESE - E veniva dato...
- A W . MARASA' - Mi scusi se mi... se la interrompo. A me interessa il fatto e cioè
che cosa succedeva e perché.
COLLABORATORE FRANZESE - Si davano dei soldi ogni mese, ogni mese -
appunto delle volte nelle festività una doppia mensilità - per un sostentamento,
diciamo, in carcere, insomma per l'uso che insomma la famiglia poi ne riteneva
opportuno.
A W . MARASA' - Mi scusi se insisto. Era uso in Cosa Nostra, per quello che è a sua
conoscenza, contribuire al sostentamento dei carcerati mediante, diciamo, un
emolurnento periodico?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì.
AW. MARASA' - Sì o no?
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, sì, sì.
A W . MARASA' - E questo era relativo solo alla famiglia di cui lei faceva parte o,
per quel che le risulta, era generalizzato in Cosa Nostra?
COLLABORATORE FRANZESE - Allora, di quello che mi risulta, c'erano degli altri
territori, che ne parlavamo, che non... non usavano darli ogni mese, davano solo nelle
festività, oppure davano... ma comunque li davano, però spezzettati durante l'anno. Poi
c'erano pure delle situazioni dove che purtroppo non si arrivava a pagare tutti, perché
non c'era un fondo cassa. Poi c'erano delle situazioni particolari, che vanno viste di
volta in volta. Per esempio, può succedere che arrestano chi teneva la cassa, per
esempio; allora bene o male si sa che c'erano diecimila euro; allora non ci si danno i
soldi per un periodo, insomma, per... perché per ora c'ha diecimila euro per... c'erano
delle varie situazioni che potevano variare, si, si.
A W . MARASA' - Grazie. Un'altra cosa. Ammettiamo, per esempio, che uno degli
affiliati carcerati avesse bisogno, o avesse avuto bisogno, di cure mediche
specialistiche particolari. Cosa Nostra - almeno per quel che è a sua conoscenza -
interveniva o no, dando un contributo?
COLLABORATORE FRANZESE - Cosa Nostra... qui diventa una... in questi casi
una questione soggettiva, bisogna vedere a chi uno può intervenire. Cioè, però è una
cosa soggettiva, perché dipende a chi... a chi uno li chiede e con chi tramite. E,
naturalmente, se c'è un buon rapporto... può anche dire "no, non c'è cassa, non ce n'è,
ora vediamo, dopodomani"... lo prende in giro. Però se uno c'ha... se in effetti sta male,
diciamo, perché no? Si devono dare i soldi, cioè, se uno può farlo.
A W . MARASA' - Un'ultima... grazie. Un'ultima domanda. I1 tramite: nel senso che
queste somme a chi venivano date?
COLLABORATORE FRANZESE - Bisogna vedere. Sempre sono casi diversi uno
dall'altro, perché ci sono famiglie che non... la moglie è all'oscuro, non vuole sapere
niente... cioè, poi la moglie alle volte uno non... se non la conosce neanche e ci va,
insomma... una certa delicatezza magari di andare a casa di una donna magari da solo.
Si cerca qualche componente della famiglia che bene o male uno già conosce,
possibilmente che non si crea degli scrupoli quando magari, che so, la madre anziana,
o una moglie potrebbe crearsi anche degli... dire "ma questi soldi da dove"...? Tipo se
non sa le attività del marito o del figlio o del coniuge. Quindi, diciamo, si cerca una
persona, quella che potrebbe essere...
A W . MARASA' - E' necessario che questo tramite faccia parte di Cosa Nostra?
COLLABORATORE FRANZESE - Però deve essere al corrente che... perché, dico,
se noi partiamo dal presupposto che non si va dalla moglie magari perché molte volte
non sanno e cerco quello che lo sa... no che sia affiliato, ma che sa che questi soldi
vengono da Cosa Nostra.
AW. MARASA' - Ma che sa che fa parte di Cosa Nostra.
COLLABORATORE FRANZESE - Cejto, questo p.q forza.
AW. MARASA' - La ringrazio. Nessun'altra domanda.
COLLABORATORE FRANZESE - Prego.
A W . VANCHERI - Si, Giudice, l'awocato Vancheri nell'interesse di Sgadari -
GIUDICE - Allora, diamo atto che ha avuto ingresso il signor Briguglio, al quale
intanto chiediamo se questa data di nascita corrisponde alla sua: è nato a Cinisi,
Palermo, il 10 marzo del 1956?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si. Lei è difeso dall'awocato Monica Genovese,
che è assente e oggi sostituita, se possiamo dirlo al microfono...
A W . LUPO - Dall'awocato Gloria Lupo del Foro di Palermo, giusta delega.
GIUDICE - Giusta delega, che è già allegata al verbale in atti. Io preliminarmente le
devo fare questo ammonimento, che è un ammonimento di natura rituale, diciamo,
relativo al fatto che le sue dichiarazioni possono essere utilizzate nei suoi confronti,
salvo quanto disposto dall'articolo 66, cornma primo, del Codice di Procedura Penale;
lei ha facoltà di non rispondere, però anche se non risponderà il procedimento seguirà
il suo corso; se renderà dichiarazioni che concernono la responsabilità di altri,
assumerà in ordine a tali fatti l'ufficio di testimone, salve le incompatibilità previste
dall'articolo 197 e le garanzie di cui all'articolo 197 bis del Codice di Procedura
Penale. Richiamo questo, diciamo, preliminare, che deve essere correlato all'obbligo,
diciamo, di onorare il patto di collaborazione che lei ha sottoscritto con lo Stato,
quindi lei intende rispondere?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, intendo rispondere.
GIUDICE - Lei intende rispondere. Allora, detto questo, io comincerei da un dato per
me importante. Io ho bisogno intanto di sapere esattamente lei quando viene arrestato.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - I1 31 luglio del 2008.
GIUDICE - Questa è la prima volta che lei viene arrestato?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, ho un precedente per rapina, ne11'83
sono stato arrestato.
GIUDICE - Nel 1983. Ed era stato arrestato allora?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si.
GIUDICE - Si ricorda suppergiù quando?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh... febbraio de11'83.
GIUDICE - Febbraio 1983.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Scarcerato ne11'88.
GIUDICE - Cinque anni?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E otto mesi.
GIUDICE - E otto mesi. Doveva essere una rapina...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh, c'è stato un conflitto a fuoco.
GIUDICE - Ah. Come si dice in siciliano, "ci scappò il morto"?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, no.
GIUDICE - Non ci scappò il morto.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Per fortuna no.
GIUDICE - Però ci fu il conflitto a fuoco.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
GIUDICE - Quindi lei resta cinque anni tra custodia cautelare e poi giudicato?
1
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Cinque anni e otto mesi... e ho avuto una
condanna di nove anni. C'è stato l'indulto quando ero recluso(?) e ho scontato cinque
anni e otto mesi.
GIUDICE - Condanna per nove anni. Ed esce ne11'88.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si. A ottobre '88.
GIUDICE - Dopo questa data lei viene... subisce procedimenti che comunque
comportano la sua custodia cautelare in carcere?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, Presidente. Fino all'arresto ho lavorato e
basta, da quella data di scarcerazione.
GIUDICE - Nel 2008, nel luglio del 2008 lei viene arrestato in virtù di che cosa?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - In virtù di un mandato della D.D.A., per
associazione mafiosa ed estorsione.
GIUDICE - C'erano altri insieme a lei che vengono arrestati?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. Io vengo arrestato in un blitz con altre
persone di Palermo, di cui io sinceramente non conoscevo nessuna delle tante.
GIUDICE - Non sapeva chi fossero.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - NO.
GIUDICE - Allora, la domanda secca e semplice: lei ha militato in Cosa Nostra?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Anche se non ufficialmente affiliato, si.
GIUDICE - E chiaramente la sua risposta induce a un'ulteriore domanda: che vuol dire
questa specifica che lei ha fatto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh, beh, la specifica...
GIUDICE - Che vuol dire non essere esattamente affiliati?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Diciamo il famoso rituale che si è sentito anche
in altre situazioni, non c'è stato nei miei confronti.
GIUDICE - Faccio una premessa, le chiedo scusa: lei deve considerare come se io non
sapessi assolutamente nulla.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
GIUDICE - Io probabilmente l'ho sentita in qualche altro processo? No, mai. Questa è
la prima volta che io la sento?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Non ricordo.
GIUDICE - Non ricorda. Tuttavia lei deve considerire come se io non avessi...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si... prego, prego.
GIUDICE - ... mai udito nulla della materia. Quindi lei mi ha detto che
formalmente non è mai stato affilato a Cosa Nostra.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - NO.
GIUDICE - Ma quando fa questo riferimento a cosa allude? Cioè a dire, che
cos'è l'affilazione formale a Cosa Nostra?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Beh, l'affilazione, diciamo, è una forma
...
di... "una forma" un giuramento che si fa, o perlomeno, si dovrebbe fare per
giurare fedeltà a Cosa Nostra, diciamo.
GIUDICE - E che forma ha questo giuramento?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io la forma non la so, ma ne ho sentito
parlare. Io posso dire solo che mi arrivata a me, nel 2006, mi era arrivata diciamo
una comunicazione in maniera diretta da parte dei Lo Piccolo che avevano questa
intenzione.
GIUDICE - A questo ci arriviamo. Un attimo perché ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
- ...
GIUDICE lei già sta volando in luoghi che.. .
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - Ci dobbiamo arrivare gradualmente.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, io ho detto - dottore -
semplicemente che io cognizione diretta non ne ho di questo tipo di...
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ne ho sentito parlare.
-
GIUDICE Comunque lei sa che l'affiliazione a Cosa Nostra formalmente...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Era ...
GIUDICE - Se possiamo non sovrapporre le voci per ragioni di registrazione.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Prego.
GIUDICE - E per chi leggerà questo verbale un giorno. Aliora, lei assume che
-
per diciamo - iscriversi a questo club delinquenziale, chiamiamolo così, ci vuole
una regolare forma appunto di iscrizione e in questo caso era una forma
addirittura - devo pensare - sacramentale, di formale tono, si che da quel
momento in poi uno poteva agire nella veste di uomo...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ufficialmente ...
- ...
GIUDICE ufficiale di uomo d'onore.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
GIUDICE - E' chiaro questo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, si, perfetto.
GIUDICE - Ho capito bene?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perfetto.
- -
GIUDICE - E per lei questo lei dichiarazioni non è mai awenuto.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No. Non è mai awenuto ufficialmente,
anche se io poi, diciamo, sono stato coinvolto in fatti abbastanza delicati, che
magari altre persone, anche se ufficialmente affiliate, non sono - diciamo - state
investite da certi tipi di impegni.
GIUDICE - E questo introduce un tema, sa, molto - potrebbe anche non saperlo
- ma molto dibattuto nella giurisprudenza del nostro Supremo Collegio, cioè a
dire se l'affiliazione sia o meno un segno di una intraneità, di una residenza,
diciamo, nel fenomeno associativo di tipo più forte o meno forte. E questo la
invito a chiarire. Cioè, il fatto di essere formalmente affiliato vuol dire fare azioni
più o meno gravi in favore di Cosa Nostra?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - M o r a ...
GIUDICE - Oppure è soltanto - come posso dire - una specie di finzione questa
della sacramentalità, della ritualità dell'affiliazione?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Diciamo che è una forma di sigillo a quello
che uno già ha fatto vedere come qualità personali, allora come sigillo a tutto
questo avviene poi l'affiliazione. Perché se uno viene messo alla prova e non ne ha
le qualità, le basi, non ci arriverà mai a questo tipo di cose.
GIUDICE - Quindi diciamo che potrebbe anche soltanto trattarsi di una cosa
...
formale, nel senso che nel senso che è una convalida - chiamiamola così - una
convalida di una capacità operativa che già in precedenza l'individuo ha
dimostrato di possedere.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perfetto, sul campo, si. Perfetto.
GIUDICE - Quindi il fatto di essere sacramentalizzato o non sacramentalizzato
non comporta una linea divisoria netta, avuto riguardo alle azioni che tu hai
posto in essere per l'associazione.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perfetto.
GIUDICE - Ho capito bene?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì sì, ha capito benissimo.
GIUDICE - Grazie della chiarificazione perché è oltremodo importante.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Almeno questo è il mio caso, dottore. Poi...
GIUDICE - Questo è il suo... certo, lei deve parlare delle cose che competono ...
che le competono ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ... e che lei ha vissuto e direi quasi fisicamente visto. Però questa
-
mancata affilazione ci pone a noi nella ricostruzione oggi - un problema. Cioè,
quand'è che lei ha cominciato storicamente a poter dire a se stesso, prima ancora
che a noi oggi, in quest'aula, ricostruendo le sue azioni, che ha cominciato a
lavorare - diciamo così, tra virgolette - per Cosa Nostra? Perché, a quanto ho
...
capito, lei ha introdotto... ha detto "io lavoravo". Siccome lei daU'83 all'88
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...dall'83 all'88 è stato in galera per rapina...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
-
GIUDICE ...p oi nel 2008 è stato arrestato per 416 bis ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ... -
una persona che la sente, la domanda però mi passi questa forma
anche ironica - si chiede che lavoro lei abbia fatto nel frattempo, se prima faceva
le rapine, poi ha lavorato per Cosa Nostra, in mezzo che tipo di lavoro c'era.
Quindi glielo chiedo: lei che lavoro - sto parlando formale - faceva?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, lavoro reale, perché io alla fme del
2008... eh, del '98... dell'88, quando sono uscito, ho scontato diciamo la condanna
per rapina. Io dopodiché ho fatto di nuovo gli esami per la patente e ho ripreso a
fare il lavoro di autista.
GIUDICE - Ah, quindi lei lavorava come autista.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì. E ho lavorato...
GIUDICE - Alle dipendenze di chi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ho lavorato come autista diversi anni con
Di Trapani Diego.
GIUDICE - Chi era Di Trapani Diego?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh, Di Trapani Diego, diciamo... è una
persona che io conosco già dagli anni Ottanta, che vive a Cinisi. Io ufficialmente
non lo conosco come viene descritto da tutti, però indirettamente sapevo...
GIUDICE - No, un attimo, un attimo, non deve correre. Lentopede.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, sì, lo so.
GIUDICE - Perché.. .
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Lei mi ha detto chi era Diego Di Trapani.
GIUDICE - No... no... sì, ma è la risposta sua che è un po' suggestiva, diciamo
così.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
...
GIUDICE - Perché: lei dice "non è colui il quale del quale si dice in giro"...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, io personalmente ...
GIUDICE - Io, siccome non ho vissuto insieme a lei in questi anni ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...io non so - e nemmeno con Diego Di Trapani - né so e posso dire
cosa si dicesse in giro di Diego Di Trapani. Quindi lei con la sua risposta -
posso dire - mi dà un senso diffuso che io non posso cogliere.
$
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Va beh...
GIUDICE - Ecco.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Cercherò di essere...
1137
...
GIUDICE - Quindi dobbiamo... noi dobbiamo anche per lei, le do l'immagine
concreta del come io gradirei mi rispondesse: vorrei che mi rispondesse con
...
Polaroid. Lei si ricorda di questa ?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perfetto.
GIUDICE - Si ricorda usciva la Polaroid con la fotografia. Lei mi deve, per
immagini di concreta visione... poi la fotografia si può anche interpretare...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ... ...
ma intanto ma intanto la fotografia fotografa un evento storico
reale. E questo le chiedo di fare.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perfetto.
GIUDICE - Non parlare di fantasticherie. Allora, lei mi ha detto che ha lavorato
per Di Trapani Diego.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Di Trapani Diego che lavoro faceva formalmente?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Aveva diciamo un po' di mezzi, una ditta
di autotrasporti.
GIUDICE - Aveva una ditta di autotrasporti.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Di autotrasporti, sì.
GIUDICE - Dove ce l'aveva questa ditta?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - A Cinisi.
GIUDICE - A Cinisi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, in Contrada Cipollazzo a Cinisi.
GIUDICE - Aveva un nome questa ditta?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, Poliedil, se non ricordo male.
GIUDICE - Mi può ripetere?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Poliedil.
GIUDICE - Poliedil. Quindi lei dopo che esce di prigione, dal 1988, prende la patente
e comincia a lavorare con Di Trapani Diego.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Alla Poliedil.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - Giusto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - Quanto tempo lavora con la Poliedil?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ma, io fino al '97 sicuro.
GIUDICE - Fino al '97.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - E poi cosa fa?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Poi un periodo ho lavorato così, in paese,
sempre a portare qualche camioncino a qualche ditta...
GIUDICE - Che paese? Sempre Cinisi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - A Cinisi. Poi nel... all'inizio del '99 conosco...
mi fanno conoscere direttamente, diciamo, i Lo Piccolo.
GIUDICE - Nel '99?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - A inizi '99, sì.
GIUDICE - Un attimo. Qua abbiamo fatto un saltone. Perché dal '97 al '99 intanto ci
sono due anni.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, ho continuato a lavorare,
GIUDICE - Perché se nel '97 lei è autista Poliedil di...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...Di Trapani Diego, io difficilmente arrivo a saltare al '99, dove già viene
presentato ai Lo Piccolo che, sa, come lettore di giornali e siciliano, mi suona in un
certo modo, cioè uomini d'onore importanti di Cosa Nostra recentemente arrestati,
forse nemmeno più recentemente perché ormai il tempo passa e già qualche mese è
passato. Mi capisce?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, sì, sì.
GIUDICE - E' un passaggio...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Quindi...
GIUDICE - Allora, questi due anni lei me li deve descrivere...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora...
GIUDICE - ...negli accadimenti, perché...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - ...io posso dirle "sì, è vero quello che lei dice", ma mi deve fare capire
come ci si arriva.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, tomo io un attimino indietro perché in
effetti ho saltato una fase che poi sarà... sarà cruciale.
GIUDICE - E allora...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora, '97-'98 io, anche se diciamo ho smesso
di fare l'autista, tutto sommato, ho continuato ad avere dei rapporti con Diego Di
Trapani, nel senso che lui, essendo... non aveva la patente, io lo accompagnavo spesso
a Palermo, a Diego Di Trapani.
GIUDICE - Quindi lo accompagnava a P a l m o .
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Ma scusi, lei mi ha detto che faceva l'autista...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - ...di camion. Cos'erano? Camion, no?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. Nelle fasi, per dire, che c'era meno lavoro e
cose, io...
GIUDICE - Eh, quando lo accompagnava quindi gli faceva proprio da autista vero e
proprio.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, ufficialmente io non ero
assolutissimamente addentrato in nessunissima situazione che poi andremo a...
GIUDICE - Va beh. Ha cominciato a fargli da autista.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, lo accompagnavo proprio a P a l m o per
cose sue, appuntamenti e cose. Io non ho mai partecipato a nessun tipo di... di incontri
con nessuno. Solo che una volta in un cantiere, lo accompagnai in un cantiere a
Partanna Mondello e lui si incontrò con Sandro Lo Piccolo, per ragioni loro, si misero
a parlare in disparte per i fatti suoi.
GIUDICE - Mn lci come sapeva che era Sandro Lo Piccolo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ora ci arriviamo come. Perché poi mi contatta...
nel '99 quando io conosco a Sandro Lo Piccolo, mi contatta lui e si ricorda questo
passaggio, Sandro Lo Piccolo.
GIUDICE - Ah, quindi lei l'ha ricollegato poi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E lui dice "io mi ricordo che tu hai
accompagnato... così così... a Zu' Diego". Ecco il passaggio...
GIUDICE - Okay, va bene. Ma in quel momento, quando avviene l'incontro, lei non lo
sa.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, non mi conosceva,
GIUDICE - Perfetto.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Quindi in questa fase... poi a inizio... possiamo
andare a inizio '99 perché, come ho già detto...
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ...io...
GIUDICE - Ma dal '97 al '99 non accade nulla, diciamo...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, io non ero assolutissimamente coinvolto
in nessuna situazione.
GIUDICE - Lei continua a fare l'autista...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, io lavoravo. Quando avevo qualche po' di
tempo, per dire, c'era il mezzo fermo e cose, "mi accompagni a Palermo, mi
accompagni"...
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E lo accompagnavo.
GIUDICE - Ma dico, aveva cambiato già lavoro dopo il '97?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, ancora nel '97 no.
GIUDICE - E fino al '99 che lavoro svolge?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Fino al '99... poi l'ultimo periodo ho lavorato
con una ditta di Cinisi che faceva diciamo edilizia, che io portavo un camioncino.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ho lavorato un po' di mesi con loro.
GIUDICE - Comunque non alle dipendenze di Di Trapani.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, no.
GIUDICE - Perfetto. Quindi nel 1999 cosa accade invece?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Accade che a inizio '99, come ho già detto,
conosco a Sandro Lo Piccolo.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E poi...
GIUDICE - Come lo conosce?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Lo conosco perché mi viene, diciamo,
accompagnato a casa mia con un'altra persona, che è stata arrestata di recente, sarebbe
Quattrosi Andrea. E' stato arrestato giorni fa in un blitz... tre persone a Resuttana.
Questa persona io la conoscevo dai tempi delle rapine, perché ha dei precedenti
specifici come me. E mi aveva detto, prima, che dovevamo favorire una persona,
persone serie e cose, che ancora non sapevo di che si trattava. Io ho dato il mio assenso
di favorirli a tempo. Si trattava di quindici-venti giorni, perché aspettavano una
sistemazione definitiva presso una famiglia a Cinisi. Dice "tu questa cortesia la devi
fare, qua e là". "Va bene". Conosco a Sandro Lo Piccolo e parliamo un poco di questo
discorso, "o mi ricordo di te, ti ho visto una volta"... e poi dopo...
GIUDICE - Questo incontro dove avviene esattamente?
COLLABORATORE BFUGUGLIO - A casa mia, a casa mia.
GIUDICE - A casa sua dove? Via...?
COLLABORATORE BFUGUGLIO - Via Leonardo Sciascia, 1.
GIUDICE - In...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - A Cinisi.
GIUDICE - Cinisi.
COLLABORATORE BFUGUGLIO - Si. Praticamente, successivamente a questo
incontro io do il mio assenso anche a Sandro Lo Piccolo, che ero disponibile a
ospitarli, ripeto, per un arco di tempo breve, perché erano in attesa...
GIUDICE - E perché li doveva ospitare?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perché questa famiglia doveva affittarsi una casa
idonea a poter ospitare loro e c'era questo passaggio, questa transizione, perché mi
avevano detto loro - io ufficialmente non lo sapevo dove erano alloggiati loro, però
già erano a Cinisi - mi avevano detto, dice "siamo in una famiglia" - dice - "che c'è
una persona anziana" - dice - "ha problemi e cose, la devono ricoverare e abbiamo
urgente bisogno di"...
GIUDICE - "Di trasferirci".
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ..."di trasferirci, assolutamente". E io ho dato il
mio assenso a questa cosa.
GIUDICE - Ma le dissero... le disse Sandro Lo Piccolo che era latitante in quel
momento?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì. Io dall'incontro quando... io l'ho intuito,
perché non sono un novellino, diciamo. Capisco dagli atteggiamenti e dalle situazioni,
dal tipo di incontro...
GIUDICE - Va beh, una cosa è... una cosa è capirlo dagli atteggiamenti, un'altra cosa è
che glielo abbia esplicitamente detto "io sono latitante".
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, dal tipo di incontro, dove awiene e
come awiene, si capisce una persona che si guardava...
GIUDICE - Non lo so, l'ha visto armato?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, personalmente non l'ho visto armato.
Comunque, questo diciamo... torniamo al... torniamo al discorso... perciò, quando io
do il mio assenso a Sandro Lo Piccolo a questa cosa, dopo qualche giorno, di sera,
vengono accompagnati a casa mia, da questa persona sempre. E io li ospito al secondo
piano sopra casa mia, che era diciamo un appartamento mio, che avevo fatto allora...
ed era... cioè, non c'era niente. Ho sistemato un letto, una cosa... ma era finito però,
mattonato, tutte cose funzionanti, il bagno e tutte cose. E in effetti li ho ospitati per
due settimane, venti giorni, una cosa del genere. Dopodiché loro sono andati, come mi
era stato detto, presso questa famiglia. Anche perché loro in pianta stabile da me non
potevano stare perché giustamente, sapendo che io avevo questo contratto con Diego
Di Trapani, diciamo, avevo avuto questo contratto con Diego... i precedenti che
avevo... non erano tranquilli di stare a casa mia.
GIUDICE - Ho capito. Cioè lei non era una persona che poteva dare il massimo di...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Una persona idonea in questo senso, di garanzie.
GIUDICE - Di garanzie.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh. Quindi vanno a finire in questa famiglia.
Dopodiché casa mia per un periodo...
GIUDICE - Un attimo, volevo fare una domanda. Quando stanno per venti giorni a
casa sua...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...avrà visto, diciamo, come la quotidianità di queste persone si svolgeva.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - Se non l'ha visto in questi venti giomi... erano padre e figlio, giusto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, padre e figlio.
GIUDICE - Non c'era nessun altro?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, no, padre e figlio.
GIUDICE - Vennero con delle... con delle valigie?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, avevano delle borsone e cose, sì.
GIUDICE - Dei borsoni. Occuparono - mi ha detto - la parte della casa...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, l'appartamento era abbastanza grande, una
stanca, c'è la cucina...
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GIUDICE - Quindi lei mise a disposizione anche suppellettili, armadi...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, quello che io potevo... sì.
GIUDICE - E la domanda che le faccio è: erano armati?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Che armi avevano? Lei sa riconoscere le armi? Le conosce? .
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì. Salvatore Lo Piccolo aveva una 9 x 21
corta e Sandro aveva una 9 lunga.
GIUDICE - Una 9 x 21 lunga.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Solo queste due armi ha visto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. Però poi, proprio nell'imminenza che ci
siamo conosciuti, che siamo stati un po' sopra, diciamo, io a parlare con loro, mi hanno
affidato un borsone, che c'erano parecchie armi.
GIUDICE - Che armi c'erano?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - C'erano quattro... quattro pistole, queste 9 lungo,
un fucile a pompa, una mitraglietta...
GIUDICE - La mitraglietta, si ricorda la marca?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, una Uzzi, da quello che mi dissero loro.
GIUDICE - Uzzi, quindi israeliana.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, era una mitraglietta piccolina con un
caricatore...
GIUDICE - I1 fucile a pompa che calibro era? 12?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - 12, sì. Un paio di pistole a tamburo...
GIUDICE - A canna lunga o a canna corta?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - La Uzzi?
GIUDICE - No, il fucile a pompa.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, a...
GIUDICE - A canna mozzata?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - Poi? Proiettili ne ha visti?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, c'erano pure dei proiettili.
GIUDICE - Che proiettili erano? Se lo-ricorda?-
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Proiettili per le 38, che c'erano due pistole 38
pure, e proiettili per...
GIUDICE - 38 che cosa? Taurus? Colt? Che tipo di 38?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Le 38 io non mi ricordo se erano Taurus o...
GIUDICE - Smith & Wesson?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Forse c'era una Smith & Wesson, se non ricordo
male. Comunque un paio di pistole a tamburo, questo fucile a pompa, questa
mitraglietta e un Kalashnikov c'era pure.
GIUDICE - Pure un Kalashnikov.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. Glieltho custodito io fino al... queste armi le
ho custodite io personalmente fino all'inizio del 2003. Perché fino al 2003?
GIUDICE - Mi scusi, dal...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Dal '99.
GIUDICE - Dal '99 fino al 2003 lei ha custodito queste armi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - All'inizio.. .
GIUDICE - Quattro anni?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, fino all'inizio del 2003 queste armi le ho
custodite io personalmente. Poi...
GIUDICE - Come mai?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Prego, dottore?
GIUDICE - Come mai?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Come mai?
GIUDICE - Per quattro anni?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Come mai? Perché loro mi hanno conosciuto e
da come - diciamo - mi hanno conosciuto e da quello che gli avevano detto si sono
fidati di me e mi hanno assegnato questo...
GIUDICE - Mi scusi, ma allora... quindi loro per venti giorni hanno soggiornato lì e
subito le hanno dato questo borsone che avevano.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. (sovrapposizione di voci)
GIUDICE - Poi questo borsone è rimasto a casa sua?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No. L'ho nascosto in un posto, non era nella
casa.
GIUDICE - Dove l'ha nascosto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - L'ho nascosto io fuori, all'esterno. C'avevo un
pezzetto, diciamo, vicino alla cisterna, che c'era una copertura fatta di eternit, diciamo,
ed era, diciamo, riparata. E ci tenevo tutta la legna per il camino, queste cose qua. Ho
creato una cosa, una situazione là e le ho messe in modo che stavano asciutte, belle
sistemate. E sono state là...
GIUDICE - Belle sistemate, però ogni tanto probabilmente gliele chiedevano indietro.
Oppure no? O non sono mai servite queste armi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, io... sì, sì, in effetti la prima volta che sono
servite queste armi io le feci avere a Sandro Lo Piccolo, precisamente nell'imrninenza
della scomparsa di Tocco, circa un po' di giorni prima io queste armi... Sandro Lo
Piccolo me le chiese... mi scusi... Sandro Lo Piccolo mi chiese queste armi e mi
disse... e io le feci avere a Sandro Lo Piccolo, il quale giorni prima le ha volute perché
doveva controllarle, oliarle, perché servivano a...
GIUDICE - Dovevano essere usate.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Proba... possibilmente sarebbero anche potute
essere usate, quindi dovevano essere in piena efficienza. Quindi lui le ha controllate
tutte...
GIUDICE - Le ha controllate davanti a lei? Ha aperto la borsa davanti a lei?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì. Gliele ho consegnate io.
GIUDICE - Quindi nella sua casa di Cinisi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Personalmente...
GIUDICE - E le ha portate via tutte, le ha prese tutte poi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io le ho prese tutte in quell'occasione perché lui
all'occasione, ripeto, come ho già detto, le ha volute controllare e vedere... e vedere se
erano in efficienza, mantenute diciamo bene. Ha controllato questo, le ha oliate,
preparate quelle che ci servivano e poi quelle che non servivano per quello che si
doveva fare, io le ho riportate di nuovo...
GIUDICE - E allora, soltanto per sapere, che armi si portò? Se lo ricorda?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io la borsa la presi tutta.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Poi lui si tenne...
GIUDICE - E poi lui cosa si tenne?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Lui si tenne le calibro 9, queste lunghe. Nella
borsa sto ricordando che c'erano due palette della... delle Forze delredine.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - In una c'era... in una, ricordo, c'era Ministero
degli Interni, in una paletta. L'altra... direi una bugia, non ricordo assolutamente quello
che c'era scritto. Mi è saltato allora che guardai quella. C'erano delle pettorine blu, che
ricordo pure che, siccome ci mancavano alcune lettere, in queste pettorine mancavano
alcune lettere, Sandro stesso mi incaricò di comprare queste lettere per completare la
parola "Carabinieri", queste che usano diciamo quando fanno operazioni.
GIUDICE - Diciamo, tutine fosforescenti, come si chiamano...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, erano delle tutine...
GIUDICE - Sono gilet, gilet fosforescenti.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - A spalla, che si mettono così.
GIUDICE - Con su scritto dietro "Carabinieri".
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, perfetto, sì. E questo era un po' tutto
l'arsenale che ho custodito.
GIUDICE - Quindi questo - lei ha detto - nel '99.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Durante questo... questo periodo. Però le chiedo: dato che in fondo
soggiornavano a casa sua...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...nel suo stesso... sotto il suo stesso tetto...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...e che ormai, insomma, venti giorni di permanenza... lei stava lì mentre
loro soggiornavano?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, sì.
GIUDICE - Perché doveva anche...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Certo, dovevo accudirli e tutto...
GIUDICE - Non solo accudirli, ma penso che fossero lì e lei doveva dare anche
un'occhiata intorno, perché...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io guardavo... certo, sì.
GIUDICE - Se qualcuno si awicinava alla casa...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...se trovava... se rinveniva movimenti sospetti; devo supporre io, non ero
lì ma certo...
8 COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, no, c'era certo...
GIUDICE - ...se lo fossi stato avrei fatto... avrei agito per tutelare, diciamo, quel
momento che loro volevano fosse tutelato. Giusto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Quindi lei stava lì. In questo periodo che riguardò venti giorni, ebbero mai
a parlarle di Cosa Nostra, del loro... di ciò che facevano, di ciò che non facevano, di
quello che in qualche modo poteva, per i loro interessi, interessare anche lei?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, subito nell'imminenza no. Comunque piano
piano ci siamo conosciuti e io qualche volta, diciamo... la persona che li ha
accompagnati di tanto in tanto veniva a portare dei biglietti per loro e a prendere in
consegna biglietti per farli uscire, diciamo, da loro a altre persone.
GILTDICE - I cosiddetti "pizzini".
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. Che poi, successivamente, questo lavoro,
ruolo, diciamo questo ruolo, l'ho avuto io lì.
GIUDICE - Chi era questo che portava i pizzini e che li riportava?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - All'inizio, come ho già detto, Quattrosi Andrea
che...
GIUDICE - Quattrosi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ...è la persona che me li ha portati a casa,
diciamo.
GIUDICE - Solo Quattrosi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, lui solo veniva, perché era una situazione
delicata.
GIUDICE - E quindi...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Non volevano avere completamente nessun altro
che sapeva. Quindi lui sapeva che erano là e era la persona solo che veniva.
GIUDICE - Chiaro. Quindi in questi venti giorni ci fu alla fine un...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, abbiamo parlato con i Lo Piccolo, con padre
e con figlio. "Che fai... che non fai"... eccetera, eccetera. Io ho detto che ero in una
situazione diciamo lavorativa abbastanza precaria e loro mi hanno detto: "Siccome noi
abbiamo bisogno di te, curi anche la nostra situazione, per fare qualche appuntamento,
qualche cosa, non ti preoccupare, non ti prometto niente però farò il possibile per farti
avere un lavoro che tu vedi che te ne vai la mattina e all'orario di pranzo, le due, così,
già sei a casa". E devo dire che a maggio del '99 io... no, poi sono andato a lavorare a
luglio. A luglio del '99 io entro a lavorare al Cedi Sisa di Carini.
GIUDICE - Al?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Cedi Sisa, Centro Distribuzione Alimentari Sisa,
diciamo, per la Sicilia.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Questo lavoro, diciamo, mi consente di avere
del tempo libero, tempo libero che dedicavo quasi esclusivamente a loro. Questo
lavoro al Cedi Sisa è stato creato anche - loro lo sapevano più di me, giustamente - in
funzione del fatto che i biglietti... buona parte dei biglietti che andavano a Palermo io
li smistavo all'intemo stesso del Cedi Sisa con un'altra persona.
GIUDICE - E chi era quest'altra persona?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sarebbe il nipote dei Lo Piccolo.
GIUDICE - Chi era? I1 nome se lo ricorda?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Taormina, sì, Taormina Antonino.
GIUDICE - Taormina come?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Antonino.
GIUDICE - Taormina Antonino.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Che ha lavorato... e lavora forse ancora là.
GIUDICE - Quindi diciamo che questo lavoro le serviva a entrare in contatto quasi
quotidiano...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - In maniera molto, molto riservata, con la
persona con la quale...
GIUDICE - Con il nipote...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ...scambiavo i pizzini, sia in andata che al ritorno
per loro.
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Li scambiavo a lui.
GIUDICE - Questo dal... dal luglio del '99...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Dal '99... dal '99...
GIUDICE - A quando?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ma, io fino a pom... anche se mi arrivavano in
maniera indiretta, qualche biglietto l'ho scambiato, diciamo, con questa persona. C'è
stato un periodo che è stato molto assiduo, perché io l'avevo a contatto proprio... ero
diciamo...
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ...q uello principale, come smistamento per
Palermo, di queste cose. Poi dopo, come ho già detto, dal 2003 è stata più una cosa...
più saltuaria. Perché? Perché allora io mi accorsi che ero attenzionato dalle Forze
delltOrdine.
GIUDICE - Quando se ne accorge lei?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - All'inizio del 2003 mi accorgo...
GIUDICE - Come fa ad accorgersene?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Come faccio? Faccio che io ero molto, molto
guardingo, perché sapendo quello che portavo, diciamo, la situazione che curavo, ero
molto attento a queste cose. E mi sono accorto che andando a Palermo a trovare un
amico mio che aveva un negozio di abbigliamento, di pomeriggio, posteggio la
macchina, entro e dopo un po' arrivano due... due persone giovani, vestite in maniera
normale, con la giacca. Io diciamo, per questo tipo di cose, sapendo - come ho già
detto - la situazione che curavo, ero molto attento e avevo un certo... percepivo. Che
poi questa cosa me la fece notare pure la persona che io andai a trovare, dice "ma vedi
che questi qua" - dice - "sono poliziotti" - dice - "per essere qua dopo di te" - dice -
"vedi che"... ma io l'avevo capito. Mi accertai di questa cosa perché successivamente
mi sono accorto che io con la macchina mi spostavo volutamente in posti così, che io
al momento pensavo e andavo. E mi accorgevo che c'erano passaggi delle Forze
dellfOrdine in borghese, o con la moto, o con macchina, e ho capito che ero
attenzionato al cento per cento, che c'era qualcuno che aveva segnalato la mia persona.
Poi questa cosa ho avuto modo di avere conferma. Questa cosa è awenuta dopo un
appuntamento che i Lo Piccolo, padre e figlio, hanno fatto a Cinisi e c'erano delle
persone di Partinico, che sarebbe precisamente Vito Seidita, che poi collaborò. E
questa persona diede queste indicazioni su di me. Quindi uno più uno fa due e io ho
capito che... L'ho fatto sapere a loro e immediatamente ho staccato i contatti con loro e
loro si sono awalsi di qualche altra persona, diciamo.
GIUDICE - Lei allude a un episodio che accadde in un ristorante, all'interno di un
ristorante?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, si, in un ristorante è successo, a Cinisi,
all'Hotel Paradiso mi pare.
GIUDICE - Quando lei ebbe ad accompagnare i...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, io accompagnai in quell'appuntamento
Sandro personalmente...
GIUDICE - ...i Lo Piccolo presso...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sandro Lo Piccolo, sì.
GIUDICE - ...il Michele Seidita ed altri.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si. E il Michele Seidita si incontrò là a questo
appuntamento.
GIUDICE - Questo è un fatto processuale che è conosciuto da questo Giudice, avendo
trattato il processo nei conffonti del Seidita e degli altri...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Aspetti... questo passaggio io l'ho vissuto
diciamo in prima persona e...
GIUDICE - Allora, quindi da questo momento in poi...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io praticamente i contatti diretti con loro li
stacco, perché giustamente li informo e mi hanno detto immediatamente... anzi, mi
&
dicono: "Le armi che tu hai in custodia falle avere a un'altra persona", che è indagata e
al momento non...
GIUDICE - Non può dire il nome.
4 6
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ...non può dire... non posso dire il nome. E così
faccio. Queste armi io le faccio avere a questa persona. Dopodiché io i contatti diretti
con loro non ne ho più, ma ho contatti diciamo epistolari. Ci scriviamo, gli auguri...
GIUDICE - Si scrive attraverso chi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Scrivevo e li facevo avere, diciamo, non lo so, a
Gaspare Di Maggio, che aveva il modo di farglieli arrivare, anche se io sapevo pure
come farglieli arrivare, non era questo...
GIUDICE - Perché lei era in diretti contatti con il Di Maggio?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io... io sapevo anche dove erano loro alloggiati,
diciamo, perché andai a trovarli io poi dove erano stati alloggiati, presso la famiglia
Taggia e così andai un paio di volte. Quindi ero a conoscenza diretta del fatto che
loro...
GIUDICE - Ma lei quando li contattava, diciamo, e scriveva loro, di che scriveva?
Cioè, perché aveva bisogno di scrivere ai Lo Piccolo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, io personalmente, dopo... allora,
personalmente diciamo che io... i Lo Piccolo, quando mi hanno conosciuto, dopo un
breve lasso di tempo che ci siamo visti, in presenza anche di Gaspare Di Maggio, così,
Salvatore Lo Piccolo disse a Di Maggio se lui non aveva niente in contrario se Franco
tiene la cassa del paese. E Gaspare di Maggio e le altre persone che poi sono state
informate hanno dato parere positivo, dice "no, per noi va bene". Quindi io nel...
GIUDICE - Io, chiedo scusa, la devo interrompere per dire che anche nei confronti di
Gaspare Di Maggio questo Ufficio ha fatto il processo per associazione mafiosa ed è
stato condannato in rito abbreviato, se non ricordo male, a dieci o dodici anni di
reclusione. Quindi i fatti che oggi racconta il collaborante sono stati oggetto di
processi che l'Ufficio ha trattato. E quindi...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Quindi, come ho già detto, dottore...
GIUDICE - ...bisogna prenderne atto. Allora...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ...una volta che io avevo l'assenso, il consenso e
l'assenso dei miei compaesani a tenere la cassa del paese, ovviamente grazie
all'interessamento dei Lo Piccolo si inizia ad avere qualche entrata nel paese, perché le
messe a posto, diciamo, di ditte che venivano da fuori e cose, le conoscenze le aveva
lui direttamente e pensava a contattare 'le persone della zona per far arrivare il
d conispettivo, per dire, di un lavoro che si svolgeva...
GIUDICE - Ho capito. Quindi sta parlando di estorsioni, sostanzialmente.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Nel territorio, sì.
GIUDICE - Quindi lei contattava i Lo Piccolo, dopo questo... dopo questo 2003, in cui
aveva perso i contatti diretti, per rassegnare loro...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...le necessità connesse...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...alla gestione del territorio.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Questo avveniva...
GIUDICE - Ho capito bene?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. Avveniva o tramite me direttamente o
tramite il Di Maggio.
GIUDICE - Ma perché, lei che temtorio gestiva?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, io ero - diciamo - a contatto diretto con
Gaspare Di Maggio, perché lui era il reggente. Io avevo la cassa del paese; fino intorno
al 2005 l'ho tenuta io la cassa.
GIUDICE - Ho capito.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sapevo...
GIUDICE - Quindi lei era il braccio, diciamo operativo, contabile, di...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sapevo le entrate e le uscite di tutto il paese.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ...del Di Maggio Gaspare, che era uomo d'onore
e capo della famiglia di...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Di Cinisi.
GIUDICE - Di Cinisi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - E quindi, in questa veste, in questa funzione...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Collaboravo come prima persona con lui io, in
questo senso.
GIUDICE - Con lui. Ora, dunque, 2003 scopre di essere sottoposto all'attenzione da
parte della Polizia, tuttavia questo non la esime dal continuare, diciamo, l'attività per
Cosa Nostra. Ho capito bene?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, sì. Non mi esponevo particolarmente io ad
andare a chiedere direttamente, diciamo, in un cantiere o in altre cose. Lo facevano
alti, diciamo, lo faceva Di Maggio in particolare, la persona che si è esposta in questo
senso è stata quasi sempre lui, diciamo. Tranne che in un occasione, io in
un'occasione, che sono stato condannato anche per questo fatto, per il signor Todaro
Giuseppe, che ha una ditta, un capannone industriale a Cinisi.
GIUDICE - Cioè? Cos'è che...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Un paio di volte sono andato - diciamo - a
ritirare dei soldi io presso questa persona.
GIUDICE - Presso questo Todaro Giuseppe?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, sì.
GIUDICE - Che aveva un capannone, il Todaro...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Industriale a Cinisi.
GIUDICE - ...industriale.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Affittato a una ditta... affittato a una ditta,
diciamo...
GIUDICE - Cioè lei ha fatto un'estorsione a questo... a questo signore per...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Questo... questo signore in sostanza pagava già,
dal '99. In un periodo, ricordo, o 2004 o 2005, non essendo diciamo che lui era andato
alla scadenza della... che avevano già stabilito di versare i soldi, non lo so, prima di
Natale, o prima di Pasqua, sono andato io a sollecitare. E dopo un paio di volte sono
andato a ritirare, diciamo, un po' una cifra...
GIUDICE - E questo denaro a chi lo faceva avere?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - "Lo tenevo io, allora ancora avevo la cassa del
paese e lo segnavo, per dire, "acconto Todaro, anno x".
GIUDICE - Perfetto. Allora, diciamo, andiamo un po' anche avanti nel tempo. Questo
periodo, diciamo così, in cui svolge attività anche saltuarie a favore di Cosa Nostra
quanto dura? Fino a quando dura? Cioè, fino alla data addirittura del suo arresto, che è
del luglio del 2008?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sostanzialmente si. Anche se poi io
dall'arresto già di Gaspare Di Maggio ho capito che era arrivato pure il mio momento.
Questione di tempo era. Perché una volta che ha collaborato, diciamo, Gaspare
Pulizzi... mi aspettavo questa cosa. Non volevo crederci, però me l'aspettavo.
GIUDICE - Ma in questo periodo, diciamo, si è occupato soltanto di estorsioni o ha
posto in essere pure altre attività che riguardavano la gestione del territorio da parte di
Cosa Nostra? 1
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io in quel periodo, dottore... allora, andiamo in
ordine di tempo, come ha già detto lei. Io nel 2000... sì, sì, mi sono occupato anche di
fatti... sono stato coinvolto in fatti omicidiari pure.
GIUDICE - In fatti omicidiari.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - A meno che - in questo senso il Pubblico Ministero mi deve dare anche un
conforto - a meno che non siano ancora coperti da attività istruttoria...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no.
GIUDICE - ...avrei bisogno di sapere...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, dottore, sono stato già condannato in
primo grado per l'omicidio D'Angelo awenuto a Palermo...
GIUDICE - Siccome mi ha testé detto, poc'anzi, che c'era un nome che non poteva
fare perché...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, quello riguardo alle armi. In effetti è una
persona in carcerazione...
GIUDICE - No, no, non lo voglio sapere, però voglio... vorrei sapere, a questo punto,
quali sono gli omicidi e gli atti diciamo importanti dal punto di vista criminale...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - ...che lei ha posto in essere in questo periodo, quantomeno fino al luglio
2008.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sono stato coinvolto, come ho già detto, e
condannato in primo grado, per quanto riguarda l'omicidio D'Angelo awenuto a
Palermo nel 2006.
GIUDICE - Omicidio D'Angelo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. E prima, nel 2000, a ottobre del 2000, sono
stato coinvolto nell'omicidio Tocco awenuto a Terrasini.
GIUDICE - Ottobre...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ottobre del 2000.
GIUDICE - Del 2000. Lei sa perché venne ucciso questo Tocco?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh, sì. Tocco venne ucciso perché, diciamo, era
ritenuto il primo responsabile della scomparsa di Giuseppe Di Maggio, nel senso che -
a quello che hanno voluto far credere diciamo i Lo Piccolo, perché io sinceramente ho
dei dubbi, personalmente, comunque questi me li tengo per me - il Tocco sarebbe
stato l'autore dell'appuntarnento dato a Giuseppe Di Maggio e alla successiva
scomparsa.
GIUDICE - Di Maggio Giuseppe chi era esattamente?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Di Maggio Giuseppe è il Catello di Gaspare Di
Maggio e figlio di Procopio Di Maggio, di Cinisi.
GIUDICE - Invece per l'omicidio D'Angelo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Per l'omicidio D'Angelo è stato purtroppo un
errore di persona, anche se io diciamo non ho preso parte alla fase esecutiva, perché
ero in appoggio con una macchina che aspettavo le persone che l'hanno commesso per
portarle via. E' stato un errore di persona.
GIUDICE - Questo è accaduto nel duernila... ha detto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - 2006, agosto del 2007.. 2006, dottore.
GIUDICE - E cioè? Cosa è successo esattamente in quel caso?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E' successo che si doveva, per disposizione di
Salvatore Lo Piccolo, si doveva assolutissimamente trovare Lino Spatola, personaggio
di Serracavallo di Tommaso Natale, che a dire del Lo Piccolo, diciamo, aveva tramato
con l'allora reggente Rotolo, il famoso procedimento Gotha. Dalle intercettazioni che il
Lo Piccolo, non so come, ha avuto in tempi abbastanza veloci, ha saputo determinate
cose di persone coinvolte e lui assolutissimamente voleva liberarsi di questa persona
perché sapeva per certo che aveva contattato... aveva avuto contatti con Rotolo per
cercare di arrivare a lui.
GIUDICE - Cioè, questa persona voleva uccidere Lo Piccolo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - O almeno...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE - ...era questa la valutazione che Lo Piccolo faceva.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, era...
GIUDICE - Sulla base delle intercettazioni telefoniche...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E lui...
GIUDICE - ...che aveva avuto e che quindi erano state fatte in uno dei tanti processi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Aveva un molo, questo Lino Spatola ha avuto
anche un ruolo in questo incontro con Rotolo, perché hanno parlato e allora lui s'è reso
conto che questo era una persona...
GIUDICE - E quindi ha organizzato una spedizione...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si, lo...
GIUDICE - ...p unitiva.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, lo voleva... lo doveva uccidere.
GIUDICE - Lo doveva uccidere.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si. Ora, in quel periodo, che noi siamo scesi
diverse volte a Tomrnaso Natale per cercare questa persona, anche se io personalmente
non lo conoscevo, la persona che dice di conoscerlo, anche se da molti anni non lo
vedeva, era Gaspare Di Maggio. E si è preso questo impegno con Salvatore Lo
Piccolo. Diverse volte scendiamo a Tommaso Natale e non riusciamo in alcun modo a
vedere questa persona. Poi successivamente sappiamo che questa persona è ricoverata
in ospedale e cose, quindi non poteva essere presente. Dopo una settimana di andare e
venire da Tomrnaso Natale decidiamo di scendere di nuovo, perché c'erano pressioni
da parte del Lo Piccolo che assolutamente si doveva fare questo omicidio. Come ho
già detto, Gaspare Di Maggio, convinto che fosse la persona indicata, cioè Spatola...
praticamente hanno ucciso una persona innocente, che non c'entrava niente
completamente con questa cosa. E questo è un po' il sunto del...
GIUDICE - Quindi stiamo facendo praticamente riferimento all'omicidio di quel
famoso pensionato...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, sì.
-
GIUDICE ...che stava leggendo il giornale e godendosi il sole...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Nel fì-uttivendoloa Tomrnaso Natale.
GIUDICE - ...seduto vicino al fnittivendolo, che fu raggiunto dai killer e ucciso e che...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, in maniera plateale.
GIUDICE - ...in maniera plateale e che fu un errore...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
-
GIUDICE ...p lateale di persona.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Prima del passaggio a livello.
GIUDICE - Sì. Questo è il fatto che lei...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si.
-
GIUDICE ...a cui ha fatto riferimento.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Quindi abbiamo parlato di estorsioni, abbiamo parlato di armi, abbiamo
parlato di due omicidi. In questo periodo, dal 2000... diciamo dal 2000 al 2008,
quando è stato arrestato, questi sono sostanzialmente le cose che lei ha posto in
essere...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...p er Cosa Nostra o c'è qualcosa di più?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, sì... no, questo, la cassa del paese, le armi,
tutto quello che io, diciamo... l'ho passato già con le varie tappe che ho fatto.
GIUDICE - Lei ha detto già che deteneva la cassa.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, sì.
GIUDICE - Che era il fi-utto, diciamo...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Delle entrate, le estorsioni del paese.
GIUDICE - ...il prodotto delle entrate in materia di estorsioni.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - E questo era il quadro.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, sì.
GIUDICE - Lei ha già detto... geograficamente un po' ha fatto riferimento alla
circostanza che lei operava in Cinisi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, si.
GIUDICE - Io le faccio una domanda: ma Cinisi in quale area geografica si collocava
per Cosa Nostra?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Cinisi, da quello che so io, diciamo era alle
dipendenze della... della parte occide... nel senso, diciamo, Salvatore Lo Piccolo da
Tommaso Natale, andando verso Isola, Capaci, Torretta, Carini, Cinisi, erano tutti
paesi di competenza del Lo Piccolo, in questo frangente che stiamo elencando, perché
lui era il responsabile allora, in questo momento.
GIUDICE - E lei ha detto una cosa, una parola che mi suscita un'altra domanda: "di
competenza".
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Ma che vuol dire "competenza"? Cioè "di competenza", quando... io sono
competente come Giudice delle indagini per i fatti che riguardano il circondario di
Palermo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì. Perfetto.
GIUDICE - Perché qualcuno me l'ha detto...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...che questo è il mio lavoro, no? che questa è la mia... non devo arrivare a
Termini Irnerese, per...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
-
GIUDICE ...per essere concreti. E a lei chi...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Chi me l'ha detto?
GIUDICE - Il corrispondente del mio Ufficio...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora...
GIUDICE - ...che le dice che non può andare a Termini Imerese per lei qual era?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora, dottore, a me... non ci siamo seduti
assieme a Salvatore Lo Piccolo e mi ha detto "io sono competente fino a Cinisi",
oppure "fino a Terrasini".
GIUDICE - Eh.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Il discorso è abbastanza semplice, nel senso che
tutte, per dire, i lavori e le situazioni che si svolgevano, che ne so, in territorio di
Cinisi e di Carini e lui aveva contatti, smistava biglietti con Carini; contatti a Capaci,
qualche volta l'ho accompagnato pure io, per dire, a qualche posto; e io lo capivo
benissimo che erano, insomma, situazioni e zone... una volta m'ha detto "si deve fare
I
un segnale" - per dire - "a Isola delle Femmine" - dice - "ci puoi andare tu a fare
questa cosa, così e così"? Non è che uno, dico, che non ci compete quel temtorio,
decide e va a fare un segnale. Owiamente c'era un interesse diretto della persona.
GIUDICE - Si, ma lei con i Lo Piccolo ebbe mai a parlare, diciamo, delltarea di
giurisdizione, di competenza entro la quale lei si muoveva, si poteva muovere e
che non doveva oltrepassare?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, in maniera specifica no, però
capivo benissimamente, per dire, che Partinico era una situazione... è stata
sempre una polveriera, nel senso che è una situazione sempre in evoluzione e lui
...
non poteva non poteva mai venirne a capo, nel senso che lui avrebbe voluto,
come hanno fatto allora con Lo Iacono, che poi è stato ucciso, sapevo che era una
persona che era stata messa diciamo col volere suo e poi, a quanto ho saputo da
Provenzano, a Partinico; ma è durato, diciamo, poco, perché Partinico è stata
sempre una... dopo, diciamo, che sono frnite quei famosi personaggi, diciamo, di
figure di spicco che cterano una volta, Partinico, dalltawento dei Vitale, eccetera,
eccetera, è diventata una situazione un pochettino ...
GIUDICE - Senta, lei ha mai sentito parlare del mandamento?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io ho tenuto, diciamo, alltinizio a dire una
cosa: che io ufficialmente non sono affiato a Cosa Nostra, anche se - come ho già
detto - ho preso parte a cose abbastanza gravi. Quindi non avevo... diciamo,
anche io per riservatezza mia stessa, non facevo domande perché, per quanto mi
riguarda, mi ritengo discretamente intelligente e capivo, anche senza parlare,
dove diciamo potessi arrivare. Cioè, non ctè stato mai un discorso col Lo Piccolo,
con i Lo Piccolo: "Ma" - per dire - "lei... di Tommaso Natale arriva a
Brancaccio, dalla parte di là"?
GIUDICE - Chiaro.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Oppure "di qua arriva fino a Terrasini? Fino
a..."? Non c'è stato mai, perché bene o male dal passaggio dei pizzini e da qualche
argomento, qualche situazione, alle volte... capivo benissimo, per dire, che c'era una
forma di limite, o quantomeno di condizionamento perché non era una situazione che
lui l'aveva sotto controllo, va'.
GIUDICE - E allora arriviamoci da albo... da altro verso, perché evidentemente la
mia... è anche la mia domanda forse difettosa per la comprensione delle cose. Allora,
lei ha... mi ha detto che ha avuto modo di seguire i Lo Piccolo e di, come posso dire...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora...
GIUDICE - ...di...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - No, un attimo che pongo la domanda... ...di accompagnarli nelle loro...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Anche.
GIUDICE - ...nei loro movimenti.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Anche.
GIUDICE - Ha mai avuto modo di condurre i Lo Piccolo presso altri soggetti di altre
famiglie, comunque in qualche modo geograficamente vicine a quella in cui lei
lavorava in Cinisi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Certo.
GIUDICE - Lavorava sempre... criminosamente lavorava.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Diciamo sì. Allora, dottore, io ho accompagnato
il Lo Piccolo a Capaci; ho accompagnato il Lo Piccolo in territorio di Torretta, negli
anni ancora, diciamo... per incontri, per i fatti suoi; l'ho accompagnato a Palermo;
mentre... nella latitanza, parliamo nell'arco tra il 2000 e il 2002, questi incontri. Poi,
per quanto riguarda diciamo la mia posizione più intrinseca, diciamo, con i Lo Piccolo,
era più che altro volta a curare l'aspetto dello smistamento dei pizzini. Me ne occupavo
a tempo pieno, tant'è che io il periodo, quando loro si spostavano, che li
accompagnavo anch'io, nel territorio di Caste1 Vetrano, precisamente a Triscina, dove
loro trascorrevano l'estate, io - a cadenza settimanale, anche due volte a settimana -
andavo a trovarli perché avevo dei pizzini che mi davano e mi dicevano "sono
urgenti". Allora io mi mettevo sopra la moto e li andavo a consegnare. Loro
guardavano, per dire, quelli più urgenti urgenti e mi dicevano "aspetta qualche ora
perché dobbiamo dare le risposte e te le porti". Quando ci andavo il fine settimana, io
stavo il sabato e la domenica e dormivo pure là, e loro avevano il tempo di scrivere le
varie risposte e cose, e mi portavo le risposte per...
GIUDICE - Chiaro.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Quindi più che altro questo era il mio approccio
diretto. Comunque questo tipo di contatto.
GIUDICE - Comunque lei ha detto che l'ha accompagnato a Torretta, Capaci,
Palermo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si.
GIUDICE - Per esempio, per quanto riguarda le famiglie di Palermo...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
GIUDICE - ...p arliamo della famiglia di Resuttana.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
GIUDICE - Lei ha mai avuto rapporti con esponenti della famiglia di Resuttana?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ma io i rapporti... in maniera ufficiale io
non potevo avere rapporti, per dire... però io, per dire, ho consegnato un
passaggio nel 2005, un biglietto da parte di Salvatore Lo Piccolo a Diego Di
Trapani.
GIUDICE - A chi? A Diego Di Trapani?
COLLABORATORE BRIGUGLIO-A Diego Di Trapani. Diego Di Trapani ...
GIUDICE - Quindi questo nel 2005.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Nel 2005. Diego Di Trapani io non è che lo
so perché Salvatore Lo Piccolo mi dice a me "Diego Di Trapani è il responsabile
di Resuttana". Io questa cosa ufficialmente non l'ho avuta detta da Salvatore Lo
Piccolo. Ne parlavo con Gaspare Di Maggio e bene o male sapevo: "Per ora c'è
...
Salvo Genova" "per ora lo Zut Diego arrestato"... questo tipo di situazioni
sapevo.
...
GIUDICE - Quindi però un attimo solo, perché lei ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ne avevo conoscenza indiretta io.
GIUDICE - Lei mi ha parlato di Di Trapani quando era suo datore di lavoro, per
quanto riguarda ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
-
GIUDICE ...il...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si.
GIUDICE - ...cosa erano, i camion, ha detto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - L'autista facevo, si, di camion.
GIUDICE - Ora, esattamente per la Poliedil. Giusto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
GIUDICE - Oh. Però nel 2005 gii porta un bigliettino di Salvatore Lo Piccolo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Di Salvatore Lo Piccolo, si, questo è.
GIUDICE - Lei conosceva il contenuto di quel bigiiettino? ,
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, io non lo conoscevo, però, parlando poi
con Gaspare Di Maggio, so che era inerente al fatto che Diego assumeva la
reggenza... ripeto, discorso che mi è stato riferito da Gaspare Di Maggio, che
Salvatore Lo Piccolo aveva ricevuto indicazioni - indicazioni - di mettere Diego
Di Trapani come reggente di Resuttana.
GIUDICE - Quindi era un biglietto, diciamo, importante, perché ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, infatti.. .
...
GIUDICE - era quello di investitura.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si, si. Infatti la risposta Diego Di
Trapani me la fece avere, diciamo, quasi subito, per farla avere a Salvatore Lo
Piccolo.
GIUDICE - E si ricorda che risposta le diede, diede Di Trapani Diego?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, io Diego Di Trapani non lo vidi
direttamente.
GIUDICE - No. Allora, Diego Di Trapani dal 2005...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perché aveva gli arresti domiciliari, aveva
la sorve... una cosa del genere, non potevo andarlo a trovare.
GIUDICE - E questo è stato l'unico contatto con esponenti della famiglia Di
Trapani che lei ha mediato o del quale conosce, in virtù dei rapporti intrattenuti
di ausilio ai Lo Piccolo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, dottore, io... aliora, l'ultimo incontro
che io ebbi tra la fine del 2002 e l'inizio del 2003, ricordo perfettamente che
..
Totuccio Lo Piccolo mi diede un biglietto, che io dovevo. un biglietto che io
dovevo recapitare a Maria Angela Di Trapani.
GIUDICE - No, un attimo, si deve fermare. 2003?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, inizio 2003.
GIUDICE - Questa è la prima volta che lei fa riferimento a questo nome e tra
l'altro è un nome femminile.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, vengo subito... allora, so anche il
contenuto perché? Perché la signora Di Trapani si era raccomandata presso Lo
Piccolo affinché intervenisse sul territorio di Carini, ove c'era un'azienda che
faceva diciamo dei mobili e vetrine per attivith commerciali tipo bar, vetrine per
cose, e aveva chiesto l'intervento di Salvatore Lo Piccolo, attraverso la famiglia di
Carini, affinché potesse avere uno sconto e un favore nel pagamento di questi
mobili, diciamo. Questo era il contenuto della cosa, perché il Lo Piccolo me ne
accennò. Dice "faglielo avere". Quindi questo era il discorso.
GIUDICE - Mi faccia capire. Quindi la signora ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Aveva chiesto questo favore.
GIUDICE - ...
Di Trapani Maria Angela ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si.
GIUDICE - ...
la quale era chi esattamente? Cioè, che ruolo... perché ha lo stesso
cognome del Di Trapani Diego, ma...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, ruolo... a me non mi risulta che abbia
un ruolo la signora Di Trapani. Ripeto, aveva chiesto questa cosa e Salvatore Lo
...
Piccolo disse: "Franco" - dice - "tu ci puoi arrivare a farci avere questo questa
risposta che mi ha chiesto, questa cortesia"? Per dirgli che era a posto, che già lui
aveva provveduto, eccetera, eccetera. So il contenuto perché me l'ha accennato
Salvatore Lo Piccolo.
GIUDICE - Ma, dico, il rapporto che legava la Maria Angela Di Trapani al Diego
Di Trapani lei lo conosceva?
l 154
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, zio e nipote sono. Maria Angela è
nipote di Diego, diciamo.
GIUDICE - La Maria Angela è nipote di Diego.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E' nipote di Diego Di Trapani.
GIUDICE - Di Diego. Ma le risulta che la Maria Angela, per esempio, fosse anche
moglie di...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì, è sposata ...
...
GIUDICE - di Salvino Madonia?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, è sposata con Salvino Madonia. Però,
da quello che mi risulta a me, diciamo, non aveva alcun ruolo o altri tipi di
contatti e cose non mi risultano a me, dottore.
GIUDICE - Senta, lei è l'unica... l'unica circostanza nella quale ha avuto modo di
parlare o di trattare con la Maria Angela Di Trapani?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì. C'è stato questo passaggio, come ho
...
già detto, inerente a questa cosa, perché non mi risultano altri tipi di
GIUDICE - Allora, però lei è stato sentito 1'11 di marzo del 2009 dalla Procura
Antimafia ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...
di Palermo. Allora lei in verità ha detto un qualcosa di più rispetto
a quello che almeno ho sentito fino adesso. Queste sono le sue parole: "So che
Maria Angela Di Trapani è interessata alla gestione del Bar Sòfia" - penso Sofia,
boh - "sito".. .
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì sì...
GIUDICE - ..."sito di fronte all'ospedale Villa Sofia. In particolare sono al
corrente del fatto che la Di Trapani aveva scritto una missiva a Salvatore Lo
Piccolo per avere un sostegno per i lavori di ristrutturazione del medesimo bar.
Con tale missiva, il cui contenuto mi era stato rivelato da Salvatore Lo Piccolo, la
Di Trapani aveva chiesto di poter avere uno sconto per la ristrutturazione degli
infissi e anche di poter pagare i fornitori con lunghe scadenze. I1 Lo Piccolo aveva
risposto alla Di Trapani incaricandomi di recapitarle una sua missiva. Conosco
da tanti anni la..DiTrapani. Ho avuto conferma delltinteressamento anche dalla
famiglia mafiosa di Carini ed in particolare da Vincenzo Pipitone, che si era
adoperato in tal senso. Mi risulta inoltre che un cugino acquisito della Di
Trapani, tale Pietro, persona incensurata, era stato incaricato di occuparsi dei
beni immobili da loro detenuti a Cinisi". E quindi ctè poi la sua ricognizione
fotografica della Di Trapani.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Quindi, diciamo, qua sembra che ci sia un altro episodio, perché lei il
primo episodio a cui ha fatto riferimento è - a quanto ho capito - quello del
negozio.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh, questo, il bar, dottore, le vetrine e
cose erano inerite... io ho sintetizzato.
GIUDICE - Ah, le vetrine erano relative a questo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì sì, sì. Questo, sì.
GIUDICE - Ma non è. non sono due fatti, diciamo, diversi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, dottore. Era questo il...
GIUDICE - Sì. Ma io... la domanda che io ho da farle è: perché la Maria Angela
Di Trapani aveva bisogno di Salvatore Lo Piccolo per questo tipo di intervento?
Mi spieghi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io credo che sia stata indirizzata a
rivolgersi a lui nel senso che Salvatore Lo Piccolo praticamente a Carini ha
persone molto vicine a lui e quindi era la persona più indicata affrnché potesse
arrivare, diciamo, a risolvere questo obiettivo che lei aveva del locale, del
pagamento e cose, quindi...
GIUDICE - Mi scusi, mi scusi, mi scusi, perché bisogna essere - diciamo -
coerenti.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Lei ha descritto uno scenario non da apocalissi, ma insomma, vicino,
...
cioè di omicidi, di armi, di Kalashnikov
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh.
- ...
GIUDICE di calibro 9 lunghe e via dicendo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh, questo è.
GIUDICE - NO?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Uno scenario di estorsioni, situazioni delinquenziali di altissimo
livello...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
...
GIUDICE - che riguardavano Salvatore Lo Piccolo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Dopodiché c'è questa circostanza. Io le chiedo perché la signora Di
Trapani entra in contatto con Salvatore Lo Piccolo, trattandosi pur sempre della
moglie di Salvino Madonia, che lei mi ha detto di conoscere, conosce...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, Salvino Madonia io non lo conosco.
GIUDICE - Non l'ha mai conosciuto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - NO, no, assolutamente, non l'ho detto che
lo conosco.
GIUDICE - Ma sapeva che era...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sapevo che era la moglie, ma io non l'ho
mai conosciuto Salvo Madonia.
GIUDICE - Ma sapeva di Salvino Madonia che fosse...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - I1 marito della Di Trapani.
GIUDICE - Si, non solo il marito, ma che fosse un uomo...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, si...
- ...
GIUDICE d'onore...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, sì.
- ...
GIUDICE della famiglia di Resuttana, dico, che avesse...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Indirettamente lo sapevo, dottore.
GIUDICE - Lo sapeva.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Indirettamente.
GIUDICE - E quindi io le pongo una domanda, diciamo, che è assai semplice ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
-
GIUDICE ...in questo contesto storico che lei ha descritto.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Per quale motivo, voglio dire, rivolgersi a un uomo di tale calibro e
di tale spessore in Cosa Nostra, per risolvere una questione che riguardava, scusi,
l'Ospedale di Viiia Sofia? E' una domanda che...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - NO ...
- ...
GIUDICE che sorge un po' spontanea, no?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - L'Ospedale di... l'ospedale di Villa Sofia
e...
GIUDICE - Non l'ospedale, il bar.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - I1 .bar di Villa Sofia, cioè, se... lei
praticamente cosa chiede al Lo Piccolo? Di intervenire affinché possa avere uno
sconto e un favore nel pagamento, dilungarsi nel pagamento di questi mobili o
vetrine che doveva comprare. Questo è il discorso che mi disse a me Salvatore Lo
Piccolo. "Questa è la risposta, fagliela avere e così gli dico praticamente che è
tutto a posto".
GIUDICE - Quindi questo è quello che lei sa.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io so questo, dottore.
GIUDICE - E' soltanto questo che può dire.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Non ho assolutamente.. .
GIUDICE - Però, scusi, da questo però devo trarre il convincimento che se la
signora Maria Angela Di Trapani chiese questo a Salvatore Lo Piccolo doveva
...
sentirsi in qualche modo non dico... non so se proprietaria, non so se è la parola
...
giusta, ma in qualche modo titolare di questo di questo bar, di questo esercizio
commerciale di fronte all'ospedale di Villa Sofia.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Dottore ...
GIUDICE - Perché a quale titolo tu chiedi un intervento del Lo Piccolo per un
qualcosa che nemmeno è tua?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io questa cosa, se era titolare o era inte...
...
io so che c'era questo interesse, però non so i particolari, se era titolare, perché
GIUDICE - Non sa nient'altro.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, non mi è stato detto e non ho chiesto.
GIUDICE - Va bene. Senta, lei in questo verbale fa riferimento anche a un tale
Pietro Pizzo, del quale riconosce la fotografia, quando dice: "Mi risulta inoltre
che un cugino acquisito della Di Trapani, tale Pietro, persona incensurata, era
stato incaricato di occuparsi dei beni immobili da loro detenuti a Cinisi". E poi
nella fotografia riconosce quello che è Pietro Pizzo. Mi fa capire chi era questo
Pietro Pizzo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora... allora, il Magistrato a me mi
chiede, in una prima fase: "Lei conosce Piero Pizzo"? A me il nome non mi dice
niente. Successivamente mi fa vedere la foto: "Sì, lo conosco". Dice: "Ma lei
m'aveva detto"... "I1 nome non m'ha detto niente, ma lo vedo in foto e lo
riconosco. E' cugino acquisito di Maria Angela Di Trapani". Dice: "Ma è una
persona che è immischiata in situazioni"...? "No, so che si presta, lo utilizzano
per sbrigare le cose inerenti, diciamo, a proprietà, a contattare avvocati,
Tribunale e cose".
GIUDICE - Allora. ..
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Questo è stato il mio discorso, dottore.
GIUDICE - Io capisco che lei possa anche non... avuto riguardo anche.. .
(sovrapposizione di voci)
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, no...
GIUDICE - No, dico, possa anche non sapere qual & la differenza tra un
prestanome e...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, non l'ho detto mai io prestanome.
GIUDICE - E appunto le dico...
COLLABO&4TORE BRIGUGLIO - Ho detto "è stato preso'' ...
GIUDICE - "E' uno che"... siccome lei ha detto "è uno che si presta" o ho sentito
male io?
..
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si presta e viene. e lo utilizzano loro per
...
sbrigarsi tutte le situazioni di fallirne... cose fallimentari
GIUDICE - In siciliano diremmo u ' spicciafacende, giusto?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh si, in questo senso io ho risposto, ma
non assolutamente di pre...
GIUDICE - E non so nemmeno se ci sia una traduzione, diciamo, con...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Forse mi sono espresso male, ma...
...
GIUDICE - aulica della...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, ma no...
GIUDICE - ...
della parola. E' colui che è addetto a espletare tutte le questioni che
riguardano l'amministrazione di una... (sovrapposizione di voci)
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, perché era l'unico uomo allora libero,
..
nel senso cioè che avevano disponibile, perché quello arrestato, quello. questo
era il discorso che ho fatto io...
GIUDICE - Ma allora andiamo ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO assolutamente. - ...
GIUDICE - Andiamo a una chiarificazione ulteriore. La Maria Angela Di
Trapani...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - ...
le parlò di Pietro Pizzo, poi individuato come Pizzo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, assolutamente.
GIUDICE - NO.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Assolutamente.
GIUDICE - No. E allora da cosa trae il fatto che questa persona sbrigasse per la
Maria Angela Di Trapani ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perché una volta, parlando con la signora,
...
dice "l'unico uomo che abbiamo per ora"... con la signora la madre di Maria
...
Angela "l'unico uomo che abbiamo per ora che ci sbriga le nostre situazioni è"
- mi dice - "mio nipote Piero". Questo è il discorso, dottore.
GIUDICE - Ah, ho capito.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Non ci sono...
GIUDICE - Quindi la madre di Maria Angela Di Trapani ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Non ci sono altri discorsi.
GIUDICE - I1 nome se lo ricorda?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Eh... Rosetta mi pare che si chiami.
GIUDICE - Rosetta.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si.
GIUDICE - La quale era sposata con chi? Lo sa?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Con Francesco Di Trapani, buonanima.
GIUDICE - Con Ciccio Di Trapani.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Cioè, questo è stato messo (parole
incomprensibili). "Se fosse interessato, oppure sa se è intestato o non è
...
intestato" Ci dissi: "A me non mi risulta. So che ci sbriga le situazioni, diciamo,
inerenti a tutte queste problematiche che hanno loro, visto che è l'unico uomo che
... ...
GIUDICE - Questo questo è soltanto quindi le fu riferito dalla madre di
Maria Angela Di Trapani ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì no, ma di altre...
GIUDICE - ...p er dire "abbiamo ormai disponibile soltanto questa persona
che1'. ..
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E cose lecite fra l'altro, non...
GIUDICE - Si.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perché a me non mi risulta assolutamente
di altre cose.
GIUDICE - Va bene. Questo è sostanzialmente quanto è tra l'altro sintetizzato
nel verbale... Lei per esempio con i Fontana, con l'Acquasanta ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, no.
GIUDICE - ...ha mai avuto rapporti?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, no, dottore, nessunissimo rapporto.
GIUDICE - Galatolo?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - NO...
GIUDICE - Mai avuti.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - ...una volta è venuto a trovarmi uno di questi
Galatolo, nel periodo che io lavoravo ancora al Cede Sisa, che ha fatto... ha voluto un
appuntamento con Vincenzo Pipitone di Carini. E mi sono prestato, diciamo, a
contattare Vincenzo Pipitone e a fare incontrare uno dei Galatolo con Pipitone.
GIUDICE - Con...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Con Vincenzo Pipitone.
GIUDICE - Che era uomo d'onore anche lui?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, reggente di Carini era.
GIUDICE - Dirigente...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Reggente di Carini.
GIUDICE - Reggente della famiglia di Carini. Avete domande? Nessuno ha domande?
A W . MISURACA - Sì, Presidente, io ho una domanda.
GIUDICE - Awocato, l'ascolto.
A W . MISURACA - Sono l lawocato Misuraca per Di Trapani Michele. Signor
Briguglio, lei conosce Di Trapani Michele?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si, si, lo conosco, si.
A W . MISURACA - Da quanti anni lo conosce?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Da una vita, dagli anni Ottanta.
A W . MISURACA - Di Trapani Michele è un uomo d'onore?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - A me ufficialmente non mi risulta.
Indirettamente so che per un periodo di tempo ha retto a Cinisi questo ruolo, ha
avuto questo ruolo.
A W . MISURACA - In che periodo? Fino a quando?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ma, il periodo del '95-'96. Questo ruolo lui
-
l'ha avuto affidato sempre, ripeto, cose che mi sono state riferite da Gaspare Di
-
Maggio, io non ho cognizione diretta di questa cosa da1 '95-'96, che era co-
reggente assieme a Gaspare Di Maggio. I1 periodo fino a quando, non lo so con
certezza.
A W . MISURACA - Questo fatto awenne nel '95-'96. E approssimativamente lei
non mi sa dire fino a quando?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sinceramente no. Almeno fino... frno...
fino.. . fino alla data dell'arresto, perché poi Michele Di Trapani ha una condanna
definitiva, forse, riguardante il maxi processo, se non ricordo male, e lui manca
fino al 2002, se non ricordo male.
A W . MISURACA - E allora possiamo dire che lo è stato fino a quando è stato
arrestato?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
AW. MISURACA - Grazie.
GIUDICE - Awocato, me la suggerisce lei la domanda ulteriore, che purtroppo
devo fare, a questo punto. A me dispiace, ma è lei che... perché veramente vi
avevo dato... Ascolti, questa domanda dell'awocato suggerisce una riflessione che
può avere una risposta: ma scusi, ma perché si può entrare in Cosa Nostra e
uscirne, come se fosse una porta scorrevole, o un albergo, quando uno vuole
entra, quando vuole esce? Mi faccia capire, perché io non ho capito come ci si
entra, sulla base della sua dichiarazione oggi.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora, dottore ...
GIUDICE - Nel senso che ho capito che secondo me 'sta santina per alcuni brucia
e per alcuni altri no, ma la mano, bruciata o non bruciata, spara sempre. Le
piacerà sicuramente questa immagine: mano bruciata o non bruciata spara
sempre. Adesso apprendiamo da lei che si può entrare e uscirne quando si vuole.
Allora mi faccia capire, e faccia capire a noi tutti, soprattutto all'awocato che ha
posto la domanda: quando si entra, quando si esce, come si entra e come si esce.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora, dottore, io - come ho già detto - io
sono a conoscenza, perché mi è stato riferito da Gaspare Di Maggio, questo
particolare: "Un giorno mi vengono a trovare al rifornimento di benzina Pino
-
Guastella e Nicola Di Trapani siamo tra il '95 e il '96, se non ricordo male - e mi
dicono: "Tu sei disponibile'' - queste le parole di Gaspare Di Maggio - "tu sei
...
disponibile a gestire a gestire il paese assieme a mio zio Michele"? Gaspare Di
Maggio: "Io non ho problemi". Questo è quello che io ho detto. Non ho detto
...
altro dottore. Non ho detto "si entra" o "non si esce". Io questo qui
GIUDICE - No, un attimo, la mia domanda era diversa ed era suggerita dalla
domanda dell'awocato. Siccome I'awocato le ha detto: "Ma quest'uomo" e ha ...
fatto il nome e il cognome, Michele Di Trapani ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì si.
...
GIUDICE - che io fino adesso nemmeno le avevo chiesto, attenzione ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, me l'ha chiesto e io ho dato una
risposta. Io non lo so.
GIUDICE - Quindi chi sia Michele Di Trapani, sulla base delle sue dichiarazioni,
adesso dovremo a questo punto capirlo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Dottore...
GIUDICE - Eh, un attimo solo.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
...
GIUDICE - Dunque, le ha chiesto: "Si può" cioè "si può pensare che questa
persona, che lei ha affermato essere stata in Cosa Nostra, in un periodo specifico
chc ha indicato dal 1995 al"...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Io ho ...
GIUDICE - Mi faccia arrivare.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Perché poi arriva la domanda...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì, sì.
GIUDICE -...e si capisce; non sovrapponiamo le voci...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Va bene.
...
GIUDICE - e la trascrizione viene chiara chiara. Mora, a questa domanda lei
ha risposto: "Mi risulta che quest'uomo, Trapani, Di Trapani Michele"...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Mh.
GIUDICE - ..."fosse uomo d'onore, reggente" - ha detto - "della famiglia di"...?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Cinisi.
GIUDICE - ..."
di Cinisi, sicuramente nel 1995 e 1996. Che per questa
appartenenza a Cosa Nostra sia stato condannato" - lei ha detto...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, no, no. Io ho detto che Michele Di
Trapani ha scontato una condanna definitiva. Poi è mancato... nel maxi processo,
dottore...
GIUDICE - Mi scusi, che ho detto? Ho detto una cosa diversa?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - No, lei dice...
GIUDICE - Ho detto che è stato condannato. Lei mi dice...
...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ah, in precedenza sì, si, sì. Al maxi
processo, perché ...
GIUDICE - Stiamo dicendo la stessa cosa.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Eh.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ed è mancato fino al 2002, ora l'anno
preciso non lo so.
GIUDICE - "E' mancato"...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - (sovrapposizione di voci)
-
GIUDICE ...in italiano vuol dire che muria, come si dice in siciliano.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - E' mancato dal...
