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LEGENDA MATERIALI:
1 PRODOTTO IN ENTRATA
2 DISTILLATO DI TESTA
3 DISTILLATO DI CODA
4 INCONDENSABILI
LEGENDA APPARECCHIATURE:
E1,2 PRERISCALDATORI
C1 COLONNA DI RETTIFICA A PIATTI
E3 CONDENSATORE
E4 RIBOLLITORE
D1 SERBATOIO CONDENSATO
G1,2 POMPE CENTRIFUGHE
byProf. A.Tonini
Prof.A.Tonini
CONTROLLI:
assicurano il funzionamento stabile a regime, opponendosi a disturbi; assicurano la produzione con le caratteristiche
richieste, secondo i bilanci di materia/energia delle apparecchiature; ogni tipo di distillazione ha variabili caratteristiche da
controllare;
CASO DISTILLAZIONE PER RETTIFICA – miscele binarie -
dati: F alimentazione, zF, TF; R=L/D; ribollitore portata VB a TVB cost.; condensatore portata H2O a Taq ingresso costante;
CASO PRODOTTO DI TESTA PRIORITARIO:
controllo T: -sull’alimentazione F, [fattore q];
-su piatti testa colonna, agente su portata ricircolo: per L>, si abbassa T testa, xDtesta>,
controllo p: -testa colonna, agente su portata acqua al condensatore [in uscita], per cond.totale, altrimenti su
incondensabili uscenti dal serbatoio condensa;
controllo portata: -su alimentazione F;
-sul vapore del ribollitore della colonna;
controllo livello: -sul serbatoio condense, agente su uscita D, per assicurare il funzionamento del controllo T testa
(ricircolo)
-sul ribollitore della colonna, per assicurare la bagnabilità del fascio tubiero;
CASO PRODOTTO DI CODA PRIORITARIO:
variazioni:
testa colonna: controllo portata ricircolo;coda colonna: controllo T piatti di coda agente su
portata vapore ribollitore;
CASO COLONNA SOTTO VUOTO:
variazioni: controllo pressione agente su ricircolo incondensabili uscenti da pompa a
vuoto (G3- ad anello liquido); controlli portate come da schema a lato.
ESEMPI di APPARECCHIATURE:
CAMPANELLA
• IN PRESSIONE
Uso per sostanze che a pressione ambiente sono vapori (es.:GPL; vedi colonna C2 di stabilizzazione testa topping)
• SOTTO VUOTO
Uso per sostanze altobollenti o termolabili (es.:vacuum petrolifero)
• DISTILLAZIONE FLASH CONTINUA - di equilibrio
E’ un processo continuo in singolo stadio, senza ricircolo, impiegato per
separare due componenti aventi volatilità abbastanza diverse. Consiste nel
vaporizzare parzialmente la carica ottenendo una fase vapore più ricca nel
componente volatile e liquida più povera. La parziale vaporizzazione [0<q<1]
può essere provocata anche da una caduta di pressione.
Dai bilanci di materia, tracciata la retta q, si ottengono D e W, e si ottiene sulla curva di
equilibrio le composizioni uscenti yD e xW;
bilanci senza ricircolo: F=D+W; FzF=DyD+WxW; → W = F x q [quantità di carica allo stato liquido];
D = F x (1-q); da cui → YD = q/(q-1) Xw – ZF /(q-1) sulla retta q e sulla curva di equilibrio;
CONDUZIONE: riscaldamento (E1) dell’alimentazione in scambiatore o forno, in
pressione – riduzione di pressione (Z1), o flash, con incremento di vaporizzazione -
contatto tra fasi (in E2) fino all’ equilibrio – separazione di vapore di testa dal condensato
di coda, in apparecchio separatore(D1).
E’ una operazione basata su un solo stadio di equilibrio per cui il grado di separazione
(vapore uscente più ricco di soluto) ottenibile sara modesto, ma con risparmio di energia
nel riscaldamento. (applicazioni nell’ind.petrolifera, nel topping,...)
• DISTILLAZIONE BATCH o discontinua
E’ usata per basse produzioni, discontinue, per miscele con
componenti a p.ti di ebollizione diversi, senza avere un grado di
separazione elevato; Fig.1
CONDUZIONE:
-tipo in singolo stadio: tecnica analoga a quella dell’alambicco Fig.2
di laboratorio; si fornisce calore, si innalza T via via che si
ottengono le varie frazioni di distillato di testa; alla fine si ottiene
il distillato di coda, privo delle frazioni più leggere, e tanti
distillati di testa (fig.1).
-tipo a stadi multipli: in una colonna a piatti, formata dal solo tronco di
arricchimento con riflusso di testa (fig.2);
Questo tipo di distillazione può essere rappresentata nel diagramma X-Y solo dalla retta di arricchimento. Essa può
essere condotta:
-a riflusso costante discontinua, cioè variano XD e XW mentre la
retta di lavoro conserva la sua pendenza (in fig retta
arricchimento iniziale e finale – XDi; XDf – e rispettivamente
XWi; XWf;);
-a riflusso variabile discontinua, dove XD è fissato e costante, e
si varia R in maniera che la retta di lavoro dia sempre lo stesso
numero di piatti via via che XW diminuisce.
