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Fino a quando l'autorità imperiale di Roma fu salda, il latino rimase la lingua ufficiale di tutto
l'Impero. Dopo la caduta dell'Impero Romano, il latino comincia a cambiare: abbiamo un
latino scritto (classico) e latino parlato (volgare). Il latino scritto usano solo pochi letterati,
mentre il popolo conosce solo la lingua parlata, che era più semplice. Dal V al X secolo, il
latino scritto rimane lo stesso e prende il nome di Latino medioevale mentre il latino parlato
ha un'evoluzione e si differenzia in diversi parlati.
Il popolo non capiva la lingua scritta, cosí il Consiglio di Tours decreto che si deve tradurre
nella ''rustica romana lingua''.
Il primo testo giunto fino a noi scritto in quella lingua sono I Giuramenti di Strasburgo del
842. Lodovico il Germanico aveva giurato nella ''romana lingua'' per farsi capire dai soldati
francesi.
I primi testi in Italia scritti di proposito in volgare sono quattro pergamene dalla fine del X
secolo chiamate I Placiti Cassinesi. Esse sono il più antico monumento della lingua italiana.
Il primo documento conosciuto nel quale gli elementi linguistici popolari prevalgono su quelli
latini e un indovinello da un anonimo scrittore veronese, conosciuto oggi come Indovinello
Veronese.
La lingua d'oïl è una lingua romanza-galloromanza di epoca medievale, derivante dal gallo-
romano, nata e poi sviluppata nel centro-nord della Francia; è la lingua da cui si sviluppò,
l'attuale lingua francese. Si ebbe una foritura di poesi didattica, di poesia satirica e realistica.
Queste due lingue si possono distinguere essenzialmente per la differenza tra i temi trattati:
in lingua d’oil prevale il genere della chanson de geste, poema che narra delle imprese di
eroi e cavalieri, mentre in lingua d’oc è presente maggiormente la lirica trobadorica, nella
quale viene esaltato il nobilissimo sentimento dell’amore.
5. I giullari
I giullari, considerati i primi veri professionisti delle lettere perché vivevano della loro arte,
ebbero una funzione molto importante nella diffusione di notizie, idee, forme di spettacolo e
di intrattenimento vario.
Essi svolgevano la loro attività in diversi modi e utilizzavano le tecniche più disparate,
dalla parola alla musica, alla mimica. Utilizzavano diverse forme metriche come l'ottava,
lo strambotto e le ballate, e si applicavano in generi letterari e temi diversi. Tra i più
ricorrenti vi era il contrasto, l'alba, la serenata alla donna amata, il lamento della
malmaritata.
È quella dei giullari, una letteratura quasi sempre anonima sia sul piano anagrafico (non si
conoscono gli autori di molti componimenti), sia sul piano culturale. Manca infatti un rilievo
stilistico distintivo, le forme utilizzate sono convenzionali e ripetitive perché l'autore si
basava soprattutto sull'invenzione, sulla battuta ad effetto, sulla brillante e improvvisa
trovata.
6. La figura del nuovo intellettuale
Nell'età pre-comunale la figura dell'intellettuale era legata alla chiesa: egli era un chierico e
si trovava all'interno di monasteri o inserito in istituzioni ecclesiastiche; facevano eccezione
solo le figure di trovatori e giullari. Con l'avvento dei comuni l'attività intellettuale si stacca
dal mondo religioso, dando origine a professioni cittadine quali l'insegnamento, la
giurisprudenza e la medicina, tutte forme lavorative che si sostengono autonomamente.
8. San Francesco
San Francesco d'Assisi è stato un religioso e poeta italiano, è uno dei santi più popolari e
venerati del mondo.
San Francesco fu inoltre l'autore di alcune opere letterarie di straordinaria importanza, la sua
opera più famosa è il Cantico di Frate Sole, meglio noto come il cantico delle creature, che
viene internazionalmente riconosciuta come l'opera che ha dato inizio alla Tradizione
Letteraria Italiana.
