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Verlaine, Paul. - Poeta francese (Metz 1844 - Parigi 1896).

Considerato dai suoi contemporanei il ma-


estro della scuola simbolista, V. esordì con i parnassiani Poèmes saturniens (1866). Condannato a due anni
di prigione per aver sparato a A. Rimbaud, del quale era amico, maturò durante la reclusione una nuova
forma poetica, più personale e musicale, fuggevole, suggestiva, che si manifesta nei due volumi Romances
sans paroles (1874) e Sagesse (1879), fra i più notevoli di tutta la lirica francese dell'Ottocento.
Vita e opere Compì gli studi al liceo Bonaparte di Parigi; impiegatosi al Comune di Parigi, cominciò a fre-
quentare gli ambienti letterari e pubblicò i Poèmes saturniens, dov'è sensibile l'influsso parnassiano, le Fê-
tes galantes (1869), più libere e fantasiose, e La bonne chanson (1870), raccolta di rime d'amore, rivolte alla
Țdanzata, Mathilde Manté, che sposò nel 1870, e da cui ebbe un Țglio. Attraversò subito dopo un periodo
travagliato, dovuto in parte alla guerra, in parte alla relazione con A. Rimbaud, col quale fuggì da Parigi e
dalla Francia, in completa rottura con la moglie; ma presto cominciarono i dissapori tra i due poeti, e V.,
ubriaco, sparò due colpi di rivoltella contro l'amico, riportandone (1873) una condanna, scontata in Bel-
gio, a due anni di prigione durante i quali convertì alla religione. I versi intitolati Art poétique nel vol. Jadis
et naguère (1884) esprimono con una grazia aggressiva e ironica i propositi del poeta, che la scuola simbo-
lista, allora agli inizi, riconobbe come maestro. Ma simbolista, propriamente, V. non era; con i suoi giovani
ammiratori egli aveva comune soltanto l'avversione per le forme consuete, e uǮ ciali, della letteratura. No-
nostante una seconda avventura (con un giovane, L. Létinois), proseguì nella sua lirica, venata di penti-
menti religiosi, turbata da morbosità decadentistiche, in uno stile che esprime le più segrete e remote vi-
brazioni dell'anima: Parallèlement (1889), Bonheur (1891), Liturgies intimes (1892), altre rime di varia is-
pirazione e valore. Dopo un periodo di vagabondaggi e di miserie, si stabilì deȚnitivamente a Parigi, go-
dendo solo negli ultimi due anni di un generale riconoscimento come principe dei poeti. Dei suoi scritti in
prosa, Les poètes maudits (1884) ebbero una grande eco nella critica militante; Mes hôpitaux (1891), Mes
prisons (1893), Confessions (1895) ci serbano attestazioni sul carattere e le vicende dell'uomo.

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