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del 15/07/2015), è prescritto: “Il finanziamento dei debiti fuori bilancio deve trovare prioritaria e
immediata copertura nel redigendo bilancio di previsione 2015, prevedendo le necessarie risorse per potervi
fare fronte. Inoltre, la consistente entità dei debiti fuori bilancio segnalata e quelli che potenzialmente
potrebbero ancora sorgere minano gli equilibri finanziari dell’ente”.
E ancora, nella nota tecnica allegata al bilancio di previsione 2015, l’Ufficio economico e finanziario
comunale ha evidenziato che nel “lungo e travagliato iter di redazione dello schema di bilancio di
previsione 2015/2017 sono stati riscontrati gravi problemi di compatibilità dell’obiettivo del pareggio di
bilancio con il mantenimento degli equilibri finanziari, da un lato, e con il rispetto degli obiettivi del patto di
stabilità interno dall’altro. E la compatibilità raggiunta soggiace, invero, al verificarsi di numerose
condizioni di base non tutte facilmente realizzabili”. In particolare, l’ufficio ha confermato il “quadro
prospettivamente preoccupante sul grado di sostenibilità finanziaria delle stesse spese di funzionamento” e
ha evidenziato “un elevato numero di debiti fuori bilancio.”.
La buona fede di questo Consiglio comunale cessa definitivamente oggi, a pag. 43 dell’odierna
relazione del Collegio dei Revisori, dove viene riportato che “occorre affrontare, senza indugio, la
situazione dei debiti fuori bilancio segnalati dai responsabili dei servizi che ad oggi non risultano
riconosciuti; dandone priorità assoluta negli stanziamenti del redigendo bilancio di previsione 2016/2018”.
PASSIVITÀ POTENZIALI IN CAPO ALL’ENTE E FONDO CONTENZIOSI
In forza ai provvedimenti:
» Sentenza n. 2591/2000 del Tribunale di Palermo Sez. Civ. 1/BIS;
» Sentenza n. 1788/2010 della Corte di Appello di Palermo III Sez. Civ.;
» Sentenza n. 8398/16 del 09/03/2016 della Corte di Cassazione depositata in cancelleria il
27/04/2016 e notificata all’Ente con pec del 04/05/2016.
Si è chiusa la controversia Lo Jacono iniziata nel 1991. Il Comune di Isola delle Femmine è stato
condannato al pagamento della somma complessiva di € 3.971.691,81 oltre interessi sino alla data
dell’effettivo saldo. Ad aggravare l’esito della sentenza ci ha pensato il Presidente del Consiglio
che ha omesso di informare i consiglieri sulla sentenza e sull’avvenuta notifica del 04/05/2016.
Questa insostenibile passività, già certa ed esigibile fin dal primo grado di giudizio dove l’ente è
stato sempre soccombente, risulta fuori dalle scritture contabili per una scelta deliberata e
imprudente di questa Amministrazione Comunale, avallata senza indugi dai voti della
maggioranza consiliare che la sostiene.
Emblematico, in tal senso, quanto accaduto nella seduta consiliare del 10 marzo 2016 per
l’approvazione della proposta “Misure correttive ex art. 148bis comma 3 TUEL Rendiconto di
Gestione 2013 – Delibera Sezione di Controllo Corte dei Conti n. 08/2016/PRSP – Analisi
criticità e misure correttive (giusta deliberazione consiliare n. 11 del 10/03/2016), dove il
consigliere di maggioranza, Avv. Caltanissetta, definendo i richiami della Corte come “procedure
routinarie”, ha affermato: “allo stato il debito risulta del tutto potenziale ed inoltre vi sono da parte della
controparte diverse pendenze debitorie nei confronti dell’ente”. La proposta è stata votata
favorevolmente soltanto dai consiglieri di maggioranza.
In data odierna, oltre a non conoscere i termini della sentenza non si conoscono nemmeno le
sopracitate pendenze debitorie della controparte nei confronti dell’ente.
