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La pioggia insistente non ha fermato la folla di attivisti e nuovi sostenitori che, già dalle 9, ha iniziato a
riempire Teatro Italia in tutte le sue sale fino a riempire anche il marciapiede esterno. Una marea in
festa, un movimento che ora conosce i suoi grandi potenziali e non vuole di certo fermarsi.
Nonostante le difficoltà che Potere al Popolo ha incontrato durante la campagna elettorale, come la
mancata raccolta delle firme per le quattro circoscrizioni estere, un budget limitato e, in primis, l’essere
degli sconosciuti nel mondo politico dei “soliti noti”, la loro vittoria è innegabile.
Nell’arco di pochi mesi hanno saputo proporre un programma nuovo, se non tanto nei contenuti quanto
nei modi di attuazione, che ha addirittura destato la curiosità di autorevoli giornali esteri, oltre che quella
della stampa italiana. Organizzazione orizzontale è il concetto che sta alle fondamenta del partito, un
movimento che vuole partire dal popolo e che non ha leader, ma portavoce.
Anche se la struttura del partito, dice Viola, deve essere studiata in modo più approfondito per
democratizzare più profondamente i processi e le decisioni del movimento, i risultati delle elezioni
confermano che la strada intrapresa è quella giusta: raggiungere una così alta percentuale di voti
(1.6%, percentuale più di quella ottenuta ad esempio da Casa Pound che ha, per ben diverse vicende,
occupato molto più spazio nelle cronache e nei giornali) in così poco tempo è un chiaro messaggio per
tutti che un nuovo attore è entrato a far parte della politica italiana.
Dopo il suo intervento, dalla Presidenza, Rosa Rinaldi legge la lettera del primo eletto
di Potere al popolo, SERGIO TRIGLIA, candidato in un municipio del centro-ovest
genovese, in cui si sono svolte elezioni supplettive in parallelo con le elezioni politiche
del 4 marzo.
ASSEMBLEA DI MACERATA
Macerata ha dato un grande contributo sul tema dell’antifascismo dopo la morte di
Pamela Mastropietro e il raid a sfondo xenofobo di Luca Traini, il 28enne arrestato con
l'accusa di strage aggravata da odio razziale.
Questo ha buttato giù muri tra i compagni, sono stati giorni pesanti.
Vi sono nella società due livelli di barbarie, il NEOFASCISMO della Lega (che è passata
dallo 0,6% a oltre il 20%) e il RAZZISMO che dobbiamo ancora analizzare.
Il secondo livello Sindaco di Macerata e le istituzioni dell’antifascismo che hanno scelto
il silenzio, ma era invece necessario lavorare sul collasso del tessuto sociale, che sono
state parte di di un meccanismo di legittimazione del razzismo e della trasversalità
delle politiche razziste. Si sta manifestando la barbarie ma sta slittando la politica.
L’urgenza è di parlare con tutti: è fallito l’antifascismo tradizionale e forse non è
sufficiente l’antifascismo militante. Organizziamoci anche su questo per trovare nuove
parole, dobbiamo trovare l’egemonia, dobbiamo parlare a tutti e non solo tra di noi.
ASSEMBLEA DI BOLOGNA
Bologna ha espresso una qualità di militanza “FURIOSA”, di energie sopite.
Per la prima volta vi è stata l’emancipazione della politica, anche se il passaggio è di
ristrutturazione. Non ci sono formule già scritte ma bisogna tenere dentro le diverse
soggettività.
Soprattutto nella centralità di TEMI.
Alcuni vanno approfonditi come il LAVORO, per dare struttura ad un ragionamento
credibile per la proposta politica.
NATO/UE. Intervenire sulle spese militari ricordando che siamo una forza
internazionalista.
BUONA SCUOLA e PAREGGIO DI BILANCIO
Dalla culla alla tomba intervengono per condizionare le nostre vite; troviamo la nostra
via per la gabbia dell’Unione Europea. Siamo vessati da una serie di dispositivi imposti
dalla UE, dobbiamo essere all’altezza della sfida: rompere con la UE da una posizione
internazionalista.
ASSEMBLEA DI ROMA
NICCO dell’assemblea di Roma afferma il grande risultato di riempire questa sala con
grande energia e grande voglia di partecipazione e annuncia la formazione di reti di
solidarietà contro l’esclusione sociale, aperte a tutti.
