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‫בס’’ד‬

ISRAELE EUROPA USA


L’INTIFADA VACILLA L’EGEMONIA L’ADDIO
DEI FIAMMIFERI DEL PENSIERO UNICO DI OBAMA
N° 12 - DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777 • ANNO L - CONTIENE I.P. E I.R. - Una copia € 6,00 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 Roma

SHALOM‫שלום‬
EBRAISMO INFORMAZIONE CULTURA

Musei ebraici: mostrare la Torah


senza metterla in vetrina
Il rischio di catalogare una cultura
che è viva e protagonista della società

Che presidente sarà Donald Trump? FOCUS


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Musei ebraici:
SHALOM‫שלום‬
dentro e fuori la storia COPERTINA

4
P
erché dedicare una copertina di elevazione verso lo spirituale,
Musei ebraici:
ai musei ebraici italiani e di contrapposto al radicamento con il apparentemente uguali,
altri Paesi? I musei ebraici
sono poi così diversi dalle
materiale.
L’ebreo – cita un noto midrash –
profondamente diversi
JONATAN DELLA ROCCA
altre forme museali? I musei devono dovrebbe essere come un albero

4 Dove si forma l’identità


essere una collezioni di ricordi e di capovolto, piantato in mezzo al
memorie o hanno anche una funzione campo, ma le cui radici dovrebbero
educativa rivolta al futuro? Esiste essere in alto verso la fonte divina. di un popolo
il rischio che la musealizzazione Essere quindi in mezzo alla società, GIORGIA CALÒ
congeli, renda statico, il contributo ma allo stesso tempo senza mai
culturale di una tradizione che invece
è viva, dinamica, e tutt’altro che
catalogabile?
Sono alcune delle domande che ci
allentare la tensione, senza mai
perdere di vista, le responsabilità che
derivano dal Patto sottoscritto sotto
il Sinai.
6 L’Italia ebraica
in vetrina
JOELLE SARA HABIB

8 Indiana Jones alla scoperta


della judaica perduta
PIERO DI NEPI

9 A Washington un museo
dedicato alla Bibbia
MARIO DEL MONTE

10 Raccontare se stessi
tra Musei e Memoriali
LIA TAGLIACOZZO

11 Il MEIS di Ferrara:
l'obiettivo è aprirlo nel 2020
DANIELE TOSCANO

MONDO

14La nuova semplice


siamo posti quando abbiamo pensato Dentro e fuori la storia; dentro e fuori
di dedicare le pagine del giornale la società; vivere tra gli uomini ma a
Shalom all’approfondimento del contatto con Dio. Alcune delle sfide ma efficace arma
rapporto che esiste tra la cultura – forse contraddizioni? – con le quali del terrorismo: il fiammifero
ebraica e il modo in cui essa si gli ebrei di ogni tempo hanno dovuto FIAMMA NIRENSTEIN
rappresenta, si offre ai visitatori che confrontarsi. Molte volte queste
nei musei cercano di capire cosa sono
gli ebrei, quale è la loro storia, quali
sono le tradizioni culturali e religiose.
Nel racconto e nella narrazione delle
tensioni non hanno prodotto risultati
positivi: statisticamente la fuga,
ovvero l’assimilazione, ha prevalso.
Ma queste tensioni, le aspirazioni,
15 I danni di una nuova idolatria:
la fede nell’ideologia
post moderna progressista
diverse esposizioni e dei diversi le speranze, il sublime e il bello UGO VOLLI
musei ebraici sparsi nel mondo, vi è della nostra esistenza, della nostra
sempre un elemento comune: vi è un presenza anche molto dolorosa nel PENSIERO

24 L’ODIO PER ISRAELE È


prima e vi è un dopo. Vi è il mondo corso dei millenni – unico popolo
ebraico prima e dopo la Shoah. E dell’antichità a sopravvivere – sono
questa divisione, questa cesura, è fascinose storie che devono essere UN ANTISEMITISMO MASCHERATO
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percepibile persino nelle assenze, nei raccontate. Faremo così del bene agli ANGELO PEZZANA

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vuoti, nei luoghi in cui, ad esempio, altri, ma anche del bene a noi stessi,
si è scelto di raccontare solo l’arte perché – come ebbe a dire lo scrittore La verità, vi prego,
ebraica, solo la storia della presenza André Malraux: “il museo è uno dei sull’amore
ebraica. luoghi che danno l’idea più elevata CLELIA PIPERNO
Bene ha scritto George Bernard dell’uomo”.
Shaw: si usano gli specchi per FESTIVITÀ
guardarsi il viso, e si usa l’arte per
guardarsi l’anima. E l’arte ebraica
è l’esatta rappresentazione della
tensione dell’anima ebraica, divisa
tra un'aspirazione, un tentativo
28 Festa di Chanukkà: il senso
storico, culturale e sociale
PIERPAOLO P. PUNTURELLO 3
COPERTINA

Musei ebraici: apparentemente


uguali, profondamente diversi
Breve giro del mondo alla scoperta
di quelli più celebri

L’
identità ebraica passata e presente offre molteplici spun-
ti di approfondimento e ciò è visibile nella pluralità e le
diverse caratteristiche dei Musei ebraici nel mondo. Vi
sono diverse variabili che condizionano la tipologia di
questi complessi, tra cui la qualità e la quantità di diversi fattori: Questa è quella che per usare un eufemismo possiamo definire la
il legame della comunità con la città, referti archeologici di storia sfida lanciata da Libeskind verso i suoi colleghi nel progetto di un
ebraica nel patrimonio urbanistico, i manufatti di pregio, il valore Museo ebraico: creare le linee geometriche e le forme idonee per
dei paramenti e dell’oggettistica rituale religiosa, la ricchezza stori- proiettare il visitatore nella realtà che suggerisce l’esposizione, fa-
ca della comunità, l’archivio documentale comunitario, le relazioni cendolo rivivere di quel momento particolare.
dell’ebreo cittadino con le istituzioni, l’incidenza dell’ebreo nel tes- Pur descrivendo in poche righe la diversa offerta museale ebraica
suto urbano; sono un insieme di elementi che fanno la differenza tra internazionale, non possiamo non menzionare il Beit Hatfutsot -
un museo ebraico e l’altro, divenendo un parametro fondamentale Museo della diaspora di Tel Aviv che rimane, anche a distanza di
sulla rilevanza e l’importanza della singola Comunità nella storia quasi quarant’anni dalla sua creazione, un polo espositivo ancora
cittadina e nazionale, e nel panorama ebraico internazionale. Come irraggiungibile quale modello di approfondimento della storia del
quello di Roma che ha una peculiarità non riscontrabile nei suoi popolo ebraico nelle sue diverse forme sin dalle sue origini, riuscen-
omologhi: è lo specchio del proprio passato, del proprio sviluppo do a soddisfare la curiosità sull’argomento di ogni visitatore. Altri
ininterrotto, dove la permanenza non ha mai vissuto momenti di spazi espositivi poi, godono anche di molto lustro perché ospitano
sporadicità e frammentarietà che possono avere avuto altri centri: eventi temporanei come le mostre itineranti che richiamano un va-
si tratta di una realtà che, eccetto lo stato di Israele, non è riscon- sto pubblico da ogni parte del mondo. Offrendo ospitalità ad ap-
trabile in altri luoghi. Dando per acquisito ciò, passando in rasse- puntamenti internazionali come alle installazioni di opere di artisti
gna i diversi Musei si può sostenere che essi seguano molteplici vie contemporanei nell’ambito della sezione judaica o israeliana.
direttrici di percorso didattico: in alcuni è predominante il pregio Due righe vanno spese per il glorioso Israel Museum di Gerusalem-
artistico, basta fare un giro negli spazi di New York, Amsterdam e me che rimane l’istituzione culturale più importante statale. Nel
in diverse capitali europee dove vi è un’esposizione prevalente di corso dei decenni ha collezionato un patrimonio inestimabile, riu-
oggetti cerimoniali; mentre in altri, ad esempio quello di Berlino, scendo a offrire al pubblico collezioni d’arte, reperti archeologici, e i
la funzione educativa è prevalente ed è espressa dalla presenza di celeberrimi manoscritti dei Rotoli del Mar Morto, non tralasciando
diversi percorsi informativi che si intersecano, e che grazie all’ar- attenzione e cura verso l’arte contemporanea come avviene, con
chitettura di Daniel Libeskind, godono di una valorizzazione archi- maggiore impulso, negli ultimi anni dopo l’ammodernamento de-
tettonica che dà risalto a un’atmosfera coinvolgente, con i contrasti gli spazi. Suggerendo che un Museo, soprattutto ebraico, non può
luce-ombra espressivi di quel mosaico storico ebraico che vive in escludere il presente.
modo alterno periodi di benessere a altri di drammi e persecuzioni. JONATAN DELLA ROCCA

Dove si forma l’identità di un popolo


Sono oltre 200 i musei israeliani: realtà dinamiche in una costante
tensione educativa tra raccontare il passato ed indicare il futuro

I
l celebre critico d’arte americano Jerry Saltz nel 2000 pubblica pubblico come un sistema e come il prodotto di una storia. Ed è per
sulle pagine del noto settimanale “Village Voice”, un articolo questo probabilmente che fin dalla creazione dello Stato d’Israele si
dal titolo Amo i musei, sono i curatori che mi preoccupano, in è voluto dar vita ad una realtà culturale legittimata dalla fondazione
cui scrive: “Ci piace andare nei musei anche per sfuggire dalla di accademie e spazi pubblici. Oggi si contano circa duecento musei
folla ed entrare nell’inconscio collettivo […] il museo è una macchi- sparsi su tutto il territorio, che registrano ogni anno milioni di visi-
na che produce estasi: un edifi- tatori. I musei israeliani nascono
cio pieno di cavità e distorsioni sull’idea di “luogo di passaggio”
temporali, stazioni extrasenso- tra il passato e il futuro, tra la
riali e circuiti psichici”. Partendo memoria di una tradizione, trac-
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da questa affermazione, che ci ce viventi del ricordo collettivo, e


restituisce in modo sintetico ed l’invenzione di un avvenire.
esaustivo l’idea di come dovreb- I più noti musei in Israele sono il
be essere percepito e vissuto il Tel Aviv Museum of Art e l’Isra-
museo dal pubblico, analizziamo el Museum Jerusalem, nati sul
il sistema museale israeliano, un concetto di museo “pubblico”,
caso fuori dall’ordinario che ha in stretto rapporto con il colle-
saputo proporsi negli anni sullo scenario internazionale come re- zionismo privato, con le donazioni e con attività di fundraising
altà dinamica, in grado di connettere la ricerca artistica al territorio delle decine di associazioni onlus (il primo caso in questo senso
dell’innovazione e dell’industria culturale. è il MET di New York, fondato nel 1869). L’Israel Museum, eretto
Il museo, fin dalla sua nascita si è identificato come uno dei luo- nel 1965 come centro museale nazionale pubblico, è strutturato in
4 ghi primari in cui formare l’identità di una società, presentandosi al decine di sezioni con relativi dipartimenti che vanno dalla colle-
zione di arte moderna Bezalel alla collezione di oggetti provenien- che alla vivacità di altre realtà come l’Israeli Center for Digital Art,
ti dalla diaspora delle comunità ebraiche. Il museo, pur essendo l’Holon Institute of Technology, l’Holon Mediatheque e il National
noto per ospitare i famosi Rotoli del Mar Morto e per l’ala dedi- Israeli Cartoon Museum.
cata all’archeologia in cui sono esposti artefatti che vanno dalla L’Haifa Musaeum of Art, nato nel 1951, si trova invece in una delle
preistoria al XV secolo, mantiene città più antiche di Israele, in cui
un ampio sguardo sul contempo- convivono tutt’oggi diverse comu-
raneo. Il museo infatti è noto per nità, tanto che lo spazio sembra
le opere in situ appositamente assumersi il compito attraverso
commissionate, come la scultura varie attività culturali di funzio-
monumentale in acciaio di Ani- nare come ponte interculturale
sh Kapoor (tra le oltre settanta tra ebrei, cristiani e musulmani.
sculture a cielo aperto), per le Meritano una citazione anche al-
mostre temporanee in cui spesso tri musei come il Museum of Bat
sono gli stessi artisti a calarsi nel Yam, l’Ashdod Museum, l’Her-
ruolo di curatori, ed ovviamente zliya Museum of Contemporary
per la sua splendida collezione. Art, e il Ramat-Gan Museum of
Basti pensare alla sala dedicata Israeli Art, tutti concentrati sullo
al Dadaismo, movimento d’avan- sviluppo e la ricerca dell’arte con-
guardia del Novecento, che com- temporanea israeliana.
prende pezzi memorabili di Marcel Duchamp, Man Ray e Jean Arp Molti di questi musei hanno potenziato negli anni un dipartimento
donati da Vera e Arturo Schwartz. educativo fatto anche di sezioni didattiche volte a sensibilizzare il
Il Tel Aviv Museum, venne fondato nel 1932, e la sua sede attuale pubblico, realizzare percorsi, programmi e progetti pedagogici, se-
risale invece al 1971. Quaranta anni dopo, nel 2011, il TAM ha inau- guendo l’idea che il museo debba corrispondere al positivo ricono-
gurato la nuova ala realizzata dall’archistar Preston Scott Cohen scimento della capacità educativa nell’arte.
indicando una nuova strada della fruizione museale tracciata da GIORGIA CALÒ,
Frank Gerhy con il Guggenheim di Bilbao: ciò che si va a visitare STORICA E CRITICA D’ARTE
non è solo la collezione, memoria di una comunità, ma il luogo stes-
so. Questo spazio, infatti, è caratterizzato da una facciata esterna ri-
vestita da 465 lastre che gli conferiscono una superficie a diamante,
suggerendo le spettacolari torsioni architettoniche che scandiscono
l’interno. L’Herta and Paul Amir Building raccoglie una collezione
d’arte contemporanea israeliana, uno spazio per le mostre tempora-
nee e una selezione fotografica. Il museo oltre ad essere munito di
servizi oramai considerati basic, quali il bookshop e il bar-ristoran-
te, vanta anche la presenza di una biblioteca come luogo e centro
di ricerca.
In ambito accademico va segnalato il Beit Hatfutsot - The Museum
of the Jewish People, sito all’interno dell’Università di Tel Aviv. Uni-
co nel suo genere, il museo, nato nel 1978, racconta la storia del
popolo ebraico della diaspora, rafforzandone l’identità collettiva e
presentando il contributo dell’ebraismo mondiale per l’umanità. Nel
2005 la Knesset lo ha definito “Centro Nazionale per le comunità
ebraiche in Israele e in tutto il mondo”.
Ma la cultura in Israele non viaggia solo a Tel Aviv e Gerusalemme.
Sono infatti decine le città che vantano un proprio museo di arte.
Solo gli esempi sul contemporaneo restituisco un’idea di quanto
il Pase investi nella cultura e nelle nuove ricerche. Il Petach Tikva
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Museum of Art, fondato nel 1964, accoglie artisti israeliani e inter-


nazionali. Al momento della sua riapertura, nel 2004, la collezione
è stata ampliata con l’aggiunta di giovani artisti e una sala cinema
per la fruizione di opere di videoarte. Nel 2010 Holon, una cittadi-
na industriale a una decina di chilometri a sud di Tel Aviv, inaugu-
ra un intero museo dedicato al design, oggi fiore all’occhiello per la
vasta programmazione di mostre nazionali e internazionali legate
al design, alla moda, al tessile, alla gioielleria. Il Design Museum
Holon si presenta in una struttura dalle forme scultoree sinuose
in acciaio rosso cor-ten realizzata da Ron Arad. È così che Holon,
da anonimo centro di 200mila abitanti, è diventato in pochissimo
tempo uno dei punti nevralgici della cultura israeliana, grazie an- 5
COPERTINA

L’Italia ebraica in vetrina


Sono moltissimi i musei ebraici nel nostro Paese.
Anche dove non ci sono più ebrei

È
innegabile l’immenso patrimonio artistico concentrato in passato importante nella storia dell’ebraismo e in quella europea,
Italia, come anche il fatto che quello ebraico ne rappresen- ma anche il presente vivo di una Comunità inserita nel tessuto civi-
ti un importante tassello. Non sorprende perciò che nella le e nazionale, come evidente anche dall’utilizzo di parte dell’ogget-
nostra penisola esista una fitta rete, tuttora in continua tistica per le funzioni religiose abituali, sia pure con tutte le dovute
espansione e rinnovamento, di musei ebraici - gestiti dalle Comuni- accortezze. Dei musei quindi vivi, quanto più possibile accoglienti,
tà, dalla regione, come quello di Bologna, o da associazioni culturali vivaci, e al passo con l’evoluzione culturale dei tempi che. Arric-
cittadine - sparsi quasi in ogni regione. Piccoli, talvolta annessi alla chiti per suscitare l’interesse dei visitatori fornendo sempre nuova
sinagoga - come quelli di Asti, Genova, Gorizia e Merano - e gran- materia di conoscenza e curiosità, presentano, accanto a un nucleo
di centri - come quello di Roma o quello Nazionale dell’Ebraismo stabile di esposizioni permanenti, mostre temporanee, laboratori
Italiano e della Shoah della Fondazione Meis - che si propongono didattici, conferenze, biblioteche, spazi di consultazione, e banche
di esporre oggetti, documenti, e ricordi di storia ebraica locale. A dati a disposizione per ricerche e approfondimenti.
scopo didattico, o anche commemorativo,
come nel caso del Museo di Soragna, gestito Casale Monferrato
dalla Comunità Ebraica di Parma, nato nel Il complesso museale ebraico di Casale
1979 per volere dell’allora presidente della Monferrato - il Museo di Arte e Storia Anti-
Comunità Fausto Levi - alla cui memoria è ca Ebraica, il Museo dei Lumi, la Sinagoga,
ora dedicato - per raccogliere e conservare e l’Archivio documentario - ha conosciuto
le testimonianze delle vestigia di tutte le nell’ultimo trentennio, grazie all’opera dei
piccole Comunità insediate nel territorio membri delle uniche due famiglie ebraiche
parmense e piacentino sin dal 15° secolo e residenti, i Carmi e gli Ottolenghi, un perio-
ormai estinte. do di espansione inatteso.
Grande discriminante è il target al quale ci si Ideato nel 1969 dall’architetto Giulio Bour-
vuole rivolgere (scolaresche, ebrei, esperti o bon, e collocato all’interno dei matronei e
semplici cittadini), il metodo di esposizione al primo e ultimo piano dei due edifici co-
delle testimonianze - classico per i più, ma munitari attigui, il Museo di Arte e Storia
non per il museo di Bologna, che, dotato di Antica Ebraica, anche denominato Museo
sale di lettura e conferenze, video e di una degli Argenti, ospita una delle collezioni di
biblioteca specializzata, presenta la storia oggetti d’arte ebraica più importanti d’Euro-
degli ebrei dalle origini ai nostri giorni, utilizzando le più moderne pa, composta da opere in continuo aumento provenienti da prestiti,
tecniche multimediali, pannelli esplicativi, immagini e monitor; e gli generose donazioni o acquisti. Mentre Il Museo dei lumi è venuto
argomenti ai quali dare prevalenza - la mostra permanente “1938 a costituirsi a partire da alcune lampade di Chanukkà in argento
La Scuola Ebraica di Livorno: un’alternativa alle leggi razziali” per che erano in possesso della Comunità, realizzate da Elio Carmi, ed
il museo labronico, sale tematiche dedicate alla feste ebraiche e alle altre in ceramica che l’artista Emanuele Luzzati era in procinto di
tradizioni per altri, senza tralasciare, come nel museo di Ferrara, la regalare alla stessa.
descrizione della vita familiare ebraica e la storia della comunità All’idea di promuovere una collezione di chanukkiot d’arte contem-
circostante. poranea, prodotte da artisti ebrei e non, la partecipazione da parte
Enfasi è poi da dare al fatto che le raccolte testimoniano non solo un di molti maestri, è stata fin da subito entusiasta, e la raccolta, oggi
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ospitata nei locali sotterranei della Comunità, un’occasione unica
per vedere i diversi modi in cui i tanti artisti hanno dato spazio alla
propria creatività attenendosi ai requisiti rituali, ha superato le 115
lampade, è in costante aumento e ha permesso di realizzare un’e-
sposizione temporanea molto apprezzata al Musée d’Art et d’Histo-
ire du Judaisme di Parigi.
Museo Ebraico di Venezia
Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner” di Trieste Un piccolo ma ricchissimo museo fondato nel 1954 nel campo del
Il Museo, intitolata a Carlo e Vera Wagner illustri esponenti del- Ghetto Novo, incastonato tra le due più antiche sinagoghe venezia-
la Comunità triestina e benefattori, è articolato su due piani, si ne, è diviso in due aree, una dedicata al ciclo delle festività ebraiche
pone fin dalla sua istituzione non solo come luogo della conser- e agli oggetti utilizzati per la liturgia, come portaspezie, candelabri
vazione e della memoria, ma aspira a divenire un centro vivo di e tutto ciò che serviva per la celebrazione dello Shabbat; ed una se-
cultura ebraica, attraverso l’organizzazione di mostre temporanee, conda - impostata più didatticamente - narrante la storia degli ebrei
presentazioni, rassegne musicali e cinematografiche, conferenze, veneziani attraverso immagini e oggetti. Senza tralasciare l’ampia
dibattiti e corsi. selezione di libri e manoscritti antichi e oggetti in uso nei più im-
Le variegate collezioni ospitate, che costituiscono una testimonian- portanti momenti del ciclo della vita ebraica, tra i tesori che il museo
za unica di vita ebraica nel Friuli-Venezia Giulia, sia nella dimen- espone ci sono sontuose corone d’argento, bacili, lampade, pensili,
sione comunitaria che in quella familiare, si compongono di tessuti, candelabri, e manufatti vari legati al culto - importanti esempi di
libri, argenti - di particolare pregio quelli rituali eseguiti a Venezia manifattura orafa e tessile databili tra il e il 16° e il 19° secolo che
nel Settecento, ma presenti anche esempi di argenteria settecen- sono testimonianza della viva tradizione ebraica.
tesca mantovana, anconetana o di provenienza centroeuropea - e Grazie a dei tour guidati in partenza ogni ora è inoltre possibile visi-
documenti storici di grande importanza, come la Patente sovrana tare tre delle cinque antiche sinagoghe dislocate tra Ghetto Vecchio
concessa a fine Settecento dall’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo e Nuovo con guide specializzate: la visita guidata introduce la storia
agli ebrei triestini. La mostra permanente propone poi la collezione del quartiere ebraico veneziano, da cui è nato il termine Ghetto, e
di giudaica della Comunità Ebraica triestina, con oggetti che conflu- degli ebrei a Venezia, e attraverso la visita delle sinagoghe porge gli
irono nella grande Sinagoga di piazza Giotti a seguito dello sman- elementi base per accostarsi alla millenaria cultura ebraica.
tellamento delle altre tre; e particolarmente ricca è la collezione di
numismatica e medaglistica dello Stato d’Israele, per un arco storico Museo di Torino
che spazia dal 1948 ai giorni nostri. Progettato sul finire degli anni ‘90, su sollecitazione delle Associa-
zioni della Resistenza e grazie al sostegno del Comune, dedicato
Sinagoga di Siena alla memoria della Seconda Guerra
Il museo - comprendente anche l’archivio storico e l’antica biblio- Mondiale, ma anche aperto a una
teca, che, aperti al pubblico, rappresentano un’opportunità di ap- più ampia riflessione sul Novecento
profondimento alla visita stessa - risponde a molteplici obiettivi, tra e in grado di contenere testimonian-
cui presentare la storia degli ebrei a Siena come parte integrante di ze della Torino contemporanea. Un
quella della città e della storia ebraica italiana; promuovere e diffon- istituto - dal 2009 ospitante anche
dere queste conoscenze con l’obiettivo di contrastare il pregiudizio; la sede del Centro Internazionale
e attivare articolate capacità di fare sistema con il territorio circo- di Studi Primo Levi - che raccoglie e
stante, rispondendo, attraverso un’offerta didattica il più possibile mette a disposizione un patrimonio
ampia e variegata, alla grande richiesta che arriva dal mondo della di documenti e memorie della so-
scuola, per i cui alunni, visitatori di riferimento del museo, sono in- cietà civile e politica, esempio unico
fatti stati messi a punto un laboratorio e diversi percorsi didattici nel panorama nazionale, in cui la
studiati appositamente. compresenza e la complementarità
Benché la collezione museale di grande rilievo comprenda preziosi del Museo e degli Istituti consento-
oggetti di culto del 16°, 18° e 19° secolo (sefarim, ataroth, rimonim no la valorizzazione e l’arricchimen-
ecc.) e antiche ketubbot, la finalità strettamente conservativa non to reciproci, in un’azione mirata a te-
è mai stata lo scopo principale del museo, che non vuol rappresen- nere strettamente legati la memoria
tare una stele mortuaria per ricordare una realtà scomparsa, ma e la documentazione di un passato tragico e glorioso con l’attenzio-
al contrario vuole esprimere una speranza, una volontà di esserci ne agli sviluppi problematici attuali dei diritti e delle libertà.
ancora. “Am Israel chai”- il popolo di Israele è vivo è la parola
Museo Ebraico di Firenze
Il nucleo centrale del Museo - fondato nel 1981 e destinato ad avere
una funzione didattica nei confronti dei visitatori non ebrei, piutto-
sto che a mostrare la qualità artistica dei pezzi esposti - è rappre-
sentato dagli oggetti cerimoniali provenienti dalle due sinagoghe
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

del ghetto e da alcune delle Comunità estinte, e tra cui particolar-


mente caratteristici sono gli argenti, giunti a noi quasi integralmen-
te nonostante le vicende attraversate nel corso dell’ultimo conflitto
mondiale. A causa dello spazio limitato e della tipologia di esposi-
zione, solo i pezzi più significativi tra i numerosi in possesso della
d’ordine che il Museo fa propria e che intende declinare attraver- Comunità sono stati scelti, privilegiando quelli artisticamente più
so un’attività dedicata a piccole esposizioni temporanee legate interessanti e più emblematici. Nel corso dei trenta anni di vita del
al mondo ebraico contemporaneo nelle sue mille sfaccettature, e museo gli oggetti sono stati fatti ruotare, sia per una migliore con-
mantenendo una funzione educativa in cui gli oggetti della me- servazione, in particolare dei tessuti, che per rendere più fruibile il
moria vengono utilizzati come strumenti per illustrare e far com- percorso, molto condizionato dalla struttura dell’ambiente.
prendere ai visitatori la realtà viva e vivente delle tradizioni, della
religione e della cultura ebraiche. JOELLE SARA HABIB 7
COPERTINA

