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5 6 – F E B B R A I O / M A R Z O 2 0 1 8
anno VIII - numero 36 - febbraio / marzo 2014 - www.rivistapaginauno.it
8,00 euro
anno XII - numero 56 - febbraio / marzo 2018
SOMMARIO
_ POLEMOS _ CINEFORUM
pag. 14 Il movimento LGBT: pag. 76 Lavorare per vivere,
corpi in vendita o non vivere per lavorare
resistenza alla mercificazione? Recensione del film
Daniela Danna 7 minuti, Michele Placido
_ Iacopo Adami
pag. 22 Lavoro a 5 stelle
Il programma del Movimento _ IN LIBRERIA – narrativa
Enrico Duranti pag. 82 Seme di strega
_ Margaret Atwood (R. Brioschi)
pag. 30 Beni culturali: appalti al ribasso, Le ragazze invisibili
finto volontariato e Henning Mankell (R. Brioschi)
lavoro nero Cielo rosso al mattino
Collettivo Clash City Workers Paul Lynch (Milton Rogas)
CasaPound:
le radici politico-culturali
e le ragioni dell’ascesa
Matteo Luca Andriola
L’autunno 2017 e l’inverno del 2018 verranno ricordati per l’ascesa elet-
torale di CasaPound Italia (CPI), e la ‘scoperta’, per la sovraesposizione
mediatica, di un movimento che si sta radicando nelle periferie, della co-
siddetta onda nera. CPI potrebbe riuscire a entrare in Parlamento, e il de-
siderio di autosdoganarsi ha spinto i ‘fascisti del terzo millennio’ a invita-
re il 29 settembre scorso, nella sede occupata romana di via Napoleone
III, due giornalisti come Enrico Mentana e Corrado Formigli, che hanno
entrambi presenziato a un confronto col vicepresidente Simone Di Stefa-
no. L’organo di stampa di CasaPound, Il Primato Nazionale, riferiva, in
relazione all’incontro con Mentana, che “a CasaPound nessuno ha paura
della discussione politica”, descrivendo l’iniziativa come qualcosa che non
ha “niente a che vedere con la solita aria fritta, nulla a che fare con qual-
che soporifero talk show” (1).
Secondo diversi osservatori però è avvenuto un ulteriore sdoganamen-
to, nonostante la cosa sia stata negata da Mentana, dato che “se un movi-
mento partecipa con proprie liste alle elezioni è la democrazia che lo le-
gittima”; esisterebbe invece “un pregiudizio” sui “fascisti del terzo mil-
lennio”, ma ora è stato fatto un bel “pezzo di strada”, posizione ribadita an-
che da Formigli, conduttore di Piazzapulita, talk show de La7, secondo cui
“quest’aurea di censura e di illegalità che vi circonda [è] fuori luogo”,
perché da un lato CPI è “esattamente dentro il gioco istituzionale, dentro
il gioco democratico” mentre dall’altro “il confronto democratico è il sale
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1) A. Della Guglia, A CasaPound il confronto è libero. Enrico Mentana incontra Si-
mone Di Stefano, 14 settembre 2017, in http://www.ilprimatonazionale.it/politica/ca-
sapound-confronto-libero-enrico-mentana-incontra-simone-stefano-72714/
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disabili dagli sfratti, siamo diventati un vero e proprio sindacato del po-
polo” (2).
Parliamo di un pezzo di Roma distante 20 chilometri dall’Eur, che fu
il lido dei romani per tanti anni, reso famoso per l’uccisione di Pier Paolo
Pasolini, morto sull’idroscalo oltre quarant’anni anni fa. Motivo? “Del fa-
sto di un tempo – sottolinea Adnkronos – rimane solo il ricordo sbiadito
sui muri dei palazzi anni ’20. Avanzano il degrado e l’incuria. In un terri-
torio sospeso che porta le cicatrici degli abusi, il dramma del racket con
gli stabilimenti dati alle fiamme” (3). Il municipio, simbolo di Mafia Ca-
pitale per i numerosi arresti e per il commissariamento, è letteralmente
un punto zero politico ma soprattutto sociale: “A Ostia abbiamo ottenuto
una vittoria senza precedenti che ci proietta diritti in Parlamento” dice Di
Stefano. “CPI si è piazzata quarta forza in campo dopo M5s, centrodestra
e Pd, e arrivando a toccare punte anche del 20% nei quartieri popolari, da
tempo abbandonati dalla politica di tutti gli schieramenti” spiega il Cor-
riere della Sera. A Origami, settimanale culturale de La Stampa, al gior-
nalista Ilario Lombardo, De Stefano dichiara: “A Lucca abbiamo preso
l’8% ed eletto due consiglieri. Entreremo in Parlamento, ne siamo certi.
