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Esperimento 3 - Filtri passivi

Matteo Italia

15, 16 novembre 2010

1 Il condensatore
Il condensatore è un bipolo caratterizzato da una capacità C e dalla relazione
I-V dipendente da essa
dv(t)
i(t) = C
dt
Consideriamo una tensione alternata v(t) = V0 cos(ωt) e il relativo fasore
V; inserendolo nella relazione precedente, si ottiene
dV 1
I=C = CjωV → V= I
dt Cjω
dal momento che la derivazione rispetto al tempo di un fasore è uguale
al fasore stesso moltiplicato per jω.
Dall’espressione si ricava che l’impedenza del condensatore è
V 1 1
ZC = = = −j (1)
I Cjω Cω

Dalla (1) si possono dedurre le proprietà dei circuiti isofrequenziali con-


tenenti condensatori tramite le leggi di Kirkhoff e Ohm generalizzate.

2 I filtri passivi RC
Il comportamento del condensatore dipende dalla frequenza della tensione
a cui è sottoposto; grazie a questa sua proprietà è possibile costruire i filtri

Figura 1: Il simbolo di condensatore

1
R
Vo

Vi C

Figura 2: Schema elettrico di un filtro passa-basso collegato ad una sorgente


di tensione sinusoidale.

RC, dei filtri costituiti da una resistenza e da un condensatore (da cui la


sigla RC ) con guadagno dipendente dalla frequenza dell’onda in ingresso.
Dal momento che questi circuiti contengono solo componenti passivi,
il guadagno di tali filtri può essere soltanto negativo o al limite nullo (i
componenti passivi possono solo dissipare energia, non fornirla al circuito).

2.1 Filtro passa-basso (LPF) RC


Il filtro passa-basso RC (figura 2) è costituito da un partitore resistenza-
condensatore; come tensione di output si considera quella a cavallo del
condensatore.
Per determinare il guadagno A = Vo /Vi possiamo usare la formula del
partitore generalizzata alle impedenze:
ZC
A=
ZR + ZC

Ricordando (1) e che l’impedenza di una resistenza è uguale alla sua


resistenza, otteniamo:
1 1
Cjω Cjω
 1
A= 1 = 
RCjω+1
=
R+ Cjω
1 + RCjω
Cjω
 

Chiamiamo τ = RC e ωc = 1/τ ; si può riscrivere il guadagno come


1
A= (2)
1 + j ωωc

Dalla (2) risulta evidente la natura passa-basso di questo filtro; infatti


per ω  ωc il termine immaginario a denominatore tende a sparire, per
cui A tende a 1. A basse frequenze, cioè, il segnale viene lasciato passare
intatto, senza cambiamenti di ampiezza né sfasamenti.

2
C
Vo

Vi R

Figura 3: Schema elettrico di un filtro passa-alto collegato ad una sorgente


di tensione sinusoidale.

A ω √= ωc abbiamo il polo del circuito: l’amplificazione si riduce di un


fattore 2, ossia si ha un’attenuazione di circa −3 dB, associata ad uno
sfasamento di − π4 (parte reale e immaginaria di A coincidono ma sono di
segno opposto).
Per ω  ωc l’1 a denominatore tende a scomparire; possiamo dire che
1 ωc
lim A(ω) = = −j
ω
ωc
→+∞ j ωωc ω
L’argomento del fasore tende quindi a − π2 , pertanto al limite l’uscita ten-
de ad essere in ritardo di un quarto di lunghezza d’onda rispetto all’ingresso.
Il guadagno risulta inversamente proporzionale alla frequenza; passando ai
dB
ωc ω
20 log |A| = 20 log = −20 log
ω ωc
si deduce che decuplicando la frequenza il guadagno diminuisce di 20 dB;
abbiamo quindi un’attenuazione di 20 dB per decade.

2.2 Filtro passa-alto (HPF) RC


Anche il filtro passa-alto RC (figura 3) è costituito da un partitore resistenza-
condensatore, ma rispetto al passa-basso resistenza e condensatore sono
scambiati.
Per determinare il guadagno A = Vo /Vi usiamo nuovamente la formula
del partitore generalizzata alle impedenze:
ZR R 1 1
A= = = =
ZC + ZR 1
jωC +R 1
1 − j ωCR 1 − j ωωc

(con ωc definito come prima)


Per ω  ωc il termine in j diventa trascurabile, dunque A tende a 1 e il
suo argomento tende a 0, dunque sulle alte frequenze il filtro lascia inalterato
il segnale.

