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SCRITTORI

TA LI AN
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SCRITTORI ITALIANI
E STRANIERI

TEATRO

M A L A S O R T E
D R A M M A DI JON
LUCA- CA R A D I A L E .
TR. DI A. SILVESTRI-GIORGI
SCRITTORI ITA LIA N I
E STRANIERI
C O L L E Z IO N E DI L IB R I IN S IG N I PER
A R T E O S A P IE N Z A , N U T R IM E N T O P I A ­
CEVOLE DELLO S P IR IT O , G E N T IL E
•:> ORNAM ENTO DELLA CA SA . •:>

S C IE N Z A P O E S IA A R T E T E A T R O
S T O R IA BIO G RA FIA
F IL O S O F IA R E L IG IO N I
SAGGI CRITICI
O RA TO RIA
ROM ANZI
V IA G G I

D IL IG E N T E SCELTA DEGLI A U T O R I.
ESATTEZZA DEI T E S T I. •:> TRADU­
Z IO N I ACCURATE. •:> STUDI IL L U ­
S T R A T IV I C H IA R I E C O M P E N D IO S I.
•:> N O T E O PPOR TUN E E S O B R IE . •:>

E D IZ IO N I N IT ID E . P R E Z Z O M IT IS S IM O .
ELEGANTI R IL E G A T U R E IN TELA E
ORO. •:> COLORI D IV E R S I PER I
D IV E R S I RAM I DELLA B IB L IO T E C A .
«f M A L A
S O R T E*
Di JON LUCA
CA R A G IA LEI
(DRAMMA)

G. C A R A B B A
LANCIANO
P R O P R IE T À L E T T E R A R IA
INTRODUZIONE
QUESTE poche parole non hanno altro scopo che
quello di dare ai lettori italiani un’idea generale
del drammaturgo Jon Luca Caragiale, una delle
figure più spiccate della letteratura romena della
seconda metà dell’ Ottocento.
Nato nel 1853 da una famiglia di attori, egli
conobbe il teatro fin dalla più tenera infanzia, e
per aver dovuto condividere la sorte di compa­
gnie randage non riuscì ad ottenere altro titolo di
studii che la licenza ginnasiale, ma non cessò
mai di essere un autodidatta. La sua vita è stata
piena di avventure e di contrasti : ora povero e in
lotta con la miseria, ora ricco per eredità, ora sug­
geritore di compagnie drammatiche, ora direttore
del Teatro Nazionale di Bucarest, ora impiegatuccio
amministrativo, ora proprietario del ristorante del la
stazione di Buzàu, ora direttore di riviste letterarie,
ora proprietario di una birreria a Bucarest. Solo il
tramonto della sua vita fu più tranquillo; perché,
per cercare un conforto al suo animo scettico, si
stabili nella città di Arad in Transilvania, dove
pubblicò sul giornale “ Românul ” una serie di
articoli in difesa dei connazionali oppressi dal
giogo straniero. Negli ultimi anni si stabili a
Berlino, dove mori nel 1912. Consapevole e fiero
del suo talento, egli odiava le convenzioni sociali
e disprezzava gli onori e gli elogi.
La sua originale produzione letteraria,—drammi
ì
A - 293
II INTRODUZIONE
e novelle — rispecchia la forte anomalia tra il li­
vello intellettuale delle moltitudini e le nuove
istituzioni politiche e amministrative create dallo
Statuto importato dall’Occidente. Calpestato per
più di un secolo dalla tirannia dei principi fa­
narioţi, cioè greci istruiti ed educati nel corrotto
quartiere Fanar di Costantinopoli, come pure dalla
tirannide russa, il popolo romeno dei principati
danubiani era risorto a vita politica novella, di
fronte alla quale esso si trovò impreparato. La
smania di assimilare la cultura occidentale aveva
creato un conflitto molto accentuato tra le forme
occidentali e il fondo ancora orientale delle masse
delle città, perché, mentre la classe più elevata
della società aveva subito il processo di adatta­
mento ai nuovi elementi culturali, i villaggi erano
rimasti lontani da quel conflitto. Non tutti gli uo­
mini politici erano preparati al passaggio violento
dall’assolutismo al liberalismo e perciò diventa­
rono demagoghi ; le istituzioni aventi un nome oc­
cidentale erano di fatto come inesistenti e tutta
la vita sociale risenti di questo conflitto che creò
il ridicolo.
Il Caragiale descrisse con tutta la forza del suo
genio creatore questa crisi sociale e psicologica,
questa fase di transizione del popolo romeno.
Nelle sue diverse qualità di impiegato, di gior­
nalista ecc. ma specialmente come albergatore
ebbe la possibilità di osservare, di ascoltare e
di studiare gli avventori che discutevano la
situazione politica, interpetravano le nuove cor­
renti di idee, liberali e repubblicane, adoperando
un ricco dizionario di vocaboli mal compresi.
Nelle commedie: Una notte tempestosa; Il si-
INTRODUZIONE III

gnor Leonida di fronte alla reazione; Una let­


tera smarrita e Dal Carnevale, come pure nei molti
schizzi umoristici raccolti nel volume Momente
egli ci descrive con una rara potenza di osserva­
zione e con un brio insuperabile i più svariati
aspetti del sobborgo romeno. Gente rozza, che
essendosi arricchita desidera imitare la vita del-
1’ aristocrazia, mariti privi di dignità e mogli
svergognate, politicanti furbi o ignoranti, impie­
gati corrotti, studenti di legge che fanno discorsi
demagogici, giornalisti e cronisti che non fanno
che imbrogli, madri che non sanno educare i loro
figli, mercanti che discutono di politica, vecchi
pensionati che spiegano alle comari i risultati
del governo repubblicano portando come esempio
tipico dei suoi effetti Galibardi al quale il Papa
chiederebbe per guadagnarsene l’amicizia niente
di meno che di far da padrino al battesimo del
figlio, lotte elettorali, vita pubblica e privata, atti­
tudini, sentimenti ridicoli, tutto ciò è descritto dal
Caragiale con uno stile plastico sconosciuto nella
letteratura romena fino a lui. Egli pone in ridicolo
tutte le classi sociali fuorché i contadini, i quali
soli sono, secondo lui, degni di servire come ma­
teriale da tragedia, grazie ai loro sentimenti forti
e Serii, come vediamo nel potente dramma psico­
logico: Mala sorte; egli considera i contadini i soli
uomini del mondo romeno.
A lui si debbono anche le novelle: Cero di Pa­
squa, Peccato e A ll’osteria di Mănjoala tradotte
in italiano da C. Petrescu.1 Queste novelle sono
studii profondi di intuizione, ricchi di descrizioni
incisive e fiorite.
1 Lanciano, Carabba, 1914.
IV INTRODUZIONE
Tutto ciò che ha scritto Caragiale è fresco come
un fiore umido di rugiada raccolto in primavera.
Parole, frasi intere come: “ nulla sia cambiato
tranne le parti essenziali ; ” “ se la lettera è ano­
nima, la firmo anch’ io ” dovute all’ abbondanza
dello spirito umoristico caragialiano, rimarranno
per sempre nella storia dell’ umorismo romeno.
Malgrado l’immenso progresso che si sta realiz­
zando in Romania in tutti i campi, i personaggi
caragialiani vivranno sempre e ovunque; l’os­
servazione geniale della realtà, con la finezza dello
stile, con la scelta di un lessico incisivo e accom­
pagnata da uno spirito sano e insuperabile, è il
pregio dei suoi scritti, i quali hanno dato, nella
storia letteraria universale, un nome alla giovane
letteratura romena. Il valore artistico dell’opera
di Caragiale come di quella di Eminescu era rima­
sto estraneo all’arte universale per mancanza di
traduzioni nelle principali lingue occidentali. Sia­
mo infinitamente grati alla signora Silvestri per
questa buona traduzione, che, speriamo, sarà segui­
ta da molte altre, affinché il popolo latino danu­
biano sia meglio conosciuto ed apprezzato in Italia.
Roma, maggio 1928.
C la u d io I so pe sc u
MALA SORT E
DRAMMA

B - 293
PERSONAGGI
D r a g o m iro , oste.
G io r g io , m aestro del villaggio.
G io v a n n i , forzato.
A n n a , m oglie di D ragom iro.
A lcuni uom ini.

I n u n villaggio di m ontagna.

3
ATTO PRIMO
Interno di un’ osteria, col soffitto a travicelli di
legno. In fondo, in mezzo, 1’ uscio d’entrata ; a
sinistra, una grande finestra con imposta; accanto
alla finestra, il banco. A sinistra, in primo e in
secondo piano, due usci che danno in due stanze.
A destra, in primo piano, la botola della cantina
e un uscio che dà nella dispensa. A sinistra, di
fronte, una tavola di legno e sedie rustiche. Pan­
che lungo le pareti.

SCENA I

DRAGOMIRO, GIORGIO E ANNA

( Tutti e tre sono attorno alla tavola, su


cui arde una piccola lampada a petrolio.
Giorgio tiene in mano un giornale. Anna
cuce una camicia.)

GIORGIO

. . . . Naturalmente, non è facile scap­


pare. ... ma qualche volta succede.... Fan
tutti lo stesso, quelli che se la battono:
7
8 MALA SORTE
prima si mostrano pentiti, fanno gli stupi­
di, s’accaparrano delle simpatie, e poi,
quando 1’ occasione si presenta, la strada
fra le gambe__

DRAGOMIRO

Dunque, anche questo era un furbo. ...


fingeva---- ( sorridendo ) Ho capito !

GIORGIO

Come saperlo ?

DRAGOMIRO

Andiamo, via!

GIORGIO

Dunque, non ci credi che fingesse ?

ANNA

Questa è buona ! Nove anni interi !...


Chi fa la commedia per tanto tempo, an­
che se non era matto, finisce sempre allo
stesso modo.... ammattisce per davvero.
ATTO PRIMO 9

DRAGOMIRO

Ma se è stato disgraziato, quello scemo!


L’hanno trovato con la camicia tutta in­
sanguinata e aveva addosso la pipa, il ta­
bacco e 1’ acciarino del morto. .. . E se,
per esempio, si fosse contentato di rubare
quelle miserie a un cadavere trovato nel
bosco ? . . . Era un idiota... ; quando gli
hanno letto la condanna rideva----

ANNA (m olto interessata)

Come ? . . . Dov’ eri tu, per aver visto


quando gli hanno letto la condanna ?

DRAGOMIRO

Ero al processo.

GIORGIO

Ci sei stato?

ANNA ( sempre piu interessata)

Dove, ai processo?
10 MALA SORTE

DRAGOMIRO ( seccato )

Alle Assisi, quando l’hanno condannato.

ANNA

Tu sei stato alle Assisi !... e in tanti


anni non me l’hai mai detto !

DRAGOMIRO

Te lo dissi__

ANNA

Ma no.

DRAGOMIRO

; Già, è vero : — naturalmente. Perché te


l’avrei detto? Perché tu ricominciassi a
piangere il morto ?

ANNA ( scuotendo il capo )

Dragomiro ! ( si alza e va al banco )


ATTO PRIMO 11

DRAGOMIRO
(dopo averla guardata con collera, a Giorgio)
Andiamo avanti a leggere, via, e vedia­
mo che ha fatto il pazzo.

GIORGIO
( cercando il seguito nel giornale, e poi con­
tinuando a leggere)
“ __ finora tutte le ricerche sono state
vane. Il soldato ha confessato che molte
volte andava col pazzo a prender 1’ acqua,
e lo lasciava solo alla fontana mentre lui
si recava dall’ amante. Il pazzo poi, con
le secchie piene, passava a chiamarlo per
tornare insieme alla prigione__ Il pazzo
era sempre stato quasi libero, o almeno
molto poco sorvegliato__ Era buono e
simpatico a tutti — a parte gli accessi acu­
ti in cui lo gettava la mania di persecu­
zione. A quanto afferma il soldato, il paz­
zo sarebbe caduto nell’ antica miniera, ab­
bandonata da un pezzo__ ”

DRAGOMIRO (con interesse)


Dunque___ è m orto.. . .
12 MALA SORTE

GIORGIO

Ma forse no....

