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La realtà dell'educazione
Fino a qualche decennio fa l'educazione era un'esperienza largamente condivisa nel suo
quotidiano dipanarsi anche se gli scopi perseguiti o da perseguire potevano essere diversi
in rapporto a differenti concezioni ideali e sociali. Era quasi scontato che le pratiche
educative coincidessero con l'avviamento dei giovani alla vita sociale e alle regole etiche
secondo le tradizioni ereditate dai padri e secondo alcune prassi ampiamente condivise.
Vi è un'idea di introduzione all'età adulta alquanto diversa, nutrita più di liberazione dai
La percezione d'insieme è che il nostro tempo sia segnato da una trasformazione educativa
portato negli stili di vita, di ridisegnare i significati etici delle azioni umane.
Il passaggio dalla modernità alla postmodernità consiste nella caduta di alcune certezze
organica, strutturata in modo che tutti gli ambiti sono ricondotti ad un nucleo centrale di
La realtà del nostro tempo è più complessa. Non c'è più una forza di guida e di controllo
Da qui, la convergenza tra una ragione che rinuncia ad un fondamento certo e una
tecnicità sempre più potente e sempre più auto giustificantesi; tra una tecnologia della rete
informatica che avvolge il mondo e una visione dell'essere come molteplicità senza unità.
Questo nuovo modo di intendere la realtà non è senza conseguenze per i singoli soggetti.
possono rifarsi con relativa chiarezza, per stabilire delle priorità, delle gerarchie, delle
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provvisorio.
dell'individualismo, incentrata non solo sulla libertà personale, ma vista come struttura
Vi sono state altre due imponenti trasformazioni: l'irruzione delle culture degli immigrati e
familiarizzare con questioni culturali che incidono sulla qualità della convivenza delle
nostre società.
Le strategie educative hanno forte rilevanza nella costruzione di una mentalità cooperativa
e non antagonista rispetto alla diversità. Il perseguimento di una società nella quale
presuppone interventi educativi condotti a vasto raggio volti a formare personalità capaci
luoghi comuni.
globalizzata influisce sul modo con cui vediamo il mondo e viviamo in esso.
Modifica la nostra percezione di ciò che è reale: distinguere la realtà dall'immagine è più
difficile.
fisionomia.
Amartya K. Sen, Robert D. Putnam e Jurgen Habermas sono degli studiosi che reagiscono
all'ipotesi che l'esito della postmodernità sia l'approdo ad una sorta di relativismo
Alla concezione illimitata della libertà in funzione della realizzazione di sé così tipica della
persone e di una società solo in base al criterio della felicità o dell'appagamento dei
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desideri. L'efficienza non può essere considerata l'unico criterio economico di giudizio. Il
Putnam si interroga su come contenere i rischi di disarticolazione sociale delle società del
individuato nella valorizzazione del capitale sociale. La qualità della convivenza tra le
persone è strettamente legata a quella risorsa coesiva rappresentata dall'insieme delle reti
sociali e delle norme di reciprocità e fiducia che le sostengono. Questo insieme di relazioni
La costruzione del bene comune è legata alla presunzione che gli altri agiranno in modo
responsabile e costruttivo. Il futuro è affidato alla capacità delle persone di creare tra loro
Habermas concentra la sua analisi sui limiti e sui potenziali rischi del relativismo etico. Egli
mediante il dialogo incessante tra esperienze e idealità diverse per approdare a principi
limitare le libertà soggettive, potrebbe rappresentare un'efficace bussola per l'agire umano
è riconducibile alla concezione della vita umana connotata da visioni etiche a-centriche.
sposta il baricentro educativo sull'autonomia del soggetto e sulla sua libertà di iniziativa.
A questa transizione culturale, i cui principali protagonisti sono i sostenitori della teoria
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che si è tradotto nella convinzione che l'educazione sarebbe una presa d'atto dello
L'autorità che sa essere autorevole e non autoritaria non contempla soltanto esiti negativi
e illiberali. Essa si manifesta come capacità di sostegno attraverso la pratica della cura, la
L'etica della finitezza sembra costituire l'orizzonte culturale oggi più ricorrente. Essa
consiste nella teorizzazione che non esiste una verità con cui confrontarsi. L'uomo avrebbe
Non si tratta solo della difficoltà delle generazioni più anziane a dialogare con quelle più
Ciò che faceva preziosa l'idea di appartenenza era la convinzione di una realtà sociale e
umana con cui i ragazzi e i giovani dovevano confrontarsi, nella quale dovevano inserirsi
All'appartenenza si è sostituita la cultura del narcisismo, ripiegata sulla centralità dell'io con
Si è indebolito il modello di scuola innervata di forti valori etici e civili con il contestuale
quella della razionalità pratica che poggia sull'esperienza anche umana degli insegnanti,
sulla replicabilità delle buone pratiche, sul valore intrinseco della singola personalità.
Il crescente interesse per la formazione considerata come una fondamentale strategia per
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economicamente più redditizie. In linea con la teoria del capitale umano, l'uomo è
formativo che non può essere definito soltanto o in netta prevalenza in relazione alle
Ci troviamo di fronte a modelli tra loro molto diversi non solo in termini di finalità, ma
L'educazione del nostro tempo sembra simile a un crocevia da cui si dipartono numerosi
itinerari lungo cui sono dislocate concezioni diverse non solo dell'uomo, della convivenza
umana, dell'etica privata e pubblica, della relazione con la dimensione religiosa, ma anche
delle modalità con cui introdurre le nuove generazioni nella realtà del nostro tempo.
Chi è impegnato nel campo educativo è invitato a prendere coscienza di una realtà che sta
cambiando. Il punto di partenza è quello d avere ben chiara la mappa dei territori educativi
piena espansione del sé individuale, ma anche con le caratteristiche di una vita sociale non
più costruita sulla base di un imperativo etico, ma su una morale del vivere meglio.
Nel venir meno il confronto con la realtà, scompare qualsiasi prospettiva di senso
dell'esperienza umana.
In una società senza baricentro l'attrattiva dei valori è inevitabilmente fragile perché
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formazione avrebbe il doppio merito di essere più neutra e più dinamica e flessibile al
tempo stesso.
Più neutra perché non sarebbe compromessa con qualche dover essere con cui l'individuo
Viene presentata come la capacità dell'uomo di orientarsi nella propria storicità, di sapersi
pubblica. Ormai essa viene sempre più spesso impiegata in funzione riparatoria e non in
funzione propositiva.
necessario.
sviluppare e potenziare la capacità cognitiva dell'uomo e cioè alla sua condizione di essere
Quando il soggetto si trova di fronte a nuovi dati di esperienza, nuovi stimoli e nuove
informazioni, mette in atto complessi processi mentali attraverso cui egli modifica le
Il vero sapere è quello che genera altro sapere, innescando un processo virtuoso in grado
L'apprendimento accompagna la vita dell'uomo fin dal suo sorgere. L'accumulo delle
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conoscenze si organizza e si sistema con nuovi e sempre più complessi livelli di coerenza,
L'uomo educato bene sarebbe colui che viene rifornito sopratutto delle competenze
apprendere nelle varie forme in cui questa formula può essere interpretata.
Una terza nozione di educazione riguarda l'uomo educato nella prospettiva della
già totalmente dato a cui l'uomo deve conformarsi, ma fa riferimento a valori e soprtutto a
Le teorie che hanno rilanciato le cosiddette etiche dei valori comuni, costituiscono la
Tali valori comuni rappresentano una sorta di contratto etico che consente di identificare
non tanto il bene in sé quanto il bene in relazione ad un certo stadio evolutivo della
individualistici del nostro tempo e di sottolineare che la pratica educativa non si può
rischiano di restare sul piano delle buone intenzioni se non ci sono persone robuste sul
esercizio della responsabilità personale e sociale, fornito di abiti mentali critici e disponibili
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a confrontarsi sia con le leggi della coscienza interiore sia con gli altri entro uno spazio
non può essere ordinata in funzione subalterna alle esigenze del mondo economico e
Le pedagogie della persona pongono il fine educativo nel bene personale e non in qualche
Secondo le pedagogie della persona è ancora possibile prevedere spazi educativi che
attraverso cui gli adulti di una società si prendono cura della generazione più giovane per
Essa è capace anche di riflessione personale che sa andare oltre le cose, così da attribuirvi
significati.
Perché questo accada occorre che si verifichino alcune principali condizioni: riconoscere un
ruolo positivo all'adulto credibile e autorevole, nella cui esperienza chi sta crescendo può
trovare sostegno; l'educazione della volontà: non basta conoscere il bene, bisogna anche
volerlo.
Nella realtà plurale del nostro tempo convivono modi differenti di considerare l'infanzia e
La cultura della cosiddetta Africa nera è impregnata di un'idea educativa che si manifesta
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secondo ritmi graduali e naturali. L'educazione è vista come un sapere concreto e vitale
che unisce le conoscenze teoriche alle attività pratiche, fortemente solidale con le
l'armonia del reale e ad aiutare l'uomo che cresce a trovare il proprio posto tra gli altri
uomini, nel cosmo e in relazione al mondo trascendente. L'uomo è concepito come una
totalità nella quale la continua ricerca dell'armonia e dell'equilibrio interiore si fonda sulla
L'educazione vine immaginata come un'azione di risveglio. L'educatore è colui che risveglia
le attitudini profonde.
religiosa.
Il dibattito intorno a quali condizioni siano necessarie perché sia possibile far convivere
modelli educativi tanto diversi è apertissimo e si intreccia con i dibattiti su come intendere
la multi/interculturalità.
Una prima opzione è la tesi della cosiddetta identità meticcia. Bisognerebbe de-costruire
l'identità nel senso che siamo soliti pensarla per dar vita ad una nuova identità declinata al
all'individualità singola.
La seconda opzione risiede nel principio della democrazia delle culture e dell'effettivo
esercizio dei diritti culturali. Non si può immaginare l'uomo sganciato dalla cultura di cui fa
parte.
Parlare di democrazia delle culture significa lavorare per una realtà nella quale tutte le
culture che la abitano sono accolte così come sono, con pari dignità, aiutandole a
convivere nella vita sociale e promuovere mentalità in grado di contrastare il fenomeno del
razzismo culturale.
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armoniosamente agli altri sotto una tenda che serve da protezione per i diversi suonatori.
La democrazia delle culture lascia alle particolari comunità l'educazione degli individui
nella convinzione che si cresce come persone solo entro un contesto attraverso il quale si
L'efficacia della democrazia delle culture ha bisogno di essere sostenuta dalla competenza
situazioni multiculturali.
identità e della propria cultura è sempre il punto di partenza per poter capire le altre
culture.
sperimentale.
condizione umana.
Pensare all'uomo educato significa pensarlo fornito di quelle conoscenze necessarie per
Moltiplicare le conoscenze significa assicurare agli uomini e alle comunità umane maggiori
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La ricerca pedagogica si configura legittima ed efficace solo nel campo dei processi di
insegnamento e di apprendimento.
Al pari delle altre scienze sperimentali, i suoi cardini di riferimento sono l'interdisciplinarità,
A partire dagli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso divennero oggetto di attento
l'educazione nuova, un movimento che assegnava rilievo strategico ai tempi evolutivi del
conoscenze e saperi coerenti con la maggiore complessità e varietà della cultura scientifica
Per venire incontro a questa esigenza si svilupparono due linee di tendenza che
riprendevano e rilanciavano orientamenti che si erano differenziati fin dall'inizio del secolo.
La prima si concentrò nella ricerca di strategie più efficaci per migliorare la qualità
fondamentali e generali.
Gli esponenti emblematici di queste tendenze sono: Skinner e Bloom, Bruner e Ausebel.
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Bloom parte dal presupposto che le capacità potenziali del soggetto che apprende sono
atto durante l'insegnamento. La padronanza di ciò che si apprende dipende più dalle
forme con cui si attua l'insegnamento che dalle disposizioni personali. Tali forme sono
individuate:
processi che governano quanto entra nella scatola nera e quanto ne esce.
Per Bruner la conoscenza più efficace è quella che riproduce il processo di scoperta
scientifica mediante l'attivazione di uno sforzo induttivo con il quale si procede oltre
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del ragionamento formale rispetto ad altre forme di pensiero. Nella teoria di Ausebel
Questo lavoro si compie al meglio quanto più profonda e articolata è la relazione che lega
Dal punto di vista della prassi educativa, le tesi di Skinner/Bloom e di Bruner/Ausebel sono
pedagogico che trova la sua giustificazione nelle leggi dello sviluppo fisico e intellettuale.
Le differenze tra le due posizioni sul piano delle applicazioni didattiche non sono di poco
pedagogico che privilegia la trasmissione del sapere, nel secondo ad un modello che
logico-lineari secondo una prospettiva che affonda le sue radici nelle teorie razionaliste ed
empiriste.
combinate fra loro sul piano curricolare: programmazione per obiettivi, percorsi per
contenuti, varie tipologie di didattiche modulari. Tutte si ispirano alla convinzione che
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organizzativi.
Nella categoria delle pedagogie dell'apprendimento rientrano tutti i modelli centrati sui
procedure ai processi.
potenzialità cognitive.
Muta il ruolo dell'insegnante: è colui che si fa carico di porre gli alunni in situazioni aperte
Vi sono varie tipologie di intervento. Le due più note sono: la didattica della ricerca spesso
ordinata nella forma del problem solving e la didattica d'impianto strutturalista messa a
comprendere la realtà.
Solo una mente ben formata ed il senso di poter dominare il sapere restano validi qualsiasi
L'insegnamento si configura come un'attività che offre occasioni di tirocinio delle strutture
indicatori selettivi e qualitativi. Conta capire come i prodotti della cultura sono stati
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nell'ambito di una più generale struttura di conoscenza, cioè saper attribuire un significato
possibilità di agire.
Non esiste una realtà fuori di noi e un'altra dentro di noi. Conoscere significa costruire
ipotesi interpretative valide ed efficaci per sapersi orientare nelle diverse situazioni. Il
Conoscere significa disporre di strumenti interpretativi sempre più raffinati e adeguati alla
I costruttivisti sociali sono interessati alle relazioni cognitive che intercorrono fra il
Scaturiscono alcune linee guida circa la gestione pedagogica e delle attività didattiche:
contenuto da strutturare;
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disposizione;
quando gli allievi presentano il loro lavoro occorre evitare di esprimersi subito nel
dall'altro nella moltiplicazione dei metodi e delle prassi didattiche in funzione delle
piano di crescita cognitiva e ne rende periodicamente conto rispetto agli impegni assunti.
Si traduce nella pratica didattica, in tre principali livelli: la molteplicità dei percorsi, la
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di apprendimento.
apprendere.
cognitive. Questo è possibile se si creano alcune condizioni positive come star bene a
scuola.
Lo scopo è quello di organizzare e definire un progetto comune nel quale gli obiettivi non
dell'esperienza scolastica.
I promotori del nuovo welfare hanno come obiettivo quello di aiutare le persone ad aiutare
esigenza, puntando a formare persone capaci di essere autosufficienti, attive e creative, nel
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il paradigma cognitivo-costruttivista, secondo cui esiste uno stretto rapporto tra l'efficacia
del sapere, la padronanza delle competenze e le modalità con cui esse sono direttamente
elaborate dai soggetti che apprendono. L'idea di base è spendere il tempo per
incoraggiare i ragazzi a raccontare a loro modo ciò che hanno appreso, come e perché, e a
segnalare gli ostacoli formali che hanno dovuto superare. Più gli allievi hanno coscienza di
ciò che si richiede loro, più si pongono le condizioni perché il loro apprendimento sia
efficace. Coloro che imparano migliorano le loro prestazioni se sono continuamente aiutati
la necessità di stabilire sinergie sempre più virtuose tra i diversi luoghi dell'educazione,
scolastici e non, i contesti sociali e le forme tecnologiche. Ciò che viene appreso fuori dalle
sulla capacità della comunità di mettere in campo buone pratiche capaci di far interagire,
strategia di apprendimento e fulcro stesso dell'azione educativa, in quanto essa agisce sia
sul piano dell'efficacia cognitiva sia su quello dell'azione rivolta alla crescita morale.
dell'individuo anche sul piano della partecipazione civica e della responsabilità personale.
classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e
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Esso si basa sul presupposto che esiste in ogni essere umano una naturale disposizione alla
socializzazione su cui far leva per creare le premesse più idonee per favorire l'inserimento
nella misura in cui ogni soggetto attiva con i compagni scambi di informazioni, di materiali,
di strategie di apprendimento.
caratteristiche:
– essere complesso e indurre alla sfida, perché il gruppo deve essere percepito come
Il clima entro cui si svolge l'esperienza del Cooperative Learning può essere immaginato
come una condizione distribuita a vari livelli. Lo sviluppo del clima di classe è il primo
viene definito come lo stile relazionale che consente di mettere a proprio agio gli altri,
L'efficacia del lavoro cooperativo dipende dallo sviluppo di competenze sociali adeguate.
Queste servono a regolare e a rendere efficienti le relazioni interpersonali fra i membri del
Una delle osservazioni a proposito del Cooperative Learning riguarda il rischio di attenuare
la responsabilità individuale.
Gli studi distinguono fra responsabilità individuale all'interno del gruppo e una all'esterno:
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compito da svolgere; la responsabilità verso l'esterno esiste quando gli studenti sono
Per motivi di equità i pesi del lavoro devono essere distribuiti in base alle risorse disponibili
Quando non esiste un'equa distribuzione del lavoro il gruppo si trasforma da risorsa a
Secondo gli epistemologi, per essere davvero tale, la conoscenza deve accettare la prova
del limite e dell'impotenza, della pluralità dei punti di vista, della prospettiva probabilistica,
del moltiplicarsi degli approcci metodologici. L'errore non ha valore solo negativo, ma
consapevolezza della complessità comporta una fluidificazione riflessiva che consente alla
Edgar Morin ha parlato di un pensiero aperto all'infinito di una conoscenza mai compiuta,
capace di dialogo tra le nostre menti e ciò che esse hanno prodotto sotto forma di idee e
di sistemi di idee.
organizzazione interna dei saperi che decreta la condanna a morte delle immagini
semplificate dei saperi stessi e della loro storia, tipiche della tradizione razionalista e
positivista. Nel secondo caso si ha a che fare con una società a-centriche, reticolare, senza
gerarchie prestabilite, diversa dalla società organica del passato, ordinata invece secondo
una scala gerarchica di valori condivisi che rappresentava la chiave di volta del sistema
L'abbattimento del paradigma del metodo sperimentale e il passaggio alla pluralità dei
metodi possono aprire nuove strade di ricerca e di spiegazione e rendere conto della
L'evoluzione della società, la crescita dell'uomo, la storia della cultura non sono fenomeni
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organizzazione.
La missione della scienza, secondo Morin, non è di scacciare il disordine dalle sue teorie,
Alla ragione della certezza si sostituisce la ragione della possibilità, capace di confrontarsi
con il senso del limite, con il non ancora chiarito, con la multi-fattorialità, la probabilità, il
multidisciplinare.
La vitalità del pensiero umano risiederebbe nella sua capacità di muoversi come mente
Il nostro tempo sarebbe scandito, secondo Morin, da alcune sfide cognitive ed educative
La sfida delle sfide è individuata in una riforma del pensiero, in grado di assicurare il pieno
organizzare la conoscenza.
primo luogo l'attitudine generale: più potente è l'intelligenza generale, più grande è la sua
facoltà di trattare problemi speciali. L'educazione deve favorire l'attitudine generale della
dell'intelligenza generale. L'incertezza è più educativa della certezza perché, non essendo
una condizione umana e costituisce una delle condizioni per il successo educativo.
Il pensiero diventa anche pensiero del complesso perché non basta inscrivere ogni cosa in
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come una modifica locale si ripercuote sul tutto e come una modifica del tutto si
disciplinari. Non hanno per oggetto un solo settore o una parte, bensì un sistema che
costituisce un tutto-organizzatore.
dell'apprendimento.
non intenzionali.
Soltanto attraverso la riforma del pensiero che interconnette si può rispondere ai problemi
Morin individua due super-saperi per il futuro dell'umanità: l'educazione alla comprensione
comunione in quanto umani del pianeta Terra, tralasciando il fatto di essere all'interno di
una comunità.
L'ambito di riflessione delle teorie della formazione è cresciuto in seguito ad una duplice
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spinta: la presa di coscienza che l'uomo si modifica in modo permanente e può essere
soggetto di educazione per l'intero ciclo di vita; le esigenze del mondo del lavoro e delle
Un primo contributo alla definizione delle teorie della formazione giunse negli anni
intrapresero vaste campagne a favore della piena alfabetizzazione, non solo dei minori ma
una tesi più umanistica, basata sulla necessità della persona di rivedere costantemente le
Si cominciò così a parlare di una formazione umana distesa sull'arco di tutta la vita.
Secondo gli estensori del Rapporto Unesco del 1972, il compimento di un progetto di tal
natura andava affidato alla comunità educante. Un altro rapporto avanzò l'ipotesi di una
nell'interazione fra le parti del sistema, collegate fra loro secondo regole precise e sempre
valide. Ogni parte è chiamata ad assolvere funzioni specifiche e invariabili: risulta possibile
Negli anni Cinquanta e Sessanta il ricorso a tecnologiche produttive più complesse che
affidavano alle macchine larga parte dei processi lavorativi prima compito dell'uomo rese
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individuale, ma di gruppo.
Una prima variabile alla rigida impostazione tayloristica giunse dai teorici delle Human
Relations che richiamarono l'importanza dell'adattabilità e della flessibilità delle varie parti
del sistema. La produttività dipenderebbe in larga misura dalla buona qualità del clima di
lavoro e dei rapporti interni sul luogo di produzione e dall'atteggiamento dei capi
Alle mansioni si sostituirono i ruoli, cioè insiemi di regole che tenevano conto delle variabili
Lo spostamento dalla rigidità del sistema alla valorizzazione dei soggetti si accentuò con il
sua teoria del campo. Il concetto di campo è inteso come la totalità dei fattori coesistenti
La teoria del campo è al tempo stesso un metodo per analizzare le relazioni causali e un
i fenomeni psicologici e sociali. Sulla base di questo assunto teorico, Lewin si convinse che
l'attività di ricerca dovesse tenere conto della complessità in cui l'individuo agisce.
La formazione si configura come attività di ricerca e azione. L'azione costituisce una fonte
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ruolo nell'organizzazione.
Nel mondo delle professioni, l'obiettivo della formazione è il sapere inteso come
Donald A.Schon prospetta una nuova cultura della pratica professionale. Al modello della
razionalità tecnica oppone il modello della razionalità pratica, basata sulla ricorsività delle
esperienze.
La razionalità che orienta questo tipo di indagine è una razionalità creatrice e non
ordinatrice, esploratrice e non regolatrice, che tiene conto della particolarità e della unicità
delle diverse situazioni ed esperienze e che consente di costruire conoscenza nello stesso
corso di svolgimento delle azioni e delle pratiche umane e di riflettere su tale costruzione.
Schon si rifa al modello deweyano della conoscenza attraverso l'azione e della riflessione
– verifica dell'ipotesi;
immagini e tecniche che formano il bagaglio esperienziale del professionista a tal punto da
automatico.
Per scongiurare un tale pericolo, occorre concentrarsi sulla qualità e sullo stile della
formazione.
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organizzarla;
le situazioni nuove;
esperienza personale tout court e come relazione che gli individui stabiliscono con la
e di efficacia nell'azione.
che ha come obiettivo finale una conoscenza organizzata e di qualità attraverso cui ogni
L'organizzazione assume una nuova fisionomia: non più soltanto luogo di produzione, ma
abilità e di sapere.
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successive e concatenate:
coinvolge l'organizzazione nel suo insieme. Rappresenta il principale veicolo attraverso cui
competenze costituisce sia una risorsa sia uno stimolo per l'organizzazione che apprende.
loro attività è in ogni caso legata e addirittura condizionata dagli scambi di informazioni e
riflessioni.
Il concetto di pratica connota il fare, ma un fare entro un contesto sociale che gli da
producendo vere e proprie entità materiali che scaturiscono dall'esperienza, nelle quali si
da forma a un'idea.
processo tramite il quale viene acquisita ed estesa. L'apprendista diventa una persona
differente con una diversa relazione con il mondo e con la comunità. Si trasforma anche la
sua identità in merito ad un nuovo modo di dare senso alla sua esperienza e di vivere il suo
lavoro.
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continuo costituisce la risposta allo sviluppo del potenziale umano, attraverso un processo
valori, delle abilità di cui esse hanno bisogno nel corso della vita, affinché li applichino con
Nel lifelong learning convivono due anime: un'educazione volta alla piena realizzazione
Un tentativo di coniugare insieme queste due dimensioni si trova nelle ricerche di Bertrand
Schwartz. Egli vuole superare l'ambiguità del lifelong learning configurando un modello
Diede vita a progetti e piani di intervento rivolti a coloro che meno si avvalgono delle
opportunità formative. Non è affatto scontato, per questi soggetti, entrare in formazione.
Anche soggetti con esiti scolastici non positivi possono reinserirsi nel circuito formativo, a
patto che l'organizzazione delle attività risponda ad una serie di requisiti in grado di
viene individuata nel principio della concretezza reale delle esperienze formative e della
e la responsabilità.
capace di prospettare anche chiavi di lettura della propria condizione sociale e politica.
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pedagogia.
La prospettiva andragogica è connotata dalla convinzione che gli adulti abbiano interessi e
capacità diversi da quelli dei soggetti in età evolutiva e che l'approccio educativo debba
Il successo della formazione in età adulta sarebbe assicurato dalla capacità di procedere
– il bisogno di conoscere;
– il ruolo dell'esperienza;
Un uomo che sa e che sa fare è un uomo diverso e più ricco di com'era prima.
quella più attenta alle dimensioni e alle esperienze della persona in quanto tale e quella a
Le critiche che sono state rivolte a questa tesi sono diverse, ma la più forte è quella che
non ritiene legittimo considerare l'educazione degli adulti un campo separato e autonomo.
La natura stessa delle scienze dell'educazione è quella di sollecitare una visione organica
logica sequenziale.
in base a quali condizioni gli adulti possano continuamente ripensarsi e riprogettarsi nel
corso della vita, senza restare prigionieri di pregiudizi ideologici, abitudini consolidate,
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mediante la riflessione sul contenuto e sul processo, sia alla trasformazione delle
reintegrazione nel contesto della propria vita sulla base delle condizioni dettate da una
nuova prospettiva.
Si verifica l'emancipatory learning, ossia un processo in senso ricostruttivo non solo della
quantità delle conoscenze, ma sopratutto degli schemi mentali su cui esse poggiano.
La trasformazione delle prospettive è il processo attraverso cui si diventa critici sul come e
sul perché i nostri assunti sono arrivati a condizionare il nostro modo di percepire,
Il pensiero è principalmente visto come uno strumento per scoprire nuove forme di
In tal modo Mezirow prospetta un'immagine di età adulta e anziana non statica, ma
essere divenuti, in funzione di una sempre maggiore conoscenza di sé. L'uomo che sa
vivere appieno la propria condizione di adulto e anziano è quello che si interroga senza
L'uomo della risposta si appella alla logica per dimostrare irrefutabilmente la verità.
incerte tendenze.
Per quanto si possa piacere identificarsi con il secondo dei due personaggi, nessuno può
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identificarsi totalmente con l'uno o con l'altro. Sono immagini allo specchio di un unico
soggetto.
L'uomo è concepito come un soggetto padrone della propria crescita attraverso pratiche
– memorizzazione;
adeguati di ricerca.
Il vero non è ciò che corrisponde alla realtà, ma una modalità adatta per stabilire un
rapporto attivo fra un modo di pensare individuale e l'universo delle esperienze comuni.
Di fronte alla varietà e alla molteplicità dei valori e dei principi guida del nostro tempo
svilupparsi al meglio.
Lo scopo della ragione politica consisterebbe nel mantenere viva la creatività di forme di
dialogo che non presuppongono alcun vocabolario dato, vincolando questo principio
dell'informazione?
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modalità di produrre, muta la fonte di ricchezza, crea nuovi stili di vita legati al mondo
della virtualità.
Protagoniste in ogni senso dei suddetti mutamenti sono le reti. Accanto alla società
l'ampiezza e la novità dei mezzi tecnologici si manifestano con tale forza da oscurare o, per
cultura personale.
Nel caso della rete ci troviamo di fronte ad una doppia indeterminazione. La rete al tempo
La relazione con la rete e l'impiego dei nuovi media generano negli utenti rilevanti
così come nel modo di strutturare la comunicazione verso l'esterno e verso altre persone. Il
soggetto sviluppa nuove abilità o, per lo meno, sperimenta un diverso modo di mettersi in
Questa trasformazione implica il ripensamento delle funzioni della mente e delle sue
modalità di apprendimento.
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Il fenomeno della esternalizzazione ha dimensioni ben più vaste della memoria: sono tutti i
rete.
fuori di sé.
connessionista nel campo degli studi sulla mente e sulle tecnologie digitali, mette sempre
da poter parlare di un'ulteriore fase, che potremmo definire un'ulteriore tendenza verso il
costruttivismo socioculturale.
L'interazione sociale rappresenta il passaggio nodale per capire la rete. Ciò significa farsi
costruttori del mondo, nel senso di farsi scopritori di nuove conoscenze che, entrando in
circolo all'interno della grande rete dei saperi, concorrono all'accrescimento del patrimonio
culturale comune.
Seymour Papert parla del computer come learning machine, cioè uno strumento che il
soggetto può gestire in modo flessibile e originale all'interno del nuovo spazio della
conoscenze nel modo più efficace possibile e metterli in condizione di poter eseguire la
massima quantità di raccordi o passaggi da una conoscenza all'altra secondo una logica
inter-connettiva.
performance operativa.
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nell'ambiente sociale a noi più vicino, l'esperienza info-telematica sarebbe molto più
esistenziale.
Sono presenti due rappresentazioni culturali e pedagogiche della rete: da un lato una
visione critica, preoccupata di una possibile manipolazione delle menti e di una solitudine
La rete si presenta come un'entità comunicativa ad alta intensità interattiva cui è possibile
come uno spazio di negoziazione tra prospettive differenti secondo le intenzioni dei
Vivere la multimedialità significa prendere atto e imparare a convivere con una nuova
realtà che si manifesta con finalità strumenti e regole sue proprie. Non mette in
discussione il valore della comunicazione umana cui siamo abituati. Si propone come
Oggi siamo in presenza della rincorsa a colmare ritardi di mentalità e lacune anche di tipo
tecnico. Una delle difficoltà è rappresentata dalla cosiddetta divergenza cognitiva tra
docenti e studenti.
Gli studi e le ricerche nel campo dell'educazione alla multimedialità si snodano intorno a
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strumento tecnologico;
ambiente virtuale.
Si tratta di integrare in modo progressivo la semplice abilità strumentale con abilità più
articolate e complesse per acquisire livelli di padronanza non solo di tipo lineare, ma di
favorevoli per l'apprendimento in rete. Esso si affida a tre principi congeniali all'uso del
Nonostante l'origine lontana nel tempo e del tutto estranea ai contesti info-telematici,
incentivare rapporti e scambi sociali e predisporre, come è stato detto, nuovi anfiteatri di
L'uomo capace di giudizio si preoccupa non solo di come fare, ma si interroga anche su
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tentazione di presentarsi quasi come una nuova ontologia capace di produrre coscienza e
Con la cultura illuministica e con l'affermarsi della società borghese, l'educazione alla
Nel clima del nichilismo e del postmoderno, l'indebolirsi della Storia intesa come grande
che non possono essere risolti facendo ricorso agli strumenti culturali e politici tradizionali.
Se si immagina che la convivenza oggi abbia come fine principale il libero esercizio della
preoccupazioni la giustizia, intesa come categoria etico-politica garante dei diritti di tutti e
di ciascuno. Si ritiene che la società nel suo insieme e i gruppi sociali che la compongono
possano perseguire finalità non soltanto di tipo individuale, ma anche di tipo sociale e
non viene negato, ma considerato non per se stesso, bensì in rapporto al bene comune.
I sostenitori della precedenza della giustizia sul bene comune si riconoscono in una teoria
Questo individuo senza famiglia e senza patria trova tutta la sua realizzazione in ciò che
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sceglie di essere.
essere ostacolato nei suoi progetti di vita. Il perseguimento della felicità è legato al
Soltanto una società fondata su regole che tutti devono condividere, cioè sul diritto, può
operare un completo distacco da tutte le nostre esperienze vitali, siano esse all'insegna
La condizione ideale per la tutela dei diritti personali sarebbe la posizione originaria. Nella
I principi di giustizia vengono scelti sotto un velo di ignoranza. Questo assicura che nella
scelta dei principi nessuno venga avvantaggiato o svantaggiato dal caso naturale o dalla
La precedenza del diritto in nome della giustizia sostenuta dai liberals è in continuità con le
filosofie soggettivistiche.
Il quadro che ne scaturisce non è più segnato da certezze e sicurezze, bensì dalla
interpretazioni più radicali di coloro che percepiscono l'uomo del nostro tempo ormai
La stagione postmoderna si configura come l'insieme dei processi cui l'uomo deve
rispondere con una riforma del pensiero basata su strategie non lineari, pluri e trans-
La realtà del nostro tempo sarebbe da interpretare soltanto nel senso delle infinite
proprio essere.
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La filosofia come pensiero del fondamento viene sostituita con un sapere in cui i ruoli sono
Il bene per il soggetto non è identificato nella felicità, che corrisponderebbe all'incontrare il
mondo, non più percepito come fonte di resistenza rispetto al nostro desiderio. Il mondo si
prospetta come uno spazio in cui si sta bene e ci si sente accolti, dove il proprio sé fluisce
soggetto.
categoria intrinseca alla filosofia dell'attività umana ed esprime una concezione dello
della coscienza che ascende dal particolare all'universalità del concetto, inveramento in un
Non più l'uomo in senso tipico e universale che si fa carico di un progetto storico, bensì
questo uomo e quest'altro e quest'altro ancora, ciascuno considerato così com'è, nella
dimensione più intima, cioè la coscienza. L'uomo viene privato di un punto di riferimento
auto-evidente.
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dotato esclusivamente di una ragione cinica con cui cerca di aggrapparsi all'attimo
fuggente, non per realizzare la propria felicità, bensì almeno per sfuggire all'angoscia e al
con la parabola della graduale affermazione della centralità del soggetto nell'ambito degli
L'ottimismo dei riformatori dovette misurarsi con l'immagine contraddittoria del bambino
indagato dalla psicoanalisi, il cui sviluppo non era così trasparente come a lungo si era
creduto dietro la spinta romantica della verginità infantile, ma risultava complesso, incerto,
Nonostante la varietà delle situazioni e delle analisi sull'io debole che si possono ritrovare
Il tratto caratteristico nella cultura della soggettività sarebbe quello di prefigurare individui
composti di parti prefabbricate, che si montano come quelle di un meccano e che non
vengono analizzate per se stesse, ma scelte come i prodotti in vendita sui banchi dei
supermercati.
All'irriducibile centralità egemonica dell'io corrisponde l'idea che ci si deve prendere cura,
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L'ideale dell'amor proprio è qualcosa che reclamiamo e qualcosa che ci reclama, non
semplicemente qualcosa che assumiamo così come ci si da. Il trattamento che pretendo
verso me stesso.
Nella realtà di un mondo senza ordine né certezze, all'uomo occidentale non si aprirebbe
che la prospettiva dell'autenticità esistenziale: vivere sino in fondo il proprio esserci. Cioè
La vita sarebbe degna di essere vissuta nella misura in cui essa si manifesta come una bella
forma che coincide con la conquista della libertà mediante la costituzione di un soggetto
possiede se stesso pienamente. Si sviluppa l'idea di una formazione dell'individuo non solo
in vita dell'attività sociale e professionale, ma per saper vivere, per sapersi controllare, per
secondo un piano regolato da una serie di pratiche ed esercizi definiti tecnologie del sé.
punto di arrivo della cura di sé è la piena sovranità dell'individuo su se stesso, che si dilata
in un'esperienza in cui il rapporto con se stessi assume la forma non solo di un dominio,
La scrittura di sé rappresenta una delle istanze ricorrenti e una delle strategie più
La storia di vita personale si costituisce come il tema cruciale dello sviluppo e dell'auto-
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continuo intreccio tra quanto si apprende vivendo e quanto si apprende nei luoghi a ciò
destinati.