Indiana Jones alla scoperta né dove si trovino attualmente. La vendita riguardava altri 11
lotti, battuti per circa 5,6 milioni. Il punto in discussione è che
facevano tutti parte della leggendaria Valmadonna Trust Library.
della judaica perduta Valmadonna è una frazione a circa 8 km dal comune piemontese
di Alessandria, del quale fa parte. Nell’immediato dopoguerra il
Esiste un enorme mercato di antiquariato ebraico: destino personale di Jack Lunzer, nato nel 1926 e fondatore per
incunaboli, argenti, tessuti, manoscritti. tradizione paterna di una dinastia di mercanti di diamanti di An-
versa, incrociò questa località del Piemonte profondo. Se ne in-
Un patrimonio spesso nascosto attorno al quale namorò e vi creò una rete di rapporti affettivi e personali. Lunzer
gira un enorme business era sfuggito alla Shoah poiché la famiglia già negli anni ’30 aveva
trasferito a Londra ogni attività. Ma Jack non volle sottrarsi a
29 aprile 2013: viene presentata in asta a New York, con due ses- un’altra passione, oltre a quella per la campagna del Piemonte:
sioni di vendita, The Michael and Judith Steinhardt Judaica Col- la passione per la tradizione scritta della cultura ebraica. La sua
lection. I lotti da battere sono 386, con 500 pezzi (usiamo il gergo biblioteca conta oltre 13.000 tra libri e manoscritti. Affidata a
del mercato). Se ne occupa Sotheby’s. La cifra realizzata su 381 Sotheby’s, a parte i lotti già venduti, resta il vincolo sui rimanen-
lotti rimanenti (92,6% del totale) ammon- ti. Che dovranno andare ad un acquirente
ta a 8,5 milioni di dollari. “Rimanenti”, unico ed essere consultabili dagli studio-
poiché il Metropolitan Museum of Art ha si. Il valore stimato è di almeno 30 milio-
acquistato preventivamente per 857.000 ni di dollari. Trasferita da Londra a New
dollari una corona da Sefer Torà del XVIII York, la collezione vi rimane tuttora.
secolo, argenteria veneziana, e in società Risulta più rigorosa e restrittiva, fortuna-
con il Museo di Israele paga una cifra non tamente, la legge italiana. Però sul futuro
dichiarata per il codice miniato – Franco- dei musei il dibattito è aperto. Le armi de-
forte, 1457 - del Mishnè Torà di Maimoni- gli studiosi sono davvero affilate. Possono
de, stimato comunque tra i 2,6 e i 6 milioni affossare progetti, insabbiare finanzia-
USD. menti, bloccare carriere o chiuderne altre
Il mondo dei mercanti e del collezionismo tra le polemiche. I musei devono riciclarsi.
usa un termine specifico: “judaica”. Sui Le parole d’ordine sono chiare, e apparen-
cataloghi delle aste significa “Jewish ceri- temente innovative. Scelta di una “narra-
monial art”, e include praticamente tutto. zione”, prima di tutto. E poi: percorso di-
Volumi a stampa e manoscritti occupano dattico, memoria, formazione. Ma era così
posizioni privilegiate, sempre. Sotheby’s anche mezzo secolo fa, con altro lessico.
è una casa che ha buone tradizioni e com- Virtuale, si sa, non sempre coincide con
petenze in materia. A New York organizza virtuoso. La tecnologia attuale permette
ogni anno la vendita di Chanukkà. Nel dicembre 2014 un machazor soluzioni un tempo impensabili. Però la fruizione si direbbe, in
viennese del 1716, scritto e illustrato a mano, costa 875.000 dollari. qualche caso, rottamata. Termine di moda.
Altrove, il bacile d’argento per il lavaggio rituale delle mani potreste Molto in anticipo sull’epoca di internet, Walter Benjamin aveva
aggiudicarvelo per una cifra che oscilla tra i 15.000 e i 30.000, pur- previsto tutto analizzando gli effetti della riproducibilità tecnica
ché abbia almeno 250 anni di età e sia – preferibilmente - italiano. e totale delle opere d’arte. Tuttavia il pubblico che si mette in
Dunque, se volete costituire una collezione vi occorre sostanziosa coda alle biglietterie vorrà vedere la cosa, opere insomma: quelle
disponibilità di cash. Però i musei ricorrono al prestito e alle dona- originali. Così l’arte viaggia continuamente, tra il rischio terro-
zioni, si dirà. E qui si apre un altro capitolo. rismo e le bordate di professori e giorna-
Gli ebrei, famiglie e comunità, non si sepa- listi. Solo nel 2016 Caravaggio e Piranesi
rano dai loro oggetti sopravvissuti ai secoli a Tokio, Raffaello a Mosca. Ogni giorno il
e alle persecuzioni. Non vendono. Per scru- martello dei venditori batte all’asta, per ci-
polo, come si dice nella Roma ebraica. Por- fre da capogiro, singoli oggetti e collezioni
ta male, si vende solo in caso di necessità intere. Ma appare lontano il tempo degli
assoluta. E neppure prestano volentieri. In acquisti forsennati per costituire ex novo
fondo, non si fidano. Però comprano. Spesso musei immensi. Capolavori costosissimi,
a qualsiasi prezzo. Il mercato risulta inte- alcuni poi perfino chiacchierati e in odore
ressante, dunque problematico. Non sono di abile contraffazione, soprattutto nelle
pochi gli specialisti che girano il mondo collezioni primo Novecento: dove si rico-
sperando nel colpo di fortuna. Se lo spielber- noscono talvolta tracce di archeologia me-
ghiano Professor Indiana Jones, si chiamas- diterranea dal gusto Art Nouveau, e molto
se David e fosse un cercatore ebreo di tesori medioevo umbro-toscano profumato di ne-
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più o meno perduti da vendere in pubblico ogotico ottocentesco. Adesso comunque, e


o in privato, e magari anche per la sua per- nel prevedibile futuro, i musei, con buona
sonale collezione, garantiamo ai lettori che pace della virtualità, del 3D, dei diorami
avrebbe vita molto dura. Certe storie, spe- e degli ologrammi, continuano a nascere,
cialmente storie di libri, si colorano di miste- crescere, imporsi e svilupparsi a colpi di
ro. La bibliofilia è razionale, la bibliomania interventi sul mercato, e se il cash non c’è
no. Il bibliomane esige il possesso, è scar- o non basta, devono ricorrere al prestito.
samente interessato alla lettura. E’ pronto a Condizionato dal prestigio che si è riusciti
tutto, o quasi. a conseguire, dunque da reti complesse di
Tra il 1519 e il 1523 il tipografo Daniel Bomberg stampò a Venezia amicizie, relazioni, cattedre. E a complicare cose già molto dif-
l’edizione completa del Talmud Babilonese. E’ stata venduta a ficili, le collezioni di judaica resteranno sempre in un mondo “a
8 New York presso Sotheby’s il 22 dicembre 2015 per 9,3 milioni parte”.
di dollari. Non si sa con precisione chi abbia acquistato i volumi PIERO DI NEPI
A Washington un museo scritti in Greco e Aramaico, papiri che si crede siano appartenuti
alla Grande Biblioteca di Alessandria d’Egitto, Rotoli del Mar Morto,

dedicato alla Bibbia raccolte di salmi tradotte in inglese medievale, oggetti appartenuti
a Martin Lutero e Johannes Gutenberg e importanti reperti storici
Verrà inaugurato su iniziativa del miliardario della tradizione religiosa sia cristiana che ebraica. Fra questi anche
diversi Sifrei Torah provenienti da ogni angolo del mondo e risalenti
Steve Green, con un investimento di 400 milioni
persino all’Inquisizione Spagnola.
di dollari. Tra i consulenti che hanno lavorato
La Green Collection è stata esibita diverse volte dal 2009 a oggi ne-
alla catalogazione rav Amedeo Spagnoletto gli USA ed è stata esposta nel 2012 in Vaticano e nel 2014 a Gerusa-

N
el 2017 verrà inaugurato lemme. Ovviamente per raggiungere
a Washington il Museum questo grado di eccellenza Green si
of the Bible, un palazzo di è avvalso di un team di esperti as-
otto piani dedicato com- semblato appositamente per datare,
pletamente alla storia e all’impatto catalogare e valutare tutto ciò che
della Bibbia sulla società. L’esposi- fa parte della sua collezione. Con il
zione sarà divisa in tre sottosezioni suo staff ha collaborato anche un
e si stima che per visitarla in modo piccolo pezzo della Comunità Ebrai-
completo occorreranno almeno nove ca di Roma, il Sofer e Rav Amedeo
giorni. Il tutto in un contesto total- Spagnoletto che in più occasioni si
mente apolitico che cercherà di non è recato a Oklahoma City, città sede
favorire una religione sull’altra e di del quartier generale di Steve Green,
non fare in alcun modo proselitismo. per fornire una datazione, rintraccia-
Sono già stati presi accordi con la re la provenienza e valutare lo stato
Israeli Antiquities Authority per esi- di conservazione di alcuni Sifrei To-
bire diversi reperti appartenenti alla massima autorità israeliana di rah facenti parte della Green Collection. Rav Spagnoletto si è detto
archeologia. Sul tetto sarà allestito un giardino biblico e nel risto- entusiasta ed è stato felicissimo di potersi confrontare con esperti
rante verrà servito cibo della cucina biblica, tutte ricette tratte dalla accademici di caratura mondiale. Il suo ruolo principale infatti è sta-
Bibbia e quindi kosher. Il costo dell’opera- to quello di collaborare con altri professioni-
zione è di 400 milioni di dollari ed è stata sti per confermare o smentire ipotesi su re-
avviata dal mecenate Steve Green, uno dei perti la cui provenienza non era omogenea.
più grandi collezionisti di reperti biblici rari “Un’esperienza molto stimolante, mettere
e Presidente di Hobby Lobby, una catena di in pratica ciò per cui ci si è preparati per
seicento negozi con più di trentamila impie- anni ed acquisire allo stesso tempo nuove
gati e un fatturato che supera i tre miliardi conoscenze, un’occasione unica anche solo
di dollari. Green, autore di diversi libri che per poter vedere da vicino tutte quelle rari-
esplorano l’influenza della Bibbia nell’Ame- tà”. Infine Rav Spagnoletto si è soffermato
rica contemporanea, gestisce per conto del- sull’importanza di questo museo definendo-
la sua famiglia la Green Collection, una col- lo un’occasione di confronto e mutua cono-
lezione di circa quarantamila oggetti legati scenza fra le varie religioni legate alla Bib-
alla Bibbia, che metterà a disposizione per bia e un’operazione mossa da un profondo
il nuovo museo. All’interno della Green Col- spirito di dialogo.
lection saranno presenti antichissimi mano- MARIO DEL MONTE

La nostra esperienza nel realizzare matrimoni esclusivi, fatti di location suggestive,


menù eccellenti, atmosfere uniche, curati fin nei minimi dettagli,
ora applicata anche alle regole della cucina ebraica per un perfetto matrimonio Kasher
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

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9
COPERTINA

Raccontare se stessi logna in memoria della strage di Ustica.


L’installazione permanente dell’artista

tra Musei e Memoriali


francese Christian Boltanski all’interno di
un ex edificio industriale ruota attorno ai
resti del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980
L’obiettivo per entrambi è “conoscenza e responsabilizzazione": mentre si dirigeva verso l’aeroporto di Pa-
lo spiega Adachiara Zevi, architetto e storica dell’arte lermo e ricostruito con le migliaia di fram-
menti trovati in fondo al mare. Nessuna

A
dachiara Zevi è architetto e sto- Monte Sole. Berlino è un buon esempio di traccia o immagine delle vittime è visibile:
rica dell’arte, curatrice di mo- questa labilità di confini: il museo di Daniel le loro cose sono celate entro sarcofagi neri
stre importanti, che all’attività Libeskind è allo stesso tempo contenitore accanto al relitto mentre da 81 specchi che
accademica affianca da sempre della storia dell’ebraismo tedesco ma an- punteggiano il percorso, tanti quante furo-
l’impegno critico seguendo con continuità che attivatore di memoria per come è pro- no le vittime, si ascoltano le flebili voci dei
il lavoro di artisti italiani e internazionali. gettato, per i suoi spazi, i percorsi, i vuoti passeggeri ancora in volo. Un memoriale di
Adesso è in partenza per Be’er Sheva, ca- che lo attraversano, indipendentemente da grande impatto fisico ed emotivo che rico-
pitale del Negev, dove curerà la mostra di ciò che contiene. Mentre il memoriale pro- struisce, ma con distacco, il prima e il dopo.
Jannis Kounellis nel Museo di arte contem- gettato da Peter Eisenman (una gigantesca E’ difficile dimenticarlo dopo averlo visitato
poranea. Ha scritto e promosso iniziative grigia di pilastri grigi dentro al quale il vi- e questo dimostra quanto l’arte sia impor-
legate alla relazione tra arte, archi- tante nei processi di cui stiamo parlando.
tettura e memoria ed è la promotri- Se il memoriale di Bologna esige
ce in Italia del progetto dell’artista la partecipazione dello spettatore,
tedesco Gunter Demnig sugli Stol- il caso radicale dei ‘contro-monu-
persteine (Pietre di inciampo). E’ menti’ tedeschi”, come la colonna
l’ideatrice e curatrice della rasse- di piombo eretta ad Amburgo da
gna biennale Arteinmemoria nella Jochen Gerz e Ester Shalev Gerz
Sinagoga di Ostia antica. e inabissatasi nel giro di 7 anni
Quale differenza esiste oggi tra grazie alle firme dei visitatori im-
un museo e un memoriale? presse sulla sua duttile superficie,
“Per semplificare possiamo dire costituisce una tappa ulteriore: lo
che il Museo è un contenitore, ge- spettatore, complice dell’artista
neralmente di una collezione, di nella sparizione dell’opera, assu-
esposizioni temporanee, di attività me su di sé la responsabilità prima
didattiche e altri servizi mentre il affidata e delegata al monumento.
memoriale può intendersi come I memoriali devono servire a que-
opera d’arte autonoma da finalità sto, a sollecitare con il minimo dei
che non siano quelle di rappresentare un sitatore si perde, ndr) è un brano di città mezzi l’attivazione di un processo di cono-
personaggio o un episodio storico ai fini di che lo spettatore incontra inavvertitamente scenza e responsabilizzazione i cui tempi
preservarne la memoria pubblica, una me- e dove, senza alcuna indicazione di cosa e modi sono naturalmente estremamente
moria in sintonia con gli ideali del paese vedere o ricordare, vive l’esperienza stra- diversificati e soggettivi”.
che lo commissiona. Ma la divisione non ordinaria e destabilizzante di un attraver- E come rientra in questo ambito il proget-
è poi così netta. In realtà ci sono memo- samento impervio e privo di destinazione. to di Gunter Demnig?
riali che sono vere e proprie architetture, Il memoriale di Eisenman non è dunque da “Rappresenta il passo ulteriore: dal memo-
addirittura paesaggi, come Yad Vashem a contemplare passivamente ma da agire e riale come esperienza al memoriale diffuso
Gerusalemme o in Italia il Parco storico di vivere, ognuno secondo la sua sensibilità; in scala europea. Ai 60.000 Stolpersteine
senza la partecipazione dello spettatore, installati dall’artista in tutta Europa dal
sarebbe solo una griglia inerte. E’ nel cuore 1993 si sono aggiunte dal 2010 le 500 pietre
della città ed è sempre aperto; non è dun- posizionate a Roma e in altre 22 città italia-
que un luogo sacro ma parte della nostra ne. E’ un progetto in continua espansione,
VI ASPETTA NELLO SHOW-ROOM realtà quotidiana; se la Shoah è stata un a seconda delle richieste dei famigliari, ed
baratro nella storia europea, il memoriale ha un obbiettivo irraggiungibile: 10 milioni
di Eisenman la rappresenta attraverso una di pietre, una per ogni deportato razziale,
slabbratura, uno strappo nella regolarità politico, militare, rom, sinti, omosessuale.
del tessuto urbano”. Demnig ha il grande merito di aver iniziato
E cosa dire del caso italiano? l’impresa lasciando ad altri, chissà quando,
di completarla e in questo risiede la sua eti-
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“I musei ebraici in Italia sono per la mag-


INGROSSO gior parte ospitati in edifici esistenti spes- cità e generosità”.
so anche storicamente rilevanti, quindi Qual e la reazione dei romani a queste in-
per appuntamento: l’attenzione è piuttosto concentrata sulla stallazioni?
Tel. +39 06 87 86 02 66 collezione e sul suo allestimento. Il Mu- “In genere di rispetto e partecipazione,
seo dell’ebraismo italiano e della Shoah di come dimostrano le pietre lucidissime da-
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www.nesluxury.com - info@nesluxury.com Ferrara farà eccezione: è infatti esito di un vanti ad alcuni portoni, la prova che gli
concorso ed è di notevole qualità architet- inquilini se ne prendono cura quotidia-
VINTAGE RESTYLING - LISTE REGALI tonica”. namente. Altre volte di fastidio o di indif-
BAT MITZVÀ - MATRIMONI
Qualche altro esempio di memoriale? ferenza, altre ancora di aperta ostilità. Il
segui nesluxury su “Pensando anche ad altre memorie oltre progetto, infatti, seppur così discreto, dà
10 a quella della Shoah, c’è l’esempio molto molto fastidio: una volta installate, le pie-
interessante del museo-memoriale di Bo- tre diventano parte permanente della città
Il MEIS di Ferrara:
l'obiettivo è aprirlo nel 2020
La direttrice Simonetta Della Seta indica le tappe
e le prime iniziative di quello che non sarà una semplice
esposizione ma uno spazio culturale ed educativo

“I
l MEIS è una realtà assoluta- grado di suscitare delle emozioni, di cre-
mente unica” - spiega Simonetta are delle forme di identificazione: il MEIS
Della Seta, Direttrice del Museo deve diventare un’esperienza che diffonda
Nazionale dell’Ebraismo Italiano conoscenza”.
e della Shoah - “in quanto rappresenta l’e- Un approfondimento lo merita l’ultima let-
braismo italiano che è un caso senza egua- tera del nome del Museo, quella S che sta
li nella Diaspora: nel nostro Paese, infatti, per Shoah.
gli ebrei hanno vissuto con continuità per “E’ un capitolo della nostra storia e noi la
oltre duemila anni”. E per raccontare que- tratteremo, senza invadere il terreno di
sta lunga storia sono state messe in cam- quelle organizzazioni che già si occupano
po ingenti risorse. “Questo è un museo vo- esclusivamente di questo tema”.
luto dalle istituzioni italiane, che ci hanno Ma perché proprio a Ferrara?
e le informazioni che veicolano esprimono messo a disposizione circa diecimila metri “Sicuramente per le bellezze artistiche e
la memoria pubblica di quanto accaduto a quadri. Ma la definizione di museo è ri- per la storia della città, ma anche per la
Roma durante il nazi-fascismo. Incontran- duttiva, visto che si tratta di un centro su
simbologia che riveste per l’ebraismo ita-
dole, non si possono eludere e dunque sono cui stanno sorgendo sette palazzine. Due
liano. La fiorente comunità qua sviluppa-
un ottimo strumento contro il revisionismo, sono gli edifici storici, già parte del carcere
tasi ha anche accolto ebrei in fuga da altre
il negazionismo e l’indifferenza. Per que- della zona; a questi si ag-
sto sono insopportabili per chi non vuole giungeranno altre cinque
vedere o sapere, al punto da essere van- costruzioni, realizzate se-
dalizzate se non addirittura divelte. Altre condo criteri ultramoder-
volte ancora, per colpevole negligenza del ni; tutto sarà collegato da
municipio, sono state tolte durante lavori un ampio parco”.
di manutenzione stradale e sono andate Ma quale sarà la destina-
perdute, come nel caso di don Pappagallo zione di questi spazi?
oppure ricollocate ma non nel modo deciso “L’obiettivo del progetto
dall’artista, come nel caso delle 20 pietre a è quello di creare un cen-
via Madonna dei Monti dedicate alla fami- tro in Italia dove, soprat-
glia di Giulia Spizzichino”. tutto un pubblico di non
Perché si parla di ‘memoriale diffuso’?
ebrei, possa conoscere gli
“Essendo collocate davanti alle case dei de-
aspetti basilari del mondo
portati, disegnano una mappa urbana del-
ebraico e in particolare il
la deportazione segnalando quanto fosse
grande retaggio dell’ebrai-
diffusa la resistenza al nazi-fascismo nella
smo italiano, partendo dal
città. Ogni quartiere ha i suoi memoriali de-
presupposto che questo è
dicati alle sue vittime, che sono però uguali
stato ed è tuttora una componente essen- città. Ha dato inoltre i natali a personaggi
a quelli di tutti gli altri quartieri. Per questo
ziale dell’identità nazionale italiana. Per illustri, come la famiglia Abravanel, Isacco
mi sento di parlare di memoriale democrati-
veicolare questo messaggio, i numerosi Lampronti, Giorgio Bassani. Ferrara resta
co e anti-gerarchico. Gli Stolpersteine sono
edifici a disposizione saranno impiegati comunque una città periferica: da qui la
tutti uguali per forma, materiali e dimen-
per diversi scopi: ci saranno una bibliote- sfida del MEIS, che dovrà raccontare l’e-
sione, ma tutti diversi: ognuno reca infatti
inciso il nome e cognome, l’anno di nascita, ca, un archivio, un auditorium, spazi per braismo attraverso gli occhi degli ebrei
di deportazione e di morte del singolo de- la didattica. Queste diverse funzioni servi- italiani, attirando centinaia di migliaia di
portato, i pochi dati cioè che consentono a ranno a favorire l’incontro, la consultazio- persone, perché questo è il nostro obietti-
chi non ha lasciato traccia di riacquistare ne, la formazione”. vo. Dovremo fare qualcosa che non si trova
Alle mostre temporanee si affiancherà
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identità e di “tornare a casa”, come disse da nessun’altra parte”.


Alberta Levi Temin. Il coinvolgimento dei un’esposizione permanente. Oggi il con- Quali sono i tempi stimati per vedere i pri-
famigliari, degli studenti e delle istituzio- cetto di museo è mutato e il MEIS punta mi risultati concreti?
ni prima e durante l’installazione fa sì che ad adeguarsi ai tempi: lo scopo è quello
“Il nostro mandato è quello di inaugura-
ogni quartiere senta quel memoriale non di non proporre solo oggetti in vetrina,
re il Museo nel 2020. Nel frattempo però
calato dall’alto ma come proprio, come par- ma offrire un percorso esperienziale, delle
ci saranno altre iniziative: nel 2017, sarà
te del suo patrimonio storico e civile. Così suggestioni.
allestita una mostra e ci saranno alcuni
tutta la città e non solo qualche luogo de- “Mantenendo un rigore storico, sociolo-
convegni”. Gradualmente saranno aper-
putato, diventa un “luogo di memoria”: la gico e antropologico, cercheremo dunque
ti anche gli altri spazi e il MEIS prenderà
memoria deve essere diffusa e appartenere di coniugare aspetti legati all’ebraismo
vita, ma già oggi c’è un forte impegno per
a tutti, non solo alle vittime, alle loro fami- a un’interpretazione in chiave moderna
un progetto dalle enormi potenzialità.
glie e…agli addetti ai lavori”. dei medesimi oggetti. In altri termini, do- 11
DANIELE TOSCANO
A CURA DI LIA TAGLIACOZZO vremo far sì che ciascun elemento sia in
COPERTINA

Museo ebraico di Roma: con il cuore tante museo romano (e anche in questo
caso possiamo parlare di una vera partner-

al passato e lo sguardo al futuro ship), una grande mostra.


Quali sono le particolarità rispetto ad al-
tri musei ebraici?
Progetti e impegni illustrati dalla curatrice Olga Melasecchi
A differenza di molti altri, soprattutto stra-

C
nieri, questo non ha concesso ampio spazio
ollocato fin dalla sua nascita con i quali ci confrontiamo ogni anno par- ai tragici eventi legati al periodo della Shoà,
all’interno del Tempio Maggiore, tecipando ai seminari e alla conferenza an- ma volutamente vuole raccontare un’altra
il museo ebraico di Roma vanta nuale dell’AEJM, European Association of storia, quella di una presenza viva, antica
una storia strettamente legata a Jewish Museum, a cui partecipano anche e tuttora attiva. Il Museo Ebraico di Roma
quella, dal dopoguerra a oggi, della Kehil- musei israeliani e americani. è il museo della locale Comunità Ebraica, e
là Romana. Totalmente rinnovato nel 2005 Progetti in cantiere per il futuro? la sua storia ne risente profondamente. Di
nelle sette sale del piano seminterrato del Abbiamo in corso di stampa una pubblica- particolarmente rilevante abbiamo una rac-
monumentale edificio, dove si trova anche zione sulla collezione delle mappòt (i tessu- colta di circa 900 tessuti e 400 argenti ceri-
il Tempio Spagnolo - compreso nel percor- ti ricamati che avvolgono il Sefer Torà) qui moniali, che, insieme ai calchi delle lapidi
so di visita insieme al Maggiore - e con un conservate: circa 200 manufatti risalenti ai delle catacombe ebraiche, testimoniano la
attuale allestimento, non ancora totalmen- secoli XVI-XIX, con qualche esemplare più presenza millenaria in questa città degli
te ultimato, che conserva ed espone uno ebrei, che diedero un contribu-
straordinario patrimonio artistico e docu- to intellettuale ed economico di
mentario che è sopravvissuto a razzie e di- grande spessore alla sua storia.
struzioni grazie alla cura dei suoi deposita- È un museo particolarmente
ri, a differenza di molti altri musei ebraici, adatto sia agli amanti della sto-
questo di Roma non ha tra le sue esigenze ria ebraica, delle sue tradizioni e
primarie quella di recuperare patrimoni della sua cultura, sia ai giovani,
depredati, quanto piuttosto di restaurare, che attraverso il percorso didatti-
studiare ed esporre gli oggetti conservati. co del museo, e grazie alla gran-
È infatti proiettato verso il futuro molto del de preparazione delle nostre gui-
lavoro dell’istituto, con iniziative e progetti, de, possono accostarsi alla storia
di cui racconta a Shalom la curatrice Olga che riguarda la città o al paese
Melasecchi. in cui vivono e uscire arricchiti
Ci sono partnership con altri musei? e scevri da eventuali pregiudizi
Sì, ad esempio esiste un accordo tra l’ “As- iniziali.
sociazione Daniela Di Castro - Amici del Grazie alle moderne tecnologie,
Museo Ebraico di Roma” e le analoghe abbiamo inoltre potuto ricostru-
“Amici del Maxxi” e “Friends of the Jewi- ire virtualmente la Sinagoga di
sh Museum of London” che consente ai moderno, realizzati nella quasi totalità per Ostia Antica, risalente ai primi secoli dell’e-
visitatori di avere agevolazioni in ciascuno le Cinque Sinagoghe del ghetto di Roma. ra volgare, e la sistemazione urbanistica
dei tre musei. Due anni fa abbiamo poi re- Tessuti preziosi, ornati di ricami sontuosi dell’antico ghetto, prigione a cielo aperto
alizzato una mostra con la Galleria d’Arte con stemmi di famiglia, iscrizioni ebraiche nei cui stretti vicoli il visitatore può “pas-
Moderna di Roma relativa alle artiste ebree e immagini suggestive, quali la consegna seggiare” tramite un’applicazione realizza-
del Novecento, e siamo collegati con nu- delle Tavole della Legge sul Monte Sinai, i ta dallo studio Katatexilux, e percepire la
merosi musei ebraici in Italia e nel mondo, Sette Frutti della Terra d’Israele, le colonne sensazione di stupore e angoscia di questo
spiraliformi del Tempio di Salomone ed al- luogo ricco di vita e di architetture stratifi-
ASSOCIAZIONE tri simboli della tradizione ebraica; queste cate che veniva chiuso al tramonto e aperto
D.A.N.I.E.L.A iscrizioni, un vero e proprio archivio tessile alle prime luci dell’alba.
(come l’aveva genialmente definito Danie- Altra particolarità è la presenza, fin dal
DI CASTRO la Di Castro z.l., ideatrice del progetto fin 2008, di una sezione dedicata agli ebrei
AMICI MUSEO EBRAICO DI ROMA
dal 2008) sono una finestra incantevole provenienti dalla Libia. Un’ulteriore storia,
sul mondo del ghetto e dei suoi abitanti. I altrettanto interessante e importante, che
L’“Associazione Daniela Di Castro molteplici aspetti di ognuna delle loro do- racconta la vita fiorente nel paese norda-
nazioni vi vengono narrati con abbondanza fricano di questa antica comunità, costret-
Amici del Museo Ebraico di Roma”
di dettagli che comprendono i nomi dei per- ta nel 1967 ad abbandonare da un giorno
è nata per aiutare il Museo Ebraico sonaggi e delle loro famiglie, i rapporti di all’altro la propria terra e le proprie cose,
di Roma nella tutela, conservazione, amore, di affetto e di amicizia, le sinagoghe
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per ricostruirsi un’esistenza qui a Roma,


promozione, diffusione e sviluppo e l’anno della donazione. La pubblicazio- dove si è in breve tempo peraltro integrata
ne permetterà ai ricercatori di immergersi perfettamente ed è anzi ora una delle com-
della ricchezza del suo patrimonio. nella storia dei tessuti, e più in generale di ponenti più attive della Comunità Ebraica.
conoscere una delle comunità ebraiche più Al di fuori di Israele, questo è l’unico museo
PER INFORMAZIONI E PER ISCRIZIONI:
antiche del mondo occidentale. al mondo ad aver dedicato all’ebraismo libi-
www.associazionedanieladicastro.org
In cantiere è inoltre anche una pubblica- co un’intera sala, ed abbiamo fra l’altro in
info@associazionedanieladicastro.org zione relativa alla collezione delle ketub- progetto, in occasione del 50° anniversario
Tel. 334 8265285 bòt, i contratti di matrimonio, conservate dell’arrivo di questa comunità a Roma, un
al museo e all’Archivio Storico della CER, nuovo e più ricco allestimento, per la cui
cui seguirà nel prossimo autunno anche la realizzazione siamo in piena raccolta fondi.
12 relativa mostra. Per la prossima primavera A CURA DI GIORGIA CALÓ
stiamo invece preparando, con un impor- E JOELLE SARA HABIB
Piccolo, ma dai grandi numeri liana. Il tutto parallelamente a una storia
antichissima: abbiamo oggetti, arredi,
testi sacri, tessuti che risalgono a epoche
80 mila visitatori all’anno, impegno per promuovere cultura lontane e che attraversano secoli di sto-
ed educazione, e la ricerca di sinergie e scambi con altri musei. ria”.
La formula di un successo spiegata dall’assessore Gianni Ascarelli Ma non solo: il Museo Ebraico di Roma,
infatti, si distingue per essere un ente

