ADWORDS
LA GUIDA DEFINITIVA
Perry Marshall Bryan Todd
GOOGLE
ADWORDS
LA GUIDA DEFINITIVA
Come raggiungere 100 milioni di
persone in 10 minuti
PERRY MARSHALL
BRYAN TODD
Figura 2.1
Nella parte in alto e a destra si trovano
gli annunci di AdWords, che sono a
pagamento. Proseguendo verso il basso a
sinistra si trovano i risultati e gratuiti della
ricerca. La ragazza fa clic sull’annuncio in
prossimità dell’inizio della pagina, che dice
K12 Homeschooling–Award-Winning
Online Curriculum.
www.k12.com
Register Your Child Now. Learn
More
Oppure…
Karli sta gironzolando per il Web e si
trova sul sito www.JustEnoughBlog.com per
leggere le ultime news sull’argomento:
Figura 2.2
Mentre naviga, Karli vede l’annuncio in
alto a destra che dice
K12 Homeschool Online
Give Your Kids An Academic Edge.
K12
Online Curriculum. Learn More!
www.K12.com
Anche questo annuncio è servito da
Google tramite il programma AdSense per i
proprietari di siti web, disponibile per
dozzine, centinaia, probabilmente migliaia di
siti web. L’annuncio sembra interessante,
quindi la ragazza fa clic sulla pubblicità ed è
indirizzata a questa pagina:
Figura 2.3
È solo il primo passo. Ora Karli può
scegliere: può richiedere ulteriori
informazioni, oppure abbandonare la pagina.
In altri siti avrebbe potuto avere la possibilità
di effettuare acquisti.
C’è un gran numero di siti nei quali la
cosa migliore che viene offerta è
l’informazione, anziché la presentazione di
un prodotto. Il modo in cui Karli ottiene
informazioni è tramite l’inserimento del
proprio indirizzo per ottenere un regalo, un
campione, un download, un report o una
guida. Questo tipo di offerta è
particolarmente importante se il problema
che Karli deve risolvere riguarda una
specifica area di interesse, in
contrapposizione all’impulso al singolo
acquisto.
Se si trattasse di prodotti per persone che
soffrono di diabete, per esempio, sarebbe
un’ottima idea raccogliere l’indirizzo email di
Karli, perché se fosse diabetica lo sarebbe
anche la settimana e l’anno prossimi, non
solamente oggi. Si tratterebbe di un elenco di
email di grande valore! Inoltre, la cosa vi
darebbe la possibilità di parlare con tutte le
Karli del vostro elenco, dandovi la possibilità
di conoscerle meglio.
Il processo di ricerca
Durante il processo di ricerca di Karli, si
verificherà una di queste tre azioni:
1. Acquisterà qualcosa (per
esempio una guida per l’istruzione a
domicilio o un report con le ultime
informazioni sul diabete).
2. Abbandonerà la pagina.
3. Richiederà ulteriori
informazioni.
Se avete ottenuto il suo indirizzo email
(mediante registrazione al sito), potete
invitarla a ritornare sulle pagine per ricavare
nuove informazioni, scoprire altri prodotti o
servizi.
Questo è tutto.
Qualunque cosa agevoli quest’azione è
positiva. Ciò che la complica o si mette di
mezzo è invece negativo.
Come potete vedere, è davvero
semplice. Impiegare tempo attorno a delle
presentazioni in Flash e a 19 diversi modi di
creare una pagina web è inutile, sono tutte
cose che non c’entrano nulla con lo scopo
principale. Il punto è: soddisfate le necessità
di Karli e fate in modo che i vostri prodotti
passino dal vostro scaffale a lei, nel modo
più rapido, semplice e meno impegnativo
possibile.
Figura 3.7
Figura 3.8
Impostate il vostro budget giornaliero in
modo tale che, se combinate un casino, il
vostro conto in banca non possa essere
svuotato. Potete sempre tornare sui vostri
passi e aumentarlo, ma è molto importante
predisporre sempre una rete di sicurezza. È
questo il modo sicuro in cui dovete usare lo
strumento per il budget giornaliero.
4. Create il vostro primo gruppo di
annunci e scrivete il vostro annuncio
Inseriamo le informazioni per l’annuncio
“Software CRM” che abbiamo scritto.
Figura 3.9
Ora lasciate che vi spieghiamo quello che
abbiamo fatto e perché. La maggior parte
delle persone fa clic su un annuncio quando
il titolo include la parola chiave che sta
cercando, quindi assicuratevi di usarla nei
vostri titoli non appena possibile. Per questo
elemento avete una limitazione di 25
caratteri, ragion per cui per alcuni termini di
ricerca dovrete usare delle abbreviazioni o
sinonimi più brevi. La seconda e terza riga
vi permettono di digitare 35 caratteri
ciascuna. Nella maggior parte dei mercati
avrete maggior successo se fornite la
descrizione di un benefit nella seconda riga,
seguita da una funzionalità o una offerta
nella terza. In seguito potrete testare qual è
l’ordinamento che porta le migliori
conversioni. Anche se Google posiziona il
campo URL di visualizzazione – l’indirizzo
web che le persone vedranno nel vostro
annuncio – sotto la copia del vostro ad,
quando il messaggio compare sulla pagina
dei risultati di una ricerca l’URL verrà
mostrato in realtà nella parte alta
dell’annuncio, in prossimità del titolo.
L’URL di visualizzazione deve avere il
dominio identico a quello del vostro sito,
anche se l’URL stesso non deve
corrispondere specificamente alla landing
page alla quale volete che la gente arrivi.
L’ultima riga è l’URL di destinazione, o la
vostra specifica landing page. In questa
posizione potete usare anche un tracking
link. Ecco la versione abbreviata del vostro
modello di annuncio:
Titolo – fino a 25 caratteri di testo.
Seconda riga – fino a 35 caratteri.
Terza riga – fino a 35 caratteri.
Quarta riga – URL di destinazione.
Figura 3.10
Nota
Quando siete agli inizi, non è una
buona idea inserire centinaia o migliaia
di parole chiave in questo campo.
Cominciate con una modesta quantità e
datevi tempo per comprendere i vari
meccanismi in gioco.
6. Impostare il costo per clic massimo
Ora impostate il costo per clic massimo
(che viene chiamata “Offerta predefinita”),
ma considerate quanto segue: ogni parola
chiave rappresenta teoricamente un mercato
diverso, il che significa che ciascuna di
quelle principali necessiterà di un proprio
prezzo per l’offerta. Google, in seguito, vi
permetterà di impostare offerte individuali
per ciascuna keyword. Non impostate alcuna
offerta per la Rete Display di Google ora:
pilotate questo tipo di traffico mediante una
diversa campagna. Se potete contare su 50
euro al giorno anziché 170, è meglio fare
offerte su parole chiave low-cost, così che il
vostro annuncio possa essere visualizzato da
più persone possibile. Per via delle
limitazioni di qualunque budget, se vi
metteste a seguire le keyword con il prezzo
più elevato esaurireste il vostro budget molto
rapidamente e i vostri annunci verrebbero
visualizzati solo per una piccola parte della
giornata, anziché per tutte le 24 ore del
giorno.
Figura 3.11
7. Rivedere il tutto
Verificate nuovamente il vostro
annuncio, le parole chiave, il costo per clic e
il vostro budget giornaliero, per essere sicuri
di avviare la vostra campagna nel modo
corretto.
8. Inserire le informazioni di
fatturazione
I vostri annunci verranno visualizzati non
appena confermate le vostre informazioni
per i pagamenti. Ora avete fatto tutto.
Parole Parole
chiave per chiave per Parole chia
Voice Mail Voice Mail per Auto
Services System Attendan
Pagina we
che riguard
gli auto
Pagina Pagina attendan
web che web che system (
riguarda i riguarda i contenut
voice mail voice mail potrebber
service system essere al 99
gli stessi ch
per “voic
mail system
4. Organizzare le parole chiave
correlate in un gruppo di annunci.
Per farlo, prendete tutte le vostre
diverse parole chiave e usate
Wordtracker
(http://freekeywords.wordtracker.com;
www.wordtracker.com) per
organizzarle in piccoli “silos” di
termini di ricerca strettamente
correlati. I silos assomiglieranno a
questi:
Voice
Voice Mail Auto
Mail
System Attendant
Services
answering
voice mail voice mail
attendant au
provider systems
system
voice mail voice mail auto attenda
service systems for voice mail
realtors services
voice mail telemarketing
service and voice auto attenda
provider mail systems
voice mail phone auto attenda
services systems phone syste
voice mail
home office
auto attenda
voice mail
software
systems
home office
telephone auto attenda
voice mail system
systems
auto attenda
voice mail
phone auto
attendant
5. Eliminare le parole chiave a
corrispondenza inversa. C’è un altro
step da considerare prima di incollare
le parole chiave nella nostra
campagna: considerare quelle
“negative”. Si tratta di termini di
ricerca che vi costeranno dei clic senza
portarvi del business. Ecco un elenco
di keyword che provengono da una
ricerca su “Voice Mail Software”:
voice mail software
voice mail business software
voice mail software for panasonic
voice mail broadcasting software
voice mail business software
multiple voice mail software
mac voice mail software
multi line voice mail system
software vru
norstar voice mail software
software to record voice mail
free voice mail software
Probabilmente non vorrete
visitatori che cerchino qualcosa for
free (gratis, Ndt). La vostra azienda
non ha nulla a che vedere anche con il
voice broadcasting e non avete nulla
da proporre per i computer
Macintosh. Trasformate quindi questi
termini in parole chiave a
corrispondenza inversa, aggiungendo
un segno meno davanti a esse.
L’elenco precedente ora appare così:
voice mail software
voice mail business software
voice mail software for panasonic
voice mail business software
multiple voice mail software
multi line voice mail system
software vru
norstar voice mail software
software to record voice mail
Figura 4.3
Il CTR per [history of religion] è balzato
dal 2,2 al 3,0 per cento. Si tratta di un
miglioramento del 36 per cento, con così
poco lavoro! Ma è anche meglio.
Figura 4.4
In questo caso il click-through rate è
stato incrementato del 79 per cento!
Incredibile. Inoltre, noterete che la keyword
comparirà non una, ma due volte nel copy
dell’annuncio e la cosa non fa mai male.
Volete un CTR migliore? Volete ottenere
posizioni più alte nella pagina senza dover
pagare di più per i clic? Volete ottenere più
profitti nelle vostre tasche alla fine del mese?
Questo trucco funzionerà ogni volta che lo
metterete in pratica. Si chiama Peel & Stick.
Prendete una parola chiave dall’alto traffico,
rimuovetela da un gruppo e piazzatela in uno
nuovo, con il suo annuncio. Servono solo
pochi minuti.
same-day
-marijuana
dentures
permanent
-devil
dentures
-soul partial denture
Quanti clic sta
Queste keyword ottenendo “denture
“negative” sono un repair” o “partial
po’ strane. denture”? Se sono
molti,
Non vorrete certo ognuno di questi
questo tipo di elementi richiede il
ricerche! peel & stick.
www.XYZ.com www.XYZ.com
power supply transformers
power
power supplies
transformer
12 volt power transformer
supply accessories
power supply
5v power supply
transformers
class 2 power power
supply transformer tube
ac power supply -robots in disguise
Effettivamente, la
lunghezza di alcuni
di questi termini di
ricerca può far sì che
il peel & stick risulti
Provate un gruppo
un po’ complesso,
separato solo per
specialmente se state
“AC power supply”.
cercando di far
rimanere la parola
chiave nel titolo e
allo stesso tempo di
essere descrittivi.
Toothache Relief,
Day Trading Course
Finally!
