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miltos manetas

drawings for existential computing

ROM (Read-Only-Memory)
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miltos manetas

drawings for existential computing

ROM (Read-Only-Memory)
“Μέμωρι” - MILTOS MANETAS, Galleria Valentina Bonomo

I disegni di un’artista sono sempre opere d’arte? L’artista greco Miltos


Manetas esegue una serie di disegni senza l’intento di essere opere d’ar-
te e li espone alla galleria Valentina Bonomo di Roma. Desidera regalar-
li ai frequentatori della galleria durante la vernice, ma a due condizioni.

La prima condizione è che sia l’artista stesso a installare il disegno nella


dimora del beneficiario e a sceglierne la collocazione permanente. Il
beneficiario è libero di eliminare il disegno strappandolo e buttandolo
nella spazzatura, ma non di riappenderlo in un altro luogo o conservarlo
in un cassetto. Curiosamente, in molte nazioni la legge protegge il pro-
prietario di un’opera d’arte che decida di distruggerla, ma lo punisce se
la altera. Bruciare un quadro d’autore è permesso secondo il diritto di
legittima proprietà, ma dipingerci sopra è un reato punibile con pene
giudiziarie che proteggono la proprietà intellettuale dell’autore. È degno
di nota che il proprietario è libero di disporre a piacere di qualsiasi arte-
fatto seppure di grande pregio, poniamo un reperto archeologico anti-
chissimo, purché non si tratti d’arte. Ma per l’appunto, è arte o no, questo
disegno finito in casa del beneficiario aficionado d’arte, prodotto dall’ar-
tista senza l’intenzione di esserlo, e che lo diventa per volizione del siste-
ma artista-gallerista?   È sufficiente inserirlo nel sistema arte per aumen-
tarne il valore da non-arte ad arte (Duchamp naturalmente direbbe di sì)
e dunque invalidare legalmente i vincoli posti al passaggio di proprietà
dall’artista in consorzio autolesionistico con la Galleria? Se sì, tali vin-
coli trasformano il disegno da bene mobile a immobile precludendone la
rivendita come oggetto d’arte, perché se il beneficiario dovesse contrad-
dire l’accordo preso ricollocando, regalando o vendendo il disegno, la
conseguenza sarebbe una bagarre legale che l’artista, nella sua benevola
irriverenza, si divertirebbe a istigare. La domanda iniziale si pone rinno-
vata: possono i disegni d’artista fluttuare da uno status di non-arte ad
arte ed eventualmente di nuovo a non-arte nel caso di un contenzioso in
cui, ci si immagina, l’artista potrebbe disconoscere le proprie opere come
arte e quindi diminuirne il valore? Se sì, che differenza c’è allora fra un
segno qualunque e un disegno d’arte, oltre alla non/attribuzione di plu-
svalore?

Passiamo alla seconda condizione. Se il beneficiario desidera incornicia-


re il disegno e disporne liberamente come opera d’arte, tale decisione
dovrà essere presa nel momento stesso del passaggio di proprietà del
disegno e la cornice dovrà rispettare con precisione i parametri dettati
dall’autore. Va menzionato che la cornice per il piccolo disegno è molto
ingombrante e sicuramente ben più costosa del prezzo di mercato del
disegno qualora fosse venduto. Dunque, la cornice sarà sia parte inte-
grante dell’opera, sia la sua zavorra. Da una parte sancisce il valore del
disegno come oggetto d’arte, dall’altra ne impedisce il mercato.

Di fatto, sia la prima condizione, sia la seconda, annullano il valore com-


merciale del suddetto disegno.

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http://pacealessandra.people.timeline.manetas.com

Alessandra Pace
Questo libro...


Questo libro è il risultato di un calcolo-da-computer esistenziale: i dise-
gni e anche i pensieri che si trovano qui, non possono, non devono, sa-
rebbe uno spreco, essere semplicemente “presentati”.
Devono in qualche maniera - già dal momento che si decide di far d’essi
un volume - prendere a “funzionare” come memoria ROM(1) di qualche
Quantum Computer (che magari esiste o ancora non esiste - ma che co-
munque funziona: di un computer cioè “esistenziale”).(1)
Ecco come è cominciato questo libro: 22 giorni prima dell’ apertura del-
la mia mostra “Μέμωρι”(2), ho incontrato Riccardo Duranti e tramite lui i
sui libri di Coazinzola Press.
Il nostro incontro è avvenuto nel luogo più importante - per me- del Con-
tinente Europeo: nel territorio della Sabina/Lazio/Italia. Ci siamo incon-
trati infatti all’Abbazia di Farfa dove Riccardo stava esponendo i suoi
libri nel contesto di una fiera locale. Il suo primo libro che ho preso in
mano, era un libro di poesie scritte da Per Aage Brandt (“Antenne dell’ho-
munculus”, 2017), disegnato - come tutti i libri di Coazinzola Press - da
Raffaella Valsecchi. È un libro di 175 pagine, 15x21x 1 cm, stampato su
carta Fedrigoni / Vellum da CM Studio S.R.L di Mario Cantalupo.
Dal primo minisecondo che questo volume è stato posato nella mia mano
destra, e mentre lo stavo cominciando a sfogliare con la sinistra, l’ho
sentito trasformarsi in una specie di computer. E non solo: le persone che
hanno prodotto il libro hanno anche cominciato a esistere per me. Hanno
presso a “funzionare” - anche loro - come computer, un computer sempre
quantistico, sempre esistenziale.(3)
Sapevo subito che il mio libro “Μέμωρι” sarebbe dovuto “saltare fuori”
da loro, sia nella maniera più semplice, (copiando “Antenne dell’homun-
culus”, utilizzando gli stessi caratteri e struttura del libro pubblicato
dalla Coazinzola Press) sia in maniera più complessa. Quanto complessa?
Non sapevo. Questo sarebbe stato determinato dalle “computazioni” che
ognuna delle persone che hanno prodotto il libro di Brandt, avrebbero
voluto/potuto/riuscito generare.
La prima persona che andava interpellata era Riccardo Duranti. Avrebbe
accettato che il suo libro fosse stato usato in questa maniera? “Ho delle
perplessità” - mi ha detto Riccardo. “Sono piuttosto per le cose origina-
li...”. Comunque, ha accettato. Ha anche chiesto a Per Aage Brandt se
avrebbe permesso l’uso del suo libro, anche lo scrittore danese ha accet-
tato. La traduttrice, Eva Kampmann, ha espresso delle perplessità, ma ha
poi accettato anche lei. Raffaella Valsecchi - la designer del libro - ha pure
accettato l’appropriazione della sua grafica per il mio libro e finalmente
NERO, la casa editrice Romana che publica “Μέμωρι” ha accettato di
produrre il nostro libro in questo modo. Perfino CM Studio S.R.L, ha
accettato di stampare il volume e Mario Cantalupo ha proposto: “Si può
anche stamparlo con 50 copertine diverse”. Cosi si è deciso di stamparlo
con 50 copertine diverse... Parlando poi al telefono con Raffaella Valsec-
chi - per vedere se magari le veniva qualche idea, se volesse cambiare il
progetto grafico un poco - o anche tanto - mi è sembrato che lei abbia
capito che io avrei voluto includere una parte del libro di Per Aage Brandt.
“Non tanto del suo libro, ma una parte sicuramente” - ho pensato: “la sua
poesia“risoluzione di Problemi”... cioè la pagina che contiene quella poe-
sia, strappando magari le altre due poesie che la pagina contiene.
Sarebbero stati d’accordo Duranti e Brandt? Era da vedere. Se poi fosse-
ro stati d’accordo, secondo me Brandt avrebbe anche voluto - e magari
potuto - scrivere qualcosa in più per il libro “Μέμωρι”. O magari aveva già
scritto qualcosa che potrebbe, dovrebbe, essere incluso nel mio libro. Era
tutto da vedere. Quando gli strumenti di cultura (disegni, poesie, design,
fonts, libri etc) non vengono usati per quel che servono, si attivano - ne
sono sicuro - certe elaborazioni esistenziali...
Sarebbe tutto da vedere.

