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Castolin Italiana

CORSI

DI METALLURGIA

applicata alia saldatura

A cura dei servizi della Castolin Italiana

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Prefazione

La prossoche totale mancanza di informazlone teen iea in lingua ital lana, nei riguardi dei fondamentl dl metallurgia collegati alia saldatura, ha spinto la Castolin Italiana a pubblleare questo testa per venire incentro aile eslgenze dei tecnici e degli operatori del settore. Volutamente, si e preterito dare, in questa pubblicazione, una visione piu ampia posstblle delle problematiche di sal datura, senza dare preterenza a qualche argomento specifieo. Vengono infatti presi in considerazione, nel testo, tutti i materiali piu utilizzati nell'ambito industriaIe, al fine di mettere in grado tecniei ed operatort , di risolvere i molti dubbi inerenti alia saldatura e di operare can pill sicurezza e tranquil-

I ita.

II «Corso di metallurgia appllcata alia saldatura», vuole offrire un valldo aiuto anche nel settore dei riporti antiusura, che nella letteratura scientifica viene sovente dimenticato.

II campo della saldatura di rlporto, tuttavia, sta assumendo un'importanza sempre piu grande in questl ultlmi anni, a causa del italevatlaalmo costa dei pezzi di rieambio e della manodopera. Per questa ci e sembrato necessaria pari arne, eercando di suggerire ai tecnici nuove soluzioni manutentive. pili eonsone al moderno svlluppo teenologlco industriale.

La Castolin Italiana ringrazia fin dora tutti colora ehe vorranno apportare nuove idee e suggerimentl per mlgl iorare ancor pili II «oorso dl metal I urgla appl icata alia sal datura»,

La Redazione

SOMMARIO

ELEMENTI CHIMICI

PROPRIETAt FISICHE DEI METALLI STATI DELLA MATERIA

CAMBIAMENTI 01 STATO DEL LA MATERIA PROVE MECCANICHE

SALDATURA OSSIACETILENICA BRASATURA

SALDATURA AD ARCO

SALDATURA IN OPEN-ARC CON ELETTRODO CONTINUO SALDATURA AD ARCO IN ATMOSFERA PROTETTIVA ACCIAI

LE RAGION! DEL PRERISCALDO TEMPERATURA 01 PRERISCA LDO

COME SI SCEGLIE IL METALLO D'APPORTO METALLURGIA DEGLI ACCIAI TRATTAMENTI TERMICI

RITI RI E TENSIONI NELLA SAL DATURA 01 FETTI DELLA SALDATURA

GHISE

LA CORROSIONE E GLI ACCIAI INOSSIDABILI SALOATURA OEGLI ACCIAI INOSSIDABILI L'USURA

LEGHE A BASE 01 NICKEL LEGHE A BASE 01 COBAL TO

LA SALDATURA DELLtALLUMINIO E SUE LEGHE RAME E SUE LEGHE

MAGNESIO E SUE LEGHE

ZINCO E SUE LEGHE

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146 ELEMENTI CHIMICI

Tutto clo ehe sl presenta al nostrl occhl e formato da materia. La materia e eomposta da un numero pressoche infinito di sostanze ehe sana, a lora volta, costituite da partlcelle unitarie dette molecole. Se anallzz.lamo la molecola troviamo che anch'assa e composta da un certo numero, var lablle da sostanza a sostanza, dl atomi. L'atomo e la partieella piu piccola di ognl sostanza capace dl eonservarne.le earatterlstiche ehimlche. Gil atoml dl ogni elemento sana tutti uguall fra loro e dlversl dagll atomi dl tutti gli altri elementi.

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Se potesslmo tagliare, per esemplo, l'elemento «ferron In frammentl sempre plu plcool! otterremmo dagll atoml di ferro che presentano tutte Ie proprleta chimiche del ferro. Gli atomi non rlmangono isolati. Atomi uguall tendono ad unlrsi tra di loro e formano cosl Ie moleeole delle sostanze sempllci.

Esempio:

1 atomo di ossigeno + 1 atomo dl osslgeno = 1 molecola dl ossigeno: slmbo!o O2

Gl l: atornl dlfferentl sl unlscono tra loro formando Ie moleeole delle sostanze composte. Esemplo:

2 atomi di ferro + 3 atoml dl osslgeno =

1 molecola dl ossldo ferrlco: simbolo Fa2 03

Sono circa cento gil element! ehimlcl che costltulscono tutte le sostanze complesse. E' evldente che II numero degli elementi chlmlel e uguale al numero .del tlpl dl atoml che eslstono in natura. L'elemento ehlmlco ha questo dl fondamentale: rlmane simile a se stesso e 51 rltrova Intatto, qualunque operaz lone abbia subjto. Ad esemplo, Ilelemento ferro (Fe) potra sempre separarsl, anche se trasformato in compostl tlpo cssldl , solfatl, clorurl. Tutte queste comblnazianl eh i mlche, ehe possono essere motto eomp lesse, non patranno mal mutare Ilel ementa base. Quando una sostanza complessa vlene sottoposta a taluns operazioni che possono carnb lar la (riscaldamento, esposizione alia luce, azione dl agenti chlrnlcl); essa 51 scornpone In altre 50- stanza: I'elemento resiste ad ogni tentativo di dacomposlz lone e rimane sempre simile a sa

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stesso. Una sostanza e interamente definlta se sl conosce la sua rnolecola, per cui, per rapprssentarla e sufficiente dare I 'immaglne della molecola. La schema utllizzato sl chlama formula chlmlca. Quindl oqnl atomo e rappresentato da un slmbolo: una lettera, oppure un gruppo dl lettere, general mente ricavate dal suo nome. La formula di una sostanza composta e torrnata dal la un lone degli atoml che la componqono ,

Esempl:

acqua H20

ossido terrlco Fe20S anldrlda carbonlca C02

I sl rnbol l de I prl nci pal I meta II:!. sono rI un I tI nella tabella 1.

Occorra ora considerare che gl i atoml non sono Ie partlcelle plO plccole che costituiscono la materia: infatti, a lora volta, essl sana formati da un nucleo centrale di proton! a neutroni attorno alqual e ruotano dell e carlche el attrlche negatl ve, ch lama te elettron I. II comportamento elettrochimico dell'elemento e legato alia sua attltudlne a cedere 0 ad assorbire elettronl.

I metal I I sana costituiti da atom I che cedono elettronl , mentre I metalloidi da atom I che assorbono alettronl. Ad eccezione del mercurlo, llquldo, tutti i metalli sana solidi mentre i metalloidl possono essere alia stato solido, l iquldc e gas50so. I metalloldi principali sana:

gassosi: fluoro (F) solidi: carbon i a (C) liquidi: bromo (Br)
elora (el) silicio (Si)
ossl gena (0) fosforo (P)
azoto (N) zo I to (S)
i drogeno (H) i ad lo (I) I metalloidi che c! Interessano plO da vicino sono: carbonic, sillcio, zolfo, fosforo, ossigeno, azoto e idrogeno. Questi elementi Ii troviamo nelle leghe ferrose ed esercitano un'influenzadeterminante su Iia saldablllta delle leghe.

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PROPRIETA FISICHE DEI METALLI

I rnatal l l ed I metalloidi possono essere rieondotti sotto alcuna eategorie di color! earatteristicl.

Esempl:

blanco argento: bl aneo bl uastro: grlgio bluastro: grlglo acetate:

arqento, platina, nickel altumlnlo, zineo plombo

ferro, crorno, cabalto

Peso speclftcc

Dal punta dl vista del peso speciflco I metalll comunl possono essere suddlvlsl in quattro gruppi:

metalll leggerl:

magnesia (1,7), alluminio (2,7)

metalli abbastanza pesant!: tra 7 e 9: zlnco, stagna, ferro, rame, nickel

metall I pesanti: tra 10 e 14: argento, plornbo, mercurio

metalli malta pesantl: oro (19,3), platina (21,4)

La tabella 1 elenca II peso speelfieo del metalll prlncipali.

Cambiamenti di stato

Tutti I metalli, ad eecezione del mercurio, sl presentano alia stato solido alia temperatura amblente. Essi perc tondono a temperature assai dlfferenti. I metall.i comunl che fondono a piC! bassa temperatura sana 10 stagna (232°C) ed II plornbo (327DC). II metal 1:0 piC! refrattarlo e Inveee II tungsteno (3400CC), il che giustlfica II suo Implego speciale nella fabbricazlone del fllamenti delle I ampade ad Incandescenza.

La tabella t Indica anche I puntl dl fuslone dei prlnclpali metal I!.

Alcuni metalli, come ad esemplo II ferro, II nickel ed II platlno, ragglungono 10 stato fuso dopo essere passati attraverso 10 stato pastoso. La maggior parte degli: altrl, invece, passa senza trasformazloni Intermedie allo stato fuso, assumendo l'aspetto dl un liquldo malta mobile, II che ne permette l'lmplego per la fuslone in stamp!.

Esl stano metal I i che volatl llzzano fae i I mente: I I mercurio, ad esemplo, che bol Ie a circa 3600 C, emette gla del vapor! tossici alia temperatura normale. La zinco, che bolle a circa 920DC, emette a tale temperatura abbondanti vapori.

Conducibil ita termica

Chiunque sa per esperlenza ehe i metalll sono eccellenti conduttorl del calore. Essl tuttavla

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conducono il cal ore in modo ineguale, tanto che 8 facile rendersi canto della differenza, agltando una massa d! acqua in ebollizione con due lastre metal l.iche aventi Ie medeslme dimensioni, dl cui una dl rame e l'altra dl ferro: si osserva infatti che la prima si scalda motto piD rapldamente della secanda.

L 'argenta 8 i I metallo che presenta la migl lore conduclbl Iita. termica, rna a causa del suo prszzo relatlvamente elevate, nalle appltcaz lonl in cui sl desldera una buona conduttlvlta del calore, esso vlene sovente sostituito dal rame 0 dal P:alluminio.

La conduttl vlta termlca dl un metallo viene espressa mediante un coefflciente dl conduttlvlta, valutato In call cm21 ern/ °CI sec., vale a dire in base al numero di calorie trasmesse nel tempo di un mlnuto secondo, attraverso ciascun centimetre quadrato dl superflcie dl una piastradi metalla avente lo spessore dl un centimetra, nella quale susslste una differenza dl 1D C, tra Ie temperature del la due facce apposte.

L' argenta (1,01) ed II rame (0,94) presen tano I caeffic I en ti p 10 e levati, II piombe, invece, presenta II coefficiente piu basso (0,09).

Conducibilita elettrica

I rnetal lf che presentano la migliore conduclbl llta termlca, sono gil stessi che presentano anche la migliore conductblltta elettrica, ossia che offrono minore resistenza al passaggio della corrente e I ettri ca.

Per chiarlre Ilconcetto di conduttlvl ta elettrlca da parte di una sostanza, ad esempio di un metal 10, occorre fare rlferl mento alia resi stenza di un conduttore cos ti tu ito dalla suddetta sostan-

za,

L 'esperienza dlmostra che la resistenza R di un conduttore 8, a temperatura costante:

a) proporzionale alia sua lunghezza ttlll

b) lnversamente proporzlonale alia sua sezione ItS»

c) variabi Ie a seconda della natura della sostanza.

El dunque posslbile scrivere: R = p _I _ s

p rappresenta la resl stlvita del conduttore, espressa in funzione del rapporto tra la lunqhezza e la sezione. Esso costituisce un coefficients caratteristico della sastanza di cui e composto II conduttore. Tale coefficiente viene espresso tn Ohms per mm21 metro (Q mm21 m) ed e pari alia reslstenza in Ohms di un fila avente la lunqhezza dl un metro e la sezione dl un millimetro quadrate. E' dl comune impiego anche II reclproco dltale valore, espresso dalla formula

C = _I _ che rappresenta la conduttlvlta.

p

La tabella 2 indica i valori d! p alIa temperatura dl DoC, dl alcunl metall! e di alcune leghe. Osservando la citata tabella si pub rllevare che, tra i metal II comuni, il rame e quello che presenta la resl st lvlta piu ridotta. Da cia deriva il suo Impiego generalizzato in elettretecnlca. Le leghe presentano sernpre una res lstlvlta plu elevata di quel la del slngoli metalll che Ie costituiscono. L1aggiunta di una irnpurtta ad un metallo determina un aumento della sua reslstlvita, vale a dire che ha per effetto una diminuzione della ccnduttivl ta specifica dl quel metal- 10. Questa e II motivo per i I quale, per la costruzione dl macchine e di apparecchiature elet-

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porcel laria P = ebanlte p = acqua pura p =

1012

da 107 a 1016 103

triche, sl usa quasi eselusivamente I I rarne eiettrolltico, ossia rafflnato mediante I 'elattrulls! del minerale che 10 contiene.

A titolo dl confronto, cltlarno la reststlvlta di alcunl tra gil: isolanti plu comunl (espressa in megaohms em2/ em):

Metallo Reslstivltfl Metallo Resistivitfl
in Ohms.rnrnk/ m in Ohrns.rnrnk/ m
Argento 0,0146 Mercurio 0,94
Rame 0,016 Platlno 0,10
Allurnlnlo 0,028 Maillechort 0,20+ 0,45·
Ferro 0,11 Bronzo 0,13570,180
Nickel 0,068 Nlckel-crorno 1+-1,1 Tfjbel/a 2 ~ Resistivita di eioun! meteili. e leghe.

Dilatazione

La conoscenza del fenomeni di dllatazione e estremamente Importante nella pratlca. Gli apparecchi dl mlsura sono tutti piu 0 meno soggettl a delle varlazlonl dl temperatura; le indicazloni vengono qulndi ad essere falsate a causa del la varlazlonl dell:e dimensioni delle diverse parti che costltulscono gli: apparacchl. Oa clO derlva la necessl ta dl compensare 10 strumento, oss!a dl rendere indlpendenti dalla temperatura Ie sue indlcazioni.

Allorche sl provvede a saldare tra lora due corpl, e Importante afflnche la saldatura 1ltenga", che 1 due carpi suddetti siano caratterizzati da coefficient! dl dl latazlone pressoche equal! ..

3.

3.8

2.8

T

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S

3.6

3.4

3.2

T

200

600

1000

1400

1600

Variaz/one della costsnte reticotere de/ Fe in tunzione della temperatura

12

Fu proprio durante 10 studio del coefflclente dl dil atazione degll acetal at nickel. in funzione del tenore di nickel, che venne scoperto ltacclalo lnvar, avente una percentuaie di nickel pari al 35-36% , II cui coefficiente dl d·ilatazione, In una gamma di temperature cornpresa tra 0 e 350°C e preasochg nullo.

Se la curva di dilatazlone dl un solido (allungamento in funzione della temperatura) sublsce una dlsconttnulta In corrispondenza di una determinata temperatura, se ne pub dedurre che, a tale temperatura, sl e prodotto un camblamento di fase allo stato solido. ed e proprio cib che sf osserva co n una barra d i acci a i a verso i 9000 C.

La tabella 3 elenca i coefffcientl dl dllatazione tra 0 e 1QOoC per alcunl metalli ed alcune leghe. La debole dilatazlone del ltacclalo «lnvar», di cui sl e detto prima. spiega l'impiego dl questa lega In tutti gil strumenti di ml'sura (regoli. trafllatl, pendoll, ecc.j.

Alia tabella 1. abbiamo rlassunto Ie prcprleta tlslche piLi lrnportantl del metalll lndustrlal l.

Materiale a (D C-1)
Acclalo 11,5.10-6
Acclalo Inossldabl Ie austenitico 17,5 . 10-6
Allumlnio 24 · 10-6
Argento 20 · 10-6
Bronzo 18 • 10-6
Cupro-N i cke 1 17 · 10-6
Ferro 12 · 10-6
Ghisa 10.5 . 10-6
Hastelloy C 11,3 . 10-6
Inconel 11.5.10-6
Magnesia 25,2 . 10-6
Monel 14 · 10-6
Nickel 13.3 . 10-6
Oro 14,2 . 10-6
Ottens 20,5 . 10-6
Platino 9 · 10-6
Rame 17 · 10-6
Stagno 23 · 10-6
Zinco puro 39,7 . 10-6 Tabella 3 - Coefficients di dilatazione tetmice a di a/euni metafli e leghe (fra 20°C e 1000 CJ

13

STATI

DELLA MATERIA

Gil atom! e Ie molecole possono venlr conslderatl come del punti materiall: perfettamente elastlcl. I dlversi statl fislci della materia 51 distinguono a seconds delle distanze tra queste partlcelle e dalf'arnplezz a del lora movimenti.

Partendo da questo punto dl vista, i tre stati della materIa possono venir riassunti nel modo seguente:

Stato sol ldo:

le particelle sana estremamente viclns Ie une aile altre: si attraggono

Stato l iquldo:

vlcendevolmente, con grande forza di coeslone.

le particelle sono relativamente vlcine, ma can forza dl coesione mino-

reo

Stato gassoso: Ie particalle sana mol to lontane Ie une dalle al tre; nessuna coeslone.

Vedlamo ora pili da vicino Ie caratterlstlche di clascunc dl quest! stati della materia. Ne approfltteremo per deflnire certe nazi ani essenziali. alia comprensione dei fenomeni metallurglci.

Stato sol ido

Le particelle aiementarl sana estremamente vicine Ie une aile altre, sl attraggono can una forza chiamata forza dl coeslone, che e molto grande. Ad esernplo, questa torza sl manifesta nel fatto che c I vuo I e uno sforzo cons i derevo I e per deform are e rompere una sbarra metailica.

Le varia partl della sostanza sollda occupano delle pes lz lon I pressapoco i nvariabi I i Ie une verso Ie altre.

Le sostanze solide 51 caratterizzano qulndi per la lora forma.

Sostanze amorfe

I solidi possono presentarsi allo stato amorfo; tali' sostanze passano gradatamente e Insenslbllmente d alia stato solid a al lo stato llqu I do. II punta d i tusl one non pub essere defl n ito esattamente. El II caso tiplco del vetri che alf'aumentare della temperatura dlventano pastost. Allo stato amorfo, Ie partlcal la sana dlsposte Irregolarmente nella materl a.

Sostanze crista lline

Nel sistemi crtstal llnl , invece, i componentl atomici corrispondono ad una struttura definlta e costante per ognl sostanza. Queste sostanze passano dallo stato solido alia stato nattarnente Ilquido ad una temperatura assolutamente tlssa.

Si osserva che Ie sostanze vetrose 0 arnorfe sono, In realta, dei ll'quldl a grande vlscoslta, mentre verl e propri solldf sono solo i sisternf crlstallfni. II piombo, per esempio, e un verosoIfdo banche sla molto meno duro del vetro.

1.4

Dlaltra parte, l'asarne al microscopio ed ai ragg! X, rivela che e formato da un lntrecclo dl piccoli crtstaru,

La sostanza crl stal l'lzz ata e format a da elementi identic! (atoml, molecole 0 grupp! dl molecoIe), distrlbuiti regolarmente al vertlcl dl una rete a tre dlrnens lonl ,

Per II aale comune, per esempio, ed i cristall:i del sistema cubico la rete e formata da maglle cubiche Identlche, ai cul vertic! sana dlsposti gil element! del :crlstallo. Un crtstal lo e dunque formata dalla ripetiziane dl una magli:a elementare.

Gil: atomi del .ferro sana dlsposti al vertlcl dl un cuba, come da fig. 1

Fig. 1

Ret/colo di un cristello cub/co coroo centreto: cristallizzazione del ferro alfa alia temperatura ambiente.

In questa sistema, chlamato cublco corpo centrato, la maglla e un cubo nel quale ognl vertice ed i I centro delcu bo sana occupatl da un atomo,

Questa disposizione e quella del seguent! rnetalldc ferro alfa, cromo, mollbdeno, tungsteno e vanadio.

AI dl fuorl dl questo sistema, 51 hanna II alstsma cublco a facce centrate (per esemplo: ferro gamma, al lurnlnlo, rame, nickel, piombo, ecc.) fig. ta ed II ststema esagonale compatto ( per esempio: zlnco, magnesio, berl lllo, ecc.) fig. 1b.

Fig. 1a

Fig. 1b

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La stru ttura mi crocri sta Il:ina d I numerose sostanze e part I col armente dei metal! i, e un fattore essenziale delle loro proprleta rneccanlche. La operazlonl di tempra, rlcottura e l'f nvecchlarnento aglscono proprio modificando questa struttura. La 'rtcottura aumenta la dimenslone del crlstalli e la duttl ll.ta, L'invecchiamento agisce nelsenso inverso.

Stato liquido

Le particelle sana ancora vlcine tra dl lora, quasi come nei solidi ,ma Ie forze di coeslone sana plu piccole e I'amplezza del lora movlmenti e piu grande. Ne risulta uno stato flsico che spiega la mancanza dl forma, propria del liquldi. Infattl, essi prendono la forma dei recipientl che Ii contengono e la lora superflcle libera e plana ed orizzontale.

Contatto tra sol ido e Hquldo - bagnatura

Questa superficle tuttavla non e plu orizzonlale in prosslmlta del punti di contatto tra II IIquldo in riposo e Ie pareti del recipiente. Quando si osserva un liquldo, per esempio del l'acqua ln un reclpiente dl vetro, sl nota che I'acqua vlclno alla parete ne e come attlrata.

Si dice che I'acqua bagna II vetro 0, che II l lquldo bagna II solido. La superficie del IIquido e allora concava In questa punta, come s! vede nella fig. 2.

La superflcle del IIquido in contatto can una parete vertlcale puc essere convessa. I lliquldo e per cos] dire, respinto dalla parete: si dice che non bagna II solido; tale e if caso del mercurio puro a contatto can I'arla e col vetro pulita (fig. 3).

Per meg I lo evidenziare questa i mportante fenorneno, sul la stesse figure abbi arno rappresentato anche II case di una goccla dl liquido a contatto con un solido.

Uquido bagnante

Liquido non bagnante

. Fig. 2

La goccia bagna if solido perche I'angolo 0: e minore di 900

Fig. 3

La goccia non bagna if solido petche ('angola 0: e maggiore di gOO

16

CAMBIAMENTI DISTATO DELLA MATERIA

Dopo questo breve panorama dei varl stati della materia riassumeremo ora Ie varle trastormazion! dovute al passagglo della materia da uno state al ltaltro:

< Hquldo .. tuslone

Solido

gas --- .......... subllmazlone

<gas -----Joo evaporazlone (0 vaporlzzaztcne) Liquido

solido II> solldlflcazlone (0 congelamento)

ll quldo .. liquefazlone (0 condensazlone)

Gas

sol ido ... subl imazl one

Di quest] diversi cambiamenti dl stato, che cltiamo solo a tlto!c lntorrnatlvo, consldereremo sol tanto la trasformazlone

sol ldo .. liquido

vale a dire i fenomeni di fuslone e dl solidiflcazlone, cloe I soli che cl interessano per 10 studio delle prcprleta del metalli e delle leghe.