“R
appresentare un popolo Poi, per esempio, ci sarà il prossimo anno economicamente in attivo, non pesando
vivo, che ha dato un no- una grande mostra della quale è prematu- sulle casse della comunità, portando anzi
tevole contributo all’Unità ro parlare". E non mancano progetti più a 160-180mila euro l’anno, grazie ai suoi cir-
d’Italia e alla costruzione lunga scadenza: “Per il 2018 stiamo lavo- ca 80mila visitatori, un numero in conti-
e allo sviluppo della Nazione. A ciò do- rando a un’altra mostra, agli Uffizi, sulle nua crescita. Per i turisti, infatti, il Museo
vrà seguire un impulso mediatico e una mappot, i tessuti che provengono da di- è diventato un polo di attrazione; nume-
diffusione sul web del nostro lavoro per verse composizioni antiche a cui vengono rose anche le scolaresche ospitate nell’ot-
raggiungere il maggior numero di persone sovrapposte lettere ebraiche in oro e in tica di far conoscere il mondo ebraico.
possibile”: questi gli obiettivi prin- Spesso, infatti, i pregiudizi antisemi-
cipali dichiarati a Shalom da Gianni ti sono anche il frutto di ignoranza:
Ascarelli, Assessore al Museo ebrai- “le nostre guide, tutte ebree, quando
co di Roma dal 2015 e da pochi mesi spiegano sanno esprimere i valori
anche Assessore ai beni culturali per fondamentali dell’ebraismo anche ai
l’Unione delle Comunità Ebraiche giovani. Noto spesso con piacere che
Italiane. Ma il suo impegno parte da molti studenti seguono attentamen-
molto lontano: nei due precedenti te ogni dettaglio che viene loro espo-
Consigli aveva l’incarico per l’intero sto”. Proprio questo attivismo rende
settore culturale, mentre prima del necessari nuovi spazi: l’area attual-
2008 ha collaborato con l’allora diret- mente occupata è preziosa e strate-
trice del Museo Daniela Di Castro, re- gica, ma altri metri quadri potrebbe-
alizzando pubblicazioni e iniziative, ro permettere di realizzare enormi
senza dimenticare l’attivismo anche potenzialità, soprattutto in occasione
negli anni precedenti agli incarichi di particolari manifestazioni, senza
ufficiali. Architetto e professore or- dimenticare ciò che è custodito den-
dinario di progettazione architettoni- tro ai cassetti e che meriterebbe di
ca e urbana, Ascarelli condivide il lavoro argento: costituiranno un importante sim- essere esposto.
al Museo con la direttrice Alessandra Di bolo culturale dell’epoca del ghetto”. I progetti di Ascarelli si estendono anche
Castro e con la curatrice Olga Melasec- Ma ci sono due aspetti che Ascarelli vuole a livello nazionale: “per conto dell’UCEI,
chi, oltre che con coloro che collaborano sottolineare: “anzitutto, il nostro museo l’obiettivo è quello di mettere in rete tutto
a seconda delle occasioni, poiché il museo si fa portavoce di una formazione identi- il patrimonio detenuto dai musei italia-
è un ente dinamico, che organizza perio- taria come quella ebraica che è viva, non ni. Dobbiamo poi interagire con altri enti
dicamente eventi e mostre. “Negli ultimi rappresenta una civiltà del passato, ma come la Fondazione dei Beni Culturali
anni le aperture verso l’esterno sono state una storia che è anche contemporaneità. ebraici o i singoli musei al fine di creare
numerosissime: oltre alle varie presenta- Nonostante i numeri esigui, la comunità un tessuto interno al territorio italiano che
zioni di libri, spicca soprattutto la mostra ebraica romana continua a costituire una denunci e valorizzi la nostra presenza”.
sull’incontro tra Papa Wojtyla e Rav Toaff. componente essenziale della società ita- DANIELE TOSCANO

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13
È gradito appuntamento
ISRAELE

La nuova semplice ma
efficace arma del terrorismo:
il fiammifero
L’intifada del fuoco, con decine di incendi
appiccati contemporaneamente, ha messo
in ginocchio Israele. Una forma di aggressione
subdola che non fa differenza, tra persone, piante,
animali e abitazioni e che potrebbe
essere esportata anche in Occidente con significati simbolici oscuri quanto lo può essere l’immagine

C’
dell’inferno, del fuoco distruttore, e quindi con tutte le potenzialità
è da ringraziare il Cielo e l’incredibile coraggio e re- di sviluppo non solo in Israele, ma nel mondo intero, di uno stru-
sistenza dei vigili del fuoco se l’immenso incendio mento di aggressione della civiltà attraverso la più elementare fra
che ha bruciato per quasi una settimana e in parte tutte le armi, persino di più di un coltello o di un’auto che investe
sta ancora bruciando Israele con fiamme altissime ad i passanti: un fiammifero.
ogni latitudine, non ha fatto morti ma soltanto 180 feriti, al con- Israele, come è stato in questi giorni, è Paese di venti forti,
trario di quello che accadde nel 2010. Ci vollero cinque giorni a spesso caldi, secchi, sabbiosi, provenienti dall'Est. Questi venti
riportare la zona sotto controllo, anche se, anche quella volta, da nell'ultima settimana di novembre hanno spazzato la regione. È
vari Paesi stranieri arrivarono aiuti e aerei per spegnere il fuoco. vero che alcuni incendi si sono diffusi anche presso i palestinesi,
Ma Israele imparò da quella volta come battersi contro il fuoco e le ma la concentrazione del fuoco in Israele è al di là di ogni dubbio
ferite da fuoco, migliorando il servizio dei Pompieri, mettendolo in gigantesca, molto più elevata che in qualsiasi altro luogo, e men-
condizione di collaborare coordinandosi con l’esercito e la polizia, tre scriviamo la polizia - benché restia a categorizzarli come “ar-
e organizzando poi le squadre di soccorso in modo che sappiano sonist”, incendiari palestinesi, per paura che l’idea si possa spar-
affrontare emergenze di massa e per ferite gravi subito sul posto, gere nel mondo arabo con pessime conseguenze - pure ha dovuto
o dirigendo i colpiti negli ospedali adatti, secondo le necessità e fermare 35 persone. Sono proprio quelle, come si dice, scoperte
la gravità delle lesioni. Quello che proverbialmente con il cerino in
colpisce di più in queste ore di mano, o con la benzina o addirit-
tragici racconti di pericolo e sor- tura con una bottiglia molotov.
presa che hanno fatto tanti esu- Mentre il numero dei fermati
li, è una foto apparsa domenica aumenta, i social network arabi
scorsa su molte prime pagine in sconciamente esaltano l’incen-
Israele, in cui due vigili del fuoco, dio: l’ashtag “Israele brucia” è il
palesemente provati dal sonno più popolare e i commenti sono
e dalla fatica, si riposano ingri- spaventosi, fino a sperare di sen-
giti dalla cenere in mezzo a un tire un buon odore di “barbecue
mondo divorato dalle fiamme, in di ebrei”. Qualcun altro, tempo
mezzo a sterpi e scheletri di co- fa, aveva pensato che potessero
struzioni distrutte. Anche le foto finire tutti bruciati. Questo tipo
delle foreste andate a fuoco fan- di attacco, sperando che venga
no male al cuore. Dalle cronache contenuto e che si riveli, come
si sa che i vigili hanno lavorato 24 potrebbe ancora essere, un epi-
ore su 24 per giorni, e che quello sodio di frangia, colpisce forse
che ha salvato tanta gente è la passione, la dedizione senza limiti ancora di più delle Intifade cui abbiamo assistito per la sua viltà,
che hanno messo nel dedicarsi al salvataggio. la ignobile facilità con cui può essere portato, per la immensa
Ascoltare la radio israeliana in questi giorni è stata una testimo- disponibilità tecnica a diventare la prossima strada imboccata
nianza di eccezionalità in questo Paese martoriato: le famiglie dal terrorismo di massa.
evacuate, migliaia, sono state circondate da una solidarietà che In Italia il fuoco fu usato una volta dal movimento extraparlamen-
ha aperto le porte delle case dei parenti, degli amici, dei cono- tare quando nel 1972 gli assassini dettero fuoco alla casa di un
scenti, a intere famiglie, e chissà per quanto tempo, in tutta Isra- dirigente missino: persero la vita i suoi figli di 8 e di 22 anni. In
ele. I proprietari di case distrutte, anche queste migliaia se si Israele, il 31 luglio a Duma un bambino palestinese di diciotto mesi
pensa che solo a Haifa sono 60mila gli evacuati e si parla della di- è stato ucciso con un rogo da estremisti israeliani. L’Isis ha ucciso
struzione completa di 700 case e di altre centinaia danneggiate. col fuoco un povero pilota egiziano rinchiuso in una gabbia. Sono
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

La velocità di risposta degli uffici preposti agli indennizzi e alla vicende imperdonabili, seminali, degne di punizioni esemplari,
ricollocazione è sorprendente. Ovunque, dal nord al sud, i 2000 che hanno destato l’ira mondiale giustamente. Qui il fuoco indi-
pompieri con i 500 soldati incaricati di affrontare la catastrofe si scriminato disegna cento, mille assassini che potrebbero usare la
sono impegnati allo stremo, mentre nel cielo invaso dalle colon- più vile fra tutte le armi, quella che uccide gli uomini, gli animali,
ne di fumo nero volavano gli aerei carichi di acqua, anche quelli le piante meravigliose di Israele coltivate con tanto sacrificio su
pervenuti dall’Italia, dalla Grecia, da Cipro, dalla Turchia, dalla una terra arida e sterile da secoli. La terra dell’esilio ebraico. E’
Giordania, dall’Egitto. Anche 44 pompieri bravi palestinesi, vili- questo che adesso si cerca. Un nuovo esilio una fuga di massa
pesi e maltrattati dai loro connazionali per avere aiutato a salvare degli ebrei. Ma non accadrà. Un mio amico israeliano mi dice: “Ad
degli ebrei, sono andati in soccorso e hanno lavorato molto bene ogni cambiamento nella guerra con i nostri nemici, siamo rimasti
a fianco delle forze israeliane. per un attimo sconcertati, immobili. Abbiamo riflettuto, ci siamo
Questo è senz’altro promettente, ma purtroppo una nuova realtà, conformati, e poi ce l’abbiamo fatta. Anche questa volta imparere-
14 che le autorità israleiane affrontano con molta cautela, si sta dise- mo, e alla svelta, a combattere il fuoco”.
gnando. Si tratta del fuoco, un’atroce arma di terrorismo di massa, FIAMMA NIRENSTEIN
MONDO

I danni di una nuova idolatria:


la fede nell’ideologia post
moderna progressista
Prima la Brexit e ora Trump. Comincia
a vacillare l’egemonia del pensiero
gressista, ma che nei fatti è reazionario e revanscista, votato a ri-
che vorrebbe convincere ad agire contro mettere in piedi i vecchi temi della propaganda comunista, il terzo-
i propri interessi e le proprie convinzioni mondismo, le colpe dell’occidente, l’insostenibilità del capitalismo,

C
sempre dipinto come alla vigilia della distruzione, con in più altri
hi per caso abbia letto i miei interventi su questo gior- temi riciclati: l’ecologismo radicale e il malthusianesimo del Club di
nale, e gli altri che faccio altrove, non si meraviglierà se Roma (1972) che diventa l’allarme per il riscaldamento globale da
dico di essere soddisfatto per la vittoria di Donald Tru- combattere non con le tecnologie avanzate ma con la “decrescita
mp alle elezioni americane. Non si tratta solo del fatto di felice”, i “proletari di tutto il mondo unitevi” che diventa “globaliz-
aver sconfitto le disastrose politiche internazionali della presidenza zazione”, la lotta allo “stato imperialista delle multinazionali” delle
Obama, che erano state concretamente eseguite da Hilary Clinton Brigate Rosse (1973) che diventa il conflitto fra “Moltitudine” e “Im-
quando era Segretario di Stato nella prima amministrazione Obama, pero” di Toni Negri (2002) e oggi la giustificazione dell’invasione
poi lealmente da lei sostenute durante il mandato successivo e che islamica dell’Europa.
sarebbero state certamente proseguite con pochi aggiustamenti Il vecchio marxismo di un secolo e mezzo fa aveva una struttura
se avesse vinto. Il fatto di non avere più un presidente nemico di teorica seria, anche se era clamorosamente inadeguato sul piano
Israele, protettore degli islamisti, candidato all’amicizia dell’Iran – empirico e non riusciva proprio a vedere le ragioni del progresso,
né qualcuno che continui il suo disastro - è certamente un grande oltre che essere naturalmente oppressivo e illiberale anche prima
sollievo. Bisogna solo sperare che la fine del mandato di Obama non di prendere il potere. La versione del pensiero neo-progressista che
sia segnata da qualche pericoloso colpo di coda, per esempio una è circolata negli ultimi dieci o vent’anni, è postmoderna e confusa,
votazione all’Onu che provi a imporre a Israele le richieste palestini- il suo bizzarro fondamento si chiama nel gergo universitario ameri-
ste di sovranità su tutta la Giudea e Samaria. cano “intersectionality”, vale a dire che tutte le “lotte” e le “espe-
Ma la ragione della mia soddisfazione è più vasta. La direzione po- rienze” devono confluire fra loro, dalla questione omosessuale al
litica e intellettuale dell’Europa e nell’ultimo decennio anche degli sostegno al terrorismo palestinese, dalla polemica contro la polizia
Stati Uniti è stata data da un “pensiero unico”, autodefinito pro- del “Black lives matter” (come se anche molti poliziotti non fosse-

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MONDO

ro neri e le vite non dovessero contare al di là del “colore”), fino


al sostegno per l’autunno dei dinosauri di Cuba, la fede assoluta
nel riscaldamento climatico e nella sua origine umana, il sostegno
dell’immigrazione eccetera eccetera. L’intersezione di queste posi-
zioni buone delinea il campo della civiltà e del progresso; quelli che
si occupano d’altro o si oppongono a qualcuna (i sionisti, i difensori
dei diritti umani nelle dittature islamiste, gli antimarxisti, gli econo-
misti liberali) sono il male puro e semplice.
Come diceva proprio Marx, nella storia gli stessi fenomeni si pre-
sentano prima come tragedia e poi come farsa e il progressismo
postmoderno è la caricatura farsesca della tragedia comunista con
le sue decine di milioni di vittime. E però è stata la fede obbligatoria
di questi anni, quella che ha unito i politici, gli intellettuali, gli stu-
denti, i militanti e anche qualche influentissimo religioso, determi-
nando le assurdità e le storture della politica europea e americana.
zione nelle università americane, sinagoghe (sembrerebbe reform
Ancora nel gergo marxista, si chiama egemonia quella situazione in
e conservative) che per la sconfitta di Hilary hanno proclamato una
cui una parte sociale convince tutte le altre, anche i suoi avversari,
“shivà”, la settimana di lutto rituale che si usa per la morte di un
che la sua convenienza e l’ideologia che la giustifica, sono giuste e
parente prossimo. Editoriali sdegnati e costernati, intellettuali scan-
utili a tutti. E’ proprio questo che è avvenuto. Una classe di piccoli
dalizzati, politici che dichiarano la resistenza al male.
burocrati e demagoghi da campus o da bar ha convinto tutti che le
Sempre negli Usa ma anche in Italia, parecchi esponenti progres-
sue credenze (e i suoi comodi) fossero indispensabili: la regolazio-
sisti ebraici hanno decretato senza prove che gli avversari dello
ne universale, le tasse come cosa buona, l’assistenza come ideale
staff di Trump, essendo conservatori dovevano essere antisemiti e
di vita, l’odio per l’intraprendenza, l’“accoglienza” degli irregolari
dunque hanno condannato il nuovo presidente come antisemita per
per compensare la sfiducia della popolazione e via dicendo. Na-
questo. Un circolo vizioso che denuncia una confusione profonda,
turalmente tutte queste cose non stanno davvero assieme, non si
l’equivoco morale, prima che intellettuale, di identificare l’ebraismo
“intersecano”. L’ideologia postmoderna del progressismo fonde as-
con una posizione politica, naturalmente la loro. Gli avversari non
sieme cose diverse e spesso contraddittorie: “bontà” e burocrazia,
solo non erano semplicemente della gente di diverso avviso politico,
antioccidentalismo ed edonismo, liberismo per i corpi e dirigismo
ma dei malvagi da condannare moralmente e anche degli antise-
per l’economia, pacifismo e “comprensione” per il terrorismo. Non è
miti, dato che l’ebraismo per costoro si identifica col progressismo.
questo il luogo per discutere le radici che hanno dato frutti così stra-
Non è una scena nuova, abbiamo già visto mosse del genere contro
ni e disomogenei. Spesso questa fede non tiene conto della realtà
Netanyahu, e al loro tempo Begin e Jabotinski.
delle cose; ma ciò è nella natura dell’ideologia, che fra fatti e teorie
Dato che il processo di dissoluzione dell’ideologia progressista post-
sceglie sempre queste ultime. Resta il fatto che tutto ciò ha dato
moderna molto probabilmente continuerà e altri lutti e improperi
luogo negli ultimi anni, col culto preventivo di Obama e il trionfo
seguiranno, è importante far presente che l’identificazione dell’e-
mediatico di Bergoglio, a una sorta di strana religione laica.
braismo con una ideologia politica, per lo più così inconsistente e
E’ questa idolatria che è stata sconfitta prima da Brexit e poi dalla
confusa come l’attuale progressismo, è sbagliato o pericoloso. An-
vittoria di Trump, prima ancora dalla prevalenza di Netanyahu alle
che perché questo “progressismo” si “intersecava” naturalmente
elezioni israeliane dell’anno scorso, oltre che da una serie di risulta-
con l’odio per Israele, come si è visto in Italia alle manifestazioni del
ti minori europei che probabilmente continueranno. L’egemonia si
25 aprile, dove il ruolo delle vittime del nazismo e di chi lo aveva
è rotta, non riesce più a convincere chi non ne è coinvolto ad agire
combattuto veniva invertito con chi gli era stato alleato e lo prose-
contro i propri interessi e le proprie convinzioni. Ciò ha provocato
guiva oggi. Abbiamo oggi l’occasione per uscire da questa nebbia
rabbia e lutto. La rabbia di coloro (tanti, anche nei media e fra gli
ideologica. L’importante è guardare la realtà con occhi limpidi e non
opinion leader) che non capivano come le masse avessero osato ri-
farsi confondere dal lutto e dall’ira del progressismo postmoderno.
fiutare di seguirli, e li ha portato a insultare i reprobi (si è letto che
UGO VOLLI
fossero vecchi, poveri, provinciali, razzisti, baciatori di amuleti… )
e a mettere in dubbio una conquista basilare come il suffragio uni- Nigel Farage, leader del partito pro-Brexit
versale. Il lutto ha assunto forme grottesche: seminari di consola- mentre tiene un discorso in sostegno di Donald Trump
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

Contatti: Yael Ilmer Giron 392 889 1103 I masaitalia@masaisrael.org I www.masaisrael.org


16 Masa Israele è un progetto del governo Israeliano e dell'Agenzia Ebraica ed è reso possibile grazie al generoso contributo del Keren Hayesod
Molti droni, pochi scarponi, nessuna idea
L’eredità di Obama: il suo mandato è scaduto,
ma la legge della politica internazionale resta quella della giungla

A
lla fine dell’anno fiscale 2016 gli Stati Uniti d’America candidatura a prossima capitale del Nuovo Califfato. Sull’altro lato
avranno speso per le proprie forze armate 596 miliar- del Mediterraneo i ribelli siriani avevano sperato nel sostegno ame-
di di dollari, 215 la Repubblica Popolare Cinese e 66,4 ricano, anche sul campo, che non è arrivato. In politica il vuoto non
la Russia di Putin. Per essere sul ponte di comando di esiste. E così i russi hanno deciso di difendere il proprio feudo di
un’Amministrazione che il mondo ritiene “pacifica” se non proprio Latakia (già Laodicea), munitissima base navale, e il protettorato
pacifista, bisogna dire che Barack Obama ha limato il budget (i mi- su Damasco. Profughi in fuga 5 milioni, profughi interni non meno
liardi erano 597,4 nel 2015) ma sicuramente lascia a Donald Trump di 10 milioni, morti forse 500.000. Strettamente legato ai precedenti
un apparato che consentirebbe è il dossier Iran, e dunque l’avanzata di
a qualsiasi sceriffo di stendere in Hezbollah in Siria, Libano, Irak. L’esito
pochi minuti tutti i cattivi dell’OK politicamente più disastroso va registrato
Corral, cioè della politica interna- in Europa. Altro che insediamenti e pre-
zionale. Che sarà anche in futuro sunta lobby ebraica: Obama si è autocon-
regolata dalla legge della giungla: segnato in ostaggio alle vere lobbies che
Obama ha cercato di trasformare contano a Washington, ovvero ucraini,
l’immagine del Pentagono e del polacchi, baltici. Esito inevitabile le ten-
Dipartimento di Stato, certo non le sioni nell’estremo nord del fronte NATO e
strutture e la missione. la guerra strisciante del Donbass.
Hanno autorizzato infatti in 8 anni Incapace di contenere i cinesi in estremo
vendite di armi americane per 278 oriente, l’Amministrazione ha però fatto
miliardi. I sauditi ne hanno da soli di tutto per irritarli. I dossier del Pacifico
acquistate per 110 miliardi, soprat- sono tutti aperti e incandescenti: isole
tutto dopo gli accordi di Vienna Spratly e Paracelso, riarmo del Giappo-
con i quali Obama e Kerry inse- ne, situazione a rischio sui confini interni
riscono l’Iran nel grande circui­ to coreani. Che qualcosa non funzionasse
del business internazionale. Si nel cerchio magico dell’Amministrazio-
slega l’Iran e si provoca la reazio- ne Obama appariva chiaro per molti già
ne dell’Arabia Saudita, che a Wa- nell’ottobre 2010, a metà del primo man-
shington spende tutto il possibile dato, quando Rahm Emanuel si dimise
in equipaggiamenti militari. Ma- dall’incarico di Chief of Staff della Casa
chiavelli non avrebbe saputo fare Bianca, qualcosa di simile al nostro Sotto-
meglio. Obama dunque ha tentato segretario alla Presidenza del Consiglio.
di ottenere i risultati tradizionali Aveva precipitosamente abbandonato,
dell’egemonia USA, utilizzando 12 anni prima, il posto di Senior Advisor
mezzi parzialmente diversi. Molti di Bill Clinton alla fine del 1998, nel pie-
droni, pochi jet, sul terreno solo no dell’affaire Monica Lewinsky. Rahm
gli scarponi dei contractors e degli Emanuel non è un personaggio qualsiasi.
addestratori. La parola magica per Oggi è sindaco di Chicago, terza città de-
i generali e per Obama adesso è “unmanned”, senza equipaggio. gli Stati Uniti, che da sola produce un PIL superiore a 630 miliardi
I caduti li conta solo il nemico, compresi i danni collaterali - i civili di dollari. Certo era ed è legato al mondo ebraico, la sua famiglia
uccisi - che aumentano perché un drone spara quando lo prevede il ha radici solide e antiche a Gerusalemme. La vicinanza a Obama
programma automatizzato e la sala di controllo dall’altra parte del però arrivava da tutt’altra parte: la parte più “jewish USA” che si
mondo. Insomma, quando “arrivano i nostri” poi li aggiusta il mec- possa immaginare, e cioè l’impegno per i diritti civili degli afroame-
canico. Sono già operativi mezzi corazzati unmanned, in cantiere ricani. Nell’Amministrazione sicuramente suonò forte il campanello
anche motovedette e sottomarini. d’allarme. Tuttavia Obama non pare proprio uomo da ripensamenti,
Il mondo però è sempre più complicato del previsto, e la guerra è neppure quelli che ti salvano immagine e carriera.
una cosa troppo seria per lasciarla soltanto nelle mani dei politici. Infierire sugli sconfitti è poco elegante, però nella vicenda delle pre-
L’ultima Amministrazione intendeva far uscire gli USA dal ruolo di sidenziali USA resta ben chiaro un dato di fatto. Non è Trump che ha
gendarmi del mondo che si erano guadagnati, nel bene e nel male. vinto, ma sono i democratici quelli che hanno perduto. Se poi si ag-
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Un ruolo riconosciuto da amici e nemici. Un fondamentale vantag- giunge la considerazione che Barack Obama e stato sì bersaglio del
gio sia tattico che strategico. E come gendarme del mondo negli più classico razzismo made in USA, però al contrario, il quadro può
ultimi 30 anni il Pentagono ha vinto la guerra fredda, liquidato l’U- risultare completo. Al contrario: nel senso che a Barack si è perdo-
nione Sovietica, imposto la tregua lunga nei Balcani, inflitto colpi nato tutto, soltanto perché è stato il primo inquilino della Casa Bian-
duri all’estremismo islamista. ca non del tutto caucasico-europeo, come si dice oltreoceano. Oggi,
Poi è arrivato Obama. La prima grande illusione l’abbiamo vista tut- nonostante gli sproloqui sulla crisi dei valori autenticamente ame-
ti. Le primavere arabe avrebbero dovuto favorire la stabilizzazione ricani (ma quali?), gli europei si preoccupano soprattutto di quanto
definitiva del Nordafrica e del Medio Oriente, dopo i fallimenti in potrà costare The Donald alle casse sfiatate dei bilanci nazionali
Afghanistan e Irak. L’Egitto è sopravvissuto per miracolo alle cure e soprattutto alla BCE del nostro Draghi. Errore: il vero problema
della Casa Bianca. Il prezzo è salato: povertà, disoccupazione, ter- dell’eredità Obama-Kerry è legato alla politica estera, trionfalmente
rorismo, polizie segrete, e lo stanno pagando 92 milioni di cittadini. avviata al Cairo il 4 giugno 2009 impartendo alle cosiddette prima-
Poi il turno della Libia: la spartizione nelle tre entità storiche di Ci- vere arabe una benedizione che non ha portato fortuna. 17
renaica, Tripolitania e Fezzan viene ritenuta probabile, con qualche PIERO DI NEPI
FOCUS

La vittoria di Trump: un forte leader, ma con un partito debole


Un’analisi e un commento sulla nuova Presidenza americana,
nell’intervista al direttore della Stampa, Maurizio Molinari

L’
elezione di Donald Trump a architetto della vittoria di Obama nel
Presidente degli Stati Uniti, 2008, ha definito Trump un “candidato del
oltre a sorprendere l’opinione cambiamento” usando lo stesso termine
pubblica, ha rappresentato un “change” che allora descrisse Obama”.
vero momento di svolta nella politologia Un Presidente che non ha un passato
causando un dibattito internazionale politico fa pensare a nuove dinamiche?
interminabile sia sulle cause che sulle “Credo che avremo un’amministrazione
possibili conseguenze. Su un punto gli Trump con un leader molto più forte del suo
analisti sono d’accordo: la globalizzazione, partito, circondato da stretti collaboratori
le nuove tecnologie e le migrazioni, che di cui si fida con alle spalle un movimento
stanno caratterizzando l’ultimo ventennio, d’opinione che lo sostiene. Max Weber ci
rappresentano un fenomeno irreversibile, insegna che la democrazia è un pendolo che
con effetti devastanti e dalle proporzioni oscilla fra leader e partito. Ora è il momento
incalcolabili per tutto il pianeta. E’ del leader, mentre il partito è debolissimo”.
opinione diffusa tra gli analisti che questi I primi contatti telefonici di Trump
cambiamenti epocali hanno determinato con Theresa May e Bibi Netanhayu
una rivoluzione socioeconomica e stanno già prefigurano quali potranno essere
influendo gli esiti elettorali, sia al di qua i suoi interlocutori privilegiati al di là
che al di là dell’Atlantico. La rilevanza di dell’Atlantico?
questo processo assume un ruolo primario “Trump è fondamentalmente un uomo
se poi si tratta del nuovo inquilino della d’affari di New York. I suoi interlocutori
Casa Bianca. Proprio per questo ne abbiamo saranno quei leader con cui sentirà di
parlato con il direttore de “La Stampa”, poter siglare patti duraturi, vantaggiosi per
Maurizio Molinari, esperto di politica estera l’interesse nazionale americano. Le intese
e fine conoscitore dei palazzi del potere di personali sono destinate a pesare sul piano
Washington, avendo diretto per più di un politico”.
decennio l’ufficio di corrispondenza di New Sepolte le primavere arabe e i sogni mai
York del quotidiano torinese. realizzati di Obama su un Mediterraneo
Quella di Donald Trump è stata una pacificato, cosa ti aspetti da questa nuova
vittoria inaspettata per tutti, come la leadership: un nuovo impegno su questo
spieghi? versante?
“La vittoria di Trump ha due genesi “Credo che la maggiore novità in Medio
parallele: la rivolta del ceto medio rimasto Oriente verrà da una rivalutazione degli
ai margini dalla globalizzazione e l’afflusso al voto di milioni alleati tradizionali - Paesi sunniti e Israele - lasciandosi alle spalle i
di americani che in genere non vanno alle urne, accomunati disaccordi ereditati da Obama; così come anche una convergenza
dal disprezzo per l’establishment. Sono due eventi che hanno con la Russia di Putin sulla base del comune interesse di battere il
innescato il forte cambiamento. Non a caso David Plouffe, già terrorismo jihadista. Si aprono nuovi scenari”.