Le reti di mutualismo sono gruppi di ricaduta pratica contro l’esclusione sociale.
Ad esempio si possono evidenziare i disagi reali che vivono le persone, come ad
esempio nel servizio di trasporto che si tenta di privatizzare a Roma.
Siamo contro il referendum proposto dai radicali per la privatizzazione del servizio
pubblico dell’atac. Siamo gli unici a favore del servizio pubblico e contro la trappola
del debito e a fianco dei lavoratori.
Battaglie importanti sono quelle per l’abolizione dell’art. 81 della Costituzione e della
BUONA SCUOLA
ASSEMBLEA DI BERGAMO
Anche Bergamo racconta di come la partecipazione alle assemblee popolari sia
raddoppiata dopo le elezioni, esserci prima, durante e dopo sta funzionando.
Abbiamo organizzato gruppi di acquisto popolare assieme ai condomini di quartiere,
infatti in certi quartieri abbiamo raggiunto il 5%.
Per l’emergenza freddo, abbiamo organizzato la consegna di tè e generi di conforto
per i più bisognosi, ma abbiamo anche controllato contemporaneamente anche le
istituzioni, per vedere cosa stavano facendo e per la verifica di come funzionano i
servizi pubblici.
Questo è terreno più importante del “contenitore”; per quello abbiamo tempo di
pensarci. Dobbiamo invece creare un orizzonte di linguaggio: perché NOI ABBIAMO
RAGIONE e dobbiamo trasmetterlo alle persone.
ASSEMBLEA DI CATANIA
Parla Damiano, a nome dei compagni di tutta la Sicilia.
Abbiamo assistito ad un abuso del MUOS sulla popolazione.
E' la regola di buon senso per cui, se non si può escludere che un intervento, una tecnologia non
siano pericolosi, allora non si procede. Tale principio è stato definito nella Conferenza
sull'Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Earth Summit) di Rio de Janeiro del 1992. Ripreso
dal Trattato di Maastricht, è stato inserito nella Costituzione Europea. Ha dunque valore di
legge in tutta Europa. Il principio può essere applicato al caso MUOS, essendone rispettati i tre
elementi chiave: identificazione dei potenziali rischi (esposizione ai campi elettromagnetici,
scempio nella Sughereta di Niscemi), una valutazione scientifica, realizzata in modo rigoroso e
completo sulla base di tutti i dati esistenti (relazione Zucchetti-Coraddu), la mancanza di una
certezza scientifica che permetta di escludere ragionevolmente la presenza dei rischi identificati (le
relazioni presentate, compresa quella ufficiale statunitense, non offrono certezze).
Contro le basi militari e il MUOS chiediamo la solidarietà di tutti i compagni, invitiamo tutti a
partecipare alle manifestazioni.
La Sicilia è un territorio da cui i giovani emigrano. Nonostante questo abbiamo avuto dei buoni
risultati elettorali perché abbiamo aggrgato i giovani, e PAP ci è riuscita perché è l’unica
formazione che riesce a rappresentare i giovani.
Abbiamo occupato uno spazio abbandonato da 12 anni sul modello di Napoli.
Quello che ho trovato strano è che perfino i miei genitori hanno notato Potere al popolo.
Non c’è niente di meglio in giro.
C’è un meridione che lotta e abbiamo dimostrato che dentro quelle lotte, c’eravamo prima, durante
e dopo, a differenza dei cinque stelle.
ASSEMBLEA DI PERUGIA
Si richiama la relazione di Viola per mettere in campo una sinistra alternativa tramite la forza delle
assemblee. Necessità di politiche sul lavoro e sul reddito per andare noi verso le persone e non il
contrario. Bisogna chiedere direttamente “come state?”, “che cosa vi serve?”, “che cosa possiamo
fare per voi?”.
Così si costruisce un progetto politico per andare oltre il 4 marzo.
Bisogna avere la determinazione di proporre L’ABOLIZIONE dello stato delle cose presenti:
l’abolizione della LEGGE FORNERO, ad esempio. Rilanciare la sfida alle forze politiche vincitrici: o
fate il reddito di cittadinanza o tornate a casa; o abolite la Fornero o tornate a casa.
Bisogna poi democratizzare Potere al popolo per rilanciare le lotte, per decidere quali sono le
priorità da adottare.