Fusione e solidificazione: caso di lin solo elemento

Scaldlama lentamente un sol ldo ad osservlamo j1:evoluzlane del la sua temperatura in funz lone del tempo: la temperatura comlncla a crescere, pol sl atabl llzza, appena appare una goccia dl liquido e rlmane costante durante la fase mJsta, cloe simultaneamente salida e llqulda ( curva

A - fig. 4).

Fig. 4 - D{agramma di fusione di un cotpo solido (ceso di un solo elemento).

17

La temperatura costante e la temperatura di fusione alia presslone che eslste durante l'asperimento. Se, Inversamente, nol raffreddlamo II Ilquldo, la sua temperatura scende, si stabllizza allo stesso Ilvello quando comincla a solidiflcarsi e rlprende a scendere quando la solldiflcazlone e completa (curva B).

Fusione e solidificazione: caso delle leghe

I fenomenl di fusione e di solidiflcazlone che abbiamo citato, sl verlficano quando si tratta di un elemento solo, per esemplo un metallo pure. Un metallo puro che passa dallo stato l lquldo al lo stato solido (0 Inversamente) rlmane ad una temperatura costante, che rappresenta il suo punto di fusione. La cosa a del tutto dlversa quando sl tratta di una lega, cloe dl una mlscela di metallf con altri elementl, sia metalli che metalloldi.

Diagramma drequtltbrte: nozioni general i

Una lega comlncla generalmente a fondersl ad una certa temperatura (T s) e raggiunge interamente 10 state liquido ad una temperatura un po pili elevata (TL). Se osservlamo tutte Ie leghe che possono formare due sostanze - dl cui una almeno e un metallo - potremo tracclare un dlagramma secondo questl prl nc lpl:

Su due ass! di coordinate, porteremo (fig. 5): sopra IT asse y, Ie temperature

sopra lrasse x, Ie cornpcstz lcnl: da 0 a 100% de! la sostanza A da 100 a 0% della sostanza B

o

Liquido

o

ttl 1... ::l

......

tll

,_

(]) a. E (])

I-

ITs I

I

I

1

I

1

I

J

I

J

I

J

I

I

I

1083° C

100%A 0% B

Fig. 5

DJagramma di equilfbrio di due metalll perfettamente miscibili alia stata solido. Es; /ega (A) N 1-(8) Cu

16

Prima di tutto riportlamo I punt] di fuslone delle sostanze A (Nickel): e B (Rame) nelVesemplo dl fig. 5, pol, per ognl lega come X, rlportiamo la temperatura T s dl lnlzlo dl fusione e TL di fine di fuslone. Conglungendo per tutte Ie leghe, da una parte I punti T s e dal l''altra parte i puntI T L' avremo due curve S e L ch,e chiameremo solidus e liquidus:

aldl sotto del aolldus, tutte Ie leghe sono al lo stato solido

al dl sopra del Ilquidu,s, tutte Ie leghe sana allo stata llquldn

Tra II aolldus ed llli:quldus, la lega forma una massa pastasa, costitulta da metallo llquldo e da crlstall:i solidi, Ie cui dlmenslonl variano In funzlane della temperatura.

Ilfenomeno che abblamo studlato e quallo di due metal!:i: che rlmangono perfettamente rnlsclblIi all:o state sol ldo. Infattl tutti I crlstall:i ottenutl contengona Ie due sostanze A e B, mentre la composlzlone dl quest] crlstalfi cambia a seconda che siano apparsl al l.tinlzto ad al la fine del periodo di soli:dlficazione.

Questo caso sl presenta per Ie leghe: rame - nickel,' ferro - molibdeno, rame - platlno, antlrnonlo - oro, ecc.

Esistono, pare, diagrammi dl forma pill complessa.Non entreremo nel lora dettagll:, ma ci llmlteremo ad alcuni casl utl ll per conoscere meglio Ie proprlata delle leghe che si Incontrano pill treouentemente.

Altri tipi di diagrammi - Punto eutettico

N e I d I agramma de I :tI po precedente abbl amo osservato che i due matallf A e B formavano, ratfreddandosi, un solldo omogeneo che comprandeva assieme A e 8.

In numerosi cas! II ·solido oUenuto dopo II raffreddamento non €I omogeneo. Uno del metal li. e concentrato in manlera predominante a seconda se sl trova nella parte destra od In quella slnlstra del dlagramma. SI dice allora che i duemetall.i: non sana mlsclbttt. allo stato solido. Questa caso 51 presenta, ad esemplo, per la lega plombo (Pb) edantlmonio (Sb), llcui diagramma di equilibria e illustrate nella fig. 6.

Questo dlagramma €I composto come precedentemente, portando:

sull'asse delle x, « Ie concentraztcnl»:'

da a a 100 % dl Pb e, in senso inverso, da 100 a Do/ad! Sb

sulb'asse dalle y, ~ Ie temperature »:

a slnlstra, quella del punta dl fuslone dl Sb puro, ossia 6300e a destra, quella del punta di fuslone dl Pb, ossia 326°C

t punt! dl fuslone del component I purl sono abbassati can aggiunte reel proche (ossla aggiunte di Pb oppurs dj Sb).

Raffreddlamo, ad esemplo, una massa fusa costltulta da Sb : 50 %, Pb : 50%at :di sotto del punta di tuslone dl Sb (630°C):

- a 4800C, de!J:ISb puro comincla a separarsl

19

- quando sl continua ad abbassare la temperatura, Ia massa dell'antimonlo diminuisce contemporaneamente aJl'aumento della concentrazlone In piombo nel Ilquldo, seguendo l'andarnanto della curva Sb - E.

II piomba tuso, povero di antimonio (curva Pb- E) s l comports In maniera analoqa.

"c

700r--------r--------r--------r-- ------~

1. Liquido

Sb 630 600r-~~~~--------t-------~------~~------~

IV. Sb solido pure

+ miscuglio fuso

Punto eutertic o E

I

m. Pb solido + eutetticQ

200~------~--------+--------+--------~~----~

n. Sb solido + eutettfco

Pb

a

20

40

60

80 87 % 100 %

Sb 100

80

60

40

20

0%

Fig. 6 - Diagramma piombo-sntlmon!o.

RlIevlamo che Ie due curve Sb - E e Pb - E si rlunlscono In un punto denominato : punto eutettico

In questa punta la saluzlane sl solidiflca alia temperatura costante dl T=246°C. Questa massa, denominata lega eutettlca, e costituita da un grovlglio di piccali'ssiml cristall! dl ognuno del due cornponentl Sb e Pb.

La temperatura T=246° C, denomi nata temperatura eu tettl ca, e caratterl zzata dal fatto che essa costltulsce la temperatura dl solidlflcazione comune dl Sb e Pb. A questa temperatura, che corrlsponde ad una composizione in piombo dell:'87 % r si ha una tuslone natta: la lega metallica pas sa Istantaneamente dallo stato solido al lo stato Ilquido.

Nota: la parola "eutettlco" deriva dal greco e signiflca "che fonde bene"; la lega eutettlca fonde In effetti ad una temperatura inferiore a quell.a del punta dl tuslone del metallo plu fuslbile (nel caso In esame, il punto dl fusione derr'-eutettlco e uguale a 246°C temperatura Infe-

20

t-.

"!.'") 1·u---

.;,;/

rlore a 326DC, punta dl fusione del Pb).

In definitiva nol ottenlamo un diagramma dl forma un poco piC! complicata che nel caso precedente. Questa comporta che I due rnetal ll. non danno plu luogo, raffreddandosl, ad un solido omogeneo,o, in altre parole, non sana miscibili allo stato solido.

Le dlfferentl zone; delimitate dal solido ada! :li:quido, sana indicate sui diagramma della flgura 6. Seguendo la concentrazione Inizlale, ossla seguendo Htitolo della lega, 51 ottiene mediante raffreddamento:

- dei cristalfi dl uno dei componentJ (Sb 0 Pb) e

- una lega eutettica di compoalzjone ben definita.

Seci sl trova nella parte a slnlstra del diagramma (cloe se si e in presenza dl una lega rlcca dl Sb), 51 ottenqono del crlstal lf. dl sb circondatl da eutettico. Se, al contrarlo, cl sl trova nella parte destra (caso dl una lega ricca dl Pb), sl ottengono dei cristalli dl Ph olrccndatt da eutettrco.

Diagramma rame - argenta

Abblamo gia studiata due tlpl dl dlagrammi corrlspondenti ai casl seguenti:

1. I due metal ll tormano, raffreddandosi, un sol ldo omogeneo ossia restano perfettamente miscibili alia stata solido.

2. I due metalll non sana mlsclblll: alto stato solido.

II d lagramma rame (Cu) - argenta (Ag) lllustra un terzo caso, che dial tronde e II piii frequen te: 3. I due metalll sana parzlalmente mlsclbll l al lo stato solido.

In quest'ulttrno caso sl ha ancora:

- un eutettlco (argenta 7210 a 778DC) che tuttavia non e piC! un solido omogeneo costltulto da component! purl, rna da una legacontenente crlstalll. mist! della due cornposf zl onl M edN (vedere fig. 11).

Sui :solito sistema dl coordinate, portlarno in asclssa Ie concenlrazlonl in rame da 0 a 10010ed in argenta da 100 a 0 %.

Portiamo in ordlnata lpuntldl fusione del rame e dell'argento purl, ossia 1083cC e 960DC. Riscaldiamo una lega Cu - Ag al :60% dl rame ed al :4010di argento, sino al raggiungimento dello stato llquldo , La sl lascl raffreddaree, dopo un certo tempo, la lega inlzla a sollrlificare. Mlsurlamo la temperatura e rlportlamola suI diagramma (flg.7).

Ripetendo questa operazione per tutte Ie comblnazioni posslbili dl rame - argento edunendo i punti sperlmentall fra loro, otterremo la curva del liquidus della lega (fig. 8).

se, procedendo nella stesso modo, misurlamo ed annotiamo Ie temperature dl Inizio dl fuslone dl tutte Ie combinazioni posslbill della lega, otteniamo la curva delsoJidus (fig. 9).

Lo spazio compreso fra Ie due curve e denominato Intervall:o dl fusione (fig. 10). In questa zona, la lega forma una massa pastosa costituita da metaJio l lquldo e da crlstalll SOlidi, Ie cui proporzioni varlano In funz lone della temperatura.

Rlleviamo che la curva del solidus raggiunge la curva del liquidus In un punta danornlnato punto eutettico. Esso e Individuata da una preclsa compasizlone della lega al la quale corrl-

spande i I punto di tuslcna minore. A questa temperatura la lega passa istantaneamente dallo state solido a quello liquida. Ii punta eutettico della lega rame-argenta e situate a 778°C, per un tenore darqento del .7210 (fig.11).

21

·c

1100

I

I
I
I
I
I 1000 960 900

BOO

700

500

400

10S3·e

960·C

10B3CC

o 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 %Cu Ag 100 %

Ag100 90 BO 70 60 50 40 30 20 10 0 %

100 %Cu

.., 'rl
~r: 1. L ~ ,,- I
M-t;'~ E ,;'" ~ 6.IHL
N ~
2. II
I 1778' I ~
I : I ,
I I 4. ~+~
I
I I
I
I
j I
I
j I Fig. 7

Diagramma rame-argento. / tre punt! intiiceno i punti di fusione dellterqento, del rame e di una

/ega at 60 di rame.

Ag100 %

Fig. 9

Solidus e fase salida della /ega.

960·C

BOO'

Ag100 % 77%Ag 66%Ag

lOBa·C

100 % Cu Ag 100 %

Fig. 8

Liquidus e lase /iquida della lega.

960'C

10B3"C

779'

72 % Ag

100 % Cu

Fig. 10

Liquidus, solidus e punto eutettico

10B3·C

100 %Cu

Fig. 11

Dlagramma rame-argento.

22

Esaminiamo Ie diffarantl zone del Imitate dalsolidus e dal liquidus (fig. 11):

a) liquldo costltulto da! due meta III fusl

b) crl stal li: mistl contenentl un eccesso dl argento (cristall:1: alta)

c) cristalH: misti contenenti un eccesso dl rame (crtstaltl. beta)

d) lega eutettlca costltulta da crtstallf mlst! alta + beta e} crlstal Ii mist! rlcch I d'argento + Ilquldo

f) crlstalll mist! rlcchl dl rame + llquldo

Conslderiamo una lega al lo stato Ilquido che contenga II 90 %di Ag e II 1010dl Cu (punta A sui dlaqrarnrna). La sofidlflcazione avvlene nel modo seguente (linea AB):

a BBODC dei cristalH mlsti, contenenti II 97%di Ag ed II 3o/odi Cu, inlzlano a separarsl dal {lquldo (I inea BC);

quando i I raffreddamento continua sino a 77BDC, II llquldo passa attraverso I valori delIa curva BE, mentre I crlstall! misti appena formati seguono la curva CM con aumento del titolo dl rame;

il resta del :iiquldo sol ldlf'lca a 77BOC sotto forma di un eutettico composto dl due quallta dl crtstallt rnlstl (dl composizione rlspettlva M ed N).

importanza dei diagrammi

I diagrammi d+ecul I ibrlo formano la base di ognl studio razlonale delle leghe. Data la compostz lone chlrnlca di una lega, II diagramma Indica la sua costltuzlone a qualslasi temperatura ed

In particolare alia temperatura ordinaria.

La conoscanza delle struttura dl sol ldiflcaz lcna puc portare a conclusioni interessantl riguardo Ie proprleta rneccanlche, I trattamentl termlcl e Ie operazloni di fonderia.

Dal punto dl vista termico II diagramma indica Ie temperature aile quali si produce una modificazlone strutturale; ne vedremo l'Irnportanza nel trattamento termlco degli acetal e nelle operazionl dl saldatura.

23

PROVE MECCANICHE

Le proprlsta meccanlche dl un corpo sono quelle che esso manifesta al lorchs viene sottopo.sto al l'az lcne di forze esterne.

Mediante opportune prove meccaniche unificate e posslbl!e determlnare Ie varie proprleta dl interesse tecnologico; esse sl distinguono In:

Pro prieta stettcbe

Proprieta dinemiche

- trazione

- compress lone

- flessione

- torsione

- durezza

In un notevole numera di applicazlonl Industrlali: i rnetalll: sono sottopostl a sforz l di questo

- resilienza

- traz lone per urto

- resistenza a fatlca

- scorrlmento a caldo

genere: 10 studio delle loro proprleta meccaniche e pero lo dl Interesse capltale.

In questa sede esaminiamo solo quelle di magglor Interesse per Ie tecnlche dl saldatura: trazlcne, resll lanza e durezza.

Prova di trazione

La prova di trazlone vlenaeff'ettuata su dl una barretta metall:i:ca. denominata provlno, avente forma e dimenslonl determinate. Detto provlno e costltulto da un corpo dl sezlone clrcolare 0 rettangolare. prolungato aile sue astremlta da due testine che ne perrnettono I I bloccagglo nei rnandrlnl della macchlna di trazlone.

Una estrernlta vlene mantenuta flssa nella sua posl zlone mentre alb'altra estrernl ta vlene esercitata una forza progresslva F dl traz lone, agente lungo Passe del provlno fino alia rottura dl quest'ulttrno. Durante la prova, st riscontrano tre fasi (vedere fig. 12).