I teorici della soggettività sanno bene di essere esposti a due rischi: l'egoismo e l'elitismo
snobistico.
Le accuse sono tuttavia rigettate con grande forza. Un progetto educativo che ponga al
centro l'esercizio della cura di sé basata sull'imparare a riflettere con e su noi stessi sarebbe
L'uomo che matura il senso autentico della propria esistenza non si sente vincolato a una
tradizione o a particolari consuetudini. L'unico legame che sperimenta è quello del valore
L'io che attraverso la cura di sé diventa libero, si sente cittadino del mondo e si unisce in
La ragione e la capacità di scelta morale, ovunque si esprimano, valgono per tutti gli
uomini indistintamente.
Lo scopo dell'educazione dovrebbe essere quello di creare una comunità al cui interno si
possa dialogare e avere a cuore gli interessi altrui, rispettando qualsiasi espressione di
umanità e facendo in modo che questo rispetto rappresenti l'unica regola per le scelte
politiche.
Si tratterebbe di prefigurare per una cittadinanza non più segnata da categorie come
Quali sono le condizioni educative necessarie perché questo nuovo soggetto si manifesti
come il risultato di una scelta originale e creativa e non come il prodotto di molteplici
condizionamenti esterni?
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Gli elementi costitutivi della nuova identità umana sono individuati nel tumultuoso mondo
soggetto.
Lo scopo è quello di predisporre il soggetto a far proprie due figure simboliche: quella di
dell'esperienza senza mai cedere; il secondo è colui che, anche nelle situazioni estreme, sa
Si tratta di consentire a ciascuno di compiere la sua esperienza di vita, per quanto difficile e
talora dolorosa. Il soggetto non è solo e può contare sul conforto e l'assistenza di chi ha
Questa esigenza produce due conseguenze: la prima riguarda la convinzione che il destino
dell'educazione si consumi nella penombra di una coscienza dai contorni incerti e a queste
Le uniche regole intorno a cui il progetto esistenziale assume fisionomia sono quelle che
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Nella prospettiva comunitaria la bussola orientatrice è la ricerca del bene comune radicata
nella convinzione che, al di là dei diritti e delle esperienze soggettive, esistano vincoli etici
Il comunitarismo esalta il senso e la forza della comunità intesa quale spazio intermedio tra
l'individuo e la sfera politica, come luogo accogliente in cui i singoli individui trovano un
diverso io; il comunitarismo avrebbe la fisionomia di una teoria che vive per
come una delle forme privilegiate della sua umanizzazione in quanto esperienza di
appartenenza e di condivisione.
Sandel rimarca che il contesto di vita comune ha contribuito a edificare ciò in cui
riconosciamo noi stessi. Questa concezione comunitaria dell'io si spinge fino all'estremo
opposto dell'individuo decontestualizzato del soggettivismo: ciò che appare essere a prima
vista il mio equipaggiamento morale è in realtà comune in molteplici sensi, perché gli altri
vi hanno contribuito. In realtà io partecipo insieme agli altri ad una comune identità fatta di
cose in comune.
Esposito considera invece la pluralità dei significati della parola “munus”. In questa
Una forma di vita condivisa non è solo un insieme di pratiche sociali, ma anche un insieme
In una società comunitarista il bene comune si sostanzia in una concezione della vita
buona che definisce lo stile di vita della comunità. Il bene comune costituisce il riferimento
per valutare. Lo stile di vita della comunità costituisce il fondamento di una graduatoria
pubblica delle concezioni del bene e il peso attribuito alle preferenze di un individuo
realizzazione.
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sovra-individuale e a rilanciare tutti quei luoghi e quelle prassi che sono in grado di
Una società comunitarista presuppone una graduatoria pubblica del valore dei vari stili di
vita e opera perché i cittadini diventino virtuosi. Lo scopo è quello di recuperare l'etica in
Nella prospettiva comunitaria la comunità richiede l'esercizio della virtù per la sua
conservazione e i genitori sono tenuti a educare i figli in modo che diventino virtuosi.
Una comunità autentica non è costituita dal semplice incontrarsi degli individui. I suoi
La comunità si configura come un bene intrinseco per tutti gli appartenenti, sia sul piano
dell'esperienza psicologica, sia sul piano etico. La formazione di queste due fondamentali
attitudini risulta prioritaria per la sua stessa sopravvivenza e per il suo buon
funzionamento. Il fulcro del progetto educativo comunitario è riposto nel principio di una
pratica virtuosa capace di recuperare non solo il passato, ma anche il futuro della
tradizione.
La tradizione è parte di noi, è intesa come via privilegiata per la comprensione dell'uomo.
Si manifesta sul piano storico-sociologico come ciò che ereditiamo dal passato e con cui
MacIntyre osserva che ciò che sono è in una parte fondamentale ciò che ho ereditato, un
passato specifico che è in qualche misura presente nel mio presente. Che ne sia
tradizione si configura anche come una specie di apparato concettuale che giustifica i
particolari aspetti rilevabili al suo interno, cui fornisce coesione sul piano normativo e su
quello della fondazione ultima. Si pone come un fondamento che non è affidato alla
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purezza a priori della razionalità illuministica, ma poggia sul senso e la profondità storica
dei rapporti che regolano l'esperienza di un gruppo sociale. La tradizione non è un dato di
fatto immutabile.
consiglio di un amico che aiuta a risolvere un problema di vita. Il significato dal latino, di
tradizione, è “dare una consegna, affidare” e indica una dimensione dinamica dell'azione di
È proprio la comprensione della tradizione che assicura gli elementi capaci di rinnovarla e
reinterpretarla.
– critica al concetto di modernità intesa come l'idea che essa rappresenti per noi
qualcosa di definitivo e non soltanto una tappa della Storia; le teorie del moderno
storicamente;
non sia astratto e velleitario; non si può immaginare una morale che non sia la
perduto a causa del pregiudizio razionalistico nei confronti della Storia e della
tradizione;
riconosce e si identifica.
Non esiste nessun modo per comprendere qualsiasi società, compresa la nostra, se non
Nella teoria comunitarista è implicito un forte interesse per l'educazione. Questo interesse
è in relazione con la natura stessa della vita comunitaria, che richiede la pratica della vita
buona. La prassi pedagogica comunitaria risulta marcata da una forte tensione teleologica.
nella promozione del senso di appartenenza, nell'esercizio della lealtà e nella dimensione
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della condivisione.
compiuto nella modernità. Pensare all'uomo senza legami significa impoverirlo di quelle
esperienze che lo fanno crescere: la libertà assoluta sarebbe un vuoto in cui non vale più la
pena di fare nulla e nulla riveste più alcun pregio. Sono relazioni e legami a conferire
scoperta dei valori comunitari che è alla base della costruzione del bene. I membri della
come una progressiva conquista che si compie in noi stessi con le esperienze della vita
esigenze comuni.
Più che il principio di autorità vale quello di autorevolezza: una tradizione riesce a imporsi
La persona non è soltanto uno strumento passivo, ma un soggetto attivo che può
di ideali e valori, con il risultato di formare in modo eccellente i corpi, dimenticandosi però
delle anime.
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basata sulla volontaria rinuncia dell'esasperata tutela dei propri margini di libertà
Le differenze sono:
– l'idea di bene comune; per i personalisti l'accento cade sulle condizioni attraverso
per i comunitaristi l'idea di bene si manifesta come qualcosa di intrinseco alla Storia
pratiche virtuose;
unisce gli uomini con il primato riconosciuto alla persona in quanto valore
progetto solidaristico, il rispetto di una tradizione storica. Hanno caratteristiche così forti
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Le teorie comunitarie hanno aspetti convergenti con le pedagogie dei valori che
concepiscono l'agire educativo in rapporto a uno o più nuclei di senso etico. Agire in
funzione di un valore significa stabilire il confronto con un ideale dover essere, cioè
Valore è tutto ciò cui l'uomo è disposto a conferire un'importanza tanto grande da
Corrispondono alla necessità dell'uomo di poter fare riferimento, nelle sue decisioni, a
entità in base alle quali dare ordine e giustificazione alle proprie scelte.
I valori occupano una posizione centrale nella concezione di sé, agendo da criterio di
La prima formulazione e il primo assetto sistematico della pedagogia dei valori risalgono al
una piattaforma ideale trascendente. La caratteristica propria del dover essere è data dal
Cruciale è la ricerca del senso: i valori sono il quadro entro il quale il senso può essere
identificato.
I valori sono così posti come le vere e proprie forze motrici della Storia. Senza valori non
Max Weber li assunse come criterio di valutazione e termine di riferimento di ogni scelta.
Secondo Weber è l'uomo, come essere culturale, che stabilisce i valori in piena libertà
decisionale e di scelta. Questa libertà puramente soggettiva produce una varietà di valori
con l'eterna lotta tra valori irriducibilmente antagonistici. Nel manifestarsi i valori non sono
altro che una forma tautologica di adeguamento allo stato delle cose e sono un alibi di
Parimenti severe furono le critiche formulate da Heidegger. Egli ricondusse il valore alla
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L'oggettività dei valori non sarebbe l'adeguazione all'essere, ma una grave alterazione del
Il valore si presenta controverso anche all'applicazione nel campo delle scienze umane. In
campo sociologico, per esempio, il concetto è sconfinato in quello di norma sociale. Sul
contraddizioni.
orientamento normativi, ideali esistenti in sé e per sé nel senso delle idee platoniche,
Numerosi studi e ricerche hanno sollecitato sia il rilancio della nozione stessa di valore sia il
come la condizione espressiva del bene. Il bene si manifesterebbe con una vitalità rivolta
alla comunicazione di sé, ovvero come forza creativa in grado di costruire un'idea guida. Il
una o più persone per cui quel valore sia un valore, una coscienza o una comunità di
Identificare, concordare, produrre valori diventa un modo per realizzare una forma di
oggettivazione culturale del bene, stabilire una tavola di principi da cui ricavare regole di
comportamento etico in vista della definizione della responsabilità morale e di una sua
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Altri studiosi preferiscono insistere sulla dimensione personale dei valori, riconoscendone
la legittimità in rapporto alla concreta esperienza della persona. Soltanto nella persona si
radicano e si congiungono valutazioni, giudizi e voleri. Alla base dei valori ci sarebbe la
valore, una di tipo oggettivo e una di tipo personale. Guardare ai valori secondo la
prospettiva oggettiva e personale non significa pensare a due realtà separate, bensì
In campo pedagogico diversa risulta la ricaduta educativa rispetto alle due diverse
accentuazioni.
della capacità di volizione. L'accento cade più sull'esperienza di valore che sul valore in sé,
cioè sul rapporto che il soggetto stabilisce con quanto reputa meritevole di
apprezzamento.
La mentalità più diffusa del nostro tempo rischierebbe di perdere di vista la necessità della
Nell'impossibilità di trovare un senso comune condiviso da tutti, non ci sarebbe altra via
che individuare uno o più valori capaci di mediare il pluralismo delle posizioni per sottrarsi
Il secondo livello di accostamento ai valori si svolge a partire dal vissuto personale e dalla
Il soggetto esplora, riflette, controlla e attiva processi interattivi con la realtà degli oggetti,
delle azioni, delle relazioni colti nel loro contesto, nella loro collocazione nel tempo e nello
spazio. All'interno di queste situazioni di fatto emergono spinte e istanze che seguono
valori.
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I valori sono esigenze che emergono di volta in volta in un contesto specifico e nell'ambito
dei mondi in cui l'uomo agisce. Considerati in questa prospettiva i valori si presentano con
Tre autori vissuti nella prima parte del Novecento possono aiutare a cogliere in modo
Sergei Hessen annota che i valori si elevano al di sopra del tempo e impongono all'uomo
una continua crescita e un continuo movimento. Essi rappresentano quel dover essere che
mondo dei valori costituisce quel particolare e fondamentale momento che sottrae l'uomo
alla pura esperienza della vita sociale e biopsichica per innalzarlo nel regno della cultura,
ideali che si sono manifestati e si rinnovano di continuo nell'arte, nella religione, nella
morale, nella politica. Si configura come scienza normativa perché si propone di innalzare
Il valore non costringe, ma esercita una forte attrazione attraverso l'ideale, invitandolo a
Se Hessen pone l'accento sopratutto sulla forza esemplare e formativa dei valori, Friedrich
Wilhelm Foerster e Eduard Spranger sono sensibili alle risonanze personali dell'esperienza
quadro di valori in grado di orientarne l'origine. Foerster scrive che quanto maggiore è la
nostra facoltà di disporre dei beni materiali con tutte le loro tentazioni a ogni sorta di
abuso e la loro inesauribile sollecitazione di sempre nuovi bisogni, tanto più urgente risulta
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corrispondenza fra l'unità essenziale del singolo e gli atteggiamenti e i comportamenti che
ne discendono.
Il carattere è ciò che qualifica l'uomo. Dalla maturità del carattere si misura la maturità
dell'uomo. La vita che porta alla fortezza del carattere è quella che Foerster definisce la
vittoria della volontà superiore e razionale sulle tendenze inferiori. Lo sforzo auto-
Spranger manifesta uno spiccato interesse verso la conquista personale dei valori. Questa
esperienza è decisiva nella vita dell'uomo e matura durante la giovinezza, tempo della
scoperta dell'io, del graduale sorgere dei progetti di vita e del crescere in diversi campi
dell'iniziativa personale.
raggiunto solo se il giovane riuscirà a costruire un più alto se stesso, oltre il semplice io
ancora prigioniero di sé. Il più alto se stesso è l'io che pensa, che si eleva sopra l'io della
semplice intuizione sensibile, che accoglie il mondo dei valori e crea lo spazio per l'attività
della coscienza.
opportunità di riconoscere alcuni valori comuni su cui edificare la convivenza umana con
Lo sfondo teorico che accomuna questi studiosi è quello di un liberalismo che è impegnato
nella costruzione di un'etica pubblica intorno ad alcuni valori condivisi capaci di ispirare
posizione pecca di coerenza logica. Essa assume che la tolleranza e l'autonomia siano
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valori forti, proprio nel momento in cui predica la necessità di non ricorrere a valori di
questo tipo.
I sostenitori dei valori comuni preferiscono rifarsi ad alcune idee regolative che si sono
generale: il rispetto di ogni individuo costituisce un valore per una società pienamente
Le tesi della condivisione valoriale hanno ricevuto un potente impulso negli ultimi decenni
in relazione anche ad altre questioni. Per quanto riguarda i temi dell'ambiente, vi è una
sopravvivenza stessa dell'umanità sul pianeta, gli uomini dovrebbero sentirsi accomunati
nel valore della responsabilità intesa come prendersi cura di ciò che non c'è ancora e ha
diritto di esistere.
Jonas rivela un nuovo imperativo: agisci in modo che le conseguenze della tua azione
siano compatibili con la permanenza di un'autentica vita umana sulla terra. Agisci in modo
che le conseguenze della tua azione non distruggano la possibilità futura di tale vita. Non
Includi nella tua scelta attuale l'integrità futura dell'uomo come oggetto della tua volontà.
ordinare l'unica risposta possibile alle conseguenze prodotte dalla rivoluzione scientifica e
Di fronte all'eventualità che l'uomo rappresenti un pericolo per la natura molto più grande
di quello che la natura abbia mai rappresentato per l'uomo, non resta che l'accomunante
La qualità dell'esperienza umana non è indipendente dal contesto in cui si vive e la stessa
sociale ospitale e attraente in cui sono apprezzate e praticate le virtù civiche. I valori
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Soltanto la convergenza tra i due domini può creare le condizioni per una società nella
Il proposito è quello di rendere i valori comuni dei valori di cittadinanza, passare alla
La riflessione sui valori comuni da un lato guarda alle convinzioni affinché i valori di
riconoscere un luogo dove gli uomini si incontrano per edificare forme di convivenza civile
e politica nelle quali non prevalga la logica della semplice composizione degli interessi, ma
educazione alla cittadinanza capace di tenere insieme locale e globale, associando agli
degli strumenti per affrontare la complessità a livello personale, sociale, culturale, politico,
economico, ambientale.
bisogni e i diritti di ogni essere umano per la convivenza più prossima e per quella più
lontana.
Il percorso educativo è affidato alla pratica del dialogo, della discussione con l'obiettivo di
appartenenze.
L'educazione deve cercare di rendere gli individui coscienti delle proprie radici e fornire
specifici punti di riferimento che consentano loro di definire la loro collocazione nel
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La condivisione di una cittadinanza comune nel senso che abbiamo appena detto si svolge
che la convivenza presenta dei costi umani e sociali che si onorano solidalmente. Non si
contestuale riconoscimento dei diritti di cui siamo detentori e senza richiamare gli obblighi
di cui dobbiamo farci carico in quanto pare di una collettività. Il principio di diritto e quello
Nei diritti dell'uomo si riconosce l'insieme delle condizioni che assicurano il pieno rispetto
diritti. Essi appartengono alla dignità stessa della persona e precedono le leggi scritte che
Nel 1976 sono entrate in vigore due convenzioni internazionali sui diritti civili e politici e
La prima categoria di diritti tutela la persona umana rispetto alla vita, all'identità personale,
internazionale.
I diritti umani sono purtroppo ignorati o deliberatamente violati ogni giorno in varie parti
del mondo.
Se gli uomini non conoscono i loro diritti, non avranno la capacità di rivendicarli e non
sapranno neppure lottare per essi. Questo spiega il moltiplicarsi degli sforzi per
Spetta all'Unesco il merito di aver messo a punto negli ultimi decenni gli interventi
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Queste strategie scolastiche sono state in seguito integrate creando un sistema articolato
di interventi con la partecipazione sia dei soggetti politici e amministrativi sia dei grandi
mezzi di comunicazione. È stato poi rafforzato il rapporto privilegiato tra i diritti umani e la
democrazia.
del conoscere e l'esercizio pratico dei diritti umani. Esemplare è il modello messo a punto
delle conoscenze e delle azioni pratiche. Ciò implica rivolgere attenzione agli stili di
insegnamento, agli ambienti di classe e di istituto, alle relazioni interpersonali, alle strategie
drammatizzazione.
