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LA MODERNA EDILIZIA DEGLI ARCHIVI (L’ARCHIVIO DI STATO DI UDINE) Tie, 1 - Ty nuovo epiricro vece’Arcuvio v1 Stato mr Uninc Uno dei problemi che ha presentato per il passato le maggiori diflicolta di impostazione e risoluzione é quello dei locali degli Archivi di Stato, La necesita di risolvere il problema in maniera contingente c la mancanza di un piano organico che prevedesse i normali amplia- menti del deposito nel futuro, fecero si che buona parte degli Archivi italiani fossero sistemati, tranne poche eccezioni, nei conventi delle corporazioni religiose soppresse, o in veechi palazzi, non sempre idenei ad una razionale sistemazione degli uffici, dei servizi e del deposito. Le precarie condizioni di questi edifici e Ja difficolta di ulteriori am- pliamenti hanno fatto vivamente sentire col passare dei decenni Vesi- genva di studiave meglio il problema o di tentare di risolverle con csiteri pitt moderni. La carenza ¢ la imidoneiti dei locali ponevano infatti in crisi il normale svolgimento del lavoro archivistico, accentuando sia la diffi- colth di provvedere a organici ordinamenti di fondi cospicui, special- mente nel periodo invernale, sia quella di accetiare nuovi versamenti, con 1a doprecabile conseguenza che le Amministrazioni pubbliche, 252, Rassegne degli Archivi di Stata talvolts perch’ costrette da inderogabili necesita di spazio ¢ molto spesso perd per inveterata leggorenma, si sono lasciate andare a searti abusivi ¢ alienazioni inconsulte, Sicché oggi, mentre negli Axchivi si trovano fondi organici delle magistrature degli Stati Ttaliani pre: unitari, non sempre pnd dirsi Ia stessa cosa pex i fondi molto fram- mentari degli wflici pubblici post-unitari. La forzata mediocre sistemazione di ulfici e servizi; la esigenza col passare degli anni di sistemare le carte anche nelle cantine, nefle soffitte, nei seminterrati, con adattamenti empirici per attenuare il pit possibile i riconosciuti ¢ segnalati pericoli derivanti dalla umiditas la necessita di installare ancora depositi sussidiari in altri Jocali tal- volta lontani dalla sede principale, hanno reso sempre pitt complicato © farraginoso lo svolgimento del servizio @Archivio, contribuendo ad una enorme dispersione delle energic lavorative. Di conseguenza la non risoluzione in maniera organica ¢ funzionale del fattore spazio, coin- volge quella del fattore tempo. Non & nostro compito soffermarci sui criteri da seguire per adat- tare a sedi di Archivi di Stato locali costruiti per altri scopi. Pensiamo piuttosto sia opportuno delineare quali debbano essere i requisiti ne- cessari che un fabbricato costruite ex novo debba avexe per. consentire un regolare svolgimento dei lavori di archivio, tenendo conto sia della carenza di personale della Amministrazione archivistica, sia del costo delle costruzioni edilizie, Questa precisazione ci sembra necessaria per- ch8 non riteniamo sia il caso di prospettare soluzioni puramente teoriche o ‘addirittura empiriche, prescindendo dalla realti’ delle spese Wimpianto ¢ dal costo effettivo del servizio. CENTRO 0 PERIFERIA? Elemento fondamentale e pregiudiziale per le costruzioni di Ar- chivi @ la scelta delParea fabbricabile: centro o periferia? Se si ha Pinsperata fortuna di avore a disposizione al centro della citth un’area che abbia tutti‘i requisiti di cui diremo pid avanti, Ja sua scelta & fuori discussione. Non solo, ma avendo Valternativa di scelta tra una eostiizione “ex novo in -periferia e Vinstallazione delVArchivio in un grande stabile con ampia area disponibile (es. una grande ‘caserma) al centro, & forse da proforire questa seconda soluzione, qualora T'adat- tabilita dello stabile ad Archivio, anche se non rappresenti. Poptimum, dia per lo meno concrete garanzie di funzionalita. Purtroppo la questione della seclta “dell’area al centro o alla peri- feria, che por il passato ha‘dato occasions a nou sempre cortosi pole~ miche, oggi impone wna soluzione obbligata.. Non si trata pid di Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli: Archivi 253 alternativa di scelta, ma di necessita, per motivi d’indole finanziaria, ad orientarsi verso 1a periferia, sia a causa dell’enorme costo dei terreni al centro, sia perch aon sempre Parea eventualmente qui disponibile presonta sullicienti garanzie per i prevodibili sviluppi del deposito di Archivio nel futuro, Anche la possibilita delle sopracleyazioni al centro non & sempre realizzabile, per i Timiti posti dai piani rogolatori ¢ dalle norme di legge sul vispetto del paesaggia ¢ doi monumenti archeologici e architettonici. La soluzione per cosi dire « periferica », cui si 6 forzatamente obbligati, per quanto spiacevole, non dovrebbe scoraggiare, perché con i normali mezzi di trasporto la immediata periferia di ma citta & facilmente raggiungibile. Indubbiamento il disagio per archivisti & studiosi osiste, ¢ si tratta di conciliare nella superiore visione generale del pubblico interesse anche Je loro esigenze. Sembra che, dove Porganica organizzazione del lavoro lo consenta, um tuo di servizio tra gli impiegati possa consentire il prolungamento jninterrotto delPapertura della sala di consultazione anche nelle ore pomeridiane, con sensibile vantaggio per gli uni e gli altxi. Tn tal modo Yambiente decorogo e tranquillo, i servizi pit. rapidi e funzionali, il prolungamento dello ore di apertura della sala di consultazione, le yazionale utilizzazione del personale, dovrebhero contribuire a rendere sompre pitt efficienti gli Archivi di Stato italiani. SCELTA DEL TERRENO La scelta dell’area fabbricabile alla periferia non é semplice. Ele- menti essenziali sono: il sondaggio del terreno mediante texebrazioni; Ja Jontananza da obiettivi bellici ¢ da industrie pericolose ¢ dannose ai fini della conservazione delle carte; if costo; Pampiezea delarea disponibile; Yesclusione di zone termitate 0 sospette; Je possibilita di allacciamento con il cixcuito urbano dei mezzi pubblici di trasporto. Esaminiamoli in particolare. . Sondaggio del terreno: & Ja prima operazione da farsi per cono- scerne le caratteristiche geologiche. Un deposito d’Archivia deve con- tenere intelaiatnre metalliche e materiale cartaceo il quale, oltre ad essere molto pesante, 8 altrettanto deperibile a causa delPumidita. Per- cid le fondamenta devono rendere il deposito asciutto, ed essere quanto mai solide per poterne sostenere il