Traduzioni Genji Monogatari Tesi
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| Presentatn das | ARIANNA LEONARDI ‘Anno Accademico 2003-2004SOMMARIO INTRODUZIONE. 1 1. GENJI MONOGATARI Wi Wis : PROFILO STORICO.___ 4 1.1. IL X SECOLO. 4 1.2, PERIODO HEIAN.. 5 1.3. GLI ARISTOCRATICI HEIAN.. 7 1.3.1. LRANGHL 7 1.3.2. LA RELIGIONE. 9 1.3.3. L’ AMBIENTE. IL 1.3.4, GLI IDEALI DI BELLEZZA. 14 1.3.5, LA POSIZIONE DELLA DONNA. 17 1.4, IL CULTO DELLA BELLEZZA, 22 1.5. LA STORIA DI GENJI, IL GENJI MONOGATARI. 24 1, GENJI MONOGATARI: RIASSUNTO. 25 .5.2. CARATTERISTICHE DEL GENJI MONOGATARI. 30 MOURASAKI SHIKIBU.. 31 1.7. NASCITA E SVILUPPO DEGLI STUDI SULL’OPERA DI MURASAKI. 33 1.8. IL PRIMO ROMANZO PSICOLOGICO DELLA STORIA. 36 1.9, LE SCRITTRICI HEIAN. 38 1.10. GENJI MONOGATARI: UN ROMANZO STORICO? 40 2. L? OCCIDENTE SCOPRE IL GIAPPON! 42 2.1. FINE DEL PERTODO EDO: UL GIAPPONE SI APRE AL MONDO. __ 42 2.1.1. LE JAPONISME. : 43 2.1.2. IL GIAPPONISMO INGLESE: DALL’ESTETISMO AL MODERNISMO. 46-I- 2.2. PRIME TRADUZIONI DAL GIAPPONESE. 51 3. LA TRADUZIONE DEL GENJI MONOGATARI 53 3.1. BREVE STORIA DELLA TRADUZIONE. 53 3.2. DAL TERTIUM COMPARATIONIS ALLA RISCRITTURA. 58 3.3. LA LINGUA DEL GENJI MONOGATARI. 61 3.3.1. IL GIAPPONESE HEIAN. 63 3.3.2. LE RISCRITTURE GIAPPONESI. 64 3.3.3. DAL GIAPPONESE ALL’ INGLESE. 66 3.4, UN ESEMPIO. 67 4. IL GENJI MONOGATARI IN OCCIDENTE. 70 4.1. LE TRADUZIONI DEL GENJI MONOGATARI. 70 4.2. ARTHUR WALEY (1889-1966). 7 4.3. EDWARD G. SEIDENSTICKER.. 77 4.4, ROYALL TYLER. 79 4.5. LE TRADUZIONI A CONFRONTO. 81 4.5.1. LA SCELTA DEINOMI, _ 85 4.5.2. LE POESIE. an) 4.5.3, IL MONOLOGO INTERIORE. 99 4.5.4, LE PAROLE PER DIRLO.... a 102 4.5.5. SUPERSTIZIONI E FOLKLORE, 110 4.6. UN’ ACCUSA DAL XXI SECOLO.. 113 CONCLUSIONL 122 11 Principe Genji in una pittura giapponese del XVII secolo.11 Principe Genji in una illustrazione della manga-ka Yamato Waki (1982)Il primo romanzo della storia stato scritto da una donna vissuta in Giappone un millennio fa; Murasaki Shikibu aveva una cultura ed una intelligenza sicuramente sopra la media ma la sua esperienza del mondo era molto ristretta. Murasaki é un po’ il simbolo di un’epoca, epoca Heian, in cui, come in un gioco di scatole cinesi, era possibile trovare V’infinito in uno spazio apparentemente angusto. In un paese chiuso agli stranieri, il Giappone, in una citta che bastava a se stessa ed ignorava il resto del paese, Heiankyo, un ristretto gruppo di aristocratici che vivevano in un mondo a parte rispetto alla stragrande maggioranza della popolazione, le donne costituivano un gruppo ancora pitt esclusivo il cui contatto con il mondo era ancora pit limitato. Eppure Murasaki ci parla di qualcosa che é etemo, dalla sue stanze affollate di persone, ci mostra l’infinito ed il suo romanzo, sotitto in una lingua talmente datata da risultare incomprensibile per ali stessi giapponesi, risulta talmente modemo da continuare ad affascinare lettori in tutto il mondo. Queste sono le caratteristiche che solo un classico della letteratura pud vantare. II mio primo incontro con il Principe Splendente & avvenuto molti anni fa: comprai Vedizione del romanzo in italiano perché sapevo che era un classico della letteratura giapponese. Rimase in mezzo ad altri libri aspettando di essere letto per molti anni, superato da altre letture, da altre esigenze. Forse é stato un peccato ma credo di no perché un romanzo simile non & fatto per un lettore disattento,-2- prima o poi sarebbe arrivato i] suo momento ed il Principe Splendente sa aspettare. Il mio amore per il Giappone mi ha portato a studiame la lingua e ad interessarmi di tutti gli aspetti culturali e sociali che lo riguardano, ma niente di sistematico: solo uno studio dettato da una passione nata quando ero bambina e¢, da allora, mai spenta. Successivamente, frequentando un corso di storia dell’arte dell’estremo oriente tenuto dal professor Giovanni Peternolli mi imbatto nuovamente nel Genji monogatari: era anno 2001, il titolo del corso I! periodo Heian e Vaffermazione di uno stile nazionale giapponese. Per spicgare la sensibilita del periodo il professor Peternolli parld del Genji monogatari e ne lesse alcuni passi in classe: fu un colpo di fulmine. Inoltre II professor Peternolli stesso parlava di questo romanzo con tale passione da riuscire a coinvolgere anche i pid scettici, ma con me non ce n’era bisogno; avevo solo bisogno di una piccola spinta per decidermi ad immergermi nel mondo del Giappone Heian. Ripresi in mano la copia del mio romanzo felice di doverla leggere per I'esame, enon la lasciai pit. Sapendo di non aver letto una vera traduzione ma una versione italiana tradotta da quella inglese di Waley mi venne voglia di leggere qualcosa che si avvicinasse maggiormente al Genji giapponese: le mie conoscenze della lingua non mi consentivano di leggerlo in lingua originale, cosi mi rivolsi alla lingua che sento pit vicina dopo Vitaliano, ’inglese. Questa tesi nasce quindi da una ricerca personale sfociata in qualcosa di ufficiale: mi @ sembrato interessante analizzare le tre versioni inglesi di questo romanzo e cercare di capire le motivazioni di ogni traduttore. Perché ho scelto le versioni in inglese e non quelle in altre lingue & molto semplice: il Genji monogatari & apparso sulla scena mondiale ed ha avuto cosi tanti riscontri grazie alla versione che ne ha dato Arthur Waley, una versione talmente apprezzata da essere tuttora ristampata malgrado ne siano gia state prodotte altre due. Questo & spiegato dal fatto che ogni traduzione @ unica e complementare all’altra (questo @ particolarmente vero pet le traduzioni del Genji monogatari). Leggendo le tre versioni inglesi del Genji monogatari_mi sono resa conto di quanto ognuna di esse rispecchiasse le idee del traduttore e del periodo in cui il traduttore & vissuto, cid @ vero per ogni traduzione naturalmente, ma il grande margine di interpretazione offerto dall’ opera di Murasaki Shikibu rende questo aspetto ancora pit evidente. Mi & sembrato che ogni traduttore abbia instaurato un rapporto intimo molto personale con quest’opera, e questo credo sia molto importante: un traduttore che ama cid su cui sta lavorando otterra sicuramente dei risultati migliori. In sostanza ho cercando di unire degli interessi personali a cid che ho studiato negli anni di permanenza all’ universita ¢ cosi & nato questo lavoro: il Giappone, il Giappone Heian, la traduzione, la lingua inglese e su tutti naturalmente, lui, il principe splendente! SPINEL EATER ail Dona1. Genji monogatari WK Wik : profilo storico. 