Nota bibliografica
Contabilita sociale
e scienza economica.
Alcune note sulla recente
letteratura italiana’
1. La contabilita sociale tra teoria
economica e statistica economica
La contabilita sociale (Cs) costi-
tuisce dagli anni ’30 parte essenziale
della scienza economica, Alla costru-
zione, in quello scorcio temporale, dei
conti del prodotto, del reddito e della
spesa hanno fatto seguito, in una suc-
cessione storicamente ordinata, le in-
terdipendenze settoriali, i conti finan-
ziari, gli stati_patrimoniali, e, di re-
cente, le matrici di contabilita sociale
e i conti-satelliti.
La disciplina si colloca tra teoria
economica, statistica e technicalities
* Ringraziamo per i commenti ¢ suggeri-
menti su una precedente stesura Simonetta
Botarelli, Antonio Cristofaro, Agostino
D Ercole, Riccardo Fiorito, Claudio Gne-
sutta e Mario Tonveronachi. Ovviameate,
e omissioni, gli eventvali errori e le valu-
tarioni critiche sono da attribuire all’A. Le
novita editoriali e i riferimenti bibliografici
sono indicati con il nome dell’A. e anno
di pubblicazione, e riportati per esteso alla
fine del lavoro.
Moneta ¢ Credito, n. 177, marzo 1992.
delle istituzioni statistiche. Le com-
prensibili esigenze di specializzazione
¢ di autonomia hanno ostacolato, tut-
tavia, la sintesi con la teoria e la stati-
stica e hanno portato alla pretesa asso-
ciazione tra schemi contabili, nev-
tealité teorica e oggettivita dei fatti
osservati.
Qualsiasi dato statistico é “pieno di
teoria”, dato che le categorie contabili
sono mutuate dalla teoria economica.
Ne segue che non solo il momento in-
terpretativo, ma anche quello de-
scrittivo ne @ condizionato. I diversi
piani del Iegame con Ia teoria eco-
nomica non sono tuttavia pienamente
esplicitati. L’attenzione si concentra
sulla contrapposizione tra schemi neo-
classici (di scambio) e classici (di ripro-
duzione) ¢ sulla relazione stotica tra
sviluppi teorici e costruzione degli
schemi contabili (mercantilismo e bi-
lancia dei pagamenti, fisiocrazia ¢ inter
dipendenze settoriali, keynesismo fiscale
conti nazionali, scelte di portafoglio e
contat di stocks, e cost via).
Questi due piani colgono un mo-
mento essenziale del legame con la
teoria economica, ma sono fonte di
fraintendimenti, poiché postulano l’in-
cidenza decisiva del polo teorico acca-
demico sulla Cs. In realta, gli econo-
misti accademici hanno un peso mar-
ginale nella costruzione dei sistemi
contabili, che rientra tra le compe-
tenze delle istituzioni di politica eco-96 Moneta e Credito
nomica, al cui interno si collocano gli
enti specializzati nella produzione del-
Vinformazione. Queste unita espri-
mono scelte tecniche aventi implica-
zioni teorico-economiche:
) nella sfera della misurazione
statistica, per J’incidenza che i metodi
di stima ¢ le definizioni operative
hanno sulle categorie ¢ sui sistemi
contabili;
) nella sfera della politica eco-
nomica, per influenza che le deci-
sioni in tale contesto hanno sulla pre-
disposizione e sui contenuti delle in-
formazioni.
TI modello di politica economica ha
una propria soggettivita in campo
teorico, essendo influenzato da un
complesso di istituzioni pubbliche e
private portatrici di una qualche vi-
sione del mondo. La posizione che
postula la prevalenza sulla Cs del polo
accademico e/o del paradigma teorico
egemone sottovaluta l’ampiezza del
solco che rende immune, se non altro
nel breve periodo, le scelte delle istitu-
zioni di politica economica dalle inno-
vazioni teoriche. In altri termini, Ja
teoria economica “accademica” non si
trasfonde perfettamente e immediata-
mente nello schema contabile.?
«There is a certain tension, or lack
of correspondence, between economic
policy debates within an intellectual
community of economists on the one
hand, and within the broader national
policy arena, on the other, These two
intellectual communities consist of dif
ferent types of peoples. The former is
made up of professional economists,
2 D.C. Coranver, A.W. Coats (eds.)
1989, in particolare, gli articoli di A. W.
Coats e W. Barber; PA, Haut (ed.) 1989,
ad es. le note introduttive ¢ le conclusioni
del curatore ¢ il saggio di J. PeKKARINEN,
1989.
while the latter includes a looser group
of politicians, civil servants, interest or-
ganizations, the press and the general
public ... The policy model is tied to
the broad economicstructural, cul-
tural, political, and institutional setting
of each country ... All of the factors
mentioned above condition the in-
fluence of economic theory on the
policy model. In normal conditions,
when these structural factors are
changing relatively slowly and the exi-
sting course of economic development
ig not being severely questioned, the
policy model is usvally relatively stag-
nant. This does not imply that the econ-
omics profession is without influence
on economic policy; but its influence is
delimited by the established policy
model ...” (J. Pekkarinen 1989, p. 312).
