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Capitolo 1
Yin-yang
e cinque elementi
Culture molto diverse raccontano l’origine del mondo in modo spesso simile: prima c’era
un tutto unico e indistinto, poi ci sono state delle separazioni, ed è nato questo mondo.
Il prendere forma nasce da una distinzione tra principi opposti e complementari. A volte
questi poli vengono detti giorno e notte, altre volte cielo e terra, o si parla di sottile e den-
so, oppure di tempo e spazio.
Il pensiero cinese descrive la nascita dell’universo come un processo in cui da un totale
indifferenziato si distinguono due opposti in movimento e quindi il mondo con la miria-
de di forme e di fenomeni: dal senza-limite, senza-forma e senza-cambiamento hanno
origine yin e yang e quindi il mondo con i diecimila esseri.
La differenza permette il definirsi di ciò che esiste e l’attuarsi delle sue trasformazioni.1
a b c a b c
1. “Prima che Cielo e Terra prendessero forma, tutto era amorfo, vago, vuoto e confuso; chiamalo quin-
di «il Supremo Inizio». La Via si palesò nel tenue e trasparente; il tenue e trasparente generò Spazio e
Tempo; Spazio e Tempo generarono il qi. Nel qi si palesò una sponda; ciò che era limpido e volatile si
dissolse e divenne Cielo; ciò che era pesante e torbido si addensò e divenne Terra. La concentrazione
di ciò che è chiaro e sottile è agevole, mentre l’aggregazione di ciò che è pesante e torbido è difficolto-
sa; perciò il Cielo fu completato prima della Terra.” Huainanzi, 3.1a-b, citato da Graham, 1999, p. 456
(su pensiero correlativo e cosmologia pp. 433-508).
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Yin e yang rappresentano poli complementari, emblemi a cui si rifanno tutte le manifesta-
zioni della realtà e che quindi ordinano l’esistente secondo categorie fondate sull’analogia.
I due ideogrammi alludono sia a un luogo fisico quale la collina, sia al movimento del
tempo espresso dall’alternarsi ciclico di ombra e sole. I lati della collina coesistono, buio
e luce sono complementari e si trasformano l’uno nell’altro.
Allo stesso modo yin e yang sono tra loro opposti ma hanno una relazione di comple-
mentarietà piuttosto che di conflitto. Sono manifestazioni della stessa realtà, non espri-
mono categorie con valore etico di bene e male, anzi si fondano reciprocamente, non
possono esistere l’uno senza l’altro.
Yin e yang sono distinti ma non possiedono esistenza autonoma: non esiste nulla che sia so-
lo yin o yang, coesistono sempre, parte di un insieme dinamico in costante trasformazione.
Yin e yang si definiscono per relazione e contrasto, non sono entità, qualità o categorie
assolute: di qualsiasi fenomeno si può dire che è yin o yang solo rispetto a qualcos’altro.
La polarità di yin e yang rende possibile il movimento: la loro opposizione fonda un
equilibrio dinamico in cui vi è un’oscillazione continua, una trasformazione ciclica con
mutamenti che si alternano.
Yin e yang sono interdipendenti: lo yin nasce dallo yang e viceversa, lo yang si trasforma
in yin e viceversa, lo yin agisce sullo yang e viceversa, lo yang ha radice nello yin e vice-
versa, lo yin contiene lo yang e viceversa, ecc.
Yin e yang sono fondamentali, sono la tela della vita, l’origine di ciò che esiste e del suo
trasformarsi, come si legge nel testo medico Suwen, capitolo 5: “Yin yang sono il dao del
cielo e della terra, la griglia e la rete delle diecimila cose, il padre e la madre dei muta-
menti e delle trasformazioni, la radice e l’inizio della nascita e della morte, il palazzo del-
la chiarezza dello shen”.