Diverso è parlare della solidarietà intesa come normale atteggiamento di lealtà politica, di
ampie della solidarietà privata e si propone di assicurare l'equilibrio dei diritti e dei doveri.
La dimensione della solidarietà è un valore per tutti ed è intrinseca alle buone pratiche
Si costruisce nel rispetto delle norme che regolano la vita associata, da intendere come
regole comuni.
e si affermi.
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Sono state individuate alcune condizioni educative per un'efficace introduzione alle
Una parte della cultura sociopolitica e pedagogica contemporanea ritiene che i valori di
cittadinanza non siano tuttavia in grado, da soli, di rispondere alla varietà e complessità
Essi devono venire integrati e sostenuti da un valore ancora più forte capace di orientarli
dell'esperienza umana.
Le vie per la creazione di una civiltà del convivere sono molteplici e coinvolgono i grandi
giusto non basato soltanto sulle logiche del profitto e dell'interesse egoistico. Esse toccano
Alla pace si giunge attraverso la formazione dell'uomo non violento, capace di intervenire
in modo creativo e personale nella realtà che lo circonda per modificarla nel senso
costruttive già presenti e sviluppandone altre alla ricerca di una verità mai scontata.
Alla pace occorre pensare in termini di un processo che si costruisce gradualmente e senza
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L'io costruttore di pace di certo spartisce con l'io cosmopolita l'idea universalistica di una
libertà, rispettoso degli altri, ma senza condividerne i destini. L'orizzonte di senso nel quale
si situa l'io costruttore di pace si nutre di partecipazione e condivisione delle sorti del
mondo.
Al recupero della nozione del valore nel campo della convivenza e della socialità è
corrisposta una rinnovata attenzione verso il tema valoriale anche in campo più
specificatamente pedagogico.
Una annotazione che accomuna diversi autori a questo proposito è che l'incertezza sui
valori, la mancanza di accordo sulle norme che regolano la vita, il silenzio sulla gerarchia
dei beni da perseguire hanno come conseguenza lo smarrimento del senso educativo. Chi
educa deve sapere che cosa vuole, ha bisogno di fini educativi e deve scegliere i mezzi con
I valori presuppongono scelte e le scelte a loro volta definiscono dei limiti. Il nesso valori-
L'interesse pedagogico per i valori non si concentra solo sulla loro rilevanza oggettiva, ma
è rivolto anche alle dinamiche personali attraverso cui i valori stessi interagiscono con la
L'educatore è chiamato a far vivere i valori, cioè a individuare le iniziative più efficaci per
configura sia come apprezzamento dei valori in quanto beni condivisibili e ideali da
fini, programmi sviluppati in rapporto alla percezione delle situazioni vissute e dei risultati
delle azioni attuate. La spinta ad agire nasce dalla discrepanza tra la percezione della realtà
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ed il progetto immaginato.
Sullo sviluppo e sull'interiorizzazione della nozione di valore influiscono sia fattori interni
affettiva;
ad un'azione.
sviluppa una concezione dinamica di sé che lo sostiene nelle attività intraprese, innescando
personale che dipende dalla capacità di prendere delle decisioni e di agire di conseguenza.
personale.
Il tema dell'educazione morale e dei suoi rapporti con la formazione del carattere viene
individuo, gli altri e l'intero cosmo. Il suo scopo è quello di sfuggire al relativismo,
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Individua sei stadi morali, raggruppati a due a due secondo tre livelli: livello
agli stadi 5 e 6 si manifesta un approccio alla decisione morale del tutto autonomo,
riconoscendo giusto ciò che è bene per la persona, difendendo i valori universali, cercando
di capire l'utilità delle leggi prima di applicarle, agendo in ultima e più matura istanza in
Per Kohlberg c'è la possibilità di valutare i giudizi etici in senso evolutivo e di ordinarli in
una gerarchia.
L'insegnamento morale più efficace è quello che aiuta il soggetto a camminare nella
direzione verso cui è già evolutivamente orientato. Questa strategia di intervento è poi
affiancata alla creazione di apposite comunità morali volte a costruire ambienti di vita
democratica e partecipativa.
L'educazione morale si identifica principalmente con il sostegno alla conoscenza dei valori
etici: la moralità è il prodotto naturale di una tendenza umana universale verso l'empatia o
Varie critiche furono mosse a Kohlberg, tra cui quella di Carol Gilligan. Secondo lei
ricorso al principio di sviluppo non sia sufficiente per spiegare la formazione del senso
Sviluppa la tesi secondo cui uomini e donne vivrebbero i problemi morali con ottiche
diverse, dovute a differenti concezioni dell'io e della relazione dell'io con gli altri. Nelle
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donne prevarrebbe un'etica della cura e della responsabilità, mentre l'etica maschile
Questo tipo di etica femminile è un'etica diversa, orientata non da principi che
sull'intersoggettività.
giustizia con quella della relazione personale e della cura. Ciò è possibile se si supera la
distinzione tra etica pubblica ed etica privata, riconoscendo nella dimensione pubblica
anche il ruolo di valori privati come l'amicizia, la stima, l'attenzione per l'altro, la
condivisione.
etiche razionaliste al maschile. L'atto e il giudizio morale non sono e non possono essere
sopratutto sul piano della progettualità empirica, allo scopo di intensificare l'impiego nelle
scuole di iniziative di formazione etica. Risponde alle esigenze a fronte della diffusione di
Concetti chiave come valore e carattere vengono intesi in diversi modi, a seconda dei
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Partenariato per l'educazione del carattere, il cui scopo è quello di diffondere e sostenere
nuovi progetti. Si riconosce in un documento programmatico che fissa undici principi per
Il primo principio dichiara che l'educazione del carattere si fonda sulla promozione di valori
– la scuola è da intendere come una comunità che si prende cura, di cui fanno parte
Lo scopo è quello di aiutare gli allievi a conoscere l'altro come persona, a provare stima
verso i membri della comunità, a sperimentare sensi di responsabilità nei confronti del
Secondo gli animatori del Movimento per l'educazione del carattere, la scuola è chiamata a
dell'uomo e del suo destino. Gli stessi metodi che si applicano per educare i fanciulli,
valori intorno a cui elaborare strategie educative e mettere a punto progetti scolastici
costituisce un buon viatico perché alcuni principi etici fondamentali diventino la bussola
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Il valore si configura nelle vesti di una suggestione che non cala in modo evidente
Per quanto riguarda i valori, restano aperti alcuni interrogativi sulla loro effettiva e reale
I valori si prestano sul piano dell'attuazione, a interpretazioni che dividono quegli stessi
l'uomo conquista la propria identità. Non basta individuare ed enunciare i valori se poi non
li si vive.
genere a qualcosa di intangibile e inviolabile. Persona stabilisce il limite tra lecito e illecito:
è lecito ciò che non nuoce alla persona e illecito è ciò che la danneggia o la sopprime.
Essere una persona significa avere soggettività morale e giuridica ed essere degno di
Quanto più si è accentuata, in epoca moderna, la consapevolezza del valore della persona,
tanto più è diminuita la concordia su che cosa si debba intendere con questa nozione.
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nella comunità. I feti, i malati in stato comatoso e i soggetti con disabilità psichiche tali da
privarli della capacità riflessiva non potrebbero essere considerati persone, pur
Diverse sono le teorie filosofiche che si sono avventurate a scoprire il senso della persona,
manifesta in tutta la sua pienezza il senso della persona umana, in quanto essere singolare,
umanistica, il fondamento della persona viene individuato nelle sue potenzialità di crescita.
all'affermazione del principio di auto-realizzazione posto da Maslow in cima alla scala dei
bisogni umani.
Nella concezione biblica l'uomo è immagine di Dio, principio e presupposto del suo
divenire partner di Dio nell'Alleanza. Non viene mai concepito come una generalità
uomo è una persona significa dire che nella profondità del suo essere egli è piuttosto un
È questo mistero della natura umana che il pensiero religioso esprime quando dice che la
La dimensione sapienziale dell'educazione è intrinseca alla natura stessa del rapporto tra
praticarlo.
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L'uomo non si libera da solo, ma accettando di entrare a far parte del piano salvifico di Dio.
indagare la realtà attraverso la riflessione sul significato delle cose. All'uomo è preclusa la
cui l'uomo scopre la promessa inscritta nell'iniziativa proveniente da Dio, che ha reso
Nell'uso biblico la parola sapienza indica uno specifico atteggiamento morale dell'uomo, in
virtù del quale egli conosce ogni singola cosa all'interno della totalità della realtà creata da
Nel linguaggio religioso la contemplazione è l'esperienza nella quale non solo si conosce,
ma anche si vuole e si ama ciò che si conosce. La conoscenza perde i suoi tratti utilitaristici
Nel dominio intellettuale la sapienza è superiore alla scienza intesa come conoscenza per
Di fronte alla pretesa obiettività della pedagogia non ci sarebbe più spazio per forme
educativa che non rientrino nei protocolli sperimentali. Esse sarebbero legittime solo se
Sono tuttora attuali le riflessioni di Jacques Maritain secondo cui il primato dei mezzi sui
fini e il conseguente crollo di ogni finalità certa e di ogni vera efficacia nel realizzarla
suoi mezzi non sono cattivi, anzi sono generalmente migliori di quelli della vecchia
pedagogia. Il guaio è che sono talmente buoni da farci perdere di vista il fine.
anche di indagare la verità: al principio dell'azione umana, in quanto umana, c'è la verità,
conosciuta per se stessa, per amore cioè della verità. Senza fede nella verità non c'è
efficacia umana.
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Maritain mise a punto un piano pedagogico basato sul principio dell'educazione liberale.
Lo scopo era quello di fornire all'allievo un insieme di conoscenze non settoriali e fini a se
stesse, ma volte a garantire gli strumenti per una conoscenza che si impegna a decifrare
non solo i fatti, ma anche i significati. L'educazione doveva attrezzare lo spirito dell'allievo
con una conoscenza viva e ordinata tale da permettere, in età adulta, di avanzare verso la
sapienza. Ciò era possibile attraverso l'umanesimo formativo che coincide nella
del soggetto.
Maritain pensava all'educazione liberale come a un training spirituale nel quale non
contavano tanto le nozioni apprese quanto il metodo di studio, immaginato come una
graduale iniziazione alla capacità di riflettere sulle cose nel loro insieme.
È perfetto ciò che è pienamente compiuto in quanto intrinseco nel destino di un qualsiasi
tensione verso il conseguimento della pienezza dell'identità umana. Questo avviene con il
La perfezione si costituisce a due livelli: come fine naturale e come fine libero.
Il fine libero connota in modo particolare l'uomo, poiché legato alla sua essenza di vivente,
dotata in più di una natura libera. È posto dal soggetto mediante una scelta di volontà.
La distinzione tra fini naturali e fini liberi non implica una loro separazione reale: essi si
quanto immagine di Dio trova il senso di sé nella scoperta del piano divino e lo trova
attraverso l'esercizio della sapienza, che, a sua volta, è resa possibile dalla condizione di
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perfettibilità dell'essere umano. Il centro pedagogico della questione sta nel passaggio
Affermare che l'uomo è un essere assoluto implica che la libertà sia considerata come
assoluto. Questo principio è incompatibile con la visione biblica che ripone la libertà
assoluta non nell'uomo, bensì in Dio. Non solo la libertà è relativa e situata, ma per il
Educare l'uomo significa aiutarlo a sperimentare una libertà non autosufficiente, cioè fine a
se stessa, ma concepita come un'opportunità per entrare nel tutto in cui siamo immersi e
che l'uomo è chiamato a identificare. Il mondo è soltanto un segno di una realtà più ampia
e profonda: la libertà non è l'attività che l'uomo svolge prendendo se stesso come misura
di tutte le cose, come spazio in cui essere padrone, ma è una finestra spalancata su una
realtà che non ha mai finito di essere inquisita, in cui l'occhio penetra sempre di più.
senso religioso e la sfida/accettazione del rischio implicito nell'esercizio della libertà e della
volontà.
Ogni uomo, per il fatto stesso di esistere, afferma nella sua vita un significato per cui vale
condizione stessa dell'uomo che mette in moto gli interrogativi ultimi sul significato della
vita.
esercitare sino in fondo la propria libertà e, anziché accettare il limite del Mistero, presume
di essere in grado da solo di trovare tutte le risposte necessarie per dare senso alla vita.
Perché gli uomini incontrano tanta difficoltà nell'identificare nell'esistenza del Mistero
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Perché l'uomo non è disposto ad accettare la categoria del rischio. Con questa espressione
È proprio nel superamento delle colonne d'Ercole che uno comincia a sentirsi uomo:
quando supera questo limite estremo posto dalla falsa saggezza e si inoltra nell'enigma del
significato.
esistenza, ragione e volontà, che esercita la propria libertà non per ampliare la presunzione
del proprio dominio, bensì per conquistare un livello più profondo di conoscenza del
Mistero e dunque di Dio. La libertà diventa liberazione dai vincoli che condizionano
dedizione di sé.
Educare, secondo Giussani, è aiutare l'animo dell'uomo a entrare nella totalità della realtà.
La parola realtà sta alla parola educazione come la meta sta a un cammino.
La realtà totale si configura come una sfida permanente dal cui esercizio dipende la qualità
L'autorità del buon maestro si presenta come una testimonianza credibile e vitale. La
persona che si è fatta carico di te non per diventare come quella persona nella sua
concretezza piena di limiti, ma come quella persona nel valore a cui si da.
l'altro e con gli altri. La persona è al contempo sussistenza e coesistenza. Da sola non può
esistere in quanto persona, perché non riesce nemmeno a riconoscere se stessa come tale.
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Nella prospettiva dialogica l'altro non si limita ad essere colui che compie un tratto di
intrinsecamente educativa.
predisposizione verso ciò che gli verrà incontro. Chi non sperimenta l'avventura di aprirsi
all'altro, credendo di salvare la propria anima l'avrà per sempre perduta. Chi si apre diventa
un orizzonte spalancato.
La coesistenza della persona non si compie se non a partire dall'interiorità di un essere che
possiede se stesso grazie alla sua libertà e per questo può aprire sé agli altri al punto da
poter dire che l'apertura della propria intimità fa essere ciascuno quello che è.
capacità della persona di darsi agli altri e al mondo circostante. L'uomo contribuisce alle
l'arricchimento degli altri con quanto ciascuno è in grado di dare in termini cognitivi,
Attraverso il dialogo si mira a rendere il discepolo partecipe nel procedimento della ricerca,
Costituisce la condizione attraverso cui matura l'incontro con l'altro, un elemento decisivo
Con la perdita del centro, l'uomo si ritrova senza dimora e si scopre problema a se stesso,
ma con l'apertura all'altro egli ritrova per sé e per l'altro una traiettoria di senso.
Alcuni filosofi e psicologi prospettano l'empatia come via pedagogica privilegiata per la
autentica di co-educazione non solo agendo tra maestro e discepolo, ma tra persona e
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Martin Buber prospetta il suo pensiero relazionale: l'individuo non avrà rotto la sua
solitudine se non quando riconoscerà nell'altro, in tutta la sua alterità, se stesso, l'Uomo.
piena ragione del rapporto Io-Tu, ritrovandosi con l'altro in una sfera comune. Il fatto
riconoscere la propria esistenza sulla sola base del pensiero senza l'altro. L'uomo diventa io
solo a contatto con il tu. La relazione Io-Tu ha una struttura colloquiale. Attraverso di essa
Chi esalta l'autonomia del soggetto misconosce il significato della libertà, che, da sola, non
selezione personale di ciò che è buono e giusto. Questo processo di padronanza del
mondo può avvenire solo attraverso la relazione dialogica poiché in essa l'allievo cresce e
Ogni dialogo trae la propria autenticità solo se è toccato dall'elemento della comprensione
L'educatore che fa esperienza dall'altro e fa fronte ad essa sperimenta due cose in una: il
limite davanti all'alterità e la sua grazia nel legame con l'altro. Questo gli consente non
solo di conoscere di che cosa il discepolo abbia o non abbia bisogno, ma anche che cosa
gli può dare e cosa no, che cosa già ha e cosa no.
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L'accesso alla pienezza interiore degli allievi avviene attraverso la fiducia conquistata
attraverso la condivisione della loro vita e l'accettazione della responsabilità che tale
partecipazione comporta.
Il grande carattere è il fine ultimo dell'educazione e obiettivo mai del tutto conseguibile.
cui l'educatore si manifesta senza remore nella pienezza del proprio essere, restando in
un'attesa piena di sollecitudine che ciò che è giusto e vero germini e cresca nella sostanza
larga divaricazione tra cultura umanistica, scienza e tecnica, sul rischio che l'uomo possa
diventare l'artefice della propria auto-distruzione, anziché l'artefice della propria storia.
con l'annuncio cristiano e a creare le condizioni per sperimentare tutta la valenza di umana
liberazione. È questo il tramite attraverso cui l'uomo può attingere alla dimensione di
totalità che segna ogni cosa, l'uomo stesso e la realtà tutta. Nell'esperienza religiosa egli
situa il contesto etico ed esistenziale adeguato alla formazione e alla crescita della capacità
L'identità personale dell'uomo rende possibile l'educazione, che si manifesta secondo i due
L'uomo diventa adulto quando riconosce la sua povertà e i suoi limiti, quando si apre e si
a servire un ideale.
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educatrice, dell'incontro.
La pienezza dell'esperienza umana dipende dalla possibilità che esistano altre persone, non
giustifica: è l'incontro con Dio. Tutto ciò che è finito si raccoglie in un unico grande Io di
all'oggetto e alla sua propria dignità piuttosto che alla sua importanza per l'individuo, nella
dell'esperienza umana.
vita di cui ha bisogno per orientarsi. Anch'egli viene modificato dal rapporto con il
dell'autorità e del sapere per farsi umile con gli umili e piccola con i piccoli, ma rifiuta
anche l'idea che l'evento educativo possa fare a meno del maestro e si configuri come
pura spontaneità. Non è possibile l'auto-educazione se non c'è qualcuno che si occupa di
noi.