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Visto che Trump godrà anche proteste economiche e politiche
di una forte maggioranza che paralizzano molti governi,
repubblicana al Congresso di legate ai timori per impoverimento,
Washington, l’accordo nucleare con migranti e terrorismo. È una fase di
l’Iran, da lui sempre stigmatizzato, transizione per l’UE e può durare
ha i mesi contati? troppo a lungo”.
“Non credo che Trump potrà uscire Nei programmi economici oltre
da trattati internazionali già firmati, alla riduzione fiscale, ci sarà
potrà però pretenderne il pieno un sostegno della Presidenza
rispetto e ciò potrebbe portare ad Trump a forti investimenti della
una certa pressione sull’Iran”. spesa pubblica che rilanceranno
Tutti parlano di un forte feeling tra Trump e Netanyahu, questo l’occupazione; pensi che ciò possa contagiare anche le economie
potrebbe bastare a migliorare le relazioni tra Usa e Israele? deboli europee ancorate alle politiche restrittive di Bruxelles?
“L’intesa potenziale fra Trump e Netanyahu è sull’approccio molto “Non c’è dubbio sul fatto che Trump punta a rilanciare la
personale, diretto, alle relazioni internazionali, sulla necessità di crescita, non solo in America, grazie a meno tasse, meno
combattere i jihadisti e sull’opportunità di coinvolgere la Russia. regolamentazione e più investimenti. Ed è una ricetta che
Le tensioni potrebbero venire dal fatto che entrambi i leader hanno condivide con la Gran Bretagna di Theresa May. Ma resta da
caratteri forti, poco inclini al compromesso”. vedere se funzionerà”.
Come hai scritto nel libro “L’aquila e la farfalla” gli Usa stanno C’è molto interesse sullo sviluppo delle relazioni degli Stati
investendo molto sulle energie alternative. Pensi che con la Uniti con la Cina, ci potrebbero essere tensioni sugli interscambi
nuova Presidenza ci sarà un’ulteriore impulso in tal senso? commerciali?
“Credo che sul fronte dell’energia, come delle altre infrastrutture, “Trump tenterà di contenere la Cina. La considera il maggior rivale
avremo una maggiore attenzione della Casa Bianca al mercato strategico, il più agguerrito concorrente economico e il Paese più
interno. Trump punterà a creare posti di lavoro ed ad accrescere la aggressivo in Estremo Oriente”.
ricchezza del ceto medio, per risollevarne il reddito e i consumi”. Si scrive che Trump ridisegnerà lo Studio Ovale: quanto
Fa molto rumore il silenzio delle diplomazie arabe dopo pensi che la sua impronta potrà influenzare le formalità del
l’elezione di Trump. Oltre che attesa, ci sono timori? cerimoniale?
“Non credo si tratti di paura, il mondo arabo è un tassello “Lo Studio Ovale è lo specchio della presidenza. Oggetti e
importante degli interessi Usa nel mondo. Credo che nei Paesi arredamenti descrivono i valori del presidente e della sua famiglia.
sunniti, dall’Egitto all’Arabia Saudita fino agli Emirati, c’è grande George W. Bush vi mise un busto di Churchill, Obama lo sostituì
attesa per il possibile riequilibrio della posizione di Washington, con Lincoln. Laura Bush volle per pareti, tende e divani colori sul
finora considerata sbilanciata a favore dell’Iran”. giallo, Michelle Obama invece su tinte grigio e marrone-chiaro.
Si è molto parlato di un’intesa Trump – Putin per risolvere Adesso toccherà a Melania dare la propria impronta”.
dossier complessi come la Siria, Isis e l’Ucraina. Questo nuovo A CURA DI JONATAN DELLA ROCCA
rapporto cambierà le alleanze e la geopolitica mondiale?
“Credo che questo sia il tema centrale. Se Trump e Putin
dovessero raggiungere un’intesa sulle maggiori crisi regionali si
Il voto degli ebrei americani

G
aprirebbe una nuova stagione di relazioni internazionali”. li elettori di religione ebraica hanno votato
Nella campagna elettorale Trump più volte ha sottolineato prevalentemente per Hillary Clinton alle ultime
un’azione forte contro il terrorismo islamico; come si potrebbe elezioni presidenziali americane. A dirlo è il
esplicare ciò? sondaggista Jim Gerstein che ha stimato una
“Su due fronti. Su quello interno vedremo l’applicazione di percentuale del 71% per la candidata democratica contro il
regolamenti più rigidi, ad esempio lo screening rafforzato per chi 24% di Donald Trump con il restante 5% che non ha votato o
viene da Paesi a rischio di terrorismo. Mentre su quello esterno, ha scelto un candidato indipendente. Il neo eletto Presidente
come sottolinea Paul Woosley ex capo della Cia di Bill Clinton degli Stati Uniti ha però raggiunto una quota molto alta per
ora con Trump, l’America potrebbe aumentare la partecipazione gli standard abituali del partito Repubblicano totalizzando il
diretta alle operazioni anti-Isis. Comunque vada, avremo secondo risultato più alto degli ultimi trenta anni dopo quello
un’America più determinata contro i nemici jihadisti”. ottenuto da Mitt Romney nel 2012. Circa un terzo degli elettori
Il riconoscimento statunitense di Gerusalemme capitale ebrei ha preferito la Clinton ma il voto viene percepito più come
indivisibile dello Stato di Israele non è un tema nuovo, pensi che “anti-Trump” che “pro-Clinton”, dato confermato dal fatto che
si realizzerà? il numero di elettori democratici è in calo rispetto alla media.
“Trump non è il primo presidente a prometterlo, prima di lui molti Obama, Kerry e Gore dal 2000 ad oggi hanno infatti sempre
non hanno mantenuto la promessa fatta durante la campagna raggiunto almeno il 74%. Molto più basse le stime riguardanti le
elettorale. È uno dei terreni sui quali Trump ha la possibilità di donazioni con solo il 22% ad aver contribuito finanziariamente
distinguersi dai predecessori”. alla campagna della Clinton ed un mero 7% per Trump. Tra
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

L’Europa, esclusa da questo forte asse Usa-Regno Unito, sembra le varie congregazioni religiose quella ebraica è stata la più
assistere passiva a questa nuova era Trump, anche in attesa di compatta al momento del voto: in proporzione ci sono stati più
elezioni importanti che si terranno in Germania e Francia. Cosa ebrei a votare per la Clinton che qualsiasi altro gruppo religioso.
sta avvenendo nell’Ue? In un altro sondaggio condotto dal Pew Research Center invece
“Stiamo assistendo a un riassetto delle relazioni internazionali. La più della metà degli ebrei ortodossi ha votato per Trump mentre
Russia acquista peso strategico, perché guidata da un leader abile solo il 24% ha scelto Hillary Clinton. In tutto gli ebrei americani
e spregiudicato come Putin. E i due maggiori Paesi anglosassoni, rappresentano circa il 3% della popolazione statunitense.
Stati Uniti e Gran Bretagna, sono alle prese con la necessità Economia nazionale, terrorismo e sistema sanitario sono stati i
di sanare le ferite economiche interne della globalizzazione. tre temi che più hanno formato l’opinione dell’elettorato ebraico
Mentre il mondo arabo è in decomposizione a causa delle tribù superando di gran lunga Israele e nucleare iraniano. Solo il
che si riprendono lo spazio degli Stati. L’Europa al momento 9% infatti ha scelto Israele ed il 2% l’Iran come argomento
appare stretta fra tali processi, alle prese con una stagione di prioritario. 19
FOCUS

Trump/Clinton: come tradito questi ideali facendo di ogni causa, buona o meno buona,
una questione di diritti civili. Diritti senza doveri. Nacque così la
hanno votato gli ebrei denominazione di Neo-Conservatori che in realtà non erano altro
che liberali di vecchio stampo, disgustati dalla svolta del Partito
Molti si sono turati il naso votando Democratico. A parte i Neo-Con, la maggioranza della popolazione
ebraica è incapace di staccarsi dal Partito Democratico nonostante
il candidato meno peggio e non il migliore che la loro situazione economica li renda più inclini a votare per

L
il Partito Repubblicano. Questo vale particolarmente per gli ebrei
a situazione economica ereditata da Trump è molto
meno affiliati a organizzazioni ebraiche che però hanno mantenuto
più solida di quella che trovò il presidente Obama otto
i sentimenti che in politica non contano solo gli interessi personali
anni fa. Allora le ferite della recessione non si erano
e gli ideali di fare del bene al prossimo sono ancora fondamentali.
ancora rimarginate e il tasso ufficiale di disoccupazione
E così, secondo il Forward del 10 novembre nella città di New York
era dell’8%. Ora il tasso di disoccupazione ufficiale è del 4,9%,
solo il 24% degli ebrei ha votato per Trump.
che secondo gran parte degli economisti rappresenta la piena
Come hanno votato gli ebrei a Brooklyn?
occupazione, tenendo conto del fatto che ci sono sempre
La mappa qui allegata pubblicata dal giornale ebraico Forward,
persone che sono senza lavoro per motivi congiunturali o per
mostra con i colori le preferenze nelle elezioni presidenziali. Il
il fatto che hanno appena lasciato un posto di lavoro e non
colore rosso significa che meno del 17% dei votanti in quell’area ha
hanno ancora iniziato a lavorare in quello nuovo. Gli americani
dato il voto al Partito Democratico; l’arancione, che tra il 17% e il
che hanno votato per Trump l’hanno fatto anche per esprimere
45% ha dato preferenza al Partito Democratico; il viola, tra il 45% e
la loro disapprovazione nei confronti della politica economica
il 68%; il celeste, tra il 68% e l’86% e il blue
dell’amministrazione attuale che non
dall’86% fino al 100%.
è stata capace di rilanciare l’economia,
È interessante notare che il rione di
dare lavoro a coloro che sono rimasti
Borough Park, in basso a sinistra è
sottoccupati, e rendere meno pesante
completamente rosso. In questo rione,
l’imposizione fiscale e la burocrazia.
che conta 150.000 abitanti, vivono
L’uomo non vive di solo pane
prevalentemente chassidim, seguaci dei
Va notato però che vi è anche un fattore
rebbe di Bobov, Belz, Gur, Satmer e Square.
di carattere non economico che ha influito
Secondo i risultati ufficiali questo rione,
sui risultati elettorali. Viene in mente la
che fa parte del 48esimo distretto dello
frase “L’Eterno ti ha umiliato, ti ha fatto
stato di New York, Trump ha ricevuto il
provar la fame, ti ha dato da mangiare la
69% dei voti. E questo nonostante il fatto
manna che tu non conoscevi e che non
che i rebbe di Satmer e di Square avessero
avevano conosciuto i tuoi padri, per farti
raccomandato di votare per Hillary Clinton.
sapere che l’uomo non vive di solo pane,
Nel rione di Midwood, a grande
ma che egli può vivere di tutto ciò che
maggioranza ebraica, a sinistra in basso
esce dalla volontà espressa dall’Eterno”
di color arancione, e a Brighton Beach,
(Deuteronomio, capitolo 8, versetto3).
all’estremo sud della mappa dove abitano
L’America è un paese nel quale vi sono
un gran numero di ebrei immigrati dalla Russia (la chiamano la
ancora molte persone con valori tradizionali. Nel passato questi
Piccola Odessa), ben oltre la metà ha votato per Trump. Così pure
gruppi avevano votato per il Partito Democratico che rappresentava
è avvenuto nei rioni di Williamsburg, popolati da chassidim di
gli interessi degli indigenti, delle persone indifese e dei lavoratori
Satmer, Pupa, Zelem ed altri (in alto al centro) e a Crown Heights
che a mala pena riuscivano a sbarcare il lunario. Molti di questi si
popolato da aderenti a Chabad (al centro in arancione) nel mezzo di
sono sentiti abbandonati dal Partito Democratico che è diventato
un mare di blu costituito da popolazioni di immigranti dai Caraibi e
il promotore di cause non tradizionali, come matrimoni tra
afro-americani.
omosessuali, legalizzazione della marijuana e dell’aborto con poche
Il motivo per cui una grande maggioranza di ebrei osservanti ha
limitazioni. Infatti in alcune aree geografiche con concentrazione
votato per Trump è il disgusto per il “libertinismo” del Partito
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

di popolazioni con valori tradizionali i voti sono andati a Trump,


Democratico. Dov Hikind, membro dell’Assemblea dello Stato di
nonostante che la maggior parte dei votanti sia registrato come
New York, in un video aveva affermato che, pur rappresentando il
membro del Partito Democratico.
Partito Democratico ad Albany, la capitale dello stato di New York,
La maggioranza degli ebrei americani sostiene
non avrebbe votato per Hillary Clinton, troppo compromessa per
il Partito Democratico
ragioni etiche e neppure per Trump, per via del suo carattere e del
Gli ebrei americani, come gli altri cittadini, sono divisi nelle
suo linguaggio da scaricatore del porto vecchio. Infine va notato
rispettive preferenze politiche. Anch’essi nel passato erano una
che nello Stato di New York vi sono stati 4,7 milioni di voti per il
“sure thing” (una cosa sicura) per il Partito Democratico. Con il
senatore Schumer del Partito Democratico ma solo 4,1 milioni per
passare degli anni molti esponenti della “Intellighenzia” ebraica,
Hillary Clinton. Quei seicentomila che non hanno votato per Hillary
spesso ex-socialisti si allontanarono dal Partito, lamentando il
non sono riusciti a votare per nessuno dei candidati neppure
fatto che loro avevano mantenuto gli stessi ideali di compassione
20 tappandosi il naso.
e di fare del bene al prossimo ed era stato il Partito che aveva
DONATO GROSSER
Due ebrei in famiglia
Ivanka Trump, convertita all’ebraismo,
e il marito Jared Kushner sono
tra i collaboratorri del neo presidente

I
l genero di Trump Jared Kushner potrebbe ricoprire un ruolo
importante nella nuova amministrazione L’avvocato ebreo ortodosso
Nei giorni successivi alla vittoria elettorale di Donald
Trump i media nazionali e internazionali si sono soffermati consigliere di Trump
sull’importanza della famiglia per il neo Presidente degli Stati Uniti.
Jason Greenblatt, nato e cresciuto nel Queens
Nonostante si sia defilato dalla luce dei riflettori Jared Kushner,
marito della figlia Ivanka, è emerso come figura centrale nel clan
a New York e proveniente da una famiglia ebraica
Trump. Ufficialmente Kushner è parte del team di transizione che ungherese, potrebbe essere il prossimo inviato
si occuperà di mettere a punto la nuova amministrazione in vista Usa in Medio Oriente

A
dell’arrivo alla Casa Bianca del facoltoso imprenditore immobiliare
il 20 Gennaio 2017. Ebreo ortodosso e nipote di un sopravvissuto vvocato di 50 anni; laureato in giurisprudenza presso
alla Shoah, uomo d’affari affermato nel settore immobiliare, famoso la New York University; Vice Presidente Esecutivo e
per aver riportato in auge il quotidiano The New York Observer, Responsabile dell’Ufficio Legale della Trump Organization
il genero di Trump si affaccia per la prima volta al mondo della dal 1997; precedenti esperienze presso studi legali di
politica. Nonostante ciò Kushner è considerato uno dei consiglieri caratura internazionale. Con questo curriculum si presenta Jason
più fidati di Trump al punto che il New York Times lo ha definito Greenblatt, ebreo ortodosso nato e cresciuto nel Queens a New
York, proveniente da una famiglia ebraica ungherese. “Sono molto
orgoglioso di lui. È un grande avvocato da tanti anni” ha affermato
Trump ad aprile, quando Greenblatt ha iniziato a far parte della
squadra dell’allora candidato come consigliere per Israele. Da quel
momento, ha iniziato a lavorare in un ufficio a pochi metri da quello
del futuro presidente, all’executive floor della Trump Tower. Ancora
non sappiamo se entrerà a far parte della squadra di governo,
ma potrebbe essere accreditato come addetto alle relazioni con il
Medio Oriente, vista la carica ricoperta finora. Secondo un articolo
del Politico, giornale americano molto diffuso al Campidoglio e in
ambienti simili, Greenblatt non ha alcuna esperienza di politica
“uno degli uomini che più influenzerà il neo Presidente anche se estera e i suoi scritti sul Medio Oriente si limitano a una guida
non avrà una carica formale” dopo che diverse testate americane turistica scritta con la moglie. “Per decenni, molti esperti hanno
lo avevano ritenuto responsabile dell’allontanamento dal team di vissuto nel mondo politico e diplomatico. Non per sminuire il loro
transizione di Chris Christie, il Governatore del New Jersey che ruolo, ma ci siamo avvicinati al processo di pace?” ha dichiarato
nel 2004, quando svolgeva il ruolo di procuratore federale, aveva Greenblatt in un’intervista proprio al Politico.
condannato il padre di Kushner per evasione fiscale, contributi All’indomani dell’elezione, è stato immediatamente interpellato sui
elettorali illeciti e intralcio alla giustizia. temi più caldi della sua area di competenza: intervistato dalla radio
A differenza della moglie Ivanka, Jared Kushner preferisce agire dell’esercito israeliano Galei Zahal, Greenblatt non ha esplicitamente
dietro le quinte. Difficilmente lo si vede parlare in pubblico e non confermato lo spostamento dell’ambasciata statunitense da Tel
ha una presenza ingombrante sui social media come Trump. Sono Aviv a Gerusalemme, ma ha detto che il neopresidente è un uomo
bastati però alcuni fotogrammi che lo ritraggono nei giardini della che mantiene la parola e “riconosce il legame storico tra gli ebrei
Casa Bianca con il Capo dello Staff dell’Amministrazione Obama e Gerusalemme, a differenza dell’Unesco”. Sul conflitto israelo-
Denis McDonough a scatenare il dibattito su quale ruolo occuperà il palestinese, Greenblatt si era espresso già prima del voto: tra le
fidato genero di Donald Trump. Nonostante non ci siano conferme ipotesi avanzate, aveva sottolineato la possibilità di porre il veto
in merito sui media statunitensi circola la voce che Kushner abbia sui voti delle Nazioni Unite che ingiustamente colpiscono Israele e
scritto molti dei discorsi tenuti dal suocero e diretto la campagna l’idea di lavorare nelle istituzioni e nei forum internazionali, anche
elettorale sui social, vero punto di forza del candidato repubblicano nelle relazioni con l’Unione europea, per contrastare chi cerca di
nello scontro con Hillary Clinton. Sicuramente Kushner si è delegittimare Israele, chi impone doppi standard che lo discriminano
rivelato molto leale nei confronti di Trump difendendolo in più o chi boicotta i prodotti israeliani. Per bocca di Greenblatt sono
occasioni dalle accuse di antisemitismo. Secondo il Washington emerse anche posizioni di Trump non ostili alle nuove costruzioni
Post il suo prossimo passo potrebbe essere quello di lanciare a Gerusalemme est e nella West Bank. Come ha scritto fra gli altri
un canale televisivo, una sorta di “Trump TV”, grazie ai buoni il Jerusalem Post due giorni dopo il risultato elettorale, Greenblatt
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rapporti con il magnate australiano Rupert Murdoch ma l’ipotesi prospetta un rovesciamento di 180° della politica americana nei
è stata categoricamente smentita da Trump. Se veramente il neo confronti del Medio Oriente, non solo rispetto alla presidenza
Presidente vorrà includere Kushner nella sua squadra di consiglieri Obama, ma anche in confronto alle precedenti amministrazioni, sia
dovrà fare i conti con la legge congressuale anti-nepotismo del 1967 repubblicane che democratiche. In particolare, la visione di Trump
che vieta la nomina di membri familiari. Nulla vieta però a Trump si basa sull’esempio dell’evacuazione di Gaza del 2005, che non ha
di ingaggiarlo come consulente non pagato ma anche in quel caso generato pace, bensì l’ascesa di Hamas e tre guerre. “Trump – ha
Kushner dovrebbe prendere alcune decisioni importanti riguardo dichiarato Greenblatt nella suddetta intervista radiofonica – pensa
le sue attività economiche. Per evitare un possibile conflitto che la soluzione al conflitto non debba venire da altri, ma vada
d’interessi infatti avrà bisogno di affidare la compagnia di famiglia, trovata dalle parti in causa”. Sulla possibilità che lui diventi l’inviato
la miliardaria Kushner Company, ad un “blind trust” e non potrà per il Medio Oriente dell’amministrazione Trump, ha affermato che
ricevere alcun reddito dagli immobili e dal New York Observer. sarebbe “onorato di servire lo Stato in questa funzione. Sarebbe
MARIO DEL MONTE un’incredibile opportunità e una berachà”. 21
DANIELE TOSCANO
ITALIA

Europa e Israele legati


dallo stesso destino
Se ne è discusso in un convegno
organizzato dal quotidiano Il Foglio

“O
ggi si pongono tante sfide di fronte a Israele. Ma le popolazioni ed è stato foraggiato da stati e da organizzazioni”
sono sfide comuni a tutto il mondo occidentale: si ha affermato l’imam Chalgoumi, simbolo del dialogo interreligioso
tratta della difesa dei valori democratici e liberali in Francia e per questo spesso minacciato. Questi ha tracciato un
che lo contraddistinguono e che spesso sono mi- quadro allarmante in relazione al suo Paese: sempre più giovani
nacciati”. Con queste parole Tzipi Livni, già Ministro degli Esteri e vengono affascinati dalla propaganda jihadista del web, mentre in
della Giustizia israeliano, ha concluso il suo intervento in occasione molte scuole francesi è diventato impossibile parlare di Shoah sen-
dell’evento “Israele: la frontiera dell’Europa”, promosso da Il Foglio za che qualcuno non faccia immediato riferimento agli israeliani
presso la Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio come i nazisti di oggi. Gli ha fatto eco Bruce Bawer: “oggi preva-
di Roma. A un anno dagli attentati di Parigi le la paura di essere accusati di razzismo o
e dallo scoppio della terza Intifada in Israele, islamofobia. Così in alcuni Paesi europei la
a poche settimane dalla ignobile decisione polizia non arresta e le corti non puniscono
dell’UNESCO che ha negato il rapporto tra gli i colpevoli, adducendo motivazioni come la
ebrei e il Monte del Tempio di Gerusalemme, mancata conoscenza della cultura occiden-
l’incontro si è posto l’obiettivo di ricordare tale. I politici fanno generiche condanne,
che il futuro dell’Europa è indissolubilmente ma nessuno si interroga sulle vere cause di
legato a quello dello Stato ebraico. “Israele un nuovo antisemitismo di matrice musul-
deve essere parte del mondo libero insieme mana che si sta diffondendo in Europa”. Un
all’Europa e al mondo arabo” ha affermato fenomeno che coinvolge pure l’Italia: come
sempre la Livni. “Quando parlo di Israele ha spiegato Maryan Ismail, infatti, nume-
all’estero emergono sempre forti emozioni: è rose organizzazioni islamiche italiane, tra
allo stesso tempo la Terra dei Padri e la start- cui l’UCOII, la più organizzata, accettano
up nation, anche se spesso è vista in maniera solo un’integrazione “esternalizzata”, ossia
distorta attraverso la lente del conflitto. Ma economica e sociale, ma non culturale. Al
bisogna sempre ricordare che Israele è Davide, non Golia”. Israele centro dell’attenzione, anche la recente decisione dell’UNESCO su
infatti deve difendersi dal terrorismo e auspica esso stesso la nasci- Gerusalemme: il legame del popolo ebraico con il Monte del Tem-
ta di uno stato palestinese all’insegna di una coesistenza pacifica. pio è stato spiegato nel dettaglio dell’archeologo Gabriel Barkay,
Presente non solo l’ex Ministro israeliano, ma numerosi altri ospiti. il quale ha dedicato anni di ricerche all’area durante i quali ha
Il nuovo Ambasciatore d’Israele in Italia Ofer Sachs, lo scrittore potuto individuare il 15% dei reperti risalenti addirittura all’epoca
algerino Boualem Sansal, il blogger palestinese Waleed Al-Hus- del Primo Tempio. Negare l’ebraicità di quei luoghi, a suo avviso,
seini, l’Arcivescovo di Ferrara Mons. Luigi Negri, l’Imam francese è più grave del negazionismo sulla Shoah.
Hassen Chalghoumi, l’archeologo Gabriel Barkay, il dirigente di Eppure una speranza si può intravedere. È il modello di conviven-
Soda Stream Morris Silver, lo scrittore Bruce Bawer, l’antropologa za proposto da Soda Stream, l’azienda che ha resistito alle inizia-
Maryan Ismail, il senatore e sottosegretario di Stato del Ministero tive del movimento BDS e ha continuato a lavorare in Israele. Nei
degli Esteri Benedetto Della Vedova, l’esperto di diritto internazio- suoi stabilimenti, israeliani e palestinesi (ma non solo!) hanno
nale Andrew Tucker. Una forte presenza dunque anche del mondo realizzato un sistema vincente tanto sul piano economico che su
islamico, che ha voluto proporre posizioni moderate, auspicando quello sociale. Un esempio che potrebbe costituire un possibile
un dialogo con l’Occidente e con Israele stesso. Forti critiche in- punto di partenza.
vece sono state rivolte all’estremismo: “l’Islam politico ha corrotto DANIELE TOSCANO
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

22
Quegli ‘eroi’ musulmani che rischiano
la vita per parlare con gli ebrei
Lo scrittore algerino Boualem Sansal, il blogger
palestinese Waleed Al-Husseini, l’Imam francese
Hassen Chalghoumi e l’antropologa Maryan Ismail
sono intervenuti al convegno in difesa di Israele

Q
uattro relatori di qualità appartenenti al mondo islami- donne musulmane e per la soppressione della creatività umana,
co per parlare di Israele e del suo ruolo di contrasto alla arrivando persino a definire la religione di Maometto “intolleran-
violenza jihadista. E’ probabilmente questo l’aspetto più te ed ingiusta”. Nei dieci mesi di carcere Al-Husseini è stato più
importante del convegno organizzato dal Foglio “Israele: volte torturato ed è stato rilasciato solo dopo aver postato sul suo
la frontiera dell’Europa”. Per la prima volta in Italia esponenti dell’I- blog una lettera di scuse scritta in realtà da funzionari della ANP.
slam o personaggi nati in paesi a maggioranza musulmana hanno Emigrato in Francia per sfuggire a un’ulteriore condanna di sette
denunciato l’odio contro gli ebrei e la discriminazione a cui è sotto- anni e mezzo non ha trovato la tranquillità che sperava sul suolo
posto lo Stato d’Israele nella comunità internazionale. Lo scrittore europeo con le comunità islamiche francesi che si sono rivelate
algerino Boualem Sansal, il blogger palestinese Waleed Al-Hussei- ancor più intransigenti. Lo sa bene l’imam di Drancy, una piccola
ni, l’Imam francese Hassen Chalghoumi e l’antropologa Maryan città alla periferia di Parigi, Hassen Chalgoumi soprannominato
Ismail durante i loro interventi si sono scagliati duramente contro con disprezzo “l’imam degli ebrei” per i suoi buoni rapporti con
quell’Islam oscurantista che ha per Israele e gli ebrei un odio onto- la comunità ebraica francese e i suoi continui appelli al dialogo.
logico e totale ed è sorretto da regimi dittatoriali e petroldollari. Le Chalgoumi vive da qualche anno sotto scorta in seguito alle mi-
storie personali dei quattro ospiti hanno tutte un punto in comune: nacce ricevute per aver partecipato a commemorazioni per la Sho-
ognuno di loro ha subito ritorsioni per aver denunciato la violenza e ah e per aver visitato il museo di Yad Vashem.
l’intolleranza dell’Islam politico moderno. Boualem Sansal ad esem- Nel tetro quadro appena descritto l’ultima ospite rappresenta un
pio si definisce “esiliato in patria”. Questo perché nelle sue opere lume di speranza per il nostro paese. Maryan Ismail, antropologa
Sansal ha raccontato le sempre più frequenti ingerenze del radica- ed ex membro del PD milanese, si batte da anni contro le organiz-
lismo islamico nella vita del paese nordafricano attirando su di sé e zazioni religiose musulmane che promuovono quella che lei chiama
sulla sua famiglia critiche e minacce. Fra le sue opere più importanti “integrazione esternalizzata”, ovvero l’accettazione delle regole
ci sono “Il villaggio del tedesco”, in cui esplora le sottili somiglianze sociali del paese non islamico in cui vivono i fedeli, accompagna-
fra nazismo ed estremismo islamico, e il recente “2084” ambientato ta però dal rifiuto della cultura di quello stesso paese. Queste as-
in un fittizio paese dominato da una religione che prevede frusta- sociazioni, fra cui anche l’UCOII, ricevono finanziamenti da paesi
te e lapidazioni pubbliche e che conduce una guerra senza tregua come il Qatar e impongono ai fedeli esclusivamente la dottrina dei
agli infedeli. Se le critiche all’Islam nei suoi romanzi sono velate e Fratelli Musulmani, un’organizzazione fuorilegge in circa dieci Stati
affidate a simbolismi altrettanto non si può dire della reazione che per terrorismo. Il motivo che ha spinto la Ismail a condurre questa
ha subito. Oltre alle minacce nel 2012 gli è stato prima assegnato e battaglia è la morte del fratello in un attentato terroristico a Moga-
poi revocato un premio letterario in seguito alle pressioni dell’orga- discio. La Somalia, paese d’origine della Ismail, è infatti un paese
nizzazione terroristica Hamas avvenute dopo che lo scrittore aveva che ha subito un’islamizzazione forzata negli ultimi venti anni e a
presenziato al Festival degli scrittori di Gerusalemme. farne le spese sono state le minoranze religiose, comprese quelle
Una passeggiata in confronto a ciò che ha subito l’altro scrittore musulmane come i Sufi di cui la stessa Ismail fa parte. Si dice spesso
presente al convegno, Waleed Al-Husseini, blogger palestinese che la risposta ai problemi dell’Islam può arrivare solo dall’interno
ateo che fu arrestato nell’Ottobre 2010 dall’Autorità Nazionale dell’Islam stesso: a giudicare dalla tenacia degli ospiti del convegno
Palestinese per blasfemia contro l’Islam. Nel suo blog Noor al-A- questa volta non si tratta solo di una frase fatta o di un motto per
qel (il lume della ragione) Al-Husseini ha criticato l’Islam per la lavarsi la coscienza e scaricare la responsabilità sugli altri.
mancanza di libero arbitrio, per le condizioni in cui versano le MARIO DEL MONTE