GIUDICE - E' mancato nel senso che non ha più frequentato il libero territorio...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
- ...
GIUDICE ma stava nella Casa Circondariale.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perfetto.
GIUDICE - Quindi diciamo che è stato detenuto, non è mancato.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Perfetto, si. Si sta...
GIUDICE - Fermo un attimo. L'avvocato le ha posto una domanda che io adesso
raccolgo, faccio mia.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
GIUDICE - E gliela pongo. Dice: "Ma si può dire che quindi sia stato mafioso
...
sostanzialmente fino alla data in cui è uscito da .galera, punto e basta"? Questo
le ha fatto la domanda.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Allora...
GIUDICE - A questa domanda io non ho capito lei... ho capito bene, awocato?
A W . MISURACA - No. Veramente, Presidente, io non ho fatto questa domanda.
GIUDICE - Allora ho capito male. Allora la rifaccia la domanda.
A W . MISURACA - La mia domanda è stata molto semplice: se gli risultava che
il Michele Di Trapani fosse un uomo d'onore. E il teste ha risposto che per quella
che è la sila conoscenza indiretta è stato co-reggente con Di Maggio Gaspare fino
a quando è stato arrestato una prima volta. Per me questa risposta è esauriente.
GIUDICE - E' esauriente. Quindi ...
A W . MISURACA - E a questo punto può essere pure che ho bisogno di un'altra
domanda in base alla domanda che ha fatto lei.
...
GIUDICE - E io gliela ora ne facciamo un'altra. Però la risposta alla sua
domanda, cioè se fosse o meno un uomo d'onore, se le mie capacità uditive mi
aiutano, la risposta è sì. O ho capito male?
A W . MISURACA - La risposta è: è stato co-reggente con Gaspare Di Maggio...
GIUDICE - No, no, un attimo.
-
A W . MISURACA ...fino a quando è stato arrestato.
GIUDICE - NO,un attimo, un attimo.
A W . MISURACA - No...
GIUDICE - I1 problema è se era o no uomo d'onore.
AVV. MISURACA - No, no...
GIUDICE - La co-reggenza - scusi - è la differenza tra lavorare in banca ed
essere direttore della banca.
A W . MISURACA - Presidente, questo ...
GIUDICE - La risposta è: "Ha lavorato in banca"? "Ha lavorato in banca". I1
problema poi è se è stato pure direttore di banca, adesso lo vedremo.
A W . MISURACA - Benissimo. Ma io posso fare tutte le domande che voglio, poi
bisogna attenersi..
GIUDICE - Lei può fare... l'ho limitata?
A W . MISURACA - ...bisogna attenersi alle risposte del teste.
GIUDICE - Ho capito.
A W . MISURACA - I1 teste ha detto: co-reggente con Di Maggio Gaspare. E per
me questa risposta va bene.
GIUDICE - Sì. E però approfondiamo.
AW. MISURACA - Possiamo approfondire.
GIUDICE - No, dobbiamo.
A W . MISURACA - Prego.
GIUDICE - Tra facoltà e obbligo c'è una differenza. E dobbiamo farla.
A W . MISURACA - Mi scusi, questa domanda me la sarei pure aspettata prima
ma a questo punto, visto che nessuno gliel'ha fatta, gliela faccio io.
GIUDICE - Chi gliel'ha detto che non avrei ...
A W . MISURACA - Voglio andare fino in fondo io.
GIUDICE - Chi gliel'ha detto che non l'avrei fatta?
A W . MISURACA - Prego?
GIUDICE - Chi gliel'ha detto che non l'avrei fatta la domanda?
A W . MISURACA - No, io non sto parlando di lei, sto parlando anche dei... dei
verbali che sono agli atti.
GIUDICE - Va bene. Allora. ..
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Prego, dottore.
GIUDICE - Torniamo alla domanda. Dunque, sicuramente tra il 1995 e il '96,
sicuramente secondo la sua ricostruzione...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
...
GIUDICE - non sicuramente in senso oggettivo universale ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Secondo quello che mi è stato riferito.
GIUDICE - No, non deve parlarmi sulla voce mia perché io sono in fase post-
...
prandiale anch'io e potrei essere confusionario, quindi Allora, secondo la sua
ricostruzione il Di Trapani Michele dal 1995 al 1996 rivestiva il ruolo di co-
...
reggente della famiglia di ?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Cinisi.
GIUDICE - Cinisi. Dopodiché entra in prigione, viene condannato, come lei mi
ha detto, subisce la sorte processuale che subisce. Il dato successivo è oggetto di
domanda specifica. In relazione al periodo successivo, perché lei viene arrestato,
come mi diceva, il 31 luglio del 2008...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Sì.
GIUDICE - Oh. Quindi in un periodo, diciamo, molto più attuale, più
contemporaneo dei fatti che ha raccontato, che sono 1995 e '96. Oh. Le risulta per
questi fatti più attuali, una presenza, una circostanza, un fatto che possa oggi
permettere a lei di affermare che Di Trapani Michele avesse svolto funzioni in
Cosa Nostra in forma di rappresentante o spendendo il nome della famiglia di
Resuttana...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - NO.
-
GIUDICE ...p er la quale in passato aveva svolto il ruolo di reggente?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - NO.
GIUDICE - Oh. Non le risulta.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Presenze successive alla scarcerazione
personalmente non mi risultano.
GIUDICE - Non le risultano. E questa è la risposta che il Giudice sta scolpendo
sulla pietra del processo.
A W . MISURACA - E la difesa ringrazia.
GIUDICE - Ma non deve ringraziare.
A W . MISURACA - Perché doveva fare questa domanda che ha anticipato lei
stesso.
...
GIUDICE - Questi sono i fatti e questi e queste sono le cose che il Giudice ha il
-
dovere di scolpire, in favore di nessuno in favore di nessuno - ma per il puro
amore della verità. Oh. E allora, dunque, parlavamo di Di Trapani Michele. Ma
intanto 'sto Di Trapani Michele chi è? Perché ancora non l'abbiamo detto chi è.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Di Trapani Mi...
GIUDICE - Cioè, che rapporto c'aveva per esempio col Di Trapani Diego, del
quale ha riferito fin dall'inizio della sua dichiarazione?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Michele Di Trapani è il fratello di Diego Di
Trapani.
GIUDICE - E' il fratello di Diego Di Trapani ...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Si.
GIUDICE - ...
e poi?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Ha voluto sapere il dato di parentela e ho
detto che...
GIUDICE - No, e poi, dico, ha altre...? Per esempio, che rapporto aveva con
Ciccio Di Trapani lo sa?
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Fratello di Ciccio Di Trapani.
GIUDICE - Fratello di Ciccio Di Trapani.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Zio di Nicola, se vuole sapere questo. Io li
conosco da un sacco di tempo, però ...
GIUDICE - Li conosce.
COLLABORATORE BIUGUGLIO - Si, si. Ci ho lavorato, bene o male avevo
contatti, ci vedevamo spesso e... li conosco.
GIUDICE - Ma lei li ha conosciuti solo per il lavoro che svolgeva in seno alla
Poliedil o perché sapeva, era rlconosciuto che allora avessero un ruolo importante
in Cosa Nostra?
COLLABORATORE BIUGUGLIO - No, allora, quando lavoravo io con loro, a
*
me non...
GIUDICE - Non le era dato saperlo.
- ...
COLLABORATORE BIUGUGLIO non mi era dato sapere queste cose.
GIUDICE - Va bene. Mi sembra che sia bastevole, almeno per quelle che sono le
sue conoscenze. Suppongo che io non abbia, almeno al momento, altre domande.
Può andare.
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Grazie.
GIUDICE - Se non ci sono... se non ci sono domande. Eh? Non ci...
COLLABORATORE BRIGUGLIO - Buongiomo.
1163
Viene introdotto in aula il Collaboratore di Giustizia:
C%_ 1169
-
periodo anche in cui lui era latitante sono state persone che sapevano che io non
ero uomo d'onore però ero una persona che loro garantivano per me.
GIUDICE - Ho capito. Quindi lei era in una posizione, diciamo, di vicinanza,
senza una intraneità assoluta, diremmo in modo tecnico. AUora, tuttavia dei
delitti, non so se così si può dire, per Cosa Nostra lei li ha consumati.
COLLABORATORE SPATARO - Ho favorito Cosa Nostra, sì. Sono stato anche
condannato per aver...
GIUDICE - Beh, favorire Cosa Nostra è già in sé un delitto. Io sto parlando di
fatti specifici da lei posti in essere in favore dell'organizzazione. Cioè, siccome lei
ha detto "io comunque davo la mia disponibilità'I...
COLLABORATORE SPATARO - Sì.
GIUDICE - ...in che cosa si... allora, diciamo così: in che cosa si concretizzava questa
sua disponibilità in favore di Cosa Nostra, in favore degli uomini di Cosa Nostra,
anche se lei non era uomo di Cosa Nostra?
COLLABORATORE SPATARO - Di mettere a disposizione gli uffici del mio punto
vendita per fissarsi degli appuntamenti o per io fissare degli appuntamenti fra vari
esponenti di varie famiglie del palermitano.
GIUDICE - Quindi lei metteva a disposizione quali uffici dei tanti...?
COLLABORATORE SPATARO - Sia quello di via San Polo che quello di viale
Strasburgo.
GIUDICE - E per quanto tempo...
COLLABORATORE SPATARO - E anche quello di via Resurrezione nel periodo in
cui Totò Cucuzza era latitante, che lì ho fissato diversi appuntamenti a Totò Cucuzza,
con alcune persone, o lui stesso sapeva che era nella disponibilità di Domenico
Cancelliere quel punto vendita e lui si fissava gli appuntamenti nel punto vendita. Me
lo faceva sapere tramite Cancelliere che sarebbe dovuto venire quel giorno lui là e si
incontrava con alcune persone.
GIUDICE - Quindi c'erano diversi punti della città, almeno tre, per quello che ho
capito...
COLLABORATORE SPATARO - Due, perché uno l%oaperto ma gli altri due non li
avevo aperti nel periodo in cui avevo via Resurrezione. Viale Strasburgo è nato nel
2004 e via San Polo è nato nel '96. '96-2008 via San Polo; 2004-fine 2006 viale
Strasburgo.
GIUDICE - 2004...
COLLABORATORE SPATARO - 2006.
GIUDICE - Viale Strasburgo.
COLLABORATORE SPATARO - Sì.
GIUDICE - Viale Strasburgo e Viale della Resurrezione sono la stessa cosa? No.
COLLABORATORE SPATARO - No, Via Resurrezione l%oaperto otto mesi, perché
allora questo...
GIUDICE - Solo... cioè, praticamente per un periodo limitato.
COLLABORATORE SPATARO - Brevissimo, perché praticamente questo terreno -
adesso ricordo - me lo affittò l'awocato Petronio, colui che è morto, solo che su
questo terreno non mi potevano dare la licenza, per cui il Commissariato di Polizia mi
disse che dovevo chiudere l'attività entro un tot termine di giorni e in quell'occasione
trovai un locale idoneo, dove avrei potuto prendere la licenza e ho aperto in via San
Polo.
GIUDICE - Via San Polo. Quindi via San Polo, mi ha detto, ripeto, dal 1996 al 2008.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
GIUDICE - Viale Strasburgo...
COLLABORATORE SPATARO - Fine '96... fine '96 - 2008.
GIUDICE - Sì. Però questo dice che sostanzialmente questi due posti, questi due
luoghi della città per circa un decennio, allora, se ho capito bene, ma mi corregga se
non ho capito bene, sono stati utilizzati dagli uomini di Cosa Nostra, del calibro di
quelli che lei mi ha riferito, per incontri che mediava, che lei era - diciamo - in grado
di mediare.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
GIUDICE - Ho capito bene?
COLLABORATORE SPATARO - Sì, sì.
GIUDICE - Un'altra domanda. E quindi queste persone che si riunivano... intanto lei
come faceva a farle entrare in contatto? Cioè, cosa aveva, i numeri di telefono? Sapeva
dove si trovavano? Com'è possibile riuscire a farli convergere...?
COLLABORATORE SPATARO - Sapevo dove si trovavano. C'erano periodi che non
si usavano i cellulari per non essere intercettati, per cui, a seconda delle persone che si
dovevano incontrare, fissavo direttamente degli appuntamenti, andavo a cercare la
persona che sapevo che potesse essere il tramite per quel soggetto che cercavo e
direttamente... lo fissavo direttamente io l'appuntamento o, se volevano fissato un
appuntamento con un'altra persona, venivano da me e mi dicevano che dovevano
parlare con... con chi aveva l'appuntamento, se in quel caso Giovanni Bonanno, se in
quel caso Cucuzza o se in quel caso Romano Giovan Battista. A secondo di chi si
trattava mi facevano sapere che doveva parlare qualcuno con loro.
GIUDICE - Senta, ma quando queste persone parlavano lei si trovava lì?
COLLABORATORE SPATARO - No. Non sono stato mai nella prossimità delle
persone quando parlavano. Erano sempre distanti da me.
GIUDICE - Quindi lei si limitava - e si è sempre limitato - a, diciamo, mettere a
disposizione di queste persone i locali perché in questi locali potessero svolgere i loro
incontri.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
GIUDICE - E null'altro ha fatto.
COLLABORATORE SPATARO - E null'altro.
GIUDICE - Senta, lei già un po' ha fatto r-rimento a persone, diciamo, di un
certo calibro nell'ambito dell'organizzazione, di un certo peso, perché quando già
ha fatto il nome dei Madonia ha certo riferito un nome importante. Cosa
esattamente le risulta, in relazione a questi soggetti, di fatti che le sono stati
riferiti o che comunque lei ha anche indirettamente partecipato?
COLLABORATORE SPATARO - Ma, fatti riferiti ai tempi da quando ...
abbiamo venduto una macchina a Nino Madonia ho saputo che era da Romano -
-
Giovan Battista che era un uomo d'onore di Resuttana. E poi l'ho incontrato
assieme al padre una volta, in un punto vendita che si trovava in via Marchese di
Villabianca, che era un autosalone che aveva aperto in quel periodo Marco
Favaloro assieme al figlio Raffaele. E da lì, dopo che li hanno arrestati e gli hanno
sequestrato la macchina, hanno chiamato pure a noi per sapere come mai noi
avevamo venduto la macchina a una persona che in quel periodo era latitante,
perché credo che per un periodo è stato latitante Nino Madonia. Ma soltanto
questo. Più di questo non l'ho incontrato. Ho conosciuto poi altre persone della
famiglia Madonia, ma nei tempi successivi agli anni Novanta.
GIUDICE - Cioè? Di quali persone stiamo parlando?
COLLABORATORE SPATARO - Ho conosciuto nel '95 Nicola Di Trapani. Poi,
successivamente ho conosciuto suo zio, Diego Di Trapani, suo zio Michele Di
Trapani e soltanto due volte ho visto Maria Angela
-
persona a cui Giovanni faceva Giovanni Bonanno parliamo - faceva avere il
mensile per i detenuti della sua famiglia.
GIUDICE - Però, se lei ha già detto che, diciamo, lei alla fine si era limitato
...
soltanto a garantire questi contatti, incontri, e che mai aveva partecipato cioè,
queste persone in che modo le si sono manifestate? In che modo le ha conosciute?
COLLABORATORE SPATARO - Allora, le spiego subito.. .
GIUDICE - E che cosa esattamente ha conosciuto di loro?
COLLABORATORE SPATARO - Le spiego subito. Io nel '97, quando fine '96, ...
quando ho I'autosalone in Via della Resurrezione, subisco un attentato, mi
vengono incendiate otto auto. E in quel momento...
GIUDICE - In che anno questo?
COLLABORATORE SPATARO - Nel febbraio del '97, il momento prima di
traslocare da Via della Resurrezione a Via San Polo. Subisco un attentato dove
vengono distrutte sei macchine. In quel momento era stato tratto in arresto sia
Domenico Cancelliere, la persona a cui ero vicino, che Salvatore Cucuzza, che
sono state persone che avevano iniziato a collaborare con la giustizia. Per cui in
quel momento mi sono trovato allo sbando, perché tutti sapevano che io ero
vicino a loro. Per cui l'unica persona a cui io mi potevo rivolgere, che avevo
...
anche nello stesso tempo ho avuto un rapporto più stretto con Giovanni
Bonanno, in quanto il fratello del papà di Giovanni Bonanno aveva sposato mia
cugina... con Giovanni avevamo iniziato un rapporto da cugini, per cui in
quell'occasione Giovanni mi disse di non preoccuparmi che avrebbe visto lui se
c'erano dei problemi di estorsione, qualche danno, qualche cosa nei miei
confronti, maturato dal rapporto con Cucuzza e con Cancelliere. Per cui da quel
momento io mi sono awicinato tantissimo a Giovanni e lo accompagnavo agli
appuntamenti che lui aveva, anche perché subito dopo l'arresto di Nicola Di
Trapani il mandamento di Resuttana lo ha preso a reggere Pino Guastella
assieme a Giovanni, Giovanni Bonanno parliamo, per cui in quel momento io
accompagnavo Giovanni in diversi posti, in diversi appuntamenti. A volte lui
andava a ritirare i soldi delle estorsioni per cui io lo accompagnavo e poi
parlando mi diceva
.-.- ...
-. un po' l'andamento deila era molto contento di questa di ...
questa sua escalation nel mandamento di Resuttana. Fino a quando hanno
arrestato a Pino Guastella il mandamento l'ha retto lui assieme al fratello, frno al
momento del suo arresto che è awenuto nel '99, e dopo il '99 il mandamento di
Resuttana l'ha retto Francesco Bonanno. Però c'è stato un breve periodo che al di
sopra di tutti loro c'era Diego Di Trapani, che è lo zio di Nicola Di Trapani, che è
stato tratto pure lui in arresto nel San Lorenzo. Poi Giovanni, quando è uscito,
nel 2003, luglio del 2003, suo fratello Francesco Bonanno, che era in quel periodo
il reggente sia di San Lorenzo che di Resuttana in quanto San Lorenzo era stata
accorpata da Resuttana, perché era rimasta senza una guida di nessuno, hanno
retto per pochissimo il mandamento assieme. Poi, a dicembre Francesco Bonanno
è morto per un infarto e il mandamento, quello di San Lorenzo, in quel periodo è
uscito il dottore Cinà e praticamente se l'è ripreso in mano lui e lo gestiva lui,
assieme a Mimmo Biondino, e Resuttana lo gestiva Giovanni.
...
GIUDICE - Io non l'ho fermata perché questo questo suo procedere dimostra
...
che lei è più intraneo di quanto di quanto le sue affermazioni preliminari
facciano pensare, perché lei conosce la successione dell'organigramma direi al
centimetro, quindi con una intraneità che adesso dovrà chiarirmi, perché tutti
questi passaggi da chi le vengono comunicati? Man mano dalle persone che si
awicendano oppure lei li conosce altrove, in altro modo?
A
COLLABORATORE SPATARO - No, allora, questi passaggi mi vengono
comunicati direttamente da Giovanni Bonanno. Io non conosco molte persone.
Come il dottore Cinà, io non lo conosco. Ho soltanto accompagnato un giorno a
Giovanni a un appuntamento con Mimmo Biondino, al quale gli chiedeva gli ...
aveva detto che praticamente, dato che il dottore Cinà era uscito, che Giovanni
non si sarebbe dovuto occupare più del mandamento di San Lorenzo e che si
doveva occupare soltanto del mandamento di Resuttana. Questa cosa a me la
disse Giovanni, come tantissime altre cose, perché io stavo dalla mattina alla sera
con Giovanni. Siccome in quel periodo Giovanni non aveva la possibilità di
guidare la macchina, in quanto era sorvegliato speciale - stiamo parlando dal
2003, luglio in poi, dalla data della sua scarcerazione - io lo andavo siccome...
abitavamo vicini io lo prendevo a casa, lo accompagnavo in città o lo
accompagnavo a firmare a Mondello, perché lui firmava a Mondello. E
praticamente stavamo tutto il tempo assieme, dico...
...
GIUDICE - Quindi quella la successione...
-
COLLABORATORE SPATARO ...p arte della giornata la passavamo assieme.
GIUDICE - Quindi la successione delle cose che ha spiegato l'ha conosciuta grazie al
rapporto che ha avuto con Bonanno. Ma intanto vorrei tornare un attimo indietro,
perché lei ha detto che subisce questo attentato nel '97, a febbraio del '97, sei macchine
vengono incendiate.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
GIUDICE - Ma lo subisce proprio per collegamento all'arresto e alla collaborazione
dei due - diciamo - suoi amici, o comunque vicini, oppure...? Cioè, Bonanno cosa le
dice? Quando lei poi cerca la vicinanza a Bonanno per capire quello che le era
accaduto, cosa le dice?
COLLABORATORE SPATARO - Allora... allora, io in quel periodo avevo
conosciuto... li conoscevo già da prima, però avevo conosciuto un po' meglio sia
Calogero Lo Piccolo che Sandro Lo Piccolo e Giovanni pensava che potesse essere...
GIUDICE - Cioè nel '97 lei già conosceva i Lo Piccolo?
COLLABORATORE SPATARO - Anche prima li ho conosciuti, forse ne11'85 a
Sferracavallo, perché io villeggiavo a Sferracavallo e loro erano sempre davanti casa
mia, si può dire, a fare il bagno, per cui li ho conosciuti da ragazzini. Io abitavo in via
Barcaioli, scendevamo al mare ed eravamo sempre assieme, giocavamo a pallone
assieme, con lui, con Sandro, con Calogero, con Giulio Caporrimo, con suo cugino
Giuseppe Lo Cascio. Cioè, sono tutte persone che conosco in quanto dal posto di
villeggiatura... ma non sapevo chi fossero i Lo Piccolo, li conoscevo come persone,
come ragazzi che villeggiavano e abitavano nella borgata marinara di Sferracavallo,
ma non sapevo chi fossero.
GIUDICE - Chiaro. Però nel...
COLLABORATORE SPATARO - Poi successivamente l'ho saputo chi erano, tramite
Giovanni, che mi disse che erano...
GIUDICE - Tramite Giovanni Bonanno?
COLLABORATORE SPATARO - Giovanni Bonanno mi disse che erano i figli di
Totuccio Lo Piccolo, che in quel periodo era latitante. Poi ho cominciato a frequentare
tutti i ragazzi che erano della zona di Cardillo, come amicizie familiari, per cui in quel
periodo mi frequentavo tantissimo con Epifanio Aiello, che in quel periodo stava
facendo i lavori del Palazzetto dello Sport e in quel periodo là ci lavorava pure Sandro
Lo Piccolo, perché suo fratello Calogero lavorava alla Bonatti, faceva il geometra della
Bonatti, per cui ci incontravamo, eravamo spesso assieme a pranzi a Partanna
Mondello, al Peter Pan, la sera andavamo a giocare a calcetto. Abbiamo avuto, fino al
momento del loro arresto, un periodo di frequentazione costante. Mi sono occupato
anche, dopo che hanno arrestato a Calogero nel '97, mi sono occupato, tramite il
fratello piccolo, cioè Claudio, di vendere e di fare il passaggio di proprietà della
macchina di Calogero, in quanto la macchina era intestata a Calogero e non poteva
venderla nessuno perché se ne doveva occupare un rivenditore. Al che me ne sono
occupato io di vendere la macchina. Avevo pure la macchina di Sandro, solo che lui
dopo un mese è stato scarcerato e se l'è ripresa. Ci siamo incontrati a giocare, a
mangiare, a calcetto con loro, fino al momento in cui Sandro si è messo latitante. Ma
da quel momento in poi ci incontravamo con i ragazzi che erano rimasti fuori, Giulio
Caporrimo, Nunzio Serio, Totò Di Maio, Renato Chiarini, tutte queste persone,
ragazzi che erano della borgata di Cardillo. Dato che io abitavo a Pallavicino, eravamo
sempre molto vicini.
GIUDICE - Chiaro. Ma perché mi ha citato i Lo Piccolo padre e figlio in relazione
all'attentato del '97?
COLLABORATORE SPATARO - Perché Giovanni mi disse che di questa cosa ne
parlò con... con Sandro.
GIUDICE - Un attimo. Giovanni quando glielo dice? Quando...
COLLABORATORE SPATARO - Io a febbraio del '97 c'ho... il 17 febbraio del '97
subisco l'attentato. Giovanni quattro o cinque giorni dopo mi dice: "Stai tranquillo,
non è una cosa riconducibile ai fatti accaduti della collaborazione di Cucuzza e di
Cancelliere". Dice: "Può essere che tu hai avuto problemi con qualcuno"? "Io non ho
avuto problemi con nessuno". Gli faccio: "Può essere, dato che qua ai tempi ero stato
raccomandato da Mirnmo Cancelliere tramite un certo Biondo che in quel periodo era
vicino alle persone di quella zona"...? Dice: "No, no" - dice - "stai tranquillo" - dice -
"non c'è problema" - dice - "lavora". E da quel momento in poi non è successo più
niente. E da quel momento in poi ho cominciato a fiequentare queste persone, che
sapevo che avevano un certo spessore nella zona di Pallavicino.
GIUDICE - Ma Giovanni Bonanno formalmente che investitura aveva?
COLLABORATORE SPATARO - E' stato per un periodo il reggente di Resuttana.
GIUDICE - Da quando? Me l'aveva già detto questo. Da quando a quando?
--.
COLLABORATORE
. SPATARO - In due periodi diversi. Dal ... dopo.l'arresto di Pino
Guastella, che è del '97, fino al '99. E da dopo la sua scarcerazione, dal 2003 fino al
2005, perché dopo, prima della sua... diciamo della sua uccisione, è stato messo da
parte.
GIUDICE - E perché viene ucciso Giovanni Bonanno? Lo sa?
COLLABORATORE SPATARO - No, questa è una cosa che io non so. So che aveva
dei problemi con alcune persone della famiglia di Resuttana in quanto si lamentavano
che non riusciva a garantire gli stipendi per i detenuti e di questo lui ne soffriva in
quanto non era vero, perché lui tutto quello che faceva era in funzione di garantire gli
stipendi principalmente dei Madonia, in quanto lui faceva avere cinquemila euro al
mese alla famiglia Madonia, ivi compresi... che erano i Madonia, compreso i Di
Trapani, i due Di Trapani che erano in quel momento detenuti.
GIUDICE - Chi erano?
COLLABORATORE SPATARO - Nicola Di Trapani e Diego Di Trapani.
GIUDICE - Senta, ma lei mi ha detto che seguiva Giovanni Bonanno praticamente
ogni giorno, diciamo.
COLLABORATORE SPATARO - Sì, dalla mattina...
GIUDICE - Fino al momento della sua sparizione. Ho capito bene?
COLLABORATORE SPATARO - Fino al... il giorno prima della sua sparizione
eravamo assieme... perché è anche pubblico nel... perché eravamo attenzionati dai
Carabinieri, è una cosa pubblica che loro sanno pure...
GIUDICE - Lui sparisce quando? SE la ricorda la data?
COLLABORATORE SPATARO - Lui sparisce 1'1 1 gennaio del 2006.
GIUDICE - Del 2006.
COLLABORATORE SPATARO - Alle dieci di mattina firma. Dalle dieci e mezza
non si sanno più sue notizie.
GIUDICE - Quando sparisce Giovanni Bonanno, lei non teme...
COLLABORATORE SPATARO - Io sono stato...
GIUDICE - Mi scusi, le faccio la domanda. Non teme che qualcosa possa anche
rivolgersi nei suoi confronti? No?
COLLABORATORE SPATARO - Non ero il solo a temere questa cosa, siamo stati
quattro o cinque persone a temere questa cosa.
GIUDICE - E chi erano queste quattro o cinque persone?
COLLABORATORE SPATARO - Tonino Cumbo, Mario Napoli, io, Pippo
Annetta... le persone che eravamo quelli più vicini a Giovanni.
GIUDICE - E che succede? Cosa fate? Come vi muovete?
COLLABORATORE SPATARO - Ma, le posso dire che io mi sono mosso in modo
di stare molto attento nel ritirami a casa, nel pensare(?) di vedere in qualsiasi persona
un pericolo. Fino al momento in cui un giorno è venuto da me Tonino Cumbo e mi ha
detto di stare tranquillo. Assieme a salvatore Castiglione mi hanno detto di non
preoccupami di niente e mi ha chiesto chi fossero i negozi che pagavano in quel
momento a Giovanni, di farglielo sapere a lui, che lui l'avrebbe riferito ad una terza
persona. Questa terza persona era ~ d v Genova.
o E nello stesso tempo mi ha detto di
non... di non andare a prendere più i biglietti per lo stadio, perché ogni partita che c era
f
facevano avere dieci biglietti per il mandamento di Resuttana, per farli avere alla
famiglia di Resuttana. Per cui sono andato io, dopo circa due-tre giorni, per cui 1'1 I...
circa il giorno 20 gennaio, una cosa del genere, sono andato nei vari commercianti
dove andavo con Giovanni a presentare a Tonino Cumbo e a Salvatore Castiglione,
dicendo che loro sarebbero state le persone che avrebbero preso i soldi al posto di
Giovanni.
d GIUDICE - Quanto tempo passa dalia sparizione di Giovanni Bonanno al
momento in cui le dicono "stai tranquillo, puoi andare avanti perché nessuno ti
farà del male"?
-
COLLABORATORE SPATARO Circa una settimana.
GIUDICE - Una settimana. E le dicono da quel momento chi in fondo aveva
preso il posto di Giovanni Bonanno?
COLLABORATORE SPATARO - Beh, il posto di Giovanni Bonanno già
sapevamo che inizialmente l'aveva preso Diego Di Trapani nel 2005, dopo la sua
scarcerazione. In quel periodo gli disse... gli fece sapere a Giovanni di mettersi
accanto a Salvo Genova, dato che c'erano state queste lamentele. Onde evitare
problemi futuri Giovanni avrebbe dovuto reggere il mandamento assieme a Salvo
Genova. Però Giovanni sapeva benissimo che Salvo Genova si stava già
organizzando in modo che Giovanni, quando andava a riscuotere i soldi del pizzo,
non avrebbe trovato disponibilità nei commercianti in quanto avevano già fatto
avere ad altri i soldi, sia del Natale del 2005 che Pasqua del 2005. In questo
periodo Giovanni si è trovato a non poter garantire determinate persone, in
quanto i soldi di alcuni, quasi tutti i commercianti dove lui andava, tranne credo
quattro o cinque, avevano già fatto avere i soldi a Salvo Genova.
..
GIUDICE - Allora. queste cose in parte lei le ha riferite?
COLLABORATORE SPATARO - Tutto ho riferito. In vari interrogatori ho
riferito tutto, fin dal primo...
GIUDICE - Io poi ...
COLLABORATORE SPATARO - Fin dal primo interrogatorio del 14 novembre
del 2008.
GIUDICE - Perché io ho qua davanti agli occhi il verbale che lei ha fatto il 17
novembre del 2008. Se lo ricorda?
COLLABORATORE SPATARO - Questo credo che sia il terzo verbale, perché
il primo verbale l'ho fatto il 14 novembre del 2008. Ho fatto un verbale senza
riconoscimenti fotografici.
GIUDICE - E invece questo...
COLLABORATORE SPATARO - Da lì abbiamo iniziato poi i vari verbali con i
riconoscimenti fotografici e a parlare ampiamente delle persone.
GIUDICE - Di questo adesso parleremo. Ma la cosa che io le chiedo è: suila
sparizione di Giovanni Bonanno, della quale lei ha detto già che il movente, il
presumibile movente non era neppure vero, perché anzi lui si dava da fare per
fare arrivare i soldi ai detenuti...
COLLABORATORE SPATARO - Ma il vero movente non era questo. I1 vero
movente io l'ho dichiarato, l'ho detto pure a un'udienza, è stato il fatto che
Totuccio Lo Piccolo sapeva che Giovanni era a conoscenza che lui aveva ucciso
suo padre e aveva paura di questa cosa, l'ha sempre temuto a Giovanni, Totuccio
Lo Piccolo per 'sta cosa, non ha mai accettato in passato che Giovanni potesse
essere un capo... un capo del mandamento di Resuttana in quanto poteva essere...
potesse entrare in contrasto con lui direttamente. Questa è una cosa che sapeva
benissimo.
GIUDICE - Allora, Lo Piccolo, cioè Sandro Lo Piccolo...
COLLABORATORE SPATARO - Aveva paura di Giovanni.
...
GIUDICE - sapeva...
COLLABORATORE SPATARO - Sapeva che Giovanni era a conoscenza del
fatto che avesse ucciso suo padre.
GIUDICE - "Suo padre", il padre di chi? I1 padre di...?
COLLABORATORE SPATARO - Di Giovanni, Armando Bonanno.
GIUDICE - I1 famoso fatto che riguardò ...
COLLABORATORE SPATARO - I1 famoso fatto...
GIUDICE - Stiamo parlando della storia...
COLLABORATORE SPATARO - Si.
...
GIUDICE - di Cosa Nostra.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente. Perché non poteva essere altra
persona che...
GIUDICE - Stiamo parlando dell'assassinio della bistecchiera, insomma.
COLLABORATORE SPATARO - No, è stato ucciso con il metodo della lupara
bianca, Armando Bonanno.
GIUDICE - Armando Bonanno.
COLLABORATORE SPATARO - Armando Bonanno è stato ucciso con il
metodo deila lupara bianca.
..
GIUDICE - Sì, ma in una contestualità, se non ricordo male. non fu quella?
(più voci fuori microfono)
GIUDICE - Si, sì, non vorrei.. . non vorrei sbagliarmi ma...
COLLABORATORE SPATARO - La bistecchiera è l'omicidio di Puccio che
awiene dentro il Carcere delllUcciardone.
GIUDICE - Sì, ma mentre lì veniva ucciso...
COLLABORATORE SPATARO - No, no, no, quello era un altro. E' stato ucciso
un altro Puccio al cimitero.
...
GIUDICE - E' un altro... è un altro è un altro Bonanno?
COLLABORATORE SPATARO - Quello è il nipote che è stato ucciso durante
una rapina.
GIUDICE - I1 padre, il Bonanno...
COLLABORATORE SPATARO - Scompare negli anni Ottanta.
GIUDICE - Sì. Era uno dei tre killer. ..
COLLABORATORE SPATARO - La bistecchiera è del '91.
GIUDICE - Era uno dei tre killer...
COLLABORATORE SPATARO - Del capitano Basile.
GIUDICE - Era uno dei tre killer del capitano Basile.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
...
GIUDICE - Che poi vengono fatti sparire cioè, uno viene fatto sparire e gli altri
...
vengono eliminati va beh, comunque ...
COLLABORATORE SPATARO - Ma quelli sono stati eliminati per altri motivi.
GIUDICE - Sì, sì, no, ma mi serviva per capire ...
COLLABORATORE SPATARO - Non... non c'ha nulla a che vedere con il
...
discorso del del capitano Basile.
GIUDICE - Sì, ma quando lei fa riferimento al padre di Giovanni Bonanno, cioè
Andrea Bonanno ...
COLLABORATORE SPATARO - Armando Bonanno.
... ...
GIUDICE - Armando Bonanno, dice "il Lo Piccolo" ...
COLLABORATORE SPATARO - Sì.
GIUDICE - ..."
non accettava l'idea che Giovanni Bonanno potesse reggere la
famiglia di Resuttana con questo peccato originale su di sé". Io...
COLLABORATORE SPATARO - Con questo rancore nei confronti dei Lo
Piccolo.
GIUDICE - Perché prima o poi si sarebbe vendicato.'
COLLABORATORE SPATARO Esattamente. -
GIUDICE - E quindi lo doveva uccidere in modo preventivo ...
COLLABORATORE SPATARO - Ma già questa cosa era uscita fuori in alcune
intercettazioni.
GIUDICE - Sì, però se lei mi interrompe e sovrapponiamo ...
COLLABORATORE SPATARO - Mi scusi.
GIUDICE - No, non è. . le ripeto, è soltanto per la lettura poi del... Quindi lei dice
che l'omicidio - se ho sintetizzato bene il suo pensiero - che l'omicidio di
Giovanni Bonanno, attraverso la soppressione per lupara bianca, nasce da una
specie di convincimento del Lo Piccolo che il Bonanno dovesse morire prima della
possibilità virtuale che si vendicasse per l'assassinio del padre.
COLLABORATORE SPATARO - Sì, sì.
GIUDICE - Ho capito bene?
COLLABORATORE SPATARO - Si sì, questo è.
GIUDICE - Oh.
-
COLLABORATORE SPATARO Ma questa cosa era stata
San Lorenzo 3 in alcune intercettazioni che sono state fatte sulla macchina di
Caporrirno Giulio, dove si parlava del fatto che Giovanni era stato messo a capo
del mandamento di Resuttana e questa cosa non era gradita dal padre di Sandro
Lo Piccolo. Queste cose sono cose pubbliche di quel processo. Infatti in quel
processo era imputato Giovanni Bonanno. Infatti Giovanni, quando è uscito nel
2003, è uscito sapendo che aveva tutti contro in quel momento, perché di davanti
gli ridevano e dietro ne parlavano male. Queste cose sono state cose che sono state
rese pubbliche negli atti del procedimento San Lorenzo... credo sia il San Lorenzo
3, che è quando sono arrestati credo cinquantaquattro o settantaquattro
esponenti di San Lorenzo, tra cui Giovanni Bonanno.
GIUDICE - Chiaro.
COLLABORATORE SPATARO - Lui sapeva che in quel periodo tutti non
erano d'accordo alla gestione del mandamento di Resuttana da parte di
Giovanni. Però chi in quel momento aveva detto che Giovanni doveva reggere il
mandamento era stato Diego Di Trapani, prima che fosse tratto in arresto nel San
Lorenzo precedente ...
GIUDICE - Chiaro, chiaro.
- ...
COLLABORATORE SPATARO all'arresto di Giovanni.
GIUDICE - Allora, io le chiedo...
COLLABORATORE SPATARO - Per cui non c'è stata opposizione al discorso
che Giovanni aveva reintegrato le estorsioni con il suo lavoro notturno che faceva
- purtroppo lui lo definiva un lavoro notturno andare a mettere 1'Attak nei vari
-
negozi perché ha avuto la possibilità di fare entrare nelle casse di Resuttana i
soldi per garantire i detenuti che in quel periodo, dopo l'arresto di Nicola Di
Trapani e di Pino Guastella, non c'era nessuno che li potesse garantire.
GIUDICE - Però il fatto che un capo di una famiglia, anzi addirittura di un
mandamento così importante, andasse personalmente a mettere 1'Attak sui...
COLLABORATORE SPATARO - Ma lui non ha iniziato come...
- ...
GIUDICE sui lucchetti...
COLLABORATORE SPATARO - Mi scusi, Presidente. Lui non ha iniziato
come capo. Ha iniziato sotto la guida del reggente che era in quel periodo Pino
Guastella.
GIUDICE - Ah. Lei parla quindi di un tempo precedente.
-
COLLABORATORE SPATARO Lui ha iniziato da operaio e da operaio è
diventato direttore.
GIUDICE - Ho capito. Lei parla di un tempo precedente.
-
COLLABORATORE SPATARO Di un tempo precedente, sì.
GIUDICE - Quando era... nel tempo in cui era capo del mandamento non penso
andasse...
COLLABORATORE SPATARO - Un'altra persona.
GIUDICE - Sì, dico, ma quando era lui capo del mandamento non penso che
personalmente andasse...
COLLABORATORE SPATARO - Non andava... lui non andava a fare più
...
niente, perché il lavoro l'aveva fatto in precedenza
GIUDICE - Eh, questo. Mora...
-
COLLABORATORE SPATARO ...q uando la gestione l'aveva un'altra persona,
assieme a Diego Di Trapani.
...
GIUDICE - Quando era Diego
COLLABORATORE SPATARO - Lui era soltanto un operaio di loro.
GIUDICE - Ho capito.
COLLABORATORE SPATARO - Successivamente agli arresti di 9
persone, che Giovanni tra l'altro curò la latitanza di Pino Guastella fino al
momento del suo arresto, Giovanni ha preso il posto di Pino Guastella, sotto a
Diego Di Trapani. Dopo l'arresto di Diego Di Trapani hanno messo Giovanni
Bonanno assieme a Francesco Bonanno alla guida del mandamento di Resuttana.
GIUDICE - Questo lo ha già... lo ha già detto. Lei ha più volte parlato di questa...
ha citato questa parola, "mandamento". Ma che cos'è 'sto mandamento? Che
cosa comprende geograficamente?
COLLABORATORE SPATARO - E' un territorio esteso sulla città di Palermo.
GIUDICE - Da dove va a dove va?
COLLABORATORE SPATARO - I1 mandamento di Resuttana va da Via... da
Via Ingegneros fino a Piazza Politeama, lato destro di dove c'è l'Hotel Politeama,
sale Via XX Settembre, tutto il perimetro Via del Fante, Via Terrasanta e un po'
intrinseco... Via Notarbartolo, prima di Via Terrasanta, lato sinistro, Via delle
Alpi, dico... è abbastanza esteso il mandamento di Resuttana; Viale Francia,
soltanto il lato sinistro perché il lato destro è Cruilias.
GIUDICE - Quali famiglie comprende il mandamento di Resuttana?
COLLABORATORE SPATARO - Il mandamento di Resuttana comprende le
famiglie...
GIUDICE - Famiglie mafiose, sto parlando.
COLLABORATORE SPATARO - Sì, sì. Di Acquasanta, Vergine Maria, che poi
è stata accorpata dalla Renella direttamente da Totò Lo Cicero, nel periodo
...
successivo al '97, dopo l'arresto di Nicola Di Trapani non ricordo se Nicola Di
Trapani è stato arrestato nel '97 o '98, comunque siamo lì, non ricordo il periodo
-
C-
Giovanni, dice: "Questa è l'ultima volta che noi ci vediamo, non c'è bisogno che
tu ti occupi più della nostra famiglia" - dice - "d'ora in poi me la sbrigo
direttamente io". Quella è stata l'ultima volta che I'ho vista. In passato avevo
accompagnato Giovanni, che aveva un appuntamento sempre con Maria Angela,
ma me l'ha detto lui, allt0viesse di Viale Strasburgo, ma non c'è stata occasione...
non me l'hanno mai presentata.
GIUDICE - Ma ...
COLLABORATORE SPATARO - L'ho soltanto vista da lontano.
GIUDICE - Questo dialogo che vuol dire: "non ti devi più occupare delle
necessità della famiglia"? Mi può far capire meglio che voleva dire?
COLLABORATORE SPATARO - Eh, questa è stata una cosa che in quel
momento ha adirato molto Giovanni. Sapeva che in quel periodo si stava
occupando di determinate cose pure suo zio Diego, per cui era scontato che i soldi
li avrebbe presi direttamente tramite Diego Di Trapani.
GIUDICE - Cioè, la Maria Angela Di Trapani diceva a Giovanni Bonanno che
sostanzialmente il denaro relativo alle estorsioni... di questo stiamo parlando?
COLLABORATORE SPATARO - No, non gli ha detto che gliel'avrebbe fatti
avere suo zio. Gli ha detto a Giovanni "non ti occupare più della nostra
famiglia", dice "me la sbrigo direttamente io". E' stato un pensiero di Giovanni,
quando è salito in macchina, che si è fumato cinque sigarette una dopo l'altra,
dicendomi che sicuramente se ne sarebbe occupato Diego Di Trapani, dato che lui
era uscito e avrebbe fatto a modo suo preoccuparsi della famiglia.
-
GIUDICE - Però, scusi, questo con le premesse che prima ha descritto - è un
passaggio delicato, perché potrebbe anche voler dire, a me che la sento, che
Giovanni Bonanno si era fumato cinque sigarette perché aveva capito che era
arrivato al...
COLLABORATORE SPATARO - Al capolinea.
...
GIUDICE - al capolinea.
COLLABORATORE SPATARO - Certo. Ma Giovanni lo sapeva. Già siamo nel
periodo di...
GIUDICE - Eh, mi scusi, questo è un dato importantissimo, per me che la ascolto,
-
perché tra l'altro non so se prima è stato... lei l'ha formalizzato - io c'ho qua
davanti il verbale, poi lo leggeremo insieme. Cioè, ritornando in macchina con lei
il Giovanni Bonanno, grazie alla comunicazione che gli aveva dato Maria Angela
di Trapani...
COLLABORATORE SPATARO - Si.
GIUDICE - ...
aveva capito che qualcosa stava accadendo che riguardava il suo
futuro in Cosa Nostra. Ho capito bene o ho capito male?
COLLABORATORE SPATARO - Sì, ha capito bene. E' una cosa che ho messo
pure a verbale, che I'ho detta questa cosa, che Giovanni era stato, da parte di
Maria Angela ...
GIUDICE - Poi lo leggeremo insieme questo verbale.
COLLABORATORE SPATARO -...
maltrattato.
-
GIUDICE - I1 fatto che sia stato maltrattato, sa, è una questione come posso
dire - relazionale, caratteriale. Qua invece stiamo parlando del reggente del
mandamento di Resuttano... Resuttana ...
COLLABORATORE SPATARO - Resuttana, si.
-
cb
GIUDICE ..,che ha il benservito dalla moglie di Salvino Madonia.
COLLABORATORE SPATARO - Infatti. Non ha avuto il benservito da una
persona qualsiasi, ha avuto il benservito...
l
GIUDICE - Eh, io questo le chiedo.
COLLABORATORE SPATARO - ... da una persona che Giovanni avrebbe avuto
soltanto da temere.
...
GIUDICE - Cioè, il Giovanni Bonanno capì, a seguito di questa di questo
incontro...
COLLABORATORE SPATARO - Si.
GIUDICE - ...che probabilmente la sua vita volgeva al termine.. . o ho capito
male?
COLLABORATORE SPATARO - No la sua vita, il suo lavoro per il
mandamento.
GIUDICE - Il suo lavoro sicuramente in Cosa Nostra.
COLLABORATORE SPATARO - Ma la sua vita lui non... non aveva nulla da
preoccuparsi. Lui si cominciò a preoccupare 1'11 novembre del 2005, quando è
stato contattato dalle Forze dell'ordine della Polizia.. .
GIUDICE - Un attimo solo.
COLLABORATORE SPATARO - ... e gli hanno detto che la sua vita era in
pericolo. Da quel momento in poi si è cominciato a preoccupare che lo potessero
uccidere.
GIUDICE - Quanto dista questo warning, chiamiamolo così, all'inglese, che gli d à
la Polizia, dalla data in cui la Maria Angela Di Trapani gli dice "da questo
momento in poi non ti devi occupare degli affari che riguardano la famiglia
Madonia" ?
COLLABORATORE SPATARO - Inizio 2005 - fine 2005. Inizio 2005...
GIUDICE - Quindi un anno.
COLLABORATORE SPATARO - No. Stiamo parlando Pasqua 2005, aprile,
marzo-aprile.
GIUDICE - Pasqua 2005..
COLLABORATORE SPATARO - I1 discorso con Maria Angela Di Trapani.
Successivamente, novembre, l l novembre...
GIUDICE - Quindi passano quattro ...
COLLABORATORE SPATARO - NO, passano sette mesi.
GIUDICE - sette mesi.
COLLABORATORE SPATARO - Sette mesi. E la Polizia lo chiama dicendo che
erano state fatte alcune intercettazioni dove lui era stato individuato come futuro
morto. E gli hanno detto di stare attento, se aveva bisogno di loro di collaborare
con la Polizia, di andarsene lontano da alcuni posti. Giovanni pensava che fosse
un trabocchetto per arrivare ai Lo Piccolo e praticamente non... non ascoltò il
consiglio di questi ispettori della Questura. E poi è successa...
GIUDICE - Ma lei lo accompagnò anche in Questura in quel ? ...
COLLABORATORE SPATARO - Sì sì, l'ho accompagnato in Questura.
GIUDICE - Quindi, praticamente, dopo che...
COLLABORATORE SPATARO - Ma l'ho accompagnato giii, non sono salito
sopra.
GIUDICE - Certo. Però dopo che tornò dalla Questura fu con lui in macchina?
COLLABORATORE SPATARO - No, in motore. Se ne andò con Tonino Cumbo
e infatti in quell'occasione Giovanni fece la lista dei negozi dove pagava e credo
gliela diede a Tonino per farla conservare, perché in quel momento sotto la
Questura ci siamo ritrovati io, Giovanni Mario Napoli e Tonino Cumbo. Tonino
Cumbo se n'è andato con Giovanni e Mario è andato via con me. Dopodiché ci
siamo ritrovati, dopo circa un'oretta, al Kuletto's di Piazza Alcide De Gasperi.
GIUDICE - E fu in quella circostanza che il Giovanni Bonanno le comunico ciò
che la Polizia gli aveva riferito?
COLLABORATORE SPATARO - Sì è stato in quella circostanza che Giovanni
mi ha comunicato questa cosa. Ma c'erano stati tanti altri fattori che Giovanni
aveva saputo, di contrasti che lui aveva avuto con sua cognata, la moglie di
Francesco Bonanno, che si lamentava che Giovanni non gli faceva avere più soldi.
La stessa cosa la lamentavano altre persone, altri... altri detenuti, come Pino
Guastella che tramite un'altra persona, nelia qualità di Enzo Sgadari, faceva
avere il mensile e per un paio di mesi ha messo in stand-by questa... questa cosa
in quanto, non prendendo più soldi dai commercianti, non poteva pagare i
detenuti.
GIUDICE - Sì, però io...
COLLABORATORE SPATARO - Ci sono stati diversi fattori che hanno
...
portato
...
GIUDICE - Sì, io però vorrei ancora soffermarmi su questo su questo dato.
Diciamo, provo per un attimo a immedesimarmi nei panni di Giovanni Bonanno.
Giusto?
COLLABORATORE SPATARO - Si.
GIUDICE - La Maria Angela Di Trapani mi dice "da questo momento in poi ci
occupiamo noi direttamente delle cose". E io...
COLLABORATORE SPATARO - No, non gli ha detto "ci occupiamo noi".
"Non ti occupare più della nostra famiglia".
GIUDICE - "Non ti occupare piii", si, "non ti occupare più".
COLLABORATORE SPATARO - Queste sono testuali parole ...
GIUDICE - Che la Maria Angela gli avrebbe detto.
- ...
COLLABORATORE SPATARO diverse da "ci occupiamo noi".
GIUDICE - "Non ti occupare' I...
COLLABORATORE SPATARO - Ha detto: "Non ti occupare piii della nostra
famiglia".
GIUDICE - ..."p iù della famiglia", quindi.
COLLABORATORE SPATARO - "Ci pensiamo noi".
...
GIUDICE - Dopodiché dopo circa sette mesi viene chiamato dalla Polizia che
gli dice "attenzione perché sta arrivando per te".
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
GIUDICE - Lei lo segue quasi quotidianamente in questo periodo e lui non... non
so, se fossi stato io in lui avrei cercato contatti, di capire, di approfondire, di
aiutarmi in qualche modo, magari andando via da Palermo, cercando in qualche
modo di proteggermi. E invece lui cosa fa?
COLLABORATORE SPATARO - Voleva andare a sbattere la faccia al muro,
come l'ha sbattuta. Diceva questo.
GIUDICE - Me lo può ulteriormente chiarire, anche se siamo tutti e due siciliani
e forse ho capito?
COLLABORATORE SPATARO - Praticamente voleva andare a dritto,
all'incontro che lo aspettava.
GIUDICE - Della morte.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente. Anche perché dopo
...
queil'appuntamento cioè, dopo 1'11 novembre a Giovanni gli arrivò un primo
appuntamento con... con i Lo Piccolo. In quell'occasione non... io ho
accompagnato a Giovanni a diversi appuntamenti con Sandro Lo Piccolo, nel
periodo in cui Sandro era latitante. E in un'occasione si è incontrato con Sandro.
10 l'ho lasciato in un posto e controllavo che per strada non ci fossero posti di
blocco, in quanto salivamo su Carini con due motociclette, cioè due scooter, e
siccome Giovanni non poteva uscire fuori Palermo, io andavo avanti e facevo
strada controllando che non cterano posti di blocco. Gli facevo uno squillo al
ceìlulare e lui saliva. Una volta siamo andati a un appuntamento e Giovanni
non... non si è incontrato con Sandro. Questo appuntamento è stato fatto sopra la
montagna di Bellolampo. Perché una volta si sono incontrati a Carini, sopra il
paese, e questo appuntamento è andato a buon fine; untaltra volta avevano
appuntamento sopra Bellolampo, cosa che Sandro non si è presentato; e non era
da lui non presentarsi a un appuntamento delicato con una persona che non
poteva uscire e che era un sorvegliato speciale. Anche lui era un latitante, per
cui... o era successa qualcosa o non ci è andato di proposito. Dopo
quell'appuntamento Giovanni gli ha richiesto un altro appuntamento e questo
appuntamento non è stato mai confermato nei mesi successivi, che sono andati d a
dopo la Pasqua del 2005 al novembre, quando Giovanni ha saputo questa cosa
daiia parte della Polizia. L'appuntamento invece gli è arrivato a Giovanni per il
23 dicembre 2005, cosa che Giovanni ha rifiutato perché: già aveva saputo quella
notizia deila Polizia; lui aveva perso suo fratello il 23 dicembre di due anni
prima; e già a Palermo tantissime persone che orbitavano nelle varie famiglie a
Giovanni l'avevano messo da parte, non... non gli davano più queìl'importanza
rispetto a un paio di anni. Per cui aveva capito che c'era qualcosa che non andava
e l'appuntamento l'ha rifiutato. Quando invece, successivamente, al 09 d i
gennaio, è venuto nel mio punto vendita di Via San Polo Andrea Adamo a cercare
Giovanni, che Giovanni in quel momento chi lo cercava lo trovava direttamente
tramite me, perché aveva dato lui o r d i i a tantissime persone che se lo cercavano,
dato che lui aveva un po' di timore di qualcosa, di cercarlo tramite me o tramite...
a secondo quali persone erano, tramite Tonino Cumbo, che erano le persone più
di sua fiducia. Anche perché in un'occasione, prima di Natale, Giovanni si
trovava con sua moglie in un punto vendita di arredamenti in Via San Lorenzo e
la persona di cui ho già parlato prima, Sergio Sacco, gli disse a Giovanni:
"Giovanni" -- dice - "però non c'è un'aria buona" - dice - "allontanati da --
Palermo, vattene". Era una cosa che gli disse direttamente anche a sua moglie -
c'era la Monica - e Giovanni da quella cosa non stava più tranquillo. Infatti
abbiamo festeggiato il Capodanno assieme, Giovanni aveva fatto come l'anno
precedente invitando una decina di famiglie, di ragazzi che eravamo sempre
assieme, e quelli che ci siamo presentati a casa sua siamo stati soltanto tre o
quattro famiglie. Da quel momento Giovanni ha capito che proprio l'avevano
allontanato totalmente. Tipo Tonino non si era presentato, Piero Salsiera non si
era preseutatu, Pippo Armetta non si era presentato. Eravamo rimasti pochissimi
quelii accanto a Giovanni. A quel punto Giovanni, quando io gli ho detto che
c'era Andrea Adamo che gli doveva parlare, Giovanni l'ha avuta... questa cosa
come una liberazione, perché non vedeva l'ora che gli fissassero l'appuntamento
con i Lo Piccolo, cosi lui si poteva andare a chiarire questa cosa. Cosa che poi è
andata come i fatti possono meglio raccontarci.
GIUDICE - Ma, riportandomi a questa comunicazione, diciamo, chiamiamola
cosi, una comunicazione di servizio che la Di Trapani Maria Angela dà a
Giovanni Bonanno, mi scusi, ma lui non poteva anche dire: "Ma tu a che titolo
me la dai? Tu in fondo sei una signora, sei la moglie di Salvino Madonia, ma
insomma, non hai un ruolo, una funzione, cioè non sei una... non sei un Ciccio Di
Trapani, non sei un Diego Di Trapani; tuo marito è in carcere e Te la vado anche
a discutere con lui"? Cioè, quando arriva la comunicazione della Di Trapani
Maria Angela cosa percepisce? Che parlava la Di Trapani Maria Angela ma in
realtà stava parlando Salvino Madonia? Cioè, questo chiarimento lo tentò, lo
fece? O non era nemmeno necessario perché il fatto che parlasse la Di Trapani
Maria Angela era come se avesse parlato Salvino Madonia?
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
GIUDICE - Ho capito bene? Era così?
COLLABORATORE SPATARO - Preciso.
GIUDICE -Quindi, scusi, lei mi sta dicendo...
COLLABORATORE SPATARO - Anche perché in passato Maria Angela più di
una volta cercava Giovanni per avere anticipato dei soldi, per avere qualche cosa
di soldi in più, dato che c'era suo suocero che stava male e avevano bisogno di
cure mediche e di medici che dovevano partire da Palermo per andare nella
struttura carceraria dove era detenuto Ciccio Madonia, per cui chiedeva dei soldi
in più. Per cui molte volte mandava a cercare a Giovanni, sia in passato, negli
anni della sua prima gestione, che dopo la sua scarcerazione nel 2003.
GIUDICE - Però, scusi, la sua risposta precedente, prima di questo chiarimento -
e un po' per riprendere anche la verbalizzazione, per chi leggerà - lei ha detto
"esattamente". Poi io stavo facendo una ulteriore domanda e lei ha fatto la
chiarificazione relativa alle spese sanitarie. Però la domanda è questa, all'esito
della sua risposta precedente: cioè, allora c'era... mi sta dicendo che c'era un
rapporto - come posso dire - in diritto amministrativo si chiamerebbe di
irnrnedesimazione organica, perfetta, tra la moglie di Salvino Madonia e Salvino
Madonia, cioè a dire lei esprimeva anche Cosa Nostra, l'avviso di Cosa Nostra, il
volere di Cosa Nostra all'esterno per Salvino Madonia. Lei mi ha risposto così e
io lo devo interpretare così oppure mi deve dare un ulteriore chiarimento sul
punto specifico?
COLLABORATORE SPATARO - Ma, io, se Maria Angela Di Trapani
esponesse a titolo di Cosa Nostra non lo so, ma lei esponeva a titolo personale
quelle che erano le sue richieste. Le sue richieste erano per garantire i suoi
familiari. -
GIUDICE - Le risulta...
@ COLLABORATORE SPATARO - Soltanto a questo titolo.
GIUDICE - Le pongo allora la domanda in modo diverso: le risulta che prima di
aver dato questo - chiamiamolo - comandamento al Giovanni Bonanno vi fosse
stato, tra la Di Trapani Maria Angela e Salvino Madonia, un incontro, oppure la
Maria Angela Di Trapani ha fatto riferimento a un incontro che sarebbe
avvenuto in carcere tra di loro? Cioè, questa volontà che il Bonanno si dovesse
fare da parte in qualche modo veniva dall'interno del carcere oppure era
espressione soltanto, solo e soltanto, della Maria Angela Di Trapani?
COLLABORATORE SPATARO - Ma...
GIUDICE - Questo è il dato saliente.
COLLABORATORE SPATARO - Maria Angela Di Trapani non ha dato una
certezza o un qualcosa dicendo "a me me l'ha detto mio marito" o "mi è stata
comunicata da un mio parente". E' stato quel suo pensiero in quel momento di
dire "questi sono gli ultimi, d'ora in poi non ti occupare più della nostra
famiglia", punto e basta.
GIUDICE - Punto e basta. Va bene.
COLLABORATORE SPATARO - Giovanni ha interpretato a modo suo, come
tante altre cose: "Sicuramente mi hanno fatto fuori dal mandamento", dato che
in quel periodo era uscito lo zio Diego Di Trapani.
...
GIUDICE - Sì, però però, mi scusi, bisogna essere concreti anche. Io, cioè, nella
veste di Giovanni Bonanno avrei fatto subito la prima cosa possibile: andare da
Di Trapani Diego e dire: "Scusa un attimo, qua "...
COLLABORATORE SPATARO - Ci stiamo arrivando, lo dico subito ...
GIUDICE - Ah, ecco.
COLLABORATORE SPATARO - ...p erché a verbale, che Diego Di Trapani ha
mandato il signor Michele Acquisto a dire che di determinate cose se ne sarebbe
occupato direttamente lui. Queste cose sono cose che sono messe a verbale.
GIUDICE - Sì. Quindi ailora ci fu un...
COLLABORATORE SPATARO - Eh, ci stavo arrivando.
GIUDICE - Ah, ecco. No... infatti ci arriviamo.
COLLABORATORE SPATARO - Ci sono cose che devo andare a mettere nei
giusti momenti.
GIUDICE - Ma infatti le mie domande servono a questo, a fare sì che lei possa
mettere questi libri che costituiscono la nostra memoria nei giusti scaffali. La
bravura del bibliotecario,per questo c'è pure un titolo...
COLLABORATORE SPATARO - Sicuramente.
GIUDICE - Cioè, uno che fa il bibliotecario... dice "ma che fa? In fondo che fa?
Mette libri negli scaffali". No, ci vuole la laurea per fare il bibliotecario, perché
devi sapere la letteratura contemporanea, queila medievale e via dicendo, perché
anche a mettere i libri negli scaffali bisogna essere equipaggiati, o almeno così
dovrebbe essere. Allora... andiamo a mettere questi libri negli scaffali però.
Quindi stava arrivando al passaggio in cui...
COLLABORATORE SPATARO - Un paio di volte è sceso Michele Acquisto, che
era la persona di fiducia di Diego Di Trapani nel periodo in cui Diego Di Trapani
era detenuto agli arresti domiciliari e non si poteva incontrare con Giovanni. Per
una sua volontà, proprio Diego Di Trapani, se avesse voluto incontrare Giovanni
lo poteva fare, perché questo Giovanni lo sapeva. Dice: "Mi manda a chiamare, io
rischio e ci vado. Siamo in due a rischiare, rischia lui e rischio io". Però Giovanni
-
pensava: dato che lui è uscito da poco e vuole tutelarsi, e mi vuole tutelare cosa
che non è stata effettivamente così - ha messo un tramite, che questo tramite era
anche negli anni '97, Michele Acquisto. Michele Acquisto era una persona di
fiducia di Diego Di Trapani. Questa persona scendeva e si incontrava con
Giovanni. In più occasioni gli disse a Giovanni che di certe cose se ne sarebbe
occupato direttamente Diego Di Trapani.
GIUDICE - Quindi lui percepì ...
COLLABORATORE SPATARO - Di questa cosa Giovanni, dopo l'incontro con
la Di Trapani, scaturì il pensiero di dire "mi hanno posteggiato".
GIUDICE - Perfetto. Quindi spero, penso, suppongo che stavolta il libro
l'abbiamo messo neilo scaffale giusto.
COLLABORATORE SPATARO - Anche perché neilo stesso tempo c'è stata la
messa accanto a Giovanni, da parte di alcune persone, di Salvo Genova.
GIUDICE - Da parte di quali persone?
COLLABORATORE SPATARO - Di Lo Piccolo e di Di Trapani.
GIUDICE - Quindi non solo la Maria Angela Di Trapani aveva detto a Giovanni
Bonanno "da questo momento in poi è cosìw,ma una serie di altri contemporanei
elementi e circostanze hanno confermato l'avviso, diciamo il comando espresso
l
dalla Maria Angela Di Trapani, che da quel momento le cose dovevano andare
così, ed erano dalle voci degli altri Di Trapani, che insieme e in tempi diversi
avevano gestito il mandamento...
COLLABORATORE SPATARO - Di Resuttana.
- ...
GIUDICE di Resuttana. Ho capito bene?
COLLABORATORE SPATARO - Perfetto.
GIUDICE - I1 libro è stato messo nello scaffale giusto?
COLLABORATORE SPATARO - Preciso.
GIUDICE - Oh. E cerchiamo di andare ulteriormente avanti. Lei, tra i tanti
nomi, nella sciarada dei nomi che ha fatto fino adesso, ha fatto il nome di Enzo
Sgadari.
COLLABORATORE SPATARO - Si.
GIUDICE - Io l'ho trascritto qui, spero di non averlo udito io... perché ha fatto
questo nome?
COLLABORATORE SPATARO - Perché era la persona a cui Giovanni, nel
periodo in cui iniziò a gestire il mandamento di Resuttana, proprio come persona
diretta che lo gestiva, dopo l'arresto di Pino Guastella, in quanto Sgadari era
molto amico con Guastella, praticamente faceva avere i soldi alla famiglia
Guastella tramite Enzo Sgadari.
GIUDICE - Quindi faceva avere soldi alla famiglia tramite Enzo Sgadari. Lei
intanto l'ha conosciuto personalmente Enzo Sgadari?
COLLABORATORE SPATARO - Sì, certo.
GIUDICE - Si chiama Enzo?
COLLABORATORE SPATARO - Io lo conosco come Enzo, l'ho sempre
chiamato come Enzo. Ha un negozio di pompe di calore, impiantistica, in una
traversa di Via Marchese di Roccaforte. Abitava dietro l'autosalone mio.
GIUDICE - E lo conosceva per ragioni di lavoro o per altro... per altro verso?
COLLABORATORE SPATARO - No, io lo conoscevo per genere di lavoro e
come appassionato di cavalli, soltanto...
GIUDICE - Perché anche lei è appassionato di cavalli?
_C_CQLLAI$ORATORE
. SPATARO - Andavo alltIppodromo ogni- tanto a vedere-
qualche corsa di cavalli.
GIUDICE - Quindi andavate all'Ippodromo insieme?
COLLABORATORE SPATARO - NO.
GIUDICE - NO.
COLLABORATORE SPATARO - Mai andato assieme. Ci incontravamo la, se ci
incontravamo ci salutavamo. C'è stato per un periodo che io, prima che mi
sposassi, mia moglie aveva un negozio di pelletteria a cinquanta metri dal suo
negozio, in Via Marchese di Roccaforte, proprio all'angolo con il suo negozio.
Infatti dopo che mi sono sposato e mi è nato il bambino lui voleva venduto la mia
attività, solo che il padrone di casa non voleva affittarla a lui o a terze persone e
se l'è ripreso direttamente lui.
GIUDICE - Chiaro. Quindi, diciamo...
COLLABORATORE SPATARO - Questo risale comunque al '95.
GIUDICE - Al '95.
COLLABORATORE SPATARO - Sì, la conoscenza con... con Enzo Sgadari.
GIUDICE - E, diciamo, dopo il '95 ha avuto modo di entrare in contatto, in
relazione alle attività che ha fino adesso descritto? Cioè, per esempio portò mai, o
ebbe mai modo di constatare che per esempio il Giovanni Bonanno e l'Enzo
Sgadari fossero in contatto o tra di loro...
COLLABORATORE SPATARO - Si, si, si, si. Che erano in contatto si, perché
molte volte con Giovanni, o con Francesco, andavamo a trovare a Enzo al negozio
e molte volte, cioè, Giovanni lo cercava anche per sistemare l'aria condizionata a
casa da sua madre; quando lui è andato a vivere da solo, Giovanni, Enzo Sgadari
gli ha fatto tutto l'impianto a casa sua; ha sistemato la casa di Francesco
Bonanno nel '97.
GIUDICE - Eh, ma queste erano - diciamo - attività ordinarie, normali. Sto
parlando di qualcosa di più delicato, che attiene al ruolo di reggente di Giovanni
Bonanno, non quella delle pompe di calore.
COLLABORATORE SPATARO - Nel ruolo di reggente era che Giovanni faceva
avere, dato che lui conosceva la famiglia di Guastella, faceva avere i soldi a Enzo
per farli avere alla famiglia Guastella.
GIUDICE - Ma era solo una mediazione? Cioè gli portava i soldi, punto e basta?
COLLABORATORE SPATARO - Ma, di altre cose...
-
GIUDICE Oppure era anche un collettore di estorsioni?
COLLABORATORE SPATARO - No, che io sappia collettore di estorsioni no.
Era soltanto una persona che portava i soldi alla famiglia di Pino Guastella.
GIUDICE - E, scusi, a che titolo portava i soldi alla famiglia di Pino Guastella?
Perché?
COLLABORATORE SPATARO - Perché aveva una conoscenza diretta con la
famiglia Guastella, Enzo Sgadari.
GIUDICE - Ma, voglio dire, teneva la cassa? Si può dire che tenesse la cassa? No.
COLLABORATORE SPATARO - NO.
GIUDICE - No. Soltanto gli consegnava i soldi ogni tanto.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente. Mensilmente. Ci fu un periodo
che, nei primi anni del '97-'98-'99, Giovanni faceva avere i soldi a Enzo per farli
avere a Pino Guastella. Dopo la sua scarcerazione questa~cosanon è avvenuta più
perché Giovanni i soldi, anziché farli avere a Enzo Sgadari, li faceva avere al
nipote di Pino Guastella, a Francesco Di Pace. E a Enzo Sgadari praticamente lo
incontrava, come si suo1 dire, amichevolmente, o nell'ultimo periodo l'ha
.- incontrato perché Enzo Sgadari gli facevafa@ qualcheeortesia da una persona
--".m .
che gli cambiava degli assegni post-datati a Giovanni.
@ GIUDICE - Al di là di questo tipo di attività, lei nulla sa di Enzo Sgadari?
COLLABORATORE SPATARO - Una. ..
GIUDICE - Cioè, questa ...
COLLABORATORE SPATARO - Una cosa che sapevo è che nell'ultimo periodo
Giovanni - questa cosa la sapevo -che Sgadari aveva cominciato a costruire a
Carini ed era in società con Michele Palermo e credo con il nipote di Pino
Guastella.
GIUDICE - Chi era il nipote di Pino Guastella?
COLLABORATORE SPATARO - Francesco Di Pace.
GIUDICE - Lei l'ha mai conosciuto il nipote di Pino Guastella?
COLLABORATORE SPATARO - Certo che l'ho conosciuto.
GIUDICE - E come mai l'ha conosciuto?
COLLABORATORE SPATARO - Ma, l'ho conosciuto quando era lui piccolino,
che faceva il d j in discoteca e io mi frequentavo con sua sorella Anna. Ci
conoscevamo così. Poi lui è cresciuto e lo incontravo spesso in Viale Strasburgo
perché lui abitava dietro, dove io vendevo moto. Gli ho pure venduto uno o due
motori. Mi sono occupato anche di fargli trovare qualche macchina. Ci siamo
incontrati pure nel Carcere delltUcciardone nel periodo in cui sono stato detenuto
là. E da allora non... non l'ho più visto.
GIUDICE - Ma le risulta che il nipote di Pino Guasteiìa avesse un ruolo, una
funzione, diciamo, similare a quella che svolgeva suo zio?
COLLABORATORE SPATARO - Questa cosa io non la so. So che era vicino ad
alcune persone che erano vicine ai Lo Piccolo. Di altre cose che lui potesse fare
non... non lo so, non l'ho mai saputo.
GIUDICE - Cioè, il...
COLLABORATORE SPATARO - Francesco Di Pace sto parlando.
GIUDICE - ...Di Pace era vicino ad alcune persone...
COLLABORATORE SPATARO - Vicine ai Lo Piccolo.
...
GIUDICE - vicine ai Lo Piccolo. E chi erano queste persone?
COLLABORATORE SPATARO - Totò Di Maio, Rosolino di Maio... nel primo
periodo che Giovanni andava bene era vicino a Giovanni, lo veniva a cercare
sempre ail'autosalone o al negozio di motori.
GIUDICE - Senta, lei nel corso del verbale, queilo che lei ho poc'anzi letto, del 17
novembre del 2008, ha riconosciuto in fotografia anche tale Pietro Pizzo, nella
foto 31: "Riconosco"... ..."p rendo atto che si tratta... ma nulla so dire a
...
riguardo". C'è questa è un mancato riconoscimento, per meglio dire, nella foto.
Lei di questo Pietro Pizzo ha mai sentito parlare?
COLLABORATORE SPATARO - No, non lo conosco.
GIUDICE - Intanto...
COLLABORATORE SPATARO - Mi hanno chiesto credo pure di un certo
Massimiliano Lo Verde, che nemmeno conosco, di queste... in questo album
fotografico, se la memoria non mi... non perde colpi. E di qualche altra persona pure
che non conosco, dello stesso album fotografico dei Carabinieri.
GIUDICE - Si. Intanto io ho bisogno di chiedervi, anche perché sono le sei e ho
bisogno di regolare la questione. Voi avete domande da porre? Chiarificazioni da
chiedere?
(più voci fuori microfono)
GIUDICE - No, ve lo chiedo. - -
A W . MISURACA - L'awocato Misuraca non ha domande da porre.
A W . VANCHERI - Si, Giudice, awocato Vancheri nell'interesse di Sgadari
Vincenzo. Soltanto proprio pochissime precisazioni. Signor Spataro, buonasera. Senta,
lei ha detto, ha riferito a domanda del Giudice che Bonanno faceva avere i soldi ai
Guastella tramite Enzo Sgadari, per un limitato periodo di tempo. Ma intanto di che
soldi parliamo?
COLLABORATORE SPATARO - I soldi per il mantenimento in carcere.
A W . VANCHERI - E' in grado di ricondurre temporalmente, diciamo così...
GIUDICE - Può parlare vicino...? Si accomodi, si sieda.
A W . VANCHEFU - Si, grazie Giudice. Ecco, mi è molto più comodo. E' in grado,
dico, di ricondurre temporalmente questa circostanza a un momento specifico?
COLLABORATORE SPATARO - Sì, il periodo che posso ricondurre è da dopo
l'arresto proprio del Guastella fino all'arresto di Giovanni, luglio del '99.
A W . VANCHERI - Senta, invece in relazione a quelli che erano i lavori a Carini, cui
lei ha fatto riferimento, che stava svolgendo Sgadari, lei ha detto "forse era socio con
Di Pace". Dico, questa circostanza come la apprende? E soprattutto, dico, se il "forse",
ho capito bene, è un ipotetico oppure...
COLLABORATORE SPATARO -No, so che stavano facendo delle costruzioni...
A W . VANCHERI - Sì.
c
k.-
<88
COLLABORATORE SPATARO - ...p roprio all'uscita dello svincolo di Carini, dietro
il Johnny Walker, con Michele Palermo...
A W . VANCHERI - Sì, esatto.
COLLABORATORE SPATARO - ...e con... e c'era pure in società pure Francesco Di
Pace. Questa cosa gliela disse Francesco a Giovanni. Ma stiamo parlando verso la fine
del 2005. Non sono riconducibili agli anni '97-'99, questi qua sono fatti del 2005.
A W . VANCHERI - Sì. Dico, questa circostanza a lei risulta come?
COLLABORATORE SPATARO - Eh, gliela disse Francesco a Giovanni in
un'occasione che si era messo con Sgadari, aveva investito pure lui su questa
realizzazione di queste villette.
A W . VANCHERI - Si. Senta, poi un'ultima domanda: lei ha fatto riferimento a dei
danneggiamenti che aveva subito nella sua attività commerciale; volevo capire, dico,
nell'ambito proprio dell'esercizio della normale attività di vendita di automobili e di
motoveicoli lei ha mai pagato il pizzo?
COLLABORATORE SPATARO - No, non ho mai pagato il pizzo.
A W . VANCHERI - Va bene. Nessun'altra domanda, Giudice.
COLLABORATORE SPATARO - Anzi, tornando al discorso iniziale del...
dell'inserimento del discorso, con Manuel Pasta... il mio rientro nella famiglia di
Resuttana, è stata proprio una motivazione nel dare la possibilità di poter far avere i
soldi proprio alle persone che in quel periodo erano mantenute da Giovanni, ivi
compresi i Madonia, Guastella, Rosario Perone, Tonino Cumbo, Salvatore Castiglione
e Salvo Genova. Queste persone erano le persone che fino al momento del mio arresto
venivano retribuite mensilmente da noi. Infatti anche dopo la mia... dopo il mio
arresto, anche io sono stato retribuito da parte della... della famiglia di Resuttana, da
parte di Manuel Pasta, che faceva avere mensilmente i soldi a mia moglie, come agli
altri nomi che ho citato prima.
A W . VANCHERI - Giudice, se posso, un'ultima precisazione che mi era sfuggita. In
relazione proprio alla circostanza da lei rifkrita, che il Bonanno dava questi soldi a
titolo di contributo ai Guastella tramite lo Sgadari Vincenzo, ma lei questa circostanza
l'ha mai riferita in precedenza, in sede di interrogatorio, al Pubblico Ministero?
- -. . COLLABORATORE SPATARO - Si, al Pubblico Ministero in uno degli interrogatori
che abbiamo fatto nel...
@ AW. VANCHERI - Non si ricorda quale?
COLLABORATORE SPATARO - NO.
A W . VANCHERI - Perché, dico, noi in atti ne abbiamo...
COLLABORATORE SPATARO - Ne ho fatti così tanti interrogatori che... c'è stato il
primo periodo che ne facevo uno la mattina e uno la sera e fino all'altra volta mi hanno
chiesto pure di loro, si può dire un mesetto fa mi hanno chiesto nuovamente di loro.
GIUDICE - Però quando lei parla dei suoi interrogatori, gli interrogatori vengono poi
separati a secondo dei processi, quindi è possibile, giustamente, che l'avvocato non
conosca...
COLLABORATORE SPATARO - Però posso dire una cosa...?
GIUDICE - ...non conosca tutti i suoi... le sue dichiarazioni.
COLLABORATORE SPATARO - Gli interrogatori sul mandamento di Resuttana io
non ne ho fatto uno, ne ho fatti diversi, almeno... avvocato, sette-otto li abbiamo fatti
su Resuttana? Abbiamo fatto almeno... con la dottoressa Picozzi, con la dottoressa
Sava, con il dottore Paci, con il dottor Viola... abbiamo fatto diversi interrogatori e con
un altro Magistrato, Scaletta. Abbiamo fatto diversi interrogatori. Ecco, con Scaletta
mi hanno chiesto cose su Di Trapani e altro.
GIUDICE - Sì. E questo però conferma proprio... il fatto che li abbia fatti con diversi
Pubblici Ministeri conferma che possano essere stati riversati in diversi... - come
abbiamo tra l'altro verificato prima che lei rendesse dichiarazioni - possano aver
creato diversi processi, diverse situazioni. Per questo lei viene chiamato diverse volte,
probabilmente sarà stato chiamato in altre occasioni e a volte deve ripetere...
COLLABORATORE SPATARO - Le stesse cose.
GIUDICE - ...non dico le stesse cose, ma insomma, le quasi uguali cose. Ecco.
Awocato, ha altre... ha altre...
A W . VANCHERI - Nessuna, Giudice.
GIUDICE - Perché lei introduce... ha introdotto, con questa ultima risposta, un punto
che proprio oggi, anzi tra ieri e oggi, è venuto in rilievo, di questo processo, e si tratta
di questo Manuel Pasta.
COLLABORATORE SPATARO - Sì. E' la persona che...
GIUDICE - Chi era questo Manuel Pasta? Chi è questo Manuel Pasta?
COLLABORATORE SPATARO - Io l'ho conosciuto nel... per l'esattezza, dopo
l'arresto dei Lo Piccolo, nel 2008, febbraio 2008. E' una persona che ho conosciuto in
quanto sapevo che era un parente di Salvo Genova, cosa che poi ho saputo che non era
parente di Salvo Genova ma era una persona molto vicina a Salvo Genova; la persona
che fui incaricato da Sergio Giannusa e da altre persone di mettermi accanto e di
stilare una lista dei vari commercianti dove si poteva andare a chiedere di rientrare dei
soldi che dovevano fare avere al mandamento di Resuttana.
GIUDICE - Posso interromperla a questo proposito? Perché abbiamo, in questo
processo, una costituzione di parte civile di numerose... numerosi organismi, diciamo,
rappresentativi degli interessi dei commercianti e della società civile. Come viene
formata una lista di pagatori? Cioè, secondo quali criteri...? Intanto potrei fare una
domanda ancora più semplice: ma scusi, perché non si va a tappeto e si va secondo
invece una lista? Cioè, se tu famiglia comandi un territorio, o la comandi e la comandi
su tutto il temitono, o non la comandi a macchia di leopardo, si diceva durante la
guerra del Vietnam per valutare le operazioni militari sul terreno; ma loro, durante la
guerra del Vietnam, parlavano di macchia a leopardo sa perché? Perché c'erano dei
luoghi che costituivano dei presidi dei Yietcong che loro non potevano aggredire e
quindi andavano appunto a macchia di leopardo, là dove potevano anivare arrivavano.
