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I campo di concentramento per prigionieri di guerra di Fonte d’Amore e la formazione della Legione cecoslovacca (1916-1918) di Mario Giulio Salzaro Prigionieri del silenzio In una recente introduzione a un lavoro collettaneo sui soldat italiani detenuti nel lager di Celle, nell’ Hannover, Giovanna Procacci, che si oc- cupata a lungo della prigionia durante la Grande guerra, ha evidenziato co- me Pinteresse della stor ografia verso un tema cosi complesso e, per certi vversi, ancora oggi poca esplorato, abbia registrato sviluppi significativi solo 4 partire dalla fine degti anni ottanta, quando, «in coincidenza con il nuovo lima politico ¢ culturale venutosi a creare in Germania con I*Historikerstreit € in seguito a una presa di coscienza consapevole del passato, é iniziato un meritorio lavoro di scavo sulla realti dei Lager»'. B in questo contesto, sc- condo Pautrice, che, dopo aver esplorato-l’«aniverso concentrazionarion dei lager, matura V’interesse verso le origini c la diffusione della prigionia i guctra, come fenomeno che, durante il primo conflitto mondiale, ha ac- quisito quei caratteri distintivi propri di una pratica militare sistematica e ri- corrente, organizzata su larga scala, che avrebbe caratterizzato molti dei con- flitti successivi?, Anche in Francia, in tempi pit recenti, in seno al prestigioso ° G Procacci, prefazione#l libro di R. Anni, C, Perucchetti (a cura di), Hoct e silent dt rigionia Cellelager 1917-1918, Gangemi, Roma 2013, pp. 9-12. Sulla Histortkeraret, Lele teralmente “disputa ta gli storisi” (lative alle posizion eontrastanti sullerediti del nazional- socialsmo nella vita culturale della Repubblica federale tedesoa assunte dalle diverse cor ‘rent storiografiche alla fine degli anni otanta in Germania), si veda tea gli alti, i lavor! di 1M, Nolan, The Historikerstre' and Social History, in «New German Critique, 1988, 4, pp. 51-80; H. Scholze, The Hisorikersmeitn Perspective: Report on a conference about "The {Cnesotved Post”. Leeds Castle 11-13 September 1987. in xGerman History, 1988, m6 2 Secondo alcune recent posizioni storiografiche, la pratica di “coneentrare™ un numero clevato di nemici in luoghi cotruit appostamente per lo scopo, si diffuse sul finite del XIX secolo in diversi contest belle, Trail 1895 e i 1898, durante la fase conclusiva della guer- ‘radei deci anni tre Spagna e Cubs (1868-1898) e nel corso de tentative di oceupazione de! Ie Filippine da parte degli Stti Uniti (1899-1902) furono internati sumerosi civil © nei primi de anni del Noveceato, nelle fast conchsive della seconda guctra anglobocra,farono Internati i familiar det coloni nei concentrations camps ingles Si veds, per esempio, Lie. «Storia ¢ problem! contemporanes, 7) emaio-aprile 2016 140 Mario Giulio Saleano istituto Historial de la Grande Guerre?, sono state promosse numnerose atti- vita di ricerca dalle quali sono emersi, tra gli alts, gli importanti lavori di Uta Hinz e Heater Jonest. In Italia invece gli studi sulla prigionia di guerra non sembrano aver avuto finora quell’attenzione che avrebbe certamente favorito, considerando la éiffusione del fenomeno nel nosteo paese e le sue implicazioni sull’esito della guerra e nelle relazioni tra gli Stat, Io sviluppo di un filone di ricerea autenomo e una sua collocazione nel dibattito stor grafico nazionale e nel pi ampio panorama europeo, Mentre per lo studio ella prigionia nel period relativo alla seconda guerra mondiale si pud far riferimento a una ricea e variegata disponibilita di lavori, per la Grande guer- 1a, i pregevoli contributi nel panorama storiografico