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Se nel momento della definizione e della scoperta di se stessi i giovani non incontrano
Il buon maestro non soggioga l'allievo con la forza del suo intelletto. Il maestro che solo
può dare ragioni per vivere e che interpreta le ragioni dell'educazione costruisce la propria
risposta, la ricerca e la scoperta. La figura del maestro si intreccia con il destino interiore
del discepolo nei meandri della coscienza, dove l'intenzionalità inconsapevole del
In secondo luogo vi è la funzione educativa della parola, il rapporto tra parola e discorso, il
Soltanto la parola significa davvero, nel senso che soltanto l'atto del singolo che dice, e
dicendo attesta, istituisce una nuova capacità della lingua di riferirsi al reale e di produrre
significati.
possesso della parola consente di vincere la suprema malattia dell'Io, cioè la solitudine.
Buber scrive che appena gli uomini dicono, dicono già l'altro.
Sul piano teologico, nel suo elemento primario e originario, la parola è una persona
vivente: è il Verbo nel quale il Padre crea le cose e svela il suo mistero di salvezza.
La mediazione di Dio passa attraverso la Parola e si fa parola umana per comunicare agli
scaturiscono.
Nel senso pieno parola è ambiente nel quale due persone si incontrano e attuano una
La Parola di Dio è destinata ad incontrare gli uomini per trasformarli in famiglia di Dio,
associandoli quali mediatori di liberazione e di vita in amicizia. Nel prendere forma umana,
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interlocutore di Dio e gli indica come la parola autentica abbia bisogno dell'apertura alla
ulteriorità, al rapporto con la verità. La parola vera si presenta in forma dialogante, accetta
La padronanza della parola rappresenta una delle condizioni perché la persona possa
l'uomo membro attivo della vita comunitaria, assicura il possesso di abilità e competenze
professionali.
Garantire la pienezza della parola significa compiere un intervento educativo che rende
giustizia alla dignità della persona. La padronanza della parola costituisce una delle
Le riflessioni sulla natura intrinsecamente educativa della parola si sono tradotte in forme
Paulo Freire agì sopratutto nel campo dell'alfabetizzazione degli adulti. Egli concepì
l'annuncio cristiano come un annuncio di salvezza rivolto non solo alla vita futura, ma
anche a quella presente, con particolare attenzione ai non-liberi, cioè agli oppressi.
Due itinerari affini nonostante l'estrazione sociale diversa e la distanza geografica, due
che impegnati nello studio, nell'approfondimento dei problemi sociali, con un senso
grande della libertà, che fanno coincidere l'educazione col passaggio di una coscienza
che la persona può realmente attuare se stessa ed essere libera solo a condizione di
rompere la cappa d'ignoranza e di incapacità di far valere le proprie ragioni. Alla parola è
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dall'alfabeto.
Perché questo possa accadere, occorre che l'intervento educativo non si limiti ad essere un
significato sia dal punto di vista grammaticale sia dal punto di vista personale.
essere strettamente legato alla presa di coscienza di una situazione reale e vissuta
problematizzante: una graduale presa di coscienza del diritti ad avere una voce e a
Anche per don Lorenzo Milani le parole non potevano essere neutre e, per risultare efficaci,
Occorreva invertire la tendenza all'imitazione dei borghesi da parte dei ceti popolari e far
La borghesia è una vera e propria categoria oppressiva, perché negazione fatta corpo
Non vi poteva essere liberazione delle coscienze se non attraverso il passaggio dalla
subalternità all'autonomia. Il punto decisivo è il passaggio dallo stato di inerzia allo stato di
libertà.
Solo attraverso la padronanza della parola la cultura dei poveri può uscire dalla marginalità
e manifestarsi con i suoi valori e la sua capacità di interpretare il senso della vita.
La parola che arricchisce coincide per don Milani con la parola di Dio ed è generazione di
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Queste proposte sono accomunate dalla convinzione che l'intervento pedagogico, per
essere veramente tale, si debba rivolgere in primo luogo alla condizione personale
dell'essere umano. Queste si prefiggono di ripensare, alla luce delle nuove sfide della
La scuola pensata in funzione dello sviluppo della persona ha caratteristiche diverse dalle
tesi del funzionalismo sociologico e anche dalle tesi della scuola come luogo
come capacità di conoscere, capacità di vivere con gli altri, capacità di amare, capacità di
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo queste pedagogie prospettano una scuola
La scuola non può essere né neutrale né ideologica. Neutrale perché, in nome dei diritti
all'assistenza dell'uomo e a fornirgli gli strumenti per opporsi al conformismo sociale, allo
Altre caratteristiche della scuola per la persona sono l'ampia base umanistica da integrare
Allo Stato riconoscono un ruolo importante nella promozione del bene dell'istruzione e
dell'educazione a patto che riconosca la libertà di scelta alle famiglie e il valore della
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sussidiarietà. Di qui la proposta di una scuola partecipata dalle famiglie e comunitaria dal
capace di auto-organizzarsi intorno ad un progetto finalizzato con vincoli non più di tipo
dalla priorità che attribuiscono all'esperienza del soggetto in quanto soggetto morale.
Per uscire dall'impasse l'unica via è l'approccio fenomenologico esistenziale con l'indagine
sulle strutture della coscienza, senza perdere di vista l'unità della persona e sopratutto la
personale dell'etica. L'etica richiama sempre la persona alla sua irrinunciabile domanda di
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La prossimità si configura come una pura soppressione della distanza. Nel vedere l'altro mi
Quando riconoscerò la presenza del volto come responsabilità, sia io sia il prossimo
acquisteremo dei significati. Io sono l'Io che è responsabile, egli è l'egli cui io assegno il
La nudità del volto giustifica la priorità assegnata all'etica e svela mentre si manifesta
La trascendenza religiosa da così senso all'etica: nel volto colgo e ascolto la parola di Dio.
L'orizzonte entro il quale Lévinas situa il principio etico è quello dell'amore nella metafora
configura come un'etica della responsabilità, Ricoeur parla di etica della disponbilità. Egli si
Prospetta una tesi secondo cui la persona è chiamata a realizzarsi non già come un io, ma
come un sé, nella forma analoga a quella di qualunque altra persona. Il sé coincide con la
medesimezza, cioè la dimensione della permanenza nel tempo e della comparazione dei
vari stadi del soggetto, ma è segnato dall'ipseità, cioè dalla personalità che si proietta
verso la parola data, mantenendosi dunque fedele alla promessa. Se rappresenta la via
della realizzazione personale, l'altro potrà essere visto come l'oggetto del nostro desiderio.
L'attrazione e la cura dell'altro derivano dalla cura che abbiamo per noi stessi.
limite e che invece per noi è un'opportunità, una risorsa, un bene da sfruttare.
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della persona che prende fisionomia attraverso la categoria della prossimità costituirebbe il
Dovendo agire per essere la persona si manifesta in tutta la sua pienezza nelle modalità di
configura sia come consapevolezza di noi stessi sia come possibilità, compito e
attraverso cui si intesse la coscienza e si perfeziona il senso morale. Senza moralità non ci
La coscienza non è qualcosa di innato e che preesiste all'uomo e di cui l'uomo deve
soltanto avvalersi, ponendosi in ascolto di una voce interiore. La coscienza morale della
Essa va ripensata alla luce della possibilità che prenda corpo anche una falsa coscienza.
Falsata dalle mediazioni storiche da cui essa necessariamente dipende. Tali mediazioni
dipendono dalle vicende connesse alla biografia personale del soggetto e da quelle
L'educazione della coscienza morale si svolge solo e sempre entro una molteplicità di
formazione della coscienza morale appartiene sopratutto al campo del sapere pratico.
Ogni sapere pratico si fonda sull'esperienza dell'azione: ciò che è già stato e che può
insegnarci a perseguire il bene. L'esperienza è qualcosa in più di una semplice risorsa: per
Alla base del sapere pratico sta la valorizzazione delle esperienze precedenti e
Se il sapere che si riferisce alle azioni umane, a causa della libertà che le genera, non può
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offrire enunciati universali e necessari, questo non significa che le sue verità siano inutili.
La verità pratica non è data a priori, ma si costruisce. È una verità fattiva perché si
costituisce nello sforzo continuo per orientare il nostro comportamento vero un punto di
riferimento che non può essere captato indipendentemente dagli stessi sforzi che si fanno
per raggiungerlo.
esperienze mediante cui la persona non solo fa proprio un quadri di valori, ma mediante
cui si mette anche in concreto alla prova nella prospettiva del bene.
Le esperienze buone si situano all'intersezione di vari fattori, tutti a forte valenza educativa.
raggiungendo il suo momento più significativo con l'esercizio della phrònesis: disposizione
razionale pratica che aiuta a deliberare correttamente per il bene dell'uomo nella sua
interezza, cioè orienta e guida la prassi perché la nostra vita raggiunga un senso
avendo come oggetto proprio il particolare, cioè le scelte circostanziate nella mobile
storicità degli individui nei vari casi della vita. In tale condizione di scelte umane è chiamata
alla sua esistenza un senso completo così da sostenerlo per il perseguimento di questo
progetto. Non possiamo impadronirci una volta per tutte della verità, ma attraverso
l'esercizio virtuoso possiamo stabilire una tensione positiva e continua verso la verità.
Il compiersi dell'uomo si manifesta come l'esito del permanente intreccio tra libertà e
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umana sembrano farlo intenzionalmente perché altri poi li imitino. Il proporre modelli è un
positivi o negativi.
Esempio del maestro di origami giapponese che non parla la nostra lingua e che ci dice se
un passaggio è corretto o meno piegando un angolo del foglio e aspettando che facciamo
lo stesso. Se la piega sarà corretta egli ne farà una seconda, in caso contrario aspetterà,
segnalando così l'errore. A mano a mano che ne facciamo altre, diminuisce sempre più il
bisogno di essere aiutati, e alla fine non si avrà più alcun bisogno di aiuto. Il maestro ha
comportamento, nel senso di disporlo ad attuarsi per la prima volta. Abbiamo compiuto un
rapidamente possibile. Il comportamento verbale può essere insegnato nello stesso modo.
Gli stimoli che assumono il controllo sono generati dal comportamento stesso. Il
comportamento verbale risulta sotto il controllo di altri tipi di stimoli alla stessa maniera.
Insegniamo ciò che significa una parola pronunciando questa parola e mostrando
parola.
È a disposizione un rinforzo molto potente, che non ha bisogno di essere inventato a scopi
Una manipolazione coronata da successo rinforza qualsiasi cosa facciamo nell'ottenere una
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L'inconveniente, con le attività scolastiche che generalmente si svolgono in classe, è che gli
successo.
può imparare ciò che la scuola ha da insegnare loro ha rappresentato il problema centrale
John Carroll. Secondo l'interpretazione di Bloom, il modello di Carroll rese più chiaro il
fatto che se gli studenti sono normalmente distribuiti secondo una curva normale con
riguardo all'attitudine per qualche argomento, e se a tutti gli studenti viene data
esattamente la stessa istruzione, allora il profitto, valutato allorché il tema è stato esaurito,
Viceversa, se gli studenti sono distribuiti in modo omogeneo secondo una curva normale,
Bloom e i suoi studenti hanno elaborato varie procedure e strategie per far conseguire la
Inizialmente venne utilizzato un test di profitto identico o parallelo in classi non mastery e
in classi mastery, e fissando come definizione di padronanza per le classi del secondo tipo
il livello richiesto per una classificazione A in una classe del primo tipo.
Il consenso abbastanza vasto che raccolgono le strategie del mastery learning può essere
dovuto al fatto che agli insegnanti o alle scuole è richiesto un mutamento minimo.
correttive a vari stadi o livelli del processo di apprendimento. Scoprirono che si rivelava
molto utile lo sviluppo di brevi test diagnostico-progressivi intesi a determinare ciò che
ogni studente aveva appreso in una particolare unità e che cosa aveva bisogno di
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apprendere ancora. Non per classificare o giudicare, ma per fornire un feedback sia
all'insegnante sia allo studente riguardo a quegli aspetti o elementi dell'unità didattica che
Il successo o il fallimento del mastery learning è in relazione con il grado di efficienza che
questi test formativi hanno nell'individuare con esattezza le necessità dello studente.
La chiave del successo delle strategie del mastery learning sta nella misura in cui gli
studenti possono essere motivati e aiutati a correggere le loro difficoltà nei punti
Sviluppare un sistema per cui lo studente lavora in collaborazione con il suo compagno o
efficaci per motivare lo studente a creare correttivi e per fornirgli il tempo supplementare e
Ci sono due sottoprodotti del mastery learning che non sono stati previsti in partenza:
ha molto poco in comune con ciò che comunemente chiamiamo processo di scoperta.
Il bambino, esposto linguisticamente a un mondo adulto, procede non con una scoperta
ma con un'invenzione che fa credere un poco nelle idee innate, in una forma linguistica
che semplicemente non è presente nel repertorio dell'adulto. Questo apprendimento del
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Nella cultura, la primissima forma di apprendimento essenziale alla persona che diventa
modello accessibile.
La scoperta è il mezzo principale per educare i giovani e sembra che ci sia una
componente necessaria alla cultura umana che è simile alla scoperta, cioè l'opportunità di
– l'attitudine: deve avere l'attitudine a poter usare la sua testa effettivamente per
farla sua e possa così usare l'informazione compatibilmente con ciò che già
conosce;
– necessità di fare in modo che il bambino sia attivo, così che possa sperimentare la
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L'apprendimento per scoperta generalmente coinvolge la scoperta di quello che c'è nelle
loro teste. C'è molto di più nella maggior parte delle teste di quanto possiamo renderci
Riguardo al problema delle abilità strumentali, una di esse consiste nello spingere un'idea
ai suoi limiti. (Esempio del bambino che in classe dice che le cose si trasmettono per
tradizione facendo l'esempio del suo cane che ha cominciato a seguire i gatti solo quando
quella dell'insegnante. Molte proprietà oggettive delle idee e della forma sotto cui
dell'istruzione scolastica.
Ogni volta che una persona si trova di fronte a un'idea nuova si forma un certo equilibrio
tra quest'idea e la totalità dell'organizzazione di concetti dominante. Il processo per cui tali
idee nuove sono immesse nella struttura preesistente comporta operazioni di livellamento,
affinamento e assimilazione.
attivo.
un equilibrio adeguato tra i concetti e i dati su cui questi si fondano. Concetti che non
possono essere messi in relazione con esperienze illustrative o con esempi pertinenti
L'apprendimento è più ricco di significato quando procede da gradi più bassi a gradi più
che gli fornisce un orientamento e una direzione, e poi lavora all'indietro, completando il
significativo abbia luogo, bisogna che la materia sia in relazione con dei bisogni
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effettivamente sentiti. L'incapacità di vedere alcune necessità di imparare una certa materia
è la ragione che gli studenti spesso adducono per spiegare la perdita di interesse negli
studi secondari.
Una volta che si sia sviluppato questo bisogno, l'apprendimento acquista naturalmente un
maggior significato, ma è difficile stimolare lo sviluppo di tali bisogni finché prima di tutto
potenzialmente validi: le scelte fatte dagli individui stessi non sono invariabilmente così
appropriate o benefiche come i teorici della teologia vorrebbero farci credere. Talvolta
Giacché la significatività è in gran parte un fenomeno personale, essa può essere raggiunta
solo se l'individuo è disposto a compiere lo sforzo attivo necessario a immettere del nuovo
Il compito effettivo di articolare nuove idee in un quadro di concetti personali può essere
svolto solo da chi apprende, e da ciò deriva che le idee che sono inculcate a forza negli
studenti o sono da loro accettate passivamente e senza critica non possono certo essere
piene di significato.
Si ha un vero apprendimento solo quando c'è partecipazione attiva, quando gli studenti
hanno effettiva esperienza della realtà cui i concetti si riferiscono, invece di limitarsi a
della vita e prevale il codice dell'abitudine e della ripetizione; nel caso dell'apprendimento
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sapere concettualizzato.
Come attivare questo genere di sapere che risulta strategico per la promozione di una
interrogativi e riflessioni; una delle condizioni perché questo accada è che i docenti
si convincano che gli allievi sappiano pensare e non siano soltanto dei vasi da
riempire;
– non è sufficiente che gli insegnanti conoscano bene la loro materia: occorre che
– quando gli allievi presentano il loro lavoro occorre evitare di esprimersi subito nel
bisogna evitare di demotivare i ragazzi con giudizi troppo netti perché rischiano di
impiegate nel loro significato proprio: occorre che l'insegnante abbia una qualche
concetto che rappresenta la realtà, è l'esito di una riflessione intorno a quella realtà;
per introdurre gli alunni all'esercizio della riflessione bisogna farli parlare, così i
concetti tendono a definirsi e a chiarirsi; così facendo, con il tempo ogni situazione
con se stessi, questa è la condizione per poter apprendere per tutta la vita.
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differenze esistenti tra gli allievi. Queste differenze sono relative al livello delle loro
conoscenze, dei loro profili pedagogici, dei loro ritmi di assimilazione, delle loro culture e
apprendimento;
svolgere in classe in rapporto ai suoi bisogni e alle sue possibilità (questione non
2 Molte classi e una materia comune: professori della stessa disciplina possono suddividere
– un tempo nelle classi eterogenee, dove sono definiti gli obiettivi, sono organizzati
allievi sarà stabilità in base ai seguenti criteri: spiegazione di nozioni che non sono
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allievi più lenti ed esercizi finalizzati ad un ulteriore approfondimento per gli altri,
campo pedagogico per poter superare quelle difficoltà relazionali che derivano
In questa prospettiva è necessaria una collaborazione continua tra gli insegnanti al fine di
allievi ed evitare così numerose perdite di tempo nella gestione di una classe.
i professori possono trovare una linea comune di insegnamento per favorire e valorizzare
dell'autonomia. Così facendo, l'allievo diverrà più lucido, più responsabile e autonomo
In ogni caso, un insieme di nozioni non costituisce, da solo, una cultura né garantisce da sé
universalità e devono essere elaborati dal soggetto per permettergli di capire quelle
della cultura assume un valore in relazione agli apprendimenti particolari individuali, così
nel particolare.
in cui si trova, si interroga sulla pertinenza delle procedure da utilizzare, valuta la loro
efficacia e il loro valore affettivo e cognitivo, facendo riferimento a tutto il complesso della
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– la sfera della verità: nella quale rientrano anche i corrispettivi negativi del falso e
dell'indeterminabile;
– la sfera della bellezza: e della sua assenza dalle esperienze e dagli oggetti brutti;
– la sfera della morale: ciò che consideriamo bene e ciò che consideriamo male.