Se non sarà ora, sarà tra cinque anni». Certo, l’aggressione al giornalista
di Nemo da parte di Roberto Spada, “personaggio piuttosto noto sul lito-
rale, già balzato agli onori delle cronache per avere aperto una palestra
completamente abusiva a Ostia, uno dei maggiori esponenti della fami-
glia Spada che, sul litorale, gestisce affari e rapporti [...] [coi] Casamoni-
ca”, noti gangster sinti, non ha giovato all’immagine dei fascisti del terzo
millennio. Spada infatti, appartiene a “una famiglia Sinti italiana, coin-
volta nell’inchiesta Sub Urbe che nell’aprile del 2016 portò all’arresto di
dieci componenti di un vero e proprio clan criminale, come ha scritto il
Gip di Roma Anna Maria Fattori, che si è fatto largo sul litorale tra mi-
nacce, tradimenti, «stanze delle torture» e pestaggi, «sostituendo il potere
già detenuto dalla famiglia Fasciani con la quale era alleata e prendendo
possesso delle case popolari di gran parte di Ostia Ponente»” (4). Spada è
stato ritratto in foto col candidato di CasaPound, immagini girate sui so-
cial network e che hanno confermato quanto detto da Alessandro Ambro-
sini – giornalista ed editore del noto web magazine www.nottecriminale.it,
con un passato nel Fronte della gioventù missino – a RaiNews24: citando
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2) Cit. in C. Salvadori, Elezioni Ostia: boom di Casapound. Marsella: «Risultato ec-
cezionale», Corriere della Sera, 6 novembre 2017
3) Mafia e degrado, benvenuti a Ostia beach, Adnkronos, 14 ottobre 2017, http://
www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2017/10/14/mafia-degrado-benvenuti-ostia-
beach_UKmBKMVvYPT2N19yNJMXEJ.html
4) Ostia, l’appoggio a CasaPound arriva dal boss legato ai Casamonica, Globalist,
20 ottobre 2017, http://www.globalist.it/politics/articolo/2017/10/30/ostia-l-appoggio-
a-casapound-arriva-dal-boss-legato-ai-casamonica-2014010.html
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5) L’Italia s’è destra? Rainews24 tra disagio sociale, razzismo e fascismo, Rainew-
s24, 22 dicembre 2017, http://www.rainews.it/dl/rainews/media/italia-destra-Rainew-
s24-tra-disagio-sociale-razzismo-e-fascismo-824b1204-adc0-4d30-97c2-
bc704744a27c.html
6) U. M. Tassinari, 26 dicembre 2003: con l’occupazione di via Napoleone III nasce
CasaPound, Fascinazione.info, 26 dicembre 2017, http://www.fascinazione.info/2017/
12/26-dicembre-2003-con-loccupazione-di.html
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7) U. M. Tassinari, Calendiario: 8 settembre 1991/2: la nascita di Meridiano Zero,
Ugomariatassinari.it, 8 settembre 2016, http://www.ugomariatassinari.it/8-settembre-
1991-meridiano-zero/
8) M. Caprara e G. Semprini, Neri! La storia mai raccontata della destra radicale,
eversiva e terrorista, Newton Compton, 2011, p. 547
9) Rauti farà scoprire ai giovani missini i temi della Nuova destra, intrattenendo rap -
porti col radicalismo di destra extraparlamentare e prendendo le distanze dal Front na-
tional di Jean-Marie Le Pen e dal leader missino Gianfranco Fini, che viravano con
temi xenofobici, contrastandoli in nome del solidaristico motto differenzialista “aiutia-
moli a casa loro”. I temi della Nuova destra vengono esplicitamente citati – concretiz-
zati dall’impolitico al politico, dal metapolitico alla concretezza programmatica, un
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passaggio però non gradito da Marco Tarchi, teorico della corrente metapolitica legata
alla nouvelle droite, che aveva rotto con la destra da tempo – nel libro, diffuso negli
ambienti giovanili missini, delle dirigenti del Fdg Isabella Rauti e Annalisa Terranova
(a cura di), Le radici e il progetto. Idee per un movimento di indipendenza nazionale,
Settimo Sigillo, Roma 1989. Nel Msi e nella corrente rautiana, da cui proviene Tarchi