italiano degitultimi de cenni appaiono come casi sporadic’ e frutto di iniziative isoate. Secondo le categorie pit specifiche dell" oggetio di ricerca, i lavori sino- +a pubblicati possono essere distinti in base ad alcuni elementi caratteriz- anti. Una prima demarcazione di carattere generale pud essere tracciala tra coloro che si sono occupati della prigionia degli italiani all’estero e quelli che invece hanno diretto le proprie indagini sui prigionieri detenuti in Ralia. Tra questi due principali poli si situano i lavori che hanno trattato alcuni aspetti particolari della prigionia di guerra, tra i qual, per esempio, quelli che han- no evidenziato gli aspetti connessi alla memorialistica prodotta dag stessi prigionieri, alle vicende degli internati civili, oppure alle attivith degli isti- tut religiosi nei campi di concentramento’. Sith, A. Stucki, The Coloniat development ofthe Concentrations Camps, in «The Jour of Imperial and Commonvtealth History», 1868-1902, vol. XXXIX, m3, pp. 417-437, E. Hobhouse, Report of a visi 10 the Camps of Women and Children in the Cape and Orange river Colonies, Friars Printing Association, London 1901; G, Gorin, Lager e Gulag: quale ‘comparazione?, in H. Mommnsen ef alii, Totalitarismo, lager e madernit: identi e sorta dell "universo coneentrazionario, Moniadoti, Milano 2002, pp. 182.217, 2 Ole alla stessa Procacci, fanno parte del camitata scientific dell Istituto francese gi italiani Matio Isnenghi, Giorgio Rochat e Marco Mondin, stdiosi che hanno deto impor tant contibut alla storiografia sulla prima guerra mondiale ela prigioni. Tra le loro itt ‘merevoll ricerche rennin abuvar delle pis recent: Me Teneng, 1) mito deter Grande guerra il Mulino, Bologna 2014, 1d, Convertva alla Guerra, Liguidacion), mobilitriont ‘abjure nel! alia trait 1914 e it '918, Donzelli, Roma 2015; M,C. Rocha, La Grande guer +a, il Mulino, Bologna 2014 (4° ed); M. Mondini, Parole come armi. La propoganda verso if ‘nemico nel’ italia della Grande guerra, Museo siarco italiano della guerra, Rovereto 2009; Ie, La guerra italiana, Partire,raccontare tomare (1914-1918), il Mulino, Bologna 2014. “'U: Hinz, Gefangen im Grofon Krieg. Kriegseefengenschaft in Deuischland 1914-1921, Kiarext, Bssen 2006; H. Jones, Violence against prisoners of war bx the First World Sar Britain, France, and Germany, 19141920, Cambridge University Press, Cambyidge-New Yorke 2011 5 Una preziosa testimonianza, se si eschude la retorica patiottica che, seppurin rare oe: cesioni, emerge tra le pagine dl bro, € il dirio di Marin Antonietta Clesic, wn infermiera 1 campo di concentramenta per prigionier ll guerra dk Fonte d'Amore M41 Dagli anni novanta in po,, sono stati pubblicati diversi studi sui prigionie- ri italiani detemuti nei campi dell’Impero austroungarico. Oltre ai gia citati lavori di Isnenghi e Rochat, nel 1993 é stata pubblicata un’importante ricer- a di Giovanna Procacci, Soldati e prigionieri italiani nella Grande guerra. In particolare, nella seconda parte del suo lavoro, intitolata La prigionia, Pautrice ha evidenziato, con Lausilio di un esteso ¢ approfondito repertor i fonti archivistiche, le presunte responsabilita dei comand militari e poli- tici italiani riguardo ia drammatica sorte delle migtiaia di prigionieri italiani trattenuti dal nemiico® Invece, l'attenzione mestrata da parte di aloune istituzioni dello Stato verso specifici episodi relativi ai prigionieri austroungarici in Italia, fu alla base di alcuni importanti contributi, come nel caso del prezioso lavoro de! generale Giuseppe Carmine Ferrari, riguardo le vicende sanitarie dei pri- gionieri ospitati all’Asinara, pubblicato