Your Local Pain-Free Develop Your
Dentist Personal Schedule
Improves Your Maximize Your
Health & Much More Trading Potential
www.XYZ.com www.XYZ.com
toothache trading course
toothaches [trading course]
toothache
remedies trading training
Figura 5.9
7. La casella di ricerca di
Google. Digitando semplicemente le
vostre parole chiave in Google
attiverete la funzione di suggerimento
automatico, che vi mostra come il
vostro termine viene usato proprio ora
nelle ricerche, oggi stesso, nei pressi
della vostra posizione geografica. Lo
strumento cambia giorno dopo giorno
e di settimana in settimana, così come
da luogo a luogo. Vi mostra gli
elementi che vengono visualizzati nelle
news e nella cultura popolare, e
qualunque cosa inerente l’argomento
di ricerca. Nuovamente, vi offre
materiale interessante sulle keyword
che non avevate considerato, così
come su quelle da usare come
negative.
Figura 5.10
Figura 5.11
Espandere il controllo sulle
keyword: scoprire nuove
nicchie, risparmiare denaro…
ed evitare di impazzire
Al giorno d’oggi, l’uso di parole chiave
generiche senza virgolette o parentesi quadre
può far sì che i vostri annunci vengano
visualizzati per un gran numero di ricerche, a
volte scarsamente correlate tra loro, a meno
che non diate istruzioni particolari a Google.
Se posiziono un’offerta per “pastore
tedesco”, Google mi mostrerà anche plurali e
singolari, così come ogni errore ortografico
possibile. Normalmente si tratta di una
buona cosa, ma a volte ho la necessità di
avere un controllo superiore.
È qui che la frase esatta e le opzioni
estese per la corrispondenza generica
fanno il loro ingresso. Queste opzioni di
corrispondenza nascondono così tante
sorprese che non crederete ai vostri occhi.
Ecco una carrellata di tutte le opzioni di
corrispondenza disponibili.
Corrispondenze a frase
Queste parole chiave vengono usate
racchiuse tra virgolette (“ ”). Per esempio:
“auto usate”
“auto usate chicago”
“auto usate in vendita”
Questa tecnica farà sì che il vostro
annuncio venga visualizzato nelle ricerche
che includono questi termini in quest’ordine,
senza l’inserimento di parole extra. Proprio
come segue:
auto usate
auto usate vecchie chicago
auto usate in vendita chicago
Il vostro annuncio non verrà visualizzato
per queste ricerche:
auto polizia usate
rivenditori auto usate
Corrispondenze esatte
Queste keyword vengono racchiuse tra
parentesi quadre ([ ]):
[auto usate]
[auto usate chicago]
[auto usate in vendita]
Con queste parole chiave, il vostro
annuncio verrà visualizzato solo se le
persone digitano queste esatte frasi, nel
medesimo ordine. Il vostro annuncio non
verrà mostrato per nessuna delle seguenti
ricerche di keyword:
auto usata
chicago auto usate
auto tedesche usate
auto usate vecchie chicago
auto usate in vendita chicago
auto polizia usate
Nota
Questo gruppo di annunci
necessiterà di un robusto set di parole
chiave negative, per bloccare il traffico
interessato al film Transformers® o alle
informazioni sui giocattoli.
Power Supplies to Order
www.xyzadaptors.com
Inventory Cost, Lead Time
Advantage
Get a Quote in One Day or Less
power supply
power supplies
switching power supply
dc power supplies
ac power supply
Questi annunci non sono molto
appariscenti, vero? Non sfruttano al meglio il
linguaggio più adatto e infatti, per le persone
come voi e me, francamente sono un tantino
noiosi. Ma va bene così, perché non sono
stati creati per l’uomo della strada.
Questa azienda in particolare si rivolge
agli ingegneri e parla il linguaggio che questi
capiscono, sanno interpretare e apprezzano.
In poche parole, crea una buona
corrispondenza con l’audience e ottiene
anche un buon click-through rate (troppo
buono, in effetti).
Usate le vostre parole chiave principali
nei titoli e create tutti i diversi gruppi di
annunci che ritenete necessari, così da poter
operare su tutte le vostre principali keyword.
È questo che fa funzionare la formula.
Il testo dell’annuncio:
risvegliate il venditore che è in
voi
Dopo il vostro titolo, avete ancora una
seconda chance per convincere ancor di più
il vostro cliente che avete ciò che desidera e
ottenere più clic. È questo il momento in cui
il venditore che è in voi deve risvegliarsi.
C’è un secondo segreto che rende
possibile tutto ciò. Date un’occhiata a questi
due annunci:
Popular Ethernet Popular Ether
Terms Terms
3 Page Complex
Guide–Free PDF Words–Simple
Download Definitions
Complex 3 Page
Words–Simple Guide–Free PD
Definitions Download
www.xyz.com www.xyz.c
0,1% CTR 3,6% C
Il secondo annuncio ha ottenuto 36 volte
il CTR del primo! Cosa è successo? Qual è
stato il segreto?
Osservate attentamente i due annunci.
Entrambi sfruttano esattamente le stesse
parole. C’è una sola differenza tra i due.
Qual è? Il primo annuncio mostrava per
prime le caratteristiche e le offerte, e i
benefit al secondo posto. Il secondo
annuncio elencava i benefit al primo posto.
Questo segreto è vero tanto per la pubblicità
istituzionale, basata su copy lunghi, quanto
per quei piccoli annunci miniaturizzati di
Google.
Le caratteristiche e le offerte sono quello
che il vostro prodotto ha o quel che voi fate:
lo descrivono, spiegano ciò che include e
quanto grande, piccolo o robusto esso sia. I
benefit, dall’altro lato, rappresentano la
ricompensa emotiva che i vostri clienti
ottengono usando il vostro prodotto.
Definite le caratteristiche
L’elenco di caratteristiche per un corso
composto da un libro e un video che state
vendendo potrebbero includere questi
elementi:
12 principi senza tempo.
17 tutorial video brevi e facili da
comprendere.
24 capitoli, 222 pagine di
contenuti importanti.
64 dettagliate foto a colori.
Grafici utili e facili da leggere.
Suggerimenti step-by-step e
istruzioni.
Storie affascinanti, aneddoti ed
esperienze personali.
Introduzione di Malcolm
Gladwell.
Se i ragazzi al bar lo
compreranno, avete un
annuncio vincente
John Carlton racconta la storia del
copywriter ben pagato e molto ricercato, che
scrive lettere di vendita destinate agli operai.
Prima di distribuire un progetto, questi
prende la bozza e scende al bar del
quartiere, paga da bere a tutti i ragazzi e
legge loro la lettera, per poi raccogliere i vari
commenti.
I ragazzi intervengono e gli dicono di
modificare questo, correggere quello e
cambiare questa o quella parola. Il
copywriter tuttavia sa bene che non ha un
mano un testo vincente, fino a che non
succede un fatto specifico:
Uno dei ragazzi del gruppo chiede
dove può trovare quello che la lettera
offre.
È in questo modo che riesce a sapere
che ha una lettera che funziona. È in questo
momento che è pronto per la stampa. Il
copywriter è riuscito a plasmare i ragazzi,
trasformandoli da critici ad acquirenti, senza
che se ne rendessero conto.
Prendete il vostro copy – i vostri annunci
Google, la vostra pagina per la vendita, le
vostre lettere di direct-mail, le vostre email –
e testateli in altri ambienti, in altre sedi, con
gli amici o direttamente in strada. Quando le
persone incominceranno a smaniare per quel
che offrite loro, avrete qualcosa di vincente.
LO ZIO CLAUDE
Figura 7.4
A questo punto potete generare una
semplice porzione di codice JavaScript che
potrete posizionare nel codice sorgente della
vostra pagina di ringraziamento. Le uniche
persone che visualizzeranno questa pagina
saranno quelle che hanno scelto di registrarsi
al nostro servizio o che hanno eseguito un
acquisto.
Figura 7.5
Offerte cost-per-action
A mano a mano che le vostre campagne
maturano, Google potrebbe offrirvi l’opzione
di usare le offerte CPA (cost-per-action), il
che significa pagare per le conversioni
anziché per i clic o le impression. Si tratta di
un argomento avanzato sul quale potrete
trovare informazioni più precise in
un’intervista con l’esperto di CPA David
Rothwell, oltre a una guida completa,
all’indirizzo
www.perrymarshall.com/supplement.
Figura 8.2
Quando facciamo clic sul pulsante
“Calculate”, il sistema ci dice:
You are not very confident that the
ads will have different long-term
response rates (lo strumento suggerisce
di non essere troppo fiduciosi che gli
annunci avranno un tasso di risposta
diverso nel lungo periodo, Ndt).
Ora però ipotizziamo di avere 20 clic per
uno e 35 per l’altro, non solo 2 e 5.
Figura 8.3
Facciamo clic sul pulsante “Calculate” e
il sistema ci dirà:
You are approximately 95 percent
confident that the ads will have different
long-term response rates (potete essere
sicuri al 95 per cento che gli annunci
avranno tassi di risposta diversi nel lungo
periodo, Ndt).
Il novantacinque per cento della fiducia
significa che se eseguissimo questo test 100
volte e ottenessimo questi esiti, i risultati ci
porterebbero nella direzione corretta per 95
volte. È un’ottima cosa e sono pronto a
scommettere su queste probabilità.
Ecco una regola molto semplice che
deriva da questi fatti: quando le vostre
percentuali di risposta di due annunci in
competizione sono molto simili, avete
bisogno di 30 o più risposte per ciascuno
prima di poter dichiarare un vincitore. E
forse anche 50. Ma se uno degli annunci si
sta comportando molto meglio dell’altro fin
da subito, allora non serve aspettare molto.
Dopo 10 o 15 azioni potete avere un quadro
piuttosto certo della situazione. Usate
www.SplitTester.com per scoprirlo.
Quando eseguite correttamente lo split
testing, ovvero quando testate due cose
contemporaneamente e siete sicuri al 90, 95
o 99 per cento dei vostri risultati prima di
proseguire, avrete a che fare con numeri
consistenti, vale a dire con alti livelli di
certezza. I vostri progressi non devono
essere ambigui e incerti: al contrario, sono
misurabili e affidabili. Tutto questo non
funziona solo per un marketing efficace, ma
anche per mantenere un’azienda solida, per
tenere alto il morale degli sherpa e un conto
in banca interessante.
LO ZIO CLAUDE
Figura 10.2
Identificate la sezione “Generale” e fate
clic sul pulsante “Modifica” in
corrispondenza dell’etichetta “Tipo”.
Comparirà un box con alcune opzioni
aggiuntive e un menu a comparsa.
Figura 10.3
Potete ora selezionare il tipo di
campagna che desiderate, escludendo “ Solo
Rete Display”. Questa selezione avrà effetto
su tutti i gruppi di annunci inclusi nella
campagna. Google vi informerà che gli
annunci non compariranno nella Rete
Display, ma è esattamente ciò che volete.
Google vi permette di specificare diversi
prezzi di offerta per il traffico sulla Rete
Display, così che non corriate il rischio di
spendere troppo (un errore qui e correte il
rischio di ritrovarvi con un costo di migliaia
di euro in clic nel giro di pochi giorni!).
Figura 10.4
Ciascuna di queste ricerche correlate è
un “tema” separato nel sistema di Google.
Raccogliete il maggior numero delle frasi di
ricerca che sono direttamente rilevanti ai
vostri fini e create singoli gruppi di annunci
per ognuna di esse: una frase keyword per
ciascun gruppo di annunci e due annunci
per eseguire lo split test.
Perché una sola keyword? In questo
modo è molto più facile per i computer di
Google identificare il tema, e inoltre hanno
più margine di manovra per trovare le pagine
che vi corrispondono. Gettate la vostra rete
e Google vi ripagherà con un numero
maggiore di posizionamenti.
Il passo successivo è rimuovere i
posizionamenti peggiori (procedete nella
lettura del capitolo per una spiegazione su
come farlo). Quando avrete terminato, dal 2
al 3 per cento dei siti su cui Google ha
visualizzato i vostri annunci saranno
produttivi, quindi manteneteli e sarete a
posto.
Non cercate di intervenire
semplicemente modificando le vostre
offerte, perché riuscirete solamente a ridurre
il vostro reach. Mantenete le vostre offerte
così come sono ed eliminate i siti dai quali
non ottenete conversioni. Vi ritroverete con
un numero da 6 a 12 gruppi di annunci che
funzioneranno davvero bene.
