Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.
2014 - Posteitaliane
Anno XVIII - n° 188
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it
Il nuovo
che non
avanza
Non siamo in grado di preve-
dere se, quando questo nume-
ro sarà stampato, la politica
italiana sia riuscita ad esprime-
re un governo tale da assolve-
re ai gravosi compiti che lo at-
tendono, impegni di natura eco-
nomica, sociale e finanziaria e
quelli indilazionabili nei riguar-
di della Comunità Europea.
Questo teatrino è durato an-
che troppo e ci sembra vera-
mente che i tempi siano ormai
maturi perché le forze politi-
che che hanno vinto le elezio-
ni (Movimento 5Stelle e Lega)
si assumino, in toto, le loro re-
sponsabilità in risposta ai con-
sensi che gli elettori, la grande
maggioranza, hanno loro con-
ferito con il voto del 4 marzo.
Ci siamo volutamente riferiti
alle due componenti che più
duramente e senza pietà, han-
no attaccato la coalizione, gui-
data dal PD, che ha governa-
to, in un contesto di grandi dif-
ficoltà, il paese nella passata
legislatura. Dato che ha pre-
valso il forte vento di protesta
che ha delegittimato duramen
segue a pag. 2
La danza degli spiriti
di Nicola Graziani
La crisi che ha avviluppato il sistema
politico all’indomani delle elezioni del 4
marzo difficilmente verrebbe risolta, o
scongiurata nel suo ripetersi, da un cam-
biamento della legge elettorale. Il quinto
in 25 anni, come se – calcolando le legi-
slature come venute a esaurirsi in modo
naturale, ma tutti sappiamo che la realtà
è ben più deprimente – ogni nuovo parla-
mento si fosse reso conto di essere stato
eletto in maniera poco democratica, se
non truffaldina. Ogni volta, se si esclude
il caso del Mattarellum, il cambiamento è
stato deciso sulla base del criterio “la sera
delle elezioni bisogna sapere chi ha vin-
to”. Speranza vana, promessa vuota di
senso: la politica non è un gioco da tavo-
lo in cui si deve conquistare il mondo e
chi si è visto si è visto. È il metodo e i
tempi per decisioni il più possibile condi-
vise, per uscire insieme dai problemi.
Per questo l’idea di una fase di sospen-
sione delle ostilità per permettere una re-
visione radicale del Rosatellum (legge ben
poco riuscita) è al tempo stesso campata
in aria e fuorviante. Campata in aria per-
ché chi non riesce a mettersi d’accordo
per dare un governo al Paese difficilmente
Circolo «Il Centro» - Via Trieste 7 - Livorno
Martedì 15 maggio, h. 18
incontro
con
Riccardo Breda
Presidente Camera di Commercio
della Maremma e del Tirreno
Moderatore:
Dott. Enrico Dello Sbarba
Maggio 2018
potrebbe essere in grado di un accordo
rapido e indolore. Troppi interessi da bas-
sa cucina della politica si imporrebbero sul
dibattito politico, troppo facilmente veti
incrociati e pallottolieri impazziti come sfe-
re di flipper si metterebbero freneticamente
in movimento.
Fuorviante, poi, per un fatto ancor più pro-
fondo. Non è possibile, infatti, nascondersi
che la causa più autentica di questa crisi
della cosidetta Seconda Repubblica è il fatto
che i partiti che ne sono protagonisti (tut
segue a pag. 2
Circolo «Il Centro» - Circolo Aldo Moro
Mercoledì 9 Maggio, h. 16.30
nella Sala conferenze
Ambito Territoriale Scolastico Prov.le (g.c.)
Piazza Vigo n.1 - Livorno
Presentazione del libro di
Giuseppe Matulli
Alcide De Gasperi
Quando la politica credeva
nell'Europa e nella democrazia
Moderatore:
Luigi Vicinanza
direttore de Il Tirreno
Relatori:
Marco Taradash - Claudio Frontera
Francesco Butini
Interventi:
Giorgio Kutufà, Antonio Melani,
Andrea Pieroni, Massimo Bianchi,
Giuseppe Franceschi, Mario Lorenzini
SARÀ PRESENTE L'AUTORE
 2 Politica
dalla prima pagina
Il nuovo che non avanza
te quel partito, è naturale che queste
due espressioni sovraniste e/o populi-
ste governino il Paese.
Le difficoltà emerse in tutti questi giorni
testimoniano però quanto sia difficile
giungere alla formazione di un gover-
no che metta insieme le due compo-
nenti risultate premiate dagli elettori ed
allora, ove permangono le distonie che
sono emerse in questo lungo periodo
post-elettorale, consentano, responsa-
bilmente, la formazione di un governo,
cosiddetto del Presidente, in grado di
assolvere ad una serie di impegni indi-
lazionabili di politica interna e interna-
zionale, ed insieme ai gruppi parlamen-
tari, venga presentata una nuova leg-
ge elettorale in grado di garantire la
governabilità.
Ci sovviene, a questo punto ricordare,
che una legge elettorale maggioritaria,
che avrebbe consentito all'indomani
delle elezioni la formazione di un go-
verno con una maggioranza certa era
stata presentata ma fu sonoramente
bocciata in occasione del referendum
del 4 dicembre 2016 ed allora “chi è
causa del suo mal pianga se stesso”.
Questa resta una personale convinzio-
ne, anche se non condivisa da molti,
ma allo stato delle cose non sono emer-
se serie alternative.
Inutile ritornare su quell'evento condi-
zionato pesantemente dai troppi con-
tenuti “raffazzonati” che il referendum
conteneva. Certamente, se fosse sta-
to limitato alla sola riforma elettorale
ed alla soppressione del Senato ma
senza proporne “una confusa vecchia
copia”, probabilmente il voto degli ita-
liani avrebbe potuto essere diverso ma
è anche giusto osservare come proprio
da li, da quel 4 dicembre 2016, è co-
minciato il voto del “no” della maggio-
ranza degli elettori che ormai sembra
decisamente orientata a votare contro
le forze politiche impegnate nel gover-
no del paese.
E’ quanto, del resto, si è verificato nel-
le ultime elezioni politiche: il PD è sta-
to punito in maniera esageratamente
sproporzionata anche perché, e l'anda-
mento generale economico e sociale
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
del Paese lo sta confermando, come,
sia pure lentamente, l’Italia stia uscen-
do dalla gravissima crisi che gli esperti
hanno valutato superiore, per la sua
complessità, a quella addirittura del do-
poguerra.
Per carità di patria non vogliamo tor-
nare sopra a quella vicenda ed alle con-
seguenze che ne sono derivate ma cer-
tamente gli italiani, nella loro maggio-
ranza, non possono e non debbono la-
mentarsi se oggi il Paese si trova, dopo
ben due mesi, ancora senza un gover-
no e con delle prospettive tutt'altro che
rosee.
Queste ultime valutazioni dovrebbero
rappresentare un serio monito a quel-
le componenti politiche emergenti, quali
il Movimento 5Stelle e la Lega che
hanno cavalcato e cavalcano le insod-
disfazioni di un elettorato forse poco
preparato a comprendere le dimen-
sioni e le profondità della crisi attra-
versata dal paese, per cui con grande
preoccupazione seguiamo ed annotia-
mo le roboanti promesse del cosiddet-
to “nuovo che avanza”.
Non vogliamo fare come l’indiano che,
seduto lungo le sponde del fiume, at-
tende “il cadavere del suo nemico”, ma
abbiamo la sensazione che, restando
valida l'esigenza di un governo del Pre-
sidente, “il dopo” non sia foriero di
grandi innovazioni e la ruvida opposi-
zione, frutto della insoddisfazione di un
popolo che non riesce più a trovare una
sua ragionevole dimensione, farà “car-
ta straccia” di questi avventurosi apo-
stoli del “nuovo politico che non avan-
za”.
Ed allora? Non sappiamo cos’altro
aggiungere.
La danza degli spiriti
ti, nessuno escluso) sono del tutto im-
preparati – mentalmente, diremmo qua-
si antropologicamente – a gestire uno
schema tripolare come quello imposto
dalle urne. Che non cambierà nemme-
no (se ne facciano una ragione unino-
minalisti di ritorno e sognatori di bal-
lottaggi alla francese) spazzando via quel
poco di buono che c’è nella attuale leg-
ge elettorale. E questo getta una luce
sulla vera natura del problema.
Il problema è che stiamo scontando la
degenerazione della forma partito che,
proprio in concomitanza con l’avvio del-
le cinque revisioni delle regole elettorali,
si è trasformato dall’essere un’organiz-
zazione attraverso la quale il cittadino con-
corre alla creazione del bene comune in
comitati elettorali per cordate pronte a
imporre, dopo aver preso magari il 51
percento, una ridicola forma di tirannide
della maggioranza. In altre parole: sono
figli della cultura che nega la politica come
mediazione, della ricerca della sintesi tra
i vari pensieri. Per M5S, Lega, Pd, Forza
Italia e FdI l’importante è ottenere – o
farsi regalare da un Porcellum qualsiasi
– una maggioranza risicata per pretende-
re l’intera posta. Solo che le condizioni
della democrazia sono sempre ben più
complesse, ben più articolate. E se non
si accetta l’idea di una democrazia fun-
zionante attraverso la mediazione, si scle-
rotizza l’intero meccanismo, si calcifica
l’articolazione. E la democrazia muore.
Speriamo che prima di questo epilogo
emergano nuove forze, nuove presenze.
Le attuali sanno solo inscenare una triste
e crepuscolare danza degli spiriti.
Periodico mensile
del Circolo Culturale
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
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COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi, Mario Lorenzini,
Mauro Paoletti, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Cristina Battaglini, Franco Biancani,
Francesco Butini, Massimo Cappelli,
Sandro Cerri, Dino Dini, Fabio Figara,
Marisa Genovesi Marrucci, Gianni Gio-
vangiacomo, Nicola Graziani, Luca Li-
schi, Mario Lorenzini, Silvia Roccuz-
zo, Franco Spugnesi, Lorenzo Taccini.
STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,
Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno
Giornale chiuso in tipografia il 4/5/2018
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
La paura delle “grandi intese”
Un Paese stabile dal punto di vista istitu-
zionale, solido dal punto di vista sociale,
sicuro dal punto di vista dell’unità nazio-
nale, può mai aver paura di coalizioni ete-
rogenee dal punto di vista elettorale, pur-
ché limitate dal punto di vista temporale,
nate al fine di superare nel miglior modo
possibile una fase bloccata dal punto di
vista politico?
Gli Stati europei, pur nella loro eteroge-
neità storica e costituzionale, hanno dato
prova nei decenni passati che intese go-
vernative su programmi specifici e limita-
ti, volte a risolvere una situazione politica
e parlamentare senza maggioranze coeren-
ti, sono possibili. Si possono chiamare
“larghe intese”: sono prove di senso di
responsabilità.
Nella democrazia parlamentare tedesca,
funzionante con una legge elettorale mol-
to citata e ammirata da una parte della clas-
se politica italiana, le “larghe intese” non
sono state un incidente della storia della
Repubblica di Germania.
Dal 1949, anno in cui entrò in vigore la
Legge fondamentale, i governi di grosse
koalition tra i maggiori partiti avversari
della politica tedesca (i democristiani del-
la CDU e CSU, e i socialdemocratici della
SPD) hanno retto le sorti della Germania
per ben 12 anni. Accadde negli anni Ses-
santa, quando il democristiano Kurt Ge-
org Kiesinger guidò la grosse koalition
dal 1966 al 1969.
Ed è accaduto in tre dei quattro governi
guidati dalla democristiana Angela Me-
rkel: dal 2005 al 2009, dal 2013 al 2018, e in
quello attualmente in carica. E’ difficile
sostenere che non abbiano giovato alla
di Francesco Butini
politica, all’economia e alla società tede-
sca.
Anche nella democrazia presidenziale fran-
cese, funzionante con una legge elettora-
le anch’essa molto citata e ammirata da
un’altra parte della classe dirigente italia-
na, le “larghe intese” hanno trovato spa-
zio negli ultimi trent’anni di vita politica.
L’hanno chiamata cohabitation. Infatti
nell’ordinamento costituzionale della V
Repubblica, con i grandi poteri assegnati
al Presidente della Repubblica nel gover-
no del Paese, le “larghe intese” alla fran-
cese si esprimono non dal confronto po-
litico dentro il Parlamento come in Germa-
nia, ma dalla coabitazione tra Presidenza
della Repubblica e Governo qualora essi
siano espressi da partiti avversari. Que-
sto avviene perché le elezioni per il Presi-
dente della Repubblica e per l’Assemblea
nazionale sono temporalmente sfalsate, e
i cittadini cambiano il loro voto.
Cosicché sotto la presidenza del sociali-
sta François Mitterrand, dal 1986 al 1988
fu Primo ministro il neo-gollista e acerri-
mo avversario Jacques Chirac. Cosa che
accadde anche alla fine della lunga presi-
denza di Mitterrand, allorché dal 1993 al
1995 il governo di Parigi venne guidato
nuovamente da un esponente della de-
stra francese, Édouard Balladur. Pochi
anni dopo le parti politiche si invertirono,
e tornò la cohabitation: sotto un Presi-
dente della Repubblica di destra come
Jacques Chirac, si formò e rimase al pote-
re per ben cinque anni consecutivi (dal
1997 al 2002) il governo del socialista Lio-
nel Jospin.
Una specie di “larga intesa” si è recente-
Politica 3
mente manifestata anche in Spagna, quan-
do le elezioni politiche del 2015 non han-
no portato a nessuna maggioranza parla-
mentare omogenea, e il secondo governo
guidato dal popolare Mariano Rajoy ha
potuto ottenere la fiducia del parlamento
spagnolo grazie all’astensione dei rappre-
sentanti del partito storicamente avversa-
rio (i socialisti del PSOE).
In fondo a che servono le classi dirigenti
politiche se non sono capaci, dopo aver
chiesto il voto ai cittadini, di risolvere le
conseguenze di quel voto? Parafrasando
un ritornello sulla clientela usuale nel mon-
do del commercio, potremmo dire che in
democrazia i cittadini hanno sempre ragio-
ne. Il loro voto non è “sbagliato”, anche
perché non si capisce chi dovrebbe incar-
nare il ruolo di giudice della “erroneità”
del voto popolare. Spetta ai rappresentanti
politici l’onere del governo.
Quaranta anni fa, due settimane prima di
essere rapito, il presidente della Democra-
zia Cristiana Aldo Moro intervenne nel-
l’assemblea dei gruppi parlamentari del
suo partito per convincere tutti i deputati
democristiani a votare la fiducia al gover-
no Andreotti sorto su un programma con-
cordato anche con il Partito Comunista.
Erano le “larghe intese” italiane, tra i due
partiti avversari per tutta la Prima Repub-
blica, dopo una consultazione elettorale
che non aveva sancito un partito o una
coalizione vincente ed autosufficiente in
Parlamento.
Aldo Moro parlò allora di «un accordo op-
portuno, misurato, legato al momento par-
ticolare nel quale viviamo».
Possibile che oggi sia tutto così difficile?
 4 Politica
A oltre due mesi dalle consultazioni non si riesce ancora a trovare la maggioranza
Il governo che non c’è
di Giuseppe Franceschi
“Seconda stella a destra,
questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all’isola che non c’è”.
Pensando alle vicende politiche di que-
sti giorni, mi è venuta in mente la fa-
mosa canzone di Bennato, “L’isola che
non c’è”.
Nella storia del pensiero politico “l’iso-
la che non c’è” spesso è vista come
un’isola felice dove vive una società
perfetta. Basta pensare alla Nuova At-
lantide di Bacone o a Utopia, appunto
un’isola che non può esistere, di Tom-
maso Moro, alla ricerca dell’ordinamen-
to ideale, primo martire del cattolicesi-
mo politico in età moderna, fino all’al-
tro martire dell’età contemporanea, il
suo omonimo, il nostro Aldo; ma que-
sta è un’altra storia, non è più tempo di
utopie e nemmeno di ideologie, oggi la
categoria dominante della politica è quel-
la dell’utile, come è evidente dalla con-
sultazione del 4 marzo scorso: spesso
è stato anche un voto istintivo di rabbia
specialmente contro il maggiore partito
della coalizione di governo.
L’Italia, a parte l’ordinaria amministra-
zione affidata a Gentiloni, non ha anco-
ra un governo, sono passati già più di
60 giorni ed è difficile che possa essere
formato, almeno come coalizione poli-
tica: i tre poli usciti vivi dalle elezioni, o
meglio due vivi ed uno quello del PD
semivivo, sono tra loro largamente in-
compatibili per dar luogo ad una mag-
gioranza organica. Hanno provato cen-
tro-destra e cinque-stelle, soprattutto i
due leaders Salvini e Di Maio, che su-
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
bito hanno mostrato un prurito, per così
dire, di potere, inaspettato in uomini
“duri e puri”, quasi avessero un’intui-
zione precisa: o ora o mai più; i pro-
grammi si possono cambiare, sono ol-
tretutto irrealizzabili, ma cosa importa
tanto ormai il risultato è stato ottenuto.
Non sono, però, riusciti Di Maio a con-
vincere gran parte dei suoi sostenitori
e Salvini a portare nell’alleanza o nel
contratto tutta la coalizione, conside-
rata l’esclusione a priori di Forza Italia;
c’è poi un altro problemino, non di se-
condo piano: chi fa il Presidente del
Consiglio?
Ora si sta svolgendo un tentativo di
contratto con il PD dopo gli scontri du-
rissimi e addirittura gli insulti dell’inte-
ra legislatura trascorsa, caratterizzata
da un voto contrario dei cinque stelle
su quasi tutti i progetti più significativi
del governo. I nodi sono venuti subito
al pettine: oltre alla distanza dei pro-
grammi che li ha fatti apparire come
alternativi ai loro elettori, bisogna ag-
giungere, e non è poco, la visione di-
versa della democrazia: diretta tramite
il web per i 5 stelle (ma non si capisce
bene chi e come decide); rappresenta-
tiva il PD, come in tutte le democrazie
dell’Occidente di tipo liberaldemocra-
tico.
Molti commentatori sostengono che gli
Stati vanno meglio senza governi e ci-
tano ad esempio la Spagna e la Germa-
nia, in modi diversi fra loro e rispetto al
nostro caso: si tratta comunque di un
pensiero superficiale o tipico del mon-
do tecnocratico economico-finanziario,
che farebbe molto volentieri a meno
della politica.
L’Italia, invece, avrebbe assoluto biso-
gno di un governo per non perdere l’oc-
casione della ripresina che si è chiara-
mente mostrata e partecipare con auto-
revolezza alle riforme politiche neces-
sarie in Europa anche per tenere sotto
controllo il fenomeno della immigrazio-
ne selvaggia. Sarà difficile invece for-
marlo, anche se è prevedibile che cen-
tro-destra e penta-stellati vogliano fare
un altro tentativo dopo questo del PD
destinato molto probabilmente al falli-
mento; ma, ammesso che riescano, non
saranno comunque in grado di mante-
nere le promesse e risolvere i gravi pro-
blemi della miseria presente soprattutto
al Sud né di rispondere alle richieste
pressanti prevalentemente del Nord di
una riduzione delle aliquote fiscali. Con
le strutture ed infrastrutture attuali del-
l’Italia è difficile fare meglio dei gover-
ni Renzi e Gentiloni; credo che il pre-
supposto indispensabile –anche se gli
elettori stentano a rendersene conto -
siano le riforme istituzionali: fine del bi-
cameralismo perfetto, riduzione dei con-
flitti Stato/Regioni, eliminazione Enti
inutili; bisogna poi completare la rifor-
ma della burocrazia e procedere alla ri-
forma della legge elettorale in modo che
si sappia subito dopo le elezioni chi ha
vinto ed ha il diritto/dovere di governa-
re, evitando per il futuro situazioni come
questa di paralisi.
Forse la saggezza di Sergio Mattarella
riuscirà ad evitare che si torni subito
alle elezioni dando il via ad un governo
istituzionale del Presidente che, oltre a
tenere sotto controllo i risultati positivi
della politica economica, attivi i gruppi
parlamentari a realizzare almeno in par-
te le suddette riforme. È questo, a mio
parere, il modo di rendere fruttuoso que-
sto periodo per uscire dal “cul de sac”
in cui siamo entrati dopo la vittoria del
“no” al Referendum del 4 dicembre.
Per tornare alla metafora iniziale potreb-
be essere questa la “stella” che indica il
cammino per trovare la strada che ti fa
giungere non all’isola felice che non
esiste, ma, e sarebbe molto, ad un si-
stema politico-istituzionale più adegua-
to all’era della globalizzazione, a quella
che davvero si potrebbe chiamare “ter-
za” o forse meglio “seconda” Repub-
blica.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
A proposito della vicenda del presunto uso di gas tossici nella città ribelle di Duma
SIRIA: lo sbaglio dell’occidente
di Massimo Cappelli
La vicenda del presunto uso di gas tossici
nella città ribelle di Duma ad opera del-
l’esercito regolare siriano e della conse-
guente rappresaglia punitiva di USA, Fran-
cia e Gran Bretagna, ha portato nuovamen-
te nelle prime pagine dei giornali, per alcu-
ni giorni, il dramma vissuto dalla Siria.
Nel lontano 1996 ho visitato la Siria, in
maniera non superficiale, per molti gior-
ni, e poiché uso tenere un diario detta-
gliato dei viaggi sono andato a rilegger-
lo.
Allora la Siria era saldamente comandata
da Assad (Hafid al Asad), padre dell’at-
tuale premier Bashar al Asad entrambi del
partito Bath (laico socialista filo sovieti-
co).
La nostra guida era un colto professore
di Antiochia, Elia Kajmini, cristiano, di-
rettore del teatro di Aleppo. Con lui visi-
tammo numerosi luoghi di culto cristiani:
a Maalula il monastero di S. Sergio e il
convento di S.Tecla, ad Aleppo una chie-
sa siro-cattolica e il quartiere cristiano,
vicino ad Antiochia la Basilica di
S.Simeone Stilita. L’impressione che ne
ricavai fu che i cristiani potevano prati-
care liberamente i loro culti,pur essendo
in un paese islamico. Visitammo anche
moschee sciite e madrase sunnite. Il regi-
me consentiva l’espressione di diverse
religioni rispondenti a diverse compo-
nenti della società siriana.
Ricordo anche quanto vidi ad Aleppo,
soffermandomi in una piazza ad osser-
vare il passeggio degli abitanti : donne
vestite all’occidentale, con gonne cor-
te e ben truccate, donne con in testa il
chador, donne interamente coperte dal
burka, alcune anche con il viso e le mani
completamente coperte in nero. In rela-
zione alle diverse fedi praticate o al di-
verso modo di vivere ciascuna poteva
camminare e relazionarsi come sentiva, il
regime lo consentiva.
Quando visitammo siti archeologici di
grande importanza trovammo a fianco dei
siriani team di esperti provenienti da tut-
to il mondo. Ad Am Andara dei giappo-
nesi che aiutavano negli scavi del Tell,
ad Apamea archeologi polacchi che sta-
vano ricostruendo la via Colonnata, asse
centrale della città costruita da Traiano
che tagliava Apamea da nord a sud, ad
Ebla studiosi dell’università di Roma im-
pegnati nella ricerca e decodificazione
delle tavolette scritte con caratteri cunei-
formi.
Visitammo anche Palmira, allora integra e
nel pieno del suo splendore, una città con
vestigia greche, romane, bizantine, arabe
in pieno deserto.
Da quanto visto traemmo la conclusione
che il regime era impegnato nella valoriz-
zazione della importantissima storia della
Siria e per far ciò si era aperto agli aiuti
che potevano provenire dal resto del
mondo. E la gentilezza, la gentilezza che
trovammo nella popolazione che vedeva i
visitatori occidentali come amici e chie-
deva loro di parlare della Siria al ritorno in
patria perché volevano che il turismo pren-
desse ancora più forza.
Quindi tutto rose e fiori con il regime di
Assad? No.
Ad Hama vedemmo la moschea dei fratel-
li musulmani che portava ancora i segni
delle granate sparate sul tetto. Nel 1982 i
“fratelli musulmani”, che poi daranno vita
al movimento Hamas, si sollevarono con-
tro il regime di Assad, loro obiettivo era la
instaurazione di un governo fedele ai prin-
cipi integralisti dell’islam sunnita. La ri-
volta fu sedata in maniera risolutiva ed
energica con migliaia di morti. Le notizie
non raggiunsero le cronache dell’opinio-
ne pubblica mondiale per il ferreo con-
trollo operato dal regime. La brutale re-
pressione tuttavia consentì un lungo pe-
riodo di convivenza tra i vari gruppi etni-
ci e religiosi.
Visitammo anche il confine con la Turchia,
territori abitati da popolazioni curde che
facevano la loro vita. Tra questi persino
gli Iazidi (una sorta di eretici dell’Islam),
divenuti tristemente famosi in tempi re-
centi per le distruzioni, morti, rapimenti,
Consorzio
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Politica 5
stupri dei quali sono stati oggetto ad ope-
ra degli integralisti dell’ISIS.
La foto della Siria era quella di un Paese
complesso, caratterizzato da etnie, usi e
costumi, religioni diverse. Un Paese che
tuttavia cercava di aprirsi al mondo e con
il dominio di un regime non certo demo-
cratico, riusciva a mantenere un suo equi-
librio e a vivere in pace, anche se una pace
armata e con la limitazione di espressione
politica che ne derivava.
Poi è arrivato il periodo delle “primavere
arabe” in tutti i paesi della fascia mediter-
ranea, la ricerca da parte di elites di forme
di governo democratiche simili a quelle
occidentali. La loro repressione, ma anche
la caduta di alcuni regimi. Il sopravvento
dell’integralismo islamico sunnita, mai so-
pito del tutto. La sua peggiore espressione
nella occupazione di molti territori da parte
dell’ISIS, con il ritorno alla barbarie culturale e
umana. Poi le guerre, con il coinvolgimento di
Russia, Usa, Turchia, Arabia Saudita, Iran dove
interessi strategici hanno commistione con ap-
partenenze religiose contrapposte tra il mon-
do islamico sunnita e quello sciita. Il vaso di
Pandora era stato scoperchiato e la Siria è
stata forse, assieme alla Libia, il Paese che
ne ha fatto le maggiori spese.
La Siria oggi è un Paese in gran parte di-
strutto, con centinaia di migliaia di profughi
sparsi nel mondo. Bashar al Assad, con l’ap-
poggio sovietico e con una guerra spietata
sembra aver ripreso il controllo di gran par-
te del territorio dove per anni si sono con-
frontati soldati provenienti da vari paesi
esteri, un po’ come in Italia nel 1500.
Auguro di cuore al popolo siriano di ritro-
vare comunque la pace e, anche alla luce di
quanto è accaduto, penso che l’occidente
sbaglia quando ritiene che tutte le popola-
zioni del mondo devono essere a sua imma-
gine e somiglianza. E sbaglia ancora quan-
do pensa che la soluzione militare sia da
preferire a quella diplomatica.
L.R.C.
 6 Attualità
Patrocinato dalla Sezione Meccanica di Confindustria Livorno Massa Carrara e sponsorizzato dalla Kayser Italia
“EUREKA! Funziona!”
Concorso per giovani costruttori
Si è svolta nei giorni scorsi la cerimo-
nia conclusiva del concorso “Eureka!
Funziona!”, patrocinato dalla Sezione
Meccanica di Confindustria Livorno
Massa Carrara e sponsorizzato dalla
società Kayser Italia.
Tema del concorso: Meccanica; pre-
senti i gruppi finalisti (4/5 bambini), cir-
ca 30 bambini di quinta della Scuola
Primaria “Villa Corridi” del IV Circolo
Didattico La Rosa.
Era presente all’incontro, in rappresen-
tanza dell’USP di Livorno, la dott. Pa-
ola Barontini.
Il Progetto “Eureka!Funziona!” nasce
con la finalità di promuovere il “sape-
re tecnico” all’interno della scuola. E’
un format mutuato dalla Finlandia che,
da alcuni anni, Federmeccanica pro-
muove in accordo con il MIUR e con la
collaborazione di numerose Associa-
zioni del Sistema Confindustria. Si trat-
ta di un’esperienza ideale per orienta-
re gli alunni della scuola primaria al
fare e al lavoro di gruppo. I bambini,
partendo da un kit composto da mate-
riali diversi (motorino, puleggia, porta
batterie, cavo elettrico bipolare, asti-
celle di legno, ecc.) devono progettare
un giocattolo funzionante. I gruppi par-
tecipanti si suddividono i compiti e
ognuno contribuisce alla realizzazione
del progetto proprio come avviene nel-
lo studio e sviluppo di un prodotto in-
dustriale (progetto, disegno, studio gra-
fico, realizzazione campagna pubbli-
citaria).
Sei i progetti finalisti sono stati giudi-
cati da una commissione di cui faceva
gentilmente parte anche il professor
Compagnia
Portuale di
Livorno
Società Cooperativa
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
SUPER PATATINE VIAGGIANTI (Asa-
ro Matteo, Boucherif D’Jamel M’Hamed,
Campioni Marta, Franchini Giulia);
PAC (Bianchi Alessandro, Costa Ales-
sio, Galleni Giulia;
LULÙ (Arnesano Gaia, Barbini Giulia,Di
Stefano Tiziano, Hidalgo Darioelio);
IL CESTINO SPAZZINO ( Fanelli Mar-
co, Nardi Elisa, Pelucchini Mattia, Vio-
li Marta).
AL GALILEI DI PISA
Nuovi voli: Tolosa
e San Pietroburgo
Andrea Stefanini rappresentante dal- Riattivati anche quelli
la Associazione Italiana per l’insegna-
mento della Fisica – AIF, secondo una
per Bordeaux, Nantes
griglia di valutazione che tiene conto e Palma di Maiorca
dell’inventiva, delle soluzioni tecniche È decollato nel mese scorso il nuovo volo
adottate, della gestione del processo internazionale in partenza dal Galileo Ga-
di marketing, ecc.. lilei alla volta di Tolosa (19.200 posti in
E’ risultato vincitore il progetto “FIAM- vendita e 2 frequenze settimanali - gio-
MA ROSSA” realizzato dai giovani in- vedì e domenica) operato da Volotea, la
ventori Baicchi Francesco, Campani compagnia aerea low cost che collega cit-
Alberto, De Francesco Alessio, Giusti tà di medie e piccole dimensioni in Euro-
pa. E per la gioia dei viaggiatori toscani,
Jacopo, Soldaini Nicole della classe
il vettore ha già riattivato anche il colle-
VA. gamento alla volta di Bordeaux (operati-
Il premio per la classe vincitrice della vo dal 5 aprile) con 2 frequenze settima-
competizione territoriale di “Eureka! nali (mercoledì, domenica), e quello per