Questo pensiero, diciamo, retrodatato alla guerra del Vietnam, mi fa pensare che anche
il vostro territorio mafioso un po' si distinguesse a macchia di leopardo, nel senso che
voi aggredivate là dove potevate aggredire. Oppure la mia idea è sbagliata?
COLLABORATORE SPATARO - No, non è così, perché si andava dove si sapeva
che alcuni commercianti potessero avere la possibilità di dare questo contributo per il
quartiere, per la famiglia - come lo definiamo - l'estorsione. Però molte volte poi si
presentava, come in alcune occasioni, il Benedetto Capizzi per il "Forza 13" dicendo
che erano persone vicino a lui e non ci si doveva andare, si presentava il parente di
Pino Guastella dicendo che la pompa di benzina apparteneva a loro, si presentava
l'amico di Massimo Mule', si presentava l'amico di San Giuseppe Iato, si presentava
l'amico di quello... per cui si andava a tappeto, però molte volte si incontrava un muro
e questo muro molte volte si cercava di pianificarlo, se era possibile, fare avere
anziché ogni mese una cosa... un'una tanturn annuale, per come si era fatto negli anni
passati, quando Giovanni aveva un po' pianificato le cose con tutti i commercianti che
davano i soldi a lui. Ma questa cosa, nel periodo in cui sono subentrato io, ha avuto
tantissimi impedimenti: l'impedimento di Gio In perché si sono interessate altre
persone, l'impedimento di qualcuno che ha denunciato... e praticamente si riusciva a
I
ricavare quelli che già sapevano che per loro stare tranquilli... pagavano e stavano
tranquilli.
GIUDICE - Allora, pongo meglio la domanda, perché la sua risposta in fondo è
abbastanza chiara, però io voglio che sia ancora più chiara. Lei viene arrestato 1'8
luglio del 2008.
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
GIUDICE - In questo momento, alla data del suo arresto, lei può dire che, avuto
riguardo a quello che sono le sue conoscenze e la gestione del territorio che lei ha visto
da parte dei capi della famiglia e del mandamento di Resuttana, la imposizione delle
estorsioni, del pizzo, lo chiami come vuole, contributo a Cosa Nostra per i detenuti, lo
chiami come vuole, ma che questo contributo fosse a tappeto, cioè per tutti coloro che
in qualche modo avevano un'attività commerciale o eseguivano un'attività economica
di rilievo sul territorio di competenza della famiglia? Questa è la domanda.
COLLABORATORE SPATARO - Sì, su tutte le facciate che facevano i vari
imprenditori dovevano pagare il 3% sulla facciata. I negozianti, quelli che hanno
un'attività commerciale, a secondo dell'attività commerciale versavano... mettiamo
caso: Di Martino di Piazza Leoni duecento euro; Di Martino di Via Libertà
cinquecento euro; Palumbo e Gigante millecinquecento euro a Pasqua e Natale e il
Fiorentino seimila euro; Gio In diciottomila a Natale e diciottomila a Pasqua e un
negozi di abbigliamento, Floccari, millecinquecento euro. Ecco, c'era una distinzione
di attività commerciali. L'attività commerciale consiste se uno ha la possibilità di
pagare diciottomila euro, evidentemente perché li ha sempre pagati, oppure nello
stesso tempo perché è un negozio che non ha la possibilità di pagare per cui paga
meno, o addirittura ci sono stati in passato mesi che i commercianti, molti, non
lavoravano, si capiva questa cosa, o in fatto di chiusura o andavano male le cose, e non
pagavano più. Moltissimi commercianti si sono trovati, in alcuni mesi, a non pagare.
Poi erano loro che portavano un'una tantum a Giovanni dicendo "tieni cinquecento
euro" e non pagavano le trecento euro al mese; pagavano cinquecento euro a Natale e
cinquecento euro a Pasqua, anziché pagare mensilmente.
GIUDICE - Adesso la risposta... L .
. ..COLLABORATORE
. SPATARO - Però molte... . ..
.-L ... ...
.
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE SPATARO - ...molte attività commerciali pagavano a secondo
del loro stato di vita lavorativo. L'Hotel Politeama pagava seimila euro al mese e
l'Hotel che c'era in un altro posto pagava cinquecento euro a Natale perché non faceva
niente.
GKTDICE - Sì, mi scusi, però questa sua risposta differenziata porta a un'altra
domanda: ma chi era allora il commercialista, il vostro contabile in grado di sindacare
il benessere economico...
COLLABORATORE SPATARO - L'operato?
GIUDICE - ...il conto economico dell'azienda che si andava...? Cioè, il fatto che quello
era in grado di dare sedicimila e l'altro solo cinquecento poteva essere anche una sola
dichiarazione da parte del contibuente, diciamo così, chiamiamolo così, con un
eufemismo...
COLLABORATORE SPATARO - Allora...
GIUDICE - ...e non corrispondesse a verità. Chi era in grado di dire "no, tu devi dare
dieci"... chi cento, chi mille?
COLLABORATORE SPATARO - Allora, Gio In pagava per il numero di negozi che
aveva, non perché si chiamasse Gio In, perché nel territorio di Resuttana Gio In aveva
sei attività commerciali, per cui pagava tremila euro per attività commerciale. Bagagli
pagava millecinquecento euro per attività commerciale. Solo che Gio In lavora più
degli altri, per cui il conto è fatto da questo. Ma anche Bagagli lavora più degli altri,
solo che Bagagli pagava meno in quanto raccomandato da Totuccio Milano, in quanto
parente suo e ci è stato fatto un abbuono per una cortesia a Totuccio Milano. Anche
perché se ci sono dei commercianti che da Resuttana vanno ad aprire nel mandamento
di Porta Nuova, il mandamento di Resuttana può chiedere una cortesia al mandamento
X, dove viene fatta la cortesia, per aver fatto uno sconto per una persona molto vicina
a loro.
GIUDICE - Quindi la macchia di leopardo non c'era. E manco il leopardo. Forse c'era
solo il leopardo.
COLLABORATORE SPATARO - No, l'unica macchia che c'è è che se i
commercianti non si decidono tutti a non pagare, questa cosa secondo me non finirà
mai.
GIUDICE - Sì, ma forse questo è un suo awiso, condivisibile penso da tutti quelli
che hanno sentito il corso delie cose. Senta, ma questo Manuel Pasta...
COLLABORATORE SPATARO - Teneva la cassa...
GIUDICE - No, un attimo.
- ...
COLLABORATORE SPATARO e si occupava lui di fare avere i soldi alle...
GIUDICE - No, mi scusi, una domanda. E' diversa daila risposta che lei mi ha già
dato. Ma questo Manuel Pasta si succede a lei?
COLLABORATORE SPATARO - No, assieme a me incomincia a fare la lista dei
cornmercianti.
GIUDICE - Mi scusi, lei dice "la lista11,L'esattore?
COLLABORATORE SPATARO - No, la lista per iscritto. Poi andavano altre
persone, o io, a chiedere se al posto di Tonino Cumbo e di Castiglione o d i
qualsiasi altra persona che ci andava in passato ci sarebbe andato Totò India.
GIUDICE - Quindi comincia con lei Manuel Pasta:-a fare questa lista. ..
COLLABORATORE SPATARO - Esattamente.
GIUDICE - ...dei negozi.
COLLABORATORE SPATARO - Esatto.
GIUDICE - Quando comincia suppergiù? . . . - - - .
COLLABORATORE SPATARO - Dopo la Festa del Papà, dopo il 19 marzo del
2008.
GIUDICE - Dopo il 19 m a n o del 2008.
COLLABORATORE SPATARO - In queìì'occasione poi ci siamo incontrati
perché c'erano Totò Lo Cicero e Tanino Fidanzati che volevano sapere appunto
chi fosse questo Manuel Pasta e come mai fosse stato messo a gestire la cassa di. ..
di Resuttana.
GIUDICE - E questa domanda che le faceva Fidanzati gliela faccio pure io. Cioè,
come mai, perché proprio Manuel Pasta?
COLLABORATORE SPATARO - Perché era... lui diceva che era stato autorizzato, se
succedeva qualcosa a Salvo Genova, era stato autorizzato da Salvo Genova. Dato che
Salvo Genova in quel periodo era il reggente di Resuttana, aveva la possibilità di
lasciare a lui. Però poi sono nate un po' di diatribe con l'architetto Liga, con Pino Lo
Verde, c'è stato un po' di confusione su questa cosa, fino ad anivare a un incontro con
le persone di cui ho citato e è andata bene che la cosa la gestiva Manuel Pasta, dato
che inizialmente aveva fatto avere i soldi mensilmente alle famiglie Madonia e alle
persone che erano state tratte in arresto nel periodo dopo il 2008 e,che ricadevano nel
pg
mandamento di Resuttana.
1192
GIUDICE - Senta, è giusto dire che questo Manuel Pasta conosce, diciamo, lo stato
attuale dell'arte - se così mi permette - nella materia di cui abbiamo fino adesso
parlato? Cioè, se lei è stato arrestato nel luglio del 2008, già a quel tempo Manuel
Pasta lavorava insieme a lei.
COLLABORATORE SPATARO - Sì.
GIUDICE - Poi il Pasta è stato arrestato di recentissimo.
COLLABORATORE SPATARO - Dicembre 2009.
GIUDICE - Dicembre 2009.
COLLABORATORE SPATARO - 21 dicembre del 2009.
GIUDICE - E' giusto dire che, insomma, conosce lo stato dell'arte proprio più attuale,
più contemporaneo, più...?
COLLABORATORE SPATARO - Certo, perché più sei dentro, più tempo stai fino
alla fine e più sai quello che succede nell'odierno.
GIUDICE - Nell'odierno. Questa risposta penso che possa essere esaustiva
dell'audizione, anche perché sono le sei e un quarto e io vorrei...
AVV. MISURACA - No, mi scusi, Presidente mi scusi...
GIUDICE - Prego.
AVV. MISURACA - Io volevo intervenire...
A W . PILLITTERI - Anch'io, come parte civile.
GIUDICE - Certo.
AW. MISURACA - Posso? Grazie.
GIUDICE - Certo.
A W . PILLITTERI - Forse prima io.
GIUDICE -No, no, io...
A W . PILLI'TTERI - Come parte civile.
GIUDICE - Allora, il rito anglosassone, visto che è anglosassone direbbe ladies3rst.
A W . PILLI'TTERI - No, no, no...
GIUDICE - Ma siccome noi non prendiamo il the con i pasticcini...
A W . PILLITTERI -No, no, non era un problema...
GIUDICE - ...ma facciamo un processo, penso che...
_ _ _ .- .Non era un problema di lady perché qua faccio l'awoeato. -Era
A W . PILLITTERI '
***
Viene introdotto in aula il Collaboratore di Giustizia:
CF,
qualche posto dove io andavo a ritirare i soldi della messa a posto, e poi anche ho fatto
altri danneggiamenti, e poi fino al 2006 ho partecipato a tanti altri o icidi.
GIUDICE - Segniamoli così: soppressione Failla Mazzamuto.
1206
COLLABORATORE PULIZZI - Io parlo fino alla situazione...
GIUDICE - Altro omicidio di cui mi può far riferimento...?
COLLABORATORE PULIZZI - Ho partecipato all'omicidio Giamrnarco.
GIUDICE - Anno?
COLLABORATORE PULIZZI - Non mi ricordo se fu nel 2000. Ci fu l'omicidio
Orlando allo ZEN.
GIUDICE - Omicidio Giammarco.
COLLABORATORE PULIZZI - Poi ci fu.. .
GIUDICE - Orlando allo ZEN?
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
GIUDICE - Quando questo?
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, guardi, non so se fu pure il '99 o il 2000.
GIUDICE - Intanto io ho da farle una domanda. Perché lei dice ho lavorato per la
famiglia di Carini però questo omicidio, per esempio, viene commesso allo ZEN.
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
GIUDICE - Lo Zen come collocazione territoriale, geografica, in che rapporto era con
la famiglia cui apparteneva? Cioè non era un po' andare più lontano da quello che
erano i confini territoriali? Mi spiega anche questo fatto? Cioè lei faceva parte della
famiglia, ma c'era un qualcosa che sovrintendeva ancora più in alto alla famiglia?
COLLABORATORE PULIZZI - C'è il mandamento.
GIUDICE - E che cos'è questo mandamento?
COLLABORATORE PULIZZI - I1 mandamento... Allora, io le parlo del mio
mandamento che è San Lorenzo; poi ultimamente, essendo Salvatore Lo Piccolo
diciamo... il mandamento era diventato... Storicamente è San Lorenzo ma il
mandamento era diventato Tommaso Natale, e ne fanno parte San Lorenzo, Tommaso
Natale, Partanna Mondello, Isola e Capaci che è tutta una famiglia, Carini e Cinisi.
GIUDICE - Come fa a sapere lei questa organizzazione del mandamento?
COLLABORATORE PULIZZI - Perché naturalmente quando sono divenuto uomo
d'onore ti informano anche qual è il tuo mandamento. Anche se, Giudice, già lo sai
perché ci sei da una vita, però ufficialmente le cose poi te le dicono più...
GIUDICE - Chi glielo comunicò formalmente?
COLLABORATORE PULIZZI - 11 mio capo mandamento e mio padrino di
afffiazione Salvatore Lo Piccolo.
GIUDICE - Quindi le disse Salvatore Lo Piccolo 'guarda che la nostra
competenza fa...
COLLABORATORE PULIZZI - "I1 nostro mandamento è questo".
GIUDICE - I1 nostro mandamento è questo.
-
COLLABORATORE PULIZZI - Anche se - ripeto, Giudice certe cose già le sai
perché è da una vita che ci sei.
GIUDICE - E' evidente. Però così te le chiariscono...(voci sovrapposte)
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, perfettamente. E quindi questo è il
mandamento.
GIUDICE - Ma questo mandamento quindi era un mandamento molto esteso.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì territorialmente San Lorenzo, Tommaso
Natale, Partanna, Isola e Capaci, Carini, Cinisi.
GIUDICE - Quale parti per esempio di Palermo città comprendeva il
mandamento affidato a Lo Piccolo?
COLLABORATORE PULIZZI - San Lorenzo a Palermo prende Partanna
Mondeiìo e Tommaso Natale, e poi c'è tutto Sferracavallo, diciamo queiìa è la
famiglia di Tornrnaso Natale: Sferracavallo. Se parliamo di città, le parti del
mandamento della città sono queste.
GIUDICE - Ma per esempio Acquasanta faceva parte del mandamento?
COLLABORATORE PULIZZI - No, Acquasanta fa parte del mandamento di
Resuttana e ci sono Acquasanta e la Renelia; poi non so la famiglia com'è, se la
Renella soltanto, comunque fa parte del mandamento di Resuttana l'Acquasanta.
GIUDICE - E allora, mi stava dicendo di questo omicidio Orlando allo ZEN. Poi
quali altri omicidi?
COLLABORATORE PULIZZI - Ci fu l'omicidio Tocco, poi l'omicidio D'Angelo
che purtroppo è stato un errore, l'omicidio Spatola, l'omicidio Ingarao.
GIUDICE - Quindi devo supporre che già questa progressione che lei mi ha
raccontato indica che lei era non solo uomo d'onore ma uno operativo, e devo
supporre anche di fiducia da parte di questi quadri dirigenti di Cosa Nostra
anche prima del momento formale dell'affilazione del 2006. E' giusto dire così?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, diciamo che di fiducia come affiliati - le
spiego così, ora c'arrivo - eravamo di più; i ragazzi di fiducia del nostro reggente
-
della famiglia che furono prima Giovanni Pipitone e poi fu arrestato se non erro
nel 2002 e la reggenza andò ad Enzo Pipitone -, ragazzi di fiducia eravamo io e
Nino Pipitone, il nipote di Enzo e di Giovanni. Quando ci fu l'operazione Gota e
Enzo Pipitone fu arrestato, Salvatore Lo Piccolo nominò come reggenti a me e a
Nino appunto perché eravamo quelli di maggior fiducia, già avevamo fatto
abbastanza gavetta; magari la nostra affilazione era pure in programma, però
l'operazione Gota gli ha dato una spinta ulteriore.
GIUDICE - Senta, lei aveva modo di parlare con il Lo Piccolo non dico
quotidianamente ma insomma di avere un rapporto diretto, oppure soltanto
questo rapporto con il Lo Piccolo si limitava ai momenti come lei ha descritto
operativi, cioè quando riceveva ordini per fare le cose che dovevano essere fatte
per Cosa Nostra?
COLLABORATORE PULIZZI - No, guardi, il rapporto diretto poteva anche...
Cioè se parliamo di rapporti diretti, prima della mia affiliazione non parlavamo
direttamente; se capitava che ci incontravamo oppure magari è capitato che .in
qualche omicidio era presente Salvatore e Sandro Lo Piccolo naturalmente
eravamo in azione pure insieme. Ma il rapporto che avevamo era appunto che
con il fatto del postino che facevo io, spesso e volentieri ci mandavamo i saluti:
come stai, come non stai, che fai; cioè queste
- erano cose normali come rapporto
amichevole. Poi, una volta naturalmente che sono stato affilato Perché ...
naturalmente precedentemente i rapporti li tiene il mio reggente Enzo Pipitone;
una volta che sei affiuato ritualmente e ti danno la responsabilità di reggente
della famiglia, i rapporti cambiano ancora, poi hai un ruolo di responsabilità e
...
quindi naturalmente si deve parlare delle attività criminali.
GIUDICE - E quindi con che frequenza lei aveva ? ...
COLLABORATORE PULIZZI - Buona parte della mia latitanza ero spesso e
volentieri assieme a Salvatore e Sandro Lo Piccolo, quindi abbiamo anche vissuto
insieme.
GIUDICE - Per quanto tempo?
COLLABORATORE PULIZZI - Io le dico per tutta la mia latitanza, però
magari alle volte io ero in altri posti e magari stavo altri giorni in altri posti, però
quasi sempre ero con loro, anche tutta l'estate siamo stati insieme. Cioè, voglio
dire, ero spesso e volentieri, facevamo vita comune.
GIUDICE - Vita comune.
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
GIUDICE - Ascolti, durante questi periodi lei ha avuto modo... Mi ha detto che
ha fatto diversi omicidi e quindi sarebbe anche una domanda oziosa o inutile dire
se avesse armi, sicuramente avrà avuto armi per porre in essere questo tipo di
operazioni.
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
-
GIUDICE Però io le faccio una domanda ancora più specifica, e cioè: quando lei
era con i Lo Piccolo vide armi? E che tipo di armi? Se erano armi diciamo in
disponibilità diretta, personale, cioè quelli da detenzione, oppure addirittura
erano armi in più rispetto alla semplice detenzione personale.
COLLABORATORE PULIZZI - Io - ritornando un passo indietro - sono stato
anche custode di un piccolo arsenale, diciamo di varie armi, precedentemente.
GIUDICE - Di che armi si trattava?
COLLABORATORE PULIZZI - C'erano dei fucili a pompa, due altri fucili
automatici...
GIUDICE - Che cosa si intende per fucili automatici?
COLLABORATORE PULIZZI - Si intende dei fucili...
GIUDICE - Mitragliatori?
COLLABORATORE PULIZZI - No, altri tipi di fucili... come le posso dire...
...
l'automatico, dottore, quello
GIUDICE - Calibro 12?
COLLABORATORE PULIZZI - Due sovrapposti diciamo.
GIUDICE - I sovrapposti: calibro 12.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Con la canna segata o integra?
COLLABORATORE PULIZZI - No, due erano con la... Una vecchia, che era
vecchissima questa, aveva la canna mozzata.
GIUDICE - Quindi clandestina diciamo?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì era un'arma abbastanza vecchia.
GIUDICE - Modificata?
COLLABORATORE ---- -- PULIZZI - Si. Poi c'era un'altra mitraglietta piccolina-
che non & ricordo che fabbricazione era, la marca non glielo so dire, comunque
-
era una mitraglietta e alcune pistole. Questo era un piccolo arsenale che...
GIUDICE - Munizioni ce n'erano?
COLLABORATORE PULIZZI - Certamente. Questo era un piccolo arsenale
che custodivo io.
GIUDICE - Senta, vide altre cose oltre queste armi e munizioni di cui ha parlato?
Dov'erano contenute queste armi?
COLLABORATORE PULIZZI - Quando le custodivo io, erano in un magazzino
di mia disponibilità.
GIUDICE - Dove erano? Dentro una valigia? un sacco?
COLLABORATORE PULIZZI - No, erano dentro sei fusti dell'olio. l'olio ..
industriale, come dire.
GIUDICE - E c'erano solo armi o c'erano anche altri oggetti? Non so, per
esempio dei segni...
COLLABORATORE PULIZZI -No, dentro i fusti c'erano le armi.
GIUDICE - Solo?
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
GIUDICE - Palette per esempio della Polizia?
COLLABORATORE PULIZZI - Anche. Anche, però adesso... Avevamo la
paletta, avevamo un lampeggiante, avevamo dei giubbini della Polizia.
GIUDICE - Della Polizia o dei Carabinieri?
COLLABORATORE PULIZZI - Della Polizia, quelli che ho avuto disponibili io
erano della Polizia: la paletta, il lampeggiante e i giubbini della Polizia, i giubbini
diciamo queiii senza maniche.
GIUDICE - Quindi lei deteneva queste armi a Carini?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, a Viliagrazia di Carini.
GIUDICE - Per la famiglia di Carini e a disponibilità comunque dei Lo Piccolo?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, naturalmente.
GIUDICE - Che li usarono?
COLLABORATORE PULIZZI - Allora, le armi che ho custodito io ci fu i fucili
a pompa che in periodi diversi li ho mandati a Sandro Lo Piccolo - in periodi
diversi, quindi prima uno e poi un altro; le pistole le avevo io; i sovrapposti e gli
altri due fucili automatici uno andò a Sandro Lo Piccolo. Poi quando io mi diedi
alla latitanza queste cose le conservò Ferdinando Gallina, diciamo ho incaricato
lui per ..., e poi Ferdinando Gallina durante la mia latitanza è divenuto uomo
d'onore, cioè ritualmente affiliato della famiglia di Carini.
GIUDICE - Che lei sappia, sono state poi ritrovate queste armi? Anche grazie
..
alla sua collaborazione. Non lo sa?
COLLABORATORE PULIZZI - No, non so niente.
GIUDICE - Ma le hanno utilizzate i Lo Piccolo per azioni specifiche, oppure
queste armi alla fine non sono mai state utilizzate?
COLLABORATORE PULIZZI - Dottore, io quelle che ho mandato a Sandro
non lo so se sono state usate, in omicidi che ho partecipato io no. Le pistole sì,
alcune pistole che detenevo io sono state usate per ...
GIUDICE - Torniamo per un momento al suo rapporto con i Lo Piccolo.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Lei durante la latitanza addirittura ha speso, mi ha detto, diversi periodi
convivendo addirittura con i Lo Piccolo.
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
GIUDICE - In quali luoghi? Lo può ricordare in quali luoghi è awenuto questo
8 rapporto di convivenza?
COLLABORATORE PULIZZI - Diciamo che la base era Terrasini, poi eravamo
spesso e volentieri a Giardinello, abbiamo passato un lungo periodo a Trappeto
(quattro mesi), un'altra casa a Cinisi.
GIUDICE - Quindi diciamo in questo periodo di convivenza avevate modo di parlare
delle necessità connesse alla gestione del mandamento e quindi delle varie famiglie
che lo componevano; suppongo che sia...
COLLABORATORE PULIZZI - Si. Io appunto come le dicevo dopo l'Operazione
Gota, e quindi nominati reggenti io e Pipitone Antonino, Pipitone Antonino della
famiglia si occupava più che altro... perché naturalmente con gli arresti che ci furono e
tutte le cose...; poi sopraggiungeva... cioè c'erano le varie messe a posto perché poi a
Natale dovevamo dividere i soldi ai nostri detenuti.
GIUDICE - Stiamo parlando dei soldi delle estorsioni?
COLLABORATORE PULIZZI - Dei soldi, sì, delle messe a posto diciamo, delle
estorsioni.
GIUDICE - Eh, le chiama messe a posto.
COLLABORATORE PULIZZI - Si, delle estorsioni. Nino si occupava più che altro di
quelle cose, delle attività..., ha tenuto la cassa pure in quel periodo della famiglia, poi a
fine anno naturalmente abbiamo fatto i conti insieme io e lui e abbiamo diviso i soldi a
tutti i nostri carcerati. E io in quel periodo, diciamo periodo storico perché c'era una
situazione generale dopo l'operazione Gota di mettere a posto vari mandamenti, quindi
mettere a capo dei vari mandamenti uomini di fiducia di Salvatore Lo Piccolo, quindi
ho assistito a tante affiliazioni rituali. Perché questo, perché mi occupavo... avevo il
contatto diretto, cioè nel senso ero uno dei terminali per arrivare a Salvatore e Sandro
Lo Piccolo; quindi nei vari appuntamenti ho fatto io un sacco di appuntamenti con
tanti personaggi nell'ambito di Cosa Nostra per... appunto alcuni per affiliarli
ritualmente che non erano ritualmente affiliati. Quindi ero... come dire, appunto come
le ho detto prima per arrivare fisicamente... Perché per arrivare a organizzare un
appuntamento dove stai andando da un latitante, naturalmente ci sono... c'è tutta una
organizzazione dietro perché devi saperti muovere e quindi arrivare poi alla fine nel
posto dove ti aspettano.
GIUDICE - Quindi lei ebbe il compito delicato di diciamo gestire la logistica connessa
alla riorganizzazione addirittura di tutto il mandamento voluto dai Lo Piccolo.
COLLABORATORE PULIZZI -No, si, il compito...
GIUDICE - Giusto? Ho capito bene?
COLLABORATORE PULIZZI - Si, si.
GIUDICE - Ho interpretato bene le sue parole.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Quindi a un certo punto Lo Piccolo decide, dopo l'operazione Gota e
quindi in esito a probabilmente una serie di assenze da parte di uomini d'onore...
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
GIUDICE - ...che bisognava riorganizzare il mandamento mettendo uomini nuovi che
bisognava affiliare per la finalità.
COLLABORATORE PULIZZI - Anche altri mandamenti.
GIUDICE - Anche altri mandamenti, quindi non solo il mandamento di competenza
ma anche... Quindi assistette a tutta fase riorganizzativa?
COLLABORATORE PULIZZI - Anche... anche qualche altra provincia, c'è stato pure
qualche appuntamento con gente fuori della provincia di Palermo.
GIUDICE - Per esempio?
COLLABORATORE PULIZZI - Per esempio Catania.
GIUDICE - Catania. E poi?
COLLABORATORE PULIZZI - C'erano dei contatti con Alcamo, che Alcamo fh
mandamento ma comunque è Trapani.
GIUDICE - Chiaro. Comunque lei si occupò proprio anche delle questioni...
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, diciamo che sono stato presente sia prima della
latitanza, che durante la latitanza soprattutto, a tantissimi appuntamenti. Ero sempre
con loro, in poche pmolc.
GIUDICE - Quindi, - riepilogando per capire diciamo la sua conoscenza delle cose in
Cosa Nostra -, lei per un decennio ha lavorato sostanzialmente per Cosa Nostra fino al
momento dell'affiliazione formale del 2006 e ha fatto estorsioni, omicidi, ha veicolato
informazioni attraverso i pizzini, ha dato supporto alla latitanza dei Lo Piccolo, ha
gestito anche economicamente l'attività estorsiva, le a m i che ha utilizzato per sé e per
gli altri; dopodiché ha assistito addirittura al momento riorganizzativo generale di
Cosa Nostra a seguito di una operazione di polizia giudiziaria, una delle più importanti
operazioni di polizia giudiziaria che hanno interessato il tenitorio della provincia di
Palmo.
COLLABORATORE PULIZZI - Perfettamente.
GIUDICE - Questa sintesi mi serve adesso a introdurre il tema del processo. Allora,
lei ha mai avuto notizia dei rapporti che Lo Piccolo intratteneva con la famiglia di
Resuttana? - questa è la domanda specifica. Cioè chi interloquiva con i Lo Piccolo per
le esigenze che riguardavano quella famiglia?
COLLABORATORE PULIZZI - Allora, io le parlo dopo la mia affiliazione rituale
naturalmente.
GIUDICE - Dopo il 2006.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Certo, perché quello è il momento...
COLLABORATORE PULIZZI - Perché sono le cose che ho vissuto io, naturalmente,
se stiamo parlando di Resuttana.
GIUDICE - Certo. Poi, se vuole, andiamo a approfondire anche dopo, però in realtà
non è che poi ci interessi in particolare. Ci interessa capire se delle situazioni
precedenti al 2006 hanno condizionato avvenimenti che poi lei ha vissuto
successivamente, per questo ci interesserebbe. Cominciamo però dal...
COLLABORATORE PULIZZI - Io di Resuttana, precedentemente, ma quello è stato
un episodio che nemmeno lo conoscevo, diciamo~dell~omicidio Bonanno, che io poi
ho saputo... Naturalmente io non lo posso sapere prima se non sono affiliato
ritualmente, ma come le ho detto poco fa, (inc.) le cose le sai. Bonanno era il
responsabile del mandamento di ~esu&a ed è scomparso...
GIUDICE - In che data?
COLLABORATORE PULIZZI - Quando è stato lui reggente del mandamento io non
glielo so dire, io le posso dire quando è scomparso: se non erro nei primi mesi del
2006. E io diciamo ho avuto un ruolo pure in questo omicidio perché diciamo ho
occultato il cadavere: sono andato a prenderlo dov'è che era stato ucciso e l'ho
trasportato in un altro posto. Quindi di Resuttana ho saputo che Giovanni Bonanno era
responsabile del mandamento di Resuttana. Dopo pochi mesi, quando mi hanno
affiliato, sono stato incaricato da Salvatore e Sandro Lo Piccolo di... ho fatto il primo
appuntamento a Palermo con Salvo Genova, che poi venne combinato ritualmente ed è
divenuto il reggente del mandarnento di Resuttana. Quindi diciamo che in quel periodo
prima della mia latitanza ho fatto da tramite come contatto epistolare fra Salvo Genova
e salvatore e Sandro Lo Piccolo, e anche, se non mi ricordo male, sempre prima della
mia latitanza, quindi a parte il discorso quando è stato affiliato ritualmente, altre due
volte o tre volte per appuntamenti, per portarlo fisicamente da Salvatore e Sandro Lo
Piccolo a Montelepre.
GIUDICE - Questo nei primi mesi del 2006 mi dice?
COLLABORATORE PULIZZI - Nella seconda metà del 2006.
GIUDICE - Ah, seconda metà.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Mi deve correlare. Siccome prima parlava dell'omicidio Bonanno e poi ha
parlato dell'affiliazione di Genova...
COLLABORATORE PULIZZI - No, l'omicidio Bonanno fu nei primi mesi, e, le dico,
dopo pochi mesi, quindi dopo cinque o sei mesi dall'ornicidio Bonanno, io sono stato
affiliato ritualmente e dopo di me è stato affiliato Salvo Genova. Diciamo dopo che
sono stato affiliato sono stato pure incaricato di prendere contatto con Salvo Genova:
abbiamo fatto un appuntamento a Palermo e Salvo Genova mi ha dato pure dei
biglietti che ho portato a Lo Piccolo e Sandro Lo Piccolo mi ha dato dei biglietti che
ho dato a Salvo Genova; comunque poi l'ho portato
combinato ritualmente Salvo Genova.
GIUDICE - Sì, ma possiamo andare con gradi? Perché altrimenti non si capisce il
rapporto tra l'affiliazione del Genova e l'omicidio Bonanno. Quindi prima dovremmo
completare questo dato. Lei si occupa dell'omicidio Bonanno; quale è il primo
momento in cui capisce che lei deve occuparsene? Andiamo così. Cioè che fa lei, la
chiamano i Lo Piccolo e gli dicono 'guarda, vai qua, vai lì, fai questo, fai quello'?
COLLABORATORE PULIZZI - No.
GIUDICE - Cosa le dicono?
COLLABORATORE PULIZZI - Allora, la giornata dell'omicidio Bonanno io sono
stato incaricato dal mio reggente Enzo Pipitone che mi disse il luogo dove mi dovevo
recare - naturalmente non il posto dell'omicidio, la zona -, e poi mi hanno per così dire
agganciato un'altra persona e mi ha portato nel luogo dove ho trovato quel giorno
Sandro Lo Piccolo e a Tonino (inc.), che erano uomini d'onore di Brancaccio,
consegnandomi il cadavere di Bonanno, e io l'ho portato poi... diciamo lo ho
occultato.
GIUDICE - Un attimo solo. Io le faccio una domanda alla luce di quello che fino
adesso lei mi ha detto. Lei mi ha detto che ha partecipato a diversi omicidi, no?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - La domanda lei potrebbe dirmi è un po' anche capziosa, insomma cerca di
trovare qualcosa che non c'è, ma dico, come e possibile che l'hanno coinvolta in tutti
questi omicidi e per la soppressione di Bonanno non l'hanno interessata alla
soppressione ma all'occultamento? Lei potrebbe dirmi 'mah, così scelsero, non lo so',
però siccome per gli altri omicidi lei ha partecipato direttamente, consumandoli, com'è
che questa volta invece le fecero fare l'operazione diciamo solo dell'occultamento?
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, questo io...
GIUDICE - Non lo sa.
COLLABORATORE PULIZZI - Non lo so, no. Io per Bonanno sono stato incaricato
soltanto di occultare il cadavere.
GIUDICE - Lei potrebbe dirmi 'dovrebbe chiederlo ai Lo Piccolo', ma non avrei
risposta purtroppo, penso.
- - L"
COLLABORATORE PULIZZI - No, immagino. Io quello che mi dicevano di fare io
facevo. Naturalmente se dovevo partecipare alla soppressione sicuramente ero pure lì,
ma...
GIUDICE - Chi le dice che deve andare in quel luogo, Pipitone?
COLLABORATORE PULIZZI - Pipitone Vincenzo.
GIUDICE - Perfetto.
COLLABORATORE PULIZZI - Quel giorno.
GIUDICE - Dove doveva andare?
COLLABORATORE PULIZZI - Io mi sono recato nella zona dei Magaggid,
diciamo a Cinisi.
GIUDICE - Nella zona dei...?
COLLABORATORE PULIZZI - Dei Magaggiari.
GIUDICE - Magaggiari.
COLLABORATORE PULIZZI - Alla spiaggia, per capirci, alla spiaggia di Cinisi.
GIUDICE - Alla spiaggia.
COLLABORATORE PULIZZI - E poi mi ha agganciato Vito Palazzolo, che era un
ragazzo di fiducia che si occupava della latitanza di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, e
siamo entrati nelle campagne tra Cinisi e Tmasini indicandomi poi il posto, che era
una casetta di campagna, e sono andato a prendere il cadavere di Bonanno.
GIUDICE - Cos'era stato, strangolato? Cosa avevano fatto?
COLLABORATORE PULIZZI - Io, Giudice, onestamente... Quando mi è stato
consegnato il cadavere, Bonanno era dentro dei sacchi neri, l'abbiamo soltanto
caricato in macchina e...
GIUDICE - Mi scusi, dentro dei sacchi, più di uno?
COLLABORATORE PULIZZI - Erano due sacchi neri; due sacchi neri, Giudice,
quelli della spazzatura.
GIUDICE - Mi scusi, così penso che sia un corpo diviso.
COLLABORATORE PULIZZI - NO.
GIUDICE - Se è dentro due sacchi...
COLLABORATORE PULIZZI -No no no, due sacchi uno dentro all'altro i sacchi.
GIUDICE - Ah, okay, quindi è un sacco unico in realtà.
COLLABORATORE PULIZZI - Io le dico due sacchi perché mi ricordo che li ho
aperti un poco perché... perché purtroppo ulteriormente gli abbiamo buttato della
benzina e dato fuoco quando l'abbiamo messo nel fosso, e poi l'abbiamo sotterrato.
7
Questo mi hanno incaricato di fare e questo ho fatto, diciamo nel1 0micidio Bonanno
questo ho fatto.
GIUDICE - Ma lei sapeva - dato che, insomma, di lì a poco sarebbe arrivata la sua
affiliazione, giusto? - per quale motivo era stato soppresso il Bonanno? Lo sapeva?
COLLABORATORE PULIZZI - Io l'ho saputo dopo. Intanto quando io ho preso a
Bonanno non è che sapevo che era Bonanno.
GIUDICE - Ah, non glielo dissero che era Bonanno?
COLLABORATORE PULIZZI - Assolutamente no. Poi naturalmente, dopo, parlando
con Sandro e Salvatore Lo Piccolo... - ma non è che io ho approfondito la discussione
perché, Giudice, non è che a me erano cose che mi interessavano -, alle volte si parlava
lì del più e del meno e da quello che mi è stato detto a me Bonanno fu ucciso perché
essendo responsabile del mandamento e responsabile pure della cassa del mandarnento
di Resuttana si era appropriato di soldi del mandamento, per dirla brutale si era fregato
dei soldi del mandamento, era stato awisato più di una volta ma... I dettagli poi io non
li so.
GIUDICE - Ma da chi era stato awisato?
COLLABORATORE PULIZZI - Credo da Salvatore Lo Piccolo. I dettagli io non li so
e non li posso sapere.
GIUDICE - E malgrado avvisato, lui non aveva...
COLLABORATORE PULIZZI - Di quello che so io è stato così, diciamo è stato
ucciso per questo motivo.
GIUDICE - In quel momento il Bonanno ha detto che era reggente della famiglia di
Resuttana, giusto?
COLLABORATORE PULIZZI - Naturalmente questo però lo so dopo io, dopo che
vengo affiliato.
GIUDICE - Sì, ma la domanda è: nel momento in cui veniva ucciso un reggente, la
famiglia come rimaneva, senza un riferimento almeno nell'immediato? Perché fra il
momento dell'omicidio Bonanno e il momento in cui lei mi ha detto Genova viene
affiliato formalmente passa qualche mese. O ho capito male io?
COLLABORATORE PULIZZI - Io sono affiliato nel giugno 2006 e Genova dopo di
me; Genova, se non erro, almeno due mesi dopo di me.
GIUDICE - Eh. E quindi c'è qualche mese diciamo di vacanza - chiamiamola così -
della reggenza della famiglia di Resuttana.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - E quindi chi è che, che lei sappia, reggeva in quel momento la famiglia?
COLLABORATORE PULIZZI - Questo non lo so.
C ! 1214
GIUDICE -Non lo sa. Né Lo Piccolo glielo disse?
COLLABORATORE PULIZZI - Io i rapporti li ho avuti dopo con Salvo Genova, che
è divenuto appunto capo mandamento, ma da quel periodo, dopo la mia e dopo la sua
affiliazione naturalmente.
GIUDICE - Si. E con Genova lei aveva rapporti poi?
COLLABORATORE PULIZZI - Ho avuto con Genova questi rapporti all'inizio,
prima della sua affiliazione, appunto come le dicevo poco fa: ho fatto il primo
appuntamento con Salvo Genova a Palermo, poi lui è stato affiliato, poi è venuto un
paio di volte da Salvatore e Sandro Lo Piccolo; i rapporti diciamo...
GIUDICE - Rapporti sto parlando...
COLLABORATORE PULIZZI - Guardi che io non è che avevo rapporti, che mi
occupavo o sapevo le cose sue del mandamento di Resuttana, no, i miei rapporti con
Genova erano soltanto rapporti tramite Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
GIUDICE - Certo. Sempre mediati diciamo dalla loro presenza.
COLLABORATORE PULIZZI - Naturalmente sì.
GIUDICE - Presenza sto parlando di presenza in Cosa Nostra, non presenza fisica.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Lei ha mai saputo, diciamo conosciuto, così come conosceva dopo la sua
affiliazione l'organizzazione delle famiglie del mandamento che c'ha spiegato essere
di un certo tipo, lei conosceva l'organigramma delle famiglie e nello specifico della
famiglia di Resuttana? L'ha conosciuto? Ha avuto modo di...
COLLABORATORE PULIZZI - L'organigramma nel senso come è composto il
mandamento?
GIUDICE - No, come è composta la famiglia, cioè chi vi apparteneva, chi vi faceva
riferimento.
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, io di Resuttana ho conosciuto soltanto
il capo mandamento, che è Salvatore Genova.
GIUDICE - Per esempio, lei dei Di Trapani non ha mai saputo nulla? non sapeva
alcunché?
...
COLLABORATORE PULIZZI - No, dei Di Trapani A me mi capitò un
episodio con Diego Di Trapani, però io non è che lo conosco a Diego Di Trapani.
s-----"-
-
GIUDICE - Chi è Diego Di Trapani?
COLLABORATORE PULIZZI - Diego di Trapani poi ho saputo che è un uomo
d'onore di Resuttana. L'episodio che mi riferisco io fu che prima dell'affiazione
di Salvo Genova - o dopo, non ricordo bene adesso, comunque in quel periodo
che le ho detto io - venne organizzato un appuntamento e quindi io riferisco a
Salvo Genova... Allora, torniamo un attimo indietro. Salvatore e Sandro Lo
Piccolo mi incaricano di organizzare questo appuntamento, quindi di andare da
Salvo Genova e dire a Salvo Genova di avvisare Diego Di Trapani per un
...
appuntamento fra le faccio un esempio, fra tre giorni, che ne so, il giorno 10,
organizzare un appuntamento e quindi venire, io dovevo portare a Salvo Genova
e a Diego di Trapani da Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Lascio detto questo a
Salvo Genova e gli fisso il giorno dell'appuntamento. L'indomani, o dopo due
giorni, Salvo Genova mi manda a chiamare, quindi io scendo a Palermo a
...
incontrare Salvo Genova e Salvo Genova mi disse... lo trovai un po' come dire,
un po'... - no, appunto, Salvo Genova ancora lì non era affiliato ritualmente -,lo
'...
trovai un po come dire, preoccupato; dicendo io: "Salvo, che cosa è s~ccesso?~;
dice: "Lo sai, ho parlato con Diego" - lui si riferiva a Diego Di Trapani, anzi, lui
mi diceva "con mio cugino Diego", quindi non so se sono parenti, questo non lo so
- "e lui mi ha detto che ali'appuntamento che abbiamo poi domani" o -
dopodomani, quello che era, non lo ricordo bene - "io non ci debbo venire, viene
soltanto lui". E quindi io gli dico: "E tu gli hai detto il posto dove è
l'appuntamento?", - cioè l'ho visto un po' timoroso Salvo Genova in
quell'occasione -, dice: "No no, s'è messo a fare come un pazzo, dice che io non
...
devo venire, deve venire lui" cioè dice "Io gli ho detto dov'è che abbiamo
l'appuntamento". A questo punto io ci dissi: "Non esiste proprio". Quindi io ho
detto a Salvo Genova: "Io l'appuntamento ce l'ho con te, quindi Diego Di
...
Trapani può andare ali'appuntamento e può aspettare cioè noi adesso
cambiamo il posto io e tu, io vengo a prendere a te, tu vieni con me come abbiamo
appuntamento io e te, e glielo spieghi poi tu a Salvatore e Sandro Lo Piccolo
questa cosa senza preoccuparti perché la responsabilità me la prendo io". Perché
io non è che potevo andare a prendere a Diego Di Trapani, io l'appuntamento
l'avevo con Salvo Genova e stop. Quindi gli dissi questa cosa, lui si tranquillizzò
...
un poco, e l'episodio Se non erro, il giorno dell'appuntamento venne arrestato
Diego Di Trapani, proprio fu il giorno deil'arresto che c'era l'appuntamento con
Diego Di Trapani, di fatti poi la mattina poi si è saputo dai giornali che fu
arrestato Diego Di Trapani; se non ricordo male fu proprio il giorno
dell'appuntamento che avevamo.
GIUDICE - Lei racconta questo episodio e lo connota di una certa pericolosità?
Io voglio capire perché lei mi riferisce questo episodio. Cioè le sembrò sospetto
tutto l'accadimento, o cosa? Perché me lo ha...?
COLLABORATORE PULIZZI - Perché io diciamo ho smontato
l'appuntamento?
GIUDICE - Sì. Le sembrò sospetto tutto quanto? Che cosa?
COLLABORATORE PULIZZI - No. Cioè io sono incaricato di andare a
prendere a Salvo Genova e intanto mi dicono di dire a Salvo Genova che il
...
giorno ripeto l'esempio: di' a Salvo Genova che il giorno 10 alle ore 9 ci ...
organizzati l'appuntamento con lui e deve portare a Diego e devono venire lui e
Diego Di Trapani. Quando io awiso a Salvo Genova, Salvo Genova "va bene", ci
-
lasciamo e ci salutiamo. Quando lui mi chiama l'indomani o dopo due giorni,
-
non ricordo bene ed era un po' spaventato, un po' timoroso, io gli dissi "che è
successo?", dice: "Ho parlato oggi con Diego, gli ho riferito deli'appuntamento, e
Diego ha detto che io" - cioè Salvo Genova - "non devo venire ail'appuntamento,
deve venire soltanto lui".
GIUDICE - Lei mi sta ripetendo la cosa, io l'ho capito. Ma lei perché mi riferisce
questo dato storico? Mi faccia interpretare e vediamo se sbaglio: perché assume
che vi era un qualcosa di strano, singolare e comunque pericoloso nel rapporto
tra Genova e il Di Trapani?
COLLABORATORE PULIZZI - No, Giudice, perché lei mi ha chiesto poco fa
del Di Trapani e io questo episodio ho avuto con lui.
GIUDICE - Sì, e questo episodio lo ha raccontato, però lo ha connotato nelia sua
memoria di un qualcosa di particolare. Cioè era strano che il Di Trapani non
volesse accompagnarsi al Genova per andare da Lo Piccolo? Questo mi ha voluto
raccontare raccontandomi questo, oppure ho capito male io?
COLLABORATORE PULIZZI - No, per me... Scusi Giudice, forse io.. .
GIUDICE - No no, io sono qui a udirla.
COLLABORATORE PULIZZI - No no, per me la stranezza in quella
circostanza fu che Diego Di Trapani se gli arriva un appuntamento e Salvo
Genova gli va a dire 'mi hanno mandato l'appuntamento i Lo iccolo' così così,
P
non è che Salvo Genova era impazzito e gli era andato a dire questa cosa, è stato
Diego di Trapani a sbagliare dicendo "no, ci vado io".
GIUDICE - Eh, questo, allora ho capito bene.
COLLABORATORE PULIZZI - Per questo era strano. Quindi io...
GIUDICE - Allora ho capito bene, era come per dire: ma che bisogno ho di
andare da Lo Piccolo insieme a te, Genova, che rappresenti cosa, visto che sono
io...
COLLABORATORE PULIZZI - Ah, adesso ho capito.
GIUDICE - No, non deve capire la mia interpretazione del fatto perché io non
c'ero, era lei che c'era, quindi lei mi deve far capire cosa esattamente è accaduto,
e la mia interpretazione del fatto può essere anche sbagliata.
COLLABORATORE PULIZZI - Di quello che ho capito io allora, Diego di
Trapani e Salvo Genova avevano qualche contrasto, però non so che cosa perché
sono fatti loro e a me non interessa. Io le ho raccontato l'episodio soltanto per
...
dire che quando Naturalmente io mi sono tenuto nella mia regola dicendo io ho
l'appuntamento con Salvo Genova, non è che io sono tornato da Lo Piccolo a dire
'ah, sai...', io ho fatto quello che dovevo fare io.
GIUDICE - Chiaro.
COLLABORATORE PULIZZI - Diciamo io non sono andato a prendere Diego
...
di Trapani
GIUDICE - Chiarissimo. Ma questo accadimento può essere interpretato in tante
maniere; quella che mi deriva un po' dagli atti che già conosco e dalle fonti -
perché lei è l'ultimo ad essere udito, abbiamo sentito altre persone in questi
giorni, quindi se le pongo una domanda evidentemente è possibile che la mia
domanda sia condizionata o riferita al patrimonio di conoscenze che ad oggi
abbiamo acquisito -,è: possibile che in questo episodio che lei ha raccontato vi sia
stata una sostanziale rimostranza o reazione da parte del Di Trapani Diego che
voleva sostanzialmente dire ai Lo Piccolo 'che bisogno ho io di trattare insieme a
un soggetto al quale non riconosco alcun ruolo nella famiglia di Resuttana visto
che è stato nominato da Lo Piccolo'? Lei lo ha riferito per dire 'ma come, ti metti
n e Lo Piccolo9? Per questo motivo lei ho ha raccontato? Ho
_ _ _ _ -_- a. discutere ~ ~ o i d i dei
cabito bene?"
6 COLLABORATORE PULIZZI - Io nella mia ottica, diciamo per come lo vedo
io, intanto era palese che avevano avuto qualche contrasto: a Diego di Trapani
non gli stava bene che andava pure Salvo Genova.
GIUDICE - Oh, è questo, allora ho capito bene. Certo.
COLLABORATORE PULIZZI - E quindi l'ordine era quello.
GIUDICE - Di Trapani non gli riconosceva alcun tipo di autorità, di possibilità
di presenza, questo era; e lei si chiedeva: 'ma come, Lo Piccolo ti manda a dire
questo e tu reagisci così? Aliora non hai capito niente'. Ho capito bene io?
COLLABORATORE PULIZZI - Diciamo la sintesi è così, Giudice.
GIUDICE - Penso di aver capito bene.
COLLABORATORE PULIZZI - Io non è che mi potevo permettere di cambiare
l'appuntamento, portare a Diego di Trapani e non portare Salvo Genova, perchè
poi erano...
GIUDICE - In siciliano è: ma cu sa purtava 'sta notizia a Lo Piccolo poi?
COLLABORATORE PULIZZI - Perfettamente. Ci siamo capiti. Io sono stato
nella mia regola in poche parole.
GIUDICE - Chiaro, chiarissimo. E allora questo è il primo, l'unico, il solo
contatto che lei ha con un esponente diciamo di Resuttana, oppure ce ne furono
altri, altri soggetti? Per esempio lei qualcuno dei Madonia lo ha mai conosciuto?
COLLABORATORE PULIZZI - No, dei Madonia no. Io Madonia conosco a
...
Mario Madonia che ha la Renault, ma per rapporti Diciamo che siccome il mio
mestiere è autotrasportare, quindi abbiamo comprato qualche camion alla
Renault, ma conosco a lui.
GIUDICE - Non ha mai conosciuto, per esempio, la Di Trapani Mariangela?
COLLABORATORE PULIZZI - No, assolutamente no.
GIUDICE - NO.
COLLABORATORE PULIZZI - NO.
GIUDICE - Non sa neppure che sia la moglie di Salvino Madonia?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, Giudice, lo so, però...
GIUDICE - Lo sa diciamo come...
COLLABORATORE PULIZZI - Lo so così, però non è che...
GIUDICE - Senta, Di Trapani Michele lei lo ha mai conosciuto?
COLLABORATORE PULIZZI - No.
GIUDICE - Non l'ha mai conosciuto. Nei verbali.. . Perchè lei è stato udito dai
pubblici ministeri in diverse occasioni; le occasioni sono esattamente il 10 marzo
del 2008 e il 27 giugno del 2008, il 29 febbraio del 2008, il 27 maggio 2008 e il 12
marzo del 2008, suppongo che queste date corrispondano con quelle dei verbali
che... per far riferimento diciamo a quello che ieri abbiamo Mora, se ...
controllate 10 mano 2008,27 giugno 2008,29 febbraio del 2008,27 maggio 2008
e 12 mano del 2008.
A W . VANCHERI - - Giudice, a me ne manca uno - sono l'awocato Vancheri -
però, ecco, non li ho tutti, può essere perchè non interessava la posizione.
P.M. - Sono cinque verbali, Giudice.
GIUDICE - Vabbè, manca a lei perchè magari non ha fatto la copia ma non
perchè non è stato osteso alla sua attenzione. Lei in questi verbali parla di Enzo
Sgadari.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì. . .
GIUDICE - Intanto il nome col quale lo conosce & proprio Enzo o è Vincenzo?
COLLABORATORE PULIZZI - Enzo Sgadari.
GIUDICE - Enzo Sgadari.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Chi è questo Enzo Sgadari?
COLLABORATORE PULIZZI - Enzo Sgadari è un imprenditore. Io l'ho
conosciuto... i primi contatti con Enzo Sgadari li ho avuti dopo la mia affrlazione,
dopo il giugno 2006, lui stava facendo un lavoro a Carini; precedentemente il
contatto di Enzo Sgadari con Carini era con Antonino Di Maggio, uomo d'onore
di Carini. Enzo Sgadari venne a fare questo lavoro a Carini, ha dato la messa a
-
posto, e io ho avuto dei contatti, io e Pipitone Antonino ripeto, dopo la nostra
affrlazione nel giugno 2006; Pipitone Antonino gli fece pure dei lavori in cantiere
-
con i mezzi quindi escavatore, pala meccanica, i camion - perchè Pipitone
Antonino aveva la ditta pure di movimento terra. Quindi avevano questo
rapporto di lavoro. I rapporti miei con Enzo Sgadari sono stati pure di Cioè...
c'era un contatto epistolare tra Enzo Sgadari e Sandro Lo Piccolo; in poche
parole i biglietti che ho ricevuto io da Enzo Sgadari, anzi i biglietti da Sandro che
dava a me e io davo a Enzo Sgadari, erano, se non ricordo male, per "BMW", e
io li davo... aveva questo rapporto epistolare con Enzo Sgadari. ,
GIUDICE - Un attimo. Lei parla di biglietti cioè di pizzini?
COLLABORATORE PULIZZI - I pizzini, sì.
GIUDICE - Pizzini che lei aveva ricevuto e per i quali doveva fare il postino
diciamo.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, in quel periodo, sempre dopo la mia
affilazione, io si può dire dopo la mia affilazione con Sandro ci vedevamo
-
almeno due volte a settimana, poteva capitare una volta, poteva capitare anche
di più -, e spesso e volentieri cyerano questi biglietti per Enzo Sgadari, e
naturalmente Enzo Sgadari mi dava dei biglietti a me per Sandro Lo Piccolo.
GIUDICE - Ma quando parla di biglietti parla di biglietti chiusi? Cioè lei questi
biglietti li vedeva? li leggeva?
COLLABORATORE PULIZZI - Assolutamente no, i biglietti sono sigillati.
GIUDICE - Erano chiusi? sigillati?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Ed erano stati consegnati da Sandro Lo Piccolo per Enzo Sgadari e,
viceversa, da Enzo Sgadari a...
COLLABORATORE PULIZZI - E viceversa, sì.
GIUDICE - Ma si ricorda se mai, dandole i biglietti, il Lo Piccolo le parlò pure di
qualcosa da dire a voce oppure del problema che era oggetto del biglietto che lei
stava portando? Perchè in fondo lei a quel punto era affilato, avrebbe avuto ben
titolo... affilato come capo della famiglia Carini, quindi avrebbe avuto ben titolo
di poterlo sapere. O no?
COLLABORATORE PULIZZI - Mah, potrebbe anche capitare però a me non
m'è capitato, non ho il ricordo di questi episodi. Anche perché i biglietti chiusi
poi sono cose loro, quindi non è che appartenevano alla mia famiglia.
GIUDICE - E "BMW" cyerascritto sopra?
COLLABORATORE PULIZZI - I biglietti che ricordo io erano per "BMW",
quelii che mi dava Sandro, e qualcuno per "Bicicletta" - che "Bicicletta" poi ho
saputo che era Enzo Sgadari chiamato "Bicicletta1'.
GIUDICE - Quindi era chiamato "BMW" o "Bicicletta"?
COLLABORATORE PULIZZI - Io ricordo che Enzo Sgadari il soprannome era
1~tt~~~i~i-;&tì-h, e i biglietti che avevo avuto io da Sandro per Enzo Sgadari ho
ricevuto dei biglietti per "BMW" e dei biglietti per ""Bicicletta"", e questi li
dovevo dare a Enzo Sgadari.
GIUDICE - Ma il soprannome, o comunque il nickname come si direbbe adesso su
internet, dell'Enzo Sgadari era 'l "BMW" l' o 'l "Bicicletta" l'?
COLLABORATORE PULIZZI - l' "Bicicletta1' 'l.
GIUDICE - E allora "BMW" chi era?
COLLABORATORE PULIZZI - Questo non lo so.
GIUDICE - Però questi biglietti che avevano ""BMW"" come destinatario lei li
consegnava a Enzo Sgadari comunque?
COLLABORATORE PULIZZI - A Enzo Sgadari, sì.
GIUDICE - Mi scusi, quando consegnava questi biglietti a Enzo Sgadari nelle sue
mani e lui vedeva che c'era scritto ""BMW"" o l'l'Biciclettall", non diceva
'aspetta un attimo, questo è per me e quest'altro invece non è per me'? Insomma,
li riceveva comunque? Cioè pensava, ricevendoli, di essere comunque il
destinatario?
COLLABORATORE PULIZZI - Enzo Sgadari possibilmente già sapeva se
erano per lui o se erano per un'altra persona, comunque io ero un contatto, un
tramite.
GIUDICE - Chiaro.
COLLABORATORE PULIZZI - Può anche darsi pure che Enzo Sgadari era un
altro tramite, Giudice.
GIUDICE - Certo.
COLLABORATORE PULIZZI - Perchè i biglietti non è che sono diretti,
possono anche passare tante mani prima di arrivare a destinazione.
GIUDICE - Ma, per esempio, potrebbero non passare mani se lei, nel momento
in cui li consegna, vede Enzo Sgadari aprire il biglietto. Le è capitato di vedere
Enzo Sgadari aprire il biglietto? Perchè se lo apre vuol dire che è diretto a lui.
COLLABORATORE PULIZZI - No, assolutamente. Ma anche se il biglietto è
per lui, Giudice, Enzo Sgadari non lo apre davanti a me o davanti a
qualcun'altro.
GIUDICE - Non l'ha aperto davanti a lei.
COLLABORATORE PULIZZI - Se li va a leggere per i fatti suoi.
GIUDICE - Chiaro. E dove li consegnava a Enzo Sgadari questi biglietti?
COLLABORATORE PULIZZI - Mah, in quel momento Enzo Sgadari io ce
l'avevo diciamo a casa perchè lavoravo a Carini, quindi sapevo subito dove
trovarlo.
GIUDICE - Ah, quindi al cantiere?
COLLABORATORE PULIZZI - Al cantiere, sì.
GIUDICE - Ma sapeva a Palermo dove lui stava? Perchè stava a Palermo questa
persona?
COLLABORATORE PULIZZI - Di abitazione sì però non lo so dove.
Naturalmente ce l'avevamo lì, a portata di mano come si suo1 dire, sapevamo che
in cantiere lo trovavamo. Anche se non c'era Enzo, anche che passi ore e non c'è,
poi durante la giornata lo trovi comunque perchè diciamo è titolare nel cantiere e
spesso e volentieri sempre nel cantiere con lui ci vedevamo.
GIUDICE - Quando ha parlato della cosiddetta "messa a poston chi fece cosa?
Cioè a dire, fu Sgadari a contattarla per due 'mi voglio mettere in regola'? fu lei
a farlo contattare? Insomma, come awenne questo contatto che creò poi la messa
, *
a posto?
COLLABORATORE PULIZZI - No, la messa a posto già era stata data. Enzo
Sgadari quando ha dato la messa a posto per il lavoro di Carini... Perchè, ripeto,
...
il contatto precedente di Enzo Sgadari il referente a Carini diciamo di Enzo
Sgadari i rapporti ce li aveva con Nino Di Maggio e la messa a posto era stata
disposta per conto delia famiglia di Carini da Nino Di Maggio; quindi già Enzo
Sgadari si era messo a posto, prima di finire i lavori ha dato la messa a posto
Enzo Sgadari. Quindi rapporti di soldi con me non ne ha assolutamente avuti.
GIUDICE - Però lei, come rappresentante della famiglia, doveva in qualche
modo riceverlo questo denaro, no?
COLLABORATORE PULIZZI - No, già i soldi erano stati incassati prima che io
e Nino venissimo affiati.
GIUDICE - Ah, addirittura prima?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Prima del giugno ...
-
COLLABORATORE PULIZZI - Perfettamente prima del giugno 2006.
-
GIUDICE Ho capito. Ma era una tantum? Cioè doveva pagare un importo e
basta e poi poteva continuare, oppure doveva essere un pagamento che doveva
essere reiterato pure?
COLLABORATORE PULIZZI - Io quello che ho saputo è che Enzo Sgadari
allora la messa a posto la diede addirittura prima di finire i lavori, quindi già
era ..., cioè aveva saldato la cifra per quanto riguarda Carini che già era stata
riscossa da Nino Di Maggio.
GIUDICE - Ma questo signor Sgadari, che paga la messa a posto e però al
contempo è in contatto diretto con Lo Piccolo...
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
GIUDICE - Mi scusi, ma uno che è in contatto diretto con Lo Piccolo com'è che
paga la messa a posto del cantiere? Apprezzo il suo sorriso che è quasi mezza
...
risposta
COLLABORATORE PULIZZI - NO ...
GIUDICE - No no, ma non è per irriverenza, nel senso che lei mi sta dicendo: ma
allora veramente non sei siciliano o non sai come vanno le cose in Sicilia.
COLLABORATORE PULIZZI - Assolutamente no, Giudice.
GIUDICE - No, però una domanda simile può servire a capire il contesto e anche
per capire i rapporti che c'erano, se c'erano rapporti in senso di Cosa Nostra, tra
lo Sgadari e il Lo Piccolo. Cioè a dire, questo Sgadari che rapporto aveva col Lo
Piccolo? Era anche lui un affiliato? Era un uomo d'onore? Perchè dialogava col
pizzino con Lo Piccolo e al contempo però era vittima dell'estorsione?
COLLABORATORE PULIZZI - Dottore, io questo non lo so. Cioè io so che lui
ha dato la messa a posto e so che aveva il rapporto epistolare con Sandro Lo
Piccolo, e naturalmente, sì, ha pagato; non so naturalmente la cifra quanto è stata
chiusa precedentemente perchè non me ne sono naturalmente occupato io, però,
che le debbo dire, ha pagato e tiene i rapporti con Sandro Lo Piccolo. Poi i
-
rapporti che avevano lui e Sandro Lo Piccolo che il contatto epistolare era con
Sandro Lo Piccolo che aveva Enzo Sgadari -,i rapporti io non lo so.
GIUDICE - Lei può dire che questo Sgadari era in qualche modo affiliato, vicino
a Cosa Nostra, oppure no?
COLLABORATORE PULIZZI - Io, Giudice, la risposta che le posso dare è in
base... Cioè secondo me era una persona vicina a Sandro Lo Piccolo che però
comunque ha pagato la messa a posto a Carini.
GIUDICE - E normalmente le persone vicine pagano la messa a posto?
COLLABORATORE PULIZZI - Naturalmente, Giudice, se un imprenditore f a
un lavoro di rilievo, cioè un lavoro ... -
Enzo Sgadari ha fatto una lottizzazione e
quindi un lavoro abbastanza grande -, naturalmente anche via raccomandata gli
si fa...come dire, la carezza, per stare tutto in regola, sì, la dà pure la messa a
posto. Come può succedere pure che un imprenditore di Carini che magari era
vicino a una persona dalla famiglia di Carini ma andava a lavorare fuori - io sto
facendo l'esempio - naturalmente dava pure la messa a posto.
GIUDICE - Senta, ma pur pagando la messa a posto, a quanto ho capito, questo
Sgadari aveva comunque dei problemi.
COLLABORATORE PULIZZI - In che senso dei problemi?
GIUDICE - A proseguire i lavori, a completarli.
COLLABORATORE PULIZZI - Enzo Sgadari se non ricordo male ha avuto un
-
-
problema nel cantiere che adesso non ricordo bene se gli avevano bloccato i
...
lavori o non poteva continuare, insomma gli serviva una carta Giudice, non
ricordo bene precisamente - che però comunque gliel'abbiamo subito risolto e ha
...
-
fl 1221
perchè a questo punto devo dire voi, cioè voi nel senso di Cosa Nostra - per
risolvergli il problema? Quindi Sgadari paga la messa a posto come lei l'ha
chiamata, manda i pizzini a Lo Piccolo e si fa risolvere il problema dal capo della
famiglia di Carini. Mi fa capire? Però poi lei mi dice non so se era uomo d'onore
O se non era uomo d'onore.
COLLABORATORE PULIZZI - No, uomo d'onore non era, questo lo so per
certo.
GIUDICE - Uomo d'onore non era.
COLLABORATORE PULIZZI - Assolutamente no. Devo fare un passo indietro.
Allora, Enzo Sgadari era un pò risentito con Nino Di Maggio perchè dice: "Ma
come, io ho pagato. Difatti anche Sandro, nei vari incontri che aveva con me,
diceva: "Ma come, Enzo Sgadari ha uscito i soldi e aveva questo problema col
Comune?"; io non ricordo bene se era per una falda acquifera nel sottosuolo,
comunque gli avevano bloccato i lavori, ma l'episodio specifico, cioè il problema
specifico non lo ricordo. E anche Sandro mi disse un giorno: "Enzo Sgadari ha
pagato profumatamente la messa a posto per questo cantiere e Nino lo ha lasciato
così?"; a parte che Nino purtroppo fu arrestato nel giugno del 2006, però dice:
"Ma come, ora sorge questo problema?". Questo io ricordo. E difatti Enzo
Sgadari dice: "M9hanno bloccato i lavori, io sono rovinato, come devo fare?".
Questa cosa è stata risolta in tempi brevissimi e se ne occupò Pipitone Antonino,
il mio co-reggente, e in pochi giorni ha ripreso a lavorare.
GIUDICE - E lei sa...
...( ...
voci sovrapposte)
COLLABORATORE PULIZZI - Scusi.
GIUDICE - Prego.
COLLABORATORE PULIZZI - Magari... magari che ne so, se Enzo Sgadari
aveva a che fare con il tizio x del comune, quello magari gli faceva perdere un pò
di tempo e in questa maniera la cosa è stata più accelerata rapidamente. Questo è
in sintesi.
GIUDICE - Si, senza dubbio è stata accelerata. Però, insomma, col comune ho
_- - .. l~~mpressione che l'intermeàiazione viene fatta da un uomo diciamo d'onore, non
6 che l'ha'fatta un avvocato o 19hafatta un geometra o un addetto a1 disbrigo
@ pratiche amministrative; viene risolta da un uomo d'onore, giusto? Ho capito
bene?
COLLABORATORE PULIZZI - Non c'era un contatto col comune,
naturalmente.
GIUDICE - E che tipo di contatto era?
COLLABORATORE PULIZZI - Aliora, chi aveva i contatti per conto deila
famiglia di Carini, diciamo la longa manus dentro il Comune, era Giovanni
Palazzolo, che è un imprenditore di Carini; era come si dice infilato nel comune,
diciamo era il tramite &a la famiglia e il comune, queste cose se le sbrigava lui.
GIUDICE - Era uomo della famiglia all'interno del comune ài Carini?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, vogliamo dire uomo deila famiglia,
-
comunque era un imprenditore che comunque gli si diceva la cortesia... nel senso,
il tramite era lui, Giudice, questo era, tra la famiglia di Carini e il comune di
Carini. Quindi quando è sorto questo problema di Enzo Sgadari è stato detto
subito a Giovanni Palazzolo questa cosa qui e naturalmente Giovanni Palazzolo si
è subito prodigato e in tempi brevissimi a Enzo Sgadari gli è stato risolto il
problema.
GIUDICE - Tempi brevissimi cosa sono, giorni?
COLLABORATORE PULIZZI - Ma sì, credo due-tre giorni massimo.
GIUDICE - In due o tre giorni si è risolto il problema che riguardava lo Sgadari.
COLLABORATORE PULIZZI - Anche perchè alle volte, Giudice, manca una
firma e quindi...
GIUDICE - Senta, lei nel corso di queste dichiarazioni, che ha reso alle date che
ho in precedenza indicato, parla anche di due altri soggetti: di un tale Di Pace.
COLLABORATORE PULIZZI - Non lo conosco.
GIUDICE - Non lo conosce. Di Rizzuto ha mai...? Le leggo a questo punto le
dichiarazioni, così servono per una chiarificazione.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - 29 febbraio 2008. "Di Pace lo conosce?" dicono come domanda; "Di
...
Pace no, Di Pace non lo conosco ma W ricordo però che Sandro mi diede a me
un appunto; io avevo un appunto, Sandro mi fece scrivere, se non ricordo male io
avevo nei miei appunti un biglietto Di Pace". Se lo ricorda questo particolare?
COLLABORATORE PULIZZI - Se non ricordo male forse... per un matrimonio
forse.
GIUDICE - Io continuo allora a questo punto. bbRizzutoche era a un matrimonio
nel 2008 a Villa Buffa e Sandro mi disse %to appunto per fargli fare lo
sconto a Viila Buffa".
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, sì, sì, perfettamente. Sì, lo ricordo questo.
GIUDICE - Me lo può ricordare questo ? ...
COLLABORATORE PULIZZI - Io mi ricordo avevo questo appunto io, u n
appunto Di Pace... il matrimonio era Di Pace e Rizzuto, non mi ricordo la data
-
quand'era, forse era un matrimonio addirittura del 2009 del 2008 o del 2009,
non ricordo bene -, comunque avevo questo appunto. In che cosa consisteva
questo, cioè il senso dello sconto qual'era: Viila Buffa era a Carini e lo sconto era
nel pagamento del posto, della villa, non per quanto riguarda la ristorazione ma
soltanto il pagamento della villa. Quindi che succede, che essendo paesano Villa
Buffa, gli si chiedeva la cortesia di fare uno sconto per questo matrimonio.
Questo è in sintesi la cosa.
GIUDICE - Anche lì, è normale un .@temento addirittura per... un uomo di Cosa
Nostra a quel livello, latitante, per fare uno sconto per un matrimonio?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, Giudice, è normale.
GIUDICE - No, glielo chiedo.
COLLABORATORE PULIZZI - Succedevano queste cose, cioè fare uno sconto
per un matrimonio, magari sicuramente sarh un tuo amico.
GIUDICE - E' variegata comunque, bisogna dire, l'attività di Cosa Nostra
perchè va dagli omicidi, le soppressioni, le estorsioni, fmo ailo sconto per un
trattamento nuziale. Senta, lei continuando però in questo riferimento parla di
una questione che riguarda cartelloni pubblicitari, cartellonistica pubblicitaria,
se lo ricorda?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, maxischermi pubblicitari.
GIUDICE - Ma cosa è questa cosa dei maxischermi?
COLLABORATORE PULIZZI - Questo non lo so, l'attività... Allora, il discorso
nasce da... Sandro mi dice di parlare con... Mora, noi avevamo il contatto con
Migliore, nel senso il grande Migliore che c'è a Palermo, siccome avevano il
magazzino a Carini davano la messa a posto naturalmente; il nostro contatto
come famiglia di Carini era Gaspare Stassi(?), che lavorava da Migliore o aveva
un'attività all'interno da Migliore, non ricordo, comunque il nostro contatto per
la messa a posto era lui. Sandro mi disse - cioè sia io che Nino Pipitone - "potete
fare sapere a Gaspare Stassi. ..
GIUDICE - A chi?
COLLABORATORE PULIZZI - A questo Gaspare Stassi, visto che il contatto ce
l'avevamo noi - "se è possibile mettere dei maxischermi pubblicitari nei vari posti
che ha Migliore", queste cose qua. E allora mi pare che c'ha parlato Nino con
Gaspare Stassi, non ricordo onestamente come è finita la discussione di questi
maxischermi pubblicitari.
GIUDICE - Cioè erano dei maxischermi che dovevano stare all'interno di
Migliore?
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
-
GIUDICE Per fare pubblicità a che cosa?
COLLABORATORE PULIZZI - Eh, sa, i cartelloni pubblicitari che...
GIUDICE - Ma dentro il negozio?
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, questo non glielo so dire che attività
specifica era; io quello che ricordo è che erano dei maxischermi pubblicitari, cioè
non cartellonistica, maxischermi pubblicitari.
...
GIUDICE - E chi teneva questo ? Lei ha detto il nome di questo ...
COLLABORATORE PULIZZI - A me Sandro Lo Piccolo me lo chiese di...
GIUDICE - Ma lei lo conosceva quando le individuò il nome Sandro Lo Piccolo?
Fu Sandro Lo Piccolo che le parlò del nome del soggetto interessato a questi
maxischermi?
COLLABORATORE PULIZZI - Io ricordo che questi maxischermi..., poi non
ricordo come si sviluppò la questione, la discussione. Che comunque era una ditta
-
che aveva Giovanni Giacalone che è uomo d'onore di San Lorenzo, che è stato
-
combinato pure dopo di me nella seconda metà del 2006 che aveva questa
società di rnaxischermi assieme a un certo Di Pace; che io a Giovanni Giacalone lo
conosco, a Di Pace non lo conosco, e mi ricordo questo episodio che Sandro mi
chiese, appunto, visto che avevamo il contatto come Carini con Stassi per conto di
Migliore, di chiedergli questa cosa. Però, ripeto, non ricordo come è finita poi
tutta la questione.
GIUDICE - E il fatto che Giacalone fosse uomo d'onore affilato formalmente, a
lei da che cosa le risulta?
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, siamo stati presentati ...
GIUDICE - Ritualmente?
COLLABORATORE PULIZZI - Normale, si.
GIUDICE - Ma a parte la presentazione rituale, ha posto in essere qualche cosa
di rilevante per Cosa Nostra che riguardasse l'uomo d'onore del quale abbiamo
parlato, cioè Giacalone?
COLLABORATORE PULIZZI - No. Giovanni Giacalone io lo conosco da un po'
di anni perché si è sposato a Viliagrazia di Carini con la sorella di Ferdinando
Gallina, quindi diciamo che è diventato come paesano mio. Poi ci siamo
conosciuti come uomini d'onore dopo che lui è stato affilato e mi è stato
presentato, però con Giovanni non ho mai avuto rapporti di tipo criminale, ci
conoscevamo come uomini d'onore e nient'altro.
GIUDICE - Senta, lei prima parlando dell'appellativo, diciamo del nickname col
quale vengono identificati alcuni dei biglietti, dei pizzini, parlando di "BMW" e
"Bicicletta" ha detto di non sapere esattamente chi fosse "BMWw e se
...
"Bicicletta" "Bicicletta l'ha individuato almeno, "BMWffnon sapeva; mentre
ff
invece il 27 maggio del 2008 lei rispondendo a una domanda del Pubblico
Ministero e riconoscendo nella foto numero 47 Enzo Sgadari, dice testualmente
questo: "Qui si stava realizzando un lavoro in Via Pireto in Contrada Milioti per
il quale pagò la messa a posto a Nino di Maggio. Più di una volta ho incontrato lo
Sgadari nel suo cantiere per consegnargli dei pizzini che Sandro Lo Piccolo
doveva mandare a Di Pace Francesco detto "BMWu e viceversa". Quindi allora
lei, il 27 maggio del 2008, "BMW" lo connota per Di Pace Francesco, cioè non ha
dubbi neil'indicare in "BMW"...
COLLABORATORE PULIZZI - Assolutamente no, Giudice. Io se c'è la
trascrizione sbagliata questo non lo so, però io di "BMW" ho sempre detto che
non so a chi si riferisce. Io i contatti ce li avevo con Enzo Sgadari, non è che so se i
biglietti sono indirizzati a..., non so chi è il destinatario di "BMW" io. Di questo
ne sono sicuro, Giudice, assolutamente.
GIUDICE - Io le sto leggendo questo, che sono le sue dichiarazioni. Poi lei viene
udito dopo il 27 maggio, vediamo se c'è un'altra audizione, ci dovrebbe essere
quella del 27 giugno.
COLLABORATORE PULIZZI - In fase di interrogatorio a me mi hanno chiesto
- questo lo ricordo - "le risulta che "BMW" fosse Francesco Di Pace?" No, a me
non mi risulta perchè non lo so, io sempre con Sgadari ho avuto a che fare per
"BMW", Giudice, perciò non...
GIUDICE - Allora, il 27 giugno, cioè un mese dopo questa dichiarazione che lei
assume diciamo di non ricordare, lei dice testualmente questo - le sto leggendo le
sue parole -:...
COLLABORATORE PULIZZI - Si sì.
GIUDICE - "Quanto a Sgadari confermo le dichiarazioni già rese: era persona
denominata "Bicicletta" che mi faceva avere dei pizzini da parte di "BMW" Di -
Pace Francesco, Ndr - per farli avere a Sandro Lo Piccolo; erano gruppi di
pizzini, e non pizzini singoli; io lo conobbi anche perchè costruì in territorio di
Carini; in queli'occasione Sandro Lo Piccolo mi fece sapere che era già a posto".
Evidentemente parla deilo Sgadari in questo momento, non del ...
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, perfettamente.
S
.
GIUDICE - bbPerquanto riguarda questa localizzazione in Contrada Milioti
ricordo che Sgadari si lamentava perché, nonostante fosse a posto, il comune di
Q Carini..." - è quelio che in precedenza abbiamo detto. Poi c'è un omissis che
riguarda un parente di Pipitone, anzi sono due gli omissis, e poi c'è un omissis
fmale che evidentemente rende un po' ...
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, mi scusi, non vorrei magari la
trascrizione è sbagliata...
GIUDICE - E' possibile, siamo qua proprio per capire.
COLLABORATORE PULIZZI - Però io non ho mai detto e di questo ne sono
sicurissimo perché io "BMW" non so chi sia. Io ce l'ho il contatto con Enzo
Sgadari, questo si, ma non è che so il destinatario del biglietto "BMW",
assolutamente no.
GIUDICE - Eh, questo è un dato importante, perché tra l'altro il decreto di
fermo, dal quale nasce l'operazione di polizia giudiziaria che viene trasposta poi
nel procedimento e poi il processo, dà per scontato diciamo che l'indicazione del
Pulizzi relativa a "BMW" sia il Di Pace Francesco.
COLLABORATORE PULIZZI - Manco lo conosco a Di Pace, quindi... Le mie
conoscenze di Di Pace sono quelie che ho appena detto, queli'episodio del... cioè le
cose che abbiamo detto qua in aula, ma assolutamente io...
PL
GIUDICE - Cioè lei non ha mai saputo che Di Pace Francesco fosse
soprannominato "BMWw?
COLLABORATORE PULIZZI - No. Io, ripeto, se non ricordo male in qualche
interrogatorio mi è stato chiesto "Lei sapeva che il destinatario di "BMW" era
Francesco Di Pace?", o comunque qualche domanda, ma io assolutamente no,
Giudice, io non ho mai detto Francesco Di Pace. Cioè a me non mi risulta, non lo
so chi sia il destinatario di "BMW"; il mio unico contatto è Enzo Sgadari, a chi
- -
vanno a finire i biglietti poi nè lo so e mi scusi nemmeno mi interessava.
GIUDICE - Voi non è che avete i verbali? Potete far vedere un attimo?
AVV. VANCHERI - Sì, Giudice, io ho la trascrizione del verbale proprio del 27
-
maggio - sono l'awocato Vancheri per la registrazione - dove posso leggere
testualmente, signor Giudice - il Pm dice: "Si, perfettamente, quando lui si
occupava diciamo di mantenere la corrispondenza con "BMW"". Pulizzi: "Sì".
PM: V h e era poi...?"; Pulizzi: ''"BMW" era Francesco Di Pace. E poi niente, poi
mi sono dato alla latitanza, quindi non l'ho visto più", riferendosi a Sgadari.
Dico, questa è una sua dichiarazione.
GIUDICE - Questa è la trascrizione.
A W . VANCHERI - E ce ne sono più verbali dove si fa questo riferimento -
intanto li cerco.
GIUDICE - Qui ci sono le sue dichiarazioni registrate, cioè non è un verbale che
è sintetico, cioè a dire in cui la ricostruzione da parte del verbalizzante - che in
-
questo caso è il pubblico ministero viene trasposta nel documento, ma è proprio
la registrazione di quello che lei ha detto.