ASSEMBLEA DI FIRENZE
La compagna di Firenze dice che la campagna elettorale ci ha riportato nelle province, che sono
disastrose dal punto di vista culturale, mentre il risultato di PAP a Firenze è stato un mezzo
miracolo, visto che il 3% è stato raggiunto nel potentato del PD.
Il PD ha travasato il 9% dei consensi alla Lega e il primo frutto visibile di questo è stato, il giorno
dopo il voto, l’omicidio di un senegalese da parte di un uomo PIRRONE, che è andato in Piazza e
ha sparato. PIRRONE non è un fascista ma è il frutto della società dell’odio RAZZISTA.
Di contro ricordiamo il risultato di 7/8% in alcune circoscrizioni di Firenze, dove era stata fatta una
lotta per impedire la svendita delle case popolari e mettere delle vetrine al loro posto.
Ecco il valore aggiunto che la sinistra non ha più, la CREDIBILITA’.
Ascoltare i senza fissa dimora che sono in strada, fa capire quali sono i bisogni reali delle persone
perché bisogna ascoltare, mettersi al servizio del popolo.
Hanno distrutto gli strumenti di difesa del popolo che noi dobbiamo ricostruire, dove si forgiava la
COSCIENZA DI CLASSE.
Impediamo la speculazione sul bisogno della casa.
Mobilitiamoci per AFRIN.
ASSEMBLEA DI TRENTO
ANTONIA ROMANO da Trento dice “se è vero che hanno detto che della sinistra è stata fatta
tabula rasa, non hanno capito un tubo”.
Abbiamo cominciato una POLITICIZZAZIONE delle persone, per dare loro il diritto a fare politica
attiva, anche se non iscritte a nessun partito.
PAP in questo senso ha rappresentato un contesto unico di PROTAGONISMO FEMMINILE, una
organizzazione non verticistica ma orizzontale, con le piattaforme e la valorizzazione dei territori,
che permette a tutti di partecipare.
ASSEMBLEA DI ANCONA
Dalla campagna elettorale arriva la restituzione di un paesaggio sociale devastato dalla perdita di
posti di lavoro, ma anche dove il risultato elettorale è stato meno incoraggiante, siamo riusciti a
“stanare energie”. Lo sforzo non ha però corrisposto al risultato.
Ma la connessione c’è: ci siamo conosciuti e riconosciuti, abbiamo trovato persone di un buon
livello culturale che possono lavorare insieme, con gli strumenti per capire la contemporaneità.
C’è bisogno di conflitto sociale, di parlare nei luoghi di lavoro e nelle scuole.
Il problema della sanità è molto grave, specie nelle Marche dove stanno chiudendo molti ospedali.
ASSEMBLEA SARDEGNA
Passa dall’analisi dell’esito referendario con il più del 70% di no nella sua regione al fatto che alle
elezioni il movimento 5 stelle ha fatto en-plein.
L’obiettivo deve essere quello di rimettere insieme un progetto popolare dei più deboli, bisogna
rimettere insieme chi è stato l’obiettivo della macelleria sociale.
Potere al popolo non può essere la somma con pci e rc. Va fatto un ringraziamento per la messa a
disposizione delle strutture organizzative, ma non si capisce che cosa è stato potere al popolo se
si pensa che la struttura debba essere una semplice sommatoria di forze politiche.
ASSEMBLEA DI COSENZA
Dobbiamo parlare di campagne replicabili sui territori per disinnescare le guerre tra poveri, anche
sul terreno dell’antifascismo e del senso comune.
La comunicazione deve vedere uno sforzo collettivo per costruire un percorso che vuole vincere.
FRANCESCO CAMPOLONGO, cosentino, solidarizza con MIMMO LUCANO, sindaco di Riace
indagato per la sua solidarietà ai migranti. Vanno invece cacciati i sindaci come SCOPELLITI, ex
sindaco di Reggio Calabria, primo comune capoluogo di provincia sciolto per mafia.
Non dobbiamo avere paura di confrontarci anche con quelli che ci hanno criticato.
Dobbiamo fare campagne contro le PRIVATIZZAZIONI e contro il LAVORO NERO.
Non solo riaffermare l’antifascismo in astratto, ma l’ANTIFASCISMO in chiave popolare, come lotta
alla povertà; puntare ad una democratizzazione della società, non per l’Europa dei banchieri ma
per la costruzione dell’uguaglianza sociale; per questo non c’è bisogno di cedere un minimo di
sovranità nazionale.