Funziona!”, è la partecipazione alla raggiungere Nantes e Palma di Maiorca,
Festa Nazionale del Progetto che si sempre con 2 frequenze settimanali (gio-
terrà, il 1 giugno prossimo, a Lucca, vedì, domenica) e dal 27 giugno con 2
presso il Teatro del Giglio. frequenze settimanali (mercoledì, dome-
Tutti i Progetti in gara nica).
La compagnia aerea S7 Airlines ha inve-
FROGGY( Andreini Mattia, Caroti Cri-
ce inaugurato il nuovo collegamento di-
stiano, Panciatici Bianca); retto di linea da Pisa a San Pietroburgo,
capitale Russa del nord.
Il volo diretto da Pisa a San Pietroburgo
sarà operato il Lunedì. I voli partirano
da Pisa alle ore 11:50 e arriveranno a San
Pietroburgo, aeroporto di Pulkovo, alle
16:15 ora locale. I voli di ritorno parti-
ranno da San Pietroburgo alle ore 08:15
e arriveranno a Pisa alle ore 10:50. I voli
saranno operati con comodi e moderni
aeromobili Airbus A319.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
DARSENA EUROPA
Mille posti di lavoro
a regime secondo l’IRPET
Mille posti di lavoro tra diretti e indotto,
una crescita dell’1% del PIL a livello pro-
vinciale e dello 0,1% a livello regionale.
Sono queste per l’IRPET le potenzialità
della Darsena Europa, il nuovo progetto
di espansione a mare con il quale lo scalo
labronico si ripromette di aumentare la
propria capacità operativa nel segmento
dei contenitori, arrivando a movimenta-
re, a regime, fino a un massimo di 1 milio-
ne di TEU. È quanto ha sottolineato, que-
st’oggi, presso la sala riunioni dell’Ac-
quario della città dei Quattro Mori,
l’esperto dell’Istituto regionale per la pro-
grammazione economica regionale della
Toscana, Leonardo Piccini, nel corso di
un convegno dedicato alle grandi opere
infrastrutturali e organizzato dall’Autori-
tà di Sistema Portuale del Mar Tirreno
Settentrionale.
Partire dalla Piattaforma Europa per riag-
ganciare il treno della crescita, per l’Irpet
è non solo un traguardo auspicabile, ma
raggiungibile: “Se è vero che negli ultimi
dieci anni la crisi economica si è mangia-
ta in Toscana 70 miliardi di investimenti
pubblici e privati – ha detto Piccini - ope-
re come quella del nuovo terminal contai-
ner di Livorno possono costituire un vo-
lano per l’intera Regione: l’infrastruttura
potrebbe portare in dote allo scalo labro-
nico una crescita media del 3,6% all’anno
nel traffico dei contenitori” e un incre-
mento nel valore della produzione in por-
to a seguito della sua realizzazione di un
miliardo di euro in otto anni, una media di
137 milioni annui dal 2022 al 2030.
La Piattaforma, insomma, è una opportu-
nità da cogliere e i tempi, chiaramente,
non sono una incognita. L’obiettivo è
arrivare ad avere l’infrastruttura per il
2023, in tempo utile per le grandi sfide del
futuro.
Il cronoprogramma dei lavori è stato già
abbozzato da tempo: il primo step è quel-
lo relativo all’affidamento della progetta-
zione preliminare e definitiva delle opere
marittime di difesa e dei dragaggi previsti
nella nuova prima fase di attuazione del-
l’opera, che comprenderà lo studio am-
Attualità 7
bientale e l’analisi di incidenza ambientale I prossimi impegni riguarderanno la realiz-
(tra cui lo studio sull’erosione del litorale): zazione del terminal contenitori vero e pro-
“la prossima settimana – ha detto il presi- prio, che sarà finanziato mediante la finan-
dente della Port Authority, Stefano Corsi- za di progetto, uno strumento che secon-
ni - si riunirà la commissione di gara per do l’avvocato Paolo Piacenza, intervenu-
l’analisi delle offerte. Una volta identifica- to al convegno, pone al decisore pubblico
to il vincitore, daremo a quest’ultimo 60 un’attenta analisi del contesto in cui un
giorni di tempo per la realizzazione della programma di investimenti deve essere re-
progettazione preliminare”. alizzato: “Il PF è uno strumento finanziario
Intanto vanno avanti anche le indagini flessibile, che se gestito bene dalla Pubbli-
geognostiche a mare, necessarie al cam- ca Amministrazione può valorizzare le po-
pionamento del banco di sedimenti pre- che risorse pubbliche oggi disponibili, ma
senti nell’area marina su cui si affacceran- attenzione: il problema del finanziamento
no le nuove infrastrutture: “Sul fronte am- può essere affrontato efficacemente solo
bientale – ha dichiarato sempre Corsini – attraverso un’attenta analisi dei rischi con-
l’ISPRA, l’Authority e la Capitaneria di nessi all’oggetto da finanziare”.
Porto, hanno fatto fronte comune sulla Per questo motivo servono all’interno del-
definizione dei programmi di monitoraggio la pubblica amministrazione professionali-
ambientali marini. L’obiettivo è arrivare tà perfettamente formate in grado di una
quanto prima possibile a deperimetrare le interlocuzione all’altezza con i partner pri-
aree SIN del porto. Per noi è fondamentale vati: “Proprio a tal fine – ha annunciato
che la Piattaforma Europa sia un investi- Corsini – verranno presto inserite in pian-
mento sostenibile da un punto di vista ta organica nuove e idonee risorse profes-
ambientale”. sionali e tecniche”.
PRESTIGIOSA DESIGNAZIONE PER LA NOSTRA CITTÀ
A Livorno la conferenza annuale 2019
dell’Organizzazione dei Porti Europei
Livorno ospiterà per il 2019 la conferenza annuale dell’Organizzazione
dei Porti Europei (ESPO). La notizia è arrivata nei giorni scorsi, diretta-
mente da Sofia, dove era in corso la Conferenza Stampa per la presenta-
zione dell’edizione 2018 dell’Espo Conference, che si terrà a Rotterdam a
fine maggio.
“Questa prestigiosa designazione – dichiara soddisfatto il presidente Ste-
fano Corsini - è il riconoscimento al lavoro che è stato fatto negli ultimi
anni per proiettare a livello internazionale l’immagine del porto di Livor-
no. Si tratta di un risultato positivo che ci inorgoglisce e che arriva proprio
mentre all’Hotel Palazzo si stanno concludendo i lavori della sesta edizio-
ne di MedPorts, iniziativa importante che abbiamo avuto l’onore di ospita-
re, prima volta in assoluto in Italia, proprio nella nostra città”.
“Si tratta di un riconoscimento significativo per tutta la portualità italiana
– ha aggiunto il presidente dell’Associazione dei Porti Italiani, Zeno D’Ago-
stino – che grazie alle attività di Associazione ha portato per la prima
volta in Italia un evento importante”.
Gli uffici preposti della Port Authority hanno già preso i primi contatti con
Espo per cominciare ad organizzare al meglio l’evento.
 8 Cinguettare
@ 1978-2018: 9 maggio, 40 anni
dall’atroce delitto di Aldo Moro. Una
pagina tristissima per il nostro Pae-
se che purtroppo viene quasi total-
mente ignorata nei programmi sco-
lastici. Così i nostri giovani non san-
no quasi niente del novecento e dei
personaggi che hanno costruito la
nostra democrazia. Per ricordare
Aldo Moro non c’è di meglio che ri-
prendere alcuni suoi scritti di una
ricchezza inestimabile: “l’acquisizio-
ne della democrazia non è qualche
cosa di fermo e di stabile che si pos-
sa considerare raggiunta una volta
per tutte. Bisogna garantirla e difen-
derla, approfondendo quei valori di
libertà e di giustizia che sono la
grande aspirazione popolare consa-
crata dalla Resistenza”.
@ Aldo Moro ha lasciato delle lette-
re toccanti scritte ai familiari duran-
te la prigionia dei 55 giorni: “Ora im-
provvisamente, quando si profilava
qualche esile speranza, giunge in-
comprensibilmente l’ordine di ese-
cuzione. Noretta (la moglie) dolcis-
sima, sono nelle mani di Dio e tue.
Prega per me, ricordami soavemen-
te. Carezza i piccoli dolcissimi, tutti.
Che Iddio vi aiuti tutti. Un bacio di
amore a tutti.” Traspare l’uomo poli-
tico guidato da una profonda carica
di fede!
@ Grande festa in Camera di Com-
mercio a Livorno per l’iniziativa “Lo
zaino Seguro: storia di impresa gio-
vanile targata CCIAA”! La nascita di
una nuova impresa nata da una
esperienza di alternanza scuola-la-
voro del Marco Polo di Cecina all’in-
terno del progetto “Impresa in Azio-
ne”, che ogni anno vede coinvolti
studenti che “simulano” vere e pro-
prie attività imprenditoriali, cimentan-
dosi in esperienze professionali e di-
datticamente formative. I giovani im-
prenditori hanno realizzato uno zai-
no sicuro, con un sistema di prote-
zione delle cerniere che non permet-
tono i consueti furti. Sistema brevet-
tato e già in commercio. Con risul-
tati entusiasmanti, anche per la li-
nea molto elegante dello zaino for-
nito in più colori e in due dimensio-
ni. Un bell’esempio di start-up inno-
vativa che ha lasciato in tutti i parte-
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
Cinguettare
di Luca Lischi
cipanti una bella emozione che,
come ha sottolineato il Presidente
Breda, “ci sprona ad ascoltare di più
i nostri giovani, a saper interpreta-
re le loro idee, e a dare loro fidu-
cia”. Per i curiosi e interessati:
Seguro di MedHeds,
teamseguro@gmail.com
@ Una gioia grande per molti stu-
denti toscani aver partecipato al
concorso “il Mare e le Vele” promos-
so dal quotidiano “Il Tirreno” in col-
laborazione con l’Accademia Nava-
le”. Il tema di quest’anno ben si co-
niugava con il settantesimo anni-
versario della Costituzione “Un buon
marinaio è un buon cittadino”. Mol-
tissimi i lavori presentati e tra que-
sti una selezione dei premiati espo-
Il disegno di una giovane studentessa.
sti in una mostra in Accademia,
inaugurata dalle assessore regio-
nali Cristina Grieco e Federica Fra-
toni, che nell’occasione hanno con-
segnato una copia della Costituzio-
ne a tutti gli studenti partecipanti. E
poi il fascino della navigazione su
Nave Italia per gli studenti, i loro in-
segnanti e i loro genitori. Una gior-
nata memorabile, di festa, di sole
nella bellezza del mare di Livorno.
@ Maggio: un mese in cui il Cibo è
ancora più al centro! E con un pro-
tagonismo da primato di Michelan-
gelo Rongo dell’Aragosta. Non solo
presente alla rassegna Cibus sul-
l’alimentazione a Parma ma anche
per l’intero mese a Eataly a Roma
(e a giugno a Eataly a Milano). Pe-
sce in primo piano, cucinato in modo
semplice e genuino per valorizzar-
ne la livornesità di scoglio. Pesce
che Michelangelo ha portato anche
nelle mense scolastiche prima nel
Chianti e recentemente a Capan-
noli, accolto dalla Sindaca Arianna
Cecchini. Un tributo di applausi e di
abbracci e una grande emozione
quando i piccolissimi bambini di 3-
5 anni hanno richiesto il bis di lasa-
gne di mare e di polpette di pesce
al pomodoro da lui proposte. Gran-
de soddisfazione per i bimbi (ma
anche per gli insegnanti) tutti di
buona forchetta!
@ ”Cacciucco night” a Scuola Tes-
sieri. Livorno protagonista nella pre-
stigiosa scuola toscana di alta cu-
cina di Ponsacco. Dopo un parteci-
pato convegno sul tema del pesce
povero un menù di eccellenza, in
cui il cacciucco, preparato da Mi-
chelangelo Rongo, è stato prota-
gonista. Con una graditissima sor-
presa: servito anche un tagliolino
fatto a mano dallo chef della scuo-
la, Cipollini, condito con sugo di
cacciucco. Un tripudio di riconosci-
menti per la qualità e l’eleganza
dell’evento gestito con professio-
nalità dagli studenti della scuola.
Apprezzatissimi i dessert, fiore al-
l’occhiello di Casa Tessieri, con “i
sassi di Calafuria” e “il ponce 2.0”
e le coccole finali (raffinati biscot-
tini di frolla) tutto a base di ciocco-
lato: dalle 5c alle 3c!
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La corazzata
Potemkin è...
Salvini 1: Quello italiano è uno Stato di
m.....
Salvini 2: Fornero, la cambieremo la tua
legge infame, e vaffan....
Salvini 3: Bruxelles è il Quarto Reich. Sono
nazisti.Una presa per il c......
Salvini 4 Napoli m..... Napoli colera.
Salvini 5: Per i bastardi ci vuole la castra-
zione chimica.
Salvini 6: Quello di Monti è un governo
fascista come neanche nel ventennio.
Salvini 7 : Chi è al governo è un imbecille.
Salvini 8: Alfano, sei un personaggio inu-
tile e incapace,cretino che non sei al-
tro.
Salvini 9: Manuel Valls? Uno scemo.E' tut-
to scemo.
Salvini 10: Quest'Italia mi fa schifo.
Salvini 11: Sto leggendo delle dichiarazio-
ni di Mattarella e mi incazzo come un
bufalo.
Salvini 12: Renzi ha le mani sporche di san-
gue.
Salvini 13: Prodi ci ha portato in una mo-
neta criminale che ha fatto morti e feri-
ti.
Salvini 14: I clandestini devono andare a
casa a calci in culo.
Salvini 15: La Corte di Strasburgo ha rotto
le palle.
Salvini 16 : Napolitano ha rotto le palle. Va
Le rime
di Franco Biancani
Il migliore amico
“Sai, la scorsa settimana
torno a casa dal lavoro;
sul comò c’era una busta
col mio nome a ghirigoro.
Nella lettera lo scritto
dava un senso a quell’intrico:
che mia moglie era scappata
con il mio migliore amico!”
ure
lo at
ig
Sp
arrestato.
Salvini 17: Non rompete i c.... con i diritti
umani.
Salvini 18: Della riforma costituzionale me
ne fotto.
Salvini 19: Unione europea ipocrita, gover-
no schifoso.
Salvini 20: Quell'infame di Renzi.
Salvini 21: Renzi è un fesso.
Salvini 22: Di Maio è un ignorante e un
incompetente ineguagliabile. Fa soltan-
to cabaret.
Salvini 23: Umiltà, coerenza, ascolto e buon
senso. Per governare occorrono que-
ste doti, con l'arroganza e l'egoismo non
si costruisce nulla.
La Stampa - domenica 15 aprile 2018 -
Dal Buongiorno di Mattia Feltri.
Da parte nostra nessun commento. Solo
che Matteo Salvini si è candidato alla Pre-
sidenza del Consiglio (come De Gasperi,
Fanfani, Andreotti, Moro e Spadolini...).
“Chi è il tuo migliore amico?
Forse Giorgio il calzolaio,
o Roberto, o Lodovico?”
“No! Giovanni, il macellaio!”
“Ma da quando in qua Giovanni,
quella testa un po’ balzana,
è il tuo migliore amico?”
“Dalla scorsa settimana!”
Concepimento
Due anziani stan parlando
sopra sesso e concezioni:
“Gino, dimmi. Ma te a letto
le usi le precauzioni?”
Gino afferma con la testa.
“Che m’hai preso per baiocco?
C’ho le sbarre laterali
perché ‘un vo’ casca’ di sotto!”
Spigolature 79
Presidente Fico
per favore
usi la macchina
di servizio
Sergio Rizzo - giornalista e noto commen-
tatore dei mali italiani - su Repubblica di
sabato 24 aprile, in un articolo, ha invitato
un pacato ma serio messaggio al Presiden-
te della Camera Fico - 5Stelle - ad utilizzare
per le sue uscita dalla Camera dei Deputati,
la macchina di servizio, magari la più scas-
sata, per evitare quel corteo - stile Repub-
blica delle Banane - allorchè si è recato al
Quirinale per essere ricevuto dal Presiden-
te della Repubblica.
Un corteo "farsesco"con tanti funzionari
ed una marea di carabinieri, agenti in divi-
sa ed in borghese per tutelare la terza cari-
ca dello Stato.
Dopo tante chiacchiere, impegni e promes-