9. Iacopone da Todi
Jacopo De Benedictis detto Jacopone da Todi è stato un religioso e poeta italiano venerato
come beato dalla Chiesa cattolica.
I critici lo considerano uno dei più importanti poeti italiani del Medioevo, certamente fra i
più celebri autori di laudi religiose della letteratura italiana. La sua è una "voce vigorosa e
sconvolgente", che si inserisce in modi e forme eccezionali nel contesto della nuova
tradizione della lauda.
Di Jacopone ci sono giunti, oltre alle Laude (di cui circa 90 di sicura attribuzione e numerose
altre incerte), un'epistola latina a Giovanni della Verna, il celebre Pianto della Madonna e
lo Stabat Mater, mentre vi sono dubbi su alcuni Detti e su un Trattato sull'amore mistico.
Caterina Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena, è stata una religiosa italiana. Per
quanto riguarda le sue opere letterarie, santa Caterina, i cui scritti sono in maggioranza
dettati, ha avuto un grande riconoscimento grazie anche alla testimonianza del suo primo
biografo, il beato Raimondo da Capua, suo confessore e testimone diretto del prodigioso
dono di saper scrivere e leggere, testimone dunque anche delle sue opere letterarie. È per
il Dialogo della divina Provvidenza, dettato ad un gruppo di discepoli che scrivevano alla
presenza numerose volte del suo confessore, che Paolo VI la fece diventare "Dottore della
Chiesa".
Sotto la denominazione di letteratura didattica possiamo comprendere tutti quei testi che,
nella diversità di argomenti trattati, sono volti ad insegnare, prescrivere e quindi educare, e
questo attraverso l'esemplificazione, il precetto e la persuasione. Possiamo distinguere due
tipi di letteratura didattica: una sacra ed una profana.
Brunetto Latini fu uno scrittore, poeta, politico e notaio italiano, autore di opere
in volgare italiano e francese. Brunetto Latini è una delle figure più importanti della cultura
italiana del Duecento. Autore di testi di carattere allegorico e didattico, ha influenzato con la
sua opera anche Dante, che nella Divina Commedia si definirà suo allievo. Il suo apporto è
inoltre determinante per lo sviluppo della retorica e della prosa volgare. La produzione
letteraria di Brunetto Latini, scrittore bilingue, viene ricondotta nell'ambito della letteratura
didattico-allegorica diffusa in Toscana sotto l'influenza delle opere francesi. Ha scritto Il
Tesoretto, Il Tresor, Favollelo, Mare amoroso ecc.
La poesia comico-realistica è individuata come quel genere che tratta alcune tematiche
importanti, come la vita e l'amore, ma viste in una chiave meno spirituale, in
contrapposizione, ad esempio, alla visione del Dolce Stil Nuovo. Si diffonde soprattutto in
Toscana, intorno al 1260.
Vengono esaltati i piaceri del gioco, del vino, della taverna, delle feste. Viene trattata anche
l'aggressione personale di tipo caricaturale e satirico, il cui specialista era Rustico Filippi.
Quasi sempre prevale il tono comico o giocoso, la tendenza allo scherzo, e o all'oscenità vera
e propria. Il linguaggio è sempre di registro basso e popolare, le situazioni affrontate sono
quelle quotidiane e viene usato quasi sempre il sonetto. I maggiori esponenti sono Cecco
Angiolieri, Rustico Filippo, Folgore da San Gimignano. Questi poeti esprimono un punto di
vista diverso, improntato sul gusto per la critica sociale e per la provocazione.
La Scuola Siciliana fu una corrente filosofico-letteraria che si sviluppò in Sicilia alla corte di
Federico II nel Duecento. I poeti di questa corrente letteraria appartenevano all'alta
borghesia, ed erano tutti funzionari di corte, o burocrati, che lavoravano presso la corte di
Federico.. Celebrava l'amore cortese, una spezie di ''servizio d'amore'', l'uomo fedele.
La poesia lirica della scuola, in volgare siciliano aulico, ebbe anche il merito di introdurre
il sonetto. Rappresentati: Giacomo da Lentini, Federico II e i suoi figli, Guido delle Colonne,
Giacomino Pugliese, Pier della Vigna, Rinaldo d'Acquino ecc.