3
R (kΩ) C (µF) fc teorica (Hz) fc trovata (Hz) ∆φ@fc (◦ )
LPF 158.899 1.00 1001 1020 -45.17
HPF 158.899 1.00 1001 1060 42.74

Tabella 1: Caratteristiche dei filtri costruiti e misure effettuate in regime


sinusoidale; per fc reale si è considerata la frequenza a cui |A| = √12 .

Per ω = ωc si ha un risultato analogo a quello del filtro passa-basso, ossia


un’attenuazione di 3 dB e uno sfasamento (questa volta positivo) di π4 .
Per ω  ωc il termine in j diventa dominante; l’espressione del guadagno
dunque si approssima a
1 ω
A= ωc = j
−j ω ωc
Lo sfasamento risulta pari a arg A = π2 ; passando come prima ai logarit-
mi si vede che il guadagno aumenta di 20 dB per decade fino al polo, dopo
il quale tende asintoticamente a 0 dB.

3 L’esperimento
Per l’esperimento sono stati costruiti un filtro passa-basso e un filtro passa-
alto RC con polo (desiderato) a fc = 1 kHz. Le caratteristiche effettive dei
due filtri sono riportate in tabella 11 .
Ciascun filtro è stato studiato sia in regime impulsivo che in regime
sinusoidale.

3.1 Regime sinusoidale


In regime sinusoidale sono state effettuate le usuali acquisizioni relative
al guadagno e allo sfasamento in funzione della frequenza per tracciare i
diagrammi di Bode e identificare l’effettiva frequenza di taglio.
I valori trovati per la frequenza di taglio (tabella 1) non hanno riservato
particolari sorprese: la frequenza di taglio misurata si discosta di poco da
quella teorica, cosı̀ come lo sfasamento alla frequenza di taglio.
Anche i diagrammi di Bode (figure 4 e 5) risultano conformi alla teoria;
si vede chiaramente la pendenza di 20 dB per decade e il polo alla frequenza
di taglio nei grafici del guadagno e l’andamento dello sfasamento da 0◦ a
−90◦ per l’LPF e da 90◦ a 0◦ per l’HPF.
1
La capacità non è stata misurata dato che la strumentazione disponibile non era
sufficientemente precisa; si è assunta come corretta la capacità di targa.

4
Figura 4: Diagrammi di Bode per il filtro passa-basso.

5
Figura 5: Diagrammi di Bode per il filtro passa-alto.

6
f (Hz) T (s) T salita in (s) T salita out (s) G (p-p) (dB)
200 5.00e-3 7.90e-08 3.41e-04 -0.37
1000 1.00e-3 8.10e-08 2.66e-04 -0.95
10000 1.00e-4 7.40e-09 4.07e-05 -15.39

Tabella 2: Comportamento dell’LPF in regime impulsivo (onda quadra).

3.2 Regime impulsivo


In regime impulsivo si sono studiate le caratteristiche del segnale in usci-
ta come periodo, frequenza, ampiezza e tempo di salita confrontate con il
segnale in ingresso; l’esperimento è stato effettuato fondamentalmente con
onde quadre (anche se sono state fatte delle prove anche con le onde a dente
di sega).
Lo sviluppo in serie di Fourier delle onde utilizzate mostra come queste
abbiano notevoli componenti in alta frequenza; in particolare, l’onda qua-
dra contiene tutte le armoniche dispari della sinusoidi della sua frequenza
fondamentale

4 X sin ((2k − 1)2f tπf )
xf square (t) =
π 2k − 1
k=1
mentre l’onda a dente di sega contiene effettivamente tutte le armoniche

2 X sin(2πkf t)
xf saw (t) = −
π k
k=1

(sempre pesate rispetto al numero di armonica).


Quello che ci si aspetta, dunque, è che i filtri, agendo in maniera diversa
sulle varie frequenze, cambino la forma di queste onde.