se ed un modo nuovo di governare che
abbiamo ascoltato, fino alla noia, dagli
esponenti grillini, non ci sembra che "que-
sta scelta" del barbuto Presidente della
Camera sia stata azzeccata.
Si è convinto, adesso si è deciso ad utiliz-
zare la macchina di servizio.
Mollò lui
Renzi ricorda Giorgio Benvenuto che nel
1980 disse "O la Fiat molla o molla la Fiat"-
Alla fine mollò lui.
da Jena - La Stampa - 25 Aprile.
L’assessore al sociale
si è dimesso
Sono state confermate dall’assessore al
sociale del Comune di Livorno le dimissio-
ni di Ina Dhimgjini. Si occupava, tra l’altro,
anche del cosiddetto “reddito di cittadi-
nanza” assegnato a poche centinaia di li-
vornese per un periodo di circa sei mesi
l’anno e con un importo che all’inizio pre-
vedeva euro 500 a famiglia, fino ad essere
ridotto, per il corrente anno, a euro 200.
Sembra, stando a quanto riportato dalla
stampa, che uno dei motivi del distacco sia
stato proprio quello.
Una iniziativa, così circoscritta, sulla quale
la propaganda grillina ne ha fatto un argo-
mento in tutta la campagna elettorale.
Anche per i 5Stelle livornesi “i sogni muo-
iono all’alba”.
10 Livorno
Il presidente di ASAMAR ha tenuto un interessante dibattito al Circolo Il Centro
L'incontro con Enrico Bonistalli
di Gianni Giovangiacomo
La serie di incontri organizzati dal no-
stro Circolo - ha detto il presidente del
“Centro”, Enrico dello Sbarba - ha avu-
to sempre un riscontro concreto nella
conduzione di un dibattito serio e posi-
tivo e spesso hanno privilegiato il no-
stro Porto come elemento cardine della
economia cittadina, così dopo aver
sentito gli spedizionieri, ci è sembrato
opportuno conoscere le idee degli
Agenti marittimi, con il presidente En-
rico Bonistalli, dell’Asamar di Livor-
no.
Bonistalli ha iniziato dicendo che la sua
esperienza sul Porto è molto lunga
essendo iniziata nel 1979, ma oggi si vive
un momento particolare nel quale “ci
sentiamo vicini e condividiamo le tesi
della Spedimar con la quale troviamo una
unità di intenti su tanti argomenti”.
Particolare perché? Perché -ha detto
Bonistalli- sembra che la città qualche
volta abbia voltato le spalle al Porto e
anche perché, altri porti, come quello
di Genova, hanno avuto finanziamenti
e fondi che noi non abbiamo avuto.
Ma sono del parere di Italo Piccini che
diceva che comunque Livorno “riesce
ad emergere anche quando ci sono
difficoltà”.
Il punto - ha continuato il relatore - è
che dobbiamo fare al più presto la Dar-
sena Europa e che a questa realizza-
zione dobbiamo arrivarci in modo ef-
ficiente. Dobbiamo contrastare i traf-
fici incentrati su Vado Ligure, e pren-
dendo come base d’azione il Piano Re-
Sede legale e amm.va: Via dello Struggino, 5/7/9 - Tel. 0586/429636 - 429331 - Livorno
Sede operativa: Zona Industriale Vallin del Buio - Livorno ◆ e-mail: info@abatesrl.it - www.abatesrl.it
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
Enrico Bonistalli, presidente di ASAMAR.
golatore, che stenta a partire, non pos-
siamo permetterci di perdere altri traf-
fici. L’ultima ordinanza della Capita-
neria di Porto emessa dall’Ammiraglio
Tarsia, ci viene incontro aumentando i
pescaggi e così le navi potranno en-
trare in porto anche con cinquemila
tonnellate in più. Ci sono pure delle si-
tuazioni negative da colmare come
quella del Porto Canale per cui non si
può uscire di notte, cosa che invece
permetterebbe agli armatori di agire in
modo migliore abbassando alcuni co-
sti.
Uno dei presenti ha chiesto il perché
Livorno sia un “porto caro” e Boni-
stalli ha chiarito che la ragione è pro-
prio quella di essere un Porto Canale,
le navi si sono modernizzate, allargate
e allungate, per cui si trovano in una
area di manovra ristretta, spesso si
deve lavorare fuori orario e alle 18 scat-
tano le maggiorazioni dei costi. Inoltre
l’uso costante dei rimorchiatori viene
a costare un patrimonio, spesso, per
ragioni di sicurezza, alcune navi hanno
bisogno del doppio pilota, ed anche que-
sto costituisce un costo.
Continuando la sua relazione Bonistalli
ha evidenziato che le caratteristiche at-
tuali del nostro scalo portano a tutta
una serie di negatività come l’annosa
questione delle “Porte Vinciane” che
non sempre riescono a fermare, per
inconvenienti tecnici, il flusso di fango
che entra incontrastato nel bacino.
E ancora: non abbiamo più delle ban-
chine pubbliche, non abbiamo più ac-
costi! Il relatore ha anche ricordato che
insieme alla Spedimar si è svolto re-
centemente un incontro con vari espo-
nenti politici, in cui è stato detto: aiuta-
teci, superando qualsiasi pregiudizio!
Bonistalli ha anche rilevato che “Piom-
bino non deve essere visto come un
porto nemico, anzi bisogna dargli più
spazi, ad esempio facendolo diventare
la base delle navi che trasportano cel-
lulosa, superando il porto spagnolo di
Tarragona. Quando ci sarà la Darsena
Europa si vedrà poi come far integrare
Piombino con Livorno”. Intanto sareb-
be “opportuno non creare allarmismi”,
la “Costa” non va via, come qualcuno
ha detto! C’è tanto da fare -ha conclu-
so Bonistalli - ad esempio non abbiamo
le strutture ferroviarie giuste, si pensi
che Voltri ha 450 metri di treno! Ma
siamo fiduciosi, facendo sistema, con
una unità costruttiva, si possono risol-
vere tutti i problemi.
Scavi - Demolizioni
Movimento Terra
Edilizia Industriale
Lavori Stradali
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Lo ha affermatoLuciano Guerrieri, presidente della Livorno Porto 2000
Dobbiamo fare di Livorno
la base come “crociera di testa”
di Gianni Giovangiacomo
Enrico Dello Sbarba, direttore del perio-
dico “Il Centro”, ha presentato il il dottor
Luciano Guerrieri, presidente della Livor-
no Porto 2000, come “un vecchio amico”.
Guerrieri , da parte sua, ha elogiato “la
dinamicità e la vivacità intellettuale” che
anima il circolo “Il Centro”.
“Sono stato nominato Presidente - ha ini-
ziato - dal 5 dicembre 2017, una carica che
mi permette di lavorare in una realtà im-
portante, dotata di risorse, energie, pro-
spettive, da condividere insieme al terri-
torio per migliorare il mercato di riferimen-
to. Qual’è questo mercato? E’ il mercato
dei traghetti, quello per la Corsica e la Sar-
degna, ed è il mercato delle Crociere”. “Per
le Crociere - ha chiarito Guerrieri - siamo
al 6° posto in Italia movimentando 700 mila
passeggeri mentre sono 2 milioni le per-
sone che viaggiano sui traghetti verso la
Sardegna e la Corsica. Il mercato emer-
gente è senz’altro quello delle crociere per
il quale è necessario cercare di offrire un
servizio che sia all’altezza della competi-
zione che si fa sempre più agguerrita”.
“Sono stato recentemente - ha continua-
to il relatore - alla Fiera di Miami da cui ho
tratto una esperienza importante e ho
potuto constatare che i nostri clienti sono
soddisfatti ma ciò nonostante si può sem-
pre migliorare, infatti la competizione e la
concorrenza sono sempre presenti e per
questo anche Livorno si deve posiziona-
re al meglio”.
“I crocieristi vengono a Livorno come
“porta della Toscana”, è un punto di for-
Luciano Guerrieri, presidente della Livorno
Porto 2000.
za che attrae grazie alle bellezze di Firenze,
Pisa, Lucca, e vi è da parte dei turisti, la
tendenza a scoprire nuove destinazioni ed
è, su questo desiderio, che bisogna ope-
rare. Le statistiche dimostrano, riguardo
ai passeggeri in transito, che il 25-30% de-
cidono di rimanere a visitare Livorno.
Quindi di strada ne è stata fatta molta ma
ci dobbiamo concentrare per migliorarci,
per questo si deve lavorare attraverso
“una cultura della collaborazione” che
metta insieme enti pubblici e privati, ed è
questo l’obiettivo da cogliere nel futuro
immediato”.
“Cosa fare? Bisogna principalmente mi-
Tel. 0586.202901 - Fax 0586.892209
Livorno 11
gliorare le infrastrutture, rivedere le con-
cessioni delle banchine, aumentare il sup-
porto ai viaggiatori. Le navi vengono ac-
colte al di fuori delle nostre concessioni,
per fortuna il Porto ha una banchina pub-
blica, ma ne abbiamo assolutamente biso-
gno di nuove”.
“Nei giorni scorsi in Porto - ha evidenziato
Guerrieri - c’erano tre navi da crociera, per
i passeggeri sono stati movimentati 168 au-
tobus, queste sono cifre da tener presen-
te!
Nel percorso attuativo del Piano Regola-
tore del Porto si prevede il miglioramento
dei sevizi offerti nel loro complesso. Ab-
biamo iniziato anche a lavorare sulla sicu-
rezza nei termini che la legge richiede, fa-
cendo dei controlli più accurati”.
“Se si vuole dare veramente spazio alla “at-
trattività turistica” bisogna collaborare per
costruire la migliore accoglienza. C’è an-
cora molta strada da fare per proporre ele-
menti “suggestivi” che caratterizzano la
nostra città”.
“Le attrattive - ha spiegato il relatore nel
corso delle risposte alle domande dei con-
venuti - “devono essere percepite” sia da-
gli operatori che dagli stessi cittadini li-
vornesi. Sarebbe importante che si potes-
se fare di Livorno la base di partenza delle
navi, come “crociera di testa”, infatti un
flusso di passeggeri in partenza potrebbe
far crescere la città anche in termini di oc-
cupazione”.
“Certamente - ha concluso - questo non è
un obiettivo di medio termine, prepariamoci
però a fare proposte ai nostri interlocutori
perché questa è una opportunità che può
essere sfruttata”.
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12 Livorno
Promozione in B degli amaranto, il bilancio dell'AAMPS e l'inaugurazione del Museo della Città
Cronache livornesi
di Franco Spugnesi
Il mese di Aprile è stato caratterizzato da
tre elementi di grande positività.
Il primo è sicuramente la promozione in
serie B del Livorno calcio, l’altro il bilan-
cio dell’AAMPS, azienda dei rifiuti citta-
dina, che segna un risultato positivo del
conto economico di ben 9 milioni di euro e
infine è stato inaugurato il Museo della Cit-
tà, alla presenza anche di Vittorio Sgarbi.
Si tratta di eventi quasi miracolosi (forse,
come dice Paolo Brosio, la Madonna di
Montenero ci ha messo mano), sia per la
squadra di calcio che, dopo aver sperpe-
rato un vantaggio astronomico sulle con-
correnti, è riuscita nell’impresa grazie alle
sconfitte dei diretti inseguitori, sia per il
rapido allestimento del Museo della Città,
compiuto in soli quattro anni, visti i tempi
biblici normalmente necessari per comple-
tare le opere pubbliche a Livorno.
Anche l’Aamps “miracolosamente” si ri-
prende dal quasi fallimento, annunciato
dal sindaco Nogarin, appena un anno fa e
chiude il bilancio guadagnando un muc-
chio di soldi, pur affrontando la costosa
raccolta porta a porta e senza” mettere le
mani in tasca ai cittadini”.
Invece per quanto riguarda il rispetto del-
le tasche dei cittadini livornesi, forse è ne-
cessario qualche ragionamento.
Intanto la tariffa della TARI, di poco ma è
aumentata, ed è la più cara della Toscana,
ma il vero tesoretto l’amministrazione 5stel-
le l’ha individuato nei parcheggi. Dopo
aver messo a pagamento i permessi di so-
sta e di transito nel centro città ha deciso,
motu proprio, alla faccia della trasparen-
za, di togliere l’esclusiva degli “stalli” bian-
chi gratuiti nelle strade del centro facen-
doli diventare tutti “stalli blu” a pagamen-
to per chi non abita in quella zona, natural-
mente però non ha reso gratuiti per i resi-
denti quelli che già erano a pagamento.
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Vittorio Sgarbi presente all'inaugurazione del
Museo della Città.
In conseguenza residenti, commercianti e
tutti quelli che avevano pagato il permes-
so di sosta si sono trovati con un numero
minore di parcheggi gratuiti, che erano già
in misura insufficiente.
Non solo l’estensione delle zone a sosta
controllata con relativi stalli blu, anche a
quelle che non erano regolamentate, vedi
viale Italia e strade limitrofe, renderà, al
termine del programma tutto il centro città
a pagamento.
Esiste un qualche progetto di miglioramen-
to del traffico o delle condizione di vita
dei cittadini, automobilisti o no, alla base
di tutto questo? Non lo sappiamo visto
che non c’è stato nessun confronto con i
livornesi e per quanto ne so neppure in
consiglio comunale. E’ un provvedimento
che trova ragione solo nella possibilità di
fare facilmente cassa!
La Pisana parcheggi, che ha in appalto la
riscossione delle (care) tariffe, prevede di
versare al Comune 2,5 milioni di E. annui,
poco meno della metà, dedotte le spese
dell’incasso complessivo. Ma questi cir-
ca 6 milioni di ricavo da quali tasche il sin-
daco pensa che escano, da quelle dei fio-
SOCIETÀ COOPERATIVA
Via del Mondiglio 18, loc. Le Morelline
ROSIGNANO SOLVAY
rentini che vengono a mangiare il cacciuc-
co? O li pagano quei livornesi, automobili-
sti, cui non voleva mettere le mani in ta-
sca?
Alla ricerca di qualche altra fonte di introiti
la giunta comunale ha deciso di aumenta-
re la tassa sulla cremazione, ma questa vol-
ta rispettando le tasche locali, applicando-
la solo alle salme provenienti da fuori città,
per finanziare il sussidio alle famiglie biso-
gnose (mors tua, vita mea) pomposamente
e furbescamente sbandierato come un as-
saggio del reddito di cittadinanza locale di
grillina memoria. A parte il nome accatti-
vante, quest’amministrazione ha di fatto
ridotto la platea di coloro che precedente-
mente fruivano di sussidi comunali.
Stranamente proprio negli stessi giorni in
cui veniva varato questo provvedimento è
arrivata la notizia delle dimissioni dell’as-
sessora Ina Dhimgjini, che aveva deleghe
importanti come la casa, la sanità e il socia-
le.
Le ragioni non sono state rese pubbliche
né dalla diretta interessata, che al di la del-
le scelte politiche, si è sempre dimostrata
isensibile ai problemi della città, né dal sin-
daco: una coincidenza sospetta.
Anche se causate da motivi esclusivamen-
te personali può essere che la giovane as-
sessora non sopportasse più la finzione
del reddito di cittadinanza, o le farse delle
case lasciate occupare senza mai farsi cari-
co del problema, o la quasi sparizione dei
fondi per l’assistenza sociale ai disagiati:
preoccupa comunque la “moria” di asses-
sori che non accenna a fermarsi.
Per il resto tutto nella norma: le buche per
strada sono stabili come numero ma ten-
denti all’approfondimento. I rari lavori di
manutenzione, specie quelli sul viale Mon-
tebello, procedono a rilento causando di-
sagi e giuste proteste dei residenti, le rota-
torie continuano a essere intasate.
In attesa di un altro intervento del cielo….
occorre molta, molta pazienza!
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 13