e molti simpatizzanti neodestri, le tesi circolavano: nei documenti del Fdg che ripren-
devano le idee di de Benoist sullo “sviluppo autocentrico” dei popoli del Terzo Mon-
do, nei convegni femminili missini organizzati dal Centro Studi Futura, nei quali si
parlava dello sradicamento delle donne immigrate, fino alle feste giovanili dove si in -
sisteva sulla tesi che nel mondo si andava creando una nuova polarità Nord-Sud al po -
sto di quella Est-Ovest successiva alla seconda guerra mondiale, e si predicava lo
“sfondamento a sinistra” tramite la sintesi et-et fra destra e sinistra, insistendo “su
temi quali il comunitarismo, l’anticapitalismo [...], l’ecologismo (quello völkisch, ba-
sato sul radicamento etnico sangue e suolo), il terzomondismo” (M. L. Andriola,
Chi è Stato Pino Rauti? Breve storia di un moderato al di sopra di ogni sospetto, Pa-
ginauno n. 31/2013). In una logica terzaforzista, usando il differenzialismo. In un’in-
tervista rilasciata al quotidiano Il manifesto nel 1988, Rauti dirà, in polemica con un
Fini che flirtava con lo xenofobo Le Pen: “Nessuno si pone la domanda pregiudiziale:
perché sono emigrati? Vi racconto un aneddoto, cosi spiego perché la penso diversa-
mente dalla destra classica, e anche dalle tesi del mio partito. Una mattina di sette anni
fa, insieme ad altri deputati della Commissione sanità, andai a Birmingham, per visita-
re una clinica di malattie mentali. Entrammo in città dalla periferia dove vivevano al-
lora 400 mila immigrati di colore. Non vedemmo gli uomini che erano a lavorare, ma
i bambini e le donne sotto un cielo grigio. E lì mi chiesi che ci stanno a fare, lontano
dalla loro terra. Mi colpì lo sradicamento, lo spaventoso costo esistenziale. Perché poi
è vero che riempiono le carceri e le cliniche psichiatriche. Voglio dire che nel difende-
re la nostra identità, noi europei dobbiamo difendere anche la loro identità, e dobbia -
mo contestare il meccanismo di sradicamento e di espulsione che li porta a vivere in
condizioni drammatiche e a offrire manodopera a basso costo al neocapitalismo” (N.
Rangeri, Il razzismo, trappola per la destra, intervista a Pino Rauti, Il manifesto, 10
maggio 1988)
10) M. Martucci, Meridiano Zero. Nella mischia, oltre la linea. Metapolitica fuori da-
gli schemi, dalla parte del torto. Roma, 8 settembre 1991, un quarto di secolo fa, in
https://www.ultimavoce.it/meridiano-zero-solstizio-tecnoribelli/
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12) Aa.Vv., Il pensiero armato. Idee shock per una cultura dell’azione, Roma, Edizio-
ni Quattrocinqueuno, 2000
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13) G. Adinolfi, Riqualificare le èlite nella concretezza, Orion, nuova serie, n. 191,
agosto 2000
14) M. Murelli, Bilanci e prospettive, Orion, nuova serie, n. 191, agosto 2000
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tidiano online Il Primato Nazionale alla webradio Bandiera Nera, più una
presenza capillare sui social) e una grande capacità di radicarsi fra i gio-
vani, nei quartieri disagiati e nelle periferie, per creare reti di distribuzio-
ne di beni di prima necessità, ed è riuscito anche a irrompere nel circuito
mediatico mainstream, conquistando visibilità: il ‘sogno nel cassetto’ è
sfondare la barriera del 3% ed entrare in Parlamento il prossimo 4 marzo.
Obiettivo raggiungibile, visto che negli ultimi anni, in Italia e in tutta Eu-
ropa oramai – si pensi ad Alba Dorata (15) – si assiste al costante aumen-
to dell’influenza degli estremismi di destra e di movimenti di matrice
apertamente neofascista, la cui presenza è sempre più imponente e le cui
idee sono sempre più vicine al sentire comune degli strati bassi della po-
polazione, il che li rende una delle maggiori forze anti-establishment.