24

Lo

~~~:-

~ Provetta prima della rottura ~

~-

Provetta dopo la rottura

Carichi F

M

- -------------- --

Fm

Fs

o

Curva di trazlone

All ungamentl A 'fa

Legenda:

Lo Lunghezza della provetta prima della rottura

Lu Lunghezza della provetta dopo la rottura

So Sezlone inlzlale della parte callbrata

Su Sez lone dopo la rottura

Fs Carico d[ snervamento

Fm Carico masslrno

Resistenza alia trazione R (Kg; mm2) =~

So Fs

Carico unltaria di snervamenta Rs (Kg; em2) =-

L - Lo So

Altungamento dopa rottura A% u x 100

La

Modulo di elas tlcl tg E

Fig. 12 - Prova ti! ttezione.

25

a) I'allungamento cresce proporzlonalmente alia forza ed II provlno torna ad assurnere la sua lunghezza iniziale Lo se cessa la Iorza dl trazlone. SI tratta dell-'allungamento elastlco (traUo OA).

b) la barretta mantlerie l'altunqamanto dopo la rlmozione della forza dl trazione; in altre parole la sua deformazione e permanente. Si tratta della fase dl allungamento parmanente (parte ABM della curva). In tal caso sl dice che II .ifmite dl elastlclta e stato superato, e viene denomlnato carico unltarlo di snervamento (Rs) II rap porto tra II carico (Fs) che corrisponde all'Inlz!o della deformazlone plastlca espresso in Kg.e la sezione Inlzlale del provlno So in mm2.

Fs Rs =-So

c) a partire da un certo carico, che non aumenta pili, la barretta 51 strozza al centro: essa sublsce pertanto una s trizione; in conseguenza dl clo, si allunga rapldamente, dopa dl che, sl rompe. In questa fase viene definlta la tesistetiz« a traz/one (R) come

II rapportD tra 11 carico masslmo (Frn) sopportato dal provlno nel corso della prova e la sezione Inlzlale So.

Fm R=So

In corrlspondenza della rottura la lunghezza delia barretta e dlventata Lu.e la sua sezlone e diventata Suo Cia permette dl determlnare:

1. I'allungamento che 11 metaiJo subisce alia rottura:

Lu - Lo

A%= X100

Lo

2. la strizione:

z% =

So - Su So

X 100

II rapporto tra I'allungamento a rottura e la strlzlcna e deflnito rapporto di Poisson e sl Indica

con m:

A

m = __

Z

Quest'ultlma grandezza permette dl farsl un'ldea della duttlllta e della mallaabl llta del metallo, vale a dire della facll ita con Ia quale esso puc essere rldotto sotto forma dl fllo 0 dl lamina. La prova dl trazlane permette del pari dl deflnlre un coefflclente importante, II modulo di e/ast/cita 0 modulo di Young (E), che vlene 'deterrnlnato dalla pendenza del tratto rattl IIneo del diagramma di trazlone corrispondente alta fase dl allungamento elastica ..

26

La fig. 13 rlporta la curva dl trazione per acetal aventl dlfferenti tenori dl carbonio. Va sottollnaato II fatto che ognl materlale ha la sua curva di trazione.

La tabella 4 riporta i rlsultat! effettrvi ottenuti con la prova dl trazlone dl un acclalo avente 10 0,80 %di carbonio.

La tabella 5 de la resistenza meccanica a rottura per differenti matariall.

La tabella 6 ci de un esempio dl Importantl variazloni rlscontrate nelle caratteristlche dl trazlons per gil: accial allorche Illoro tenore dl carbonlo aumenta (aumento dl Rs e dl R e dlrnlnuzlone corrispondente dl A %).

Notiamo anche l'Intluenza della tempra e del rinvenimento sul l'acclalo semi-duro preso In esa-

me.

Carlchl F Kgl mm2

Carico masslmo Fm

M

Carico

dl snervamento Fs

---- -- ---- ---- __ ......

_, , " Acclaio dolce

,,'" (0,15 %C)

,/

/,,...,..

i Deformazionl permanent]

I I I

I I

Deformazioni elastlche

o

Allungamenti A %

Fig. 13 - Curve di trazione per eccie! a differenti tenor! di cerbonlo

27

Provetta c I I I ndr ica Valeri ottenutl nelle prove Risul tati caleolati
La = 100 mm Carico dl snervamento: Carico unitarlo di snervamento:
Fs :::: 6000 Kg. 6000
Rs = = 40 Kgl mm2
149,6
So :::: 149,6 mm2 Carico massimo: Resistenza al la trazlone:
Fm :::: 10500 Kg. 10500
R= 70 Kgl mm2
149,6
Lunghezza alia rottura: Allungamento alia rottura:
Lu :::: 116 mm 116 - 100
A= X 100 = 16 %
100
Sezlone alia rottura: strlztone:
Su = 86,7 mm2 149,6 - 86,7
Z= = 0,42
149,6 Tabella 4 - Risu/tati ottetiuti su di un eccteto duro

Metallo R Metallo R
Kg/ mm2 Kg/ mm2
Aceiaio eomune 40 - 80 Ottone 40
Ferro 20 Zlnco 19
Ghisa grigia 15- 30 Al lurnlnlo 10 - 12
Rama laminato 22 Piombo 1,5 - 2 Tabella 5 - Valore della resistenza alia trezione R per elcuni metelli e /eghe

C% R Rs Aa;a
Accl al Kg/ mm2 Kg/ mm2
Acclalo dolce 0,2 40 30 33
Aeeialo semi - dolce 0,25 50 35 28
Acc lalo semi - duro rlcotto 0,35 65 45 25
II It temprato 0,35 170 150 7
It II temprato 0,35 75 60 15
e bonlfieato
Aceiaio duro 0,50 80 50 15
R = Resistenza alia trazlone
Rs = Carico unltarlo di snervamento
A :::: Allungamento Tabella 6 - Variazioni di R, As ed A in funzione di Ca;ain diversi ecciel

28

Prova d'urto - Resilienza

Questa prova permette dl valutare la caratteristica dl fragilita dl un corpo, ossia la sua proprieta dl rompersi; cia pUG avvenire senza deformazione 0 dopo una Ileve deformazione plastica. Alcuni corpl, come il vetro, il diamante e I'acelaio duro, sana fragili: essi infatti, prima di frantumarsl, sublscono una deformazione trascurabi Ie.

Notiamo che un medesimo corpo puo essere contemporaneamente molto duro e molto fragile: tali sana il vetro e il dlamante. L'acciaio con cui vengono fabbricati gli utensili e duro, rna un urto pUG scheggiare Ia parte tagliente degli utensill stessi.

II metodo dl mlsura plu comune per valutare la fraqll ita (prova sul le barrette intagliate) si basa sull'impiego, come provini, di barrette rettangolari che presentano degll intagli aventi determinate dimensionl ad appoggiate aile estremlta contra due support! flssi. Questi provlnl vangono frantumatl In un solcolpo, mediante un apparacchio (magi 10 rotatrva 0 pandolare) che reglstra 10 storzo di torture,

Una delle macchlne dl prova di impiega plu frequente e il pendolo di Charpy.

h

I I I

I

/

/ I

I~ :

/ ~

I I

I I

/ I

" I I

--------~Z I

/ "<, I

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\ \

A

- -- - - - - - - - - - - - --t:::-."-;";- -- - - - - - - - - - - - ---t.

I

/ /

\

\ \

Mazza pendolare

di sezione S

Supporto

Fig. 14 - Prova drurto,

Supponlamo che II pendola venga sollavato fino alta poalzlone orizzantale indicata con A (vedl schema della fig. 14) e cha, successivamente abbandonato, vada ad urtare contro il provino, rompendolo. La resistenza del provino assorbe una parte delflenergla necessaria per la rottura, per cui II :pendolo 51 termers soltanto nella posizlone A1' Se indlchiamo con h la distanza verticale tra I punti A ed'A1, II Iavoro assorblto dal l'urto eorrisponde alia caduta del peso P del magllo da questa altezza, vale a dire: P h (kgm).

La reslJienza, che earatterizza la fraqli lta dl un metallo, viene definita dal la seguente formula:

s forzo d I rottura P h

K = =--- kgml cm2

sezlone del pruvino s

fVVl,D_7'/"1 ~Jl

\./ ~

,Q':~-IL (It.H?!J ~) H +

..tAd."WrA ..,

29

i _

Si not! che l'anqolo dl ritorno J.. e tanto plu grande quanta plu il metallo e fragile. Maggiore e iI valore di K, piu il metallo e resillente e mlnore e la sua fraql l lta.

La ghlsa grigia, con la quale vengono costrulti i basamenti del la macchlna, ha una resllienza dl circa 0,3 kgm/cm2. Una restltenza dl 12 kgm/cm2 e invece general mente ammessa per gil acclal con cui vengono tabbrlcatl gil alberi a gam ito. Alcuni tlpi di acclai da eostruzlone presentano una resillenza compresa tra 25 e 30 kgml em2.

Prove di durezza

La durezza di un metallo viene valutata in tunz lona dell:a resistenza che esso oppone alia penetrazioneda parte dl un eorpo piu duro.

Quando si applica sulla superflele plana di un metaJlo un corpo sferieo ad appuntlto piu duro del metal 1:0 stesso e si esercita su detto corpo una determinata pressione sl produce, nel metal lo sotto prova, un'Impronta Ie cui dimensionl dlpendono dal la durezza del metallo stesso.

I divers! appareechi adoperati per mlsurare la durezza comprendono un penetratore edun dlspositivo che permette dl misurare Ie dimensloni dell:'impronta.

1 penetratori di uso cornunesono:

una sferetta dl accialo duro (Brlnell:)

una piramlde quadra dl diamante (Vickers) un eono di diamante (Rockwell:):

Durezze diverse

a) Durezza Brinell

JI metoda Brlnell conslste nallappllcare sulla superflcle-de! rnetal lo una piccola sfera (B) di acclalo molta duro edi diametro determlnato (10 mm) sotto un determlnato carico (P) (general mente 3000 Kg.). In seguito alta pressione si produce uri'trnpronta a forma dl calatta sferlea. E' facile misurare (con un dlsposltivo ott-leo) II diametro dell:'impronta rispetto al plano della superflele del matal lo (plano dl affloramento) e da eio e possiblle de.durre, mediante tabelle, la superficie·(S) dell'lmpronta stessa (vedl fig. i5). Se S e lasupertlcle-delta calotta in mm2, la durezza 0 coefficiente Brlnell (HB) e data dalla formula:

P

HB

S

30

P Carico appllcato

1

Sfera dtacclato durisslmo

Metallo satta prova

Impronta alia superficle del metallo

Pkg Durezza Brinell: HB =Smm2

Fig. 15 - Principia della pro va di durezza Brinell

t.'Importanaa dl questa metodo rislede non solo nel!o stesso coefflciente di durezza, che dl per se stesso e motto uti,le, rna In modo particolare per determlnare I trattarnentf termlcl, per constatare l'omopenelta, ecc. edanche In quanta eslsteuna reJazione tra durezza e reslstenza alla trazlone (R):

R = C X HB

nella quale C e una costante rlferita ad una stessa categoria dl leghe·considerate,nel medeslmo stato flsico. Per 9 Ii acclal comuni C e uguale a 0,33: R e circa 1/3 del la durezza Brlnell:: Questo rlsultato, sebbene approssimatlvo, e Interessante In quanta Ia prova effettuata con la sfera dl acciaio non e dlstruttlva: la resistenza alla trazlone R, espressa In Kg/ mm2, d I un acclalo, puo essere dedoUa sui Ia scorta dell:a prova Brineli:,: molblpllcando il val ore dl HB per 0,33.

Per dUrezze,molto elevate (superlori a 400 HB) non e posslbileaccontentarsi del rnetodo Brlnal lc sia pure implegando una sfera rnolto dura P:jmpronta rlsulta assai leggera e la stera 51 deforma. In quest! cas! si rlcorra adaltr! metod! dl prova: le prove Vickers e Hockwelb.

31 .

!

r :

La tabella 7 elenca numerosi esempl dl durezze Brlnell di alcunl rnetall.l.

Metallo Durezza Metallo Durezza
HB HB
Plombo 6 Oro 25-30
Stagna 14 Nickel 150
Allumlnio 38 Ferro 80-100
Rame 60-80 Acelalo semi-duro 145
Zinco 46 Accialo duro 250 Tabella 7

b) Durezza Vickers

La durezza Vickers, espressa dalla sigla HV (kg/ mm2), vlene ottenuta seguendo II medeslrna principia, facendo Ilquozlente tra II carlco (P), espresso In kg. e [a superficle del l'Impronta S, espressa in mm2. In questa caso, tuttavia, sl agisce can una plramide di dlarnante a base quadrata I I cui angola al vertlce e dl 1360• 81 misura ia dlagonale d ln mil Hrnetrt della sezlone quadrata del j:I:lmpronta (fig. 16).

La prova Vickers viene eseguita essenzialmente su rnater lalf motto dur1. L 'Imprcnta che In tal modo sl ottiene e pressoche invislbl Ie ad occhlo nuda.

Impronta Vickers

(i ngrand I menta ::::: 100)

Fig. 16 - Durezza Vickers.

c) Durezza Rockwell

QUesta prova consistenel l'appllcare in due tempi, nella strata superflclaledel provlno ed In determinate· condiz! ani convenzl anal i:, un penetratore dl tlpo un ifieato (un cono o Una. sfara) e nelmisurare I 'aurnento (e) della penetrazlone permanente del cono a dal la stera. La re latlva lettura vlene effettuata sulla scala A del lo strumento (vedl fig. 17).

It. ·grado dl durezza Rockwell's definite mediante Ie seguenti tormule:

durezza HRC = 100 - e (nel caso del cone) durezza HRB = 130 - e (nel caso della sfera)

32

La prova Rockwell:e (HRC) e partlcolarmente destlnata alla misura dell:a durezza di materl a I I: malta d uri, come ad 'esempl a gil: acci al tempratl, mentre I a prova Rockwe 11,:8 (HRB) e convenlente per gil: altrl materlall,

Bulla tabella 8 abbiamo Indlcato la ccrrlspondenza esistente tra i diversi gradi dl durezza. Come si puo osservare, i valori ottenuti In basealla prova Vickers sono paraqonabll i, fino a circa 300 HB, a queljl. ottenuti con la prova Brlnel k,

Inoltre e posslblle misurare la durezza di un corpo valutando l'altazza del r lrnbalzo dl un diamante chevlene-ratto cadere da un'altezza costante (metoda Shore).

La determlnazlone della durezza e dt notevole interesse pratlco, Essa da infaUi lrnportantl indicazlonl per quanto riguarda fa reslstenza alt'usura offerta dal metallo. D'altro canto sl tratta di un'operazione motto raplda e non distruttlva che, come si e vista, indica in rnlsura approssimativa rna tuttavla in moltl casi esaurlente, la resistenza offerta dal metallo al la trazlone.

A

r

I

0,2

Deformazlone elastica dovuta a P

rn.rn

Fig. 17 - Durezza Rockwell

33

Durezza Brl nell Durezza Rockwell. Durezza Vickers
HB RC HV
782 72 1220
652 63 B67
556 56 649
477 49 534
417 44 435
362 39 380
321 35 320
286 30 285
255 26 255
228 22 226
207 18 209
187 186
170 171
155 154
143 144
131
120
111
103 Tabella 8 - CDrrispDndenza tre ; tilversl sistemi di misura della durezza

34

SALDATURA OSSIACETILENICA

Nella saldatura ossiacetHenica viene utillzzato II Galore che si svlluppa durante la reazlone chlrnlca tra I 'osslueno e l'acettlene:

acetllene C2H2 + osslgeno 02 = 2 molecole dl ossido di carbonlo CO + idrogeno H2 + 106.500 calorie.

In altre parole I'apporto dl calera e dato dalle 106.500 calorie che si svl luppano durante la reazlone (trascurlamo I'apporto delle reazlonl secondarie del t'oaaldo di carbonio e dell'ldrogeno). Fra tutti i tlpi dl fiamme la flamma ossiacetilenlca e quella che prontamente determlna una temperatura sufficlentemente elevata per consentlre la saldatura, vale a dire per reallzzare In un tempo motto breve un riscaldamento locallzzato del meta 11o base e la tustone del metalio d'apporto. La flamma osslacetllentca e ottenuta nel cannello con I due gas osslgeno e acetllene, dove si mescolano. La combustlone pub avvenlre tra un volume di acetllene e un volume dl osslgeno (reazione stechlometrlca). In questo caso la fiamma e neutra. Se I'osslgeno e In eccesso la flamma· e ossldante. Se I '"osslgeno e In difetto la fiamma e rlducente.

Percha I 'ossigeno (02) ?

L'osslgeno e un gas comburente, ossia fa bruclare un combustibile con sviluppo dl calore, Anche l'arla e un gas comburente, tuttavla contlene 4/5 dl azoto che non prandono parte al la combustione, assorbe una notevole parte della temperatura erogata e tende pertanto a dimlnuire la temperatura uti le.

Una tlamrna.nella quale " :gas comburente e lrarla, ragglunge una temperatura massima dl' 1000°C Inferlore a quel la di una fiamma nella quale II gas comburente 6.l'ossigeno.

Perche I'acetilene (C2H2) ?

L'acetilene e un gas cornbustlbl le , cornposto da carbonio e da idrogeno. Durante la combustlone questo gas svlluppa, come sl e visto, una conslderevole quantlta dl energia derlvata dal la sua composizione. Cosl, con un miscuglio in parti eguall: (un volume dl ossigeno per un volume di acetllene) che alimenta ilcannello, sl ottlena nella fiamma osslacet+lenlca una temperatura masslma di 3100°C, oss la la pill elevata che 51 pub ottenere con Ie flamme cornunl.

Zone della fiamma

Una flamma qualunque che sl formi alJ:'uscita di un cannello sl presenta sernpre in modo Identico (flg.20). Essa comprende un dardo ed un pennacchlo. II dardo e la superflcla sulla quale sl produce Ia combust I one del mlscuul io gassoso Introdotto nel cannal!o. La temperatura mas-

35

sima della Ilarnrna sl manifesta nelle Immediate vicinanze delt'estremita del dardo (fig. 21).

II pennacchio e II volume occupato dai gas combusti ai quail viene ad aggiungersl lar!a dello ambiente. Tale aria riduce progressivamente la temperatura dei gas combust I quanto plO cl sl al lontana dal dardo.

Zona di combustione primaria

Dardo

Zona rlduttrice (CO+H2)

nnacchio

Fig. 20 - Aspetto di una fiamma ossiacetilenica.

uu u o u u
0 0, 0 0 0 0
DC:;:> D D 0 a
U"l1O U"l U"l 0 C1
D ~ a- eo r- '<I'
f<)'''' N N N N
I
I
I c m

o

5

10

l5

Fig. 21 - Temperatura di combustione nelle tiitterent], zone della fiamma ossiacetilenica.

Regolazione delle fiamme

1. Fi amma normal e 0 neutra {fi g. 22 a}.

Questa fiamma corrlsponde ad una alimentazione del cannello con voluml uguali di osslgeno e dl acetllene. Essa viene definita anche con Pespr.essione ~fiamma normal mente rlducente».

In effetti, nella regione prossima al dardo (regione maggiormente implegata a causa della sua temperatura plO elevata), la fiamma e composta unicamente da ossldo di carbonio e da idrogeno che sono i prodotti della combustlone; questi due gas sono anche estremamente riducenti. Per tale motivo essl sono In grado di rldurre, ossia, in definitiva, dl distruggere gil ossidl metallicl che possono formarsi. In al trl termini, durants la saldatura una flamma cos] regolata e In grado di proteggere il metallo dall'ossidazione, vale a dire daWazlone delb'oss lqeno contenuto nelb'arla.

Fig. 22 a - Normale 0 neutra

36

2. Flamma con eccedenza dl acetllene (fig. 22 b).

Se si aumenta la quantita di acetilene il dardo assume un aspatto brillante (aureola) che si sovrappone al dardo normale e che si allunga in proporzione diretta man mana che aumenta il tenore di acetilene.

In questo caso si ottiene una fiamma carburante, ossta con eccesso di acetilene. Questo tipo di fiamma ha una temperatura piu bassa dl quella normale. Essa viene impiegata, ad esempio, per la saldatura dell'alluminio. II dardo brillante della fiamma carburante deriva dalla presenza di carbonlo libero, portato a temperatura altl salma. Cia spiega I'impiego dl questa tipo di fiamma In determinati casi come, ad esempio, quando sl desldera asslcurare una energiea riduzione degli os sldl , od ancora quando s! desidera mantenere un tenore elevato dl carbonlo durante una operazione di saldatura. di ricarica 0 di cementazione.

Fig. 22 b - Carburante - Eccedenza di ecetilene.

3. Fiamma can eccedenza di ossigeno (fig. 22 c).

Se si aumenta i l tenore di ossigeno, l l dardo ed il pennacchio si accorciano e sl ottlene in tal modo una fiamma detta ossldante. Questa tlpo di fiamma favorisee I'ossldazione del metallo. La sua temperatura e piu elevata dl quella della flamma carburante. Una certa eccedenza di ossigeno (compresa tra ll 10 ed il 250/a) nella fiamma e vantaggiosa per elevare la temperatura del :bagno di fusione.

La suddetta percentuale non e ancora sufficiente a provocare I'ossidazione del metallo ma ne facilita tuttavia la tuslone, il che, di conseguenza, consente dl aumentare la rapidlta della saldatura.

Fig. 22 c - Ossidante - Eccedenza di ossigeno.

Potenza del cannella

La potenza del cannella ossiacetilenico e data dalnumero dl litri di acetilene che si consumano in un'ora. II calcolo della potenza del cannello per I diversi materiali e basato su formule empiriche. Per I'acclaio la potenza del cannella da utilizzare e data da:

P 100 S2 + S (Iitri di acetilenel ora)

Per I 'alluminio e:

P = 12 S2 + 40 S (l ltrl dl aceti lena/ ora)

Per i I rame e:

P

30 S2 + 40 S (I ltrl dl aceti lena/ ora)

37

In tutti I casi !CSn indica 10 spessore del pezzo da saldare.

LeIorrnula riportate valgono per la sal datura in plano. Negli: altrl casl I coefficientr- numeric! sublscono deJl:e dlrnlnuz lonl.

38

BRASATURA

La brasatura e una tecnica di saldatura che consente di unlre metallurgicamente partl rnetal l lche dl varia natura; essa utillzza essenzlalmente un metallo dapporto di natura diversa avente II punto di tuslcne inferiore a quello del due metal l i da unire.

La brasatura s! suddlvlde a sua volta in:

- seldobresetur«

Cosl denornlnata, perche impiegandola in lavori dl unlone richiede la preparazione dl smussi simill a quelli della saldatura a fusione

- brasatura propriamente detta 0 brasatura capiflare

SI avvale dl preparazloni costituenti del meatl capillarl entro I quail il metallo d'apporto 0 I ega brasante penetra per capi llarlta,

La sal dobrasatura e I a brasatura capi II are possono essare:

- di tipo forte

quand 0 s i uti I i zzano metall i d t apporto can temperatura di fusione :> 450°C

- dl tlpo dolce

quando sl utllizzano rnetalll d'apporto con temperatura di fuslone < 450°C

La brasatura si effettua secondo Ie seguenti operaz lonl:

a) preparazione del lembi da unlre: forma del glunto, dimensionamento, pul lz la,

b) appllcazione delle sostanze disossidanti sui Ie superfi ci che saranno bagnate dalla lega dapporto.

c) rl scaldo dei lembl fino alia temperatura di legamento.

d) fusione del metallo d'apporto.

39

e) raffreddamento lento delglunto ed eliminazlone degli eventual! resldul del dlscsstdante.

Vediamo oercn« e necessarlo operare in questa modo

lnlztarno con j'operazlone di riscaldo che condlziona tutto II procedlmento.

In fig. 2 e 3 (pag.16) abbiamo rappresentato II cancetto dl bagnatura. Questo fenomeno e fondamentale durante I 'eseeuzlane delle brasature.