Raccolti fondi che sono stati donati alla Misericordia di Montenero

Alluvione e Lions Porto Mediceo

di Cristina Battaglini
Due eventi pro alluvione sono stati re-
centemente realizzati dal Lions club
Livorno Porto Mediceo.
Sono stati consegnati, con una ceri-
monia svoltasi allo Yacht club, i fondi
raccolti dal Lions club Porto Mediceo,
presieduto da Laura Antico, per la Mi-
sericordia di Montenero, una delle re-
altà più colpite dall'alluvione del set-
tembre scorso, al governatore della
Misericordia di Montenero Elena Del
Corso.
Alla cerimonia hanno presenziato la vi-
cesindaco Stella Sorgente, che ha rin-
graziato il Lions Porto Mediceo per l'im-
pegno profuso. Presente anche Ales-
sio Bozzi, ingegnere comunale, che ha
illustrato i lavori di messa in sicurezza
di numerose zone della nostra città, a
seguito di un importante studio idrauli-
co e interventi capillari. La cifra raccol-
ta (più di 5000 euro donati dal Lions
club di Schwabach, in Germania, di cui
un socio è un nostro concittadino, più
altre donazioni per un totale di 8570
euro) che è stata consegnata ufficial-
mente al governatore della Misericor-
dia di Montenero.
Il Lions club International Foundation,
inoltre, grazie all'impegno del socio del
Lions Porto Mediceo Tiziano Paparella
e del Governatore del distretto 108 La
Toscana, ha contribuito con 20.000 dol-
lari. Il lavoro svolto dal socio Paparella
è stato premiato, nel corso della sera-
ta, con la consegna del Melvin Jones,
il riconoscimento Lions più importante,
consegnato a Paparella da Mario Pa-
nayotis Psaroudakis, presidente di
zona L- Costa Etrusca Distretto Lions
108 LA , del club di Cecina. Inoltre il
Lions Porto Mediceo ha organizzato una
serata di moda e solidarietà all'Hotel
Palazzo, che ha riscosso un grande
successo e notevole presenza di pub-
blico.
Hanno sfilato gli stupendi abiti della bou-
tique Bilboquet di Livorno e quelli del
Barone Rosso di Montecatini, con i gio-
ielli del prestigioso marchio svizzero
Chopard. Hanno collaborato la Banca
di Credito Cooperativo Castagneto Car-
ducci, BMW Motorrad Livorno, Acqua
di Bolgheri, Enoteca Lugheri, Santini
cartolerie, ristorante Lo Scampolo,
Estetica Oggi, Vintage Assemblage di
Laura Novelli, i pittori Franco Sumbe-
raz e Luca Bellandi, la Galleria San
Barnaba del pittore Francesco Gatto,
Melani fiori.
La serata si è conclusa con un buffet.