1.1. IX secolo. Il decimo secolo nel complesso appare come uno dei secoli pitt bui della storia occidentale: in Europa le invasioni del secolo precedente avevano ridotto quasi tutto il continente alla desolazione e le singole nazioni lottavano per mantenere il gid misero livello di ‘lt in cui erano precipitate. Anche se il patrimonio culturale di Roma non era andato del tutto disperso si pud dire che questo fu un secolo di grande incertezza ¢ instabilita. Il quadro della situazione perd cambia completamente se consideriamo anche il panorama dell’estremo oriente: in Cina, come in Corea, il decimo secolo fu un periodo di transizione politica e nonostante abbia prodotto poche opere d’arte veramente importanti fu tutt’altro che un periodo di stagnazione; infatti il collasso della dinastia Tang in Cina portava gia in se i germogli di una grande fioritura che raggiungera il suo pieno splendore nel successivo periodo Sung. Mentre in Cina e Corea avvengono questi cambiamenti dinastici il Giappone sta vivendo un periodo di grande stabilita politica ¢ di eccezionale sviluppo culturale; siamo a meta del periodo Heian, un’epoca che rappresenta un unicum nella storia del Giappone cosi come nella storia mondiale, in cui una corte immensamente raffinata fa della bellezza e dell’arte i suoi valori assoluti, I! periodo Heian potrebbe ricordare la grande fioritura culturale del secolo di Luigi XIV, ma si tratta di_un paragone inappropriato: innanzitutto in Giappone il pit potente uomo politico di quel tempo Fujiwara no Michinaga non fu mai Imperatore (anche se, di fatto, governava la corte di Heiankyé e da li l’intero impero) in confronto alla corte di Versailles la corte di Heiankyo (Vattuale Kydto) era di un’estrema sempliciti, ma cid che rende pit! lontana I’aristocrazia Heian da quella francese del diciassettesimo secolo @ sopratutto enorme divario fra le rispettive scale di valori intellettuali ¢ morali. 1.2, Periodo Heian. L’epoca Heian si colloca generalmente tra il 794 d.c. anno in cui la capitale giapponese e la corte furono spostate a Heiankyo (“citta della pace ¢ della prosperita” che rimarra capitale imperiale per pit di un millennio) e il 1185 anno dell’ascesa definitiva al potere delle nuove caste militari con conseguente perdita di importanza perdita di importanza dell’imperatore e della sua corte. Come si pud notare si tratta di un periodo lunghissimo, quasi 400 anni! Pur essendo state proposte varie suddivisioni in sottoperiodi di fatto c°é solo una data che segna, nella storia culturale del periodo, una linea di demarcazione il governo decide di non inviare comoda e precisa: 1°894, anno in cui ‘nterruzione delle relazioni ufficiali pid Missioni ufficiali in Cina. con la Cina segna ’inizio di una nuova fase del periodo Heian in cui il Giappone avverte con sempre maggior forza la propria identita nazionale ¢ la propria autonomia culturale nei confronti delle dinastie cinesi alle quali 1a corte si era sempre ispirata. Anche nei periodi di maggior ricettivita nei confronti della cultura cinese il Giappone aveva comunque sempre rielaborato i modelli importati; sta di fatto che questo isolamento culturale Iungo pid di tre secoli contribui all’originalita e all’unicita delle arti e della letteratura del periodo: un secolo dopo ultima spedizione ufficiale in Cina il periodo Heian rageiunge il suo massimo fulgore sotto il potere della famiglia Fujiwara e del suo abile capo Michinaga.-6- Il mondo del Genji monogatari ¢ della sua autrice corrisponde appunto a questo periodo che va dalla meta del decimo secolo alla meta dell’undicesimo; come si é detto il Giappone si trovava in uno stato di isolamento totale e l’unico spiraglio verso il mondo esterno, i mercanti e i rari studiosi che ancora giungevano dalla Cina, non sembrava suscitare particolare interesse nei raffinati nobili della corte nonostante lo studio della lingua ¢ della poesia cinese fosse ancora alla base dell’educazione di ogni gentiluomo; evidentemente la lingua cinese era considerata come una lingua morta e l’interesse per la Cina era pid che altro di natura estetica. La mancanza di cosmopolitismo una caratteristica saliente di questo mondo e distingue nettamente la civilté Heian dalle altre grandi civilté, come quelle di Ch’ang-an in epoca T’ang e di Roma imperiale, dove gli intrecci culturali ebbero tanta importanza; se alla corte Heian non c’erano contatti diretti con i forestieri in patria tanto meno ci si sognava di andare all’estero: i nobili (cio’ gli unici che avrebbero potuto permetterselo) infatti non si allontanavano da Heiankyo a meno che non vi fossero costretti. Se la grande Cina non era abbastanza per attrarli figuriamoci cosa potevano pensare delle province giapponesi che ai loro occhi avevano un’unica attrattiva: la variet’ del paesaggio. Allontanarsi da Heiankyo era considerato uno spreco di tempo poiché la capitale era il centro culturale, economico e politico del paese; per i membri della corte tutto cid che era bello, elegante e interessante era gia a portata di mano per cui non c’era motivo di spostarsi, tanto piti che lo stato delle strade e Vusanza di spostarsi su pesanti carri trascinati da buoi rendevano incredibilmente lento e complicato anche il viaggio pill breve; indubbiamente questa mentalita rendeva il mondo del principe Genji della sua éfeatrice incredibilmente ristretto. . Non ‘capita spesso che un periodo culturalmente ricco © complesso si presti ad essere rappresentato da un’unica opera, eppure il romanzo di Murasaki, oltre ad essere la piti alta creazione letteraria del suo tempo, ci offre una descrizione talmente realistica della vita -1- dell’aristocrazia giapponese nel X e XI secolo che @ possibile farsi un’idea precisa sui luoghi, le abitudini, le usanze e la mentalita degli abitanti di quel mondo. 1.3. Gli aristocratici Heian. Per capire veramente un mondo complesso come quello del Genji monogatari e sopratutto per essere assorbiti completamente dal suo fascino @ utile avere alcune nozioni generali sull’ambiente e sulle usanze del periodo, tanto pid che non @ possibile darle per scontate data la loro diversita sia da quelle occidentali sia da quelle giapponesi dei periodi successivi. Essendo infatti il Giappone Heian precedente alla creazione di tutto cid che @ considerato “giapponese”, come ad esempio le geishe, le stuoie tatami, il teatro Né e il Kabuki, Vikebana ¢ il siimo, possiamo ben capire come mai questa sia un’epoca che appare affascinante e misteriosa agli stessi_giapponesi. 