L’atteggiamento di questa Amministrazione, in antitesi rispetto al principio contabile della
prudenza secondo il quale tutte le perdite anche se non definitivamente realizzate devono essere
riflesse in bilancio, era già stato messo in opera qualche mese prima della citata seduta del marzo
2016, in sede di costituzione del Fondo rischi spese legali e rischi soccombenza nel
Titolo originale
2017 18 LUGLIO CC 19 EMERGENZA CIMITERO RICHIESTA PDR 8 MARZO 45 LOCULI MINAFRA ARCH PACI MANNINO NERVOSO VOTO DI SCAMBIO AMBULANZA
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del 15/07/2015), è prescritto: “Il finanziamento dei debiti fuori bilancio deve trovare prioritaria e
immediata copertura nel redigendo bilancio di previsione 2015, prevedendo le necessarie risorse per potervi
fare fronte. Inoltre, la consistente entità dei debiti fuori bilancio segnalata e quelli che potenzialmente
potrebbero ancora sorgere minano gli equilibri finanziari dell’ente”.
E ancora, nella nota tecnica allegata al bilancio di previsione 2015, l’Ufficio economico e finanziario
comunale ha evidenziato che nel “lungo e travagliato iter di redazione dello schema di bilancio di
previsione 2015/2017 sono stati riscontrati gravi problemi di compatibilità dell’obiettivo del pareggio di
bilancio con il mantenimento degli equilibri finanziari, da un lato, e con il rispetto degli obiettivi del patto di
stabilità interno dall’altro. E la compatibilità raggiunta soggiace, invero, al verificarsi di numerose
condizioni di base non tutte facilmente realizzabili”. In particolare, l’ufficio ha confermato il “quadro
prospettivamente preoccupante sul grado di sostenibilità finanziaria delle stesse spese di funzionamento” e
ha evidenziato “un elevato numero di debiti fuori bilancio.”.
La buona fede di questo Consiglio comunale cessa definitivamente oggi, a pag. 43 dell’odierna
relazione del Collegio dei Revisori, dove viene riportato che “occorre affrontare, senza indugio, la
situazione dei debiti fuori bilancio segnalati dai responsabili dei servizi che ad oggi non risultano
riconosciuti; dandone priorità assoluta negli stanziamenti del redigendo bilancio di previsione 2016/2018”.
PASSIVITÀ POTENZIALI IN CAPO ALL’ENTE E FONDO CONTENZIOSI
In forza ai provvedimenti:
» Sentenza n. 2591/2000 del Tribunale di Palermo Sez. Civ. 1/BIS;
» Sentenza n. 1788/2010 della Corte di Appello di Palermo III Sez. Civ.;
» Sentenza n. 8398/16 del 09/03/2016 della Corte di Cassazione depositata in cancelleria il
27/04/2016 e notificata all’Ente con pec del 04/05/2016.
Si è chiusa la controversia Lo Jacono iniziata nel 1991. Il Comune di Isola delle Femmine è stato
condannato al pagamento della somma complessiva di € 3.971.691,81 oltre interessi sino alla data
dell’effettivo saldo. Ad aggravare l’esito della sentenza ci ha pensato il Presidente del Consiglio
che ha omesso di informare i consiglieri sulla sentenza e sull’avvenuta notifica del 04/05/2016.
Questa insostenibile passività, già certa ed esigibile fin dal primo grado di giudizio dove l’ente è
stato sempre soccombente, risulta fuori dalle scritture contabili per una scelta deliberata e
imprudente di questa Amministrazione Comunale, avallata senza indugi dai voti della
maggioranza consiliare che la sostiene.
Emblematico, in tal senso, quanto accaduto nella seduta consiliare del 10 marzo 2016 per
l’approvazione della proposta “Misure correttive ex art. 148bis comma 3 TUEL Rendiconto di
Gestione 2013 – Delibera Sezione di Controllo Corte dei Conti n. 08/2016/PRSP – Analisi
criticità e misure correttive (giusta deliberazione consiliare n. 11 del 10/03/2016), dove il
consigliere di maggioranza, Avv. Caltanissetta, definendo i richiami della Corte come “procedure
routinarie”, ha affermato: “allo stato il debito risulta del tutto potenziale ed inoltre vi sono da parte della
controparte diverse pendenze debitorie nei confronti dell’ente”. La proposta è stata votata
favorevolmente soltanto dai consiglieri di maggioranza.
In data odierna, oltre a non conoscere i termini della sentenza non si conoscono nemmeno le
sopracitate pendenze debitorie della controparte nei confronti dell’ente.