lnfattl , atf'lnche Ie successive gaeee dl metallo d'apporto calieghlno Ie due part I del glunto che si desldera realizzare, oecorre che sl distendano sulla suparficle e cloa che la bagnlno tutta. Questa e una eondiziane essenzlale per brasare due pezzl metall lcl ,

La possibi l lta che un l lquldo bagnl un sof ldo dlpende dal valare della tens lone superficlale del Ilquldo. Se II :salldo e fredda la goccla dl llquldo rasta satta forma dl pal llna (non bagna); se Invece sl aumenta la temperatura del .solldo fino ad un determlnata valare, la goccla sl distende e 10 bagna.

La temperatura alia quale cccorreportare il solido, e detta temperatura di bagnatura.

La temperatura dl bagnatura e quella a cui deve essere portato II metaf lo base afflnc ha II metallo d'apporto alia stato l lquldo 10 possa bagnare completamente: vale a dire, possa dlstandersi, scorrere e legarsl.

La temperatura di bagnatura e general mente piu bassa di quella corrlspondente al punto dl fuslone superlore (liquidus) del metal1:o d'apporto.

Nel process! a basso apparto termico sl Implegano metal II d'apporta la cui temperatura dl fusione e natevolmente Inferlore a quella del metall:o base. II legamento, in questa caso, e affidata al process I d i di ffus lone.

Quando sono realizzate Ie condlzionl dl bag natura, tra II metal 1:0 diapporto alia stata llquldo ed II pezzo solido rlscaldato esiste la poaslhillta dl uno scamblo reclproco di atomi; in altre parole II :Iegamento sl produce per dlttuslone degli atoml del metallo base nel metallo d'apporto Ilquldo e vlceversa mediante la formazlone dl una lega dl superflcie tra I due metal I'!.

La reali:zzazlane pratica di questo fenomeno dl natura flsico-chlmica dipende allora principalmentedal :grado dl compattblllta daql l: element! del metaJlo d'apporto con gil' elementi del metallo base: per tale rnotlvo j varl metall+ e leghe brasablli possono assare unl tl con buonl rlsultatl pratt cl solo utH lzzando I 'approprl ate metal I 0 d'apporto,

Nei process! a basso apporto dl calore Ia temperatura dl bagnatura e inferlore alia temperatura di Inlzlo fustcnedel metal 10 d'apporto e viene deflnlta come temperatura di legamento.

Si reallazano in tal modo tutti I vantaggl connessi can l'lmpiego dl un procedimento a basso apporto termico e cloe: rlduzlone delle tensionl residue, rlduzlone delle deforrnazf onl , ace. Se l'Jnterspaz lo tra Ie part! da eonglungere e dl dimensione capl llare per esso sono valfde Ie leggl fislcherelative ai meati capillari.

Pertanto la lega brasanteallo state tuso penetra nelgiunto per capl llarlta. Tale teenica vlene pertanto definita brasatura capillare.

In fase di progetto sara perc necessarlo dimenslonare II glunto per pater sfruttare al meglio il vert fl carsi d i questo fenomen 0 fl 51 co.

40

In particolare II giece tra Ie parti da unlre, considerate alia temperatura dl lavore, dipende dalIe caratteristlche detta lega brasante e dal tlpo di metalJo base (esempie per il rame con leghe a base di argente ilgioco ottlrnale e 1/10) mentre per la sovrapposiziene e bene non superare comunque 10m I lblmetrl.

>900

~~

) )

Esaminiamo le funzione delle sostanze disossidanti.

Abblamo vlsto che l'operaz lone di riscaldo delle part I· da unlre e preceduta dal l'appllcaz lcne sulle superficl dl sostanze disossidantl. Durante la brasatura sl determinano Ie condlztonl adatte alia formazione di ossidi, chetmpedlscono l'unlone carretta tra Ie partl, Le sostanze dlsossidantl· hanno la composizlone.adatta a sclogliere quest! ossidl e ad Impedlrne la formazlone.

In pratlca cl sl trova sempre In presenza dl superfici contaminate, ossia piO 0 meno ricoperte di ossldl, 0 dl sostanzegrasse che ostacolano II legamento. E' necessarlo ricorrere pertanto al decapaggio delle superflci.

II decapagglo pub essere «rneccanlco», cloe esegulto can lima, mala 0 smeriglio, oppure «chimlco», c loa can sostanze dlsossldantr..

I compitl dei disossidanti sono i sequent]:

1) impedlrela formazione di ossldl in superficle al momento del riscaldo.

2) diminuire la tensionesuperflclale del metallo dtapporto allo stata liquldo e favorire contemporaneamante i I d istandersi, ossi a II patere bagnante, del metallo d' apporto su I rnetallo base.

3) el lmlnareqlf ossidl eventualmente formatisi durante la saldatura, ossia scorlficare gil: ossidi stessi. II dlsossldante infattl forma una scoria con I'oaaldo.

4) indlcare la temperatura. La composlzione del vari dlsossldantJ. e studiata in modo che II {oro punto dl fusione sia dl circa 50DC inferiore a quello dei diversl metalH dl apporto; in tal modo essi sl cornportano come veri e proprl indicatori di temperatura

41

permettendo alVoperatore dl effettuare la brasatura nel momento plu adatto e di evltare II surrlscaldamento del pezza.

Metalli d1apporto

In precedenza I 'operazlone dl brasatura e stata precisata distrnguendo la brasatura dolce, la brasatura forte, la saldobrasatura e la brasatura caplilare.

I metalll d'apporto che vengono Implegatl sono numerosissiml tuttavia e posslbile fare una classlficazione individuando I'elemento preponderante presente nella lega:

a) per la brasatura dolcei metalll d'apporto sono a base di stagno

b) per la brasatura forte I metalli d'apporto a base di argenta so no leghe ternarie (AgCu-Zn) 0 quaternarle (Ag-Cu-Zn-Cd) molta fluide e di elevate caratlerfstiche meccaniche.

In commercio sf trovano leghe quaternarfe molto economlchejclo e dovuto all'aumento del tenore di cadmio a spese della percentuale d'argento, metaJlo motto pili costoso. Cia camporta alcunl inconvenienti pratlci come: la brasatura parzIale delglunto a causa del fenomeno della Il:quazlone (separazlone deg Ii: el arnent! in lega); un aumento della temperatura del pezzo a causa del la plu elevata temperatura dllegamentodel metallo dlapporto e qulndl un generale scadlmento delle caratteristlche del glunto brasato.

Nella brasatura In Iorno 0 ad induzlone I fenomenl descrittl sl esaltano conferendo una perlcolosa fragillta alglunto.

Per la brasatura forte sl usano anche leghe a base di rame; II lora Impiego e pero llmitato ad applicazionl oppure a materlall che non risentano della pIC! elevata temperatura d! fuslone dl tall leghe.

Per Ie leghe di allumlnio I metalll d'apporto sono a base dl allurnlnlo dato che Ie leghe a base d'argento non sono Idonee a brasare I'alluminio. Le leghe piC! Implegate sana costltulte da AI"Si, AI-Mg e AI-:Si-Mg.

Le tecnlche di brasatura consentono di effettuare anche unioni tra metal I i dl natura dlversa come: accial Con rame, ghlsa con bronze, accialo inossidabile con leghe di rame, metallo duro su acclalo, rame con al lumlnlo edaltre.

42

SALDATURA AD AReo

Principio dell'arco elettrico

Nella saldatura ad area, la sargente di calore e castituita da un area elettrieo che in opportune condlzionl (temperatura, differenza dl potenziale, dlstanza) scoeca tra due elettrodl: il catodo, negativo, che emette elettroni e lancdo, positlvo, che Ii rlceve.(fig. 23).

Pinza porta-elettrodo

Rete (corrente al ternata)

Elettrodo

v

L---------------------~Ar---+_--~

Trasforma tore

Fig. 23

schema del principia della sa/datura ad etco can e/ettrodo manuale rivestita.

L'areo elettrieo puc essere quindl definlto come: la manifestazione del passaggio dl eleUroni dal catodo all.'anodo attraverso un gas lonlzzato .. "tH+.c"orrentecontlnua, se f'elettrodo e colleg~~.oalpolo negatlvo, cioe alcatodo, Ilcollegamento e definito a polar ita normale 0 pclartta dlretta (c.c.p.d.).

Quando J'elettrodo e collegato al polo positivo sl ha la polarlta Inversa (c.c.p.I.).

II passaggio della corrente dl saldatura attraverso la dlstanza che Intercorre tra l'elettrodo ed II pezza dB. luogo ad una intensa erogazione dl luee e dl cal are.

Attual mente Ie propri eta fi siehe de l l' arco el ettrl co sana uti lizzabl Ii per la sal datura grazle alIa Introduzlone dl opportuni accorglmenti: rivestimento degli elettrodi, gas dl protezione, flussi In pol vere ed altri che nerendono faci Ie e slcuro I 'usa.

Aspetto dell'arco con elettrodi rivestiti

La fig. 24 11lustra In forma schematlca II meccanismo della saldatura con elettrodo rivestlto. Allestrernita dell:'elettrodo solidale col polo negativo sl forma un punta molto lurnlnoso ehe costituisce il punta di Innesco dell'arco. Ad area innescato bacchetta metalliea e rivestlrnanto fondono contemporaneamente.

Sui pezza da saldare (polo +), una zona, che presenta una forma incavata, costitulsce il cratere dell'arco dove il metallo e in fusione e viene Immediatamente coperto dalla scoria.

43

La zona luminosa, tra ltelettrodo ed II cratere, costituisce II UfUSOl1 dell'arco.

Intorno al fuso si osserva un'aureola a fiamma che e colorata ad opera degli elementi trasferlti attraverso J 'arco.

Cratere

Scorie

Cordone

di metallo depositato

Goccia di metallo

Fig. 24 - Meecanismo della sa/datura ad area con elettrodo riveetito,

Gli elettrodi manual] rivestiti

De scriz ione

Un elettrodo rlvestlto (fig. 25) e costltulto da:

- un nucJeo metalHco generalmente di forma c ll lndrlca (anima)

- un rivestlmento dl composizione chimica di varia natura

--E-- ---- --IF--

--I ---

-3f

Rlvestrmento

An Ima metal I ica

Fig. 25 - Sezione di un e/ettrodo rivestito.

44

Qualita rtchieste

II saldatora eslgera Innanzltutto che I'elettrodo permetta un facile innesco ed una buena stahlUta del+'arco. O'aitra parte si deve ottenere un deposito esente da dlfettl, dl composizione chlmica a rnlcrostruttura Idonai a sopportare gli; sforzi in eserclzio .. E' 'lnoltre necessaria

ehe ala rldotta.al minima ['alteraz+one del materlale di base.

Neture e compito del rive stimento

La composlzlone del rlvestimenti e assai complessa. Essi sono rnlscuqll: di compost! organici ed·inorganicl. Ciascuno dl essi ha compiti datermlnatl: vedlamo Ie principall funzionl del rivestlmento:

- fae llltare I'innesco

- stab I II:zzare Parco

- proteggere dalJlossidazione II metallo fuso durante II trasferimento nel+'arco e durante

la soll:dlficazione

- depurare llmetal!o scorltlcando ossldl, zolfo e tostoro

- apportare, eventualmente,elementl dl lega nel bagno dl fuslone

- permettere la saldatura In posizione

A/euni ttut di elettrod!

Negli; elettrodi aeidi i rivestimentl sono eostHuitl· prlnclpalmente dl ossidl di ferro, dl siliclo e spesso di manganese, La protezlone del metal 1:0 fuso e assicurata da una scoria spessa che ricopre i I bagno di fusione.

L'agglunta di manganese sotto forma di ferro-manganese e destlnata in parte ad aglre sulla fluldlta dell:a scoria, ed in parte, a fissare questa elemento nel rnetal lo tuso,

Negl i: etentoti! rutillcl a base d I ossldo dl tltanlo 0 ruti Ie (Ti 02). I':ossido di titanio Interviene come elemento dl elaborazlone della scoria ed anche come elemento stabl llzzatora deil:o area.

Intlne, neg II eiettrodt besicl, i rlvestl menti sana costltuitr prl nclpalmente da carbonatl (dl calcia e dl magnesia). SI chlamano basfcl. perchs la scoria che si forma in sal datura da una reazlone basi ca.

Essi contengono inoltre sostanze rlducentl come II manganese, II silicio edH tltan!o.

Durante la fusione delb'alettrodo si produce una vera e propria «rnlcrometallurqla» can II passagglo di alernentl metallicl nel bagno tuso, Mediante I';aggiunta di elementl come il manganese,

II creme, II nlckel , II mollbdeno, ace, e posslblle otten ere Ie plu svariate composizlonl di metallo depositato.

Proprleta fondamentale degll elettrodi baslcl, completamente esentl da umldlta, e di non l lberare idrogeno in fase dl sal datura. Tale elemento e particolarmente dannoso per le saldature dl acclai temprablll: saldati can metalll d'apporto di composizlone stmllare. L'inconveniente puc essere evitato implegando elettrodl df tlpo austenltico (elevate tenore di Cr-NI) che trattengono dlsciolt:o, in forma non perlcolosa, l'eventuale idrogeno presente.

L'ldrogeno, quando e presente, penetra nella zona termicamente alterata (Immedlatamente a

45

fi aneo dell a zona fusa) de I metallo base provoeando pressi oni local izzate el evatiss i me che dopo qualche tempo possono dar luogo aile cosidette «cricctie a treddo»,

E' necessario perclo che gl i elettrodi basic! siano sernpre essiceati prima del loro impiego, in modo da eliminare l'urnidlta eventualmente assorbi ta dal rivestimento.

Gl i etettrod i cettulosic i sono caratterizzati da un rivestlmento che «non lasc la scor la»: esso e eomposto fondamentalmente da sostanze organiche estremamente volatili. Formano un cratere profond 0: pertan to sono el ettrod i a forte pen etrazione. Son 0 usati mol to per I a prl rna passata della saldatura di tubi dove non e possibile la ripresa al rovescio.

Quando non interessano Ie caratteristiche meccaniehe, ma interessa solo I'estetica, si usano gl i etettroot ossidanti.

Sono usati per acciai dolci, non temprabili, dato che liberano idrogeno in fase dl saldatura.

Caratteristiche delJ'arco elettrico

Se si rileva sperimentalmente la variazione di tensione al variare della corrente di saldatura, sl ottlena il diagramma di fig. 26, che e definito oerettetistice stettc« dell'areo.

v

Fig. 26 Caratteristica statiea a! un area J ungo l/.,

Come si pub osservare ,I 'area elettrico non segue la legge di Ohm: V = R J dei eonduttori

so lid i.

Cib e dovuto al fatto che l'arco ha una resistenza elettrica che diminuisce con I'aumentare delIa corrente in quanto quest'ul tlma aumenta la ionlzzazione dell'ambiente,' clo che si traduce,

in definitlva, in una colonna d'areo a condueibil ita eJettrlea crescente.

I punti appartenenti alia curva rappresentano Ie sole coppie di valori al quali pub funzionars I 'arco.

Ne eonsegue che la caratteristica esterna della macehina saldatrice, ossia I valori dl tensione e corrente erogabi II, deve soddisfare Ie condizioni d'arco.

In al tre parole occorre che I a curva tensione - corren te dell a sal d atrl ce i nterseeh i I a caratteristica statiea dell'arco, altrimentl non e possibile sal dare.

A scopo didattico, in fig. 27 e riportata la ceretteristtcs stetice dl un area (curva 1) e la caratteristica volt-ampere di una saldatriee (curva 2).

La sa I datura pub essere eseguita sol tanto con la coppia di valori di tensione e corrente rap-

46

presentati dal punta A (fig. 27). Oltre alia necesslta fondamentale per la saldatrice di soddisfare al valorl tensione-corrente d'arco, essa deve far rnlsurars una tensione a vuoto non superiore a 60 - 70 V (valore flssato dalle norme dl sicurezza) ed avere la pcsslbt llta dl adattarsi faci I mente ai reglml transi tori.

Stabilite Ie rnodallta che sl rlchiedono aile grandezze·V ed I di una saldatrlce vediamo in breve J differenti ·tipl.

La saldatura pub essere eseguita sia In corrente continua (GG), sia in corrente alternata (GA), perc lo sl hanno saldatricl In GG e saldatrtcl In GA.

La scelta del tlpo dl saJdatrlce e In funzione soprattutto del tlpo di lavoro che I'offlcina esegue prevalentemente, del nurnero della saldature, del tlpo di alimentazione elettrlca, ecc.

Saldatr'ic i emttcb« in corrente eitemet«

Sono costituite da trastormatorl monofase. La partlcolarlta di queste macchine, come del resto di tutte Ie saldatricl, consl ste neg II accorulment! costruttlvl real lzzatl per ottenere ia caratterlstica V I cadente (curva di fig. 27). Tale andamenta pub essere ottenuto variando II concatenamento magnetlco, assi a rendendo mobil e un tratto del c ircu I to magnetlco (ci 6 equ IvaIe ad inserlre In serle alcirculto una reattanza lnduttlva).

Quando la disperslone e massima la corrente risulta minima e vlceversa.

v

Fig. 27

la

Sa/datfiei rotentt in corrente elternet«

Sono costJ.tulte·da un alternatore monofase posto in rotazlone da un motore asincrono trifase. La partlcolartta vantagglosa di questemacchlna €I di poter generare una corrente alternata can frequenza piu alta di quella dl rete: circa 200 Hz. Gia rende piu facile l'Innesco dalb'arco e ne favorlsce la stabll tta.

Sa/daffiei steHi.che in corrente continua

Sana costltulte da un lrasformatore trlfase che al1:menta un ponte dl raddrizzatarl statlci al selenlo 0 al :sillcla (quest'ultlmo e II tlpo plu pregiato).

II :sistema dl regoJazlone agisce sui trastorrnatore con gil: stessl accorgimentf vistl per Ie sal-

47

datrici a CA.

Sa/datrici rot enti in corrente continua

Sana costituite da una dinamo posta in rotazione da un motore asincrono.

La caratterislica cadente sl ottiene agendo sui tipo di eccitazlone, comblnando I vari sistemi, oppure sfruttando II campo magnetlco trasversale provocato dalla reazione d'Indottn.

Procedirnento a basso apporto termico

In quale modo e possibile n.ttenere un debole apporto dl calore nella sal datura all'arco elettrico?

L'energia dell'arco e espressa dalla seguente formula:

E = V I t

oppure, nel caso della corrente alternata:

E = V J teas IJl nella quale:

V tens lone deWarco (funzione della lunghezza dell'arco)

= lntensl ta della corrente dl saldatura

= tempo della sal datura

cos Ijl = coefflciente uguale a circa 0,9

Questa energla (a parte Ie perdite) viene trasmessa al pazzo sotto forma di calore. Osservando questa formula appare evldente che, per ottenere un'energia il pill possibile deboIe, oss!a un debole apporto dl calore, e necessario:

1. mantenere una debole lntenslta della corrente di saldatura

2. mantenere I'arco il pill corto possibile

3. ridurre il tempo di saldatura

Queste diverse condizioni vengono ottenute a parlta di composizione del nucleo grazie ad adattl elementi facilmente lonizzabill contenuti nel rivestlmento dell'elettrodo.

Ad esernpio, alcunl tlpi di elettrodl speciali della gamma Castolin per ghise e acciai possono saldare anche con il 60 % degll ampere riecessari per gli elettrodl con rivestimento tradlzionale senza pregiudizio per la stabl ll ta d'arco.

La lunghezza dell'arco pUG essere ridotta al 70o/a di quella occorrente per altrl rlvestlmenti, can riduzione proporzlonale del calore ceduta al pezzo da saldare.

t.'apporto termleo necessaria alia saldatura dl due materlali e determinato dalle lara caratteristiche fisiehe. Ogni materiale, per unlta di peso, assorbe una quantlta ben definita di calcre per aumentare dl un grado la sua temperatura. Questa quanti ta dl ealore vlene definita ealore specifieo ed e diversa da sostanza a sostanza. La quantlta di ealore da sommlnistrare dipende inoltre: a) dalla temperatura di tuslone e b) dal calore .latente di fusione della lega, cloa dal calore necessaria perche avvenga II passaggio cornpleto dallo state solido allo stato I lquido.

Se i I pezzo da saldare e poi di dimensioni apprezzabll i occorre tener canto delle perdite per irraggiamento e che, per effetto della conduclbilita termiea la massa metall ica circostante

48

al la zona dl sal datura sottrae una quantlta dJ calore proporzionale al .suo coefflciente dl conduclblllta ed in taluni casl rende difflcoltosa la saldatura senza elevati prerlscaldl ,

II basso apporto termico nel proced Imenti d I brasatura e caratterl zzato dal la mancata tuslone del rnetal lo base; pertanto alia quantlta totale dl calore normal mente necessaria per realizzare una saldatura a fusione, bisogna sottrarre la quantlta dl cal ore che sarebbe ancora necessaria per elevare la temperatura del giunto fino al la temperatura di fuslone del metallo base, pill II cal ore che sarebbe necessaria per portarlo a fuslone (punto b).

In queste condlzlonl II :legamento tra I due metalll e aff!dato alfenomeno della diffusione atomica.

I fenamenl dl dlffusione sono regolati da leggl flslche e da alcune grandezze come: temperatura, dimensloni atornlche, castante retlcolare. Nella saldatura a basso apporto termlco 10 studio dl tali fenomeni e di primarla importanza. Per Ie pill frequenti unionl tra metal I!; base si studia la cornpcslz lone chi mica del metallo d'apportc, anche In base alla caratterlstiche dl Impiego rlchieste algiunto, in modo da consentlre la formazlonedi una lega «dl superf'lole» alia pill bassa temperatura posslbile.

49

SALDATURA

IN OPEN-ARC CON ElETTRODO CONTINUO

L..a saldatura In open-arc e un procadlrnento di saldatura sernlautomatlco 0 automatlco, eseguito con un elettrodo continuo fus I bl Ie (fi 10 an Imato), senza alcuna protezlone esterna sol Ida 0 gassosa.

Come procedlmento puc essere paragonato al procedimenti MIG - MAG e ad areo sommerso senza pero present are la necesslta di essere protetto da gas 0 da flussl esternl.

La saldatura In open-arc pub pertanto essere esegulta nel cantlerl all'aperto e sui pezzi installatl sugli: Implant]. La saldatura pub essereeseguita sia in piano sia In seml-montante con e ... sclusione delle posizioni piD Impegnative in quanto II bagno dl fuslone e plD grande che con

9 I!' el ettrod I normal!.

L'elettrodo continuo e costltulto da un Involucro In acclalo dolce dl forma tubolare nelcul interno vi e II flusso, sotto forma di poivere dl apportuna granulometrla, che ha importantl funzlonl metallurgiche.