1.3.1.1 Ranghi Come si & detto la societa era rigidamente divisa tra nobili ¢ il resto della popolazione ma anche la corte stessa era fondata su un preciso ordine gerarchico. Vi erano circa trenta ranghi di corte ( senza contare i quattro ordini riservati ai principi del sangue ) ¢ il vertice era costituito dai primi tre ranghi i cui membri, chiamati Kugyd “nobili dell’alta corte”, godevano di cospicui privilegi; subito dopo veniva il gruppo costituito dal quarto e dal quinto rango a cui si accedeva per nomina imperiale, mentre i membri di tutti i ranghi inferior! erano nominati dal gran consiglio di stato. La caratteristica di questo sistema era che il rango a corte determinava sia il grado nell’amministrazione statale (che era completamente affidata all’aristocrazia), sia la ricchezza personale : Vingresso in questa gerarchia dipendevaEge esclusivamente dalle relazioni familiari senza tenere in alcun conto le capacita personali'. I nobili della corte (quindi quelli pit in alto nella scala sociale) erano detti yoki hito “persone di qualita”, definizione che sottolinea in maniera neanche tanto sottile quanto i natali determinassero non solo il livello sociale ma addirittura quello morale. Il rango infatti regolava la vita degli aristocratici fin nei minimi dettagli, i codici gli editti imperiali fissavano continuamente norme rigorose sul tenore di vita di ogni rango, dall’altezza dei cancelli dei palazzi al tipo di ventaglio o di copricapo che si doveva indossare. In effetti la societé Heian presenta in misura esasperata le stesse caratteristiche di tutti i ristretti gruppi aristocratici; quasi tutti i personaggi del romanzo di Murasaki sono membri dei ranghi pitt elevati, imparentati tra loro e profondamente indifferenti a chiunque sia al di fuori del loro ambiente. Presumibilmente al tempo di Murasaki Shikibu non pid dell’uno per mille della popolazione faceva parte del sistema gerarchico, ¢ da quasi tre secoli questo sistema non aveva ricevuto nuova linfa perché la sua rigida chiusura impediva a chiunque anche se meritevole di entrare a far parte dell’amministrazione del paese. Se i nobili delle province erano visti come individui incomprensibili e volgari possiamo ben immaginare come i contadini fossero considerati ai limiti dell’umani Per il lettore moderno questo @ forse l’ostacolo pitt grande per Vimmedesimazione nei personaggi: possiamo documentarci_ ed immaginarei come viveva aristocrazia Heian ma l’idea che unico ctiterio per misurare il valore umano fosse il grado gerarchico é talmente lontana dalla nostra mentalita che ci pud portare a deridere o disprezzare i membri di questa societa. Eppure considerare questo modo di pensare come snob sarebbe superficiale, come spiega molto * Va detto che questo sistema aveva portato, con gli anni, ad una forte corruzione; infatti poiché le cariche amministrative erano niente pitt che sinecure era possibile comprarle a puro titolo di prestigio con la sicurezza che non comportavano di fatto alcun compito reale. Naturaimente un sistema amministrativo cosl formalistico e corrotto non sarebbe potuto durare cosi a lungo se il potere effettive non fosse stato assunto dai capi Fujiwara che governavano, di fatto, il paese attraverso i loro uffici privat. chiaramente Ivan Morris? nel suo saggio “Il mondo del principe splendente” (illuminante sotto molti aspetti e propedeutico ad. una approfondita lettura del Genji monogatari): lo snobismo per definizione consiste nello scegliere fra i tanti criteri di giudizio quelli pid irrilevanti ( come, ad esempio, giudicare ’intelligenza di una persona dalla sua ricchezza), ma nel mondo di Murasaki Shikibu il criterio riconosciuto universalmente per valutare una persona era uno solo e cioé la nascita. L’atteggiamento dei nobili Heian verso i provinciali ¢ verso le persone del loro stesso gruppo obbediva ad un’unica e accettata regola secondo la quale, ad esempio, un membro del secondo rango aveva precedenza automatica su un governatore provinciale del quinto e un uomo senza rango (tadabito “persona semplice”) era sempre inferiore ad un altro che per nascita possedeva titoli per ricoprire cariche. Il rango era una cosa della massima importanza e considerare questo come semplice snobismo sarebbe sottovalutarne |’importanza. 1.3.2. La religione. Un altro aspetto fondamentale che condizionava pesantemente la vita nel periodo Heian era costituito da una mescolanza di religione buddhista e superstizione shintoista tanto inestricabile da rendere impossibile stabilire i confini dell’una e dell’altra. Questa mescolanza di credenze religiose, tipica dell’eclettismo giapponese, & tanto pitt sorprendente se consideriamo che lo shintoismo e la pitt progredita religione continentale (che dal VI secolo l’aveva soppiantato nelle classi pid elevate) avevano concezioni completamente diverse: il buddhismo, ponendo Vaccento sul dolore della vita terrena, avendo come tema fondamentale il decadimento e la morte, offrendo la salvezza con Pabbandono del mondo, appare in totale opposizione allo 2 Ivan Morris (trad), I mondo del principe splendente, Adelphi, 2000 (p.ed.1984), (d’ora in poi abbroviato in “Morris”)-10- shintoismo i cui temi centrali sono invece l’accettazione gioiosa della natura e Porrore per la malattia e la morte considerate fonte di ogni contaminazione. Eppure in quasi tutta la storia del Giappone, compreso tutto il periodo Heian, vi & stato tra le due religioni un rapporto di pacifica coesistenza grazie sia alla forte tendenza al sincretismo propria del buddhismo Mahayana (giunto in Giappone dalla Cina e dalla Corea) sia all’estrema semplicita dello shintoismo, una religione cosi vaga che solo all’avvento del buddhismo ebbe un nome: Shin-to (via degli Dei) per distinguerla da Butsu-dé (via del Buddha). Negli aspetti pratici della vita quotidiana la gente dell’epoca Heian si affidava pid alla superstizione che alla religione; infatti in Giappone, come altrove, la linea di demarcazione tra I'una e Valtra appare incerta, anche per il fatto che molte superstizioni facevano parte in origine dello shintoismo, del confucianesimo, del taoismo 0 del buddhismo. Uno degli organi pid importanti e attivi del Ministero degli Affari Centrali era non a caso |’Ufficio dei Presagi (chiamato PUfficio Yin-Yang); ad esso competevano i calcoli astrologici probabilistici, lo studio degli auspici favorevoli e sfavorevoli e altre attivita simili, che dovevano servire al governo per orientare la sua politica in armonia con i] fondamentale processo di crescita e di mutamento che é proprio del mondo naturale. In altre parole questi maestri dello Yin-Yang introducevano nella pratica politica i concetti della geomanzia (feng-shui), dell’astrologia e della divinazione; questi concetti provenivano in gran parte dalla Cina, ma al tempo di Murasaki avevano gia subito una rielaborazione giapponese e non erano pid considerati di origine straniera. II ritmo della vita quotidiana degli afistocratici, gia molto lento, era ulteriormente rallentato da una serie infinita di restrizioni come i tabi direzionali (calcolati'secondo vari fattori tra cui let dell’individuo ¢ gli spostamenti di alcune divinita vaganti), 0 i giomni tabii (monohimi no hi) nei quali era indispensabile stare a casa e, per quanto possibile, astenersi da ogni
