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La Battaglia di Eraclio e Cosroè è un affresco di Piero della Francesca e aiuti, facente parte delle Storie

della Vera Croce nella cappella maggiore della basilica di San Francesco ad Arezzo, databile al 1458-1466.
L'affresco fu probabilmente dipinto nella seconda parte dei lavori, dopo il soggiorno del pittore a Roma
(1458-1459), dove probabilmente vide la Colonna Traiana e gli antichi sarcofagi, da cui trasse ispirazione
per le due scene di battaglia del ciclo affrescato. Un'altra fonte di ispirazione potrebbero esser gli arazzi
fiamminghi, caratterizzati da una densità compositiva simile a quella dei fregi romani, che Piero aveva
probabilmente avuto modo di vedere a Rimini. Forse Piero aveva in mente anche la battaglia di Anghiari
che si era svolta nei pressi della sua città Sansepolcro nel 1440.

DESCRIZIONE E STILE

L'affresco è ambientato ai tempi di sant'Elena imperatrice (IV secolo), mentre in questa scena si compie un
salto di circa due secoli. Nel 615 l'Imperatore persiano sasanide Cosroe II conquista Gerusalemme,
impossessandosi anche della reliquia della Vera Croce. Con questa egli si fa adorare in maniera blasfema
come dio vivente. L'imperatore bizantino Eraclio lo sfida quindi in battaglia (628), vincendolo e, in seguito,
giustiziandolo mediante decapitazione.

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