COLLABORATORE PULIZZI - Io, Giudice, non...
A W . VANCHERI - Tra l'altro, Giudice, è diretto, non c'è un dubbio, non ci
sono pause.
INTERVENTO - Giudice, io l'ho visto adesso il verbale perché non riuscivo a
rintracciarlo tra le mie cose.
GIUDICE - E' il Pubblico Ministero che parla, diamo atto.
P.M. - Sì, chiedo scusa, è il pubblico ministero Viola. Sarebbe materia tipica la
contestazione per vedere come... Ne vogliamo dare atto?
GIUDICE - Sì.
COLLABORATORE PULIZZI - Signor Giudice, io di "BMW" non... cioè non
sono miei ricordi che fosse Francesco Di Pace; io "BMW" il contatto mio era con
Enzo Sgadari.
GIUDICE - Ma da dove può essere uscita questa cosa di "BMW", mi scusi?
Perchè certo non è che si materializza così nel verbale.
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, manco lo conosco a Francesco Di
Pace. Eh, non è che è una persona che conosco, niente, le mie conoscenze sono
quelle che ho detto. E il mio contatto solo Enzo Sgadari era per questi famosi
biglietti "BMW ".
GIUDICE - Tra l'altro io vorrei capire un attimo una cosa. Siccome il verbale
che ho io è omissato, quello che avete voi è pure omissato?
A W . VANCHERI - No, su questo punto no, signor Giudice. Se vuole glielo
mostro.
GIUDICE - Sì grazie. Tra l'altro, voglio dire, era presente l'awocato Stellari
alla...
A W . STELLARI - Io attualmente non ho memoria né dell'una né dell'altra cosa
nel fatto specifico. Mi viene solo da dire questo, giusto per evitare qualunque
genere di incertezza o fraintendimento: se è una trascrizione immagino ci sia un
t
file audio da cui la trascrizione è stata ricavata perché la trascrizione è si un atto
documentale ma un atto documentale derivato da un altro documento precedente
che è un documento audio. Quindi forse... Poi naturalmente non so lo strumento
tecnico per fruire del documento audio da cui la trascrizione è derivata quale
possa essere, però se questo è, potrebbe essere questo il mezzo processuale per
risolvere, prima ancora della contestazione, il punto. E naturalmente, Giudice,
non so se nell'ambito di questo processo, che non vede Pulizzi imputato, sia stato
depositato insieme al riassuntivo più trascrizione anche il supporto file audio o
quello che è; questo owiamente lo ignoro, Giudice, proprio per la mia veste
processuale in questa sede.
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, se permette, intanto io... perché alle
volte aprendo il cassetto, cioè pensando, avendo il cassetto dei ricordi... Si era
-
parlato di... se non erro, negli interrogatori comunque ci sarà -, di Francesco Di
Pace perché mentre eravamo in vacanza a Trappeto nell'estate del 2007,
...
Francesco Di Pace Sandro un giorno usci da dove eravamo in vacanza per
andare a fare un appuntamento con Francesco Di Pace e Massimo Troia che in
quel periodo era il reggente del mandamento della famiglia di San Lorenzo.
Quindi io conoscevo Massimo naturalmente, Massimo Troia. Francesco Di Pace
l'ho sentito pure in quell'occasione che Sandro mi disse "mi sono visto con
Massimo e con 'stu ragazzo, con Di Pace, con Francesco Di Pace", comunque ha
fatto quell'appuntamento nell'estate del 2007. Io onestamente se il fatto di
"BMW" sia nato da ... -perché con Sandro eravamo... come dire, vita comune ne
abbiamo fatta tanta -, se è nato da magari 'ti ricordi "BMW"' o qualche
riferimento a Sgadari ed è nato da questo, io non lo posso nemmeno escludere
questo. Mi ricordo che nell'estate del 2007 hanno fatto questo appuntamento,
...
questo si, però, ripeto, il ricordo che ho io è che quando cioè io non lo so sapevo
chi era- . "BMW". Questo l'ho voluto precisare adesso perché pensando Però, ...
ripeto, non.. .
P.M. - Signor Giudice - è il Pubblico Ministero.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
.. -- - - . P.M. - No, stavo dicendo, qua è un caso se si vuole alla rovescia, nel. senso che la
trascrizione consente di verificare che il collaboratore ha riferito una circostanza della
49 quale adesso non ha ricordo - per questo dicevo "contraddizione", sarebbe stato un
aiuto alla memoria o quello che è. Certo è che c'è un dato oggettivo, inequivocabile,
che emerge dalla trascrizione, e su questo non ci sono dubbi. Io non so adesso come
spiegare se si tratti di una mancanza di ricordi o quello che è, questo lo potrebbe
spiegare soltanto il collaboratore di giustizia. Quello che ha detto l'awocato Stellari
evidentemente mi pare incontestabile, cioè abbiamo comunque un supporto audio, che
non è in questo processo ma potrebbe eventualmente risolvere definitivamente il
problema; resterebbe fermo comunque il fatto che il problema è risolto di fatto
dall'esistenza della trascrizione; resterebbe il fatto in ogni caso che il collaborante oggi
non lo ricorda, ma questa è tutt'altra storia.
A W . VANCHERI - Giudice, se posso - awocato Vancheri -...
GIUDICE - Certo.
A W . VANCHERI - ...anche per onore di verità. Nel verbale riassuntivo, tra l'altro,
che è sottoscritto anche dal signor Pulizzi, quindi redatto al momento in cui è stata resa
la dichiarazione, si fa riferimento a questa circostanza e cioè si dice: "Ho incontrato
Sgadari nel suo cantiere per consegnare dei pizzini che Sandro Lo Piccolo doveva
mandare a Di Pace Francesco detto "BMW" e viceversa". Quindi a me pare che sia
forse un cattivo ricordo di oggi quello del signor Pulizzi perchè sia la trascrizione... No
no, infatti ho detto non è a contrasto con l'intervento del Pubblico Ministero.
GIUDICE - I1 chiarimento che vorrei è questo: cioè, se fosse un 'non mi ricordo' ...,
ma lui invece ha detto 'lo escludo', cioè escludo di aver detto che Di Pace è "BMW".
O ho capito male io?
COLLABORATORE PULIZZI - No, io... Mi scusi, se posso...
GIUDICE - Certo.
COLLABORATORE PULIZZI - Mora, come le ho detto poco fa, aprendo il
cassetto dei ricordi, se io l'ho saputo in seguito che Francesco Di Pace era
"BMW" è pure possibile, ci mancherebbe altro, perchè, ripeto, vita comune ne
abbiamo fatta tanta e tantissima, quindi alcuni soprannomi dei biglietti li sapevo;
come è possibile pure che mentre eravamo latitanti sempre non è che non se ne
mandavano più pizzini, anzi, li vivevo in prima persona. Quindi può essere che
l'ho saputo pure in queii~occasione,però onestamente non me lo ricordo, ma può
essere pure che l'ho saputo durante la latitanza, quindi quando io non ho visto
più a Enzo Sgadari e non ho avuto più questo contatto epistolare con Enzo
Sgadari. Possibilmente l'avrò anche saputo che "BMW" era Francesco Di Pace,
ma comunque, precedentemente, quando avevo il contatto con Enzo Sgadari, io
non sapevo a chi andavano a finire i biglietti "BMW", assolutamente.
GIUDICE - Ma per esempio il fatto che Sgadari avesse costruito una villa per
conto di Di Pace Francesco nel comune di Carini lei lo sapeva? - in via Pernice
numero 8.
COLLABORATORE PULIZZI - No, questo non lo sapevo.
GIUDICE - Non lo sapeva.
COLLABORATORE PULIZZI - No. O quantomeno... cioè, non è una cosa che
ricordo. Possibilmente si, l'ho saputo, ma non me lo ricordo, cioè non è una cosa...
GIUDICE - Senta, lei Guastella Giuseppe l'ha conosciuto?
COLLABORATORE PULIZZI - Assolutamente no.
GIUDICE - Non sapeva chi fosse?
COLLABORATORE PULIZZI - Francesco Di Pace è... Allora, quello che ho saputo
pure dopo è che Francesco Di Pace era nipote di Pino Guastella.
GIUDICE - Ma dopo quando l'ha conosciuto questo particolare?
COLLABORATORE PULIZZI - Mentre ero latitante. Mentre ero latitante. Appunto
che Sandro Lo Piccolo si è fatto l'appuntamento con Francesco Di Pace e Massimo
Troia... Io ho saputo che Francesco Di Pace era nipote di Pinuzzo Guastella, che era in
carcere, uomo d'onore di Resuttana che io però non ho mai conosciuto.
GIUDICE - E cos'è questa cosa dell'appuntamento, che si fece appuntamento? cos'è
questa cosa?
COLLABORATORE PULIZZI - Che ha fatto un appuntamento Sandro Lo Piccolo
nell'estate del 2007. Cioè, in poche parole Francesco Di Pace glielo portò Massimo
Troia, dell'appuntamento fu incaricato Massimo Troia per portare Francesco Di Pace
da Sandro Lo Piccolo.
GIUDICE - E perché Francesco Di Pace doveva andare da Sandro Lo Piccolo?
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, questo io non lo so, di che cosa hanno
parlato e di che cosa non hanno parlato questo non lo so. Io lo so perché eravamo in
vacanza insieme e Sandro si spostò da Trappeto per andare a fare l'appuntamento con
Massimo Troia e Francesco Di Pace.
GIUDICE - Scusi, in quel momento Lo Piccolo era latitante, giusto?
COLLABORATORE PULIZZI - Naturalmente sì.
GIUDICE - E correva una serie di pericoli connessi non solo alla latitanza ma al ruolo
importante in Cosa Nostra.
COLLABORATORE-PULIZZI - Naturalmente.
GIUDICE - Ma se Sandro Lo Piccolo si muove dal luogo in cui svolge la latitanza per
raggiungere un qualcuno, lei che c'è stato vicino per tanto tempo, questo qualcuno
poteva essere un soggetto
- - esterno a Cosa Nostra? Cioè accadeva che Sandro Lo
Piccolo andasse a appuntamenti che riguardavano soggetti che non erano in Cosa
Nostra, che erano magari imprenditori lontani da Cosa Nostra o persone che comunque
chiedevano dei favori e che non erano in qualche modo vicini all'organizzazione?
Cioè, quando Sandro Lo Piccolo va all'appuntamento col Di Pace Francesco è un
appuntamento connesso al molo e alla funzione che svolge Lo Piccolo, o può essere
anche un appuntamento estraneo, lontano da questo molo?
COLLABORATORE PULIZZI - Dottore, l'appuntamento che fa un latitante
naturalmente non è che con chi fa l'appuntamento deve essere intanto per forza uomo
d'onore o affiliato ritualmente, questo non è necessario. E poi naturalmente se vai a
fare un appuntamento naturalmente è una questione che ti interessa, una questione
che... cioè non è che fa un appuntamento così. Perché Sandro Lo Piccolo era latitante
da quasi dieci anni e non è che era...
GIUDICE - Ma infatti io questo mi chiedo: se fai un appuntamento così, è un
appuntamento che deve riguardare un qualcosa di importante, non certo secondario.
COLLABORATORE PULIZZI - Naturalmente. Vuol dire che è necessario fare
quel1'appuntamento.
GIUDICE - Vuol dire che è necessario.
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
GIUDICE - Si ricorda esattamente il periodo in cui questo appuntamento fka il Di Pace
Francesco e il Lo Piccolo Sandro avviene?
COLLABORATORE PULIZZI - Giudice, siamo stati a Trappeto da una parte di
giugno fino a metà settembre, quindi se non era luglio era agosto.
GIUDICE - Agosto...?
COLLABORATORE PULIZZI - 2007. Dico, se non era il periodo di luglio era
agosto.
GIUDICE - 2007.
COLLABORATORE PULIZZI - Si. Ma anche tante altre volte ci siamo spostati per
andare a fare l'appuntamento li a Montelepre, ma quella volta con Francesco di Pace
che aveva questo appuntamento Sandro non ci sono... è uscito solo Sandro quel
giorno.
GIUDICE - E' uscito come, in motore?
COLLABORATORE PULIZZI - Con la moto, si.
GIUDICE - E lei non c'andò?
COLLABORATORE PULIZZI - Io e lui sempre con la moto ci spostavamo. Quella
giornata non è andato né Salvatore Lo Piccolo e manco io, - perché ero sempre a tutti
gli appuntamenti -, quello è stato un appuntamento che si è fatto Sandro, e poi ho
saputo che c'era Massimo con questo ragazzo Francesco Di Pace che, ripeto, io non
l'ho mai visto.
GIUDICE - Ma scusi, Massimo che molo aveva?
COLLABORATORE PULIZZI - Era il reggente della famiglia di San Lorenzo.
GIUDICE - Quindi il reggente della famiglia di San Lorenzo e il figlio del capo del
mandamento...
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - ...andavano all'appuntamento con questo Di Pace che a lei però era
sconosciuto, cioè lei non l'aveva fisicamente visto mai.
COLLABORATORE PULIZZI - No.
GIUDICE - Dico, ma non c'erano anche norme prudenziali, situazioni che dovevano
essere studiate prima che qualcuno andasse a un appuntamento? Poteva essere una
trappola, poteva essere un agguato, poteva essere un arresto, poteva essere di tutto;
dico, in quel caso non ci si fece cura della questione? Insomma, in fondo chi era
questo Di Pace Francesco, per quanto nipote di Guastella?
COLLABORATORE PULIZZI - Gli appuntamenti, Giudice, vengono organizzati...
Intanto Massimo Troia era un altro come me degli uomini di fiducia di Salvatore e
Sandro Lo Piccolo, uno dei più vicini, appunto reggente della famiglia di San Lorenzo;
e poi fisicamente... cioè non è che Di Pace andò da solo, Di Pace andò... quindi
gliel'ha comunicato Massimo Troia a Di Pace: il giorno... che ne so, il giorno 10
abbiamo l'appuntamento; e quindi lo portò lui. E poi gli accorgimenti naturalmente un
latitante, eh, c'è chi ti batte la strada e quindi cammina davanti a te, c'è... naturalmente
con tutte le accortezze del caso, naturalmente.
GIUDICE - Senta, e invece appuntamenti come quelli che abbiamo testé descritto
relativamente al Di Pace Francesco, lo Sgadari Vincenzo ne ebbe mai?
COLLABORATORE PULIZZI - No, assolutamente no.
GIUDICE - No. Soltanto pizzini?
COLLABORATORE PULIZZI - Soltanto pizzini, si.
GIUDICE - Soltanto documenti per iscritto diciamo. Voi avete domande?
...(voci fuori microfono)...
GIUDICE - Si, anche perché io vorrei fare un po' mente locale sui miei appunti.
P.M. - Giudice, a proposito, scusi, in questo senso... è il Pubblico Ministero che parla
e che ha la stessa esigenza però, alla luce del contenuto complessivo e non soltanto di
questi ultimi passaggi dell'esame del Pulizzi, di fare mente locale. Volevo propone di
fare una breve sospensione che ci consenta di fare il punto e poi magari ricominciamo
fra qualche minuto con le domande.
GIUDICE - Chiaro. Facciamo una ventina di minuti.
P.M. - Grazie.
Pubblico Ministero
P.M. - Le domande fatte dal difensore del Pulizzi coprono pressoché totalmente anche
l'ambito delle domande che ipotizzava di fare il pubblico ministero. Un paio di
precisazioni soltanto a proposito di... più che di precisazioni, di integrazioni a
proposito di quanto riferito in relazione al periodo della latitanza trascorso con i Lo
Piccolo, signor Pulizzi.
COLLABORATORE PULIZZI - Si.
P.M. - In quel periodo di cosa si occupava lei esattamente dal punto di vista della cura
della latitanza dei capi mafia?
COLLABORATORE PULIZZI - Durante la latitanza diciamo fatta insieme? Non ho
capito, scusi, la domanda.
P.M. - Anche durante quel periodo. Che cosa ha fatto lei a supporto della latitanza dei
Lo Piccolo?
COLLABORATORE PULIZZI - Io precedentemente, a supporto della latitanza dei Lo
Piccolo diciamo ero uno che se c'erano appuntamenti da fare, cioè Lo Piccolo faceva
appuntamenti con altre persone, ero uno dei terminali come arrivare fino a
destinazione appunto da Lo Piccolo.
P.M. - E questo l'abbiamo sentito. Si occupava anche della ricerca di abitazioni,
rifugi, e di accompagnare i capi mafia in quella località?
COLLABORATORE PULIZZI - Di quello che io ricordo, i posti dove sono stati
latitanti loro, e poi pure io, erano già posti che loro avevano diciamo.
P.M. - Quando siete stati catturati, chi oltre a lei è stato arrestato?
COLLABORATORE PULIZZI - Salvatore e Sandro Lo Piccolo e Andrea Adamo.
P.M. - Chi è Andrea Adamo?
COLLABORATORE PULIZZI - Reggente del mandamento di Brancaccio.
P.M. - Quando lei è stato affiliato formalmente chi era presente? Dove è awenuta,
intanto, la cerimonia di affiliazione?
COLLABORATORE PULIZZI - A Montelepre.
P.M. - E chi era presente?
COLLABORATORE PULIZZI - Salvatore e Sandro Lo Piccolo...
P.M. - Lei l'ha già accennato poco fa - chi è stato il suo padrino di affiliazione?
COLLABORATORE PULIZZI - Salvatore Lo Piccolo.
P.M. - Come si è svolta la cerimonia di affiliazione? Nella maniera conosciuta,
rituale?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
P.M. - Un'altra cosa a proposito degli omicidi ed in particolare dell'omicidio Ingarao
- fermo restando che non siamo qua per occuparci dell'omicidio in quanto tale. Quali
erano le ragioni, che lei sappia, dell'omicidio Ingarao? \ t
COLLABORATORE PLTLIZZI - Ingarao faceva parte del gruppo di Nino Rotolo e il
dottore Cinà(?) e da quello che ho saputo era stato messo lui, Ingarao, a reggere il
mandamento di Palermo centro appunto da parte del gruppo di Rotolo, che era un
gruppo awersario a Lo Piccolo. Successivamente, quando ci fu l'omicidio ingarao...
Intanto quando Ingarao fu scarcerato - che era stato raggiunto se non erro pure
nell'ordinanza Gota -, comunque è stato scarcerato e venne decisa l'eliminazione. E
comunque per quanto riguarda... diciamo che nell'ordinanza Gota, Ingarao, in un -
passaggio che io comunque non ho letto, io apprendo da Salvatore e Sandro Lo
Piccolo queste cose -, in un passaggio dell'ordinanza, nelle varie intercettazioni,
Ingarao si è espresso in modi poco carini diciamo nei confronti di Lo Piccolo.
P.M. - Comunque, - per tornare alla sua premessa -, Ingarao era stato posto al vertice
di quell'area da parte di chi?
COLLABORATORE PULIZZI - Dal gruppo di Nino Rotolo; faceva parte di quel
gruppo che era un gruppo awerso.
P.M. - Lei ha parlato poco fa di un progetto di sistemazione delle cose sul territorio da
parte dei Lo Piccolo con la collocazione ai relativi vertici di uomini di loro fiducia.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
P.M. - E ha parlato di una serie di riunioni fatte anche a questo fine ma comunque
fatte anche coi soggetti di altre province o di altre zone della-Sicilia.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, anche, soprattutto con Catania.
P.M. - Come?
COLLABORATORE PULIZZI - Con Catania ci fu pure...
P.M. - Ma lei c'era quando s'è fatta la riunione con Catania?
COLLABORATORE PULIZZI - C'ero in tutti gli appuntamenti con (inc.).
P.M. - Lei c'era. E i soggetti presenti a queste riunioni avevano dei ruoli formali
all'interno di Cosa Nostra tutti?
COLLABORATORE PULIZZI - Parliamo di Catania?
P.M. - In genere intanto sto parlando delle riunioni.
COLLABORATORE PULIZZI - Tutti uomini d'onore, sì.
P.M. - Tutti uomini d'onore. Ma erano sempre soggetti di vertice a queste riunioni?
COLLABORATORE PULIZZI - Naturdmente sì. Di vertice, come ero presente -
attenzione - pure io che non ero, diciamo ero a capo della famiglia di Carini; ma come
8 era presente pure alle volte Ferdinando Gallina o Pipitone Antonino o Massimo Troia
che era ..., parliamo di vertici di reggenze ma c'erano anche i vari capi mandamento. In
tante occasioni c'erano sia capi mandamento sia reggenti di famiglie.
P.M. - Va bene. Non ho altre domande, Giudice, grazie.
Q=;
AVV. PILLITTERI - Quindi normalmente chi subisce un'attività estorsiva, sia che sia
un imprenditore sia che sia un commerciante, è indotto a farlo o lo fa spontaneamente?
COLLABORATORE PULIZZI - Più che altro viene indotto a farlo perché... Ripeto,
può essere che già un imprenditore, o il commerciante o quello che sia, già è lui che
cerca di mettersi a posto; oppure, se non è stato messo a posto da nessuno ancora ed è
restio pure a pagare, viene indotto a farlo con attività di danneggiamento o segnale,
quello che sia.
A W . PILLITTERI - I1 commerciante o l'imprenditore lontano da Cosa Nostra, quello
comune, è libero di non pagare?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, awocato, può anche non pagare, però, ripeto,
solitamente se c'è un imprenditore che non vuole pagare si cerca in tutti i modi di farlo
pagare.
A W . PILLITTERI - Quindi gli succede qualcosa se non paga?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, diciamo possono succedere appunto... si
comincia con un segnale, poi può succedere il danneggiamento, certamente qualche
attività per indurlo a pagare.
A W . PILLITTERI - Adesso un'altra domanda sempre a chiarimento di quello che
stamattina lei ha detto rispondendo alle domande del Giudice. Lei diceva che dal punto
di vista operativo delle azioni che si commettono prima e dopo l'affiliazione formale
non c'è grande differenza.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
A W . PILLITTERI - Quindi che non è necessario essere organico a Cosa Nostra per
delinquere praticamente per conto di Cosa Nostra. Però poi nel corso delle risposte più
volte lei ha detto 'questo l'ho saputo dopo l'affiliazione', 'di questo mi sono reso
conto dopo l'affiliazione', 'questa persona l'ho incontrata dopo l'affiliazione'.
Possiamo quindi dire che nel momento prima dell'affiliazione si è solo strumenti
operativi mentre l'affiliazione comporta una partecipazione più consapevole, più
cerebrale a Cosa Nostra?
GIUDICE - Un attimo.
A W . PILLITTERI - E' posta male?
GIUDICE - Siccome non facciamo né i neurologi né gli psichiatri, io lapartecipazione
più cerebrale sinceramente...
A W . PILLITTERI - Chiedo scusa, cambiamo...
GIUDICE - No, se mi dà una definizione un po' più giuridica e meno antropo-medico-
legale io le sono grato, perché così è un po'. ..
A W . PILLITTERI - Più conscia, una partecipazione più mentale, non essere solo uno
strumento di Cosa Nostra ma essere una parte attiva nel senso un po' più completo
della azione umana.
GIUDICE - La difesa obietta nulla su questo?
A W . MISURACA - La difesa - sono l'avvocato Misuraca - vuole dare un'ulteriore
precisazione. E' giusto dire che dopo l'affiliazione le comunicazioni tra gli affiliati...
GIUDICE - Scusi awocato, la domanda è della sua collega; se la vuole far sua la
faccia sua, ma non è che la ribadisce; deve uscire dalla mente della collega e dalla
voce...
A W . MISURACA - (fuori microfono)
GIUDICE - Dopodiché farà pure la sua di domanda, ma non è che deve interpretare
autenticamente il pensiero della collega.
A W . PILLITTERI - No no, io in sostanza volevo semplicemente capire, siccome
stamattina la conclusione mi era sembrata che in fondo non c'è differenza tra l'essere
organici o il non esserlo, se c'è differenza o meno. Volevo arrivare solo a quello.
GIUDICE - Guardi che la sua domanda è la mia domanda, il suo dubbio è il mio
dubbio, io lo pongo così. Penso che lui abbia comunque in effetti già risposto, però...
Prego, magari tolta la parola cerebrale.
AVV. PILLITTERI - Va bene, la togliamo.
COLLABORATORE PULIZZI - Diciamo che comunque facendo un certo tipo di
attività e quindi non essendo affiliato ritualmente puoi fare anche omicidi e sei
comunque organico a Cosa Nostra, l'affiliazione è... come vogliamo dire, una sorta di
consacrazione all'interno dell'organizzazione. Soltanto che anche se essendo che nella
mente le sai comunque le cose o le regole le sai, però al momento dell'affiliazione le
cose ti sono dette in maniera più ufficiale. Perché prima dell'affiliazione non possono
mai dirti 'sai, quello è un uomo d'onore' e quindi è la stessa cosa se vieni presentato
con un altro uomo d'onore; cioè anche se lo sai nella mente, ma un uomo d'onore
combinato non te lo dirà mai. Non so se sono stato abbastanza chiaro.
AVV. PILLITTERI - Si, ma al di là di questo, al di là del sapere ufficialmente e non
ufficialmente le cose, quando non sei ancora uomo d'onore puoi parlare di cose di
mafia a tu per tu con l'uomo d'onore?
COLLABORATORE PULIZZI - Naturalmente sì, perché gli ordini che ti vengono
dati, sempre da un uomo d'onore ti vengono; quindi certamente ne parli delle varie
attività della famiglia - naturalmente di quelle cose di cui ti incaricano di fare.
A W . PILLITTERI - Prima della sua affiliazione lei aveva incontri... - ha risposto già
alla domanda, gliela sto solo rifacendo -, aveva incontri abituali con i Lo Piccolo?
COLLABORATORE PULIZZI - Non tanto, ma comunque sì, è capitato pure qualche
appuntamento in cui ho portato altra gente. Ripeto, ero uno dei... come dire, terminali
per anivare da loro.
A W . PILLITTERI - Va bene, nient'altro.
GIUDICE - Prego.
cp24
domanda.
COLLABORATORE PULIZZI - No, onestamente non l'ho capita io.
A W . DI GREGORIO - Allora, Lo Piccolo Sandro le dice che Giovanni Bonanno era
morto, era stato ucciso, perché si era più o meno fregato soldi.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
A W . DI GREGORIO - Quindi il movente dell'omicidio che Sandro Lo Piccolo le
dice è questo. Allora, la domanda è: da altri soggetti appartenenti all'associazione, da
altre voci raccolte all'interno sempre dell'associazione, successivamente ha avuto
modo di dire 'guarda, Sandro Lo Piccolo m'ha detto una stupidaggine perché il
movente era un altro o poteva essere un altro'?
COLLABORATORE PULIZZI - No, io assolutamente.
AVV. DI GREGORIO - Quindi lei a oggi è convinto della bontà di questa notizia? -
questa è la domanda.
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
A W . DI GREGORIO - Perfetto. Non ho altre domande, grazie.
Giudice
GIUDICE - Questo è un concetto che lei ha chiarito a lungo inizialmente nell'arco
della sua dichiarazione perché è una domanda che le ha posto anche il patrocinatore
degli interessi civili di questo processo se se eri affiliato o non eri affiliato la cosa era
un poco diversa. Facciamo un esempio proprio riferito all'ultima domanda
dell'awocato avuto riguardo alla soppressione, la morte, l'assassinio - chiamiamolo
per com'è - di Giovanni Bonanno, siccome viene a cavallo proprio della sua
affiliazione. Mettiamo per un momento che lei si fosse rifiutato, dire 'no, io questo
corpo non lo occulto; non so chi è, mi potrebbero prendere, in fondo io non sono un
affiliato, non sono un uomo d'onore formale, quindi non lo faccio', poteva dire così?
COLLABORATORE PULIZZI - Assolutamente no.
GIUDICE - Assolutamente no. Dopo l'affiliazione lei poteva dire 'scusate, io sono un
uomo d'onore, queste cose non le faccio'?
COLLABORATORE PULIZZI - Assolutamente no.
GIUDICE - E allora mi fa capire qual è la differenza tra il prima e il dopo? Perchè lei
dice... Mi scusi, io faccio esercizio di logica e a volte anche di illogica quando non
arrivo con la logica, ci provo. Allora, se lei mi dice che è un poco diverso e io le faccio
un esempio concreto di questa possibile diversità e lei su questa possibile diversità non
mi fa vedere la diversità, io insisto a f m i la domanda: ma allora - come dicono i
8
L
-
romani a do' sta la diversità? Eh, a do' sta 'sta diversità?
C O L L ~ O R A T O R EPULIZZI - Allora, se uno non è uomo d'onore ma partecipa
attivamente a varie attività dell'organizzazione e per di più hai già anche commesso
omicidi non essendo ritualmente affiliato, non posso andare a dire... cioè chi non è
affiliato non può dire 'io questo cadavere non l'occulto' oppure 'non partecipo a
questo omicidio' perché naturalmente dopo che già ne hai fatti significa condannarsi a
morte. Non ti puoi rifiutare. La diversità consiste nel... cioè se stanno parlando...
Allora, se io non sono affiliato partecipo attivamente - sto facendo un esempio
naturalmente - partecipo attivamente a tutte le attività della famiglia come... come lo
vogliamo chiamare, come omicidi, danneggiamenti, come lavori dell'organizzazione;
se poi invece stanno parlando due uomini d'onore affiliati di cose dell'organizzazione,
io non posso partecipare alla discussione tranne che non venga interpellato per qualche
motivo che hanno bisogno di me. Ma sempre c'è una... E' un po' diverso, io non so se
sono abbastanza chiaro.
GIUDICE - Sì, provo a sintetizzare.
COLLABORATORE PULIZZI - Perché non è facile da spiegare.
GIUDICE - Lei dice la diversità non è tanto nelle azioni ma nelle informazioni che
all'interno di Cosa Nostra possono essere fi-uite, quindi possono essere date e ricevute.
Vediamo se ho capito bene la differenza. Lei dice: mentre non ti puoi f fiutare in seno
a Cosa Nostra di andare a fare un'estorsione, di uccidere un uomo, di portare delle
armi, di chiedere il pizzo o la messa a posto come lei ha riferito, mentre non ti puoi
rifiutare quindi dell'azione sia che tu sia uomo d'onore sia che tu non lo sia, diversa
cosa è invece per il flusso delle informazioni laddove se non sei affiliato non accedi a
una serie di informazioni anche importanti che riguardano la vita, la stessa
soprawivenza dell'organizzazione, mentre invece se sei affiliato formalmente, quindi
in modo sacramentale con la immaginetta che brucia, che ha bruciato già tra le tue
mani, da quel momento in poi hai l'accesso anche, in virtù del principio che tutto deve
essere detto con la verità tra uomini d'onore, anche a informazioni che riguardano la
vita dell'organizzazione. Ho sintetizzato bene il suo pensiero?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì, perfettamente.
GIUDICE - E' la verità delle cose secondo la sua ricostruzione?
COLLABORATORE PULIZZI - Sì.
GIUDICE - Mi dica in cosa deve essere integrato questo pensiero.
COLLABORATORE PULIZZI - Ci entri più ufficialmente nei discorsi
dell'organizzazione.
GIUDICE - Chiaro, ho capito.
COLLABORATORE PULIZZI - Cioè ti parlano più chiaramente. Questo è in sintesi.
GIUDICE - Quindi awocato Marasà, questo è il discrimen, la differenza, penso che
sia chiara.
...(voci fuori microfono)...
GIUDICE - No, non lo so, la vostra domanda era questa, la domanda della parte civile
era questa, penso che attraverso la sintesi del pensiero sia chiara; però, se volete, la
chiariamo ulteriormente.
Q?
GIUDICE: - Chiaro. Ma siccome abbiamo parlato anche di patrimonio di conoscenze,
quindi di fonti di informazione che le derivano dal momento in cui lei diventa
formalmente uomo d'onore, è giusto dire che lei dal 1976, data questa della sua
affiliazione, comincia a conoscere dall'intemo le dinamiche di Cosa Nostra e l'assetto
territoriale di Cosa Nostra e quindi l'organigramma delle famiglie, è giusto dire questo?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Si.
GIUDICE: - E' giusto dirlo. Allora, lei già ha parlato della famiglia di Corleone, giusto?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Si.
GIUDICE: - E ha parlato anche del mandamento, mi può dire il rapporto che c'è tra il
mandamento e le famiglie? Forse è un concetto assai diciamo trito e ritrito però per il
processo del quale ci occupiamo è necessario che lei me lo chiarisca, che rapporto c'è tra
il mandamento e le famiglie?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - I1 mandamento riveste un ruolo di un
raggruppamento di quattro o cinque paesi se siamo in provincia, in città riunisce
tre o quattro quartieri, rione, dipende dalle circostanze, che fanno capo a un paese
che a quel punto diventa capo mandamento rappresentato da, parlando di
Corleone Salvatore RIINA che nello stesso tempo assumeva il ruolo di capo
famiglia perché era capo della famiglia di Corleone.
GIUDICE: - Si. Ma in qualità di uomo d'onore lei poteva conoscere, di uomo d'onore
affiliato da Salvatore RIINA della famiglia - di Corleone, lei poteva conoscere le
dinamiche, l'organigramma di altri mandamenti e di altre famiglie?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Non era obbligatorio però se capitava l'occasione di
una qualunque necessità per qualunque motivo ne potevo venire a conoscenza, ma non
era obbligatorio e non c'era nessun motivo che io lo dovessi sapere per forza.
GIUDICE: - Non c'era diciamo.. .
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Però se capitava la circostanza si.
GIUDICE: - Sì. Cioè se questa necessità sorgeva allora lei veniva, entrava in contatto
con i vari uomini d'onore che di volta in volta diciamo operavano per Cosa Nostra, ho
capito bene? E' questa la sua risposta?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Precisamente, si. Precisamente.
GIUDICE: - Allora. -lei resta sempre e solo con questa carica in Cosa Nostra dal 176-fino
alla data del suo arresto, cioè per vent'anni oppure cresce diciamo in Cosa Nostra per
importanza, ruolo, funzione, capacità operative, responsabilità, incarichi?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Dunque, il mio ruolo di soldato semplice ha una
visibilità diversa dagli altri in quanto figlio d'arte, fia virgolette, e ho una persona vicino
dipendente da Salvatore RIINA, quindi venivo spesso utilizzato per messaggi o
ambasciate, chiamiamole come vogliamo, questo da soldato semplice e quindi ho avuto
possibilità di conoscere più soggetti o capi provincia addirittura. Invece come ruolo
istituioriale il mio ruolo dal 1990, credo, inizi Novanta, ho rivestito molo di reggente,
ma poteri pochi perché mio padre aveva... che era il capo mandamento naturale aveva
delegato Salvatore RIINA, dopo l'arresto di Salvatore RIINA 15 gennaio 2003 divento
capo mandamento a tutti gli effetti con i dovuti.. . con i requisiti come tutti gli altri.
GIUDICE: - Quindi dal millenovecento?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Diciamo dopo l'arresto del RIINA c'è stato questo
spartiacque...
GIUDICE: - Quindi '93?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - ...da li in poi comincia ad assumere.. . si, l'arresto di
RIINA il 15 gennaio da li a poco mi comincio a prendere le mie responsabilità...
GIUDICE: - Quindi con il ruolo, scusi, dal 1993 assume il ruolo di? r
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Capo mandamento, reggente capo mandamento con i
ruoli decisionali, ecco.
GIUDICE: - Si, capo mandamento di dove? Quale mandamento?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Tutto qua la differenza. Di San Giuseppe Jato.
GIUDICE: - Ok!
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Io appartengo alla famiglia di San Giuseppe Jato che fa
famiglia e capo mandamento.
GIUDICE: - Perfetto. Allora nel ruolo di capo mandamento dal 1993 lei entra in
contatto con altri mandamenti soprattutto della città di Palermo?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Io diciamo che ci sono in contatto, solo quel
momento prendo io le responsabilità, ma ci sono in contatto con tutta una serie di
capo mandamenti della provincia di Palermo.
GIUDICE: - E questo, adesso le farò una domanda specifica, però intanto una cosa è
entrare magari in contatto in una veste diciamo inferiore, è un'altra cosa entrare in
contatto con una veste apicale superiore perché dalla montagna uno penso dovrebbe
avere un panorama ben più vasto, ben, un orizzonte ben più lontano rispetto a quello che
si ha da una collina o addirittura da pianura, se mi passa la metafora, quindi per questo
le facevo la domanda perché arrivato alla montagna ha guardato probabilmente con
maggiore agevole capacità ciò che c'era sotto, però le faccio una specifica: lei siccome
ha parlato di una specie di organizzazione territoriale in mandamenti, in famiglie, lei dei
mandamenti di Palermo geograficamente sa come erano divisi?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Per il passato me li ricordavo, ora cerco di fare
uno sforzo glieli elenco un po' tutti se ci riesco. Era diciamo Brancaccio che prima
era Ciaculli, prima era Ciaculli e poi è passato a Brancaccio, quindi faceva
mandamento, ora non mi ricordo il territori precisi, Santa Maria del Gesù,
Guadagna così intesa, poi c'era Pagliarelli, Porta Nuova, giusto, Palermo centro,
Porta Nuova, Passo di Rigano, Tomrnaso Natale, sarebbe San Lorenzo, San
-
Lorenzo Tommaso Natale, e via dicendo, Resuttana con Francesco MADONIA, la
Noce quella di Raffaele GANCI, ma in questo momento credo che non ci siano.. .
GIUDICE: - Va beh, soffmiamoci per un momento...
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Credo, non mi ricordo con precisione.
GIUDICE: - Sì, è chiaro, soffmiamoci per un momento su un mandamento che è
@ quello di Resuttana, lei già mi ha detto di Ciccio MADONIA, no?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Si.
GIUDICE: - Ho capito bene?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Si.
GIUDICE: - Ascolti, il mandamento di Resuttana di quante famiglie si componeva che
lei sappia.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Guardi, famiglie credo che ci fosse quella
delltAcquasanta, del.. . non la co.. . diciamo anche se avevamo un buon rapporto non la
conoscevo nel dettaglio, quella.. .
GIUDICE: - Se può parlare un po' più forte con la voce vicino al microfono perché io
veramente la sento con difficoltà.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Si. E io purtroppo le ho detto stamattina sto nelle
peggiori condizioni.
GIUDICE: - Si, ma infatti spero di potere essere assai sintetico e chiudere per quelle che
sono le mie necessità diciamo cercando di contemperare ogni esigenza perché fare il
rinvio purtroppo non si può perché abbiamo tempi molto molto ristretti, quindi se riesce
a tenere ancora un po' vediamo di poter concludere. Allora, si ricorda quali famiglie?
n\
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Resuttana, l'Acquasanta, 1'Arenella e forse non.. .
nonostante come dicevo poco fa un buon rapporto, però non la conoscevo bene nel
dettaglio.
GIUDICE: - Non la conosceva bene nel dettaglio, però aveva un buon rapporto. Che
vuol dire aveva un buon rapporto? Me lo chiarisce perché chiaramente sta parlando di
un rapporto in Cosa Nostra, non sta parlando di rapporto amichevole, giusto ho capito
bene?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Sì, nasce il rapporto con Cosa Nostra, poi nascono
delle cose, simpatie, antipatie e quindi con la famiglia MADONIA era nato un... si
era creato un buon rapporto di rispetto, di educazione, principalmente questo, poi
il resto ognuno gestiva il suo territorio, le sue cose.
GIUDICE: - Chi conosceva dei MADONIA o comunque chi conosceva degli
appartenenti aila famiglia facente capo al mandamento di Resuttana?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Francesco MADONIA, Giuseppe MADONIA,
Antonino MADONIA, Salvatore MADONIA, poi c'erano credo DI TRAPANI
...
Francesco, Nicola DI TRAPANI, altri soggetti che in questo c'era il Armanno
BONANNO, c'era quello che è stato ucciso a Milano, CAROLLO, Gaetano
CAROLLO, e altri, signor Presidente qualche altro che sicuramente in questo
momento non mi ricordo.
GIUDICE: - Senta, lei GUASTELLA Giuseppe l'ha mai conosciuto?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Sì, e come no!
-
GIUDICE: Chi era questo Pino GUASTELLA detto Pino?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: -Un uomo d'onore... un uomo d'onore, una persona
molto vicino ai MADONIA e in particolar modo a Francesco DI TRAPANI che
dopo l'arresto di tutti i MADONIA e qualcuno dei DI TRAPANI lui per un
momento anche se non era ritualmente affiliato gestiva il mandamento di
Resuttana.
GIUDICE: - Senta.. .
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Che si muoveva secondo le indicazioni che gli dava
Antonino MADONIA.
GIUDICE: - Intanto quest'organigramrna, questa successione, questo
avvicendamento nella famiglia lei come... chi gliel'ha comunicato? Chi glielo ha
detto? Cioè perché lei faceva parte come mi ha detto anche se era reggente, aveva il
mandamento di san Giuseppe Jato nel '93, dico però con chi entrava in contatto
che le dava queste informazioni dirette suila famiglia, suile attività della famiglia di
Resuttana?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Perché li prendevo direttamente, personalmente a
volta per volta e caso per caso.
-
GIUDICE: Ho capito. Ha proposto in essere deile azioni delittuose anche di
rilievo o anche non di rilievo con persone esponenti del mandamento di Resuttana
della famiglia MADONXA o DI TRAPANI?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Sì in questo momento non mi ricordo tutti, ma ce
ne è una che è la strage CHINNICI che è stata portata a termine con Antonino
MADONIA e con uomini delltAcquasanta e della Noce. Poi con Salwccio
MADONIA abbiamo fatto tutta una serie di omicidi, con Antonino pure, quindi ci
sono degli episodi criminosi fatti assieme.
GIUDICE: - Senta, quando parla.. .
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Nell'interesse comune.
GILTDICE: - Quando parla di Salvuccio chi intende esattamente? Salvino, cosiddetto
Salvino? Salvo MADONIA?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Si, Salvatore MADONIA.
GIUDICE: - Salvino MADONIA. Senta, Salvino MADONIA lei sa con chi è
sposato? Con chi era sposato? Con chi è sposato attualmente? Penso.
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Sì, si è sposato con la sorella di Nicola DI
TRAPANI, con la figlia di Francesco.
-
GIUDICE: Senta, lei I'ha mai conosciuta questa persona della quale mi ha
parlato in ultimo?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Ma credo di averla vista solo una volta.
-
GIUDICE: In che occasione I'ha vista?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: In occasione che sono stato invitato a casa del
padre, la circostanza non mi ricordo per quale motivo, comunque sono andato a
casa loro e ho conosciuto si può dire tutta la famiglia tranne Nicola DI TRAPANI,
e credo fu l'unica occasione.
-
GIUDICE: Senta, lei adesso, poc'anzi mi ha detto che ha conosciuto tutta la
famiglia, ma per esempio DI TRAPANI Michele l'ha mai conosciuto?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - No, intendevo la famiglia di Nicola DI TRAPANI,
.
di.. giusto, Nicola, Francesco, il padre di Nicola DI TRAPANI, quindi la sorella, il
padre della moglie d i Salvuccio, quindi ho conosciuto la moglie, la sorella e non mi
ricordo se c'erano altri soggetti presenti.
GIUDICE: - Mora, questo I'ha già detto che DI TRAPANI Maria Angela fosse la
sorella di DI TRAPANI Nicolò mi sembra che ho capito bene, è così, d'altronde
anagraficamente è così, ma io le chiedo una cosa più specifica relativa a DI
TRAPANI Michele, siccome lei ha detto poc'anzi che ha conosciuto tutti gli
esponenti della famiglia DI TRAPANI ad eccezione di, a quanto ho capito di? Chi
aveva detto, ad eccezione di?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: No, siccome lei mi ha detto il nome di Michele,
Michele DI TRAPANI io non me lo ricordo, cioè almeno non ho questa visione in
questo momento, tranne che non era in quel momento... io parlo degli anni
-
Novanta, '88 '89 fu l'occasione, era un ragazzino e quindi non c'ho fatto manco
caso.
-
GIUDICE: Non penso che fosse... ...
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Non lo so, stiamo parlando di un'altra persona.
GIUDICE: - ... un ragazzino in quella occasione.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Non lo so. -
GIUDICE: - Va bene. Comunque DI TRAPANI Michele lei non l'ha mai
conosciuto, giusto?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: No, penso di no.
GIUDICE: - DI TRAPANI Diego l'ha conosciuto?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Credo di averlo visto o una o due volte, non mi ricordo
in quale occasione.
GIUDICE: - Non si ricorda in quale occasione.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - No.
GIUDICE: - Senta, lei con Nicola DI TRAPANI ebbe mai a parlare di questioni
connesse ad un omicidio grave, perché grave perché aveva interessato il nipote di un
uomo d'onore importante, rilevante in Cosa Nostra quantomeno perché era stato
l'omicida, l'assassino di Salvo LIMA, lei ebbe mai a parlare di questo omicidio ai danni
del nipote di un importante uomo d'onore per risolvere la questione?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Signor Presidente in questo momento non riesco a
focalizzare.. .
GIUDICE: - Non riesce a focalizzare. E allora a questo punto visto che lei appunto non
riesce a focalizzare si legittima, si giustifica quello che lei diceva introduttivamente,
cioè a dire no alla contestazione, ma comunque il chiarimento sulla base del verbale che
lei ha reso e forse anche li nel tempo purtroppo è il 4 di settembre del 1997 addirittura,
nel contesto del quale lei dice così, questo è lei che parla: "Sono a conoscenza degli
interessi economici dei GALATOLO, i miei contatti da ultimo con la famiglia mafiosa
dell'Acquasanta erano costituiti da Pino GUASTELLA e da Nicola DI TRAPANI, lo
stesso Nicola DI TRAPANI ebbe a lamentarsi con me del comportamento di alcuni
giovani rappresentanti la famiglia GALATOLO in occasione dell'omicidio di un parente
di ONORATO Francesco." Lei ha reso tra l'altro questa chiarificazione poi
ulteriormente in altri verbali, però sostanzialmente è questo l'episodio che io la invito a
ricordare, cioè a dire cos'è, quale intervento le si chiese in questo episodio e perché
questo episodio coinvolse la famiglia di DI TRAPANI e quindi il mandamento di
Resuttana?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Intanto io le chiedo scusa perché poco fa avevo capito
la domanda era un po' diversa che non capivo il ruolo dell'onorevole LIMA. Sì, io
confermo quanto ho dichiarato di allora, si trattava di queste lamentele in quanto uno
della famiglia GALATOLO aveva commesso un omicidio, aveva commesso qualche
cosa del genere nei confronti dell'uomo d'onore di allora ONORATO Francesco e che
c'erano situazioni che si doveva risolvere perché dipende come si svolgevano potevano
pure arrivare alla determinazione di potere eliminare chi aveva commesso quel delitto, il
responsabile.
GIUDICE: - Cioè le si chiese un intervento addirittura finalizzato all'eliminazione dei
responsabili, però a quanto ho capito.. .
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - No.. . chiedo scusa.
-
GIUDICE: Prego.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Chiedo scusa, no che mi si chiese, Nicola DI
TRAPANI sfogava che si trovava davanti a questo problema che non sapeva come
uscirsene.
-
GIUDICE: E quindi come se ne è uscito?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - O meglio, o meglio-come risolvere il problema.
GIUDICE: - Questo quando.. .
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Ma poi non ricordo se poi ha calmato la si.. . si, prego.
GIUDICE: - Allora, per questo io in videoconferenza, mi dovete scusare ma purtroppo
non penso che sia lo strumento migliore per l'audizione soprattutto dei collaboranti in
situazione anche di delicatezza. Allora, se non soprapponiamo le voci per evitare che
poi la registrazione sia incomprensibile, lei mi ha detto che questo problema le venne
manifestato da DI TRAPANI Nicolò o Nicola, ho capito bene, giusto?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Si.
-
GIUDICE: Perfetto. Ma il problema era un problema che riguardava il mandamento di
Resuttana, giusto? O riguardava tutta Cosa Nostra?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Si, perché l'Acquasanta faceva parte di Resuttana. No,
riguardava il mandamento di Resuttana e in particolar modo a un uomo d'onore che
questo uomo d'onore si poteva, dipende come si svolgeva si poteva rivolgere anche ai
vertici di Cosa Nostra per avere giustizia fra virgolette.
-
GIUDICE: Ma perché ONORATO si era rivolto ai vertici di Cosa Nostra per avere
giustizia in relazione all'omicidio di suo nipote?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Che io sappia no, ma lo poteva fare, ne aveva i dintti,
ecco dove rientra il sistema dell'uomo d'onore, cioè poteva andare a chiedere secondo le
regole di Cosa Nostra portare il problema in commissione così dire per avere giustizia
fra virgolette parlando.
GIUDICE: - Perfetto. Allora DI TRAPANI Nicolò o Nicola le dice che c'è questo
problema sollevato da ONORATO per l'assassinio del nipote, lei come interviene in
questo problema per far valere diciamo la sua autorità in Cosa Nostra, il peso delle sue
scelte, delle sue decisioni, come interviene?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - No, io, che io ricordi non.. . non ho fatto nessun
intervento, cioè ho raccolto lo sfogo, ho saputo di questa situazione, poi come l'ha
risolto il Nicola DI TRAPANI non mi ricordo, credo che l'abbia.. . abbia mediato, abbia
fatto qualche cosa, che io mi ricordi non ho fatto nessun intervento, ho colto solo lo
sfogo, ripeto, se non ricordo male.
GIUDICE: - Perfetto. Lei ha raccolto solo.. .
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Se non ci sono altre mie dichiarazioni diverse.
GIUDICE: - Perfetto. Lei ha raccolto solo lo sfogo. In quel momento DI TRAPANI
Nicola reggeva, è giusto dire che Nicola DI TRAPANI le parlava a titolo diciamo di
rappresentante, di reggente di qualcosa o le parlava come un qualsivoglia uomo d'onore?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - No, era.. . rivestiva un ruolo di vertice, non aveva
formalmente le così dire, come mi trovavo io, formalmente, istituzionalmente quelle.. .
il ruolo di capo, ma ne faceva in qualche modo le funzioni.
GIUDICE: - Perfetto. Dopo di lui, dopo di lui che le risulti perché questo, questo
dialogo quando awiene questo relativo alle lamentazioni dell'ONORAT0, se lo ricorda
su per giù in che anno?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Ma a ridosso del fatto, siamo, ora non vorrei sbagliare,
'93, '94, ora.. .
GIUDICE: - '93 - '94.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - A ridosso del fatto.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Che le risulta DI TRAPANI Nicola o Nicolò rimase in
quella funzione, in quell'incarico come capo o come referente diciamo della famiglia
MADONIA ancora per molto tempo o subentrò qualcun altro o che lei sappia ci fu un
avvicendamentoo.. . insomma lei rimase libero per altri due anni, tre anni, essendo stato
catturato mi ha detto nel maggio del 1996, che lei sappia fino a quella data, cioè fino
alla data in cui lei ha svolto il ruolo di capo mandamento di San Giuseppe Jato, vi
furono nella famiglia MADONIA degli awicendamenti, delle situazioni di
cambiamento che riguardarono quella famiglia?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - No, in quel periodo che io mi ricordi c'era prima Pino
GUASTELLA che faceva facente funzione di capo mandamento per conto della
famiglia MADONIA, poi rientrò Nicola... rientrato Nicola DI TRAPANI che finito di
scontare, non so se aveva la sorveglianza o qualche cosa su Caltanissetta, è rientrato, il
facente funzione è diventato lui, e fino al momento del mio arresto io ho lasciato lui,
credo che lui è stato arrestato prima o dopo, non mi ricordo.
GIUDICE: - Non si ricorda. Senta, lei ha detto "io ero" testuale "figlio d'arte", giusto?
Ho capito bene?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Fra virgolette.
GIUDICE: - Quindi diciamo che il suo ruolo in Cosa Nostra si legittimava in virtù
anche del passato come posso dire anagrafico del.. . forse in sede nobiliare si direbbe il
patronimico, non so se si dica esattamente così, allora, ma questa cosa del figlio d'arte
che vuol dire? Cioè che lei ricordi ci sono altri casi di persone che si avvicendano, si
succedono al padre o alla famiglia ed ereditano un ruolo importante in Cosa Nostra in
virtù di una successione naturale, chiamiamola così.
DIcH. BRUSCA GIOVANNI: - Figlio d'arte come ho detto poco fa con delle virgolette
grosse quanto delle montagne, nel senso che avevo un rapporto privilegiato essendo mio
padre amico di Salvatore RIINA, io fui messo a disposizione di Salvatore RIINA e
quindi alla pari di un altro uomo d'onore che so a me mi veniva detto di andare a portare
un messaggio a Catania o di andare a creare un appuntamento con Michele GRECO, o
di andare da un altro capo mandamento, quindi avevo questa visibilità in più, niente di
particolare, questo è quello che volevo rappresentare.
GIUDICE: - Questo è quello che voleva dire. Le faccio una domanda: può, poteva, è
possibile che in Cosa Nostra quest'eredità passi da un padre a una figlia?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - A una figlia?
GIUDICE: - Figlia femmina, si.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Guardi.. .
GIUDICE: - E' mai accaduto in passato.. .
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - ...q uesta è la seconda volta che sento.. .
GIUDICE: - ...in Cosa Nostra una cosa simile?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - No, fino a che io.. . fino a 20 maggio '96 no, successi.. .
GTCTDICE: - No.
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Questa è la seconda volta dopo da.. . che sento dire una
cosa del genere.
GIUDICE: - Mi viene spontaneo chiederle qual è stata la prima a questa... perché se
non la faccio io la domanda gliela faranno gli awocati sicuramente, quindi forse è
meglio che gliela faccio io o addirittura il Pubblico Ministero forse potrebbe anticipare
la domanda. Qual è stato il primo caso?
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - Per la verità.. . per la verità sono tre volte, la prima è
quella delle sorelle di Giuseppe MADONU di Caltanissetta, la seconda quella di Giusy
VITALE, e terza ora.
-
GIUDICE: Ma non ha risposto però allora sostanzialmente alla domanda, cioè prima
aveva risposto no, ma il fatto che le è stata posta cosa fa, le ha fatto dubitare di questa
sua certezza o perché... perché mi ha fatto questa interlocuzione? Perché a sentire
questa sua interlocuzione sembrerebbe quasi che.. .
DICH. BRUSCA GIOVANNI: - No.. .
GIUDICE: - ...chi sente dice no, però.. . la risposta è no, però altre volte si è creato il
problema. Si è mai creato il problema in Cosa Nostra di una successione che doveva
diciamo essere devoluta in favore di una figlia e che però poiché era figlia proprio e
quindi il sesso femminile diciamo non entrava in Cosa Nostra, un po' come nella chiesa
cattolica, e quindi c'era.. . si creava un problema, ho capito bene?
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Si, mi spiego meglio il mio pensiero.
GIUDICE: - Forse è meglio che si spiega meglio, si.
-
DICH. BRUSCA GIOVANNI: Fino al 20 maggio '96 non avevo mai sentito
parlare di ruoli nelle... alì'intemo di Cosa Nostra con responsabilità di donne,
anche perché mi sarei secondo le regole di Cosa Nostra mi sarei opposto in
qualunque modo e maniera, naturalmente le donne venivano utilizzate perché
venisse qualcuno per l'awocato, le necessità familiare, quante non c'erano altre
possibilità quindi si chiedeva un aiuto, ma ritualmente afffiati no era una cosa
contraria, completamente non... non era possibile nella maniera più categorica.
Poi le cose cambiano, a questo punto io non escludo più niente, però fino a 20
maggio '96 non c'era questo tipo di usanza o di predisposizione, ecco.
-
GIUDICE: Chiarissimo. Allora ci sono domande?
PUBBLICO MINISTERO: - No da parte del Pubblico Ministero.
GIUDICE: - No da parte del Pubblico Ministero. Nessuna ha.. . dalle difese? Perfetto. Io
ho chiuso la sua audizione e la ringrazio della collaborazione anche a fronte diciamo del
suo stato di salute e possiamo interrompere a questo punto il collegamento.
AWOCATO MAFFEI: - Giudice, mi scusi, Giudice mi scusi, sono l'awocato
MAFFEI.
GIUDICE: - Si.
AWOCATO MAFFEI: - Posso intervenire?
GIUDICE: - Certo.
AVVOCATO MAFFEI: - No, perché fa parte del processo certamente. Allora Giudice,
io mi trovo in questa situazione che poi tra l'altro dagli atti risulta, quindi volevo
sollevare se è possibile in questa sede la questione, io assisto sia BRUSCA Giovanni in
questo, dico, come integrazione di prova, sia NUCCIO Antonino, allora a mio modesto
parere teoricamente la legge sull'incompatibilità, quindi le disposizioni sulle
incompatibilità vanno viste in concreto, cioè sono due imputati di reato connessi, no due
imputati nello stesso processo, quindi io le chiedevo.. . non si conosco e non hanno mai
avuto nessun contatto proprio perché nascono in periodi completamente diversi, quindi
io proprio come.. . per regolarmi io Giudice sulla prossima audizione del NUCCIO che
sarà il 27 aprile, volevo sapere se c'erano problemi di incompatibilità, dico, lo sappiamo
da ora, io se è possibile lo so da ora, cioè secondo me non ce ne sono, ripeto, però è una
decisione che ovviamente non.. . non so se mi sono.. .
GIUDICE: - Si, no, no, ma è chiaro, ma.. .
AWOCATO MAFFEI: - ...sono stata chiara.
GIUDICE: - ...guardi, almeno a questo punto bisognerebbe fare la storia dei processi
che riguardano questa materia perché noi abbiamo avuto awocati che si sono occupati
di decine di posizioni processuali di collaboranti...
AWOCATO MAFFEI: - Esatto.
GIUDICE: - Ma non mi sembra che...
AVVOCATO MAFFEI: - Esatto, dico io ritengo che non siano incompatibilità.
GIUDICE: - Ma io penso che non vi sia, però se qua la questione che lei ha sollevato
viene.. .
AWOCATO MAFFEI: - E no, è quello il punto.
GIUDICE: - Viene adesso recepita dalle.. .
AWOCATO MAFFEI: - Dico, se deve essere sollevata è chiaro che io mi devo.. .
GIUDICE: - ...dagli awocati qui presenti, io come... non so dagli awocati, ma dal
Pubblico Ministero, io a questo punto se la questione viene sollevata la necessità di
occuparmene eventualmente nominare un altro difensore, ma dico fino adesso, guardi
ieri per esempio ho fatto un processo nel quale l'awocato GENOVESE, Monica
GENOVESE si è occupata di diverse posizioni diciamo cooperative, ma nessuno ha mai
sollevato. ..
AWOCATO MAFFEI: - Esatto.
GIUDICE: - ...la questione e non penso questione vi sia.
AWOCATO MAFFEI: - No, ma io ritengo che non ci sia l'incompatibilità.
GIUDICE: - Ma come lei son convinto io, però.. .
AWOCATO MAFFEI: - Io non penso che ci sia incompatibilità, infatti, sono due
posizioni distinte e separate.
GIUDICE: - E' chiaro.
AWOCATO MAFFEI: - Esatto.
GIUDICE: - Vorrei che il convincimento fosse comune, dico, qualcuno obietta
qualcosa? No. E allora possiamo andare avanti. Perfetto. La ringrazio.
AVVOCATO MAFFEI: - Grazie Giudice.... omissis... t
I ESAME DEL COLLABORATORE DI GIUSTIZIA ONORATO FRANCESCO 1
1268
G.U.P.: Senta, la domanda semplice e forse complessa al con
tempo, lei era un uomo d'onore?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No.
G.U.P.: Mai stato un uomo d'onore?
DICE. AVITABILE ANTONINO: No.
G.U.P.: Ma ha operato per Cosa Nostra?
DICE. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: E io qua subito ho da farle un'altra domanda,
ma...e qual è la differenza tra operare per Cosa Nostra non
essendo uomo d'onore?
DICE. AVITABILE ANTONINO: La differenza, uomo d'onore
decidono loro quando farti uomo d'onore e se farti. Uomo
d'onore è importante, prendi un.... si prende una posizione
nella "f migliaw.
G.U.P.: Cioè chi decide e in quale momento si decide,
diciamo, il salto di qualità e prima di quel salto di
qualità, qual è la differenza in termine operativo,
diciamo, in termine materiale, fisico circa le cose che si
fanno in Cosa Nostra? Cioè siccome lei m l h a detto decidono
loro il momento opportuno nel quale tu diventi un uomo
d'onore. Ma cosa devi fare esattamente per diventare un
uomo d'onore, perché ti sia riconosciuta questa qualità?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Prima ci vogliono delle qualità,
loro le chiamavano qualità morali, nel senso personali di
moralità, poi col tempo che uno portava sempre delle cose a
fine... al fine i compiti, a buon esito col tempo facevi
carriera e diventavi poi, loro decidevano se farti uomo
d' onore.
G . U . P . : Allora mi faccia capire, lei mi ha poc'anzi detto
che fino...al '91 lei entra in carcere per il reato di
associazione mafiosa ed estorsione. Quindi devo supporre,
io non ho il quadro completo delle sue dichiarazioni rese
fino a oggi, io ho un segmento di queste dichiarazioni,
quindi le domande che le farò magari potranno per lei
sembrare scontate, purtroppo non lo sono per me. Allora lei
m ha detto che nel '91 entra in carcere per associazione
mafiosa ed estorsione, quindi devo supporre che già da
quella data e fino al '97, data in cui viene nuovamente
arrestato sempre per quel titolo, lei abbia operato in via
di fatto negli interessi di Cosa Nostra non essendo uomo
d'onore, ho capito bene? È giusto quello che ho detto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, sì.
G . U . P . : Prima del '91 per quanto tempo aveva operato per
Cosa Nostra facendo attività estorsive?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Io è stato dal '87, dal '87/88 ho
cominciato.
G . U . P. : Dal 1987. Quindi è giusto dire che lei per un
decennio addirittura ha operato per Cosa Nostra in
attività, diciamo, che adesso mi spiegherà, ma che comunque
sono delinquenziali non essendo uomo d'onore?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: ~uindidal 1987 al 1997 a quanto ho capito se si
eccettua quel periodo di 5 anni che ha passato in carcere,
ho capito bene?
DICH- AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: E quindi pur avendo operato per un decennio in
favore sostanzialmente di Cosa Nostra, lei non ha mai
tuttavia ricevuto un titolo formale di uomo d'onore?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, giusto.
G.U.P.: E allora il fatto di non aver ricevuto questo
titolo formale cosa l'abilitava a conoscere di Cosa Nostra
delle modalità attraverso cui Cosa Nostra operava,
dell'organigramma degli uomini che lo componevano, insomma
di tutte quelle informazioni che devo supporre a questo
punto, perché lei è un po' laconico nelle risposte, lo devo
sottolineare, tutto quello che non le veniva come
patrimonio di conoscenze non essendo uomo d'onore?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Ma io ho iniziato che mio padre
mi dava il compito di andare a fare l'esattore.
G.U.P.: Se la domanda è infelice gliela ripongo, Pubblico
Ministero, se non ha capito nella domanda io gliela ripongo
non è un problema.
P.M. : Lo conduce lei, Signor Giudice, quindi io non avevo
interloquito né intendo farlo.
G.U.P.: No, pensavo che ci fosse un'obiezione sulla
domanda.
P.M.: No, assolutamente, nessuna obiezione.
G.U.P.: Okay. Allora.
DICH. AVITABILE ANTONINO: Io ho iniziato perché mio padre
mi diceva di andare a fare delle... di andare a prendere
dei soldi tipo come esattore e a volte che mandavo dei
messaggi ad alcuni della llfamigliall di Partanna o
"famiglia" di San Lorenzo perché o mio padre non si poteva
muovere o perché aveva problemi e sono entrato così tramite
mio padre. Poi mio padre m'ha presentato. queste persone
nell'ambito di Cosa Nostra e mi davano gli incarichi di
fare o l'esattore o di andare a parlare con quel
costruttore per... così ho iniziato, ma tramite mio padre e
questi amici di mio padre.
G.U.P.: Ho capito, quindi a questo punto devo supporre,
perché lei non me l'ha detto prima, che suo padre era uomo
inserito in Cosa Nostra, era o non era anche lui uomo
d onore?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, io so che lui era della
"fmiglian di Partanna.
G.U.P.: Suo padre, il nome di battesimo di suo padre qual
era?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Era Pasquale, vitab bile pasquale.
G.U.P.: Ed era umo d'onore della "famigliau di Partama ha
detto, ho capito bene?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, sì.
G.U.P.: Ascolti, lei ha già parlato di llfamiglia", io in
realtà fino adesso non le avevo chiesto, appunto questa, un
riferimento al quadro, diciamo, dell'organigramma se non in
modo generico, cioè a dire, ma questo discorso delle
"famiglien perché? Lei intanto come lo conosceva che
c'erano le "famiglieM?Siccome mi ha detto, lei non ha ami
avuto la qualifica di uomo d'onore, però ha conosciuto
l'esistenza delle ufamigliewin Cosa Nostra?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, perché quando io facevo
l'esattore e poi dovevo portare i soldi, mio padre mi
spiegava a quale "famigliau andava e se il costruttore è un
costruttore vicino a mio padre e andava a costruire in una
zona dell'~cquasanta,i soldi toccavano alla "famigliandei
Madonia di Resuttana e lo stesso se una "famigliaw andava
là, se un costruttore andava in un1altra zona toccavano i
soldi farglieli avere alla "famiglian di appartenenza dove
andava a operare l'imprenditore.
G.U.P.: Chiarissimo, quindi lei pur non essendo uomo
d'onore, tuttavia aveva accesso alle informazioni che
riguardavano Cosa Nostra grazie alla comunicazione che
aveva con suo padre che invece uomo d'onore era, ho capito
bene?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P. : Quindi il patrimonio di conoscenza per lei era
questo?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, sì.
G.U.P.: E mi ha detto che suo padre era della llfamigliall
di
Partanna, giusto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: Se mi può rispondere subito perché penso che la mia
voce non le arrivi, è un problema forse di collegamento
però.. . Allora, senta, la l'famiglia1'di Partanna aveva un
suo coordinamento ancora superiore, cioè c'era un organismo
che coordinava le varie "famigliew?
DICH. AVITABILE ANTONINOI Che io sappia, allora, io
sapevo... allora, la "famiglia" di Partanna era composta al
vertice prima c'era Saro Riccobono e poi dopo Saro
Riccobono prese Civiletti prese in mano la Mfamigliall e so
che ogni "famigliaMsi mettevano d'accordo fra di loro, mi
spiegava mio padre, per la spartizione dei vari soldi delle
estorsioni.
G.U.P.: Sì, ma io non le ho posto questa domanda perché poi
ci arriviamo a come si spartivano le estorsioni. Io le ho
posto, lei conosceva che esisteva un mandamento?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, c'era il mandamento di
Resuttana, il mandamento San Lorenzo, i vari mandamenti sì.
G.U.P.: Quindi lo sapeva perché suo padre le parlò anche
dei mandamenti?
DICH. AVITABILE ANTONINO: sì, sì.
G.U.P.: Senta, lei mi ha parlato del mandamento di
Resuttana?
DICH. AVITABILE ANTONINO: sì.
G.U.P.: Quali "famiglien facevano parte del mandamento?
DICH. AVITABILE ANTONINO: La "famiglian ~adonia.
G.U.P.: Quali "Famiglien facevano parte del mandamento di
Resuttana?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora chi aveva potere, che poi
la "famigliaml di Resuttana arrivava fino al1 'Acquasanta,
erano la "famiglian Madonia che c'era il
Cicciot e poi i figli Giuseppe, Salvatore e htonino, però
di quello che io sapevo quando son stato io chi prendeva le
decisioni era Ant0nin0 Madonia perché il padre era in
carcere.
G.U.P.: Ma lei li ha conosciuti personalmente?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Io ho conosciuto Antonino e
Salvatore.
G.U.P.: Come mai li ha conosciuti?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora Antonino un periodo fuori
che veniva da Civiletti al mercato ortofrutticolo, perché
Civiletti aveva l'attività al mercato ortofrutticolo, e
Salvatore Madonia invece l'ho conosciuto dal suocero, lo
zio Ciccio Di Trapani.
G.U.P. : Senta, lei sapeva se Salvatore era chiamato in un
certo modo o era chiamato proprio così Salvatore? Aveva un
vezzeggiativo?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, no, lo chiamavano Salvino,
Salvuccio, Salvino, così lo chiamavano in senso di affetto.
G.U.P.: Senta, lei ha mai conosciuto la moglie di Salvino?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, mai.
G.U.P.: Siccome ha detto che ha conosciuto dei Di Trapani.
Di Trapani chi erano esattamente e che rapporti avevano con
i Madonia?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora io ho conosciuto il
suocero, lo zio Ciccio, che era imprenditore edile, lui
faceva tutto quello che diceva Salvo Madonia, Salvino. E
poi il figlio dello zio Ciccio, Nicola Di Trapani, NicolÒ.
G.U.P.:- Quindi lei ha conosciuto Di Trapani Francesco,
detto Ciccio, e Di Trapani NicolÒ, ma non ha mai conosciuto
rispettivamente la figlia e la sorella di quelli che ha
test6 detto di aver conosciuto, ho capito bene?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, si. .-
G.U.P.: Senta, Di Trapani Michele lei l'ha mai conosciuto?
DICE. AVITABILE ANTONINO: sì, l'ho conosciuto era il
fratello dello zio Ciccio, non so se era il più grande.
G.U.P.: L'ha conosciuto, per quale motivo l'ha conosciuto
il fratello dello zio Ciccio, come mi ha detto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, perché io con lo zio ~ i c c i o
avevo dei rapporti di lavoro e da come ho capito pure il
Michele aveva rapporti di lavoro con suo fratello, con lo
zio Ciccio el'ho incontrato là e lo salutavo, ma mai avuto
rapporti di estorsioni, no mai, non ci ho mai avuto
rapporti.
G.U.P.: Non ha mai avuto rapporti, diciamo, ha avuto
riguardo a delitti, diciamo, che lei ha compiuto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: sì, no delinquenziali, sì.
G.U.P.: Ascolti, lei mi ha detto che in più occasioni è
stato imputato e per questo è stato arrestato attività
estorsive. Mi può dire anche se sinteticamente visto che
non fanno parte di questo processo queste attività
estorsive in che cosa si concretizzavano anche per capire,
diciamo, il livello di importanza delle azioni che le erano
delegate in Cosa Nostra.
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora le estorsioni venivano
effettuati...
G.U.P.: L 1ha domanda l'ha capita?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, sì, ho capito.
G.U.P.: Grazie.
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora le estorsioni che
effettuava le llfamiglien, i vari mandamenti allora erano
prima nell'ambito edilizio, tipo il costruttore costruiva
gli appartamenti e su quel palazzo doveva pagare una certa
percentuale, e poi sui vari lavori che si facevano a
Palermo, lavori stradali, di posa cavi, cavi quelli Enel o
del telefono. E poi tutto quello che era edile. E poi pure
nel1lambito dei commercianti, si facevano le estorsioni ai
vari commercianti di abbigliamento, bar, tutto quello che
era attività commerciale.
G.U.P.: Quindi lei si occupava, come posso dire, di, come
direbbero in siciliano, di siggere, no? Di imporre,
diciamo.. .
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, siggere.
G.U.P.: Siggere. Poi?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, il problema era che si ci
facevano delle telefonate al commerciante, al commerciante
si diceva di contattare un amico per potere pagare e a
volte o venivano, contattavano me, mio padre o qualcun
altro che era sempre nelllambitovicino a qualcuno e poi si
ci, si metteva d'accordo, però non è che decidevo io quanto
pagava l'imprenditore, io poi facevo da tramite con
Madonia, era lui che decideva, decidevano i capi.
G.U.P.: Ho capito bene? Cioè ~adonia,quando parliamo di
Madonia parliamo di quale dei tanti?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora io ho avuto a che fare
sempre con Antonino e con Salvatore Madonia.
G.U.P.: Quindi Antonino e Salvatore le dicevano
sostanzialmente di andare a prendere il denaro, giusto? Che
era oggetto delle estorsioni dei vari imprenditori,
commercianti o chi per loro, ho capito bene?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: E questa è l 'unica cosa che lei faceva per Cosa
Nostra? Oppure faceva pure qualcoslaltro,cioè per esempio
se queste persone non pagavano le delegavano anche attività
di tipo violento, intimidatorio, che ne so, colla sui
lucchetti, incendi, danneggiamenti di vario tipo? Se può
essere anche in modo sintetico, se mi può riferire questi
fatti anche in modo sintetico per capire esattamente come
Cosa Nostra la faceva operare.
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora se l'imprenditore era un
po' duro perché capitavi quelli ostinati a volte si
facevano dei messaggi o gli lasciavo... però me lo
dicevano, mi dicevano dagli una scossa, però non cose
plateali, ci mettevo la bottiglia di benzina, la colla, dei
messaggi che non davano nelllocchio, però lui capiva,
l'imprenditore.
G.U.P.: Ho capito, quindi le hanno oltre che al ruolo,
diciamo, di esattore, le hanno dato pure quello di
esecutore di varie azioni intimidatorie come per esempio il
fuoco nelle vicinanze oppure la colla oppure altri atti,
diciamo, di danneggiamento, questo era quello per il quale
lei, diciamo, veniva interessato, ho capito bene?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: Senta, lei Guastella, Pino Guastella l'ha mai
conosciuto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: Come mai l'ha conosciuto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Pino Guastella era... allora pino
Guastella era, quando l'ho conosciuto io era la persona di
fiducia dello zio Ciccio Di Trapani. Quando tipo lo zio
Ciccio, allora perché poi era sempre un passa parola, non è
che a me veniva sempre Salvo Madonia, salvino, a dirmi fai
questo, fai quello, perché era latitante, allora a volte
Salvino Madonia usava a Pino Guastella come tramite, era
Pino che veniva a volte a dirmeli o me lo veniva a dire il
suocero ed era una persona, un componente della "famigliam
dei Madonia, però era molto, era tipo un braccio destro
dello zio Ciccio, del Di Trapani.
G.U.P.: Allora Pino Guastella operava per Ciccio Di
Trapani, questo abbiamo capito. Però lei mi ha giustamente
riferito a periodi in cui c'era una detenzione, erano in
fase di custodia cautelare oppure comunque non potevano
dialogare. A quel punto come le arrivavano gli ordini che
lei doveva eseguire quando clera questa situazione,
diciamo, di obbiettiva difficoltà comunicativa?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Tramite Pino Guastella perché
Pino Guastella era... quello che diceva lui era la voce del
Di Trapani.
G.U.P.: Ho capito, quindi solo sempre e soltanto lei ha
ricevuto ordini da Pino Guastella, ho capito bene?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, pure da altri, o dallo zio
Ciccio oppure dal Madonia, però Pino se queste persone se
il Madonia che era latitante aveva difficoltà a venire a
Palermo mandava il Guastella.
G.U.P. : Allora facciamo così, arriviamoci in modo diverso.
In quali situazioni o in quante situazioni ebbe ordini da
persone diverse da quelle che abbiamo fino adesso detto?
Lei ha parlato di Madonia, di Ciccio Di Trapani, Salvino
Madonia e Antonino Madonia, di Ciccio Di Trapani e di Pino
Guastella, va bene? Fino adesso ha detto questi. Ha
ricevuto ordini e quindi è entrato in contatto - oltre al
rapporto che chiaramente ha già detto con suo padre,
Avitabile Pasquale - con altri soggetti che le hanno dato
disposizioni in ordine al da farsi per Cosa Nostra?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, io ho avuto a che fare con i
Galatolo che i Galatolo erano, c'era Pino, Giuseppe
Galatolo ed Enzo Galatolo che erano quelli che mandavano
gli ordini di Antonino Madonia, perché poi chi t
comandava
alllultimo, sì, era un passaparola, ma chi comandava era
Antonino Madonia, Nino.
G.U.P.: Quindi lei ha ricevuto anche istruzioni, diciamo
così, da Galatolo Enzo e Pino che rappresentavano
esattamente che cosa in Cosa Nostra questi due Galatolo?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora loro erano, Enzo era il
rappresentante della 'ifamiglia'l dell'Acquasanta, per6 chi
comandava era il Madonia, erano sotto l'influenza del
Madonia poi.
G.U.P.: perché e questo a quanto ho capito l'aveva detto
prima la "famiglian dellnAcquasanta rientrava nelllambito
del mandamento di Resuttana, ho capito bene?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Resuttana, sì.
G.U.P.: Perfetto. Lei ha mai conosciuto Brusca Giovanni?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, mai.
G.U.P.: E non ha mai avuto a che fare con Brusca Giovanni,
giusto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, mai.
G.U.P.: Senta, ha conosciuto Di Pace Francesco?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, nemmeno.
G.U.P.: Se io invece le dico se ha conosciuto il nipote di
Pino Guastella? Lo ha mai conosciuto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Ah, guardi, il problema che là a
volte si usavano i nomi, perché se lei mi fa i cognomi,
clera tanta gente perché io ho conosciuto sì, nipoti di
Pino Guastella.
G.U.P.: E chi ha conosciuto come nipote di Pino Guastella?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Allora ho conosciuto uno che si
chiamava Giovanni se non erro, perché è stato parliamo di
tanti anni fa, che era sempre là nelllattività del Di
Trapani.
G.U.P. : Ma l'ha conosciuto per ragioni di lavoro, per
ragioni diverse, per ragioni connesse alle attività che
svolgeva per Cosa Nostra? Come ,l'haconosciuto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, no, io li ho conosciuti là,
non ci ho avuto nessun rapporto delinquenziale, niente
estorsioni.
G.U.P.: Va bene. Lei quindi nella, diciamo, nella sua vita,
nel suo rapporto con Cosa Nostra si è limitato ad attività
estorsive ed esattive, diciamo latamente?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: Non ha mai posto per esempio in essere un atto
omicidiario, non ha mai compartecipato nessun tipo di
atto...
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, no, mai.
G.U.P.: . ..diciamo, sanguinario più grave di quelli che ha
fino adesso elencati, ho capito bene?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì.
G.U.P.: Va bene, soltanto le ultime due domande. ~ e ha
i mai
conosciuto Sgadari Vincenzo?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Guardi, penso di no, non sono
sicuro perché i cognomi di questi, non mi dice niente.
G.U.P.: Ma è possibile che qualcuno lo abbia conosciuto con
un soprannome?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Sì, sì, è possibile.
G.U.P.: Per esempio qualcuno che si chiamava wmBiciclettamw
lei lo ha mai sentito dire?
DICH. AVITABILE ANTONINO: No, no, mai sentito.
G.U.P.: Senta, Pizzo Pietro lei l'ha mai conosciuto?
DICH. AVITABILE ANTONINO: Penso di no, guardi, non mi dice
niente il nome.
G.U.P.: Va bene. Ci sono domande? Nessuna domanda,
perfetto, possiamo licenziare il signor Avitabile, la
ringraziamo, una buona giornata.
DICH. AVITABILE ANTONINO: Buongiorno.
G.U.P.: Scolleghiamo il sito. E quindi Ruvolo Baldassere.
A W . FABBRI CARLO: Giudice, se consente io mi allontano
avendo finito.
G.U.P.: Grazie, Awocato Fabbri.
A W . FABBRI CARLO: Grazie a lei, Giudice, buongiorno.
ESAME DEL COLLABORATORE D I G I U S T I Z I A - RW O L O BALDASSARE
279
G.U.P. : Io insito col dire che la videoconferenza per fare
questo tipo di attività non è lo strumento più adeguato,
queste cose bisogna farle come abbiamo fatto a Firenze se
si possono fare, altrimenti. . .
DIcH. RWOLO BALDASSARE: Ma io non lo sento quello che
dice.. .
G.U.P.: Ma infatti è un problema tecnico perché purtroppo
si sovrappongono le voci, non si sente bene. Allora, lei mi
ha detto che queste fonti di informazione le venivano da
due uomini che erano sostanzialmente reggenti della
llfamiglialldi Borgo Vecchio, e questo penso di averlo
capito, è giusto?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì.