DRAGOMIRO ( f r a sé )

È morto !...

GIORGIO

Dimmi un po’, Dragomiro, che specie


d’ uomo era ? . . . Da che sono al mondo,
non ho mai visto un processo alle Assisi__
Vorrei vederne uno anch’io, una volta__
Che fa, che dice un uomo sotto processo ?

DRAGOMIRO

Che fa ? . . . Sta in mezzo alle guardie,


e non vede 1’ ora che finisca....

ANNA ( dal banco)

Ma tu, Dragomiro, ci andasti per caso


o apposta?
ATTO PRIMO 13

DRAGOMIRO (volgendosi a lei)


Apposta ? . . . Che ti salta in mente ?
Perché ci sarei andato apposta ? (a Gior­
gio ) Mi trovavo per caso in città. . . . ero
andato a vendere della lana ( grida ruvida­
mente ad Anna che sta con i gomiti ap­
poggiati al banco ) Che fai 11 ?

ANNA

Niente . . . . ascolto . . . .

DRAGOMIRO

Ascolti ! ( sempre piu aspro ). Non rico­


minci a piangere il morto ? Eppure ho
riparlato di lui__ Via dunque! comin­
cia__ piangilo ! ( Anna passa lentamente
ed esce a sinistra; a Giorgio) Io dicoche
il pazzo non era colpevole : a torto, 1 han
cacciato per venti anni ai lavori forzati !

GIORGIO

Sai che sarebbe strano se avesse a suc­


cedere questo : un briccone è arrestato
14 MALA SORTE
e dichiara: Sono io che ho commesso qual­
che anno fa l’assassinio nel Bosco dei Cor­
vi ---- ecco perché ed ecco come____Eh ?

DRAGOMIRO

Potrebbe darsi benissimo !

GIORGIO

E che fare allora del pazzo ?

DRAGOMIRO

Quale ?

GIORGIO

Quello che è stato condannato a torto.

DRAGOMIRO

Hai detto che è morto.

GIORGIO

Ammettiamo che viva__


j
ATTO PRIMO 15

DRAGOMIRO

Come, che viva ? . . . è caduto nella miniera


abbandonata----

GIORGIO

No___ammettiamo che non vi sia ca­


duto ; ammettiamo che sia fuggito e che
lo riacci uffino.. . . Chi lo compenserà di
tutti questi anni di patimento ?

DRAGOMIRO

Santo D io!... (pausa) Giorgio, tu sai


un po’ di legge__

GIORGIO

Cosi cosi__
( Anna entra e si ferma sull’ uscio ).

DRAGOMIRO

Non è forse vero che un uomo che ha


commesso un delitto.... un omicidio....
non è vero che se, dopo dieci anni, va
16 MALA SORTE
spontaneamente a confessare la sua colpa,
non incorre pivi in nessuna pena?

GIORGIO

Quale sia il termine, non lo so di sicuro ;


ma so che un termine c’ è : passato quello,
è finita__

ANNA
( che ha ascoltato dalla soglia viene avanti ;
ha pianto )

Che vuol dire ? dopo dieci anni un as­


sassino può confessare quello che ha fatto
e lo lasciano in pace ?

GIORGIO

Cosi è la legge.

ANNA

Guarda che bella legge ! ( si asciuga gli


occhi )

DRAGOMIRO

Perché non ti ci metti tu a farne una


meglio? (fissandola) E ci sei ricascata!
ATTO PRIMO 1?

(a Giorgio) Lo vedi perché non gliei’ho


detto__ perché ogni volta che si parla
del morto, che se ne fa anche il pili lon­
tano accenno, lei seguita a gemere tutto
il giorno. (a lei) Vattene di qui e non mi
rompere più la testa, uccellacelo del ma­
laugurio !... Se ammazzassero me, so benis­
simo che balleresti la hora1all’anniversario
invece di farmi la cerimonia funebre... .
(pausa; Anna si ritira) Se dovevi pian­
gere tutta la vita per il primo marito,
perché ti sei sposata un’ altra volta ?
Via__ vattene!

ANNA

Perché sei cosi duro, Dragomiro?

DRAGOMIRO

Vattene una buona volta!

ANNA

Vado ( esce dal fondo).

1 Ballo nazionale romeno.

C - 293
SCENA. II
D r a g o m ir o , G io r g io

DRAGOMIRO

Ya alla malora ! ( si alza irritato )

( GIORGIO dopo una pausa )


Sei davvero troppo aspro con tua mo­
glie—

DRAGOMIRO

Via, lasciami in pace anche t u __ Sai


forse che cos’ è la mia vita ? . . . lo sai
che cosa ho fatto io per questa donna?
Meglio se mi fossi rotto il collo prima di
incontrarla ! . . . Se non era per questa
donna ostinata, io sarei oggi un altr’ uo­
mo ! Tu non sai quello che c è stato fra
me e lei.

GIORGIO

Si, si, vedo quello che c’ è : vi tormen­


tate inutilmente a vicenda, e tu non le
appartieni più che essa non ti appartenga.
18
ATTO PRIMO 19

DRAGOMIRO

Mi ha sposato per avere qualcuno che


le faccia dire le messe per l’anima del
morto__ Dal primo giorno del matrimo­
nio fino a oggi, non l’ho vista sorridere
una volta sola ; è sempre stata col corpo
qui, in questo mondo; ma con l’anima è
da Demetrio, nel mondo di là!

GIORGIO

Sarà stato con lei migliore di te.

DRAGOMIRO

Migliore !... E come poteva saper lei,


dal primo giorno, se io non sarei stato
meglio di lui ? Io non 1’ amavo ? . . . Se
non 1’ avessi amata ! . . . E poi, infine, ca­
pisco che una donna pianga il marito quan­
do è vedova. . . . ma una volta sposata
con un altro__ Chi lo sopporterebbe? ...
Allora perché si è risposata ?

GIORGIO

Eh!
20 MALA SORTE

DRAGOMIRO

Si ; perché__ se non si può separare


dall’ombra del morto? Di’ piuttosto che è
una pazza, che ha finito per sconvolgere
il cervello anche a me. CJna bella vita,
credi, da quando 1’ ho presa ! . . . Auf ! ne
ho abbastanza ! Per otto anni di fila De­
metrio e sempre Demetrio ; lei parla, e io
sento lui ; lo vedo, quando la guardo__
Io vivo in casa, mangio a tavola, dormo
insieme col suo fantasma . . . . Proprio cosi !
E questo non può durare ! ( Anna entra
lentamente dal fondo, si ferma sull’ uscio
e ascolta ; Giorgio la vede e fa un movi­
mento ; Dragomiro, alla mossa di Giorgio
si volta e la vede) Eccola !... Eccolo ! . . .
È lui. . . . Demetrio ! ( a lei ) Esci ! esci !
scappa, che non ti veda ! ( Anna sta im­
mobile, con gli occhi fissi su di lui ) Te ne
vai ? se no, me ne vado i o . . . . per non
vederti ! ( si slancia contro Anna che si avan­
za verso di lui ; V afferra con furia per la
mano e la conduce risolutamente sul davanti
della scena) Che vuoi ?... Perché mi guar­
di cosi ?... Che pensi ?... Che 1’ ho ammaz­
zato io ?... Si ? Parla ! (le dà uno scossone).
a tto p r im o 21

ANNA (decisa)
Dragomiro, sei pazzo ! ... ( si fa il segno
di croce )
DRAGOMIRIO

Pazzo? Parla.... (le dà un altro scossone)

GIORGIO

Dragomiro !
ANNA

Oh ! ... Pazzo !
DRAGOMIRO

No, parla. . . . Una delle due : o credi


che 1’ abbia ammazzato io----

ANNA

Ma via ! Son cose da dire !

DRAGOMIRO

SI__ e allora, perché vivi con me ?


O non lo credi, e allora perché mi tormen-
22 MALA SORTE
ti ? ... Che hai contro di me ? Lasciami
in pace col tuo Demetrio ! ( la respinge con
la mano e risale verso il fondo della scena ;
essa tenta di fare un passo verso di lui )
Lasciami in pace ! ( stessa mossa ) Lasciami
in pace ! ( esce sconvolto dal fondo, sbatten­
do V uscio ).

SCENA III
A n n a , G io r g io

GIORGIO ( va sino al fondo)


Dragomiro ! Dragomiro ! . . . Se n’ è an­
dato!

ANNA (scendendo a sinistra, fr a sé)


Va all’osteria del Pope...; a casa non
c’ è da bere.. . .

GIORGIO (dal fondo)


Anna ! ( si avanza lentamente).

ANNA
Sei ancora qui ?... Giorgio, ragazzo mio,
tu non riesci a mutare idea, e vorresti che
ATTO PRIMO 23
la mutassi io ? Mi rincresce per te ! ...
Ma non vedi che disgraziata sono; perché
non mi lasci alla mia pena invece di tor­
mentarmi anche tu?

GIORGIO

Perché----

ANNA

Perché mi ami__ questo lo so------

GIORGIO

Sf, perché ti amo----

ANNA

Lasciami ai miei peccati, Giorgio, e vat­


tene. Sei giovane---- Va a cercare la
felicità altrove. Tanto, tu mi ami, ma io
non ti posso amare----

GIORGIO

Tu non puoi amare?


24 MALA SORTE

ANNA

Anzi anch’io ho amato una volta__


ma non ho avuto fortuna__ Ora, per me
è passato il tempo dell’ amore.... Quindi,
Giorgio, te lo ripeto, va a cercarti la felicità
altrove.

GIORGIO

Altrove ? .. . Bene__

ANNA

__ Perché turbare la tua giovinezza con


ombre del passato, perché prenderti una
donna piena di vecchi pensieri ! ... E poi
anche cosi... . come mi prenderesti?

GIORGIO

Te 1’ ho detto__

ANNA

Che io divorzi da Dragomiro?... non


è possibile!
ATTO PRIMO 25

GIORGIO

Dici che non lo puoi vedere----

ANNA

Si.. . , ma il Signore me 1’ ha mandato,


e il Signore sa quello che fa.... io debbo
fare la sua volontà.

GIORGIO

Bene, Annetta, fa come vuoi, tienti la


tua vita.... Io ho deciso di andarmene da
questo villaggio----

ANNA (in fretta )

Te ne vai?

GIORGIO

Si__ Io ti amo, tu non mi puoi ama­


re__ che ci guadagno a star qui per
niente ?
ANNA (triste)

Parti !
26 MALA SORTE

GIORGIO

51.. .. La gente se ne comincia ad ac


corgere. .. ; io non so padroneggiarmi, e
non voglio farmi canzonare, a venirti die­
tro come un imbecille (Anna sta sopra
pensiero). Non va pili.... essere amico di
tuo marito, un uomo cosi diverso da me,
solo per poterti vedere più spesso!... Sei
una donna__ non so come dirti__ Ti
piace vivere con un uomo che ti tratta
come un cane, e respingi me, che ti amo__
Bene__ allora, preferisco non vederti più
affatto.
ANNA

Cioè, te ne vai ? . . . davvero ?


GIORGIO
51.. ..

ANNA
Quando ?
GIORGIO

Al più presto possibile.... fra qualche


giorno.
ATTO PRIMO 27

ANNA

Mi rincresce.

GIORGIO

Perché ?