Esso lnfattl e costltu I to da compost! dl sossldantl e stabl l lzzantl dell 'areo e da element! metall lcl che entrano nel bagno arricchendo, con elementi aggiuntivl, la composizlone chimlca del materiale depositato.

Una sezlone de llelettrodo continuo e vlslblle in fig. 28.

Fig. 28 - Sezione de/l'elettrodo

50

Un fenomeno importante che sl veriffca durante I'esecuztone del lavoro e la solubil Izzazlone, nel bagno dl saldatura, de!!:tazoto atmosferico.

Cib porta alia formazione di nitruri e carbonitruri che per la loro elevata durezza contertscono al deposito una reslstenza alb'usura elevata.

Per contro, questo vantaggio sl traduce In Inconvenlente quando sl debbono eseguire delle unioni molto sollecitate perchs la presenza dl n1truri pub rldurre Ie caratterlstiche meccan1che del deposito. Per tale motivo ilprocedimento open-arc e utllizzabile per unioni di medie eslgenze rna principal mente per realfzzare velocemente estesi riportl anti usura.

La fig. 29 II lustra 10 schema di saldatura open-arc; la tenslone che sl stabillsce tra estrernlta del Illo e pezza da saldare, detta tenslone d'arco, al imenta i I motorlno dl svoJgimento filo in modo che la valoclta dl avanzamento sla proporzlonale alia Junghezza d'arco.

I vantagg I che derl vane dal l' i mpiego della sal datura in open-arc possono essere cos] slntetizzati:

a) elevata veloclta dl deposizlone: fino a 12 Kg/ ora, contro 1+- 2 Kg/ ora del procedimento manuale

b) elevato rendimento: fino al :950/0' grazie aJ la poca scoria che sl forma

c) fac l llta d'lmpiego. Per saldare In open-arc non occorrono abl llta particolari ed il procedlmento puo essere faci Imente automatlzzato

allmentatore

eleHrodo cent lOUD

torela

i

rull I dl trasclnamento + mot are elettrlco

pezzo

Fig. 29 - Procedimento ad etettrosii oontinui,

saldatrlce

traslormatore, raddrlzzatore della corrente dl sal datura

Da quanta sopra consegue che la saldatura open-arc consente una notevole economla di mano d'opera unitamente ad un deposito anti usura dl elevate prestazionl.

I maggiorl campi dl appl icazione sono la slderurgia, Ie cementerie, I later1zi, Ie miniere, ecc.

51

SALDATURA AD AReo IN ATMOSFERA PROTETTIVA

La saldatura ad arco in atmosfera protettlva puc essere eseguita:

1 ~ Con elettrodo infusibile dl tungsteno in atmosfera di gas inerte: argon a miseele di argon (saldatura TIG: Tunqsten-lnert-Gas)

2 ~ Con filo continuo fuslblle in atmosfera dl gas lnerte: argon 0 miscele dl argon (saldatura MIG: Metal~lnert-Gas)

3 ~ Con fllo continuo fusibile in atmosfera dl gas attlvo (esemplo: CO2) (saldatura MAG:

Metal-Active-Gas)

La fig. 30 lJI:ustra 10 schema di saldatura TIG. In questa caso, II metallo dtapporto vlene tornita da una bacehetta opportunamente Introdotta nella zona d 'areo, Si pUD osservare ehe l'arco, lelettrodo ed II bagno dl fuslone sana protettl dalJlargon ehe Ii Isola dall.'aria amblente allo scopo di eseludere qualsiasl ossidazlone. If .gas dl protezione provlene da un foro che clrconda eoncentricamente lalettrodo.

5

6

1 - torcie di setsieture

2 - elettrodo di tr.mgsteno 3 - areo ele ttrtco

4 - atmosfera di gas inerte 5 - metel!o d'noporto

6 - pez zo

7 ~ etrtvo della corrente 8 - errivo del gas

9 - raffreddamento ad ecque 10 - bagno di tusione

Fig. 30 - Schema di sa/datura sltrsrco in atmosfera inerte (TIG)

52

La fig. 31 l llustra 10 schema dl sal datura con fila (saldatura MIG e MAG).

Ancha in questa caso It gas protettfvo clrconda e protegge lnteramente il bagno dl fuslone. La caratterlstlca fondamentale dl questo procedlmento e la relazlone che susslste tra II volume di fila emesso dal dlsposltivo trasclna-fllo e la quantlta dl corrente necessaria a fonderlo. II trasferimento del metallo fuso puc essere regolato agendo sui parametrl di saldatura.

rull! alTrnenlatorl

filo-elettrodo

osslquno e azoto atrnosfarlel

ugello torula

gas prctsttlvo

pezzn da saldara

Fig. 31 - Schema di sa/datura ad arco in atmosfera protettiva MIG - MAG

La fuslone del fila porta alia formazlone dl goeee dl metallo fuso. II trasferlmento puc pertanto avvenlre con alta frequenza dl goeee plccole a can bassa frequenza di goeee grosse. In funzlone di clo sl hanno due dlstinte teenlehe:

1 - spray-arc (alta frequenza dl gOGee trasferlte)

2 - short-arc (bassa frequenza di gocee trasferlte)

La teenlca spray-arc sl implega laddove necessita una forte penetrazione e per gross! spessorl, anehe senza preparazlone dei lembl da unire.

La teenlea short-arc, Inveee, ha II vantaggio fondamentale di essere un procedimento a basso apporto termico, perote si usa per piccoli spessorl e atlorche e necessario limitare al massimo I 'apporto d I calore al pezzo,

I gas che si utlllzzano per eostitulre l'atmostera pro t etti va, sana:

- I r argon puro

- mlscele dl argon

- I'elio

- l'anldtlda earbonlca CO2

L'argon e l'ello sono chlmlcamente lnertl , tali nloe, da non cornblnarsl con altrl elementi. Si tratta di gas rnonatomlcl che presentano I seguentl· vantaqql:

1 - proteggono II :bagno di fusione daJI'azione dell.'ossigeno contenuto nell'arta 2 - migllorano la stabl llta ed II mantenlmento dell'arco.

Negli Statl Unit! sl adopera speclalmente I'ello per "l'abbondanza di questa gas alia stato naturale, mentre In Europa sl adopera larqcn.

53

L 'argon 51 trova nelb'arla che ne contiene circa 10 0,9% In volume. Esso vlene separato dall'arla In occaslone dena preparazlone lndustrlale dl osslgeno e dl azoto per dlstl llazione frazionata dell:':arl a llqulda.

Perla saldatura dl metalH Jeggeri e necessarIa Implegare l'arqon con un elevato grado dl purezza (99,99%). L'ldrogeno, I'ossigeno e Pazoto, anche se In mlnlme percentuali:, pegglorano la quallta della sal datura.

L'argon pub essere usato per la saldatura dl tutti I metal 1:1: adeccezlone dell'accialo dolce, per II quale 51 implega I'anidrlde carbonlca C02' La sal datura dell'acclalo dolce con atmosfera protettJva In argon porta alJa formazlone dl cordonl dlfettosl, Inconvenlente chenon sl manlfesta Invece saldando In C02.

54

ACCIAI

Le leghe ferro-carbonio, nell'ampia gamma dl tlpl e composizioni chimiche, ccstltutscono I rnaterlal l metaillci di pili larga appil:cazlone nelltlndustrla. La saldabtllta dl tal'! laghe e pertanto un aspetto dl estrema importanza nella costruzioni e riparazioni. II carbonio e Pelemento

1i lega fondamentale rna, nal materiali metallic! di implego corrente, oltre iJ carbonlo sana sempre presenti manganese (Mn), silicio (SI), zolfo (S), fosforo (P), che provengono dal processi di fabbricazlone delle leghe: Mn e SI sono lntrodottl per la disossidazione dell'acciaio; S e P sana impurezze dannose per la aaldabll lta, ma la lora ulteriore elimlnazione non e economicamente convenlente. Prima dl esamlnare le caratteristlche e opportuno classificare Ie leghe.

Classificazione degJi acelal

Gil. acclal possono classlflcarsl in base all'anallsl chimlca, In base aile caratterlstiche tlslche e tecnologiche 0 in base all 'impiego. Di seguito verranno classlficati In base all'lmpiego parcha questa classiflcazione consente dl indivlduare i problem! di saldabl llta che ne derlvano.

1) - Acciai da ceroenterte

SI Indlcano cost tutti gli acclal destlnatl aile costruzloni di carpenteria metallica, sla saldate che chlodate.

Si hanno gli acclal tipo AOO, A34, A42, e gil acciai dl quallta Fe34, Fe42, Fe48, ace. (Ie clfre indlcano il valore mlnlmo garantito della reslstenza a traztone). Pur con diverse sturnatu-. re tra dl loro, questl acclal, hanno modeste caratteristiche meccaniche e vengono uti I izzatl

per costruzioni dl non eccesslvalmportanza. La categoria pIli importante e quella degli accial strutturall ad alto llmlte dl snervamento. II rapporto limite snervamento/ limite rottura e dl circa 0,70 +- 0,75, contro 0,50 degll acclal comuni. Questa fatto consenta la progettazlone dl costruzloni pill leggere. L'anallsl chlmlca e carattarlzzata da alta percentuale di manganese

(1 +-1,5 %) mentre II tenore dl carbonio non supera 0,25 %.

I problemi di saldabilita degli acetal da carpenteria

Riguardano soprattutto gli acetal ad alto limite di snervamento. La saldablllta dlpende dalla composizione chlrnlca, dalle impurezze, dal vlncoli della costruzione, dal piani dl azione degJ I sforzl, dal procedimento dl saldatura e da altrl fattorl.

Elenchiamo i fenomenl da cui blsogna guardarsi:

a) - Ie eccessive Impurezze (soprattutto zolfo e fosforo)

b) - II pericolo dell'invecchlamento (riduzlone delle caratteristiche meccanlche nel tempo. SI combaUe scegliendo II metallo calmato alltal lurnlnlo)

55

c) - la rottura fragile (pericolo o loa dl rottura lmprovvlsa senza deformazlone permanenteo Dccorre sceglfere con oculatezza II metallo base ed avere riguerri'1 nel disegno delia costruzlone per evltare Intagli strutturali)

d) - la forma della costruzlone

e) - II regime termico dl saldatura (€I opportune ridurre al mlnlrno I"~pportotermico)

2) - Acciai de costruztone

Gli acc lal da costruzione comprendono una gamma vastlsslma dl leghe: esse variano dagli: acclal al solo carbonlo ag] I acclal altolegatl.

II carbonic in questi acetal e generalmente compreso tra 0,30 ~0,70%, percha la proprleta Iondamentale che essi devono possedere e la ternprablllta ed essa vlene conferita in rnlsura preponderante proprio dal carbonlo. La ternprabll lta e la proprleta dell'accialo dl assumere la struttura martensltlca al euore medIante II :trattamento terrnlco dl tempra.

Questa categorla dl acetal e la plu dlffusa e la piu Importante. Gil element! prlnclpali In lega sono: carbonlo, manganese, slliclo, nickel, cromo, mollbdeno, tungsteno, vanadio, ece. Questi el ementl vengono appositamente agg luntl In quantltaprestabt Ii te al 10 scopo dl conferire proprlets specifiche. 81 elevano Ie earatteristlche meccanlche e teenologiehe e sl eonferiscono determinate proprleta flsiehe.

Proprlela C 81 Mn P 8 Cr NI Mo Cu AI
Reslslenza alia lrazlone + + + + (-:-1 + + + + +
Durezza + + + + + + + +. +.
Umlte dl elastlcl ta + + - + + + + + +
Allungamento - 2%(,-) (-) - - (-) - (-) -
2% -
Reslilenza - - + - - (-) ++ - H
Deformazlone a freddo - - (-) - - (+l - (-)
Duttll Ita - - - H - H - (+) - (-)
Forglabfllta - - + - H (-) - (-)
Saldabilltaper presslone - - (+) - - - H (+) (-) -
Saldabliita per tuslona - - + - - - + (-)
Fraglll ta aJ rosso ed at caldo - - ++ + +
Temprabfl I ta ++ + + + + (~.) +.
Besl stenza a caJdo +slno a (+) (+) (-l + (+)Indlret- +.
400°C tamente
Velocl ta crltlca dl rarfreddamento - - - - - ("J
Reslstenza alia corroslone + (+l - ++ (+)Indlret- (+) +
lamente
lnnssldabl llta + ++ (+) +
Martellatura + + + + (+l
Reslstenza agll sforzl rlpetutl (+)Indl- (t) come (+) come (t) come (+) come
rett. du- per e per C per C per C
rants Ie
rlcott,
(+) leggera accentuazlone della H dlmfnuzlone della propr lata senza annotazlonl: nessuna Influenza a
proprluta azlone debole
+ accentuazlone media - dlmlnuzlone media Nota: questa tabella dB sollanto delle
++ tortlsslma accentuazlone - - fortlsslma dlmlnuzlone lndlcaz lonl molto generaff Tabella 9 - Influenza del principali elementi di lega sulle proprieta degli scciei,

56

La tabella 9 riassume l+lnfluenz a esercitata dai princlpali elementi di lega sul le proprtata degli aceia! da eostruzione.

Questi ace i ai vengono i mpiegati in genere nel le eostruzi on i d I organ I: al beri , bocco I e, ruote, ingranaggi, eec. In fig. 32 e riportato qualche esempio di app l icazione in funz lone della percentuale dl carbonio. II grado pili alto delle loro propriata si ottiene mediante trattamentl termiei. A tl tolo dl Illustrazione elenchiamo nella tabella 10 Ie caratter lstlche msccanlche medie di acetal da costruzione in funz lone del trattamento termico e del tenore di carbonio.

E' da osservare, in particolare, laumanto di R ottenuto in parte quando il tenore di carbonlo aumenta ed in parte in saqulto alia tempra.

utensili

zappe e pieeoni

strumenti chirurgiei

accla!

ghisagrigia

Fig. 32 - Esempio di applicazione in funzione della percentuale di oerbonto.

57

o/a C :r E = tempra R Rs A%
r = rlnvenlmento (Kg/ mm2) (Kg/ mm2)
Ricott. a500C 56/64 32 19
0,30 a 0,35 TE 850° C + r 550° G 75/90 58 12
Ricott. a50°C 60/68 33 17
0,35 a 0,40 TE 825°C + r 550°C 62
80/95 11
Rlcott. 850° C 65/72 36 15
0,40 a 0,45 TE 825°C r 550°C
+ 901.105 70 9
Rlcott. 850°C 70/77 40 13 '
0,,45 a 0,50 TE 825°C r 550°C 65
+ 851.1DO 9
0,50 a 0,60 Rlcott. a500c 74/86 43 11
0,60 a 0,68 Rlcott. 820°C 83/90. 9
0,68 a 0,75 Ricott. B20°C 89/96 7
0,75 a 0,85 Ricott. B200C 95/105 5 Tabella 10

Saldatura degl i acciai da costruzione

La proprleta fondamentale degll: acclal da costruzione vale a dire la tamprabf llta, e anche II magglor Inconvenlente perla saldatura, Infatt.f. general mente la struttura martensitica slgnlfi~ ca pericolo dl .rottura In un pezzo saldato.

Per la saldatura dl questl acclal occorre prendere particelari precauzloni dato che, come sl e

,

detto, nella zona termlcamente alterata dal la saJdatura 51 ha una struttura martensitlca.

II prarlscaldo del pezzo e sempre indispensabile per rldurre la veloclta dl raffreddamento e quindl 11 :pericolo dl crlcche.

II metallo dtappcrto pUC essere della stessa natura del rnetal lo base oppure avere la compostzlone chlmica diversa.

La posslblllta quindl dl effettuare la saldatura degll: acclal da costruzlone senza che sl determlnino dlfetti 0 abbassamento delle caratteristlche e legata alia corretta scelta del prerlscaldo e del metallo drapporto,

Vediamo dl sequlto Ie raglonl che·impongono II preriscaido ed in base a quali dati sl sceglle II metallo dapporto.

5B

LE RAGIONI

DEL PRERISCALDO

1. Rallenta la velocita d I raffreddam.ento In zona termicamente alterate (A).

A A

PRERISCALDO

2. Rlduce II saito termlco

11 t = t1 ~ t2, abbassando cos! i I valore del Ie autotensloni.

3. Attenua le deformazloni angolarl ed i r ltlr! causatl dalla traslazlone dell'arco elettrlco (a).

1. II preriscaldo rallenta la valoclta dl raffreddamento in zona terrmcamente altarata e questo comporta;

a) rlduzlone del perlco!o dl crlcchea freddo; la loro formazlone coincide con la presenza di idrogeno, di struttura martensitica 0 di entrambi, Per ei Imlnare 1':ldrogeno sl salda con elettrodi basicl preventlvamente esslccati; per non ottenere la martensite sl rlduce la veloctta dl raffreddamento con II prerlscaldo.

b) rlduzlone dell.a durezza In zona termlcamente alterata: in luoqo della struttura martensltlca che e la plu dura, sl ottenqono strutture tipo: bainite, sorbite a pertl.te, che sono plu dolcl. Secondo alcunl autorl, la durazza massima accettabi Ie In zona termlcamente altarata deve essere d! circa 300 Brtnell; Oppure viene suggerlto di reali:zzare una rnlcrostruttura ·In zona termicamente alterata con 1150% di martenslte come limite masslmo.

c) el imlnazione delle tenslonl Interne dovute alia trasformazione dl fase austenlte-rnartenstte che si manlfesta con un aumento di volume.

59

·2. Ilpreriscaldo riduce II .salto terrnlco d t = t1 - t2 tra I punti pili caldl e quelll piO traddl.

In fase dl saldatura alb'arco elettrlco, .Ie fibre raggiungono Ie temperature d i deformazlone In campo plastlco: cia comporta autotensioni dovute a sollecitazloni termlche e tensloni residue.

II preriscaldo, avvicinando la temperatura del pun to plO freddo a quella del punto pili caldo, rid uce led i fferenze d i temperatura tra i due punti e nello stesso tem po atten ua 9 I I effetti delle sollecitazloni termiche.

3. II :prerlscaldo minlmizza Ie deformazlonl conseguent! al ritlro. Le deformazloni dipendono dalla differenza dl temperatura tra i punti perclo, riducendola, sl hanno minor! deformazionl tlnall;

r

t I I:

60

TEMPERATURA 01 PRERISCAlOO

1. Formula dl Seferian Tp = 350 V[(C)] - 0,25

3. Metoda BWRA

Tlene canto della com- ---I postzlone chimica, del-

Ia forma del giunto e

del tlpo di elettrodo.

2. Diagramma dell 'equivalente chimico

CALCOLO

4. Diagrammadi Muller e diagramma TTT

Spessore

Kwh/ m

T

o C I-ttll++-H-l--t--t--+-i-l

tempo

La temperatura dl prerlscaldo pub essere calcolata con uno del metodl succltatl , ma ove si preferlsse rlferirsi a valori approssimati basati sull'esperienza, si pub dire che la temperatura d i prerl seal do e compresa tra 100.;- 4500 C, passand a d ag II ace I ai a basso carbon i a a que IIi altamente legatl. Le dimensioni glocano 10 stesso ruolo daql l: elementi in lega, per cui i pezzi di grandi dimensloni rlchledono una temperatura dl preriscaldo pili alta.

Esaminiamo In dettagl lo i puntl 1 - 2 - 3 - 4 del quadro slnottico su disegnato:

1. II calcolo della temperatura dl preriscaldo con la formula dl Seterlan s! riduce in definltiva al calcolo della (C) che rappresenta il carbonio equivalente totale. Riportiamo dl segulto

II ragionamento per il calcolo della temperatura che 10 .stesao autore fa nel suo Ilbro IcMetallurgie de Ia soudure» - Edltore Dunod, pag. 202 e segg,

(C) = (C) c + (C) e

II carbonic equivalente chimlco (C) c si calcola:

360 (C) c = 360 C + 40 (Mn+Cr) + 20 Ni + 2B Mo

61

II «carbon!o equivalente spes sore. (O) e sl calcola:

(C) e \ = 0,005 • e (C) c dove e = spessore. d a sa I dare

In definltiva

(e) = (C) e (1 + 0,005 e ) questa valore viene Introdotto nella formula finale TP = 350 V (el - 0,25

2. ealcolo della temperatura di preriscaldo con II diagramma del Pequlvalante chlmico (flg.33).

II calcolo del (e) c si effettua come visto precedentemente; II valore trovato lndividua una curva del diagramma, curva che, in funzlone del 10 spessore, da la temperatura di preriscaldo necessari a.

e

U

~

_g 200'f-_-h~!!..-.....jf--_+_--=I--'~-lICL. 0,40 ct:I (J C/l ·c

e I 5~_~~_+-_-+ __ -±:;:'_=tICl:"0.30 0..

Fig. 33

Temperatura di prerisaaldo delle sa/dature dedotta dal calcolo in funzione dell'equivalente cbimlco del carbonio (C)c e dello spessore delle lamiere (Seferian).

1:1 ro

._

B 100'~-~~~f----b~~~-~ ct:I

._

OJ 0.. E

~ 5.0'~-A--~f-----+-~iL-~-~

O~~_L~~_L_~~~_~~

10 20 30 40 50 60 70 BO 90 100

Spessore (mm)

3. C.alcolo della temperatura dl preriscaldo secondo if metodo BWRA (British Welding Research Association).

Questo metodo e if pili laborioso, rna ha II merlto dl prendere in esame tutti i parametri che Influenzano la vel oclta di raffreddamento.

II metoda BWRA prevede la consultazlone della tabella 11, dove sono Indicate Ie temperature dl preriscaldo in funzlone:

a) de l l+lndlce di severlta termlca T.S.N. (Thermal Security Number) b} dall+lndlce di saldabl llta

c) del diametra dalf 'elettrodo

62

Temperatura minima dl prerlscaJdo
Nurnero dl I ndlce dl dlametro elettrodl
severlta termica saldabl+lta
T.S.N. 3,2 4 5 6 B
(0 C) (0 C) (OC) (DC) (OC)
D 0
T.S.N.2 E 50 0
F 125 25
C 0
T.S.N.3 D 75 a
E 100 25 0
F 150 100 25
C 50
T.S.N.4 D 100 25
E 125 75 0
F 175 125 75 0
B 50
C 100 25
T.S.N.6 D 150 100 25
E 175 125 75 0
F 225 175 125 75 0
A 25
B 75 25
T.S.N.8 C 125 75 25
D 175 125 75 0
E 200 150 125 50 25
F 225 200 175 125 50
A 75 25
B 125 75 25
T.S.N. 12 C 150 125 75 0
D 200 175 125 75 0
E 225 200 175 100 50
F 250 225 200 150 125
A 75 25 0
B 125 75 5Q 0
T.S.N. 16 C 175 150 125 50 25
D 200 175 175 125 50
E 225 200 200 150 100
F 250 250 225 200 150
A 75, 25 0
B 125 75 50 25
T.S.N.24 C 175 150 125 75 25
D 200 175 175 125 100
E 225 200 200 175 150
F 250 250 225 200 200 Tabella 11

a) oelcolo dell.';ndice di severtt« termica T.S.N.

Oueat'Indlca dlpende dallo spessore edal :numero delle vledl smaltimento del caters: la tabella 12 rlporta j valorl del T.S.N. per I cas! piC! cornunl. II T.S.N. e data dalla somma degli spessori attraversati dal flusso dlvlso per 6.

63

Tlpo dl giunto Spessore , T.S.N.
paz zl - mm
6e 6 2
due vie dl 6 e 12 3
I- • -I dlspersione 6 e 18 4
del calore 12 e 12 4
24 e 24 8
24 e 48 12
~ tre vie dl 6e 6 3
dlsperslone 12 e'12 6
del calore 24 e 24 12
1--
quattro vie dl 6 e 6 4
~ dlsperslone 12 e 12 B
del calore 24 e 24 16
6+12+12+12 7 Tabella 12

b) calcolo dell.rlndice di safdabilitiJ

E' in funzlone del carbonlo equivalente (C) cheIn questo caso e state calcolato can la formula:

Mn Ni Cr + Mo + V

C = Co/a+-- +-- +-----

20 15 10

Carbonlo equivalente (C) Indlce dl
elettrodl rutill elettredl baslcl saldabl llta
fino a (C) =0,20 fino a (C) = 0,25 A
II 0,21 a 0,23 II 0,26 a 0,30 B
» 0,24 a 0,27 u 0,31 a 0,35 C
II 0,28 a 0,32 n 0,36 a 0,40 D
» 0,33 a 0,38 D 0,41' a 0,45 E
" 0,39 a 0,45 D 0,46 a 0,50 F
n >0,45 D >0,50 G Tebet!e 13

In tabella 13 sana rlportati i valorl deWlndice di saldabl llta.

Conoscjuto II T.S.N. e l'Indtce dl saldahll lta, In funzione del dlametro, la tabella 11 dB. II valore mlnlmo del la temperatura dl preriscaldo.

4. II diagramma dl MUJJer (fig. 34) serve a determlnare la ve loclta dl raffreddamento dl un pazzo saldato In funzlone dalPapporto termlco, del tipo dl giunto, dello spessore e della temperatura del pezzo al+'atto della saldatura, ossla della temperatura dl preriscaldo.

