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PAESE :Italia DIFFUSIONE :(500000)

PAGINE :6 AUTORE :Maurizio Bifulco


SUPERFICIE :16 %
PERIODICITÀ :Quotidiano

3 aprile 2018

Università/2. Promemoriaper il prossimogoverno

La ricerca scientificanon èun optional


tradizione, cultura, risorse umane ec-
di Maurizio Bifulco
cellentemente formate e potenzialità, la
ricerca scientifica e tecnologica può

È
importante richiamare l’atten- davvero funzionare da perno per la cre-
zione del prossimo esecutivo scita e la competitività a livello interna-
sul tema della ricerca scientifi- zionale, anche delle imprese italiane.
ca, che è stato finora alquanto Per evitare che questa opportunità
trascurato da tutti i precedenti governi venga persa occorre però invertire la
e ignorato in campagna elettorale. Elu- rotta e iniziare a puntare sulla ricerca,
so dai nuovi partiti vincitori, si spera adottando misure atte a valorizzare le
possa tornare d’attualità sul tavolo di nostre risorse, rafforzare i legami tra
lavoro del nuovo esecutivo, essendo università, centri di ricerca e mondo im-
un elemento cruciale e determinante prenditoriale, fare innovazione etrasfe-
per far ripartire il nostro Paese. rirla rapidamente all’ambito applicati-
Il settore della ricerca scientifica, vo, in una sinergia di intenti che porti
che dovrebbe dare slancio e speranze vantaggio all’intero sistema economi-
al nostro territorio tende a essere pur- co, creando nuovi posti di lavoro.
troppo in Italia, specialmente nel meri- A questo scopo è necessario recupe-
dione, snobbato e dimenticato dalla rare rapidamente il ritardo accumulato
politica. L’avanzamento scientifico e in questi anni in tale ambito in primo
tecnologico, frutto della ricerca di ba- luogo valorizzando il nostro capitale
se e applicata nei suoi più svariati set- umano, costituito dai tanti giovani lau-
tori, è volano per lo sviluppo del Paese,
oltre a costituire il motore della forza reati formatisi nelle nostre università e
culturale che crea, alimenta e soddisfa dai validi ricercatori, di cui l’Italia ètra-
i bisogni primari della società, stimo- dizionalmente ricca. I giovani ricerca-
lando il circuito dell’economia, del be- tori italiani infatti, tra cui tanti e troppi
nessere e della crescita. precari, nonostante tutte le difficoltà
Purtroppo le nostre forze politiche economiche e strutturali del territorio,
tendono a considerare la ricerca un op- eagli inadeguati investimenti in ricerca,
tional , una voce di spesa che grava sui riescono aottenere ottimi risultati, rico-
conti pubblici e non una necessità basi- nosciuti in ambito internazionale, per
lare della società moderna su cui punta- produttività scientifica, innovatività e
re e investire per un futuro migliore. rilevanza delle scoperte.
La fase di recessione economica cui Parliamo di intere generazioni di ec-
siamo andati incontro in questi anni ha cellenti ricercatori che, per la mancanza
infatti confermato come la capacità di prospettive a breve e lungo termine,
sono sempre più frequentemente co-
competitiva di un territorio sia intima- stretti a emigrare all’estero, alimentan-
mente e imprescindibilmente legata do sempre di più il fenomeno del “ Brain
agli investimenti in ricerca scientifica e Drain ”, la “fuga di cervelli”.
tecnologica. Gli altri Paesi europei ne Quest’ultimo è un tema cruciale, te-
stanno raccogliendo i frutti mentre l’Ita- stimoniato in particolare dall’allarman-
lia, continuando così, èdestinata aresta- te dato relativo ai 14 miliardi di Pil che,
re inevitabilmente indietro. secondo il Centro Studi Confindustria
Eppure il nostro Paese,nonostante le (CsC), annualmente rischiamo di per-
difficoltà, le poche risorse eil disinteres- dere a causa degli studenti che si forma-
se delle forze politiche, costituisce una no nelle nostre università e poi vanno a
realtà scientifica di tutto riguardo nel lavorare all’estero. Un grande danno
panorama internazionale vantando di- sulla nostra economia e sul nostro futu-
verse eccellenze nella ricerca. ro. Anche sesecondo il recente rappor-
Insomma, in un territorio così ricco di to del Joint research centre (Jrc) della