ANNA

Perché, perché__ mi rincresce------

GIORGIO

Ma se non mi ami?

ANNA

Che bambino sei ! ... Io non ti amo, ma


tu mi ami: non capisci che infine il mio
rimpianto di te sarebbe più grande del
tuo per me?
GIORGIO

Allora----
ANNA

Che cosa?
28 MALA SORTE

GIORGIO

Vieni con me.

ANNA
Impossibile.

GIORGIO

Ma dunque, io che devo fare?

ANNA

Tu.... tu vattene, Giorgio, con Dio ; non


badare al mio dolore.... (piange)

GIORGIO

Annetta, piangi?

ANNA
S i.

GIORGIO
Perché?
ATTO PRIMO 29

ANNA

È inutile che te lo dica.

GIORGIO

Ma se piangi__

ANNA

Ti parlo franco, Giorgio: io ti debbo


molto__ Molta forza mi ha data la tua
amicizia, e il pensiero d’ essere amata da
un uomo come te__ L’Idea che saresti
stato capace, all’ occasione, di fare un
grande sacrifizio per me mi sosteneva tan­
to nella mia afflizione.... Se te ne vai,
come resto io?

GIORGIO

Che sacrifizio? eccomi pronto.

ANNA

Ora non posso.. . . non so__ non ho


nulla da dirti ( sta un momento sopra pen­
30 MALA SORTE
siero) Giorgio, se mi ami m olto.... mol­
to .... ( cambiando improvvisamente tono )
vattene ora tranquillo a letto e vieni qui
domattina; Dragomiro va al mercato, e
potremo parlare meglio__ Va____Buona
notte !

GIORGIO

Buona notte, Annetta ! (parte dal fondo)

ANNA (fra sé)

Parte ( Giorgio sta per uscire — a mezza


voce) Giorgio!

GIORGIO ( voltandosi)

Mi hai chiamato?

ANNA

No.. . . ( egli la guarda a lungo, e poi fa


per partire) Ma si ! ( egli si rivolge e si avan­
za con aria di interrogazione).

GIORGIO
Che vuoi?
ATTO PRIMO 31

ANNA

Non capisci ?

GIORGIO

No.
ANNA (con molta intenzione)
__ Ma non hai sentito, non hai proprio
capito che ti amo anch’ io?

GIORGIO

Tu.. . . me.. . . possibile ?

ANNA

Si.. .. Devo pur dirtelo, non ne posso


più. (molto nervosamente) Giorgio, Drago­
miro tornerà certo ubriaco.... allora, pri­
ma mi tratta male e poi va a letto e
dorme cosi sodo che nulla lo sveglia....
Vieni! Da casa tua si vede questa fine­
stra__ l’imposta è chiusa— Sta attento:
quando vedrai la lampada al foro dell’im­
posta, vieni subito.. .. ti aspetto.
32 MALA SORTE

GIORGIO

Mi ami?

ANNA

Si, ma non dimenticare che sono la mo­


glie di Dragomiro; se lui muore, sono
tu a!... Giorgio, 1’ ho giurato a me stessa:
quando cadrà la prima palata di terra
sulla sua bara, io sarò nelle tue braccia....
Hai capito?

GIORGIO

Allora posso aspettare tutta la vita....

ANNA (secca)

Sei uno sciocco! Mi amerai, ma non mi


capisci.... Pensa meglio a quello che ho
detto__ Quando vedi il lume, vieni, non
farmi aspettare.. . . Va !

GIORGIO (con trasporto)

Vado__ e tornerò___ Mi ami?


ATTO PRIMO 33

ANNA

Sf, si, ti amo (lo stringe con forza fra


le braccia, poi lo accompagna sino alla porta
in fondo e chiude).

SCENA IV

ANNA ( sola, guardando verso il fondo )

Giorgio, Giorgio, la disgrazia t ’incal­


za !... (va lentamente alla tavola ). Sarà ca­
pace di fare, questo ragazzo leggero, quello
di cui si vanta? vedremo.... Dove sarà
quel cane ? all’ osteria del Pope.... a gio­
care a carte e a bere__ Torni pure ubria­
co, mi maltratti e mi minacci !... Vedremo
quanto d u rerà!... Molto, non credo!...
(ascolta) Ah! viene!... è lui__ (prende
il lavoro e si siede alla tavola. Si bussa al-
1' uscio. Anna si alza, e sta un momento).
Ho chiuso— (S i bussa ancora; Anna va
all’uscio). Vengo, vengo! (apre).

D - 293
SCENA V

ANNA, GIOVANNI

GIOVANNI (stanchissimo quasi tremante)


Salute, sposa.
ANNA
Grazie, buon uomo.... Che vuoi ?

GIOVANNI
Mi dai da mangiare?

ANNA (fra sé)


Costui non è del paese.... è un fore­
stiero. (forte) Non abbiamo nulla da man­
giare, brav’ uomo.... te ne puoi andare.

GIOVANNI
Si.. .. e dormire mi lasci ? . . . lasciami
dormire !
ANNA (fra sé)
È un briccone, un ubriaco, o che al­
tro ? . . . (forte) Levati di torno, cristiano,
( quasi aspra ) via !
34
ATTO PRIMO 35

GIOVANNI
( timoroso, e riparandosi il capo come da
un colpo)
Me ne vado___ma non battermi....
non darmele !

ANNA
Ebbene ! e chi ti batte ? . . . vattene e
sta sano.

GIOVANNI
(fa per andare, ma le forze gli mancano
e si appoggia all’ uscio )
Non ne posso piu.. . . ( con dolce pre­
ghiera) Dammi qualcosa da mangiare,
fammi la carità.... ho fame ( si lascia
cadere sulla panca, a sinistra dell’ uscio )

ANNA
Sei stato malato?

GIOVANNI
No.
ANNA
Ma che hai?
36 MALA SORTE

GIOVANNI

Ho fame.... sono stanco....

ANNA
t
Già__ e di dove vieni?

GIOVANNE
Eh__ di lontano.. . . dai monti.

ANNA
E che vento ti ha sbattuto fra noi?

GIOVANNI
Mi sono smarrito.

ANNA
Ma dove andavi?

GIOVANNI
Non lo so__

ANNA

Come, non sai dove andavi?


ATTOvPRIMO 37

GIOVANNI ( piano, confidenziale )


Vedi.. . . son pazzo.
ANNA
Pazzo ? !
GIOVANNI
A h !... Ma non mi prende mica sem­
pre__ E quando il diavolo mi tormenta,
basta che venga la Santa Vergine perché
me ne liberi__ Due volte, il diavolo m’ha
ordinato di ammazzarmi.. . . per rubarmi
1’ anima....
ANNA
Disgraziato, chi sa che pena ! ...

GIOVANNI

Ma la Santa Vergine non mi ha abban­


donato. ( si segna )

ANNA
E da che ti è venuto?
GIOVANNI
Da un colpo__ Se mi spavento, mi
38 MALA SORTE
prende, maledetto sia ! e quando mi pren­
de, prima mi viene un’inquietudine, un
disgusto, e poi un terrore__ e mi brucia.
( accenna il cervello ) Ho male qui, den­
tro. ... — Me lo dai ?

ANNA
Che cosa?
GIOVANNI

Da mangiare___

ANNA

Ah ! me n’ ero scordata ; cosi ti dimenti­


cassero i mali ! ... ( va al banco, taglia un
pezzo di pane e glielo dà). Ecco, a te !

GIOVANNI

Dio te ne rimeriti!

ANNA

Vuoi anche dell’acquavite?

GIOVANNI
Se me la dai___
ATTO PRIMO 39

ANNA (gli dà un bicchierino d’ acquavite )

Ma come ti è venuto ? ... È da molto


tempo ?

GIOVANNI

Saranno dieci anni....

ANNA

Dieci anni.. .. E chi ti ha battuto ? . . .


perché ?

GIOVANNI

Per niente___Ero guardia forestale a


Corbeni__

ANNA (fra sé)


Guardia forestale a Corbeni... . ( forte )
Chi ti ha colpito?

GIOVANNI

Al Tribunale... . perché non volevo


dire....
40 M ALA SORTE

ANNA ( con impazienza )


Che cosa?

GIOVANNI
Perché 1’ avevo ammazzato__

ANNA
Ammazzato ! ( da sé) Signore Gesù Cri­
sto! Ma chi è quest’uomo? (temendo di
aver scoperto il vero ) Ti chiami__ Gio­
vanni. . ..

GIOVANNI ( approvando col capo )


Mi chiamo Giovanni.

ANNA
E dici che hai ammazzato__

GIOVANNI
Demetrio Cirezarui.

ANNA ( fr a sé)
Come è giunto qui quest’ uomo? ... Sei
tu, Vergine Santa, che l’hai guidato; tu
ATTO PRIMO 41
1’ hai condotto per vie ignote, e me l’hai
mandato qui per togliermi ogni dubbio,
perché mi decidessi----

GIOVANNI ( dormicchiando )

Ora ho sonno__ ( tende V orecchio ) Per­


ché i cani si lamentano?

ANNA

Non c’ è nessun cane che si lamenti.

GIOVANNI

Ascolta__

ANNA ( fr a sé)

Vaneggia (forte) Giovanni, vuoi cori­


carti ?
GIOVANNI
S I.

ANNA
Alzati, ( lo aiuta ad alzarsi ) vieni con
me__ Su, di qui ( lo conduce per mano,
lentamente a sinistra, al primo uscio )
42 MALA SORTE

GIOVANNI
Quando i cani si lamentano, muore qual­
cuno----( vacilla, lei lo sostiene )

ANNA.
Adagio___

GIOVANNI

Tu lo sai chi è che muore__ Sarà Gio­


vanni? E se Giovanni muore, sfugge al
diavolo? ( si ferma, fa una smorfia di do­
lore e si porta la mano al capo ) Che
male! (Escono lentamente).

SCENA VI

G io r g io , A n n a

GIORGIO ( entra rapidamente dal fondo )


Anna ! ( venendo a sinistra ) Annetta !

ANNA ( venendo da sinistra )


Giorgio ! ( concitata ) Che cerchi ? che
vuoi? Ti avevo pur detto di non venire
ATTO PRIMO 43
finché non facevo il segnale ! Te 1’ ho forse
fatto ? Vuoi che Dragomiro ti trovi qui ? ...
Vattene via, e non tornare finché non ti
chiamo.

GIORGIO

Aspetta che ti dica. . . . Son venuto a


portarti una buona notizia....

ANNA

Che buona notizia ?

GIORGIO

Vengo dall’ osteria del Pope . . . . Drago­


miro è sempre là---- È ubriaco---- Ha
giocato a carte, ha perso, e ha offerto da
bere a tu tti__ pope, notaio, sindaco, son
tutti all’ osteria----

ANNA

E questa la chiami una buona notizia ?

GIORGIO

Aspetta__ Dragomiro parte all’ alba.


44 MALA SORTE

ANNA
Si, va al mercato.

GIORGIO
N o---- parte, ma non ritorna pili.

ANNA
Come ?

GIORGIO
Ti lascia.... se ne va per il mondo !

ANNA
Che dici? (fra sé) Questa non la credo.

GIORGIO n

A nnetta___

ANNA
Via dunque! ma ci sono anch’io, qui.

GIORGIO
Non sei contenta? non hai detto che
ATTO PRIMO 45

ANNA

Già ! e poi.. .. se ti amo ?

GIORGIO

Quando il marito abbandona la moglie,


essa ha diritto, per legge, a divorziare da
lui e ad andarsene dove vuole.

ANNA (con impazienza)


Che sciocchezze dici__ Come può par­
tire Dragomiro ? Dove vuoi che vada ?

GIORGIO

Non ha detto dove, ma ha preso conge­


do da tutti__ All’ alba se ne va proprio—

ANNA.