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L’odio per Israele è un


antisemitismo mascherato
Attaccare gli ebrei non si può, ma lo Stato
ebraico si. Molti gli esempi sulla stampa
italiana di questo pregiudizio

L
e statistiche ci dicono che l’antisemitismo è in crescita, le
condanne sono pressoché unanimi, appelli al “mai più!” si
sprecano, eppure non ci sono segnali che lascino sperare
in una contro tendenza. Anzi. Una sentenza della Cassa-
zione del 10 novembre scorso – come ha ricordato in una approfon-
dita analisi Ugo Volli su Informazione Corretta - ha dichiarato pre-
scritto il reato commesso da tale Roberto Chiaromonte, che aveva
pubblicato un’edizione dei “Protocolli dei Savi di Sion”, inserendo,
furbamente, nella presentazione che il contenuto non era rivolto a attesa che l’Unesco attribuisca all’islam l’intero territorio. È anche
tutti gli ebrei ma solo ai sionisti, il che, a giudizio della sentenza, da episodi come questo che, distorcendo la realtà, si rende accet-
rendeva difficile dimostrarne il contenuto antisemita. Volli osser- tabile il capovolgimento della stessa. Sottovalutarne il pericolo è
vava giustamente che i Protocolli, un falso pub- un segnale di resa.
blicato dalla polizia zarista, non nominava mai il “Avvenire”, il quotidiano dei vescovi non è da
sionismo, ma gli ebrei. Eppure è stato sufficiente meno. Susan Dabbous scrive il 17.11 “ Ieri, nel
citare la parola ‘sionismo’ per cancellare l’accu- corso di alcuni scontri a Nablus, è stata uccisa
sa di antisemitismo. Una parola che continua a una donna palestinese. Aveva 39 anni, la sua
essere criminalizzata, in qualche raro caso per identità non è stata comunicata. È stata colpita
ignoranza, ma quasi sempre perché è la via più nella città vecchia, teatro di violenze negli ultimi
sicura da percorrere per attaccare gli ebrei con la mesi tra forze di sicurezza e bande armate”. È un
sicurezza di farla franca di fronte a una denuncia. classico esempio di menzogna omissiva e doppio
La causa è andata avanti dalla denuncia del 2008, standard: non è stato ricordato il motivo per cui
dopo diverse udienze e ricorsi, fino alla sentenza la donna è stata uccisa, non si fa cenno al terrori-
della Cassazione. Se motivato da odio per Israe- smo palestinese ma soltanto a generiche “bande
le - ha commentato Volli - l’antisemitismo si può armate”, il lettore ne dedurrà che la donna sia
sdoganare. stata una vittima di Israele e non una terrorista
Come non desta indignazione che sul ‘Manifesto’ armata.
il corrispondente da Israele scriva “Nir Barkat, Sono soltanto alcuni esempi fra migliaia che
sindaco israeliano di Gerusalemme”! Se legges- ammorbano i nostri media. Per favore, non chie-
simo “Sala, sindaco italiano di Milano” ci chiederemmo se chi l’ha diamoci più perché l’antisemitismo è in crescita. Viviamo in un
scritto sa quel che scrive oppure no. Eppure, quello di Michele paese incapace di darsi una legge efficace, chiara, applicabile,
Giorgio, il corrispondente del quotidiano comunista da Israele, che condanni non solo il negazionismo della Shoah, ma anche chi
non è un errore, ma una scelta precisa. Gerusalemme non appar- diffonde antisemitismo. L’antisionismo è l’arma aggiornata che
tiene agli ebrei, non è la capitale dello Stato, Barkat, al massimo, garantisce l’immunità a chi diffonde odio contro gli ebrei.
può essere sindaco solo di qualche quartiere abitato da ebrei, in ANGELO PEZZANA
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

24
La verità, vi prego, sull’amore
Un potente sentimento che prima affidavamo
ad una lettera o ad una telefonata.
Ma ora con il web tutto cambia
e tutto sembra meno romantico

L’
amore è una cosa meravigliosa e potentissima. Le per-
sone innamorate cambiano la pelle, gli occhi si illumi- Una telefonata non allunga la vita, ma ha consumato milioni di
nano, nulla è come prima, ci rende più belli e rende più amori.
bella la nostra vita. Il desiderio di comunicarlo e con- La tecnologia avanza e le forme di comunicazione d’amore muta-
dividerlo è costante e irrefrenabile, e come è noto, è un motore no. Nasce la rete le mail.. gli smartphone… twitter. Si può conte-
così potente da spingerci, a volte, a sfidare i nostri limiti. Tutti i nere un amore in 140 caratteri?
mezzi e gli strumenti di comunicazione sono stati utilizzati, nella I sentimenti hanno un luogo inesistente, gli amanti foto virtuali,
storia dell’uomo, per trasmettere questo sentimento, ne troviamo ritoccate a generare mostri di autentica pura bellezza.
testimonianza già nei primi reperti archeologici, nei primi graffiti Il computer e la rete: un’esplosione di comunicazione. Potevamo
preistorici, e poi di seguito attraverso le ere, i millenni, i secoli, finalmente scrivere, parlare, vederci, praticamente subito, sempre
lungo tutta la storia conosciuta dall’umanità. e ovunque fossimo, da quel momento lo sviluppo dei terminali e
Ma, di pari passo con l’evolversi della conoscenza scientifica si delle infrastrutture del web, ci hanno permesso di avere i nostri af-
sono evoluti gli strumenti e in particolare sono state codificate fetti sempre con noi in un network affettivo e sentimentale globale
nella forma scritta regole e norme del comune vivere sociale e e continuo. Ma è così? E allora le finte verità? Gli ultimi accessi
commerciale, ma nulla poteva competere con l’incommensurabile cancellati su whatsapp?
gioia di scrivere il nome del bene amato, della immensità di parole Il Novecento venne soprannominato il secolo breve, il XXI sarà il
che straripando dal cuore si trasferiva sul foglio bianco e lo riem- secolo “click”? ovvero nanosecondi di verità, il tempo di una digi-
piva talvolta oltremisura. topressione, seppelliti in maree di finzioni, alterazioni, tradimenti?
La formazione di imperi che governavano su estensioni enormi E la verità?
abitate da popoli diversi, per cultura e lingua, ha spinto l’evolversi L’amore senza età, che in sé è la bellezza, nel suo essere incom-
della scrittura in un sistema sempre più articolato consentendole pleto, diverso, esaltante e distruttivo, mai stanco eppure fragile,
di avvicinarsi ad una dimensione di strumento di comunicazione l’amore è verità e continuerà ad esserlo… se non lo uccideremo in
universale. In questo contesto anche gli affetti che hanno legato 140 caratteri, nei video virali di intimità, che tali devono rimanere.
singoli o gruppi hanno seguito e utilizzato questo sviluppo tec- Appunto la verità, vi prego, sull’amore.
nologico per soddisfare il naturale istinto della comunicazione e CLELIA PIPERNO
condivisione. Infatti troviamo descrizioni di civiltà, narrazioni di
biografie che sono autentiche descrizioni di innamoramenti.
Dopo il desiderio di comunicare l’altro elemento che caratterizza
l’amore è la percezione del tempo intendendo con questo termine
la quantità di tempo necessaria affinché la comunicazione del sen-
timento giunga a destinazione e sia letto, o ovvero quando l’ogget-
to amato fosse lontano.
Per millenni la risposta, a questa domanda dell’anima, è stata
“prima possibile”, sottintendendo anche un’altra condizione: “se
possibile”. Non dimentichiamo infatti che la posta è stata per lun-
ghissimo tempo soggetta a grandi incertezze dovute anche alla
precarietà delle spedizioni postali, banditi, briganti, pirati, a guer-
re di varia dimensione, a fattori ambientali di ogni tipo, quindi i
tempi erano semplicemente imprevedibili.
Ciononostante i sentimenti hanno trovato sempre la loro strada, tra
mille difficoltà, e non hanno mai smesso di congiungere gli uomini e
le donne, le famiglie, di dare loro conforto e speranza anche quando
erano divise da un oceano o da una guerra. Tuttavia la diffusione
del saper leggere e scrivere, frutto ultimo del diritto alla scuola, è
una conquista, recentissima, infatti, spesso, si ricorreva a parenti o
amici istruiti che hanno scritto e hanno letto le lettere d’amore per
conto terzi, in alcuni contesti è stata addirittura una professione. Poi
arrivò il telegrafo che nonostante le sue caratteristiche di velocità
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

non è stato mai il veicolo di un messaggio così intimo e profondo


come quello che contiene i nostri affetti e quindi ha trovato una sua
dimensione solo nelle comunicazioni cosiddette sociali.
Arriva il telefono. Si poteva finalmente parlare con chi ci era di-
stante fisicamente ma sempre vicino al nostro cuore, nessuna fila
ci poteva fermare e i “posti telefonici pubblici” segnarono la prima
grande rivoluzione dopo la scrittura e il servizio postale. Telefona-
te dapprima brevi ed eccitate, diventano in poco tempo languide
ore passate a contare i respiri dell’amato bene dall’altra parte del
filo, ciò nonostante e per lungo tempo una bella lettera rimase l’in-
tramontabile veicolo di comunicazione affettiva. Anche mentre si
sospira ma mi ami??? … e quanto mi ami???. 25
CULTURA

EDITORIA PER RAGAZZI


Jack London e la grande
letteratura per ragazzi

C
hissà perché “Il richiamo della foresta” è considerato dal racconto speculare: nel primo (pubblicato nel 1903) il cane
un libro per ragazzi? Il ritratto dell’uomo che esce dalle Buck, incrocio magnifico di un San Bernardo e un pastore scozzese,
pagine del classico di Jack London è impietoso e ci dopo incredibili avventure torna alla vita selvaggia e risponde,
consegna il racconto di un genere umano feroce e violento per l’appunto, al richiamo della foresta. In ‘Zanna bianca’ invece,
eppure - e forse è per questo - restituisce anche successivo di tre anni, il cane protagonista è per tre
l’immaginazione e l’eco di avventure future, di spazi quarti un lupo e compie il percorso inverso: torna ad
di natura incontaminata e dura, la cui lettura attiva essere - e vivere - la vita di un cane.
orizzonti altri ma comunque possibili. In occasione del centenario della scomparsa di London
Sono trascorsi cento anni dalla morte di uno degli la casa editrice Orecchio acerbo ha pubblicato una
scrittori americani più tradotti al mondo e nei giorni nuova edizione de ‘Il richiamo della foresta’, in
scorsi a Trieste il ‘Jack London tribute’ ha dedicato grande formato, illustrato magicamente da Maurizio
all’autore tre giorni di spettacoli teatrali, riflessioni A.C. Quarello. Le foreste del Klondike negli anni della
e letture. Era infatti il 22 novembre del 1916, mentre corsa all’oro, le gelide terre dell’Alaska dove servono
l’Europa era travolta dalla guerra, che London moriva cani possenti per trainare le slitte dei cercatori,
a quaranta anni nel suo ranch in California dopo il bellissimo Buck e il suo unico amico umano
una vita di mille mestieri, di scrittura, di fame e di John Thorton sono i protagonisti delle tavole che
fama giunta tardi e dopo molte avventure. Eppure, restituiscono orizzonti e foreste, fantasia e infanzia.
a dispetto di una fortuna critica altalenante, Jack Immaginifiche sono le tavole di Fabian Negrin che
London resta uno degli scrittori statunitensi più letti illustrano un altro volume di Jack London: “L’ombra
al mondo probabilmente proprio grazie ai romanzi di avventura, e il bagliore”, sempre per Orecchio Acerbo. Un racconto meno
tra cui, oltre a ‘Il richiamo della foresta’, anche ‘Zanna bianca’ o ‘Il noto di London e molto amato dallo scrittore Jorge Luis Borges.
lupo di mare’ che, come si diceva all’inizio, sono spesso catalogati Tutto diverso è il contesto in cui vivono Paul e Lloyd, simili come
come Letteratura per ragazzi e che si inseriscono in quella stagione due gocce d’acqua nell’aspetto e nel carattere e perennemente in
letteraria che va sotto il nome di ‘naturalismo’. La bibliografia di competizione tra loro. Non importa a chi per primo venne l’idea di
London occupa molte pagine e le trasposizioni cinematografiche e diventare invisibile. Vi si gettarono entrambi a corpo morto, come
teatrali sono moltissime. Comunque - per tornare alla letteratura sempre. E come sempre con lo scopo di aver ragione l’uno dell’altro.
per ragazzi - è certo che fino ad alcune generazioni di giovani lettori Raggiunsero entrambi il proprio obiettivo ma le vie della ricerca
fa il pubblico si divideva in tifoserie appassionate: chi preferiva sono diverse. Entrambi libri per ragazzi, non racconti con un fine
Julius Verne, chi Emilio Salgari e chi, per riflettere su London, ‘Il lieto, ma storie importanti e difficili, mai banali con cui confrontarsi.
richiamo della foresta’ piuttosto che ‘Zanna bianca’. Due romanzi LIA TAGLIACOZZO

Pagine su pagine. Di ebrei e di cose ebraiche il fascismo e il nazismo siano stati trattati dalla stampa satirica
italiane e tedesca tra il 1943 e il 1963. Ne emerge un quadro
Un caleidoscopio di suggestioni sorprendente che merita molta attenzione.

I
Rywka Lipszyc fu una bambina ebrea del ghetto di Lodz che ha
l processo Eichmann di Deborah Lipstadt, edito da Einaudi, scritto un diario, La memoria dei fiori, edito da Garzanti. Il testo fu
rievoca un momento della storia ebraica che non può essere ritrovato casualmente tra le rovine del campo di sterminio di
dimenticato. Un libro di grande pregio. Auschwitz.
Testastorta di Nava Semel, edito da Belforte, è un romanzo Lo straniero di Richard Sennett, edito da Feltrinelli, contiene due
affascinante che merita una quieta lettura. Da non perdere. saggi sull’esilio, uno sul ghetto di Venezia non del tutto soddisfacente
Toccare il fondo di Gianna Di Nepi, edito da Belforte, racconta la e l’altro sullo straniero, molto più interessante.
storia di una famiglia italiana attraverso due guerre mondiali. Un Sulle labbra e nel cuore di Raniero Fontana, edito da Mimesis
volume di memorie di alta qualità. descrive il buon uso delle parole nel Talmud e nell’ebraismo.
Castelvecchi propone due volumetti molto interessanti. Martin Originale molto utile.
Buber di Emmanuel Lévinas è un piccolo libro che merita di essere Una disperata speranza di Gian Andrea Franchi, edito da Mimesis,
letto con grande attenzione. Due lettere da Westerbork di Etty è una biografia di Carlo Michelstaedter, figura tragica che rivive in
Hillesum è anch’esso un piccolo libro molto prezioso. queste pagine e rivela tratti di straordinario interesse.
Nomi propri di Emmanuel Levinas, edito da Castelvecchi è un Kafka e il digiunatore di Raoul Prescht, edito da Nutrimenti è un
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libro molto stimolante con capitoli su Buber, Celan, Derrida, Jabes, libro molto originale: un dialogo con Kafka.
Proust: una lettura magistrale. Andar per ghetti e giudecche di Anna Foa, edito da Il Mulino,
Daniel il matto di Mario Pacifici, edizioni Opposto, è un bel esplora la geografia degli insediamenti ebraici e lo fa con garbo e
romanzo storico che merita di essere letto e apprezzato. con competenza.
Frederic smarrito tra i suoni di Denis Lachaud, edito da 66Th Da animali a dei di Yuval Noah Harari, storico israeliano, edito da
A2nd, è un romanzo di rara originalità, un poco cervellotico, ma Bompiani vuole riassumere la breve storia dell’umanità in sole
divertente. cinquecento pagine. Un’impresa impossibile?
Gian Luca La Villa e Annalisa Piccolo, Gabrielli editore, hanno Ermeneutica e psicologia del linguaggio di Heymann Steinthal,
scritto Leone Sinigaglia. La musica delle alte vette, pagine di edito da Bompiani, è un volume di raro pregio. L’autore ebreo
aspra memoria su un grande musicista, morto il giorno del suo tedesco professore a Berlino fu tra il fondatori della famosa
arresto nel 1944. Un bel libro su un personaggio poco noto. Wissenschaft des Judentums. Di straordinario interesse.
26 Ansia di purezza di Dario Pasquini, edito da Viella descrive come RICCARDO CALIMANI
Una pastorale (ebraico) americana
Tratto da un romanzo di Philip Roth è un film che parla
di un’America in bilico tra valori e rivoluzioni

A
merican Pastoral, uscito nelle sale italiane il 20 otto- volevano integrarsi con la gente che vi avevano trovato”.
bre, film di esordio come regista dell’attore scozzese Ma alla quarta generazione qualcosa si inceppa.
Ewan McGregor (Moulin Rouge, Trainspotting), è trat- “Come famiglia, i Levov seguivano ancora la rotta del razzo degli
to dall’omonimo libro immigrati, la continua traiettoria
del grande scrittore statunitense verticale dal bisnonno sfruttato
Philip Roth, premiato con il Puli- come uno schiavo al nonno ani-
tzer per la letteratura nel 1998. mato dall’ambizione, al padre in-
Il corposo romanzo ripercorre la dipendente, abile e sicuro di sé,
storia americana dal dopoguerra fino al membro della famiglia che
agli anni ‘90, attraverso gli occhi puntava più in alto di tutti, la fi-
di una famiglia ebraica del New glia della quarta generazione per
Jersey, i Levov, nell’arco di quat- il quale l’America doveva essere
tro generazioni. In particolare, del il vero paradiso”. “E ora, con la
giovane Seymour (interpretato quarta, tutto era finito in niente”.
dallo stesso McGregor), figlio del Perché questa vita idilliaca viene
proprietario di un’avviata fabbri- spazzata via? L’amata figlia diven-
ca di guanti, detto lo “Svedese” terà una terrorista, e lontana per
per una inusuale bellezza dai trat- sempre dalla sua famiglia finirà
ti nordici, eccellente negli studi e soprattutto negli sport, un vero per ritrovarsi sola, apatica, sfigurata nel corpo e nella mente.
mito per la comunità ebraica del luogo. Lo Svedese vedrà frantumarsi la propria esistenza, ma mai ras-
Lo Svedese, la moglie Dawn, una ragazza cattolica di origine ir- segnato continuerà a cercare la figlia, a interrogarsi sugli errori
landese, ex Miss New Jersey, e la bionda figlioletta Merry, intel- commessi. Il plauso dello stesso Roth, che lo ho giudicato il mi-
ligente e sensibile, vivono in una grande fattoria fuori città, lui glior adattamento cinematografico mai tratto da un suo libro (ad
manda avanti con successo la ditta di famiglia, lei si dedica all’al- oggi, il settimo), ha ricompensato il coraggio del neo-regista.
levamento delle mucche, per scrollarsi di dosso la maschera di GIUDITTA SERVI
reginetta di bellezza. Unico neo, una grave forma di balbuzie di
Merry, che nessun medico riesce a farle superare. Probabilmente,
un primo segnale di ribellione verso i genitori perfetti, inegua-
gliabili. Divenuta adolescente in questa atmosfera “pastorale”,
da sogno americano, Merry sente dalla tv gli echi della guerra
che impazza in Vietnam, e rimprovera ai genitori, benché demo-
cratici e contrari alla guerra, di non fare niente di concreto per al-
leviare le sofferenze altrui. Ormai sedicenne, inizia a frequentare
a New York un gruppo di ragazzi che la incitano alla ribellione nei
confronti della società, tanto che quando una bomba farà saltare
in aria, uccidendo un uomo, l’ufficio postale della piccola cittadi-
na, sarà proprio la ragazza di buona famiglia ad essere la prima
sospettata, anche se ormai fuggita.
Impresa coraggiosa e non facile per il debuttante regista McGre-
gor confrontarsi con un grande e amato capolavoro della lettera-
tura americana contemporanea.
In effetti, rimangono sullo sfondo i tanti e complessi temi sociali
e storici del romanzo narrati attraverso la saga familiare, che por-
teranno al crollo dell’American Dream di un’intera nazione dopo
il boom economico del Dopoguerra, ed anche la visione pretta-
mente ebraica di Roth, nato nel 1933 nel New Jersey da famiglia
immigrata dall’Europa, rappresentativa di un’identità in ricerca
di integrazione, rimane sfocata nella sola figura del padre Lou Le-
vov, un concentrato di ironia e saggezza. Ma pur se più limitato
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a descrivere un dramma familiare e un tormentato rapporto pa-


dre-figlia, il film è piacevole e lascia allo spettatore diversi spunti
di riflessione.
Lo Svedese era nato con tutti i presupposti per condurre una vita
perfetta. Egli rappresentava l’agognata integrazione, quell’affer-
mazione sociale ed economica tanto desiderata dalla generazio-
ne precedente; forse anche per questo la fidanzata shiksa, non
ebrea, dopo le iniziali diffidenze, viene accolta benevolmente dal
futuro suocero, incantato dalla sicurezza della ex reginetta. “Tut-
te le generazioni avevano fatto dei passi avanti. Quella che aveva
lavorato. Quella che aveva risparmiato. Quella che aveva sfonda-
to. Tre generazioni innamorate dell’America. Tre generazioni che 27
FESTIVITÀ

Festa di Chanukkà: il senso storico, ma non lontani dall’arcaico orgoglio identitario del popolo ebraico.
Durante gli anni del movimento per i Diritti Civili degli afro ame-
culturale e sociale ricani negli Stati Uniti il prof. Maulana Ron Karenga (nato Ronald
McKinley Everett) inventò la festa del Kwanza, una ricorrenza che
L’accensione dei lumi è l’affermazione orgogliosa non è religiosa, ma è un momento di celebrazione culturale, che dal
della propria identità. Un cerimoniale recepito 1966 ad oggi risponde alla schiavitù culturale e spirituale degli afro
americani e segna un momento di riflessione, di autodeterminazio-
anche da altre culture

I
ne, di unità e di rinnovamento identitario. Il nome Kwanzaa deriva
l tomo del trattato di Shabbat alle pagine 21a e 23b affronta il dalla lingua swahili o kiswahili, una delle più diffuse nel continente
tema ed il senso della festa di Chanukkà. La riflessione che si africano e parlata nella parte centro-orientale dell’Africa (è una del-
sviluppa nei dialoghi tra i Maestri è interessante perché par- le lingue ufficiali in Kenya, Uganda e Tanzania). In swahili, Kwan-
tendo da aspetti tecnici e pratici su come osservare la mitzvà zaa significa “primo frutto” e richiama le festività africane che da
dell’accensione delle candele e dei lumi della festa, arriva poi ad sempre celebrano il primo raccolto dell’anno, mentre in realtà la
affrontare il senso storico, culturale ed anche sociale della festività festività ideata da Karenga non è osservata in nessuna comunità
stessa. della odierna africa. Kwanzaa, infatti, è una festa afro-americana
Aprono questa riflessione le strane parole del Talmud che chiede: celebrata principalmente negli Stati Uniti nella settimana tra il 26
“Cos’è Chanukkà?”. Domanda che, al di là di ogni aspetto halachi- dicembre e il 1 ° gennaio di ogni anno.
co, vuole anche invitarci a riflettere sul senso politico ed identitario La festa dura sette giorni e nelle intenzioni del fondatore vuole
della ricorrenza storica, oltre che del mes- riavvicinare le comunità afroamericane
saggio puramente spirituale che la festa statunitensi alle loro radici culturali nel
porta con sé. continente africano. Così come ideata da
A rispondere con completezza a questa Karenga, la festa dedica ciascuno dei sette
strana domanda non è la Ghemarà, ma il giorni a un diverso “principio” che guida
testo della preghiera di Al Nissim, per i le celebrazioni, che si chiamano in lingua
miracoli, testo che recitiamo nella Amidà swahili: Umoja=Unità, Kujichagulia=Auto-
e nella Birkat HaMazon, nei giorni della determinazione, Ujima=Lavoro e respon-
festa: “[…] E con la Tua grande pietà li sol- sabilità collettiva, Ujamaa=economia coo-
levasti nel tempo del loro bisogno. Conse- perativa, Nia=scopo, Kuumba=creatività,
gnasti i forti in mano ai deboli e i molti in Imani=fede.
mano ai pochi e i malvagi in mano ai giusti. Durante i sette giorni della festa una can-
Al tuo popolo Israele, procurasti una gran- dela è accesa ogni giorno su uno speciale
de vittoria e redenzione in questo giorno. candelabro a sette braccia, la “Kinara” che
E i Tuoi figli vennero al Tuo Santuario e è posto su un mkeka, una stuoia di paglia
purificarono il Tuo Tempio ed accesero di tradizionale dove viene anche poggiata
nuovo i lumi negli atrii del Tuo santuario. una spiga di grano per ogni bambino pre-
E istituirono otto giorni di lode e di ricono- sente nella famiglia che celebra la ricorren-
scenza per il Tuo grande nome”. za. Un cesto di frutta, il “mazao” accom-
Dietro le parole che i Maestri lapidaria- pagna le cerimonie ed una tazza speciale,
mente sintetizzano con una lode a Dio che dalla quale ognuno beve, rappresenta il
ci ha “sollevato nel tempo del nostro bisogno”, c’è racchiuso il sen- simbolo dell’unità familiare ed identitaria.
so della nostra libertà di credo, la forza di una sana lotta per l’auto- Un occhio ebraico che guarda al Kwanzaa non può non cogliere il
determinazione e la consapevolezza identitaria di un popolo, quello richiamo a gesti arcaici, biblici ed anche rabbinici: le luci accese
ebraico, che con “sangue, fatica, lacrime e sudore”, fece proprie le una sera dopo l’altra, il candelabro, la spiga, l’offerta del cesto di
armi non per combattere un nemico qualsiasi, bensì per affermare frutta, il bicchiere che santifica e celebra l’unità.
la propria libertà culturale e spirituale. Combattendo per le proprie La complessità del fondatore del Kwanzaa, Karenga, le sue luci e
libertà, il popolo ebraico ha anche combattuto per quella di ogni le sue ombre, il suo attivismo politico a favore della comunità afro
altro popolo che in un qualsiasi momento e luogo della storia e del americana così come l’incitazione alla violenza e le sue paranoie
mondo si sarebbe potuto trovare a dover scegliere tra la propria sono sicuramente elementi di analisi ed a volte di distanza dal per-
scomparsa e la lotta per la propria esistenza identitaria prima an- sonaggio e da alcuni dei suoi insegnamenti pericolosi, ma resta il
cora che fisica. fatto che al momento della creazione di un nuovo rituale che riunis-
Quando accendiamo, una dopo l’altra, le luci di Chanukkà, non se la comunità afro americana Karenga abbia creato un rituale che
stiamo solo compiendo una mitzvà, stiamo anche rispondendo alla pubblicamente si richiamasse ad una tradizione ebraica, ad un mo-
domanda della Ghemarà: “Cos’è Chanukkà?”; affermando che la mento nel quale un popolo piccolo e numericamente in svantaggio,
festa è il simbolo di ogni autodeterminazione, di ogni libertà, di potremmo anche dire quasi schiavo di una cultura estranea come
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

ogni lotta per la sopravvivenza, di ogni consapevolezza identitaria. quella greca, decise di ribellarsi e di concedersi la possibilità di una
Questi elementi così viscerali e così profondamente popolari hanno sopravvivenza eterna, piuttosto che di una eterna servitù culturale.
reso eterna questa festività che altro non è che un evento storico In realtà negli ultimi anni le nuove generazioni afro americane sen-
reso eterno dalla volontà dei nostri Maestri e della caparbietà del tono come un peso questo limpido legame con la tradizione ebraica
più grande dono che gli ebrei abbiano fatto alla Storia: il dono di e si chiedono se non sia giunto il momento di abbandonare l’idea
un sano e solenne orgoglio per la propria identità, un orgoglio che dell’accensione delle candele come momento centrale della cele-
passa per otto piccole luci che non sono accese in un braciere na- brazione. Non possiamo sapere se e come questa nuova richiesta
zionale su di un’altura deificata, ma che vengono accese nelle case troverà spazio nella comunità afro americana, ma non possiamo ne-
ebraiche, nei luoghi più intimi dove la consapevolezza identitaria gare che le luci di una ribellione e di un grido identitario di libertà
trova la sua forma più forte di esistenza. accaduti nel 165 prima dell’Era Volgare siano fonte di ispirazione,
Quelle luci, quel nostro candelabro nella nostra generazione han- sana o insana, per tutti coloro che in ogni angolo del mondo e della
28 no trovato, consapevolmente o inconsapevolmente, altre strade di storia affermano con forza la propria libertà personale e collettiva.
espressione in luoghi apparentemente così lontani dall’Ebraismo, PIERPAOLO P. PUNTURELLO
ROMA EBRAICA

Notizie dal Consiglio da conoscenza della comunità e delle persone che ne fanno parte.
Il successivo punto all’ordine del giorno ha riguardato le dimis-
sioni di due consiglieri, Eugenio Calò e Gadiel Taché. Nel primo
Si lavora alla stesura del bilancio caso il Consiglio ha preso atto delle dimissioni - più volte reitera-
consuntivo e preventivo te - accogliendole; mentre per Taché le sue dimissioni sono state