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Diocesi di Fabio Figara
Un giubileo
per la Parrocchia
“S. Anna Seton”
In occasione del cinquantesimo anniver-
sario della chiesa di piazza Lavagna, il
21 aprile, a Montenero, è stata
inaugurata e benedetta la piccola cap-
pella del Santuario (vedi foto a fianco)
dedicata alla santa americana, affresca-
ta dal pittore Paolo Maiani. La giornata
è stata dichiarata giornata giubilare.
“Suona l’Ave Maria quando entriamo nel
Porto di Livorno, mentre il sole è al tra-
monto… Piena fiducia in Dio” scrisse Eli-
sabetta Anna Bailey Seton nei suoi “Cari
ricordi” (tradotti e pubblicati, con questo
titolo, nel 2004, da Editasca), ricordando
l’ingresso nelle acque della nostra città il
18 novembre 1803, a bordo della nave “The
Shepherdess”, insieme al marito William,
gravemente malato, e alla figlia Anna.
Dopo il periodo trascorso nel Lazzaretto
di S. Jacopo, purtroppo William Seton morì,
quello stesso anno, due giorni dopo Nata-
le.
Rimasta vedova, fu l’ospitalità offerta dai
Filicchi, noti commercianti livornesi e fer-
venti cattolici che conoscevano i Seton
per precedenti rapporti commerciali, e la
visita al Santuario mariano di Montenero,
a segnare un punto di svolta.
Infatti, una continua ricerca spirituale ha
accompagnato la Santa americana per tut-
ta la vita, pur tra numerose difficoltà e lutti
familiari: grazie a queste esperienze e alla
preghiera costante, Sant’Anna Seton poté
infatti approfondire un percorso che la
portò, ad un certo punto, alla conversione
(era episcopaliana), e ad abbracciare la fede
cattolica. Rientrata a New York, sua città
d’origine, nell’arco di pochi anni creò una
scuola femminile a Baltimora, e la prima
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
congregazione femminile americana, le Mons. Simone Giusti, e l’inaugurazione del-
Suore della Carità di S. Giuseppe, seguen-
do il carisma di San Vincenzo de’ Paoli.
Pochi anni dopo la sua morte iniziò il pro-
l’affresco dedicato alla Santa. A seguire,
momenti di riflessione e incontro insieme a
Don Gino Franchi, ai Padri Vincenziani e
cesso di beatificazione: nel 1963 fu pro-
clamata Beata da Papa Giovanni XXIII (Pa-
olo VI la proclamerà Santa nel settembre
alla Madre generale delle Figlie della Carità
Suor Kathleen Appler.
Una donna che ha saputo vivere la santità
1975). nei gesti quotidiani, pregando costante-
Nel 1965 Mons. Guano, allora Vescovo di mente, affrontando la sofferenza e trasfor-
Livorno, propose a don Gino Franchi la mandola in amore verso gli altri: un esem-
fondazione di una nuova parrocchia, inti- pio per ogni cristiano.
tolata proprio alla Madre Seton. Nacque
così una prima piccola chiesa, che fu inau-
gurata con solenne celebrazione dallo stes-
so Vescovo il 21 Aprile del 1968.
Cinquant’anni dopo, per ricordare l’even-
to, la parrocchia e la Diocesi di Livorno,
hanno organizzato una settimana di cele-
brazioni e riflessioni con numerosi sacer-
doti che, in questi anni, hanno preso par-
te alla vita della Comunità parrocchiale.
Lo scorso 21 aprile, giornata giubilare, si è
svolta la Santa Messa a Montenero con
IL DISCORSO DEL VESCOVO SIMONE GIUSTI
La veglia di preghiera per il lavoro
Questo l’intervento che il vescovo mons. Simone Giusti ha tenuto in occasione della veglia di
preghiera per il lavoro a Sant'Agostino la sera del 30 aprile.
Lavoro che manca: Un’emergenza nazionale. Lavoro che c’è e che – auspichiamo –
potrebbe esserci sempre più, ma con il contributo di tutti e senza dannosi scaricabari-
le. Lavoro che in futuro cambierà.
Sicuramente però, oggi e ancor più domani, il lavoro è e resterà centrale nell’esistenza
degli uomini e delle donne, «non può essere ridotto alla sola, pur importante, dimen-
sione economica e sempre più sarà associato al senso della vita. Perché, come insegna
il Papa, è questione di dignità.
Al di là dei numeri drammatici sulla disoccupazione, sono le vite concrete delle perso-
ne che devono stare a cuore a tutti noi.
Dietro la mancanza di lavoro ci sono uomini e donne che sperimentano la mancanza di
dignità e di giustizia nei loro confronti. Per dare risposte concrete a queste persone
bisogna da un lato evitare la logica diabolica della finanziarizzazione che rischia di
non far avvertire la drammaticità del problema, riducendo il lavoro a uno dei modi
marginali di produzione del reddito. Dall’altro non bisogna giocare allo scaricabari-
le. O ci si mette insieme, governo, imprese e società civile, o si rischia di perdere
l’ennesima occasione. Quello del lavoro, infatti, è un tema sul quale si gioca non solo
il futuro dei singoli, ma anche la tenuta etica e sociale e della nostra nazione. Tante le
problematiche da affrontare: le ferite aperte dovute a violazioni, incidenti mortali,
sfruttamento illegalità. Il precariato nelle sue varie forme di insicurezza, di lavoro
nero, di caporalato, agromafie ed ecomafie. L’estensione dell’area della povertà, lega-
ta alla crisi e alla conseguente perdita di posti di lavoro.
Tuttavia non vogliamo limitarci alle lamentazioni,ma proporre buone pratiche come il
Progetto Policoro, con i suoi venti anni di esperienza, mettere a fuoco i problemi
(lavoro femminile e sue implicazioni sulla vita familiare, la distanza tra scuola e lavo-
ro) e proporre alcune soluzioni, avendo come punti di riferimento la Costituzione
italiana e il magistero di papa Francesco, proponendo il Vangelo che in un contesto di
'economia che uccide' va totalmente controcorrente. Stiamo vivendo delle res novae
come al tempo di Leone XIII. Con umiltà, ma anche in maniera incisiva dobbiamo
provare a generare stimoli di cambiamenti a tutti i livelli, mettendo in atto processi
emulative. In sostanza bisogna essere sempre più cercatori di lavoro, soprattutto in
epoca di “industria 4.0” che grazie alle tecnologie avanzate potrà avere effetti bene-
fici sull’ambiente.
Ma sarà anche umanizzante? È una delle sfide alle quali bisognerà rispondere.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
ALLA MEDAGLIA D'ORO AL V.M. È STATA DEDICATA ANCHE UNA STRADA
Ricordiamo Rino Pachetti
di Dino Dini
C'è una strada a Rosignano Solvay intito-
lata a Rino Pachetti, ma credo siano molti
i concittadini, specialmente quelli delle ge-
nerazioni più giovani, che ignorano in ma-
niera assoluta chi fosse questo personag-
gio che invece è della massima importan-
za e fu tra l'altro insignito della medaglia
d'oro al valor militare per la sua partecipa-
zione alla lotta partigiana della regione
Lombardia negli anni della resistenza fra il
1943 e il 1945.
Pachetti nacque a Livorno da Ezio e An-
nunziata Luschi il 15 febbraio 1913 e morì
a Rosignano Marittimo il 19 gennaio 2000
all'età di ottantasette anni dopo una vita
quanto mai movimentata.
Il giovane Pachetti non se la diceva molto
con l'insegnamento scolastico e dopo la
scuola dell'obbligo abbandonò libri e qua-
derni. All'età di diciotto anni andò a fare il
servizio di leva e nel 1935 fu in Africa Orien-
tale con il reggimento del Genio Ferrovie-
ri.
Grazie a questa esperienza a ventitré anni
fu assunto come operaio meccanico e fo-
chista presso il Compartimento Ferrovia-
rio di Milano. Fin dal 1939, in pieno regime
fascista, il giovane ventiseienne toscano
entrò a far parte del movimento clandesti-
no nel Partito d'Azione.
Subito dopo il 10 giugno del 1940, data
d'inizio della seconda guerra mondiale, Pa-
chetti fu richiamato ma riuscì a farsi eso-
nerare dal servizio militare ed entrò a far
parte di quello civile.
Dall'8 settembre '43, quando fu dichiarato
l'armistizio, iniziò la sua attività di parti-
giano combattente prendendo parte ad
un'azione di resistenza contro i tedeschi
presso la stazione centrale di Milano. Nel-
lo scontro riporta la sua prima ferita. In
seguito subirà ancora ben sette altri feri-
menti di cui alcuni molto gravi.
Durante la guerra partigiana organizza e
comanda la formazione San Salvatore nel-
la zona Erba-Lecco-Como. Catturato dai
tedeschi fu condannato a morte ma riuscì
ad evadere durante la degenza in ospeda-
le. Sulla sua testa pesava una taglia di cin-
quecentomila lire, cifra altissima per quel-
l'epoca. Fu arrestato una seconda volta
ma ancora egli evase di nuovo portando
Rino Pachetti
(Livorno 1913 - Rosignano M.mo 2000)
con se un compagno ferito.
L'ho conosciuto nel 1960 quando frequen-
tavamo il famoso bar Norge di Rosignano
Solvay. Si intratteneva spesso con noi più
giovani narrando i vari episodi della sua
vita di combattente.
Una sera ci raccontò come si era guada-
gnato la medaglia d'oro al valor militare per
le campagne condotte da partigiano nel-
l'Alta Lombardia.
Con quel suo compagno ferito per sfug-
gire ai tedeschi si era rifugiato in una sof-
fitta di una grande villa vuota sul lago di
Como.
Mi ricordo che con molta modestia ci dis-
se: "Quella volta io non volevo fare l'eroe,
ma lo diventai quasi per forza". Infatti così
proseguiva il suo racconto. Nel frattempo
una pattuglia di soldati tedeschi occupò
tutto il piano terra della villa e nel grande
salone furono approntate le brande per tra-
scorrere le notti ed in tal modo i due parti-
giani rimasero bloccati nella soffitta sovra-
stante per diversi giorni.
Il compagno ferito poco dopo spirò nelle
sue braccia ed egli rimase solo senza cibo
né acqua in quella sua forzata prigionia.
Non potendo più resistere in quella così
scomoda situazione, una notte decise di
imbracciare i due mitra, il suo e quello del
compagno, aprì la botola, scese all'improv-
viso nella stanza dove dormivano alcuni
soldati tedeschi e con una serie di sventa-
gliate li fece tutti "fuori". Quella villa per il
Rosignano 15
comando germanico era una posizione
molto importante e quando i partigiani ar-
rivarono per espugnarla trovarono l'impre-
sa già bella e compiuta da lui solo.
Nel 1945 fu chiamato a comandare il primo
settore operativo nel territorio dell'Alto no-
varese. In quello stesso periodo riuscì ad
organizzare persino un ufficio stampa e
propaganda con la pubblicazione di due
giornali locali.
Il primo dopoguerra lo vede impegnato alla
Questura di Milano presso la polizia fer-
roviaria e nel 1950 fu promosso al grado di
maggiore dei partigiani.
Più tardi diventa l'uomo di fiducia e guar-
dia del corpo di Enrico Mattei all'Eni.
Nel 1962 quando Mattei salì sull'aereo che
poi sarebbe tragicamente caduto nella
zona di Pavia anche Pachetti avrebbe do-
vuto prendere quel volo, ma per una pura
e fortunata combinazione fu costretto a
rinunciare al viaggio che avrebbe segna-
to la fine anche per lui.
Il sindaco di Milano Aniasi nel 1973 con
una bella cerimonia gli consegnò l'Ambro-
gino d'oro che rappresenta la più alta ono-
rificenza della città.
Dopo essersi trasferito da Milano a Rosi-
gnano Solvay con la moglie Piera Gattini
dalla quale ebbe il figlio Enrico dette an-
che un bel contributo alle vicende del no-
stro comune in quanto dal 1970 al 1975 fu
consigliere comunale nelle file della De-
mocrazia Cristiana.
La strada che è stata dedicata alla sua me-
moria, come partigiano medaglia d'oro al
valor militare, fu inaugurata l'11 luglio del
2010 dal sindaco Alessandro Franchi alla
presenza delle autorità fra cui Giacomo
Luppichini dell'Anpi e il vicecomandante
della Brigata Folgore colonnello Ribezzo.
La motivazione della decorazione che Rino
si guadagnò sul campo si conclude con
questa frase:
"Schietto, buono, modesto e valoroso era
sempre di esempio costante ai compagni
di lotta e veniva ricordato, nella zona di
Milano, come una delle più belle figure
di combattente partigiano".
N.d.r.: Abbiamo voluto pubblicare volen-
tieri questo "ricordo" cheil mio amico
Dino ha riservato a Rino Pachetti (una
nobile figura di italiano vero). Fu colle-
ga in Agip e in Consiglio comunale.
16 Rosignano e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Il pittore
Silvano
Sordi
dona
al Comune
un dipinto
sul Castello
Raffigura il castello di Rosignano
Marittimo in un blocco compatto e
materico, con la caratteristica torre
con l’orologio, che si staglia sul cielo
azzurro.
Il dipinto è stato consegnato mar-
tedì 17 aprile dal pittore di Castel-
fiorentino Silvano Sordi al sindaco
di Rosignano Alessandro Franchi
come omaggio all’amministrazione
comunale di un assiduo frequenta-
tore del territorio. Il titolo dell’opera
infatti è “Sede del Comune di Rosi-
gnano Marittimo Bandiera blu il
mare da me amato”. Il quadro è re-
alizzato con tinte ad acrilico, miste
a segatura e colle, che esaltano la
composizione materica dell’edificio Il pittore Silvano Sordi con il sindaco Alessandro Franchi al momento della consegna del quadro.
sul paesaggio.
Sordi ha iniziato il proprio percorso
pittorico negli anni Sessanta, rice-
vendo già i primi riconoscimenti
dagli anni Settanta.
Ha operato a lungo in Toscana re-
alizzando numerose mostre, nell’ul-
timo decennio ha esposto anche in FAMIGLIA CHIANINA MINNOZZI
Spagna e Stati Uniti. I paesaggi ur-
bani e naturali sono il soggetto più
ricorrente della sua produzione. La
ricerca pittorica di Sordi guarda al
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linguaggio astratto e informale, è
caratterizzata dalla libertà espres-
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Inaugurato il nuovo Centro Polivalente
Un momento della cerimonia del'inaugurazione del Centro Polivalente.
Una bella giornata di sole e di festa ha
salutato l’inaugurazione del nuovo “Cen-
tro Polivalente” a Montecatini. Il tutto si
è svolto sabato 21 Aprile, in un clima fe-
stoso e con molti cittadini che hanno par-
tecipato a questo evento importante per
il piccolo Comune collinare.
Molteplici le autorità civili, militari e reli-
giose presenti. La Giunta Comunale al
completo, con il Sindaco Sandro Cerri, il
Vice Sindaco Elena Margherita Pala e l’As-
sessore Yuri Sarperi, unitamente ai Con-
siglieri Comunali Alberto Fiorini e Chiara
Baldanzi. Presente il Consigliere Regio-
nale Andrea Pieroni, il Comandante della
Compagnia dei Carabinieri di Volterra Ca-
pitano Ezio Mazza, il Comandante della
Stazione Carabinieri di Ponteginori Ma-
resciallo Nicola Barone, il Vescovo di Vol-
terra Mons. Alberto Silvani, il Parroco
Don Enrico Vanzini, il Presidente della
Fondazione Cassa di Risparmio di Volter-
Montecatini V. di Cecina
ra Ing. Augusto Mugellini e in rappresen-
tanza della Cassa di Risparmio di Volterra
era presente il Vice Presidente Rag. Gior-
gio Ghionzoli.
Presente anche il Direttore di questo pe-
riodico, Dott. Enrico Dello Sbarba, che ha
origini montecatinesi e che ben volentieri
ha accettato l’invito del Sindaco.
Dopo il suono, emozionante come sem-
pre, del nostro Inno Nazionale, il Sindaco,
unitamente alla Giunta ed al Consigliere
Pieroni, ha provveduto al tradizionale ta-
glio del nastro. E’ seguita la benedizione
da parte del Vescovo e gli interventi del
Sindaco, del Consigliere Regionale e del
Vescovo.
Il Sindaco Sandro Cerri ha ripercorso l’iter,
anche sofferto, a causa di un contenzioso
che ha tenuto fermo il cantiere per 7 anni,
che però poi ha portato alla conclusione
dei lavori per la realizzazione di questo
“Centro Polivalente”, nato dalla ristruttu-
L'edificio
dove è sorto
il Centro
Polivalente.
17
razione del fabbricato che è stato adibito
a scuole elementari fino a metà degli anni
’90. Il Sindaco, oltre ai saluti e ringrazia-
menti di rito, ha dettagliato anche i costi
dell’opera pubblica inaugurata, che ha
avuto un costo complessivo di E. 800.903,
di cui E. 353.903 da fondi propri del Co-
mune, E. 350.000 da contributo per inter-
venti sociali da parte della Regione To-
scana, E. 45.000 da parte della “Fondazio-
ne Cassa di Risparmio di Volterra” ed E..
52.000 da parte della “Società della Salu-
te” di Volterra.
Sono seguito poi gli interventi del Consi-
gliere Regionale Andrea Pieroni e del Ve-
scovo Mons. Alberto Silvani, che hanno,
tra l’altro, sottolineato l’utilità di questo
intervento ai fini sociali e come quest’ope-
ra sia un ottimo esempio di come debba-
no essere spesi i soldi pubblici. E’ seguita
poi la vista ai locali del “Centro Polivalen-
te” ed un brindisi con i Cittadini per chiu-
dere questa bella giornata di festa.
Il “Centro Polivalente” si sviluppa su due
piani. Al piano primo sono stati ricavati 5
appartamenti bilocali per residenza, da de-
stinare a cittadini con particolari requisiti
familiari e di reddito, in corso di assegna-
zione mediante bando pubblico.
Al piano terra invece trovano spazio due
appartamenti bilocali per “emergenze abi-
tative”, già arredati dal Comune; i locali
per gli ambulatori medici, comprendenti
la sala di attesa, un ufficio amministrati-
vo, servizi, un ambulatorio per i medici di
famiglia ed un ambulatorio per i medici
specialistici. Sono presenti poi spazi co-
muni che saranno accessibili durante il
giorno anche dai cittadini esterni alla
struttura e che vorranno trascorrerci un
po’ di tempo, costituiti da ampia sala tv
con annessa cucina, sala lettura, giardino
d’inverno, servizi.
Il “Centro Polivalente”, per l’abbattimen-
to delle barriere architettoniche, è munito
di due ascensori, uno esterno che dall’in-
gresso al piano strada porta la piano terra
della struttura, ed uno interno dl piano
terra la piano primo.
Completa l’opera una bella area esterna
attrezzata, con spazi verdi, vialetti e pan-
chine.
Un bella struttura quindi, soprattutto fun-
zionale ed idonea a dare risposte alle esi-
genze abitative, di salute e sociali dei Cit-
tadini.
18 Attualità
Eletto durante il 3° Congresso Provinciale della Federazione Anziani Pensionati (FAP) Acli
GIULIO TAGLIAFERRO
neo Segretario del pensionati Acli
Nei locali associativi delle Acli di Via
Cecconi si è tenuto il 3° Congresso
Provinciale della Federazione Anziani
Pensionati (FAP) Acli, presieduto dal
dottor Riccardo Rossato, delegato per
questo incarico, dalla direzione nazio-
nale delle Acli. Tra i presenti anche il
Presidente Provinciale, Antonio Mela-
ni, il past-president della FAP, Gianni
Giovangiacomo, il Vice-Segretario Na-
zionale FAP Paolo Formelli.
Formelli ha sottolineato la crescita nu-
merica della FAP Toscana, arrivata a
12 mila iscritti, un incremento dovuto
in gran parte ai benefici che gli asso-
ciati ottengono grazie alla stipula di par-
ticolari convenzioni, la fruizione di ser-
vizi gratuiti, la possibilità di ricorrere a
visita specialistiche.
Il Congresso ha eletto come nuovo Se-
gretario provinciale, Giulio Tagliaferro,
e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com
che ha proposto al Patronato e al CAF
di Livorno di incentivare la loro azione
attraverso un opera di sensibilizzazio-
ne dei dipendenti per aumentare le
adesioni alla FAP.
Nel suo intervento Tagliaferro ha mes-
so in rilievo alcuni dati allarmanti come
quello dell’osservatorio dell’INPS sul-
le pensioni che rileva che quasi 13
milioni di pensionati beneficiano di una
pensione sotto i mille euro. Riguardo
alle pensioni emesse dai privati le più
penalizzate risultano le donne, infatti
circa l’86% delle pensionate percepi-
sce un assegno mensile inferiore ai
mille euro.
Il neo Segretario ha anche evidenzia-
to che in Italia ci sono circa 13 milioni
di persone in età over 65. Ci troviamo
dunque di fronte ad un costante invec-
chiamento della popolazione ma nel-
lo stesso tempo diminuiscono il nume-
ro dei geriatri, cioè di quei medici che
si occupano della salute degli anziani.
Nell’anno 2017-2018 i medici specializ-
zandi in questa materia si sono atte-
stati a quota 164, mentre aumentano
invece i medici pediatri in un paese in
cui diminuiscono le nascite!
Gi. Gi.
Salvatore D'Angelo
Presidente ANUPSA
Il nostro carissimo amico Salvatore D'An-
gelo è stato eletto Presidente di ANUPSA
(Associazione Nazionale Ufficiali prove-
nienti da servizio attivo), per le provincie
di Livorno, Pisa e Lucca.
Rallegramenti ed auguri da parte del Cir-
colo Il Centro.
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Attualità 19
7