Si vedrà. . . . ( fra sé) Ah si ? (sta sopra


pensiero )

GIORGIO

A che pensi?
46 MALA SORTE

ANNA

Giorgio, ascoltami bene! Sei un uomo


in tutto il senso della parola, o sei un ra­
gazzo ? Mi posso fidare di te ? Farai quello
che ti dico?

GIORGIO
Lo farò.

ANNA

E se poi non lo fai?

GIORGIO

Dimmi di che si tratta, e vedrai.

ANNA

Bene---- Vedremo quanto può il tuo


amore ; ora vattene, e qualunque cosa
accada, finché non vedi il segnale, non ti
muovere. ( Giorgio fa un gesto) Non una
parola, vattene ( lo spinge verso il fondo )

GIORGIO
Annetta !
ATTO PRIMO 47

ANNA
Vattene !
GIORGIO
Mi ami?

ANNA (molto impaziente)

Si, ma vattene__ (lo spinge fu o ri ) Che


tu non lo incontri__ sta attento.

SCENA VII

ANNA
(sola, va all'uscio di sinistra e ascolta;
lo apre adagio e guarda dentro ; poi si sie­
de alla tavola).
Vuol partire__ che fare ? Lo grido in
faccia a tu tti__ do il vero colpevole in
mano alla giustizia e libero l’innocente —
E la prova ? I miei sospetti. Ma che pro­
v a sarà questa se egli nega ? Allora, aspet­
tare ? Il che vuol dire per lui ancora un
anno da vivere con la paura in cuore
quest’ anno se n’ andrà per il mondo, e poi
48 MALA SORTE
potrà raccontare come stanno le cose e __
sarà finita : resterà impunito. Questa è
la legge, bene ; ma io, posso lasciarlo co­
si ? ... No.. .. non è possibile (pausa ).
Questo pazzo è già stato condannato__
Per una colpa, piccola o grande che sia, si
paga con tutta la vita.... E senza una
nuova colpa, il pazzo sarà pur sempre ripre­
so, e dovrà rientrare là di dove è fuggito?...
(pausa) Ma dopo tutto, che è meglio per
un pazzo ? Trascinare la vita vagabondo e
tormentato, senza tetto, senza uno straccio
addosso, affamato, o vivere in prigione,
vestito, nutrito, curato all’ occorrenza, al
riparo dalle intemperie ? . . . Essere libero
è forse meglio? Godersi la luce del sole
allegramente ? . . . Ma è pazzo.... e può
mai essere allegro un pazzo?... La luce
del sole senza la luce della ragione. . . .
Gli servirà, la sola luce del sole, l’inverno
contro il freddo, o contro la fame, l’estate?
Potrà trovare o no un’ anima cristiana che
gli faccia l’elemosina di una briciola di
pane..., gelerà, o cuocerà tutto il giorno,
digiuno, vittima della sua imbecillità, e la
sera si addormenterà di fame sul nudo ter­
reno. ... Si, sf.... il suo posto è al ba­
gno . . . . Chi sa per quale peccato il Signore
ATTO PRIMO 49

1’ ha gettato nell’ abisso, ma è stato cosi


buono da togliergli la ragione con cui si
renderebbe conto della sua sventura; gli
ha dato il fardello, ma gli ha tolto la bi­
lancia ! ( resta sopra pensiero ).

SCENA Vili

A n n a , D r a g o m ir o

DRAGOMIRO
( entra e si ferma sulla soglia ; è pallido
e come stordito )
Annetta ! Annetta !

ANNA ( trasalendo )
Sei venuto ? ( si alza )

DRAGOMIRO

Si. . . . ti rincresce ? Se ti rincresce... .


me ne vado . ... f barcolla )

ANNA

Non mi rincresce che tu sia venuto ; mi


rincresce che sei venuto ubriaco.
E - 293
50 MALA SORTE

DRAGOMIRO

È cosi___ sono___questo è vero, sono


quasi ubriaco.... Ho bevuto.... ma 1’ ho
fatto per affogare il dispiacere. ( sospira)
Sf, sappilo__ solo per il dispiacere che
tu mi fai !
ANNA

Perché tu abbia bevuto, non lo so ; so


che sei ubriaco... ; va a letto.

DRAGOMIRO

Non voglio coricarmi__ Debbo parlare


con te.
ANNA

Parleremo domattina ; ora non puoi

DRAGOMIRO

SI, posso__ Dammi da bere.

ANNA

Ancora ne vuoi ?
ATTO PRIMO 51

DRAGOMIRO

Ancora ne voglio.. .. tu, vieni qui e


stanimi vicina, che debbo parlarti (si met­
te alla tavola, essa gli porta un boccale
di vino )
ANNA

Ecco---- per farti passare il dispiacere.

DRAGOMIRO
( alza il boccale alla bocca e si ferma )
Oh te ! ( sogghignando ) non senti ? . . .
Perché mi vuoi avvelenare ?

ANNA
Sei pazzo, disgraziato !... Perché ti dovrei
avvelenare ?
DRAGOMIRO
Per liberarti di me, lo so ! . . . per vivere
con un altro . . . . Forse hai messo gli occhi
su Giorgio, il maestro. ... Ho subodorato
qualcosa, io.... ( con un sogghigno) Guai
a voi!... Vi spacco la testa a tutti e due!
( si porta il boccale alla bocca e poi si ferm a )
52 MALA SORTE

ANNA
Tu vaneggi----

DRAGOMIRO
Mi avveleni, eh ? (le dà il bacale, e
aspro ) Vieni qui ! Bevi prima t u ---- che
ti veda io, bere.
ANNA
(prende il boccale, beve, e poi glielo dà )
Ecco.
DRAGOMIRO
O Annetta, di’ la verità, che pensi di
me ?
ANNA (prendendo il lavoro)

Bene, penso.
DRAGOMIRO
Bene ? . . . Bene sarebbe__ Lasciamo
correre ( pausa )
ANNA
Dunque, Dragomiro, quando parti ?
ATTO PRIMO 53

DRAGOMIRO
Parto ? e dove vado ?

ANNA
Per il mondo . . . . lo so io, dove ? Ho
sentito che vuoi lasciarmi e andar via,
dove ti capita__

DRAGOMIRO
Chi te T ha detto ?

ANNA
Che t ’ importa ?... Perché, Dragomiro ?...

DRAGOMIRO
Perché ci sto male con te__ non mi
ami ; . . . non sei una moglie per me, sei
una nemica.. .. perché mi hai rovinato....

ANNA
Io ? Vorrei un po’ saper come.

DRAGOMIRO
Si, t u . . . . Se non ti avessi conosciuta,
sarei stato un altr’ uomo . . . . ( beve e so-
54 MALA SORTE
spira ) Eh, che uomo sarei stato ! ... Ma
è finita. . . . ora è inutile. . . . lasciamo
correre !

ANNA

E mi vuoi lasciare?

DRAGOMIRO

Si, solo per qualche tempo---- che tu


veda come stai senza di me. . . . ( beve )
Dammi retta__ a che pensi ? . . . Io ho
un affare lontano__ bisogna che parta
domattina__ Tu__ sii ragionevole, resta
a casa e aspettami. Non fare difficoltà —
o ti ammazzo !

ANNA

Starai molto tempo assente?

DRAGOMIRO

Un mese, due, tre, pifi---- un anno,


non so.. . .

ANNA

Ma poi tornerai ?
ATTO PRIMO 55

DRAGOMIRO
Naturalmente tornerò.... Tu devi ri­
scuotere dal Pope con uno scritto — ricor­
dami che te lo dia — cinquecento lei *....
La locanda la potrai affittare : anche il
Pope la vorrebbe prendere. . . . Le tavole
da coprire il tetto che sono nella rimessa
le puoi vendere__ gli assi te li porteranno
giù fra qualche giorno__ non pagarli
più di trentacinque lei...; vendili, puoi
prenderci fino a cento lei.
ANNA
( dopo averlo ascoltato con pazienza, scuo­
tendo il capo )
Ah, Dragomiro !
DRAGOMIRO
Ebbene ?
ANNA
Ma ci posso credere, io, che tu torni?
Non lo vedo forse che fai testamento? ( si
alza ) Dragomiro, tu non devi partire....
come è possibile una cosa simile ! Lasciare
la tua casa e fuggire cosi per il mondo__
Perché ? Sei rovinato, e vai a servire dove
nessuno ti conosce ?
1 L’ u n ità monetaria romena.
56 MALA. SORTE

DRAGOMIRO
Eh via !
ANNA
0 il fuoco ti ha bruciato tutto e vai a
cercare un rifugio altrove ?
DRAGOMIRO
No!
ANNA
0 che hai commesso una cattiva azione
e hai paura del castigo, per andartene cosi
fuori del tuo paese, lontano dai tuoi e
dalle cose tu e . . . .
DRAGOMIRO
Ma via !
ANNA
Chi fugge cosi? Chi abbandona cosi la
casa e il paese da un momento all’ altro
e se ne va per il mondo ? . . . Soltanto i
disperati, i bricconi, o .... i pazzi....
DRAGOMIRO ( beve e sogghigna )
1 pazzi. . . .
ATTO PRIMO 57

ANNA

Disperato non hai ragione d’esserlo,


perché, grazie a Dio, da vivere ne hai.. . ;
cattive azioni, dici di non averne com­
messe: tu lo sai, e Domineddio che ve­
de nella tua coscienza... . Allora, Signore
misericordia, sei pazzo !

DRAGOMIRO <C. S. )
Chi sa ? . . . lo sarò__

ANNA

Non ridere di ciò__ tu sei un po’ stram­


bo __ cioè, come un po’ ! lo sei comple­
tamente ; da un pezzo hai perso la testa
( Dragomiro ascolta nervoso ). La notte fai
dei brutti sogni e ti lamenti sempre nel
sonno. . . . Hai paura di dormire con la
lampada spenta__ Prima, quando mai
capitava che tu ti ubriacassi ! ... Ora af­
foghi la ragione in un bicchiere di acqua­
vite . . . . Prima, mi obbligavi a fare ele­
mosine e a dire le preghiere per 1’ anima
di Demetrio (Dragomiro si turba) — perché
era stato per te un buon amico, ed era un
58 MALA SORTE
peccato che un uomo simile avesse fatto
quella fine! — tanto che mi stupivo di te,
che dopo avermi sposata, non facevi che
ricordarmi il mio primo marito.... Da
qualche tempo, tutto è cambiato : se qual­
che rara volta lo rammento, vai sulle fu­
rie---- Ci pensi a quello che hai fatto
poco fa ?
DRAGOMIRO
Quando, poco fa?
ANNA
Poco fa, quando Giorgio leggeva.
DRAGOMIRO
Ebbene ?
ANNA
Hai detto certe parole__ se quello non
ti conoscesse, potrebbe credere....
DROGOMIRO
Che parole? che ho detto?
ANNA
Quello che non avresti dovuto dire....
Pazienza nell’ ubriachezza, vada pure__
ATTO PR IM O 59
il cervello è annebbiato. ... Ma non eri
ubriaco___
DRAGOMIRO
Ebbene? che ho detto?

ANNA
Mi hai chiesto che penso di te, se credo
che tu abbia ammazzato Demetrio----e
Giorgio era presente!

DRAGOMIRO
E tu che hai risposto?

ANNA
Ti ho risposto come sempre---- che sei
pazzo.

DRAGOMIRO (irritato)

Pazzo ! ...
ANNA
Ecco, vedi__ ho notato che non puoi
sentire questa parola. Ma che hai, Dra­
gomiro? Ci dev’essere sotto qualche pec-
60 MALA SORTE
cato.... confessati— fa la comunione....