sul finire degli anni trenta’, Una storia, quella dei soldati serbi e dei prigionieri austriaci in Sardegna, che fu, negli anni successivi, oggetto di altre ricerche, fino al recentissimo lavoro 4i Luca Gorgolini®. Tuttavia é La prigionia di guerra in lalia di Alessan ‘dro Tortato il primo lavoro sistematico sulla condizione dei prigionieri au- stroungarici nei campi itatani ¢, per aleuni versi, «pionicristico», come lo ha definito Mario Imenghi, che ne ha curato la prefazione’, Questo ambito i studi si é notevolmente errichito, soto in tempi recenti, anche eon il con- tributo di studiosi stranieri. Uno det primi lavori del secondo dopoguerra sui volontati della Croce Rossa e, successivamente,prigioniera di era; M.A. Clerci, AU a 13 del Piave coi mort coi vivi.Ricorl di prigionia, Liberia ediuice Vitorio Omarini, Camo 1919, Riguardo fe sort dei civil eatturat in Tala, ai veda G. Prosacei, Linternanento di ivill bn Halo curante fa prima guerra mondiale. Normativa e confit ci competence, in ‘Dep. Deportate, esl, profughes vista telematica di studi sulla memoria femminile, Uni- versiti Ca Foscari, Venezia 2005, n. 5-6, pp. 33-66; M. Stibbe, Enemy Aliens, Deportes, Refugees: Internment Practices in the Hobsbure Empire, 1914-1918, in «lourndl af Madera European History», 2014, n. 4, gp. 479-499, DL. Caglioti, Why and How Italy Invented an [Enemy dliens Problem tn the Phse World War, sa «War in bisiory», 2014.2, pp. 142-169, Sle visite dei eeligiosi nei campi di concentramento nea prima guerra mondiale, svi daall recente lavoro di A. Mottcone, La croce e if flo spinato. Tra prigionierie internatt ‘ivli nella Gronde guerra, 1914-1918. La missione umanitaria des delegot religiosi, Rub betta, Soverin Manel 2013, 8G, Procacci, Soldati e prigonier italiani nella Grande guerra, Béitori Rit, Roma 1998, 7'G.C, Fenari, Relazione del campo di prigiontericolerosi all'sola dell‘Asinara nel 1915-1916, Prowveditorato genenle dello Stato, Roma 1929. "L. Gorgolini, { daroat dell Asinara, Todisoea del prigionert autroungoriet nella prima guerra mondiale, Ut, Milano 2011 YA. Tortato, La prigionta di guerra in Halia (1915-1919), Musa, Milano 2004, 12 Mario Giulio Salzano rigionieri cochi e slovacchi in Italia fu quello pubblicato negli ami sessanta a Siva Svatos®, mentre tra i pit recenti pare opportuno segnalare, oltre al prezioso volume scritto a pitt mani da Karel Pichlik, Bohumir Klipa ¢ Jitka Zabloudilova, le ricerche di Pavel Helan, Wojtéch Hanzal, Francesco Leon- ini, Bugenio Bucciol e Sergio Tazzer, e un recentissimo lavoro collettanco, in cui vi € anche Papporto di Rita Tolomeo'” I presente saggio si inserisce nel pid recente dibattito relativo alle question gencrali dei prigionieri austroungarici nei campi di concentramento italiani, ‘con una particolare attenzione al movimento indipendentista cecoslovacco ¢ alia formazione della Legione che, in Italia, come lo era gid stato in Russia e in Francia, ne fut la diretta espressione militare. Ci si propone di mostrare ‘com la formazione di batlaglioni di legionari cecoslovacchi, sia stata possibi- le, non senza difficolta, per mezzo di una minuziosa propaganda volta a favori- reV’artuolamento dei prigionieri cechi e slovacchi detenuti nei campi italiani, La disponibilita di un’ampia documentazione archivistica di natura mili- tare si& confermata come il punto di partenza imprescindibile per qualsiasi tipo di approccio a quesio complesso oggetto di indagine storica'?. Nonostante % 8, Svatol, J cecaslowact in Malia negli anni 1915-1918, La lotta comune dei ceco- slovacchi e deg stalians durante la prima guerra mondiale, base delle successive