Lo stesso capitolo rende poi con precisione la stretta correlazione tra yin e yang e la pre-
senza dell’uno all’interno dell’altro: “Per questo lo yang leggero divenne il cielo, lo yin
Figura 1.2Ml taijitu mostra le caratteristiche della relazione di yin e yang: so-
no opposti (nero e bianco), hanno radice l’uno nell’altro (il seme bianco pre-
sente nello spazio nero e il seme nero che nasce nello spazio bianco), sono
interdipendenti (quando la parte bianca cresce la parte nera diminuisce e vi-
ceversa), e continuamente si trasformano l’uno nell’altro (sono parti del cer-
chio totale legate dalla linea curva). Si noti inoltre che lo spazio è delimitato,
è contenuto in un cerchio, e che nessuna linea retta passante per il centro
può attraversare uno spazio tutto bianco o tutto nero.2
2. Le relazioni tra yin e yang vengono riassunte in quattro leggi fondamentali che esprimono l’unità e
insieme l’opposizione (yin yang dui li «yin e yang sono opposti»), l’interdipendenza (yin
yang hu gen «yin e yang hanno radice uno nell’altro»), la complementarietà (yin yang xiao
chang «yin e yang diminuiscono e crescono») e la loro trasformazione reciproca (yin yang
zhuan hua «yin e yang si trasformano ruotando»).
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1. Yin-yang e cinque elementi
denso la terra. Il qi della terra sale in forma di nuvole, il qi del cielo scende in forma di
pioggia. La pioggia deriva dal qi della terra, le nuvole derivano dal qi del cielo”.
Cioè le nuvole sono nel cielo, derivano dal qi del cielo, ma sono «qi della terra» che sale
verso il cielo. La pioggia va alla terra, deriva dal qi della terra, ma è qi del cielo che scen-
de verso la terra. Le nuvole sono infatti vapore che sale dalla terra grazie al calore del
cielo che rende sottile l’acqua, la pioggia scende dal cielo perché il vapore si condensa
con il freddo.
3. Il pensiero correlativo è precedente ai primi testi medici: ad esempio, il testo chiamato Cheng e data-
to circa 250 a.C. dispone già le opposizioni binarie ed elenca come yang cielo, primavera, estate,
giorno, azione, ecc., mentre yin comprende terra, autunno, inverno, notte, quiete, basso.
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Punti principali
Ricordiamo che i canali che possiedono punti propri sono i dodici canali principali e i
due canali straordinari renmai e dumai.
L’esperienza clinica ha inoltre definito molti punti extra-canale. I principali vengono qui
elencati secondo la standardizzazione dell’OMS.8
Inoltre sono importanti i punti ashi , cioè i punti che non coincidono con punti codifi-
cati ma che risultano spontaneamente dolorosi o particolarmente sensibili alla pressione.
Vengono qui presentati i punti che trovano applicazione più frequente nel trattamento, e
in particolare nella terapia manuale tuina.9
Polmone
Zhongfu LU-1
■ Punto mu di polmone ■
Localizzazione Sotto la clavicola, nel primo spazio intercostale, a 6 cun dalla linea media-
na (fig. 1.45).
Funzioni – Diffonde e fa scendere il qi di polmone.
– Tonifica il polmone.
– Regola i passaggi dell’acqua.
– Trasforma il flegma e purifica il calore.
Indicazioni Tosse, asma, dispnea, costrizione toracica, dolore al petto.
Chize LU-5
■ Punto he-unione, punto acqua ■
Localizzazione Sulla piega del gomito, sul lato radiale del tendine del muscolo bicipite
brachiale (fig. 7.46). (N.B. Localizzare il punto con il gomito leggermente
flesso.)
8. Le sigle dei punti classici e dei punti extra seguono le indicazioni dell’OMS (WHO, A Proposed Stan-
dard International Acupuncture Nomenclature, Geneva 1991).
9. Le indicazioni segnalate sono solo orientative: l’utilizzo di un punto dipende infatti dall’insieme di
diagnosi, principi terapeutici, funzioni del punto e dalla combinazione di punti entro cui si inserisce.
Si è privilegiata la terminologia in uso nei testi cinesi, in cui, ad esempio, «dolore all’ipocondrio» im-
plica spesso un’epatopatia, «irrequietezza» significa anche ansia, apprensione e labilità emotiva,
«calore ai cinque cuori» rimanda a un vuoto di yin.