2, Vinfluenza della teoria economica
sui sistemi contabili: ricerca eco-
nomica accademica e/o tecnicismo
delle istituzioni statistiche?
La misurazione statistica esprime le
variabili economiche, tenuto conto delle
metodiche, degli artifici, dell’attendi-
bilita e dei costi delle stime. I criteri di
rilevazione delle istituzioni statistiche
non sono neuttali per lanalisi eco-
nomica, contribuendo a sclezionare la
realta catturata ed essendo Pespressione
di una visione del mondo, se non di un
esplicito filone teorico. Questi effetti
sone ancor pid rilevanti perché tali
scelte non sono sempre percepite al-
Pesterno, a ragione della strutturale dis-
sociazione tra produttori e utilizzatori
dell'informazione economica ¢ degli
oneri per questi ultimi di appropriarsi
dei procedimenti di stima,Nota bibliografica 7
ime ¢ i rendimenti di
statistica nonché la
delicatezza della raccolta, elabora-
zione e diffusione dei dati hanno in-
fatti portato all’accentramento di
queste funzioni in istituzioni specia-
lizzate. In una prima fase (sino al-
Pinizio del secolo) si é trattato di enti
privati, negli anni 30 si sono aggiunti
gli istituti statistici pubblici, e nel se-
condo dopoguerra le organizzazioni
sovranazionali (Nazioni Unite, OCSE,
CEE).
L'incidenza di queste istituzioni
sulla definizione operativa degli
schemi contabili @ piuttosto ampia. In-
nanzitutto, i concetti forniti dal polo
teorico-accademico non sono in
genere operativi: per Ja difficolta di
codificare in forma quantitativa le va-
riabili teoriche ¢ per Pesistenza di pitt
definizioni in rapporto alle diverse esi-
genze di analisi (U.P. Reich, 1991, pp.
236-39; W. Tease et al., 1991). E da
aggiungere che la decisione di predi-
sporre le informazioni ¢ la scelta tra i
metodi di stima sono adottate con-
frontando i costi di raccolta ed elabo-
razione, l’affidabilita e tempestivita
delle metodiche utilizzabili, e Vutilita
sociale dell’informazione percepita
dalle istituzioni statistiche (ad esem-
pio, S. Kuznets, 1947, edizione ita-
liana in Kuznets, 1990, pp. 79-80).
Per finire, i dati di base, derivando da
fonti disomogenee (censimenti, stime
campionarie, bilancio statale, bilancia
dei pagamenti, ecc.), presuppongono
procedure di adattamento ai concetti e
alla struttura dei Conti nazionali, Da
tutto questo discende «il vincolo delle
convenzioni [economico-statistiche],
che ... evocate da esigenze operative di
tilevazione, spesso deviano [i conti]
dagli schemi teorici di riferimento»
(A. Soci, 1990, p. 12).
I principi delta teoria economica in-
fluiscono, pertanto, sulla Cs tramite
meccanismi numerosi, talvolta esterni
al polo accademico e di non chiara
lettura. Per queste ragioni vanno sop-
pesate le implicazioni teoriche della
costruzione dei sistemi contabili, dei
metodi di stima dei dati di base e delle
procedure di aggregazione (R. Eisner,
1989, pp. 10-11).
La presenza di una pluralita di mo-
menti aventi contenuto teorico im-
plica che, all’interno del medesimo si-
stema contabile, sia possibile rinttac-
ciare referenti teorici contraddittori.
Rammentiamo la coesistenza nei
Conti nazionali dello spirito keyne-
siano della rappresentazione macroe-
conomica ¢ del contenuto neoclassico
delle categorie contabili (C. Gnesutta,
1983, pp. 323-28).
3, Fondamenti teorico-economici ¢
statistici nella manualistica della
contabilita sociale
La trattazione dei sistemi di conta-
bilita nazionale nei testi di mactoeco-
nomia @ in genere insufficiente. L’ap-
profondimento della materia richiede
il ricorso alla documentazione uffi-
ciale, che si presenta disomogenea e di
non facile lettura. E pertanto neces-
sario disporre di una trattazione inter-
media, compresa tra l’esposizione ele-
mentare dei testi di macroeconomia e
le pubblicazioni tecniche degli enti
statistici, Per quanto abbiamo cercato
di motivare, il manuale di riferimento
dovrebbe delineare i fondamenti
teorici degli schemi contabili, la
struttura dei sistemi standardizzati
delle istituzioni sovranazionali, e l’in-
terazione tra scelte tecniche ¢ defini-
zioni teoriche delle procedure stati-
stiche di stima,