peso. In un terreno ghiaioso o sabbiogo, basta che esse abbiano qualche metro di profondita; in ter- reno fangoso, argilloso 0 acquitrinoso a causa della-vicinanza di corsi Wacqua, esse devono essere molto pit solide e profonde e bieogna 254, Rassegna degli Archivi di Stato approntare dispendiose opere murazie per evitare il pitt possibile Fumi: dita ascendente. . Lontananza da obiettivi bellici ¢ da industrie pericolose e dannose ai fini della conservuzione delle carte: la ragione & troppo evidente perch® sia il ease di soffermarci; soggiungiamo che Varchivista dovra sempre vigilare perebé, anche dopo la costruzione dell’Arehivio, non corgano nella zona industrie o opere pubbliche che possano rappre- sentare un pericolo per Istituto, Per evitare tale eventualita egli pud valersi della legge 27 luglio 1865, n, 2359 © successive modificazioni. Costo del terreno: & il motivo determinante per cui si é costretti a costruire Je sedi d’Archivio alla periferia. Esso deve essere conve: niente, in proporzione delPincidenza sul costo complessivo del fab- bricato. Ampiezza delParea disponibile: % questo Velemento pir impor tante perché Ia necessité di orientarsi verso Ja poriferia delle eitth per le puove costruzioni dipende soprattutto dalla assoluta mancanza di spazio negli Archivi gia sistemati in vecchi stabili, non suscettibili di ulteriori ampliamenti. Nella scelta delVarea & indispensabile tever pre- sente che un Archivio modernamente inteso non deve conservare sol- tanto Ia documentazione del paséato, ma provvedere a predisporre Tor- dinata documentazione relativa alla storia contemporanea. Non deve yestare un Istituto puramente culturale, ma aggiungere a questa sua fan- zione sempre preptinente anche Taltra di sapersi inserixe attivamente nella vita amministrativa dello Stato. B PAnmuinistrasione archivistica che doyra stabilive je norme regolamentari per Ja tenuta degli archivi degli uflici pubblici, vigilandone Veseeuzione e consentendo una buona yolta che questi -possano’ effettuare con regolarita i versamenti degli att, dei loro archiyi di: deposito, non pit necessari al servizio. In un importante Archivio di Stato — e il paragone potrebbe moltiplionrsi. — un giovane collega, considerando Pimpossibilita di aecettare ulteriori versamenti e lo stato di avanzato' deperimento degli atti delle pubbliche amministrazioni italiane post-unitarie, sistemati forzatamente in locali umidi, commentava amaramente che la storia negli Archivi si fa arrivare fino alla seconda meta del sec. XIX. Larchivista che ha il compito di provvedere alla costruzione di un archivio deve essere in grado di saper prevedero, con i dati di cui attualmente pud disporre, le possibilitd ricettive per circa 40-50 anni ¢ jl futuro ampliamento del deposito in wn/area adiacente preventi- vamente assegnata per un altro secolo circa. Contentarsi di una piccola sede non suscettibile di ampliamento e affermare che per qualche decennio il problema & risolto significa sperpexare il pubblico denaro. Ammesso 6 non coucesso che dopo ci sia la possibilita di costruire Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli Archivi 255, un nuovo Archivio, il trasporto e la nuova sistemazione degli scaffali e defle carte non solo costano, ma comportano un inutile spreco di energie lavorative e di tempo. Si potrebbe obiettare che, nella fortu- nata, ottimistica eventualita di avere i mezzi, tanto vale costruire um enorme deposito che abbia le capacita ricettive per 150 anni. In tal caso Parea disponibile pud sembrare superflua. In realt non @ cosi, perché & comunque preferibile avere un’area Hibera, dove si costruira man mano che ce ne sari bisogno, seguendo le esigenze tecniche dei tempi, piuttosto di mantenere enormi depositi destinali a restare vuoti per cinquantenni. D’altra parte sembra che tale fenomeno sia da escludersi per un duplice motivo: il primo perché il costo di un anctro quadrato di terreno é di poche migliaia di lire, mentre un metro quadrato di opere ‘murarie per un altezza media di almeno 10 metri costa qualche centinaio di migliaia di lire, che @ inutile spendere quando non se ne vede Tutiliia contingente; il secondo perchd non si possono prevedere i possibili progressi della tecnica nel campo archivistico. Trent’anni fa negli Archivi italiani non si pensava ancora alle scaffalature metalliche e tanto meno al tipo « Compaet » che abbiamo avuto oceasione di vedere instaflato in Olanda, nel reparto Conti Correnti dell’Ufficio Postale dell’Aia. Tra aleuni decenni sara probabile che gli Archivi si orientino verso que- sto nuovo tipo di seaffalature, le quali sfruttano integralmente anche Jo spazio dei corridoi interscaffali, ma presuppongono una diversa costruzione e attrezzatura dei locali di deposito. Quale dovra essere la proporzione Wa fabbricato e terreno libero a disposizione per gli ulterior ampliamenti? Fssa varia a seconda che si tratti di grandi e medi Archivi, dei metvi lineari di carte che questi dovranno contenere, dei prevedibili versamenti annuali da parte delle pubbliche amministrazioni, di cni parleremo trattando della proget- tazione delPedificio. Tn questo caso, come in altri, potranpo servire di orientamento i dati per Ia costruzione del nuovo palazzo dell’Archivio di Stato di Udine (fig. 1), dove, in relazione alla spesa di circa 40 milioni, st é cer cato di realizzare una moderna costruzione archivistica. L’area assegnata all’Archivio di Stato di Udine é stata di mq. 4125. L’attuale costruzione occupa mq 770, ciod molto meno della guinta parte. Dell’area attualmente disponibile mq. 315 sul lato est adiacenti alla via Monterotondo ¢ mq. 240 sul lato sud adiacenti al prospetto principale dell’edificio saranno utilizzati per sistemare tin giardino recin- tato. Altri mq. 400 cirea perimetrali delParea non potranno essere utilizzati per limiti di proprieta. Per i futuri ampliamenti restano per- tanta mq. 2400 sui lati ovest e sud, cioé un’area oltre tre volte 256 Russegna degli Archivi di Stato or Lele Eat mG 315, sulla Via Manterctends DeLolo Nord mq. 300 etre it deposite ce Lolo Sud mg, 200 prespate princinate d= Cafe Ovest me.2.500 orca sabbricobie ma. 770 sl superticle eastelta. a cui ma.s62,06 ad use depasite # mg 212,56 ad use uitich ine.2°557 &f volume tebbricele di cut mc. 6410 aeposite vttier va MeNTEROToAOO Vie se ancHivto Liceo setewnerco Fic. 2 + PLANIMETRIA GENERALE maggiore di quella occupata dalledificio. Se perd si considera che dei mq. 770 delVattuale costruzione soltanto mq. 212,56 appartengono al corpo anteriore, dove sono sistemati gli uffici, i servizi, i due alloggi e le scale, ¢ mq. 557,44 al deposito vero e proprio, si pud concludere che area disponibile per i fututi ampliamenti é di oltre quattro volte superiore a quella occupata dall’attuale deposito (ig. 2). Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli Archivi 257 Esclusione di zone termiiate o sospette: & troppo recente Ja triste esperienza di invasioni termitiche in Archivi ¢ Biblioteche perché ci si soffermi a lingo su tale preminente necesita. Anche nel caso che non ¢i siano per il momento sospetti di termiti nella zona, & sempre utile esplorare rigorosamente il terreno alla profondita di cirea’ 50 cen- limetri, asportando da sso eeppi, radici, tronchi, rami, residui di Jegno e dotriti vegetali. La superficie dovra essere quindi impregnata con gli insetticidi e le sostanze tossiche indicate dalle pubblicazioni in materia. Particolare cura dovra essere posta nelle fondazioni del deposito, di cui diremo trattando specifieatamente di questo argomento, Possibilité di allacciamenti con il cireuito urbano dei: mexzi pub. Blici di trasporto: Ia vagione per cui it nuovo eilificio deve sorgere in localita vicina al capelinea o ad una fermata dei mezzi pubblici di trasporto & ovvia. L’impiegato d’Archivio ¢ il frequentatore della sala di consultazione raramente sono fortunati possessori di propri mezai di trasporto ¢ devono pereid essere in grado di raggiungere celermente Archivio, anche se questo é situato alla periferia. Talvolta area dispo- nibile che ha richiamato Pattenzione si trova temporaneamente Jontana dai mezzi di linea urbana; bastera perd informarsi presso gli nffiei del Comune per sapere con esattezza in che modo @ previsto nel piano rega- latore Fallacciamento della zona, Bisogna fare attenzione perd che i dati siano precisi, concreti ¢ sicuri, Infatti fare i pionieri per qualche anno & sopportabile, per decenni & contropreducente, La costruzione della nuova sede dell’Archivio di Stato di Udine fa iniziata neil’ottobre 1953, quando nella zona non esisteva aloun fabb cato. Perd nel piano regolatore del Comune erano previsti: Pamplia- mento della via Monterotonde a 20 metri ¢ il suo prolungamento sino alla strada provinciale Udine-Spilimhergo; [Istituto Zooprofilattico; Vistituto Tecnico; il Liceo Scientifico; un servizio.di autobus dalla Fer- vovia a piadzale Cavedalis, passando per il centro, Depo due auni la via Monterotondo é gia tracciata sino all’altezza dell’Archivio, V'Tstituto Zooprofilattico funziona, VIstitute Tecnico quasi ultimato, il servizio di autobus istituito con frequenza ogni mexzz’ora, che verra intensificata non appena sari ultimato il complesso scolastico. L’eventualita di co- struire in altre zone fu invece abbandonata, sia perché Tarea di cui si poteva disporre non sembrava: sufficiente o non presentava le caratteri- stiche geologiche desiderate, sia soprattutto perché nel piano regolatore per if momento non cra previsto un regolare servizio di linea. eee Gli clementi presi in osame sono fondamentali ¢ oseremmo quasi dive indispensabili ai fini della scelta delParen su evi dove’ sorgere 258 Rassegna degli Archivi di Stato PArchivio, Su quelli seeondari non ci soffermiamo perché & difficile che essi nella realté possano sempre coesistere. Se ci sono, tanto meglio. Come si fa, per esempio, a costruire su wm terreno posto almeno a 17 metri sui livello del mare — come scrive il Casanova — laddove la superficie della citta, o per essere pit precisi della periferia cittadina, si trova tutta ad uma quota pit bassa? Un terreno ghiaioso e sabbioso lontano dai corsi d’acqua 6 da preferire ad un terreno acquitrinoso, molto umido e pereorso da venature di acqua sotterranea. Se perd si & obbligati a costruire su terreno di tal genere, perehé non ce ne sono altri disponibili, 0 perché le altre aree esaminate che hanno caratte- ristiche geologiche soddisfacenti si trovano contigue ad. obiettivi bel- lici 0 industrie pericolose per Pincolumita delle carte, oppure ancora lontane dal normale cireuito dei trasporti pubblici urbani, allora alle deficienze del terreno si ovviera, con spese naturalmente superiori per Je fondazioni, cintando tutto Vedificio con intercapedini molto pro- fonde e costruendo plateoni in calcestruzzo armato per garantirne la stabilita. PROGETTAZIONE DELL’ EDIFICIO Prima di passare alla stesura del progetto, 8 necessario che Parchi- vista conosca non solo il fabbisogno di locali per uffici e servizi, ma soprattulto quale dovra essere la capienza del deposito. Egli deve fare pereié un censimento, il pit possibile meticoloso e comunque calco- Jando per eccesso, delle carte che dovranno essere immesse nel nuovo edificio, Se Archivio é di nuova formazione, verranno calcolati gli atti di tutte le pubbliche amministrazioni che per legge dovranno es- sere versati nell’Archivio di Stato. Se Archivio é gia in funzione, anche le carte di cui si trova in possesso, In base agli elementi raccolti si possono poi prevedere con approssimazione i successivi versamenti periodici di atti di archivio da parte delle pubbliche amministrazioni € progetiare un deposito sufficiente per un periodo di 40-50 anni. Nel censimento effettuato per Udine e provincia prima di fare le nostre richieste si sono ricavati i seguenti dati: Carte di pertinenza dell’Archivio di Stato, temporaneamente (siren) depositate presso la Civica Biblioteca e l’Archivio Notarile ml, 2.000” Carte esistenti presso altri Arthivi «di _ Star, rivendicate dal- Archivio di Udine»... . . > 200 Carte che pex legge dovramo essere vereate daghi Used public, che sinora non hanno avuto possihiliti di effettaare versamenti 2. > 2.000 Incremento annuo previsto 6. 