La funzione «facilita la circolazione del qi nel canale» indica un’azione specifica sul dolore mioarti-
colare.
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quepen ST-12
quepen ST-12
yunmen
yunmenLU-2
LU-2
shufu KI-27
shufu KI-27
zhongfu LU-1
zhongfu LU-1
tianchi PC-1
tianchi PC-1
shanzhong CV-17
shanzhong CV-17
Figura 7.45
Kongzui LU-6
■ Punto xi-fessura ■
Localizzazione Sul lato radiale della faccia volare dell’avambraccio, a 7 cun dalla piega
del polso (fig. 7.46).
Funzioni – Diffonde e fa scendere il qi di polmone.
– Purifica il calore e ferma il sanguinamento.
– Modera le condizioni di acuzie.
Indicazioni Tosse, emottisi, asma, mal di gola, afonia, dolore al gomito e all’arto su-
periore.
Lieque LU-7
■ Punto luo-connessione ■
Localizzazione Sulla faccia radiale dell’avambraccio, prossimale rispetto al processo sti-
loideo del radio, a 1.5 cun dalla piega del polso, tra i tendini dei muscoli
brachioradiale e adduttore lungo del pollice (fig. 7.46).
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Yizhichan
• Da fengfu GV-16 a dazhui GV-14
• Da fengchi GB-20 a jianjing GB-21
• Da fengchi GB-20 a tianzhu BL-10, a dazhu BL-11
– 2-3 volte ciascuna linea
Tui
• Muscolo sternocleidomastoideo (qiaogong, «arco
del ponte», da yifeng TE-17 a quepen ST-12)
– 10-20 volte per lato
– Per evitare una risposta vagale dei barocettori del
seno carotideo massaggiare sempre con attenzione
Gun
• Da fengfu GV-16 a jianwaishu SI-14, passando da
dazhui GV-14 e jianzhongshu SI-15
• Da fengchi GB-20 a jianjing GB-21
– 2-3 minuti in totale
– Coaudiuvare con il movimento passivo del collo,
con flessione del capo in avanti e di lato, e rotazio-
ne nelle due direzioni
Na
• Fengchi GB-20; jianjing GB-21
• Collo e zona paravertebrale
– 1-2 minuti in totale
– «Pinzettare» entrambi i punti fengchi GB-20 con
una mano sola
Bo
• Da fengfu GV-16 a dazhui GV-14
• Da fengchi GB-20 a jianzhongshu SI-15
• Da yifeng TE-17 a quepen ST-12
– 5-8 volte per ogni linea
– Usare la punta del pollice o il lato del polpastrello
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An rou
• Fengfu GV-16; dazhui GV-14; fengchi GB-20; jian-
jing GB-21; jianzhongshu SI-15; jianwaishu SI-14;
quyuan SI-13; tianzong SI-11
– 3-5 minuti in totale
Yao
• Tratto cervicale
– 3-5 volte in ciascuna direzione
– Sostenere il mento (o la fronte) con una mano e l’oc-
cipite con l’altra in modo da mantenere le vertebre
cervicali in posizione corretta (senza estenderle al-
l’indietro e senza forzare), chiedere al paziente di
rimanere passivo e ruotare il capo prima in una di-
rezione e poi nell’altra, lentamente, esercitando una
forza costante, senza forzare la rotazione
Bashen
• Tratto cervicale
– Circa 2 minuti
– Sostenere il mento con una mano e l’occipite con
l’altra in modo da mantenere le vertebre cervicali in
posizione corretta (senza estenderle all’indietro),
chiedere al paziente di rimanere totalmente passivo
ed eseguire una trazione continua per circa 2 minuti,
evitando qualsiasi movimento brusco o eccessivo.
Si può anche sostenere il capo con i pollici che pre-
mono sotto l’occipite e il palmo sotto la mascella.