DRAGOMIRO
E che, sto forse per morire?

ANNA

Non ci si confessa soltanto in punto di


morte__

DRAGOMIRO ( seccato )
Mi confesserò un’ altra volta, ora non
ho tempo.
ANNA
Quando?

DRAGOMIRO
Quando sarò tornato.

ANNA
Se tornerai....

DRAGOMIRO
Eh già! se tornerò---- (si alza stordito)
mi confesserò__ Ebbene, e poi ? E questa,
ATTO PRIMO 61

la vita dell’uomo! Tutti, li inforca il


diavolo__ tutti hanno da morire, tutti!
Anch’ io debbo morire.. . . anche tu devi
morire, anche Giorgio, tu tti.. . . uno dopo
l’altro, come al molino ( si guardano a
lungo) Tu, donna, tu sei la tentazione—
Annetta! Annetta! (le accenna, barcollan­
do, di venirgli vicina) Vieni qua!... Vieni
qua, capisci?... Domattina parto— Ma
perché non mi ami, tu? (la afferra)

ANNA (tentando di allontanarlo)

Lasciami__
DRAGOMIRO
Non ti lascio__ (la tiene suo malgrado)

ANNA (fissandolo)
Di’ un po’, Dragomiro, ti ricordi, ier l’al­
tro alla cerimonia funebre, — mi son sem­
pre dimenticata di domandartelo — quando
è venuto quel soldato, perché sei fuggito?

DRAGOMIRO
(la lascia, respingendola leggermente)
Quale soldato?
62 MALA SORTE

ANNA

Quello che somigliava cosi tremenda­


mente a Demetrio__

DRAGOMIRO

Lo sai tu chi è. (torna alla tavola)

ANNA ( dopo una pausa )

Dici che parti all’ alba ?

DRAGOMIRO (cupo)

Si___parto___

ANNA

Allora, va a letto__hai anche bevuto___


è quasi mezzanotte___

DRAGOMIRO (finisce di vuotare il boccale )

Vado ! ( va verso V uscio della sua camera,


il secondo a sinistra) Sono ubriaco__
ATTO PRIMO 63

ANNA

Lo credo__ (seguendolo lentamente)


Vatti a riposare.. . . (accentuando) e ....

DRAGOMIRO (dalla soglia)


E__ che cosa?

ANNA

Fatti il segno di croce per non fare dei


brutti sogni.
DRAGOMIRO

Bene ! ( esce a sinistra. Anna guarda


dall’ usdo nella stanza)

ANNA

Cosi.... Adesso dormi (chiude V uscio


ed ascolta, poi va ad ascoltare all’ altro, poi
discende) Sógnati, Dragomiro, che l’ora
si avvicina!

CALA IL SIPA R IO
ATTO SECONDO
SCENA I

ANNA ( sola seduta davanti alla tavola )

Chiamo Giorgio, e gli faccio spaccare


il capo ? . . . ma devo raccontargli tutto
minutamente__ e mi basterà il tempo ? ...
Come fargli capire, cosi, in poche parole
affrettate, i sospetti che da un pezzo mi
si sono infiltrati nell’ anima, a poco a
poco, uno dopo l’altro, finché si è radi­
cata questa certezza.... che Dragomiro è
colpevole? Perderei la notte in parole__
Ma Giorgio forse non vorrà, o non sarà
capace di compiere quest’ azione__ È un
ragazzo leggero, e potrei pentirmi d’aver­
glielo detto. . . . ( pausa ) No.... Non ho
bisogno di aiuto__ A pensarci meglio__
chi non crederà che il pazzo fuggito dal
bagno abbia ucciso anche Dragomiro? ...
( pausa ) Ma perché commettere io una
colpa e tener sospeso un innocente?...
Stasera, all’ osteria, Dragomiro 1’ ha detto
a tutti che parte. Ho tempo sufficiente,
67
68 MALA SORTE
prima che faccia giorno, per trascinarlo
fuori e gettarlo nel pozzo : — è partito__
se n’ è andato__ non torna piu___ Mi ha
abbandonata!... (pausa) E deciso__ (si
alza, va al banco, prende un accetta e poi
avanza lentamente). Non sarà poi una cosa
difficile__ È ubriaco, dorme. Un gigante
dorme__ dorme anche il suo pensiero, la
sua forza, la sua volontà; la sua vita arde
lenta e calma, come arde il lume senza
voler ardere__ una debole donna, un bim­
bo fragile, purché sian decisi__ ancora un
respiro e__ è finita__ (s i trastulla con
V accetta, scheggiando V orlo della tavola : a
sinistra si sentono i gemiti del pazzo; allora
si scuote dai suoi pensieri e ascolta ). Il paz­
zo. ... s’è svegliato.... sveglierà anche lui....
Che fare? Fulminarlo nel sonno !... Morirà
senza saper di morire, senza vedere che son
io a colpirlo, senza pensare a Demetrio__
Se non la si vede venire, la morte non è
piu morte! No, nel sonno no! sarebbe co­
me se dormisse eternamente__ Si___devo
svegliarlo prima: sappia che viene la mor­
te, da chi e perché.... ( pone V accetta sul
banco e s avvia all’uscio della camera ov è
Dragomiro: fa alcuni passi e si ferm a; l’u­
scio si apre, ed egli appare tutto sconvolto).
SCENA II

A n n a , D r a g o m ir o

DRAGOMIRO ( spaventato )

Annetta!
ANNA ( fra sé )
Eh!
DRAGOMIRO

Annetta, ho fatto un brutto sogno----


mi fa male la mano!

ANNETTA

Vaneggi, ti fa male.. . . la mano in


sogno.. . .
DRAGOMIRO

Sento delle trafitte dove ho il segno


della morsicatura.. . .
ANNA

Mettiti a sedere__ tremi— ( egli siede)


69
70 MALA SORTE
Da quando bai quella morsicatura alla
mano, Dragomiro?

DRAGOMIRO

Da un pezzo.

ANNA

Già, da un pezzo: ma chi te l’ha fat­


ta ? ... non senti ?

DRAGOMIRO

In una rissa, da ragazzo: mi morse uno


che avevo gettato a terra__

ANNA

Perché non mi vuoi dire quello che hai


sull’anima? Io vedo che non sei nei tuoi
panni.... Hai una spina in cuore__Apriti
con me.

DRAGOMIRO

Con te?
ATTO SECONDO 71

ANNA

Si, con me ( Dragomiro nega col capo )


parla, sfogati; se continui ancora cosi, o
diventi matto----

DRAGOMIRO

Ammattire!. . .

ANNA

Si__ che hai sognato?

DRAGOMIRO

Una testa di morto__ con dei gran


denti.. . . mi voleva mordere. Mi fa male.

ANNA

Ti fa male il non voler parlare; ti fa


male il non deciderti a rompere la bolla
e a buttar fuori il marcio.. .. ( pausa ; si
avvicina piano a lui e lo prende per le
spalle ). Ascolta, Dragomiro---- e se, men­
tre stiamo qui tutti e due, tu ti trovassi
di fronte Demetrio ( egli fa un movimento)
72 MALA SORTE
che entrasse piano dall’ uscio___guarda,
là (accenna al fondo); e tu lo vedessi
venire come era lui, alto e forte, e si se­
desse sorridendo a tavola, là, in faccia a
te: Eh, buona sera, fratello Dragomi­
ro .... Che fai ? Ti ricordi ancora di me ? ”
( Dragomiro si contrae sulla sedia attaccan­
dosi alla tavola; essa gli prende rapidamente
il capo tra le mani e cerca di rivolgerglielo
suo malgrado verso il fondo ) Guarda là....
là .. . . eccolo.. .. eccolo.. . . Vieni, vieni,
Demetrio! ( cerca, con tutta la sua forza,
di farlo voltare ) Ma guarda !...

DRAGOMIRO ( liberandosi violentemente )


Lasciami ! . . . (si alza ; si sente gridare
il pazzo; Dragomiro si volta a sinistra;
altro grido )
ANNA

Ascolta.... ( Dragomiro distoglie gli occhi,


ma essa s’avvicina a lui rapidamente e, con
finto terrore, bisbiglia): Dragomiro! (lo
forza a voltarsi a sinistra; egli nel vedere
il pazzo, caccia un urlo soffocato e resta
impietrito). Guardalo!... Sai chi è?... È
il pazzo che è scappato di galera__
ATTO SECONDO 73

DRAGOMIRO

Giovanni! (cade annientato sulla sedia)

ANNA

Ebbene?

SCENA III
DRAGOMIRO, ANNA, GIOVANNI

GIOVANNI ( si avanza tremando )

Ho fame__ mi dai da mangiare?

ANNA (piano a Dragomiro)

Bisogna tenerlo qui fino a domani ( va


al banco, prende del pane, un boccale di
acquavite, dei bicchieri, e li mette sulla ta­
vola ) Siediti 11, Giovanni.

GIOVANNI

SI. (siede Umidamente di fronte a Dra­


gomiro che si tira indietro con la sedia)
74 MALA SORTE

ANNA ( dandogli da bere )

Come vanno le cose al bagno, Giovanni?

GIOVANNI

Grazie al Cielo.... bene ( alle domande di


lei, Giovanni risponde rivolgendosi a Dra­
gomiro )

ANNA

E come sei scappato?

GIOVANNI ( come illuminato )

Sai, è scesa la Vergine Santa e mi ha


detto : Giovanni, quando arriverai alla fon­
tana sotto la collina, ti si farà innanzi chi
ti condurrà da me, e sta sicuro__ sta si­
curo che io ti libererò da ogni pena, e starai
bene, perché io, la Vergine Santa, metterò
una barriera fra te e il male ; il male non
potrà più raggiungerti, e tu non gli andrai
più incontro---- ( con semplicità ) cosi___

ANNA
E poi ?
ATTO SECONDO 75

GIOVANNI

Poi, cari miei, sono andato alla fontana


sotto la collina e ho posato a terra i sec­
chi. ... Era bel tempo, faceva caldo---- e
non c’ era nessuno nel bosco, ma---- in
un cespuglio lontano fischiava un merlo—
Quand’ ecco, dalla parte della collina, mi
balza incontro uno scoiattolo — capisci,
1’ aveva mandato la Vergine Santa. — Sta
di fronte a me sulle due zampe e mi guarda
fisso con i suoi piccoli occhi gialli. Io
faccio per prenderlo, ma quello.... via !
salta sopra un sottile ramo di nocciolo;
e il ramo, si curva e si piega fino a terra,
poi si rialza, poi si ripiega. Io, via dietro
a lui, e quello davanti a me, sulle due
zampe, che mi guarda. Gli brillavano gli
occhi che parevano due scintille e mi chia­
mava, cosi.... ( fa il gesto). Ho camminato
tutto il giorno: alla fine è sparito ed io
non sapevo pivi dove fossi.... ma ora, ri­
tornerò a casa.

ANNA

Dove, a casa?
76 MALA SORTE

GIOVANNI

Al bagno.

DRAGOMIRO

Sei scappato, e vuoi tornarci da te?

ANNA

Ma perché ti hanno rinchiuso, Gio­


vanni ?

GIOVANNI

Perché ho ammazzato Demetrio.

DRAGOMIRO

Tu l’hai ammazzato?

GIOVANNI

Io.

ANNA
ATTO SECONDO 77

GIOVANNI

Si, io — la sua pipa e il tabacco e 1’ ac­


ciarino li avevo io.

DRAGOMIRO

Ebbene, e con questo? Se si trova la


tua pipa, il tuo tabacco e il tuo acciarino
addosso a me, vuol forse dire che ti ho
ammazzato?

GIOVANNI ( senza capir bene )

Eh!
ANNA

Ascoltalo, Giovanni, tu sei stato im­


prigionato a torto.