relazion| ‘amichevolt ia due paesi, Ambasciata cecaslovacea, Uicio Stampa, (6). Save Svaton fa interato, tra iL 1944 iL 1945, nel campo di concentramento di Auschwite. Successivamente, Fino al 1969, fa ricereatore presta Pistituto storico altace di Praga quindo, in seguito al suo arresto avvenuto durante In veivoluzione» deli'anno precedente, fu costreto alle dis soni; si veda, a proposito, A. De Baets, Censorship of Historical Thought: a World guide 1945-2000, Greenvsood Press, Westport 2002, p. 176 1K Plehlik, B. Klip, J. Zabloudilovs, 7 Legionari cecoslowacchi, 1914-1920, Museo storico in Trento, Trente 1997; F. Bucciol, Dalla Moldova al Piave. 1 Legianari cecoslovae ‘chi sul fronte italiano nella Grarde guerra, Bdiciclo editore, Portogruato 1998; P. Helan, ‘Mussolini ¢ le Legion cecosloveeche, in «eSarizdat. Rivista di culture dei pacsi slavio, 2003, 1, pp. 93-102; W. Hanzal, 39° reggimento esploratoriceeoslovacco sul fronte a. iano, cura di P. Crocian, Stato magevore del Ufficio Storico, Roma 2009; S. Tazex, Banditi o Eroi? Milan Rastislav Stefénik e la legione cecoslovacea, Kellenivan, ‘Trevieo 2015; P. Helan, La Logiane ccoaslowacas in Hala, in tv Dow's ha Pusan, 7a. Luoghi, memorie e storie della Legione evcostovacea in lala durante ka Grande ge) +a, Pectea, Salerno 2014, pp.105-122; F. Leoneini, Um fugace ritorno delle toa mazai- niane: il Congresso delle Nezionalité oppresse dall’impero austroungarica (Roma, aprile 1918) 6 la nascita della Legione Czzco-slovacea, in F- Leoncin\ (a eure di), Tra Grande guerra e Nuova Europa. I Patt dk Roma e la Legione cecoslovacca, Kellerman, Trevis 2014; R. Tolomeo, 1 Vala e 'Ewopa centro-orientale nel contestotntemacional el pro blema delle naztonatta, 1917-1918, in Aa.VV., La Legione cecoslovocca in lala © la Grande guerra, Ambascita della Repubblica stovacca in Italia, Istituto slovacco sori dl Roma, Ambasciata della Repubblica coca in Italia, Bratislava 2016, pp. 53-58. ‘er una prima rassegna delle Toni axchivistiche maiite italiane sulla quostione eoeo- slovacea mizzite anche eprevalertemente in questo lavoro i rimanda a saga di A Zarcone, 1 campo di concentramento per prigionier di guerra di Fonte d'Amore. a3 cid, allo stato attuale della ricerca, le fonti archivistiche militari italiane hanno comungue evidenziato delle lacune su alcuni aspetti particotari rela- tivi alla vita quotidiana dei prigionieti nei campi ¢ ai rapporti tra questi e le popolazioni locali. Per arricchire © completate il quadro storico, oltre agli archivi familiar, si & rivelata una risorsa fondamentale la documentazione delle istituzioni territorial: i registri dell’anagrafe, la documentazione sani- taria e finanziaria delle attivita economiche legate alla gestione dei campi alle esigenze dei prigionieri, quella relativa alla pubblica sicurezza 0 pro- dotta dalle istituzioni dello Stato come le Prefetture, ¢ infine i rapporti degli enti religiosi come Ie parrocchie e gli istituti caritatevoli Fonte d’Amore e i prigionieri austroungariei in Abruzzo Durante la prima guerra mondiale in Abruzzo furono costruiti due grandi ‘campi di concentramento: sno a Sulmona ¢ Paltro ad Avezzano!?, Tra il 1915 e il 1916 furono allestiti,inoltre, degli “accantonamenti” per il ricovero dei pri- gionieri, riutilizzando, come spesso avvenne in altri lnoghi del Regno, detle La 6° divisone cecoslovacco i Kali, in AaWv., La Legione cecaslovecca in Hala ¢ la Grande guerra, cit, pp. 25-33, "DT icover! adibiti per Maccoglienza dei prigioniei di guerre furono allett in ogni r= tione d'Italia. Nei document prodotti dallallora Stato maggiore del regio esereito, in quel della Croce Rossa ¢ in quelli delle sttuzioni cenuali e periferiche dello Stato, + Iuoghi di rccolta dove venivano destnati soldalicattarati al fonts o i diertori degli exevciti nemici, ‘rang indicat come “deposit”, “ncemntonamento” e “campo di concentrameata per prigio, nieri di guens”. A partire dalla seconda guerra mondiale, la locuzione "campo dt coneen- tramento”, a causa di un traspesizione semantica, fini per essere uiizzata, il pid delle vol- te, come sinonimo di "campo di sterminio". Per una questione di aderenza alla “reali” do- ccumentale, si ¢ scelto di ripertre Ia dicitura originale, in quanto, allepoca, la definizione “campo di cancentramento” indicava un luogo pet Ia chacentrazione det prigionier senza le particolari atsibuzions di signifiato che acquist pi tad. Per una classficazione © uns sto- a del visterna concenteasionaris dat 3X secolo ai rimanda a J. Kote, P. Rigowlot 1! sscolo dei camps, Detonsione, concentramento e sterminio: 1900-2000, Mondadori, Milano 2001 ‘Sul eampo di Averzano si vedano B. Macealini L- Losardo, Prigioniert i guerra ad Aver zano. I campo di concentramesto, Memorie da salvare, Archeoelnb «Kali sezione della Marsiea, Avezzano 1996; A. Basciani I prigioniert di guerra romeni nel campo di concen tramento di Avezzano (Ag) durante la prima guerra mondiale, 1916-1918, in Annuerio, Ist tito romeno di cultura e ricerca wmantstica, 2002, 0.4, Casa editice encilopedia, Buca rest 2002, pp. 214-221; C.A. Cipeani, 1! Campo di Concentramento dt Avezzano, 1 Ison itn compo dl prigioniert di guerra austrowngarl e la naselta della "Legione romena Grttatia”, in 8. Girianoa, P. Mootuori (a, enra dl), Avestano, la Mersica ¢ il circonderio ‘cento anni dal sma del 1915. Citthe territort tra cancelloxione e rinvensiont, Consigh roxionale d' Abruzzo, L’Aquila 2015, pp. 51-64 148 Mario Giulio Saizano strutture esistenti, Due furono individuati a Sulmons (oltre al gid citato campo, farono occupate |"Abbazia di Santo Spirito al Morrone ¢ la caserma Umberto 1, ano all’Aquila (caserma Castello), uno a Cittaducale (allepeca Comune della provincia aquilana) ¢ alco a Bucchianico, in provincia di Chieti Tn Tttia, P'amministrazione dei campi di concentramento era affidate ai Comandi delle Armate dell esercito regio secondo una precisa givrisdizione territoriale nazionale. In un primo momento, la gestione del campi ¢ degli qecantonamenti abruizesi i affidata al VIL Corpo d’Armata di Ancona, ai a repauti furono assegnati i prigionieri provenienti dal fronte e ditt. ver- So 1 Iuoghi di detenzione sistent tra !' Umbria, le Marche I’ Abruzzo. ‘La dislocazione dei campi sul territorio nazionale fu organizzata secon- do aleuni importanti parametrilogistici. Le infrastratture e la rete dei tra- sport ferovies, pid Gi ogni altraragione, sembrano aver svolto un ruolo eeisivo per la scelta det sti dove furono costruiti e individuati i luoghi di mernamento, La quasi totaliti dei campi di concentramento italiani, duran- te la prima guerra mondiale, fu costruita nei pressi delle stazioni ferroviarie in modo da facilitare il trasperto di grappi nsmerosi di prigionieri dal fron- te: Questo fu anche il caso dei campi e degli accantonamenti abruzzesi. Inol- ine, la vieinanza di alcuni presidt militari contribui, come nel easo di Sul- mona, Chieti ¢ L'Aquila, a localizzare meglio le arce dove sarebbero stati interrati i prigionieri. Per il eampo di Avezzano, per esempio, la scelta fa Tafforvata anche da alcuni eventi contingenti che interessarono T'erea nei nest precedenti Pentrata in guerra del’ lala. I 13 gennajo 1915, la cita & molti Comuni del comprenscrio erano stati distrutti da un violento