3.2.1 Comportamento LPF


Il filtro passa-basso ovviamente andrà a cancellare le armoniche superiori,
“stondando” l’onda quadra e l’onda a dente di sega. Il segnale in output,
quindi, sarà costituito soprattutto dalla fondamentale (intatta se sotto il
polo, attenuata secondo i soliti 20 dB per decade se sopra) e dalle armoniche
successive, via via più attenuate man mano che le loro frequenze superano
quella del polo.
I risultati della tabella 2 sono sicuramente interessanti; in tutti i casi
si ha una crescita netta del tempo di salita, segno che le frequenze più
alte, responsabili della salita verticale dell’onda quadra, vengono tagliate
dal filtro.
Il circuito attenua e sfasa le diverse armoniche di valori diversi, per cui
non è banale prevedere con precisione l’onda in uscita vedendolo in termini

7
Figura 6: Particolare catturato durante la misura dello slew time sull’input
per l’LPF a 10 kHz; la capacità del condensatore abbinata all’induttanza
parassita del circuito fa sı̀ che all’arrivo del fronte di onda quadra si generi
il transitorio della figura di sinistra, che segue l’equazione dell’oscillatore ar-
monico smorzato. L’aggiunta di una resistenza da 50 Ω in serie al generatore
aumenta di molto il fattore di smorzamento, per cui il transitorio diventa
trascurabile (figura a destra).

f (Hz) T (s) Slew in (s) Slew out (s) G (picco-picco) (dB)


100 1.00e-2 8.00e-08 8.2e-08 5.15
1000 1.00e-3 3.00e-08 2.60e-08 4,92
10000 1.00e-4 7.90e-08 8.20e-08 0.74

Tabella 3: Comportamento dell’HPF in regime impulsivo (onda quadra).

di filtro; piuttosto, a frequenze attorno a quella del polo può essere più
conveniente ricondurre il suo comportamento a quello del condensatore.
I fronti d’onda quadra presentano una discontinuità nell’incremento (che
passa “istantaneamente” da −Vi a +Vi e viceversa); il condensatore non può
variare la sua carica (e quindi la differenza di tensione ai capi) istantanea-
mente, per cui inizia a caricarsi, arrestandosi quando la differenza di tensione
ai suoi capi raggiunge quella del segnale in ingresso.

3.2.2 Comportamento HPF


Il filtro passa-alto tenderà invece a cancellare le armoniche inferiori, mante-
nendo solo le armoniche oltre la frequenza del polo. I dati raccolti a proposito
sono riportati in tabella 3.
Dai dati emerge chiaramente che lo slew time non è influenzato dal filtro
passa-alto; questo si spiega facilmente con il fatto che il cambiamento repen-
tino di verso della tensione deriva da armoniche molto alte (idealmente da
un’armonica a frequenza infinita), e pertanto non viene attenuato dal filtro.

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Figura 7: Comportamento dell’HPF con forme d’onda a 100 Hz (ben sotto
il polo); si nota bene come rimangono visibili fondamentalmente gli attacchi
delle forme d’onda.

Figura 8: Comportamento dell’HPF con forme d’onda a 1000 Hz (sul polo);


si vede chiaramente la risposta del condensatore ai cambiamenti repentini
di tensione.

Anche in questo caso, per frequenze inferiori a quella del polo è più
conveniente vedere il comportamento del filtro in termini di carica e scarica
del condensatore: all’arrivo del fronte d’onda il condensatore ha una certa
carica da cui deriva la differenza di potenziale ai suoi capi; dato che la carica
(e quindi la tensione) sul condensatore non può variare istantaneamente, è
sulla resistenza che aumenta il salto di tensione come la discontinuità del
segnale in ingresso (in base a cui si spiegano i guadagni picco-picco maggiori
di zero nella tabella 3).
Il condensatore intanto comincia a caricarsi, diminuendo il salto di ten-
sione sulla resistenza. Dato che il condensatore non lascia passare corrente
continua, per t → ∞ si ha V → 0; si ha infatti una discesa esponenziale
che fa tendere a 0 l’uscita (ossia il salto di tensione sulla resistenza), fino
a quando non arriva la successiva discontinuità. Questo comportamento è
visibile in maniera molto chiara nella figura 8.

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Figura 9: Comportamento dell’HPF con forme d’onda a 10000 Hz (ben oltre
il polo); in questo caso l’onda passa il filtro praticamente immutata, dal
momento che non ci sono armoniche al di sotto del polo.

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