È una strategia di lungo periodo che
funziona.
Figura 10.8
Se all’interno dei nuovi mercati ottenete
dei buoni valori di CTR, allora Google
continuerà a espandere questo sistema
finché i CTR stessi non si fermeranno… o
finché non raggiungerete quello che
chiamiamo il livello Jet stream.
Come configurarli
Scegliete le dimensioni che contano
davvero. Il questo caso si applica la regola
80/20: partite con il rettangolo inline da 300
× 250. È quello che viene visualizzato di più,
seguito dal formato leaderboard da 728 ×
90. Con il formato 300 × 250 YouTube può
diventare una fonte incredibile di impression.
Figura 11.1
Ricordatevi sempre che YouTube è il
motore di ricerca numero-due nel mondo.
Alcune persone riescono a generare quantità
enormi di traffico semplicemente studiando
delle campagne specifiche ed esclusive per i
soli utenti di YouTube.
Create annunci che catturino lo
sguardo. Sono disponibili dieci diverse
dimensioni e potete creare i vostri annunci
secondo i metodi che preferite. Comunque
sia, quando eseguite lo split testing ricordate
di confrontare i CTR degli annunci che
hanno la stessa dimensione, altrimenti
potreste eliminare un annuncio che risulta
“perdente” solo perché ha un rapporto di
forma diverso.
Aggiungeteli nel vostro gruppo di
annunci. Dalla scheda “Annunci”
nell’interfaccia di AdWords, fate clic sul
pulsante “Nuovo annuncio” e selezionate il
comando “Annuncio illustrato”.
Figura 11.2
Caricate il vostro annuncio e attendete.
Un editor dovrà prima approvarlo.
Ovviamente potete impostare dei prezzi
personalizzati e scegliere dove visualizzare i
vostri annunci. L’interfaccia di Google vi
mette a disposizione i soliti strumenti speciali
per il posizionamento gestito, anche quando
si tratta di annunci illustrati.
Figura 11.3
Mercato Saloni di
Funerali
immobiliare bellezza
Servizi
Hotel Riscaldamento/Id
telefonici
Investigatori Avvocati Giardinaggio
privati
Wedding
Aste Dottori
planner
Deposito e Automobili
Consulenti
stoccaggio e camion
Arredamento
Stampe Residenze per an
per la casa
Dentisti Costruzioni Ristoranti
Chiese Traslochi Abbigliamento
Animali
Ospedali Fotografi
domestici
Tabella 12.1
Figura 12.1
Da questo momento in poi tutto quel che
potete fare in questa campagna è identico a
quanto è stato scritto nel resto del libro, ma i
vostri annunci verranno mostrati solo nella
località che avete selezionato.
“Google Places”
Se state vendendo a livello locale,
dirigetevi all’indirizzo www.google.it/places e
create un account, se ancora non l’avete
fatto.
Figura 12.3
Google Places vi permette di creare una
pagina per la vostra attività, che rende molto
più facile trovare le vostre informazioni alle
persone che vi stanno cercando. In questo
modo otterrete anche enormi benefici in
termini di SEO. Il vantaggio per le vostre
campagne AdWords è che Places vi
permette di aggiungere le estensioni ai vostri
annunci a pagamento, con le informazioni
principali su come trovarvi. Ecco una ricerca
dell’autore per i locali Starbucks della San
Fernando Valley.
Figura 12.4
Com’è possibile incorporare queste
informazioni nei vostri annunci, una volta
che vi siete registrati in Google Places?
Dovete accedere alla scheda “Estensioni
annuncio” e selezionare dal menu a
comparsa la voce “Estensioni di località”.
Figura 12.5
Da qui potete collegare un account di
Google Places.
Figura 12.6
In alternativa potete digitare
manualmente il vostro indirizzo.
Figura 12.7
Il punto qui non è inviare i clic degli
annunci a pagamento alla vostra pagina di
Places, ma di avere una pagina Places a cui
collegarsi, cosa che permetterà ai vostri
annunci AdWords di visualizzare delle
informazioni aggiuntive su di voi, spostando
l’ago della bilancia in vostro favore.
Figura 12.9
Qualunque azione le persone compiano,
voi potete misurarla, comprese le telefonate
che i vostri annunci generano. Ciò che
funziona in un’area geografica locale, può
essere sviluppato in altre zone, forse fino a
portarlo a livello nazionale.
LO ZIO CLAUDE
Normalmente iniziamo con
l’advertising a livello locale, anche se
quello veicolato tramite le riviste magari
si adatta meglio all’articolo trattato.
Strutturiamo la distribuzione città per
città, quindi trasportiamo il tutto
sull’advertising nazionale.
CAPITOLO 13
RIDURRE I
PREZZI DELLE
OFFERTE:
PUNTEGGIO DI
QUALITÀ E
PERTINENZA
“QUALE PENSI CI
CONSENTIRÀ DI ANDARE
PIÙ VELOCEMENTE AL BAR
A BERE UN MARTINI?”
Il fattore nonna
Come abbiamo già detto, gli editor umani
navigano per i vari siti e indicano la
sospensione per quelli che considerano
discutibili. Qual è il singolo fattore più
importante per questa decisione? Ogni editor
si domanda, “Mi sentirei tranquillo a
mandare mia nonna su questo sito?”.
Se il vostro sito contiene affermazioni
oltraggiose, se promette benefici per la salute
che i prodotti in vendita non possono
garantire, se tratta contenuti per adulti in
modo offensivo, allora l’editor non vorrà di
certo suggerire alla povera nonna di
navigarci. E lo segnalerà immediatamente.
A questo punto non c’è email o
telefonata al customer service di Google che
possa dare risposte più specifiche di quanto
già non ci sia nella documentazione online.
Ecco il perché agli inserzionisti che operano
con grandi volumi vengono spesso assegnati
dei rappresentanti per il loro account
personale, i quali spesso possono spiegare la
vera ragione del Punteggio di qualità troppo
basso e, a volte, intervenire per ripristinarlo.
Il Punteggio di qualità è un
indicatore secondario, non
principale
Abbiamo notato con grande interesse che
molte campagne che abbiamo studiato, con
un Punteggio di qualità di 3/10 o 4/10, sono
comunque forti e si comportano bene. In
altre parole, Google potrebbe informarvi che
avete un Punteggio di qualità di 3 o 4, pur
continuando a mostrare i vostri annunci con
un’alta frequenza. Pertanto, prima di farvi
prendere dal panico di un basso Punteggio di
qualità, verificate prima se i vostri CTR o le
impression sono bassi e se i vostri annunci
vengono visualizzati in pessime posizioni
sulla pagina.
Figura 13.1
Oppure, nella visualizzazione del Gruppo
di annunci, fate clic sul pulsante “Colonne”
subito al di sotto delle schede e appena
prima del grafico.
Figura 13.2
Vi verrà mostrata l’opzione di aggiungere
una colonna che possa mostrare il valore del
Punteggio di qualità.
Figura 13.3
Google è “malvagia”?
Il motto di Google è “Don’t be evil”
(non essere malvagio, Ndt). Ma Google è
davvero malvagia? Lascio a voi la decisione,
ma i fatti dicono che è sicuramente tentata
dalla malvagità in un migliaio di diversi modi
ogni giorno.
Google sa bene chi imburra le sue fette
di pane (sono i suoi 1.000 advertiser
migliori) e si fa in quattro per offrire loro un
ottimo servizio. Se siete tra gli ultimi
100.000 inserzionisti, non aspettatevi un
buon customer service.
Aspettatevi che Google faccia quel che è
bravissima a fare.
Non sprecate troppo tempo nel provare a
stabilire se Google è malvagia o meno.
Dovete capire che tutti – inclusi i dipendenti
di Google, e inclusi voi – tutti fanno ciò che
importa loro e che per loro ha senso.
Se Google sembra indifferente al vostro
piccolo angolino di mondo, ricordate che fa
tutto parte dell’impegno nel servire oltre un
milione di risultati di ricerche ogni minuto,
per un miliardo di persone. Ricordatevi che
migliaia di webmaster ogni giorno cercano di
raggirare in modo sleale i sistemi di Google.
Anche se pensate che Google sta cercando
di spremere le persone, non dimenticate che
milioni di persone stanno tentando di fare la
stessa cosa con Google. Il suo lavoro,
quindi, non è per niente facile.
Ricordate che solo poche persone
vengono davvero “bannate” a vita. Non è
raro che qualcuno in Google cambi opinione
dopo sei mesi. Non c’è nulla che vi vieta di
mandare un’email a Google ogni mese,
chiedendo gentilmente di riconsiderare le
cose.
E comunque, non create un business che
sia dipendente in modo esclusivo da Google.
Come diversificare in un
mondo in cui Google è il re
Dopo aver chiarito le cose, continuo ad
affermare che Google AdWords è il miglior
primo passo per il 75 per cento di tutti i
business online. Perché? Perché è il più
istantaneo e più sofisticato sistema di
advertising nella storia dell’uomo.
Ricordatevi che la maggior parte delle
attività – negozi di animali, fonderie
metallurgiche, coffee shop, fisioterapisti –
sperimenteranno raramente questi problemi,
forse mai. Ecco come potete creare un
business stabile che sia immune ai capricci
quotidiani di Google:
1. Create una email list, così che
possiate fare del direct marketing per i
vostri clienti potenziali e per quelli
acquisiti. Raccogliete anche gli indirizzi
di posta tradizionale.
2. Non appena alcune parole
chiave specifiche iniziano a convertire
in vendite con dei dati attendibili,
cominciate a fare della Search Engine
Optimization per quelle stesse parole
chiave.
3. Copiate le vostre campagne in
Yahoo/Bing. Probabilmente
aumenterete il vostro traffico del 10–
15 per cento.
4. Esplorate le inserzioni di
Facebook. Consultate i capitoli 16 e
17 sui social media e Facebook.
5. Se quello che vendete ha un
forte appeal sulle masse, testate altri
network di advertising, come
Advertising.com. Se avete a
disposizione un budget consistente,
acquistate i vostri annunci illustrati di
Google tramite DoubleClick, che è di
proprietà di Google. Probabilmente
otterrete un customer service migliore.
6. Affittate degli spazi in alcune e-
zines. Reclutate degli affiliati. Affittate
delle mailing list. Esplorate le
opportunità di marketing offline come
il direct mailing e la radio.
7. Pubblicate articoli. Ottenete
pubblicità. Create un prodotto così
bello che le altre persone ne
parleranno ai loro amici.
E sopra ogni cosa…
Figura 16.1
Troverete molti scherzi e battute, con
preziose informazioni sulle situazioni che le
persone stanno vivendo. Come per esempio
“Small civilization starting in your nasal
cavities” (piccola civilizzazione che sta
prendendo vita nelle cavità nasali, Ndt) e
“I’m spending New Year’s Eve taking care
of my lil bro who has a sinus infection”
(trascorrerò la vigilia di capodanno
prendendomi cura del mio fratellino, che ha
la sinusite. Ndt).
Ho cercato “Migraine” (emicrania, Ndt)
e un tizio ha scritto, “Im sick to my
stomach, all stuffed up, i have a bad
migraine, Im stressed & I work 11–8. If I
don’t get through today, I’m gonna die
tryin” (ho mal di stomaco, ho il naso chiuso,
ho una terribile emicrania, sono stressato e
ho il turno di notte. Se non starò meglio
oggi, morirò provandoci. Ndt). È un primo
esempio dell’avviare la conversazione
all’interno della testa del vostro cliente.
Reddit va un po’ più in profondità e vi
offre l’accesso alle effettive conversazioni.
Quando cercate “migraine headache”
(emicrania mal di testa, Ndt) su Reddit.com,
ottenete quanto segue:
Figura 16.2
Quando fate clic su un link, otterrete
questo:
Figura 16.3
Lo strumento “Handshake”
Volevamo trovare un modo per accedere
ai dati dalla “corretta prospettiva” di
Facebook in modo legittimo e poterli
analizzare con facilità, per cui abbiamo
creato una web application chiamata
Fanalytix™, che recupera questi dati al
posto vostro e ve li presenta. È
un’applicazione per Facebook facile da usare
e conforme ai termini del servizio di
Facebook stessa.