THlustrazione tratta dalledizione paperback delIGenji monogatari tradotto da Royall Tyler, 2001 Penguin. Cf. cap. 3, A Ranking Nobieman’s House main houst ee sieps garden brook 7 1. chamber 13. cushion 19. screen 2. retreat 14, double doors 20. sliding panels 3. south aisle 15. kin 21, clothing frame 2. north aisle 40. blinds (rolled up) U6. laltice shutter 22. standing curtain 5. westaisle 11. cabinet 17. mat 23. two-tiered shelf | Geastaisle 12. curtained bed 18. railing-13- dell’abitazione come qualcosa di solido e di permanente che costituisca una barriera contro la natura. Nei mesi pid freddi lo shinden non era molto confortevole, le uniche fonti di calore erano costituite da piccoli bracieri posti al centro dei saloni e gli ambienti gid bui erano oscurati dai pesanti tendaggi e dai paraventi che avevano lo scopo principale di nascondere le donne di casa da sguardi indiscreti. Si potrebbe pensare che simili stanze avvolte nella penombra e cosparse di tendaggi favorissero V’intimita di chi le occupava; al contrario lo shinden, diviso all’interno solo da pareti mobili ¢ da graticci ricoperti di carta, sembrava fatto apposta per i curiosi. Un aspetto essenziale da tenere a mente mentre si legge il Genji monogatari & che i personaggi non sono mai soli: i nobili vivevano letteralmente circondati da personale di servizio il cui numero variava a seconda del ceto e della ricchezza e le nozioni di solitudine e privacy semplicemente non esistevano. Ogni avvenimento privato si svolgeva sempre davanti ad un pubblico formato da dame e attendenti pitt o meno portati al pettegolezzo; persino di notte una dama di alto lignaggio dormiva dietro delle tende é vero, ma un uomo che si fosse avventurato a farle visita (portando con se un certo numero di attendenti naturalmente) avrebbe dovuto letteralmente scavalcare una folla di ancelle che dormiva sul pavimento nella stessa stanza. Inoltre l’oscurita delle case e sopratutto il fatto che raramente si conosceva il viso della propria amata erano causa di molte situazioni aggrovigliate: accadeva che relazioni __amorose cominciassero ¢ finissero nella penombra, e talvolta gli amanti non riconoscevano neppure i loro partner. Infine tutto questo prodigarsi nel nascondere le donne all’interno delle case dietro tendaggi e paraventi non faceva altro che aumentarne il fascino e, come ben sa chi ha letto il romanzo, la visione accidentale di una dama da parte di un uomo poteva scatenare le pili incredibili reazioni.-14- 1.3.4. Gli ideali di bellezza. Il tipico aristocratico Heian, quale risulta dalla letteratura ¢ dai dipinti, a noi occidentali sembra piuttosto effeminato: ideale di bellezza maschile, in quel tempo, era un viso bianco e grassoccio, una bocca piccola, gli occhi ridotti a sottili fessure. Poiché identico era anche ideale di bellezza femminile, capita spesso che Murasaki, nel suo romanzo, per descrivere la bellezza di un uomo lo definisca “bello come una donna”. L’impressione che il gentiluomo Heian fosse piuttosto effeminato @ confermata anche dal suo comportamento: Genji e i suoi amici, infatti, vivono in un’epoca in cui Pimperturbabilita maschile non era ancora una virt apprezzata, ¢ in cui le lacrime, lungi dall’essere segno di debolezza, erano segno della sensibilita dell’uomo alla bellezza e al pathos della vita, Anche nel successivo periodo militare compaiono eroi che piangono, ma i motivi che inducono alle lacrime questi uomini robusti sono ben differenti: il guerriero piangera la morte del suo signore per dimostrare la sinceriti del suo dolore, mentre l’eroe Heian versa le sue lacrime pensando al Genji monogatari emaki XII sec. momento in cui lascera la sua amata o alla vista di un’aurora sublime. Le lacrime sono una costante nelle relazioni amorose € non certo solo quelle femminili; ad esempio quando Murasaki ci deserive il principe Ni alle difficoltd nell’organizzare nuovi incontri, non lo fa certo per in lacrime perché, dopo la prima nétte passata con Ukifune, pensa mettere in evidenza una certa fragilita di carattere del giovane -15- gentiluomo, ma anzi vuole ricordarci la sua squisita sensibilita. Indubbiamente descrivendo i suoi personaggi principali Murasaki ci dipinge il suo ideale d’uomo e probabilmente la maggior parte degli uomini che incontrava a corte erano ben diversi, ma nonostante questo limite il ritratto del gentiluomo Heian ricavato dal Genji monogatari rimane pur sempre valido e storicamente significativo: ideale del tempo era sicuramente un uomo come Genji, con la sua gentilezza @animo, la sua sensibilita ¢ le sue svariate capacita artistiche. In questa societa di uomini dediti alla poesia e alla creazione di profumi l’ideale di bellezza femminile non si distaccava molto da quello maschile. Negli emakimono‘ che ci sono pervenuti le donne e gli uomini si distinguono a malapena e le opere letterarie del tempo sono incredibilmente vaghe su questo argomento. Murasaki Shikibu, Sei Shdnagon e le altre scrittrici contemporanee sono estremamente reticenti nel darci dettagli sull’aspetto fisico delle donne, probabilmente per una generale mancanza di interesse per il corpo come tale; l’ideale umanistico del corpo nudo come fonte di ogni bellezza & del tutto alieno alla tradizione giapponese: il corpo femminile quindi non fu mai incluso nel culto della bellezza. Murasaki, quando vuole far capire al lettore che la sua eroina & particolarmente avvenente non elenca affatto le sue qualita fisiche ma preferisce il metodo indiretto di descrivere la reazione del giovane gentiluomo che la vede per la prima volta. C’é una notevole eccezione perd in questo rifiuto di soffermarsi sull’aspetto fisico: la descrizione della capigliatura. I capelli della bella donna Heian erano lisci, lucidi incredibilmente lunghi; spartiti al centro della testa, cadevano sulle spalle e, quando una donna era in piedi, ideale era che le arrivassero fino a terra. Per questo la tonsura per una donna era considerata un passo cosi tragico: sicuramente i suoi capelli non sarebbero mai ricresciuti come prima. Anche la pelle bianca era un segno di bellezza * Rotoli dipinti. Cf nota N.13-16- e di nobile nascita (come del resto in molte altre societa); si faceva largo uso di cipria per sottolineare questo pallore che le donne sposate poi ritoccavano con una sfumatura di rossetto sulle guance e sulle labbra per ottenere l’effetto di un bocciolo di rosa. Le donne Heian avevano anche altre due abitudini che possono apparire un po’ eccentriche ad un occidentale o ad un giapponese moderno: si depilavano le sopracciglia per poi ridipingerle pit in alto con la forma di due puntini ¢ si annerivano i denti con una sostanza colorante ottenuta sciogliendo ferro e noci di galla polverizzata in aceto o t8. L’abbigliamento femminile cra straordinariamente complicato voluminoso: la base consisteva in una giacchetta tagliata a kimono chiamata kosode indossata con dei larghi pantaloni legati in vita detti nagabakana, sopra i quali cra indossata una sorta