I
respinte, con l’invito ad affrontare
l Consiglio della Comunità insieme le ragioni.
Ebraica dello scorso 24 No- La discussione su bilancio, pro-
vembre, che ha toccato di- grammazione e riforma tributi
versi temi importanti, si è ha poi monopolizzato i lavori del
aperto con le comunicazioni della Consiglio, con l’assessore al bilan-
Presidente Ruth Dureghello. Oltre cio Roberto Coen che ha lamenta-
al recente Viaggio della Memoria to l’impossibilità di redigere il bi-
con il sindaco Virginia Raggi, la lancio preventivo del 2017 per un
Comunità ha intrapreso contatti ritardo nell’inserimento dei dati
diretti con l’amministrazione ca- contabili. Le stime al momento
pitolina per trovare una soluzio- parlano di un deficit importante
ne al provvedimento di sgombro ma comunque minore rispetto
emanato dalla Corte dei Conti all’anno precedente, nonostante
che ha colpito alcune famiglie re- la diminuzione delle entrate. Se-
sidenti in via S. Maria del Pianto. condo l’assessore all’Organizza-
Contatti istituzionali ci sono stati zione, Toni Spizzichino, i problemi
anche con il governo Renzi per evitare che l’Italia appoggiasse tecnici sono risolvibili in breve tempo, ma c’è bisogno di una for-
l’ennesima risoluzione farsa il 29 novembre quando l’UNESCO te presa di posizione sulle linee guida da seguire, suggerendo la
avrebbe votato una mozione sul diritto al ritorno del popolo pa- chiusura di tutte quelle attività commerciali che non generano
lestinese. Inoltre la Presidente Dureghello ha comunicato di aver utili. La discussione si è conclusa con la proposta del consiglie-
manifestato il disappunto della Comunità nei confronti dell’Ope- re Hannuna di affidare ai due assessori di riferimento (Coen e
ra Romana Pellegrinaggi per una Spizzichino) la formazione di una
pubblicità in cui Gerusalemme squadra che si occupi di redigere
veniva collocata in “Palestina, la un piano di riorganizzazione del
Terra Santa”. Infine la Presidente bilancio e di sostegno alla stesura
ha ringraziato tutti gli organizza- del bilancio preventivo 2017.
tori dell’annuale camminata silen- Infine la Presidente Dureghello ha
ziosa del 16 ottobre per l’impecca- presentato al Consiglio una let-
bile lavoro di coordinamento. tera di alcuni genitori di ragazzi
Il Consiglio è poi proseguito con disabili in cui veniva evidenziata
la nomina di Semi Pavoncello a una certa lentezza della macchina
nuovo membro del consiglio d’am- comunitaria nel rispondere alle
ministrazione della Casa di Riposo loro problematiche e si è impe-
con cui si completa il quadro diri- gnata ad individuare un referen-
genziale dell’ente. Pavoncello si te per questo tema all’interno del
occuperà prevalentemente di so- Consiglio.
ciale avvalendosi della sua profon- MARIO DEL MONTE

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29
ROMA
LIBRIEBRAICA

Religioni diverse,
ma un unico dialogo di pace
Accolta nella sinagoga maggiore
un’importante delegazione
musulmana

V
enerdì 11 dicembre 2016, il Rabbino Capo Riccardo Di in questa sinagoga è stata oggetto di un attentato terroristico
Segni e la Presidente della Comunità Ebraica di Roma da parte degli islamici in cui è morto un bambino, Stefano Gaj
Ruth Dureghello hanno ricevuto all’interno del Tempio Tachè. Anche questo vogliamo ricordare nell’incontro di oggi;
Maggiore i rappresentanti di “This is Bahrain”, dele- vedere quindi in questo luogo i rappresentanti della religione
gazione multi-confessionale proveniente dal mondo arabo, gui- islamica è significativo per un ulteriore cammino lungo la strada
data dall’Imam francese Hassen Chalgoumi. La delegazione era del dialogo religioso.
in visita a Roma per ribadire lo scopo e l’impegno delle religioni Stiamo insistendo con incontri di questo tipo con delegazioni di
nel promuovere valori condivisi di pace e tolleranza. altre religioni per incentivare il dialogo, l’ascolto e la condivisio-
Dopo aver visitato il Museo Ebraico Di Roma i delegati si sono ne di valori universali.”
radunati all’interno del tempio Maggiore dove sono intervenuti “La sfida oggi - ha spiegato rav Di Segni - non riguarda il con-
Ruth Dureghello, Rav Riccardo Di Segni, l’Imam francese Hassen flitto tra le religioni, ma trovare un accordo tra le religioni: quin-
Chalgoumi, che durante la cerimonia ha reso omaggio alle vitti- di non una religione contro una religione, ma moderati contro
me del Bataclan, e Betsy B Mathieson segretario generale della estremisti. Bisogna fare in modo che chi ha una visione pacifica
Bahrain Federation Expatriate. della religione collabori per combattere l’estremismo”.
“La sinagoga ha già ospitato tre papi affermando insieme il valo- La cerimonia si è conclusa con un minuto di preghiera, ognuno a
re assoluto del dialogo interreligioso” ha detto la Presidente Du- suo modo secondo il proprio credo in memoria delle vittime del
reghello. “Abbiamo avuto nel corso della nostra storia relazioni terrorismo e per un mondo migliore.
non sempre facili con il mondo cristiano e cattolico, così come GIORGIA CALÓ

Ospedale Israelitico, si chiude La morà Commendatore


la fase di commissariamento della Repubblica Italiana
Bruno Sed presidente del nuovo CdA, Ad Emma Alatri, l’alto riconoscimento
Alfonso Celotto direttore generale per il 2016 conferito dal Presidente Mattarella

L I
l presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha confe-
o scorso ottobre si è insediato il nuovo Consiglio di Am- rito lo scorso novembre, motu proprio, quaranta onorificen-
ministrazione dell’Ospedale Israelitico, nominato dal- ze al Merito della Repubblica Italiana a donne e uomini che
la Comunità Ebraica di Roma. I consiglieri, guidati dal si sono distinti per atti di eroismo, per l’impegno nella so-
Presidente dell’Ente Bruno Sed, sono David Limentani, lidarietà, nell’integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore
Simone Kahlun, Antonella Di Castro e Fabio Calderoni, che è dell’inclusione sociale, nella promozione della cultura, della le-
stato nominato vicepresidente. Cinquantenne, avvocato romano galità e per il contrasto alla violenza. Il presidente Mattarella ha
esperto di diritto societario, da sempre attivo nella vita istitu- individuato, tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle
zionale e culturale degli enti ebraici, Sed traghetterà l’Ospedale istituzioni, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione
in una nuova fase. Con l’insediamento del suo CdA si chiude, al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.
infatti, il periodo di commissariamento della struttura sanitaria. Tra i 40 insigniti con il titolo di Commendatore dell’Ordine al
Dopo un anno d’intenso lavoro operato dal professor Alfonso Ce- Merito della Repubblica Italiana, vi è vi è Emma Alatri, 90 anni,
lotto e dal suo staff, l’Israelitico torna quindi alla gestione or- con la seguente motivazione: ‘Per aver trasmesso, con la sua te-
dinaria. “Sono orgoglioso di presiedere l’unico ospedale ente di stimonianza e i suoi insegnamenti, i valori della libertà e della
culto ebraico d’Europa - ha spiegato il Presidente Sed -. Ringrazio democrazia e il disvalore dell’odio’. Maestra, si è diplomata nel
il commissario straordinario Alfonso Celotto, nominato un anno 1944 in una sezione speciale per perseguitati politici e razziali.
fa dalla Comunità Ebraica di Roma, che ha saputo preservare Ha insegnato alla scuola elementare ebraica Vittorio Polacco dal
la struttura a seguito delle note vicende che hanno coinvolto in 1945 al 1979, ricoprendo l’incarico di direttrice, per otto anni. In
passato l’Ospedale. Il prof. Celotto ci consegna una struttura at- un periodo molto delicato per la comunità ebraica, appena usci-
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tiva e punto di riferimento per i cittadini romani e per la sanità ta dalle persecuzioni nazi-fasciste, ha trasmesso ai suoi allievi
laziale. Al fine di permettere un passaggio di consegne fluido, l’amore per la libertà e il senso di appartenenza alla comunità
effettuare le migliori scelte strategiche per il bene dell’Ente e nazionale’.
proseguire nel percorso di risanamento dell’Ospedale Israelitico “La scelta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - ha
il prof. resterà al fianco del CdA, come direttore generale fino alla spiegato il presidente della Comunità, Ruth Dureghello - ci rende
fine dell’anno; assieme ai consiglieri neoeletti lavoreremo per po- orgogliosi e felici. Negli anni successivi alle persecuzioni nazi-
tenziare la qualità dei servizi sanitari nel quadro di una sana e fasciste Emma Alatri si è dedicata con dedizione alla ricostru-
trasparente gestione dell’Ente. I medici e i dipendenti - conclude zione morale della scuola ebraica. Il suo sostegno agli studenti
il Presidente dell’Israelitico - hanno passato mesi difficili, hanno le cui famiglie avevano perso i propri cari durante la Shoah ha
saputo restare al fianco della struttura e lottare per mantenerla permesso alla Comunità Ebraica di Roma di risorgere. Grazie al
viva. E’ principalmente assieme a loro che il CdA vuole costruire Presidente Mattarella per aver voluto onorare il suo impegno che
30 un futuro dell’Ospedale nella sanità nel Lazio”. le rende merito per quello che è: una grande ebrea italiana”.
Referendum costituzionale: tra un si e un no
Se ne è discusso con il ministro Elena Maria Boschi e con Giovanni Maria Flick,
già ministro di Giustizia e presidente emerito della Corte Costituzionale

P
erché sì, perché no. Il dibattito sul referendum del 4 di- A rappresentare i due punti di vista, Maria Elena Boschi, Mini-
cembre sulla Riforma Costituzionale ha pervaso la politi- stro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento,
ca, i media e l’opinione pubblica, producendo dibattiti e tra i principali fautori della Riforma, e Giovanni Maria Flick, già
confronti di ogni tipo, spesso anche dai toni molto (troppo) Ministro di Grazia e Giustizia e Presidente emerito della Corte
accesi. In questo vivace contesto si è inserita anche la Comunità Costituzionale, specialista dunque del settore e dichiaratamente
ebraica di Roma: non per dare indicazioni di voto, ma per aiutare oppositore del nuovo progetto. A moderare gli ospiti, il giornalista
i suoi iscritti ad orientarsi in un contesto non semplice quale quel- Rai Franco Di Mare. Nell’arco di un’ora e mezza sono stati trat-
lo di una riforma che tocca alcuni tati i principali temi toccati dalla
aspetti di fondamentale importan- Riforma, illustrandone i potenziali
za della Costituzione italiana. Un vantaggi e i possibili limiti: la fine
appuntamento che potrebbe provo- del bicameralismo perfetto, il nuo-
care anche conseguenze politiche vo senato, la riforma del titolo V e
rilevanti, visto che l’esito del refe- i nuovi rapporti tra Stato ed enti lo-
rendum rischia di avere effetti sul cali, l’abolizione del CNEL.
governo e dunque sulle politiche “Le leggi [ordinarie] sono regole, le
che saranno attuate nei prossimi norme costituzionali sono princìpi”
anni. Una valutazione attenta si è ha affermato Flick per esprimere la
resa dunque necessaria e per que- solennità del procedimento propo-
sto la dirigenza comunitaria ha cer- sto. Tuttavia, ha replicato la Boschi,
cato di dare qualche chiarimento ai suoi iscritti, cittadini italiani gli articoli 1-54, che riportano diritti e doveri del cittadino, nonché
che peraltro si sono sempre distinti per il contributo dato alla vita i princìpi fondamentali, non vengono toccati.
politica, economica, sociale e culturale del Paese. “Siamo fieri di Settanta anni fa un referendum (tra monarchia e repubblica) unì
essere cittadini italiani e vogliamo essere consapevoli delle scelte il Paese e gli diede un futuro prospero, pur in un clima pesante e
che vanno prese”, ha affermato Ruth Dureghello, presidente CER. a tratti violento; oggi un nuovo referendum non lo deve spaccare.
E la comunità ha risposto positivamente: circa duecento perso- Dal giorno dopo il voto, a prescindere dall’esito, si apriranno sce-
ne, inclusi vari consiglieri e assessori, hanno riempito la sala del nari inediti e impegnativi. A questi anche la comunità ebraica darà
Pitigliani a una ventina di giorni dalla consultazione elettorale, il suo contributo.
ascoltando le diverse posizioni in un clima disteso e appassionato. DANIELE TOSCANO

Esiste un’Arte Ebraica?


Immagini vietate o permesse? Questo il tema di una tavola rotonda

I
n occasione della giornata di studi organizzata dall’Unione d’uso che si dà all’immagine, che è vietata solo nel caso in cui
Comunità Ebraiche Italiane: “Immagini vietate o permesse? questa stessa risulti oggetto di idolatria.
Arte ed Ebraismo a Roma”, il Centro Bibliografico in collabo- Il divieto assoluto e aprioristico nei confronti di qualsiasi tipo di
razione con la Comunità Ebraica di Roma hanno organizzato immagine non è inserito con chiarezza nei testi biblici, e anche di-
una serie di incontri e seminari dedicati all’arte ebraica in tutte le versi filosofi ebrei nonostante riconoscano l’importanza del divieto
sue forme. A chiudere il ciclo di discussioni un’interessante tavola di idolatria, criticano tale rifiuto qualora interpretato in maniera
rotonda moderata da Claudio Procaccia, che ha visto come ospiti stretta e senza possibilità di discussione. L’arte figurativa per l’e-
principali Davide Spagnoletto, architetto ed esperto di architettu- braismo è idolatrica? No, il comandamento non si riferisce in alcun
ra ebraica nel periodo dell’emancipazione, rav caso all’arte, ma semplicemente all’uso idolatri-
Amedeo Spagnoletto, sofer e restauratore di te- co che se ne potrebbe fare.
sti ebraici, Fiorella Bassan, docente di Filosofia La discussione si è successivamente spostata
Teoretica all’Università di Roma La Sapienza, e dal teorico al pratico: agire nella realtà e nella
Raffaella Di Castro, coordinatrice delle attività prassi è la questione più problematica. Ci si è
culturali del Centro Bibliografico dell’UCEI e do- chiesti quali persone siano autorizzate a for-
cente di Filosofia e Psicologia della Memoria. Al nire delle regole circa l’arte ebraica, se i limiti
centro del dibattito, le domande: “Esiste un’ar- in questione valgano solo per l’arte religiosa
te ebraica?”. Qual è il senso dell’arte ebraica? o per ogni tipo di produzione, e se l’ebraicità
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Quando sono stati fatti gli studi maggiori? Come dell’autore possa essere un fattore limitante.
l’emancipazione ha cambiato il modo di rappor- In particolare si è analizzato il caso di Marc
tarsi della religione ebraica con l’arte e l’architettura? E ancora: Chagal, autore ebreo che spesso ha dipinto elementi biblici e cat-
cosa di intende per arte ebraica? Si può parlare di arte ebraica tolici, ad esempio l’opera “La Crocifissione Bianca”. Diversi ma
solo perché il suo autore è ebreo? Oppure, si tratta di arte ebraica esemplificativi sono i casi di Giorgio De Chirico e Arturo Rietti,
anche quando una rappresentazione religiosa viene fatta da un non ebrei ma autori di opere legate alla religione ebraica (rispet-
non ebreo? tivamente “L’Angelo Ebreo” e “Figura Maschile in Preghiera”).
Si è tentato di rispondere lasciando una pluralità di chiavi in- Una tavola rotonda interessante, perfettamente adatta a chiudere
terpretative, dai riferimenti allo status dell’immagine nell’arte la giornata di studi interamente dedicata all’arte ebraica. Un rin-
ebraica, al concetto di divieto di raffigurazione, passando per l’i- graziamento speciale all’Unione delle Comunità, al Centro Biblio-
dea che la connessione tra immagine ed idolatria non passi per la grafico dell’UCEI e a tutti i partecipanti.
semplice rappresentazione, come molti credono, ma per il valore REBECCA MIELI 31
ROMA
LIBRIEBRAICA

La “Reginella”, un nuovo ristorante kasher


Oltre alla tradizionale cucina giudaico-romanesca,
ampia offerta di piatti a base di pesce

È
stato inaugurato a novembre, nel cuore del quartiere
ebraico (via Portico D’Ottavia 65), un nuovo ristorante:
“ La Reginella”. Diretto da Angelo Di Porto offre la tra-
dizionale cucina romana ebraica con una serie di piatti
soprattutto di pesce sempre fresco (paranza di giornata, ricciola
con fiori di zucca, diverse zuppe, tonno in crosta di sesamo bianco, Impegno e partecipazione
baccalà, aliciotti con l’indivia, spigola alla brace o al forno).
Gli ingredienti del seminario di formazione
Ampia gamma e scelta anche per chi ama la carne: l’abbacchio
dei giovani madrichim dell’Ugn

I
“ajo erbetta”, la tagliata di entrecote di manzo ai tre pepi, le costi-
celle d’abbacchio a scottadito, e ovviamente non poteva mancare n un suggestivo agriturismo in provincia di Viterbo, circondato
lo “stracotto”. dalla natura, si è svolto poche settimane fa il seminario di
formazione per i madrichim dell’UGN, la risorsa interna al DEC
(Dipartimento Educazione e Cultura dell’Ucei), le cui principali
iniziative comprendono attività di educazione informale per bambini
e adolescenti delle piccole comunità, coinvolgimento di questi negli
eventi di Roma e Milano, viaggi per ragazzi nelle capitali europee,
e l’organizzazione di Milano Marittima, il weekend del 1° Maggio
in concomitanza del Moked. In un ambiente ebraico e familiare,
tramite sessioni di gruppo in cui mai era assente l’originalità, il
divertimento, il dialogo ed il confronto con l’altro, si è realizzato
quindi uno Shabbat di formazione e conoscenza. Tre giorni intensi,
dove si è costruito il programma educativo annuale e gli educatori
- sotto la guida di Maura Levi, medico e psicoterapeuta, e con
interventi di Davide Romano, giornalista e assessore alla Cultura
della Comunità ebraica di Milano - hanno partecipato a coinvolgenti
Il nome del ristorante richiama alla memoria le attività storiche attività, in vista dei tanti progetti che saranno portati avanti nei
che si svolgevano in vicolo della Reginella che si trovava a ridosso prossimi mesi. Un’esperienza da cui sono tornati arricchiti di
dall’antico porto romano del pesce, i cui resti sono riemersi dopo nuovi contenuti, idee, ed energie tutti i partecipanti, 16 educatori,
i recenti scavi nel quartiere ebraico. Ai tempi dell’antica Roma, il provenienti da diverse località italiane, che ora saranno chiamati
pesce veniva portato dai pescatori lungo il Tevere e venduto al ad organizzare attività di educazione non formale, shabbatonim e
mercato che li si trovava proprio al ghetto nel rione S. Angelo in incontri domenicali, per portare un pizzico di vita ebraica in luoghi
Pescheria, come dimostra una vecchia iscrizione. dove spesso non esiste una scuola ebraica, raramente è presente
Particolarità della ‘Reginella’ è il settore della tipica pasticceria un Talmud Torà, e talvolta essi stessi, operando per rafforzare il
ebraica a vista, dove esperti pasticceri creano crostata di visciole, senso d’appartenenza e l’identità, sono una delle poche finestre
tiramisù, semifreddi, mousse al cioccolato. Il tutto per il piacere sull’ebraismo.
del palato e per il piacere degli occhi. JOELLE SARA HABIB

Una bambina veramente festeggiata


La prima nata dell’anno è Liel Anticoli, che ha visto la luce proprio nel giorno di Rosh Ha-Shanà

D
ue chili e mezzo di infinita dolcezza, tantissimi capelli parto difficile, perché la bambina si era incanalata male. “Non me
neri e un record già messo nel cassetto. Liel Anticoli l’hanno data subito, ed ho passato dieci minuti di panico totale,
è la prima nata del 5777. Mentre tutti festeggiavano ma l’ho sentita piangere e questo mi ha tranquillizzata” - conti-
Rosh Ha-Shana, lei veniva al mondo al San Camillo. nua la neomamma. Il papà ha assistito al parto ed è stato accanto
Mamma Genny Sonnino e papà Rober- alle sue “donne” per tutto il tempo.
to l’aspettavano per il giorno di Kippur, Vederla nascere il primo giorno di Rosh
ma lei ha avuto fretta di nascere. Ed ha ha avuto una valenza importante per i
scelto capodanno per emettere i primi genitori che sono molto legati alle tradi-
vagiti. “Avevo preparato tutta la cena zioni della nostra comunità. “Un segna-
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per le nostre famiglie - ci racconta Gen- le ancor più forte per la nostra appar-
ny - perché come ogni anno volevamo tenenza al popolo ebraico” - continua
celebrare al meglio la festività, ma sono Genny. Erano in ballo tanti nomi, ma alla
entrata in ospedale perché mi si sono fine hanno optato per Liel (D. è per me).
rotte le acque la notte del primo otto- La piccola è stata accolta con grande
bre”. Nessuna contrazione, però. Quindi gioia dai nonni Letizia Di Veroli, Giusep-
le cose si sono prolungate. Le ore pas- pe Sonnino, Miriam Salmonì e Lazzaro
savano e Genny, che fa la segretaria per l’AGS, ha preferito che Anticoli. Ed un pensiero è andato inevitabilmente a chi non c’è
almeno il suo compagno, anche lui impegnato nel volontariato, più. I bisnonni Esterina Calò (Persichella), per tanti anni cuoca
andasse ad onorare la festa. Una cena in famiglia con l’ansia che agli asili e Romeo Salmonì (zio Romeo) erano entrambi sopravvis-
cresceva e poi di nuovo in ospedale ad attendere la nascita della suti ad Auschwitz.
32 primogenita. Che alle 19.30 del 3 ottobre ha visto la luce. Dopo un NATHANYA DI PORTO
Walter Arbib: un eroe dei nostri tempi
Filantropo, in giro per il mondo ad aiutare
e sostenere chi ha più bisogno senza distinzioni.
La sua avventurosa storia oggi in un libro che ne l’intera durata del discorso, l’ha definito “un modello da seguire,
che ispira gli ebrei della diaspora, e incoraggia i giovani ad eccellere
ripercorre la biografia
ed a raggiungere pienamente il proprio potenziale”.

“H
o incontrato Walter Arbib 7-8 anni fa in Italia come Presenti inoltre Maurizio Scelli che ha raccontato delle loro avventu-
giornalista, e l’ho intervistato per delle questioni rose esperienze a Baghdad nel 2003, periodo in cui era Commissario
riguardanti l’intelligence israeliana. Anni dopo, è Straordinario della Croce Rossa Italiana; e Marco Nese, giornalista
stato lui a chiamarmi per chiedermi se volessi fir- del Corriere della Sera che, “colpito dalla sua umanità, coraggio, e
mare la sua biografia. Ho accettato, a patto che promettesse di dir- nobiltà d’animo”, ne ha ricordato le “straordinarie operazioni uma-
mi sempre la verità e di garantirmi accesso al suo cuore, alla sua nitarie”, come il giardino su una collina della Galilea costituito da
libreria, ai documenti, agli amici e ai famigliari che avessero potuto 10mila alberi piantato in onore di Giorgio Perlasca, la donazione di
gettare luce sulla sua personalità”, racconta Yossi Melman riguar- container per le partorienti dopo il terremoto in Emilia Romagna, e
do all’origine di “Dont shoot - I’m the good guy” alla presentazio- il trasporto della stele di Axum per la sua restituzione all’Etiopia,
ne dello stesso. “Una storia molto affascinante” quella di Walter, per il quale fu necessario uno speciale Antonov russo, e per cui Wal-
uomo d’affari e grande filantropo, ebreo libico che, passando per ter ricevette il titolo di Commendatore dell’Ordine al merito della
Israele e l’Italia, ora risiede in Canada, dove, come presidente della Repubblica Italiana, “chiedendo che con questo venisse pagato il
compagnia aerea Skylink, è costantemente impegnato in missioni debito degli ebrei Tripolini verso l’Italia”.
umanitarie. “Un uomo che ha fatto, e farà, la differenza”, l’ha de- “Quando alcuni arabi, increduli dell’aiuto che sto loro dando mi di-
finito la presidente CER Ruth Dureghello, “non un uomo di molte cono: ‘ma tu sei un ebreo, e un israeliano!’, ‘E sionista!’, aggiungo
parole, ma un uomo d’azione, di fatti, che ha saputo reinventarsi sempre io. ‘Se volete il mio aiuto accettatemi per quello che sono;
più volte. Un uomo con uno spirito da pioniere, con il cuore nelle questo è costantemente il mio modo di pormi, ed ha sempre fun-
giuste cause, una ‘persona vera’, sempre in cerca di nuove frontiere, zionato”, ha raccontato quindi il filantropo che, come spiegato alla
nuove soddisfazioni, da oltrepassare”, come l’ha descritto l’autore. serata si occupa soprattutto di donare aiuti e medicine in luoghi
“Un uomo di successo che non ha mai dimenticato la sua comunità poveri o affetti da calamità, senza mai tralasciare paesi arabi o stati
e chi è in difficoltà”, le parole invece scelte dal Capo Rabbino Di Se- che non detengono rapporti istituzionali con Israele. “Israele ha bi-
gni, che sebbene con Walter non abbia “mai avuto contatti diretti di sogno di amici, e dobbiamo impegnarci in qualsiasi modo possibile,
collaborazione”, ha “appreso segmenti della sua attività benefica”, soprattutto con i nemici. Salvare la gente, portargli il necessario,
ed ha trovato il libro “un bello spaccato della comunità di Tripoli e non può apportare danni, e poi per me fondamentale è che si sal-
delle sue diramazioni internazionali, in cui, per passioni personali, vino i bimbi, loro non hanno colpe” ha spiegato, illustrando le sue
ho apprezzato particolarmente le ultime pagine di dettagliatissimi opinioni in merito. “Se posso dialogare con i miei fratelli libici, o con
alberi genealogici”. gli iracheni, o i tunisini, io lo faccio volentieri, e penso sia giusto
A fare da cornice all’evento il Bet Michael che, adornato per l’oc- farlo” ha continuato, accennando al fatto che il suo operato non si
casione con una bandiera canadese, ha potuto accogliere diverse limiti alle azioni note, ma comprenda anche atti volti a favorire il
rappresentanze diplomatiche, tra cui Rafael Erdreich dell’ambascia- processo di pace israelo-palestinese.
ta israeliana, con una lettera di apprezzamento del ministro delle “Scrivere il libro è stata un’idea dei miei figli e di mia moglie”, ha
Finanze Moshe Kahlon; il Minister counselor dell’ambasciata Cana- poi concluso. “Quando mio figlio mi interrogava a proposito del mio
dese, che ha sottolineato come nonostante “il libro parli del Canada passato io non ricordavo mai i particolari, e così lui ha voluto che
come terra delle opportunità, siamo noi ad essere orgogliosi di Wal- tutto venisse scritto, affinché queste storie non andassero perse e
ter”; ed il libico Ahmed Shebani, fondatore del partito democratico potessero essere da lui raccontate ai suoi figli”
del paese nel 2011, che, riferendosi a Walter come ‘suo fratello’ per JOELLE SARA HABIB

La promessa del tramonto Viaggio in Russia


Nicoletta Sipos Stefan Zweig 
Garzanti, p.323 16,90€ Passigli editori, p.100 10 €
“Tibor Schwarz, Tibi per gli amici, ha Stefan Zweig, tra i più conosciuti scrittori del
ancora il fiato corto. Fino a ieri era uno sti- ‘900, fu anche un prezioso cronista di viag-
mato medico a Csaba, con la sala d’attesa gio. Proprio ad uno dei suoi viaggi in Russia,
sempre affollata, oggi è un uomo in fuga.” in occasione del centenario della nascita di
Ma quanto si può continuare a fuggire? Per Tolstoj nel 1928, risale un reportage acuto
andare dove? E perché? Una minaccia in- ed intenso, di grande impatto emotivo. Ad
combe, implacabile, che siano le leggi raz- appena 10 anni dalla rivoluzione bolscevica,
ziali nell’Italia fascista o l’odioso controllo Zweig si fa testimone di una realtà affasci-
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della dittatura stalinista nell’Ungheria del nante e delicata. Una Russia post-zarista
‘51. Fuggire, rischiare la vita ad ogni passo per una colpa imper- assorbita dal nuovo corso politico- sociale ed anche per questo
donabile: esistere. Tibor vuole salvarsi, ad ogni costo, sfidando piena di contrasti e paradossi. Per ogni descrizione lo scrittore
i pericoli, i controlli di regime, la debolezza dei vili. Perché non non dimentica mai il principio da cui la narrazione ha preso spun-
si può aspettare ancora. C’è Sara oltre tutti gli ostacoli, in salvo to: fornire all’Occidente una testimonianza oggettiva di “cosa”
in Italia, pronta a confermargli l’amore promesso negli anni bui, fosse la Russia oltre il confine. Restano le parole di ammirazione
quelli della guerra in cui tutto era in bilico, senza più certezze. per “il genio russo”, così come la letteratura dei grandi classici
Ma la promessa di felicità può essere più forte di qualsiasi evento aveva già rappresentato in passato, ed un’esortazione a supe-
avverso. E così la notte è meno buia e l’attesa dell’alba più soste- rare i pregiudizi e scoprire la grande umanità del popolo, eroico
nibile. Una storia vera di coraggio, amore e dignità, narrata da nell’affrontare un vero e proprio cambiamento epocale. L’invito è
Nicoletta Sipos in un romanzo emozionante ed intenso come solo a leggere tra le righe.
certe storie di Uomini e Donne sanno essere. A CURA DI JACQUELINE SERMONETA 33
ROMA
LIBRIEBRAICA