Fanalytix™ vi propone un pulsante
chiamato “Handshake™” (stretta di mano,
Ndt), che è l’equivalente di una registrazione
in Facebook.
Figura 17.3
Potete posizionare il pulsante
“Handshake” su una pagina, a fianco di
un’offerta (per esempio un omaggio, un
video, un documento e così via), anziché
usare un modulo di registrazione. Quando le
persone lo attivano con un clic, stanno
confermando la possibilità di condividere
con voi la loro email e le informazioni
disponibili pubblicamente. Quando fanno clic
sul secondo link, vengono aggiunti
automaticamente al vostro programma
autoresponder (Infusion, 1ShoppingCart,
Aweber o altri) e i loro dati vengono inseriti
nel database di Fanalytix™.
Fanalytix™ è disponibile per i lettori di
questo libro all’indirizzo
www.perrymarshall.com/supplement/. Lo
strumento analizza i dati raccolti e vi mostra
le eccentricità della vostra audience. Le
informazioni mostrate nella prossima figura
sono relative a una campagna molto
specifica che ho usato per analizzare una
parte del mio elenco di clienti:
Figura 17.4
Anche se si tratta di un segmento molto
ristretto, mi permette di capire quale tipo di
riviste i miei clienti amano leggere:
Figura 17.5
Vi mostra anche, quando compare la
parola “Business”, il tipo di pagine che
apprezzano maggiormente:
Figura 17.6
Fanalytix™ vi offre un’idea molto
realistica di ciò di cui amano parlare i vostri
fan e vi aiuta anche a capire come ottenerne
di più. Sì, potete puntare più o meno
direttamente i fan della rivista Success su
Facebook. Potreste anche essere in grado di
impostare il target degli annunci in Google al
sito web della stessa rivista, se questa
partecipasse alla Rete Display. In alternativa
potreste rivolgervi direttamente al sito web
della rivista e parlare con il dipartimento
advertising. Avete delle eccellenti possibilità
di trovare altri clienti simili a quelli che già
avete, però tramite nuove fonti.
Ipotizziamo che vendiate pastiglie dei
freni a grandi aziende e che abbiate un
punteggio su IsFBforMe di 2.4. Facebook
per voi è un pessimo luogo in cui cercare
nuovi clienti. Significa quindi che è inutile?
No. Potete offrire al vostro elenco di
email qualcosa di gratuito, in cambio del clic
sul pulsante Handshake™ e della raccolta di
questo tipo di dati. Scoprirete
inevitabilmente qualcosa che ancora non
sapevate sui vostri clienti.
Ho creato una campagna chiamata
“Marketing Secrets of Rush”, che uso per
fare advertising ai fan della band Rush, fan
che ovviamente sono interessati anche al
marketing. Ho scoperto alcune peculiarità
davvero interessanti:
Alla stragrande maggioranza dei
fan piacciono film come Il Padrino.
I loro spettacoli Tv preferiti
sono South Park e i Simpson.
Il 24 per cento di loro ama la
birra Dos Equis.
Chi lo sapeva?
Sono informazioni di grande valore per i
direct marketer, così come per i brand
marketer. Significa che se aggiungo storie
che riguardano Il Padrino o i Simpson alla
mia sequenza autoresponder, un numero
sproporzionato di persone verrà coinvolto e
mi risponderà, il tutto grazie all’emotività. I
brand marketer possono usare questi dati per
selezionare storie, colori, font, immagini,
icone personalizzate, canali di vendita e
media per l’advertising.
Tabella 19.1
Questo ragionamento ora è parte della
USP di Big Ass Fans. Non solo vi provoca
uno “shock” per farvi acquistare un suo
prodotto, ma vi dimostra che si tratta di un
investimento. La domanda ora diventa “Il
vostro magazzino può permettersi di non
usare un Big Ass Fan?”.
In questo settore le persone pensano che
sia quasi un crimine farsi notare, apparire
diversi e visibili. Gli inserzionisti delle riviste
specializzate e di settore lavorano duro per
fare in modo che i loro annunci somiglino a
quelli degli altri.
Ovviamente questa cosa è il suicidio del
marketing.
Abbiamo parlato al telefono con il
marketing manager dell’azienda riguardo a
questo argomento. “Molte persone guardano
il mio annuncio”, ci spiegò, “e pensano
subito ‘Hey, se scrivessi degli annunci come
quello, apparirebbero completamente diversi
da tutti gli altri’”. La sua reazione? “Ma
certo che gli annunci devono essere diversi
da quelli degli altri. Come farebbero
altrimenti a farsi notare? La chiave sta
proprio in questo principio!”.
Volete dominare il vostro mercato?
Create la vostra USP, aggiungete un po’ di
faccia tosta e distribuite il messaggio in
modo che sia indimenticabile.
2. Un oggetto provocante
La cosa più importante delle email è che
il loro successo, così come il fallimento,
dipendono interamente dal contesto.
L’oggetto non funziona perché segue uno
standard per le formule del copywrite, ma
perché è attinenente a un argomento per il
quale delle specifiche persone provano un
certo interesse, in un determinato momento.
Se vi mostrassi degli esempi generici di
oggetti per delle email, sarebbe quasi
impossibile non farli sembrare spam, quindi
prendiamo alcuni esempi da un contesto
specifico che voi stessi potete comprendere:
Google AdWords. Ecco le righe dell’oggetto
di alcune email che ho inviato al mio elenco
di clienti per Google AdWords:
Quando Google NON è il
miglior modo per fare clienti.
I dipendenti di Google vi stanno
spiando?
Il motto di Google ‘Don’t be
evil’ e altre cose.
Cinque bugie insidiose su come
vendere sul Web.
Scazzottata durante il Consiglio
di Amministrazione.
Questi titoli non assaltano il lettore con
promozioni approssimative, ma suggeriscono
in maniera molto forte una storia. Provocano
curiosità, anziché spaventare le persone.
5. Se violate le aspettative di
pertinenza, state danneggiando il
vostro elenco
Ipotizziamo che siate dei chiropratici e
che abbiate appena lanciato un nuovo
rimedio a base di erbe. È un prodotto
fantastico e volete farlo sapere ai vostri
clienti. Che cosa dovete fare? Dovete
scrivere a tutto il vostro elenco?
Facendolo esiste la possibilità di
massimizzare le vendite per quella giornata.
Attenti, state per pagare un prezzo. Tutte
le persone dell’elenco che non sono
interessate a prodotti a base di erbe
diventeranno meno sensibili a qualunque
cosa farete in futuro – anche se non
useranno il pulsante unsubscribe. Avete
appena dimostrato loro che vi piace inviare
delle email su argomenti per i quali non
nutrono il minimo interesse e la cosa
significa che saranno meno propense a
leggere le vostre future comunicazioni.
È un brutto errore trattare tutti i
componenti del vostro elenco come se
fossero tutti uguali, a meno che non lo siano
davvero. Se avete creato una newsletter che
aveva per oggetto il mal di schiena, è
possibile che poche persone del medesimo
elenco siano interessate a un’email che ha
per oggetto il dolore al ginocchio.
Il marketer tradizionale tratterà tutti allo
stesso modo e se dovesse ricevere una
nuova sottoscrizione relativa al mal di
schiena, invierebbe a quell’utente anche i
messaggi sul male al ginocchio, al collo, i
prodotti a base di erbe, informazioni
sull’ambiente e qualunque altra cosa.
Il marketer intelligente non commetterà
questo errore, ma gestirà diversi elenchi per
ciascun argomento, ovvero vari sottoelenchi.
Così, se siete un chiropratico, potete
creare un sotto elenco per i prodotti a base
di erbe, per poi vendere tali rimedi solo alle
persone interessate. In questo modo
massimizzate il valore di ogni singolo elenco
in vostro possesso.
Per le email – e per estensione anche nel
direct mail e in altre forme di comunicazione
– ciò significa che alcuni dei vostri clienti o
potenziali clienti non vogliono ricevere nulla
da voi (la famosa percentuale dal 5 al 10 per
cento). Queste persone non contano,
possono usare la funzione unsubscribe. E
poi ci sono quelle che contano:
Alcune di esse (forse il 50 per
cento) vogliono ricevere notizie da voi
non più di qualche volta all’anno.
Alcune di esse (il 20 per cento)
vogliono ricevere le vostre sequenze
autoresponder ogni tre, cinque o sette
giorni per un breve periodo, per poi
ricevere notizie solo quando accade
qualcosa di davvero importante.
Alcune (dal 5 al 10 per cento)
vogliono ricevere tutte le vostre
newsletter e se avete predisposto sei
elenchi per sei diversi problemi,
vorranno essere inseriti in ognuno di
questi.
Alcune (dall’1 al 2 per cento)
vogliono ricevere informazioni ogni
giorno.
Una piccola parte di essi (meno
dell’1 per cento) vorrebbero leggere
decine di vostre email ogni giorno, se
le inviaste davvero.
6. Il tocco umano vi fa vendere
Non nascondetevi dietro alle vostre
email, ma usatele per esprimere meglio la
vostra personalità. Non siete un’azienda
senza un volto: siete persone. Mostrate
questo lato di voi stessi e le persone si
ricorderanno di voi. E compreranno. E
racconteranno agli altri di voi.
Dovete esprimere una personalità che le
persone possano riconoscere
istantaneamente. Si tratta di branding a costo
zero. Quando introducete nuovi prodotti o
apportate modifiche ai vostri messaggi o
programmi di marketing, potete accostarli a
un nome – il vostro o quello di un’altra
persona che rappresenta il vostro business –
facendo sì che il nome stesso guadagni
ancora più significato e credibilità.
Un medium che non
scomparirà mai
Quando comunicate con i vostri clienti
tramite diversi media, anziché con uno solo,
potete consolidare la vostra presenza sul
mercato.
Aggiungere il marketing offline al vostro
arsenale può portarvi altro potere aggiuntivo.
Comunicare con i vostri clienti tramite posta
(o anche a mezzo fax), ha l’effetto di farvi
uscire da un mondo prevalentemente
effimero e di fare in modo che le persone si
connettano a voi con un medium totalmente
nuovo – nel quale è sicuramente più difficile
penetrare, ma che è potenzialmente più
gratificante e duraturo.
Potete contare sul fatto che il ragazzo
che consegna la posta, che viene a casa
vostra ogni giorno, continuerà a farlo finché
la terra continuerà a ruotare sul suo asse (o
finché i politici dipenderanno dal suo operato
per consegnare le informative delle
campagne elettorali).
Un cliente che vi scopre offline e sceglie
di “incontrarvi” online normalmente è più
prezioso di quello che vi conosce solo
online. Allo stesso modo, un cliente che vi
conosce offline, tramite la posta tradizionale
e i vostri prodotti, e che vi identifica anche
online, diventerà un elemento più prezioso di
quello che ha rapporti con voi solo online.
Tabella 21.1
Hey, è grandioso! Avete ottenuto più
clic, avete venduto quasi il doppio dei
widget, la vostra percentuale di
conversione è cresciuta e le vostre vendite
in euro per settembre hanno sorpassato
quelle di agosto, vero?
Aspettate un minuto.
Questo non è per niente un
miglioramento. Il vostro sistema di vendita
ottimizzato in realtà vi sta danneggiando.
Ora i visitatori stanno spendendo meno
denaro e i vostri clic valgono meno rispetto
a prima:
Tabella 21.2
La vostra percentuale di conversione è
aumentata, ma ora le persone stanno
acquistando la versione più economica del
vostro prodotto. Ora il vostro processo di
vendita è meno profittevole di prima e siete
diventati meno appetibili per gli affiliati,
perché guadagneranno meno denaro
inviandovi i visitatori.
Ricordatevelo bene: quando eseguite lo
split testing delle landing page, delle
registrazioni e delle vendite, non state solo
rincorrendo delle percentuali più alte. Dovete
occuparvi degli euro.