terremo- qe Come emerge dalla docutrentazione del Genio militate di Chieti, il campo fe costruito nei pressi della citta, ridotta a un cumulo di macerie, per poterdi Cspitare, una volta finita la gucra, i supersti del teremoto!. I prigionier’ di fguctrs iaviatl ad Avezzano furono utlizati come mano dopers, sia per la ‘archivio oi Stato dell"Aquila (ora in poi Asa), Prefetora, Serie H, Affari dei Co- rount Vit Versomento, 1900-1917, Suimona, ani 1905-1917, b, $60, Ondine preitio a= rf apaata 7978, Secondo quanto riportat dawn ors del Presidio mare del’ Agu 1 era Megtoner destinat al eapaluogo abruzzesesaebbero git il S agesto 1915. 1 Save era costtuito te ffeil © $27 vomini di trp ere to del Gerso militaredi Chieti Pescara (aoa in pot Agmep), non ordinato, bu sta dexintnata Campo dh eoncentranento per prigionieri di guerra di Fonte d'Amore, Rela- Te cut sulle promise fate durante tl period di guerr, dalla mobliacione Fey ealig 1918. Mol dei soprovessut al ssa furono osptat nei Comuni dela regione srcpo edit Ta ques ani a Swmona farono ospital{prfuehi del teemote in apposite ‘baracche cosine nelle varie zone della cit. {campo di concentramento per prgionleri di guerra di Fonte d’Amore vas rimozione delle macerie causate dal sisma che per il lavoro nei campi e nel- le industrie alimentari de'la piana del Fucino", 11 12 gennaio 1916, con il dispaccio ministeriale n. $14, fu autorizzata la costruzione del campo di concentramento in localiti Fonte d’Amore a Sul- mona. Il progetto iniziale fu concepito per il ricovero di 5.000 prigionieri. 11 20 gennaio, alcuni reparti della sotto-direzione del Genio militare di Chieti ‘oceuparono il terreno sul quale, nel giro di pochi giomni, sarebbero iniziati i lavori di allestimento dei baraccamenti.. Secondo una comunicazione della Commissione prigionicri di guerra all’Intendenza generale dell’esercito in Zona guemta, il campo di Sulmona, quetio di Santa Maria Capua Vetere & quello di Altamura cerane stati posti in allestimento per i prigionieri austriaci catturati dai serbi, attualmente all’ Asinaray””. Le drammatiche vicende del- ’Asinara iniziarono con [a ritirata e la lunga marcia dei serbi e dei loro pri- gionieri austriaci da Nig a Valona, dove alcune navi italiane presero gli uni gli altti per trasportarli nell’isola. I primi, tra soldati e prigionieri, sbarca: rono in Sardegna verso la meta di dicembre, A causa degli stenti dovuti alla Iunga marcia, si diffusero motte epidemie tra le quali il tifo e il colera e, successivamente la tubercolosi, Tra la fine del dicembre 1915 e le prime settimane del 1916, secondo alcune stime, il numero dei decessi arrive a 7.000 unit’. Dall’ Asinara, quei prigionieri,'a causa delle loro condizioni sa- nitarie, non giunsero mai a Sulmona, né furono trasferiti altrove"™ Llavori per I"impianto dei baraccamenti del “I eampo” di Fonte d? Amore. iniziarono alla fine di gennaio c terminarono nel novembre dello stesso anno; (quindi iniziarono i lavori del “II campo”, ovvero dell"ampliamento del primo, € ferminarono verso la fine del 1917. I lavori furono eseguiti su dei terreni di propriet della Casa Santa dell’ Annunziata, un’antica confratemita cittadina fondata nel 1320". Gran parte dei terreni espropriati dall’amministrazione mi: litaze erano occupati, all’epoca, da 14 coloni residenti nelle vicine contrade, i quali, da un momento all’a tro, furono allontanati da quei campi che costituivano '6 Archivio Centrale dello Stato (ora in poi Acs), Ministero dell Infermo, Ditezione Gene tle di Pubblica Sieureza, Divisione di Polizia giudiiaia, 1915-1919, 6. 