Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
L'obiettivo centrale della filosofia kantiana, in special modo nella sua fase
"critica" � quello di stabilire che cosa possiamo conoscere con certezza.
Ripercorrendo le fondamenta del pensiero moderno e riferendosi alla ricerca e alla
scoperta di verit� certe o presunte tali (come nel caso di Cartesio), Kant intende
descrivere quali sono i presupposti necessari al fine di garantire un'esperienza
certa del mondo, e ad essere pi� precisi, quali elementi, tipici dell'essere umano,
permettono di costruire una conoscenza scientifica del mondo. Non si deve
dimenticare che, almeno per la cultura accademica tardo-illuminista tedesca, il
termine scienza indica tutto quell'universo dottrinale fondato sulle teorie di
autori quali, per esempio, Euclide, Aristotele, Leibniz e Newton.
� [La critica] � un invito alla ragione di assumersi nuovamente il pi� grave dei
suoi uffici, cio� la conoscenza di s�, e di erigere un tribunale, che la garantisca
nelle sue pretese legittime, ma condanni quelle che non hanno fondamento...; e
questo tribunale non pu� essere se non la critica della ragion pura
stessa....critica della facolt� della ragione in generale riguardo a tutte le
conoscenze alle quali essa pu� aspirare indipendentemente da ogni esperienza;
quindi la decisione della possibilit� o impossibilit� di una metafisica in
generale, e la determinazione cos� delle fonti, come dell'ambito e dei limiti della
medesima, e tutto dedotto da princ�pi.[1] �
Per via dello scetticismo humiano che aveva confutato il sapere fondato delle
scienze, rendendolo instabile, Kant decide di riesaminare globalmente le fondamenta
del sapere delle scienze, cio� la matematica e la geometria (trattate nell'Estetica
Trascendentale), la fisica (Analitica Trascendentale) e infine la metafisica
(Dialettica Trascendentale). La fondazione del sapere � quindi di fatto affidata al
criticismo. La lettura di questo termine ci deve ricondurre ad una doppia esigenza:
una di ordine programmatico ed una di ordine metodologico. Programmaticamente, il
criticismo � appunto la scoperta delle condizioni di possibilit� che permettono la
conoscenza; metodologicamente, esso � la capacit� di risalire dalla conoscenza che
il soggetto ha del mondo per comprenderne i presupposti e le condizioni di
possibilit�. L'orizzonte metodologico rimanda allo scopo prefissato, e il progetto
di ricerca legittima la scelta metodologica. � nell'immagine del mondo, offerta
dall'esperienza, che Kant pensa di poter trovare la conoscenza delle strutture
fondamentali della ragione umana con cui � resa possibile la conoscenza e la
scienza del mondo. Presupposto fondamentale di tutta la ricerca � quindi la
coscienza che il soggetto ha del mondo, conoscenza del mondo o meglio immagine del
mondo, definita da Kant fenomeno. Il soggetto dunque ha un ruolo centrale nel
problema epistemologico e l'esperienza, il limite della conoscenza stessa, non
pregiudica una conoscenza necessaria ed universale: per questo Kant pu� analizzare
le condizioni di possibilit� e validit� di quest'ultima.
Dall'analisi della ragione, del soggetto conoscente, risulta che una conoscenza
valida per tutti gli uomini, universale quindi, e necessaria � invece possibile
poich� tutti condividono la stessa dinamica conoscitiva, rappresentata da quelle
funzioni trascendentali della nostra mente che sono gli a priori: modi di
funzionamento che, in quanto forme prive di contenuto, appartengono allo stesso
modo a tutti, e che fanno s� che, quando si elaborano considerazioni circa un
oggetto, queste costituiscono un fondamento valido per tutti.
� Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si occupa non di oggetti, ma del nostro
modo di conoscenza degli oggetti, in quanto questa deve essere possibile a priori.
[2] �
Diverse sono le implicazioni che Kant compie con questa "rivoluzione copernicana"
in filosofia: per prima cosa non � pi� la mente che si modella sulla realt�, ma �
la realt� che si modella sulle forme a priori. In altre parole � il soggetto stesso
che attraverso il suo pensiero va a costruire il mondo dell'esperienza. In secondo
luogo, la nuova teoria della conoscenza comporta la distinzione tra "fenomeno" e
"noumeno": il fenomeno � la realt� che ci appare tramite le forme a priori, esso si
manifesta ed � un oggetto reale solo nel rapporto con il soggetto pensante e
conoscente. Il noumeno � invece la "cosa in s�", esso esiste ma non si manifesta e
non viene percepito ed � una realt� considerata indipendentemente dal soggetto e
dalle sue forme a priori.
La conoscenza
Per Kant la conoscenza non pu� essere altro che fenomenica. La parola fenomeno nel
linguaggio greco significa "ci� che appare". La conoscenza fenomenica dunque �
apparente nel senso che appare a ciascuno in modo diverso a seconda della propria
sensibilit�. L'unico elemento certo della conoscenza fenomenica era il rapporto di
causalit� che stabiliva per sempre un nesso di necessit� causa-effetto tra i
fenomeni. Ma dopo la critica di Hume al rapporto di causalit� che ne dimostrava la
contingenza riducendolo a uno stato d'animo di attesa di un effetto che poteva o
che non poteva prodursi in presenza di una causa si pone per Kant la necessit� di
rifondare teoreticamente quella conoscenza che il progresso scientifico del resto
dimostra praticamente di essere efficace: questo non sarebbe possibile se i
fondamenti del sapere scientifico, come di tutto il sapere, fossero inconsistenti.
Occorre dare alla conoscenza un criterio di validit� universale su cui essa possa
fondarsi e questo sar� reso possibile dalla scoperta delle strutture trascendentali
del nostro conoscere.
Lo spazio � inteso da Kant come forma del senso esterno, cio� come modo di
ordinare: ad esempio il modo in cui vediamo una casa, un albero o un'altra persona.
Il tempo � invece la forma del senso interno, ossia la rappresentazione a priori a
fondamento degli stati interni e del loro disporsi.
Il tempo ordina sia le sensazioni interne sia le sensazioni esterne, lo spazio solo
quelle esterne: esso costituisce la maniera universale attraverso cui il soggetto
percepisce gli oggetti, infatti � attraverso il senso interno che giungono i dati
dall'esterno. � importante sottolineare alcune caratteristiche caratterizzanti le
forme a priori qui sopra descritte: