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a
z H
L.M.M.
x
Si riporta, inoltre, una tabella contenente la risoluzione, per i diversi tipi di acque, delle funzioni
trigonometriche:
2 2 2
1 h 1 1 h 2πh 2πh 2πh
Acque intermedie < < < <π tanh tanh tanh
25 L 2 4 L L L L
1 1 2πh 2πh
Acque basse ≤ ≤ 1
25 4 L L
1
Risoluzione:
h 1
Si ipotizza di essere in acque profonde ( > ) per cui la legge di dispersione lineare, vista la
L 2
suddetta tabella, risulta:
gT 2 2πh gT 2
L= tanh L = L0 = = 1,56 ⋅ T 2 = 156,1m
2π L 2π
E’ possibile osservare dall’equazione che la lunghezza dell’onda, per acque profonde, non dipende
dalla profondità h, bensì dal solo periodo dell’onda stessa.
A questo punto risulta necessario verificare l’ipotesi di acque profonde effettuata. Per cui:
h 182,88m 1
= = 1,17 > = 0,5
L 156,1m 2
Da ciò si può dedurre che l’ipotesi di acque profonde risulta verificato. Per quanto riguarda la
celerità si ha:
L0 gT m
c= = = 1,56 ⋅ T = 15,61
T 2π s
h 1
Si ipotizza di essere in acque basse ( 0 < ≤ = 0,04 ) per cui la legge di dispersione lineare,
L 25
vista la suddetta tabella, risulta:
gT 2 2πh gT 2 2πh
L= tanh L= L2 = gT 2 h
2π L 2π L
L = T gh = 54,61m
Da cui:
L m
c= = gh = 5,461
T s
E’ possibile osservare che la celerità per acque basse non dipende dal periodo T, bensì dalla sola
profondità h.
A questo punto risulta necessario verificare l’ipotesi di acque basse effettuata. Per cui:
h 3,04m 1
= = 0,056 > = 0,04
L 54,61m 25
2
1 h 1
Si ipotizza, a questo punto, di trovarsi in acque intermedie 0,04 = < < = 0,5 , per cui la
25 L 2
legge di dispersione lineare risulta invariata ed il calcolo della lunghezza d’onda può essere
effettuato a mezzo del risolutore:
gT 2 2πh
L= tanh L = 53,5m
2π L
Da cui:
L m
c= = 5,35
T s
Esistono anche altri metodi per poter calcolare la lunghezza d’onda L nel caso di acque intermedie.
Vi sono, infatti, particolari abachi che permettono di poter determinare L noto il rapporto h/L0. In
tale abaco si entra dalle ordinate, sulle quali si trova il rapporto noto ed adimensionale h/L0, si passa
attraverso la curva su di esso tracciata e si ricava il rapporto h/L dal quale si deduce il valore
incognito di L. In particolare, dal su descritto abaco, entrati con il valore di
h 3,04m
= = 0,019
L0 156,1m
si ottiene, attraverso l’abaco oppure attraverso la tabella di Wiegel (pag. 142-143,Tomasicchio) per
interpolazione, il rapporto
h
= 0,05692
L
da cui il valore di L:
h 3,04m
L= = = 53,41m
0,05692 0,05692
Da cui:
L m
c= = 5,34
T s
A questo punto risulta necessario verificare l’ipotesi di acque intermedie effettuata. Per cui:
h 3,04m 1 h 1
= = 0,056 che risulta 0,04 = < = 0,056 < = 0,5
L 54,5m 25 L 2
Nel 1990 Fenton e McKee proposero un’equazione approssimata che fornisce direttamente la
lunghezza d’onda L, noti T ed h, per cui si ha:
gT 2 1
L=
2π 32 23
h
g
coth 2π T
3
Si ricalcola, ora, il valori di L per acque alte con h1 ed il valore di L per acque intermedie con h2:
gT 2 1
1) L = = 156,104m per h1=182,88m
2π 32 23
h1
g
coth 2π T
gT 2 1
2) L= = 54,100m per h2=3,04m
2π 32 23
h2
g
coth 2π T
c) Si calcoli il tempo t impiegato dall’onda, con un periodo T=10s e con una profondità di
h1=182,88m, per percorrere una distanza x=2000m.
x gT m x 2000m
c= = = 1,56 ⋅ T = 15,61 t= = = 128 s
t 2π s c m
15,61
s