Ebraismo e cucina kasher:


un equilibrio degli opposti
Grande affluenza di pubblico per la kermesse
enogastronomica-culinaria Gusto Kosher
che quest’anno aveva per tema: Matok e Maror

“L
e festività ebraiche, che molto si celebrano in tavola
Icpo e Food Confidential, è cresciuto di anno in anno come vero
spesso impongono di mangiare alimenti zuccherosi
e proprio evento enogastronomico e culturale dedicato ai saperi
(come a Rosh HaShanà, il Capodanno Ebraico, con
e ai sapori della tradizione ebraica dall’antico al contemporaneo,
l’augurio di un anno dolce) o amari (come le erbe
divenendo un classico appuntamento di novembre del calendario
amare di Pesach, della Pasqua ebraica, in ricordo delle sofferenze
capitolino. Il tema di quest’anno è stato Matok e Maror - dolce e
della schiavitù dell’Egitto).” Cosi ha esordito Giovanni Terracina,
amaro: assaporiamo i contrasti. Cosi oltre al menù elaborato da
fondatore di Lebonton Catering con il fratello Daniele Terracina e
Dario Bascetta Greco e Giovanni Terracina con le ricette classiche
l’amico Dario Bascetta presentando l’evento Gusto Kosher. “E così
delle festività ebraiche in chiave street food e contemporanea, la
i sapori diventano l’occasione per raccontare la storia e l’identi-
rassegna di questa edizione si è avvalsa anche dello chef israelia-
tà di un popolo. Come sempre partendo della cucina, parleremo
no Harel Zakaim che ha cucinato i sapori e i colori delle sue radici
dell’equilibrio degli opposti che tanto caratterizza l’ebraismo: in
persiane in un’interpretazione vegana; dell’italiana Ornella Di Fe-
bilico tra patria ed esilio, lontananza e ritorno, individuo e collet-
lice di Coromandel, presente in ristoranti stellati della Capitale,
tività.”
che cimentandosi per la prima volta con le regole della kasherut
Va detto che anche quest’anno gli organizzatori della giornata
ebraica ha deliziato i partecipanti di dolci e lieviti. Un altro ospite
hanno fatto centro. Giunto alla sedicesima edizione l’appuntamen-
illustre è stato Tomer Niv, chef creativo che ha studiato cucina
to con l’enogastronomia ebraica, ha riunito migliaia di partecipanti
con Heston Blumenthal alla South Bank University Culinary Arts
al Portico d’Ottavia che nelle diverse ore della giornata sono af-
di Londra delegato per lo Slow Food e Slow Fish anche in Israe-
fluiti al Palazzo della Scuola, mangiando cibi della tradizione giu-
le. Gli organizzatori hanno offerto anche una sessione culturale,
daica e bevendo vini kosher italiani e israeliani. Tra i tanti che
come appendice alla degustazione, dedicando due tavole rotonde
assaporavano le pietanze, tra una chiacchera e l’altra, si sono visti
al tema della giornata: una ai sapori complessi della tradizione
l’ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia Ofer Sachs, il rabbino
ebraica, e l’altra ai nuovi stili alimentari (vegano, crudista, senza
capo Riccardo di Segni, la presidente della Cer Ruth Dureghello, la
glutine). E grazie anche all’area estesa per bambini con laboratori
presidente Ucei Noemi Di Segni e l’economista Fiorella Kostoris.
e uno spazio dedicato alla lettura, tante famiglie si sono trattenute
Nato sedici anni fa come degustazione di etichette d’eccellenza,
per l’intera giornata.
dal 2010 Gusto Kosher, in collaborazione con il Creativity Lab
JONATAN DELLA ROCCA

Padelmania, la nuova tendenza chiuso l’accordo con il Circolo SPORTING AURELIA 2012, in Via del
Casale di San Pio V 34.
sportiva per grandi e piccoli In poco tempo vengono costruiti i campi che daranno modo a molti
ebrei romani all’inizio dell’estate di trascorrere le loro calde serate
Eugenio Caló e Mauro Piazza hanno recentemente a giocare a questo sport che oramai per molti è una vera ossessio-
inaugurato una struttura sportiva sull’Aurelia ne; anche i giocatori di calcio riescono a impararlo velocemente: lo

L’
stesso Francesco Totti è talmente appassionato di questo sport da
ultima mania sportiva tra i giovani all’insegna del be-
farsi costruire un campo dentro la propria abitazione e lo utilizza nel
nessere e del divertimento: racchetta, palla e … PADEL
suo tempo libero.
TIME!
L’Aurelia Padel, questo il nome della strut-
Il padel è uno sport molto si-
tura, nei suoi primi cinque mesi è già fre-
mile al tennis che prevede l’uso di una
quentato regolarmente da tanti “padella-
racchetta piatta senza corde in un campo
ri” appassionati che occupano i campi nel
molto particolare: i muri infatti delimitanti
quartiere Aurelio dalla mattina alla sera.
il fondocampo fanno parte dell’area di gio-
Tanti sono stati gli eventi organizzati,
co quindi se la palla rimbalza su tali muri
dopo il successo dell’Open day del 2 giu-
può essere respinta con la racchetta.
gno scorso, come ha raccontato Eugenio
Recentemente è esplosa la padel mania
Caló, in cui gli ospiti hanno potuto provare
tra gli ebrei romani soprattutto dopo la na-
i campi e l’attrezzatura; e nonostante la
scita dei campi sportivi al circolo Aurelia
pioggia circa 90 persone tra uomini donne e bambini sono scesi in
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

Padel a Monteverde, su iniziativa di Eugenio Caló e Mauro Piazza


campo. Tra le iniziative non mancano le lezioni individuali e di grup-
che hanno deciso di intraprendere una nuova avventura aprendo po, nonché corsi per bambini, tenute da un maestro e una maestra
tre campi di padel. federale, Flavia Petruccioli e Alberto Tordi.
“Tutto nasce in una mattina di Gennaio in un bar in Piazza, dove La struttura inoltre dispone di un bar ed un ristorante con cucina
ho messo al corrente Eugenio Caló di un progetto al quale stavo casareccia. A luglio inoltre il circolo ha organizzato una braciata ka-
lavorando da un anno e mezzo, che sarebbe potuto nascere in poco sher in cui gli ospiti hanno potuto gustare ottima carne dopo una
tempo”, racconta Mauro Piazza: “il progetto era quello di costruire partita di padel. Insomma tra tornei, corsi, open day e test day i
dei campi di Padel, lo sport che sta esplodendo a Roma, all’interno campi dell’Aurelia Padel non sono mai vuoti ma ricchi della cordiali-
di un circolo al centro di Roma a due passi da Monteverde e dal tà e dell’ospitalità di Eugenio e Mauro e delle loro famiglie, sempre
Vaticano, proprio nel cuore di Villa Pamphili”. al fianco dei giocatori, degli spettatori e di chiunque voglia avvici-
Calò intuisce immediatamente che il progetto può essere di ottima narsi a questo fantastico sport.
34 attuabilità e dopo un primo tentativo non riuscito, in due giorni si è G. C.
Masa: per crescere ed essere utili a se stessi e a Israele
L’esperienza di Michela Misano: ognuno può trovare un progetto
e sentirsi realizzato in un viaggio che dura tra i 2 e i 12 mesi

“I
n Italia non è molto chiaro di cosa concentrandosi soprattutto sulla connessio-
si occupi, per chi va scuola ebrai- ne tra essi e la realtà”
ca corrisponde alla mechinà, per Ultimamente sono anche cominciati dei
chi frequenta i movimenti gio- tirocini retribuiti per chi è già laureato in
vanili è sinonimo di shnat”, dice Michela campo ingegneristico e dell’hotel mana- propria identità ebraica e decida di fare
Misano riguardo Masa - l’organizzazione gement; vi è poi il progetto Achvat Amim, qualcosa con essa, che sia esclusivamente
israeliana fondata dall’ufficio del Primo mi- volto alla coesistenza arabo-israeliana che nella propria sfera personale, in Israele, o
nistro e dall’Agenzia Ebraica - grazie a cui comprende corsi di ebraico, arabo, studi sul contribuendo nella propria comunità d’ori-
ha partecipato allo shnat hachsharà e per sionismo, storia ebraica e araba e volonta- gine”.
cui ora lavora. riato in scuole Yad-beyad. Ed è infatti tornando a Roma e lavorando
Molti i progetti offerti (non solo ad ebrei, “Cosa prendere da queste esperienze - in ambito comunitario che Michela ha con-
ma anche per chi ha solamente degli ante- spiega Michela - è completamente soggetto tinuato il proprio percorso dopo lo shnat
nati e vuole conoscere o riscoprire la propria alle scelte dei partecipanti, anche perché dell’Hashomer, che prevedeva una parte in
identità ebraica), e nei quali è sempre pre- si tratta di un sistema rinnovabile: ci sono kibbutz ed una in comune a Haifa. “Dopo
visto un ulpan, gite ed escursioni almeno “progetti evergreen”, ma se ne vengono un’esperienza così il proprio curriculum
una volta la settimana. Tra i più gettonati a creare ogni anno di nuovi in base alle ri- cambia, soprattutto se si vuole lavorare
c’è il Garin Tzabar, programma di aiuto per chieste dei partecipanti. Poco tempo fa ad all’interno di una comunità ebraica. C’è il
Chayalim Bodedim - soldati ‘soli’ nella Tza- esempio, una ragazza era interessata a fare vantaggio di sapere la lingua, conoscere
và, ed il Kibbutz ulpan, che comprende 5 volontariato nel Peres Center for Peace, e Israele, ed il poter essere ‘un ponte’ tra le
mesi di ulpan e volontariato in un kibbutz così, nonostante non fosse una delle nostre due realtà. Ma i vantaggi non sono neces-
da scegliere tra una vasta gamma a secon- offerte, da Masa ci siamo attivati per per- sariamente ristretti all’ambiente ebraico: le
da delle esigenze. Sono poi offerti tanti pro- metterglielo”. opportunità di fare carriera crescono anche
getti di tirocinio in vari ambiti professionali, “Il primo obiettivo è creare un legame tra i altrove, spesso ai colloqui i datori di lavo-
ed il Maslul Ishì - ‘percorso personale’, che giovani con Israele e fargli conoscere e vi- ro sono piacevolmente sorpresi delle mie
si occupa di offrire un’esperienza su misu- vere il posto ‘like a local’, con programmi esperienze di volontariato in un paese stra-
ra del richiedente combinando diverse fasi che vanno dai 2 ai 12 mesi, e con la possi- niero. Per me inoltre, la crescita è stata non
degli altri pacchetti. “Sono poco conosciuti bilità di ottenere una borsa di studio Masa solo professionale ma anche personale, ho
ma molto interessanti i programmi di studi solo dai 4 mesi in su. L’obiettivo quindi non potuto esplorare meglio me stessa, diven-
religiosi, in Yeshivot e Midrashot, ma non è come molti pensano far fare l’Alya” pre- tare più autonoma e conoscere persone da
solo”, spiega Michela, “come il corso Par- cisa. “È vero che è molto utile per chi pen- tutto il mondo con cui tuttora mantengo i
des, che propone studio ed apprendimento sa di stabilirsi definitivamente lì, ma quello contatti”.
dei testi - di cui larga parte in chavruta - che è importante è che ognuno riscopra la JOELLE SARA HABIB

Alla scoperta delle università israeliane guata conoscenza dell’inglese, ed un tema


di presentazione. A portare la sua esperien-
Si è tenuto il tradizionale appuntamento per illustrare ai futuri universitari za in questo caso Daniel Halfon, che ha evi-
le caratteristiche e le peculiarità dei diversi corsi denziato come l’istituto, che propone “ma-

S
terie molto diverse da quelle di qui, più con-
ta ormai diventando sempre più nire un cambio di prospettiva”. crete e interessanti”, e in cui lui ha passato
comune, tra i ragazzi di Roma, fre- È stato quindi presentato il Technion inter- tre anni a studiare business, “ti permette di
quentare l’università in Israele, ed national, la sezione in lingua inglese dell’ laurearti e nello stesso tempo vivere in un
è per offrire maggiori informazioni “Istituto Tecnologico di Israele” periodica- ambiente accogliente”.
a questi futuri universitari mente classificato tra le mi- Yamit Benhamou, coordinatore europeo, ha
che si è tenuto l’“Israel Uni- gliori università al mondo in illustrato la Hebrew University di Gerusa-
versity Day”, al liceo Renzo campo ingegneristico. lemme, dove le sedi delle diverse facoltà
Levi, dove rappresentanti di Enrico Campelli ha quindi sono divise in 4 campus, ed oltre alla tradi-
vari atenei israeliani hanno illustrato le attività della Tel zionale mechinà - nella variante scientifica
illustrato le caratteristiche Aviv University, anch’essa ed umanistica - è disponibile da quest’anno
delle rispettive università all’avanguardia in ambito anche il programma ‘Basis’, che, previa con-
ed i vari programmi dispo- tecnologico, “ventesima tra clusione, garantisce l’accesso alle universi-
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nibili, facendo chiarezza su le università che portano tà israeliane senza bisogno dello psicome-
molte questioni fondamen- più studenti a Google e nel- trico. Il test di logica che - grazie ad un pro-
tali per l’iscrizione. “Un’oc- la top ten di quelle che pro- getto UCEI che permette anche di usufruire
casione unica” - nelle parole ducono più milionari”. di corsi preparatori a cura di Giacomo Sas-
di Fiammetta Segrè Taglia- Unica università privata sun - anche quest’anno si potrà sostenere in
cozzo, dell’organizzazione presente l’IDC Herzlya, con italiano. “Una grande conquista, che riduce
Amici del Technion. Ormai Mimi Laufer che ha spiega- le distanze tra i due paesi”, nella parole di
un “appuntamento fisso” to come, sebbene sia la più Rafael Erdreich, dell’ambasciata Israeliana,
per il preside rav Benedetto Carucci che giovane - istituita solamente 22 anni fa - è che ha sottolineato le crescenti collabora-
ha consigliato di ascoltare attentamente quella con più studenti italiani - ben 60 - , e zioni tra il mondo accademico italiano ed
“anche se non pensate di essere interes- dove si accede con lettere di segnalazione israeliano.
sati al momento”, poiché “potrebbe avve- da parte dei professori, un attestato di ade- 35
JOELLE SARA HABIB
ROMA
LIBRIEBRAICA

Una vita al servizio dell’ebraismo italiano,


nel segno dell’amore per Israele
È scomparso prematuramente Piero Abbina prima presidente
del KKL e successivamente dell’Italian Technion Society

presidente. Erano anni di discussioni acce- vale ricordare la visita al Technion nel mar-
se, gli animi erano caldi e la composizione zo del 2008 della senatrice Rita Levi Mon-
della segreteria della Consulta variegata: talcini, premio Nobel per la medicina. E, a
direi che a nessuno venne mai a mancare il giugno dello scorso anno, la missione di un
diritto di parola e partecipazione. gruppo di docenti universitari con il mini-
Piero Abbina era sicuramente un ebreo stro dell’Istruzione, dell’Università e della
laico, come si diceva una volta, ma erano Ricerca Stefania Giannini. Ma a queste ini-
anni in cui nessuno all’interno del mondo ziative di grande impatto e la firma di vari
ebraico si sarebbe mai potuto permettere protocolli di collaborazione tra istituzioni
di sindacarne l’identità ebraica fortissima universitarie si sono aggiunti moltissimi in-
e l’intenso legame con Israele che negli contri in tanti e diversi luoghi d’Italia.

“I
anni seguenti si sarebbe trasformato in Qualche tempo fa un giornale locale ha così
n questa narrazione deve trovare impegno fattivo nella presidenza del Keren introdotto una delle iniziative svoltesi a Ca-
anche spazio la vicenda di An- Kayemeth LeIsrael a cui Piero ha dedica- sale Monferrato: “Lo stato di Israele come
dreina, sorella di Augusto e figlia to anni di passione, di lavoro e di risultati un’interessante realtà economica di succes-
di Giuseppe e Clara. Al momento importanti. so, dove solo il 3% dei giovani è disoccupa-
del 16 ottobre Andreina, è la sposa di Lam-
to. Sono alcuni dei dati più evidenti
berto Abbina (...) ed è madre di due bimbi:
raccolti nella conferenza tenuta Piero
Lello e Piero. La famiglia Abbina vive poco
Abbina e Angelo Miglietta”. A testi-
distante dai coniugi Efrati nella stessa via
moniare del costante interesse di Pie-
Germanico”: è con queste parole che i ra-
ro per i giovani e l’importanza che at-
gazzi della scuola media Gioacchino Belli
tribuiva ai legami culturali sempre più
di Roma ricordano le vicende della famiglia
stretti tra ebraismo italiano e univer-
Efrati Abbina in occasione della posa delle
sità israeliane vi è anche la proposta,
pietre di inciampo a viale Germanico. “Da
in collaborazione con l’Unione delle
quel momento - concludono il loro resocon-
Comunità Ebraiche Italiane, di istitu-
to i ragazzi - ognuno di noi, quando passa
ire una giornata per far conoscere le
lì davanti, evita di calpestare le pietre d’in-
università israeliane in Italia, e la ne-
ciampo perché è come calpestare di nuovo
cessità di ottenere il test psicometrico
la vita di queste persone”. Non so se in
di accesso alle università israeliane in
quell’occasione Piero Abbina, oramai adul-
italiano: un’idea che da alcuni anni
to, fosse presente, ma è facile immaginare
si ripete sia a Roma che a Milano. E’
di si, il suo attivismo e il suo desiderio di
stato inevitabile che questo impegno
partecipazione non credo lo avrebbero te- L’impegno in campo ebraico di Piero Abbi- divenisse anche lotta al boicottaggio delle
nuto lontano. na non fu alieno da amarezze ma lui restò università israeliane che da qualche tempo
Piero è mancato improvvisamente il 16 capace di umorismo, ilarità e di un’incredi- coinvolge anche alcuni ambienti accademi-
novembre a settantaquattro anni, per chi bile capacità nel rapporto con i giovani. ci italiani: “Il boicottaggio - ha dichiarato
scrive, e lo ha conosciuto e stimato, cerca- Il suo impegno per Israele è tornato, gran- Piero Abbina in più di un’occasione - non
re di ricostruirne l’impegno non è facile. de e ostinato, in questi ultimi anni quando, è solo contro Israele e le sue politiche. È di
Perché l’impegno e la partecipazione sono dismessi gli impegni professionali, è dive- chiaro stampo antisemita”.
sicuramente stati una delle caratteristiche nuto presidente e animatore dell’Italian Te- Ma, pensando a Piero, il pensiero corre
di Piero. Un impegno iniziato giovanissimo chnion Society. Il Technion di Haifa è una inevitabilmente anche al Circolo Canottieri
come consigliere nazionale della Federa- delle massime istituzioni universitarie isra- Aniene, di cui era socio da molto tempo e
zione giovanile ebraica nel 1964. Le righe eliane: recentemente inserito tra i 25 mi- dove si recava tutte le mattine per conce-
che seguono non hanno la pretesa di un gliori atenei al mondo in campo tecnico-in- dersi oltre un’ora di corsa o, da quando la
profilo biografico, sono solo il tentativo di gegneristico rappresenta l’eccellenza nella schiena aveva iniziato a fargli male, di cam-
tracciarne un ricordo: il primo - indelebile - ricerca scientifica e nell’innovazione tecno- minata veloce nel verde di Villa Borghese.
è la costante pubblicità del negozio Elmas logica, potendo contare, tra i propri docenti, E’ brutto pensare di non incontrarlo più. Il
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di via Ottaviano sulle pagine del giornale scienziati di fama mondiale. Fu per Piero un suo impegno e la sua passione civile man-
Ha-Tikwà, il periodico “aperto al confronto impegno deliberatamente al di fuori della cheranno all’ebraismo italiano. Che il suo
delle idee nel rispetto di tutte le opinioni” politica: si trattava piuttosto di favorire la ricordo sia in benedizione.
delle Federazione Giovanile Ebraica a metà conoscenza reciproca e gli scambi tra eccel- LIA TAGLIACOZZO
degli anni Ottanta. Quando anche tutte le lenze accademiche e scientifiche israeliane
altre pubblicità mancavano il supporto di e italiane. Un impegno straordinario rico-
La direzione e la redazione di Shalom
Elmas c’era sempre: un modo affettuoso nosciuto anche in questi giorni dal tributo
esprimono le più sincere condoglianze
ma non paternalistico di sostenere il gior- dedicatogli in occasione della sua scompar-
alla moglie Silvia Di Castro,
nale e le attività della Fgei. Poi vennero sa dal Senato accademico della prestigiosa
alle figlie Paola, per lungo tempo
gli anni dell’impegno nella Consulta della università israeliana: un onore fino ad ora
collaboratrice del giornale,
Comunità Ebraica di Roma, un mandato riconosciuto ai soli professori.
36 e Claudia per la scomparsa di Piero.
a metà degli anni Novanta nella veste di Dei molti incontri di cui è stato promotore
Leone di nome e di fatto
Leone Sonnino, fu un partigiano ed un combattente in difesa
di Israele. Scompare una grande figura dell’ebraismo romano

“I
l Likud mondiale esprime il suo ed amicizie come con Begin, Shamir e molti
profondo dolore per la perdita altri grandi combattenti dell’Etzel (Irgun
del suo membro Leone Sonni- Tzvai Leumi) e del partito Herut-Likud, Le-
no z.l. che fin dalla gioventù ha one non se ne faceva mai un vanto. E quan-
operato per l’idea sionista e la sua realizza- do noi lo prendevamo in giro bonariamente
zione ed ha vissuto portando avanti i valori per questa sua ‘ossessione’ ci prendeva a
del Likud, l’amore per l’uomo e l’amore per male parole, in romanesco, per poi abbrac-
Israele. Sia il suo ricordo di benedizione. ciarci tutti capendo che scherzavamo. Era
Firmato, Jakov Haghoel - Presidente del un ebreo orgoglioso, combattente, assiduo
Likud Mondiale”. sostenitore delle Stato d’Israele che lui di-
Cosi il maggiore partito israeliano ha salu- ceva ‘ha sempre ragione’. Ogni volta che
tato la dipartita di Zì Leone, come veniva andavo in Israele, sapendo che avrei incon-
affettuosamente chiamato dai tanti amici trato i leader del Likud, si raccomandava una battuta è uscita da quella bocca! Solo
della Comunità, all’indomani della notizia di salutarli. E questi, quando sentivano il i suoi occhi parlavano e ridevano mentre il
del decesso. Classe 1924, aveva combat- nome ‘Leone Sonnino’ si illuminavano e suo volto faceva espressioni di stupore, di
tuto con i partigiani contro l’occupazione sorridevano compiaciuti. Quando tornavo diniego. Di aneddoti ne sono stati raccon-
nazista e aveva partecipato attivamente e glielo riferivo, gli occhi diventavano subi- tati tanti e tante sono state le supposizioni
con grande coraggio alla costruzione dello to rossi e lucidi. Rimarranno indelebili tra fatte. Di certo è stato un grande uomo. E’
Stato di Israele. Fu omaggiato per questo, noi attivisti, le sue storiche sfuriate per un stato un partigiano vero ed un combatten-
durante la visita dell’allora presidente isra- qualunque motivo che poi, come sempre, te nel nascente Stato d’Israele, ma la sua
eliano Katsav, al Tempio maggiore agli ini- finivano con grosse risate e pacche sulle modestia ed il suo riserbo ci hanno privato
zi degli anni Duemila. spalle. I ricordi e gli aneddoti sono tanti. di una storia che sicuramente ci avrebbe
Animato da un entusiasmo straordinario Un giorno li racconteremo o scriveremo. appassionato, affascinato e resi orgogliosi
nel corso degli anni aveva realizzato il suo Per ora gli occhi sono troppo lucidi per per- di appartenere alla Comunità di Roma”.
sogno di creare una sezione romana del metterci di scrivere”. Così, grazie a questi racconti capiamo,
partito israeliano, fondando il Centro Jabo- Allora Leone si vedeva con i soci del Cen- come ha detto l’ex presidente della Cer
tinsky insieme a Raffaele Luzon che così lo tro Jabotinsky alla sede al Portico d’Otta- Riccardo Pacifici durante le esequie, per-
ricorda: “ Raaaffiii, con il mio nome quasi via sopra la pasticceria di Boccione. E la ché “Leone insieme a Pacifico Di Consiglio
urlato, Leone Sonnino mi chiamava dalle 5 frequentazione quasi quotidiana di “Piaz- e a Raimondo Di Neris hanno avuto il me-
alle 7 volte al giorno. Siamo stati entrambi za” non lo ha mai abbandonato, fino agli rito esclusivo, tra gli ebrei della Comunità,
tra i fondatori e attivisti del Centro Jabo- ultimi mesi di vita. Come ci racconta An- di avere la loro bara avvolta dalla bandiera
tinsky che ha svolto un’attività frenetica ed gelo Sermoneta “Baffone”, presidente del dello Stato ebraico”.
intensa dalla fine degli anni Settanta fino circolo 48”: “Zi’ Leone era un amico del JONATAN DELLA ROCCA
agli inizi degli anni Novanta. Il Rabbino To- Circolo I Ragazzi del ‘48. Anche negli ulti-
aff z’l’ disse di non aver mai visto durante mi mesi, passando per Via della Reginella, Leone Sonnino è accanto a “Moretto” Paci-
il suo Rabbinato un’organizzazione così at- non mancava mai di fermarsi, entrare e se- fico Di Consiglio, all’aeroporto di Fiumicino
tiva. Leone Sonnino era l’anima di questo dersi per riposare. Tante volte, prendendo per consegnare una petizione a Berlinguer
Centro. Abbiamo ospitato in quegli anni di- a giustificazione la visita di un amico pre- che si reca in Unione Sovietica per un con-
versi leader israeliani e politici italiani, pri- sente o di qualche ragazzo, ho provato a gresso del Partito comunista Sovietico, con
mo fra tutti Spadolini, con grande parteci- farci raccontare qualcosa dei suoi anni la richiesta di scarcerare gli ebrei russi. (Su
pazione di pubblico. Pur godendo simpatie ‘avventurosi’: mai una parola, una frase o gentile concessione di Alberto Di Consiglio”)

Pino ci ha lasciato dava la sicurezza, fin da quando siamo en-


trati a farne parte, prima da volontari e poi
da impiegati”, raccontano Patrick Maimon
Pino Dell'Ariccia è stato e Marco Pavoncelli che hanno lavorato per
un lottatore, sconfitto solo anni al suo fianco. “Convinto sionista e
dalla malattia fedele alle sue idee, era sempre presente.