1307, fase. 5, Inter- ‘rogavione del Gobinetto del soto segretario di Sato al presidente del Conti dei Minit, a ‘instr dell nto, al ministre de’ Lavort Public ea quello della Guerra 15 gemnaio 1916. "Archivio Utficio Sterico dllo Sato mapgiore dell escrito (ora in pot Aussie), Ft, race. 127, comunicazione del ministero della Guerra, Commssione prigioniert dt guerra ‘all 'ntendonza generate Zona guerra, prot. 6584, 20 aprile 1916. Per un approfoudimento pitt dettagliao sulle Vicende che interessarono i prigionieri Asinar, si imanda a Invest indicat nelle note 7 8 del presente sggio. ® | teen farono espropriat dal’ Amministazione militareatravers I tipula di wn eon- rato daft con decorrenza dal primo novembre 1916 vai fino al 31 ottobre 1918, 146 Mario Giulio Sateano Tunica fonte di reddito familiare. I baraccamenti det primo campo furono ccostruiti in legno, mentre quelli dell’ampliamento furono eseguiti in mura- tura, avvalendosi della disponibiliti del brecciame di due cave poco distanti cche il Genio militare aveva fatto scavare per Voccasione ‘Terminat i lavor, il campo di Fonte d’ Amore ft pronto per ricevere ¢ ospi- tare sino a 10,000 prigionieri e 1.000 soldati addett alla loro eustodia®, Oltre ai dieei ettari di terreno recintati che comprendevano i settori nei quali furono impiantate le baracche per iprigionieri, il eampo si estendeva, oltre la recinzio- ne di filo spinato, per altri 6,5 ettri, occupati da strate e costruzioni di stretta pertinenza militare, Della stperficie occupata dal campo, circa 4,5 ettari di ter- reno furono acibiti ad area coltivabile, i baraccamenti occupavano un‘area di 35.000 metri quadrati, di cui 25.000 destinati agli alloggi per i prigionieri e 13,000 per quelli dedicati ai servizi. 1! campo era diviso in quattro settor. I pa- iglioni per i prigionieri erano 152 di cui 108 per eli alloggi ¢ 44 per le «cuci- ne, vivanderie, latrine, infermerie e bagnon, Le baracche per i prigionieri erano Junghe 36 metri e larghe 6.Mediamente, ogni padiglione avrebbe potuto ospi- tare circa 87 uomini, I giacigli erano sorretti da tavolati che percorrevano tutta Ia lunghezza della baracca ed erano disposti su due file parallele; ogni prigio- niiero aveva a disposizione circa 80 centimetri di spazio per trascorrervi la not- te. Oltre alle strutture per gli internati e a quelle destinate per i magazzini, 25 ppadiglioni furono riservati all’alloggio dei reparti militar, dei carabinieri, e a tutti quei servizi dedicati ala gestione e alla manutenzione della struttura. 1 campo fu inoltre dotato di una illuminazione ¢ di un servizio idrico autonomo, quando le abitazioni dei villaggi circostanti erano illuminate ancora con le can dele e nessuno aveva l’acqua conrente in casa”, ® Sezione Archivio Stato i Sulton, Fondo Casa santa del’ Annunziata (ora in poi Sass, Acsa), Archivio moderno, Miscellanea, Parte I, b, 51, 1912-1918, locazione di fondi histici e urbani, fase, Affto a wattativa privata al Genio miltare lt sone di terreno alla Vaccareccia per uso del campo di concentramenta, Seppe in alcuni document del Genio silitare si patia Gi "Te Ul campo, in reali! secondo fu 'ampliamento de! primo. 3B Agmep, busta donominas Campo di concantramonto per prigionter’ di guerra: di Fonte d'amore, Relasione sui yori esegutle sulle provvsie atte durante il perlodo di ‘guerra, dalla mobilitasione al 31 luglio 1918, 1 Iavor\ per la eostruzione del campo furono {i 1.47600 lire, eacludendo i csto del lezno che fa fonit diettamente dal ministero. 