6 6 ee 200 Salvatore Carbone - La moderna editizia degli Archivi 259 Tra 45 anni il deposito predisposto dovra esseré percid in grado di contenere cirea 13.200 metri Jineari di palchetti. Ed infatti i due saloni dell’attuale deposito di metri utili 25 >< 20,60 ciascuno, suddi- visi complessivamente in 4 ripiani di seaffalature metalliche bilaterali alti rispettivamente 1m. 2,26, sono stati progettati per contenere scaf- fali per un minimo di m,l. 13.368 se i palchetti vengono regolati a em, 42 di altezza l’'uno dalValtro, e un massimo di ml. 16.028 se essi vengono regolati a cm. 36 di altezza. Nell’anno 2000, quando il deposito sara tutto pieno, si potra ancora contare sia sulla sopraclevazione di un altro piano di 5 metsi circa, per cui si é gid provveduto ad irrobustire nel corso della costruzione le fondazioni ¢ i pilastri di sostegno, sia sulla costeuzione di altci padi- glioni nell’area adiacente. Calcolate le necessiti oecorrenti all’Archivio, passiamo ad esami- nare la struttura di una moderna eostruzione archiyistica, Si entra allora nelfa fase vera ¢ propria della progettaziove, durante la quale si rendono necessarie la collahorazione e Pintesa tra archivista, archi- tetto © ingegnere. Se é di questi ultimi il compito della compilazione del progetto ¢ della costruzione dell’edificio, spetta all’archivista sug. gerire le caratteristiche strutturali intrinseche e tutti gli accorgimenti tecnici necessari perché Tedificio sia funzionale e adatto agli scopi che si prefigge. F il momento pit delicato ¢ difficile, perché non si 8 mai verificato it caso, sin’ora, che la cifra stanziata dagli amministratori possa mini- mamente coprire la spesa prevista dai tecnici per la realizzazione inte- grale del progetto. Comincia allora il monotono tira e molla nelle tat- tative, che si trascinano per mesi o per anni. Per prima cosa di soliio si rinunzia al 29% previsto dalla legge per gli abbéllimenti artistici degli edifici pubblici, poi alla totale o parziale copertura in marmo della facciata, ed infine a tanti elementi secondari di carattere soprat- tnito estetico concernenti la struttura, ’'ampiezza e il numero degli uffiei non indispensabili,. la tappezzeria, lo scalone monumentale, la pavimentazione in marmo o linoleum, ecc. Il progetto viene elaborato pia volte (a Udine circa 10), finché finalmente si potra raggiungere un conveniente compromesso. Su taluni punti perd bisogna restar fermi, cio’ sulla robustezza delle strutture portanti del deposito e sulla fun- zionalita dell’edificio nel suo complesso. L’Archivio si deve comporre di corpi completamente distinti, anche se per xagioni estetiche vengono ad aderire. Si ha ciod un corpo deposito; un corpo scale e montacarichi; ua corpo alloggi; un corpo uffici e servizi vari. Se si tratta di un grande Archivio varia naturalmente la proporzione. Ma anche in questo caso depositi, seale, montacarichi devono costituire altrettanti compartimenti a sé stanti, mentre & sempre opportuno riunize ufici e servizi in un unico padi- 260° Rassegna degli Archivi di Stato BEPosirg pirerrops | SALA sTuDIOsi LE glione. Spetta all’architetto disporre come meglio crede questi corpi di costruzione, purché riescano funzionali, Bisogna perd, per meglio chia- rire il concetto, che in un plastico essi possano essere staccati Pune dalValtvo © aderire mediante muti ¢ porte in comune (fig. 3). i Bic, 3 - PIants pei, PIANO BIALZATO ‘ Deposito & il corpo pit delicato dell’Axchivio, perché sin dall’inizio della sua costruzione hisogna sapere prevedere il carico che deve sopportare. A titolo semplicemente orientativo si danno i seguenti dati: peso della Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli Archivi 261 Fic. 4 Parvicocans DELLA SOLETTA DEL DEPOSITO A PIANO TALZATO POGGIANTK SU PILASTRATE IN CEMBNTO ARMATO carta impaccata, a seconda dei vari tipi, kg, 300-1100 al me.; peso di ciascun montantc, han. 2,22 kg. 9,700; peso del palchetto di hase kg. 4,100-4,700; peso del palchetto normale kg. 3,809-4,400; giunto kg. 0,900; profilati di collegamento montanti e sostegno ballatoio kg, 2,950 ciaseuno; ballatoio in lamiera da mm. 2 kg. 19 al mq.; bul- loneria per ogni giunto kg. 0,450. Pertanto una colonna di un metro di scaffali bilaterali pieni di buste o registri, dell’altezza di m. 4,50, con hailatoio in lamicra, grava di un peso medio di kg, 1350 circa. , Nel deposito dell’Archivio di Stato di Udine i due solai del piano rialzato e del primo piano sono stati costruiti per sostenere ciascuno un carico.di 1500 kg/mg. (fig. 4). Conseguentemente anche le travi sono state calcolate in relazione a questo carico. Le fondazioni e i pilastri inoltre sono stati costruiti tenendo conto di una sopraelevazione di altri cinque metri circa, Mentre nel vespaio al di sotto del pavimente i pila- stxi sono molto fitti, nei saloni si é evitato di ingombrare sia planime- tricamente che altimetricamente con pilastri e travature troppo spor- genti, ¢ cid per inerementare al massimo i vazionale sfrattamento dello spazio. $i & provvedute percid ad irrobustire adeguatamente con note- voli armature in ferro i pilastri perimetrali ¢ intorni, sui quali poggiano Rassegna degli Archivi di Stato 262, OLlisedaa Id IAval STE ONRA NI VUREVIEV,TTSG SUVICOLLVG © O°OLE OLTS0daT TAG TALS Yd IAG OUNAY NI VANLYWEY,TISG FAVIONIIVY - ¢ “OTT Salvatore Carbone - La moderna editizia degli Archivi 263. i oa i2 40g se ’ vesraro 508 + 5.08 Fig. 7 - TRAV SOSTEGNG SOLAIO DEPOSITO PIANO KIALZATO pst 3 Sea) 2ae pu \ 0 34 Seu rade ra t6 2036 5 40 7.00 Fic, 8 - PRAY SOSTEGNO SOLAIO DEPOSITO PRIMO PIANO le travature trasversali (figg. 5, 6, 7, 8, 9). ver nendo cosi a formare due telai simmetrici a tre luci. In tal modo il notevole sforzo di fles- sopressione é stato convenientemente distri- buito in tutti i settori delle solette. Questi dati sono stati confermati dal collaudo statico ef- fettuato dai teenici della Amministrazione Provinciale di Udine nel settembre 1955. Gon il carico previsto di 1500 kg/mq. i flessimetri hanno appena segnato una frec- cia di mm, 0,85 per le travi c mm. 0,35 per la soletta tipo Conder h, 28,5, e pre- cisamente una flessione inferiore a quella teorica prevista nei caleoli. 