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PAESE :Italia DIFFUSIONE :(500000)
PAGINE :6 AUTORE :Maurizio Bifulco
SUPERFICIE :16 %
PERIODICITÀ :Quotidiano

3 aprile 2018

to del Joint research centre (Jrc) della


Commissione europea che prende in reclutamento di giovani ricercatori,
esame gli spostamenti di oltre 6mila stu- creando nuovi posti di lavoro negli ate-
diosi europei in Italia si registra ultima- nei e negli enti di ricerca, introdurre
mente un leggero aumento dei rientri - strumenti che favoriscano l’afflusso di
dei 409 nostri connazionali presi in con- studenti, ricercatori e docenti dall’este-
siderazione quasi uno su quattro (il ro, avviare un piano straordinario di in-
24,4%) ha scelto infatti di rientrare a vestimenti in ricerca di basee garantire
un’equa distribuzione delle risorse sul
fronte del 20,5%di partenti, percentuale territorio nazionale. A tal proposito, è
però ancora ben lontana dalla media eu- auspicabile la realizzazione anche al
ropea che si attesta al 12,6%. Sud di un secondo polo nazionale della
Un periodo di soggiorno all’estero, ricerca, analogo allo Human Technopo-
per un giovane in formazione, è certa- le di Milano, per evitare che l’Italia non
mente auspicabile e rappresenta solo risulti fuori alivello internazionale
un’occasione di crescita e una grande sul fronte dell’innovazione edella ricer-
opportunità per aprirsi a nuovi oriz- ca scientifica e tecnologica, ma che ad-
zonti, ma bisogna assicurare la possibi- dirittura resti tagliata in due.
lità di un ritorno, garantendo situazio- È arrivato quindi il tempo di inaugu-
ni lavorative adeguate alla loro forma- rare una nuova stagione per la ricerca
zione, ben retribuite, gratificanti e con scientifica in Italia, attirare l’attenzione
buone prospettive. su questa necessità, dando risposte con-
E questo meccanismo virtuoso deve crete, cambiare davvero, promuovendo
diventare una vera priorità, favorendo la ricerca e supportandola con forza e
una libera ’circolazione dei cervelli’ in convinzione, con appositi programmi
uscita dal nostro Paese,ma anche in en- di sostegno e investimento a lungo ter-
trata dagli altri Paesi, un processo di mine senza perdere altro tempo.
globalizzazione che fa tanto bene allo Università degli studi di Napoli Federico II
sviluppo delle professionalità, alla ri- © RIPRODUZIONE
RISERVATA
cerca scientifica e a una conoscenza
senza frontiere. Bisogna puntare sem-
pre di più sull’internazionalizzazione
delle nostre università, creando “in lo-
co” un ambiente internazionale, con
corsi in lingua inglese, in grado di at-
trarre con gli adeguati investimenti
studenti, ricercatori e docenti stranie-
ri, aumentando l’attrattività del nostro
sistema di ricerca con un’offerta for-
mativa e professionale che diventi pa-
ragonabile a quella estera.
Soltanto attraverso una rivalutazione
e valorizzazione della qualità delle ri-
sorse umane a nostra disposizione, quel
capitale umano che è la nostra più gran-
de ricchezza, si può davvero consentire
la crescita, lo sviluppo e la competitività
internazionale con una visione prospet-
tica del nostro Paese. Serve un grande
sforzo collettivo avendo come obiettivo
comune un Paeseche sia all’altezza del-
le aspettative, dei bisogni e delle speran-
ze dei nostri giovani.
Per fermare questa emorragia, che ri-
schia di impoverire elasciare ancora più
indietro l’Italia, bisogna perciò investire
nella ricerca, avviare al più presto un
piano di investimento pluriennale per il

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