GIOVANNI (scuotendo il capo)

Ah, ah !
DRAGOMIRO

E presto uscirai di là__ fra un anno—


( si interrompe, guardando Anna con aria
78 MALA SORTE
sospettosa; essa fa un segno d'intelligenza,
va al banco, poi alla dispensa, e ascolta
all’ uscio che ha lasciato socchiuso ).

GIOVANNI

Ne ho ancora per undici anni.

DRAGOMIRO

No, per uno.

GIOVANNI

No, undici.
DRAGOMIRO
( impazientito, si avvicina a Giovanni, e,
con tono confidenziale, dopo aver gettata
un’occhiata tutt’ intorno )
Se domani, dopodomani, viene fuori uno
a dire : lasciate libero Giovanni, non è lui
il colpevole, è un altro___

GIOVANNI

Un altro__ Già! Cosi ha fatto uno da


noi, al bagno.... che uomo misericordioso
quello! Iddio gli faccia grazia__
a tto sec o n d o 79

DRAGOMIRO ( c. s. )
L asciam i d i r e . - È u n a ltro : G io v an n i
è s ta to u n o sciocco; gli h a preso di ta s c a
la pipa e il tabacco, m a qu an d o glieli h a
presi, D em etrio e ra m orto.

GIOVANNI

Ma no!
DRAGOMIRO

Si, era morto---- con la faccia contro


terra.. . .
GIOVANNI

Ma no, era con le spalle a terra ( Anna


fa un movimento ) e ha aperto gli occhi e
mi ha guardato----
DRAGOMIRO

Come?

ANNA ( avvicinandosi in fretta alla tavola )

E poi?
80 MALA SORTE

GIOVANNI

E poi gli è uscito il sangue dal naso e


dalla bocca ed è morto.... (mangia. Anna
si asciuga gli occhi e guarda Dragomiro)

DRAGOMIRO ( irritato, ad Anna )


Perché mi guardi cosi ? ( essa abbassa
gli occhi; egli, piu aspro) Guardami! (batte
col pugno sulla tavola; Giovanni trasalisce
violentemente, a Giovanni)
Quando 1’ hai trovato nel bosco?

GIOVANNI
( si alza spaventato e comincia a tremare)
Non mi picchiare, non battermi !...

DRAGOMIRO

Chi è che ti batte ? Siediti.... ( Giovanni


si siede spaventato ) Perché ti dovrei bat­
tere ?

GIOVANNI

Perché ho ammazzato Demetrio.


ATTO SECONDO 81

ANNA ( avvicinandosi )
Anima di Dio, capisci che non sei stato
tu?
GIOVANNI (a Dragomiro)
Io no.... e chi allora ? ( Dragomiro sbuffa)

ANNA

Diglielo tu, Dragomiro.

DRAGOMIRO (fremente)
Tu non c’ entrare !... Lasciaci in pa­
ce ! . . . Non lo so (beve avidamente)

ANNA (con grande semplicità)


Vuoi che te lo dica io, Giovanni ?... Ec­
colo ! ( indica Dragomiro ; questi fa una
mossa violenta) Guarda, Giovanni, lo vedi?
È lui che ha ammazzato Demetrio ! (a Dra­
gomiro ) E tu, di’ che non è vero !

GIOVANNI

(si alza ridendo fra sé, dando delle oc­


chiate a Dragomiro)
G - 293
82 MALA SORTE

DRAGOMIRO
(vuota il boccale, lo getta sulla tavola dove
va in pezzi, e si alza )
Uno sciocco sono, che sto a parlare con
due pazzi !

ANNA

Due pazzi !

DRAGOMIRO ( minaccioso )
Tu, donna ! ( furibondo, va verso di lei
che si è ritirata presso il banco )

GIOVANNI
( con un ruggito si scaglia su Dragomiro,
tagliandogli il passo; lo afferra per il collo
e glielo torce)
Fermati ! . . . Perché 1’ hai ucciso, di’ un
po’, quel cristiano?

ANNA
( dal fondo, segue con vivo interesse le loro
mosse )
ATTO SECONDO 83

DRAGOMIRO ( lottando, soffocato)


Lasciami, pazzo !

GIOVANNI ( crescendo)
Allora, se sei stato tu che T hai ammaz­
zato, perché hanno rinchiuso me, di’ un
po’? . .. perché mi hanno tormentato, per­
ché mi hanno dato quel colpo sul capo,
perché ? (gli dà uno scossone e lo spinge da
una parte, accanto alla tavola. Dragomiro,
pallido, cade ansante sopra una sedia.) Se
sei tu il colpevole, (passando dalla furia
alla tristezza e mostrando il capo ) perché
mi hanno fatto male qui dentro? ( lamen­
tandosi ) Mi fa male ! Come mi fa male !

DRAGOMIRO
( si alza piano piano dalla sedia e fa un
passo )
Come scappare?

GIOVANNI
( smettendo di lamentarsi e slanciandosi )
Non ti muovere ! ( lo prende per il collo )
84 MALA SORTE

DRAGOMIRO

Annetta, le forze mi mancano !

GIOVANNI (crescendo)

T u __ tu sei il diavolo!... E se sei il


diavolo, perché non te ne torni nel pan­
tano dove ti ha cacciato la Vergine San­
t a ? . . . o perché non vai nel deserto, o
non ritorni in fondo all’ inferno ? . . . per­
ché? (lo costringe a inginocchiarsi)

DRAGOMIRO

M’ ammazza !

GIOVANNI

Perché mi hai tormentato, tu ( lo lascia


andare un momento e lo guarda con un ghi­
gno feroce ) Ecco ! c’ è, da noi, una mi­
niera abbandonata.... in fondo c è uno
stagno nero. . . . Se ci si butta dentro un
sasso, allora da lontano, dal fondo della
terra, comincia a risuonare, e sempre risuo­
na, e tace soltanto quando la Madonna
dice : Basta !... Là, tu devi venire con
me . . . . che ti prenda per il collo ( lo ajfer-
ATTO SECONDO 85

ra) e ti sollevi, e ti getti in tondo allo


stagno, cosi !... Via ! ( urlando) via ! (lo
trascina. Dragomiro si dibatte)

ANNA ( f ra sé)

L’ ammazza__ non bisogna che lo am­


mazzi! (pane la mano all’ accetta)

DRAGOMIRO

A me, Annetta !

GIOVANNI (lo trascina)

Via ! non gridare, cane !...

ANNA
( slanciandosi davanti a Giovanni con l ac­
cetta alzata )
Pazzo ! ti spacco la testa !

GIOVANNI
(trasalisce, lascia andare Dragomiro, e si
ritrae timidamente)
Non è lui? Ma non l’hai detto tu? Tu
V hai detto ! ( si ritrae verso il fondo )
86 MALA SORTE

Anna (aiutando Dragomiro a rialzarsi)


Alzati ! ...

GIOVANNI ( allontanandosi }
Allora, io me ne vado ( esce rapidamente
dal fondo )

ANNA
(dopo aver rialzato Dragomiro, che si siede
sfinito alla tavola, guardando da tutte le
parti )

Dragomiro, se n’è andato!

DRAGOMIRO
È andato?

ANNA

Va al villaggio . . . . bisogna farlo tornare


indietro e tenerlo qui finché non s’è visto
che si possa fare. . . . Corrigli dietro.

DRAGOMIRO
Io no !
ATTO SECONDO 87

ANNA

Presto ! o non 1’ acchiappiamo piti.

DRAGOMIRO
Vacci tu.

ANNA ( risale la scena, e guardandolo,


fra sé)
Aspetta ! non è che il principio ! ...( ' esce
di corsa dal fondo)

SCENA IV
D r a g o m ir o solo, poi G io v a n n i

DRAGOMIRO

È impossibile che lo raggiunga---- e


se anche lo raggiunge, a che serve ? co­
me avrebbe la forza di lottare con un
pazzo ? . . . Quella, donna m’ha tradito, e
ora vorrebbe scapparmi, ma non potrà.
Giovanni parlerà__ Ancora un anno___
per un anno, perdere tutta la vita ! per
un anno ! Ah, quando si nasce disgraziati !
88 MALA SORTE
( si stringe il capo fra le mani. Giovanni è
comparso alle ultime parole, si avvicina e
pone le mani sulle spalle di Dragomiro
che si alza e rimane come fulminato ). An­
netta !

GIOVANNI

È passata ora accanto a me . . . . ero sul­


la panca ; è andata in giii verso la valle__
Ho fame, dammi da mangiare (siede) Sie­
di anche tu. (beve) Bevi anche tu ! (Dra­
gomiro ubbidisce — dopo una lunga pausa )
C’ è uno da noi, al bagno__ quanto è
buono ! Quanto mi compatisce, lui ! Non
mangia quasi nulla, e la sua porzione la
dà a me. Aveva ucciso il padre e man­
dato in galera il fratello__ ma poi, senti
come lo ha ispirato la Vergine Santa: è
venuto al bagno e ha detto : sono io che
ho ucciso il babbo ; lui, dovete liberarlo,
perché non è colpevole, (con semplicità )
Ecco come è stato.

DRAGOMIRO ( sempre piu turbato )


E ....
ATTO SECONDO 89

■•'I GIOVANNI

E hanno messo in libertà il fratello, e


hanno rinchiuso lui.
DRAGOMIRO
L u i----
GIOVANNI

Ma poi ! ... più tardi, ha saputo che


suo fratello stava per morire e ha pre­
gato che lo lasciassero uscire di prigione
per andare a casa, con le guardie, sol­
tanto per tre giorni, perché diceva : quello
che ho avuto io con mio padre, quello è
un altro conto, ma non voglio che quel­
l’anima benedetta se ne vada senza avermi
perdonato. . . .

[ DRAGOMIRO

E gli ha perdonato?

Si, aspetta !
GIOVANNI

DRAGOMIRO

Non gli ha perdonato?


90 MALA SORTE

GIOVANNI

No, non ha voluto che lo lasciassero


andare da lui.

DRAGOMIRO
E il fratello è morto cosi?

GIOVANNI
(fct cenno di sì col capo, beve, e poi guarda
a lungo Dragomiro )
O Dragomiro, tu sei sano e hai il cer­
vello a posto, e puoi viver bene . . . . e io
(sorridendo tristemente ) io dovrò morire
amareggiato, battuto, pazzo (si alza)

DRAGOMIRO ( molto commosso )


Giovanni !

GIOVANNI

Vedi----Tu non sei venuto a dire che


Giovanni non è colpevole___“Giovanni
1’ avete colpito sul capo a torto__ arre­
statemi . . . . Quello che ho avuto io con
Demetrio è un altro affare, ma Giovanni
ATTO SECONDO 91

lasciatelo andare, poveretto! ” (con pro­


fondo accoramento) E Giovanni avrebbe
pregato la Santa Vergine, lei che è tanto
buona, per i tuoi peccati. Vedi (piange
sommessamente).

DRAGOMIRO (soffocando i singhiozzi)


Giovanni, io cerco di liberarti. Tu non
tornarci, non bisogna che tu torni al
bagno__
GIOVANNI
Ma dove devo andare ?

DRAGOMIRO ( vivamente )
Resta qui con noi. ( Anna entra dal
fondo e si ferma sull' uscio ad ascoltare )
Oppure no, è meglio che andiamo via.
Vieni con m e__ scappiamo tutti e due.
Ti compro un vestito nuovo, un cappello,
delle scarpe nuove. . . . Da mangiare, da
bere__ tu tto ___ ti do io tutto quello che
ti occorre. ( Anna si ritira senza chiuder
Vuscio : Dragomiro si dirige barcollando a
destra, poi torna indietro ) O meglio, no__
vieni anche tu con m e __
92 MALA SORTE

GIOVANNI
Dove ?

