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• Parametro fondamentale di valutazione di un investimento industriale è la sua prevedibile durata o vita utile
dell’investimento, vale a dire il periodo di tempo entro il quale è lecito attendere i benefici dell'investimento
realizzato.
P.I.P.O.: Point Input P.I.C.O.: Point Input C.I.C.O.: Continuous Point C.I.C.O.: Continuous Input
Point Output Continuous Output Continuous Output Continuous Output
E 0, E 0, F K E 0, E 0,
FK FK FK
Tempo Tempo
Tempo Tempo
Un’unica uscita Un’unica uscita finanziaria è Una successione di uscite Una successione di uscite
finanziaria è seguita seguita da un flusso di entrate finanziarie precede finanziarie precede nel
da un’unica entrata finanziarie per tutta la vita un’unica entrata tempo una successione di
finanziaria. dell’investimento. finanziaria entrate finanziarie.
• Per la soluzione di tali problemi sono stati proposti ed applicati in questi anni svariati metodi di analisi. Per il loro
impiego, oltre alla stima della durata 𝑛𝑛 (in anni o frazioni d'anno) dell'investimento, occorre anche stimare
preventivamente gli esborsi, i costi ed i ricavi che in tal periodo 𝑛𝑛 risulteranno strettamente connessi con
l'investimento attuato.
• In quanto segue si indicherà con:
§ 𝑁𝑁 la durata in anni dell’investimento;
§ 𝐸𝐸0 l'esborso inizialmente necessario per porre in essere il progetto;
§ 𝐹𝐹𝑘𝑘 il flusso di cassa atteso per l'anno k (supposto concentrato al termine di tale anno e calcolato come
differenza tra entrate e uscite).
• Esempio 1.
Si esamini ad esempio il progetto P1 per il quale sia:
§ 𝑛𝑛 = 4 𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎
§ 𝐸𝐸0 = 10 𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚
§ 𝐹𝐹1 = 𝐹𝐹2 = 𝐹𝐹3 = 𝐹𝐹4 = 3 𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚
Se i flussi di cassa sono uguali, ovvero costanti durante la vita utile:
𝐸𝐸0 10
𝑇𝑇𝑟𝑟 = = = 3,333 = 3 𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎 + 4 𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚
𝐹𝐹𝑘𝑘 3
• Esempio 2.
Si esamini ad esempio il progetto P2 per il quale sia:
§ 𝑛𝑛 = 4 𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎
§ 𝐸𝐸0 = 10 𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚
§ 𝐹𝐹1 = 𝐹𝐹2 = 4 𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚
§ 𝐹𝐹3 = 𝐹𝐹4 = 2 𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚𝑚
Il periodo di recupero si otterrà stavolta attraverso la relazione generale:
𝑇𝑇𝑟𝑟 = 3 𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎𝑎
• Esempio. Si supponga di dover sostenere un investimento iniziale di 100 milioni la cui durata di vita utile è 10 anni. Il
reddito medio annuo è di 15 milioni e la quota di ammortamento è pari a 10 milioni.
𝑬𝑬𝟎𝟎 �
𝑹𝑹
�
𝑹𝑹 = 𝑹𝑹 − 𝑨𝑨𝑨𝑨𝑨𝑨 = 𝟓𝟓 𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎 �
𝑬𝑬𝟎𝟎 = = 𝟓𝟓𝟓𝟓 𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎𝒎 𝑹𝑹𝑹𝑹𝑹𝑹 = = 𝟎𝟎, 𝟏𝟏
𝟐𝟐 � 𝟎𝟎
𝑬𝑬
• Nel corso della sua vita, il progetto in esame, al verificarsi delle previsioni effettuate, consentirebbe dunque di
recuperare l'esborso E0 e fornirebbe un rendimento medio pari al 10%.
• Questo metodo gode di un vantaggio: esso fornisce un indice di rendimento del capitale investito che scaturisce da
un'osservazione estesa a tutto l'arco di vita 𝑛𝑛 del progetto.
• Il principale svantaggio è che esso trascura a sua volta diversità di valore di disponibilità finanziaria attese per
epoche lontane tra loro.
• Il fattore di capitalizzazione riconduce gli 𝐹𝐹𝑘𝑘 originati dal progetto e l’esborso iniziale 𝐸𝐸0 , ad una stessa epoca (anno
𝑛𝑛, fine della vita utile dell’investimento).
• Tutte le quantità di danaro in uscita ed in ingresso sono quindi "pesate" in modo omogeneo e sono a tutti gli effetti
sommabili.