G.U.P.: Passaggio successivo. Le I1famiglie1lche ha testé
detto, perché ha detto la I1famiglial1di Borgo Vecchio,
llfamigliau delllAcquasanta; queste llfamigliellha chi
facevano capo sulla base di quello che lei conosceva di
Cosa Nostra?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Quello di Borgo Vecchio era nel
mandamento di Porta Nuova e l'Acquasanta apparteneva a
Resuttana.
G.U.P.: Quindi l'Acquasanta apparteneva a Resuttana.
DICH. RWOLO BALDASSARE: Al mandamento di Resuttana.
G.U.P.: Al mandamento di Resuttana.
DICH. RWOLO BALDASSARE: Resuttana era dei Madonia, il capo
mandamento era Madonia Antonino.
G.U.P.: Senta, quali altre "famiglie" appartenevano al
mandamento di Resuttana?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Partanna Mondello, credo, nelle
mie conoscenze così, Partanna, Tornmaso Natale, San Lorenzo.
G.U.P.: Senta, il fatto che vi fosse un mandamento sulla
base delle sue conoscenze cosa voleva dire? cioè questo
mandamento, capisco che sovraintendesse, cioè che stesse
--. sopra le llfamigliell,no?. Diciamo una specie di ufficio
direttivo, chiamiamolo così.
6 DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì.
G.U.P.: Ma....
DICH. RWOLO BALDASSARE: Una specie di...
G.U.P.: Una specie di?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Di mandamento che faceva a capo
tante ufamigliell.
G.U.P.: Sì. Ma cosa vuol dire che le llfamigliel1 quindi
dovevano operare sotto, diciamo, la sorveglianza e sotto la
direzione del mandamento e quindi di chi esprimeva la
volontà del mandamento che era il suo capo, ho capito bene?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Certo.
G.U.P.: Chi era il capo del mandamento della "fmigliau di
Resuttana al tempo in cui lei ha parlato, cioè stiamo
localizzando dal 2000/2001?
DICH. RWOLO BALDASSARE: 2000/2001, non mi ricordo, non lo
so. Io posso parlare fino al '88 quando siamo stati
&
arrestati, nel '90 cleraNino ~adonia.
G.U.P.: Ma scusi, lei mi ha detto che...
DICH. RWOLO BALDASSARE: Io sono stato fuori....
G.U.P.: Lei sicuramente è stato fuori dal l97 al 1999.
1280
DICH. RWOLO BALDASSARE: Dal 197al 199ero latitante, però
ero fuori.
G.U.P.: E in quel tempo chi è che comandava la nfamigliam,
il mandamento di Resuttana?
DICH. RWOLO BALDASSARE: E non mi ricordo.. . momento io so
delllAcquasantachi clera.
G.U.P.: ~ e isa soltanto relativamente alla
delllAcquasanta,ho capito bene?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì.
G.U.P.: E allora io, lei mi dice che non ricorda, siamo
certi?
DICH. RWOLO BALDASSARE: In questo momento non mi ricordo.
G.U.P.: Però lei che fu interrogato il 14 marzo del 2001,
lei allora disse che Bonanno Francesco, questo è lei,
queste sono le sue parole, Bonanno Francesco. . .
DICH. RWOLO BALDASSARE: Ah, Bonanno.
G.U.P.: Un attimo mi deve lasciare un po' dire, poi
eventualmente mi chiarisce, Bonanno Francesco, è lei che
parla in questo momento: I1BonannoFrancesco è attualmente
il capo famiglia di Resuttana e ciò dalllarresto dal
fratello Bonanno Giovanni, inoltre so da Enzo Di Maio che i
Bonanno erano stati designati dai Madonia a gestire anche
la zona delllAcquasanta, ciò in quanto dopo l'arresto di
Enzo Di Maio la zona era stata gestita da Angelo Galatolo,
figlio di Gaetano e Gaetano Galatolo fratello di Enzo1'.
Quindi lei oggi mlha detto che non si ricordava, mentre
allora nel marzo del 2001...
DICH. RWOLO BALDASSARE: Non mi ricordavo di...
G.U.P.: ... individuò in Francesco Bonanno il capo famiglia
di Resuttana?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì.
G.U.P. : Allora è vero quello che disse allora il 14 marzo
del 2001?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì, sì, è vero, è vero, non mi
ricordavo*'inquesto momento,
G.U.P.: Certo, son passati 9 anni e può anche darsi che uno
non si ricordi.
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sono passati quasi dieci anni.
G.U.P.: Senta, lei qua però cita alcuni soggetti Bonanno
Giovanni, Bonanno Francesco, cosa ha c~nosciuto dei
Bonanno, soprattutto di Bonanno ~iovanni?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Francesco, Francesco ho
conosciuto.
G.U.P.: Lei solo Francesco ha conosciuto?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì, sì.
G.U.P.: E chi glielfha presentato nella sua qualità di
reggente, capo famiglia di Resuttana?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Me l'ha presentato negli anni '90,
nel l89/l90 me l'ha presentato Enzo Galatolo che allora
faceva il rappresentante di vini e mi ha detto che era il
figlio di Armando Bonanno, che allora io avevo un
supermercato in via Montalbo per aiutarlo a vendere dei
vini e poi ci siamo rivisti con Francesco Bonanno.
G.U.P.: Ma, mi scusi, fu una presentazione rituale, cioè le
ha presentato come uomo d'onore o gliellhapresentato come
rappresentante di vini?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Allora me l'ha presentato come,
per la prima volta io sto parlando quando llhoconosciuto,
poi ci siamo incontrati con Francesco Bonanno quando era
capo famiglia di Resuttana.
G.U.P.: Vi siete incontrati, diciamo, per cose di Cosa
Nostra o vi siete incontrati per altri motivi?
DICH. RWOLO BALDASSARE: No, no, ci siamo incontrati per
altri motivi.
G.U.P.: Non per cose che riguardavano Cosa Nostra, giusto,
ho capito bene?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì, s ì , però sapevo che era,
diciamo, capofamiglia di Resuttana.
G.U.P.: Va bene, senta lei ha parlato dei Madonia. Ha
detto, ha parlato esattamente di Madonia Antonino, ho
capito bene?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì.
G.U.P.: Lei ha conosciuto Madonia Antonino come uomo
dlonore, giusto, ho capito bene, come rappresentante della
"famiglian di Resuttana, ho capito bene?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì.
G.U.P.: Ha conosciuto solo Madonia Antonino o ha conosciuto
altri Madonia?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Madonia Salvatore.
G.U.P.: E basta?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì, Madonia Antonino e ~adonia
Salvatore.
G.U.P.: Madonia Salvatore l'ha conosciuto perché, per quale
motivo?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Abbiamo fatto anche un reato
assieme, abbiamo fatto una rapina assieme, assieme a lui,
Enzo Galatolo e Nicola Di Trapani. Abbiamo fatto una rapina
a-un rappresentante di gioielli nel 1988, credo.
@ G.U.P.: Quindi avete fatto una rapina insieme?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì, sì.
G.U.P.: Con Salvatore?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Sì, con Salvatore Madonia.
G.U.P.: Senta, ma lei ha conosciuto altri esponenti che
facevano parte della "famiglia" Madonia, che comunque erano
vicini alla wfamiglia"Madonia? ~ l t r isoggetti.
DICH. RWOLO BALDASSARE: Nicola Di Trapani.
G.U.P.: Di Trapani Nicola chi era?
DICH. RWOLO BALDASSARE: I1 cognato di Salvatore Madonia.
G.U.P.: E poi chi altri?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Ma dei Madonia solo a loro.
G.U.P.: No, sto parlando di Di Trapani?
DICH. RWOLO BALDASSARE: No, a Nicola conoscevo io.
G.U.P.: A chi?
DICH. RWOLO BALDASSARE: Solo Nicola conoscevo.
G.U.P.: Solo Nicola. Senta, Di ~rapani ~ i e g o l l ha mai
conosciuto?
DICH. RWOLO BALDASSARE: NO.
G.U.P.: Di Trapani Ciccio l'ha mai conosciuto? Francesco
detto "Ciccia".
DICH. R W O L O BALDASSARE: No.
G.U.P.: Di Trapani Michele l'ha mai conosciuto?
DICH. R W O L O BALDASSARE: No.
G.U.P.: Guastella Pino l'ha mai conosciuto? Giuseppe inteso
Pino.
DICH. R W O L O BALDASSARE: No.
G.U.P.: No, va bene. A questo punto ho chiuso. Ci sono
domande? Nessuna, va bene, possiamo licenziare e chiudere
il collegamento col sito remoto, vi ringrazio.
ESAME DEL COLLABORATORE D I G I U S T I Z I A - NUCCIO ANTONINO
C%-
computer e mi firmavo Davide e gli mandavo sempre i saluti, "ti saluta tanto la
fisioterapita". Siccome mia moglie si occupa di fisioterapia, capiva che ero io. Da quel
momento ha capito che il Davide non era suo genero, che realmente non gli scriveva ma
era Manuel Pasta che gli scriveva, perché avevamo un rapporto... un rapporto molto
stretto con il Genova Salvatore. Tra l'altro io, subito dopo il suo arresto, di Salvatore
Genova, tratto in arresto nel gennaio del 2008, agli inizi del gennaio 2008, accompagnai
la moglie di Salvatore Genova e la figlia di Salvatore Genova, che si chiama anche Rosi
Genova, con l'aereo al carcere di Asti, in quanto io ero la persona più di fiducia del
Salvatore Genova e quindi invece di chiedere, la moglie, di essere accompagnata da un
nipote, fui io ad accompagnare la moglie al primo colloquio ad Asti. Quindi abbiamo
fatto il volo Palermo - Milano, arrivati a Milano abbiamo preso una macchina, siamo
arrivati al carcere di Asti. Arrivati davanti il carcere di Asti non ci... non hanno fatto fare
il colloquio in quanto gli era arrivata proprio quella mattina la notifica del 41 bis, quindi
la signora poté fare soltanto la buca dei vestiti che gliel'hanno consentita e siamo tornati
nuovamente a Palermo dove siamo arrivati intorno 23:00, non mi ricordo da... da Linate
e ci è venuto a prendere il genero, Davide, che sarebbe il soggetto...
G.I.P. no, mi ha già spiegato...
TESTE ASSISTITO: ...a nome del quale mi scrivevo.
G.I.P. mi ha spiegato per quale motivo lei conosce questo dato che è un dato
processuale ed è a questo finalizzata la mia domanda.
TESTE ASSISTITO: poi avevo contatti con la moglie, quindi mi teneva informato di
tutte le vicende processuali di Salvatore Genova. Io mi occupavo del suo sostentamento,
mi occupavo di tutte le esigenze della famiglia di Salvatore Genova.
G.I.P. sì, adesso a questo ci arriviamo. Io ho bisogno però di... di arrivarci con
progressione.
TESTE ASSISTITO: sì sì.
G.I.P. per capire esattamente alcuni passaggi. Allora, lei mi ha già detto che quindi
entra in contatto con "cosa nostra", perché così l'ha definita, io non avevo ancora posto
la domanda su "cosa nostra", io avevo parlato dell'organizzazione o di attività diciamo
criminose, latamente criminose. Ma perché "cosa nostra"? Perché Biondino, Biondino e
adesso Genova, lei li colloca in questo ambito? Cioè chi per la prima volta le dice, le.
7
parla concretamente di "cosa nostra ' e della sua presenza? Cioè perché forse le
sembrerà una domanda oziosa, perché noi in Sicilia, a Palermo, forse si vive intrisi di
questa cosa, si vive proprio dentro, sommersi da questa presenza, ma il momento in cui
la presenza si condensa in qualcosa di percepibile è una cosa diversa. Puoi sentirlo dai
giornali, lo puoi sentire dall'arnico che ne parla, ma una cosa è che ti presentano
qualcuno e ti dice, guarda, ti presento "cosa nostra". Ha capito la domanda, altrimenti
gliela pongo in modo diverso, è chiara?
TESTE ASSIS'TITO: come... insomma a capire com'è che si...
G.I.P. lei ha detto, con loro...
TESTE ASSISTITO: esatto.
G.I.P. ...sono entrato in rapporto con "cosa nostra", giusto? Ma cioè questa cosa come si
è condensata ai suoi occhi? Cioè come ha capito che era "cosa nostra", mi scusi?
TESTE ASSISTITO: negli anni con la vicinanza. Faccio una premessa. Mio padre è
stato tratto in arresto nel '99, nell'operazione, mi sembra "San Lorenzo 2" e quindi
comunque ero vicino a questi ambienti. Poi stando sempre vicino a Giuseppe,
conoscendo la situazione del padre, non se ne parlava mai apertamente ma man mano
negli anni, quando io avevo un problema, c'era una situazione da risolvere, la così più
banale, una discussione con un soggetto, un motore rubato, un... qualsiasi roba mi
rivolgevo a Giuseppe e negli anni si è creato questo rapporto sempre più stretto con il
Biondino e quindi si incominciava a parlare delle varie problematiche. Poi sono venuto
in contatto con Biondino...
G.I.P. scusi devo fare ammenda io, perché ho fatto una domanda iniziale che forse non
dovevo fare, perché io le ho chiesto, come mai una persona che viveva in un certo
ambiente sociale, entra in contatto con "cosa nostra". Lei mi ha poc'anzi detto che suo
padre era un uomo organico di "cosa nostra"?
TESTE ASSISTITO: non è stato condannato per reati di mafia comunque. È morto in
carcere ed era divorziato da mia moglie... da mia madre da tanti anni, quindi non viveva
con noi. Io non stavo con mio padre. Addirittura per due anni con mio padre neanche ci
fiequentavamo.
G.I.P. ma suo padre fu...
TESTE ASSISTITO: fu tratto in arre...
G.I.P. morì...
TESTE ASSISTITO: ...fu tratto in arresto nel '99 e morì 1'1 1 settembre del 2001 per
una malattia e quindi il processo non fu ultimato.
G.I.P. per quale reato fu detenuto suo padre?
TESTE ASSISTITO: mio padre fu inizialmente arrestato per riciclaggio aggravato.
Uscì con il Tribunale del Riesame e poi il Dottor Musso della D.D.A. di Palermo, gli
contestò dopo un giorno che era uscito l'articolo di concorso esterno in associazione
mafiosa. Stava iniziando il processo e...
G.I.P. ed è morto.
TESTE ASSISTITO: ed è morto, durante la detenzione.
G.I.P. ma lei può dire oggi a noi tutti, indipendentemente dal processo e sulla base delle
sue conoscenze, soprattutto delle conoscenze successive che avrà avuto in "cosa nostra",
ma di questo ne parleremo, che suo padre era un uomo d'onore ad ogni effetto, anche se
a lei il fatto diciamo... lo ha saputo altrove, aliunde, in altro modo, dopo? Cioè suo padre
le disse mai, le comunicò mai che c'era questa vicinanza a "cosa nostra"?
TESTE ASSISTITO: no, mio padre non mi parlò mai di questo, lo intuivo io perché si
accompagnava spesso a Biondo Salvatore detto "il lungo" o "varbazza", come diciamo
noi in siciliano, quindi alla famiglia Biondo. Poi successivamente quando mi sono
.-. . . awicinato a "cosa nostra" e ci sono entrato, mi fu detto che mio padre'non era uomo
d'onore, era una persona vicina a Biondo Salvatore, come un prestanome, ma non era
8 organico a "cosa nostra" come lo sono diventato poi io successivamente.
G.I.P. perfetto. Ma la circostanza essere figlio del Pasta, morto in carcere, imputato per
un reato associativo di tipo mafioso, le dava, come posso dire, chiamiamolo così, un
titolo, le dava una prelazione, la manifestava agli occhi di altri in modo più forte, sto
parlando criminalmente forte, oppure no, è qualcosa che è awenuto successivamente
per appunto quello che ha descritto già, la sua vicinanza a uomini che comunque
gravitavano nell'ambito di "cosa nostra"?
TESTE ASSISTITO: le rispondo subito. I1 fatto di mio padre assolutamente no, perché
non dava nessun titolo, era la persona di fiducia di Biondo Salvatore, invece la mia
fiequentazione con casa Biondino, la mia fiequentazione quindi con Giuseppe, questi
soggetti, questa invece è stato motivo di sponsorizzazione, successivamente anche con
Bartolo Genova e Salvo Genova, perché il Biondino parlava di me come un ragazzo
affidabile, un caro amico, un fratello, persona di cui si poteva... si potevano fidare.
G.I.P. si poteva fidare.
TESTE ASSISTITO: quindi la mia vicinanza nasce dal... cioè di entrare in "cosa
nostra" non nasce dal pregresso di mio padre, ma nasce dalla sponsorizzazione del
Biondino. I
G.I.P. chiaro. Senta, se dovesse individuare un tempo, non so, magari è un po' difficile
perché mi ha già detto che c'è una progressione in queste cose, che magari non c'è, uno
spartiacque, un tempo, al di là del quale si è e al di qua no. Però se potesse, sulla base
della ricostruzione sui fatti, datare anche approssimativamente un tempo in cui la sua
affiliazione diventa un qualcosa di forte, di percepibile, di addirittura irnrnodificabile, di
non più cambiabile, quando la collocherebbe?
TESTE ASSISTITO: allora, diciamo che mi incomincio ad occupare di "cosa nostra"
dal 2005, ma materialmente la mia affiliazione si ha tra il dicembre del 2008 e il
gennaio del 2009, in quanto...
G.I.P. un attimo solo. Dicembre?
TESTE ASSISTITO: l'excu... cioè l'excursus inizia dal 2005, ma poi tra il dicembre
2008...
G.I.P. tra il dicembre 2008?
TESTE ASSISTITO: ...e il gennaio 2009, divento uomo d'onore, quindi divento un
affiliato di "cosa nostra" a tutti gli effetti e quello è un passaggio che non permette più il
ritorno indietro, dal momento in cui si diventa uomini d'onore.
G.I.P. e su questo io ho una domanda specifica sulla quale vorrei magari una risposta
dettagliata. Lei ha detto, ha indicato il 2005 come data diciamo in cui comincia ad essere
vicino, ho capito bene?
TESTE ASSISTITO: nella famiglia Biondino ci sono dagli anni '90, poi incomincio
ad occuparmi dal 2005...(incomprensibile)... più vicino...
G.I.P. (incomprensibile per voci sovrapposte).
TESTE ASSISTITO: esatto.
G.I.P. perché proprio il 2005? Cioè cosa accade nel 2005, sì che la sua memoria può
datare la sua vicinanza definitiva, non affiliazione definitiva, ma vicinanza ormai
redimibile alla associazione "cosa nostra"?
TESTE ASSISTITO: perché incomincio a frequentare anche Girolamo Biondino, il
padre di Giuseppe Biondino, che è il cugino di Giuseppe Biondino figlio di Salvatore,
perché i cugini si chiamano tutti Giuseppe. E quindi questa vicinanza con Girolamo
Biondino, io mi incomincio ad affascinare a questo mondo, dal suo carisma, dal suo
modo di fare e cerco di stargli sempre più vicino possibile.
G.I.P. in quel tempo pone in essere degli atti delittuosi con Girolamo Biondino?
TESTE ASSISTITO: assolutamente no.
G.I.P. e l'affascina, che l'affascina l'idea ...
TESTE ASSISTITO: il rispetto che ha fuori, il fatto che lui mi incomincia a prendere
in considerazione, mi dice sempre che mi stima, è lui che mi dice, non continuare a
lavorare più dallo studio legale Greco, che è in Via Cavour, perché non ti apri uno
studio qua da noi, a San Lorenzo, a Resuttana, qua ci sono tanti amici e ho aperto lo
studio in Via Resuttana, con mio... con mio compare. Poi successivamente comincio a
frequentare casa sua, lui viene tratto in arresto nell"'0perazione Gota" e subito dopo...
G.I.P. mi scusi, però un attimo solo. Io ho posto una domanda specifica, cioè gli ho
detto, nel 2005 lei pensa che c'è questo avvicinamento, lei però mi descrive come fosse
una simpatia. Io, da Giudice, nel momento in cui mi dice, gli ero vicino perché mi era
simpatico, era persona carismatica, era persona di rilievo, le dico, si, sarà stata
carismatica, di rilievo, ma non è una vicinanza criminale questa, è una simpatia.
TESTE ASSISTITO: io nell'interrogatorio che ho reso ai Magistrati l'ho detto, che
con Girolamo Biondino non ho fatto attività inerente a "cosa nostra". È stato un inizio,
questa stima che aveva il Girolamo Biondino nei miei confronti incominciava perché in
"cosa nostra" piano piano, non è che subito ti possono parlare di "cosa nostra". E stato
poi tratto in arresto e il figlio insieme al cugino ho compiuto qualche atto...
G.I.P. quando viene tratto in arresto Girolamo Biondino?
TESTE ASSISTITO: mi sembra nel 2006, non riesco a ricordare con precisione. Mi
ricordo l"'Operazione Gota" comunque, o 2005, fine duemila... estate duemila... giugno
2005...
G.I.P. nell"'0perazione Gota" viene...
TESTE ASSISTITO: "Gota" sì, non mi ricordo se è 2005 precisamente.
G.I.P. e a questo punto c'è il figlio?
TESTE ASSISTITO: il figlio. E in quel caso io incomincio a fare delle attività diciamo
illecite, malavitose.
G.I.P. su questo, che tipo di attività malavitose fa con il Salvatore?
TESTE ASSISTITO: con Giuseppe.
G.I.P. con Giuseppe.
TESTE ASSISTITO: con i due cugini. Ci occupiamo intanto... il Biondino Giuseppe
figlio di Salvatore ha avuto un problema con Francesco Gambino, che è suo compare di
anello, Francesco Gambino è compare d'anello di Giuseppe Biondino. C'era un
problema che i1 Gambino Francesco aveva venduto un terreno, in zona Viale
Resurrezione, dove ora c'è "Monte Paschi di Siena", per un milione di euro, non mi
ricordo quant'era e se ne era occupato di questa trattativa il padre di Giuseppe Biondino,
Girolamo e anche... era partecipe anche il cugino, sempre l'altro Giuseppe Biondino
figlio di Salvatore e gli spettava una percentuale su questo... a Girolamo Biondino su
questo terreno che il Gambino non gli... non gli aveva ancora dato, no, trenta o
quarantamila euro. A quel visto che era stato tratto in arresto, 'sti soldi non arrivavano
gli furono incendiate le macchine a Francesco Gambino, in Via dei Nebbrodi. È stato
incendiato due volte, una volta la macchina del padre e poi successivamente un'altra
macchina e ce... me ne sono occupato io su delega del Biondino, tramite dei soggetti...
G.I.P. quindi questo fu in assoluto il primo atto diciamo che può individuare...
TESTE ASSISTITO: conclamato.
G.I.P. sì.
TESTE ASSISTITO: fu...
G.I.P. per poi individuare come criminoso diciamo... ..
q
;f"
TESTE ASSISTITO: nell'anno 2007, non mi ricordo il periodo dell'incidente, ma nel
corso del 2007, sì, primo semestre 2007. Primo semestre 2007.
307
G.I.P. primo semestre del 2007. Quando il Bartolo Genova, perché mi ha detto che
Bartolo Genova aveva la...
TESTE ASSISTITO: si è fiatturato la clavicola.
G.I.P. la frattura...
TESTE ASSISTITO: ha subito un incidente in Viale Strasburgo, all'angolo con Via
Salvatore Aldisio.
G.I.P. quindi Bartolo Genova ha una frattura. Le si presenta poi insieme anche a
Salvatore, a quanto ho capito, Genova, ho capito bene?
TESTE ASSISTITO: Giuseppe Biondino, figlio di Salvatore, mi presenta Bartolo
Genova con il cognato e di seguirgli la pratica.
G.I.P. sì, questo l'ho capito. E poi...
TESTE ASSISTITO: iniziano i rapporti di confidenza e poi Bartolo Genova...
G.I.P. e poi addirittura...
TESTE ASSISTITO: ...mi presenta lo zio.
G.I.P. ...si è occupato anche della questione al ginocchio se non ho capito male.
TESTE ASSISTITO: sì sì sì sì.
G.I.P. che riguardava invece Salvatore Genova.
TESTE ASSISTITO: esatto. Aveva un problema di cartilagine.
G.I.P. ho capito bene. Lei entra in contatto con queste due persone, lei faceva in quel
momento l' infortunistica...
TESTE ASSISTITO: sì.
G.I.P. ...a quanto capisco...
TESTE ASSISTITO: stradale.
G.I.P. ...stradale e le si presentano, che per una questione che riguardava in fondo
l'infortunistica, cioè chi in quel momento manifesta, o successivamente, manifesta il
fatto che fossero entrambi uomini vicini, affiliati o uomini d'onore di "cosa nostra"?
TES-TE ASSISTITO: Giuseppe Biondino, figlio di Salvatore, quihdi il cognato di
Bartolo Genova, mi dice, guarda che lo zio di... di Bartolo, è lui adesso che si occupa di
Resuttana, è vicino ai Lo Piccolo, dico... dice, è una persona di un certo rilievo. Me lo
dice Giuseppe Biondino figlio di Salvatore questo.
.
-. , G.I.P. ho capito. Senta, siccome è invalso, almeno leggendo i verbali, leggendo anche
Q molte sentenze, è invalso il luogo comune come al limite di un fatto notorio, della
circostanza che la comunicazione relativa all'uomo d'onore, cioè al fatto che tizio sia
uomo d'onore, quindi sia affiliato, è una cosa di una tale delicatezza, di una tale
formalità, di una tale sacramentalità, che soltanto un uomo d'onore può farlo in favore
di un altro uomo d'onore. Lei invece adesso, in questo momento, mi ha appena
comunicato che lei apprende la qualità di uomini d'onore di Bartolo Genova e Salvatore
Genova da parte di Biondino, giusto, ho capito bene, Giuseppe, senza che lei in quel
momento avesse il titolo di uomo d'onore. Ho capito bene oppure no?
TESTE ASSISTITO: ha compreso bene. Mi dice... non mi dice che Bartolo Genova è
uomo d'onore, mi dice che lo zio di Bartolo Genova si occupa di Resuttana ed è vicino
ai Lo Piccolo. Si occupa di Resuttana. Poi dico, spesso nell'ambiente di "cosa nostra"
anche se ci sono regole che si dovrebbero rispettare, poi di fatto non si rispettano, perché
c'è il migliore amico e si fa la confidenza che non si dovrebbe fare. Non mi dice che
Bartolo Genova è uomo d'onore, perché Bartolo Genova sarà combinato uomo d'onore
un mese prima di me.
G.I.P. quindi se dim...
TESTE ASSISTITO: quindi non lo era al momento. Mi dice che... che è lui quello che
si occupa di Resuttana, lo zio e che in quel momento è vicino ai Lo Piccolo, mi riferisce
questo.
G.I.P. allora, dico bene quindi, se dico questa che si assume essere una regola, secondo
la quale, solo un uomo d'onore presenta un altro uomo d'onore con la formula del... è la
stessa cosa o comunque con formula similare, in realtà poi, nella prassi dei rapporti che
lei ha potuto vivere fino diciamo quasi ai giorni nostri diciamo, non è proprio così, che
ci può essere una conoscenza della qualità di uomo d'onore anche tra uomini che non
sono ritualmente affiliati come uomini d'onore?
TESTE ASSISTITO: allora, la presentazione non si può fare chiaramente, a me non mi
possono... se non sono uomo d'onore non mi possono presentare un uomo d'onore, ma
io posso avere un amico, gli faccio una confidenza e gli dico, sai quel soggetto è una
persona importante, è un uomo d'onore.
G.I.P. si.
TESTE ASSISTITO: ma è una confidenza, una responsabilità che oggi se si viene a
sapere me la prendo io. Ci sono delle regole in "cosa nostra" ma spesso non vengono
rispettate. Ad esempio sono capitati casi, posso parlare della fattispecie mia. Bartolo
Genova è stato per un periodo reggente di Resuttana ma non era uomo d'onore. Mi è
stato detto sempre che Giovanni Bonanno, mi è stato detto da Gioacchino Corso, è stato
reggente di Resuttana, ma non era uomo d'onore e neanche il fratello. Cioè spesso molte
regole non vengono rispettate, cioè o meglio vengono fatte rispettare quando conviene e
altre volte no. Quindi ripeto, Giuseppe Biondino mi dice, Genova Salvatore si occupa di
Resuttana, non mi dice è uomo d'onore di Resuttana, si occupa di Resuttana ed è vicino
a Salvatore... ai Lo Piccolo. Bartolo Genova in quel momento non è uomo d'onore ma
lo diventerà un mese prima della mia affiliazione e sarà lui il mio padrino.
G.I.P. chiarificazione, questa è importante però la connoteremo ulteriormente andando
avanti. La cosa importante è che da questo momento in poi, quando mi parla
eventualmente di un uomo d'onore, mi chiarisca se questa sua conoscenza le deriva da
una diretta comunicazione, formale comunicazione, rituale comunicazione, che lei
diceva che è la stessa cosa quindi, era come lei semmai lei lo fosse stato uomo d'onore e
quando invece questo le è arrivato come voce di confidenza da amici o persone diciamo
che avevano altro titolo per fare questo tipo di comunicazione. Allora, eravamo arrivati
ai primi mesi del 2007, data questa in cui lei entra in contatto con questi due Genova,
che sono Bartolo Genova e Salvatore Genova, che avrebbero ruoli importanti all'interno .
della famiglia mi ha detto, di?
TESTE ASSISTITO: Resuttana. Posso fare una precisazione?
G.I.P. certo.
TESTE ASSISTITO: Giuseppe Biondino figlio di Salvatore mi dice, per dire, il
Bartolo si occupa di Resuttana, non mi dice è uomo d'onore di Resuttana, vicino ai Lo
Piccolo. Bartolo è con suo zio. Non mi specifica i ruoli. Io incomincio ad instaurare un
rapporto di confidenza con lo zio e anchè con Bartolo e in questi mesi io mi avvicino a
Salvatore Genova quindi lo incomincio a frequentare. Successivamente mi presentano a
Salvatore Castiglione e Salvo Genova mi... mi dirà che per quanto riguarda qualsiasi
problema, Salvo Castiglione ha la sua persona di fiducia. Tanto è vero che nel settembre
del 2007, Salvo Castiglione mi porta centocinquantamila euro presso il mio studio da
conservare per Salvo Genova e li conserverò io fino alla data del suo arresto e poi li
consegnerò alla moglie. Quindi io mi incomincio ad affiancare a Salvo Genova in modo
particolare.
G.I.P. allora, però mi permetto di insistere, le ha detto, parlavano di famiglia di
Resuttana.
TESTE ASSISTITO: si occupa di Resuttana, sì.
G.I.P. sì.
TESTE ASSISTITO: la famiglia di Resuttana è chiaro.
G.I.P. famiglia... e già questo è un concetto...
TESTE ASSISTITO: certo, io intuisco che per essere quello che si occupa di
Resuttana dovrebbe essere un uomo d'onore ma non me lo dice specificatamente, lo
intuisco.
G.I.P. ma io intanto, la domanda più semplice che le pongo è: quando le dicono
famiglia di Resuttana, lei cosa capisce come... cioè perché famiglia, certo, non mi sta
parlando della famiglia anagrafica, sta parlando della famiglia di "cosa nostra".
TESTE ASSISTITO: famiglia mafiosa di "cosa nostra" di Resuttana.
G.I.P. e cioè, lei già in quel momento sapeva che c'era una famiglia che a Resuttana
aveva un certo tipo di ruolo geografico, che comandava, che comandava coordinate in
un certo ambito? Cioè questa parola famiglia di Resuttana io che non l'ho mai sentito,
me lo può connotare ancor di più, cioè che cos'era, c'era una organizzazione territoriale,
c'era un mandamento, c'era un qualcosa che dirigeva e coordinava? Questo voglio
sapere.
TESTE ASSISTITO: ma fino a quella data, è chiaro che negli anni nella
fiequentazione con il Biondino lo so che ci sono varie famiglie a Palermo, circa non
sapevo i confini, non sapevo le regole ben precise, poi queste cose le imparerò dopo
l'arresto del Genova.
G.I.P. e noi infatti dobbiamo andare con successione, siamo nel 2007.
TESTE ASSISTITO: perfetto. So che esiste la famiglia di Resuttana, so che esiste la
famiglia di San Lorenzo, so che esiste la famiglia di Porto Nuova, perché quando si era
con Giuseppe, fin da ragazzini si parlava di queste cose, però non so certo i confini, non
so le regole esatte di "cosa nostra", queste cose le imparerò successivamente quando con
l'arresto del Genova mi addentrerò ancora di più all'interno di "cosa nostra".
G.I.P. si. Ma dico quando la connota, dico, la famiglia di Resuttana, lei capisce subito
che...
TESTE ASSISTITO: certo, era la famiglia mafiosa di Resuttana.
G.I.P. che era retta da chi?
TESTE ASSISTITO: da Salvo Genova. Si occupava di Resuttana...
G.I.P. in quel momento?
TESTE ASSISTITO: si, in quel momento si. ..,L_-
G.I.P. prima sapeva da chi era retta questa famiglia, prima del ~ e n o v a ?
TESTE ASSISTITO: da Giovanni Bonanno. Me lo disse ai tempi, sempre cosi,
Giuseppe Biondino. Poi successivamente dal... quando è stato arrestato il Genova,
quando mi sono addentrato in "cosa nostra", ho incominciato a sapere tutte le cose in
maniera più dettagliata.
G.I.P. chiaro. E adesso...
TESTE ASSISTITO: però io le sto facendo l'excursus...
G.I.P. si, ci arriviamo, ci arriviamo.
TESTE ASSISTITO: è chiaro che oggi so come... so chi era Giovanni Bo... sapevo che
era Giovanni... ma all'epoca lo sapevo cosi.
G.I.P. chiaro. E quindi siamo qui nel...
TESTE ASSISTITO: 2007.
G.I.P. ...settembre addirittura del 2007, quando le affidano addirittura
centocinquantamila euro.
TESTE ASSISTITO: me li porta Salvatore Castiglione presso il mio studio in Via
Resuttana.
G.I.P. che denaro era questo? Da dove proveniva?
TESTE ASSISTITO: era la cassa del... non so se era tutta o una parte della cassa della
famiglia di Resuttana. Mi portò questi soldi awolti in dei giornali. Su questi giornali
c'era una data... una data, non mi ricordo la data e una sigla. Mi disse Salvatore
Castiglione, "pigliati i soldi, ritaglia questi pezzettini, vai da Salvo e gli fai vedere che te
li ho dati". Nel conteggio ci siamo accorti che mancavano mille euro, perché io me li
sono contati, una volta che mi dice che sono centocinquantamila euro, ed erano
centoquarantanovemila euro, quindi poi quando tu ti vedi con Salvo, diglielo che
mancano mille euro. Sono andato a casa di Salvatore Genova, gli ho dato i bigliettini, gli
ho detto ce li ho io e lui mi ha detto: "non lo... io ho fiducia massima di te, non lo dire a
nessuno, se mi succede qualche cosa, li fai avere a mia moglie e li ho conservati io".
G.I.P. ma questo... li ha conservati fino, mi ha detto, fino addirittura la data del suo
arresto?
TESTE ASSISTITO: successivamente alla data del suo arresto, dopo circa un mese...
G.I.P. del suo? Della data di arresto...
TESTE ASSISTITO: della data di arresto...
G.I.P. ...di lui?
TESTE ASSISTITO: ...di Salvo Genova.
G.I.P. okay.
TESTE ASSISTITO: anche se io inizialmente... Salvatore Genova mi ha detto: "li dai
a mia moglie a poco a poco". Siccome la moglie aveva intui... siccome la moglie aveva
intuito che noi eravamo addentrati nell'attività di "cosa nostra" mi ha detto: "fammeli
avere tutti", perché sicuramente la sua preoccupazione era se arrestano a mio nipote,
arrestano a Manuel, 'sti soldi finiscono. Quindi io poi nell'arco di uno o due mesi, dopo
l'arresto del Genova, ho fatto avere...
G.I.P. quando avviene arrestato il Genova?
TESTE ASSISTITO: mi sembra il 12 gennaio del 2008, comunque i primi del 2008.
Come ho detto accompagno subito la moglie ad Asti per i colloqui e poi man mano gli
ho dato i soldi.
G.I.P. gli ha dato poi tutti...
TESTE ASSISTITO: in due volte giieli - ho dati tutti. Poi Bartolo aveva ottantamila
euro, che glieli aveva dati pure suo zio e suo zio li... li volle pure e gli furono consegnati
da Bartolo. E questo me lo confermò la zia ossia la moglie di Salvatore Genova.
'-.- G.I.P. qualcuno le disse che questo denaro comprendeva denaro di provenienza
estorsiva, cioè di taglieggiamenti fatti nei confronti di negozianti, di commercianti, di
soggetti comunque imprenditori della città?
TESTE ASSISTITO: Bartolo Genova mi disse che erano soldi della cassa della
famiglia. Poi me lo disse pure parlando con Totò Castiglione, mi ha detto: "mi
raccomando questi soldi non li sa nessuno, conservali, sono della famiglia".
G.I.P. sì. I1 Genova, che lei sapesse, aveva una attività che poteva consentirgli il
possesso di una somma così rilevante, centocinquantarnila euro in contanti?
TESTE ASSISTITO: per chi parla, Salvatore o Bartolo?
G.I.P. quello che le diede... fu...
TESTE ASSISTITO: Totò Castiglione?
G.I.P. Salvo...
TESTE ASSISTITO: chi mi ha dato i soldi è Totò Castiglione a se...
G.I.P. allora il Salvo Genova... i centocinquantamila euro erano diretti a Salvo Genova,
giusto?
TESTE ASSISTITO: me li diede Totò Castiglione però.
G.I.P. ma glieli dà Castiglione.
TESTE ASSISTITO: a me.
G.I.P. perfetto.
TESTE ASSISTITO: in ufficio me li porta.
G.I.P. e allora, Castiglione le dice se questo denaro è di provenienza estorsiva?
TESTE ASSISTITO: no, questo no, mi dice che...
G.I.P. le dice che è la cassa.
TESTE ASSISTITO: soldi della famiglia...
G.I.P. della famiglia.
TESTE ASSISTITO: ...di Resuttana.
G.I.P. Castiglione aveva una attività che poteva permettergli e consentirgli di avere
centocinquantamila euro in contanti, così disponibili da utilizzare?
TESTE ASSISTITO: io so che aveva dei panifici, poi non lo so che reddito aveva.
G.I.P. formalmente aveva dei panifici.
TESTE ASSISTITO: poi non lo so, di certo...
G.I.P. aveva dei panifici o faceva il panettiere?
TESTE ASSISTITO: no aveva dei panifici suoi, uno in gestione e uno che... che
proprio gestisce lui, ci sta la madre mi sembra, nella zona di Cruillas.
G.I.P. lei la consegna questa somma, ha detto, alla moglie poi di...
TESTE ASSISTITO: successivamente all'arresto di Salvatore Genova.
G.I.P. si. Ma la custodisce per quasi...
TESTE ASSISTITO: da settembre fino a...
G.I.P. ...sei mesi, giusto?
TESTE ASSISTITO: sì, sì sì.
G.I.P. va bene. Quindi lei custodisce questa somma. Custodisce qualcos'altro di "cosa
nostra"?
TESTE ASSISTITO: no.
G.I.P. armi?
TESTE ASSISTITO: no no, io in quel periodo non...
G.I.P. mai custodito armi in quel periodo?
TESTE ASSISTITO: no, in quel periodo assolutamente no.
G.I.P. no.
TESTE ASSISTITO: diciamo che questo periodo è tutto il preambolo per poi
addentrarci...
G.I.P. sì sì.
TESTE ASSISTITO: okay.
G.I.P. no no, mi serve...
TESTE ASSISTITO: l'excursus per come siamo arrivati.
G.I.P. sì. Allora siamo al settembre... dunque dal settembre 2007 al 12 gennaio 2008.
TESTE ASSISTITO: esatto.
G.I.P. qui si occupa solo di denaro, di tenere il denaro, la cassa di "cosa nostra" oppure
le si dà come compito qualcosa anche di diverso?
TESTE ASSISTITO: io, parlando con... con Salvatore Genova, gli ho detto che avevo
a disposizione dei ragazzi per danneggiamenti, se ne aveva... se ne avesse avuto
bisogno. Inoltre io avevo la possibilità di avere dei documenti, sia carte di identità che
patenti, tramite un... un soggetto che... non so se posso fare il nome.
G.I.P. quando ci sono problemi di copertura evidentemente delle indagini mi
interrompa.
P.M. PACI: chiederò la parola, sì.
G.I.P. va bene? Perché non vorrei debordare, perché comprendo che sono lavori in
corso e quindi se ci sono indagini che sono coperte ancora dal segreto...
P.M. PACI: sì.
G.I.P. ...istruttorio è bene tutelarlo.
P.M. PACI: si può anticipare sin da ora che appunto...
G.I.P. sì.
P.M. PACI: ...sono in corso indagini proprio per la identificazione...
G.I.P. sì.
P.M. PACI: ...del soggetto al quale stava facendo riferimento poc'anzi il Signor Pasta.
G.I.P. chiaro. Va bene, allora...
TESTE ASSISTITO: tanto è vero che poi all'arresto di Salvatore Genova, io mi
occupo di fare i documenti per Salvatore Genova e per Calogero Lo Piccolo, in quanto
io mi dovevo... essendo una persona insospettabile, Salvatore Genova mi dice, io non ti
voglio, tra virgolette, sbuttanare, voglio che sei una persona mia riservata. Tanto è vero
che mi dovevo occupare di tenere i soldi e quindi assolutamente non dovevo essere in
prima linea. Secondo mi dovevo occupare della latitanza di Salvatore Genova,
successivamente Salvatore Genova, perché noi a dicembre, novembre, già sapevamo
delle retate e quindi ci siamo poi dati alla latitanza. Io avevo fatto fare i documenti a
Salvatore Genova, carta di identità e patente e poi mi fece avere le fotografie di
Calogero Lo Piccolo e feci fare pure i documenti a Calogero Lo Piccolo. Inizialmente io
mi dovevo occupare della latitanza di Salvatore Genova e lo dovevo portare in una casa
a Petralia, che era nella disponibilità di mia suocera, che è di quel paese. E la domenica
che noi ce ne dovevamo andare, cioè che dovevo portare Salvatore Genova a
destinazione, che fu due giorni prima della retata del martedi, dice, guarda mi porto con
me pure Calogero, perché in questo momento Calogero non si fida di nessuno, viene con
me, quindi dice, dobbiamo aspettare. Poi martedì lo hanno tratto... il martedi lo hanno
tratto in arresto e quindi non si po... non si poté fare più niente. Quindi no... Salvo
Genova non mi espone troppo perché dovevo essere una persona riservata per due
motivi: uno perché ero insospettabile, poi perché tenevo i soldi, pure perché mi
occupavo della latitanza, non potevo essere presentato a terzi, persone, mai presentato
come uomo d'onore. Cioè occuparmi in prima linea di certe attività delittuose come...
perché quando ci dico, ci ho i ragazzi a disposizione, lui mi dice, no, adesso tu di questa
cosa non te ne occupare, tanto problemi non ce ne abbiamo.
G.I.P. quindi, a parte tenere la cassa e diciamo svolgere attività di supporto logistico,
nel senso dell'accompagnamento e... questa casa di cui ha parlato a Petralia, era una
-a I .
TESTE ASSISTITO: no, aveva sempre l'obbligo di... la sera tornava a casa e della
firma..
G.I.P. quindi l'unico latitante era il Genova.
TESTE ASSISTITO: no non era latitante Genova Salvatore.
G.I.P. la futura... siccome lei ha detto che le case avrebbero dovuto essere...
TESTE ASSISTITO: perché noi si aspettava la retata quindi si doveva anticipare la
retata e andarsene.
G.I.P. okay, ho capito, ho capito.
TESTE ASSISTITO: da quel momento...
G.I.P. era il supporto alla futura latitanza una volta che la futura latitanza si fosse
conclamata attraverso un atto...
TESTE ASSISTITO: perché noi...
9
G.I.P. ...custodiale.
TESTE ASSISTITO: noi eravamo...
G.I.P. ho capito bene...
TESTE ASSISTITO: noi eravamo, Signor Giudice... Signor Presidente...
G.I.P. sì sì, prevenivano diciamo i...
TESTE ASSISTITO: eravamo a conoscenza delle retate, allora se ne andava p
G.I.P. sì. No, ma il Pubblico Ministero le ha detto che su questo tema non dobbiamo...
TESTE ASSISTITO: sì sì si.
G.I.P. ...specificare oltre perché ci sono indagini in corso.
TESTE ASSISTITO: voglio fare solo una precisazione se mi è possibile.
G.I.P. se il Pubblico Ministero ritiene possibile soprattutto.
TESTE ASSISTITO: no, inizialmente io faccio si i documenti per Salvatore Genova e
per Calogero Lo Piccolo, però so che mi devo occupare solo della latitanza di Salvatore
Genova, poi la domenica mi dice, guarda viene pure Calogero con noi.
G.I.P. chiaro.
TESTE ASSISTITO: e a quel punto...
G.I.P. quel punto è chiaro. Però...
TESTE ASSISTITO: ...p erdiamo quei due, tre giorni che sono...
G.I.P. questa ulteriore sua chiarificazione mi focalizza ancor di più diciamo
l'importanza, la delicatezza del ruolo che lei aveva, perché non solo aveva i soldi, non
solo si sarebbe occupato della latitanza e quindi della logistica, in più forniva i
documenti. È assai delicata la questione visto che era i1 documento di identità, è facile o
è più agevole per venire... se spostiamo cosi non gli va il sole in faccia. Perché non si
mette qua o là guardi. No no, si tolga dal sole. È meglio per lui. Allora, vediamo se sono
riuscito un po' a focalizzare questo tempo, che è diciamo il gennaio, diciamo fine del
2007, inizio del 2008, nel quale lei già assomma una serie di compiti che sono tuttavia
compiti, se ho capito bene, esterni a "cosa nostra", cioè lei fino a questo momento...
nessuno le ha detto o l'ha conclamata uomo d'onore, ho capito bene?
TESTE ASSISTITO: faccio due precisazioni. Ora rispondo... intanto faccio la
precisazione rispetto a prima. Per quanto riguarda le... proprio le fotografie, sono andato
direttamente io in un... in un municipio, non dico quale, dove tramite la persona, gli ho
detto, mi devi fare mettere a me i timbri a secco proprio per evitare di fare vedere la
fotografia sia di Calogero Lo Piccolo che di Salvatore Genova.
G.I.P. chiaro.
TESTE ASSISTITO: e questa è la prima precisazione. Secondo, uno può fare parte di
una famiglia mafiosa senza essere affiliato. Non è che tutti coloro che f m o estorsioni,
.o &Gcoloro che f m o i danneggiamenti sono uomini d'onore: L'affiliazione diciamo
chè è un punto di arrivo ma non ci diventano tutti uomini d'onore. Quindi tutti quelli
che fanno sempre le estorsioni non è che sono uomini d'onore, ma fanno parte
dell'organigramrna della famiglia.
G.I.P. e questo...
TESTE ASSISTITO: non possono sedersi a riunioni, non possono sapere cose
particolari ma comunque...
G.I.P. questo...
TESTE ASSISTITO: ...operano per "cosa nostra".
G.I.P. la vorrei interrompere perché questo vorrei arrivarci alla fine come diciamo per
noi tutti, come capacità di sintesi di ciascuno di noi, di capire dall'esito delle cose
storiche, dalla ricostruzione che lei ha fatto, se questa sua affermazione, perché è una
considerazione, se può essere un fatto me lo manifesti come fatto, me lo fotografi come
fatto, mi dimostri che è cosi, altrimenti deve essere una valutazione suppongo. E vorrei
che questa valutazione si formasse in noi tutti alla fine di questo excursus, di questo
processo ricostnittivo che cerco di effettuare insieme a lei. Lei... anche perché lei ha
detto che allo stesso modo come non si può essere uomini d'onore, svolgendo attività
diciamo ausiliaria allo stesso modo si può essere reggenti di una famiglia non essendo
uomini d'onore che è l'esatto pendant, contrario a quello che lei ha detto prima. Quindi
vorrei arrivarci con tranquillità questa cosa perché cosi...
\
TESTE ASSISTITO: una precisazione. Ho detto proprio che si possono fare attività
all'interno di una famiglia mafiosa senza essere uomini d'onore.
G.I.P. e questo è chiaro.
TESTE ASSISTITO: si... poi successivamente si diventa...
G.I.P. il contrario viene un po' più difficile da comprendere. Cioè che una persona
possa diventare direttore di banca, senza essere mai stato in banca allo sportello. Per
carità, questo è un paese in cui molte cose accadono, anche singolari e strane, questa
potrebbe essere una di queste, però questo mi ha detto, questo ho capito bene?
TESTE ASSISTITO: sì sì. Faccio solo una precisazione. Con... visto tutti gli arresti
che ci sono, c'è necessità di potere... di avere bisogno di persone anche se non sono
formalmente affiliate perché...
G.I.P. okay. Adesso...
TESTE ASSISTITO: ...all'epoca del 2008 non c'era praticamente...
G.I.P. chiarirà nel corso delle domande...
TESTE ASSISTITO: normale, certo.
G.I.P. ...verrà fuori questo...
TESTE ASSISTITO: sì si sì.
G.I.P. ...q uesta sua considerazione e capiremo se appunto è una considerazione, una sua
valutazione oppure un fatto che si ancora ad alcune specifiche circostanze che lei ha
vissuto e partecipato.
TESTE ASSISTITO: no, le dimostrerò che è un fatto non è una mia opinione.
G.I.P. e allora, siamo anivati al gennaio 2008...
TESTE ASSISTITO: dicembre 2007, inizi di gennaio 2008.
G.I.P. 2008, cioè che è la data in cui lei ha questa somma enorme, la renderà di li a
poco, la restituirà alla moglie del Genova, se ho capito bene...
TESTE ASSISTITO: infatti.
G.I.P. ...ha svolto queste attività, ci sono gli arresti e quindi ha svolto questa attività
logistica in favore di "cosa nostra". Che cosa accade nei primi mesi del 2008, sì che
questa sua, che era già una vicinanza rilevante con "cosa nostra", diventa ancor di più
fino a portare a quella che poi lei mi ha descritto essere una vera e propria e formale
affiliazione?
TESTE ASSISTITO: l'indomani degli arresti della retata che ha tratto in arresto
Salvatore Genova, Calogero Lo Piccolo e tutti gli altri, io mi reco l'indomani presso il
"Charleston" a Mondello, mi vedo con Bartolo Genova. Innanzitutto perché ero
dispiaciuto dell'arresto dello zio...
G.I.P. è la terza volta che mi ripeto di questo "Charleston". Siccome...
TESTE ASSISTITO: "Charleston" è uno stabilimento che ci ha pure...
G.I.P. si, è uno stabilimento balneare. Siccome molti palermitani lo conoscono...
TESTE ASSISTITO: "Charleston" è lo stabilimento...
G.I.P. ...vi incontravate li per quale motivo? C'era un motivo particolare per cui il
"Charleston" era un punto di riferimento o cosa?
TESTE ASSISTITO: perché Bartolo Genova lavorava là presso la "Idro Belga" e si
occupava nello specifico della... del1"'EuroYachting" che è un club che si trova nello
stabilimento del "Charleston" e che gestisce il lido là davanti il "Charleston" si occupa
anche... c'è la palestra, c'è la sauna e lui era sempre là, quindi per poterlo rintracciare io
mi recavo al "Charleston", per questo motivo andavo sempre al "Charleston". Quindi mi
reco al "Charleston", mi incontro con Bartolo Genova, chiaramente dispiaciuti
dell'arresto e ci dico, Bartolo che dobbiamo fare, vediamo di segui... vediamo di... se si
deve andare avanti, che dobbiamo fare, come ci dobbiamo comportare.
G.I.P. scusi se interrompo. Ma nessuno ebbe un sospetto, per esempio, che lei potesse
essere la voce, la gola profonda che aveva comportato gli arresti? Cioè non si senti in
qualche modo in difficoltà in quel momento per quegli arresti che vi erano stati? Cioè
pensò che qualcuno potesse interpretare la sua vicinanza come qualcuno che aveva in
qualche modo fatto uscire anche mezza parola, che aveva comunque comportato gli
arresti? No, non percepì attorno a se nulla di...
TESTE ASSISTITO: da parte mia no.
G.I.P. no. Va be', è una domanda...
TESTE ASSISTITO: assolutamente. Non vedo perché dico.
G.I.P. no, se le ho fatto la domanda...
TESTE ASSISTITO: ci sarà un motivo ma...
G.I.P. ...c'è un motivo, perché evidentemente in altre situazioni, sentendo altri
collaboranti, c'erano stati problemi a volte, che in relazione ad un arresto le vicinanze
potevano essere male intese, come tu eri vicino a quello, quello è stato arrestato quindi
c'è la possibilità che tu sia stato veicolo dell'informazione che ha comportato il suo
arresto. In questo caso lei mi dice che non... non ci fu nemmeno il sospetto alla lontana,
ho capito bene, giusto?
TESTE ASSISTITO: sì, pure perché già sapevano loro di questa retata a prescindere
dalla...
G.I.P. quindi lei dice...
TESTE ASSISTITO: era a conoscenza delle retate Salvatore Genova.
G.I.P. il suo som...
TESTE ASSISTITO: per questo... per questo mi dovevo occupare della latitanza.
G.I.P. il suo somso è per me significativo. Allora...
TESTE ASSISTITO: anche tra l'altro la domenica me lo dovevo portare, dico, non
avrebbe senso... non avrei fatto... doveva venire con me, è stato lui a ritardare per la
partenza.
G.I.P. chiaro. Allora, vi siete visti quindi al "Charleston".
TESTE ASSISTITO: l'indomani degli arresti.
G.I.P. all'indomani degli arresti e lei quindi ha detto che cosa?
,TESTE ASSISTITO: ho detto che eravamo dispiaciutissimi di quello che... che... che
era un casino da quel momento in poi e gli ho detto cosa si doveva fare. Poi nei giorni a
seguire ci siamo rivisti, dice giustamente Bartolo, dice, io non mi posso... io sarei
disponibile a seguire la famiglia di Resuttana, dare il contributo con te e con tutti gli
altri, però è chiaro che noi non ci possiamo alzare la mattina e metterci a fare... a seguire
la famiglia di Resuttana. Quindi lui, deve decidere innanzitutto cosa deve fare e il suo
pensiero è quello di coinvolgere Michele Di Trapani e di farlo mettere come reggente...
G.I.P. piano piano, piano piano. Pianissimo, perché lei mi dice un nome...
TESTE ASSISTITO: ...di sponsorizzarlo come...
G.I.P. un attimo, un attimo. Qua dobbiamo andarci con un po' di consequenzialità.
TESTE ASSISTITO: sì.
G.I.P. perché lei mi parla di questo Michele Di Trapani e io potrei anche non sapere
assolutamente di chi mi sta parlando. Perché mi introduce questo nome?
TESTE ASSISTITO: perché lui mi diceva che era...
G.I.P. lui chi?
TESTE ASSISTITO: Bartolo Genova era vicino sia a Di Trapani che a Maria Angela,
addirittura con Maria Angela aveva un rapporto diretto, Maria Angela Di Trapani,
moglie di Salvino Madonia. Quindi lui ha detto: "ora mi rivolgo, dice, mi rivolgo a
Maria Angela Di Trapani, vediamo pure lei cosa ne pensa". Perché so che loro erano in
stretti rapporti, sia perché me lo diceva ai tempi Salvatore Genova, poi perché me lo
diceva pure Bartolo Genova.
G.I.P. un attimo, perché lei prima di questo momento, prima di questa riunione al
"Charleston" a seguito degli arresti, lei fino a questo momento dei Di Trapani, del nome
Di Trapani, non me ne aveva fatto riferimento. Anche Maria Angela non me ne aveva
fatto rifenmento. Adesso mi sta dicendo che questa riflessione che fa insieme al Bartolo
Genova...
TESTE ASSISTITO: si.
G.I.P. ...al "Charleston", le ricorda un nfdmento a questi nomi che ancor prima le era
stato fatto.
TESTE ASSISTITO: le ho fatto l'excursus...
G.I.P. un attimo solo.
TESTE ASSISTITO: sì.
G.I.P. si. E io le pongo una domanda. In quale circostanze di tempo, di luogo e di
persona, questo primo riferimento o questi riferimenti a queste persone le furono fatte?
TESTE ASSISTITO: Salvo Genova una volta mi disse che si occupava del
mantenimento della famiglia tra il settem... diciamo secondo semestre del 2007 mi disse
che si occupava del mantenimento della famiglia Madonia e del fratello di Maria Angela
Di Trapani, perché gli dava nello specifico mille e ottocento euro l'uno a... per ogni
detenuto. Tra l'altro mi diceva che egli stesso spesso si recava a vedersi con Maria
Angela Di Trapani presso la carrozzeria di Rosario Pedone.
G.I.P. sui nomi può andare un po' più lento perché provo ad appuntare...
TESTE ASSISTITO: certo.
G.I.P. ...le cose e trascriverle. Allora Salvo Genova già allora, quando parla allora sta
dicendo...
TESTE ASSISTITO: secondo semestre 2007.
G.I.P. nel secondo semestre 2007.
TESTE ASSISTITO: 2007.
G.I.P. in che occasione... perché Salvo Genova aveva bisogno in quel momento di dirle
qual era il sostentamento della famiglia Madonia e quanto denaro veniva loro versato,
per quale motivo glielo doveva dire? - -.
Q TESTE ASSISTITO: glielo posso datare con precisione pure il momento. Salvatore
Genova era soggetto all'obbligo che la sera doveva tornare a casa, non mi ricordo se
entro le otto, entro le nove, mi ricordo che il Giudice gli diede... gli fini forse la
sorveglianza e gli diede cinque giorni che non aveva questo obbligo di rientrare a casa e
mi invitò a mangiare fuori una... una cena riservata. Eravamo io, Salvatore Genova,
Bartolo Genova e altri soggetti.
G.I.P. se i nomi li possiamo sapere oppure no, va be', se...
P.M. PACI: se sono nomi di persone già detenute allora...
TESTE ASSISTITO: allora nomino solo le persone... Totò Castiglione che è detenuto
e altri due soggetti che sono a piede libero.
P.M. PACI: e allora appunto...
G.I.P. va bene, chiaro.
TESTE ASSISTITO: e si parlava, siccome all'epoca già avevo i soldi io della... che
mi erano stati dati da Salvo Genova, parlando, dicendo a di Salvo, ma lei quanti
pensieri ha, quante responsabilità ha ogni mese, dice, tu lo sai quante spese ho ogni
- -
mese io, quanto costano i carcerati, disse: "tu considera dice soltanto della
famiglia Madonia quindi ai fratelli, più a Nicola Di Trapani, li faccio avere a
Maria Angela". Lui diceva sempre "è mia cugina, è mia cugina", però non sapevo
se questo dire è mia cugina era una forma di rispetto, se
forma di parentela fra i Genova e i Madonia o i Di Trapani. Questo è un modo di
dire, certe volte anche neil'ambiente palermitano si può dire mio cugino, ma in
realtà non si è cugini. Sempre Giuseppe Biondino spesso mi presentava come suo
cugino. Ma spesso nell'ambiente palermitano si dice cugino come una forma di
-
rispetto. Dice: "solo loro mi costano mille e ottocento euro al mese l'uno - dice tu
pensa quante spese ci sono". E là fu la prima cosa che capii.
G.I.P. quindi questa fu la prima volta che Salvo Genova nel corso di questa
riunione.. .
TESTE ASSISTITO: perché entravo sempre più in confidenza man mano che
passava il tempo.
G.I.P. si. Ma glielo disse perché lei in qualche modo... perché di lì a poco poi ebbe
la cassa, i centocinquantamila...
TESTE ASSISTITO: l'ho avuta prima di questa cosa.
G.I.P. già aveva i soldi...
TESTE ASSISTITO: già li avevo...
G.I.P. ...in mano in quel periodo?
TESTE ASSISTITO: sì, certo.
G.I.P. e quindi glielo disse in qualche modo per correlarlo al fatto del denaro che
deteneva, per dirle che questa cassa era una cassa comune deiia famiglia, che
comunque faceva riferimento aila famiglia Madonia?
...
TESTE ASSISTITO: ...(incomprensibile) la domanda per dire, zio Salvo ma
quante spese, quante responsabilità, quanti pensieri ha ogni mese, eh, caro mio
tanti, lo sai quanto ci vuole per... per campare i carcerati? E mi fece l'esempio dei
Madonia. Tra l'altro il Bartolo Genova era a conoscenza di tutte cose, quando
hanno arrestato lo zio, quindi era a conoscenza di tutto quello che era l'iter
nell'andamento della famiglia. Quindi poi molte cose le ho apprese dal Bartolo
Genova.
G.I.P. ma per esempio le disse il Salvo Genova come faceva ad arrivare questo
denaro ...
TESTE ASSISTITO: no, questo non me l'ha specificato.
G.I.P. non gliel'ha specificato.
TESTE ASSISTITO: assolutamente. Poi dal 2008 ce ne occupiamo io e Bartolo
Genova del... quel mantenimento deila famiglia Madonia e dal 2008 le posso dire
con precisione come arrivavano i soldi alle famiglie.
G.I.P. no no, un attimo. Per adesso mi interessa...
TESTE ASSISTITO: no, quello non gliel'ho chiesto. Quella risposta è nata... mi ha
dato una risposta in più, perché lui mi poteva benissimo rispondere, ci sono
ventimila euro al mese di spese e invece mi fece quella confidenza in più, dice, sai
solo la famiglia Madonia mi... mi costa tanto, cioè costa tanto mantenerla.
G.I.P. comunque si riferì soltanto... fece riferimento soltanto a questa circostanza.
TESTE ASSISTITO: si si.
G.I.P. cioè che lui affrontava un costo, cos'era mensile, un costo mensile?
TESTE ASSISTITO: si. Che i carcerati costano... campare i carcerati costa assai
considera che solo la famiglia Madonia, il fratello di Maria Angela, mia cugina, ci
vogliono mille e ottocento euro l'uno.
G.I.P. ma le disse che questo denaro veniva versato nelle mani di Maria Angela ...
TESTE ASSISTITO: no, questo non me lo ha detto.
G.I.P. no. Le disse soltanto che costava, perfetto.
...
TESTE ASSISTITO: no, fino all'epoca del fino a quell'epoca io no so la
dinamica di come arrivano i soldi. Dal momento in cui entriamo in gioco noi, le so
dire per ogni carcerato come arrivano i soldi.
G.I.P. chiaro. Allora, a questo punto capiamo quindi perché questi nomi del Di
Trapani Michele e Di Trapani Maria Angela, quando Bartolo Genova, al
"Charleston9', le dice che c'è questa esigenza lei fa mente locale e localizza questi
nomi, giusto?
...
TESTE ASSISTITO: Di Trapani si, faccio riferimento per me per logica, io
ancora all'epoca Michele Di Trapani non lo conoscevo, faccio riferimento alla
famiglia Madonia, ai Di Trapani come famiglia mafiosa perché ...
G.I.P. perché?
TESTE ASSISTITO: perché Diego Di Trapani è stato pure un soggetto è stato ...
tratto in arresto per mafia.
G.I.P. ma lo sapeva per questo motivo che è un motivo che...
...
TESTE ASSISTITO: l'ho saputo questo lo sapevo dalla televisione, dai giornali.
G.I.P. quindi non lo sapeva perché lei... in qualche modo...
TESTE ASSISTITO: no, poi dal 2008...
G.I.P. ...q ualcuno gliel'ha comunicato in modo formale.
TESTE ASSISTITO: dal 2008 poi Bartolo mi comincia a spiegare tutte cose. A
...
quell'epoca no. Neanche neanche sapevo Michele Di Trapani che figura aveva.
G.I.P. allora, quando Bartolo Genova al "Charleston", le fa riferimento a Michele
Di Trapani e a Maria Angela Di Trapani ...
TESTE ASSISTITO: Maria Angela mi fa pensare subito al discorso che mi ha
detto Salvatore Genova, Michele Di Trapani non mi dice niente in quel momento,
lo associo alla famiglia Di Trapani.
G.I.P. quindi quando Bartolo Genova le parla di Maria Angela Di Trapani, lei
percepisce con certezza che si tratta...
TESTE ASSISTITO: si.
...
G.I.P. delia Di Trapani Maria Angela, moglie di Madonia. ..
TESTE ASSISTITO: Salvino Madonia, si si.
--
...
-- .. . G.I.P. detto Salvino e le fa riferimento alla necessità di trattare con i Di Trapani
per capke quale sarà la sorte futura della famiglia oppure no? Questo, stiamo
Q, parlando del dialogo al "Charleston".
TESTE ASSISTITO: la pre... le faccio una precisazione. Lui mi diceva che suo
cugino, Michele Di Trapani, dice, mio cugino combatte con la glicemia, un giorno è
in una maniera e un giomo è in un altro, però vorrei... vorrei interessarlo a questa
-
vicenda visto che Bartolo insieme a me avevamo un gruppo di persone operative,
-
che si dovevano occupare per la famiglia per due motivi, uno perché, dice, io non
me la sento oggi, domani, a seguire in prima persona la famiglia. Lui è il fratello di
Diego. Mi spiegò che Diego era un soggetto che era stato tratto in arresto, che era
...
una persona di notevole spessore all'intemo della famiglia cioè all'interno di
"cosa nostra". Mi disse: "può essere pure che fra un anno questo soggetto esce,
quindi a Michele, a mio cugino Michele..." perché lui diceva che Michele e Maria
Angela, anche lui, erano suoi cugini, poi non so se realmente anche Bartolo... cioè
la famiglia Genova aveva un rapporto di parentela con i Di Trapani. Dice: "uno
perché domani Diego può uscire e può avere un ruolo importante". Perché da quel
giomo in poi Bartolo mi incomincia a fare capire i ruoli che ci sono all'intemo, la
storia di certe famiglie, come i Di Trapani. C6Secondo,perché metten.. . mettendo
su... facendo andare lui avanti, io ci ho meno rischio un domani, da un punto di
vista legale, penale".
G.I.P. no no, mi spieghi questo passaggio perché è.
TESTE ASSISTITO: allora ...
G.I.P. ...è tecnico.
TESTE ASSISTITO: allora... sì, allora lui dice: "noi siamo ..." parlando io con
Bartolo dice: "ma noi siamo in condizioni di portare avanti questa barca".
G.I.P. sì.
TESTE ASSISTITO: però lui nello stesso tempo dice: "io non mi posso
...
improvvisare lo dobbiamo fare sapere". Dice: "ora in cartella ne parlo con mio
cugino Michele". Ci ho detto: "ma Michele chi?", "Michele Di Trapani, il fratello
di Diego, è il cugino mio, è imparentato con Maria Angela". Certo, tra l'altro. ..
G.I.P. il rischio non ho capito, il rischio penale.
TESTE ASSISTITO: dice: "tra l'altro a me interessa che non sia io in prima
persona a seguire la famiglia, ma siano magari, per dire, mio cugino, perché
domani, uno che segue in prima persona, quindi risulta come promotore, prende
quindici anni, se io non sono promotore ne prendo sette anni", diciamo è un punto
di vista di responsabilità. Se io all'intemo di una famiglia sono colui che promuove
o che sono il responsabile di quella famiglia, chiaramente, penalmente rischio
molto di più.
G.I.P. però mi scusi, il fatto che un uomo di "cosa nostra", diciamo organizzi la sua
presenza in "cosa nostra" sulla base della pena edittale che si correlerebbe al titolo
imputativo nel caso in cui fosse processato, sinceramente devo dire che è una nuova
fonte...
TESTE ASSISTITO: così mi ha detto e così le riferisco.
G.I.P. no, una nuova fonte di apprendimento. Per carità, è il nostro... tutta la
nostra vita è un processo. Oltre i processi che facciamo è pure il nostro vivere un
processo e quindi non ci dobbiamo stupire di nulla, perché è procedendo che questi
nuovi orizzonti si manifestano. Dico, quindi lei mi sta dicendo che il problema che
si poneva, per questa reggenza della famiglia, era la possibilith che se uno era
reggente si beccava quindici anni in luogo di otto.
TESTE ASSISTITO: con tutti questi arresti, ormai si incomincia a conoscere
quelli che sono i rischi.
G.I.P. che sapevano la giurisprudenza nel merito delle condanne?
TESTE ASSISTITO: ma si sa, suo zio con... cioè si sa, tutta la gente sa che come
reggenti si sa che si prende il 41 bis, che si rischia molto di più nel momento in cui
si viene arrestati, quindi quella era un momento che parlavano fra due amici, fra
... ..
due fratelli quindi poi lui. quindi lui...
G.I.P. va bene.
TESTE ASSISTITO: lui successivamente dice: "ora parlo pure con Maria Angela
- dice - la prima cosa che dobbiamo fare per fare bella figura con mia cugina con
mia... diciamo che siamo già in grado di mantenere i carcerati.
G.I.P. mi verrebbe da chiederle, se questi quindici o otto anni, li pigliavano in rito
ordinario o in rito abbreviato, perché a questo punto visto che facevate...
TESTE ASSISTITO: no questo ...
...
G.I.P. il calcolo...
TESTE ASSISTITO: io le dico quelle che erano le nostre discussioni.
G.I.P. scusatemi. Prego, andiamo avanti.
TESTE ASSISTITO: erano le nostre discussioni quelle che erano...
G.I.P. va bene, queste erano le vostre discussioni.
TESTE ASSISTITO: questo mi ha detto e questo le riferisco.
G.I.P. va bene. E allora come si risolve questa discussione?
TESTE ASSISTITO: lui poi si vede con Maria Angela Di Trapani e mi riferisce
...
che gli dice: "io sono dispo io sono in grado di portare la barca avanti, abbiamo
disponibilità di garantire i carcerati - dice - già da ora da questo mese - parlando
non per gennaio per febbraio - ti farò avere i soldi per il mensile, dice, in questo
momento saranno sicuramente di meno perché ci saranno difficoltà". Tanto è vero
che addirittura io e Bartolo Genova inizialmente mettiamo cinquemila euro l'uno,
nell'attesa di avere la possibilità di avere entrate, perché ripeto, i
centocinquantamila euro e gli ottantamiia euro che aveva Bartolo, ufficialmente
non lo sapeva nessuno che c'erano questi soldi, neanche aii'intemo di "cosa
nostra", quindi noi quei soldi non li tocchiamo li con... perché sono di Salvatore
Genova, quindi ufficialmente cassa non se ne trova. È chiaro questo passaggio?
G.I.P. sì, è chiaro, però aveva delle implicazioni notevoli.
TESTE ASSISTITO: non lo sapeva nessuno, lo sapevamo io, Bartolo Genova e
Salvo Genova.
G.I.P. cioè ...
TESTE ASSISTITO: e Totò Castiglione.
G.I.P. ma mi scusi, se i Madonia, dal carcere, o chi per loro, avessero conosciuto
una circostanza simile, cioè che magari come abbiamo capito dagli atti fino ad oggi
svolti, "cosa nostra" si trovasse quotidianamente in una perenne ricerca di denaro,
in una perenne insufficienza di denaro e che invece qualcuno tra di voi aveva
centocinquantamila euro messi da parte, che non venivano ripartiti tra i carcerati
questo...
TESTE ASSISTITO: è una cosa grave. È una cosa grave, si rischia la morte.
...
G.I.P. direi più di grave, quasi letale
TESTE ASSISTITO: si rischia la morte ho detto. No, molta gente si appropria d i
soldi ali'intemo di "cosa nostra", questa è quella che è la dinamica, è queila vi
riferisco.
G.I.P. no...
TESTE ASSISTITO: io a Salvo Genova in quel momento non l'avrei mai tradito
quindi.
G.I.P. ne prendiamo
. - atto, anche di questo. Allora, che quindi non è .vero questa
reg& secondo cui'tra gli uomini d'onore si dice sempre la verità.
TESTE ASSISTITO: assolutamente no.
G.I.P. ecco questo, a me interessa il dato processuale.
TESTE ASSISTITO: ci sono regole ma ormai penso che in questi anni non si
rispettano più.
G.I.P. in quali anni, da quanti anni in qua?
..
TESTE ASSISTITO: questi ultimi... almeno per questi due. due anni che ...
G.I.P. quanti, cinque, dieci?
TESTE ASSISTITO: ma in questi ultimi... quelli che ho vissuto io ci sono molte
tragedie e molte cose che si fanno aUe spaile degli altri.
G.I.P. va bene. Vedremo quali e quante. Allora. ..
TESTE ASSISTITO: quindi lui si incontra con Maria Angela Di Trapani, gli dice
che siamo disponibili...
G.I.P. lui, lui chi?
TESTE ASSISTITO: Bartolo Genova. Dice...
G.I.P. Bartolo Genova si incontra con Maria Angela Di Trapani. Dove si incontra?
TESTE ASSISTITO: questo non lo so, a me Bartolo Genova mi riferisce che si
$&-
incontra con Maria Angela Di Trapani.
1322
...
G.I.P. glielo riferisce chiaramente è un incontro successivo a quello che
abbiamo ...
TESTE ASSISTITO: sì, tutti questi incontri che si avranno con Maria Angela
saranno nel... nel primo semestre del 2008.
G.I.P. dopo questi incontri, lei a sua volta si incontra con il Genova?
TESTE ASSISTITO: con Bartolo Genova ci vedevamo spessissimo.
G.I.P. spessissimo, quanto spesso? Una volta al giorno, una volta a settimana, una
volta al mese?
TESTE ASSISTITO: ma in quel periodo anche una volta al giorno ci vedevamo.
G.I.P. ogni giorno?
TESTE ASSISTITO: si, passavo da là con il motore al b6Charleston"poi veniva...
mangiavamo pure insieme, veniva a mangiare a casa mia, andavo a mangiare a
casa sua...
G.I.P. quindi una frequenza quotidiana.
TESTE ASSISTITO: la domenica andavo a mangiare...
G.I.P. è un intersca...
...
TESTE ASSISTITO: a casa di sua madre.
G.I.P. si, scusi.
TESTE ASSISTITO: mangiavamo a casa di Giuseppe Biondino che era il cognato,
eravamo sempre insieme.
G.I.P. quindi un interscambio... posso dire che avevate con il Genova un
interscambio quotidiano di informazioni relative a "cosa nostra"?
TESTE ASSISTITO: certo.
G.I.P. è giusto dire questo?
TESTE ASSISTITO: tanto è vero che quello è un periodo di fibriiiazione perché si
..
do. si deve riorganizzare tutte cose.
G.I.P. quindi in questo periodo di fibriiiazione, di riorganizzazione della sola
famiglia ...
TESTE ASSISTITO: qua parliamo di Resuttana.
...
G.I.P. appunto. Della sola famiglia
TESTE ASSISTITO: le posso fare ...
...
G.I.P. di Resuttana stiamo parlando.
TESTE ASSISTITO: sì.
G.I.P. perché lei delle altre famiglie di "cosa nostra", in quel momento, in quel
preciso momento di destabilizzazione, di fibrillazione come l'ha chiamata, lei sa
qualcosa?
TESTE ASSISTITO: no nei me... poi nei mesi incominciamo ad avere contatti con
Giuseppe Biondino, incominciamo a capire quelle che sono le problematiche di
altre famiglie.
G.I.P. e adesso me lo dirà. Ma sto parlando quando comincia a discutere del
problema di Di Trapani Michele, di Di Trapani Maria Angela, della successione
nella direzione della famiglia di Resuttana, si pone in quel preciso istante il
problema della riorganizzazione di altre famiglie di "cosa nostra" che con la
famiglia di Resuttana interagiscono o dovrebbero interagire?
TESTE ASSISTITO: ma in quel momento non è che noi ci poniamo il problema
degli altri, sa... sa... capiamo che anche nelle altre famiglie ci sono pure grossi
problemi, ma in quel momento ognuno pensa alla famiglia di competenza.
G.I.P. ognuno pensa alla propria famiglia.
TESTE ASSISTITO: pure perché da Q... da quel momento in poi ...
G.I.P. questa regola vale anche in ''cosa nostra".
TESTE ASSISTITO: da quel momento in poi cambiano tante cose, dopo l'arresto
dei Lo Piccolo. Mentre prima c'era un'unica regia che controllava tutte le famiglie,
non c'era più la distinzione, andava tutto... tutto verso i Lo Piccolo, da quel
momento in poi ognuno si coltiva il suo orticello, come dicevamo noi.
G.I.P. questo dice dopo l'arresto dei Lo Piccolo.
...
TESTE ASSISTITO: dopo l'arresto di Calogero Lo Piccolo, Salvo perché sono...
praticamente tutti sono stati arrestati.
G.I.P. perfetto. Quindi ci occupiamo, per adesso di occupiamo soltanto della
famiglia di "cosa nostra" ...
TESTE ASSISTITO: si.
...
G.I.P. che riguarda ...
TESTÈ ASSISTITO: Resuttana.
...
G.I.P. Resuttana. Ci sono, se ho capito bene, dei contatti diretti tra il Genova e la
Di Trapani Maria Angela ...
TESTE ASSISTITO: esatto.
...
G.I.P. che avvengono in tempi, modalità e circostanze che lei non conosce perché
il Genova non gliele riferisce.
...
TESTE ASSISTITO: (incomprensibile) e mi riferisce: "mi sono visto con mia
cugina, gli ho fatto presente che noi siamo in grado di portare la barca avanti, che
già da questo mese gli diamo i soldi", quindi è come se si fosse presentato con i
soldi in mano, se il prossimo mese gli facciamo avere i soldi e gli dice: "perché non
coinvolgiamo anche a Michele", dice e lei... lui mi riferisce gli dice: 4'assolutamente
no". Premessa: Bartolo Genova mi dice che Michele Di Trapani era stato messo...
...
era stato allontanato dalla famiglia cioè era stato messo come uo... mi riferisce
che è uomo d'onore, in quel momento né io nè Bartolo siamo uomini d'onore, però
mi riferisce questo, mi dice ...
G.I.P. che dice che è un uomo d'onore.
TESTE ASSISTITO: sì. Che il fratello Diego era un soggetto inviso ai Lo Piccolo,
perché ritenuto vicino ai Rotolo e che quindi già all'epoca...
G.I.P. i Rotolo sono coloro, per intenderci, che erano in contrapposizione ...
TESTE ASSISTITO: ai Lo Piccolo.
...
G.I.P. ai Lo Piccolo e addirittura i Lo Piccolo paventavano possibilità omicidiarie
ai loro danni...
TESTE ASSISTITO: esatto.
G.I.P. ...p oste in essere da Rotolo?
TESTE ASSISTITO: esatto esatto. ..
G.I.P. ho capito bene?
TESTE ASSISTITO: esatto. ...
G.I.P. perfetto.
TESTE ASSISTITO: le famose intercettazioni al box di lamiera di cui eravamo...
G.I.P. guardi, qua di famoso...
TESTE ASSISTITO: allora Cinà, Rotolo, le intercettazioni che c'erano. ..
G.I.P. lei consideri una cosa che è come se lei fosse stato sentito per la prima volta,
non dovrebbe dar nulla di scontato.
TESTE ASSISTITO: si si, allora lo preciso. Le intercettazioni fra il boss Nino
Rotolo, Dottore Cinà, tutte queste intercettazioni tra esponenti di "cosa nostra" che
parlavano contro i Lo Piccolo. Bartolo Genova mi dice che Diego era ritenuto
soggetto vicino a questa corrente e quindi inviso ai Lo Piccolo e quindi Michele Di
Trapani dopo tutti gli arresti "Gota", fu messo in disparte. Fra l'altro...
G.I.P. come fratello...
TESTE ASSISTITO: Diego.
...
G.I.P. di Diego, in questo senso viene messo da parte.
TESTE ASSISTITO: sì sì. E poi Maria Angela Di Trapani, mi riferisce il Bartolo,
già che... diceva il suo parente no perché avevano degli screzi familiari, in quanto il
Michele Di Trapani metteva in dubbio, scherzava sulla paternità di Salvino
Madonia con il proprio figlio e questa è una cosa gravissima, scherzare su questa
cosa. Comunque Maria Angela Di Trapani ...