mompeo, sabina, 21 Settembre 2017

Miltos Manetas

(1) Read Only Memory, ossia memoria a sola lettura, termine spesso con l’acronimo ROM, è una
tipologia di memoria informatica non volatile in cui i dati sono memorizzati tramite collegamenti
elettronici fisici e stabili. Il suo contenuto non è modificabile durante il normale funzionamento, ma
può esserlo...

(2) 06 ottobre 2017 “Μέμωρι”, galleria Valentina Bonomo a Roma.


Molti dei disegni che si trovano publicati qui sono stati “attivati” - per prima volta - durante questa
mostra.

(3) Un computer quantistico (o quantico) è un nuovo dispositivo per il trattamento ed elaborazione


delle informazioni che, per eseguire le classiche operazioni sui dati, utilizza i fenomeni tipici della
meccanica quantistica, come la sovrapposizione degli effetti e l’entanglement.
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----- Message d’origine ---- -“Hi Miltos, hope you are OK and looking
forward to the workshop tomorrow” ----- Reply—— - Yep! Can’t wait to
start! 

----- Message d’origine ----  -“I am also going to be the bearer of bad news
and say that we can’t have a cat during the workshops. I am worried that
people may misinterpret us having animals in the gallery and see it as
cruel (especially if it has to be brought in each day). We certainly wouldn’t
be able to leave it in the gallery overnight as it could possibly set off the
alarms.”

----- Reply—— No cat...OK… You see, no cat is a “cat-that-is-not-there”


and because a cat should be there (to record the facts), a ”cat-recording-
the-facts” will be missing. 
Therefore the facts will not be recorded or at least, they will not be recor-
ded in a realistic way. But because we humans always insist on recording
the facts anyway, the facts will be recorded in a simulation.. Therefore,
the data collected in this workshop will be a simulation of the data pro-
duced. 
The fact that people misinterpret animals in a gallery, obliges reality to
become a fiction. The fact that people need to be protected from cruelty,
makes them also insensitive to reality. No cat means the end of all hopes
for a really important theory 
But because we are all smart people (smart and sensitive enough to not
hurt other people’s feelings), we know all that already.. 
So when we ask for a cat we know already that there may be No Cat and
that becomes part of the theory we are left with, the very basis of that
left-over theory actually.
Tomorrow will start with the following:
-Alas! There isn’t a cat here today to record the facts!
Still, everything seems normal.”

london, 22/2/2007

email comunnication between Miltos Manetas and The Hayward Gallery

(From ExistentialComputing.com)

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»Are you expressing a new version of troubleshooting «
»a 21st century idea of unhappiness?«
»What a beautiful thing that would be«
»Malcolm asked me straight away after his arrival at the Hayward«
»what a way to put it I said..«
»Yes, I do!«

(From ExistentialComputing.com)

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maskiner har ingen vilje, medmindre de netop
ikke vil, således forholder det sig med verden
over det hele, den har ingen vilje, lige undtagen
når den går mig imod dvs. ikke kommer mig i møde,
f.eks. hvis det ikke går ret godt, idet jeg ikke kommer
nogen vegne, se, så har verden en vilje: en modvilje
(l’adversité)

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machines have no will, unless it’s precisely that they
will not, in the same way the world maintains its position
with everything, it has no will, with the minor exception
of when it opposes me, that is to say when it won’t comply,
for instance if it’s not going too well, in the sense that I’m
getting nowhere, see, then the world has a will: a no-way-will
(l’adversité)

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det er som at sejle, ting glider i forskellige retninger
omkring os, ikke en bestemt, så hvem bevæger sig,
og hvem ikke, velan, hvis vi var i en verden, hvor
det var forbudt at stå stille, eller fysisk umuligt, var
du ligesom jeg på eksistentiel glatis for alvor, og det
er lige min situation, derfor bevæger jeg ikke verden

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it’s like sailing, things glide by in different directions
around us, not a particular one, so who’s moving
and who’s not, well then, if we were in a world where
it was forbidden to stand still, or physically impossible,
you, as I, would be on serious existential thin ice, and that
is exactly the situation and why I don’t move the world

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tdnarB egaA reP

aiseop id aedi’nU
.mutpircstsoP

ieredulcse noN .àtlaer al noc eralocitrap otlom otroppar nu ah aiseop aL


ni etsisE .opmet led ebberrov ic es ehcna ,odnom li eraibmac assop ehc
emoc ìsoc ,aiseop aL .àtlaer al noc ereva e erad id otroppar eralocitrap nu
ìsneb ,isrev ni etatnevni eirots non ,isrev ni ortaet li non ,oi odnetni al
atla da attel eneiv etlov a ehc e ,aiseoP eramaihc omailgov ehc asoc alleuq
augnil al azzilitu ,ilaidnom erreug emitlu el opod ,iggo ,ocilbbup ni ecov
-etlom ied e inaiditouq ied ,ehcimelop elled ,iraid ied ,erettel elled elaer
ehclauq rep ,eruppe ,allun eratnevni aznes ,ilaer àtilautta id aidem icilp
.isrev ni attircs arocna è ,ovitom