Esercitare una forza uniforme, diretta correttamen-
te, non dolorosa
Na rou
• Fengchi GB-20; jianjing GB-21
• Collo e zona paravertebrale
– 1-3 minuti in totale
– Dopo la rotazione-yao e la trazione-bashen si ripe-
tono pinzettamento-na e impastamento-rou
Ji
• Zona paracervicale e area del muscolo trapezio
– 1-2 minuti
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Sezione III
Clinica
Per ogni sistema considerato (cefalee, dolore mioarticolare, ecc.) il trattamento viene im-
postato secondo una griglia di fondo a cui fare riferimento, come sempre modificabile
secondo la persona e il momento.
• Il trattamento viene impostato con una sequenza di base, diverse sequenze possi-
bili in relazione alla diagnosi differenziale e alcune sequenze utili per sintomi spe-
cifici.
• In caso di malattie interne (neikebing), in cui sono colpiti qi, sangue, organi e visce-
ri, si propone di iniziare con il «metodo di base per le malattie interne», una se-
quenza specifica detta «metodo dei canali e dei punti» (jingxue fa) che è stata svi-
luppata da Cao Xizhen (1898-1978), un famoso medico di Beijing specialista in
tuina. La sequenza si fonda sul riequilibrio profondo di yin, yang e zangfu attra-
verso l’azione sui punti shu del dorso, ha un effetto rilassante sul paziente, attiva il
qi e costituisce quindi una buona base per il lavoro successivo. Al termine della se-
quenza la zona risulta piacevolmente calda e appare un arrossamento lungo le cin-
que linee.
• Nelle paralisi e nel dolore da blocco di qi e sangue per trauma o da sindrome bi si
agisce invece prioritariamente sui canali principali e collaterali (liberare i jingluo,
attivare la circolazione di qi e sangue, rilasciare i muscoli e nutrire i tendini), diffe-
renziando il trattamento a seconda della condizione di acuzie o cronicità.
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La relazione tra operatore tuina e paziente è delicata. I pazienti chiedono molto, e spesso
si tratta di una domanda diversa rispetto a quella che pongono al medico convenzionale,
gli operatori sono giustamente desiderosi di aiutare e altrettanto correttamente attenti al-
le modalità di rapporto.
Il rapporto terapeutico si fonda su un sentimento di fiducia e si sviluppa attraverso l’em-
patia, cioè attraverso la capacità di capire, sentire e condividere i pensieri e le emozioni
di un altro in una determinata situazione.
L’empatia comprende una serie di elementi, tutti fondamentali: interesse, disponibilità,
attenzione, serietà, sincerità, calore, accettazione, gentilezza, simpatia, sostegno. Presup-
pone anche una profonda neutralità, un’astensione dal giudizio esplicito e possibilmente
anche implicito. Esclude il lasciarsi prendere dal gioco emotivo del paziente, che non
porta beneficio a nessuno.
Per questo è fondamentale precisare i termini del rapporto, soprattutto a se stessi: si trat-
ta di una relazione ben delimitata, rivolta a un obiettivo, che quindi si svolge in un ambi-
to differente da quello dell’amicizia e della reciprocità.
Ogni relazione terapeutica è infatti asimmetrica poiché ha luogo tra chi ha bisogno e chi
ha alcuni strumenti per alleviare il suo star male.
Inoltre i trattamenti di ordine energetico agiscono a un livello profondo e il contatto fisi-
co è qualcosa di potente: tutto ciò può facilmente dare origine a dinamiche complesse,
confusione ed equivoci.
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1. Questo paragrafo è interamente tratto da Shen, 2002 (cap. 15, che tratta la relazione e il setting).
Capitolo 10
Milza e stomaco sono fondamentali nel processo di digestione. Localizzati nel jiao me-
dio,1 costituiscono la «radice del qi del Cielo posteriore»: lo stomaco riceve cibo e liquidi
e inizia i processi di fermentazione; la milza estrae l’essenza degli alimenti e produce il
qi degli alimenti (guqi ), da cui derivano qi e sangue.
Milza e stomaco governano trasformazione e trasporto, funzione che consente la distri-
buzione del qi agli organi, ai quattro arti e all’intero organismo. Partecipano al metaboli-
smo dei liquidi: lo stomaco è l’origine dei liquidi nel corpo, la milza li trasforma e li di-
stribuisce (separa anche il chiaro dal torbido e invia la parte più pura al polmone).