G.I.P. mi scusi, la interrompo. Ma il Di Trapani Michele non era lo zio della Maria
Angela?
TESTE ASSISTITO: lo zio, sì, ma non avevano... contrasti fra di loro.
G.I.P. cioè uno zio non... lei ha detto scherzosamente aveva messo in dubbio la
patemità del Salvino ...
TESTE ASSISTITO: si, ma lo faceva con la gente in giro per stra... cioè con gente
estranea.
G.I.P. e per quale motivo lo avrebbe fatto?
...
TESTE ASSISTITO: questo questo non gli so rispondere io, so solo che non
c'erano dei buoni rapporti fra Michele Di Trapani e Maria Angela Di Trapani, a
quanto mi riferisce il Bartolo Genova. Inoltre in quel periodo Bartolo Genova mi
dice: "sai uno dei fratelli gli è stato dato il 41 bis". Ora, Maria Angela Di Trapani
...
farà sapere questa questa nostra volontà di andare avanti e poi successivamente
mi dice: "sai mi sono visto con mia cugina, mi ha detto «per me tutto a posto, non
ci sono problemi, vai avanti, sei il nipote di Salvo Genova, sei un ragazzo in gamba.
Per quanto riguarda mio cugino si deve stare a casa... mio zio si deve stare a
casa»", Maria Angela riferisce a Bartolo Genova.
G.I.P. quindi la Maria Angela Di Trapani riferisce al Bartolo Genova che il
proprio zio ...
TESTE ASSISTITO: si deve stare ...
G.I.P. ...si deve stare a casa.
TESTE ASSISTITO: si deve stare a casa.
G.I.P. ma la Maria Angela Di Trapani a quale titolo manifestava questo
intendimento? Cioè chi era la Maria Angela Di Trapani che poteva affermare
b qu&ta sua volontà, soprattutto se considera, ma questo mi correggerà se sbaglio e
forse sarà anche questa una idea sbagliata, cioè che era una doma. Una donna
poteva avere un ruolo decisionale in "cosa nostra", addirittura nella scelta di un
capo di una famiglia importante come quella di Resuttana?
...
TESTE ASSISTITO: ma infatti non sceglieva non sceglieva, lei portava dei
messaggi dal carcere.
G.I.P. portava dei messaggi dal carcere.
TESTE ASSISTITO: non è che sceglie Maria Angela Di Trapani. Maria Angela Di
Trapani si fa portavoce deiia famiglia Madonia e dà il placet per potere Bartolo
portare avanti la barca. Poi Bartolo a me mi riferisce: "io a Michele comunque non
lo voglio trattare male, anzi lo voglio pure incontrare qualche volta e lo voglio
rendere partecipe, perché domani può uscire Diego ed è un altro problema, quindi
me lo tengo buono pure a mio cugino Michele Di Trapani", quindi non...
(incomprensibile)... prendeva qualche consiglio, tanto è vero che durante la
detenzione di Michele Di Trapani noi una tantum gli mandavamo dei soldi.
G.I.P. sì. Scusi però a questo punto, per un momento mi metto nei panni di Michele
Di Trapani.
TESTE ASSISTITO: sì.
G.I.P. che è un uomo di una certa età, nato nel 194.. .
TESTE ASSISTITO: si, è anzianotto, si.
G.I.P. di una certa età, il cui cognome è anche di un certo peso, sto parlando di
peso familiare avuto riguardo all'importanza della famiglia Madonia di Trapani,
fratello dei più noti, addirittura di Ciccio. Lei lo ha conosciuto questo Ciccio Di
Trapani?
TESTE ASSISTITO: no.
G.I.P. non l'ha conosciuto. Comunque, ora mettiamoci per un attimo nei panni di
quest'uomo che con la età e con il nome che porta, viene estromesso
sostanzialmente nei modi in cui ci ha spiegato lei, da...
TESTE ASSISTITO: io voglio fare una...
G.I.P. ...p ersone esterne alla famiglia Madonia di Trapani e di Resuttana. Ho
capito bene?
TESTE ASSISTITO: voglio fare una precisazione ...
G.I.P. si.
...
TESTE ASSISTITO: vorrei rispondere cosi le chiarisco. Maria Angela Di
Trapani si fa portavoce di quello che è un... un parere, una volonth della famiglia
Madonia, però dobbiamo sempre tener presente che in quel preciso momento
storico, quindi nel 2008, colui che ha il potere poi materiale di... è il capo
mandamento che all'epoca è l'Architetto, l'Architetto.. .
G.I.P. un attimo solo, un attimo solo.
TESTE ASSISTITO: perché dobbiamo fare comprendere che sono due... due
situazioni che vanno assieme.
G.I.P. ma per comprenderlo, io ho bisogno di sapere dal Pubblico Ministero se
questo aspetto può essere ulteriormente approfondito.
P.M. PACI: può essere tranquillamente trattato ...
G.I.P. perché...
...
P.M. PACI: l'Architetto è già noto ed è un soggetto già ...
G.I.P. si.
...
P.M. PACI: assicurato alle patrie galere.
G.I.P. no no, questo lo so, ma siccome i verbali sono stati posti anche a conoscenza
dei Signori Awocati, io li ho conosciuti perché ho deciso la riserva poc9anzi,-i
...
verbali sono in parte omissati sul punto specifico quindi
P.M. PACI: ma non sul19Architetto.
G.I.P. no, ma se non ricordo male anche su alcuni passaggi del...
P.M. PACI: no no no, no, assolutamente no, se controlla, l'Architetto Liga, perché
cosi peraltro è rimasto il nome, è perfettamente identificato e il suo nome...
G.I.P. no, che sia identificato...
P.M. PACI: ricorre.. .
G.I.P. certo che è.
P.M. PACI: ricorre nei verbali depositati in questo processo.
G.I.P. va bene, lei lo ricorderà sicuramente meglio di me...
P.M. PACI: no...
...
G.I.P. visto che...
P.M. PACI: ce li ho davanti i verbali non vado a memoria, ma guardi i verbali che
sono qui davanti.
G.I.P. pagina 279 è omissato, Signor Pubblico Ministero.
P.M. PACI: no. No no.
G.I.P. pagina 280 è omissato, pagina 281 è omissato...
P.M. PACI: e allora...
...
G.I.P. ...p agina 282 è omissato, quindi io
P.M. PACI: no...
G.I.P. no.
P.M. PACI: non so quale omissis lei stia vedendo. Allora se cominciamo dal primo
...
verbale
G.I.P. va bene, comunque...
P.M. PACI: ...q uello del 30 di marzo, foglio 218 che poi corrisponde in realtà al
foglio 5, dopo una prima parte che riguarda la sua esperienza in cccosanostra"
dice: ccl'Architetto Liga è il capo mandamento di Tommaso Natale, lo era già
all'epoca deìla mia affilazione". Poi si prosegue più avanti, foglio 6: ccCapizzi
Sandro e Benedetto, misero Gaetano Fidanzati ai vertici di Resuttana ma non era
ben visto, poi dopo l'omicidio Buccaro, l'Architetto Liga pose la reggenza del
manda..." eccetera eccetera.
..
G.I.P. si, no ma il nome si.
...
P.M. PACI: non voglio leggere i verbali perché non credo neanche dico ma...
G.I.P. no non possiamo leggere i verbali.
P.M. PACI: e appunto ...
G.I.P. non c'è...
...
P.M. PACI: ma risulta.
...
G.I.P. no no, le dico, non c'è era un atto di sensibilità e di riguardo nei confronti
dell'attività inquirente, non pensavo alla pedanteria, sinceramente me ne scuso.
Allora, stavamo dicendo, lei aveva appena accennato, introdotto il tema
deìl'Architetto Liga.
TESTE ASSISTITO: l'Architetto Liga era il capo mandamento, colui che si
occupava... io ho fatto l'esempio quando sono stato interrogato, che ogni famiglia
mafiosa è come una piccola parrocchia, ogni parrocchia ha il suo parroco e poi ci
sarà un vescovo, un papa, insomma quello che poi decide su quel mandamento.
Resuttana anche se storicamente era... faceva mandamento a se, con l'avvento dei
Lo Piccolo, Resuttana viene inglobata nel mandamento di San Lorenzo e quindi
era sempre sotto l'influsso dei Lo Piccolo. L'Architetto Liga subentra ai Lo Piccolo
come capo mandamento e comunque poi la persona che materialmente mette il
reggente è 1,~rchitettoLiga, ma l'Architetto Liga sicuramente, su un volere dei
------- -
328
...
G.I.P. fino a quel momento, devo supporre dalle sue parole, interpretando le sue
parole e lei dovrebbe rispondermi avuto riguardo ai fatti che ha partecipato,
quindi fino al momento in cui Lo Piccolo aveva deciso che i Di Trapani, essendo
alleati dei suoi nemici o di coloro che lo volevano fare fuori, doveva restare
lontano, fino a quel momento però allora si può dire che era uomo d'onore ad ogni
effetto e non posato?
TESTE ASSISTITO: assolutamente si, da quello che mi riferisce Bartolo Genova.
G.I.P. ho capito bene...
TESTE ASSISTITO: si sì ...
G.I.P. ...q uesta è la sua ricostruzione?
TESTE ASSISTITO: assolu... assolutamente.
G.I.P. semmai è stato posato ...
TESTE ASSISTITO: io le posso fare pure un'altra precisazione.
G.I.P. me la faccia per farmi capire.
TESTE ASSISTITO: questo è quello che mi riferisce Barolo Genova. Addirittura
...
quello quello sgarro che fece Diego Di Trapani di andare con l'altra sponda, mi
diceva Bartolo Genova, che c'era un progetto omicidiario nei confronti del Diego
Di Trapani, ciò anche acclarato dal fatto, sempre riferito da Bartolo Genova, che
...
Diego Di Trapani, al momento del suo arresto, quando lo le Forze dell'ordine, gli
bussano a casa lui non gli apre subito.
G.I.P. non ho capito la parola, che ha detto?
TESTE ASSISTITO: nel momento in cui le Forze del190rdine ...
G.I.P. le Forze dell'ordine.
...
TESTE ASSISTITO: vanno per trarre in arresto il Diego Di Trapani, dice:
manco gli ha aperto la porta, ha chiamato il 113 o il 112, per assicurarsi che erano
veramente Forze del190rdine", perché lui aveva timore, infatti agli appuntamenti
non ci andava più con i Lo ~ i c c ~ lperché
o, aveva paura di essere ucciso.
G.I.P. ho capito. Quindi i Lo Piccolo...
TESTE ASSISTITO: riferito dal Bartolo Genova.
...
G.I.P. le riferiva Genova che i Lo Piccolo ormai diciamo che erano in fase di
A - -
avanzata progèkazione
- - ...
della possibile ritorsione nei confronti dei Di Trapani
TESTE ASSISTITO: infatti mi fa quell'esempio che lui dico... lui mi riferisce
questo, che chiama le Forze deU90rdineal telefono per sapere.. .
G.I.P. chiaro. A quando lo localizza questo tempo che ci può dare l'idea della data
in cui il Di Trapani Michele venne posato?
...
TESTE ASSISTITO: ma questo non glielo so dire, lui riferisce Bartolo Genova
che fu messo da parte, fu messo fuori famiglia Diego Di Trapani era inviso ...
G.I.P. certo nel momento in cui i Lo Piccolo erano fuori ancora, no?
TESTE ASSISTITO: va be', quello sicuramente, è normale quello, se erano
decisioni dei Lo Piccolo, ma non glielo so dire l'anno.
G.I.P. non me lo sa dire. Comunque quello ...
TESTE ASSISTITO: successivamente al... all'arresto di "Gotha".
G.I.P. comunque quello è lo...
TESTE ASSISTITO: ci vado per un... ci vado per un procedimento logico no
perché me lo hanno detto.
G.I.P. sì, dico...
TESTE ASSISTITO: dopo l'"Operazione Gotaw è normale, perché dopo sono
cose.
C/"-
uscite tutte le intercettazioni, da là i Lo Piccolo sono venuti a conoscenza di certe
1329
G.I.P. comunque, allora, è giusto dire che frno al momento in cui Michele Di
Trapani non era stato posato, avesse all'interno della famiglia di Resuttana un
...
ruolo e una funzione, si o no? Perché questo e se le consta, attenzione, se lei lo sa,
se può oggi dirlo perché questa notizia, questa informazione l'ha avuta, cioè fino
alla data in cui fu posato lui svolgeva un ruolo attivo per "cosa nostra".
TESTE ASSISTITO: si, per correttezza le rispondo. Bartolo Genova mi dice fino
al momento dei problemi era uomo d'onore della famiglia di Resuttana, non mi
dice il ruolo.
G.I.P. va bene.
TESTE ASSISTITO: perché le devo dire una cosa di cui non... sconosco.
..
G.I.P. allora.
TESTE ASSISTITO: so di certo che nel 2008, siccome Bartolo Genova non voleva
trattare male Michele Di Trapani, per un fatto suo affettivo..
G.I.P. si, questo lo ha già detto.
TESTE ASSISTITO: comunque prendeva consigli, si interessava e addirittura non
a caso Michele Di Trapani si vide con Tonino Lo Presti in centro...
G.I.P. si.
... ...
TESTE ASSISTITO: si vide con Tonino Lo Presti in centro per perché prima
Lo Presti quando Bartolo Genova incomincia a muoversi, dice: "ma questo chi lo
ha autorizzato". Quindi è vero che Tonino Lo Presti lo poteva sapere tramite
l'Architetto ma si.. . forse si conoscevano con Michele Di Trapani, Michele Di
Trapani scende a Palermo, si incontra con Tonino Lo Presti e Michele Di Trapani
dice: "si, effettivamente c'è lui a Resuttana".
G.I.P. un attimo solo perché Tonino Lo Presti, devo dire mi è forse sfuggito
nell'organigramma della ricomposizione che ha già posto.
TESTE ASSISTITO: Tonino Lo Presti non fa parte della famiglia di Resuttana,
era il reggente di Porta Nuova, Palermo Centro.
...
G.I.P. veda che è un passaggio quando noi tocchiamo altre famiglie me lo faccia
comprendere però ...
TESTE ASSISTITO: si si sì si.
G.I.P. ...p erché abbiamo introdotto questo nome per la prima volta o sbaglio?
- TESTE ASSISTITO: si si, per la prima volta.
G.I.P. quando entra questo Tonino Lo Presti a parlarle di cose di "cosa nostra'' e
perché?
TESTE ASSISTITO: con me?
G.I.P. dopo ha detto che è il capo della famiglia?
TESTE ASSISTITO: di Palermo Centro, Porta Nuova. Dico lui si rife... riferendo
sull'episodio che Michele Di Trapani si incontrò con Tonino Lo Presti e gli
confermò che Bartolo Genova era la persona giusta che in quel momento c'era a
Resuttana, perché Tonino Lo Presti si conosceva con Michele Di Trapani.
G.I.P. sta parlando di una conoscenza...
TESTE ASSISTITO: all'interno di "cosa nostra".
G.I.P. quindi era allora ...
TESTE ASSISTITO: tanto è vero che in quell'incontro ...
G.I.P. era a conoscenza o in contatto?
TESTE ASSISTITO: si conoscono... si conoscono all'interno di "cosa nostra",
...
infatti io in quel in quell'episodio non mi posso sedere, che non... sono riunioni
fra uomini d'onore, chi non è uomo d'onore non ci può andare, però poi Bartolo
...
Genova Michele Di Trapani riferisce a Bartolo Genova che riferisce a noi. Poi
altra cosa che le voglio precisare. Poi Bartolo Genova si vedeva con esponenti di
t
"cosa nostra", che erano uomini d'onore, lui non era uomo d'onore ma fra di loro
parlavano. Questo a dimostrazione che ci sono delle regole che non sempre
vengono rispettate. Tanto è vero che l'Architetto Giuseppe Liga in più di una
occasione, presso il "Charleston", alla zona di Mondello, gli disse: "Bartolo, te la
devi prendere questa patente, perché la patente è necessaria", tanto è vero che
Benedetto Capizzi, soggetto uomo d'onore di Viilagrazia di Palermo, Santa Maria
Di Gesù, queste parti di qua, aveva messo Gaetano Fidanzati a Resuttana, all'inizio
del 2008, si era alzato una mattina e aveva deciso di metterlo come reggente della
famiglia di Resuttana e quando ebbe contrasti con l'Architetto, con...
... ...
(incomprensibile) disse non è un uomo d'onore, qua ci vuole un uomo d'onore
e quindi l'Architetto dice: "basta te la devi prendere la patente, perché così non li
facciamo parlare", anche se poi la vicenda di Gaetano Fidanzati... di fatto poi
l'abbiamo sempre tenuta noi la famiglia di Resuttana. Poi addirittura fu mandato
via dopo l'omicidio Bucaro. Quindi ci sono tante cose... tante cose che devono
essere incastrate una con l'altra, cioè ogni cosa ci ha una sua logicità.
G.I.P. come in tutte le cose della vita. Allora, quando lei ha detto che Tonino Lo
Presti era quindi capo della famiglia di Porta Nuova, era... ha usato una parola che
io non sono riuscito a trascrivere, ma provo adesso a riappuntarla. Lei voleva dire
che il Michele Di Trapani era in contatto permanente o comunque un contatto
finalizzato alla necessità di "cosa nostra" anche con il capo della famiglia di Porta
Nuova e se devo supporre a questo punto, se era in contatto, era in contatto nella
qualità perché necessità organizzative lo portavano a stare in contatto con quello o
era un contatto...
TESTE ASSISTITO: glielo preciso subito, è chiarissima la domanda. Non si
incontrano perché Michele Di Trapani in quel momento storico fa parte della
famiglia di Resuttana. Tonino Lo Presti uomo d'onore conoscendo da anni la
famiglia Di Trapani, conoscendo Michele Di Trapani come uomo d'onore, cerca
una conferma in Michele Di Trapani su questi ragazzi che stanno andando avanti a
Resuttana.
G.I.P. ho capito.
TESTE ASSISTITO: è come due amici che si rispettano da anni e si incontrano.
G.I.P. chiaro, chiarissimo. Si chiedono ma questi qua chi sono e come mai
operano...
TESTE ASSISTITO: sono autorizzati?
G.I.P. ma mi scusi...
TESTE ASSISTITO: sono amici nostri?
...
G.I.P. mi scusi ma lei mi riporta ma lei mi riporta a h domanda che io tentavo di
farle all'inizio, quando le ho detto, se io fossi nei panni di Michele Di Trapani e
fossi stato estromesso da due ragazzi, tra virgolette, lontani diciamo dalla mia
ordinaria gestione della famigìia, mi porrei il problema, ma che sta accadendo
attorno a me?
TESTE ASSISTITO: le rispondo subito.
G.I.P. per questo le dico. Quindi quando Michele Di Trapani va da Tonino Lo
Presti e gli dice, ma chi sono questi che stanno operando per conto nostro.
TESTE ASSISTITO: Tonino Lo Presti che sbaglia con le regole di "cosa nostra"
perché si dovrebbe rivolgere al19Architetto,non si dovrebbe rivolgere a Michele Di
Trapani. Ecco, come forma sarebbe sbagliata.
...
G.I.P. quindi
TESTE ASSISTITO: perché Michele Di Trapani non ha titolo in quel momento
per dargli conferma.
G.I.P. va be', ma abbiamo che le forme qua si sono...
TESTE ASSISTITO: esatto, no per farle...
...
G.I.P. azzerate ormai ...
...
TESTE ASSISTITO: no per farle comprendere che poi ci sono delle regole che
non vengono praticamente rispettate.
G.I.P. e questo lo abbiamo già detto che le regole non sono più rispettate.
TESTE ASSISTITO: e le rispiego subito perché Michele Di Trapani non si
oppone. Perchd Bartolo Genova...
G.I.P. si.
...
TESTE ASSISTITO: con me, ha un gruppo di ragazzi che sono operativi e siamo
un bel gruppo e Michele Di Trapani a chi ci ha, contro chi si mette? L'Architetto è
a favore nostro, Pinuzzo Lo Verde è a favore nostro. Michele Di Trapani che cosa
può fare?
G.I.P. chiaro.
TESTE ASSISTITO: dice no? Ci sono tutti i ragazzi. Si prende in mano Resuttana
e chi segue a Michele Di Trapani, chi è che va a fare le estorsioni, chi è che va a
fare i danneggiamenti, chi è.. cioè mica la famigiia la reggi, ti metti reggente ma
devi avere il gruppo che...
G.I.P. diciamo che ...
TESTE ASSISTITO: .il braccio, la mente.
G.I.P. chiaro.
TESTE ASSISTITO: devi conoscere i posti dove andare a prendere i soldi che lui
non li conosceva.
G.I.P. diciamo mutuando una metafora calcistica, puoi fare l'allenatore se hai la
squadra.
...
TESTE ASSISTITO: ma se non ci hai la squadra e quindi a quali negozi va a
chiedere i soldi?
G.I.P. chiaro.
TESTE ASSISTITO: li sa? Non li sa. Chi li fa i danneggiamenti? Dovrebbe
...
ricostruire una cosa e in quel momento potrebbe scoppiare anche se preciso,
Baito10.-Genova non lo tratta mai male a Michele Di Trapani, anzi, gli chiede
__ _-- -.
'consigli, lo rende partecipe.
9, ...
G.I.P. s i questo
TESTE ASSISTITO: ma è una scelta... è una scelta di Bartolo Genova. Durante il
suo arresto gli facciamo pervenire soldi, nonostante non gli spettassero che gli
arrivassero soldi, ma i soldi glieli fanno arri... gli vengono recapitati.
G.I.P. scusi, durante il suo arresto, l'arresto di chi?
TESTE ASSISTITO: di Michele Di Trapani.
G.I.P. quindi stiamo parlando di cose attualissime...
TESTE ASSISTITO: sì si si sì.
...
G.I.P. ...p erché l'arresto di Michele Di Trapani
TESTE ASSISTITO: nel 2008.
G.I.P. ...p er questo processo.
TESTE ASSISTITO: si si.
...
G.I.P. per questo stesso processo, per il quale lui attualmente
...
TESTE ASSISTITO: noi mandavamo i soldi
..
G.I.P. quindi "cosa nostra" gli ha mandato dei soldi anche durante la custodia.
...
TESTE ASSISTITO: personalmente personalmente io.
G.I.P. un attimo mi faccia.. . non sovrapponiamo le voci. A
TESTE ASSISTITO: le chiedo scusa, Presidente.
1332
1
G.I.P. no no, non è questione di scuse, è una questione soltanto di registrazione,
perché poi non si capisce niente. Quindi ho capito bene, "cosa nostra" ha fatto
pervenire danaro a Michele Di Trapani in carcere...
TESTE ASSISTITO: in carcere, aiia famiglia, aila moglie e alia figlia.
G.I.P. alia famiglia di Di Trapani...
TESTE ASSISTITO: sì.
...
G.I.P. ma perché qualcuno gliel'avrà detto in carcere che questo denaro gli
perveniva, lui lo sapeva, no?
TESTE ASSISTITO: certo.
G.I.P. quindi chi vi ha comunicato, che lei sappia, che questo denaro era attribuito,
accreditato in favore deila famiglia, in carcere a chi l'ha comunicato a Michele Di
Trapani ...
TESTE ASSISTITO: ailora, innanzitutto la cassa dal 2008 in poi la tengo io, fino a
...
un certo periodo e precisamente fino a quando io Maurizio Spataro non... non
collabora con la giustizia e io esco sul giornale "ESSE" e quindi a quel punto mi
prendo i soldi e li consegno, perché se mi arrestano poi ci sono problemi. Quindi la
cassa la detengo io. Quando io faccio gli stipendi ogni mese li faccio... io so a chi
...
vengono vengono mandati i soldi. Michele Di Trapani ne è assolutamente a
conoscenza perché durante la mia detenzione io mi incontro in chiesa con Michele
Di Trapani e lui mi ringrazia per il pensiero che abbiamo avuto nei suoi confronti.
G.I.P. chiaro. Senta, le faccio una domanda.. .
TESTE ASSISTITO: per il 2008 glieli abbiamo mandati ogni mese, ma questa è
una responsabilità che si prendeva Bartolo Genova come reggente. Se Bartolo
Genova mi dice devi mandare i soldi a tizio glieli mando, posso esprimere una
opinione ma la responsabilità se la prende lui a chi mandarli.
G.I.P. chiaro. Però a questo punto una domanda fondamentale nelia ricostruzione
che lei ha fatto. Ma possono essere mandati soldi a una famiglia di un qualcuno che
non è un affiliato?
TESTE ASSISTITO: le rispondo subito. Lui, con Michele Di Trapani aveva
comunque un rapporto molto intimo, prendeva consigli e c'era sempre il discorso
che Diego Di Trapani non è che era stato condannato ancora per l'omicidio
Bonanno. E se Diego Di Trapani esce? Io me lo tengo sempre buono. Tanto è vero
che a Diego Di Trapani venivano mandati anche i soldi, ogni mese, ma era una
scelta di Bartolo Genova questa.
G.I.P. non so se mi ha risposto aila domanda che le ho fatto.
TESTE ASSISTITO: allora ...
..
G.I.P. la domanda. lo capisco che lei dice, questa elargizione indipendentemente
dal ruolo formale o sostanziale svolto dal Di Trapani, veniva fatta proprio come
elargizione, come donazione, in maniera tale da tenersi buona la famiglia Di
Trapani.
TESTE ASSISTITO: sì, perché ...
G.I.P. io invece le ho fatto una domanda diversa. Io le ho detto se, se, è possibile
mandare del denaro, comunque a un soggetto che non ha niente a che fare con
"cosa nostra".
TESTE ASSISTITO: allora, secondo regola i soldi a Michele Di Trapani non si ci
dovevano mandare perché effettivamente Michele Di Trapani non aveva nessun
ruolo nella famiglia di Resuttana nel momento in cui ci siamo noi, non... però
Bartolo... t
G.I.P. perché era stato posato dice lei.
TESTE ASSISTITO: sì, quindi teoricamente non ci si dovevano mandare però di
fatto glieli mandava, venivano dati mille euro...
G.I.P. e lui li accettava?
TESTE ASSISTITO: si. È...
G.I.P. non disse mai, scusatemi ma io son fuori, sono stato posato, mi avete posato,
comunque ho capito di essere caduto in disgrazia e quindi sono lontano da voi, tra
l'altro mio fratello rischia in questa contrapposizione pure la vita, io con voi non ci
voglio avere niente a che fare?
TESTE ASSISTITO: intanto con... con Bartolo Genova non è che era Bartolo
Genova che gli voleva fare male a suo... a suo fratello, erano i Lo Piccolo, anche se
suo zio era legato ai Lo Piccolo, ma poi i Lo Piccolo erano stati arrestati e quando
vengono arrestati i soggetti cambia la storia tanto è vero... le faccio un esempio,
...
tanto è vero che lYArchittettocon Giannini ci si è poi riappacificato quindi le
storie cambiano. Arrestano una persona e inizia una nuova storia, chi c'è decide le
regole, cioè decide di fare la pace, non fare la pace. Ora, il discorso dei soldi, io le
posso addirittura precisare che la moglie di Michele Di Trapani nel corso della
detenzione del Michele Di Trapani si rivolse a un soggetto a piede libero. Posso...
P.M. PACI: no no no, sul soggetto a piede libero ...
...
TESTE ASSISTITO: si rivolse a un soggetto ...
...
P.M. PACI: ci sono...
G.I.P. scusi, la moglie di Di Trapani Michele le risulta che sia, chi?
TESTE ASSISTITO: no, non lo so chi sia.
G.I.P. se le dico che si chiama Palazzo10 Maria Rosaria detta Sara?
TESTE ASSISTITO: no, le direi una...
G.I.P. non lo sa, va bene.
TESTE ASSISTITO: le risponderei con una bugia, non la conosco, so...
G.I.P. e allora come sa che si tratta deiia moglie?
TESTE ASSISTITO: no, chi l'ha de... io ho detto, so la moglie di Michele Di
Trapani si è rivolta a un soggetto, non faccio il nome perché è a piede libero...
G.I.P. si.
TESTE ASSISTITO: ...p er avere duemila euro per la... la Cassazione riferì, dice:
-"mi sefiono duemila euro per mio marito per la Cassazione" e Bartolo Genova
decise di farglieli avere, questa è una precisazione che i soldi li accettava.
G.I.P. ho capito perché ...
TESTE ASSISTITO: anzi in questo caso li ha chiesti. In questo caso sua moglie li
ha chiesti questi duemila euro. Riferito al soggetto dove è andato e con chi si è
incontrato. Inoltre posso riferire che al... però non so se Bartolo Genova aveva dei
rapporti particolari suoi con Michele Di Trapani. Io le posso dire Michele Di
Trapani, durante la mia... durante il mio periodo all'interno della famiglia di
Resuttana non aveva nessun ruolo, però i soldi gli venivano recapitati.
G.I.P. scusi, andiamoci da un altro punto di vista, per un chiarimento definitivo.
Nel momento in cui Di Trapani Michele riceve, o la famiglia di Michele Di Trapani
riceve il denaro da Bartolo Genova...
TESTE ASSISTITO: dalla famiglia Resuttana, sì.
G.I.P. ... o dalia famiglia Resuttana, è chiaro ed evidente che quel denaro è
proveniente daiia cassa deiia famiglia di "cosa nostra", devo supporre, aiia quale
affluiscono una serie di accrediti di tipo delittuoso, ma non me lo faccia dire a me...
TESTE ASSISTITO: certo.
G.I.P. ...p erché sembra che voglia suggestionarla, devo supporre.
F
TESTE ASSISTITO: no, è normale fa parte... tanto è vero che Michele Di Trapani
...
in chiesa a Paglierelli mi dice: "ringrazia tutti i ragazzi", è normale che vengono
dalla famiglia, non è che glieli dà Bartolo Genova...
G.I.P. quindi ebbe coscienza piena che questo denaro proveniva da "cosa nostra".
TESTE ASSISTITO: sì, ma anche la famiglia ne ha coscienza piena, non è che
Bartolo Genova si alzava la mattina gli passava seicento euro al mese o duemila
euro per la Cassazione a livello personale.
G.I.P. sì, ma ha anche detto che pur avendo questa coscienza tuttavia era una
elargizione che bisognava fare per tenersi buoni i Di Trapani o comunque per
non...
TESTE ASSISTITO: è stata una strategia fatta da Bartolo Gevova.
...
G.I.P. se mai Diego fosse uscito fuori, quantomeno si faceva bella figura, se ho
capito bene. Ho capito bene. Questo da parte vostra...
TESTE ASSISTITO: una... una precisazione. Diego Di Trapani un periodo è
uscito, non mi ricordo quanto, e fece sapere che ringraziava i ragazzi per quello
che facevamo, anche se non se l'aspettava, perché noi gli mandavamo mille euro al
mese al Diego Di Trapani e cinque, seicento euro al mese a Michele Di Trapani e
poi negli ultimi tempi glieli davamo una tantum, perché poi ci fu il cambio di
reggenza a Resuttana e a quel punto chi subentrò diceva: a Michele Di Trapani
perché gli dobbiamo mandare i soldi?
G.I.P. e quindi?
TESTE ASSISTITO: e quindi ci siamo fermati quei ...
G.I.P. avete interrotto.
...
TESTE ASSISTITO: di mandare una tantum, anche se poi a dicembre, ...
novembre, dicembre 2009, quindi gli ultimi tempi. Quindi questo le dimostra che il
reggente che subentrò non era d'accordo a questa elargizione, questo stipendio.
G.I.P. e quindi interruppe questa...
TESTE ASSISTITO: tra l'altro il reggente che subentra a Resuttana è un
fedelissimo dei Lo Piccolo, che non può vedere Diego Di Trapani, che lo definisce
sbirro, perché chiamò al telefono il giorno del... del suo arresto per accertarsi se
erano Forze dell'ordine quelle dietro alla porta, quindi questo le dimostra che se
cambia la reggenza, ci può essere anche...
Q G.I.P. chiaro. Dunque, eravamo arrivati al momento della elargizione in favore di
Di Trapani Michele. Ora come Bartolo Genova le chiarì il ruolo che a suo avviso
Michele Di Trapani aveva in seno a "cosa nostra", le chiari pure i contorni diciamo
di questa azione, che invece svolgeva la Maria Angela Di Trapani? Specifico
meglio. Cioè il Bartolo Genova le disse mai, le riferì mai la circostanza che la
Maria Angela Di Trapani fosse organicamente inserita in "cosa nostra"?
TESTE ASSISTITO: Maria Angela Di Trapani, I'ho detto prima, non è che faceva
parte della famiglia Resuttana, però come dice il Bartolo Genova, dice: "si
comporta come un masculo", come un uomo, cioè si faceva sentire. Voleva i soldi,
anche ai tempi di suo zio per i... per i detenuti e mandava messaggi dal carcere,
mandava una serie di ordine dal carcere...
G.I.P. io sono siciliano come lei.
TESTE ASSISTITO: masculo, come un uomo si pre ...
G.I.P. no, I'ho capito. Per me la frase "si comporta come un masculo..."...
TESTE ASSISTITO: significa come un uomo.
G.I.P. ma uomo io... l'appellativo successivo mi chiedo se c'è. Si comporta come un
uomo o si comporta come un uomo d'onore? l
TESTE ASSISTITO: io ho detto come un uomo, Signor Presidente, non come
uomo d'onore.
G.I.P. e per questo dico, io voglio che sia chiaro...
TESTE ASSISTITO: come un uomo, senza...
G.I.P. per la registrazione e per la trascrizione che...
TESTE ASSISTITO: come un uomo, un uomo, come un maschio, aveva il carisma
di un maschio, non è una semplice donna, si imposta, è.
G.I.P. sì, ma tra questo...
TESTE ASSISTITO: no, uomo d'onore, non c'entra niente.
G.I.P. però mi scusi, mentre... lo capisco, la differenza la raccolgo perché sono
siciliano come lei, però io le ho fatto una domanda. Il fatto che si comportasse come
un uomo, la connotava alla stregua di un uomo d'onore o era un modo di dire
punto e basta.
TESTE ASSISTITO: no non c'entra niente come uomo d'onore, uomo d'onore è..
G.I.P. non c'entra niente.
...
TESTE ASSISTITO: è uno status che si diventa. Uno può essere un uomo, un
maschio e poi diventa uomo d'onore, ma in quel momento... non era certo come
una donna, che magari ha inibizione a parlare con un... con un altro uomo. Si
impostava, mandava i... gli ordini dal carcere, chiedeva il mantenimento della
famiglia...
G.I.P. allora, facciamo l'elenco a questo punto delle cose che faceva Maria Angela
Di Trapani, che si comportava come un masculo, come dice lei. Allora, faceva da
tramite...
TESTE ASSISTITO: con la famiglia Madonia.
G.I.P. con la famiglia intera o soltanto con suo marito?
TESTE ASSISTITO: no, con i frateiii, so che aveva rapporti mi diceva Bartolo
Genova, con tutti e tre.
G.I.P. tutti e tre chi?
TESTE ASSISTITO: so che c'è Salvino e altri due fratelli, un certo Pippo,
Giuseppe, non so poi come si chiama.
G.I.P. non sa.
TESTE ASSISTITO: perché una... quello che gli è stato dato il 41 bis, come mi
@ riferì Bartolo Genova, non era Salvino era un altro fratello.
...
G.I.P. questo le pongo la domanda. Ma se avere rapporti con il proprio marito
che si trova in carcere, portare messaggi, è un fatto diciamo nella straordinarietà
delle cose, ragionevole, nel senso che è tuo marito, ti dice una cosa è tuo marito che
te la dice, un'altra cosa è che portasse messaggi, per esempio, per i fratelli di lui e
che comunque erano rappresentanti della famiglia Madonia, che è una cosa di una
certa qual natura diversa. Ho capito bene oppure no?
...
TESTE ASSISTITO: certo, ha capito bene. Tra l'altro (incomprensibile) Bartolo
Genova, dice: "sai uno dei frateiii gli hanno levato il 41 bis quindi è venuta fatta
fatta", ha portato questo messaggio dal carcere. Ora non so se Maria Angela Di
...
Trapani le dinamiche, come li ha fatti avere questi messaggi. Bartolo Genova mi
dice che arriva il placet da parte della famiglia Madonia, non mi dice di Salvino
Madonia, della famiglia Madonia.
G.I.P. che vuol dire che aveva il placet della famiglia Madonia.
TESTE ASSISTITO: il placet affinché Bartolo Genova, nipote di Salvatore
Genova, servisse la famiglia di Resuttana e che Michele Di Trapani si stesse a casa.
G.I.P. scusi, allora andiamo alle cose ancora più pratiche. Ogni volta che parlava
Maria Angela Di Trapani è come se parlasse Salvino Madonia o era come se
parlasse la famiglia Madonia, che è una cosa diversa.
...
TESTE ASSISTITO: come se parlasse i tre fratelli, rappresentava i tre fratelli.
G.I.P. rappresentava i tre...
TESTE ASSISTITO: la famiglia Madonia, mandava messaggi da parte dei fratelli.
Salvino Madonia e nella fattispecie lui mi disse, tramite un fratello di Salvino,
...
quindi non fu Salvino a mandare questi ma lo mandò un altro fratello.
...
G.I.P. invece per quanto riguarda i soldi, gestiva i soldi solo del marito
TESTE ASSISTITO: anche del fratello.
...
G.I.P. oppure del fratello?
TESTE ASSISTITO: si...
G.I.P. o dei tre fratelli.
TESTE ASSISTITO: allora, dal febbraio 2008, noi gli facciamo avere mille euro al
mese per ogni fratello Madonia, quindi sono tre, tremila euro e mille euro per
Michele Di Trapani.
G.I.P. come glieli fa avere?
TESTE ASSISTITO: dal febbraio fino al giugno 2008 con Maurizio Spataro, poi
dopo l'arresto...
G.I.P. chi è Maurizio Spataro?
TESTE ASSISTITO: era un soggetto che faceva parte della famiglia di Resuttana,
che è stato tratto in arresto nel luglio del 2008 e che poi ha collaborato con la
giustizia.
G.I.P. lei lo ha conosciuto?
TESTE ASSISTITO: certo che l'ho conosciuto.
G.I.P. diciamo che ci ha lavorato insieme.
TESTE ASSISTITO: si, per un periodo ho provveduto pure al suo mantenimento
in carcere, essendo organico alla famiglia. Non è uomo d'onore ma faceva parte
della famiglia di Resuttana.
G.I.P. che tipo di attività ha fatto con lo Spataro Maurizio insieme?
TESTE ASSISTITO: lui si occupava delle estorsioni e mi faceva avere i soldi.
G.I.P. quindi si occupava deile estorsioni, faceva avere i soldi che poi andavano a
finire nella cassa deila famiglia?
TESTE ASSISTITO: della famiglia Resuttana. Si incontrava con esponenti
mafiosi, creava appuntamenti, che so, con Tonino Lo Presti, si vedeva al19Arenella
con soggetti del19Arenella, quindi faceva attività inerente alla famiglia di
Resuttana.
G.I.P. quindi...
TESTE ASSISTITO: che da febbraio 2008 a giugno 2008 se ne occupa Maurizio
Spataro di fare recapitare questi soldi.
G.I.P. quindi quando io pocanzi le ho chiesto se questo denaro che lei possedeva
come cassiere della famigiia, fosse proveniente dalle estorsioni, alla luce di quello
che mi ha detto pocanzi, la risposta è si, giusto?
TESTE ASSISTITO: quali soldi? Quelli di Salvo Genova? Non c'entrano niente.
G.I.P. no, no no...
TESTE ASSISTITO: i soldi che mi entrano...
G.I.P. i centocinquantamila euro...
TESTE ASSISTITO: no, infatti, infatti.
...
G.I.P. sono una cosa, però lei mi ha detto pure che gestiva pure i soldi, faceva
avere i soldi alle famiglie di coloro che erano in carcere, giusto? ,
...
TESTE ASSISTITO: si, (incomprensibile) è cosciente che viene dall'attività di
"cosa nostra".
G.I.P. per lei perché l'ha vissuto, ha partecipato ...
TESTE ASSISTITO: nel momento in cui Maria Angela Di Trapani dà il placet per
lui di diventare reggente della famiglia di Resuttana. ..
G.I.P. no no, io ho fatto una domanda diversa, mi scusi, forse sono stato...
TESTE ASSISTITO: forse non l'ho compresa.
...
G.I.P. infelice io nella...
TESTE ASSISTITO: no...
G.I.P. siccome lei deteneva questa ...
TESTE ASSISTITO: cassa.
G.I.P. eh?
TESTE ASSISTITO: la cassa.
G.I.P. questa cassa, a questa cassa affluivano questo denaro che man mano, come
in questo caso di Spataro...
TESTE ASSISTITO: si.
...
G.I.P. le portavano coloro che effettuavano le estorsioni all'esterno.
TESTE ASSISTITO: certo.
G.I.P. che effettuavano le estorsioni da parte della famiglia nei confronti degli
imprenditori, dei commercianti, dei negozianti, questo denaro affluiva e da questo
denaro, veniva la provvista...
TESTE ASSISTITO: per i carcerati.
...
G.I.P. che veniva data al Di Trapani ...
TESTE ASSISTITO: sì sì.
...
G.I.P. ai Di Trapani o a chi altri. Ho capito bene...
TESTE ASSISTITO: si si.
G.I.P. ...q uesta era la dinamica...
TESTE ASSISTITO: benissimo.
...
G.I.P. economica di questo flusso di denaro?
TESTE ASSISTITO: la cassa si compone dalle attività estorsive di tutte le attività
illecite.
G.I.P. chiaro. Questo volevo...
TESTE ASSISTITO: difatti con questi soldi si mantengono i carcerati, si pagano i
picciotti e tutte le esigenze della famiglia.
G.I.P. chiaro. Ascolti...
TESTE ASSISTITO: quindi ...
G.I.P. sì.
..
TESTE ASSISTITO: quindi definisco come avvenivano. fino a giugno viene
Spataro, dopo l'arresto di Spataro se ne occupa il Bartolo Genova tramite la zia
Santina, che è una zia di Bartolo Genova che si.. . che pure Genova fa, è vedova
abita accanto a lui, in via Vito Muciaccia, perché questa zia Santina andava a casa
di Maria Angela e gli portava i soldi. Poi viene tratta in arresto la Maria Angela Di
Trapani e Bartolo Genova se ne continua ad occupare tramite la zia Santina. In
una o in due occasioni li fa avere direttamente alla moglie di Ciccio Madonia. Poi il
...
nuovo reggente lo posso nominare, no? È in arresto. Poi il nuovo reggente
Andrea Quatrosi, che abita nella zona di Cinisi, tramite i Di Trapani, nella zona di
Cinisi faceva avere sia i soldi per Di Trapani che per la famiglia Madonia.
...
G.I.P. e questo
TESTE ASSISTITO: fino ai mio arresto.
G.I.P. e questo dunque anche durante il periodo di custodia cautelare, cioè quello
attuale cui è sottoposta ...
TESTE ASSISTITO: di Maria Angela ...
...
G.I.P. la Maria Angela ...
TESTE ASSISTITO: si si.
G.I.P. ...in questo processo che ci vede oggi qua.
TESTE ASSISTITO: assolutamente si, infatti ho detto dopo l'arresto di Maria
Angela Di Trapani ...
G.I.P. assolutamente sì.
...
TESTE ASSISTITO: la zia Santina li fa avere alla moglie di Ciccio Madonia e
poi successivamente Andrea Quatrosi che abita nella zona di Cinisi, vicino
l'aeroporto di Palermo, lui si conosce direttamente con i familiari dei Di Trapani,
di Diego, di Michele, gli fa avere sia i soldi per loro che per i Madonia, anche se a
Michele, lui era contrario a farglieli avere.
G.I.P. chiaro. Allora, avevamo... io mi ero appuntato una cosa che lei aveva detto,
però qualche minuto fa, perché ... lei diceva, quando abbiamo parlato
dell'allenatore prendendo un paragone calcistico, abbiamo parlato dell'allenatore
senza squadra ...
TESTE ASSISTITO: si.
...
G.I.P. e lei ha detto sostanzialmente, sintetizzo il suo pensiero, "insomma Michele
Di Trapani in fondo che poteva negoziare in questa vicenda, noi avevamo gli
uomini, avevamo la forza e lui che cosa aveva? Aveva il nome..."...
TESTE ASSISTITO: no, aveva la vicinanza a Bartolo Genova.
G.I.P. e la simpatia diciamo...
TESTE ASSISTITO: bravissimo.
G.I.P. ..."...di Bartolo Genova, noi invece avevamo gli uomini, la f o n a sul
territorio". E allora, questa forza di quante persone si componeva? Cioè ...
TESTE ASSISTITO: la sua famiglia?
G.I.P. no, lei mi ha detto, noi avevamo gli uomini che sul territorio facevano...
. W TESTE ASSISTITO: la famiglia fa parte tutti queili che fanno parte della
- 4 .- famiglia, poi ci sono quelii che realmente sono uomini d'onore e che si occupavano
degli appuntam...
8 G.I.P. e appunto, io non le chiedo, io le chiedo proprio di questa f o n a numerica
indipendentemente dai sergenti, dai caporal maggiori e dai tenenti. Su per giù
quant'era questa forza numerica che era a vostra disposizione per effettuare gli
atti intimidatori, estorsivi, violenti, dei quali ha parlato?
TESTE ASSISTITO: partendo da Bartolo Genova fino all'ultima ruota del carro,
una ventina, ventidue persone, poi avevamo le altre famiglie che erano vicine a noi,
l'Architetto, la famiglia di Tornmaso Natale, la famiglia di San Lorenzo, erano tutti
vicino a noi, quindi in un eventuale problema sono pure con noi.
G.I.P. e quindi questo introduce il punto delle relazioni tra la famiglia di Resuttana
...
e le altre famiglie vicine, alleate o comunque che fanno parte
TESTE ASSISTITO: del mandamento.
...
G.I.P. lei aveva accennato del mandamento. Perché a questo punto mi chiarirà
pure...
TESTE ASSISTITO: da questo momento in poi ritengo di darle tutte le
spiegazioni.
...
G.I.P. e appunto, perché questo ancora non ci siamo arrivati e adesso
interrompiamo dieci minuti perché anchyio avrei bisogno un po' di fermarmi.
Allora, perché ancora non siamo arrivati alla sua affilazione formale, cioè non ci
siamo arrivati temporal...
TESTE ASSISTITO: ancora no.
G.I.P. giusto?
TESTE ASSISTITO: ancora no.
G.I.P. ho capito bene. Perché la sua affiliazione...
TESTE ASSISTITO: fra dicembre 2008 e gennaio 2009.
...
G.I.P. formale è.. .
TESTE ASSISTITO: tra dicembre 2008 e gennaio 2009.
G.I.P. dicembre 2008 e gennaio 2009.
TESTE ASSISTITO: 2009.
G.I.P. sì.
TESTE ASSISTITO: però ci comportiamo da uomini d'onore perché ...
G.I.P. e allora...
TESTE ASSISTITO: di fatto ci comportiamo come uomini d'onore.
...
G.I.P. di fatto vi comportate come uomini d'onore però intanto questo il fatto che
esiste il mandamento, che gestisce anche in forma di alleanza, le necessità
logistiche, operative, esecutive delle varie famiglie, perché lei mi ha detto, eravamo
ventidue solo i nostri, ma se volevamo avevamo l'appoggio dei...
TESTE ASSISTITO: fino ad arrivare a Torretta.
G.I.P. fino ad arrivare a Torretta. E meno male che vi fermavate lì diciamo, perché
se continuavate voi facevate i mille di Garibaldi e rifacevate l'Italia, no. Allora, no
io le chiedo, il mandamento, lei quando apprende per la prima volta che il
mandamento comprende più famiglie, quali sono queste famiglie e se lo apprende
prima della sua affiazione formale oppure in un momento successivo?
TESTE ASSISTITO: le faccio una premessa. Bartolo Genova è a tutti gli effetti il
reggente di Resuttana, incomincia a fare gli incontri insieme a un altro soggetto
che è il vice, che è a piede libero, quindi mi... mi hanno detto di non fare il nome,
quindi noi incominciamo... Bartolo Genova si incomincia a vedere comunque con
esponenti di altre famiglie e poi chiaramente incominciamo ad essere a conoscenza
di tutta quella c h è~ la dinamica di "cosa nostra", le famiglie. Bartolo-Genova si
vede &n li~rchitetto.Io ancora non mi ci vedo perché poi mi ci vedrò quando
diventerò uomo d'onore, gli incominciano a spiegare tutte le cose e Bartolo li
spiega a me, però di fatto noi operavamo sul territorio e quindi per poter operare
devi essere a conoscenza di quelle che sono le regole, quali sono i confini...
G.I.P. cioè quindi...
TESTE ASSISTITO: ...q uali sono le famiglie che fanno parte del mandamento.. .
G.I.P. ma questo quand'è che però comincia a gestirlo, a capirlo concretamente,
già prima della sua affiazione suppongo.
TESTE ASSISTITO: certo.
G.I.P. certo. Quindi...
TESTE ASSISTITO: già da maggio 2008, giugno 2008 siamo a pieno regime.
G.I.P. a pieno regime.
TESTE ASSISTITO: abbiamo tutte le autorizzazioni tra virgolette ...
G.I.P. allora...
...
TESTE ASSISTITO: noi operiamo ...
cb
G.I.P. andiamoci in modo più concreto.
TESTE ASSISTITO: tra l'altro con noi c'era un soggetto che conosce bene "cosa
nostra", di cui non posso fare il nome perché è a piede libero, che ci dava anche di
consigli, essendo una persona di esperienza che ha fatto carcere.
1340
G.I.P. lei concretamente, quand'è che entra in contatto con uomini delle altre
famiglie per necessità del mandamento?
TESTE ASSISTITO: ma fin dal 2008 fmo...
G.I.P. fin dal 2008?
TESTE ASSISTITO: sì sì. Con la famiglia di San Lorenzo, la famiglia di Tommaso
Natale, con la famiglia di Pallavicino.
G.I.P. perché quante famiglie componevano il mandamento?
TESTE ASSISTITO: allora faccio sempre una premessa. Storicamente Resuttana
faceva mandamento a se con l'Acquasanta e 19Arenella,poi con l'avvento dei Lo
Piccolo o con il loro predominio, Resuttana viene inglobata insieme a San Lorenzo,
perché San Lorenzo mancavano pure tutti nel man... facevano unico mandamento,
quindi Resuttana, San Lorenzo, famiglia di Tommaso Natale, famiglia di
Sferracavallo, famiglia di Torretta, famiglia di Pallavicino, tutta la zona di Carini,
Isola Delle Femmine, fa unico mandamento. A capo di questo mandamento, nel
2008, c'è l'Architetto Giuseppe Liga, poi a ogni famiglia c'è il reggente.
G.I.P.: se io lei...
TESTE ASSISTITO: per qualsiasi cosa straordinaria, quindi fatti di omicidi o di
cose eclatanti, si doveva avere il... il benestare del capo mandamento. Per incontri
con famiglie fuori dal nostro mandamento ci vuole il parere del capo mandamento,
ma per varie ragioni, pure perché se si teneva appuntamento con una famiglia di
un'altra zona mi possono uccidere, può essere che ci sono cose che io non sono a
conoscenza, quindi il capo mandamento ha sempre l'ultima parola. Perciò è una
forma di solidarieta fra tutte le famiglie, nel senso che se noi ci riuniamo e io in
questo mese non riesco a pagare i carcerati, gli dico, "tu come sei combinato", al
reggente di Tommaso Natale, "mi devi prestare ventimila euro" e te li danno, cioè
c'è una forma di solidarietà, però ognuno tiene la sua cassa, mentre prima tutti i
soldi venivano mandati ai Lo Piccolo e si teneva... e si tenevano i soldi per le spese
ordinarie, invece con 19nvventodel19Architettoogni famiglia detiene la sua cassa e
in qualsiasi momento, nel momento in cui l'Architetto ti chiama, può chiedere un
resoconto, ma i soldi li teniamo noi, onde evitare che con l'esperienza dei Lo
- .-- - - - %
~iccolovengono tratti in arresti e soldi non se ne trovano, anche se poi a Resuttana
i soldi c'erano ma non lo sapeva nessuno.
@ G.I.P.: a questo proposito potrei anticiparle già una domanda, che però deviamo
un po' da quello che era il mio percorso. Dico, rapporti che lei sappia, tra i Lo
Piccolo e i Madonia, mediati dai Di Trapani, le consta il fatto che questo sia
accaduto?
TESTE ASSISTITO: io so, mi disse Bartolo Genova che anche neli'occasione del...
della nomina di suo zio Salvo Genova, anche i Madonia avevano espresso un
parere positivo, perché lo conoscevano fm da ragazzo.
G.I.P.: ma i Madonia come famiglia o si erano espressi attraverso Maria Angela Di
Trapani o...
TESTE ASSISTITO: attraverso sempre Maria Angela Di Trapani.
G.I.P.: e attraverso quale mezzo lo sa?
TESTE ASSISTITO: questo non lo so, perché è una cosa che in quel momento io
non l'ho vissuta in prima persona, mi fu riferita così, da Bartolo Genova.
G.I.P.: mi scusi, mi faccia capire. La Maria Angela Di Trapani aveva portato la
valutazione positiva, diciamo il parere positivo della famiglia Madonia alla nomina
di?
TESTE ASSISTITO: mi dissero che era stata informata pure Maria Angela Di
Trapani delìa reggenza di Salvo Genova, però non potrei essere...
34:
G.I.P.: della reggenza di?
TESTE ASSISTITO: Salvo Genova...
G.I.P.: Salvo Genova.
TESTE ASSISTITO: ...p erò non potrei essere preciso perché non è una cosa che
ho vissuto io, io posso essere preciso su quella che è la dinamica di Bartolo Genova,
perché l'ho vissuto in prima persona.
G.I.P.: va bene, ritorniamo per un attimo al problema che avevo segnalato, prima
della sua affilazione. Se lei ha gestito con altri uomini del mandamento e non della
famiglia Resuttana delle azioni criminose per "cosa nostran, prima della sua
affiliazione formale.
TESTE ASSISTITO: con altre famiglie?
...
G.I.P.: sì. Nei rapporti siccome lei mi ha detto a volte accadeva... noi avevamo
ventidue uomini a disposizione come famiglia di Resuttana ...
TESTE ASSISTITO: nella fattispecie noi riuscivamo a sbrigarci le nostre cose
tranquillamente, anzi eravamo un fiore all'occhiello per l'Architetto, la famiglia di
Resuttana, perché eravamo quelli più operativi, quelli più dinamici.
G.I.P.: quindi voi eravate diciamo autonomi.
TESTE ASSISTITO: sì, assolutamente sì, anzi generalmente l'Architetto se aveva
bisogno poteva contare su di noi e su Santa Maria di Gesu che è alleata del
mandamento ma non fa più parte del mandamento di San Lorenzo, Tommaso
Natale. Santa Maria di Gesu sono... diciamo che il braccio armato dell'Architetto
erano Santa Maria di Gesu e noi di Resuttana, perché avevamo dei soggetti che
..
erano operativi da un certo punto di. da un punto di vista...
G.I.P.: sì, anche se lei dice braccio armato, però fmo a questo momento dei suoi
riferimenti, io di armi ancora non ne ho visto, nel senso che ho visto atti
intimidatori, atti incendiari, atti estorsivi che non so se sono stati...
TESTE ASSISTITO: no, va be', non ci sono fatti di sangue, però dico noi eravamo
in grado di portarli a termine. Faccio un esempio, esempio il Pillitteri ebbe il ...
Pillitteri Miche... il Pillitteri Michele che ha una camezzeria, ebbe numerosi
danneggiamenti. Ad esempio in questo caso, Michele Di Trapani si interessò di
Pillitteri dicendo: "ma 'sto picciotto perché gli fate... lo trattate ..." siccome la- - -
carnezzeria ricadeva nel nostro territorio, Michele Di Trapani si interessò di capire
quali erano i motivi di questo trattamento nei confronti di Michele Pillitteri.
G.I.P.: ma a che titolo si interessò?
TESTE ASSISTITO: si interessò ...
G.I.P.: cioè perché?
TESTE ASSISTITO: perché dice.. . lo conosceva a Michele Pillitteri, si conoscevano
da una vita.. .
G.I.P.: quindi chicsc l'intervento di chi?
TESTE ASSISTITO: di Bartolo Genova per capire perché c'erano... gli
...
succedevano tutte queste cose al al Bartolo... al Bartolo Genova... a Michele
Pillitteri e Bartolo Genova, da quello che riferisce a me gli disse che faceva
estorsioni senza autorizzazione. Tra l'altro ora ricordo, che Michele Di Trapani fu
colui che sponsorizzò Maurizio Spataro a entrare nella famiglia di Resuttana,
perché Maurizio Spataro le prime volte che si avvicinò alla famiglia di Resuttana
mandava sempre i saluti dello zio Michele Di Trapani. Anche in quella occasione
Michele Di Trapani disse a Bartolo Genova che era un ragazzo affidabile, che era
un bravo ragazzo e che ce lo potevamo mettere vicino. Quindi c'era questo
...
rapporto fra Michele Di Trapani e Bartolo Genova di di consigli, si prendeva
consigli Bartolo Genova. ..
G.I.P.: e questo awenne nel periodo in cui era già posato?
TESTE ASSISTITO: sì, il periodo dal 2008, il primo semestre del 2008.
G.I.P.: nel 2008 Michele...
TESTE ASSISTITO: lo sponsorizza Maruzzo Spataro per esempio, ora che me lo
sto ricordando.
G.I.P.: lei quando dice sponsorizzare, sa anche qui c'è una specie...
TESTE ASSISTITO: sponsorizzare significa...
G.I.P.: che significa sponsorizzare in "cosa nostra"?
TESTE ASSISTITO: Maurizio Spataro si vede con me e con Bartolo Genova, mi
voglio mettere a disposizione, ti manda i saluti lo zio Michele Di Trapani. Ora,
quando fa questo nome a Bartolo Genova, Bartolo Genova poi si vede con Michele,
gli dice: "senti, mi sono arrivati i tuoi saluti, ma lo conosci a questo?", dice: "sì, è
un ragazzo in gamba, ai tempi era vicino a Giovanni Bonanno, è a conoscenza di
tante cose".
G.I.P.: quindi promosse il suo nome per operare in favore di "cosa nostra", ho
capito bene?
TESTE ASSISTITO: sì sì, che era un ragazzo...
G.I.P.: questo vuol dire sponsorizzare.
TESTE ASSISTITO: sì, era un ragazzo affidabile. Lo stesso fece per esempio
Pinuzzo Lo Verde nei confronti di Maurizio Spataro ...
G.I.P.: cioè che era un tipo sveglio e che avrebbe potuto lavorare...
TESTE ASSISTITO: era a conoscenza...
G.I.P.: ...p er "cosa nostra", ho capito bene?
TESTE ASSISTITO: era a conoscenza di tante cose, perché nei tempi di Giovanni
Bonanno si occupava di estorsioni. Nella fattispecie invece di Michele Pillitteri si
conoscevano con Michele Pillitteri, non lo so questa conoscenza da dove gli viene e
si interessava a Bartolo Genova per capire, ma come mai, gli hanno bruciato
l'attività, gli hanno messo le croci, però in quel caso Bartolo Genova non gli fece
ammissioni sul... sui mandanti, che eravamo noi. Poi Michele Piilitteri fu oggetto di
una azione, doveva essere ucciso, lo riferirono, ci fu il benestare dell'Architetto
. _ _ _ -
Giuseppe ~ i ~ fua informato
C
, anche Gianni Nicchi che sarebbe stato -fatto un
omicidio e poi giun ti... era stato tutto preparato, giunti davanti alla carnezzeria,
8 questo awiene fine 2009, quindi fra ottobre e novembre 2009, i soggetti che
stavano eseguendo materialmente l'omicidio, anche se noi eravamo tutti nei
paraggi, il soggetto aveva il bambino in braccio, gli fu detto: "guarda che spesso ci
vanno il nipote con la figlia, se ci sono bambini non vi azzardate a sparare perché
tutti siamo padri di figli e la pagate voi questa". Fatalità fu buon per lui ed oggi
devo dire buon per me, se no avrei questo rimorso, aveva il bambino in braccio e
non hanno sparato, hanno fatto due volte il giro e se ne sono andati.
G.I.P.: vede, cambia anche "cosa nostra" perché ai tempi del Capitano ucciso a
Monreale, "cosa nostra" non si curò del fatto che.. .
TESTE ASSISTITO: Bartolo Genova ha pure i bambini piccoli e...
...
G.I.P.: che avesse un bambino in braccio.
TESTE ASSISTITO: Bartolo Genova ha bambini piccoli e i bambini piccoli non
penso... dico mia figlia ha diciotto mesi uno e sei anni e mezzo l'altro. Un colpo
arrivato male, ma a prescindere è più trauma non... siccome sapevamo le abitudini
...
e spesso la sera ci andavano i familiari lei mi dirà: e perché lo avete fatto di sera?
Perché di giorno ci sono le banche vicino alle camezzeria, ci sono i servizi
antirapina, dopo le cinque, le sei del pomeriggio, era buio, periodo invernale, le
banche sono chiuse, è più semplice.
1343
G.I.P.: e a questo punto io le pongo la domanda che le avevo posto anche prima,
perché le avevo detto non ho visto armi fino adesso nel suo racconto. Furono
apprestate delle ar mi...
...
TESTE ASSISTITO: la disponibilità di armi.
G.I.P.: avevate disponibilità di armi?
TESTE ASSISTITO: sì sì.
G.I.P.: che tipo di armi avevate?
TESTE ASSISTITO: no...
G.I.P.: e dove le teneva? Perché mi ha detto, fino adesso mi ha parlato della cassa
che la teneva lei...
TESTE ASSISTITO: sì sì.
...
G.I.P.: dei soldi li teneva lei...
TESTE ASSISTITO: sì sì.
...
G.I.P.: ma lei teneva anche armi?
TESTE ASSISTITO: posso riferire?
P.M. PACI: può riferire sul tema perché dichiarazioni sono state depositate.
TESTE ASSISTITO: possiamo?
P.M. PACI: può riferire, sì sì.
G.I.P.: io qua ci ho...
P.M. PACI: sono state depositate anche in altri processi, anche in altre posizioni.
G.I.P.: allora, le armi.
TESTE ASSISTITO: sì.
G.I.P.: perché lei... lei le conosce le armi?
TESTE ASSISTITO: quelle usate per il tentato omicidio di Pillitteri certamente sì.
G.I.P.: ma le ha detenute personalmente? Le ha avute in sua disponibilità?
TESTE ASSISTITO: detenute io, conservate io, mai.
G.I.P.: mai. Chi gliele aveva date? Se lo può dire.
TESTE ASSISTITO: no, ma per quanto riguarda le armi, il soggetto che poi
diventerà il reggente di Resuttana, Andrea Quatrosi, uomo di fiducia dei Lo
Piccolo, che ha curato per dieci anni la latitanza dei Lo Piccolo, deteneva un
-- arsenale dei Lo Piccolo, però non so dove lui li conservava. So che erano dei... dei
soggetti che erano impiegati in un ospedale, comunque in un terreno. E poi delle
@ armi che materialmente ha portato e che erano una 38 a canna lunga, tipo quella
che usano i metronotte, una 9 x 21 e poi cyeraun altro revolver che aveva lui, che
gli aveva regalato Salvatore Lo Piccolo con il manico tutto cromato e che dovevano
essere utilizzate per l~omicidiodi Pillitteri. Poi tra l'altro noi eravamo a
disposizione di alcune armi che erano state date dai Lo Piccolo a Salvatore Genova
che poi furono dati a Vincenzo Troia che era allyepocadel 2008 reggente della
ccfanliglia'ydi Pallavicino che poi fu levato dallyArchitettoGiuseppe Liga, il quale
quando fu chiamato a darcele ci disse che non le aveva più e che le avevano... dice:
"Io non le ho mai avute e invece poi abbiamo scoperto che è un soggetto che faceva
parte della "famiglia" di Pallavicino, tale Pizzuto Agostino che ho conosciuto
personalmente e invece l'avevano a Villa Amalfitana. Altra cosa come il caso dei
soldi che lei mi chiedeva, se noi avessimo saputo che le armi le avevano loro
rischiavamo la morte perché gliele avevano negato di avere queste armi non
c'erano più, siccome quelli erano stati arrestati Salvo Genova non c'era e non
potevamo avere la certezza che erano arrivate però le avevano loro.
...
G.I.P.: però certo, perché se vado con logica il fatto che tu mi dica che non hai...
TESTIMONE ASSISTITO: le armi.
... ..
G.I.P.: armi e invece ce le hai.
TESTIMONE ASSISTITO: noi sapevamo che lui le aveva avute.
...
G.I.P.: mi lasci un po' completare perché se interrompiamo non arriva ...
TESTIMONE ASSISTITO: sì, mi scusi!
G.I.P.: ...il processo logico alle sue conseguenze, dico, il fatto che tu mi dica che non
armi quando invece ce le hai, indica una riserva mentale che tu le possa usare
contro di me, ho capito bene o no?
TESTIMONE ASSISTITO: ha fatto un procedimento logico esattissimo perché
negli ultimi periodi il gruppo che faceva capo alla "famiglia" di Pallavicino e alla
persona di Vincenzo Troia che noi definivamo nell'ambito di "Cosa Nostra"
l'armata Brancaleone, era malvisto, perché gestiva male tutte le attività della
"famiglia", Vincenzo Troia lo capi e poi si è avvicinato da Pippo Provenzano
reggente della "famiglia" di Tommaso Natale che ci si presentò... gli disse: "da oggi
in poi consegna la cassa e non ti occupare più di niente, questo alla fine del 2008,
poi il Vincenzo Troia viene tratto in arresto nel maggio del 2009 nell"'0perazione
Eos Uno" e quindi già lì aveva capito questa tensione, pure perché l'Architetto
nella persona di Pippo Provenzano, perché chiaramente l'Architetto non è che si
doveva convincere a Enzo Troia, gli chiese il resoconto della "famiglia" e lui portò
..
un resoconto dove c'erano entrante. per dire, milie euro e uscite mille euro, dico:
"è una cosa illogica, dico, che pareggiavano i conti", girava voce che si fregava i
soldi delle estorsioni e poi aveva dei ragazzi che non si muovevano bene e fu
estromesso. Da quel momento la delega su Pallavicino fu presa Pippo Provenzano
che era anche reggente di Tomrnaso Natale e che demandò su quel territorio tale
Vito "Sparanza" che era un soprannome e che di fatto è Vito Nicolosi e che si
occupava della zona di Pallavicino e di Partanna Mondello.
G.I.P.: ascolti, se ci sono altri episodi che mi può segnalare prima della sua
affiliazione formale magari lo faccia adesso.
TESTIMONE ASSISTITO: mi incontravo con Giuseppe Biondino aila "famiglia"
di San Lorenzo, mi incontravo con Pippo Provenzano reggente di Tomrnaso Natale
e mi sono incontrato nel 2008 con Vincenzo Troia reggente di Pallavicino, mi sono
incontrato nell'estate del 2008 con Tonino Lo Presti e Massimo Mulé.
G.I.P.: e che avevano come funzione?
TESTIMONE ASSISTITO: Tonino Lo Presti era il reggente di Palermo Centro.
G.I.P.: di Porta Nuova.
TESTIMONE ASSISTITO: e Massimo Mulé era pure faceva parte della ...
"famiglia" di Palermo Centro Porta Nuova, era uomo d'onore e poi successiv...
G.I.P.: però prima di arrivare al momento della sua affiliazione formale che ci
dovrebbe chiarire anche un po' quale è la differenza diciamo dal momento
affiliativi formale al momento precedente e quindi se veramente esiste una
differenza percepibile, palpabile, io ho bisogno di un chiarimento che in fondo lei
già in parte mi ha accennato e introdotto con le sue risposte, cioè a dire c'è la
figura del reggente, cioè la figura del capo della "famiglia", cioè la figura del capo
mandamento e... sono fasi queste propedeutiche alla... cioè preliminari ad avere un
incarico più importante, cioè un uomo d'onore che diventa un reggente, no, è in
pectore, cioè aspira a diventare capo della "famiglia", capo del mandamento
oppure questa regola della reggenza, del graduale livellamento, diciamo, verso
l'apice della montagna come in fondo mi ha accennato non è proprio così in "Cosa
Nostran? Cioè a dire, lei ha parlato di un sacco di soggetti che sono reggenti, di
capi della "famiglian, capi mandamento, cioè lei stesso ad un certo punto ascende a
questo ruolo più importante però poi al contempo mi dice: "sì, però non è detto che
...
un reggente si potesse diventare reggenti avendo la qualifica di uomo d'onore,
b
questo scenario io vorrei che lei me lo descrivesse bene, perché è un po' atipico,
almeno nel riscontro che io ne faccio è un po' atipico rispetto al panorama generale
che fino adesso abbiamo sentito, no? I1 fatto che avessero fatto reggente di una
"famiglia" addirittura un uomo che non era uomo d'onore ad ogni effetto e mi
spiega un po' questo meccanismo e perché a suo awiso diciamo era una specie di
stravolgimento delle regole che fino a quel momento avevano sovrinteso
l'amministrazione ordinaria di CbCosa Nostra"?
TESTIMONE ASSISTITO: io le devo dare una premessa, quando poi conobbi
l'Architetto Giuseppe Liga mi ha fatto lui... io gliela feci questa domanda, "ma
com'è, si può diventare ..."e lui mi dice: "guarda, Giovanni..."...
G.I.P.: si può diventare a che cosa si riferisce?
TESTIMONE ASSISTITO: reggente non essendo, come lo era stato Bartolo
senza... sì, e mi fa l'esempio di Giovanni Bonanno, di Francesco Urbano che erano
tutti reggenti che non erano uomini d'onore, cosi mi riferisce l'Architetto, quindi si
può diventare... e mi spiega che il reggente non è come il capo 'bfamiglia", il capo
"famiglia" non lo può levare nessuno, Salvino Madonia e capo "famiglia" e questo
status non glielo potrà levare mai nessuno, a meno che lui non ci rinuncio o a meno
che non si fa una riunione con tutta la bbfamiglia"e si fa la votazione. I1 reggente è
un soggetto che viene messo iì in un determinato momento storico dove ci sono
esigenze che ci sono tanti arresti, ci sono difficoltà, non c'è nessuno che ci si può
mettere perché non c'è un uomo d'onore che in quel momento si ritiene di potere
mettere e se si ha fiducia in un ragazzo, ad una persona ad un signore che in quel
momento il capo mandamento ne ha assoluta fiducia lo mette come reggente. Poi la
prassi successiva è subito di farlo combinare per regolarizzare la posizione, quindi
la reggenza è una cosa che in qualsiasi momento può essere tolta, tanto è vero che a
dicembre del 2009 in seguito all'incontro che Bartolo Genova unitamente a me e ad
altri soggetti che ho riferito, si incontrano con Gianni Nicchi senza autorizzazione
del capo mandamento l'Architetto Giuseppe Liga e l'Architetto Liga insieme a
...
Nino Corso e a Pippo in una riunione tenuta nel dicembre viene estromesso dalla
"famiglia" di Resuttana e viene nominato come reggente Andrea Quatrosi e questo
%
-
.
dimostra che il reggente in qualsiasi momento .può essere $alto, non ha una cosa
sicura che nessuno gli può toccare.
G.I.P.: e il reggente chi lo fa intanto?
TESTIMONE ASSISTITO: i capo mandamento.
G.I.P.: solo il capo mandamento?
TESTIMONE ASSISTITO: lo può dire anche il capo "famiglia" in una riunione lo
dice e lo comunica ad altri capi bbfamiglia"e dice: "in caso di mia assenza c'è lui'',
però la prassi giusta sarebbe di combinarlo come uomo d'onore. Però la storia, mi
diceva l'Architetto Liga, ci insegna che ci sono casi... mi fece un esempio che io
sono rimasto sconvolto, mi disse: "tu la vuoi sapere una cosa? - mi fa, e c'era pure
Nino Corso, dice - Mimmo Raccuglia non è uomo d'onore anche se è un soggetto
all'apice di «Cosa Nostra», non è stato mai combinato" e io sono rimasto basito
perché ho detto: "ma come è possibile?", dice: così, se ti diciamo che è così è
così" e io sono rimasto basito.
G.I.P.: ma lei lo aveva conosciuto a Raccuglia?
TESTIMONE ASSISTITO: no, questo me lo dice l'Architetto Giuseppe Liga, il
...
fatto di diventare un... un latitante, un esponente certo volte sono anche le
circostanze che ci portano a... magari io tre anni fa o Bartolo Genova non saremmo
mai arrivati a quei livelli se ci fossero stati tutti fuori, ma non c'era più nessuno
fuori, nel corso dell'anno avevano arrestato circa trecento persone con le
operazioni antimafia, da Orfeo e a tutti gli altri, quindi chi c'è sul territorio?
Quelle poche persone di fiducia che ci sono vanno avanti, se no si dovrebbero
prendere i rapinatori o l'estortore di turno, quindi di necessità virtù diceva
l'Architetto, però l'Architetto onde evitare qualcuno che poteva parlare ci aveva
interesse di combinarti uomo d'onore, perché se arrestano l'Architetto, arrestano a
Pippo Provenzano, arrestano... poi non essendo uomini d'onore abbiamo delle
grosse difficoltà, se abbiamo lo status di uomini d'onore se viene una fazione
opposta non ci può trovare il puntino nero, ma di fatto anche quando non lo
eravamo uomini d'onore ci comportavamo come uomini d'onore, c'erano delle
limitazioni che erano dettate dal fatto che in alcune riunioni parlava magari
l'Architetto a nome nostro, parlava Nino Corso a nome nostro, parlava Pippo
Provenzano a nome nostro, perché noi non potevamo partecipare a riunioni con
altre "famiglie", altri mandamenti di un certo tipo perché non eravamo combinati.
G.I.P.: chiaro, quindi di necessità virtù, anche se di virtù criminali diciamo...
TESTIMONE ASSISTITO: si, certo.
G.I.P.: ...si tratta. E quindi veniamo a questa necessità che fece la virtù della sua
affiliazione formale a "Cosa Nostra". Allora, vediamo un attimo in quale momento
storico avviene, attraverso quali uomini che la vanno ad introdurre, attraverso
quali strumenti diciamo sacramentali se vi furono e che cosa in effetti cambia dal
momento in cui questa affiazione formale finalmente si consolidò?
TESTIMONE ASSISTITO: allora, io vengo affiato tra il dicembre del 2008 e il
gennaio del 2009 ed un mese prima di me vengono affiati Bartolo Genova, i
soggetti che stavano a piede libero non li posso nominare.
PM. PACI: no no.
TESTIMONE ASSISTITO: e poi altri soggetti che sono a piede libero vengono
combinati dalla "famiglia" di Resuttana e un mese dopo di me...
G.I.P.: dicembre del 2008, giusto?
TESTIMONE ASSISTITO: tra dicembre del 2008 e...
G.I.P.: perché proprio, sarà una domanda forse banale, ma perché dicembre 2008
non... perché accade proprio a dicembre, c'è qualcosa che. .. , L
*l
G.I.P.: allora, è giusto dire che dopo l'affiliazione formale con la Santina che
brucia e con la frase sacramentale si ha accesso ad informazioni più di rilievo, fu
fondate, più importanti di "Cosa Nostra" o no?
TESTIMONE ASSISTITO: le cose più ...
G.I.P.: come informazioni, se le azioni lei mi ha detto che sono le stesse, perché
dice: "prima dell'affiliazione estorsioni facevo ed estorsioni anche dopo", oppure:
"la cassa prima la tenevo, la continuo a tenere dopo l'affiliazione e divento uomo
d'onore", allora quindi se ho capito bene, ma mi corregga se ho mal inteso, in
termini di azioni non muta nulla, in termini di informazioni invece muta qualcosa
devo supporre, il fatto di uomo d'onore, dico, ti permette di accedere ad un bacino
di informazioni che come non uomo d'onore non avresti, giusto, è giusto?
TESTIMONE ASSISTITO: sì, e le spiego pure quali sono le differenze, quindi le
azioni criminose rimanevano sempre uguale, però mi permette che sei io mi
incontro con Pippo Provenzano che comunque li avevamo i rapporti prima, però a
quel punto essendo io uomo d'onore come lui, magari mi parla di problematiche
della sua "famiglia" che prima non sapevo.
G.I.P.: e questo le chiedo, questa è la domanda.
TESTIMONE ASSISTITO: quindi io ho un bacino di conoscenza e magari mi
...
dice
G.I.P.: è giusto dire che il bacino di conoscenza...
TESTIMONE ASSISTITO: l'informazione aumenta.
G.I.P.: oh!
TESTIMONE ASSISTITO: e le attività criminali rimangono uguali, quindi se...
G.I.P.: perfetto!
TESTIMONE ASSISTITO: io vengo a sapere che ci sono quei soggetti... magari
delle cose nel suo territorio, vengo in contatto con la "famiglia" si Santa Maria Di
Gesu e conosco l'organigramma.
G.I.P.: perfetto!
TESTIMONE ASSISTITO: mi vengono presentati altri uomini di Santa Maria di
Gesu che magari prima non avrei conosciuto.
- G.I.P,:.perfetto! Eailora le chiedo: alla luce di questo momento affiativi che sia
tra il dicembre del 2008...
TESTIMONE ASSISTITO: e gennaio del 2009.
G.I.P.: ...
e il gennaio del 2009, quali ulteriori elementi conoscitivi lei assume in
questa nuova veste sulla "famiglia" di Resuttana che prima come mero affiato lei
non aveva?
TESTIMONE ASSISTITO: suiia "famiglia" di Resuttana Bartolo Genova era
molto informato sicuramente tramite lo zio, io vengo invece a conoscenza di molte
cose da altre "famiglie" da quel momento, perché incominciavo i rapporti con
l'Architetto e l'Architetto mi prende molto in simpatia e mi incomincia a parlare
...
del
G.I.P.: io sto parlando di Resuttana.
TESTIMONE ASSISTITO: a Resuttana conoscevo tutto, anche se teoricamente
non lo dovevo sapere.
G.I.P.: lei già dice che sostanzialmente queiio che fino adesso ha rassegnato e lo ha
rassegnato prima sostanzialmente della sua affiliazione in realtà era il patrimonio
di conoscenza che ormai era consolidato e che lei con la sua formale affiliazione
non faceva altro che ratificare diciamo così...
TESTIMONE ASSISTITO: io faccio una premessa, il soggetto che attualmente è
fuori è un soggetto che per anni camminava con Nicola Di Trapani, è una persona
molto vista bene da Ciccio Madonia e... e quindi molte cose me le ha spiegate e mi
ha preparato abbastanza bene.
G.I.P.: capisco.
TESTIMONE ASSISTITO: era la persona di fiducia di Nicola Di Trapani e Di
Ciccio Madonia, quindi era una persona di rilievo e anche operativa sotto il punto
di vista criminoso.
G.I.P.: allora la pongo in altro modo la domanda. Successivamente alla sua
affiliazione accaddero fatti, situazioni, circostanze che la portano ad ulteriormente
approfondire il ruolo la funzione e la veste svolta da Michele Di Trapani e Maria
Angela Di Trapani in favore della "famiglia" dei Madonia e quindi quella di
Resuttana?
TESTIMONE ASSISTITO: cose nuove no rispetto a quelle che già sapevo.
G.I.P.: dopo la sua affilazione.
TESTIMONE ASSISTITO: cose nuove no, le cose in più sono state il fatto di
partecipare ed entrare in confidenza con esponenti di rilievo di "Cosa Nostra"
come l'Architetto, come il reggente di Santa Maria di Gesù, conoscere molti altri
uomini d'onore che magari prima non conoscevo, conoscevo soltanto magari una
persona e la possibilità di potermi sedere con Gianni Nicchi che era una cosa
impensabile prima non essendo uomo d'onore.
G.I.P.: con Gianni Nicchi?
TESTIMONE ASSISTITO: io dieci giorni prima del suo arresto mi sono seduto
con Gianni Nicchi, Bartolo Genova e altri soggetti che sono a piede libero e di cui
ho riferito in verbale e poi diciamo...