aL .enoitseuq alled oloiccon la ecudnoc ic ,em odnoces ,ovitom otseuQ


,erotua’l è non ehc erotarran nu id enoizerid al ottos appulivs is avitarran
ehc acitetopi anosrep an u id alleuq atim i ehc on uclauq id ec ov al am
al eraticer ,aisso ,atamrofni è iuc id asoclauq itratnoccar otnat ebberrov
led ittaf e itnemidacca id ebberetnoccar it ehc ,orev erotarran nu id etrap
eresse òup otatnevni odnom nu ni etrap alleuq eraticer e ,elaer odnom
alled adnoces a ,odrussa o ocsettorg ,ocitsilaer ,ocitsatnaf ,osoilgivarem
etneidepse nu azzilitu aiseop al ,avitarran alled aznereffid A .aticsuir
el ,itacifingis orol i ,elorap el onaip omirp ni erettem rep osrev otamaihc
,eraerc id onottemrep ic ehc emrof o erutturts ilibissop el e inoisserpse
-assecen non ehc iralocitrap otlom itacifingis onamussa ehc ìs odnecaf
id amirp odnof a otuttel fir omaveva non iuc us o ,omavecsonoc etnemair
itnemirtla augnil allus ìsoc ecsiga aciteop aruttircs al odnauQ .elrevircs
inoisserpse el evod itatimil iz aps iloccip ied assi f aisso ,etneserpinno
-oc a onaicnimoc e onartnocni is augnil alled irottes irav a itnenetrappa
atsef anu a onavortir is ehc itativni ilged emoc ,eracinumoc a ,eremirpse
odnoces orol art eracinumoc a ittertsoc onos e isrecsonoc aznes ,atavirp
alleuq ad ericsu onossop iuc ni otnemom la onif ,àtiladom etanimreted
,ìsoc ecsiga aruttircs al odnauq ,elamron ativ alla eranrot e enoizautis
-id ecov alleuQ .aruttircs allen etnalrap led ecov alla asoclauq edeccus
oserp oproc nu noc etlov a ,oproc aznes etlov a ,avoun anosrep anu atnev
-lad aname o avired ehc onous nu noc erpmes am ,erotua’llad otitserp ni
,ecov alleuq itnes non eS .ecsan iuc ad onerret li ,otatimil ottircs oizaps ol
,aznatsos ni ,éhcrep ;è’c non aiseop al eruppo ,aiseop al idnerpmoc non o
.aiseop ni erednerpmoc angosib ehc asoc acinu’l è atseuq
-em anu ;onrete ni eraunitnoc òup non ehc osnes len acisum è aiseop aL
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id ebberettems etnem aut al itnem i rtla ,atin i fn i eresse òup non aidol
artla’D .ics in i f odn auq otaci f ingis la i vi r r A .alr atn ac id o alr ipecnoc
id – ’eb – id etnassecni ossul f nu è ehc osnes len acisum è aiseop al ,etrap
-nats és a eiseop eL .eramref òup is non e etnem allen errocs ehc asoclauq
alled onert li evod inoizats ,eznats ,ossul f led itrap ehc ortla onos non it
eresse onoved ic éhcrep occE .i reggess ap i erednecs e er ilas af etnem
otnatni e atnac etnem al iuc ni odom li noc onartne’c ehc ,etamref elled
olos am ,otnac li ebberas ic non ilauq i aznes iznelis ,iznelis ehcna aerc
,er itnes af is ecov al ,artla’l e enoizats anu arT .ilibisnerpmocn i issul f
-lA .avisseccus enoizats alla erednecs iragam iop rep ,etrof o assemmos
appat allen ivel is ,amirp id anu eruppo ,? avoun anu ehc israd òup arol
.avisseccus

noN .enumoc arbmes em a es ehcna ,eralocitrap è enoizecnoc aim al esroF


-se ebbertop òrep ,inimret itseuq ni atageips alredev id osseps atipac im
aL .atsiv id otnup otseuq ad ataredisnoc non olos ,ossets ol enumoc eres
-etnatsoc erevircs a ,eresse ous led ossul f li erattepsir a atrop im aiseop
acse de irtne ativ al ehc ìsoc odnaicsal ,evitareti inoizaslup ni am etnem
-lom ùip ol rep ociforts oizaps onu ni erevircs a atrop im e ;isrev ious iad
-uppo ,)eigelE otamrof otseuq omaihc( isrev iceid oipmese rep ,ottodir ot
-nemirtla éhcrep ,avitamissorppa ehcna ,anitrauq ehclauq e ,ettes ,ies er
rep ovitom li è otseuq e ,ebberraverp ecov aim alled olru’l o orrussus li it
anu id osu onaiccaf non ehc onem a ,elam onanous ehgnul eiseop el iuc
-oigar anu ,esobrev erofatem id o inoizitepir etaizargga id àtitnauq narg
a itnuig onos iteop irtlA .euqnumoc elam onanous iop iuc rep ùip ni en
enis ,segroB e m a ¯y yah K r amO emoc ,ilim is inoizecnoc e inoisulcnoc
.iverb erpmes onos eiseop orol eL .isenic icissalc iteop i e ,enoitarapmoc

id azn adnobba’l o àtisr acs al ,isen ic iteop i otangesn i on n ah ic emoC


nucsaic ni ereggel e itnasep elorap id enoizubirtsid alla emeisni ,elorap
-natsos id oreggel ocnele nu ad ,acitammarg alled elibairav osep li ,osrev
,issennoc ivitineg id atacsac etnasep anu a ,oipmese rep ,issennocs ivit
ilairetammi esoc ellen onifrep éhcrep ,eraredisnoc ad ittepsa ittut onos
onos elorap el ,ùip id reP .etnatropmi è àtivarg id azrof al ,aiseop al emoc
am ,adneciv a ireitnelov onazzamma is ehc evissergga otsottuip erutaerc
leb len ittag emoc elritraps a omaicsuir es ,eraf elraicsal non id oilgisnoc
id inifnoc i aniru’l noc ireitnelov ehcna onatimileD .affuz anu id ozzem
itsiugnil i ehc àtinu el ,irotirret iloccip orol i ìsoc odnaerc ,enoz etrec
erednefid e aiz ilup er af om aibbod am ,ehcitn ames eipotosi on am aihc
ic ehc ittag ied oremun lad eredn icserp a ,aforts alled elaiz aps àtinu’l
.onassap
am ,eracifitsuig onoilgov non inoizaredisnoc ilimu etseuq ,etnemlarutaN
avortir is erottel li ehc òic enoizercsid noc erangapmocca e eratneiro olos