DRAGOMIRO
Di là, in cantina. . . . a prendere i de­
nari (prende la lampada ) per partire__
(Dragomiro si avvia con la lampada verso
la botola della cantina; Giovanni lo segue;
Dragomiro apre e comincia a scendere, Gio­
vanni si ritrae ) Vieni !

GIOVANNI (ritraendosi con paura)


No, non entro__

DRAGOMIRO
Si, vieni; se no, ho paura che tu vada
via....

GIOVANNI
No.
DRAGOMIRO

Allora no... ; resta (risale dalla cantina ;


va all uscio di fondo, lo chiude e prende la
chiave; se la pone in tasca e torna alla
cantina) Vengo subito....
ATTO SECONDO 93

GIOVANNI
(va presso la tavola e beve; canterella una
canzone di strada, poi s’ interrompe ascol­
tando )
Ha ricominciato---- Quando i cani ulu­
lano, muore qualcuno. . . .

DRAGOMIRO
( esce dalla cantina con la lampada e con
una brocca in mano ; chiude la botola, si
accosta alla tavola, si leva un fazzoletto
di seno e vi ripone i denari della brocca,
annoda il fazzoletto e se lo ripone in seno)
Ecco fatto, Giovanni!

GIOVANNI (preso da un brivido)


Ho paura ! ( Dragomiro, sempre in fretta,
si slancia a sinistra e torna con un cami­
ciotto, che butta sulle spalle di Giovanni, e
con due cappelli : ne mette uno in capo a
Giovanni e V altro se lo mette lui )

DRAGOMIRO

Ora andiamo . . . . Tu non parlare per la


strada__ lascia fare a me. V ia-----
94 MALA SORTE

GIOVANNI

Andiamo ! ( altro brivido. Si avviano tut­


ti e due. Lì uscio è chiuso )

DRAGOMIRO

Ci hanno chiusi di fuori! (sta un mo­


mento sospeso, sopra pensiero, poi ricordan­
dosi ) Ah ! ( si fruga nervosamente in ta­
sca . . . . trova la chiave e apre. Anna gli
si para davanti ; egli indietreggia ; essa en­
tra e chiude l’uscio)

SCENA V

D r a g o m ir o , G io v a n n i , A n n a

ANNA

Dove vai, Dragomiro?... dove vai, po­


vero Giovanni?

DRAGOMIRO

Ascolta, Anna. ...


atto secondo 95

ANNA (avanzando con Dragomiro)

Non me lo dire, che lo so: ero sull’uscio


I Giovanni si leva il camiciotto e si sdraia
su una panca per dormire). Vedi, Drago­
miro, quando dico che sei più pazzo di
quello là__ (accenna con gli occhi Giovan­
ni ). Te ne vai per il mondo con lui ? . . .
E dove vai? in un deserto? Incontrerete
pure della gente.... ci sarà qualcuno che
lo conoscerà.. .. è scappato di galera....
E anche se nessuno lo conosce, puoi forse
rimettergli a posto il cervello?

DRAGOMIRO (scoraggiato)

E allora ? . . .
ANNA

Anche un bimbo, a vedervi, capirebbe


che legame c’è fra due uomini cosi, erranti
per il mondo, senza poter dire donde ven­
gano, senza sapere dove vanno.

DRAGOMIRO
(al colmo dello scoraggiamento)
Ma che fare?
96 MALA SORTE

ANNA

Restar qui, e terremo anche lui, finché


non abbiamo pensato a qualche cosa di
più ragionevole.

DRAGOMIRO

E se non vuole__ se non possiamo trat­


tenerlo. . .. ( Giovanni geme e si agita nel
sonno, Dragomiro si spaventa e si china
verso Anna)

ANNA

Bisogna potere__ Finché starà qui, ci


baderò io (va a Giovanni che si dibatte nel
sonno, e scuotendolo bruscamente) Giovan­
ni ! Giovanni !

GIOVANNI
(sobbalza nel sonno, è completamente fuor
di sé)
Si ! io sono il colpevole__ La Madonna
vuole che vi dica di non picchiarmi più__
Picchiatelo ! Dategli sul capo ! ... Finge
di essere pazzo (commosso a Dragomiro)
ATTO SECONDO 97

Guardate come lo batte! Ohe colpi sulla


testa di Giovanni ! ( gridando terrorizzato j
Ah no !... no !... non colpite ! ( al colmo
dello spavento ) Gli spezza le ossa, gli
schiaccia il cranio___ Lo ammazza ! ...
(si copre gli occhi)

ANNA

Giovanni !
DRAGOMIRO

Perché batterlo ancora, Giovanni, se è


morto? (dà un colpo col piede come per
scartare qualcosa) Levalo di qui__ è tutto
insanguinato ( ancora un colpo col piede )
non si muove più (un altro) è morto__
(si avvia verso il fondo)

GIOVANNI (crescendo)

Parte! (tutti e due si voltano verso d i


lui e tentano di trattenerlo)

GIOVANNI (gridando)

Non lo toccate ! Non picchiatelo....


Giovanni è morto! (si dibatte e sfugge
H - ?98
98 MALA SORTE
loro; si slancia al banco, prende un gran
coltello e alzandolo solennemente) Non lo
toccate! Giovanni va dalla Madonna (si
precipita nella stanza a sinistra)

ANNA

Corriamogli dietro!

DRAGOMIRO ( trattenendola )

Ha preso il coltello !

ANNA

Non fa nulla ! ... dietro, per calmarlo !


Se urla cosi, qualcuno lo sentirà dalla
strada (fa per andare a sinistra ; Giovanni
ricompare, col viso radioso, brandendo in
alto il coltello insanguinato; fa due passi
e cade a terra; tutti e due si slanciano
verso di lui e lo sollevano)

DRAGOMIRO

S’è sgozzato ! (lo fa sedere su una panca


accanto alla tavola)
ATTO SECONDO 99

ANNA

Sgozzato qui! iu casa n o stra!... (sta


sopra pensiero ; sul viso le balena un ispi­
razione )

DRAGOMIRO (desolato)

Che hai fatto, Giovanni?

GIOVANNI (schiudendo gli occhi)

Dammi dell’ acqua__ ho sete.


ANNA (con una brocca d ’ acqua)

Tieni, Giovanni.
GIOVANNI (beve)

Dio ti benedica... . La Vergine Santa


mi ha detto: strappati le viscere, quando
entra il maligno, e gettale ai cani. ...
ANNA

Ascolta, Dragomiro!
GIOVANNI

__ ché io, la Madonna, metterò una bar-


100 MALA SORTE
riera fra te e il male__ e dormirai___dor­
mirai__ Dammi dell’ acqua__ brucio__
( Anna gliene dà )

DRAGOMIRO

Giovanni !

GIOVANNI
( battendo con la mano il fianco della brocca )
Strappami le viscere e gettale al cane,
che smetta di u rlare!... Cercami nelle
gambe, sotto i ginocchi,. . . c’ è una bor­
sa.... Va al bagno e dalla da parte mia
a quello che ha ammazzato il padre....

ANNA
( cerca la borsa e la mette in tasca a Dra­
gomiro )
Tieni.... (fra sé) Non muore ancora:
il giorno ci sorprenderà.

GIOVANNI (illuminato )

Guardate lo scoiattolo !... eccolo lassù__


sul ramo !... Guardatelo (fa per segnarsi,
e gli ricade la mano; in estasi suprema)
ATTO SECONDO 101

Santa Vergine!... Sei tu ? ... Tu mi chia­


m i? ... Aspettami, che vengo___eccomi,
vengo!. .. (spira)
ANNA
(segnandosi, molto commossa)

È finita__ Dio abbia pietà di te, pove­


retto ! ( Dragomiro è affranto; essa, cam­
biando tono, improvvisamente) E ora, Dra­
gomiro. . .. ora che facciamo ?
DRAGOMIRO

Bisogna andare a far la denunzia—


ANNA

Vuoi finire in galera tu, e trascinarmici


anche me? Diranno che l’abbiamo ammaz­
zato noi ! ... No. Finora nessuno sa che
è venuto qui; lo getteremo nel pozzo ab­
bandonato: domani il pozzo si chiude, e
cosi__ Via! non c’ è tempo da perdere!
Si fa giorno: corriamo il rischio di restare
con un morto in casa fino a domani
notte__ Ah, che spenga il lume.. .. può
passare qualcuno per la strada e vederci
uscire cosi.... ( spegne il lume) Aiutami....
102 MALA SORTE
( Tutti e due prendono Giovanni e si avvia­
no verso il fondo; si sentono in lontananza
le campane della chiesa: essi si fermano e
ascoltano) Suona mattutino__ Hai avuto
fortuna nella morte, Giovanni : ti suonano
le campane come a tutti i cristiani ! ...
Agli altri, forse, neanche tanto ! ... (esco­
no dal fondo. Pausa, mentre le campane
continuano. Tutti e due rientrano. Anna,
accende il lume e lo mette sulla tavola.
Dragomiro siede accasciato; ha la camicia
un po’ imbrattata di sangue).

SCENA VI
A n n a , D r a g o m ir o

ANNA

E ora che fai? Bisogna che tu pensi a


partire.
DRAGOMIRO

A partire. . . .
ANNA

Naturalmente.
ATTO SECONDO 103

DRAGOMIRO

E perché dovrei partire?

ANNA

Per salvarti e per salvare anche me. Se


la cosa si scopre e tu sei ancora qui, e io
ho taciuto, questo significa che l’abbiamo
ammazzato tutti e due. . . . I o . . . . sono
innocente, e non voglio essere incolpata.
Se tu vuoi restare, io me ne vado al vil­
laggio e dico tutto, tutto, tu tto . . . . Se
parti, faccio fìnta d’aver trovato Giovanni
nel pozzo, e spargo la notizia. — Non aver
paura, ti lascio il tempo di allontanarti
abbastanza.... — Tu sei fuggito: tu sei il
colpevole__ e siamo salvi tutti e due—
*

DRAGOMIRO

Vieni anche tu.


ANNA

Se fuggo anch’ io, la colpa cade anche


su di me : non posso. . . . (si avanza ; dopo
una grande pausa, andando a lui con le brac­
cia incrociate ) Non ti vergogni. . . . e il
104 MALA SORTE
timor di Dio dove l’hai ? . . . Tu sei un
cristiano ? . . . Tu sei un uomo?... Viene
un povero diavolo in casa tua, ti chiede
un boccon di pane alla tua tavola, è stan­
co e ti chiede un rifugio sotto il tuo tetto,
ti rivela il suo segreto, e tu, belva sacri­
lega, poni la mano al coltello e lo scanni!
( Dragomiro spalanca gli occhi stupefatti j
Che male ti aveva fatto quel povpro pazzo?
Che noia ti dava in questo grande mondo,
dove c’è posto per tutti? (con tutta ener­
gia) Perché hai ammazzato Giovanni?

DRAGOMIRO

I o ---- Giovanni !
ANNA
Si, Giovanni.
DRAGOMIRO

I o ---- io ho ammazzato___ Giovanni !


( con rìso convulso )

ANNA

Ridi ? Tu no, e chi dunque ? ( egli la


guarda a lungo : essa sostiene il suo sguardo ;
ATTO SECONDO 105

va a lui e lo prende per il petto della ca­


micia ) Questo che è ? Questo sangue di chi
è ? Non è sangue di Giovanni ?
DRAGOMIRO
( si chiude rapidamente il panciotto sul
petto ) Ma via !
ANNA

È inutile che tu chiuda il panciotto, Dra­


gomiro : sulla camicia ce n’ è poco ; nella
stanza, di là, ce n’ è molto ; guarda, qui,
è pieno__ Va nel cortile : è tutto schizzi
di sangue ; va a tirare il secchio del pozzo
e vedrai 1’ acqua rossa__ Tu sei 1’ assas­
sino, tu ! Seppellisciti vivo fra quattro
pareti umide, finché lo vorrà il Signore,
finché venga 1’ ora in cui ti chiamerà e ti
giudicherà meglio lui.
DRAGOMIRO
Perché ?
ANNA

Perché hai tolto la vita a un altro----


DRAGOMIRO
A chi?
106 MALA SORTE

ANNA

A Giovanni.
DRAGOMIRO
( sta un momento e si asciuga gli occhi)

Donna, se ti interrogheranno, che dirai ?


