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1.
UNIVERSITÀ DI PERUGIA
spoleto
c omplesso monumentale di s. nic olò
5- 7 novembre 2004
a cura di
massimo osanna e mario torelli
ROMA
EDIZI ONI DELL’ATENEO
2006
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isbn 88-8476-104-2
SOMMARIO
posizione e, probabilmente, funzioni, con le stufe dei balaneia sotterranei. 1 Differenze, oltre che nella tipologia del sistema di
siciliani di Megara Iblea e di Siracusa, riscaldate mediante canali riscaldamento, si osservano anche nel fatto che le stufe siciliane
and bathing in Classical Antiquity, New York, 1992, p. 384 ; I. Nielsen, Thermae et 1
L’ambiente megarese (e anche quello siracusano) veniva tradizionalmente in-
balnea, Aarhus 1992, pp. 18 sg. ; 158 sgg.). Il termine sudatorium, relativamente tar- terpretato come locale per riscaldare le caldaie, finchè studi recenti hanno dimo-
do, applicato da Seneca ad una stanza termale di calore secco, potrebbe servire per strato che si trattava di stufe per il bagno di sudore : H. Broise, La practique du
designare questa stanza fregellana (Sen. Ep. 51, 6 : quid cum sudatoriis, in que siccus bain chaud par immersion en Sicile et dans la péninsule italique à l’époque hellénistique,
vapor corpora exhausurus includitur ?). « Xenia Antiqua », iii, 1994, pp. 17-32.
250 vassilis tsiolis
teriore almeno di qualche decennio dalla distruzione della città :
a) vita prolongata del edificio di ii fase, dimostrabile da alcune
ristrutturazioni (effettuate prima del abbandono del 125 a.C.),
fra le quali vanno menzionate la importante modificazione del
muro di fondo (N) dell’edificio e la compartimentazione dell’al-
veus del calidarium maschile mediante muretti transversali ; b)
segni di uso prolongato nell’impianto di riscaldamento (forno) ;
c) pavimenti di opus tessellatum, comparabili con tipi pavimentali
della II fase della domus 7 (que andrebbe datata dopo la I Guerra
Siriaca, nella prima metà del II secolo a.C., in coincidenza con la
monumentalizzazione urbana di Fregellae). 1 A questo proposito
è necessario ricordare che dopo la fase di monumentalizzazione,
molte delle domus di Fregellae hanno conocsciuto una ulteriore
fase di riforme prima di essere abbandonate ; 2 d) grandi lavori di
livellazione dell’area intorno al decumano 1, che provoca il rial-
Fig. 8. Hypocaustum delle terme di Fregellae (da S). zamento brusco del livello delle parcelle in cui sorgono la domus
7 e la parte frontale delle terme di ii fase ; e) stile pergameno di
si interpongono fra la sala centrale e la tholos per il bagno di alcuni telamoni “vecchi”, indicativo di una data posteriore alla
pulizia, mentre a Fregellae, che non dispone di quest’ultimo ser- costruzione dell’Ara di Pergamo pero ancora entro la tradizione
vizio, la stufa si ubica fra apodyterium/tepidarium e calidarium. scultorica pergamena ; 3 f ) esistenza fuori dall’Italia (Illuro, Va-
L’area frontale delle terme, sul lato meridionale, ha sofferto lentia), fin dal terzo quarto del ii secolo a.C., di impianti termali
grandi sconvolgimenti già in antico che rendono difficile la let- simili ai bagni fregellani di ii fase, arrivati con i coloni italici.
tura planimetrica e l’interpretazione degli ambienti. Preceduti Questo fatto dovrebbe implicare la diffusione anticipata del mo-
da un portico (1) si aprono qui quattro ambienti desiguali (3, dello in Italia.