14. La scuola poetica toscana: caratteristiche e rappresentati
Una lirica d'arte, che si ricollegava alle esperienze siciliane e quelle provenzali. I poeti
provengono dalle varie citta e sono diversi fra loro. I caposcuola maggiore e Giuttone
d'Arezzo. Essi ripresere i modi dei provenzali e dei siciliani. Loro inchinavano a una
concezione dell’amore piu spirituale nella quale risultasse meno evidente il dissidio fra
‘’matrimonio’’ e ‘’servizio’’ amoroso. Scrivevano nel volgare toscano. Rappresentati: Cino da
Pistoia, Guido Cavalcanti, Guido Guinizzelli, Dante Alighieri ( fondatori, dopo scrivevano nel
Dolce stil nuovo)
Il dolce stil novo (stilnovismo) è un importante movimento poetico italiano sviluppatosi tra il
1280 e il 1310 a Firenze. Lo stil novo influenzerà parte della poesia italiana fino a Petrarca:
diviene guida infatti di una profonda ricerca verso un'espressione raffinata e "nobile" dei
propri pensieri, staccando la lingua dal volgare municipale, e portando in tal modo la
tradizione letteraria italiana verso l'ideale di un poetare ricercato. Nascono le rime nuove,
una poesia che non ha più al centro soltanto la sofferenza dell'amante, ma anche le
celebrazioni delle doti spirituali dell'amata. La poetica stilnovista acquista un carattere
qualitativo e intellettuale più elevato: il regolare uso di metafore e simbolismi, così come i
duplici significati delle parole.
I principali autori sono Guido Guinizzelli, considerato il precursore del movimento, Dante
Alighieri,Guido Cavalcanti, Lapo Gianni, Gianni Alfani, Cino da Pistoia e Dino Frescobaldi. Di
questi Dante e Cavalcanti hanno dato il maggior contributo, mentre Cino da Pistoia svolse
l'importante ruolo di mediatore tra lo Stil Novo ed il primo Umanesimo, tanto che nelle sue
poesie si notano i primi tratti dell'antropocentrismo.
Dante Alighieri è stato un poeta, scrittore e politico italiano. Dante visse tra il 1200 e il 1300
a Firenze, uno dei comuni più importanti a quell'epoca di tutta l'Italia. La Toscana fu una
regione che attraversò un profondo processo di trasformazione economico e sociale. È
considerato il padre della lingua italiana; la sua fama è dovuta alla paternità della Divina
Commedia, universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno
dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale,
filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia è anche veicolo allegorico della
salvezza umana. Ha scritto anche Il Fiore e Detto d'Amore, Le Rime, Vita Nova, Convivio, De
vulgari eloquentia, De monarchia, Le Epistole, Egloghe ecc.
17. Petrarca e il contesto storico
Francesco Petrarca è stato uno scrittore, poeta e filosofo italiano, riconosciuto quale
fondatore dell'umanesimo, è considerato uno dei fondamenti della letteratura italiana
soprattutto grazie alla sua opera più famosa, il Canzoniere, patrocinato quale modello di
eccellenza stilistica da Pietro Bembo. Rappresenta l'ultimo scrittore medievale e allo stesso
tempo il primo scrittore dell'Umanesimo. Il Petrarca fu un uomo moderno per i suoi tempi
non solo dal punto di vista politico, ma anche dal punto di vista culturale. Le sue altre opere
sono Trionfi, Africa, Bucolicum carmen, Epistulae metrica, Secretum ecc.
Questa letteratura veniva composta da giullari, da ''uomini di corte'', che passavano dall'una
all'altra citta' al servizio dei signori, da piccolo-borghesi e popolari, dalla cultura, dagli
interessi tipicamente municipali. Generi dominanti erano il poemetto epico-cavalleresco-
avventuroso, la caccia, il sonetto... Rappresentati: Franco Sachetti, Antonio Pucci, Gianozzo
Sachetti, Guido Donati...