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assets aiseop al ehc e ,otsetnoc etneserp len ihcco ilg ottos e inam el art
-fe ni éhcrep erageips id è opocs orol li ;eriddartnoc erarbmes ebbertop
.aiseop ais ehc osnep ittef

amirp ettabmi is onamu eresse ingo iuc ni asoiretsim asoc anu è aiseop aL
id eronim amrof anu ,atats erpmes è ol e ,euqnumoc è am ,ativ allen iop o
ovitom otseuq rep emoccis E .anracs e elise ùip amrof al ,izna ,arutarettel
è ,ihcco ilg acnats non e ,osserppa alesratrop acitaf anu è non ereneg ni
osrod a e subotua’llus ,anatiloportem ni aruttel id elairetam emoc attada
ol erazla etertop otnat ingO .itterid eteis evod as ollavac li es ,ollavac id
.otaibmac è odnom li es erallortnoc rep odraugs

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Ps.

ho cominciato fare μέμωρι dopo aver passato diversi pomeriggi nella stanza
di mia figlia Alpha alla nostra casa di Bogotà. Le pareti di questa stanza sono
pieni di disegni fatti dalla bambina.
Spesso li guardiamo - Alpha, Nora Renaud e io - li discutiamo e li facciamo
vedere a chi viene a casa. È interessante che Alpha ricorda sempre chi o cosa
ha dipinto in ogni foglio. A volte si ricorda anche i diversi particolari del
contesto attorno a lei mentre disegnava. I suoi disegni sono, potrebbero es-
sere, stickers mnemonici. Molti sono fatti con pennarelli per bambini, Alpha
li ha fatti tre o anche quattro anni fa e hanno cominciato sparire… Natural-
mente li ho fotografati però questo non basterebbe, la fotografia di un disegno
non cattura il momento che il disegno ha catturato. Ho chiesto allora ad Alpha
di rintracciare le loro linee sbiadite e siccome lei non lo voleva fare - preferiva
fare un nuovo disegno - mi sono messo a farlo io. Subito Alpha mi ha preso le
matite dalla mano e ha voluto farlo lei invece.
Che fa un papà con I disegni di sua figlia? Come li mette al muro? Ho pensa-
to di stenderli come microschermi, utilizzando degli spilli.
Non era facile, ma poi sono diventato uno specialista. Istallando i disegni in
questa maniera, uno pensa diverse cose a proposito di muri/stanze/case/
computer/numeri/anni.
Se poi ti metti a guardarli - mentre la luce naturale cambia la sua posizione
su di loro come un cursore, ti vengono certe idee in mente.
A me è venuta solamente UN’idea: l’idea del disegno. Ho sempre cercato di
disegnare - sono un artista, dopotutto.
Infatti, ho sempre disegnato ma non sono mai stato soddisfatto dei miei di-
segni.
Non sono “arte” – pensavo - come quelli di Pieter Paul Rubens o di Vanessa
Beecroft. Non erano neanche super-disegni né super-arte come nelle opere
di Enzo Cucchi. Ora capisco che quei disegni non erano quel credevo che avrei
voluto fossero, perché c’era qualcosa altro da fare. Ho cominciato, infatti, a
fare - “qualcos’altro” - in uno dei pomeriggi, sdraiato nel letto di mia figlia,
meditando sui momenti che passano e le cifre che lasciano dietro. Cifre, non
disegni…
Ho cominciato allora a cifrare sulla carta nel modo che uno batte su una ta-
stiera di computer. Ho cominciato a farlo dappertutto, foglio dopo foglio dopo
foglio. Ero molto felice…
Raccolto un buon numero di fogli, ho subito pensato di esporli. Appena però
ho pensato questo, ho anche pensato che avrei dovuto smettere di disegnare
o almeno farne meno perché l’arte sarebbe in verità “l’arte della creatività
controllata”. Uno fa un certo numero di cose, poi sceglie le migliori, le espone
e le vende…
Solamente a pensare questo, ho cominciato a perdere la felicità... Perché? Ci
ho pensato un po’ e mi sono reso conto che quel che mi fa perdere la felicità
- se penso di esporre I disegni - sarebbe il loro prezzo! Le opere sono fatte per
essere raccolte da qualcuno e chi raccoglie paga, questa idea mi è sempre
piaciuto e anche aiutato a dipingere, è stata per me l’ idea-assistente.
Non nel caso di questi disegni però. Ho deciso allora che questi disegni devo-
no essere collezionati senza denaro in mezzo. Anzi, se avessi un po’ di dena-
ro in più, avrei voluto pagare io chi li acquista… Ora il problema era come
dare una possibilità ai μέμωρι di continuare a esistere… L’arte dispone di un
sistema magnifico di far morire i disegni: basta metterli in cornice! Dall’altra
parte, l’artista non può interferire molto con il karma del suo lavoro, solo
poco. Ho deciso che se qualcuno vuole la cornice, la deve prenotare subito,
sarebbe una cornice molto particolare, fatta da una persona molto partico-
lare che vive in Sabina vicino a Mompeo, una cornice “Francescana”. Per chi
non vuole quella cornice, il disegno non si può più incorniciare e Io dovrò
andare a istallarlo io a casa sua con i miei spilli sul muro che ho scelto. È un
sistema di istallazione piuttosto precario naturalmente cosi il disegno può
continuare a “vivere” - cioè, potrebbe anche “morire”!

mompeo, sabina, 02/10/2017

Miltos Manetas

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http://potrebbeanchemorire.texts.timeline.manetas.com
This book is published Miltos Manetas and Valentina Bonomo
on the occasion of the exhibition: wish to thank
Μεμωρι Riccardo Duranti, Per Aage Brandt,
Galleria Valentina Bonomo Alessandra Pace, Nora Renaud,
6 October – 6 November 2017 Alpha Manetas, Marco Aroldi
Via del Portico d’Ottavia 13 and Caterina Magrini, Renato Vivaldi,
Roma Eva Kampmann, Raffaella Valsecchi,
Lorenzo Gigotti, Mario Cantalupo and his
Text by family.
Miltos Manetas, Alessandra Pace,
Per Aage Brandt The publication has been generously
supported by
Designed by Galleria Valentina Bonomo
Raffaella Valsecchi www.galleriabonomo.com

Published by
NERO

© 2017, Miltos Manetas,


Galleria Valentina Bonomo, NERO

© For all works, the artist


or his legal successors

© For all text, the author


All rights reserved. No part of this
publication may be reproduced,
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photocopying, recording or
otherwise without prior permission
of the publisher.