4, 5, 6) e un corridoio (2). Non è possibile stabilire la posizione I saggi in profondità effettuati nella zona frontale delle ter-
degli ingressi degli ambienti 3, 5 e 6, questo ultimo più lungo me hanno rivelato che al di sotto di un grosso e uniforme strato
del resto delle stanze, ne di attribuirli con certezza delle funzio- di riempimento, di ca. 1,50 m., si conservano resti di una fase
ni. Essi potevano servire sia da tabernae, sia da spazi funzionali precedente del edificio termale (Figg. 9 e 10), caratterizzato da
del complesso termale (locale del balineator, latrina, ambienti pavimenti di cocciopesto decorato con tessere e opus figlinum,
per servizi speciali ecc.). L’ambiente 4, che, probabilmente, ha questi ultimi eseguiti con diversi tipi di mattonelle, che a volte si
uno dei suoi lati aperto, potrebbe fungere da vestibolo dell’am- combinano fra di sé o con panelli di cocciopesto nel pavimento
pio spazio 7, situato alle spalle delle stanze 4, 5 e 6, e cui centro di una stessa stanza. 4 I pavimenti sono spesso tagliati dalle fosse
è occupato dalle fondamenta di una costruzione rettangolare, di fondazione dei muri di seconda fase, benché in alcuni casi tali
pertinente allo stilobate di un peristilio. Al livello del piano di fondazioni si appoggiano direttamente sui pavimenti di I fase
calpestio dello spazio 7, che era rivestito di cocciopesto (si son senza tagliargli. Altre lesioni importanti dei pavimenti sono do-
pervenuti resti in situ lungo i lati ovest, nord e est), la costruzio- vute all’attività di spoglio delle mattonelle o alle operazioni di
ne rettangolare-peristilio era circondata, in almeno tre dei suoi recupero di materiali costruttivi, effettuate già in antico.
lati, da una fascia pavimentale eseguita in grosse tessere di tufo L’edificio di prima fase è, come il suo successore, di chiara
e di calcare. Dallo spazio 7 con peristilio si accedeva al settore impronta balneare, sebbene la sua lettura planimetrica risulta
occidentale (maschile) dei bagni. Il settore orientale (femmini- difficoltosa a causa della massiccia attività di recupero di ma-
le), invece, sembra che fosse raggiungibile attraversando il cor- teriali sofferta e della sovrapposizione dell’edificio di seconda
ridoio 2 e l’ambiente 9. fase. In ogni caso, nella zona scavata si possono distinguere con
L’articolazione degli ambienti intorno al peristilio avvicina relativa certezza almento otto ambienti (Fig. 11). Il numero cosi
la parte frontale dell’edificio termale ai principi dell’architettura alto di stanze potrebbe indicare che lo stabilimento disponeva
domestica e palaziale di epoca ellenistica. Confronti più o meno di doppi servizi (maschile e femminile). Il settore occidentale,
precisi di peristili analoghi si possono riscontrare oltre che nel- più grande, comprende gli ambienti 1-5. L’ambiente 1, forse un
le case di Delo o in quelle delle città siciliane (Solunto, Iaitai, portico aperto sul decumano 1, è pavimentato con cocciopesto
Morgantina ecc.), anche in certe soluzioni architettoniche do- decorato con tessere di calcare. Seguono i due grandi ambienti
cumentate nei palazzi ellenisti, come è il caso dell’angolo N-E paralleli 2 e 3, orientati N-S, in cui interno non si distinguo-
dell’edificio I del palazzo di Pella. La combinazione di elementi no ulteriori suddivisioni, sebbene tale possibilità non è affatto
dell’architettura domestica e di soluzioni architettoniche tipi- da escludere. Il pavimento dell’ambiente più occidentale (2) è
che degli spazi propriamente termali potrebbe essere un indizio eseguito con grandi mattonelle a losanga, frammenti di tegola
della stretta e relativamente precoce relazione fra architettura e, puntualmente, cocciopesto punteggiato con tessere calcaree.
domestica ellenistica e bagni, una relazione che forse abbia con-
dizionato il posteriore sviluppo architettonico dei bagni del co- 1
F. Coarelli, Due fregi da Fregellae : un documento storico della Prima Guerra
siddetto tipo italico. Siriaca ?, « Ostraka », iii, 1, 1994, pp. 93-108 ; Idem, op. cit., 1998.