di lunga vestaglia kosode layers of )—kinu (hitoe) che, a sua volta, era coperta da un certo numero di vesti di seta sfoderate chiamate kinw (i kinu indossati variavano in base alle stagioni e alle occasioni; in genere erano 12 ma il loro numero poteva variare da 5 a 30); infine la veste pid esterna ko-uchigi era anche quella pitt decorata poiché era la pili visibile. Le vesti erano accuratamente scelte per ottenere combinazioni di colore attraenti e originali e per permettere a tutti di ammirare questa laboriosa scelta le maniche delle vesti erano tutte abilmente-sfalsate (dalla pitt ‘lunga, ij Bie quella a contatto con la pelle fino alla pit esterna che era la pid corta) e gli orli inferiori erano leggermente pid lunghi di quelli delle vesti estemne. Fra i vezzi delle donne del tempo c’erano loshidashi, che consisteva nel far intravedere le maniche da sotto il paravento, Pidashiguruma cio’ V'uso di far sporgere le maniche fuori dai carri per la gioia dei passanti. Le dame pid vanitose indossavano addirittura maniche pitt lunghe a destra o a sinistra a seconda del posto che occupavano sul carro. Come @ facile immaginare questo tipo di abbigliamento rendeva scomodo anche il movimento pitt semplice, ma aveva anche degli aspettipositivi: oltre ad essere molto scenografico, Ja sua struttura a pili strati riscaldava le dame costrette a vivere in case molto fredde, praticamente prive di riscaldamento e senza alcun serio isolamento dall’esterno. 1.3.5. La posizione della donna, La donna in epoca Heian aveva una posizione tutto sommato _ invidiabile sopratutto rispetto alle epoche successive; infatti solo dopo la seconda guerra mondiale le donne _giapponesi raggiungeranno una posizione migliore di quella delle loro antenate di mille anni fa. Anche se le dottrine confuciane e buddhiste sancivano una netta inferiorita nella sfera spirituale, la donna Heian godeva di una condizione invidiabile dal punto di vista giuridico; i codici vigenti, infatti, le assicuravano il diritto di ereditare e possedere beni ¢ la proteggevano anche contro la violenza fisica. La posizione favorevole della donna era conseguenza, tra I’altro, della cosiddetta “politica dei matrimoni” che si era estesa dalla famiglia Fujiwara a tutta Paristocrazia. Da abilissimi politici quali erano i Fujiwara, di fatto, governavano il paese grazie ad una-18- abilissima strategia basata su una fitta rete di legami familiari: i capi Fujiwara facevano in modo che le mogli imperiali fossero scelte esclusivamente fra le donne della loro famiglia, cosicché il capofamiglia era immancabilmente suocero 0 nonno, (talvolta l’uno e altro) del sovrano regnante. A partire dal X secolo i Fujiwara avevano invischiato gli imperatori a tal punto da tenerli sempre sotto il loro controllo: Pimperatore saliva al trono quando era ancora un ragazzino e subito veniva sposato a una Fujiwara; il figlio della coppia veniva nominato principe ereditario e non appena il padre, arrivato alla trentina, era costretto ad abdicare, gli succedeva, e il ciclo si ripeteva. Questa politica si era diffusa ad ogni livello della societi atistocratica tanto che le donne avevano ben maggiori possibilita degli uomini di migliorare la loro posizione gerarchica; anche una ragazza di umile famiglia provinciale poteva, infatti, avere rapporti con un giovane del pitt alto rango e diventare una delle sue mogli secondarie, mentre per un giovane di buona famiglia la concorrenza per la mano di una qualsiasi fanciulla di nobile nascita era spietata. Fu questo percid unico periodo della storia giapponese in cui la nascita di femmine era pid gradita di quella di figli maschi. Un importante fattore di prestigio per le donne era la loro alta levatura culturale che consentiva loro di trovarsi perfettamente a loro agio in un mondo in cui musica, letteratura, preparazione dei profumi e altre forme d’arte erano sommamente apprezzate; sotto questo profilo esse erano perfettamente alla pari con gli uomini. A parte Vinsicurezza causata dalla poligamia (che comunque & sempre esistita, in una forma o nell’altra, nella storia giapponese) si pud affermare che la posizione delle donne Heian era tutt’altro che negativa. Le donne giapponesi di nobile nascita, benché, come abbiamo visto, godessero di molti privilegi rispetto alle loro contemporanee in occidente, conducevano, in generale, un’esistenza immobile ¢ segregata; a meno che fossero impegnate come dame di corte, raramente uscivano di casa ¢ quando lo facevano Ie pareti e i tendaggi dei carri le sottraevano alla vista } i | 19s degli estranei. In casa vivevano in una perenne semioscurita, nella quale il giomo ¢ la notte si confondevano, nascoste agli sguardi dal kicho®, una sorta di paravento la cui funzione principale era quella di proteggerle da occhi indiscreti; non era infatti consentito mostrarsi di persona se non al padre, al marito e alle altre donne che vivevano nella stessa dimora, Sempre attorniate da domestici le donne dell’aristocrazia erano dispensate da ogni incombenza domestica, compresa la cura dei figli; quali consolazioni erano offerte dunque ad un’esistenza cosi sedentaria e ricca di tempo libero? La lunga serie di festivita e di cerimonie nel corso dell’anno offriva grandi occasioni di svago, come pure le visite a certi templi alla moda nei dintorni della capitale; inoltre essendo tutte molto colte le donne dell’aristocrazia Heian si dedicavano con passione a molte attiviti culturali e artistiche come esercitazioni di calligrafia (tenarai), scambi di poesie, esibizioni musicali, canore, ¢ la lettura ad alta voce dei tanti monogatari. Per le giovani aristocratiche perd I’interesse di gran lunga piti eccitante stava nei rapporti con gli uomini: sono le questioni amorose infatti il tema centrale di tutti i popolarissimi monogatari Heian. Una lettura superficiale di un’opera del periodo, come il Libro del guanciale (Makura no sdshi) di Sei Shonagon o lo stesso Genji monogatari di Murasaki Shikibu, pud favorire Pimpressione che gli uomini ¢ le donne di quel mondo vivessero in totale promiscuiti abbandonandosi senza scrupoli al sesso secondo le occasioni le inclinazioni personali. In realté i rapporti fra i sessi erano regolati da norme precise che avevano come fondamento il gid citato sistema delle classi. E? indubbio il fatto che i rapporti tra uomini e donne dell’aristocrazia Heian formino una materia assai complessa e, per molti versi, oscura; tuttavia nella maggior parte dei casi_ si possono ricondurre a tre tipi principali di rapporto matrimoniale. 