Interessante mostra presso la sala conferenze Ambito Territoriale Provinciale

Dalla ricostruzione dell’Italia

alla costruzione dell’Europa
di Gianni Giovangiacomo
Nella sala conferenze Ambito Territoriale
Scolastico Provnciale di piazza Vigo, l’as-
sessore regionale alla Pubblica Istruzione
e alla Formazione Professionale, Cristina
Grieco, ha inaugurato la mostra fotografi-
ca e documentaria sullo statista Alcide De
Gasperi, mediante il fatidico taglio del na-
stro insieme ad una giovane studentessa.
La Dirigente scolastica provinciale, Anna
Pezzati, aprendo l’incontro, ha sottoline-
ato come la Costituzione ci aiuti ad essere
quello che siamo, cioè di sentirci italiani
con l’orgoglio di esserlo.
L’assessore Cristina Grieco ha evidenzia-
to come la Mostra, soprattutto per i gio-
vani studenti presenti, sia una “occasio-
ne di crescita e di riflessione” su un peri-
odo storico drammatico funestato dalla
guerra e dalla dittatura. De Gasperi ha avu-
to il compito di ricostruire uno Stato de-
mocratico tramite una Carta Costituziona-
le che esprime i valori fondamentali della
nostra società civile.
De Gasperi - ha concluso - è stato un uomo
politico sempre coerente con le sue idee
che ha vissuto la politica come missione e
la sua azione è stata determinante affin-
ché fossimo presenti come nazione nella
nuova Europa.
Nel 70° anniversario della Costituzione
una copia del testo, stampato dalla Re-
gione Toscana, è stato distribuito a tutti i
presenti alla inaugurazione.
Il direttore della rivista “Il Centro”, Enrico
Dello Sbarba, si è detto lieto di partecipa-
re a questa iniziativa e ha ringraziato l’Isti-
Un momento della inaugurazione della mostra.
tuto Sturzo e l’Archivio storico De Gasperi
per aver fornito il materiale per la Mostra
che esprime soprattutto il periodo del do-
poguerra con la scelta istituzionale del 2
giugno 1946 e le elezioni del 18 aprile 1948
che consentirono a De Gasperi di formare
il suo Governo.
Francesco Butini, relatore dell’incontro,
sul tema: “Dalla ricostruzione dell’Italia
alla costruzione dell’Europa” si è rivolto
in modo particolare ai giovani per “rinver-
dire conoscenze che sono ormai patrimo-
nio di tutti” e per condurre una riflessione
sul tema della Mostra affinché “lasci una
traccia nella loro memoria”.
Si parla - ha iniziato - di cose che oggi
sono date per scontate, ma dobbiamo par-
tire da un paese distrutto dalla guerra sia
moralmente che fisicamente. Ha aggiunto
che nell’immediato dopoguerra le speran-
ze dell’Italia sconfitta erano riposte nella
nuova Europa. Tre sono stati gli uomini
che hanno incarnato l’idea d’Europa: l’ita-
liano De Gasperi, il francese Schuman e il
tedesco Adenauer.
Tutti e tre convinti democratici, tutti e tre
cristiani, che volevano l’Europa e si bat-
tevano per il suo avvenire, una Europa
liberale, solidarista, ostile ad ogni forma
di autoritarismo e amica degli Stati Uniti.
Si proponevano con la creazione della
Ceca di mettere in comunione le materie
prime: il carbone e l’acciaio, in modo che
non si potessero più fare guerre, auspica-
vano anche un esercito comune e una
comune autorità politica.
Queste due ultime finalità vennero a man-
care con la morte di De Gasperi nel 1954,
ma con i successivi “Trattati di Roma”
nacque l’Europa che noi conosciamo. Al
tempo di De Gasperi l’Italia era quella dei
partiti, della loro pluralità, si attuò così il
più lungo processo di partecipazione po-
polare della nostra storia.
De Gasperi governò per sette anni che han-
no segnato la storia del nostro paese, in-
fatti all’inizio venne modificato l’ordina-
mento dello Stato con il passaggio dalla
monarchia alla repubblica, venne avviata
la ricostruzione del paese, fu adottata la
Costituzione che ci permise di entrare nel
consesso dei paesi democratici stipulan-
do l’alleanza della NATO.
La Mostra vuole dunque ricordare il si-
gnificato complesso che ha avuto De Ga-
speri nella nostra storia. Tra la sovranità
del popolo espressa attraverso il Parla-
mento o la preminenza decisionale del Pre-
sidente del Consiglio, De Gasperi scelse
la prima, perché riteneva che una vera de-
mocrazia si affermi con la discussione tra
le forze politiche in Parlamento e questo
ci dimostra ancora una volta la qualità del
suo pensiero.

