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Osservazioni al certificato di idoneità statica

del Liceo Scientifico Masci (edificio succursale) di Chieti

1. Premessa
Il certificato di idoneità statica vale per le costruzioni abusive (art. 35 della L. 47/85); quindi vale per le
sole opere oggetto di sanatoria edilizia.
Gli accertamenti e le norme tecniche per la certificazione di idoneità statica delle costruzioni abusive
sono state oggetto di Decreto Ministero LL.PP. 15.05.1985.
Quest’ultimo precisa gli adempimenti tecnici e prevede anche la deroga alle norme per le costruzioni in
cemento armato ed in zona sismica (L. 1086/71 e L. 64/74).
In particolare al punto A.6.1. (Costruzioni in zona sismica - Costruzioni eseguite prima della
classificazione sismica) stabilisce che “La certificazione di idoneità statica non dovrà tener conto della
classificazione sismica successiva all'esecuzione della costruzione”.
Per cui, se la scuola è stata costruita ai primi del ‘900, vale la zonizzazione dell’epoca (quale?).
Tutto questo se valesse la possibilità di redigere un certificato di idoneità statica.
Ma dato che, più correttamente, dovrebbe parlarsi di verifica del grado di sicurezza ai fini della
resistenza sismica del fabbricato, entriamo nel merito.

2. Cronologia dei fatti


18.05.2009: richiesta della documentazione tecnica da parte della Provincia alla Curia (ricevuta, per
conoscenza, dal Dirigente scolastico il 12.09.2009!!);
26.09.2009: lettera del Dirigente scolastico al Presidente della Provincia;
12.10.2009: comunicazione al Dirigente scolastico dell’inizio delle attività sperimentali da parte della
Labortec srl di Pescara;
30.10.2009: rapporto di prove sperimentali della Labortec srl;
19.01.2010: relazione tecnica sulla modellazione agli elementi finiti del fabbricato, redatta da Labortec
srl e contestuale redazione del Certificato di idoneità statica da parte del Direttore dalla Labortec srl;
09.04.2010: trasmissione documenti da Provincia di Chieti a Dirigente scolastico Liceo. Il cosiddetto
Certificato di idoneità statica redatto dal Direttore dalla Labortec srl.

3. Osservazioni al documento
pag. 5 - La superficie di ogni piano fuori terra è di 890 m²; il piano interrato ha una superficie di 540 m²:
se ne deduce un’irregolarità in altezza (cd. fondazione zoppa) che va tenuta in conto nelle verifiche.

pag. 6 - “la struttura è da considerarsi uno dei primi lavori, realizzati nella zona, a struttura in c.a., in
conformità alle leggi sismiche del periodo [...]”. Quali normative esistevano all’epoca?

pag. 8 - I valori delle resistenze a compressione dei provini di calcestruzzo, definiti dal tecnico “buoni o
ottimi” (!), al piano terra -dove già in condizioni statiche la struttura deve far fronte a maggiori sforzi- sono i più
bassi.

pag. 9 - Le prove sull’acciaio sono state effettuate “[...] su spezzoni di barre prelevati in opera” (!!?).
Dalle prove di trazione si sono ottenuti “[...] valori prossimi a quelli minimi previsti dalle normative per la classe
di acciaio (FeB44k) indicata negli elaborati progettuali”. Ai primi del ‘900 è improbabile che i progettisti
immaginassero una simile denominazione per l’acciaio; è opinabile, inoltre, che i ferri impiegati (lisci) possano
avere caratteristiche meccaniche analoghe a quelle attuali dell’acciaio da cemento armato!

pag. 10 - “si è riscontrato che, sia le travi che i pilastri, non resistono alle sollecitazioni sismiche di
normativa”. Ergo (pag. 13): “l’edificio è in grado di mantenere un’adeguata resistenza e rigidezza residue nei
confronti delle azioni orizzontali”. Logico no? Se non fosse che l’una esclude l’altra!

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Osservazioni al certificato di idoneità statica
del Liceo Scientifico Masci (edificio succursale) di Chieti

pag. 11 - “le azioni più intense che possono agire sul fabbricato sono quelle sismiche, dato che il
territorio di Chieti appartiene ad una zona sismica di 2 a categoria”. La zona è sismica di 2 a? Le NTC non
classificano più in base a zone sismiche già dal 2006 ed il certificato è redatto ad aprile 2010.
“Per tale struttura si è individuato che la PGA stimata di raggiungimento dello stato limite di danno è
bassissima” (!). Il collaudatore conclude che il fabbricato è staticamente idoneo! Intanto occorrerebbe dire se è
sismicamente idoneo. E poi sarebbe interessante vedere gli effettivi valori della PGA ottenuta e confrontarli
con i valori riportati nella Carta di pericolosità sismica (Chieti: 0,15-0,175 g su suolo rigido, che corrisponde ad
un’accelerazione max di 1,71 m/s²). Considerando che il sisma del 6 aprile a Chieti è stato registrato con una
PGA di 0,294 m/s² ed ha prodotto quello che si vede...

pag. 15 - “Il fabbricato è in grado di [...] garantire l’incolumità delle persone e cose in caso di eventi
accidentali quali incendi, esplosioni ed urti” (BOOM, il botto finale!). Anche questi eventi necessitano di una
quantificazione secondo normativa: sarà stata fatta?

4. Conclusioni
Non è un certificato di idoneità statica (a meno che non sia stata chiesta una concessione in sanatoria
ai sensi della L.47/85).
Non è un collaudo, perché solo l’apertura di una nuova posizione presso il Genio Civile (ai sensi della
L.1086/71) può rendere legittimo un collaudo (non è questo il caso).
Lo definirei verifica del grado di sicurezza ai fini della resistenza sismica del fabbricato: come tale
valgono le perplessità manifestate sopra. Per fugare qualche dubbio forse sarebbe interessante leggere la
Relazione tecnica sulla modellazione agli elementi finiti del fabbricato.

Un’ultima annotazione: a fornire la cosiddetta attestazione è la Curia (proprietaria del fabbricato,


percettore di un reddito dal fitto dello stesso), indicata come “committente” nel frontespizio del Certificato di
idoneità statica.
Alla Curia viene chiesto se il vino è buono! L’oste risponde di sì! Le prove e le verifiche tecniche
avrebbe dovuto farle (o commissionarle) la Provincia (magari deducendole dal fitto corrisposto alla Curia).
Non ci vuole Perry Mason per capire che c’è qualche “forzatura” (eufemismo) perché tutto resti com’è.
É sufficiente leggere i contenuti e le grida di dolore del Dirigente Scolastico nelle sue lettere (vox
clamans in deserto...) per capire quanto sia difficile (anche questo è un eufemismo) fare cose di buon senso
(non dico “a norma”) nel nostro Paese.

Non si può che condividere la prospettiva finale delineata dal Dirigente scolastico!

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