46.19 _| 0x30 Sola SOFFITTATURA La robustezsa non é il solo elemento fon- damentale. [] deposito deve essere adeguata- mente munito di protezioni contro le infe- stazioni di termiti, [‘umidita ascendente e ambientale, gli incendi, i raggi ultravioletti delVilluminazione elettrica, i cortocireuiti, i furti, le irradiazioni solari, Inoltre nel corso della costruzione bisogna disporre le aper- ture delle finestre in relazione alla sistema- zione delle scaffalature metalliche, per far si che tra i corridoi interscaffali la circola- zione dell’aria sia normale e continua. RIALZATO S0Lai0 DEPOSITO Piao SOLATO OEPOSITO PRIMO PraNO Fre. 9. Prrastao TIPO DEPOSITO ARCHIVIO 264, Rassegna degli Archivi di Stato Fic. 16 - Vesparo praricanien Protezione contro le infestazioni di termiti: del trattamento del terreno prima di imiziare la costruzione abbiamo detto a suo luogo: qui basta accennare alle misure da prendere per creare una barriera contro Vinvasione di termiti sotterrance. E anzitutto necessario che il pavimento del deposito non poggi diret- tamente sul terreno, ma che si costruisca un veapaio dell’altezza di am. 1,30-1,50 con yentilazione a correnti, per eliminare le sacche d’aria stagnante e realizzare cosi uno strato d’isolamento dalla umidita ascen- dente (fig. 10). Le aperture devono essere fornite di pannelli smontabili dall'interno, con rete metallica fittissima, per evitare che il vespaio di- venga nido di insetti e topi. Gli scoli d’acqua devono essere impermea- bili e eondotti alcuni metri lontano dal deposito, per mantenere il suolo sotto Pedificio il pid asciutto possibile. I muri perimetrali e le pila- strate del yespaio, costruiti in calcestruzzo fittissimo e compatto, senza crepature e con spigoli ad orlo di coltello, devono essere imbianeati, per permettere ad un’attenta perlustrazione di poter seguire l’even- inale sciamamento di termiti sotterranee. Insomma gli stessi accorgi- menti che di solito si prendono per Ja impermeabilizzazione dei telti deyono essere eurati nelle fondazioni per ecostituire barriere antiter- mitiche, Le fondazioni e la soletta’ def ‘piano rialzato in calcestruzzo ben gottato tendono di per se stesse il deposite inaccessibile alle termiti Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli Archivi 265 o almeno fanno si che la loro eventuale penetrazione venga facilmente rilovata, Infatti caratteristica comune delle termiti sotterranee 8 che esse devono trovare un ambiente umido ¢ mantenere il contatto con il terreno per poler sopravvivexe, Gli esperimenti suggeriscono che le ter- miti non possono penetrare attraverso il buon ealcestruzzo, i mattoni © i metalli e non possono costruire tunnels intorno alle sporgenze troppo acute. Percid la costruzione di un vespaio in caleestruzz0 com- patto costringe le termiti a costruire i loro passaggi sopra la super- fieie dei muri perimetrali ¢ i pilastri, dove, a causa dell’imbiancatura, @ agevole durante Vispezione poterne seguire lo sciamamento ¢ indivi- duare il termitaio. Sembra superfluo coggiungere ehe & da condannare qualsiasi immagazzinaggio di casse vuote o altro materiale nel vespaio, AlPesterno del deposito, ira il terreno e i muri perimetrali, si vende pure necossaria una barriers fisica impenetrabile, che pud essere vealizzata mediante un marciapiede tenuto al di sotto della barriera antitermitica. NelPinterno del deposito & indispensabile aholire le scaffalature e gli arredamenti in legno, compresi tavoli per ricerche, finestre, armadi € porte; mentre le carte, prima di essere poste sugli seaffali, deyono essere disinfestate. Sebbene il territorio di Udine non risulti soggetto a invasioni ter- mitiche, nella costruzione dell’edificio abbiamo voluto prudentemente tener conto delle precauzioni cui abbiamo sommariamente accemnato. Umidita ascendente: & sempre dovuta alla coesistenza di due cause: 1) alimentazione continua dal terreno al muro; 2") elevata potenza adescante del materiale costruttivo immerso nella malta. Se si costruisce con materiale duro e anticapillare, refrattario all’assorbimento, 1a capil- Jarita della sola malta non basta a produrre V'invasione ascendente, an- che se Vaequa alimentante & continua, Infatti Pumidita tende a salire soltanto quando & sostenuta da una colonna capillare, che ha la base nelPacqua sotterranca. Se abbiamo un muro che poggia su terreno aequoso e un altro su terreno asciutto, nel primo l'umidita sale, nel secondo Vumidita tende a discendere perch manca la continuita di alimentazione, ‘ L'umidita ascendente dal sottosuolo pud essere alimentata: da ac- qua superficiale dispersa di origine riconoscibile; da acqua diffusa omogeneamente nel terreno, di incerta origine; da acqua profonda inesauribile (freatica), Nel primo caso hisogna bénificaxe, prosciugare il terreno intorno alla costruzione ¢ allontanare Vacqua, Nel secondo ¢ terzo caso bisogna contentarsi di impedire che penetri nella muratura o che evapori dentro gli ambient. E cid si pud fare mediante dispendiose opere muraric che devono avere la duplice fungione di sbarramento e di intercetta- 266 Rassegna degli Archivi di Stato zione contro Pumidita ascendente, in modo da creare una discontinuita capillare. La prima si ottiene mediante il vespaio a camera d’aria, di cui abbiamo avato. occasione di parlare a proposito della protezione antitermitica; la seconda mediante Vintercapedine esterna attorno ai muri perimetrali, Pappoggio delle fondazioni su plateoni, Visolamento con asfaito delle saperfici di appoggio. Come si vede, ritorna a proposito Voculata acelia del terreno in . relazione allincidenza che esso ayra sul costo del fabbricata, Se Tedi- ficio vienc costruito su terreno asciutto, vale la protezione delle fonda- zioni in ecaleestruzzo rivestile con pasta idrefuga per imtonaci; del ve- spaio a camera d’aria ben ventilato; degli scoli d’acqua impermeabili e eondotti alewni metri lontano dal fabbricato, raccordandali con le fognature; del marciapiede esterne tutUinterno ai muri perimetrali anch’essi in calcestruzzo e rivestiti con pasta idrofuga. Abbiamo accennato alla potenza adescante del materiale costrut- tivo. La sua acelta per i muri c i pilasiri che sostengono il pavimento in effetti é importantissima. Si tenga conto che i massimi assorbimenti si hanno nella malta pozzolana (31%) © nel mattone giallo (34 9%). La malta di calce e sabbia é ancora meno assorbente, mentre gli idro- fughi comuni mescolati alle malte riducono di cirea la meta i] potere .di assorbimento dell’umidita. I muri perimetrali e i pilastri costruiti in calcestruzzo con malta di cemento e sabbia sono 10 volte pit lenti ad assorbire della malta di ealee. Quando poi sono idrofugati, come nel caso dell’Archivio di Stato di Udine, Vassorbimento diventa 60-70 volte pik lento e viene percid neutralizzato dalle correnti d’aria che si creano attraverso le aperture del vespaio. Se la costruzione sorge su terreno acquoso, allora i dispositivi da adottare sono costosissimi ¢ complessi. Qui basta solo averne accennato © per una pit approfondita trattazione dell’argomento si rimanda per- cid alVottimo trattato dell’ing. Giovanni Massari: Risanamento igienico dei locali umidi, Hoepli, 1952, i cui suggerimenti noi abbiamo ienuti sempre