La veloclta letta sui :dlagramma di MiWer vlene rlportata suI rllagramma T T T del materiaIe dl base.

Se tale veloclta dl raffreddamento comporta la farmazione dl martenslte-tmaqqlore del 50%), oppure una durezza della struttura ottenlbile superlore a 300 Brinell:,' e conslderata troppo alta; pertanto deve essere rallentata.

64

Clb sl pUb ottenereIn due modi:

- aumentando l'apporto termlco (per esempio implegando elettrodl dl diametro maggiore) 0

- aumentando la temperatura di prerlscaldo

La temperature dl prerlscaldo previste dal dlagramma sono 100 - 150 - 200°C.

Dlagrammi per temperature pili alte non sono dlsponlbllj, In questa caso occorre rlferirsi ad altrl rnetodl.

'c 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0

2.0 KWh/m

~I"----'-:= I ~I"II rll~11 _~.~fiJ

400 .

0.2 0.:3 0.4 0.5 us 0.7 0.8 us 1.0 2.0

~I'-------'-----+ .. rn I" ~11I1I1~11~~.~11

D.2 03 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 us to 2.0

ffil=~II~llflr~ltfl

400 . -

0.2 U3 0.4 D.5 0.6 0.7 ns Q9 to 2D

§1,,~"III"IIRtJIM[ I

U3 0.4 D.5 0.6 0.7 D.B us 10 2.0

~I "

400 24 mm

1 "1I"IIRftHit I

U3 0.4 0.5 0.6 0.7 ca 0.9 to 2.0

D.2

100 sec

Fig. 34 - Diagrammi per la determinazione delle curve di raffreddamento fra AC3 ed Ms.

65

COME 51 5CEGLIE IL METALLO D'APPORTO

1. Ditulzlona In A tra metallo d'apporto a mataiia base.

A '"

2. Caratterlstiche

meccanlche e Ilslche ----I A - As - A% - K -0:

3. Pericolo di formazl one dl difattl

SCEL TA

crlcche a freddo

'&1\

cricche a .caldo

4. Candlzlanl dl eserclzio

fatlca

calare

usura adeslva

usura abrastva

corroslone

Prenderema In considerazlone la giunzlone del metalH dissimili:. Questa tlpo d! saldatura interessa in particalare il .saldatore dl manutenzlone II :quale puc trcvarsl nalla necessita di unlre due metall:i d!ssimlli, oppure di usare un metalJ:a dvapporto dissimile da quella di base e Intine d i etfettuare del Ie rl carlnhe.

66

1· II :prlmo aspetto da conslderare e la dilulzione, ossia II rap porto che si determlna tra II volurna della lega 0 del!e leghe dl base portato a fusione e quello di tutta la zona tusa.

di lulzione

. 100 A+B+C+D

o

SI desldera che 10 strato Be C sla i l pili piccolo posslblle, perchs la composlzlone chlrnlca dl tall: strati rlsulta dlfficllmente predeterminabile can II :perleolo qulndl della formazione dl j ndes I derate struttura frag l l l.,

Per poter prevedere, In forma approssimata, la microstruttura nel la zone B e C, si fa usodel di agramma d I Schaeffler.

Questo diagramma, riportato In fig. 35, indica i campi nei quail puc eslstere la martensite. Sui diagramma, In funzlone del lsequlvalente or e NI, sl flssano i due punt! rappresentatlvl delle strutture·deJle·due·leghe (di base e dapportoj. Unltf. tall punti con una retta, se questa vlene a sua volta divlsa in 10 part l, ognl parte rappresenta la dllulzlone del :10 % . Tenuta eonto che ognl procedlmento dl saldatura ha un caratterlstlco campo dl dllulztone (per esempio la sal datura manuale alt'arco elettrlco determina una dl lulzlone d I circa 1120 % ), s! trova sulla retta II punto corrispondente alia microstruttura dalla zona dllulta. Se questa e martensltlca, per evitarla, 51 cambia Ii metalio diapporto e 51 ripete la determlnaztone.

1:

:E .~ X ~ 25~--------~--------+---------~~~~~ o

+ o

~ 20~----~--+---------4-----~~~~--~~ X

g

+ Z 15~--~~--+-~---- __ ~~~L_~~~~ __ ~

~

II ~ 10'~----~--~~--~~~~~~--~C_-----o 1: 1:

Austl!nite

Fig. 35

Q)

-

1:

Q)

m OL-~ __ ~L-~-£~ ~ -L ~

~ 0 10 20 30

~ Equlvalente In cromo= %Cr+ % MO+1,5X %SI+O,5X %Nb

2. Le caratterlstlche meccanichedell:a ~p.ga sono I parametrl pili lrnportantl rna anche I pili faeil I: da deffnire, se 51 eonosee II materlale dl base da saldare.

Basta InfatH che Ie .caratteri stlche meccan i che de I metallo d rapporto sl anc, come mlnlrno. pari a queJl:e del rnetallo base. Nel caso dl leghe·lmplegate ad alta temperatura e lmportante che I coefflclentl· dl dilatazlone del rnaterlalf da saldare abbiano valori abbastanza ravviclnatl: non piC! dl 4+ 5 punt! dl differenza altrimentJ. c'e il r lsch!o che sl torrnlno crlcche per fatlca termica.

67

3. 'I difetti pill pericolosi sana Ie crlccha, Queste sl dlvidono In orlcche a freddo e cricche a caldo. Delle crlcche a freddo abblamo 91a parlato precedentemente in merito al la eslgenza del preriscaldo.

Le crlcche a caldo si verlficano sempresul cordone di sal datura e sono legate alb'Irnpleqo dl elettrodl dl scarsa quallta 0 ad eccessive impurezze (zolfo, tostoroj nel metal 10 base. Gil acclal da costruztone (C = 0,20 +- 0,60 % circa) si possono saldare senza II pericolo dl cricche a cal do, se zolfo e fosforo rlsultano inferiori a 0,04 0/0.

EI de segnalare che J1.lmplego di elettrodi speclall. Castoll:n, allrnlna l'Jnconvenlente delle cricche a freddo (dato che l'Idroqeno rlmana in scluztone nel cordons e non mlgra quindl nel metallo base) e rlduce nettamente .. 11 perlco!o dl cricche a caldo.

4. Le ccnd lz lonl dl esercizio a cui pUD essere soggetto un pazzo, sono raggruppate nel casl seguentk

- carlchl vartabltl. ne l tempo, qulndl fatlca

- cal ore: material I: portatl ad alta temperatura e sottopostl· a sforzi meccanici

- usura adeslva: si manifesta tutta-le volte che due materiali sono a contatto satta II'azlone

dl carlchl

- usura abrasive: quando rnaterlalf non metallic], sotto forma dl corpuscol}, colplscono superflci metall:lchedetermlnandone II consumo

- corrosione: sl hanna molt! casl dl corrosione

- unlforme

- pitting

- I ntercri stall:i na

- sotto tenslone

Usure adesiva ed abraslva e corrosione sono state trattata pill ampiamente in al tre partl del testo.

68

METALlURGIA DEGLI ACCIAI

st e vista, In base al la classificazlone degll acetal, che la composizione chimica varia in relazione ali:l:impiego a cui i I materiale e dastlnato.

Le differentl composlzioni chimlche vengono stabillte per ottenere Ie carattertstlche fislche e meccaniche piu opportune per un impiego specifico.

Tali caratteristiche sono dlpendentl dall:a microstruttura degl I: accl al che puc essere modificata mediante trattamenti terrnlcl.

La conoscenza della ccstltuz lone mlcrostrutturale degli acetal, unitamente al l.tlnfluenza della temperatura e del tempo, e essenzlale per esegulre correttamente la sal datura.

Le trasformaz I on 1 struttural l sono I egate a due tattorl:

- la varlazl one del la forma crlstal llna del ferro (variazionl al lotroplche)

- la dlffuslone del carbonio e degli: altrl elementi eventualmente in lega.

La svolglmento dl questf- fenomeni ed II valore dl temperatura a cui avvengono son a legati strettamente alia veloclta dl varlazione della temperatura. Lrlnfluenza dl questo fattore verra esaminata piu diffusamente in segulto. 'Vedlamo ora Ie varlaztonl allotropiche del ferro e la dlffuslona. Per varlazicn i allotrop iche sl intendono Ie varlaz l on I del la forma crl stal lina del terre.

II cristallo del ferro a temperatura ambiente e a forma dl cuba a corpo centrato (ferro 0: ).

A 910cC II cubo a corpo centrato sl trasforma In cuba a facce centrate (ferro y ). A 1403DC

II cuba a facce centrate sl trasforma nuovamente In cubo a corpo centrato (ferro 5 ). Prendlamo un campione di ferro puro e osserviamo cia che accade allorchs si riscalda a si ratfredda (fig. 36).

Ferro delta

Ferro gamma

Fig. 36 - Trestormezton! ettotrooiobe del ferro puro,

Ferro alfa

69

A tale scope tracclamo Ie curve di enetiet tetmice, vale a dire rtportlarno su un grafico Ie temperature del carnplone in tunz lone del tempo nell:1:ipotesi che la sorgente termlca che rlscalda II camplone somml nl strt unl formemente i Ical are. SI osservano, ! n corrispondenza dl detsrmlnate temperature (puntJ· crltlct) degli: arresti 0 varlazionl brusche nelle curve temperatura-tempo. In altre parole II campione, pur rlcevendo calera dal fornetto, non aumenta dl temperatura.

Cos) al raffreddamento, pur sottraendo calore, la temperatura del camplona non scende. Un andamento anomalo sl rlscontra anche se alia stasso camplone aurnentlarno gradual mente la temperatura e per ciascun valoredl essa mlsurlamo la dilatazione sublta (curva diletometrtoeq, Osservlamo un lntervallo d l temperatura In cui, pur aumentando la temperatura, II camplone si contrae anz lche dilatarsl ,

QuesH fenomeni anomall confermano che, negll intervalli dl ternpereture.detlnlt! dai punt! crltlc l, II ferro sublsce delle modlficazionl cristalline a spese dl energia termlca e con varlazlone dl volume.

Le modiflcazloni crlstal ldne avvengono mediante spostamentl degll atoml di ferro. "II rnovlmento degli: atomi da una posizlone ad unraltra sl chlama dlffusione.

Se Invece del ferro pure abblamo una lega ferro-carbonio, oltre al movimento degll: atoml dl ferro 51 veri fica anchequello degli atomi dl carbonlo. La conoscenza dl questa fenomeno e essenzlale nel probleml dl sal datura.

Esso e regolato dalJ:e leggl dl Flck , che consentono dl determlnare Ie costantl dl dlffusione che sono alla base del processl dl sal datura a basso apporto termlco.

Le cond izionl che I nfluenzano Ie d Iffuslonl sono essenzlal mente due: llval 10 dena temperatura, valoc lta di raffreddamento 0 di riscaldo.

Esamlnlamo Ie diverse condlzlonl che sl verlflcano In pratlca:

1. Ve/aGite. di raffreddamento lentiestme

Le ml crostrutture ri sui tant! sono rappresentate sui dlagramma ferro-carbon i o. Le llnee rappresentano camblamentl dl fase, Ie superflcl racchiuseda tal I: linee rappresentano condlz lonl dl temperatura e composlzlone entra Ie quali: Ie fasl sono stabill:. rJ :diagramma, rappresentato In fig. 37, puc essere conslderato un dlagramma blnarlo terro-carburo dl ferro Fe3c (cernentltej, quest! sono I due componentl· essenzlall: dl tutte Ie leghe posslbilb.

Per questo rnotlvo, abbiamo In asclssa:

- II ferro puro, a slnistra, 100'1odi ferro

- II carburo dl ferro, a destra, 100 % FeSC, che corrisponde, secondo la formula dl questo com-

posto, a 6,67 % dl C.

La curva ACD e II liquidus, al dI sopra di questa linea, la lega ferro-carbonlo e allo stato 11- quldo, qualunque sla la sua composizlone.

La curva AECF e II solidus, al dlsotto di questa linea, la lega ferro-carbonlo e interamente sollda. Lo spazlo compreso tra queste due curve corrlsponde a delle zone di coesistenza dl fase llqulda e dl fase sol ida.

70

r------------------------------------------------,D

1400

Liquido

1300

1200

1100

Austenite

ledeburite +

1000

c ernentit e

Cernerrtit e + Ledeburite

900

Q)' +'

'gl

.0'

I Austenite + cementite ~I • Austenite + ferrite •

800

acciai

ghise

Fig. 37 - Diagramma terro-cerbonio.

II ferro puro solld!flca a 152BoC. II punto dl fusione sl abbassa progresslvamente con ltaurnento della percentuale dl carbonio, fino al valore dl 1145°C, per una percentuale dl questa elementa pari a 4,2 %. SI raggiunge In tal modo il punta C, che e I'eutettico del sistema ferro-carbonia, a cui e stato data II nome dl ledeburite.

Su questo dlagramma esistono altre Iinee e punti partlcolari, dei quail non ci occuperemo dettagllatamente. Vedlamo ora la curva GS, la ES e la SEC.

- Ie trasforrnaz lonl che avvengono lungo la linea GS corrlspondono aile trasfarmazloni 0_), per Ie varie concentrazionl di carbonlo (punti critici AC3 al rlscaldamento e Ar3 al raffreddamento); e questa la zona pili importante del dlagramma perche, la grande maggloranza degl i acclai uti IIzzati in pratlca per Ie costruz ionl, ha i contenuti dl carbon 10 quail risu I tano su II'asclssa.

- la linea ES lndlca Ie temperature del punt! Acm per Ie varle cancentrazloni di carbonlo,

- sulla curva SEC sl Indlvldua II punto E corrlspondente a 1,710 C, ed e malta importante, perche Indica la composizione limite tra Ie ghise e gil accial. La retta EEl separa II diagramma in due partl: a slnlstra gil acciai, a destra Ie ghlse. II punto S a 725°C per 0,80108 leutettolde perlite. Esso equivale ad un punto eutettlco e per tale composizione sl ottlene una struttura tlpica cornpcsta dl lamelle dl ferrite e dl cementite. La linea SSt separa II dlagramma In due regionl: a slnlstra abblamo degli accial debolmente carburatl, dettl acc lal ipo-eu1ettaldi, la cuI struttura presenta un miscugllo di ferrite e dl perlite. A destra abblamo gil acetal maggiormente carburatl, dettl acclal lper-autettcldl, a struttura comblnata dl perlite e cementIte.

71

2. VelocitiJ di raffreddamento media

Quanto piu e elevata la vefoelta di raffreddamento tanto piu sl ha un abbassamento dei pun-

ti critici. In altre parole, Ie linee tracciate sui dlagramma ferro-carbonio, si abbassano e poiche la scala delle temperature non varia, i cambiamenti di fase che quelle linee Indieano, avvengono a temperatura plu bassa. Cia si spiega can il fatto che i fenomeni di diffusione sono in tunzione del tempo che viene ad essere Insufficiente quando la velocl ta di varlazlone della temperatura e alta. Questo fenomeno, detto dl Isteresl (o anche dl sottoraffreddamento), sl manifesta sia per Ie trasformazioni allotropiche del ferro puro (ferro a in ferro y )

sla per la separazione del Ie fasi lungo la linea GS ed ES .

..... . Per velocita dl raffreddamento Intermedie I'abbassamento del punti critici non e tale da lmpedire la diffusione degli atoml di ferro e la diffuslone del carbonlo. A circa 5000C la dlffusione, pur molto lenta, avviene ancora mentre gil atomi di carbonio si diffondono anche a temperature piu basse.

Dato che la formazione di microstrutture di equilibrio (quelle del diagramma Fe-C classlcoj dipendono dalla pcsslbl llta di completamento del processo di diffusione, esse non sono plu quell e trascrltte su I dl agramma ferro-carbon 10 (S trutture ottenute con ratfredd amento I enti sslrnoj , ma sono differenti, Quelle ottenibili con valcci ta di raffreddamento intermedie (quindi con processo di diffusione ostacolatoj si chiamano bainitl, e si distinguono in: superlorl quelle piu vicine al campo perlitleo e inferiori, quelle piu vlcine aJ campo martensitico.

3. Velocita di raffreddamento alta

In questo caso la trasformazlone del ferro Y in ferro a avviene non piu per diffusione che rlsulta completamente impedita, ma per scambi atomici in zone confinanti. Si forma cost la microstruttura denominata martenaltsessa e dura, fragile. e sl rlscontra frequentemente nelIe saldature delle leghe ferro-carbonio. La temperatura alIa quale si inizia la formazione di martensite si indica con il simbolo Ms, quella alIa quale termlna, con Mf. Lljnfluenza della velocltg dl raffreddamento sulle mlcrostrutture pUa essere rappresentata graficamente attraverso Ie curve TTT (tempo, temperatura, trastcrmaz lonej a curve dl Bain. Ognl tlpo dl accla- 10 ha una curva TTT caratteristica. In fig. 38 e rlportata, a tltolo dl esempio, la curva TTT dl un acciaio con 0,78% C.

Come si usano queste curve?

Occorre innanzitutto disporre della curva relativa allracclalo in esame. Vi sono degli atlantl che riportano Ie curve TTT per i puu diffusi acetal unltlcatl , Poi occorre conoscere la curva della veloclta di raffreddamento del pezzo: curva temperatura-tempo e sovrapporla alia curva TTT; Ie zone incontrate suI diagramma TTT indicano la microstruttura rlsultante. E' posslbile perc lo determinare la valoclta di raffreddamento necessaria ad ottenere nel pezza la microstruttura desiderata.

72

1300

Ausle Jle Stabile t\1l4fl1Storm~z one I!P_~III!!!..!! ~
------- -- ...... _-- --ln~ __ .. ---
Temperat ra Ac, ~"nstDr(l\B' one
Auslenlte 0 ? ~
Inslablle /rerille
/' Treslcrmazlo "-0 superlore Sorblle
/1 V Aft l Tronstlte
If 1-- ......... _-- ------ ------ ----- - ----- f----
\
\ -, _Bainite supartora
-, \ Traslorm zlcne Inlerm dla
Ara
" -. -.
-, I\. -,
\ -.
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Austenue ) "\ <,
lnstublle
~ 'I' .......... ~
do -- - -- ------ --_--- ----
~'I>
• .;,.,0 Y' ~ ~
'9 --;;:
// v- ,....-"fIned illla .. '
Trastermazlo e Inferiore
V/ Ar~
Marlensite
mtnuto , ora , glorno , setnmana 1 mesa a

700

1200

1100

600

1000

SOD

900

800

400

700

600

300

500

400

200

300

200

100

100

50

o

1

10

Fig. 38 - Curva ad «SN di un eccieio al 0,78 %di C. (Research Lab. U.S.Steel Corporation).

Temp I In mlnuti sacondl

Le dlfferentl strutture che 5i ottengono hanna Ie seguenti caratteristiche:

Struttura ferritica:

Struttura oerlitice:

Struttura beinitice;

Metallo magnetico, stabile fino a 9100 C, a reticolo cublco corpo centrato, e duttil e, malleabi Ie.

Nella forma di ferro pure, ha carlco di rattura 30 Kg/ mm2, all ungamenta 40 'fa, durezza 70 HB.

Magnetica. Eutettaide castltulta da lamelle alternate di femte+cementite. II tenore dl carbonio e della 0,80%. Er al confine fra gil acciai duri e durisslmi, sl salda can dlfflcolta.

Magnetlca. Si tratta dl ferro a formatasi senza diffuslone del ferro y e contenente partlcelle inglobate di cementite. La dlffusione del carbonio e invece completa. A seconda del tipo di bainite, la

73

struttura puc avvicinarsi molto alla durezza e fraglli:ta della martensite.

struttura mertenstttoe, Magnetica. Resistenza e durezza considerevoli:. La struttura puc essere migliorata mediante un rlscaldamento a bassa temperatura (120+ 2000C).Questo costituenta sl forma senza dlffuslcne del :ferrp e del carbonio. E' motto fraql le-e sl rlscontra sempre quando I clcll termiei sono severi e II carbonlo non e inferlore a 0,18 % .

Strutture austenitic a:

Non magnetlca. Non e etten I bile, a temperatura arnblante nEHI:e I'eghe al :soloferro ecarbonlo. Occorre IIJntroduzione In lega del cosldettl el ernentl austsnltlzzant! (NI. Mn, ecc.). Reslstenza meccanlr.a, allungamento e resll lanza ottlml , Elevata reslsttvlta e bassa conduclblttta terrnlca.

Le argomentazionl svolta-trovano 10 sfruttamento pratico neW:esecuzlorie dei trattarnentl termiel degli: aeciai, che hanno appunto 10 seopo di conferlre al la lega la mlcrostruttura desiderata e quindl Ie caratterlsttcheHslche a tecnoioglchevolute.

Dal punto dl vista della sal datura, la conoscenza delle microstrutture edalla loro caratteristiche e essenzlale perche, durante Ie operazloni dl sal datura, la somrrdnistrazlone dl ealore al pezzo e sempre dl entlta tale da provocarne variazionl mlcrostrutturall,

74

TRATTAMENTI TERMI'CI

Le brevi note che seguono, sui trattamenti termlci, sono necessarie per comprendere cia che accade durante la saldatura degli acciai.

Verrannoesamlnati solt:anto i piiJ comunl trattament! e c 1013: tempra, rinvenimento, ricottura, normal izzaz lone.

Lrtnslerr:e della tempra plu rinvenimento da luogo al la bonlfica. La tempra e la rlcottura sono termini generici. Qccorre specificare, per la tempra, se sl tratta di tempra diretta, termale, isotermica. Per la ricottura, se 51 tratta dl ricottura completa, rtcottura dl, orncqenelzzaz lone, rlcottura di lavcrablltta, rlcottura dl globull:zzazione. Connessl ai processi dl rlcottura sana poi la ricrlstall:l:zzazione e la distensione,

Tempra

Parcha un pazzo sla ternprato, occorre riscaldarlo ad una temperatura superiore al punto dl trasformazione AC3: generalmente da 10 a 50°C superiorl alia linea GS del dlaqramrna ferro-carbonio e raffreddarlo cos1 rapidamente da ottenere la struttura martensitica a temperatura ambiente. Un ciclo di tempra e rinvenimento e raffigurato In fig. 39.

9000e III
.._
:J
......
III
.._
m
(J_
E
770°C (l)
+-' raifreddamento (acqua, olio,

arl a cornpressa)

tempo

curva 1: tempra

curva 2: rlnvenimento

Fig. 39 - Cicli di riscafdamento e di ratfreddamento.

75

T

Austenite

Acclalo eutecloide

Martensite

Carbonio libero nella maglia

Carbonio imprlgionato nella maglia

Schema del processo di tempra per un acciaio eutettoide (C=O,80%).

76

Questa descritta e la tempra diretta. Vi sono altrl cicl i di rlscaldamento e raffreddarnento che sfruttano la conoscenza delle curve TTT per ottenere minori tenslonl e microstrutture pili unlforml durante I'operazione dl ternpra.

VI e pereia la tempra terme!e, che conslste nel mantenere II pezzo per un certo tempo ad una temperatura prossima alleinlz!o dl tormaz ionadel la martenslte , senza che ragglunga la curva dl i nizio trasforrnaz lone e poi raffreddarlo rapldarnante.

La tempre isotermice, durante la quale II pezzo resta alia temperatura prosslma al l+lnlz lo dl formazlone della martensite per II tempo sufflclente affine he parte del1:a struttura sl trasforml; segue poi un rapldo raffreddamento.

R inven imento

II rinvenlmento oonaletenet rl sc aldare unpezzo temprato al dlsotto dell:a temperatura dl trasformazlone (aldlsotto dl AC3) In modo da ridurre la durezza ed aumentare la tsnaclta. II ratfreddamento successlvo In generee rapido per evltare tenement di fragilita secondari (fraglli:t8. di rlnvenlrnanto].

Questo trattamento perclo non e a S6 stantema segue sempre una tempra.