Quelle percentuali sono solo una
visualizzazione monodimensionale del vostro
traffico. Il valore per visitatore trasforma un
processo multidimensionale in un singolo
numero. Quando fate dei tentativi, imparate
questo genere di segreti, combinando le
percentuali con i valori in euro, per
determinare quanto potete offrire per i vostri
clic. Una volta stabilito questo valore, dovete
passare a ottimizzare il vostro numero più
importante: il vostro profitto netto.
Diamine, potete raddoppiare il valore
dei vostri clic semplicemente offrendo dei
prodotti simili a un prezzo più alto. È
qualcosa che le sole percentuali di vendita
non vi sveleranno mai. Acquistare il traffico
sul Web riduce un procedimento complesso
a una semplice domanda: quanto potete
permettervi di pagare per avere un
visitatore e ottenere comunque un profitto?
Lì per lì, potreste non sapere quanti visitatori
avete bisogno per effettuare una vendita, ma
potete scoprirlo molto in fretta: comprate del
traffico e fate dei test. Date un’occhiata alla
checklist che trovate più avanti.
I miglioramenti che
moltiplicano le opportunità!
Come ottenere cospicui interessi
composti su vendite e profitti
Se il marketing su Internet è qualcosa di
simile a uno show magico, sto per rivelarvi il
segreto di tutto. È davvero importante!
Ipotizziamo che il vostro processo di vendita
somigli a quanto segue:
1. I vostri annunci AdWords.
2. Una landing page che offre un
video gratuito o un documento, un
software in versione trial, o l’accesso a
materiali video in cambio di nome e
indirizzo email.
3. Una pagina di vendita.
4. La vostra pagina di inserimento
dell’ordine, o un “action form”.
Vogliamo eseguire degli split test per
ciascuno di questi quattro step. Non
eseguiremo solo il test per gli annunci
AdWords, ma anche per due diverse landing
page, due diverse pagine di vendita e due
diversi form. Cosa succede quando fate tutto
questo?
2 annunci AdWords > 2 pagine di
registrazione > 2 pagine di vendita > 2
moduli di ordine
Un traguardo complicato da raggiungere
potrebbe essere duplicare l’efficacia di
ciascuno step. Ma non è affatto impossibile
e non è necessario che siate dei geni –
dovete solo sperimentare un po’.
Quindi, se duplicassimo il CTR degli
annunci AdWords, delle landing page, delle
pagine di vendita e dei moduli d’ordine, il
nostro miglioramento sarebbe di
2 × 2 × 2 × 2 = 16X
Un miglioramento di 16 volte superiore!
Notate come questo genere di miglioramenti
si moltiplica, procedendo “a cascata”
dall’inizio alla fine. Ogni singola miglioria
viene moltiplicata, fino al risultato finale.
Se entrate in un mercato competitivo in
Google – come quelli che gravitano attorno
al mondo del computer, della perdita di peso,
delle arti marziali, del web hosting – avrete a
che fare con categorie iper-competitive, nelle
quali vincere è molto difficile.
Non è raro iniziare a perdere denaro con
un rapporto di 4:1 – per esempio, per ogni 4
euro che date a Google, ottenete solo 1 euro
di utile lordo. Decisamente non è divertente.
Se però duplicate ognuno dei quattro
passi descritti – e migliorate il risultato di 16
volte – state guadagnando 4 euro in profitti
per ogni euro che date a Google. Questo va
bene. Lo split testing continuo vi permette di
sbloccare diversi livelli di risultati, proprio
come una chiave sblocca una cassaforte.
Prendiamo in esempio uno scenario
piuttosto comune – un miglioramento pari a
tre volte su AdWords, uno di tre volte sulla
vostra pagina di registrazione, un
miglioramento di due volte della vostra
pagina di vendita e un aumento del 50 per
cento per la pagina degli ordini (queste
pagine sono estremamente sensibili anche ai
piccoli cambiamenti – la vendita è appesa a
un filo sottile!) – ora avete un miglioramento
di 27 volte superiore nelle conversioni,
rispetto alla situazione iniziale.
Quel che avete appena fatto nella
descrizione precedente sarebbe stato molto
difficile da replicare nel mondo offline – e
dieci anni fa sarebbe stato molto complicato
anche in quello online – perché non esisteva
una fonte di traffico coerente e controllabile.
Il traffico pay-per-click, tuttavia, è
abbastanza coerente ed è sempre
controllabile al 100 per cento. Nel giro di
due o tre mesi (e non due o tre anni), avrete
testato molte variabili ed eliminato tutto
quello che non garantisce i risultati migliori.
Avrete così modificato un processo di
vendita, fino a trasformarlo in una macchina
che produce risultati incredibili.
Il ROI sul vostro processo di vendita
sarà anch’esso straordinario e dato che
sarete così efficaci nel trasformare i visitatori
in euro, potrete permettervi di pagare di più
per il traffico, rispetto ai vostri competitor.
Diventerete inarrestabili.
E adesso?
Ora potete camminare con il petto in
fuori e comprare tutto il traffico possibile
usando la teoria dell’espansione
dell’universo del marketing di Internet.
Avete cominciato con Google AdWords
per poi perfezionare la vostra macchina di
marketing. Ora prendete gli stessi messaggi e
processo di vendita, e distribuite il vostro
prodotto in quest’ordine:
1. Google AdWords.
2. Search Engine Optimization.
3. Altri servizi PPC come
Yahoo/Bing e le inserzioni di
Facebook.
4. Promozioni via email.
5. Affiliati.
6. Banner, network di advertising
come Advertising.com.
7. Social media (aggiornamenti di
Facebook, Twitter).
8. Comunicati stampa.
9. Direct mailing.
10. Advertising su carta stampata.
Gli elementi dal numero 2 al 10 sono più
costosi e meno controllabili rispetto a Google
AdWords. Prima partite nel modo corretto
con Google, per il quale avete un controllo
totale, quindi passate alle email.
Poi passate agli affiliati. Non lasciate che
nessuna delle altre cose o persone sia la
vostra cavia. Se prima funziona su Google
AdWords, allora potete investire su questi
altri strumenti ed essere abbastanza sicuri
che funzioneranno.
Non insisterò mai abbastanza nel cercare
di farvi capire la potenza di questo
approccio. Normalmente il traffico dei
motori di ricerca costituisce solo una piccola
percentuale delle persone che sono vostri
clienti potenziali.
Quando sfruttate gli step da 2 a 9,
potreste guadagnare dalle 5 alle 50 volte in
più, rispetto all’uso del solo AdWords. E
ricordate, non è più necessario rischiare
somme di denaro che vanno oltre le poche
centinaia di euro per una campagna di
marketing!
Polverizzare la concorrenza:
una lezione su Google da Han
Solo
Harrison Ford, noto anche come “Han
Solo” e “Indiana Jones”, negli anni ’70 stava
svolgendo alcuni lavoretti, quando George
Lucas gli chiese di dare un’occhiata al
copione per la parte di Han Solo in Guerre
Stellari.
Ford non era stato neppure considerato
per la parte, perché Lucas aveva già messo
gli occhi su Nick Nolte. Anche Kurt Russell
e Christopher Walken figuravano tra i primi
candidati per quel ruolo.
Tuttavia, durante questi test di lettura
Lucas realizzò che l’uomo perfetto per il
ruolo era proprio davanti ai suoi occhi.
Harrison Ford si era trovato nel posto giusto
al momento giusto. George Lucas decise che
lo voleva per quella parte e il resto è la storia
della saga di Guerre Stellari.
Ford ebbe solo fortuna? Alla rivista Us,
nel 1981, raccontò quanto segue:
Ho pensato fin dall’inizio che
l’importante fosse restare in corsa. Il
semplice processo di logoramento
avrebbe estromesso gli altri dai giochi.
Quelli rimasti sarebbero diventati i
vincitori. Era questa la mia convinzione e
lo è ancora oggi.
Secondo Ford, è stato il logoramento la
chiave per ottenere i ruoli principali. La sua
incoronazione a celebrità e i ruoli da milioni
di dollari sono arrivati perché aveva la
capacità di aspettare, anche quando gli altri
attori rinunciavano e se ne tornavano a casa.
La storia del cinema ha dato pienamente
ragione a questa sua strategia.
A volte il segreto del successo è stare
con il “fiato sul collo” dei vostri
competitor, apportando miglioramenti
incrementali nel tempo, finché non li
avrete sorpassati.
Il segreto di detenere il potere e di
mantenere alti i livelli delle vendite nel lungo
periodo, così che i vostri competitor non
possano mai battervi, inizia sempre
dall’eseguire il test tra due annunci, tra due
pagine di registrazione e due pagine di
vendita, eliminando l’elemento più debole e
cercando di perfezionare nuovamente il
migliore.
BRYAN TODD
Figura 24.1
Erano sempre piene di immagini, sempre
interessanti e fresche. Nel giorno del
Ringraziamento, a novembre, mi stupì una
lettera in cui veniva offerta la possibilità di
acquistare 300 pasti per il Giorno del
Ringraziamento per soli 20 dollari.
Come avrei potuto non farlo?
Quando l’uragano Katrina devastò la
costa della Louisiana alla fine del 2005,
eravamo bombardati a destra e a sinistra da
richieste di donazioni provenienti da tutti gli
Stati Uniti.
Anche se mi ero dato la priorità di
donare per le cause del terzo mondo, mi
arrivò una lettera da America’s Second
Harvest, nella quale spiegavano che avevano
la necessità di fornire generi alimentari per le
vittime dell’uragano attraverso il loro
programma e mi chiedevano gentilmente di
contribuire.
È stato un gioco da ragazzi. Dopo
quest’esperienza le lettere di ASH
(America’s Second Harvest) erano un
piacevole intermezzo settimanale e si erano
guadagnati la mia fiducia. La mia prima
donazione per Second Harvest era stata
modesta, ma ero ancora lì, così quando il
disastro si presentò nuovamente, come un
familiare che fa visita ai parenti, donai una
cifra più alta.
Le persone che stanno dietro a ASH non
sono dei fannulloni. Hanno capito che si
vince per logoramento. Quando gli altri
gettano la spugna, ma voi rimanete saldi e
forti – sarete i vincitori. Vincerete sempre.
Tutto questo è vero per Google e per
qualunque altra azione di marketing che
intraprenderete.
Harrison Ford riuscì a ottenere la parte
di Han Solo grazie al logoramento e a una
buona dose di fortuna. A voi non serve la
fortuna: avete a disposizione lo straordinario
sistema di Google per eseguire lo split testing
e il flusso di traffico che proviene da tutto il
mondo per alimentare il vostro processo di
vendita.
LO ZIO CLAUDE
L’advertising e il merchandising
diventano scienze esatte. Ogni percorso è
attentamente pianificato. La bussola della
conoscenza punta la strada più breve, più
sicura ed economica per raggiungere
qualsiasi destinazione. Impariamo i
principi e li sottoponiamo a test ripetuti,
confrontiamo un metodo con molti altri,
registrando i vari risultati. Quando un
metodo si dimostra il migliore, diventa
anche un principio fisso… un annuncio
paragonato a un altro, un metodo con un
altro. Titoli, impostazioni, dimensioni,
argomenti e immagini vengono tutti
confrontati, così che non sia necessario
cercare di indovinare.
… testiamo qualunque cosa sia
inerente l’advertising. Diamo risposta a
qualunque domanda usando i risultati
restituiti dai test. Alcune delle cose che
impariamo in questo modo si
applicheranno solo a determinati campi…
mentre altre saranno valide per tutto.
Queste ultime diventeranno le
fondamenta dell’advertising in generale e
verranno applicate universalmente.
Nessun inserzionista saggio si allontanerà
da queste leggi invariabili.
CAPITOLO 25
COME
OTTENERE
RANKING
ELEVATI NEI
RISULTATI
DELLE
RICERCHE
ORGANICHE
(NON PPC) DI
GOOGLE
Il traffico pay-per-click è importante e
potete controllarlo al 100 per cento.
Tuttavia, se avete una presenza nella parte a
sinistra di Google, anziché sulla destra,
spesso il sistema genererà almeno il doppio
del traffico, e molto spesso di qualità
migliore. E in più quel traffico sarà gratuito.