5 un telaio spostabile alto quasi due metri con spessi tendaggi decorati, la parte inferiore non aveva bordo, si che era possibile passarvi oggetti da sotto oppure fare intravedere in modo ‘vezzoso le maniche dei preziosi abiti,=20- II primo é il matrimonio con la moglie principale: veniva deciso dalla famiglia dello sposo dopo lunghe trattative e veniva stipulato di solito quando gli interessati erano ancora in tenera etd. In tutti i sistemi poligamici c’é una regola precisa: una moglie ha una posizione sociale pid elevata delle altre e a lei & dovuto il rispetto del marito & delle concubine; questo aspetto era pid che mai vero nel periodo Heian in cui accadeva spesso che la moglie principale avesse parecchi anni pit del marito e che assumesse quindi la figura di una affettuosa tutrice pit che di una vera e propria sposa. Nei matrimoni di questo tipo si osservavano rigide norme di classe e solo in casi eccezionali gli sposi appartenevano a ranghi molto diversi. A causa di questa rigorosa endogamia, il numero dei soggetti provvisti dei necessari requisiti cra sempre molto limitato: ne derivé una grande tolleranza in fatto di gradi di consanguineita permessi nel matrimonio. Dovere della moglie principale era generare quanti pitt figli possibili; maschi che potessero assicurare la continuita familiare® e femmine che potessero accasarsi in nobili famiglie, oppure diventare concubine o mogli di un imperatore cosi da procurare l’ascesa della famiglia nell’ onnipresente scala sociale. Il secondo tipo di rapporto coniugale era quello che legava Puomo alle mogli secondarie 0 concubine. Bisogna sottolineare il fatto che solo nelle ricche classi nobiliari un uomo poteva permettersi una moglie principale e parecchie mogli secondarie mentre la stragrande maggioranza dei giapponesi ai tempi di Murasaki Shikibu era fondamentalmente monogama. I matrimoni secondari assumevano diverse caratteristiche a seconda che l’uomo volesse renderlo pitt o meno pubblico e pitt o meno permanente: si poteva andare quindi da ® 11 figtio maggiore avuto dalla moglie principale era lerede del capo famiglia , mentre tli gli altri figli da altre mogli erano, in teoria, pari fra loro, Se non c’erano figli maschi dalla moglie principale le veniva fatto adottare un figlio delle altre mogli. Per i figli delle concubine era di vitale importanza ottenere il riconoscimento e l’appoggio del padre che potesse garantie loro un futuro, Quasi sempre Ia moglie principale si opponeva al riconoscimento dei figli avuti dalle ‘mogli secondarie soprattutto se questi mettevano in pericolo la posizione dei suo | | -21- un matrimonio ufficializzato e consolidato alla relazione semi clandestina. La relazione con una concubina iniziava infatti quasi sempre con un’avventura di poca importanza, ma, appena aveva luogo la “rivelazione dell’evento” essa diventava ufficiale, anche se non irtevocabile come il matrimonio principale. L’uomo poteva decidere di installare la concubina in uno degli appartamenti della propria casa, (in questo caso la famiglia della ragazza non poteva che rallegrarsene perché la relazione era considerata “ufficiale”), oppure poteva installarla in un’altra casa mettendole a disposizione del personale di servizio, infine poteva continuare a farle visita lasciandola a casa sua; queste ultime due soluzioni erano prerogativa sia di una relazione pubblica sia di una segreta. Mente le regole per la scelta della moglie ufficiale erano molto rigide, per la scelta della concubina vi era grande liberta a patto naturalmente di rispettare un “limite sociale” oltre il quale il matrimonio era proibito o comunque considerato sconveniente; sarebbe stato inconcepibile, ad esempio, che una “persona di qualita” prendesse come concubina ufficiale una contadina. Veniamo cosi al terzo e pitt frequente tipo di rapporto tra uomo e donna a Heiankyd, quello occasionale, libero cio’ da ogni impegno. F? difficile trovare nella storia una societa culturalmente avanzata pit i rapporti occasionali erano spesso intrattenuti con le dame di corte 0 con donne tollerante di quella Heian in materia di rapporti tra i sessi: di classi sociali inferiori, ma non erano rari neppure quelli con le mogli di un altro gentiluomo. Inoltre Voscurita delle case Heian permetteva anche incontri del tutto casuali nei quali nessuno dei due interessati sapeva chi era V’altro. Le relazioni di questo tipo, come abbiamo visto, a volte si trasformavano in qualcosa di pitt duraturo e ufficiale, a volte no e in questo caso non implicavano alcun obbligo reciproco. Le donne che non avevano legami permanenti potevano avere pit amanti, potevano tenerli sulle spine o rifiutarli a loro piacimento, senza venire biasimate per questo; @ vero perd che, a-22- differenza dell’uomo, la fama di avere parecchie relazioni non contribuiva al prestigio di una dama, Ad ogni modo per una dama di corte era pitt facile venire aspramente criticata per il cattivo gusto nel combinare i colori degli abiti piuttosto che per i suoi numerosi amanti. 1.4, Il culto della bellezza. Se la vita delle “persone di qualité” si fosse limitata alle poche attivita amministrative per gli uomini e ai pochi e noiosi svaghi per le donne se ne potrebbe dedurre che si trattava di una societa ristretta, poco lungimirante e, in complesso, piuttosto superficiale; invece lo studio della societi Heian @ interessante ¢ affascinante per il ruolo unico che vi avevano lo stile e V'arte. Pur non dimenticando che alto grado di cultura del periodo era appannaggio di pochissime persone (in questo il Giappone del X secolo non fa eccezione rispetto alle altre societa aristocratiche) cié che rende il mondo di Murasaki Shikibu cosi eccezionale é il fatto che tutta Ia classe nobile praticava una cultura estremamente raffinata. L’ambiente di Murasaki si basava in massimo grado sulla preminenza del fattore estetico e quindi, salvo -23- rare eccezioni, tutti si dedicavano ad una o pili arti e fra queste probabilmente in nessun altra societa al mondo la versatilita poetica ha avuto tanta importanza. L’arte poetica era fondamentale: il fulcro della vita sociale consisteva nell’indirizzare poesie l’uno all’altro in un continuo gioco di allusioni e citazioni perlopid incomprensibili per coloro al di fuori di questo mondo cosi elitario. Un romanzo come il Genji monogatari contiene qualcosa come 800 composizioni poetiche originali oltre a innumerevoli citazioni e non si trata certo di un eccezione in quanto questi versi non costituiscono un ornamento occasionale, bensi un ingrediente essenziale per ogni opera che ambisse, in quell’epoca, a descrivere la vita quotidiana dell’aristocrazia. Nel periodo Heian infatti tutta la vita di un aristocratico era scandita dalla poesia. Ogni avvenimento importante era accompagnato da un componimento: nascite, cerimonie ufficiali feste religiose, gare di poesia e soprattutto corteggiamenti erano le occasioni per componimenti mondani o di augurio. Ma questa arte affiorava anche nelle situazioni pit) quotidiane e intimiste, senza contare che se si riceveva un messaggio in versi_ si era praticamente obbligati ad una pronta risposta, usando se