II rinvenlmento ha 10 scopo di provocare la parziale dlffusione degli atoml dl carbonlo e dl dlminuire la distorslone del r etlco!o del ferro. Gl l ettettl del r lnvanlmento sana diversl,. a seconda delta temperatura a cui vlene etfettuato. Con questo trattarnantc vengono eliminate Ie tensloni provocate dalla tempra. In fig. 40 e riportata !,.Influenza del rinvenimento sul la durezza dl

un acciaio al carbonlo.

r HB
700
IV
c:
,__
[D
Cll 600
N
N
IV
,__
::J
0
500 400





"
,
\
-.
,............, ......_ 300

o

100

200

300

400

SOoDe

Temperatura di rinvenimento

Fig. 40 - Influenza del rinvenimento sulfa durezza di un eccieio al cerbotiio,

77

Ricottura

II cicio dl rlcottura e diverso, a seconda del):e flnallta.

La ricotture comolete consl ste ·In un rrscaldarnento aldi sopra dl Ae3, permanenza fl no ad ottenere unltormita dl temperatura nel pezzo, e successlvo raffreddamento lento nell+lnterval lu AC3 - ACi ; ·successlvamente I I raffreddamento pUb essere anche rapldo. Con questa trattarnsnto 51 sopprlmono gil eHett! della tempra e quell:i: della lavorazione a freddo.

La rltiatture di omogeneizzazione conslste nel mantenere II pezzo per un lungo tempo ad una temperatura super lora-ad AC3 alia scopo dl ellmlnare Ie segregazloni che 51 tormano, soprattutto nel gettl, durantela fabbrlnaz lone. SI tratta dl favorlre la dlffusionedi quei compostl che sl

sono accurnulat! In partlcoJari zone e che rendono il materlale eterogeneo.

La rlcotture di lavorabiliUI conslste nel rlscaldare il pezzo al dlsotto deli':lntervallo critico, cloe al disotto dl AC1 e raffreddarlo pol lentamente, al lo scopo dl rendere lacc lalo plu facl lmente lavorablle alla macchlneutenall I e per eliminare·le·tenslonl Interne:

La ticotture di globulizzBzione consiste nel rlscaldare II pezzo al dlsotto dl ACi, tenerlo per un lungo tempo e raffreddarlo poi lentamente. Lo scope e dl conferlre una mlgllore deforrnabl l lta a Irsddo , compatibllmente·cnn una buona tenaclta.

Normalizzazione

Questo trattamento vlene ettettuato, portando II :pezzo in campo austenltlco e tenendolo II tempo necessaria perchs la trasforrnaz+one sla completa. -II raffreddamento non deve essere accasalvarnentalentc, per poter ottenere perli te·1 amellare pi u ferrite. La scopo e d i affinare ed otnogenelzzare II :grano, al lmlnareItlnqrussamsnto del :grano, la struttura a bande e la struttura tipica del materlale surrisca/dato (struttura dl Widmannstatten).

R lcrlstall izzazione

La rlcrl stal llzz az l one consl ste nel ri scaldare i I pezzo ad una temperatura mi nlma necessari a ed eliminare gil effeW delle deformazloni a freddo precedentemente subite.

Lo studio del fenomeni di rlscrfstal llazazf ones dl enorme lmportanza, speeialmente per I Iamlerinl destlnati ad lrnbutttura profonda.

E' da tener presente ehe temperature superlorl a quella di rlcrlstal llaz az lone possono portare ad Ingrossamento del :grano, con conseguente fragili:ta del materlale.

Distensione

II trattamento eonsl ste nel rtscaldare II pezzo ad -una temperatura notevol mente al dl sotto dl Aei' Questa trattamento ha 10 scopo di rldurre Ie tension! Interne del materiale senza degrada~ re la durezza.

Trattarnenti termici in saldatura

I trattamentl termiel vengono utiHzzati· In sal datura scprattutto per ridurre Ie tensionl residue, trasformare Ie mlcrostrutture-fraqllf ed omogeneizzare la struttura,

78

1400

surrl sea I damento

·1300

1200

1100

1000

Zona d I ri cottura

900

Austenltlzz az l one· parz I al e 800

I
400 ~ ~
~ ,.._
a T-
300
200
100 Sono visibili Ie trasformazioni prodotte dal cicIo termico di sa/datura su un ace/ala al C.

La rlduzlone dal le tension1 residue ~ un problema motto importante percha, durante I resacuz lone dl un giunto 0 dl un riporto di saldatura, Ie tensionl possono raggiungere un valore cost elevato da provocare la rottura del paz z l.

In fig. 41 e riportato IIgraflco che de. II tempo necessarlo dl permanenza ad .una determlnata temperatura (204°C - 316°C - 427°C, ecc.j, per ottenere la rlduzione delle tenslonl residue per un acciaio avente 0,21 % C e 1,44 % Mn.

79

28
C1J
::::J
"0 21
UlC\J
~ E
OJ E
c;-.....
o OJ
'[jj ~ 14
c;
OJ
I-
7 o



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~ <, 400 F (204 G)
...._ 600 F (316 P)
<, BOO F 427 G]
\
<;
900 F 482 C)
~ -
1\' r--- 10 0 F (5 G]
~ t-
r- 1100 F (S93 C)
\ I'--, 1200 F (649 CI
1300 (704 I
1400 F (760 C) 2

4

6

8

12

10

14

16

Tempo are

Fig. 41 - Influenza della temperatura e del tempo sulla riduzione delle ten slonl residue. Questa acciaio conteneva 0,21 % C e 1.44 '10 Mn. t» ceretterl stiche meccenicbe erano 49 Kg! mm2 di resistenza e 24,5 Kg! mm2 di limite oroporzlonete; 36% I'allungamento e 73 '10 la strizione, La tens ione risulte rldatta dl una piccola trezione a 400°C F e suet i sce camp/etamente dopa qualche tempo a 1400° F. La tensiane viene ridotta dapprima grazie ad un fenameno dl scerico delle tensioni e successivamente da una deformazione permanente. Quest'u/tima e causata, in primo luogo dalla ridurlone de/fa resi sten ze alia deformazione ad alta temperatura ed in secondo fuogo da uno scorrimento sotto un cerico prolungato ad alta temperatura.

30
40
OJ
co 50
::::J
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l).- 60
I... Ul
OJ C
D..OJ
OJ ...... 70
c (J)
0-
.- Q)
~"O 80
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a:
90
100 1",- 1) Tempo di parmanenza: .
2, , lora
3~ ~, 2) Tempo di parmanenzu:
4 ore
1~0· 3) Tempo dl permunanza:
6 ora
r,
'" ~~'"
~ ~~
~,
~~ ':::--,
......
~ r---_
r-----:__ 316

427

482

593

704

371

538

649

Temperatu ra

Fig. 42

Questo tipo dl grafleo pub essere utile, dal punto di vista pratieo, per fissare [a temperatura minima alia quale effettuare 12. rlduzione delle tensionl residue. E' da tener presente ehe la temperatura seelta deve essere tale da impedire variazioni rnlcrostruttural i 0 variazioni delle earatteristiehe meeeaniehe. Oeeorre quindl seegliere la temperatura alia quale si realizzano eontemporaneamente Ie proprlata meeeaniehe desiderate e la massima riduzione delle tensioni residue. La fig. 42 rlporta la riduzione pereentuale delle tenslonl, in fLinzione della temperatura, per tre dlfferenti tempi dl permanenza.

80

81 pub osservare che la maggiore Influenza €I data dal la temperatura mentre II tempo dl perm anenza 9 loca un ruolo meno importante.

lntattt tra la curva 1 e la curva 3 sl passa da 1 ora a 8 ore di ·permanenza a temperatura. Come sl puc osservare dal :graflco, la rlduz ione delle tensloni residue e peri'> dl appena II :10 % circa. La fig. 43 rapprssenta Invece Ie tension! restanti dopa permanenza dl 4 ore-a temperatura, per tre acetal avenU dlfferenti llmltf dl snervamento,

Kgl mm2 49
42
...
.:::
(II 35
-
(/J
Ol
"-
cOl 28
0"-
.- 0
~«t 21
Olo
-0.
OlO
- '0 14
iii
'0
co
'0 7
CD
~
0 Fig. 43

1 -- ~
1) Limite dl snervamanto 49 Kg! mm2
2) Limite dl snarvamentn 35 Kg! mm2
~ 3) Limite dl snervamenlo 21 Kg/ mm2
2 - -_ "
---- ..........
~-
.......... , ..... ,~
3 - --- , "
1--- ... [\_
......._ ...
<, ,,~
' ...........
~ ~
.......................
-_ r-.-- -_ 38

149

371

593

704

260

482

Temperatura 0 C (permanenza 4 ore)

81

RITIRI E TENSIONI NELLA SALDATURA

La dllatazlone ed il rltlro conseguentl aile varlaz lonl termlche di un pezzo svolgono un ruolo Importante nella saldatura.

Per comprendere gli effeW della dllataztorre edel tltlrooonalderlarrictre casi: dllatazione eritlro IIberi. dllataz lone fmpedita e rltlro l lbaro, dl lataz lone e ritiro ostacolatl.

1. Difatazione e rittro l iberi

Gonsfderiamo un pezzo a forma di parallelepipedo rettangolare e scaldiamolo unlformementeo II pezzo 51 dllatera In tutte Ie dlrezioni, vi sara clos una variazlone dl volume (fig.44). V = Va (1 + 0: v A t)

dove Vo a II volume del pezzo freddo, 0: v a ilcoefflclente dl dilatazione cublca, 11 tala varlazione di temperatura, V e if volume del pazzo caldo.

A raffreddamento ultimato, II pezzo torn era aile dlmensionl Inlzlal! e non sf daterrnlnera In esso alcuno state dl tensione.

,---------{l

/ /1

/ / I

/ I

(-

! I I

I 1/

L JI

pezzo freddo

pazzo caldo

Fig. 44

2. Di/atazione impedita, ritiro fibero

Gonslderiamo un pezzo,A,a forma dl U e supponiamo che esso sla rnolto rnasalcc!o tanto da poter essere considerato rl 9 I do, Jntroductamo un secondo pezza, S, senza al cun 9 loco tra Ie estrernlta li:bere·dell:a U (fig. 45 a).

SupponlarT'o ora dl riscaldare sol tanto II pezzo S, Esso tende a portarsl dalJ:a lunghezza lnlz I a Ie e alia I unghezza L maggi are,

Se lndlchlarno con 0: Ilcoefficientedl dilatazlone llnaare , e fj. t la varfazione di temperatura, la lunghezza L rlsulta uguale a:

L = B (1 + 0: A t)

82

Abbiamo supposto perc che II pezzo adU fosse rigldo, perche B non puc allunqarst: ne consegue che aumentera la sua saz lune deformandosi plastlcamente, vale a dire, in maniera permanente (fig. 45 b).

A raffreddamento avvenuto, il pezzo non tornera pill alla sua lunghezza inlziale e , ma assumara una lunghezza inferiore C (fig. 45 c).

II pezzo B restera perclo deformato, ma non vi sara alcuna tens lone lhterna.

----;r-

I
A B a

Fig. 45 a-b-c

A

b

B

A

c

B

I

c<l

\

3. Difatazione e rittro ostecoteti

supponlarno ora che i I pezzo B costl tulsca un corpo unlco con A, c loe supponiamo dl avere

II pezz o come in fig. 46. Riscaldiamo II bracclo B e - dato che A 10 abbiamo supposto rigido - a raffreddamenta avvenuto osserveremo la deformazlone plastlca di B, come rafflgurato in fig. 47 (II tratteggio Indica II :profilo prima delta deformazione); a)e la contrazlone che

sublsce II pez zo per effetto della deformazlone dl B,

A

B

Fig. 46

---- -~ -"~a

----I \ I

A

B

U

~=-=-=-:===-=:=iL-r

Fig. 47

A raffreddamento ultimata II pezzo non r ltorna aile dimensionl lnlz l a!l perche, come sl sgia detto, II braccio B 51 deforma in modo permanente ed if raffreddamento del pezzo non puc

el iminare tale datorrnaz lone.

83

~ I!

Ne consegue che la deformazione del bracclo B sara soggetta ad una tensione unltaria uguaIe a:

l'·

~=~E

e

dove e e la lunghezza Inlziale del :braccio B.

E' questa la condlzlone pill pericolosa per un pezzo saldato. La posalbf llta 0 meno che sl verifichino rotture dipende dal valera dl G

Differenti tipi di rltiro

Abblamo il rltlro trasversale, [I rltlrn longitudlnale ed II rltlro angolare.

a. Rttiro trasversafe

Durante I 'asecuzf cne del :cordone dl saldatura, Ie partl adlacenti al :cordone al riscaldano e si dilatano. Le diJatazionJ si locall:zzano verso ~I centro del cordona, cost che questa rlsulta rlstretto. Oato che la dllataz lone.producs una deformazione permanente II succasslvo ratfreddamento non puo rlportare II pezzo alia dimenslone Inlziale; ne rlsulta in deflnltiva una contraztone trasversale del pezzo stesso.

La mfsura dl questa contrazione·vlene deflnita rltlro trasversale (ffg. 48).

trazlone

~------/~------_'

Fig. 48 - Tension! dovute al ritlto trasversa/e

b. Ritfro fongitl./dinafe

La dllatazione·termica lungo II cordons di saldatura, viene ostacolata daJl:e zone fred de pili lontane. La deformazione dovuta al ritiro longltudlnale provoca una contrazione nel pezzi di medlo spessore ed un incurvamento nei pezzi a spessore pill grande. Le tensioni longitudinall: sono in generepill altedi qualla trasversalf (fig. 49).

Nel la saldatura a pill passate, ognl nuovo strato depositata rlduee Ie tensionl indotte dal le passate precedent! e Introduce Ie tensioni dovute alia sua esecuzione.

84

"T

1

I

i I

I

I

I

i

trazlone

compress lone

Fig. 4Q - Tensioni tiovute af ritiro longitudina/e.

c. Ritiro angolare

II rltlro angolare puc essere rltenuto Game una distrlbuzf one non uniforme del rltlro trasvarsale. Per pazzl praparatl a V ogni strato deposltato rlscalda Ii pezzo e provoca un certo rltiro angolare. Pill sl depositano strati" pill sl contraqqono gli: strati superlorl rtspstto a quelI I: inferiori e maggiore sara II rltlro angolare.

Procedimenti che cornportano un alto apporto dl calore rlducono II rl tlro angolare perche II cal are sl dlstrlbulsce nelpezzo pi II unltcrmarnanta, Allo stesso scopo e consigl iablle depositare dei larghi cordonl con rnovlrnento csclllante. Lo scopo e sempre quello dl distrlbuire unlformemente il calore.

Per pezzl preparatl a X II rltlro angolare viene compensato dalle passate contrapposte sulle due parti della X.

Rimedi al ritiro per la saldatura

Preriscaldo

Uno del rimedi conslste nel preriscaldare. Questa metodo dl preriscaldo locale 0 totale dei pezzl prl ma della saldatura e assai general lz zatn. Nelcaso del pezzl a struttura complessa occorre possadere una certa esparlenza per stabllire qual l siano Ie zone da prerlscaldare.

11 prerlscaldo del pazzo, pill in generale, ha 10 scopo dl compensare Ie deformazionl, di ridurre Ie tension I residue e di Impedlre la formazione di rnlcrostrutture dl ternpra.

La temperature dl prerl scaldo possono essere stablltte can vari procedlmenti (vedere pag·61 ). Una formula abbastanza approsslmata e quella dl Setarian:

Tp=350 V(C) -0,25

Tp = temperatura di preriscaldo (C) = carbonlo totale equlvalente

puntatura

L 'Irnmobl l i zzazi one del bard I da saldare nella lora posi z i one corretta puo essere ettettuata con dei punti di seltietut«, d l I unghezza maggiore 0 minaret a seconda che Ie lamiere siano pill a

85

I

r tl_ 1
I --
J I
L ~ 1 DDDDDDDD[)::::===:

v

1

[

]

[

Esempi di detormezione Introdotta dalla sa/datura.

86

meno spesse e che Ie part! da unire siano mantenute pill 0 meno rigidamente. durante la saldatura. Questa operazlone prende il nome di uunteture. La puntatura ha una notevole lmportanza: pill II pezzo e puntato, infattl, meno esso da luogo ad un apprezzabile r ltlro trasversale.

ordine di esecuzione delle saldature

Un esemplo di questo procedlmento e f llustrato alia fig. 50

1

2

3

4

5

6

7

Fig. 50 - Esempio di ordine di esecuzione delle sa/dature.

Cltlamo anche altrl rlmsdl:

- deformazioni prellminarl

- montaggl

- correz lonl successi ve alia saldatura {marte llatura, raddrizzarnento}

Tutti quest! rimedl non possono essere appli:cati Indifferentemente in tutt-i i casl. Occorte spaclalrnente.tener conto della maggiore 0 minore attHudine, da parte del rnetallt, a deformarsi a caldo ada freddo.

Vantaggio del procedimento a basso apportotermico

Questa studio sui ritiro In saldatura dlmostra in fine chlaramente chetuttf i fenamenl l l lustratl saranno tanto meno pronunclatt quanto plu debole sara i'apporto dl calore.

PiO 11 rlscaldamento locale e Intenso, pili lmportant! diventana i rlschl delle tensloni Interne. 11 rimedlo prlnclpale al ritlro dl saldatura e, In definltlva, II procedimento Castolin che, grazle al :debo/e apporto di calore, permette dl rldurre In larga mlsura I rlschi di tenslonl, dl deformazione e di incrlnatura del metallo base.

87

DIFETTI

DELLA SALDATURA

I prlnc lpal l dffettl dl esacuzione del la saldatura sono rlportat! In fig. 51.

I dlfettl hanno generalmente orlqlne-nella errata scelta del parametri di sal datura, rna possono dlpendere anche da Imperlzla esecutJ.va.

I casi alencat! sana I pill comunl: esamlnlamo ora, per clascuno dl esst, Ie pnsslbl l i cause.

Mancanza di oenetrezlone

SI rnanltesta can la mancata tualonadl una parte del l ernbl , Quando 51 verlfiea questa dlfetto sl debbono temere rotture In eserclzlo a causa dl concentraztoni di sforzl dovutl al Peffetto dl intaglio.

lnctusiont di ossidi

Le Inclusioni dl ossidl all ilnterno della saldatura derlvano dalPimplego dl un cannel 1:0 regolato can flamma ossldante 0 maJeadoperato. Nel case dl saldatura al Parco elettrleo Ie lncluslonl dl ossldi, od in genere dl scoria, sana causate da errata posizlone del ltetettrodo e da scarsa abilitEt dal lroperatore .



Dis/i.vel/o de; bard;

SI tratta dl un dlfetto causato da mancata ndarrata puntatura del pezzl da saldare.

Eccesso d; meteilo

PUG essere dovuto a searsa correntedl saldatura 0 ad errata tecnica esecutlva.

Solchi laterali

SI presentano con Intagll al margini del cordone: In Inglese sono denomlnatr «undercut». I solch i general mente sana dovutl ad -eccesso d! corrente, al la posizlone treppe vertlcale dell:r'sl ettredo e ad un arco troppo lunga.

Sana dl tettl molto perlcolosl per la stabll lta della costruzlone perch€! provocano P:effetto dl lntaqllo.

Incolfatura

Er la mancanza di legamento metall:urglca tre metallo drapporto e metallo base. 'SI ha sernpltcemente un deposito dl metall:o fuso sui bordl de saldare.

Ll[ncoll:atura pub essere dovuta alPlnterposizlone dl uno strato molt:o scttl!e dl assido tra la zona fusa ed II metallo base; Nella saldatura all tarco elettrlco Ir:incoll:atura sl verifica quando la corrente ha un valore Insufflciente a quando lrarco e troppo lungo.

Soffiature

Le soffl ature sono dovute al 11:1 nc Ius i one dig as al l.tln terno de I m etallo fuso.

88

I gas cost occl us l. se di plccol l sslrne dirnans lonl , danno luogo a poroslta.

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profi 10 corretto

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rnancanza di penetrazione

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inc lusioni dl ossldl

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dislivello dal bordi

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eeeessa dl metallo

solehi lateral i

eccesso dl penetraziane

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Ineollatura

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soffiature

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maneanza di metallo

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~---------~,-.,I.(------------~,

depositi irregolari

Fig. 51 - Principali ditetti di esecuzione della sa/datura.

89

cricche

La formazione di cricche, In generale, e dovuta al la caratteristiche metall.urgiche del rnatal ll di base e dapporto. La fig. 52 rlporta la locali:zzazione e la denomlnazione delle orlcche. Abblamo lasc lato la voce Inglese alia scopo di poter meglio interpretare Ie specifiche di ditte estere riguardanti esecuzioni e controlu: dl sal datura.

Le crlcche sono costltulte da soUil1: rotture che possono manifestarsi a caldo od a freddo. Sottoposte al Ie tensioni di esercizio Ie cricche possono dar Juogo a rottura.

Favoriscono la formazione di cricche, ultra la temprabi llta de! rnaterlall, Pesecuzione di prlme passate sott+l! e i':impiego di corrent! troppo alta.

1

Fig. 52

8

Classificaziane delle crlcche in una saldatura tenendo presente la loro localizzazione (dal ((Welding Metallurgy LINNERT ~ 196711).

1· Weld metal crater cracking
2. We I d metal transverse crack I ng
3. Base metal heat-affected zone
transverse cracking
4. Weld metal longitudinal cracking
5. Toe cracking
6. Underbead cracking
7. Fusion line cracking
8. Weld metal root cracking crl cca su I cratere

cricche trasversall sui metallo d1apporto cricche trasversali sulla zona termicamente al terata del meta" 0 base

cricche longitudlnall sui metallo drapporto incision! marginal I

crl cche sotto I I bordo

crlcche sul la linea di fuslone cricca sul la radice del metallo

~o

GHISE

Le ghise sono leghe terro-carbon!o, con tenore di carbonio variabile da 1,7 a 6,710 . II punto di fuslone va da 1150 a 1300° C. In pratica i tenori pill usual! di carbonio vanna da 2,5 a 4,5 % dl al l lc lo da 0,30 a 210 e quantlta assai varlabili:di manganese, fosforo, zolfo.

Le ghise si individuano sui :diagramma terro-carbonlo come ghlse lpo-eutettlche [a cui struttura, In condizioni di raffreddamento lentisslmo, e perlHe, cementite e ledeburlte (quest'ultimo e lteutetttcoy, e come ghise lper-eutetttche la cui struttura e costituita da ledeburite pili cementite.

[I carbonio sl presenta, nelle ghise, sotto forme differentl·:

- pub essere total mente combinato col :ferro sotto forma dl cementite Fe3C. g[ hanno, in tal caso, le ghlse,bianche, cos! definite in quanto, alla rottura presentano una grana fine e bianca.

- [a rnaggior parte del carbonio pub trovarsl allo stato Ilbero, sotto forma dl graflte nell:a massa, alia quale conferisce II suo colore grlglo. Tali leghe sana le ghise grlgle.

La grafite e carbonlo crtstallizzato. Esso e un elemento Importante; dal la sua forma dlpsndono Ie proprleta del le diverse ghise. La grafite si presenta nal le ghise sotto forme che sono illustrate In fig. 53.









••





graflte lamellare

grante sferoidale

• ._ :-
-.
• .. .
• • .. ..
Fig. 53 graflle nodulare
91 Data che la grafite agisee come ineavi interni, la resistenza e la tenaclta della ghisa dlpendono dalla q uan tita, forma e d I strl buz ion e della grafite.

La fig. 54 mostra la perturbazione ehe subisce il :flusso di tenslone a seconda dell:a forma assunta dalla gra fi te.

Fig. 54 - Influenza della forma della grafite sulfa distribuzione delle tension; .

A sinietre; lamellare (ghisa grigia); al centro: in tiocohl (ghisa malleabilej; a desire: nodulare (grafite stero/dale) (Mayersberg).