Contemporaneamente la portata di distillato D andrà
diminuendo sino a quando con R=∞ (coincidenza della retta di
lavoro con la retta a 45°) si giungerà a XW finale e D = 0.
Prof.A.Tonini
DISTILLAZIONE DI MISCELE NON IDEALI –
DEVIAZIONI DAL COMPORTAMENTO IDEALE - AZEOTROPI -
DEVIAZIONI NEGATIVE:
le pressioni parziali risultano inferiori a quelle teoriche pA<xA*p°A e anche p totale
risulta inferiore alla teorica, pT<xA*p°A+xA*p°B: la conseguenza, per queste
miscele, è che le T di ebollizione risultano, per una determinata composizione, più
alte di quelle del componente meno volatile puro (es: piridina-acqua, ac.acetico-
acqua, acetone-cloroformio, ac.alogenidrici-acqua, azeotropo di massima,..).
DEVIAZIONI POSITIVE:
risulta pA > xA * p°A, con le miscele a T di ebollizione, per una determinata
composizione, che risultano più basse di quelle del componente meno volatile puro
(es: etanolo-acqua, isopropanolo-acqua, propanolo-acqua, azeotropo di minima,..).
→ ESEMPIO: MISCELE
AZEOTROPICHE (azeotropi= miscele che
bollono inalterate, danno vapori con stessa
composizione dei liquidi); es.: acqua/alcol
etilico; acqua/ac.nitrico; acqua/ac.cloridrico;..
Per distillazione ordinaria non è possibile
ottenere i 2 componenti puri, con una sola
colonna:
CASO FIG.1: azeotropo di massimo –
distillando in una colonna una miscela (A/B) di composizione 1, si ottiene in testa
B e in coda l’azeotropo; di composizione 2, in testa A in coda
l’azeotropo.(es.acetone-cloroformio)
CASO FIG.2: azeotropo di minimo – distillando in una colonna una miscela di
composizione 3, si ottiene in testa l’azeotropo, in coda B; di composizione 4, in
testa l’azeotropo, in coda A.(es.acqua-etanolo)
RISOLUZIONE PROBL.DISTILLAZIONE AZEO IN 2 MODI SEGUENTI:
1- DISTILLAZIONE AZEOTROPICA CON COMPONENTE
AUSILIARIO
l’aggiunta di COMPONENTE AUSILIARIO C, volatile, stabile chimicamente,
altera la volatilità dei componenti, forma un nuovo azeotropo di minimo, che
condensa in testa in 2 azeotropi ternari immiscibili, uno più ricco del componente
leggero A, riciclato nella prima colonna, uno del componente pesante B, riciclato
nella seconda colonna;
APPLICAZIONI:
-acqua/alcool etilico + benzene: alcool (A), acqua (B), benzene (C)); dalla coda
della 1°colonna esce alcool puro, dalla 2° acqua. (il processo è più spesso fatto con
3 colonne – vedi a parte appendice e documento bioetanolo);
-acqua (B)/ac.acetico (A) + butile acetato (C);...
2- DISTILLAZIONE ESTRATTIVA
APPLICAZIONE: miscugli con azeotropi omogenei; 2 componenti con
tensione di vapore molto vicine, ∆Teboll<< (richiesto un uso di molti piatti o
riflussi molto elevati).
CONDUZIONE: →si usa introdurre un terzo componente, SOSTANZA
AUSILIARIA ESTRATTIVA C, che innalza la volatilità relativa delle 2
sostanze, rendendo attuabile la distillazione; C esce di coda.
caratteristiche sost.C = selettiva, bassa volatilità, facilmente recuperabile,
inalterabile, poco costosa, che modifica la tensione di vapore di uno dei
componenti; nella col.C1 avviene l’estrazione, con aggiunta del componente
ausiliario, nella C2 il recupero della sostanza estrattiva da ricircolare.
ES.: acetone/metanolo + butanolo; acqua/ac.nitrico + ac.solforico oppure Mg
nitrato soluzione 70%;
i-ottano/toluene+fenolo; butadiene/buteni + furfurolo;...
Prof.A.Tonini
APPENDICI: ----------------------------------------------------
→ VEDI ANCHE DOCUMENTO “COMPLEMENTI EQUILIBRI LIQ-VAP CHIMICA-FISICA”
1) Equazione di CLAPEYRON:
dall’equazione è possibile ricavare qualsiasi tensione di vapore di
un componente puro, (p.es. p°2 alla temperatura T2) noti il calore
latente e il punto di ebollizione normale del liquido (p°1 a T1).
2) Legge di ANTOINE:
L'equazione di Antoine per un liquido chimicamente puro in
equilibrio col suo vapore permette, attraverso la conoscenza di alcune costanti specifiche relative al
componente, e conoscendo la temperatura di ebollizione di tale componente (gradi K), di calcolare la
sua tensione di vapore (kPa);
[P° è espressa in KPa;T è espressa in Kelvin; le costanti A, B e C sono determinate per via empirica].
5)DISTILLAZIONE AZEOTROPICA
ACQUA/ALCOL ETILICO +
BENZENE in 3 colonne –
Prof.A.Tonini
7) STRIPPAGGIO –
vedi documento a parte –