presenti. Umidita ambiensale: ve per le fondazioni & consigliabile adope- rare materiali compatti per evitare 'umidita ascendente, per i muri in clevazione & necessario scegliere materiali porosi (mattone comune) per ridurre Vinerzia termica della massa muraria, Essi permettono cosi la facile evaporazione delamidita deposta per condensazione dell’aria. Gli aceorgimenti da prendere per evitare il pid possibile Pumidita ambientale sono: 1) protezione della parete esterna dei muri in elevazione da pioggia o vento mediante intonaco con pasta idrofuga; 2) accurata impermeabilizzazione del tetto costruito a piani inclinati, con capriate Salvatore Carbone - La moderna edilisia degli Archivi 267 Wie, L- Parncovare nei ature iN ELEVAZIONE DRI. DEPOSITO CON INTERCAPEDINE D’ARTA E DEL TRAIT IN GEMENTO ARMATO PER LA SOLETTA D1 COPERTURA DEL CORPO ANTENIORE BEy.LEDIRICIO. in cemento armato, co- pertura in tegole ed esclusione assoluta di terrazze e vetro cemen- to (fig. 12); 3) appli- cazione di struiture addizionali per aumen- tare la resistenza ter- mica déi muri perime- tvali; 4) ventilasione -naturale a eorrente me- diante aperture dispo- ste possihilmente da eat a ovest, la cui super- ficie complessiva non sia. mai inferiore a mq. 0,1 per me. 100 di ambiente; 5) assenza di aperture nella pa- rete csposta a nord, ove Pestetica ¢ la steut- tura del deposito lo consentano; 6) assenza di piante omamentali sempreverdi tutt'intor- no al deposito. Even- tualmente preferire al- beri spoglianti, T’umidita ambien- tale, infatti, a differen- za di quella ascendente, é discontinua ma egual- mente dannosa, e per evilarla non ¢8 che un mezzo: i enlore. Bisogna pereid impedire che Varia ai raffreddi, il che, ton potendosi ottencre mediante il riscal damento artificiale, si deve procurare aumentando la protezione ter. mica del locale con ’acerescerne la resistenza contro la dispersione. Per assorbire Pumiditi ambientale vengono pure consigliate vaschette di ealce viva. Cid & possibile quando la percentuale di umidita, special- mente in primavera, non sia troppo alta; diversamente la teoria non treva un conveniente riscontro nella pratiea. Infatti qualora si avesse il 90% di gradazione umida, per una sola stanza di mq. 20 abbiso- gnerebbero praticamente 30-40 chili di calce viva al giorno! 268 Rassegna degli Archivi di Stato Per misurare le va- riazioni di umidita e potere eusi predisporre i mezzi necessari per attenuare gli inconve- nienti, il deposito deve essere fornito di igro- metri, & noto che la carta si mantiene hene in ambienti con umi- dita relativa compresa fra il 65 % e il 40 %. Quando Tumidita si stabilizza fra 80% e il 90%, si manifesta presto il danno col fiorire delle mute, Ci avviene di solito in pri- mavera e in estate, per- ché Pazione combinata dell’umidita e del ca- lore favorisce lo. svi- luppo delle vegetazioni parassitarie nei locali che maneano dei requi- siti suddetti, Aumen- tano allora le preoecu- pazioni degli archivieti per gli atti contenuti in Fic, 12 - ParvicoLaRe DEL MURE IN EUKVAZIONE magazzini, che per il DEL DEPOSITO CON INTERCAPRDIN# D’ARTA resto delPanno sembra- vano asciutti, Nel deposito dell’Archivio di Stato di Udine i requisiti cui abbiamo accennato sono stati tenuti nella massima considerazione. [ muri peri- metrali in elevazione, dello spessore di em, 40, sone stati esternamente intonacati con pasta idrofuga; le aperture ridotte allo stretto neces- esario, lasciando nelle finestre dei pannelli fissi; nella parte esposta a nord si é preferito invece evitarle. Per aumentare poi la resistenza termica, le murature perimetrali sono state costruite doppie, in pareti di mattoni dello spessore di cm. 13, con intercapedine di om. 14 (fig. 12); il tutto intelaiato in pilastri © cordolo in cemento armato, In tal modo il yuoto intermurale funziona come camera di condensazione e rate- fazione dell’aria, e mantiene il pit: possibile costante la percentuale di umidita. Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli Archivi 269 In localita con clima molto umido é preferibile riempire Pinterca- pedine di cm. 20 con materiale leggero ¢ coibente (calcestrazzo cel- lulare leggero, impasto di pomice ¢ malta di calce, superpomice ece.) € adoperare mattoni forati per la parete interna. Incendi: per Ia protezione contro gli incendi si rende ormai indi- spensabile che il legno venga abolite e che dentro i depositi si creino compartimenti isolati almeno tra i vari ripiani. Seaffalature e tavoli per ricerche in metallo; porte, telai di finestre e imposte metallici; scale.e montacarichi esterni dal deposite vero e proprio, o comunque isolati da una parete divisoria, sembrano garanzie suflicienti ad ovitare la possibilita di propagazione di incendi. Estintori a schiuma, a neve carbonica, al bromuro di metile e hocche di incendio é preferibile collocarli vicino alle porte di accesso al deposito. I primi sono efficaci alPinizio di un incendio; le seconde, che rappresentano indubbiamente il miglior mezzo di estinzione, bi- sogna adoperarle con estrema cautela e solo nei casi indispensabili, per evitare che Pacqua renda pit grave l’opera iniziata dal fuoco. In alcuni Archivi di Stato sono stati installati avvisatori auto- matici d’incendio, funzionanti su dilatazione di apposite metallo, deter- minata dalla sorgente calorifera prodotta da un principio d'incondio. Si oltione, a mezzo di un relais, il doppio segnale acustico e ottico. Un quadro di controllo e di segnalazione, collocato in wn punto centrale del corpo anteriore, indica mediante spie luminose corrispondenti alle diverse zone del deposito il punto esatto dove si sta sviluppando Tincendio, Un pit recente tipo di avvisatore, basato sul principio texmoelet- trico, si é rivelato ancora pit indicato. Esso assume sempre la stessa temperatura dell’ambiente sotto controllo, qualunque essa sia, in di- pendenza delle variazioni quotidiane e stagionali o prodotte da riseal- damente. Diventa, invece, sensibilissimo alla pit: eve sopraelevazione di temperatura prodotta da inizi @incendio. Raggi ultraviolesti delVilluminazione elettrica: ormai Putilita del- Vimpianto clettrica nei depositi 2 compresa anche dagli archivisti pits prudenti: per assorbixe i raggi ultravioletti & necessaxio perd adoperare diffusori di luce in smalto, Cortocircuiti: il pericolo pud ritonersi eliminato con uso di tubi in ferre o zinco in luogo dei leggeri tubi