ASSEMBLEA DI MOLFETTA
In questo piccolo collegio del sud i risultati elettorali sono stati sopra la media nazionale, perché chi
ha gestito le politiche liberiste non può più stare insieme a chi le combatte, mai più.
L’unità a sinistra è stata finalmente declinata in maniera diversa.
Ora dobbiamo riflettere sulla struttura di PAP che potrebbe essere federale, in cui la cellula
essenziale è l’assemblea territoriale. Dobbiamo pensare a chi decide e come si decide.
Solo così la sinistra può rinascere.
ASSEMBLEA DI SALERNO
A Salerno centinaia di persone si sono attivate, in un territorio devastato dalla crisi, dove il sistema
DE LUCA e le inchieste hanno caratterizzato la campagna elettorale.
Siamo in un territorio dove esiste il ricatto tra LAVORO NERO e DISOCCUPAZIONE.
Dobbiamo puntare soprattutto sul tema del lavoro.
Ma anche su una sanità e una scuola pubbliche e di qualità.
Per tutto questo dobbiamo darci i tempi per costruire l’organizzazione e fare una campagna di
adesioni.
RISORGIMENTO SOCIALISTA
FRANCO BARTOLOMEI dice che abbiamo vinto la campagna elettorale.
Nel senso che la sinistra tradizionale racconta di un paese che non esiste più, solo noi proponiamo
una alternativa al modello liberista, siamo interpreti del risultato referendario del 4 dicembre che ha
messo al centro i valori della COSTITUZIONE per una rappresentanza di classe.
La nostra partita ricomincia ora per una ipotesi di trasformazione socialista che riparta dalla
Costituzione. Dobbiamo ricostruire un tessuto di rapporti di militanza per sostituire il sistema
liberista come rappresentante del potere democratico nel nostro paese.
DEMOCRAZIA ATEA
Per democrazia atea parla CARLA CROSETTI ricordando il principio di laicità dello Stato e
ringraziando le demo atee e i demo atei che hanno lavorato in PAP.
Noi di democrazia atea al valore dell’antifascismo, al problema del lavoro abbiamo aggiunto un
valore aggiunto, quello della laicità che fa la differenza fra i paesi teocratici e quelli laici.
Ricordiamo che il sistema clericale propone una organizzazione patriarcale della società, nonché
un sistema di raccomandazioni nella scuola pubblica e nelle istituzioni.
Ripartire dalla scuola per declericalizzarla per cancellare i privilegi; ricordiamo che le diocesi e le
parrocchie sono centri di clientelismo.
Si raccomanda a PAP una struttura giuridica inclusiva per coloro che non fanno parte di nessun
partito, una seria riflessione su come fare la struttura.
La legge elettorale ROSATELLUM non ha consentito una vera rappresentanza a causa della
soglia di sbarramento.
ASSEMBLEA DI MANTOVA
La campagna elettorale è stata entusiasmante. La presenza sul territorio e il contatto con le
persone sono state le cose più importanti. La caratteristica di potere al popolo deve essere quella
di avvicinare le persone.
EX CANAPIFICIO DI CASERTA
Due le tracce di lavoro che emergono: l’immigrazione e il salario reale.
Ossia i temi che hanno fatto vincere, in senso diametralmente opposto la Lega e i 5 stelle che
hanno comunque dato delle risposte, anche se sbagliate.
Ad esempio il reddito di cittadinanza esclude gli immigrati. Ma la politica deve migliorare le
condizioni di vita concrete delle persone, come si vede allo sportello immigrati dove vi è una
richiesta consistente di persone con il loro disagio.
Riguardo al reddito di inclusione dell’ultimo governo basta vedere ai CAF le maglie strettissime che
la legge impone per ottenere il beneficio. Noi dobbiamo però essere chiari su quello che si può e
quello che non si può fare per ora.
La nostra storia di centro sociale oggi ci fa essere qua.
ASSEMBLEA DI PADOVA
Abbiamo avuto mercoledì scorso le assemblee con gli studenti medi e universitari e altri vecchi
compagni. E’ stata una assemblea molto partecipata, anche in Veneto c’è partecipazione, in una
regione dove la Lega ha avuto punte del 60%.
A proposito di questo ricordiamo che la lega è implicata in affari e malaffare, ha governato sia a
livello nazionale che in Regione. Assistiamo allo smantellamento di scuola pubblica e sanità.
Per questo dobbiamo riprenderci il territorio e non lasciarlo a loro.
Registriamo delle grosse differenze di risposta elettorale tra città e campagne.
Le forze neofasciste stanno rialzando la testa, ma diamo la bella notizia che a Montebelluna aprirà
a breve una casa del popolo.
I temi su cui dobbiamo lavorare sono il LAVORO, dove dobbiamo approfondire le conoscenze e
fare un lavoro di inchiesta, ma anche l’AMBIENTE, la SANITA’ e la SCUOLA.
ASSEMBLEA DI GENOVA
GIACOMO MARCHETTI da Genova sottolinea l’entusiasmo e la partecipazione in campagna
elettorale e dopo. Occorre però un INDIRIZZO POLITICO A LIVELLO NAZIONALE che deve
essere sviluppato, in questo senso bisogna fare un passo in avanti.
Non dimentichiamo che a breve dovrà essere elaborato il DEF, questo appuntamento dovrà avere
priorità di intervento. Il DEF taglierà ancora su welfare e su questo dobbiamo dare battaglia da
subito. Dobbiamo poi riflettere sul sindacato confederale.
Vi sarà quindi la necessità di un congresso nazionale per costruire l’organizzazione.
Va aperto un dibattito adesso. Altra priorità va data al tema dell’Europa dove non dobbiamo farci
scippare le nostre analisi in previsione delle europee. Dobbiamo quindi subito affrontare le
proposte alternative di Melenchon e di Diem 25 (De Magistris/Varoufakis). Sulla opposizione
politico sociale PAP ha molto da dire, non dobbiamo lasciare spazio per chi vuole prendersi il
campo politico che noi abbiamo arato.
I giovani su questo non possono sbagliare e devono farsi trovare pronti.
ASSEMBLEA DI PALERMO
Abbiamo imparato a parlare la stessa lingua con accenti diversi.
Dobbiamo riflettere sulla struttura interna di PAP.
Il territorio e le esperienze locali devono diventare il contenuto delle POLITICHE NAZIONALI e
quindi ci deve essere un coordinamento.
CORIGLIANO CALABRO
Il candidato di PAP mette l’accento sulla creatività finora riscontrata nella linea politica che deve
però diventare una approfondita riflessione politica.
Eravamo zero, ora siamo 1, è stato fatto uno sforzo collettivo che non deve essere disperso.
Il fronte capitalista nei nostri territori si chiama NDRANGHETA, si chiama MAFIA.
Vengono fatte nuove concessioni lungo lo Ionio, un terzo megalotto e noi dobbiamo vigilare.
Dobbiamo affrontare il problema della DISOCCUPAZIONE, della CHIUSURA DI OSPEDALI.
Deve essere fatta una analisi sulle forme del linguaggio per intercettare il disagio sociale e dal
locale si deve arrivare ad una proposta politica.
Va fatto un COORDINAMENTO NAZIONALE dove sono rappresentate le Regioni e i territori.
Molti gli interventi durante l’assemblea: hanno parlato attivisti e portavoce provenienti da diverse regioni
italiane e Paesi europei, rappresentanti di partiti e movimenti esteri amici, come il Partito Comunista
della Repubblica popolare di Donetsk, che ha nuovamente espresso solidarietà al movimento italiano
augurando loro ogni successo; presenti poi in platea rappresentanze della comunità Kurda, a sua volta
fortemente sostenuta da PaP soprattutto in questo momento che vede Afrin caduta nelle mani di
Erdogan.
L’appoggio di diverse correnti, partiti e movimenti esteri al paese non deve stupire: la campagna
elettorale è stata oggetto di forte interesse all’estero e Potere al Popolo, nonostante la sua posizione di
certo non favorevole alle istituzioni europee, è un partito fortemente internazionalista. L’appoggio e il
contatto con altri partiti “fratelli” sparsi in tutto il mondo è presente e forte, è una rete che si intreccia dal
Sud America al Nord Europa e che è destinata ad ampliarsi.