Individual orders
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distribution@neromagazine.it
www.neromagazine.it

ISBN XXXXXXXXXXXXXXXXX
Finito di stampare nel mese di ottobre 2017
presso CM STUDIO S.R.L.
per conto di NERO
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drawings for existential computing

ROM (Read-Only-Memory)
“Μέμωρι” - MILTOS MANETAS, Galleria Valentina Bonomo

I disegni di un’artista sono sempre opere d’arte? L’artista greco Miltos


Manetas esegue una serie di disegni senza l’intento di essere opere d’ar-
te e li espone alla galleria Valentina Bonomo di Roma. Desidera regalar-
li ai frequentatori della galleria durante la vernice, ma a due condizioni.

La prima condizione è che sia l’artista stesso a installare il disegno nella


dimora del beneficiario e a sceglierne la collocazione permanente. Il
beneficiario è libero di eliminare il disegno strappandolo e buttandolo
nella spazzatura, ma non di riappenderlo in un altro luogo o conservarlo
in un cassetto. Curiosamente, in molte nazioni la legge protegge il pro-
prietario di un’opera d’arte che decida di distruggerla, ma lo punisce se
la altera. Bruciare un quadro d’autore è permesso secondo il diritto di
legittima proprietà, ma dipingerci sopra è un reato punibile con pene
giudiziarie che proteggono la proprietà intellettuale dell’autore. È degno
di nota che il proprietario è libero di disporre a piacere di qualsiasi arte-
fatto seppure di grande pregio, poniamo un reperto archeologico anti-
chissimo, purché non si tratti d’arte. Ma per l’appunto, è arte o no, questo
disegno finito in casa del beneficiario aficionado d’arte, prodotto dall’ar-
tista senza l’intenzione di esserlo, e che lo diventa per volizione del siste-
ma artista-gallerista?   È sufficiente inserirlo nel sistema arte per aumen-
tarne il valore da non-arte ad arte (Duchamp naturalmente direbbe di sì)
e dunque invalidare legalmente i vincoli posti al passaggio di proprietà
dall’artista in consorzio autolesionistico con la Galleria? Se sì, tali vin-
coli trasformano il disegno da bene mobile a immobile precludendone la
rivendita come oggetto d’arte, perché se il beneficiario dovesse contrad-
dire l’accordo preso ricollocando, regalando o vendendo il disegno, la
conseguenza sarebbe una bagarre legale che l’artista, nella sua benevola
irriverenza, si divertirebbe a istigare. La domanda iniziale si pone rinno-
vata: possono i disegni d’artista fluttuare da uno status di non-arte ad
arte ed eventualmente di nuovo a non-arte nel caso di un contenzioso in
cui, ci si immagina, l’artista potrebbe disconoscere le proprie opere come
arte e quindi diminuirne il valore? Se sì, che differenza c’è allora fra un
segno qualunque e un disegno d’arte, oltre alla non/attribuzione di plu-
svalore?

Passiamo alla seconda condizione. Se il beneficiario desidera incornicia-


re il disegno e disporne liberamente come opera d’arte, tale decisione
dovrà essere presa nel momento stesso del passaggio di proprietà del
disegno e la cornice dovrà rispettare con precisione i parametri dettati
dall’autore. Va menzionato che la cornice per il piccolo disegno è molto
ingombrante e sicuramente ben più costosa del prezzo di mercato del
disegno qualora fosse venduto. Dunque, la cornice sarà sia parte inte-
grante dell’opera, sia la sua zavorra. Da una parte sancisce il valore del
disegno come oggetto d’arte, dall’altra ne impedisce il mercato.

Di fatto, sia la prima condizione, sia la seconda, annullano il valore com-


merciale del suddetto disegno.

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http://pacealessandra.people.timeline.manetas.com

Alessandra Pace
Questo libro...


Questo libro è il risultato di un calcolo-da-computer esistenziale: i dise-
gni e anche i pensieri che si trovano qui, non possono, non devono, sa-
rebbe uno spreco, essere semplicemente “presentati”.
Devono in qualche maniera - già dal momento che si decide di far d’essi
un volume - prendere a “funzionare” come memoria ROM(1) di qualche
Quantum Computer (che magari esiste o ancora non esiste - ma che co-
munque funziona: di un computer cioè “esistenziale”).(1)
Ecco come è cominciato questo libro: 22 giorni prima dell’ apertura del-
la mia mostra “Μέμωρι”(2), ho incontrato Riccardo Duranti e tramite lui i
sui libri di Coazinzola Press.
Il nostro incontro è avvenuto nel luogo più importante - per me- del Con-
tinente Europeo: nel territorio della Sabina/Lazio/Italia. Ci siamo incon-
trati infatti all’Abbazia di Farfa dove Riccardo stava esponendo i suoi
libri nel contesto di una fiera locale. Il suo primo libro che ho preso in
mano, era un libro di poesie scritte da Per Aage Brandt (“Antenne dell’ho-
munculus”, 2017), disegnato - come tutti i libri di Coazinzola Press - da
Raffaella Valsecchi. È un libro di 175 pagine, 15x21x 1 cm, stampato su
carta Fedrigoni / Vellum da CM Studio S.R.L di Mario Cantalupo.
Dal primo minisecondo che questo volume è stato posato nella mia mano
destra, e mentre lo stavo cominciando a sfogliare con la sinistra, l’ho
sentito trasformarsi in una specie di computer. E non solo: le persone che
hanno prodotto il libro hanno anche cominciato a esistere per me. Hanno
presso a “funzionare” - anche loro - come computer, un computer sempre
quantistico, sempre esistenziale.(3)
Sapevo subito che il mio libro “Μέμωρι” sarebbe dovuto “saltare fuori”
da loro, sia nella maniera più semplice, (copiando “Antenne dell’homun-
culus”, utilizzando gli stessi caratteri e struttura del libro pubblicato
dalla Coazinzola Press) sia in maniera più complessa. Quanto complessa?
Non sapevo. Questo sarebbe stato determinato dalle “computazioni” che
ognuna delle persone che hanno prodotto il libro di Brandt, avrebbero
voluto/potuto/riuscito generare.
La prima persona che andava interpellata era Riccardo Duranti. Avrebbe
accettato che il suo libro fosse stato usato in questa maniera? “Ho delle
perplessità” - mi ha detto Riccardo. “Sono piuttosto per le cose origina-
li...”. Comunque, ha accettato. Ha anche chiesto a Per Aage Brandt se
avrebbe permesso l’uso del suo libro, anche lo scrittore danese ha accet-
tato. La traduttrice, Eva Kampmann, ha espresso delle perplessità, ma ha
poi accettato anche lei. Raffaella Valsecchi - la designer del libro - ha pure
accettato l’appropriazione della sua grafica per il mio libro e finalmente
NERO, la casa editrice Romana che publica “Μέμωρι” ha accettato di
produrre il nostro libro in questo modo. Perfino CM Studio S.R.L, ha
accettato di stampare il volume e Mario Cantalupo ha proposto: “Si può
anche stamparlo con 50 copertine diverse”. Cosi si è deciso di stamparlo
con 50 copertine diverse... Parlando poi al telefono con Raffaella Valsec-
chi - per vedere se magari le veniva qualche idea, se volesse cambiare il
progetto grafico un poco - o anche tanto - mi è sembrato che lei abbia
capito che io avrei voluto includere una parte del libro di Per Aage Brandt.
“Non tanto del suo libro, ma una parte sicuramente” - ho pensato: “la sua
poesia“risoluzione di Problemi”... cioè la pagina che contiene quella poe-
sia, strappando magari le altre due poesie che la pagina contiene.
Sarebbero stati d’accordo Duranti e Brandt? Era da vedere. Se poi fosse-
ro stati d’accordo, secondo me Brandt avrebbe anche voluto - e magari
potuto - scrivere qualcosa in più per il libro “Μέμωρι”. O magari aveva già
scritto qualcosa che potrebbe, dovrebbe, essere incluso nel mio libro. Era
tutto da vedere. Quando gli strumenti di cultura (disegni, poesie, design,
fonts, libri etc) non vengono usati per quel che servono, si attivano - ne
sono sicuro - certe elaborazioni esistenziali...
Sarebbe tutto da vedere.