Alla milza corrisponde il movimento di salita del qi e allo stomaco il movimento di di-
scesa.
Il piccolo intestino riceve i liquidi e gli alimenti, li trasforma ulteriormente e separa il pu-
ro dal torbido.
Il grosso intestino – come la vescica – riceve la sostanza meno pura, ne assorbe ancora
una parte, poi trasporta le scorie e le elimina.
Stomaco e intestini, in quanto visceri-fu, si devono riempire e svuotare regolarmente.
Il fegato, con il suo ruolo di agevolare il libero scorrere del qi, assiste anche milza e sto-
maco nella funzione digestiva, permette una corretta secrezione della bile e aiuta gli inte-
stini nella loro funzione di separazione ed eliminazione.
Lo yang di rene muove il qi e riscalda il jiao medio, consentendo così una buona attività
delle funzioni di trasformazione e trasporto.
Lo yin umidifica e nutre.
I canali maggiormente interessati nella fisiopatologia gastroenterica sono quelli di milza,
stomaco, fegato, vescica biliare, chongmai.
1. Si ricorda che il riscaldatore medio viene chiamato anche «stagno fangoso» per indicare la sua fun-
zione di trasformazione degli alimenti (ou significa «macerare»). Per maggiori dettagli sui pro-
cessi di trasformazione, funzioni e terminologia si veda il capitolo 2 sul qi e le sue forme e la figura
2.3 dello stesso capitolo.
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Note di eziopatogenesi
Cause principali
• Invasione di fattori patogeni esterni (freddo, umidità, calore estivo, ecc.).
• Alimentazione o irregolare o scorretta (cibi che favoriscono l’accumulo di calore,
di freddo o di umidità-flegma).
• Eccesso di emozioni (soprattutto collera e pensiero preoccupato, in particolare du-
rante i pasti: facilmente danno origine a costrizione del qi).
• Affaticamento fisico o mentale, che consuma qi e sangue.
• Debolezza di stomaco e milza, intestini o fegato (costituzionale o per alterazione
del qi).
Cenni di semeiotica
Bocca impastata ↔ Umidità
Sapore amaro in bocca ↔ Calore-fuoco
Ulcere al cavo orale e irritazione ↔ Fuoco di stomaco/cuore
Alitosi ↔ Calore di stomaco o di fegato-
vescica biliare
Bocca secca, labbra fessurate ↔ Calore, secchezza
Singhiozzo forte ↔ Ristagno di cibo o di qi
Singhiozzo debole ↔ Vuoto di qi
Eruttazioni grossolane, seguite da sollievo ↔ Pieno
Eruttazioni lievi ↔ Vuoto
Nausea/vomito ↔ Risalita del qi di stomaco,
disarmonia di stomaco e fegato
Vomito postprandiale ↔ Calore pieno
Vomito lontano dai pasti ↔ Vuoto
Vomito acido ↔ Ristagno di cibo
Vomito liquido ↔ Vuoto, freddo di stomaco
Nausea continua senza vomito ↔ Flegma
Dolore epigastrico aggravato da cibo o pressione ↔ Pieno
Dolore epigastrico alleviato da cibo o pressione ↔ Vuoto
Dolore epigastrico irradiato all’ipocondrio ↔ Ristagno di qi, umidità-
calore di fegato e vescica
biliare
Dolore epigastrico fisso, trafittivo ↔ Stasi di sangue
Bruciore e acidità epigastrici, pirosi esofagea ↔ Calore
Oppressione epigastrica ↔ Umidità o flegma
Gonfiore o peso epigastrico ↔ Costrizione di qi
Dolore addominale alleviato dall’evacuazione ↔ Pieno
Dolore addominale aggravato dagli sforzi ↔ Vuoto
Distensione/gonfiore addominale ↔ Ristagno di qi
Dolore addominale con borborigmi ↔ Freddo-umidità
Dolore correlato con gli stati emotivi ↔ Ristagno di qi di fegato
Presenza di masse addominali mobili ↔ Ristagno di qi
Presenza di masse addominali fisse ↔ Stasi di sangue
Appetito eccessivo ↔ Calore di stomaco
Languore epigastrico ↔ Vuoto di yin di stomaco
Inappetenza ↔ Vuoto di qi di milza
Digestione lenta o gonfiore postprandiale ↔ Ristagno di cibo, freddo,
umidità, flegma, vuoto di qi
di milza
Feci dure, asciutte ↔ Calore
Feci secche ↔ Vuoto di sangue, di yin
o di liquidi
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Si rimanda alla semeiotica generale per gli altri segni e sintomi, di cui sono fondamenta-
li sete, urine, lingua e polso.