3 i, Per ei che iguarda la eapienza del campo di Avezzano, essa fa aumentts, in wn primo tempo, da 5,000 « 10,000 unita, Suocessivamente, per ondine del ministero della Guerra, iTcampo fi ampliato fino a regglungere 15.000 posi. A ogni prigioniero furono concessi 95 ‘entimett per il giacigio sulle asi di Legno me, eridicendo la larehezea di ogni posto 40,80 la ‘capaeiti poteva sumentare sino 818.0000. Iattutostoricae di cultura del!’Arma del genio (d'or in poi Iscag), race. 829, Di sione del Genio mitre di Ancona, 1916-1017, stto-drezione di Chet, Camp di concen- {ramenta per prigioniert ch guerca di Ayezzano-Sulmona-Servigliano,n. 17025, 1 compo di concentramento per prigionier i guerra di Fonte d'Amore. a7 La vita dentro ¢ fuori dal campo di Fonte d'Amore ‘Tra il secondo semestie del 1915 e i primi mesi del 1916, I’Abruzzo fu interessato da un consistente afflusso di prigionieri di guerra. I! fenomeno, sempre pitt crescente, si ridimension6 sensibilmente negli ultimi mesi det 1918, ma senza estinguersi del tutto, Le notizie sulla provenienza e sullidentita dei soldati dell’ Impero asbur- ‘gico detenuti a Fonte d’ Amore, trail 1916 ¢ il 1917, sono piuttosto scarse © frammentarie. Il primo dato sulla presenza dei prigionieri di guerra a Sul- ‘mona, si trova su un documento relativo ai dati statistici della popolazione cittadina, Alla data del primo gennaio 1916 fu censita ta presenza di 319 prigionieri® alloggiati presso la caserma Umberto I. La ditezione del Ge- nio militare di Chieti aveva allestito in quell’edificio circa 600 posti per il ricovero dei soldati nemici®. Secondo quanto riportato in una circolare dell’Intendenza generale del regio esercito, la caserma Umberto I di Sul- ‘mona fu adibita «a ricevere i disertori di nazionalita non italianay”. Per ov- vie ragioni di sicurezza interna, i disertori dovevano essere custoditi in luo- hi diversi da quelli che cspitavano i soldati catturati in combattimento, Al riguardo, la disposizione n, 132 del regolamento emanato dall’Intendenza generale del regio esercito, ribadiva che il «concentramento dei disertori, dovra effettuarsi in modo analogo al concentramento dei prigionieri di guerra [...] tenendo presente: chs in ogni caso essi dovranno essere tenuti lontani dalle localita di concentranento dei prigionieri stessin”. Tl primo convoglio di prigionieri di cui si ha notizia, destinato al campo di concentramento di Fonte d’Amore, fu quello che artiv a Sulmona la notte tra il 6 e il 7 giugna 1916%. Con ogni probabilita i prigionieri furono 2 Sezione Archivio di Sate di Sulmona, Fondo Archivio del comune di Sulmona (ora in poi Sass, Acs), Cat XH, b. 8, 1901-1942, fase. 27, Dati statistic della popolazione, 25 Poi caserma “Cesare Batis" 2 Agmep, busin denominsta Campo dl concentramento per prigioniert dt guerra di Fonte d'dmare, Relasione rv lover seeguiti w sulle prowiste fot shmonte i periode di ‘guerra, dalla mobilitarione ol 24 luglio 1918, Lx prewenzn dei prigionie! in questa casersna attestata fino al mese di marzo 1918. Il mese in eu si zest la massime afiuerza fu marzo 1917, in ens vennero censiti 694 prigionies: 7 Aussme, FL1, race. 127, connimicazione dell nendenza generale, Ufficio del Capo di Stato maggiore alle Intendenze "Arma et. Altri, 7 dicembre 1916, 2 yi, MT, race. 6, Intendenza generale dell'esercito, Ufficio del Capo di SM., Raccolta delte dspostziont ch coraitere permanente relative ai prigionier di guerra e al disertort del tnemico, CAP X1, Disertort, at. 132, comm, 8, p.25, 24 gixgno 1916. > Divers indi ei lsciane presupporre che i prgionier}giunti ques notte potrebbero essere i primi in assoluto # esse stati inviat ai baraccamenti di Fnte d’Amore ce, secondo Je notizie del Genio mitre, in quel mes eano ancora in costrzione riferimentdocimenta

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