L’atteggiamento di questa Amministrazione, in antitesi rispetto al principio contabile della
prudenza secondo il quale tutte le perdite anche se non definitivamente realizzate devono essere
riflesse in bilancio, era già stato messo in opera qualche mese prima della citata seduta del marzo
2016, in sede di costituzione del Fondo rischi spese legali e rischi soccombenza nel
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del 15/07/2015), è prescritto: “Il finanziamento dei debiti fuori bilancio deve trovare prioritaria e
immediata copertura nel redigendo bilancio di previsione 2015, prevedendo le necessarie risorse per potervi
fare fronte. Inoltre, la consistente entità dei debiti fuori bilancio segnalata e quelli che potenzialmente
potrebbero ancora sorgere minano gli equilibri finanziari dell’ente”.
E ancora, nella nota tecnica allegata al bilancio di previsione 2015, l’Ufficio economico e finanziario
comunale ha evidenziato che nel “lungo e travagliato iter di redazione dello schema di bilancio di
previsione 2015/2017 sono stati riscontrati gravi problemi di compatibilità dell’obiettivo del pareggio di
bilancio con il mantenimento degli equilibri finanziari, da un lato, e con il rispetto degli obiettivi del patto di
stabilità interno dall’altro. E la compatibilità raggiunta soggiace, invero, al verificarsi di numerose
condizioni di base non tutte facilmente realizzabili”. In particolare, l’ufficio ha confermato il “quadro
prospettivamente preoccupante sul grado di sostenibilità finanziaria delle stesse spese di funzionamento” e
ha evidenziato “un elevato numero di debiti fuori bilancio.”.
La buona fede di questo Consiglio comunale cessa definitivamente oggi, a pag. 43 dell’odierna
relazione del Collegio dei Revisori, dove viene riportato che “occorre affrontare, senza indugio, la
situazione dei debiti fuori bilancio segnalati dai responsabili dei servizi che ad oggi non risultano
riconosciuti; dandone priorità assoluta negli stanziamenti del redigendo bilancio di previsione 2016/2018”.
PASSIVITÀ POTENZIALI IN CAPO ALL’ENTE E FONDO CONTENZIOSI
In forza ai provvedimenti:
» Sentenza n. 2591/2000 del Tribunale di Palermo Sez. Civ. 1/BIS;
» Sentenza n. 1788/2010 della Corte di Appello di Palermo III Sez. Civ.;
» Sentenza n. 8398/16 del 09/03/2016 della Corte di Cassazione depositata in cancelleria il
27/04/2016 e notificata all’Ente con pec del 04/05/2016.
Si è chiusa la controversia Lo Jacono iniziata nel 1991. Il Comune di Isola delle Femmine è stato
condannato al pagamento della somma complessiva di € 3.971.691,81 oltre interessi sino alla data
dell’effettivo saldo. Ad aggravare l’esito della sentenza ci ha pensato il Presidente del Consiglio
che ha omesso di informare i consiglieri sulla sentenza e sull’avvenuta notifica del 04/05/2016.
Questa insostenibile passività, già certa ed esigibile fin dal primo grado di giudizio dove l’ente è
stato sempre soccombente, risulta fuori dalle scritture contabili per una scelta deliberata e
imprudente di questa Amministrazione Comunale, avallata senza indugi dai voti della
maggioranza consiliare che la sostiene.
Emblematico, in tal senso, quanto accaduto nella seduta consiliare del 10 marzo 2016 per
l’approvazione della proposta “Misure correttive ex art. 148bis comma 3 TUEL Rendiconto di
Gestione 2013 – Delibera Sezione di Controllo Corte dei Conti n. 08/2016/PRSP – Analisi
criticità e misure correttive (giusta deliberazione consiliare n. 11 del 10/03/2016), dove il
consigliere di maggioranza, Avv. Caltanissetta, definendo i richiami della Corte come “procedure
routinarie”, ha affermato: “allo stato il debito risulta del tutto potenziale ed inoltre vi sono da parte della
controparte diverse pendenze debitorie nei confronti dell’ente”. La proposta è stata votata
favorevolmente soltanto dai consiglieri di maggioranza.
In data odierna, oltre a non conoscere i termini della sentenza non si conoscono nemmeno le
sopracitate pendenze debitorie della controparte nei confronti dell’ente.
L’atteggiamento di questa Amministrazione, in antitesi rispetto al principio contabile della
prudenza secondo il quale tutte le perdite anche se non definitivamente realizzate devono essere
riflesse in bilancio, era già stato messo in opera qualche mese prima della citata seduta del marzo
2016, in sede di costituzione del Fondo rischi spese legali e rischi soccombenza nel