Freddo
• Dolore gastrico acuto, crampiforme;
• dolore aggravato dal freddo e alleviato dal calore locale e dalle bevande calde;
• vomito di liquido chiaro, diarrea acquosa con dolore addominale;
• lingua con induito bianco, sottile o spesso;
• polso teso e lento.
Principi terapeutici
Eliminare il freddo, tonificare il qi del jiao medio, scaldare lo yang.
Annotazioni
Nelle acuzie in genere c’è un pieno del patogeno freddo di origine esterna e il quadro
può presentare anche sintomi quali brividi, cefalea, catarro chiaro e fluido. È frequente
l’accumulo di freddo a causa di un’alimentazione di natura troppo fredda.
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10. Disordini del sistema gastroenterico
Ristagno di cibo
• Dolore e gonfiore epigastrici o addominali;
• dolore aggravato dalla pressione e dal cibo, alleviato dal vomito o dall’evacuazione;
• alitosi, vomito alimentare, rigurgiti ed eruttazioni acide;
• diarrea con materiale mal digerito;
• lingua con induito spesso e grasso;
• polso scivoloso e pieno.
Principi terapeutici
Sciogliere il ristagno di cibo, regolare il qi che sale all’inverso.
Annotazioni
Negli adulti il ristagno di cibo è in genere una sindrome acuta di pieno, facilitato dal ri-
stagno di qi e dal calore di fegato e vescica biliare.
Nei bambini piccoli l’accumulo di cibo è uno dei quadri di base da cui possono avere
origine le principali patologie (stipsi, diarrea, tosse ricorrente, asma, dermatosi, ecc.).2
2. Il quadro di accumulo descritto da Julian Scott (1999) presenta soprattutto guance rosse, addome
gonfio e teso, alvo irregolare, muco nasale denso, risvegli notturni, comportamento irrequieto, e la
sua risoluzione è relativamente semplice.
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deriva spesso da una costrizione di qi di fegato. Ne segue facilmente ristagno di qi, cioè
eccesso del legno, che invade trasversalmente la terra.
L’invasione del jiao medio può però anche essere facilitata da un’insufficienza di milza
e stomaco.
Il ristagno si trasforma facilmente in calore-fuoco, con la relativa sintomatologia.
Se il ristagno di qi persiste a lungo può produrre stasi di sangue, con dolore trafittivo
che aumenta di notte ed è aggravato dalla pressione e alleviato dal massaggio, epigastrio
duro, vomito ematico, melena, lingua porpora con puntini e/o sublinguale congesto,
polso rugoso.
Calore-fuoco
• Dolore con senso di bruciore, aggravato dal calore e dalla pressione;
• alitosi, rigurgiti, singhiozzo, vomito postprandiale acido, bocca amara;
• sete, urine scure, stipsi o diarrea «a spruzzo» e maleodorante;
• lingua rossa, con induito giallo e secco;
• polso rapido, pieno e a corda.
Principi terapeutici
Purificare il calore, armonizzare lo stomaco, regolare il fegato, calmare il cuore.
Annotazioni
Il fuoco da pieno può interessare prioritariamente stomaco (con ulcere del cavo orale, ce-
falea di tipo yangming), fegato (con irritabilità, cefalea di tipo shaoyang), cuore (con agita-
zione, insonnia) e può originare flegma (con follia diankuang).
Nel quadro di fuoco da vuoto di yin i segni di calore sono meno conclamati e si accom-
pagnano ai segni di consumo dello yin.