possibile lo stesso tema poetico; non comporre qualcosa di appropriato era considerata una grave sconvenienza sociale. In una societa cosi ristretta alto era il prestigio di chi era abile nel fare le allusioni pid sottili e di chi riusciva con pit delicatezza a fare capire di avere compreso quelle fatte da un altro; in generale era pitt grande il timore di essere troppo espliciti piuttosto che quello di non essere compresi. Nel Giappone Heian come in Cina, sorella della poesia era la calligrafia, il grande diletto che la gente ricavava dalla poesia e dalla prosa dipendeva in buona parte dalla scrittura ¢ I’abilita calligrafica era, probabilmente, il massimo segno di distinzione di una “persona di qualita”, venendo innalzata quindi ad una virtt morale. Nel mondo degli aristocratici Heian la scrittura era considerato un vero e proprio specchio dell’anima e possiamo ben capire quindi con quanta trepidazione fosse-24- attesa la prima lettera della persona amata, anche perché spesso ci si incontrava di persona solo dopo lunghi ¢ complicati scambi epistolari. In sostanza il periodo Heian forse non fu un’epoca importante per il progresso intellettuale dell’umanita e ancor meno per quello delle tecniche di governo ¢ di organizzazione sociale ma sara sempre ricordato per aver perseguito quel culto della bellezza che ebbe tanta importanza nella storia culturale giapponese e che costituisce probabilmente il suo pitt grande contributo al mondo intero. 1.5. La storia di Genji, il Genji monogatari. Uno dei capolavori indiscussi della letteratura mondiale, il pid popolare e lungo della letteratura giapponese, il Genji monogatari Jt E29 o storia di Genji, pervaso di atmosfere epiche ma anche intime, in una evocazione di un tempo e un mondo ormai irrimediabilmente perduti, & ormai riconosciuto come il primo romanzo psicologico della storia. Scritto da Murasaki Shikibu, una dama di corte vissuta in Giappone a cavalo tra il X e ’XI secolo, narra la vita e gli amori di Genji’ figlio cadetto dell’imperatore, talmente bello e aggraziato da essere soprannominato Hikaru Genji ( Genji lo splendente, Shining Genji oppure The Shining One in inglese). ‘Si pu Suddividere la storia in 6 parti 1. Libri 1-7: vita di Genji fino alleta di 19 anni 2. Libri 8-13 : sua caduta in disgrazia ed esilio. 3. Libri 14-33 : suo richiamo alla capitale; la vita di Genji raggiunge il suo massimo splendore, 4 Libri 34-41 : declino della fortuna di Genji per una serie di eventi che Io colpiscono sentimentalmente (tradimento della moglie Nysan, morte doll’amatissima Murasaki, ecc...). 5. Libri 42-49 : i protagonisti diventano Kaoru e Niou rispettivamente figlio (in realta frutto del tradimento di Nydsan) e nipote di Genji ormai mort. 6. Libri 50-54 : entrata in scena di Ukifuune e tragica rivalita per conquistarne Pamore, Un'altra divisione pia sommaria pud essere: 1. Libri 1-12 : parte inizile, vita di Genji fino allesilio 2 Libri 13-41 ; ritorno di Genji fino alla capitate e trionfo di Genji fino alla sua morte 3. Libri 42-54 : i cosiddetti “capitoli di Uji” in cui 'azione si sposta dalla capitale © in cui i protagonisti diventano Kaoru e Niou, -25- Nella sua forma originaria il Genji monogatari era composto di 54 capitol, i quali, in volumi separati, circolavano spesso indipendentemente Puno dall’altro; ’azione si sviluppa lungo un arco di tre quarti di secolo e di quattro generazioni; non contando i messaggeri, i servi e gli anonimi membri della classe lavoratrice i personaggi sono circa 430; eppure nonostante questo vastissimo materiale Murasaki Shikibu riesce in modo straordinario a padroneggiare le intricatissime parentele tra i personaggi ¢ lo scorrere del tempo senza contraddirsi mai, anzi in alcuni casi abbandona lo stretto ordine cronologico per creare movimento nella narrazione curiosita e aspettative attomo ad un personaggio che fara il suo ingresso solo molti capitoli dopo. 1.5. I lettore moderno, al contrario, rischia di perdersi in fretta tra la Genji monogatari: riassunto. moltitudine dei personaggi; a questo proposito pud essere utile un veloce riassunto della trama che pud, e deve, solo servire come promemoria. Genji é figlio dell’imperatore e di una delle sue mogli secondarie, Kiritsubo che, a parte laffetto dell’imperatore stesso, non ha alcun appoggio a corte perché orfana e per questo viene duramente attaccata dalle sue rivali, finché si ammala ¢ muore. L’imperatore vorrebbe onorare la defunta amata facendo del suo bambino l’erede al trono al posto del figlio legittimo avuto dalla moglie principale Kokiden, ma sa che questo non verrebbe mai accettato dalla corte; decide cosi di dare a Genji un cognome® in modo da renderlo un civile indipendente dalla famiglia reale, dove sarebbe stato solamente un principe illegittimo. Genji, sin da giovanissimo, riscuote molto sucesso a corte per la sua bellezza e per la sua grazia tanto che il potente * L’imperatore decide di far entrare il figlio nella famiglia Minamoto; infatt il nome Genji significa letteralmente “membro dei Minamoto”.-26- Ministro della Sinistra gli offre la mano di sua figlia Aoi di pochi anni pitt grande di lui; questo matrimonio consente cosi a Genji di entrare a far parte di una delle famiglie pid influenti della corte. Aoi, come spesso accadeva, rimane a vivere in casa del padre e nutre poco interesse nei confronti del suo giovane sposo che continua a vivere nel palazzo imperiale. Ma anche gli interessi di Genji sono altrove: sentendo dire che l’ultima giovane moglie dell’imperatore, Fujitsubo, assomiglia molto a sua madre (dama Kiritsubo) decide di volerla conoscere. E’ Vinizio di un innamoramento che durera tutta la vita. Accadra che i due si uniranno in segreto ed il frutto di questa unione, venendo creduto da tutti figlio dell’imperatore, commettera inconsapevolmente il sacrilegio di salire al trono. Dopo questo infelice amore Genji, sempre alla ricerca di un’altra donna all’altezza di Fujitsubo, ritrova la serenit’ quando conosce una bambina che le assomiglia molto ¢ decide di prenderla con sé per educarla e farla diventare sua moglie non appena raggiungera I’eta adatta. Si tratta della nipote di Fujitsubo, Murasaki, che diventera il grande amore della sua vita. L’avvenenza e la giovinezza di Genji lo portano ad avere molte avventure galanti senza trope preoccupazioni; in una di queste viene scoperto tra le braccia della figlia (Oborozukyo) del potente ministro della Destra che sfortunatamente é anche il padre dell’imperatrice Kokiden che, avendo sempre avversato Genji, non perde Poccasione per gettarlo nello scandalo tanto da costringerlo all’esilio a Suma. Pit che l’esilio in sé é il non poter portare Murasaki nel suo viaggio che getta Genji nel pitt completo sconforto; le cose cambiano quando, dopo una tempesta che distrugge la sua casa sulla scogliera, Genji viene