bergman. Incltre Pimpianto di un quadzo luce, con un interruttore generale per tutto il deposito © limitatori particolari con spie luminose per le varie zone, consente 270 Rassegna degli Avchivi di Stato di immettere la corrente elettrica solo nella zona che si vuole visitare, Furti: per quelli com- messi dalVimpiegato infe- dele © dal cleptomane non resta che affidarsi fiducio- samente alla vigilanza de- gli addetti all’Archivio, Qui accenniamo solo alle mi- sure di sicurezva da pren« dere contro i furti dalPester- no nelle ore in cui il de- Posito resta incustodito, La migliore protezione & quel- Ja delle porte in metalle con serratura di sicuregza e di inferriate alle finestre, specialmente nei piani bas- si, Gli architetti perd non sempre sono dello stesso parere, Se Vestetica con- sente Vapertura di picco- Tre. 13 - Imposte ateraiicne 1 srounezza New * DEPOSIZO F TAYOUI RIBAL-TABILE PER MICERCHE Je finestre, bastano le im- poste metalliche con ser- rature di sicurezza, Nel caso perd di ampie vetrate, } necessario provvedere con sorrande in ferro, interne o esterne, a seconda del- Paspetto architettonico di tutto Vedificio (fig. 13), Irradiazioni solari: ai benefici effetti abbiame accennate parlando delPumidita ambientale. Gli archivisti perd sanno per esperienza che Ja luce solare contiene determinati raggi che rovinano gli inchiostri e shiadiscono le carte, Sarebbe opportuno percid evitare te grandi vetrato, Se eid non fosse possibile, & raccomandabile adoperare vetri inattiyi di colore verde, azzurro o Lilla che, assorbendo in parte le irradiazioni, ne attenuano enormemente influenza noeiva ( fig. 14). I teenici americani e avedesi preconizzano i depositi bui, senza aperture, forniti di aria condizionata, che sembra abbiano date buoni risultati anche in Europa, perch in tal modo vengono climinati gli eccessi, di ozono, Scaffalature metalliche e aperture delle finestre: di solite accade che deposito d’Axchivio e scaffalature vengono costruiti in due momenti Salvatore Carbone - La moderna ediliaia degli Archivi 271 Tic. 14. Viernare pi co.ore yeRDE DEL pRPOSTTO, CON SPORTELLY Aparsits IN CORNISPONDENZA DI OGNI RIPIANO DE SCAFFALL distinti, perebd il primo deve essere sufficiente al fabbisogno di un cinquantennio, mentre Je seconde possono essere costruite a Jotti. In tal caso si rende indispensabile che l’archivista in fase di progettazione prima ¢ di costrazione dopo preveda al centimetro in che modo, a che distanza © per quale altezza saranno montate le intclaiature metalliche. Per evitare inutile perdita di spazio dovra calcolare: la larghezaa dei corridoi, perimetrali o centrali che é‘sufficiente limitare a 1 metro; la larghezza dei corridoi interscaffali di om, 70-15; la larghezza degli seaffali bilaterali; Paltezza di ogni ripiano. Questi calcoli sono neces- i pilastri interni di sostegno del tetto vengano a trovarsi adiacenti agli scaffali e non intraleino Ja simmetria dellintelaiatura e dei corridoi, sia per prevedere la giusta posizione delle aperture delle finestre e delle porte in corrispondenza di ogni ripiano (fig. 15 ¢ 16). Le finestre devono essere sigtemate sempre in modo da formare naturali corventi d’aria, che riescano a vincere Tiner- via determinata da scaffalature molto fittc, Per tenere i corridoi peri- metrali della larghezza di un metro, i tavoli per ricerche devono essere xibaltabili e fissati al muro, possibilmente nel vano delle finestre, ove 8 maggiore la visihilita (figg. 17 e 18). sari sia por fare in modo che 272 Rassegna degli Archivi di Stata ‘spoereLiy ‘abRiaID a oh Fig. 15 - Sezione ronerruprnane vEsPalo 1 = Ingreaso vespato 2 2 Ingress riplent deposito Fic, 16 + Sezione TRASVERSALE DEL DEPOSITO ARCHIVO. Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli Archivt 273 Nella costruzione di un grande Archivio, qua- lora il finanziamento por le scaffalature fosse con- lemporaneo a quello per Ja costruzione di uno o pia padiglioni del depo- sito, allora, costruito soli- damente il vespaio, le in- telaiature metalliche ver- ranne moutate conlempo- yaneamente ai muri peri- metrali, le aperture delle finestre lasciate in corri- spondenza di ogni ripia- no. I] soffitto poggera cosi sui pilastri dei. muri pe- rimetrali ¢ sui montanti in ferro. Il sistema in fon- do & lo stesso, semplifi- eato perd dal fatto che si eyitano i fastidiosi calcoli preventivi e si elimina la spesa per i pilastri ar- mati interni e le solette, Talvolta aceade che la costruzione del deposito o di aloune zone di esso, per ragioni di tecnica costrattiva e di estetica del complesso architettonico, non sia realizzata nei minuti particolari secondo le previsioni del progetto. L'adottare in tal caso gli seaffali della larghezza standard di 1 metro, proposta abitualmente dalle ditte, comporta un inutile spreco di spazio, che spesso pud essere evitato mutando i rapporti di largheaza degli scaffali. Durante la costruzione dell’Archivio di Udine, quando i calcoli erano gia stati attentamente predisposti, si rese necessario irrobustire maggiormente i pilastri interni del deposito, aumentandone i] numero da 3 a 6, per renderli meglio capaci di sostencre il carico della futura sopraclevazione. Cid produsse una prima conseguenza di diminuire la Jarghezza dei corvidoi interscaffali da em. 70 a om. 67: questione questa di secondaria importanza perché il totale dei metri lineari pre- visti sarcbbe rimasto identico, Partroppo perd la auova disposizione dei pilastri avrebbe potuto pregiudicare anche i corridoi perimetrali ¢ quello centrale, imponendo il loro allargamento, per cui si sarebbe verificata una perilita variabile tra il 5,5 % © il 7% di metri Tineari Fic, 17 - Parrico.ann: 01 FINESTRA CON SPORTELLT APRIBILE B TAVOLT TIBALYARILI PER RICERCHE 274 Rassegna degli Archivi di Stato di palchetti, a seconda dei progetti presentati dalle ditte. Ciog, dagli 8014 me- tri lineari previsti per ognuno dei duc saloni si sarebbe scesi a m.l. 7560 e 7440, Abbiamo xitenuto percid di insistere, sugge- rendo Vallargamento dello seaffale dam. 1 standard am. 1,035 per la fila a destva del corridoio cen- trale © mm, 1,065 per la fila a sinistra, Le nostre insistenze hanno avuto buon esito e si @ riv- sciti_a far progettare « montare seaffalature in funzione della esigenza di totale sfruttamento di spa- zio e non viceversa, sen+ zt che il costo medio com- plessivo a metro lineare avesse subito alterazione Fie 18 - Tayort