mompeo, sabina, 21 Settembre 2017

Miltos Manetas

(1) Read Only Memory, ossia memoria a sola lettura, termine spesso con l’acronimo ROM, è una
tipologia di memoria informatica non volatile in cui i dati sono memorizzati tramite collegamenti
elettronici fisici e stabili. Il suo contenuto non è modificabile durante il normale funzionamento, ma
può esserlo...

(2) 06 ottobre 2017 “Μέμωρι”, galleria Valentina Bonomo a Roma.


Molti dei disegni che si trovano publicati qui sono stati “attivati” - per prima volta - durante questa
mostra.

(3) Un computer quantistico (o quantico) è un nuovo dispositivo per il trattamento ed elaborazione


delle informazioni che, per eseguire le classiche operazioni sui dati, utilizza i fenomeni tipici della
meccanica quantistica, come la sovrapposizione degli effetti e l’entanglement.
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----- Message d’origine ---- -“Hi Miltos, hope you are OK and looking
forward to the workshop tomorrow” ----- Reply—— - Yep! Can’t wait to
start! 

----- Message d’origine ----  -“I am also going to be the bearer of bad news
and say that we can’t have a cat during the workshops. I am worried that
people may misinterpret us having animals in the gallery and see it as
cruel (especially if it has to be brought in each day). We certainly wouldn’t
be able to leave it in the gallery overnight as it could possibly set off the
alarms.”

----- Reply—— No cat...OK… You see, no cat is a “cat-that-is-not-there”


and because a cat should be there (to record the facts), a ”cat-recording-
the-facts” will be missing. 
Therefore the facts will not be recorded or at least, they will not be recor-
ded in a realistic way. But because we humans always insist on recording
the facts anyway, the facts will be recorded in a simulation.. Therefore,
the data collected in this workshop will be a simulation of the data pro-
duced. 
The fact that people misinterpret animals in a gallery, obliges reality to
become a fiction. The fact that people need to be protected from cruelty,
makes them also insensitive to reality. No cat means the end of all hopes
for a really important theory 
But because we are all smart people (smart and sensitive enough to not
hurt other people’s feelings), we know all that already.. 
So when we ask for a cat we know already that there may be No Cat and
that becomes part of the theory we are left with, the very basis of that
left-over theory actually.
Tomorrow will start with the following:
-Alas! There isn’t a cat here today to record the facts!
Still, everything seems normal.”

london, 22/2/2007

email comunnication between Miltos Manetas and The Hayward Gallery

(From ExistentialComputing.com)

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»Are you expressing a new version of troubleshooting «
»a 21st century idea of unhappiness?«
»What a beautiful thing that would be«
»Malcolm asked me straight away after his arrival at the Hayward«
»what a way to put it I said..«
»Yes, I do!«

(From ExistentialComputing.com)

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maskiner har ingen vilje, medmindre de netop
ikke vil, således forholder det sig med verden
over det hele, den har ingen vilje, lige undtagen
når den går mig imod dvs. ikke kommer mig i møde,
f.eks. hvis det ikke går ret godt, idet jeg ikke kommer
nogen vegne, se, så har verden en vilje: en modvilje
(l’adversité)

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machines have no will, unless it’s precisely that they
will not, in the same way the world maintains its position
with everything, it has no will, with the minor exception
of when it opposes me, that is to say when it won’t comply,
for instance if it’s not going too well, in the sense that I’m
getting nowhere, see, then the world has a will: a no-way-will
(l’adversité)

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det er som at sejle, ting glider i forskellige retninger
omkring os, ikke en bestemt, så hvem bevæger sig,
og hvem ikke, velan, hvis vi var i en verden, hvor
det var forbudt at stå stille, eller fysisk umuligt, var
du ligesom jeg på eksistentiel glatis for alvor, og det
er lige min situation, derfor bevæger jeg ikke verden

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it’s like sailing, things glide by in different directions
around us, not a particular one, so who’s moving
and who’s not, well then, if we were in a world where
it was forbidden to stand still, or physically impossible,
you, as I, would be on serious existential thin ice, and that
is exactly the situation and why I don’t move the world