ANNA

Quello che ho visto.

DRAGOMIRO ( sempre più sbalordito )

E cioè ?

ANNA ( con semplicità )

Che Drago miro, non so perché, ha am­


mazzato Giovanni.

DRAGOMIRO

Tu dirai questo?
ANNA

( prende la lampada, e la pone davanti


alla finestra; poi risale). Sebbene tu mi
abbia trattata male, pure ho pietà di te,
a tto sec o n d o 107
Dragomiro, e ti do un consiglio : se non
hai la fortuna di passarla liscia sino in
fondo, e se ti acciuffano, non far lo sciocco
e non metterti a negare come fai con me,
perché là non si scherza come qui: ti pos­
sono mettere alla tortura, poveretto te !
dilaniarti le carni, strapparti i denti e le
unghie, spaccarti la testa.... Dammi retta,
io parlo per il tuo bene (guarda con im ­
pazienza verso il fondo).

DRAGOMIRO

Il che vuol dire. . . .


ANNA

Fa quello che ti dico, confessa che hai


ucciso Giovanni, e contentati della pena,
senza subire anche la tortura. . . .

DRAGOMIRO
( rivoltato, battendo col pugno sulla tavola )
Ma se non 1’ ho ucciso io !
ANNA

Eccoci! Torniamo da capo: ma no, ma


sf, ma si, ma no.
108 mala sorte

DRAGOMIRO ( furente )

Lasciami ! (s i prende il capo fr a le mani,


tappandosi gli orecchi )

SCENA VII
G li stessi e GIORGIO

GIORGIO

(entra in fretta, vede Dragomiro e vor­


rebbe ritirarsi) Dragomiro!

Anna
(va a Giorgio ; rapidamente e a bassa voce)
Va al villaggio, prendi il sindaco e quanti
uomini trovi, di’ che ti ho mandato io per
un omicidio. . . . e torna con loro__

GIORGIO
Che è stato?
ANNA

Va, ti dico---- e fa presto____ Torna


subito ! ( lo accompagna fuori )
SCENA VIII
A n n a , D r a g o m ir o

ANNA

( si avvicina a passo grave a Dragomiro


che sta sulla sedia col capo fra le m ani)
Alzati, Dragomiro, ché l’ora è sonata!
DRAGOMIRO (s i alza)

L’ ora !
ANNA

L’ ora del rendiconto. Sta su . . . . rac­


cogli tutte le tue forze mentali, e rispondi
a quello che ti domando__ Perché 1’ hai
ammazzato ?
DRAGOMIRO
( soffocato dalla collera fino alle lagrime )
No ! non 1’ ho ammazzato io ! ... Non
eri qui, tu ? Non hai visto?
ANNA

Non parlo di Giovanni__ Giovanni la­


scialo stare.... Adesso ti parlo di un altro....
109
UO M A L A SORTE

DRAGOMIRO ( impallidendo leggermente )

Di chi?
ANNA

Lo sai di chi, non far la commedia


Tu vuoi partire, tu cerchi di andartene
(egli fa tristemente col capo cenno di no;
essa, aspra ) Bada ! ... Tu non fai un passo
fuori di qui se non mi hai detto il nome__
( guardandolo con la, massima intensità )
chiamalo per nome. . . .

DRAGOMIRO ( lentissimamente )

De ... . me ..... trio !

ANNA.
(respirando dal profondo dell' anima )
Hai visto ? ... Cosi ! De-me-trio ( si sie­
de: egli resta in piedi) E l’hai ucciso per__

DRAGOMIRO

Per t e . . . .
ANNA
Per m e. . . .
ATTO SECONDO 111

DRAGOMIRO

Per averti io . . . .
ANNA

Come l’hai ucciso ? Parla, (pone i gomiti


sulla tavola e il mento sulle palme e ascolta
immobile; egli sta in piedi, si chiude con
cura il panciotto e narra semplicemente).

DRAGOMIRO

Mi hai sempre respinto .... Una volta,


quando uscivi di chiesa, il venerdì santo,
una sera — ti ricordi? — ti venni vicino e
ti dissi piano : “ Annetta, perché non mi
hai voluto? io ti amo tanto.... lascia De­
metrio e vieni. ” .... Te ne ricordi ?
ANNA
Sf, me ne ricordo.
DRAGOMIRO
Tu mi rispondesti : “ Sono sposata, la­
sciami in pace ! ”
ANNA

E tu ?
112 MALA SORTE

DRAGOMIRO

Io andai a casa, non dormii tutta la


notte, e il giorno dopo__ mi decisi.

ANNA

Come facesti ?

DRAGOMIRO

Sapevo che doveva tornare dalla colli­


na attraverso il bosco. . . . 1’ aspettai. . . .
Veniva fischiando.... C’incontrammo, ci
mettemmo a parlare. . . . gli mostrai la
cima d’un pioppo : alzò gli occhi__ Tirai
fuori il coltello, e prima che li riabbas­
sasse. . .. (s i ferma, gli manca la voce )

ANNA

( si copre la faccia, un momento; poi abbassa


le mani, e lo guarda, aspettando) Ebbene ?...
Avanti.

DRAGOMIRO

Che ti devo dire ancora ?


ATTO SECONDO 113

ANNA

E lui, che fece ?


DRAGOMIRO

Cacciò un urlo, cadde sulle ginocchia—


cercò di strapparmi il coltello.. . . ma io
mi slanciai e lo colpii anche alla gola ;
quando mi chinai su lui mi morse la
mano.
ANNA

Era sua la morsicatura? (gli fa segno


di continuare)
DRAGOMIRO

Infine lo voltai con la faccia in giu ; poi


andai a lavarmi alla fontana e tornai a
casa, a mettermi a letto, perché non ne
potevo più, non stavo pili ritto per la stan­
chezza . . . . Giovanni lo trovò l à ___ il
resto lo sai.
ANNA (alzandosi)
Lo so : un anno dopo sei venuto e mi
hai detto : “ Annetta, tuo marito è morto ;
I - 293
114 MALA SORTE
mi vuoi ? ” Le tue parole e la voce con
cui le hai dette mi hanno passato l’anima
come un pugnale; non ti avrei mai spo­
sato, perché ti detestavo ; ma lo feci per
questo, per condurti finalmente qui, a
questo punto. Fin dal principio ho sospet­
tato di te. Tutto quello che hai fatto in
seguito, prima la cura dell’anima del de­
funto, poi le tue paure e le tue furie quando
ti parlavo di lui, e i tuoi discorsi scuciti,
circa gli assassini e il termine fin quando
s’incorre nella pena, e i tuoi sogni con
la testa di morto che ti mordeva, e tutto
il resto, davano sempre pili fondamento
ai miei sospetti. Dapprima avevo deciso
di sbarazzarmi di te — ma bisognava che
trascinassi anche un’ altra anima nel pec­
cato; poi ho aspettato per riflettere meglio.
Poco fa credevo che il pazzo ti strango­
lasse ; stavo per lasciare che tu te la sbri­
gassi con lui, ma avevo anch’ io un conto
più grosso da regolare con te, non potevo
lasciarti andar via da questo mondo, cosf,
senza sottoporti a giudizio. (pausa) Ti ho
giudicato, hai confessato, ora bisogna che
ti diano la pena che ti spetta, perché hai
ammazzato un uomo che m’ era. caro come
la luce degli occhi, tu che mi sei sempre
A T T O SECONDO 115

stato odioso.... (si avanza lasciandolo in­


dietro .
DRAGOMIRO

Io ti ho amato e . . . . e . . . .
ANNA

E . . . .?
DRAGOMIRO

E . . . . ma ormai è inutile---- Io devo


andarmene ; t u . . . . forse prenderai Gior­
gio __ ( con voce soffocata, e molto lenta­
mente) ma sappi che ti amo sem pre....

ANNA

Si? (ride) Aspetta, e vedrai ora come


te lo ricambio io il tuo amore (pausa)
DRAGOMIRO

Annetta, io me ne vado . . . . perdonami !


ANNA

Che io ti perdoni ! Per questo dunque


ti avrei sopportato vicino a me? E avrei
fatto tanto per ridurti a questi estremi. . . .
116 MALA SORTE
tutto, per perdonarti ? ( ride ; si sentono
passi e voci di fuori)
DRAGOMIRO

Taci !. . . Annetta, viene qualcuno.


ANNA

Si, viene Giorgio con gli uomini : ven­


gono a prenderti perché hai ammazzato
Giovanni.
DRAGOMIRO

Giovanni ? ( esplodendo ) Tu mi hai tra­


dito __ con Giorgio___ e poi. . . .
ANNA
E chi altro?
DRAGOMIRO
(spaventato, cercando da tutte le parti)
Scellerata, voglio scappare__ non voglio
che mi arrestino__ Ho paura____voglio
scappare !
ANNA

Non è pid possibile ! ( si sente la voce di


Giorgio)
ATTO SECONDO 117

GIORGIO (di fuori)


Qua tutti !
DRAGOMIRO (con un ruggito)
Ah ! ( fissa Anna e si precipita su di lei
come per strangolarla )

ANNA
(gridando e fuggendo verso l’uscio)
Accorrete! Questa belva (Vuscio si apre;
Giorgio e gli uomini si precipitano dentro )
ammazza anche me !

SCENA IX
D r a g o m ir o , A n n a , G io r g io ,
Parecchi uomini.
DRAGOMIRO

(si avanza stralunato e si ferma di fronte ;


Giorgio e due uomini corrono a lui e lo
afferrano per le braccia; egli li guarda
smarrito e tremante). Vengo__ vengo___
non mi battete ! vengo ! ( supplichevole a
118 MALA SORTE
Giorgio ) non stringermi cosi forte, qui—
lo sai che mi fa male !
ANNA

Galantuomini. . . . è venuto stasera da


noi alla locanda un povero viandante ;
non so di dove venisse né dove andasse —
mio marito 1’ ha ucciso ! Nella camera, là,
guardate, c’ è un lago di sangue ! Cercate
nel pozzo abbandonato, accanto al giar­
dino . . . . quel disgraziato aveva una borsa
negli stivali : ora 1’ ha Dragomiro in ta­
sca (Dragomiro vi pone macchinalmente la
mano; trova la borsa, e la dà con un riso
ebete a uno degli uomini)

UN UOMO (con una corda in mano)

Perché V hai ammazzato, quel cristiano?


( lo lega )
UN ALTRO

Prendetelo !. . . Al Municipio----
ANNA

Galantuomini. . . . io vi ho rivelato il
delitto ; ma quest’ uomo è mio marito----
ATTO SECONDO 119

me lo portate via, e io resto sola. . . . biso­


gna che mi permettiate di dirgli anch’io
una parola. . . . (gli uomini si tirano in di­
sparte rispettosamente; essa si avvicina a
Dragomiro che sta immobile, e gli mormora
con voce netta) Dragomiro, guardami! (egli
la guarda ) per la colpa, il castigo ; e mala
sórte per mala sorte !

CALA IL SIPA R IO
G . CARABBA, STAMP. IN LANCIANO
MARZO 1928.
SCRITTORI
TA LI AN

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