G.I.P.: ma si è seduto così, diciamo a parlare conviviaimente o si è seduto per
parlare...
TESTIMONE ASSISTITO: no, per...
- ...
G.I.P.: e va bene, io la domanda gliela pongo così, non è che...
TESTIMONE ASSISTITO: ci mancherebbe!
...
G.I.P.: capisco anche la stanchezza, però lei.. .
VOCE: prego?
_ .
._ a- G.I.P.: no dico, le pongo a volte domandeche possono apparire retoriche e banali o
anche forse... gliele pongo perché sia lei a rispondermi e non io a domandare.
8 PM: chiedo scusa Signor Giudice, allora forse... sono il Pubblico Ministero, mi
permetto di intervenire solo per questo, se può chiedere al collaborante perché è
una cosa peraltro che lo stesso che aveva accennato prima, in che condizioni si
trovassero i rapporti tra Pagliarelli e Tommaso Natale in quel momento storico e se
c'erano differenze rispetto all'irnmediato passato, cioè all'era Lo Piccolo, ecco,
forse la sua domanda immagino che sicuramente mirava anche a questo e quindi in
questo contesto può dare una risposta non banale.
TESTIMONE ASSISTITO: ma io faccio il preambolo.
G.I.P.: perché lei fino adesso ha fatto tantissime premesse e chi leggerà il suo
verbale vedrà che lei dice: "voglio fare una premessa, una premessa ..."...
TESTIMONE ASSISTITO: no, è per arrivare ...
...
G.I.P.: non vorrei che no no...
TESTIMONE ASSISTITO: cioè -parlare delle condizioni...
G.I.P.: ...p erché se sono tutte premesse queste quand'è che arriviamo alle
considerazioni?
TESTIMONE ASSISTITO: no, perché per comprendere come ci arriviamo, la
strada, ci devo dire tutto il... per comprenderlo Lei, nel senso di capire il
procedimento logico.
qk 1351
G.I.P.: d'accordo.
TESTIMONE ASSISTITO: nel senso che dopo l'arresto dei Lo Piccolo l'Architetto
Liga ha interesse a trovare... e anche Gianni Nicchi a trovare un accordo tra le due
fazioni e c'è un soggetto che è a piede libero e che non nomino e che si rende
tramite, dico, di portare informazioni tra Gianni Nicchi e l'Architetto, poi
l'Architetto si incontra con Gianni Nicchi non tramite questo soggetto ma tramite...
lo posso dire?
PM. PACI: sì sì.
TESTIMONE ASSISTITO: tramite Francesco Costa che è un uomo vicino a
Nicola Ferrara, Francesco Costa detto "puffetto" che fa incontrare... crea
l'appuntamento tra "Gianni Nicchi" e l'Architetto in quell'appuntamento
...
l'Architetto mi riferirà che viene Gianni Nicchi dice: "per me non c'è rancore",
l'Architetto dice: "per me non c'è neanche rancore e mettiamo un punto di
incontro perché la guerra tra di noi agevola soltanto le Forze dell'ordine e non
porta a niente, stiamoci belii tranquilli e se tu hai bisogno di me rivolgiti tramite
Pippo Provenzano e Nino Corso e Gianni Nicchi: "se tu hai bisogno di me ti rivolgi
tramite...", il soggetto che attualmente è fuori e che è reggente di una "famiglia" e
si crea questa pax mafiosa. Nel corso del 2009 si viene a creare una tensione in
ordine a posizione di Resuttana perché Bartolo Genova è il cognato di Giuseppe
Biondino figlio di Salvatore Biondino, Bartolo Genova da un lato faceva capire
all'Architetto che era con lui, ma dall'altro lato faceva capire a Gianni nicchi che
era vicino a lui, insomma, stava in un piede in due scarpe, come si dice, in due
staffe. Allora Gianni Nicchi incontra Nino Corso... Nino Corso fa sapere a Gianni
Nicchi perché non si incontrano, tramite un soggetto di Pagliareili e Nino Corso gli
dice: "qualsiasi problema con Resuttana ne devi parlare con me, non c'è bisogno
che chiamate a Resuttana, direttamente io o Pippo Provenzano dico... siamo... è la
stessa cosa Resuttana con noi", a quel punto Gianni Nicchi che fa? Chiama il
reggente di questa "famiglia" che attualmente è a piede libero e dice: "ma come
sono andati i picciotti di Resuttana, sono con noi, sono con loro?", perché
Resuttana era ufficialmente con il Mandamento dell'Architetto, ma di fatto
Bartolo Genova-weya creato un accordo con Gianni Nicchi. Gianni Nicchi porta
questo appuntamento e lo porta a me tramite un soggetto di cui non posso fare il
nome, io a quel punto invece di informare subito a Bartolo Genova informo
Andrea Quatrosi e Nino Corso il quale mi dice: "tu non gli dirai niente, portagli la
notizia a Bartolo Genova e vediamo come si comporta. Perché che cosa aveva detto
l'Architetto? "Qualsiasi appuntamento che M Mene da altre «famiglie>> non
andate agli appuntamenti se non lo fate sapere prima a me", io vado da un soggetto
che attualmente è fuori e da Bartolo Genova e ci dico: "senti, mi è arrivato
l'appuntamento del vecchietton, perché io non lo chiamavo picciotteddu ma
vecchietto, perché siccome lo chiamavamo tutti picciotteddu in caso di
intercettazione io lo chiamavo... lo chiamavo il vecchietto, dissi: "lo dobbiamo fare
sapere vedi", "No no, noi facciamo l'appuntamento e gli diciamo che è arrivato
all'ultimo momento e poi glielo facciamo sapere", ci dissi: "mah! Vedi che a
prassi...", dice. "no no, ci andiamo", io faccio sapere questa cosa a Nino Corso e mi
dice: "tu fai una cosa, vacci pure così senti i discorsi che fanno", quindi ci
rechiamo all'appuntamento con Gianni Nicchi, questo avviene un dieci giorno,
dodici giorni prima del suo arresto e sono presenti una serie di persone che non
posso nominare al di fuori di Bartolo Genova perché gli altri sono tutti a piede
libero, sono i reggenti insomma, è un summit con più "famiglie" e in quella
occasione Gianni Nicchi dice: "mah! Di te mi hanno parlato bene, purtroppo per la
necessità che tu sai non ci siamo potuti incontrare prima", senti: "Nino Corso fa
sapere questo: noi se abbiamo bisogno di Resuttana possiamo parlare anche con
lui o con Pippo", dico: insomma, io con Resuttana devo parlare con te o Nino
Corso deve parlare pure per te?", e Bartolo Genova ci dice: "no no, Nino Corso
questo non lo può dire, se tu hai bisogno parli direttaniente con me,
successivamente a questo appuntamento subito viene convocato Bartolo Genova
insieme ad un altro soggetto che rappresentava il Vice e viene subito messo fuori
"famiglia" dal19Architetto,da Nino Corso e Nino corso gli dice: "devi ringraziare a
..
Pippo che è stato. che sarebbe l'Architetto Giuseppe Liga, perché se c'erano
padre e figlio tu oggi non uscivi da qua, perché c'era la corda come si usava prima,
perché tu hai mancato di rispetto ah9~ichitetto e hai mancato di rispetto a me, ti
sei permesso e non ti dovevi permettere, perché il Signor Gianni Nicchi è due mesi
che chiede l'appuntamento con Nino Corso e l'appuntamento non... non è venuto
per difficoltà però si chiama l'appuntamento con te e Gianni Nicchi questo non lo
poteva fare, perché lo doveva fare sapere a noi se si doveva incontrare a
Resuttana", a quel punto viene estromesso e viene messo Andrea Quatrosi. Io le ho
fatto un riassunto e-ho specificato tutte le dinamiche.
G.I.P.: quindi diciamo che la sintesi è.. .
..
TESTIMONE ASSISTITO: e poi alla fattispecie Gianni Nicchi. parliamo anche
di fatti estorsivi, tipo il discorso di... di Bagagli che dice: "non me lo sono scordato
e gli farò avere a breve la risposta definitiva su questa situazione".
G.I.P.: diciamo che dopo che lei è diventato formalmente uomo d'onore ha dovuto
anche gestire o comunque assistere o comunque partecipare a delle pericolose
situazioni che potevano sfociare anche in una guerra aperta tra le "famiglie" o le
fazioni di bbCosaNostra", ho capito bene se la sintesi è questa?
. TESTIMONE ASSISTITO: viene fatta questa pace tra Gianni Nicchi e
l'Architetto, poi c'è questa cosa che fa... mette un po' in movimentazione i due
schieramenti, veramente ogni appuntamento è un... gli appuntamenti non si sanno
mai come finiscono.
L G.I.P.: cioè che potevano sfociare in assassini, in soppressioni o...
TESTIMONE ASSISTITO: sì, questo è. - - - -- . - -.
G.I.P.: giusto, ho capito bene?
8 TESTIMONE ASSISTITO: sì sì.
G.I.P.: e quindi dopo che è diventato uomo d'onore nella sua qualità più
importante mi ha fatto questo esempio e che mi ha descritto ampiamente e che
voleva indicare l'importanza degli uomini con i quali veniva in contatto e delle
scelte così rilevanti con in "Cosa Nostra" tra questi uomini venivano consolidate e
portate avanti, ho capito bene? Questo è il...
TESTIMONE ASSISTITO: sì, perfetto! Lo ha detto bene perché le preciso che
dopo questo appuntamento Bartolo Genova insieme ad un'altra persona che non
posso nominare, si incontrò con Nino Corso e loro gli raccontarono
l'appuntamento con Gianni Nicchi e lui gli disse: "va bene, non ti preoccupare" e
Bartolo Genova: "hai visto che non si è incavolato Nino?", ci ho detto: "guarda che
ti ride non è un fatto positivon, Nino Corso poi mi chiama e mi dice: "dopo domani
portami a Bartolo Genova e a tizio a tale posto" e che sarebbe dove c'è la rotonda
di Via Oreto, c'è una specie di distributore proprio di fronte, dice: "me lo porti
che c'è un appuntamento, si deve vedere con me, con l'Architettow e quindi io
vedevo a Bartolo Genova e gli dissi: "senti, mi hanno portato un appuntamento per
te", io francamente da un punto di vista di sentimento incomincio ad avere timore
che gli possa succedere qualche cosa a Bartolo Genova, infatti anche lui si... dice:
"ma perché questo?", dico: "non lo so, ti devono parlare, ti devo portare in questo
punto e poi te ne vai con loro", quindi lui andò all'appuntamento insieme a
quest'altra persona un po' in... con timore e poi in quella occasione come le ho
riferito Nino Corso ci disse: "siccome hai trovato a Pippo e non hai trovato al
padre e figlio se erano altri tempi tu da qua.. . c'era solo la corda".
G.I.P.: chiaro. Allora dunque, lei praticamente resta circa un anno nella funzione...
perché lei viene arrestato, mi ha detto il 21 dicembre del 2009.. .
TESTIMONE ASSISTITO: si.
...
G.I.P.: lei è affiliato formalmente nel gennaio del 2009...
TESTIMONE ASSISTITO: fme...
G.I.P.: ...q uindi resta un anno nelle funzioni diciamo, giusto?
TESTIMONE ASSISTITO: si si. Sul campo due anni, di fatto...
G.I.P.: sul campo... sul campo militare diciamo.
TESTIMONE ASSISTITO: sul campo delle dinamiche due anni.
G.I.P.: sul campo militare. Senta, in questo anno che è molto vicino, diciamo, alle
cose delle quali noi oggi ci occupiamo o per i quali siamo qui in questo processo, ha
mai avuto la possibilità di sapere delle vicende economiche, patrimoniali,
immobiliari che riguardavano la "famiglia" di Resuttana ed in speciale modo la
"famiglia" Madonia o Di Trapani?
TESTIMONE ASSISTITO: chiarissimo! Allora, Bartolo Genova addirittura in
...
una occasione mi disse: "Manuel, diamo quattro praticamente fra i fratelli e
Nicola Di Trapani gli diamo quattromila euro al mese - dice - ma tu manco ti
immagini gli interessi e le proprietà che hanno - dice - neanche avrebbero bisogno
e potremmo aiutare a chi ha realmente più bisogno".
G.I.P.: questo glielo dice chi, Genova?
TESTIMONE ASSISTITO: Bartolo Genova e mi dice pure: "pensa sempre al
<<Bar Sofia» è pure una cosa che interessa loro - dice - tra l'altro tra loro in
famiglia hanno conflitti per motivi di interessi - dice - tu manco ti immagini i beni
-
e le proprietà che hanno - dice potremmo usare questi soldi per gente che
veramente ha bisogno, ma purtroppo diciamo la situazione ci impone di farglieli
avere. a+ .
G.I.P.: ma chi è che le parla del &&Bar Sofia" e perché proprio il &'BarSofia",
perché le si fa questo riferimento?
TESTIMONE ASSISTITO: perché mi sembra che avevano dei contrasti
all'interno della famiglia mi diceva Bartolo Genova anche in ordine a questo bar,
mi diceva che c'era un ragazzo pure, perché il genero di Salvo Genova che lavora
in una... e il cugino Nino Genova, lavorano alla cooperativa dentro Villa Sofia e
andavano sempre al '&BarSofia" e c'era un tale Massimo, mi sembra, Lo Verde che
io non ho mai conoscfuto e diciamo che era una persona dei Madonia e che gestiva
questo bar.
...
G.I.P.: quindi ho capito bene se quando nella sua qualità di uomo d'onore
ormai...
TESTIMONE ASSISTITO: si si.
G.I.P.:... ...
le fu portato conobbe la circostanza che il &'Bar Sofia" era un bar
comunque nelle mani diciamo così...
TESTIMONE ASSISTITO: nella disponibilità dei Madonia.
G.I.P.: scusi?
TESTIMONE ASSISTITO: nella disponibilità.
...
G.I.P.: nella disponibilità
TESTIMONE ASSISTITO: sono interessi della...
...
G.I.P.: di chi esattamente tra i Madonia non ricorda?
TESTIMONE ASSISTITO: no, questo no, si parlava dei fratelli che hanno
numerosi interessi economici, proprietà, addirittura le faccio un esempio, perché
poi parlando sto ricordando una serie cose, Totò Lo Cicero soggettoy reggente della
Arenella, uomo d'onore, era un soggetto molto vicino alla "famiglia ' dei Madonia
ed era un soggetto che aveva una serie di proprietà, di interessi che erano riferibili
ai Madonia e questo lo seppi dalla "famiglia" Genova e da Bartolo Genova dico
per dirne una, ci sono tantissimi interessi che avevano i Madonia in ordine a
proprietà e beni, per questo Bartolo Genova W disse in un momento... dice: "noi ci
ammazziamo la vita, non è.", dico: "ci mandiamo quattromila euro, e magari ci
sono ragazzi che sono in carcere e hanno veramente queste difficoltà" perché lei
deve considerare che uno che va a fare le estorsioni rischia dieci anni e magari
prende ottocento euro al mese di stipendio, mille euro al mese.
...
G.I.P.: invece per quanto riguarda coloro, perché questa gente scusi, i Madonia
abbiamo già detto che erano in carcere...
TESTIMONE ASSISTITO: sì.
...
G.I.P.: giusto? Quindi seppe mai come materialmente però questa gestione delle
cose aweniva attraverso soggetti che.. . cioè per esempio, intanto come venivano...
come aweniva la comunicazione all'eterno circa la gestione di questi patrimoni, di
questi beni se questi erano detenuti?
TESTIMONE ASSISTITO: con Bartolo Genova noi non entravamo nel merito
delle disponibilità dei Madonia, non ci interessava noi avevamo soltanto l'obbligo
essendo inerente a "Cosa Nostra" e alla famiglia di Resuttana di mantenere la
famiglia Madonia che è l~espressionee che rappresenta la famiglia dei Madonia. Io
nel corso di questo dibattimento mi è venuta in mente una cosa in ordine ai
Madonia e che non ho dichiarato a verbale, se posso ...
G.I.P.: soltanto per chiarire che non siamo in dibattimento, perché magari ...
TESTIMONE ASSISTITO: dibattimento, non lo so, nel corso della mia
testimonianza.
G.I.P.: in questa audizione, la chiami così, audizione. . .
---- -TSSTIMONE~ASSISTITO:siccome sono nel corso dei centothnta giorni allora mi
..
è venuto in mente che noi stavamo facendo. non lo so, lo posso riferire?
Q PM. PACI: sì sì, assolutamente.
TESTIMONE ASSISTITO: anche se non so se poi diventa oggetto di indagine.
G.I.P.: ma il Pubblico Ministero non può in questa sede, diciamo, impedirle di
riferire una circostanza che comunque attiene al tema di prova che per ora il
Giudice sta coltivando, anzi...
TESTIMONE ASSISTITO: io avevo parlato insieme a Bartolo Genova di fare
l'estorsione ai danni di "Grammicchia" che è un grosso centro di ricambi gomme,
che ce nyè uno in Viale Strasburgo e un altro mi sembra in Via della Regione
Siciliana, e il soggetto che era vicino a Ciccio Madonia e a Nicola Di Trapani mi
disse: "là non ci possiamo andare perché in queste attività ci sono gli interessi dei
Madonian e quindi a quel punto ci siamo fermati.
G.I.P.: senta, lei Pino Guastella lo ha mai sentito dire?
TESTIMONE ASSISTITO: sì, Pino.. .
G.I.P.: Pino, Giuseppe Guastella?
TESTIMONE ASSISTITO: sì, Pinuzzo Guastella noi fmo all'arresto dello Spataro
gli mandavamo i soldi ogni mese, poi dopo l'arresto di Spataro abbiamo avuto
difficoltà perché non sapevamo come farceli avere.
G.I.P.: ma chi era intanto Pino Guastella?
...
TESTIMONE ASSISTITO: Pinuzzo Guastella era reggente era stato reggente di
Resuttana, faceva parte del Gruppo di Nicola Di Trapani unitamente ad Andrea
Quatrosi che è l'attuale reggente che hanno arrestato a Resuttana subito dopo la
mia collaborazione e a quel soggetto di cui non riferito il nome che è oggetto di
indagine, di Francesco Di Pace, tanto è vero che so che il soggetto che faceva parte
del gruppo di Nicola Di Trapani e che è uomo d'onore di Resuttana stavano
cercando di contattare la madre di Francesco Di Pace e nonché sorella di Pinuzzo
Guastella per cercare di fargli riavere il denaro per Pinuzzo Guastella che dall'ora
dell'arresto dello Spataro praticamente non gli facevano avere più soldi, perché
avevamo il canale se non si trova il canale non si possono fare arrivare i soldi e
nessuno era venuto a reclamarli questi soldi, quindi...
G.I.P.: quindi era un uomo d'onore reggente della "famiglia" di Resuttana, in
quale periodo fu reggente?
TESTIMONE ASSISTITO: ma questo non lo so dire, perché erano anni in cui io
non facevo parte di "Cosa Nostra", queste sono cose che mi sono state riferite, da
Angelo Quatrosi, da un soggetto che è un piede libero e...
G.I.P.: ma che lei sapesse, il Francesco Di Pace che è nipote abbiamo detto.. .
TESTIMONE ASSISTITO: si, il figlio della sorella di Pinuzzo Guastella.
G.I.P.: figlio della sorella di Pinuzzo Guastella.
TESTIMONE ASSISTITO: di Pinuzzo Guastella.
G.I.P.: operava attivamente per la "Cosa Nostra" oppure, come posso dire, si
limitava a svolgere ogni tanto quello che gli si chiedeva oppure che ne so, una terza
opzione se esisteva, se è mai esistita?
TESTIMONE ASSISTITO: io so tramite anche Bartolo Genova che lui... lo
conosco personalmente a Francesco Di Pace, ma lo conosco per ambiti di
criminalità e di malavita, so per certo che era vicino a Giovanni Giacalone,
all'epoca prima del suo arresto del 2008 era reggente di San Lorenzo, aveva degli
interessi in attività pubblicitaria, mettevano dei cartellini di questi elettronici
pubblicitari, Francesco Di Pace era in società con un nipote dei Buffa di
Pallavicino con cui avevo pure ...
G.I.P.: tutti uomini d'onore? --
TESTIMONE ASSISTITO:-~uffa e il nipote no, era un ragazzo che era pure in
società con le cose di pubblicità e serigrafie e poi con Giovanni Giacalone...
G.I.P.: ma fu un'attività questa diciamo in cui venivano convogliati denaro, denaro
di "Cosa Nostra" oppure era un'attività in qualche modo alla luce del sole e non
condizionata, toccata dal denaro e dalle attività comunque criminale?
TESTIMONE ASSISTITO: il fatto di essere con Giovanni Giacalone ed essere
...
vicino all'ambiente di "Cosa Nostra" ed essere in parte occuparsi anche delie
vicende di "Cosa Nostra" gli permetteva di localizzare tutti questi cartelloni ed
ottenere pubblicità con molta più facilità rispetto ad un altro soggetto.
G.I.P.: ho capito. Quindi se ho capito bene...
TESTIMONE ASSISTITO: dico, c9èuno status, se ci vado io per fare la pubblicità
e ci ho una ditta di cartelloni difficilmente il negoziante mi dice di no sapendo i
soggetti che fanno parte di questa attività.
G.I.P.: allora diciamo che questa attività che era... aveva una sua collocazione sul
territorio sfruttava il favore che "Cosa Nostra" criminalmente aveva sul territorio?
TESTIMONE ASSISTITO: l'immagine ...
G.I.P.: ho capito bene?
...
TESTIMONE ASSISTITO: l'immagine di ''Cosa Nostra" e della...
G.I.P.: una cosa l'immagine e un'altra cosa è sfruttare invece la forza intimidatrice
del vincolo associativo così come recita il codice.
TESTIMONE ASSISTITO: se mi presento io, io ci ho un ufficio di infortunistica
stradale, la gente della zona invece... non glielo portano all'ufficio che c'è a
duecento metri, portano le pratiche tutte a me, ma secondo lei questo da cosa
dipende? Perché gli faccio più simpatia e perché conoscendo nel quartiere e nel
territorio certe cose si sanno e non c'è bisogno di dirlo e chiaramente uno agevola
quei soggetti che fanno parte di "Cosa Nostra". Le faccio un esempio, Giuseppe "11
Biondino" figlio di Salvatore si occupava di pubblicità, di serigrafia e... scusi ho il
sole proprio in faccia.
...
G.I.P.: sì, perché non si sposta, ad esempio anzi guardi, vuole ritornare qui,
perché le facciamo ...
TESTIMONE ASSISTITO: le finisco il concetto e mi sposto. Quindi Giuseppe il
...
Biondino aveva questo a San Lorenzo aveva tutti i clienti suoi, è normale,
conoscendo il soggetto la pubblicità non gliela negava nessuno. Allora cambio di
posto.
G.I.P.: è chiaro, o almeno è chiaro sotto il suo profilo, cioè sotto la sua idea delle cose.
Sono tre ore che... sinceramente devo ammettere che comincio a stancarmi.
VOCI: (in sottofondo).
G.I.P.: dipende anche da voi, se avete esigenze non so quale sarà... Awocato Marasà lei
sa che mi piace la letteratura e ogni volta cito sempre quel passaggio delle "Mille e una
notte", se non sappiamo il passo non stabiliremo mai il cammino, se voi già mi parlate...
A W . GENOVESE: Giudice scusi, per fare un attimo dei programmi in relazione agli
aerei e ai voli.
G.I.P.: appunto, con le parole di Sherazad mi pare sapere il vostro passo così tutti
capiremo, Awocato Marasà, stiamo parlando di cose che la riguardano, nel senso di
capire quali domande saranno da lei poste.
A W . MARASA': questo non lo so.
G.I.P.: non lo so.
A W . MARASA': lei da quando ha iniziato sapeva quali domande avrebbe posto?
G.I.P.: ho una presunzione di risponderle sì, sì. E questa testimonianza di fede posso se
vuole tranquillamente dicendo che alla mia logistica ho detto non prima di tre ore,
quindi in questo senso mi sembra di aver fatto... di avere usato una prognosi
assolutamente coerente con i tempi.
A W . MARASA': io non lo so, io vado sempre a braccio, come Vostra Signoria ben sa,
io vado sempre a braccio, non mi preparo mai prima perché non so mai cosa c'è dietro
la porta.
G.I.P.: chiaro, la mia conoscenza è una iuris tanturn o una iuri et de iure, dato che lo so,
dato che mi dice che lo so. Va bene, comunque... no, perché mi dice che lo so io da dove
apprendo questo dato conoscitivo?
A W . MARASA': lo sa perché ha avuto modo... ha avuto modo di verificare la rottura
di scatole del sottoscritto nel corso dei vari processi.
G.I.P.: certo! E quindi oggi cosa dovrei presumere che ce ne andiamo stanotte a
mezzanotte, però non è un problema, possiamo anche andare a domani mattina se
volete, non è un problema, oggi è fissato interamente per questo tipo di necessità
processuale.
A W . MARASA': allora ripeto...
G.I.P.: abbiamo l'aula fino a che ora?
AVV. MARASA': io ritengo di dover fare due domande, ritengo, di dover fare due sole
domande, ma non so in base alle risposte che mi darà se vi saranno domande di risulta e
se queste domande di risulta saranno duecentomila.
G.I.P.: chiarissimo!
AW. MARASA': grazie!
G.I.P.: chiarissimo! Dopo la prospettiva delle duecentomila domande che sicuramente...
comunque è un gioco dell'Awocato Marasà e noi lo accettiamo e lo prendiamo come
tale, non farà duecentomila domande e spero che insomma in un'oretta, anche gli altri
dovranno fare domande, non so, il Pubblico Ministero ha domande, la Difesa avrà
domande, quindi suppongo un'oretta penso si possa dire ottimisticamente come passo e
quindi il cammino significa che verso le 8:00 dovremmo chiudere, va bene? Salvo
imprevisti come scrivono nelle certificazioni, s.m. s.c., salvo complicazioni e salvo
morte, salvo complicazioni. Allora dove eravamo pervenuti?
TESTIMONE ASSISTITO: a Francesco Di Pace, alle pubblicità, a Giuseppe Biondino
e la pubblicità.
G.I.P.: diciamo che questo è tutto ciò che lei conosce circa le attività svolte da
Francesco Di Pace, quindi il nipote di Pino Guastella nell'ambito comunque delle...
delle cose a cui lei ha partecipato, giusto?
TESTIMONE ASSISTITO: sì, tra l'altro lui era tratto in... lo hanno tratto in arresto, io
non ci avevo rapporti e direi una cosa che... non sono a conoscenza di attività illecite
all'interno di "Cosa Nostra".
G.I.P.: senta, per quanto riguarda invece... io le devo fare il nome perché nel corso della
sua audizione fino adesso lei questo nome non lo ha mai accennato.
TESTIMONE ASSISTITO: il Vigile Urbano forse?
G.I.P.: no no, io intanto ho... lei fa riferimento al Vigile Urbano giustamente perché
collega la vicenda del Di Pace Francesco a quella dei cartellini pubblicitari suppongo...
TESTIMONE ASSISTITO: si.
G.I.P.: ...q uella a cui già ha accennato perché le risulta che questa attività diciamo sia
stata svolta per vie non perfettamente legali oltre quell'appoggio territoriale cui lei
accennava dicendo che insomma il favore dell'appoggio territoriale una volta che ti
--- manifesti come persona vicina a "Cosa Nostra" lo, hai di più rispetto a persone che
invece questa vicinanza non ce l'hanno. A parte questa vicinanza cui lei ha accennato
8 per Di Pace Francesco, ebbe altri aiuti, diciamo magari istituzionali anche da parte della
pubblica amministrazione per questa iniziativa che riguardava i suoi cartelloni
pubblicitari?
TESTIMONE ASSISTITO: Francesco Di Pace io l'ho visto la prima volta in
compagnia di un Vigile Urbano, tale Corsini e sapendo che è il proprietario di... il
fratello del proprietario di "Ma che Bontà", che è un ristorante in Via Emilia, Nicola
- -
Corsini, una cosa del genere. Questo soggetto, questo Vigile Urbano so per certo che è
persona disponibile a "Cosa Nostra" e per colpa sua il fratello che era negli ambienti di
"Cosa Nostra" fu messo da parte e... ed era disponibile a tutti quelli che erano i controlli
della Polizia Municipale in ordine alle attività commerciali sul territorio di Palermo. Si
interessava per fare chiudere un occhio o addirittura in molti casi prendere anche dei
compensi. Ho riferito in ordine ad un argomento che non so se è omissato.
PM. PACI: no no, ne può parlare.
TESTIMONE ASSISTITO: del soggetto che è a piede libero, Pubblico Ministero, del
soggetto che era a piede libero.
PM. PACI: no, può parlare della storia dei compensi.
TESTIMONE ASSISTITO: senza specificare l'argomento.
PM. PACI: si.
TESTIMONE ASSISTITO: in alcune occasioni con soggetti addirittura coreggenti di
"famiglie" si è messo a disposizione per evitare controlli e in alcuni casi ha preso anche
i soldi, tanto è vero che con questo reggente che attualmente è libero gli ho detto:
"scusa, ma siamo abituati a fare pagare e tu paghi? - dico - è un controsenso a chi
chiede mille euro - ho detto - è mi sembra un controsenso" dico, dice: "no, va bene, ma
mi ha chiesto...", perché dice che non se li prende lui, ma li dà ai colleghi per evitare i
controlli e... e non so se questo controllo lo fecero o lo dovevano fare, comunque evitò
delle sanzioni e una serie di controlli.
G.I.P.: quindi mi faccia capire, fu versato un importo?
TESTIMONE ASSISTITO: sì, mille euro.
G.I.P.: perché in qualche modo mettesse... evitasse i controlli?
TESTIMONE ASSISTITO: o evitasse o risolvesse i controlli che erano stati fatti, lui
diceva: "non me li devo prendere, li devo dare ai colleghi" però lui era sempre che si
metteva a disposizione anche tramite il fratello Nicola. A lui l'ho visto la prima volta da
Francesco Di Pace, anche in una pizzeria che questo Corsini Vigile Urbano gestiva
vicino ai campi di calcetto "Trinacria" vicino al velodromo, non so se era un'attività a
nome suo, ma non penso, ma comunque era gestita da lui.
G.I.P.: questo è tutto quello che lei conosce e ha avuto riguardo ai rapporti che Di Pace
Francesco aveva diciamo con l'esterno?
TESTIMONE ASSISTITO: sì ripeto, ma io non sono a conoscenza di fatti posti in
essere da Francesco Di Pace all'intemo di "Cosa Nostra" perché non li conosco.
G.I.P.: senta, lei ha mai sentito parlare di Sgadari Vincenzo?
TESTIMONE ASSISTITO: Sgadari Vincenzo ho saputo che era un soggetto che era
vicino agli ambienti di "Cosa Nostra" nell'ambito delle costruzioni ma me lo riferì
Maurizio Spataro e però non l'ho mai conosciuto.
G.I.P.: e cosa le disse, perché intanto Maurizio Spataro le parlò di questo Sgadari
Vincenzo, cioè che motivo c'era, in quale contesto di tempo e di ruolo?
TESTIMONE ASSISTITO: perché mi sembra che il fratello mentre che era fuori si
occupava sempre di costruzioni, di attività di ristmtturazione.
G.I.P.: il fratello di chi?
TESTIMONE ASSISTITO: di Sgadari, mi sembra che ha un fratello e mi ha detto: "se
c'è qualche appartamento, qualche cosa da fare - dice - diciamo a Sgadari che è amico
mio e lo aiutiamo perché ha problemi con la giustizia", ma io non lo conosco a questo
Sgadari. Sgadari Vincenzo, ma dico, è una cosa riferita da Maurizio Spataro, non è una
cosa... io non conosco personalmente Sgadari.
G.I.P.: né ha mai saputo di persone magari aventi un soprannome, ha mai sentito parlare
del soprannome di ""Bicicletta""?
TESTIMONE ASSISTITO: assolutamente no Signor Presidente.
G.I.P.: assolutamente no. Pizzo Pietro ha mai sentito questo nome, ha mai sentito dire
qualcosa di qualcuno che si chiama Pizzo Pietro?
TESTIMONE ASSISTITO: no.
G.I.P.: no. Dunque, io avrei bisogno di riguardare un po' i miei appunti e vorrei
approfittare di questo perché anche se nell'ordinanza introduttiva ho richiamato il
contenuto di questo art. 422 comrna terzo laddove si dice che l'audizione e
l'interrogatorio delle persone indicate al cornma secondo sono condotti dal Giudice, il
Pubblico Ministero e i Difensori possono porre domande a mezzo del Giudice
nell'ordine previsto dall'art. 421 comrna secondo. In realtà come anche è successo in
altre situazioni, insomma, questo potere dispositivo è un po' delegato a volte dallo
stesso Giudice, per cui non avrei nulla in contrario se le domande le fate direttamente
voi come anche in passato si è fatto e penso che sia più pregnante anche come strumento
S.-
per diciamo creare un approccio diretto con l'esaminando. Quindi se volete fare delle
domande le fate direttamente secondo la...
TESTIMONE ASSISTITO: Signor Presidente, le chiederei una cortesia se posso
andare in bagno.
G.I.P.: certo, certo, mica siamo alla Ghestapo! Prego! (Sospensione).
ALLA FUPRESA
qkl
parlato e ha proposto dell'incontro in Via Imperatore Federico.
TESTIMONE ASSISTITO: si, è lo stesso soggetto.
PM. PACI: ecco.
361
TESTIMONE ASSISTITO: e che faceva parte della scuola di Nicola Di Trapani,
Pinuzzo Guastella e tutti questi soggetti di qua, Andrea Quatrosi, Francesco Briguglio,
era tutta la squadra di rapinatori che...
PM. PACI: perché lo accompagnò dalla Signora Maria Angela Di Trapani?
TESTIMONE ASSISTITO: perché loro avevano dei contatti, pure loro, sia di natura
personale perché con Nicola Di Trapani sono come i fratelli e poi anche per qualsiasi
problema anche inerente al mantenimento e vicende di "Cosa Nostra", anche se lei
aveva il contatto con Bartolo Genova era anche in ottimi rapporti con questo soggetto.
PM. PACI: con questa...
TESTIMONE ASSISTITO: l'accompagnai alla zona di Via Matteo Dominici,
all'angolo... lo lasciai all'angolo della "Carrozzeria Pedone" e... perché forse, forse, non
lo so, abita là vicino la Maria Angela Di Trapani, lei era proprio avanti alla carrozzeria,
l'ho lasciato, me ne sono andato e poi lo sono venuto a riprendere, però contatti diretti
con Maria Angela Di Trapani non ne ho mai avuti.
PM. PACI: sì, si sì, ho capito. Un'ulteriore precisazione sempre a proposito della
Signora Di Trapani, le risulta che lei si fosse in qualche modo adoperata per chiedere ed
ottenere il sostegno economico di affiliati all'organizzazione mafiosa detenuti?
TESTIMONE ASSISTITO: allora, per quanto riguarda un episodio specifico si
interessò sia tramite Bartolo Genova e forse lo disse pure a Enzo, ad un soggetto che è a
piede libero e del sostenimento a Rosario Pedone, perché ai tempi di Salvo Genova...
PM. PACI: ecco...
TESTIMONE ASSISTITO: io a Rosario Pedone non lo conosco personalmente
perché all'epoca in cui sono vicino a Salvo Genova sono una persona riservata quindi il
soggetto che va a fare le estorsioni questo non mi viene presentato, siccome è stato tratto
in arresto per vicende estorsive in ordine al mandamento di Resuttana Salvo Genova
all'inizio gli mandava una tanturn per 1'Awocato e invece poi Maria Angela Di Trapani
dice che era up,bravo ragazzo, una famiglia a cui lei teneva e di aiutarlo. Da quel
momento in poi noi gli facevamo dare cinque/seicento euro al mese fino al mio arresto.
PM. PACI: sì, il Rosario Pedone del quale parla è il titolare della carrozzeria che...
TESTIMONE ASSISTITO: sì, è all'angolo con Via Matteo Dominici.
. . . z..
PM.. PACI: è-lastessa persona, questo le volevo chiedere. ~..
C&- 363
TESTIMONE ASSISTITO: Un ruolo fondamentale lo ha avuto mia moglie - che
durante il carcere... dico, qua sono più in tensione perché è una cosa che ho vissuto, mi
ha detto: "tu cosa vuoi dalle tue figlie? Uscendo che cosa farai? Vuoi questo per le tue
figlie? Un domani tua figlia con chi si potrà sposare? - dice - abbiamo frequentato e
frequenteremo sempre...", perché mia moglie viene da un contesto totalmente diverso,
sono tutti Medici, i compari di mio cognato sono tutti Carabinieri, insomma, è un
contesto totalmente diverso, mia moglie aveva capito negli ultimi anni qualche cosa e
non pensava certe cose ma le subiva e avevamo discussioni quindi a quel punto vedendo
che mia moglie sarebbe stata con me e sarebbe disponibile a lasciare il lavoro, la casa, i
mobili... perché dall'oggi al domani la pigliano e se la portano, poi mi ha scritto una
lettera e mi ha detto: "ci vuole più coraggio a fare questa scelta che non a rimanere sulla
stessa strada di prima", mi ha detto: "qualsiasi scelta fai sono pronta" e allora a quel
punto ho chiesto di parlare con le autorità inquirenti e di collaborare con la giustizia e
accusandomi anche di tante altre cose che... chiaramente non mi venivano contestate.
PM. PACI: ecco, ha detto una cosa che vorrei che precisasse meglio, ha detto: "mia
moglie non era al corrente di tutto quello che io avevo fatto prima".
TESTIMONE ASSISTITO: non si aspettava un determinato livello, quando ha sentito
degli incontri... perché purtroppo la televisione e i giornali hanno subito parlato in
- -
maniera specifica delle mie cose e hanno parlato del tentato omicidio a Pillitteri, degli
incontri con Nicchi, gli incontri con l'Architetto e diciamo anche nella famiglia di
moglie... che c'è stata solidarietà per la scelta, però mi hanno detto: "ti vogliamo sempre
bene però non ci potevamo aspettare mai le cose che facevi", mia moglie mi ha detto
soltanto: "se avessi fatto omicidi non ti avrei seguito in nessuna scelta e ti avrei
lasciato". Certo, è dura perché mia figlia è una bambina piccola, è a scuola alla prima
elementare, insomma, siamo sconvolti però sono sicuro che fia uno o due anni le
bambine sono piccole e si scorderanno tutto.
PM. PACI: sì, non ho altre domande, io ho finito, grazie!
A W . MISURACA: Giudice, posso rimanere seduto le dispiace? Grazie! Sono per la
registrazione l'Avvocato Misuraca Difensore di Di Trapani Michele. Signor Pasta,
scusi, parlando del progetto del Bartolo Genova per Michele Di Trapani, ossia se non ho
capito male, quando viene arrestato Salvo Genova il Bartolo Genova a suo dire ha un.
progetto, una proposta da far fare reggente Michele Di Trapani. Dopo di che avendone
parlato con altri c'è il niet, cioè è impossibile e non si può fare, non si può fare per
diversi motivi che noi vedremo e potremo senz'altro verificare, la mia domanda è
questa: ma il Michele Di Trapani fu messo a conoscenza di questo progetto di Bartolo
Genova?
TESTIMONE ASSISTITO: Bartolo Genova ne parlò con Michele Di Trapani, lo
poteva coadiuvare nella famiglia di Resuttana essendo lui una persona che aveva uno
spessore come cognome e conosceva molte persone. Ad esempio Tonino Lo Presti se
poteva aiutarci e quindi seguire la "famiglia" di Resuttana.
A W . MISURACA: Cioè Bartolo Genova ne parlò a Michele?
TESTIMONE ASSISTITO: a Michele, a Michele di Trapani e Michele Di Trapani
diede la sua disponibilità, dice: "però bisognava dare vista la situazione che ho io, se si
può portare avanti"; quindi.,. poi tramite Maria Angela Di Trapani arrivò la notizia del
no, l'Architetto era a conoscenza che il Michele di Trapani comunque di fatti di "Cosa
Nostra" della "famiglia" di Resuttana negli ultimi anni non se ne occupasse più e quindi
fu detto di no.
A W . MISURACA: bene.
TESTIMONE ASSISTITO: quindi di fatto come ho precisato Michele di Trapani
all'intemo della famiglia di Resuttana non aveva un ruolo durante la mia... però era un
soggetto che dava consigli e si vedeva con il Bartolo Genova e percepiva comunque
delle somme di denaro da parte della "famiglia" di Resuttana.
A W . MISURACA: già che parliamo di somme di denaro lei mi dovrebbe inquadrare il
periodo durante il quale il Michele Di Trapani ricevette queste... lei ha parlato di una
tantum mi pare.
TESTIMONE ASSISTITO: le spiego con precisione, i primi mesi dopo il suo arresto
gli si mandavano cinquelseicento euro al mese, poi la moglie tramite un soggetto che è a
piede libero chiese pure duemila euro per la cassazione e pure perché lui aveva un
problema di salute e si doveva fare... non lo so, e gli furono date, e poi fu deciso da
Andrea Quatrosi di dargli una tantum.
A W . MISURACA: e prima dell'arresto ricevette mai soldi?
TESTIMONE ASSISTITO: prima dell'arresto che io sappia no.
A W . MISURACA: Michele Di Trapani e Bartolo Genova sono parenti?
TESTIMONE ASSISTITO: Bartolo Genova mi diceva che erano cugini, però non so
se era un cugino in forma di rispetto e un cugino reale tramite qualche parentela.
A W . MISURACA: allora non sa se la madre di Michele Di Trapani si chiama Genova
di cognome?
TESTIMONE ASSISTITO: no. Io certe volte nell'ambito di "Cosa Nostra"... "è mio
cugino, è mio compare, è...", per esempio Giuseppe Biondino mi chiamava cugino ma
non lo ero suo cugino, mi presentava come cugino.
A W . MISURACA: diceva: "è mio cugino".
TESTIMONE ASSISTITO: esatto.
A W . MISURACA: per quanto riguarda questi incontri che lei ebbe, perché ho visto
che... lei ha detto prima di aver conosciuto personalmente a Mondello al "Charleston"
Michele Di Trapani, per quale motivo?
TESTIMONE ASSISTITO: no, in quella circostanza andò a trovare a Bartolo Genova,
lui mi aveva parlato di questo cugino fratello di Diego e dice: "ne11'occasione ti presento
Michele il fratello di Diego, è un carissimo amico mio", ma là non fu una presentazione
in ordine a fatti criminosi, fu la presentazione che me l'ha fatto... poi successivamente lo
conosco tipo il caso di Via Imperatore Federico.
A W . MISURACA: a questo incontro del "Charleston" non si... non emerse questo
ruolo diciamo, non emersero fatti ricollegabili a "Cosa Nostra"?
TESTIMONE ASSISTITO: assolutamente no, perché...
A W . MISURACA: va bene.
TESTIMONE ASSISTITO: ...fu soltanto una coincidenza che ci vedemmo là.
A W . MISURACA: fu una coincidenza che vi siete visti al "Charleston".
TESTIMONE ASSISTITO: perché Michele Di Trapani andò a cercare a Bartolo,
perché in quel periodo Bartolo Genova comunque con lui aveva un rapporto per quello
che mi riferiva lui inerenti alle vicende della "famiglia" di Resuttana.
A W . MISURACA: poi si parlò di un incontro alla Fiat di Via imperatore Federico...
TESTIMONE ASSISTITO: sì.
A W . MISURACA: ...e mi spiega, mi chiarisce un poco questo incontro, la
motivazione di questo incontro?
TESTIMONE ASSISTITO: la motivazione era il problema della macchina della
figlia, perché di fionte c'era una concessionaria che si occupava di macchine e che era...
li conosceva Maurizio Spataro a questi... proprio di fionte alla Fiat c'è una
concessionaria di macchine e nell'occasione pose il problema anche a noi, perché in
quella occasione poi c'era questa persona che è stata vicina a Nicola Di Trapani della
famiglia e che conosce bene...
<h 1365
A W . MISURACA: si, va bene, l'incontro fu per il motivo, diciamo, di procurare
un'autovettura per la figlia.
TESTIMONE ASSISTITO: si, che non la doveva... però gliela dovevamo regalare
noi.
A W . MISURACA: perfetto!
TESTIMONE ASSISTITO: la "famiglia". In quella occasione si parlò del discorso di
Michele Pillitteri.
A W . MISURACA: eh, Michele Pillitteri, le sto facendo una domanda proprio su
questo argomento, mi pare di aver capito che Pillitteri cercò Di Trapani come per una
qual certa difesa, visto che aveva subito dei danneggiamenti, intimidazioni e cose del
genere, dico bene?
TESTIMONE ASSISTITO: si sì.
A W . MISURACA: il Michele Di Trapani intervenne, parlò con qualcuno, parlò con
Bartolo Genova?
TESTIMONE ASSISTITO: con Genova e poi in quella occasione davanti a me pure.
A W . MISURACA: si, parlò. Ma voi cambiaste idea dopo l'intervento di Michele Di
Trapani o comunque dovevate fare sempre l'omicidio?
TESTIMONE ASSISTITO: assolutamente... in quel momento ancora non si parlava di
omicidio.
A W . MISURACA: no.
TESTIMONE ASSISTITO: perché Michele Di Trapani... si parlava che ci si doveva
dire di stare attento e di non perseverare in queste estorsioni perché per questa volta
niente ma prima o poi sbatte la faccia al muro, però... lui insomma gli prese le difese
però della decisione di Michele Di Trapani non ne ha tenuto in considerazione nessuno e
tanto è vero che poi fu deciso il progetto di omicidio.
A W . MISURACA: bene. Poi abbiamo parlato di un incontro di Michele Di Trapani
con Tonino Lo Presti, la mia prima domanda è: questo incontro chi lo volle?
TESTIMONE ASSISTITO: praticamente Tonino Lo Presti si conosceva da vecchia
data con Michele Di Trapani, essendo Tonino Lo Presti uomo d'onore e conoscendosi
con Michele Di Trapani come uomo d'onore ed essendo che Michele Di Trapani faceva
parte di quello schieramento vicino a Gianni Nicchi, cercò questo incontro con Michele -
Di Trapani per vedere se effettivamente questi ragazzi, questi giovani erano autorizzati a
muoversi nel territorio di Resuttana, anche se Tonino Lo Presti come prassi doveva
cercare l'Architetto.
A W . MISURACA: comunque insomma fu Tonino che...
TESTIMONE ASSISTITO: però diciamo che... si, diciamo che Michele Di Trapani...
A W . MISURACA: fu Tonino Lo Presti a cercare Michele Di Trapani.
TESTIMONE ASSISTITO: esatto.
A W . MISURACA: si. E questo lei come lo sa?
TESTIMONE ASSISTITO: lo so perché in quel periodo Maurizio Spataro era fuori e
si occupò anche di fare scendere al... come diceva lui, lo "Zio Michele" per...
A W . MISURACA: cioè a lei chi glielo disse, Spataro?
TESTIMONE ASSISTITO: in quella occasione... Spataro si occupò di farlo scendere
e me lo disse pure Bartolo Genova che Tonino Lo Presti aveva cercato a Michele Di
Trapani, Michele Di Trapani lo fece sapere a Bartolo Genova, "c'è Tonino Lo Presti che
mi cerca" e poi il giorno dell'appuntamento lo sapevamo che c'era l'appuntamento.
A W . MISURACA: allora mi scusi, non ho capito bene, come fa a saperlo, a lei chi lo
disse di questo incontro?
TESTIMONE ASSISTITO: Bartolo Genova e Maurizio Spataro.
A W . MISURACA: benissimo! Sa per caso dove e quando avvenne?
TESTIMONE ASSISTITO: allora, fu nel corso del 2008, primo semestre del 2008 e
fu in un bar... una specie di pubhar vicino alla Via ~rchimededove c'è... dove c'era mi
sembra la Prefettura ad angolo e c'è un pub su un marciapiede e di fronte c'è un
lavaggio, cioè si cammina sul marciapiede di questo bar e si gira subito a destra e c'è
Via Archimede, è un pub, ma non mi ricordo come si chiama.
A W . MISURACA: questo a lei glielo disse sempre Bartolo Genova?
TESTIMONE ASSISTITO: e pure Maurizio Spataro.
A W . MISURACA: e Maurizio Spataro. Lei ha detto tra le altre cose che l'inserimento
di Spataro, di Maurizio Spataro fu sponsorizzato da Michele Di Trapani...
TESTIMONE ASSISTITO: e da Pinuzzo Lo Verde, si.
A W . MISURACA: e come fa a saperlo?
TESTIMONE ASSISTITO: quando lui le prime volte si awicinava a noi c'era un
soggetto che faceva parte della "famiglia" di Resuttana, tale Angelo Bonvissuto che
comunque lo conosceva ai tempi di Giovanni Bonanno, lui venne in Via Resuttana al
mio ufficio e disse: "sai, manda i saluti..."...
A W . MISURACA: lui chi?
TESTIMONE ASSISTITO: Maurizio Spataro.
A W . MISURACA: Maurizio Spataro venne...
TESTIMONE ASSISTITO: e dice: "sai, ti manda i saluti Michele... lo <<Zio
Michele» Di Trapani perché non ci vediamo? Io avrei bisogno di parlare con Bartolo
Genova...".,.
A W . MISURACA: cioè praticamente allora lei in base a quello che disse Maurizio
Spataro mi pare di capire, che deduce che lo Spataro fosse stato sponsorizzato da...
TESTIMONE ASSISTITO: mandava i saluti dello «<Zio Michele>>...
A W . MISURACA: ...vorrei capire meglio.
TESTIMONE ASSISTITO: mandava i saluti dello <<Zio Michele>> in ambito di
"Cosa Nostra", se io mando i saluti di una persona o sono pazzo o sono responsabile,
perché poi uno si prende l'informazione e vede se effettivamente questi saluti arrivano.
A W. MISURACA: si.
TESTIMONE ASSISTITO: effettivamente poi Bartolo Genova mi riferisce che si
.vede con Michele Di Trapani e Di Trapani Michele gli dice: "No, è un bravo ragazzo,
8 tra l'altro pure ai tempi di Giovanni Bonanno è un soggetto che vi può aiutare in merito
alle estorsioni, ai negozi, è uno che sa molto del territorio di Resuttana e quindi può
essere utile", poi nel contesto c'era pure una sponsorizzazione di Pinuzzo Lo Verde che
diceva che era un ragazzo
- affidabile e dice: "dicono tutti che è truffardo mi ha detto
Spataro però non è... non è un Carabiniere".
A W . MISURACA: mi scusi, ma allora a me sorge spontanea una domanda, dico, se
questo Michele Di Trapani è fuori "famiglia" come ha detto lei, com'è che ha questi
contatti, questi rapporti, queste... non dico segreti ma comunque queste conoscenze
piuttosto delicate?
TESTIMONE ASSISTITO: questo io non lo so, lo dovrebbe chiedere a Michele Di
Trapani, non a me, io le so dire di certo che aveva un rapporto intimo con Bartolo
Genova.
A W . MISURACA: con Bartolo Genova.
TESTIMONE ASSISTITO: avevano un rapporto, infatti la prima... il dubbio che mi
venne, com'è che questo manda i saluti se-hlichele Di Trapani si vede con Bartolo
Genova? Non sarebbe più logico che il Michele Di Trapani manda i saluti a Bartolo
Genova, per questo pensavo che era una cosa falsa.
A W . MISURACA: certo.
TESTIMONE ASSISTITO: invece in quel periodo non si erano visti in quelle
settimane e...
A W . MISURACA: perfetto! Un'ultima cosa così per completezza, lei all'inizio della
sua deposizione ha parlato di un danneggiamento ad un tale Gambino se non sbaglio.
TESTIMONE ASSISTITO: Gambino Francesco.
A W . MISURACA: Gambino Francesco. Questi danneggiamenti furono voluti da
"Cosa Nostra" o dalla "famigliav Biondino.
TESTIMONE ASSISTITO: dai cugini Giuseppe Biondino, mi chiesero questa... se era
nelle mie facoltà poter fare questo atto intimidatorio.
A W . MISURACA: e "Cosa Nostra" era a conoscenza... in questo caso il territorio
ricadeva in quale famiglia?
TESTIMONE ASSISTITO: all'epoca io non ero a conoscenza dei limiti, oggi le dico
che faceva parte della famiglia di Resuttana e i cugini Biondini mi dissero che era una
cosa che dovevamo sapere solo noi.
A W . MISURACA: allora possiamo dire che... è giusto dire che la famiglia non era a
conoscenza di questa operazione?
TESTIMONE ASSISTITO: sicuramente confermo quella che è la sua presunzione è la
mia presunzione.
A W . MISURACA: perfetto! Vorrei capire l'eventuale inquadramento del personaggio
Michele Di Trapani e appunto le voglio fare qualche domanda in tal senso. Michele Di
Trapani a quanto lei ha detto è in viso anche alla nipote per più motivi.
TESTIMONE ASSISTITO: si.
A W . MISURACA: e in viso alla famiglia perché fratello di Diego Di Trapani il quale
a sua volta sembra che si fosse avvicinato all'ala Rotolo. E allora dico, una persona che
fuori famiglia e non sappiamo quando era rientrato tra l'altro in questa famiglia perché
lei sa quando il Michele Di Trapani rientra nella "famiglia" di Resuttana?
TESTIMONE ASSISTITO: allora le faccio una precisazione, Michele Di Trapani non
aveva nessun molo nella "famiglia" di Resuttana, Michele Di Trapani aveva problemi
familiari... loro familiari per il discorso del fatto del bambino, con il Lo Piccolo era stato
messo fuori "famiglia" per il Bartolo Genova a l Diego Di Trapani e al Michele Di
Trapani era molto legato, dice "cugini", nonostante lo Zio Salvo Genova comunque
seguiva la rotta dei Lo Piccolo. Secondo me la funzione di Michele Di Trapani essendo
Bartolo Genova senza suo zio e senza nessuno, senza una guida, trovava in Michele Di
Trapani una specie di consigliori che lo potesse coadiuvare, consigliare in quello che era
il suo cammino all'intemo di "Cosa Nostra" essendo &n un poco di esperienza.
A W . MISURACA: e scusi, se Consigliori quando interviene per Pillitteri perché
praticamente non è tenuto in nessuna considerazione tant'è che a breve poi sarà deciso
di ucciderlo?
TESTIMONE ASSISTITO: perché Bartolo Genova davanti all'evidenza non può dare
ragione a Michele Di Trapani quando c'è un soggetto che si appropria delle estorsioni
della "famiglia" mafiosa, non può sposare una causa persa, tanto è vero che le prime
volte accontenta il Di Trapani cercando di non farlo sapere fuori da Resuttana e
richiamando solo, quando lui persevera a quel punto questo panno sporco che è della
"famiglia" si deve fare presente all'Architetto e non lo può più coprire, quindi
inizialmente lui l'aiuta a Michele Di Trapani, poi quando lui persevera nelle estorsioni...
A W . MISURACA: allora mi scusi, a questo punto io sbaglio a ritenere che il Bartolo
Genova peraltro cugino del Michele Di Trapani lo ascoltava per quello che poteva
essere un rapporto interpersonale tra loro due e non per un molo che aveva il Michele Di
Trapani all'intemo della "famiglia" di Resuttana?
TESTIMONE ASSISTITO: riconfermo che durante i miei due anni che mi sono
occupato della "famiglia" di Resuttana, Michele Di Trapani non ha ruoli all'intemo
della "famiglia" di Resuttana...
A W . MISURACA: si.
TESTIMONE ASSISTITO: ...come già ho dichiarato.
A W . MISURACA: grazie!
TESTIMONE ASSISTITO: però si occupa...
A W . MISURACA: un'ultima cosa...
TESTIMONE ASSISTITO: ...di consigliare Bartolo Genova...
AW . MISURACA: perfetto!
TESTIMONE ASSISTITO: ...si sente con Pino Lo Presti...
AW. MISURACA: perfetto!
TESTIMONE ASSISTITO: ...riceve i soldi e li accetta.
A W . MISURACA: grazie! E per quanto riguarda io soldi io ho sentito bene che il
Bartolo Genova faceva pervenire qualcosa di soldi al Di Trapani Michele
principalmente perché da un momento all'altro si aspettava la scarcerazione del fratello
8 Diego Di Trapani e per cui si teneva bene il Diego Di Trapani alla fin fine avendo
questa attenzione per il fratello Michele?
TESTIMONE ASSISTITO: c'era un rapporto innanzi tutto di rapporto loro
confidenziale di sentimento e secondo pure perché in prospettiva l'eventuale uscita di Di
Trapani Diego poteva avere un danno per noi. Nel senso che lo trattava male è sempre il
fratello. Quindi era anche una strategia.
A W . MISURACA: la ringrazio, io ho finito.
TESTIMONE ASSISTITO: grazie a lei.
A W . VANCHERI: sono 1'Awocato Vancheri nell'interesse di Sgadari Vincenzo.
Posso rimanere seduto Giudice per comodità. Signor Pasta buonasera.
TESTIMONE ASSISTITO: buonasera.
A W . VANCHERI: Lei ha riferito oggi di non conoscere Sgadari Vincenzo ma di
avere appreso da Maurizio Spataro che era un imprenditore, ha detto, vicino agli
ambienti di ."Cosa Nostra", ora noi abbiamo a disposizione la trascrizione
dell'interrogatorio che oggi ha depositato il Pubblico Ministero reso in data 1.3 aprile del
2010 e dove lei dice semplicemente: "l'ho sentito nominare negli ambienti di "Cosa
Nostra" da Maurizio Spataro. Ora, ecco, volevo capire, siccome è diverso averlo sentito
nominare come imprenditore in ambienti di "Cosa Nostra", averlo sentito invece
nominare come imprenditore vicino agli ambienti di "Cosa Nostra", volevo capire,
ecco...
TESTIMONE ASSISTITO: nel senso che Maurizio Spataro fa parte di "Cosa Nostra"
e quindi Maurizio Spataro fa parte dell'ambiente di "Cosa Nostra", io non lo conosco
personalmente come ho già riferito...
A W . VANCHERI: quindi non conosce fatti illeciti riferibili allo Sgadari?
TESTIMONE ASSISTITO: assolutamente no.
A W . VANCHERI: assolutamente no.
TESTIMONE ASSISTITO: mi chiese soltanto Spataro se c'era la necessità... se si
poteva aiutare una persona che era in carcere a fargli fare qualche lavoretto al fratello
che a quanto pare aveva attività di costruzione.
A W . VANCHERI: si, senta...
TESTIMONE ASSISTITO: quindi io non conosco né personalmente e né so riferire di
attività illecite dello Sgadari.
A W . VANCHERI: benissimo! Quindi questa vicinanza agli ambienti di "Cosa
Nostra" è semplicemente perché era persona conosciuta a Maurizio Spataro?
TESTIMONE ASSISTITO: e che faceva parte di "Cosa Nostra", si.
A W . VANCHERI: sì.
TESTIMONE ASSISTITO: da altri soggetti di "Cosa Nostra" no.
A W . VANCHERI: è Maurizio Spataro che faceva parte di "Cosa Nostra", giusto?
TESTIMONE ASSISTITO: sì.
A W . VANCHERI: senta un'altra cosa, lei nel penodo cui ha fatto riferimento e in cui
ha detto che si occupava di tenere anche la cassa della "famiglia" di Resuttana, se non
ho capito male ha detto che si occupava anche di dare proprio il contributo ai carcerati,
cioè per il mantenimento dei carcerati, delle famiglie dei carcerati.
TESTIMONE ASSISTITO: certamente, davo i soldi... facevo gli stipendio e poi li
davo ai vari soggetti che... per esempio a Spataro glieli facevo avere inizialmente dai
Madonia, altri soggetti... i vari soggetti che facevano pervenire i soldi alle famiglie dei
carcerati, cioè facevo gli stipendi io, tutte quelle che erano le uscite di tutti i carcerati io
le conosco.
A W . VANCHERI: lei le conosce. E dico, ha mai dato soldi per il mantenimento in
carcere dello Sgadari?
8 TESTIMONE ASSISTITO: assolutamente no.
A W . VANCHERI: assolutamente no.
TESTIMONE ASSISTITO: assolutamente no.
A W . VANCHERI: grazie, nessun'altra domanda, Giudice!
A W . MARASA': Ragioniere Pasta, sono 1'Awocato Marasà.
TESTIMONE ASSISTITO: buonasera Awocato.
A W . MARASA': e allora, io sto seduto perché altrimenti non mi sentite, a domanda
del Pubblico Ministero lei ha detto che ha conosciuto la Signora Maria Angela Di
Trapani in un'occasione e cioè allorché lei ha accompagnato quel soggetto di cui non ha
fatto il nome e lei ha presenziato alle conversazioni che la Signora Di Trapani ha
effettuato con questo soggetto?
TESTIMONE ASSISTITO: allora, preciso che io non che non l'ho conosciuto o mi è
stata presentata, ho solo accompagnato il soggetto all'appuntarnento, ho visto questa
Signora in faccia, non mi è stata presentata, non ho presenziato a nessun argomento e
. poi successivamente la sono andato a riprendere. .*,
&
di "Cosa Nostra" perché dalla data dell'arresto del titolare della cassa non aveva più
percepito un centesimo.
TESTIMONE ASSISTITO: in merito a... il titolare della cassa chi?
1372
A W . MARASA': lei ha detto che quando Genova è stato arrestato...
TESTIMONE ASSISTITO: sì.
A W . MARASA': ...p er un certo periodo un soggetto non ha ricevuto soldi.
TESTIMONE ASSISTITO: parla di Pinuzzo Guastella?
A W . MARASA': esatto.
TESTIMONE ASSISTITO: no, non è la cassa del... la cassa che avevo io dello
Spataro, che era colui che li faceva avere perché la cassa la detenevo io ed ero fuori.
A W . MARASA': il soggetto che si rende tramite per fare avere le somme alla famiglia
del detenuto deve far parte di "Cosa Nostra"?
TESTIMONE ASSISTITO: il soggetto che è tramite per fare avere i soldi alla
famiglia?
A W . MARASA': esatto.
TESTIMONE ASSISTITO: io posso darli a Spataro che li dà un nipote per esempio.
A W . MARASA': la consapevol... nel momento in cui voi fate avere i soldi alla
famiglia del detenuto dite l'origine delle somme?
TESTIMONE ASSISTITO: la frase che si usa è: "questi li fanno avere amici".
Q A W . MARASA': benissimo!
TESTIMONE ASSISTITO: E si comprende che siamo...
A W . MARASA': è intuitivo però dico, nessuno dice: "questo è oggetto di estorsione"?
TESTIMONE ASSISTITO: assolutamente no.
A W . MARASA': però si capisce.
TESTIMONE ASSISTITO: si capisce che viene dall'organizzazione "Cosa Nostra",
ma sarebbe impossibile fare...
A W . MARASA': per quel che concerne la Signora Maria Angela Di Trapani, quindi io
ho fatto la premessa e torniamo alla Signora Maria Angela Di Trapani, la Signora Maria
Angela Di Trapani lei ha detto che riceveva sistematicamente e mensilmente X somme
da distribuire ai suoi familiari, oltre queste somme le risulta che la Signora Maria
Angela Di Trapani intervenisse in affari economici di "Cosa Nostra"?
TESTIMONE ASSISTITO: nella "famiglia" di Resuttana no, si occupava di... in quel
contesto mio si è fatta... si è fatta tramite del volere della "famiglia" Madonia per la
reggenza di Resuttana e per l'ambito di...
A W . MARASA': oltre quella, io sto parlando allora...
TESTIMONE ASSISTITO: e poi per...
AW . MARASA': ...di questioni...
TESTIMONE ASSISTITO: ...per i soldi della famiglia propria.
A W . MARASA': propria, quindi...
TESTIMONE ASSISTITO: ma difatti...
A W . MARASA': ...le somme che lei veniva a chiedere se le chiedeva a lei o a chi per
lei, perché risulta che le chiedeva almeno dalle intercettazioni, questo glielo posso dire
con la massima certezza, perché è processuale, risulta dalle intercettazioni che sono state
richieste delle somme o comunque che la signora avanzasse un'ipotesi di credito.
Queste somme, oltre queste somme relative alla propria famiglia e la sostentamento
della propria famiglia le risulta che la Signora Maria Angela Di Trapani abbia chiesto
altre somme per altro?
TESTIMONE ASSISTITO: di altre cose che io sia a conoscenza no, le posso riferire
in merito soltanto a quello che è il mantenimento dei suoi familiari, Nicola Di Trapani e
dei cognati e del marito.
A W . MARASA': lei poi ha parlato di un... di quanto le è stato riferito in ordine alla
capienza economica dei Madonia e ha fatto riferimento al "Bar Sofia", lei ha mai avuto
opportunità di sapere se il "Bar Sofia" fosse attivo, passivo oppure se la Signora Di
Trapani avesse chiesto soldi per il "Bar Sofia"?
TESTIMONE ASSISTITO: no assolutamente, questo no, sapevo soltanto che Bartolo
Genova mi ha detto: "ci sono interessi nel <<Bar Sofia>> dei Madonia e poi ci sono una
serie di proprietà che neanche ti immagini - e dice - ci andiamo a dare questi soldi -
diceva il soggetto - che possono campare per le prossime tre generazioni - dice - perché
pure se gli sequestrano i beni ce ne hanno tanti altri", e si ricordava il fatto di Totò Lo
Cicero e tutte queste cose qua.
A W . MARASA': lei lo ha già spiegato ed è inutile che lo ripetiamo perché è tardi,
perché è tardi.
TESTIMONE ASSISTITO: no no, io ho fatto subito, sì sì, sì. Prego!
A W . MARASA': la Signora Di Trapani per quel che è a sua conoscenza, ha mai
suggerito nomi di soggetti che dovevano essere contattati o avvicinati o comunque
utilizzati per attività illecite di "Cosa Nostra"?
TESTIMONE ASSISTITO: che io sappia no.
A W . MARASA': nessun'altra domanda, grazie!
TESTIMONE ASSISTITO: grazie a lei!
A W . GENOVESE: Giudice, posso io fare due domande? Grazie!
A W . MARASA': no Giudice, non è imputato.
A W . GENOVESE: è imputato di reato connesso...
A W . MARASA': ma non è imputato di reato connesso.
A W . GENOVESE: ...e ho il diritto di prendere parte e di partecipare all'esame.
AVV. MARASA': Giudice, mi scusi!
AVV. GENOVESE: e sono comunque per tranquillizzare l'Avvocato Marasà domande
che attengono esclusivamente alla posizione del mio assistito, quindi non farò alcuna
domanda che riguardi la posizione degli imputati di questo processo, quindi riguarda
esclusivamente l'attendibilità di carattere generale trattandosi tra l'altro della prima
udienza in cui il Pasta viene sentito.
A W . MARASA': giusto, ma io formulo specifica opposizione per il semplice fatto che
non essendo il Signor Pasta imputato in questo processo non è consentito al Difensore
del Signor Pasta, del Ragioniere Pasta, di porre domande 'pefche non inerenti al
b processo, sull'attendibilità ha già fatto le domande il Pubblico Ministero e credo che
non ci siano problemi da parte di nessuno sulle cose che ha detto, tanto è vero che
almeno per quel che riguarda la posizione della mia assistita io ho posto domande non
sulla sua attendibilità ma soltanto su fatti specifici che lui avrebbe visto dei quali
sarebbe stato partecipe e per cui per il resto per me è attendibilissimo, anzi, è attendibile
anche su quello che ha detto contro la mia cliente salvo poi a dimostrare che gli hanno
detto cose non vere, però il problema della domanda del Difensore dell'imputato di
reato connesso non è prevista dal nostro codice, non è Difensore del processo, il codice
prescrive che le domande vengano poste dal Pubblico Ministero, dal Difensore di Parte
Civile e dal Difensore degli imputati, siccome lui è imputato di reato connesso non è
Difensore... non è imputato in questo processo e anche se fosse imputato sarebbe
stralciato e conseguentemente non è titolata a porre alcune domande.
G.I.P.: quindi sulla base di quale provvedimento positivo di legge, di norma positiva di
legge lei assume questa sua...
A W . MARASA': il codice... non ho il codice davanti.
G.I.P.: glielo do io.
A W . MARASA': ma nell'ordine delle prove...
G.I.P.: come sempre...
A W . MARASA': come sempre lei me lo presta però...
G.I.P.: ...come nelle altre udienze...
A W . MARASA': ...nell'ordine delle prove le domande vengono poste dai Difenson
degli imputati, nell'ordine dal Pubblico Ministero, dai Difenson di Parte Civile...
G.I.P.: lei dice l'art. che ho citato io, il 421?
A W . MARASA': sì si, esatto.
G.I.P.: allora, 421 comrna secondo?
A W . MARASA': esattamente.
G.I.P.: a questo si ispira la sua obiezione?
A W . MARASA': esattamente. Nella fattispecie trattandosi di udienza preliminare è
questo. La funzione del Difensore dell'imputato di reato connesso o collegato è solo
quella di verificare che al suo assistito vengano poste...
G.I.P.: insisto, insisto, la sua è una interpretazione restrittiva di un contenuto normativo,
ma vorrei e veramente è un invito diciamo che sia chiarificatore e maieutico a dirmi,
laddove esattamente la legge non attribuisce al Difensore dell'imputato di reato
connesso dichiarante e esaminato nel corso del processo la possibilità di effettuare una
domanda che attenga alla chiarificazione di quanto fino a qui...
A W . MARASA': esame e controesame dei testimoni.
G.I.P.: bravo! Ha centrato il punto, la mia ordinanza se la ricorda all'inizio?
A W . MARASA': certamente.
G.I.P.: laddove dice che questa fase processuale non regolata sotto legida di un esame e
di un controesame a ragione del fatto...
A W . MARASA': ma non il 422.
G.I.P.: ...che l'esame... non sovrapponiamo le voci, a ragione del fatto che l'esame e il
controesame sono istituti tipicamente dibattimentali, laddove invece il rito è alternativo
vuole tenersi lontano dalla dialettica, dal piano dialettico del dibattimento e vuole invece
creare una situazione processualmente diversa e che viene amministrata dal Giudice in
forma diretta. Questo mi sembra che dica l'ordinanza arnmissiva, adesso...
A W . MARASA': Giudice!
G.I.P.: sì.
A W . MARASA': chiedo perdono!
,. G.I.P.: no no, non chieda perdono perche mica siamo in Chiesa!
'8 A W . MARASA': no, chiedo perdono è un modo di dire e la sto interrompendo, l'art.
422...
G.I.P.: sì.
A W . MARASA': ...se letto correttamente così prescrive: 'l'audizione e
l'interrogatorio delle persone indicate, eccetera eccetera, sono condotte dal Giudice,
eccetera eccetera, successivamente il Pubblico Ministero e i Difensori, fa riferimento al
Pubblico Ministero e ai Difensoi..."...
G.I.P.: esatto.
A W . MARASA': ..."...successivamente il Pubblico Ministero e i Difensori formulano
e illustrano le rispettive conclusioni".
G.I.P.: e lei mica sta facendo conclusioni.
A W . MARASA': ah, un momento! La lettura deve essere comparata, se il Legislatore
laddove volle disse, laddove non volle non disse, là ove fa riferimento a: "le domande
vengono poste dai Difensori, dai Pubblico Ministero e dai Difensori e poi dice:
"successivamente il Pubblico Ministero e i Difensori concludono", siccome lei non può
concludere evidentemente è esclusa dal porre domande.
G.I.P.: non è così, perché il codice... no, se posso completare...
A W . GENOVESE: non voglio fare repliche Giudice.
G.I.P.: no, non è il problema di repliche...
A W . MARASA': ma siccome siamo in una udienza preliminare e solo Vostra Signoria
può decidere cosa fare...
G.I.P.: Awocato Marasà...
A W . MARASA': se Vostra Signoria ritiene di far porre...
G.I.P.: ...è un problema di semplice...
A W . MARASA': ...le domande, le faccia porre.
G.I.P.: ...è un problema di semplice ordinamentalità, la...
A W . MARASA': se poi io ritengo che siano illegittime mi riservo nel caso di esito
negativo di proporre impugnazione, più di questo non posso fare.
G.I.P.: sicuramente.
A W . MARASA': esistono i mezzi di impugnazione.
G.I.P.: infatti, io però...
A W . MARASA': non è che mi posso inventare novità.
G.I.P.: allora, esistono i mezzi di impugnazione e io però oggi ho un dovere e che è il
dovere ordinamentale del Giudice e cioè di ordinare l'ulteriore proseguo degli atti
perché se si crea la stasi il processo non può procedere, mi scuserà ma siccome ormai ci
occupiamo di filosofia teoretica io in questo terreno sono molto bravo. Allora...
A W . MARASA': lei sì, io no.
G.I.P.: sicuramente guardi, sono nato in mezzo alla filosofia teoretica, non è colpa mia,
ci sono come Obelix dentro la bevanda magica. Allora, il comma terzo del 422 allorché
dice: "successivamente il Pubblico Ministero e i Difensori formulano e illustrano le
rispettive conclusioni allude dalla necessità che dopo il momento istruttorio voluto dal
Giudice in sede integrativa le Parti debbano nuovamente fare le loro riflessioni
conclusive perché? Perché il materiale probatorio neo-acquisito e neo-istruito può aver
creato situazioni di novità sulle quali le Parti hanno il diritto e il dovere secondo me di
fare le loro riflessioni, questo dice, e chiaramente...
A W . MARASA': giusto.
G.I.P.: ...siccome le Parti processuali del post-istruzione probatoria voluta dal Giudice
in sede integrativa sono queste la formula del codice laconicamente dice che le Parti
rifanno, riformulano la loro conclusione. _ . -._.
%
*
TESTIMONE ASSISTITO: sì.
G.I.P.: in qualche modo riferibili alla...
TESTIMONE ASSISTITO: e ottantamila euro Bartolo che ho saputo che diede alla...
G.I.P.: erano rifkribili alla "famiglia" di Resuttana o sbaglio?
TESTIMONE ASSISTITO: sempre riferibili, per quindi per un totale di
duecentotrentamilaeuro.
G.I.P.: duecentotrentamila euro, questo nel settembre del?
TESTIMONE ASSISTITO: 2007.
1378
G.I.P.: 2007, quindi a pochi mesi dalla scomparsa di Bonanno Giovanni al quale era
addebitate colpe relative all'ammanco di soldi, cioè che denaro non ce n'era, perché alla
fine se ve ne fosse stato a sufficienza per tutti anche se vi fosse stato l'ammanco forse
questa sparizione, questo assassinio non si sarebbe consumato, però con il sé e con il ma
si dice che la storia non si fa, e quindi la domanda è diversa e la domanda è questa: è
possibile che ci fosse un rapporto tra questo... tra questo denaro che si era materializzato
e tanto nelle mani vostre e quello che veniva attribuito a Bonanno Giovanni, cioè che
con il denaro della "famiglia" probabilmente c'era qualcuno che ci giocava?
TESTIMONE ASSISTITO: quello che ho detto io nell'ambiente poi di "Cosa Nostra"
nel momento in cui io ho fatto parte, negli ultimi... cioè nei due anni, si diceva che
Giovanni Bonanno alla fine ha pagato un prezzo che non era suo.
G.I.P.: e questo lo ha già detto.
TESTIMONE ASSISTITO: e fu un pretesto per vari motivi di sopprimerlo perché si
vedeva come un pericolo anche per il Lo Piccolo, poi...
G.I.P.: è chiaro il pretesto, però io le ho fatto una domanda diversa.
TESTIMONE ASSISTITO: no, questo non lo posso sapere se erano soldi che... so di
certo che questi soldi c'erano, che nel momento in cui ci siamo messi la "famiglia" in
mano noi anche se i pagamenti non erano più quelli di prima, perché i commercianti
hanno incominciato a denunciare e non era più come prima, noi comunque avevamo un
giro di soldi che ci permetteva di pagare spese fisse per trentamila euro al mese e quindi
i soldi c'erano, le entrate. Quindi non capisco com'è che in quel periodo il Giovanni
Bonanno non fosse in grado di pagare gli stipendi dei carcerati e tutte le necessità delle
varie famiglie, famiglie dei detenuti.
G.I.P.: quindi lei con il senno di poi...
TESTIMONE ASSISTITO: c'è qualche cosa che non va, insomma, che non riesco a
capire.
G.I.P.: appunto, qualche cosa che non andava nella reggenza del Giovanni Bonanno
l'ha dovuta constatare, diciamo con la sua amministrazione successiva della cassa di
"Cosa Nostra", giusto, ho capito bene?
TESTIMONE ASSISTITO: sì, perché lei consideri che il periodo è un periodo
difficilissimo e noi comunque avevamo entrate che ci pennette~ano ... nonostante il
b&issimo dopo l'arresto dei Lo Piccolo e le denunce dei commercianti noi
6 eravamo in grado di pagare fisso trentamila euro al mese di spese e di avere sempre un
fondo cassa.
G.I.P.: sì.
TESTIMONE ASSISTITO: che consideri che al dicembre del 2009 al momento del
mio arresto c'erano quasi settantamila euro di fondo cassa.
G.I.P.: senta, su questo fatto lei ha mai approfondito, appurato, insomma, voglio dire,
lei teneva la cassa? Io se avessi tenuto la cassa un po' mi sarei preoccupato di questo
fatto, perché dico, là a quello che mancava del denaro lo hanno ucciso, siccome io sono
in una situazione simile, cioè tengo la cassa, quanto meno capisco perché questo è
accaduto, chi ha operato, chi ha fatto cosa, chi lo ha soppresso, per quale mano,
insomma, lei dalla posizione che aveva e soprattutto da quella che acquisì
successivamente nel 2009, ha mai indagato anche solo attraverso quel dialogo che aveva
così aperto, così forte con il Genova e poi con gli altri affiliati su questa vicenda che
riguardò Giovanni Bonanno e la sua sparizione?
TESTIMONE ASSISTITO: le dico solo questo, chiaramente nell'ambito di "Cosa
Nostra" lasciamo stare i rapporti con Bartolo... con gli altri domande su queste cose non
si possono fare, sugli omicidi, perché sono cose delicatissime, se c'è qualcuno che te li
racconta uno li apprende, ma di certo non andavo dall'Architetto, non andavo da Nino
Corso, non andava da chiunque a chiedere: "ma voi ne sapete niente di Bonanno?",
perché nell'ambiente di "Cosa Nostra" il fatto solo stesso di chiedere, fra virgolette, è
"sbirritudine", cioè la curiosità non ha senso, cioè se io ad esempio... se Bartolo Genova
mi diceva: si deve fare un danneggiamento al "Bar Golden" - sto facendo un esempio -
al bar tizio e io lo portavo a termine, lo stesso reggente non mi chiedeva: "chi ha
eseguito il danneggiamento?", cioè non c'è motivo, io il compito l'ho portato a termine,
soltanto in una occasione il Bartolo Genova mi disse appunto che aveva pagato colpe
non sue, che fu un pretesto e...
G.I.P.: va bene, comunque non...
TESTIMONE ASSISTITO: non ho mai approfondito e né nessuno mi ha dato
spiegazioni in merito... .
G.I.P.: ...non ha mai approfondito.
TESTIMONE ASSISTITO: ...all'omicidio.
G.I.P.: e non ne sa nulla. Va bene. Io avrei finito, io avrei finito, soltanto vorrei capire
un attimo una cosa, perché il Pubblico Ministero ha formulato insieme alla richiesta
all'inizio del verbale, anche la richiesta di un altro... l'allegazione di un altro verbale che
riguarda Pulizzi o Franzese?
PM. PACI: Franzese, ma in quel caso Signor Giudice era una mera...
G.I.P.: allora, lui intanto può andare tranquillamente e penso che ci sono altre domande,
questioni, no. Può andare? Perfetto, lui può andare sì.
TESTIMONE ASSISTITO: buonasera, buonasera a tutti.
G.I.P.: buonasera.
A W . MARASA': quell'altro verbale era stato richiesto da Vostra Signoria al Pubblico
Ministero a Firenze, quindi è legittima la produzione.