Vi sono tre argomenti di studio che gli esseri umani devono comprendere nella loro
pienezza: come esempio della verità, la teoria dell'evoluzione di Darwin; come esempio
della bellezza, la musica di Mozart Le nozze di Figaro; come esempio della morale,
Sapere in che modo gli altri hanno affrontato le pressioni e i dilemmi della vita significa
significativa per gli esseri umani da poter trovare in se stessa la propria giustificazione.
Le discipline sono gli strumenti migliori con cui affrontare quasi ogni argomento. In
assenza delle conoscenze organizzate nelle discipline, gli individui non possono prendere
parte in modo pieno al mondo in cui vivono, al mondo in cui tutti noi viviamo.
Gardner non vuole affermare che l'Evoluzione, Mozart e l'Olocausto siano le scelte migliori
né che siano le sole possibili. Sostiene che un'educazione rivolta a tutti debba esplorare in
modo abbastanza approfondito una serie di grandi conquiste umane che si riassumono
L'educazione mira a plasmare un certo tipo di individui. Egli desidera esseri umani che
potrà realizzarsi solo se gli studenti acquisiranno familiarità con la gamma delle opere
dell'uomo, dalle più elevate alle più umili, e se saranno capaci di analizzare la propria
esistenza in termini di possibilità umane, comprese quelle che nessuno aveva mai previsto.
consiste nel cercare di guidare i giovani a comprendere che cosa, in un dato contesto
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Tale educazione presuppone due condizioni: gli educatori devono da un lato riconoscere le
difficoltà che gli studenti si trovano a fronteggiare nel loro cammino verso la
comprensione autentica di temi e concetti importanti; dall'altro devono tener conto delle
La teoria delle intelligenze multiple può diventare un alleato importante nella ostruzione di
grado di suggerire una ricca serie di percorsi con cui affrontare gli argomenti;
– offrendo analogie adatte: è necessario ricorrere ad analogie con ciò che si è già
fuorvianti;
l'insegnamento dovrà considerarsi riuscito nella misura in cui queste idee sono state
possibili.
La prospettiva delle intelligenze multiple possiede una flessibilità che le permette di essere
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nell'esplorazione di temi generali. Occorre tenere presente che i vari aspetti di questa
teoria non possono essere usati con eguale efficacia per conseguire ogni e qualsiasi
obiettivo pedagogico.
intendono raggiungere.
Per chiarire il suo significato si può partire da una semplice analisi del comportamento
umano. L'uomo agisce sempre per uno scopo. Tuttavia egli non sempre può raggiungere
rapporto a due diverse situazioni: quella nella quale gli individui perseguono un obiettivo
Nella situazione cooperativa, gli individui sono vincolati fra loro in modo tale che la
probabilità che ha uno di essi di conseguire il proprio obiettivo dipende dalla probabilità
che hanno gli altri di conseguire il proprio. Tra di essi esistono relazioni di interdipendenza
Nella situazione competitiva gli individui sono vincolati l'uno all'altro in modo che quanto
più alta è la probabilità che ha uno di essi di raggiungere il proprio obiettivo, tanto più
bassa diventa quella che hanno gli altri di raggiungere il proprio. Si stabiliscono relazioni di
individuando in esse due tipi di azioni fondamentali che possono essere indicate come
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quelle che le riducono. Gli effetti della situazione cooperativa sono contrapposti a quelli
In una situazione cooperativa, quando un membro del gruppo compie azioni inadeguate e
inefficaci al raggiungimento dello scopo, gli altri si impegnano a compensare gli effetti di
tali azioni e a impedire che esse si ripetano. Se un componente della squadra rimane
ciascuno finisce per provare un piacere vicario del piacere del compagno. Quando le
persone collaborano efficacemente tra di loro, è molto facile constatare una maggiore
L'impegno cooperativo non è solo funzionale allo scopo che si vuole raggiungere, ma
estende anche il rapporto umano: induce a prendere in esame il punto di vista degli altri, a
valutare le loro qualità o i loro limiti, ad apprezzarne le doti o a esprimere dissenso per
qualche aspetto del loro comportamento. Spinge a conoscere e accettare gli altri.
Perseguire con altri un obiettivo comune ha anche effetti benefici sulla salute mentale:
valutazione realistica della stima di sé, buona resistenza allo stress, livello moderato di
rifiutassero per bassa stima di sé, per paura di sbagliare o di essere criticati e sollecitare in
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qui la necessità vitale di educare per l'era planetaria, il che richiede la riforma del modo di
riforme interdipendenti.
– per esaminare i problemi del metodo: il metodo così inteso è una disciplina di
descrivere una confusione dello spirito; la complessità è una sfida che lo spirito deve
un pensiero complesso;
La tragedia della complessità si colloca sia a livello dell'oggetto della conoscenza sia a
sue solidarietà con gli altri oggetti e con il proprio ambiente e la dissoluzione dei contorni
e dei confini che sommergono qualsiasi oggetto e che ci condannano alla superficialità.
necessità di una totalizzazione, di una unificazione, di una sintesi. Deve tendere in modo
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tragico alla totalizzazione, all'unificazione, alla sintesi mentre combatte la pretesa a questa
totalità.
L'incompiutezza si trova al centro della coscienza moderna come un fantasma che infesta
limiti, li evidenzia. Bisogna invertire il senso della disciplina intellettuale votandola alla
trasformazioni accelerate. È iniziata la terza fase dei cambiamenti su vasta scala della
trasmissione delle conoscenze che è uno dei compiti, ma non il solo, assegnato alle scuole
genetica, dalle scienze cognitive, dalle scoperte delle neuroscienze, che spinge a
Le prossime riforme scolastiche non potranno fare a meno di includere nei progetti di
e distribuzione dell'informazione.
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I nuovi media si sono diffusi in modo repentino, hanno invaso gli spazi collettivi e privati,
Un progetto in corso presso il Ceri-Ocse, il New Millennium Learners, si fonda sulla tesi che
quelle delle generazione che li hanno preceduti, delle loro strategie di apprendimento,
delle modalità di interazione sociale, degli effetti sulle motivazioni, della sequenza e
dai codici che lo governano. Il progetto è imperniato sull'impatto esercitato dalle nuove
media digitali in contesti informali e le implicazioni che se ne possono trarre dal punto di
Si possono sfruttare queste reazioni il cui rendimento dal punto di vista degli
scolastico.
Uno degli aspetti più comunemente rilevati è l'apparizione di una cultura della
che usa Internet condivide con altri il contenuto di quanto fa. Queste reazioni favoriscono
Si sta imponendo una concezione del tutto diversa della perizia, della competenza, del
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dell'istituzione scolastica, che è una delle istituzioni che finora ha detenuto il monopolio
dell'accesso al sapere.
La National Science Foundation fa emergere che le nuove tecnologie da sole non possono
risolvere i problemi della scuola, ma p verosimile che se fossero usati in modo appropriato
La congiunzione di tre fenomeni (la generalizzazione del web e del possesso delle
vuole tentare di incanalare queste variabili verso obiettivi positivi di efficacia ed equità.
La riflessione di un professionista nel corso dell'azione non può essere molto rapida. È
limitata dal presente dell'azione, l'ambito temporale nel quale l'azione può ancora rendere
differente una situazione. Il presente dell'azione può estendersi in relazione alla velocità
Velocità e durata della riflessione nel corso dell'azione variano in base alla velocità e durata
Quando un professionista riflette nel corso della pratica e su di essa, i possibili oggetti
della sua riflessione sono variabili al pari dei tipi di fenomeni che sono di fronte a lui e dei
La riflessione nel corso dell'azione è così fondamentale per l'arte mediante la quale i
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professionisti talvolta fanno fronte alle problematiche situazioni divergenti, tipiche della
pratica.
nella pratica, presentandosi come unico o instabile, il professionista può far emergere e
criticare la propria iniziale comprensione del fenomeno, costruire una nuova descrizione di
Quando si trova bloccato in una situazione problematica che non riesce a trasformare
problema, una nuova struttura che, detta esperimento di strutturazione, cerca di imporre
sulla situazione.
rispondere riflettendo sugli apprezzamenti che egli stesso e altri hanno elaborato riguardo
alla situazione.
Tolstoj affermava che il migliore insegnante è quello che ha sulla punta della lingua la
nella comprensione dell'alunno non come difetto dell'alunno, ma come un difetto del
metodi.
Quando qualcuno riflette nel corso dell'azione, diventa un ricercatore operante nel
contesto della pratica. Costruisce una nuova teoria del caso unico. Non tiene separati i fini
problematica.
costruita nell'ambito di indagine. La riflessione nel corso dell'azione può procedere, anche
La riflessione nel corso dell'azione per qualche professionista riflessivo costituisce il fulcro
l'expertise tecnica, la riflessione nel corso dell'azione non è generalmente accettata come
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dell'apprendimento;
apprezzate;
– il significato, ossia il nostro fare esperienza del mondo e la nostra relazione attiva
con esso come qualcosa di significativo, è ciò che alla fine l'apprendimento è
chiamato a generare.
attivi nelle pratiche di comunità sociali e nella costruzione di identità in relazione a queste
comunità.
Questa partecipazione influenza non solo ciò che facciamo, ma anche chi siamo e come
Tutti noi apparteniamo a delle comunità di pratica. E quelle a cui apparteniamo cambiano
nell'arco della nostra vita. Le comunità di pratica sono del tutto familiari, l'esperienza non
lo è affatto.
Ci sono dei momenti nella vita in cui l'apprendimento si intensifica: quando le situazioni
mettono in crisi il nostro senso di familiarità, quando siamo sfidati ad andare oltre le nostre
abituali risposte, quando vogliamo impegnarci in nuove pratiche e vogliamo entrare a far
parte di nuove comunità. Ci sono momenti in cui la società ci pone in situazioni nelle quali
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che mettono in primo piano l'apprendimento non sono necessariamente quelle in cui
Se procediamo senza riflettere sui nostri assunti fondamentali in merito alla natura
Una prospettiva non è una ricetta: fa da guida su ciò a cui si deve dedicare attenzione, sulle
Se crediamo che le informazioni archiviate con modalità esplicite rappresentino solo una
piccola parte del conoscere, e che il conoscere implichi innanzitutto una partecipazione
attiva alle comunità sociali, allora il modello tradizionale non appare più così produttivo.
Risultano più promettenti delle soluzioni originali per coinvolgere gli studenti in pratiche
significative, per garantire loro l'accesso a risorse che ne facilitino la partecipazione, per
allargare i loro orizzonti in modo che si possano avviare su percorsi di apprendimento con
cui sono in grado di identificarsi, e per coinvolgerli in azioni, discussioni e riflessioni che
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livello di scolarità non pone solo un problema di morale e di giustizia sociale; è anche una
Rifiutare, come fanno le imprese, coloro che esse percepiscono dei pesi morti, significa fare
della contro-produttività. Questi possono diventare delle forze vive, ed è questa l'essenza
dequalificare ulteriormente gli esclusi e a dividere la società in due classi: quella dei
vincitori, sempre più efficienti, che vengono avanti, decidono, riflettono; e quella dei
L'esclusione non è una fatalità. Attualmente, data la sua crescita e la minaccia che
conoscenze sperimentali complesse riguardanti sia i rapporti di lavoro con gli uomini, sia
propria autonomia, sono tutte capacità che non richiedono quel tipo di
Questa è una critica a quei decisori che, nelle imprese, assumono unicamente sulla base di
La formazione deve essere concepita come un processo che riguarda l'evoluzione di tutta
in sapere, passa attraverso una maturazione interiore che accresce le capacità della
persona.
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attualizzazione, nelle situazioni concrete, di questa formazione e dei mezzi dati a ciascuno
per utilizzarla e svilupparla. È la politica della gestione delle risorse umane che qui è in
causa.
I veri cambiamenti, quelli che non escludono, devono ispirarsi ad una strategia: innalzare il
livello di tutti, il che presuppone sia un'organizzazione del lavoro qualificante sia delle
qualificazioni ri-organizzative.
La sfida fondamentale dei prossimi anni è quella di creare delle competenze e dei rapporti
di lavoro tali che ogni persona, nell'impresa, trovi il proprio posto, la propria autonomia.
piano di impresa nel quale ognuno può essere attivo, sentirsi mobilitato, un atto di
vi è un circolo vizioso.
trasformare questo circolo vizioso in un circolo virtuoso, non predico solo un'azione
della riproduzione;
legge dice che possiamo votare, prendere la patente, sposarci senza consenso, etc;
ruolo adulto, come quelli di lavoratore a tempo pieno, coniuge, cittadino con diritto
di voto e simili;
concetto di noi stessi come persone autonome e responsabili della nostra vita.
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Gli adulti sentono l'esigenza di sapere perché occorra apprendere qualcosa e hanno un
concetto di sé come persone responsabili delle proprie decisioni e della propria vita. Una
risentono e respingono le situazioni in cui hanno la sensazione che gli altri stanno
degli adulti.
Il problema si presenta quando pensiamo che siano bambini e li trattiamo come tali perché
creiamo in loro un conflitto tra il modello intellettuale e il loro bisogno psicologico più
profondo di autonomia. Il modo in cui la maggior parte delle persone affronta i conflitti
Gli adulti entrano in un'attività di formazione con un'esperienza che è maggiore di quella
Da una parte assicura che in ogni gruppo di adulti ci sarà una gamma più vasta di
differenze individuali che nel caso di un gruppo di giovani; da qui deriva l'accento posto
apprendimento.
Dall'altra significa che in molti casi le risorse di apprendimento più ricche risiedono nei
discenti stessi. Di qui l'enfasi posta nella formazione degli adulti sulle tecniche esperienziali
rispetto a quelle trasmissive e la maggiore enfasi sulle attività di aiuto tra pari.
La maggiore esperienza può avere anche degli effetti negativi. Tendiamo a sviluppare degli
abiti mentali, delle prevenzioni e delle supposizioni che tendono a indurci a chiudere la
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dogmatismo sono fra le tecniche più usate per affrontare questo problema.
Per i bambini, l'esperienza è qualcosa che capita loro; per gli adulti, l'esperienza
Questo implica che in ogni situazione in cui l'esperienza degli adulti viene ignorata o
svalutata, essi sentono questo fatto come un rifiuto non solo della loro esperienza, ma di
L'orientamento dell'apprendimento degli adulti è centrato sulla vita reale. Gli adulti sono
motivati a investire energia nella misura in cui ritengono che questo potrà aiutarli ad
assolvere dei compiti o ad affrontare i problemi con cui si devono confrontare nelle
L'educatore aiuta il discente a identificare e a esaminare criticamente gli assunti che stanno
alla base delle sue convinzioni, dei suoi sentimenti e delle sue azioni; a valutare le
discenti sulle loro convinzioni o sui loro schemi di significato attraverso un esame
critico della storia, del contesto e delle conseguenze dei loro assunti e delle loro
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– gli educatori degli adulti dovrebbero avere delle conoscenze psicologiche, e una
mirati in quell'area;
congruenza con il concetto del sé, o con quello di vita sana, che ispira il discente
stesso; l'analisi dei bisogni dei discenti andrebbe estesa fino a ricomprenderne i veri
interessi;
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Liberals e comunitari
Arendt, L'educazione come questione antropologica
L'istruzione è una delle attività più elementari e necessarie della società. Il bambino,
Queste due caratteristiche sono segno di una duplice relazione intrattenuta dall'uomo: con
I genitori non si limitano a chiamare i figli alla vita, facendoli nascere, ma allo stesso tempo
ambiti, a livello dell'esistenza e della crescita del bambino e a livello della continuazione
del mondo.
bambino deve essere protetto con cure speciali, perché non lo tocchi nessuna della facoltà
distruttive del mondo. Ma anche il mondo deve essere protetto per non essere devastato e
Le quattro mura familiari costituiscono uno scudo contro il mondo, o meglio, contro
l'aspetto pubblico del mondo: delimitano quello spazio sicuro senza il quale nessuna cosa
Il mondo non può prendersi cura della vita, che deve essere nascosta e protetta al riparo
Di solito è la scuola a introdurre per prima il bambino nel mondo. La scuola è l'istituzione
che abbiamo inserito tra l'ambito privato, domestico, e il mondo, con lo scopo di
Poiché il bambino non conosce ancora il mondo, deve esservi introdotto un poco alla
volta; e poiché è una cosa nuova, occorre far sì che essa giunga a maturità rispetto al
mondo quale è. Qui gli educatori rappresentano di fronte al giovano un mondo del quale
devono dichiararsi responsabili anche se non l'hanno fatto loro, e anche se, in segreto o
apertamente, lo desiderassero diverso. Questa responsabilità è implicita nel fatto che gli
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esige una certa qualifica. L'insegnante si qualifica per conoscere il mondo e per essere in
assume la responsabilità.
Per quanto riguarda la situazione di oggi dell'autorità, gli adulti hanno voluto disfarsi
dell'autorità, il che significa che essi rifiutano di assumersi la responsabilità del mondo in
dimora di mortali per un tempo limitato. Il mondo si logora perché è opera di mortali; e
rischia di diventare mortale come loro. Il problema è educare in modo che il rimetterlo in
L'educazione deve essere conservatrice proprio per amore di quanto c'è di nuovo e
rivoluzionario in ogni bambino: deve custodire la novità e introdurla come cosa nuova in
un mondo vecchio, che per quanto possa comportarsi da rivoluzionario, di fronte alla
responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza
l'arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell'educazione si decide anche se noi amiamo tanto i
nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balia di se stessi; e
un più alto livello di astrazione la nota teoria del contratto sociale. L'idea guida è quella
che i principi di giustizia per la struttura fondamentale della società sono oggetto
dell'accordo originario.