rearraviet ren nicencHe NEI CORMIDOY LATERALI PEE vEPostTo aleuna (figg. 19, 20, 2). eee Queste note sul deposito d’Archivie, che abbiamo voluto svilup- pare talora in manicra forse troppo pedante, pertano alla conclusione che non bisogna mai lasciarsi prendere 1a mano dall'eventuale am- piezza dello spazio disponibile. Sfruttiamo con moderazione e in manicra razionale quello di cui effettivamente abbiamo bisogno, Jaseiando il resto ai nostri successori. Diversamente qualsiasi_discorso sulla obbligatorieta dei versamenti periodici ¢ regolari agli Archivi di Stato sara puramente accademico e inutile. Certo, cosi facendo, si interrompe Ja tradizione dei larghi corridoi e dei saloni monumentali, ‘Ma @ necessario, se vogliamo anche noi camminare con lo stesso passo del progresso dei tempi e della tecnica. I depositi di carte d’Archivio hisogna considerarli per quel che sono é non come mete di turiati. Semmai, in questo caso, il ¢ grandioso » consistera nella visione di cnormi complessi di intelainture metalliche a pid ripiani e nel valore intrinseco dei documenti storici. Salvatore Carbone - La moderna edilizie degli Archivi 295 Fic, 19 - ScarraLaTuRe: VEDUTA GENERALE. 276 Rassegna degli Archivi di Stato Per conchudere citiamo alcuni dati, di per se stessi eloquenti, rela. vi ai veni di deposito scaffalati in metallo, ® paragonandoli. con quelli dell’Archivio di Udine: ‘Vani sosdfuluti — Metr Hinoard . in motallo Cugliai 1 2237 Catia ee 8 M94 Mantova 6 0 0 5 607 Milano. 2 8 29318 Roma. 6 6 39 20096, . 13368 Udine oe ee 2 16028 SCALM E MONTACARICHI La loro sistemazione deve exsere tale da facilitaxe il pid possibile il collegamento del deposite con uffici ¢ servizi. Le porte in metallo, da predisporsi in corrispondenza dei ballatoi di ogni ripiano, non devono mai essere automatiche. Nei grandi Archivi sono necessari ovvia- mente pitt seale © montacarichi corrispondenti ai vari padiglioni del deposite o a zone di esso, La larghezza dei montacarichi deve essere sufficiente a conienere un carrello a pieno carico ¢ l’accompagnatore. Per maggiore precauzione contro i furti ¢ Yeventuale propagarsi di incendi @ opportuno che scale e montacarichi siano isolati con una parete in muratura da 6-8 crm. Insomma bisogna far si che ogni zona del deposit o almeno ogni ripiano di esso costituisea un compartimento a sé stante, completamente isolato. ‘Nessun particolare accorgimento sembra invece necessario per gli ascensori ¢ le scale che servono a collegare gli uffici e i serviai tra loro. Urrict & Seryizt Il joro numero varia a seconda che si tratti di medio o grande Archivio. In m Archivio medio sono sufficienti wna sala di consulta- zione e una sala per Mostre temporanee, con grandi finestre in modo da favorire un’ottima luce naturale; una saletta per la consultazione del microfilm; la direzione; gli uffici per gli impiegati; una piccola saletta sistemata vicino al'ingresso per il personale subalterno; una sala ampia posta vicino al deposito per la disinfestazione, il riordino e Pinventaria- 2) Ministero pret'Ivtanno, U.GAS., Cli Archivi di Stato al 1952, 2 edy Roma 1954, pp. 59-60. 277 Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli Archivi OINEWIESHTIY NI SUALVAVAAYDG - TZ “OT TIVAZVOSUAINT OIoMENOD 0% “og 278 Rassegna degli Archivi di Stato Fig, 22 - ParrrcoLang DELLA SALA DI STUDIO CON ARMADIO A MURO IN METALTO 4 4 ANTE SCORKEVOLI © AMPDE FINESTUE zione sommaria dei documenti immessi in Archivo; la deccia; un gabi- netto per V'installazione della macchina da ripresa microfotografiea con adiacente Ja camera oscura; un locale per rilegature © restauri di lieve entita, Durante la costruzione dell’edificio é consigliabile inoltre lasciare nei corridoi ¢ negli uffici i] posto per la installazione di armadi a muro. Uffici e servizi devono essere collegati tra loro mediante impianto di rnoneria, e con i ripiani o zone del deposito mediante cittafono o tele~ fono. Questi impianti, se considerati nel tempo, costituiscono una no- tevole economia nel costo complessive del servizio d’Archivio, poiché permettono una migliore utilizzazione di tutto il personale nei lavori propri d’istituto. NelArchivin di Stato di Udine gli uffici, i servizi © gli alloggi sono stati sistemati nel corpo anteriore dell’edificio e precisamente: nello scantinato: alloggio del custode; sala per disinfestazione, riordino € inventariazione dei documenti, gabinetto fotografico con. annessa camera oscura; doccia; centrale termica; quadro di comando dell’impianto luce; al piano rialzato: sala di studio (fig. 22); direzione; uflicis saletta per lettore microfilm; servizi igienici; al primo piano: eala per Mostre temporanee; alloggio direttore. Salvatore Carbone - La moderna edilizia degli Archivi 279 In un grande Archivio non solo varia il numero degli uffici a se- conda del personale che vi sara adibito, ma bisogna tener conto delle sedi di Sovrintendenze Archivistiche, per le quali esistono proposte per renderle regionali, Cosi pure, dato Penorme costo di impianto non- ehé la difficolté di avere teenici preparati, sembra opportuno che il gabinetto per il restauro dei documenti ¢ quello per il calco, la con- servazione e il restauro dei sigilli siano concentrati in uno o pit grandi Arechivi. Trattandosi di due servizi che oggi non esistono-negli Archivi di Stato italiani, non riteniamo sia il caso di soffermarei. Bisogna tener presente che prima o dopo si renderanno anch’esst indispensabili e si dovra provvedere a ricostituirli, magari tenendo conto, in linea di mas- sima, dellespericnza ottenuta con Vottima organizzazione del Centro microfotografico degli Archivi di Stato. nee Come abbiamo detto allinizio, si & voluto dare in queste note una visione realistica del problema, tenendo sempre presenti Ie enormi dif- ficolta d’indole finanziaria, talvolta insormontabili, contro le quali viene a trovarsi Parchivista che ha il compito di risolvere il grave problema dei locali Archivio. Di proposito abbiamo tralasciato di prospettare soluzioni teoriche, per Ia cui realizzazione sembra ancora opportuno uno studio pit approfondite. La presente relazione, infatti, vuole costi- taire semplicemente un punto di partenza nella pitt moderna imposta- zione del problema dell’edilizia degli Archivi, alla quale ci auguriamo che non manchera il contributo del¥esperienza dei colleghi. SaLvatore Cannone

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