Oltre i I carbonio, un altro elemento importante nella ghisa e I I sl I iclo. Fino al :3 % favorisce la graflti.zzazione ed influenza, in tal modo, la struttura (diagramma di Maurer e Greiner). Quando i l stttc!o e presente in maggiori psrcentuall pi migliora la resistenza al l+osaidaz lone superficiale e la resistenza alla corrostone.

%C

1

5

4

3

2

%5i

1

2

3

4

5

6

7

Influenza del SI sulla struttura della ghisa.

Dal punta di vista della saldablllta Ie caratteristiehe piu important! son a Ia resistenza a rottura e I t-all:ungamento.

In fig. 55 e riportato II grafico tensione-allungamento a rottura per dif teren tl- quallta di ghisa. Come si pUb osservare, lal lunqamentc raggiunge II :3 10 max,

92

Q.J c: o

U) c:

Ol I-

30

VB
~~ C
_/E
r/f~F G _tI
IV

r 10

o

0,5

1,0 1,5 2,0

Allungamento

2,5

3,0 %

Fig. 55

Le caratteristlche flsiche e tecnologiche delle ghlsegrigie 0 bianchesono Ie sequent]:

" ghisa grigia: peso specifico 7,2. Buena colahlllta, da cui deriva la pcsslbl llta dl fondere anche del pazz! di spessore rldotto. Durezza Brlnel b 200 HB, Hesistenza al la traztone

R = 10.;.. 20 Kg/mm2. Reslstenza alia compresslone di circa 50 Kg/mm2. Fragile, buona reslstenza all-usura, buona realstenzaaqlf agenti· chimicl, in partlcolare agll acidl solforico e cltrlco.

"ghisa blence; peso speclflco 7,7. Dlfflcilmente lavorabile. Dura, fragile, con 2,5 % dl carbonlo ha una durezza Brinell 250 HB, mentre can 3,5 % di carbonio ha una durezza Brinell 500 HB,

Per otten ere del Ie caratterlstlche meccanlche pili elevate sl rlcorre ad opportunl trattamentl termici in segulto al quail: sl ottlene la ghisa malleabl le.

Composlzlone chi mica percentuale
Materlale
C SI Ni Cr Mo Cu
tot
A Ghlsa blanca 3,40 0,68 - 1,55 - -
B Ghlsa grlgia al NI"Mo ad alta
resistenza 2,34 2,64 29,3 0,25 0,97 -
C Ghlsa grigla bonificata 3,51 0,72 - - - -
0 Ghlsa resistente al le temperature
elevate (SIMCr) 3,10 3,57 - 1,94 - -
E Ghisa legata ad alto contenuto
dl C 3,66 1.82 1,52 - 1,06 -
F Ghlsa reslstente aile temperature
elevate (SI-Mo) 3,54 3,38 - - 1,95 -
G Ghlsa grlgla 2,89 1,81 18,38 2,28 - 2,74
H Ghisa austenitica 2,91 1,68 20,45 2,11 - - Fig. 55 bis

93

Saldatura

TraJasclando laghisa blanca, dato che questa e estremamente fragile e dl difflclle Iavorabl llta, per cui sl usa laddove interessa soltanto unalta reslstenza allrusura, la saldatura trova invece piC! estesa app licaz lone sul la ghlsa grlgia.

Due sono I problemi da affrontare in ognl caso:

- la formazione di «zona dura» nalla zona termicamente alterata. Le «zona dure» sono Isole dl ghisa blanca nella ghlsa grigla dl base.

- Ie tensioni residue nel pezzo saldato.

Quest] due problemi sorgono con qualslasi procedlmento dl saldatura. Tutta la problematlca rlguarda Ie controindlcazloni da adottare per ridurre, ed eventuaJmente ellminare, gil, effettl noclvl.

Se e possibile Ilpreriscaldo totale in forno da 500 a BOODe ed IJ successivo raffreddamento lento, sl pUG usare materiale dapportc della stessa composizlone del metallo base 0 compostzlone diversa, tenendo presents tuttavla dl usare materlale con coefficlente dl dilatazlone abbastanza vicino a quello dena ghlsa (10,4 . 10-6).

Inoltre, dato che Ie zone dure sana dovute sla aile alte velcclta dl raffreddamento sla alla perdlta dl sl l lc lo per ossidazione durante la saldatura, occorre adoperare un materlale drapporto che compensi tale perdlta: In genere e necessaria non meno del 3 % dl slf lc lc. Questa perchs II al llc lo e elemento fortemente graflHzzante e la sua mancanza favorlsce la tormazlone dl ghisa blanca.

Quando non e posslblle effettuare II prerl'scaldo totale a cosl alts temperature; s! salda II a fraddo», lrnpleqando un rnetallo drapporto a struttura austenitlca e rnedlante-rnartel latura [0 sl deforma In modo da scarlcare Ie tension! Indotte dal rrscaldo disuniforme del pezzo. In al tre parole, la ghlsa ha un basso allungamento a rottura (1 ~3 % ) ed e come dire che appena e costretta adal[:ungarsl In condlzioni dl vlncolc, s! rompe. Non potendo qulndl dilatarsi senza pericolo oceorre evltare che venga riscaldata. A tale scope si deposltano cordoni dl 1 - 3 ern.per volta; II cordone sl rnartel la ed II pezzo sl lascia raffreddare fino a ehe pUG essere toecato con mano, pol sl deposita un altro cordone dl 1 - 3 em. e cost via.

Ghise malleabili

Si tratta dl ghlse ottenute mediante trattarnent! termiei da ghlse blanche.

SI parte da gh I sa b! anca, si deeompone I a cementite i in modo da ottenere g[ obu I I: dl grafl te. A seconda del trattamento termico ettettuato. s I dl stlnpuono:

1. la ghisa malleablle a eucre-blanco, detta anche ghisa malleabile europea;

2. la ghisa rnalleahlle a eucre nero, delta ancheghisa malleabl le americana.

La ghisa malleablle a cuore blanco sl ottlena rlsca[dando una ghisa blanca con e 2,5 ~ 3 '10 e Si 0,5 +- O,B % In atmosfera decarburante.

Si forma graflte globulare e gil strati esternl sl decarburano per circa 3 mm di protondlta.

94

La ghisa malJeablle a cuore nero st ottlenarf scaldando una ghisa bianca con C 2 +- 2.5 % e Si O,B+- 1,6 % in atmosfera neutra. La cementite si decompone e sl formano dei globuli dl grafite.

Nelle ghlse comuni la graflte si trova sotto forma dl lamelle che svolgono if ruo!o dl fessura e cha dlmlnul scono la coeslone metall:i:ca, II che determina Iraqltlta.

Nelle ghise malteahllt, la graflteappare sotto forma dl noduli: (grafite ncdulare) 0 di sfere (grafite steruldalaj. che favoriscono 10 allttarnento e, dl conseguenza, la deformazlone alastlca del rnetal lo: dal che derivano Ie rnlql lor i proprleta dl deformazlone e Ie migliori caratterlstiche meccanlche; In particolare:

- la reeistenze aI/a trezlone, ottenuta con ghlse mallaabl I i. dl qual Ita normale, e compresa tra 35 e 40 Kgl mm2 (contra un valore compreso tra 10 e 20 Kg! mm2 per Ie ghise comunij

- I'allungamento a rotture e dell:1:ordine del:5.,.. 1B% (mentre e dl circa 1 7- 30/a per Ie ghise comunlj.

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Sezioni obe mostrano titnttuetas sulfa resistenza alia fessurazione in dipendenza della forma del/a grafite.

Saldatura

General mente Ie ghi S8 malleabi I i: non vengono sal date con procedimento dl sal datura autogeno, glacche questa renderebbe lnutfle II trattamento dl malleabilizzazione e sl avrebbe II rltorno al la ghisa blanca con pericolo di rottura.

La saldatura pub effettuarsi con materlale quasi completamente decarburato e qulndl fino allo spessore dl 8+- 9 mm circa,

st ricorre Invece sla alia sal datura «a treduo» con elettrodo austenitico (Ieghe dl nickel), sla al la saldobrasatura, avendo cura in questtultlrno case dl operare ad 'una temperatura d.1 circa 700°C.

Ghisa sferoidale

La ghlsa steroldale si ottlene partendo da una ghlsa grigl·a fusa e introducendo nel bagno degl i inoculanti (magnesio, calcio e ceria).

81 tratta d! ghise che presentano una buena reslstenza meccanica, ottenute rr:ediante la trasformazione dal la graflte larnal lare in grafite sferoidale.

La reslstenza alia trazione pub ragglungere valorl compresi tra 60 e BO Kgl mm2, I'allunga~ mento a rottura e delPordine del 3 % .

95

Per acqulstare maggiore dutNHta il materialevlene sottoposto ad un trattamento dl rlcottura che produce-Ia decomposizlone dell:a perll:te In ferrite e carbonlo Ilbero. In questo modo la matrice rlsulta completamenteferritlca. La dutHllta ragglunge il 10 +- 20 10 .

In fig. 56 e rlportata la relazlone tra resistenza, allungamento, durezza e microstruttura.

~ 40 a:

20

120 r-----r---r---r--------,

K9f 1 00 I---!---'---!------:

Fig. 56 - Struttura tondamentale e earatteristiehe meccenlche della ghisa con grafite steroidale.

ctl 0 .___--'-_---I __ ~.:.:..:.::.:..:.:.=..:..=.....J

E% e 24

ctl

Ghise speciali

Can la denominazione dl ghlse·speclall sl indivlduano Ie ghise reslstentl al la corrosione ed al cal ore.

Esse sono:

a) ghise atio + 1810 dl sili:cio ecarbonio varlabl le-tra 0,3 +- 1,5 10

Queste ghise hanno elevata tendenza a criccare a causa della forte fragllita e del bassl salrnoccetftclente dl dilatazione (0,3 - 10-6). La lavorabl llta e posslbile soltanto con molao Reslstono bene alia corroslone da parte dl ac ldl rnlstl (HN03/ H2S04) e ad acldo cltrtco e acldo clorldrlco.

Sono anche resistentl a tortf abraslcnl, Queste ghise vanno classiflcate come non saldabl II:.

b) ghlse ad alto tenore di cromo (fino al :28 %).

Sono partlcolarmente reslstenti· all:'ossldazlone a caJdo {fino a 1200DC}. La percentuaJe dl carbonio e tanto pill alta quanto maggiore e J'abrasione a cui verra sottoposto II pazzo. Queste ghise sono molto tragill:. L'aggiunta di nickel (tlno al 2510)' consents dl ridurre notevo I mente tal e trag i I i:tA:

c) .ghise al :silf:cio-aJi:uminio (fino al 1010 Sf e 8 10 AI).

Hanno coefficiente dl dllatazione alto.

Queste leghe s! utf llzzano al posta delle leghe Cr-Nl al lo scopo dl rlsparmlare il nickel o quando II nickel non pub essere usato come, per esempio, In presenza di gas H2S.

La proprteta pill Importante e la reslstenza alia corrosione.

96

d) ghlse Nl-resl st.

sono leghe ad alto tenore dl nickel :e.5 ~ 10 % dl rame. La struttura e austenltlca. II coetflclente dl dllatazlone sl avvlcina a quello degll; acetal Inossldabifi:. Reslstono al calore fino a 8500 C·

e) ghlse Nl-hard

So no leghe aventi· una percentualedl Ni varlabile da 4 +- 5 % . Possono essere a basso e ad alto tenore dl carbonio. La struttura e martensitica. 81 Impiegano perorgani soggetti· ad usura.

Le ghlse speciali: citate al punt! a, b. c, sana classificate come non saldabili.

Esse lntatt+ danna luogo a fessurazioni In fase dl saldatura e, per II fatto dl essere sottoposte a partlcolari condlzlonl dl esercizlo, necessltano dell;r;lrr,piego dl un rnetallo drapporto della stessa compostzjone chlmica del metalto base. afflnch~ non 51 cralno zone dl minore reslstenza alia corrosione ed al calore. CIa che, natural mente, non e possiblle real lzzare per probleml di saldabltlta.

Anche Ie restanti leghe hanna gil: stessi problemi: tuttavla, rlspetto al la precedent], presentano mlnori dlfflcolta dal punto dl vista della saldablllta.

Pertanto, se e possibile accettare metallt d'apporto a base di nIckel-ferro. saldando can 11 procedlmento a freddo 51 rlesce-ad esegulre.dell:e saldature.

Saldature che vanno sempreIntese come riparazlonl a rlportl.

97

lA CORROSIONE E Gli ACCIAI INOSSIDABlll

Con la denomlnazione generlca dl corrosione·sl Indivlduano tuttl quel fenomeni, dl natura chlmlco-tlalca, che provocano I I :graduale' deterloramento dei material I: sotto I':azione delt-amblente esterno can cui sono a contatto. L'ambiente·esterno puo essere umldoo secco; pertanto sl dlstinguono Ie corrosloni in ambiente umido e Ie corrosionl In ambiente secco.

Corrosione in ambiente umido

In generale, ognl volta cheun metallo e immerso in un I lquldo, si determlna nell:l:interfaccia tra metaflo e liquldo una tenslone alattr lna, datta tenslone dl dissoluzione.

81 ha dlstacco e passaggio dl partl·cell:e,metall iche dal metallo nel llquldo: una vera e propria «dlssclualcne» e-perclo 51 dlceche II metallo 51 sta corrodendo. Alia tensione dl dissoluzlone sl oppongono la presslone osmotlca e lattraztone aiettrostatlca tra gil lonl In soluzione e gli atoml elettrizzatl rlmasti sulla superficle rnetalf lca. Possono poi Iavortre-Ia corroslone sia la temperatura che 10 stato dl mota, Ie eterogenelta e la composlzlone deltr:elettrolita. L'infiuenza di tutti quest I fattor! e tale da dar luogo ad -una tensione a potenzlale elettrlco che si oppone alia tenslone dl dlssoluzlone. Pertanto sl ha corroslone solo se questo potenzlale elett-rlco (che e il potenzlaladl equilibria termodinamlco della reaz lonej e lnfartoreal la tensione dl dlssol uzl one; Questo meccan I smo dl attacco e molt:o lrnportante per gl i implant! industrlaJi dato che essi possono essere dlrettamentea contatto can llquldl (serbatol), oppure con ltumldlta atrnosferlca (carpenterla) che forma un film llqul do superfic I aleattraverso II :quale puo avvenire i I proc esso descrltto.

La corroslone pun manifestarsl con una delle seguent! carattertstlcha:

1. Corrosione unltorrne: In questo caso i'lntera superflcle del metallo vlene-corrosa in modo unlforme sl ha la formazlone dl una peillcola autoprotettlva Impermeablle che pub rallentare ltattacco corrosivo (fig. 57),

2, OorrcsloneIocaltazata: In questa caso essa sl manlfesta sotto forma dl plccoll. craterl 0 dl strlature in determlnatl puntl (fig. 58).

3. Corroslone Intercristall ina: in questo caso la corrosione avvlene In protcndita e sl rnanlfesta seguendo In certl punti gil I nterstlz I dell's struttura crista I I ina (fl g, 59). II metallo base vlene cost a perdere la sua coesione.

La corroslone di un matal lo dlpende In gran parte dal 'suo grado dl purezza. Ad esempio

; .1,

I

'i:

I ~:

98

ilferro impuro arrugginisce con maggiore rapid ita del :ferro puro. Inoltre, sl riscontrano sensibili: differenze dl corrosione tra l tallumlnlo comune a 99,5 % dl purezza e l+al lumlnlo a 99,996 % .

Fig. 57

Fig. 58

Fig. 59

Per impedire la corrosione del metall:i: sl rlcorre a dlversi procedlmantl.;

1. L~impiego di metal1:i purl:

2. I rivestimenti metal i·lei come la ramatura, la nickelatura,e la cromatura.

3. I rivestlmenti non metaltlcl: pltture e varnlcl , la parkerlzzazione (trattamento degli: oggetti a caldo In una soiuzione dl acldo fosforico e di tostatoj.

4. L'impiego dl acetal Inossidabili:. Sono quest I ult:imi che hanno avuto un largo svlluppo nella pratica industrlale date Ie loro peculiar! proprleta.

Molti rlcercatori hanna da tempo, Infatti, affrontato II problema dell:a corrosione a umido e nel :1920 sana apparsi sui mercato Internazionale gli: acciai lnoasidabl ll studl ati apposltamente per garantire la atab lllta nel tempo della costruzlone. II 'campo d'impiego e motto esteso: industria meccanica, chimica, allmentare, farmaeeutica e nucteare. Gli: acciai tnossidablli derlvano la loro resistenza al la corrosione dalfatto che sl ricoprono dl un sottlte film dl ossido d l cromo che inlblsce ll processo corrosivo (stato dl passtvlta). Tale film e stabile solo in presenza dl rnezzl ossldantl, In fig. 60 e riportata la curva

V - % eromo. Si osserva che la lega non si corrode, e pass iva, quando la parcentuale di cromo e non meno del :12'1a circa. Per questa raglone gil acc lai lnosaldabllf hanna. tutti In comune una pereentuale di cromo non inferlore al :12 % . Data chs la resistenza ad alta temperatura cresce con II tenore di crorno quest I acetal sana anche resistenti alia corrosione a secco.

V 3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
-5
-6
P ssi va l:::-:::" !..---
1-- -- - -- -- - ~ -- --
/
II



/
V
»> »:
---- -7

Fig. 60

a 2 4 6 8 10 1 2 14 16 18 20 22 o/aCr

99

Corrosione a sec co

Per corroslone a secco suntende la reazione chimica che pub avvenire tra un metal 10 ed un ambiente costituito da gas secchi (aria, CO2,cloro, ecc.j. II ·fenomeno pilI frequente e I'ossldazione ad alta temperatura. Sullo strato superficiale s l forma un ossido del metalto la cui natura e Ie cui caratteristiche flsiche sono determlnantl per tultertore prosacuz ione del[:tossidazione. Ifattorl determlnanti sono la denalta del b'osstdo , II :coefflclente dl dllatazlone, II peso molecolare, II tipo dl rettcolc. Anche nei cas! pIlI favorevoll, tuttavia, I'ossldazlone non viane bloccata, sl passa dallvandamento Jineare delJ:a funzione corroslva-ternpo allvandarnanto parabcl lco che danno rispettivamente la massima e la minima valoolta dl corrostone.

In fIg. 61erlportatoundiagramma che vlsuallaza, per tre dlfferentl categorie dl acetal II cornportamento ad alta temperatura In tunztone del tenore dl cromo. l.raumento dl peso riportato sulle ordinate si riferlsce·al fatto che II :metallo per formare I'ossido assorbe ossigeno dal lo arnblente e qulndl pesa dl plu. In altre parole, II materlale e tanto plD soggetto a corroslone quanto maggiore e l l peso che si mlsura a fine prova.

Fig. 61 -

Ossidazionedi ecciei al crotno esoostt per 48h a 10000 C in atmosfera ossidante

45
40
35
~ 30
0
en 25
aJ
c.
"0
0 20
......
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ctl
10
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I\_ --- -- o 4

12 16 20 24 28 Cr10

B

Oltre che resistere al':'ossidazlone vi sono altre esigenze a cui debbono soddisfare i materiaII implegatf. ad alta temperature, come ll :11:mite dl snervamento e d l scorrimento a cal do. sono queste Ie ragionl nhe Inducono ad lntrodurraln queste leghe percentuali: abbastanza elevate di nickel che ha la proprleta dl aumentare Ie caratteristiche meecaniehe dal la lega e di ratlorzare la reslstenza alia corrosione umida conferita d al crorno, Pertanto, a seconda della presenza o meno di niekele della percentuale dl carbonlo, si hanno dlfferenti tipi dl acclal inossldabili I quail: si classificano in base alia lora mlcrostruttura a temperatura ambiente. In fig. 62 e rlportato i 1:1 lrnl ta di snervamento e di scorrlmento per differenti quallta di aceial.

100

5

1 = 45 Aq
N
E 2 = 0,5 Me
E 3 '" 1 Cr-O,5 Me
<;
01
~ 4 = 2,25 Cr-l Me
5 = 5 Cr-O,5 Me
[J)
6 = 1B Cr-B NI
7 '" 24 Cr-20 Ni
2 __ ~ S 0,2 = Limlte dl snervarnento
3
;~ ----...:::: <, s 1/100000 =~1~2~~!.~c~~~~~~
------
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.....___ \ \ I I
\\
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- ~--:::
.... __ 45

40

35

30

25

20

15

10

o

- 0 100 200 300 400 500 600 700 800

e-G

Fig. 62 - Limite di snervamento e di scorrimento dl a/euni tipi di ecclei.

Acciai lnosstdabllf

La suddlvisione degli: acc lal inossidablll: viene tatta in base alia mlcrostruttura: pernio abblamo gil; acetal !nossldablli::

Ferritic i

Non ternprabll l; Quindi un raffreddamento bruseo non ha alcun effetto dl tempra. II tenore dl earbonia e generalmente·inferiore a 0,10 % ' mentre il tenore-dl creme va da 12 a 18 0/0.

Sono acclat maqnetlcl ottenut! con 11:aggiunta di cromo, mollbdeno, vanadio, siliclo, tltanlo, tutti element! che estendono II campo dell:o stato «alfa», (ferrite) ehe 51 rnantlenequlndl dall:a temperatura di fusione alla temperatura arnblente.

Martensitic;

r emprabllb - Magnetic]. A segul to del :tr·ati<amento d i tempra assurnono la struttura martensitiea. II carbonlo varia da 0,10 a 1 % , II tenoredl creme da 12 a 18 %. Hanna carattertsttche-meccanlche ed- antlusura pi u elevatedeg I i: ace I ai ferrl tlc 1. Quest]. ul tlrnl , per contra, hanno una maggiore reslstenza al la corrosione ed·all:1:oss!dazlone·anehe·ln amblentf contenentj zolfo.

semiterrttiot

Si definiseono cost gIl: aeclal cheallo state rlcotto hanna una struttura costltulta da ferrite e martensite. Le·earatterlstlche sono Intermedie rlspetto ai due.qruppl dal quail: derlvana.

AustElnitici

Non temprablll:. Non magneticl. litora tenore dl carbcnlo e general mente da 0,03 a 0,2 % ' il

101

,i'

cromo da 16 a 25 % , II nickel da 8 a 20 10 . I tip I phi conosciuti in cornmerc lo hanno [118% dl cromo e 1':8 % dl nickel :(18/8). L'agglunta da 2 a 4 % dl mollbdeno aumenta la reslstenza agll acldl . Questl acclal sono caratterlzzatl da bassa ccnduclb ll lta termica, elevato coettlclente di dilatazione, alto all:ungamento a rottura. Inoltre hanno una grande detorrnab+llta a freddo II che comporta un alto Indurlmento a seguito de,,:t:incrudimento dellsanclalo.

Duplex

Sono acclai a struttura bifase; austenlte-t-terrf te. Sana poco sens lbf ll. alia corroslone lnterqranulare ed hanno caratter lstlche meccaniche globali: migliorl degli accial austenltlcl. QuesH acclal non sono unificatf..

Per conoscere la rnlcrostruttura dl un accialo Inossldabile di composlzione chimlca nota sl u~ tlHzza II :dlagramma di Schaeffler rlportato In fig. '63. Cos; come e lndlcato sugll assl si calcola II cromo equlvalente (Creq) ed it :nickel·equlvalente{Nieq)· Llarea del dlagramma entra la quale cade II punto rapprasentattvo della lega indica la struttura dal la stessa. II :dlagramma dl Schaeffler vlene utlllzzato In sal datura per conoscere la rnlcrostruttura dal la zona fusa, quella zona cloa, In cui metalla base e metallo d'apporto arlo stato fuso s! dllulscono In una percantual e conosc luta 0 perlomeno lpotlezabl Ie. Ovvlarnente e valldo anche II rag i onamente Inverso; In base alia mlcrostruttura desiderata In zona dl dllulz lone resta determinata la composlzlone chimica del metallo diapporto.

L1uso dagll: acclal inossidabil i ha dimostrato che, oltre ad-una adeguata conoscenza del Ienomenl eorrosivi necessaria per scegliere leghe Idonee ad ottenere rlsultatl soddisfacenti In e~ serclzio, oeeorre tener canto dl alcuni probleml caratterlstlcl che sl presentano quando tall: acclal sono implegatl· a temperature superiorl a 4500 .;.. 500°C.

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II

0- Q)

Z

Austenite

°O~'_----L-~10~~----~2~O--------~3~O------~

Creq= 1aCr+ %Mo+1,5 8i% +0,5 Nb1c+(TI-AI-V)

Fig. 63

102

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