In questo momento l’intera politica italiana è in una fase di stallo, l’incertezza regna sovrana e ad oggi,
due settimane dopo il voto, ancora non è chiaro cosa ci attenderà nelle prossime settimane. Di una
cosa si può essere però certi: l’impatto mediatico e sociale di Potere al Popolo difficilmente è destinato
ad esaurirsi. Non si tratta di sensazioni, ma di un fatto che è ormai sotto gli occhi di tutti: Potere al
Popolo è riuscito a trasformare l’insofferenza e la delusione per la politica in forza costruttiva e
propositiva senza dover ricorrere ai soliti espedienti fondati sulle paure e le debolezze degli elettori,
senza vendere un’immagine contraffatta di se per attirare approvazioni e attenzioni gratuite.
Anche se la strada è ancora lunga gli attivisti di PaP sembrano più che intenzionati a percorrerla fino in
fondo e qualsiasi osservatore esterno non potrebbe che convenire nell’affermare che questo
giovanissimo movimento ha tutte le carte in regola per dar vita ad un cambiamento che non sia il solito
e noto rimescolare le carte in tavola, ma che sia vera rivoluzione.
Esattamente quattro mesi dopo il suo concepimento e nello stesso luogo esatto,
Potere al Popolo è tornato a riunirsi in assemblea nazionale. Era infatti il 18
novembre quando al Teatro Italia di Roma, venne convocato il primo incontro
pubblico da parte dell'Ex-Opg di Napoli per la creazione di una lista popolare verso
le #Elezioni politiche. All'appello risposero positivamente da subito Rifondazione
Comunista, PCI, #sinistra Anticapitalista, Eurostop e via via altre sigle della
galassia della sinistra radicale e antiliberista [VIDEO], che da lì a breve avrebbero
dato vita a Potere al Popolo. E appunto questa domenica 18 marzo, nello stesso
teatro romano, gli attivisti della lista che ha ottenuto l'1,13% dei consensi pari a
370.000 voti assoluti (relativamente alla Camera dei Deputati) si sono incontrati per
fare il punto di quello che è stato fino a qui e soprattutto per progettare il futuro.
Potere al Popolo in assemblea nazionale per progettare il futuro dopo le
elezioni: ecco gli interventi principali
All'assemblea nazionale di questa domenica hanno partecipato circa 1500 persone,
infatti il Teatro Italia era pieno in ogni ordine di posto in platea e in galleria, ma
soprattutto alcune centinaia di persone non sono riuscite a entrare materialmente
nel teatro.
Nel suo intervento introduttivo Viola Carofalo fa detto: "Indietro non si torna. Chi ha
votato Lega e 5 Stelle lo ha fatto per abbattere tutto quello che hanno fatto gli ultimi
Governi, i quali hanno massacrato le classi popolari, le quali elettoralmente hanno
risposto in questo modo, per noi sbagliato. Ora ci sono delle praterie da
conquistare. Vorrei sfidare Lega e M5S ad abolire subito la legge Fornero, come
hanno promesso: temo che non lo faranno.
Ora dobbiamo democratizzare il percorso di Potere al Popolo, dando ai militanti la
possibilità di decidere. Vogliamo lavorare sulla costruzione di questo progetto con
una vera partecipazione da parte di tutti. Abbiamo finora saputo mettere in rete
tante lotte, adesso dobbiamo dare loro sbocco".
Si sono susseguiti una serie di interventi territoriali, fra i quali quello di Nicoletta
Dosio, volto storico dei NoTav piemontesi. L'attenzione di molti non si è fermata ai
temi elettorali, ma anche alle pratiche sociali di autorganizzazione, ritenute
necessarie per far ripartire il radicamento di una sinistra in Italia. Molto applaudito il
noto regista Paolo Pietrangeli. Mentre il professor Enzo Di Salvatore si è
concentrato sulla necessità di difendere lavoro e ambiente dagli attacchi legislativi
neoliberisti degli ultimi anni. Avvistati in platea anche il noto allenatore di calcio
Renzo Ulivieri e l'ex ministro e poi leader di Rifondazione Comunista Paolo
Ferrero..
Un invito a proseguire nel percorso è arrivato dal segretario nazionale di
Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo: "Avevamo detto che Potere al Popolo
non sarebbe stata solo una lista elettorale, ma sarebbe stato l'inizio di un percorso
antiliberista, anticapitalista ed ecologista: così sarà.
A queste elezioni non è stata sconfitta genericamente la sinistra, ma sono stati
battuti coloro che hanno distrutto la sinistra tramite vent'anni di politiche
antipopolari. Noi adesso dobbiamo trovare le forme democratiche con cui far
decidere i nostri militanti per mettere in piedi veramente l'opposizione sociale e
popolare".