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tdnarB egaA reP

aiseop id aedi’nU
.mutpircstsoP

ieredulcse noN .àtlaer al noc eralocitrap otlom otroppar nu ah aiseop aL


ni etsisE .opmet led ebberrov ic es ehcna ,odnom li eraibmac assop ehc
emoc ìsoc ,aiseop aL .àtlaer al noc ereva e erad id otroppar eralocitrap nu
ìsneb ,isrev ni etatnevni eirots non ,isrev ni ortaet li non ,oi odnetni al
atla da attel eneiv etlov a ehc e ,aiseoP eramaihc omailgov ehc asoc alleuq
augnil al azzilitu ,ilaidnom erreug emitlu el opod ,iggo ,ocilbbup ni ecov
-etlom ied e inaiditouq ied ,ehcimelop elled ,iraid ied ,erettel elled elaer
ehclauq rep ,eruppe ,allun eratnevni aznes ,ilaer àtilautta id aidem icilp
.isrev ni attircs arocna è ,ovitom

aL .enoitseuq alled oloiccon la ecudnoc ic ,em odnoces ,ovitom otseuQ


,erotua’l è non ehc erotarran nu id enoizerid al ottos appulivs is avitarran
ehc acitetopi anosrep an u id alleuq atim i ehc on uclauq id ec ov al am
al eraticer ,aisso ,atamrofni è iuc id asoclauq itratnoccar otnat ebberrov
led ittaf e itnemidacca id ebberetnoccar it ehc ,orev erotarran nu id etrap
eresse òup otatnevni odnom nu ni etrap alleuq eraticer e ,elaer odnom
alled adnoces a ,odrussa o ocsettorg ,ocitsilaer ,ocitsatnaf ,osoilgivarem
etneidepse nu azzilitu aiseop al ,avitarran alled aznereffid A .aticsuir
el ,itacifingis orol i ,elorap el onaip omirp ni erettem rep osrev otamaihc
,eraerc id onottemrep ic ehc emrof o erutturts ilibissop el e inoisserpse
-assecen non ehc iralocitrap otlom itacifingis onamussa ehc ìs odnecaf
id amirp odnof a otuttel fir omaveva non iuc us o ,omavecsonoc etnemair
itnemirtla augnil allus ìsoc ecsiga aciteop aruttircs al odnauQ .elrevircs
inoisserpse el evod itatimil iz aps iloccip ied assi f aisso ,etneserpinno
-oc a onaicnimoc e onartnocni is augnil alled irottes irav a itnenetrappa
atsef anu a onavortir is ehc itativni ilged emoc ,eracinumoc a ,eremirpse
odnoces orol art eracinumoc a ittertsoc onos e isrecsonoc aznes ,atavirp
alleuq ad ericsu onossop iuc ni otnemom la onif ,àtiladom etanimreted
,ìsoc ecsiga aruttircs al odnauq ,elamron ativ alla eranrot e enoizautis
-id ecov alleuQ .aruttircs allen etnalrap led ecov alla asoclauq edeccus
oserp oproc nu noc etlov a ,oproc aznes etlov a ,avoun anosrep anu atnev
-lad aname o avired ehc onous nu noc erpmes am ,erotua’llad otitserp ni
,ecov alleuq itnes non eS .ecsan iuc ad onerret li ,otatimil ottircs oizaps ol
,aznatsos ni ,éhcrep ;è’c non aiseop al eruppo ,aiseop al idnerpmoc non o
.aiseop ni erednerpmoc angosib ehc asoc acinu’l è atseuq
-em anu ;onrete ni eraunitnoc òup non ehc osnes len acisum è aiseop aL
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id ebberettems etnem aut al itnem i rtla ,atin i fn i eresse òup non aidol
artla’D .ics in i f odn auq otaci f ingis la i vi r r A .alr atn ac id o alr ipecnoc
id – ’eb – id etnassecni ossul f nu è ehc osnes len acisum è aiseop al ,etrap
-nats és a eiseop eL .eramref òup is non e etnem allen errocs ehc asoclauq
alled onert li evod inoizats ,eznats ,ossul f led itrap ehc ortla onos non it
eresse onoved ic éhcrep occE .i reggess ap i erednecs e er ilas af etnem
otnatni e atnac etnem al iuc ni odom li noc onartne’c ehc ,etamref elled
olos am ,otnac li ebberas ic non ilauq i aznes iznelis ,iznelis ehcna aerc
,er itnes af is ecov al ,artla’l e enoizats anu arT .ilibisnerpmocn i issul f
-lA .avisseccus enoizats alla erednecs iragam iop rep ,etrof o assemmos
appat allen ivel is ,amirp id anu eruppo ,? avoun anu ehc israd òup arol
.avisseccus

noN .enumoc arbmes em a es ehcna ,eralocitrap è enoizecnoc aim al esroF


-se ebbertop òrep ,inimret itseuq ni atageips alredev id osseps atipac im
aL .atsiv id otnup otseuq ad ataredisnoc non olos ,ossets ol enumoc eres
-etnatsoc erevircs a ,eresse ous led ossul f li erattepsir a atrop im aiseop
acse de irtne ativ al ehc ìsoc odnaicsal ,evitareti inoizaslup ni am etnem
-lom ùip ol rep ociforts oizaps onu ni erevircs a atrop im e ;isrev ious iad
-uppo ,)eigelE otamrof otseuq omaihc( isrev iceid oipmese rep ,ottodir ot
-nemirtla éhcrep ,avitamissorppa ehcna ,anitrauq ehclauq e ,ettes ,ies er
rep ovitom li è otseuq e ,ebberraverp ecov aim alled olru’l o orrussus li it
anu id osu onaiccaf non ehc onem a ,elam onanous ehgnul eiseop el iuc
-oigar anu ,esobrev erofatem id o inoizitepir etaizargga id àtitnauq narg
a itnuig onos iteop irtlA .euqnumoc elam onanous iop iuc rep ùip ni en
enis ,segroB e m a ¯y yah K r amO emoc ,ilim is inoizecnoc e inoisulcnoc
.iverb erpmes onos eiseop orol eL .isenic icissalc iteop i e ,enoitarapmoc

id azn adnobba’l o àtisr acs al ,isen ic iteop i otangesn i on n ah ic emoC


nucsaic ni ereggel e itnasep elorap id enoizubirtsid alla emeisni ,elorap
-natsos id oreggel ocnele nu ad ,acitammarg alled elibairav osep li ,osrev
,issennoc ivitineg id atacsac etnasep anu a ,oipmese rep ,issennocs ivit
ilairetammi esoc ellen onifrep éhcrep ,eraredisnoc ad ittepsa ittut onos
onos elorap el ,ùip id reP .etnatropmi è àtivarg id azrof al ,aiseop al emoc
am ,adneciv a ireitnelov onazzamma is ehc evissergga otsottuip erutaerc
leb len ittag emoc elritraps a omaicsuir es ,eraf elraicsal non id oilgisnoc
id inifnoc i aniru’l noc ireitnelov ehcna onatimileD .affuz anu id ozzem
itsiugnil i ehc àtinu el ,irotirret iloccip orol i ìsoc odnaerc ,enoz etrec
erednefid e aiz ilup er af om aibbod am ,ehcitn ames eipotosi on am aihc
ic ehc ittag ied oremun lad eredn icserp a ,aforts alled elaiz aps àtinu’l
.onassap
am ,eracifitsuig onoilgov non inoizaredisnoc ilimu etseuq ,etnemlarutaN
avortir is erottel li ehc òic enoizercsid noc erangapmocca e eratneiro olos