In particolare, il vuoto di yin di stomaco, spesso associato a vuoto di yin di rene, si ma-
nifesta con desiderio di bere ma a piccoli sorsi, bocca secca, fastidio epigastrico, irrequie-
tezza, feci secche, lingua fessurata e priva di induito, polso sottile e rapido.
Diarrea
Freddo-umidità
• Diarrea con feci liquide, a volte con alimenti mal digeriti;
• dolore addominale crampiforme;
• dolore alleviato dal calore, dal massaggio e dall’evacuazione;
• borborigmi, mancanza di appetito;
• oppressione al petto, febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari;
• lingua con induito bianco, sottile o spesso e scivoloso;
• polso lento, scivoloso e teso.
Principi terapeutici
Eliminare il freddo, risolvere l’umidità, tonificare il qi del jiao medio, regolare gli inte-
stini.
Annotazioni
Il quadro da pieno di freddo-umidità è in genere causato da attacco acuto dei patogeni
esterni, mentre il freddo-umidità interno è facilitato da un vuoto di qi o di yang di milza
e stomaco (vedi più avanti).
Calore-umidità
• Diarrea imperiosa, tenesmo, irritazione anale;
• feci liquide, giallastre, maleodoranti, con possibile presenza di muco o sangue;
• dolore addominale aggravato dalla pressione e alleviato dall’evacuazione;
• bocca impastata, agitazione e sete (calore), pesantezza e oppresssione (umidità);
• lingua con induito giallo e grasso;
• polso scivoloso e rapido.
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Trattamento tuina
In caso di dolore acuto bisogna innanzitutto alleviare il dolore per poter poi intervenire
secondo la diagnosi differenziale.
Attraverso un’accurata palpazione del dorso si deve ricercare il punto che maggiormen-
te risponde alla pressione, nella zona di pishu BL-20 e weishu BL-21, o nell’area tra T6 e
T12.
Si preme quindi sul punto che risulta doloroso alla pressione, utilizzando il metodo dian
an e stimolando il punto per circa 2 minuti, piuttosto energicamente.
Dopo aver alleviato il dolore, si inizia il trattamento applicando la sequenza di base e le
diverse stimolazioni a seconda della sintomatologia e della diagnosi.
Ricordiamo che alla sequenza di base (sez. I) seguono in genere alcuni metodi secondo la
diagnosi differenziale (sez. II). Questi metodi possono essere ripetuti se particolarmente
rilevanti e vanno integrati all’interno del trattamento, che rimane comunque solo una
traccia a cui riferirsi e va modificato a seconda delle specifiche condizioni della persona e
del momento.
Mo
• Le cinque linee del dorso (dumai e i due rami del
canale di vescica)
– 3-5 volte
– Usare il palmo, dall’alto verso il basso. Si può an-
che raschiare-nao, con la mano «a zampa d’aqui-
la», dalla base del collo al sacro
Nie
• Dumai
– 3-5 volte
– Pinzettare dal basso verso l’alto lungo la colonna
(nieji)
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Zhuo
• Le cinque linee del dorso (dumai e i due rami del
canale di vescica)
– 3-5 volte
– Il becchettare-zhuo è una variante della percussio-
ne-kou, dall’alto verso il basso e viceversa
Pai
• Le cinque linee del dorso (dumai e i due rami del
canale di vescica)
– 1-2 minuti
– Dall’alto verso il basso e viceversa, più volte
An rou o yizhichan
• Ganshu BL-18; danshu BL-19; pishu BL-20; weishu
BL-21; sanjiaoshu BL-22; shenshu BL-23; dachangshu
BL-25; gli otto punti liao BL-31-32-33-34; chang-
qiang GV-1
– 3-5 minuti in totale
– Soffermarsi sui diversi punti a seconda della sinto-
matologia e della diagnosi e massaggiare i punti
dolorosi ashi; usare una stimolazione energica in
caso di dolore epigastrico o addominale; una sti-
molazione profonda e lenta in caso di vuoto; una
stimolazione veloce e delicata in caso di stipsi