Questi principi devono regolare tutti gli accordi successivi; specificano i tipi di
cooperazione sociale che possono essere messi in atto e le forme di governo che possono
essere istituite. Rawls chiama giustizia come equità questo modo di considerare i principi
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benefici sociali.
Ciascuno deve decidere che cosa costituisce un bene per lui, vale a dire quell'insieme di fini
che è razionale ricercare; allo stesso modo un gruppo di persone deve decidere una volta
per tutte ciò che essi considereranno giusto o ingiusto. La scelta che individui razionali
Dal punto di vista della giustizia come equità, la posizione originaria di uguaglianza
corrisponde allo stato di natura della teoria tradizionale del contratto sociale. Questa
Tra le caratteristiche essenziali di questa situazione nessuno conosce il suo posto nella
società, la sua posizione di classe o il suo status sociale, la parte che il caso gli assegna
I principi di giustizia vengono scelti sotto un velo di ignoranza. Questo assicura che nella
scelta dei principi nessuno viene avvantaggiato o svantaggiato dal caso naturale o dalla
La posizione originaria è il corretto status quo iniziale e gli accordi fondamentali stipulati in
essa sono equi. Il termine giustizia come equità porta con sé l'idea che i principi di giustizia
La giustizia come equità parte dalla scelta dei primi principi di una concezione della
giustizia che deve guidare tutte le successive valutazioni critiche e riforme delle istituzioni.
Ogni qualvolta le istituzioni sociali soddisfano questi principi, coloro che vi sono impegnati
possono reciprocamente affermare che stanno cooperando nella forma che avrebbero
concordato se essi fossero persone libere e eguali le cui relazioni reciproche fossero eque.
Essi potrebbero giudicare i loro assetti sociali come rispondenti ai patti che avrebbero
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Una società che soddisfa i principi della giustizia come equità si avvicina quanto più
possibile all'idea di uno schema volontario, poiché soddisfa i principi che individui liberi ed
eguali accetterebbero in circostanze che siano eque. I suoi membri sono autonomi e gli
Una delle caratteristiche della giustizia come equità è il considerare le parti nella situazione
accettate.
Quando si delinea la concezione della giustizia come equità, uno degli obiettivi principali è
quello di determinare con chiarezza quali principi di giustizia verrebbero scelti nella
nella situazione iniziale sceglierebbero due principi piuttosto differenti: il primo richiede
compensativi per ciascuno, e in particolare per i membri meno avvantaggiati della società.
anche la situazione delle persone meno fortunate migliori in questo modo. Poiché il
nessuno può condurre una vita soddisfacente, la divisione dei vantaggi deve essere tale da
favorire la cooperazione volontaria di ogni partecipante, inclusi i meno privilegiati fra essi.
luogo, una lealtà all'ambiente familiare e alle sue implicazioni. Conserva un po' di quello
che Arendt chiama amore per il mondo, il mondo delle relazioni umane e del lavoro
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umano, che da continuità e solidità alla vita. Questo restare attaccato ai ricordi personali è
di scarso contributo alla storia e alla politica, che alcune persone vedono come teatro di
deliberatamente ridotto la sua prospettiva dalla storia ai rapporti immediati. Vive giorno
Finché l'uomo comune non avrà fiducia nella possibilità di un'azione politica collettiva, non
avrà speranze di ridurre i pericoli che lo circondano, troverà difficile andare avanti senza
estremista.
Per questa via, lo stile di sopravvivenza più moderato, proprio perché non è sostenuto da
Mentre gli estremisti della sopravvivenza si preparano al disastro, molti di noi conducono
colpiscono altre sfere del comportamento umano. Contrariamente agli altri, i primi sono
del legame tra l'obbligo di dire la verità e le proibizioni che colpiscono la sessualità. Gli
Il cuore del problema è l'ermeneutica delle tecnologie del sé, quali si manifestano nelle
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L'obiettivo è quello di tracciare la storia dei diversi modi in cui, nei vari ambiti della nostra
cultura, gli uomini hanno sviluppato una conoscenza del sé. Il presupposto fondamentale
connessi a particolari tecniche utilizzate dagli esseri umani per comprendere se stessi.
oggetti;
– le tecnologie dei sistemi di segni, che ci consentono di far uso di segni, significati,
simboli, significazioni;
determinati scopi o domini esterni, dando luogo a una oggettivazione del soggetto;
– le tecnologie del sé, che permettono agli individui di eseguire, coi propri mezzi o
con l'aiuto degli altri, un certo numero di operazioni sul proprio corpo e sulla
propria anima e di realizzare in tal modo una trasformazione di se stessi allo scopo
immortalità.
Questi quattro tipi di tecnologie sono associati ciascuno a una particolare forma di
vari pediatri. Non bisogna farlo per erotismo dei genitori, cadremmo in piena perversione.
Bisogna farlo per amore casto del bambino. È del tutto naturale significare ad un bambino,
attraverso le carezze, che lo si ama. Nell'essere umano il linguaggio corporale deve unirsi
alla parola. La madre deve parlare al bambino, deve dirgli chi è, che rapporto ha con lei,
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“È necessario spiegare ad un bambino molto piccolo quel che gli succede, le decisioni che
si prendono a suo riguardo? Anche se non capisce neppure la metà di quel che gli si dice?”
È indispensabile spiegare ad un bambino piccolo quel che gli capita e quel che si fa a suo
portato e accompagnato la decisione. Capisce tutto. E quel che non capisce nel momento
in cui glielo si dice, lo capisce quando lo vive. Tutte le parole ci vengono dette prima che
essenziale, per i rapporti di fiducia fra genitori e figli, che i genitori nominino le cose e che
“I genitori sono talvolta spinti a usare una certa violenza sul figlio piccolo, con sculacciate o
bambino non ha nulla a che fare con l'educazione. E se capita che il padre o la madre usino
violenza, non devono esitare a dire “Mi scuso, mi hai mandato fuori dai gangheri”. Se lo si
picchia, il bambino non capisce, perché purtroppo gode d'essere picchiato dalla madre.
Questo è il dramma. Il bambino non ha la stessa sessualità dell'adulto e per lui qualunque
sensazione forte è godimento. La madre deve quindi resistere al figlio che esercita un certo
potere su di lei mandandola fuori dai gangheri. Può dirgli “vorresti essere sculacciato, ma
“È facile per i genitori umiliare un bambino piccolo, canzonarlo. Cosa prova in tal caso il
bambino?”
Se ciò accade, per il bambino è terribile. Perde ogni sicurezza. La nevrosi che conduce a
burlarsi del bambino è una nevrosi familiare. È pessima cosa anche l'inverso, mettere in
mostra il proprio figlio davanti a tutti, farlo salire sul tavolo perché sia applaudito. Per il
bambino è umiliante. Bisogna dire ai bambini le cose come sono e la verità sulle persone.
Non è vero che tutti sono gentili. È molto importante dire ai bambini la verità sui rapporti
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Perché la verità è la molla che permette al bambino di progredire nella vita, il punto di
appoggio della leva che gli permette di affrontare la realtà. Bisogna partire dall'esperienza
del bambino e commentarla con parole di verità, così che il bambino capisce di non essersi
ingannato. Non c'è dubbio: il bambino prova dolore la vedere confermati i suoi timori. È
molto meglio che il bambino venga messo di fronte alla verità, quella vera, e che cerchi di
trarre dalla situazione reale il meglio che può. Credo sia preferibile per il bambino vedere
credenti possono parlargli di Dio? Tutto ciò non rischia di traumatizzare i bambini?”
I valori non si inculcano come se li iniettassimo nei bambini. Diamo piuttosto esempi di vita
Taylor, Prima di che cosa è giusto fare, occorre chiedersi che cosa è bene essere
È intenzione di Taylor esplorare i vari aspetti di quella che chiama identità moderna. Il
progetto prevede l'individuazione dei vari elementi di cui è intessuta l'idea moderna di
agente umano, di persona, di io. È impossibile fare chiarezza al riguardo senza pervenire a
una visione più approfondita dell'evoluzione delle nostre concezioni del bene. Identità e
L'obiettivo della filosofia morale contemporanea è quello di stabilire cosa è giusto fare,
anziché che cosa è bene essere; di definire il contenuto dell'obbligo, anziché la natura della
vita buona. Alla nozione di bene come oggetto del nostro amore e della nostra dedizione
non resta alcuno spazio concettuale. Questa filosofia ha accreditato una visione angusta e
esplorare l'immagine di fondo della nostra natura spirituale e le difficoltà che stanno alla
radice di alcune intuizioni spirituali e morali dei nostri comportamenti. Esso ci apparirà
come un elemento che è importante recuperare. Intende occuparsi anche della percezione
che abbiamo del fondamento della nostra stessa dignità e chiedersi che cosa sia a rendere
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Questi interrogativi vertono su ciò che rende la nostra vita degna di essere vissuta.
Quello che hanno in comune con le questioni morali è il fatto che tutti quanti implicano ciò
che altrove Taylor ha chiamato valutazione forte, chiamano in causa discriminazioni come
giusto/sbagliato che, lungi dall'essere rese valide dai nostri desideri, ne sono del tutto
Le esigenze più incalzanti e forti che riconosciamo come morali concernono il rispetto della
vita, dell'integrità, del benessere e della prosperità altrui. Sono le esigenze che calpestiamo
Queste esigenze sono presenti virtualmente in tutte le persone e tutte le società umane le
riconoscono. La loro portata è estremamente varia. Tutti sentono dei doveri verso una
classe di persone e per la maggior parte dei contemporanei questa classe coincide con la
razza umana.
Qui sono in gioco intuizioni morali universali e particolarmente profonde e forti: così
Per questa ragione, i pensatori del Settecento credettero in una sorta di propensione
Le nostre reazioni morali in questo campo hanno due volti: da un lato, somigliano molto
agli istinti e ricordano da vicino l'amore per le cose dolci, l'avversione per quelle
esplicitamente, certe visioni della natura e dello status degli esseri umani. Sotto
quest'ultimo profilo, una reazione morale è un atto di assenso a una certa ontologia
individuo perché il significato di ciò che si può intendere per vita buona varia in concreto a
seconda delle circostanze. Ma non si tratta solo del fatto che individui diversi vivono in
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circostanze sociali diverse: è anche che tutti noi ci accostiamo alle circostanze particolari
Io eredito dal passato della mia comunità una molteplicità di debiti, retaggi, legittimi
obblighi e aspettative. Questi costituiscono il dato della mia vita, il mio punto di partenza
morale. È in parte questo a conferire alla mia vita la sua particolarità morale.
Questo pensiero apparirà strano dal punto di vista dell'individualismo moderno. Dal punto
di vista dell'individualismo, io sono ciò che scelgo di essere. Posso sempre, se voglio,
mettere in questione quelli che sono considerati i tratti sociali meramente contingenti della
mia esistenza. Gli individualisti manifestano l'atteggiamento secondo cui l'io è separabile
della mia via è sempre inserita nella storia di quelle comunità da cui traggo la mia identità.
Sono nato con un passato; e tentare di tagliarmi fuori da questo passato alla maniera
individualistica vuol dire deformare i miei rapporti attuali. Il possesso di un'identità storica
Il fatto che l'io debba trovare la propria identità morale in e attraverso l'appartenenza alle
comunità non implica che egli debba per ciò stesso accettare le limitazioni morali dovute
particolarità non può mai essere semplicemente lasciata alle spalle o cancellata. L'idea di
Una volta caratterizzato il concetto di pratica, è stato importante rilevare che le pratiche
hanno sempre una storia, e che in qualsiasi momento determinato quello che una pratica è
dipende da una modalità di comprensione della pratica stessa che spesso è stata
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confusione. Ogni ragionamento avviene nel contesto di una qualche forma tradizionale di
pensiero e supera mediante la critica e l'invenzione i limiti di ciò che era stato pensato fino
Le tradizioni, quando sono vitali, implicano continui conflitti. Una tradizione vivente è una
discussione che si estende nella storia e si incarna nella società, e una discussione che verte
in parte sui valori che costituiscono tale tradizione. All'interno di una tradizione, il
perseguimento dei valori si sviluppa attraverso generazioni. La ricerca del proprio bene
determinato da quelle tradizioni di cui la vita dell'individuo fa parte, e questo vale sia per i
valori interni alle pratiche sia per i valori di una singola vita.
Lo scopo e il senso delle virtù è di sostenere quelle tradizioni che forniscono sia alle
pratiche sia alle esistenze individuali il loro contesto storico necessario. La mancanza di
un'ulteriore virtù: la virtù di avere un senso adeguato delle tradizioni cui si appartiene o
che ci si trova ad affrontare. Un senso adeguato della tradizione si manifesta nella capacità
di cogliere quelle possibilità future che il passato ha messo a disposizione del presente.
Nel ragionamento pratico, la presenza o l'assenza di questa virtù si rivela nel tipo di
capacità di giudizio che il soggetto possiede nel sapere come operare una scelta nel
esseri umani sono intrinsecamente interconnessi. Non esiste il Sé senza l'Altro. Il mondo
che esperisco è un mondo comune a tutti noi: tale è la natura delle nostre esperienze.
Non occorre alcun contratto sociale per mettere insieme questi Sé, perché essi sono già
Per fondare la moralità basta prendere atto che il bene comune è già lì, tra noi, e che la
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mia aspettativa circa il bene non si configura come assoluta e indifferente alle altre. È
L'ansia, la fatica e la disillusione dei nostri tempi testimoniano proprio questo: recitiamo
una parte che non rende giustizia alla nostra vera natura.
Quali sono i fini giusti dell'educazione, il giusto metodo per la liberazione scolastica dalle
L'individualità non è altro che una funzione della prospettiva sociale. Questo fatto si
educatori e soggetti che crescono partecipano e dai loro interessi condivisi e comuni
Il nucleo oggettivo può essere inteso come unno spazio razionale nel quale esercitiamo un
Essere educati significa muoversi in uno spazio nel quale attraverso la riflessione razionale
nostre comunità?
– Il confronto tra le diverse prospettiva non finisce per sconfinare in una filosofia
relativista ancora più subdola del liberalismo, che inevitabilmente finirebbe per
un eccellente esempio della validità pedagogica del motto “pensa globalmente, agisci
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Nel caso della seconda questione, se è vero che ciascuna prospettiva ha diritto al pari
rispetto, ciò non significa però che a tutte le prospettive vada assegnato uguale tempo o
onnicomprensivi. Essi sono spesso considerati come valori assoluti, mentre il relativismo è
considerate dei veri valori assoluti su cui fondare sia i contenuti sia i metodi educativi. Il
Questa crisi è anzitutto una crisi nell'orientamento verso i valori. Nelle singole persone si
manifesta nell'insicurezza della coscienza dei valori e degli atteggiamenti nei confronti dei
valori. Nella vita collettiva essa trova espressione nella mancanza d'accordo sulle norme
Ogni crisi di orientamento nei valori provoca anche una crisi nell'educazione. Nessuno può
L'abilità è il fine più generale dell'educazione. Tutti gli educatori hanno l'obbligo di far sì
Gli atteggiamenti di particolare importanza per la vita sono chiamati sentimenti. Una sana
dalla gerarchia dei valori della comunità della quale gli educatori e gli educandi fanno
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parte.
La crisi dei valori e la paura di legarsi a qualche cosa sono la radice dell'odierna crisi
dell'educazione. La crisi dei valori non è un destino inevitabile, ma può essere superata.
precedenza.
Si può rispondere alle domande poste sugli errori commessi nel precedente orientamento
solo se si possiede un criterio per valutare le idee e gli avvenimenti. Ci sono due criteri
conducono a questa unione pacificatrice sono due: lo sforzo immediato di risolvere senza
violenza i conflitti e lo sforzo prolungato di costruire stabilmente la pace tra gli uomini.
L'educazione costruttiva della pace è un'opera di portata universale che consiste in una
Il cambiamento repentino delle condizioni sociali è evidente nel suo aspetto esteriore, ma
propri interessi materiali. Tale conquista segna la nascita di nuovi orientamenti nel campo
degli interessi stessi. Continuando a considerarsi come gruppi nazionali a interessi distinti,
che si riferiscono alla pace. Un popolo vinto è oggi una malattia per l'umanità intera.
Tutti noi formiamo un solo organismo: una Nazione Unica. È nata l'umanità organismo.
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L'uomo di oggi è il cittadino della grande nazione dell'umanità. La grande campana che
chiama oggi gli uomini sotto l'unica bandiera dell'umanità è uno squillo di vita o di morte.
Oggi non ci rimangono che due vie: o elevarci all'altezza che abbiamo raggiunta o morire
Ma ancora non ce ne siamo resi conto e ciò impedisce di affratellarci, affinché questo
super-mondo diventi il Regno dei Cieli. È necessario che l'uomo venga educato alla sua
Il nostro principale interesse deve consistere nell'educare l'umanità per orientarla verso
destini comuni. Occorre rifarsi al bambino, orientare verso di lui gli sforzi della scienza,
Gandhi, Essere amici del mondo e considerare una tutta la famiglia umana
L'umanità è una, dato che tutti sono ugualmente soggetti alla legge morale. Vi sono
differenze di razza, condizione, etc, ma quanto più alta è la condizione di un uomo, tanto
patriottismo che concepisce non vale nulla, se non si concilia sempre, in ogni caso senza
eccezioni, con il maggior bene dell'umanità tutta. La sua religione e il suo patriottismo, che
deriva dalla sua religione, abbracciano ogni vita. Vuole attuare la fratellanza e l'identità con
gli esseri che si chiamano umani e perfino con le cose che strisciano sulla Terra, perché
discendiamo dallo stesso Dio e qualsiasi vita, in qualsiasi forma appaia, deve essere
essenzialmente una.