Rappresentati: Agostino Aurelio, Dante Alighieri, Leon Battista Alberti, Lodovico Ariosto,
Matteo Maria Boiardo, Giordano Bruno, Marsilio Ficino, Francesco Petrarca, Giovanni
Boccaccio ecc.
Il Signore crea nuove strutture di governo. Nasce così la corte moderna una realtà nuova si è
rispetto le corti feudali si rispetto l'esperienza comunale.
L'umanista, di solito al servizio del Comune o di Signore, e' un laico, non appartiene alla
gerarchia ecclesiastica, forma la sua cultura in ambienti ecclesiastici e nell'universita'
tradizionali, sui classici greci e latini e in scuole e academie di tipo nuovo. Nell'umanesimo
fiorirano le discipline scientifiche e artistiche. Nell'umanesimo si voleva costruire una
organizzazione della cultura di ambito e di carattere nazionale e si rivolgeva a tutta la
penisola, ma solo a coloro che erano in grado di intendere in latino. Dunque, la cultura
umanistica fu nazionale.
Dal 1469, quando sale al potere Lorenzo de' Medici, fino alla sua morte (1492) si sviluppa
attorno alla corte medicea la più alta forma di umanesimo italiano. Lorenzo, Poliziano,
Ficino, Pico della Mirandola e, in tono popolaresco, Pulci sono i grandi protagonisti di questa
epoca aurea.
Nel XIV secolo si affermano i grandi scrittori fiorentini in lingua volgare: Dante, Petrarca e
Boccaccio. Altri grandi scrittori sono Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci, Angelo
Poliziano, Luigi Pulci, Matteo Maria Boiardo ecc.
Le opere del Lorenzo riguardano l'amore, altre hanno intonazione popolare, temerate dalla
ironia e le opere di devozione. Ha scritto Canti Carnascialeschi, I trionfi, Canzoni a Ballo,
Laudi Spirituali ecc.
I Medici sono una delle più note famiglie d'Europa, protagonisti della storia italiana dal XV al
XVIII secolo.
Le sue opere sono Le stanze per il Magnifico Giuliano, L'Orfeo, Rime ecc.
Luigi Pulci è stato un poeta italiano famoso soprattutto per il Morgante, storia epica e
parodistica di un gigante che convertito al cristianesimo si mette al seguito di Orlando.
Il Morgante è il capolavoro del Pulci e uno dei poemi più singolari della letteratura italiana,
dato il tono giocoso e le avventure mirabolanti di alcuni personaggi. Le sue altre opere sono
Beca di Dicomano e Nencia da Barberino.
Matteo Maria Boiardo è stato un poeta e letterato italiano. È considerato uno dei più noti e
importanti letterati italiani del XV secolo. L'ambiente ferrarese era nel Quattrocento uno dei
principali centri della cultura umanistica. Boiardo assimilò l'amore per la letteratura classica
e, oltre a tradurre opere latine e greche, si dedicò alla composizione di testi poetici sia in
latino sia in volgare.
Tra le opere latine sono da notare i Carmina de laudibus Estensium di chiaro intento
encomiastico, e Pastoralia, egloghe ispirate alle Buoliche di Virgilio.
Sviluppò temi bucolici anche in volgare nella raccolta Pastorale; scrisse inoltre la
commedia Timone. Le opere più importanti sono la raccolta di liriche
(sonetti e canzoni) Amorum libri tres e il poema cavalleresco Orlando innamorato.
Per tutto i Quattrocento si dibattesse la questione della lingua. Doveva usarsi una lingua
letteraria nazionale che rifletesse l'unita' di cultura. Negli anni in cui si perdeva
l'indipendenza nazionale e su allontanava la possibilita' di una unita' politica. L'unita' della
lingua fu elemento fondamentale a mantenere vivo il senso e la coscienza dell'unita'
nazionale.
Pietro Bembo ha proposto la soluzione di uso del fiorentino letterario trecentesco. Lui
affermo' la diversita' tra la ''lingua delle scritture'' e la ''lingua del popolo''.