Ottenere la presenza sulla parte a sinistra
della pagina di ricerca è spesso una funzione
della Search Engine Optimization. La SEO
può facilmente ripagare anche gli sforzi più
grandi, quindi se la ignorate lo fate a vostro
rischio e pericolo!
Prima di lanciarvi nella SEO, dovete
scegliere con cura le vostre “battaglie”. Il
vostro lavoro con il PPC vi dice quali parole
chiave danno risultati e quanto valore
esprimono; ora potete scegliere
selettivamente quelle da ottimizzare.
A volte, nei mercati super competitivi, le
spese per il PPC generano un ROI negativo,
fino al punto in cui i profitti effettivi
derivano dal traffico SEO. Tuttavia, non
avreste mai raggiunto la SEO senza
l’intelligence derivante dal PPC. I due
elementi lavorano insieme. Determinate il
valore medio di ogni vostra fonte di traffico.
In combinazione, vi faranno acquisire nuovi
clienti, portandovi profitti.
Il resto di questo capitolo è stato scritto
da Stephen Mahaney e Kristi Hagen, di
Planet Ocean. Leggo la loro Search Engine
Newsletter ogni mese, non appena viene
pubblicata. Dal bellissimo stato delle Hawaii,
ecco Stephen e Kristi che vi presentano un
breve ma interessante tutorial sulla Search
Engine Optimization.
I link all’opera
Decidere da dove ottenere i vostri clic in
entrata è un po’ come risolvere un puzzle.
Serve un po’ di creatività insieme a varie
formule e pattern. Quelle che seguono sono
alcune delle nostre strategie preferite per
creare link in entrata di qualità.
Per prima cosa, chiedetevi: chi ha un sito
che potrebbe trarre benefici dal linkare il mio
sito? I fornitori con i quali lavorate o le
organizzazioni principali con le quali avete
rapporti potrebbero volervi elencare nelle
loro pagine di riferimento. I consulenti legali,
commercialisti o consulenti finanziari con i
quali collaborate, potrebbero anch’essi
volervi elencare tra i loro clienti o inserire la
vostra azienda nel loro portfolio online. I
vostri dipendenti potrebbero avere blog o
homepage personali in cui linkarvi e così via.
Articoli di marketing
Molti proprietari di aziende online
scrivono articoli riguardo gli argomenti
trattati nel loro sito. Questi poi offrono la
possibilità ad altri siti di pubblicare articoli, in
cambio di un link che rimandi al loro sito.
Probabilmente siete degli esperti nel vostro
settore e per questo siete considerati come
un’autorità in certi argomenti, che si
prestano quindi ad articoli interessanti.
Cercate altre aziende compatibili (ma
non in competizione), e create una
partnership grazie alla quale ognuno possa
linkare attivamente l’altro. Le partnership
migliori sono quelle che nascono dai siti utili
ai clienti di ciascuna delle due parti
coinvolte. Questa tecnica non solo può
portare altro traffico e incrementare il vostro
PageRank, ma potrebbe anche consentirvi di
sviluppare importanti relazioni commerciali.
Comunicati stampa
Anche i comunicati stampa
rappresentano un modo eccellente per
ottenere dei link in entrata per il sito della
vostra azienda. Ancora una volta, siate
creativi – probabilmente ci sono molti motivi
(lanci di prodotto, nuovi arrivi nello staff,
promozioni, partnership, presentazioni di
nuovi servizi e così via) che potrebbero
spingervi a creare dei comunicati inerenti la
vostra azienda da distribuire alla stampa. I
motori indicizzano i comunicati stampa
molto velocemente e i link in essi contenuti
normalmente vengono considerati attendibili.
Inoltre, tendono a rimanere sul Web per
lungo tempo. Ecco una fantastica risorsa che
spiega come ottimizzare i vostri comunicati
stampa per il mercato attuale:
http://budurl.com/optimizingpr.
Testimonial
Un altro modo interessante per
promuovere il vostro sito è offrirvi di fare da
testimonial per altri siti, per prodotti per i
quali siete davvero entusiasti. Se il
testimonial è ben scritto, le aziende spesso lo
pubblicheranno sul loro sito. Chiedete loro di
includere un link che rimandi al vostro sito,
vicino al testimonial. Se lo chiedete, spesso
vi accontenteranno.
Ecco uno dei suggerimenti
potenzialmente più produttivi: scoprite chi
sta linkando i vostri competitor e
convincetelo a linkare al vostro sito. Per
scoprire chi sta linkando i vostri competitor,
inserite il loro URL nello strumento Site
Strength Indicator di Planet Ocean,
all’indirizzo www.SSITool.com.
Tenete a mente che ogni volta che
riuscirete a fare in modo che qualcuno cambi
la propria politica sui link, avrete raggiunto
un doppio guadagno: uno per aver ottenuto
un nuovo link e un secondo per aver ridotto
il numero di link verso il vostro competitor.
Usando la vostra immaginazione e
“incastrando” le varie sfumature del vostro
business nel mix complessivo, potrete
certamente scoprire una vasta gamma di
opportunità e guadagnare molti link legittimi.
Terminologia
Ecco alcuni termini di remarketing che
dovete conoscere bene:
Pubblico. Con il termine
Pubblico si intende una collezione di
browser web tramite i quali il vostro
sito è stato visitato. Potete dare una
definizione al pubblico: potrebbe
essere composto da tutti quelli che
hanno visitato una particolare pagina o
dalle persone che hanno effettuato uno
specifico acquisto.
Combinazione. Una collezione
di pubblico o conversioni.
Retargeting. È solo un sinonimo
per remarketing. Molte grandi
organizzazioni che si specializzano in
questo tipo di advertising lo chiamano
“retargeting”.
Policy per la privacy. La vostra
policy per la privacy dovrà essere
sempre aggiornata, così che i vostri
visitatori siano consci del fatto che
userete i cookie archiviati nei loro
browser, al fine di servire loro degli
annunci in base ai loro comportamenti.
Gli utenti avranno bisogno di un modo
per “de-registrarsi”. È un requisito
vincolante che Google vi impone se
volete fare del remarketing.
La spiegazione della policy per la privacy
di Google e dei relativi requisiti può essere
consultata al seguente indirizzo:
www.google.com/privacy/ads/.
A quali indicatori di
remarketing devo prestare
attenzione?
Alcune delle informazioni che dovete
controllare per determinare lo stato di salute
di una campagna di remarketing sono:
Conversioni dirette.
Conversioni view-through.
Lunghezza percorso e Tempo
alla conversione.
Modifiche alle ricerche del nome
di dominio.
Visitatori nuovi vs. visitatori di
ritorno.
Conversioni dirette
All’interno della vostra campagna sarete
in grado di vedere quali annunci otterranno
più clic e conversioni, proprio come per ogni
altra forma di advertising. Dopo aver
eseguito il remarketing per lunghi periodi di
tempo, gli account normalmente finiscono
con il raggiungere il break even tra spese e
vendite.
Conversioni view-through
Le “conversioni view-through” sono il
dato statistico usato più spesso per
determinare l’efficacia delle campagne di
remarketing. Una conversione view-through
rappresenta semplicemente una persona che
ha visto il vostro annuncio di remarketing ed
effettivamente è approdata a una pagina
nella quale era in funzione il monitoraggio
delle conversioni di AdWords. Questo
parametro può essere trovato nel vostro
account AdWords a livello della campagna o
del gruppo di annunci della campagna per
l’annuncio illustrato di remarketing (Notate
che gli annunci di testo non vengono
monitorati per determinare le conversioni
view-through).
L’arte delle conversioni view-through
risiede nello stabilire come contarle. Il
venticinque per cento è un buon numero da
considerare, quando state determinando il
successo di una campagna di remarketing.
Per calcolarla in modo corretto,
moltiplicate il numero delle conversioni
view-through per il valore medio delle vostre
vendite attribuite ai visitatori di ritorno (un
parametro che potete trovare in Google
Analytics). Confrontate il valore risultante
con la vostra spesa per le campagne di
remarketing per ottenere un rapporto tra
costi e vendite.
Può sembrare un po’ complesso, quindi
lasciate che vi faccia un esempio.
Ipotizziamo che abbiate un account che
ha 723 conversioni view-through in un certo
periodo di tempo, con un costo di 1.446,12
euro. Ipotizziamo anche di aver calcolato
che il valore medio delle vendite per i
visitatori di ritorno è di 43,18 euro, nel
medesimo intervallo di tempo.
La colonna “vendite/costi” vi mostra
quanti euro in vendite i vostri sforzi di
marketing vi stanno facendo ritornare, per
ogni euro che avete speso in pubblicità
(dovrete calcolare anche il costo iniziale per
far sì che il visitatore giunga alla vostra
pagina la prima volta).
Tabella 26.1
Lunghezza percorso
La lunghezza percorso vi dice quante
impression o clic sono stati necessari prima
che il vistatore eseguisse l’acquisto. Le
persone spesso rimangono sorprese dal
numero di interazioni necessarie perché ciò
accada. Ovviamente alcuni visitatori
convertono più velocemente, ma vedrete che
la maggior parte delle persone che visitano il
vostro sito ci penserà un po’ prima di
estrarre la carta di credito dal portafogli e
acquistare.
Figura 26.1
I report Lunghezza percorso e Tempo
alla conversione possono essere trovati nel
vostro account AdWords, accedendo al
menu “Strumenti e analisi –> Conversioni” e
poi scegliendo il collegamento
“Canalizzazioni di ricerca” a sinistra. Notate
che questi report vi forniscono solo i dati per
gli annunci in esecuzione su Google.com. La
lunghezza percorso e il tempo alla
conversione sono strumenti interessanti da
consultare per studiare i trend, ma non sono
indicatori diretti di un eventuale impatto delle
vostre campagne di remarketing.
Figura 26.2
Questo report si trova in AdWords,
accedendo al menu “Strumenti e analisi –>
Conversioni” e selezionando il collegamento
Canalizzazioni di ricerca, sulla sinistra.
Figura 26.3
Il report di Google Analytics che si trova
in “Pubblico –> Comportamento –> Nuovi e
di ritorno” è tra gli strumenti più preziosi.
Qui non analizzate il numero totale di visite
– quel numero che aumenterebbe
semplicemente creando più campagne
AdWords – bensì potete scoprire la vostra
percentuale di visitatori che ritornano. Se
avete una buona campagna di remarketing,
questo numero dovrebbe incrementare in
modo significativo.
Figura 26.4
È possibile accedere a questi dati nel
vostro account AdWords, sotto all’elenco
delle varie campagne sulla sinistra, alla voce
“Libreria condivisa”. Fate clic sul link
“Segmenti di pubblico” e attivate il
remarketing.
Vi suggerisco di creare il vostro pubblico
assegnandogli il nome “Tutte le pagine”.
Non modificate il resto delle impostazioni
(potrete modificare la durata più avanti,
cambiando il campo “Durata iscrizione” per
il vostro elenco di pubblico).
Figura 26.5
Dopo aver creato il vostro primo
pubblico dovrete fare clic sul relativo Tag,
cosa che farà comparire una finestra popup
contenente il codice sorgente che dovrete
incollare nel vostro sito web. Vi verranno
forniti anche alcuni suggerimenti su come
posizionare correttamente tale codice
all’interno del vostro sito.
È opportuno fare una considerazione sul
livello di sicurezza della pagina oggetto del
retargeting. Il protocollo di default è HTTP,
ma dovete assicurarvi che tutti i tag di
conversione siano impostati sul livello di
sicurezza HTTPS. Potete farlo selezionando
il tag dalla finestra Segmenti di pubblico e
modificando il livello di sicurezza.
Una volta che il codice è stato inserito
nella posizione corretta, potreste non vedere
alcun dato nella colonna “Dimensioni
elenco” per un periodo che può arrivare fino
a due giorni. Si tratta di un dato che viene
aggiornato solo una volta al giorno, pertanto
è necessario che prima qualche utente venga
taggato.