L'uomo è un essere sociale. La dipendenza dalla società gli insegna la lezione della
I doveri verso se stessi, la famiglia, il paese e il mondo non sono indipendenti l'uno
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La regola d'oro è di essere amici del mondo e considerare una tutta la famiglia umana. Chi
distingue tra i fedeli della propria religione e quelli di un'altra, diseduca i membri della
Gandhi vive per la libertà dell'India e morirebbe per essa, perché è parte della verità. Il suo
giovare a tutti nel vero senso della parola. La libertà dell'India, quale lui la concepisce, non
Il suo obiettivo è l'amicizia con il mondo intero e può conciliare il massimo amore con la
Non credere alla possibilità di una pace permanente vuol dire non credere alla sanità della
natura umana. La pace non si ottiene con un parziale adempimento delle condizioni.
La dottrina della non-violenza resta valida anche tra Stati e Stati. Se la folle corsa agli
visto nella storia. Se ci sarà un vincitore, la vittoria vera sarà una morte vivente per la
nazione che riuscirà vittoriosa. Non c'è scampo alla rovina incombente se non attraverso la
coraggiosa e incondizionata accettazione del mondo non-violento con tutte le sue mirabili
implicazioni.
la nostra propria vita e il conseguimento dei nostri fini personali. Il tentativo di conseguire
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questa finalità costituirà un contributo essenziale alla ricerca di un mondo più giusto, di un
Tutti i motivi spingono a insistere sulle dimensioni morali e culturali dell'educazione, che
l'ineguale progredire del mondo verso una certa unità; ma un tale processo deve iniziare
dalla comprensione di se stessi attraverso un viaggio interiore che ha le sue pietre miliari
Il concetto di apprendimento per tutta la vita risponde alle sfide poste da un mondo in
rapido cambiamento. Vi è la necessità che l'uomo torni ad istruirsi per poter affrontare
nuove situazioni che emergono nella sua vita personale e lavorativa. L'unico modo per
imparare a vivere insieme. Questo potrà indurre gli uomini ad attuare progetti comuni o ad
rassegnazione.
una caratteristica alla quale i metodi educativi non prestano sufficiente attenzione;
– imparare ad essere: tutti dovranno saper agire con una maggiore autonomia e
conseguimento di obiettivi comuni; nessuno dei talenti che sono nascosti come un
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essere sottolineati nel processo educativo. Dato lo sviluppo della società informatica,
Il principio della necessità di imparare per tutta la vita può consentire di organizzare i vari
percorsi attraverso il sistema, ribadendo nello stesso tempo il valore di ciascuno di essi.
forma del nostro socializzare, e di conseguenza della società che condividiamo, dipende a
sua volta dal modo in cui il compito dell'individualizzazione viene contestualizzato e svolto.
e nel fatto che gli attori vengono investiti della responsabilità dell'esecuzione di questo
La nuova mobilità e fragilità degli obiettivi ci colpisce tutti; poco o nulla di quello che
possiamo fare seguendo con diligenza i canoni odierni è in grado di legare il futuro. Non
sono gli individui sono in movimento, ma anche i traguardi dei percorsi seguiti e i percorsi
stessi. Quella dello sradicamento è oggi un'esperienza che nel corso della vita individuale
rischia di ripetersi un numero imprecisato di volte. Rimanere per strada è divenuto lo stile
Il problema dell'identità, che affligge uomini e donne sin dagli albori dell'età moderna, ha
vagabondi, le persone senza fissa dimora e i sans papiers: dove potrei, o dovrei andare? E
dove mi porterà la strada che ho preso? Il compito consiste nello scegliere il tracciato
meno rischioso al primo incrocio, nel cambiare direzione prima che la strada diventi
impercorribile o prima che il suo tracciato venga modificato, o prima che la destinazione
agognata venga spostata altrove o abbia perduto il suo precedente splendore. Il dilemma
che tormenta uomini e donne di oggi è quale identità scegliere e come rimanere all'erta e
vigili in modo da poter fare un'altra scelta nel caso che la prima identità venga ritirata dal
mercato o spogliata dei suoi poteri di seduzione. Ciò che preoccupa è il sospetto che
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dissolta.
La coerenza e la continuità sono sentimenti ai quali al giorno d'oggi sia i giovani che gli
adulti sono poco avvezzi. Non sono più ambiti e, laddove il desiderio permane, il sogno è
dell'identità è che perdo la mia libertà nel momento in cui raggiungo l'obiettivo; non sono
In un mondo del genere condursi razionalmente significa lasciare aperte quante più
opzioni possibile; conquistare un'identità troppo aderente, un'identità che una volta per
tutte offre coerenza e continuità, significa sbarrare delle opzioni o precluderle in anticipo.
mondo oggi sappiamo molto per via dei media, ma ci manca la capacità di assimilare tanta
informazione.
Abbiamo necessità di trovare qualche risposta davanti alle situazioni che ci si aprono
innanzi. Oggi la complessità disorienta e confonde. Eppure ci rendiamo conto che siamo
tutti connessi, che le crisi si trasmettono, che le minacce ci raggiungono anche se vengono
da lontano.
generali e aspirare allo stesso tempo a risposte globali. Una visione del presente che voglia
essere realista e non emozionale non può esimersi dal considerare la complessità degli
scenari contemporanei.
Non esistono risposte semplici alla domanda su com'è possibile oggi vivere insieme sia a
livello internazionale che nel circoscritto ambiente locale. Non si può vivere isolati in
cosmopolitismo non è un destino; le realtà e le reazioni dei popoli sono diverse tra loro.
Non esistono risposte che allarghino come ricette universali la propria identità e la propria
storia al mondo intero, omologandolo a quel che si è e che si vive. Il mondo globalizzato è
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La pazienza, nutrita di interesse e speranza, aiuta a esplorare la vicenda umana nella sua
complessità. Ragionare sulla realtà è avere la pazienza di un confronto concreto con essa.
Cercare di capire significa per ciascuno dedicare più tempo e più attenzione ai fatti
sconvolgenti che avvengono sotto i nostri occhi. Ai nostri giorni è necessario più gusto di
La storia è decisiva per capire, perché le realtà, le nazioni e le identità durano nel tempo,
permanenza di impostazioni e prospettive lungo il tempo nei vari soggetti della storia. La
cultura geopolitica e quella storica sono l'alfabeto per distinguere e leggere le realtà.
Siamo tutti chiamati a fare uno sforzo ragionevole per pensare risposte possibili alle
morale, vi era l'assunto che era necessario avere come guida la conoscenza della filosofia
morale. Questi assunti potevano essere aperti alla discussione; non si poteva iniziare uno
Il primo lavoro empirico in questa direzione fu intrapreso da Piaget. Essere un filosofo vuol
dire essere interessato allo spazio, al tempo, alla causalità, alla realtà, al buono e al cattivo,
tutti concetti che rappresentano gli interessi di coloro che da adulti sono definiti filosofi.
Passare attraverso gli stadi significa riportare trasformazioni qualitative nella propria
Le osservazioni di Piaget iniziarono con bambini attorno ai tre anni e finirono con bambini
attorno agli undici. Kohlberg si propose di seguire lo sviluppo del giudizio e del
Gli assunti filosofici di Kohlberg su che cosa sia moralmente più adeguato, e le sue
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approccio in cui teoria e ricerca empirica procedono congiuntamente, grado per grado, e si
Sono stati condotti più di 50 studi cross-culturali sugli stadi dello sviluppo morale: i primi
quattro stadi si trovano in quasi tutte le culture, il quinto stadio in tutte le culture urbane
Ciò che motivò i lunghi anni di ricerca accademica in Kohlberg e i suoi collaboratori furono
i loro sforzi guidati dalla convinzione della potenziale importanza della ricerca dello
sviluppo morale per la pratica educativa e clinica. A quel tempo, c'erano due problemi
– sussistevano ancora troppi dubbi sulla natura e la validità degli stadi morali per
Gli educatori cominciarono a pensare alla normativa per la scuola e all'educazione morale.
– l'affermazione che lo stadio più alto sia moralmente più adeguato o migliore;
le diverse modalità di percezione e soluzione del problema etico, tipiche a suo giudizio
Caso di Heinz che deve rubare un farmaco per curare sua moglie. Pagina 232 de I
significati dell'educazione.
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– l'amore del bene e della giustizia, e anche l'amore delle imprese eroiche;
– il senso del lavoro ben fatto; rispetto per il lavoro da fare, un senso di lealtà e di
verso l'auto-disciplina;
preoccupazione costante dei problemi e delle difficoltà con i quali la gioventù è alle prese
senza poter dare loro espressione, prontezza a mettere in opera le lezioni di logica e di
La cosa più importante nella vita della ragione è la percezione intellettuale o intuizione.
necessario che la via attraverso cui essa è destata, cioè della percezione dei sensi e
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aperta dall'insegnante. La liberazione di cui noi stiamo parlando, dipende sopratutto dalla
La liberazione del suo potere intuitivo si compie nell'animo mediante l'oggetto che viene
colto e l'atto stesso di coglierlo intelligibilmente a cui questo potere tende per sua natura.
seguenti:
– la presenza di una ben precisa e reale autorità, luogo di tale ipotesi, unica
– l'accettazione del crescente, equilibrato rischio del confronto autonomo tra l'ipotesi
sua libertà.
Al termine del processo educativo l'adolescente si avvia alla fase matura della gioventù: la
famiglia e la scuola debbono avere ormai svolto l'essenza del loro compito formativo,
devono avere messo il giovane nella condizione di fare ormai il cammino con le proprie
energie.
Ora tocca al giovane proseguire la ricerca nella salda convinzione della positività delle cose
e dell'esistenza della loro spiegazione. Ha forse l'educatore finito qui il suo compito?
Ovviamente no. È invece l'inizio di un cammino nuovo, e proprio nella sua novità sta la
ragione di un maggiore nesso. Ora è il tempo in cui si lavora insieme, fianco a fianco, per
ricostruisce una società; il grande problema della società è innanzitutto educare i giovani.
Nella varietà delle espressioni, delle culture e delle consuetudini, il cuore dell'uomo è uno:
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il cuore mio è il cuore tuo, ed è il medesimo cuore di chi vive lontano da noi, in altri Paesi o
– la vera educazione deve essere un'educazione alla critica; deve dunque diventare
problema quello che ci hanno detto: se non diventa problema, non diventerà mai
la critica consiste nel rendersi ragione delle cose e il criterio ultimo, che è in
nuovo, una verità nuova, cioè ad averne una soddisfazione più carica e più matura.
Noi vogliamo liberare i giovani: liberare i giovani dalla schiavitù mentale, dalla
Stein, L'empatia
Si deve osservare che ci sono due modi per fare esperienza delle persona umane: quella
cerchiamo di descriverla, dobbiamo dire che essa è percepita immediatamente allo stesso
modo di una cosa o della propria persona. Questa percezione dell'altro è una appercezione
trascendente, nella quale sono unite diverse componenti e dobbiamo esaminare quali di
queste componenti si debbano ritenere responsabili per quanto viene percepito di volta in
volta in modo autentico e come solo ciò che è co-visto di volta in volta trovi il suo
riempimento. Il corpo fisico, nelle mutevoli circostanze esterne, mostra cambiamenti nella
sua apparenza esterna e denota qualità perduranti nella tipicità del suo comportamento
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Ogni movimento che inizia è colto, come qualcosa che proviene da un impulso; e laddove
non viene percepito alcun impulso esterno viene colto unitamente un impulso interno e il
corpo fisico appare come un corpo animato, che possiede un centro vitale attivo.
Non posso sentire o vedere l'impulso interno dell'altro essere vivente, né posso compierlo
allo stesso modo e possederlo coscientemente. Posso intuire questo processo vitale colto
in modo vuoto, anche se con una coscienza presentificante. Definiamo questa coscienza
presentificante empatia.
L'empatia è un vissuto originario, una realtà presente. Essa presentifica un moto vitale,
presente e originario, di un altro essere che non si trova in alcuna relazione continua con il
oltrepassa quanto è dato della percezione esterna e se questa eccedenza non è richiesta
necessariamente dall'essenza del vissuto, nella misura in cui sia legittimato dalla
percezione esterna.
persone.
Il rapporto dialogico può assumere diverse forme. Il silenzio reciproco di due persone unite
separazione spaziale, quale continuo potenziale esser presente dell'uno all'altro, come
astratta perché si riferisce all'uomo solo come a una persona spirituale, e deve
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prescindere dalla piena realtà del suo essere e della sua vita; lo stato dell'altro è
quale il mio, su entrambi non domina una verità conoscitiva, ma solo la verità
riconoscere;
ricomprensione; se educare significa fare in modo che una selezione del mondo
agisca attraverso una persona su un'altra persona, allora la persona tramite cui ciò
accade, che permette che tramite suo ciò accada, è consegnata a uno strano
l'uomo che per professione deve influire sull'essere di nature determinabili, deve
sempre di nuovo esperire questo suo fare dalla parte opposta; egli deve essere
sua azione; solo quando egli osserva se stesso a partire dall'altra parte e percepisce
come fa, come agisce sull'altro essere umano, egli riconosce il limite reale;
la ricomprensione non può essere reciproca perché egli esperisce l'essere educato
Nella misura in cui l'educatore si accorge via via di ciò di cui ha bisogno o non ha bisogno
in quel momento quel particolare essere umano, giunge a conoscere sempre più
profondamente ciò di cui l'uomo ha bisogno per diventare tale; ma anche a conoscere
quanto egli, l'educatore, può offrire di ciò che serve: ciò che può o non può ancora dare. La
responsabilità nei confronti di quest'ambito di vita che gli è stato dato e affidato, nei
confronti di quest'anima vivente, lo guida a ciò che può sembrare impossibile e che tutavia
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incontro.
affatto a lui secondo coordinate in qualche modo già fisse e prestabilite, bensì gli vengono
Alla base di tutto ciò sta un atteggiamento aperto verso quanto non è prevedibile: una
disposizione capace di essere colpita dal nuovo, di farsi porre in discussione da ciò che si fa
La capacità di incontro non è egualmente grande in ciascun uomo. Ci sono persone nelle
quali tutto corre su binari stabiliti. Non percepiscono affatto quanto viene loro incontro
come nuovo per quel che effettivamente è: lo riconducono subito, sotto il profilo teorico e
pratico, agli schemi consueti. Non si aprono in maniera realmente libera all'imprevisto.
Questo incontrare la realtà deve essere imparato. Sono attivi una serie di fattori che non
situazione o circostanza;
– fiuto: un vivo intuito del senso di ciò che sta accadendo e della necessità di
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originaria degli eventi, con la libertà sovrana del vivere, con la vastità dell'esistenza e del
mondo.
Il contributo che deve portare l'educatore brasiliano alla sua società in doglie di parto
tentasse il passaggio dalla transitività naturale alla transitività critica, per aiutare l'uomo
brasiliano a resistere alle cariche emotive proprie della transizione, allargando la sua
capacità di cogliere le sfide dell'epoca, armandolo contro la forza degli irrazionalismi, dei
quali era facile preda nel suo sforzo di emergere con una coscienza ancora transitiva
naturale.
Lo sviluppo, infatti, implica anche il passaggio da una mentalità all'altra e cioè l'adesione
alle esigenze di riforme profonde che siano fondamento dello sviluppo, e questo a sua
I deficit quantitativi e qualitativi della nostra educazione sono ostacoli allo sviluppo del
difficile che le masse restino nel loro stato di ignoranza. Ignoranza non si limita
intervento, che dovrebbero essere sostituite dalla partecipazione critica, da una forma di
sapere. Solo la partecipazione e l'esercizio del giudizio critico potevano far sì che le masse
Freire e i suoi collaboratori crearono due istituzioni basilari per l'educazione e la cultura
Nel primo avevano organizzato dibattiti di gruppo, allo scopo di chiarire le situazioni, in
funzione dell'agire, che derivava dall'analisi delle situazioni. Gli argomenti venivano
schematizzati e con l'aiuto di strumenti visivi erano presentati ai gruppi in forma dialogica.
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brasiliani in termini di presa di coscienza, dal momento che stavano emergendo alla nostra
della cultura, che fosse un'introduzione a questa democratizzazione, che facesse dell'uomo
Un'alfabetizzazione che fosse per se stessa un atto creativo, capace di generare altri atti
Partivano dal fatto che la condizione normale dell'uomo consiste non solo nello stare nel
mondo, ma nello stare col mondo. L'uomo deve stabilire dei rapporti permanenti con il
mondo e attraverso atti di creazione e ricreazione, partendo dal mondo della natura, deve
riuscire a dare un contributo personale a costruire una realtà culturale. Attraverso questi
rapporti con la realtà e nella realtà l'uomo intreccia un legame specifico, da soggetto a
Tale legame è stabilito dall'uomo indipendentemente dal fatto che esso sia alfabetizzato o
meno. L'uomo, nel cogliere il problema, il fenomeno, percepisce anche i loro rapporti
logici. Impara la causalità. La comprensione sarà tanto più critica se riesce a percepire la
causalità autentica.
Per una coscienza critica anche la causalità è sempre oggetto di analisi, per una coscienza
naturale quello che sembra causalità non lo è affatto, dal momento che assume un
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Quando l'educazione si realizza in modo tale che un maestro sollecita e dirige il processo
Man mano che l'educazione si veniva affermando come una necessità e un diritto, passò a
aiuto personale dell'educazione individuale. Si realizza offrendo prima uno stimolo comune
alunno.
nel concetto di persone e il fatto che ogni uomo è unna realizzazione personale imperfetta.
l'apertura.
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Non quello di fare, ma di stimolare le persone. Una persona si suscita con un appello, e
strumento dell'educazione tra molti altri; il suo compito è un'educazione scolastica, che è
Dal punto di vista dell'educazione, la cultura non è un settore, ma una funziona globale
della vita della persona. Per un essere che si forma, e che si forma sviluppandosi, tutto è
cultura. Ciò significa che non esiste una cultura davanti alla quale ogni altra attività sarebbe
La cultura consiste in una trasformazione profonda del soggetto, che lo renda disponibile a
molte possibilità, attraverso molti richiami interiori. Essa è ciò che resta quando non si sa
L'atto creatore sorge sempre da una persona, sia pure sperduta nella folla. Il popolo è
superamento.
svalorizzazione della coscienza contemporanea, col venir meno delle grandi prospettive di
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