2 3
La cronologia della costruzione dello stabilimento fregellano F. Coarelli, op. cit., 1998, p. 43 sg. Cfr. R. Känel, op. cit.
4
Quattro delle sale riconoscibili del edificio erano rivestite, in parte o del tutto,
di ii fase sembra potersi fissare nella prima metà del ii secolo a.C. con mattonelle in forma di squame. Si conservano alcuni resti in situ e abbondanti
In attesa della conclusione dello studio architettonico, dello stu- impronte sulle preparazioni pavimentali. Si possono distinguere un tipo di matto-
nelle policrome (la policromia si ottiene per effetto di cottura), usato in al meno due
dio della ceramica e del resto dei materiali si può suggerire una stanze, e il tipo semplice, dal colore rosso mattone, usato in al meno una sala. In due
datazione fra ca. 185 e 150 a.C. per la costruzione dell’edificio di di queste stanze, si impiegano anche mattonelle con forma di losanga, di un modulo
ii fase, che comportò l’alterazione radicale di una edificazione piccolo. Un secondo tipo di mattonella a losanga, più grande, si è documentato nella
pavimentazione di una quinta stanza, combinato con un tipo di opus figlinum realiz-
balneare precedente. Questa datazione generica, oltre che dal- zato con piccoli frammenti di tegole di diverse tonalità e posti di taglio. Le mattonel-
l’esame preliminare dei materiali ceramici, delle tecniche co- le policrome a squame non sono state documente altrove a Fregellae. La bicromia
struttive, dei tipi pavimentali e dei confronti interni con il resto appare anche in pavimenti simili di fine ii secolo a.C. come nel caso delle terme di
Almoina, a Valencia (C. Martín, A. Ribera, op. cit., 1999, p. 13). I grandi rombi,
delle edificazioni fregellane e i loro rapporti cronologici relativi, invece, sono simili per dimensioni alle mattonelle di cui è rivestito l’impluvium di I
si ricava anche da altri indizi, che portano ad una datazione an- fase della fregellana domus 7, databile nel iii secolo a.C.
fregellae: il complesso termale e le origini degli edifici balneari urbani 251
L’ambiente 3 é pavimentato con mattonelle a pelta nel suo lato dimostra un’impronta sul suolo. Questa grande sala, orientata
nord, mentre il resto è rivestito di cocciopesto che racchiude E-O e pavimentata con mattonelle policrome a pelta, lastre di
un panello in opus figlinum (mattonelle a pelta bordate da una pietra lavica e una striscia di matonelle a losanga, è dotata di una
striscia di mattonelle a losanga). Lungo il muro corto orientale grande vasca per il bagno caldo d’immersione, che ne occupa
dell’ambiente corre un canale poco profondo, realizzato in coc- l’estremità ovest. Il sistema di riscaldamento sotterraneo del-
ciopesto, che doveva servire per evacuare l’acqua che si svuota- l’alveus consiste in un grande condotto allungato costruito con
va sul pavimento. archi paralleli di piccoli conci ceramici, che corre sotto la vasca
All’interno della sala 3 è stato rinvenuto un labrum riempito di in direzione N-S. L’inizio del condotto doveva coincidere con
terra e coperto di tegole fratte, la cui destinazione non è chiara. la fonte di calore (non localizzata, ma comunque situata oltre
Un’impronta circolare sulla preparazione del pavimento potreb- l’estremità N dell’alveus) e la sua terminazione coincideva con la
be indicare l’originaria posizione di un sostegno per un labrum. rastremazione arrotondata apparsa nell’estremità opposta della
L’ambiente 3 comunicava con la sala contigua verso nord (4) at- vasca, che penetra anche sotto il muro divisorio fra gli ambienti
traverso una porta situata nel suo lato corto settentrionale, come 2 e 5, dove si ubicava la ciminiera. Ramificazioni di questo con-
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Ottobre 2006
(cz2/fg13)
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