Con la definizione “fascisti del terzo millennio”, CPI intende sottoli-
neare la sua continuità ideologica col Ventennio, che vuole applicare ai
problemi della dialettica sociale postmoderna. CasaPound, a differenza di
altri movimenti affini, non si propone come forza antidemocratica, ma si
presenta puntualmente come lista autonoma alle amministrative, nel 2013,
nel 2016 e ora alle politiche del 2018. La presenza in tutta Europa di sog-
getti che si rifanno palesemente al passato nazifascista – a differenze dei
populismi classici, soggetti post-industriali e quindi post-ideologici, ma
che fanno leva sugli interessi di classe del ceto medio colpito dalla crisi –
da Alba Dorata in Grecia al National Front in Inghilterra passando per
CasaPound e Forza Nuova in Italia, fino al caso dell’Npd in Germania,
dimostra che il fascismo è un fenomeno storico-sociale facente parte del-
l’eredità culturale e politica europea – ergo non si può pretendere che in-
terventi come la legge Scelba, la legge Mancino e la più recente legge Fia-
no, o certe esternazioni, anche fatte a sproposito, come quella di demolire
i monumenti fascisti e quindi la memoria storica connessa, possano eli-
minare quell’area. Il problema è l’attuale situazione economica e sociale.
Con i dovuti distinguo – la storia non si ripete mai uguale – un paral-
lelismo si può fare: furono l’austerità e la deflazione a favorire la vittoria
nazionalsocialista nella Germania weimariana. L’iperinflazione post bel-
lica finì nel 1923, quando il cancelliere Gustav Strasemann introdusse la
nuova valuta, il Rentenmark, con tagli da 100 bilioni, opzione che favorì
la fiducia da parte dell’economia tedesca che portò a una sostanziale sta-
bilizzazione nel gennaio 1924. Da allora si sviluppò la fobia tedesca per
l’inflazione con la conseguente reticenza a stampare moneta. La crisi del
1929 coglie la Germania impreparata e con strumenti inadeguati (fu una
grande crisi del credito, con conseguente mancanza di moneta), e si inne-
sca una forte deflazione che tocca punte di -8% e -10% nel ‘31 e ‘32; se-
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15) Cfr. M. L. Andriola, Grecia e Alba Dorata: la svastica sul Partenone. Una nuova
o una vecchia destra?, Paginauno n. 52/2017
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gue un drammatico crollo del Pil (circa -20% in tre anni). Le successive
manovre dei governi che si susseguono a Weimar, che impediscono di
immettere liquidità sul mercato, determinano l’aggravarsi della situazio-
ne, con la conseguente chiusura di imprese e il licenziamento di milioni
di tedeschi. Fu in quel contesto che in quei due anni, fra ben tre elezioni
anticipate, che il Nsdap di Adolf Hitler, in un Paese con 6 milioni di di -
soccupati, otterrà nel marzo 1933 più di 17 milioni di voti (17.277.180),
arrivando al 43,9% (dal 33,1% del 1932), contro il 18,3% della Spd e il
12,3% dei comunisti. Ottenuto il potere, Hitler approvò il piano dell’allo-
ra presidente della Bundesbank, il banchiere ebreo Hjalmar Schacht, di
scuola monetarista – l’uomo che, nominato nel 1923 responsabile econo-
mico della Repubblica di Weimar, con politiche deflattive ridusse l’ipe-
rinflazione postbellica. Shacht impone nel 1934 l’emissione di bond spe-
ciali, i cosiddetti Me.Fo, a nome della Metallurgische Forschungsgesell-
schaft m.b.H (Società per la ricerca in campo metallurgico) – la compa-
gnia statale fittizia creata dal governo hitleriano per finanziare la ripresa
economica tedesca e, al contempo, il riarmo, aggirando di fatto i limiti e
le imposizioni del Trattato di Versailles. Questi titoli erano certificati di
credito circolante e parallelo garantiti dallo Stato tedesco, con cui la Bun-
desbank pagò le imprese per sostenere le commesse pubbliche. In seguito
Schacht – processato a Norimberga ma giudicato non colpevole – spiegò
d’aver pensato che “se la recessione manteneva inutilizzato lavoro, offi-
cine, materie prime, doveva esserci anche del capitale parimenti inutiliz-
zato nelle casse delle imprese; i suoi effetti Me.Fo non avrebbero fatto
che mobilitare quei fondi dormienti. In realtà erano proprio i fondi a
mancare nelle casse, non l’energia, la voglia di lavorare, la capacità attiva
del popolo”. Insomma una proposta di marca keynesiana, ma fatta pro-
pria dal nazismo appena giunto al potere (16), come analizza anche Ste-
fano Sylos Labini – aprendo un dibattito che è stato poi ripreso da Sini-