• La spesa iniziale 𝐸𝐸0 , capitalizzata all'anno 𝑛𝑛, rappresenta la somma che si potrebbe cumulare in 𝑛𝑛 anni, al tasso 𝑖𝑖,
qualora non si realizzasse il progetto, mentre il totale 𝑈𝑈 dei flussi di cassa capitalizzati rappresenta l'utile che è
prevedibile conseguire nello stesso periodo qualora si attui il progetto.
𝒌𝒌=𝟎𝟎
• Se 𝑽𝑽𝑽𝑽 > 𝟎𝟎, l’investimento è conveniente. Tra due ipotesi di investimenti con uguale esborso iniziale e vita utile, sarà
preferibile l’investimento che assicura un maggiore 𝑽𝑽𝑽𝑽.
𝑡𝑡
𝐷𝐷𝑡𝑡 −𝑡𝑡
𝐷𝐷𝑡𝑡 = 𝐷𝐷0 1 + 𝑖𝑖 𝐷𝐷0 = 𝑡𝑡
= 𝐷𝐷𝑡𝑡 1 + 𝑖𝑖
1 + 𝑖𝑖
• Analogamente, l'utile 𝐹𝐹𝑘𝑘 previsto al termine dell'anno 𝑘𝑘 assume oggi il valore:
𝐹𝐹𝑘𝑘 −𝑘𝑘
𝑘𝑘
= 𝐹𝐹𝑘𝑘 1 + 𝑖𝑖
1 + 𝑖𝑖
• Il fattore 𝟏𝟏 + 𝒊𝒊 −𝒌𝒌 rappresenta il fattore di attualizzazione, ovvero il valore assunto oggi da una somma di danaro
pari ad 1 attesa tra 𝑛𝑛 anni se in tale periodo la sua perdita di potere di acquisto si è mantenuta costante. Esso è
tabellato per diversi valori di 𝑖𝑖 e di 𝑘𝑘.
𝒌𝒌=𝟎𝟎
• Il fattore di attualizzazione riconduce gli 𝐹𝐹𝑘𝑘 originati dal progetto e l’esborso iniziale 𝐸𝐸0 , ad una stessa epoca (anno 0,
istante iniziale dell’investimento).
• Tutte le quantità di danaro in uscita ed in ingresso sono quindi "pesate" in modo omogeneo e sono a tutti gli effetti
sommabili.
• Se 𝑵𝑵𝑵𝑵𝑵𝑵 > 𝟎𝟎, l’investimento è conveniente. Tra due ipotesi di investimenti con uguale esborso iniziale e vita utile,
sarà preferibile l’investimento che assicura un maggiore 𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁.
• Si vede chiaramente come al crescere del tasso 𝑖𝑖 si riduca il valore attualizzato dei singoli redditi e,
conseguentemente la somma 𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁.
• Il tasso di attualizzazione 𝑖𝑖 assume in tal senso il significato di "coefficiente di sicurezza" ai fini dell'investimento:
valutare il progetto con un alto valore di 𝑖𝑖 equivale a "sfidarlo" sul piano del redditività oltre tutto per tener conto
della possibilità di incremento del costo del denaro di opportunità di investimento alternativo e del rischio
comunque connesso con un immobilizzo di capitale.
50
0
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5
-50
-100
-150
-200
-250
• Dal grafico emerge chiaramente che l'intersezione di ogni curva con l'asse delle ascisse fornisce il tempo occorrente a
recuperare il capitale più gli interessi valutati al tasso indicato.
• Il metodo del periodo di recupero attualizzato permette quindi di calcolare il periodo di recupero al variare
dell’indice 𝑖𝑖. Per 𝑖𝑖 = 0 si ottiene il periodo di recupero semplice visto in precedenza, mentre per 𝑖𝑖 > 0 si ottiene il
periodo di recupero attualizzato.
essendo 𝑖𝑖0 il massimo prevedibile costo del denaro o il massimo prevedibile tasso di investimento alternativo.
• Come si è già ricordato trattando di 𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁, al crescere di 𝑖𝑖 decresceva la somma 𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁 e viceversa, sicché, se è vero
che attualizzando gli utili mediante il tasso 𝑇𝑇𝑇𝑇𝑇𝑇 si ottiene 𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁 = 0 è altresì chiaro che effettuando lo stesso calcolo
di attualizzazione con un tasso 𝑖𝑖0 < 𝑇𝑇𝑇𝑇𝑇𝑇 si otterrebbe 𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁𝑁 > 0.
• I due metodi appaiono almeno in tal senso equivalenti, ma quest'ultimo avrebbe il pregio di non vincolare il calcolo
di NPV ad una specifica scelta iniziale del tasso i di attualizzazione. Nella letteratura anglosassone il metodo in
questione è indicato con la sigla DCFRR (Discounted Cash-Flow Rate of Return).