che si auto pone, che continua a tessere la sua tela, i cui fili rappresentano i singoli eventi della storia.
Ogni filo che la costituisce è necessariamente connesso con tutti gli altri, non c’è evento separato dal
corso della storia. Ogni momento della storia e della nostra vita è stato un momento necessario,
necessario che accadesse in quel modo.
Un qualsiasi fatto accaduto nella storia, doveva necessariamente accadere.
Tutto l’idealismo tedesco ha cercato di eliminare l’elemento ontologico e divino che agisce in modo
provvidenziale, per sostituirgli la storia: le categorie di bene e male iniziano a vacillare.
Ci sono delle leggi all’interno dello stato la cui violazione consiste in un crimine, ma da un punto di vista
dello sviluppo del mondo e del progresso del mondo ogni evento è necessario, senza poterlo giudicare
giusto o sbagliato.
Secondo la logica della dialettica, soltanto alla fine la ragnatela si mostrerà nella sua interezza, sarà il
punto di massima consapevolezza dell’Io e di sviluppo dell’umanità: in quel momento però cesserà
tutto.
Nel sistema hegeliano è impossibile dire che la verità è data nel corso del processo, ma sarà data
soltanto alla fine del processo, all’apice della consapevolezza “il vero è l’intero”.
Dunque, i valori e gli ideali professati sono relativi alle epoche storiche; ciò che è proprio di quell’epoca,
però, non sarà lo stesso in un’epoca successiva. Si comprende anche l’altro assunto di fondo del sistema:
“la verità è figlia del tempo”; ciò implica un’accettazione di fondo dell’ipotesi hegeliana, per cui il mondo
è vita incessante che progredisce continuamente. Ciò che si considera vero per un’epoca non è detto
che sia lo stesso per un’altra.
La Storia viene letta solo per comprendere come il processo dialettico ha portato ogni evento.