In seguito vorrete creare un pubblico per
ogni conversione che si verificherà. Ancora
una volta dovrete scegliere di creare un
nuovo elenco di remarketing, questa volta
selezionando “Definisci un elenco dei
visitatori del sito, inserendo un nuovo tag nel
sito”. Oltre alla possibilità di creare nuovi
tag, vedrete anche quelli già utilizzati. Usate
il monitoraggio delle conversioni per creare
questo pubblico. Potete anche selezionare la
prima opzione e creare delle strutture
condizionali per definire i vostri elenchi.
Figura 26.6
Combinazioni
Una combinazione è un gruppo di
pubblico o conversioni. Molto probabilmente
inizierete creando un elenco di combinazioni
di tutte le persone che hanno visitato il
vostro sito, ma non hanno effettuato
acquisti.
La capacità di manipolare questo set di
elementi è il vero nucleo di alcune delle più
potenti e avanzate strategie.
Figura 26.7
Una combinazione di base che potreste
voler creare è “utenti che hanno visitato la
pagina ma che non hanno convertito”. Per
farlo, fate clic nuovamente su “Nuovo
segmento di pubblico”, ma questa volta fate
clic sulla voce “Combinazione
personalizata.” Per impostare le regole di
questa combinazione, vogliamo significare
tutte le persone che hanno visitato una
pagina, ma nessuna di quelle che hanno
portato a una conversione. La finestra
sarebbe simile a questo esempio.
Figura 26.8
Creare campagne di
remarketing in AdWords
La struttura migliore per cominciare
consiste nel creare due campagne: una per
gli annunci di testo e una per quelli illustrati.
Questa struttura vi permette di controllare le
impression su base giornaliera, in base al tipo
di annuncio. Personalmente assegnerei alle
mie due campagne i nomi “Remarketing
Illustrato” e “Remarketing Testo”. Nelle
impostazioni della vostra campagna, che
dovrà essere incentrata solo sulla Rete
Display, potrete scegliere anche quali tipi di
dispositivi impostare come target, come
quelli che si basano su Android o gli iPad,
esattamente come avete già visto per le altre
campagne.
Figura 26.9
Figura 26.10
CPC
Il meccanismo di offerta cost-per-click è
quello più conosciuto dalla maggior parte
delle persone e può essere molto efficace
anche per il remarketing. Normalmente
dovreste offrire una somma di denaro
superiore di tre o quattro volte la somma che
abitualmente impostate per i clic sulla Rete
Display, così da poter avere una quantità
importante di impression per la vostra
campagna di remarketing. La cosa potrebbe
preoccuparvi un po’, ma ricordate: le
persone che ritornano sul vostro sito grazie
al remarketing hanno molte più probabilità
di effettuare un acquisto.
CPM
L’offerta di tipo cost-per-thousand-
impressions (CPM) si abbina molto bene al
remarketing. Ricordate che lo scopo finale di
questa pratica è far “strabuzzare gli occhi”
alle persone e diffondere un certo stato
mentale tra i vostri clienti potenziali.
Vi suggerisco di cominciare con
un’offerta di 2 euro CPM, così da ottenere
una forte trazione iniziale e ancora di più se
operate in un mercato costoso.
In seguito potrete determinare quante
persone fanno parte del vostro pubblico
target e quante impression al giorno volete
che ricevano (non dovete mai sovraccaricare
i vostri clienti potenziali). Per esempio, se
avete 1.000 persone nel vostro pubblico
target e volete visualizzare cinque annunci al
giorno, le vostre impression massime
dovranno essere impostate su 5.000 (all’atto
pratico potrete ricevere solo il 10 per cento
di questo numero).
Le landing page
Ricordate: i visitatori oggetto del vostro
target sono già stati sul vostro sito. Fate
molta attenzione alle landing page a cui
scegliete di inviare il vostro traffico di
remarketing.
Per quale motivo queste persone non
hanno eseguito un acquisto la prima volta?
Avevano un problema di fiducia? Se
sospettate che sia questo il problema,
provate a inviarli a una landing page in cui
compare un testimonial. Erano incerti
riguardo le vostre opzioni di spedizione?
Provate a inviarli a una landing page che
contiene informazioni chiare e comprensibili
sulla spedizione, o uno sconto speciale, o
ancora un’offerta di spedizione gratuita che
possa convincerli a fare l’acquisto finale.
Fate qualunque cosa pensate sia
necessaria per assicurarvi che arrivino a una
landing page che soddisfi le loro necessità e
li convinca che il momento migliore per
acquistare è adesso.
CAPITOLO 27
PLACE PAGE: LA
MINIERA D’ORO
DI GOOGLE
DI DAVE JABAS
Raggiungere le stelle
Quando inizierete a ricevere recensioni
sulla vostra Place Page, comincerete a
guadagnare il vostro punteggio espresso in
stelle (ora il sistema di punteggio è stato
aggiornato, come spiegheremo in seguito,
Ndt). Idealmente, vorrete un punteggio di
cinque stelle, con recensioni sempre brillanti.
Cinque stelle significano avere un magnete
per clic naturale sempre attivo e Google ora
integra e mostra i vostri punteggi a cinque
stelle nei vostri elenchi AdWords, a sua
discrezione.
Avere un rating di cinque stelle come
parte della vostra campagna AdWords può
incrementare di molto il vostro click-through
rate (a volte del 50 per cento o più),
garantendo un maggiore impatto delle vostre
campagne di marketing e riducendo il vostro
cost-per-click (vi prego di notare che le
recensioni e le stelle possono provenire da
diverse fonti: potete sforzarvi di migliorare il
vostro rating, ma non potete aspettarvi di
averne il controllo totale).
Il rating basato sulle stelle può fluttuare
su o giù, a seconda del numero di recensioni
che avete, di quanto sono recenti, di quanto
sono positive e di quanto i vostri competitor
si tengono aggiornati.
Solo perché avete un rating di cinque
stelle non significa che non dovrete più
preoccuparvi di loro per sempre, quindi per
avvantaggiarvi il più possibile del marketing
di ricerca locale, dovete integrare un
particolare sistema nelle vostre operazioni
quotidiane, che genererà recensioni coerenti
da parte dei vostri clienti.
Significa anche che dovete monitorare le
recensioni nella vostra Place Page ogni
settimana. Si tratta di un compito che deve
essere assegnato a qualcuno e che non deve
mai essere messo in secondo piano o,
peggio, dimenticato. Una sola recensione
negativa può significare un crollo dell’80 per
cento del nuovo business che potreste invece
accaparrarvi dalle ricerche locali. È una
percentuale enorme!
Google Maps
Le Place Page di Google hanno un
considerevole impatto anche su Google
Maps. Nella figura che segue, notate il link
alla “Place Page” per ciascuno dei
collegamenti elencati e come corrisponda a
un punto sulla mappa di Google.
La vostra Place Page potenzialmente ha
un impatto su tre componenti:
1. L’elenco di testo locale.
2. La mappa.
3. Il punteggio in stelle nel vostro
annuncio in Google (noterete che il
punteggio di Google ultimamente viene
espresso in punti e non più in stelle, su
una scala che va da 0 a 30, Ndt).
Figura 27.1
Se siete i titolari di un’azienda locale,
dovete richiedere la vostra Place Page.
Avrete bisogno anche di una strategia per
fare in modo che i vostri clienti lascino una
recensione – perché la cosa ha un impatto
diretto sul fatturato. E se siete dei consulenti
di local marketing, dovete offrire ai vostri
clienti un servizio completo che includa
entrambe queste strategie.
Dave Jabas è l’autore di How to Get
Your Business on the First Page of Google:
The Definitive Guide to Attracting More
Customers by Tapping the Power of Google
local search and mobile search. È anche
l’Amministratore Delegato di
GoldStarFeedback.com. Potete raggiungerlo
via email: Dave@GoldStarFeedback.com.
CAPITOLO 28
17 COSE CHE
NESSUNO VI HA
MAI DETTO SU
GOOGLE
1. Diecimila ore
Il libro di Malcolm Gladwell intitolato
Outliers si focalizza sull’osservazione che i
più talentuosi personaggi del mondo
(persone come Bill Gates, Steve Jobs e i
Beatles) non ebbero successo per via del
loro innato talento, ma perché ebbero la
possibilità di investire 10.000 ore nella
professione che si erano scelti, 10.000 ore in
anticipo su tutti gli altri. Mi piace molto la
teoria delle 10.000 ore e a volte io stesso ne
parlo durante i miei seminari.
Qualche giorno fa stavo tenendo una
consulenza telefonica con un cliente che mi
disse, “Se dovessi investire le mie 10.000
ore nel pay-per-click, dove mi suggeriresti di
concentrare le mie energie?”.
Risposi, “Non sono sicuro che si sia
materiale sufficiente per cui valga la pena
investire 10.000 ore sul pay-per-click. C’è
una parola chiave, c’è un annuncio e c’è un
prezzo di offerta”.
“Tuttavia”, aggiunsi, “puoi sicuramente
investire 10.000 ore nel comprendere quel
che è successo prima del clic e quello che
accadrà in seguito. La storia, la psicologia, la
progressione di parole chiave dalla prima
ricerca fino alla vendita, l’arte di indirizzare
con gentilezza il cliente esattamente dove
vuoi che vada”.
Per quanto complicato possa essere
AdWords, non richiede di certo 10.000 ore
dedizione. Potete padroneggiare anche gli
aspetti tecnici più avanzati in un anno. È la
psicologia che si cela dietro AdWords a
essere complessa.
Se investite 10.000 ore (che sono cinque
anni di carriera) ad affinare le vostre armi in
modo aggressivo, sarete un “master
marketer” e occuperete il posto di guida in
una delle carriere più retribuite che esista
oggi al mondo.
5. Quota Impression
La maggior parte delle persone non ne è
al corrente, ma Google mostra la gran parte
degli annunci per una determinata quota.
Quando siete nuovi inserzionisti,
probabilmente i vostri annunci verranno
visualizzati dal 10 al 20 per cento delle volte.
I vostri report potrebbero dirvi che oggi
avete avuto 2.236 impression, ma quel che
non sapete è che la vostra parola chiave è
stata ricercata più di 10.000 volte.
Ipotizziamo che stiate offrendo 1,00
euro per clic e che Google vi dica, “L’offerta
minima per la prima pagina è di 1,50 euro”.
Questo non significa affatto che il vostro
annuncio non comparirà mai sulla prima
pagina. Piuttosto, significa che il vostro
annuncio probabilmente verrà visualizzato
sulla prima pagina dal 5 al 10 per cento delle
volte.
Se aumentate la vostra offerta, la vostra
impression share potrebbe crescere al 25, 50
o forse anche fino al 100 per cento. Google
è sempre alla ricerca del numero massimo di
clic e sa che le persone potrebbero eseguire
ricerche 5, 10, 15 volte, e sa anche che se
ogni volta mostra degli inserzionisti diversi,
può ottenere un numero maggiore di clic.
Questa strategia è positiva, perché provoca
un miglioramento automatico del vostro
CTR.
Ma se avete un “killer ad” che ottiene un
CTR grandioso e avete un buon Punteggio
di qualità, la vostra Quota impression può
avvicinarsi al 100 per cento.
Ecco qualcosa che dovete sapere: se
avete un competitor con un CTR e un
Punteggio di qualità eccellenti, Google
potrebbe mostrare i suoi annunci il 100 per
cento delle volte. Se il vostro CTR e il
Punteggio di qualità sono più bassi di quelli
dei competitor, allora incrementare la vostra
offerta per ottenere il 100 per cento della
Quota Impression potrebbe garantirvi
solamente un importante spreco di denaro.
Tirando le somme, CTR e Punteggio di
qualità alti fanno sì che il vostro annuncio
venga visualizzato più spesso.
7. Clienti iper-reattivi
Esistono tre tipi di clienti:
1. Clienti che comprano una volta
e non tornano più.
2. Clienti che comprano di tanto
in tanto, magari per anni.
3. Clienti che comprano
qualunque cosa possibile da voi.
Quest’ultima categoria occupa circa il 5
per cento del totale dei vostri clienti, ma
questo genere di clienti potrebbe permettervi
di generare quasi il 50 per cento dei vostri
profitti.