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assets aiseop al ehc e ,otsetnoc etneserp len ihcco ilg ottos e inam el art
-fe ni éhcrep erageips id è opocs orol li ;eriddartnoc erarbmes ebbertop
.aiseop ais ehc osnep ittef

amirp ettabmi is onamu eresse ingo iuc ni asoiretsim asoc anu è aiseop aL
id eronim amrof anu ,atats erpmes è ol e ,euqnumoc è am ,ativ allen iop o
ovitom otseuq rep emoccis E .anracs e elise ùip amrof al ,izna ,arutarettel
è ,ihcco ilg acnats non e ,osserppa alesratrop acitaf anu è non ereneg ni
osrod a e subotua’llus ,anatiloportem ni aruttel id elairetam emoc attada
ol erazla etertop otnat ingO .itterid eteis evod as ollavac li es ,ollavac id
.otaibmac è odnom li es erallortnoc rep odraugs

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Ps.

ho cominciato fare μέμωρι dopo aver passato diversi pomeriggi nella stanza
di mia figlia Alpha alla nostra casa di Bogotà. Le pareti di questa stanza sono
pieni di disegni fatti dalla bambina.
Spesso li guardiamo - Alpha, Nora Renaud e io - li discutiamo e li facciamo
vedere a chi viene a casa. È interessante che Alpha ricorda sempre chi o cosa
ha dipinto in ogni foglio. A volte si ricorda anche i diversi particolari del
contesto attorno a lei mentre disegnava. I suoi disegni sono, potrebbero es-
sere, stickers mnemonici. Molti sono fatti con pennarelli per bambini, Alpha
li ha fatti tre o anche quattro anni fa e hanno cominciato sparire… Natural-
mente li ho fotografati però questo non basterebbe, la fotografia di un disegno
non cattura il momento che il disegno ha catturato. Ho chiesto allora ad Alpha
di rintracciare le loro linee sbiadite e siccome lei non lo voleva fare - preferiva
fare un nuovo disegno - mi sono messo a farlo io. Subito Alpha mi ha preso le
matite dalla mano e ha voluto farlo lei invece.
Che fa un papà con I disegni di sua figlia? Come li mette al muro? Ho pensa-
to di stenderli come microschermi, utilizzando degli spilli.
Non era facile, ma poi sono diventato uno specialista. Istallando i disegni in
questa maniera, uno pensa diverse cose a proposito di muri/stanze/case/
computer/numeri/anni.
Se poi ti metti a guardarli - mentre la luce naturale cambia la sua posizione
su di loro come un cursore, ti vengono certe idee in mente.
A me è venuta solamente UN’idea: l’idea del disegno. Ho sempre cercato di
disegnare - sono un artista, dopotutto.
Infatti, ho sempre disegnato ma non sono mai stato soddisfatto dei miei di-
segni.
Non sono “arte” – pensavo - come quelli di Pieter Paul Rubens o di Vanessa
Beecroft. Non erano neanche super-disegni né super-arte come nelle opere
di Enzo Cucchi. Ora capisco che quei disegni non erano quel credevo che avrei
voluto fossero, perché c’era qualcosa altro da fare. Ho cominciato, infatti, a
fare - “qualcos’altro” - in uno dei pomeriggi, sdraiato nel letto di mia figlia,
meditando sui momenti che passano e le cifre che lasciano dietro. Cifre, non
disegni…
Ho cominciato allora a cifrare sulla carta nel modo che uno batte su una ta-
stiera di computer. Ho cominciato a farlo dappertutto, foglio dopo foglio dopo
foglio. Ero molto felice…
Raccolto un buon numero di fogli, ho subito pensato di esporli. Appena però
ho pensato questo, ho anche pensato che avrei dovuto smettere di disegnare
o almeno farne meno perché l’arte sarebbe in verità “l’arte della creatività
controllata”. Uno fa un certo numero di cose, poi sceglie le migliori, le espone
e le vende…
Solamente a pensare questo, ho cominciato a perdere la felicità... Perché? Ci
ho pensato un po’ e mi sono reso conto che quel che mi fa perdere la felicità
- se penso di esporre I disegni - sarebbe il loro prezzo! Le opere sono fatte per
essere raccolte da qualcuno e chi raccoglie paga, questa idea mi è sempre
piaciuto e anche aiutato a dipingere, è stata per me l’ idea-assistente.
Non nel caso di questi disegni però. Ho deciso allora che questi disegni devo-
no essere collezionati senza denaro in mezzo. Anzi, se avessi un po’ di dena-
ro in più, avrei voluto pagare io chi li acquista… Ora il problema era come
dare una possibilità ai μέμωρι di continuare a esistere… L’arte dispone di un
sistema magnifico di far morire i disegni: basta metterli in cornice! Dall’altra
parte, l’artista non può interferire molto con il karma del suo lavoro, solo
poco. Ho deciso che se qualcuno vuole la cornice, la deve prenotare subito,
sarebbe una cornice molto particolare, fatta da una persona molto partico-
lare che vive in Sabina vicino a Mompeo, una cornice “Francescana”. Per chi
non vuole quella cornice, il disegno non si può più incorniciare e Io dovrò
andare a istallarlo io a casa sua con i miei spilli sul muro che ho scelto. È un
sistema di istallazione piuttosto precario naturalmente cosi il disegno può
continuare a “vivere” - cioè, potrebbe anche “morire”!

mompeo, sabina, 02/10/2017

Miltos Manetas

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http://potrebbeanchemorire.texts.timeline.manetas.com
This book is published Miltos Manetas and Valentina Bonomo
on the occasion of the exhibition: wish to thank
Μεμωρι Riccardo Duranti, Per Aage Brandt,
Galleria Valentina Bonomo Alessandra Pace, Nora Renaud,
6 October – 6 November 2017 Alpha Manetas, Marco Aroldi
Via del Portico d’Ottavia 13 and Caterina Magrini, Renato Vivaldi,
Roma Eva Kampmann, Raffaella Valsecchi,
Lorenzo Gigotti, Mario Cantalupo and his
Text by family.
Miltos Manetas, Alessandra Pace,
Per Aage Brandt The publication has been generously
supported by
Designed by Galleria Valentina Bonomo
Raffaella Valsecchi www.galleriabonomo.com

Published by
NERO

© 2017, Miltos Manetas,


Galleria Valentina Bonomo, NERO

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or his legal successors

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www.neromagazine.it

ISBN XXXXXXXXXXXXXXXXX
Finito di stampare nel mese di ottobre 2017
presso CM STUDIO S.R.L.
per conto di NERO
ISBN 978-88-8056-024-1

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