PM. PACI: sì, no, ma era già stato acquisito tra l'altro a Firenze.
G.I.P.: è stato già prodotto a verbale, questo volevo...
PM. PACI: è stato prodotto questa mattina, è stato prodotto questa mattina.
G.I.P.: no, perché siccome non l'ho visto transitare...
PM. PACI: si sì, è stato prodotto e lo abbiamo...
A W . MARASA': posso?
G.I.P.: no, attenzione! Qua la Cancelleria mi dice che non ce l'ha. Allora ho fatto bene
a...
PM. PACI: io ne ho una copia per me e poi ne ho dato...
VOCI: (in sottofondo).
A W . MISURACA: per quanto riguarda gli interventi nostri difensivi io il 27 ho già
telefonato in Cancelleria per preannunciare che il 3 sono impegnato per cui ho necessità
di parlare il giorno 5.
G.I.P.: non penso che ci siano problemi, non penso che ci siamo problemi, perché non
può parlare il giorno 5? Poi come dicono gli anglosassoni è un gentleman agreement che
ha con i suoi colleghi, i quali sicuramente le permetteranno di parlare il 5. Vuole che
1'Awocato Marasà le neghi questa prerogativa?
A W . MARASA': io non ho mai negato niente a nessuno.
G.I.P.: e allora, ha visto che si è risolto, non c'è più il problema.
PM. PACI: comunque Signor Giudice, io ricordavo di averlo depositato questa mattina
o alla Dottoressa Picozzi, lo avevo dato lei o...
A W . MARASA': fermo restando che io il 3 e il 5 non ci sono.
G.I.P.: e va bene, ma Awocato Marasà dovrà considerare il fatto che però entro il 5 il
processo si deve chiudere. Se vuole lo vogliamo fare il primo maggio, il primo maggio
c'è? Io ho l'impressione che per il giorno della festa dei lavoratori... p
A W . MARASA': lavorare sarebbe l'ideale, è la festa dei lavoratori e lavoriamo.
Giudice, però me la fa formulare quella richiesta che dovevo formulare poc'anzi e che
avevo anticipato?
G.I.P.: scusi, certo, certo!
A W . MARASA': ai sensi dell'art. 195 codice di procedura penale, chiedo che vengano
esaminati i signori Salvatore e Bartolo Genova, nonché il soggetto che...
G.I.P.: piano, piano.
A W . MARASA': naturalmente non posso che...
G.I.P.: piano piano che così riesce a trascrivere la sua richiesta.
A W . MARASA': ai sensi dell'art. 195 codice di procedura penale, chiedo che siano
esaminati i soggetti indicati dal collaborante come testi di riferimento e quindi
specificamente i Signori Salvatore e Bartolo Genova sulle circostanze sulle quali il
collaboratore ha fatto loro riferimento. Chiedo che sia dichiarata l'inutilizzabilità delle
dichiarazioni rese de relato per quel soggetto che per motivi di opportunità il teste
collaborante, l'imputato di reato connesso ha dichiarato di non voler dichiarare il nome,
là ove però Vostra Signoria volesse integrare questa dichiarazione a pagina 13, rigo 12
degli atti depositati oggi dal Pubblico Ministero penso che vi sia il nome del soggetto,
posso anche sbagliare, ma da una mia deduzione potrebbe anche essere.
G.I.P.: pardon! Mi scusi...
A W . VANCHERI: Giudice, mi scusi se interrompo, sono l'Avvocato Vancheri, io
avrei bisogno di allontanami perché se no perdo anche il volo successivo.
G.I.P.: vada tranquillamente e non perda nulla.
A W . VANCHERI: anche perché penso che ormai...
G.I.P.: mi faccia capire...
VOCI: (in sottofondo).
G.I.P.: diamo atto che gli Awocati si allontanano secondo il rito ambulatorio
peripatetico se mi permette, che ella più volte mi ha segnalato. Diciamo che mi limito a
questo, capisco che le esigenze sono quelle di prendere gli aerei, eccetera, però quanto
meno...
A W . MARASA': ritengo di essere obbligato a fare il mio dovere fino in fondo.
G.I.P.: che. v o l e dire che teme di essere obbligato a fare il suo dovere? Siamo andati
cosi bene fino adesso e dobbiamo concludere cosi... in modo cosi laconico?
A W . MARASA': quindi non posso lasciare l'udienza a metà.
G.I.P.: certo che lei deve fare tutte le sue richieste, eccezioni, difese, rilievi che è giusto
che sulla base del suo mandato debba fare. I1 problema è se è giusto che mentre lei fa
questi rilievi e queste riflessioni altre Difese lascino l'aula, e questo è un problema.
Però...
A W . MARASA': ob torto collo li sostituisco io.
G.I.P.: e li sostituisce lei, abbiamo appreso...
A W . MARASA': va bene?
G.I.P.: perfetto!
A W . MARASA': abbiamo regolarizzato la...
G.I.P.: abbiamo regolarizzato. Adesso c'è un altro problema che è relativo alla
comprensione delle eccezioni. Cioè lei sta dicendo che il nome...
VOCE: (in sottofondo).
G.I.P.: come? Sì lei per capire la richiesta, allora la richiesta finale... sono più richieste
a quanto ho capito?
A W . MARASA': no, la richiesta ufficiale è quella che ho formulato, cioè 195 per
sentire Genova Bartolo e come si chiama, Genova Bartolo e Salvatore e inutilizzabilità
delle dichiarazioni alle quali io dichiarante facendo riferimento ad un soggetto non ha
voluto indicarne il nome, così come prescrive l'art. 195. Ma ove però il Pubblico
Ministero o Vostra Signoria lo ritenga a microfono chiuso dirò... (incomprensibile per
intervento fuori microfono).
G.I.P.: no, non dica a microfono chiuso, non c'è bisogno di... va bene, allora su questa
richiesta...
A W . MARASA': Giudice, solo per questo, io mi rendo conto che esistono esigenze
investigative e non sarò certo io a fare questi nomi.
G.I.P.: va bene, adesso su questa richiesta il Pubblico Ministero.
PM. PACI: allora, per quanto riguarda la richiesta di escussione dei Signori Genova
Salvatore e Bartolo io Pubblico Ministero rileva che nei termini in cui è formulata è
inammissibile, tenendo conto del fatto che come è emerso chiaramente dalla narrazione
che ha fatto oggi Pasta, i rapporti diretti e reiterati nel tempo che ha avuto sia con
Bartolo Genova che con Salvatore Genova fino a quando è stato quest'ultimo arrestato,
lo hanno... gli hanno consentito di avere diretta e personale percezione e partecipazione
di tutta una serie di fatti e di vicende e di situazioni alle quali lui ha fatto riferimento
sicché con riferimento a questi non si può certo considerare che egli apprenda de relato
da loro circostanze che riguardano l'attività nell'organizzazione mafiosa di cui lo stesso
Pasta si è reso responsabile, quindi da questo punto di vista non ci sono proprio i
presupposti tecnici per invocare il supposto teste di riferimento nella persona appunto
dei due Genova, ma ritengo anche questa richiesta sia inammissibile perché generica,
perché non si può dire: "con riferimento a tutta la narrazione di Pasta"...
A W . MARASA': (incomprensibile per intervento fuori microfono).
PM. PACI: ...io vorrei poter parlare con la stessa tranquillità che è garantita alle Difese
e quindi non essere interrotto, dicevo quindi questo, ma ho concluso perché il mio
intervento è estremamente come dire, elementare insomma, proprio perché la richiesta
formulata non credo che meriti ulteriori e particolari elaborazioni e stavo cioè dicendo
che la genericità, la mancanza di specificità con cui la stessa è stata proposta non
consente certamente di individuare in riferimento a quale situazione specifica si richiede
la audizione del supposto teste de relato perché anche per sentire un supposto teste de
relato e ce lo insegnano diciamo i primi giorni di università sui banchi appunto
dell'università, occorre un capitolato specifico con riferimento a questa e quest'altra o
tal altra circostanza, cosa che mi pare in questa richiesta non è stata fatta, dunque vi
sono queste ragioni a mio giudizio di carattere tecnico e processuale che non consentono
di chiamare due esponenti mafiosi del calibro di Salvatore e Bartolo Genova a deporre
sostanzialmente su nulla, perché di questo si tratta e quindi io chiedo che venga
dichiarata inammissibile questa richiesta per queste ragioni. Poi per quanto riguarda
l'ulteriore richiesta di espungere diciamo dal novero delle dichiarazioni del Pasta quelle
che egli oggi ha riferito, o meglio, quelle dichiarazioni in cui vi è il coinvolgimento
della persona non dallo stesso espressamente menzionata perché in atto sottoposta ad
indagini vale la stessa cosa, cioè perché anche in questo caso si tratta di una
affermazione assolutamente generica e comunque in molti casi come abbiamo visto i
rapporti tra il Pasta e quest'altro soggetto sono stati di diretta compartecipazione, sicché
egli non è che si sia limitato ad apprendere circostanze che provenissero esclusivamente
dall'esperienza diretta di questo soggetto non menzionato, ma era una condivisione di
attività e dunque era un'attività che ricadeva sotto la sua diretta e personale esperienza,
quindi anche in questo caso manca il presupposto tecnico per attribuirgli la qualifica di
dichiarazione de relato e quindi di soggetto di riferimento che ai sensi del 195
bisognerebbe chiamare a deporre. Per quanto poi riguarda la produzione odierna del
verbale è vero e questo l'ho potuto constatare successivamente che vi è anche il nome di
questa persona, ma posso anche dire che nell'ambito di altro complesso processuale il
nome di questa persona è pure emerso dunque diciamo che da questo punto di vista la
circostanza diciamo di per sé non toglie rilevanza al fatto che comunque ci sono attività
di indagine in corso nei confronti di questo soggetto e quindi questo è quanto.
G.I.P.: chiaro! I verbali Franzese...
PM. PACI: ma Signor Giudice, io non so se ci sia stato... ne ho data una copia alla
Dottoressa Picozzi perché lo desse alla Cancelliera di udienza, se così non è stato lunedì
o alla prossima udienza verrà prodotto.
G.I.P.: forse se lo è portato.
A W . MARASA': Giudice, chiedo scusa! Io forse non ho capito, ma il Pubblico
Ministero ha chiesto, ha sostenuto che la richiesta è inammissibile in quanto non c'è un
capitolato di prova? Non l'ho capito.
G.I.P.: è anche vera una cosa...
A W . MARASA': io ho chiesto che ai sensi dell'art. 195 venissero sentiti...
G.I.P.: lo sappiamo che cosa ha chiesto perché lo abbiamo trascritto.
A W . MARASA': ...i due testi...
G.I.P.: e l'abbiamo registrato.
A W . MARASA': ...a cui il Pasta ha fatto riferimento in ordine ai fatti attribuiti alla
Signora Di Trapani Maria Angela e precisamente là ove il Pubblico Ministero lo vuole
precisato glielo preciso, il fatto di capo mandamento... assunzione di carica Di Trapani
Michele e su eventuali altri fatti attribuiti alla Signora Di Trapani Maria Angela e dei
quali...
G.I.P.: mi scusi Awocato, la devo interrompere anche se lei forse non gradirà, ma non
penso che lei possa interpretare autenticamente l'obiezione del Pubblico Ministero sulla
sua eccezione, lei ha formulato...
A W . MARASA': ma non la interpretando.
G.I.P.: se mi lascia finire! Lei ha formulato un'eccezione, perfetto! Il Pubblico
Ministero ha risposto alla sua eccezione con una serie di argomentazioni che ritiene a
suo awiso valide e tecnicamente opponibili alle sue deduzioni. Detto questo, penso che
se non a Berlino, a Roma e poi a Palermo ci sarà un Giudice che deciderà questa come
quella in passato e come quelle che probabilmente in futuro spero ancora di poter ancora
decidere. Chiaro? Detto questo il Giudice ci riserva e ci vediamo il 3 maggio alle ore
9:30, nell'aula 21 del nuovo complesso giudiziario di Palermo nel Piano Secondo, aula
nota anche perché ci abbiamo fatto altre udienze. Detto questo dopo lo scioglimento
della riserva e l'acquisizione di questo documento che praticamente oggi non è stato
acquisito per una questione di... evidentemente una svista, che sicuramente lo sarà alla
prossima udienza si conclude per i Pubblici Ministeri e se si può nello stesso giorno
parleranno gli altri Difensori delle altre Parti processuali. Penso che sia tutto, io vi
ringrazio, buona serata!
LA MANCATA RISPOSTA di PALAZZOLO SAVERIO e RUFFINO
ROSOLINO e le loro PRECEDENTI DICHIARAZIONI
Occorre chiarire che la facoltà di non rispondere - cui si sono avvalsi gli
imputati di reato collegato (PALAZZOLO SAVERIO e RUFFINO
ROSOLINO) - non impedisce al Giudice di considerare probatoriamente validi i
verbali delle dichiarazioni già rese al Pubblico Ministero.
Quei verbali, infatti, in virtii della scelta processuale definitoria allo stato degli
atti (si confronti anche la premessa generale posta alle pagine da 36 a 41 della
presente sentenza), sono - ad ogni effetto - divenuti prove valutabili dal Giudice
ed essi possono tenere luogo delle dichiarazioni non rese.
c/
discorso dell'eventuale aumento. Dico, questo lo ricorda pure?
PALAZZOLO Saverio: Sì, di aumentare il prezzo.
392
P.M. Di aumentare il prezzo se si fossero presentati altri.
PALAZZOLO Saverio: Sì.
P.M. E questo, mi scusi, è avvenuto dopo o contestualmente a quando lei, sempre
assieme a RUFFINO, avevate fatto quella trattativa per stabilire l'entità
complessiva del prezzo che lei avrebbe dovuto versare?
PALAZZOLO Saverio: Questa occasione comunque, perché dicendoci "Se io
non ...., se ci sono altri partecipanti", e lui mi dice "Tu partecipa all'asta,
aumenta".
P.M. Quindi lei se lo pone il problema della possibilità che ci potessero essere
altri partecipanti, perché giustamente lei dice ...
PALAZZOLO Saverio: Chiaro, è normale questo ...
P.M. ... "Io partecipo ad un'asta pubblica, nulla esclude che si presenti un quivis
qualsiasi", perché è suo diritto, è previsto dalla legge e dica "voglio
partecipare".
PALAZZOLO Saverio: Sì, sì.
P.M. Quindi lei se l'era posto ...
PALAZZOLO Saverio: Sì, certo.
P.M. E chiede a RUFFINO come comportarsi...
PALAZZOLO Saverio: .... se ci sono altri partecipanti ...
P.M. ... che faccio?
PALAZZOLO Saverio: "Aumenta la base dell'asta".
P.M. Le dice RUFFINO.
PALAZZOLO Saverio: Guardi ...No, no, in effetti così.
Aw. PALAZZOLO: Ho la sensazione che lei pensa troppo a quello che
deve dire. Si lasci andare, serenamente.
PALAZZOLO Saverio: No, no. Così è stato comunque.
P.M. Non si deve fare intimidire dal registratore.
PALAZZOLO Saverio: No, assolutamente. E' stato così. Dice "Partecipa,
aumenta la base dell'asta".
P.M. I1 registratore è uno strumento di semplificazione. E basta.
PALAZZOLO Savaio: Ho intenzione di parlare chiaramente, non è che mi
voglio tenere ...
Aw. PALAZZOLO: Si lasci andare tranquillamente, dico, senza pensare
troppo a quello che deve dire, alla parola adatta, alla parola in più, alla
parola in meno.
P.M. Vuole che le faccia portare un po' d'acqua?
PALAZZOLO Saverio: Sì.
P.M. Allora interrompiamo un minuto.
L'interrogatorio viene sospeso alle ore 12,05
(eli-
Aw. PALAZZOLO No, grazie dottore.
***
LA COMPLESSIVA VALUTAZIONE delle DICHIARAZIONI
(AUTO ed ETERO) INCRIMINANTI in RELAZIONE alle
CONTESTAZIONI ASCIUTTE nella RUBRICA IMPUTATIVA
e alla GIURISPRUDENZA in tema di INTRANEITA'.
La lettura complessiva delle dichiarazioni rese al Giudice nel corso delle attività
integrative, ex articolo 441 del codice di procedura penale, permette di delineare
- in modo sicuramente più nitido - il panorama probatorio consolidatosi nel
processo già prima del prowedimento in forma suppletoria.
Ciò posto, è opportuno chiarire che lo sviluppo delle fonti di prova (promosso
grazie all'attività integrativa svolta dal Giudice) ha necessità di una guida logica
senza la quale la valutazione del peso accusatorio potrebbe non avere adeguata
focalizzazione.
6 Il tema accusatorio, infatti, ha tre contemporanei livelli di approfondimento:
Ecco, allora, che possono porsi - sulla base del materiale probatorio fino a
questo momento esaminato - alcuni punti fermi dello scenario processuale:
Nessun dubbio può residuare in ordine alla prova del dato storico -
oggettivo e generale - relativo alla sussistenza di un'articolazione assai
importante e operativa della "Cosa Nostra", avente agito in una zona
rilevante ed assai estesa del territorio della città di Palermo (addirittura,
nel periodo di maggiore estensione geografica, questa zona andava dal
quartiere delllAcquasanta fino al centro abitato posto nei dintorni di
Carini e, quindi per almeno due decine di chilometri in linea d'aria) che
- -
Già in questa fase del procedere logico della presente motivazione può e deve
porsi evidenza ad un dato giurisprudenziale di determinante rilievo tecnico
nel quadro della decisione che sarà di qui a poco assunta.
Per il Supremo interprete delle leggi, infatti:
Pertanto, chi si pone come punto di collegamento tra gli associati detenuti e altri
associati latitanti o a piede libero può dirsi, anche se estraneo, - ad ogni
effetto ed almeno - compartecipe esterno deil'associazione mafiosa.
Vedremo, adesso, se questo minimale presupposto sia stato superato nei fatti.
"L'OBITER DICTUM" statuito dal TRIBUNALE del RIESAME e dalla
SUPREMA CORTE di CASSAZIONE
Per il Tribunale della Libertà (23 DICEMBRE 2008) e la Suprema Corte (19
MARZO 2009) la ricostruzione della contestualità mafiosa doveva ritenersi
assolutamente fondante e comprovata dagli atti acquisiti perché, in effetti:
L'analisi delle fonti indizianti rivela, infatti, come i discorsi economici di cui si
discute è da un lato quello relativo alle nuove entrate, rese difficili e
discontinue dallo stato di sofferenza della famiglia e dal comportamento dei
sodali più stretti (es.riferimento a Diego Di Trapani), dall'altro quello relativo
alle rendite, anch 'esse discontinue, provenienti dal patrimonio acquisito nel
corso dei decenni di attività criminale mafiosa da parte del dan dei Madonia.
In altri termini, la Pubblica Accusa ritiene che l'imputata abbia svolto un ruolo
non di natura episodica, né di carattere marginale, nelle attività delittuose svolte
dalla "Famiglia" mafiosa dei DI TRAPANI - MADONIA facendo da continuo
tramite comunicativo tra il marito SALVATORE (detto Salvino), i suoi fratelli e
8 gli altri soggetti affiliati che, sul territorio "amministravano" gli interessi della
"Cosa Nostra" non disdegnando di esprimere anche personali avvisi decisori
non direttamente connessi agli imput provenienti dal carcere.
Questo ruolo è ben sintetizzato nelle parole dell'ultimo (solo in ordine di tempo)
collaborante di giustizia la cui conoscenza delle cose è - in termini di attualità e
di novità del patrimonio conoscitivo - assolutamente rilevante.
I1 PASTA MANUEL, "uomo d'onore" della "Famiglia" di Resuttana e, quindi, a
diretto contatto con le azioni della DI TRAPANI MARIANGELA ha, con
unfarticolata messe di informazioni (alle quali integralmente si rimanda),
descritto le sue (di lei) attività ponendo definitiva epitome alle intercettazioni:
II
.. .G.I.P.
chiaro. Dunque, eravamo arrivati al momento della elargizione in
favore di Di Trapani Michele. Ora come Bartolo Genova le chiarì il ruolo che a
suo awiso Michele Di Trapani aveva in seno a "cosa nostra", le chiarì pure i
contorni diciamo di questa azione, che invece svolgeva la Maria Angela Di
Trapani? Specifico meglio. Cioè il Bartolo Genova le disse mai, le riferì mai la
circostanza che la Maria Angela Di Trapani fosse organicamente inserita in
"cosa nostra"?
TESTE ASSISTITO: Maria Angela Di Trapani, l'ho detto prima, non è che
faceva parte della famiglia Resuttana, però come dice il Bartolo Genova, dice:
"si comporta come un masculo", come un uomo, cioè si faceva sentire. Voleva i
soldi, anche ai tempi di suo zio per i... per i detenuti e mandava messaggi dal
carcere, mandava una serie di ordine dal carcere...
G.I.P. io sono siciliano come lei.
TESTE ASSISTITO: masculo, come un uomo si pre. ..
G.I.P. no, l'ho capito. Per me la frase "si comporta come un masculo..."...
TESTE ASSISTITO: significa come un uomo.
G.I.P. ma uomo io... l'appellativo successivo mi chiedo se c'è. Si comporta come
un uomo o si comporta come un uomo d'onore?
TESTE ASSISTITO: io ho detto come un uomo, Signor Presidente, non come
uomo d'onore.
G.I.P. e per questo dico, io voglio che sia chiaro...
TESTE ASSISTITO: come un uomo, senza...
G.I.P. per la registrazione e per la trascrizione che...
TESTE ASSISTITO: come un uomo, un uomo, come un maschio, aveva il
carisma di un maschio, non è una semplice donna, si imposta, è..
...
G.I.P. sì, ma tra questo
TESTE ASSISTITO: no, uomo d'onore, non c'entra niente.
G.I.P. però mi scusi, mentre... lo capisco, la differenza la raccolgo perché sono
siciliano come lei, però io le ho fatto una domanda. I1 fatto che si comportasse
come un uomo, la connotava alla stregua- di un uomo d'onore o era un modo di
dire punto e basta.
TESTE ASSISTITO: no non c'entra niente come uomo d'onore, uomo d'onore
e...
G.I.P. non c'entra niente...
...
TESTE ASSISTITO: è uno status che si diventa. Uno può essere un uomo, un
maschio e poi diventa uomo d'onore, ma in quel momento... non era certo come
una donna, che magari ha inibizione a parlare con un... con un altro uomo. & i
impostava, mandava i... ~ lordini
i dal carcere. chiedeva il mantenimento della
famidia ...
G.I.P. allora, facciamo l'elenco a questo punto delle cose che faceva Maria
Angela Di Trapani, che si comportava come un masculo, come dice lei. Allora,
faceva da tramite...
.TESTE ASSISTITO: con la famiglia Madonia.
G.I.P. con la famiglia intera o soltanto con suo marito?
TESTE ASSISTITO: no. con i fratelli. so che aveva rapporti mi diceva Bartolo
Genova. con tutti e tre.
G.I.P. tutti e tre chi?
TESTE ASSISTITO: so che c'è Salvino e altri due fratelli, un certo Pippo,
Giuseppe, non so poi come si chiama.
G.I.P. non sa.
1406
TESTE ASSISTITO: perché una... quello che gli è stato dato il 41 bis, come mi
riferì Bartolo Genova, non era Salvino era un altro fratello.
G.I.P. questo... le pongo la domanda. Ma se avere rapporti con il proprio marito
che si trova in carcere, portare messaggi. è un fatto diciamo nella
straordinarietà deiie cose, ragionevole, nel senso che è tuo marito, ti dice una
cosa è tuo marito che te la dice, un'altra cosa è che portasse messaggi, per
esempio, per i fratelii di lui e che comunque erano rappresentanti della famiplia
Madonia, che è una cosa di una certa qual natura diversa. Ho capito bene
oppure no?
TESTE ASSISTITO: certo. ha capito bene. Tra l'altro (incomprensibileh..
Bartolo Genova, dice: "sai uno dei fratelii gli hanno levato il 41 bis quindi è
venuta fatta fatta", ha portato questo messaggio dal carcere. Ora non so se
Maria Angela Di Trapani... le dinamiche, come li ha fatti avere questi messaggi.
Bartolo Genova mi dice che arriva il placet da parte della famiglia Madonia,
non mi dice di Salvino Madonia, deiia famiglia Madonia.
G.I.P. che vuol dire che aveva il placet della famiplia Madonia.
47 TESTE ASSISTITO: il placet affinché Bartolo Genova, nipote di Salvatore
Genova, servisse la famiglia di Resuttana e che Michele Di Trapani stesse a casa.
G.I.P. scusi, allora andiamo alle cose ancora più pratiche. Ogni volta che
parlava Maria Angela Di Trapani è come se parlasse Salvino Madonia o era
come se parlasse la famiglia Madonia, che è una cosa diversa?
TESTE ASSISTITO: come se parlasse... i tre fratelii, rappresentava i tre
fratelii.
G.I.P. rappresentava i tre...
TESTE ASSISTITO: la famiglia Madonia, mandava messaggi da parte dei
fratelli. Salvino Madonia e nella fattispecie lui mi disse, tramite un fratello di
Salvino, quindi non fu Salvino a mandare questi... ma lo mandò un altro
fratello.
G.I.P. invece per quanto r i ~ u a r d ai soldi, pestiva i soldi solo del marito...
TESTE ASSISTITO: anche del fratello...".
@
Se si estrapola il fraintendimento concettuale - che quasi diventa un gioco di
parole - tra l'idea dell'uomo, quella della donna che non poteva essere "uomo"
né tantomeno "uomo d'onore" e quella, ancora, della donna che agli occhi degli
"uomini d'onore" si comportava come un vero e proprio uomo (nell'accezione
siciliana del "masculo"ossia dell'essere virile e forte che contraddistingue un
vero appartenente all'organizzazione delittuosa maschia per eccellenza);
ebbene, se si eccettua questo momento dialogico, forse un po' surreale, si
perviene alla verità diretta e incontrastabile delle vicende.
Lungi dal gestire rapporti familiari e necessità legate ai bisogni economici della
sua famiglia anagrafica, DI TRAPANI MARIANGELA era al centro di un
vorticoso giro di notizie e di comunicazioni che smistava nell'interesse della
"Famiglia" mafiosa cui apparteneva per passato e "censo" anagrafico, per via di
surroga e riserva (causa gli arresti) e per ruolo di consorte di peso specifico.
Questa condotta, nell'ottica già sopra indicata dal pronunciamento della
Suprema Corte di Cassazione (Sez. 1, Sentenza n. 54 del 11/l212008
depositata il 02/01/2009 - Rv. 242577) è certamente di tipo associativo e
legittima la condanna per il reato di cui all'articolo 416 bis del Codice Penale
anche solo a titolo di partecipazione esterna.
Non è un caso che la stessa imputata abbia percepito chiaramente la gravità
delle prove a suo carico, già ben prima che apparisse ail'orizzonte del
processo l'apertura cooperativa di PASTA MANUEL (29 MARZO 2010) e
il contenuto accusatoriamente dirompente delle sue dichiarazioni.
L1affiliazione (che vale nel diritto penale) è quella che permette di dire che un
soggetto ha conosciuto il programma delittuoso, lo ha coscientemente condiviso
e, infine, ne ha eseguito anche parzialmente le azioni.
Indipendentemente dal "rito sacro" della bruciatura delllimmaginetta sacra tra
le mani e indipendentemente dal proferimento di parole tra llesoterico e
llapotropaico circa il futuro dellladepto in caso di tradimento del patto di fede.
Ecco perché - ad avviso di questo Giudice - non ha alcun senso (in termini di
responsabilità penale) l'affermazione secondo cui la DI TRAPANI mai avrebbe
potuto essere un "Uomo d'onore", perché ciò che conta è accertare se la predetta
a manifestò adesione al programma delittuoso sotto la bandiera insanguinata di
"Cosa Nostra" e se, sotto quel vessillo, agi con specifici atti.
La risposta a questa domanda è nei fatti che abbiamo fino a questo momento
descritto e nelllimbarazzata confessione dell imputata:
l
Occorre, quindi, nel rispetto del principio stabilito dal Supremo Collegio,
stabilire se - e in quale modo e tempo - la DI TRAPANI MARIANGELA abbia
attribuito fittiziamente ad altri i beni descritti ai capi di imputazione ossia:
terreno sito nel comune di Cinisi, contrada Cipollazzo, esteso are 27,32,
iscritto in catasto al foglio 13, particella 812 e foglio 23 particella 70,
libero da costruzioni, incolto.
terreno sito nel comune di Cinisi (Pa), contrada Cipollazzo, esteso are
6,40, iscritto in catasto al foglio 23, particella 178, sul quale insiste una
struttura in c.a. costituita da un unico grande vano completamente
abbandonata e fortemente degradata;
terreno sito nel comune di Cinisi (Pa), contrada Vecchio e Cipollazzo,
@ esteso are 13,73, iscritto in catasto al foglio 13, particella 724, sul quale
insiste un villino unifamiliare costruito abusivamente composto da due
elevazioni fuori terra;
tutti provenienti dalla procedura fallimentare nei confronti della società
SICED, e intestati a Lo Verde Massimiliano (il primo) e Sgroi Vincenzo
(gli altri tre)
(capo 6) delle imputazioni - n.b. due cespiti sono stati esclusi a seguito di
esplicita richiesta del Pubblico Ministero nel corso dell'udienza in rito
abbreviato trattandosi di beni riferibili ad altro soggetto)
Sulla base di questa premessa, pertanto, occorre che esista e sia comprovata una
situazione di formale apparenza giuridica e di titolarità che permetta di eludere
provvedimenti ablativi di natura patrimoniale che - se non vi fosse stata l'azione
di occultamento - ne sarebbero seguiti conseguenziali.
Nel caso che ci riguarda, le intercettazioni telefoniche in atti e le dichiarazioni
dei collaboranti - in modo non equivoco - acclarano l'azione svolta dalla DI
TRAPANI MARIANGELA in favore del di lei marito MADONIA
SALVATORE e della "Famiglia" omonima; azione questa finalizzata al
nascondimento delle vera titolarità dei cespiti economici sopra elencati.
Il bar SOFIA fu gestito (ma diremo, tra breve, con quali limiti) in fatto da
PIZZO PIETRO, cugino di MADONIA SALVATORE, fino al momento in cui
(dopo le reiterate lamentele della moglie) quest'ultimo, ex auctoritate, decise di
sostituirlo con ARIOLO SERGIO con grande contentezza dell'avvicendato il
quale ormai temeva la possibilità di rappresaglie da parte della "Famiglia"
mafiosa per una conduzione economica non certo impeccabile.
I beni provenienti dal fallimento SICED (capi di imputazione 5) e 6), in realtà
erano una specie di "punto d'onore" della volontà espressa da MADONIA
SALVATORE alla moglie e sulla quale non poteva esistere alcuna possibilità di
negoziazione.
I beni, infatti, provenivano dal fallimento di DI TRAPANI NICOLO' (fratello di
DI TRAPANI MARIANGELA) e costituivano terreni a lungo posseduti dalla
famiglia durante la vita del patriarca DI TRAPANI FRANCESCO.
@
Per MADONIA SALVATORE essi dovevano ritornare nella disponibilità della
"Famiglia" per punto d'onore e per intuibili ragioni di prestigio personale
(logicamente comprensibili in una terra dove "La Roba" è parte del corredo di
credito personale e familiare).
DI TRAPANI MARIANGELA operò affinché la volontà del marito dal carcere
venisse puntualmente eseguita interponendo le persone di SGROI VINCENZO,
LO VERDE MASSIMILIANO, GUASTELLA MARIA, DI TRAPANI
AMALIA e DI TRAPANI MICHELE per acquisire quei beni e - cosa questa di
rilevanza accusatoria - cercò di ottenere 80.000,OO (ottantamila) Euro dal
famigerato latitante LO PICCOLO SALVATORE al fine di poter partecipare
all'aggiudicazione poi portata a compimento. _ _, .
Le vicende, meglio descritte nella parte ricostruttiva dei fatti, hanno un'evidenza
e un rilievo di prova documentale e non si comprende in quale modo la Difesa
della DI TRAPANI AMALIA - pur muovendosi da uguali presupposti in fatto
ed in diritto (si confronti il contenuto della memoria difensiva alle pagine da 24
a 46) - sia pervenuta a conclusioni artificiosamente scompositive del quadro.
In effetti, ciò che la Difesa non spiega è per quale motivo la DI TRAPANI
MARIANGELA avrebbe dovuto interessare il marito detenuto per tutte quelle
questioni patrimoniali; per quale motivo l'imputata avrebbe dovuto cercare un
approvvigionmento finanziario - addirittura ricorrendo al supporto di uno dei
più pericolosi latitanti di "Cosa Nostra" reggente il Mandamento - al fine di
poter addivenire all'acquisto di quei beni.
In un impeto di realpolitik difensiva, i patrocinatori della DI TRAPANI hanno
scritto testualmente (pagina 33, rigo 1 1, della memoria difensiva):
articolo 133 del Codice Penale - anche se, entrambe, possono apparire unitarie
a ed indistintamente qualificabili sotto l'unica idea di organizzazione criminale.
Avere aderito all'organizzazione mafiosa del nuovo decennio (per intenderci:
quella apertamente dichiaratasi come tale dopo le stragi e gli assassini degli
anni novanta) è come avere aderito ad un nuovo programma delittuoso ben
più articolato ed impegnativo, sotto il profilo dell'azione personale finalizzata
al perseguimento del comune obiettivo criminale.
Questa premessa concettuale - da se medesima - giustifica l'esclusione di un
giudizio di continuità storica e giuridica ex articolo 81 del Codice Penale ed
impone di considerare i fatti a giudizio in un quadro di assoluta autonomia
e di indipendenza valutativa rispetto a quelli già oggetto di giudizio e di
condanna irrevocabile nell'anno 1998.
Nè, d'altronde, la continuità giuridica opererebbe in relazione alla data del 1998
(in cui si sarebbe consolidata la sentenza irrevocabile) ma in quella in cui, per
ultimo, vi sarebbe stata consolidazione della condotta associativa in relazione
alla quale il giudizio definitivo si è formato (29 Settembre 1982 in poi ma fino
al mandato di cattura e delllarresto,ossia il 10 Marzo 1988).
Ciò posto, veniamo all'esame dell'odierna contestazione imputativa.
I1 coinvolgimento del DI TRAPANI MICHELE nelle più attuali vicende che
riguardano la "Cosa Nostra" palermitana sono dimostrate, in prima battuta, dal
contenuto delle intercettazioni telefoniche (sopra integralmente trascritte).
I riferimenti resi dalla nipote DI TRAPANI MARIANGELA non creano, in tal
senso, alcun dubbio interpretativo e permettono di ricostruire le dinamiche
interne della '%amiglia" MADONIA proprio nel momento in cui - a causa dei
@ numerosi arresti derivanti dall'operazione di polizia giuridiziaria denominata
"Gotha" - si prospettava la possibilità di un ricambio al vertice della "Famiglia"
con la possibile investitura del DI TRAPANI MICHELE nel ruolo direttivo o
rappresentante.
Questa prospettazione sarebbe divenuta successivamente impraticabile per
ragioni esterne agli intendimenti dei MADONIA e perché, dopo l'arresto del
fratello del MICHELE (DI TRAPANI DIEGO avvenuto con provvedimento di
fermo 1'1 1 Novembre 2006), si temeva che l'azione giudiziaria si sarebbe ben
presto estesa anche al MICHELE (come, in effetti, avvenne) sì che non era più
utile porre a capo della "Famiglia" qualcuno che di lì a poco sarebbe stato posto
nell'impossibilità di dirigerla.
Abbiamo già visto, grazie alla lettura delle dichiarazioni dei collaboranti, come
questa necessità organizzativa fu portata a compimento:
6
Rileggiamo, proprio sul punto, le dichiarazioni del più aggiornato collaborante
PASTA MANUEL. I1 passaggio è essenziale alla comprensione del ruolo che
ebbe a rivestire l'imputato nel "Mandamento" e nella "Famiglia":
CF?--
continuità dettata dal favor rei, debba essere affermato dal Giudice in sentenza
nei modi e nei termini - quoadpoenarn - dei quali si dirà infra.
LE CONTESTAZIONI ASCRITTE a SGADARI VINCENZO
Ciò che deve, però, essere posto nella giusta (e grave) dimensione processuale
accusatoria è la circostanza che questa mediazione veniva svolta in favore del
gruppo di reggenza del "Mandamento" (leggi gruppo LO PICCOLO e Co.) più
determinato e sanguinario che la "Cosa Nostra" annoverava in quel momento.
@
Vediamo esattamente cosa asseriscono i collaboranti:
8 PULIZZI GASPARE:
per il ruolo e la funzione svolta in seno a "Cosa Nostra" dal dichiarante
confronta la trascrizione integrale del verbale resa a questo Giudice nel corso
delle attività integrative:
FRANZESE FRANCESCO:
per il ruolo e la funzione svolta in seno a "Cosa Nostra" dal dichiarante
@ confronta la trascrizione integrale del verbale resa a questo Giudice nel corso
delle attività integrative:
5+-
COLLABORATORE FRANZESE - Sì, sì, sì.
GIUDICE - E che cosa gli disse?
1440
COLLABORATORE FRANZESE - C'ho detto: "Vedi che devo parlare
urgentemente con... mi devi trovare o a... o a Nino Pipitone o a... o a Pulizzi".
GIUDICE - Ma quando gli disse questo, scusi, Sgadari sapeva che lei in quel
-
momento stava parlando un attimo, mi lasci finire - stava parlando come...
nella qualità di uomo d'onore e rappresentante della famiglia di Partanna
Mondello? Cioè, non è che gli stava chiedendo un'informazione turistica, gli
stava dicendo "sono venuto qua come uomo di Cosa Nostra e rappresentante
della famidia di Partanna Mondello a chiederti di entrare in contatto con altri
due uomini d'onore" oppure cosa?
COLLABORATORE FRANZESE - No, io non glielo dissi "sono venuto qua in
...
nome della famiglia" no, perché comunque mi sembrava normale che lui lo
sapesse. Ma addirittura una volta, ecco mi ricordo che ci siamo visti in zona Via
San Polo e io ero seduto in un bar e lui mi disse.. . mi fece il segnale di alzarmi e
andare. E io aspettavo un amico mio. E allora io poi ci sono andato dietro, a
piedi lui camminava, ci sono andato dietro per dirgli "ma perché mi hai fatto
...
questo segnale"? Dice: "Vattene di qua perché è tutto pieno di" e loro... gli
@ investigatori cercavano a Francesco Bonanno, credevano che era in zona Via
San Polo. Ma io non lo sapevo che ...
GIUDICE - Chi cercavano?
COLLABORATORE FRANZESE - Gli investigatori - cercavano a Francesco
Bonanno.
GIUDICE - Francesco Bonanno.
COLLABORATORE FRANZESE - Che è il fratello di Giovanni Bonanno.
- -
Però io non è che lo sapevo che lui se è vero che stava in Via San Polo e nelle
traverse 1ì vicini. Non lo sapevo. Però lui mi disse questo e per dirmelo vuol dire
che lui dice tipo "vattene"... lui sapeva, insomma, qualche cosa, magari che
potevo
- ...
passare non lo so. Però per me era comunque scontato che... non che
ero reggente, magari non lo poteva sapere, però insomma, penso che sapesse che
...
comunque sapeva dei processi che ho avuto... sapeva che, insomma, c'entravo
qualche cosa. Però io non gliel'ho detto che...
-- - GIUDICE - Cioè, lei dava per scontato che lui fosse un uomo di collegamento
con altri uomini d'onore.
6 COLLABORATORE FRANZESE- sì.
...
GIUDICE - Su questo questo è chiaro.
COLLABORATORE F'RANZESE - Sì.
-
GIUDICE O ho capito male?
COLLABORATORE F'RANZESE - No, ha capito bene. Anche perché prima ...
io lo ero andato a trovare solo per i saluti e capire bene dov'è che lui stava
lavorando. Invece la prima volta è stata una conversazione "ah, ma quanto
...
tempo che fai... ah, stai lavorando, ora ti dedichi a questo "... mi ha fatto
vedere che lui costruiva comunque bene, qua e là, tutte queste cose, e quindi la
prima volta fu una conversazione così. Ci ho detto "guarda che io, se ti vengo a
trovare, tu dovresti fare queste cose". Dice "Sì, già lo so perché me l'hanno
..
detto w. Ci ho detto: "A me mi interessa che una cosa". "Eh, va bene". E quindi
la prima volta fu una conversazione così. La seconda volta io credo che già lui sa
tutto.
Ciò che è deficiatario, in senso probatorio, è tutto quello che attiene alla
ricostruzione delle relazioni interpersonali di tipo criminoso eccedenti
questa mediazione.
Pertanto, a parere della Difesa, il ruolo di dipendente del bar Sofia, nè quello di
soggetto che partecipava alla gestione di fatto del1'esercizio commerciale possono
integrare gli estremi del delitto di trasferimento fraudolento di valori, contestato in
origine, ed a maggior ragione possono integrare gli estremi della più grave
fattispecie di "concorso esterno" in associazione mafosa, configurati al momento
della richiesta di rinvio a giudizio.
Infatti, nel corso della propria requisitoria, il RM. ha giustr~catola modifica della
contestazione originaria con specifico riferimento alle indagini relative al secondo
episodio contestato al Pizzo e, cioè, al ruolo espletato nella vendita dei beni
provenienti dalla procedura fallimentare nei confronti della SZCED srl, società di
pertinenza di Di Trapani Nicolò.
1445
In particolare, il RM. ha fatto riferimento agli interrogatori di Palazzo10 Saverio e
Ruflno Rosolino. successivi alla notifica dell'awiso di conclusione delle indagini
Le vicende relative alla vendita all'incanto dei beni sopraindicati sono riassunte a
pag. 403 e ss. del vol. I . del decreto di fermo di indiziati di delitto emesso il 24
novembre 2008.
Dalla lettura di tale capitolo si evince che:
Di Trapani Maria Angela era interessata a partecipare direttamente o per
interposta persona alla vendita dei beni provenienti dal fallimento SZCED srl già
appartenuta a Di Trapani Nicolò, fratello di Maria Angela;
- in particolare, all'asta del 6 febbraio 2007 avrebbero partecipato Lo k r d e
Massimiliano ( già intestatario del bar Sofia) per l'acquisto del lotto n. 3 e Di
Trapani Michele (zio di Maria Angela) per l'acquisto del lotto n. 4;
- eflettivamente il lotto n. 3 veniva aggiudicato a Lo krde per il prezzo di
euro 81.000,OO ed il lotto n. 4 veniva aggiudicato a Di Trapani Michele per il
prezzo di euro 26.500,00, tuttavia quest'ultimo decadeva dall'aggiudicazione non
avendo versato nei termini di legge il prezzo di aggiudicazione ( v. Pag 424 vol. ZI
decreto di fermo);
a questo punto veniva intercettata una conversazione in carcere tra Madonia
Salvatore e Di Trapani Maria Angela ( v. pag. 423 -424) nel corso della quale la Di
Trapani rifeiva al marito che lo zio Michele non aveva più salvato il terreno
perchè non aveva i soldi ed aggiungeva espressamente:
-. .
Mariangela : " no... Nicoletta (alias Pietro Pizzo) ha trovato uno che se lo
@ ...
voleva dopo che ci andrà;... perchè è ritornato dal Tribunale ....e lo sai cosa gli ha
detto...come ora lo vendete mi dovete dare 10.00 euro a me... cioè forse le rotelle ci
mancano... "
nel decreto di fermo viene poi riassunto il contenuto di alcune intercettazioni
telefoniche che confermano l'esistenza di contatti tra Pizzo, R u - n o Rosolino
(agente immobiliare di Cinisi) e Palazzolo Saverio, il quale in data 5 ottobre 2007
partecipa alla nuova asta fallimentare, aggiudicandosi il lotto n. 4 per il prezzo di
euro 26.500. Sulla scorta di tali risultanze investigative, nel decreto di fermo i1PM
ìpotizzava che l'immobile in oggetto fosse rientrato nella disponibilità della
cb,
famiglia Di Trapani, grazie alla intervenuta aggiudicazione del lotto in favore di
Palazzolo Saverio, con il concorso di Pizzo Pietro e Ru-no Rosolino (v. 11 427 del
decreto di fermo Vol. I . .
446
Per tali ragioni Palazzolo Saverio, Pizzo Pietro e Ruflno Rosolino sono stati
indagati per il delitto di cui all'art. 12 quinques L 356/92.
In data 19.12.2008, Palazzolo Saverio chiedeva di essere sottoposto a
interrogatorio ed in tale sede affermava quanto segue:
- di avere chiesto ali'agente immobiliare Rosolino Ruflno se nel comune di
Cinisi erano in vendita piccoli lotti di terreno;
- di avere appreso che c'erano dei lotti di proprietà della famiglia Di
Trapani sottoposti ad una procedura fallimentare;
- di avere coinvolto il proprio aw. Aldo Ruflno per verificare la fattibilità
dell'acquisto;
- di avere avuto organizzato dall' agente immobiliare, un incontro con Pizzo
Pietro, nella qualità di soggetto interessato al terreno in quanto sposato con una Di
Trapani;
- che il Pizzo doveva procurare la documentazione relativa al terreno;
di avere poi appreso da Ruflno che il terreno sarebbe stato aquistato da
Di Trapani Michele, che si era intromesso nell'aflare;
- che dopo alcuni mesi era stato contattato dall'agente immobiliare Ruflno
il quale comunicava che l'affare poteva farsi, pagando 80.000,00 euro a Di
Trapani;
- di avere definito con il Ruflno il prezzo finale di 150.000 euro
- di avere partecipato all'asta pressso la sezione fallimentare del Tribunale
di Palermo accompagnato dal proprio legale Aw. Aldo Ruflno, dall'agente
immobiliare Rosolino Ruflno e e di aver trovato in Tribunale il sig Pizzo;
- di non aver mai ricevuto garanzie sull'aggiudicazione delltasta ed in
particolare sulla cicostanza che sarebbe stato l'unico partecipante (v. I! 20 interr.);
- che nel caso in cui vi fossero stati altri partecipanti gli era stato suggerito
di aumentare l'oflerta (v. p. 22 interogatorio);
- che dopo l'aggiudicazione versò in contanti all'agente Ruflno la somma
di 50.000 euro destinata ai Di Trapani e successivamente di aver versato sempre su
sollecitazione del Ruflno altri 5.000 euro, che secondo il Ruflno servivano al
Pizzo per problemi sanitari relativi ad una bambina.
In data 13 febbraio 2009 rendeva interrogatorio Ruflno Rosolino il quale
dichiarava quanto segue:
- di essere stato contattato dal Palazzo10 per l'acquisto di un terreno in
I
Cinisi e di avere comunicato allo stesso l'esistenza di un lotto in vendita all'asta;
- di essere stato richiesto dal Palazzolo stesso di contattare Pizzo Pietro per
discutere le condizioni di vendita;
- di aver concordato il pagamento della somma di euro 150.0000
comprensiva del costo dell'aggiudicazione;
- di aver appreso successivamente dal Pizzo che l'affare non poteva farsi
perchè era interessato all'acquisto Di Trapani Michele, zio acquisito del Pizzo;
- che trascorsi alcuni mesi il Pizzo gli aveva comunicato che l'acquisto da
parte del Di Trapani era saltato e dunque poteva riprendersi la trattativa con il
Palazzolo;
- che il giorno dell'asta aveva accompagnato in Tribunale il Palazzolo e lo
aveva consigliato di aumentare l'offerta, nel caso di offerte concorrenti, sino ad u n
massimo di 150.000 euro convenuti con il Pizzo, ciò in quanto consapevole che il
terreno in questione aveva un valore almeno doppio: in tal caso era stato anche
convenuto che il Palazzolo non avrebbe sostenuto ulteriori spese;
- che la mattina dell'asta il Pizzo era preoccupato per la possibilità che altri
offerenti si presentassero, ma unico oflerente era rimasto il Palazzolo;
- che dopo l'aggiudicazione il Palazzolo gli aveva corrisposto 50.000 euro in
contanti da fare avere al Pizzo, da lui consegnati al Pizzo stesso, che in tale
occasione gli aveva regalato 1.000 o 1.500 euro;
- che successivamente Palazzolo aveva consegnato altri 5.000 richiesti dal
Pizzo per sostenere le spese mediche per la nascita di una bambina
Nel corso della propria requisitoria il PM ha affermato che il potere di
intimidazione esercitato dalla famiglia mafosa Di Trapani, alla quale il Pizzo
concorrerebbe ab externo, aveva consentito al Palazzolo di aggiudicarsi l'asta (
sarebbe questa la ragione per cui non si presentarono altri acquirenti al pubblico
incanto). In realtà è proprio il tenore letterale delle dichiarazioni rese da Palazzolo
e Rufino ad escludere l'esistenza di una condotta intimidatoria nei confronti d i
terzi potenziali acquirenti dell'immobile, ove si consideri che sia il Palazzolo che il
Rufino hanno riferito che in caso di ulteriori offerte il Palazzolo doveva rilanciare
sino al tetto di 150.000 euro, oltre il quale più nulla era dovuto.
D'altra parte nel capo di imputazione oggi contestato al Pizzo, la condotta in
oggetto si ricollega ancora una volta alla fattispecie dell'art 12 quinquies, in
quanto si afferma che attraverso atti negoziali e di gestione occulta i beni di cui a i
precedenti capi 6), 7), 8) e 9 (in nessuno di tali capi è però indicato il terreno
aggiudicato al Palazzolo), owero somme di denaro provenienti dalla loro vendita
occulta venivano riacquisiti al patrimonio detenuto dalla famiglia Di Trapani-
Madonia e ciò anche alfine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure
di prevenzione patrimoniale.
Pertanto una condotta sostanzialmente identica a quella ipotizzata nel decreto di
fermo e nel decreto di perquisizione notificato al Pizzo, viene oggi considerata
sintomatica di concorso esterno in associazione majìosa, pur in mancanza della
dimostrazione di un potere. di condizionamento del pubblico incanto esercitato
attraverso Pizzo Pietro dalla famiglia mafiosa Di Trapani-Madonia
È appena il caso di ricordare che la giurisprudenza delle SS.ULT., ai jìni della
configurabilità del cosiddetto " concorso esterno" richiede che il contributo
specifico, consapevole e volontario del concorrente esplichi una eflettiva rilevanza
causale e quindi si configuri come condizione necessaria per la conservazione o il
raflorzamento delle capacità operative dell'associazione: non sembra che la
condotta sopra descritta possa conjìgurare tali requisiti
Per di più le dichiarazioni rese da Palazzolo e Ruffino provengono da soggetti già
indagati per lo stesso delitto originariamente contestato a Pizzo Pietro, interrogati
a distanza di mesi uno dall'altro,owiamente interessati ad elidere proprie
responsabilità nella vicenda in oggetto, che in nessun caso, tuttavia, pare
oltrepassare i limiti dell'ipotizzato delitto di cui a l l ' a ~ 1 2quinquies.
L'ipotesi accusatoria ha trovato conferma grazie alle prove assunte nel rito
abbreviato e a quelle disposte dal Giudice in via integrativa.
Egli è accusato di essere stato affiliato alla sanguinaria "Famiglia" mafiosa retta
da LO PICCOLO SALVATORE.
8 Queste tematiche, tuttavia, fanno solo da scenario alle questioni oggi oggetto di
contestazione nei suoi confronti.
[...l
Antonio: ... inc...
Francesco: ouh!...
Antonio: eh
Francesco: senti una cosa, ma non mi hai detto di spegnerli io... perchè
ci sono andati loro?
Antonio: a... ci sono andati pure loro?
Francesco: e scusa... minchia ora mi devono fare un verbale per ogni
coso... scusa@a due giorni c 'è... inc...
Antonio: no... no...
Francesco: come... no... no...?
Antonio: spegnili tu ti ho detto!
Francesco: e loro perché se ne sono andati a Lanza di Scalea a fare il
sequestro... scusami?
Antonio: io gli avevo detto che erano scesi e io gli avevo detto di
bloccarli
Francesco: e non ci puoi andare?
Antonio: ve be... spegnili tu
Francesco: si io li spengo
Antonio: ora lo chiamo... ora lo chiamo... ah va bene
Francesco: loro sono là in via Lanza di Scalea
Antonio: ve bè... adesso lo chiamo
Francesco: ci stai chiamando?
Antonio: si certo san@
Francesco: e io gli ho detto questa sera li spengo gli ho detto minchia
fva due giorni ho I 'autorizzazione e mi devono fare seicento
euro di verbale?
Antonio: va bè... adesso li chiamo
Francesco: ciao
[...l
Antonio: ehi... Ci...!
Francesco: ouh... . ..
Alle successive ore 17:19, DI PACE chiamava CORSINO, per chiedere novità;
quest'ultimo lo informava che il soggetto interessato per la vicenda, si era fatto
carico di sistemare la questione, ma aveva insistito di fare spegnere tutti gli altri
Maxi Schermi / ... eh .. l'ho chiamato ... pero dice: fagli levare ... non lo fare
aspettare fino a questa sera ...l. DI PACE ripeteva di avere attivato la
procedura di spegnimento, appena avvertito dei controlli e che alle ore 21:15
l/
Francesco: no ... non mi sono spiegato ...gl iel 'ho detto pure a quello ...
che me lo passò per telefono ... gia quando noi due ci siamo
visti io ho attivato la procedura di spegnimento...
Antonio: ah ... perfetto ...io ...
Francesco: alle ... gli ho detto che alle noile ... allora te lo faccio
questo alle nove e mezzo ...ora ...su ...
ti dico alle nove
computer ... alle nove e un quarto si spegono da soli...
Antonio: ah ... dico tu gliel'hai spiegato questa la procedura di
spegnimento?
Francesco: si ... non ci vado io là a spegnere con l'interruttore ...
perché ... \
Antonio: ah .. ah ... ho capito ... ho capito ...
C&
Francesco: posso fare ... ma a rischio che si brucia una scheda ...
Antonio: ah ... perfetto ...va bene
Francesco: perché devo correre questo rischio ... gli ho detto ... gli ho
attivato già la procedura di spegnimento ...
Antonio: perfetto, perfetto ...va bene allora ...
Francesco: ora dice noi comunque dobbiamo procedere al ... incompr
S..
[-..l
Antonio: ehi CI ...
Francesco: Ohu ...vedi che ha sequestrato comunque tutto
Antonio: ma che tutto ... ma che dici tutto ...
Francesco: ti giuro ...sequestrarono in via ... incompr ... due ... ora ...
ora sono in viale Strasburgo ...
Antonio: bah ...ma se quello mi ha finito di dire ci sto ... ci sto
andando pure io ...dice ...
Francesco: no ... piglia
Antonio: ora lo chiamo ... aspe ...
Francesco: lo chiami e ci dici
[-..l
Ed ancora, pochi minuti dopo ore 18:18, DI PACE richiamava CORSINO e gli
riferiva che avevano sequestrato anche l'altro impianto pubblicitario installato in
viale Strasburgo. CORSINO insisteva di avere chiamato nuovamente il soggetto
che aveva interessato precedentemente - senza specificare il nome - e, questi,
aveva sostenuto che avrebbe richiamato gli accertatori per farli rientrare.
CORSINO sosteneva altresì che vi era una gran confusione perchè il capo
Ufficio aveva chiesto le dimissioni dei due Agenti operanti. Infine consigliava
l'amico di interessare nuovamente CAMPAGNA (owero CAMPAGNA Alberto)
ad intervenire in suo favore j ... eh ... l'ho chiamato e aliel'ho detto ... ora lo
stava chiamando ... lo stava ... lo chiamo subito dice ... perché per ora 'è unC
bordello o frati... perché ... no ... c'è un bordello perché ... addirittura ali ha
detto che vuole le leitere di dimissioni di tutti e due ... ti immagini ... questo
pezzo di merda ... vai da CAMPAGNA e gli dici: CAMPAGNA minchia ali
[.--l
Antonio: ehi ...
Francesco: ohu ...
Antonio: e lo chiamato e gliel'ho detto ...
Francesco: e chi ti ha detto ...
- ... . ... . .. . Antonio: e lo stava chiamando ... lo stava ...dice ... ora lo chiamo
subito ...dice ...perché per ora c'è un bordello o fra ...
@
Francesco: ... incompr ...
Antonio: perché ... no ... c'è un bordello ... perchè addirittura gli ha
detto che vuole le lettere di dimissioni di tutti e due ... te
l'immagini ... pezzo di merda ... vacci da ... incompr ... ci
dice CAMPA ... minchia ci dici ...ringrazia l'amico tuo ...
così gli devi dire ...
Francesco: .. .incompr ... perchè
Antonio: appena abbiamo le autorizzazioni ..
Francesco: eh ...
Antonio: dopodomani ... vai da CAMPAGNA e gli devi dire mi devi
ringraziare l'amico tuo ci devi dire ... così gli devi dire ...
Francesco: .. .incompr ... ora ...
Antonio: vai a dirglielo
Francesco: tremila e seicento euro di verbale dobbiamo pagare ...
Antonio: vabbè ... ora se ne stavano andando a quanto pare ...l'hai
capito?
Francesco: va bene ...
Antonio: digli così dopodomani ... domani o dopodomani a questo
pezzo di merda ...
Francesco: questa cosa domani ce la danno?
Antonio: domani ... certo ce la dovrebbero dare e così già
dopodomani l'abbiamo pronti ...
Francesco: va bene
Antonio: perchè TANTILLO dice manca solo questo e ti ... ti servo
... e te li faccio ...incompr ...
Francesco: e là ne sai niente se te la stanno danno o non ce la stanno
danno ... incompr ..?
Antonio: ora ... domani mattina alle dieci sono là ...
Francesco: va bene ciao ...
Antonio: ciao giò
[...l
B!t&>
[...l
Antonio: ehi CI
Francesco: minchia, ti rendi conto ora devo andare a pagare tremila e
seicento euro di verbale?
Antonio: ... ci sto passando ora io ...p erché lo chiamato di nuovo ...
dice: "no, non riesco a rintracciarlo". Ora ci sto passando
io vediamo se c 'è ...
Francesco: vabbè ... ma oramai li hanno sequestrato T 0 ... è inutile
che cipassi ...fa i e dire ...
Antonio: no ... ma quello ...
Francesco: ...q uelli di via Lanza di Scalea li hanno sequestrati
Antonio: guello me lo spiegò poco fa ... è successo un bordello
...addirittura si stanno danno le dimissioni ...tuttì e due
... perciò a che livello siamo ... e già ti ho detto tutte cose
.-
..
Francesco: minchia, allucinante ...
Antonio: appunto ti dissi vai da quel pezzo di merda e.. .u .. e lo vai
a ringraziare ...
Francesco: ma visto che non ha fatto niente cornuto chi ci va ... T 0 ...
Antonio: pezzo di fango ... pezzi di merda che sono ...
Francesco: ma questa ... questa autorizzazione ma quando me la danno
questi ...
Antonio. dopodomani la dovremmo avere fratè (ndr. fratello) stai
tranquillo ...va bene ... io domani dopodomani ... mattina
sarei là
Francesco: tu ... tu domani ci puoi andare di nuovo?
Antonio: io là sono alle dieci domani ... stai scherzando ...ora
peggio di peggio
Francesco: minchia, non ho visto una persona che .,.
Antonio: ora peggio di peggio ...
Francesco: ... incompr ... che cazzo ci sequestra
Antonio: ma se sono cornuti "o frate" (ndr. fratello) è un cornuto
... "saibbati l'uve" fndr. conservate l'ha)
Francesco: minchia, allucinante
Antonio: tranquillo (in sottofondo si sente la radio di servizio seguito
dal bip)
Francesco: domani ci awicini ... TONYper favore ...
Antonio: si "fratè" stai tranquillo o "frate" puoi dormire con una
mano soDra l'altra ... io domani alle dieci sono aia là (in
sottofondo il bip della radio di bordo) ... magari prima ...
Francesco: va bene ciao
Antonio: ciao fratè
Francesco: ciao.
[.-.l
[...l
Antonio: ehi CI ...
Francesco: oh ragà (ndr. ragazzo)... ma alla fine tutti li hanno spenti
Antonio: quali?
Francesco: i televisori ...
Antonio: tutti quali ?
Francesco: quelli che erano accesi ...
Antonio: solo Strasburgo ...e ...
Francesco: via Lanza di Scalea li hanno spenti ...via Strasburgo li
hanno spenti ...
Antonio: eh ... e poi .. e basta ...
Francesco:. . .. e poi ci sono due a piazza Sant9Erasmo... non lo so se li
hanno spenti ...
Antonio: no, no ... quelli no ... quelli no ... incompr ...no c'è un
bordello "o fiate': poi ti spiego ... domani appena ci
vediamo ti s ~ i e g o... stanno danno pure le dimissioni pure
loro ... finurati ...
Francesco: si?
Antonio: t'immakni? Si. si ... ~erchéc'è troppo "schifiu" (ndr.
schifo) ... troppo casino ... ...incompr ... ci presenteremo
dd
le lettere ... dice ... di cambiare reparto " ... perciò finurati
...p erché dice: "TONY siamo schifati " ... dice: "questo
merda': E già ti ho detto tutte cose ... "u capisti?
Francesco: allucinante ...
Antonio: si, un cornuto ... ti dico che è un cornuto ...
Francesco: e perché si è svegliato oggi così?
Antonio: ma che ne so "o Ji-ate" ... forse ... non lo so ... le corna
cosa gli ...
Francesco: io ho l'impressione che è una cosa tutta politica ...p er
andare a infastidire le persone ... t@o che fanno cortesie ...
Antonio: ma non lo so che vuoi che ti dico "o frate'' ... quelli pure
sono ... incompr ... TONY ... dice boh ... perché già noi
siamo propria ... "siddiati, schifìati" (ndr. seccati, schifati)
... ora gli facciamo una lettera di ... di trasferimento ...
dice perché non lo vogliamo vedere più in faccia ... dice
... dopo vent'anni che siamo lì dice ... arrivò questo
merda ... ma ha da ora da quando c'è questo nuovo
comandante ... perché prima tutto questo ca ... questo
casino non c'era ..."u capisti"? ... perchè ora hanno
messo a lui davanti ..."u capisti"?... perciò si deve fare
vedere che ha le corna ...
Francesco: minchia, ora mi devo andare a pagare io tremila e
seicento euro ...
Antonio: minchia che "pulla" di sua madre ... Francè (ndr.
Francesco) ... che vuoi che ti dico... ,
[...l
Francesco: oh T 0 ...
Antonio: ciao ... eh Fratè ...
Francesco: ohu ...
Antonio: senti gli sto facendo stampare un'altra lettera ...una che
... con una modifica ... dice fesserie ...però ha detto si ...
perciò o più tardi ce lo firma o domani mattina appena
veniamo ci prendiamo il foglio e andiamo da TANTILLO
.-.. -lr
che cosa ... che stai cambiando ...no l'ho capito ...
i
Francesco:
Antonio: il foglio di ...delle televisioni
Francesco: ...incompr ...
Antonio: si, si ...
Francesco: e cosa sta cambiando...
Antonio: non lo ... no sta facendo la modz9ca nella lettera che aveva
fatto quello là ... l'ingegnere ... però dice ... (...interruzione
breve di linea...) ....va bene ...mi ...fa mmi questa modzj?ca
e ... dice ... te lo firma ...incompr ... che lui I 'ha battuto a
macchina
Francesco: non è che cambia qualche cosa?
Antonio: no ... che cambia ... le autorizzazioni sempre quelle sono
'tflatè" (ndr. fratello) che deve cambiare ...
t
Francesco: e quando te lo dà questo foglio?
Antonio: o lo firma lui più tardi appena arriva CAMILLERI o
domani mattina ...lo firma...
Francesco: va bene ...
Antonio: va bene ... o più tardi o domani mattina ce lo veniamo a
prendere ...
yz
responsabile di un ufficio tecnico comunale).
1465
Sez. 6, Sentenza n. 42109 del 14/10/2009 Ud. (dep. 02/11/2009 ) Rv.
245021
A lungo si è approfondito - nel corso dello svolgimento motivo fin qui spiegato
- delle vicende patrimoniali connesse alle attività economiche facenti capo alla
"Famiglia" MADONIA - DI TRAPANI sulle quali sventolava il vessillo
criminoso di "Cosa Nostra".
Qui gioverà trattare, con l'opportuna specificità, le motivazioni tecniche
determinanti la decisione di confiscare quanto oggetto di sequestro al processo.
Tre sono i motivi specifici a supporto del provvedimento ablativo dei beni:
Sul primo dei punti sopra esposti ha già (ed a lungo) argomentato il Tribunale in
sede di riesame e la Suprema Corte in sede di rigetto delle istanze di appello
cautelare. In quel contesto si era già chiarito qualcosa che oggi ha trovato
ulteriore conferma grazie alle attività integrative svolte in rito abbreviato.
Sono proprio le acquisizioni attinenti alle dinamiche che hanno contrassegnato
l'attività economica della "Famiglia" MADONIA - DI TRAPANI a costituire il
tassello principale di una ricostruzione che - declinandosi, alfine, nella
8 contestazione ad una pluralità di imputati di varie fattispecie di reato, tra cui
quella (concorsuale) ex art. 12 quinquies D.L. no 30611992, aggravata ex art. 7
D.L. no 15211991 - si muove essenzialmente sull'assunto che permette di
affermare che le iniziative imprenditoriali in realtà furono coltivate in costante
ed imprescindibile raccordo, teleologico ed operativo, con la locale
articolazione di Cosa nostra e, i11 particolare, con gli uomini più influenti
delllarea apicale.
Sez. 5, Sentenza n. 17988 del 30/01/2009 Cc. (dep. 30/04/2009 ) Rv. 244802
Presidente: Rotella M. Estensore: Bruno PA. Relatore: Bruno PA. Imputato:
Baratta e altri. (Con$)
(Rigetta, App. Palermo, 21 Luglio 2007)
SICUREZZA PUBBLICA - MISURE DI PREVENZIONE - APPARTENENTI AD
-
ASSOCIAZIONI MAFIOSE - Confisca Azienda - Limitazione della misura alle
componenti aziendali di provenienza illecita - Esclusione.
La confisca di prevenzione di un complesso aziendale non può essere disposta, in
ragione del carattere unitario del bene che ne è oggetto, con limitazione alle
componenti di provenienza illecita, specie nel caso in cui l'intera attività di
impresa sia stata agevolata dalla cointeressenze con organizzazioni criminali di
tipo mafioso.
Tutto quanto fino ad ora motivato in materia di confisca potrebbe poi ritenersi
8 una superfetazione logica a fronte della semplice dizione proposta dal comma
VI1 dell'articolo 416 bis del Codice Penale che, testualmente, recita:
Nel corso dello svolgimento motivo del presente provvedimento abbiamo già
reso evidenza della costituzione di Parte Civile del COMUNE di PALERMO e
PROVINC A di PALERMO; F.A.I. Federazione delle Associazioni Antiracket
e Antiusura, Associazione degli Industriali della Provincia di Palermo, Centro
Studi PIO LA TORRE ONLUS, Comitato "ADDIOPIZZO".
Le richieste delle Parti Civili sono leggibili in epigrafe dell'odierna sentenza
proprio nelle pagine in cui si trascrivono pe richieste delle Parti processuali.
I motivi che sottintendono le richieste e l'arnmissibilità nel rito delle stesse è già
stata sindacata da questo Giudice nella parte in cui si dà atto dell'ordinanza
ammissiva della costituzione nel contraddittorio delle Parti.
6 Le richieste formulate dalle Parti Civili sono legata tutti ad elementi di valore
presuntivo Inon avendo le Difese prodotto alcun supporto di prova tecnica a
sostegno delle richieste.
I1 danno richiesto è, quindi, affidato ad una presunzione che può essere accolta
8 limitatamente a somme che (certamente) saranno ratificate dal Giudice civile.
Del predetto risarcimento del danno, in favore delle Persone Offese costituite
Parti Civili, sono solidalmente tenuti al pagamento gli imputati condannati in
relazione alla sola ipotesi mafiosa ossia DI TRAPANI MARIANGELA, DI
TRAPANI MICHELE e SGADARI VINCENZO.
Alla somma così determinata in via equitativa devono essere aggiunti gli
importi relativi alle spese documentate pari a:
In altre parole, la contestazione, pur non essendo la più grave tra quelle previste
in relazione alla tipologia del delitto plurisoggettivo (la più grave include la
contestazione del comrna I1 portando la pena ad un limite edittale superiore ad
anni sedici, ossia anni dodici aumentato da un terzo alla metà ex comma sesto
O dell'articolo 416 bis del Codice Penale) è, tuttavia, una contestazione che
porta gli ambiti edittali da nove a quindici anni di reclusione (comma 111)
aumentati da un terzo alla metà (comma VI).
In altri termini, per i reati contestati ai tre imputati sopra indicati ha un suo
minimo edittale che va da un minimo di anni dodici ad un massimo di anni
trenta (per il massimo si deve considerare la pena di anni quindici aumentati
fino alla metà).
Queste premesse portano a ritenere che la pena base cui gli imputati devono
essere sottoposti non può essere, ex lege, al di sotto del minimo edittale di anni
dodici non essendo riconoscibile nessun tipo di attenuante ed essendo
esclusa dalla legge la possibilità di riconoscere attenuanti di tipo generico
che, del resto, non si vede perché dovrebbero essere riconosciute in favore
&, di soggetti associati alla più sanguinaria e eversiva organizzazione che mai
abbia calcato la scena della società italiana ed internazionale.
In ogni caso la gravità del contesto oggetto del giudizio e le azioni poste in
essere, nella prospettiva indicata dall'articolo 133 del Codice Penale, non
consentirebbero di irrogare una pena inferiore.
La pena così calcolata deve essere ridotta in misura pari ad un terzo in relazione
alla scelta del rito abbreviato, pervenendosi alla pena fina pari ad anni DIECI e
MESI OTTO di reclusione.
-- -
Appare equo commisurare questa pena anche in ragione delle gravi modalità
8 delle azioni contestate e della condotta processuale, ai sensi dell'articolo 133 del
Codice Penale e della Giurisprudenza della Suprema Corte allo specifico
riguardo
Sez. 2, Sentenza n. 12749 del 19103 - 26/03/2008 ) Rv. 239754
Presidente: Rizzo AS. Estensore: Davigo P. Relatore: Davigo P.
Imputato: Gasparri e altri. P.M. Ciampoli L. (Pan. Dzfl) (Annulla in
parte con rinvio, App. Milano, 22 Aprile 2004) PENA -
DETERMINAZIONE -
in tema di determinazione della misura della pena, il giudice del merito,
con la enunciazione, anche sintetica, della eseguita valutazione di uno (o
più) dei criteri indicati nellfarticolo 133 Codice Penale, assolve
adeguatamente all'obbligo della motivazione: tale valutazione, infatti,
rientra nella sua discrezionalità e non postula un'analitica esposizione
dei criteri adottati per addivenirvi in concreto.
Per quanto riguarda la determinazione della pena attribuibile all'imputato
PIZZO PIETRO è agevole osservare che questi è ritenuto responsabile della
meno grave ipotesi delittuosa di trasferimento fraudolento di valori aggravato
(articoli 110, 81 cpv del Codice Penale e 12 - quinquies Legge no 35611992 e 7
del D.L. 13 maggio 1991 no 152, convertito con modificazioni nella Legge 12
luglio 1991, no 203) cosi qualificata l'originaria rubrica di concorso esterno in
associazione mafiosa.
La pena edittale per il predetto reato va da un minimo di due anni ad un
massimo di sei anni.
I1 reato contestato (e ritenuto), tuttavia, risulta aggravato dall'articolo 7 del D.L.
n. 152 del 13 Maggio 1991 convertito, con modificazioni, nella Legge 12 luglio
1991, no 203 e, quindi, la pena base edittale deve essere aumentata in misura
variabile da un minimo di 113 ad un massimo della metà.
&, La pena imgabile "si assesta", quindi, da un minimo pari a trentadue mesi di
reclusione ad un massimo pari ad anni dodici di reclusione.
Valga per il PIZZO PIETRO quanto già detto in relazione alla posizione degli
altri imputati in ciò che attiene il possibile riconoscimento delle attenuanti
generiche escluse da un'interpretazione restrittiva dell'articolo 62 bis del Codice
Penale nella versione aggiornata ex Decreto legge del 23 Maggio 2008 n. 92 ed
escludibili, altresì, sulla base della esplicita dizione positiva secondo cui: "la
(mera) assenza di precedenti condanne per altri reati a carico del condannato
non può essere, per ciò solo, posta a fondamento della concessione delle
circostanze attenuanti".
Ciò posto, ritiene questo Giudice, possa determinarsi la pena in concreto nella
misura media irrogando una condanna pari ad anni sei di reclusione che,
diminuita per la scelta 'del rito processuale (in misura pari ad 1/3), permette di
pervenire ad ANNI QUATTRO di reclusione.
8
Per il DI PACE FRANCESCO, invece, si determina la pena base in misura pari
ad anni quattro di reclusione (pena edittale non inferiore nel minimo ad anni
due e nel massimo ad anni cinque) essendo il contesto delle circostanza sopra
esaminate di grave implicazione delittuosa e non essendo il DI PACE
FRANCESCO meritevole di alcuna attenuante per le ragioni già esaminate per
gli altri imputati.
La pena, cosi determinata deve essere diminuita per la scelta processuale.
*
Segue, ex lege, la condanna alle spese processuali, a quelle di mantenimento
in carcere durante la custodia e le pene accessorie connesse alla tipologia
dei reati contestati e ritenuti in sentenza. i
LA PERMANENZA delle ESIGENZE CAUTELAR1
Sotto il profilo delle esigenze cautelari il titolo dei reati rende applicabile la
disciplina stabilita dall'art. 275, comrna 111, del codice di procedura penale, che
pone una presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari in presenza di gravi
(ed ormai affermati in sede di prima istanza) elementi di colpevolezza per i reati
in questione. Per superare tale presunzione e non applicare alcuna misura
cautelare, è necessario che siano acquisiti elementi idonei a dimostrare, in
positivo, l'assenza di tutte le esigenze cautelari:
Sez. 6, Sentenza n. 46060 del 1411112008 Cc. (dep. 12/12/2008 ) Rv. 242041
Presidente: Di Virginio A. Estensore: Lanza L. Relatore: Lanza L. Imputato: Veroiia.
J'@
- P.M. Delehaye E. (Difl) (Rigetta, Trib. lib. Napoli, 7 Maggio 2008)
Esigenze cautelari - Soggetto indagato per partecipazione ad associazione di tipo mafioso -
Presunzione di pericolosità - Prova contraria - Awenuta rescissione del vincolo associativo -
In tema di custodia cautelare in carcere applicata nei confronti dell'indagato del delitto
d'associazione di tipo mafioso, l'art. 275, comrna terzo, cod. proc. pen. pone una presunzione
di pericolosità sociale che può essere superata solo quando sia dimostrato che l'associato ha
stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa, con la conseguenza che
al giudice di merito incombe l'esclusivo onere di dare atto dell'inesistenza d'elementi idonei a
vincere tale presunzione. Ne deriva che la prova contraria, costituita dall'acquisizione di
elementi dai quali risulti l'insussistenza delle esigenze cautelari, si risolve nella ricerca di quei
fatti che rendono impossibile (e perciò stesso in assoluto e in astratto oggettivamente
dimostrabile) che il soggetto possa continuare a fornire il suo contributo all'organizzazioneper
conto della quale ha operato, con la conseguenza che, ove non sia dimostrato che detti
-
,eventi risolutivi si sono verificati, persiste la presunzione di pericolosità.
DICHIARA
* PIZZO PIETRO;
colpevole, in concorso, del delitto di trasferimento fraudolento di valori
aggravato (articoli 110,Sl cpv del Codice Penale e 12 - quinquies Legge no
35611992 e 7 del D.L. 13 maggio "l91 no '152, convertito con modificazioni
e nella Legge 12 luglio 1991, no 203) così qualificata l'originaria rubrica di
concorso esterno in associazione mafiosa.-
Ed infine:
DI PACE FRANCESCO;
colpevole, in concorso, del delitto punito dal comma 111 dell'articolo 326
del Codice Penale, così qualificata l'originaria fattispecie contestativa e,
Visti gli articoli 215 e 417 del Codice Penale, letti in combinato disposto
ORDINA
,nei --confronti di DI TRAPANI MARIA ANGELA, DI- TRAPANI
MICHELE, SGADARI VINCENZO, la misura di sicurezh della libertà
8 vigilata per ANNI DUE, all'esito dell'espiazione della pena oggi irrogata.
CONDANNA
DI TRAPANI MARIA ANGELA, DI TRAPANI MICHELE, SGADARI
VINCENZO, PIZZO PIETRO e DI PACE FRANCESCO al pagamento delle
spese processuali e, per DI TRAPANI MARIA ANGELA, DI TRAPANI
MICHELE e SGADARI VINCENZO anche a quelle relative al mantenimento
in carcere, durante la custodia cautelare.
ORDINA
Ia CONFISCA dei beni già sottoposti a sequestro preventivo e,
segnatamente,
terreno sito nel comune di Cinisi (Pa), contrada San Giovanni, esteso are
97,77, iscritto in catasto al foglio 4, particella 111 (ex l l l/a)
terreno sito nel comune di Cinisi, contrada Cipollazzo, esteso are 27,32,
iscritto in catasto al foglio 13, particella 812 e foglio 23 particella 70,
libero da costruzioni, incolto.
terreno sito nel comune di Cinisi (Pa), contrada Cipollazzo, esteso are
6,40, iscritto in catasto al foglio 23, particella 178, sul quale insiste una
struttura in c.a. costituita da un unico grande vano completamente
abbandonata e fortemente degradata;
terreno sito nel comune di Cinisi (Pa), contrada Vecchio e Cipollazzo,
esteso are 13,73, iscritto in catasto al foglio 13, particella 724, sul quale
insiste un villino unifamiliare costruito abusivamente composto da due
elevazioni fuori terra;
tutti provenienti dalla procedura fallimentare nei confronti della società
SICED, e intestati a Lo Verde Massimiliano (il primo) e Sgroi Vincenzo (gli
altri tre), nonché:
Appartamento (Al2) di 7 vani, sito in Palermo, piazzale Degli Alpini nr.
9 - piano V, catastato al Foglio 22 - Particella 2416 - Sub 28;
Box, cantinato (C/6) di 23 mq., sito in Palermo, piazzale Degli Alpini nr.
9 - piano S2 catastato al Foglio 22 - Particella 2416 - Sub 39.
formalmente intestati a Di Trapani Francesco (nato a Partinico il 1811211992)
e Di Trapani Giuseppina (nata a Cinisi il 5/1/1960),
nonché:
Ditta individuale "Bar Sofia di Lo Verde Massimiliano" con partita IVA
05636150822 sito in Palermo, via Villa Sofia n. 29 e annessa rivendita di
tabacchi (n. 0339 partita IVA 02988710825) apparentemente intestata a DI
TRAPANI AMALIA.
CONDANNA -
ORDINA
d
8
la confisca e la distruzione di quanto altro eventualmente in sequestro, ove non
più utile alle attività processuali di futuro espletamento.
23
Permangono le condizioni in fatto ed in diritto giustificatrici delle esigenze
cautelari - personali e reali, attualmente in corso di esecuzione - per i
motivi che saranno indicati nel contesto motivo dell'odierno provvedimento
8 da depositare entro i termini indicati dal comma I11 dell'art. 544 del Codice
di Procedura Penale.
Indica, pertanto, in giorni novanta il termine di redazione dei motivi parte
integrante dell'odiema sentenza.
Depositato in (tanaelleria-
Pdanno, ii,&..:.y.:.p *
4x3
Il Can elllere
INDICE della SENTENZA
...
Le determinazioni sulla Parte Civile da pagina 1470 a pagina 1471
...
Riepilogo sintetico a pagina 1472
In data 26/10/2010 proposto appello dall'Aw. V.zo Lo Re, difensore di Pizzo Pietro;
Per annotazione. . %
Palermo li 16/11/2010 . .
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