strainRete.it (17) – evidenziando quanto le politiche economiche/moneta-
rie fossero assolutamente distinte e diverse dalle teorie politiche di Hitler
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16) Cfr. J. M. Keynes, Il problema degli squilibri finanziari globali. La politica valu-
taria del dopoguerra (8 Settembre 1941), in Keynes J.M., Eutopia, Luca Fantacci et
al. (a cura di), 2011, pp. 43-55. E. Mahe , Macro-economic policy and votes in the
thirties: Germany (and The Netherlands) during the Great Depression, Real-World
Economics Review Blog, 12 June 2012; G. Ruffolo, S. Sylos Labini, Il film della
crisi. La mutazione del capitalismo, Einaudi, 2012 e H. H. G. Schacht, The Magic of
Money, Oldbourne, 1967
17) Cfr. S. Sylos Labini, Il mago Schacht: le cambiali MEFO e la ripresa economica
della Germania negli anni trenta, http://www.syloslabini.info/online/il-mago-schacht-
le-cambiali-mefo-e-la-ripresa-economica-della-germania-negli-anni-trenta/. Si tratta del
cap. VII del libro Per una moneta fiscale gratuita. Come uscire dall’austerità senza
spaccare l’euro, a cura di B. Bossone, M. Cattaneo, E. Grazzini, S. Sylos Labini, con
la prefazione di L. Gallino, MicroMega, 2015, ora in pdf al sito http://download.kata-
web.it/micromega/monetafiscalegratuita.pdf
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18) Giovanna Cracco, Europa: l’illusione socialdemocratica di Syriza e Podemos, Pa-
ginauno n. 41/2015
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antifascismo
fragili che si lacerano all’ascolto della ve-
rità, smettetela di fare politica, fate altro,
origami o ricamo per esempio!”
e radical chic Effettivamente, la reazione sembra spro-
porzionata rispetto all’accaduto, ma Re-
pubblica si sente toccata in quello che, a
quanto pare, è uno dei suoi valori fondan-
di Giovanna Baer ti: l’antifascismo. E, per ribadirlo, pubbli-
ca contestualmente uno speciale, sempre
a firma di Paolo Berizzi, intitolato “L’avan-
zata della Galassia Nera”, con sommario: “Il blitz di Como nella sede
dei volontari pro-migranti, ultima intimidazione dei gruppi di estre-
ma destra. Viaggio tra i volti di una realtà in continua ebollizione. Per
lo storico Gentile sono tutti segnali di una fase di forte crisi della de-
mocrazia in Italia e in tutto l’Occidente”. (2). In realtà lo storico Gen-
tile ridimensiona molto la portata del gesto (“Non lo vedo come una
novità, piuttosto mi domando perché questa destra estrema abbia
successo”), e descrive il background culturale degli skinhead come
“mitologie nordiche” e “simbologie prive di senso, che non hanno
niente a che vedere con la storia concreta dei regimi di Mussolini e
Hitler”. Invece, invita a considerare preoccupante la “crescente debo-
lezza dei nostri assetti democratici”, parla di “democrazia recitativa”,
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1) P. Berizzi, Migranti, così ritorna il fascismo: blitz dei naziskin contro i volontari
di Como. E attaccano Repubblica, Repubblica, 29 novembre 2017
2) P. Berizzi, L’avanzata della galassia nera, Repubblica, 29 novembre 2017
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3) R. Canali, Blitz antimigranti degli Skinhead a Como: il caso finisce sulla scriva-
nia di Minniti, Il Giorno, 1 dicembre 2017
4) Blitz fascista sotto Repubblica. Militanti di Forza Nuova a volto coperto lancia-
no fumogeni. "Solo il primo attacco". Minniti nella sede del giornale, Repubblica,
6 dicembre 2017
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5) G. Ruotolo, “L’allarme sul fascismo è infondato. È solo l’ultimo collante del cen-
trosinistra”, Tnews, 12 dicembre 2017
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Roberto Cracco.
Senza titolo.
Tecnica mista su
tela di cotone,
2003
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6) A. Devecchio, Tom Wolfe: “I radical chic hanno tradito il popolo”, Repubblica, 1
gennaio 2018
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7) N. Porro, Tom Wolfe "stronca" Repubblica su Repubblica, Il Giornale, 3 gennaio
2018
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8) M. Serra, Caro Tom Wolfe, ma quali radical chic?, Repubblica, 4 gennaio 2018
9) Cfr. Matteo Luca Andriola, CasaPound: le radici politico-culturali e le ragioni
dell’ascesa, pag. 34
10) Fascismo, il cardinale Bagnasco: “Stare attenti a non enfatizzare, il problema
più importante è il lavoro”, Genova24.it, 19 gennaio 2018
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