Giorgio Cremaschi ha infiammato la platea: "Si deve andare avanti perché siamo
entusiasti di quello che abbiamo fatto. Smentiamo quelli che ci volevano sciolti
subito dopo il voto. PaP non è l'anticamera di altre cose, ma è la nostra casa. Noi
non c'entriamo niente con la sinistra degli ultimi anni, anzi dobbiamo iniziare a
ragionare su come uscire dall'Unione Europea e dalla Nato". L'ex senatore Franco
Turigliatto, oggi leader di Sinistra Anticapitalista, ha ricordato le responsabilità dei
sindacati confederali nella demoralizzazione delle classi lavoratrici e invitato a
ricostruire un tessuto collettivo unitario. Presenti anche gli autosospesi di Sinistra
Italiana, che non condividendo il percorso di Liberi e Uguali [VIDEO], hanno
appoggiato PaP: alcuni di essi si sono dati il nome di "Parte costituente" e in
plenaria hanno sottolineato l'esigenza di creare un soggetto politico autonomo
basato su adesioni individuali, per dare rappresentanza ai cittadini di sinistra
disorientati in questa fase.
L'europarlamentare Eleonora Forenza ha sottolineato l'importanza della solidarietà
internazionalista verso chi resiste; mentre sul piano italiano ha rivendicato la
chiusura del ciclo dell'unità politicista della sinistra e invitato a moltiplicare le lotte e
le pratiche sociali di lotta: "Non abbiamo bisogno di un nuovo partitino ma di aprire
migliaia di Case del Popolo per costruire l'alternativa di società".
Il segretario nazionale del PCI Mauro Alboresi ha sottolineato che c'è un vuoto di
rappresentanza dei ceti popolari e la necessità di misurarsi con tale sfida, con
un'altra agenda per l'Italia e l'Europa. Chiedendo che PaP non abbia scorciatoie
organizzativistiche ma esortando tutti a stare insieme anche nelle differenze, senza
che a nessuno venga chiesto di rinunciare alla propria identità. Ricordando infine
che è probabile un ritorno alle urne piuttosto imminente e che quindi Potere al
Popolo deve farsi trovare pronta.
Complessivamente Potere al Popolo dunque va avanti nel proprio percorso politico
iniziato nello scorso autunno: il gruppo non pare avere alcuna intenzione di
diventare formalmente un "partito" unico, ma di rimanere un movimento largo e
plurale. Vedremo nei prossimi mesi quali evoluzioni ci saranno anche in tal senso.
Oggi Potere al Popolo ha tenuto la sua assemblea nazionale a Roma. A sole due
settimane dalle elezioni. A 4 mesi esatti dalla sua nascita, il 18 novembre 2017.
Teatro stracolmo, 1200 persone. E fuori, ad ascoltare dalle casse, altre 300.
Dieci bus da tutta Italia. Persone giunte a Roma dalla Sicilia e dalla Val d’Aosta,
pagando il biglietto di tasca propria. Lavoratori che si sono privati di ore di sonno,
di una domenica di svago, solo per partecipare, dire la propria, ascoltare,
incontrarsi.
Non per tornaconto personale, non perché c’è potere, soldi e fama da dividersi. Ma
solo per la passione di fare politica, di cambiare il mondo insieme ad altri. Per la
voglia di sentirsi appartenenti a una comunità in questo mondo che ci individualizza
e ci mette l’uno contro l’altro.
E un messaggio che vuole arrivare in tutto il paese: Potere al Popolo è nato sotto
elezioni ma non è nato per le elezioni, è un movimento che va molto più avanti e
scava nel profondo.
Un movimento che nelle prossime settimane si strutturerà sempre meglio per favorire
la partecipazione di tutte e tutti, con piattaforme web e assemblee territoriali in tutto
il paese. Fino a diventare un’organizzazione di massa, radicale e matura.
Un movimento che aprirà sedi e Case del Popolo per mettersi al servizio dei territori,
dare modo alle persone di partecipare, dare il giusto peso alla vita di ognuno, far
prendere alle classi popolari la consapevolezza della propria forza.
Che sarà sui posti di lavoro al fianco di chi lotta, vicino agli sfrattati e agli occupanti
casa, vicino ai migranti sfruttati, vicino a chi chiede reddito, a chi ha una pensione
bassa, a chi non ce la fa più, nelle periferie e nei Sud d’Italia.