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ARARITA
LIBRO PRIMO
0. O mio Dio! Uno è il Tuo Inizio! Uno è il Tuo Spirito, ed Una è la Tua Permutazione!
2. Fammi rivelare la Tua perfezione nell'immagine di una Stella a Sei Punte che fiammeggia al di là
della Volta vuota.
3. Mi sei apparso come un anziano Dio, un Dio venerabile, il Signore del Tempo, che porta una
falce affilata.
4. Mi sei apparso come un giocondo e rubicondo Dio, nella Sua Maestà, un Re, un Padre nella Sua
perfezione.
Portavi lo scettro dell'Universo, coronato dalla Ruota dello Spirito.
5. Mi sei apparso con la spada e la lancia, un Dio guerriero in fiammeggiante armatura tra i Tuoi
cavalieri.
6. Mi sei apparso come un giovane Dio splendente, un dio di musica e bellezza, ed anche come un
giovane dio nella sua forza, che suona la lira.
7. Mi sei apparso come bianca schiuma d'Oceano, raccolta in membra più bianche ancora della
schiuma, le membra di un miracolo di donna, dea dell'amore estremo, che porta la cintura dorata.
8. Mi sei apparso come un giovane malizioso ed amabile fanciullo, con il Tuo globo alato ed i
serpenti posti sullo scettro.
9. Mi sei apparso come una cacciatrice tra i Tuoi cani, una dea virginale e casta una luna tra le
stanche quercie del bosco degli anni.
10. Ma io non venni tradito da alcuna di queste. Tutte queste gettai lontano, gridando: Via da me!
Così che tutte quante sparirono dalla mia vista.
11. Inoltre io fusi insieme nella fucina dell'anima mia la Stella Fiammeggiante e la Stella a Sei
Punte, e guarda! Una nuove stella 418 che è superiore a queste due.
12. Tuttavia nemmeno così fui tradito; poiché la corona ha dodici raggi.
LIBRO SECONDO
0. Quindi io vidi queste cose avverse e maligne; ed esse non erano, proprio come Tu Non sei.
1. E vidi le teste gemelle che continuavano a litigarsi l'un l'altra, così che tutti i loro pensieri erano
solo confusi. E Ti riconobbi in costoro.
2. E vidi i censori della saggezza, come nere scimmie che queruli di vili nonsensi. E Ti riconobbi in
costoro.
3. E vidi le madri divoratrici dell'Inferno, che si cibano dei propri figli - O voi che siete privi di
comprensione! E Ti riconobbi in costoro.
4. E vidi gli impietosi ed i non maestosi che come arpie sbranavano il loro cibo impuro. E Ti
riconobbi in costoro.
5. E vidi quelli che bruciano, giganti come vulcani che eruttano il nero vomito di fuoco e fumo nella
loro furia. E Ti riconobbi in costoro.
6. E vidi i gretti, i litigiosi e gli egoisti, - erano come uomini, O Signore, erano proprio come gli
uomini. E Ti riconobbi in costoro.
7. E vidi i corvi di morte, che volavano con stridule grida sulla terra in decomposizione. E Ti
riconobbi in costoro.
8. E vidi gli spiriti bugiardi come rane sulla terra, e sull'acqua, e sull'ingannevole metallo che ogni
cosa corrode e rende instabile. E Ti riconobbi in costoro.
9. E vidi gli osceni, uomini-toro legati in abissi di putrefazione, che si mordevano l'un l'altro le
lingue dal dolore. E Ti riconobbi in costoro.
10. E vidi la Donna. O mio Dio, ne osservai l'immagine, come una amabile forma che cela una nera
scimmia, come una figura che getta con le sue mani piccole immagini d'uomo all'inferno. Io la vidi
donna dalla testa all'ombelico, e la vidi uomo dall'ombelico ai piedi. E Ti riconobbi perfino in lei.
11. Poiché mia era la parola chiave per il Palazzo Chiuso 418 e mie erano le redini del Carro delle
Sfingi, nere e bianche.
Ma non fui tradito da alcuna di queste cose.
12. Poiché la espansi con il mio acume in Dodici Raggi della Corona.
LIBRO TERZO
0. Tu affermi che Dio è uno; Dio è l'Eterno; ed Egli non ha Eguali, o Figli, o Compagni. Nulla può
stare al Suo cospetto.
1. E per cinquecento e undici notti e per quarantuno giorni invocai il Signore gridando ad alta voce
l'affermazione della Sua Unità.