Sono queste le persone sulle quali dovete
strutturare il vostro business: i fan entusiasti.
Lasciate che ve lo ripeta: dovete progettare il
vostro business in modo che questi “fan
entusiasti” non solo siano possibili, ma
probabili.
Alcune aziende non potrebbero legare a
sé questi fan entusiasti neppure se qualcuno
di questi stesse cercando qualche attività di
cui diventare fan, perché tutto quello che
fanno è mediocre. Dovete risaltare per
qualcosa in mezzo alla folla, il che significa
che avete bisogno di una USP potente.
Una volta però che avete quella USP,
avrete bisogno di meccanismi (come le
email, la posta tradizionale, gli autoresponder
e gli eventi di “customer appreciation”) che
stimolino i clienti a ritornare ancora e ancora
e ancora. Dovete fare brainstorming su
quelle cose che riaccenderanno l’interesse
dei vostri vecchi clienti.
Se facciamo i conti per un tipico sito
web, all’incirca un clic in Google su 2.000
rappresenta un acquirente iper-reattivo.
Esatto, crica una persona su 2.000 ha una
propensione verso questo tipo di
comportamento d’acquisto. Si tratta di clienti
che acquistano in modo compulsivo da altre
aziende, e compreranno in modo compulsivo
anche da voi, se presentate loro un’offerta
interessante.
Conosciamo tutti questo genere di
persone, come i fanatici di Apple che
possiedono cinque computer Apple e otto
iPod. Conoscete tutti persone che hanno
dozzine di paia di scarpe nell’armadio o che
continuano a frequentare seminari
motivazionali, così come quelle che
acquistano e leggono ogni libro scritto da
Stephen King.
Notate che questo tipo di
comportamento d’acquisto è guidato dalla
personalità. Le persone amano acquistare da
soggetti o aziende che hanno una grande
personalità, quindi non abbiate paura di
rivelare la vostra.
8. L’innovazione e l’acquirente
iper-reattivo
Individuate una parola chiave.
Ipotizziamo che questa ottenga 50.000
ricerche al mese. Immaginatevi tutte le
persone che stanno cercando questa parola.
Immaginate anche una persona che esegua
questa ricerca non per poche ore o pochi
giorni, ma di tanto in tanto per mesi o
addirittura anni.
Questa persona è un acquirente iper-
reattivo.
Vi porgo una domanda: che cosa riuscirà
a ottenere la SUA attenzione?
Vi ricordo che sono persone molto
annoiate, che hanno già visto tutto e che
sono difficili da impressionare, ma se ci
riuscite, se fate qualcosa che sia davvero un
passo avanti rispetto agli altri, lo racconterà
agli amici e vi regalerà un “killer
testimonial”. E ovviamente anche i suoi
amici saranno clienti iper-reattivi.
Potete stravolgere un intero mercato
semplicemente garantendovi la fedeltà di
quel 5 per cento di persone.
I migliori advertiser di
AdWords nascono e muoiono
con l’AdWords Editor
Non conosco nessun account manager di
AdWords che non sia convinto del fatto che
l’AdWords Editor sia il modo più facile e
veloce per tenere traccia delle campagne, dei
gruppi di annunci, degli annunci e delle
parole chiave. Questo strumento sfrutta le
API di Google e vi consente di scaricare
tutte le informazioni necessarie dall’account
al vostro computer desktop, di modificarle in
modo molto semplice e di caricarle
nuovamente sul vostro profilo online.
Figura 29.1
Sì, ha una curva di apprendimento non
immediata, ma una volta che avrete
imparato le basi del suo utilizzo, vi
permetterà di risparmiare molto tempo. Ogni
singolo principio che abbiamo spiegato, con
questo strumento può essere implementato
in modo facile e veloce.
E poi è gratuito. Scaricatelo all’indirizzo
http://www.google.com/intl/it/adwordseditor/.
Ci ringrazierete per questo suggerimento.
Figura 29.5
Sfruttare questi tipi di link specifici per
prodotto o per argomento nei vostri annunci,
può farvi guadagnare un miglior click-
through rate ma, cosa ancora più importante,
contribuisce a garantirvi un miglior tasso di
conversione per il vostro sito, perché porta i
visitatori (se configurate correttamente il
tutto) a una pagina specifica, pertinente al
testo che compare nell’annuncio.
Potete specificare fino a dieci possibili
URL di destinazione, insieme a un copy
specifico per ognuno di essi, e Google ne
visualizzerà fino a sei contemporaneamente.
Le Estensioni di chiamata vi permettono
di includere un numero telefonico nel vostro
annuncio, così che possiate tracciare le
telefonate generate dai clic in Google.
Questo è molto utile in particolar modo se il
vostro cliente (o cliente potenziale) vi sta
cercando tramite un dispositivo mobile,
come per esempio un iPhone.
Queste informazioni sono accessibili
tramite il menu “Visualizza”.
Figura 29.6
La prima e più semplice opzione che
avete a disposizione è quella di mostrare il
vostro numero telefonico, e solo sui telefoni.
La seconda opzione consiste nel far sì che
Google generi un numero di telefono da
mostrare ovunque, tanto sui telefoni quanto
sui browser dei computer desktop.
Figura 29.7
Gli annunci sui browser dei computer
desktop mostrano un numero telefonico che
potete chiamare.
Figura 29.8
Gli annunci sui dispositivi mobili
mostrano un numero telefonico sul quale
potete fare clic per avviare la chiamata o che
linkano direttamente al sito web.
Figura 29.9
Comunque sia, potete configurare il
servizio in modo che questi annunci sui
device mobili consentano la sola chiamata
telefonica in caso di clic. Toccate l’annuncio
con un dito e il telefono chiamerà
automaticamente il numero in questione. È
una funzione molto utile se non avete a
disposizione una versione “mobile-friendly”
del vostro sito.
Figura 29.10
Il modo più semplice per vedere i numeri
delle vostre chiamate, una volta che avete
configurato questo servizio, è aggiungere
questo parametro come colonna aggiuntiva
alla vostra interfaccia.
Figura 29.11
Figura 29.12
Questo strumento vi offre decine di modi
diversi in cui suddividere i vostri dati, ma
vogliamo mostrarvi i tre che faranno la
differenza maggiore.
Per cominciare, ordinate la colonna
Costo in ordine discendente e controllate
solo tre “porzioni”.
1. Geografico.
2. Tempo > Ora del giorno.
3. Tempo > Giorno della
settimana.
Potete anche ordinare la colonna
“Costo/Conversione” in ordine discendente.
Quando scegliete l’opzione “Geografico”
Figura 29.13
potrete vedere in quale stato, provincia o
città state ottenendo buoni valori di
clickthrough e tassi di conversione e dove
invece ci sono dei problemi.
Figura 29.14
Nelle impostazioni della vostra campagna
potrete quindi escludere le aree geografiche
in cui non state convertendo bene. Quando
scegliete l’opzione “Tempo > Giorno della
settimana”
Figura 29.15
potrete invece notare in quale giorno
della settimana le vostre performance sono
più basse.
Figura 29.16
Seguite lo stesso procedimento anche per
l’opzione “Ora del giorno”. Vedrete quali
orari della giornata producono i clic che
portano alle conversioni e quali invece non
sono produttivi. Ora potete usare la
Pianificazione degli annunci, dalle
impostazioni della vostra campagna, per
disattivare il traffico quando le condizioni
non sono ottimali, oppure per riattivarlo
quando tutto va al meglio.
Intervenire su questo tipo di carenze del
vostro account, provocherà un immediato
aumento del Punteggio di qualità.
Figura 29.17
Figura 29.20
Fate clic su quel piccolo pulsante e il
simulatore si aprirà in una finestra pop up,
informandovi di quante altre impression
potrete ottenere se fate un’offerta più alta.
Sicuramente resterete stupiti della cosa,
perché finalmente scoprirete dove stanno
andando tutte le impression che avete perso.
Figura 29.21
Figura 29.22
Google osserverà quindi il
comportamento degli utenti e troverà il
traffico e le circostanze che vi daranno più
probabilità di ottenere clic che si possano
trasformare in conversioni. Da un punto di
vista tecnico vi addebiterà delle spese per
ogni clic in entrata, ma posizionerete le
vostre offerte considerando sempre un
valore medio o un cost-per-action (CPA)
massimo.
Approfondiamo l’argomento. Come
insegna il nostro amico David Rothwell
(www.DavidNRothwell.com), per far
funzionare le vostre campagne avete a
disposizione una strategia basata su tre
livelli, e anche nel miglior scenario possibile,
dovrete lasciare disattivato il Google
Conversion Optimizer (GCO) fino a metà o
a due terzi dal completamento del processo.
Questi tre livelli sono discover, optimize ed
expand (scoperta, ottimizzazione ed
espansione, Ndt). Ciascuno di questi
richiederà non meno di 30 giorni. Per
accedere a una sezione speciale basata sul
Google Conversion Optimizer e sulle offerte
con cost-per-action (CPA), navigate
all’indirizzo
www.perrymarshall.com/supplement/.
D: GOOGLE PUÒ
DISABILITARE/DEATTIVARE I GRUPPI
DI ANNUNCI, LE CAMPAGNE O LE
PAROLE CHIAVE?
Al momento in cui scriviamo non può,
ma in passato accadeva. Ora Google si limita
a mostrare le vostre parole chiave per una
frazione di tempo irrisoria, se il vostro
Punteggio di qualità è basso.
Può comunque non approvare gli
annunci che non soddisfano le linee guida
editoriali (e se violate le loro policy
ripetutamente, vi chiuderanno l’account,
bannadovi completamente da Google).
Limitatevi a seguire le politiche di Google
e ad adeguarvi alle sue eventuali segnalazioni
e non sentirete mai parlare di questi
problemi.
Suggerimento
Non eliminate la parola chiave dal
vecchio gruppo di annunci, ma
mettetela in pausa.
Tabella 30.1
Quel 16,3 per cento è un CTR davvero
alto e non è stato cosÌ difficile da
raggiungere. Tutto questo ci suggerisce una
strategia: per quali domande ultra-specifiche
del vostro pubblico potete fornire le
risposte? Usare queste domande come frasi
di parole chiave può farvi ottenere CTR
eccellenti.
Suggerimento
Quando impostate le offerte per la
Rete Display, partite dal 25 per cento
del valore delle offerte per la rete di
ricerca di Google.
D: HO UN SEMPLICE SITO DI E-
COMMERCE. LE REGISTRAZIONI SONO
UTILI PER IL MIO CASO?
Forse non saranno fondamentali nel
vostro caso, ma più sarà grande la mailing
list che riuscirete a creare, più potrete
generare fiducia e affinità nel tempo. In
seguito potrete anche vendere a queste
stesse persone.
Registrate e mantenete i contatti con le
persone che acquistano da voi, perché sono
preziose, ma anche a chi non compra dovete
offrire degli sconti, una guida scaricabile su
quel che possono fare con il vostro prodotto,
una newsletter, una serie di suggerimenti via
email – qualunque cosa sia pertinente e che
possa dare a queste persone un motivo per
consegnarvi le loro informazioni di contatto.
È così che potete creare un buon back-end.
D: QUANDO È UTILE LA
PIANIFICAZIONE DEGLI ANNUNCI?
Potreste scoprire che i vostri migliori clic
vengono eseguiti tra le 16 e le 18, oppure
all’ora della colazione, o ancora al mattino
presto e la sera tardi. Potreste anche
scoprire, per esempio, che i vostri peggiori
clic vengono prodotti tra le 10 del mattino e
mezzogiorno o il lunedì.
Usate la Pianificazione degli annunci per
disattivare il traffico quando sapete che non
avrebbe risultati positivi e per riattivarlo
quando le condizioni sono ideali. Questo
procedimento è un ottimo metodo per
salvaguardare il vostro budget e scoprire
dove e quando ottenete il valore più alto dai
visitatori.
Potete trovare la Pianificazione degli
annunci nella scheda “Impostazioni”, alla
sezione “Impostazioni avanzate”.