invitato nella dimora di un eccentrico e solitario aristocratico chiamato Monaco di Akashi. In questo luogo selvaggio Genji conosce e si innamora della figlia del monaco, detta la dama di Akashi che gli dara anche una bambina. Genji aveva gid avuto un figlio, Yigiri, dalla prima moglie Aoi che era morta poco dopo; in pit era il vero padre del futuro imperatore Reizei (figlio segreto di Genji e -27- Fujitsubo), ma sari proprio la piccola di Akashi che lo porteri all’apice della gloria e della potenza politica, facendolo diventare nonno di un’Imperatore: la piccola infatti, a suo tempo verra presentata a corte e diventera prima moglie dell’imperatore e gli dara un erede. Comunque dopo il suo ritorno dall’esilio Genji trovera i suoi avversari politici molto indeboliti e comincera, di fatto, una scalata verso il sucesso che lo portera a raggiungere un grande potere. Nel capitolo 33 (Fuji no uraba) il fratellastro di Genji, ’ex imperatore Suzaku, gli fa una richiesta che non pud essere rifiutata: volendosi ritirare dal mondo chiede a Genji di prendere in sposa la sua figlia prediletta, ancora troppo giovane per cavarsela da sola. Genji, pur controvoglia, accetta e cosi la giovanissima e inesperta Nydsan diventa la sua prima moglie, in quanto, dopo la morte di Aoi, ne Murasaki, ne tanto meno la dama di Akashi avevano potuto ricoprire questo ruolo perché prive di un rango abbastanza alto. Quando Murasaki si ammala Genji le dedica tutto il suo tempo lasciando sola a giovane moglie che, sentendosi trascurata, avra una relazione con un suo corteggiatore, Kashiwagi, figlio del migliore amico di Genji, Genji scopre questo tradimento ed @ furioso, ma a peggiorare la situazione 0’ il fatto che Nydsan aspetta un bambino che vuole farsi monaca per la vergogna, inoltre Kashiwagi muore poco dopo ammalandosi per il senso di colpa; a questo punto l'unica cosa da fare & riconoscere il bambino, Kaoru, come proprio, vivendo cosi V'umiliazione che Genji stesso aveva inflitto a suo padre Vimperatore. Nel frattempo la malattia di Murasaki si aggrava e la porta alla morte, Genji, sulla cinquantina, le sopravvive tre 0 quattro anni ma é distrutto dal dolore ed aspira ad una vita ritirata aspettando Ja sua ora. II racconto ricomincia dopo otto anni (i capitoli dal 42 al 44 sono piuttosto indipendenti), molti dei personaggi della prima parte sono morti e dal capitolo 42 in poi abbiamo l’introduzione dei due nuovi protagonisti: Kaoru (ormai un giovane uomo) e Niou il nipote di Genji, figlio della Principessa di Akashi diventata imperatrice. Dopo° Agemaki -28- la morte della moglie, il principe Hachi (figlio dell’imperatore padre di Genji e di una concubina) decide di ritirarsi dalla vita di corte con le sue due bambine cercando rifugio nella religione e nella meditazione a Uji, una localita isolata a poche ore a sud di Heiankyo. A Kaoru giungono voci sulla storia di questo principe e, sentendosi anch’egli fuori posto nella corte, decide di fargli visita scoprendo in lui una piacevole compagnia. Nel capitolo 45 Kaoru inizia a frequentare la casa del principe Hachi riuscendo anche a vedere, a loro insaputa, le due principesse cresciute in maniera cosi eccentrica, ¢ si invaghisce della maggiore, Oigimi’. Kaoru racconta all’amico Niou la storia delle due sorelle con tanta passione da incuriosirlo a sua volta. Niou inizia a corteggiare la sorella pid giovane, Naka no Kimi", e ne diventa presto Vamante; nonostante i suoi giuramenti di amore eterno perd, il giovane principe, dopo i primi entusiasmi, dirada a tal punto le proprie visite da convincere la ragazza che si sia trattato solo di un capriccio. Oigimi si convince che, se cede alle avances di Kaoru, le sara riservata la stessa sorte e questo pensiero la porta a lasciarsi morire, smettendo di nutrirsi: Kaoru & sconvolto dalla sua morte e se ne ritiene 'unico responsabile. Nel capitolo 48 Niou decide di trasferire Naka no Kimi in una residenza ad Heianky6, in modo da averla pit vicina, anche se & costretto a trascurarla in favore della sua moglie principale, figlia di Yiigiri (il primogenito di Genji) uno degli uomini pid potenti e rispettati della corte. Kaoru continua a frequentare Naka no Kimi, all inizio per parlare di Oigimi, ma ben presto si rende conto di quanto a ragazza assomigli alla sorella ed inizia ad essere attratto, causando Ia gelosia di Niou che inizia a considerarlo non pit un amico ma un rivale. Naka no Kimi, imbarazzata dalle attenzioni di Kaoru, gli parla di una terza sorella (sorellastra, in realt, perché mai riconosciuta dal padre) che si dice assomigli molto piit di lei a Oigimi: il suo nome é Ukifune. Kaoru decide di voler conoscere questa ragazza per cercare lla traduzione italiana che si basa su quella inglese di Arthur Waley. °© Kozeri nella traduzione italiana che si basa su quella inglese di Arthur Waley. | | -29- di colmare il vuoto lasciato dalla sorella morta e rimane stupefatto quando riesce a vederla in volto perché la somiglianza con la sua amata é impressionante: sente che gli é stata data una nuova occasione per coronare il suo amore. Sfortunatamente, mentre Ukifune @ in visita in casa della sorellastra, anche Niou la vede e se innamora subito pur non sapendo chi sia la ragazza. A questo punto Kaoru decide di prendere in mano la situazione e, in segreto, trasferisce Ukifune nell’ormai vuota casa di Uji per farne la sua amante. Le cose si complicano quando Niou scopre [identita della ragazza e, raggiungendo il suo rifugio, fingendosi Kaoru, passa la notte con lei. Ukifune @ disperata perché non riesce a scegliere tra i due: capisce che Kaoru @ un ottimo partito per una ragazza nella sua posizione, ma non é attratta da lui come lo @ da Niou. Nel frattempo Kaoru le annuncia che sta preparando per lei una casa in cittd e, allo stesso tempo, anche Niou le comunica i suoi piani per portarla via dalla tristezza di Uji. Incapace di scegliere tra i due Ukifune decide di annegarsi nel fiume Uji che scorre poco lontano dalla casa, Nei due capitoli successivi, la ragazza @ data per morta e, nonostante non sia stato trovato il suo corpo viene celebrato il suo funerale. In realta Ukifune é viva e viene trovata da un monaco che la cura ed infine acconsente al suo volere di diventare monaca. L’ultimo capitolo del romanzo si svolge un anno dopo la supposta morte di Ukifune; Kaoru & ormai persuaso che la ragazza & ancora viva e, dopo molte ricerche, riesce a trovarla. Tuttavia Ukifune si nega con tutte le sue forze, rifiutandosi di incontrarlo e non rispondendo alle sue missive. Il libro si chiude con il disappunto di Kaoru che si chiede se l’atteggiamento della ragazza non sia dovuto invece al fatto che “qualcun altro” ( probabilmente Kaoru pensa a Niou) l’abbia nascosta per tutto quel tempo per averla solo per sé...
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