C
Era testardo come un mulo, non scendeva
i ha lasciato, improvvisamente, a compromessi e se esprimeva un parere,
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nelle prime ore del 9 novembre, poteva far finta di darti retta, ma poi fa-
da una stanza nell’ospedale Isra- ceva come diceva lui. Trasmetteva il suo
elitico, Giuseppe (Pino) Dell’Aric- ebraismo con un entusiasmo tale che spes-
cia, vera e propria colonna della comunità so dall’esterno sembrava esaltato, ma lui
ebraica e punto di riferimento nel campo sapeva benissimo fin dove arrivare. Ha la-
della sorveglianza. Parenti, amici, ma an- sciato un vuoto dentro di noi ma portiamo
che conoscenti, frequentatori del Tempio, nel cuore con onore e piacere le cose che ci
del centro Shirat Hayam, del Museo, ed ha insegnato. Dava consigli come se fossi-
altre istituzioni ebraiche, sono in molti in dedito alla comunità, che ora riposa a Pri- mo stati tutti suoi figli. Ci manca”. Baruch
questi giorni a piangerne la scomparsa, e ma Porta. Dayan HaEmet.
tantissimi sono stati anche i saluti lasciati “Una cosa che ricordiamo bene di Pino, è la A CURA DI JOELLE SARA HABIB
E GIORGIA CALÓ
37
sul profilo Facebook di questo uomo, così sua presenza fissa in tutto ciò che riguar-
DOVE E QUANDO

DICEMBRE NOTES

20 10.00 ADEI WIZO


Complesso del Vittoriano, Via di San Pietro in Carcere
M A R T E D Ì Visita guidata alla mostra di Antonio Ligabue
accompagnati dalla Prof.ssa Paola Sonnino
CENTRO DI CULTURA EBRAICA
Per essere aggiornati sulla programmazione del Centro di Cultura
Ebraica visitate il sito www.culturaebraica.roma.it
------------------------------------------------------------------------------- Partirà a gennaio un nuovo corso di ebraico biblico con lettura del

21 16.30 ADEI WIZO


Per un libro al mese. Parliamo del libro:
MERCOLEDÌ “Pastorale americana” di Philip Roth
testo attraverso le radici delle parole con la Dott.ssa Hora Aboaf
Info e prenotazioni: centrocultura@romaebraica.it – 065897589

IL PITIGLIANI
-------------------------------------------------------------------------------

25 18.00 LE PALME
Chanuccà, festa delle luci,
DOMENICA accendiamo la prima candelina
Domenica 18 dicembre dalle 10.00 alle 14.00
Seminario Feldenkrais con Irene Habib: “La mandibola: abitudini
posturali e rigidità”. Il seminario a carattere pratico prevede lezio-
------------------------------------------------------------------------------- ni mirate a favorire la libertà dei movimenti 

26
Info e prenotazioni Irene: habiren@gmail.com - 3403680717
18.00 LE PALME
Pomeriggio dedicato alla canzone romanesca Save the date: evento per ricordare Simon Peres a metà dicem-
L U N E D Ì Musica dal vivo con Giorgio Mieli e Alberto Mieli bre! Chiamaci per maggiori informazioni
------------------------------------------------------------------------------- Info Micaela 065897756 baitbet@pitigliani.it

GENNAIO Lunedì 19 dicembre e lunedì 16 gennaio ore 19.45


Lezione di talmud a cura di Rav Benedetto Carucci Viterbi – pa-

04 16.30 LE PALME
I segreti della Torah: incontro con Marco Del Monte
MERCOLEDÌ -------------------------------------------------------------------------------
gine scelte dal trattato di Rosh hashanà. Info Micaela 065897756
– 065898061 – baitbet@pitigliani.it

Save the date: domenica 29 gennaio ore 10.30

10 17.00 LE PALME
Pomeriggio di burraco
G I O V E D I -------------------------------------------------------------------------------
Sesta edizione di memorie di famiglia – i giovani tramandano le
storie dei nonni
a seguire pranzo. Per partecipare all’evento è necessario accredi-

11
tarsi scrivendo a: eventi@pitigliani.it Info: 065897756 - 065898061
10.00 ADEI WIZO
Terzo appuntamento con la morà Anna Coen Gruppo ghimel - tutti i giovedì alle ore 16.30
MERCOLEDI sul tema: “La famiglia tradizionale e le nuove famiglie” 15 dicembre: Maurizio Tomasi & David Ajò - presentazione del
------------------------------------------------------------------------------- libro “Amos e lo smeraldo del Testaccio”
22 dicembre: Marco Di Porto – uno stralcio del mio vissuto
29 dicembre: proiezione del film “Il mercante di Venezia”
SHABAT SHALOM 5 gennaio: Mario Pacifici – incontro con lo scrittore e l’autore di
“Berto l’edicolante”
Parashà: Vaishlach Parashà: Mikketz
12 gennaio: Fabio Spizzichino – uno sguardo multifocale su nu-
Venerdì 16 DICEMBRE Venerdì 30 DICEMBRE meri e permutazioni Info David: ghimel@pitigliani.it 3934288178
Nerot Shabath: h. 16:22 Nerot Shabath: h. 16.30
Programmi educativi
Sabato 17 DICEMBRE Sabato 31 DICEMBRE domenica 18 dicembre, 15 e 29 gennaio dalle 10.30 alle 15.30
Mozè Shabath: h. 17:25 Mozè Shabath: h. 17.34 proseguono le domeniche di ebraismo: per i bambini dai 3 ai 11
-------------------------------------- --------------------------------------
Parashà: Vaieshev Parashà: Vaiggash anni – identità e cultura ebraica, feste e tradizioni, lingua ebraica
e corso post bar/bat mitzvà Info e prenotazioni Giorgia Di Veroli
Venerdì 23 DICEMBRE Venerdì 6 GENNAIO 065898061 educazione@pitigliani.it
Nerot Shabath: h. 16.25 Nerot Shabath: h. 16.36
Dal 27 dicembre al 6 gennaio tutti i giorni dalle 8.30 alle 16.30,
Sabato 24 DICEMBRE Sabato 7 GENNAIO venerdì dalle 8.30 alle 13.00 centri invernali: laboratori, compi-
Mozè Shabath: h. 17.29 Mozè Shabath: h. 17.40
ti, pranzo, attività. È gradita la prenotazione. Info e prenotazioni:
Giorgia Di Veroli 065898061 educazione@pitigliani.it

RINGRAZIAMENTI LE PALME
Il Presidente della Deputazione Ebraica Piero Bonfiglioli ed il Ogni sera per 8 giorni accendiamo la chanukiah e cantiamo le can-
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Consiglio esprimono i loro più affettuosi ringraziamenti a Rav zoni tradizionali


Alberto Funaro, caro amico e grande sostenitore della Deputa-
zione, che ha devoluto le offerte raccolte in occasione della sua “Il mondo si regge sul respiro dei bambini che studiano”, recita
nomina a Hatan Torà alla Deputazione Ebraica. Un grande Ma- la massima del Talmud. E proprio a dei bambini (Vittoria Di
zal Tov ad un grande Rav. Veroli, Ottavia Di Veroli e Graziano Sonnino), le Scuole della
Comunità Ebraica vogliono dire grazie per aver amorevolmente
Il Presidente della Deputazione Ebraica ed il Consiglio desidera- donato a favore di altri bambini in difficoltà dimostrando di ave-
no esprimere i loro più affettuosi auguri e sentiti ringraziamenti re a cuore la zedakà nei confronti di chi si mostra più bisognoso
a  Piero e Sandra Milano che in occasione delle loro Nozze d’Oro di altri. Kol a kavod per il gentile gesto.
hanno generosamente devoluto quanto destinato ai lori regali al ELIO LIMENTANI,
sostegno delle famiglie in grave difficoltà della nostra Comunità. Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi
38 A Piero e Sandra un affettuoso Mazal Tov! Scuole della Comunità Ebraica di Roma
NASCITE AUGURI
Mazal Tov  a  Federica Pavoncello che il giorno 26  ottobre 2016
Mia Di Castro Rosenberg di Ronald Rueben e Micol Di Castro ha conseguito la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia con
Angelo, Mordechai Iacov Di Porto il punteggio di 110. I genitori Marco Pavoncello e Flora Terraci-
di Stefano, Cesare e Eleonora Sonnino na, con il fratello Simone, sono felici ed orgogliosi del traguardo
Yacov Sed di Pacifico e Erika Efrati raggiunto.
Vera, Malka Sciunnach di Renato e Karen Fertig Sabato 19 novembre, al Tempio Beth Michael, Michelle Pavon-
Isabel Di Consiglio di Claudio e Alessia Spizzichino celli di Marco ‘Budda’ e di Simona Marcozzi ha festeggiato il suo
Yaniv Di Porto di Simone e Keren Calò Bat Mitzvà.
Il sabato successivo 26 novembre, sempre al Beth Michael, an-
Nicole Sonnino di Angelo e Sara Di Consiglio
che Jheonatan Di Castro di Gianni e di Liliana Haia Anticoli ha
festeggiato il suo Bar Mitzvà.
A loro, alle loro famiglie, ai genitori, i cui papà sono impegnati
quotidianamente nelle istituzioni della Comunità, gli auguri
della direzione.
BAR/BAT MITZVÀ È nata Isabel Di Consiglio. Mazal tov ai genitori Charly e Ales-
sia Spizzichino, e ai nonni, in particolare a Gianni Spizzichino
Samuel Pitigliani di Carlo e Natania Spizzichino fotografo di Shalom.
Alessandro Di Segni di Angelo e Samantha Menasci Lo scorso 7 ottobre è nato Samuele Aron Gad Brauner di Edoar-
do e Judith Coen. Ai neo genitori ai nonni ed in particolare a
Jheonatan Di Castro di Giovanni e Liliana Haia Anticoli
Stefania Terracina, insegnante della scuola ebraica e a Guido
Rebecca Piazza O Sed di Angelo e Simona Sonnino
Coen, consigliere Ucei, gli auguri della direzione.
Daniel Coen di Nello e Alessia Moscati
David Di Consiglio di Pacifico e Aurora Pavoncello
Edoardo Calò di Lello e Lina Sed O Piazza Hanukkà in piazza Barberini
Giorgia Pavoncello di Maurizio e Grazia Caviglia Domenica 25 dicembre alle ore 18 il Movimento Chabbad Luba-
Lea Alimi di Emanuel e Vanessa Rombi vitch accenderà la hannukkià in Piazza Barberini. Alla cerimonia
presenzieranno il sindaco di Roma Virginia Raggi e l’ambascia-
e sempre pe’ questo ce se venga ... tore d’Israele Ofer Sachs. A seguire grande festa con musica e
partecipazioni - mishmaroth - birchonim - editoria ebraica sufganiot. Tutte le sere accensione alle ore 18.15.
Via Giuseppe Veronese, 22 - Tel. 06.55302798
Lo scorso mese è venuta a mancare
Si rettifica che il sabato 31 dicembre non è Rosh Chodesh come
invece è stato riportato erroneamente sul lunario. Ci scusiamo
Anna Brecciaroli Salmonì
per il disagio arrecato mamma di Giuliana Salmoni dipendente della Comunità
A Giuliana le più sincere condoglianze
di tutti i colleghi e della redazione di Shalom.

La redazione ricorda con commozione


LA TOP TEN DELLA LIBRERIA Sara Piperno
KIRYAT SEFER per alcuni anni collaboratrice di Shalom

1 LO STUPORE DI UNA NOTTE DI LUCE CI HANNO LASCIATO


di C. Sanchez ed. Garzanti Piero Abbina 17/10/1942 – 16/11/2016

2 IL MALE PRIMORDIALE NELLA QABBALAH


di M. Idel ed. Adelphi
Stefania Ajò Anav 30/04/1930 – 05/11/2016
Alexander Berkovitc 14/07/1931 – 13/11/2016

3 MEMORIE DI UN ANGELO CUSTODE


di A.E. Calo’ Livne ed. Cantagalli
Giorgio Calò 28/04/1929 – 05/11/2016
Giuseppe Giorgio Dell’Ariccia 03/09/1950 – 09/11/2016
LA GIUSTIZIA SEGUIRAI
4 di M. Giuliani ed. Giuntina
Luciana Di Nepi ved. Spizzichino 04/09/1919 – 02/11/2016
Margarita Georgieva 31/12/1929 – 27/10/2016
GIUDEA IN RIVOLTA
5 Lionello Heller 22/07/1929 - 03/11/2016
DICEMBRE 2016 • KISLEV 5777

di M. Ghiretti ed. Belforte Guido Jesurum 22/01/1936 – 09/11/2016


LA MEDITAZIONE EBRAICA
6 di A. Kaplan ed. Giuntina
Rosa Piazza ved. Di Segni 29/11/1939 – 14/11/2016
Sara Piperno 06/06/1952 – 02/11/2016
IL LIBRO DEI BALTIMORE
7 di J. Dicker ed. La nave di Teseo
Settimio Polacco 23/11/1956 – 14/11/2016
Leandro Salmonì 29/03/1943 – 05/11/2016
LA FAMIGLIA ROSSELLI
8 di A. Rosselli ed. Castelvecchi
Luciana Scazzocchio 27/08/1928 – 18/11/2016
Leone Sonnino 24/06/1924 – 05/11/2016
UNA NOTTE DI HANUKKAH
9 di I.B. Singer ed. Einaudi ragazzi
Giovanni Terracina 31/05/1931 – 29/10/2016

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LA CITTA’ CHE SUSSURRO’
di J. Elvegren ed. Giuntina IFI 00153 ROMA - VIA ROMA LIBERA, 12 A
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STORIE
Berto l’edicolante dosi forti di traballanti sondaggi. Ma tutto il
loro gran parlare era vanificato, agli occhi di
Hello, Trump Berto, dalla singolare propensione a vatici-
nare Hillary come la sicura vincitrice dello

B
erto non era uno chef, ma aveva scontro elettorale. E a palesare un unanime
un buon rapporto con la cucina. sollievo per l’inevitabile sconfitta di Trump.
Niente cibi spazzatura, a casa sua, Ora, era più che plausibile che qualcuno la
niente surgelati preconfezionati, pensasse a quel modo. Ma quello sembra-
va un pensiero unico. Nessuno se ne disco- storia e non avrebbe salvato nulla dell’ere-
niente panini a scappar via. Faceva la spesa dità di Obama. Lo aveva promesso e non
giorno per giorno e poi la sera si metteva stava.
Berto, che per natura era diffidente, era avrebbe fatto sconti.
ai fornelli e s’industriava a preparare ogni Come sempre, Berto valutava i fatti con la
volta qualcosa di speciale. insospettito da un così unanime consenso.
Chi era Trump? E se era vero tutto quello bussola del proprio buonsenso.
Era un rito quello. Un’arma contro la depres- Trump avrebbe trasformato l’America con
sione. Un modo per sentire la casa ancora che si diceva di lui, come aveva potuto
cogliere tanto consenso alle primarie? l’accetta, non con il cesello. E se questo
viva. induceva qualcuno alla speranza, lui se ne
Apparecchiava la tavola, stappava una bot- E, d’altro canto, chi era la Clinton? Poteva
davvero guardare dall’alto al basso quel sentiva piuttosto spaventato.
tiglia e si lasciava coccolare dal calore del Molte delle promesse che quell’uomo anda-
cibo e del vino. miliardario spocchioso che parlava a ruota
libera, disseminando i suoi interventi di va sbandierando gli sembravano minaccio-
Poi si schiantava sul divano e con una tavo- si avvertimenti. E la sua ostinata avversio-
letta di cioccolata amara e un buon bicchie- offese ed ingiurie? Dove aveva nascosto
tutti gli scheletri che avevano costellato la ne per la difesa dell’ambiente lo faceva
re di whiskey, metteva fine alla sua giorna- rabbrividire.
ta, accendendo la televisione. sua carriera politica? Perché nessuno parla-
va del suo ruolo nella tragedia di Bengasi? Eppure, sotto sotto, c’era qualcosa che
Berto detestava le fiction, non amava i film Berto amava in quel bislacco nuovo Presi-
e del calcio non si curava affatto. Più che O dei finanziamenti opachi che la sua fon-
dazione raccoglieva dai satrapi del Medio dente: la sua profonda avversione per il
altro faceva zapping fra i talk-show, lascian- Politically Correct.
dosi cullare dall’accidioso chiacchiericcio di Oriente?
Qualcosa non funzionava in quello schiera- Smantellare quel risibile galateo della poli-
ospiti e conduttori, in attesa di essere tica, gli sembrava una formidabile innova-
sopraffatto dal sonno. A volte però, tirava le mento monolitico. Berto lo sentiva a pelle.
Trump era l’uomo nero e i conduttori lo zione. Avrebbe liberato il campo dall’insop-
ore piccole, intrigato dallo scontro di tesi portabile zavorra di un imperforabile con-
opposte e inconciliabili. scacciavano come fanno i bambini: metten-
dosi le mani davanti agli occhi. Lo delegitti- formismo ideologico trasversale.
Ultimamente gli era successo con le elezio- Berto aveva poche reminiscenze dei suoi
ni americane. mavano, lo irridevano, ne certificavano l’ir-
rilevanza. La sua era solo spazzatura e gli fallimentari studi per la conversione, ma
Lui ne aveva seguito gli sviluppi fin dalle ricordava bene una delle massime del Tal-
primarie. Aveva visto cadere ad uno ad uno elettori ne avrebbero fatto scempio. E dun-
que via con i sondaggi, con le mappe colo- mud che lo avevano impressionato: l’am-
molti dei candidati dati per favoriti: politici monimento a non forzare la giustizia in
sostenuti dagli establishment; pargoli di rate di blu e di rosso, con le interviste ai
soloni del politically correct. La sentenza favore del povero e a discapito del ricco.
dinastie blasonate dalla ricchezza e dal Non era quella un’esemplare condanna dei
potere; giovani rampanti, sostenuti da era sempre la stessa: Trump aveva già
perso. comportamenti tarati non sull’etica ma
vaste minoranze. Nessuno aveva retto al sulle convenzioni?
ciclone Trump da una parte, o allo strapote- Poi le elezioni e il colpo di scena: l’Impre-
sentabile aveva vinto e la Predestinata era Spazzare via quelle convenzioni avrebbe
re economico della Clinton dall’altra. dato nuovo vigore alla politica. L’avrebbe
Berto non aveva tifato per quei due ma li caduta dal piedistallo.
Le redazioni erano entrate nel panico ma resa più etica. Avrebbe reso più evidente lo
aveva visti avanzare come rulli compresso- spartiacque fra verità e menzogna.
ri, fino a conquistare la sospirata candidatu- avevano corretto il tiro con invidiabile pron-
tezza. Nel pensar questo, Berto andava con la
ra. E a quel punto aveva provato sgomento. mente alle oscene sceneggiate delle Com-
Possibile che una grande democrazia come Trump, di punto in bianco, era diventato
meno impresentabile. Vedrete, era tutta missioni all’ONU, dove la verità era caccia-
quella degli USA non fosse stata capace di ta fuori della porta in forza di un consenso
esprimere contendenti moralmente più propaganda… Ora che è Presidente cederà
al pragmatismo, diventerà più moderato, si prestabilito. Per essere politically correct i
qualificati? Dove era finito l’orgoglio ameri- paesi membri accettavano di sottoscrivere
cano? Chi avrebbe incarnato il sogno di rimangerà le promesse…
Non erano loro che si avvicinavano al vinci- le più disonorevoli menzogne e si piegava-
libertà, democrazia e uguaglianza, additan- no alle maggioranze precostituite senza
dolo al mondo come la strada maestra dello tore. Era lui che si sarebbe piegato, per
liberarsi dagli stereotipi che gli avevano nemmeno gridare il proprio dissenso.
sviluppo e del progresso? Certo non quei Abbattere quel totem, quel simulacro
due che avevano calpestato, ognuno a cucito addosso.
Berto assisteva divertito a quei contorsioni- insopportabile di una verità prestabilita,
modo suo, quell’etica civica e politica che avrebbe ristabilito ad ogni livello gli equili-
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dovrebbe essere il più essenziale requisito smi. Il flop dei pronostici non aveva inse-
gnato nulla. bri della dialettica.
di un Presidente. Berto sorrise al faccione di Trump sul pic-
Berto, a quel punto, era entrato in fissa e in Il pagliaccio era sparito ma il Presidente
che ne aveva preso il posto sembrava colo schermo e sollevò verso di lui il bic-
attesa delle elezioni, aveva preso a seguire chiere di whiskey, prima di berne l’ultimo
tutti i talk show, cercando in quel bailamme tutt’altro che remissivo.
Che ci si credesse o no, aveva intenzione di sorso.
di chiacchiere qualche brandello di com- Con la sua irruenza, pensava, Trump ha
prensione. cambiare il mondo. A modo suo, certo, ma
senza cedere nemmeno di una virgola a chi liberato il bimbo che c’è in noi.
Chi avrebbe vinto? Quali sarebbero state le E nessuno potrà più impedirci di gridare,
politiche dell’uno o dell’altro? Cosa ci si gli chiedeva di essere più morbido e malle-
abile. Non aveva alcuna intenzione di calar- quando occorra: “Il re è nudo!”
poteva attendere? MARIO PACIFICI
I conduttori guidavano il gioco e come si nelle politiche della Clinton. Quella roba
lì, lui voleva cacciarla nella pattumiera della mario.pacifici@gmail.com
novelli aruspici divinavano il futuro, facen- 41
STORIE

LA PILLOLA DEL MESE DOPO


Chi ha fatto fu,
chi n'ha fatto non fa' chiu'

B
elli i tempi in cui le nostre botteghe erano sì gabbie,
ma dorate. La trasformazione in gabbie di ferro inve-
ce, è stata talmente repentina che non è passata né per
l’argento e neppure per il via. Sì, le prime avvisaglie si
erano avute già quando avevano cominciato a chiedere: “Che
composizione è?”.
“Dove è fatto?”, ma tu niente, neanche quando ti sei sentito di-
re:”È italiano?”
Belli i tempi andati. Gli anni 60 e 70 in cui si vendeva tutto e a tutti
i prezzi:” Caldo? Ma certo che è caldo signora, si sa che un vesti- A volte vengono anche con l’assistente, anche lei laureata, ma in
to fantasia poi è più caldo di uno a tinta unita!” E poi le risatine pastologia. Anche lei la guarda e sentenzia:”Mah non saprei, non
sotto i baffi quando ti chiedevano le composizioni:” La gonna è di sembra di qualità, si son 5€, ma non li vorrei butta’...”. E tu di getto
un bellissimo telo infilo, mentre la camicetta di un meraviglioso ormai c’è la rima: “Che fate lo operate oh paste spaccate?”.
telo appizzo.” E ancora poi: “...Ma la viscosa è una fibra naturale.. P.S. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è assolutamente
e questa è una viscosa frranscese stupenda!”. Sapendo perfetta- voluto.
mente che cinese o francese sempre viscosa è, e mimando anche ATTILIO BONDÌ
l’accento francese tu che eri nato alla Reginella.
Poi gli anni ‘80 e ‘90. Le ubriacature delle vendite inebrianti, i cap-
potti p. lana che se solo si fossero accorti che di lana non erano la
Lo scontrino fiscale
risposta sarebbe stata:” Signoraaa... il p puntato sta per PARE e Chi necra cosa lo scontrino fiscale
non per PURA!”. E quando quella volta che hai venduto da ricor- A noi gnevrimmi fa male
daro la statua dell’ultima cena, della quale ti si era rotta la testa ‘Un abbastava chi annava no squallore
di uno degli apostoli, te lo ricordi?.” Rotta? Come rotta signora? C’amio puro a cassa coo reggistratore
Ma quella è la figura del famoso apostolo, Giovanni Senzatesta!!”. La chiusa vie a paga’ na gonna co un golfino
Arrivati poi agli anni 2000, l’euro, 1.000 lire diventati 1 euro in E o nganghero ndigesto te chiede “E lo scontrino?
realtà 2.000 lire, la diffidenza della gente trasformatasi in sapienza Sa... me fa la pasta non è colpa di Nicola
ed infine in saccenza. Ormai queste cose le insegnano a scuola
“A che ora aprite domani?”. Mentre chiudevi:” A che ora chiude- Te senti struggi i carni ma batti de filato
te?” Mentre aprivi, a tutto questo eri preparato. Anche al classi- Quello che pensavi da ave’ gia resciuddato
co:”Domani torno con mamma!”. Chiedendoti quanti anni potesse Je lo metti dentro a busta ma lo ripja lo sacciofa’
avere mamma visto che lei già ne aveva più di 70. Qualche vol- So legge e s’arilegge manco fosse la Torah
ta poi uno scatto di orgoglio:”Quando cominciano i saldi?”. E tu Me pare de ngainallo fra 30 anni, pelato e co la panza ...
pronto:” Chi saldi vói che è ottobre desditta!”. Maresciallo Manzeri della guardia di finanza
Oggi no. Oggi entrano preparati, laureati in sacciotuttologia, non DANIELE VOLTERRA
comprano ma studiano. Girano e rigirano la maglia, la scrutano,
la toccano e l’unica cosa che ti sorprende è che non le chiedano:
“Come si sente? Sente dolore qui?”. Smokéd / affumicato: un gioco di parole. Una sfida nel segno di
uno humor che non vuole offendere nessuno, ma sorridere di tutto.
L’asteroide modello Armageddon che si è abbattuto sull’Ammi-
nistrazione Obama e sui liberal degli USA si chiama Donald Tru-
mp. Punizione non immeritata. Infatti il budget NASA vedrà nel
2017 un’ulteriore diminuzione, di pura impronta obamiana. Alla
Space Administration sono stati assegnati 17 miliardi, che non
basteranno neanche per rifornire di chewing-gum gli astronauti
già in orbita. Insomma poco più di 50 dollari a testa per 320 mi-
lioni di cittadini. Una sola portaerei di ultima generazione come
la Gerald R. Ford costa 18 miliardi, con buona pace dei super-
democratici, anche ebrei e anche di casa nostra. Se gli orfanelli
(in metafora, s’intende) dell’ex-Comandante in Capo vorranno
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rifugiarsi sulla luna e infine sul più lontano Marte per tenersi
alla larga da Trump, troveranno anche lì i cinesi. Già dotati di
un programma molto ambizioso e aggressivo, i tecnici della
Repubblica Popolare prevedono per il 2025 una base sul nostro
satellite. Poi, a partire dal 2035-2040, ci saranno le missioni con
equipaggio verso il pianeta rosso. Fuoriporta, al pranzo della do-
menica, non si potrà più dire che la Cina sta tutta all’Esquilino.
Smokéd

PER LA VOSTRA PUBBLICITÀ


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Cell. 392.9395910
LETTERE AL DIRETTORE

La
voce lettori dei
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EBRAISMO INFORMAZIONE CULTURA

Un gruppo di Giusti
“Basta che esista un solo giusto perché il mondo meriti di essere Giacomo Kahn Direttore responsabile
stato creato” (cit. Talmud). Seppur in una triste occasione, abbia-
mo avuto l’onore di conoscere non un “Giusto” ma un gruppo di
“Giusti”: i colleghi ed amici di Giuseppe Dell’Ariccia. Sin dall’ini-
Attilio Bondì Rebecca Mieli
zio della sua malattia, silenziosamente, hanno contribuito con la
loro amicizia, vicinanza, disponibilità ed infinito affetto a rendergli
il tutto più accettabile. Queste splendide persone hanno sacri-
ficato il loro tempo per cercare di esaudire ogni suo più piccolo
Marcello Bondi Fiamma Nirenstein
desiderio, come il giorno in cui sono riusciti con la loro tenacia a
far riaprire, dopo diversi anni, il Tempio dell’Ospedale Israelitico
organizzando una funzione di Shabbat bellissima ed emozionante
che ha dato una gioia immensa al nostro Pino. Grazie per averci Riccardo Calimani Mario Pacifici
raccontato le risate, le litigate e le vicissitudini dei tanti momenti
che avete passato con Pino. Grazie per averci dato conforto nei
momenti più dolorosi e, grazie perché ci state ancora accanto. Noi
famigliari, tutti, non Vi ringrazieremo mai abbastanza! E’ molto Giorgia Calò Angelo Pezzana
bello sapere, ed è doveroso far sapere, che nella nostra Comunità
ci sono queste grandi persone. Vorremmo inoltre esprimere il no-
stro ringraziamento alla Dirigenza Comunitaria ed allo staff dell’O-
spedale Israelitico, infermieri, medici e dirigenti per la gentilezza Giorgia Calò Clelia Piperno
e la professionalità dimostrate nei suoi confronti.
FAMIGLIA DELL’ARICCIA-MESSICA

I regazzi da Communità Mario Del Monte Pierpaolo P. Punturello


Spett.le Redazione, si sta concludendo un anno che purtroppo per
la nostra famiglia è stato segnato da diversi lutti, da mia madre a
mia zia ed altri amici, tutte persone anziane che sono state amo- Jacqueline Sermoneta
revolmente seguite dalla Deputazione Ebraica; un servizio da elo- Jonatan Della Rocca Segretaria di redazione
Jacqueline Sermoneta
giare e per questo volevo ringraziare personalmente tutto lo staff,
racchiuso in un sonetto in giudaico-romanesco. Grazie
MARINELLA SPIZZICHINO
Piero Di Nepi Giuditta Servi
So arivata a ‘na certa età, dopo ‘na vita a lavorà mo me voio riposà.
Ma a sta soli male se sta. Du’ parole me vorjo fà.
Sti tre fij so amorevoli ma a famija deveno pensà, tra lavoro e re-
gazzini, poco tempo pe’ venimme a trovà. Nathanya Di Porto Lia Tagliacozzo
Ma ho risolto er giovedì, perché me vengono a pijà, so li regazzi da
Communità che hanno deciso de fa ‘na bella misvà.
Lesta lesta me vajo a preparà, er purmino giù me sta aspettà.
Sigmund Dollinar Francesca Tardella
O giro de Roma me fanno fà, che piacere arivedè vecchie amiche e
conoscenze che da quer dì s›eravamo perse.
Oggi annamo tutti al lago a magnasse un bon gelato, pe’ domenica
me so prenotata pe’ annamme a fa ‘nantra passeggiata.
Ghidon Fiano Daniele Toscano
Poi ariveno li mali che nun te fanno più riarzà, ma sti regazzi che
so’ così umani, puro a casa te vengono a trovà, ‘na compagnia de
un paio d’ore e te fanno rissollevà. Tu je parli de la guerra e loro lì
ascortà. Mentre stamo a chiacchierà, puro a pressione me vonno Donato Grosser Ugo Volli
misurà.
Ma ormai l’ora mia è arivata pe fa un viaggio de sola andata, sti
regazzi lascio qua pe’ continuà sta mizvà, ma una cosa gli voglio
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lascià << un saluto, un abbraccio e una bella Berachà. Joelle Sara Habib Daniele Volterra

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Nadir Media s.r.l.
Sped. in ab­b. po­st. 45% comma 20/B ria della Comunità - Lungo­tevere Cenci - Tempio
Visto si stampi 2 dicembre 2016 00186 - Roma • Tel. 06/68400641. 43
art. 2 - L. 662/96 Filiale RM

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