3. Sì, Lo pregai per la Sua essenza intellegibile, mediante la quale l'universo divenne luce.
7. Nella Sua Vittoria perseguii i Suoi nemici; sì io li gettai nel precipizio; tuonai alle loro spalle nel
più profondo degli abissi; sì, ed in quel luogo partecipai della gloria del mio Signore.
9. Mi riposai, ammirando la Sua Stabilità, e come il vibrare del Suo Universo, la dissoluzione di
ogni cosa, non Lo scuoteva affatto.
10. Sì, e in verità io, il Signore Vicereggente del Suo Regno, io, Adonai, che parlo al servo mio
V.V.V.V.V., regnai e governai al posto Suo.
11. E inoltre, formulai la parola del duplice potere nella Voce del Maestro, perfino la parola 418.
12. E tutte queste cose non mi tradirono, poiché le espansi con il mio acume in Dodici Raggi della
Corona.
LIBRO QUARTO
B
0. Anche il piccolo bimbo, l'innamorato di Adonai, anche V.V.V.V.V., che rifletteva la gloria di
Adonai, alzò la sua voce e disse:
1. Gloria a Dio, e grazie a Dio! Vi è Un solo Dio, ed è straordinariamente grande. Egli è con noi, e
non vi è forza che non sia in Lui, l'esaltato, il grande.
3. E tutte queste cose svanirono, poiché egli le comprese tutte, che altro non erano che vecchi
stracci sulla Divina Perfezione.
4. Ed egli le compatì tutte, che altro non erano che riflessi distorti.
7. Ed avendole in tal modo conquistate, vi era un certo fascino di santità anche nella vuota sfera di
brillantezza esteriore.
10. egli proclamò la perfezione, la sposa, la delizia di Dio nella Sua creazione.
11. Ma pur avendo così lavorato, verificò sempre il lavoro suo con la Stella 418.
12. Ed essa non lo tradì; perché con il suo acume la espanse tutta nei Dodici Raggi della Corona.
LIBRO QUINTO
0. Al posto della croce vi è l'indivisibile punto che non ha punti né parti né grandezza. Ne ha
posizione, in verità, essendo al di là dello spazio. E nemmeno esiste nel tempo, poiché esso è al di là
del Tempo. E non ha causa o effetto, vedendo che il suo Universo è infinito in ogni modo, e non è
partecipe di queste nostre concezioni.
1. Così scrisse ou mh, l'Adepto Esente, e le risa dei Maestri del Tempio non lo intimidirono affatto.
3. Poiché egli dimora nella sua casa, e la sua falsità era il vero in casa sua.
4. I piccoli cani non possono correggerlo, poiché essi altro non fanno che abbaiare.
12. Ed essi non vengono traditida alcuna di queste cose; perché le espansero tutte con la loro astuzia
nei Dodici Raggi della Corona.
LIBRO SESTO
1. La grande dea che si inarca sull'Universo è la mia signora; io sono il globo alato del suo cuore.
7. Egli ha arato con le sette stelle del suo Aratro, così che le sette in verità si potessero muovere, ma
sempre puntassero verso l'Uno immutabile.
9. Egli creò la Trinità delle Triadi in ogni cosa, ponendo il fuoco nel fuoco, e ordinando ogni cosa
nella Dimora Stabile dei Re d'Egitto.
12. Nel suo acume Egli espanse tutto ciò nei dodici raggi della Corona.
LIBRO SETTIMO
0. Allora nella possenza del Leone formulai in me stesso quel fuoco santo e senza forma, VIN , che
fiammeggia e lampeggia attraverso le profondità dell'Universo.
1. Al tocco del Fuoco Qadosh la terra si fuse in un liquido chiaro come l'acqua.
5. Al tocco del Fuoco Qadosh, O Signore, lo Spazio risolse se stesso nella Profondità di Mente.
6. Al tocco del Fuoco Qadosh la Mente del Padre andò in pezzi nella brillantezza di nostro Signore
il Sole.
7. Al tocco del Fuoco Qadosh la Brillantezza di nostro Signore fu assorbita nel Nulla di nostra
Signora dal Corpo di Latte delle Stelle.
8. Quindi soltanto allora il Fuoco Qadosh si estinse, quando Colui che Entra fu guidato attraverso la
soglia.
11. E Tutto e Uno e Nulla furono uccisi nel sacrificio del Guerriero 418.
12. Nel sacrificio dell'astuzia che espanse tutte queste cose nei Dodici Raggi della Corona,
13. Che ritornò verso l'Uno, e oltre l'Uno, ed anche verso la visione del Matto nella sua follia che
cantò la parola Ararita, e oltre il Verbo ed il Matto; sì, oltre il Verbo ed il Matto.