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Anche se ne avrebbe fatto volentieri a meno per fatti di cronaca nera
La scuola al centro
di tanta attenzione
di Mario Lorenzini
Mai come in quest’ultimo periodo dell’an-
no scolastico la Scuola è stata al centro di
tanta attenzione. Ne avrebbe fatto volen-
tieri a meno. Mai la stampa e la televisione
si sono occupate di episodi circoscritti ad
un istituto di Lucca,anche autorevoli fir-
me hanno voluto dire la loro.
E con grande pubblicità ecco arrivare nel-
le librerie e nelle edicole il libro di Giovan-
ni Floris dal titolo provocatorio ULTIMO
BANCO “perché insegnanti e studenti
possono salvare l’Italia” che ignora i
maestri e si rivolge ai professori.
Dedicheremo a questo libro, che abbiamo
acquistato, l’ultimo spazio dedicato alla
Scuola de IL CENTRO del mese di giugno.
Insegnare Si
formare No
Il segretario generale della CISL toscana
chiederà alla Regione perché gl’Istituti
Cultura 21
POESIA
Esodo
e
superiori,tecnici e professionali provve-
dano per un corso speciale sulla
speranza
sicurezza.E’ un compito che non spetta
al docente che deve “insegnare” e non Dopo aver sofferto fame e guerra,
“formare”. a migliaia, su fragili imbarcazioni
salpano il mare,
sospinti dalla speranza
Istituti Professionali: di arrivare ad nuova terra
capace di dar Loro pace e lavoro.
“Una svolta mancata” Partono consapevoli
così titolava che invece possono
incontrar la morte.
il Corriere Fiorentino Ma ciò non scoraggia
il desiderio di una miglior sorte.
dell’11 aprile. Uomini, donne, bambini,
L’autorizzazione degli indirizzi è di spet- con orrore sono finiti
tanza della Regione che riceve le richieste in fondo al mare,
dei Comuni e non del Ministero e la se- alcuni prigionieri di affollate stive,
gnalazione di indirizzi a pagamento, se fos- altri, in vista della salvezza,
se vera, deve essere accertata. per non frenar l’istinto
Tuttavia ci permettiamo di segnalare l’op- d’essere i primi ad aver certezza.
portunità di autorizzare un indirizzo dedi- E l’Europa meta agognata
cato alla formazione di manodopera spe- di questo esodo epocale,
cializzata per l’industria presente a Livor- impreparata all’accoglienza
e senza unità di intenti,
no la quale si avvale per la maggior parte
di personale proveniente da fuori. vede risorgere egoismi dimenticati,
Intendiamo riferisci all’industria motonau- desiderio di sbarrare i confini
tica. a questi disperati.
Si confida infine che il sentimento
umanitario prevarrà,
per porre fine a tante sofferenze
e non deludere la speranza
di chi lotta per la sopravvivenza
ed un luogo dove vivere è
costretto a mendicare.
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spondono mediamente a un decimo e mezzo

Halo: al giro in termini temporali, quindi in una in-
tera gara si potrebbe avere un incremento tem-
porale di ben 10 secondi.

la nuova Altra questione ingegneristica in primo piano

è la variazione dell’aerodinamicità del mezzo:
si generano dei disturbi all’ingresso dell’aria

tecnologia diretta al compressore, e ai radiatori di raf-

freddamento delle parti ibrida e di lubrifica-
zione, impedendo un adeguato raffreddamen-

in F1 to, cosicché il rendimento tenda ad abbassar-

si; inoltre riguardo all’aerodinamicità in senso
stretto l’Halo verrà sfruttato per apporre ap-
pendici che indirizzino i flussi dove necessa-
di Silvia Roccuzzo rio, rendendolo anche in questo senso una
modifica positiva.
La novità di quest’anno nel mondo della For- Dopo alcuni anni di studi in cui l’Halo si è questo nuovo sistema, che sicuramente verrà
mula 1 in termini di sicurezza, design e struttu- evoluto fino a divenire previsto dal regola- perfezionato nell’arco dei prossimi mesi, ri-
ra e senza dubbio questa: l’Halo. Si tratta di un mento, altre soluzioni sono state vagliate per tenendosi aperti alla novità e pronti alla guida
sistema di protezione composto da una staffa poi essere scartate, ad esempio un parabrez- anche con questa soluzione, che effettivamen-
di titanio ricurva del peso di 9 kg posta sul za trasparente, che tuttavia bloccava il flusso te apporta una maggiore sicurezza al mezzo.
telaio, intorno alla testa del pilota; sistema di d’aria portando ad eccessivo surriscaldamen- Come sostiene il pluricampione del mondo
sicurezza voluto dalla FIA dopo svariati inci- to l’abitacolo, e un cupolino integrale, il cui Jackie Stewart, critiche simili vennero mosse
denti subiti da alcuni piloti (fra cui anche Mas- problema principale era riguardante la visibi- a suo tempo anche alle più familiari cinture di
sa), di cui uno letale, dove perse la vita il pilota lità e l’appannamento in caso di pioggia, dun- sicurezza, dunque alla fine si tratterà di una
Justin Wilson a causa di un frammento di un’al- que il sistema Halo è risultato il più efficace questione di abitudine.
tra vettura. in termini di protezione, aumentando, secon-
Il concetto alla base della progettazione di Halo do i calcoli delle varie simulazioni, la probabi-
aveva già preso consistenza nel 2015 quando lità di sopravvivenza del 17%. Periodico mensile
la Mercedes lo propose come sistema in grado I test effettuati sono stati principalmente di del Circolo Culturale
di respingere uno pneumatico del peso di 20 tre tipi: contatto auto- auto, contatto auto-
kg, con una velocità di 225 km/h. ambiente e contatto auto-oggetti esterni. Ne è
Il primo test ufficiale fu fatto nel febbraio 2016 risultata la sensibile diminuzione di rischio di
dalla Ferrari, il cui primo prototipo installato lesioni per il pilota, nello specifico, possibile è in distribuizione gratuita
era stato realizzato in acciaio con parti super- aggancio del casco a muri o barriere, collisione anche presso i seguenti punti:
ficiali in carbonio, tuttavia il pilone aveva uno con detriti di dimensioni rilevanti, che Halo
spessore troppo grande influendo negativamen- ha respinto con successo proteggendo la ca- LIVORNO:
te sulla visibilità, inoltre aveva un peso ecces- bina di guida. La visibilità ai fini della guida è Libreria nuova di Biagini Silvia,
sivo. risultata pressoché inalterata. corso Amedeo 23-27;
Nelle versioni successive, testate fra gli altri Nonostante questo, non sono mancate le cri- Libreria Feltrinelli, via di Franco:
Edicola Cairoli, via Cairoli 18;
dal pilota Nico Rosberg, è stato risolto il pro- tiche, che per lo più si basano su fattori este- Edicola Nelli, piazza Cavour 39;
blema della visibilità, pur cercando di mante- tici e di riconoscimento del pilota da parte di Edicola P.zza Grande,
nere la solidità del pezzo. Si prevede comun- tifoseria e sponsor, ma anche riguardo ad una lato Farmacia Ospedale,
que che i modelli futuri avranno dei rinforzi eventuale fuga del pilota in caso di incendio, a Edicola Bianchi, via del Porticciolo,
Edicola Attias, corso Amedeo;
anche maggiori, portando l’aumento di peso cui la FIA ha provveduto dotando i commis- Edicola piazza Matteotti;
della vettura ai 10-15 kg, che influiranno di- sari di pista di apposite cesoie idrauliche per Edicola Ramagli e Rossi
scretamente sulle velocità raggiungibili dalle troncare il dispositivo in tempi brevissimi; i via Calatafimi:
vetture in corsa, considerato che 5 kg corri- piloti sono tuttavia favorevoli all’aggiunta di Edicola Paolini (Baracchina Bianca),
piazza S. Jacopo;
Ed. Lo Strillone, viale Italia 113;
Edicola Barcellona, via Goito;
DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano Edicola Borghi, corso Amedeo,
angolo via dell’Origine;
Tabaccheria Cioni, via Roma 133;
AREZZO LUCCA
San Giovanni Valdarno Tintoria Rossi, corso Mazzini;
Gallicano Ed. Martelli Anna Lisa,
Montevarchi Antraccoli
Terranuova Bracciolini via Meucci 5 (Coteto);
Altopascio Edicola c/o Bar Oasi, Ardenza Mare;
Loro Ciuffena Ponte alla Ciliegia
Viale Santa Margherita (AR) Edicola Dharma, Viale Antignano 115
............................................. Tabaccheria-Edicola di Rolle Marco,
.............................................
PISTOIA via C. Puini 97 - Antignano.
SIENA
Abbadia san Salvatore Panicagliora CASTIGLIONCELLO:
Sovicille ............................................. Edicola Rossi, P.zza della Vittoria;
............................................. LIVORNO L’Edicola, Via Aurelia 512.
FIRENZE Via Cattaneo (LI) ROSIGNANO SOLVAY:
Viale Guidoni (FI) * ............................................. Edicola Giovannoni, via Allende;
San Polo (FI) PISA Edicola Vallini, via O. Chiesa.
Fucecchio Montecatini Val di Cecina Tabacchi-Edicola Bicego, via Aurelia 459.
* in ristrutturazione (Loc. La Bacchettona) VADA:
............................................. Cartoleria 'Cartoland, via Magellano 3.
Alberto Nosè
 periodico online www.circoloilcentro-livorno.it
Viola Bologna:
la talentuosa
giovane artista
dalle idee chiare
di Lorenzo Taccini
Vola Bologna è una giovane artista livor-
nese di buone speranze e dal carattere
forte e deciso. Pur rientrando tra i più
giovani possibili “millennials” (come usa
chiamare i nati appunto fino al 2000…),
ha dalla sua una carriera già di tutto ri-
spetto e tante novità che prossimamen-
te presenterà, con l’augurio che la mu-
sica ed il canto facciano parte della sua
vita sempre e per sempre.
- Viola, come ti preferisci presentarti ai
nostri lettori?
Da quando sono piccola sono una ap-
passionata di musica e di canto, col tem-
po ho intrapreso quindi gli studi al con-
servatorio di Livorno, fino ad arrivare
a saper suonare 4 strumenti (chitarra,
ukulele, pianoforte e contrabbasso
n.d.r.). Ho fatto già diverse esperienze
ed esibizione, a partire dalla più recen-
te con Sanremo young, fino a concerti
solistici. Inoltre canto come corista nella
“Flavio e la Negramaro Tribute Band”.
Le altre grandi passioni che coltivo sono
quelle del disegno e della fotografia.
- Qual è il ge-
nere di musica
per il quale ti
esibisci?
Lo stile strizza
l’occhio alle
istanze “pop”
della musica
leggera e le
tematiche del-
le canzoni che
scrivo sono
perlopiù auto-
biografiche.
Raramente
parlo d’amo-
re, mentre mi
interessa approfondire maggiormente
varie problematiche che possono riguar-
dare amici, parenti, familiari…
- Hai in previsione una qualche pubbli-
cazione delle tue canzoni inedite?
Sì, ma non so ancora quando. Collabo-
ro con la Elephant Studio e con Alex
Mastromarino: attualmente sono in cerca
di una produzione.
- Ci parlavi prima di Sanremo young:
com’è stata la tua esperienza?
Considerando che sono stati fatti più di
1.00 provini e che io sono riuscita ad
arrivare all’ultima fase a Cinecittà, pos-
so ritenermi soddisfatta dell’esperienza
vissuta. Peccato certo non essermi po-
tuta esibire alla kermesse finale.
- Da dove nasce questa tua passione
così forte?
Francamente non lo so… diciamo che
“ci sono nata”! In famiglia in effetti
nessuno suona strumenti. Ma mi rac-
contano un fatto che la dice lunga: al
matrimonio dei miei genitori, quando
io avevo soltanto 3 anni, rubai lette-
ralmente il microfono e mi misi a can-
attualità 23
19
tare (non so bene neanche cosa)!
- Hai un tuo idolo di riferimento in cam-
po canoro?
In realtà mi ispiro a tante persone dif-
ferenti e non ce n’è una che spicca.
Ammiro molto tutti coloro che sappia-
no portare avanti le tematiche sociali
ed umane all’intero dei propri campi
artistici.
- Vedi Livorno nel tuo futuro? E che opi-
nione hai della situazione artistica in cit-
tà?
La mia intenzione sarebbe quella di vi-
vere facendo musica, magari anche in-
sieme ad altri lavori. A Livorno mi pare
che ci siano tanti talenti, ma poche eti-
chette che portino avanti i loro percorsi
e ne facciano una buona promozione.
È più difficile partire da una città dove
i portoni ai quali bussare sono pochi,
mentre nelle città grandi ci sono più op-
portunità. Inoltre ci vogliono tanti sol-
di da investire…
Insomma: se potessi vivere qui, tanto
meglio. Vediamo che cosa mi riserverà
il futuro!
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